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CORSO DI

INGEGNERIA
SANITARIA
AMBIENTALE

Prof. PIROZZI












Appunti a cura di Dario Pratola
Versione riveduta e corretta
2011-2012


L


A8AML18C llSlCC
SCLlul 1C1ALl
SS1
Su
S1v
S1nv
CCLC8L
CuC8L
SAC8L
CCnuuCl8lLl1A LLL11lCA




l
^K>// dKd>/
SS1
Su


^ d^d

C C

S
l



S C
P

C
L
C

^ ^ d^^d
L
SA88lA

u L
C


l

SS1 llL18A8lLl
nCn llL18A8lLl
CCLLClul
2

SST: SS sedimentabili => peso specifico maggiore di quello dellacqua, tendono a sedimentare
SS flottanti => peso specifico inferiore a quello dellacqua, vanno in superficie

CONO DI IMHOFF

SSS =


dopo 2h (

)

SSF =


dopo 2h (

)

Abbiamo utilizzato la forza di gravit.
Il comportamento di non tutti i fluidi legato alla viscosit, esempio colloidali.

Per fare questa misura si utilizza un contenitore di vetro a forma conica(Imhoff), graduato e con capacit
massima di 1L in cui viene introdotto il campione da analizzare.

Si lascia in quiete per 2h su una superfice piana dopo di che si osserva il volume occupato dalla parte
solida e si misura in mL/L.
Misura dei solidi sospesi totali =



-COLLOIDI (forze elettrostatiche)
Ci possono essere dei composti disciolti nellacqua detti colloidi che non tendono n a sedimentare ne a
flottare e quindi non tendono a separarsi dallacqua con la sola forza di gravit. La grandezza di queste
particelle va da 10
-3
a 10
-9
mm. (piccole)
I colloidi sono tipicamente solidi sospesi ma si comportano come solidi disciolti e sono soggetti a forze di
superfice.
Essi determinano la torbidit infatti intesa in maniera indiretta come quantit di colloidi in acqua.
Questo controllo viene effettuato solo sulle acque di approvvigionamento e avviene tramite un
NEFELOMETRO, tarato inserendo una serie di campioni di concentrazioni note di formazione.
Questultimo costituito da una sorgente di luce da un lato e dallaltro un registratore dellintensit
luminosa in cui al centro dei due viene posto il campione da analizzare posto in un contenitore
trasparente.
Il raggio luminoso che attraversa il contenitore subir delle deviazioni tanto pi rilevanti quanto
pi alta la concentrazione di colloidi in acqua. (confronto la deviazione ottenuta con una nota)
Il valore restituito dal NEFELOMETRO in mg/L di colloidi ed un macchinario che va tarato con campioni
di acqua a concentrazione nota.


-Solidi Disciolti(SD)
una quantit uguale alla differenza tra ST-SST=SD.
Se la si vuole misurare direttamente si pu far evaporare lacqua filtrata proveniente dalla SST.


I SOLIDI TOTALI sono composti da una parte organica e da una parte inorganica.
SOLIDI TOTALI:
-solidi totali volatili(STV) (INORGANICI)
-solidi totali non volatili(STNV) (ORGANICI)
3

S 1 VS1V
L C
S1vS1S1nv
S 1 N VS1NV
l C

C

C ,
v C


C L C P
C S


A v
v
C SAC8L CuC8L
L
C L
L


L
S
l


A8AML18l CPlMlCl

8Cu


CCu
1CC
uu8LZZA


8CD

8 D k 8 C

L C



1
C



L

4

u C




DIAGRAMMA DI THIERAULT

1C
l




C

u
L nP
C


C 8Cu

l


S C







M D


l 1C 1

v

C

S C


n C




C

C

8Cu
C


S L v

S
C


Carbonio
75
Nitrazione
INORG.
5

C

8Cu
C

l 8Cu



A 8Cu




M D
S


C

C

8Cu





L C

C



8Cu



M k
M

M 8Cu



S






C

C

P

C

n

C

CC

P

C

L

v C


M
M 8Cu
l

C C




6

kCP C C


kCP C C


kCP C C

kPC C



n8


CCDC C D

S

l CCu

C

P

C

n

8CC

P

C C

lC81L


C k



L 1 C
S
A S



k

C

C

8 A S





C 8
C

8

n8 CCu 8Cu

S CCuL 8Cu


1l1CLAZlCnL k

C

C

vl8ACClC
l

l
l 8CSSC l 8LuAS18C
u k

C

C


uLvC SLM8L 8AC81A8L CCu L 8Cu







7

-TOC(total Organic Carbon)
Misura della quantit totale di carbonio presente nelle sostanze organiche in modo diretto senza
misurare lossigeno .
Questa misura molto pi precisa ma meno usata in quanto non un previsto come paramatro dalle
normative nazionali.
Il metodo si basa sul principio che le sostanze organiche possono essere trasformate il anidride carbonica
e acqua attraverso reazioni biochimiche, ossidative e TERMICHE.
1.il campione viene posto in forno a 950C dove tutto il C si trasforma in CO
2
(reazione di combustione)
Lacqua per contiene anche composti non organici come la Ca C O
3
ma questi composti si
decompongono a C O
2
a soli 150C circa.
Quindi prima effettuo un riscaldamento a tale temperatura e misuro la C O
2
poi completo la combustione
fino a 950C.
Infine basta effettuare una sottrazione per ottenere tra la C O
2
a 950 quella a 150.
Per le acque reflue il rapporto tra COD e TOC va da 2 a 6 (il rapporto difficile da stimare).


-DUREZZA
un parametro che va misurato solo sulle acque da approvvigionamento, poich il contenuto di
Sali vanno ad influenzare il sapore dellacqua.
determinata da Sali disciolti nellacqua come Ca e Mg.
-CO
3
=carbonati
-HCO
3
=bicarbonati
-Solfati=SO
4

-Cloruri=Cl

Ca Mg
CO
2


1
.
CaCO
3
(incide poco )

3
.
MgCO
3

HCO
3


2
.
Ca(HCO
3
)
2


4
.
Mg(HCO
3
)
2

Cl

5
.
CaCl
2


6
.
MgCl
2

SO
4


7
.
CaSO
4


8
.
MgSO
4


CaCO
3
poco solubile per questo incide poco ma si considera comunque poich la durezza viene
espressa in equivalenti di CaCO
3

La durezza incide anche sulla convenienza tecnologica dellacqua ovvero nel suo utilizzo nei cicli produttivi
industriali.
Le acque vengono classificate in base alla durezza:
-molle < 50 mg/L di CaCO
3

-poco dura 50 < D < 150 mg/L di CaCO
3
(potabile) (le pi usate per uso potabile)
-dura 150 < D < 300 mg/L di CaCO
3

-molto dura > 300 mg/L di CaCO
3
La durezza si divide in tre gruppi:

durezza calcica : 1-2-5-7 ( CaCO
3
, Ca(HCO
3
)
2
, CaCl
2
, CaSO
4
)
durezza magnesiaca : 3-4-6-8 ( MgCO
3
, Mg(HCO
3
)
2
, MgCl
2
, MgSO
4
)

durezza carbonica : 1-2-3-4 carbonati e bicarbonati ( CaCO
3
, Ca(HCO
3
)
2
, MgCO
3
, Mg(HCO
3
)
2
)
durezza non carbonica : 5-6-7-8 solfati e cloruri (CaCl
2
, CaSO
4
, MgCl
2
, MgSO
4
)

8

durezza temporanea : 1-2-3-4 sali disciolti : carbonati, bicarbonati
durezza permanente : 5-6-7-8 tutti gli altri

Il sistema di trattamento cambia a seconda che lacqua sia carbonica o no.
Tale comportamento va valutato in base allaumentare della temperatura.
Alcuni Sali(carbonati e bicarbonati)con un incremento della T passano dallo stato disciolto allo stato
sospeso e ne determinano la durezza temporanea dellacqua.
Bisogna ridurre la durezza per la sicurezza di persone e apparecchiature(es. calcoli renali, incrostazioni in
tubature, eccessivo consumo di detergente, aumento costo energetico poich si innalza il punto di
ebollizione dellacqua).
se T sale, la durezza temporanea diminuisce.


-EQUILIBRIO BICARBONICO DELLACQUA
La possibilit di trovare bicarbonato nellacqua dipende dallincontro delle acque meteoriche con
CaCO
3
(al suolo) che a una data temperatura instaura una condizione di equilibrio.


H
2
O +C O
2
+CaCO
3
Ca(HC O
3
)
2



-Diagramma Di Tillman



Lacqua, precipitando, incontra CO2
CO

+ H

O H

CO


Se cade sulle montagne calcaree:
CaCO
3
+ H

CO

Ca(HCO
3
)
2
Se lacqua si trova sulla curva, essa in equilibrio
bicarbonico.
Diagramma della CO2 libera in funzione della
CO2 semicombinata (concentrazione di Ca(HCO
3
)
2
).
Le acque che hanno un contenuto di C O
2
libera
superiore a quello che coincide con la condizione di
equilibrio si chiamano acque aggressive.



Le acque che presentano un difetto di C O
2
rispetto allequilibrio carbonatico(portando ad una formazione
di Ca C O
3
) si dicono incrostanti.
Lacqua intubata non pu essere n troppo aggressiva(incontrando materiale cementizio la C O
2
tenderebbe immediatamente a reagire causando corrosione) ne troppo incrostata(la Ca C O
3
precipita
ostruendo le condotte)
Nei condotti si deve fare in modo che lacqua sia sulla curva, ma la concentrazione varia con la
temperatura e con la pressione, molto difficile.




Ca(HCO
3
)
2



EhdZ/Ed/
S

C
C



C

C n
C n L n

nP

lC8MA 8luC11A nC

nC


lC8MA CSSluA1A u
nC


l


Lu18CllZZAZlCnL ul un CC8C lu8lCC
C


l

nC


A 1


C
L
l
8Cu



l


A8AML18l 8lCLCClCl
8
l


l


S




10

-TEST SU MEMBRANA cfu/mL
unit formanti colonia (lunit sono i microrganismi inizialmente presenti)
1.filtro lacqua che voglio analizzare con una membrana da 0.45m
2.introduco la membrana in un contenitore con un brodo di coltura che favorisce solo la crescita dei
coliformi.
3.si pone a 35C per 24h( in questo arco di tempo i microrganismi cresceranno formando delle colonie)
4.si misura la lunghezza dei filamenti delle colonie che saranno tanto pi lunghi tanti pi microrganismi
saranno presenti in partenza


-TEST DI FERMENTAZIONE IN MULTITUBO mpn/mL
mpn : numero pi probabile di microrganismi
1.si preparano 3 gruppi da 5 tubi ognuno (15 contenitori complessivamente)
2.introduco nei tre gruppi quantit crescenti di acqua da esaminare
3.introduco sostanza nutriente (favorisco solo la crescita dei coliformi)
4.tappo i tubi e li metto a T=35C
5.dopo 24h osservo lattivit microbica tramite la presenza o meno di CO
2

Esistono tabelle probabilistiche create appositamente per valutare la quantit di coliformi presenti in
acqua con tale sistema.


IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI APPROVVIGIONAMENTO



Impianto
potabilizzazione
utenza



In base allutenza e alle caratteristiche del corpo idrico si decide limpianto da utilizzare.

-REQUISITI DI QUALITA DEL CORPO IDRICO
Non tutti i corpi idrici per la legge italiana possono essere usati come fonte di approvvigionamento.

-Nel 1982 venne introdotto il DPR(decreto presidente repubblica) 515/1982 il quale
imponeva che:
1.tutte le falde potevano essere usate per ottenere acque potabili
2.solo alcuni laghi e fiumi superficiali potevano essere usati per ottenere acque potabili
3.era vietata la produzione di acqua potabile a partire da acqua di mare (salvo soluzioni particolari: in
Arabia Saudita si produce dal mare). Questultima norma giustificata dal fatto che in Italia
possediamo acque di ottima qualit reperibili a poca distanza da dove viviamo.

-successivamente con il DL 152/2006 tutti i corpi idrici superficiali sono stato oggetto di una
classificazione in funzione dei requisiti di qualit.
4 tipi di corpi idrici: A1 , A2 , A3 , NO NAME


In tutto sono 46 parametri che vanno a determinare 4 categorie e vale solo per le acque superficiali:

15 contenitori con 3
diversi riempimenti
dacqua




A A A
n


SS1


8CD




CCD

Nn




CCLILCALI




>



W
/

/


A




A





A




>


>
> WZ


8CD


DUkL22A
CCLILCALI






12

MODALITA DI PRELIEVO DI UN ACQUA
opera di captazione
-LAGO
Torrino di Pisa: torre verticale
Il torrino di Pisa non va posizionato al centro del lago perch
potrebbe essere troppo profondo.
Il torrino di pisa non va posizionato troppo vicino alla
sponda poich nei mesi di secca rischia di non poter pescare
acqua, quindi lo si posiziona in modo da avere circa due
metri dalla superfice . Laltezza anche giustificata dal fatto che sulla superfice tenderebbe a pescare tutto
il materiale sospeso intasando facilmente la griglia protettiva posta davanti ad ogni bocca. Il torrino
possiede pi bocche per poter garantire il pescaggio dellacqua anche quando vi sono ondulazione dovute
alle correnti.








-FIUME
Si opera facendo una deviazione laterale del fiume e
viene presa solo una parte di acqua. Lopera deve fare
in modo che nel punto di prelievo il pelo libero sia
costante. Si tratta di unopera di sbarramento
trasversale al flusso dellacqua di modo da prelevare
lacqua in maniera costante. Inserisco poi un canale,
tubazione che va ad alimentare il livello di acqua nellimpianto di potabilizzazione.
Si attua uno sbarramento tramite una traversa che mantiene costante il pelo libero, affinch in ogni
periodo dellanno il livello dellacqua sia sempre costante garantendo un giusto pescaggio.
Il prelievo non deve avvenire in superficie (legnetti, foglie rappresentano solidi grossolani) e nemmeno sul
fondo (terra = SST sedimentabili); deve essere fatta a 2 m dal pelo libero e dal fondo.
Le bocche da presa sono coperte da griglia







TORRINO DI PISA:
formato da bocche allinterno delle quali entra lacqua che
passa per delle tubazioni che arrivano a portare lacqua in una
vasca, dalla quale viene portata fuori. Le bocche sono
richiudibili in modo da prelevare lacqua ad unaltezza fissata.

IMPIANTO
CANALE
FIUME


lMlAn1l ul C1A8lLlZZAZlCnL


CICLC DI 1kA11AMLN1C
L l n

L v

L





18A11AMLn1C A

GkIGLIA1UkA

L







1

L















l

L




A

S
















L C

L
L






SLDIMLN1A2ICNL MICkCS1ACCIA1UkA
L



l
n



M LACC


A




L


l
15

introdotta tramite un canaletto e costretta ad uscire dai pori laterali del microstaccio stesso.
Facendo ruotare il microstaccio posso evitare otturazioni in una sola parte del tamburo e inoltre si pu
attuare una pulizia con aria ed acqua in
pressione.
Queste ultime vengono spruzzate sulla parte del
tamburo che si trova al di sopra delle superfici e
dellacqua.
Allinterno del tamburo presente un canaletto
che cattura lacqua di pulizia evitando che tale
acqua(piena di residui) cada nellacqua che si sta
trattando.
Normalmente non si pu mai prevedere un solo
microstaccio in quanto, essendo un apparecchiatura elettromeccanica, soggetta a rottura.
Quindi si prevede una microstacciatura con diversi microstacci posti in parallelo.


Sedimentazione (FIUME)
Processo tipicamente usato per rimuovere dallacqua la frazione di solidi sedimentabili. Processo di tipo
fisico che sfrutta la forza di gravit .
Immaginiamo in un primo momento che lacqua su cui si vuole attuare tale processo sia in quiete,
le eventuali particelle con peso specifico superiore allacqua sono soggette a due forze:
-la forza gravitazionale
-la forza di Archimede


Se la forza peso risulta maggiore di quella di Archimede si innesca istantaneamente una forza resistente
che si oppone al moto limitando la velocit impiegata dalle particelle posarsi sul fondo.


P-G-R=0 esplicitando tali forze possiamo ricavare la velocit di sedimentazione

U una velocit costante ed funzione della densit della particella, della

densit del fluido e del diametro della particella.

U = f (

,






( = viscosit del fluido)

= velocit terminale di caduta


Ostacolata: v
i
aumentata da particelle con r > r
i
e diminuita da particelle con r < r
i
(modificano la viscosit
apparente del fluido)
Se ho sedimentazione ostacolata (se cio non sono in condizioni di diluizione infinita) non posso applicare
la legge di Stokes, ma posso rilevare la velocit solo sperimentalmente.
Ad esempio, se d
P
(max) 6 d
P
(min) : TEST DEL CILINDRO per conoscere velocit di sedimentazione.

In realt lipotesi dellacqua in quiete non accettabile, poich nella fase di sedimentazione viene
continuamente alimentata una portata di acqua che, detta A la superfice , attraversata dal fluido e la sua
velocit sar v=Q/A.
G R
P
Legge di Stokes in
regime laminare
(Re < 0.1)


L







C
AC
A
L








M




L




A l v


S


u
L


L











L




S
l

C



l
S

C



l
l


u

l

L

l A

v C L






L





l





l
L8
PvA
vC1 1


19

In impianto di depurazione invece Td compreso tra le 2-3 ore
B limitato da lunghezza sistemi di pulizia: MAX 7-8 m.
Quindi si hanno dei limiti nella costruzione che per si possono aggirare se si disposti a spendere molto
di pi (almeno un ordine di grandezza).


Questi tipi di vasche sono sempre dotati di sistemi di pulizia elettromeccanici e possono essere di due tipi:
-a carrello (carroponte) a va e vieni
-a catena (ferroponte) a va e vieni

Mentre lacqua attraversa la vasca, la particella soggetta da una parte al trascinamento, e da una parte
tende a cadere.
Alcune particelle riescono a sedimentare, altre stramazzano.
La possibilit di sedimentazione non dipende tanto dalla lunghezza, ma dallarea della sezione =



Carrello(carroponte) a va e vieni


Consiste in una trave appoggiata sul bordo di una
vasca su due binari oppure dotata di gomme a cui
collegato un braccio che poggia sul fondo dove
collegato un raschiatore.
Il braccio completamente immerso e quando la
trave deve tornare indietro esso si alza fino a pelo
dellacqua raschiando anche la superficie.
In questo modo si raccolgono parte delle particelle
non ancora sedimentare o sospese.
Infatti alla fine della vasca sempre posto un
canale di raccolta per il materiale sospeso.



Catena

Il meccanismo composto da 4 puleggie collegate
da una catena dove su di essa sono poste delle pale
che permettono la raccolta del materiale
sedimentato e sospeso.
Le puleggie sono in rotazione consentendo una
pulizia continua, inoltre essendo un sistema
completamente immerso nellacqua non risente
della presenza di neve o ghiaccio e se limpianto
posto in zone particolarmente aggressive come le
zone marittime , non soggetto a fenomeni
corrosivi rispetto al sistema carroponte il quale ne
soffre molto.
Per con il sistema carroponte molto facile
effettuare manutenzione .
20

Vasca Orizzontale A Flusso Radiale
Ha un flusso circolare generato dallacqua che entra nella vasca tramite un deflettore posto al centro
essendo che il diametro molto pi grande dellaltezza la componente orizzontale acquista molta
importanza.
Il fondo ha una pendenza ci circa 7-8%.
La pulizia avviene tramite un carroponte che pu essere a singolo braccio o a due bracci a seconda se
esso impiega tutto il diametro o solo met e il sedimentato viene raccolto in una tramoggia.
Il diametro max di costruzione di 25m.

Da internet: D = 40-50 m , D
MAX
= 100 m
Ma bene tenersi sotto i 30 m per evitare azione del vento sui fanghi depositati (stessa cosa dicasi per
vasche orizzontali longitudinali)





A1:

FIUME


grigliatura sedimentazione disinfezione



LAGO

grigliatura microstacciatura disinfezione







21

CATEGORIA A2 processi fisici, processi chimici normali
I primi due procedimenti sono analoghi a quelli riservati alle acque di categoria A1. Successivamente
necessario introdurre un altro trattamento poich allinterno di queste acque sono presenti i cosiddetti
colloidi che devono essere rimossi.


CHIARIFLOCCULAZIONE
Le dimensioni dei colloidi sono circa 10
-4
/10
-9
mm. Molto piccole, con superfici specifiche molto elevate.
La caratteristica dei colloidi che tendono ad attirare sulla loro superfice le specie ioniche presenti
nellacqua creando due strati elettricamente carichi:
-strato di acqua rigido che si muove in modo solidale
con il colloide
-strato dacqua diffuso dove vi un continuo cambio di
specie ioniche
Il primo strato ha una densit di carica superiore rispetto
al secondo.
chiaro che essendo tutti i colloidi carichi positivamente
tendono a respingersi tra di loro e quindi non tendono spontaneamente a creare agglomerati
sedimentabili.
(Le forze di attrazione sono maggiori di quelle di repulsione solo a distanze molto piccole)
Quindi lobiettivo di diminuire lo spessore dellacqua attorno al colloide per far aumentare le forze di
attrazione, e per fare ci si disperdono in essa altre specie che tendono a dissociarsi liberando Al
3+
e Fe
3+
.
Ma il processo di aggregamento e quindi di sedimentazione molto lento e per velocizzare questa fase
deve essere introdotto anche un reagente che favorisca la sedimentazione.
Se non inserisco il reagente avrei un tempo di detenzione molto lungo, i fiocchi di idrossido di alluminio
diventano agglomerati di colloidi.
Al
2
(SO
4
)
3
+ Ca(HCO
3
)
2
Al(OH)
3
+ 3 CaSO

+ 3 CO




Al
2
(SO
4
)
3
(solfato idrato di alluminio) un composto che favorisce entrambe le cose in quanto in parte si
dissocia liberando Al
3+
(che garantisce lavviamento eliminando il doppio strato) e in parte reagisce con il
bicarbonato di calcio producendo idrossido di alluminio. Lidrossido di alluminio presente in acqua in
forma sospesa sotto forma di fiocchi bianchi che fungono da appoggio per i colloidi.
molto importante controllare il pH in quanto deve essere compreso tra 5-7 altrimenti non vi
formazione di Al(OH)
3
.
Se c poca Ca(HCO
3
)
2
devo immettere Ca(OH

)
2

Questo processo attuato tramite tre fasi:
-miscelazione rapida(coagulazione)
-miscelazione blanda(flocculazione)
-sedimentazione
-filtrazione rapida





sgrassatura
22



Miscelazione rapida(coagulazione)

I reagenti vengono aggiunti allacqua nel modo pi omogeneo possibile cercando di dosare la quantit
ottimale di reagente.
Essendo che la velocit di reazione molto alta il mescolamento deve essere molto rapido
cercando di evitare la formazione di Al(OH)
3
in quanto i fiocchi a causa della pala del mescolamento
potrebbero rompersi rendendo vano il processo e quindi il tempo di permanenza
calcolato come
V=Q*Ti
deve essere di circa 1-2 minuti.
La velocit di rotazione delle pale di centinaio di giri al minuto.
Non deve avvenire

+(

()



Miscelazione blanda(flocculazione)

Viene effettuata affinch i fiocchi formati vengano miscelati
nellacqua per facilitare lincontro
con i colloidi e quindi favorire il legame fiocco-colloide.
La miscelazione molto lenta per il motivo descritto in
Miscelazione rapida e il tempo di permanenza di circa 20-
30 minuti.
La miscelazione lenta perch altrimenti i fiocchi
sedimentano senza inglobare i colloidi. Il tempo deve essere
tale che i fiocchi si formino e i colloidi si uniscano : 20-30
minuti (vedi grafico a mano)


Sedimentazione

Questo processo permette la vera rimozione dei colloidi ed uguale alla sedimentazione classica quindi si
ha anche uno scarto di fanghi (stabili).


23

Nonostante queste tecniche siamo molto affinate non detto che riescano a rimuovere tutti colloidi e
fiocchi quindi, specie se le acque devono essere di tipo pregiato(destinate ad imbottigliamento) si ricorre
a coadiuvanti (rendono i fiocchi pi pesanti)
A tale scopo si usano i polielettroliti e bentonite.
Il primo (POLIELETTROLITI) favorisce bridging ossia i legami tra due o pi fiocchi mentre il secondo
(BENTONITE) si aggiunge al coagulante aggiunto in precedenza e appesantisce i fiocchi (ha un peso
specifico elevato)
I coadiuvanti vengono aggiunti durante la fase di miscelazione rapida.


Se lacqua destinata ad un uso potabile:

Filtrazione rapida

Serve ad eliminare le particelle non sedimentate.


Il fango che viene rimosso ricco di fiocchi che possono ancora accogliere altri colloidi quindi sarebbe
interessante poter fare un riciclo prima della miscelazione blanda permettendo di risparmiare sul
reagente.

Un semplice riciclo non possibile in quanto bisognerebbe usare una pompa che al contatto con i fanghi
in prima analisi si romperebbe poich i fanghi sono di origine chimica ma poi essendo che i colloidi sono
legati ai fiocchi per via elettrostatica con il movimento delle pale questi legami si potrebbero rompere
liberando altri colloidi.
Quindi si ricorre ai bacini misti dove le prime tre fasi avvengono contemporaneamente riducendo
la quantit di reagenti e di volumi.


Bacino misto

24

Per quanto riguarda i bacini unici, abbiamo lACCELATOR.
Questo compartimezzato, ha diversi comparti dove avvengono cose diverse.
Gli accelator sono a pianta circolare o quadrata; sono in calcestruzzo.
Abbiamo una parte cilindrica che sormonta una parte troncoconica.
Abbiamo una canaletta che serve a raccogliere acqua. Insieme allacqua vengono messi anche i reattivi.
I due deflettori sono molto vicini (secondo deflettore a quota pi alta) e quando lacqua passa, i colloidi e i
fiocchi entrano in contatto tra loro. Dopo ci, lacqua finisce in una zona esterna alla miscelazione, che
chiamiamo CORONA CIRCOLARE ed in questa zona che avviene la sedimentazione. In questa fase, gli
idrossidi si depositano sul fondo, solo che al lato sinistro il fango rientra dove rientra lH
2
O per essere
sfruttato.
N.B. necessario spillare il fango, non sfruttarlo tutto, perch a un certo punto esso diventa saturo di
colloidi.

VANTAGGI:
1. Ho meno reattivo grazie al riciclo del fango, in questo modo ho dei vantaggi economici, poi uso meno
reattivo essendo il fango ricco di idrossidi
2. Ho minore alterazione di acqua, sempre perch aggiungo meno reattivo, perch inevitabilmente c
sempre qualcosa che rimane in acqua
3. Ho volumetrie ridotte, cio ho riduzione dei tempi di permanenza

Il volume assegnato ai bacini intorno a 1h30, mentre nelle fasi separate ho un tempo di 2h30.
Quindi il volume minore perch la fase di sedimentazione nel bacino funziona meglio, dato che avviene
con un flusso verticale in condizioni di quiete e soprattutto perch il fango che si forma ha delle particelle
di sedimentabilit migliore essendo pi pesanti.
Il processo lo stesso, ma i due cicli, dal punto di vista impiantistico, sono diversi.

DOPO FILTRAZIONE (per i fiocchi pi piccoli e eventuali colloidi non agglomerati nei fiocchi)


Filtrazione

La fase di filtrazione (rapida) si attua mediante vasche chiuse e filtri (rapidi).
Sono vasche in calcestruzzo allinterno delle quali si dispone uno strato di materiale filtrante, di solito
sabbia.
Il fondo della vasca permeabile.

Lacqua che esce dal fondo priva di fiocchi e colloidi.
Non deve accadere che lacqua contenga particelle di
dimensioni uguale o maggiore di quella della sabbia
perch verrebbero bloccate dal primo strato di sabbia e
avrebbero una funzione stacciante.


LETTO DI SABBIA
h
25

Le particelle devono essere molto pi piccole dei granuli del filtro. Il filtro detto a spessore.
Quando alimento lacqua deve accedere che la particella impatti la superfice del granulo e resti bloccata
l.
Questo fenomeno accade proprio pel la loro piccola dimensione che subisce lattrazione del granulo.
Questa forza, di natura elettrica, deve vincere le forze di taglio dellacqua, a cui le particelle sono soggette
a causa del flusso di acqua, che tenderebbe a far separare la particella dal granulo.
Ad un certo punto , il primo strato si esaurisce, cosi come tutti gli altri strati quindi avremo una superfice
piena di particelle e non avr pi una fase filtrante.
Il filtro si satura e i colloidi passano.
Quindi bisogna procedere alla pulizia del filtro .
Affinch lacqua passi attraverso il filtro devo avere un Carico
dacqua
= =

equazione di Darcy
K = coefficiente tipico dellammesso filtrante
(coefficiente di permeabilit)
i = caduta piezometrica =


Q = K i A

Con il passare del tempo il filtro si arricchisce di particelle, diminuisce K, quindi aumenta H, quindi avr
bisogno di un carico sempre maggiore e bisogna fissare un altezza di carico massima.
Inoltre ho bisogno di lavare il filtro o perch lacqua in uscita non buona(il filtro si esaurito) o perch
non ho sufficiente carico idraulico a disposizione.
Il filtro viene lavato in controcorrente. LAVAGGIO
Pu essere utilizzato il sistema a solo acqua(americano) o a acqua e aria (sistema europeo).
Il sistema a solo acqua viene fatta passare dal fondo ad una certa velocit, di solito 50m/h, viene fatto
uscire dallalto della vasca e viene ricircolata alla testa dellimpianto generale.
Con laltro metodo si usano due correnti: una di acqua e una di aria. Per prima si usa la corrente dacqua
con velocit di 25 m/h.
Poi segue la corrente daria, che da luogo alla fluidizzazione del letto e successivamente si
immette di nuovo una corrente dacqua, insieme a quella daria(che mantiene la fluidizzazione del letto).
Da circa 6-7 anni con il metodo europeo si consuma meno acqua , per pi complicato dal punto di vista
impiantistico.
FILTRO:
Il fondo del filtro composto da grosse piastre in calcestruzzo prefabbricate(di solito a pianta quadrata).
I fori sono filettati e allinterno alloggiano degli elementi plastici chiamati codoli che a loro volta sono
filettati.
La testa dei codoli ricca di feritoie dove passa lacqua.
La distanza dei fori di circa 15/20cm.
La sabbia deve essere costituita da materiale non solubile ,non deve spaccarsi in caso di sbalzo termico e
non deve essere friabile.
Il coefficiente di uniformit deve essere molto basso (u circa 1.4/1.6). Ideale = 1 ma impossibile perch
si dovrebbero avere materiali di laboratorio.
concentrazione
di colloidi in
uscita dal filtro
t
tempo in
cui il filtro
smette di
funzionare
( H = h + L )
26

t
Come materiale per il riempimento dei filtri si usa solo sabbia silicea opportunamente selezionata,
stacciata, con diametro tra i 0.5-0.6 mm.
Non possibile usare materiale con u>1.6 perch i granuli pi piccoli andrebbero a mettersi tra
quelli grandi riducendo di molto la permeazione: SITUAZIONE STACCIANTE.

RICAPITOLANDO:

FILTRAZIONE RAPIDA
La filtrazione rapida avviene in vasche di calcestruzzo, sul fondo delle quali si dispone un letto filtrante
detto letto di sabbia; tale fondo permeabile al passaggio dellacqua.
Nel passaggio nel letto di sabbia, lacqua si libera delle particelle pi piccole e fuoriesce priva di colloidi e
di fiocchi.
Spessore del letto di sabbia: L = 90-130 cm
Lacqua alimentata non deve contenere particelle uguali o pi grandi dei granuli di sabbia, perch esse
verrebbero catturate dal primo strato di sabbia e si avrebbe una funzione stacciante (fuoriesce), devono
dunque essere pi piccole.
Le particelle devono rimanere incollate sulla superficie dei grani, fatto ci la particella deve rimanere l e
ci grazie a forze di natura elettrica che devono vincere gli sforzi di taglio a cui le particelle sono soggette
a causa del flusso dellacqua. Ad un certo punto gli strati terminano, perch i granuli sono tutti occupati.
La particella deve: impattare la superficie del grano, e deve rimanere a causa di forze di natura elettrica.

FUNZIONAMENTO DEL FILTRO


Al tempo t = 0 il filtro viene messo in azione e i primi colloidi
iniziano ad impattare la superficie dei granuli; dopo un certo
tempo, tutta la prima fila di grani piena, ma la portata di
acqua non ancora esaurita. Al tempo t tutti i grani sono
saturi di colloidi: il filtro ha smesso di funzionare.
Arrivato a t devo fermare il processo e pulire il filtro.

Al tempo t = 0 alimento una certa portata Q nel filtro; affinch lacqua passi nel filtro ho bisogno di un
certo carico idraulico: il carico idraulico rappresentato da h (primo disegno pag. 22). Affinch il carico sia
sufficiente, deve essere rispettata lequazione di Darcy, che governa i moti di filtrazione.
= dove V la velocit con cui lacqua passa nel mezzo filtrante
i la caduta piezometrica =

7 10



H lenergia disponibile ed necessaria per far passare una certa portata H = h + L
L = altezza del filtro
K coefficiente di proporzionalit, tipico del mezzo filtrante : coefficiente di permeabilit

K [=] m/h i [=] adimensionale

Lequazione di Darcy pu anche essere scritta come Q = K i A
concentrazione
di colloidi in
uscita dal filtro
27

=

deve essere costante. Col passare del tempo K diminuisce, dunque H deve aumentare; pu
accadere che lacqua fuoriesca dalla vasca, in tal caso il filtro non ha il carico necessario per far passare
tutta lacqua che occorre nelle condizioni di intasamento del filtro.
Quando H raggiunge il livello massimo, devo bloccare il funzionamento del filtro, perch non posso pi
immettere acqua.

Perch praticare il lavaggio?
1. Ho una concentrazione di solidi sospesi in uscita superiore a quella che volevo ottenere.
2. Mi sono giocato tutto il carico a disposizione

Lacqua di lavaggio del filtro viene presa a valle della DISINFEZIONE e poi viene fatta ricircolare in testa
allimpianto; in genere si prevede una vasca di accumulo che me la porta a monte della fase di
sedimentazione (prima sedimentazione).

Ideale se i due tempi sono uguali (tempi di perdita di carico idraulico e tempo di detenzione)


Criteri di dimensionamento del filtro rapido

Laltezza del filtro dipende esclusivamente dal diametro che si assegna ai granuli che permette di
uguagliare i tempi perdita di carico idraulico e tempo di detenzione.
Lungo 1 - 1.75 m
Lacqua usata per la filtrazione viene presa a valle della disinfezione poich lacqua tende a formare sul
filtro una patina biologica di alghe che impediscono il corretto funzionamento del filtro invece usando
lacqua contenente il disinfettante si favorisce leliminazione di queste specie.


Filtrazione lenta (raramente usata oggi) (SOSTITUISCE CHIARIFLOCCULAZIONE + FILTRAZIONE RAPIDA)

Si realizza uno strato di ghiaia al di sopra del quale viene posto uno strato di sabbia di pari spessore
(0.30m) la velocit dellacqua compresa tra 1 - 2cm/h (0.1 0.2 m/h), quindi le dimensioni sono molto
superiori (2 ordini di grandezza) (superficie del filtro maggiore di 2 ordini di grandezza)
Questo permette di creare una pellicola biologica che a differenza della filtrazione rapida fondamentale
per trattenere i colloidi.
Intorno ad ogni grano del filtro si crea una pellicola biologica detta BIOFILM. La pellicola serve a ridurre la
porosit -> i colloidi non intasano il filtro perch i microrganismi li trasformano con reazioni biologiche.
Sul filtro lento deve essere alimentata un acqua dallalto ricca di colloidi per garantire il corretto
funzionamento del filtro.
La pellicola si forma pi rapidamente se la temperatura alta in condizioni normali impiega 2-3 mesi per
andare a regime con lavaggio ogni 2-3 anni scuotendo il filtro.
Questo processo alternativo alla chiariflocculazione ma non viene usato poich bisogna fornire, come
gi detto, un acqua ricca di colloidi.
Con i filtri lenti non importante che la filtrazione sia preceduta da sedimentazione e coagulazione.





28

CATEGORIA A3 processi fisici, processi chimici spinti
I trattamenti chimici spinti rimuovono i solidi sospesi in acqua attraverso precipitazione.
Invece i solidi disciolti vengono rimossi tramite addolcimento.

Precipitazione (solidi sospesi)
Il processo di sedimentazione consiste nellaggiunta in acqua di reattivi che formano prodotti
sedimentabili.
I reagenti devono essere reperibili a costi contenuti, non devono essere dannosi e devono reagire
con precipitazione.

R + sostanze disciolte = sostanze disciolte in forma sospesa


Addolcimento
Uno dei metodi per precipitazione per eliminare la durezza il processo calce-soda
Esso consiste nellaggiungere allacqua da depurare un certo quantitativo di idrossido di calcio
( ()

) e di carbonato sodico (

)
()

serve a rimuovere la durezza temporanea (

, (

, (

ad eliminare la durezza permanente



(

+ ()

() +2

O

(

+ ()

() +2

+ ()

()

() +

()

Complessivamente:

(

+ 2 ()

()

() + 2

() +2

O

/-------------/

() +

() + 2

+ ()

()

() +

()

In totale:

+()

()

() +

() +

+ 2

+ ()

()

() +

()

In totale:

+()

()

() +

() + 2

O +


In realt una reazione tra ioni


29

Quindi la durezza carbonica si elimina con la calce, la durezza non carbonica calcica con la soda mentre la
durezza non carbonica magnesiaca con entrambe.
In molti processi industriali bisogna avere un acqua priva di durezza poich viene usata per il
raffreddamento e quindi allaumentare della temperatura la solubilit dei Sali diminuisce. In tal caso il
processo di precipitazione non basta: dobbiamo usare un processo di affinamento.
Quindi per un acqua di categoria A3 si hanno tutte le fasi della categoria A2:
-miscelazione rapida
-miscelazione lenta
-sedimentazione
-filtrazione
2 volte, di cui una per la calce-soda: si effettua un duplice processo oppure si usa un impianto tipo
lAccelator (vedi disegno p.23)
Nei processi di raffreddamento si deve abbattere anche

; ci avviene tramite il processo di


affinamento.


Deferrizzazione
Le acque di falda contengono molti composti ferrosi.
Il ferro non nocivo per da una colorazione da gialla a rossa allacqua quindi per motivi estetici conviene
rimuoverlo.
I composti ferrosi solitamente presenti sono bicarbonato ferroso ( Fe(HCO
3
)
2
) e solfato ferroso ( FeSO
4
)

Rimozione Fe(HCO
3
)
2


Trattamento con aria (ossigeno + acqua)
4 Fe(HCO
3
)
2
+ O
2
+ 2 H
2
O 4 Fe(OH)
3
() + 8 CO
2
da ferroso a ferrico

Trattamento con calce (poi ossigeno)
Fe(HCO
3
)
2
+ Ca(OH)
2
Ca(HCO
3
)
2
+ Fe(OH)
2
Ca(OH)
2
aumenta il pH
4 Fe(OH)
2
+ O
2 (atm)
+ 2 H
2
O 4Fe(OH)
3
() poi O
2

Trattamento con cloro (e bicarbonato di calcio)
2 Fe(HCO
3
)
2
+ Cl
2
+ Ca(HCO
3
)
2
2 Fe(OH)
3
+ CaCl
2
+ 6 CO
2


Trattamento con scambio ionico
Fe(HCO
3
)
2
+ 2 NaZ

2 Na HCO
3
+ FeZ
2

Rimozione FeSO
4

Trattamento con calce (poi ossigeno)
FeSO
4
+ Ca(OH)
2
Fe(OH)
2
+ CaSO
4

4 Fe(OH)
2
+ O
2 (atm)
+ 2 H
2
O 4Fe(OH)
3
()

Trattamento con scambio ionico
FeSO
4
+ Na
2
Z

FeZ

+ Na
2
SO
4


30

Quindi si pu usare sia lossigeno che la calce per essendo che il pH deve essere compreso tra 7.2 - 7.5
altrimenti se inferiore lidrossido di ferro diventa solubile, ed essendo che la calce tende ad alzare il ph in
base a quello di partenza si sceglie cosa meglio usare.
Si fa eccezione per il solfato ferroso dove obbligatorio usare la calce in quanto se si usasse solo
lossigeno(aria)la reazione sarebbe troppo lenta.
Altri composti rimovibili nellacqua sono i composti del manganese, presenti soprattutto nellacqua di
falda sotto forma di Mn(HCO
3
)
2
, altamente solubile.
Di solito vengono rimossi con un ossidante forte, il Cl
2
ma anche O
2
(aerazione)
Lossigeno molto economico, ma il problema la lentezza della cinetica che mi porta ad aumentare il
ph(>9.5), quindi si utilizzano i processi di precipitazione solo se esiste un reattivo in grado di eliminare la
sostanza voluta se tale reattivo non esiste oppure troppo costoso o magari dannoso si utilizzano i
processi di affinamento.
1. O
2 reattivo, nellacqua immetti aria, oppure lacqua entra in contatto con laria
2. come reattivo posso usare anche Ca(OH)

Affinamento
I processi di affinamento sono principalmente tre:
-adsorbimento
-scambio ionico
-processi a membrana (un insieme di processi) (dando luogo ad una serie di reazioni di tipo chimico)


Adsorbimento
Il processo sfrutta la capacit di alcune sostanze di trattenere sulla loro superfice altre sostanze (legami
deboli o forze superficiali)(aumenta la possibilit che vengano a contatto con altre sostanze). Le sostanze
che hanno capacit di adsorbimento sono diverse, ma utilizzano tutte il carbone attivo.
Il carbone attivo non una sostanza presente in natura, e quindi viene prodotto a partire da sostanze
carboniose, come il legno, torba , gusci delle noci di cocco, ossa di animali.
Il processo a cui vengono sottoposte queste sostanze di tipo termico. Abbiamo due fasi:
-carbonizzazione
-attivazione
La fase di carbonizzazione viene attuata in forni a 300-400C, e hanno la durata di 2-3 ore. Si consuma una
parte del materiale originario. In questa fase quindi viene aumentata la porosit del materiale e la
superfice specifica.
A seguito di questa fase abbiamo la fase di attivazione che ha lo scopo di liberare la superficie dagli
elementi gassosi solidi che si erano formati nella fase precedente.
Un carbone attivo non di buona qualit ha una superficie specifica di 500-600 m
2
/g mentre uno di buona
qualit intorno a 1500 m
2
/g.
Questa differenza dovuta alla formazione allinternodi molte piccole superfici in comunicazione con la
superficie esterna.
I carboni vengono caratterizzati tramite il parametro: potere adsorbente.
Esso lunit di massa di una generica sostanza trattabile su superfice di massa di carbone attivo.
Lobiettivo di trattamento quello di massimizzare la produzione di carbone attivo.
31

Solo il 10% della sostanza viene trasformata in carbone attivo, il resto viene trasformato in gas. Fino ad
alcuni anni fa era associato anche un processo chimico con laggiunta di zinco nei forni con rese pi
elevate (30-40%).
Questa pratica stata abbandonata perch qualche frazione di zinco rimaneva incollata al carbone
attivo con il rischio che poi venga rilasciata nellacqua.
Quindi un processo molto costoso e il carbone attivo viene commercializzato sotto forma granulare e di
polvere.
La differenza nella dimensione dei granuli attivi.
Nel primo caso le dimensioni variano tra 0.5 - 1 mm. GRANULI
Invece in polvere sono molto pi piccoli, ed molto meno costoso rispetto a quelli granulari, perch si
forma dalla riduzione in granuli del carbone attivo(sarebbe un sottoprodotto).
Nel caso in cui si adotta il Carbone Attivo in granuli si realizzano delle vasche con il fondo pieno di granuli
(meccanismo uguale alla filtrazione rapida).
Ad un certo punto la superficie di CA di esaurisce.
La rigenerazione del filtro avviene per via termica , viene portata in forni dove la T elevata rompe i legami
tra carbone attivo ed i solidi di modo da ripristinare il potere adsorbente, per ho una perdita di Carbone
attivo che deve essere reintegrato.
Di norma un filtro di CA deve rimanere in esercizio almeno per un anno.
La massa del CA che occorre per garantire la durata di esercizio di un anno viene calcolata: Q*c0 ossia
massa generica che deve essere filtrata per la massa da rimuovere in un anno .
Q = m
3
/s C
0
= g / m
3
Il carbone attivo in polvere viene utilizzato con modalit diverse: il carbone attivo in polvere non pu
essere utilizzato come quello in grani, perch i granelli potrebbero essere pi piccoli delle particelle da
filtrare. Inoltre < grani, < coefficiente di permeabilit K
In generale viene additivato allinterno dellacqua e omogenizzatamente mescolato.
Una volta che questo avvenuto il carbone attivo deve essere separato per sedimentazione. Utilizzo la
stessa apparecchiatura usata per la chiariflocculazione.
Linconveniente che il CA diventa fango e non si pu pi rigenerarlo.
Per una soluzione utile quando improvvisamente ho bisogno di eliminare sostanze che in precedenza
non erano presenti nellacqua(fertilizzanti)
A lungo andare molto pi costoso rispetto ai filtri a CA.


Scambio ionico (polimero recante ioni sodio Na
+
che vengono scambiati con ioni Ca
++
e Mg
++
)
Il processo di scambio ionico sfrutta la capacit di alcune sostanze sia naturali che artificiali a dar luogo ad
uno scambio tra specie ioniche .
Questi legami sono molto deboli, e venendo a contatto con acque ricche di cationi, abbiamo uno
scambio tra i cationi.
Le applicazioni pi frequenti sono 2:
1. Per i cationi viene utilizzato in sostituzione delladdolcimento.
Inoltre viene utilizzato per rendere bassissima la durezza dellacqua (soprattutto per alcune applicazioni
industriali in cui deve essere quasi nulla) (si formano depositi e si riduce lo scambio)
2. Gli anioni vengono utilizzati per rimuovere nitrati presenti in acqua di falda in zone dove
sviluppata lagricoltura (presenti nei concimi).
Attualmente si utilizzano solo resine artificiali perch questultime hanno un potere di scambio ionico
molto maggiore rispetto a quelle naturali.
32

Le resine hanno forma a palline regolari dellordine del mm.
Ad un certo punto le resine si esauriscono e devono essere rigenerate.
Per rigenerarlo si usa una soluzione molto concentrata di specie ioniche presenti allinizio nella resina (di
solito i cationi sono Na e quindi uso una corrente di acqua e sale). SODICHE
Nelle resine anioniche gli anioni sono fosfati (

).

RNa
2
+ Ca
++
RCa + 2 Na
++


Processi a membrana (Colonna)
Costituiscono un applicazione del processo di filtrazione.
Non una filtrazione a spessore, ma stacciante, e avviene a livello molecolare ionico per rimuovere
dallacqua sostanze disciolte: si sfrutta il passaggio dellacqua attraverso una tela sottile, le maglie della
tela devono essere piccolissime. Le maglie della tela determinano fortissime resistenze che possono essere
vinte con energia meccanica: esempio differenza di pressione tra monte e valle della tela.
Per fare ci necessario che i pori siano molto piccoli.
Per far passare lacqua attraverso questo pori necessario vincere delle resistenze e quindi abbiamo
bisogno di energia.
Lenergia pu essere idromeccanica o elettrica. Le pi usate sono le non cariche, perch con le cariche
possiamo eliminare solo specie ioniche.
Nel primo caso si usano membrane cariche, invece nel secondo sono dette non cariche.
MICROFILTRAZIONE
Le membrane sono montate su opportuni supporti, secondo 4 diversi moduli:
-a fibre cave
-a lastre piane
-tubolari
-membrana a spirale
-Il sistema a fibre cave basato su una serie di filamenti tipo spaghetti posti allinterno di un condotto
cilindrico.
-il sistema a lastre piane fatto da moduli di lastre piane poste allinterno della tubazione
-il sistema tubolare simile al sistema a fibre cave ma i filamenti sono pi grandi
-membrana a spirale: modulo di fogli avvolti intorno ad un cilindro interno, tali fogli sono in alternanza,
uno permeabile ed uno non permeabile. In questo modo lacqua tende ad assumere un moto elicoidale.
33




Processo di disinfezione
Ha come obiettivo leliminazione dallacqua dei microrganismi patogeni e non leliminazione di tutti i
microrganismi.
I microrganismi patogeni sono in generale meno resistenti rispetto a quelli banali.
Le sostanze utilizzate per raggiungere tale obiettivo devono essere:
-economiche
-rapide
-non devono essere dannose per le persone
-non devono danneggiare il corpo idrico ricettore
Nel caso di un acqua destinata ad uso potabile il disinfettante deve assicurare la protezione in rete.
Il disinfettante deve eliminare i microrganismi presenti a monte e quelli che si legano lungo il cammino
dellacqua.
Nei passaggi che riguardano la distribuzione dellacqua fino alla rete di distribuzione , lacqua pu subire
contaminazioni.
I disinfettanti si dividono in:
-agenti chimici
-agenti fisici


Agenti chimici
-Cl
2 (g)

-NaClO(ipoclorito di sodio)
-Ca(ClO)
2
(ipoclorito di calcio)
-ClO
2
(biossido di cloro)
-H
2
O
2
(perossido di idrogeno)
-O
3
(ozono)


34

Agenti fisici
-raggi UV
-ultrasuoni (non usato)
-temperatura (innalzamento T acqua) (H
2
O a 55-60C per 2-3 min: i patogeni muoiono) (dispendioso!)


Agenti chimici
funzione di 2 parametri: tempo che il disinfettante ha a disposizione e concentrazione.
NB. pi la concentrazione degli agenti chimici elevata nellacqua e pi il processo efficace ma
dipende dal tempo che il disinfettante agisce. Il pi noto disinfettante il cloro.
Il potere disinfettante di tutti i composti usati deriva dal cloro che tende a dare reazione di idrolisi.
Se aumenta la richiesta di acqua, il tempo di detenzione diminuisce e quindi la concentrazione deve
aumentare.
Cl
2
, NaClO , Ca(ClO)
2
i loro prodotti hanno lo stesso potere disinfettante


Cl
2
+H
2
O HCl + HClO (acido ipocloroso,disinfettante)
Se il ph circa 1 la reazione spostata a SX. (non avviene)
Se il ph circa 2 si produce il 50% di HClO
Se il ph circa 5.3-5.4 la reazione spostata a DX.

Se il ph tra 7.3-7.4 il 50% di HClO tende a dissociarsi in ClO
-

HClO H
+
+ClO
-

50% HClO e 50% ClO
-
; ClO
-
ha un potere disinfettante minore
A ph 9.2-9.3 lHClO si dissocia completamente.
Dato che la dissociazione mi fa diminuire la quantit di HClO devo cercare di mantenere un pH basso.

Perch HClO e ClO
-
uccidono i microrganismi patogeni?
La loro azione OSSIDANTE, cio reagiscono con la sostanza organica della cellula microbica dando luogo
a una reazione chimica e uccidendola.
C per un secondo effetto dovuto ad HClO ed dovuto alla capacit che tale sostanze ha di inibire la
secrezione enzimatica dei microrganismi.
La secrezione permette il nutrimento dei microrganismi con le sostanze organiche presenti in acqua,
sminuzzandole e introducendole nella propria cellula una volta che esse sono venute a contatto con loro.
HClO (acido ipocloroso), essendo simile per dimensione molecolare e struttura allacqua, pu facilmente
attraversare la membrana cellulare microbica; una volta allinterno della cellula i suoi bersagli sono alcuni
enzimi del metabolismo energetico microbico. Il risultato che lazione del cloro sui batteri potente,
letale, rapida senza che vi sia la possibilit di alcuna resistenza microbica.


Cloro gas
Il Cl
2
alimentato allimpianto in forma liquida ed altamente nocivo , invece NaClO e Ca(ClO)
2

sono venduti in soluzione rispettivamente al 13/15% e 25/28 di Cl e sono innocui per chi li usa.
Basta poco Cl
2
: ALTO POTERE DISINFETTANTE
Cl
2 (g)
molto pericoloso: esso viene portato in bomboloni ad alte pressioni (8 atm), dunque per usarlo
devo avere operatori specializzati; perci uso (anche) NaClO e Ca(ClO)
2


35

Fino a qualche anno fa si usavano solo questi prodotti, successivamente, avendo scoperto che sono causa
della formazione di composti cancerogeni (THM trialometani, cloroformio e bromoformio) in quanto
tendono a reagire con la sostanza organica(anche in quantit minima non misurabile) , si decise di non
usare pi disinfettante, ma ci aument il numero di morti.
Una soluzione definitiva a questo problema non stata ancora trovata in quanto il cloro molto
economico ed efficace.
Il cloro viene aggiunto in eccesso in quanto nella rete di distribuzione esso tende per natura a volatilizzare
ma al rubinetto massimo ne possono uscire 0.2mg/l inoltre in grosse quantit tende a dare una
colorazione allacqua giallo-verde.
Un processo di disinfezione ben condotto deve assicurare lo stesso tempo di contatto con tutte le
particelle con il disinfettante.
Idealmente una vasca dovrebbe essere costruita in modo da far andare una particella alla volta di acqua
a contatto con il cloro ma naturalmente ci non possibile quindi vengono costruite delle vasche a pianta
rettangolare con una serie di setti in modo da far mantenere un flusso sempre lineare ma molto pi lungo
in uno spazio contenuto.


Il tempo di detenzione di ogni singola molecola di acqua di 30 minuti.




Biossido di cloro (ha un diverso potere disinfettante) (AZIONE SOLO OSSIDANTE)
Tra i disinfettanti alternativi possiamo trovare il ClO
2
che non cancerogeno.
Purtroppo esso non si trova in natura quindi deve essere prodotto dal clorito di sodio e Cl
2
o HCl.

Reazioni: 5 NaClO
2
+ 4 HCl 5 NaCl + 2 H
2
O + 4 ClO
2

2 NaClO
2
+ Cl
2
2 NaCl + 2 ClO
2


Essendo un composto molto instabile esso non pu essere trasportato e quindi deve essere preparato in
loco, occorrono operai specializzati per produrlo.
Ha un potere ossidante molto forte e sembrerebbe che non tende a reagire con le sostanze organiche.
Questo composto sembra perfetto per non viene usato perch si ha il timore che produca delle sostanze
pi nocive dei THM (trialometani) che per le conoscenze che abbiamo oggi non possono ancora essere
identificate.
I THM vengono misurate e fanno parte del quantitativo DBP(sottoprodotti sella disinfezione).
Il tempo di detenzione del biossiodo di cloro 15-20min in quanto la sua azione pi rapida.
ClO
2
: le vasche sono fatte in modo che la distribuzione dei microrganismi nella corrente sia omogenea

36

Ozono (forma allotropica di O
2
) (NO PROTEZIONE IN RETE) (OSSIDANTE)
Se fornisco energia ad un flusso daria si liberano le particelle di ossigeno monoatomiche che vanno a
reagire con particelle di O
2
e formano Ozono.
La corrente ricca di ozono deve andare subito a contatto con lacqua in quanto la reazione molto
instabile e tende a tornare indietro ossia a riformare ossigeno.
Per questo motivo deve essere prodotto sul posto inoltre i vero potere disinfettante dellossigeno
monoatomico che si produce quando lozono tende a tornare ossigeno.
Ha un alto potere ossidante(tempi di contatto brevi) ma non garantisce la protezione in rete. Quindi un
trattamento che prevede lossidazione con ozono deve essere separato in due parti:
1.si tratta la corrente di acqua con ozono
2.si aggiunge una piccola quantit di cloro per garantire la protezione in rete
Le vasche usate sono molto pi piccole delle precedenti in quanto il tempo di detenzione 5 minuti.
Non d luogo a DBP e THM poich lO
2
che si forma tende a disperdersi in aria.


Agenti fisici
Si dividono in 3 categorie
1. Ultrasuono 2. Temperatura 3. Ultravioletti

Sistema a raggi ultravioletti
Si basa su delle lampade simili a quelle al neon, la differenza che la lampada al neon ha radiazioni che
rientrano nel campo del visibile, invece quelle a raggi ultravioletti rientrano in un intervallo di lunghezza
donda = 100-400 nm.
Tali lampade funzionano elettricamente e sono riempite di Argon e gocce di mercurio; in seguito al
riscaldamento indotto dallalimentazione elettrica avviene uneccitazione della miscela che comporta
lemissione della radiazione ultravioletta.
Quando i microrganismi vengono investiti da tale luce, il loro DNA o RNA (acido nucleico) vengono
modificati; dato che nellRNA e nel DNA sono contenute le informazioni necessarie alla loro riproduzione
essi muoiono, perch non possono riprodursi (senza ossidazione n alterazione del metabolismo
energetico).
Vita microrganismi: 10 min qualche ora (MAX)

Caratteristiche:
Le lampade ultraviolette presenti in commercio si dividono in 2 categorie, a seconda della pressione:
alta pressione o bassa pressione.
Il potere disinfettante legato allintensit della radiazione (maggior intensit maggior potere
disinfettante) ed alla lunghezza donda dei raggi.
I raggi con lunghezza donda nellintervallo da 225 a 250 nm (optimum: 254 nm), a parit di intensit sono
pi efficaci e determinano la scomparsa dei microrganismi.
Bassa pressione : hanno un gas a pressione di poco superiore a quella atmosferica e la lunghezza donda
dei raggi compresa tra 250 e 255 nm, condizione monocromatica.
Alta pressione : le lampade ad alta pressione non hanno una condizione monocromatica, ed i loro raggi
hanno lunghezza donda compresa tra 225 e 250 nm; sono raggi con minore efficacia. Ma le lampade ad
alta pressione hanno unintensit di radiazione maggiore di quelle a bassa pressione (intensit se
pressione ) quindi sono PI EFFICACI.
37

Caratteristiche involucro:
Linvolucro deve essere resistente e permeabile ai raggi emessi, ma la resistenza non deve essere troppo
elevata per evitare che i raggi, nel passaggio, perdano intensit.
I materiali utilizzati possono essere
- Quarzo naturale pi pregiato pi costoso
- Teflon di sintesi poco pregiato poco costoso
Quarzo : le lampade hanno minore resistenza, perdita di radiazione <10%
Teflon : sono pi resistenti e hanno una perdita di radiazione del 35% (maggiori costi di gestione)
Per ottenere gli effetti dellinvolucro in quarzo, devo spendere pi energia su quello in teflon: alla fine
sono sullo stesso piano.

Le lampade vanno messe in acqua o allesterno del condotto dove lacqua fluisce.

In tal caso linvolucro deve essere permeabile alla luce
ultravioletta





2. Svantaggio: doppio costo perch ho una doppia resistenza e dunque dispendio pi energia.
Vantaggio: manutenzione
1. Svantaggio: manutenzione, devo fermare il flusso di acqua
Vantaggio: minore energia

Tempo di funzionamento:
Dipende dalla qualit del prodotto di partenza, influenzato dai costituenti della lampada stessa e in
particolare dallinvolucro.
Peggiore qualit: 3 mesi
Migliore qualit: 1 anno

Utilizzo:
Per utilizzare le lampade ultraviolette, non devono essere presenti solidi sospesi, altrimenti i
microrganismi si attaccano ai solidi che fungono da schermo per la luce ultravioletta.
I raggi ultravioletti non generano sottoprodotti, non essendo ossidanti; cio non determinano alcuna
reazione con le sostanze presenti nellacqua. Tuttavia il loro problema quello di non garantire la
protezione in rete nel campo dellapprovvigionamento idrico, in particolare quello potabile.

Con stessa lunghezza donda e intensit
38

ACQUA DI FALDA (pozzo)
lacqua di falda interessata al massimo dalle fasi di: precipitazione, filtrazione, affinamento e
disinfezione ma non detto che servano tutte, atte ad eliminare la durezza.
Sono presenti solo sostanze disciolte.
Non contengono solidi grossolani, quindi non viene fatta la grigliatura; inoltre non contiene solidi
sedimentabili, ma solo disciolti, quindi non viene fatta la prima sedimentazione. Non sono quindi
nemmeno presenti i colloidi, perch lacqua sul terreno viene filtrata.
Distanza terreno-falda: circa 10 m (ma dipende, a volte si trova a un pelo dal terreno)

PRECIPITAZIONE FILTRAZIONE AFFINAMENTO (adsorbimento) DISINFEZIONE









IMPIANTO DI DEPURAZIONE



I.P utenza I.D.



Fino al 1976 in Italia non cera una normativa sulle acque reflue, ognuno poteva scaricare quello che
voleva. Nel 1976 stata emanata la legge Merli n.319 che regolamentava la qualit che le acque
dovevano avere dopo limpianto di depurazione indipendentemente dallutenza. Poich la legge fu
emanata sulla base di unemergenza, si basava su un provvedimento molto restrittivo che regolamentava
le caratteristiche di qualit delle acque indipendentemente dallutenza, cio furono individuati dei
requisiti di qualit che lacqua doveva avere e che dovevano essere gli stessi sia se lutenza era civile, sia
se era industriale.
Furono per questo introdotte delle tabelle con concentrazione massima a seconda dellutenza:

PARAMETRI CONCENTRAZIONE(tabella a)mg/l CONCENTRAZIONE(tabella c)mg/l
51 parametri Colonna riferita allutenza Colonna per le industrie
SST 80 200
BOD
5
40 250
COD 160 500
NH
4
+
15 30
NO
2 0.6 0.6
NO
3 20 20

(DOLCIFICAZIONE
DEFERRIZZAZIONE)
Per eliminare i solidi
sedimentati nella
precipitazione
Se nellacqua sono
presenti dei
diserbanti
39



51

CASO 1 (valori meno rigorosi: Tabella C)



AGGLOMERATO ID
PRODUTTIVO




CASO 2
















CENTRO ABITATO
ID



Oppure pensiamo ad una citt che scarica allinterno di un lago.
naturale che il quantitativo dei parametri deve essere minore in quanto gli scarichi urbani vano a finire
in un acqua stagnante.
Ebbene tutti questi aspetti la legge Merli non li gestiva, bens lasciava ad ogni singola regione il compito di
gestire questo tipo di situazioni.
Fu chiamato piano di risanamento regionale che individu varie fasce.
Impianti con :
A. < 10000 ab
B. 10000/50000 ab
C.>50000 ab
e in base al corpo idrico:
1. lago, fiume a regime stagionale
2. fiumi
3. mare con condotta
4. mare senza condotta




1 2 3 4

A A1 A2 C
A A1 A2 C A2
BOD
5 40 80 150 250
B A A A2 A1

COD 160 300 400 500
C A A A2 A

SST 80 120 150 200


AGGLOMERATO
INDUSTRIALE
ID
Perch solo nel 1976?
I. Negli Stati Uniti associazioni ambientalistiche
fecero pressione sui politici per ottenere leggi
che regolamentassero la qualit delle acque
II. Nel 1973 a Napoli ci fu il colera nei mesi estivi.
Ci fu determinato soprattutto dalluso di cozze.
Nel primo caso direttamente lagglomerato
produttivo a depurare lacqua a norma di legge;
invece, nel secondo caso si effettua una
depurazione delle acque derivanti
dallagglomerato industriale non approfondita
che per viene completata dallimpianto di
depurazione predisposto per il centro abitato.
Considerando due cittadine di cui una pi
grande dellaltra di circa due ordini di grandezza
che scaricano entrambe nello stesso corpo
idrico, chiaro pensare che il pi piccolo pu
avere dei controlli meno serrati sui parametri di
scarico in quanto la sua portata irrilevante
rispetto alla cittadina pi grande.
1. 119/1976 (legge Merli)
2. 152/1999 (piano risanamento regionale)
3. 152/2006
40

Queste tabelle si riferiscono al DL.152/1999 subentrato dopo la legge Merli dove i valori A1 e A2 sono
intermedi (DL.152/99) ad A e C (legge Merli) .
Alcuni anni dopo usci un testo molto pi completo DL.152/2006 che comprende tutela e gestione delle
acque. Con tale DL.152 fu abrogato il DL.152/1999.
Questo decreto legislativo tiene conto, in base ai casi, solo di 3 o 5 parametri.
Nel caso in cui la cittadina ha meno di 2000 abitanti il sindaco pu decidere il valore massimo di questi
parametri in quanto la normativa non da informazioni in merito.
Invece per citt con pi di 2000 abitanti i valori da rispettare sono (DL.152/2006 parte III):

Tabella 1 all.5
BOD
5
=25 mg/l
COD=125 mg/l
SST=35 mg/l

Il controllo si basa solo su questi parametri poich il corpo idrico viene invaso da sostanze organiche che
tendono anche ad intorbidire lacqua mettendo a rischio la sopravvivenza della fauna.

Gli altri due parametri sono:

tabella2 all.5
Mg/l 10000/100000 ab >1000000
Ntot 15 10
Ptot 2 1


Per pi di 10000 abitanti o se il corpo idrico ricettore sensibile ad eutrofizzazione(bacini con debole
ricambio, laghi,)la tabella 2 un obbligo di legge.
Infine esiste una tabella apposita per le acque reflue industriali

Tabella 3 all.5 con 54 parametri
Mg/l Colonna1(corpo idrico)
Colonna2(fogna)
BOD
5
40

COD 160

SST 80


Si pu anche pensare di riutilizzare le acque reflue previa depurazione in settori come lagricoltura
che sono di gran lunga migliori delle acque di fiume o di falda oppure nelle industrie l acqua reflua pu
essere depurata e riutilizzata..
In alcune citt del mondo questo tipo di acque vengono usate addirittura per uso domestico.
I valori da rispettare per uso agricolo in Italia sono:

mg/l
BOD
5 20
COD 100
SST 15
Ntot 15
Ptot 2


Si definisce SCARICO qualsiasi immissione effettuata ESCLUSIVAMENTE tramite
un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuit
(interruzioni) il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore in acque
superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente
dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di
depurazione.
41

DOTAZIONE
il volume di acqua giornaliero per abitante.
La dotazione idrica tanto pi elevata quanto pi
elevato il numero di abitanti.
Va da 200-400 litri/abitante(d
i
)
Q
d
=d
i
*N
ab
(l/d)
Q=Q
d
/86400 (secondi in un giorno) = L/s

Q
d
acqua che arriva allutenza in L/giorno

Q
m,n
(PORTATA MEDIA NERA) media integrale, cio
il valore medio della portata che si avrebbe costantemente nelle fognature se tutto il volume di acqua
fosse distribuito omogeneamente.
Q
m,n
assunto negli impianti di depurazione parametro di progetto.

La quantit dacqua che ritrovo nelle fognature solo 80% in quanto un 20% si perde causa evaporazione.

Q
m,n
= 0.8*Q (portata media nera, quella che esce dal centro abitato)
Coefficiente di punta = Q
p,n
/Q
m,n

Che sarebbe la portata di punta nera sulla portata che assumo come parametro di progetto.

Q
p,n
= valore massimo della portata istantanea, massimo nelle ore mattutine.
C
p
= nelle piccole citt molto alto (stili di vita simili), nelle grandi citt basso.

Es. di solito c
P
= 1.2 1.3 ; 100-600 ab c
P
= 4 5 ; New York c
P
1


FOGNE
Fogne nere=scarichi urbani
Fogne miste=scarichi urbani +acqua piovana
La portate delle fogne miste quando piove aumenta di due ordini di grandezza, quindi impensabile che
un ID tratti una portata 100 volte superiore alla normalit, quindi ci si pone come obiettivo quello di
depurare solo 1/5 della portata complessiva delle fogne miste, in quanto, le prime acque meteoriche
sono cariche di sostanze inquinanti (sigarette, tovaglioli) che sono raccolte sul manto stradale.
Solo le prime acque contengono gli elementi inquinanti, dunque inutile trattare tutta lacqua meteorica.
Le portate da gestire variano a seconda del clima:
periodo di tempo secco : Q
m,n
[0,Q
p,n
]
periodo in tempo di pioggia: Q
p
=5 Q
m,n

ogni persona scarica :
60g/d BOD
5

120g/d COD
90 g/d SST
15 g/d Ntot
3-4 g/d Ptot


Lo scaricatore di piena
smista lacqua in eccesso
Q
t
t
0
tempo in cui inizia la pioggia
(I valori sono in ritardo rispetto alla pioggia)
6 12 19
24
Q
P,N
42

CICLO DI TRATTAMENTO FOGNE NERE


Doppia grigliatura (per eliminare solidi grossolani >1cm )
Dato che nelle fogne arriva di tutto ,prima del sollevamento ,si prevede una doppia grigliatura in serie,
una grossa manuale (4-8 cm) [elevata concentrazione] e una piccola meccanica (1-2 cm), dato che le
fogne camminano sotto il livello stradale.
La fase di grigliatura importantissima per la salvaguardia delle apparecchiature utilizzate per le fase
successive; essa non influisce sul BOD e COD.
Se presente una sola griglia, essa sar media.
Ogni fase di grigliatura dotata di un bypass e produce grigliato.


Sollevamento
I sistemi utilizzati per il sollevamento dellacqua sono: pompe centrifughe o sistemi a coclea.
Non ha finalit depurative, indispensabile perch le fogne viaggiano sotto terra e con esse faccio
arrivare nelle vasche.


Pompa centrifuga
La pompa costituita da un motore, una chiocciola e una parte che ruota nella chiocciola (GIRANTE).
Lacqua arriva tramite una tubazione in pressione alla chiocciola nella quale vi la girante che gira per
lenergia elettrica che le stata conferita dal motore. Girando, essa conferisce energia allacqua che
fuoriesce dalla chiocciola in pressione per essere sollevata a livelli superiori rispetto a quello della pompa.
Efficienza pompa tanto pi elevata quanto maggiore il numero di pale della girante.
La girante ha pale molto piccole in quanto allinterno della chiocciola c meno spazio per far entrare
qualche solido grossolano evitando quindi lintasamento della pompa.
0

2 se di pi non c pi spazio: INTASAMENTO.




Le pompe con zero pale (POMPE A GIRANTE ARRETRATA) sono le migliori da questo punto di vista ma
sono poco efficienti; sono anche molto sicure, vengono usate solo nei grandi impianti (4-5 m; problemi
per manutenzione)

POMPA
Svantaggi: Durano 10-15 anni, ci sono problemi di manutenzione qualora dovessero
intasare essendo molto alte
Vantaggi: Sono robuste ed elastiche, sono in grado di sollevare diverse portate e non
hanno limiti da superare.


GRIGLIATURA
POMPA
43

Il trasferimento dellenergia avviene grazie allattrito che si forma tra la girante e lacqua.
In generale si prevedono due pompe (una di riserva) una in grado di sollevare la portata media nera
[ 0 ,

Q
m,n
] e una di un altro tipo in aggiunta per garantire il sollevamento della portata di picco meno la
portata media [Q
m,n
, Q
p,n
]
La quota di sollevamento pu essere molto alta ed un sistema molto robusto.
La manutenzione tanto pi rilevante quanto grande la pompa

Coclee (o viti di Archimede)
Questa apparecchiatura completamente aperta ed molto facile intervenire per la manutenzione e il
rischio di intasamento molto basso ha elevati rendimenti.
Per un apparecchiatura poco efficace in quanto non si pu vincere qualunque tipo di dislivello dato che
non pu essere troppo lunga.
Sono costituite da un grosso cilindro metallico intorno a cui saldata un elica dacciaio.
Tale cilindro mantenuto in rotazione da un motore elettrico posto sopra la coclea.
Via via che la vite ruota lacqua tende a salire ma aumentando la lunghezza aumenta anche il carico
sullasse centrale la quale tende a flettersi.
Di solito langolo di inclinazione di 35-38 per un altezza di 4-5m (non pu essere verticale altrimenti
lacqua cade).
Si potrebbe pensare di mettere pi unit in serie ma naturalmente aumenterebbero i costi di
manutenzione (non molto vantaggioso, avrei pi unit da gestire).
Per tali motivi si tende a scegliere il sistema a pompa anche se quello a coclea risulta essere pi
elastico(se aumenta la portata la coclea non ne risente molto).
Per il sistema a coclea viene previsto comunque un altro impianto in parallelo per gli stessi motivi delle
pompe.
Dopo limpianto di sollevamento ci una fase di sedimentazione primaria.

Sedimentazione primaria
I solidi da sedimentare sono solidi urbani (solidi sospesi sedimentabili) e il fango risultante non stabile.
Le vasche sono identiche a quelle utilizzate per la sedimentazione quindi si possono usare o quelle a
flusso verticale o quelle a flusso orizzontale. Stessi sistemi di pulizia.
Per la progettazione delle vasche si deve tener conto del tempo di detenzione (t
d
) ( volume) e del carico
idraulico (c
i
) ( superficie).
Il carico idraulico compreso tra 1-1.2 m/h (velocit di sedimentazione delle particelle)
(in I.P. c
i
= 3.5 m/h perch i solidi erano pi pesanti)
E il tempo di detenzione compreso tra 2.5-3 h (per coefficiente di sicurezza)
A = Q
m,n
/c
i
, V = t
d
Q
m,n
Quando non piove la portata compresa tra 0 e Q
m,n
c
i
e questi valori si riferiscono a sostanze da
sedimentare esclusivamente organiche.
In condizioni di pioggia, non solo allimpianto non arriva solo sostanza organica ma inoltre la
portata diventa anche 100 volte.
Di norma una citt dovrebbe depurare il primo 5% della portata complessiva ma ogni regione pu
scegliere la soglia massima, questo blocco di portata avviene tramite uno scaricatore di piena che si attiva
solo quando piove.

44

Nellarco della giornata possono arrivare allimpianti valori di portata superiori a Q
m,n
e in questo modo
limpianto dovrebbe funzionare male; ci non accade perch in c
i
stato inserito il criterio di sicurezza.
c
i
e t
d
sono sulla base di acque urbane.

Scaricatore di piena per fognature

In periodi di pioggia, allimpianto di depurazione pu
arrivare una quantit di acqua 100 volte Q
m,n
, potrei
avere un malfunzionamento dellimpianto. Ci per
non avviene perch lacqua viene smistata in uno
scaricatore di piena. Quando lacqua supera un valore
limite trabocca e lacqua in eccesso viene raccolta da
un canale che porta allo scarico diretto, mentre la parte rimanente viene inviata allimpianto di
depurazione.
Se piove per lungo tempo, BOD e COD si diluiscono, perch non mandare tutto al corpo ricettore
direttamente? Perch poi i microrganismi della fase biologica non hanno di che nutrirsi.

CICLO DI TRATTAMENTO FOGNE MISTE


Quando la fogna mista ha acque nere + meteoriche e un surplus di sostanze solide in ingresso, non pi
solo organiche (anche Pb). Allimpianto di depurazione ho 2 problemi: una Q maggiore e la presenza di
sostanze diverse dalle organiche.
Per eliminare la sabbia uso i dissabbiatori.
SABBIA: particelle di dimensioni ridotte con elevato peso specifico e elevata durezza (azione abrasiva, si
pu accumulare).
La fase di dissabbiamento posta prima della fase di sedimentazione in quanto a valle di essa la portata
di acqua, in caso di pioggia pu essere deviata in modo da trattare solo una aliquota della portata totale e
solo dopo la sedimentazione le portate sono ricongiunte e disinfettate.


Fase di dissabbiamento (non devo raccogliere il materiale organico)
ottimizzata per rimuovere i composti inorganici in quanto , producendo fango stabile non produttivo
mischiarlo al fango instabile generato dai composti organici.
Avviene tramite i dissabbiatori che vengono posti prima della sedimentazione primaria. Esistono tre
tipologie:
-a canale
-areati
-circolari (tipo pista)
A canale oramai non sono pi usati ma negli anni passati era il metodo privilegiato.
(Forze di gravit o centrifughe: non richiedono dispendio energetico)


Dissabbiatori a canale
sono canali a sezione molto larga dove la sedimentazione delle particelle solide sedimentabili avviene
solo grazie alla forza di gravit, in modo che sedimentino le sostanze inorganiche con dimensioni superiori
a 0.2 2.5 mm.
C. A.
ID
100 Q
m,n
5 Q
m,n

95 Q
m,n

45



Bisogna far attenzione a non far avvenire la sedimentazione dei
solidi organici e per fare ci si deve calibrare la vasca in base al
fatto che le particelle inorganiche sedimentano prima.

La velocit della corrente deve essere di circa 30 cm/s per garantire la sedimentazione delle particelle.
Quindi bisogna pensare a un canale con diverse sezioni in modo da mantenere sempre la stessa velocit
con portate diverse.


Quindi lintervallo [ 0 , 5 Q
m,n
] si suddivide in tante portate che
corrisponderanno a dei precisi gradini.
Inoltre viene inserito un restringimento lungo il canale chiamato
venturimetro (sconnessione idraulica) che permette in primo
luogo il controllo delle condizioni di deflusso nel dissabbiatore ma
permette anche di misurare la portata.
Il prodotto di risulta del dissabbiatore chiamato sabbia e non fango in quanto un prodotto stabile e
palabile.
La sabbia potrebbe essere usata come materiale edile ma difficilmente viene usata a causa della
sua bassa qualit (potrebbe contenere solidi organici). Va quindi smaltita insieme al grigliato.
Sul fondo presente una cunetta dove si accumulano i materiali sedimentati, che vengono poi rimossi
con pulizia meccanica nei grandi impianti e manuale nei piccoli.

Dissabbiatori aerati



Sono vasche molto simili alle vasche a flusso longitudinale ma sono molto pi
piccole. T
d
= 10 min
Laria viene immessa dal fondo della vasca e risalendo crea un moto circolare
dellacqua. (FORZA CENTRIFUGA)
Quindi insieme al moto longitudinale c anche un moto circolare, in
complessiva si ha un andamento elicoidale.

Le particelle pi pesanti andranno ad impattare sulle pareti per poi depositarsi sul fondo.
migliore rispetto a canale in quanto la portata di aria si pu regolare in base alle esigenze inoltre
ossigenando lacqua la si prepara per una fase successiva.


Dissabbiatori circolari (a pista)
Sono vasche a spinta circolare.






PIANTA
Raccolta
sabbia
Nella realt
simile a
una parabola
Cunetta
ARIA
Usati nei piccoli impianti perch
hanno un diametro di 4-5 m
massimo.
Parte cilindrica sormontata da una
parte tronco-conica.
La sabbia si deposita nella parte
conica.
VENTURIMETRO
da qui
viene
immessa
laria
46

Lacqua entra in modo tangenziale acquistando un moto circolare .
In questo modo le particelle pi grandi tendono ad impattare sulle pareti e a depositarsi sul fondo. Al
centro della vasca posta una pala che conferisce il moto circolare allacqua e lo rende elastico, ossia si
pu variare la velocit di rotazione delle particelle variando il numero di giri.
Questo impianto adottato solo per situazioni molto piccole in quanto lo spazio e le portate di acqua
devono essere molto ridotte. (diametro 4-5 m massimo)


Si pu pensare di separare la portata di acqua dopo il sollevamento in due, in modo da attivare una
seconda sedimentazione quando piove ma ci non molto conveniente in quanto serve una doppia
sedimentazione.
Di solito la soluzione pi gettonata quella di utilizzare due pompe in modo tale che, quando
piove, una pompa o parte della pompa solleva lacqua e la manda alla line a di trattamento mentre laltra
pompa manda lacqua alla linea acque.
Ci sono alcuni microrganismi in grado di degradare e quindi eliminare i composti organici ed
inorganici dallacqua.

PROCESSI BIOLOGICI CON RIFERIMENTO A SOSTANZE ORGANICHE
Le acque reflue urbane, oltre a composti di natura organica, contengono anche composti azotati, come lo
ione ammonio,

. un composto inorganico biodegradabile, cio pu essere trasformato dai


microrganismi dando origine a composti pi semplici attraverso una serie di reazioni.
Proprio per questo usiamo dopo la sedimentazione una fase biologica dato che tali microrganismi sono
proprio quelli che vengono usati negli impianti di potabilizzazione; inoltre si prevede una fase biologica
soprattutto perch questa quella pi economica rispetto ai processi di natura chimico-fisica. Partiamo
dalla sostanza organica, che quella preponderante.
I microrganismi favoriscono tutta una serie di reazioni che non avverrebbero a temperatura ambiente,
quindi per queste reazioni biochimiche essi fungono da catalizzatori.
Linsieme di tutte le reazioni cui sono soggette le sostanze organiche presenti nelle acque reflue prende il
nome di metabolismo microbiotico.
I microrganismi tendono a scomporre le sostanze organiche come
C
a
H
b
O
c
N
d
+ O
2
= H
2
O +CO
2
+ C
x
H
y
O
w
N
z
(nuovi microrganismi) AEROBICA
Mediamente la composizione dei microrganismi C
5
H
7
O
2
N
Ingerendo la sostanza organica il batterio tende ad aumentare la propria massa fino a riprodursi per
scissione binaria (il batterio di sta NUTRENDO).
La precedente reazione pu avvenire solo in presenza di ossigeno in quanto quello presente nelle
sostanze organiche non sufficiente , una reazione di questo tipo detta aerobica(disponibilit illimitata
di ossigeno).
Se invece la reazione avviene con una quantit di ossigeno limitata dette anaerobica e produce
una reazione di questo tipo:
C
a
H
b
O
c
N
d
= H
2
O + CO
2
+ CH
4
+ micr. ANAEROBICA
Dove CO
2
+ CH
4
sono biogas (miscela gassosa composta per il 50-80% da CH
4
)
Lo svantaggio del processo aerobico che bisogna appunto immettere O2 poich questultimo ha una
scarsa solubilit nellacqua.
Per in compenso i processi aerobici sono pi veloci e pi completi rispetto ai processi anaerobici. Quindi
i processi anaerobici essendo lenti vengo usati solo in processi piccoli anche se sarebbe interessante usare
47

sempre questo processo in quanto produce combustibile utilizzabile come energia.
Quindi in definitiva dopo il processo di sedimentazione primaria si trova, di solito un processo aerobico
seguito da una sedimentazione secondaria posta per eliminare tutti i batteri precedentemente coltivati
in quanto si presentano come solidi sospesi sedimentabili (hanno raggiunto dimensioni dellordine del mm
e quindi hanno peso specifico maggiore dellacqua).
Il fango di risulta detto fango secondario.
Sia il fango primario che secondario contengono sostanza organica n stabile e n palabile quindi sono
indirizzati alla linea fanghi.
Dopo presente una fase di filtrazione al fine di eliminare qualche aggregato non sedimentato e una fase
di disinfezione.

SISTEMI MICROBICI AEROBICI
Si dividono in due categorie:
-sistemi a culture adese
-sistemi a culture sospese (fanghi attivi)
In entrambi i casi si realizzano delle vasche.

Sistemi a culture adese
Con questo sistema i batteri proliferano nella vasca aderendo a delle culture sospese poste su dei
supporti.
Sono presenti degli inerti che fungono da supporto per i microrganismi che si formano attraverso reazioni
biochimiche. Su tali sistemi di supporto si forma una patina biologica che tende ad ispessirsi, perch con
lacqua entra anche sostanza organica: BIOFILM.
Poi SEDIMENTAZIONE FILTRAZIONE

Sistemi a culture sospese(fanghi attivi)
In questo caso i batteri proliferano sulla superfice dellacqua quindi in modo sospeso. Immettendo
ossigeno si innescano le varie reazioni biologiche e i microrganismi danno vita ad agglomerati detti fiocchi
di fango attivo, dellordine del mm.
Non necessario usare un elica in quanto gi limmissione di ossigeno crea un agitazione abbastanza
elevata.
La corrente idrica in uscita quindi conterr fiocchi di fango attivo che dovranno sedimentare in apposite
vasche(orizzontali o verticali) (unaltra sedimentazione)filtrazione
Detta Q la portata e S0 la sostanza organica che entra nella vasca, QS
0
la portata massica che nellunit
di tempo entra allinterno della vasca.
Il tempo che occorre per ottenere questo risultato dipende dalla rapidit dei microrganismi che
normalmente pu essere considerata costante.
Quindi in definitiva lunico fattore che pu influire sulla velocit la quantit di sostanza organica.

I SISTEMI BIOLOGICI SONO A VALLE DELLA GRIGLIATURA, PRIMA
SEDIMENTAZIONE, SOLLEVAMENTO E DISSABBIAMENTO, SOLO PER
QUANDO LIMPIANTO ALIMENTATO DA UNA FOGNA MISTA.
48

SISTEMI A CULTURE SOSPESE (FANGHI ATTIVI)

Criteri di dimensionamento
Le dimensioni delle vasche per i sistemi a fanghi attivi dipendono da 3 fattori:
1. Le dimensioni delle vasche dipendono dalla quantit di sostanza organica che arriva; maggiore la
portata in ingresso e maggiore tale quantit.
2. Dipende dalla velocit con cui i microrganismi degradano la sostanza organica, la consideriamo
costante anche se essa un dato di progetto.
3. La quantit di microrganismi presenti nella vasca.

La quantit di organico da trattare ( un dato di progetto) pu essere misurata in BOD o in COD, noi la
misureremo in BOD
5
(biodegradabile). Sia S
0
la concentrazione di BOD
5
in ingresso alla prima
sedimentazione (S
0
250 mg/l); allora, considerando che in essa si rimuove il 30% di organico, otteniamo
in ingresso alla vasca S
0
= S
0
0.7
Nella vasca non viene abbattuta tutta la sostanza organica, ma per legge deve fuoriuscirne un massimo di
25 mg/l.
Q = Q
m,n
S
0
- Q
m,n
25 = Q
m,n
(S
0
25) ABBATTUTO
Per sicurezza si predispone una vasca in modo da eliminare tutto, dunque Q = Q
m,n
S
0
ABBATTUTO

Indichiamo con F
c
il fattore di carico organico.
F
c
= velocit con cui i microrganismi degradano la sostanza organica
A parit di substrato BOD
5
, disponibile in un certo intervallo di tempo, lentit della conversione
biochimica dipender dalla massa (m) di batteri attivi (o tanti batteri e tempo breve oppure pochi batteri
e tempo lungo). F
c
tiene conto contemporaneamente sia della concentrazione di batteri attivi che del
tempo di contatto.
Per i nostri impianti F
c
= 0.3 d
-1
perch ogni kg di microrganismi, in un giorno, consuma 0.3 kg di sostanza
organica. Approssimazione effettuata: kg
BOD5
= kg
micr.

=
.


= 0.3


()
(m) massa microrganismi

Criteri di misura della massa di microrganismi
Solitamente la quantit di microrganismi si misura in


(UFC: unit formanti la colonia) oppure in


(MPN: numero pi probabile).
I microrganismi nella fase biologica tendono a formare fiocchi di fango attivo (culture sospese) che dal
punto di vista fisico sono solidi sospesi sedimentabili (SSS) (avendo un peso specifico maggiore di quello
dellacqua), dunque essi sono SST. SST lindice della quantit di microrganismi presenti nellacqua,
ossia i microrganismi che mi occorrono per degradare la sostanza organica presente che arriva alla vasca
in un d.
=


=
Conoscendo il numero di microrganismi presenti posso calcolare il volume di vasca che mi occorre; per
motivi economici tale vasca non deve essere molto grande, ma anzi relativamente piccola.
49

Il range ottimale di microrganismi nella vasca 3000 5000 mg/l = 3000 5000 g/m
3
= 3 5 kg/ m
3


=


Ca = [SST] SST = Ca V

=



Dunque dovrei usare una vasca piccola, ma avrei delle inefficienze dovute a due motivi:
il primo che il volume della vasca non deve essere eccessivamente piccolo in quanto, essendo un
processo aerobico, lossigeno deve potersi solubilizzare allinterno dellacqua (se il volume di acqua
troppo piccolo non tutto lossigeno si solubilizza).
Il secondo motivo legato al corretto funzionamento della fase di sedimentazione in quanto se la
concentrazione dei solidi diventa troppo elevata, la velocit di sedimentazione tende a decrescere.
Perci volumi piccoli determinano una sedimentazione lenta.
Quindi il volume uguale alla massa sulla concentrazione di microrganismi dove la concentrazione dei
microrganismi la fissiamo noi in quanto, una parte dei fiocchi che sedimentano vengono ricircolati a
monte della fase biologica permettendo di fissare una concentrazione microbica allinterno della vasca
decidendo la quota di riciclo(non esiste un impianto a fanghi attivi senza ricircolo).


Non si pu per aumentare troppo il riciclo altrimenti la fase di sedimentazione non funziona
bene.
Dalla seconda sedimentazione, parte del fango mandato alla linea fanghi e parte riciclata.

Vantaggi riciclo
Aumento della concentrazione batterica allinterno della vasca di aerazione rispetto a quello che si
forma spontaneamente per accrescimento dei batteri
Facilitazione delle reazioni biologiche
Eliminazione delle sostanze organiche per assorbimento sui fiocchi
Possibilit di regolare la concentrazione dei batteri








Geometria della vasca
La geometria varia a seconda della tipologia di erogazione d ossigeno:
-con sistemi ad insufflazione di aria
-con sistemi di erogazione superficiali (sistemi a turbina)
VASCA SED
R
AERAZIONE PROLUNGATA
Per il riciclo, si manda in testa al
processo fango con et pi alta di 20-
25 giorni.

3000 mg/l < C
microrg.
< 5000 mg/l
Meglio C
microrg.
= 3000 mg/l

50

Sistemi Ad Insufflazione Di Aria
C un sistema che comprime laria (compressori o soffianti) e, tramite un condotto che viaggia sulla
parete della vasca a cui sono collegate delle diramazioni, laria viene insufflata sul fondo della vasca
attraversando i diffusori (1).
Se le bolle sono grandi laria tende a salire in
superficie, quindi le bollicine devo essere piccole
affinch laria vada in soluzione. Il frazionamento
dellaria importante per la solubilit dellossigeno
infatti pi tempo la bolla rimane in acqua e pi
ossigeno passa in soluzione.
Se non ci fosse il diffusore si avrebbero bolle grandi
che andrebbero subito in atmosfera.
-bolle grandi >8mm
-bolle medie 38mm
-bolle fini <3mm (pi usati)
Negli ultimi anni ci sono anche prodotti con
microbolle <mm, i solidi sospesi per occludono i
pori da dove escono le bolle e sono necessari pi
interventi di manutenzione.
Se si eroga aria in questo modo la vasca non pu
essere molto larga altrimenti non c la stessa
quantit di aria in ogni punto della vasca: alcuni
microrganismi non verrebbero colpiti.
In generale con tale soluzione si considera un altezza e una larghezza della vasca rispettivamente
H B 1.2 1.3 , tipicamente 4 o 6 m e B circa uguale (H un poco pi grande).
Se si vuole aumentare la larghezza bisogna posizionare i diffusori sia a destra che a sinistra(2).
Un'altra possibilit avere diffusori omogeneamente distribuiti lungo tutta la vasca (a tutto fondo) e in tal
caso i requisiti geometrici detti in precedenza vengono meno(3).


Sistemi Ad Areazione Superficiale o Meccanica (o sistema a turbina)
Le vasche sono a pianta quadrata (lideale sarebbe circolare ma risulterebbe costoso) nel quale si installa
una turbina giusto al centro.
La turbina un apparecchiatura elettromeccanica con un motore elettrico, un asse motore e un
elica che ruota in corrispondenza della superficie della
vasca, turbolenza che favorisce il trasferimento
dellaria esterna nella vasca (le vasche sono aperte).
In realt non corretto definirla turbina in quanto
questa subisce lazione:
la pala, muovendosi, crea una depressione dietro di s
che viene subito colmata dallaria, la quale essendo
colpita dalla pala va a fondo nella vasca.
Se la vasca fosse a pianta rettangolare si posizionano
due turbine.
compressore
t
u
b
a
z
i
o
n
e

diffusore

51

Anche qui la grandezza delle vasca non indipendente ma dipende dalla potenza della turbina.
Non posso costruire vasche rettangolari se ho una sola turbina dato che essa deve stare al centro.

Quantit di ossigeno da fornire alla vasca
Per conoscere la quantit di ossigeno basta effettuare un calcolo stechiometrico sullossigeno che viene
utilizzato nella reazione dai microrganismi.
In generale per degradare 1kg di sostanza organica in termini di BOD5 necessario rendere disponibile ai
microrganismi un kg di ossigeno.
In realt si usa una portata di ossigeno superiore in quanto la portata in arrivo e la concentrazione
organica pu variare nel tempo.
Quindi il dimensionamento di diffusori o turbine lo si fa in modo conservativo:

1.6-1.7 kgO2 /kgBOD5 = OCload

OCload dunque un parametro empirico ed indica la quantit di ossigeno da immettere e non la quantit
di aria(sarebbe il 20%della portata di aria).
Non tutto lossigeno che viene immesso nella vasca tramite i diffusori entra in soluzione ma la quantit
che si solubilizza dipende da:
-caratteristiche diffusore
-dimensione pori(dimensione bolle)
-profondit alla quale vengono posti i diffusori nella vasca
Quindi il rendimento di solubilizzazione , ossia la quantit di ossigeno che va in soluzione generalmente
circa 0.25 (in vasche da 4-5 m) (con bolle grandi lefficienza scende al 7-8%), quindi in realt per sapere
laria effettiva che serve bisogna calcolare:

0.25 0.21 ( 1 )


I microrganismi costituiscono un prodotto della reazione e vanno nel fango.

Si visto che la quantit di fango che si produce correlata alla quantit di sostanza organica che di
degrada(+BOD5 +fango).
Si considera che per ogni Kg di sostanza organica che viene abbattuta si formano 0.9/1 Kg di fango,
misurato come SST(indice di produzione del fango= 0.9-1KgSST/kg BOD5 ).


SISTEMI A CULTURE ADESE
come gi detto nelle culture adese si allocano dei corpi inerti che fungono da supporto per lo
sviluppo dei microrganismi.
Ci sono due tipologie di impianto:
-letto percolatore
-biodischi(RCB)
Negli ultimi anni sono statti introdotti nuovi tipi di impianti del tutto simili ai letti percolatori.

52

Letti percolatori
Si ha una vasca cilindrica riempita di materiale inerte.
Corpi del letto percolatore: sono in propilene, pensati per avere grande superficie disponibile
allattecchimento dei microrganismi batterici ( superficie = 140 m2/cm3 )
Volume di vuoti > 90%
Devono essere di dimensioni omogenee (altrimenti le pi piccole si inseriscono negli interstizi delle pi
grandi) e non troppo piccole (altrimenti la porosit diminuisce)
Tipicamente il pietrisco che si utilizza presenta un diametro tra i 6-8 cm.
Sul letto percolatore c un sistema di tubi a raggiera contenente il liquame che viene asperso in modo
uniforme sul letto.
Grazie alla pressione dellacqua il sistema di distribuzione(tubi) ruota con continuit, infatti i tubi
sono dotati di pori su un solo lato che permettono luscita del liquame (su una parte di tubo su un lato e
sullaltra parte di tubo sullaltro): questo determina una coppia che mette in moto lalbero facendolo
girare.

Il liquame una volta arrivato sulla superfice del letto attraversa il pietrisco scendendo verso il basso.
Lungo questa discesa si avviano le reazioni biologiche e i batteri tendono ad aderire al pietrisco creando
una strato sempre pi grande detto biofilm.
Essendo un processo aerobico bisogna assicurare la presenza dossigeno tramite i diffusori(non si pu
usare una turbina a causa del pietrisco) e bisogna assicurarsi che la porosit del letto sia dovuta allaria e
non allacqua.
Quindi per assicurare un continuo ricambio daria, la si fa entrare dalla superfice del letto percolatore a
pressione atmosferica e tramite un apertura sul fondo la si fa uscire(pu anche entrare dellaltra aria).
Il flusso daria assicurato dalla variazione di temperatura e densit tra lingresso e luscita.
Il flusso di aria pu invertire sia nel corso della giornata che nel corso delle stagioni in quanto la
temperatura o la densit interna pu essere maggiore o minore di quella esterna a seconda del clima.
Naturalmente si ha una limitazione sulla portata in ingresso in quanto, se troppo grande, i pori si
riempiono di acqua e il processo diventa anaerobio.
Nel tempo lo spessore del biofilm cresce facendo aumentare la velocit dellacqua fino a che questultima
ha forza sufficiente per staccare il biofilm infatti a regime c pellicola biologica che si forma e altra che si
stacca.

T
int
> T
est
ASCENDENTE inverno (
int
<
est
) (T
IN


14C, reazioni ESOTERMICHE)
T
int
< T
est
DISCENDENTE estate (reazioni esotermiche poco efficaci perch parte del calore viene
ceduto allacqua)

Man mano i microrganismi pi interni si alimentano con pi difficolt e cominciano ad avere meno
ossigeno rispetto a quelli pi esterni secernendo gas (CH4) che favoriscono lo staccamento della
pellicola: AZIONE DIFENSIVA (azione di taglio biologica)
Quindi sul fondo del letto si raccoglie acqua con pezzetti di biofilm che devono essere separati per
sedimentazione.
inutile riciclare questi microrganismi in quanto essendo raccolti su pezzetti di pellicola se venissero
reintrodotti nella vasca li ritroveremmo direttamente sul fondo del letto.
I microrganismi rimangono nel letto per diversi giorni invece lacqua per pochi minuti.
53

Il vantaggio del letto percolatore che non bisogna fornire aria direttamente permettendo un notevole
risparmio: limmissione avviene grazie al gradiente di densit, il particolato occupa lo spazio tolto
allacqua.
Lo svantaggio che a parit di portata, i letti percolatori rispetto ai fanghi attivi danno luogo a volumi
maggiori per in compenso fornendo acqua a P
atm
e recuperandola a P
atm
il carico che si perde solo
quello pari alla quota (3-4 m) invece nel sistema a fanghi attivi ho perdite di carico allimbocco e alluscita
(3-4 cm)


Criteri di dimensionamento
Il funzionamento dei letti percolatori basato sulladozione di un parametro, fattore di carico volumetrico
(F
cv
) : quantit di sostanza organica espressa in kg BOD
5
che deve essere degradata al giorno per m
3
di
letto percolatore.

( )

( )


m
3
: quantit di materiale inerte che serve per degradare le sostanze organiche.
Maggiori sono i m
3
e maggiore la quantit di organico che pu essere degradata.
F
cv
misura la quantit in funzione del volume, proporzionale alla quantit di microrganismi che quindi non
vengono espressi come KgSST ma in funzione dei m
3
(+m
3
+kgSST).
Il volume del letto percolatore si calcola fissando F
cv
, di solito 0.2-0.3 e i processi biologici crescono al
crescere della temperatura, ossia F
cv
cresce con la T, considerer la T = costante
Conoscendo i kg di BOD5 al giorno che arrivano nellimpianto e noto F
cv
si ricava V da cui si ricava
laltezza.(3-4m)



Se H < 3m si deve aumentare troppo la superficie a parit di volume.
Se H > 4m poich troppo alto la quantit daria fornita non potrebbe arrivare nelle zone pi lontane
dallingresso della stessa.
A valle del letto percolatore si prevede quasi mai una filtrazione in quanto i pezzettini di pellicola
sedimentano meglio dei fiocchi.
Spesso non si ha la possibilit di avere un terreno scosceso quindi il carico che si perde nel letto
percolatore bisogna recuperarlo con una pompa.
A causa dei volumi impiegati troppo grandi i letti percolatori sono stati usati sempre meno negli anni.
Ultimamente sta ritornando lattenzione su di loro in quanto al posto dei materiali lapidei stato pensato
di usare la plastica che permette di avere una superfice specifica molto pi ampia riducendo i volumi.
F
cv
viene anche espresso come la velocit di degradazione della sostanza organica, tanto pi veloce
quanto maggiori sono i m
3
a disposizione.






54

Biodischi
Sono della stessa famiglia dei letti
percolatori
I primi biodischi sono stati costruiti
allinizio degli anni 50 e prevedevano
luso del legno.

Furono un fallimento e solo dopo larrivo della plastica le cose sono migliorate (sono comprati gi fatti).
Sono apparecchiature elettromeccaniche composti da una vasca a pianta rettangolare ed un asse che
attraversa tutta la vasca dove sono collegati dei dischi. A sua volta lasse collegato ad un motore
elettrico che la mette in rotazione facendo ruotare anche i dischi che sono parzialmente immersi nella
vasca.
Su entrambe le facce del disco si crea una pellicola biologica.
Normalmente la separazione tra un disco e laltro di 1-2cm, spessore disco: 1-2 mm.
Anche ora si ha unaereazione naturale in quanto il disco a volte immerso e a volte no in quanto ruota a
1-2giri/min.
La pellicola sottrae ossigeno allaria, essa esposta 15-20 secondi
Svantaggi: Man mano che il tempo passa la pellicola si fa sempre pi spessa fino a staccarsi e a
sedimentare: la pellicola cade per azione di taglio dellacqua, agevolata dal movimento rotatorio e per
produzione di CH
4
Vantaggi: Lenergia che si spende solo per far avvenire la rotazione e le perdite di carico si hanno
allimbocco e allo sbocco.


Criteri di dimensionamento
Si procede con un ragionamento simile a quello fatto sui letti percolatori: si usa il fattore di carico
superficiale (kg BODgiorno/m
2
di superficie di disco)in quanto la pellicola biologica si forma sulla superficie
dei dischi.
I dischi in genere sono di polietilene con diametro tra i 10 cm e 4m.
La superfice la si considera piana ma in realt ha una serie di avvallamenti per aumentare la superfice di
contatto.


In definitiva i sistemi a culture sospese(sistema pi usato) sono in grado di garantire un efficienza
superiore rispetto al caso delle colture adese, inoltre i sistemi a fanghi attivi sono in grado di agire anche
contro eventuali solidi sospesi organici che non sono stati bloccati nelle fasi precedenti, in quanto essi
entrano a far parte della struttura del fiocco e sedimentano con essa.


LINEA FANGHI
Obiettivo: rendere migliori le qualit del fango in modo che sia possibile smaltirlo o usarlo in agricoltura.
Fanghi primari: derivanti dal processo di sedimentazione primaria (4% solidi, 96% umidit)
Fanghi secondari: derivanti dal secondo processo di sedimentazione, fanghi fioccosi (1% solidi)
Fanghi chimici: chiariflocculazione




1-2 mm 1-2 cm
55

Fognatura nera
Criterio di stima della produzione di fango
Si ha una frazione di fango solida (secca) e una frazione di fango liquida.
La frazione secca costituita dai solidi che erano presenti allinizio come SSS organici.
Qf
I
= portata volumetrica di fango primario (acqua +solido)
Qf
I
= portata massica (solo solido-secco)
Qf
II
= portata volumetrica di fango secondario (acqua+ solido)
Qf
II
= portata massica di fango secondario (solo solido)

Ogni persona scarica circa 90g di SST al giorno di cui 2/3 sono SSS e la rimanente parte costituita da
colloidi.
Quindi allimpianto di depurazione arrivano 60 g/d*ab .
Per passare dalla portata massica a quella volumetrica primaria bisogna conoscere lumidit del fango
ossia la quantit di acqua contenuta nella miscela che costituisce il fango in termini percentuali.

100

10

U
i
= parti di acqua su un totale di 100
100 - U
i
= parti di secco
U
i
dipende da quanta acqua porta con se il fango passando dalla linea acqua alla linea fanghi. Tipicamente
U
i
si assume come 96%.
La parte secca del fango secondario costituito da microrganismi ottenuti dalla reazione di
trasformazione della sostanza organica .
Maggiore la quantit di sostanza organica che viene degradata e maggiore il fango secco che si forma.
Quindi Qf
II
= 0.9/1 kg di BOD5 al giorno e nota lumidit degli impianti a fanghi attivi (U
ii
=99/99.2%) si pu
calcolare Qf
II
. Di norma Qf
I
>Qf
II
e Qf
I
<Qf
II
.

Si ricorda che il fango deve essere, per legge , stabile e palabile.
La prima fase volta ad avvicinare il fango ad essere palabile.


Fase di ispessimento (palabile)
Operazione volta ad eliminare una parte dacqua.
Questa fase la si pu attuare poich la portata che circola nella linea fanghi circa due ordini di grandezza
in meno rispetto alla linea acqua.
Quindi si possono impiegare grandi tempi di detenzione(20/30h) senza avere volumi enormi. Quindi
separo il fango dallacqua in quanto permettono di ridurre lumidit della linea fanghi. Dopo questa fase
Qf
I
rimane costante mentre Qf
I
diminuisce.
Lacqua nel fango presente sotto tre forme:
-acqua presente nei pori che si formano tra una particella di fango e laltra (60/70%) (interparticellare)
-acqua legata (20%) (interstiziale)
-acqua intra-particellare, acqua di cui sono formate le particelle stesse(15%)
Il processo di inspessimento agisce solo sulla prima aliquota e con tale processo si riesce a togliere il 50%
del totale.
56

Qf prima dellinspessimento 98% e ne tolgo la met ossia 49. Ne restano 49+2 di acqua quindi sono
49/51=96% di acqua .
Per essere palabile il valore deve scendere a 80%
(ispessiti per gravit)

Criteri di dimensionamento
I parametri dimensionale da tener conto sono il T
d
e C
ss
=carico superficiale solido.
Il T
d
di solito 24h invece il C
ss
usato al posto del carico idraulico e consente di ricavare la superficie da
assegna allispessitore.
La concentrazione di solidi in ingresso circa 20000mg/l.
Pi elevata la concentrazione e meno velocemente avviene la sedimentazione.
Quindi per ottenere la sedimentazione bisogna creare una superfice tale che la concentrazione scenda al
di sotto di 80/90 C
ss
ossia KgSST /m
2
*d.
Noto Qf
I
posso calcolare la superfice.
Gli ispessitori dinamici sono vasche di sedimentazione a pianta solitamente circolare costituiti da una
parte cilindrica che sormonta una parte troncoconica.
Al centro c il deflettore con quota superiore allo stramazzo.
Sopra posizionato il carroponte a due bracci.
Esso ha un sistema che raschia il fondo e tende a rompere i legami acqua fango per abbassare localmente
la concentrazione favorendo la sedimentazione.
I rebbi collegati ai bracci, girando allinterno della vasca, disgregano i fiocchi di fango, favorendo
lespulsione dellacqua e del gas dal fango e quindi la sua sedimentazione.
possibile che per lunghi tempi di permanenza il fango formi delle croste in superficie, che sono rotte dai
controrebbi. La fase liquido del fango viene evacuata da stramazzi superficiali e convogliata alle acque di
drenaggio.


57

Fase di stabilizzazione
consiste in processi biologici che non possono avvenire in condizioni di scarsa umidit.
Un alternativa ai processi biologici si potrebbe stabilizzare il fango per via chimica ma pi costoso.
Per ipotesi si potrebbe aggiungere la calce al fango in modo da innalzare il pH a 9-10 mandando i
microrganismi in uno stato di latenza e quindi bloccando le attivit microbiche (fango stabile). Inoltre
crescono anche i costi di smaltimento .


Processo di digestione
la fase di stabilizzazione biologica del fango.
I batteri sono proveniente prevalentemente dal fango primario, per cui se prevedo una digestione
anaerobica necessario scegliere per la linea delle acque lo schema completo, con sedimentazione
primaria (il fango secondario non va bene perch nei reattori biologici, che sono SEMPRE aerobici, i
batteri muoiono).
Si preferisce attuare un processo anaerobico in quanto le portate
sono piccole e quindi si pu risparmiare sullimmissione di aria
(cosa non possibile nella linea acqua in quanto le portate erano
molto pi grandi) inoltre non importante che le reazioni
avvengano in modo completo ma che il fango sia stabile
(trasforma sostanze organiche in altre pi semplici e stabili).
Dal processo anaerobio si ottiene il biogas ossia energia.
Il biogas che si produce in tali vasche (chiuse) deve essere o
bruciato (spreco) oppure pu essere usato come combustibile (si
ottiene il 30-40% del fabbisogno energetico) che di solito viene
venduto.
I digestori anaerobi sono le strutture pi grandi che si
realizzano anche se le portate sono piccole; ci giustificato dal fatto che ora si usano appunto processi
anaerobici.
Sono grossi cilindri con due parti troncoconiche.
La parte cilindrica dove avviene la reazione biologica.
La parte sottostante serve a raccogliere il fango stabilizzato, invece nella parte sovrastante raccolgo il
biogas, che viene raccolto e mandato alla torcia se deve essere bruciato.

Il fango viene ricoperto di acqua e posto in un contenitore chiuso.
Prima avviene lIDROLISI, poi il fango fresco subisce una fermentazione acida (putrefazione). Coi prodotti
della fermentazione acida (CH
3
COOH), si ha quindi la metanogenesi.
Il pH deve essere pH = 6 8; lacido acetico prodotto abbassa il pH e le reazioni non avvengono pi. Si
mantengono i valori ottimali di pH facendo in modo che lintroduzione di fango avvenga per volumi piccoli
e frequenti e mantenendo nel digestore unelevata alcalinit aggiungendo, se necessario, calce idrata e
carbonato di sodio (effetto tampone del sistema acido acetico / ione acetato)




BIOGAS
REAZIONI
FANGO
58

Criteri di dimensionamento
Fattori principali: mescolamento e temperatura.
Il dimensionamento dei digestori si basa sul fattore di carico volumetrico.
La misura di SST viene usata come misura della quantit di sostanza che nei digestori viene trasformata.
F
cv
= 0.5
Il volume calcolato in questo modo solo il volume della parte cilindrica.
Non ci sono limiti strutturali e sulle dimensioni, D
max
20/25m e linclinazione 45. Per rimpicciolire i
volumi, una prima possibilit riscaldare il digestore.
I processi biologici sono sensibili alla temperatura.
chiaro che lungo la linea acque inutile riscaldare lacqua, i costi lieviterebbero, invece nella linea fanghi
le portate sono molto ridotte.
Lincremento di velocit dei processi biologici non lineare con la T, ma un andamento con tratti
a scalino (dipende dalla capacit che hanno i microbi di lavorare a certe T). Il range migliore 30/35C.
Il riscaldamento dei digestori pu essere:
-interno
-esterno
Ne caso interno si riscalda lacqua dopodich nel digestore si fanno arrivare tutta una serie di tubazioni
chiuse che fungono da scambiatori di calore: tubi concentrici utili a portare la T ai valori voluti.
Nel caso di riscaldamento esterno si realizza un ricircolo: si spilla del fango e lo si porta in scambiatori di
calore: il fango riscaldato viene rimesso allinterno.
Questultimo metodo oggi il pi usato in quanto se metto i tubi dentro con il tempo tendono ad
incrostarsi e la manutenzione pi complessa.
Un ulteriore possibilit per ridurre i volumi quella di introdurre apparecchiature elettromeccaniche nel
digestore.
Si usano pompe circolari o agitatori.
Mescolare fango fresco con fango in digestione, non si devono formare accumuli di fango fresco la
fermentazione acida distrugge lalcalinit.
Se riscaldo e agito F
ci
=2.5/3 necessario procedere con un ulteriore inspessimento esterno dopo la
digestione.
- digestore ad alto carico = o singolo stadio (come medio) o a due stadi: riscaldo e agito (in 2 vasche
diverse, prima miscelo e riscaldo per 15 giorni, poi una vasca dove non riscaldo n mescolo)
(accumulo e formazione surnatante)
- digestore a medio carico = riscaldo (e mescolo in un unico stadio, t
d
= 20 giorni)
- digestore a basso carico = nulla (tempi di permanenza molto lunghi, basso rendimento; poco
utilizzati, solo per piccoli impianti con climi caldi)
Quindi dopo questo procedimento lumidit aumentata in quanto ho tolto del secco mentre la portata
volumetrica non cambia.
Quindi il fango diventato stabile (non putriscibile) ma non palabile per questo motivo viene posta
un'altra fase di inspessimento dove lacqua viene eliminata per gravit. Lacqua che produco va riciclata
alla testa dellimpianto. Con tale processo trasformo il 50% della sostanza organica.
Mescolamento con insufflaggio di aria, con mescolatori meccanici o con ricircolazione del gas.
Naturalmente volumi pi grandi o tempi maggiori producono pi biogas.

59

Disidratazione (ridurre il tenore di acqua)
Con tale fase elimino tutta lacqua in eccesso e rendo il fango palabile. La disidratazione si pu ottenere
per via:
- naturale (essiccamento naturale su letti)
-meccanica : centrifugazione o filtrazione
-termica: essicazione incenerimento (si aumenta anche il potere calorifico)
Naturale e per via termica sono poco usate. Si preferisce la via meccanica.
La disidratazione avviene per via naturale e la si fa con dei letti di essiccamento: bacini rettangolari
molto bassi (30/50cm) in calcestruzzo il cui fondo costituito da materiale grossolano sopra la quale c
sabbia (materiale drenante): acqua eliminata per percolazione e per evaporazione.
Sopra la sabbia c il fango che viene steso e resta l per molto tempo.
Questo metodo ha bisogno di superfici molto grandi inoltre si hanno difficolt a togliere il fango quindi
questa soluzione si usa solo per piccole situazioni.
Per via termica il fango va portato ad alte T. T
MAX
= 180C si elimina lacqua capillare e interstiziale
Lessiccamento favorisce levaporazione dellacqua(T circa a 100C) invece lincenerimento distrugge
anche una parte della frazione solida(volatilizzazione della frazione organica residua) ed avviene a
600C.con questo metodo aumentano i costi ma diminuisce il fango finale (e devo usare combustibile!).


Disidratazione per via meccanica
Centrifugazione
Si usano apparecchiature elettromeccaniche utili a separare il secco dallacqua.
opportuno prevedere tra post inspessimento e disidratazione un ulteriore fase detta fase di
condizionamento, utile a favorire lagglomerazione delle particelle che formano il fango.
Questo risultato si ottiene usando dei reattivi (uguale alla chiariflocculazione) come Sali di ferro e di
alluminio (cloruro ferrico e cloroidrato di Al), gli stessi usati nella chiariflocculazione.
I sistemi di centrifugazione usano grossi cilindri ad asse orizzontale dove viene caricato il fango . Una
volta caricati vengono messi in rotazione (5000
giri/min) e il fango soggetto allazione centrifuga.
La fase secca e la fase liquida si separano uscendo da
due lati diversi. Le centrifughe consento di ottenere
valori finali di densit 75/80%. Sono i pi economici ma
i meno efficienti per via meccanica.
I solidi in un breve tempo si addensano contro la parete interna del tamburo
Allinterno del cilindro c una coclea che ruota nello stesso verso del tamburo ad una velocit inferiore,
essa porta i fanghi verso lo scarico.


Filtrazione
Viene fatto passare il fango in un mezzo filtrante il quale trattiene la parte solida e fa passare la liquida.





a
r
t
i
f
i
c
i
a
l
i

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Filtri a vuoto
I filtri a vuoto sono poco usati perch consumano molta energia a parit di prestazioni.
Si realizzano grosse vasche nelle quali c un tamburo ad asse orizzontale con una tela filtrante tipo
microstacci, che ora fatta in modo tale da uscire
dalla vasca e poi rientrarvi.
Nel tamburo c una pompa a vuoto che risucchia
lacqua e il secco rimane adeso sulla superficie del
tamburo.
Nel tamburo, che viene fatto ruotare lentamente
intorno al suo asse, viene mantenuto il vuoto
mediante una pompa; il fango viene risucchiato,
aderisce alla tela e perde parte della sua acqua.
Vi un sistema di raschiamento poich il fango va
recuperato (getto di aria compressa e un raschia-
fanghi).
Umidit residua 70/75% con impieghi energetici elevati.


Modifiche al filtro a vuoto

Filtri a nastro
Sono apparecchiature sulle quali scorre una
tela filtrante e il fango viene posto sopra la tela
creando un letto di fango.
C poi una seconda tela che si muove al
contrario, inizialmente pi distante e poi si avvicina man mano.
Il fango viene compresso dalle due tele che ruotano in modo solidale. Il sistema funziona in continuo.
Umidit finale 70/75% ma consumi energetici bassi.


Filtri pressa

Funzionano in discontinuo (bassa produttivit, molta
assistenza) ma danno luogo allumidit finale pi bassa
55/60%. Il fango scorre nella condotta centrale che arriva in
ogni camera ad elevata pressione in modo da far uscire
lacqua e bloccare il fango.
La tortina di fango viene poi raccolta.
il sistema costoso e oneroso da gestire.





1a tela
2a tela
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CICLO ACQUE REFLUE

Il ciclo di trattamento convenzionale. Si pu pensare di togliere qualche fase.
Se togliessimo la prima fase di sedimentazione allora i solidi sospesi organici vanno alla fase biologica.
Se tale fase a culture adese un problema (si intasa il letto percolatore) o i biodischi, se invece il
sistema a culture sospese i solidi pi grossi possono fungere da nuclei per formare fiocchi
(sedimentano tali solidi come fiocchi nella seconda sedimentazione).
I microrganismi non degradano le sostanze sospese ma le disciolte, per in compenso, essi secernono
degli enzimi che trasformano le sostanze sospese in disciolte e quindi poi vengono consumate.
Quindi se si toglie la prima sedimentazione la fase biologica diventa pi complessa con pi
microrganismi, quindi si toglie una fase ma il dimensionamento della vasca a fanghi attivi cresce.
Questo ciclo detto ciclo semplificato viene applicato a volte in impianti di medie dimensioni.
Ora si ha solo il fango attivo che viene stabilizzato nella fase di digestione.
Si pu pensare di eliminare tale fase e stabilizzare in modo aerobico nella fase biologica della linea
acque.
Determina un incremento della fase biologica con aumento di volumi e portata massica con una
conseguente diminuzione del fattore di carico.
Si garantisce la presenza nella vasca di pi microrganismi cosi che ogni microrganismo ha il
compito di degradare meno sostanza organica quindi elaborarla meglio per renderla anche stabile.
Quindi senza la prima fase di sedimentazione e la fase di digestione si ha il ciclo di areazione
prolungata.

CICLO SEMPLIFICATO:
No I sedimentazione (dopo per forza fanghi attivi, ma aumentano le dimensioni);
alla digestione va solo il fango secondario, NON VA BENE: TOLGO LA DIGESTIONE e stabilizzo nella fase
biologica della linea acque CICLO DI AERAZIONE PROLUNGATA

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