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Lettera aperta dell’ ing.

D’Alpaos all’Amministrazione Comunale di


Alessandria
Luigi D'Alpaos

Padova, 16 Dicembre 2000

Seppure con qualche ritardo, voglio innanzitutto ringraziarvi per l'accoglienza che mi avete
riservato in occasione della mia visita in Alessandria.
In questi giorni riflettendo sui problemi che vi stanno a cuore e su quanto è emerso nella
discussione seguita al mio intervento, ho maturato la convinzione che vi sia la necessità di
focalizzare l'attenzione sui seguenti punti:

- Erroneamente gli abitanti dei quartiere Orti ritengono che dall'abbattimento dei ponte della
Cittadella possano derivare condizioni di maggiore sicurezza idraulica per questa parte della
città. In realtà il provvedimento comporterà semmai una riduzione delle quote idrometriche
massime a monte, ma lascerà immutata la condizione a valle. In particolare per il quartiere
Orti essendo stati rialzati gli argini a monte del ponte della Cittadella, è sicuramente stato
incrementato il rischio di alluvione rispetto al 1994.

- Allo stato attuale è quindi prioritario ed urgente, rispetto a qualsiasi altro intervento,
riportare in quota gli argini dei Tanaro nel tratto situato a valle dei ponte all'altezza del
quartiere Orti.

- In subordine, è da riprendere in seria considerazione l'idea di realizzare, tra Asti ed


Alessandria, le casse di espansione. Questo intervento riduce l'esposizione al rischio di
alluvione della città. Ho trovato incredibile che un funzionario del Magistrato dei Po abbia
potuto giudicare questo provvedimento inefficace: si tratta sicuramente di una persona
impreparata sull'argomento e bene farebbe ad occuparsi di altre questioni, meno delicate e
all'altezza della sua preparazione culturale e professionale.

- Se esistono rilievi recenti delle sezioni dei Tanaro e della Bormida e non sono state nel
frattempo condotte valutazioni affidabili da parte dei Magistrato dei Po e della Autorità di
Bacino, sarebbe opportuno ripetere per lo stato attuale degli alvei i calcoli a suo tempo da me
eseguiti per conto della Procura. Disponendo di rilievi di dettaglio dell'alveo dei Tanaro e
della Bormida sono disponibile a ripetere quei calcoli senza alcun onere finanziario. Così
dicasi per il ponte della Cittadella per il quale, disponendo di rilievi topografici aggiornati ed
accurati, si potrebbero rivalutare gli effetti di rigurgito. In questo problema, nel quale sono
indirettamente coinvolto, gli aspetti economici non sono importanti ed è per me sufficiente
dimostrare, a coloro i quali, pur disponendo di mezzi finanziari di non poco conto, gestiscono
queste questioni non sempre al meglio, che si può far molto di più di quanto viene fatto.
Unisco a questa lettera, per Vostra conoscenza, la lettera da me inviata al Sindaco di
Alessandria e ai Capigruppo del Consiglio Comunale in risposta alla lettera nella quale la
Sig.ra Calvo afferma che io non avrei nelle mie valutazioni tenuto conto del contenuto dei
famoso PS 45.

L. D'Alpaos '

Prof. Ing. Luigi D 'Alpaos


Ordinario di Idrodinanica
nell'Univenità di Padova
Alla Sig.ra Francesca Calvo
Sindaco di Alessandria

Padova, 3 Dicembre 2000

p.c. ai Capigruppo
dei Consiglio Comunale
di Alessandria

Ricevo in questi giorni fotocopia della lettera in data 7.9.2000 a firma Sua e dell'ing. Marco
Neri nella quale al punto 2 si fa riferimento alla mia perizia redatta per conto dei Procuratore
della Repubblica di Alessandria e consegnata in data Gennaio 1997.
Devo confessare di essere stato sorpreso da quanto Lei scrive, laddove asserisce che lo
avrei "ignorato totalmente i parametri idraulici fissati dal PS 45".
Deduco da questa Sua affermazione che Lei probabilmente non ha letto né il PS 45, né
tantomeno la mia relazione, nella quale, proprio a commento di tale documento, sono
dedicate le pagine che vanno da 5 a 12.
Osservo innanzitutto che, se Lei avesse ragione, io non avrei in nessun modo ottemperato al
quesito posto dal Sig. Procuratore, il quale ha, invece, accolto ed approvato, con mia
personale soddisfazione, la relazione redatta per conto del Trìbunale.
Ciò premesso voglia perdonarne alcune considerazioni su questa vicenda nella quale, in
base ai ritagli di giornale che mi sono stati inviati, sono stato da più parti coinvolto, senza
aver mai avuto l'occasione di replicare o di esprimere il mio pensiero fino a venerdì scorso,
quando, in una serata passata in Alessandria, mi è stata data la possibilità di commentare i
risultati delle mie indagini.
Sono consapevole del fatto che la propaganda e la disinformazione possano, sul breve,
aiutare i decisori nelle loro scelte, ma sono anche intimamente convinto che, alla lunga, la
verità emerga sempre in modo prorompente, mettendo in evidenza quanto non si voleva
rendere palese.
Nel caso specifico temo che la disinformazione abbia già prodotto una vittima inconscia: Lei
Ill.mo Sig. Sindaco. Glielo dimostrerò se avrà l'amabilità di leggere nel seguito le mie
puntualizzazioni sulle vicende della sicurezza idraulica in Alessandria con riferimento al
Tanaro.
Il PS 45, così definito in quanto redatto, per vanto dei Segretario dell'Autorità di Bacino del
Po, in soli 45 giorni dall'alluvione, riporta la data dei 10 Maggio 1995: copia conforme di tale
documento, consegnatami dalla Procura di Alessandria, è allegata alla mia perizia, datata 22
Gennaio 1997 ma le cui attività mi hanno impegnato, a partire dall'Agosto 1995, per tutto il
1996.
Nel PS 45 la portata massima del Tanaro in Alessandria per la piena del 1994 è indicata di
2823 m3/s, con una precisione calligrafica al m3/s che è ridicola e da sola denota tutta
l'inesperienza dell'estensore, mentre si fissano in 3000 m3 /s e in 4000 m3 /s,
rispettivamente, le portate limite dei Tanaro alla confluenza con la Bormida e alla confluenza
con il Po.
Nel "Sottoprogetto SP1", datato Giugno 1995 la portata dei Tanaro è modificata in alcune
sezioni, ma in Alessandria, come si evince anche dalla mia relazione, è ribadita in 2800 m3/s.
Essa sale inspiegabilmente a 3800 m3/s in un aggiornamento dello studio SP1, datato
Ottobre 1996. Quest'ultimo documento, come del resto è chiaramente specificato sempre
nella mia relazione, è a me pervenuto per vie non ufficiali, perchè il Segretario dell'Autorità di
Bacino, ad una mia precisa richiesta in data 9 Ottobre 1996, bontà sua, riteneva di non
dovermi nemmeno informare dell'esistenza dell'aggiornamento e rispondeva con l'invio di
documenti che già possedevo e che riportavano ancora i valori dei già noti PS 45 e SP 1.

Tutto questo testimonia comportamenti che ciascuno può valutare come meglio crede, ma
dal punto di vista sostanziale è ininfluente rispetto ai risultati delle mie indagini.
I dati dell'Autorità di Bacino, vecchi o nuovi che siano, aggiornati o non aggiornati, sono,
infatti, superati nella mia stessa relazione. Con valutazioni basate sull'uso di una modellistica
matematica avanzata, sicuramente più efficiente di quella utilizzata dall'Autorità di Bacino e
dal Magistrato dei Po, attraverso riscontri puntuali con i valori osservati sia per le quote
idrometriche massime raggiunte in alveo, sia per l'estensione delle aree allagate in città, sia
per le quote massime toccate dall'acqua in tali aree, ho dimostrato che la portata massima a
monte di Alessandria nel novembre 1994 è stata di almeno 4400m3/s, mentre le portate che
hanno lasciato l'alveo del fiume in sinistra e in destra sono state rispettivamente pari ad
almeno l'1300 e 750 m3/s circa. Ho anche evidenziato come parte dei volumi d'acqua
fuoriusciti in sinistra siano verosimilmente rientrati in alveo a monte dei ponte degli Orti,
favorendo l'esondazione verso questo quartiere.
Penso sia palese, alla luce di queste sintetiche osservazioni, che la Sua lettera distorce la
realtà dei fatti disinformando il lettore e lasciando indirettamente intravvedere un
comportamento sciatto da parte mia, per aver svolto un delicato compito con superficialità,
senza saper leggere correttamente, da vero analfabeta di ritorno, i contenuti del famigerato
PS 45.
Sempre con riferimento a questo documento, durante la discussione seguita al mio
intervento di venerdì scorso in Alessandria, ho appreso da un abitante del quartiere Orti che il
PS 45 attualmente in circolazione sarebbe datato 1997 e non già 10 maggio 1995, come
risulta dagli atti depositati in Procura.

Se è a quest'ultimo "cosiddetto PS 45" al quale fa riferimento nella Sua lettera, rilevo che Lei
pretende da me cose impossibili. Penso, infatti. di conoscere abbastanza bene l'idraulica.
ma confesso di non essere ancora in grado, per il momento, di prevedere il futuro. Ben
difficilmente, avendo lavorato intorno ai problemi riguardanti la difesa idraulica in Alessandria
sul finire dei 1995 e per tutto il 1996, potevo considerare quanto l'imprevedibile ed ineffabile
Autorità di Bacino del Po avrebbe estratto dal suo cilindro delle "portate a sorpresa' l'anno
successivo, dopo aver comunque diffuso valori diversi negli anni precedenti , senza mai
sentire il bisogno di motivare, per essere credibile, il perché delle variazioni di volta in volta
apportate.

Non credo di dover commentare questo comportamento, se non osservando che per
correttezza e al fine di non ingenerare confusione, meglio avrebbe fatto l'Autorità di Bacino a
definire il nuovo documento programmatico "Aggiornamento del PS 45", oppure, in linea con
il significato dato dal Segretario dell'Autorità stessa al titolo del documento originale, ma con
minor effetto sull'opinione pubblica, " PS 845" ( ovvero "Piano Speciale uscito 845 giorni
dopo l'alluvione" ), oppure " Nuove portate limite provvisorie del Tanaro in Alessandria in
attesa di ulteriori ripensamenti", viste le continue correzioni.

Da ultimo, sulla polemica riguardante il ponte della Cittadella ed i provvedimenti da realizzare


per dare maggiore sicurezza idraulica alla città di Alessandria, è ingenuo ritenere che tale
sicurezza si possa perseguire "per legge". Mi creda, nessuna legge del parlamento potrà
garantire il raggiungimento di questo obiettivo, se i provvedimenti stabiliti non sono pertinenti
ed innanzitutto rispettosi delle leggi della fisica!

E' questa la domanda che Lei si deve porre per valutare se in Alessandria vi siano oggi
condizioni di sicurezza accettabili in termini di rischio idraulico.

Pur non avendo veste alcuna per intervenire sulla questione, mi permetto di osservare che,
dal punto di vista tecnico e limitatamente agli aspetti idraulici relativamente alla necessità
dell'eventuale abbattimento del ponte della Cittadella, è ineccepibile solamente un percorso
logico che evidenzi da una parte gli effetti di rigurgito prodotti dalla struttura esistente al
variare della portata fluente, dall'altra la riduzione delle quote idrometriche massime che
comporterebbe la sua sostituzione.
Tanto più questa precisazione è necessaria se, come ho avuto la possibilità di ascoltare,
alcuni abitanti del quartiere Orti ritengono, erronearnente, che dall'abbattimento del ponte
della Cittadella possano derivare per loro condizioni di migliore sicurezza idraulica.
La conclusione è, infatti, errata perché, essendo il quartiere Orti situato a valle dei ponte
della Cittadella, i benefici in termini di riduzione di quota idrometrica derivanti dal suo
abbattimento si risentiranno solo verso monte.
Poiché Lei ha sicuramente a cuore il problema della sicurezza idraulica della Sua città, penso
che debba considerare con attenzione l'osservazione e che debba semmai pretendere dagli
Organi competenti innanzitutto, ed in via prioritaria, l'adeguamento ed il rinforzo degli argini
nel tratto cittadino anche a valle dei ponte della Cittadella, e poi la realizzazione delle casse
di espansione previste dalla stessa Autorità di Bacino tra Asti ed Alessandria. Se, dopo aver
realizzato tutto questo, Le saranno rimasti a disposizione ancora altri finanziamento rifaccia
pure il ponte del quale tanto si discute, ma dopo aver dimostrato la sua inadeguatezza dal
punto di vista idraulico, per non sacrificare aprioristicamente un "colpevole di poco conto'.
Personalmente dubito che gli Organi competenti possiedano documenti presentabili e
tecnicamente fondati sul problema degli effetti di rigurgito prodotti dai ponti in Alessandria.
Ciò che ho potuto consultare al riguardo in allora non risponde alla domanda e nel suo
significato tecnico è valutato in modo chiaro nella mia perizia. Ma forse mi sbaglio, e questi
calcoli esistono e sono, in nome della trasparenza, a disposizione di chiunque voglia
documentarsi !?
Faccia in ogni caso condurre da un tecnico competente e di Sua fiducia qualche valutazione
per via teorica, basata su elementi topografici e geometrici dell'alveo attuali e migliori di quelli
di cui io ho potuto disporre, oppure, se non crede nelle potenzíalità del calcolo, pretenda che
si esegua un'indagine idraulica su modello fisico in scala ridotta, per valutare gli effetti di
rigurgito del ponte della Cittadella. Solo dopo, alla luce di questi risultati, tragga le Sue
conclusioni. Quelle spese per queste indagini saranno comunque somme ben utilizzate, sia
che emerga la necessità di abbattere il ponte, sia che il provvedimento risulti non necessario.
Mi scuso per il tempo rubato alle Sue importanti funzioni dalla lettura di questa mia lettera,
ma Le sarei grato se, tenuto conto delle mie precisazioni, che traducono l'inconfutabile realtà
dei fatti che mi coinvolgono, vorrà "ripuntualizzare" il Suo pensiero, che al già ricordato punto
2 della Sua lettera in data 7. 9. 2000 mi sembra quantomeno mal espresso.
In attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.

Prof. Ing. Luigi D'Alpaos

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