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------------------------------------(post da gnosi.myblog.it)
Perch pubblicare un post su questo personaggio?
Poich tanto stato detto e scritto su di lui e sulla sua opera, ma poco stato comp
reso della sua ricerca!
H.C. Agrippa fu un cercatore diverit dei suoi tempi. L'ambito della ricerca nel q
uale si mosse fu una delle quattro vie che si presentarono di fronte a Cristiano
Rosacroce nelle Nozze Alchemiche, ovvero la via occulta, di cui detto essere mo
lto pericolosa. Ai suoi tempi tale via era percorribile, oggi per sconsigliabile
poich non pi adeguata ai nostri tempi.
Tuttavia resta sempre una testimonianza di un serio ed onesto lavoro interiore a
lla ricerca della verit.
Per chiarire quale sia la profondit del lavoro di cui si parla bene citare qualch
e estratto di un saggio di Arturo Reghini, che si pu trovare oltre che in rete an
che come prefazione al primo tomo della Filosofia Occulta o la Magia (ristampato
nel 1991 per i tipi della Mediterranee); oltre a qualche estratto del terzo lib
ro facente parte della citata opera di Agrippa, La Filosofia Occulta o la Magia.
Nos habitat non Tartara, sed nec sidera coeli Spiritus in nobis qui viget illa f
acit.
Ecco un brano nel quale egli esplica quale sia la vera chiave per dischiudere la
porta dei misteri.
Dal Libro III Capitolo VI della Filosofia Occulta di H.C. Agrippa leggiamo:
<<La nostra mente pura e divina, fragrante di amore religioso, abbellita dalla s
peranza, guidata dalla fede, dopo avere attinto il vertice della umana sapienza,
attira a s la verit e nella verit divina istessa, come nello specchio dell eternit, s
corge le cose mortali e le immortali, la loro essenza, le loro cause e tutto com
prende. Perci in tale stato di purezza e d elevazione ci dato conoscere le cose che
sono al di sopra della natura e scrutare tutto ci che contenuto nel nostro mondo
>>.
Vediamo come Agrippa ci dica che sesi pu vivere in un costante orientamento soste
nuto da Fede, Speranza e Amore allora l Anima potr <<conoscere le cose che sono al
di sopra della natura e scrutare tutto ci che contenuto nel nostro mondo>>.
La Grande Opera
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Agrippa descrive, poi, in sintesi in cosa consista la Grande Opera. La Morte all
a quale si riferisce la morte mysticae non quella fisica. Egli parla, qui, della
resa di s e del divenire indipendente dell Anima Nuova rispetto alla schiavit del c
orpo. Quando parla d Intelletto si deve ricordare che usa riferimenti ermetici e
che nel Pimandro Ermete chiama Pimando l Intelligenza. Questa resa di s la base per p
oter divenire uno in Dio e con Dio.
ra che sono da investigare, affatto inefficace; atque hoc opus, hic labor est, s
uperas evadere ad auras. In che modo, infatti, chi ha perduto s stesso nella cene
re e nella polvere mortale, pu trovare dio stesso? In qual modo apprendere le cos
e spirituali, immerso come nella carne e nel sangue? L'uomo vedr il signore, e vi
vr? Che frutto apporter il grano del frumento, se prima non divenga morto? Poich ne
cessario morire, morire, dico, alla carne, e a tutti i sensi, ed a tutto l'uomo
animale, se si vuole entrare in questi penetrali dei segreti. Non che il corpo s
i diparta (separetur) dall'anima, ma che l'anima abbandoni (relinquat) il corpo,
della quale morte Paolo scrisse ai Colossesi: siete morti, e lavostra vita nasc
osta con CRISTO. E altrove pi chiaramente dice di s stesso:so che l'uomo fu rapito
al terzo cielo, nel corpo o fuori del corpo, non lo so, dio lo sa, e le rimanen
ti che seguono. Occorre morire, dico, di questa morte preziosa in conspetto del
Signore, il che accade a pochissimi, e per avventura non sempre: poich pauci quos
aequus amavit Iuppiter, aut ardens evexit ad aethera virtus, diis geniti potuer
e. Prima di tutto quelli che non sononati dalla carne e dal sangue, ma sono nati
da dio; subito dopo quelli che sono resi degni di ci (dignificati) da un benefic
io della natura, e da un dono genetliaco del cielo; gli altri si sforzano di per
venirvi con i meriti e conl'arte, di cui a viva voce ti dar pi sicuro ragguaglio>>
.
Per poter compiere la Grande Opera necessario aspirare con tutto il cuore alla r
igenerazione. Sulla base di una tale aspirazione possibile lavorare per l indipend
enza dell Anima dai lacci delle forze di questo mondo.
Le parole appena lette seppur molto simili a quelle del credo cattolico velano,
invece, qualcosa di pi sulla figura di Ges il Cristo.
?E' una persona e due nature . Due nature sono compresenti nell uomo, la natura divin
a, quanto rimane del microcosmo caduto, e la natura materiale decaduta che lega
il microcosmo caduto a questo mondo materiale estremamente denso.
?Egli ha restaurato la vita e distrutto la morte con la morte . La morte in croce e
la seguente risurrezione sono il simbolo della vera resa di s, al divino in noi,
e della conseguente restaurazione della Statura Divina Originale.
?Egli ha inviato lo Spirito Santo; che verr a giudicare i vivi ei morti . A fronte d
ella Restaurazione della Statura Divina Originale del Microcosmo, lo Spirito San
to pu agire direttamente su un tale uomo.
?Ed a proposito dello Spirito Santo dice che
alla sua venuta tutti gli uominiri
susciteranno nella loro carne . La conseguenza dell azione dello SpiritoSanto la Ris
urrezione nella Carne, ovvero la completa Trasfigurazione.
L'augurio che queste citazioni assieme alle poche parole di commento possano ess
ere una testimonianza che dia sempre pi fiducia, nella possibilit di trovare la Ve
rit, a tutti i seri cercatori.
Buon Cammino!
Bibliografia: