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POLEMICA CON MASSIMINO Tutte le Opere - versione italiana > Polemici > Polemica con Massimino

LIBRO PRIMO

Premessa. Replicando con la risposta dovuta alla dissertazione di Massimino, vescovo degli Ariani, la cui prolissit ha occupato lo spazio di un giorno, durante il quale noi presenti discorrevamo, devo assolutamente rivolgermi proprio a lui, sia che pensi ancora che mentre legge deve confutare, sia che, grazie allazione mirabile del Signore nel suo cuore, acconsenta alla verit manifesta. O ariano, perch ti sembrato opportuno dire tante cose senza dir nulla sul tema di cui discutiamo, come se poter rispondere sia la stessa cosa di non poter tacere? Prima pertanto dimostrer che tu non hai potuto confutare quello che ho detto: poi, a mia volta, confuter, per quanto sar necessario, quello che hai detto tu stesso. Sui due di. 1. Per quanto concerne ci che tu stesso hai detto sui due di, rispondendo alle tue parole, quando hai affermato che da voi venerato un solo Dio, io ho obiettato: Ne consegue che o non venerate Cristo, o non venerate un solo Dio, ma due. A questo tu hai tentato di rispondere; in verit hai parlato molto, sostenendo che venerate anche Cristo come Dio, ma sebbene tu non abbia negato che da voi sono venerati due di, tuttavia non hai osato confessarlo. Infatti ti sei accorto che le orecchie cristiane non possono sopportare che vengano venerati due di. O quanto rapidamente ti correggeresti, se avessi paura di credere quello che hai avuto paura di dire! Poich infatti lApostolo grida: Con il cuore si crede per ottenere la giustizia, con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza 1, se pensi che quello che credi vada

bene per il conseguimento della giustizia, perch non lo confessi anche con la bocca per raggiungere la salvezza? Se invece per raggiungere la salvezza meglio non confessare che devono essere venerati due di, senza dubbio non va bene crederlo per ottenere la giustizia. Dunque, tu, che non vuoi che con una confessione del genere la tua bocca venga ritenuta colpevole, perch non purifichi il tuo cuore da tale credenza? Osserva la fede giusta con la Cattolica, non vergognarti di correggere quella sbagliata. Tieni per valido con la Cattolica che, in vero, il Padre non il Figlio, e il Figlio non il Padre; che Dio il Padre, Dio il Figlio. Nondimeno, entrambi contemporaneamente non sono due di, ma uno solo. In questo modo soltanto avverr che tu adori il Padre ed il Figlio, senza dire tuttavia che devono essere adorati due di, ma uno solo, affinch la tua coscienza non sia afflitta dal peccato di empiet, quando nelle tue orecchie risuoneranno le parole divine: Nessun Dio, se non uno solo 2; e: Ascolta Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 3; e quando senti: Adorerai il Signore Dio tuo e lui solo servirai 4 , puoi star sicuro che non solo al Padre ma anche al Figlio si presta il culto che si deve tributare allunico Dio. Ricorda dunque che tu non hai risposto a quello che ti ho rinfacciato, ossia che da voi non adorato un solo Dio, ma due. Sui contagi umani. 2. In secondo luogo, ho discusso con te sulle tue parole, quando avevi detto che: Dio Padre non si era abbassato ai contagi umani, come se Cristo li avesse sopportati, nellassumere la carne. E ti ho avvisato in che modo di solito si interpreta il " contagio ", ossia in relazione a qualche colpa, mentre sappiamo che Cristo immune da ogni tipo di colpa. Non hai potuto rispondere neppure a questo. Ed anche le prove divine, che da te sono state ricordate, non ti hanno potuto aiutare per niente: con esse, infatti, non hai potuto provare che Cristo stato toccato dal contagio umano. E infatti leggi pi attentamente le parole dellApostolo che hai ricordato: Poich Cristo pur non essendo un peccatore, Dio lo tratt da peccato in nome nostro, e non pensare di esserti imbattuto a caso in un codice errato o che il traduttore latino abbia sbagliato; osserva il greco, e troverai non che Cristo aveva peccato per noi, ma che lo stesso Cristo stato reso peccato da Dio Padre, cio sacrificio per il peccato. Dice infatti lApostolo: Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio: colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo tratt da peccato in nome nostro 5.

Dunque non commise peccato di per s, ma Dio lo tratt da peccato in nome nostro, cio, come ho detto, come sacrificio per il peccato. Se infatti ripensi o rileggi, nei libri dellAntico Testamento troverai che vengono chiamati peccati i sacrifici per i peccati. Anche la somiglianza della carne del peccato, nella quale venne a noi, detta peccato: Dio - dice -, mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, ha condannato il peccato nella carne 6; cio nella somiglianza della carne del peccato, che era la sua, condann il peccato nella carne del peccato, che la nostra. Per questo, anche di lui si dice: Per quanto riguarda la sua morte, egli mor al peccato una volta per tutte; ora, invece, per il fatto che egli vive, vive per Dio 7. Infatti, mor al peccato una volta per tutte, poich mor nella somiglianza della carne del peccato, quando con la morte si liber della carne; affinch sancisse, attraverso questo mistero, che quelli che sono battezzati nella sua morte muoiono al peccato per vivere con Dio. Allo stesso modo, anche per mezzo della croce divenne maledetto per noi 8. Poich, pendendo sul legno, sospende sul legno la morte, che era venuta dalla maledizione di Dio; e cos il nostro uomo vecchio stato crocifisso nello stesso tempo 9, perch non si intenda in modo sbagliato quello che stato detto dalla Legge: Maledetto chiunque pende sul legno 10. Perch maledetto, se non perch terra sei, e nella terra ritornerai 11? E perch tutti, se non perch anche lo stesso Cristo, pur essendo vita, mor tuttavia di morte vera, non finta? Se intendi questi misteri, nello stesso tempo intendi che non sono contagi. Ma che cosa ci importa se, parlando a modo tuo, hai voluto chiamare contagio il contatto con i mortali, mentre sei daccordo con noi che il Signore Ges non ha avuto nessun peccato n nello spirito n nella carne? Sul Dio invisibile. 3. In terzo luogo, trattando del Dio invisibile, ti ho esortato affinch tu credessi che invisibile non solo il Padre ma anche il Figlio secondo la divinit, non secondo la carne; che in questa egli sia apparso visibile ai mortali, chi potrebbe infatti negarlo? Di ci ho trattato successivamente anche in un altro capitolo. Tu, daltra parte, sottomettendoti alla verit oltremodo manifesta, hai acconsentito che il Figlio invisibile e, per questo, hai distrutto ci che avevi detto, ossia che solo il Padre invisibile. Daltra parte, tuttavia, sono turbato dal tuo consenso: sebbene, infatti, hai riconosciuto che anche il Figlio invisibile, hai osato dire che le

cose pi piccole sono viste da quelle pi grandi, ma le cose pi grandi non possono essere viste da quelle pi piccole, affermando che gli Angeli sono visti dagli Arcangeli, le anime dagli Angeli, ma gli Angeli non sono visti dalle anime. Perci, asserendo che anche Cristo, secondo la sostanza della sua divinit, non visto non solo dagli uomini ma neppure dalle potenze celesti, hai detto che solo il Padre invisibile, perch non ha un superiore da cui possa essere visto. Di a noi, ti prego, quando gli Arcangeli ti hanno indicato che essi possono vedere gli Angeli, ma non possono essere visti dagli Angeli. Per rivelazione degli Angeli sei venuto a sapere che essi possono vedere le anime, ma le anime non possono vedere loro? Da chi hai sentito questo? Da chi lo hai appreso? Dove lo hai letto? Non sarebbe meglio che tu rivolgessi lanimo ai libri divini, dove leggiamo che gli Angeli furono visti anche dagli uomini, quando vollero e in che modo vollero essere visti, in seguito allordine e al permesso del Creatore di tutte le cose? Pur tuttavia, tu, che avevi detto che bisogna dire che solo il Padre invisibile, perch non ha un ente a lui superiore da cui possa essere visto, hai confessato successivamente che visibile al Figlio, presentando contro te stesso la testimonianza evangelica, dove lo stesso Figlio dice: Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre 12. Perci la verit ti vince in modo assai chiaro, ma tu, non volendo essere liberato dallerrore, non hai voluto essere vinto in modo salutare. Infatti, pur avendo ricordato contro di te la testimonianza evangelica, in cui appare chiaro che il Padre visto dal Figlio, dato che lo stesso Figlio afferma: Ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre, subito hai aggiunto di tuo: Ma lo vede come incomprensibile. Nel frattempo hai perso ci che avevi detto, ossia che solo il Padre invisibile, perch non ha un superiore; perci, vinto dalla verit, hai confessato che visto da un inferiore. Voi, infatti, ritenete che inferiore il Figlio, dal quale, tuttavia, hai detto che il Padre visto, costretto dalla testimonianza del Figlio. Pi avanti vedremo come, anche a proposito dellincomprensibile, la verit ti vinca. Ad ogni modo, la questione tra noi verteva non sul comprensibile e lincomprensibile, ma sul visibile e linvisibile; in tale questione vedi che sei stato vinto, se anche tu sei visibile a te stesso. Sul Dio immortale. 4. In quarto luogo, ho trattato con te dellimmortalit di Dio applicata anche al Figlio. Poich le parole dellApostolo: Colui che

solo possiede limmortalit 13, le hai volute intendere come se fossero state dette solo del Padre, mentre Paolo non ha detto ci del Padre ma di Dio, che Padre, Figlio e Spirito Santo. Ho dimostrato quindi che anche il Figlio possiede limmortalit secondo la sostanza della sua divinit. Infatti, che fu mortale secondo la carne, chi potrebbe negarlo? Tu, daltra parte, costretto dalla evidente verit, volendo rispondermi su questo punto, hai confessato che anche Dio Figlio possiede limmortalit. Dunque, sei stato sconfitto in quello che sostenevi, ossia che lApostolo avesse detto che soltanto il Padre possiede limmortalit. N ti liberi dai vincoli della verit dicendo: In verit il Figlio ha limmortalit, ma la riceve dal Padre. Non si chiede da dove labbia, ma se ce lha. Tu, infatti, vuoi che ci che scritto si intenda riferito solo al Padre: Lui solo possiede limmortalit 14. Certamente, il Padre possiede limmortalit senza riceverla da nessuno; anche il Figlio possiede limmortalit ricevuta dal Padre; tuttavia sia il Padre che il Figlio possiedono limmortalit. Altrimenti, se il Figlio non la possiede, il Padre non lha data al Figlio, o il Figlio, dopo averla ricevuta, lha persa. Daltra parte, il Padre lha data al Figlio, n il Figlio lha persa, n il Padre, donando, ha perso ci che ha dato generando. Dunque, sia il Padre che il Figlio possiedono limmortalit, non il solo Padre. Pertanto sei costretto ad ammettere che Colui che solo possiede limmortalit non detto del solo Padre, poich ormai sei stato costretto ad ammettere che anche il Figlio possiede limmortalit. Questa, dunque, la possiede solo Dio, che non solo Padre, ma anche Figlio, ed entrambi con laggiunta dello Spirito Santo costituiscono un solo Dio. Ma perch si dica che solo Dio possiede limmortalit, dal momento che anche lanima a suo modo immortale, cos come lo sono altre creature spirituali e celesti, lo vedremo in seguito. Ora per noi basta che a quanto ho detto non hai potuto rispondere niente e che sei stato costretto ad ammettere che non solo il Padre, ma anche il Figlio possiede limmortalit, per quanto labbia ricevuta dal Padre. In che senso il Padre sia pi grande. 5. In quinto luogo, ho dimostrato in che senso il Padre sia pi grande del Figlio: non pi grande in quanto Dio, poich il Figlio coeterno al Padre, ma pi grande rispetto alla creatura umana che il Figlio ha assunto nel tempo. Allora ho ricordato la testimonianza apostolica: Perch essendo di natura divina non consider una rapina la sua uguaglianza con Dio 15. In effetti era

uguale a Dio per natura non per rapina. E rispondendo a ci tu hai detto: Chi infatti nega che il Figlio di natura divina? Penso che abbiamo gi spiegato a lungo chi sia Dio, chi il Signore, chi il Re. E " perch non consider una rapina la sua uguaglianza con Dio " questo ce lo insegn lapostolo Paolo, n noi diciamo che lui se ne appropri indebitamente. Queste tue parole non solo non dimostrano nulla contro di noi, ma sembrano essere a nostro favore. Se infatti ammetti la natura divina, perch non ammetti apertamente che il Figlio di Dio uguale a Dio? Soprattutto ci risulta chiaro dalle parole dellApostolo, quando dice: Non consider una rapina la sua uguaglianza con Dio; non hai potuto trovare cosa rispondere in difesa della tua tesi. E poich non hai potuto negare che lApostolo abbia detto questo, hai affermato n noi diciamo che lui se ne appropri indebitamente, come se non si appropri indebitamente sia la stessa cosa che dire che egli non ebbe luguaglianza con Dio. E cos si detto: Non consider una rapina la sua uguaglianza con Dio, come se si dicesse: Non pens che la uguaglianza con Dio dovesse essere presa indebitamente, per il fatto che essa era per lui qualcosa di estraneo. Un usurpatore infatti chi si appropria di una cosa daltri. Come se il Figlio, pur potendo, non volle appropriarsi di ci. E vedi con quanta stoltezza si intenda questo. Dunque, comprendi che lApostolo disse: Non consider una rapina la sua uguaglianza con Dio, perch non pens che fosse qualcosa di estraneo ci che gli apparteneva per nascita; e tuttavia, sebbene non abbia pensato che luguaglianza fosse estranea, ma sua, si umili 16, cercando per non il proprio interesse, ma il nostro. E tu, dopo aver riconosciuto che cos, presta attenzione in che modo lApostolo sia arrivato a questo. Esortando infatti i Cristiani allumilt della carit, ha detto: Ritenendo che gli altri siano superiori, non cerchi ciascuno il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Poi, per esortare, sullesempio di Cristo, a cercare e ad attendere non il proprio interesse ma quello degli altri, ha detto: Ognuno di voi abbia gli stessi sentimenti che furono in Cristo Ges: il quale, pur essendo di natura divina - natura che era sua -, non consider una rapina cio non consider cosa estranea - la sua uguaglianza con Dio; tuttavia, cercando il nostro bene non il suo, si umili senza perdere la natura divina, ma assumendo la forma di servo 17. Non infatti mutevole quella natura cos che possa umiliarsi perdendo ci che era suo, e assumendo ci che non gli apparteneva; n distrusse quello che era suo, ma piuttosto prese su di s quello che era

nostro; e poi, nella forma di servo, obbed come un uomo fino alla morte della croce. Per la qual cosa anche Dio lo esalt e gli don il nome che era sopra ogni nome 18, eccetera. Alluomo, quindi, don queste cose, non a Dio. E infatti, in quanto non era nella forma di Dio, non era eccelso, n davanti a lui si prostavano il cielo, la terra e gli inferi. Ma quando si dice: Per questo lo esalt, appare abbastanza chiaro perch lo esalt, ossia per la sua obbedienza fino alla morte di croce. Fu esaltata la stessa natura con la quale fu crocifisso, e a lui fu donato il nome che era sopra ogni nome, perch proprio con la forma di servo sia chiamato Figlio Unigenito di Dio. Pertanto, non considerare diversa da Dio la forma di Dio, cosa che non si pu affermare neppure tra gli uomini. Infatti, quando si dice: Questo uomo della forma di quelluomo, tutti intendono che uguale. Forse non vuoi intendere ci che stato detto: Essendo della forma di Dio, in modo tale da ritenere il Figlio della forma di Dio Padre, per quanto non si volesse mostrare nientaltro che luguaglianza di entrambi; ritieni, invece, che lespressione della forma di Dio debba essere intesa come riferita alla sua propria forma, perch egli senzaltro Dio? Se anche la pensi cos, non mi preoccupo molto. Poich, infatti, i cambiamenti dellet non rendono la pienezza della forma, ma il Figlio nato perfetto per generazione divina, senza dubbio, se la forma del Figlio non uguale alla forma del Padre, non vero Figlio. scritto infatti: Affinch siamo nel suo vero Figlio Ges Cristo 19. Dunque, la forma del vero Figlio non pu essere diversa dalla forma di Dio Padre. Perci, a questo punto della mia esposizione, quando con le parole dellApostolo ho dimostrato che il Figlio uguale al Padre, non hai potuto rispondere nulla in difesa della vostra tesi. Sui veri figli degli animali. 6. In sesto luogo, al fine di dimostrare che il Figlio della medesima natura del Padre, ho contrapposto allassurdit del vostro errore il parto degli animali, biasimando il vostro spirito che non ammette che il Figlio sia della medesima natura del Padre, sebbene non neghiate che sia vero Figlio. Poich Dio concesse agli animali di generare esseri ad essi uguali, per questo ho chiamato figlio non solo luomo figlio di un uomo, ma in vero anche il cane figlio del cane; e ci non per somiglianza con la generazione divina, ma per confondere coloro che sminuiscono il Figlio di Dio, i quali, pur vedendo che le nature corruttibili e mortali abbiano ununit di natura derivata dai loro genitori, non vogliono concedere al vero

Figlio di Dio di avere dal Padre la partecipazione di ununica natura, pur essendo inseparabile dal Padre, e incorruttibile ed eterno insieme al Padre. Ho detto questo anche perch, secondo voi, la condizione umana la migliore, in quanto in essa concesso crescere, affinch i figli, con la crescita, possano raggiungere la forza dei genitori. Il Figlio di Dio, invece, come sostenete ed insegnate, stato generato inferiore rispetto al Padre, e cos rimasto in modo tale da non poter raggiungere la forma del Padre, n da poter crescere. Sin a questo punto tu non hai risposto assolutamente nulla, affinch fosse chiaro da quale immenso carico di verit sei schiacciato; invece, come se respirando ti mancasse il fiato, hai ritenuto di dovermi rimproverare dicendo che un paragone tanto vergognoso relativo al figlio, sia di un uomo che di un cane, non avrebbe dovuto essere applicato ad una immensit tanto grande. A questo si dovrebbe rispondere, o piuttosto mostrare la mancanza di replica? Come se io avessi proposto questi esempi di nature terrene per mettere sullo stesso piano la corruttibilit e lincorrutibilit, la mortalit e limmortalit, le cose visibili e invisibili, le cose temporali e quelle eterne, e non piuttosto per convincere su cose piccole e infime voi, che sbagliate in cose grandi ed eccelse, e che non ritenete bene che il Creatore, sommamente buono, abbia concesso anche alle creature pi meschine ed umili, per quanto siano molto diverse da quello che lui stesso , la facolt di generare esseri uguali a loro. E non vi rendete conto quale infamia affermate dicendo che gli uomini e i cani, e le altre creature di questo genere, possono avere figli veri - figli che la verit creatrice ha concesso loro di generare -, e che il vero Figlio di Dio non sia la stessa verit. O se, obbligati dalla Sacra Scrittura, ammettete che sia vero Figlio, vi chiediamo di riconoscere che non degenere. E degenere in che modo? Ascoltino i cattolici, da dove traggono vergogna gli eretici. Il figlio di un uomo forte, qualora non abbia la forza, ritenuto degenere; tuttavia un uomo, poich anche il padre lo ; anche in una vita differente, infatti, la sostanza non diversa. Voi volete che lunigenito Figlio di Dio sia cos degenere da negargli la stessa sostanza del Padre. Sostenete con ostentazione che, nato inferiore, rimasto inferiore; non concedete nessuna et nella quale possa essersi accresciuto, non concedete la medesima forma con la quale possa essere uguale. Alla sua natura sottraete tante cose che mi meraviglio con che faccia possiate ritenerlo vero Figlio, a meno che voi non pensiate, con infelicissimo

errore, che non si possa giungere alla gloria dellunico Padre se non attraverso loltraggio dellunico Figlio. Sulla grandezza del Figlio. 7. In settimo luogo, ho detto: Riconosciamo il Figlio Dio grande a tal punto che lo proclamiamo uguale al Padre. Pertanto, senza motivo hai voluto dimostrare con prove e molte parole ci che noi riconosciamo con fermezza. E a queste mie parole ho aggiunto una esposizione nella quale ho reso conto del perch il Figlio, pur essendo uguale al Padre, dica tuttavia che il Padre il suo Dio, quando afferma: Salgo al Padre mio e al Padre vostro, mio Dio e Dio vostro 20. Ci perch tu avevi ricordato questa testimonianza evangelica, con la quale hai ritenuto di dimostrare che il Figlio non uguale al Padre. Io, pertanto, rispondendo a queste tue affermazioni, ho detto che il Padre Dio anche dellunigenito Figlio, in quanto questi si fatto uomo ed nato da una donna; e questo ci che dice nel Salmo, quando ha annunziato quello che sarebbe avvenuto: Dal grembo di mia madre tu sei il mio Dio 21, per dimostrare con ci che il Padre suo Dio, perch il Figlio si fatto uomo. Come uomo, infatti, nato dal ventre della madre; e come Dio fatto uomo nato da una vergine: cosicch il Padre non solo Padre di colui che gener da se stesso, ma in realt anche Dio di colui che cre uomo dal ventre della madre. Volendo rispondere a queste affermazioni tu hai detto molte cose, e hai addotto molte testimonianze, che non ti aiutano per niente. In nessun modo hai potuto scoprire perch stato detto: Dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio, sebbene tu abbia citato le stesse parole della Sacra Scrittura. Non so assolutamente perch tu abbia citato in quel luogo la testimonianza di un altro salmo, dove sta scritto: Con te il principato nel giorno della tua potenza, tra santi splendori, dal seno prima dellaurora ti ho generato 22. Qui, infatti, non la persona del Figlio che dice: " Dal tuo seno ", o " Dal ventre tuo, tu sei il mio Dio ". Quella generazione ineffabile, sebbene derivi dal seno del Padre: questo il significato, perch Dio ha generato Dio da se stesso, cio dalla sua sostanza, come, quando nacque dal seno della madre, luomo gener luomo. Cos potremmo intendere che in entrambe le generazioni non sono diverse le sostanze di colui che nato e di coloro dai quali nato. Certamente diversa la sostanza di Dio-Padre e della madre umana; non per diversa la sostanza Dio-Padre e Dio-Figlio; come non diversa la sostanza della madre umana e del figlio umano. Ad ogni modo, ascolta cosa dice il Figlio

nella profezia: Dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio 23. Non tentare di nascondere cose evidenti con molte parole non necessarie alla circostanza. Colui che dal suo seno Padre del Figlio, suo Dio dal ventre della madre, non dal suo. A questo non hai potuto assolutamente rispondere. Sulla sottomissione del Figlio. 8. In ottavo luogo, ti ho risposto riguardo alla sottomissione con la quale il Figlio sottomesso al Padre, poich tu avevi detto: Con la sua sottomissione stabil che vi era un solo Dio. Ho risposto che questo pu essere interpretato correttamente nel senso che il Figlio, in quanto uomo, sottomesso al Padre. N bisogna meravigliarsi di ci, dal momento che si legge senza dubbio che, secondo la stessa forma di servo, era sottomesso anche ai genitori 24 , e di lui sta scritto: Eppure lo hai fatto poco meno degli angeli25. E, come per rispondere a questo, tu hai detto che mi sono espresso nel miglior modo possibile, poich per la forma di servo era soggetto anche ai genitori. Poi, come per dimostrare che era a tuo favore ci che vedevi essere contro te, ed anche per gli uomini imprudenti e meno attenti che leggeranno queste cose, come se ti obbligassero a rispondere, quando non sapevi cosa dire, aggiungi e dici: Se risulta sottomesso ai genitori che lui stesso ha creato, perch tutte le cose sono state create per mezzo di lui (sappiamo infatti che il Figlio fu generato dal Padre non dopo i tempi, bens prima dei tempi); se dunque - dici - era sottomesso ai genitori, come lautorit delle Sacre Scritture proclama con grandissima chiarezza, quanto pi sar sottomesso al Padre che lo ha generato tale e tanto grande, secondo quanto dice Paolo: " Quando tutto sar stato sottomesso al Figlio, allora anche lo stesso Figlio sar sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa " 26?. Si potrebbe pensare che queste tue parole siano state dette da me e certamente siano mie, se a coloro che ti ascoltano mentre parli, e che poi leggeranno tutte queste cose, non apparisse chiaramente che sei stato tu a pronunciarle. Chi infatti crederebbe che voi potete essere daccordo con noi nellaffermare che Cristo sottomesso secondo la forma di servo, e non secondo la forma di Dio? Se lo Spirito Santo adora il Padre. 9. In nono luogo, ti abbiamo chiesto di dimostrare, se tu ne sei capace, attraverso le sacre Scritture se lo Spirito Santo adora il

Padre. Questo infatti avevi detto; ma, come mostra bene la tua stessa esposizione, alla quale ho risposto, non lo avevi dimostrato. Quindi osserva che cosa hai risposto con la successiva esposizione a questa mia indagine. Infatti, hai detto quanto hai voluto sul giudizio del Figlio, cosa che anche noi crediamo assai fedelmente, e sulla sottomissione, che non neghiamo che il Figlio accorda al Padre secondo la forma di servo. Quando sei arrivato a dimostrare che il Padre adorato dallo Spirito Santo, sei ritornato a quei gemiti, riguardo ai quali gi prima ti avevo risposto, secondo luso delle Sacre Scritture, con quella espressione in cui si dice: E lo stesso Spirito intercede con gemiti inesprimibili 27. Noi crediamo che lo Spirito Santo non possa mai stare senza gemiti, poich non si trova nessun giorno, nessuna ora, nessun istante in cui non vengano proferite a Dio preghiere dai santi in ogni luogo, qui da alcuni, l da altri. Poich tuttavia non esiste tempo esente dalle preghiere dei santi, dal momento che di giorno e di notte, mentre gli uni sono riconfortati dal cibo e dal bere, altri fanno qualsiasi altra cosa, altri dormono, non mancano comunque coloro che il desiderio santo spinge a pregare, cos capita che lo Spirito Santo, che vicino a tutti in ogni luogo, non pu desistere dai gemiti neanche per poco tempo, la qual cosa di estrema miseria, se costretto a gemere per le preghiere di chiunque. A meno che non si intenda lintercedere con gemiti inesprimibili nel modo in cui ho detto, ossia nel senso che lo Spirito fa intercedere i santi con gemiti di santi desideri, ai quali infonde il pio affetto della grazia spirituale. Ho spiegato che ci sono modi simili di espressione, quando, attraverso la causa efficiente, si vuol significare leffetto prodotto, come diciamo freddo pigro, perch rende pigri, e giorno triste o lieto, perch rende tristi o lieti; cos, potrei ricordare anche le parole delle Sacre Scritture, quando Dio dice ad Abramo: Ora so 28, che non vuol dire nientaltro che: Ora ho fatto in modo che tu sappia; non bisogna dire infatti che allora Dio ha conosciuto, perch, anche prima che accadesse, non avrebbe mai potuto ignorarlo. E non sei riuscito ad interpretare diversamente questi modi di espressione riguardanti le parole divine; in nessun caso, comunque, avresti dovuto ricorrere di nuovo a questi gemiti. Nessuno infatti sente cos riguardo allo Spirito Santo, a meno che non senta secondo la carne non secondo lo spirito. Per quanto ti si conceda che lo Spirito Santo preghi in favore dei santi nel modo in cui tu senti questo, una cosa sollecitare o pregare, unaltra adorare. Chiunque prega, chiede; non tutti quelli che adorano chiedono, n chiunque chiede, adora.

Ripensa allabitudine dei re, che erano spesso adorati, e non pregati; talvolta pregati, e non adorati. E per questo non hai potuto dimostrare in nessun modo che il Padre adorato dallo Spirito Santo. Come il Padre, il Figlio e lo Spirito S. siano un unico Dio. 10. In decimo luogo, ho discusso con te perch comprendessi in che modo la stessa Trinit, che diciamo essere di ununica sostanza, per unione ineffabile sia un unico Dio; troviamo infatti che, di diverse sostanze, cio dello spirito delluomo e dello Spirito del Signore, si dice che sono un solo spirito in virt dellunione con la quale luomo unito a Dio, come afferma lApostolo: Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito 29. Rispondendo a questo, o piuttosto non tacendo, ti sei sforzato di dimostrare come il Padre e il Figlio siano una cosa sola non per lunit della natura, ma per lunit della volont. Certo siete soliti affermare questo, ma solo quando vi si obiettano le parole del Signore: Io e il Padre siamo una cosa sola 30. Io, invece, con questo passo non ho voluto provare che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una cosa sola, cosa che crediamo con tutta sicurezza e fermamente per lunit della sostanza, ma che la stessa Trinit un unico Dio. Altro dire che sono una cosa sola, altro dire che sono un unico Dio. Distingui " " e " sono". LApostolo non dice: " Coloro che sono uniti al Signore sono una cosa sola ", dato che diversa la sostanza, ma dice: Chi unito al Signore, un solo spirito. Se poi voi, quando, parlando dei due, si dice: " uno " (unus) e si specifica quale uno, come dice lApostolo: un solo spirito, ritenete che sia la stessa cosa di quando dei due si dice: " Sono una cosa sola " (unum) e non si specifica quale cosa sola, come afferma il Salvatore: Io e il Padre siamo una cosa sola, perch non dite che il Padre e il Figlio sono un solo Dio? Perch quando sentite: Ascolta Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo31, volete interpretarlo solo riferito al Padre? Certo, il Padre Signore Dio e il Figlio Signore Dio: perch per voi non sono entrambi un unico Signore Dio, come per il santo Apostolo lo spirito delluomo e lo Spirito del Signore sono un solo spirito? Quale utilit porta alla vostra causa il fatto che diciate che questo si realizza per laccordo della volont? Senza dubbio c questo accordo, ma solo quando diversa la natura, come diversa la natura delluomo e del Signore, si pu dire: Colui che unito al Signore, certo per consenso della volont, un solo spirito. Se dunque non volete affermarlo per

lunit della sostanza, ditelo per laccordo della volont, ma alfine ditelo: in qualsiasi modo dite che il Padre e il Figlio sono un unico Dio. Ma non lo dite per non essere costretti ad affermare, cosa che mai avete voluto fare, che si riferiscono ad entrambi, non soltanto al Padre le parole: Ascolta Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 32, poich non volete affermare che lo Spirito Santo Dio, non volete confessare che Signore. Dite, lo ripeto, in base a quale ragione volete che il Padre e il Figlio siano un unico Dio Signore, affinch servendo il Padre e il Figlio non serviate due di e due signori contro il precetto di Dio, ma un solo Signore. Ma ora su questa questione sia sufficiente quanto si detto. Penso che dopo aver letto questo, se deporrai la rivalit non negherai che non hai potuto rispondere niente alle parole che ho citato dellApostolo: Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito 33. Sul tempio dello Spirito Santo. 11. In undicesimo luogo, ho dimostrato che lo Spirito Santo Dio, come testimonia lApostolo quando, a proposito del tempio dello Spirito che siamo noi stessi, dice: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 34 E ancora: Non sapete che il vostro corpo tempio dello Spirito Santo che in voi e che avete da Dio? 35 Tu a questo non hai risposto nulla. Hai detto infatti: Accetto il testo che hai proposto: " Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? ". Infatti Dio non abita in un uomo che non sia stato prima santificato e purificato dallo Spirito Santo. E in questo modo hai voluto dare ad intendere che lo Spirito Santo non detto Dio, e che noi non siamo tempio dello Spirito Santo, ma di Dio, dato che stato detto: Siete tempio di Dio. Ed stato aggiunto: Lo Spirito di Dio abita in voi, perch lo Spirito Santo purifica il tempio di Dio, non il suo; solo quando egli lo avr purificato, allora Dio vi abiter. Quale assurdit derivi da questa tua interpretazione, non voglio dirlo ora. Ora infatti devo dimostrare come, parlando molto, non hai detto nulla di pertinente al tema. Infatti, hai abbandonato la questione e hai avviato una lode dello Spirito Santo che hai sviluppato abbondantemente contro te stesso. Ho detto contro te stesso, perch non vuoi chiamare Dio colui la cui divinit sei stato costretto a professare in una cos grande lode. Hai affermato infatti che egli unico, che presente ovunque, che non manca a nessuno per santificarlo, che in qualsiasi parte qualcuno voglia essere cristiano e pregare Dio, che si manifesta nello stesso momento sia in oriente sia in occidente a tutti coloro che sono

battezzati in Cristo. Questo lo diciamo anche noi. Ma lungi da noi il negare che sia Dio colui che definiamo tale e tanto grande; ci si dimostra assai prontamente e facilmente anche attraverso il suo tempio, che siamo noi. Infatti, se non fosse nostro Dio, non avrebbe potuto averci come tempio. Tu, per occultarlo e per distogliere le menti degli uomini dalla luce della verit, nel tuo discorso non hai voluto che si intendesse dello Spirito Santo tutto ci che hai detto del tempio di Dio; del tempio dello Spirito Santo, poi, hai completamente taciuto, come emerso in modo del tutto palese. Quando, infatti, ti ho citato due testimonianze dellapostolo Paolo, la prima che dice: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 36, la seconda che dice: Non sapete che il vostro corpo tempio dello Spirito Santo che in voi? 37, perch ti sei comportato con inganno tale da ricordare solo una delle testimonianze, quella in cui si dice: Siete tempio di Dio, e tacere laltra, in cui si dice: Il vostro corpo tempio dello Spirito Santo che in voi? Ti chiedo perch hai fatto questo, se non perch non avresti potuto provare in alcun modo che non era nostro Dio colui che ci ha come tempio. Senza dubbio lo avremmo riconosciuto come Dio se la Sacra Scrittura ci avesse ordinato di costruirgli un tempio di legno e pietra. Il Padre e il Figlio sono una cosa sola. 12. In dodicesimo luogo, ti ho esortato a rendere manifesto, se ti era possibile, da quale autorit divina sia stato detto che sono una cosa sola (unum) quelle realt le cui sostanze sono diverse. Tu, poi, volendo rispondere a questo, non hai potuto addurre alcun argomento. Per, costretto da grandi angustie, hai osato affermare che gli apostoli sono una cosa sola con il Padre e con il Figlio. Questo Cristo non lo ha affatto detto. Cos, da te stato detto che il Padre, il Figlio e gli apostoli sono una cosa sola. Cristo infatti non ha detto: "Perch loro e noi siamo una sola cosa ", ma: Perch siano una sola cosa, come lo siamo noi. Infatti, per citare proprio le parole del Vangelo, Cristo ha detto: Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perch siano una cosa sola, come noi. Forse ha detto: "Perch siano una cosa sola con noi ", o " Perch loro e noi siamo una sola cosa "? Ugualmente poco dopo ha detto: Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perch tutti siano una cosa sola. E non ha detto: " Perch siano una cosa sola con noi ". Poi prosegue: Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi in noi una cosa sola.

E non ha detto: " Perch siamo una cosa sola ", o: " Che siano una cosa sola con noi "; ma: Siano in noi una cosa sola, perch coloro che sono una cosa sola per natura, dato che sono uomini, siano una cosa sola anche nel Padre e nel Figlio. Non, per, che siano una cosa sola con il Padre e con il Figlio, ossia non che questi e quelli siano una cosa sola. Inoltre aggiunge: Perch il mondo creda che tu mi hai mandato e la gloria che tu hai dato a me, io lho data a loro, perch siano una cosa sola come noi siamo una cosa sola. Io in loro e tu in me, perch siano perfetti nellunit 38. Avendo ripetuto tante volte: Che siano una cosa sola, tuttavia non ha detto in nessun luogo: " Che loro e noi siamo una cosa sola ", cio che siano una sola cosa con noi, ma ha detto o in noi, o come noi; cio, loro in conformit con la loro natura, noi con la nostra. Voleva infatti che loro, che erano una cosa sola per natura, per il fatto stesso di essere una cosa sola, fossero perfetti. Infatti, non perch dice: Siate voi dunque perfetti come perfetto il Padre vostro celeste 39, vuole che loro, per lunit della natura, siano uniti a Dio, come se fosse una sola e identica la loro natura e la sua, ma vuole che siano perfetti nella loro natura, come Dio perfetto nella sua, sebbene siano diverse e non una sola. Perch se non siamo in lui, non possiamo in alcun modo esistere. E non come in lui sono tutti, dato che egli contiene tutto ci che ha creato, ragione per la quale di lui si dice: Non lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo 40, ma come in lui sono coloro dei quali stato detto: Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore 41. Da ci si spiega anche quel passo: Sposi chi vuole, purch ci avvenga nel Signore 42. Dunque, non hai potuto rispondere quando si detto: " Sono una cosa sola " di quelle realt la cui sostanza non una sola, bens diversa; tuttavia, in un passo oscuro hai voluto insinuare che gli apostoli sono una cosa sola col Padre e col Figlio, come se gli apostoli, il Padre e il Figlio fossero una cosa sola, quando chiaro che la sostanza degli apostoli diversa da quella del Padre e del Figlio. Ma poich evidente che Cristo non ha mai detto: " Perch essi e noi siamo una cosa sola ", o: " Che siano una cosa sola con noi ", risulta chiaro che tu non hai potuto risponderci, e hai voluto ingannarci. La testimonianza che il Padre ha dato al Figlio. 13. In tredicesimo luogo, ti ho avvertito che il Padre non maggiore del Figlio, per il fatto che il Padre ha dato testimonianza al Figlio. Infatti, ho ricordato che anche i profeti hanno dato

testimonianza di lui, e non per questo puoi dire che siano pi grandi. Avevi detto che il Padre ha dato testimonianza al Figlio, e io ho accolto questa affermazione come se con essa tu volessi provare che chi d testimonianza a qualcuno pi grande di lui; poich, tuttavia, nella tua ulteriore esposizione hai del tutto taciuto questo punto, ho interpretato il tuo silenzio come un consenso, bench sia possibile che tu abbia ricordato che il Padre ha dato testimonianza al Figlio, per provare con ci che luno e laltro sono distinti e non che luno sia maggiore dellaltro. Ma che il Padre sia una cosa e il Figlio sia unaltra, dato che il Padre non lo stesso che il Figlio, un dogma comune a noi e a voi contro i Sabelliani. Costoro, infatti, dicono che il Figlio non distinto, ma identico al Padre. Noi invece sosteniamo che il Padre e il Figlio sono distinti e tuttavia diciamo che ci che il Padre, anche il Figlio. Lamore del Padre e del Figlio. 14. In quattordicesimo luogo, alle parole: Leggo prediletto e credo che il Padre sia colui che ama e il Figlio colui che amato, ho risposto: Dici, per, che tra il Padre e il Figlio c diversit, perch il Padre ama e il Figlio amato. Come se potessi negare che anche il Figlio ama il Padre. Poi ho aggiunto: Se entrambi si amano vicendevolmente, perch negate che siano di una sola natura? E in verit ho detto questo perch non negassi che la natura di entrambi una sola, dato che hai tu stesso affermato che uno ama e laltro amato. Rispondendo a ci, tu hai ammesso che anche il Figlio ama il Padre, ma non hai voluto ammettere che siano di una sola natura. Come se il Figlio amasse il Padre come una creatura ama il Creatore, non come lUnigenito ama colui che lo ha generato; cos, avete voluto che, per la diversit della sostanza, il Figlio fosse degenere. Linvisibilit della Trinit. 15. In quindicesimo luogo, ho detto, ugualmente, che la Trinit invisibile, non solo il Padre; ma solo il Figlio apparso visibilmente nella forma di servo, per la quale ha detto: Il Padre pi grande di me 43. Ma poich la divinit si mostrata ai Padri, ho detto che ci avvenuto attraverso una creatura subordinata, non nella sua propria natura, in virt della quale la Trinit invisibile. E per provare ci, ho ricordato Mos che diceva a colui col quale parlava faccia a faccia: Se ho trovato grazia davanti a te, mostrati a me

chiaramente 44, affinch comprendessi in che modo vedeva colui che desiderava gli si mostrasse chiaramente. Poich senza dubbio, se avesse visto Dio nella sostanza in cui Dio , certamente non avrebbe chiesto che gli si mostrasse chiaramente. Ho detto anche che Cristo creatore delle cose visibili e invisibili, per provare che egli, nella sua propria sostanza, non visibile, se da lui poterono essere create non solo le cose visibili, ma anche quelle invisibili. Ti sei sforzato di rispondere a questo, e quante cose hai detto che non riguardano la questione, lo vedano i lettori; tuttavia non hai osato dire nulla riguardo a Mos, per quale ragione, cio, voleva che Dio, con il quale parlava, gli si mostrasse chiaramente, se effettivamente vedeva la sua natura e la sua sostanza. E inoltre non hai cessato di affermare che il Figlio di Dio creatore delle cose invisibili, e che, prima di assumere la forma di servo, fu visibile nella forma di Dio; per, precedentemente, tu stesso avevi confessato che il Figlio, invisibile nella sostanza della sua divinit, pot essere visto nella forma di servo. Su Dio solo sapiente. 16. In sedicesimo luogo, poich affermasti che solo del Padre lApostolo ha detto: A Dio che solo sapiente 45, io ho replicato: Dunque solo il Padre Dio sapiente e non sapiente la stessa Sapienza di Dio, che Cristo, di cui lApostolo dice: " Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio! " 46. Poi ho aggiunto: Ci manca che affermiate (perch non osate farlo?) che la Sapienza di Dio stolta. A questo tu hai replicato: San Paolo apostolo proclama sapiente solo il Padre, dicendo: " A Dio che solo sapiente ". Ma bisogna verificare il criterio per cui egli il solo sapiente; non perch Cristo non sia sapiente. Poi hai proseguito e hai aggiunto in che modo professi che anche Cristo sapiente. Poi, dopo aver intrecciato alcuni argomenti che non riguardano la questione, per prolungare il tuo discorso e il tempo, hai inserito anche questo fra le tue parole: Ma solo il Padre veramente sapiente. Come se lApostolo avesse detto: Al Padre che solo sapiente, quando invece ha detto: A Dio che solo sapiente, poich Dio anche il Figlio, cosa che anche voi ammettete; Dio anche lo Spirito Santo, sebbene voi non lo ammettiate, e questa Trinit il solo Dio sapiente, che mai ha potuto n potr essere stolto; non partecipe della sapienza per grazia, ma sapiente per limmobilit e limmutabilit della sua natura. Infatti, se ti dicessi: O uomo che ti vanti del nome cristiano, Cristo sapiente in modo da non essere veramente sapiente?

Dunque Cristo, che vero Dio, non veramente sapiente? Non saresti sconcertato da questa domanda cos da rispondere immediatamente che Cristo veramente sapiente? Che significa ci che hai detto: Ma il solo davvero sapiente il Padre? Certamente gi ti accorgi a che punto sei arrivato e da quale bestemmia devi distoglierti. Su Dio non creato. 17. In diciassettesimo luogo, ho trattato con te del fatto che anche il Figlio, non solo il Padre, increato, ossia non stato creato. Avevi detto, infatti, che voi annunciate un solo Dio, poich uno sopra ogni cosa non nato, non creato. Dunque, rispondendo alla tua audacia, ho detto: Allo stesso modo, poi, affermi che il Padre non creato, come se fosse creato il Figlio, attraverso cui sono state create tutte le cose. Poi ho aggiunto: Sappi che il Figlio stato creato, ma nella forma di servo. Infatti, nella forma di Dio non pu essere stato creato, tanto che attraverso di lui sono state create tutte le cose. Se, infatti, anchegli fosse creato, non ogni cosa sarebbe stata creata attraverso di lui, ma il restante. A questo tu, con tutto il tuo discorso prolisso, non hai trovato nulla da replicare, cos che ti sei del tutto ammutolito, come se non lo avessi ascoltato. Sul Padre non generato. 18. In diciottesimo luogo, ho ritenuto di dover trattare con te anche del Padre non nato, cio non generato e ho detto: Certamente non dico che il Figlio sia ingenito, ma il Padre genitore, il Figlio generato. Il Padre, per, lo gener come lui ; altrimenti non vero Figlio, se il Figlio non ci che il Padre. In questo senso abbiamo parlato precedentemente della nascita degli animali. Anche a questo tu non hai replicato nulla n di vero n di falso. Luguaglianza dello Spirito Santo col Padre. 19. In diciannovesimo luogo, poich mi avevi chiesto che ti dimostrassi che lo Spirito Santo uguale al Padre, ti ho risposto: Poi che senso ha chiedermi di dimostrarti che lo Spirito Santo uguale al Padre, come se tu mi avessi dimostrato che il Padre maggiore dello Spirito Santo? Hai potuto dimostrarlo del Figlio, relativamente alla forma di servo. Sappiamo infatti che stato detto che il Padre maggiore del Figlio, poich il Figlio esistito

nella forma di servo, e ancora nella forma umana che elev al cielo; perci di lui si dice che ancora " intercede per noi " 47. E questa stessa forma immortale sar eterna nel regno; perci si dice: " Anche lui, il Figlio, sar sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa " 48. Infatti, in relazione allo Spirito Santo, che non ha assunto nessuna creatura nella unit della sua persona, sebbene si sia degnato di manifestarsi visibilmente attraverso una creatura e nellaspetto di una colomba e di lingue di fuoco 49, mai si detto che il Padre pi grande di lui; mai si detto che lo Spirito Santo abbia adorato il Padre, mai che minore del Padre. Tu hai voluto rispondere a questo, tuttavia non hai risposto. Infatti, non hai potuto dimostrare che, in qualche passo, il Padre sia stato detto pi grande dello Spirito Santo, come il Figlio per la forma di servo disse: Il Padre pi grande di me 50. E mentre io ho detto che lo Spirito Santo non ha assunto alcuna creatura nella unit della sua persona, tu hai detto che lo Spirito Santo apparso come colomba e fuoco nello stesso modo in cui Cristo apparso come uomo, come se la colomba e lo Spirito o il fuoco e lo Spirito fossero una persona, nello stesso modo in cui il Verbo e luomo sono una persona. Quelle figure certo sono apparse in un momento preciso per mostrare in maniera visibile, con un segno, lo Spirito Santo invisibile: la colomba, simbolo dellamore santo, e il fuoco, simbolo della luce e del fervore della carit. E portato a termine il compito di essere un segno, quelle figure corporee sparirono e cessarono di essere oltre, come la colonna di una nube, oscura di giorno, luminosa di notte 51. Infine, perch non si ritenesse che la colomba o la fiamma riguardassero la sostanza dello Spirito Santo, o che la natura di una cos grande maest si fosse trasformata in questi esseri visibili, o che li avesse assunti nellunit della sua persona, mai pi si legge che lo Spirito Santo sia apparso in tal modo. Cristo, invece, non ha assunto temporaneamente la forma umana, nella quale apparso agli uomini, per poi lasciare quella figura; al contrario, rimanendo invisibile nella forma di Dio, ha assunto nellunit della sua persona la forma di uomo visibile. Non solo nato in essa da madre umana, ma anche cresciuto in essa e ha mangiato e bevuto e dormito in essa, ed stato ucciso in essa, ed risorto in essa, ed asceso al cielo e siede alla destra del Padre in essa, e verr a giudicare i vivi e i morti in essa, e nel suo regno in essa star sottomesso a colui che gli ha sottomesso ogni cosa. Ora ho spiegato un po pi ampiamente, perch tu le comprendessi, queste cose dette brevemente nella mia risposta; tu non hai voluto rivolgere

lattenzione ad esse n considerarle, precipitando in una tale bestemmia da sostenere (oh orrore!) che la natura divina di Dio e dello Spirito Santo si pu trasformare ed mutevole. Infatti queste sono parole tue: Ci che ho esposto sullinvisibilit di Dio onnipotente, anche tu stesso, sia pure con unaltra finalit, pur tuttavia lo hai sostenuto con tue parole, cio che lo Spirito Santo stato visto sotto forma di colomba, e anche sotto forma di fuoco. Il Figlio, certamente, sotto forma di uomo; ma il Padre, n sotto forma di colomba, n sotto forma di uomo; mai si trasform in una qualche forma, e mai si trasformer. A proposito di ci sta scritto: " Io sono colui che sono, e non muto " 52. Poi aggiungi: Il Figlio, certamente, gi costituito nella forma di Dio, come tu stesso hai affermato, prese la forma di servo, che non prese il Padre; ugualmente lo Spirito Santo assunse laspetto di colomba, che non assunse il Padre. Sappi dunque che, poich uno solo invisibile, uno solo anche incomprensibile e immenso. Forse avresti detto questo se avessi potuto pensare ci che dici secondo lo spirito e non secondo la carne? Infatti sei un uomo tu che leggi nelle Sacre Scritture: Io sono colui che sono, e non muto. E poich queste parole si riferiscono non solo al Padre, ma alla stessa Trinit, che un solo Dio, tu, attribuendole soltanto al Padre, credi che il Figlio sia mutevole! Credi mutevole lUnigenito attraverso il quale sono state create tutte le cose; credi mutevole colui del quale il Vangelo dice: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio, e: Tutto stato fatto per mezzo di lui 53. Che dire dello Spirito Santo, quando credi mutevole colui che professi vero Figlio di Dio e vero Dio? Certo, non lo crederesti se credessi come cattolico che la forma di servo stata assunta dalla forma di Dio e non che la forma di Dio si trasformata in forma di servo. E penseresti non secondo la carne, ma secondo lo spirito che, assunto luomo visibile, rimasto il Dio invisibile; e non saresti diffidente contrastando, ma, comprendendo, lo vedresti. E potresti convenientemente considerare che lo Spirito Santo, rimanendo nella sua natura invisibile senza averla in alcun modo mutata o trasformata in figura di fuoco o di colomba, quando volle apparso visibile attraverso una creatura sottomessa 54. Ricordati tuttavia che, contro la mia affermazione, non hai potuto dimostrare con alcuna testimonianza divina che il Padre pi grande dello Spirito Santo e che il Padre adorato dallo Spirito Santo. Bench il Padre sia ingenito, tuttavia il Figlio uguale a Lui.

20. In ventesimo luogo, alle tue parole sul Figlio: Se fosse uguale al Padre, certamente sarebbe identico; se fosse identico, certamente sarebbe non nato, io ti ho risposto: Ma a proposito del Figlio dici: Se fosse uguale al Padre, certamente sarebbe identico; ci significa che, poich non ingenito, non sembra identico. Potresti dire che non era uomo quello generato da Adamo, dato che lo stesso Adamo non generato, ma creato da Dio? Se poi Adamo pot esistere senza essere generato, e tuttavia pot generare un essere come se stesso, non vuoi che per Dio non sia stato possibile generare un Dio uguale a s? Non mi meraviglio che tu non abbia trovato alcuna risposta a questo, ma ti lodo apertamente perch non hai tentato di rispondere. Magari lo avessi fatto in ogni occasione! Infatti, nei nostri discorsi non hai mai potuto trovare cosa rispondere, e tuttavia non hai mai voluto tacere. Ma poich nelle altre circostanze hai detto cos tante parole non necessarie alla questione che stiamo trattando e, parlando, hai consumato il tempo, ti dobbiamo ringraziare quando, vedendo che non potevi confutare alcuni argomenti, hai preferito ometterli con un silenzio assoluto.

1 - Rm 10, 10. 2 - 1 Cor 8, 4. 3 - Dt 6, 4. 4 - Dt 6, 13. 5 - 2 Cor 5, 20-21. 6 - Rm 8, 3. 7 - Rm 6, 10. 8 - Gal 3, 13. 9 - Rm 6, 6. 10 - Dt 21, 23. 11 - Gn 3, 19.

12 - Gv 6, 46. 13 - 1 Tm 6, 16. 14 - 1 Tm 6, 16. 15 - Fil 2, 6. 16 - Fil 2, 7. 17 - Fil 2, 5-7. 18 - Fil 2, 8-9. 19 - 1 Gv 5, 20. 20 - Gv 20, 17. 21 - Sal 21, 11. 22 - Sal 109, 3. 23 - Sal 21, 11. 24 - Cf. Lc 2, 51. 25 - Sal 8, 6. 26 - 1 Cor 15, 28. 27 - Rm 8, 26. 28 - Gn 22, 12. 29 - Cf. Rm 8, 5. 30 - 1 Cor 6, 17. 31 - Gv 10, 30. 32 - Dt 6, 4. 33 - 1 Cor 6, 17. 34 - 1 Cor 3, 16.

35 - 1 Cor 6, 19. 36 - 1 Cor 3, 16. 37 - 1 Cor 6, 19. 38 - Gv 17, 11-23. 39 - Mt 5, 48. 40 - At 17, 27. 28. 41 - Ef 5, 8. 42 - 1 Cor 7, 39. 43 - Gv 14, 28. 44 - Es 33, 11-13. 45 - Rm 16, 27. 46 - 1 Cor 1, 24. 47 - Rm 8, 34. 48 - 1 Cor 15, 28. 49 - Cf. Mt 3, 16; At 2, 3. 50 - Gv 14, 28. 51 - Cf. Es 13, 21-22. 52 - Es 3, 14; Ml 3, 6. 53 - Gv 1, 1. 3. 54 - Cf. At 2, 3; Mt 3, 16. LIBRO SECONDO

Prefazione: allusione al contenuto del libro. Ormai largomento richiede che, nello spazio che rimane, con laiuto di Dio, io adempia la mia promessa. Infatti, nellesordio di questa opera dicevo: Prima dimostrer che tu non hai potuto confutare ci che io detto; poi, a mia volta, io confuter, per quanto sar necessario, quello che hai detto tu stesso. Poich, dunque, con laiuto di Dio, ho dimostrato, come ho potuto, che tu non sei stato in grado di confutare le cose che io ho detto, mi rimane da confutare ci che hai detto tu, nel modo in cui sar capace con laiuto di Dio. Pertanto, in questa discussione che ora intraprendo, non rievocher le tue esposizioni, alle quali subito ho controbattuto con le mie, confuter, invece, quellultima esposizione tanto prolissa che mi ha sottratto, quel giorno, lo spazio di una risposta, in modo tale che, se colui che ci governa vorr, tu possa trovare pace nella luce della verit, se non ami le tenebre della contesa. In primo luogo, dunque, eviter di rispondere a quanto, di ci che hai detto, superfluo. Infatti, tra di noi si tratta la questione se il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo siano, come affermi tu, di una sostanza diversa, o piuttosto se sono, come noi affermiamo, di ununica ed identica sostanza, e se un solo Dio la stessa Trinit, pur essendo noi concordi nellaffermare che il Padre non colui che il Figlio, n il Figlio colui che il Padre, n il Padre o il Figlio sono colui che lo Spirito Santo . Pertanto, tutto ci che hai affermato nella tua esposizione tanto prolissa, con la quale intendevi dimostrare che una persona il Padre, unaltra il Figlio, unaltra ancora lo Spirito Santo, nel momento in cui trattate con noi, riconosci che superfluo; e se ti capiter di dover vincere i Sabelliani, rivolgi contro di loro, se ti aggrada, queste armi comuni a noi e a voi. Hai inoltre speso molte parole, per dimostrare che il Signore Ges Cristo Dio grande: che cosa ci importa, dal momento che lo diciamo anche noi? Hai proferito anche grandi e vere lodi dello Spirito Santo, ma noi possiamo solo aumentarle, non negarle; pertanto, non era necessario che tu pronunciassi contro di noi quelle lodi che noi pronunciamo daccordo con te. Forse non confessiamo entrambi che Cristo siede alla destra del Padre? Tuttavia, hai voluto provare questo chiamando a testimoni le parole divine, come se noi lo negassimo in qualche altro luogo. Entrambi sappiamo e professiamo che Cristo si incarn; e tuttavia per insegnare ci tu hai citato le testimonianze divine, come se noi ci opponessimo. Questi e altri argomenti che illustrer nei luoghi corrispondenti, per i quali hai speso una fatica inutile, per prendere

e per guadagnare tempo, devo affrontarli solo per ricordarli, non per confutarli con la discussione. Parlare in modo conforme al timore di Dio. 1. Tu affermi che io parlo protetto dallaiuto dei prncipi, non secondo il timore di Dio, pur sapendo che ci fu imposto di pregare per i re, affinch vengano a conoscenza della verit 1; di ci che stato compiuto in alcuni noi rendiamo grazie a Dio, voi invece vi rammaricate. Ma le nostre parole indicano a coloro che hanno retto sentire chi di noi parla secondo il timore di Dio, se colui che loda Dio Padre cos da innalzare a lui la lode di aver generato il Figlio uguale a Lui, o se colui che disonora il genitore e il figlio cos da dire che il primo non pot generare un figlio simile a Lui in tutto, e che il secondo non degener una volta nato, ma nacque degenere. Cristo ha un nome che al di sopra di tutti i nomi. 2. Tu affermi che voi onorate Cristo come ogni creatura onora Dio, di fronte al quale si flette ogni ginocchio nei cieli, nella terra e negli inferi. Tuttavia non volete che egli sia simile a Dio Padre, poich il Padre gli ha donato questo; afferma infatti lApostolo: Per questo anche Dio lo esalt e gli don il nome che al di sopra di ogni altro nome, cos che ogni ginocchio si fletta nel nome di Ges, eccetera. N chiedete a chi lo don, se alluomo o a Dio. In che modo infatti labbia donato risulta evidente. Umili se stesso, disse, fino alla morte, la morte sulla croce. Perci anche Dio lo esalt e gli don il nome che sta al di sopra di di ogni altro nome 2. Se, dunque, don a lui il nome che sta al di sopra di ogni nome, poich fu obbediente fino alla morte sulla croce, forse che prima che questo accadesse, non cera il Dio sublime, il Figlio di Dio, il Verbo di Dio, il Dio presso Dio, mentre, dopo che per questo fu esaltato, poich fu obbediente fino a morire sulla croce, cominci a essere il sublime Figlio di Dio, lunico Figlio di Dio, Dio, e cominci ad avere il nome che al di sopra di ogni nome? Chi con somma stoltezza potrebbe dire questo? Al Figlio, dunque, fu donato in quanto uomo, perch fu obbediente fino alla morte sulla croce, ci che egli gi aveva come Figlio di Dio, Dio nato da Dio, uguale a Lui. Lo Spirito Santo deve essere adorato. 3. Tu mi rimproveri il fatto che dico che lo Spirito Santo uguale al Figlio. Ti spiego. Tu dici: Offri delle testimonianze in cui si dice che

viene adorato lo Spirito Santo. Per quel che vedo, concedi che uguale a Cristo, se vero che viene adorato come Cristo. Ormai, dunque, devi ammettere che Cristo uguale al Padre, dato che tu stesso riconosci che adorato come il Padre. Ma che specie di uomini siete, che umilt religiosa avete, voi che non volete adorare lo Spirito Santo, pur leggendo: La lettera uccide, lo Spirito invece vivifica 3? Non volete dunque adorare colui che non negate che vivifica le anime, mentre il padre Abramo ador degli uomini, poich gli concessero un sepolcro, dove porre il corpo della moglie morta. Cos infatti sta scritto: Venne Abramo a piangere Sara e a gemere. E si risollev Abramo dalla morte di lei e disse ai figli di Heth: " Io sono un pellegrino e uno straniero con voi; concedetemi dunque il possesso del sepolcro, dove io seppellisca il mio morto ". Risposero allora i figli di Heth ad Abramo con queste parole: " Non sia mai questo, padrone; ascolta anche noi ora: tu sei tra noi il re mandato da Dio, seppellisci il tuo morto nei nostri sepolcri migliori; nessuno di noi infatti ti allontana dal suo sepolcro impedendoti di seppellire l il tuo morto ". Allora Abramo si alz e ador i figli di Heth 4. E voi non permettete che lo Spirito Santo sia adorato, rimanendo perci sgraditi alla grazia di Dio! Ma mi dici: Offri delle testimonianze in cui si dice che viene adorato lo Spirito Santo, quasi che da ci che leggiamo non sia possibile comprendere anche alcune cose che non leggiamo. Ma perch io non sia costretto a fare molte domande, tu dove hai letto che Dio Padre fu non creato o innato? E tuttavia vero. Mentre ci che talora dicesti, cio che il Padre non paragonabile neppure al Figlio, non lo hai letto n vero. Se poi meditassi sulla religione in cui Dio viene onorato in modo degno, riterresti che vale molto di pi il fatto che lo Spirito Santo abbia un tempio, che leggere che egli viene adorato. E sappiamo infatti che degli uomini, come sopra ho esposto, sono adorati dai santi. Ma gli uomini non hanno costruito il tempio se non al vero Dio, come fece Salomone, o a coloro che sono considerati di, come i popoli che ignorano Dio. Ma lo Spirito Santo, cosa che fu detta con grande onore di Dio, non abita in templi fabbricati dagli uomini 5, ma il nostro corpo il tempio dello Spirito Santo. E perch tu non disprezzi i nostri corpi, considera che sono membra di Cristo 6 . Dunque quale Dio sar, al quale lo stesso Dio edifica un tempio e che costituito delle membra di Dio?. Cristo, in quanto uomo, sta seduto alla destra di Dio.

4. Tu affermi che Cristo alla destra di Dio e lo prega per noi 7. Perch ci rimproveri questo, se lo riconosci non solo come Dio, ma anche come uomo? A cosa ti giova il fatto che si legge spesso che siede alla destra del Padre? E a che cosa ti serve sforzarti di dimostrare ci che noi confessiamo, non con inutili testimonianze, ma tuttavia inutilmente? Lonore dovuto alle tre Persone divine e il significato del contagio terreno. 5. Tu affermi che voi onorate convenientemente lo Spirito Santo come maestro, guida, illuminatore, santificatore, onorate Cristo come creatore, adorate il Padre con sincera devozione come autore. Se affermi che il Padre autore in quanto da Lui deriva il Figlio, mentre Egli non deriva dal Figlio, e in quanto da Lui e dal Figlio procede lo Spirito Santo, poich nel generare il Figlio il Padre lo ha generato tale che anche da lui proceda lo Spirito Santo; e se chiami creatore il Figlio, senza negare questo n del Padre n dello Spirito Santo, e se infine affermi che lo Spirito Santo maestro, guida, illuminatore, santificatore, cos da non osare sottrarre queste opere n al Padre n al Figlio, anche queste tue parole siano anche le nostre. Se poi ti poni in cuore idoli tali da crearti due di, uno maggiore, cio il Padre, uno minore, cio il Figlio, e da immaginarti che lo Spirito Santo sia il meno importante di tutti e tre, cos da non degnarti di chiamarlo Dio, non questa la nostra fede, poich non la fede cristiana, e perci neppure fede. Anche questo ti perdoniamo che, avendo usato senza competenza il termine, hai voluto dire che Cristo disceso a contagi terreni. E poich hai voluto correggere questo modo di parlare, cos da sapere in che modo dobbiamo chiamare il termine contagi, affermi che queste sono calunnie e ritieni che esse derivano dallinsegnamento della dottrina filosofica. Mi basta che tu abbia ritenuto che Cristo sia disceso a contagi terreni, cos tuttavia da ammettere che non commise nessun peccato. La procreazione degli animali. 6. Certamente, rispetto a ci che ho ricordato, cio le procreazioni degli animali, i quali, pur essendo terreni e mortali, tuttavia generano una creatura della loro stessa natura, come luomo genera luomo e il cane il cane, penso che tu non abbia provato orrore per il disprezzo di quegli esempi, ma che tu abbia finto di

provare disprezzo e orrore, dicendo che un cos indegno paragone non avrebbe dovuto essere proposto dinanzi a quella cos grande immensit. Perch infatti hai detto ci, se non per evitare che la verit con gli stessi feti corruttibili ti stringesse la gola e non ti permettesse di respirare, cos come in effetti fa? Infatti, vedete che una creatura corruttibile genera, come sua creatura, un essere della sua stessa natura, mentre credete che Dio Padre onnipotente non abbia potuto generare il suo Unigenito se non partecipandogli una natura che degenera. Il Padre gener un Figlio uguale a se stesso. 7. Ma affermi: Il Signore gener il Signore, Dio gener Dio, il Re gener il Re, il Creatore gener il Creatore, il buono gener il buono, il sapiente gener il sapiente, il clemente il clemente, il potente il potente. Se con questo genere di parole pensi di eludere ci che vi viene rimproverato, ossia il fatto che voi non credete che Dio pot generare ci che egli stesso , e perci dici: Il Signore gener il Signore, Dio gener Dio, e via dicendo, perch, dunque, come dicesti: Il potente il potente, non affermi anche: " Lonnipotente lonnipotente "? Se vuoi esprimere il tuo pensiero, di: " Il Signore maggiore gener il signore minore, il Dio maggiore il dio minore, il Re maggiore il re minore, il Creatore maggiore il creatore minore, il migliore il buono, il pi sapiente il sapiente, il pi clemente il clemente, il pi potente il potente ". Ma se non sostieni questo e ammetti che il Figlio non ha nulla di meno del Padre, perch non dici che uguale? E perch non esponi tutti questi pensieri, cos da dire: " Il Signore gener il Signore uguale, Dio gener Dio uguale, il Re gener il Re uguale, il Creatore il Creatore uguale, il buono lugualmente buono, il sapiente lugualmente sapiente, il clemente lugualmente clemente, il potente lugualmente potente "? Se poi neghi che il Figlio uguale al Padre, di apertamente che degenere. Infatti, posto che non esiste, secondo voi, alcun dio minore nato da un Dio maggiore, permettete che per lo meno cresca come un fanciullo, cos da poter, un giorno, essere uguale al Padre suo. A questo infatti rispondete che nato perfetto, non perch da tale argomentazione si accresca la sua gloria, ma perch rimanga inferiore per sua natura. E bench esprimiate queste opinioni, tu tuttavia accondiscendi e dici: Niente sottrasse il Padre al Figlio nel generarlo. In che modo non sottrasse nulla nel generare il Figlio, che non gener uguale ma minore? O forse non sottrasse nulla, poich, quelle cose chegli diede

generandolo, gliele sottrasse poi una volta nato? Cos certamente non sottrasse nulla, ma anche ai figli degli uomini, ai quali tocca una nascita felice, il Creatore non sottrae nulla una volta che siano nati, anzi piuttosto aggiunge, cos che ottengano, mentre crescono, ci che manc loro al momento della nascita. Perch, dunque, hai chiamato grande il Padre in relazione al suo unico Figlio, che non fu creato dal nulla o da una qualche materia bens nacque da Lui? Che cosa c di grande nel fatto che non sottrasse ci che diede, se ci che pot dare lo sottrasse non dandolo? In che modo hai affermato che egli per questo non invidioso? O forse non pot dare al Figlio lessere uguale a lui? Dov lonnipotenza di Dio Padre? Proprio in relazione a tale questione possiamo stabilire il seguente dilemma: Dio Padre o non pot o non volle generare il Figlio uguale a s. Se non pot, debole, se non volle, giudicato invidioso. Ma in entrambi i casi questo falso. Dunque, il Figlio vero uguale a Dio Padre. Se dunque, come sembra dalla tua lode, approvi ci che ho menzionato: Le sue perfezioni invisibili si rendono visibili allintelletto mediante le opere da lui fatte 8, allora attraverso ci che stato creato in una creatura visibile, come nel caso dei genitori che generano creature della loro stessa natura, devi comprendere linvisibile nativit del vero Figlio di Dio, e cos non potrai dire che Dio Padre gener una creatura che non della Sua stessa natura. Ma se gener un figlio della sua natura, non dovete negare che sia unica la sostanza del Padre e del Figlio. Si omette di parlare della croce o dellincarnazione di Cristo. 8. Per quanto riguarda tutto ci che hai argomentato sulla croce e sulla incarnazione di Cristo, per volerci dimostrare ci che, in realt, anche noi crediamo, hai conservato il tuo modo abituale di parlare; ma non rispondendoti nulla su ci, anchio mantengo la mia promessa. La Trinit invisibile. 9. 1. Trattando noi dellinvisibilit del Figlio, che hai riconosciuto essere invisibile secondo la divinit, mentre prima avevi supposto che il solo Padre invisibile, hai fatto molte osservazioni riguardo alle creature invisibili che non sono pertinenti allargomento, come potranno giudicare coloro che leggeranno. Noi stiamo trattando dellinvisibilit di Dio; loggetto della nostra questione consiste nel fatto che voi ritenete che sia stato detto invisibile il solo Padre, l

dove lApostolo dice: Al solo Dio immortale e invisibile 9. Se avesse detto: " Al solo Padre ", sarebbe forse pi difficile risolvere la questione; poich invece disse: al solo Dio, non certamente un argomento contro di noi, perch, come lUnigenito invisibile nella forma di Dio, cos lo Spirito Santo lo nella sua natura. Infatti, noi professiamo che la Trinit un solo e unico Dio. E sappiamo che questo vero, come abbiamo dimostrato altrove, e come dimostreremo ancora quando sar necessario. Ora, in tale questione, ci si pu chiedere, non a torto, in che senso si sia detto del solo Dio, che la stessa Trinit: Al solo Dio invisibile, dato che esistono anche altre creature invisibili, e per questo stato detto di Cristo che in lui sono state create tutte le cose, visibili e invisibili 10. Poich, tuttavia, vi sono falsi di visibili, per questo stato affermato: Al solo Dio invisibile onore e gloria. Bench infatti vi sia una creatura invisibile, tuttavia non un Dio per noi. Ma anche se non fosse stato detto: al solo Dio, ma fosse stato detto: Al re dei secoli, immortale, il solo invisibile onore e gloria, chi sarebbe se non Dio? Dunque onore e gloria al solo Dio, che Dio invisibile, non che il solo invisibile, poich, come abbiamo detto, vi anche una creatura invisibile. Ugualmente, ci si pu chiedere in che senso sia stato affermato: Dio nessuno lo ha mai visto 11, mentre le parole del medesimo Dio sono: Non sapete che i loro angeli contemplano continuamente il volto del Padre mio che nei cieli? 12 Queste parole vi smentiscono, voi che non sapete in che modo dite che il Padre invisibile. E in quel passo che dice: Nessuno ha visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre 13, si pu riferire agli uomini il termine nessuno. E poich colui che allora parlava nella carne era uomo, disse questo come se dicesse: "Nessuno degli uomini ha visto il Padre se non io ", come stato detto: Quale sapiente capir anche queste cose? 14 E questo non lo si pu applicare anche ai santi angeli. Perci lApostolo pi chiaramente dichiar a proposito dellinvisibilit di Dio: E nessuno degli uomini Lo vide, n Lo pu vedere 15. Non disse infatti: " Nessuno ", ma: Nessuno degli uomini. E qui dimostra in che modo si debba intendere ci che stato detto: Nessuno vide mai Dio, cio nessuno degli uomini, come: Nessuno sal al cielo 16. Invece gli angeli sono soliti salirvi, poich sono soliti discendere da l. N tuttavia lApostolo disse: "Nessuno degli uomini potr vedere Dio ", ma: Nessuno pu. Luomo potr infatti vedere Dio, ma solo quando ci sar il premio eterno dei fedeli. Perci Giovanni apostolo disse: Siamo figli di Dio, amatissimi, e non ancora chiaro cosa saremo.

Sappiamo che quando apparir saremo simili a lui, poich lo vedremo come 17. Cosa significa dunque ci che dici, che solo il Padre invisibile? Lo diresti invano, anche se fosse visto dal solo Figlio. Ora, in verit, dal momento che le parole divine dimostrano che ci che visto dagli angeli deve essere visto anche dagli uomini quando saranno stati fatti uguali agli angeli 18, cosa significa ci che dici? Dove si trova ci che hai osato proporre, ossia che le cose minori sono viste dalle maggiori, ma le maggiori non sono viste dalle minori?. In ci certamente poi ti sei confuso, allorch hai dichiarato che il Padre visto dal Figlio, mentre affermi che anche nella stessa sostanza della divinit il Figlio minore e il Padre maggiore. Ma cosa intendi dire sugli angeli, che sempre vedono il volto di Dio Padre? Forse che in virt della tua regola, che hai fissato senza criterio, bisogna considerare gli angeli maggiori rispetto a Dio Padre? 9. 2. Ma probabilmente hai ritenuto di aver trovato una via di uscita quando hai detto del Figlio: Vide dunque il Padre, ma lo vide come incomprensibile. Non osservi che, sebbene vide come incomprensibile colui che, come pensi, non pot comprendere, tuttavia non vide invisibile colui che pot vedere. Ma tu, mentre facevi tali affermazioni, discutevi con noi non sul comprensibile e sullincomprensibile, ma sul visibile e sullinvisibile, in quanto lApostolo non dice: " incomprensibile ", ma dice: Al solo Dio invisibile 19. Perci hai ritenuto di dover ricorrere a questa testimonianza a tuo favore, cos che anche di qui tu sminuissi il Figlio, come se egli, esistendo nella forma di Dio, non fosse invisibile. Ma poich, convinto della verit, hai dichiarato che anche il Figlio invisibile, ti sei apprestato, per quel che credo, a dire: " Linvisibile gener linvisibile ", allo stesso modo in cui hai affermato: " il potente gener il potente", cos che, nel discutere il senso della tua affermazione, potessi rispondere: " Il pi invisibile gener linvisibile, come il pi potente il potente, il pi sapiente il sapiente ", e cos via. Ma quanto sapientemente hai dimostrato che il Padre incomprensibile dal Figlio, mentre il Figlio comprensibile dal Padre! Infatti hai detto: Vide dunque il Padre, ma lo vide come incomprensibile. Ma il Padre - aggiungi - vede il Figlio come se lo tenesse e lo mantenesse nel suo seno. Cos non intendono se non coloro che intendono carnalmente. Difatti, da quanto vedo, ti immagini il seno come la capacit che il Padre maggiore ha di accogliere e contenere il Figlio minore, come una casa contiene fisicamente un uomo o come il seno della nutrice accoglie il

bambino. Dunque, tra le cose mirabili di Cristo anche questa sar annoverata, che crebbe in forma di servo e divenne maggiore di quanto non lo era stato nella forma di Dio, cos che prima era portato nel seno del Padre, mentre ora siede alla destra del Padre. Smantella dal tuo cuore questi tuoi pensieri degni di un bimbo o di un vecchietto, e accetta il fatto che viene nominato il seno del Padre perch si capisca che luno generato e laltro colui che genera, non che luno maggiore e laltro minore. Infatti se il Padre incomprensibile e il Figlio invece non incomprensibile, senza fondamento di verit stato affermato: Tutto quanto ha il Padre mio 20, dal momento che a ci si pu rispondere: " Ecco, il Padre ha lincomprensibilit, che non tua ". Ma poich con veridicit stato affermato ci che la Verit ha detto, anche le cose che il Padre ha sono del Figlio; per questo, non pu non essere del Figlio quellincomprensibilit che del Padre. E questa frase, in cui si dice: Tutto quello che ha il Padre mio, dobbiamo usarla in molti modi nei vostri confronti, come fosse una regola perfetta, sia che dobbiate essere convinti, sia, come preferiamo, che vi si debba correggere, cosicch, dovunque attribuite al Padre una propriet che negate al Figlio, possiamo addurre questa fedelissima testimonianza contro i vostri errori ovvero contro le vostre menzogne. A cosa serve poi opporsi a te quando sostieni che la sapienza umana visibile, mentre hai ammesso che la stessa anima umana, in cui comunque risiede lumana sapienza, invisibile? Ma qualsiasi altra cosa tu creda sulla creatura invisibile in generale, per quanto attiene a Dio, del quale stiamo trattando, ti stato dimostrato a sufficienza che non invisibile il solo Padre. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico Dio. 10. 1. Tu pensi che Dio Padre non possa essere un unico Dio con il Figlio e lo Spirito Santo: temi, infatti, che il Padre da solo non sia un unico Dio, ma una parte dellunico Dio che costituito di tre. Non temere: non esiste nessuna divisione di parti nellunit della deit. Uno solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, cio la stessa Trinit. Uno solo Dio, del quale si detto che Nessun Dio, se non uno solo 21, e che ha detto: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 22. A questo unico e solo Dio noi confessiamo di servire senza alcuno scrupolo, allorch udiamo e leggiamo: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo 23. Se ci che stato detto: Servirai al solo Signore Dio tuo, lo accogliessimo come se fosse stato detto del solo Padre e non della stessa Trinit,

sembrerebbe che, a causa di queste parole, ci rifiutiamo di servire a Cristo, del quale siamo le membra 24, o allo Spirito Santo, del quale siamo il tempio 25. Voi, daltra parte, quando vi si chiede chi credete che sia colui del quale sta scritto: Il Signore Dio tuo, il Signore uno solo, rispondete: " Dio Padre ". E ugualmente, quando vi si chiede di quale Signore Dio stato detto: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo, di nuovo rispondete: " Di Dio Padre ". Allora vi si dice: " Se il Signore Dio nostro il solo Signore ed il Padre, perch vi create due signori di, dicendo inoltre che Cristo il Signore Dio? ". Ugualmente se bisogna servire solo il Padre come unico Signore Dio, in che modo obbedite a questo precetto, voi che servite anche a Cristo come Signore Dio? E infatti non serve solo a quello colui che serve anche a questo. Ma tutti noi che, secondo la retta fede, affermiamo che la stessa Trinit il nostro unico Signore Dio, siamo convinti di servire al solo Signore Dio, quando, certamente, lo serviamo con quella servit che dovuta al solo Dio. 10. 2. Affermi inoltre: Dunque, Dio Padre una parte di Dio. Non sia mai! Tre infatti sono le persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e questi tre, in quanto sono di ununica sostanza, sono una cosa sola, e lo sono al pi alto grado, non essendovi in essi alcuna differenza di nature n di volont. Se poi fossero una sola cosa per natura e non lo fossero per consonanza di volont, non lo sarebbero al pi alto grado; se invece fossero impari per natura, non sarebbero una sola cosa. Questi tre, dunque, che sono una cosa sola per lineffabile unione della deit, in virt della quale sono ineffabilmente uniti, sono un solo Dio. Inoltre, Cristo una sola persona in due sostanze, poich sia Dio sia uomo. E tuttavia non si pu dire che Dio sia una parte di questa persona: altrimenti, il Figlio di Dio, che era Dio prima di assumere la forma di servo, non sarebbe stato completo e sarebbe cresciuto quando la natura umana si aggiunse al suo essere divinit. E se del tutto assurdo affermare, in relazione a una sola persona, che Dio pu essere una parte di essa, a maggior ragione nessuna delle tre Persone pu essere parte della Trinit. Quindi, dove lApostolo dice: Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito 26, significa forse che il Signore una parte di questo spirito? Se infatti affermiamo questo, cosaltro siamo sorpresi a dire se non che Dio si accresce per ladesione delluomo e viene sminuito quando questi si allontana da Lui? Dunque, nella Trinit, che Dio, il Padre Dio, il Figlio Dio, lo Spirito Santo Dio, e nel contempo questi tre sono un solo Dio; n uno solo la terza parte di questa Trinit, n due sono una

parte maggiore di uno solo, n tutti e tre sono un essere maggiore dei singoli: infatti si tratta di una grandezza spirituale, non corporea. Chi in grado di capire, capisca 27, chi invece non pu, creda e preghi per capire ci che crede. infatti vero ci che detto per bocca del profeta: Se non crederete, non comprenderete 28 . 10. 3. Certamente, tu hai detto che un solo Dio non costituito di pi parti. E poich vuoi che ci sia inteso in riferimento al Padre, affermi: Ci che egli , virt congenita e semplice. E tuttavia guarda quante cose hai attribuito a questa virt semplice. Infatti, sono tue le parole che ho precedentemente citate: Dio gener Dio, il Signore gener il Signore, il Re gener il Re, il Creatore gener il Creatore, il buono gener il buono, il sapiente gener il sapiente, il clemente il clemente, il potente il potente. Perch dunque nella virt semplice che Dio non hai esitato a ricordare tante virt? Per omettere infatti quelle quattro che hai proposto precedentemente e per elencarne altre quattro, che possiamo menzionare con i loro nomi usuali, forse che la bont e la sapienza e la clemenza e la potenza sono parti di ununica virt, che tu hai detto essere semplice? Se dirai: " Sono parti ", dunque una virt semplice consta di pi parti e questa virt semplice, secondo la tua definizione, lunico Dio. Dunque, tu affermi che il Dio unico composto di pi parti? " Non lo affermo ", rispondi. Non sono dunque parti, e tuttavia sono quattro e sono ununica virt e per di pi semplice. Se, dunque, nellunica persona del Padre tu trovi pi virt e non vi trovi parti, a maggior ragione il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono un unico Dio per la indivisibile deit, e per la propriet di ciascuno sono tre persone, e per la perfezione dei singoli non sono parti dellunico Dio. Il Padre virt, virt il Figlio e virt lo Spirito Santo. In questo dici il vero, ma poich non ammetti che la virt nata dalla virt e la virt che procede dalla virt abbiano la medesima natura, in questo dici il falso e parli contro la fede retta e cattolica. Linvisibilit del Figlio. 11. Tu ritorni a chiedermi in che modo il Figlio invisibile, quando gi prima ho detto quanto mi parso opportuno dover dire. Ma, affermi: Se tu proclami invisibile il Figlio perch non pu essere visto con occhi umani, perch non proclami ugualmente invisibili le potenze celesti, quando nemmeno loro possono essere viste da

sguardi umani?. Dici questo come se luomo potesse comprendere qual quella legge per cui le potenze celesti sono invisibili o come se noi dovessimo essere disposti a ricercarla, quando invece la Scrittura afferma: Non cercare cose troppo elevate 29. Tu, disprezzando questo precetto, hai osato dire che langelo visto dallarcangelo ma larcangelo non visto dallangelo. Ti basti quanto stato mostrato precedentemente: dal fatto che sta scritto: Al solo Dio invisibile 30 non segue che bisogna credere che il Figlio sia visibile nella forma di Dio. Tu, infatti, hai cercato di mostrare come questa frase debba essere applicata al Padre, come se il Figlio non fosse invisibile, mentre la Scrittura attesta che egli creatore anche di tutto linvisibile. Dunque, non ti resta che dire questo: " Entrambi certo sono invisibili, ossia il Padre e il Figlio, ma il Padre pi invisibile "; in questo modo, attribuendo al Padre una propriet che non del Figlio, renderesti il Figlio un mentitore, in quanto egli ha affermato: Tutto quanto ha il Padre mio 31. Lonnipotenza e limmortalit di Dio. 12. 1. Anche sulla potenza pensi la stessa cosa: il Figlio certamente potente, ma il Padre pi potente del Figlio, per cui, secondo la vostra autorit e dottrina, il potente potrebbe generare il potente, ma lonnipotente non avrebbe potuto generare lonnipotente. E perci, se il Padre ha lonnipotenza che il Figlio non ha, falso ci che il Figlio dice: Tutto quanto ha il Padre mio 32. Quindi, se il Padre fa qualcosa che il Figlio non pu fare, giustamente definito pi potente il Padre rispetto al Figlio; in realt, dal momento che egli dice: Tutto ci che il Padre fa, lo fa ugualmente anche il Figlio 33, non meglio ascoltare lui piuttosto che voi, e credere ai suoi insegnamenti piuttosto che alle vostre menzogne? Ma il Padre - ribatti - non ricevette da nessuno la potenza, mentre il Figlio la ricevette dal Padre. Ammettiamo anche noi che il Figlio ricevette la potenza da colui dal quale nacque potente, mentre al Padre nessuno diede la potenza, poich nessuno lo gener. Infatti, generandolo, il Padre diede al Figlio la potenza, cos come tutte le caratteristiche che ha nella sua sostanza generandolo le diede a colui che gener dalla sua sostanza. Tuttavia, ci si pu chiedere se il Padre diede al Figlio altrettanta potenza quanta egli ne ha, o se gli diede una potenza minore. Se altrettanta, si deve dire, credere e comprendere che non solo il potente gener il potente, ma anche che lonnipotente gener lonnipotente; se invece minore, in che modo tutte le cose che il

Padre ha sono del Figlio? Se lonnipotenza del Padre non del Figlio, in che modo tutto ci che il Padre fa lo fa egualmente anche il Figlio? Infatti, non pu senzaltro farlo se non onnipotente. 12. 2. Per quanto concerne ci che lApostolo afferma: Il solo beato e potente, non sono costretto ad accettarlo unicamente riguardo al Padre, ma riguardo a Dio, che la stessa Trinit. Rivolgendosi infatti a Timoteo, diceva: Io ti esorto davanti a Dio, che vivifica tutte le cose e davanti a Cristo Ges che rese testimonianza di solenne confessione davanti a Ponzio Pilato, di conservare il mandato senza macchia, in modo irreprensibile, fino allarrivo del Signore nostro Ges Cristo, il quale a tempo debito sar rivelato dal solo beato e potente, il Re dei re e Signore dei signori, il quale solo ha limmortalit e abita la luce inaccessibile, il quale nessuno degli uomini vide, n pu vedere, al quale onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen 34. Nulla qui si dice che non si addica alla Trinit. Ma per tacere ora dello Spirito Santo, che non volete neppure che sia un dio inferiore al Figlio, poich non volete affatto che sia Dio, ci basta convincervi che il testo si riferisce al Padre e al Figlio. In effetti, forse perch lApostolo disse: Ti rendo testimonianza davanti a Dio che vivifica tutte le cose, il solo Padre e non anche il Figlio a vivificare tutte le cose? Se tu affermi che solo il Padre vivifica tutte le cose, in che modo allora si pu dire che tutto ci che il Padre fa lo fa egualmente anche il Figlio 35? Infatti, secondo la tua opinione, il Padre vivifica tutte le cose, mentre il Figlio non lo fa. Quindi, quando si dice: Come il Padre risuscita e vivifica i morti, cos anche il Figlio vivifica coloro che vuole 36, in che modo pu essere vero questo, se il Padre vivifica tutte le cose senza il Figlio? Per questo, ci che aggiunse: E a Cristo Ges che rese testimonianza di solenne confessione davanti a Ponzio Pilato, volle dirlo propriamente anche del Figlio, poich il Figlio come il Padre vivifica tutte le cose. Tuttavia, sappiamo che, sotto Ponzio Pilato, a patire fu, in forma di servo, il Figlio e non il Padre. Quindi lApostolo aggiunge: Affinch tu conservi il mandato senza macchia, in modo irreprensibile, fino allarrivo del Signore nostro Ges Cristo, il quale sar rivelato a suo tempo dal solo beato e potente: qui lespressione il quale sta per larrivo del Signore Cristo, e lespressione riveler si riferisce senzaltro a Dio che non solo il Padre, poich secondo verit, non secondo il vostro errore, la Trinit lunico Dio, il solo beato e potente, il Re dei re e il Signore dei signori. Forse che, invero, osate dire che il Figlio non il Re dei re e il Signore dei signori? Del quale, tra laltro, sta scritto nellApocalisse di Giovanni: lui che pigia il

tino del vino del potente. Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: "Re dei re e Signore dei signori " 37. Ma perch non diciate che il Figlio porta scritto sulla veste e sul femore il nome del Padre, in un altro passo del medesimo libro sopra menzionato si legge: E lAgnello li sconfigger, poich egli il Signore dei signori e Re dei re 38. Perci, secondo voi, due sono i re dei re e due i signori dei signori; ma va contro di voi quanto lApostolo afferma: Il solo beato e potente, il Re dei re e il Signore dei signori, se ci si riferisce solo al Padre. Tuttavia, secondo la retta fede, la stessa Trinit un unico Dio, il solo beato e potente, il Re dei re e Signore dei signori, il quale solo ha limmortalit e abita la luce inaccessibile. E in che modo sar vero il seguente passo: Avvicinatevi a lui e sarete illuminati 39, in quanto nessuno, che presume delle sue forze, pu avvicinarsi, ma egli stesso a concederlo? Ma Dio solo detto avere limmortalit, poich il solo immutabile. Infatti, in ogni natura mutevole lo stesso mutamento una sorta di morte, poich fa s che in essa non ci sia pi qualcosa che prima cera. Perci, anche la stessa anima umana, la quale chiamata immortale perch, in conformit con il suo modo dessere, in un certo senso non cessa mai di vivere, ha tuttavia a suo modo una sua morte: infatti, se prima viveva secondo giustizia e ora pecca, muore alla giustizia; se era peccatrice e ora diventa giusta, muore al peccato, per tacere di altri suoi mutamenti, dei quali sarebbe troppo lungo discutere. E la natura delle creature celesti pot morire, poich pot peccare: infatti, anche gli angeli peccarono e furono trasformati in demoni, il cui capo il diavolo. E coloro che non peccarono, poterono peccare. E a qualunque creatura razionale venga concesso di non poter peccare, ci non opera della sua natura, ma della grazia di Dio. Per questo solo Dio ha limmortalit, perch egli, non per grazia di qualcuno, ma per la sua natura n pot n pu mutare con una qualche trasformazione, e n pot n potr peccare con una qualche trasformazione. Il quale, secondo la natura per la quale Dio, nessuno degli uomini vide, n pu vedere. Alcuni, tuttavia, un giorno potranno vederlo se appartengono a quel numero di uomini, dei quali si dice: Beati i puri di cuore, poich essi vedranno Dio 40. E a questo Dio, ossia al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, alla Trinit che un unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. 12. 3. In nessun modo si pu tuttavia ammettere quanto tu sostieni, ossia che il Padre pi potente del Figlio, per il fatto che il Padre gener il creatore, mentre il Figlio non gener il creatore. E

non perch non pot, ma perch non fu necessario. Infatti, sarebbe smisurata la discendenza divina, se il Figlio, una volta nato, generasse al Padre un nipote: infatti, anche lo stesso nipote, se non generasse al suo avo un pronipote, sarebbe chiamato impotente secondo la vostra mirabile sapienza. In modo simile, anche quello, se non generasse un nipote al suo avo e un pronipote al suo proavo, non sarebbe da voi chiamato onnipotente, n si compirebbe la serie della discendenza, se nascesse sempre uno dallaltro, n alcuno la compirebbe, se non bastasse egli solo. Pertanto, lOnnipotente gener il Figlio onnipotente, poich tutto ci che il Padre fa, lo fa egualmente anche il Figlio 41. Difatti, la natura del Padre gener il Figlio, non lo cre. La sapienza del Figlio. 13. 1. Anche a proposito della testimonianza dove lApostolo afferma: Al solo Dio sapiente 42, non diverso il vostro errore; per questo, anche sulla sapienza vi risponderemo ci che vi abbiamo risposto sulla potenza. Se, infatti, lApostolo avesse detto: " Al solo Padre sapiente ", neppure cos separerebbe da lui il Figlio. Infatti nellApocalisse si legge del Figlio: Porta scritto un nome che nessuno, allinfuori di lui, comprende 43; ma forse per questo il Padre non conosce tale nome, il Padre dal quale il Figlio inseparabile? Dunque, come anche il Padre sa che si dice che nessuno conosce questo nome se non il Figlio, poich sono inseparabili, cos, anche se fosse stato detto: " Al solo Padre sapiente ", si dovrebbe intendere nel contempo anche il Figlio, poich sono inseparabili. Tuttavia, dal momento che non stato detto: " Al solo Padre sapiente ", ma: Al solo Dio sapiente, e dal momento che la stessa Trinit un unico Dio, molto pi facile per noi risolvere tale questione, intendendo che lunico Dio sapiente, cos come abbiamo inteso che il solo potente nelle persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che sono un unico Dio, al quale solo ci stato ingiunto di servire. N, comprendendo male, o peggio non comprendendo affatto questo precetto, si pensi che agiamo contro di esso, poich serviamo anche al Signore Cristo con quella servit che dovuta a Dio. Infatti non si dice: " Adorerai il Signore Dio tuo, il Padre, e servirai di pi a lui ", come se ci fosse permesso di servire anche al Figlio, ma come se dovessimo servire di pi al Padre, in quanto maggiore, e di meno al Figlio, in quanto Dio minore. Invece si dice: Adorerai il Signore Dio tuo, e servirai a lui solo 44, ossia al solo onnipotente, al solo Dio sapiente, affinch

foste cacciati voi che, non volendo accettare come un unico e solo Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e dicendo che il solo Signore Dio a cui unicamente bisogna servire Dio Padre, e tuttavia professate che anche il Figlio Dio e Signore, apertamente affermate che ci sono due di e due signori, uno maggiore, uno minore, e dimostrate di essere colpevoli, secondo il vostro errore, di aver violato questo precetto, poich servite non solo al maggiore ma anche al minore con quella servit che dovuta al Signore. 13. 2. Scrivendo ai Romani, lApostolo afferma: Al solo Dio sapiente. Tuttavia, alla fine dellEpistola dice: A colui che potente, per confermarvi conformi al mio Vangelo e alla predicazione di Ges Cristo secondo la rivelazione del mistero, mantenuto segreto durante i tempi eterni, e per ora reso manifesto attraverso la scrittura dei Profeti, secondo il precetto del Dio eterno, dato a conoscere a tutte le genti per lobbedienza della fede; al solo sapiente Dio attraverso Ges Cristo, al quale gloria nei secoli dei secoli 45. Cio: A colui che potente per confermarvi, al solo sapiente Dio gloria nei secoli dei secoli. Linterposizione che qui ricorre, attraverso Ges Cristo, sembra essere ambigua: la si pu intendere come " al solo Dio sapiente attraverso Ges Cristo ", nel senso che il solo Dio sapiente sapiente attraverso Ges Cristo, non partecipando, ma generando la sapienza, che Cristo Ges; oppure la si pu intendere nel senso che Dio sapiente non attraverso Ges Cristo, ma attraverso Ges Cristo si d gloria al solo Dio sapiente. Ma chi oserebbe dire che attraverso Ges Cristo avviene che Dio Padre sia sapiente, quando non si dovrebbe dubitare che egli sapiente secondo la sua stessa sostanza, e che la sostanza del Figlio attraverso il Padre che genera, piuttosto che la sostanza del Padre attraverso il Figlio generato? Resta dunque solo questa possibilit, ossia che al solo Dio sapiente si d gloria attraverso Ges Cristo, cio con quella chiara notizia e con quella lode attraverso le quali Dio Trinit si fatto conoscere alle genti. Per questo diciamo: " Attraverso Ges Cristo ", per il fatto che, per tacere del resto, egli ordin di battezzare le genti in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo 46, e proprio qui raccomandata in modo particolare la gloria di questa indivisibile Trinit. Pertanto Dio, che la stessa Trinit, giustamente detto il solo sapiente, poich egli solo sapiente secondo la sua sostanza, non accidentalmente o per partecipazione alla sapienza, come sapiente qualunque creatura razionale. Per quanto poi concerne il pronome relativo al quale, viene aggiunto per dire al quale la gloria,

anche se sarebbe stato sufficiente dire: A lui la gloria. Si tratta in effetti di una locuzione inusuale nella nostra lingua, che tuttavia non ci dice nulla sul senso che ricerchiamo o sul quale siamo in disaccordo. Infatti, cosa viene a mancare al senso, qualora si dica: " A lui la gloria ", al quale si d gloria attraverso Cristo? Infatti, affermare attraverso Ges Cristo al quale la gloria, lo stesso che dire: " Al quale, attraverso Ges Cristo, la gloria ". Ma di queste disposizioni di parole, una inusuale, laltra usuale. La generazione del Figlio e la processione dello Spirito Santo. Lhomousion di Nicea. 14. 1. Tu mi domandi: Se il Figlio deriva dalla sostanza del Padre e anche lo Spirito Santo deriva dalla sostanza del Padre, perch uno deve essere il Figlio e laltro no? Ecco, ti rispondo, che tu intenda o meno. Deriva dal Padre il Figlio e dal Padre deriva lo Spirito Santo, ma quello per nascita, questo per processione; perci quello il Figlio del Padre dal quale stato generato, questo invece lo Spirito di entrambi, in quanto da entrambi procede. Per questo motivo, parlando dello Spirito Santo, il Figlio dice: Procede dal Padre 47, poich autore di quella processione il Padre, il quale gener tale Figlio e, generandolo, gli concesse che anche da lui procedesse lo Spirito Santo. Infatti, se non procedesse anche dal Figlio, questi non potrebbe dire ai discepoli: Ricevete lo Spirito Santo 48, n potrebbe darlo loro soffiando su di essi; e per esprimere che procede anche da s, il Figlio ha mostrato apertamente attraverso il soffio ci che dava in segreto attraverso lispirazione. Inoltre, se fosse nato, non sarebbe nato soltanto dal Padre n soltanto dal Figlio, ma da entrambi, per cui verrebbe senza dubbio detto figlio di entrambi. E posto che in nessun modo figlio di entrambi, non era possibile che nascesse da entrambi. Dunque, di entrambi lo Spirito, poich procede da entrambi. Ma che differenza vi sia tra il nascere e il procedere, chi lo pu spiegare parlando di quella natura eccellentissima? Non tutto ci che procede nasce, sebbene proceda tutto ci che nasce, cos come non tutto ci che bipede uomo, sebbene sia bipede chiunque sia uomo. Questo lo so; invece non so, non sono in grado, non ho le forze per distinguere tra quella generazione e questa processione. E per il fatto che entrambe sono ineffabili, come il Profeta, parlando del Figlio, dice: Chi narrer la sua generazione? 49, cos con assoluta veridicit si deve dire dello Spirito Santo: " Chi narrer la sua processione? ". Ci basti dunque il fatto che, poich non deriva da s

il Figlio, ma da colui dal quale nato, non deriva da se stesso lo Spirito Santo, ma da colui dal quale procede. E poich procede da entrambi, come abbiamo gi dimostrato, ne consegue che detto anche Spirito del Padre, secondo quanto si legge: Se lo Spirito di colui che risuscit Cristo dai morti abita in voi, e Spirito del Figlio, poich si legge: Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene 50. Non ci sono infatti due Spiriti santi, come se ce ne fosse uno per ciascuno, uno per il Padre e uno per il Figlio, ma piuttosto uno solo per il Padre e per il Figlio, e di questo Spirito sta scritto: Siamo stati infatti battezzati tutti in un solo Spirito per formare un corpo solo, sia Giudei che Greci, sia schiavi sia liberi, e tutti siamo stati battezzati nel medesimo Spirito 51. E in un altro passo: Un solo corpo e un solo Spirito 52. 14. 2. Cos dunque questa Trinit, se non di ununica e medesima sostanza? Dal momento che il Figlio non deriva da una qualche materia o dal nulla, ma da colui dal quale nacque, allo stesso modo lo Spirito Santo non deriva da una qualche materia o dal nulla ma di l donde procede. Ma voi non volete neppure che il Figlio sia generato dalla sostanza del Padre e tuttavia concedete che egli non deriva n dal nulla, n da una qualche materia, ma dal Padre. Non vedete quanto sia necessario che, colui che non deriva dal nulla, n da qualche altra cosa ma da Dio, non possa derivare se non dalla sostanza di Dio ed essere della stessa natura di Dio dal quale deriva, cio Dio da Dio? Per questo, nato Dio da Dio, poich non vi fu altro prima ma natura coeterna a Dio; non unaltra cosa distinta da colui dal quale deriva, ossia dellunica e medesima natura o dellunica e medesima sostanza del Padre. E quando udite questo, ignoro quale animo abbiate, voi che pensate che noi diciamo che il Figlio sia nato dal Padre allo stesso modo in cui i corpi nascono dai corpi, e, poich questi nascono in modo corruttibile, ci accusate quasi di attribuire alla generazione dellUnigenito, che deriva dal Padre, la passione e la corruzione dei corpi. Infatti, pieni di pensieri carnali, non ritenete che la sostanza di Dio possa generare da se stessa il Figlio, se non soffre ci che soffre la sostanza della carne quando nasce. Sbagliate, non conoscendo n le Scritture, n la potenza di Dio 53. Allorch leggete: Affinch siamo nel suo vero Figlio, Ges Cristo 54, pensate che sia il vero Figlio di Dio, ma non pensate che questo Figlio sia in alcun modo il vero Figlio di Dio, se negate che sia nato dalla sostanza del Padre. Forse, infatti, era gi figlio delluomo e per dono di Dio divenne Figlio di Dio, nato certamente da Dio, ma per

grazia, non per natura? O forse, bench non sia figlio delluomo, tuttavia era gi una certa creatura qualsiasi, che, poi, per opera di Dio, si convertita in Figlio di Dio? Ma se nessuna di queste ipotesi ammissibile, allora o nacque dal nulla o da una qualche sostanza. Ma perch non credessimo che voi pensate che il Figlio di Dio deriva dal nulla, hai affermato che voi non dite che il Figlio di Dio deriva dal nulla, liberandoci cos anche da questa preoccupazione. Dunque, deriva da qualche sostanza. Se non da quella del Padre, da quale? Ditelo. Ma non la troverete. Ormai, pertanto non vi spiaccia ammettere insieme a noi che lUnigenito Figlio di Dio, Ges Cristo nostro Signore, deriva dalla sostanza del Padre. 14. 3. Dunque, il Padre e il Figlio sono di una medesima sostanza. Si tratta di quellhomousion, che, nel concilio di Nicea, fu stabilito dai Padri cattolici con lautorit della verit e con la verit dellautorit contro gli eretici Ariani. In seguito, nel concilio di Rimini, tenuto sotto leretico imperatore Costanzo, lempiet eretica tent di distruggere ci che la fede antica aveva generato, e, a causa della novit del vocabolo, che non venne inteso nel modo opportuno, molti furono ingannati con la frode da pochi. Ma non molto tempo dopo, avendo avuto il sopravvento la libert della fede cattolica, ed essendo stato compreso nel modo opportuno il senso del vocabolo, lhomousion fu difeso in lungo e largo a beneficio della purezza della fede cattolica. Infatti, cosa significa lhomousion se non che il Figlio dellunica e medesima sostanza del Padre? Cosa significa, dicevo, lhomousion se non questo: Io e il Padre siamo una cosa sola 55? Ma ora n io devo ricorrere al concilio Niceno, n tu devi ricorrere a quello di Rimini per non pregiudicare il tema. N io devo appoggiarmi allautorit di questo concilio, n tu devi appoggiarti allautorit di quello: basandoci sullautorit delle Scritture, testimonianze che non sono proprie di uno di noi, ma che sono comuni ad entrambi, dobbiamo far s che la materia concordi con la materia, la causa con la causa, il ragionamento con il ragionamento. Entrambi leggiamo: Affinch siamo nel suo vero Figlio, Ges Cristo, egli il vero Dio e la vita eterna 56. Entrambi dobbiamo cedere al carico di un cos grande peso. Dicci, dunque, se questo vero Figlio di Dio, distinto, in virt di una qualche propriet del nome, da coloro che per grazia sono chiamati figli, non deriva da nessuna sostanza o deriva da qualche sostanza. Tu rispondi: Non dico da nessuna sostanza, per non dire dal nulla. Dunque, deriva da una qualche sostanza: ti chiedo, da quale? Se non da quella del Padre, cercane unaltra. Se non ne trovi unaltra, poich

non affatto possibile trovarla, riconosci che della sostanza del Padre e confessa che il Figlio homousion con il Padre. La carne nasce dalla carne, il figlio della carne nasce dalla sostanza della carne. Eliminate la corruzione, rimuovete le passioni carnali dalla luce della mente e comprendete le propriet invisibili di Dio attraverso il creato 57. Dovete credere che il Creatore, che concesse alla carne di generare la carne, che concesse ai genitori di generare veri figli della carne dalla sostanza della carne, in modo tale che i figli ed i genitori fossero di ununica sostanza, a maggior ragione pot generare un vero Figlio dalla sua sostanza e avere con il Figlio vero ununica sostanza, permanendo la purezza spirituale ed essendogli del tutto estranea la corruzione carnale. 14. 4. In effetti, non so cosa tu abbia detto sullanima. Infatti sono tue le parole, dove dici: Voi non comparate infatti quella magnificenza cos grande alla nobilt dellanima, ma alla fragilit del corpo. Certamente dal corpo - affermi - nasce la carne, il figlio corporeo, ma dallanima non nasce lanima. Dopo questi presupposti, di nuovo affermi che lanima genera figli; infatti aggiungi di seguito: Se dunque la nostra anima genera rimanendo incorruttibile ed impassibile, senza avvertire alcuna diminuzione o contaminazione; ma, legittimamente, secondo le leggi divine genera un figlio, e, attribuendo con sapienza il consenso al corpo, essa si mantiene integra, quanto pi lo far Dio onnipotente? E poco dopo affermi: Quanto pi Dio Padre incorruttibile ha generato il Figlio in modo incorruttibile?. Gi ho detto sopra che non so cosa tu abbia voluto si intendesse dellanima, della quale dapprima hai affermato che non nasce anima da anima e poi che lanima genera incorruttibilmente un figlio. Se genera lanima, in che modo non nasce lanima dallanima? Se genera la carne, vedrai in che modo la carne il vero figlio dellanima. Cristo, infatti, in relazione al quale hai ritenuto di dover usare questa similitudine, il vero Figlio di Dio. Se poi hai voluto dire che lanima genera un figlio in modo incorruttibile, cos come lApostolo afferma: In verit in Cristo Ges per mezzo del Vangelo io vi ho generato 58, perch non consideri che esistevano gi nella vita vecchia del peccato quelle anime che lApostolo gener rinnovandole per mezzo del Vangelo? Invece, il Verbo, che Dio, Figlio unigenito di Dio, come gi abbiamo discusso, non fu prima qualcosa e fu generato dal Padre attraverso una trasformazione, ma fu sempre con il Padre, come e sempre sar in modo mirabile e ineffabile generato coeterno dalleterno. Ma se hai introdotto questa similitudine tanto inadatta con lintento di

affermare che Dio Padre gener incorruttibilmente, non ti affaticare! Io affermo precisamente che Dio Padre gener incorruttibilmente, ma gener un figlio uguale a se stesso. Di nuovo, infatti, ora ti ribadisco ci che voi dovreste sempre dire. O il Figlio di Dio nato da una qualche sostanza, o da nessuna. Se da nessuna, dunque nacque dal nulla, ipotesi che sappiamo gi che voi non difendete. Se da qualche sostanza, e tuttavia non da quella del Padre, non vero Figlio di Dio. Se dalla sostanza del Padre, Padre e Figlio sono di ununica e medesima sostanza. Ma in che modo non ha tolto nulla al Figlio, come dici, se della medesima sostanza, e tuttavia minore, n pu crescere come un bambino? 14. 5. Ma, quanto allimmortalit di Dio, gi prima ho disquisito a sufficienza sul fatto che essa non esclusiva solo del Padre, ma propria di Dio, che Padre, Figlio e Spirito Santo, e che il solo ad avere limmortalit, come ha detto lApostolo. Di questo ho parlato quando hai citato per intero la suddetta testimonianza apostolica. 14. 6. Ti rincresce il fatto che noi affermiamo che il Figlio uguale al Padre, quasi potesse essere disuguale egli che vero Figlio, non nato nel tempo, ma coeterno a colui che lo genera, come lo splendore nato dal fuoco appare coeterno a ci che lo genera. Ma il Figlio di Dio - affermi - ha come autore il Padre. Se con ci intendi dire che Dio Padre autore nei confronti di Dio Figlio, poich il Padre gener e il Figlio fu generato, poich questo da quello e non quello da questo, lo ammetto e te lo concedo. Se per con il nome di autore vuoi rendere il Figlio minore e il Padre maggiore e il Figlio di una sostanza diversa rispetto a quella del Padre, questo lo disdegno e lo rifiuto; infatti, anche il figlio delluomo, in quanto figlio, ha un autore dal quale nato, il padre; e tuttavia non per questo non della medesima sostanza del padre, e bench il figlio sia minore e il padre maggiore, il primo crescendo pu tuttavia raggiungere la forma e la potenza del padre, nella quale non trova il padre del tutto simile, in quanto anche questi si debilitato invecchiando. Cos, infatti, necessario che la condizione mortale muti con let, poich la nascita legata al tempo e non eterna. Ma per leternit non cos: in essa n cresce il Figlio, n invecchia il Padre. E perci let di entrambi non impari, poich dove c eternit non c et; per questo, la costituzione di entrambi non impari, poich il vero Figlio, che non nacque per poi crescere, nacque uguale al Padre per non rimanere degenere. Di conseguenza, la nativit divina di gran lunga migliore e pi

eccelsa di quella umana, in quanto una generazione incorruttibile e inviolabile, e non inferiore a motivo della diversit della natura. 14. 7. Ma tu affermi: Il Figlio ricevette la vita dal Padre. La ricevette come colui che generato la riceve da chi genera. Per questo disse: Tutto quanto ha il Padre mio 59. Dunque, tutte le cose che il Padre ha, questi le diede al Figlio generandolo, ed il Figlio le ricevette nascendo. N il Padre perse ci che aveva dandolo, n il Figlio, essendo e non avendo, ricevette. Ma, come il Padre, nel dare al Figlio tutto ci che aveva, rimase in possesso di tutto, cos il Figlio non rimase mai senza ci che, non per necessit, ma per nascita ricevette in quanto Figlio, poich mai pot essere non nato e sempre ebbe quelle cose senza le quali non sarebbe nato: nato infatti immutabile, poich sempre nato. Se, infatti, qualcuna di quelle cose che il Padre ha non la diede al Figlio, falso ci che dice il Figlio: Tutto quanto ha il Padre mio. Ma poich questa affermazione vera, tutte le cose che il Padre ha le diede al Figlio generandolo, come abbiamo detto, e il Figlio le ricevette nascendo. E perci il Padre diede la vita, in quanto gener la vita; il Figlio ricevette la vita, in quanto nacque vita. Se la ricevette inferiore, debole o diversa, ne consegue che la vita che il Padre ha non la diede al Figlio. E in che modo sarebbe vero: Tutto quanto ha il Padre mio? Ma chi oserebbe dire: " Non vero ci che la Verit disse "? Perci, come il Padre ha la vita in se stesso, cos ha dato anche al Figlio di avere la vita in se stesso 60. Come lha, cos la diede, ci che ha lha dato, diede la vita tale e quale egli lha, lha data nella stessa misura in cui lha. Tutte le cose che il Padre ha sono del Figlio. Dunque il Padre non ha dato al Figlio qualcosa di meno di quello che ha; n il Padre perse la vita che diede al Figlio. Vivendo, infatti, mantenne la vita che diede generando. Vita il Padre, vita il Figlio. Sia quello, infatti, sia questo hanno la medesima vita. Ma il Padre ha la vita senza riceverla da altri, mentre il Figlio ha la vita data dalla vita, ma tale e quale la vita del Padre, nella stessa misura di quella, sotto ogni rispetto uguale a quella, poich vero Figlio, Figlio perfetto, unico Dio, Figlio non degenere rispetto allunico Dio Padre. E per questo il Figlio uguale al Padre. Tutto ci che, secondo te, egli ricevette dal Padre, lo ammettiamo anche noi: il Padre diede e il Figlio ricevette. Ma quando il Padre, generandolo, diede al Figlio tutto ci che ha, lo gener certamente uguale, poich non diede nulla di meno. In che modo, dunque, puoi dire che il Padre diede e il Figlio ricevette, per concludere che il Figlio non pu essere uguale al Padre, mentre vedi

che il Figlio, al quale fu dato tutto dal Padre, ricevette persino luguaglianza? Sta scritto: Vi pi gioia nel dare che nel ricevere 61, ma, si intende, in questa vita, in cui c la necessit, alla quale sicuramente preferibile labbondanza. meglio infatti avere che avere bisogno, ed meglio donare che ricevere, distribuire che mendicare. Poich il Padre, che diede, diede generando e il Figlio, che ricevette, ricevette nascendo, non stato soccorso un bisognoso, ma la stessa abbondanza stata generata. N possono essere diversi colui che ha ricevuto e colui che ha dato, poich ha ricevuto anche la propriet di essere uguale al Padre. Infatti, non ha nulla meno del Padre colui che dice: Tutto quanto ha il Padre mio. pertanto uguale al Padre. Ma poich si umiliato, ricevendo la forma di servo, non perdendo la forma di Dio, cos divenuto, in quella stessa forma di servo, obbediente fino alla morte sulla croce, nella quale fu poco inferiore agli Angeli 62. Per rimanere uguale al Padre nella forma di Dio, poich questa forma non mutevole. 14. 8. Perci perch meravigliarsi, se, nelle testimonianze che tu adduci, si afferma: Io compio sempre le opere gradite al Padre 63, e davanti al sepolcro di Lazzaro: Padre, io ti rendo grazie, poich mi hai ascoltato; e io sapevo che sempre tu mi ascolti, ma ho parlato per coloro che mi circondano, affinch credano che tu mi hai mandato 64, e di nuovo: Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato 65 e prima di spezzare il pane, prima rese grazie al Padre 66? Se con queste e simili testimonianze tu volessi dimostrare che, nella forma di servo, il Figlio inferiore al Padre, e che, nella stessa forma di Dio, deriva dal Padre e non il Padre dal Figlio - la qual cosa viene frequentemente espressa dal Figlio con molte affermazioni, per cui coloro che non comprendono lo ritengono inferiore al Padre anche nella stessa divinit -, se volessi dimostrare questo manterresti la retta regola della fede in modo da non contraddire la verit, e con tali testimonianze non ti opporresti al Vangelo, ma lo insegneresti. Quali sono infatti le cose gradite al Padre che non sono gradite anche al Figlio? O in che modo il Figlio pu fare ci che gradito al Padre se non perch da lui riceve tutte le cose, nelle quali uguale al Padre? In che modo potrebbe non rendere grazie al Padre dal quale deriva, soprattutto nella forma di servo, nella quale a questi inferiore? In che modo potrebbe non pregare il Padre come uomo, egli che, come Dio, esaudisce unitamente al Padre? Quale cristiano poi ignora che il Padre ha mandato e il Figlio stato mandato? Non sarebbe stato opportuno, infatti, che il genitore fosse mandato da colui che gener, ma era

opportuno che il figlio fosse mandato dal genitore. Ma questa non disuguaglianza di sostanza, bens ordine di natura: non in quanto luno sia anteriore allaltro, ma in quanto luno deriva dallaltro. Dunque, bisognava che colui che fu mandato compisse le opere di colui dal quale fu mandato; e quali sono le opere del Padre che non sono anche del Figlio, allorch il medesimo Figlio dice: Tutto ci che il Padre fa, lo fa egualmente anche il Figlio 67? Tuttavia dice che sono le opere del Padre: non dimentica infatti da chi nato; ed dal Padre infatti che gli deriva la facolt di compiere tali opere. Voi intendete queste cose in modo tale da pensare che anche in questo caso il Padre sia maggiore rispetto al Figlio, poich disse che un passero non cade in terra senza la volont del Padre 68, come se cadesse senza la volont del Figlio. O forse fino a tal punto volete che il Figlio sia inferiore da non avere in suo potere neppure i passeri? Ma se non volete accondiscendere a questa regola per la quale, qualunque passo voi leggiate in cui, secondo lautorit dei libri sacri, il Figlio sembra mostrarsi inferiore al Padre, dovete ritenere che ci sia stato detto in base alla forma di servo nella quale veramente inferiore al Padre, oppure che sia stato detto non perch luno sia maggiore o minore dellaltro, ma perch luno deriva dallaltro, ma se, dicevo, non volete accondiscendere a questa rettissima regola, certamente non potete in alcun modo affermare che si tratta del vero Figlio di Dio, a meno che non diciate che egli della medesima sostanza del Padre. Se volessimo ricorrere ad un esempio umano, per la debolezza degli uomini carnali, potremmo dire: prendiamo due uomini, padre e figlio, se il figlio fosse obbediente al padre, e per un qualche motivo pregasse il padre, e gli rendesse grazie, e infine fosse mandato dal padre in un qualche luogo dove affermasse di essere venuto per compiere non la sua volont, bens la volont di colui dal quale stato mandato, forse di qui si dimostrerebbe che non della medesima sostanza del padre? Perch dunque dove leggete tali cose sul Figlio di Dio, subito precipitate con il cuore e con la bocca in un sacrilegio cos grande da non credere n affermare che il vero Figlio di Dio ha in comune col Padre ununica e medesima sostanza? 14. 9. E che dire poi del fatto che hai ritenuto di dover menzionare ci che il Figlio del tutto chiaramente dice in quanto uomo: Ho il potere di deporre la mia anima e ho il potere di riprenderla. Infatti ho ricevuto questo precetto dal Padre mio 69? In che modo questo giova alla tua causa? Forse ha inteso dire qualcosaltro se non: " Ho il potere di morire e di risorgere "? Ci che pertanto afferma:

Nessuno me la toglie, ma io la d da me stesso per riprenderla di nuovo 70, in che senso volle si intendesse, se non che non sarebbe morto, se non avesse voluto? Ma, se non fosse uomo, avrebbe forse potuto morire e risorgere? Cos hai introdotto questa testimonianza, per preparare ci che andavi a dire: Egli certamente a proposito del suo potere, che aveva ricevuto dal Padre, diceva anche: " Io ho il potere di deporre la mia anima e il potere di riprenderla ", quasi che, se non fosse uomo, avrebbe deposto lanima. Come uomo dunque, non come Dio, ricevette questo potere, sebbene non avesse detto: " Questo potere ", ma questo precetto ho ricevuto dal Padre mio. Chi poi non ignora che una cosa il precetto, unaltra il potere? Infatti, noi abbiamo in nostro potere ci che possiamo fare quando lo vogliamo. Invece il precetto agisce su di noi cos che facciamo ci che gi in nostro potere, e se non ancora in nostro potere, dobbiamo pregare che ci venga dato il potere di compiere ci che ci stato imposto come precetto. Pertanto, se vorrete prestare attenzione a ci che evidente, comprenderete che il Figlio aveva ricevuto questo potere in quanto uomo. Ma, per gli ostinati, io potrei rispondere a queste due ipotesi come segue. Se ricevette come uomo questo potere, anche tu vedi che non ti giova affatto questa testimonianza, poich, se sulla base di questo potere ricevuto dal Padre vuoi dimostrare che il Figlio minore del Padre, neppure noi dubitiamo che in quanto uomo Cristo ed minore del Padre; ma se vuoi che abbia ricevuto questo potere in quanto Dio, allora il Padre, generandolo uguale a s, gli diede tanto potere su tutte le cose quanto ne ha lo stesso Padre. Se, infatti, nel suo potere il Figlio ha qualcosa in meno rispetto al Padre, non gli appartengono tutte le cose che il Padre ha; ma poich gli appartengono, senza dubbio ha tanto potere quanto il Padre. Anche per quanto concerne il precetto, possiamo dire: o lo ricevette come uomo, o come Dio; se come uomo, non sorge nessuna questione, poich in quanto uomo inferiore al Padre; se come Dio, non di qui che si dimostra che inferiore, poich lo ricevette per nascita, non per indigenza. Infatti, nellunico Verbo di Dio sono di Dio tutti i precetti che il Padre, generandolo, gli diede alla nascita, e che non gli diede in aggiunta dopo averlo generato privo di essi; e per questo lo gener tanto quanto egli , poich da se stesso gener il vero Figlio, e lo gener perfetto secondo la pienezza della divinit, non perfettibile con lavanzare degli anni. Ma ti chiedo umilmente: perch, se un qualunque uomo, figlio di un uomo riceve un precetto dal padre, non dici che questo di unaltra

sostanza, mentre osi negare che il Figlio di Dio, che Dio, abbia la sostanza paterna per il fatto che riceve un precetto dal Padre? Insomma, sia ricevette il precetto dal Padre, sia della medesima sostanza di colui che glielo diede. Chi sopporterebbe che tu contraddicessi questo, qualora venissero ad ascoltarti degli uomini, padri e figli, i quali sono della medesima sostanza, senza che i figli siano degeneri per il solo fatto che i padri hanno dato loro dei precetti? Ma tu potresti dire: padri dotti diedero precetti a figli non dotti. Applicalo ora al Figlio di Dio, Dio nato da Dio Padre e che sicuramente nacque imperfetto, se ricevette il precetto in quanto non era dotto. Ma poich nacque perfetto, quello generandolo gli diede il precetto, questo lo ricevette nascendo. Infatti, mai il vero Figlio di Dio fu non dotto: ma daltra parte il Figlio esiste da sempre. Il Figlio della medesima sostanza del Padre. 15. 1. Tu non neghi che il Figlio esiste nella forma di Dio; per neghi che sia uguale a Dio Padre, pensando che la forma del Padre sia maggiore rispetto a quella del Figlio, come se il Padre non avesse potuto comunicare compiutamente la sua forma al Figlio, che egli gener da se stesso e che non fece n dal nulla n da unaltra sostanza. O se pot generare la sua forma piena nellunico Figlio, e tuttavia non la gener piena, bens minore, ponete mente a quanto consegue da questo e tornate sulla via, affinch non siate costretti ad affermare che il Padre invidioso. Voi dite che il Figlio Dio, dite che Signore, ma con lintenzione di creare due di e due signori, in contrasto con la Scrittura che proclama: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 71. A cosa vi giova, nella vostra condizione di sacrileghi, il fatto di assegnare al Padre una forma tanto eccelsa se non lassegnate al Figlio? Se luno maggiore e laltro minore, forse non sono per questo due di e due signori? Se desiderate essere privi di questo errore, dovete affermare che uno il Padre, un altro il Figlio, senza tuttavia dire che entrambi nel contempo sono due, bens un unico Signore Dio. Voi dite che il Figlio re, nato certamente dal Padre re; non considerate che, nel genere umano, i figli dei re, per quanto possano non essere re per il semplice fatto di essere nati da re, in quanto nati da uomini sono tuttavia uomini, e pur non avendo la potest regia insieme ai padri mantengono tuttavia la medesima natura. Voi concedete al Figlio di Dio di essere re e di regnare con il Padre e gli negate, con empia vanit, la natura paterna; dite che

non uguale a Dio Padre colui il quale non consider una rapina essere uguale a Dio, e che, tuttavia, non avendo di mira il suo proprio interesse, ma il nostro, si umiliato, non perdendo la forma di Dio, ma ricevendo la forma di servo, nella quale divenne obbediente al Padre fino alla morte sulla croce 72. E in questa forma non volete riconoscere che egli inferiore al Padre Dio, in modo da negare che nella forma di Dio sia uguale al Padre. " Noi ", affermi, " siamo stati chiamati figli per grazia, non lo siamo per natura; perci lunigenito Figlio, in quanto lo secondo la natura della sua divinit, poich nato Figlio ". Queste parole non sono solo tue, ma anche nostre. Perch dunque pretendi che colui che tu affermi essere Figlio di Dio per natura non per grazia non sia della medesima natura del Padre, e non badi a quale iniquit pronunci? Forse non sarebbe pi tollerabile che tu sottraessi al Figlio di Dio re il regno piuttosto che la natura del Padre? 15. 2. Riguardo poi allo Spirito Santo, gi prima ho sufficientemente discusso in che modo anchegli derivi da Dio senza tuttavia essere figlio, poich si legge che deriva da Dio per processione, non per generazione. Noi - affermi - non applichiamo il termine natura al Padre Dio non nato. E come giustificando il motivo per cui non ammettete la natura in riferimento a Dio Padre, subito aggiungi quanto segue: " Crediamo ci che Cristo dice: Dio spirito 73 ", quasi che Cristo, in quanto Dio, non sia spirito, egli che tuttavia hai affermato essere Figlio per natura. Dunque, non basta che il Padre sia spirito per negargli la natura. Ma forse, per il fatto che non nato, non volete che egli sia natura; pensate infatti che la natura sia cos chiamata da " nascere ". Sappiate, dunque, che qualsiasi cosa detta esistere in virt della sua sostanza, essa esiste comunque per natura. Ad ogni modo, se non pensate che bisogna dire che il Figlio ha la medesima natura del Padre, dovete dire almeno che della sostanza del Padre: questo ci basta ai fini della nostra presente discussione. Nondimeno, dovete essere ammoniti a comprendere ci che dice lApostolo: Avete servito a costoro i quali per natura non sono di 74, nel quale passo certamente ha mostrato che dobbiamo servire a quel Dio, che Dio per natura. Voi, dunque, che credete che Dio Padre non sia Dio per natura, ponete mente al modo in cui lo costituite, e se in voi c un pizzico di pudore, arrossite. Ecco, vi diciamo che noi non serviamo a un Dio che non Dio per natura, per non essere simili a coloro ai quali fu detto: Avete servito a questi che per natura non sono di. Quanto a voi, se volete essere come costoro, vi chiediamo di non

volerlo e di dire che Dio Padre Dio per natura e inoltre di non negare che suo Figlio, che dite ormai essere Figlio non per grazia ma per natura, abbia la medesima natura del Padre e che quindi non sia altro che vero Figlio. Come mai potete affermare sia di professare che il Figlio vero figlio, sia di non negare che simile al Padre, quando negate che egli sia della medesima sostanza del Padre? Infatti, come lunit della sostanza rivela il vero Figlio, cos la differenza di sostanza rivela che non vero figlio. In che modo, poi, affermate che simile al Padre il Figlio, al quale non volete attribuire la sostanza del Padre? Forse che non simile alluomo una pittura o una statua, e tuttavia non la si pu chiamare figlio poich di una sostanza diversa? Senza dubbio, luomo stato creato a somiglianza di Dio, e tuttavia, poich non della sua unica e medesima sostanza, non vero figlio, e perci diventa figlio per grazia, in quanto non lo per natura. Se, dunque, volete riconoscere il vero Figlio di Dio, in primo luogo e soprattutto dovete affermare che di ununica e medesima sostanza, cos da dire che, in quanto vero Figlio, anche il Figlio di Dio simile al Padre in tutto. Infatti, colui che pensate avere una diversa sostanza affermate che pi dissimile che simile, e negate assolutamente che sia vero Figlio. Infatti volete sapere quanto valga lunicit e lidentit di sostanza per mostrare che vero figlio: anche il figlio di un uomo simile in alcuni aspetti e in altri dissimile rispetto al padre, e tuttavia, poich della medesima sostanza, non si pu negare che sia vero figlio; e poich vero figlio, non si pu negare che sia della medesima sostanza. Voi, invece, affermate che il vero figlio di Dio cos simile al Padre da volere che sia di sostanza diversa, quando solamente per la sostanza si pu dimostrare che uno vero figlio. Infatti, due veri uomini sono di ununica e medesima sostanza, anche quando nessuno dei due sia figlio dellaltro. Ma un uomo in nessun modo pu essere vero figlio di un altro, a meno che non sia della medesima sostanza del padre, anche se non simile al padre in tutto. Perci il vero Figlio di Dio di ununica sostanza con il Padre, poich vero Figlio e in tutto simile al Padre, in quanto Figlio di Dio. E infatti non lecito affermare, come avviene con i figli degli uomini o di un qualsiasi animale, che il vero Figlio di Dio certamente di ununica sostanza come il Padre, ma non in tutto simile al Padre. Pertanto, accettate con noi il concilio di Nicea, se volete affermare che Cristo vero Figlio di Dio. 15. 3. Dici: Noi siamo accusati di parlare di nature diverse. E cosaltro affermi a proposito di Dio Padre e di Dio Figlio? Cosaltro

dici? O forse pensi di poter essere liberato da questa accusa per il fatto che subito aggiungi: Sappiate quanto affermiamo: il Padre, che spirito, gener uno spirito prima di tutti i secoli e Dio gener Dio? Dite questo e dite il vero, ma hai taciuto quanto affermate di falso e di esecrabile. Infatti dicendo: lo spirito gener lo spirito dite il vero, ma voi dite questa verit con lintenzione di affermare che anche lo spirito di natura diversa. Infatti, diverse sono le nature dello Spirito di Dio, o di Dio Spirito, e dello spirito delluomo, e tuttavia entrambe sono chiamate spirito. Ugualmente, sono di diversa natura lo spirito delluomo e lo spirito dellanimale, e tuttavia entrambi sono nondimeno chiamati spirito. Allo stesso modo si dice Dio di Dio e si dice dio delluomo, come detto: Siete di 75, e come Mos fu dato come dio al faraone 76. E pur essendo diversa la sostanza di Dio e delluomo, tuttavia luno e laltro sono chiamati Dio. In sintesi, sebbene diciate a proposito di Dio Padre e di Dio Figlio che lo spirito gener lo spirito, a ragione siete accusati di dire che sono di natura diversa; e sebbene diciate che Dio gener Dio, anche cos siete giustamente accusati di non scostarvi dalla differenza di natura, poich affermate che il Figlio non simile al Padre in tutto. Infatti, se diceste che simile in tutto, di conseguenza si capirebbe che affermate che essi sono anche di ununica e medesima natura e sostanza. Dunque, se intendi liberarti dalla colpa che vi viene imputata, ossia di affermare che le nature di Dio Padre e di Dio Figlio sono diverse, come dici: lo spirito gener lo spirito, cos devi dire: " lo spirito gener lo spirito della medesima natura o sostanza "; e come dici: Dio gener Dio, cos devi dire " Dio gener Dio della medesima natura o sostanza ". Se crederai questo e lo affermerai, di nulla sarai pi accusato su tale questione. Se poi non vorrai affermarlo, a cosa ti vale dire: Il vero Padre non nato gener il vero Figlio, dal momento che questi senza dubbio non vero Figlio se non di ununica identica sostanza con colui che lo gener? 15. 4. Certamente, il Figlio dice al Padre: Questa la vita eterna, che conoscano Te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Ges Cristo 77; ossia, che riconoscano come unico vero Dio Te e colui che hai mandato, Ges Cristo. Basandovi su queste parole, voi, che accogliete come vero Dio il solo Padre senza il Figlio, cosaltro fate se non negare che il Figlio sia vero Dio? Poich, in realt, il Padre e il Figlio non sono due ma un unico Dio, senza dubbio anche il Figlio vero Dio ed insieme allo Spirito Santo un unico Dio. Infatti, non deve colpirci il fatto che in questo passo non

venga nominato lo Spirito Santo, come se non fosse Dio o non fosse il vero Dio. Questo equivale a dire che Cristo non sa le cose che sono di Dio, poich cos disse lApostolo: E le cose che sono di Dio nessuno le conosce se non lo Spirito di Dio 78. Il che significa: Nessuno sa, se non lo Spirito di Dio, ossia: " Solo lo Spirito di Dio conosce queste cose ". Come, dunque, da questa conoscenza, che si detto nessuno possiede se non lo Spirito di Dio, non escluso Cristo, cos dal passo in cui si dice che il Padre e Cristo sono il solo e vero Dio, non escluso lo Spirito Santo. Cos quel nome, di cui nellApocalisse si afferma che nessuno lo conosce se non colui che lo porta scritto 79, cio Cristo, lo sa certamente anche il Padre, cosa che non potete negare, e lo conosce anche lo Spirito Santo, malgrado lo neghiate. Lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondit di Dio 80. Se si nega che lo Spirito possa comprendere perch viene detto scrutatore, allora si neghi che Dio penetra i cuori e i reni degli uomini. Infatti sta scritto: Dio che scruta i cuori e i reni 81. Dunque, quando si dice che il Padre e Ges Cristo sono il solo vero Dio, lo si dice in modo tale che lo Spirito Santo non sia escluso in alcun modo dalla realt della divinit. Il Figlio, infatti, non afferma, come sembra a te, che il solo potente, il solo sapiente, il solo buono il Padre. Lunico e solo Dio invece la stessa Trinit, come mostra tutto ci che precedentemente abbiamo ripetuto pi e pi volte. 15. 5. Quanto al fatto che Dio Padre ha generato il Figlio di Dio non tale da doversi perfezionare, ma perfetto, dici il vero. Ma allorch non vuoi paragonare la stessa perfezione del Figlio alla perfezione del Padre, in questo dici il falso e contraddici la verit, secondo la quale il Figlio vero Figlio. Affermi: Se infatti luomo potesse generare subito un figlio perfetto, non genererebbe un fanciullo che, col passare degli anni, giunga infine un giorno a compiere la volont del suo genitore. Con ogni verit stai parlando contro di te. Ma perch non ti si rivolgano contro le tue parole, riconosci luguaglianza del Padre e del Figlio. Difatti, anche luomo se potesse, genererebbe subito un figlio uguale a s, senza aspettare gli anni nei quali la sua volont possa compiersi nella forma del figlio. Dunque, perch Dio non gener un Figlio uguale a s, Dio al quale n erano necessari gli anni nei quali compiere ci, n mancava lonnipotenza? O forse non volle? Dunque (e ci sia lungi!) prova invidia. In realt non invidioso: pertanto lo gener uguale. E perci di ununica e medesima sostanza: infatti, anche luomo, il quale, poich non pu, non genera il figlio uguale, lo genera

tuttavia della medesima sostanza della quale egli costituito. Se cos non fosse, non potrebbe infatti essere un vero figlio. Cosa significa dunque ci che dici: Il Padre ha generato il Figlio tale quale ora e quale rimarr senza fine?. La tua affermazione sarebbe corretta, se non negassi che il vero Figlio uguale al Padre. Quando invero dici che perfetto e neghi che uguale, e non neghi che rimarr per sempre tale quale nato, senza dubbio dichiari che il Figlio rimarr inferiore al Padre per sempre. E perci il figlio delluomo nasce inferiore al padre, poich nasce imperfetto, e crescendo perviene alla forma del padre. Il Figlio di Dio nato inferiore al Padre, e, essendo nato perfetto e immortale, non ammette alcun accrescimento, per cui la stessa perfezione lo rende in eterno estraneo alla forma del Padre. Ecco le cose in cui credete, ecco le cose che affermate; ecco, ci che peggio, le cose che insegnate. Ma star allarbitrio di coloro che ascoltano - affermi scegliere una delle due opinioni: o che il Figlio obbediente al Padre, lui che " si spogli " assumendo " la forma di servo " e a cui il Padre " ha dato un nome che sta al di sopra di ogni altro nome " 82 , oppure la tua interpretazione. In verit, gli uditori, ai quali il Signore dona lintelletto, non scelgono una delle due possibilit, bens luna e laltra, cio sia il Figlio obbediente al Padre, sia la mia interpretazione, o meglio la mia esposizione, con la quale ho dimostrato che nella forma di servo fu obbediente al punto da non perdere la forma di Dio, nella quale uguale al Padre. Ma tu bada con quanto oltraggio attribuisci lobbedienza al Figlio di Dio, la cui natura sminuisci nella sua divinit. Il Padre di Cristo anche Dio di Cristo. 16. 1. Quando poi mi hai sentito dire che a causa dei Giudei, per amore di umilt, non di verit, il Figlio disse che suo Padre suo Dio?. Mai hai potuto sentirmi dire questo, in quanto mai lho detto; ma ho affermato chiaramente che ci viene detto a causa della forma di servo. Tuttavia, come la stessa forma di servo vera e non falsa, cos disse con verit e non finse per umilt che suo Padre, anche per quella forma, era suo Dio. Qual infatti il guadagno dellumilt se la verit a subire una perdita? Ma tu hai tentato di confutare questa verit assolutamente certa, cos da dire che le stesse parole, con le quali il Signore afferma: Dio mio e Dio vostro 83, non riguardano la forma di servo per il fatto che il Signore le pronunci dopo la risurrezione, come se con la risurrezione avesse distrutto la forma di servo e non lavesse piuttosto

trasformata in meglio; come se egli, dopo essere morto, non sia anche risorto; come se quella forma che pat la morte non sia stata poi ricondotta alla vita; come se questa stessa forma non sia stata elevata al cielo, come se in questa stessa forma il Figlio di Dio non sieda alla destra del Padre, e come se in questa stessa forma non verr a giudicare i vivi e i morti. Non forse chiarissima la testimonianza degli Angeli che dicono: Verr cos come lavete visto andare in cielo 84. Perch dunque dopo la risurrezione non avrebbe dovuto dire: Salgo al Padre mio e al Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro 85, dal momento che stava per ascendere in quella stessa forma per la quale nel tempo suo Dio colui che suo Padre senza tempo? In quella forma per la quale, non solo dopo la risurrezione, ma anche dopo il giudizio sar sottomesso a colui che gli ha sottomesso tutto 86. Pertanto, ritengo superfluo discutere tutte le testimonianze che hai riportato, con le quali intendevi provare che viene chiamato Dio di Cristo colui che Padre di Cristo; ma penso che neppure tu debba dubitare che siano state da te menzionate invano. 16. 2. In verit, riguardo a quel passo in cui il Signore, rivestito della medesima carne che aveva risuscitato e indossando la medesima forma umana, dice ai suoi discepoli: Mi stato dato ogni potere in cielo e in terra: andate e insegnate a tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a conservare tutto ci che vi ho ordinato 87, non so perch tu lo abbia menzionato e che cosa tu abbia voluto dimostrare con esso. Forse che dice: " Mi stato dato il potere dal mio Dio "? Se avesse parlato cos, lo avrebbe senza dubbio fatto a motivo della sua stessa forma umana. In realt, poich non ha detto questo, non capisco che cosa tu abbia voluto provare con tale testimonianza. Anzi, capisco che lhai introdotta al fine di parlare con pi facondia. Se infatti questa facolt gli fu data in quanto Dio, il Padre gliela diede alla nascita, non perch il Figlio ne avesse bisogno, giacch gliela diede generandolo, n per accrescerlo. Se invece questo potere gli fu dato in quanto uomo, che senso ha la nostra discussione? O forse hai voluto ricordarci che il Signore ordin di battezzare le genti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? E in quel passo tu senti pronunciare un solo nome, ma non vuoi intendere una sola divinit. 16. 3. E quando dici che, anche prima dellincarnazione di Cristo, il Padre fu detto suo Dio, poich sta scritto: Ti ha unto Dio, il tuo Dio

, molto prima che Cristo si fosse incarnato, non capisci che ci fu detto in una profezia, come se si fosse gi compiuto ci che doveva ancora compiersi? O forse nella profezia il Signore stesso non disse: Hanno perforato le mie mani e i piedi 89, e altre parole con le quali preannunci con tanto anticipo la sua passione e rivel ci che doveva compiersi come se si fosse gi compiuto? Nella profezia, dunque, si parla delle cose future come se si parlasse di cose passate: Ti ha unto Dio, il tuo Dio, con lolio dellesultanza a preferenza dei tuoi pari 90, intendendo come per suoi pari coloro che dovevano diventare suoi servi, suoi soci, suoi amici, suoi fratelli, le sue membra. Fu predetto dunque ci che doveva accadere, affinch il Dio di Cristo ungesse luomo Cristo, il quale tuttavia fu fatto uomo cos che rimanesse Dio, e affinch lo ungesse non con lolio visibile e corporeo, ma con lo Spirito Santo, al quale la Scrittura, com solita, allude figuratamente con il nome di olio dellesultanza. Disse: Unse, non disse: " Unger ", poich nella predestinazione era gi stato compiuto ci che doveva accadere a suo tempo. E tu, temendo che lo Spirito Santo, col quale Cristo fu unto, sembrasse essere maggiore di Cristo, poich davvero maggiore delluomo Cristo - chi infatti santifica maggiore di colui che santificato -, temendo dunque questo, hai voluto che con lolio dellesultanza si alludesse a quella letizia con cui il Figlio esult insieme al Padre, quando fu creata la creatura. E riguardo alla letizia del Padre e del Figlio hai ricordato, come sei solito, testimonianze non necessarie alla tua causa. Ma che cosa hai intenzione di fare? Di andare dove? In che modo vuoi negare ci che pi chiaro della luce oppure trasformarlo in qualcosaltro, quando ti viene letto ci che il beato Pietro disse negli Atti degli Apostoli: Questo Ges di Nazareth che Dio ha unto con lo Spirito Santo 91. Ecco ci che era profetizzato, quando fu detto: Dio ti ha unto, il tuo Dio, con lolio dellesultanza ovvero con lolio della letizia, a preferenza dei tuoi pari. Dio infatti al quale si dice nel medesimo Salmo: In eterno e per sempre sta il tuo trono, o Dio. Scettro dequit lo scettro del tuo regno. Hai amato la giustizia, hai odiato liniquit, per questo ti ha unto Dio, il tuo Dio 92. Da Dio Padre fu unto il Figlio, il quale si fece uomo in modo da rimanere Dio, e fu unto con quella unzione della quale era ricolmo, ossia con lo Spirito Santo. Perci sta scritto: Ges pieno di Spirito Santo torn dal Giordano 93. Lo Spirito Santo anche creatore.

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17. 1. Tu dici che non si pu ammettere della persona dello Spirito Santo ci che si dice del Figlio: Tutto fu fatto attraverso di lui e senza di lui nulla fu fatto 94. E dici questo con lintento di persuadere chiunque ti riuscir su ci in cui siete stati male persuasi voi, cio che lo Spirito Santo non creatore, quasi che tu avessi letto: "Tutto fu creato attraverso di lui senza lo Spirito Santo ", oppure: "Tutto fu creato attraverso nessun altro che non fosse lui ". Per quanto, anche se tu leggessi qualcosa di simile, non dovremmo credere che lo Spirito Santo sia escluso da questa operazione con cui la creatura fu costituita, cos come il Figlio non escluso da quella sapienza di cui si detto: Le cose che appartengono a Dio nessuno le conosce se non lo Spirito di Dio 95. Se poi pensi che lo Spirito di Dio non sia creatore per il fatto che non viene nominato, ossia non viene detto che anche attraverso di lui fu fatta la creatura, quando si afferma del Figlio: Tutto fu fatto attraverso di lui, allora, senza dubbio, non potrai neppure dire che sono stati battezzati nel suo nome coloro ai quali Pietro dice: Fate penitenza e sia battezzato ciascuno di voi nel nome del Signore Ges Cristo 96. Infatti non dice: " e dello Spirito Santo ", n: " nel nome del Padre ", poich neppure il Padre viene qui nominato. E se, senza nominare il Padre e lo Spirito Santo, fu loro ordinato di essere battezzati nel nome di Ges Cristo, e tuttavia si capisce che non furono battezzati se non nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, perch riguardo al Figlio di Dio non intendi le seguenti parole: Tutto fu fatto attraverso di lui 97 in modo che, sebbene non vi sia nominato, tu intenda anche lo Spirito Santo? 17. 2. Infatti, che cosa c di pi eccellente tra le creature che le potenze celesti? scritto: I cieli furono formati dal Verbo del Signore, e ogni loro schiera dallo Spirito del suo volto 98. Avevi detto che senza dubbio io non posso trovare nelle Scritture divine delle testimonianze con cui affermare che lo Spirito Santo uguale al Figlio. Ecco, ho trovato dove pu sembrare anche maggiore, se non lo impedisse la piet, la quale confessa che veramente uguale. Infatti le potenze celesti, che furono fatte dallo Spirito della bocca del Signore, cio dallo Spirito Santo, sono effettivamente maggiori rispetto ai cieli che furono fatti dal Verbo del Signore, ossia dal Figlio unigenito. Ma se indaghi la verit, entrambe le cose furono fatte da entrambi, e ci che delluno si dice e dellaltro si tace si comprende per entrambi. C infatti stoltezza maggiore che negare che lo Spirito di Dio sia creatore, dal momento che al Signore viene detto: Toglierai loro lo Spirito e verranno meno, e si

trasformeranno in polvere; emetterai il tuo Spirito e saranno creati, e rinnoverai la faccia della terra 99? A meno che non si voglia dire che lo Spirito era il meno adatto a creare le cose destinate a venir meno, mentre ora adatto a creare le cose che rimarranno senza fine. Poco fa ho detto: " Cosa c di pi eccellente tra le creature che le potenze celesti? ". Che dire della carne del Creatore? Difatti, lo stesso Creatore, attraverso il quale tutte le cose furono create, disse: Il pane che io dar la mia carne per la vita del mondo 100. E allora? Il mondo fu fatto attraverso il Figlio, e il creatore il Figlio; la sua carne, che fu data per la vita del mondo, fu fatta attraverso lo Spirito Santo: e lo Spirito Santo non creatore? Infatti, alla vergine Maria, che aveva chiesto allangelo che le annunciava un figlio: Come avverr questo, poich io non conosco uomo?, langelo rispose: Lo Spirito Santo scender sopra di te e la potenza dellAltissimo ti coprir con la sua ombra; perci quello che nascer sar chiamato Santo, Figlio di Dio 101. Qui, come ho colto per pura logica in un passo della tua esposizione, hai tentato di affermare che lo Spirito Santo disceso per purificare e santificare la vergine Maria, e quindi perch poi venisse la Potenza dellAltissimo, cio la Sapienza di Dio, che Cristo 102, e affinch questa, cos come sta scritto, edificasse la sua dimora 103, cio essa e non lo Spirito Santo creasse per s la carne. Cosa significa dunque ci che dice il santo Vangelo: Si trov che lei aveva concepito per opera dello Spirito Santo 104? Senza dubbio fu ostruita la bocca di coloro che pronunciano parole inique 105. Se dunque pensi di aprire la bocca per dire cose vere, devi ammettere che non solo il Figlio ma anche lo Spirito Santo creatore della carne del Figlio. 17. 3. Se stai per dire che tutto ci che ho ricordato fu fatto attraverso lo Spirito Santo, ossia che ogni potenza celeste fu formata attraverso di lui, che attraverso di lui saranno di nuovo creati gli uomini, che dapprima furono creati tali da trasformarsi nella loro polvere, che egli fece la carne di Cristo (non voglio parlare dellanima, la cui questione assai complessa), ma che, per quanto si possa eventualmente trovare qualche altra cosa creata per mezzo dello Spirito Santo, non tutto in ogni caso stato fatto attraverso di lui, come invece accade per il Figlio unigenito, del quale si detto: Tutto stato creato attraverso di lui 106. Se affermi questo, non temi che ti si dica che lo Spirito Santo tanto superiore al Figlio, poich scelse per s le cose migliori da compiere e non si degn di compiere quelle inferiori? Ma chi intende cos se non uno stolto? Tutte le cose furono create attraverso il Figlio e non sia mai

che lo Spirito Santo sia separato da questa opera. Allo stesso modo, delle grandi opere della grazia si dice che tutte queste cose le realizza un solo e identico Spirito 107, senza tuttavia che il Figlio sia separato da questa operazione divina. 17. 4. Certo, ti sembra di dire qualcosa di grande, poich affermi: Il Figlio era in principio prima di ogni creatura, ma il Padre esisteva prima del principio. Dove lhai letto, per crederlo? Da dove ti viene la presunzione di dire questo, quando non hai n alcuna autorit n alcuna ragione? Che cosa significa infatti prima del principio, dal momento che, se qualcosa esistesse prima del principio, sarebbe il principio? Se, dunque, il Padre prima del principio, prima di se stesso, poich anchegli principio. Cosa significa poi: In principio era il Verbo 108, se non: " Nel Padre era il Figlio "? E lo stesso Figlio, interrogato dai Giudei sulla sua identit, rispose: Il principio, io che vi parlo 109. Il Padre, dunque, principio che non deriva da un principio, il Figlio principio che deriva dal principio, ma entrambi nel contempo non sono due, bens un unico principio; cos come il Padre Dio e il Figlio Dio, ma entrambi nel contempo non sono due di, bens un unico Dio. N negher che lo Spirito Santo, che procede da entrambi, sia principio, ma affermo che questi tre, come sono un solo Dio, cos sono un solo principio. Il Figlio, generato dalla medesima sostanza del Padre. 18. 1. Dici: Che dirai, se sentirai il Padre dire: " A te il principato nel giorno della tua potenza, tra santi splendori; dal seno dellaurora, come rugiada, ti ho generato " 110?. Cosa prometti o cosa minacci, se udir ci che spesso odo e in cui con fede credo? Ma mi stupisco moltissimo del fatto che tu non ti accorga che di qui non ti giunge alcun aiuto. Infatti, sia che il profeta riferisca questo dalla sua persona al Signore Ges, sia che lo riferisca dalla persona del Padre al Figlio, siccome io accetto, venero e predico entrambe le generazioni di Cristo, sia da Dio Padre senza tempo, sia dallessere umano madre nella pienezza dei tempi, questa testimonianza non contro di me. Ma rivela che tu hai voluto prendere tempo, mentre sono io a intendere meglio perch disse: ti generai dal seno: perch anche tu lo intendi come detto dalla persona del Padre. Infatti, Dio ha un seno non nello stesso modo in cui sono disposte le membra del corpo umano, ma lespressione stata trasferita da una sostanza corporea ad una incorporea, affinch comprendessimo che il Figlio unigenito stato generato dalla sostanza del Padre. E

quindi cosaltro significa questo se non che di ununica e medesima sostanza? Io pertanto ho dovuto addurre questa testimonianza contro di te, ma ti ringrazio per averlo ricordato. Considera dunque quanto male comporta il fatto che neghiate che il Figlio della medesima sostanza del Padre, egli che professiamo essere nato dal suo seno, commettendo unoffesa gravissima verso Dio, come se avesse potuto generare dal suo seno una creatura che non era della sua natura. Non vi accorgete di credere che la generazione di Dio corrotta e di predicare che mostruosa, voi che osate dire che una diversa natura deriv dal seno di Dio? Se poi, come dovete, provate orrore e respingete questo con noi, lodate facilmente e accettate insieme a noi il concilio di Nicea e lhomousion. 18. 2. Dunque, chi non vedrebbe il tuo errore, non appena mi avesse udito ricordare che nella profezia Cristo disse a suo Padre: Dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio 111, affinch comprendessimo che egli Dio di quella natura che il suo stesso Figlio ricevette nel tempo dal ventre della madre, ma che Padre di quella natura che egli gener da s? E tu, non trovando nessuna risposta, pur di non tacere, hai detto: Tu professi che Cristo nato dal seno della madre secondo la carne; e hai aggiunto: cosa che nemmeno i Giudei mettono in dubbio. E quindi hai domandato: Perch non vengono addotte queste testimonianze che dimostrano che la sua nascita avvenne in principio, come ci insegna anche cos affermi - la testimonianza precedente?. Quasi che io non credessi, non predicassi, non accettassi che quella nativit di Cristo, per la quale si dice: In principio era il Verbo, non temporale ma eterna, ed affermassi invece che Cristo nacque solamente dal ventre della madre. Ecco, io dico che Dio Figlio fu generato da Dio Padre senza tempo. Ho dimostrato poi come sia anche suo Dio colui che suo Padre, a motivo delluomo che assunse e nel quale nacque dal ventre della madre senza il concorso di un uomo come padre. Per provare questo ho offerto una testimonianza, dove in una profezia dice al Padre suo: Dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio. Tu, che dici che io dichiaro che Cristo nacque dal ventre della madre, cosa che neppure i Giudei mettono in dubbio, quasi che io ammetta solamente questa nascita di Cristo, non cercare di sfuggire con queste futilit, e piuttosto di, giacch non mi hai risposto, dove Cristo dice al Padre: Dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio. Infatti, poich ti sei accorto di non aver nulla da ribattere a questo, hai pensato di dover introdurre unaltra nascita, che

quella di Dio da Dio. Io ti chiedo: dal momento che non sai cosa rispondere, quanto sarebbe meglio che tu tacessi? 18. 3. Se, a causa del corpo in cui si umili, si sente debitore nei confronti del suo genitore, a maggior ragione necessario che offra sempre a colui che lo gener cos grande e di tal natura la venerazione e lossequio dovuti. Qualsiasi cosa tu pensi in senso carnale sulla venerazione e lossequio del Figlio verso il Padre, suo Padre suo Dio proprio dal ventre di sua madre. E per quanto Dio Figlio obbedisca a Dio Padre, poich vedo che non capisci quanto grande sia luguaglianza tra il figlio e il genitore in quella generazione, forse diversa la natura del padre-uomo e delluomofiglio per il fatto che il figlio obbedisce al padre? Questo del tutto intollerabile per voi, poich, sulla base dellobbedienza del Figlio, volete dimostrare che diversa la sostanza del Padre e del Figlio. Una questione , se il Padre e il Figlio siano di ununica e medesima sostanza, unaltra questione se il Figlio obbedisca al Padre. Intanto, non dobbiamo negare che sia vero Figlio, e in nessun modo vero Figlio se la sua natura e quella del Padre non sono una sola e medesima natura. Dovete dire allora che Dio Padre e Dio Figlio sono di ununica e medesima sostanza. Che la divinit vi costringa a riconoscere ci che la stessa divinit don allumanit. Luomo obbedisce a suo padre, dal quale nato uomo, e tuttavia non smette di essere uomo obbedendo. E se il figlio fosse onorato, non dico come il padre, ma pi del padre, questultimo ne gioirebbe e non proverebbe invidia. Anche il figlio, tuttavia, onorerebbe il padre, anche se fosse nato uguale a lui, senza essere n un fanciullo, n nellet della crescita. In effetti, se il padre uomo avesse potuto generare un figlio uguale a s, nessuno dubita che lavrebbe fatto. Chi dunque oserebbe dire: " Neppure lOnnipotente pot questo "? Aggiungo anche il fatto che, se luomo potesse, genererebbe un figlio maggiore e migliore di se stesso. Ma nulla pu essere maggiore o migliore di Dio, dunque dobbiamo credere che il vero Figlio sia uguale a lui. E se tu dicessi: " Il Padre maggiore dello stesso Figlio, proprio perch, non generato da nessuno, lo ha tuttavia generato uguale, non minore ", ti risponderei subito: " Anzi, il Padre non maggiore del Figlio proprio perch lo ha generato uguale, non minore ". Infatti, la questione dellorigine : "Chi da chi ", mentre quella delluguaglianza : " Di che natura e quanto grande ". Di conseguenza, se la ragione vera ammette che il Figlio uguale obbedisca al Padre uguale, non neghiamo lobbedienza. Se poi, per il fatto che obbedisce, volete

credere che la sua natura inferiore, ve lo impediamo: in nessun modo, infatti, Dio Padre, per poter avere lobbedienza dellunico Figlio, sarebbe disposto a negarne la natura. 18. 4. Cristo, invece, fu soggetto ai genitori non per la sua maest divina, bens per la sua et umana. Invano pertanto hai affermato: Se fu sottoposto ai genitori che egli cre 112, quanto pi lo a suo Padre che lo gener tanto grande e di tale natura?. Ti sar infatti risposto: " Se fu sottoposto ai genitori per la fanciullezza, quanto pi lo a Dio per la stessa forma di uomo? ". E avendo reso questa forma immortale e non avendola perduta con la morte, perch ti meravigli se anche dopo la fine di questo secolo sar sottoposto in questa forma a colui al quale tutte le cose sono sottoposte? Ma tu affermi che il Figlio sottoposto al Padre non a causa della forma di servo, ma in quanto lo gener tanto grande e di tale natura, ossia Dio grande, sebbene inferiore al Padre stesso, per cui sminuisci sia il Padre, il quale o non pot o non volle generare il suo Unigenito uguale a s, sia lo stesso Figlio, il quale, Unigenito, non fu generato uguale al Padre e perci nacque perfetto, affinch, anche crescendo, non divenisse mai ci che non pot essere nascendo. 18. 5. Ma non soltanto, come pensi, il corpo del Figlio, cio il corpo delluomo, ma anche lo spirito umano diciamo che sottomesso al Padre. Ed secondo quanto fu come uomo che noi comprendiamo le seguenti parole: Quando tutto gli sar sottomesso, allora anche lo stesso Figlio si sottometter a colui che gli ha sottomesso tutte le cose 113. In questo senso si deve intendere che Cristo la testa e il corpo: la testa lo stesso Salvatore che risorse dai morti e siede alla destra del Padre, mentre la Chiesa il suo corpo, la sua pienezza, come dice con tutta evidenza lApostolo 114. E perci essendo state tutte le cose sottomesse a Cristo, saranno senza dubbio sottomesse sia al capo sia al corpo. Infatti, conformemente al fatto che Dio nacque senza tempo, mai nulla pot non essere sottomesso a lui. 18. 6. Sappiamo che hai ritenuto di doverci ricordare che il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato ogni giudizio al Figlio 115. Vorrei tuttavia che tu ci dicessi in che modo il Padre non giudica nessuno, allorch lo stesso Figlio ripetutamente afferma: Io non cerco la mia gloria: c chi la cerca e giudica 116, affinch tu sappia che stato detto: Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato ogni giudizio al Figlio, per il motivo che apparir per giudicare i vivi e i

morti con la forma di uomo che il Padre non ha. Perci dice il Profeta: Vedranno colui che trafissero 117. Ma in modo invisibile anche il Padre sar con lui, poich inseparabile da lui. Se, infatti, sul punto di morte egli afferma: Non sono solo, poich il Padre con me 118, quanto pi avr con s il Padre quando dovr emettere un giudizio sui vivi e sui morti? Con lui ci sar anche lo Spirito Santo. In che modo infatti lo abbandoner lo Spirito Santo nella sede regale, Spirito ricolmo del quale ritorn dal Giordano 119? Ci che stato scritto agli Ebrei: Ora non vediamo ancora assoggettate a lui tutte le cose; ma colui che per poco fu fatto minore degli angeli, Ges, a causa della passione della morte 120, deve insegnarci in che modo bisogna intendere ci che stato scritto ai Corinzi: Quando tutto gli sar sottomesso. Infatti, ci stato detto in quanto fu fatto uomo, non in quanto Dio. Cos, dunque, apparendo in un uomo, nella cui forma ha affrontato la passione della morte e si umiliato un po meno degli angeli, verr a giudicare i vivi e i morti, e dir: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete il regno 121. E con questa testimonianza tu hai voluto quasi dimostrare che Cristo, non in quanto uomo, ma in quanto Dio inferiore a suo Padre. Ma, com capito da coloro che hanno intelletto, non lhai dimostrato. Lo Spirito Santo non geme, ma ci fa gemere. 19. Quanto ai gemiti dello Spirito Santo, gi mi sembra di averti sufficientemente risposto che non geme di per s, ma ispirando in noi un santo desiderio, ci fa gemere per tutto il tempo che siamo esuli dal Signore. E ho dimostrato quanto basta, mi pare, che tali sono le locuzioni delle sacre Scritture, con le quali si dice che lo Spirito Santo geme in quanto ci fa gemere, come Dio disse: Ora ho conosciuto 122, quando fece s che luomo conoscesse. Infatti, colui che conosce tutte le cose prima che avvengano, certo non aveva conosciuto allora ci che allora diceva di aver conosciuto. Poich a tutto questo non hai potuto rispondere, a che cosa serve che senti se non vi acconsenti? Il Padre e il Figlio sono uno. 20. 1. Ormai anche riguardo alle parole del Signore dove dice: Io e il Padre siamo una sola cosa 123, ho dimostrato che tu non sei riuscito a rispondere nulla. Ma anche qui intendo mostrare se, come dici, con gli esempi che io ho usato tu vuoi provare in che senso sia

stato detto: Io e il Padre siamo una sola cosa; per questo menzioni la testimonianza apostolica che stata da me addotta, dove si dice: Chi unito al Signore un solo spirito con lui 124. Ma allora di anche tu: " Quando il Figlio si unisce al Padre un solo Dio ". Infatti, lApostolo non dice: " Chi si unisce al Signore una cosa sola ", cos come stato detto: Io e il Padre siamo una cosa sola, ma dice un solo spirito. Giacch tu non dici che " quando il Figlio unito al Padre un solo Dio ", per quale motivo anche tu ricorri a questa testimonianza apostolica, dove si dice: Chi unito al Signore un solo spirito con lui, se non perch convinca anche te con la testimonianza che tu stesso hai addotto? Almeno ora distingui queste due cose, che quando eravamo insieme non sei riuscito a distinguere nella nostra discussione. Pertanto ascolta con attenzione ci che dico. Quando di due o pi cose si dice che sono uno o che sono una cosa sola, e si aggiunge che cosa significa " uno " o " una cosa sola ", lo si pu dire sia di quelle cose che sono diverse nella sostanza, sia di quelle che sono di una sola sostanza. Diverse, infatti, sono le sostanze dello spirito delluomo e dello Spirito del Signore, e tuttavia stato detto: Chi si unisce al Signore un solo spirito con lui. Invece, di ununica sostanza sono le anime e i cuori degli uomini, dei quali si dice: Avevano unanima sola e un cuore solo 125. Dove, poi, di due o pi cose si dice che " sono una cosa sola ", e non si aggiunge che cosa sia questa cosa sola, si intende che non sono di sostanza diversa, bens di una sola sostanza, cos come stato detto: Chi pianta e chi irriga sono una cosa sola 126, e: Io e il Padre siamo una cosa sola. Ma tu, che vuoi che il Padre e il Figlio siano sostanze diverse, non sei riuscito a scoprire dove di sostanze diverse sia stato detto: " Sono una cosa sola ". E tu, che non vuoi dire che " quando il Figlio unito al Padre un solo Dio ", sei ricorso alla stessa testimonianza apostolica che io avevo usato, ma lhai usata contro te stesso, dove dice: Chi si unisce al Signore un solo spirito con lui 127. Infatti, se di quelli che sono di una diversa sostanza si pot a buon diritto affermare: un solo spirito, quanto a maggior ragione di quelli che sono di ununica sostanza si dice giustamente: " un solo Dio "? Se intendi tutto questo, gi ti accorgi di non aver risposto a tale questione, e comprendi di aver fatto inutilmente tante affermazioni sul consenso della volont. Anche noi, infatti, ammettiamo lincomparabile consenso della volont e della individua carit del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, e perci diciamo: " Questa Trinit un solo Dio". Ma noi affermiamo anche ci che voi non affermate, ossia

che, a causa di una sola e identica natura e sostanza, questi tre sono una cosa sola. Se distinguerai questo e non vorrai essere polemico, vedrai ormai di non aver offerto alcuna risposta, e senza dubbio non ti pronuncerai su tale questione. 20. 2. Quando, poi, il Figlio dice al Padre: In verit non ci che voglio io, ma ci che vuoi tu, a cosa ti giova aggiungere la seguente considerazione: dimostra che veramente la sua volont sottomessa a suo Padre, quasi che noi negassimo che la volont delluomo debba essere soggetta alla volont di Dio? Infatti, colui che legge un po pi attentamente lo stesso passo del santo Vangelo si avvede subito che il Signore disse questo per la sua natura di uomo. In quel passo, infatti, disse: triste lanima mia fino alla morte 128. Si potrebbe forse dire questo per la natura dellunico Verbo? Ma tu, uomo, che ritieni che la natura dello Spirito Santo gema, perch non dovresti dire che anche la natura del Verbo unigenito di Dio pot essere triste? Il Signore, tuttavia, affinch non si dicesse questo, non dice: "sono triste ", per quanto, anche se avesse detto questo, lo si sarebbe dovuto intendere solamente in riferimento alla sua natura di uomo, ma dice: Lanima mia triste, anima che, come uomo, aveva certamente umana. Del resto, anche nel momento in cui dice: Non ci che io voglio, mostra di aver voluto altro rispetto al Padre, cosa che non avrebbe potuto se non con cuore umano, trasformando la nostra fragilit nel suo sentimento non divino, ma umano. Infatti, se non avesse assunto la natura umana, in nessun modo il Verbo unico direbbe al Padre: Non ci che io voglio. Infatti, mai quella natura immutabile potrebbe volere qualcosa di diverso dal Padre. Se sapeste intendere questo, voi Ariani non sareste eretici. 20. 3. Infatti, anche ci che stato detto: Sono disceso dal cielo non per fare la mia volont, ma la volont di colui che mi ha mandato 129, pu essere certamente inteso secondo ci che il Verbo unigenito, per cui disse che la volont non era la sua ma quella del Padre per il motivo che deriva dal Padre tutto ci che il Figlio , mentre non deriva dal Figlio tutto ci che il Padre , secondo quanto stato anche detto: La mia dottrina non mia, ma di colui che mi ha mandato 130, poich la dottrina del Padre identica al Verbo del Padre, che certamente non da se stesso ma dal Padre. E di nuovo quando dice: Tutto quanto ha il Padre mio 131 , si rivela uguale al Padre. Non tuttavia assurdo intendere che abbia detto: Sono disceso dal cielo non per fare la mia volont ma

la volont di colui che mi ha mandato 132, in riferimento al suo essersi fatto uomo. Infatti, il secondo Adamo, che toglie il peccato del mondo, si distingue dal primo Adamo, a causa del quale il peccato entr nel mondo 133, per il fatto che luno non fece la sua volont, bens quella di colui che laveva mandato, mentre laltro fece la volont sua, non di colui dal quale era stato creato. N deve colpire il modo in cui Cristo, per ci che uomo, discese dal cielo, allorch, nascendo dalla madre terrena, divenne uomo. Questo, infatti, stato detto a motivo dellunit della persona, poich una sola persona Cristo, Dio e uomo. Perci disse anche: Nessuno salito al cielo se non colui che disceso dal cielo, il Figlio delluomo, che in cielo 134. Dunque, se poni mente alla distinzione delle sostanze, il Figlio di Dio discese dal cielo, il Figlio delluomo fu crocifisso. Se poni mente allunit della persona, anche il Figlio delluomo discese dal cielo, anche il Figlio di Dio fu crocifisso. Egli infatti il Signore della gloria, del quale dice lApostolo: Se infatti lavessero riconosciuto, mai avrebbero crocifisso il Signore della gloria 135. Dunque, per questa unit della persona, non solo disse che il Figlio delluomo discese dal cielo, ma disse che in cielo, mentre parlava sulla terra. Dunque non fece la sua volont, poich non commise peccato, ma fece la volont di colui che lo mand. Infatti, luomo compie la volont di Dio, quando compie la giustizia che proviene da Dio. 20. 4. E non dobbiamo neppure ritenere che il Figlio sia stato mandato dal Padre in modo che non sia stato mandato dallo Spirito Santo, poich il profeta riferisce cos le sue parole: E ora mi ha inviato il Signore e il suo Spirito. Che in effetti sia stato il Figlio a pronunciare queste parole lo rivelano le cose dette precedentemente. Infatti cos si giunti a queste parole: Ascoltatemi, disse, Giacobbe, e Israele che io invocher. Io sono il primo e io sono in eterno e la mia mano fond la terra, la mia destra consolid il cielo. Li chiamer e si presenteranno insieme. Verranno anche tutti i popoli e ascolteranno. Chi annunci loro questo? Amandoti ho compiuto la tua volont sopra Babilonia, affinch fosse estirpato il seme dei Caldei. Io ho parlato, io ho chiamato. Lho condotto, e ho reso felice il suo cammino. Venite da me e ascoltate queste parole. N infatti fin dallinizio ho parlato in segreto. Quando si realizzavano, ero l, e ora il Signore mi ha mandato e il suo Spirito 136. Cosa c pi palese di questo? N fu mandato dal Padre e dallo Spirito Santo, in modo che egli non si invi da s; come si vede che stato consegnato dal Padre, dove si

legge: Lui, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato in sacrificio per tutti 137. Ma in un altro passo si dice riguardo allo stesso Figlio: Egli mi am e diede se stesso per me 138. In che modo non compie la sua volont, colui che disse: Come il Padre risuscita i morti e d la vita, cos anche il Figlio d la vita a coloro che vuole 139 ? Colui che, essendogli stato detto: Se vuoi, mi puoi mondare, rispose: Lo voglio, sii mondato, e a questa parola subito segu ci che disse di volere 140? Come il Figlio compie la volont del Padre, cos anche il Padre compie la volont del Figlio. Infatti il Figlio dice: Padre, voglio che dove sono io anche questi siano con me 141. Non disse: " chiedo " o " supplico ", ma voglio. Sicch quello agiva secondo la volont di questo, come questo secondo la volont di quello. E quello non faceva cose diverse da questo, ma ci che faceva quello faceva anche questo. Tutto ci che il Padre fa lo fa ugualmente anche il Figlio 142. Sono parole sue e sono parole di verit, che non possono essere false. Lo Spirito Santo Dio. 21. 1. Tu dici di accettare ci che io ho proposto: Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 143 E hai proposto che ci viene detto in quanto Dio non abita in nessuno prima che lo Spirito non labbia santificato e purificato, quasi che lo Spirito Santo santifichi e purifichi il tempio per Dio che deve abitarlo, e non per s, quando lApostolo ha con ci dimostrato che egli stesso Dio, del quale aveva detto che noi siamo il tempio. Infatti non dice: " Lo Spirito di Dio vi santifica e vi purifica, affinch Dio abiti in voi ", ma dice: Lo Spirito di Dio abita in voi. Sicuramente, Dio abita nel suo tempio: infatti cos il tempio di Dio se non la dimora di Dio? Hai visto poi anche tu che logico che sia il nostro Dio colui del quale siamo il tempio, ma non hai voluto ricordare laltra testimonianza che ho addotto: Non sapete che il vostro corpo il tempio in voi dello Spirito Santo che avete da Dio? 144 Ammetti ormai dunque che lo Spirito Santo Dio. Infatti, se non fosse Dio non avrebbe un tempio, e un tempio non costruito da mani di uomini bens edificato con le membra di Dio: infatti Cristo, il quale al di sopra di tutto, Dio benedetto per tutti i secoli 145, le cui membra sono i nostri corpi. Colui che infatti disse: Non sapete che il vostro corpo il tempio dello Spirito Santo in voi? disse: Non sapete che i vostri corpi sono le membra di Cristo? 146 E in verit non forse Dio Colui per il quale Salomone edific un tempio di legno e di pietra? E non Dio Colui per il quale costruito un

tempio con le membra di Cristo, cio con le membra di Dio? Infatti, parlando di Dio il beatissimo martire Stefano disse: Salomone gli edific un tempio, ma lAltissimo non abita in templi costruiti da mani di uomini 147. E tuttavia le membra di Cristo, il cui capo sopra tutti i cieli, sono il tempio dello Spirito Santo, che noto essere venuto dal cielo. E negare che egli sia Dio cosaltro se non non essere e non volere essere il suo tempio? Si rivolge a noi lApostolo dicendo: Vi supplico, fratelli, per la misericordia di Dio, che offriate i vostri corpi come ostia viva, santa, gradita a Dio 148. Pertanto, i corpi dei fedeli sono ostie per Dio, membra di Cristo, tempio dello Spirito Santo e lo Spirito Santo non Dio! Chi dice questo, se non colui nel quale lo Spirito non abita? Infatti, il luogo in cui abita, certamente il suo tempio. Infine, avendo detto lApostolo: Non sapete che il vostro corpo il tempio in voi dello Spirito Santo, che avete da Dio, e non siete vostri? Infatti siete stati comprati a caro prezzo, subito aggiunge di seguito: Glorificate dunque Dio nel vostro corpo 149. E qui mostra chiaramente che lo Spirito Santo Dio e che, pertanto, deve essere glorificato nel nostro corpo come nel suo tempio. Ed ecco ci che ad Anania disse lapostolo Pietro: Hai osato mentire allo Spirito Santo? E mostrando che lo Spirito Santo Dio disse: Non hai mentito agli uomini, ma a Dio 150. 21. 2. E mi stupisco del vostro cuore, in quanto non riesco a spiegare a parole in che modo, sebbene lodiate lo Spirito Santo cos da affermare che presente ovunque per santificare i fedeli, osiate tuttavia negare che sia Dio. Cos non Dio colui che riemp il mondo? Infatti la Scrittura dice: Lo Spirito del Signore riemp il mondo 151. Ma perch dobbiamo dire che riemp il mondo, egli che ricolm anche il Redentore del mondo? Infatti il Signore Ges pieno di Spirito Santo ritorn dal Giordano 152. E avete la presunzione di dire che lo stesso Signore Ges era Dio e che lo Spirito Santo, del quale era ricolmo, non Dio, avendo unopinione cos sbagliata dello Spirito Santo che non gli attribuite neppure ci che fu attribuito a Mos, servo di Dio, che mandava agli Egiziani non i doni delle grazie, ma i prodigi delle piaghe nel medesimo Spirito Santo, poich egli il dito di Dio 153, e tuttavia per il faraone era un dio. In un altro passo andava ad affliggere gli Egizi, e per il faraone era un dio 154: dovunque c lo Spirito Santo per rigenerare gli uomini in vista della vita eterna, e per loro non Dio! Ma no, Dio, ed Dio vero, poich le membra del vero Dio sono il suo tempio. E certo il tempio sottomesso a colui del quale il tempio: in che modo

allora non Dio colui al quale sono sottomesse le membra di Dio? E perci anche il Signore del suo tempio: chi infatti pu negare questo, chi pu essere cos stolto da dire che uno non signore della sua casa? In che modo, dunque, lo Spirito Santo non Signore, egli che Signore delle membra del Signore? Egli infatti lo Spirito del Signore, del quale in un solo e identico passo stato detto: Quando si convertir al Signore, il velo verr tolto via. Il Signore lo Spirito e dove c lo Spirito del Signore l c libert 155. 21. 3. Gi precedentemente ho dimostrato che lo Spirito Santo creatore. E in che modo non re egli, il cui tempio costituito dalle membra del re? In che modo non siede accanto al Padre e al Figlio colui che ricolm il Figlio, colui che possiede le membra del Figlio come sua casa? O forse quando il Figlio ritorn dal Giordano era pieno di Spirito Santo, e quando cominci a sedere alla destra del Padre allontan da s lo Spirito Santo? E poi, dal momento che procede dal Padre, in che modo non dovrebbe sedere con il Padre? Certo, questo sedersi non devessere inteso in senso carnale, altrimenti dobbiamo pensare che siede con maggior onore il Figlio rispetto al Padre; infatti, siede con pi onore chi sta a destra, mentre qui sembrerebbe logico che il Padre sia seduto a sinistra. Infine, vi accorgerete quale spirito vi ha persuaso a negare allo Spirito Santo ci che la santa Scrittura concede agli uomini santi. Dice infatti lApostolo: Morti comeravamo per le nostre colpe, ci ridon la vita con Cristo, dalla cui grazia siamo stati salvati e con lui ci risuscit e ci fece sedere nelle regioni celesti, in Cristo Ges 156. I santi, dunque, santificati dallo Spirito Santo, vivificati per Cristo, sono predestinati a sedere insieme a Lui, cos che lApostolo afferma come gi accaduto ci che certamente destinato ad accadere. E voi sottraete allo Spirito Santo quella riunificazione, qualunque essa sia, come se fosse indegno di sedere insieme al Padre o al Figlio colui che li rende degni della medesima sede. Al quale, per un errore molto simile, fate questione anche del fatto che non adorato, quando leggete, come gi ho spiegato sopra, che gli uomini sono adorati persino dai santi! E tuttavia, per evitare lodiosit del blasfemo, lodi lo Spirito Santo cos da attribuirgli ci che nessuna creatura ha e da sottrargli ci che anche una creatura umana ottiene. Che siano una cosa sola.

22. 1. Io ammetto di aver detto ci che tu menzioni, e ripeto anche ora che il nostro Salvatore non disse: " finch essi e noi siamo una cosa sola ", ma: Affinch essi siano una cosa sola. E riguardo a queste parole evangeliche ti ricordo che ti ho risposto gi a sufficienza, allorch dimostravo che tu non eri riuscito a confutare le cose che io avevo detto. Infatti, ti ho chiesto di dimostrare che le parole sono una cosa sola si riferiscono a cose che non hanno ununica e medesima sostanza. E non lhai dimostrato. A che ti vale infatti affermare che, per consenso della volont, stato detto di Paolo e di Apollo: Chi pianta e chi irriga sono una cosa sola 157, quando non mostri che essi sono di sostanza diversa? In effetti, entrambi erano uomini. Se infatti non si amassero a vicenda, sarebbero una cosa sola per natura, non per amore, ma, se non fossero una cosa sola per natura, non potrebbero esserlo neppure per amore. Il Figlio, dunque, chiede che siano una cosa sola come Lui e il Padre sono una cosa sola, cio non solo per natura, ch gi lo erano, ma anche per la perfezione della carit e della giustizia, secondo la capacit della loro natura, per quanto poterono essere nel regno di Dio. Sicch anchessi sono una sola cosa al pi alto grado nella loro natura, come il Padre e il Figlio sono una sola cosa al pi alto grado, sebbene nella loro natura pi eccellente e migliore in misura incomparabile. Disse dunque il Figlio al Padre: Padre santo, conserva nel tuo nome coloro che mi hai affidato, perch siano una sola cosa come lo siamo noi 158. Non disse: " Affinch siano una sola cosa insieme a noi ", o "Affinch siamo una sola cosa essi e noi ". Ugualmente poco dopo: Non lo chiedo soltanto per costoro, ma per coloro che crederanno in me attraverso la loro parola, affinch siano una cosa sola, come tu Padre in me e io in te, affinch siano anchessi in noi una cosa sola 159. Anche qui non disse: " Affinch essi e noi siamo una cosa sola ", ma siano una cosa sola in noi. Infatti, gli uomini che per natura sono una cosa sola, non possono essere una cosa sola al pi alto e perfetto grado secondo la loro capacit con pienezza di giustizia se non trovano compimento in Dio, affinch siano una sola cosa nel Padre e nel Figlio, ossia una sola cosa in loro, non una sola cosa con loro. Prosegue ancora aggiungendo: Affinch il mondo creda che tu mi hai mandato. E io ho dato loro la gloria che tu mi hai dato, affinch siano una cosa sola come noi siamo una cosa sola, io in loro e tu in me, affinch siano perfetti nellunit 160. Neppure qui disse: " Affinch siano una cosa sola insieme a noi ", o: " Affinch essi e noi siamo una cosa sola ". Avendo poi aggiunto: Affinch il mondo

riconosca che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me, prosegue: Padre, voglio che dove io sono anchessi siano con me 161 . Dove io sono, disse, anchessi siano con me, non disse: " Siano una sola cosa insieme a me ". Questo dunque volle, che fossero con lui, non che essi e lui fossero una cosa sola. Cosa significa ci che hai voluto dire: Fece menzione dellamore e non della sostanza? Certo, tu non hai collocato queste parole del Signore nello stesso passo in cui furono poste da Lui: ma a noi cosa importa? Infatti, non disse o volle che essi e Lui, oppure essi e il Padre, fossero una cosa sola, ma volle che fossero una cosa sola questi che sapeva essere di ununica sostanza. Come anche noi, disse, siamo una cosa sola 162, ossia coloro che sempre sapeva essere di ununica sostanza. 22. 2. Se vuoi dare una qualche risposta, mostra che, secondo la santa Scrittura, si dice: " Sono una cosa sola " a proposito di realt la cui sostanza diversa. Cristo, infatti, non disse ci che tuttavia tu hai osato dire, ossia che gli Apostoli sono una sola cosa con il Padre e il Figlio, per il fatto che, badando in tutto alla volont di Dio Padre, anchessi, ad imitazione del Figlio, si riconoscono sottomessi allunico Dio Padre. Dicendo questo, hai fatto s che Dio e gli uomini santi fossero una cosa sola. Pu dunque qualcuno dei santi dire: " Io e Dio siamo una cosa sola "? Sia lungi questo dai cuori e dalle bocche sante. Penso, poi, che anche voi proviate orrore di questo, da chiunque lo udiate n tolleriate che qualche uomo, per quanto eccellente nel dono della santit, dica: " Io e Dio siamo una cosa sola ". Se qualcuno dicesse questo di se stesso, verrebbe certamente considerato come un arrogante. E non forse vero che qualcuno di voi, sebbene non osi dire: " Io e Dio siamo una cosa sola ", osa tuttavia dire: " Paolo e Dio sono una cosa sola ", cos come senza indugio diciamo: " Paolo e Apollo sono una cosa sola " e " Dio Padre e Dio Figlio sono una cosa sola "? Daltra parte, se non osate dire: " Qualunque uomo santo, qualunque profeta, qualunque apostolo e Dio sono una sola cosa ", chi ti obbligava, chi ti spingeva, chi ti precipitava a dire: Gli Apostoli sono una cosa sola con il Padre e con il Figlio? Sono una cosa sola - dici - il Padre e il Figlio, non tuttavia uno solo. E subito aggiungi: Una cosa sola attiene alla concordia, uno solo al numero singolare. Volevi dire: " Sono una sola cosa " attiene alla concordia, " uno solo " al numero singolare, ma la passione della disputa ti ha distolto dal considerare le tue stesse parole. Infatti, sia " una sola cosa " sia " uno solo " attengono certamente al numero singolare. Ma vero che " sono

una cosa sola ", per il fatto che stato aggiunto " sono ", indica il numero plurale, connesso con una sorta di singolarit. Invece " uno " con tutta evidenza il numero del singolare. Ma perch mai lApostolo dovrebbe dire: " Chi unito al Signore ununica cosa con Lui "? Infatti, cosaltro direbbe, se dicesse questo, se non " luomo santo e Dio sono una cosa sola "? Ma sia lungi, sia lungi da quella sapienza questa frase. E tuttavia disse: Chi unito al Signore un solo spirito con Lui 163, affinch con ci si sapesse che "sono una sola cosa " le realt che hanno ununica e medesima sostanza, cos come ad alcuni uomini stato detto: In effetti tutti voi siete una sola cosa in Ges Cristo 164 e cos come dice lo stesso Cristo: Io e il Padre siamo una cosa sola 165. Quando invece si dice " uno ", si dice anche che cosa significa " uno ". E si pu dire sia di sostanze diverse, come stato detto: Chi unito al Signore un solo spirito con Lui, sia delle cose che hanno una medesima sostanza, come stato detto: Tra essi vi era un cuor solo e unanima sola 166. Era, disse, non disse " erano ", poich disse anche che cosa, cio anima e cuore. Cos anche del Padre e del Figlio diciamo sia " sono una cosa sola ", poich sono due persone di una sola sostanza, sia " uno ", ma aggiungiamo che cos " uno ", ossia un solo Dio, un solo Signore, un solo Onnipotente, e cose simili. Ritengo di avervi inculcato a sufficienza la differenza tra queste due espressioni. Esamina pertanto le Scritture canoniche vecchie e nuove e trova, se puoi, dove si dice: "sono una cosa ", in riferimento a realt che sono di diversa natura e sostanza. 22. 3. Certo, non voglio che tu ti confonda quando nellEpistola di Giovanni apostolo si dice: Tre sono i testimoni: spirito, acqua e sangue, e i tre sono una cosa sola 167. Non dirmi che lo spirito, lacqua e il sangue sono sostanze diverse e che tuttavia si dice che i tre sono una sola cosa. Per questo ti ho ammonito a non sbagliare. Infatti, queste realt sono sacramenti nei quali bisogna fare attenzione sempre non a che cosa sono, ma a che cosa mostrano. Infatti, sono segni di cose, per cui bisogna distinguere da un lato lesistenza, dallaltro il significato. Pertanto, se si comprende il significato cui queste cose rinviano, esse si rivelano essere di ununica sostanza, come quando diciamo: " La pietra e lacqua sono una cosa sola ", volendo con la pietra significare Cristo e con lacqua lo Spirito Santo. E chi dubita che la pietra e lacqua siano nature diverse? Ma poich Cristo e lo Spirito Santo sono di ununica e medesima natura, per questo si dice: " La pietra e lacqua sono una cosa sola "; poich queste due cose hanno una natura diversa,

si pu comprendere in modo corretto che esse sono anche segni di altre cose la cui natura una sola. Tre cose pertanto sappiamo che uscirono dal corpo del Signore, mentre era appeso sulla croce: dapprima lo spirito, di cui stato scritto: E reclinato il capo emise lo spirito 168; poi, quando il suo fianco fu perforato dalla lancia, il sangue e lacqua 169. Se osserviamo queste tre cose di per s, hanno ciascuna una diversa sostanza, e perci non sono una cosa sola. Se in verit volessimo indagare le cose che con queste sono significate, non assurdo che rappresentino la stessa Trinit, che lunico, il solo, il vero, il sommo Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, dei quali con ogni veridicit si pu dire: Tre sono i testimoni e i tre sono una cosa sola 170. Sicch con il nome dello spirito cogliamo essere significato Dio Padre, e di Lui, che deve essere adorato, parlava il Signore, dove dice: Lo spirito Dio 171. Con il nome del sangue, invece, cogliamo essere significato il Figlio, poich: Il Verbo si fatto carne 172, e con il nome dellacqua lo Spirito Santo. Quando infatti Ges parlava dellacqua che stava per dare agli assetati, levangelista afferma che questo lo disse dello Spirito, che stavano per accogliere coloro che credevano in lui 173. Chi in verit credendo al Vangelo dubita che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano testimoni, quando il Figlio dice: Io sono colui che offro testimonianza della mia persona, e offre testimonianza di me colui che mi ha mandato, il Padre 174? E qui, anche se non menzionato lo Spirito Santo, tuttavia non lo si intende separato. Ma di Lui neppure altrove tacque, mostrando ben chiaramente che un testimone. Infatti, nel momento in cui lo promette, dice: Egli offrir testimonianza di me 175. Questi tre sono i testimoni e i tre sono una sola cosa 176, poich sono di una sola sostanza. Quanto poi ai segni con cui vengono indicati e che uscirono dal corpo del Signore, essi figurarono la Chiesa che predica lunica e medesima natura della Trinit. Infatti, questi tre, che sono significati in tre modi, sono una cosa sola, mentre la Chiesa che li predica il corpo di Cristo. Dunque, se le tre cose con cui sono significati uscirono dal corpo del Signore, allo stesso modo dal corpo del Signore risuon che le genti fossero battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo 177. Nel nome, non " nei nomi ". Questi tre, infatti, sono una cosa sola, e i tre sono un solo Dio. Se, poi, conformemente alla fede cattolica, che n confonde n separa la Trinit, n rinnega le tre persone, n crede che siano sostanze diverse, possibile esporre e comprendere in qualche altro modo questa profondit di un sacramento tanto importante, quale si legge nella Epistola di

Giovanni, non c motivo di opporre un rifiuto. Bisogna infatti gioire se viene esposto in molti modi, e tuttavia in maniera non stolta, ci che nelle Sacre Scritture, per stimolare le menti dei fedeli, posto in modo oscuro. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio. 23. 1. Che senso ha poi che tu mi chieda di aggiungere: Se il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio, quando lo aggiunse con voce limpida la divina Scrittura dicendo: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 178? E anche voi ascoltereste questo, se voleste essere Israele, non in senso carnale come Giudei, ma spiritualmente come Cristiani. A chi infatti non vuole ascoltare fedelmente ci che stato detto: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo, non rimane che credere che sia un mentitore colui che disse questo. Ma se non un mentitore, queste parole sono vere, e se queste parole sono vere, questa discussione conclusa. Senza dubbio, infatti, la verit vi costringe ad ammettere che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Signore Dio. Ma voi negate che lo Spirito Santo sia Dio, il cui tempio non costruito da mani di uomini, ma il nostro corpo, il cui tempio non sono il legno e la pietra, ma le membra di Cristo. E cosa direte dello stesso Cristo, che ammettete essere Dio e Signore? Rispondeteci, allora, se il Padre e il Figlio siano un solo Signore Dio. Se infatti non uno solo, sono due. Se sono due, mente chi dice: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo, e mente chi dice: Vedete che io sono il Signore, e non ve n un altro al di fuori di me 179. Ma poich non osate dire che Egli mente, perch esitate a redimervi e a venire o a tornare alla fede cattolica, che crede che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo sono non tre signori di, ma un unico Signore Dio, e che ascolta colui che grida al suo popolo: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo, e: Vedete che io sono il Signore e non ve n un altro al di fuori di me? Se io ti definissi sordo e cieco, perch non ascolti queste parole e non vedi, senza dubbio penseresti che ti sto arrecando uningiuria. Ecco, non dico: " spiegaci in che modo intendi: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo ", ma se sia da comprendervi anche Cristo o no. Se infatti dirai: " s ", ammetterai con me che il Padre e il Figlio sono un solo Signore Dio. Se invece risponderai che non da comprendervi Cristo, introdurrai due signori di contro le parole divine, poich non neghi che anche Cristo Signore Dio. Similmente ti chiedo in che modo

intendi: Vedete che io sono il Signore e non ve n un altro Dio allinfuori di me. Qui c anche Cristo o non c? Se c, certamente il Padre e il Figlio sono un solo Signore. Se invece non c, e tuttavia il Signore, mente chi dice: Non ve n un altro allinfuori di me. Il Figlio infatti un altro Signore, se il Padre e il Figlio non sono un solo Signore. Per quanto infatti tu lodi con pi eccellenza il Padre e abbassi il Figlio al di sotto di Lui, fai s che non siano uguali, non che non siano due. Proclama quanto vuoi: " Il Padre maggiore, il Figlio minore ". Ti verr risposto: " Tuttavia sono due, uno maggiore e un altro minore ". N stato detto: " Il Signore Dio tuo, il maggiore, uno solo ", ma stato detto: Il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo. N stato detto: " Non c un altro uguale a me ", ma stato detto: Non c un altro Signore allinfuori di me. Dunque, o devi ammettere che il Padre e il Figlio sono un solo Signore Dio, oppure devi apertamente negare che Cristo sia Signore Dio, come apertamente neghi che lo Spirito Santo Signore Dio. Se farai questo, non ti opprimer di certo con queste parole divine, ma proporr altre testimonianze divine, con le quali dimostrer che sei anche pi detestabile per tale errore. Ora, anche se neghi che lo Spirito Santo Signore Dio, tuttavia, affinch tu sia polverizzato da queste parole divine, basta che tu ammetta che Cristo Signore Dio. E se invece non con il Padre un solo Signore Dio, ci saranno due signori di nostri e saranno false quelle parole divine: Il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo, e: Non ce n un altro allinfuori di me. Ma quanto sar meglio che le vostre parole siano corrette, invece che le parole di Dio passino per mendaci? 23. 2. Mi chiedi: Se ti esorto a professare, secondo il costume giudaico, un solo Dio, o se, piuttosto, per la sottomissione del Figlio, non si dimostra che c un solo Dio, il cui Figlio Dio nostro, secondo quanto ritiene la fede cristiana. Dici questo come se attribuissi ai Giudei le parole: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 180, o: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me 181. Dio stesso che ha detto questo. Riconosci e taci, o piuttosto spiega in che modo abbia detto il vero colui che nessuno di noi osa affermare abbia mentito; spiega, dicevo, in che modo siano vere le parole: Il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo. Se i signori di nostri sono due, come affermi tu, uno maggiore e laltro minore, spiega in che modo siano vere le parole: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me. Ti chiedo, infatti, chi abbia detto questo, se il Padre o il Figlio. Se il

Padre ha detto: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me, non ha detto il vero, poich c un altro Signore, il Figlio. Se lo ha detto il Figlio, neppure Lui ha detto il vero, poich c un altro Signore, il Padre. Se poi lo ha detto la Trinit, certamente ha detto il vero e ha dimostrato che voi dite il falso. Infatti, secondo la retta fede, la Trinit, cio il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, nel cui nome siamo battezzati, lunico Signore Dio nostro e non ve n un altro allinfuori di lui. infatti lo stesso Dio del quale lApostolo dice: Non c nessun Dio se non uno solo 182. Infatti, se ammetterai che questo stato detto a proposito del Padre, Cristo non sar per te Dio, poich non pu essere contraddetta la Scrittura quando dice: Non c nessun Dio, se non uno solo, per tacere qui dello Spirito Santo, che in precedenza abbiamo dimostrato essere Signore Dio, sebbene voi lo neghiate. Perci, se foste eretici Macedoniani, i quali si rifiutano di aderire alla fede cattolica solamente per ci che concerne lo Spirito Santo, ma concordano nellaffermare che il Padre e il Figlio sono due, cio uno il Padre e uno il Figlio, e che sono uguali e di ununica e medesima sostanza e che tuttavia non sono due signori di, bens entrambi sono nel contempo un solo Signore Dio; se, dunque, anche voi sbagliaste almeno fino a questo punto, non sareste certo incalzati da queste parole divine. Se fosse cos, infatti, affermereste che il Padre e il Figlio, che sono un solo Signore Dio, hanno pronunciato le seguenti parole: Non ce n un altro allinfuori di me. Magari non rimanesse da discutere con voi se non per farvi ammettere lo Spirito Santo, e per farvi affermare che non la dualit ma la Trinit un solo Signore Dio! Invece, poich proclamate che il Padre Signore Dio e che il Figlio Signore Dio, ma non dite che entrambi insieme sono un unico Signore Dio, bens due, uno maggiore e uno minore, siete trafitti dalla spada della verit che afferma: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo, il quale proclama: Io sono il Signore e non ce n un altro allinfuori di me. Infatti, Dio Padre non richiamerebbe gli Israeliti dal culto di molti e falsi di per poi mentire loro sullunico Dio e Signore, dicendo che non c un altro Signore allinfuori di s, mentre sa che suo Figlio Dio e Signore. impossibile che la verit e il Padre della verit inganni con una menzogna il suo popolo! Siano queste parole blasfeme cos orrende e deprecabili una prerogativa degli eretici, non dei cattolici. Insomma Dio dice il vero, quando dice: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 183, poich il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo non sono tre di, ma un solo Dio; e non sono tre

signori, ma un solo Signore. Dice il vero: Io sono il Signore e non ce n un altro allinfuori di me 184, poich non solo il Padre afferma questo ma la stessa Trinit a dire: "Questo lunico Signore e non ve n un altro allinfuori di Lui ". Infatti, se il Padre dicesse: Io sono il Signore e non ce n un altro allinfuori di me, negherebbe in realt che il Figlio unigenito il Signore. E chi di noi oserebbe affermare che il Figlio il Signore, dal momento che il Padre afferma il contrario dicendo: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me? Per questo, secondo la retta fede, queste parole non sono del Padre, ma della Trinit, e dunque del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tacciano pertanto le lingue di coloro che ignorano la verit: questa Trinit un solo Dio. Di questo unico Dio si dice: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo. Questo Dio unico dice: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me. vero che il Figlio soggetto al Padre secondo la forma di uomo. Tuttavia, non sono due di e due signori secondo la forma di Dio, ma entrambi, insieme con il loro Spirito, sono un solo Signore. 23. 3. Le testimonianze dellapostolo Paolo, che tu hai addotto, parlano contro di te e non te ne rendi conto. Dice infatti Paolo: Sia grazia a voi e pace da parte di Dio nostro Padre e del Signore Ges Cristo 185. E in che modo Ges Cristo Signore, se il Padre dice: Io sono il Signore e non ve n un altro al di fuori di me? Queste parole non sono dunque del solo Padre, ma, come ho detto, della Trinit. Tu usi una seconda testimonianza, e la usi contro te stesso, dove lApostolo, secondo il tuo linguaggio, dice: Uno solo Dio Padre, dal quale provengono tutte le cose e noi siamo in lui, e uno solo il Signore Ges Cristo, attraverso il quale esistono tutte le cose, e noi in lui. Ma lApostolo dice e noi attraverso di lui, non dice in lui. Ma questo per quale motivo? Queste inesattezze sono solite accadere a coloro che citano i testi a memoria senza leggerli dal codice. Piuttosto, osserva attentamente ci che attiene a tale questione. Ecco, disse lApostolo: Un solo Dio Padre, dal quale tutte le cose provengono, e noi siamo in lui, e un solo Signore Ges Cristo, attraverso il quale tutte le cose esistono e noi attraverso di lui 186. Distinse perfettamente due persone, una del Padre, laltra del Figlio, senza alcuna confusione o errore. Infatti, non ci sono n due di padri, ma un solo Dio Padre, n due signori Ges Cristo, ma un solo Signore Ges Cristo. Infatti, in quella Trinit, che Dio, c un solo Padre, non due o tre, e un solo Figlio, non due o tre, e un solo Spirito di entrambi, non due o tre. E lo stesso unico Padre

certamente Dio, e lo stesso unico Figlio, anche per vostra ammissione, Dio, e lo stesso Spirito di entrambi, anche se voi lo negate, Dio. Allo stesso modo, se mi interroghi anche riguardo al Signore, ti rispondo che lo ciascuno, ma affermo che esistono non tre signori di nel contempo, bens un unico Signore Dio. Questa la nostra fede, poich questa la fede retta, che si chiama anche fede cattolica. Ma tu, che contrasti questa fede, spiegaci di grazia in che modo anche Ges Cristo sia il Signore, giacch affermi che le seguenti parole non sono della Trinit ma del solo Padre: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me. Certo sei turbato, certo non trovi una risposta, se non che non vuoi tacere quando sei confutato. Se infatti non Dio Trinit, ma soltanto il Padre disse: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me, senza dubbio neg che il Figlio Signore; infatti, se anche il Figlio Signore, falso quanto stato detto: Non c altro Signore allinfuori di me. Qui, infatti, non si tratta di un Signore nel senso in cui gli uomini sono signori degli uomini servi, a proposito dei quali lApostolo dice che sono signori secondo la carne 187, ma si tratta del Signore cui dovuta quella servit che in greco chiamata latreiva, secondo la quale si dice: Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo 188. Se questo Signore Dio non la Trinit, ma il solo Padre, allora ci certamente proibito servire con un tale culto a Cristo Signore, secondo quanto abbiamo ascoltato: A lui solo servirai; se ci stato detto in questo senso, come se si dicesse: " A Dio Padre solo servirai ". E certamente se egli solo, e non la stessa Trinit che ha detto: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me, ha negato che il Figlio sia un Signore simile a quello a cui dovuto quel culto con il quale unicamente si serve a Dio con vera religione. Infatti, non ha detto: " Io sono il Signore maggiore o migliore e non ve n un altro tanto forte o della stessa natura allinfuori di me ", ma, volendo che a Lui solo si servisse con quel culto che dovuto al Signore Dio, ha detto: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me. Pertanto, se queste parole, come afferma la fede cattolica, sono di un solo Dio, che la stessa Trinit, senza alcun dubbio a lui solo bisogna servire con quel culto che dovuto unicamente al Signore Dio, poich egli solo il Signore e non ve n un altro allinfuori di lui. 23. 4. Quindi ti chiedo in che modo tu interpreti quanto stato detto: Un solo Dio, il Padre, dal quale provengono tutte le cose, e noi siamo in lui, e un solo Signore, Ges Cristo, attraverso il quale tutte le cose esistono, e noi attraverso di lui 189. Forse che non

derivano anche dal Figlio tutte le cose, dal momento che Egli stesso afferma: Ci che fa il padre lo fa egualmente il Figlio 190? Se poi si fa una distinzione per la quale tutte le cose non esistono attraverso il Padre, ma derivano dal Padre, e tutte le cose non derivano dal Figlio, ma esistono attraverso il Figlio, chi di loro ti sembra essere colui del quale il medesimo Apostolo dice: O abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e impercorribili le sue vie! Chi infatti ha conosciuto il disegno del Signore? O chi fu suo consigliere? O chi per primo diede a lui perch gli sia restituito? Infatti da lui e attraverso di lui e in lui sono tutte le cose. A lui gloria nei secoli dei secoli. Amen 191. da intendersi il Padre o il Figlio? Infatti nomin per primo Dio dicendo: O abisso della sapienza e della scienza di Dio! Poi, in verit, lo chiam Signore, dove dice: Chi infatti ha conosciuto il disegno del Signore? Ma questo non oggetto di controversia, in quanto anche voi assegnate luno e laltro nome sia al Padre che al Figlio. E infatti voi non dite Dio Padre cos da negare che c Dio Figlio, n dite Dio Figlio, cos da negare che c Dio Padre. Per quanto in questa testimonianza apostolica di cui ti sei avvalso, il Padre venga detto Dio e il Figlio Signore, ossia: Un solo Dio, il Padre, dal quale derivano tutte le cose, e un solo Signore, Ges Cristo, attraverso il quale tutte le cose esistono. Ma poni mente a quel passo in cui si dice: O abisso di ricchezza della sapienza e della scienza di Dio! Infatti, o che sia il Padre o che sia il Figlio, da lui e attraverso di lui e in lui sono tutte le cose. In che modo dunque tutte le cose provengono dal Padre e non dal Figlio, e tutte le cose esistono attraverso il Figlio e non attraverso il Padre, dal momento che lApostolo ha voluto che in questo passo si intendesse chiunque di essi? Ha detto infatti: Da lui e attraverso di lui e in lui sono tutte le cose. Dunque, sia che si tratti del Padre, sia che si tratti del Figlio, in ogni caso si afferma con assoluta verit che da lui e attraverso di lui e in lui sono tutte le cose, e si dimostra senza dubbio luguaglianza del Padre e del Figlio. Se, invece, dal momento che non ha nominato il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, ma Dio e il Signore, nomi con i quali pu essere chiamata anche la stessa Trinit, ha voluto che ciascuna di queste tre espressioni fosse riferita a ciascuna delle singole persone, dicendo da lui a proposito del Padre, attraverso di lui a proposito del Figlio e in lui a proposito dello Spirito Santo, perch non volete riconoscere questa Trinit come un solo Signore Dio? Infatti, non dice " da loro " e " attraverso di loro " e " in loro ", ma dice da lui e attraverso di lui e

in lui sono tutte le cose e non dice " a loro gloria ", ma a lui gloria nei secoli dei secoli. Amen. 23. 5. Certo ti inganni, se pensi che si riferiscano solo al Padre queste parole: Nessuno buono se non lunico Dio. Se infatti avesse detto: " Nessuno buono, se non lunico Padre ", neppure cos avrebbe voluto che si intendessero esclusi da questa unit di bont il Figlio e lo Spirito Santo. Infatti, anche ci che viene detto con una simile espressione, che ho menzionato in precedenza: Le cose che appartengono a Dio, nessuno le conosce se non lo Spirito di Dio 192, non esclude da questa conoscenza il Figlio di Dio. Dunque, quanto pi si estende la nostra capacit di comprensione, dal momento che non ha detto: " nessuno buono, se non lunico Padre ", ma: Nessuno buono, se non lunico Dio 193, che la stessa Trinit! Infatti, colui al quale Ges diede questa risposta non cercava un bene qualsiasi ma un bene con il quale diventare felice, ed anzi proprio la felicit, ossia desiderava la vita eterna. E interrogava Cristo come uomo, non sapendo che era anche Dio. Aveva chiesto infatti: Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna? Ed egli rispose: perch mi chiami buono? Nessuno buono, se non lunico Dio 194. O, come si legge presso un altro evangelista e che ha lo stesso significato: Nessuno buono, se non il solo Dio 195. Come se avesse detto: " Mi chiamerai giustamente buono, se mi riconoscerai come Dio ". Infatti, se pensi che io non sia altro che un uomo, perch mi chiami buono? Nulla ti rende buono n beato se non il bene immutabile che il solo Dio. Infatti, un angelo buono, un uomo buono, una qualsiasi altra buona creatura, questi non sono beni tali che chiunque li conseguir sar felice; n felice alcuna vita, se non eterna. In che modo poi non un bene tale il vero Figlio di Dio, essendo vero Dio e vita eterna, quella vita che desiderava raggiungere colui che lo interrogava? 23. 6. Di conseguenza, quando io ho affermato che la frase: nessuno buono, se non lunico 196 e solo Dio 197, stata pronunciata relativamente alla stessa Trinit, che lunico e solo Dio, tu hai affermato che essa, al contrario, riguardava il solo Dio Padre, poich Egli da nessun altro Dio, e da nessun altro buono, mentre il Figlio Dio dal Padre ed grande e buono dal Padre. Allora considera attentamente chi di noi intenda in modo corretto riguardo a Dio Padre e a Dio Figlio, se io, che dico: " Certamente, Dio Padre non Dio da nessun altro Dio, mentre Dio Figlio Dio da Dio Padre, ma la divinit che il Figlio ha dal Padre tanta quanto

quella che il Padre ha non ricevendola da nessuno. E il buon Padre non buono da un altro buono, mentre il Figlio buono dal Padre buono, ma la bont che il Figlio ha dal Padre tanta quanto quella che il Padre ha non ricevendola da nessuno. Oppure, se intendi in modo corretto tu, che dici che buono solamente il Padre Dio, per il fatto che non n Dio da un altro Dio, n buono da un altro buono, mentre il Figlio non equiparabile al Padre, in quanto Dio da quello e buono da quello? In questa frase sei blasfemo verso entrambi, sia verso il Padre, poich non ha generato un Figlio della sua stessa grandezza, n della sua stessa natura; sia verso il Figlio, poich non merit di nascere di tale natura e grandezza quali sono quelle di colui che lo gener. Infine, queste due cose di cui trattiamo, cio la deit e la bont, poich stato detto: Nessuno buono, se non lunico Dio, vengono a mancare nella tua opinione. Infatti, se non pot generare un Figlio della sua stessa grandezza e natura, in che modo Dio? E se non volle, in che modo buono? 23. 7. Il Padre - affermi - fonte di bont, egli che non ha ricevuto da nessuno il suo essere buono. Forse allora il Figlio meno buono per il fatto che ha ricevuto il suo essere buono da quel Padre che, essendo Dio, pot dare al Figlio, alla sua nascita, altrettanta bont quanta ne ha lui, e che gliela diede perch, essendo buono, non pu essere invidioso? Infatti, se diede al suo Unigenito meno bont di quanta ne ha lui, meno buono di quanto dovrebbe essere, e pensare questo folle. Dunque, quanta bont ha il Padre, altrettanta ne diede al Figlio. E poich Figlio per natura, non per grazia, gliela diede alla nascita, non perch ne avesse bisogno, ed egli essendone pieno lo gener pieno ed essendo fonte di bont lo gener fonte di bont. E perci n aumentato in se stesso colui che ricevette, n diminuito in se stesso colui che diede. Infatti, limmutabilit non ha da dove venire a mancare, n la pienezza ha dove crescere. Cos poi questa bont se non vita che vivifica? Pertanto, la fonte genera la fonte, come il Padre risuscita i morti e d la vita cos anche il Figlio d la vita a coloro che vuole 198. Disse questo proprio il Figlio, non io. Per questo, giustamente si dice a Dio Padre: Poich presso di te la fonte della vita. E qual questa fonte della vita presso il Padre, se non colui del quale si dice: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questi era in principio presso Dio. Del quale ancora poco dopo stato detto: E la vita era la luce degli uomini 199? Questa vita fonte della vita e questa luce luce della luce. Cos, dopo che si detto: Presso di te la fonte della vita, subito stato aggiunto:

Nella tua luce tuttavia vedremo la luce 200, il che significa: nel Figlio tuo vedremo lo Spirito Santo, che anche tu nella prima parte del nostro dibattito hai dichiarato essere illuminatore. Dunque, fonte da fonte il Figlio che procede dal Padre, e nel contempo ambedue sono una sola fonte; luce da luce il Figlio che procede dal Padre, e nel contempo ambedue sono una sola luce; allo stesso modo Dio da Dio, e i due sono nel contempo un unico Dio, e tutto questo non senza lo Spirito di entrambi. Bevendo da questa fonte di bont, da questa fonte di vita, da questa luce immutabile, da questa pienezza che non viene mai meno, cio dal Padre e dal Figlio e dallo Spirito Santo, unico e solo Signore Dio, tutti coloro che credono con verit, secondo la misura della propria fede, diventano buoni, vengono vivificati, illuminati, colmati. A questi tu hai aggiunto il Figlio unigenito, sia detto con tua buona pace: non so con quale incredibile temerariet. Infatti, sono tue le seguenti parole: Sia il Figlio, sia coloro che attraverso il Figlio sono stati creati, da quellunica fonte di bont tutti hanno ricevuto, secondo la misura della propria fede, di essere buoni. Dov dunque ci che avevi dichiarato prima, cio che Egli Figlio per natura, non per grazia? Ecco che vai contro la tua opinione, ecco che ormai tradisci il perfido segreto della vostra eresia, poich affermate che lunigenito vero Figlio di Dio, il vero Dio, Figlio non per natura ma per grazia. Se infatti anchEgli, come predicano le tue parole, secondo la misura della sua fede, ha ottenuto di essere buono, dunque Figlio per grazia, non per natura. E ci fu un tempo in cui non era buono, e poi divenne buono credendo, poich ottenne di essere buono, come dici, secondo la misura della sua fede da colui che Padre e fonte della bont. Certamente, leggiamo che Ges progrediva in et e in sapienza, e in lui era la grazia di Dio 201, ma ci secondo la forma di uomo che, per noi, ricevette da noi, non secondo la forma di Dio, nella quale non giudic estraneo a s di essere uguale a Dio 202. Tuttavia, anche per ci che concerne la stessa forma di uomo, leggiamo che egli progred in et e sapienza, non tuttavia che merit, credendo, di diventare buono da non buono. Daltro canto, la questione che stiamo ora discutendo tra di noi non concerne la natura del figlio delluomo, nella quale il Figlio di Dio inferiore al Padre, ma la natura del Figlio di Dio, nella quale, come noi diciamo e voi negate, Egli uguale al Padre. Infatti, il Figlio vero, il Figlio unigenito, il Figlio Dio vero da Dio vero, in niente degener dal Padre. Perci, in nessun luogo delle sante Scritture hai potuto leggere che il Padre non paragonabile al Figlio. N con sincera

fede tu stesso hai detto che il Padre immenso, ma lo hai affermato proprio per questo, perch credi che il Figlio non sia ugualmente immenso ma sia limitato da una misura. Tieniti pure la tua misura, con la quale misuri il tuo falso signore e menti sul vero Signore. Ostinazione ariana nel non vedere il Figlio di Dio uguale al Padre. 24. Fai bene ad ammettere che sia il Padre ama il Figlio sia il Figlio ama il Padre, a condizione, tuttavia, che tu ammetta anche che non maggiore lamore nel Padre che nel Figlio. Poich, infatti, sono uguali per la loro natura divina, si amano a vicenda in modo uguale. Il Figlio, poi, in quanto uomo esegue il mandato del Padre. Infatti, in quanto Dio lo stesso Figlio rappresenta il mandato del Padre, poich egli il Verbo del Padre. Perci, in un altro passo sul mandato del Padre, cio, su se stesso, dice: So che il suo mandato la vita eterna 203. Che lo stesso Figlio di Dio sia vita eterna, lo attesta la divina Scrittura. E quando dice: Colui che ha visto me ha visto anche il Padre 204, chi ignora che ci stato detto per il motivo che chiunque vede il Figlio attraverso lintelligenza lo vede di certo uguale al Padre? Ma voi non ammettete questo perch non vedete il Figlio con gli occhi del cuore, per quanto si pu vedere in questa vita. Il Padre maggiore del Figlio in quanto uomo. 25. Tu pensi che non sia giusto ci che ho detto, ossia che il Padre maggiore del Figlio riguardo alla forma di servo che questi ha assunto 205. Tu, infatti, secondo la vostra eresia, vuoi che il Padre sia superiore al Figlio per quanto concerne la stessa forma di Dio. Al Figlio invidi la forma paterna tanto che vuoi che Egli sia nato perfetto di una perfezione eterna, cos che non sia in grado, neppure crescendo, di pervenire alla forma del Padre. Ma inutile che luomo invidi al Figlio di Dio la forma paterna, della quale il Padre non invidioso, poich gener il suo Unigenito uguale a s. Ma tu affermi che la gloria del Padre non grande, se superiore solo rispetto a quella forma di servo, della quale forma sono superiori anche gli angeli. Vedi se il tuo intento non sia quello di giungere alla gloria dellunico Padre attraverso loffesa dellunico Figlio, cosicch il Padre non aumenta nella gloria a meno che il Figlio non diminuisca in natura. Guardati bene: non sai di provocare unoffesa sia al Padre sia al Figlio, se quello non pot o non volle

generare un Figlio uguale a s, n questo pot nascere uguale al Padre? Dio non vuole essere lodato come Padre cos che si dica che gener da s un Figlio degenere. Il buon amante del Figlio non vuole che si lodi la sua forma cos tanto che il suo Unigenito non abbia potuto riceverla nascendo o assumerla crescendo. E ti sembra che non venga detto nulla di grande riguardo a Dio Padre, se superiore rispetto alla forma di servo, della quale anche gli angeli sembrano essere superiori. Non rifletti in modo corretto su quale posto abbia nelle cose la natura umana, che fu creata a immagine di Dio. Gli angeli possono essere definiti superiori alluomo, perch sono superiori rispetto al corpo delluomo. Sono superiori anche allanimo umano, ma per quella forma che grava sul corpo corruttibile per la colpa del peccato originale. Invero, della natura umana, di quella natura della mente umana che stata assunta da Cristo e che non pot essere corrotta da nessun peccato, Dio il solo ad essere superiore. Infine, per quale motivo si detto: lo hai reso un po inferiore agli angeli 206, lo ha dichiarato la Scrittura, dove si legge: Vediamo Ges un po inferiore agli angeli a causa della passione della morte 207. Dunque, non a causa della natura delluomo, ma a causa della passione della morte. In verit, della natura delluomo, che per la sua mente razionale e intellettuale supera tutte le altre creature, Dio solo superiore. E a Dio certamente non si fa ingiuria quando si dice: Dio pi grande del nostro cuore 208. Dunque, quando il Figlio diceva, mentre stava per sollevare al Padre luomo ricevuto: Se mi amaste, gioireste di certo, poich vado al Padre, poich il Padre pi grande di me 209, di sicuro non anteponeva Dio Padre solo alla sua carne, ma anche alla mente umana che portava in s. infatti la natura umana nella sua interezza che viene senza dubbio riconosciuta come forma di servo, perch la creatura nella sua interezza che serve il Creatore. Ancora prima dellincarnazione il Figlio di Dio si rese visibile agli uomini. 26. 1. Il tuo ultimo punto di discussione verteva sul modo in cui Dio apparve ai padri quando Cristo non aveva ancora assunto il corpo umano nel quale fu visto, essendo la natura divina di per s invisibile. Dapprima anche tu hai ammesso questo, dicendo, tra le altre cose, che non solo il Padre, ma neppure lo stesso Figlio visibile nella sostanza della sua divinit non solo agli uomini ma neppure alle stesse potenze celesti; poi, cambiato parere, affermi che Egli, anche prima della sua incarnazione, si offerto alla vista

dei mortali, asserendo che quanto dice lApostolo: Il quale nessuno degli uomini lo ha visto n lo pu vedere 210, fu detto del solo Dio Padre; il Figlio, invece, fin dallinizio del genere umano fu solito essere visto dagli uomini. E avendo voluto provare questo, hai proposto molte testimonianze tratte dalle sante Scritture, testimonianze che non hanno potuto affatto aiutarti. Infatti, da nessuna parte leggi che Mos scrisse, come dici, che il Figlio stato visto sempre, dal primo uomo Adamo fino alla stessa incarnazione. Affermi, infatti, che egli descrive questo nel libro della Genesi, il che cos falso da essere anche ridicolo. Infatti, nel libro della Genesi sono forse contenute le opere compiute da Adamo fino allincarnazione di Cristo? O forse lo stesso Mos visse nella carne fino al tempo dellincarnazione di Cristo, o scrisse ci che avvenne fino ad allora? Tu dici questo e pensi di dire qualcosa di importante, oppure sei preso in considerazione da coloro che non sono capaci di discernere neppure queste cose che con tanta evidenza sono false. 26. 2. Per quanto poi concerne la tua menzione delle parole che il Padre rivolge al Figlio: Facciamo luomo a nostra immagine e somiglianza 211, ti chiedo quanto attenga allargomento e se abbia una qualche importanza. Forse ti mancato il tempo per parlare, tanto che, senza tenere in considerazione ci che ti eri prefissato di dimostrare, hai sventolato davanti a noi a memoria e inutilmente la Scrittura della Genesi? Forse di qui possibile provare che Cristo, prima di assumere la nostra carne, fu visto dagli uomini, poich il Padre disse al Figlio: Facciamo luomo a nostra immagine e somiglianza? Quindi prosegui citando: E Dio fece luomo 212 e aggiungi: Quale Dio se non il Figlio? E, come per darmi indicazioni sulla mia opera, dici: Anche tu certamente hai esposto questo nei tuoi trattati. Ora non voglio indagare fino a che punto affermi il vero, allorch vedo che quanto dici non attiene affatto allargomento. Stiamo infatti discutendo se Cristo si sia offerto alla vista degli uomini nella sostanza della sua divinit. E tu dici: Dio fece luomo e aggiungi: Quale Dio, se non il Figlio?, quasi che per questo fosse necessario che luomo vedesse Dio, suo creatore, con occhi corporei. Se cos fosse, tutti gli uomini vedrebbero Dio: chi altro li genera infatti nel seno materno? Inoltre aggiungi tali parole dicendo: Questo Figlio, dunque, che profeta di suo Padre, affermava: " Non un bene che luomo sia solo, creamogli un aiuto che sia simile a lui " 213. Se ti chiedessi chi ti ha indicato che il Figlio diceva questo, in quali angustie ti vedrai? Infatti, la Scrittura, che disse: In principio Dio fece il cielo e la terra 214 senza specificare se

ad averli creati fu il Padre o il Figlio o lo Spirito Santo o la stessa Trinit, che un solo Dio, anche in altri passi ricorda Dio, come quando dice: E Dio fece; e Dio disse 215 per tutte le sue opere delle quali afferma che Egli il creatore. Dunque, con una espressione simile afferma: E Dio disse " Facciamo luomo a nostra immagine e somiglianza ". E Dio fece luomo 216. E non parl diversamente dove dice: Non bene che luomo sia solo; creamogli un aiuto che sia simile a lui 217. Da dove pertanto sei stato persuaso che il Padre disse le prime cose e il Figlio le ultime? Da dove, di grazia, distingui e da dove discerni che il Padre disse: Sia fatta la luce 218 e quanto segue, e che poi il Padre disse: Facciamo luomo, mentre fu il Figlio a dire: Creamogli un aiuto, quando la Scrittura non ti dice altro se non: Dio disse? Che temerit questa? Che presunzione? Quindi, poich voi siete soliti affermare che il Padre maggiore per il fatto che disse: " Sia fatto questo o quello " come ordinandolo al Figlio, mentre il Figlio minore per il fatto che esegu gli ordini, che cosa direte a proposito dellespressione: Facciamo luomo? Infatti non ha detto come nei luoghi precedenti: Sia fatto luomo, come se avesse ordinato ci al Figlio; ma ha detto: Facciamo luomo. E non ti chiedo chi ritieni abbia detto ci: infatti sappiamo gi dalle tue parole che fu il Padre a dire questo al Figlio. Perch allora non dice: "Avvenga " o: "Fa ", ma dice: Facciamo?. O forse Dio diede altri ordini e il Figlio li esegu, e in verit fecero entrambi luomo, ma il Padre dando ordini e collaborando, mentre il Figlio non ordinando, ma soltanto eseguendo gli ordini? Ma se tu intendi che il Padre dava ordini, poich sta scritto: Dio disse: " Facciamo luomo ", allora anche il Figlio diede ordini, giacch tu stesso non accetti che fu il Padre a parlare, ma il Figlio, dicendo: Creamogli un aiuto. E dove si dice: E Dio fece luomo, tu vuoi far intendere che il Figlio obbed al Padre che gli dava ordini, perch il Padre ad aver detto: Facciamo luomo; ma allora anche quando leggiamo: Il Signore fece scendere un torpore su Adamo che si addorment, e gli tolse una delle sue costole 219 con ci che segue, dove si mostra che venne creato un aiuto per luomo, dovremmo allo stesso modo intendere, a tuo avviso, che il Padre obbed al Figlio che gli dava ordini, giacch tu stesso sostieni che non fu il Padre, ma il Figlio a dire: Creamogli un aiuto. 26. 3. Ma io parlo cos, quasi che, qualsiasi cosa tu abbia voluto credere o ipotizzare, sia attinente allargomento che stiamo trattando. Come propriamente affermi che il Padre ordin, dove si dice: Facciamo luomo, e che il Figlio obbed, dove si dice: E Dio

fece luomo, cos sicuramente ti fa piacere che il Figlio abbia detto: Non un bene che luomo sia solo; creamogli un aiuto; tuttavia, se, dicendo questo, egli non lo ha ordinato, secondo quanto voi volete, in che modo dimostri che il Figlio, che fece luomo, fu visto dalluomo? Come dimostri che il Figlio, che disse: Non un bene che luomo sia solo, creamogli un aiuto, fu visto dalluomo o dalla stessa donna, se non vuoi che questultima sia stata fatta dal Padre, affinch il Padre non sembri obbedire al Figlio, ma se lo stesso Figlio che, come ordinando e obbedendo a se stesso, disse che doveva essere creata e la cre? Dimostra che il Figlio fu visto da un uomo e che fu visto da una donna. Avevi promesso infatti che avresti dimostrato che il Figlio comparve alla vista degli uomini prima che si incarnasse. Dimostra quanto hai promesso. Perch ti incammini nel vuoto? Perch deludi la nostra aspettativa e non mantieni la tua promessa? Moltiplichi parole non necessarie, occupando un tempo per noi tanto prezioso. Se perci il Figlio fu visto dalluomo in quanto lo fece e fu visto dalla sua donna in quanto la fece, stabilisci, se osi, che Dio Figlio non pu creare le cose visibili e non pu essere visto dalle sue creature, sebbene queste vedano altre cose. Se invece Dio Figlio pu tutto questo, in quanto Egli certamente ha creato e crea tutto ci che visibile, senza tuttavia essere visto dagli occhi da lui creati, cosa significa ci che hai detto? Perch hai presentato nel tuo discorso queste citazioni tratte dal libro della Genesi? Perch con la tua superflua loquacit ci hai fatto perdere del tempo a noi tanto prezioso? 26. 4. Ma questo Figlio - affermi - fu visto da Adamo, secondo quanto leggiamo di Adamo che disse: " Ho udito la tua voce mentre passeggiavi nel Paradiso e mi sono nascosto, perch sono nudo " 220 . Se avessi detto questo prima, dunque, o buon uomo, avresti cominciato di qui a dimostrare quanto avevi promesso. Per quanto anche qui Adamo dica: ho udito la tua voce, e non: " ho visto il tuo volto e la tua figura ". E poich dice: Mi sono nascosto perch sono nudo, queste parole mostrano che egli ebbe paura di essere visto da Dio, non che Dio fu visto da lui. Infatti, se vero che, alla voce che viene udita, segue la visione, allora anche Dio Padre fu visto ogniqualvolta ha parlato al Figlio. Conosciamo infatti le parole contenute nel Vangelo pronunciate dal Padre, che dice: Tu sei il mio figlio diletto, eccetera 221, dove fu udito dagli uomini ma non fu tuttavia visto. E perci quelle parole che aggiungi, dove si dice: Chi ti ha detto che sei nudo? e seguenti, mostrano che Dio pot essere udito e non essere visto. Pertanto vedi che non hai ancora detto

nulla di quanto avevi promesso. E di infine qualcosa che dobbiamo discutere o che dobbiamo ammettere in difesa della tua causa. 26. 5. Questo Dio - dici - fu visto anche da Abramo. Non possiamo negare che Dio sia apparso ad Abramo. Difatti la Scrittura, che fedelissima, lo dice in modo del tutto chiaro: Apparve a lui Dio presso la quercia di Mambre 222. Ma neppure qui viene specificato se ad apparire fu il Padre o il Figlio. Quando narra in che modo Dio apparve ad Abramo, la Scrittura afferma che gli apparvero tre uomini, nei quali si pu giustamente ravvisare la stessa Trinit, che un unico Dio. Infine, vede tre, e li chiama non signori bens Signore, poich la Trinit certamente tre persone, ma un unico Signore Dio. In questo modo Abramo narra ci che vide: Osservando, vide con i suoi occhi. Ed ecco tre uomini stavano al di sopra di lui, e vedendoli corse loro incontro dallentrata della sua tenda, e li ador prostrato a terra, e disse: Signore, se vero che ho trovato grazia davanti a te, non dimenticare il tuo servo 223. Qui vediamo che apparvero tre uomini e che vengono chiamati un solo Signore, e che allunico Signore veniva chiesto di non dimenticare il suo servo, poich si addice a Dio visitare i suoi servi. Quindi si rivolge alle tre persone al plurale con queste parole: Prender ora lacqua e laver i vostri piedi e vi rinfrescherete sotto lalbero e prender del pane e mangerete e poi vi rimetterete sulla vostra via, perch avete deviato per venire verso il vostro servo 224. evidente che essi sono invitati come uomini: infatti non verrebbe offerto loro un refrigerio, con cui ristorare i corpi, se non fossero considerati uomini. E la Scrittura ricorda che essi risposero al plurale. Dice infatti: E dissero: " Fa cos come hai detto"225. Non dice " E disse ", ma dissero. Poi, essendo pronto il pasto, la Scrittura dice: E lo pose davanti a loro, e mangiarono 226. Non dice: " Lo pose davanti a lui, e mangi ". Ma quando si arriv al punto che ad Abramo venne promesso un figlio da Sara, dal momento che veniva offerto un beneficio divino e non si trattava pi di un ossequio umano reso tra uomini, la Scrittura narra che fu uno solo a dire: Dov Sara, tua moglie? Infatti non disse: Chiesero pertanto a lui, ma disse: Chiese a lui: " Dov Sara tua moglie? " 227 E poi la Scrittura mostra chi fu a dire questo, quando, avendo Sara riso, dice: E disse il Signore ad Abramo: " Perch Sara ha riso da sola? " 228, e il testo che segue fino alla fine parla al singolare come un unico Signore. E dopo questo, si narra che se ne andarono, al plurale, come uomini, e si dice: Alzandosi poi di l gli uomini rivolsero lo sguardo verso Sodoma e Gomorra, mentre Abramo camminava con loro

accompagnandoli 229. Di nuovo la Scrittura ritorna al numero singolare e dice: Il Signore disse: " Forse che nasconder al figlio mio Abramo le cose che faccio?"230. Quindi viene promessa ad Abramo una illustre e copiosa discendenza e viene annunciata la rovina dei sodomiti. Di seguito la Scrittura dice: E partendo da l, gli uomini, vennero a Sodoma; Abramo ancora se ne stava in piedi davanti al Signore. E avvicinandosi Abramo disse: " Non rovinare insieme il giusto con lempio; e un giusto varr come un empio?"231. E dopo la conversazione del Signore e di Abramo, la Scrittura prosegue dicendo: Se ne and il Signore, come smise di parlare ad Abramo, e Abramo ritorn al suo posto. Vennero poi due angeli a Sodoma verso sera 232. Questi sono quelli dei quali poco prima aveva detto: Partiti di l gli uomini vennero a Sodoma 233. Ma non aveva detto espressamente che erano due, mentre fin dallinizio aveva detto che tre uomini apparvero ad Abramo e da lui furono accolti con ospitalit, e che quando se ne andarono li accompagn, camminando con loro. 26. 6. Forse ormai ti affretti ad affermare che tra essi lunico Signore era Cristo, che al singolare prometteva e rispondeva ad Abramo, mentre gli altri due i suoi angeli, che vennero a Sodoma come angeli mandati dal loro Signore. Ma aspetta: perch sei cos precipitoso? Consideriamo tutto con attenzione e in primo luogo le parole del Signore che dice ad Abramo: Il grido contro Sodoma e Gomorra troppo grande e il loro peccato assai grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui mi giunto il grido 234. Qui afferm che sarebbe disceso a Sodoma, dove tuttavia non discese lui in persona, bens i due angeli. Egli, infatti, se ne and, come smise di parlare ad Abramo e Abramo ritorn al suo posto. Vennero poi, come stato detto, due angeli verso sera a Sodoma 235. E se anche in quei due angeli si trova un solo Signore, che, secondo la sua parola, proprio nelle vesti degli angeli discese a Sodoma? Non evidente che in quei tre uomini apparve un solo Signore? E a cosa si allude qui se non alla stessa Trinit? Ma vediamo se la santa Scrittura ci dimostra che anche in quei due angeli, come ho detto, era presente un solo Signore, perch non sembri che abbiamo affermato queste cose per conto nostro. Vennero dunque due angeli a Sodoma verso sera; Loth sedeva, come stato scritto, vicino alla porta di Sodoma. Vedendoli Loth, si alz per andare loro incontro e si prostr con il volto a terra 236. Tu qui vedi certamente che gli angeli vengono adorati da un uomo giusto, e non vuoi che sia adorato lo Spirito Santo, che anche voi,

senza dubbio alcuno, preponete a tutti gli angeli? Ma starai per replicare: " Credeva che fossero uomini. Infatti li ospit come uomini ". Questo piuttosto contro di te, che dici che lo Spirito Santo, che deve essere anteposto a tutti gli angeli, non devessere adorato, mentre vedi che anche gli uomini, inferiori agli angeli, sono adorati dagli uomini giusti. Ma ancora ribatterai: " Ador il Signore. Difatti lo riconobbe in quei due che pensava essere uomini, come nei profeti ". In questo modo ti stato gi dimostrato quanto avevo promesso di dimostrare attraverso la santa Scrittura: che il medesimo Signore, del quale si era detto che era andato via quando cess di parlare ad Abramo, discese in quei due angeli a Sodoma, come aveva detto, e in loro fu riconosciuto da un uomo giusto. Pertanto, offr loro lospitalit come a uomini santi di Dio, nei quali riconobbe la presenza di Dio, dal momento che anche lo stesso Abramo non sapeva che fossero angeli. Questi patriarchi infatti sono designati nellEpistola agli Ebrei, dove, a proposito dellospitalit, si dice: con questa fede alcuni senza saperlo ospitarono gli angeli 237. Dopo che Loth li accolse, senza sapere che erano angeli, riconoscendo tuttavia, come lo stesso Signore gli aveva concesso di conoscere, chi rappresentavano - passo sotto silenzio quanto avvenne nel frattempo -, egli usc con loro da Sodoma. E prima che questo accadesse, come afferma la Scrittura: Dissero gli uomini a Loth: " Chi hai ancora qui? I tuoi figli, le tue figlie e tutti coloro che hai nella citt, falli uscire da questo luogo, perch noi stiamo per distruggere questo luogo: grande il grido innalzato contro di loro al cospetto del Signore, e il Signore ci ha mandato a distruggerli " 238. Ecco dove appare quellincendio di Sodoma appiccato attraverso gli angeli mandati dal Signore, nei quali tuttavia cera anche Lui. Infatti, non manda i suoi per poi allontanarsi da loro. In loro dunque discese a Sodoma, cosa che aveva predetto che avrebbe fatto mentre parlava con Abramo. E dopo aver fatto ci, si dice che se ne and e che vennero degli angeli verso sera a Sodoma. Poco dopo, non appena lo condussero fuori e dissero, come la medesima Scrittura narra: Metti in salvo la tua anima senza voltarti a guardare indietro; non dimorare in tutta la regione, ma mettiti in salvo sul monte, per evitare di essere sorpreso 239. Disse loro Loth: Ti prego, Signore, perch tuo figlio ha trovato misericordia davanti a te 240, e cos via. E dopo aver finito di parlare ed aver scelto per s una piccola citt in cui salvarsi, di seguito la Scrittura dice che egli ebbe questa risposta: Ecco, ho ammirato il tuo volto e obbedito a queste parole, per non

distruggere la citt di cui hai parlato. Affrettati dunque a metterti in salvo l: non potr infatti proferire parola finch tu non vi sia entrato 241. Chi gli rispose questo, se non colui al quale aveva detto: Ti prego, Signore? Aveva detto questo a entrambi, non a uno solo, come con tutta evidenza stato scritto: Disse loro Loth: " Ti prego, Signore ". Dunque, Loth riconobbe un unico Signore nei due angeli, cos come Abramo aveva riconosciuto un solo Signore nei tre uomini. 26. 7. Non c motivo di dire: Quegli che era il Signore e che aveva parlato con Abramo se ne era andato; per, mentre egli se ne andava, vennero a Sodoma due suoi angeli. Infatti, tutti e tre quelli che apparvero ad Abramo sono detti uomini, come la Scrittura suole chiamare uomini anche gli angeli. N ad uno solo di loro Abramo obbed con pi prontezza e umilt che agli altri due, ma lav i piedi ugualmente a tutti e tre, e ugualmente a tutti e tre serv il pasto. Dunque, vide Dio in tutti. Per questo, la Scrittura aveva predetto che Dio sarebbe apparso ad Abramo presso la quercia di Mambre, sotto la cui ombra diede da mangiare a tre uomini, che vide con gli occhi del corpo; in essi, tuttavia, vide Dio non con gli occhi del corpo ma con quelli del cuore, ossia lo comprese e lo riconobbe, cos come Loth che con i due angeli non parlava al plurale ma al singolare, ed anche essi gli rispondevano come se fossero uno solo. Infatti Abramo lo ud dapprima attraverso i tre uomini, poi attraverso uno solo, che, mentre quelli andavano a Sodoma, rimase a parlare con lui; Loth, invece, lo ud attraverso due e tuttavia anchegli ud un solo Signore, che egli pregava per la sua liberazione e che gli rispondeva. Per quanto entrambi, cio sia Abramo che Loth, ritenessero che fossero uomini quelli che erano angeli, in essi hanno veramente compreso Dio quale era, non hanno ritenuto che fosse quello che non era. Che cosa vuole dunque per s questa visibile Trinit e questa intelligibile unit, se non che si insinui in noi lidea che sono tre il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, in modo tuttavia da non essere tre di e signori, ma un solo Signore Dio? Tu poi hai detto: Questo Dio apparve ad Abramo, sapendo di aver letto ci che sta scritto, ossia che apparve Dio ad Abramo presso la quercia di Mambre. E volendo quasi dimostrare che il Signore Figlio apparve a quel patriarca, ti sei allontanato da quei tre uomini e hai taciuto del tutto quelli nei quali la Scrittura narra che Dio apparve ad Abramo, per non farci comprendere che Dio Trinit di ununica sostanza, come di ununica sostanza erano i tre uomini che Abramo vide. Infatti, la

Scrittura aveva predetto: Apparve Dio ad Abramo, ma non si tratta di tre di, poich si dice anche: Apparve Dio, non: " Apparvero degli di". Lo stesso Abramo vide tre e ador uno solo dal quale non volle essere abbandonato, e da uno solo ricevette i responsi della divinit. n pens che gli altri due fossero due di, ma che fosse un solo Dio in tutti, poich anche Loth vide due e tuttavia riconobbe un solo Signore. E l mi sembra che, attraverso gli angeli, si alluda al Figlio e allo Spirito Santo, poich quegli angeli dissero di essere stati mandati. Quanto alla Trinit, che Dio, solo del Padre si legge che non fu mandato, mentre si legge che furono mandati sia il Figlio sia lo Spirito Santo, la cui natura, pertanto, non diversa: infatti, anche quegli uomini, attraverso i quali si allude al Figlio e allo Spirito Santo, erano di ununica ed identica natura. Dunque, hai schivato con astuto silenzio questa Scrittura, con la quale potresti convincerti. E quando hai detto: Questo Dio apparve ad Abramo, volendo che quanto si legge nella Genesi, ossia che Dio apparve ad Abramo, venisse inteso nel senso che solo il Figlio apparve, non hai voluto dire in che modo apparve, affinch qui non venisse riconosciuto come Dio non solo il Figlio, ma anche la Trinit. 26. 8. Hai detto poi: E che il Figlio fu visto da Abramo, se lo vuoi credere, lo ha affermato in modo inequivocabile lo stesso Dio unigenito nel santo Vangelo, quando dice: " Abramo vostro Padre esult al vedere il mio giorno, e lo vide e si rallegr " 242. Ancora discussioni, ancora promesse da dimostrare! Quasi che il Figlio di Dio avesse detto: " Abramo vostro Padre desider vedermi, e mi vide, e gio ". Per quanto anche questo lo si potrebbe intendere cos: il santo Patriarca vide il Figlio di Dio con gli occhi del cuore, non con gli occhi della carne sui quali invece verte la nostra discussione. Ma dal momento che Cristo ha detto: Abramo desider vedere il mio giorno, e lo vide, e gio, perch non intendiamo il giorno di Cristo come il tempo di Cristo, nel quale era destinato a incarnarsi, cosa che Abramo, come anche gli altri Profeti, pot vedere in spirito e di cui pot gioire? Pertanto, neppure qui sei riuscito a dimostrare ci che ti eri riproposto e che avevi promesso di dimostrare. 26. 9. Dopo tutto questo, sei passato a Giacobbe, che lott con lAngelo, e che la stessa scrittura della Genesi chiama sia uomo sia Dio. Infatti, si legge cos: Giacobbe rimase solo ed un uomo lott contro di lui fino allo spuntar dellaurora. Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo percosse nel cavo del femore; e il cavo del femore di

Giacobbe si luss mentre egli lottava con lui. Disse colui: " lasciami andare che spunta laurora ". Rispose: " non ti lascer partire se non mi avrai benedetto ". Gli domand colui: " Qual il tuo nome? ". Rispose: " Giacobbe ". Riprese: " Non pi Giacobbe sar il tuo nome, ma Israele perch hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto". Giacobbe allora gli chiese: " Dimmi il tuo nome, ti prego! ". Gli rispose: "Perch chiedi il mio nome? ". Ed ivi lo bened. Allora Giacobbe chiam quel luogo Visione di Dio, " perch, disse, ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia vita rimasta salva " 243. Da questa lettura tenti di dimostrare che il Figlio unico di Dio, anche prima di incarnarsi, apparve visibilmente. Sebbene non sia assurdo intendere che qui sia figurato Cristo, a causa della profezia che annuncia il futuro, poich doveva accadere che, nei suoi figli che crocifissero Cristo, Giacobbe sembrasse aver vinto Cristo, e che nei suoi figli vedesse Cristo faccia a faccia e fosse cos salva lanima degli Israeliti che videro ci con fede, tuttavia il profeta Osea chiama evidentemente angelo questuomo che lott con Giacobbe. Cos infatti egli scrive di Giacobbe: Nel seno materno soppiant suo fratello e nella lotta ebbe la meglio su Dio e fu confortato dallangelo e vinse 244. Come dunque nella Genesi colui che lott con Giacobbe detto sia uomo sia Dio, cos anche da questo profeta detto sia Dio sia angelo. E perci colui che era angelo fu detto uomo nel modo in cui furono detti uomini coloro che apparvero ad Abramo, allorch, ignari, sia lui che Loth ospitarono gli angeli. Dio dunque era nellangelo, come Dio nelluomo, soprattutto quando parla attraverso luomo. Cos, in verit, attraverso questo angelo fu figurato Cristo, come attraverso luomo. Infatti, anche Isacco, figlio di Abramo, non era forse figura di Cristo, quando fu condotto come un agnello per essere immolato 245 , e quando portava su di s la legna sulla quale doveva essere posto, cos come il Signore portava la croce? Infine, perch ci stupiamo che Ges sia stato figurato attraverso un angelo, se fu figurato non solo attraverso un uomo, ma anche attraverso un animale? Infatti, chi altro era lariete, che era trattenuto per le corna nel rovo, se non Cristo crocifisso, incoronato anche di spine? Abramo immol questo ariete al posto del figlio, che aveva ricevuto lordine di risparmiare 246. Dio, infatti, ordin di perdonare luomo, in modo tale, tuttavia, che, attraverso un animale e a causa della passione di Cristo che in questo modo veniva preannunciata, si compisse il mistero del sangue sacro. Dunque, se sostieni che, propriamente e non figuratamente, era Cristo langelo che lott con

Giacobbe, puoi dire infine che, propriamente e non figuratamente, Cristo fu lariete che il patriarca Abramo immol. Puoi infine affermare che, propriamente e non figuratamente, Cristo fu la pietra che percossa dal legno distribu acqua in abbondanza al popolo assetato 247. Cos infatti dice lApostolo: Bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava: quella roccia era Cristo 248 . Queste furono figure soltanto, non le realt complete: le cose reali che sarebbero accadute erano significate anticipatamente da quelle figure. Le quali si sono rese visibili agli sguardi umani attraverso una creatura soggetta a Dio e soprattutto attraverso il ministero degli angeli, sempre per sotto il potere di Dio, ma rimanendo occulta la natura sia del Padre, sia del Figlio, sia dello Spirito Santo. 26. 10. Invano, pertanto, affermi che il Figlio di Dio fu visto dagli uomini, e che il Padre invece non fu visto. Infatti, sia il Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito Santo poterono essere visti attraverso una creatura a loro sottoposta, ma nessuno di loro fu visto attraverso la propria sostanza. Dunque Dio, come daccordo con i deboli sensi degli uomini, fu piuttosto indicato allusivamente attraverso figure che mostrato nella sua realt. Pertanto, non fu visto come : questo difatti promesso ai santi nella vita futura. Per cui lapostolo Giovanni dice: Carissimi, fin da ora siamo figli di Dio e non si ancora manifestato quel che saremo. Sappiamo che quando egli si sar manifestato saremo simili a lui, poich lo vedremo comegli 249 . Gli Apostoli videro dunque in questo mondo il Signore; lo videro, ma non come egli . Infine Mos voleva che gli si mostrasse sebbene parlasse con lui faccia a faccia, come indica la Scrittura 250. Questo lo avevo gi detto nella mia esposizione precedente, ma tu, quasi non lo avessi udito, lo hai trascurato, ed hai voluto che ti venissero letti tutti gli appunti della mia medesima disquisizione. Dal momento che non discerni la differenza che c tra il fatto che Dio sia visto attraverso la sua sostanza e il fatto che sia visto attraverso una creatura sottoposta a lui, sei incorso in una bestemmia cos grave da dire che lunigenito Figlio di Dio mutevole per il fatto stesso che Dio. Infatti hai ritenuto che dovesse essere attribuita al solo Padre la frase che menzionasti: Io sono colui che sono, e non muto, quasi che il Figlio o lo Spirito Santo fossero mutati quando apparvero visibilmente, come se il primo fosse quello che, com noto, nato da una donna e il secondo quello che si mostra agli sguardi umani nellaspetto di colomba o in lingue di fuoco. A questo ti ho gi risposto in quel

discorso in cui ho dimostrato che non eri riuscito a confutare quanto avevo detto. Ma ora, affinch tu capisca in che modo Dio disse: Io sono colui che sono e non muto, o piuttosto ancora ci che sta scritto: Io sono il Signore, non cambio 251, poich non solo il Padre, ma lunico Dio ha detto questo, cio la stessa Trinit, poni mente al Salmo, dove si legge: Tu, in principio, Signore, hai fondato la terra, e i cieli sono opera delle tue mani. Eppure questi periranno, mentre tu rimarrai, e tutti invecchieranno come vestiti, e come un manto tu li muterai ed essi saranno mutati. Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non verranno mai meno 252. Che ci sia stato detto a proposito del Figlio di Dio, lo attesta la sacra Scrittura nellEpistola agli Ebrei 253. Dove si dice: I cieli muteranno, ma tu sei sempre lo stesso, chi non capirebbe che nientaltro detto se non " Tu non muti "? E perci anche al Figlio di Dio si addice dire: Io sono colui che sono, e non muto, o: Io sono il Signore e non cambio. Espressioni che tu hai attribuito al solo Padre, affinch si credesse che nella sua sostanza il Figlio mutevole, come se avesse assunto la forma di uomo per trasformarsi in uomo. Non correggerai una cos grave bestemmia, se non crederai che, nellassumere la forma umana, si aggiunto al Figlio ci che non aveva, senza che egli abbandonasse o perdesse ci che aveva. 26. 11. Ti chiedo, quindi, chi apparve a Mos nel fuoco, quando il rovo era in fiamme e non bruciava. Certo, anche qui la Scrittura dichiara che apparve un angelo: Gli apparve langelo del Signore in una fiamma di fuoco, nel mezzo di un roveto 254. Ma chi dubiterebbe che nellangelo cera Dio? Ma quale Dio? Il Padre o il Figlio? Tu starai per rispondere: " Il Figlio ": non vuoi infatti che in alcun modo, neppure attraverso una creatura a lui inferiore, il Padre sia apparso agli sguardi dei mortali. Ma qualunque di essi tu scelga, ti rispondo: se era il Padre, apparve anche il Padre agli uomini; se era il Figlio, non muta neppure il Figlio. Avendo infatti chiesto Mos chi fosse colui che lo mandava, egli rispose: Io sono colui che sono 255. E questo cosaltro significa, se non: " Non sono mutevole ", secondo la testimonianza profetica che tu stesso hai proposto: Io sono colui che sono, e non muto 256? Disse poi di rimando a Mos: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe 257. Osa negare, se puoi, che Dio Padre il Dio di Abramo e di Isacco e di Giacobbe 258 ; se non era Dio Padre a parlare dal rovo, allora era il Figlio. Se invece parlava il Padre, devi confessare che anche Dio Padre apparve agli uomini. E se, in verit, luno e laltro sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, cosa che ammetti,

perch sei in dubbio sul fatto che luno e laltro sono un solo Dio? Difatti Giacobbe lo stesso Israele, ai cui figli si dice: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 259. 26. 12. Devi pertanto riconoscere che vero quanto ho detto, ossia che la divinit apparve quando volle agli occhi dei mortali non nella sua sostanza, nella quale invisibile e immutabile, ma attraverso una creatura inferiore a s. Pertanto, io non ho detto, come tu hai cercato di accogliere o di far accogliere le mie parole, che la divinit si rese visibile ai padri, come se avessi voluto far credere visibile quella divinit che prima avevo affermato essere invisibile. Ma ho detto che, quando la divinit si mostrava ai padri, si dimostrava visibile attraverso una creatura ad Essa sottoposta. Infatti, nella sua stessa natura invisibile, a tal punto che lo stesso Mos, parlando con Dio faccia a faccia, gli diceva: Se ho trovato grazia davanti a te, mostrami te stesso manifestamente 260. Ecco ci che ho detto. Rileggi e scoprirai che dico il vero, mentre sei tu che non hai voluto o potuto capire ci che ho detto. Ascolta dunque ora che sto per esporre il medesimo punto anche pi chiaramente. Io affermo che la divinit del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella sua natura e sostanza invisibile a occhi mortali. E non sia mai che io dica che essa si trasforma in forme visibili, poich affermo ancora una volta che immutabile. Resta dunque da comprendere che, quando si mostr agli sguardi umani come volle, lo fece attraverso una creatura sottomessa a s, che pu apparire a occhi mortali. 26. 13. Che motivo hai avuto allora di aggiungere: Uno solo anche incomprensibile e immenso, dopo aver detto del Padre: lunico invisibile, questione di cui si gi discusso abbastanza? Certo non leggiamo che Dio incomprensibile. E perch tu affermi che incomprensibile, non lo so. Se infatti non pu essere compreso, in che modo non solo il Figlio, ma anche il Padre viene alluomo, cos come dice lo stesso Figlio, ed insieme fanno dimora presso di lui 261 ? Penso che vengano compresi da colui presso il quale fanno dimora. O forse dici: " Non in tutto, ma in parte sono compresi "? Di ci che vuoi: ti sar infatti risposto: " Non sono dunque incomprensibili, coloro che sono almeno in parte comprensibili ". O forse non ti basta affermare che il Padre incomprensibile, ma hai aggiunto anche che immenso, per esporre in che senso hai detto che incomprensibile? Ossia, egli immenso per il fatto che la natura umana non capace di tutto? Questo vero e lo si pu dire

anche del Figlio. Infatti, nessuno comprende il Verbo unigenito, cos da osare di professare di essere totalmente capace di Lui. Perci non dubitiamo che anchegli immenso. Ti chiedo, infatti, riguardo a chi ritieni che sia stato scritto: grande e non ha fine, eccelso e immenso 262. Dello stesso infatti poco dopo si dice: Questi il nostro Dio e nessun altro gli pu essere paragonato. Questi ha trovato tutte le vie della dottrina, che diede a Giacobbe suo servitore, a Israele suo prediletto. Pertanto, essa comparsa sulla terra e ha conversato tra gli uomini 263? Chi questi, rispondi? Chi , dicevo, colui che grande e non ha fine, eccelso e immenso, che comparso sulla terra e ha conversato tra gli uomini? Vedo quali pene, quali angustie sopporti. Temi di dire: " il Padre " quando senti: comparso sulla terra ed ha conversato tra gli uomini. Tu, infatti, non vuoi che il Padre sia apparso agli uomini attraverso la sua sostanza, che veramente invisibile, ma neppure attraverso una creatura a Lui soggetta. Temi di dire: " il Figlio ", quando senti: non ha fine, eccelso e immenso. Tu, infatti, sostieni che solo il Padre immenso. Temi di dire: " lo Spirito Santo ", quando senti: Questi il nostro Dio. Tu non vuoi infatti neppure che lo Spirito Santo sia Dio. Che cosa bisogna fare, che cosa rispondere, o uomo che non vuoi essere cattolico, affinch tu accetti che Cristo comparso sulla terra in forma di servo e ha conversato tra gli uomini, e affinch tuttavia professi che Egli immenso nella forma di Dio nella quale rimase invisibile? Questo il nostro Dio e nessun altro gli pu essere paragonato. Chi questaltro, se non lAnticristo, che la fede vera non stima vero Cristo, ma che lerrore esecrabile dei Giudei diffonde invece del Cristo vero? 26. 14. Se preghi e domandi di essere, come dici, discepolo delle divine Scritture, considera le testimonianze divine attinenti al nostro dibattito. Non devi disperderti in mezzo a molte cose che non ti aiutano affatto: scegli avvedutamente di tacere piuttosto che parlare inutilmente, dal momento che non trovi una risposta ad una verit cos evidente. Mostri di temere che io ti metta a nudo davanti ai tuoi discepoli. Magari tu potessi rivestirti di Cristo cos da volere che i tuoi discepoli siano Suoi piuttosto che tuoi. Infatti, per quanto il Signore me lo concede, non mi pento di fare in modo che tu e i tuoi discepoli siate miei condiscepoli sotto un unico maestro. Se invece vuoi rispondere al mio trattato, al quale dopo tanto tempo ancora prometti che risponderai, nel modo in cui poco fa hai risposto sia alle mie domande sia alle mie argomentazioni, chiaro che non risponderai nulla, ma non tacerai, per trarre in qualche

modo in inganno uomini privi di intelletto. In conclusione, da tutti questi argomenti, che ho discusso come ho potuto, appare chiaramente che uno solo il potere del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, una sola la sostanza, una la deit, una la maest, una la gloria, poich la stessa Trinit il nostro solo Signore Dio, del quale si detto: Ascolta, Israele, il Signore il tuo Dio, il Signore uno solo 264. E questo venne detto, quando solo il Signore li conduceva via e non cera tra loro un dio straniero 265. E neppure si pu dire che non ci fosse anche Cristo a condurli via, poich lApostolo dice: Non tentiamo Cristo, come lo tentarono alcuni di quelli 266. O Cristo non Dio, o Cristo un dio straniero. Qui, dunque, Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la Trinit, che un solo Dio, al quale solo ci viene ordinato di servire con quella servit che dovuta unicamente a Dio, quando sentiamo: Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo servirai 267. N si pu dire che con questa servit non serviamo Cristo, delle cui membra siamo costituiti, e lo Spirito Santo, di cui siamo tempio. Questa Trinit, che un solo Dio, dice: Io sono il Signore e non ve n un altro allinfuori di me 268. N infatti possibile dire che non sia Signore Cristo, che anche voi professate come Dio e Signore, o che lo Spirito Santo non sia il Signore della sua casa, cio del suo tempio. Egli infatti lo Spirito del Signore del quale si dice: Il Signore Spirito; dove c lo Spirito del Signore, l c libert 269. Questa Trinit lunico Dio, del quale lApostolo dice: Non v nessun Dio, fuori del Dio unico 270. Infatti, quando sentite queste parole, non osate negare che lUnigenito Dio. Questo Dio, che Trinit, dice: Io sono colui che sono e non muto 271. Non muta infatti Cristo, al quale si dice: Muterai i cieli, ed essi saranno mutati; ma tu sei sempre lo stesso 272. N muter lo Spirito di verit, dal momento che la verit immutabile, quello Spirito al quale Cristo stesso tributa tanto onore da dire: meglio per voi che io parta; perch, se non parto, il Paraclito non verr a voi 273, e: Chiunque dir una parola contro il Figlio delluomo sar perdonato, ma per chi lavr detta contro lo Spirito Santo non ci sar perdono 274. E avendo detto di se stesso: Ecco io sono con voi fino alla fine del mondo 275, dello Spirito disse: Affinch sia con voi in eterno 276. Se acconsentirai pacificamente a queste testimonianze e ad altre simili, che sarebbe troppo lungo cercare e raccogliere, sarai, cosa che dici di pregare e di desiderare, discepolo delle divine Scritture, in modo che anche noi possiamo godere della tua fraternit.

1 - Cf. 1 Tm 2, 2. 4. 2 - Fil 2, 8-9. 3 - 2 Cor 3, 6. 4 - Gn 23, 2-7. 5 - At 17, 24. 6 - Cf. 1 Cor 6, 19. 15. 7 - Cf. Rm 8, 34. 8 - Rm 1, 20. 9 - 1 Tm 1, 17. 10 - Col 1, 16. 11 - Gv 1, 18. 12 - Mt 18, 10. 13 - Gv 6, 46. 14 - Sal 106, 43. 15 - 1 Tm 6, 16. 16 - Gv 3, 13. 17 - 1 Gv 3, 2. 18 - Cf. Mt 22, 30. 19 - 1 Tm 1, 17. 20 - Gv 16, 15. 21 - 1 Cor 8, 4. 22 - Dt 6, 4. 23 - Dt 6, 13.

24 - Cf. 1 Cor 6, 15. 25 - Cf. 1 Cor 3, 17. 26 - 1 Cor 6, 17. 27 - Cf. Mt 19, 12. 28 - Is 7, 9. 29 - Sir 3, 22. 30 - 1 Tm 1, 17. 31 - Gv 16, 15. 32 - Gv 16, 15. 33 - Gv 5, 19. 34 - 1 Cor 6, 13-16. 35 - Gv 5, 19. 36 - Gv 5, 21. 37 - Ap 19, 15-16. 38 - Ap 17, 14. 39 - Sal 33, 6. 40 - Mt 5, 8. 41 - Gv 5, 19. 42 - Rm 16, 27. 43 - Ap 19, 12. 44 - Dt 6, 13. 45 - Rm 16, 25-27. 46 - Cf. Mt 28, 19.

47 - Gv 15, 26. 48 - Gv 20, 22. 49 - Is 53, 8. 50 - Rm 8, 11. 9. 51 - 1 Cor 12, 13. 52 - Ef 4, 4. 53 - Cf. Mt 22, 29. 54 - 1 Gv 5, 20. 55 - Gv 10, 30. 56 - 1 Gv 5, 20. 57 - Cf. Rm 1, 20. 58 - 1 Cor 4, 15. 59 - Gv 16, 15. 60 - Gv 5, 26. 61 - At 20, 35. 62 - Fil 2, 7-8; cf. Sal 8, 6. 63 - Gv 8, 29. 64 - Gv 11, 41-42. 65 - Gv 9, 4. 66 - Mt 26, 26; Mc 8, 6; Gv 6, 11. 67 - Gv 5, 19. 68 - Cf. Mt 10, 29. 69 - Gv 10, 18.

70 - Gv 10, 18. 71 - Dt 6, 4. 72 - Fil 2, 6-8. 73 - Gv 4, 24. 74 - Gal 4, 8. 75 - Sal 81, 6. 76 - Cf. Es 7, 1. 77 - Gv 12, 3. 78 - 1 Cor 2, 11. 79 - Cf. Ap 19, 12. 80 - 1 Cor 2, 10. 81 - Sal 7, 10. 82 - Fil 2, 7.9. 83 - Gv 20, 17. 84 - At 1, 11. 85 - Gv 20, 17. 86 - 1 Cor 15, 28. 87 - Mt 28, 18-20. 88 - Sal 44, 7. 89 - Sal 21, 18. 90 - Sal 44, 7. 91 - At 10, 38. 92 - Sal 44, 7-8.

93 - Lc 4, 1. 94 - Gv 1, 3. 95 - 1 Cor 2, 11. 96 - At 2, 38. 97 - Gv 1, 3. 98 - Sal 32, 6. 99 - Sal 103, 29-30. 100 - Gv 6, 52. 101 - Lc 1, 34-35. 102 - Cf. 1 Cor 1, 24. 103 - Cf. Prv 9, 1. 104 - Mt 1, 18. 105 - Cf. Sal 62, 12. 106 - Gv 1, 3. 107 - 1 Cor 12, 11. 108 - Gv 1, 1. 109 - Gv 8, 25. 110 - Sal 109, 3. 111 - Sal 21, 11. 112 - Cf. Lc 2, 51. 113 - 1 Cor 15, 28. 114 - Cf. Col 1, 18. 115 - Gv 5, 22.

116 - Gv 8, 50. 117 - Zc 12, 10. 118 - Gv 16, 32. 119 - Cf. Lc 4, 1. 120 - Eb 2, 8-9. 121 - Mt 25, 34. 122 - Gn 22, 12. 123 - Gv 10, 30. 124 - 1 Cor 6, 17. 125 - At 4, 32. 126 - 1 Cor 3, 8. 127 - 1 Cor 6, 17. 128 - Mt 26, 39. 38. 129 - Gv 6, 38. 130 - Gv 7, 16. 131 - Gv 16, 15. 132 - Gv 6, 38. 133 - Cf. Rm 5, 12. 134 - Gv 3, 13. 135 - 1 Cor 2, 8. 136 - Is 48, 12-16. 137 - Rm 8, 32. 138 - Gal 2, 20.

139 - Gv 5, 21. 140 - Cf. Mt 8, 2-3. 141 - Gv 17, 24. 142 - Gv 5, 19. 143 - 1 Cor 3, 16. 144 - 1 Cor 6, 19. 145 - Rm 9, 5. 146 - 1 Cor 6, 19.15. 147 - At 7, 47-48. 148 - Rm 12, 1. 149 - 1 Cor 6, 19-20. 150 - At 5, 3-4. 151 - Sap 1, 7. 152 - Lc 4, 1. 153 - Cf. Es 8, 19. 154 - Cf. Es 7, 1. 155 - 2 Cor 3, 16-17. 156 - Ef 2, 5-6. 157 - 1 Cor 3, 8. 158 - Gv 17, 11. 159 - Gv 17, 20-21. 160 - Gv 17, 21-23. 161 - Gv 17, 23-24.

162 - Gv 17, 22. 163 - 1 Cor 6, 17. 164 - Gal 3, 28. 165 - Gv 10, 30. 166 - At 4, 32. 167 - 1 Gv 5, 8. 168 - Gv 19, 30. 169 - Cf. Gv 19, 34. 170 - 1 Gv 5, 8. 171 - Gv 4, 24. 172 - Gv 1, 14. 173 - Gv 7, 39. 174 - Gv 8, 18. 175 - Gv 15, 26. 176 - 1 Gv 5, 8. 177 - Mt 28, 19. 178 - Dt 6, 4. 179 - Dt 32, 39. 180 - Dt 6, 4. 181 - Dt 32, 39. 182 - 1 Cor 8, 4. 183 - Dt 6, 4. 184 - Dt 32, 29.

185 - Rm 1, 7; 1 Cor 1, 3; 2 Cor 1, 2; Gal 1, 3; Ef 1, 2. 186 - 1 Cor 8, 6. 187 - Cf. Ef 6, 5. 188 - Dt 6, 13. 189 - 1 Cor 8, 6. 190 - Gv 5, 19. 191 - Rm 11, 33-36. 192 - 1 Cor 2, 11. 193 - Mc 10, 18. 194 - Mc 10, 17-18. 195 - Lc 18, 19. 196 - Mc 10, 18. 197 - Lc 18, 19. 198 - Gv 5, 21. 199 - Gv 1, 1-2. 4. 200 - Sal 35, 10. 201 - Lc 2, 52. 202 - Cf. Fil 2, 6. 203 - Gv 12, 50. 204 - Gv 14, 9. 205 - Cf. Fil 2, 7. 206 - Sal 8, 6. 207 - Eb 2, 9.

208 - 1 Gv 3, 20. 209 - Gv 14, 28. 210 - 1 Tm 6, 16. 211 - Gn 1, 26. 212 - Gn 1, 27. 213 - Gn 2, 18. 214 - Gn 1, 1. 215 - Gn 1-2 passim. 216 - Gn 1, 26. 27. 217 - Gn 2, 18. 218 - Gn 1, 3. 219 - Gn 2, 21. 220 - Gn 3, 10. 221 - Mc 1, 11. 222 - Gn 18, 1. 223 - Gn 18, 2-3. 224 - Gn 18, 4-5. 225 - Gn 18, 5. 226 - Gn 18, 8-9. 227 - Gn 18, 9. 228 - Gn 18, 13. 229 - Gn 18, 16. 230 - Gn 18, 17.

231 - Gn 18, 22-23. 232 - Gn 18, 33-19, 1. 233 - Gn 18, 22. 234 - Gn 18, 20-21. 235 - Gn 18, 33 -19, 1. 236 - Gn 19, 1. 237 - Eb 13, 2. 238 - Gn 19, 12-13. 239 - Gn 19, 17. 240 - Gn 19, 18-19. 241 - Gn 19, 21-22. 242 - Gv 8, 56. 243 - Gn 32, 24-30. 244 - Os 12, 3-4. 245 - Cf. Is 53, 7. 246 - Cf. Gn 22, 6-13. 247 - Cf. Es 17, 6. 248 - 1 Cor 10, 4. 249 - 1 Gv 3, 2. 250 - Cf. Es 33, 13. 11. 251 - Es. 3, 14; Ml 3, 6. 252 - Sal 101, 26-28. 253 - Cf. Eb 1, 10-12.

254 - Es 3, 2. 255 - Es 3, 14. 256 - Ml 3, 6. 257 - Es 3, 6. 258 - Cf. Es 3, 15. 259 - Dt 6, 4. 260 - Es 33, 13. 261 - Cf. Gv 14, 23. 262 - Bar 3, 25. 263 - Bar 3, 36-38. 264 - Dt 6, 4. 265 - Dt 32, 12. 266 - 1 Cor 10, 9. 267 - Dt 6, 13. 268 - Dt 32, 39. 269 - 2 Cor 3, 17. 270 - 1 Cor 8, 4. 271 - Cf. Ml 3, 6; Es 3, 14. 272 - Sal 101, 27. 28. 273 - Gv 16, 7. 274 - Mt 12, 32. 275 - Mt 28, 20. 276 - Gv 14, 16.

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