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rivista cinematografica

rivista cinematografica romagnola


romagnola 9 novembre
14 ottobre 2009 - numero
Numero 16
13

all’interno I SOLITI IGNOTI


rassegne in romagna ALEX DE LA IGLESIA
9-22 novembre

RNFF RECENSIONI
ALIEN TRESPASS / STOIC / BASTARDI SENZA GLORIA /
THE DESCENT 2 / COFFIN ROCK / WHITEOUT / IL NASTRO
LIFE AND DEATH OF A PORNO BIANCO / PARNASSUS -
GANG / THE HUMAN CENTIPEDE L’UOMO CHE VOLEVA
INGANNARE IL DIAVOLO

Billy
DOMANI ACCADRA’
RETROPOLIS BELLOCCHIO A CESENA,
GRANDI GUERRE / LA GUERRA FAENZA, FORLI’, FORLIMPOPOLI
LAMPO DEI FRATELLI MARX /
IL MASSACRO DI FORT
APACHE / IL RUGGITO DEL INCHIESTA
TOPO / VALIANT BUKOWSKI CONTRO HOLLYWOOD

riguardatelo Réportage
il giorno dell’indiano Villanova in Corto

edizione omaggio a federico fellini


sommario
Bussola................................................. 3 Billy Giudica parnassus - l’uomo
Ilario Gradassi che voleva ingrannare il diavolo... 20
Ravenna Nightmare Film Festival Chiara Tartagni
alien trespass............................ 5 Anteprima............................................. 21
Matteo ‘Lier’ Lelli Ilario Gradassi
stoic............................................ 6 CiNERDmatografo i roditori venuti
Marco Bacchi dalle stelle.................................. 22
the descent part 2 Matteo ‘Lier’ Lelli
coffin rock................................. 7 CineLETTERATURA NOVECENTO...... 23
Matteo Lolletti Marco Bacchi
life and death of a porno gang Cattivi Maestri fassbinder #2......... 24
must love death Matteo Lolletti
the human centipede.................. 8 Indagine hollywood sfida charles 26
Ilario Gradassi bukowski........................................
Festa per Bellocchio 10....................... 9 Marco Berardi
Billy Giudica bastardi senza gloria 10 Retropolis grandi guerre............. 27
Ilario Gradassi Francesco Garoia, Fabio Giambi
Billy Giudica whiteout................... 11 I soliti ignoti alex de la iglesia.... 31
Luigi Palmirotta Michelangelo Pasini
Prima scelta il nastro bianco.......... 12 Cinepotere salò o le 120 giornate
Alessandro Merci di sodoma e il lato oscuro del
RASSEGNE IN ROMAGNA............ 14 potere......................................... 32
9-25 novembre 2009 Barbara Pianese

Billy
billy.rivistacinematografica@gmail.com
9 novembre 2009 blogspot
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che va comunicata con chiarezza. In ogni caso, puoi concordare col titola-
Bruschi, Ilario Gradassi, Matteo Laghi, Matteo
re dei diritti utilizzi di quest’opera non consentiti da questa licenza. Questa Lolletti, Alessandro Merci, Michelangelo Pasini,
licenza lascia impregiudicati i diritti morali.
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it Chiara Tartagni.

2 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


bussola al termine del
girotondo festivaliero
Il lungo mese dei festival e Rimini, hanno impedito che
cinematografici romagnoli è finito. ciò avvenisse. E partecipando
È iniziato il 1° novembre a Imola agli eventi si è reso conto che
con un gruppo di anziani sodali che ancora non c’è una diffusione
ricordava lo scienziato eterodosso soddisfacente degli eventi. La
Pierluigi Ighina prima che l’Imola destra non sa ancora cosa fa la
Film Festival gli dedicasse un sinistra. Vedere Hunger di Steve Mc
documentario e si è concluso ieri, Queen a Imola al locale festival, la
sabato 7 novembre, a Rimini con visione d’essai più intensa del 2009,
Pupi Avati che consegna nelle mani con qualche imolese e qualche
di Sidney Lumet il premio Fellini sparuto ravennate del nord, e poi
al termine del convegno annuale vederselo riproporre da Scaglie un
dedicato al massimo regista che la mese dopo a Faenza come se fosse
Romagna abbia prodotto. la prima italiana lascia un po’ delusi,
Nel mezzo il Villanova in Corto ma questo è parte della vetta che
di Villanova di Bagnacavallo, il proprio noi di BILLY dobbiamo
Sedicicorto Film Festival di Forlì, il aiutare a scalare.
Corto cortissimo di Castelbolognese, Scaglie comunque ha ripreso la sua
la mostra su Hesperia a Meldola e il programmazione, come al solito
Ravenna Nightmare Film Festival di sopraffina, alla domenica sera,
Ravenna. proprio mentre a Forlì continua
Giunti alla fine di questo autunno a registrare il tutto esaurito la
cinefilo il bilancio non può non rassegna su Truffaut di forCINE al
essere positivo ma al tempo stesso Moquette.
con un futuro denso di incognite. Il E successo dovrebbe avere anche
calo dei contributi pubblici e privati la polirassegna su Bellocchio in
è stato attutito con fantasia e abilità corso a Faenza, Forlì, Forlimpopoli
ma si è fatto comunque sentire, in e Cesena – il programma è nella
particolare al Nightmare, circa cui rubrica DOMANI ACCADRÀ . E
spesso si vaticina la fine. E il futuro, oltre a questa, e a un passaggio a
a giudicare dalle forbici che Tremonti Bagnacavallo, Cervia e Piangipane
agita tutte le mattine appena sveglio, dove sono riprese le attività, vi
non sarà migliore. Che fare? Se ne segnaliamo, a Cesena, mercoledì
parlerà nei prossimi numeri andando 11, dopo la proiezione de Il nastro
a sentire chi c’è dietro le macchine bianco, di cui leggerete il giudizio di
che organizzano i festival e gli eventi Alessandro Merci in PRIMA SCELTA,
cinefili romagnoli. l’interessante incontro con Sara
BILLY, nei limiti della sua velocità Schivapazza, unica attrice italiana
e del suo coraggio, è riuscito ad del film.
essere prevente quasi ovunque Buone visioni.
tranne quando inattese pieghe
degli eventi, a Castelbolognese Ilario Gradassi

billy 9 novembre 2009 - Numero 3


alien trespass

4 7 novembre 2009 - Numero 16 billy


ravenna nightmare
film festival

alien trespass
90’ 2009 R.W. Goodwin
Fine anni ’50: un’astronave
ecc. Cosa aggiunge allora
aliena precipita sulle montagne
Alien Trespass al filone che
nei pressi di una ridente
tanto pedissequamente e
cittadina americana. Ne fugge
amorevolmente omaggia?
un cetriolone monocolo capace
Tanto citazionismo e un po’
di rendersi invisibile che inizia
di humou r odierno, che però
a divorare i locali, lasciando a
non basta a farlo brillare di
testimonianza di ogni spuntino
luce propria: al contrario di
solo una pozza composta dai
Mars Attacks!, questo film
liquidi della vittima. Gli danno la
diverte, ma non si innalza
caccia un ranger intergalattico
al di sopra dell’archetipo.
impossessatosi del corpo dello
Merita comunque una visione,
scienziato del luogo e alcuni
se non altro per queste tre
giovani visti con sospetto dalla
ragioni: Eric McCormack (Will
polizia.
in Will & Grace, magistrale
Gli ingredienti del più classico
nel ruolo dell’extraterrestre
prodotto fantascientifico da
Urp), il mostro, e la bellissima
drive in ci sono tutti: il disco
sequenza nel cinema che
volante, l’alieno verde, il body
omaggia il celebre The Blob –
snatching (furto di corpo altrui,
Fluido Mortale.
tipico espediente adottato
da ogni extraterrestre che si
Matteo
rispetti), la gioventù positiva,
‘Lier’ Lelli

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 5


ravenna nightmare film festival

stoic

stoic
rimangiando il vomito

a cura di marco bacchi

La seconda serata del in questa edizione) la miccia che innesca un


Ravenna Nightmare Film di genere carcerario vortice di violenza aberrante
Festival manda in scena non ci è dato sapere: nei suoi confronti: costretto
Stoic e Dark House. La perché di horror non a rimettere e a pulire
nostra attenzione ricade c’è proprio niente. Un rimangiando il suo stesso
sul primo dei due film in detenuto viene ritrovato vomito, picchiato a sangue,
concorso. Stoic è l’ultima impiccato dentro la sua quasi affogato dentro al
fatica del regista canadese cella dai suoi compagni, water, stuprato e seviziato
Uwe Boll, acclamato e che ne danno subito con un bastone e infine
pluripremiato ai Razzie l’allarme. Scopriamo lasciato inerme, per terra,
Award (per ben due così, attraverso gli nella totale indifferenza e
volte), come peggior interrogatori, come si normalità, mente si decide
regista dell’anno. Ora, sono svolti i fatti. Dopo come inscenarne il suicidio.
cosa ci faccia in concorso una partita di poker Mitch L’orrore della natura umana
a un festival di cinema non vuole mangiare il è ancora più agghiacciante
horror questo film (cosa tubetto di dentifricio che di qualsiasi horror. Un Boll
che ci si può chiedere per era stato scelto come molto al di sopra delle sue
molti di quelli in concorso posta in palio. Questa capacità.

6 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


ravenna nightmare film festival

the descent part 2


coffin rock
I CATTIVI AL BUIO

a cura di matteo lolletti

Trovare il Cinema City è stupido e reazionario, quanto si vuole,


sempre un po’ una botta con un finale potente ma abbastanza ben
di culo, ma la fortuna, ma buttato lì a caso per costruito, e soprattutto
per una volta, è – a farti incazzare ancora rappresentazione di
banchi di nebbia – dalla di più. Si salva però una un genere, l’horror
nostra parte. Ci attende, possibile lettura, che appunto, che necessita
alla sala 7 di questa riguarda la ricerca della di contaminarsi con
grottesca cattedrale, verità, raggiungibile ambiti contigui e reali.
la terza serata del solo attraverso l’atto Una storia di (desiderio
Ravenna Nightmare di un vedere filtrato di) maternità, follia,
Film Festival. È giovedì da uno schermo, e isolamento e mediocrità in
29 ottobre e fa freddo. relega i “cattivi” nel una società che risponde
La prima proiezione – buio della loro cecità. all’atomizzazione con
l’opinabile sequel del ( ) la complicità meschina.
bel film di Marshall – si Coffin Rock, dopo, Sicuramente sbrigativo
rivela una vera vaccata. invece, è una bella in diversi passaggi, ma
The Descent part 2 è sorpresa. Un film non altrettanto sicuramente
improbabile, meschino, horror, derivativo intrigante. ( )

coffin rock

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 7


ravenna nightmare film festival

must love death

life and death of a


porno gang
must love death
the human centipede
gli ultimi giorni

a cura di ilario gradassi

Un’edizione terribile e coraggiosa quella Schaap è una buona fusione tra un horror
del Nightmare Festival di Ravenna che (un tipo vuole suicidarsi, si mette d’accordo
davanti ai tagli improvvisi ha preferito, come con altri che vogliono fare la sua stessa fine;
enunciato in apertura di catalogo, accettare ma sul punto di compiere il gesto scopre
di mostrarsi menomato per comunque di essere finito nelle mani di un gruppo di
offrire nuove visioni. E così dopo tre giorni sadici torturatori), una classica commedia
francamente deludenti e un White lighting sentimentale, con anche una simil Jennifer
che non convince i puristi dell’ horror e che Garner, e un film tributo di Star Trek alla
si fa ricordare solo per la fotografia sfocata Galaxy Quest. Il risultato è estremamente
( ) viene presentato come gratificante ( ). E ce lo fa
grande scoperta Life and Death of a Porno preferire al vincitore del RNFF ’09 The Human
Gang, film serbo in cui un giovane regista Centipede, impeccabile opera dell’olandese
cerca la libertà di espressione prima nel porno Tom Six che merità tutti i complimenti trovati
poi nel teatro porno (c’è una sottile differenza) in giro per la rete anche se pecca un po’ di
raccattando una congérie di sfortunati e infine staticità dovuta probabilmente alla scarsità
cadendo nello snuff movie a sfondo guerresco. di budget ( ): uno scienziato
Infine redenzione e suicidio. Con quel tocco di pazzo costruisce utilizzando due turiste
tamarragine balcanica, anzi più di un tocco, che americane e uno giapponese un millepiedi
puòfarimbambolaremachelasciafrancamente umano da usare come animale domestico .
senza appigli ( ). Anche se porta L’aria che tira è che i soldi per la prossima
a casa la menzione speciale della giuria. edizione non ci siano. Che il RNFF sia morto,
Meglio il sabato? Decisamente sì. Must almeno in questa formula. Aspettiamo quindi
Love Death dell’esordiente tedesco Andrea l’edizione zombie.

8 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


domani accadrà

l’ora di religione

festa per
bellochio
70
Lunedì9novembreMarcoBellocchio
compie 70 anni. Con perfetta scelta
di tempo la FICE (Federazione
Italiana Cinema d’Essai) dell’Emilia-
Romagna in collaborazione con la
sezione Emilia-Romagna – Marche
del Sindacato Nazionale dei Critici
Cinematografici promuove in nove
cinema d’essai della regione la L’ora di religione (102’ L’uomo dal fiore in bocca
rassegna Immagini del potere. Il 2002) (36’ 1992)
cinema di Marco Bellocchio, con 19 novembre 10 dicembre
la proiezione pressoché dell’intera Sbatti il mostro in prima La balia (106’ 1999)
produzione del regista piacentino. pagina (93’ 1972) Sorelle (70’ 2006)
Quattro le sale romagnole 26 novembre Inizio proiezioni alle ore
coinvolte. Ecco il programma Marcia trionfale (125’ 20.30.
particolareggiato. 1976) Presentazione dei film
3 dicembre del regista Alessandro
CINEMA SAN BIAGIO – CESENA La balia (106’ 1999) Quadretti.
2 novembre 10 dicembre Ingresso 5€.
I pugni in tasca (107’ 1965) Il regista di matrimoni
Abbasso lo zio (15’ 1961) (107’ 2006) CINEMA VERDI –
9 novembre 17 dicembre FORLIMPOPOLI
Nel nome del padre (109’ 1972) Inizio proiezioni alle 6 novembre
Il popolo calabrese ha rialzato la ore 21.15. La condanna (90’ 1990)
testa (60’ 1969) Presentazione dei 20 novembre
16 novembre film del critico Andrea Sorelle (70’ 2006)
Il gabbiano (132’ 1977) Bruni. Inizio proiezioni ore
L’uomo dal fiore in bocca (36’ 1992) Ingresso libero il 12 21.00.
23 novembre novembre. Le altre Ingresso libero.
Il diavolo in corpo (110’ 1986) sere ingresso 5€, Le proiezioni
Vacanze in Val Trebbia (55’ 1980) ridotto 4 € continueranno nel
30 novembre mese di dicembre con
L’ora di religione (102’ 2002) CINEMA SAFFI – programma ancora da
Sorelle (70’ 2006) FORLI’ definire.
1 dicembre 26 novembre
Vincere (128’ 2009) Abbasso lo zio (15’ Presso le casse dei
Inizio proiezioni alle ore 21.00 1961) cinema sarà possibile
tranne il 1 dicembre alle 17.00. Il popolo calabrese ha acquistare il volume
Il primo dicembre film preceduto rialzato la testa (60’ Immagini del potere.
da incontro con Marco Bellocchio. 1969) Il cinema di Marco
Ingresso libero. Matti da slegare (108’ Bellocchio edito da Le
1975) Mani e curato da Luisa
CINEMA SARTI – FAENZA 3 dicembre Ceretto e Gianfranco
12 novembre La condanna (90’ 1990) Casadio.

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 9


billy giudica

bastardi senza gloria


153’ Quentin Tarantino 2009

Nel pieno della Seconda ormai ineluttabilmente come


Guerra Mondiale una squadra tarantinate e una attenzione
di guastatori dell’esercito inusuale verso i personaggi,
uccide nazisti a decine in pieno in particolare l’ispettore SS
territorio occupato francese fino Hans Landa, vero Sherlock
ad annientare il vertice nazista: Holmes in salsa nazista, troppo
Hitler, Goebbels e Himmler, intelligente per non vendersi
vengono arsi nell’incendio di agli Alleati un paio d’ore
un cinema parigino dove si prima che esploda il cinema.
proietta un film sull’impresa Tarantino esalta i fans e mette
di un cecchino nell’Italia del nel dubbio i detrattori. Ma è un
sud. Divagazione sul potere del film destinato a rimanere nel
Cinema che riscrive la Storia mazzo.
con un uso misurato di quel tipo
di riprese e di effetti definiti Ilario Gradassi

10 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


billy giudica

whiteout
128’ 2009 Dominic Sena

Si sente il bisogno di una creare dal mondo. Gli ingredienti


una nuova eroina? Se la risposta sono quelli tipici di un prodotto
è affermativa probabilmente preconfezionato: bella donna,
il tentativo è poco riuscito. Il ricerca del sensazionale,
thriller sembra non portare storia d’amore, senso di colpa
nulla di nuovo alla ricetta tipica che si trasforma in rabbia e
del film d’azione e la sensazione determinazione, superpoteri
del déjà vu è molto presente normali, conto alla rovescia.
alla fine della visione. L’unica Ciò che cambia è il nome del
caratteristica interessante prodotto e l’etichetta. Se sia
è l’idea di realizzarlo in digeribile o meno dipende dai
un’ambientazione ostica come gusti.
il freddo dell’Antartide, un luogo
così alienante da sembrare fuori
Luigi Palmirotta

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 11


prima scelta

il nastro bianco
144’ 2009 Michael Haneke

Gelida e implacabile, rigorosa domenicali, regna la perversione


e spietata, inquietante e di un’umanità sola e disperata,
indimenticabile: è l’ultima dimentica di ogni calore
fatica del regista austriaco umano e priva di speranza: una
Michael Haneke, maestro società in cui le colpe dei padri
di psicologia del profondo e ricadranno sui figli, su quelle
amante della perversione sottile vittime pronte a trasformarsi in
e del tormento psico-fisico (La carnefici per sfogare la propria
pianista), del perturbante che frustrazione; su quei bambini
si insinua a poco a poco nel abituati all’obbedienza e alla
quotidiano incidendolo con repressione, capaci di trovare
segno profondissimo (Niente una forma di liberazione
da nascondere), della crudeltà soltanto nella sopraffazione
immaginata più che mostrata verso il diverso, che di lì a poco
(Funny games). Solo a poco si trasformeranno in nazisti. Per
a poco, col lento dipanarsi chi, come l’ingenuo maestro del
dell’algido bianco e nero – villaggio che racconta la storia,
imparate le lezioni di Dreyer e non si vuole adeguare a questo
Bergman – scopriamo dietro sistema, non resta che la fuga.
il candore abbacinante delle Qualcuno potrà dissentire
nevi, tra le pietre e le usanze sull’analisi storica, ma il film
antichissime di un villaggio di Haneke resta universale,
tedesco di inizio Novecento, le visto che parla non solo della
mille facce che può assumere Germania, ma dell’umanità
il Male. Piccoli eventi senza in genere, di un certo tipo
importanza, in un tempo che di società, e dell’orrore di
sembra aver smesso di scorrere, una malintesa virtù. Intenso
come congelato sotto la cappa quanto inquietante, il film ha
impenetrabile di convenzioni e meritatamente conquistato
ipocrisie: una caduta da cavallo, la Palma d’oro all’ultimo
un campo devastato, un incidente Festival di Cannes, per come
sul lavoro, la sparizione di un il regista ha saputo unire
bambino. Come nella Dogville psicologia e analisi sociale in
di Von Trier, la mostruosità si un’opera quasi perfetta, in cui
traveste da quotidianità, ha i ogni dettaglio è al suo posto,
modi eleganti e distaccati del dalla straordinaria fotografia
dottore del villaggio, si giustifica giocata sul contrasto alla scelta
con la severa rigidità del pastore degli interpreti, all’assenza di
protestante (memore di Fanny ogni commento musicale alle
e Alexander), si compiace singole inquadrature. Da non
nell’arroganza superficiale perdere, purché si sappia cosa
del barone. Dietro la facciata si va a vedere.
perbenista riassunta dalle
immancabili cerimonie religiose Alessandro Merci

12 26 Ottobre 2009
9 novembre 2009 - - Numero
Numero15
16 billy
billy
billy 26 Ottobre 2009 - Numero 15 13
9 - 25 novembre 2009

rassegne
in
romagna
CINECIRCOLO CAPPUCCINI via Villa Clelia 12 Imola 4,50 € Tessera obbligatoria 2 € CINE-
CLUB forCINE Moquette bookshopbar via dall’Aste 17 Forlì Tessera obbligatoria 5 € CINECLUB
NOTORIUS Cinema Tiberio, viale Tiberio 59 Rimini 5,50 € Ridotti 4,50 € CINECLUB SCAGLIE
Bar Clandestino viale Baccarini 21 Faenza tessera obbligatoria 8€ CINEFORUM GIAPPONESE via
Oberdan 2 Forlì abbonamento obbligatorio € 20, gratuito per studenti CINESOGNI Cinemacity
sala 12 via Bini 7 Ravenna 3 € CINEMA TEATRO VERDI piazza Fratti 4 Forlimpopoli 5 € Ridotto 3 €
CINEMA TEATRO VICTOR via San Vittore 1680 San Vittore di Cesena 3,50 € FASCISMO E AN-
TIFASCISMO sala Forum della Seconda Circoscrizione via Enrico Berlinguer 4, Ravenna Ingresso
libero IMMAGINI DEL POTERE Cinema Sarti via Scaletta 10 Faenza (RA) 12/11 ingresso libero,
19/11 intero 5€ Ridotti 4€ LUGOCINEMA Cinema Giardino viale Orsini 19 Lugo 5 € LUNEDì CULT MO-
VIE Cinema Italia via Cavina 9, Faenza 6,50 € Tessera web 5,50 € LUNEDì D’AUTORE Cinema Eliseo
viale Carducci 7 Cesena 5 € LUNEDì MAI VISTI Cinema Saffi viale dell’Appennino 480, San Martino
in Strada 5 € METROFESTIVAL Multisala Abbondanza, sala Metropol Gambettola inizio proiezioni
ore 21 3,50 € Ridotto 2,50 € Abbonamento sette film 7 € NUOVO CINEMA BAGNACAVALLO Ex
convento di San Francesco via Cadorna 14 Bagnacavallo 4,50€ ridotto 3,50€ OCCHI SUL CINEMA
martedì Cinema Nuovo piazza MTini 7 Dogana (RSM) mercoledì Cinema Turismo via Capannaccia 2
San Marino 5 € Ridotto 4 € RICCIONE PER LA CULTURA-CINEMA via Virgilio 19 Riccione 6 €
Ridotto 5 € RIMINI AL CINEMA Cineteca di Rimini via Gambalunga 27 lunedì sera 4€ ridotto 3€ ingresso
libero negli altri appuntamenti SAN BIAGIO CESENA sala rossa via Aldini 24 Cesena ingresso libero
SUPERCINEMA SANTARCANGELO piazza Marconi 1 Santarcangelo di Romagna 5€ TEATRO SO-
CJALE PIANGIPANE via Piangipane 153 Piangipane 10 € (compresi cappelletti e bicchiere di vino)

14 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


rassegne in romagna

lunedì 16 novembre giovedì 12 novembre


Lunedì d’autore 21.00 Rimini al cinema 21.00

lunedì 9 novembre domenica 22 novembre


Lunedì Cult Movie 21.40 Cineclub forCINE 21.00

billy 26 Ottobre 2009 - Numero 15 9 novembre 2009 - Numero 16 15


rassegne in romagna

mercoledì 18 novembre gioovedì 12 novembre


Cineforum giapponese 20.30 Cinema Teatro Victor 21.00

domenica 15 novembre martedì 10 novembre


Cineclub forCINE 21.00 Rimini al cinema 21.00

16 9 novembre 2009 - Numero 16 26 Ottobre 2009 - Numero 15 billy


rassegne in romagna

domenica 15 novembre giovedì 19 novembre


Cineclub Scaglie 21.30 Cinesogni 21.00

martedì 17 novembre
martedì 17 novembre
mercoledì 18 novembre
Rimini al cinema 21.00
Occhi sul cinema 21.00

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 17


rassegne in romagna

lunedì 9 novembre la ragazza che giocava col fuoco 127’ 2009


Daniel Alfredson Cinema Teatro Verdi 21.00 la parola ai giurati 96’ 1957 Sidney Lumet
Rimini al cinema 16.30 home 95’ 2008 Ursula Meier Rimini al cinema exiled 98’ 2006 John-
ny To Lunedì Cult Movie 21.40 il mondo di horten 90’ 2007 Bent Hamer Lunedì d’autore
21.00 monkey boy 79’ 2009 Antonio Monti Lunedì Mai Visti 21.00-22.45 chéri 100’ 2009
Stephen Frears Riccione per la cultura-cinema 21.15 nel nome del padre 109’ 1971
Marco Bellocchio San Biagio Cesena 21.00

martedì 10 novembre IL CANTO DI PALOMA 94’ 2009 Claudia Llosa Ci-


nema Teatro Verdi 21.00 LA TERZA GENERAZIONE 110’ 1979 Rainer Werner Fassbin-
der Rimini al cinema 21.00 PUCCINI E LA FANCIULLA 84’ 2008 Paola Baroni, Paolo
Benvenuti Occhi sul cinema chéri 100’ 2009 Stephen Frears Riccione per la cultura-cinema
21.15 LA RAGAZZA CHE GIOCAVA COL FUOCO 127’ 2009 Daniel Alfredson Su-
perCinema Santarcangelo 21.15 UNA NOTTE DA LEONI 100’ 2009 Todd Philips Teatro
Socjale Piangipane 21.30

mercoledì 11 novembre una soluzione razionale 104’ 2009 Jor-


gen Bergmark Cinema Teatro Verdi 21.00 puccini e la fanciulla 84’ 2008 Paola
Baroni, Paolo Benvenuti Occhi sul cinema 21.00 la ragazza che giocava col
fuoco 127’ 2009 Daniel Alfredson SuperCinema Santarcangelo 21.15

giovedì 12 novembre garage 85’ 2007 Leonard Abrahamson Cineclub No-


torius 21.30 una soluzione razionale 104’ 2009 Jorgen Bergmark Cinema Teatro Ver-
di 21.00 bastardi senza gloria 153’ 2009 Quentin Tarantino Cinema Teatro Victor 21.00
il cerchio 91’ 2000 Jafar Panahi Rimini al cinema 21.00 the informant 108’ 2009 Ste-
ven Soderbergh Lugocinema 21.00 l’ora di religione 102’ 2002 Marco Bellocchio Im-
magini del potere 21.15 two lovers 110’ 2008 James Gray Metrofestival 21.00 i giorni
dell’abbandono 96’ 2005 Roberto Faenza Cinesogni 21.00

venerdì 13 novembre focaccia blues 82’ 2008 Nico Cirasola Cine-


circolo Cappuccini 20.45 two lovers 110’ 2008 James Gray Metrofestival 21.00 una
soluzione razionale 104’ 2009 Jorgen Bergmark SuperCinema Santarcangelo 21.15
lo spazio cinema 96’ 2009 Francesco Comencini Nuovo Cinema Bagnacavallo 21.15

sabato 14 novembre focaccia blues 82’ 2008 Nico Cirasola Cinecir-


colo Cappuccini 20.45 baaria 150’ 2009 Giuseppe Tornatore Cinema Teatro Victor
21.00 lo spazio cinema 96’ 2009 Francesco Comencini Nuovo Cinema Bagnaca-
vallo 21.15

domenica 1 novembre jules e jim 100’ 1962 Francois Truffaut Cine-


club forCINE 21.00 baaria 150’ 2009 Giuseppe Tornatore Cinema Teatro Victor 21.00
sukiyaki western django 120’ 2007 Takashi Miike Cineclub Scaglie 21.30 lo
spazio cinema 96’ 2009 Francesco Comencini Nuovo Cinema Bagnacavallo 21.15

18 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


rassegne in romagna

lunedì 16 novembre la collina del disonore 123’ 1965 Sidney Lumet


Rimini al cinema 16.30 rachel sta per sposarsi 114’ 2008 Jonathan Demme Rimini
al cinema 21.00 baaria 150’ 2009 Giuseppe Tornatore Lunedì Cult Movie 21.40 amore e
altri crimini 105’ 2008 Stefan Arsenijevic Lunedì d’autore 21.00 questione di punti
di vista 75’ 2009 Jacques Rivette Lunedì Mai Visti 21.00-22.30 tris di donne e abiti
nuziali 98’ 2009 Vincenzo Terracciano Riccione per il cinema-cultura 21.15 il gabbiano
132’ 1977 Marco Bellocchio Immagini del potere 21.00

martedì 17 novembre teza 130’ 2009 Halle Gerima Cinema Teatro Verdi
21.00 baaria 150’ 2009 Giuseppe Tornatore Cinema Teatro Victor 21.00 veronika voss
105’ 1981 Rainer Werner Fassbinder Rimini al cinema 21.00 vuoti a rendere 100’ 2008 Jan
Sverak Occhi sul cinema 21.00 tris di donne e abiti nuziali 98’ 2009 Vincenzo Terrac-
ciano Riccione per il cinema-cultura 21.15 the informant 108’ 2009 Steven Soderbergh
SuperCinema Santarcangelo 21.15 i love radio rock 129’ 2009 Richard Curtis Teatro
Socjale Piangipane 21.30

mercoledì 18 novembre hula girls 108’ 2006 Sang-il Lee Ci-


neforum giapponese 20.30 motel woodstock 120’ 2009 Ang Lee Cinema Te-
atro Verdi 21.00 il partigiano johnny 135’ 2000 Guido Chiesa Fascismo e an-
tifascismo 20.30 vuoti a rendere 100’ 2008 Jan Sverak Occhi sul cinema 21.00
the informant 108’ 2009 Steven Soderbergh SuperCinema Santarcangelo 21.15

giovedì 19 novembre il mondo di horten 90’ 2007 Bent Hamer Cineclub


Notorius 21.30 motel woodstock 120’ 2009 Ang Lee Cinema Teatro Verdi 21.00 il tem-
po dei cavalli ubriachi 80’ 2000 Bahman Ghobadi Rimini al cinema 21.00 il mio vi-
cino totoro 86’ 1988 Hayao Miyazaki Lugocinema 21.00 sbatti il mostro in prima
pagina 93’ 1972 Marco Bellocchio Immagini del potere 21.15 chéri 100’ 2009 Stephen Frears
Metrofestival 21.00 tideland 120’ 2005 Terry Gilliam Cinesogni 21.00

venerdì 20 novembre generazione 1000 euro 101’ 2009 Massimo Venier


Cinecircolo Cappuccini 20.45 sorelle 70’ 2006 Marco Bellocchio Cinema Teatro Verdi 21.00
chéri 100’ 2009 Stephen Frears Metrofestival 21.00 racconti dell’eta’ dell’oro 110’
2009 Hanno Hofer, Cristian Mungiu, Costantin Popescu, Ioana Uricaru, Razvan Marculescu Su-
perCinema Santarcangelo 21.15 parnassus – l’uomo che voleva ingannare il
diavolo 122’ 2009 Terry Gilliam Nuovo Cinema Bagnacavallo 21.15

sabato 21 novembre generazione 1000 euro 101’ 2009 Massimo Venier


Cinecircolo Cappuccini 20.45 parnassus – l’uomo che voleva ingannare il dia-
volo 122’ 2009 Terry Gilliam Nuovo Cinema Bagnacavallo 21.15

domenica 22 novembre fahrenheit 451 113’ 1966 Francois Truffaut Ci-


neclub forCINE 21.00 io sono un evaso 93’ 1932 Mervyn Le Roy Cineclub Scaglie 21.30
parnassus – l’uomo che voleva ingannare il diavolo 122’ 2009 Terry Gilliam
Nuovo Cinema Bagnacavallo 21.15

*Versione originale sottotitolata in italiano

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 19


billy giudica

PARNASSUS – L’UOMO CHE VOLEVA


INGANNARE IL DIAVOLO
122’ 2009 Terry Gilliam

L’immaginario del Dottor Parnassus, non sono forse spie figurative dei
che i titolisti italiani inspiegabilmente rispettivi destini? È notevole che,
sopprimono, è certamente quello mentre narra per immagini la propria
di Terry Gilliam. Nato come storia, il millenario dottore raffiguri il
disegnatore e animatore (sue le Diavolo a capo di un grigio drappello
immaginifiche impalcature grafiche di clericali medievali e se stesso
che sorreggono i film dei Monty come Messia su di un barocco carro
Python), continua a sorprendere dionisiaco, alla testa di un gioioso
per la notevole cultura figurativa corteo. Intrigante riferimento
dispiegata fin dai tempi di Brazil. che si esplicita nella ripresa della
Nel narrarci la sfida fra l’immortale Trasfigurazione di Cristo di Raffaello,
Dottor Parnassus (splendido proprio sul carro di Parnassus. Il
Christopher Plummer) e il Diavolo potere dell’immaginazione, sembra
in persona (chi se non Tom Waits?), ammonirci Gilliam con gli spettacolari
Gilliam ci pone davanti all’eterna e fin troppo descrittivi viaggi nella
lotta fra Luce e Oscurità, guidandoci mente di Parnassus, è l’unica via
con la forza del colore attraverso le di salvezza in un mondo dominato
anime dei protagonisti. È casuale dalla paura e dai dogmi. Davvero
che l’ambiguo Tony, che cambia ottimo il cast, che riesce nell’impresa
volto a seconda degli immaginari in di colmare il vuoto lasciato da Heath
cui si immerge, riveli infine la propria Ledger. Un’opera affascinante, anche
intima corruzione con un abito nero? se vagamente incompiuta.
E le cangianti vesti di Parnassus, o le
fulve chiome della figlia Valentina, Chiara Tartagni

20 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


anteprima

good morning aman

ritorno al futuro
a cura di ilario gradassi

1. SEGRETI DI FAMIGLIA 4. GOOD MORNING AMAN


(127’ 2009 Francis Ford (105’ 2009 Claudio Noce). Esce
Coppola). Esce il 20 novembre. il 13 novembre. Due storie di
Coppola racconta la storia di umanità desolata si incontrano
una famiglia italiana emigrata nella periferia romana. Con
in Argentina liberandosi di parte Valerio Mastrandrea e Anita
delle incrostazioni dovute alla Caprioli. Opera seconda di un
lunga pausa. regista capace di riprendere
2. GLI ABBRACCI SPEZZATI con mano felice l’Italia
(129’ 2009 Pedro Almodovar). interculturale.
Esce il 13 novembre. La storia 5. FRANCESCA (96’ 2009 Bobby
dell’uomo che divenuto cieco Paunescu). Esce il 20 novembre.
si racconta a un bambino esce L’emigrazione romena in Italia
finalmente nelle nostre sale. Con vista dalla parte balcanica, non
Penelope Cruz. priva di stereotipi il più delle
3. LA PRIMA LINEA (96’ 2009 volte ineccepibili.
Renato De Maria). Esce il 20 6. VALENTINO: THE LAST
novembre. Otto anni dopo Paz! De EMPEROR (96’ 2009
Maria torna a raccontare gli anni ’70 MattTyrnauer). Esce il 20
dando vita al libro autobiografico novembre. Documentario sulla vita
del terrorista rosso Sergio Segio. e le opere di Valentino Garavani,
Con Riccardo Scamarcio e Vittoria celebre stilista italiano da un paio
Mezzogiorno. d’anni ritirato a vita privata.

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 21


ciNERDmatografo

i roditori venuti
dalle stelle
il loro cibo sei tu

a cura di Matteo ‘Lier’ Lelli

Chissà quante volte, guardando verso il cielo,


vi sarete domandati qual è la dieta preferita
di un roditore extraterrestre… Come quasi
mai?!? Male, perché l’argomento vi riguarda
molto da vicino: che ci crediate o no, il cibo
preferito di un roditore extraterrestre siete
proprio voi, cari i miei homines sapientes! E
pensare che hanno fatto persino quattro
film per mettervi in guardia…
Allora, la prima cosa che dovete sapere
è che questi roditori sono dei criminali
intergalattici divora-tutto: in Critters – Gli
Extraroditori (1986) assistiamo alla loro
fuga da un asteroide adibito a carcere
spaziale, al loro atterraggio di fortuna nel
paesino campestre di Grover’s Bend e al
massacro che ne consegue, una volta che
i mostriciattoli hanno assaggiato la nostra
prelibata carne. Per fortuna alcuni cacciatori rimane lui stesso ibernato. In Critters 4 (1992)
di taglie interstellari, aiutati dall’ubriacone si risveglierà nel 2045 in una stazione spaziale
del luogo e da una famiglia assediata dai che verrà presto invasa dai malefici roditori.
mostri, porranno fine alla minaccia… almeno Tutta la quadrilogia, nata sulla scia dei
momentaneamente! fantastici Gremlins di Joe Dante, mescola,
Ma ecco che le palle di pelo più affamate con risultati altalenanti, toni da commedia
di sempre tornano alla carica in Critters 2 e horror sanguinolento. Se il primo film,
(1988): allo sterminio del primo film sono diretto da Stephen Herek (regista della
infatti scampate alcune uova aliene, che per versione live action de La Carica dei 101) è un
una strana serie di eventi finiscono per essere signor b-movie, godibile dal primo all’ultimo
l’oggetto della caccia all’uovo pasquale di fotogramma, e il secondo, pur nelle mani di
Grover’s Bend… inevitabile la carneficina, quel maiale di Mick Garris, regala più di un
cui pongono nuovamente fine i cacciatori di momento divertente, il terzo (di Kristine
taglie spaziali, tra le cui fila milita ora Charlie, Peterson) e il quarto capitolo (di Rupert
l’ubriacone del primo episodio. Harvey) riescono raramente a superare
Ma alcune uova, incredibilmente, finiscono la soglia della decenza. Peccato, anche
nell’automobile di un turista, che se le riporta perché più di un attore famoso ha dato il
a casa a Los Angeles in Critters 3 (1991), dove suo contributo a questa strana saga: Dee
i mostri infesteranno un condominio. Charlie Wallace (la mamma in E.T. l’Extraterrestre),
sistema le cose ancora una volta, ma ordini Brad Dourif (GrimaVermilinguo nella trilogia
dei superiori lo costringono a depositare de Il Signore degli Anelli) e niente meno che
alcune uova in un’astronave, nella quale un giovanissimo Leonardo di Caprio.

22 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


cineLETTERATURA

novecento
lost in translation
a cura di Marco bacchi

alla terza classe. Decide di vivere la sua


vita sull’oceano, e non ha mai il coraggio
di scendere e affrontare il mondo fino
alla sua fine e alla fine della nave. La
prima domanda che viene in mente allo
spettatore è come sia possibile girare
un film di due ore e quaranta minuti da
un romanzo di sessanta pagine o poco
più: un concentrato di emozioni, un libro
altamente romantico e profondamente
lirico, che Tornatore riesce a trasformare
in un film zeppo di sentimentalismi
scadenti. Quindi la storia c’è, e non
serviva raccontarla, ma lasciare che si
raccontasse da sola, senza riempirla di
cinema: troppe carrellate, troppi dolly,
troppi zoom che non fanno altro che
appiattire il film privandolo della poesia
«Non sei fregato veramente finché hai che scaturiva dalle pagine del libro. Non
da parte una buona storia e qualcuno a bastano nemmeno le citazioni a Fellini
cui raccontarla». Bisognerebbe saperla e al Leone di C’era una volta in America,
raccontare. La buona storia c’è, eccome: nemmeno le musiche scritte da Ennio
La leggenda del pianista sull’oceano è Morricone a ridarci le note di Novecento,
infatti tratto da Novecento, monologo che ci accompagna lungo tutta la vita del
teatrale, scritto da Alessandro Baricco, suo protagonista come se scivolassimo
che narra la storia fantastica di Danny sui tasti di un pianoforte, come se
Boodman T.D. Lemon Novecento, il più fossimo accompagnati nel viaggio
grande musicista che abbia mai solcato dalla musica e dalle parole. Come nella
i mari. Novecento è il nome dato a un scena madre del libro e del film, in cui
bambino che viene trovato a bordo del Novecento, interpretato da Tim Roth
transatlantico Virginian il primo mese del (una delle poche note positive del film),
primo anno del Novecento e trascorre i durante una notte di burrasca, rassicura
primi anni nascosto nella sala macchine l’amico di sempre facendolo sedere di
fino alla morte del suo padre adottivo. Per fianco a lui, al pianoforte al quale ha
evitare di essere affidato a un orfanotrofio fatto togliere i fermi, cominciando una
si nasconde nella nave per giorni e giorni danza tra le sale della nave, guidati dalle
fino a quando non viene ritrovato al onde. Tra le pagine del libro ci sentiamo
pianoforte della prima classe. Diventa al riparo, guardando il film ci sentiamo
così il pianista della nave, deliziando con la al massimo sul Titanic, mentre sta
sua musica tutti i passeggeri, dalla prima affondando.

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 23


cattivi maestri

fassbinder #2
a cura di matteo lolletti

Con la fine del periodo dell’Antiteater e apre, necessariamente, a un maggiore


l’inizio di quello dei melodrammi, Fassbinder realismo, raggiunto appunto attraverso
ripensa radicalmente il proprio cinema, esce il melodramma. Tale realismo ha due
da un elitarismo congenito e approda in immediate conseguenze: un nuovo modo
senso proprio a quel cinema radicalmente di rappresentare e il suo effetto. Fassbinder
popolare che abbiamo descritto nella comincia a coinvolgere lo spettatore nel
precedente puntata dedicata al grande film, riducendo i dialoghi, e realizzando,
regista tedesco. Quel cinema popolare che attraverso le scelte della macchina da
lo renderà l’interprete (ancora) più autentico presa, una sorta di inclusione (inosservata)
di un periodo e di una società. sul “palcoscenico” del film. Il punto di vista
Ma quella del “popolare” non è una decisione della macchina da presa non è mai invisibile,
razionale, quanto piuttosto un’esigenza piuttosto è fastidioso – e per alcuni geniale
imprescindibile: Fassbinder ripensa il e per altri retorico – e sicuramente enfatico.
proprio ruolo di intellettuale all’interno Non è un cinema realista, perché il cinema
della società, e si pone il fondamentale realista «falsa la realtà»4, dal momento che la
problema della funzione propria del suo realtà cinematografica è una realtà a sé. È la
cinema, nei termini in cui esso viene recepito struttura stessa del melodramma che, oltre
dal pubblico. E individua istintivamente in a fornire emozioni, concede allo spettatore,
quella che lui chiama l’ingenuità del cinema stimolandolo, la possibilità di analizzare ciò
hollywoodiano, e più specificamente nel che sente5. È questo l’effetto che Fassbinder
melodramma, quello – in un certo modo vuole – e ottiene, almeno in parte – per il suo
– codificato da Douglas Sirk1, il punto di cinema: un cambiamento nella realtà, dove
contatto tra ciò che il pubblico medio è si sposta – di fatto – il campo concreto del
abituato a vedere e la sua vicenda autoriale suo ruolo e della funzione del suo cinema, un
. È chiaro che tale esperienza necessita di cinema che non crea miti, idoli o utopie, ma
un’attualizzazione e di un ripensamento, spinge lo spettatore al confronto con la propria
ma la grammatica alla base del nuovo quotidianità. E lascia, anche per questo, uno
linguaggio di Fassbinder resta, nelle sue strano malessere, il cinema di Fassbinder.
linee portanti, quella propria di quel cinema Imprescindibile, per questo periodo (che va
che annovera La Magnifica Ossessione e Lo dal 1971 al 1975), è almeno un film.
specchio della vita tra i suoi vertici. Stiamo alludendo a Le lacrime amare
Fassbinder si avvicina ai film di Sirk – ed è di Petra Von Kant: un’unica stanza, due
questo che ci interessa – concentrandosi ore di durata, dialoghi lunghi e pochi
non tanto sul sentimento, quanto sulla personaggi, nessun colpo di scena,
esiziale ragnatela di «rapporti e ricatti carrellate e panoramiche bellissime ed
affettivi che intorno al sentimento si elaboratissime a scandire la progressione
tesse»2. «Io da spettatore seguo con drammatica declinata quindi attraverso
Douglas Sirk le tracce della disperazione la macchina da presa. Un capolavoro,
umana. […] Dopo aver visto i film di che riflette sul rapporto schiavo-padrone
Douglas Sirk mi convinco sempre di più attraverso il dominio sentimentale, da cui
che l’amore è lo strumento migliore [...] più traspare quello economico, e che invera
insidioso ed efficace di oppressione sociale. la forma nella sostanza. Di più, si spinge
[…] Nessuno dei protagonisti si rende in una dialettica di genere (sessuale) che
conto che tutto, pensieri, sogni desideri, ha una potenza inaudita, e che riverbera
scaturisce dalla realtà sociale e ne viene nelle relazioni individuali. Non vi è il
manipolato»3. Sono i meccanismi sociali, riscatto della trasgressione, i sentimenti
quindi, che influiscono sui sentimenti. sono, comunque, cannibalici, l’amore è
Proprio da questa consapevolezza emerge interazione sociale e chi lo affronta da solo
il nuovo cinema di Fassbinder, che si è destinato – comunque – a scomparire.

24 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


cattivi maestri

le lacrime amare di petra von kant

Il cortocircuito, se di cortocircuito 1 Douglas Sirk è il nome d’arte del regista tedesco


si tratta, è quello tipico del cinema Hans Detlef Sierck, approdato negli States in fuga dal
fassbinderiano: i protagonisti si ritrovano nazional-socialismo nel 1937 e autore di alcuni dei film
più celebrati della Hollywood classica.
nella loro situazione di partenza, inadatti,
2 Davide Ferrario, Rainer Werner Fassibinder, Editrice
per quanto non condannati a priori, ad Il Castoro, Milano 1996.
accettare un rapporto che si smarchi 3 Rainer Werner Fassbinder, «Éssai», n. 5, giugno 1980.
dalla logica servo-padrone. Il fatto, se 4 Rainer Werner Fassbinder, «Cinema», n. 203,
vogliamo banale nella sua enunciazione, è novembre 1975.
che l’amore è sofferenza (in ogni senso: è 5 Contrariamente al cinema classico hollywoodiano
soffrire e far soffrire). che, come detto, fornisce solo emozioni.

le lacrime amare di petra von kant

billy
billy 9
9 novembre
novembre 2009
2009 -- Numero
Numero 16
16 25
25
indagine

hollywood sfida
charles bukowski
a cura di marco berardi

È pacifico che la letteratura protagonista nella sua vita avversa e ingiusta, e matura
sia una delle massime muse ordinaria, o meglio nella il suo stoico senso critico,
ispiratrici per la settima pazzia che ordinariamente archiviando con una risata
arte. Ma se parliamo si presenta. Nel libro anche colpi tremendi in ambito
di Charles Bukowski, Bukowski non solo lavorativo o personale. I toni
dimentichiamoci schemi e racconta se stesso, ma spensierati dell’inizio e della
metodi standard. Barfly ne ci parla in virtù della sua fine del romanzo, fanno da
è la prova paradigmatica. esperienza della caotica parentesi a una investigazione
Questo film datato Los Angeles e del fare della realtà che, per mezzo di
1987, diretto da Barbet cinema: l’ingiustizia una lente grottesca, estrapola
Schroeder e prodotto da della compravendita il comico anche dalla situazione
Francis Ford Coppola, basa dei diritti e della rara più tragica rendendo il tutto
le sue vicende proprio su onestà intellettuale, la straniante, e forse ancora più
quelle della vita di Charles ciarlataneria dei produttori tragico. Ci strappa un riso amaro
Bukowski, che ne cura la e la sottomissione del pirandelliano, anche se l’autore
sceneggiatura. E una volta regista, i capricci puerili stesso è conscio che sia tutta
tanto è stata la pellicola a degli attori. Gli aneddoti «una pupazzata», che i suoi
ispirare un’opera cartacea. raccontati ci fanno andare artifici edulcorano una realtà
Ci riferiamo a Hollywood, oltre i fotogrammi di già distorta. Il trucco c’è e si
Hollywood! romanzo del Barfly, sono un manuale vede, insomma. La riflessione
1992, penultima opera commentatodiHollywood, di Bukowski impreziosisce un
di Bukowski prima che la per il quale niente è ciò che film di per sé non eccezionale
leucemia fulminante lo sembra, e per cui dietro (che lui non nasca sceneggiatore
stroncasse nel ’94. Non ogni singolo gesto, ogni è fin troppo chiaro) e dichiara
stiamo parlando di un singola azione degli attori, definitivamente l’incompatibilità
adattamento, sarebbe c’è l’invidia professionale, il di un sistema produttivo ufficiale
inutile e scontato. materialismo economico o (cinematografico e letterario)
Hollywood,Hollywood! è le manie di protagonismo. che cerca la storia originale dal
una paurosa riflessione Alla luce di queste pazzo ubriacone, e questo che
dell’autore sulle sue considerazioni dovremmo non potrebbe mai accettare un
esperienze, sul cinema considerare libro e film cambiamento o un contratto
e il sistema produttivo come un distico atipico, stabile, pena la rinuncia a tutte
hollywoodiano, e sulla per cui ciascuna opera quelle fonti creative che una
risultante di queste due conferisce valore all’altra bottiglia di whisky o una bionda
componenti. Barfly e tra esse si instaura un doppio malto possono fornire.
racconta le vicende di rapporto dinamico. «È Hollywood!» dice Bukowski.
«ordinaria follia» di un Per quanto concerne Una realtà incoerente e
ubriacone interpretato da poi il metodo mercuriale che tenta anche
Mickey Rourke, del suo letterario utilizzato in le sue prede al cambiamento.
dimenarsi tra l’alcool e i Hollywood,Hollywood! Ma secondo lui sarebbe forse
tentativi abortiti di avere (perché è qui che risiede meglio la solita vita pazza tra
una vita più “regolare” tutta l’originalità) l’autore una bottiglia, una macchina da
e quindi di cercarsi un si discosta da una scrivere e una giocata ai cavalli.
lavoro, trovarsi una prima poetica intrisa di Bukowski, anche se con qualche
compagna. Tentativi che svergognato disprezzo parolaccia in meno, non ha
falliscono e che riportano il nei confronti di una realtà abiurato.

26 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


retropolis grandi guerre

grandi
guerre
la guerra lampo dei fratelli marx
70’ 1933 Leo McCarey

Chiuso in una caserma sotto un pesante nota incapacità militare degli ufficiali
bombardamento, allo stremo delle forze europei. Ma se nella pellicola di Chaplin
e con buona parte degli uomini uccisi o c’è spazio per una seria e drammatica
fuggiti, il generale Firefly si rivolge al suo considerazione finale su quello che sta(va)
Ministro della guerra: «Il nostro esercito accadendo al mondo, nel film dei Marx
è avviato a una grave sconfitta, che c’è spazio solo per gag dissacranti. Forse
intende fare?» «L’ho già fatto» «Fatto addirittura più efficaci, nell’intento di
che cosa?» «Sono passato al nemico» rendere il non-sense della Prima Grande
«Ho molto bisogno di lei in questo Guerra: «Eccellenza, il generale Smith ha
momento, cosa vuole per lavorare di segnalato un attacco col gas, che deve
nuovo per me?» «Le ferie pagate». fare?» «Digli di prendere un cucchiaino di
Siamo nel 1933, e in un periodo di bicarbonato in mezzo bicchier d’acqua»
per certo “caldo” in fatto di guerre, «Sì signore».
i fratelli Marx confezionano questa Fu prevedibilmente un flop quando
incredibile, irriverente presa in giro nei uscì nelle sale, ma ora è considerato il
confronti degli eserciti – tutti, come capolavoro del quartetto. Diretto da
dimostra il costante cambiamento di Leo McCarey (già regista per molti corti
uniforme di Groucho – e della loro molla di Laurel & Hardy), distribuito dalla
principale, il patriottismo. Anticipano, Paramount, più che mai attuale.
in qualche modo, Il grande dittatore,
che uscirà sette anni più tardi, facendo
satira sia sull’ascesa di Hitler, sia sulla Francesco Garoia

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 27


locandina de la guerra lampo dei fratelli marx

28 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


retropolis grandi guerre

il massacro di fort apache


127’ 1948 John Ford

Il western è sempre stato indocile ad a dominare il campo: da una parte quello


appiattirsi sul genere dei war movies: megalomane e roso dall’ambizione del
racconto (ed elegia nei casi più felici) di generale Thursday (un grande Henry Fonda),
storie di uomini stra-ordinari nel vero educato alle guerre europee e deluso dal
senso etimologico, cowboys nomadi ed trasferimento nello sperduto Fort Apache
errabondi, disadattati nella vita sociale – chiaro riferimento al generale Custer –
e per questo quasi sempre solitari. dall’altra quello, pure più umanitario, del
All’orizzonte, in lontananza, la frontiera: suo sottoposto colonnello York (l’eccellente,
meta da oltrepassare e al tempo stesso mitico, John Wayne). L’eroismo dei semplici
«oscuro oggetto del desiderio», essa è il e degli umili, condotti a una sicura disfatta
vero motore di un’epica fondamentalmente dall’egoismo cieco di un singolo, si intreccia
individuale e individualista, costruita sul all’umanità profonda dei personaggi e alla
mito del self-made man che tanta influenza loro straordinaria dignità. Mentre come
ha avuto e ha nella storia americana. Il in dissolvenza, nell’amaro lieto fine, è
massacro di Fort Apache, prima parte della quel sempre indefinito confine tra storia e
trilogia che John Ford dedicò ai valori della leggenda del vecchio West a sfumare sempre
cavalleria (seguono I cavalieri del Nord- di più, fino a elevarsi nell’area indistinta del
Ovest – stupendo – e Rio Bravo) è solo mito definitivamente smitizzato.
apparentemente un film corale. In realtà
anche qui è lo scontro tra due individualismi Fabio Giambi

il ruggito del topo


83’ 1959 Jack Arnold

«Il commercio è guerra», aveva dichiarato dopo essere partiti in autobus e aver
quella vecchia volpe di Colbert, ministro attraversato l’Atlantico su un peschereccio,
delle finanze del Re Sole, al momento perché riescono a impadronirsi (alquanto
di assumere la dirigenza della politica involontariamente) della Bomba Q, che
economica del regno di Francia. A metà potrebbe cancellare in un istante dalle
‘900 ciò è ancora vero, se la sopravvivenza cartine geografiche l’intero Nord America. Il
del piccolo Stato feudale del Ducato di ruggito del topo è una discreta parodia di film
Gran Fenwick – retto dalla granduchessa di guerra, la cui comicità tipicamente british
Gloriana XII, amministrato dal gran – e che pure tocca qualche punta di genio
connestabile Mountjoy e militarmente grazie all’istrionismo del grande Sellers – ha
diretto dal feldmaresciallo Tullio Balcome tuttavia accusato il passare degli anni. Il film
(un Peter Sellers straordinariamente ha, ad ogni modo, una certa carica profetica:
multiforme nei tre ruoli diversi, come sarà oggi infatti, all’indomani dell’11 settembre
anche nel Dottor Stranamore di Kubrick) – 2001, non sembra più semplice parodia che
è appesa all’ottimo vino lì artigianalmente un pugno di uomini (stando, almeno, alla
prodotto, oggetto della speculazione vulgata ufficiale) possa infliggere un colpo
capitalistica yankee. È immediatamente la durissimo alla prima potenza mondiale.
guerra, nella quale una ventina di arcieri del
Ducato, guidati dallo sgangherato Tullio,
sconfiggono gli Stati Uniti d’America, Fabio Giambi

billy 9 novembre 2009 - Numero 16 29


retropolis grandi guerre

valiant
109’ 2005 Gary Chapman

Film d’animazione per famiglie:


innocuo, senza grosse pretese
e ben confezionato. Lo avrete
completamente dimenticato un paio
d’ore dopo la visione. Il tenero piccione
Valiant è forte e molto coraggioso,
ma viene preso in giro da tutti perché
troppo piccolo e paffuto per rendersi
utile all’umanità. Riuscirà a riscattarsi
allo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale, dove servirà l’esercito
inglese con devozione fino a diventare
un eroe senza macchia, aiutato dagli
immancabili simpatici amici di varie
specie animali, e ostacolato da temibili
falchi tedeschi sui quali i caratteristi
hanno un po’ sorvolato (scusate il
gioco di parole). Il film si salva grazie
alla buona animazione (produzione
inglese) e alle nozioni sulla guerra per
i più piccoli, come il racconto del ruolo
dei piccioni viaggiatori.

Francesco Garoia

la comunidad

30 9 novembre 2009 - Numero 16 billy


i soliti ignoti

alex de la iglesia
a cura di michelangelo pasini

Redigere un qualsiasi articolo implica soli trent’anni, si aggiudica con El Dia De


uno sforzo che precede il lavoro di La Bestia il premio Goya per la miglior
scrittura vero e proprio. Prima di tutto regia (che in Spagna vale di gran lunga
è necessario scegliere il soggetto, di più di un David di Donatello qualsiasi).
poi autoconvincersi dei motivi che A seguito di questi riconoscimenti
rendono quello che si è appena scelto qualche fuoco d’artificio in Europa ma,
il candidato adatto per la rubrica che successivamente, l’oblio. Tanto che il
ti è stata affidata, e infine crearsi una film successivo, lo splendido quanto
scaletta mentale che snoccioli in modo violento Perdita Durango, giunge in
logico e sequenziale i punti che si sono Italia solamente otto anni dopo la
appena analizzati. Per Alex De La Iglesia sua realizzazione e mutilato oltre
questo lungo processo ha subito una l’inverosimile dalla censura. Il gusto del
contrazione quasi inevitabile. Scrivere cineasta per la commedia nera, l’horror
una puntata di questa rubrica significa e la satira continuano a svilupparsi fino
individuare un autore che nonostante, a dar vita a quello che è, a parere di chi
il suo talento e la sua carriera, sia poco scrive, il suo capolavoro, vale a dire: La
celebrato, osannato, citato. Al regista Comunidad – Intrigo all’ultimo piano,
di Bilbao l’appellativo Solito Ignoto capace di vincere ben tre premi Goya
non solo calza a pennello, ma citare il e di essere visto da ben uno spagnolo
suo nome pare una sineddoche per la su trenta. Risultato per niente scontato
quale l’equazione De La Iglesia=Cinema per essere un film a basso budget e
Spagnolo in toto è sempre vera. fruibile fino a un certo punto. Ma dopo
Negli ultimi quindici anni la settima la parentesi Crimen Perfecto, altra
arte in Spagna si è infatti dimostrata più chicca a metà tra la commedia, il noir
vispa che mai, ma distribuzione e critica e il demenziale, un’altra brutta botta
italiana quanto europea sembrano non assestata ai danni di Alex De La Iglesia:
essersene accorte. O almeno lo hanno proprio nell’anno che doveva celebrarne
fatto in clamoroso e colpevole ritardo. l’esplosione a livello mondiale, un film
Forse perché il cinema spagnolo degli come Oxford Murders, con un cast di
ultimi due decenni si è sorretto e si sta attori dal blasone internazione come
sorreggendo in gran parte sui generi Elijah Wood e John Hurt, non solo è il
e ancora più nello specifico perchè suo lavoro meno riuscito, ma viene
è l’horror, da sempre bistrattato anche accolto malissimo da una critica
dalla critica alta, a fare la parte del per niente indulgente e non trova
leone. Beninteso: per confutare tale distribuzione nemmeno negli Stati
tesi non basta citare le celebrazioni Uniti. Bizzarro che le taglienti pellicole
tardive per il cinema di Balaguerò e precedenti non avessero possibilità di
le, scontatissime e sempre puntuali, sfondare il muro della vera notorietà
recensioni entusiaste per l’ultimo e che l’unico lavoro nato zoppo fosse
capolavoro di Almodovar. l’occasione, sprecata, per fare il grande
Anche perché Alex De La Iglesia balzo.
debutta proprio grazie all’aiuto e al Balzo che a questo punto Alex De La
fiuto del regista di Tutto su mia madre Iglesia non può e non deve sentire suo.
e qualche anno dopo, badate bene, a Stay true Alex.

billy 9 novebre 2009 - Numero 16 31


cinePOTERE

salo o le 120 giornate


di Sodoma e il lato
oscuro del potere
a cura di barbara pianese

«Ma scusi, noi, non siamo di governo di modi diventa la metafora di ciò
forse la dimostrazione più soft ma anche più di che il potere fa dei corpi.
vivente di che è realmente insidiosi, come i mezzi di Riprendendo Marx si potrebbe
il Potere? L’unica vera, comunicazione di massa e parlare di mercificazione,
grande, assoluta Anarchia, i saperi. E infatti il rapporto ed è soprattutto metafora
è quella del potere. Infatti fra i gerarchi, ovvero il dell’essenza più intima del
noi, qualsiasi cosa ci Duca, Sua Eccellenza, potere, è brutalità, violenza.
venga in mente, la più Monsignore, il Presidente, Il gesto sodomitico, per la
folle ed inaudita, la più rappresentanti dei diversi sua meccanicità, si presta
priva di senso, possiamo poteri, e i giovani loro bene a rappresentare una
scriverla in questo sottoposti è scandito dall’ sopraffazione continuamente
quadernetto, ed essa educazione, la coercizione perpetrata. E Pasolini
diviene immediatamente e la punizione. I ragazzi, profetizza anche la bassezza
legale».  È solo uno lontani dalla «ridicola culturale e legata al sesso dei
stralcio dei discorsi dei libertà concessa da mondo nuovi media, in special modo
protagonisti di Salò. Il film, esterno», sono sottoposti della televisione. Ecco che i
ambientato nel 1944 al ad abusi e perversioni che gerarchi si ritrovano a scegliere
tempo della repubblica di aumentano passando per i il migliore dei culetti o ad
Salò, è un riadattamento quattro gironi “danteschi”. ascoltare, seduti su un divano,
del libro di Sade. Il Essi, che mostrano solo i racconti di quattro donne
proposito non è solo una indifferenza, sembrano che hanno il fine di eccitare gli
critica al regime fascista, proprio il prodotto di quella uomini e pervertire i giovani.
ma una rappresentazione società consumistica che Evidente poi il mito della falsa
filmica dei meccanismi del cerca tramite i media di perfezione nella scena della
potere. Il potere, secondo ottundere le coscienze dei bella ragazza scartata per la
Foucault, sia sotto forma giovani. Il sesso, insomma, mancanza di un dente.
storica di dittatura che
di capitalismo avanzato,
assoggetta quei singoli e
quelle collettività di cui
dovrebbe farsi garanti,
imponendo nei regimi
norme disciplinari spesso
senza senso, e assimilando
nelle democrazie
liberali codici di valore
imposti delle classi
dirigenti. I totalitarismi
si avvalerebbero di
un’esplicita propaganda,
mentre le altre forme

32 9 novembre 2009 - Numero 16 billy

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