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Il tempo, metro dellesistenza SantAgostino ammetteva che se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so.

E la ricerca di una risposta ha impegnato i filosofi nel corso dei secoli. Che non verr neanche dal ciclo seminariale che la Fondazione Vidas dedica questanno proprio al tempo intendendolo come metro della vita che scorre, lesistere, ma anche di ci che decidiamo, lessere. Un approccio declinato nellarco di cinque incontri a tema affidati a diverse coppie di relatori: Luomo (Salvatore Veca e Mario Vegetti), che ha aperto ieri il ciclo; La societ (Giorgio Cosmacini e Salvatore Natoli); La vita (Carlo Vergani e Alberto Ricciuti); I giovani (Silvia Vegetti Finzi e Fulvio Scaparro; Larte (Angelo Foletto e Gianantonio Golin).

Il contesto, etico ed esistenziale, per quello che suggerisce lattivit trentennale della Fondazione impegnata nellassistenza dei malati terminali cui affianca un percorso di sensibilizzazione che ha approfondito sia temi che si preferisce rimuovere dal dibattito pubblico come la morte, la sofferenza, la verit al malato (data a 1985 il primo Convegno su Cultura della morte e eutanasia), sia argomenti di respiro universale quali la memoria, la paura, il coraggio, lindifferenza, lamore, la felicit, la giustizia, le solitudini Viene alla memoria lEnnio Flaiano di Tempo di uccidere: Mi chiedevo se era quella la rassegnazione, quel vuoto aspettare, contando i giorni come i grani di un rosario, sapendo che non ci appartengono, ma sono giorni che pure dobbiamo vivere perch ci sembrano preferibili al nulla. Una prospettiva che assume anche Salvatore Natoli, docente di filosofia teoretica alla Bicocca per risolvere levidente contraddizione di una malattia che toglie alla vita il futuro che ne caratteristica. Senza dimenticare che la malattia isola dalla vita, e il tempo di chi malato diventa un tempo diverso. Il quesito diventa dunque come vivere un tempo dove il futuro chiuso e il meglio che ci si pu aspettare la riduzione del dolore vivo, della violenza del dolore . Per il professore, la vita non solo lineare, anche una trama di relazioni che non vanno interrotte perch la vita dellaltro che d vita e futuro. Il che altrettanto vero per chi assiste chi soffre perch noi viviamo sempre nella vita degli altri.

Di dover vivere nella vita degli altri si dice convinto anche Alberto Ricciuti, medico e vicepresidente di Attivecomeprima, che, per confrontarsi con il collega geriatra Carlo Vergani, ha scelto di sviluppare il tema del tempo biografico del quale cerca le corrispondenze con il tempo biologico contestando lorientamento deterministico di chi vede nella ricerca, e nella medicina in particolare, una tecnica che consiglia a chi la pratica di rivendicare la propria alterit. Nella relazione col paziente il medico gioca s stesso, che lo voglia o no. La guarigione solo uno dei risultati possibili perch la malattia dentro la vita. E non tentare di iscrivere la terapia nel sistema di valori del paziente pu creare danni anche peggiori di quelli di un intervento sbagliato: si lasciano ferite che non si rimarginano. Per Ricciuti sono queste le terapie personalizzate che possono fare la differenza. E cita i risultati di una ricerca condotta allUniversit di Torino sulleffetto placebo che si esalta quando il medico riesce a conquistare la fiducia del malato. Anche quando necessario somministrare analgesici potenti come la morfina il cui dosaggio si pu ridurre se questo rapporto si instaura. Cos che, concretamente, Ricciuti pu affermare che la speranza non una cosa astratta. Che molto concreta anche per lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro che per parlare di tempo rubato in un universo giovanile che avidamente cerca la propria identit nel confronto con un mondo gi adulto indaga le figure letterarie del picaro Lazzarillo de Tormes e di Pacho, il protagonista di La capitale del mondo,

uno dei 49 racconti di Hemingway. Nelladolescenza il tempo scorre veloce, cos che difficile conservarne la memoria fra sogni e delusioni. Come Pacho che mor pieno di illusioni perch in vita sua non aveva avuto il tempo di perderne nessuna.

Gli appuntamenti Luomo : Occasione e tempo opportuno (Salvatore Veca); Destino e tempo (Mario Vegetti), mercoled 3 ottobre Palazzo Giureconsulti, via Mercanti 2, ore 18 La societ: Tempo della natura, tempo della cultura (Giorgio Cosmacini); Tempo e speranza (Salvatore Natoli); luned 15 ottobre Palazzo Giureconsulti, via Mercanti 2, ore 18 La vita: Esistere: tempo biologico (Carlo Vergani); Essere: tempo biografico (Alberto Ricciuti); mercoled 31 ottobre Palazzo Giureconsulti, via Mercanti 2, ore 18 I giovani: Tempo rubato (Fulvio Scaparro); Tempo atteso (Silvia Vegetti Finzi) mercoled 14 novembre Palazzo Turati, via Meravigli 9/b ore 18
La Repubblica Milano, 4 ottobre 2012

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