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MENSILE DI ATTUALIT ECONOMIA INCHIESTE OPINIONI E CULTURA DA BRESCIA E DAL MONDO

N. 12 ANNO Iv - DICEMBRE 2012

1,20

caraibi, Thailandia e il Bel Paese


come NoN PerderSI IN UN mAre dI SPerANzA

HAPPY HoUr & cLUBBING IN ceNTro STorIco roTTAmIAmo IL NoVeceNTo


daniel craig emanuele morandi Amelia morgano Francesco onofri

PeNSIerI dI

HINTerLANd
castegnato

13 dIcemBre 1962 13 dIcemBre 2012

Immobili di prestigio | Start-Up | BsNews.it | Qui e l | Pelo e contropelo | Whatsup | successo | Al cinema

12/DODICIMESI
DICEMBRE 2012 NUMERO 12 RIVISTA MENSILE 1,20 VIALE DUCA DEGLI ABRUZZI, 163 25124 BRESCIA . ITALIA T. +39 030 3758435 F. +39 030 3758444 www.dodicimesi.com redazione@dodicimesi.com DIRETTORE RESPONSABILE GIORGIO COSTA DIREZIONE@EDIZIONI12.IT COORDINAMENTO DONATELLA CAR DONATELLA.CARE@DODICIMESI.COM HANNO COLLABORATO STEFANO ANZUINELLI, DAVIDE BACCA, LUCE BELLORI, ELISABETTA BENTIVOGLIO, ELIZABETh BERTOLI, ALBERTO BERTOLOTTI, ELISA BETTINI, SILVIO BETTINI, RAFFAELLA BONDIO, DONATELLA CAR, ALESSANDRA CASCIO, ALESSANDRO ChEULA, MARIO CONSERVA, BRUNO FORZA, LORENZO FRIZZA, EMANUELA GASTALDI, ROLANDO GIAMBELLI, ROBERTO GIULIETTI, IMMANUEL, FERDINANDO MAGNINO, ALESSIA MARSIGALIA, ENRICO MATTINZOLI, FEDELE MOROSI, GIORGIO OLLA, ANTONIO PANIGALLI, IRENE PANIGhETTI, FRANCESCO RASTRELLI, LIBERO ROSELLINI, MASSIMO ROSSI, ROSANNA SCARDI, GIORDANA TALAMONA, DONATELLA TIRABOSChI, ALESSANDRA TONIZZO, ANDREA TORTELLI, CAMILLA ZAMPOLINI. EDITORE EDIZIONI 12 SRL VIALE DUCA DEGLI ABRUZZI, 163 25124 . BRESCIA . ITALIA REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BRESCIA N. 52 DEL 24/11/2008 IMPAGINAZIONE SALES SOLUTIONS SRL FOTOGRAFIE ARChIVIO SALES SOLUTIONS, UMBERTO FAVRETTO AGENZIA REPORTER, ROLANDO GIAMBELLI IL FOTOGRAMMA, PATRICk MERIGhI BRESCIA IN VETRINA, CRISTINA MININI STAMPA TIBER SPA . BRESCIA . ITALIA PUBBLICIT SALES SOLUTIONS SRL VIALE DUCA DEGLI ABRUZZI, 163 25124 BRESCIA TEL 030.3758435 - FAx 030.3758444 SEGRETERIA@SALESOLUTIONS.IT

SOMMARIO RUBRICHE
8 15 19 23 35 45 105 107 108 113 120 127 131 133

12/DODICIMESI
13 dicembre 1962, 13 dicembre 2012 opinioni prodoTTo & mercATo STrATeGiA dimpreSA LAVoro FinAnZA & impreSA TU e iL FiSco poLiTicA e SocieT peLo e conTropeLo brAinSTorm qUi & L GenTiLe FArmAciSTA AL cinemA SUcceSSo

INCHIESTA
coMe non perdersi in Un Mare di speranZa

p. 28

PENSIERI DI
11 daniel craig: incArnAre 007 non poi coS mALe 16 francesco onofri: iL SiSTemA? io non cenTro 20 eManUele Morandi: VoGLio porTAre idee e conoScenZe neL mio SeTTore 24 aMelia Morgano: Lo SporT per edUcAre LA coLLeTTiViT

INCHIESTA
iMMobili: il terreMoto alle porte

p. 49

POLITICA
37 roTTAmiAmo iL noVecenTo 46 monTi Si cAndidi Se VUoLe reSTAre

TERRITORIO
65 proVinciA, LA riVoLUZione coSTA 69 STArT-Up, idee e SinerGie per FAre (nUoVA) impreSA 76 coLpi di ScenA AL pALAbreSciA 100 hinTerLAnd: cASTeGnATo iL pAeSe AnTi-criSi 123 qpm SAn benedeTTo

ALTRO
115 A nATALe Vince LA TrAdiZione 118 Un, dUe, Tre check LiST! 129 SALUTe & beneSSere

SONDAggIO
Questo periodico associato allUnione Stampa Periodica Italiana

STRADE E QUARTIERI

p. 78

111 WWW.bSneWS.iT riSpArmio SULLA FidAnZATA, mA non SUL ceLLULAre

happy hoUr & clUbbing in centro storico

12DODICIMESI MENSILE DI ATTUALIT ECONOMIA INCHIESTE OPINIONI E CULTURA DA BRESCIA E DAL MONDO

DOVE

Al museo della citt. Per scoprire i suoi tesori.


Dove vuoi.

VAI?

Borgo Creativo - Raineri design - Cassani - EdWorks - Foto Stylaz

L/ APERITIVO
di GiORGiO COSTA

L/ APERITIVO

13 dicembre 1962
Dormivo totalmente sommerso dalle coperte, anche il viso. Il freddo era pungente e nel mettere il naso fuori dal mio rifugio, diventava gelato in pochi secondi. La sera mio padre, chiudeva completamente le tapparelle, per conservare nella camera un po del calore diurno ma, dopo poche ore, la stanza diventava quasi un frigorifero. Dal respiro lieve dei miei fratelli che dormivano nei lettini a fianco del mio, capii che era quasi lalba. Ma io ero sveglio gi da molto, anzi non avevo quasi dormito tutta la notte per leccitazione. Mi sfilai dalle coperte e mi alzai in assoluto silenzio mentre gli altri dormivano ancora il sonno del giusto. Il maglione indossato tutta la notte sopra il pigiama, non bast ad evitarmi profondi brividi. Passai a piedi nudi, per non far rumore, davanti alla camera dei miei genitori e aprii con attenzione la porta del tinello senza fare scricchiolii. A tentoni con la mano pigiai linterruttore della luce. La familiare stanza, dove mangiavamo insieme tutti e cinque, tutti i giorni dellanno, a colazione pranzo e cena, si illumin abbagliandomi. Gli occhi si adattarono subito per inquadrare il tavolo, dove in bella mostra, erano allineati tre pacchetti e vari dolciumi. Il timore svan e la gioia finalmente esplose. Santa lucia era passata anche questanno. Tornai veloce sotto le coperte, dove il mattone scaldato sul gas da mia mamma, infilato in un sacchetto del pane e avvolto in una coperta la sera prima, non serviva ormai pi per alleviare il freddo ai piedi. Alle sei si alz mio fratello maggiore, si vest con maglioni, pantaloni di fustagno e giacca a vento. Pronto a scattare come una molla, non capivo perch non andasse diretto verso la stanza dei regali. Finalmente pronto, Paolo buss alla stanza dei miei genitori, apr e disse io vado, entr in tinello e scart il suo pacchetto senza indugi. Conteneva un paio di guanti da montagna, li infil in tasca e scese in garage per mettersi in spalla gli sci. Era in ritardo, il pullman che portava i ragazzi a sciare, partiva alle sei e mezza da piazza Arnaldo. Gi, allora, che si andasse a sciare dinverno o al lago destate, si usava solo

la corriera. I ragazzi tra i quattordici e i ventiquattro anni non avevano certo la macchina, pochissimi il motorino (quei Gerosa, che con laggiunta del portapacchi davanti e dietro, venivano usati dai fornai per portare il pane a domicilio), gli altri, e non tutti, solo la bicicletta. Sdoganato dal fratellone, mi avvicinai al magico tavolo e presi il mio regalo, senza doverne leggere il mio nome, sulla carta colorata in cui era avvolto. Incurante del freddo del pavimento, mi sedetti per terra e guardai con trepidazione il mio meccano un insieme di listarelle di lamiera forata e bulloncini, antesignano del Lego, con cui potevi costruire modellini di gru, camion, auto e quanto di pi la tua fantasia ti suggeriva. Si andava comunque a scuola il giorno di Santa Lucia, unica concessione lorario era alle nove e non alle otto. A mezzogiorno, a pranzo, la festa fu turbata da un piccolo screzio tra mio padre e mia madre. Era strano, non avevo mai visto mio padre fare il pi piccolo rabbuffo a mia madre, ma quando lei port in tavola un pezzo di Emmenthal, lui la apostrof: Maria! Se prepari la carne di secondo, immorale servire anche il formaggio. A quei tempi le doppie proteine non erano un problema di colesterolo e forse neanche di bilancio familiare, nonostante in quel giorno gi molto intaccato dai tre pacchetti di Santa Lucia. Per mio padre, che aveva fatto la guerra, labbondanza di un pezzo di formaggio, avrebbe potuto rovinare leducazione di noi tre fratellini, futuri uomini.

13 dicembre 2012
Sto bevendo un aperitivo analcolico alla frutta in un locale di piazzale Arnaldo, ci siamo seduti fuori perch allinterno si muore dal caldo. Non so se dentro la temperatura sia effettivamente molto alta, forse solo che i chili di troppo pesano anche in quello. Il bicchiere di fronte a me ricorda lopulenza, colorato, abbondante e decorato. Mi guardo intorno senza alcuna voglia di andare a casa a cena. I beep dei telecomando accendono con un lampeggio i led dei fari delle auto, per la maggior parte tedesche. Le luminarie natalizie mi ricordano quelle foto anni novanta, fatte con scatti lunghi per far sembrare un nastro colorato linquadratura notturna di unautostrada. Sono gi le nove, ma nei tavoli vicini al mio, nessuno sembra aver fretta di alzarsi. Alcune coppie parlottano sorseggiando bollicine, i bambini seduti con loro, dondolano le gambe sotto le seggiole troppo alte per loro. Hanno tutti in mano un iphone, il tre ormai non esiste pi, quasi tutti quattro e molti iphone cinque, sguardo e collo piegato verso lapparato che tengono rigorosamene orizzontale e comandano con due mani. Non si capisce se mandino sms, navighino, tweettino, o videogiochino. Un ragazzino, visibilmente annoiato, tira la giacca al pap che parla con un amico. Dopo vari strattoni del figlio, il padre senza voltarsi, infila la mano in tasca e gli passa il suo smartphone. Senza un sorriso, il folletto, che non avr pi di sei anni, si siede con le gambe incrociate e scarica una app inserendo la password del genitore che, evidentemente, conosce a memoria. Incomincia subito a giocare come se non avesse fatto altro fino ad allora. Penso che conosca quel gioco come le sue tasche, ma si volta verso il fratello e dice: Matteo guarda, questo uno sballo. Il fratello, probabilmente tredicenne, si aggiusta la zazzera con una mossa da tronista, butta unocchiata alliphone e dice ma sta zitto! Lo conosco da almeno un mese. Una famiglia di amici si sbraccia per salutarmi venendo verso di me, anche loro con due figli uno di sette e uno di dodici anni. Faccio posto al tavolo e il maggiore si siede vicino

a me e dice ciao, devi venire assolutamente a casa mia a provare il mio nuovo mitra a pallini! uno sballo, cinquanta colpi al minuto, e ho anche il paraorecchie e gli occhiali di protezione Gli chiedo: Ma non ti doveva arrivare per Santa Lucia? Risponde deciso- Sono andato a prenderlo io, perch mi avrebbero sbagliato il modello. Decido che era il momento di salutare, mi alzo e prima di andare dico al piccolo Carlo E a te cosa ha portato Santa Lucia? Senza alzare gli occhi dalla sua Nintendo dice Santa Lucia, Cos? Sconfortato, abbasso lo guardo e rispondo: una specie di halloween.

DICEMBRE 12/DODICIMESI

DICEMBRE 12/DODICIMESI

/PENSIERI DI
Intervista a Daniel Craig, protagonista di Skyfall, lultimo film di James Bond
di Rowena MIlleR / The InTeRvIew PeoPle

scoltare Daniel Craig raccontare la sua ultima esperienza nel ruolo di James Bond in Skyfall non significa soltanto affrontare di petto tutti i nemici della super spia. Durante lintervista Craig si sbottona anche su un sacco di cose, sui suoi conflitti con ogni sorta di demone personale e la speranza di uscirne sempre comunque vittorioso. Come il cercar di tirar fuori da uno spirito tutto sommato pantofolaio un personaggio dinamico e scattante. O il passare in rassegna tutto ci che lo divide o lo accomuna con il protagonista del film. Daniel Craig parla anche di gadget erotici, pennichelle subacquee, congetture sulle inclinazioni sessuali dellultimo Bond, finte scazzottature, infine si scusa per il linguaggio scurrile, e spiega anche che legame c tra una scena di pianto e che cosa mettere nello stomaco. Daniel Craig, si favoleggia che Bond possa avere avuto una relazione sessuale con un altro uomo. un bluff? Tu che ne dici?. Ma Bond sta bluffando? Non vedo il mondo diviso in categorie sessuali. Bond gay? Io penso solo che sia uno che non si tira mai indietro! Comunque stato un grande flirt quello con Javier. Una scommessa. E un modo per trarne piacere. E la cosa pi straordinaria di Javier, che recita con grande realismo. Insomma, interpreta il suo

non poI cos male


11

Incarnare 007

/PENSIERI DI

/PENSIERI DI
Nessuno mi ha detto che non avremmo potuto fare un film di azione con un buon contenuto narrativo. E quando ci sediamo a discutere riandiamo comunque a Fleming. Del resto se pensi ai suoi romanzi, sono molto conflittuali. Intendo dire, Fleming cerca di fare fuori il personaggio, ne davvero spaventato. Infatti un assassino, no? Ammazza per vivere. C un lato davvero molto oscuro in lui. Ma quello di cui sono orgoglioso, che la sceneggiatura eccellente. C un ritorno al garbo, a cui tenevamo moltissimo. Hanno scritturato me sapendo che sono un tipo triste. Allora recito la parte del personaggio triste! Ma non posso fare quello che mostra le proprie emozioni. Che cosa ci pu dire della sua vita al di fuori delle scene? dedicata alla famiglia, ai genitori e ai figli. Non in modo troppo impegnativo, ma quasi un ritorno allinfanzia, come per... neutralizzarla e poi andare oltre. Ricominciare. Ma parliamo invece della coreografia di quelle scene di azione. La regola che ci siamo imposti era che cominciassi a recitare molto prima del ciak. E le sequenze dei combattimenti sono studiate con cura in modo da risultare coreografiche. E poi abbiamo studiato gli angoli di ripresa e come sfruttarli al meglio. Come la scena iniziale, con il treno, devi tener conto del fatto che il treno in marcia ondeggia. Ma stata realizzata con estrema cura. Roger sa dove posizionare la macchina da presa. E tra di noi c un dialogo continuo, studiamo e guardiamo. Che cosa pensa dellidea di lasciare i costumi di Bond a qualche associazione filantropica? Mi tengo alcuni abiti, li firmo, li aggiungo alla mia collezione. Quando qualcuno mi chiede di donarli a unassociazione filantropica per venderli a unasta, accetto volentieri. Cosa si prova a incarnare un simbolo? Non ci penso mai! Non sono megalomane, e non mi interessa. N mi interessa sfruttare questa posizione. Davvero, credimi!.

Javier Bardem e Daniel Craig

In Skyfall non erano lacrime, ma sudore


Bond non poi cos male! O no? Lo dico adesso! Gi. Adesso pi facile. Ma sono incredibilmente orgoglioso e fortunato di essere in questa posizione. Soprattutto di aver girato questo film, e di poter assumere questo ruolo che ha ormai cinquantanni. Cos sar candidato anche al numero 24. vero, ho cambiato idea!. Parliamo invece dei trucchi in Skyfall. Non sono un violento! Voglio dire, mi atteggio. Le chiamano finte scazzottature! Ma cerchiamo di renderle verosimili. E ogni volta fai il possibile per rimanere in piedi. Poi ci diciamo: questo cazzotto sembra vero! Richiede un impegno costante e meticoloso e un sacco di operatori competenti. Ma ho anche dovuto correre tantissimo in questo film. Cosa che odio! Ho dovuto scatenarmi. Il fatto che ...Bond raramente attraversa una stanza camminando! Mi piacerebbe che non fosse cos! Mi piacerebbe vederlo muoversi con una certa flemma. Cos finisce che faccio un giorno di riprese, che sulla carta sembrano facili. Il copione magari non prevede dialoghi per Bond, lui si precipita gi dalle scale, poi le risale a balzi come un razzo. E dovevamo fare dieci riprese alla volta. Alla fine, ero un po come scoppiato!. La mancanza di gadget supertecnologici questa volta lha deluso? No! Ma unosservazione interessante, perch la gente oggigiorno stravede per i gadget. Ma se pensi ai marchingegni di allora, quello che avevano di eccitante era che Bond prendeva una scatola, la fissava a una porta e premeva un pulsante. Poi si accendeva una spia rossa. E questo aveva un che di sensuale. Stimolava un certo non so che. Ma vedere Bond seduto al computer, che fissa il fottuto schermo, non potrebbe essere pi soporifero! Ritengo la tecnologia noiosa nel suo insieme. Quello che invece questa pellicola propone un contrasto tra i due mondi. In scena insieme possono avere un effetto straordinario. Ecco perch abbiamo deliberatamente mantenuto semplici i gadget. E che mi dice della scena con lacqua, hai mai avuto paura? Quando ero sottacqua? No. Anzi, la cosa eccezionale di quelle scene in immersione lassistenza costante di sommozzatori, m uniti di bombole, responsabili della nostra sicurezza, anche se nella pellicola non si vedono. In realt, la parte che preferisco. Perch ti puoi nascondere. Trascorro la maggior parte del mio tempo sottacqua, c un enorme serbatoio a Pinewood. Mi lascio scivolare sul fondo,

Judi Dench e Daniel Craig

personaggio fino allestremo. Ma io adoro quella scena. Mi fa ridere. Spero che faccia ridere anche voi!. Ho sentito dire che inizialmente aveva rifiutato il ruolo di 007... Sto ancora tentando di farlo!. Be, perch non li va di fossilizzarti in un ruolo. Ma adesso si dice anche che sar il protagonista di Bond 24 e Bond 25. Che cosa le ha fatto cambiare idea? I soldi!. I soldi? Credo di essere rimasto abbastanza sconvolto dal fatto che abbiano pensato a me. Mai me lo sarei immaginato. E credo che fossi anche un po preoccupato allidea di fossilizzarmi sempre nello stesso ruolo. Ma sai, a ben vedere, rappresentare lincarnazione di James

Bond non cammina mai, va sempre come un razzo e io odio correre

C un lato molto oscuro in Bond: ammazza per vivere


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attacco il respiratore, e sto l nascosto! cos piacevole che a volte mi addormento. Ti puoi fare delle sane pennichelle sottacqua! bellissimo nuotare sotto il pelo dellacqua e adoro le immersioni. Poi senti qualcuno chiedere, dov Daniel? Quanti dentro e fuori ho dovuto fare? Eh gi! Quel che so che nella pellicola non ci sono! Rimangono per terra in sala di montaggio. la prima volta che si vede Bond piangere sullo schermo. Come stato dover raggiungere questo stato emotivo? Piangere? Ma io non piango! sudore! Chiaro! E che cosa penso mentre lo faccio? Che cosa metter sotto i denti a pranzo! Ecco quello che penso. Che cosa ha provato nellesplorare il lato personale di Bond?

DICEMBRE 12/DODICIMESI

DICEMBRE 12/DODICIMESI

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/OPINIONI

< 10% = +50%

LEQUAZIONE non TORNA


Proprio cos in Europa siamo in circa 500 milioni di abitanti su una popolazione mondiale che ha superato il mirabolante numero di 7 miliardi. Solo a meta del XX secolo eravamo molti meno della met, immaginiamoci se si continua cos dove si potr arrivare nella dissipazione delle risorse del globo. Meno dellotto per cento della popolazione mondiale consuma oltre il 50 per cento del welfare complessivo (assistenza sanitaria, pubblica istruzione, previdenza sociale, indennit di disoccupazione, sussidi familiari, accesso alle risorse culturali, ecc. ecc.). un numero che disorienta e che sicuramente contiene errori prodotti dalla difformit e dalla non omogeneit del dato mondiale, ma, anche con la tara deve far riflettere. Il welfare definito dai pi qualificati vocabolari come il complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato, che interviene in uneconomia di mercato per garantire lassistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. Tuttavia, bisogna renderci conto che purtroppo, soprattutto per chi ne ha usufruito questi standard non sono sostenibili (non lo erano neppure prima, ma, la poca lungimiranza politica si dimenticata di segnalarlo), in particolare in presenza dei difetti comportamentali tipicamente italiani (assenteismo, poca produttivit, falsi invalidi, scaldasedie filo-politici, ecc.). Lattuale guerra economica in atto gira intorno alla crisi sistemica e si gioca in termini multidimensionali su diversi livelli, tra i quali si segnalano: - a livello mondiale, un incessante travaso di ricchezza dalle economie occidentali verso i paesi definiti emergenti; - in Europa, lassurda competizione (vedasi anche le apparentemente inamovibili rigidit teutoniche) per la conservazione degli status fin qui ottenuti; - in Italia, il pasticcio derivante dalla somma delle incongruit e dellinefficienza che si pos-

sono misurare in ogni settore e si sono stratificate nel tempo. Ancora una volta non bisogna cadere nel tranello della generalizzazione, per, alcuni studi dichiarano che un investimento di 100 euro effettuato in Germania (o comunque nei paesi definiti butter state) si traduce in una potenziale ricchezza di 130 euro, e il surplus economico consente di mantenere e coprire i costi del welfare, quindi: virtuosismo, efficienza, efficacia. Mentre un investimento effettuato in Italia (o comunque nei paesi definiti garlic state) produce un disavanzo di parecchi punti percentuali, quindi nasce lesigenza di coprire le spese del welfare con il debito pubblico (e fino a quando il debito pubblico rimane in carico alle famiglie italiane, il problema quasi non esiste, ma, quando il debito pubblico viene acquisito allestero, il rischio di speculazione e ricatto finanziario diventa enorme). Pu dispiacere ma niente di buono si profila allorizzonte! Questo il risultato di una mentalit sbagliata, che, per cambiare, richieder molto tempo (auguriamoci sia sufficiente una generazione). Non ci resta che insistere ad indicare i comportamenti socialmente e civicamente corretti e per il resto... essere fiduciosi che lintelligenza, soprattutto delle giovani generazioni, prevarichi la furbizia e non si arrivi al conflitto sociale e generazionale da qualcuno sobillato. Se il trade-off tra efficienza/equit/sviluppo economico non sar bilanciato, il rischio sar alto.

7 6.5 6 Population, billions 5.5 5 4.5 4 3.5 3 2.5 1950 1960 1970 1980 1980 2000 2010

di ANTONiO PANiGALLi

DICEMBRE 12/DODICIMESI

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/PENSIERI DI
di anDRea ToRTellI

/PENSIERI DI
solo capire chi pu farlo al meglio. Se Monti era la persona giusta per realizzare alcune priorit, oggi occorre una leadership che inverta la tendenza pi tasse e pi spesa pubblica e rilanci il Paese. Come riformare lo Stato? Immagino uno Stato pi leggero, in cui vengano valorizzate le autonomie locali. La base devono essere non tanto le Regioni e le Province, ma i Comuni. Se pi risorse si fermassero qui, il cittadino potrebbe riconoscere meglio come vengono spesi i suoi soldi. Per Brescia, oggi, la prima sfida economica la metropolitana. E il sindaco di domani dovr esserne il primo bigliettaio. Su questopera sono stati commessi errori che costano migliaia di ticket in meno lanno. Attorno alle stazioni in questi dieci anni, quando era ancora possibile farlo avrebbe dovuto aumentare la densit, cos da allargare il bacino potenziale degli utenti. Si sarebbe poi dovuto coordinare da subito il sistema del trasporto dei bus. I soldi sono sempre meno. Dove recuperare le risorse? La coperta, senza i dividendi di A2A, davvero corta. Inoltre il Comune impegnato in operazioni rischiose come il parcheggio sotto il Castello, opera di cui non si sente il bisogno. Dubito che i 23 milioni preventivati basteranno e comunque sarebbe stato opportuno fare una gara per un project financing, scongiurando cos il rischio che non si paghi da s e che ci rimettano i cittadini. Il nuovo sindaco dovr recuperare le risorse anche razionalizzando la macchina. Oggi la metro fatta, il Pgt approvato e il mercato delledilizia fermo: lUfficio tecnico come altri settori va ripensato e valorizzato, ridisegnando anche le attivit eseguite allinterno, tagliando consulenze e collaborazioni esterne superflue. Vale anche per le societ partecipate, da alleggerire. Ha citato A2A. Che ne facciamo dellinceneritore? Dopo lincidente di agosto si tornati a parlarne in chiave ambientale. Il termoutilizzatore ha portato grandi

a prima volta che i giornali hanno parlato di Onofri il pensiero di molti andato a Giuseppe, suo padre ed ex vicesindaco della prima giunta Corsini. Ma Francesco ci ha messo ben poco ad affrancarsi e a diventare il pi noto con quel cognome. Nel 2008 si inventato una civica e si candidato sindaco, raccogliendo circa 3mila preferenze. Nel 2013, alla soglia dei 48 anni, ha deciso dopo qualche titubanza di riprovarci. Come Adriano Paroli. Come Emilio Del Bono. Come Laura Castelletti. Ma comunque forte della convinzione di rappresentare una rottura rispetto al sistema, di cui non intende diventare domani un portabandiera. Se dovessi essere eletto, dopo cinque anni far posto ad altri, promette. Perch da grande Francesco Onofri non sogna di fare il politico. Anzi. Tornassi indietro mi sarei dedicato allagricoltura, confessa. Ma nel frattempo coltiva unaltra speranza: quella di diventare sindaco di Brescia.

Allearsi con uno dei poli significherebbe spegnere le energie positive che mi circondano
benefici economici alla citt. Ma non un sistema di smaltimento che mi entusiasma e in prospettiva ne dovremo uscire. Le evidenze scientifiche non dicono per che limpianto metta oggi a rischio la salute dei cittadini. Ma in che ordine di priorit porrebbe, da sindaco, i temi delleconomia, dellambiente e del sociale? Morire ricchi in giovane et non una gran consolazione. Se si deve fare una classifica chiaro che la salute la priorit sociale. Il resto viene dopo. Dunque che ne pensa dei grandi impianti, dalle centrali elettriche al centro di stoccaggio del gas, che tanto fanno discutere? Fatta questa classifica, dico per che non mi piace la logica del Nimby e che sono per lassunzione di responsabilit. Su determinate scelte bisogna costruire una mediazione. Concludiamo, come sempre, con il gioco della torre. Del Bono o Corsini, chi butta? Corsini per et politica, ma non mi pare intenda salirci. Paroli o Rolfi? Paroli. Rolfi ha pi attitudine allamministrazione della citt. La Brescia di piazzale Arnaldo o quella del Carmine? Salvo il mio Carmine. Vendola o Casini? Butto Vendola. Camusso o Buonanni? Camusso. Marchionne o Della Valle? Parlano male delle rispettive aziende. Si sono buttati gi da soli.

Il sindaco di domani dovr essere il primo bigliettaio della metropolitana

onoFrI: Il sIsTema?
Anche stavolta correr da solo. Perch? I due fronti principali non hanno dato un segnale forte di cambiamento. Paroli e Del Bono non hanno responsabilit personali rispetto alle vicende di Fiorito o Penati, ma la loro comunque una responsabilit oggettiva perch sono due esponenti di spicco dellattuale sistema politico. Noi, invece, con quel mondo non centriamo nulla. Cedere ai corteggiamenti dei due poli significherebbe spegnere le energie positive che vedo attorno a me e far passare lidea, sbagliata, che io punti solo a ottenere un posticino. Gi. Ma crede davvero di poter vincere? Voglio provarci, almeno. Qualora non dovessimo farcela, non so se potremmo appoggiare qualcuno, perch non vedo segni di discontinuit con il passato.

Io non cenTro
a colloquio con il candidato sindaco di Brescia
Condizione indispensabile dovrebbe comunque essere una giunta civica, fatta di persone competenti come lattuale assessore al Bilancio Silvano Pedretti. Nella sua squadra preferirebbe tecnici o politici? Serve un giusto compromesso. Lassessore allUrbanistica ideale, ad esempio, dovrebbe somigliare a Luigi Bazoli, che fu uomo di grande sensibilit politica e competenza. La squadra va annunciata prima o dopo le elezioni?

Le categorie di destra e sinistra sono superate: certe decisioni vanno prese per forza
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Un sindaco pu puntare tutto sulla qualit, come Mino Martinazzoli che aveva nominato suo vice Giovanni Comboni infischiandosene del fatto avesse raccolto pochi voti. Basarsi, come Paroli, solo sulle preferenze di lista un criterio rispettabile. Ma mortifica le competenze. Preferisco il primo metodo, annunciando parte dei nomi gi prima. Ma tra i politici c qualcuno che stima? Alfredo Bazoli (Pd) persona preparata e con visione. Stimo anche Achille Farina (Pdl): dice spesso cose ragionevoli e fa politica per passione. Lei andato alla Leopolda da Renzi e ha firmato lappello di Oscar Giannino. Sono questi i suoi riferimenti? Il sindaco di Firenze rappresenta una novit positiva rispetto al Pd, e non mi dispiacerebbe un Renzi di centrodestra. Che potrebbe essere proprio Giannino. Comunque le categorie di destra e sinistra sono ormai superate: alcune decisioni vanno prese per forza, il nodo

DICEMBRE 12/DODICIMESI

DICEMBRE 12/DODICIMESI

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INSALATE PRONTE IN TAVOLA Il legame con il territorio


Siamo profondamente legati alla nostra terra e rispettiamo i valori della tradizione per la tutela dei prodotti locali. Ecco perch le nostre insalate vengono prodotte solo in stabilimenti bresciani. Ogni giorno le insalate necessarie giungono nello stabilimento di Manerbio. Subito selezionate, lavate pi volte con acqua batteriologicamente pura, asciugate e confezionate con estrema cura vengono portate in Centrale nella notte stessa. La mattina dopo i nostri automezzi consegnano le insalate nei negozi, ENTRO 24 ORE DALLA PRODUZIONE!

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PRODOTTO&MERCATO

LA/RUBRICA

TEMPO di SALDI
Se non unemorragia poco ci manca, i maggiori brand del lusso, della moda e dellagroalimentare made in Italy passano in mani straniere e sembra che ci siano ben poche risorse per arginare il fenomeno. LItalia, soffocata tanto dalla tenaglia del credit crunch quanto da tanta inutile burocrazia, stretta da una spesa pubblica corrente in perenne disavanzo che produce una pressione fiscale insostenibile per qualsiasi investimento di capitale alla ricerca di buoni rendimenti, incerta a causa di unapplicazione del diritto non sempre cristallina, piange il suo ennesimo gioiello finito in mani straniere. Ducati, la prestigiosa casa motociclistica italiana, stata acquistata ad aprile per 860 milioni di euro dalla Audi del gruppo tedesco Volkswagen, mentre solo pochi mesi prima finita al di l delle Alpi anche Bulgari, la famiglia di gioiellieri ha ceduto il suo 50 per cento ai campioni francesi di Lvmh, laggregato del lusso, colosso mondiale da oltre 20 miliardi di euro di ricavi che in passato aveva gi acquistato Fendi, Emilio Pucci e Lacqua di Parma; nel frattempo anche gli spumanti di Gancia sono diventati russi. Purtroppo lelenco lunghissimo, dalla maison Valentino, finita a una societ partecipata dallemiro del Qatar, a Gucci, Brioni, le scarpe di Sergio Rossi e Bottega Veneta al gruppo transalpino Ppr; Ferr al Paris Group di Dubai, Mandarina Duck e Coccinelle comprati dai coreani di E. Land; Ferretti Yacht finito ai cinesi, cos come ormai cinese oggi anche Benelli. Ancora, la pasta Buitoni, lacqua Sanpellegrino, i cioccolatini Perugina, il panettone Motta, lAntica Gelateria del Corso e la Valle degli Orti sono di propriet della multinazionale svizzera Nestl, mentre la francese Lactalis ha acquistato i marchi Galbani e Invernizzi, Ca-

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LE

PRONTE

demartori, Locatelli e, lo scorso giugno 2011 lintera Parmalat. Agli spagnoli andata la Star, la societ italiana leader nei dadi da brodo, e sempre spagnoli sono oramai gli oli Sasso e Carapelli. La catena Coin, fondata nel 1916 da Vittorio Coin, oggi appartiene alla francese Pai Partners. La Standa, fondata nel 1931 da Franco Monzino, finita allaustriaca Billa, controllata del gruppo tedesco Rewe. La anglo-olandese Unilever ha acquistato i gelati Algida, le confetture Santa Rosa, il riso Flora e lolio Bertolli. La Safilo, fondata nel 1878, che oggi produce occhiali per Armani, Valentino, Yves Saint Laurent, Hugo Boss, Dior e Marc Jacobs, diventata di propriet olandese. Solo nellultimo anno abbiamo ceduto allestero marchi per un fatturato complessivo paria a 5 miliardi di euro, che diventano 51 se si estende il periodo a qualche anno in pi, fenomeno che fa osservare anche al presidente di Coldiretti, Sergio Marini, come lItalia stia diventando terra di conquista e diventi sempre pi difficile tutelare i marchi nazionali dalle mire degli stranieri: Si iniziato con limportare materie prime dallestero per produrre prodotti tricolori. Poi si passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo rischia di essere la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli allestero. Dopo Gancia , infatti, passata in mani straniere anche Ruffino e linteresse nei confronti del settore vitivinicolo italiano non sembra affatto scemato, Il comparto dellagribusiness di qualit italiano potrebbe infatti diventare il nuovo target per il neo-colonialismo economico. Nel 2011 abbiamo esportato circa 30 miliardi di merce con un incremento del 9% rispetto allanno precedente e nonostante la crisi domestica, la crescita delleconomia globale continuer a produrre dinamiche positive nella bi-

lancia commerciale dellalimentare e del vino italiano che vanta il 22% delle produzioni Doc dellintera Comunit Europea. Purtroppo leccessiva frammentazione di questo settore, cos come quello della gran parte del nostro sistema produttivo rende le nostre imprese di eccellenza facile preda di qualunque imprenditore straniero spesso, cos come sono quelli tedeschi o francesi, anche agevolato dal credito facile e a basso costo. Del resto, da noi solo 2.400 circa sono le imprese capaci di fatturare oltre 50 milioni di euro lanno e in questo novero dobbiamo considerare banche, assicurazioni, sanit e comparto pubblico in generale, mentre ben pi di 4 milioni sono quelle che ne fatturano meno di due; inoltre ben pochi sono i gruppi nostrani capaci di andare a fare shopping e farsi rispettare allestero: Barilla, Luxottica, Fiat, Ferrero e pochi altri, quindi? Quindi senzaltro vero che fare impresa da noi forse pi difficile di quanto lo sia in qualunque altro paese occidentale, ma il nostro nanismo imprenditoriale non ci favorisce e a questo proposito le responsabilit sono senzaltro diffuse.

PRON

TE

IN TAVO
LE

LA

di SiLviO beTTiNi

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/PENSIERI DI

/PENSIERI DI
guado, come in mezzo a unautostrada. Ora dobbiamo decidere: o proseguiamo o torniamo indietro. Restare dove siamo ora significa essere travolti. E secondo lei dovremmo andare avanti o tornare indietro? Andare avanti. Per tracciare un solco dritto bisogna attaccare laratro a una stella. Qual la nostra stella? Io credo sia la cooperazione. Il filosofo Roberto Mancini spiega che se ci combattiamo, ci rubiamo energia e alla fine perdiamo tutti. Se riuscissimo a cooperare riusciremmo a rispondere alle sfide del futuro. Il mio modello lEuropa dei padri fondatori; non a caso lUnione Europea nata come Comunit del carbone e dellacciaio (la Ceca). L cera una visione non solo economica, ma anche sociale, strategica e politica, che ha dato il via allEuropa. Come vede la situazione dellItalia? Era una nave che stava affondando, abbiamo messo delle toppe, ma una nave fatta per navigare, per andare da qualche parte. Ora serve qualcuno che indichi la rotta e che si metta al timone. Oggi vede qualcuno in grado di farlo? Mi auguro che la Politica con la P maiuscola riscopra il suo ruolo. Ma la verit che siamo un paese di vecchi, che vorrebbe ricostruire lItalia con idee vecchie. Gente come Grillo va bene quando punta i riflettori sulle cose che non vanno, meno quando c da proporre. Io credo che ciascuno di noi debba mettersi in discussione in prima persona. Di solito, in Italia, le regole valgono sempre per gli altri, mai per noi. In Germania quando in unazienda unarea resa inaccessibile per motivi di sicurezza, basta tirare una riga e nessuno la superer; da noi bisogna costruire un muro e stare attenti che nessuno lo scavalchi. Io mi sono ritagliato un compito preciso: cercare di portare idee e conoscenze nel mio settore, secondo uno degli insegnamenti di Einaudi, conoscere per deliberare.

VoGlIo porTare IDee e conoscenZe


nel mIo seTTore
a colloquio con emanuele Morandi, a.d. dellomonima azienda e di Made in Steel, la biennale dellacciaio italiano, nata a Brescia, che nel 2013 sbarcher a Fiera Milano.
di DavIDe BaCCa

u una parete le parole di Luigi Einaudi, uno dei miei maestri, sullaltra splendide fotografie di escursioni sulle cime dellAdamello, una delle mie passioni. 55 anni, una laurea in economia, una carriera iniziata insegnando ragioneria, Emanuele Morandi parla pi da filosofo che da imprenditore, cita Schumpeter, Luca Pacioli, Socrate, Edgar Morin. Alle logiche di campanile preferisce lidea di comunit, ripudia il buonismo, ma alla competizione oppone la cooperazione. Presidente e amministratore delegato della Morandi Spa di Flero, azienda attiva nel commercio di prodotti siderurgici, nel 2001 ha creato il portale dinformazione Siderweb e nel 2005 Made in Steel, fiera biennale dedicata al mondo dellacciaio che visto il successo nel 2013 sbarcher a Milano, dopo 4 edizioni bresciane. Morandi, partiamo da Made in Steel. In pochi anni era diventato uno dei fiori allocchiello del polo fieristico bresciano. Perch labbandono? Per una semplice visione industriale.

La fiera, fortunatamente, cresciuta. Avevamo bisogno di spazi adeguati. Ormai bisogna ragionare con logiche globali. Cosa che hanno capito subito anche i soci di Brixia Expo, che hanno sostenuto loperazione. Made in Steel nata proprio con lobiettivo di coinvolgere tutta la filiera dellacciaio. Ledizione 2013 si terr ad aprile, a Fieramilanocity, la successiva sar nel 2015, lanno dellExpo: allesposizione universale si parler di nutrizione, ed io vorrei riuscire a trasmettere lidea di quanto lacciaio sia fondamentale per il futuro del pianeta, come lo per lagricoltura, gli alimenti, lambiente. Eppure quando si parla di acciaio si ha una visione meno romantica. Pi che lambiente viene in mente linquinamento, basti pensare al caso Ilva. Noi viviamo di acciaio. ovunque, nelledilizia, negli elettrodomestici, nellauto, nel telefonino. Non ci rendiamo conto di quanto sia presente in ogni

aspetto della nostra vita. A volte viene percepito come un elemento negativo, inquinante, ma la questione andrebbe ribaltata. vero che non esiste una fabbrica a emissioni zero, ma lobiettivo creare aziende che siano sostenibili da tre punti di vista: sostenibilit economico-finanziaria, altrimenti unimpresa non sta in piedi; sostenibilit sociale, perch il profitto deve avere ricadute positive per loccupazione e per lintera comunit; sostenibilit ambientale, perch tutti viviamo sullo stesso pianeta. Non c futuro se non si tengono uniti questi tre aspetti. Ma possibile coniugare questi tre aspetti ed essere competitivi nei confronti di Paesi dove le maglie dei controlli e delle normative sono pi larghe? Bisogna distinguere tra il piano dellessere e il dover essere: finanza e acciaio sono da sempre globali, ma le regole sono locali. Servirebbe una cooperazio-

Le regole, in un mercato globale, dovrebbero essere uguali per tutti


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ne a livello internazionale che oggi non c. Se si dovesse chiudere lIlva, noi saremmo costretti a importare acciaio da Paesi dove certe regole ambientali non sono rispettate. Sarebbe una soluzione pi sostenibile? Edgar Morin ci ha insegnato che la via per la salvezza dellumanit complessa. La globalizzazione sta alimentando la propria crisi. Esistono molte iniziative locali propizie a una rigenerazione economica, sociale, etica o esistenziale, ma sono disperse. Si tratta di riconoscerle e coordinarle. Non si pu vivere di solo terziario. Va costruito quel dover essere sostenibile della nostra industria, cooperando con gli altri Paesi. Ma intanto, per tutelare le aziende europee, si potrebbe tentare la strada dei dazi? Io sono un liberista convinto. Ma sono persuaso anche che il libero mercato vada indirizzato e corretto. Per fare solo due esempi: negli Usa, la patria del liberismo, lacciaio protetto mentre in Russia vengono applicati dazi allexport di rottame. Le regole, in un mercato globale, dovrebbero essere, per i dazi come per lambiente, uguali per tutti. E poi ancora prima di pensare ai dazi per

Se vogliamo competere con i grandi sistemi mondiali, la nostra dimensione non pu che essere leuropa
tutelare qualcosa, serve che qualcuno decida cosa si vuole tutelare. Invece manca una visione strategica del futuro dellindustria europea, manca una seria politica economica, manca una politica siderurgica ma, forse, manca proprio la Politica. Che ruolo pu o deve giocare lEuropa? ancora un vantaggio essere nellUe? Non esiste lacciaio bresciano, esiste lacciaio europeo. Oggi la Cina produce da sola met dellacciaio mondiale. Se vogliamo competere con i grandi sistemi mondiali, la nostra dimensione non pu che essere lEuropa. Eppure i grandi Paesi europei sembrano pi impegnati a farsi la guerra che a remare nella stessa direzione. Oggi abbiamo costruito lunione economica, non gli Stati Uniti dEuropa, non lEuropa dellintegrazione e della solidariet. Siamo ancora a met del

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STRATEGIA DIMPRESA

LA/RUBRICA

COSTI ENERgETICI ed EMISSIONI


La chiave della competitivit dellindustria oggi pi che mai il costo dellenergia, le cui variazioni da paese a paese sono determinanti per la sostenibilit economica locale; questo vale in particolare per le produzioni metallurgiche, indicate correntemente come attivit ad elevato assorbimento energetico, anche se il problema sussiste per linsieme del sistema industriale, dal manifatturiero alle costruzioni, ai servizi. LItalia, senza diversificazione dellofferta, pi fonti di generazione e maggiori interconnessioni con lestero, non ha un vero mercato concorrenziale dellenergia ed penalizzata molto di pi di altri in Europa: rispetto a paesi come Germania e Francia le nostre imprese hanno costi energetici maggiori rispettivamente di oltre il 60% e di oltre l80%. Sono particolarmente esposti i consumatori industriali dei settori ad alta intensit energetica. Ricordiamo un caso di cui si parlato spesso in questi ultimi tempi, quello dellindustria dellalluminio primario, un settore che, se dovesse pagare lenergia elettrica alle condizioni standard del mercato nazionale, si troverebbe un onere quasi triplo rispetto alla media europea di 31,3 euro/MWh nel 2011, e quadruplo rispetto alla media mondiale riportata (escludendo la Cina) in 24,3 euro/ MWh. Si tratta di dati contenuti in un recente studio della societ inglese di analisi e ricerche di mercato sulle materie prime, Commodities Research Unit CRU. I numeri non hanno bisogno di altri commenti, lo svantaggio sulla bolletta energetica fuori misura per le nostre imprese ed un differenziale non tollerabile per le industrie che hanno lenergia tra le principali componenti di costo; e non solo per quelle classificate come energivore, come la metallurgia primaria, ma anche per i settori a valle della filiera, come le trasformazioni e il riciclo, penalizzati da uno svantaggio competitivo del 30% circa rispetto alla media europea. Rendiamoci conto che per questo tipo di imprese lenergia un problema vitale, non solo in Italia, per qui da noi la questione necessita di un livello di attenzione massimo, perch il nostro paese, per fortuna, ha un bene fondamentale da difendere, una valida manifattura meccanica; questa collegata agli approvvigionamenti domestici di materie prime, a dispetto delle difficolt riesce a rimanere il principale contributore al Pil e allexport, per invoca a gran voce una strategia energetica nazionale, inserita nel quadro di una politica economica ed industriale. Come se non bastasse, a partire dal 2013 il settore della metallurgia non ferrosa sar incluso nel sistema ETS (Emission Trading System, il sistema di controllo delle emissioni di gas ad effetto serra), adottato dallUE nel quadro delle politiche per contrastare il cambiamento climatico, che induce pesanti oneri economici,

rischio competitivit per lindustria italiana

diretti e indiretti, purtroppo sconosciuti alla gran parte della concorrenza extraeuropea. A causa dei meccanismi di mercato, il costo delle emissioni di CO2 sostenuto dai produttori di energia si riversa quasi automaticamente sui prezzi dellelettricit, ed anche per questo che in Europa i costi dellenergia hanno subito unimpennata cos significativa negli ultimi anni. Lindustria europea del settore viene sottoposta in pratica a un doppio onere per le emissioni, direttamente in relazione ai costi di riduzione delle proprie emissioni dei gas effetto serra e indirettamente per la trasformazione dei costi di emissioni di CO2 in costi energetici, effettuata dai produttori di energia. Il protocollo di Kyoto certamente un obiettivo da perseguire, per gli inevitabili oneri non dovrebbero ricadere solo sullindustria, con il rischio di aprire la strada alla deindustrializzazione; il problema come detto un po di tutta Europa, ma il nostro paese quello che rischia di pi perch quello che un sistema industriale ce lha, ancora. La fase recessiva, che interessa leconomia nazionale insieme ai Paesi dellEurozona, ha portato allesaurimento dei margini di resistenza del sistema, ora servono idee e misure correttive concrete per far riconquistare competitivit alle imprese.

di MARiO CONSeRvA

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/PENSIERI DI

/PENSIERI DI
sioni e si dedicava al prossimo aiutando chi poteva. Oggi io sono presidente del Csi e i miei fratelli ricoprono importanti incarichi nel sociale. Che ricordo ha della sua infanzia? stata serena e piacevole. Semplicemente bellissima. Pur essendo una famiglia modesta, con un padre operaio e una madre casalinga, non ci mai mancato nulla. Sapevamo accontentarci. Cosa avrebbe voluto fare da grande? Lavvocato, ma la vita mi ha portata su un altro percorso dopo la morte precoce di mia madre. Avevo 18 anni, andai a lavorare cercando di aiutare mio padre e i miei fratelli in quello che prima era il ruolo di mia madre. Eravamo uniti allora e lo siamo pi che mai ancora oggi. Cosa la preoccupa di pi del futuro? Vedo disorientamento, allontanamento dalla fede, dalla politica, dalle passioni autentiche. Vedere i giovani cos demotivati mi fa soffrire. Ai miei tempi una possibilit di lavoro cera sempre. Adesso vedo ragazzi che fanno cinque lavori contemporaneamente e diventano matti per guadagnare mille euro al mese. Ma come possono mettere su casa, costruirsi una vita o sposarsi?. A proposito di matrimonio. Da cattolica e madre come prenderebbe la decisione di una convivenza opzione sempre pi diffusa da parte delle sue figlie? Io sono per il matrimonio, ma sono dellidea che i figli debbano fare le loro scelte. Noi dobbiamo dargli gli strumenti ideali e formare le loro coscienze, poi devono camminare da soli. Non ha mai pensato di impegnarsi in politica? Mi sarebbe piaciuto anni fa, ma non ne ho mai avuto il tempo. Impegnarsi in troppe cose non possibile, bisogna fare delle scelte. Io ho optato per famiglia e Csi. Se un futuro sindaco le proponesse lincarico di assessore allo sport cosa risponderebbe? Ci dovrei pensare. Dipenderebbe dalla persona e dai progetti. Adesso sono totalmente concentrata sul Csi, dove le cose stanno cambiando parecchio. Non siamo pi negli anni Sessanta, quando bastavano un campetto e un pallone. Le aspettative degli sportivi sono cambiate e gli obiettivi da raggiungere sono sempre pi ambiziosi. C un sostegno da parte delle istituzioni? Il contributo economico minimo, e in questo periodo storico ci vorrebbe pi attenzione al territorio e alle piccole societ che tengono in piedi, attraverso il volontariato, tutto il sistema sportivo. Ma la politica bresciana e quella nazionale credono nello sport? Se ne parla tanto, lo si sfrutta in certi momenti e poi lo si abbandona. Questa lamara verit. Le societ dello sport di base riempiono un vuoto sociale enorme promuovendo valori irrinunciabili come salute, educazione e aggregazione. La proposta validissima, soprattutto per i giovani, e credo che scommettere su di essa sarebbe una vittoria sicura. Se fosse il sindaco di Brescia cosa ci sarebbe in cima alla sua agenda? Lavoro per tutti al primo posto. Tutto il resto viene di conseguenza. Tornando allo sport, quali discipline ha praticato? Ne ho fatto poco perch ho sempre sofferto di mal di schiena, ma mi ha sempre interessato per quello che rappresentava. La scelta di entrare nel Csi, poi, non stata casuale. Lidea di un veicolo per educare e far crescere le nuove generazioni nel segno della passione per lo sport credo che sia una missione straordinaria. Da tifosa interista dichiarata come giudica la scelta del presidente Moratti di affidare la panchina a un 36enne? il segno di un cambiamento del Paese?

lo sporT

per eDucare la colleTTIVIT

di BRuno FoRza

i sono persone per le quali il tempo un nemico da combattere. Per loro 24 ore al giorno sono troppo poche. Ci vorrebbe una deroga. Amelia Morgano una di queste, da sempre divisa tra famiglia, lavoro e volontariato. Oggi la presidente del comitato di Brescia del Centro Sportivo Italiano, unassociazione diffusa a livello nazionale che si occupa di promozione sportiva attraverso lorganizzazione di campionati ed eventi. Quello nostrano, peraltro, lunico avamposto ciessino lombardo guidato da una donna, ma lei non ci fa caso: Non ho mai dato grande peso a questa cosa. Ho due fratelli e a scuola mi capitato di essere lunica femmina in una classe di soli maschi. La vera difficolt per una donna sta nel trovare il giusto equilibrio tra i mille impegni dentro e fuori casa. alla guida di una realt che vanta 35mila tesserati. Che significato ha per lei questo incarico? un grande impegno e lo svolgo con passione. Sono circondata da tante altre persone che danno molto allassociazione. Oggi tocca a me, ma credo che sia giusto un turnover. Certo, accettare un incarico simile una bella responsabilit, diventa pi facile se la tua famiglia crede in ci che fai. Nel mio caso cos. Da dove arriva la sua vocazione al volontariato? Da una famiglia in cui il prodigarsi per gli altri era considerato un valore fondamentale. Mio padre era impegnato in parrocchia, nel sindacato e in politica, mia madre lo supportava nelle sue pas-

Intervista ad amelia Morgano, al suo secondo mandato come presidente del Centro Sportivo Italiano di Brescia.

Ci vorrebbe pi attenzione al territorio e alle piccole societ che, attraverso il volontariato, tengono in piedi il sistema sportivo
In Italia si scommette sui giovani. Moratti stato bravo a notare il talento di Andrea Stramaccioni e a scommettere su di lui. Penso che si debba voltare pagina e dare ai giovani la possibilit di dimostrare quanto valgono. Qual stata la pi grande soddisfazione della sua vita? Essere diventata madre. Qual stata, invece, la pazzia che ricorda col sorriso? Sono una persona allegra e di compagnia, eppure devo ammettere che anche in et giovanile non ho mai fatto follie. Forse sentivo una grande responsabilit sulle mie spalle e ci di cui avevo bisogno non era evasione, ma solo tranquillit. Il viaggio pi bello che ha fatto? Quello di nozze in Thailandia, Indocina e Indonesia. Poi adoro lAustria e gli austriaci, lordine, la pulizia, il rispetto per lambiente e lorganizzazione che hanno in tutto e per tutto. La presidenza nazionale del Csi ha invitato i comitati provinciali a credere nellimpossibile. Cosa significa? A Brescia credere nellimpossibile significa modernizzarsi e stare al passo coi tempi. Cambiare mentalit, insomma, non mai facile. Poi significa crescere in ambito giovanile per trasmettere alle nuove generazioni il significato e il valore dello sport: lagonismo ci deve essere, ma senza forzature ed esasperazioni. Qual , oggi, il suo sogno nel cassetto? Nulla di straordinario. Aspiro alla normalit. Se trovassi il genio della lampada gli chiederei di realizzare i desideri delle mie figlie.

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in evidenza

fotopinoveclani.com

in evidenza

ADAMELLO SKI

DICEMBRE, MESE DI EVENTI SULLA NEVE E DI OCCASIONI PER UN WEEK END SUGLI SCI
Dicembre, pi di ogni altro mese, sinonimo di vacanze sulla neve. Nel comprensorio Adamello Ski solo linizio di un inverno allinsegna del divertimento per tutti gli appassionati di sci. Ecco gli eventi che abbiamo organizzato per voi: 1-2 dicembre: Tour delle Alpi, con lanimazione di Radio Number One per provare gli sci Head che saranno protagonisti di questo inverno; 8-9 dicembre: Saxe Ski Test, la giovane e intraprendente azienda bresciana di abbigliamento sportivo presenta il suo primo ski test; 7-9 dicembre: Ricola Winter Tour allieter il weekend sulla neve con le sue famose caramelle e tisane calde; 15-16 dicembre: Mystic Freeride Test, per un weekend adrenalinico allinsegna del freeride e del freestyle; 30 dicembre: Fiaccolata dei maestri di sci sulla pista Alpe Alta al Passo Tonale alle ore 21 con spettacolo pirotecnico e vin brul per tutti. Animazione a cura di Radio Number One dalle ore 14. 31 dicembre: Fiaccolata dei maestri di sci sulla pista Corno dAola a Pontedilegno alle ore 19 con spettacolo pirotecnico finale. Animazione a cura di Radio Number One dalle ore 14. 4 gennaio 2013: Fiaccolata dei maestri di sci sulla pista Paradiso al Passo Tonale alle ore 21 con musica e spettacolo pirotecnico. Se siete alla ricerca di qualche offerta per trascorrere un fine settimana sugli sci, forse i Week end prima neve fanno al caso vostro: il 14/16 dicembre ed il 21/23 dicembre possibile avere 2 giorni in hotel in trattamento di mezza pensione + 2 giorni di skipass Adamello Ski a partire da 127 a persona. Se invece avete qualche giorno in pi a disposizione e volete festeggiare il Natale insieme a noi, nel Week end Natale, dal 22 al 26 dicembre, possibile avere 4 giorni in hotel in trattamento di mezza pensione + 4 giorni di skipass Adamello Ski a partire da 291 a persona. Siamo orgogliosi di annunciare che questinverno il comprensorio Adamello Ski ospiter il 60 incontro mondiale di sci dei giornalisti SCIJ che porter sulle piste di Ponte di Legno-Tonale 200 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Dopo il Campionato Giornalisti italiani sciatori, che abbiamo ospitato lanno scorso, ora tocca ai giornalisti sciatori di tutto il mondo: levento stato confermato per la settimana dal 9 al 16 marzo 2013. Insomma, sar un inverno ricco di eventi e di propostevacanza per trascorrere qualche giorno sulla neve in uno dei caroselli sciistici pi belli dellarco alpino. Per questo vi invitiamo a consultare il sito internet: www.adamelloski.com dove troverete anche la sezione Convenzioni skipass per scoprire come accedere agli sconti sugli skipass giornalieri.

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L/ INCHIESTA

Viaggio in taxi nei paradisi tropicali

come non perDersI In un mare DI speranZa


di gIoRgIo CoSTa

Caraibi, Thailandia e il Bel Paese

ue viaggi, tre realt. La Thailandia, la Repubblica Dominicana e lItalia. Tre paesi conosciuti nel mondo come importanti mete turistiche. LItalia il secondo paese manifatturiero in Europa, ha il terzo Pil del continente e il 9,3% del proprio Prodotto interno Lordo generato dal turismo. La Thailandia ha ormai un Pil di circa un terzo del nostro, fortemente orientato alla manifattura (principalmente hard-disk per computer) ed una percentuale di turismo pari al 6,1%. La Repubblica Dominicana vive principalmente di agricoltura e risorse minerarie e la sua quota di turismo sul Pil dell8,2%. Sia il paese orientale, sia quello caraibico negli ultimi anni hanno riscontrato un forte incremento del Pil pro capite raggiungendo un terzo di quello italiano rispetto al decimo di una quindicina di anni fa. Entrambi i paesi, che oggi possiamo definire ex poveri, erano tra le mete preferite del mondo occidentale per investimenti immobiliari, industriali e turistici. Costava poco il terreno e molto poco la manodopera, facile da reperire e molto disponibile in termini di diritti e di welfare. Essendo paesi molto poveri anche la piaga della prostituzione era molto diffusa e a basso costo ed unita ad una natura lussureggiante ed incontaminata aveva portato ad uno sviluppo del turismo particolarmente attrattivo per i ricchi occidentali. Oggi questi due paesi stanno attraversando momenti di forte cambiamento: la nascita dei voli low-cost, la sempre maggiore facilit nei visti di ingresso e uscita, laumento del Pil pro capite e la crescita dei diritti civili, del welfare e della democrazia interna, pur avendo migliorato la qualit di vita delle popolazioni, non le affranca dallessere subalterne ai paesi tradizionalmente ricchi e a quelli

emergenti. La differenza palpabile tra la Repubblica Dominicana e la Thailandia che, nella prima la crisi statunitense ed europea sta penalizzando il turismo, mentre nella seconda il turismo in decisa ascesa, grazie ai russi e soprattutto ai cinesi che, con voli di sole quattro ore, raggiungono il vecchio Siam. Altra differenza importante il modello di sviluppo turistico: pi stile riviera adriatica quello thailandese, fatto da strutture con funzioni sostanzialmente di hotel e residence con tutti i servizi allesterno; modello che permette lo sviluppo di innumerevoli piccole attivit imprenditoriali che fruiscono dei flussi di visitatori. Il modello dominicano invece principalmente sviluppato verso le grandi strutture all-inclusive che, pur garantendo molti posti di lavoro, non favoriscono la nascita e la crescita di attivit imprenditoriali, artigianali e di servizi, di piccole dimensioni e a investimenti ridotti. Ma pur con prospettive e aspettative diverse tra quelle due nazioni, la sensazione pi sgradevole e amara che si percepisce nel rientrare in Italia la minore libert e la minore speranza nel futuro di cui oggi godiamo nel nostro paese. La libert di intraprendere, la burocrazia e le norme fatte di sostanza e non di forma, la ridotta presenza di caste economiche, politiche e sociali sono ormai aspetti che portano i Dominicani a non lasciare la loro casa, i thailandesi emigrati a cercare il ritorno a casa, e molti italiani a desiderare una nuova casa.

Tre Paradisi a ConfronTo


rePuBBliCa dominiCana
Tipo di governo abitanti 2012 numero abitanti capitale Religione maggioritaria Prodotto interno lordo in miliardi di euro Prodotto interno lordo pro capite 2011 in Turismo sul PIl % natalit 1x1000 Densit di popolazione per km hIv tasso su adulto alfabetizzazione tasso 2003 Penetrazione telefonia mobile tasso per 100 abitanti 2009 utenti internet 2009 % su totale popolazione Spese per la salute (% su PIl)
Democrazia rappresentativa presidenziale 10 milioni Santo Domingo 2,8 milioni Cattolica 75 7.400 8,2 19,4 207 0,9 84,7

Thailandia
Monarchia parlamentare 70 milioni Bangkok 9,5 milioni Buddista 480 7.500 6,1 12,8 130 1,3 93

iTalia
Democrazia rappresentativa parlamentare 61 milioni Roma 2,5 milioni Cattolica 1471 24.500 9,4 9,1 203 0,3 98

88

105

141

27

26

47

6,1

4,3

9,3

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Caraibi, Thailandia e il Bel Paese

VIaGGIo In TaxI neI paraDIsI TropIcalI


PhukeT e PaTong aCCIDenTI allo TzunaMI!

alee Thjerry ha 39 anni e fa il tassista a Phuket. padre di tre figli e vive con il pi piccolo di quattordici anni, avuto dalla seconda moglie che vive in Malesia. Due volte lanno torna in Thailandia per un paio di settimane a trovarlo. Anche lauto che usa Malee, una vecchia berlina Mitsubishi, della moglie, come la casa in cui vive. In Malesia - mi dice - stanno meglio e guadagnano di pi, mia moglie, come addetta commerciale di unazienda produttrice di hard-disk, ha uno stipendio netto di 800 euro lavorando circa dieci ore al giorno per sei giorni la settimana. Io faccio fatica a raggiungere 500 euro, tolti i costi del carburante, con turni di 18 ore al giorno. Malee fa la spola tra laeroporto di Phuket Town, capitale dellomonima e celebre isola thailandese, e Patong, una sorta di Rimini doriente. Parla un ottimo italiano e, per 200 euro (non trattati), si mette a mia disposizione per tutta la settimana, mi d il suo numero di telefono e in mezzora mi raggiunge davanti al mio hotel ogni volta che voglio fare un giro. Il traffico intorno a Patong intenso a qualsiasi ora, strade tortuose e decisamente sottodimensionate allungano la durata dei tragitti. Fortunatamente, la musica etnica delle autoradio sempre a volume contenuto (a differenza dei paesi del Magreb) e si pu tranquillamente dialogare anche durante le interminabili code. Phuket e Patong non sono Bangkok e le mete di interesse da visitare sono quasi inesistenti: qualche piazzuola bellavista; una gigantesca spa dallimponente architettura orientale e con prezzi da capitale europea; il museo delle perle

con annesso capannone di lavorazione dei gioielli in leghe doro e dargento a pochi carati; Bangla road il quartiere a luci rosse che la sera viene pedonalizzato e dove, tra locali di lap-dance allaperto, travestiti e prostitute, girano famiglie di russi con bambini in carrozzella o a cavalloni che guardano quella strana fauna come allo zoo. In ultimo, un centro commerciale enorme e modernissimo, con un intero piano dedicato al mondo degli smartphone e dei tablet. Decido di investire un paio di ore l e mi faccio mettere la pellicola protettiva sullipad e sulliphone in uno dei tanti corner dedicati. Gli addetti maneggiano i miei oggetti con sapienza, immersi in migliaia di cover coloratissime e kitsch. Il governo ha annunciato che a tutti i bambini di cinque anni sar regalato un Ipad e ne rimango favorevolmente colpito. Malee mi fa notare che lex primo ministro il tycoon delle telecomunicazioni in Thailandia e che per lui sar un enorme business il traffico generato dalle schede telefoniche dei tablet. Mentre mi rendo conto che tutto il mondo paese, penso per a come nel crescere bagneranno il naso ai nostri giovani. Laspetto che mi colpisce maggiormente che, davanti a ognuna di queste mete, sostano decine di pullman. Sono turisti cinesi, a migliaia, a centinaia di migliaia che invadono la Thailandia. Si muovono con le loro numerose famiglie, figli, mamme, zie,

Transessuali a Bangla Road a Patong.

cognati e in poche ore arrivano da Pechino e riempiono hotel, centri benessere, ristoranti e negozi di chincaglierie. Strano, pensavo che fossero loro i produttori di chincaglierie, Malee mi conferma invece che vanno pazzi per le perline coltivate e che la tappa nei grandi negozi dobbligo. Il lungomare ricolmo di bancarelle e piccoli negozi. Orologi, massaggi, crepes alla nutella (s, proprio quella Ferrero), vasche di pesciolini che fanno il pedicure, ristoranti, cambiovaluta, vestiti, pesce fresco e frutta. Tutto rigorosamente avvolto in un groviglio di cavi che scende dai pali elettrici. Una giungla di fili che ondeggiano al vento

che farebbe la felicit dei nostri ispettori dellENPI. Per aprire unattivit o costruire una casa, basta andare in comune e pagare la relativa tassa mi spiega Malee, la ricevuta di pagamento fa anche da licenza. Malee ha anche un sito internet che tutte le sere aggiorna da solo, una via di mezzo fra la guida turistica e lagenzia di viaggi. Ho molti clienti italiani e sto risparmiando per comprare un catamarano usato per fare charter. Non servono molti soldi ma devo fare lassicurazione che molto costosa e penso di metterci un paio di anni. Prima ne avevo una, ma lo tzunami lha spazzata via e non ero assicurato. Guadagnavo bene, pi di duemila euro al mese. Ho dovuto ricominciare da capo facendomi prestare la macchina da mia moglie per fare il tassista. Malee mi riaccompagna allaeroporto, la mia vacanza finita. Non penso che torner in Thailandia. Mi sento proprio come quei turisti che visitano la costa Smeralda a vedere gli yacht dei ricchi. Qui i ricchi sono i cinesi e i russi e noi, poveri italiani, possiamo solo guardare.

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L/ INCHIESTA
Caraibi, Thailandia e il Bel Paese

VIaGGIo In TaxI neI paraDIsI TropIcalI

iguel Hoyos ha 38 anni e fa il tassista nella Repubblica Dominicana. Con il suo vecchio ma ben tenuto van Hyundai a otto posti, si muove tra La Romana e le rinomate localit turistiche di Punta Cana, Bavaro e Bayahibe. Nellorario di arrivo di voli si reca in aeroporto, sperando in qualche turista che non abbia il transfert per lalbergo gi organizzato in pullman dal tour operator. Durante la giornata staziona davanti ad uno dei mega villaggi turistici che sorgono nella costa sud est della seconda isola dei Caraibi. La mattina, dalle sette alle nove, e il pomeriggio, dalle cinque alle sei, effettua servizio di taxi collettivo per quei pochi lavoratori che hanno perso la guagua, la corriera pubblica che trasporta i dipendenti dei villaggi a inizio e fine turno di lavoro. La Romana una citt di oltre 200.000 abitanti nata settantanni fa come quartiere dormitorio per i lavoratori del turismo di quella provincia, dove le strutture hanno quasi un dipendente per camera e per la maggior parte vantano

BayahIBe RD, quanTo Bella la FaMIglIa!

dalle 500 alle 1.000 camere cadauno. Miguel padre di tre figli, il maggiore ha 22 anni ed nato per un incidente quando aveva solo sedici anni. Da noi normale avere figli da giovanissimi, mi dice quelluomo dagli occhi da bravo ragazzo, purtroppo, dopo un paio di figli e qualche anno di matrimonio, moltissimi si separano, lasciando alle donne lonere del mantenimento anche economico lui invece ama ancora come il primo giorno la moglie, insegnante part-time di scuola media. Gli chiedo se il suo primogenito ha la fidanzata. Abbassa gli occhi con un sorriso imbarazzato: Ne ho sentito parlare, ma in casa non ce lha ancora portata. Mi offre una sim telefonica dominicana, ne ha alcune nel cassettino del cruscotto con queste spendi molto meno anche per chiamare in Italia, quando parti me

la ridai. Per ricaricarla ormai tardi, i negozi Orange o Claro chiudono alle 19, ma non un problema, si ferma davanti ad una farmacia di turno e con mille pesos (circa venti euro) la dottoressa attiva un credito che mi baster per tutta la settimana. Le farmacie l sono un po dei bazar, ci trovi di tutto e le medicine sono quasi tutte di libera vendita. Miguel mi scrive il suo numero di telefono in caso di bisogno, pur sapendo che una volta entrato nel villaggio turistico, difficilmente avr bisogno dei suoi servizi. In effetti il villaggio totalmente autosufficiente: spiaggia privata, sei ristoranti, negozi, souvenir, addirittura un artigiano che fabbrica sigari davanti a te e, naturalmente, gite organizzate. Oltre alle solite isolette a base di chincaglierie e cocco fresco con la cannuccia nei villaggi di pescatori, opto per un mas-

sacro di otto ore di pullman allinterno. Si parte di buonora e gi dalle nove le voci dei giovani turisti italiani sono pi alte del rumore del vecchio diesel che ci trasporta grazie alle abbondanti dosi di coca cola e rum (pi rum che coca), che un accompagnatore con gli occhi striati di rosso distribuisce con generosit in particolare a se stesso. Un secondo accompagnatore, a causa del rumore, rinuncia sconsolato ad utilizzare il microfono per illustrarci la gita. un cinquantenne posato dallaspetto elegante e colto. Mi sposto, mi siedo vicino e lui mi parla in un italiano fluido e completo. Andrea Wellington docente universitario e fa la guida turistica nei giorni di riposo. Nel nostro paese quasi tutti fanno pi di un lavoro, anche tre o quattro. Da ogni attivit guadagni dai cento ai trecento dollari al mese ma per vivere dignitosamente ne servono almeno seicento. A La Romana un appartamento in affitto costa dai 150 ai 250 dollari al mese. Pensa che un pompiere guadagna novanta dollari, lo si paga poco perch lavora a chiamata solo se c un incendio, deve quindi integrare facendo il tassista o lambulante, in modo da essere disponibile immediatamente per le emergenze. Ma adesso non stiamo male,

Villaggio di pescatori nellisola di Saona

i veri poveri sono i tre milioni di immigrati haitiani che vivono qui. Raccolgono canna da zucchero a mano e la caricano sui treni per tre dollari la tonnellata e un adulto sano e forte riesce a raccoglierne tre tonnellate al giorno con 10-11 ore di lavoro. Chiedo a Wellington di pensioni, sanit e istruzione. Con 35 anni di contributi andiamo in pensione con l80% dello stipendio e il 100% con 40 anni. La sanit ospedaliera gratuita per tutti, anche se per interventi importanti chi ha disponibilit va a pagamento a Miami. Meno positiva la situazione dei farmaci: sono a pagamento totale quasi tutti. Listruzione totalmente gratuita, compresi i libri, anche luniversit, se sei in linea coi tempi e i risultati. La mia guida continua: gli italiani qui sono molto graditi e ne facilitiamo limmigrazione, voi siete ricchi e noi molto poveri. Vi bastano due mesi per il permesso per costruire una casa e tre per aprire unattivit. Dopo quanto mi ha raccontato ho qualche dubbio che siamo noi i ricchi e loro i poveri. Cambio discorso e chiedo informazioni sulle mete della gita. Vedremo lAltos de Chavon, dove

sono stati girati Apocalipse Now e King Kong, la chiesetta falso 600 costruita nel 1974 dove si sposato Michael Jackson e Casa de Campo dove ci sono le ville di Madonna, di Jonny Depp e Luciano Gaucci i nuovi miti, penso sconsolato, ecco con che cosa i nostri amici dominicani sono capaci di fare business. Noi abbiamo solo Roma, Venezia, Firenze e poco altro.

Chiesa di San Stanislao

Nel fiume Chavos sono stati girati Apocalipse Now e King Kong

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IL LAVORO

LA/RUBRICA

gIOVANI PERDONO PROgETTUALIT


rischio di estinzione
si messi in tasca la loro laurea, si inventano i mestieri pi strani, quelli che un tempo si facevano durante luniversit per arrotondare le paghette che elargivano i genitori o addirittura per pagarsi gli studi. E quindi, eccoli l , nella migliore delle ipotesi, a tentar di costruire un progetto solido su questi mestieri ballerini. Stiamo correndo un rischio molto grosso. E non lo stanno correndo i singoli individui che faticano a trovare il loro posto nel lavoro e nella vita, lo sta correndo la societ tutta. Il rischio quello di svuotare di significato il lavoro in s, di trasformarlo in mezzo, anzich in un progetto di vita. Il lavoro, nellintenzione dei padri fondatori della Costituzione Italiana, era un valore, sul quale hanno voluto fondata la Repubblica Italiana, che lespressione civica (e non politica!) della nostra societ. Oggi il lavoro rischia di perdere questa valenza ed essere relegato al (basso) rango di mezzo di pura sussistenza. Il rischio quello che i nostri giovani disimparino ad avere progettualit, che si incrini il modello comportamentale che dovremmo trasmettere loro nellequipaggiarli per il viaggio, insegnando loro che la vita un progetto da perseguire con passione. Se ci accadr sar la societ civile tutta a risentirne, perch sar banale dirlo, ma pi che mai opMentre scrivo, ancora fresca la polemica su un ministro della Repubblica italiana che forse frainteso avrebbe detto senza mezzi termini ai giovani del nostro Paese che la smettessero di essere schizzinosi e si prendessero il lavoro che c. Al di l dei tecnicismi sulla traduzione del termine usato dal ministro, la polemica innescata mette il dito in una piaga: la contraddittoriet dei messaggi che stiamo mandando alla giovane generazione di questo Paese e che rischia di disorientarla, forse in maniera irreversibile. Da un lato, insistiamo sul fatto che la vita non si vive a caso, che i giovani devono porsi degli obiettivi, pianificare bene le loro traiettorie, stendere un progetto per il loro futuro, scegliere un indirizzo di studi che li appassioni, che possa esprimere le loro potenzialit. importante che investano in qualcosa che accompagni la loro vita, che li sostenga nei momenti di difficolt, che li appaghi e li remuneri perch no il giusto prezzo, commensurato alla loro preparazione, al loro sforzo (e al loro merito!). Diciamo loro di mettere passione in quello che fanno, perch solo cos che i progetti si realizzano e si pu gustare il successo raggiunto con sforzo e dedizione. Dallaltro lato, invece, giunti alle soglie del mondo del lavoro, i giovani si sentono dire che devono prendere quello che c Tanto per cominciare Poi si vedr Limportante entrare Si sentono dire che devono ingegnarsi, perch nulla dovuto e gratuito. E loro lo fanno. Lo fanno a tal punto che, dopo esser-

SE i

portuno ricordarlo i giovani sono il futuro di questa societ. Questa societ deve ripensare se stessa e le sue modalit di organizzazione. ancora sostenibile un modello nel quale lavoratori alle soglie della pensione non possono usufruirne perch let pensionabile viene alzata, togliendo spazio alle nuove generazioni? E fino a quando lavoratori che in pensione potrebbero andarci non lo fanno perch temono di perdere il loro posto, il loro ruolo, il loro potere di influenza, il controllo del loro percorso tracciato anni fa? Dicono ai giovani di accontentarsi, ma poi loro non lo fanno. E lironia che loro potrebbero tranquillamente andare in pensione, sostenuti da una buona pensione che i giovani non avranno mai. Perch i singoli non riescono a superare lindividualismo che li trattiene ancorati ai loro percorsi personali e non mostrano la coscienza civile di farsi un pochino da parte per privilegiare la crescita della societ di cui loro stessi fanno parte? Perch questa societ non ha il coraggio di riassegnare i ruoli? Non sarebbe forse meglio se chi ha esperienza si dedicasse a progetti di mentoring, magari allinterno delle nostre scuole, e si ripensasse tutor per chi esperienza non ne ha, e mai se la far se non potr mettersi in gioco?

di eMANueLA GASTALdi

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Natale 2012
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/POLITICA

roTTamIamo Il noVecenTo
grillo come risposta allastensionismo? Renzi come alternativa a grillo? Il novecento finito, il novecentismo non ancora. Poich ancora vivo nella cultura e nella prassi politica, nelle scelte e nei comportamenti degli individui, nella mentalit diffusa di eletti ed elettori, nelle pieghe mentali pi o meno inconsce delle persone, la prima cosa da fare rottamare il novecentismo e i novecentisti.

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ome rimediare alla stanchezza della democrazia? Come uscire dal Novecento senza cadere nel tanto peggio tanto meglio? Come superare lantipartitica senza indulgere allantipolitica? La crisi attuale sembra essere qualcosa di pi di una normale impasse congiunturale per configurarsi come una crisi sistemica, un collasso della stessa democrazia rappresentativa cos come si sviluppata e consolidata nella seconda met del 900. questa infatti, nelle sue forme e nella sua idoneit a risolvere i problemi, ad essere messa oggi in discussione, sia nelle forme dellastensionismo passivo sia in quelle del grillismo proattivo. la

di aleSSanDRo Cheula

governabilit del nostro sistema democratico, non la sua rappresentativit, a costituire il problema. Vale a dire il rapporto che ha avuto nella seconda met del Novecento la sua realizzazione pi ampia e feconda sfociata nella globalizzazione dello scambio tra liberismo economico e liberalismo politico, tra mercato e democrazia quindi tra mercato e Stato. E tutto questo mentre a Oriente, vedi la Cina, stanno nascendo modelli alternativi fondati sul mix tra liberismo nel mercato e dispotismo nello Stato: un modello assai meno nobile sul piano etico-politico ma molto pi efficiente su quello economico (e quindi, alla lunga, anche sociale, poich lo sviluppo economico, in presenza di una direzione politica minimamente cosciente, prima o poi diventa anche benessere sociale). PRIMa, SeConDa o TeRza RePuBBlICa? La prima Repubblica fin col craxismo, la seconda sta tramontando con la crisi del bossismo, del berlusconismo e del dipietrismo, la terza sta nascendo allin-

segna del grillismo, del renzismo e del vendolismo. Un progressivo quanto sottile processo di erosione che rischia di diventare degenerazione. A conferma del fatto che, quando vogliamo riformare la storicit delle forme democratiche rappresentative, fatichiamo a garantire la continuit dei valori democratici fondativi. Sembra quasi che, mentre da una parte auspichiamo la riforma del sistema politico, quando non la sua radicale e totale palingenesi, dallaltra abbiamo paura a realizzarne la condizione necessaria, ossia lazzeramento del sistema stesso, per timore di un salto nel buio. Da qui lambiguit, o se si vuole lipocrisia, con cui esorcizziamo con unapparente quanto illusoria discontinuit la paura di un vero cambiamento: parliamo infatti di seconda anzi di terza Repubblica quando sappiamo benissimo trattarsi di un solenne equivoco poich, nelle forme e nellordinamento, siamo ancora fermi alla prima. Un illusionismo del quale siamo tutti tacitamente complici, dal centro alla destra alla sinistra, poich la prima Repubblica parlamentare e la

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sua Costituzione sono ancora quelle del 1948, salvo alcune marginali modifiche intercorse in sessantanni di evoluzione (involuzione?) senza rivoluzione. Parlare infatti di seconda o addirittura di terza Repubblica, che per dirsi realmente innovativa non potr che essere semipresidenziale o premierale, significa cambiare le fondamenta della prima, innanzi tutto la Carta costituzionale. Un rischio, come dicono i paladini della Costituzione? Ieri forse, oggi non pi, poich la democrazia, nonostante tutto quanto la politica abbia fatto per logorarla e sputtanarla agli occhi degli elettori, un fatto ormai acquisito e interiorizzato fino a diventare un dato genetico. La Francia ha fatto ben cinque Repubbliche con cinque differenti Costituzioni, cui hanno corrisposto altrettante rotture con il passato, senza smarrire i valori storici fondativi del suo sistema democratico. Noi, giova ripeterlo, siamo ancora fermi alla prima, per abbiamo la doppiezza farisaica, tutta italiota e levantina, di chiamarla seconda e addirittura terza. InvoluzIone Senza RIvoluzIone Perch la politica italiana incapace di autoriformarsi? Perch non riesce a cambiare se non nelle forme negatrici o comunque degenerative della democrazia, come accaduto laltro ieri con leversione fascista e avantieri con la sovversione comunista, ieri col separatismo estremista di Bossi e oggi con il qualunquismo demagogico di Grillo o il populismo dietrologico di Di Pietro? Perch non riusciamo a riformarci nellalveo e nella continuit di una normale democrazia rappresentativa, sia pure nella rottura con la tradizione, come stato per la Francia gollista della Quinta Repubblica, per lInghilterra liberista della Thatcher e laburista di Blair o per lAmerica di Reagan? Perch, insomma, non riusciamo a cambiare il sistema democratico nella normalit ma dobbiamo sempre metterne a rischio le fondamenta? Eppure, quando si trattato di rispondere ad una minaccia esterna come il terrorismo di sinistra o lo stragismo di destra abbiamo saputo trovare lunit necessaria a non affossare la democrazia, unit che non riusciamo a trovare oggi con un nemico interno, e in quanto tale pi subdolo, come la corruzione. Perch, infine, non riusciamo a conciliare la discontinuit (storicit) delle forme democratiche rappresentative con la continuit (perennit) dei valori democratici fondativi? Di pi: perch riformismo ossia cambiamento da noi rischia, ad ogni giro di boa della storia, di accompagnarsi con sfascismo o disfattismo? Dal gRIllo PaRlanTe al MaTTeo PeRMuTanTe Gettare uno sguardo, sia pure sommario, sul nuovo secolo richiede la preliminare stesura di un consuntivo critico di quello che ci siamo lasciati alle spalle, un secolo di cui tutti siamo figli naturali, se non tutti riconosciuti. Per fare un esempio di attualit, Matteo Renzi, il Tony Blair italiano, la prima palmare conferma peninsulare della fine del Novecentismo come ideologia, ossia come teoria e prassi politica (esattamente quello che ha fatto Blair venti anni fa col suo New Labour, con la sola differenza che il Regno Unito c arrivato prima poich la stessa societ inglese ad essere pi avanti rispetto alla nostra). Pure Grillo, con la sua carica di rottura nel metodo e nel merito, a modo suo una conferma della fine del Novecentismo, sia pure assai in modo pi sguaiato e pi urlato di Renzi, basato com su una variabile troppo indipendente, quasi una scheggia impazzita, rispetto alle tradizionali forme della democrazia rappresentativa. Simul stabunt, simul cadent, diceva dieci anni fa Berlusconi a proposito di Prodi e DAlema. Ora tocca a lui, com toccato nei mesi scorsi al suo alleato Bossi. Non c bisogno di scomodare la nemesi della storia o leterogenesi dei fini per capire che la vicenda politica del Novecento stata scandita da una periodicit ventennale. Pi o meno ventanni durato il fascismo (dalla marcia su Roma nel 22 alla caduta del luglio 43); quasi ventanni il craxismo, dalla grande riforma del Midas nel 76 alla fine ingloriosa del 94; circa ventanni il berlusconismo, e specularmente il bossismo, dallascesa al potere nel 94 alleclissi del 2012. Senza contare laltra specularit, quella di Di Pietro, anchessa giunta al suo epilogo pi o meno per le stesse irregolarit o illegalit da lui perseguite ventanni fa dopo un decennio da magistrato e un altro decennio da leader politico. RenzI, Tony BlaIR allITalIana? Il progetto non ancora programma di Renzi non solo non pi socialcomunista, ma non pi nemmeno socialdemocratico, come erroneamente dice Berlusconi con ottica obsoleta e, appunto, novecentista. Si tratta invece di un programma liberal-democratico, com stato ed tuttora quello del New Labour inglese, o meglio liberal-laburista, assimilabile al progetto Lib-Lab dei socialisti craxiani di quasi trentanni fa e speculare

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Mattero Renzi

Beppe Grillo

Tony Blair

allattuale Manifesto Lib-Lab riesumato da Cicchitto e Brunetta in vista delle elezioni politiche 2013 (e pure, per estensione analogica, al Fermare il declino di Oscar Giannino o Italia Futura di Luca di Montezemolo, a conferma di una progrediente omologazione liberale tra destra liberista e sinistra laburista). In che senso tale progetto liberal-laburista pu dirsi un tentativo di superamento del novecentismo? Nel senso che si propone come primo scavalcamento del dualismo destra-sinistra accogliendo in s, pur sforzandosi di non farne un confuso sincretismo, il meglio delleredit novecentesca, sia nella versione della destra liberal-liberista (non fascista) sia in quella della sinistra laburista-lavorista (non comunista). Ossia il meglio delle eredit progressiste e riformiste lasciate dai due principi cardine, dalle due deit etico-politiche fondative della destra e della sinistra del Novecento, figlie a loro volta della triade universale della Rivoluzione francese: la libert e leguaglianza. Ma ecco qui un primo passo verso il

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superamento del novecentismo oggi occorre aggiornare e articolare tali concetti, adeguandoli alla realt contemporanea. Mentre la libert rimasta intatta e inalterata in quanto principio assoluto e destoricizzato, leguaglianza e la fraternit vanno aggiornate e storicizzate. Leguaglianza va traslata nel concetto pi relativo di equit (eguaglianza delle opportunit, cio dei punti di partenza, non di arrivo) e la fraternit va tradotta col principio pi estensivo di solidariet. Dunque Libert, equit, solidariet come nuova versione della classica trinit valoriale dellOttocento e del Novecento. Se, facoltativamente, vogliamo aggiungere un quarto addendo, questo potrebbe essere la legalit, una sorta di denominatore dei tre citati numeratori. lIBeRT equIT SolIDaRIeT (nella legalIT) Perch tale traduzione e attualizzazione di due dei tre grandi principi della Rivoluzione francese? Perch la storia la storia della nostra civilt occidentale ma soprattutto la storia del Novecento insegna che interessi e valori devono andare di pari passo in quanto due facce della persona umana. Gli interessi senza valori sono miopi, i valori senza interessi sono presbiti. Se falliscono gli interessi, periscono anche i valori. Se fallisce il contenuto economico, perisce anche la forma politica che su quei contenuti stata costruita. La rivoluzione russa, grande nelle sue premesse etiche-politiche e nelle sue promesse socio-economiche ma misera nei suoi esiti storici-pratici, fallita perch ha fallito laddove ha separato i valori dagli interessi. Interessi e valori, dunque, simul stabunt, simul cadent. Ma affinch tale binomio duri a lungo necessario che interessi e valori, ossia prassi del mercato ed etica nello Stato (non dello Stato), siano mediati dagli ideali, ossia dellepica nella societ. Poich senza la linfa degli ideali gli interessi, a lungo andare, falliscono e imbarbariscono nel malaffare e nella corruzione, e i valori periscono e si eclissano o svaniscono nel limbo della stanchezza e della delusione. Da una parte, insomma, la

Antonio Di Pietro

Oscar Giannino

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degenerazione e perversione delleconomia, dallaltra la malinconia o triste eclissi della politica: esattamente quello che sta accadendo alla nostra democrazia. La risposta sta nella preservazione (dialettica) degli interessi conflittuali del mercato; nella esaltazione (dinamica) degli ideali concorsuali nella societ; nella conservazione (dialogica) dei valori consensuali nello Stato. gIuSTIzIa SoCIale o eguaglIanza eConoMICa? Libert intesa come libert economica, non solo politica, e eguaglianza intesa come giustizia sociale ma diseguaglianza economica, cio eguaglianza intesa come equit sociale. La giustizia sociale pu anzi deve accompagnarsi alla diseguaglianza economica (poich senza questa non c il conflitto degli interessi del mercato che il motore della crescita) e questultima deve avere nella giustizia sociale il limite etico oltre che pratico ai propri eccessi. Ci perch leguaglianza economica, essendo possibile solo se imposta da una dittatura politica, da respingere, mentre la libert ossia leguaglianza politica (dei diritti politici) essendo laltra faccia della diseguaglianza economica, da preservare limitandone per lingiustizia sociale. Per la Rivoluzione francese (borghese) la priorit stava nella libert intesa come eguaglianza politica (eguaglianza dei diritti politici che non escludeva anzi scontava una diseguaglianza delle condizioni economiche). Per la rivoluzione russa (proletaria) la priorit stava nella eguaglianza economica che per realizzarsi prevedeva anzi esigeva la dittatura politica. Infatti, qual oggi la peggior forma di ingiustizia sociale? La diseguaglianza delle ricchezza o leguaglianza della miseria? Occorre allora una giustizia sociale ma senza eguaglianza economica, che sarebbe effetto della dittatura politica, e una libert politica senza ingiustizia sociale cio senza gli eccessi della diseguaglianza economica. Ovvero un programma liberale in politica, liberista in economia e solidarista ossia laburista nella societ, riassumibile sommariamente in quella che gi da mezzo secolo viene chiamata economia sociale di mercato. Una formula ibrida e in parte ambigua, poich tenta di conciliare in una brillante sintesi socialit e mercato, ossia valori e interessi: facile a dirsi ma difficile anzi difficilissima a farsi. E tuttavia un obiettivo per il quale vale la pena spendersi e impegnarsi. Poich la cosiddetta economia sociale di mercato una cosa bella anzi bellissima ma ancora lontana anzi lontanissima dallessere attuata. Per il semplice fatto che occorre mettere insieme la prassi o pulsione degli interessi cio il liberismo (il mercato), lepica o passione degli ideali cio il solidarismo (la societ), letica o ragione dei valori cio il liberalismo (lo Stato). La prima, la prassi o pulsione degli interessi, la dialettica conflittuale del mercato; la seconda, lepica o passione degli ideali, la dinamica concorsuale della societ; la terza, letica o ragione dei valori, la dialogica consensuale nello Stato. olTRe Il noveCenTo Con uneTICa ePICa Se affermiamo che la crisi anche e soprattutto morale, prima ancora che politica o istituzionale (senza contare quella economica e sociale) altrettanto chiaro che il suo superamento richiede una concomitante riforma intellettuale e morale. In una parola, una rivoluzione o meglio una rifondazione etica. Ma letica dei valori, per essere rifondativa, deve avere la forza attrattiva di unepica degli ideali. Unetica non estatica, cio inerte e inane, e nemmeno estetica, cio di maniera, ma epica nel senso di motivante e trainante, convincente e coinvolgente. Etica come dialogica (ragione) dei valori nello Stato (non dello Stato), epica come dinamica (passione) degli ideali nella societ, prassi come dialettica (pulsione) degli interessi del mercato. Ripetiamo, poich ci sembra questo la leva di una fuoriuscita dal novecentismo (non solo dal Novecento): letica dei valori, per essere produttiva e propulsiva, deve avere la forza emotiva di unepica degli ideali. Deve saper parlare al cuore, non solo alla pancia, e non solo alla testa. Unetica epica la condizione per unautentica possibile risorgenza italiana.

Umberto Bossi

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FINANZA E IMPRESA

LA/RUBRICA

chi

INNOVA in EUROPA?

il ruolo cruciale dellinnovazione tecnologica nel stimolare la produttivit, la crescita economica e il tenore di vita stato ampiamente riconosciuto dagli economisti a livello globale. con il termine innovazione si intende non solo lattivit di ricerca e sviluppo, ma pi in generale un processo di collaborazione innovativo tra una rete eterogenea e dinamica di imprenditori, istituzioni e mercato. sulla base di questo assunto la comunit europea ha deciso di valutare la percentuale di innovativit delle diverse regioni che compongono lUe, per comprendere e misurare la vera competitivit del sistema europa. i risultati di questa analisi sono stati di recente pubblicati nel regional innovation scoreboard 2012, che distingue 4 gruppi dinnovazione: in tutta europa si contano 41 regioni nel primo gruppo di leader dellinnovazione e 58 nel secondo gruppo di seguaci di innovazione, mentre le restanti 61 regioni sono distribuite tra innovatori moderati e modesti. le regioni pi innovative le regioni pi innovative dellUe sono in genere nei paesi pi innovativi: svezia, danimarca, germania e finlandia. in germania ben 12 su 16 regioni sono leader dellinnovazione. Questi dati coincidono con i risultati registrati a livello macroeconomico, laddove gli stati che investono maggiormente in innovazione sono anche quelli che riescono a rimanere leader del

mercato nonostante la concorrenza dei paesi emergenti. ingredienti per linnovazione Ma quali sono le caratteristiche che fanno la differenza? tutti e quattro i paesi con maggior grado di innovazione registrano una spesa a favore di r&s superiore alla media, soprattutto nel settore relativo alle imprese. a questi investimenti sul privato si affiancano spesso attivit promosse da enti di ricerca statali che svolgono un ruolo decisivo nelle partnership pubblico-privato, permettendo di ottimizzare il passaggio dalle conoscenze tecnologiche teoriche a veri prodotti e servizi. finanziamenti agevolati alla ricerca. i dati raccolti dallUnione europea testimoniano il ruolo strategico dellinnovazione nella crescita di un sistema economico. proprio per questo, sia a livello nazionale che comunitario, si sono moltiplicate le iniziative a sostegno di progetti di ricerca volti alla sviluppo di nuovi prodotti e processi. basti pensare che a livello comunitario il settimo programma quadro di ricerca europea ha stanziato, dal 2007 ad oggi, oltre 53 miliardi di euro che hanno contribuito a finanziare oltre 9.000 progetti di ricerca in tutta europa. per le imprese che vogliono investire in ricerca ma non si sentono ancora pronte ad affrontare la sfida di un bando comunitario anche regione lombardia ha pensato ad uno strumento agevolativo efficace: il fondo di rotazione per limprenditorialit friM-fers. Questo bando sostiene le pmi lombarde dei settori manifatturiero, delle costruzioni e artigianato che intendano avviare progetti di investimento per linnovazione di prodotto/processo. nel corso del solo 2012 sono stati concessi oltre 16 milioni di euro di finanziamenti agevolati,

di cui ben il 31% sono finiti in provincia di brescia. il bando friM fesr ancora aperto e per il 2013 sono ancora a disposizione oltre 18 milioni di euro. le due sottomisure del bando prevedono una diversa forma di agevolazione, con un importante intervento da parte di regione lombardia. la sottomisura 1, infatti, copre il 100% dellinvestimento con finanziamenti a carico del fondo regionale al tasso annuo dello 0,5%, mentre per la sottomisura 2 il finanziamento concesso per il 60% a tasso agevolato e per il 40% attraverso gli istituti bancari ad un tasso massimo convenzionato. in entrambi i casi la durata degli interventi finanziari compresa tra i 3 ed i 7 anni. linnovazione in italia i dati del rapporto sullinnovazione nellUe testimoniano come litalia abbia accumulato nel corso dellultimo decennio un divario significativo in termini di innovazione e crescita rispetto alla maggior parte dei suoi partner. in italia le sfide per promuovere le riforme tese a sostenere innovazione e produttivit sono in parte accentuate da una forte pressione competitiva da parte dei paesi emergenti. proprio per questo sempre pi necessario che non solo le imprese, ma anche banche e istituzioni sappiano pensare ad investire nellinnovazione come futuro per il nostro paese.

di ALbeRTO beRTOLOTTi

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/POLITICA

/BACHECA

monTI?

sI canDIDI, se Vuole resTare!


di SalvaToRe DeRaSMo

Master universitario in Color design & technology


LUniversit degli Studi di Milano, il Politecnico di Milano e il Gruppo del Colore hanno promosso un master che si pone come obiettivo lalta formazione di figure professionali in grado di gestire le problematiche tecnologiche e progettuali legate alluso del colore in vari ambiti professionali, quali design di prodotti industriali, architettura dinterni, comunicazione, moda, spettacolo, progetto degli spazi urbani. Si richiede la laurea o il diploma di laurea in, Scienze, Ingegneria, Architettura, Disegno Industriale. Il master che si svolger dal 25 febbraio 2013 al 24 febbraio 2014 si terr presso il Consorzio Poli.Design, il Politecnico di Milano, e lUniversit degli Studi di Milano Per informazioni: tel. 02.23995864, formazione@polidesign.net, www.polidesign.net/colordesign.

Nuova sede per lIstituto di Vigilanza


La Nuova Sicurezza del Cittadino Gruppo Civis Spa ha cambiato sede. Listituto di vigilanza privato, attivo dal 1981, offre i seguenti servizi personalizzati ai cittadini e alle aziende: collegamento allarmi e pronto intervento; videosorveglianza; piantonamenti fissi ad enti pubblici e privati; servizi ispettivi interni ed esterni; scorta valori. Il gruppo opera nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. A Brescia il nuovo indirizzo : Via Goito, 5 - 25128 Brescia Tel. 030.280324 - 030 280350 Fax 030.2403212 www.nscvigilanza.com

ono innegabili i meriti del premier Monti, a partire da quello di aver messo la parola fine al quasi ventennio berlusconiano, iniziato sotto i migliori auspici e rivelatosi un grande bluff. Un bluff che ha lanciato Monti, quando Napolitano, mente fine e sveglia, a dispetto dei suoi anni, ha sapientemente orchestrato lavvicendamento, suonato sul pentagramma dello spread. Ha suonato bene lorchestra di Monti, nellouverture, nonostante qualche lacrimuccia di troppo. Ma gli italiani seppero comprendere, a partire dai lavoratori con cassa integrazione alle stelle e pesanti chiusure aziendali e dai pensionati, abbandonati loro destino anche dai sindacati, sui quali si sono abbattuti blocchi delle pensioni, contributi di solidariet, indicizzazioni congelate per interi lustri, nonostante forti dubbi di costituzionalit. Dal governo Monti, per, a parte pochi provvedimenti che gli italiani hanno apprezzato, come il tetto agli stipendi pubblici, non arrivato altro, se non dichiarazioni di intenti e bozze di provvedimenti senza seguito concreto. La spending review rimasta lettera morta, i costi della politica sono ancora tutti l, perfino le province rischiano di sopravvivere al taglio, pur parziale, il porcellum continua ad esistere, triste monumento alla sopraffazione sugli elettori. Perfino Fiorito, er Batman, prender la pensione a 50 anni. Colpa di cavilli da legulei, si dice, ma se si impongono contributi retroattivi di 10 anni ai dirigenti passati dallInpdai allInps, perch Monti non vara un decreto legge, in barba ai cavilli legulei,

per impedire ai vari Fiorito di andare in pensione a 50 anni? Sar poi problema dei partiti convertirlo o meno. Altrimenti linerzia di Monti sar soltanto sua esclusiva e diretta responsabilit. E non si dica che ci sono problemi di costituzionalit, perch la Carta non pu essere la foglia di fico, per coprire le vergogne quando

essere il premier e questa volta non con un parlamento ereditato lo dichiari, e molti italiani lo apprezzeranno. Ma non pu consentire a nessun altro, partito o movimento che sia, di lasciar intendere che dietro di lui c o potrebbe esserci il senatore a vita, e quindi non candidabile, Monti. Perch delle

Fasternet allo Smau con il progetto Waas


15/11 FasterNet Soluzioni di Networking Srl ha elaborato per Idras Spa del gruppo Afis un progetto su misura per ottimizzare costi e risorse. Lazienda bresciana, fondata nel 1995 da Giancarlo Turati e Giuseppe Maffei, ha proposto lutilizzo della tecnologia WAAS (Wide Area Application Services) di Cisco leader mondiale nella fornitura di sistemi e soluzioni di rete e data center per ottimizzare ed accelerare il traffico su linee geografiche, in modo da ridurre lutilizzo di banda e migliorare le prestazioni applicative, la produttivit e la qualit percepita dagli utenti remoti. Il case study stato presentato anche allo Smau di Milano ed ha catturato linteresse dellex ministro Roberto Maroni, in visito alla fiera per consegnare premi alle pi innovative aziende italiane che hanno saputo affermarsi sul mercato grazie alle tecnologie digitali.

Terra della Franciacorta: parte laccordo tra i comuni


23/11 Con questesempio pilota, si mettono alle spalle anni di egoismi territoriali e diversit politiche: finalmente la Franciacorta dei Sindaci, non solo del vino. Queste le parole di Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno e presidente dei sindaci Terre di Franciacorta, in una conferenza stampa alla Sala del consiglio provinciale di Brescia insieme allon. Giuseppe Romele, assessore al Territorio della provincia di Brescia, Maurizio Tira, dellUniversit degli Studi cittadina e Giovanni Frassi, presidente della fondazione Cogeme onlus. In presenza dei sindaci dei 18 comuni aderenti allAccordo di collaborazione Terra della Franciacorta (Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Gussago, Cologne, Cortefranca, Erbusco, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio dIseo, Rodengo Saiano e Rovato), stato presentato il documento unitario per il piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), maturato in seguito al progetto per un modello di sviluppo sostenibile del territorio, iniziato nel 2007. Le principali istanze dellimportante documento sono: lidentificazione dellambito strategico darea e degli ambiti agricoli, le soglie dimensionali per la verifica sovracomunale di rilevanti trasformazioni territoriali, gli oneri scaricabili sui diversi comuni, il target esplicito sulla trasformazione del suolo, i parchi locali dinteresse sovracomunale, la componente paesistica e la valutazione ambientale strategica dellarea complessiva sono. Per approfondimenti vai al sito www.bsnews.it

si vuole, e per incartarci il pesce quando fa comodo, per il quieta non movere, per non toccare le caste. Monti, adesso, chiamato ad una scelta ormai indilazionabile: deve decidere il suo futuro. Soprattutto dopo il Qatar. Serve a poco precisare il giorno dopo, perch dalla frittata non si torna alle uova. Potrebbe per scaturirne un contributo alla chiarezza, in questo ondivago panorama politico. Monti stato, meritoriamente, in una certa fase, il salvatore della patria, indiscutibile. Non possibile che ora diventi un premier virtuale, dissimulato, nascosto. Se Monti vuole continuare ad

due luna: o si in presenza di partiti e movimenti di facciata, con rappresentanti formali, o si in presenza di una disponibilit vera ma dissimulata. Se vorr ancora fare il premier, auspicabile che Monti lo dichiari, enunciando programma, obiettivi e tempi, tanto pi necessari dopo le tante buone intenzioni rimaste senza seguito. Servir anche a Monti, affinch non si dica di lui che forte coi deboli e arrendevole con i forti. Se non lo far, rischier anche che sul proscenio del teatro dei pupi si muova qualcuno che, nel suo nome, promuova solamente se stesso.

Fluidmec apre un nuovo Point nel Veronese


23/11 Fluidmec, azienda di riferimento nel mercato delloleodinamica e pneumatica, approda a Cerea (VR) inaugurando lapertura di un Point (il secondo fuori provincia, dopo quello di Treviolo-Bg). Si tratta di una nuova esperienza che si avvale di una forma di franchising per sostenere imprenditori locali che sono pronti a cimentarsi in questo mercato. Il Point si inserisce in una collaudata e solida struttura organizzativa con lo scopo di estendere il servizio e la competenza Fluidmec ad altre province, oltre a quella di Brescia in cui lazienda nata e cresciuta attraverso 5 punti vendita. Per approfondimenti vai al sito www.bsnews.it

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#lacbs

LEGATI AL CENTRO

L/ INCHIESTA

02 dicembre 2012 09 dicembre 2012 16 dicembre 2012 23 dicembre 2012

Il TerremoTo alle porTe


le compravendite sono quasi ferme. Domanda e offerta non riescono pi a incontrarsi. olivati (Fiaip Bergamo): Bisogna abbassare i prezzi. ora o mai pi, altrimenti non si vender nulla per anni. Pasini (Fiaip Brescia): oggi si possono trovare occasioni molto interessanti, ma poche famiglie riescono ad ottenere un mutuo. ad allarmare il comparto, limminente cessione degli immobili di propriet delle banche. Il mercato, dicono gli addetti ai lavori, subir un forte contraccolpo.

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ra o mai pi, stato lappello di Giuliano Olivati, presidente della Fiaip di Bergamo, la Federazione degli agenti immobiliari, che in una nota di pochi mesi fa incalzava i proprietari di case a vendere. Che questo sia il momento di comprare casa ormai lhanno capito tutti, dai due anni det in su commenta Olivati . Ma ora noi diciamo ai proprietari: se volete davvero vendere, questo il momento, sta passando il midnight express. Una bomba in uno stagno fermo, laffermazione di Olivati, che inquadra il ritmo del deprezzamento del settore immobiliare al 6% annuo. Se decidete di non prendere quel fatidico ultimo treno, e continuate a chiedere i prezzi di 5 anni fa, oggi matematicamente impossibili prosegue Olivati nella nota una vostra libera scelta. Ma sappiate che per il prossimo convoglio se ne riparla tra

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L/ INCHIESTA
una decina danni (e se siete ottimisti, pensate pure 8 o magari 5). Affermazioni dure, che paventano lacrime e sangue per i proprietari di immobili, gi vessati dallImu, dallaumento delle imposte e dal ridotto potere dacquisto delleuro. Prendi i soldi e scappa, sembra il consiglio implicito, ma in un mercato estremamente complesso come quello edilizio, dove la coperta che bastava per tutti fino al 2008 oggi lascia scoperto qualcuno, merita qualche approfondimento. la RIPReSa e la SPeCulazIone eDIlIzIa Non avremo alcuna ripresa prima del 2017/2018. Daltra parte come possiamo pensare diversamente? Chi pu permettersi di comprare la prima casa ha uno stipendio fisso, ma finch non verranno create le condizioni per nuovi posti di lavoro, il settore immobiliare rimarr stagnante, cos come tutto lindotto. Questa la sconfortante visione di Luciano Patelli, presidente provinciale di Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti dAffari, che fatica ad intravvedere la luce in fondo al tunnel. A dargli supporto sono anche le cifre del Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia, la guida curata dallAscom con il patrocinio di Provincia, Comune, Camera di Commercio, Universit di Bergamo e la collaborazione di Appe e Adiconsum. Nellultimo anno i prezzi delle case sono diminuiti del 4,7% a Bergamo e del 4,2% in provincia, dove si registra una contrazione sia nei centri principali per laumento dellofferta, che nei paesi pi piccoli. La verit che fino al 2008 c stata una speculazione edilizia che ha permesso la costruzione di immobili inabitabili, brutti, su terreni che non potevano sopportare grosse cubature precisa Patelli . Questo servito sia ai Comuni per fare cassa con gli oneri di urbanizzazione, che ai costruttori per avere molti metri in vendita. Finch la domanda era alta hanno costruito come volevano, ma con linizio della crisi la clientela ha cominciato a fare scelte diverse, indirizzandosi spesso verso abitazioni ad alto risparmio energetico. Oggi tutti gli immobili rimasti invenduti sul territorio non sono pi proponibili ai prezzi pre-crisi.

Giuliano Olivati, presidente della Fiaip di Bergamo

Un mercato immobiliare drogato dal sistema creditizio che arrivava a finanziare le imprese sino al 110-120%, nel quale gli imprenditori si sentivano spinti, o addirittura obbligati, a comprare aree su cui costruire, per non perdere delle opportunit di guadagno. Questa visione miope ha causato unescalation di prezzi continua e incontrollata. Finito il finanziamen-

Luciano Patelli, presidente provinciale di Fimaa

Gianfederico Belotti, direttore del listino Case&Terreni

Patelli (Fimaa): Non ci sar ripresa per anni. E oggi gli immobili non sono pi vendibili ai prezzi pre-crisi
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to delle banche, il mercato crollato. Chi pu ancora rivolgersi al mercato della compravendita, oggi tende a indirizzarsi verso immobili ad alta efficienza energetica che permettono di limitare consumi e spese. A conti fatti questa rivoluzione tecnologica e culturale in atto, ha preso velocit con la crisi, facendo uscire dal mercato un segmento di case, nuove o di recente realizzazione, costruite per con concezioni vecchie. Oggi si piazzano molto bene i tre o quattro locali in classe B prosegue Patelli , con spazi vivibili e con un prezzo che risponde al potere dacquisto delle famiglie. Ritengo che unimpresa, calcolato lacquisto del terreno e gli oneri, possa vendere una buona classe B, in discreta posizione, a 1.800-1.900 al metro quadro, per una classe A, a poco di pi. Mentre per una classe C il valore si

riduce del 30%, rispetto a una classe A, a causa dei materiali utilizzati. Sugli immobili quotati nel 2006-2008, ci sono stati invece ribassi anche del 40%, ma i proprietari faticano a rendersene conto interviene ancora Patelli . Oggi la difficolt dellagente immobiliare non tanto vendere, quanto portare nel tempo a un prezzo equo, limmobile che andato ad acquisire. Accettare il deprezzamento di un immobile faticato col sudore della fronte non facile, senza contare che per qualcuno ereditare una vecchia casa dai genitori, su cui pagare gli oneri, diventata una sventura, piuttosto che unopportunit. Purtroppo ho dati su ville quotate a 1,2 milioni di euro prima del 2008 prosegue Patelli che sono state vendute a 650mila euro. La realt dei fatti che, col potere dacquisto di oggi, il mercato pre-crisi non esiste pi.

Ma ci che allarma Patelli ben altro: Quel che mi preoccupa davvero sono tutti quegli immobili di propriet delle banche che, prima o poi, saranno gettati sul mercato a prezzi bassi, pur di essere venduti. Questo incider sul prezzo delle case ancora invendute, abbassandone ulteriormente il valore. Sta accadendo proprio in questo momento. Gruppi di avvocati si stanno occupando, per Unicredit e Banca Intesa soprattutto, di centinaia e centinaia di immobili su cui fare cassa, spiega Gianfederico Belotti, esperto del settore e direttore del listino Case&Terreni. La questione seria, perch quando lampio patrimonio nella pancia delle banche verr svenduto causer un ulteriore crollo del prezzo degli immobili pi vecchi e obsoleti. La tendenza degli acquirenti e degli operatori di stare alla finestra prosegue Be-

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PROGETTIAMO UN NUOVO MONDO POSSIBILE

Belotti (Case&Terreni): La difficolt di un agente far accettare il deprezzamento di un immobile a chi ha faticato per realizzarlo

L/ INCHIESTA
lotti in attesa di vedere come reagir il mercato allarrivo di questi asset immobiliari in sofferenza. Le banche sono ormai arrivate allo stremo, quindi si sono decise a fare il grande passo. Ma come, visto che le aste pubbliche vanno tutte deserte? Con prezzi al ribasso: se a fronte di un finanziamento, ad esempio, di 125mila euro, limmobile va allasta a 70mila euro ma nessuno si presenta, si d il via alle libere offerte al ribasso. vero che sono tipologie di immobili di medio e basso livello - precisa Belotti - spesso occupati, per lo pi da extracomunitari morosi, che magari hanno tenuto male limmobile, ma lapalissiano che questo causer dei contraccolpi in un settore gi gravemente depresso.

La buona architettura implica una conoscenza intima dei problemi biologici, sociali, tecnici e artistici (Walter Gropius 1937) Il ruolo dellArchitetto consiste nel partecipare in maniera attiva e determinante al progetto di costruzione della citt contemporanea. Egli responsabile delle proprie abilit tecniche, del suo operato e delle scelte progettuali messe in campo. Le competenze professionali dellArchitetto sono molteplici: dalla progettazione alla direzione lavori, misura e contabilit; dal collaudo di costruzioni civili, artistiche e decorative, rurali, industriali e di parchi e al restauro e alla conservazione. Lintegrazione fra i saperi la chiave di volta per affrontare i periodi di crisi: le nuove prospettive implicano temi quali risparmio energetico, energie rinnovabili, mobilit sostenibile, bioedilizia e bioarchitettura, prevenzione di problematiche inerenti alla salute umana e alla salvaguardia dellambiente. LOrdine degli Architetti APPC della Provincia di Brescia svolge la propria attivit attraverso tre Dipartimenti: Istituzionale, Professione e Formazione.

LE ComprAvENdItE/1

brescIa: compraVenDITe DI ImmobIlI resIDenZIalI In calo Del 6%


Mauro Pasini (Fiaip): Anche quei pochi che sono in grado di fare un investimento immobiliare sono spaventati dalla pressione fiscale sul mattone: Imu, patrimoniale, imposizione fiscale. C stato un momento, nel 2010, in cui il mercato immobiliare bresciano sembrava potesse riprendersi. Ma ci si dovuti presto ricredere. Anche nel 2011 grafici e tabelle hanno registrato una flessione, consolidando un trend negativo che prosegue dal 2006. Sei anni fa le compravendite in provincia di Brescia avevano raggiunto quota 21.412, lo scorso anno sono scese a 13.402. Un dato peggiore rispetto al biennio precedente, che gli operatori gi avevano definito stagnante. E se a livello nazionale il calo delle transazioni si fermato attorno al 2%, nel 2011 nel Bresciano le compravendite di immobili residenziali sono scese del 6%. La situazione complessa spiega Mauro Pasini, presidente Fiaip Brescia, la Federazione degli agenti immobiliari , i fattori che hanno determinato questa situazione sono molteplici: la crisi economica, le difficolt delle famiglie, gli istituti di credito che non erogano pi mutui, le politiche del governo che non fa altro che tassare la casa. Fatto sta che anche nel 2012 landamento ancora di grande sofferenza. Con unofferta sovrabbondante e una domanda che langue, i prezzi hanno

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registrato una flessione. Soprattutto gli immobili usati, che scontano una classe energetica bassa e standard qualitativi inferiori a quelli attuali, hanno subito un deprezzamento sensibile. Difficile fare percentuali, dipende da situazione a situazione spiega Pasini . Per gli edifici di trentanni fa si possono strappare sconti importanti. Non cos per gli immobili di nuova costruzione, per i quali i costi di realizzo lasciano meno margine sul prezzo finale. Quel che certo che oggi si possono trovare occasioni molto interessanti. Soprattutto nei bilocali e trilocali, che oramai vanno per la maggiore. Ma il nodo che un numero sempre pi ridotto di famiglie riesce ad ottenere un mutuo. La stretta ai cordoni della borsa da parte degli istituti di credito un problema che in questi anni non complessivo e applicano tassi tra il 5 e il 6% mentre loro prendono i soldi da Bruxelles all1%. In questa situazione gi difficile, ci si messo anche il governo Monti: Anche quei pochi che sono in grado di fare un investimento immobiliare spiega Pasini sono spaventati dalla pressione fiscale sul mattone: Imu, patrimoniale, imposizione fiscale. Il tutto a fronte di prodotti finanziari, compresi i Bot, che offrono rendimenti al 5%. Insomma, il giochino chiaro. Che fare, allora? Servirebbe una scossa per invertire la rotta, come uno sconto sullIva per la prima casa dal 4 all1%. Dubito per che questa misura verr presa nei prossimi mesi. Mi auguro solo che nella seconda met del 2013 si muova qualcosa, altrimenti per lintero settore saranno dolori.

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Mauro Pasini, presidente Fiaip Brescia

si riusciti a superare. Anzi. Le banche offrono finanziamenti con il contagocce, erogano risorse che coprono una porzione sempre inferiore dellinvestimento

LE ComprAvENdItE/2

Tra berGamo e proVIncIa, un VasTo paTrImonIo DI case InVenDuTe e InVenDIbIlI


Lo scorso anno, il numero delle compravendite si ridotto del 25% rispetto al biennio 2007/2008. Ma i prezzi hanno seguito dinamiche diverse. Fermi i grandi progetti di recupero. C un ampio patrimonio di case invendute e probabilmente invendibili sul territorio ammette spiega Gianfederico Belotti, direttore del listino Case&Terreni . Si stavano studiando con la Regione dei programmi di housing sociale, una sorta di fondo che permetterebbe lacquisizione di questi immobili a prezzo di costruzione. Pare, infatti, che a quel prezzo i proprietari e i costruttori sarebbero disponibili a vendere. Qualcuno ha cominciato a vendere sottocosto, pur di far fronte alle situazioni debitorie che stanno trasformandosi in autentiche voragini che stanno creando una serie di situazioni disperate nel settore. Temo, tuttavia, che di quei programmi di housing sociale sentiremo parlare tra molto tempo. In terra bergamasca il numero delle compravendite al 31 dicembre 2011 si ridotto del 25% rispetto al 20072008, mentre i prezzi hanno seguito dinamiche diverse. In Citt alta il mercato ha retto fino a poco tempo fa sugli stessi valori, registrando nellultimo periodo una leggera flessione negativa. Nel centro cittadino c stata una riduzione limitata al 10-15%, mentre nel resto della citt, escludendo gli immobili di pregio, i prezzi si sono ridotti di un buon 30%. A questo quadro poco rassicurante per i privati, si aggiunge la drammatica svalutazione dei terreni nelle mani degli imprenditori. il caso di alcune aree di Mapello acquistate nel 2007 da un noto costruttore a 200 euro al metro cubo, sulle quali non verr pi costruito nulla, nonostante una licenza gi belle pronta, che sono state iscritte a bilancio a 100 euro al metro cubo. Lunica cosa certa, in questo caos immobiliare, che le banche non intendono pi finanziare il mattone. Nella Bergamasca sono stati congelati dei progetti importanti a causa dellallarmante disimpegno delle banche prosegue Belotti . Nel caso della ex Reggiani, che si trova in una posizione molto favorevole, ai piedi della Maresana, gli operatori avevano in previsione di costruire una serie di palazzine tecnologicamente avanzate. Si sarebbe addirittura superata la circonvallazione antistante con un sottopasso, coprendola con del verde collegato al parco Goisis. Gli operatori di questo progetto hanno perso le caparre sul preliminare, hanno pagato fior di soldi ai progettisti e si sono ritirati dalliniziativa. Ma gli esempi non mancano. E oltre alla ex Reggiani, le aree meritevoli di essere riqualificate sono tutte in un lungo elenco di progetti che rimangono nel cassetto o che si sono fermati: ex Ospedali Riuniti, ex Ote, ex Molini Moretti, ex Ismes, senza contare le grandi scommesse perse con Porta sud e con lex Accademia della Guardia di Finanza. E se anche lItalcementi, che ha il polso dellandamento del mercato, rallenta nellex Gres, unarea tra Bergamo e Ponteranica, non c da stare allegri.

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L/ INCHIESTA
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In crescITa le rIchIesTe DaFFITTo. ma aumenTano anche GlI sFraTTI per morosIT


Roberti (Sunia): Con la crisi, molte famiglie non riescono pi a far fronte ai pagamenti. Pagani (Appe): I proprietari di case vessati dalle imposte. Se le compravendite sono in calo, si registra in controtendenza un aumento delle richieste di locazione giustificato dallimpossibilit di acquistare casa. Il Listino dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia 2012 registra, dopo quattro anni di calo dei canoni, una sostanziale stabilizzazione dei prezzi, con una leggera flessione negativa tra l1% e il 2% in citt. Ma se la quota di chi, gioco forza, costretto ad andare in affitto sta aumentando, la crisi sta specularmente incidendo su quegli inquilini incapaci di far fronte al canone di locazione. Pietro Roberti del Sunia Cgil di Bergamo, il Sindacato Unitario Inquilini e Assegnatari, molto chiaro in proposito. L80% degli sfratti per morosit incolpevole, causata dalle difficili condizioni economiche in cui versano le famiglie che non riescono pi a far fronte mensilmente al canone. Gli ultimi dati del ministero degli Interni inquadrano una situazione preoccupante, sia per i padroni di casa che per gli inquilini. Nel 2011 su circa 64mila sfratti in Italia, 56mila sono stati per morosit, mentre le richieste di esecu-

Antonello Pagani, direttore dellAppe Confedilizia di Bergamo

zione si attestano a oltre 123mila, di cui 29mila effettuate. La regione col maggior numero di sfratti emessi la Lombardia, con 12.922 provvedimenti pari al 20,2% del totale nazionale, seguita da Lazio (pari all11%), Emilia Romagna (10,2%), Piemonte (9,7%), Campania (9,9%), Toscana (8,5%) e Veneto (6,7%). Secondo i dati forniti a Sunia dalla Prefettura di Bergamo, nel 2010 gli sfratti eseguiti sono stati 464, nel 2011 ben 481, mentre nei primi sei mesi del 2012 sono stati 258, in aumento rispetto alla media precedente. Per questo, nellambito della campagna Sfratti Zero organizzata nel rispetto del diritto alla casa sancito dallarticolo 11 del Patto internazionale sui Diritti eco-

nomici, sociali e culturali, i sindacati e le associazioni degli inquilini di Bergamo hanno chiesto al Prefetto di sospendere lesecuzione degli sfratti per il periodo invernale. Nellultimo tavolo di trattative con il Comune di Bergamo e il Prefetto spiega Roberti abbiamo chiesto che si studi lo scenario degli sfratti nella citt e si trovi una metodologia condivisa. Inoltre abbiamo chiesto che dei 200 alloggi di propriet del Comune di Bergamo, lasciati in disuso perch privi di manutenzione, lAmministrazione si impegni a ristrutturarne almeno 50 allanno. Questo sarebbe un sollievo per quelle 119 famiglie che hanno avuto, nel 2011, un provvedimento di sfratto nella sola citt di Bergamo. Il sinda-

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Una grande squadra capace di immaginare e realizzare.
cato ha anche chiesto che lamministrazione cancelli lImu sulledilizia pubblica. Se lAler fosse costretta a togliere dalle casse quasi 2 milioni di euro per Bergamo e provincia precisa Roberti , chiaro che non sarebbe pi in grado di effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili, e sarebbe costretta a spingere sullesecuzione degli sfratti, oggi ancora bassi rispetto ai provvedimenti emessi. Ulteriori problemi in arrivo anche per i padroni di casa. Hanno spremuto tutto, anche quello che non potevano spremere. Prima della manovra di dicembre eravamo gi adeguati alla media europea in materia di pressione fiscale sugli immobili, oggi siamo ai primi posti della classifica, commenta Antonello Pagani, direttore dellAppe Confedilizia di Bergamo a proposito delle novit fiscali in arrivo per i padroni di casa, che si vedranno ridurre la quota esentasse del 15%. Entrer in vigore da gennaio 2013, ma il suo effetto psicologico pesa gi sul mercato delle locazioni spiega perch i padroni di casa si vedranno ridurre dal 15% al 5% la percentuale non tassabile sugli affitti percepiti. In altri termini la tassazione sar calcolata sul 95% dellaffitto percepito e non sull85%. unassurdit, perch verranno pagate le tasse su redditi che non si percepiscono realmente, ma che servono al proprietario per far fronte alle spese amministrative e alle manutenzioni straordinarie. E sulla questione sfratti, sembra chiaro che si stia combattendo una guerra tra poveri. Senza lottenimento del procedimento di sfratto esecutivo, infatti, i proprietari sono tenuti non solo al pagamento delle spese condominiali, ma anche al versamento dellIrpef sulle somme che avrebbero dovuto percepire dallinquilino moroso. Come sempre nellordine di idee che prima si paga, poi si contesta. Per i proprietari, oltre il danno, la beffa.

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LImu unimposta che ha avuto un effetto psicologico dirompente sulle transazioni spiega Antonello Pagani, direttore dellAppe-Confedilizia di Bergamo sia prima di conoscerne le aliquote, che dopo. Non un caso che in coincidenza del secondo trimestre del 2012, il numero delle transazioni a Bergamo si sia ridotto del 17% circa. Nelle previsioni del federalismo fiscale, lImu sarebbe dovuta essere unimposta locale, poi trasformata dai tecnici in una tassa mista finita per met nelle tasche del governo centrale. unimposta che rispetto allIci ha inasprito ulteriormente la pressione fiscale prosegue Pagani perch le rendite catastali su cui stato calcolato lImu sono state rivalutate del 60%. Le aliquote base sono presto dette: il 4 per mille per la prima casa e il 10,6 per mille su tutte le altre. Non si tratta solo di case di villeggiatura, ma spesso anche di immobili dati in affitto o ereditati prosegue Pagani . Nella migliore delle ipotesi, in base al Comune, abbiamo avuto un inasprimento fiscale pi alto dellIci del 240-250%. NellImu, dunque, si legge il sotteso messaggio ideologico che essere proprietari di immobili sia un sicuro indice di ricchezza da cui poter attingere a piene mani. Peccato che questo sia valso solo per i privati cittadini e non per i grandi patrimoni immobiliari delle multinazionali e dei fondi di investimenti, fatti salvi sinora dalla pressione fiscale. Ma le novit per il 2013 non finiscono qui. in discussione in Parlamento la riforma catastale per adeguare i valori

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L/ INCHIESTA

Una nuova era prende forma.


degli immobili al mercato. in arrivo, dunque, una nuova imposta esponenziale, mascherata da riforma, che non convince proprio nessuno. Chi sperava in una reale, sensata, riforma del catasto, infatti, rimasto ancora una volta deluso. Pochi sanno che in quasi tutta Europa c un catasto delle rendite e non dei valori, che tassa limmobile in base a quanto realmente produce. Se limmobile non produce ricchezza, non si viene tassati. In Italia, al contrario, c un anacronistico catasto che, con la riforma in atto, non solo non scomparir, ma adeguer i valori degli immobili al mercato. Come? Non attraverso reali valutazioni affidate ai professionisti del settore, ma con semplici algoritmi, in base ai quali verr assegnato a ogni immobile un nuovo valore. Si passer, in sostanza, da una vecchia rendita fittizia sulla carta ad unaltra rendita fittizia, ma questa volta pi alta. E visto che la base dellImu la rendita catastale, ecco pronto un nuovo inasprimento fiscale per i cittadini.

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Ci hanno detto
giacomina C. di Brembate
da circa un anno che ho messo in vendita la mia villetta perch il mutuo diventato insostenibile, ma io e mio marito non vogliamo svenderla. Abbiamo ricevuto qualche offerta, ma il prezzo era inferiore di 30mila euro, rispetto a quello richiesto, cos abbiamo deciso di aspettare. Prima o poi il mercato si dovr pur riprendere, no?. un bambino, impegnandomi nellarco di quattro mesi a firmare il rogito. Il problema che per farcela dovrei prima riuscire a vendere il mio bilocale, ma per ora tutto fermo. Andr a finire che mi toccher svenderlo.

Mario o. di Ciserano

Mauro S. di Bottanuco

Sergio T. di verdello

Ho messo in vendita il mio trilocale a 2.000 euro circa al metro quadro, senza agenzia, ma dopo sei mesi non ho ancora concluso laffare. Sono gi venute delle famiglie che cercavano di tirare sul prezzo, ma lappartamento tenuto bene e ha anche lidromassaggio. Per ora aspetto.

Ho ereditato dai miei nonni una casa in una corte sulla quale dovr pagare lImu come seconda casa. La cosa triste che dovr vendere il luogo dove ho passato la mia infanzia, ma da quando sono in cassa integrazione non posso che ragionare cos.

I miei genitori ci hanno messo una vita ad acquistare casa. Per anni sono stati in affitto, poi poco per volta, mio padre ha cominciato a costruirsi la villetta, mattone su mattone. Non avrei mai pensato di seguire un destino inverso: fino a pochi anni fa avevo una casa di propriet che ho venduto e oggi vivo in affitto. La differenza tra la mia generazione e la loro la mancanza di speranza per il futuro.

Maria di Bolgare

andrea g. di Bergamo

lodovico l. di Curno

Sono rimasto letteralmente fregato dalla crisi! Ho fatto una proposta vincolante per una casa pi grande, dato che la mia compagna aspetta

Ho ripetutamente chiesto allagente immobiliare che cura la vendita del mio immobile perch non sia ancora riuscito a venderlo, dopo 11 mesi, nonostante si tratti di una casa di pregio, con un camino in marmo e pavimento in gres. A ridurre il prezzo non ci penso proprio, piuttosto cambio agenzia e vedremo.

Sostenere un mutuo diventato impossibile da quando ho perso il lavoro. A cinquantanni non facile ricominciare tutto daccapo, ma non posso neanche andare in affitto. Mi hanno chiesto 450 euro al mese, ma non so dove trovarli.

giulia l. di Bergamo

Mio figlio tornato a vivere con noi da quando si separato. Ha lasciato la casa alla moglie e con lo stipendio che ha non pu permettersi una casa tutta sua.

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Dal primo gennaio Palazzo Broletto rester senza giunta e senza deleghe. lassessore Razzi allattacco: Ci perderanno i cittadini.
di anDRea ToRTellI

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ora X scatter il primo gennaio. E per il territorio bresciano sar un gran brutto momento, commenta amara Silvia Razzi, che quel giorno dovr rinunciare alle deleghe Cultura e Turismo ricevute esattamente due anni fa dal presidente del Broletto Daniele Molgora. Con il 2013, infatti, inizier il tortuoso percorso che, salvo ripensamenti del prossimo governo, porter al taglio di 35 Province italiane e alla nascita delle citt metropolitane. Brescia salva, certo. Ma il cambiamento sar radicale anche per la Leonessa. Lintera giunta decadr e il presidente potr delegare alcune funzioni a tre consiglieri fino a novembre, quando tutto verr rinnovato: non con un voto popolare, ma su indicazione dei Comuni. Inoltre si ridurranno notevolmente le competenze dellente. Resteranno ambiente, trasporti, viabilit, rete ed edilizia scolastica. Sul resto le Province non potranno spendere nemmeno un centesimo, pena pesanti azioni della Corte dei conti. Insomma: una rivoluzione. E nemmeno tanto pacifica. Il vero obiettivo di questa operazione che tutto torni ad essere gestito centralmente dallo Stato, tuona Razzi, ragioniera orgogliosa (non chiamatemi dottoressa) e leghista battagliera (non a caso lunica foto nel suo ufficio quella del sindaco di Verona Flavio Tosi). Il governo incalza dovrebbe avere almeno il coraggio di dirlo chiaramente, evitando fastidiosi giochet-

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LA/PROVINCIA
Non soltanto questione di soldi, vengono anche meno energie e progettualit
ti e falsit. LItalia non si risana certo tagliando le sole indennit degli assessori provinciali: una cifra minima rispetto agli sprechi di questo Paese. La verit che la casta di burocrati al potere in questo momento sta perseguendo un disegno preciso, che conosceremo a pieno soltanto tra qualche anno. Ma di certo precisa il conto per Brescia sar salatissimo. In concreto, se la nuova stretta dovesse trovare applicazione rigida nei regolamenti, il Broletto non potr pi sostenere il Ctb, fino a ieri foraggiato con circa 200mila euro lanno, che rischia cos la chiusura (la Loggia ha gi fatto sapere di non potersi sobbarcare lintera spesa). Ma non soltanto questione di soldi, in questo modo vengono anche meno energie e progettualit, precisa Razzi. Che ricorda il nuovo sistema informatico per la catalogazione delle 201 biblioteche bresciane varato lo scorso 17 settembre (ci ha permesso di risparmiare 100mila euro lanno) e il progetto della piattaforma di prestito digitale Medialibrary. stato un successo tale che Cremona ha deciso di imitarci, pagandoci per il servizio, aggiunge. Ma chi sar a tirarne le fila domani? Allo stesso modo Razzi sottolinea il lavoro fatto negli ultimi due anni sul versante del turismo. Il Garda dice vale il 72 per cento delle presenze sul territorio bresciano: mi sono sempre mossa nella direzione di non porre questo territorio in concorrenza con gli altri, ma in sinergia. Uniniziativa importante stata quella di dar vita ai bike hotel, mappando tutte le zone ciclabili e i servizi del territorio, per rendere pi attrattive le strutture. Inoltre abbiamo investito

molto sugli Iat (gli sportelli per le informazioni turistiche). Dopo Brescia, Desenzano e Iseo avremmo dovuto passare a Darfo, ma, alla luce della riforma delle Province, ci siamo dovuti stoppare. A preoccupare lassessore anche altro. Oggi spiega il Broletto si occupa anche del supporto tecnico per lattribuzione delle stelle agli alberghi. Chi lo far domani? Chi pu conoscere meglio di noi le esigenze del territorio?. E ancora: Attualmente i dati sulle presenze turistiche vengono diffusi con oltre un anno di ritardo, nel 2013 ero pronta a fornire numeri trimestrali, in modo da aiutare la programmazione delle attivit economiche. Si tratta di dati sensibili che gestiamo solo noi, chi se ne occuper domani?. In questo quadro c comunque chi vive un futuro pi incerto di Razzi, costretta a lasciare lincarico tra poche settimane. Il mio assessorato dice conta 55 dipendenti (oltre 800 quelli dellente, ndr), tutti stabili, compresi coloro che lavorano negli Iat: mi rammarica non sapere che fine faranno. Rimarranno nellente con altre mansioni? Verranno trasferiti in Regione e Comuni pagando loro lindennit di trasferta? Sul punto nessuno ha le idee chiare, perch Roma

non ha ancora sciolto i dubbi su come verr gestita la fase di transizione e su chi dovr farsi carico, ad esempio, dei piani provinciali in via di definizione. Ma il nodo pi grande la domanda che tutti si pongono : conviene questa operazione al territorio bresciano? Porter vantaggi almeno dal punto di vista economico ai cittadini? La Razzi sicura di no. Lunico vero taglio quello delle indennit degli assessori attacca e i costi della mobilit del personale potrebbero addirittura rendere loperazione pi costosa della situazione attuale. Vorrei capire inoltre che fine faranno i soldi (2,9 milioni nel 2010, 2,4 nel 2011) che abbiamo oggi a bilancio per turismo e cultura. Verranno dati allo Stato? domanda E come potranno allora i Comuni far fronte alle nuove incombenze senza risorse? La certezza comunque aggiunge Silvia Razzi che i cittadini non ne avranno alcun beneficio diretto: sulle imposte di competenza provinciale, come lIpt e laddizionale sullenergia elettrica, non ci saranno riduzioni. Semplicemente, con i nuovi tagli, i soldi delle tasse dei cittadini andranno altrove, forse a Roma o a Milano. Saranno loro e non pi Brescia chiosa a decidere cosa farne.

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/ECONOMIA

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IDee e sInerGIe per Fare (nuoVa) Impresa


Si moltiplicano le iniziative e gli appuntamenti per fare spazio a nuove idee da cui far scaturire nuovi progetti e strategie imprenditoriali. Per i giovani che vogliono mettersi in gioco previste agevolazioni. Fondamentale lofferta formativa, che consente di sviluppare una vera cultura imprenditoriale.
tart-up un termine quotidianamente usato in certi settori economici, finanziari e tecnologici, ma anche un vocabolo dal significato ancora sconosciuto ai pi. Start-up in inglese vuol dire avvio, inizio: un concetto non necessariamente legato al campo commerciale; tuttavia entrato nel lessico comune dei neo laureati universitari statunitensi per identificare le nuove imprese tecnologiche. Si usa nei media, nei libri, nelle lezioni universitarie. Quando arrivato in Italia ha rimandato subito alle idee di innovazione e di giovent: si diceva start-up e subito si pensava a giovani sotto i 25 anni, cresciuti a pane e Mac, con la testa piena di idee innovative e le tasche vuote. In seguito si iniziato a usare il termine start-up anche per designare le imprese che hanno a che fare con lecologia, le nuove energie rinnovabili e il settore dello sviluppo sostenibile. Oggi la parola start-up non intende pi solo il concetto di nuova impresa, ma anche il desiderio di fare impresa, che per molti non si realizza, per altri invece s, se accettano alcune regole, tra cui la rinuncia allobiettivo del posto di lavoro fisso, alla sicurezza, alla netta divisione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Uno startupper deve essere disposto a rischiare, a lavorare anche senza retribuzione per i primi tempi, magari anche a sacrificare il tempo degli affetti, quel-

sTarT-up

di IRene PanIgheTTI

la nuvola dellIC T. oggi a Brescia.


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lo per la famiglia e per s, a esclusivo favore della propria attivit. Sebbene il desiderio di fare impresa sia stato culturalmente dominante negli Stati Uniti fin dalla loro fondazione, oggi sta contagiando anche lItalia, dove il termine start-up non pi cos sconosciuto al vocabolario e alla mentalit degli italiani, sebbene non sia ancora alla portata di tutti. Perch il nostro paese ha una storia industriale e sociale ben determinata, con punti fermi che per sono stati via via smantellati dalla durezza della crisi economica mondiale. Nel contesto delle start-up la crisi pu essere vista come un momento di apertura di opportunit, seppur tra mille problemi. Negli ultimi anni molti giovani hanno iniziato a voler fare gli imprenditori, ma il problema la mancanza di formazione e di cultura imprenditoriale. agevolaTe le STaRT-uP InnovaTIve In realt sotto il profilo normativo proprio in questo ultimo anno dal governo sono arrivati sostegni notevoli,

se non altro in termini di attenzione. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, tra aprile e luglio, ha fatto lavorare una task force presso il ministero, un gruppo di giovani startupper, imprenditori, investitori e altri soggetti riuniti per studiare il settore e preparare un documento pubblicato lo scorso settembre. Nel documento si evidenzia la necessit di dover rinunciare al tradizionale modello di mondo del lavoro e dellimpresa, abolendo burocrazia ma anche tutele. Il tutto al fine di agevolare le start-up innovative tecnologiche, cio quelle che rispondono a criteri ben determinati. Per queste imprese un decreto del governo ha predisposto una

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/ECONOMIA
serie di agevolazioni e semplificazioni, dalla nascita alleventuale chiusura. Dalle detrazioni fiscali a fondi di sostegno, dalla possibilit di assumere ricorrendo a contratti a tempo determinato che possono essere rinnovati anche pi volte a una sorta di deroga alla legge fallimentare. Il documento e il successivo decreto sono segnali della benevolenza del governo verso il mondo delle start-up, anche se qualcuno fa osservare che, chi da tempo faceva gi opera di sostengo a questa realt viene dimenticato, restando escluso dalle agevolazioni. Il ConCeTTo DI aDozIone Se il decreto sviluppo offre un sistema di supporto alle start-up innovative, un particolare modello di aiuto agli startupper stato proposto dallimprenditore Raimondo Bruschi, che ha elaborato il concetto di adozione di una start-up. In sintesi lidea si basa sulla messa in comune di competenze e di mezzi, in uno scambio proficuo a tutti gli attori. Che sono: da un lato unazienda gi strutturata, con cultura imprenditoriale, mezzi, staff, risorse, competenze ed esperienza; dallaltro lato uno startupper con unidea brillante ma senza lesperienza operativa. I primi possono aprirsi ai secondi, di modo che la nuova impresa nasca allinterno di quella gi esistente utilizzando la struttura consolidata: fatturazione, amministrazione, sede. Uno scambio che ha alla base una forte fiducia, senza la quale non pensabile partire perch allinizio i benefici saranno minimi per entrambi. Se per il connubio funziona i guadagni saranno, negli anni, alti e per tutti. TRa InConTRI, ConCoRSI e MaSTeR Un modello utopico? Forse, ma per favorire il funzionamento e la strutturazione di una nuova cultura di impresa negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli eventi dedicati alle start-up per coniugare lentusiasmo dellinnovazione con il sapere della tradizione. Principalmente si tratta di eventi di presentazione che possono favorire lincontro

/ECONOMIA
alcunI moDellI DI approccIo
Le realt impegnate nel supporto alle start-up sono ormai numerose anche in Italia. Di seguito alcuni esempi di iniziative che seguono modelli dapproccio tra loro assai differenti e che rendono lidea di quanto variegato possa essere il futuro in questo ambito, caratterizzato da un crescente e rapidissimo sviluppo.
huBS Hubs, incubatore/acceleratore italiano rivolto alle idee non esclusivamente innovative, un contratto di rete la cui mission costituita dallo svolgimento di attivit di scouting, design, engineering, development & management finalizzate allo start-up di impresa. Le nuove realt sono supportate attraverso attivit di mentoring, networking relazionale, coaching, consulenza e tutti quei servizi finalizzati allaccelerazione dello sviluppo strategico delle idee. Hubs intende rivolgersi principalmente a persone fisiche che si apprestano ad avviare progetti di start-up, con particolare attenzione a quelli legati al settore commercio, turismo, servizi e terzo settore, dando anche un input sia di tipo valutativo che di metodo sul tema dellimpatto sociale che tali nuove attivit potranno realizzare; a questa tipologia di utenza vengono offerti servizi su misura in fase di sviluppo della business idea. Hubs raggruppa oggi societ che operano nellambito della consulenza economico-finanziaria aziendale, nel campo del marketing, della pubblicit, delleditoria e pi in generale della comunicazione, delletica e dellimpatto sociale dimpresa, nonch della formazione della finanza. Hubs si indirizza inoltre a start-up gi avviate che necessitano di affiancamento per il posizionamento del prodotto/ servizio sul mercato, a cui si offrono servizi di consulenza e formazione specialistica finalizzata allaccelerazione del business, nonch a tutti gli startuppers anche una sede condivisa con servizi logistici plug&play. TalenT gaRDen Talent Garden (Tag) un progetto nato per aiutare le start-up, grazie anche a un imprenditore esperto come Gianfausto Ferrari, che ha appoggiato il progetto fin dallinizio, favorendo gli incontri e le realizzare nuove imprese. Lidea di partenza stata quella di non cercare un venture capital ma dei partner nella media imprenditoria locale. A Brescia abbiamo coinvolto lEditoriale bresciana, a Bergamo Ferretti Casa, e cos via, spie-

con potenziali investitori o concorsi che mettono in premio qualcosa per aiutare la nascita delle nuove imprese. Come gli Startup Weekend, che a Brescia hanno gi visto due edizioni, o aperitivi di presentazione, start cup (concorsi solitamente organizzati con il supporto delle universit, enti di formazione o soggetti legati alle istituzioni delleconomia o di internet) e dei veri e propri master. Come quello proposto a met ottobre dal gruppo giovani dellAssociazione Industriali Bresciani. I giovani, con le loro idee per realizzare una start-up innovativa, compiranno un percorso formativo che, attraverso il Master in Economia e sviluppo dellidea di business e lingresso nellincubatore appositamente creato in Aib, consentir loro di entrare in contatto con gli esperti dellAssociazione e con le numerose aziende associate spiega il presidente dei Giovani Aib, Federico Ghidini. Dopo la selezione iniziale di idee e candidati parte il master con un programma didattico di 281 ore complessive, articolato in tre moduli e dedicato a 15 persone, tra imprenditori o aspiranti

imprenditori laureati, laureandi e diplomati in possesso di una significativa esperienza lavorativa. A un articolato progetto formativo, si aggiunger la possibilit offerta agli startupper di entrare in contatto diretto con il mondo di Confindustria e con alcuni tra i principali player del private equity. Un altro progetto di formazione lo Start, promosso e finanziato da ministero della Giovent, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e tutte le Camere di Commercio lombarde. Mette a disposizione servizi di orientamento, assistenza personalizzata, consulenza specialistica, aiuti economici sotto forma di contributi a fondo perduto per le imprese neo-costituite, assistenza post, sostegno alloccupazione, affiancamento alla gestione per i primi 24 mesi di vita dellimpresa. Il progetto, attivo da alcuni anni e del quale si attende ledizione 2013, rivolto a disoccupati, inoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilit residenti in Lombardia e che vogliono avviare unattivit in proprio con particolare attenzione ai giovani con meno di 35 anni.

lo sviluppo di idee tramite la condivisione di spazi e tempi di lavoro. Ma nel suo abbondante anno di vita si evoluto in un brand estesosi anche ad altre citt italiane e europee, tra cui Londra e Berlino. Negli ampi e luminosi locali di Tag, uno startupper ha a disposizione una scrivania, una segreteria, la connessione a internet, stanze riunioni e sale da conferenza. Il valore aggiunto nella possibilit di confronto con il vicino di desk, in un ambiente stimolante che serve per condividere le idee e rendere pi faci-

ga lideatore, Davide Dattoli, 22 anni, un imprenditore che dopo varie esperienze aziendali ha deciso di lanciarsi in questo progetto, cercando partner locali nella media imprenditoria. Lo sviluppo stato notevole e Tag diventato un punto di riferimento bresciano, ma non solo. Basti pensare che nel mese di ottobre ha ospitato uno Startup Weekend (lanno prima si era tenuto al Castello Malvezzi) che ha visto la partecipazione di 130 iscritti, con decine di progetti da tutta Italia, ma anche dalla Russia e dal Cile.

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h FaRM H-Farm un venture incubator che opera a livello internazionale in ambito Web, Digital e New Media, favorendo lo sviluppo di start-up basate su innovativi modelli di business. presente a livello internazionale con uffici situati in quattro Paesi: C Tron, frazione di Roncade (Tv) (Italia), Seattle (USA), Londra (Regno Unito) e Mumbai (India). H-Farm si propone al mercato con il doppio ruolo di incubatore e investitore: da un lato fornisce alla start-up il capitale necessario al suo avvio (seed capital), dallaltro affianca il team con un approccio imprenditoriale, attraverso la fornitura di un range di servizi amministrativi, finanziari e commerciali. La H del nome del progetto significa Human e vuole sottolineare lobiettivo generale: la costituzione di iniziative che abbiano in comune la semplificazione dellinterfaccia, intesa dal lato grafico e, quindi, della esperienza duso. Lobiettivo primario rendere lutilizzo di internet pi

facile e accessibile al pubblico. Il concetto di Human esteso anche alle persone che lavorano allinterno del progetto, le quali possono godere di un ambiente studiato e curato per essere allaltezza delle aspettative di risorse umane qualificate. HFarm avvia periodicamente delle seed competitions con lobiettivo di attrarre idee innovative e allavanguardia. Il Seed Program prevede sia un finanziamento sia attivit di mentorship. SPeS aT woRk Si tratta di uniniziativa promossa dalla Diocesi di Brescia in collaborazione con la Caritas e il supporto di altri partner, al fine di proporre ai giovani tra i 18 e i 35 anni, ad organizzazioni pubbliche, imprese, private e non profit, percorsi per uscire dalla crisi. In sostanza un aiuto a chi vuole provare ad avviare una sua impresa mettendosi sul cammino delle start-up. Limpegno complessivo

di 285mila euro e prevede una serie di azioni: dapprima una dote lavoro, cio un finanziamento di 100mila euro per la copertura economica dei costi del primo periodo di lavoro di 20 giovani in accertato stato di bisogno; poi un incubatore per impresa giovanile, ovvero il coordinamento di un progetto-pilota per favorire lo start-up di imprenditoria giovanile nei settori dellagricoltura sociale e tutela ambientale, dellecoturismo locale, dellartigianato, dei servizi di prevenzione e cura della persona. Lobiettivo quello di far partire complessivamente entro un anno almeno dodici nuovi posti di lavoro; viene inoltre offerta in comodato gratuito lospitalit a detta iniziativa in una sede appositamente allestita, per un valore di 40mila euro.

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/SPETTACOLI
dare il via alla rassegna della pi grande struttura provinciale dedicata al teatro popolare stato un appuntamento per grandi e piccini, Heidi - La commedia musicale, per sottolineare che il PalaBrescia tornato, e far sempre pi del familiy show la propria carta vincente. Dopo il successo dello scorso anno, Colpi di scena si ripropone forte di una nuova sinergia: ai soggetti promotori delledizione 2011, Eureteis e Orione, in collaborazione con Matel, si sono aggiunti New Star (agenzia di spettacoli guidata da Alessandro De Luigi) e Officine Smeraldo, di Gianmario Longoni. Gli appuntamenti in cartellone, con possibilit dampliamento nella proposta, sono una ventina (per un totale di 23 repliche), rappresentativi, ognuno a modo suo, di diversi linguaggi espressivi: la grande danza internazionale, il recital impegnato, il monologo ironico-satirico, il cabaret vero e proprio, gli appuntamenti natalizi e i musical per tutta la famiglia.

/SPETTACOLI

colpI DI scena
comicit, che si paleser a Capodanno con I Legnanesi, una delle pi antiche e prolifiche compagnie italiane al mondo; il loro italian-dialetto li ha resi famosi, riportando alla luce la vita di cortile, lo stile semplice della gente comune, unilarit genuina. Seguir lo sguardo tagliente del romanissimo Maurizio Battista, per continuare con istrioni formatisi sul noto palco di Zelig: il carismatico Paolo Cevoli (per rivivere la Riccione balneare degli anni 30-40, tra politica, tradimenti e tante pataccate), il basettone Giuseppe Giacobazzi (sugli

Questultima, infatti, uno degli interlocutori principali della programmazione 2012-2013, per pomeriggi stimolanti, inframezzati da gustosi Nutella-party. Per sognare ad occhi aperti ci saranno Peter Pan - Il Musical Forever (impersonato da Manuel Frattini, accompagnato da venti artisti ed una Trilly tecnologica), Il libro della giungla (atmosfere selvagge e colpi di scena), La Sirenetta (alla scoperta dei fondali marini), Shrek (lorco pi divertente del pianeta), Titanic - La leggenda di un sogno (di Federico Bellone, regista e co-produttore: uno spettacolo gi pronto a salpare allestero), Biancaneve - il musical (sonorit da favola e natura protagonista) e Aladin (sognanti scenografie dOriente, a bordo del tappeto volante). Immancabile lappuntamento con la

al TeaTro palabrescIa
una stagione teatrale per tutti i gusti: comicit, danza e musical allieteranno i pomeriggi e le serate di grandi e piccini.
stereotipi del quarantenne giovane) e linatteso trio composto da Sergio Sgrilli, Rocco Ciarmoli e Franco Trentalance. Questi ultimi, con Tre pelati per una serata garantita, simpegneranno a costruire una festa della donna tutta da ridere, tra musica e bizzarri doppi sensi. A farci riflettere, invece, salir sul palco il prete anarchico, Don Andrea Gallo, da sempre sostegno di umili ed emarginati; il suo Io non taccio d voce agli scritti di Girolamo Savonarola, frate domenicano condannato al rogo per le sue invettive contro la societ corrotta,

svelandone il lato sempre moderno ed attuale. Per muovere i piedi a passo di danza, infine, gli spettacoli non si contano: dalle eccellenze del tango argentino (Roberto Herrera e i Los Hermanos Macana), che ripropongono una danza antica, tutta al maschile, al Russian Classic Ballet di Mosca (Il Lago dei cigni e Romeo e Giulietta le loro performance), fino ai ritmi cubani ad opera del Buena Vista Social Club e del Grupo Compay Segundo, che ripercorrano i grandi temi di Macusa, Bilongo, Veinte Aos, Las Flores del la Vida e Chan Chan. Non mancher anche la compagnia del Balletto di Mosca La Classique, diretta da Elok Melikov, che si esibir in uno dei capolavori dellOttocento come Lo schiaccianoci; lobiettivo della compagnia, grazie anche a particolari costumi e allestimenti, sar quello di restituire allo splendore la veste pi tradizionale dellopera. Dopo quattro anni di assenza dalle scene italiane, calcher il palco del PalaBrescia il geniale coreografo Daniel Ezralow con il suo Open: spettacolo di danza moder-

In apertura, Peter Pan - Il Musical Forever. Sopra, I Legnanesi e il Buena Vista Social Club.

na e contemporanea eseguita dalla DeConstruction Dance Company nel quale si susseguiranno fulminanti vignette in un clima sospeso. Per aggiudicarsi un posto in prima fila, ci si pu rivolgere alla biglietteria del teatro PalaBrescia da luned al sabato, dalle 16 alle 19 (e unora prima dellinizio degli spettacoli), alle prevendite abituali

del circuito Ticketone e allomonimo sito (www.ticketone.it), ove si possono scaricare anche le apposite app per cellulare. Teatro PalaBrescia Via San Zeno, 168 - Brescia Tel. 030.348888 www.palabrescia.it

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/STRADE E qUARTIERI

/STRADE E qUARTIERI

In cenTro sTorIco

happy hour & clubbInG

e potessimo dividere idealmente il centro storico cittadino nelle zone della movida, sarebbero quattro i quartieri da tenere docchio. Dal neonato e discusso Carmine, dove la tradizione artigiana si trasformata in arte e le vecchie botteghe, ora locali alla moda, si accendono solo allimbrunire, allo storico piazzale Arnaldo, in frenata rispetto al successo degli scorsi anni ma ancora meta di molti giovani bene, fino alle osterie per due di corso Zanardelli e corso Mameli, passando per quel che resta degli storici ristoranti di Porta Bruciata, dove la notte bresciana si spegne insieme a conto e caff. Certo, anche la movida bresciana soggetta alle mode, e se fino allo scorso anno i bresciani erano soliti brindare a suon di bollicine sotto la statua di Arnaldo, c da scommettere che per il Natale 2012 i calici (del pirlo) si alzeranno allunisono tra via Fratelli Bandiera e via Delle Battaglie. Batte qui oggi il cuore della movida, e sempre qui si accende la polemica di alcuni residenti del quartiere, incapaci di sopportare il rumore delle chiacchiere e della vita che, nel weekend, si muovono sotto le loro finestre. Eppure la riqualificazione del Carmine passata proprio da l. La giunta Paroli aveva promesso di rimettere la zona nelle mani dei bresciani, e i brescia-

viaggio nella movida bresciana: tra nuovi e vecchi locali che animano la vita cittadina e nugoli di frequentatori desiderosi di incontrarsi per strada.
ni ora se la sono ripresa. Da qui la polemica. Pensare che un quartiere si animi nellordine e nel silenzio appare unillusione. Eppure esattamente quello che chiedono (a gran voce) certi residenti: ordine e silenzio, locali chiusi entro le 22 e tutti a casa a dormire. Finora hanno vinto loro. Hanno urlato, minacciato, chiamato le forze dellordine e qualcuno ha persino sfogato la propria insonnia a suon di secchiate dacqua contro la folla festaiola. Le istituzioni hanno provato a fare da pacieri organizzando tavoli, confronti e dibattiti per trovare una mediazione tra residenti e titolari dei locali. Tutti falliti. Forse lunica vera domanda a cui dovrebbe rispondere la Loggia : di chi il centro storico? Forse bisognerebbe solo essere onesti e ammettere che, fino ad oggi, la voce (alta) di poche decine di residenti ha contato pi del divertimento di 400mila bresciani in cerca di qualche ora di svago nel weekend. Eppure, nonostante i tavoli, i confronti, le tentate mediazioni e le prove di dialogo, la movida non si fermata, ma non nemmeno decollata come avrebbe potuto. Chi sceglie di trascorrere una serata tranquilla, di cenare con il proprio compagno/a o di sorseggiare un amaro after dinner ha un intero centro storico a sua disposizione, ma chi cerca musica, gente e divertimento da strada ha una sola meta: il Carmine.

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Foto Patrick Merighi

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Il carmIne e san FausTIno
di elISa BeTTInI

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trovare colore, calore e armonia. Che si passeggi con il naso allins alla scoperta di volti, architetture e arte daltri tempi, ci si lasci incantare dalle mani operose di artisti e artigiani, o si sorseggi un pirlo fuori da uno dei tanti locali figli della movida, il Carmine si trasformato in un contenitore (quasi) perfetto capace di offrire tutto questo, e persino qualcosa in pi. Offre alla citt la possibilit di evolversi, di cambiare volto, di superare il suo innato provincialismo e di aprirsi a nuovi orizzonti. Nella cultura come nel business. Se si tratti solo di una stella cadente destinata a illuminare il cielo per pochi istanti o, invece, sia linizio di una nuova Era ancora presto per dirlo. Una cosa certa per: questo Natale la stella cometa briller sopra il cielo del Carmine. facevano i nostri nonni, ma sopratutto con prodotti poveri, di alta qualit e dal prezzo contenuto. Si va dai bolliti alla gallina alla trippa o al brasato con la polenta. La scelta di puntare sulle tradizioni ha caratterizzato il target della vostra clientela? In realt no. Diciamo piuttosto che ha diviso la serata in due turni. Di solito nella prima parte della serata abbiamo una clientela pi adulta composta da professionisti e pensionati (il 30 per cento del cassetto), mentre nel secondo turno di solito la clientela non supera i 35 anni. Cosa vi piace di pi e cosa di meno di questo quartiere? Difficile dire cosa non ci piace. Qui si pu ancora incontrare gente in grado di farti emozionare e forse proprio questo il bello del Carmine. SeRgIo FRanzonI (RISToRanTe TaveRna Del MoReTTo) via Nino Bixio In mezzo a tanti nuovi locali e ristoranti, voi siete una pietra miliare di questo quartiere. Siamo qui da 22 anni. In tutti questo tempo abbiamo assistito al lento mutare del quartiere, prima malfamato ora luogo alla moda e meta prediletta da moltissimi giovani. Noi siamo rimasti sempre noi stessi, del resto il target che affolla la movida non lo stesso che frequenta il nostro ristorante. La vostra che tipo di clientela ? Puntiamo a un target alto, che ama lalta cucina ma ha anche buone possibilit economiche. Per la maggior parte si tratta di gente di mezza et, ma spesso abbiamo anche giovani. I migliori scampi crudi dItalia si mangiano da noi. Un difetto del quartiere? La scarsit di parcheggi sicuramente un problema, specie nel fine settimana. Ma forse spinger la gente a tornare a fare due passi e ad accorgersi delle tante bellezze di questa zona. SeBaSTIano MuDaDu (MoD-laB) via Nino Bixio
Gigi Picciani

La storia del Carmine assomiglia al lungo viaggio dantesco nel mondo ultraterreno: ha inizio allinferno, passa attraverso il purgatorio e ora brilla di luce propria in paradiso. Dagli anni 70 a oggi la metamorfosi del Quartiere non ha conosciuto stop e c da scommettere che la sua evoluzione sia ancora in corso. Nato come territorio dove trovarono posto sia le casate nobili sia le famiglie della bassa borghesia e del proletariato, ci che non mai venuta meno la sua natura poliedrica, multiculturale e colorata. Chi nato e cresciuto tra le sue viuzze lo sa bene, i nuovi seguaci, invece, stanno imparando a conoscerlo solo ora.

Ora che, stracciate le vesti della delinquenza e del malcostume, ha indossato labito da sera e non fa pi paura. Ora che non pi pericoloso perdersi tra le sue strade. Ora che vitalit diurna e movida notturna lhanno redento dai suoi peccati, il Carmine (e ladiacente via San Faustino) tornato protagonista della vita della citt. Le decine di giovani imprenditori che hanno creduto nelle sue virt nascoste hanno rischiato, ma hanno vinto. E i bresciani hanno vinto insieme a loro. Gi, perch ora gli studenti universitari lo considerano il loro quartiere generale, i giovani professionisti ne hanno fatto la propria sede operativa, gli artisti emergenti la loro ispirazione e i cittadini la meta preferita dove

Sebastiano Mudadu

la Voce DeGlI esercenTI


luISa MoRo (BaR MIlle lIRe) via delle Battaglie Siete neonati del Carmine, perch la decisione di aprire in questo quartiere? Abbiamo aperto da poco pi di un mese sullonda della movida e nella speranza di fare la differenza visto che siamo tra i pochi a tenere aperto sin dal mattino presto. Che tipo di servizio proponete per fare la differenza? Abbiamo scelto di accontentare sia gli studenti e i lavoratori che durante il giorno gravitano nella zona sia i giovani che arrivano di sera per bere un aperitivo o un un cocktail dopo cena. Vorremmo poter offrire anche un servizio per il pranzo ma purtroppo gli spazi sono limitati e lassenza di una cucina ci consente di preparare solo panini e poco altro. luCa BeTellI (CaRMen Town) via Fratelli Bandiera A un anno di distanza dallinaugurazione, com il bilancio? Assolutamente positivo. Volevamo aprire uno spazio in cui fosse possibile esprimersi liberamente. Qui si pu bere un aperitivo, cenare, ascoltare musica di diversi generi, ma anche assistere a un monologo teatrale o alla presentazione di un libro. La clientela altrettanto eterogenea? S, non difficile vedere un punkabbestia cenare al tavolo a fianco di un avvocato o di un imprenditore. Qui ognuno sceglie lintrattenimento che preferisce senza uno schema preciso. Abbiamo molti clienti, specie giovani e giovanissimi, che arrivano anche da fuori provincia, per la maggior parte da Verona, Bergamo, Mantova e Cremona. Fino a un anno fa la movida girava intorno a piazzale Arnaldo, ora, invece, si spostata al Carmine. Come se lo spiega? Non credo che la clientela sia la stessa. In piazzale Arnaldo si va pi per apparire, per mettersi in mostra, qui, invece, viviamo la serata in modo diverso, con un concerto di musica dal vivo o un aperitivo per strada. anDRea RonConI e DavIDe RaTTo (I Du De la ConTRaDa) Contrada del Carmine Il vostro non un ristorante come gli altri, dove sta la particolarit? Nella cucina. Abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti un ristorante dove poter tornare a gustare le ricette tipiche della cucina bresciana, realizzate esattamente come

Perch ha scelto il Carmine per aprire un negozio-laboratorio dove vendere i suoi accessori moda? Perch un quartiere storico, ma soprattutto da sempre il luogo ideale per gli artigiani. La movida aiuta a far conoscere il Carmine anche a chi non abita in centro storico, ma se oltre al divertimento si abbina anche la possibilit di fare acquisti e conoscere il lavoro degli artigiani locali, allora avremo fatto la differenza. Lei ha scelto di tenere aperto il negozio fino alle 24, perch? Per intercettare anche coloro che al Carmine arrivano solo di sera per divertirsi.. Offre anche altro alla sua clientela oltre a borse, cinture e oggetti alla moda? Quando posso organizzo anche qualche evento, dallesposizione di quadri e sculture realizzate da artisti locali ad aperitivi in musica. gIgI PICCIanI (PIX TaToo) via Nino Bixio Lei arrivato al Carmine nel 2006 quando la movida non esisteva ancora. Cos cambiato? Quando ho aperto non cera nulla, ad eccezione di due bar e tanti personaggi ambigui. Il Carmine assomigliava al porto della citt e aveva un fascino tutto

suo, lideale per aprire un negozio di tatuaggi. Latmosfera colorata mi piaceva, ora cambiata e di sicuro la movida ha portato, oltre a tanta gente, anche un nuovo valore commerciale alla zona. La cosa pi bella che le due anime di questo quartiere sono in grado di convivere perfettamente luna con laltra. Ma non tanto pacificamente Basti pensare alle polemiche dei residenti. Vero. Ma se la citt prende vita, il processo non si pu interrompere. Fino a un anno fa il Carmine era silenzioso, ora nel fine settimana si anima di gente. Lei cosa ha fatto per intercettare questa nuova potenziale clientela? Ho cambiato leggermente i miei orari di lavoro. Prima facevo il diurno, ora invece ho deciso di tenere aperto anche una sera durante il weekend. RoBeRTa BonTeMPI (lIBReRIa Io lIBRo) Contrada del Carmine Una libreria fuori dal comune nel cuore del Carmine. Perch ha scelto di aprire proprio qui? Sono cresciuta al Carmine. Un giorno passavo di qui e ho visto che il locale era sfitto cosi mi sono detta: perch no? In citt esistono tante librerie in franchi-

Luisa Moro

Luca Bettelli

Andrea Ronconi e Davide Ratto

Sergio Franzoni

Roberta Bontempi

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torio di ceramiche artistiche nel cuore del Carmine? Il locale era la vecchia forneria di mia nonna. Tre anni fa ho deciso di stabilire qui il mio lavoro. Che tipo di clientela frequenta il suo negozio? La pi eterogenea, di certo non la stessa che frequenta la movida. Costruisco oggetti che possono accontentare tutti i gusti e tutte le tasche. Cosa proporrebbe in alternativa alla movida per rivitalizzare il Carmine? Insieme ad altri artisti della zona abbiamo creato il progetto Studi al Carmine che punta a creare cooperazioni e nuove ispirazioni per la vita del quartiere. Inoltre, l8 dicembre organizzeremo la prossima Fiera dellautoproduzione con una selezione di artigiani locali che esporranno la propria merce in Contrada.

sing ma poche dove trovare volumi storici, anche molto rari, e prendersi del tempo per scegliere quello giusto per s. Anche la sua clientela quindi fuori dal comune? In realt da qui passa chiunque, dalla matricola universitaria in cerca di un volume di testo, ai giovani immigrati che vogliono acquistare dizionari e corsi di lingua italiana a pochi euro, ai docenti universitari. Com cambiato il Carmine con lavvento della movida notturna? Credo che il cambiamento sia iniziato ben prima della movida e in particolare da quando migliorata la sicurezza del quartiere. Nessuno dei vecchi residenti ha cambiato dimora, semplicemente prima la violenza era pi visibile, e alle volte solo pi enfatizzata dalla cronaca. FRanCeSCo ChIaIa (oPa-FaCToRy aRT galleRy) Contrada del Carmine Opa-Factory potrebbe definirsi un opificio di produzioni artistiche, un mix tra arte povera e design? Esattamente. Mi sono sempre occupato di mercatini dellusato e creo le mie opere utilizzando vecchi oggetti. Il Carmine in questo senso un laboratorio ideale per dare sfogo alla propria arte. Di qui

passa chiunque, dallanziano residente al giovane studente fuori sede che scopre un luogo cosmopolita e colorato. Oltre allarte, per, il negozio offre anche altro ai suoi clienti S, nella sala sotto il laboratorio organizziamo mostre e serate musicali a tema, ma anche collettive di scultura, performance teatrali, recital e incontri dedicati alla lettura di racconti e poesie. Quindi la vostra clientela composta da diversi target di et e provenienza sociale? Diciamo di s. Notiamo per che il quartiere sta attirando non solo gente proveniente da altre zone della citt, ma anche turisti che qui trovano la possibilit di fare uno shopping diverso e alternativo. PaMela venTuRI (oFF-aRT) Contrada del Carmine Com nata lidea di aprire un labora-

Pamela Venturi

Rolfi: pi giovani e meno Clandestini, un suCCesso


Il fatto che al Carmine ci siano pi giovani e meno clandestini un risultato di cui vado fiero. A dirlo il vicesindaco, con delega alla Sicurezza, Fabio Rolfi, che individua nel rilancio del centro storico uno dei principali risultati dellamministrazione. Prima del nostro insediamento, dice, piazza Loggia era un deserto. Ora si sta trasformando in un luogo vivo e frequentato, in cui i negozi aprono invece che chiudere. Il confronto con il passato quasi imbarazzante. Piazzale Arnaldo, luogo tradizionale del divertimento bresciano, sar valorizzato con linaugurazione del nuovo parcheggio, che in futuro potrebbe anche consentirci di pedonalizzare la-

Francesco Chiaia

rea. Mentre al Carmine continuano ad inaugurare nuove attivit. I residenti, certo, lamentano qualche disagio, conclude lesponente del Carroccio, ma sar nostro compito governare il fenomeno: senza approcci ideologici o punitivi, con buon senso.

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la paRola ai fRequentatoRi del CaRmine
gianluca, 29 anni, grafico pubblicitario Marco, 54 anni, artigiano

Brescia Via Orzinuovi, 135/139 tel. 030.3530285 fax 030.3541867 www.hotelfieradibrescia.it

la paRola ai Residenti del CaRmine


Rosaria, 32 anni
Vivo al Carmine solo da qualche mese e ho scelto questo quartiere perch credo che sia uno dei luoghi simbolo della citt. La movida non mi d assolutamente fastidio, anzi credo che questo nuovo movimento aumenter anche il valore immobiliare della zona.

venerd sera, perch ha scelto di venire al Carmine? Perch qui c gente che mi piace e tanti locali dove poter bere e ascoltare buona musica senza essere obbligati a pagare un biglietto dingresso. Fino allo scorso anno per la movida era tutta nella zona di piazzale Arnaldo. Non ho mai frequentato i locali di piazzale Arnaldo. L la gente va solo per farsi vedere e la musica praticamente non esiste.

lorenzo, 24 anni, studente di economia

Marco, 51 anni

Cecilia, 23 anni, studentessa di giurisprudenza

Perch, secondo lei, il Carmine diventato il punto nevralgico della movida bresciana? Credo che si tratti semplicemente di una moda. Per dieci anni la movida si svolta in piazzale Arnaldo e il Carmine era considerato un luogo poco raccomandabile. Ora che la maggior parte dei giovani viene qui a divertirsi diventato il quartiere pi cool della citt.

L accento non bresciano, cosa lha spinta al Carmine? Arrivo da Mantova. Il quartiere lo frequento anche durante il giorno per motivi di studio, ma nel weekend vengo qui anche di sera per divertirmi insieme ai miei compagni di corso. A Mantova non esiste un quartiere cos e nemmeno locali di questo tipo, in cui si pu esprimere se stessi senza bisogno di essere giudicati per il vestito o le scarpe che si indossano. E poi qui le ragazze sono pi tranquille e non hanno la puzza sotto il naso.

Per colpa della movida da un anno a questa parte il mio sonno viene interrotto tutti i venerd e sabato notte. Le istituzioni dovrebbero fare qualcosa a riguardo.

giovanna, 67 anni

Quando arriva il fine settimana mi chiedo: riuscir a dormire o sar lennesima notte di urla e musica sparata a tutto volume? Vivo in contrada del Carmine dove la gente parcheggia in modo selvaggio e dove alcuni titolari di locali si credono i nuovi proprietari della zona. Ho persino pensato di cambiare casa.

Federico, 36 anni

Ben vengano la movida e tutte le iniziative capaci di rivitalizzare questa splendida zona della citt. I bresciani meritavano unalternativa ai locali di piazzale Arnaldo.

studioimpronta.it

Perch ha scelto il Carmine per trascorrere il sabato sera? Per cambiare. Qui sono nati tanti nuovi ristoranti che propongono cucina tradizionale bresciana a prezzi contenuti. Inoltre, credo che sia una delle zone pi belle della citt.

Antimo Verrone

anTIMo veRRone (loFT STReeT BaR) via San Faustino Lei ha creduto nelle potenzialit di via San Faustino quando nessuno avrebbe scommesso un solo euro Quando tre anni fa ho deciso di aprire

tutti pensavano che fossi pazzo, ma grazie agli sforzi del Comune per riqualificare la zona oggi posso dire di aver vinto la scommessa. Quindi non stata la movida a portare nuova linfa al quartiere? Credo che il merito maggiore vada al

comparto sicurezza che, con pattugliamenti costanti ha permesso alla gente di sentirsi pi sicura e di tornare a vivere il quartiere. Certo, la movida ha fatto il resto, anche se in realt noi commercianti di via San Faustino ne godiamo solo di riflesso. Vuol dire che dovete inventarvi altro per attirare clientela? Esatto. Durante la settimana lavoriamo molto con le colazioni e i pranzi degli

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studenti universitari e chiudiamo alle 20, mentre il weekend prolunghiamo lorario fino alle 24 e offriamo karaoke, dj-set e aperitivi lunghi con buffet. PIeRa gelMI e aMoS CaSTelnovo (BaR PIeno) via San Faustino Servizio da mattina a sera. Iniziamo con le colazioni, poi passiamo ai pranzi di lavoro e agli spuntini degli studenti e infine aperitivi e musica dal vivo, anche se questultima ho dovuto abbandonarla a causa delle lamentele dei residenti. Il cassetto ne ha risentito parecchio. Come ha rimediato? Nel weekend organizzo cene a tema: ogni volta propongo ai miei clienti una diversa degustazione di risotti, paella, carni o men etnici. Lidea sembra piacere e mi evita di avere ulteriori problemi con il vicinato.

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Da corso GarIbalDI a corso mamelI la Voce DeGlI esercenTI
yang ChI MInh (BaR PallaTa ) via pace servite anche apertivi? Non li facciamo proprio: chiudiamo alle 19.30. Corso Garibaldi con le sue parole. Passaggio ottimo, ma carenza di bei negozi. Potrebbe diventare un ritrovo per i giovani, far concorrenza al Carmine? Il problema sempre arrivare qui: i parcheggi sono scarsi, tutti a pagamento.
Francesco Taveri Yang Chi Minh

Piera Gelmi e Amos Castelnovo

Siete nuovi di San Faustino. Cosa vi ha spinto ad aprire un locale in questa zona della citt? Tutti si lamentano che i giovani non credono pi nella citt e nel suo magnifico centro storico ma si sbagliano. I tanti giovani imprenditori che hanno aperto da queste parti hanno scommesso e rischiato e abbiamo avuto ragione. Pareti rosso porpora, chitarre appese al muro e motociclette in vetrina: una scelta dimmagine o un indirizzo per i clienti? Entrambe le cose. Siamo appassionati di musica e moto quindi volevamo un locale dove sentirci a nostro agio. Di certo il target al quale ci rivolgiamo quello dei giovani e giovanissimi, ma abbiamo un buon seguito anche tra i motociclisti e in genere tra gli appassionati di musica rock dal vivo. La movida aiuta il vostro lavoro? Poco. I grandi numeri li facciamo solo quando organizziamo eventi e serate particolari. Forse la gente ha solo bisogno di conoscere meglio la zona e di allargare il proprio raggio dazione. Voglio essere ottimista. gIovannI CaSella (BaRzoTTo) via San Faustino Il Barzotto lennesima new entry tra i locali di San Faustino: cosa offre di nuovo rispetto agli altri?

Giovanni Casella

la paRola ai fRequentatoRi di san faustino


omar, 31 anni, libero professionista
Tra i locali del Carmine e quelli di via San Faustino, lei sembra preferire i secondi. Perch? Sono un habitu della via, non solo perch abito qui vicino ma soprattutto perch qui incontro sempre qualcuno di conosciuto e mi sento a casa.

Isabella, 43 anni, operaia

Cosa le piace della zona? La nuova atmosfera che si respira. Qui c unenergia che non sentivo da tempo a Brescia. E poi vengo qui perch c un locale dove spesso fanno musica rock dal vivo e i proprietari sono appassionati di motociclette, proprio come me.

A che ora chiude la sera? Non ho un orario fisso, dipende dalla gente: se c movimento, tengo aperto anche fino alle 23. Serve gente giovane? Misto, dai ragazzi ai cinquantenni. Adesso si lavora poco perch la gente arriva a fatica a fine mese, si rinuncia allaperitivo. Questa zona movimentata? Per me questanno c meno passaggio. La crisi si sente, la benzina per spostarsi costa. Lavora e vive qui da sei anni E mi trovo bene, anche se il centro di Brescia ultimamente si un po spento. FRanCeSCo TaveRI (PReTTy BaR) C.so Garibaldi Come sta andando? Movimento ce n poco, chiudo alle 19.30 perch dopo non si vede anima. Sono qui da 17 anni, questa sicuramente una fase calante.

Servono negozi aperti per richiamare gente? Anche trattorie, cinema un tempo cerano. Il suo target? Vario, ma sono tutti habitu della zona, residenti e frequentatori di uffici e negozi. Il passaggio ridotto. Lhappy hour in corso Garibaldi: questo sconosciuto? Difficile. Lo si fa dopo le 18, ma la gente se non pu entrare con lautomobile in vetrina non si muove. Qui, per questo, si penalizzati. Bisogna organizzare delle manifestazioni, allora la gente cammina. Un suggerimento? Mettere a posto la magnifica Torre della Pallata, e farla visitare. Terremo aperto la sera per qualcosa. Paolo BICellI (BaR PaSTICCeRIa BICellI) C.so Garibaldi Con chi lavorate? La clientela varia, ma non giovanissima. Oltre alla produzione di pasticceria,

noeMI Rezzola (MaCelleRIa zanInI) C.so Garibaldi Siete qui da 73 anni: questa porzione del centro cambiata in meglio o in peggio? cambiato tanto, lhanno abbellito, per si sono mossi troppo tardi. Rispetto allanno scorso, come va? Commercialmente c pi calma. La gente non viene in centro. La sua clientela proviene da? radicata, ma viene anche da Gussago, Mompiano.... Chiudete alle 19,30: com corso Garibaldi a quellora? Non c assolutamente movimento.

la paRola ai fRequentatoRi
khaled, 23 anni, studente
Abito in zona, frequento poco i bar di questa via per, ogni tanto, un pirlo veloce ci scappa. Ma corso Garibaldi, di notte, resta deserto. Sembra incredibile: pochi passi pi in l, al Carmine, un altro mondo. Vengo in questa zona perch pieno di negozietti a poco prezzo, dalle collanine indiane agli abiti, alle scarpe. La sera non la frequento quasi mai: buia, non c nessuno. Abito in zona Pallata, e di queste vie apprezzo la storicit di alcuni esercizi, anche il folklore, perch no. Per la sera si spengono le luci ed tutto un po desolante.

erica, 19 anni, studentessa di Medicina

Sono le due del mattino, cosa fa ancora in giro? In realt poco o niente perch i locali ormai sono tutti chiusi. Davanti al Carmen Town sono appena arrivati i poliziotti che ci hanno chiesto di andarcene a causa delle lamentele dei residenti e cos siamo venuti a vedere se in via San Faustino cera ancora qualche bar aperto. Quindi rimasta delusa? No, perch ho passato una bella serata in giro per i locali del Carmine, ma credo che i residenti dovrebbero essere pi tolleranti visto che la movida ha portato nuovo lustro al quartiere.

luca, 39 anni, impiegato.

Un pregio e un difetto di via San Faustino? Il pregio certamente la multiculturalit che si respira, oltre alla possibilit di gustare cibo etnico autentico. Il difetto, invece, sono i residenti che pretendono di abitare in una delle zone pi belle e antiche della citt, ma non sopportano il rumore della vita. La movida si spostata da piazzale Arnaldo al Carmine? Non credo che sia cos. In realt c ancora molta gente che frequenta piazzale Arnaldo, semplicemente oggi c una scelta in pi. E ben venga diversificare lofferta!.

Micaela, 18 anni, studentessa

Roberto, 67 anni, pensionato

Paolo Bicelli

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le pIaZZe Del cenTro e DInTornI
di aleSSanDRa TonIzzo

la Voce DeGlI esercenTI


Il regalo di gusto
valenTIna BoSSonI (luSh) C.so zanardelli Aperitivo classico, decisamente. I bar facciano il proprio lavoro, i ristoranti pure: basta con questi piatti ibridi, bene patatine, salatini e olive di qualit. Come vede il centro per i giovani, la sera? Bene. Per i ragazzi sono guidati dai pr: non c niente di spontaneo, la movida pilotata, poi gente chiama gente. E il corso Zanardelli? Abbiamo tentato tanto di restare aperti pi a lungo, la sera, ma quando si spengono le luci delle vetrine resto da sola a tenere in piedi questo discorso. aleSSanDRa ghIDInI (CaFF aDRIa) via X Giornate Fino a che ora restate aperti? Fino alle 20.30: gi dalle 19.30 non c pi nessuno. Terrei aperto pi a lungo, ma per un motivo valido. Non vivete il fenomeno happy hour Siamo subentrati nellattivit solo dallo scorso agosto, facciamo molta fatica ad ingranare. La sua clientela ? Gente stanziale, del centro. Si lavora diversamente solo con le notti bianche, che per sono organizzate in modo discutibile, spesso in concomitanza con altre manifestazioni, come ad esempio il mercato dellantiquariato. Cosa proporrebbe per potenziare la via? Il Comune deve fare qualcosa alla svelta, qui stiamo affossando. Ventanni fa, il centro aveva unaltra faccia. Colpa della crisi?

Metti un gioved sera in citt nel cuore vero della Leonessa, passando sotto i Portici per arrivare alle sue piazze pi centrali. Nessun ruggito per questa splendida porzione di citt: i cin-cin si fanno altrove, dove sciamano ragazzini ed eterni giovani. I negozi hanno abbassato le saracinesche, restano le laconiche luci natalizie e il suono sordo dei tacchi sul pav. Si rischia si sentirsi soli, fischiettando una vecchia hit a denti stretti, un po per scaldarsi, un po per scacciare un pavido pensiero. Qualche viso arrossato dal freddo campeggia ai bordi del Duomo, poi, per incontrare anima viva, bisogna intrufolarsi nel dedalo di viuzze prospicenti, sapendo gi che non in osterie e trattorie che si gioca la (complicata) partita della movida bresciana. Qui, infatti, al lume di candela, si consuma il tempo delle coppie, delle (intime) uscite a quattro, del romanticismo e della generosa portata allinsegna della tradizione. Insieme al finger-food se ne vanno gli schiamazzi, i calici bordati di lime, il sottofondo rocchettaro e la mission socializzante. Perfetto? Solo per chi non pretende un dopocena frizzante, ed evita inaspettati coup de foudre.

Valentina Bossoni

Il Natale savvicina: rispetto allo scorso anno, come vanno le cose? Noto un leggero calo dingressi ma non dincassi, anzi, siamo leggermente in positivo. Il target di Lush abbastanza giovane Assolutamente s, sinizia dai 14 anni! Il 40% della clientela viene dai paesi limitrofi. Questubicazione propedeutica al movimento? Questa zona quella delle classiche vasche, ottimale. Lo shopping finisce e la sera? Alle 18.30 il centro si svuota. Se mi trattengo per un happy hour scelgo il Carmine. CaRla MolTenI (RIDoTTo Del TeaTRo gRanDe e CoFFea) C.so zanardelli Da quando il Foyer aperto al pubblico? Da due anni: un posto magnifico che ha riscontrato grande successo. Peccato che i quattro scalini da salire disincentivino molti. Il Ridotto rimane aperto fino alle 21, che target servite? Sono persone che amano sorbirsi una cioccolata, bersi un t caldo. Non ci sono i giovanissimi, ma tanti stranieri. Alla Coffea, laltro bar che gestite di fronte al Ridotto, servite aperitivo o happy hour?

Macchinetta amore mio!

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Classroom a Oxford? Nuova scuola a Brescia

Non solo. Cosa si viene a fare in citt, oggi? Cosa offre il centro?. lIDIa BRaIon (PaIlleTTeS) portici di via X Giornate

Chi viene al Caff X Giornate? In settimana gli abitudinari, lavoratori adulti. Il sabato donne che fanno spese, domenica le famiglie, amici che vengono dalle Valli. Quando alle 21 chiude, si guarda intorno e Trovo la zona un po troppo tranquilla, non c circolo di gente. Per stare aperti dopo le 21, notti bianche a parte, avevamo chiesto di mettere i tavoli sotto al porticato: proposta bocciata. FRaSSIne PaSqua engheBen (CRonoS) Galleria duomo

Marco Monticelli

Lidia Braion

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International School of Brescia propone un percorso educativo e di crescita che accompagner i vostri figli dalla scuola materna alle porte delle pi prestigiose universit del mondo. Al termine del programma internazionale di studi, gi attivo da pi di 50 anni in Italia e introdotto per la prima volta da International School of Milan, gli studenti conseguono il Baccellierato Internazionale e il riconoscimento di madrelingua inglese. Non insegniamo linglese, prepariamo i vostri figli al futuro.

Natale 2011 vs Natale 2012: cosa si aspetta? Ad oggi notevolmente calato il numero degli scontrini, lafflusso di gente. Per s, per un regalo: a cosa non si rinuncia? Ad un bel paio dorecchini. Una percentuale sulla provenienza della clientela? 70% da Brescia, 30% da fuori. Come le sembra questa porzione di centro, la sera? Chiudo alle 19.30, e c il coprifuoco. Anche per questo spostare lorario del negozio non sarebbe producente. Un aperitivo, un dopocena al sabato sera: dove va? Nella zona ai piedi del Castello. gIoRgIo gazzaReTTI (CaFF X gIoRnaTe) portici di via X Giornate Il suo locale in poche parole. Aperto tutti i giorni fino alle 21, vicini a chi lavora e a chi fa shopping, diamo un servizio allegro, non troppo formale.

in citt, vero? Assolutamente s, c il deserto, e la gente che viene da fuori lo nota tantissimo. Una panoramica della movida in piazza Duomo? molto meteoropatica, non ha un target di et definito che le dia identit. E, prima di pensare alla pedonalizzazione, bisognava rendere la piazza accogliente e vivibile: ancora oggi non c illuminazione, larredo urbano datato. STeFano PaRolaRI (vITToRIa 5 vInTage) p.za vittoria

Frassine Pasqua Engheben

Negozio di psicoricambi: ce lo spiega? Niente di necessario, tutto ci che ci tira su in questo clima austero, dal vintage alletnico. La crisi sta passando? Per me siamo ancora in fase di declino. I suoi clienti sono tutti della citt? Molti vengono da fuori, anche se Brescia, ahim, non turistica. Ha ancora senso tenere aperto il negozio di mattina? Non c ancora la mentalit per spostare lapertura dalle 16 alle 22. Ci ho provato, ma a quellora lavorano i bar, non le attivit commerciali. MaRCo MonTICellI (MoMa CaFF) p.za paolo vI Avete aperto solo dallo scorso settembre, cosa vi caratterizza? I locali sono tanti: per differenziarmi punto sulla qualit e sul servizio. Cala la sera e Offriamo un ottimo aperitivo, poi si passa ai cocktail fino alle 2. Dalle 19.30 alle 21 c calma piatta

Stefano Parolari

In partnership con:

Ha aperto lattivit da un paio danni, di cosa si occupa? Buon gusto, storia, laffare nellabbigliamento. I bresciani apprezzano, ma capiscono poco della cultura vintage. Tra Brescia e provincia, chi viene qui? Difficile fare un bilancio, ma spesso vengono anche dallestero. Chiude alle 20: la sera c passaggio? Zero. Ma anche di giorno, oggi, si fa fatica. gIulIano MIleSI (CaFF IMPeRo) p.za vittoria Fondato nel 32, questo bar un pezzo di storia

Giorgio Gazzaretti

INFO: Tel. +39 030 2191182 - www.isbrescia.com

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/STRADE E qUARTIERI
Inaugurato insieme alla piazza da Mussolini, per anni stato il bar delle cipe, quelle del Bigio, la statua di Arturo Dazzi che dovrebbe tornare a prendere il suo antico posto. Di aneddoti legati a questo posto ce ne sono tanti. Ma oggi qui in deserto Oltre alla crisi, questo il settimo anno di lavori per la metropolitana, che si protrarranno ancora: siamo in condizioni disastrose, attorno alla piazza hanno chiuso ben 38 attivit. Che orari serali fa? Tempo fa prima delluna non si chiudeva, oggi alle 20. Pensi che durante la notte bianca non entrata una persona. vIvIana ManTovanI (volveR) vicolo Cesare Beccaria

Mario Principe

Domitilla Blasi

Molto. Questanno stato disastroso. Ma questa via, con qualche ristorantino, porta gente? Rispetto ad altre zone, s, ma da cinque anni a questa parte il lavoro calato del 50%. Che et ha la sua clientela? Essendo gelateria, molti bambini, famiglie e turisti. Faccio pochi aperitivi: destate chiudo a mezzanotte, adesso dopo cena. Si usa ancora passeggiare qui, cono alla mano? La zona si presta ancora. Io, di mio, offro tanta qualit e molta scelta. DoMITIlla BlaSI (la BoTTega) via musei La filosofia del locale in poche parole. Un posto semplice, basato sulla qualit, che si rivolge a tutti quelli a cui piace sentirsi a casa. Non fate happy hour Esatto: si viene qui e, come una volta, si

beve del buon vino e si stuzzica qualcosa. La logica dellosteria insomma. I giovani apprezzano questo tipo di convivialit? C voluto un po di tempo, ma adesso s. Questo incrocio di vicoli un polo di ritrovo? No, un po morto, con la movida non centra niente. Sarebbe bello vedere i locali pieni, ma servirebbero ambienti con pi personalit e dove conta meno lattenzione alletichetta. Questione di moda? No, si tratta di sapersi rinnovare. La posizione stupenda, ma non vedere pi gente che passeggia, dopo una certa ora, fa riflettere. anIS BeRRaIeS (TRaTToRIa CaPReSe) p.za Loggia Chi vi frequenta?

Viviana Mantovani

Lei tratta gioielli artistici: i bresciani apprezzano? I miei sono tutti articoli di artigianato, pezzi unici creati da designer made in Italy. La risposta stata positiva, ho una clientela fissa. Che viene da? Dipende dai periodi: nelle festivit, molta gente da fuori, altrimenti dalla citt. Come vede questa zona? Abbastanza bene. I ristoranti portano un bel giro di gente, anche se non certo dellet di chi frequenta il Carmine. Chiudo alle 20 dinverno, alle 22 destate: la differenza c. Aprire il pomeriggio fino a sera, le gioverebbe? Il passaggio molto casuale, non si pu mai sapere: ci sono mattine vuote, altre no. MaRIo PRInCIPe (BaR gelaTeRIa Il PRInCIPe) via musei La crisi si sente?

labolani: bisogna potenziaRe il sistema degli stewaRd


Piazza Arnaldo e il Carmine sono due zone profondamente diverse, e quindi vanno trattate in maniera differenziata. Cos lassessore al Centro storico Mario Labolani commenta il fenomeno della movida in citt. Nel primo caso, aggiunge, la questione sar domani quella di togliere le auto in doppia fila e di riprendere il ragionamento sul Mercato dei grani. Sul Carmine, invece, la priorit oggi quella di conciliare le attese di esercenti e residenti. Lapertura di nuovi locali un fatto senza dubbio positivo, ma i giovani devono rispettare chi vive nel quartiere. Per arrivare a questo risultato, chiarisce, dobbiamo studiare

meglio quanto fatto in altre citt. Applicare in maniera rigida i regolamenti non basta, conclude Labolani, Ad esempio le birrerie della zona dovrebbero farsi carico direttamente di ampliare in maniera significativa il sistema degli steward.

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/STRADE E qUARTIERI
Da pIaZZa VescoVaDo a pIaZZale arnalDo
di RaFFaella BonDIo

Anis Berraies

Ci sono sia famiglie, che anziani di tutto. Qual lora di punta? Le 20, poi noi restiamo aperti fino alluna, c un discreto movimento. Piazza Loggia, dunque, vitale la sera? Dinverno, quando piove, richiama poca gente. Quando ci sono i negozi aperti, unaltra cosa. Gli eventi, quindi, servono Abbiamo constatato che lavoriamo tanto con gli spettacoli del Teatro Grande. Si meravigliano che siamo aperti, attorno a mezzanotte, cos scatta il passaparola: 15 tavoli li facciamo quasi sempre. auRelIa ChIRToaCa (al BaR) p.za Loggia Lavorate con i giovani? Anche, ma soprattutto con gli anziani. I vostri orari? Ora che fa freddo chiudiamo alle 2122, mentre destate restiamo aperti fino alle 2. Fate gli aperitivi? S, dinverno gettonato il pirlo, destate i cocktails. Secondo lei la Piazza viva? Da quando ha aperto la pizzeria qui a fianco c pi gente, anche se dalle 19.30 alle 21 c il vuoto.

la paRola ai fRequentatoRi
Simone, 33 anni, architetto
Vengo in corso Zanardelli qui quando posso dopo il lavoro, per un aperitivo come si deve prima di tornare a casa e rilassarmi con la fidanzata. Caos e bolgie? Ho gi dato: i tempi del pirlo allalba restano un bel ricordo.

anna, 34 anni, pasticcera

Trovo piazza Paolo VI molto romantica, ci vengo ogni tanto per un cocktail con le amiche, poi ci muoviamo. Adoro il mojito, ti servono bene.

Michele, 37 anni, libero professionista

ambra, 28 anni, grafica

Trovo i baretti di via X Giornate ideali per un caff o uno spuntino al volo per ricaricarsi: guardo un paio di vetrine, prima che chiudano, faccio acquisti mirati, e mi rilasso qualche minuto prima di iniziare la (lunga) seconda parte della mia giornata.

Dicono che piazza Duomo stia diventando il nuovo Carmine, ma non c cos tanta gente... Hanno aperto molti locali, uno di fianco allaltro. Io ho un amico che abita qui vicino, minvita e ci beviamo un gin-tonic.

Silvia, 29 anni agente di viaggio

Cristian, 32 anni, commesso

P.za Vittoria ormai desolante, lo so, ma per me resta in una posizione strategica, e ci sono legato affettivamente: mio nonno mi ci portava fin da piccolo, a bere la spuma. Adesso unape veloce coi colleghi e poi via, la serata con gli amici si sposta dove c gente.

La zona di via Musei e via Beccaria carina, molto intima. Mi fermo per un aperitivo classico (un bel calice di vino, del prosciutto), ma spesso si finisce per fare notte.

La zona che si snoda da Piazza Vescovado a Piazzale Arnaldo passando per le vie Musei, Cattaneo, Trieste, Gabriele Rosa e Tosio, fino ad arrivare a piazza Tebaldo Brusato conosciuta per la presenza di numerosi locali frequentati soprattutto nei fine settimana, ma anche per landirivieni continuo di gente giovane, vista la presenza di diverse scuole e della sede dellUniversit Cattolica. Una zona piacevole da percorrere passeggiando tra i luoghi pi belli del centro con gli antichi resti romani e i piccoli vicoli che ti portano in angoli caratteristici e spesso sconosciuti, strade di musei e di cultura. Durante la sera tutto questo lascia spazio al divertimento: alcune zone diventano silenziose sotto lo sguardo maestoso dei palazzi, altre raccolgono gente pronta a divertirsi dopo la settimana di studio o di lavoro. Molti locali si trovano in Piazzale Arnal-

do, luogo storico della movida cittadina, ma anche la zona circostante abbastanza ricca di locali. Alcuni sono aperti negli orari della pausa pranzo e nelle ore serali, dalle 18 circa, con tempi che si allungano nel fine settimana, altri restano aperti tutta la giornata e sono anche ristoranti. Certo il centro storico, agli occhi dei ri-

storatori, sta soffrendo per la mancanza dei parcheggi e per la vicinanza di centri commerciali che allontanano la gente dalla citt. Quando i negozi sono aperti la gente che arriva nei bar e nei ristoranti pi numerosa. Le persone arrivano dalla citt, ma anche dallhinterland e dalla provincia perch dove c gente arriva gente.

Daniela, 29 anni, impiegata

la Voce DeGlI esercenTI


aleSSanDRo annovazzI (PunTo DInConTRo) via Gabriele rosa Chi il cliente tipo del vostro locale? La stragrande maggioranza viene dalla citt e ha unet che va dai 35 anni in su. Avete degli intrattenimenti particolari per attirare clientela? Teniamo aperto fino alla mezzanotte o alluna. I nostri happy hour durante la settimana sono a buffet e nel fine settimana sono serviti per riuscire a gestire meglio la situazione. Avete avvertito un calo rispetto allo scorso anno? Gira un po meno gente, ma non credo sia dovuto al fenomeno moda del Carmine, anche perch le persone si spostano un po dappertutto. Una zona con tanti locali attira gente e dove c gente arrivano altre persone, questo succede in piazzale Arnaldo come al Carmine. Cosa servirebbe per invogliare la gente a venire in centro? Secondo me aiuterebbe il ritorno delle sale cinematografiche in citt; il Comune dovrebbe acquistare queste strutture e valorizzarle. Sicuramente, soprattutto lestate, dopo un film meglio una passeggiata tra le vie del centro che chiudersi in una multisala. Inoltre, bisognerebbe risolvere il problema dei parcheggi: ce ne vorrebbero di pi con tariffe pi basse. BaRBaRa zIvIanI (loSTeRIa DellelFo) piazza vescovado Com laffluenza al vostro locale rispetto allo scorso anno? Nel periodo estivo stata un po pi alta rispetto allo scorso anno, sicuramente il caldo e lassenza di piogge ci ha aiutato. Certo vero che la movida bresciana ora concentrata al Carmine e un po di gente si spostata da questa zona a quella.

Sono qui per un compleanno. Sbocconcelliamo qualcosa, un buon tagliere, e poi andremo a ballare.

Miriam, 21 anni, studentessa

Maura, 29 anni, imprenditrice, & Francesca, 30 anni, proprietaria di centro estetico

Mi fermo in piazza Loggia quando faccio compere con le amiche, si beve qualcosa e poi si prende il bus. Per le serate movimentate, non frequentiamo il centro.

Questo stile rustico e informale ci rilassa, spesso lo preferiamo ad atmosfere pi chic. Si pu chiacchierare (ci si sente!), non si servono stuzzichini ma piccoli assaggi di qualit, con i quali, alla fine, si cena.

la paRola ai Residenti
Michele, 34 anni, agente di commercio
Il centro storico devessere vivo e vissuto anche la sera: inutile lamentarsi per qualche schiamazzo ma pretendere vie illuminate e convivialit. Abito nei pressi di Paolo VI, oggi lo preferisco cos, con bar e ragazzi. avuto problemi di rumori notturni per colpa di festeggiamenti o simili. Ma capisco chi risiede in Piazza Arnaldo, ad esempio.

Simona, 52 anni, insegnante

elena, 71 anni, pensionata


Aurelia Chirtoaca

Abito vicino a corsoso Cavour: mai

In via Mazzini, dove abito, la sera non c grande scompiglio, anzi. Qualche baretto tiene aperto, ma lo trovo carino: i nostri ragazzi dovranno pur avere un posto dove andare, no?.

Alessandro Annovazzi

Baebara Ziviani

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la paRola ai fRequentatoRi
luca, 23 anni, assicuratore
Frequento questo locale perch piace alla mia ragazza, altrimenti non verrei in citt.

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maRgaRoli: basta Regole, la sfida eduCaRe i fRequentatoRi
Di regole ce ne sono gi troppe: bisogna applicarle e lavorare sulleducazione di chi frequenta i locali. Lassessore al Commercio Maurizio Margaroli ha unidea ben precisa sulla questione movida. Brescia sta vivendo un momento di gravissima crisi, eppure le attivit continuano ad aprire: dobbiamo esserne felici, commenta, Capisco che i residenti possano avere qualche disagio per laffollamento serale di determinate zone, ma la questione tanto pi alla luce del progetto del nuovo campus universitario non pu essere risolta con iniziative fuori luogo come la cosiddetta patente a punti o a colpi di nuove regole. Quelle esistono gi

Stefania, 29 anni

enrico, 24 anni, impiegato Fabio, 24 anni, studente

Solitamente in questa zona della citt con gli amici frequentiamo Il Granaio o lOsteria dellElfo per gli aperitivi.

Vengo da Viselli per le bevande molto alcoliche Frequento i locali di Piazzale Arnaldo perch seguo gli amici

Simona, 29 anni, impiegata

Vengo dalla provincia, mi piace frequentare la zona di piazza Arnaldo e i suoi locali.

eleonora, 23 anni, impiegata

andrea, 24 anni, studente

Vengo da Viselli perch buono ci che si beve.

Frequento ogni tanto Manifesto Futurista per la stranezza dellarredamento e la presenza delle altalene.

Qual la vostra proposta per i clienti? Il locale aperto fino alluna di notte, si inizia alle 11 della mattina con un pranzo veloce per chi lavora, la sera partiamo con gli aperitivi e arriviamo alle serate a tema musicale con gruppi emergenti oppure a degustazioni in collaborazione con le cantine della Franciacorta. Data la variet delle nostre proposte la fascia delle persone che frequenta il locale molto ampia e va dai 17-18 anni fino allet adulta. Cosa fareste per dare pi vita al centro citt? Per richiamare gente sicuramente aiuterebbe un messaggio chiaro sulla mobilit in citt e una disponibilit maggiore di parcheggi. Accanto a questo, lapertura serale dei negozi darebbe un bel contributo alla vita cittadina: gi la domenica, quando ci sono le aperture straordinarie, ci si accorge dellaumento della clientela.
Rettifica anTonIo MoSSInI, SInDaCo DI Cazzago San MaRTIno Sul numero di novembre di 12Mesi, allinterno del Viaggio in Provincia, nel box dedicato al sindaco di Cazzago San Martino, a pag. 83, stato erroneamente indicato il nome del precedente Sindaco, Giuseppe Foresti, anzich il nome di Antonio Mossini, nominato Sindaco lo scorso 7 maggio. Ci scusiamo per la svista con i lettori e con il Sindaco Mossini, al quale auguriamo buon lavoro.

veRonICa MonTagnInI (MonDo lIquIDo) Largo torrelunga

citt che dallhinterland. Sicuramente un modo per attirare gente sarebbe quello di avere parcheggi pi comodi e, per il nostro locale, visto che si trova allinterno del parco dellacqua e non molto visibile, la possibilit di mettere delle insegne. Avvertite un calo della clientela nella fascia oraria che va dalle 19 alle 21? Il nostro non solo un bar, anche ristorante e pizzeria, quindi il locale aperto fino a mezzanotte. La cosa pi richiesta sono gli aperitivi perch con un prezzo contenuto c parecchio da mangiare. Quindi per noi la fascia oraria che va dalle 19 alle 21 molto buona: il pieno per gli aperitivi parte dalle 19 e arriva fino alle 21-21.30. eManuele DoCCI (SPazIo aRnalDo) piazzale Arnaldo Quali sono i vostri orari e qual il target della gente che frequenta il vostro locale? Siamo aperti fino alle 2 di notte nel fine settimana e fino a mezzanotte gli altri giorni. Il target della nostra clientela va dai 30 ai 40 anni, e non arriva solo dalla citt, ma anche da fuori. Problemi? Il problema fondamentale per la citt la mancanza di parcheggi. Qual la proposta del vostro locale? Facciamo anche ristorazione e poi abbiamo un intrattenimento musicale che varia. Lorario 18-21 lorario un po vuoto. luCa TeRRanova (ManIFaSTo FuTuRISTa) via musei Che cosa caratterizza il vostro locale?

Veronica Montagnini

Avete avvertito un aumento o un calo della clientela rispetto allo scorso anno? Cosa servirebbe per incentivare il flusso di gente? La nostra clientela aumentata rispetto allo scorso anno. Chi viene da noi ha unet che va dai 20 ai 30 anni e viene sia dalla

Il locale esiste da circa un anno, ma da giugno, con questa nuova gestione, ha adottato un arredamento molto particolare, realizzato dallarchitetto Ermanno Preti. Sicuramente loriginalit della location con le altalene, la stanza rosa e la stanza bianca al piano terra e la stanza buia nellinterrato attira gente, poi facciamo musica dal vivo, feste private e compleanni. Il locale si riempie dalle 22.30, stiamo puntando sullhappy hour che invece non decolla ancora. Durante la settimana e il venerd let dei frequentatori va dai 25 ai quarantanni, mentre il sabato la media si abbassa, comunque quasi sempre maggiorenni anche perch siamo rigorosi nella distribuzione degli alcolici e c la consumazione obbligatoria. Cosa dovrebbe fare il Comune per incentivare larrivo di gente nel centro citt? Il Comune non ci sta aiutando, fino a fine dicembre dovr chiudere alluna invece che alle due a causa dei tre verbali che mi sono stati fatti perch si sentiva la musica fuori dal locale dopo le ventitr. Noi abbiamo la stanza interrata che insonorizzata dove suonano i gruppi, certo quando le porte e le finestre sono aperte dal piano terra un po di musica si sente,

e vanno semplicemente applicate in maniera coerente. La vera sfida, aggiunge, educare i frequentatori a tenere un atteggiamento pi rispettoso verso i residenti. E leducazione, chiosa Margaroli, non la si d per legge.

ma la musica parte integrante del locale e serve a creare latmosfera, anche se capisco che il vicinato voglia riposare. STeFanIa DuRSo e MauRo MaRTInI (la TISaneRIa) piazza tebaldo Brusato Cosa proponete ai vostri clienti? Il locale si trova in un palazzo storico tutelato dalle belle arti, la stanza a piano terra originale del 1400 e linterrato del 1200. Da noi arrivano persone di ogni et, non facciamo nulla di particolare per attirarle, vengono perch ci conoscono, anche da fuori citt. La sera siamo aperti dalle 19 alle 2 di notte e durante linverno apriamo il sabato, la domenica e i giorni festivi anche il pomeriggio dalle 16.

Cosa servirebbe per incrementare larrivo di gente nei locali del centro? Non saprei, lunico consiglio sarebbe quello di utilizzare un po di pi questa piazza che grande e bella ma non sede di molte iniziative. Secondo me la gente va dove ci sono pi locali, un po come sta succedendo al Carmine.

I ragazzi della Tisaneria

la paRola ai Residenti
Maria, Piazza del Foro
La zona non disturbata dalla movida notturna, anzi siamo ben contenti che la citt si animi un po stato portato a mezzanotte e ora la zona tranquilla.

luigi, Piazzale arnaldo

angela, via Trieste

Luca Terranova

Oggi non abbiamo particolari problemi, il rumore nei limiti. Alcuni anni fa cera un bar che creava disagi, ma dopo varie richieste da parte dei residenti lorario di chiusura

La movida notturna ci ha stancato. Dal gioved alla domenica i disagi sono tanti sia per lalta concentrazione di automobili sia per la massa di gente che si riversa fuori dai locali nelle strade, facendo un bel rumore.

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in evidenza

CON LA METROPOLITANA
SPOSTAMENTI A PROVA DI COMfORT
La metropolitana cambier il modo di muoversi in citt. Ma non solo. Sar una piccola rivoluzione culturale che consentir ai bresciani di lasciare lauto in garage e approfittare di un sistema rapido, sicuro ed ecologico. Spostarsi usando la metropolitana consentir di godersi un viaggio agevole, senza lassillo di trovare un parcheggio o il timore di rimanere intrappolato in qualche ingorgo. Il tracciato del metr, da nord a sud-est, intercetta molti dei quartieri pi popolosi della citt, oltre ad alcuni poli attrattori, come gli ospedali, le universit, gli uffici comunali, la stazione ferroviaria e il centro storico. La metropolitana sar un mezzo a disposizione degli studenti, garantendo loro un comodo accesso alle facolt scientifiche di via Branze (ma in prospettiva anche al polo scientifico della Cattolica Due, nellex seminario, a Mompiano) o alle facolt di via San Faustino. Ma la nuova infrastruttura sar anche il mezzo pi comodo per raggiungere gli Spedali Civili o la Poliambulanza. Altrettanto dicasi per lo stadio Rigamonti o la nuova piscina di Mompiano, non appena sar pronta. Sar un viaggio comodo e confortevole. I veicoli sono dotati di aria condizionata, cos da assicurare fresco in estate e caldo in inverno. La flotta iniziale di 18 treni potr garantire una frequenza che nelle ore di punta sar di un treno ogni 180 secondi. Pochi minuti che, di fatto, azzereranno i tempi di attesa; il servizio avr orari cadenzati e precisi, senza imprevisti, semafori o cantieri. Anche chi viaggia sempre di fretta potr insomma contare sul metr. La metropolitana entrer a far parte della vita quotidiana dei bresciani: per andare al lavoro, a scuola, in centro a fare shopping. Non a caso la campagna di comunicazione lanciata da Comune di Brescia, Brescia Infrastrutture e Brescia Mobilit, ha uno slogan semplice e chiaro: Dove vai? Dove vuoi!. Le immagini che accompagneranno i bresciani durante queste ultime settimane di attesa, sono state concepite per mettere in luce tutti i vantaggi che questo mezzo di trasporto offrir. Ogni declinazione della campagna, ideata da Borgo Creativo con fotografie scattate da Stylaz, racconta le esigenze di chi vive, lavora e visita la citt. Con la metropolitana tutta la famiglia potr andare al parco, in maniera sicura e rilassata; oppure al lavoro, senza lo stress del traffico; ma anche al teatro e al museo, per scoprire i tesori della cultura cittadina; o ancora muoversi insieme al proprio cane, visto che sul metr potranno viaggiare anche gli animali. Con la metropolitana ci si potr muovere liberamente, anche se diversamente abili, spostarsi in tutta sicurezza, anche per chi non ha pi let per guidare, e scoprire la citt da nuovi punti di vista. Lopportunit che offre il metr quella di una citt viva, in movimento. Il tutto abbattendo il traffico e linquinamento e migliorando la vivibilit del centro storico. Attorno a questo asse deccellenza della mobilit verr poi costruito un sistema integrato di trasporti. La rete degli autobus sar modificata per coprire le zone lasciate scoperte dal metr. Inoltre tutte le 17 stazioni avranno una postazione Bicimia, il servizio di bike sharing del Comune di Brescia. Senza dimenticare che ogni ciclista potr portare la propria bicicletta sui treni. Altro segno che la metropolitana un tassello fondamentale della nuova mobilit sostenibile di Brescia.

DOVE

Al lavoro. Senza lo stress del traffico.


Dove vuoi.
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VAI?

Borgo Creativo - Raineri design - Cassani - EdWorks - Foto Stylaz

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CI rACCoNtANo CaSTegnaTo

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


A livello commerciale, certo, Cas tegnato potrebbe dare di pi. Ma una realt, per viverci, si sceglie in base ad altri motivi, legati allesiste nza, al quotidiano. E quella di Castegnato una quotidianit che fa vivere bene, lo si percepisce sub ito. Poi magari, un giorno, capiremo anche che una manciata di botteghe (il piccolo commercio di pros simit, insomma) per il nostro hinterland tuttaltr o che un handicap.

anDRea CoMaSChI (agenzIa vIaggI PRoSSIMa MeTa) via Franchi

A Castegnato le persone non sono per nulla diffidenti

Andrea Comaschi

Il paese anTI-crIsI

casTeGnaTo
di aleSSanDRa TonIzzo

Qual la vostra peculiarit? Oltre a vendere i classici pacchetti dei tour operator, li confezioniamo noi stessi, organizzando gruppi particolari. Puntiamo su viaggi mai banali, durante i quali un titolare dellagenzia sempre presente in accompagnamento: nessuno lasciato a se stesso. Siamo in tre agenzie, questa, con quelle di Castelmella e Isorella, una delle filiali. Esiste un trend castegnatese in tema viaggi? Vanno in egual misura i soggiorni

mare come le mete pi importanti, fatte su misura. Lavora anche con la componente straniera? S, soprattutto per la biglietteria ferroviaria, navale, aerea e per le assicurazioni mediche. Serviamo anche le aziende, con il business travel. I viaggi e la crisi: si conciliano? Ci sono meno prenotazioni, certo, ma il vero viaggiatore non si ferma, e non usa il fai-da-te su internet. Castegnato, per lei, un paese Molto vissuto dalle persone, che non sono per nulla diffidenti. uMBeRTo SInIgallIa (PaSTICCeRIa) via Franchi

to, preparato secondo unantica ricetta. Cos cambiato, nel tempo, il paese? Si sente molto linfluenza della citt: la gente sembra meno radicata al paese rispetto a un tempo. Un pregio e un difetto di Castegnato. Lubicazione del paese un pregio, insieme alle relazioni di buon vicinato. I difetti sono quelli della crisi che stiamo vivendo tutti. IlaRIa MaFeSSonI (le FoTo DI PIeR) via marconi

Per me la vicinanza alla citt un vantaggio


Avete aperto da poco. Da un anno e mezzo. I miei genitori fanno questo mestiere da 20 anni, siamo venuti qui perch mancava questo servizio in paese. Come vi ha accolto Castegnato? Bene, assolutamente. Abbiamo gi un buon riscontro. Con cosa lavorate maggiormente? La stampa delle foto, anche se minore rispetto ai tempi dei rullini resiste. Poi c unampia gamma di gadget stampati: cuscini, grembiuli Ora, sotto Natale, c il boom. I servizi fotografici per cerimonia sono in calo? Ne facciamo tantissimi, soprattutto nellaltro negozio. Abita a Rodengo, ma che idea si fatta di Castegnato? un paese molto unito, fanno molte iniziative. La vicinanza alla citt un punto forte o debole? Per me un vantaggio.

Si sente molto linfluenza della citt: la gente meno radicata al paese


La sua unattivit storica? Fondata da mio padre nel 61, questa pasticceria ha superato i cinquantanni. Il Comune ci ha anche premiato con una targa. Quali prodotti vi contraddistinguono? I dolci lievitati, come colombe e panettoni. Poi il biscotto con la farina di Castegna-

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astegnato, un anno dopo. Il paese franciacortino a soli otto chilometri dalla citt, residenza di circa 8mila anime ci accoglie in veste autunnale, covando promesse per una nuova stagione. Anche se, qui, i regali di Natale sono arrivati in anticipo. In tempi di gravi difficolt economiche, lo sforzo di Castegnato di creare opportunit solidali iniziato due anni fa, e prosegue tuttora: Uscire insieme dalla crisi, infatti, un progetto nato in collaborazione tra parrocchia e

comune che cerca di alleviare chi non arriva a fine mese. Dopo lo Sportello affitto, un contributo ad integrazione del canone di locazione, e lasilo nido scontato, iniziativa sperimentale per la conciliazione di lavoro e famiglia, Castegnato torna ad offrire un centro dascolto e la dispensa alimentare ai propri concittadini. Laria che tira, in paese, conferma la sicurezza di avere unancora di emergenza. Lo si nota anche nel commercio: se c qualcuno che abbassa le saracinesche subito gli subentra unaltra attivit. I castegnatesi sanno che non ci si perde mai danimo.

Umberto Sinigallia

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in evidenza

MaRIa MoSCaRDI (FIoReRIa SanToRIello) via marconi

Bisognerebbe creare delle soluzioni per i disabili


Quali sono i gusti dei castegnatesi in tema di fiori? Le composizioni di fiori freschi, soprattutto per regalo. C chi punta allestetica, chi al significato. Qual la moda floreale odierna? La rosa immortale, ma quando fa cal-

gluTen FRee eXPo

Il PRIMo PaDIglIone euRoPeo DeDICaTo aI PRoDoTTI Senza gluTIne

S
do i fiori di campo vanno molto: cose fresche, naturali, poco costruite. Secondo lei gli stranieri sono ben integrati in paese? Per me s. Forse siamo meno integrati noi verso di loro. Castegnato in un aggettivo. Un paese di periferia. Siamo grandi, ma ci mancano tante cose. Fosse sindaco per un giorno? Creerei delle soluzioni per i disabili, che non ci sono.
ha approvato la variante al Piano di Governo del Territorio con la quale si prevede che il sito, anzich una discarica per quattro milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi, diventi un polo energetico e delle energie rinnovabili. Prevediamo che negli oltre venti ettari di Bosco Stella possano insediarsi attivit di serra e florovivaistica, impianti tecnologici, impianti alimentati da fonti rinnovabili, impianti di cogenerazione, ecc.. Le attivit terziarie insediabili devono sviluppare attivit di ricerca e sperimentazione, formazione e informazione di carattere scientifico nel campo delle energie rinnovabili. Sono ammessi infatti istituti di ricerca, centro di formazione, societ ad alto contenuto tecnologico e spin off accademici. Cosa risponde ai cittadini che riterrebbero necessario un adeguamento strutturale del paese in favore

AL BRIxIA ExPo, DAL 14 AL 17 DICEMBRE, quAttRo GIoRnI DEVEntI PER CELIACI E non
di settore commenta Mariapia Gandossi, della segreteria organizzativa della manifestazione non solo per il pubblico, ma per dare risalto a quelle aziende gi presenti da anni e con una forte esperienza nel settore food che stanno introducendo il senza glutine nei loro prodotti. Invitiamo tutte le persone, celiache e non, ad essere presenti per informarsi e scoprire cose nuove o anche per semplice curiosit. Tra i punti qualificanti di Gluten Free, la presenza degli Spedali Civili di Brescia che, nella persona del prof. Alberto Lanzini, spiegheranno che cosa significa essere celiaci, sfatando molti falsi miti; si ragioner anche sui prezzi del sistema gluten free, con un convegno rivolto a ristoratori e albergatori, tenendo lattenzione puntata su quei prodotti (italiani e non) che, come la birra, stanno scalando il mercato del senza glutine. Al Brixia Expo si stanno approntando gli ultimi accorgimenti in preparazione di questassoluta novit, per la quale sono attese dalle 15 alle 20mila persone, con un buon afflusso estero tra aziende e privati, allinterno del quale un posto speciale trova lAfrica: Kenya, Nigeria, Senegal... sono tante le ambasciate del Continente nero che si sono gi prenotate. Partner della manifestazione sono il Comune di Brescia, la Provincia di Brescia, il Sistema Sanitario Regione Lombardia, gli Spedali Civili di Brescia, lAssociazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus, la Circoscrizione Sud e il Brixia Expo. La location del Gluten Free Expo il padiglione 1 del polo espositivo Brixia Expo, in via Caprera 5: vetrina di eccellenza, perfettamente collegata con le principali arterie autostradali, a pochi km dai pi importanti aeroporti del nord Italia. Tutte le informazioni relative allevento, il programma della manifestazione e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.glutenfreeexpo.it.

Maria Moscardi

Le nostre domande a

giuseppe oRizio, sindaCo di Castegnato


L anno scorso ci parlava del progetto Franciacorta Sostenibile, elaborato insieme a Cogeme: cos stato fatto? Il monitoraggio della situazione ecologico-ambientale continua e i dati sono regolarmente pubblicati sul sito di Franciacorta Sostenibile. Dallo scorso anno abbiamo avviato un nuovo percorso per la Franciacorta: un Progetto per il Piano Strategico darea vasta per la Franciacorta, finalizzato ad una progettualit pubblico-privata per migliorare la qualit della vita dei residenti e rendere il territorio attrattivo e competitivo. Pu farci il punto sulla discarica Bosco Sella? Siamo sempre in attesa che la Regione risponda positivamente alle istanze dei comuni e dei cittadini, archiviando il progetto della discarica. Il Consiglio comunale di Castegnato

dei disabili? Rispondo che hanno ragione e che queste problematiche sono quotidianamente allattenzione dellAmministrazione perch sappiamo che ci sono ancora molte situazioni da adeguare. Ci stiamo adoperando con gradualit, spesso affrontiamo situazioni di emergenza che ci vengono segnalate, ma lintenzione di accelerare il pi possibile anche su queste problematiche.

i svolger presso il polo fieristico Brixia Expo di Brescia il primo salone europeo interamente dedicato ai prodotti e allalimentazione senza glutine, confermando la Lombardia come una delle realt pi attente a un problema nientaffatto di nicchia. Ogni anno, infatti, nascono 2.800 bambini celiaci e sono diagnosticati pi di 5.000 nuovi celiaci, mentre la spesa per alimenti senza glutine supera i 170 milioni di euro annui, cifra destinata inevitabilmente a crescere. Gluten Free Expo non si limiter ad essere unesposizione di prodotti, ma dar ampio spazio anche ai contenuti, con aree appositamente allestite che ospiteranno laboratori di cucina senza glutine gratuiti condotti dai migliori chef, Junior Lab dedicati ai pi piccoli, degustazioni guidate e una sala conferenze da 300 posti che ospiter diversi incontri sul tema condotti da esperti degli Spedali Civili di Brescia, Federfarma e Aic (Associazione italiana celiachia) Italia. Numerose, quindi, le collaborazioni che apporteranno contenuti di altissimo livello scientifico, professionale e didattico per fare del Gluten Free Expo il punto di riferimento di aziende, pubblico e operatori del settore. Vogliamo puntare ad essere una fiera

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TU & IL FISCO

LA/RUBRICA

ADDIZIONALI e COSTI INDEDUCIBILI


strozzano le imprese
La pressione fiscale strozza le imprese italiane: a confermare come il nostro Paese abbia ormai raggiunto un carico tributario record nel panorama comunitario complici aliquote elevate, addizionali e spese non deducibili unanalisi effettuata da un network professionale che coinvolge 14 studi di commercialisti e circa 200 professionisti, provenienti da tutto il territorio. Stando alle anticipazioni sulla ricerca, che verr presentata ufficialmente prossimamente, lunico Stato con un prelievo a carico dellimprenditoria superiore al nostro quello tedesco, a +6%. Forte invece il divario con Spagna, Inghilterra e Francia: rispettivamente, lutile netto di unimpresa nostrana, a parit di costi e ricavi, inferiore del 60%, del 39% e del 23%. Interessante anche lo studio sul trend della pressione fiscale in Europa: se, infatti, negli ultimi anni il dato risulta in calo nella maggior parte dei Paesi Ue, lItalia si muove in controtendenza, con un +3,4% sul Pil dal 2000 a oggi. Pi in generale, il nostro Paese si piazza al quinto posto (sul totale dei 27 membri comunitari) per incidenza delle entrate fiscali sul Pil: con il 45,2%, superiore di quasi 5 punti percentuali rispetto alla media europea (40,6%), lItalia segue a breve distanza Danimarca, Francia, Svezia e Belgio. Il primato europeo ci spetta invece di diritto, come detto, per quanto concerne lindice del total tax rate, ossia il carico tributario effettivo sulle imprese, misurato tenendo conto di ogni fattore significativo (dalle aliquote ufficiali ai costi non deducibili e alle addizionali). In base a questo dato, dunque, lItalia si attesta al 68,5%, seguita da Francia (65,7%) ed Estonia (58,6%). A determinare un simile impatto , da noi pi che altrove, lallargamento della base imponibile perch alla fine le imposte non si pagano sul reddito vero e proprio, ma anche su alcuni costi, come la telefonia, le auto aziendali, le spese di rappresentanza e gli interessi passivi. Inoltre, risulta elevato anche il prelievo sugli utili distribuiti dalle imprese, successivo allapplicazione delle imposte societarie: superato soltanto dalla Francia (70%), il nostro Paese sconta un 68%, ben lontano dai livelli tedeschi (48%), inglesi (37%) e spagnoli (26%). Le cattive notizie, per, non sono finite. Anche la tassazione sul lavoro si presenta ben al di sopra della media europea (42,6% nel 2010 contro una media Ue del 33,4%) e, ancora una volta, in controtendenza rispetto al trend comunitario, che ha visto il carico fiscale e contributivo in progressiva riduzione. Bisogna peraltro notare che, bench gi superiore alla media europea nel 1995 (37,7% contro 35,5%), il prelievo sul lavoro in Italia ha subto unaccelerazione nel corso degli anni Novanta, tanto da passare in meno di 20 anni dal decimo posto alla vetta. A pagarne le spese, ovviamente, non pu che essere la competitivit del nostro comparto imprenditoriale, gi di per s calato in una realt quella europea che, a livello mondiale, paga il carico fiscale pi elevato. Primi tra i primi, insomma, nostro malgrado. Per attirare nuovi investimenti e favorire lo sviluppo delle economie bisognerebbe ragionare su un carico impositivo pi equilibrato. I mercati ormai sono globali e, per stimolare la crescita, anche il fattore tributario diventato un elemento di competitivit rilevante del sistema Paese. Una precisazione che a volte sfugge nei nostri ragionamenti: esiste un preciso rapporto (inverso) tra Pil e carico fiscale. Questultimo cresce al decrescere del Pil quindi in una situazione di recessione come lattuale la forbice si allarga ulteriormente a causa, certamente, dellinasprimento fiscale tout court ma anche a causa dei negativi fondamentali delleconomia.

di FeRdiNANdO MAGNiNO

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Buone Feste

POLTICA & SOCIET

LA/RUBRICA

FALLIMENTI PUBBLICI e PRIVATI


Lattuale situazione di crisi economica ci impone, oltre che di ricercare nuovi e pi incisivi metodi di sviluppo, di metter mano a riforme strutturali che consentano di vincolare lutilizzo delle gi poche risorse pubbliche allottenimento di risultati certi. Si tratterebbe in sostanza, di attuare una prassi consolidata nelle aziende private, dove investimenti di risorse economiche e umane sono prima programmati, e successivamente analizzati in termini di risultati. Limpresa privata differisce da quella pubblica non solo per la provenienza delle risorse, per lo spirito dintrapresa che la anima, per il gusto della sfida nel realizzare un sogno, ma anche, e questo il punto, per il cosiddetto rischio dimpresa. Unimpresa pubblica, che utilizza risorse della collettivit, non solo non rischia alla pari di quella privata, non solo gode di benefici che spesso falsano la concorrenza, ma soprattutto pare non debba rispondere a nessuno di inefficienze, disservizi e bilanci fallimentari. La siderurgia, la chimica, lalimentare, i trasporti, ci hanno insegnato quanto il pubblico del nostro Paese riesca ad essere fallimentare al di l delle pi pessimistiche previsioni e aggiungerei della umana decenza. Ma curioso, o meglio vergognoso, il metro di valutazione con cui la societ italiana giudica limprenditore pubblico rispetto a quello privato di fronte allinsuccesso. Il primo viene nominato in altra societ di pari o maggior importanza, gratificato con una congrua buona uscita, e i debiti dellimpresa vengono ripianati, nella speranza che il successore sappia fare meglio (leggi: sia pi fortunato). Quando un imprenditore privato, invece, fallisce nel suo progetto, non solo perde tutto quello che ha, ma additato dallopinione pubblica come un fallito, gli viene preclusa una seconda possibilit e da quel momento in poi porter il marchio del suo insuccesso. Emblematica la cronaca dell ultimo anno in cui decine di piccoli imprenditori si sono tolti la vita non sopportando lidea di licenziare i loro dipendenti, e quindi di chiudere lattivit, consci che la societ moderna non concede sconti, ed pronta ad acclamare falsi miti, e al tempo stesso a giudicare senza riserve. Non quindi ora, di riconoscere il ruolo che hanno avuto e continuano ad avere milioni di imprenditori nel far crescere il paese, prima di doversi arrendere? Quei tanti eroi delleconomia che combattono

impari il giudizio sociale


ogni giorno per conquistare mercati, fino a ieri nella pi totale indifferenza di politici spesso mediocri quanto impreparati e assenti, e oggi nella freddezza dei numeri di bilancio di tecnocrati che impediscono la crescita e minano la sopravvivenza. Non quindi giunta lora di verificare come le risorse pubbliche vengono impiegate, impedendo agli incapaci di continuare a fare danni? E se proprio insistono, di farglieli fare con i loro soldi?

di eNRiCO MATTiNzOLi

graphic: giuliani francesca

Brescia - via Cipro, 58 - tel. 030.2452963 www.montinimpresa.com

Pulizie civili e industriali

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/POST-IT

/POST-IT

Pelo e
di iMMaNU
immanuel

eL
laeRoPoRTo Del DRoghIeRe
Ecco, finalmente, la soluzione del problema dellaeroporto di Montichiari: ci vuole il droghiere! Cos si definito nellintervista al Corriere della Sera Bernardo Caprotti, mister Esselunga, per intenderci, quando ha dato la sua ricetta, disarmante, nella sua semplicit. I suoi ingredienti, e cio i fondamentali del suo ragionamento, sono: dopo Monaco, Ruhr e lle de France, questa la quarta regione pi ricca dItalia; Montichiari ha zero passeggeri, ha perso 40 milioni, dice sempre il droghiere (ma forse gli sfuggito qualcosa) ma ha una pista come pochi, certificata dallEnte per lAviazione civile per i Boeing 747-8, i superjumbo; Montichiari ha unarea vincolata di 44 kmq, ci starebbe dentro il Charles De Gaulle di Parigi; Montichiari ha un bacino dutenza di 28 milioni di abitanti, che chiedono un aeroporto intercontinentale. E Malpensa? Mettiamo l i cargo e i low cost di lungo raggio, precisa il droghiere, assegnando a Linate il ruolo di city airport. Strano ma vero, le cose che mister Esselunga dice sono le stesse considerazioni che qualcuno gi formul prima che nella brughiera al confine con la Svizzera si costruisse la grande Malpensa. Ma eravamo nella prima Repubblica, e cerano cose poco trasparenti allora Ma tant, Malpensa l, vivacchia senza reali prospettive, e Montichiari ancora qui, fantasma nella Bassa. Fino a quando? A lungo, purtroppo. Dopo lubriacatura dellaccordo con Verona, quel miraggio sempre dichiarato vicino, che qualcuno ha ostinatamente e pericolosamente inseguito (avremmo comperato il 25% di una montagna di debiti), ora si insegue il miraggio del cargo. Chi dovrebbe cederlo a Montichiari? Malpensa? Appare estremamente improbabile, serve a loro. Bergamo? Forse, ma non tutto, probabilmente quello pi scomodo, rumoroso e inquinante. In ogni caso, si pu vivere di solo cargo? No, se vero che la principale fonte di guadagno di un aeroporto il parcheggio. E allora? Probabilmente bisogna cambiare, ma ci vogliono due cose: una diversa visione, e un droghiere che sappia gestirla. Abbandonando i miraggi e i cargo e riposizionando la strategia. Restituendo Montichiari ai bresciani, anzitutto, come si era saggiamente intuito con la costituzione di Abem, e dotandolo di concessione quarantennale. Aprendo poi un serrato confronto politico, a livello del prossimo primo ministro. Con quale finalit? Per decidere cosa si far, ma sul serio, del sistema aeroportuale. Perch non basta chiudere Albenga (magari allinsaputa di Scaiola) o Salerno, ma bisogna riconsiderare il sistema del trasporto aeroportuale italiano, ed anche il nodo Malpensa. Dicendo basta, con i fatti, al feedering a Monaco, Francoforte, Parigi e Londra attraverso Verona e Bergamo, con i grassi bocconi del traffico business. Altrimenti via tutto e destiniamo Montichiari alle colture ecologiche. Risparmieremo almeno lo stipendio dei poliziotti di stanza al DAnnunzio, che probabilmente, in quellaeroporto fantasma, aspettano il fantasma di Gabriele di ritorno da Vienna per sconfiggere la noia.

@dodicimesi.com

BIgIo S o BIgIo no?


La polemica, inaspettatamente, impazza. Bigio mustr cos lo chiamavano i bresciani per via dellesibizione della sua mascolinit ha finito di sonnecchiare in pace in via Rose, nel deposito dellex municipalizzata, dove era stato collocato dopo la rimozione da piazza della Vittoria, circa 70 anni fa. Perch? Perch lAmministrazione comunale di Brescia ha deliberato, la scorsa estate, la riqualificazione di piazza della Vittoria e, in questambito, anche la ricollocazione del Bigio, previa la sua ristrutturazione, per far fronte agli insulti del tempo, dintesa con la Sovrintendenza alle Belle Arti e stanziando, per questo specifico scopo, circa 150mila euro. Il Bigio non bello, non c che dire, negli scantinati di molti musei italiani giacciono cose molto pi meritevoli di esposizione di questo colosso di marmo di Carrara scolpito da Dess. Ma la polemica dilaga su due fronti. Il primo quello delle Fiamme verdi e dellAnpi, lAssociazione dei partigiani dItalia, secondo i quali il Bigio, oltre che essere brutto, rappresenterebbe, in sostanza, una riproposizione nostalgica e strumentale dellideologia fascista. Il secondo fronte quello della lista Donne per Brescia, per le quali il ritorno di Bigio rappresenterebbe la celebrazione della maschia forza. Con tutto il rispetto per gli ideali che queste Organizzazioni rappresentano e questo non

CoMMISSIone gRanDI evenTI


Sono fioccate le dimissioni nella Commissione Grandi Eventi, dopo le decisioni della Magistratura a carico dei suoi componenti, in relazione al terremoto dellAquila. impossibile prevedere i terremoti, si detto da pi parti, a discarico delle loro responsabilit. Se anche fosse del tutto vero, c comunque una bella differenza tra il prevedere e il rassicurare. Probabilmente, senza qualche rassicurazione di troppo, la conta dei morti avrebbe potuto essere diversa. In ogni caso, se non servono, cosa ci stanno a fare i membri della Commissione grandi eventi? Affidiamoci al volo degli uccelli o allinquietudine delle galline e dei cani, almeno risparmieremo sulla spesa. O no?

lavvIlIMenTo DI FoRneRo
La Ministra Elsa Fornero, contestata dai giovani industriali in Assolombarda, lo scorso 22 ottobre, uscendo ha dichiarato: sono avvilita. Soltanto? E se oltre che avvilirsi, facesse anche un piccolo esame di coscienza?

vuole essere un modo di dire, ma lespressione di un profondo e radicato convincimento la vicenda della ricollocazione del Bigio dovrebbe essere vista con occhi diversi. Del fascismo, ormai, si parla sempre meno, anche perch il tempo trascorre inesorabile, e gli stessi eredi politici ne mostrano i segni. I nostri giovani, prevedibilmente, hanno letto distrattamente qualcosa, e hanno ascoltato ancora pi distrattamente qualche racconto. Per loro, probabilmente, il Bigio sarebbe oggetto di qualche salace commento e di qualche proporzionale invidiuccia, o poco pi. Quanto alle donne,

in tempo di crisi, di disoccupazione e di famiglie da tirare avanti, resta poco tempo per il Bigio. E, se ne avessero, per uno sguardo sia pur fugace, avrebbero probabilmente solo un lampo di rammarico. Ci sarebbe una terza via, una modesta proposta. Lasciamo il Bigio a dormire dov, almeno per ora, e usiamo i 150mila euro per coprire le scale daccesso alla stazione della metropolitana. Con linverno alle porte e il gelo incombente sugli scalini, si eviterebbero cadute e fratture, soprattutto per gli anziani. Con molta gratitudine dei bresciani e con molto rispetto per il sonno del Bigio.

aPInDuSTRIa
Ha festeggiato alla grande il suo cinquantesimo anniversario lApindustria Bresciana. Grande presenza di pubblico, un dibattito di rilevante interesse, un parterre di ospiti istituzionali di primordine. Maurizio Casasco, il presidente di Apindustria Brescia e di Apindustria nazionale, visibilmente emozionato, sprizzava soddisfazione da tutti i pori, e non ha fatto nulla per nasconderlo. Anche perch ha raccolto importanti dichiarazioni di apprezzamento per il ruolo di Apindustria da alti rappresentanti del mondo istituzionale e del mondo associativo. Ma la soddisfazione era palpabile anche tra i tantissimi imprenditori presenti, che esprimevano il loro compiacimento per il passato, la vitalit del loro senso di appartenenza ad Apindustria, ed anche la loro voglia di lottare, per superare la crisi e per costruire il futuro. E questo, con i tempi che corrono, pi che una garanzia.

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DICEMBRE 12/DODICIMESI

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GRANDI ITINERARI nel MONDO


ottobre novembre dicembre CILE GRANTOUR
14 giorni

/SONDAGGIO

GALAPAGOS & ECUADOR


13 giorni

BOLIVIA GRANTOUR
14 giorni

PER MOSAICO Tour


11 giorni

INCAS & PER


15 giorni

VENEZUELA CLASSICO
11 giorni

LOS ROQUES ISLAND


14 giorni

BRASILE CLASSIC Tour


13 giorni

MADAGASCAR MOSAICO
11 giorni

ETIOPIA GRANTOUR
15 giorni

TIBET OVER MOUNTAINS


12 giorni

INDIA & NEPAL


15 giorni

NEPAL TERRA di DEI


9 giorni

ualcuno lo sta gi facendo da un pezzo, obbligato dalla crisi. Altri hanno semplicemente iniziato a ragionarci nel timore che stiano per arrivare tempi pi bui. Sta di fatto che di risparmio, nelle famiglie bresciane, si parla sempre pi spesso. Ma quali sono le cose irrinunciabili? Su quali voci, invece, si potrebbe tagliare da subito? Per rispondere a queste domande il quotidiano online Bsnews. it e 12 Mesi hanno deciso lanciare un sondaggio (che, lo ricordiamo, non ha valore scientifico). E i risultati sono senza dubbio curiosi. La maggioranza dei lettori, infatti, afferma che ridurrebbe la spesa su vacanze, ristoranti o estetista (fin qui niente di strano), ma quasi nessuno interverrebbe sulla bolletta telefonica. Un ragionamento che riguarda

www.bsnews.IT rIsparmIo sulla FIDanZaTa, ma non sul cellulare

i genitori. Ma anche i figli. Solo il 4 per cento dei ragazzi, infatti, in caso di necessit rinuncerebbe alle ricariche del cellulare. Meglio risparmiare sui vizi,

sullabbigliamento (e in questo pap e mamma sembrano essere totalmente daccordo) o addirittura sulle spese per la fidanzata.

SRI LANKA TOUR


10 giorni

GIAPPONE TOUR
9 giorni

Cosa TaglieresTi, in Caso di neCessiT, dal Tuo BilanCio familiare?


Un bresciano su cinque ridurrebbe la spesa per le vacanze, tagliandone la durata o la qualit. Ma molti tirerebbero la cinghia anche sul riscaldamento e sulla corrente (17 per cento) pur di tenere a mano qualche soldo. Anche tempo libero (cinema, ristoranti, aperitivi, 13 per cento) e benessere (palestra, parchi, estetista, creme, profumi, 12 per cento) sono voci su cui si pu risparmiare secondo le faVacanze. Riscaldamento / energia. Tempo libero (cinema, ristoranti, aperitivi). Benessere (palestra, parchi, estetista creme, profumi). Tecnologia (nuovo tv, pc). Abbigliamento. Benzina. Alimentari. Mobilio.

BIRMANIA Tour
9 giorni

THAILANDIA NORD 10 giorni VIETNAM & CAMBOGIA


14 giorni

MAYA & MESSICO


14 giorni

miglie bresciane. La salute, invece, non si tocca. E anche le bollette telefoniche non sembrano essere una voce comprimibile (solo il 2 per cento). Piuttosto, affermano i lettori di Bsnews.it, bisogna ridurre gli acquisti tecnologici (8 per cento), labbigliamento (6,5 per cento), la benzina per lauto (5 per cento) e addirittura gli alimentari (3,5 per cento). Gli indecisi sono comunque il 4,5 per cento.
Automobile. Telefonia (bollette). Prodotti per la casa. Non so.

NAMIBIA HIMBA
13 giorni

OMAN DISCOVER
10 giorni

BRESCIA
Piazza Cesare Battisti, 2 - Tel. 030.396161 Borgo Whrer - Viale Bornata, 45 - Tel. 030.360580 www.amerigoviaggi.it

e al ritorno da un nostro GRANDE ITINERARIO una cena a lume di candela al

CASTELLO MALVEZZI
Free accueil

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/SONDAGGIO

LA/RUBRICA

(Per i geniTori) su Cosa risParmieresTi in relazione a Tuo figlio?


Quando si vestono i panni dei genitori alcune priorit cambiano: il sondaggio lo evidenzia in maniera chiara. La prima voce da tagliare per far quadrare i conti cos suggerivano le risposte alla domanda precedente sono le vacanze, certo, ma non quelle dei figli. In questo caso la strada maestra per ridurre
Prodotti griffati. Mancia. Corsi (sportivi, musicali e hobbistici). Vacanze.

le uscite comprare meno prodotti griffati (lo dice quasi la met di chi ha risposto alla domanda), oppure pi semplicemente intervenire sulla paghetta settimanale (una persona su tre). Mentre per le passioni (corsi sportivi, musicali e hobbistici) si pu continuare a fare qualche sacrificio (6 per cento).
Regali. Non so.

(Per i giovani) su Cosa risParmieresTi?


I giovani non hanno le idee molto chiare sul fronte risparmio. Quasi uno su cinque, infatti, ha scelto la voce Non so rispondendo alla domanda. Tra chi ha scelto, comunque, il 20 per cento dichiara che in caso di necessit risparmierebbe soprattutto sui vizi (sigarette, gioco e via dicendo). A seguire abbigliamento, uscite con gli amici (entrambi al 14 per cento),
Videogiochi e app. Telefonia (ricariche). Prodotti di marca.

videogiochi e app (11 per cento). Ma pi di uno su dieci preferirebbe egoisticamente tagliare le spese per il fidanzatino e la fidanzatina piuttosto che rinunciare a ricariche telefoniche (4 per cento), prodotti di marca o dolciumi (2,5 per cento). La spesa davvero irrinunciabile per i giovani, comunque, unaltra: la benzina per il motorino o la macchina (1 per cento).
Dolci, gelati, merendine. Benzina (motorino o auto). Non so.

Vizi (sigarette, gratta e vinci, ecc.). Abbigliamento. Uscite (Bar, aperitivi). Spesa per fidanzato/a.

Che sTrumenTo usi Per i Tuoi risParmi?


Dopo che si risparmiato bisogna anche decidere dove custodire i propri soldi. Tra i lettori di Bsnews. it i sostenitori del conto bancario (41 per cento) superano di un soffio i tradizionalisti (o i pessimisti), che preferiscono il salvadanaio o il caro vecchio materasso (38,5 per cento). Le formule di risparmio gestito (11 per cento) e il conto postale (8,5 per cento) sembrano invece piacere davvero a pochi.

Forse qualcuno ancora non si accorto ma in corso la terza rivoluzione industriale che tocca scuole, aziende, biblioteche, ospedali, trasporti. Coinvolge ognuno di noi, a prescindere dallet, dal censo e dalla professione. Trasforma i rapporti interpersonali, quelli con le amministrazioni e persino la politica. Computer interconnessi che cambiano la societ e sconvolgono settori produttivi anche molto tradizionali. I primi beneficiari di questa rivoluzione sono stati gli americani e la loro economia che per primi hanno saputo integrarsi a questa rivoluzione copernicana del ventesimo e ventunesimo secolo. Il 50 per cento del Pil degli Stati Uniti, oggi generato da aziende che non esistevano 30 anni fa. Dal lancio poi dei primi tablet nel 2009, il vecchio ticchettio delle tastiere stato sostituito dal suono soffice delle superfici touch e gli strumenti digitali divengono sempre pi piccoli e potenti, tanto da stravolgere anche il pi tradizionale degli ambienti sociali: la scuola. Sappiamo che leducation era uno dei pallini di Steve Jobs, e in effetti la spinta di iPad nelle scuole sta dando i suoi frutti ad Apple: prima le scuole non adottavano i Mac per i costi proibitivi, ma gli iPad sono competitivi in classe grazie ai prezzi bassi. Il lancio delliPad Mini particolarmente rivolto alle scuole: con un prezzo di 249

la

TERZA

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
studenti in aula. Gli studenti sfruttano le apps di iPad per cercare sui vocabolari, per svolgere le presentazioni e per prendere appunti in classe. Se i tablet diventano disponibili fra i 200 e 300 dollari, il gioco fatto: la conquista delle scuole alla loro portata. Anche gli insegnanti pi restii alla tecnologia cedono ai tablet perch il touch-screen attira gli studenti, rendendoli pi inclini ad applicarsi in classe senza distrazioni. Leducation sta cambiando grazie al multi-touch. La diffusione di iPad nelle scuole a macchia dolio, ma anche Surface e i tablet Kindle Fire HD di Amazon si faranno largo sui banchi.

dollari, un tablet con un prezzo a portata dei budget degli istituti. Le ultime ricerche di settore confermano che il mercato tablet destinato a raddoppiare: a quota 162 miliardi di dollari entro il 2017, mentre il mercato pc ha registrato un calo dell8 per cento. Le scuole stanno dando laddio a desktop e laptop per sbarcare nel mobile. Anche Microsoft entrata in questo mercato, con Windows 8 e con il proprio Surface, un tablet con prezzo competitivo con lattuale iPad. Apple detiene il 70 per cento del mercato tablet globale, contro il 9.2% di Samsung e il 4.2% di Amazon (ma il Kindle Fire il secondo negli Usa alle spalle di iPad, con il 22% di quote di mercato). Apple, che ha una lunga storia nelleducation da sempre, sta cercando di conquistare gli insegnanti. I tablet aiutano nelle applicazioni di matematica, nella sincronizzazione dei dispositivi in aula e nel monitoraggio degli

di STeFANO ANzuiNeLLi

Conto bancario.

Salvadanaio / materasso.

Formule di risparmio gestito.

Conto postale.

2 1112

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/COSTUME E SOCIET

Riduzioni fino al 50%


dal 24.11 al 24.12 Domenica aperto 15.30 - 19.30
5 Preview Alessandrini Alysi Ayalabar Chie Mihara Dekker Department 5 Diadora Fabiana Filippi Fendi Accessori Philippe Model Franklin & Marshall Fred Perry Geospirit Gotha Grifoni Denim Guglielminotti Milano Jacob Cohn Jfour Jucca Kangra Kejo London Ink Manila Grace Marinella Profumi Missoni Monocrom My t-shirt Orciani Paolo Pecora Paoloni Peuterey Philosophy di Alberta Ferretti Red Valentino Reign Roberto Del Carlo Roy Rogers S.W.O.R.D. Santoni Siviglia Sportmax Code Stuart Weitzman Sundek Tagliatore True N.Y. UGG Australia Vintage

la TraDIZIone
accanto al presepio, la pi sentita delle usanze, anche lalbero entrato a pieno titolo tra le tradizioni natalizie dei bresciani. Per i pi piccini, Santa lucia resta la preferita.
a crisi economica, questanno forse pi degli ultimi anni, influenzer anche il budget di spesa che gli italiani destineranno ai regali di Natale. Tuttavia c da prevedere che le famiglie non rinunceranno a fare regali ad amici e parenti magari utili e poco costosi , ma soprattutto a far recapitare ai pi piccoli i doni tanto attesi. Per molti il periodo delle feste ancora un momento di calore familiare, di relazione e di tradizioni che si rinnovano ogni anno. E proprio ad alcune di queste tradizioni delle quali vogliamo ripercorrere la storia affidato il compito di ricreare latmosfera natalizia. Albero di Natale o presepio, Babbo Natale o Santa Lucia? Da dove provengono questi simboli del Natale e quali sono le tradizioni che i bresciani sentono maggiormente nel periodo natalizio? Qual la festa che i bambini della nostra citt e provincia

a naTale VInce

di RaFFaella BonDIo

Via A.De Gasperi, 45 - Cazzago

S/M (BS) - 030 725288

aspettano con maggior trepidazione? Il simbolo del Natale che ha una tradizione pi antica in Italia e nei nostri paesi il presepio, a questo poi si affiancato lalbero di Natale verso gli anni 60 e 70. Ma questa rappresentazione della Sacra Famiglia nella notte della nascita di Ges da dove proviene? Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Nativit. Nei loro brani c gi tutta la sacra rappresentazione che, a partire dal Medioevo, prender il nome latino di praesepium, ovvero recinto chiuso, mangiatoia. La rappresentazione di questo evento aiuta i primi cristiani a rendere umano e vicino a loro un fatto straordinario. Nel tempo il presepio si arricchisce di elementi che si caricano di significati allegorici: il bue e lasino, aggiunti da Origene, interprete delle profezie di Abacuc e Isaia, divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi, il cui numero di tre stato fissato da S. Leone Magno, simboleggiano

le tre et delluomo: giovent, maturit e vecchiaia e delle tre razze in cui si divide lumanit: la semita, la giapetica e la camita secondo il racconto biblico. Anche i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Ges e alla sua regalit: lincenso, per la sua divinit, la mirra, per il suo essere uomo, loro perch dono riservato ai re; gli angeli sono segno di creature superiori; i pastori divengono il simbolo dellumanit da redimere. A partire dal IV secolo la Nativit diviene uno dei temi dominanti dellarte religiosa che dar vita ad opere di spicco. Il presepio come lo vediamo realizzare ancor oggi ha origine, secondo la tradizione, dal desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme, con personaggi reali, pastori, contadini, frati e nobili tutti coinvolti nella rievocazione che ebbe luogo a Greccio la notte di Natale del 1223; episodio poi magistralmente

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/COSTUME E SOCIET
dipinto da Giotto nellaffresco della Basilica Superiore di Assisi. Primo esempio di presepe inanimato, a noi pervenuto, invece quello che Arnolfo di Cambio scolpir nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano le statue residue nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore in Roma. Oggi, dopo laffievolirsi della tradizione negli anni 60 e 70 con lintroduzione dellalbero, il presepe tornato a fiorire grazie allimpegno di religiosi e privati che hanno riportato nelle case e nelle piazze dItalia la Nativit e tutti i personaggi della simbologia cristiana del presepe. La tradizione dellalbero di Natale, per molto tempo, rimase tipica delle regioni a nord del Reno. Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire alla sua diffusione. A Vienna lalbero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, e in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orlans. Anche lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe contribu alla diffusione dellalbero di Natale: pur non essendo troppo religioso, amava moltissimo quella tradizione e nella sua opera pi famosa, I dolori del giovane Werther, fece una descrizione dellalbero natalizio destinata a restare indelebile nella grande letteratura. Quando la Regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno nel salone del Quirinale, la cerimonia dellalbero di Natale divenne popolare anche in Italia. Il simbolismo dellalbero di Natale si affianca a quello del presepio; labete come pianta immortale, che si innalza tra cielo e terra. Quale albero cosmico e ponte fra cielo e terra, Ges nasce per offrire al mondo intero la sua luce e i suoi doni. Non a caso ai rami dellalbero sempreverde si appendono luci colorate che rappresentano sia la nascita di Cristo, nuovo sole, sia la luce che Lui dispensa allumanit intera. Sotto lalbero di Natale la tradizione vuole che nella notte tra il 24 e il 25 dicembre Babbo Natale passi a lasciare dei doni. Babbo Natale, presente in molte culture, un vecchio con la barba bianca che deriva

dalla figura storica di san Nicola di Bari, ma nella sua forma moderna si diffuso a partire dal XIX secolo negli Stati Uniti. Nel bresciano la tradizione pi viva per quella di S. Lucia, la Santa originaria di Siracusa che, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, scende dal cielo con il suo carretto trascinato da un asino alato per portare i doni a tutti i bambini che durante lanno sono stati bravi. Tra grandi e piccini questa la notte pi attesa nei paesi del bresciano. Gi da inizio noMichela 27 anni

vembre entrando nei negozi di giocattoli, nei supermercati o nelle librerie si trovano bambini pieni di entusiasmo e indaffarati a scegliere i doni da scrivere nella letterina alla Santa. Tra albero e presepio invece una bella sfida, ormai anche lalbero entrato a pieno tra le tradizioni natalizie dei bresciani. Certo il presepio visto come pi tradizionale e con un significato pi profondo, ma anche lalbero, soprattutto allesterno, molto apprezzato.
li portava S. Lucia, ma prima andavo nel negozio a vederli e a sceglierli e le scrivevo la letterina. Babbo Natale lasciava soprattutto vestiti e cose utili, mentre la Befana gli oggetti per la scuola. Matteo: S. Lucia. Anchio prima andavo a vedere i giocattoli nei negozi e poi scrivevo la letterina. Albero di Natale o presepe? Albero allesterno e presepe allinterno della casa.

Cosa allestite per Natale? Siamo pi legati alla tradizione dellalbero. Ad anni alterni e quando lorganizzazione familiare lo consente costruiamo il presepe: rigorosamente diverso ogni anno nella disposizione di capanna, paesaggio e posizione delle statuine. Nella vostra casa arrivava Babbo Natale o Santa Lucia? Quando ero piccola si aspettava Santa Lucia. Ora che sono grande arrivano sia Santa Lucia che Babbo Natale.

Riccardo, 23 anni

Tiziana, 30 anni

Quando era piccola i regali arrivavano il 13 o il 25 dicembre? Nella notte di Santa Lucia, tra il 12 e il 13 dicembre, e questo vale anche oggi per il mio bimbo. A casa fate lalbero o il presepe? Quando ero piccola si faceva il presepe, nella mia nuova famiglia li facciamo entrambi.

Chi festeggia: Babbo Natale o Santa Lucia? A casa passa Babbo Natale, per la mia famiglia non originaria del bresciano. Fa lalbero di Natale o il presepe? Facciamo lalbero per questione di spazio, ma a me piace molto il presepe.

Francesca 29 anni

laura e Matteo, 27 e 30 anni

Babbo Natale o Santa Lucia? Laura: Quando ero piccola i giochi

A Natale, chi portava i regali nella sua casa? Santa Lucia quando ero piccola portava le caramelle e i dolci, ma i regali li portava Babbo Natale.

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/wHAT S UP?

/wHAT S UP?
Ci teniamo la frenesia del criceto, dunque, ma allentiamo lo stress grazie a carta e penna. Proprio cos. Nate in seno alla Nasa, le checkists sono, appunto, delle liste che contengono comandi in sequenza, da spuntare di volta in volta postesecuzione; il senso sarebbe quello di limitare gli errori, controllando passo passo il proprio operato, ed per questo che, da poco, sono entrate a far parte anche del campo medico. Il merito tutto di Atul Gawande, chirurgo dorigini indiane che, grazie alla sua personale checklist, ha ridotto di oltre un terzo le morti e le complicazioni post-operatorie. Lintuizione, invece, gli venuta dopo, e gli fruttata il libro Cheklist. Come fare andare meglio le cose, ove la soluzione dello scrivi e spunta applicata ad ogni ambito del quotidiano (dopotutto, quanti chirurghi o astronauti ci sono al mondo?), dalla gravidanza, alla crociera, alla dieta. Siete curiosi? Lalternativa al libro un sito, cheklists.com, dove trovate liste precompilate per qualsiasi settore.

un, due, Tre


di aleSSanDRa TonIzzo

CheCk lisT!
gioCare a sPunTar lisTe, Per azzerare lo sTress
orriamo, corriamo, corriamo ma dove andiamo? Il mito dellefficienza ci ha contagiati tutti, siamo diventati dei three minutes men (definizione psicologica che attesta limpazienza dilagante: dopo soli tre minuti dattesa, infatti, scatta la belva che in noi), e ne andiamo anche fieri. Essere delle schegge impazzite del sistema ci fa sentire integrati, utili, sebbene il nonsense della maggioranza di queste azioni-mordie-fuggi sia palese: ottimo, infatti, organizzarsi per evitare code e intasamenti, avvalendosi di pratiche automazioni, ma per tutto il resto? Manicure-lampo, spesa-flash, pranzo-thake away: ogni servizio, se offerto di corsa, pi allettante, rassicurante, perch cos ci mettiamo poco a fare tutto.

Sbrigare ogni cosa velocemente, e magari in maniera multitasking, quindi dobbligo. Poco male se, alla fine, il risultato una schifezza, e noi ci riduciamo come dei poveri schizzati che, a stare con le mani in mano, impazziscono (si chiama ansia da produzione, e non una bella cosa). Che non siamo concepiti per vivere in questo modo ce lo dice il nostro corpo appena pu, sia sul lato fisico (una colite spastica qui, unemicrania l) che psicologico (vacanze iperattive con lexotan in valigia, dimenticanze croniche). Lideale per salvarci da questa follia dilagante denominiamola frenesia del criceto: siamo tutti dei piccoli roditori che girano a vuoto! sarebbe, ovviamente, disintossicarci dalle cattive abitudini, e ricominciare a vivere slow. Ma capiamo che, oggi, per il 90 per cento della popolazione la stessa che, leggendo ora, ci sta ridendo in faccia unutopia. Allora, curando i sintomi senza debellare il male, per cos dire, viene in nostro aiuto la cheklist.

La cheklist sgombra il campo dalle futilit, dice Gawande, e tutte le brave casalinghe gli fanno locchiolino (sfidiamo chiunque abbia famiglia, infatti, a fare la spesa settimanale senza uno straccio di lista). Perch noi donne lo confermano studiosi e psicoterapeuti siamo da sempre pi metodiche e meno dispersive, checch se ne dica. La lista per, spiegano i comportamentisti, dovrebbe essere valida solo in situazioni demergenza e se la mia vita tutta unemergenza?, potrebbe chiedersi la Sarah Jessica Parker di turno, in un remake nostrano di Come fa a far tutto? Beh, allora sei nei guai, Cinderella! perch, altrimenti, diventa una vera ossessione e, invece daiutare, incasina ulteriormente. Gi ci vediamo in pieno traffico, agenda alla mano, urlando impanicate: oddio, non ho spuntato la peperonataaa!!. Tranquille: qualcuno, impietosito, ci sbloccher dalla paralisi strappandoci di mano la nostra lista, rimettendoci sulla ruota nella quale zampettare, finalmente, in completa lobotomia.

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/qUI E L
igussago: un evenTo dediCaTo ai gioielli TrollBeads
L8 novembre, la gioielleria iGussago, primo rivenditore trollbeads premium plus in Lombardia, ha ospitato la codesigner del beads luce interiore: larchitetto bresciano Roberta Brescianini. Roberta, con Alessia Fatone, artista del vetro, ha ideato il ricercatissimo vetro luminescente che cattura le fonti di luce e le libera in condizioni di penombra e buio. I gioielli danesi trollbeads sono i primi gioielli componibili e ogni beads possiede una storia che trae ispirazione dalle favole, dalla mitologia, dallastrologia ma anche dalle varie culture e permette di raccontare la storia di ciascuno. Levento ha scatenato le numerose appassionate trollbeads che hanno condiviso lamore per larte e i gioielli con i fratelli Agnese, Laura e Paolo Gussago.

/qUI E L
CanTon momBello aPre al PuBBliCo Per un ConCerTo
A ottobre il carcere cittadino ha aperto per la prima volta i cancelli alla popolazione, per far conoscere la difficile realt del carcere, i problemi della struttura e le attivit delle associazioni che lavorano coi detenuti. Il pretesto stato un concerto pensato e proposto dallavvocato e musicista Flaminio Valseriati che in carcere insegna musica. Lobiettivo era quello di sensibilizzare i cittadini al tema scomodo del nostro carcere, una delle strutture pi alienanti per i carcerati, e far conoscere la storia e gli sforzi quotidiani di recupero. Lincontro stato anche occasione per raccogliere fondi per far fronte alle esigenze di prima necessit dei 500 detenuti. A causa dei tagli mancano infatti spesso prodotti di base come saponi, detersivi, e piatti.

QUI & l
fosCo maraini, fra Parole e avvenTure
In occasione del centenario della nascita di Fosco Maraini, etnologo, orientalista, fotografo, scrittore e alpinista, la Commissione Culturale e la Biblioteca del Club Alpino Italiano di Brescia hanno organizzato una serata di testimonianze attraverso le voci di amici e lettori che dalla sua amicizia e dai suoi scritti hanno tratto ispirazione e spinta per la propria formazione culturale. In tale occasione stato presentato il volume Dren Giong, scritto da Maraini nel 1939, diario della sua prima visita in Sikkim. Un libro da anni introvabile e ora riedito dalla Casa Editrice Corbaccio, con laggiunta di numerosi contributi della moglie Mieko Namiki e dagli amici Roberto Mantovani e Claudio Cardelli.

essere BamBino: serve anCora laiuTo di TuTTi


Anche questanno, sabato 19 e domenica 20 novembre, stato organizzato il Mercato Vintage a favore di Essere Bambino presso Area Docks, a Brescia. Sono stati venduti abiti, giacche, palt, accessori uomo e donna, nuovi o in ottime condizioni. Cerano anche vini pregiati, liquori, panettoni, dolciumi, oggetti per la casa, giocattoli. Il ricavato andato interamente allAssociazione che offre assistenza medica, psicologica, sociale ed educativa ai bambini malati e alla sua famiglia. Essere Bambino opera presso la Clinica Pediatrica dellOspedale Civile di Brescia.

a cura di RolanDo

gIaMBellI

uniCef CeleBra la giornaTa dei diriTTi dei BamBini


In occasione della giornata nazionale dellinfanzia, Il Comitato Provinciale Unicef Brescia ha lanciato la nuova campagna Io come Tu - Tutti uguali davanti alla vita, tutti uguali di fronte alle leggi e ha consegnato la cittadinanza ordinaria simbolica a 31 bambini stranieri delle scuole bresciane, alla presenza di 400 bambini di scuole della citt e della provincia. Quasi un milione di minorenni di origine straniera vive in Italia; pi di 500mila sono nati nel nostro paese. Per questo, Unicef Italia ha deciso di richiamare lattenzione sulluguaglianza dei diritti di tutti i minorenni e la non discriminazione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che vivono in Italia, ha dichiarato il presidente dellUnicef Italia Giacomo Guerrera.

Premio PasTori 2012


Una sorta di Oscar dellagricoltura e delleccellenza agroalimentare, giunto questanno alla sua ottava edizione, levento organizzato dalla Fondazione Iar, che ha assegnato tre medaglie doro a tre professionisti che si sono distinti nel corso dellanno. Per la categoria Formazione in agricoltura ha vinto Carlo Cossandi, che, come direttore della Coldiretti, ha creato il coordinamento dei movimenti giovanili; per Produzione, trasformazione, valorizzazione in agricoltura andato allazienda agricola Rigali per lattivit di valorizzazione dei cereali minori in montagna; infine, un ex alunno della Bonsignori, Damiano Zamboni, si aggiudicato il premio Percorsi didattici in agricoltura.

Chiesa di sanTa maria della CariT: a feBBraio linaugurazione


A due anni dallinizio dei lavori di restauro della Chiesa, la Fondazione Cab annuncia lultima fase del restauro e fissa per il prossimo febbraio linaugurazione ufficiale di questo mirabile gioiello architettonico e scrigno di opere darte di grande pregio, che senza impegnativi interventi strutturali e di recupero sarebbe stato destinato al crollo. Levento vedr il coinvolgimento della citt che anche in questa occasione ha partecipato con generosit ai lavori di restauro. Grazie al contributo dei molti benefattori bresciani, ai due milioni di euro messi a disposizione per il restauro dalla Fondazione Cab ha detto il presidente della Fondazione Cab Alberto Folonari si sono aggiunti altri 400mila euro, che hanno consentito di far fronte ad alcuni interventi inizialmente non preventivati.

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/SPORT

Qpm san beneDeTTo


la passIone Del pallone
una gara di campionato della squadra del quartiere Primo Maggio.
di BRuno FoRza

Foto Diego Mondini

un campetto cittadino dove da sedici anni il pallone non smette mai di rotolare. Si trova nel cuore del quartiere Primo Maggio zona della citt dedicata alla celebre festa dei lavoratori e allombra del campanile delloratorio di San Benedetto, il principale esponente del motto ora et labora. Un quadro perfetto in cui, a modo loro, si sono inseriti i ragazzi della zona. Nel 1996 decisero di rimboccarsi le maniche nel nome della loro passione pi grande: il calcio. Con il sostegno dei genitori diedero vita al Qpm San Benedetto, fondando una squadretta a 7 con un nobile scopo: coltivare amicizie. Oggi

il Qpm quasi maggiorenne e quegli adolescenti, divenuti uomini, gli sono rimasti fedeli, portando avanti limpegno per una causa che, nel corso del tempo, ha coinvolto nuove formazioni giovanili e atleti provenienti anche da altre realt. Nellalbum dei ricordi ci sono mille battaglie e altrettante esperienze di spicco vissute in citt, in provincia e perfino oltreconfine, con la partecipazione a tornei nazionali. La dimensione e il senso del Qpm style, tuttavia, non cambiano: allenamenti, partite, spiedo di inizio anno, aperitivi post partita e tanta, tantissima passione, la stessa di tante formazioni che ogni estate cercano qualche sponsor, fanno i conti per allestire una rosa competitiva e si sbizzarriscono ad inventare loghi, disegnare maglie ed ag-

giungere un tassello in pi a un mosaico povero ma allo stesso tempo ricchissimo. Il quartiere ricambia appoggiando moralmente la squadra, con gruppetti di amici e tifosi assiepati al di l delle reti di recinzione. Li abbiamo notati nel corso di una gara di campionato vinta in bello stile da Lazzaroni e compagni, reduci da un momento difficile dopo il salto di categoria. la PaRTITa Nemmeno il tempo di sistemarsi sulle tribune inesistenti del San Benedetto Stadium, che il Qpm gi in vantaggio. Corner di Martinengo e incornata vincente di capitan Lazzaroni, che sblocca il match. La squadra di mister Fausti un orologio svizzero e timbra il car-

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/SPORT
tellino ogni due minuti: 3 gran tiro di Storer e raddoppio; 5 numero e tocco di punta di Botturi per il tris; 7 destro di prima intenzione di Adamo e poker. I rivali dellImperia Rezzato, fanalino di coda del girone, barcollano, ma non mollano, e Adamo li mette al tappeto al 15 con un bel tocco di esterno: 5-0. Il pubblico in visibilio Sembriamo il Barcellona. Tuttaltro clima sulla panchina avversaria: Oh?! Sveglimess fra!. Minaccioso il tecnico rezzatese: Ragazzi devo entrare io?. Il solo pensiero una fitta al cuore dei biancobl. Il portiere, comprensibilmente, sviene su un passaggio di Lazzaroni che vale il 6-0. Lestremo difensore di riserva, sconsolato, si dispera appoggiato alla rete di recinzione e un magnanimo osservatore baffuto lo rincuora: Bisogna cambiare portiere. Il ragazzo replica lapidario: Fosse appena lui. Nella ripresa dopo il 7-0 firmato Storer gli ospiti rialzano la testa e impagnano Bonotti prima di sbloccarsi al 10 su rigore. Adamo, per, non ha finito le cartucce e manda i suoi sullottovolante con un destro a giro. Nel finale lImperia Rezzato rende meno pesante il passivo andando a segno tre volte, ma l8-4 finale fa sorridere solo il Qpm.

il veTerano Claudio maRtinengo


Quando nato il Qpm? Nel 1996 dalla voglia di un gruppo di amici di giocare a calcio e divertirsi insieme, grazie anche allaiuto di qualche genitore tuttora presente in societ e nel seguire la squadra. Scopo del progetto? Divertirsi e fare nuove amicizie. I risultati venivano al secondo posto, e i primi anni sono stati di vacche magre. Lamicizia conta pi della vittoria. Siamo amici prima, compagni di squadra poi. La squadra ha un legame forte con il quartiere? S. Soprattutto allinizio dellavventura tutti i componenti della squadra abitavano al Primo Maggio e si frequentava loratorio al di l di allenamenti e le partite. Nel corso degli anni vi siete dedicati anche numerose iniziative. Abbiamo organizzato tornei estivi per tutte le categorie presenti nel gruppo sportivo. Crediamo siano eventi importanti dal punto di vista ludico-sportivo, ma rappresentano anche una fonte di sostentamento vitale per una societ. Nonostante le spese riusciamo a fare anche beneficenza. Come? Le multe comminate ai nostri giocatori nel corso della stagione vengono investite per lacquisto dei biglietti della lotteria a favore dellAIL. Negli ultimi due anni avete esteso i vostri confini fuori provincia. Abbiamo partecipato a due edizioni del torneo nazionale di Cervia. Esperienze importanti soprattutto per far crescere il gruppo. Qual il pi bel risultato che avete ottenuto? La vittoria del campionato Open 2009/2010 del Csi, seguita da un primato a pari merito e dallaccesso ai playoff per lElite. Fino a un mese prima dellinizio del campionato non sapevamo se saremmo riusciti a costruire una squadra per affrontare il campionato, e la vittoria finale stata una vera soddisfazione. Fino a quando esister questa squadra? Finch riusciremo a giocare faremo

di tutto per far s che esista questa squadra. Quando non ce la faremo pi daremo comunque il nostro contributo per portare avanti il Qpm. Qual il suo ricordo pi bello di questa esperienza? La mia prima gara: Qpm - Serafica S.Carlo. Sconfitta per 1-6, ma che emozione giocare per la prima volta al fianco dei miei amici.

la rosa del QPm


Emanuele Bonotti, 24 anni, studente Andrea Pedrinelli, 28 anni, operaio Mauro Perfetti, 30 anni, geometra Luca Montanavelli, 36 anni, ingegnere Andrea Lazzaroni, 30 anni, rappresentante Francesco Messali, 26 anni, ingegnere Marco Storer, 24 anni, disoccupato Fabio Franzoni, 28 anni, impiegato Simone Gazzaretti, 25 anni, operaio Dario Vespa, 31 anni, impiegato Andrea Rossini, 28 anni, operaio Davide Colombo, 24 anni, studente Paolo Adamo, 23 anni, disoccupato Claudio Martinengo, 28 anni, operaio Chato Berardi, 27 anni, impiegato Mauro Botturi, 23 anni, geometra Stefano Fausti, 27 anni, geometra allenatore Pierluigi Fausti, 56 anni, impiegato

Il capitano, Andrea Lazzaroni

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Foto Diego Mondini

Foto Diego Mondini

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LA/RUBRICA

GENtILE FArmACIStA...
di FRanCeSCo RaSTRellI
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli@dodicimesi.com

IL FArmACIStARISPONDE
D// Ho sentito parlare del progetto M.U.R. nelle farmacie della nostra provincia, ma non ho capito di cosa si tratta? Grazie, Diletta. R// Cara Diletta, la sigla M.U.R. sta per Medicine Use Review ed un progetto pilota che ha come obiettivo quello di educare il cittadino sul corretto uso dei farmaci, e in particolare, sulladerenza terapeutica. Grazie ad un efficace sistema di informazioni tra medico, farmacista e paziente si pu contribuire a migliorare lassistenza ai pazienti in termini di riduzione delle riacutizzazioni, del ricorso a prestazioni medico-sanitarie e di ricoveri, minimizzando di conseguenza gli sprechi che inevitabilmente si producono quando i farmaci vengono usati male. La provincia di Brescia, insieme a Treviso, Pistoia e Torino per prima ha realizzato questo importante progetto delle farmacie, a favore dei pazienti. D// Essendo mio padre diabetico ho maggiori possibilit di sviluppare questa patologia? Grazie, Alberto. R// Caro Alberto, avere familiari con questa patologia uno tra i fattori di rischio pi comuni insieme ad et avanzata, pressione alta, stile di vita sedentario, sovrappeso, comportamento alimentare sregolato e, per le donne, aver avuto diabete in gravidanza o aver partorito un neonato del peso di oltre 4 kg. La glicemia alta non d n dolori, n disturbi, tuttavia se non controllata, nel tempo, danneggia irrimediabilmente reni, occhi, arterie, nervi e cuore, ecco perch risulta fondamentale la prevenzione attraverso quattro semplici azioni: misurazione della glicemia o ancora meglio dellemoglobina glicata (eseguibile anche in farmacia), riduzione del peso corporeo, unalimentazione sana e attivit fisica. D// Tra tutte le informazioni che trovo sulletichetta dei prodotti cosmetici, quali sono quelle pi importanti? R// Letichetta e limballaggio dei prodotti cosmetici devono necessariamente riportare alcune informazioni indispensabili alla commercializzazione dei prodotti e fornire elementi circa la qualit delle formulazioni, tra cui: nome o ragione sociale del responsabile allimmissione in commercio, contenuto al momento del confezionamento, precauzioni particolari dimpiego e conservazione, numero di lotto e funzione del prodotto. Gli ingredienti devono essere riportati in ordine decrescente di peso, ad eccezione di quelli presenti in concentrazione inferiore all1% che possono essere indicati in ordine sparso dopo quelli presenti in concentrazione superiore all1%. Infine va indicata anche la denominazione comune degli ingredienti contenuti nel glossario (codificata in Europa come nomenclatura Inci).

SALUtE

uIlIBRaTa Una corretta alime ntazione rappre senta un importa fattore per otte nte nere ottimi risult ati in qualsiasi am della medicina e bito quindi anche ne llambito della medicina estetic a. Accanto allut ilizzo di integrato alimentari fond ri amentale seguire una dieta equilibrata e dis intossicante. Un alimentazione co presuppone un rretta equilibrio tra ne cessit energetic dellorganismo e he apporto calorico dei pasti, un giu equilibrio tra i pr sto incipi attivi assu nti (carboidrati, proteine e grassi) e una corretta as sociazione degli alimenti durante un pasto. impo rtante anche aumentare le pr oteine vegetali a scapito di quelle animali, ridurre i grassi animali, sostituire i cereali raffinati con quell i integrali, elimina re cibi con addit utilizzare sale ma ivi e rino.

pILLoLE dI

alIMenTazIone eq

FeRMenTI laTT

sbilanciata, ali, alimentazione minare Problemi intestin s, possono deter maci e stres assunzione di far i benefici presenti dei microrganism rrea, un impoverimento pu provocare dia te nellintestino. Ci naturalmen le, meteorismo, na tensione addomi si stipsi, flatulenza, ezioni. In questi ca esposizione alle inf maggiore tici probiotici mere fermenti lat i) opportuno assu Frutto-oligisaccarid a eri, Lattobacilli e (Bifidobatt e la flora batteric li per riequilibrar ecifici e molto uti i sintomi. sp ne de do cos la risoluzio intestinale, favoren

ICI PRoBIoTICI

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/SALUTE & BENESSERE

ChIRuRgIa IMPlanTaRe PeR la SaluTe Della BoCCa

Il sito Internet dei negozi e attivit del Centro di Brescia

iL dottoR SaveRio feRRaRi PaRabita adotta NegLi StUdi di bReScia e beRgaMo UNa tecNica che coNSeNte aL PazieNte di SoStitUiRe iL deNte o i deNti MaNcaNti iMMediataMeNte doPo LiNteRveNto di iMPLaNtoLogia.

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a cura e il mantenimento della salute del cavo orale un percorso che inizia in giovane et e accompagna nel tempo le persone. Ed ogni persona diversa da unaltra. Per questo, anche in odontoiatria come in medicina, lattenzione al singolo paziente la pre condizione affinch si sia sempre in grado di offrire la diagnosi ottimale. Un risultato che si pu ottenere attraverso una formazione costante e continua. Da oltre ventanni stata questa limpostazione che il dottor Saverio Ferrari Parabita ha voluto per i suoi collaboratori e gli operatori che compongono lo staff degli studi dentistici di Brescia e Bergamo. Una scelta che si concretizzata nella possibilit di offrire ai pazienti una vasta gamma di prestazioni ad elevata specializzazione come la chirurgia implantare a carico immediato, quella cio che consente al paziente di uscire dallo studio dentistico dopo lintervento potendo gi masticare e sorridere. Negli anni, le tecniche e i materiali utilizzati dai dentisti si sono profondamente evoluti e oggi chiara lesigenza, da parte dellodontoiatra, di avere a disposizione dei prodotti semplici, affidabili, sicuri cos come dei protocolli chirurgici poco invasivi come quelli utilizzati nei nostri studi, precisa il dottor Parabita. Tanti sono i vantaggi per i pazienti. Dal momento che latto chirurgico poco invasivo, il paziente ha un confort maggiore. La fase post-intervento pi breve rispetto al passato e in questo contesto si ampliano le possibilit di utilizzare la chirurgia implantare a carico immediato anche su persone di salute cagionevole. Una tecnica che la ricerca clinica applicata e tutta la bibliografia riconosciuta indicano con una percentuale di successo molto elevata. La semplicit dellintervento e il minimo rischio chirurgico precisa Parabita

ci consentono di operare anche pazienti con patologie come diabete, nefropatie o malattie cardio-vascolari. Vi sono degli effetti collaterali, ad esempio, nel post-intervento? No, perch la semplicit il valore aggiunto di questa metodica. Non abbiamo casi di gonfiore e/o sofferenza, anche in situazioni estremamente complesse. una tecnica costosa? Lutilizzo degli impianti di ultima generazione abbrevia i tempi di attivit sul paziente, inoltre precisa Parabita non abbiamo componenti specifici per la realizzazione della protesi. Tutto ci determina una minore esposizione economica da parte del paziente per affrontare lintervento. Quali materiali si utilizzano in questo tipo di interventi ? Innanzi tutto bisogna dire che si tratta di dispositivi medici che rispondono alle normative di sicurezza vigenti. Quelli emergenti sono in titanio, metallo riconosciuto come il pi biologico. Quanto tempo passa fra lintervento e la protesi? Con i protocolli utilizzati nei miei studi di Brescia e Bergamo conclude il dottor Parabita la protesi provvisoria viene fissata nella bocca del paziente immediatamente dopo aver inserito limpianto, quindi il paziente al termine della stessa seduta esce dallo studio potendo gi masticare e sorridere.

Il dottor Saverio Ferrari Parabita

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/TEMPO LIBERO

al cInema
TeD
Regia: Seth MacFarlane Cast: Mark Wahlberg, Mila Kunis, Seth MacFarlane, Giovanni Ribisi, Joel McHale genere: commedia Produzione: USA 2012 Durata: 106 minuti uscita nelle sale: 4 ottobre 2012 Trama: John Bennett un bambino solo e poco popolare tra i suoi coetanei, tanto che il suo migliore amico Ted, un orso di peluche. Un giorno John desidera che il suo amico possa parlare e la sua speranza si avvera. Dopo trentanni i due sono ancora amici inseparabili, fino a che Lori, la fidanzata di John, non impone al ragazzo una scelta.

a cura di elIzaBeTh BeRTolI

SkyFall
Regia: Sam Mendes Cast: Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Berenice Marlohe genere: azione Produzione: USA, Gran Bretagna 2012 Durata: 143 minuti Trama: James Bond in missione, per conto della Regina e di M., a Istanbul per recuperare un importantissimo file finito in mano ad un killer. Dopo uno scontro con il nemico precipita in un fiume e viene dato per morto. Torner nella sua Londra solo quando la sua patria e lMI6 sono minacciati dallex agente segreto Silva.

promosso

I parerI DI chI lha VIsTo


promosso

I parerI DI chI lha VIsTo

Francesco, 29 anni, impiegato: Lho trovato anche meglio dei Griffin, pazzesco. valentina, 30 anni, disoccupata: Ho riso tantissimo, era tanto che non mi divertivo cos. Raffaele, 49 anni, insegnante: Un film irriverente, sicuramente volgare ma non gratuito. Bryan, 22 anni, studente: Bello, divertente e originale, meglio non farlo vedere ai bambini per. Pietro, 56 anni, artista: Ironico e divertente, pecca a volte di eccessiva volgarit.

antonio, 42 anni, commerciante: Mi ha un po deluso, battute sciocche e troppo volgari. lucia, 24 anni, studentessa: Un film di basso livello, volgare senza far ridere. elia, 31 anni, grafico: Una boiata pazzesca, e pensare che sono un fan di Seth MacFarlane. laura, 34 anni, casalinga: Si ride poco, troppe battute pesanti e senza senso. giuliana, 26 anni, cameriera: Parolacce, droga e sesso senza motivo in bocca a un orsetto che tristezza.

boccIaTo

Chiara, 33 anni, enologa: Un bel film vecchio stile, non sono unamante di 007 ma questo episodio eccellente. Daniele, 27 anni, barista: Uno dei migliori episodi di Bond di sempre, il cast da brivido. Michele, 22 anni, operaio: Non come Casino Royale, ma un bel film dazione. Sveva, 21 anni, studentessa: Bellissimo, finalmente si vede un James Bond vulnerabile. Manuel, 29 anni, chitarrista: La rinascita di Bond, sia come film che come personaggio, molto pi dark e profonda. Claudio, 28 anni, bancario: Bello ma non indimenticabile. La classe dei vecchi Bond supera gli effetti speciali.

Stefano, 42 anni, odontoiatra: Che spreco di attori, non sembra nemmeno un film di Bond. arianna, 31 anni, impiegata: Hanno perso un po lo smalto e la leggerezza dei vecchi episodi. Marco, 38 anni, magazziniere: James Bond spento e moscio, anche M. diventata triste e vuota.

boccIaTo

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/SUCCESSO
//03.novembre New York: no alla maratona. Per la prima volta nella storia, stop alla celebre manifestazione podistica a causa dei disagi del ciclone Sandy. Attacchi bipartisan al sindaco Bloomberg.
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20 12

Elezioni USA: vince Obama. Il presidente, al suo secondo mandato, ha sconfitto Romney aggiudicandosi il voto di 332 grandi elettori su 538. La Camera resta ai repubblicani, il Senato ai democratici. Nel discorso della vittoria il presidente tende la mano allo sfidante: lavoriamo insieme.

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//30.ottobre

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//8.novembre //17.novembre Tragico incidente in Egitto. Una cinquantina le vittime dello scontro fra uno scuolabus e un treno a un passaggio a livello nella citt di Manfalut, 300 chilometri a sud del Cairo: 47 sono bambini, tra i 4 e gli 8 anni, in gita scolastica. Si dimette il ministro dei trasporti.

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successo...

MONDO

//19.novembre Storica visita di Obama ad Aung San Suu Kyi. Il presidente Usa, in Birmania per sostenere le riforme politiche del Paese, accolto dalla leader dellopposizione nella sua abitazione a Rangoon: quella dove il premio Nobel della pace fu rinchiusa agli arresti domiciliari per 15 anni.

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//15.novembre

Medio Oriente. Razzo di fattura iraniana lanciato da Gaza colpisce Tel Aviv: 19 morti a Gaza, 3 a Kiryat Malachi, in Israele. Riunione demergenza del Consiglio di sicurezza Onu. Obama chiama Morsi e Netanyahu. La Siria: I raid sono crimini bestiali.

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Il temuto uragano Sandy, declassato a tempesta posttropicale, si abbatte su New York e su tutta la costa orientale degli Stati Uniti: 5,8 milioni gli americani senza elettricit, Grande Mela paralizzata, 3,5 metri dacqua a Battery Park e 38 morti.

//14.novembre Cina: si chiude senza sorprese il 18 Congresso del Partito comunista, il cui ultimo atto lelezione del nuovo comitato centrale. Xi Jinping eletto segretario generale del partito al posto di Hu Jintao.

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//07.novembre

//04.novembre

Nuovo naufragio in Libia: affonda un gommone nei pressi di Lampedusa. 11 corpi recuperati, 70 i migranti salvati dalla Guardia costiera e dalla Marina militare italiana, portati sullisola. Per ora sono ottomila gli africani arrivati in Italia nel 2012.

//14.novembre Eclisse, lAustralia si ferma a guardare. Nel Queensland arrivano 60mila persone per lo spettacolo delleclissi di sole, durato circa due minuti. Erano 1.300 anni che in zona non accadeva un fenomeno simile.

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DICEMBRE 12/DODICIMESI

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/SUCCESSO
//24.ottobre Non siate choosy. Lennesima boutade del ministro Fornero, che esorta i giovani italiani in cerca di lavoro a non essere choosy, ovvero schizzinosi, infiamma gli animi. Partono tam-tam mediatici, proteste e imbarazzi politici.

Sisma de LAquila: accusati gli scienziati italiani della Commissione Grandi Rischi, colpevoli per il tribunale dellAquila di aver sottovalutato il pericolo e fornito informazioni imprecise e incomplete sul sisma del 2009. America e Giappone commentano: una decisione pericolosa.

/SUCCESSO
//05.novembre Diciotto chilometri di traffico sullautostrada A4 Milano-Brescia, tra il bivio Tangenziale Est di Milano e Monza, chiusa a causa di un incidente tra due mezzi pesanti. Forti disagi alla circolazione, nessun ferito grave.

successo...
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ITALIA

//18.novembre Sequestrati 300mila giocattoli provenienti dalla Cina, fatti con gomma che causa malformazioni. La Guardia di Finanza di Macerata ha ritrovato balocchi esplosivi, e contenenti ftalati, sostanze dannose per la crescita dei bambini.

//10.novembre Italrugby supera Tonga nellevento sportivo al Rigamonti: esordio sofferto ma vittorioso dellItalrugby nel trittico dei Cariparma test-match di novembre. Il XV azzurro del ct Brunel sconfigge Tonga con il punteggio di 28-23 (18-16). Per lItalia, mete del bresciano Cittadini e Ghiraldini nel primo tempo, e una tecnica nella ripresa contro le due di Tonga firmate da Taumalolo e Vainikolo.

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//23.ottobre

//12.novembre Caccia: ammontano a 17 i morti e 59 i feriti della stagione venatoria. Ultimo un bambino di Nuoro di soli 12 anni, colpito alla testa da una fucilata esplosa per errore. Molte le polemiche, soprattutto per la presenza di un ragazzo cos giovane ad una battuta di caccia al cinghiale.

//14.novembre Legge sulla diffamazione: s al carcere per i giornalisti. Approvato con un voto segreto lemendamento proposto dalla Lega. Anche con il parere contrario del governo, con 131 s contro 94 no, via alla reclusione fino a un anno per chi diffama a mezzo stampa con lattribuzione di un fatto preciso.

//02.novembre Manerbio: oscurato il mutavelox. La controversa apparecchiatura davanti allacquapark Le Cupole village viene coperta dal Giudice di pace, accogliendo listanza di un insegnante di Borgosatollo: annullate le pene pecuniarie del Comune.

20 12

Alluvione in Maremma. 5 morti in tre giorni, le ultime tre vittime travolte nella loro auto dalle acque nel grossetano per il cedimento di un ponte. Agricoltura in ginocchio in Maremma e nel nord della Regione. Settecento sfollati fra Albinia e Orbetello.

//13.novembre

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Aosta, passa il referendum: bloccato impianto rifiuti. Con il 94% di s, simpone lo stop al trattamento a caldo nella Regione. Ambientalisti e opposizione di centro sinistra fermano la procedura di affidamento di un pirogassificatore. La riforma del condominio legge. Procedure pi snelle e valorizzazione della figura dellamministratore qualificato, ma anche liberalizzazione della presenza dei piccoli animali domestici e libert di staccarsi dal riscaldamento centralizzato. //20.novembre

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//19.novembre

//21.novembre Nuove regole per salvare gli squali. La pratica dello spinnamento (finning) uccide tra i 50 e i 75 milioni di animali lanno, per soddisfare i palati degli avventori dei ristoranti orientali. Ben il 27% delle pinne di pescecane vendute a Hong Kong provengono dallEuropa. Una lista di 70 vip firma un appello da inviare a Bruxelles.

//07.novembre Sgominata banda che truffa anziani dai carabinieri di Peschiera del Garda: i malviventi, responsabili di numerose frodi in varie citt del nord Italia, finiscono in carcere dopo due anni di indagini.

//10.novembre Il grande del jazz al Teatro Grande. Il compositore e saxofonista statunitense Wayne Shorter, 78 anni, accompagnato dal pianista Danilo Perez, dal contrabbassista John Patitucci e dal batterista Brian Blade, fa il tutto esaurito in citt. Performance storica per il noto quartetto.

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successo...

BRESCIA
//12.novembre Brescia, corso Zanardelli senzauto: scattano le multe. Varchi elettroni addestrati a riconoscere i pochi autorizzati le forze dellOrdine e mezzi di soccorso che possono accedere in auto o moto alla zona pedonalizzata. Felici i pedoni, preoccupati i commercianti.

//19.novembre Una maglia per la vita. Una diretta di 12 ore realizzata da Brescia.tv d il via alla 2 edizione della maratona Telethon per mettere in sicurezza Villa Araldi a Sal che offre assistenza a persone spastiche. Battute allasta, per 11mila euro totali, 150 maglie donate dai campioni bresciani e nazionali.

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//05.novembre

Frane in Valcamonica, tra Ceto e Cimbergo, con un tratto della sp 80 chiuso al traffico nei due sensi di marcia, per un fiume esondato a causa delle abbondanti piogge. Disagi anche sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo, e a Tem.

//14.novembre Sciopera anche Brescia nella giornata di mobilitazione europea indetta contro le politiche dausterity. Alta tensione in citt con manifestazione studentesca, occupazione della stazione ferroviaria, tafferugli e cariche della polizia.

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Case di pregio: alla ricerca dellunicit


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l mercato delle case di pregio continua ad avere un andamento originale rispetto al resto del mercato immobiliare. Innegabile che la crisi, da tempo avvertita dagli operatori della casa, si sia fatta sentire anche in questo particolare settore, ma i dati confermano che il segmento ha saputo reggere alle pressioni ribassiste e ha mantenuto livelli non troppo lontani dagli anni del boom. Quello che sembra prevalere un comportamento attendista da parte degli acquirenti che preferiscono non esporsi e restano alla perenne ricerca della buona occasione. Il tempo medio delle compravendite si attestato tra gli otto ed i dodici mesi con trattative che gli operatori del settore definiscono complicate perch se vero che lofferta di questa tipologia di case aumentata, altrettanto vero che chi vende non ha fretta e mantiene le proprie richieste facendo leva proprio sullunicit del prodotto che offre. E se pu essere vero che in tempi di crisi chi acquista ha un certo potere contrattuale, altrettanto vero che pochi rischiano di lasciarsi sfuggire unopportunit quando si presenta. Ad avere maggiore appeal sono soprattutto le case in posizioni particolari, come gli ultimi piani con terrazze e viste panoramiche, magari nel centro storico della citt dove non pu mancare per il garage. Zone come Costalunga e Mompiano, i Ronchi, la Panoramica o la zona alta di Viale Venezia (via Boifava o via Amba doro) si confermano ancora tra le preferite

perch vicine al centro cittadino, ma allo stesso tempo tranquille, con molto verde e con servizi adeguati agli alti standard abitativi richiesti. A definire una casa di pregio non sono certo le metrature degli immobili. Gli operatori del settore sottolineano infatti che gli acquirenti sono soprattutto alla ricerca di un immobile che li gratifichi, che li renda unici. Ma non solo. Chi cerca unicit chiede che gli immobili corrispondano ai pi moderni concetti di risparmio energetico e che quindi siano di classe energetica elevata. Vengono richiesti soprattutto immobili non arredati perch anche larredamento fa parte di quella ricerca di rappresentare se stessi che sta alla base della scelta di una casa di pregio. Altrettanto certo che non tutto il lusso uguale, e guardando alle tipologie di immobile su cui si concentrano le ricerche risulta evidente. Chi vuole diventare proprietario di un immobile di pregio preferisce, spesso, puntare su quelli che oltre a soddisfare esigenze funzionali (vicino alla citt) o estetiche (verde, piscina, demotica) garantiscano nel tempo un buon rendimento ed una rivalutazione sicura. Anche a Brescia continuano infatti ad essere richieste le soluzioni classiche, quelle che uniscono il pregio delledificio alla fama della zona in cui si trova. Stando sempre al sentiment degli operatori del settore, una molla molto importante allacquisto anche la capacit di una casa, di un progetto architettonico, di creare emozioni. Il prezzo una conseguenza ma rispetta le regole del mercato.

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