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GdN lunedì 1 ottobre 2007

CRONACA DI NAPOLI

I3

IL CASO. PRIMA LA CARENZA DI LOCULI, POI IL MALTEMPO. I FAMILIARI DEI DEFUNTI


COSTRETTI A LOTTARE CON LE EMERGENZE QUOTIDIANE: «ABBANDONATI A NOI STESSI»

Fiume di fango su Chiaiano, cimitero bloccato: «È uno scandalo»


Non c'è pace per i defunti di Chiaiano. Prima la carenza di loculi, adesso il
fango che ha invaso interamente il piazzale davanti al cimitero. La colata di
terreno mista a detriti (nella foto) è venuta giù da via Comunale Margherita dopo
il nubifragio di giovedì sera. Un fiume in piena che si è fermato proprio a pochi
metri dall'ingresso del camposanto. Così ieri mattina servivano gli stivali per
accedere ai loculi. Nessuno aveva infatti provveduto a rimuovere la melma
accumulatasi in ogni angolo del largo. Più che stupore c'è rabbia tra la gente del
quartiere collinare. «Succede ogni volta che piove un po' più in abbondanza e le
Istituzioni non si preoccupano per nulla del problema» commenta infuriata
un'anziana che ha dovuto affondare i piedi nel pantano per andare a portare un
fiore sulla tomba del marito. «Della questione - precisa Giuseppe Rusciano,
consigliere alleantino dell'VIII Municipalità - è a conoscenza da anni il Servizio
Cimiteri, eppure ogni volta siamo punto e a capo». Il rappresentante del
"parlamentino" dell'area nord ha scritto all'ufficio tecnico, alla Protezione
civile, a Palazzo San Giacomo. La barriera di fango però sta ancora lì e chissà
quanto tempo ancora ci vorrà per sgomberare il piazzale da quella poltiglia che si
appiccica sotto le scarpe. L'ultima rassicurazione l'aveva data l'assessore alla
Difesa del suolo, Giorgio Nugnes. «Entro sabato - ricorda Rusciano sarebbero
dovuti intervenire gli operai del Comune per ripulire la zona. Peccato che non si
sia visto nessuno». Nella non lontana via Cupa Vecchia Napoli, la stradina su cui
passa il viadotto della metropolitana, altro fango, altri allagamenti. Qui il
sistema di regolamentazione delle acque reflue resta un sogno e ad ogni
precipitazione si affronta la solita emergenza. Le mancate risposte da parte degli
uffici competenti anche in questo caso si sprecano. A Scampia invece i residenti
accusano l'Amministrazione di aver dimenticato la bonifica delle caditoie.
Un'anomalia che sarebbe all'origine dei numerosi tombini saltati e dei sotterranei
rimasti inondati dall'acqua. Piccoli avvallamenti intanto sono spuntati anche
all'incrocio tra via Alberto Pollio e corso Secondigliano, tratto di strada
interessato di recente da lavori. Malgrado l'asfalto si sia visibilmente
sgretolato creando una serie di fossi, il punto non è stato ancora delimitato. I
danni sono inevitabili.

[LUCSAU]

DOPO L'ALLUVIONE. A BAGNOLI RESTANO CHIUSI IL 37° CIRCOLO E L'IPIA, GENITORI SU


TUTTE LE FURIE: «GLI ENTI LOCALI CORRANO AI RIPARI»

Scuole ancora allagate, niente lezioni


Area nord di nuovo schiava dei rifiuti. Colpa dei locali Asìa invasi dal fango
LUCA SAULINO
Bagnoli ancora in ginocchio. A tre giorni dall'alluvione che ha scatenato il caos
nell'area occidentale ed in tutta la città, la situazione resta critica. Basti
pensare che oggi gli alunni della scuola elementare 37° circolo "Madonna Assunta"
e dell'istituto professionale "Ipia" saranno costretti a starsene a casa
rinunciando alle lezioni. Il servizio tecnico municipale non ha infatti dato il
via libera al rientro in aula: nel 37° circolo, in pratica, non sono stati risolti
i problemi di agibilità. Anche l'ascensore, ad esempio, si è allagato e va rimesso
in sesto così come è necessario ripulire l'edificio eliminando acqua e fango;
stesso discorso vale per l'Ipia nonché per la chiesa San Pasquale Bylon, contigua
ai due istituti. Inevitabili le proteste da parte dei genitori dei ragazzi e dei
residenti del quartiere, infuriati con gli amministratori locali: «Quanto tempo
hanno intenzione di farci aspettare? Devono intervenire immediatamente - tuonano -
e mettere le cose a posto». Dall'altra parte della città, intanto, la musica non
cambia. Sono bastate quarantott'ore di stop della raccolta per far ripiombare gran
parte della periferia nord della città nell'emergenza rifiuti. Stavolta il
problema è strettamente locale. E riguarda i quartieri della VII Municipalità,
Miano, San Pietro a Patierno e Secondigliano. Zona servita dal distretto 7/B
dell'Asìa. Una sede questa, che pure è andata completamente allagata dopo il
nubifragio di giovedì sera. La struttura, adibita a spogliatoi per gli operatori
ecologici, soltanto nelle prossime ore tornerà pienamente agibile. Intanto
l'azienda di igiene urbana ha dovuto sostituire l'equipaggiamento rimasto fuori
uso in seguito all'inondazione dei locali situati nei pressi del cimitero di
Miano. Il servizio, dunque, ha funzionato in misura ridotta su tutto il
territorio. Pochissime le strade sgombere dalla spazzatura. Altrettante quelle
dove è stata svolta l'attività di spazzamento. La crisi ha investito in
particolare quei punti dove accanto ai cassonetti spiccano vere e proprie
discariche a cielo aperto. È il caso del rione Kennedy, del Quadrivio, di
Capodichino, della Masseria Cardone. La situazione è apparsa da bollino rosso già
nella notte tra sabato e domenica da, noncuranti di chi vi abita, di chi ha un
negozio e dei bambini che vanno a scuola». Secondo gli abitanti il prelievo delle
masserizie nella strada in questione sarebbe fermo da cinque giorni. Un periodo in
cui gli sversamenti abusivi sono aumentati all'inverosimile. Complice il buio, c'è
chi scambia il marciapiede per una pattumiera, liberandosi dei cosiddetti oggetti
ingombranti. Fenomeno che ha creato un'invasione di topi penetrati fin dentro gli
appartamenti. «Il Comune ci ha abbandonato - attacca Carlo Ambrosio, 56 anni -
perché qui l'emergenza rifiuti c'è tutto l'anno e nessuno si preoccupa di tutelare
la nostra salute». Stamattina i piccoli studenti del 30° circolo didattico non
potranno fare a meno di cimentarsi in uno slalom tra i mucchi di spazzatura
inceneriti per entrare a scuola. Nel vicino corso Italia un tappeto di cartacce e
bottigliette si estende sui marciapiedi. In via Acquarola i pedoni sono costretti
a scansare le cataste maleodoranti per uscire dal vicoletto. Insomma, il più
nauseante degli incubi è tornato, con l'eccezione che l'emergenza stavolta ha
davvero le ore contate. Tutta colpa del maltempo e dei ritardi del Comune.

EFFETTO ALLUVIONE. VIA FOSSO DEL LUPO, OGGETTO DI UN ROGO DI RIFIUTI NON RACCOLTI
DALL'ASÌA: GLI UFFICI SONO ANCORA ALLAGATI

quando la gente è scesa in strada inferocita per rovesciare i contenitori


sull'asfalto. La protesta più eclatante ha avuto come teatro via Fosso del Lupo a
Secondigliano. Mancavano pochi minuti a mezzogiorno quando un gruppetto di donne
ha dato fuoco ai cumuli d'immondizia sparsi tra il marciapiede e la carreggiata.
In fiamme sacchetti, cartoni, materassi, fogliame, suppellettili, ta-

vole di legno. Il rogo ha lambito il muro di cinta di un palazzo e soltanto per un


soffio non si è propagato ad un giardino. Ad evitare il peggio l'intervento a
tempi record di una squadra di vigili del fuoco della caserma di Scampia. «È uno
schifo - commenta indignato un commerciante - che puntualmente si rischia la
tragedia per colpa di incivili che abbandonano di tutto lungo la stra-

OGGI ALL'ANTISALA DEI BARONI

LA PROTESTA. LE FAMIGLIE DI SECONDIGLIANO E SAN PIETRO ATTENDONO DA ANNI: «È UNA


VERGOGNA»

I socialisti commemorano Antonio Carpino


"In ricordo di Antonio Carpino, socialista": è il tema dell'incontro che si
svolgerà oggi pomeriggio, alle 17, nell'antisala dei Baroni al Maschio Angioino.
La manifestazione è stata promossa dall'associazione "Lavoro e cultura" a 20 anni
di distanza dalla morte dell'esponente socialista. L'introduzione è affidata a
Gennaro Capaccio, mentre a relazionare saranno Fausto Corace e Guido De Martino.
Antonio Carpino, esponente del Partito socialista italiano, fu parlamentare,
sottosegretario alla Giustizia ed alle Finanze nei governi Craxi degli anni '80 e
vicesindaco di Napoli negli anni '70.

Pochi loculi, scatta la rivolta


VALENTINA CIRILLO
"Vergogna". Questo l'epiteto scritto a caratteri cubitali sui volantini
distribuiti ieri mattina all'ingresso del cimitero di Secondigliano (nella foto)
dagli esponenti di An del locale "parlamentino", sostenuti dal consigliere
comunale Claudio Renzullo. I rappresentanti del partito di Fini hanno effettuato
una vera e propria campagna informativa per sensibilizzare la gente del quartiere
su una questione alquanto calda. Il cantiere inaugurato oltre dodici mesi fa per
l'ampliamento del cimitero di Secondigliano resta infatti ancora fermo. È questa
l'attuale situazione del progetto, costato oltre tre milioni di euro e non ancora
completato, per la realizzazione dei 3.600 loculi. Nel frattempo la tensione non
si placa e le opere sospese continuano a far discutere. Sono in centinaia gli
abitanti del rione periferico ad aver risposto all'appello della destra e ad aver
iniziato un braccio di ferro con le Istituzioni per ottenere loculi in grado di
accogliere le salme dei defunti delle centinaia di famiglie di San Pietro a
Patierno e Secondigliano. Il cimitero è ormai quasi completamente saturo e non
esistono quasi più spazi per sotterrare le salme dei propri cari. «Sono anni che
ci dicono di aspettare - tuona un'anziana - e nel frattempo sono ancora in attesa
di far riesumare il mio povero marito». Claudio Renzullo, che proprio in queste
ore ha ceduto il testimone di responsabile del circolo alleantino "Angelo Carta"
alla 23enne Iose Salomone, si dice pronto a dare battaglia: «È ormai più di un
anno che i lavori di ampliamento sono misteriosamente bloccati. L'amministrazione
comunale ha disatteso le aspettative di tutti i cittadini che da anni devono
riesumare i propri cari accettando, inoltre, passivamente l'imposizione dei
sistemi corrotti presenti sul territorio. Questo è purtroppo uno dei drammi di
questa città». Gli fanno eco Maurizio Moschetti e Rosario Loffredo, consiglieri
della VII Municipalità, che affermano: «Gli uffici competenti e l'assessorato ai
Cimiteri ci ave-

COMITATO VALORI COLLINARI

«Vomero "sepolto" da tabelloni pubblicitari»


«Basta, non ne possiamo più, siamo invasi dalla pubblicità stradale». È la
denuncia di Gennaro Capodanno, presidente del comitato valori collinari, già
presidente della circoscrizione Vomero, che aggiunge: «Dopo i totem di plastica, i
maxi-tabelloni, le maxi-paline, in questi giorni stanno installando centinaia di
nuovi manufatti. La pubblicità stradale al Vomero ha raggiunto valori
inaccettabili. Se poi aggiungiamo quella delle pensiline dell'Anm e quella abusiva
che si avvale di alberi e pali abbandonati, i vomeresi sono praticamente
bombardati da immagini pubblicitarie. È un vero e proprio inquinamento da spot -
conclude - Chiedo al Comune di intervenire subito».

vano assicurato che per inizio settembre l'incarico sarebbe stato affidato ad una
nuova ditta per sostituire quella rinunciataria, ma nulla di tutto ciò è stato
fatto. Ancora non sappiamo quando riprenderanno i lavori, tuttavia non siamo
disposti affatto ad arrenderci». Quel che è certo per gli esponenti
dell'opposizione è che «non esiste colore politico che tenga quando ci sono di
mezzo gli interessi dei cittadini».

AL SUOR ORSOLA BENINCASA


Ecco il corso di Criminologia per 90 laureati
Nel tentativo di offrire un contributo all'interpretazione della diffusione a
tutti i livelli di fenomeni criminali, la facoltà di Scienze della Formazione
dell'Università Suor Orsola Benincasa ha istituito il corso di perfezionamento in
criminologia, riservato a novanta laureati in qualsiasi disciplina. Il corso,
diretto dal professor Silvio Lugnano, ordinario di Criminologia, ha un comitato
didattico-scientifico formato dai docenti Enricomaria Corbi, Marialaura Cunzio,
Sergio Marotta, Margherita Musello, Giovanna Palermo, Fernando Sarracino, Fabrizio
Manuel Sirignano e prevede lezioni e laboratori anche con esperti delle forze
dell'ordine e specialisti. Il corso è finalizzato alla formazione di un esperto
che maturi conoscenze e competenze di carattere psicologico, sociologico e
tecnico-giuridico.

L'INIZIATIVA. ALLA BASE NATO PRESENTI 3MILA MILITARI

IL PROGETTO. VERDI IN CAMPO: «PARTIAMO DA QUI»

Visite gratis, tanti presenti «Battaglia contro gli ogm»


Visite cardiologiche gratuite, corsi di addestramento al primo soccorso con l'uso
del defibrillatore semiautomatico, incontri di educazione sanitaria. È così che
nell'ottava Giornata mondiale del cuore, la sede Nato di Bagnoli si è trasformata
in un vero presidio sanitario. Grande attività nei laboratori per misurare la
pressione arteriosa, per effettuare un elettrocardiogramma e per il dosaggio del
colesterolo. A circa 3mila militari italiani e stranieri è stata offerta
l'opportunità di eseguire visite cardiologiche gratuite: in tanti hanno risposto
alla manifestazione. Con questa iniziativa, la Società Italiana di Cardiologia e
la Allied Joint Force Command di Napoli, sede della Nato e della Otan a Bagnoli,
hanno aderito alla Giornata mondiale del cuore, promossa dalla World Heart
Federation, avente come tema: "La salute nella famiglia e nella società".
Organizzata dall'Università Federico II, dalla Nato e dall'associazione
"CuorePiù", e sostenuta da medici militari della base, dalle associazioni "Lions
Club International" e "Anziani Flegrei", da Gesac, associazione Aca e Acti, la
giornata nella sala training è stata animata da un via vai di pazienti. Tanto
lavoro nei laboratori in cui hanno lavorato medici specialisti e specializzandi
della Cattedra di Cardiologia della Facoltà di Medicina dell'Università Federico
II, diretta dal professore Massimo Chiariello. Il gruppo di medici specialisti,
coordinato dal dottor Maurizio Santomauro, che ha ribadito l'importanza della
«prevenzione» portando come esempio pratico la morte del calciatore Puerta
avvenuta sui campi di calcio, ha anche distribuito ai partecipanti la scheda di
rischio cardiovascolare promossa dalla Società europea di Cardiologia. «Per
principio di precauzione, dobbiamo occuparci del nostro pianeta, visto che ne
abbiamo uno solo»: così ha concluso il suo show Alfonso Pecoraro Scanio. Il
ministro dell'Ambiente è intervenuto al convegno "No ogm" che si è tenuto alla
Mostra d'Oltremare. Dopo aver distribuito le fasce rosse per solidarietà verso i
monaci buddisti della Birmania, il congresso è iniziato ascoltando la protesta dei
914 dipendenti Vodafone, che non vogliono essere venduti ad un'altra società. Il
congresso nasce dallo spunto per la raccolta di firme per togliere ogni traccia di
organismi geneticamente modificati dai cibi in vendita in Italia. Soprattutto dopo
il recente innalzamento, da parte dell'Ue, dei limiti di presenza di ogm nei cibi
biologici. Ovviamente i Verdi sono in prima linea nella battaglia. Tra gli
interventi si segnala quello di Dino Di Palma, presidente della Provincia di
Napoli, che si fa portavoce del partito nei rapporti con il Governo: «Non saremo
mai noi Verdi a far cadere Prodi e se ci faranno continuare, lasceremo il nostro
segno grazie al ministero dell'Ambiente». La chiave di lettura essenziale del
discorso di Pecoraro Scanio è la copertina che l'ultimo numero di "Panorama" gli
dedicato, accusandolo con la sua politica di far perdere 40 miliardi di euro allo
Stato italiano. Per il ministro «è un evidente attacco del centrodestra. Per
quanto mi riguarda chiederò molti milioni di euro per il risarcimento e con quei
soldi amplieremo il finanziamento al progetto di riforestazione che proprio
"Panorama" ha avviato qualche mese fa proprio con me». Pecoraro Scanio ci tiene a
ricordare che «l'unica riforma dell'agricoltura l'ho fatta io, quindi sono più
riformista io che altri a parole. I nostri no in realtà sono sì».

DOTTORESSA IN GIURISPRUDENZA

Laurea a tempo di record per Delia Iannuzzi


Tempismo perfetto per la neodottoressa Delia Iannuzzi. Giovanissima, ha conseguito
a pieni voti la laurea in Giurisprudenza discutendo una tesi in Storia del diritto
romano con il professore ordinario Francesco Maria Lucrezi. A sostenerla nel suo
percorso, sempre presenti, sono stati i genitori Pina e Luca, la sorella
Antonella, il fidanzato Alessandro, aspirante notaio, e le amiche Francesca,
Azzurra e Gemma. Ora l'attende una brillante carriera nel campo legale. A Delia
vanno i migliori auguri della nostra redazione per un futuro ricco di successi.

[AF]

VITTORIO BIANCO

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