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Il Time Under Tension (TUT) o Total Time Under Tension (TTUT), tradotto in italiano come Tempo sotto
tensione o Tempo sotto tensione totale, indica, allinterno delle disclipline che prevedono lesercizio coi pesi,
come body building, fitness, weightlifting o powerlifting, il tempo sotto tensione a cui sottoposto il muscolo
in attivit durante la durata della serie. In altre parole rappresenta il tempo di attivit del muscolo e di durata
dello sforzo dallinizio alla fine durante una serie intervallata prevista in un programma di allenamento coi
pesi.
Questo parametro serve a comprendere, tra i vari fattori, i principali substrati utilizzati durante lo sforzo, la
risposta ormonale, i tempi di recupero tra le serie, e gli adattamenti fisiologici del muscolo scheletrico che
produce uno specifico stimolo di allenamento. In tempi recenti, tale metodo di misurazione, introdotto
negli anni novanta dal celebre allenatore Charles Poliquin, stato riconosciuto e applicato anche allinterno
del mondo scientifico.
Range di ripetizioni
Nelle attivit fisiche con i pesi (Resistance training), esistono degli standard comuni che riconoscono nel
numero di ripetizioni eseguito durante le serie un obiettivo specifico:
tra 1 e 8 ripetizioni massime (80-100% 1-RM) si stimola un maggiore sviluppo della forza
massimale;
Tuttavia il numero di ripetizioni non lunico aspetto da considerare per ottenere un certo tipo di stimolo
muscolare, ma si presenta solo come uno dei diversi parametri di riferimento per sviluppare il miglioramento
di particolari capacit. Gli specifici range di ripetizioni menzionati precedentemente sono spesso utilizzati per
dare un riferimento sul tipo di sovraccarico indicativamente pi adatto ad un certo tipo di stimolo, come pi
comunemente avviene per lo sviluppo della forza, dellipertrofia muscolare o dellendurance muscolare.
Tale metodica per si rivela incompleta per tentare di ottenere determinati risultati. necessario tener conto
non solo del range di ripetizioni, ma dare importanza anche al tempo di esecuzione del movimento durante
una serie, un concetto riconosciuto come tempo sotto tensione del muscolo scheletrico in attivit, pi
comunemente noto comeTime Under Tension o TUT. Il TUT il tempo totale in cui il muscolo viene posto
sotto stress (tensione) durante qualsiasi movimento, ed implica il principio fisiologico secondo cui i muscoli
devono essere tenuti sotto tensione per un certo periodo di tempo per stimolare, ad esempio, guadagni di
forza e ipertrofia.
Quindi seguire il solo range di ripetizioni relative, come ad esempio quelle adatte per lipertrofia, non dice
effettivamente abbastanza sul tipo di stimolo che si sta ricercando. Ci avviene perch questo stimolo non
dipendente solo dal range di ripetizioni e dallintensit, ma anche dal tempo di attivit, un dato che, assieme
allintensit relativa (% 1RM), lascia intendere il sistema energetico prevalente ed i relativi substrati
impiegati. Infatti un definito numero di ripetizioni massima o RM (ad esempio 10), pu essere portato a
termine entro 15 secondi (il tempo di azione del sistema anaerobico alattacido e dei fosfageni) per stimolare
lo sviluppo principale della forza, in 30 secondi (il tempo di azione del sistema anaerobico lattacido e del
glicogeno) per sviluppare principalmente lipertrofia, o in 70 secondi (il tempo di azione del sistema lattacido
ma in tempi molto pi prolungati), per sviluppare l endurance o resistenza muscolare.
Ovviamente se questo numero di ripetizioni massime viene compiuto entro tempi molto brevi, sar possibile
utilizzare molto pi carico, mentre con TUT molto lunghi, il carico dovr subire un decremento a causa della
lunga durata dello sforzo. Quindi, anche a parit di ripetizioni, si pu indurre uno stimolo molto diverso in
base a svariati fattori, come pu essere lintensit del carico o la rapidit del movimento. Questo va
naturalmente ad incidere anche sul tipo di fibra reclutata, poich lesecuzione di una serie con TUT molto
brevi (10-15 sec) ed unintensit molto alta (85-90% 1RM) determiner il reclutamento delle fibre IIb (bianche
o rapide) con lintervento sinergico delle fibre IIa e I, mentre intensit inferiori determinano un inferiore
reclutamento delle fibre IIb.
Solitamente si indicano serie mediamente da 10 ripetizioni (10 RM) per stimolare lipertrofia, ed uno dei
motivi pu essere spiegato dal fatto che questo range di ripetizioni sufficientemente basso per permettere
ai muscoli di sollevare carichi adeguatamente pesanti, e un numero sufficiente di ripetizioni per permettere al
muscolo di sopportare un TUT abbastanza lungo con carichi pesanti. Ma ancora bisogna tenere conto che
se queste 10 ripetizioni vengono completate in TUT molto brevi, come possono essere 20 secondi, non si
crea una grande tensione muscolare ed un ottimale innesco di tutti quei processi fisiologici ed endocrini tipici
del sistema lattacido. Infatti la produzione di somatotropina (GH) proporzionale alla produzione di acido
lattico, che a sua volta proporzionale al TUT e al numero di ripetizioni. Si crede che il principale fattore che
influenza la secrezione di GH sia laccumulo di ioni idrogeno (H+) indotti dallacidosi del lattato, la quale
elevazione appunto caratteristica del metabolismo anaerobico glicolitico o lattacido.
Per massimizzare la produzione di GH mediante questi meccanismi, pu essere indicato tenere sotto
controllo il TUT assieme agli altri parametri, come numero di serie, intensit, e tempi di recupero. Anche se
la produzione di testosterone pu essere pi connessa con lesercizio a maggiori intensit (cos come era
stato visto per il GH, anche questo ormone anabolico pu essere influenzato dal TUT e da maggior
ripetizioni. Anche se la riposta ormonale indotta dallesercizio coi pesi recentemente stata discussa come
fattore legato allaumento dellipertrofia muscolare, poich sembra non ci siano connessioni evidenti. Il range
di ripetizioni relative ad un determinato stimolo, sono state sviluppate perch in linea teorica dovrebbero
corrispondere ad un determinato tempo sotto tensione. Ma come si pu ben capire, un numero di ripetizioni
pu essere compiuto in tempi molto diversi, inducendo stimoli completamente diversi sul muscolo
scheletrico.
La durata e lintensit dellesercizio determinano quale combustibile viene maggiormente utilizzato e quante
e quali unit motorie vengono reclutate per completare il movimento. Esistono tre principali sistemi energetici
che provvedono a fornire energia:
il sistema anaerobico alattacido (o dei fosfageni), fornisce energia tramite limpiego dei fosfati
muscolari quali ATP e creatinfosfato (CP) per attivit molto intense (intensit 80/85-100% 1RM) della
durata (TUT) da 1 a 10-15 secondi;
il sistema anaerobico lattacido assieme al sistema aerobico (o ossidativo), producono energia con
limpiego principale di glicogeno muscolare con un leggero impiego lipidico, per attivit poco intense
(50-65% 1RM) della durata (TUT) tra 1 e 3-5 minuti;
il sistema aerobico copre un ruolo prevalente sfruttando glucidi e lipidi a partire da sforzi
minimamente intensi (<30-50% 1 RM) e/o della durata (TUT) di circa 3-5 minuti in poi;
Anche lintensit dellesercizio determiner lattivazione di uno specifico sistema energetico, e pu essere
valutata in termini di numero totale di unit motorie reclutate, e di numero totale di ripetizioni
a cedimento entro una precisa tempistica. I sistemi energetici possono servire a comprendere anche come la
loro attivazione influisca sulla produzione ormonale. Lacido lattico un sottoprodotto della glicolisi (sistema
anaerobico lattacido).
Studi hanno dimostrato che vi un aumento della produzione dellormone della crescita (GH) con un numero
maggiore di ripetizioni (10-12) e di serie, e tempi di recupero brevi. Ci principalmente legato ai crescenti
livelli di lattato associati a questo tipo di allenamento. Per attivare il sistema anaerobico lattacido glicolitico,
necessario esercitare uno sforzo per una certa quantit di tempo e con una specifica intensit. Mentre sforzi
brevi e molto intensi (sistema anaerobico alattacido) sono pi correlati con una maggiore produzione
di testosterone (T).
0-15 secondi: allenamento di potenza e forza massimale, e blanda ipertrofia (sistema anaerobico
alattacido);
15-30 secondi: allenamento per ipertrofia e blanda forza massimale (sistema anaerobico lattacido);
30-60 secondi: allenamento per ipertrofia e forza resistente (sistema anaerobico lattacido);
>60 secondi: allenamento per la forza resistente e durata, e blanda ipertrofia (sistema anaerobico
lattacido/aerobico);
Si venuta a creare una certa confusione circa il TUT, in quanto alcuni hanno dedotto che per massimizzare
la crescita muscolare, il TUT di ogni serie dovrebbe durare per forza per lunghi periodi, come tra i 40 e i 70
secondi, e muoversi quindi allinterno dei tempi di attivazione e prevalenza del sistema anaerobico lattacido.
Ci nonostante, si nota che alcune tipologie di atleti dalle masse muscolari pi sviluppate al mondo, cio i
powerlifter olimpici, si allenano con basse ripetizioni e TUT molto bassi, che potrebbero aggirarsi attorno ai
10-12 secondi. Questi metodi di allenamento sono tipicamente anaerobico alattacidi, e non prevedono affatto
TUT lunghi. Ancora si conclude che sia utile e necessario ciclizzare il TUT, in modo da utilizzare diversi
substrati e imporre unattivazione prevalente di diversi sistemi energetici per poter migliorare le prestazioni
muscolari, in particolar modo lipertrofia.
Per provocare degli adattamenti fisiologici con lallenamento coi pesi, necessaria una quantit sufficiente di
tensione muscolare. Questo tipo di esercizio consiste anche nellallenare il sistema nervoso a reclutare le
unit motorie. Ununit motoria comprende un neurone motorio con tutte le fibre muscolari che innerva. Le
unit motore sono per la maggior parte reclutate in ordine di dimensioni crescenti, poich la dimensione
(diametro) del gruppo di unit motorie direttamente correlato alla sua capacit di produrre forza.
Una leggera richiesta di forza verso il muscolo porr laccento sullattivazione delle fibre di tipo 1 a
contrazione lenta. Come la forza richiesta ai muscoli aumenta, le fibre intermedie di tipo IIa sono attivate con
laiuto delle fibre di tipo I. Con richieste di forza muscolare pi impegnative, intervengono le pi potenti (e pi
grandi) fibre di tipo IIb, col supporto delle fibre di tipo I e di tipo IIa.
Ci sono 2 categorie principali di fibre muscolari: di tipo I e tipo II:
le fibre di tipo I sono indicate come fibre a contrazione lenta o rosse. Queste fibre si contraggono
lentamente e si affaticano pi difficilmente. Queste sono le fibre utilizzate principalmente durante il
sollevamento di carichi leggeri e sforzi prolungati;
le fibre di tipo II sono indicate come a contrazione rapida o bianche. Queste su contraggono molto
rapidamente ma si affaticano anche molto rapidamente, e sono impiegate per sforzi rapidi, brevi, e
adintensit maggiori;
Le fibre a contrazione rapida possono essere suddivise nei tipi IIa e IIb:
le fibre di tipo IIa si affaticano moderatamente e hanno propriet ibride sia delle fibre di tipo I e che di
quelle di tipo IIb;
le fibre di tipo IIb si affaticano facilmente e vengono reclutate per sforzi brevi e molto intensi, quali il
sollevamento di pesi elevati, lo sprint o il salto;
Non a caso, i weight lifter (sollevamento pesi), e i power lifter (sollevamento di potenza), cio atleti che
eseguono la loro performance mediante il sistema alattacido, intensit pi elevate (>90% 1RM), e TUT
ridotti, mostrano una maggiore ipertrofia della fibra di tipo 2 (rapida), mentre i body builder (culturismo)
sembrano mostrare unipertrofia sia nelle fibre di tipo 2, che di tipo 1, probabilmente anche per via
dellesecuzione ad intensit e TUT pi ampi e variabili.
Le fibre di tipo IIb sono le pi ipertrofizzabili, ma vengono adeguatamente stimolate con un carico minimo
relativo al 85% di 1 RM (cio 4-5 RM), unintensit necessaria per reclutare un maggior numero di unit
motorie, nonch sviluppare il guadagno della forza, e questo viene permesso da un tipo protocollo di
allenamento con un tale numero di serie e ripetizioni. Ma a questo metodo correlato con un TUT piuttosto
breve, i quali tempi di attivit sono propri del sistema anaerobico alattacido. La fibra di tipo 2b (fibra bianca),
viene meno coinvolta ad intensit inferiori, ma questa intensit non porta ad unipertrofia significativa della
fibra di tipo 1 (rossa).
Talvolta la letteratura scientifica risconosce che intensit di carico pi elevate siano adatte e necessarie per
gli atleti avanzati, e che tali intensit possano corrispondere al 85-90% di 1RM. Anche in questo caso ne pu
derivare che, per stimolare in maniera quasi selettiva i diversi tipi di fibre ed ulteriori guadagni di volume e
forza, pu essere suggeribile eseguire delle variazioni cicliche del TUT collegate alla diversa velocit di
movimento, diverso range di ripetizioni, diverso carico, e diversa intensit relativa.
Allenamento per la forza massimale (alta intensit), si riferisce ad un allenamento dove viene
ricercato prevalentemente lo sviluppo della forza e potenza, viene eseguito in generale con i
bilancieri, e con movimenti rapidi ed esplosivi. Questo metodo di allenamento prevede carichi che
partono dal 80-85% di 1RM fino al 100% di 1 RM, allincirca da 1 a 6-7 ripetizioni massime. In
generale il TUT previsto da questo tipo di stimolo, che sfrutta il meccanismo anaerobico alattacido,
dura circa fino a 15 secondi. Sebbene sia indicato per migliorare le capacit di generare forza
massimale, questo metodo, ad intensit submassimali, viene giudicato comunque molto efficace
anche per produrre ipertrofia.
Allenamento per lipertrofia (media intensit), si riferisce ad un allenamento dove viene ricercato in
prevalenza lo sviluppo del volume muscolare. Questo metodo prevede una maggiore variabilit, e
pu essere eseguito con bilancieri, manubri, macchinari e cavi, con movimenti rapidi ed esplosivi o
lenti e controllati, diversi carichi di lavoro, diversi tempi di recupero, e TUT maggiormente ampi. I
carichi tipici adottati in questo metodo di allenamento spaziano dal 65 al 80% di 1 RM circa, cio
circa dalle 6 alle 12-13 ripetizioni massime, e sono dipendenti dai tempi di recupero, dai gruppi
muscolari allenati, dalla velocit del movimento e dal TUT. Il TUT previsto da questo tipo di stimolo,
in cui interviene il meccanismo anaerobico lattacido, trova una durata pi ampia che spazia tra i 20 e
i 60 secondi.
pause molto brevi, e TUT molto lunghi. Il TUT previsto in questo tipo di stimolo, in cui il meccanismo
prevalente rimane lanaerobico lattacido, con un supporto pi rilevante del sistema aerobico, ha una
durata compresa a grandi linee tra i 50-60 secondi e i 3-5 minuti circa. Ricerche confermano che
elevati TUT tipici di un allenamento di tale natura, promuovono comunque una certa ipertrofia delle
miofibrille, e un aumento della densit mitocondriale.