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TUT: Time Under Tension

Il Time Under Tension (TUT) o Total Time Under Tension (TTUT), tradotto in italiano come Tempo sotto
tensione o Tempo sotto tensione totale, indica, allinterno delle disclipline che prevedono lesercizio coi pesi,
come body building, fitness, weightlifting o powerlifting, il tempo sotto tensione a cui sottoposto il muscolo
in attivit durante la durata della serie. In altre parole rappresenta il tempo di attivit del muscolo e di durata
dello sforzo dallinizio alla fine durante una serie intervallata prevista in un programma di allenamento coi
pesi.
Questo parametro serve a comprendere, tra i vari fattori, i principali substrati utilizzati durante lo sforzo, la
risposta ormonale, i tempi di recupero tra le serie, e gli adattamenti fisiologici del muscolo scheletrico che
produce uno specifico stimolo di allenamento. In tempi recenti, tale metodo di misurazione, introdotto
negli anni novanta dal celebre allenatore Charles Poliquin, stato riconosciuto e applicato anche allinterno
del mondo scientifico.

Fondamenti del Time Under Tension


Molti esperti sostengono che per fare in modo che si verifichi un adattamento e una supercompensazione a
livello muscolare deve essere esercitato uno sforzo con sovraccarichi maggiore di quello che si esegue
abitualmente. In un programma che prevede un costante sovraccarico, i sistemi fisiologici continuano ad
adattarsi allo stress imposto dellesercizio. Anche per questo motivo si ritiene che gli atleti esperti abbiano la
necessit di allenarsi adintensit maggiori (80% 1RM) rispetto ai neofiti (60% 1RM).
Ci significa che deve essere provocata una certa quantit di stress in modo che il sistema fisiologico si
adatti per migliorare. Ad ogni modo, secondo teorie pi elaborate, effettuare solo incrementi del carico pu
essere limitativo, poich non solo questo a dover essere manipolato, ma anche il Time Under Tension e la
relativa velocit delle fasi del movimento. In questi termini, alcuni cicli potrebbero prevedere un programma
ad intensit e carico inferiore ma con un maggiore tempo sotto tensione per portare nuovi adattamenti, ed
ulteriori sviluppi di forza e ipertrofia, pur non applicando necessariamente e completamente il concetto di un
cronico e progressivo incremento dei carichi.

Range di ripetizioni
Nelle attivit fisiche con i pesi (Resistance training), esistono degli standard comuni che riconoscono nel
numero di ripetizioni eseguito durante le serie un obiettivo specifico:

tra 1 e 8 ripetizioni massime (80-100% 1-RM) si stimola un maggiore sviluppo della forza
massimale;

tra le 8 e le 15 ripetizioni massime (65-80% 1-RM) si stimola principalmente lo sviluppo


dellipertrofia muscolare;

pi di 15 ripetizioni (<65% 1-RM) migliorano essenzialmente le capacit di resistenza muscolare;

Tuttavia il numero di ripetizioni non lunico aspetto da considerare per ottenere un certo tipo di stimolo
muscolare, ma si presenta solo come uno dei diversi parametri di riferimento per sviluppare il miglioramento
di particolari capacit. Gli specifici range di ripetizioni menzionati precedentemente sono spesso utilizzati per
dare un riferimento sul tipo di sovraccarico indicativamente pi adatto ad un certo tipo di stimolo, come pi
comunemente avviene per lo sviluppo della forza, dellipertrofia muscolare o dellendurance muscolare.
Tale metodica per si rivela incompleta per tentare di ottenere determinati risultati. necessario tener conto
non solo del range di ripetizioni, ma dare importanza anche al tempo di esecuzione del movimento durante
una serie, un concetto riconosciuto come tempo sotto tensione del muscolo scheletrico in attivit, pi
comunemente noto comeTime Under Tension o TUT. Il TUT il tempo totale in cui il muscolo viene posto
sotto stress (tensione) durante qualsiasi movimento, ed implica il principio fisiologico secondo cui i muscoli
devono essere tenuti sotto tensione per un certo periodo di tempo per stimolare, ad esempio, guadagni di
forza e ipertrofia.
Quindi seguire il solo range di ripetizioni relative, come ad esempio quelle adatte per lipertrofia, non dice
effettivamente abbastanza sul tipo di stimolo che si sta ricercando. Ci avviene perch questo stimolo non
dipendente solo dal range di ripetizioni e dallintensit, ma anche dal tempo di attivit, un dato che, assieme
allintensit relativa (% 1RM), lascia intendere il sistema energetico prevalente ed i relativi substrati
impiegati. Infatti un definito numero di ripetizioni massima o RM (ad esempio 10), pu essere portato a
termine entro 15 secondi (il tempo di azione del sistema anaerobico alattacido e dei fosfageni) per stimolare
lo sviluppo principale della forza, in 30 secondi (il tempo di azione del sistema anaerobico lattacido e del
glicogeno) per sviluppare principalmente lipertrofia, o in 70 secondi (il tempo di azione del sistema lattacido
ma in tempi molto pi prolungati), per sviluppare l endurance o resistenza muscolare.
Ovviamente se questo numero di ripetizioni massime viene compiuto entro tempi molto brevi, sar possibile
utilizzare molto pi carico, mentre con TUT molto lunghi, il carico dovr subire un decremento a causa della
lunga durata dello sforzo. Quindi, anche a parit di ripetizioni, si pu indurre uno stimolo molto diverso in
base a svariati fattori, come pu essere lintensit del carico o la rapidit del movimento. Questo va
naturalmente ad incidere anche sul tipo di fibra reclutata, poich lesecuzione di una serie con TUT molto
brevi (10-15 sec) ed unintensit molto alta (85-90% 1RM) determiner il reclutamento delle fibre IIb (bianche
o rapide) con lintervento sinergico delle fibre IIa e I, mentre intensit inferiori determinano un inferiore
reclutamento delle fibre IIb.
Solitamente si indicano serie mediamente da 10 ripetizioni (10 RM) per stimolare lipertrofia, ed uno dei
motivi pu essere spiegato dal fatto che questo range di ripetizioni sufficientemente basso per permettere
ai muscoli di sollevare carichi adeguatamente pesanti, e un numero sufficiente di ripetizioni per permettere al
muscolo di sopportare un TUT abbastanza lungo con carichi pesanti. Ma ancora bisogna tenere conto che
se queste 10 ripetizioni vengono completate in TUT molto brevi, come possono essere 20 secondi, non si
crea una grande tensione muscolare ed un ottimale innesco di tutti quei processi fisiologici ed endocrini tipici
del sistema lattacido. Infatti la produzione di somatotropina (GH) proporzionale alla produzione di acido
lattico, che a sua volta proporzionale al TUT e al numero di ripetizioni. Si crede che il principale fattore che
influenza la secrezione di GH sia laccumulo di ioni idrogeno (H+) indotti dallacidosi del lattato, la quale
elevazione appunto caratteristica del metabolismo anaerobico glicolitico o lattacido.
Per massimizzare la produzione di GH mediante questi meccanismi, pu essere indicato tenere sotto
controllo il TUT assieme agli altri parametri, come numero di serie, intensit, e tempi di recupero. Anche se
la produzione di testosterone pu essere pi connessa con lesercizio a maggiori intensit (cos come era

stato visto per il GH, anche questo ormone anabolico pu essere influenzato dal TUT e da maggior
ripetizioni. Anche se la riposta ormonale indotta dallesercizio coi pesi recentemente stata discussa come
fattore legato allaumento dellipertrofia muscolare, poich sembra non ci siano connessioni evidenti. Il range
di ripetizioni relative ad un determinato stimolo, sono state sviluppate perch in linea teorica dovrebbero
corrispondere ad un determinato tempo sotto tensione. Ma come si pu ben capire, un numero di ripetizioni
pu essere compiuto in tempi molto diversi, inducendo stimoli completamente diversi sul muscolo
scheletrico.

Velocit di movimento: metodi Ian King e Charles Poliquin


La velocit di movimento (speed of movement o speed of contraction) un fattore che, assieme al range di
ripetizioni, determina il Time Under Tension. La velocit del movimento determina un certo numero di fattori,
inclusa la quantit di tensione sviluppata, limpiego di energia meccanica, e il carico. In altri termini, pi lento
il movimento, minore il carico, ma maggiore il lavoro muscolare (ipertrofia). Al contrario, pi rapido il
movimento, maggiore il potenziale di carico, ma il carico muscolare si riduce (relativamente) e lenergia
meccanica viene aumentata (forza massimale). Se si vuole massimizzare il carico sollevato, si utilizza
lenergia meccanica a proprio vantaggio. Se si intende invece aumentare il lavoro muscolare, si riduce
lenergia meccanica mediante tecniche come il rallentamento della velocit di movimento.
Il tempo, la velocit, e le ripetizioni, possono essere manipolate a seconda degli obiettivi dellallenamento.
Pu essere indicato cambiare il TUT circa ogni 3-4 settimane. Secondo King e Poliquin, cio i professionisti
che introdussero il concetto di Speed of movement, i muscoli guadagnano forza pi rapidamente se si
allenano a velocit variabili, piuttosto che mantenere nel tempo la stessa velocit di esecuzione. Anche se
alcune ricerche hanno constatato che movimenti veloci portino a maggiori guadagni di ipertrofia e forza
rispetto ai movimenti lenti, ulteriori evidenze scientifiche riconoscono lefficacia della variabilit dello stimolo
di allenamento, alternando fasi di alta intensit ad altre di bassa intensit (con una conseguente variazione
del TUT), per ottimizzare le prestazioni.
Altre ricerche attribuiscono al carico e alla velocit di contrazione delle ripetizioni (determinanti il TUT) un
diverso stimolo neuromuscolare, promuovendone il calcolo per definirne il volume di lavoro in un programma
di allenamento. Gentil et al. (2006), analizzando limpatto di diversi metodi di allenamento di resistenza sul
TUT e sulla produzione di acido lattico, riconoscono che eseguire 5 secondi di contrazione isometrica in
estensione (la 2 cifra della formula di Ian King), sia particolarmente efficace nel promuovere guadagni di
forza e ipertrofia. Il TUT dovrebbe essere variato come qualsiasi altro parametro di allenamento per
costringere il corpo a reagire ad un nuovo stimolo. Una regola generale che tempi pi rapidi e movimenti
esplosivi vengono di solito utilizzati per allenamenti per la forza e potenza (sistema alattacido), mentre tempi
pi lenti e movimenti controllati vengono utilizzati per lipertrofia (sistema lattacido).

TUT e sistemi energetici


Naturalmente lorganismo deve fare affidamento su dei meccanismi metabolici incaricati di produrre energia
meccanica, e consentire quindi di eseguire lesercizio. Il tipo di stimolo, che dipende dal rapporto tra il range
di ripetizioni, la velocit di movimento, lintensit, e il TUT totale, a livello intrinseco in realt dato diversi
meccanismi fisiologici come lattivazione di diversi sistemi energetici. Lintervento prevalente dei diversi
sistemi energetici viene condizionato, tra i principali vari fattori, dal rapporto tra TUT e intensit dello sforzo,
e quindi dal carico.

La durata e lintensit dellesercizio determinano quale combustibile viene maggiormente utilizzato e quante
e quali unit motorie vengono reclutate per completare il movimento. Esistono tre principali sistemi energetici
che provvedono a fornire energia:

il sistema anaerobico alattacido (o dei fosfageni), fornisce energia tramite limpiego dei fosfati
muscolari quali ATP e creatinfosfato (CP) per attivit molto intense (intensit 80/85-100% 1RM) della
durata (TUT) da 1 a 10-15 secondi;

il sistema anaerobico lattacido (o anaerobico glicolitico), provvede a fornire energia principalmente


mediante limpiego di glicogeno muscolare, per attivit mediamente intense (65-80% 1RM) della
durata (TUT) di 20-60 secondi;

il sistema anaerobico lattacido assieme al sistema aerobico (o ossidativo), producono energia con
limpiego principale di glicogeno muscolare con un leggero impiego lipidico, per attivit poco intense
(50-65% 1RM) della durata (TUT) tra 1 e 3-5 minuti;

il sistema aerobico copre un ruolo prevalente sfruttando glucidi e lipidi a partire da sforzi
minimamente intensi (<30-50% 1 RM) e/o della durata (TUT) di circa 3-5 minuti in poi;

Anche lintensit dellesercizio determiner lattivazione di uno specifico sistema energetico, e pu essere
valutata in termini di numero totale di unit motorie reclutate, e di numero totale di ripetizioni
a cedimento entro una precisa tempistica. I sistemi energetici possono servire a comprendere anche come la
loro attivazione influisca sulla produzione ormonale. Lacido lattico un sottoprodotto della glicolisi (sistema
anaerobico lattacido).
Studi hanno dimostrato che vi un aumento della produzione dellormone della crescita (GH) con un numero
maggiore di ripetizioni (10-12) e di serie, e tempi di recupero brevi. Ci principalmente legato ai crescenti
livelli di lattato associati a questo tipo di allenamento. Per attivare il sistema anaerobico lattacido glicolitico,
necessario esercitare uno sforzo per una certa quantit di tempo e con una specifica intensit. Mentre sforzi
brevi e molto intensi (sistema anaerobico alattacido) sono pi correlati con una maggiore produzione
di testosterone (T).

0-15 secondi: allenamento di potenza e forza massimale, e blanda ipertrofia (sistema anaerobico
alattacido);

15-30 secondi: allenamento per ipertrofia e blanda forza massimale (sistema anaerobico lattacido);

30-60 secondi: allenamento per ipertrofia e forza resistente (sistema anaerobico lattacido);

>60 secondi: allenamento per la forza resistente e durata, e blanda ipertrofia (sistema anaerobico
lattacido/aerobico);

Si venuta a creare una certa confusione circa il TUT, in quanto alcuni hanno dedotto che per massimizzare
la crescita muscolare, il TUT di ogni serie dovrebbe durare per forza per lunghi periodi, come tra i 40 e i 70
secondi, e muoversi quindi allinterno dei tempi di attivazione e prevalenza del sistema anaerobico lattacido.

Ci nonostante, si nota che alcune tipologie di atleti dalle masse muscolari pi sviluppate al mondo, cio i
powerlifter olimpici, si allenano con basse ripetizioni e TUT molto bassi, che potrebbero aggirarsi attorno ai
10-12 secondi. Questi metodi di allenamento sono tipicamente anaerobico alattacidi, e non prevedono affatto
TUT lunghi. Ancora si conclude che sia utile e necessario ciclizzare il TUT, in modo da utilizzare diversi
substrati e imporre unattivazione prevalente di diversi sistemi energetici per poter migliorare le prestazioni
muscolari, in particolar modo lipertrofia.

TUT e fibre muscolari

Per provocare degli adattamenti fisiologici con lallenamento coi pesi, necessaria una quantit sufficiente di
tensione muscolare. Questo tipo di esercizio consiste anche nellallenare il sistema nervoso a reclutare le
unit motorie. Ununit motoria comprende un neurone motorio con tutte le fibre muscolari che innerva. Le
unit motore sono per la maggior parte reclutate in ordine di dimensioni crescenti, poich la dimensione
(diametro) del gruppo di unit motorie direttamente correlato alla sua capacit di produrre forza.
Una leggera richiesta di forza verso il muscolo porr laccento sullattivazione delle fibre di tipo 1 a
contrazione lenta. Come la forza richiesta ai muscoli aumenta, le fibre intermedie di tipo IIa sono attivate con
laiuto delle fibre di tipo I. Con richieste di forza muscolare pi impegnative, intervengono le pi potenti (e pi
grandi) fibre di tipo IIb, col supporto delle fibre di tipo I e di tipo IIa.
Ci sono 2 categorie principali di fibre muscolari: di tipo I e tipo II:

le fibre di tipo I sono indicate come fibre a contrazione lenta o rosse. Queste fibre si contraggono
lentamente e si affaticano pi difficilmente. Queste sono le fibre utilizzate principalmente durante il
sollevamento di carichi leggeri e sforzi prolungati;

le fibre di tipo II sono indicate come a contrazione rapida o bianche. Queste su contraggono molto
rapidamente ma si affaticano anche molto rapidamente, e sono impiegate per sforzi rapidi, brevi, e
adintensit maggiori;

Le fibre a contrazione rapida possono essere suddivise nei tipi IIa e IIb:

le fibre di tipo IIa si affaticano moderatamente e hanno propriet ibride sia delle fibre di tipo I e che di
quelle di tipo IIb;

le fibre di tipo IIb si affaticano facilmente e vengono reclutate per sforzi brevi e molto intensi, quali il
sollevamento di pesi elevati, lo sprint o il salto;

Non a caso, i weight lifter (sollevamento pesi), e i power lifter (sollevamento di potenza), cio atleti che
eseguono la loro performance mediante il sistema alattacido, intensit pi elevate (>90% 1RM), e TUT
ridotti, mostrano una maggiore ipertrofia della fibra di tipo 2 (rapida), mentre i body builder (culturismo)
sembrano mostrare unipertrofia sia nelle fibre di tipo 2, che di tipo 1, probabilmente anche per via
dellesecuzione ad intensit e TUT pi ampi e variabili.
Le fibre di tipo IIb sono le pi ipertrofizzabili, ma vengono adeguatamente stimolate con un carico minimo
relativo al 85% di 1 RM (cio 4-5 RM), unintensit necessaria per reclutare un maggior numero di unit

motorie, nonch sviluppare il guadagno della forza, e questo viene permesso da un tipo protocollo di
allenamento con un tale numero di serie e ripetizioni. Ma a questo metodo correlato con un TUT piuttosto
breve, i quali tempi di attivit sono propri del sistema anaerobico alattacido. La fibra di tipo 2b (fibra bianca),
viene meno coinvolta ad intensit inferiori, ma questa intensit non porta ad unipertrofia significativa della
fibra di tipo 1 (rossa).
Talvolta la letteratura scientifica risconosce che intensit di carico pi elevate siano adatte e necessarie per
gli atleti avanzati, e che tali intensit possano corrispondere al 85-90% di 1RM. Anche in questo caso ne pu
derivare che, per stimolare in maniera quasi selettiva i diversi tipi di fibre ed ulteriori guadagni di volume e
forza, pu essere suggeribile eseguire delle variazioni cicliche del TUT collegate alla diversa velocit di
movimento, diverso range di ripetizioni, diverso carico, e diversa intensit relativa.

TUT e metodi di resistance training


Chiariti i parametri di allenamento quali il range di ripetizioni, il tempo sotto tensione, la velocit del
movimento, i sistemi energetici, ed il conseguente diverso reclutamento di diverse fibre muscolari,
possibile dare risposta ad alcuni quesiti sulle impostazioni standardizzate dei comuni metodi di allenamento
con i pesi, correlati con lo sviluppo di una particolare qualit muscolare. In linea generale esistono tre tipi
di resistance training, e tutti prevedono TUT anche molto diversi tra loro in base alla modalit di esecuzione,
al numero di ripetizioni, allo stimolo di adattamento, e allintensit del carico utilizzato.

Allenamento per la forza massimale (alta intensit), si riferisce ad un allenamento dove viene
ricercato prevalentemente lo sviluppo della forza e potenza, viene eseguito in generale con i
bilancieri, e con movimenti rapidi ed esplosivi. Questo metodo di allenamento prevede carichi che
partono dal 80-85% di 1RM fino al 100% di 1 RM, allincirca da 1 a 6-7 ripetizioni massime. In
generale il TUT previsto da questo tipo di stimolo, che sfrutta il meccanismo anaerobico alattacido,
dura circa fino a 15 secondi. Sebbene sia indicato per migliorare le capacit di generare forza
massimale, questo metodo, ad intensit submassimali, viene giudicato comunque molto efficace
anche per produrre ipertrofia.

Allenamento per lipertrofia (media intensit), si riferisce ad un allenamento dove viene ricercato in
prevalenza lo sviluppo del volume muscolare. Questo metodo prevede una maggiore variabilit, e
pu essere eseguito con bilancieri, manubri, macchinari e cavi, con movimenti rapidi ed esplosivi o
lenti e controllati, diversi carichi di lavoro, diversi tempi di recupero, e TUT maggiormente ampi. I
carichi tipici adottati in questo metodo di allenamento spaziano dal 65 al 80% di 1 RM circa, cio
circa dalle 6 alle 12-13 ripetizioni massime, e sono dipendenti dai tempi di recupero, dai gruppi
muscolari allenati, dalla velocit del movimento e dal TUT. Il TUT previsto da questo tipo di stimolo,
in cui interviene il meccanismo anaerobico lattacido, trova una durata pi ampia che spazia tra i 20 e
i 60 secondi.

Allenamento di endurance o di resistenza (bassa intensit), da non confondere con il vero e


proprio allenamento aerobico di endurance durante il quale il sistema energetico prevalente
appunto quello aerobico, viene anchesso rivolto ad un tipo di allenamento con sovraccarichi dove la
principale finalit quella di sviluppare la resistenza alla fatica, e dove la forza pu essere
mantenuta oltre un certo TUT, una qualit denominata anche come forza resistente. Anche questo
metodo di allenamento prevede una grande variabilit di attrezzi e tipi di movimenti, ma si distingue
per intensit pari al 60% di 1RM o inferiori, cio da 20 o pi ripetizioni massime (entro TUT definiti),

pause molto brevi, e TUT molto lunghi. Il TUT previsto in questo tipo di stimolo, in cui il meccanismo
prevalente rimane lanaerobico lattacido, con un supporto pi rilevante del sistema aerobico, ha una
durata compresa a grandi linee tra i 50-60 secondi e i 3-5 minuti circa. Ricerche confermano che
elevati TUT tipici di un allenamento di tale natura, promuovono comunque una certa ipertrofia delle
miofibrille, e un aumento della densit mitocondriale.

Lapplicazione del TUT


Il TUT pu essere tenuto in considerazione nei casi in cui si ritenga importante il periodo di attivit del
muscolo, in modo da capire pi precisamente quali siano i sistemi energetici in attivit, gli obiettivi, ed i
substrati specifici che vengono impiegati. un sistema di misura che pu determinare lefficacia di una
tecnica di allenamento o di un esercizio, solitamente nel promuovere la crescita muscolare.
Alcuni suggeriscono che, nel contesto dellipertrofia muscolare, il TUT debba essere prolungato il pi
possibile per esaltare i processi di catabolismo muscolare con conseguenti maggiori capacit di adattamento
e crescita. Altri dati scientifici al contrario riconoscono che maggiore lintensit (la percentuale di una
ripetizione massima, 1 RM), maggiore la velocit di degradazione delle proteine muscolari. Secondo
questo principio, il miglior numero di ripetizioni per ottenere ipertrofia sarebbe una ripetizione massimale
(100% 1RM). Ma in questo caso il totale tempo sotto tensione per ogni serie sarebbe effettivamente troppo
basso per poter portare ad una significativa supercompensazione. stato suggerito che il miglior
compromesso tra il tasso di degradazione delle proteine muscolari (riconoscibile nel suo massimo su 1RM) e
il tempo sotto tensione (TUT) del muscolo in attivit, viene riconosciuto a circa 10 ripetizioni per serie,
durante il quale pu verificarsi una maggiore quantit complessiva di micro-traumi, e quindi una maggiore
crescita.
Ma anche questa volta si richiama lattenzione sul fatto che 10 ripetizioni massime possono essere
completate in tempi e con movimenti molto diversi, con carichi variabili, portando anche ad adattamenti
diversi. Altri ricercatori trovano lalta intensit, relativa al 80-95% di 1RM, come la pi indicata per lipertrofia.
In questo senso si pu indicare che i risultati sullipertrofia non siano strettamente proporzionali ad una
maggiore durata del TUT. Ma il TUT ha un rilevante impatto anche sul dispendio calorico e sul dimagrimento;
stato infatti recentemente dimostrato che, a parit di intensit di carico e ripetizioni, TUT pi lunghi
aumentano il dispendio energetico durante e dopo lallenamento, incidendo quindi sul EPOC, cio
il dispendio energetico in eccesso post-allenamento.
Chiaramente il tutto deve essere interpretato, poich, come ribadito, questa constatazione basata su
prestazioni che prevedono la stessa percentuale di carico (% 1RM) e lo stesso numero di ripetizioni, ma
stato anche dimostrato che lEPOC viene influenzato notevolmente dallintensit pi che
dal volume (questultimo parametro includerebbe indirettamente anche il TUT), e
maggiori intensit implicano di conseguenza TUT mediamente pi brevi.
Anche se esistono diverse opinioni sul miglior rapporto tra TUT e range di ripetizioni per stimolare lipertrofia,
sia ricerche scientifiche, che il parare dei famosi pionieri deltempo come King e Poliquin, suggeriscono
invece di applicare il semplice principio della periodizzazione o ciclicit, e quindi di variare il TUT, lintensit,
e quindi il carico e il range di ripetizioni, nel corso dei cicli, senza necessariamente mantenerli inalterati o pi
elevati possibile nel tempo, per ottenere i maggiori incrementi della forza e dellipertrofia. Per poter impostare
un programma di allenamento mirato allo sviluppo di una certa qualit muscolare, il TUT pu essere
introdotto a supporto degli altri parametri.

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