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LA PRIMA MATERIA

(da rosacroce.myblog.it)

Sulla Prima Materia molto stato scritto e detto, alcune sono immagini di questa, altre mere speculazioni.
Una bella immagine sulla natura della prima materia la si ritrova nel Catechismo del grado di Maestro
Egiziano, della Massoneria Egizia di Cagliostro:
<<D: Cosa avete visto allinterno del Tempio?
R: Una colomba molto cara e favorita da Dio, un santuario risplendente di luce, una tavola allegorica
contenente i pi grandi segreti della Natura e una stella brillante su ciascuno dei cuori dei venerabili.
D: Cosa significa questa stella? (n.d.t.: si tratta della stella brillante che il maestro vede su cuore dei
Venerabili)
R: Una bella rosa attorno alla quale vi sono due iscrizioni, una consiste in queste parole <<io credo alla rosa>>
e laltra da queste <<Prima Materia>>.
D: Cosa significa questa rosa?
R: Essa lemblema di questa prima e preziosa materia di cui si parla costantemente in tutti gli scritti della
nostra dottrina e che si trova nelle mani di tutti gli eletti.>>
Appare chiaramente che la Prima Materia dei lavori alchemici, della Loggia Egiziana, era la Rosa, posta sul
cuore, ovvero, la Scintilla Divina che si trova al centro matematico del Microcosmo.
La stessa Scintilla di cui parla la tradizione Gnostica.
A questa Scintilla, a questa Rosa, il maestro si doveva affidare completamente, come suggeriva il motto <<io
credo alla rosa>>.
Questa Prima Materia presente in uno stato potenziale e deve, quindi, essere trovata e impiegata per una
concreta trasformazione dellIniziato.
Essa la pietra che scartata dai costruttori divenuta Testata dAngolo, la Pietra cubica che deve essere
aperta divenendo una croce sulla quale il principio divino possa fiorire.
Si tratta di un percorso che non pu essere fatto per egoismo ma che richiede il dono di s al Divino in servizio
allUmanit.
A questo proposito nella professione di fede di Cagliostro leggiamo la seguente frase:
<<Come il vento del Sud, come la rifulgente luce del Mezzogiorno che caratterizza la piena conoscenza delle
cose e la comunione attiva con Dio, io vengo verso il Nord, verso la bruma e il freddo, abbandonando
dappertutto sul mio passaggio alcune particelle di me stesso, prodigandomi, diminuendomi ad ogni stazione,
ma lasciandovi un po di chiarezza, un po di chiarore, un poco di forza, sino a che infine io sia arrestato e
fissato definitivamente al termine della mia carriera, allora in cui la Rosa fiorisca sopra la Croce. Io sono
Cagliostro!>>
In questo passo Cagliostro esprime il suo desiderio di servire lUmanit donandole quanto della Luce vera la
sua anima ha potuto cogliere, in oblio di s, fino a quando il suo lavoro fosse stato totalmente compiuto.

La parola arrestato in questo contesto non si riferisce ai suoi periodi di reclusione, ma al momento di quiete
dellanima, che sopraggiunge quando liniziato ha compiuto il suo lavoro interiore e pu dire, rispetto alle
sue tendenze inferiori, <<consummatum est>>.

Si tratta del momento in cui egli realizza pienamente il suo stato di Rosacroce.
A una prima lettura sembrerebbe che Cagliostro dica che questo suo lavoro, in dono di s, termini con la sua
realizzazione dello stato di Rosacroce, tuttavia non cos.
Si tratta di un passaggio che spiega che il lavoro di un Rosacroce cambia nel momento in cui raggiunge
realmente tale stato.
Delle fasi di cui egli si precedentemente occupato si occuperanno gli iniziati da lui formati, mentre egli
svolger funzioni pi delicate e su diversi piani.
Il Barone Tschoudy, il cui lavoro fu profondamente Ermetico ed Alchemico, allievo del Principe Raimondo di
Sangro (Principe di San Severo), dedic un certo studio ai rituali del 28 e 29 Grado della Massoneria
Scozzese.
Il 28 grado, Cavaliere del Sole, del Rito Scozzese Antico ed Accettato, corrisponde al 23 del Rito di Perfezione
di cui il rituale si trova nel Manoscritto Franken. In tale rituale si trovano le basi per un lavoro di tipo ermetico
volto alla trasmutazione alchemica.
Il 29 Grande Scozzese di SantAndrea non era presente nel Rito di Perfezione e quindi non si trova nel
Manoscritto Franken. Di questo grado, generalmente solo comunicato allatto dellIniziazione al 30 Cavaliere
Kadosh, e quindi non praticato, esistono diversi rituali, pi o meno recenti, che si rifanno alla storia dei
crociati.
Il pi antico che ho trovato una pubblicazione fatta da Albert Pike, di un rituale in lingua inglese, di cui non
si sa la data esatta di composizione ma che ragionevolmente possiamo supporre essere dei primi dell800.
Lo stesso Pike afferma essere probabilmente una traduzione dal Francese.
Questo elemento fa supporre che detto testo possa avere elementi comuni a quelli del rituale al quale
Tschoudy sinteress nelle sue ricerche.
Nel rituale dIniziazione al 29 grado, ristampato da Pike, alliniziando detto che deve adorare e venerare il
Divino in un modo ben superiore e pi profondo di quanto abbia fatto come Maestro nei gradi precedenti.
Egli deve votarsi totalmente al divino.
Nel detto rituale apprendiamo che il Maestro Scozzese di SantAndrea un Gran Sacerdote che ha diritto di
Officiare il suo Ministero nel Santo dei Santi e che conosce il Mistero del Santo Nome.
Al Gran Sacerdote Dio parlava in modo diretto, senza intermediari.
E detto, anche, che un Maestro Scozzese di SantAndrea deve adorare Dio come YHWH e non pi come
ADONAI, ovvero, deve trovare Dio nel pi profondo di s stesso, al centro del proprio microcosmo, deve
avere con Lui un rapporto diretto.
Infatti, il tetragramma YHWH ci rimanda alla famosa frase che si legge in Esodo 3:14 :

Ehie Asher Ehie (Io Sono colui che E).

Questa fu la risposta data da Dio a Mos quando questi gli chiese il suo nome.
Dio soggiunse poi <<Dirai cos ai figli dIsraele: LIo Sono mi ha mandato da voi>>.

Dio presenta se stesso con le uniche parole che possano indicare, ma non racchiudere, la sua vera essenza,
ovvero, lEssere nel suo pi ampio e assoluto significato.
Il passo dellesodo citato limmagine, quindi, di un rapporto intimo e diretto con DIO, con lEssere Assoluto.
Questo rapporto diretto con Dio la condizione di base per dedicarsi ai cinque punti o regole di un Maestro
Scozzese di SantAndrea che devono portare liniziato alla trasmutazione alchemica del suo essere.
Possiamo quindi vedere, come la Tradizione indichi nella Rosa, la Scintilla Divina, la porta che da accesso a
questo rapporto fra lIniziato e Dio. Questa la Prima Materia senza la quale nessuna operazione alchemica
pu essere portata a buon fine.

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