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2 Febbraio 2014 - Presentazione del Signore

2 Febbraio 2014 - Presentazione del Signore


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Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

I miei occhi hanno visto la tua salvezza Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Ges e la salvezza di cui il Cristo portatore e accetta il compiersi della sua esistenza. Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva per passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Ges e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel b imb o il Messia perch i loro occhi sono puri, la loro fede semplice e perch, vivendo nella preghiera e nelladesione alla volont del Padre, hanno conquistato la capacit di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi. Prima ancora di Simeone e Anna, la fede di Maria che permette allamore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Ges. Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater ci ricorda che quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poich le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compir la sua missione, cio nellincomprensione e nel dolore (n. 16).

+ Dal vangelo secondo Luca (Lc 2,22-40)


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2 Febbraio 2014 - Presentazione del Signore + Dal vangelo secondo Luca (Lc 2,22-40)

I miei occhi hanno visto la tua salvezza Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mos, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore come scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sar sacro al Signore e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme cera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si rec al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Ges per fare ci che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perch i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele. Il padre e la madre di Ges si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: Ecco, egli qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafigger lanima , affinch siano svelati i pensieri di molti cuori. Cera anche una profetessa, Anna, figlia di Fanule, della trib di Aser. Era molto avanzata in et, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro citt di Nzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Dalla Parola del giorno "I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele". Ripresentazione Ges " presentato" al tempio. Viene presentato da chi, seguendo la legge, lo affida in questa presentazione all'avventura della vita. La luce dello Spirito illumina ognuno di noi, perch possa presentare al tempio l'avventura del Cristo oggi, nel tempio del mondo. Ricordando che Ges oggi viene ripresentato come Cristo Risorto nelle sfaccettature della vita: ogni settore, ogni ambito, ogni situazione della vita umana presentazione a noi del Risorto. Mai e in nessuna situazione possiamo permetterci di dire: qui non c'. Simeone il simbolo del nostro vecchio mondo, un mondo invecchiato negli anni, ma dove lo Spirito ringiovanisce la vista della fede, e permette di distinguere il segno della presenza di Dio anche l dove non si vede nulla. Rivedere il nostro mondo pieno di questa abbondante ripresentazione spirituale - perch opera dello Spirito - di Ges ci fa essere sempre e soltanto positiivi della speranza riposta in Lui: "Ora lascia..." che tutto avvenga di me, che ogni risvolto della vita vada come vada, perch la luce del Cristo illumina tutti e tutto di noi. Un'ultima considerazione: "...seguendo la legge.." avviene quella presentazione di Ges al tempio; come a dire, anche a noi oggi, che il Cristo lo si distingue sempre, s, ma nella Legge, e quando la si legge. Buona settimana don Luciano Sanvito

Vergine beata, tuo figlio ha voluto essere circonciso; e non vorr molto di pi essere offerto? Offri il figlio, Vergine santa, e porta davanti al Signore il frutto benedetto del tuo seno. Offri per la
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il figlio, Vergine santa, e porta davanti al Signore il frutto benedetto del tuo seno. Offri per la riconciliazione di tutti noi la vittima santa, gradita a Dio. Dio Padre accetter senza riserve la nuova offerta. Verr il tempo in cui non sar offerta nel tempio n tra le braccia di Simeone, ma fuori della citt, tra le braccia della croce. Verr il tempo in cui non sar riscattata da altri, ma redimer gli altri con il suo proprio sangue, poich Dio Padre lo ha inviato per la redenzione del suo popolo. Quello sar il sacrificio della sera; questo il sacrificio mattutino, Questo pi gioioso, ma quello pi pieno; questo nel tempo della nascita, quello ormai nella pienezza del tempo stato offerto in sacrificio perch lo ha voluto. Liberamente ti offrir un sacrificio, Signore,

2 Febbraio 2014 - Presentazione del Signore

perch liberamente ti sei offerto per la mia salvezza. Chi mi conceder che una maest cos grande si degni di accogliere la mia offerta? Ho due cose molto piccole, Signore, parlo del corpo e dell'anima: oh, se potessi offrirtele perfettamente in sacrificio di lode!" S. Bernardo

Sullo sfondo del vangelo odierno, la sacra Famiglia di Nazarteh: quanto mi ispiro ad essa? Quanto si comprende lo spazio della famiglia come spazio quotidiano dellaccoglienza di Ges?

La nostra offerta sia una consacrazione della vita a Dio: tutto, solo e sempre il divino volere; tutta la mente, la volont, il cuore, la fantasia, la memoria. (BM, p. 667).

Disegno di Sergio Toppi

E in un popolo, ognuno ha il suo posto. Mai il Signore parla alla gente cos; alla massa, mai. Sempre parla personalmente, con i nomi. E sceglie personalmente. Il racconto della creazione una figura che fa vedere questo: lo stesso Signore che con le sue mani artigianalmente fa luomo e gli d un nome: Tu ti chiami Adam. E cos incomincia quel rapporto fra Dio e la persona. E c unaltra cosa, c un rapporto fra Dio e noi piccoli: Dio, il grande, e noi piccoli. Dio, quando deve scegliere le persone, anche il suo popolo, sempre sceglie i piccoli. Santa Marta, 21 gennaio 2014
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1/2/2014

2 Febbraio 2014 - Presentazione del Signore

(*)"Ascoltare insieme la parola di Dio; praticare la lectio divina della Bib b ia, cio la lettura legata alla preghiera; lasciarsi sorprendere dalla novit, che mai invecchia e mai si esaurisce, della parola di Dio; superare la nostra sordit per quelle parole che non si accordano con i nostri pregiudizi e le nostre opinioni; ascoltare e studiare, nella comunione dei credenti di tutti i tempi; tutto ci costituisce un cammino da percorrere per raggiungere l'unit nella fede, come risposta all'ascolto della Parola."

La potenza di Dio l'eterno silenzio alle nostre domande. L'amore di Dio l'aver scritto le risposte nella nostra anima. Mahatma Gandhi

Due fratelli, uno di cinque anni e l'altro di dieci, vestiti di stracci, continuavano a chiedere un p di cibo per le case della strada che circondava la collina. Erano affamati, ma non riuscirono ad ottenere niente, i loro tentativi frustanti li rattistavano. Finalmente, una signora diede loro una bottiglia di latte. Che festa per i due bambini! Allora si sedettero sul marciapiede, e il pi piccolo disse a quello di dieci anni: "Tu sei il maggiore, bevi per primo...", e lo guardava coi suoi denti bianchi, con la bocca mezza aperta. Il grande si port la bottiglia alla bocca e, facendo finta di bere, stringeva le labbra per non far entrare nemmeno una sola goccia di latte. Poi pass la bottiglia al fratellino che, dando un sorso, esclam: "Com' saporito!". Poi fu di nuovo il turno del maggiore. Anche questa volta si port la bottiglia alla bocca, ormai gi quasi mezza vuota, ma non bevve niente. E fecero cos finch il latte non fin. A quel punto il fratello maggiore, bench con lo stomaco vuoto ma col cuore traboccante di gioia, cominci a cantare e a danzare. Saltava con la semplicit di chi non fa niente di straordinario, o ancora meglio, con la semplicit di chi abituato a fare cose straordinarie senza dargli importanza. Noi che viviamo in un mondo di agiatezze, possiamo imparare una grande lezione da quel ragazzo: "Chi d pi felice di chi riceve".

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