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Anno I - n1 - gennaio 2014 quadrimestrale online dinformazione a carattere storico e culturale interno allassociazione reduci 1^ legione cc.nn. m dassalto tagliamento
http://associazionereducitagliamento.blogspot.it
Cerimonie 2014
Con celebrazione della s.messa in suffragio dei 43 caduti della legione tagliamento : domenica 25 maggio ore 10:30 presso il cimitero di rovetta domenica 21 settembre ore 10:30 presso il cimitero del verano di roma consumata sul fronte Russo senza veli o pregiudizi ideologici che spesso danno una visione distorta della realt senza cogliere quegli aspetti umani che il cappellano don Biasutti coi suoi occhi e con il suo cuore seppe certamente trasfondere nel libro; onorare tutti i Caduti e i Reduci di quellinutile e assurda guerra. Dopo mezzo secolo abbiamo visto lideologia bolscevica crollare con tutti i suoi dogmi e le sue certezze; per qualcuno questo improuviso crollo sar stata una sorpresa ma non per i reduci in quanto, anche dalle pagine di Mons. Biasutti emergono precise alcune testimonianze di come quella dottrina non fosse per luomo ma contro luomo e le stesse povere popolazioni locali ne subivano l'oppressione.'... Nella prefazione della terza ristampa del libro, scritta dal Presidente del Gruppo Reduci dal Fronte Russo 1
della Legione Magg. Dott. BRUNO STAFFUZZA, proprio uno dei nomi auspicati, come sopra riportato, da mons. Biasutti per il completamento dei suoi 'appunti', la figura del Cappellano, guardata attraverso ricordi che rivelano le elevate componenti della sua identit, emerge in tutto il suo ecelso spessore di uomo, di religioso e di illuminato del Signore. Ripercorrendo alcune tra le parole dello Staffuzza, ecco dunque come appare il nostro Cappellano. 'Don Biasutti, laureato in teologia e in filosofia; in PACE, rifiutando gli onori di una brillante carriera ecclesisstica, segue la vocazione che lo spinge alla beneficienza. Negli Anni Trenta fonda la "Piccola casa 'Federico Ozanam'" in Udine, "Il rifugio Giacomo Bearzi" in Planis (UD) che poi doner ai Salesiani. Appena rientrato dalla Russia " L'Ospizio di S.Maria La Longa", che lascer all'Opera di Don Orione. Nel 193738, Lui l'unico ed il solo sacerdote italiano, che interviene con vari scrittie memorie a difesa degli Ebrei, deplorando l'infamia delle leggi razziali... Nellaprile 1945, quale amministratore temporaneo della parrocchia di Lauzacco (UD), schiera i suoi parrocchiani in armi sugli argini del Torre pronti a contrastare le eventuali avanguardie di Tito, che si affermava volessero conquistare Udine e tutto il Friuli sino al Tagliamento... Tutti sanno della Sua opera di riordino dellimportante biblioteca arcivescovile di Udine, dove lavor per quasi trentanni . IN GUERRA: sul Fronte Russo, col Suo coraggio, esaltato dalla profonda dottrina e dalla Sua fede cristallina, Lui Sacerdote e non Uomo d'armi, forgia la Legione, ne crea la POESIA; quindi LA FAMIGLIA. DELLA TAGLLAMENTO. Dice lo storico Carlo Moriondo: '... se difficile fare andare daccordo due orologi, due meccanismi fatti dalle stesse molle, lancette, rotelline, come possibile mettere insieme, in armonia degli uomini di tendenze e provenienze diverse?'. Come pot il nostro cappellano creare la POESIA e LA FAMIGLIA della TAGLIAMENTO, tra 1686 UOMINI di cultura diversa, di tradizioni diverse, di provenienze disparate? ... POTE', perch Lui praticava naturalmente, in modo eroico e continuo, le virt teologali e quelle morali,
sapendo trasmettere a noi fede, speranza, carita, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. Noi, volontari, arditi, ribelli alla disciplina rigida, formale, per noi insopportabile, voluta dal Comandante Nicchiarelli (che proveniva dai Granatieri), trovammo nel cappellano la comprensione del nostro spirito. Egli seppe addolcirlo nel culto dellumilt, come sottomissione ad una volont piu alta, quasi divina, che da Lui proveniva. Quando, perch VOLONTARI DI GUERRA, i Comandi Superiori pretesero da noi l'impossibile, non dandoci il necessario cambio a Woroscilowa, noi esasperati, sfiniti dalla fame, dalla fatica, dai pidocchi, dal sonno, dicemmo: "Mai pi Volontari di Guerra, ma, con te, cappellano, se occorrer, ancora VOLENTIERI!". In Lui avevamo intuito qualcosa di DIVINO. Era, tra l'altro, invulnerabile: tutti volevano uscire con Lui specie di notte per raccogliere i feriti ed i morti nella terra di nessuno, avvicinandosi alle trincee dei russi, che spesso sentivamo parlottare. Sentimmo nel nostro cappellano quel carattere sostanziale dellUNIONE (che i teologi chiamano ipostatica) delle due nature: lumana e la divina. Intuimmo che don Biasutti era in possesso dello STATO eterno ed incancellabile, lo stato dellunione col Cristo, concessogli dallunzione sacerdotale". Da questo Suo stato provenivano i Suoi atti, il Suo
modo di vivere nel sacrificio, "nella preghiera, nella comunione. Cio nella distribuzione delle grazie del Signore: serenit, pace dell'anima, dedizione al dovere sino al sacrificio, amore per la Famiglia e per la Patria, amicizia verso tutti, fraternit, amore che non conosce invidia ed odio. Cap che non c'era in noi odio persino KRUSCEV (intervista del sottosegretario on. Codacci Pisanelli, riportata da tutta la Stampa il 15 novembre 1961). Ci fece tutti santi? NO! Ma ci fece capire cos la SANTITA'. Ci prepar alla VITA ed alla MORTE. Ci insegn a non ribellarsi neppure allidea della MORTE, per non ribellarsi a Cristo, che e IL GIUSTO". Ci diceva "A Cristo bisogna sempre rendere omaggio, come aveva fatto il Centurione di Cafarnao... Ci aveva insegnato a vivere in umilt, in nascondimento", a non usare mai la prepotenza, a trattare umanamente ed amichevolmenle i russi. Ci ricordava che il Battista aveva data questa risposta ad alcuni saldati che lavevano interpellato: "Non abusate della vastra forza e della vostra posiziane per fare angherie... non partate via soldi a nessuno, ma accantentatevi della vostra paga" (Luca: 3,14)... Ci fece capire, o quantameno intuire, il Miracaolo della TRANSU-STANZIAZIONE, per cui il pane ed il vino, nella celebraziane della S. Messa, pur rimanendo gli stessi negli accidenti, nella loro materia, vengono convertiti nel corpo e nel sangue di Cristo. In questa certezza Egli celebrava la S. Messa con suprema devozione, e noi lo seguivamo con trasporto, senza distrarci. Nan ci distraemmo neppure la sera del S. Natale 1941 a Krestovka sotto le bombe. Molti ancora ricordano quella S. Messa came la pi bella della vita!.. Egli, si, scrisse con mirabile felicit espressiva quando ricord la Legione e la morte eroica e veramente cristiana di tanti nostri compagni darme. Leggete ci che il cappellano ha scritto in questo volume dei legionari e dei fanti del LXIII Big. Sassari. Vi segnaler solamente alcuni nomi: Vincenzo Bagnoli, da Udine, Francesco Sbaiz da Codroipo, che canta per non lamentarsi, Mengoli Giuseppe, da Villa Gavazza (Reggio E.) Tagliavini Otello, da Poviglio. Nulla aggiungo a quanto ha detto il cappellano del Centurione Luigi Muti e del suo Ten. Amilcare Mazzocchi. Come sparirono in battaglia Pelati Ezio e Palmieri Giuliano, amici in vita ed abbracciati nellamorte? Di Mario D'Antoni, che morl nellOC 387, il cappellano Enelio Franzoni, medaglia doro al V.M., reduce di 14 anni di prigionia, scrisse a don Biasutti.: E morto un Santo!". E che dire del "toscanaccio Vittorio Zoppi, che spirando balbetta a don Biasutti: "Oh, si,
parler di Voi, cappellano, in Paradiso... Celebrata in Russia la S. Pasqua, il cappellano coslretto a rimpatriare per malattia: ci lascia con dolore e nel dolore. Ancora mal sicuro sulle gambe, lascia laspedale, contro il parere dei medici, ed intraprende un lungo pellegrinaggio in Emilia ed in Friuli, per portare la sua parola di canforto ai familiari dei Caduti. "Eris semper sacerdas", Egli dice. Ed Lui che il 25 dicembre 1942 viene a Tarvisio ad accagliere 306 legianari e 5 ufficiali della prima legione, che miracolosamente, avendo avuto l'avvicendamento sul Don il 14 dicembre (allinizio della disastrasa ritiraia) sano giunti in Patria il d del S. Natale! Quindi, per lunghi anni, partecipa ai nostri raduni, che si svolgono nascostamente, perch vietati da Quelli che camandano. Conforta noi perseguitati ed epurati can le Prediche, che ci invia a corredo del nastro Natiziario. Questo foglio esce regolarmente piu volte allanno, ma sempre nelle ricorrenze del Natale e della Pasqua. E' il foglio che tiene unita la FAMIGLIA della TAGLIAMENTO. E la Legione, anche se le sue file in terra vengono falcidiate, vive intensamente tra i superstiti e con i Familiari... Accogliendo il voto di alcuni reduci, attenuto il permesso dallarciprete di Latisana (mans. Lianello Del Fabbro, gi cappellano della Julia in Russia), fa erigere nel sagrato del duomo il manumento ai Caduti della Legione, dedicandalo alla REGINA PACIS. La Madonnina della Tagliamento ora " venerata da tutto il popolo di Latisana. Il Consiglio Comunale ha intiltolato lo spazio che sorge davanti al monumento: "Campiello della Regina Pacis. Finch le forze glie lo permisero mans. Biasutti venne ogni anno a Calendimaggio a Latisana a celebrare la S. Messa per i Caduti ed a farci pregare ai piedi della nostra Madonna. Con i legionari iniervengono gli Alpini ed altri ex cambattenti di Latisana per porre un fiore ai piedi della Lapide ...'.
Nella Presentazione di Paolo Minucci Teoni del volume di Arturo Conti 'LEGIONE TAGLIAMENTO con gli Esuli in Patria Mariano Renzetti e Fernando Caciolo', edito dalla Fondazione della R.S.I Istituto storico, si legge: 'La pi alta aspirazione della Tagliamento , cos come per ogni altra unit della Repubblica, sarebbe stata quella di poter essere ammessa alla linea del fuoco per contrastare a viso aperto l'invasore angloamericano: ma solo pochi reparti ebbero questo privilegio. Alla Legione fu assegnato l'incarico pi difficile, ingrato e pericoloso: il presidio del territorio a protezione delle bande che, col passare dei mesi, si facevano sempre pi agguerrite e intraprendenti. Ci nonostante essa dette sempre il meglio di s meritandosi la stima dell'alleato, al prezzo di un pesante contributo di sangue. Proprio per la saldezza e la combattivitche le permisero di conseguire risultati positivi in pi occasioni, la Tagliamento ebbe in premio dai tedeschi ci che soltanto poche altre unit della RSI poterono ottenere: l'integrazione del proprio con il pi efficiente armamento tedesco. La fine giunse, come sempre accade, improvvisamente. La Legione aveva distaccamenti sparsi in impervie localit della Val Camonica e della Val di Scalve che, in assenza di validi collegamenti e di ordini per un 'cessate il fuoco', alla notizia che Mussolini non era pi a Milano, si disorientarono. Alcuni si arresero ad improvvisati, ingannevoli, irresponsabili comitati cosiddetti di liberazione. Altri tentarono la via di casa. I pi determinati presero la strada del Passo del Tonale, nel vano tentativo di agganciare le retroguardie tedesche e continuare cos, con esse, una lotta giunta ormai irrimediabilmente all'epilogo. Coloro che ingenuamente avevano pensato che la resa volontaria avrebbe portato pace, furono bruscamente riportati alla realt: per i perdenti la resa si tradusse in un percorso di soprusi e vessazioni in fondo al quale, alla sommit di un altro Calvario, ad attender molti di loro stava la morte. Onore a Voi Legionari di una indimenticabile ed irripetibile stagione vissuta con speranze di vittoria'. E' appunto con l'intento di ricordare i Caduti della Legione 'M' Tagliamento e di conservare la memoria 'inalterata' di una delle pi prestigiose unit combattenti dell'Italia repubblicana, che i suoi Reduci, durante la cena del 21 Settembre 1989, decisero di costituire la loro Associazione d'arma. Gregorio Misciattelli, il giovane sottotenente citato da Giorgio Pisan nel libro 'Lultimo saluto' per un delicato incarico affidatogli dal Comandante della Legione Colonnello Merico Zuccari, fond il nobile Sodalizio inizialmente denominato 'Gruppo Reduci Legione Tagliamento' concretizzando l'idea di esso avuta assieme al Cappellano e legionario Padre Antonio Intreccialagli che fu eletto Presidente Onorario a vita. L'Associazione, come riportato nel suo Statuto, si prefiggeva non solo di conservare la memoria dei Caduti, ma anche di ricercarne le spoglie disperse e di assicurare loro una degna sepoltura; di rinsaldare i vincoli di amicizia e di cameratismo sorti in guerra e di promuovere la solidariet fra gli appartenenti alla Legione. Inoltre, di organ izzare l'assistenza a favore di tali appartenenti detenuti per fatti di guerra, dei Famigliari dei Caduti, dei mutilati ed invalidi per cause di servizio durante la permanenza nella Legione. Infine, di raccogliere e riordinare materiale documentario concernente la Storia della Legione. In questo spirito e in queste direzioni, l'Associazione oper con successo sin dal suo sorgere guidata dal suo fondatore, eletto poi Presidente, che impersonava devozione al Passato, percezione del futuro e trascinante carisma. Il Misciattelli continuava cos a 'combattere', anche dopo la fine del conflitto, una guerra che non considerava 'finita' non avendo la sua Legione definita con orgoglio 'invitta', come asseriva, deposto le armi, alla fine, solo per propria autonoma scelta. L'Associazione, al cui appello risposero i Reduci di molte regioni italiane che in essa si ritrovarono, dette cos vita a Iniziative in Memoria e Onore dei Caduti e nei luoghi sacri del loro 'sacrificio' in varie localit d'Italia. Tra queste, il Raduno dei Reduci della Tagliamento, che ha luogo ogni anno, ad ogni anniversario dell'eccidio, a Rovetta, divenuta punto nodale e di riferimento dell'Associazione stessa. Esso per ragioni climatiche si effettua nel mese di Maggio e la Commemorazione, storica e religiosa, culmina nella celebrazione della Santa Messa sul luogo del locale cimitero dove caddero i 43 Legionari giovanissimi traditi e spietatamente fucilati nella nota Strage la mattina del 28 Aprile 1945.
Il Misciattelli si avvalse, per la sua realizzazione, di un Comitato per le Onoranze di tali Martiri ma da considerarsi 'esteso', come teneva a ricordare, anche alla memoria di tutti gli altri Caduti della Tagliamento e della RSI. Esso fu fondato e oper nel territorio bergamasco grazie all'aiuto generoso di collaboratori come Mirella Bordin Mercandelli, Luigi Cornago e Franco Mandelli che, quando il Cornago dovette assentarsi, ne assunse la coordinazione. Altra iniziativa la fondazione di 'Emmerossa', il notiziario dell'Associazione che reca e diffonde l'immagine del Sodalizio, informa delle sue attivit e dei suoi programmi, rievoca la Storia della Legione, onora di 'ricordo' i Caduti, in una ottica culturale e spirituale. Nel 2007, con lettera dell'8 Gennaio, Gregorio Misciattelli, assegnava l'incarico della organizzazione delle Manifestazioni di Rovetta e di Lovere a Paolo Piovaticci, fratello di un Caduto di Rovetta, al quale aveva il 21 Maggio 2006 concesso l'onore di presentare il suo libro 'Sono morto per l'Italia' dedicato al fratello Guido e agli altri giovani con lui Caduti, ai piedi del muretto del Cimitero dove furono barbaramente abbattuti. L'Associazione si arrich di nuove iniziative, in parte 'riprese con sviluppo' da quelle gi esistenti. Fra le pi significative l'innesto, nelle inaugurazioni dei Raduni, dell'aspetto culturale, con l'apporto di interventi, susseguitisi negli anni, di relatori come Stelvio Dal Piaz, Carlo Viale, Maurizio Canosci, il compianto Giovanni Zanoletti. Altra iniziativa , nel 2006, il 'Riconoscimento Nazionale Alto Morale' da assegnarsi annualmente a chi ha pi contribuito con opere concrete alla Memoria dei Caduti di Rovetta e della RSI. Esso stato conferito, da quell'anno a oggi, al Camerata e studioso della Storia della Tagliamento Giuliano Fiorani, al Presidente Gregorio Misciattelli, allo scultore Pierino Bertocchi, al Legionario Giulio Di Marino, al Presidente di Continuit Ideale Umberto Scaroni, al Legionario Mariano Renzetti ed alla Custode della Tomba dei Caduti del cimitero rovettese Mirella Bordin Mercandelli. Altra istituzione la Visita annua alla Tomba dei Caduti di Rovetta del Verano di Roma dove giacciono le spoglie mortali dei 43 Martiri, ivi translate l'11 Novembre 1947 con solenne cerimonia religiosa e partecipazione di popolo. Nella Cerimonia, religiosa, viene celebrata la Santa Messa in suffragio dei Caduti e impartita la Benedizione. Tale iniziativa, riprende e regola visite gi esistenti, dandogli ritmo annuale in modo che ogni anno i 43 Martiri vengano onorati in ambo i luoghi in Italia a loro sacri: a maggio a Rovetta sul luogo dove caddero, e a Settembre a Roma, dove riposano. L'11 Aprile 2010, all'et di ottantasei anni, veniva meno Gregorio Misciattelli. Sabato 22 Maggio 2010, nel corso della Inaugurazione del XVII Raduno, veniva annunciata la nomina a Presidente del Camerata Reduce Mariano Renzetti che quindi succedeva in tale ruolo al compianto Gregorio. Con il Renzetti, figura d'alto profilo morale e senso militaristico organizzativo, l'Associazione ha fruito di un ulteriore sviluppo migliorativo.. Sotto l'aspetto dell'immagine, ha visto ripresa la stampa della 'Emmerossa', il quotato Notiziario che nel tempo si era dovuta sospendere, mentre, sotto l'aspetto giuridico, ha compiuto un avanzamento 'storico' con la regolarizzazione 'aggiornata' della sua Costituzione e del suo Statuto, esistenti in forma privata dal 1989, effettuata con registrazione pubblica n.754 del 15 Giugno 2012. In questa ufficialit, l'Associazione si muove nel pieno riconoscimento dallo Stato nello scenario delle Realt similari d'Area, e la sua attivit sociale ha sempre pi ampio e notato respiro, intrecciando o rinnovando rapporti con altri prestigiosi Reggruppamenti come ad esempio l'Associazione 'Campo della Memoria' e 'X Mas-RSI', con le quali nata una esemplare cooperazione, al punto che le Manifestazioni di Rovetta e anche di Roma si fanno sempre pi mta di aumentate partecipazioni nazionali specie di giovani. Oggi Rovetta fra i primissimi Appuntamenti d'Italia di 'coloro che non dimenticano': sempre pi ostacolata e minata con indegne 'rotture di lapidi' e 'intimidazioni' che, incredibilmente, sortiscono, al contrario, una pubblicit sempre maggiore fausta alla numerosit delle presenze annuali di essa, ed anche alle Visite in Roma. Paolo Piovaticci 5
la breve omela, ricordato i Ragazzi ingiustamente abbattuti dalla malvagit umana, ed ha poi impartito la Benedizione alla loroTomba. In omaggio ai giovani Caduti ed a chiusura della Cerimonia religiosa stata letta da Gurolamo Misciatteli, figlio di Gregorio, il compianto fondatore dell'Associazione Reduci della Tagliamento, la 'Preghiera del Legionario', ed infine di nuovo risuonato con la tromba, tra i solenni cipressi del Verano, il 'Silenzio', che ha sigillato con le sue note lunghe di saluto e di commiato, l'Evento.Va ricordato che alcune personalit che non hanno potuto, per giustificati motivi, essere presenti, hanno inviato il loro messaggio, che qui riportiamo. Giovanni Rebaudengo, Presidente RNCR-RSI-Continuit Ideale ha scritto:'Cari Camerati, dalleccidio partigiano dei 43 giovani Legionari della Tagliamento sono passati ormai 68 anni. Ma n il tempo n le ingiurie avversarie sono riusciti a cancellare in noi il loro ricordo. Il ricordo di un estremo sacrificio che ha assunto le stigmate della sacralit, e che riafferma ancora una volta, senza se e senza ma, la nostra assoluta fedelt a quellIdea per la quale i Ragazzi della Tagli amento si sono battuti e hanno immolato la vita. Oggi, come vecchio soldato superstite della Repubblica Sociale Italiana, per forza di cose lontano da voi, e come Presidente dei Combattenti repubblicani vi sono spiritualmente accanto nel rendere omaggio e testimonianza ai 43 Martiri caduti nellimmane lotta del sangue contro Giuda e contro loro. E con voi alzo alto il grido: Presente!'. La signora Mirella Bordin Mercandelli ha scritto: 'Oggi 15 settembre un giovane Sacerdote, don Marco Solimena, che condivide i nostri ideali, nel ricordo di suo Padre, si sente onorato di celebrare la Santa Messa per i 43 giovani Legionari trucidati a Rovetta da belve sanguinarie. Lo spirito dei Legionari sar sullAltare di Dio e i n quella atmosfera mistica sar presente anchio con i fedeli camerati , il mio cuore e il mio pensiero sono accanto allavello dei Martiri.Sempre con il cuore appeso a quel muretto intriso di sangue, lascio la custodia di quel lembo di terra e della Tomba al cimitero di Rovetta, allAlfiere della Tagliamento Ismaele Mensi che da provetto giardiniere, metter tutta la sua passione e la sua fede per conservare quel luogo della Gloria e dellOnore nel modo degno del loro sacrificio.Ringrazio don Marco, e saluto tutti nel ricordo dellindimenticabile Gregorio Misciattelli.'. Il dr. Mario Troviso, membro dei probiviri dell'Ass,ne Nazionale V Mas-RSI Genova ha scritto al cav. Paolo Piovaticci Vicepresidente dell'Ass.ne Reduci Tagliamento: 'Caro Paolo, ti invio questo comunicato da leggere domenica 15 settembrep.v. al Verano per la commemorazione dell'eccidio di Rovetta.Ecco il testo:"A settanta anni dalla proclamazione della R.S.I. motivo di orgoglio ricordare le sante battaglie per affermare i principi ispiratori delle regole di vita di ogni popolo oggi,domani e sempre:Patria Repubblica, Socializzazione.Orgoglio e commozione nel ricordo dei camerati caduti combattendo contro le forze armate al servizio dei poteri della finanza internazionale,commozione per i caduti di Rovetta massacrati dalle bande partigiane nella"radiosa primavera"del 1945. Orgoglio commozione e fierezza onorando il comandante Borghese e tuttii caduti della X Mas e Benito Mussolini capo della prima repubblica sociale della storia.' Il Cav. Paolo Piovaticci ha scritto: 'Un saluto ai 43 Caduti di Rovetta, fra i quali il caro mio fratello Guido, i cui resti si conservano in questa Tomba. Un saluto ai Reduci dell'Associazione Reduci della Tagliamento ed alle Associazioni 'Campo della Memoria', X MAS-RSI' e 'Volontari di Guerra di Roma' che sono intervenute per unirsi a loro in questa Visita in memoria e onore dei nostri Martiri.Un saluto a tutti i presenti qui convenuti per partecipare alla cerimonia commemorativa e religiosa in onore di questi Ragazzi che vissero e caddero per l'Italia, e che non sono morti, ma seguitano a vivere in noi che li ricordiamo, pregandoli di perdonarmi se per cause di forza maggiore oggi non posso essere tra qui tra loro.' Malgrado il tempo piovoso, molti dei convenuti alla Visita per i nostri Caduti, si sono ritrovati per l'incontro conviviale in programma al caratteristico e vicino Ristorante 'Le Crociate', dove, dopo il l'ottimo pranzo come al solito animato da uno stare insieme cameratesco e allegro, e non scevro da qualche canto collettivo delle amate canzoni di guerra, la programmata Riunione del Direttivo dell'Associazione Reduci della Tagliamento presieduta con autorevolezza dal Presidente Mariano Renzetti, si conclusa felicemente per il prosieguo della positiva linea direttiva e operativa del prestigioso Sodalizio. Paolo Piovaticci
Due parole sulla dottrina marxista e il rapporto avuto il comunismo, ovvero, vecchie teorie, da Marx a Engels, a Lenin. Una delle pi grandi fabbriche di illusione del '900 stato il comunismo. Quel comunismo teorizzato da Carlo Marx (1818-1883), dove la materia era forza operosa e la religione un prodotto della societ. Per Marx, l'uomo che fa la religione e non la religione che fa l'uomo, ed pura fantasia credere a una ricompensa nell'aldil. Nella sua teoria del "Materialismo", Marx affermava che "... il primo gesto storico dell'uomo la produzione dei mezzi necessari a soddisfare i propri bisogni", cio: mangiare, bere e vestire. Divideva la societ in due categorie: borghesia e proletariato, in antagonismo tra loro, dove il padrone retribuiva l'operaio per una frazione di quello che produceva e la rimanenza del lavoro, non pagata, procurava al padrone la formazione del capitale. Pertanto il padrone era tutto il male; l'operaio invece era tutto il bene e gli si doveva assoluta libert, prevedendo la rivolta del proletariato contro l'oppressione dei capitalisti in nome di questa libert. Marx fonder, nel 1864, l' "Associazione Internazionale dei Lavoratori", poi nota come "Prima Internazionale". Friedrich Engels (1820-1895), coordinatore di Marx, aggiungeva "... finch una nuova generazione, cresciuta in
Giuliano Fiorani
I sintomi clinici ci sono tutti, ma uno in particolare significativo del disfacimento morale e materiale del regime: lemergere della corruzione, non come evento episodico legato alla disonest dei singoli (quello che sta emergendo a livello delle regioni ne la prova ! ), ma come fenomeno strutturale del sistema, come fatto intrinseco ed abitudinario della vita stessa dei partiti che, nella democrazia italiana o, meglio, allitaliana, sono divenuti larchitrave di questa repubblica nata dalla sconfitta, dalla resistenza, dallantifascismo. Si tratta di un fenomeno negativo inarrestabile ed ecco allora che emerge unaltra verit: le tare dellattuale regime sono di natura congenita del sistema. A questo punto si rende necessario introdurre una riflessione intorno alla democrazia. E bene ricordare che la democrazia una prassi di governo attraverso la quale il popolo esercita i propri diritti politici direttamente o, come accade nelle cosiddette democrazie moderne, indirettamente per mezzo di rappresentanze elettive. Questo il meccanismo che abbisogna poi di istituzioni che costituiscono il cosiddetto sistema democratico: suffragio universale, partiti, parlamento, governo, capo dello stato. Le regole che portano alla selezione delle rappresentanze elettive non sono fisse e uguali in tutti i paesi che si reggono sul sistema democratico, ma variano a seconda delle circostanze, delle tradizioni, dei momenti storici, delle
opportunit e necessit contingenti. Questo intanto significa che la democrazia non pu essere di per se classificata come prassi di governo perfetta; il continuo variare delle regole ( e in Italia ne sono state sperimentate di tutti i colori ! ), la costante ricerca di meccanismi correttivi, la critica alla quale storicamente sottoposta da autorevoli esponenti del pensiero, i fallimenti di tipo etico e sociale di cui risultata responsabile nel corso degli anni, dimostrano ampiamente che questa forma di governo non pu assolutamente essere presentata o, peggio ancora, imposta come dogma inviolabile, un dogma nel quale una massa crescente di individui non crede pi, tanto vero che la partecipazione alle liturgie democratiche sta diminuendo e non solo in Italia Tutto questo mi sento di affermare in piena tranquillit di spirito, anche se mi rendo conto che tale impostazione concettuale mi espone agli anatemi di tutti coloro che si arrogano il diritto di dare la patente di democratico soltanto a chi accetta acriticamente e passivamente i sacri principi ideologici del 1789. Io di tutto ci me ne frego perch, anche sullesperienza di quanto accaduto e sta accadendo di negativo in Italia in questo periodo ( e non solo in Italia ! ), sono portato a sostenere che la democrazia di per s non essendo un valore, ma solo una prassi di governo modificabile secondo gli interessi della casta non garantisce e non pu
psicologico definito di rimozione ha cancellato dalla propria memoria storica il peccato originale, il vizio dorigine del sistema, e non ha tenuto conto di vivere in uno stato a sovranit sempre pi limitata con al potere una classe dirigente mercenaria ed asservita ad interessi stranieri. Il disegno mondialista della trilateral sta adesso destabilizzando i vecchi equilibri geo-politici interni ed internazionali con lo scopo di ricercare un assetto che favorisca linstaurazione definitiva ed irreversibile del nuovo ordine mondiale . In questa fase la classe politica mercenaria del paese chiamato Italia, non serve pi, ha fatto quanto doveva fare e cos, la stessa, si ritrova improvvisamente senza coperture, senza la protezione dei padrini. Ecco, quindi, emergere il putridume di un regime che in questi anni riuscito soltanto ad accumulare fallimenti su fallimenti; una classe politica e burocratica sulle cui spalle ricadono responsabilit storiche i cui effetti perversi peseranno alla lunga anche sulle generazioni future. Una classe politica e burocratica che adesso si sente scoperta e che sta passando repentinamente dallarroganza alla paura e al panico, una casta priva di dignit che si sente tallonata, assediata, prossima alla resa dei conti. Questi manigoldi vivono asserragliati nel palazzo, alla ricerca di nuove regole del gioco da spacciare come soluzioni salvifiche; cercano di mimetizzarsi, cambiano il nome dei loro partiti, si scompongono e si ricompongono in un vergognoso ruolo delle parti, ma ormai paradosso dei paradossi i rappresentanti del popolo sono in rotta di collisione col popolo; come pure, gli stessi sindacalisti di regime, vengono sempre pi frequentemente contestati dai lavoratori, dai precari e dai disoccupati. In una recente trasmissione televisiva lattuale presidente della repubblica stato definito un criminale a tutto tondo e questo appellativo stato applaudito dai presenti. I malfattori cominciano ad accorgersi che la fame, la miseria, la precariet, linsicurezza, la mancanza di un futuro, fenomeni che si stanno diffondendo a macchia dolio, potrebbero divenire cattivi consiglieri circa i propositi di una popolazione esasperata e non pi disposta a tollerare le loro inutili chiacchiere. Si tratta, pertanto, di una truffa colossale affermare che con nuove regole del gioco si possa garantire la soluzione di tutti quei problemi morali, sociali ed economici creati proprio dalla democrazia realizzata in Italia in questi ultimi decenni. In tale contesto di palude mefitica e di stupidit intellettuale perfino poco gratificante, per noi SOCIALISTI NAZIONALI, praticare il ruolo di avversari di questo regime in agonia. A loro, a tutti loro, il nostro disprezzo! Stelvio Dal Piaz
La loro democrazia, quella importata con linvasione militare di occupazione del suolo europeo per intenderci, una colossale truffa, un vero e proprio falso in atto pubblico direbbero dei magistrati impegnati seriamente nel loro lavoro. Come altro si pu intendere un sistema perverso ed ipocrita che porta i cittadini (ignari o cretini a questo punto !?) ad andare a depositare in unurna una scheda contrassegnata da vari simboli i quali non rappresentano nemmeno pi Idee-forza ma sono agglomerati di comitati di affari in cui si sgomita per avere una poltrona da cui poi vedere cosa ricavare per s e per i propri famigli. Una democrazia,tra laltro, che come avviene nei paesi da cui trae origine ormai rappresentativa si e no solo di un 50% di aventi diritto sempre pi collocati nella fasce sociali che traggono vantaggi dal collegamento spesso di tipo mafioso e lobbistico con la cosiddetta classe dirigente dalla partitocrazia che ormai al suo stesso interno provvede a creare maggioranza ed opposizione in un balletto consumato secondo copioni predeterminati e pronti semmai in caso di emergenze nazionali a divenire sodali complici del malaffare pro domo loro a danno degli interessi della comunit di cui invece dovrebbero rappresentare i bisogni. Una democrazia che genera mostri giuridici di leggi senza regolamenti attuativi, di imposizioni di costume fuorvianti, di deliberazioni amministrative dettate da tecnocrati non eletti che perseguono obiettivi contrari alla giustizia sociale in nome e per conto di una centrale usuraia apolide ed internazionale avvitata sulla propria diabolica avidit. Eppure oggi il 4 novembre, per noi italiani giorno della Vittoria (lunica da poter festeggiare !), giorno che segna in qualche modo anche lavvio di quella resurrezione sfociata nella Rivoluzione Nazionale del 1922, unico momento di ritorno ad una atavica grandezza del nostro Popolo; e vogliamo essere ottimisti nella speranza di saper ritrovare quei valori e quelle forze necessarie a dire una volta ancora: E adesso.. basta !!! In alto i Cuori. Maurizio Canosci
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Foglio informativo gratuito inviato online agli iscritti Anno I - N1 gennaio 2014 Responsabile mariano renzetti via armando diaz 544/a, 03014 fiuggi, fr
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Dedicata ai Caduti, ai Reduci ed alla vita dell Associazione creata dal Tenente della invitta Legione Tagliamento Gregorio Misciattelli per la continuit della memoria e dellomaggio ai purissimi Martiri di Rovetta e a tutti gli altri eroici Caduti della gloriosa Repubblica Sociale Italiana.
Si invitano i Reduci della R.S.I. continuit ideale e le associazioni darma che volessero segnalare episodi, celebrazioni, ricorrenze, ad inviare il materiale a questo indirizzo: Paolo PiovaticcI Via XX Settembre 99, 52037 Sansepolcro, Ar
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Chi
volesse
offrire tramandare
un e
contributo onorare pu la
volontario per lassociazione che opera per conservare, (o per memoria dei Caduti di Rovetta e della rinnovo tesseramento) inviando un versamento a mezzo
R.S.i.
farlo
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