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all’interno
rivista cinematografica romagnola
rassegna 20 aprile 2009 - Numero 5
cinematografica
film d’essai in Romagna Gli amici del bar Margherita Franklyn
dal 20 aprile al 3 maggio Questioni di cuore Louise Michel
recensioni
La biblioteca di
Federico Fellini
viaggio tra i libri di un uomo curioso
réportage
Il Casanova di Fellini
«stronzone» dal sorriso sardonico
20 aprile 2009 - Numero 5
sommario PAGINADUE
di Ilario Gradassi
Mentre Canova batteva sul marmo
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20 aprile 2009 - Numero 5
E
ntrando nella biblioteca di oltre 2000 volumi e le sottolineature dello studente, tra cui l’Odissea di cui
di Federico Fellini (in mostra al Museo omoni- fu lettore appassionato (con Ulisse, archetipo dell’arte
mo di Rimini fino al 16 agosto) ho subito avuto della menzogna, Fellini dichiarò significativamente di
l’impressione di essere in un luogo fantastico, essersi identificato negli anni del ginnasio).
da sogno, con pile di libri che salgono dal pavimento e Entriamo poi nella nutrita sezione dei classici, che fa
scheletri di navi che guidano la navigazione nel mondo comprendere subito come «il gran bugiardo» (come si
variegato e composito delle letture di uno dei più grandi definì Fellini stesso) fosse ironico quando dichiarava
maestri di cinema (nonché sognatori) del ‘900. Qua e socraticamente la propria ignoranza, fingendo di avere
là, sui muri o su strisce di tela pendenti dal soffitto, si letto pochissimo. E qui dall’antichità al ‘900 figurano
leggono citazioni del regista che suonano come afori- i maggiori capolavori accanto le opere minori, alcune
smi, fari e guide chiarificatrici del percorso. Campeg-
giano due grandi immagini, il dipinto I giocatori di palla
di Henry Rousseau il Doganiere e un giovane e ridente
Alberto Sordi in altalena de Lo sceicco bianco (il primo
film di Fellini, del 1950). Se non fosse per le teche po-
ste a riparo dei libri sembrerebbe quasi di essere, più
che in un museo, in un luogo surreale e metafisico, che
ricorda tante ambientazioni dei film del maestro.
La mostra ci fa entrare in una delle fonti di ispirazione
di Fellini, quella della lettura (l’altra, ben maggiore, fu la
vita stessa). Si rimane colpiti dai gusti poliedrici e varie-
gati, e dal generale amore per la conoscenza che animò
il regista dall’infanzia alla vecchiaia. La cifra emblema-
tica che comprende l’intera biblioteca sembra essere
quella della curiosità, della passione per tutto ciò che è
umano che restò sempre vivissima in lui.
Troviamo così le letture dell’infanzia, i fumetti (il Corrie-
re dei Piccoli, Braccio di ferro, libri sul circo), libri di fa-
vole illustrati, Pinocchio di Collodi (opera molto amata)
e i romanzi di Jules Verne ed Emilio Salgari (su cui vi è la
dedica dei genitori), che rimandano a quella dimensione
ludica, giocosa, festosa così tipica dei suoi capolavori.
Vi sono anche i libri di testo delle scuole, con gli appunti Pinocchio di Collodi, uno dei libri preferiti da Fellini
incontrando godot
roberto freak antoni presenta Beket
A
ssistere a Faenza alla performance di quello
strano animale da spettacolo che è Roberto Fre-
ak Antoni è un buon motivo per sfidare la visione
di un film maltrattato dalla critica come Beket.
Oppure un film che echeggia il sommo Samuel Beckett è la
buona occasione per vedere quanto il leader degli Skian-
tos continui a interagire con il cinema indipendente italia-
no. Si comincia con l’ottima performance di Antoni con la
pianista Alessandra Mostacci che contrappunta i frutti del
genio in canzoni che tornano poi nel corso del film. Antoni Freak e Jajà, Luciano Curreli e Jerôme Duranteau, nel film Beket
è sempre il solito giocherellone di parole, l’acrobata del due con altri personaggi persi e solitari, come il mariachi
surreale che si è trovato a suo agio nel film di Davide che dedica loro una canzone («Il gelato è il mio conforto
Manuli. mi ripaga di ogni torto») e il bambino mandato da Godot.
Freak e Jajà, un francese e un italiano, stanno aspettando Dell'opera di Beckett, come sottolinea anche il regista, ri-
in mezzo a un desolato deserto sardo l'autobus che li mangono gli stati d'animo dei protagonisti: si lamentano
dovrebbe portare da un «certo Signor Godot». L'autobus del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; liti-
arriva, ma anziché fermarsi li sorvola (letteralmente par- gano, si sentono soli e comprendono il non-sense della
lando). Allora i due partono a piedi. Non sapendo però vita umana attraverso i loro discorsi banali o insensati. Un
dove andare, decidono di seguire una traccia musicale, po' di allegria (forse però forzata) viene da alcune scene
una canzone techno-pop che proviene da dietro una lon- estemporanee, come il discorso di Paolo Rossi sul fatto
tana collina. Comincia così un viaggio criptico e onirico, in che c'è crisi, la situazione è dura e anche i messaggeri
bianco e nero, caratterizzato dalle riprese con profondità degli dei rischiano la cassa integrazione.
di campo di paesaggi sconfinati e freddi e dall'incontro dei Il dibattito che segue il film, disertato gradualmente dal
pubblico, è stato l’ennesimo atto d’accusa al cinema italia-
no che non riesce ad arricchire il proprio panorama con le
proposte che escono dal trito consueto percorso. Manuli
ha combattuto, e spesso perso, le sue battaglie contro il
sistema, ma continuare a battere strade diverse, come
questa sorta di distribuzione porta a porta, e l’uso di ico-
ne da richiamo come Paolo Rossi, può portare a contri-
buire alla creazione di quel mitico circuito alternativo di
produzione e distribuzione che continuiamo ad aspettare.
L’esibizione di Alessandra Mostacci e Roberto Antoni a Faenza Francesco Garoia e Ilario Gradassi
documentari migranti
vite di esilio e segregazione al DocInTour 2009
L
unedì 6 aprile presso la Sala sul mondo è una formula molto inte- e migranti (2007, 14’) di Rossella Pic-
Saffi di San Martino in Strada ressante, soprattutto se come corni- cinno raccoglie le testimonianze degli
si è svolta la prima proiezione ce di comprensione e di contesto c’è immigrati nel Salento, delle difficoltà
collettiva delle due previste a il territorio. che riguardano i diritti del lavoro, di
Forlì di DocInTour Emilia-Romagna (la Nella prima serata di questo appun- cittadinanza e della dura situazione di
seconda si svolgerà lunedì 4 maggio tamento a Forlì non si è dato spazio segregazione e sfruttamento vissuta
ndr). a temi locali in senso stretto, ma si è da molte badanti. Ancora segrega-
DocInTour è un circuito di proiezioni piuttosto offerta la possibilità di riflet- zione, diritti negati ed esilio sono mo-
che comprende tutta la strati in Educare a Gaza
Regione attraverso il co- (2008, 31’) di Alessia Del
ordinamento delle sale Bianco, che documenta la
d’essai Fice e del progetto vita e il lavoro di un grup-
Fronte del Pubblico della po di educatori palestinesi
Cineteca di Bologna. impegnati per promuo-
L’obiettivo è di permettere vere la pace, il coraggio
ai documentaristi dell’Emi- civile e i diritti dei bambi-
lia-Romagna di rendere ni nella Striscia di Gaza;
visibile il loro lavoro, e di mentre MdJ. Libertà in
offrire al pubblico delle esilio (2008, 24’) di Lisa
sale una rassegna di do- Il regista Yimer accanto a un tir che trasporta mmigrati nel deserto libico Tormena e Matteo Lollet-
cumentari che hanno un legame con tere sull’idea universale di apparte- ti apre una riflessione sulla libertà
il territorio. nenza territoriale. di stampa attraverso le storie di tre
Questa forma filmica è molto amata I quattro documentari in program- giornalisti rifugiati a Parigi dopo aver
da un certo pubblico, tuttavia non mazione riguardavano tutti il tema più volte rischiato la vita a causa delle
sempre è di facile accesso, i mezzi dell’esilio, punti di vista diversi e tutti loro coraggiose denunce. In comune
sono “leggeri”, alle volte improvvisa- necessari per mostrare le conseguen- a tutti la tesi per cui la violenza degli
ti, le condizioni di luce e di audio qua- ze sull’individuo dello sradicamento. uomini sugli uomini sembra avere una
si sempre lontani dagli standard di In Come un uomo sulla terra (2008, forma ancora più irrazionale e sfrena-
qualità del cinema di fiction. Tuttavia 60’) Andrea Segre, Dagmawi Yimer ta verso coloro che, non sempre per
l’opportunità di vedere film documen- e Riccardo Diabene raccontano la ve- volontà propria, sono donne e uomini
tari e avere davanti agli occhi i loro rità, molto scomoda per noi europei, senza terra e senza appartenenza.
autori, quindi chiedere spiegazione e dei centri libici per la detenzione dei
conoscere l’origine del loro discorso migranti, mentre Voci di donne native Elisa Giovannetti e Camilla Bruschi
rassegna Cinematografic
BABY LOVE (2008) 90’ Vincent Garenq JAMES BOND 007 - CASINO ROYALE (1967) 130’ Val Guest,
lunedì 20 aprile 21.15 CINEFORUM RICCIONESE Ken Hughes, John Huston, Joseph McGrath, Robert Parrish,
martedì 21 aprile 21.15 CINEFORUM RICCIONESE Richard Talmadge
domenica 26 aprile 21.30 FORCINE Forlì 2
LA BANDA (2007) 90’ Eran Kolirin
martedì 21 aprile 21.00 CINEMA SARTI Cervia KATYN (2007) 117’ Andrzej Wajda
giovedì 23 aprile 21.00 LUGOCINEMA
CARO DIARIO (1983) 100’ Nanni Moretti martedì 28 aprile 21.00 CINEMA VERDI
mercoledì 29 aprile 21.00 CINEMA SAN BIAGIO Cesena mercoledì 29 aprile 21.00 CINEMA VERDI
IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI (1976) 165’ Federico MAMMA ROMA (1962) 105’ Pier Paolo Pasolini
Fellini lunedì 27 aprile 16.30 CINETECA DI RIMINI
giovedì 23 aprile 20.45 FORCINE Forlì 1
OFFLAGADISCOPAX (2008) 68’ Pierr Nosari
DEFIANCE - I GIORNI DEL CORAGGIO (2008) 129’ Edward giovedì 23 aprile 21.00 LA PALAZZINA Imola
Zwick
venerdì 24 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna L’ONDA (2008) 101’ Dennis Gansel
giovedì 30 aprile 21.00 LUGOCINEMA
DIVORZIO ALL’ITALIANA (1961) 101’ Pietro Germi
lunedì 20 aprile 16.30 CINETECA DI RIMINI MILK (2008) 128’ Gus Van Sant
giovedì 23 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola
DON GIOVANNI (1979) 183’ Joseph Losey venerdì 24 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola
lunedì 27 aprile 20.45 FORCINE Forlì 1
THE MILLIONAIRE (2008) 120’ Danny Boyle
IL DUBBIO (2008) 104’ John Patrick Shanley giovedì 23 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
martedì 28 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna mercoledì 24 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
mercoledì 29 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo di Romagna giovedì 30 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola
venerdì 1 maggio 21.00 METROFESTIVAL Gambettola
EYES WIDE SHUT (1999) 159’ Stanley Kubrick
lunedì 27 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI L’OSPITE INATTESO (2007) 104’ Thomas McCarthy
sabato 25 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 1
FROST/NIXON (2008) 122’ Ron Howard martedì 28 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 2
martedì 28 aprile 21.15 CINEMA ASTRA Misano Adriatico mercoledì 29 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 3
FULL METAL JACKET (1987) 116’ Stanley Kubrick PONYO SULLA SCOGLIERA (2008) 100’ Hayao Miyazaki
lunedì 20 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI lunedì 27 aprile 21.30 LUNEDÌ CULT MOVIE Faenza
FUOCO SU DI ME (2008) 100’ Lamberto Lambertini IL PRIMO RESPIRO (2007) 100’ Gilles de Maistre
venerdì 24 aprile 21.00 CINEMA JOLLY Russi giovedì 30 aprile 21.30 NOTORIUS Rimini
GALANTUOMINI (2008) 100’ Edoardo Winspeare LA RABBIA DI PASOLINI (2008) 83’ Giuseppe Bertolucci
martedì 21 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 2 giovedì 23 aprile 21.30 NOTORIUS Rimini
mercoledì 22 aprile 21.00 OCCHI SUL CINEMA San Marino 3
THE READER - A VOCE ALTA (2008) 124’ Stephen Daldry
HAITI CHERIE (2007) 100’ Claudio Del Punta V.O.S.I.* martedì 21 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
martedì 21 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI mercoledì 22 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli
ca Essai in Romagna
20 aprile - 3 maggio 2009
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20 aprile 2009 - Numero 5
In Sala
gli amici del bar margherita questione di cuore
(2009) 90’ Pupi Avati (2008) 104’ Francesca Archibugi
Nella Bologna degli anni ’50, tra i portici di via Saragozza, L’amicizia tra uno sceneggiatore in crisi di ispirazione e un
vive, forse più nel ricordo del regista che nella realtà sto- meccanico d’auto d’epoca, nata in un reparto d’urgenza
rica, un gruppo di adorabili vitelloni che passa le giornate di un ospedale dopo un comune infarto, si dipana con una
tra scherzi di dubbio gusto e improbabili avventure. Avati sobria dolcezza, inusuale ma apprezzabile per il cinema
torna alla commedia con questa storia agrodolce dal sa- italiano. La Archibugi riesce a dirigere ottimamente anche
pore autobiografico, e ci offre una notevole galleria di Rossi Stuart e la Ramazzotti, la cui recitazione è di solito
personaggi, che, pur con qualche caduta nel bozzettistico intollerabile. Il duello tra Vita e Morte rappresenta senza
e qualche intrusione di troppo della voce narrante, basta sconti l’Italia di oggi. Memorabile la scena con i sei registi
a regalare allo spettatore due ore di autentico diverti- italiani contemporanei tra cui giganteggia l’ipocondriaco
mento. Non sarà ai livelli del capolavoro felliniano a cui si Carlo Verdone, che vanno a trovare Albanese in ospedale.
ispira, forse nemmeno a quelli di Amici miei; ma rimane,
anche grazie agli ottimi attori, un film di tutto rispetto.
Fuori Sala
guida galattica per autostoppisti salvador allende
(2005) 110’ Garth Jennings (2004) 100’ Patricio Guzman
Sceneggiato da Douglas Adams partendo dai suoi stessi Patricio Guzman dedica al presidente cileno Salvador Al-
libri, il film di Jennings sembra adattarsi fin troppo bene lende (1908-1973) questa biografia cinematografica ri-
al curriculum del regista, produttore di videoclip. Un’ora e percorrendo, accanto all’avventura umana del politico, la
quaranta minuti di bizzarrie che si accumulano una dopo storia del suo paese e del suo popolo, dai primi anni del
l’altra, senza permettere allo spettatore un’immediata secolo fino al colpo di Stato di Pinochet (11 settembre
comprensione della trama, già particolarmente densa. 1973). Il regista si muove con maestria tra passato (im-
Ma si possono apprezzare lo spirito squisitamente british magini di repertorio, fotografie, stralci del proprio filmato
di alcuni dialoghi e la straordinaria compagnia di mostri giovanile La battaglia del Cile) e presente (interviste a
sacri del cinema inglese ed americano coinvolte nel pro- politici, diplomatici, gente semplice ed amici di Allende),
getto: da Alan Rickman a Helen Mirren, da Stephen Fry a realizzando un esempio magistrale di cinema documen-
John Malkovich. tario dedicato a quel «Compagno Presidente» che volle
essere al tempo stesso rivoluzionario e democratico.
Altre immagini
il premio Fabrizio De Andrè -
Ermanno Olmi, 2009, 10’ (progetto “Per fiducia” di Intesa San Paolo) La mostra
http://www.perfiducia.com Genova, Palazzo Ducale fino al 3
Una storia vera. Interpretata dalle due vere protagoniste e da un rasta ripulito, vero maggio 2009
deus ex machina. A bordo del treno Freccia rossa tre ragazzi vincitori di un premio per http://www.palazzoducale.genova.it
nuove idee convincono un potente, incrociato per caso, a dargli una mano per trovare Forse può sorprendere l’idea
fondi per il progetto. Olmi al suo meglio con la manipolazione delle immagini e la som- di organizzare una mostra sul-
ma verità pronunciata a bassa voce da una dei protagonisti, «Le idee non hanno soldi. la figura di un cantautore, ma
E i soldi non hanno bisogno di idee». Il potente non può non essere che Romano Prodi Fabrizio De Andrè era (e re-
col fido Sircana. Che fa la Sfinge per poter dare una mano con somma (im)potenza. sta) l’impareggiabile cantore
dell’umanità meno privilegiata, il
BBBBB Ilario Gradassi
poeta che ha saputo mostrarci,
la partita lenta attraverso i suoi indimenticabili
Paolo Sorrentino, 2009, 10’ (progetto “Per fiducia” di Intesa San Paolo) personaggi, il vero volto della
http://www.perfiducia.com/ nostra società. La mostra è or-
Sorrentino fa il solito esercizio di stile col racconto di un’azione “in famiglia”, durante ganizzata con grandissima cura
una partita di rugby in cui padre e figlio arrivano e la madre li sostiene da lontano. In ed è disposta in cinque sale che
bianco e nero. Senza musica né parole. Con rumori ruvidi e la presenza muta di una approfondiscono i temi, la mu-
periferia malata di metropoli sintetizzata dall’incontro con l’emo al supermercato. Parte sica e la vita di De Andrè, con
come thriller francese e poi vira allo sportivo. Pur con momenti fiammeggianti come l’ausilio di incalcolabile mate-
i calci allo spogliatoio e le riprese della mischia: il tema è trattato un po’ di striscio e riale audio-video che il pubblico
i placcaggi sfondati sono molto finti. Opera più alimentare di quella di Olmi. Peccato. stesso può selezionare. E’ an-
BBBBB Ilario Gradassi che vero che gran parte della
documentazione, per quanto
stella
davvero intrigante, è stata già
Gabriele Salvatores, 2009, 8’ (progetto “Per fiducia” di Intesa San Paolo)
vista all’interno di programmi
http://www.perfiducia.com/
televisivi, ma è particolarmen-
Ventisette anni fa una madre che rubacchiava in un supermercato fu tentata di prende-
te lodevole la scelta di puntare
re anche un dolceforno per la figlioletta che l’aspettava in macchina. Il cassiere notò il
sull’interattività e sulle reazioni
furto e inseguì la donna, che ebbe un incidente d’auto in cui morì, mentre la bambina
dei visitatori, rendendo queste
venne ricoverata. Oggi una famosa cuoca in una battaglia di sguardi valuta se assu-
ultime il vero e coinvolgente
mere una ragazza non incensurata come capo pasticciere. Il colpo di scena finale non
soggetto della mostra.
salva una struttura eccessivamente laccata anche per il Salvatores di oggi, prigioniero
ormai di un’estetica fininvestiana. BBB B
BB BB Ilario Gradassi Chiara Tartagni
Horror Politics #3
di Matteo Lolletti
La Terra dei Morti Viventi
P
er quanto sia pos- che a una situazione esterna,
sibile leggere il pe- relativa alla globalizzazione e
nultimo capolavoro alle relazioni internazionali de-
della saga romeria- gli Usa. Il territorio degli zom-
na dedicata alla figura horror bie, in quest’ottica, è continua-
che più di ogni altra ha ca- mente depredato di ricchezze
ratterizzato il secolo scorso, e risorse dagli “umani”, che
il morto vivente, come un vi penetrano perché hanno
lavoro che organizza la nar- bisogno sia di cibo che, in
razione attorno all’orrore sequenze esplicite, di beni di
puro, è altrettanto legittimo lusso. I morti viventi scimmiot-
leggere, ne LTDMV, sottote- tano e sembrano desiderare
sti fortemente socio-politici a quella che noi consideriamo
più livelli. Se le città/palazzo/ la normalità, valoriale e quoti-
castello in cui vivono asser- diana, fino al momento in cui,
ragliati i ricchi della società organizzatisi una parvenza di
umana devastata dall’Evento indignazione esasperata, che
(i morti che tornano a cam- si struttura, in maniera arti-
minare sulla terra) sono an- gianale e - com’è giusto che
cora, come nel 1978, centri sia - intuitiva, in una forma di
commerciali, da cui sono ribellione (che assomiglia ad
esclusi i poveri, che anelano una vendetta ed è spinta da
a entrarvi con ogni mezzo possibile e vivono ai margini di necessità non dissimili, ma certo più autentiche), travolgo-
essi in un limbo caotico - non anarchico (magari…) - in cui no la città, penetrano nelle stanze del potere, devastandolo.
sono sospese le regole consuetudinarie soppiantate da una Certo, gli zombie cannibalizzano (almeno alcuni di loro) po-
forma di darwinismo esistenziale, e fanno pensare quasi a veri e ricchi, pur puntando al cuore del sistema, ma poi non
una dicotomia di inclinazione marxista, vi sono però alcuni al- si sostituiscono, alla fine della mattanza, a coloro che han-
tri, numerosi, elementi che arricchiscono il portato allegorico no sovvertito, non prendono il potere che hanno destituito.
della pellicola e ne fanno un’opera fortemente rivoluzionaria. Semplicemente se ne vanno: «è cambiato qualcosa» dice in-
L’allusione a Bush, alla sua rinnovata amministrazione (il film fatti, all’inizio del film, il protagonista, «cercano solo un posto
è del 2005), è certamente fin troppo esplicita (e si accorda, dove andare» dirà invece alla fine, impedendo di sparare su-
in parte, con quanto osservato poco sopra), ma allude an- gli zombie in ripiegamento. «Proprio come noi» aggiungerà.
I
ncredibile dictu, Michael Mann ha dei detrattori. zionarli ed analizzarne le parti. Che, ovviamente, non
Praticamente tutte le critiche mosse al cineasta di potranno essere apprezzate completamente se prese
Chicago hanno come focus alcuni presunti problemi singolarmente, avulse dal contesto in cui sono inserite.
di scrittura di cui soffrirebbero gran parte delle sue Perché ogni film di Mann, e Miami Vice forse più di tutti,
pellicole. Ammettiamo che se fino ad Alì, e in Alì compre- è molto più che la messa in scena di una storia, non è
so (vedi la scelta, pregevole quanto rara nel panorama solamente un racconto filmato, ma è un intero mondo
dei biopic, di concentrare la propria attenzione soltan- (re)inventato. È l’elaborazione del mondo attuale filtra-
to su un breve segmento della vita del pugile più famo- ta attraverso un caleidoscopio che ha almeno tre lenti:
so della storia), da una parte c’è
la sceneggiatura il respiro epico
è stato uno dei del cinema clas-
punti di forza sico hollywoodia-
del regista, pro- no, dall’altra la
duttore e scrit- carica innovativa
tore statuniten- del cinema con-
se, negli ultimi temporaneo e in
anni non è così mezzo le scintil-
azzardato con- lanti rivoluzioni
siderarla il suo tecnologiche (le
tallone d’Achille. superfici riflet-
In fin dei conti, tenti dei cofani
le pellicole che Scontro e scambio di valigette nell’incipit di Collateral delle fuoriserie in
possono essere terreno fertile per chi vuole ridimen- dote a Sonny e Rico, riprese con un innovativo quanto
sionare la grandezza del degno erede di Sam Peckin- fascinoso digitale notturno) di cui il cineasta americano
pah si riducono quindi a Collateral e Miami Vice. Chi sa sfruttare ogni singola potenzialità. I suoi ultimi film
critica la scrittura di questi lavori si guarda bene dal far diventano quindi oggetti che non hanno bisogno di par-
riferimento alla glaciale perfezione di Collateral e del lare. Fernaldo Di Giammatteo, riferendosi ad Antonioni
suo protagonista, mentre preferisce evidenziare come e al suo Zabriskie Point, sosteneva l’illiceità di «chie-
alcuni eventi di Miami Vice non siano così strettamente dere a un formalista la ragione del suo fomalismo». Un
sequenziali l’uno con l’altro. Non siamo qui certamente oggetto prodotto da un formalista non comunica con la
a negare queste, evidenti, pecche. Ma ci piacerebbe sua scrittura, ma con «la sua pura presenza». Per Mann
sorvolare i citati limiti e giudicare questi ultimi lavori è, forse, il caso di scomodare il maestro e il suo critico
del maestro per quello che sono in toto, evitando di se- più intelligente.
Alla Sala Santa Caterina di Al cinema Tiberio di Rimi- Presso il Do-nucleo culturale
Forlì il 29 aprile alle 21 con- ni giovedì 30 aprile alle 21 di Faenza, via Mura Mittarelli
ferenza con inserti cinemato- prima della proiezione de Il 34, giovedì 23 aprile alle 21
grafici Il don Giovanni di Mo-
zart e Lorenzo da Ponte. Dalla primo respiro proiezione per conferenza del critico cine-
pagina alla celluloide tenuta DocInTour di Voci di donne matografico Andrea Bruni The
da Andrea Panzavolta. Intro- native e migranti di Rossella Angelic Conversation (serata
14 duce Chiara Tartagni di BILLY. Piccinno. Jarman) Ingresso libero.
20 aprile 2009 - Numero 5
CineAstri
di Camilla Bruschi Tom Cr uise
Come l’acqua per il fuoco
Tom Cruise nasce a Syra- all’ immaginazione e a un
cuse, New York, il 3 luglio comune denominatore. Il
1962 sotto il segno del sentimento. Questi segni,
Cancro. Dopo 11 anni di più di altri sono infatti in
matrimonio di con Nicole contatto con le profondità
Kidman (Gemelli) divor- del sentire, non sono spa-
zia e nel 2006 conosce e ventate dalla mutevolezza
sposa Katie Holmes, nata delle emozioni. Il loro nau-
il 18 dicembre 1978, sot- Tom Cruise e Katie Holmes fragare può non essere
to il segno del Sagittario. sempre dolce, ma di certo
Per gli affezionati di Billy è naturale e vissuto come
questa non sarà una novi- tale. Non è ostacolato da
tà! Dopo aver indagato nei una fredda ragione o da
numeri scorsi cosa attira il un esagerato materialismo.
nostro arciere verso segni A una analisi superficiale
d’aria e terra, ecco che si potrebbe dire che trop-
Tom ci introduce all’ultimo pa acqua può spegnere il
dei quattro elementi: l’Ac- fuoco e che l’esuberanza
qua. L’acqua scorre e muta del Sagittario potrebbe es-
di continuo, in un torren- sere frenata da una certa
te, un fiume, una cascata; possessività del Cancro.
si vaporizza , si trasforma In realtà, se andassimo ad
in ghiaccio, non ha forma. Nicole Kidman e Tom Cruise analizzare la carta natale
Pensando alla profondi- di Tom, ossia la mappa del
tà dei mari, alla ricchezza cielo al momento della na-
dei fondali marini, imme- scita e le relative posizio-
diato è il parallelismo con ni planetarie, troveremmo
il subconscio, con ciò che probabilmente molti valori
è misterioso e volutamen- fuoco e viceversa molti
te protetto, nascosto. Per valori acqua nella carta di
i segni d’acqua, Cancro, Katie...e sono certa che
Scorpione e Pesci, la ragio- troveremmo anche Scien-
ne cede il passo all’istinto, Una delle chiese per celebrità di Scientology tology!