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SAN MAURO SPORT & E S TAT E

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Oratorio a San Mauro

Piemontese

Preghiera, birra e calcetto


A 38 anni lingegnere scopre la vocazione, Stefano Bertoldini stato ordinato prete in Duomo.
A San Mauro tutti conoscono Stefano Bertoldini, qualche anno ta dallarcivescovo Cesare Nosiglia conta 158 Comuni (di cui 137 in quindi dipendente Iveco subito dopo. Da adolescente ho messo in birra. Il nuovo prete sar indirizzato presso la chiesa delle Beata Vergine delle Grazie alla Crocetta. Ha celebrato la prima messa il giorno seguente nella chiesa della Madonna del Rosario, Quartiere Sassi. Dove lui nato, cresciuto e ora anche diventato prete.
ALDO PROCACCINI

Un dizionario piemontese-romeno
La simpatica provocazione di Osiride Barolo sulle scarse produzioni letteriarie in lingua piemontese
Nelle librerie di qualsiasi citt della Catalogna, possibile acquistare un dizionario catalano italiano, italiano catalano in formato mini 600 pagine, 25000 vocaboli, Euro 7,80. Un po come se a Torino fosse possibile acquistare un dizionario piemontese romeno, romeno piemontese: in realt impossibile da reperire, neppure in edizione meno popolare. Mi dice Sergio della Piola di corso Moncalieri, noto e appassionato intenditore di cose piemontesi - cibi, vini, canzoni che neppure nella sua piola il piemontese una lingua usata abitualmente. A parte quando viene per un bicchiere Bruno Migliasso, lelettrauto, o un altro piemontese tipico. Sono le regole del mercato che si oppongono alla diffusione di pubblicazioni in piemontese di vario genere, al contrario di quanto succede in Catalogna dove persino La Vanguardia, storico quotidiano locale (equivalente funzionale de La Stampa in Piemonte) che esce in edizione catalana e castigliana, cos come le pubblicazioni a cura dei musei: in italiano inglese francese catalano e castiglianoPerch se vero, come afferma lautorevole testimonianza di Sergio, che si parla ancora piemontese a partire dalla seconda cintura di Torino, pare evidente che diventato estremamente ridotto lo spazio in cui lidentit piemontese ha ancora una sua forza per imporre, magari con gli inevitabili neologismi, la sua lingua storica. E se mancano le risorse finanziarie che il governo locale della Catalogna stanzia largamente in difesa di unantica lingua ma anche, ai nostri immediati confini, le risorse che stanzia la Valle dAosta, in difesa di un dubbio bilinguismo sembra proprio che sul piemontese stia per calare il silenzio. Duso, cardlin, orieuj, ldne, seren-e,/ pavon dla neuit, blut, cossairle,/ mssonere, borghin, ran-e martin-e,/ givo, lajeuj, piuvan-e, sanguigneuj,/ scufit, bte, lampr, rus-cio, vol./ Mosche e croass dzora l zerb dla tra.1 Cos Giovanni Morello, poeta cavorettese in lingua piemontese, celebra questo silenzio con un linguaggio poetico asciutto e definitivo, affidando alla nuda parola il messaggio poetico, il sentimento di un rimpianto che altrimenti espresso tradirebbe la sua severa accettazione del reale. Nm perd, nomi perduti, appunto. E non solo i nomi. Questo il titolo della breve composizione che fa parte di una raccolta di 32 liriche, Cel, cielo, pubblicata da La Slira di Ivrea, rivista trimestrale di cultura piemontese, raccolta che fa seguito ad altre due, La tra ancant e Eva (acqua). N in queste raccolte, n nella presente, Morello cede alla tentazione, frequente nei poeti che si esprimono in dialetto (ma, mi si dir, il piemontese una lingua) di usare temi che gi di per s sono commoventi: la madre, i figli, la Madonna, sia pure la Consolata, i poveri, i vecchi o i vecchietti La tematica di Morello dura, brevissime le composizioni, la lingua risponde ad una severa esigenza di ricerca. Ancora una citazione. Il titolo, Paradis. La sposa dl sotror a lera giovo /e a la neuit / la ca sl Camposanto /a vivia le frev mate dla carn. / Dal brd dla finestra /as sporzo, / dstiss e bianch d lun-a, / a mila jeuj dij mrt, pr vdde l Paradis.2 Si tratta di una produzione poetica che sia per ovvie ragioni linguistiche, sia per lalto livello morale, destinata ad un pubblico elitario, di nicchia come si dice oggi. Ma, ci si chiede, come mai la produzione letteraria in lingua piemontese solleva cos scarso interesse presso gli editori importanti?
OSIRIDE BAROLO

don Stefano durante la funzione in Duomo

fa al fianco di don Claudio e don Ilario in qualit di seminarista. Ora don Stefano lunico sacerdote ordinato dalla diocesi nel 2012. Sia che la si chiami vocazione adulta o crisi di vocazione Stefano Bertoldini le rap-

Provincia di Torino, 6 in quella di Asti e 15 a Cuneo) e oltre 350 parrocchie, per un totale di quasi due milioni di abitanti. Come dire: se di crisi si tratta, parrebbe abbastanza seria. Come se non bastasse, ci sono poi le mancate risposte.

don Stefano benedetto da Don Claudio

1 Lautore traduce : Gufi, cardellini, rigogoli, allodole, martin pescatori,/ saturnie, fiordalisi, grilli talpa,/lucciole, orbettini, raganelle,/ maggiolini, ramarri, salamandre, sanguinerole,/ bucaneve, scazzoni, lamprede, gamberi, pighi. / Mosche e corvi sopra il deserto della terra. 2 Paradiso La sposa del becchino era giovane/ e, di notte,/ la casa sul cimitero/ viveva le febbri matte della carne./ Dalla finestra/ si sporgevano,/ spenti e bianchi di luna,/ a mille gli occhi dei morti/ per vedere il Paradiso.

don Stefano investito dal Vescono

presenta entrambe. In Duomo ha ricevuto il sacramento del sacerdozio, diventando lunico uomo dellintera diocesi

Tradotto: tutte le chiamate disattese a causa delle distrazioni della vita contemporanea. In qualsiasi caso, Bertoldini la chia-

don Stefano con la madre Cesarina e la zia

due generazioni di Bertoldini, i fratelli; da sinistra Sergio, don Stefano, Lorenzo e il padre Giulio

di Torino che sar ordinato prete nel 2012. Allet di 38 anni. Lamministrazione guida-

mata lha colta, ma non prima di esser diventato ingegnere meccanico al Politecnico di Torino e

Gremita la chiesa per la prima messa a Sassi. Luga la coda per una foto ricordo con il nuovo parroco; ecco 3 supporter di Stefano, anzi : ora di don Stefano

discussione la mia relazione con Ges: avevo paura che mi chiedesse qualcosa, per cui poi non sarei pi stato libero, afferma. Ma Stefano cresce, il sentimento muta e il torinese doc, dopo la laurea nel 2001 e quattro anni di lavoro in azienda, nel gennaio del 2005 compie il passo che gli cambier la vita. Mi sono chiesto come potevo seguire Dio e la risposta arrivata varcando la soglia del seminario, che poi un corso in teologia molto simile al percorso universitario. Anzi, oggi si direbbe 5+1, con il primo anno dei cinque di discernimento. Superato limpasse iniziale, si continuano gli studi fino al sesto anno: specifico per chi vuole diventare prete. Stefano si trasferisce allinterno della struttura del seminario fin da subito, ma mantenendo il lavoro per tutto il primo anno. E nel maggio del 2006 che prende la scelta definitiva, che lo porta oggi a ricevere il sacramento e domani a celebrare la sua prima messa. Certo, c tanta preghiera nella vita di chi sceglie questo percorso. Ma non solo: noi giochiamo a calcetto, andiamo a correre al Valentino, a bere una

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