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DEGLI
SCAVI DI AITICHIT
COMUNICATE
ALLA
R.
ACCADEMIA DEI
PER ORDINE
LINCI-]!
DI S. E. IL
^ItTlSrO 1894
^|?W^<P
Il
'i
ROMA
TirOtKAFIA DELLA
R.
1894
GENNAIO
Regione XI
I.
1804.
(TRANSPADANA).
et
MASER
Tombe
di
territorio
del
comune.
Da una
fettura di
in
Novara
di
l.
un fondo
propriet
sparsi qua e
strie,
Presso
di
tomba
si
raccolsero
nn
bastoncino di vetro
colorato a
un pugnale
ferro
ed alcune monete.
il
Nel luogo
in luce un'altra
stesso,
a m. 4 di profondit,
giorno
1.5
tomba, formata da
alta
m.
0,."i.5.
Vi
si
rinvennero
cinque
patere
aretine,
quali
con ornati
marca
di fabbrica nell'interno;
azzurro;
di
due
piccole
il
scuri di bronzo;
bronzo, intarsiata
oro presso
lato e lavorato.
si
[trovarono
ossa cremate, in
mezzo
:
alle] quali
;
recante
il
bollo
EPAPHRODI
un braccialetto
argento,
giri;
della
altro
forma
cos
detta
a vitigno;
gento, con cercbio d'oro che tratteneva una pietra calcedonia, finamente incisa;
fibula di argento,
una
due di
Museo
di
Do-
modossola.
CAORSO
e
il
Seaol nella
Terramara Rovere.
sitirata
via Emilia
14 chilom. circa ad
est
Piacenza, nel
comune
'
di
Caorso,
"
un chilometro
Rovere
CAORSO
4
la
REGIONE
Vili.
la
destra
della
fino
a qui
con-
parte
di
occidente.
Il
nome che
le
Occorso.
Da
nel
nel
della Rovere
ma
gli
gli
studiosi
1877
(')
grazie
al
dotto
piacentino
conte
Bernardo Pallastrelli,
se si
conservarono
quell'antica
Fittili.
Tre
reci-
piccoli vasi e
piente.
lice,
Bronci.
Uno
spillone, quattro
lame
una punta
di lancia a
Conosciuta la potenza fertilizzante del terreno artificiale esistente nel luogo indicato (e noto di passaggio
altra terramara)
,
che
chi lo possedeva
nell'interesse agricolo,
sconvolgendo o distruggendo
3,
tratto
compreso
fra le lettere
X'X"X"', della
tg.
la fortuna di
1892
e nello
scorso anno
dal
dalla
Museo Civico
furono
allora
risalgono
fatti,
pili
al
1891,
ma
altro,
seniplici assaggi
num.
4,
5,
7,
8,
18)
che per
dei
mi
si
present poco
ogni
modo
3,
come
altre eseguitevi
del
1892
(tg.
3,
num.
9),
bastarono a pro-
vare che pur tale terramara, al pari delle altre, aveva in origine la forma di monticello,
di cui
la base.
e propria
una vera
1892
i
mia cura
di cer-
carne
limiti,
seguendo
il
prof. Pigorini
Parmense.
circa
Con
tale intendimento
eseguii
una
trivellazione
(fig.
3,
nel
come con
ter-
clie la
(')
il
Pallastrelli la
chiam
ter-
ramara
poi,
come
in particolar
modo
e dott.
mostrare la mia viva riconoscenza per tutto quelle notizie che gentilmente mi vollero favorire.
REGIONE
Vili.
5
26 incontrai un terreno
siffatti
che
accennava
al
riempimento
di
si
di
Fondandomi sopra
indizi
se ivi,
intrapresi
imo scavo
m.
10X4
il
in chiaro
come
io
mi attendeva,
trovasse
Levato
dit di
il
terreno coltivabile,
circa,
un
altro
un metro
il
dubbio
di
trasporto.
non formava
in
ma
di
mano
mano che
lo
pariva invece un' argilla sabbiosa giallognola pura ed in posto. Arrivato alla prof, di
m. 2,80 mi
a sud,
arrestai,
ripulito
il
colla
maggior cura
il
lambiva
la stazione
come dimostra
Fig.
1.
della
tg.
(-).
Restava
])er
di
determinare anche
il
25
le
26.
il
Posto in chiaro
lato orientale.
il
fatto
le
cui ho accennato,
rivolsi
e
Gi per
trivellazioni
22
23
10)
e
aveva
12
e
notato gl'indizi
di
della fossa
che
ivi
continuava,
12'
m. 18
5,
tracciato in
solo met-
ma
altres a nord,
i
se pure
due
un angolo
se le
mie
nell'interno,
in altri
termini
si
incontrare
il
terreno
il
artiliciale,
composto dei
rifiuti
in proprio
nome
di
terramara.
ad
est
a nord, apparvero
ben
distinti
il
fossa,
l'argine che
(')
il
sig. ing.
ed amministratore delle propriet Boriani. All'egregio ingegnere, all'esimia signora Fredesvinda Carrara ved. Boriani,
agli Ospizi Civili di Piacenza
i
e al sig.
Giuseppe Bassini,
quali permisero di
e la
declive,
REGIONE
Vili.
luugo
il
lato della
fossa
scendeva
con dolce
Kovere
Caorso rimangono
gorini nelle due terremare parmensi Castione dei Ma^'chesi e Castellazzo di Fontanellato
(')
due
tratti dello
scavo
si
cos'i
a nord,
come ad
est, il
riusc'i
14
(^).
R,
occidentale
dello scavo
nel
presentarla
2) ho fede di
osservati.
far cosa
fatti
FiG.
2.
seguenti terreni:
stazione
una larghezza
di
contrafforte;
(1)
Terramara
in
estr.
Terramara Castellazzo
(^)
due
tratti dello
scavo
iig.
corrisponde esattamente
che
si
il
3.
Ad
natore del
(3)
Dei
le
le
egregie persone
le
quali visitarono
il
luogo
durante
di
mie
ricerche,
sigg. prof.
direttore del
Museo Preistorico
Roma,
gidini preside del R. Istituto Tecnico piacentino, jiTofessori Alfredo Ferrari e Aser Poli dello stesso
Istituto, conte avv.
Alessandro Morandi
Museo
Civico,
conte Giuseppe
REGIONE
Vili.
CAORSO
come ognun
vede, a determiil
nare tre
soli
lati
della stazione,
cio
l'orientale,
e
il
settentrionale e
meridionale.
di oriento,
e assicuratomi
colle trivellazioni
//
/;
(fig. -S)
che in a
aveva
il
terreno naturale
come
m.
4.
Il risultato
avu-
tone fu questo, che in a misi allo scoperto la sponda esterna occidentale della fossa,
{b)
il
margine interno,
ma
altres l'an-
lato occidentale
di nord.
nei
due
lati
maggiori
si
della
manteneva
provare poi
lato della
fossa
rinvenuta
collo
scavo
si
congiungeva con
e
quello di settentrione,
col
segnato
num.
2,
frequenti ripetizioni.
gli
dalle abitazioni,
la circondano.
quanto
per
e
della fossa
altro
dell'argine
col
rispettivo
fino
contrafforte
lo
che la
i
Volli
a che
permisero
mezzi concedutimi,
fu
esattamente
la
di
punto, scendendo da nord a sud, aveva le stesse particolarit osservate collo scavo 1
e che al termine
sol-
tanto
frutti degli
si
congiungevano
che
sul
si
esattamente l'argine
contrafforte
al
fossa,
vertice dell'angolo
sud-ovest,
ha
ivi,
come
,
gi fu notato
Pigorini
di Fontanellato (-)
il
canale d'immissione o incile per cui traevasi l'acqua che allagava la fossa.
il
fatto
il
detto canale
si
dirige a
monte del
(^).
torrentello Chia-
La presenza
del canale
immissione induce
il
credere
anche
che
io
ma
(')
Testimoni
il
elei
fatto furono
il
compianto
prof. cav.
Antonio
Bonora
R.
ispettore degli
Scavi, e
(2)
(')
Tecnico di Piacenza.
Terram. Castellazzo
pag.
.5.
La Chiavenna oggi
che
in
ma
probabile
antico vi
accostasse maggiormente.
REGIONE vai.
In base ai
mie
Essa
ci
fossa,
come
l'argine e
il
contrafforte,
manten-
gono ciascuno
ogni punto uguali dimensioni, cio la fossa, al pari del canale d'im-
missione, profonda
m. 1,50 dall'antico
di
piano di campagna
con
una larghezza di
m.
5, e il contrafforte largo
poi di conoscere la lunghezza dei singoli lati della stazione, dir che l'orientale di
m. 150, l'occidentale
m. 180
(').
di
m. 170,
il
meridionale di m. 135 ed
si
il
settentrionale di
Ma
ci che pi
importa di notare
(})
Le
varie misure citate, sia della lunghezza di ogni singolo lato, sia della larghezza
si
della
di Fontanellato,
i
avvalora la opinione da
manifestata (Terram.
Castella:30
cit.
pag.
4)
che cio
REGIONE
VII.
fatto,
i
MASSA E COZZILE
che
Abbiamo
in ci
('),
dimostrato anche
caratteri essenziali
recentemente
delle
citt
terremare presentano
quadratura
della orientazione.
i
ci
prof Strobel,
il
riconobbe
il
cavallo,
il
capra
e il
bue
(bos hrachyceros).
bronzo
di pietra, cio e
FUI ili.
moltissimi
di
tre
frammenti
Alcuni
stoviglie
fra
cornute.
ora,
Coi'iio
corro.
punteruoli.
Bronzo.
Due
Pietra.
spilloni,
di
cui
uno frammentato,
lame
di coltello a foglia di
salice.
onde
Una
cote.
Ed
i
nel chiudere la
mia
relazione,
il
mi anima
loro
miei concittadini
vorranno
mantenermi
della
aiuto,
possa proseguire
le
iniziate esplorazioni
paletnologiche
provincia
piacentina,
Civico Museo.
L. Scotti.
Re(H..\k vii
III.
(ETRURL.
MASSA E COZZILE
sulle
sul
ameni paeselli
altro
di
Massa
del mare,
un
monte,
conosciuto e
nome
di
Monte a
di esso,
Colle.
Giovanni Mucci,
cima
189U
scassando
tivazione,
il
in
allorquando
s'abbatt in una pietra arenaria (serena) piantata ritta, in terra, a guisa di pilastro
assai
irregolare
scabro,
alto
circa
un metro e mezzo
dello
spessore
medio
di
40 centimetri. Rimossa
strato di carboni,
in cui
la pietra,
un denso
che
e
il
Mucci
raccolse,
ma
Seguitando
in
quell'anno
terreno, gli
avvenne spes-
sissimo d'incontrare cumuli di sassi irregolari, che sovrastavano a fosse di forma rettangolare, della larghezza
media
di
m.
1,.50
.3,-50.
Pare che
complessivamente
carboni pi o
il
numero
tutte contenevano
Ma
la scoperta
notevole
di
occorse
maggio 1891.
fosse giaceva
una specie
vaso a foggia di
campana
(1)
Tcrraw. Castellazzo
cit.
pag.
1,
MASSA E COZZILE
IO
REGIONE
VII.
vaso coperto da una ciotola, nel quale erano ossa combuste. Disgraziatamente
il
vaso
a campana fu distrutto, e non potei vederne che un piccolo frammento, d'argilla rossa,
alla estremit
rovesciato.
Dalla struttura
le
frammento
risulta
anfore
romane. Io credo
pertanto
che
una grande
anfora,
la quale,
usata con l'apertura volta in gi, secondo una consuetudine frequentissima ne' tempi
romani.
Ma
si tratti
perch, secondo
Mucci,
esso
era
munito
l'ipotesi
di
due
anse
manubri
laterali,
che
zione segata avrebbe dovuto restare sprovvista di manichi. Checch sia di ci, anche
il
frammento
di
un' ansa,
per la forma scanalata, corrisponde in ogni caso a quelle proprie delle figuline di et
romana.
Sotto di quella specie di
rico
e
si
campana
si
ma
(').
che
m. 0,21
Considerato diligentemente
fetta regolarit di
esso e del ventre, notate certe strisele circolari che girano intorno
a questo, ho dedotto che l'ossuario sia stato fatto al tornio. Esso di terra
rossastra
campana su
ricordato.
D'argilla
cotta invece
di
impasto, fatta
mano
malamente
canto,
una
la quale serviva
diritta,
da coperchio all'ossuario,
Accanto
terra
il
Mucci,
non rovesciata.
della
stessa
ad
essa
rinvenne
un
e
bicchiere
di
forma quasi
cilindrica
brunastra
(alto
m. 0,10)
le
di grossolana fattura.
si
Entro all'ossuario
di
finalmente
insieme
con
ossa combuste
e
trov
un pezzo
irrico-
moneta
di
in cui tipo
leggenda sono
affatto
noscibili.
Un
(alto
m. 0,08) fu trovato
di cui restano
ricoperta
di
uno strato
vernice nera. Il
Mucci mi
mente appartenuto
Visitato
la propriet
il
al
genere aretino.
podere del Mucci e giunto al lato meridionale, dove esso confina con
si
Puccini,
vide
si
sogliono
;
Mucci
il
proflerse di fare
un piccolissimo saggio un
po'
di scavo
meno grandi
Cj Cfr. per la forma Fabretti, Scavi di Carr negli Atti della Societ d'Archeologia
arti
e Belle
II,
fig.
fig.
4.
REGIONE
VII.
11
MASSA E COZZILE
comparvero sotto
spessore di circa
tatto,
di
carbone
ancora
intero,
con la terra
e
si
d'impasto piuttosto
il
Sgombrata
modo che
si
sotto
intorno
apparisse
terreno
combustione, non
stigio
rinvenne malauguratamente
alcun oggetto,
d'ossa bruciate.
La cosa parve
come
e
dissi,
il
me
le
approfondire
indagini
il
che
per
li
non
si
po-
dati,
informazioni assunte
sopra
luogo
potevano
fornirmi, credo
di
poterne
trarre le
seguenti conclusioni.
1
Il
Monte a Colle;
e,
per quanto
di gente
di
Il
che
si
scoperto,
povera condizione.
sepolcreto,
se
2
si
non
tutto,
almeno parzialmente
de'
l'ossuario
stesso
tornio,
quel
di
veduto da me,
ma
fabbrica aretina, finalmente la mezza moneta, la quale, sebbene corrosa, pare tuttavia
essere stata un
mente
all'epoca,
Val
di
Nievole
era
oggimai
estesa la
romana
dominazione.
3 Sebbene spettante
a'
tempi romani,
il
sepolcreto serba
primitiva e paesana: di che non da far meraviglia, essendo risaputo che, dirimpetto
all'assorbente e unificatrice cultura classica diffusa ed
imposta
ne'
dai
dominatori
del
in parte,
massime
le
Komani,
i
il
era
proprio
V innanzi,
e,
ricevendo
e
locali,
benefici della
nuova coltura,
li
in
cui
si
trovava.
Ora, appunto
per
la consistenza
d'una
civilt
arcaica,
rude
disforme dalla
romana
classica,
il
vico di
di nota.
i
una
tal civilt
vaselli
di grossolana di costruzione
il rito e il
modo
tombe
stesse.
sassi
il
si
sepolcri e sopratutto
in particolar
modo
dove
e
e
sgj,r.
-,
in sepolcreti liguri.
le
Mi
baster ricordare
di
Cenisela
p.
(-'),
tombe
V-IX.
erano
costrutte o protette
Cfr. Mariotti,
Notizie 1877,
166
tav.
()
295
I\
12
REGIONE
VI.
da
sassi.
Nel sepolcreto
uno
de' quali,
1879
dal Mucci.
Regione VI (UMBRIA).
IV.
PIANETTO
(frazioae
del
comime
di Galeata)
Tomba
preromana
al
un fondo del
sig.
di
combusto
ma
seguenti
assot-
bronzi:
Due armille
circa,
mm.
10).
specialmente
Hai. anno IX,
quelle
tav.
del
ripostiglio
9,
scoperto
presso
fibule
Bull,
di
Paletn.
VII, nn.
Quattro
sull'arco e
di bottone
un
Bull,
cit.,
tav. VII,
G).
con
soli
due globetti
laterali;
ma
Due pi
bottoncini distribuiti tre per parte, nelle coste del sottile arco e somigliante a quella
riportata dal
Gozzadini negli
Scavi Arnoaldi-
Veli, presso
Cinque
spilli
ad
privi di
qualunque ornato
di fittili
che mi
si
Come
si
noto,
incontrano nelle necropoli della prima et del ferro e scompaiono, o quasi, nel periodo
successivo.
provai che
le
medesime,
diffuse e anzi
pendici
sgg.).
appenniniche
(cf.
Bull.
cit.
anno IX,
p.
180
Ritengo perci
Ho
Museo
forlivese,
gi
ricco di
A. Santarelli.
(')
Tav. Vili,
di
COllClt
fig. 10. Il sepolcro n. 2 (ibid. fig. 11, 12; cfr. p. 299-300J conteneva un ossuario una ciotola diritta, come pare fosse quella sovrimposta all'ossuario della nostra tomba.
13
V.
ROMA.
Nuove scoperte
Kegione
si
III. Disfacendosi
il
muro muro
di cinta
di
ni.
un orto per
(.),S(.
si.^teinare l'ultimo
il
alla profondit
di
sotto
piano stradale,
un avanzo
adoperati
di
antico
Fra
materiali
nella
costruzione
rinvenne:
un
frammento
;
di
grande
un pezzo
una pantera,
di cui
manca
la testa;
un piede
di
candelabro
marmoreo,
in
rilievo,
m. 0,70, sopra un
mano
leonina e con la sinistra sorregge una lunga asta; un frammento di lapide sepolcrale,
M
INV
Entro
il
medesimo muro
si
trov
e
una colonna
di
granitello.
del diametro di
il
sporgente
resto
Regione
m. 4 sotto
il
tra la via
Cavour
piano stradale,
stato scoperto
un rocchio
colonna
di
marmo
bianco,
del diametro di
m. 0,50.
V.
Regione
un piccolo
di
Intrapreso
nel
grande terrapieno
rimasto
sulla
piazza
Dante,
stati raccolti
parecchi frammenti
di
marmo,
gamba appartenuta
un avanzo
di pelle leonina;
marmo
m. 0,82, diam. m.
0,
22
Regione
Settembre
VI. Negli
Firenze,
sterri per la
di via
Venti
e via
sono
stati
un pezzo
di
panneggio di statua, in
marmo bianco; un frammento di cornice, ingiallo antico, e varie lastrine squadrate di marmo bianco, che dovettero appartenere ad un pavimento un frammento di co;
Nel
sito
medesimo
stato
compiuto
lo
sterro di
di tufo,
Al primo rocchio
m. 1,15, era
alto
sot11
toposto un altro
rocchio
di
pietra
ed
m. 1,10.
POMPEI
14
REGIONE
T.
di
travertino,
m. 0,70
massi squadrati di
quale
di simile costruzione.
livello stradale
Regione IX.
di
In via Capodiferro,
avanti
la
di
n.
5,
facendosi
metri 1,20
si
trovato un torso
marmo,
buona
fattura.
Dal
collo all'at-
misura m.
La
rimangono
le tracce di
Via Nomentana.
liclinico,
sono stati raccolti fra le terre di scarico vari oggetti, cio: un'asta di bibronzo,
lancia, in
osso;
un frammento
muri
di ornato, in bronzo.
Via Salaria.
di cui altre volte si
Altri avanzi di
riferito,
sul piazzale
;
m. 0,80,
un'altra
e
il
Due
di
queste
hanno impresso
bollo
FORTIS
bollo
di
GABINIA
le
un bollo
circolare,
ILESAGOR
1
w
n.
45
in
m. 0,50
di
sotto
il
piano stradale,
si
marmo,
assai guasto.
G. Gatti.
Regione
VI. POMP,EI
1
(LATIUM ET CAMPANIA).
deijli
di
1.
Giornale
il
dicembre. Si ripreso
lavoro
ad est
Argento;
ma
si
alcuni
restauri
rivenne:
sin.;
Avorio.
Una
31.
tessera
tea-
diametro
mm.
Fu
trovata
nella
P. Emilio Celere,
Non
si
ebbero rinvenimenti.
REGIONE
I.
Fu causalmente
io
POMPEI
19 detto.
un medio bronzo,
20-31
detto.
Non avvennero
scoperte.
2.
Nuove
epigrafi rinvenute
(cfr.
Eduardo
Santilli.
Notizie
a
1893
p.
333
sgg.),
continuandosi a cavare
recentemente
:
luce
altri
sette cippi
le seguenti
1.
iscrizioni
Alto m.
0,9.5,
largo m. 0,24:
DELLIAEQ^L
CHI AE
2.
FORTVNATA = Ve ANt*L3.
lANVARlVS
VIX-ANN
XXV
4.
L'LATVRNIO GRATO
PAGANO
Et MI N ISTRO
Innanzi a questo cippo era sepolta un' urna di vetro ben conservata, col coperchio,
il
cui alto
in
p.
di
piombo
(cfr.
So-
252,
L A T V R N ANN
lANVAR'A-CALCARIA
VIX
6.
XXXXV
m. 1,10, largo m. 0,50: nella met
l'epigrafe
(cfr.
ad
erma, alto
inferiore grezzo,
p.
Notizie 1893,
333-34)
M- PETACIO M-
MEN
FORCHIA
16
REGIONE
II.
7.
PRVNI
CFVIXIT-
AN
Le
Si
XVI
lapidi
1,
2,
3,
5 e 7 presentano
verso
di
il
basso
fra
il
solito
foro
circolare.
raccolsero
inoltre
e
poche
monete
bronzo,
cui
un asse repubblicano,
un dupondio di Claudio
qualcuno in piombo,
in
messi gi in comunicazione
cinerarie
di
terracotta,
una
A. SOGLIANO.
Regione
VII.
II
(APULIA).
riconosciute
nel
territorio
FORCHIA.
Antichit
varie
del
comune.
Nel fondo denominato Tascariello, situato nella contrada
Crocefisso,
di propriet dei sigg. Falco,
si
di
s.
Alfonso,
il
del
ciglio di
una
rivolte
ed embrici.
nu-
mero
Non
suppellettile
Poco
cale,
in
lungi
dette
tombe
si
rinvennero
lo-
forma
di parallelepipedi.
nicchia di m. 0,25
0,37
0,65.
Entrambi
la
blocchi
si
presentano
rinvennero
;
le
prima lavoratura a
vasi neri,
di
scalpello.
;
Tra
terra
di
mossa
ferro,
alcuni
di
impasto rozzo
un chiodo
ossidato
due monete
bronzo,
fablirica, detta
'
la peschiera ",
mamraate.
tratto
di
quali veggonsi
passavano tubi
fittili
o plumbei.
Presso l'aia
antiche
camere,
pietra
nel
ter-
bianca, ap-
F.
Colonna.
REGIONE
II.
17
deUa necropoli
hrimlisina.
su
Vili.
BRINDISI
Xiion
titoli
si
sepolcrali
i
rinvennero
seguenti
Cubo, alto m. 0,92, largo m. 0,36, dello spessore di m. 0,26. Nella parte
sini-
stra scolpita
D
I
M
I
V L
I
O O M
HE
VERAV-A-XXI
H-S-E-NICOPOLISFBM POS
2.
Lastra di
iii.
0,.S6
0,27
X
'
'.
Lastra
di
lu.
iii.
0,12
di
spessore:
M
N
I
yv
1.
A E
idi
di
t\HEOGN
Id.
di
111.
0,40
di
altezza e
in.
0,.")4
largliezza:
A
I
E F
XXIII V S C
HERMES
SORORI
5.
PIEOTSSIME
Id.
di
m.
0,1.5
0,27
0,06:
l;>IIO-DIANENJ
QV AV ATG-^
Nel medesimo
riprodotto del
sito
n.
si
Cohen
588.
G.
Nervegna.
STRONGOLI
Regione
III
18
REGIONE
III.
(LUCANIA ET BRUTTII).
statua
IX.
STRONGOLI
Di un piedistallo di
onoraria posta
dott. Cesare
antichit nel
si
comnne
scopr
di Strongoli,
il
ter-
piedistallo di
solo
marmo,
sua
alto
alla
al proprio
posto.
si
mano
di
sinistra di
una statua
di bronzo,
il
un
s,
volto a sinistra.
o
Si scopr pure
frammento
di
un grande vaso
di pietra bianca
di
calcare
m. 0,03, doveva
in origine correre
SACRVM
Si scopr inoltre una
e
moneta
di
si
muro
e
alcuni
e
dei quali,
m. 0,40
di altezza;
Non
come
dice
fu questa la
La
con-
257
metri,
consiste,
si
nome
stesso,
in
mare.
da
Strongoli
che
sovrasta,
sorgendo a mag-
Quivi
nostra,
le
rinvenimento di
1867
il
pubblicato una memoria sopra queste antichit quivi dissepolte. Sapevasi che nel 1842
presso
edificio
si
il
diruto convento
i
dei
Domenicani erano
ed
i
stati
rimessi a luce
ruderi di un
;
termale,
resti
di acquedotti,
frammenti
si
poi
che
la
La
piedistallo
marmoreo
iscritto, ora
REGIONE
III.
19
STKONGOU
la propria base,
del Foro di Petelia. ove appunto avrebbe dovuto essere collocata la statua a cui appar-
si
legge.
1880
sotto la direzione
dell'ispettore
sac.
l'anno stesso, fecero riconoscere nuove costruzioni e diedero copiosi oggetti di suppellettile
p.
69,
103, 5i)l).
di oggetti
Nuovi scavi
nel 188G,
oltre la solita
messe
comuni, diedero
alcuni frammenti di
virile,
e
una statua
marmo
memoria
di Lucilla Isau-
rica,
l'altro con
i
ambedue come
di
basi di
statue che
Petelini con denaro proprio posero a quelle donne; e per tali onoranze,
lo
come
si
stesso
se con
queste scoperte
le
si
la sua sede.
Perocch se
considera che
i
il
luogo
non sarebbesi
con cui
si
considera
romana appartengono
gli
oggetti che
la citt nel
dominio
di
Roma
cui
sorge
moderna
e
Strongoli,
terie
Ma
ebbe sede
chiam
/iiyrp.To/u-
mv .It-vxnvMv
fu osservato
(6,3), intorno
del prof.
floridezza,
diosi,
Mommsen
(6'. /.
i
L.
p.
15), god
indubitamente
di
una certa
e le
la citt.
Vero
argomentando da queste
si
lapidi,
di Petelia
non avrebbe
il
riferiscono tutte
l'et
ad un periodo ben
circoscritto,
quale
non supera
di
alla
met
forse
non ap-
della munificenza di
la
un personaggio,
di quel personaggio
appunto
di cui ci
parla
E
il
ci
offre
motivo a considerazioni
utili
sopra la storia
solerte dott.
STRONGOLI
20
di recarsi in
i
REGIONE
UI.
il
Strongoli, ove
locale dottore
Trombetta pot
fare
epigrafi; e poich l'iscrizione in caratteri pi piccoli presentava alcuni passi nei quali
le lettere
Abbiamo adunque
KA/MEGOKIIQiAA/^F^
M/* AI^AA/^ P RO
^
N CO R.
^
LiONl
AJD^Illl^VIRLEG'COR
a^PP'PATRONO^MV
MlClPlMlII'VlRra-Q.
EXAERECONLAT
OBAAERfTAElV5
M(anio) Megonio
Leoni, aed(ili),
Cor(neUa)
iiii
qn(aestori)
trono
municipii.
iiii
q(uin)q(uennali),
eius.
deciiriones, Augustales
REGIONE
III.
-1
dal
lato sinistro:
KAPVT' [XTESTK/V\lNTO
RIlP-AXVNlClPVUWtoRVU^lMlHlUKTVA
QVAKXMI H \VCV^T1F ; POiVlf^VMT PI?OPi
I
PtDlSIRlS
I
|NiFORoSVPtRioRES0LiALKPlDtKBMix\^RUoR|\ADlX[XKPLVMBAnS
P0SVfRVA)TP0SITAfV[Rn_l4^C_XX_N OVAt
FXKMTFAX(0MDI(I0N[
t4^c
l5
{l\/SP[CV^JI^E0^^'BVSANMl5 Dll liMl IQVI liT X KAl APRIL DlSTRIBvTiOriATDK vRiOMlBVS [PVIANTlgv^ X (TC C DI DvC TO[ K H ^ , 5V/KArTVSTRATiONlSR[liOVi IN TI R| O^QVI PR/\i 51 MT S( AH0/3/ RVNT DIVIDANTVRItIMKVGVSTXIIBV? (ADIKKCONDK iON[ XC LDM^IVOIO nMVMKiPIBV$P[TfllMhVTRlv50V( Si VV5 [\MOR[10C1 ^1 OX NlBvSANMlSDKRlVOlOlTlXA NCI N ;x PARfMTL ( lA X[ fi HOC XMPlIVSSVMPlVMHOSTIAf PROVTlOCATIOPVBilCAlMfRITDARiVOtO
I
MMM
AVOBISOFTI
AA
IMVWICIP[S PlTOlTCo&oP[RSAlVTtAASAC(?ATlSSlAAI
I
PRl
NCIPIS
^HTOMiw: AVGVSriPi IIBf PoRV\A9Vf flVS HancvOLVNTAT[XX\X(AM(T0IS POSITI0NJlMRATAM.P(RPirVM9Vl HA BfATi sToTVAAQVf HOCCAPVTIfS TAW>! NTiMtlBASiSTATVA! PI DtSTRlSOVAMSVPR-aAVOSPtTlWAM HI PO
NAIlSiNS(l?lBf/\)DVA/\(Vl?fTl$QVONJ0TIVSPoSTEf?ISQV0QV[N0ST,l?l<;
[vX'
cio:
Kaput ex
Reip(ublicae)
Icstain'nlo
mumci/mm meormn,
si
m/hi siulna
jiedeslris
quam
5.
municipes
quae
eis
me
Ea aatem
comlicionc
(ses/erti/i.m)
c(enhnn)
m(i/ia)
niummum)
est
[s(criiita) s(ndt
dari onlo. ut ex
i/ui
xstiris
semissibus
April(es),
eius peciiiiiae
l,-al(endas)
sumptu strationis
10. dividantur.
et
dari volo
et
hoc
A
15.
eius.
vteam
et
dis-
tes-
quam sapr a
vos
{sic)
pelivi (sic)
mi hi po-
20. monianl.
STRONGOLI
il
22
REGIONE
III.
nome
di
Megonio
La prima
nel piedistallo
di
dedicatoria
di lui,
ove
parla di lasciti che aveva fatti e pei quali pot poi meritare quella onoranza.
solo blocco di
in
un
madre
secolo
di Strongoli.
Non
si
sa
fu
quando
fu
scoperto, n dove;
ma
XVI,
probabilmente
{C.I.L. X, 111).
La seconda
Strongoli {C.
I.
volta ricorre
e
il
nome
di
Megonio
in
marmorea
murata attualmente
nell'edificio
Monte
dei Pegni in
118).
in
di
una semplice lastra marmorea che doveva servire una statua, essa pure di Megonio, con la differenza
augustali
soltanto,
di rivestimento al piedistallo
statua
non
dagli
ma
anche degli
al
altri
ordini
ed
allorquando Megonio
era giunto
citato.
La
madre
di lui
la
nuovo
piedistallo,
Megonio
non Meconio
come per
errore
titoli.
abbiamo
del
testamento inciso nel nuovo piedistallo, ove Manlo Megonio chiede ai suoi
tissimi principis
eiiis,
il
riporta
agli
anni tra
il
138 ed
Dunque
di
Manie Megonio
Una
dagli augustali; e dal capitolo del testamento inciso nella base di essa (C.
L.
X,
114) sappiamo che tale onoranza ebbe Megonio perch aveva lasciato
di Petelia diecimila sesterzi,
e
al
municipio
la
come osserv
il
0.
Hirschfeld {Ephem.
74)
peiano ed aveva
fatti
se
la statua per
ma
dagli
augustali
fu
posta
a lui,
ragione
sta
in
ci
che quasi
profitto esclusivo
finisse
quel
e
poi
a risolversi
i
decoro
pubblico
vevano essere
per cento,
viti,
i
e la
vigna
ed
il
fondo
pompeiano ed
pali per
il
sostegno delle
dovuto fornire da altri fondi, tutto ci insomma che era considerato in questo capitolo
del testamento, doveva
servire
a migliore
comodo
che Megonio aveva loro donati pei banchetti pubblici, e doveva servire pel vino che
gli
.
REGIONE
in.
2o
STRONGOLI
Una seconda
e lo
statua gli era stata innalzata dai vari ordini dei cittadini, cio dai
cittadini stessi;
I.
sappiamo
dall'altra
lapide
onoraria
i
superiormente
citata
(C.
L. X,
113).
Ma
titolo
ed essendosi perdute
le altre lastre
Dove per
blocco di
tutta di
un
marmo, come
augustali
ma
fu
fatta
marmo;
di tali lastre
in
pervenuta a noi
lastre
laterali
soltanto
non
improbabile che
una delle
anche
il
questa
seconda statua, innalzata a lui dai vari ordini dei suoi concittadini, come
se
accennato. Anzi,
ben
si
riflette,
il
non solo
probabile
ma
della
norum darl
aveva
fatti
volo seslertium
pii
;
eacdicianam, parole
nostro
ad
altri
lasciti
che
il
personaggio
suo
municipio
che questa seconda statua gli fosse stata posta. Certament- sarebbe assai utile sapere
in che cosa consistessero
questi lasciti
ma
intorno a ci nulla
si
pu argomentare
due muniJ-
ci
conservarono la notizia.
accanto alla propria base, e
scoperto,
i
Un
piedistallo
fa,
poco distante
dal
ove
il
nuovo piedistallo
si
reca
di
una
iscrizione
cittadini
Petelia, con
in
essi,
menon
moria
di
quella donna
al
municipio centomila
e
sesterzi.
Non
ci
rapporti
fosse
fra
Lucilla
Megonio
ma
andremo
tutto una
errati
supponendo
e
il
che
poi
costei
stata
sua
moglie.
Abbiamo
innanzi
donna ingenua,
lei;
ad
onorare la memoria di
somma
farsi
messa
annue
avrebbe dovuto
un banchetto,
e farsi la distri-
buzione di denaro ai vari ordini dei cittadini, o nel giorno natalizio, o negli altri nei
quali era costume di onorare la
memoria
il
del
defunto.
Doveva
di
trattarsi di persona
nome accanto
quello
Un
che
i
altro piedistallo
quello ora citato, e non lungi dalla nuova base recentemente dissepolta, ci fa sapere
Petelini posero
tiglio
Iride,
come
attestato di riconoscenza a
lasci
al
Megonio
di
lei;
municipio
altri
centomila sesterzi.
cilla,
Ed
vale a dire che questi centomila sesterzi dovevano essere messi a frutto, e dalla
degli iuteressi annui
somma
STRONGOLI
nella
lei.
24
del
natalizio
o
REGIONE
III.
e per la
distnbiizione di denaro
ricorrenza
nell'anniversario
della morte di
Ora
io
lasciti, di
marmorea
con l'iscrizione onoi'aria a Megonio, avesse appartenuto alla base di tale statua.
Ma
ipotesi,
due donne,
la
cui
ve-
dere onorata.
Deve
trattarsi
adunque
di
un altro
lascito,
cui gli
quali
Petelini
posero le statue
ma
in
questo lascito che fece ottenere a Megonio una seconda statua posta a lui
ordini dei suoi concittadini, ancora ignoto per noi.
Del
resto, stando
monumento
un quinto
ora dissepolto,
lascito,
come
Megonio
fece
attlnch gli
modo propriamente
terza
statua,
i
solenne
nella
tutti
nel
base di
questa
ossia
base ora scoperta. Comincia infatti questo capitolo col dire che se
gli
cittadini
alla
superiore
del Foro,
accanto
statua
che gi
di
un pezzo,
come
quella
della
statua
i
vuto
pagarsi ai medesimi
cittadini
centomila
che
Megonio
aveva
loro
promessi, salvo le condizioni che nel resto del capitolo sono indicate.
Anche
municipi
osato
fin
in
mezzo
agli
esemp dell'ambizione
pii
si
memorie che
ed
i
ci
infrequenti nei
Nasidieni
Enfi
Trimalcioni,
il
umana
avesse
perit di do-
mandarla con
atto pubblico.
Non
mancasse qualunque
documento
velata modestia,
come
Sempronio
al quale
et
is
eius de-
creta essetj
Ma
sono esemp
rari,
esemp
di coloro
medesimi che
ponesse loro la statua. Possiamo ricordare Postumio Giuliano di Preneste, che fece
lascito ai suoi cittadini a condizione che gli collocassero
un
vi
incidessero
il
I.
L.
XIV, 2934).
morto
nell'
Ma
secoli e
in
essendo
anno
385
dell' ra
volgare,
cio
un periodo
estrema decadenza.
REGIONE
ni.
il
25
forse unico,
STRONGOLI
E
si ti'07i
poich
caso
di'
Megonio
piti
che raro
essendo
lui,
a.ssai difficile
che
documento
di tanto sfrenata
nalzate nella citt medesima; sembra conveniente di indagare se possa esservi stato
cui la
domanda
di
Megonio diventi
un
in qualche
modo
spiegabile.
collegarsi ad
quando
blica di
lui
gli fu innalzata
suoi concittadini.
Megonio non
cariche ottenute da
pi alto onore
quando
sua carriera potesse aspirare, l'aveva gi ottenuta allorch l'altra statua dai suoi concittadini gli fa
eretta.
Dunque non
era
le
il
caso di chiedere
sola-
come
in
fatto
ripete,
precisamente
Ed
stata
allora se
il
titolo
come
lo
fu di fatto, e
sarebbe stato assolutamente ridicolo che la nuova statua che Megonio chiedeva fosse
gli
si
pu indagare
sicch
si
mostri
suoi concittadini.
al
perso-
pure
Arrunzio Rufo
l'una
(
che
nel
dai decurioni,
fatta a
spese
municipio,
l'altra
per
denaro
raccolto
concittadini
C.
I.
L.
X,
n.
089).
Ma
rivolto lui la
domanda per
queste due statue, e che in ogni caso queste non fossero state simili in tutto l'una
all'altra.
Infatti,
parecchie
se
sono concepibili
erette nel luogo
e,
se
personaggio
stesso o in
abito
Come
innal':arono a
Megonio
ci
dimo-
conserva
blocco
madre
poteva
poich
(C
/.
L. IX, n.
114).
il
di
un solo
marmoreo;
non
servire che ad
una statua
in cui
la
nuova statua
fosse
eretta
marmoreo
marmorea), precisamente
basis
quam
essere
adatta per una statua pedestre, appunto come quella che gli augustali avevano eretta.
Ma
se
si
ripiglia a leggere
4
il
capitolo
STRONQOLl
la
2G
REGIONE
III.
ai suoi concittadini.
Ed
avevano
Foro,
ove
desiderava
posta
che
la
nuova statua
;
dagli augustali
il
giac-
ch in questo
caso
Megonio
avrebbe
trovato
pi
conveniente
fosse
dire che la
base
come
la
che
municipali nel Foro stesso gli avevano gi innalzata; e la cosa sarebbe stata
vi sar chi possa supporre che la differenza tra la base della vecchia e quella
un
marmoree
un
piedistallo
marmoreo
di
un
misurare l'ambi-
immaginare
sia possibile,
non
lecito di
statua,
di
solo
per la volutt
la base
marmo, come
il
della precedente,
ma
fosse
di
un blocco
solo,
e per tutto
il
resto
nuovo monumento
pii soil
stanziale
che
avesse potuto
;
incoraggiare
nostro
personaggio ad esprimere
suo
morboso desiderio
e cos
non
ora
Megonio chie-
deva,
ma
Ed
allora si pu comprendere
la sua va-
stato
gi
rappresentato
a cavallo, fosse rappresentato anche a piedi, accanto alla statua della sua donna, ed accanto a quella di sua madre.
il
considerare
che
facile in
cos grande,
statua
equestre; mentre
di
benissimo
marmoree,
come
lo
titolo
dedicatorio,
come
si
fu
incisa.
Nasce da
fosse
ci la
ma
quali fu fatto
il
quest'ultimo
lascito di
Megonio ed
dott.
D. Vaglieri, addetto al
Museo Nazio-
si
aggiunge.
F. Barnabei.
Il
uno dei
desiderio
lasidet, dice
quaedam
in
REGIONE
III.
27
STRONGOLI
optimo quoque virtuSj quae nocies ac dies animum gloriae stimulis concitai atque
admoiet, iion
nostri sed
sulle
cum vitae tempore esse commetiendam commemorationem nominis cum omni posteritate adaeqiiandam (pr Arch. 29). Le statue innalzate piazze e nelle case, le immagini degli antenati, le marmoreae moles dell' Appia,
p. 68), le iscri-
che pure concutiet stcrnetque dies (Seneca in Poet. min. ed. Baehrens
zioni sepolcrali (') sono tutte manifestazioni di quel desiderio, al quale noi
dobbiamo
il
i
E come
ai
che rimanesse
indecoroso, che
sacrifizi
ri-
cordo della loro gloria, grande o piccola che fosse, cos credevano
venti non dimostrassero
di frequente
vi-
con
banchetti.
Da
qui
il
fiorire
Mani
e le
pubbliche, quanto specialmente private, nell'occasione dei parenialia, dei rosalia, del
dies violae, del giorno natalizio del defunto ed anche di altri giorni, oltre questi rituali (Marquardt,
Staatsv.
'-
p.
311 segg.)
(-).
Da
meno
Ed
perci
o collegi, fatte
anche
e
principalmente nel
mezzo
si
di legati,
Che
il
morto
merc
era opinione tanto diifusa, che vi badava anche chi non credeva ad
una
vita futura.
Cos fa
il
nostro
Megonio Leone,
:
ricco
cittadino
di
Petelia,
vi fu infatti aedilis^
quaestor
pecuniae publicae
(*)
patronus municifii ed
sue prestazioni a favore della citt egli fu ricompensato con onori e con statue, omaggio
reso ai suoi meriti non
meno che
da
quello
legati
specialmente a favore
(C
I.
L.
una promessa
statua.
i
fatta in vita, centomila sesterzi alla condizione che gli fosse posta
il
una
tre ordini di
populm, che
gli
innal-
sei
per cento
si
Mani
del defunto
nel
suo
giorno natalizio
(')
Cf.
G.
I.
L. Vili 27.56:
Qime fuenint
scrittura postrema: iaec sunt enim mortis salaria uln conti netur nominis vel generis aeterna me-
moria
etc.
{^)
Cf.
C.I.L. VI 10239:
XI
e
k.
XII
p.
k.
(')
Mominseii C.
L.
I p.
125
Stadtrecite
con Saipensa
etc.
447.
(')
Petelia la questura dov essere un tnunus, non un honor, dal posto che essa occupa nel
STRONGOLI
il
28
doveva
essere
REGIONE
III.
Il
23' marzo,
per
decurioni e gli augiistali ('), e con una distribuzione di trecento denari a quelli
(-).
Essi do-
se
della
lapide
{^).
i
di
Ferentino
(C. /. Z.
poi,
X, 5844):
in
\^de]
te
tar-
ragione di un denaro
Quest'aggiunta ex more loci, che credo nuova, tanto pi curiosa, in quanto secondo
un'altra iscrizione Petelina
{CI.L.X,
112),
la
sola
che oltre
alla
nostra accenni
ad una distribuzione
di denaro,
im augustale
distribu
un
si
potr
spiegare
conside-
honorem aiujustalUatis
(*).
il
In diverso
modo
dies parealalis di
la
Me{;')
cena
inoltre si
doveva pagare
il
da
sua tomba.
la parti-
Ricorre spessissimo
ma
qui
abbiamo
deve pagare
al prezzo
fissato
cose necessarie al culto, illustrato specialmente da un passo della lex coloniae luliae
Genetivae
(').
(1)
erano
comunissimi,
sotto
epulum
debba intendere
C. I. L.
sportula.
:
decurioni
filiae
gli
augustali, che
et
banchettano;
XIV 2793
Verae
suae decur.
VI
vir.
Aug. publice
(2)
essere
il
Diana ed Antinoo a
Lanuvio
si
deve dare vini boni amphoras singuas et panes a{ssium duorum), qui numerus collegi
[C. I.
del
Volo autem ex
loci
n{ummum) comparavi {in usum) augustalium ad instrumentum tricliniorum duum, quod eis me vibo tradidi, candelabro et
{milium)
che cita Vitruvio
il
n[o-
lucerna[s]
il
Secondo
il
For-
10, la parola
stratio
indica
il
luogo
i
dove
si
prepara
i
banchetto;
secondo
Friedlaender [Sitteng.
p.
cuscini per
del
dando
gli strata
cauponarum
di Plinio (iV.
16,
testamento
sit,
memoriae
aperietur:
ma
Cf.
C.I.L. 11,4511:
... si
divi[datur^ etc.
()
De
(^)
cf.
p. es. Orelli
3999
...
ex cuius
re-
vescerentur.
Cf. specialmente
il
cenotafo pisano,
C.
L. XI, 1420
18 segg.
ii
Suppl. 5439 cap. LXIX: ... II viri qui post coloa(iam) deduc\t^am primi erunt, C) Cf. C. I. L. pro.vumis, in suo mag{istratu) et quieumque II vir{i) in colon(ia) Iul{ia) erunt, ii in diebus
LX
quibus
eum mag{islralum)
gerer>>,
XX
aderunt,
di
20
TERRANOVA FAL'SANIA
in
Megonio, inciso nella base della statua a lui eretta dagli augustali. Egli desidera
si
che
approvi
dun
il
capitolo
(-),
sia iscritto
Peraltro qui
aggiunta
rumque
Egli
non minaccia
mancato
ai
doveri
testamento, n
il
affida
soltanto
all'obbligo
che
suoi
concittadini
s'assumevano,
accettando
legato;
egli
mette
memoria
la
ponendo
innanzi
devozione
sacratissirao
imperatore.
questa
gli
suoi
Mani sarebbero
SARDINIA
X.
TERRANOVA FAUSANIA
OfjficUl
di et
romana
e coslru-
Nel luogo vocabolo la coaca di la padda, situato nella regione loiri mannu,
il
quale
in-
le
terrate a
m. 0,40
di
per la loro
struttura
la di
quale,
per
quanto
tombe
la
Sardegna.
forma quadrilatera,
variando
lunghezza da m. 1,80
disteso
a 2 metri, e la larghezza
massima
di cinta
in
un selciato di
muri
sono formati
pari rozze,
lo
spessore
in
uti
redemptori redemptoribusqu.e, qui ea redrmpta habeiunt qune ad sacra resq{ue) divinai opus
erunt, pecunia
locet
Cf. Tertull.
de
idolol. 17:
7wn hostias
(Y.
(')
C.I.L. X, 114
e,
lin.
41
segg,
et
ut
perpetua forma
oservetis.
(-)
Cf.
I.
lin.
sit
tatem
(sic),
(3)
Cf.
L.
XIV
3679.
TERRANOVA FAUSANU
30
sui mentovati
muri
laterali,
esso raggiunge iu
media m. o,00
solo in
lo spes-
sore di cent. 20
una
m. 0,32. In ogni
scheletro
pochi passi dalla tomba s'incontr l'avanzo di una muraglia costrutta con
scalpellate,
unitamente a
fittili.
stesso alcuni
pezzetti di ossidiana,
il
e la
mano,
d'impasto ordinario,
appartiene al-
l'epoca preistorica.
2.
si
rinven-
gono monete antiche, fu trovato in una piccola scavazione apertasi da un certo Salvatore Serra,
il
scavo s'incontr
raccolse
un piccolo
messe all'aperto
le
cinque
gradini di granito,
stente
nel
e
muro
vi
si
del
manufatto.
La
detta
localit
dista
circa
sei
chilometri da
Terranova,
colse
Due anoi
un pane
4.
di
piombo
Nel predio vocabolo Sticcatu, posto sulla stessa linea della regione anzidetta,
da
questo paese,
si
rinvenne
0,30,
seppellito
a circa
un
lungo m.
largo m. 0,18,
con
m. 0,12. Nello
stesso
predio, in
fosso aperto
col-
lina,
dietro la basilica di
m. 0,60
muri ave-
e lo
spessore di
m. 0,25;
il
di calcestruzzo.
La
venuto
lo scheletro
fittili,
in
e
mezzo
alla
si
terra pochi
frantumi di
trovarono in
prossimit ai piedi del cadavere, un'anforetta priva di anse, col collo stretto, e mancante
del fondo, e
un
alquanto scheggiato
negli orli:
am-
bedue questi
6.
fittili
l'acqua potabile,
si
31
avanzi
TERRANOVA FAUSANIA
di antiche costruzioni,
le
di
enormi,
scalpellinati.
Numerosissime
monete.
Di
esse,
meno
di tremila,
ma
andarono
disperse fra gli operai, e poi vendute; ed io non ho potuto esaminarne che una pic-
Calerlo
Massimiano. Le dette scavazioni hanno inoltre restituito alla luce una straordinaria
quantit di embrici e mattoni frammentati, con avanzi di antiche^stoviglie e di vetrerie,
fittile,
chiodi,
altri
come pure un
a meandri,
e
residuo di
fogliami
e
mattonella
su
cui
sono impressi
ornati
in
rilievo
elegantissimi,
un anellino
di bronzo
le lettere
due frammenti
marmorei con
7.
Nel gettare
lo
posero al nudo
le
vestigia
di
an-
quadratura,
scopr'i
con
traccio
di
fabbricati accessori
sporgenti
sugli
angoli; l presso
una
vasclietta
mo-
una lama
inferiore
di
una
lucernina
fittile
con
al porto,
e
zettini
forma concava,
un frammento
si
di
lamina di bronzo
legge
VNT
QVAS-T
civitat;
9.
In un cavo
si
nominato
Luigi
Negri,
all'
entrata del
paese,
dall'ossido,
Tamponi.
Roma, 18 febbraio
18'J4.
(TRANSPADANA).
Qmrta
Pian
de lupi ter
Con
gli
scavi,
proseguiti nel restante del mese, senza interruzione, salvo la domenica 27, e terminati
il
primo giorno
di settembre,
si
P/it/i
de
J/i-
jj/er,
1891
1892
(')
Kimaneva da scavare
nerale del
mezzo
Questi avanzi molto guasti, di altezza variante da m. 0,90 a 0,50, sono troppo pochi
per potere ricavare l'intera pianta dell'edifizio,
zione di quelli del tempio e dell'altro edifizio,
il
col quale
ha comune
la disposizione
come
Penino.
11
il
(-)
fra
loro
separati
sinistra,
come ab-
gi-ande quantit
di tegoli
di carboni
raccolti
all'esterno del
muro
(^).
occidentale,
doveva essere coperto da un tetto a due pendenze assai sporfare uguale osseiTazione per l'edifizio di destra,
i
genti
Non
si
potuto
cui pochi
(1)
Notizie 1890,
scavata;
j).
294-305; 1802,
lo stato di
p.
63-77,
p.
afi'atto
libera l'area
ma
rovina,
in cui si trovami
ruderi
dissepolti,
ci
consigli di
si
provvedere alla loro conservazione ricoprendoli con terra. Questo lavoro di ricoprimento non
tuto ancora ultimare
:
po-
probabile
cbe
dalla terra,
anche gi ripetuta-
mente
rovistata,
venga
(^)
segnata
la descrizione dei
duo ultimi
Notizie 1892,
p.
44:"l.
Pu
34
REGIONE
XI.
ruderi furono
scoperti in
occidentale
dal quale lo
si
pu supporre
il
separato da una certa distanza, forse la stessa (metri 7) che intercede fra
piccolo
sul
gV
non
incastri
si
occidentali del
santuario.
Infatti
Il
veggono tracce di
altri incastri.
tempio
aveva un
edifizio in
faccia?
Un
della
l'anno
/*l\V-:
iV
\W
./A,
A
tuario,
e rimpetto
Strada romana
B Pian
de Jupiter
e d'intagli
ad
esso,
l'altare
pre-
REGIONE
XI.
(').
oo
romano
di
Penino
al
tempio, di
ai piedi del
monte
lo
stagno, da cui
si
Nello costruzioni della mansione dovevansi trovare scuderie non solo per le bestie
da soma,
ma
nell'antichit
colle,
talvolta in grosso
numero
Fra
m. 0,055, larga
scorso.
m.
dell'edilizio
1 1
scoperto l'anno
Con
mm.
di
mm.
nelle
due
altre
vi
incisa
l'iscrizione:
C VETTIVS
'
SALI
P.
LEG XV
V
C.
-M-
Vcttias
Sai
... p(rhn/)]i{ilus)
lcg{>oiii)>)
XV
v[olum)
i{olt'/f)
l(i/jens)
m{e/'l/o).
Per
questo
ufficiale, fu essa la
XV
(1)
Nothie 1882,
Per esempio
p.
65.
(^)
il
adhuc
e seg.),
Apibus (Tacito,
la
Iliit., I,
Il
De Saulcy
t.
IH, 186,
p.
454
suppone che
le
venticinque
miglia segnate nell'itinerario antoniniano e nella tavola peutingeriaua per la distanza da Octodurus
(Martignj-) al
si
verso Bourg-Saint-Pierre, ove esiste un milliario col numero XXIIII; la strada rimanente sarebbe
stata soltanto mulattiera e quindi trascurata dagl'itineravi.
che
il
milliario
Durandi, Alpi
Graie
al
il
milliario si trovasse
un tempo
ponte
Nudry
prima
di
colle),
non
si
puf) esser
il
sicuri che
non
esista
un errore nelle
come
vi
Penino. L'antoniniano d venticinque miglia, numero da ridursi; la carta peutingeriana aumenta ancora la distanza,
e quella della e reca venticinque
sommit del
?)
,
valico.
Sia
Eudracimum
l'attuale
in
basso (Etroubles
la cifra
aperta
ai
veicoli, e
Certamente
il
le
offerte votive a
il
Giove Pe-
d'animo
di coloro,
monte temuto; ma
in
migliori
romana,
di
quanto furono
appresso
sino a ieri. Qualche giorno dopo la fine degli scavi di quest'anno fu aperta la strada carrozzabile
sul versante svizzero, costrutta a spese del cantone Valle.se col concorso dell'Ospizio.
Per quanto
so,
non
si
numero
di
monete
XI
e XII,
probabilmente peculio
di
istrada. Se,
si
come
da sperare,
si
pro-
sulle pos-
scoperte archeologiche.
36
REGIONE
XI.
a Nerone ebbe stanza in Pannonia, dove torn al principio del regno di Vespasiano e
rimase sino
ai
sino a Vespasiano
come pare
('),
e sede nella
La forma
non
dei caratteri
accenna
al
primo secolo;
il
la
mancanza
sufiiciente a far
supporre che
sola legione
dedicante abbia collocato questa tabella quando non esisteva che una
XV.
Agli esemp
di
omissione
del
nome
della
legione,
anche quando
ci
somministrato da una lastra da noi scoperta in suolo ancora vergine nella parte meridionale del piano,
non
lungi
dal
tempio.
di
alta
m, 0,055
che
le
larghezza;
l'iscrizione,
mm.
8 nella prima
mm.
7 nella se-
C A
S S
FESTVS
MILES LEG XOI^2^I RVFI
V
31.
M
/[/]/(/) Ru/ v{otum) s{olvit) l{i-
X, {cenluriue)
bens) m{erito).
Due
fra
i
legioni
tempo
di
suoi
quartieri in Oriente, e la
Gemina dapprima
e
il
in Ispagna,
Germania
inferiore
tempi di Vespasiano
Pannonia supe-
riore.
letta,
ben
fissata
probabile che
da principio
con due
il
chiodetti
nelle
ali,
fu fermata di
nuovo
gentilizio
alcun dubbio.
La
alta
sic
lettere
alte
mm.
PEONINC/
IVLtsFORTV NATVS B F
(3
cos
VflS-LisM
I{ovi) P(oe)nino Iul{ius)
l{ibens) m{erito).
s{ovit)
Oltre a
(a.
queste
trovammo xm
piccolo
frammento
di
sottile
lamina
15:
di bronzo
mm.
('}
Cf.
Ritterling,
De
legione
Romana
p.
81
scgg.
REGIONE
XI.
di altre
37
due alette
tabelle
(a.
m. 0,084
di
una
di esse era
piantato un grosso chiodo di ferro. Questi frammenti non appartengono a nessuna delle
tavolette esistenti nella collezione dell'Ospizio.
Il
numero
('),
di
Berna
(-),
una da quello
di
Brunswick
(^)
Una
perte
il
numero
di
quelle scodi
precedentemente
(a.
lAan de Japiter
e
('').
questa
bronzo
e col
si
La dea ha
ed ha
il
braccio
pendente.
destro
con la
gamba
sinistra
Ad una
doveva appartenere un piede destro ignudo di bronzo bianchiccio con bellissima patina,
stato attuale
di
misura m. 0,039
di lunghezza.
un
piedistallo.
La gamba era vuota: la pianta mostra Ad una mano di maggior grossezza apparteinferiore
e
di bronzo
lungo m. 0,028,
di
ultimi
a.
scavi,
ciie
diedero
pure
bronzo,
infissa.
L m. 0,045 ed
m. 0,045, con
la
ornamenti
seguenti
sottile
Fibula
la
m. 0,035,
1.
m. 0,03; peso
3.12), formata
fori
di
un
nastro,
cui
massima larghezza
di
mm.
4,
con due
alle estremit,
in
cui passava
1.
una
spilla di ferro,
fibula di bronzo,
m. 0,065, con
dell'ardiglione e con
1.
ad arco,
a.
m. 0,025,
1.
due
ai
fianclii
della
medesima forma, ma pi
cerniera;
fibula
di
grossa,
a.
m. 0,029,
1.
1.
m. 0,05,
con
senza
arco
ornamenti sulla
nastro,
,
ferro,
m. 0,037,
rotta
giri
;
m. 0,068,
la
che
va
restringendosi
verso
la
stalfa,
come
punta
di
dell'
ardiglione
;
il
quale
parte
di
da
una
con
molla
di
quattro
con-
frammenti
altre fibule
due
fermagli
bronzo
un
dischetto
(')
C.
I.
L., V. n. 6866.
(1)
0878, 6886, 6888, 08S9, 6890, 0804. Quelle indicate coi miineri 6886 e 6890 fu-
rono
trovate nel 1837 dalla contessa Calieri di Sala: ignorasi dove finirono; non passarono all'erede,
]iresso cui
ne ho fatto ricerca.
C.
I.
L. V,
n.
prof.
Barnabei
nei
nior.,
p.
364-367,
nove da
me
XXIV, 1888-89,
838
e seg., e nelle
Notizie 1890,
p.
290, nota 2
p.
,303;
1892,
p.
71, 448.
tRAN SAN
BERNARDO
l'uno intero
e
38
REGIONE
un pezzetto
XI.
tornato da globetti,
l'altro rotto;
di lastrina di argento
;
con due borchiette, che forse fece parte di un' estremit di cintura
di
un nastro
sottile di
bronzo
anelli
a.
longitudinalmente;
sette
di bronzo, di
gemme
delfini,
incise,
cio
una specie
topazio (m.
0,013X0,014) con un
sinistra,
due
ed in atto di slana
sinistra
ciarsi,
(m.
figura
giovanile
incisa
;
nello
strato
inferiore
nero
uno
e
un bottone
di osso
cinque di pasta
di pasta vitrea.
1.
Le armi
di millim.
un
ferro di lancia
m. 0,12,
di
forma piramidale
con base triangolare di m. 0,03 di lato e con gorbia esteriormente corta (m. 0,017), 2 di spessore, l'asta entrava nella parte piramidale; una cuspide pirami1.
dale piena
di
m. 0,03 di
lato,
mancante della
punta a sezione
m. 0,108,
di cui
m. 0,088 per
la
1.
quadrata di m. 0,015
la
di
lato
con gorbia a
m. 0,145. con
di
punta
1.
m. 0,016
di lato e con gorbia a cono vuoto, per la cui rottura si vede che l'asta vi penetrava
per almeno
freccie,
di
cui
una a
foglia di lauro
(lungh. totale a
m. 0,08,
1.
della gorbia
m. 0,035, largh.
m. 0,009
1.
della punta
la gorbia,
rombo smussata
0,06
di lato e con
come
la quarta la
m. 0,055 a sezione
con
lati
convessi; la
lama
di
un pugnale con
e
m. 0,065
e con
per
il
codolo piatto,
larga
1.
presso
codolo m. 0,037
m. 0,12
di asta conico
la parte superiore di
un can(-),
con
punta piramidale
simile,
di lato,
di base quadrata,
mancante
di ferro
di
un' altra
ma
di sezione quadrangolare
di
mm.
l'una lunga m. 0,24, l'altra pi corta per rottura, entrambe ripiegate in cima
e terminanti in
e
muro od
attaccate ad un fusto)
un gancio
(')
Nel descrivere
il
ferro i
mi sfuggi
peso
ori-
di dire
quadrata la sezione della punta, laddove essa triangolare. Inoltre ho detto che
il
doppio
come ho potuto
il
un
ferro simile.
Esso pesa
gr.
2370
una perfetta
Torino,
nuovo nell'interno
impediscono
t.
XXIX,
(2)
p.
156
e segg.
p.
Notizie 181)2,
445.
EEGIONE
XI.
3;>
di
salice
altre
in
m. 0,23); duo
lame
un taglio solo col codolo sul prolungamento del lato minore non
e
tagliente,
a.
m. 0,15
m. 0,125;
la parte superiore di
1.
un altro
pii
pugnale o
diminuenti
coltello,
di
un pezzo
uno
stilo
di osso lavoralo,
di ferro
di
;
fatto parte
una lama;
m. 0,052
una spatola
un manico
al
belletto,
1.
m.
0,07(3. che
di
un oggetto pure
di
di bronzo,
medesimo uso
un
;
coperchietto
bronzo od ornamento
diametro di m. 0,035
di
il
manico
una casseruola
di
di
m. 0,045; una
m. 0,045
;
maniglia
bronzo con
longitudinali rilevate,
1.
a.
m. 0,027,
1.
una
e
m. 0,15,
di
una
sottile
(a.
m. 0,08) ripiegata
m. 0,041,
1.
m. 0,i)S5; chiodetti
di
anelli a forma di s,
pi o
meno
Innghi
pii
meno
aperti sul
di
mezzo;
forma
e gros-
sezza; alcuni
lastre,
arnesi
ferro guasti
;
grossi
anelli,
pezzi di
dif-
frammenti
e
forma
grandezza
ferenti
terra
cotta
grossolana
fina, tra
vernice nera di riflessi argentini ed altri con vernice corallina, talvolta con lavori
rilievo,
il
ARRI
di di
cui altro
esempio
si
ha nella Narbonese
(');
un altro
col
bollo
in
impronta
piede
OF MERC
Piemonte
(-)
un terzo con
le lettere:
2A
(')
C. /.
L. XII,
cit.,
II.
5(386, 76.
(;2:.7,
(2)
Op.
II,
II.
110; XII,
].
n. .5(j.bG,
3.
-582; Atti
ddlo Soc.
per
la proc. di
Torino, T. V,
110,
ii.
nome
:
4U
REGIONE
XI.
una lampada
fittile
rotta col
POTIDES
frammenti
di bottiglie,
coppe ed
altri
un vaso
di vetro giallo
e di
UsiSAV
le lettere
mm. 4
le
maggiori
mm.
15.
due
l>|
C-
CASSI <l
|
intiero
nell'uno,
rotto
si
nell'altro.
Il
sigillo
nuovo
per
il
nell'Ospizio gi
se-
\tiV
con lettere alte 34 millimetri;
|7b1|
bene distinta
la
forma
di
l>
PVBL'C
Un
<l
il
bollo:
un
altra l'avanzo:
'^^
REGIONE
XI.
41
per
che
ci
fanno
l'ettitcare
quello
scoperto precedentemente,
meno buona
conserva-
l>
L-P-NM"
<1
Vi
Notiamo ancora
fra
il
Non poche
l'elenco
:
Gali/che.
(pot. gr.
1,97). Tipo
come
in
Von Duhn
tav.
n.
Ferrer,
nelle
P^.
Le moactc
galliclis del
Gran
t.
So. a
Bernardo,
I,
Mem.
della R.
Acc
delle
ri-
XLI,
2.
C.'rvo a sin.
con la testa
(Von Duhn
Ferrer, p.
342,
s.
n.
21).
Cavallo geometrico a
-36).
s.
con le
gambe
(Von Duhn
Ferrer, n.
(br.
gr.
2,92).
s.
REMO.
s.
li^.
[RE]MO.
Vittoria in una
biga in corsa a
(Von Duhn
59).
(br.
gr. gr.
[REJMO.
G (br.
7
(pot.
[REMO]
nel rovescio
le teste
l).
REMO.
gr 2,12).
Due
teste
imberbi
addossate
come
di
Giano, cou la
difterenza che
una
e
in
[AIAoYIN]. Cinghiale
s.
(Von Duhn
Ferrer, n. 63).
Romane.
8 (br. 9
(br.
gr.
gr.
10-12
(br.).
13 14
(arg.).
(id.).
t.
Vittoriato.
rp. rom.,
519,
n.
18).
15
(br.
coniata
n.
I.
p.
179,
10).
(arg.).
(br.
(id.).
Angusto (Cohen,
t.
t.
I, I.
p.
p.
69, n. 43).
21-34
35-37
94, n. 228).
(')
;Vo^;--;6-
1892.
r-
ii'j-
t.
42
95, n. 237).
REGIONE
XI.
38-41
(id.).
I,
p.
42 43
(id.).
Id. (Cohen,
I,
p.
t.
96, n. 244).
I,
(br.
p.
Ili, n. 352).
n,
44 48 49
(br.
Id. (Cohen,
t.
I,
p.
t.
119,
I,
407).
45-47
(br.
(br.
I,
p.
437).
(id.).
I,
p.
125, n. 440).
di
50-51
zione del n.
(id.).
fabbrica barbara,
ma
diversa (imita-
504 Cohen,
I,
p.
t.
137).
I,
52
(id.).
Augusto (Cohen,
p.
139, n. 515).
53-55
(id.).
58-59
60-61
(br. (br.
med.).
t.
I,
p.
175, n. 3).
62
(id.).
s.
Id.
l).
III.
rostrata a
ROM
ET AVG.
t. t.
Altare di Lione
I,
(').
63 64
65
(id.). (ib.).
(id.).
Tiberio (Cohen,
Id. (Cohen, Id. (Cohen,
I, I,
p.
191, n. 14).
n. n.
p. p.
I.
191,
18).
t.
192,
p.
24-26).
66-69
70-71
(id.).
Id. (Cohen,
t.
193, n. 37).
(id.).
Due monete
logore di Tiberio.
t.
72
(id.).
Augusto
Tiberio (Cohen,
I,
p.
95, n. 240,
oppure
p.
193,
n.
31
34
73
37).
(id.). (id.).
t.
I,
p.
n.
217.
6).
n.
2).
74
I,
p.
t.
223,
I,
75-76 77 78
(id.).
Germanico (Cohen,
(Cohen,
t.
p.
224,
n.
1).
(id.).
Id.
I,
p.
226,
n.
8).
(id.).
Moneta logora
(Cohen,
di
Germanico.
t.
79-80
81
(id.).
Caligola (Cohen,
t.
I,
p.
240,
n.
27-29).
(id.).
Id.
I,
p.
240,
t.
n.
p.
28-29).
82-83
(id.).
Claudio (Cohen,
t.
I,
250,
47).
n.
n.
1).
84
88 89 90
91 92
(id.).
Id. (Cohen,
Id.
I,
t.
p.
I,
254,
p.
t.
n.
85-87
(id.).
(Cohen,
257,
I,
84).
n.
(br. picc).
(br.
(id.).
Nerone (Cohen,
t.
p.
291,
183).
n.
I,
t.
p.
I,
298
e seg.,
288-305),
Vespasiano (Cohen,
Id.
p- 369, n.
n. n. n.
n.
13).
(arg.).
(id.).
(Cohen,
t.
t.
t.
I, I, I,
I, I,
p. p.
p.
376, 377,
384,
102
125).
o p.
377
n.
125).
93
(id.). (id.).
(id.).
222).
94
95
t.
p.
p.
395,
364
o 365).
t.
401,
n.
432).
(')
Cohen,
t. I.
p.
175.
REGIONE
XI.
io
96
97
(br.
I,
p.
420,
n. p. n.
n.
4).
(arg.)-
W.
Id.
(br.
gr.)
(Cohen,
t.
I,
p.
452,
t.
272).
98
(br.
gr.)
Domiziano (Cohen,
(Cohen,
t.
I,
498,
412).
n.
314-316).
99 (arg).
100-101 102
(br.
(br.
(id.).
I,
p.
505,
Adriano
(?).
103 104
105
t.
Ili,
n.
p.
13.
u.
lo9).
(id.).
(Cohen,
t.
Ili,
t.
p.
39,
p.
78).
106
107 108 109 110
(br.
Id. (Cohen,
Ili,
57, n. 564).
(arg.).
(br.
Moneta logora
di
Marco Aurelio.
t.
gr.).
Ili,
p.
143, n. 96).
n.
(br. (br.
Ili,
p.
130).
111-144
145
(br.
(br.
gr.). gr.).
o del II.
146
147
(br.
IV,
p.
432,
n.
305).
(arg.).
(id.). (id.).
Id. Id.
IV,
p. p.
444, 459,
t.
n.
429).
148
149 150
151
(Cohen,
t.
IV,
n.
563).
p.
V,
t.
98, n. 33).
p.
n.
n.
(id.).
(id.).
V,
303,
173).
n.
57).
V, V,
p. p.
363,
400,
152
(br.
(id.).
617).
153
Moneta logora
di
Gallieno.
t.
154
163
168 169
p.
(id.).
VI, p. 135,
n.
50).
e
155-162
164-167
di
Claudio
Gotico.
(br. picc).
(id.).
Moneta logora
di Crispo.
e
dei
figli.
(id.).
Moneta logora
med.).
Magnenzio.
I
(br.
n.
Valeutiniano
Valente
(Cohen,
t.
Vili,
p.
88,
n.
12
103,
11).
170
(id.).
Graziano (Cohen,
(br.
t.
Vili,
p.
130, n. 30).
171-174
ovini,
suini
due grosse
una
razza,
che tuttora
esiste,
ma
ma
non da
tempo remotissimo,
una mandibola
l'orso
cinghiale
di quella.
Di ossa umane
ed un pezzo di occipite.
Fra
le
cose
scoperte
le
da noi
dai
nostri
predecessori
si
sul
pian de
Jwpiter
monete galliche,
la quale
fittili
copiosi avanzi.
in tutto
il
44
nulla
inizi
(').
REGIONE
XI.
altri,
di cui
della persona, in
nna parola
ai
cui
rimontano
santuario e la man-
come
(2),
monte Penino
era
Per
esso,
mino
un
divenuto
il
passaggio
l'ra volgare,
come attestano
le
di esso (*) e le
delle
il
prima
romane non
nummi
della
repubblica romana
('').
Fra
le
come
e
in
le
secolo, spe-
dei Claudii,
romane quelle
di Teodosio e
dei
C).
Il
tempio ha
sotferto
(')
e la
fondazione
di
Augusta Praetoria
il
Anche ammettendoli
fatti
dopo
ed
Rm.
Geschichte,
V,
p.
18)
il
ritardo di
poco tempo.
(2)
(3)
{*)
Le monete galliche
del
descritte
2^"
nel
t.
XLI,
p.
331
poche trovate nel 1890, ammontano a 418. Negli scavi degli auni seguenti
da aggiungere un piccolo numero
di
ne rinvennero 74,
e vi
il
altre,
che
ci
quando compiemmo
(5)
nostro lavoro.
28.
Cf. Livio,
XXXI,
(6)
C)
le
al
pian de Jupiter
si
trovino
nel-
nummi
di straniera provenienza.
Mi
riunire
in
medagliere dell'Ospizio prima dei nostri scavi, per la maggior parte delle quali
il
pu& presumere
rinvenimento
al
quelle,
ho avuto sicura
informazione e separato
REGIONE
XI.
gli
edifz
e
le
belle statuette
le
altre cose
furono consumati
da un incendio.
La
devastazione
?
del santuario
rovina
medesimo
e la
tempo
la religione di Cristo,
mansione
santi del
conserv
?
sotto
Burgundii
poi sotto
monte
queste domande
(')
monete carolingiche
ci
IX
(-).
pii
tardi,
similmente per
le
devastazioni,
di cui quei
il
per opera
nel secolo
XI
(')
ad
un mezzo chilometro
sommit del
(^).
colle,
ado-
le
pietre della
mansione
del tempio
,
questo poi
sembra accenni
il
XI)
allorch, a proposito
deUa
discesa di Carlomagno
pietre riquadrate
773 parla
di
il
Mon-
ginevro,
ma
il
Cenisio;
(1)
Notizie 1889,
p.
303; 1890,
p.
305; 1892,
p.
77.
:
Fra
iiun ve
u'Iia
per
di quelli, in cui
(-)
indubbiamente
di
Non parliamo
Esse
circa
si
riducono a quella di un
p.
324)
a quella di un
clcricus
ian.
t.
nomine Benedictus,
II,
"
neir826
{Acta Sanctorum,
p.
281) ed
all' >
da Lotario II
al fratello
il
Ludovico II neir859
S.
(Ann. Bertin.,
a.
859).
Ma
d'altra parte
"
si
a "
monasterium
Petri quod
adradicem
s.
III,p. 613),
un
Hartniannus elemosinarius
P(etri) mentis
sanne, 1846, p. 8 in
Man.
et
par
la
VI);
1'
ah-
in
l'hist.
du
Vallais,
(XXIX
un monastero
a Bourg-Saint-Pierre,
'hospitale
. .
citati.
ma
non
(3)
il
in monte lovis dalla cessione del contado di Sion. In questo trovavasi Bourg-Saiul-Pierre, pian de Jupiter, che ha dovuto sempre appartenere al territorio di Aosta. Non nel precedente, come comunemente si creduto. Vedasi il recente studio di monsignor
di
J. A.
Due, vescovo
Il
Aosta,
Menthon
? (voi.
XXXI
della
La
p.
vita di
di
va sotto
il
nome
t.
di
Piiccardo
IL
in
107T)
clini
senza valore.
"
In
montem Geminum
lapidibus
".
...
quo
et
"lovis, ex quadris
1
plumbo
ferro
III,
templum ad honorem cuiusdam Caco deo, seilicet valde connesis, niirae pulchritudiiiis quondam con-
structum fuerat
Chron. Novaliciense,
7.
una confusione
4(3
REGIONE
XI.
nardo
(').
darsi
fra
nel
nome
del monte,
ma
in
pari
Penino
('-)
circa
altqj)iano
della superficie di
casa,
chiamata la Cantina di
Fontintes, la quale serve come luogo di riposo ed all'uopo di rifugio per coloro, che
salgono
il
La
casa odierna
fu costrutta nel
{^).
1835;
ma
met del
di
secolo
Trovansi sparsi
tegoli
romani:
al
medesimo scopo
dell'attuale
m'
in-
scavo,
nei
quali
si
R
I
un
altro con:
Hylne, uno
col
nome
l>
|
PVBL'C
[<I
un
altro con
bollo:
questi
mentre
Kinvenimmo
mostra la distrudegli
forse
romana
essere avvenuta
come quella
di
muri
la casa
(') (')
Einardo, Ann.,
a.
773.
si
Nel 1881
si
ed io stesso ricordai
si
fatta identificazione,
t.
XXX\7II,
Ma
che fu pubblicata
per la scienza
e
molto scarsa; n
si
lodevole per la Francia, sul cui territorio avvenne la scoperta. poi in quale
Non sappiamo
edifizi del
e le
ampliazioni successive.
Ho
trovato
:
non
vi
per
di
materiali
dal pian de
p.
14
sgg.
(cstr.
dal 7
Accademica
di Sant' .Anselmo
Aosta).
REGIONE
VI.
47
FOSSOMBRONE, ASSISI
N
sono
le
si
fatti
ad un chilometro
la
e
i
mezzo da
in
un luogo detto
fond de
Combe, ove
esistenza di un edifcio,
anche
In questo luogo
chi scende dalla
si
a destra di
sommit
circa
e gli
i
superiori
dell'Ospizio,
nostre
esplorazioni ed
di cui
resti
del sigillo:
l>|
VB
L'
|<l
uua fibula
di
larga m. 0,035
un peso
t.
(?)
140)
una moneta
175,
n.
di
Augusto
irrico-
(Cohen, 2^
ed.,
I,
p. 95,
n. 2:37);
una
di
Agrippa
(ibid., p.
3);
:
una
IMP///////
frammenti
di
vasellame cretaceo
vitreo,
Ferrer.
Regione VI (UMBRIA).
II.
FOSSOMBRONE
Ih una statuetta di
bromo
dello
scoperta fuor!
la
citt.
non lungi
di
dal
mulino
stesso
nome, apparte-
della citt, un contadino, atterrando un albero, rinvenne una statuetta di bronzo votiva
rappresentante una
divinit
muliebre.
alta
m. 0,07,
destra.
raffigura
una donna
mano
A. Vernarecci.
III.
Il
ASSISI
Rilievo
del
alto
sig.
s.
Francesco
Bianco,
nel
suo
fondo
presso
m. 0,61,
supe-
riormente m. 0,59
m. 0,60,
e dello spessore di
CAPOLONA
48
chiusi
REGIONE
VII.
con
0,45, alto
m. 0,35,
il
i
rappresentato
un uomo adagiato su
di
xm
letto,
poggiando
gomito
defunti
quasi
sempre
sui coperchi delle urne etrusche nel territorio volterrano, nel perugino e nel chiusino.
Regge con
destra un
i
la destra
un oggetto rotondo,
stesso letto siede
le
ed ha
la
sinistra
(?).
Presso di
lui, nello
di velo,
reggendo con la
La donna
ed
il
il
bambino posano
piedi sopra uno sgabello, che alla sua volta posato sopra
suppedaneo.
Nel campo
tra le figure
pendono due
festoni.
A. Brizi.
CAPOLONA
Alianti
di
un'antica
ina
poca distanza da
Are'zo.
Nel parlare dell'antica figulina
di
al
ponte a Burlano
dipartivano o diramavano
due
vie,
il
salendolo verso
se non
che vi sono elementi invero scarsi per segnarla e seguirla con qualche sicurezza.
La
lognono, che poi fu costituita Pieve ora distrutta. Alla riva opposta presso
ponte,
ai
tempi
di Siila:
ne venne
se ne
impossessava, seguitando
Ma
corso dell'Arno.
sul
bivio
edificata probabilmente
Per
la sua posizione
noi
fosse
Lari
compitali,
Di
si
costeggiava
la di
Ceiitum-Cellae,
come
trae
da carte dell'et
e sopra la via,
e rimpetto all'Arno
lavorava Publio Cornelio, certo un liberto di Siila, e venuto colla colonia corneliana
in Arezzo.
Ma
si
riscontra che
prima
di lui,
o insieme
almeno
non s'incontra
nei vasi
il
nome
di Cispio,
commisto a quello
di Publio Cornelio.
Ora che
vi sia
comune
due famiglie
si
un Publio Cornelio,
REGIONE
VII.
qui
G).
[ibi
1.'
dedit,
si
CAPOLONA
dieoudogli: P. Cornelius,
mentatiis
in cui
has quale
litterns
est
mibi a P.
Ciispio
il
comtempo.
{Famil. XIII,
Dal
passo
Ma
sero in
vasi aretini
si
fecero,
si
spar-
Roma
nel
mondo romano
sig.
ing.
la figulina di Cincelli
RODO
nome AVGVSTVS,
la
relativo
nome
di
Questa data
importantissima per la storia dei vasi aretini, segnando la loro decadenza, per essere gi
scomparse prima della figulina corneliana, quelle della Rasinia, Mcmmia, Perennia,
e
Tellia,
che produssero
le
opere
pii
fine
leggiadre
via.
della quale
ha
il
Funghini
verificato sicure
distrutta,
alle
L'altra
dirigeva
alla Pieve
Giovanni.
Fra Cincelli
questa
Pieve
rallini,
si
transita per
si
fosse un'altra
che non
il
Giovanni
in
Sul-
piciano, onde
fondo
fu della famiglia
come
era ancora da
supporsi, pi vie, delle quali non terremo conto. Quindi la principale scende a un vil-
dall'antico,
che
la
di
provenienza
di
italica,
sede
Pelasgi. Sotto
Apia
oggetti
tempo: solo mi
capitato
un asse onciale di
Roma
Da Apia
l'una del
la strada volgeva
marmo
nome
di
le quali ora
appartengono
al
E
o
fa nella
china
romana,
la
Proseguendo
nome ralatium
si
come fermata od
osteria,
viene sotto
un mese,
si
in
namento.
CAPOLONA
oU
ed ha
la
REGIONE
VII.
11
manico
di tre pezzi,
stato
ma
ricongiunti
intera
lunghezza di centi-
metri otto. In
la testa tiene
sommo
intagliato
l'acconciatura
si
alta
di molti capelli
a quella che
di lei
effigiata
profilo
ritratti dei
lungo
la
quale
il
villaggio di
Ve^sUj
nome
anch' esso
italico,
Pi
oltre
un chilometro dominava
la
via
y in pen
a.
si
in
etruso
Inoltre
abbiamo un
riscontro di Di-
Bibbiano
alla
Etruria.
A
un'
poca distanza
da Bibbiano
il
sig.
al
Museo pubblico
prime
let:
umetta
colla iscrizione
TILIAE
TERTVLLAE. Per
Il
essere le due
ma
da una colonna miliaria, come abbiamo Migliavi in una diramazione della via Cassia
fra Civitella e Montevarchi.
Di
Belfiori,
si
etrusco,
e poi sotto
il
prossimo castello di
dove
si
si
pero. di
Per
frequentava
e
un asse onciale
Roma. Ponina
Belfiore fanno parte del piviere di Vogoguano, vale a dire p-aedi sopra di questo punto, circa
dium Voconianum. Al
si
La
il
di Lorenzano,
di
Talliano,
avanti
di
giungervi
percorso dal ponte a Burlano, ove era situata la figulina Tellia fino a
circa dieci chilometri,
e vi
abbiamo sempre
la
da famiglie
la Bebia, la
romane.
Tilia,
Prima
l'Aburia, quindi
Cornelia, la Sulpicia,
fertili
ed ameni
per ora
il
risolverlo
in ogni
modo
proclam nell'aretino
chiara,
l'Italia
campagne
le
l'editto:
pi
dopa
ma
de'
romani.
G. F. Gamurrini.
REGIONE
VII.
">!
CORTUNA, MONTEKIGGIONI
V.
CORTONA
r abitalo.
lavorando
il
terreno del
incisa la
sig. Petti,
un'
umetta cineraria
:
di travertino,
malamente
seguente iscrizione
3^afl>i->i6^
Mentre
e
il
primo verso
chiaro,
Vel.karse,
l'altro incertissimo
per
buchi
il
nome
di
nomi
tipici di
//
Carseoli
di
Carsulae umbro,aggiungendovi
suffisso
in
latino lum,
significante luogo
diinora.
Or questo nome
italico
si
il
come per
la nostra la latina.
velchal, volchal.
('),
che in Cortona
cio italica,
:
servava maggiori
il
voci
modi arcaici
la sua
i
la
giovine,
quando descrive
Tifer-
num
monti di Cortona
l'arcaismo,
e
La
paleografa
pure
conserva
specialmente
si
la
lettera k,
col
di-
Cortonese,
dichiarativi
che rappresenta
un uomo che
forse
cavallo
passa
mare,
reca
nomi
Pare
Erkle Pakste,
fosse
Hercules
Po.cifer,
che
va
agli
Elisi.
dunque che
G. F.
Gamurrini.
VI.
MONTERIQGIONI
Di una grande tomba a camera con sardella tenuta del Casone di pro-
parte
priet del sig. Giulio Terrosi, non lungi dalla stazione ferroviaria della Castellina in
Chianti, eseguendosi
i
soliti
fossati
viti,
si
rinvenne casual-
giro,
sec.
dalla quale
Ili a. C.
si
estrasse
:
una
al
Vi sono
e le altre di travertino.
(') I,
(=)
20.
I.
Ep. IV,
CORNETO-TARQUINIA
Oli
REGIONE
VII.
L'urna principale,
m. 1,07
larga 0,84,
di alabastro lu-
meggiato
in
oro.
bisoma,
i
come recumbenti
scritti
capi famiglia
della
tomba; ed
loro
nomi sono
mi capra
:
calis'nas'
:
lardai
s'epus'
ariiialisla
cursmalx
Trentaquattro pezzi di
Trentasette
Bai., tav. 48.
orificeria.
monete,
1).
fra
le
= GaiTucci,
di
lUon.
Trenta
e pil
vasi
verniciati,
detti
etrusco-campani,
costituenti
per s una
Vi sono
locali
di
anni
molti vasi
La
Museo
Il
suppellettile
raccolta
tale
e cosiffatta
particolare.
sig.
Museo
Museo Etrusco
illustrare la impor-
memoria a
Milani.
VII.
CORNETO-TARQUINIA
Nuove scoperte
il (').
cropoli tarqiiiniese.
Gli scavi in questo anno furono incominciati
alle Arcatelle
29 gennaio
il
ai
Monterozzi vicino
trovai
Visitandoli
10
e l'il febbraio,
La
prima
ciola
di esse
('-)
,
num.
4. Il tetto
Ma
quella visita
tali
(')
79,
Ann. 1863
tav. d'agg.
p.
336-360.
p.
() Mon. deirinst.
mini. 3.
33.
347 not. 2
REGIOxNE
VII.
stile arcaico
-y
CORNETO-TARQUINIA
orientale,
il
manifesta imo
dell'olio
avanzato.
ed ai suoi
i^iedi
il
ignudo,
di Peleo. Quest'ultimo
gambe
s.
presentato ignudo ed imberbe. Egli tiene colla destra una lc/i///hos a baso piana coll'orifizio
mano
s.
mediante
due puntini
avvolta la correggia
palma pendono,
sospesivi con
i
striglie.
Oltre a ci furono
trovati sotto
(),()2;
quali sono: u
il
peso 14 grammi):
.V
un
oreccliino,
e
quale con-
grammi)
decorato presso
le
rilievo;
strano nel mezzo una rosetta vuota, la quale anticamente fuori di dubbio era empita
altri
mentre
l'altro
ornato con
mo-
a foglie di
vite,
staccantisi da
di oro; final-
mente un attaccaglio
in
forma
di concliiglia {jiecteii)
Di
manico
un piede scannellato
di vaso ed
un
abbastanza avanzato.
Ich-ijlluti
parte
d'un ombrello,
cio
vi
costerelle.
Esso ha la forma d'un grosso disco (alto 0,03; diam. 0,045), per
Il
quale
cerchio
costerelle.
i
Mi
Tra
resta di descrivere
vasi
fttili
scoperti nella
dei
di
/A'/'///<6'r
Vanvasammluiig
figure
VI
u.
214), la (|uale
medesima rappresentanza a
impossibile che vi
grande trascuratezza.
Non mi sembra
si tratti
il
un
fatto simile
pittore
cambi
in
una rappresentanza
tale quale
si
di
significato diverso.
La
lato dell'olla,
presenta
attualmente,
('j
Jahfburl,
d,'s
a.-rk.
fnslltKts
VII (1S02)
].,
1-I2-141
CORNETO-TARQUINIA
si
54
destra.
d.)
,
REGIONE
VII.
Dietro all'ul-
la cui
maggiore parte
il
com-
Non
torace co-
una veste
dipinto
simile
ad una spada,
zione col resto della rappresentanza. Davanti ai cavalli procede velocemente verso
ma
riconoscibile
e
come
gione bianca
vestita
Essa
priva di
qualunque arma,
mani congiunte
Tale
all'al-
Una
scena
vicino manico.
costume
scitico,
certamente ha voluto
specie che le vergini
raffigurare
Amazzoni.
Ma
si il
fa
non
In
trova riscontro
tali
monumenti
altro
quali
riferiscono
ai
il
miti
delle
Amazzoni.
condizioni
spontaneamente sorge
pensiero che
pittore originariamente
mere un
soggetto.
La quale
In primo
un oggetto dipinto
di rosso-brunastro
il
aver
il
pittore coperto
un volto barbuto
seguito da
un Sileno,
una scena
Gli
riferibile
aUe Amazzoni.
attici
altri
vasi
trovati
nella
seguenti
Un
or-
cietto finamente lavorato (alto 0,045), decorato sul recipiente piatto colla figura rossa
s.).
Un
ma
VII
n. .338)
Una
di
cui
reci-
piente circondato
da una zona
il
Un' anforetta
recipiente con
del
palmette impresse
Il
chero grigio scuro. Esso consiste in un cerchio (diam. di luce 0,07), sul quale in distanze
Sembra aver
servito a tavola
per
sale e
due
altre spezie.
fra
il
29 febbraio a nord degli stradali che trovansi una tomba a pozzo, nella quale
Siccome
si
il il
telle fu scoperta
un grande
non
piede
REGIONE
VII.
(')
CORNETO-TAKQUINIA
in
quanto
conservato
tomba tarquiniese a
il
quale
riprodotto nei
al
Moa.
XI
LX
n. 5 (-),
ma
apparteneva
munito
di
dei quali resta lassato con due chiodi sulla striscia di metallo formante l'orifizio. Sic-
come
medesima
striscia si osservano
due buchi, cos risulta che anche questo vaso originariamente era fornito di due simili manichi e fermagli, i quali sono stati levati per poter imporre al recipiente un coperchio.
Questo coperchio
decorato nel centro con una specie d'ombelico, dal quale strisce
rette
feria,
come raggi
si
dirigono verso una zona di piccoli tondi che gira attorno la peri-
Siccome
il
damente sul
pere
il
recipiente,
cos'i
non
si
vaso.
Pu
essere
trovi
manufatto frammisto
alle ceneri.
Ora passo alla descrizione degli oggetti aggruppati attorno all'urna ceneraria. Vi
erano due vasi in lamina di colore aureo, cio una tazza munita d'un manico verticale e
baccellata attorno al recipiente (alta
compreso
il
manico
0,19
diam. 0,19)
(3)
ed un
piatto semplice (alto 0,085; diam. di luce 0,23). Tra le stoviglie notai due esemplari di
mano
una tazzetta
manico
(^)
compreso
Ma
vi era
Fisso
il
0,06,
diam. 0,09
0,23),
il
ha
recipiente sferico
rossi
zone
sopra fondo
Per
ci che riguarda la
forma
la
tecnica,
n.
Moa.
dell' List.
XI
tav.
LIX
18
('),
ma
ne diversifica alquanto
si
(')
di
clV.
il
voi.
il
IV
dei
Monumenti antichi
inserito
editi dalla R.
i
(^livi
e
prnf.
Barnabei, illustrando
Accademia dei Lincei, test pubblicato (p. 208-220). tombe delle necropoli di Narce
nostri
di
Falerii,
ha
apprezzamenti
per amore di brevit dichiaro che d'ora in poi nelle mie relazioni mi servir
sempre delle determinazioni esposte nella Memoria suddetta. Ann. 1S83 p. 289 (') Cf. Bull. deWInst. 1883 p. 119 n. 1
;
n.
.5.
(3)
(<) (5)
tav.
LX
n. 2.
Mon. deU'Inst XI
Vulci p.
tav.
LX
1
21-21''.
390
not.
attribuisce questo
vaso
alla
suppone dunque a quel che pare che essa sia un'imitalavorati al tornio,
zione locale d'un vaso importato. Sopra la quistione, se questi due vasi fossero
ho domandato un parere
a!
sig.
cornetana
di
mi
risp'iM'
in
iiianirra afl'rrmativa.
CORNETO-TARQUINIA
00
REGIONE
VII.
gento ed
gialli,
frammenti
una
esemplari del tipo detto a sanguisuga, nove dei quali di bronzo, uno d'argento, cinque
ma
muniti
in
puntuta,
fibule
In due grandi
una catenella
le
di anelli di bronzo in
modo che
pende
spalle,
una parte
ingi. Se
due
fibule,
mentre
l'altra
dunque queste
le
due
catenella
il
stesa
tra
pendente ingi
busto in
modo
Sopra parecchie
Quella d'argento
Negli altri esemplari notai soltanto anelli di bronzo. Speciale attenzione merita
fibula di bronzo a sanguisuga, sopra la quale sono infilati tre anelli.
Il
una
L'uno
n'
molto
piccolo e senz'aggiunta.
vetro,
filo di
Al
un
Ne
le
le
armi
tombe a pozzo,
usavano come
tempi tanto
antichi
(^).
Alla
i
fine
quali
di cavallo,
partengono due rozze teste di cavallo simili a quelle che servono come ornato ai morsi
lavorati nella
prima epoca
di
ferro (3).
vi era n
un rasojo semilunare,
le ceneri
il
di uomini, n alcun'arma,
cos'i
ma
la
invece
sembra che
tomba
fosse stata di
Gli scavi
dal
i
12
febbraio al 12
giorno
mi
vi
nuovamente. Ed
ecco
fatti
principali
che
meritano di
('}
Cf. Helbisr
Un
si
osserva
in
trovato in una
tomba micenea:
et
ciQ/dioXoyix^ 1888
tav. 9 n.
(^)
dans
les
souvenirs
187S.
Bellucci
Bevue archologique
fornito
S' srie
XI
(1888) p. 71 not.
il
2.
XV. A
:
tale
esempio fanno
seguito
altri
os-
attici
(Zannoni
riori scoperte nella necropoli a Marzahotto p. 42), in quella di Tolentino piceno {Bull, di paletno-
logia italiana
(3)
(iozzadini
VI 1880 p. 159), in quella d'Orvieto {Ann. deU'Inst. 1877 p. De quelques mors de chevnl italiques (Bologna 1875) pi.
169).
1.
REGIONE
VII.
57
CORNETO-TARQUINIA
Il
1:;
ineti'i
timo
fu
scop,\ta una
tomba a camera
franato.
m.
2,
lai'ga
m.
in
l.U),
con
ingresso
i
rottami non
pani,
e tre
si
campani
o etrusco-cam-
due
olle decorate
Pi interessante era
quale fu messa alla
luce
il
contenuto
di
una tomba a
fossa,
trovarono
in
seguenti oggetti
Un
disco (diam.
m. 0,041) lavorato
sembra aver
XIII
servito
-
tVo/Z^./i?
p.
140,
Due
fibule di
in
bronzo,
il
cui
tipo
si
Ma
ambedue hanno
ogni
lato
dell'arco
Una
figura di
Bes
(alta
m. 0,03) lavorata
pilastrino,
al
in pastiglia verdastra.
Un
foro pra-
ticato nell'esti'emit
superiore
del
quale
questa figura
appoggiata,
fare con
Non
arrischio
decidere, se
abbiamo da
un
Uno
dall'orlo inferiore
distaccano
il
le
im-
posto
il
tubo, mediante
quale
sarlo serviva
Le orecchia del
Una
mano
in argilla
brunastra.
Il
collo
una direzione
alquanl;o obliqua.
primo
riunito al
7)
Una
mano
nella
medesima
argilla (alta
m. 0,085; diam.
dell' List.
tav.
X^
n.
15 {Ami.
a pozzo
1874
(-).
p. 2(52
n. 15).
11
comuni
alle
tombe
ed a fossa
medesima tecnica
colla tazzetta n. 7.
Ha
due
manici verticali ed
Il
in
2o febbraio
fu fatto
un saggio
lOO metri
col
tomba a camera
ognuna
delle
si
due
banchine
il
si
trovarono
fatto,
due
che
sopra
1'
una come
1"
altra
banchina
osserv
medesimo
(1)
(")
Cf.
Cf.
p, p.
122 note 4
5.
1
ii.
1.
deposto
prima,
far
La tomba
spogliata degli oggetti preziosi. Perci essa conteneva niente altro che una punta
di lancia in ferro,
Le
stoviglie greche
un
orcio (alto
m. 0,275)
IV
n.
19),
si
riconosce,
grosso strato di sedimento calcareo; due tazze (alte m. 0,106; diam. m. 0,12; forma:
Furtwaengler tav.
zone del medesimo
n.
117),
colore
adornano tanto
vasi di bucchero
Nel proseguire
braio circa
lo scavo verso il
il
26
feb-
sepolcro
tomba franata ed
Sotto
i
anti-
a ponente.
ruderi
non
trov altro che parecchie stoviglie, le quali tutte quante sembrano di fabbricazione
orci
Vasensammlung
tav.
IV
al
63)
coperti
di
cattiva
vernice
Dal 26 febbraio
di
sorta.
W. Helbig.
Vili.
ROMA.
Nuove
Regione IV.
di
Venere
Roma,
il
il
Mini-
ha
fatto
rimuovere
di
le terre,
s.
che formavano
giardino
si
dell'ex-convento
il
trovato
e
pavimento
dell'antica
di
pavonazzetto.
Nello sterro
si
sono trovati
molti
frammenti
rocchi
di
di diverso diametro.
Alcuni
di questi
;
Altri spettano
all'ordine
ed
hanno
il
diametro di m. 0,36.
alcuni anni or sono,
quelli
che
furono
posti,
lungo
il
ed
dmao
Roma.
Sono
itati
pure recuperati
frammenti
di
capitelli
Uno
di questi dell'anno
il
123
/.
L.
bollo,
del se-
1620); ed
altri
tre
sono
del
improntati
quarto
noto
sigillo
delle officine
Domiziane
(ib.
1569 ), anch'esse
nei
secolo.
Ci
indica
che
la
prima
costruzione di Adriano
risarcita e
rinnovata.
Regione
V. Demolendosi
una
piccola
casa
e
rustica
il
nell'area
della
villa gi
fra la
via Ariosto
viale
Manzoni,
stato riconole
sopra
un avanzo
di antica
fabbrica,
cui
mura
Il
metri 5
4,
coperta a volta con intonaco, e con un'apertura in un lato per darvi luce.
in
Sopra di essa fu
tre
filari.
marmo,
di
m. 0,64X0,27,
DEPOSITA mi NOIIAS E
FL
l)
decenni
il
del
secolo quarto,
nei
quali
Flavii Valentiniani
consolato.
Via Tiburtina.
stato trovato
Per
Campo Verano
un frammento
legge:
E
,
BENEMERENTI QVAE
VIXIT
li
Si pm-e rinvenuto
un frammento
di
tavola
lusoria,
che conserva
le
parole:
due versi
:
si
contenevano
le
monumenti
POMPEI, TAPvANTO
GU
parimente trovata
al
REGIONE
I,
II.
si
lusoria,
Campo Verano,
88).
Per
medesimi
lavori si ricuperato
un frammento
di vaso vitreo,
baccellato
una lucerna
FORTVNATI.
Regone
IX.
(LATIUM ET CAMPANIA).
lavori di restauro nella
POMPEI
I,
regione
isola
5 casa
n.
5.
Si assicurano
i
anche
le
della
regione VI,
isola 8.
Proseguono pure
lavori
di pulizia
strade e dei
monumenti.
3-4 detto.
Non avvennero
i
scoperte.
I,
15 detto. Proseguono
nella casa n. 5 detta del
isola 4,
Non avvennero
scoperte.
Regione
X.
I
tifico,
II
(APULIA).
epigrafiche.
TARANTO
Nuove scoperte
in
lavori di Taranto
quella
di
citt.
Fra
l'altro son
Non
si
la scarsezza
di
iscrizioni greche in
il
una
citt,
ellenica ebbero
pii
ampio svolgimento,
la conquista
romana.
e
Le
iscrizioni
latine,
furono tutte
rac-
colte
nei lavori eseguiti dal Genio Militare fuori e dentro l'arsenale marittimo.
1.
Lastra di
marmo; m. 0,24X0,18.
'
A A N AI
Iaeine
niKOPni
KAlArYNAFAAYKA
REGIONE
II.
lastra di
2.
Frammento su
marmo
bianco; m. 0,32X0,17.
-J
^<jYPnMAIOI T r O N O Y
I
^ Y TANEYZ ANTA0EOIS
3.
Frammento
ed alcune quasi corrose, poich pare che la pietra sia stata per molto tempo esposta
all'azione dell'aria e dell'acqua;
m. 0,37X0,18X0,22.
4.
Piccola lastra
di
marmo; m.
5. Altra
piccola lastra di
marmo
0,13X0,09.
bianco; m. 0,12X0,08.
NilAEn EPllTJ
VPXOZl
6.
Lastra
di
lettere
7.
nice;
m. 0,21 X0,12.
(52
9.
REGIONE
II.
8.
Su piccola lastra
lettere
di
marmo
rosso
di
Sopra
il
lato lungo di
un blocco
;
con
quasi
graffite;
m. 0,11
mal eseguite
X 0,067.
m. 1,25
X 0,70 X.37
(').
OPAIKICAC
Venendo
pubblicata nel
alle
iscrizioni latine,
prima
di ogni altro
n. 10.
della
mia
relazione
intorno
alle
Taranto;
Notisie
1891
p.
PINNESES.
4 pezzi; m. 0,38
marmo
grigio
frammentata
e ridotta in
0.39.
V A R G A'\
-q-b:/"ata\
L-HELyiVSDIC\
vxorI
marmo
biancastro frammentata
e ridotta in
5 pezzi; m. 0,30
0,27.
L-
l\
(')
di
sterro
ma
8 metri sotto
il
monumento
REGIONE
II.
marmo
un
grigio
cercliio
63
frammentata
ro:^(:l^e,
e rotta in
tre
pezzi.
di
Al disopra
circolo;
con
formato da segmenti
nei
due
delfini;
m. 0,37
0,26.
.'D
"'ICIE
AVIE
BENE
"^-'TI.POSVERVNT
13. Sopra
frammento
di
lastra in
marmo
o,oU.
bianco,
rotto in
due pezzi
con cor-
m. 0,39
'\^
AE
'
VLIO
V^JCAPI
14. Lastra
tre pezzi;
di
marmo
bianco in
15.
Id.
/<
frammentata
in
un angolo:
m. 0.25X0,16.
m. 0,22
<M(.
C R A
T E
GRAECINIA a SEVIA
VIXIT-AN-IIII
V-ANN-V-H-S-E
16. Lastra
in
marmo
biancastro;
17. Id. di
marmo
bianco; m. 0,24
m. 0,23X0,16.
0,24.
;.v
A N V.
VI
-kRIA
AN
S
JXXXX H
P S I^M
^i
MINATI VsJ
18.
tere sono
04
marmo
REGIONE
H.
bianco: le let-
lunghe m. 0,24
t\
E SI amento
19. Lastra
di
marmo
bardiglio;
20. Id. di
marmo
grigio; m. 0,15
m. 0,24X0,20.
X0,14.
A\
AJTINA
\^CARIS/
21. Id. di
marmo
bianco: lettere
22. Id. in
marmo
bianco; m. 0,12
0,21X018.
X0,13.
VT-DS
0,15X0,15.
IVIjX
//N
25.
Lastra
in
marmo
grigio;
26.
Id.
id.
m. 0,13X0,12.
m. 0,23
X 0,13.
D
V\
FRI
REGIONE
n.
27.
111.
Lastra
in
inaimo
bianco;
28. IJ.
con
cornice
nella
parte
0,14X0,22.
superiore;
ui.
0,22X0,22.
RCHIV
AR V
I
-^F
li
Dl\\
'?^
PD^AJ
2y.
Lstraa
in
marmo
grigio;
30. LI.
i(l.;
m.
0,1(5
X0,1,^.
m. 0,23X0,29.
ET-INCOL
-ICE
I
31.
Lastra
di
marmo
l)ianco;
32.
Id.
id.;
m. 0,15X0,09.
m. 0,16X0,11.
iiiaiicaiitu
(irnata
con
rilievi
m.
0,;O
0,18
0,04.
VS FIRMVS MATRI- ET
SIBIQVI
V-ALV-H-SS
34.
nella
Su grande
inferiore.
Evidentemente
adoperato
nel
fregio
di
qualclio
edifizio,
anclie
perch fu trovata insieme a molti blocclii della stessa pietra, alcuni sparsi
altri
al suolo.
ancora
furono
Ivi
pure
trovati
cinijuc
cornice
in
(inali
TARANTO
0,30.
C6
di
REGIONE
II.
una statua
di
0,47
)^
EPIDIO P
iVk
35. In altro pezzo della stessa pietra, in lettere dello stesse autore e probabil-
iscrizione;
m. 0,50X0,47X0,80.
CAPI"
36.
Su
lastra di crparo
con cornice
m. 0,29; m. 0,77X0,64.
j^J I
37. Stela di crparo lavorata nella parte superiore con due angoli sporgenti nei
lati
A HORDIONN
ESSPER VIX AN L X V
sic
H
38.
S-
due
mezzo; m. 0,88X0,26.
Q_ PLOTIV
ANNIS
XXV-
parte
superiore
come
la precedente.
PATHRIA AMPLIATA
V
XI
HSIiST CONTVBIIR
NALliS Mll RIINTl
REGIONE
II.
come
le
quanto incerte
per
m. 0,78
0,52.
D M S LAQVIVSSATER
sic
VIX
AN LX
E
">
Itziafotvnata
coivcb-m-e-
m. 0,88
0,39.
C
S
IVLIVS
V A XXXX
BSCANTv
H-SEST SEXTIASAT^ RNINA C B M F
42. Stela sepolcrale di carparo con lettere molto guaste, alcune delle quali se-
POP HI NI
SERCLYPO VIX-ANNL ARTEMID ORVSET-
FEROXA MICAEBM
43. Stela di crparo lavorata allo stesso
modo
m. 0,70
0,34.
C SCEVI VSHILAR
VS H
sic
CLAVDIA
PRIMA
HI
Ssic
GS
REGIONE
11.
0,72X0,39.
C MEMI?
H-SE
di crparo,
lavorata
frontoue
nella
ed
in
parte corrose; m.
0,70X0,36.
ARTIMIA
APRHODITIA
sic
H-SE
4(3.
Stela sepolcrale
in carparo
lavorata
al
solito
modo
m. 0,78X0,36.
PHALERES
A- XVI
H E
-S-
in
carparo lavorata
quali
ACERRONIA
ELEVTHERIV V A LXXV
0,75X0,34.
M-7777777777-
NIVS M MALLV
F
S
VA-
IX
REGIONE
II.
- nn
in
TARANTO
modo
di
crparo,
rotta
due pezzi
lavorata
al
solito
0,80X0,40.
PAEZVSA VAVII
.50.
Stela
sepolcrale
di
crparo
terminata
ad
arco
nella
parte
superiore
m. 0,73
0,46.
L XALIDIVS
sic
VENERIVS
VAXXXV
H-SE
0,48.
52. Stela in crparo con lettere incavate e tinte in rosso a tre punte
;
la
]>arte
superiore
m. 0,59
0,42.
PVBLILIVS
LVCRIO VIX
ANCVCA
RVS SVIS
H-E-S-
modo
MV
CLODIVS PRIMO G NE
A X A N y C
.
.
,'
54. Sopra
70
REGIONE
n.
frammento
di stela sepolcrale
0,48.
77777////IA
LYDE-VIX AM I H<C J
.
55.
Frammento
;
incompleta e con
let-
m. 0,47
0,36.
56.
Frammento
superiore
di
stela
in
crparo
con
iscrizione
incompleta
m.
0,22
X 0,34.
D MMALLEGINIVS
57. Stela sepolcrale in crparo frammentata nella parte inferiore, e con lettere
m. 0,30
0,28.
D M SABINIANVS
VIX-ANXIII
HS-
E.
////ILIS -VIR
/////E
B-M-F
58.
Frammento
di stela in crparo
m. 0,28
X 0,29.
ELVIA
S- E-
59.
Frammento
di stela
in
alt.
m. 0,39.
/ MIS
/lX-HS-E
REGIONE
II.
71
testa
TARANTO
virile
di
alt.
m. 0,39.
C-MVTIFAVSTE SALVE
QVE,u>RIVS
MAECHIO V A ex
L. Viola.
Roma
18 marzo 1894
M
BORGOMASINO
fatta
in
A R
Regione XI fTEAiVSPADA.YAJ.
I.
del
Nelle Notule del 1893, pag. 259, parlando della scoperta di sepolture barbariche
questo
comune,
accennai
secolo,
ad
una
moneta
in
di
oro,
imitazione
dei
nummi
moneta
imperiali del
io
VI
rinvenuta
tale
sepolcreto.
;
Di
questa
ma, avendo
esaminarla,
vi
leggermente scifata
circondata da
dell'Italia superiore e
DN nA'VRCTbPPVI.
R).
VICTORIAAVIVITORVN.
fronte
con
la
corona ed
gr.
il
globo
crucigero; nell'esergo
CONOB;
(Parigi,
nel
e
campo a
Serrare
destra
(mm. 18;
del loro
1,496).
Una
simile
riprodotta dall'Engel
dal
a pag. 31
Traile de numis-
matiiiue dn
moyea gc
1891).
E.
Ferrer.
II.
PAVIA
la citt,
-Vote
di topografia nella
Ticinnm.
Nel breve periodo che passai nelle scorse vacanze a Pavia ho eseguito alcune
ricerche nel territorio che circonda
l'antica
Ticinum,
archeologico, e specialmente
offrire
preistorico,
campo
compresa tra
cura,
del
si
il
dovessero avere
resti
Ma
la scarsezza
74
REGIONE
XI.
il
campo
delle
mie ricerche
e dirigerle
ad un pi modesto ambito,
di
alcuni manufatti,
La
citt di Pavia,
come
noto,
ha conservata
la
romana,
elevandosi a poco a poco sino a raggiungere l'estremit superiore del terrazzo quaternario,
l'
attuale corrente del fiume stesso. Ancora attualdi fortificazioni, congiunta al suo pi
grande
sobborgo sulla riva destra del fiume, da un ponte coperto, che per la sua forma, per
una
che
si
molto poderosa,
la
leggenda popolare dell'intervento del demonio nella costruzione del ponte sul Ticino,
opera veramente colossale dei tempi di mezzo.
archivi del municipio, e
Ma
pi
ancora
nelle
opere
degli scrittori
storia cittadina,
Nello scorso anno la magra del Ticino, in seguito ai fortissimi calori, fu delle pi grandi; e
cos,
il
velo
d'acqua purissima, che copriva l'avanzo in questione, mi parve di potere asserire che
si
di
un ponte,
il
quale
si
trovava in questa
Decisi
al-
stessa localit, in
momento precedente
rilievo topografico,
il
prima che
il
livello,
o alterasse
resultati delle
copiosi,
ma
portuno di presentarli nella speranza che possano iucoraggiare a qualche altra ricerca
sulla topografia dell'antica
Ticinum
(-).
Qui aggiungo uno schizzo topografico, eseguito dall'egregio mio amico Emilio Tacconi, perch possa la
mia esposizione
essere pi chiara
(fig.
1,
2,
8,
4).
L'avanzo
in
questione dista m. 8,40 dal pilone centrale del ponte moderno, sul
e
m.
13,.55 dal
forma
(fig.
3, 4)
rettangolare, di
sperone triangolare a larga base ed alquanto smussato. Invece a valle termina in una
testata a semicerchio, di cui
riore a
si
scorge nettamente
il
profilo.
La
m. 1,50 sotto
il
pelo della
massima magra,
e sorge per
un altezza
(fig.
di
m. 1,35
dal letto sabbioso del fiume, che s'abbassa a destra fino a m. 4,50
1 e),
a sinistra
(1)
(')
Mi limito a citare Capsoni, Storia della citt di Pavia voi. I, cai), Non voglio dilungarmi a descrivere come procedetti alla ricerca, non
condurla
sott'acqua,
seguenti.
;
avendo dovuto
con una
corrente forte
devo
altri,
REGIONE
XI.
/;j
PAVIA
a m. 3,25
(fig.
1 d),
iiu
minimum
di
livello,
quale appunto
Sorgendo dal fondo, questa pila presenta due larghe riseghe, che
da basamento, e corrono
lateralmente
ai
le
fanno quasi
ter-
a destra,
La lunghezza
riseghe, che
le
duo
circa m.
(i,40.
KlG.
1.
La larghezza a monte,
del semicerchio, e
di
m.
2,(5
tralasciando
due riseghe,
di
m.
2,'^>,
m. 3,L5.
Come
di legno,
risulta da queste cifre e dalle figure qui aggiunte, questa pila assai pi che
si
con cui
si
fanno
ponti natanti.
^J
Fig.
non urta
stretta ed allungata,
poco
ostacolo
alla
mentre
la leggera rastrema-
Gi anticamente
colle
era
noto
ci
esperienze e coi calcoli, cio che la resistenza statica d'una pila tanto
magNel
ro-
giore,
quanto meglio essa, pur essendo normale alla corrente, ne riceve l'impeto sopra
i
due
lati.
risponde
tale esigenza:
infatti
lo
la
forma tozza,
ma
la corrente,
76
REGIONE
XI.
costretta
dopo a sfuggire
secondo
piani
inclinati,
determinati dalle
riseghe.
D'altra parte poi la testata curvilinea a valle, analoga a quella conservata nei
grandi ponti moderni in muratura, atta ad impedire la formazione di gorghi pericolosi alla navigazione ed alla solidit stessa della pila,
determinando
il
subito avvisi
cinarsi delle
acque,
divise
dalla punta
dello
sperone.
che costituiscono
bellissimo granito
Esso
il
delle
celebri cave
com-
pattezza tale che riuscirono vani tutti gli sforzi por staccarne anche un piccolo fram-
FiG.
3.
servire a risolvere
nell'antichit.
fig.
e litologica
insieme, sull'uso
Baveno
solo
constano di due enormi blocchi, lavorati a perfezione; gli altri conci sono tagliati a
le migliori regole
commest,
forse
come
congiungevano questi conci con quelli del corso soprastante. Si vede adunque che quando
Fig.
4.
si
costru
il
ponte medioevale e
si
si
navigazione
ma
questo vetusto avanzo, essa non pot alterare la distribuzione della robusta compagine.
Un esame
il
letto
del fiume nelle adiacenze del ponte coperto, e lo studio diligente della strut-
REGIONE
XI.
del
ponte stesso,
mi indussero
come
quanto
di di
mento che
la costruzione
dir pi oltre, fu
compiuta a
meno
di
esso restava.
Le
die,
data la larghezza
ed una luce degli archi di m. 12 o 14 ('), possibile colla struttura della pila stessa,
forse
Come
giova
momento
corrente per la maggior parte, apparvero allo scoperto almeno le parti pi alte delle
pile antiche, che furono adoperate nell'editicio nuovo, o direttamente, o
anche estraen-
done
nelli,
le
si
vedono ancora,
al
qui
e l
mezzo
mattoni medioerali.
Dalla pianta da
me
presentata
me
rilevata,
PAVIA
FiG.
5.
la tiorente
citt di
Ticinum
col
Ticinum
e poi
varcato
si
tume,
dirigeva
per CuHiae
poi
divideva in
(')
La
luce di 12 o 14 m.
si
molto
consiJorovole
per
volesse con un solo arco saltare da una sponda all'altra. Cos, per esempio,
Commagene,
p.
Moltke
recentemente
asien
dall'architetto
Klcin14, 10,
393
e seg.
m.
siialle
di
PAVIA
l'altra
78
REGIONE
XI.
due grandi rami, l'uno, che per Ejoredia metteva ad Augusta Praeloria ed dlV Alpes
Poeninae,
che per
Rigomagum
(').
Non
mia supposizione,
in
quanto
che un ponte che faceva parte integrale di una delle pi importanti arterie dell'Italia
e
del
mondo romano,
e
merci
rante
Ed appunto
solidamente
;
ed elegantemente costrutta,
la pila
tali
che
la sua
forma
e le sue
i
dimensioni sono
da
Komani
costrussero in tutti
la
(-).
forma delle
pile
Roma,
Fabricio o
nella
medesima
fanno
citt.
dell'impero,
ed artistico,
bricio,
come
il
ponte
le belle
Elio,
che Completava
mole Adriana, o
il
ponte Fa-
che continuava
tino
e
(3).
Quindi tornano pi
dell'impero,
sui confini
che
furono
recentemente rilevati
i
e studiati,
e
specialmente
in
e
i
ponti sul
Eodano
Colonia,
Augst-W3'len
('')
e sul
Meno
Seiigenstadt ed altrove,
con
la
zelo
indefesso
Altertumsfreunden in
dell'antica civilt
Rheinlande,
conoscenza
frammento sarebbe ardito desumerla; per non credo d'essere lontano dal
ponendo che non solo questa
strutte
pila,
I
ma
('');
le
altre che
completamente
Danubio,
il
in pietra.
il
Romani
come
il
Reno,
Meno
ma
sempre,
(')
(2)
V. C.
I.
L. V,
p.ig.
715
H. Kiepert.
Per
l'opera
p.
un
po' antiquata,
e seg.
ma
sempre
utilissima, di
(')
(*)
Guhl
419
E. Lanciani,
1890, p. 290.
voi. I, II. L'illustre
Lyon 1892,
ingegnere in capo di
le notizie
archeologiche
l'opera
tutti
coscienziosa e completa.
(5)
p.
p.
a.
314; per
ponti
sul
Meno
F. Kofier,
1885
p.
169; sui
Von
Veith,
Festprogramm
e seg.,
romane
Grenzwall in Deutschland
1888
p. 36,
48
58
e sg. ecc.
(*)
Banner Studien
a.
1885,
p.
REGIONE
XI.
79
condizioni lo permisero,
attenersi
alla
solida
buona riuscita
le
(').
Potrebbe anche darsi che questo nostro ponte sul Ticino, pur
avesse la
avendo
le
pile di pietra,
e la
costruzione
superiore, cio
il
correnti,
capriate
ponte di
l'atto
il
Magontiacum
che mi venne
E. Hiibner
studi
nel
(-).
Osservo per un
del fiume.
miei
letto
il
Sotto
secondo arco, a
a m. 2,-50 sotto
rilevai
un grosso
cot-
frammento
di
muratura, costituito
modo da
Non
ora andare
errato,
di
attribuendo quel
questo ponte
frammento ad un arco
crollato
me-
completamente
difficile
in
muratura, come
l'et
ponti di Verona, di
risalire
Roma
ed
altri.
il
Pi
conoscere
cui
pu
questo
ponte,
come anche
che
modo con
del fiume,
costruzioue.
Non conoscendosi
il
ritenere
corso
cui
quaternari,
fosse stata
Mi
data
pare di ravvisare nella cosidetta Morta a monte del ponte, e nella linea di
tutto
il
piene
del
fiume, la traccia
5,
lett. a),
Quanto
ardita, per
non
mi sappia,
ma
di
grande valore,
in
uhi {Ticino)
Romani
l'icinum) iiinxermit.
La costruzione
risale agli anni
dominio
dei Vi- conti prima, e poi degli Sforza, aveva preso un grande sviluppo ed
una grande
importanza
(''):
ma
(')
Sr.i
il
lettere ad
seg.
p.
48
sg.
ili
due architetti
di
insigni di Verona,
quali
"
havevano
fatto
il
ponte
l'avia
sopra
(cf.
il
Tesino,
i
il
".
Questo avvenimento
posto
nel 1351, o
1354
Magenta,
PAVIA
80
REGIONE
XI.
di
Romano
quest'ultimo siasi conservato sino ad epoca assai vicina a noi. Cosi per esempio noto
V
il
Pavia
il
('),
favorendo in tal
modo
pri-
daono
di
Milano
Milanesi,
Nell'aureo libretto
Ticinese, cos ricco
e.
De
Laudi,bus civitatis
Papiae
(-)
del
cosidetto
Anonimo
di
notizie
noi
abbiamo anche a
:
XII un importantissimo cenno sul ponte. Il passo, che cito per intero, il seguente est pons per dimidium stadium longus, quasi dimidius
inde muros ac fenestras
5.'
et
coperlm, habens
valvis,
et
supra
quam
est ecclesia
et
lapidibus factas
nome
di p)ons
per
distinguerlo
da un altro ponte di
barche, inferiore al primo {habet ipsa civitas aliquaado pojtiem alium ligneum tofum
mi induce
ponte romano, con molte aggiunte posteriori e con molti ampliamenti di carattere
militare.
fatti
tecnico, e
alluvione
nell'intervallo dal
la costruzione,
1330
cominci
non del tutto spregevole del ponte coperto, che forma una delle carat-
teristiche
di
Pavia.
che
assai
probabilmente fu fatta
rasa
di tutti gli avanzi
ri-
colla deviazione
della corrente,
fece,
come
dissi,
tavola
ingombranti; solo venne lasciata, forse per la sua profondit, forse anche per un
spetto alla veneranda
antichit,
la
pila che
mi
(1)
Azuvio,
Cronicon
e.
IX,
pag. 92.
voi.
III.
Giulini,
(2)
Memorie
campagna
Milano IV,
e
77.
di
storiografi
Pavia
l'opera di questo
Mu-
v.
XI.
di
Magenta, op.
cit.,
p. 2.
Ho
saputo troppo tardi che esistono in alcune parti dell'archivio di Stato di Pavia, alcuni
le
documenti riguardanti
patria.
(')
Comune
Non dobbiamo
e
dimenticare che nel 13.51-13.54, epoca di questo colossale lavoro, Pavia era di civilt e jiiena di cortesia, come la dipinge Fr.inccsco Petrarca nelle sue
REGIONE
XI.
Si
si
che
;
la
pila
romana da me
si
rile-
vata
il
sul
medesimo
moderno ponte
dal che
ponte romano, non solo fosse stato nel medesimo sito nel quale sta
il
presente
ma
medesimo
asse,
i
la
medesima
io potei
direzione.
fatti
che
osservare colla
massima
diligenza;
la topo-
mi
si
grafia dell'antica
Come
torio
noto,
;
si
Emanuele
posto
ed
come
nuazione della via pi importante dell'attuale Pavia, cosi l'antico ponte, che come di-
cemmo,
medesimo
probabilmente della
cio
sulla
maggiore delle
cardo maximus
strade che
(')
la
percorrevano
dal nord
al
sud,
linea
del
Non
facile
suolo
alto
almeno
tre
metri.
ci
maneliiuo
all'atto
gli
dicono medioevali
Il
corso V.
Emanuele, l'antica
(fig.
(3
strada grande,
intersecato
B)
normalmente dallo
delle
strade
(ib.
ora
e parallele
almeno
pittura
le
della
in
citt.
Cos
nella
murale esistente
s.
nella
chiesa di
facile
s.
Teodoro
ed
quella inedita
della chiesa di
gtriula i/'andc,
Salvatore fuori
mura
Non senza
dell'anonimo
Ticinese
(').
C,!uesti,
nella
sua accurata descrizione della citt (anteriore al 1830) ricorda che la parte interna
(')
Non
posso qui
L'iitrarc
nella Jiscussioiie
dccu-
maiiis,
I,
ai
passi
Servius
p.
Verr/.
Georg.
p.
13
e seg.; Curtius,
Gr. Etym.
142; Legnazzi,
Pigorini,
;
Nuovo scoperte
Roma,
p.
832)
mi attengo all'opinione
Rmische Staatver-
Le
il
citt d'origine
medioevale o feudataria,
e
si
centro,
citt
di
sono
lombarde,
Milano,
clie si
V. Magenta, op.
cit.
pag.
."iSG,
n. 1, Il
rev.
prof.
1'.
Moiraghi,
lia
il
lettore alla
(")
Anno I, p. 41 e De Laudkts
sg.
etc.
e.
XI.
82
tempo da una
successivamente
dai
e
REGIONE
XI.
cinta antichis-
sima
di
mura, la prima di
e
pi estese, la
la
che era
stata
rinforzata
ristorata
Longobardi dopo
cora vie larghe e spaziose e ben selciate, e tali erano anche le piazze, cinte di
porticati.
ampi
architetto
G. Battista Claricio,
pianta che
propriet del conte Sola di Milano e che venne pubblicata dal prof.
(').
Magenta
le tre
cerchie di mura.
La
mura pi
(
del
XI
si
secolo
-),
la
palazzo dei
medioevo.
le
osserva
come
porte
si
mura;
mentre
al
nord
si
Pietro;
ma
si
presenta un torrione con un segno di pustierla, accanto al palazzo dei consoli ro-
mani.
della
e
"
questa apertura corrisponde in linea retta una porta nel muro meridionale
'
Cittadella
ia
s.
Pietro
il
Ciel d'auro
(*),
la chiesa ora
scomparsa
linea
Agostino.
Al nord questa
XII
seguiva pi al nord, in linea retta, e che se non altro era un ricordo dell'antica via
('').
il
Cla-
certo per
che
e
riguarda
antichi,
monumenti medioevali
accordano
colle
edifici
pi
si
notizie
dell'anonimo Ticinese,
(')
Il
v.
Promis, Biografie
XIV
al
XVIII,
t.
e seg.
Brambilla,
La
chiesa di
il
s.
Maria
dei
del popolo.
()
Sarebbe imprudente
collegare questo
nome
di porta Jlaricia,
si
Marici,
abitanti
Ticinense.
(*) {^)
v. 116.
il
Lungo questa
e
linea troviamo
nome
di
mum, ad Decimum
sposte presso
i
che non sono che ricordi delle antiche tahernae lungo la strada romana di-
miliari.
Un documento
REGIONE
XI.
sia
83
riferire
PAVIA
questa regolarit
della Topografia
moderna
scenza
un momento
sione del
rina.
si
confronto con
le guerre
Koma.
e
sofferse
nella succes-
tempo per
E malgrado
Non ho bisogno
!'//
accennare
il
Corso, che
la
Stadlnm Domiliani. E
tale conservazione
i
molto chiaro
spiegabile. Se
una
citt subisce
modo che
mezzo
secolo,
le
rovine
si
frantumano,
l'humus colla
forma
pu seguirne
la
traccia.
Se invece, ap-
pena cessato
citt
le
e
il
riaprirsi
e
una
si
che
si
sgomberino
e si livellino
macerie,
che
tal caso
di
qualche metro del livello delle nuove strade, che per pi o meno
Cos molto probabilmente avvenne di Pavia.
conservano
citt che
nell'andamento primitivo.
i
La
Romani
costrussero.
fortificarono ed abbellirono,
non
fu
dell'Italia.
Appena
('),
essa venne
(-)
il
ma
anzi ampliata
il
quale
la citt formidabile.
il
l'
Zoppo:
ma
il
che venne troppe volte esagerato, va ridotto nella sua vera misura: poich
(?) la
l'imperatore, entrato senza contrasti nella fedele Pavia, ricevette, in San Michele
corona ferrea;
ma
in seguito
dalla
e F imperatore
da cavallo,
si
gamba
destra.
danneggiato qualche
cdifizio
della citt,
ma
non
la
distrusse
completamente, perch
atti pubblici,
i
tardi,
e
le
Beccaria ed
Langosco ed altre
la
dei palazzi fortificati e le famose torri del secolo XI, le quali, importa notare,
i
due
assi
principali e
le
vie
parallele
della citt.
La
(')
ip.
e.
sg.
cf.
F. Huilgkin.
Ituly
vul.
Ili,
220
e scg.
.\iioiiimi
y^)
Ticinese,
De
e. I,
1.
citt
84
uno splendore ed un
REGIONE
XI.
ordine alla
che
si
manifesta nelle pitture murali citate e che traspare altres dalle lettere
un poco enfatiche,
ma
false,
Da
Pavia
ri-
debbo
conoscere che noi siamo assai poco informati sulla disposizione della
citt all'epoca
il
Tolomeo
(').
Visitato dai
Romani
al
uno stabilimento,
Cremona
e le regioni alpine della Retia, l'altro verso ovest per la Gallia (-).
I.
probabile allora che questo stanziamento, che divenne pi tardi municipio {C.
avesse
la
e
L. V,
del
(3419)
colonia,
come
campo
secondo
militare,
i
come
tipica del
castro romano, salta subito agli occhi a chi osserva la pianta di Pavia,
tig.
(j
alla pi
come ognuno pu
gli studi
romano secondo
(^).
Al punto
Pj
corrisponde la
orla praetoria
al
punto
la
porta decumana
la linea
quintana;
parte pi
\2,\inQa.
CD
il
regolare e
pi interna di Pavia ha
castro
le
qual'era appunto
romano d'una
bagaglio
{^).
Debbo
in
interior,
nella
come quadrata
e regolare,
esistettero sino
al principio
di questo
e
profondamente
interrati,
che
di
sulla linea di
via Mazzini trovavasi la porta Palacense, con alcuni resti d'un editcio grandioso, incor-
(')
cos'i
Plinio, h.
il.
Ili,
cfr.
Tolomeo,
(2)
3.
1.
33.
124: Tichium coiditum a Laevis et A/ariciis, Liffurum populis Antiquam gentem Laevos Litjures, incoiente^ circa Ticinum amnem . Polibio, 2. 17, 4. cfr. Mommsen, C /. L. V, pag. 915.
17,
.
2.
yivsrat
zjf
aTgatoTieSiiig
Tirgelymi'Oi'
an'ei-
ia/tisTgetiai
quardt,
cf.
Cf. Alfr. Domaszewski, Hygini gromatici de munitionibus castrorum, heipiig 1887; MarRomische Staatsverwaltung V", 401; Nissen. Das Tempum. Berlin, 1869, p. 23 e seg.
C. Koenen, 2!uin
(5)
Romers
189.
Marquardt, op.
REGIONE
XI.
linea di
esisteva la porta
dell'
s.
col-
lega la tradizione
cittil,
era
intersecata da
porta
Marieia, o
1825
('),
Muto dell'Accia
al collo, rappresentante
E anche
le
interessante notare che al di fuori della cinta delle mura, in cui queste
si
estendevano
i
cimiteri,
;
sacri
in
tutto
il
medioevo per
vescovi pavesi
fuori della
prima cerchia
cittil
di
si
mura, accanto
erano trovate
monastero di
s.
Maria
in Pertica,
vasi
(1)
Terenzio,
al
La
statua
del
muto dell'Accia
al collo. Pavia
1855. Questa
essa
si
famosa statua
ancora
Como ad
letteratura di Folklore.
PAVIA
le
SO
noi vedere
le
REGIONE
XI.
simi riponevano
Non vogliamo
in
queste parole
un ricordo
di
modo
romana, mi
si
si
conceda
la
di a^fiungere
esamina
pianta di Pavia,
del Corso Vittorio
e
trova che l'asse del ponte, non in perfetta coincidenza con quello
Emanuele,
ma
che questo
come
le
Cavour
e parallele
ma
hanno
Questo
fatto sulle
il
perch di
inclina-
perch
di
questa
mia
Sappiamo che
liche che latine (forse anche elleniche o indogermaniche) erano precedute dalla ceri-
monia ieWauguralio,
prendendo per punto
con questo punto
si
sull'orizzonte;
a sud, valendosi delle leggi augurali e dei calcoli dei gromatici professor es
Ora dal
dimostrato
come
la
citt
si
di
le case
ed
ma
che conserv sempre la sua forma tipica; e quindi molto probabile, anzi
la
auguratio preliminare.
Ora
noto che
il
si
spo.sta
durante l'anno
a nord ed a sud dell'est astronomico, equinoziale; ed cosi che, applicando un semplicissimo calcolo,
saremmo
il
momento
in
dello
il
stabili-
trovarsi tra
21 settembre ed
il
21 dicembre, o tra
21
di-
capitale
fjromatici sunt cognoeius artis. (') Cfr. Hygiiius (Domaszewski) e. 13. 5. Et professores specialmente nel lavoro minati. Nei lavori che ho citato pi innanzi del Legnazzi, del Marquardt, e esposte con grande del Nissen: Das Templum pag. 13 e seg.; 28, e seg. pag. 53 e seg., sono
. .
larghezza di critica
Roma
e dell'Italia antica, e
piii
inveterate credenze
passo
di
Hyginus.
De
limitib. consti-
omnem
religionem eo convertere
et
qua parte
limites in
oriente
constituuntiir n; cos
{Gromatici
vet. ree.
Lachmann):
cfr.
itaque
si
loci
anche l'altro dello stesso autore pag. 181 natura permittit, rationem servare debemus. sin
I,
Servius.
Verg. Georg.
12G,
cum agri
et
alia
de septentrione ad
me
"
Cfr. Veget.
t.
REGIONE
XI.
87
cembre ed
all'
il
21 marzo,
(').
pi
precisamente
si
doveva
essere
al
12 novembre o
11
febbraio
Se noi pensiamo
al
citt,
Po
e del
inaugurale
lavoro.
il
il
sopra
accennata,
ebbe pi
si
tardi,
il
come
fatto
antico,
collega
rito,
cosi
io
spiego l'obliquit dell'antico cardo dell'attuale corso Vittorio PJmanuele, sulla linea
del ponte: la
prima linea
;
da questa dipende
organicamente
alla quale
il
la
secoli,
perch la costruzione
le
quali a
me non
mia qualit
di
anche per la stessa ragione della mia assenza da Pavia che non ho potuto seguire
i
attentamente
duomo
zione della facciata. Essi sono stati diligentemente sorvegliati dalla Commissione Conservatrice; ed
il
rev. P.
che furono scoperti nell'atterrare alcune delle antiche colonne della basilica di
del popolo, e nello sgombero del terreno.
in
Ma
come
il
qualche inesattezza, cos credo dovere di dare qualche cenno. Anzitutto debbo lala
mentare
il
Moiraghi debba insistere pi a lungo sulla antica idea espressa gi dal Terenzio
che cio
il
e dal Capsoni, e
duomo
lo
di
un tempio antico
si
meno
la
basano
si
sono insufficienti.
romana
CI Innesto calcolo astronomico cinz troviamo cliiaramontc esposto dal dott. B. Tiele, Astronomische hiUf-'tafdn aggiunte all'opera gi citata pi volte dal Nissen, condusse a risultati sorprendenti
come a
risolvere alcuni punti controversi nella topografia dell'antica Atene, sulla fondazione
(v.
di alcuni
2.
tempii
Ediz. pag. 8;
cfr.
229-260).
COSI
es. Penrose .4?? investigation of the prtnciples of Athenian Architecture, p. Koehler Der Siidahian.i der AkropoUs su Athen in Ath. MiUheil. II, 171-186; juire giov al eh. prof. Tacchini per determinare la data di impianto di alcune
p.
terramare
specialmente di
quella grandiosa e
recentemente esplorata
dei Lincei,
di
Castellazzo
I.
(v.
Pigorini
Roma
1889,
Nuove Scoperte
Roma
88
REGIONE
XI.
trovarono dei fusti di colonna, decisamente romani, che furono posti dagli architetti
per formare una specie di nucleo al pilone stesso. Queste colonne sono state ritenute
l'avanzo d'un tempio pagano, coperto e coinvolto
dal
tempio
cristiano.
Debbo
anzi-
marmi
diversi,
ma
sono di motanti
modo che
si
dovrebbe pensare a un
i
edificio di
di cui non
queste indicazioni:
{/)
marmo
di
lungo m. 4,47
h)
troncone
colonna
stile
di
marmo,
probabilmente
apuano,
lungo m.
2,34,
m. 0,08;
marmo
ricolme,
come
nel
Disgraziatamente non trovo altra misura delle varie colonne rinvenute nello scavo,
fatta
per indicare
il
dei vari tronconi nell'interno dei massicci pilastri della antica basilica.
si
Ma
mi
possa da
questi vari
avanzi
un concetto
dell'edificio
la primitiva chiesa
lombarda.
Che anzi
il
io insisto nell'opinione
mastri fabbricatori
citt,
abbiano raccolto
materiale da edifici
pi
meno
di
vicini nella
che nella
Pavia,
da lontano, data la
infelice condizione
siano anche andati a cercarli lungo le vie che uscivano dalla citt, la maggior parto
delle quali erano di origine romana. Io ne vedo
una prova
uno dei
il
solo,
pilastri,
non
che un milliario romano. Quando io lo ho veduto, esso giaceva nelle macerie, capovolto e quasi coperto dai rottami, ma col permesso dell'ing. direttore dei lavori, ho potuto vedere le traccie dell'iscrizione. Il milliario una colonna di granito, alta m. 0,65 che
sorge su basamento di cm.
si
64
X 64
di base, e di
87
di altezza
il
fusto
si
che
pu scorgere dell'iscrizione
M?
";
;
|P
cio:
VI
m) p
.
imp{erator
Aiito)iii{us
REGIONE
XI.
89
FORNOVO
S.
GIOVANNI
territorio ticinese,
Iviil.
in cui si legge:
Aitoaiaiix
\
pius
Amj
poni
le
curavit
credo di dire
milliario da
me
i
mellum gi sopra
ritenere che
citata.
Quanto
mi pare
di poter
almeno
poi
si
riprendesse
la
numerazione da Placentia,
muratori ed
la
mastri andamilliaria.
colonna
dato anche
cippo funerario,
p.
rinvenuto
348).
C.
I.
L. V,
6827
Aug.
che
massime
dalla necropoli dov essere tolta per formarne materiale di costrul'ipotesi che nel posto
zione. Sino a
dell'attuate
duomo
di
Pavia sorgesse
tempio di Cybele
(').
A. T.ramelli.
Nuove scoperte
III.
Bergamo.
comune importanza
Scoperte
e
di
non
di lavori agri-
del
m.
0,.5U
del soprassuolo
tura,
incontr
il
una specie
alla
di pilastro in
mura1,00
largo
m.
I,.'i0;
quale
profondit di m.
ciottoli.
L presso, ed alquanto
sopra del
piano
di
dell'acciottolato, si trov
una testa
m. 0,33,
fo-
marmorea,
della
virile,
grandezza
naturale,
alta
tografia.
sufficientemente conservata, se
si
eccettua un'offesa
sinistro,
Gallavresi, fu da
me
chit fornovesi.
(i)
Capsoiii,
Vedi Tereiitio, D'un monumoitn scoprrto nell'anno IS'3'J nella Memorie htoriehe della l. Cilt di Pavia, 1782, I, p. 2-50.
cattedrale di Pavia,
cf.
12
FORNOVO
S.
GIOVANNI
solo,
90
ma
si
REGIONE
XI.
ma
marmo
Ma
sia
null'altro
pu
dirsi
personaggio di cui
marmo
maaltra
probabile che
qualche
cittadino
insigne
od
Forum novum
ma
se trattisi di
Foro od in qualche
edificio pubblico,
pu conoscere.
una specie
di base
marmorea,
ma
senza epigrafe.
la scoperta, ebbi la fortuna
cosi detto pilastro
;
non solo
di
il
ma
ancora di acqui-
Provengono dai
formavano
1.
il
Casaretti
si
notano
che
corredo di una
tomba
Vaso ossuario
in terra
rossastra,
2.
Met
alt.
0,08.
Rotella di bronzo di grosso cordone fuso, a sezione elittica, adorno nella peri-
feria
Rotella simile,
ma
di cordone
5. 6.
Frammenti
di
due rotelle
simili.
nella
periferia da
sei
anitrelle;
diam. m. 0,045.
7.
Pezzo
di
lamina pure
di bronzo appartenente
ad un vaso.
di
Brambate-Sotto
(cfr.
p.
52, 72).
:
Provengono dal
8.
Castelletto
propriet Santoni
seguenti
Lama
i
con
due
fori
nel
codolo, ed
relativi chiodetti
per l'immanicatura
lunga m. 0,15:
larghezza
mas-
sima m. 0,017.
9.
10.
Da
i
mia
fittile,
che pre-
senta tutti
in
caratteri delle terrecotte preistoriche; con la quale urna, circa l'et, sono
i
rapporto
Gallavresi,
potei
un
Costa Grande.
quivi,
alla profondit di
REGIONE
XI.
91
BARIANO, BRIGNANO
IV.
BARIANO
si
scopri
tegole
romane
anepigrafi, poste
Vi
era dentro
uno scheletro; n
fossero rinvenuti.
V.
BRIGNANO
di
poca distanza
dal
paese
di
Brignano {Dregiiaiuim
predio
Breda, propriet
si
del sig. Francesco Carminati, a circa m. 0,80 dal piano attuale di campagna,
scopr
in direzione
lati
del cranio
1)
Anforetta
Non deve
essere
comune
nella sup-
tombe, perch
Un
vaso simile,
ma
romana dell'epoca
degli Antonini.
;
diam. m. 0,042.
Dna
tanto
il
che,
del resto, era anche desumibile dalla condizione smossa in cui fu trovato in quel punto
il
terreno.
Sotto
laterizi
fittile
il
che coprivano
il
cranio
si
raccolsero:
all'orlo,
e
3) Scodella
rossastra, a labbro
espanso orizzontalmente
con
liquido,
numerosa
m. 0,14. Simili
si
scoprirono nel
Campo
s.
Giuseppe a Zanica.
m. 0,04.
6) Anelletto di lronzn
7)
;
diam. di m.
0,<2.
estremit
8)
diam. 0.02.
Laminetta pure
;
di
larga m. 0.02.
in
ferro,
lamina
irriconoscibile per
1'
corrosione.
si-
Non
lieto di
avviso
delle
Brignano,
amante
memorie
quale sono
92
la
REGIONE XI
VI.
di
COLOUNO AL SERIO
un
Presso
cascina
Cantarana, nel
comune
Cologno al Serio, da
campo
ghiaioso,
posseduto
di
ferro,
da Carminati Giuseppe, fu
estratto,
armi
si
giudicano, come noto, pi specialmente usate nel basso impero e nell'epoca barbarica.
VII.
MOZZANICA
Nel predio
del
sig.
Gustavo
un bellissimo cimelio
dell'
epoca
litica primitiva.
un pugnale
di selce
nera trascheggiata, perfettamente conservato; lungo m. 0,11, largo a met della lama
foglia di lauro,
pure
Di
e sgg.
tali
134
Debbo
mai esplorata
a scopo scientifico.
sig.
premura del
agricoli,
Camozzi,
noi
conserveremmo
Vili.
OSIO
SOPEA
m. 200 tanto
ossuarie,
dall'altra.
in
piena terra
tre
urne
fittili
come quelle
Secondo
i
di
Brembate
m. 0,50 l'una
il
referto dello
scavatore
Moretti
Angelo,
le
due
maggiore, invece,
soli salvati
si
raccolsero
seguenti bronzi,
dalla
Quattro anelli; due del diam. di m. 0,03; e due del diam. di m. 0,02.
3) Anelletto; diam.
m. 0,012.
estremit.
6) Secchietto per pendaglio, col foro poco sotto le estremit del manico. 7)
Lamina
Pietro Giacomelli, risult essere una lega di rame, manganese, antimonio ed arsenico,
l'ultimo, si
rinvennero nel
sepolferro
creto di
Brembate
Sotto,
spettante
al
terzo
periodo
della
prima
et
del
REGIONE
VII.
'^o
le
(cfr.
Mantovani, Notule archeol. berg., 1884-1890), crediamo con tutta ragione do-
medesimo anche
G.
Mantovani.
AREZZO
direzione del
di Santa
Maria
in
Gradi,
Marco Perennio.
La
di santa
Museo
civico di
Maria
in
lissime di
forme di Niceforo,
il
di
Gerdone, di Pi-
lade e di Tigrane,
nuove
tali
le
Di
fittili
aretini,
abbiamo
una
intiera e vari
frammenti
Si
attesa
delle
ampie
notizie
che
si
X. Ro:\rA.
Nuove scoperte
Regione IV.
Venere
terre
si
Roma,
mese
Fra
le
sono trovati altri frammenti delle colonne di porfido che ornavano quel san-
tuario;
fregi
e
m. 1,03;
e vari
frammenti
di
marmorei.
Regione
VI.
l'area,
ove
si
sta
edificando la nuova chiesa americana, presso l'angolo di via Firenze e via Venti Set-
mancante
mano.
al
Sottofondandosi
Sallustiani,
si
un casamento
via
Cadorna, di
fronte
sono rinvenuti, alla profondit di m. 13, due pezzi di cornicione intaovoli e dentelli, di
0,.5.5
gliato in dei
marmo, con
buon lavoro
benissimo
lo.
conservati.
Uno
frammenti misura m.
94
Regione IX.
di
s.
si
trovata una lastra marmorea, scorniciata, alta m. 0,47, larga m. 0,58, che era stata
la
fogna medesima. Vi
si
legge
l'
iscrizione
TTILLIVST-F-PA/
S
ABINVS7COH XIIVRB
iV
POSTVMIA
PHYLLIS
fratris vxor
caninia
mvsa
concvbinasabIni
Regione X.
Ne
sono stati scoperti per intiero quattro pezzi, della lunghezza di m. 1,76 ciail
scuno, cio di sei piedi romani, saldati fortemente l'uno coll'altro, ed aventi
dia-
di
m. 0,17,
e
il
l'
un grande ramo
di
palma
segno numerale
un
altro porta
due volte
il
sigillo
IMP-DOMITIANI-AVGGER-SVBCVRAEPAGATHIAVGL
ET
-ALEXANDER- SE R
;
Sul terzo
medesima leggenda
...III.
ed inoltre in uno
aggiunto
il
numero V,
numero
fino all'antico
e dello Stadio,
che
mezzo metro
sotto
piano attuale.
quindi mani-
da Adriano
il
livello.
il
nome
di
Domiziano,
piazza di Spagna
stessi
Una
tubo
proveniva
(-).
(')
(2)
0. e, p. 277,
n.
'iTe.
ROMA
95
dei
ROMA
Spianandosi poi
lato volto
il
terreno
in
la
prossimit
ad
oriente e dietro
grande
essedra
Stadio,
avanzi di una casa privata del primo secolo, la quale sorgeva su quell'ultimo lembo
del Palatino.
Ne rimangono
soltanto alcune
parti delle
mura
laterizie,
ed un framIl
mento
di
piano
di
Severo.
Fra
le terre
si
sono
racolti
alcuni frammenti
colore rosso, ed altri piccoli pezzi di colore giallo con liste rosse.
Area
ritrovata,
del
fra
Policlnico.
la
terra,
Sistemandosi
la strada d'accesso
al
Policlinico,
si
mura
0,18
Sulla fronte vi
Nei due
palma.
lati
un grande ramo
di
Fu pure
bigio, alto
tortile,
di
marmo
m. 0,60
Per
gli
sterri
che
si
eseguiscono
sulla
in prossimit
del ponte
Marmo. Piede
sinistro di statua,
appena
m. 0,15. Tre
Una
mancante dell'ardiglione.
intieri
e'
Vetro.
Due
piccoli balsamari,
ben.
conser-
Terracotta. Grande
lucerna
rotonda,
rilevato nel fondo. Altra rotonda, col bollo a lettere incavate e rozze:
FORTIS. Altra
grezze,
forma
ellittica,
con largo becco. Altra piccola bilione, con cerchietti impressi sul
col sigillo 'c
piatto.
tina,
Manico d'anfora
ANTOl!^
QvJt
|.
Frammento
di ciotola are-
con testine e meandri nell'orlo superiore. Vasetto grezzo, alto m. 0,05, diam. m. 0,035.
m. 0,18.
6. Gatti.
Via Ostiense.
eseguendosi uno
cassa
rata.
fittile,
Ad
s.
Paolo,
sterro
per
una
fogna,
si
rinvenne,
m. 1,70
di
e
profondit, una
0,4i_!,
rozzamente lavola
pressione delle terra sovrapposta, e non recavano bolli figuli. Neil' interno della cassa
fu trovato
il
di adulto.
La
cassa era
posta
obliqua-
mente
tra
due muri
con
camera che
probabilmente
11
lire
seppellimento
di et tarda,
si
us seppel-
L. Borsari.
PALESTRINA, TERRACINA
96
REGIONE
I.
Regione
XI.
(LATIUM ET CAMPANIA).
Di una
iscrizione onoraria a Traiano.
citt,
PALESTRINA.
in contrada
il
s.
marmorea
di
forma
Ha
nel vivo
diam. di m. 0,69. ed
alta in tutto
m. 1,20. Vi
al
incisa
l'iscrizione
mandato
V. Cicerchia:
IMPCAESARIDIVINERVAE-F
lettere
in
del
mm. 50
a si-
lettere alte
mm.
22,
si
legge
DEDICATA xml K OCT CLAVDIO ATTALO MAM!LIANO_ SABIDIO SABINO IT. VIR T
TI
l'ispet-
Ambedue
il
notarono che
il titolo
onorario
ci
riporta
il
nalata di
marmo
bigio,
dell'altezza di poco pi di
un metro.
F.
Barnabei.
XII.
TERRACINA.
s.
Del tempio
la
citt.
di Moite
Angelo, presso
Poche
di
al celebre
santuario
548
della citt al
di
tempio
Giove a Terracina
in
altri
575 caddero
pure
il
quali ricordato
(')
sollicita... milita
prodigia
nuntiabantur:
Tarracinae
cadem tempestai
et in
REGIONE
I.
97
TERRACINA
enumorando
sacrum
Utili
Namicl
Aikcitrus arvis
Tale menziono
role di
iia
mafjyjiore
topo,t(ratia,
culto di Giove
alla sula
citt di Terracina,
ma
santuario doveva
territorio circostante,
da
Ardea
il
Che
sotto
titolo di
Anxirr od Anxnrus
il
mezzo
versi di
Vir-
gilio, scrive:
Campaaiac colebatur
A/wurus
edificato.
in
con la leggenda
ci
lOVI
AXVR
la
('),
quale
dataci
conferma
notizia
che sotto
di
il
titolo
di
Aaxur
fosse adorato
aggiunge
per
la questione
architettura e di topografa.
si
Poco
tempio
si
nulla
gli scrittori
i
moderni,
dov
s.
sorgere
il
Moiile
Angeto
sommit pose
(-).
dell'arce, secondo
Contatore, facevano
detto
fu
lo
Smith,
il
presso Terracina non esit a dire che molto probabilmente esso sorgesse ncH'aeropoli
delle sue
mura
le
sostruzioni
{ ').
(1)
Cf.
D'-
Eckhel
hist.
cit.
I,
p.
p.
33;,
n.
[tal.
(-)
('')
Terracin.
p.
307,
se.ir.
Op.
310.
(')
Dirt. uf Grei'k
ami llotimn
ijcogrrr/ili/,
II,
/'.
1104.
TERRACINA
il
98
REGIONE
I.
sig.
Ma
s.
in
concerne
Monte
Angelo, gli
De La
migliori studi,
fatti in questi
Secondo
di
il
una caserma,
un praetorium Tieodorici.
struttura, alla cinta fortificata che dal vertice del colle discende sin presso la citt,
Escluso pertanto
eh.
l'
intero
monte
s.
il
De La Blanchre pone
il
castello medioevale,
ed
ivi
stabilisce
pure la sede
veramente, se non pu
e
farglisi
sede dell'acropoli
del
tempio,
s.
resta
come mai
riferisse
il
a cos tarda
et le costruzioni di
monte
Angelo,
carattere di coil
tale infatti fu
giudizio
che
me
ne formai, pur non sapendo quale attribuzione dare a questi avanzi, allorch
localit
visitai la
per la prima volta, nel giugno del 1891, unitamente al eh. archi-
tetto sig.
Giacomo Boni.
Le
origine da
opere che se non possono dirsi fortuite, certo non erano dirette alla indagine archeologica.
Perocch, nel passato marzo, un tal Luigi Antonio Capponi, ritenendo che sulla
colle
sommit del
catovisi,
somma
e
di denaro
d'oro,
clandestinamente
('')
;
re-
e giunto alla
con
soprapposta
Avendo
di l a breve
il
sig.
Monte
s.
Angelo, esaminato
ciata, riconobbe
basamento
di
un tempio, anzi
al
tempio di
sorgeva su quelin
Terracina,
Foligno, 1885,
()
Ecoles Franraises
d'Athnes
(')
de Rome.
cit.
e.
Op.
Op.
pi.
s.
II.
.\uche
"
il
la
campagna
di
Roma,
p. 22)
designa
(4)
(^)
le costruzioni di
pi. II, n.
7.
Monte
Angelo
un campo
cit.
sig.
Arte
prof,
e Storia, 1894, n. 8.
Debbo
rammentare
inserito
che di questi
nel
scavi
diede contezza
il
eh.
articolo
giornale
l'Italie,
REGIONE
I.
U'J
egli additare
l
TERRACINA
l'altura.
Ed
in
anclie alcuni
vicino.
modo
il
Mu-
Fio.
1.
Capponi una
somma
In breve gli
scavi
fecero riconoscere,
a non
grande profondit,
l'intera pianta di
un tempio
di
forma
19,7U.
la pianta (fig.
sig.
(lig.
3) secondo
rilievi trasmessi al
Ministero dal
TERRACINA
100
La
cella,
in.
in.
4,98, costruita
mezze
colonne aderenti alle pareti, e costruite pure ad opera incerta, salvo la parte inferiore
0r,7:>.!,,rQ
ffl sul
FiG.
2.
(Sezione trasversale
P Q
R)
di travertino, e parecchi blocchi della fabbrica sui quali risalta la parte superiore di
tali
semicolonne. Rimangono
al
loro
posto
lungo
le
pareti
della
cella
blocchi
squadrati di travertino sui quali le mezze colonne venivano a posare. Dal loro numero
sappiamo che
lato di fondo.
le
sei
quattro sul
FiG.
3.
(Sezione longitudinale
0)
Nel centro
(fig. 1),
rimane un basamento
gola
rovescia,
come vedesi
la statua
aggiunge
REGIONE
I.
101
TERRACINA
Il
pavimento
di
musaico bianco a
tasselli
di
calcare, contornato
da una fascia
pronao lungo m.
resti
tutto formato
Delle colonne
si
scopr
un tamburo,
che ha
telli,
il
diametro di m. 0,92
si
tempi dell'impero.
orientale,
Lo
stilobate, assai
bene
conservato
lungo
il
lato
motivo che
qui rappresentato
(fg.
5).
OM
Ed anche
i
medesima
ci
riportano
differenze
citato.
nella
disposizione
delle
parole,
offrono
bolli
gi
del
tempo sopra
EVPOR
I
I
DOMITI L VPI-
di
X
in
8043, 55).
pure impresso
un embrice, presenta:
Ripete,
pure
con
distribuzione
diversa,
il
bollo di
TERRACINA
(ib.
l02
REGIONE
I.
Sermoneta
8043, 56).
(ib.
Il
nome
una
te-
8043, 72).
il
terzo,
nome
Domizio Lupo ed
nome
di
un servo Felix,
conosceva.
L-
Domiti
I
L V P
In un frammento di tegole leggasi
il
bollo inedito:
IZLI
che va attribuito alla
fine
della repubblica.
si
Ad
Il
et pi
antica,
probabilmente
devono
che lo
distrusse
completamente,
orientale.
calci-
nando perfino alcuni dei grossi blocchi del basamento, della parte
Dovunque
manifesta la violenta
azione
ricopre le rovine.
informi
a far riconoscere
corretto disegno ed
il
la
mancanza
delle
colonne, delle
un
solo
tambm-o
fu
rinvenuto,
l'edifizio,
e se
di tanti altri
frammenti
distrutto
pei
rocciosi
greppi
del
monte.
Alla reazione cristiana devesi certamente quest' ultima rovina dell'insigne tempio, avvenuta, secondo ogni probabilit, dopo
il
420
di Cristo,
Teodosio lu costituzione perla distruzione dei templi pagani {Cod. Theod. XVI, 10, 25).
Lungo
il
monmuento,
cenere,
si
recuper,
per esser
mentre
erano
fusi.
Vi
si
un amo da pesca
piccole
rame ed alcune
di
Vi
si
raccolsero pure
due
basi
marmoree
donarii
forma quadrata,
i
come dimostrano
fori praticati
La prima
di metri 0,04
DEXTER
VENERI
opseoveinTi
UMDON
REGIONE
I.
103
TERRACINA
un
titolo
/.
votivo
rinvenuto presso
s.
L.,
XIV,
3569) quantunque
compilatore
lo
dopo
il
vere,
Z.,
sebbene
di
scorretta
l'epigrafe
terracinesc
reputata
{C.
855*).
m. 0,U7
pennello
CARPINATIA FORTVNATAVENERI-V-S-LM
Queste
iscrizioni
provano
come
nel
maggior
tempio terracinese.
In un frammento di lastrone marmoreo,
calcinato restano,
soltanto
le
lettere
Lungo
cingeva, fu
lo
muro
agli
Fu probabilmente una
mente accennati,
si
cui,
oltre
di
ex volo
di
in
una
cassettina
rame
Poche monete
recuperarono.
Una
di
il
nome
p.
95
n.
452)
altre
una
di
Faustina
bronzo
pure
due
monete
di
Una
un rettangolo di m. 6,90
costruzione incluso uno scoglio naturale, superiormente forato nel punto corrispon-
Da
scandagli
fatti si
riconosciuto,
7,
che sotto
lo scoglio
comunicante
dalla
per mezzo
d'aria
apertura, coU'esterno,
far
come
provato
corrente
sufficiente a
che
si
volessero
Certamente
questo
un antro per
le sorti, o il
(').
(')
una
i)ianta
della citt
dei
suoi
il
din-
non solo
tempio
TERRACINA
104
il
REGIONE
I.
N crediamo
ad un
sasso, su cui
un sacro bidental,
solo
non
rimase
nascosta
precinzione
tuttora
esistente,
ma
come pure
Trovato
buite,
il
il
come dicemmo
lyraetorimn
lunghezza di m. 62
fu eretto
il
santuario,
come vedesi
^S<-^^'
FiG.
6.
si
nuta con
lo
scalpellare
il
quali
ergonsi
quasi
a picco dietro
tempio
si
difendono.
Ed
n dall'area sacra
tico,
(fig.
1).
incerta,
rivestito d'intonaco
rilevasi
dipinto a colori
;
come
di
forma
del sito
1
l,
richiedevano. L'acqua
di
piovana
pel
cui
(fig.
II)
forma rettangolare,
grande muro
natu-
ove
si
consideri che
il
tempio
orientato,
mentre
la sostruzione
segue la forma
del monte.
ma
anche
la
l'ufficio
lucido delle
KEGIUXIC
I.
1(15
il
TEKRACINA
La comunii'azione
gran parte meiliante
tuinpio ed
pin-
le sostruzioni,
avveniva
mezzo
una scala
(tig.
B), scoperta
Da
/',
si
penetra
Potrebbesi forse domandare per quale ragione gli antichi non eressero
pili
il
tempio
verso la
sommit
cos'i
delle sostruzioni.
antichi, a circa
La
risposta
f facile,
se
si
osservi
il
200 metri
sul livello
del maro,
da lungi, a
dominava
la citt,
la
veduta
il
Ed
nel tempio ora scoperto quello di Giove Anxnre, poich solo da questo punto poteva
ci
attestato
1
dai
versi
di
Virgilio,
il
territorio
bagnato dal
colli
dei Rutuli, ed
tempio
che
(fig.
era
difeso dall'arce,
ci
sasso,
gli
1,
ultimi scavi
/.).
hanno
fatto
platea
sarebbe fuori luogo ora discorrere, collegati alla grande cinta turrita che protegge
monte lungo
il
La
struttura
quella dei muri del tempio e delle sostruzioni, identica anche a quella delle tombe che
s.
che
la
cinta
tempi barbari
l'appellazione di
moenia aeoi
Non
improbabile che
ed
il
nome
rappresenti
la
divinit
originaria
di
immedesimata
come avvenne
come sappiamo da
Servio.
lori
jiiicro,
MDGXXV,
L. X, 918*,
577),
la
quale iscrizione
annoverata tra
le
false o sospette
/.
quali
sono
qui
raffigurati
tipi principali,
piombo
in stampiglie
come
tutto nello
stile
il
finire
della
repubblica ed
principio dell'impero, che appunto l'et a cui la costruzione ora scoperta o le ul-
si
devono
(fig.
riferire.
Abbiamo una
leonine,
ie/sa
Iripes
di
7)
e
alt.
mm. 33
In-ouzo.
coi
trapezofori a testa e
zampe
come negli
originali
marmo
di
Il
TERRACINA
(H)
REGIONE
I.
alt.
min. 34 che
li.i
la
trone (ib.); nella quale sul prospetto del sedilo rilevato nn fe.toucino, in
cui una patera; e nella spalliera la testa di un fanciullo.
rilevata nella parte
mezzo a
Fi.;.
7.
di
mm.
mano
19, destinata
a simulare la credenza, od
repositorium per
vivande che a
mano
do-
chiusa
superior(ib.),
di
alt.
mm.
18.
repositorium. od a fare
di
nome
delphica, su cui,
il
come TiW'abacus,
che
il
repositorium ordi-
nario, si disponeva
per le bevande.
fa
N manca un
degli aecessorii
altro
pure
parte
integrale
per la tavola,
candelabro.
Se
non
che
pi
un ceriolare
G.
f.
ceriolarium
(cfr.
De-
cimia
XXXV1;
Orelli n. 2505),
ma
un
i:i
candelabrum nel
significato
ordinario di lyclmuchum,
consistente in
cio
un
un'asta che
il
mente
di
REGIONE
1.
(ib.).
1()7
di
TERRACINA
tavola
abbiamo
il
pwr
dapifcr, che
il
si
la calzatura ordinaria,
ma
anche san-
Fi.;,
11.
1:1
Fi,;,
fi.
1:1
le
forse
il
il
p.
47).
8).
Non
si
riferiscano
anche
gli oggetti
rappresen-
4_
y-:
*^^^3^^^
FiG. li.
1:1
Fi.;,
l:;.
1:1
tati
nella
tig.
'J,
lU,
11.
Certo
che
due primi
tibule,
terzo,
che non
ci
Seguono
Abbiamo
anzi
tutto
(tig.
12), ove si
veggono
rilevati
due pesci,
probabilmente due
triglie
{ikUus ba'nitm).
TfiRRACINA
108
(tg.
mezzo da una
stella.
Fig. 11.
i:i
ed anch'essa
vuota
(fig.
15).
IG).
(fig.
se
si
REGIONE
I.
hi;t
gli
TERRACINA
nome
di lances,
Le due ultime
2,
Dig. 34,
19).
centrici, l'altra
un rosone.
Fig. 17.
:l
Fig. IS.
;I
Pei vasi da bere possiamo citare solo un'oinochoe, di fonila certo non elegante,
e
rappresentasse un
elmo
23).
di
Degli utensili
cucina
lunga
mm. 125
mancante
compreso
(fig.
il
manico,
formata
di
rame una
il
delle
quali
uno dei
di
Terracina.
Fig. Ui.
1:1
Ho
bastando ripensare
al culto di
Giove a cui
si
riferiscono ed
pienamente
risoluta.
fatto osservare
Ma
il
dirsi unici,
come mi ha
clie
si
eh.
prof.
a cui
e
conservano nel
fanciulla.
Museo
la
di
Reggio Emilia,
di
una
Con
ispet-
datemi
dal
r.
tore
degli scavi
prof.
Xaborre
(Campanini,
ho
potuto leggere
TERRACINA
no
AHI
e
REGIONE
I.
scoperta, cio la
Chierici, intitolata
a Brescello,
Memorie
^ol. I,
delle
RR.
p.
provimi? modenesi
parmensi
il
1864,
381
La tomba,
cos scrisse
il
coperchio qua-
Yw..
-Jl.
I:l
drati si
formavano di un mattone
trov
un mucchietto
una
di ceneri
di ossa bruciate,
terra nera e
mensa ed
u
alla cucina.
Una mensa
Una
la
una
testa giovanile di
;
femmina,
dietro.
Due
piatti ovali
sul fondo di
a due manichi.
se pure
Un
non
Due urne
col col
di
Una
di
cesta
coper-
Una
calderuola (lebes)
un secchietto
manico
Un frammento
nimbo
ed
base rotonda.
Un
come
.
che erano
consunti o
non
23.
si
poterono salvare
/.
L.
XI, 1029): d.
ii,
d. xi. Q.
Il
Julius
Alexander
alumnae karissimae.
resti
del rogo appartenevano ad una fanciulla, a cui per conseguenza bene convo-
REGIONE
[.
nivano quei
giuoealtili
del
siiniU
;x
qii'?Hi posti
l'aueiii!l<),
o<\
Aniure,
alouito siulalco
olle di
Ter.'ai-'na.
Fio. 21.
Dobbiamo
mosse
le
pro-
indagini;
il sig.
il
indefesso
XIII. P'JMPKI
1.
febbraio. Sono cominciati gli scavi ad est della casa detta delle
U''
d'ar-
iinqiriameiite nel-
nella regione
I,
isola
.5^
e nella
casa
n.
Iti,
regiime VII.
2\
Nell'anzidetta ultima casa, lato ovest, della regione IX, isola
(3=',
si
rinvenne:
Bronzo.
2-,5.
(.
Un
alto
m. 1,817.
detto.
Continuano
la\ori.
come
sopra.
detto. Si eseguito
e
uno
scavo
straordinario
nella
regione V,
n.
1.");
presso
il
triclinio si trovato:
Ferro.
Un
braciere ossidato ed
frammenti.
7.
detto. Sistemandosi lo stesso scavo, lasciato incompleto nei tempi passati, della lo. 11,
isola
(),;;."i.
2\
si
rinvenne:
Ferro
gladio
e avorio.
Un
e
piede apparteuente
corroso,
ad
un
letto,
alto
m.
m.
ossidato
lungo
0,9(J.
Ferro.
n><go.
Un Un
2''.
cucchiaio
circolare,
lungo m. 0,112.
n. U,
regione V, isola
verniciata
via
Nolana,
si
rinvenne:
Terracotta.
Lucerna
ad
un
lume,
di
gate,
Altra
lucerna
bilicne,
con la stessa
rappresentanza, rotta
TERRANOVA KATSANIA
IVI
rotto,
lunga m. 0,141.
Lucerna bilicne a Fernice nera, semicircolare, diam. m. 0,100. Altra a vernice nera,
monolicne, con manico ad anello.
Il
bordo
decorato
con
Bromo. Una
conoscibile.
Un
anello,
irri-
Una moneta
di piccolo
modulo
ma
non
si
ebbero rin-
venimenti.
Fu casualmente
il
raccolta:
Bronco.
Una
testina
13-14. Si sgombera
18,
li)
1.5-27
Continuano
28. Si rinvenne
un frammento
marmorea,
m.0,18,
D AB SV
SARDINIA
XIV.
militare.
Nelle Notizie dello scorso gennaio
vertite
(p.
TERRANOVA TAUSANIA
/)/
un frammento di diploma
in-
diploma militare,
trovato
i
Terranova Fausania.
epigrafico,
aggiungendovi
facili
monumento
all'et di Adriano.
Da un
lato:
imji.
caes.
iiervae
divi aug.
p. p.
poni if. m
iis
UX
JKljb.
qui
mli^-^^^-'avriint
etc.
Dall'altro
dimiss is
^,r-iTj-s>-r^e
ho iiesta
QVAS -Tiunc
vis
habuissent
cum
est
civilas
etc.
Cfr.
p.
specialmente
n.
il
diploma militare
87.5.
32.
G. Gatti.
Roma
15 aprile 1894.
I.
{rRAXSPADANA).
romana
?,coperta nel territorio del
LENTA.
di
Tonhn
di et
comune.
Ad un
a
m. 1,80
mancante del
collo.
ed una grande
gi noto
ATIMETI,
n.
ani.
t.
oercell.
p.
227,
5; Leone in Atti
delta
in
Torino
V,
Il,
p.
t.
di Torino
s.
XLl,
p.
17(3,
u.
42). L'anfora
orlo
m. 0,18, con
piatti e circoli
Leone,
alla 'cui
cortesia
debbo
la
Soppesi poi che alla suppellettile funeJjre delle medesime tombe apparteneva un
poculo di terra rossa, alto m. 0,085, diam. della bocca m. 0,08, con
le
lettere:
M
graffite nel fondo all'esterno:
H
Rekione viti {CISPADANA).
II.
Ferrer.
FIORENZUOLA D'ARDA.
Fondi
di
luogo
vi
ha un podere denominato
Palazzina
',
fttabile
un campo detto
sponda del
lo
tor-
200 metri
circa dalla
FIORENZUOLA d'aRDA
114
REGIONE
Vili.
rente. era
molto
fertile
un
laterizi, del
Gaz-
ed
il
25 marzo
u.
s.
feci
una prima
mi
professo oltre-
modo
grato.
Le mie
circolari
buche
del diametro
da m. 2,50 a m. 3,00
forma
e
della
profondit
media
in
di
m. 1,30,
trovano
pel materiale
contenuto
esse,
capanne
Teramo
Cam-
dall'Orefici nel
Cremonese,
ecc.
lavori di esplorazione, fu
strato
romano
dello spessore di
i
50 cm.
e di
sottostante.
laterizi
tal
un'estensione di
30
are.
Per
modo ho potuto
circolari di
m. 2
mezzo,
alla
di-
tagliai traversalmente
si
una
di queste macchie, e di
i
mano
mano che
si
discendeva
che
il
margine d'ovest
discendeva quasi verticale, mentre quello d'est scendeva con dolce declive in
unirsi colla curva del fondo.
modo da
che
il
composto di
e
vegetali, era
disposto a
strati orizzontali,
10
cent,
e per la
lunghezza di 35, di un
terreno cotto o bruciato dall'azione del fuoco, resto forse di un focolare. Discesi un
mezzo metro
terra.
il
oltre
il
operai
avvertirono l'orlo di
ivi
un vaso
di
Si tent di estrarlo,
ma
sorgeva, essendo
notato
piano di questo
come pure
del
livello
mare
di
60
campo
di
61 pel
Meno
per
le ricerche
alla di-
di
mq. 10,
lisciato per
bene
REGIONE
Vili.
si
11.")
FORL
il
piano sottostante,
Lutt'
ni. 3,
intorno al circolo delle piccole macchie circolari del diametro dai 4 ai 7 cent.
di terreno nero,
il
levata la sezione orizzontale, feci aprire uno scavo da est a ovest proprio
della buca, e vidi che essa era stata colmata in parte da laterizi romani
sotto ad essi notai
;
ma
subito
una
scuro che
sembrava complerami
carbonizzati,
pali
carbonizzati.
Questi
parte
bruciate, cocci di
il
ma
ho potuto
un'accurata sezione
verticale completa.
Era
argilloso,
cos
ben marcata l'orma di questa grande buca scavata nel terreno giallo
stessi
egregi
Concari,
monumenti,
mons.
renzuola
membro
ai
della R.
scavi.
Insieme
cotti all'esterno,
meno
nel!' interno,
uno
di
selce
Pure
ma
cent.
per
la
sua
forma lascie-
o martello.
Ha
di
la
della
larghezza
una conchiglietta
La messe
che per
solito
ma
da
pianta
sezioni, allorquando
i
avr
fatti
estese esplorazioni
per ora
mi sono
di.
limitato ad accennare
soli
ccqMune.
a conferma di ci mi
spedii saggio
i
piace
prof.
Pigoriui, al quale
del mate-
fatti
che di
mano
mano
si
notavano durante
le
indagini.
L.
Scotti.
III.
FORL
da
In
ettii.
dei
marchesi Albicini
sito
in
romane
d'
tufo ed orientate
di
si
trovarono guasti
dall'umido e privi
corredo.
FIESOLE, AREZZO
il
116
REGIONE
VII.
L' importanza quindi della scoperta sta tutta nei dati che ci fornisce di topografia
locale,
di
arena, giunge
alla
profondit di m. 5
il
che prova
il
mano
mano
ramo
del
fiume Montone
romano detto
livello
dei
Chellini per
attuale,
verific,
non
guari,
nella costruzione
una buca
Una seconda
all'asse del
ma
solo
nella parte inferiore, di ciottoli fluviatili fortemente cementati con calce, tecnica che
FIESOLE
Nuova
anni
or
stele
stile
arcaico ag-
Ho
Museo Etrusco
sono, vicino
di
mo-
numento trovato
s.
spessa
m.
Un uomo
defunto)
la
con mustacchi,
manto a met
nieri),
assumono
tiene la
mano
un kantharos. Gli
quale tiene nella
con
piedi
nudi,
il
sin.
una
monumento me
lo
farebbero
ascrivere
al
VI
secolo
La punta
Notkie 1889,
ma
notasi la
me
descritte nelle
152, 183.
L. A.
MlLANL
V.
AREZZO
dei
1893
Nuovi ritrovamenti
e nei
di vasi
fittili
nella
citt
e nel
contado.
Nel corso
primi di quest'anno
di
si
sono
discoperti
entro
fuori
ri-
la citt moltissimi
lievo,
frammenti
il
della
decorazione a
liscio
rappresentanti
prodotto di modeste
Questo
vasellame
porta
REGIONE
VII.
117
ai tiguli
AREZZO
il
sigillo
nome
di
di
lisci
si
raccolsero negli
scarichi
s.
Fran-
sigilli
di lavoranti
Rasinio, di
quale sappiamo che ebbe una fal)brica di vasi figurati a Ponte a Buriane
Cassia, non lungi da quella cospicua di P. Cornelio in Cincelli,
i
lungo
la via
cui prodotti
La promiscuit
di detti scarichi
lo
spurgo di
ora in un altro, ove occorreva riempir le fosse scavate per l'estrazione dell'argilla e
livellare
il
terreno.
i
Enumero
bolli delle
di
mi
mano
Monaco
li
vicino.
,-.-,.,tazza In tondo
1.
...
liscia
7VTIO
di
2.
In piccolo piatto
AFRI
3.
4.
Su fondo
di
potcUa
C NON
5.
Vasetto semplice
In
C VOLV?
/
G.
frammentino
secondo non
,.
di
fondo
di
una
iifilella
'^,,^,-.,,;
forse
il
\THEt//
primo nome
Fu/'lus;
il
si
CERDO
,.,.,, C-ANNI
7.
Su pezzetto '
di
iondo
8.
Su fondo
di
vasello
^,,^, C-NN
Ph/lemo
C.
Anni.
9.
Su
di
ugual fondo
.;-,.<..<-
ANNI
0/w/rus
Anni.
10.
Su
piattello
^jj^^^
(?)
C.
11. In
('}
Noti:. 1893,
p.
138
se,!,';
AREZZO
118
REGIONE
VII.
FR O S
12.
'
Nel
iovidiO
\ ^iatellae
LA^NI
.,,,'
L'AhNI
13.
Sa fondo
di
piatto
^, ^ CLE M
'
14.
o/-^c E RO S
15.
Su fondo
di piattello
^*;civ
16. 17.
Su
di
ugual fondo
A/IIi
Su fondo
di vasetto o di piattelli
L-A'ILLI
L-AVILIl
L-AVILLI
LAAim
c/^VR/e.
SVRA
e
SVR/c.
L. Avilli Surae.
vasello
Il
2VR/C.
L-A'L-SAH
SVI
S/?^
nome
di
Sura
Syra
si
ha ancora
in
grande
monogramma
sima
localit.
cos graffito
?)R.
nel fondo di
RVFRE R/FIO
//
TRA'RE
R7''I1
l-KiA R/''IOVX
pisisg
PljI
TRFRE
Ry''IO:-:
22.
Su fondo
di
vasetti
decorati
^^^
23. In fondo
di
vasello
,^^j
VMBRIC
P1[L0LG
VMBRICI
PFIlOLOG
CW>BRIC
CWBRI
gioii Hd
ad
altri
l|
PHILOL
LVWBRI
tre
2^^
SVRA eT
e
su
altro
piattello
j^jj^q^OG
26. Su fondo di piatto e di vasetto 1-ERT
MERO
Herlori
27. Su piattello
J^^
hcriz. dei vasi aret.
p.
(')
Cfr. Gmiiuitii,
49, n. 221,
REGIONE
VII.
RASN
11'*
RASN;
e in
AREZZ
RASk
un frammentino
di fond
piattello
CELER ^, RASI
CERTV
(') o
RASi^
^.,
il
qual Ccrtu^
qm
apparisce come
semplice tornitore,
ma
fu
anche
fgulo
come
sig.
si
rileva
da
un
frammento
di
forma
dott.
A. Guiducci.
30. In frammentino
. A NT
^"
_
h
Ranni Anteros
(-)
.A. Su piattello
^^^^,^
32. Su piattello
-^JJ
RVFIO .,,,,, RAbIN
IVEIVVII
34. In
frammento
in
fondo IN'EMI
CT-E
C TEU
ALBA/V _ ^^, CTELLl
,
,
A/TER
37.
Su fondo
di
due piccoli
piatti
L-VM
L.
Umbrici.
30. In fondo
di
altro
vasetto
40.
Sotto l'orlo
d'
un frammentino
LTIC
/..
TU' Capo
(').
(1)
Gamurrini, op.
ib.
cit,
)i.
01, n.
130.
(2)
(3)
p. p.
31, n.
131.
ib.
23, n. 69-73.
AREZZO
120
REGIONE
VII.
Fonte Pozzolo.
tuali,
('),
contigui alle
mura
at-
dalla parte di tramontana, e precisamente nella propriet del sig. L. Eossi, gli
ogni
si
volta
che
si
il il
siano
1325
Comune
si
mura,
e scav
fossato,
dimezzando
da diverse
di
fittili.
cidia,
(-),
che perci
vi
esistesse
una fabbrica
i
Ma
poich
vi si
rinvengono ancora
della
nia
ecc.,
credo che moltissimi di quasti avanzi siano venuti in quel luogo cogli sterri
della citt, siccome pi volte ho osservato in vari punti limitrofi all'antica cinta di
un dato
sito
non
vi
mai
lontana
dal
luogo
in
cui
sono
abbondanti
frantumi
di
forme
di vasi
figurati.
I
bolli
segnati tanto nei piattelli quanto in vasetti a tronco di cono, che appai
seguenti
1.
S-E
2.
ben
visiliile;
potrebbe
Su frammento C-V
Su fondo
di
C.
al
n.
5.
4.
piattelli
ETE
al n.
41.
.5.
Su
dm
paiellae
D7LI
QALTi
6.
CARVI
C'.IVI
7.
Su fondo
di
patella
y^?,l^ ( /L-A/NI\
(3).
8.
In un ugual fondo
CCL-SJB
piatto
9.
In fondo
di piccolo
v-r SEaT
^^^^
^^''^'^
Sexius.
1-J
L ClIS'
rOlS
lcris
(')
Si dice talvolta
eravi
d'anticliissimo
ol
tempo una
di pro-
nome
il
al
tempo romano
super
reactationem
centotrenta
seu rehelire
site
propre
spendendo
(Arch.
Com. Delib. D,
(-) (3)
e.
72').
oj).
Gamurriiii.
ib.
cit.
p.
2.3.
p.
35, n.
ICO.
REGIONE
VII.
GELt
121
11. In
fondo di piattelli L
L-GEL
12.
In
fondo
di
piccolo
vaso
QVAD
HERT
1^1
Su fondo
di
l'ascilo
14.
Su
In
di
un ugual fondo
C-M/?R.
PfiA
Pereiial
l.">.
fondo di grande
vas.>~oio
IC).
In
fondo frainmentato
PECR
Cresceas.
piatto
i-S^NO^^'C
M- P'-rcni
Cresce, ix in ne?so
insolito.
Ih.
bu
fondo
di
piattello
fnj',viv.>a
PER
19.
In fonilo di ciutola
sigilli,
I.
SA.^^'i
due diversi
e la E, clic
sem-
brerebbe una
20.
DAMA
Suir interno di ' piccolo vasetto IVaiumentato
in
, ,.^, bA/ EI,
21.
in
f>ndo di iiiatto
L.
-^
A/'Ei
(/,')//.s7/
Sai'fei.
Avanti
di
avere
una
fornace
proprio.
mm
modesta
stile
JI.
officina
secco,
Pereuuio.
22. Entro 23.
fjiido
il
di
Su fondo
di
vasetti
A SES
S'-.ctns
L.
Tiii.
2.'i.
In
fondo di vasetti
LT.P.SI
L- -fYR'I
T-kS
J,.
|
77///
7iimi{^).
Aiirjilno
Vibicai.
Care
scrittori
la re 11
co-^e
.\.
e.
La fabbrica
(-'),
di L.
fa ricordo
da antichi
fatti
di
aretine
stata
alcuni saggi
-
dal
sig.
(')
(-)
dott.
delle Carciarelle
di propriet
iamiirriiii.
n.
i''7.
Xoti:ii' 181\
Ci";.
AHEZ-^O
122
REGIONE
VII.
Anna
Saraciui, che
e sulla
gentilmente
diede
il
cisamente in vicinanza
sito lo
hmgo
ginatm-e di questa via, costruite a grosse pietre squadrate, vedonsi tuttora sotto gli
annessi della casa colonica, la quale dev'essere fondata sopra la fornace antica. Gli
scarichi trovansi
bastato un colpo di
e
i
vasi L. Calidio
suoi servi.
e piattelli
ad
orlo
sagomato
e lisci,
laia
(')
Le marche venute
1.
sono queste
Su
piattelli CA;-,
su vasetti CAIl
2.
Su fondo
di vasetti e piattelli
CA-D
3.
Su
vasetti
CALDI
di
piattelli
CAUP
CA^ID
4.
Su fondo
C^Dl
CALIDI
|
c
i
-v
f).
Entro vasetti
().
Su
piattelli
(OMD)
KALDI
Aemili:
7.
Su fondo
di patella
A^ILIC^
IVCVN
8.
CA^DI
.p.,
jyQy
0.
Fondo
..
CRIS
di
vasi
piattelli
^^^-
.'-
CALDI
11.
Su fondo
di
molti piattelli
^|t# CALD'O
PERM
12.
Entro vasello
CAIlD
^
18.
Su
piattelli
777:7
CALDI
piatti
AASAO
c^dI
Inenslazosi
I
IT).
Su
vassoio
CA:.DI'^
^,
(')
(2)
p.
44, n. 237.
REGIONE
VII.
123
CAPODIMUNTE
VlICEFi
16. Sul fouJo di i)areechi piattelli
Nlcepltor Culidl
p4,Tp,,- Leggo
Oairm
PELEVa
18. In fondo di moltissimi
piattelli
19.
Su
di
vm piatto franimfutato
I-
Proti Calidi
(')
^r e 20. Su
-,
grande
..
SIASA-CA
e
piatto
m
.
altri
grandi vassoi
,.
SASACA
,
.p,,
_^
21. In frammento
di
fondo
PsNls
(-)
^J^^J^l CA^D\
{^)
TELA
23. In piattelli diversi
TELMO
^
CA:.DI
CALIDI
U. P.vsijui.
VI.
CAPODIMONTE
Xaovl
mune
Le nuove esplorazioni
NoiiSLe del 1892
p.
Visentina.
cui
si
riferisce
il
cenno nelle
404,
Visenliain
Visentia
{Y.Nolisiel88(),i^.U3-[rA
e parte
C /. Z. XI,
si
444
il
e sg.),
era rinvenuto
terzo
sepolcreto primitivo di quella importante necropoli (v. Notizie 1886,, pag. 290-314).
Il
come
noto,
dal sig. Paolozzi di Chiusi presso la Palazzetta nella primavera del 1885,
lo
approfondendo
e
scavo sotto
p.
lo
144
con
ap-
Bull.
Isl.
1886.
a
19).
Il
ma
casse
tufacee
umazione, alternate
della
pozzetti
italici,
(')
('-)
Gamiirriiii. op.
ib.,
il).,
cit..
]'.
1''!.
ii.
2-"i7.
p.
4.5,
n.
11.
2:;;8-2.Jl.
2?,'o.
(3)
p.
IL
CAl^ODLMONTE
124
REGIONE
VII.
piana di
s.
intorno da
un cerchio
di pietre,
fu potuto
(v.
1886
Notizie
1886,
p.
Bernar-
denominato
a
la
PoUedrara. Quivi
si
tombe a
fossa
ed
pozzetto
Bernardino, pure
ac-
290-314.
stata
questo
terzo
sepolcreto
essendo
pressoch
esaurita
in
campagna
di scavo,
per consiglio
ulteriori
furono
portate
a circa metri
400
dal se-
ma
pi in prossimit della
Fu
Io
qui che
il
il
stesso
un cenno nelle
sopracitate
Notizie
1892,
p.
404
sg.
mi
recai
nell'aprile
carattere
Madonna
sul
trovarono
l'uno all'altro, a
si
un metro circa
di
profondit dal
suolo.
Le
suppellettili delle
col recipiente
tombe
stodie di tufo
ora emisferico
ed
tondeggiante foggiato un po' sul tipo della ciotola che suol ricoprire
rituali ossuari
a doppio tronco di cono, a quando quasi sul tipo di un elmo pileato, a quando quasi
sul tipo dei tetti delle urne a capanna. Vedasi
relativo pozzetto nelle Notizie 1886, tav. II,
il
fig. 4.
Le
simile
stele rin-
(v.
fig.
12, p. 188)
metfisio-
tono fuori di dubbio l'intenzione degli antichi italici di dare alla loro necropoli la
nomia
di
una
citt
dei morti,
imitando
le
proprie abitazioni
i
conservare direttamente
resti mortali
ma
altres,
in qualche
caso,
richiamavano
il
sepolcro e la
memoria
del defunto.
il
Esibisco
disegno di una di
tali
tombe
(fig.
1) ottenuta in
sig.
dono per
il
nostro
Museo
di
altre dodici
Museo
stesso,
mi parvero adatte
tino di
Porto Madonna.
1,
Tomba
sferica
e
intatta,
di
questa tomba alta m. 0,87 con un diam. di circa m. 0,65, ha la parte inferiore emila
il
parte
il
ventre
rigonfio ed
labbro infe-
REGIO.XK VII.
125
(cfr.
CAPOUIMONTIO
rioro s'iucontra
o l'elmo
tig.
tetto
di
una capanna
4).
La
rottura naturale del coperchio della nostra custodia lascia scorgere interiorin
posto,
due
caitllici'H
capreoU,
conthcni
FlG
il
columea
ed
anche
la
gronda
del
tetto
cos"i
da
urne a capanna.
Il
tetto
le pareti
ocra bianca.
CAPODIMONTE
12(J
REGIONE
VII.
si
relativo spor-
d'infiltrazione,
e
censiere a
maniglia centrale
tre
altri
vasetti
Tomba
2.
Fittili:
(fig.
a)
2).
Umetta a capanna a pareti quasi cilindriche con fiLa copertura composta di due caprcoli e due
FlG.
cantherii desinenti in cornetti, Alt. totale 0,26; dm. della copertura 0,21.
decorato di
graffiti, alt.
b)
Vasetto
mammellate come
Fio.
3.
tipo Villanova.
siere
e)
il)
Due coppe
e
alt.
0,05.
e)
Incen-
/) Kuote
REGIONE
VII.
I2(
CAPODIMON'TE
giuocattolo da fanciullo. Il disegno che ne diamo (tg 3) un terzo del vero. T relativi
cavallucci non
ruote. Cfr.
si
il
timone
e l'asse delle
Museo
Tomba
di
terra brunastra.
di Firenze.
0,23, bocca
0,65, liscio
senza manici,
della 0,09.
tomba
n.
3 a,
alt.
0,21.
e)
fatti
d)
Due
0,06.
e)
nellato
disegno un
tei-zo drl
vero
(fig. 4).
/')
Cinque tazzine a
calice con largo labbro piatto e piede ripreso, tipo poco pi elegante di quello A^o/^-/<? 1886,
tav.
Ili,
7,
La
pii
grande ha
il
labbro striato
Fig.
4.
Fig.
5.
g)
(fig.
In-
5)
diam. 0,06.
i)
Bronsi:
Due
fibule
ambre.
ci'oci
dischi ornati
e
d'in-
esibiscono
fig.
(cfr.
8).
gammate
quadrati
j)
Due
armille spirali a un
giro
di
con
striatura
(v.
fig.
mediana;
8).
come
e
nella
tomba A a
sbalzo
d'oro
di
/;)
di
foglia
d'oro;
decorata a
foglie
circoli
concentrici
simile
s.
delle
manca.
Una
trovata in una
tisie
tomba
del sepolcreto di
(v.
No-
1886
e
p.
187 m).
/)
m) Due
palline di
ambra
cinque di vetro
4.
llogranato,
a)
pertinenti a collana.
verticale
Tomba
fig. 6,
Filtili:
(alt.
nastro
attaccata
al-
decorato,
come vedesi
nel disegno
geometrici
riempiti
di
ocre
bianche.
Ben conservato.
lupo
al
//)
Due
e
kyathoi con alta ansa a doppia presa di tipo corrispondente a quello della tomba 3
(fig.
4).
Sono
decorati
con
ocra
bianca
dentiera
di
intorno
ventre
CAl'iiDlMONTE
128
REGIONE
VII
diam. 0,09,
alt.
0,10.
gratRti geometrici
di lupo,
(tig. 7).
1.
diam.
0.1
e)
e)
Askos a testa
di
alt.
0,08, decorato di
d).
fila di graffiti
a dente
f) Ciotola ansata, tipo Villanova, diam. 0.14, decorata di tre nervature verticali sul labbro, bucchero piuttosto fine. f) Ciotola
Fio. Ck
FlG.
di simile tipo,
ma
Notizie
1886
molto ordinano.
h)
/)
Due Due
calici
fuseruole,
una a tronco
di
cono
l'altra
a lenticchia.
graffiti
d'ambre. Reca infilata nell'ardiglione un'armilla a due giri spirali fatta di doppio
(')
con
le
il
disegno
fig. 8,
un quarto minore
fondamente
incisi.
/)
m) Altra
n) Capocchia
una piccola
o)
p)
Due ambre
tomba P,
oblunghe
Tomba
solo
il
Fi/fili: a)
Urna a capanna
di tipo
leggermente oblique;
Fuseruola lenti-
(1)
p.
208-226.
REGIONE
VII.
ino
CAPOOIMONTE
e)
sovrapposto
con-
d) Tre
del
con pio-
e)
Tazza a pignatta
bucchero
ordinario col
FiG. 8.
di
modo
9).
/) Due
poculi
FiG. 10.
f/)
Due
ed
0,11,
il
se-
condo
con
ansa
nel
centro
estremit piatte
di
(fig.
10).
Bronzi: g) Fibula
lungh. 0,04
lupo
nell'arco di
nastro
rientrante
h)
Cauipauelline di
di
bi'onzo.
17
CAPODIMONTE
130
REGIONE
VII.
Tomba
fig.
6.
Fitlili
parte
superiore.
L'omero
decorato
dei soliti
graffiti
b)
Vaso
9
;
forma
fig.
ma
Alt.
simile
Notide 1886,
bocca 0,09.
d) Vaso
alt.
e)
Pignatto
rozzo,
ma
decorato di
(fig.
graffiti
a denti di lupo e
11).
Poculo
m. 0,09.
/)
Paio di ciotole
tipo
fig.
solito
4.
con ansa a doppia presa; tutti e tre con ventre decorato di striature oblunghe fatte
con lo stecco.
Bucchero piuttosto
fine
ben
cotto.
l)
Due
tazze
calice,
una
rozzissimo
impasto pri-
i)
Anforetta di bucchero
fine,
scalfiti,
ma
Bromi:
filo
pure
il
mente
Mantiene
ma
m.
piattello.
Ha
infilati
nell'ardiglione
0,0.5
(tre dentro
una quarta).
/)
Fibula a drago
simbolico
di
m) Rasoio
REGIONE
VII.
131
0,(J4).
CAPODIMONTE
Lti-0,
grandezza
12.
p)
o)
Due campanelle
esilissimo
filo
di bronzo
m. 0,35,
forse orecchini?
q)
Fir,.
12.
Tomba
7.
ovoide e
9,
labbro
tav. Ili,
ma
con piede
liscie,
due semplici
(v.
cornetti
13).
(un'ansa
manca).
e)
Anfora 0,20
con
anse
peculiari
scannellate
tg.
Omero
FlG.
1'^.
Anche
nel punto d'attacco delle anse sono aggiunti dei circoli concentrici impressi. Bucfine.
(/)
nastro, alt. 0,14, bocca 0,14, col ventre decorato di graffiti, divisi da zone a tratteggi.
CAPODJMONTE
liscio.
132
REGIONE
VII.
e)
II)
Due
m. 0,12
In questa
0,10.
i)
Due
tazzine
affatto
tomba 2
e.
tomba mancavano
bronzi.
Tomba
bocca 0,17.
8.
decorata di nervature
quali
si
FiG. 11.
(fig.
15).
b)
Vaso
tipo
Notbie 1886,
tav.
ma
e)
mezzano
alt.
Fig. 16.
liscio,
graffiti
punti
d) Tazzina a tronco di cono con ansa triangolare sormontata da testa animalesca orec-
chiuta
(tg.
16).
e)
Cinque tazze a
calice,
REGIONE
VII.
%.
4,
133
//)
CAPODIMONTE
liscie.
g) Kyatlios,
Poculo
0,08.
(fig.
/)
Vasetto a zuppiera
cornetti
sull'orlo
14).
e
due
giri
/)
di
fettuccia,
diam. 0,14.
di
/.)
Fibula
lung. 0,04.
m)
Due gruppi
campanelle da credersi
di
Cidler simbolico
bronzo,
con
largo
Tomba
9.
fig.
decorato
di graffiti
a greca,
alt.
0,31,
Fig. 17.
rossiccio.
La
riquadri
sul
ventre
(fig.
17).
b)
Olla
piena
di
ceneri,
con
graffiti,
alt.
obliquo
foro
nel
centro
18).
(simile
d)
ad
un sottovasi
a
da
rozzissimo
impasto,
diam.
0,18
(fig.
Poculo
pignatta
CAPODLMONTE
e)
134
rozzissime.
REGIONE
VII.
alt. alt.
0,11
rozzo.
Duo
tazzine
calice
/')
da 0,12 a 0,10
lisci.
FiG. 18.
Tomba
b)
e
10.
a) Olla senza manici liscia, molto rozza, alt. 0,33, bocca 0,17.
in testa
animalesca
a
un calicetto per
19).
v)
Altro
vaso
barchetta
FiG. 10.
4 zampine. Da un
in
lato
termina superiormente
(fig.
un
piattello
quasi
esagonale,
dall'altro
calicetto
tondo
20).
in
d)
Piatto
FiG. 20.
e)
Vasetto ansato,
alti,
alt.
0,17.
Undici
piatti,
peducci pi o meno
diam.
0,31-0,12.
REGIONE
VII.
fig. 4,
135
CAPODIMONTE
fj)
Due
graffiti.
dei
/()
Pigiiatto,
alt.
0,15 frammentario.
Tomba
b)
e)
11.
Pignatto
quella
propria
Icyathoi.
e)
di
21).
Due
calicctti.
Specie
Fig. 21.
FiG. 22.
ciotola
con ansa peculiare e orlo rientrato, decorata con linee imiiresse e con circoli
(fig.
concentrici
22).
/')
Due
fibule
ad arco semplice
graffite
Tomba
12.
Fitiili. a)
Urna a capanna,
alt.
0,10X0,10
e
il
canquale
termina in testa d'animale (aries). Le travi sul culmine del tetto sembrano
nare in teste di serpi (cornetti
?).
termi-
formano
il
Lo
sportello termina
in
fa
s.,
da cardine a
forma
liscio, alt.
e)
Pignatto,
alt. e)
0,07 decorato
giati a raggi.
in
Due
frantumi
e tre piccolissimi,
diam. 0,06
Quattro
calici,
/')
/)
lungh. 0,07.
Tomba
b)
13.
Fittili: a)
Pentola
liscia, alt.
Ciotola di buccliero nero fine con due cornetti sul labbro, decorata
diam. 0,16.
fig.
e)
Incensiere,
il
lung.
0.16,
0,05
la
Kyathos della
solita
forma
4,
dentro
quale stavano
collocate
punta
CAPODIMONTE
loG
REGIONE
VII.
di lancia
rozze,
il
/)
Due
con
poculi e quattro
tazze a
calice
di varie grandezze.
Bronzi:
(fig. (fig.
g)
Cuspide
di
lancia
23 24
al vero).
al vero).
simbolica,
(fig.
residui
vero).
dell'asticella
h) Rasoio simbolico
25
al
di
legno
di-ago
i)
Fibula
il
iC
Fio. 23.
FiG
24.
Fig. 25.
Aggiungo qui
di
il
disegno,
met del
vero, di
bucchero grigio
delle prime
tombe visentine
Notizie 1886,
p.
147
Questo vasetto
se
(fig.
26, 26a),
quando
ne faceva l'acquisto
per
il
Museo
p.
di Firenze (a.
1887)
Notizie
148 veniva
Vasetto rotondo
il
posato
su
tre
bastoncelli
di terracotta.
Il
corpo
striato
verticalmente ed
sopra
l'orlo.
manico decorato
di
sostiene con
ambedue
le
mani
le
redini
espresse
con
Le cosiddette
fatte
redini,
sembrano piuttosto
flessibili
(ferro o legno)
che abbrancano
le teste dei
(fig.
26fl).
tombe
a ziro
di
Chiusi.
di
Uno
di
Firenze dal
REGIONE
VII.
Vi
27).
CAPODIMONTE
di
(fig.
Le anse poi
Vu:. 2(1
Fk;.
'jr,
a.
le
mani a
terra
pii
antica rappree
faccio di-
maremmana
si
in
bucchero nero
in
Mns.
Grcgor.
II,
tav.
98).
Il
forma di
ma
del tempo, e le
adatta.
Le
suppellettili
proprie
in
delle
tombe
per
sgg.,
a
le e
parte
p.
note
ed
illustrazioni
fattene dal
177
dallo
dell/Isl.
1886,
19 sgg.
Le tombe
novembre 1892
18
CAPODIMONTE
138
REGIONE
VII.
e circa al
del
mede-
simo tempo con vasi dipinti greci a figure nere, ascrivibili piuttosto
che al secolo
secolo
VI
sono
a Cr.
Due
appunto
di queste
quelle
che
scelsi per
il
Museo Etrusco
centrale,
reputandole opportune
FiG. 27.
primo ed accom-
REGIONE
VII.
nj9
CAPODIMONTE
Tomba a
liroiul: a) Kyathos,
il
1.
alt.
0,28, diaui. U,24. con ansa a nastro, larga 0,06, alta sopra
il
labbro del recipiente 0,19 e piede massiccio. Il labbro ed con la decorazione a rocchetti
palmetta,
e
cesellati
baccelli.
L'ansa,
desinente in
una larga
e
ed elegante
stile
peculiarimente
ieratico esprimenti, a
corpo di faccia e
gambe
e piedi
e
alzata
dalla
mano
come
nelle note
immagini
Hanno
capigliatura fluente
La
figura
FiG. 28.
Fio. 28
a.
assisa,
la
fornita
di
s.
tutulo
diademato,
e
con
calceoli
ricurvi, tiene
mano
abbassata
prona
il
pollice dell'altra
mano uu
al
melagrano.
Per la forma
e per la
peculiare
ornamentazione
dell'ansa
ritengo
che
questo
vaso interessantissimo, abbia potuto servire alle rituali libazioni di qualche sacerdotessa etrusca.
CAPODIMONTE
14U
REGIONE
VII.
b) Sitiila alt.
di
cono
liscio
Vetidonia, tav.
XV,
24).
alt.
Kyathos
Bacile
liscio
e)
/')
(j) l)
liscio,
diam. 0,22.
Borchia
liscia convessa,
diam.
0,08.
Due manici
cilindrici frammentari,
manubri
0,10-0,08).
)
(tg.
28).
Questo fiorame ha riscontro e sembra aver relazione col frutto che tiene in mano la
divinit che sormonta l'ansa del kyathos, n. 1
(cfr.
anche
FiG. 29.
k)
Lebete grande
l)
liscio,
diam. 0,57.
Fitlli:
m) Paio
di pignatti,
Tomba a cassa N.
Bi'n:i: a) Secchia ovoide, alt.
0,26,
2.
con doppia
maniglia di
alt.
bastone
tondo,
bocca 0,17.
nente
in
/>)
ellera,
fogliame.
e)
Due
d'oca, lungo 0,32.
141
d)
Due
patere
mesomphale 0,13
con
0,15.
di
manicarsi
ondulato.
in
legno, lung.
;/)
0,15.
e)
Koniaiolo da
di
/) Trua
manico
h)
doppio
con
filo
bronzo
manico,
Due
/)
bacili
lisci,
diam. 0,21.
ossia
situla
d)
Pignatte
alt.
alto
diam. 0,10.
Altro pignatte
/)
manicata,
e
0,12.
/,)
Guttus
0,20.
bocca distrutta,
alt.
chini).
fibule
o)
Due
perle di
vetro
ad arco schiacciato.
:
Fi-rro
q)
Candelabro
di
ferro
in
frammenti.
ntro
fine.
alt.
16.
u)
s)
Olla di
a
bucchero
zone
cinereo
/)
(Jlla
di
terra
rossa
italo-pelasgica
liscio,
dipinta
geometriche
alt.
0,22.
tomba
prece-
dente,
ma
in peggiori condizioni.
Luigi A. Mil.vni.
VII.
ROMA.
Nuove scoperte
Regione
lucci,
in
III.
Abbassandosi
il
livello
del pianterreno
nel
casamento Bel-
mura-
obliquamente
il
muro
di
prospetto della faljbrica, e continuava fino al lato opposto della strada, ove ne restano
via
dulia
Polveriera,
incontrato
il
selciato di un'antica
strada
romana, a
livello stradale.
Regione IV.
di
Nel
gi destinata
alla
Direzione
delle carceri, in via Viminale, stato scoperto, alla profondit di m. 1,10, un tratto
7.
Nel medesimo
cavo
mura
laterizie,
che distano
predetta.
Un
di
muro
sesto
del
diametro
n.
m.
i
2,
via di
le
s.
Maria Maggiore
151,
per
lavori quivi
intrapresi ad effetto
di
rinforzare
alla facciata.
Regione XIII.
In via di
s.
Conscience,
antico
di
lava
liasaltijia.
142
Via Flaminia.
ponte medesimo,
piano del
nn frammento d'angolo
ima
mensola
e l'altra.
incise
seguenti:
le
lettere
in
questa forma
ma
si
trovarono presso
ingresso di un
medesimo luogo
fra le sabbie
sembrano
i
spettare
all'
due ripe del fiume, alla distanza di m. 24,50 a monte del ponte odierno.
Sulla predetta sponda sinistra, e precisamente a m. 31 di
stato scoperto, al suo posto primitivo,
distanza
dulie
dal ponte,
ripe del Te-
un
di
700
Roma
P-SERVEILIVS-C-F
ISAVRICVS
W
Il cippo in travertino, Si
VALERIVS M F N MESSALL
GENS EX-SC-TERMIN
ed ha l'altezza di m. 2,40
0,60
X
si
0,40.
sono pure recuperati nello sterro: un coperchio d'urna cineraria, quadrata, con
e pulvini
;
fastigio
un frammento
di lastrone
marmoreo, su cui
legge
ROMA
ed im
altro
143
ROMA
frammento
di
G E M N AJ BVS SVi
I
Via Nomentana.
Per
lavori di
fondazione di una
si
trovato
un antico sepolcro
il
piano stradale; e
balsamario
di
m. 0,12,
di
forma comune.
di
s.
Ermete,
posto sotto la
Commissione
di
ha compiuto
stata ritrovata
1845
e rest poi
auova-
mente sepolta
santuario.
Uno
dei
muri
di
questa scala
PARVM MVNERA
"
CRISTI^
ET SVO CONTVS HABVIT PER SAECVLA NOM E N LAETIFICVMRENOVANS PRIGINE TEA/TpVS INFANDAQVCIENS ISTIVS VRGI.rSAECLI CERTVM EST INREGNIE ROVEAMO^Tj-JA VIRECTA ISTVM CVM ELECTIS ERIT HABHlVM FRAEMIA DIGNA SEMPERETADSIDVAE BENEDICI PRO MVNERE TALI
I
QyiVIXITA=N=LXIIIIc-M=VIIIfDXXl/DEPtVI
IDVS
lAN
ELi-STILICONEs-CONx^
Le
iniziali
ripetono
errori
il
nome
si
del defunto
FELICIS:
l'epitafio
numero
di
(').
Un
medesima
trov chiuso
Pastor buono
fra
due pecore
TOAAIA
ACKAHniAKH
() V.
ettura.
ile
Eossi,
]i.
24
04,
clic
ne
ha corretta ed
iiite^T.ita
la
ROMA
144
ROMA
nota per la copia conservata nel celebre codice Vat. Palat. 833. Il
marmo
originale
ma
papa Damaso.
ne
il
seguente:
sanctonim
ADQVE YACINTHI
iamdudim tegEKET MONS TERRA CALIGo hoc Theodoriis opus cows/RVCXIT PRESBYER INSTANS p ut domini plebem opera MAIORA TENERENT b
Negli
fu trovato
un grande capitello
in oro e col
corinzio,
di
giallo antico
e le
un frammento
nome /LORVS
probabilmente
marmo,
servita
per
mensa
di arcosolio,
S/i'TA -SVNT-PIA- NATORVM DVA COR /j/(? ^p^MATRIS MYSERAE SEMPER dIlECTAE Ma{ ^"OMINA SVB TITVLO QVORVM PERSCRIPTA QVOS PATER INFELIX CO NI VX MYSER IPsI TE QVICVMQVE LEGIS PIETATIS NOMINE A CVM SIS MORTALIS QVaE SINT MORTAL ET PATRIAS ADMITTE PRECES ET PARCE S
VICTOR
IN PA CE QVI VIXIT
ANNOS XXX
c)
simile
N V A R
TE
CVM PACE
d) lastra in cui
lU
ove era scritto
manca
la parte,
il
nome
IN PACEQVI-VIXITANNIII-MIIII-D
Vini-
BONE MEMORIE
FILIO
DVLCISSIMOPATER-BENFECe)
titoletto di
loculo cimiteriale
PARENTEs
BONOSO
fillio
gerivmY~'\__^
VVI-VIXIT-A'rt.
f) frammento di titolo simile:
\X
.bciicmc?-E^l\ IN va ce
/(W 'ori
/'
IMvii
'
In prossimit poi
arcosolio,
della
basilica
sotterranea
stato
vi
si
scoperto
un cubicolo con
il
decorato di pitture.
ravvisa
la
Buon
Pastore,
il
e ai quattro lati
i
medesima,
donna orante,
sacri-
leoni,
la
tre fanciulli in
mezzo
pani,
alle fiamme.
Nella lunetta
dell'arcosolio rappresentata
moltiplicazione
dei
sopra un pilastrino.
di pesci e colombe.
Il
Via Tiburtina.
della basilica di
tro
s.
Nel
fuori
Lorenzo
mura,
si
piccoli
frammenti
d'iscrizioni
in
a)
IXi
TIVOLI,
MARCELUNA
uiica
146
REGIONE
I.
Si ebbe inoltre
Q_
un fondo
di
vaso aretino
DOIVE
col
bollo
; [
Regione
Vili.
(LATIUM ET CAMPANIA).
romana scoperta nel
territorio del comune.
TIVOLI
Tomba
di
tomba formata da
alta
lastre di travertino,
m. 1,20
m. 0,76
e dello spessore
la seguente epigrafe:
HYG A
I
A
alto
base della tomba erano due gradini di travertino, dei quali uno lungo m. 1,38,
l'altro di
m. 0,19;
Nel
m. 1,48,
alto 0,23.
non
si
a quanto mi afferm
colono inventore.
sud della tomba, osservai resti di muri antichi, ed all'intorno pezzi di pavitasselli bianchi
e
mento a mosaico a
e giallo.
neri e
frammenti di
intonaco
colore rosso
L.
COCCANARI.
IX.
MARCELIjINA
(frazione del
comuue
di s.
Sar-
precisamente
si
nel
fondo
denominato
Colonnelle,
rinvenne un sarcofago di
proprio
marmo
lunense, tutto
di
ra.
0,64 con
coperchio
il
marmoreo pure
un pezzo solo
di
nalature ondulate,
centro, sotto
una figura
sinistra,
virile,
ignuda, con clamide che dalla spalla destra scende sotto l'ascella
in atto di
Alla
sinistra
minore di
Satiro. Alle
altre
in
bassorilievo,
due
rivolte
al
centro,
in
atto di
di
un pastore nudo,
che
destra e con la sinistra tiene un'otre, poggiato sulla spalla da cui pende una pelle.
L'altra figura, apparentemente di donna,
ha una
REGIONE
I.
147
scjiide ai piedi,
tibie
Con
le
fronte
ornata di
ture ondulate.
Entro
il
sarcofago
si
rinvenne uno
sclieletro di
il
donna, come
lo
provano
alcuni
Mi
Il
e rilucente.
sarcofago era murato tutto all'intorno con forte calcestruzzo del quale riman-
COCCANAKI.
X.
SAN PRISCO
di
s.
(presso
s.
Maria
di
Capua Vetere).
e
Nel tenimeuto
un metro
di
a circa
guari,
un
cippo
di
tufo
con
iscrizione
osca, che di recente stata aggiunto alla raccolta delle iscrizioni italiche del
Museo
Nazionale di Napoli.
Il
sima
di in.
Come
in
medesima provenienza
del
medesimo
Il
col calco
cartaceo,
seguente
3 n
mVn
/ V T/
messe
Sono a notare
le
'
lineole oblique
in
pumperi
',
pumperias
'
una
1873
Syllocje n. 32).
A. Sogliano.
XI.
POMPEI
sgombra
viridario,
13,
nella
casa 18
della re-
.5*.
Non avvennero
rinvenimenti.
si
14
detto.
rinvenne:
monn-
CITTADUCALE, RUVO
DI
PUGLIA
148
m. 0,145. Altro
REGIONE
IV,
II.
licne e con
manico ad
anello, lung.
rigonfio,
m. 0,140.
labbro
Altro pi piccolo,
alt.
m. 0,124. Altro
alto
m. 0,085:
m. 0,112. Piccola
m. 0,150:
lati piani.
l''
Piombo. Un peso:
isola 2^.
Non avvennero
Regione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
SABINI
XII.
l'abitato.
CITTADUCALE
di
Iscrizione
funebre
latina
scoperta dentro
Quando
ducale,
si
fu demolita la fontana
Popolo
in Citta-
scopr
una lapide
Vi
travertino di m.
X 0,50 X
0,40. Il lato
;
destro
listello)
la parte sinistra
fu distrutta in antico.
seguente:
CALLISTE ATI
PIAE VILICA
DAPHINVSCO
FECIT
Di
in
r
sotto,
bassorilievo, scolpita
una
pianella.
A.
De
Nino.
Regione
XIII.
II
(APULIA).
RUVO
il
DI
PUGLIA
ve-
tomba
greca,
comdel
ma
i
non sa indicarmi
nome
luogo del rinvenimento. Ora di alcuni di questi vasi mi pregio trasmettere la seguente
breve descrizione, non senza aver prima notato che n meritano che se ne faccia menzione.
1.
Vasca con larga base circolare che quasi eguaglia in diametro la larghezza
da lungo piedistallo cilindrico in forma
di
bassa colonna. Intorno al piedistallo, sul colore naturale della creta cotta, veggonsi
REGIONE
IV.
quelli
e
149
della
RUVO
DI
PUGLIA
vasca
e
tre
mamraellati.
questi
disposti
triangolarmente
rilievo.
0,16;
dam. m. 0,13.
2.
m. 0,18;
del
La
sottocoppa
il
Ha
il
labbro
molto
piegato in dentro
del
quattro
mammellati
ventre. Il coperchio
senza colore,
il
ma
comincia
sno finimento
somigliante in diminuite
proporzioni al piedi-
veggonsi
disposti
in
tutto rilievo plasmati grossolanamente, dei quali uno anche incompleto per recente
fruttura, e
creilersi
due sembrano
uccello.
quadrupedi
del
genere cauts,
di nota
il
mentre
fatto che
il il
quarto potrebbe
coperchio non
,
un grosso
Degno finalmente
in cima,
il
ma
teramente. Ci potrebbe forse dar luogo a pensare che l'elegante vasellino fosse stato
destinato ad esalare odori o profumi,
i
tro-
vavano l'uscita
si
diffondevano intorno;
ma
sul
momento
non
sono in grado di
Olla sferica con pvera alla bocca e manichi orizzontali nel ventre, del colore
della creta cotta con ornati di nero, consistenti in zone circolari alla parte inferiore
e
alla
met del
ventre, in corrispondenza
pvera formante
il
collo e
nell'interno di questa.
Tra
le
ed uno ha la bocca
manichi m. 1,03.
4.
e figure
m.
0,2.5
diam. m. 0,26.
Il
ventre
manichi
cinto
gambe
e volta
s.
Le
ali
sono
la
fronte
muliebre orna-
vasi di
Melo
e di
Rodi
(cfr.
Juhrh.
1887,
p.
hi
s.).
Di fronte
(?)
sfinge,
del corpo, poi un'altra sfinge anch'essa molto sciupata e finalmente un grosso uccello
d.
B) Due
sfingi,
come
le
15U
REGIONE
IV.
tale in
riori.
mezzo a
loro,
se
non che
la
Segue un grande
fiore
meglio conservata
dell'altra,
gambe
met
vanno
;
assottigliando in
guisa, da
dire se
prendere
dirittura la forma di
gambe
di uccello
lo
che
;
poi non so
debba credersi
sue
gambe
collo e
mancano
del tutto le
geometrico,
consistenti su
quello in linee oblique e verticali che s'intersecano fra loro lasciando dei vuoti triangolari,
e su questo in lineette in
forma di sigma
i
coricato. I
manichi cominciano
all'arco
bi-
ma
poi
da
formato, ad una larga striscia che termina nell'orlo del vaso; e su questa larga
orizzontali e un fiore di loto,
alle sfingi,
mentre
sull'orlo ripetesi
fu-
Quanto
nebre significato
poi non
tiche di
Lo
stile
meno che
Ruvo
la
tomba che
alquanto pi tarda imitazione dell'arte locale, che ad importazione per via del commercio.
6. Jatta.
XLV.
Lo
CANOSA
ivi
di arte canoshia.
e
stesso rev.
Fatelli
urna
due
figuline
da
lui
comperate a Ganosa, ed
ecco la descrizione.
5.
Una
raffinata
ne ritoccata a
mano
ne'
particolari dopo
ma
le
gambe
incrocicle
guisa da far
congiungere
mani
delle quali per altro non appare indizio veruno. Il suo volto coperto
di
da una maschera comica di tipo presso a poco simile a quella del Museo
riprodotta dal Wieseler
(
Napoli
gambe
costume da jhlyakes
si
Korte in Jahrb.
d. List.
1893.
p,
82
s.).
Ma
gambe,
maschera
corpo, non sono poi visibili in nessun luogo tracce di mantello, tunica, brache, calzari,
n pare che
il
si
abbracciano
baciano.
La donna ha
la
testa coronata di
ch/loiie
REGIONE
IV.
151
tocca quasi
corpo.
Qua
veggono avanzi
la
di
bianco.
La donna pone
mano
mano
il
d.
sotto
d.
mento dell'uomo
al
d.
la
mano
s.
intorno al
il
l'uomo ha la mano
s.
intorno
eolio
di
braccio e la
lungo
lei.
Le bocche poi
si
di
en-
mostrano
le figui
congiunte in erotico bacio. Anche questo gruppo, come del resto quasi tutte
line di Canosa,
ticolari sono
non
fa
par-
molto trascurati
le parti
fig.
talora,
i
come
p.
e.
si
giunge
neppure a distinguere
7.
tratti
m.
0,1(5.
Urna [slamaos) a
l'osse
leggiero,
ma
molto
espressivo, e
Il
certamente importata,
men
largo diametro, corrispondente a quello della sua bocca, e ben pi alto relativamente
all'altezza dei la deturpa.
ci notasi
ma-
meandro
le
il
figure,
ma
la
rappresenta
lavacro e la conseguente
una giovino
mento, tranne
le
ai-mille
ad aml)e
le
gamba
d.
piegando mollemente
la
s.,
e capitello do-
un uccello
(forse
cello la
mano
d.
mentre tiene
lunga
la
immersa nell'acqua
fimbriata
vestita,
della vasca.
zona
che
si
fa
panneggio.
Dall'altro
ornata e
contempla
s.,
compiacentemente nello
la d'
si
sedile
le
ha
calzari,
maniche
nude
mancano
nero
movaso
gio-
in tutto
non
traccia
alcuna di bianco,
quel
il
che ne rialza
in
la data.
vinetta
vedesi infine
paniere
forma
di
tante volte sui vasi dipinti apparisce presso le donne riunite nei gineci.
Senza dubbio
dell'arte pugliese,
la bella
e
Fatelli
fa
(cosa l)en
lio
manchi poi
no-
SIRACUSA, NOTO
152
SICILIA
8. e
Terracotta di Canosa
alle
rappresentante
e alle
himation ravvolto
anche
s.,
gambe,
un bambino fasciato
mammella. Esecuzione,
alt.
0,165.
6. Jatta.
SICILIA.
XV. SIRACUSA
cropoli greca del Fusco.
Fu
Nuove
e
dicembre
1893
si
continuarono
le
esplorato
uq
380 tombe,
principio
cio
secolo
Vili,
del
(?)
sec.
di Cr.
deposero
loro
campo
funebre greco.
La
stile
si
in bronzo (a navicella)
ed in ferro, avorio
qui
sconosciuto.
civilti
dorica
Siracusa ed allarga gli orizzonti cronolo.,ci degli strati greci. Oltremodo interes-
santi sono poi le osservazioni fatte sulle deposizioni dei barbari nelle
tombe greche,
come
a suo
in
queste Notizie.
Nuove
In quella di
Giovanni
la revisione accurata
della
regione
meridionale e di
meno attentamente
si
una
set-
titoli;
Sulle pendici meridionali dell' Acradina vennero sgombrati due piccoli ipogei con
sarcofagi,
altri
lucerne
che
contenevano,
risultarono
cristiani.
il
Molti
tipo di
s.
collegamento tra
pagani dell'impero
le
Gio-
Orsi.
XVI.
NOTO
In una ricognizione archeologica a Noto Vecchio, l'antica Neetiim, vennero riconosciute alcuno piccole necropoli siculo, nei burroni che conterminano la citt
vasta, di tipo greco, nelle colline a nord di essa.
:
Fu
poi da
me
riveduta la grande
salvo a Siracusa.
Ho
poi scoperto due caraeroni scavati nei fianchi del monte, con numerose nicchiette
scultura; le quali
stanze,
come
si
deduce
dai
residui
S^RDI.SA
_
non erano
se
153
CUGLIERI
epigrafici altro
{".ixoai)
di
non degli
/V*;?^.
Xell'iuterno della
P. Orsi.
SARDINIA
XVII.
CUGLIERI
tcrmnui' col
ricordo d
Sardeijna.
Nello scorcio del settembre dello scorso anno l'agricoltore Francesco Obino, nella
localit
detta
punti chiamati
naraijioacs
lius'idde, dissotterr
affer-
masi, poco lungi dalla sponda sinistra di un torrente che ora chiamasi Rio lanmi
(Rio grande).
dursi,
alta m.
1,
larga m.
U,(i(;);
ha
lo spessore di
come
di
base,
forma
mezzaluna.
('):
TERMINVS
QVINTVS VDD.\DHADDAR N VM S ARVM
I
I
inciso:
evtychiAni
Per quanto
fu possibile sapere,
la pietra era ritta
cio
tor-
territorio
il
rente ed
della
cos'i
detta Planaryia.
titolo
terminale tra
gli
Eutiiciaai
od Eulijchiani,
i
(i
iddi-
tani
(cfr.
C.
L.
X,
7',toO);
lo
ora
ci
vengono
additati
anche
gli
Uddadhad-
darri. Lasciando ad
altri
(')
Di questa importante
calco cartaceo.
lapiile
il
ih.
prof.
oltre
di
apografi
anche
il
CUGLIERI
gli altri
154
SARDINIA
gano anche
(C.
/.
/..
due
titoli
X, 7931, 7932).
della
E
perto
il
quale
quello
ora sco-
ricorre
nell'ultimo verso
nome
nome
Uddadh ad darri
il
rimane
in
uno
di questi titoli.
clie
titolo
frammentato 7932,
debba leggersi
ter^\\
N VS scCVNDVS
.
. .
uddiidhadVkRRl
MISIARYm
E
se ci vero,
anche
l'altro
titolo
frammentato,
il
quale come
il
nuovo mostra
intiera la parola
Eutychiani, pu
leggersi:
ierminVS
prlMWS
nuulSilARym
Resta solo incerto
il
verso
terzo,
il
quale secondo
l'apografo
rebbe gli elementi del nome che ricorre nel verso medesimo degli altri
L'insigne
monumento
acquistato dall'egregio
cittadino di Cuglieri
al
generosamente
donato
patrio
museo,
F.
VlVANET.
Roma 20 maggio
1894.
(LIGURIA)
di
KONCAGIjIA
(rrazioiic
del
(diimui'
Beue
Vai;'it,'iiu;i).
Dell' antico
teatro di Ai'ijnsta
faijlennornu.
in
Dopo alcuni
di
ivi
tentativi fatti
l'antica
Augusta Bagiennorum,
sottoscritti
intrapresero
su pi vasta scala, nello scorso autunno, alcuni scavi che condussero avarie scoperte
teatro.
ruderi dell'antica citt distano di circa tre chilometri dal capoluogo, giacciono
dalla
cui
in
direzione
est-
singoli edifzi.
e
si
indicato
nella figura
che
qui
assaggi
il
il
terreno, vennero
sempre
vestigia.
La cavea
raggiera, fra
nel punto A;
rivolta
ad ovest-sud-ovest
il
e,
come
minore
al
posti a
modo
di
quali
il
muro mediano
probabilmente
i
una vlta
di cui
si
muro
sedili in
marmo,
rinvenne un
altezza
Guardando
la pianta
verr osservato
si
il
muri semicircolari,
singolarit che
una
precinzione
corrispondente al muro
semicircolare
il
principio
metri
3,-50,
sola larghezza
RONCAGLIA
15(3
RKGIONE
IX.
di
si rifletta
che se
tale precinzione
in essa proporzionalmente
rispettivi posti per le
adito.
Il
tri
numero
degli spettatori,
tagliate a
che
scendevano
salivano
vi
ai
uumerose
scalette,
mezzo
gradino, che
davano
diametro
dell'orchestra
era
di
m.
periferico
me-
mezzo m. 7,20;
meno avanzate m.
in
La decorazione
muri
muratura, larghi
m. 2,20,
il
sporgenti
piedistallo,
il
&^
ciascuno a due colonne, su cui correva certo una trabeazione. Negli intervalli fra detti
pilastri,
grossi stipiti
e gli architravi in
marmo
laterali,
compresi
porte
marmo
sottili lastre
segate di
marmi
colorati,
alcune
assai
grandi, altre tagliate secondo forme geometriche, tre finalmente contornate con forme
di
opera
alessandrina
verdognole e
REGIONE
IX..
marmi
di
l"i7
RONCAGLIA
bianclie, vari
un giiiUo
di
lrercie
il
marmi
pa-
valle
del
Tanaro,
come
foglie di acanto,
cornici
una
una
Ad una
si
trov un foro
che
si
sipario.
stretto corri-
tale
muro ha ancora
delle tracce di
portico che
cocci
non
si
il
campo
coltivato; quivi
si
trovarono vari
si
dipinti
in quello a destra
una grossa
nicchia
semicircolare,
cui
pavimento
era
marmo
trov
un capitello d'ordine
forma quadrangolare,
di lavoro mediocre in
faccio.
marmo
Fra
il
muro semicircolare
esterno ed
il
mediano,
color
si
menti
di
l)elle
rosso
quali
MATERNVS
E
dintorni
questo
di
il
si
;
trova
impresso su laterizi
altri
da costruzione
quello
nei
Augusta
:
Bagiennorum
essendone noti
due, cio
che
reca
semplicemente
cocceI
pubblicato nel
C.
I.
L.
LCOCCEI
finora inedito, e trovato
s.
comune
di
Una
Fuori
citare per
sola
fra
Claudio Gotico
dell'area occupata dal teatro si raccolsero altre monete, fra le quali basti
i
limiti del
tempo una
U\L).
dell'et
di
Augusto (Cohen
n.
413); un'altra di
Valentiiiiano I (Cohen n.
MII-ANO
il
158
RKGIONE
XI.
Dopo
frammenti
quali
in
si
supplemento
al
voi.
del
C.
I.
L.
vennero
fuori
sul
e
territorio
di
iscrizioni e
frammenti
di esse;
lucerne con
senza bollo; e
edifizi
marmo
di alcuni
nei
osso
pezzi di argento fuso e di bronzo lavorato, fra cui uno che pare abbia ser-
vito di contorno ad
di
una
cocci di anfore,
vasi
dipinti,
vasi
sigillati
del
notevoli
due
pure
frammenti verdi
vari
invetriati
vetro,
all'interno ed
i
argentati al di fuori. Si
ritrovarono
frammenti di
tea
distrutta
fa
desideil
rare che scavi condotti su pi vasta scala vengano praticati, sia per scoprire
resto
del teatro
rimangono
G. AS.SANDR1A.
G. Vacchetta.
Regione XI
(TEANSPADANA).
iscrizioni latine scoperte presso
IL MILANO.
il
corso
Magenta
il
Girolamo, essendo
di fabbrica
monumenti
in
Lombardia mand
di granito,
calchi cartacei.
La prima
incisa in
un parallelepipedo
al
come
Lago Maggiore,
perch
/.
alto
a punta grossa
ci
di
importanza
non
comune,
fa
conoscere
un
altro
dei
sexinri
/..
V,
p.
035).
V
PI
ON
Abbiamo
scxvir
dunque
|
V{iveiis)
|
f{ecil)
in
l'{iiblits)
Pondiis
Crcsccns
arj{ro)
L'rsinits
\ \
iu(/nor)
sii el suls
fr{onle)
p{cdcs)
in
]i{e(U's)
A'.
REGIONE
X.
il
159
non
BASSANO
Si vede che
bad
ad
incidere
com-
piutamente
le
seguendo
tutte
le
liuej
quindi di alcune lettere incav soltanto una parte. Co.4 della prima lettera del
nel secondo verso incise soltanto la linea perpendicolare,
in la
nome
quale tra
le
due lettere
im
P.
N
altri
possibile
il
ammettere
pubblic
la opinione
in Varese,
quale
questa
lapide leggendo
clic
il
t'oiilius,
riconoscendosi da
vi
tu inciso regolarmente.
un parallelepipedo
di
largo m. U,75,
nella faccia
il
nel prospetto a
punta
tna.
Quivi
inciso
titolo:
C
C
VALERIVS
SIBI ET VALERIO MASCLO
F.\BRICIVS
ET VALERIAE PrIMIGENIAE ET-VALERIAE PRIA1VLAEF ET KANINIAE THYmELE ET P FVLVIO MACRINO ET P FVLVIO PESTO ET ACILIAE MANSVETAE F
Ambedue
Archeologico
di
nel
castello,
futura
Milano.
P.
Harnabei.
Regionk
III.
X (VENKTIA).
Di una
la
aiitic/iissiina
BASSANo VENETO
necropoli e di altri
cill.
.-Vngarano,
Brenta,
clie
lavoravano
Rovina,
si
in
un fondo del
sig.
Brocchi,
lungo
la via
Bassano
s.
Giorgio
Val
le
tiglio,
ho saputo
jirofondit
che non
meno
e
di
lO urne
nella
nuda
terra,
piccola
(cm. 50).
i
distanti l'uua
a raccogliere
Il
dispersi.
rec
altre
qualche bronzo,
scavando
un paio
giorni mise a
nudo
quattro
liASSANO
giaceva,
e
1<J(
resto,
REGIONE
X.
il
Ognuna
scaglie),
mi
fu assicurato, in
da
derivavano
il
necropoli;
altri
tanto
vembre 92 come
risultato negativo.
Fiilili.
ma
(tig.
con
a) Olla
alta
cm.
15
larg.
mass.
cm. 21
qui riprodotta
delle quali
si
1).
Ha
il
al centro
imposta
breve collarino.
spalle spuntano
quattro
anse adunche.
FlG.
1.
l'altra
di
esse.
L'impasto
Il
di
sparsa
di renella quarzitica,
lucido
ai
alla superficie.
vaso
ma
necropoli di Este
diede terra
buona
Ossuario simile al precedente, alto cm. 17, larg. mass. cm. 22. Le spalle bresi
vissime
risolvono in
un
un
po'
adunche
fra l'una
a stecco.
La
creta rossastra,
epurata,
con chiazze
alla superficie.
;
Esso era
umane combuste,
di
coperte
da terra di rogo
vuotato diede,
rottami
La forma
del vaso
ma
pi rudimentale
(-).
(1)
Si
raffronti
cogli
ossuari
editi
dal
Snranzo Scavi
III. 13, IV.
e scoperte nei
2;
3.
da codesti
perch lo
sviluppo
della
met
il
superiore,
conico ad Este,
collo dritto,
mentre ad Este
sempre ad aggetto ohliquo. Non manca ad Este l'ansa adunca in qualche ossuario del primo pes.
riodo (Notizie 1882, tav. III. 4) e qualche saggio trovo anche nella Necropoli di
Lucia presso
Tolmino
(-)
(tav.
perci
accosta
(Ibid.
ai
tipi
tav. XII) e
Bismantova
REGIONE
X.
alt.
si
Kil
di creta
e
c)
Ossuario simile,
:
cm. 22,
larg.
b,
fattura
come
precedenti
si
per la forma
avvicina a
ma
le
spalle
pi sviluppate ed inclinate
e
ben pronunciato,
nella
creta fresca.
la
si
come
Vadena
alla
comasche
remi-
niscenze di essa
si
Alpi Giulie
(').
vuotata
ma
nessun oggetto.
alta cm. 18, diam. cm. 20,
a cordoni
cordoni o costolature di forte rilievo con intaccature a stecco distribuite in due colonne
verticali,
e
equidistanti, al labbro
(tg. 2),
La
creta
FiG.
2.
rossastra
con qualche
sa;-.solino.
Il
vaso,
ossa comliuste
cnu
terra
di
rogo
ed
un
anello
in
frammenti.
(Questa cista,
non
vi
ha
dul)l)io,
fittili liscie
sono numerose
Bologna,
pi
rare
le
(')
ideili ico
(ihiravdiiii.
La
situici
ito/ira jiri-
20.
I,
Orsi,
La
nrcropoli itaicn di
Vudcna
a.
tav.
4.
Riristn archro. di
I,
1.5.
Como
s.
1871.
I,
2. riiiehtu
.j-T.
Italiann
XI, tav.
;
\'(ilendo,
si
imii
considerare
rudimentale, rattrappita
ci'r.
Marchesetti, NecToiwli di
di
L ucia
tav. V,
Non
a.
affatto
Monza
43
e
XVn,
(*]
quali,
Ca.stelfranco (ibid., p.
nella
sagoma
primo periodo
Per l'imitazione
in terra cotta dei vasi laminati veggansi gli eccellenti studi del Pigoriiii
del Gbirardini,
La
p.
230.
Per
le
ci.sle
cfr.
Lucia,
p.
18-5.
1(32
REGIONE
X.
anche neUTstria
degli altri,
(').
La presenza
che
le
di codesto
dimost;a
antiche trib, le
quali
seppellivano
di
numero,
fittili
esaminati
ci
permettono
di orientarci
alle
in
altre
i
Ad
(-).
illirico
di
Este,
ed
in ogni
b,
modo
in
si
affermano
collo
strato pi antico
si
esso, l'italico
Gli ossuari
ed
parte
anche quello a
accostano in-
Monte Loorientale,
Bismantova
e
tra
le
pi
antiche,
Vadena
tra
le
recenti del
gruppo
Monza
Con
ci
le palafitte orientali,
cio le venete,
ma
essa
quale abit
Bronzi.
I
il
che trafugarono
h.
FlG.
u.
rotti,
3) per riconoscere
lo
manchino per
come poco o nulla vi abbia di comune meno le forme specifiche ad essi. Di deri1,
2,
con pomello
(')
Gozzadini,
.3,
Di un sepolcreto etrusco
ecc.,
lav.
1\',
5.
Orsi,
tav. II,
(-]
p.
75-76.
La
col-
lezione Baratela
207-209).
REGIONE
X.
168
BASSANO
a doppio cono,
di linee,
rigonfiamento
essi
dell'asta superiore,
e di spinapesce;
u.
4 a larga capocchia
;
(').
Di armille
si
for-
mato da doppio
filo
nell'altra a
coda di
4).
seiije,
dei
due
fili (fig.
Siccome
diametro importa
i
ad ornare
la
polsi di
servito a raccorue
chioma
sull'occipite
sono
perci
delle
vere avoiyytc.
plari in tutti
Fig.
Non mi
gli
diffondo
in riscontri, trovandosene
e
esem-
della Grecia.
fili
Come
4.
massa
aggrovigliata di sottili oo a
in bronzo, di
ad uno o pi
giri,
cm. 4
e e
61;
di pi
appuntate
altre,
ed un anello digitale.
fibule sono
Le
poche di numero,
ma
il
Una
stato ad occhio nel bastoncino contorto e costolato, viene qui riprodotta, attesa la sua
importanza(fig.
5).
Misura
in
Il tipo,
pi antichi
che
si
umbro
italici dell'Italia
solcature
oblique;
una quarta
costolature;
luug.
italici
prima et del
ferro.
Un
precedenti,
ma
cate e spaziate.
di
modo di dare aiiipiu statistiche, ma basteranno pochi riscontri .salienti. Un esemMonza {Bull. Paletnol. Rai. XVII, tav. Ili, 8) identico ad uno bassanese. n. 1 si ha cos nella palafitta di Peschiera come a Vadena (Orsi, Vadena p. 34) e dalla torbiera Fiav (Orsi, Nuove note di paletnol. trentina tay. II, 11); pure da un bacino lacustre deriva un
(')
Mi manca
il
esemplare come
il
nostro
n.
2 (Orsi,
della
recente
il
prima et del
ferro (Orsi,
Vailcnu, tav. V, 5.
Marchesetti, Ne-
cropoli di
(2)
s.
249;
1878
p.
50) assai
della Si-
conoscessero
quali io ho constatato frequenti volte due spilloni in bronzo od in argento posti all'estrespalle,
mit delle
per fissare
il
chitone od
p.
il
mie
rettifiche (Orsi,
Megara Hijhlaea
125 nota
allo
credette riconoscere sulle spalle delle fibule, mentre in realt non sono che spilloni a disco e nodi.
(^)
Ne
in
V'ulcna
p.
49
segg., ed
in
Bull.
Paletn.
Rai. XIII,
p.
115
122.
21
altro che
il
164
REGIONE
X.
non
e con porzion-
cina della
lama (lung.
tot.
cm. 7 4);
l'altro simile
Ormai
e
hanno nella
lor
pa-
FiG.
6.
laftte,
che prendono
il
massimo sviluppo
ferro
('),
;
di
forma
strati della
prima et del
ed occhi di
(^).
terremare
di
Ove
si
e pi
tomhe antichissime
Angarano ma-
nomesse dai contadini, appena quattro sono pervenute a nostra conoscenza, con qualche
altro bronzo isolato,
si
giudizio sull'indole etnica e cronologica della necropoli. Per altro gli oggetti studiati
presentano
che
si
prestano
ad un giudizio di massima,
il
quale
fittili
come
;
in qualche
fittili
modo, sincrona
dei
la sola cista
sembra
(1)
(*) (^)
Orsi,
Vadena
Vndcna
p. 81
e segg.
s. 1.
Marchesetti, Necropoli di
Orsi,
p.
Lucia
297.
74,
tinta
REGIONE
X.
1(35
RASSANO
come
almeno
o ve-
per ora,
fittili
chiamar umbra
{').
neta la necropoli; e
ci
nemmeno vedo
Invece
della Lombardia,
non possiamo
ReUip.ile
ili
et
Angarano
quale
oggid
sobborgo
di
ma
in addietro
ma
distinti,
romano
(-);
il
{r/'cus
Bassianus) non
C. I. L.
i
il
pi piccolo documento
s.
archeologico Fortunato,
e
,
tempi
titolo
di origine incerta.
Invece tutti
liioiilii
quindi
Cartiliano,
Rossano {Cartilianus
Crisplanus, Boscianns),
Mar-
guano {llarinianus
Ad Angarano
avessero
Romani
il
vi
imposto
di
deriva
titoletto
CI.
L. V,
.
2107, ed
vico apparteneva
alla
pertica
AcilUim)
avvenuto
in
sig.
conte Roberti,
meno
di
contadini
d'opera incerta, spesse circa m. 0,50, una normale all'altra; nel punto d'incontro
di
circa
m. 2,00X2,00. Tutto
il
terreno
circostante
30X22 X8),
il
dei quali
conte Rocirco-
di pesi a
piramide
tronca,
un tambellone
con testa di
Medusa
fasciata in
giro di
in
meandro ed
di pi
un frammento
tre (cm.
27X24);
residuo di un rilievo
disegno
corretto,
(1)
(2)
tliirardini, Notizie,
Il
1883, p. 27 e 83.
Brentari nella sua Storia di Bassano cerc dimostrare, che la citt non esisteva affatto
mi
scrive,
di abitati
romani, consistenti
pu
signiticare,
il
nome da un
l(3t
REGIONE vai.
panneggiata, dietro la qiale scorgonsi le estremit inferiori di due altre davanti ad un' offerta. essa avanzi di panneggio, da cui sporge una mano che sembra presentare
;
seguenti bolli
a)
aL-MF-f
cio
[if.]
b)
Mi PASTOR
si
Bolli
eguali a b)
V, 8110, 277).
e)
JW
FI-3
d)
?Al.k
parecchi
e)
PA'EA
L'officina di Avillia
bolli
il
padovani
C. I. L.
:
V,
SUO,
Mn.
267
imo
di Villadose
patronimico
"
Avilia
F. Paeta
(Pais,
Additamenta ad
L. V, 1075).
Il conte
suo podere
pu ancora precisare.
P. Orsi.
FIUMANA
pel
Arma
Museo
litica
Da un
stai,
colono che lavora a Fiumana, paese distante chilom. 11 da Forl, acquicivico, un'ascia di pietra levigata, uscita sporadica-
in questi giorni,
mente
un
fianchi tondeggianti,
ciottolo,
direbbe
ricavata da
punta
delle
dall'uso, essa
pu
dirsi perfet-
Per
il
volume, la maggiore
nella pi lata
fin
qui raccolta
da
noi,
misurando in lunghezza
mm. 140
Per
la
espansione
mm.
forma riproduce
it.
Cumarola
(cfr.
Bull,
di Paletti,
a.
X.
tav.
VII,
n.
REGIONE
VI.
1(37
gamasco
(cfr.
op.
cit.
a.
XI
tav.
Ili n.
1);
Friuli
A. Sant.relli.
Regione VI (UMBRIA).
V.
dalla
PIANETTO
(frazione
del
coiuime di Galeata)
tra
s.
m. 4 di distanza
1894
p.
12)
questa di inumato.
esistere
Da quanto
Ci cbe
apprendo,
in detto
luogo doveva
in
passato tornato in luce un elmo di bronzo, con altre anticaglie dello stesso metallo.
mi
riuscito di
fare,
di
collega con
tomba, essa
di
e
si
m. 0,30,
da grossi
ciottoli spianati,
che sormontandosi
mano mano
in lunghezza,
dello scheletro
di adulto
(che data
la piccolezza del
sepolcro,
erano
un vaso che
fu
ridotto
in
pezzi,
per la
ed
seguenti bronzi.
e cos distinte:
e
Ventuno
a)
fibule,
tutte,
pometto
in
fondo al
cartoccio, lunglie
b)
mm.
60.
ma
meno
ri-
tipo dei
due gruppi
Spnnan
145 ed
Seconda meit.
abit.
prim. a Villanova,
p.
24
Bull, di Paletn.
a.
XII,
Due
n.
piccole
sanguisuga,
meno
pel pendaglio, a
quelle rinvenute a Bologna e riportate dal Gozzadini {Intorno agli scavi Arnoahli- Veli,
tav.
XII,
d)
8-12).
a navicella,
Una
lunghezza
cit.
mm.
154,
47. Riproduce
n.
it.
il
tipo trovato in
Montelius
(op.
(cf.
p.
me
Bull. Paletn.
Cinque
spilli
:
isolati
f)
Due
armille
una formata
terzi,
a se-
mm. 64;
l'altra
di
pi
sottile,
sezione cilin-
del diametro di
mm.
60.
A. Santarelli.
168
Da un
civico di Forl
REGIONE
VI,
VII.
VI.
CIVITELLA DI ROMAGNA
Romagna
potei acquistare pel
Civitella di
Museo
erotico,
sopra
letto
Nel disco
FACCI.
A. Santarelli.
VII.
SENTINO
s.
la fer-
rovia da
Arcangelo a Fabriano.
s.
Arcangelo-Fadi
un recipiente
di bronzo, contenente
varie
monete consolari,
argento, molte delle quali fui'ono asportate dagli operai addetti ai lavori. Se ne re-
cuperarono soltanto quindici, che mi furono consegnate, per le raccolte del Civico Musco
di Ancona,
tecnico
dei
Cornelia, Julia,
Si
Valeria.
Due
bronzo, con Giano bifronte da una parte, e dall'altra la prora di nave, ed un medio
di doratura,
lungo m. 0,20.
C. ClAVARINI.
CORTONA
di
pietra
e di
si
trov
una tomba a
fossa,
ma
in
massima parte
ben fatta
di
dentro,
8):
maggiore lunga
di
fianco
posava un pugnaletto
nel rotondo manico,
certo
con
un
Questo
uno
dei
pi
antichi
sepolcri
trovati
nella
Val
di Chiana,
si
segna
sti-
pu
mare
la
freccia di silice
stata entro
il
vasetto,
ma
da
me
Museo
di Arezzo.
G. F. Gamurrini.
ROMA
169
ROMA
IX.
ROMA.
Nuove scoperte
Eegione
di
IV. Negli
per
sterri
che
si
il
giardino
nella
Panisperna,
collocarvi
la
fontana detta
del
Prigione,
gi
esistente
in
villa
marmo,
lungo m.
0,4.5,
m. 0,14.
i
Vi sono
intagliati leggiadi-amente
un serto d'edera
tre
una
si
serie di globetti.
fittile,
alta
m.
0,.5O,
mancante
un pezzo
di piede di statua
marmorea con
Per
lavori di risarcimento nel grande fabbricato, che serviva per carceri sulla
piazza di Termini,
di
tornata
in
marmorea
di
m. 1,10.
Regione
di
m.
16.5
nuovo; corrispondendo
al sito dell'antica vigna Belardi, ove nel secolo passato furono riconosciuti e distrutti
sei piloni delle arenazioni
medesime.
Regione
sotto
il
piano stradale,
stato sco-
2,00
il
pavimento
di un' antica
si
stanza,
formato di mattoni ad
trovata
Via Salaria.
laria,
di porta Sa-
200
dalla porta,
stato scoperto
un
trovasi in
media a m. 0.45
piano attuale.
Via Tiburtina.
il
Proseguendo
pi:l)blico
cimitero del
Campo Verano,
seguenti frammenti di
antiche iscrizioni:
AE U A E C R
XJROR bene!
ANZIO
170
KEGIONE
I.
Nello stesso luogo pure ho trovato: un frammento di fregio in terracotta; una lucerna
fittile,
grezza
due lastrine
di
smalto
quattro anelli
G. Gatti.
esposta nel
stato,
Romano,
esiste uno,
pessimo
C.
Tiberis,
Vibius Rufus,
Sotidius Strabo,
C.
Visellms
di
Varr, M. Claudkis
p.
Marcellus
(cfr.
Cantarelli, Bull. d.
comm. Arch.
1237
si
coti,
Roma 1889
192
seg.).
Mi-
sura in altezza
m. 1,36,
C. I.
in
larghezza
n.
m. 0,83,
in
spessore
m. 0,36. Confrontato
L. VI
supplisce facilmente:
C V
e.
/'.
r u f u
slrABO
statius
US.
e.
f.
rufus
LV SE
l
1 1 i
s.
e.
/'.
it
ar
JAClAiidius. m.
curatores
f.
marcellus
Tiberis
Kiparum
S.C.
et alvei
ex.
termin.
Quest'
il
Un'
altro,
siccome
m' avverte
il
(pag.
338
i
n.
addenda
in .altro
al
volume VI del
L. Questo mostra
il
nomi
ordine,
come
d'altra parte
superiormente citato.
D. Vaglieri.
Regione
X.
(LATIUM ET CAMPANIA).
alcuni lavori
villa
ANZIO
Eseguendosi
alla
per
dinanzi al cancello
d'ingresso
gi Albani,
una colonna
di cipollino, di
niun valore.
G. Gatti.
REGIONE
I.
171
TEKRACINA, NAPOLI
XI.
lometri
TERRAOINA
da
Terracina,
si
In occasione
di
lavori di restauro,
esplorandosi l'area
circostante al sepolcro detto di Valma.-ina, posto sulla sinistra dell' Appia, a circa 8 chi-
rinvenuto
di
un frammeuto
dell'epigrafe
di
detta tomba.
scolpito su di
:
uno scaglione
0,85. Vi restano
solo le lettere
l_
-T^
\/ry
D
questo
il
calco
cartaceo
il
XII. XAPt>LI.
.Vz/rnH!
i
l'dliitato.
lavori di risanamento
le
iniziata
alcuna,
contentandosi
gli
appaltatori
di poter
le gi
quindi
nel sottosuolo
per la speranza
nuovi
rinvenimenti
rimasta delusa.
di ci tratta
relazione.
Sezione Porto.
parte di mezzogiorno
et varia. Sotto
si
i
(Jontinuando
di occidente,
Nuova
liorsa dalla
marmo
si
riferivano
al rivestimento esterno di
un
edilizio di et
romana. Avevano
cio alt.
m. 0,87
0,9.5
sul terreno, in
modo da
una
a settentrione;
giacch
il
sito,
dove
l'edilzio
sorgeva, pre-
sentemente
mena direttamente
si
dalla
stazione ferro\iaria a
trovarono non pi
stra-
ma
altri
si
modo da non
di
potersi estrarre
spesa piuttosto rilevante. Giacevano essi su le arene del mare, ed erano stati adoperati
il
come substratum
ra.
1,50 sotto
Uno
la
di questi blocchi
TESTAMENTO
la
della
stessa
iscrizione
doveva
far
parte,
mio modo
di
credere,
l'altro
fi-animento
pubblicato
NAPOLI
172
REGIONE
I.
il
blocco di
marmo
due
lati
vi
LIO
VI
TAE
TESTAMENTO
Non giunge
di
s.
poi
Aspreno
esisteva,
in
esser conosciuta
tuttora,
o
la notizia
un' altra
lurido.
costruzione
pure di
tale
epoca
romana,
era di
riore
consistente
condotto
in
La
a
luce di
condotto
ra.
3,00
in
larghezza
m. 2.10
altezza
contare dal
punto supe-
dell'arco,
mentre che
d'intonaco
era
rivestito
dello
spessore
di
mm.
era
costruito
fabbrica
a masso, la quale nei lati raggiungeva lo spessore di m. 1,80; nella parte superiore
e
nel fondo
m.
1,80. In rap-
porto col presente livello del mare sottostava di m. 2,60, restandovi al di sopra di
in quei
tempi
le presenti con-
mare penetrava
molto oppor-
disinfettare.
non sarebbero avvenute n la costruzione n la conservazione dei fabbricati. Non volendo supporre, come non saremmo autorizzati a
in
farlo,
muro
di
cinta, quale ce lo
n^X Archivio
romano, cos a
del
dorico 'per
costruzioni
le
p.
832-862
sg.).
secoli dell'impero
costruzione
ricostruzione
Va
notato inoltre
sia apparsa,
menomo
indizio,
mentre
che nel terreno resta sempre l'orma del popolo che l'ha calpestato, ed a chi accura-
facile che
sfuggano
le
mena
della cinta, quella delle alture dove si spiegava la citt greca, fu semplicemente riedificazione, la parte del
mare
fu ex novo
costruita,
l'ampliamento della
citt.
REGIONE
t.
173
marmo
;
cio
ed un pezzo di cornice di epoca bassa niun valore della loro materia, non
quali
considerato
loro stato, ed
il
poco o
si
di
uomo barbato
m. 0,26) corrosa
i
le terre
seguenti frammenti di
marmi
iscri-
Lapide
in
marmo
m. 0,27
0,26
erivs pe
i
"Reg^nvs-sen
TIAEHHrS^RIDI
I
CONIVGIEriMU
1
j
LIMERENTIFECE RVNTI
I
2.
Piccolo frammento
di
lastra in
marmo
mal
eseguite, alt.
m. 0,13X0,12:
PHOEBVS
\
3.
XVIII
Lapide
si
in
marmo
bianco, frammentata
nella
part.3
superiore
rotta in due
pezzi, che
ricongiungono; m.
0,43X0,22:
o npctY*Xi-tj
KeAGyCANTOYOGOY
iscrizione,
la quale,
secondo a
me
Gi
la
scoperta
di
non
mai un
fatto trascurabile.
Pi interessante riesce
scoperta se l'alfabeto
mura
antiche.
Cresce anche
pi
l'interesse
tratta
di
un alfabeto
di
nostro alfabeto
sventuratamente
non
e
uscito
compk-to
completa
comprende
le lettere dall' o
(t,
aH'w, mentre
la parto
inferiore
deUa
[i.
NAPOLI
ad un'epoca,
in cui
174
REGIONE
I.
poich
riferisce
nel
numero
La
il
mezzo
di sapere se,
si
come
oltre-
osserva
nella inferiore.
Ad
ogni modo,
l'et
cui
la
si
regolarit
l'uguaglianza delle
dell' t
il
media nella
ip
ed
oi
caratteri paleo-
gratici di quel
in
vigore in Napoli,
come
in
Taranto
Reggio,
le
La
sia
interpretazione dell'ultima
che da principio mi restava oscura, venne chiarita dal dotto mio amico mons. A. Gail
lante,
scritto
proprio al genitivo,
nome
Ma
'?
essa
funebre. Trova
De
Eossi
(-)
il
nome
proprio
al genitivo
nella
seconda
ma
ritiene
il
De
Rossi,
osservando
di epoca posteriore,
giustamente
una
come lapide
proprio
nome
posto
sono
della stessa
scolastico.
alle
spalle
della grande
piazza
di
ma
ben
in
misera
cosa
da non poterci
il
tirar
su un qualsiasi costrutto.
Le
case
moderne
le
della largh. di m. 2
si
1,50 di al-
antefissa fittile
m. 0,18
0,26),
monile
al
collo.
Una zona ad
gialletto,
orli rilevati,
che
finiscono a disco la
di ventaglio.
modo
della
romana, colorata in
ros;:
astro.
Sezione
nei lavori
s.
privo d'interesse
il
rinvenimento avvenuto
del secolo
di
fognatura
via
del
XI
|.ercorso
del
muro
di cinta
Slruh. V,
?;
VI,
2. il
131.
REGIONE
I.
poco
175
la
POMPEI
tembrini, tagliando
in
men
che perpendicolarmente
via del
Duomo. E
proprio
quel sito nello scavo del canale collettore fu trovato una muraglia che senza alcun
citt.
Era a m. 15 circa
di profondit,
composta
in
modo da formare regolare costruzione isodoma: le proporzioni dei massi erano di 1,20X0,85X0,45. Per costruire il condotto convenne sfondare la muraglia, per
di
altezza,
ci
m. 2,50
Si
che
essa
muro
congiun-
geva
che per
breve
spazio
soltanto
le
si
potette seguire.
a.
Anche
p.
Tutini
citato
dal
prov. nap.
1891,
.-7.5
486) parla
15 metri.
la strada di Foria, si
trovava terra
di nord e di ovest
tombe
di
epoca romana
lavoro non
ha presentato d'allora
poi alcuna novit. l'egregio ing. Raffaele ({alante, direttore dui lavori
mezzi
di visitare
due diverse
0,42)
erano sarcofagi di tufo di varie dimensioni. Di queste tombe potei vedere una soltanto,
l'ultima; era di un bambino
e
misurava
m.
0,82X0,30X0,25;
;
di
oggetti nulla.
di notte
quali
ed
il
numero
scavo, quanto
basta
per
costruire
e
per tema
muro
di
cinta
collina,
si
avendo nella
pai-te
vede,
ma
che an-
ticamente dovette
nello spazio
Viola.
XIII.
POMPEI
(1 /ornale
i
(ci/li
hcciv
lavori
di
9 detto.
lana, casa nn.
stato eseguito
isola
2-'
via
No-
18-19
rinvenne
Bronco. Una
ad anello
125.
in
fisso,
tutta
dagli
di
antichi: diam.
mm.
Una
lato
finienti a testa
baccante,
ossidata
un
faccia,
restaurata,
nei
alt.
mm.
due
manichi
dissaldati,
con
incrostazioni
due
lati
POMPEI
176
REGIONE
I.
della pancia,
alt.
uim. 203.
Una
anello mobile,
l'orlo,
mancante
nell'orlo,
mm.
da
200.
diam.
mm.
i
160.
Un
sono
tripode
circolare
ben
fregi,
conservato, con
piedi
alt.
finienti
zampe
leonine,
quali
intermezzati
diam.
mm.
112,
mm.
123.
Una forma
mm.
diam.
Una
mm.
142.
Un
vasetto conservatissimo di
il
mm.
quale nella
il
tanto
il
vasetto che
di
catenelle
per
sospendersi,
delle
Piccola forma ovale per pasticceria, corrosa e frammentata nel fondo, lung.
pancia con
rigonfia,
ansato
restaurato, alt.
inferiore
nella
parte superiore
di
si
di volatili,
e nel centro
esse vi
leggermente frammen-
tato
nell'orlo anteriore
Una
pinzetta, lung.
mm.
57.
relativa
di
serratura con
corrispondenti chiodetti e
cerniere, la
prima
di
di
mm. 62.
Un
cassettino, larg.
mm.
65.
lung.
mm.
95.
il
Argento.
Velico.
Un
scente verso
mm.
mm
127. Vasetto cilindrico a collo breve e labbro sporgente e piccola ansa, contenente
mm.
82.
Altro depresso
alt.
collo
di
le veci
mm.
lung.
142,
diam.
mm.
96.
Altro a forma
mm.
mm. mm.
zione,
mm.
a
mm.
176.
mm.
alt.
168.
Bottiglia
alt.
ram. 152.
alt. mm. 148. mm. 135. Altra, alt. mm. 121. Altra pi piccola, alt. mm. 102. Altra simile, alt. mm. 101. Due piccoli unguentari. Tazza a labbro sporgente e pancia decrescente finiente con bordino per base, diam. mm. 115. Bicchiere a forma di cono tronco, lesionato e mancante di alcuni pezzi, alt. mm. 100, restau-
Altra, alt.
mm
rato.
su,
contenente della
pol-
vere di vetro,
Piattello,
diam.
mm.
70.
labbro
sporgente,
diam.
mm. mm.
83.
diam.
mm.
le veci di base,
diam.
mm.
160.
mm.
107.
diam.
mm.
REGIONE
I.
striato
Una
diam.
POMPEI
in
piccola
e con
marca a forma
mm.
diam.
mm.
13.3.
mancante
e
nell'orlo,
Altro
lesionato
nel
fondo,
diam.
mm.
alt.
86, restaurato. Vasettino ordinario ad un' ansa, mancante nel fondo e nel labbro,
mm.
65. Pignattino
forma
di
mm.
70. Altro
mm.
diam.
e
mm.
in
46.
rigoutia,
breve
labbro
sporgente
ad un'ansa,
alt.
mm.
razioni
giro
ed
ovoli,
mm.
118.
Altra ordinaria ad
un luminello
lung.
mm. HO.
Altra lung.
mm.
mm.
con manico in senso verticale, lavorata con piccoli circoli concentrici, lung.
mm.
57.
Piccola lucerna ad un
Altra
ordinaria'"ad un luminello
mm.
58.
Ke. V, isola
isola,
2'''
nella casa
a partire dall'an-
rinvenne:
Bronco.
Un
candelabro
12-15
detto.
Non
si
ebbero scoperte.
del
sig.
16 detto.
D'ordine
Direttore
della R.
si
pratic
un scavo straordinario,
alla
membri
2''
Accademia
di Archeologia,
Lettere o Belle
si
isola
venne:
labbro,
Droruo. Vaso
alt.
rin-
m. 0,182.
il
si
rinvenne:
m.
giorno 11,
rilevata
iiell'oi-lo. alt.
naria, senza
diam.
0.1 30.
fanno
alt. alt.
le
della bocca
m. 0,135.
Vaso ordinario
a due manichi,
m. 0.240, diam. m.
0,1 00.
Una
lo
Osso.
Corno
di
cervo,
frammentato
iu
una
punta,
lungo m. 0,425.
18 detto. Proseguendosi
si
stato detto
il
giorno
9,
rinvenne
alt.
m. 1,29,
restaurato.
ovale, lung.
manico, m. 0.350.
il
Una forma
per pasticceria,
il
m. 0,175. Tre
delfini,
il
secondo 0,69,
terzo 0,61.
nell'interno
molto sconservata
misura
in
lunghezza
PETTORANO SUL
GIZIO
178
REGIONE
IV.
m. 0,100. Un ago
saccaie, lungo
di
m. 0,046
di
diametro.
Un
dupondio sconservato,
Un
luminello di lampada.
pasticceria,
aderenti
nell'orlo.
Conchiglia.
Vetro.
alt.
Vaso
cilindrico
listelli,
m. 0,310. Piccola
m. 0,095.
Un
19
il
aprile.
sig.
Direttore
si
praticato
2"^
quale
nella
biente
ad
rinvenne:
Ferro.
lunga
m. 0,35.
Un
20-30
detto.
Ri.:aiONE
IV
(SAMNIU.U
PAELIG.Vf
et.
SABINA).
XrV.
fiume Gizio,
il
paesano, alta m. 0,70, larga m. 0,48, dello spessore di m. 0,14, lavorata grezzamente
e solo nella parte supcriore levigata.
Vi
si
legge
SALVTA
-l-
MVSESA
-f
PA
ANACETA-fCERIA
ET + AISIS + SATO
Ci troviamo dunque innanzi ad un altro
gi por altre iscrizioni,
il
/
epigrafico peligno.
monumento
nella
Noto
Saluta.
Nuovo
poi
collezione
peligna
di
il
Miisosa. 11
secondo verso
si
confronta col
cortniese Alicela
Cerri. Invece
aisos,
abbiamo
La lapide
Musco
A.
di
Sulmona
(').
De Nino.
e) Intorno
arch, kit.
e
11
il
nierlesinio prof.
il
De Nino
ed
Napoli
a.
1894).
REGIONE
IV.
17'J
PENTIMA, BUSSI
XV. PENTDIA
Nel
territorio
di
Pentima,
lungo
la
via di
Kaiauo, gi
l'affit-
di calcare paesano, di
m. 0,57
C
P
ve
E
O C
APOLLONIO
A
D A G O
APOLLONIA
FILIA-PATRI-POSIT
A.
De
Nino.
VKSTJ.VI
XVI. BUSSE
Incontro
elle
Ailcitt
V'i'ic
al
paese di
appunto
uno spianato
la
i-opra
e
alla destra
del Tirino.
Per
sua topografia
pu
ritenersi
com
in
detta
contrada
lato.
fu
eretto
un
fortilizio,
di cui
s.
oggi rimane
locco.
Dava
accesso al
Piano di
una
via di et romana, ancor oggi riconoscibile alle falde dell'attiguo colle, nella direziono
di
Piam
le
Case,
altra contrada
dove
in
vari tempi
si
scoprirono tomlie
si
rin-
La
ammette pi alcun
dubl)io
ri-
mane ancora
come un
per circa m.
La
diverticolo
della Claudia
montagna
di
Somma
Presso
Piano
le
Case
sorgeva
della
Madonna
di
di
ponte Marmore.
Ora, in un altare
di
un pezzo
m. 0,70X0,35X0,20,
cui leggesi
T<^VX0R^VIvrsiBrET^
!
distendesi
la
contrada
s.
Paolo,
tutta
seminata
di
rottami
Al
del Tratture,
iu
nord-ovest,
sig.
vi
si
annette
la contrada
si
ilr.
detta
Foxsi,
un terreno del
lastre, o
Antonino De Stephanis,
rinvenne una
tegole.
Lo scheletro aveva a
una spada
di
lunga m. 0,63, a
sin.
di ferro, i-mi
22
BENEVENTO
180
alta
REGIONE
II.
una coppa
era caduto
di bronzo,
il
m. 0,06,
col
diametro di
cranio,
sicch
fu presa per
una specie
A De
Nino.
Regione
II
(APULIA).
epigrafi latine.
(').
HIRPINI
XVII.
1.
BENEVENTO
Nuove
Pietra calcare grezza, trovata nella demolizione della casa del sig. Giuseppe Zopil
poli
teatro Vittorio
Misura m. 0,75
in
altezza e
si
m. 0,67
di
spessore. Il
campo
m. 0,48X0,39. Vi
legge:
S A C R V M SILVANO-CO
RNELIANO
PERMISSV- CL -RETRVFI M-PAMPINEIVS RVFINVS- A-L- V-S
Nel
lato sinistro della stessa pietra sono incise le lettere:
SMPR.DBB-M.A-L-VS.
renti)
2.
che deb-
b{cne) ine-
a{nm)
l{ibenti)
v{otum)
s{olvit).
entrando, presso
l'arco antico,
ho
m. 0,30:
^.
E S
O N
REGIONE
n.
il
181
Museo
al
BENEVENTO
Si
scoprirono restaurandosi
Provinciale. Erano
le
lettere del
jio'
di
i-ilievo
SEXr- T
VETTIO-C-F
VV
I
4.
Sulla facciata orientale della casa del sig. Gabriele Palmieri in via
ra.
1,5.'>,
s.
Diodato
alto
m.
(),S3
si
legge:
VIA
!
SALVIO
FECIT
^>.
Sulla fronte meridionale della cantonata della casa ora Bozza nel cortile alle
casa Palmieri,
pure
in
calcare, alto
legge:
I
^'
O
ed alla misura
delle lettere, pare
no PINDA
Stando alla qualit della pietra, alla forma
che questo frammento appartenga all'iscrizione precedente.
6.
il
Sulla facciata occidentale della casa dei signori Principe e Mutarelli, presso
il
frammento
assai deperito,
che conserva:
D
V///ORI
M
ANN
si
VIX
7.
Negli scavi per la nuova fognatura in via Pontale, che va all'arco Traiano,
marmo
K.XLENDAS
'
DEC
/
ET'MENSIS
xj
'"VCC0N>=-'''
8.
Quivi
pure
si
recuperato
un altro frammento
marmoreo cemeteriale
di
m. 0,395
<(), 1:55,
ove rimano:
pJOS
Q_y
N QVA C N
uovo
DI
PUGLIA
fu scoperto
182
di
REGIONE
II.
9.
Anche quivi
si
m. 0,2
0,210, ove
legge:
/:ty
I
ES
CET
/eanastasi
Ho
euUib
I
pure riconosciuto che nella spalla sinistra della grande porta settentrionale
iii.
1,65
X 0,57 X 0,42
si
legge
intro-
pax
ex
eiuitib
letitia.
A. Meomartini.
XVIII.
veslina.
RUVO
di
DI
PUGLIA
e
Nuovi
rii-
Nei mesi
novembre
alcuni
il
dott.
Rinaldo Balducci
lavori campestri
il
un suo fondo
in
VI
al 111 secolo a.
Cr.
La
pi an-
tica
2 metri
dalla superficie
quanto
e
dott.
Balducci,
in
tutte
ha trovato
circa
60 tombe
di povera costruzione
di pi
povero contenuto. Erano infatti scavate nella terra qui chiamata carpino (sabbia
calcare pi o
di tufo
argilla) e
da riporvi
cadaveri,
ma
mavano
la copertura.
La
suppellettile funebre
maggior
segregate
distinte
separando accuratamente
si
fosse potuto
dall'altra,
cio
il
Non mi
stato
tutti e
bene
vasi fino a
quando
in luogo troppo angusto presso l'inventore, e solo ora che sono passati al rev. can. Eliclo,
Mi
i
limito per
e
cui pu darsi
tralascio
quali for-
mano, come ho gi
1.
numero maggiore.
linee graffite
e
in atto
camminare a
;
d.
volgendo la testa a
con barba,
pallio
di bianco
il
quale reca nelle mani due oggetti di forma allungata con in cima del
lato e dall'altro del supposto Dioniso seggono sopra muletti itifallici
bianco.
Da un
a lunghissimi orecchi due figure simili affrontate, con faccia, collo, braccia e
di bianco e mantello nero avvolto al corpo,
le
gambe
REGIONE
II.
183
RliVO DI PUGLIA
2.
la precedente,
le figure
nere su fondo
si
rosso,
che per altro sono andate quasi interamente perdute. Dai pochi avanzi
pu
sdraiato con
la
fianco
una figura
di
doiuia (?) in
bocca
3.
Lek_vthos
come
al
n.
1,
ma
fini
tili
il
meno
trascurato;
alt.
m. 0,14.
graffite,
disgraziatamente molto
ma
La prima
in
un Satiro
la testa.
e tiene
coda lunghissima
barbato
e
e sottile in atto di
camminare a
pallio,
lui
il
d.
volgendo
si
a. s.
Segue
Dioniso
avvolto
lungo
quale
volge a
s.
Di rimpetto a
siede sopra
al
un muletto
itifallico
un
primo,
Satiri
il
ma
che cam-
mina
s.
volgendo la testa a
col
d.
La barba
e
due
mostra avanzi
quale
originariamente
fu espressa.
Sotto
parallele,
ancor tenera, se pure tal cosa non sia del tutto accidentale.
4.
Lekythos come
alt.
al
n.
3 e sciupata,
come
quest' ultima,
smalto;
m. 0,195.
altro
La scena per
La prima
la
composta di cinque
figure
si
lascia
facilmente intendere.
a d.
in
di
chi guarda una donna con carni bianche, in lunga tunica e pallio,
s.
quale
piedi e volta a
eleva
il
il
braccio
d.,
pare che in
mano abbia un
mezzo a
loro,
og-
getto ovoide
anche
bianco. Segue
si
gruppo non
il
distingue, con
tavoliere da scacchi in
atto
di
il
braccio disteso
il
sono
in
muovere
le
tondo
con episema
scudi
bianco irriconoscibile,
perch gli
;
guerrieri e
come addossati
e
al
muro
mostra
il
due
anche
il
privo.
La
dea,
con
lunga tunica
e pallio avvolto
la
stende
in
il
braccio
volgendo a
d.
la faccia.
Chiude finalmente
prima
le
scena
donna
piedi,
volta a d. e atteggiata
come
la
descritta.
Le donne, come
raccogliesi
da Omero,
sono da credere
amiche
compagne Owerbeck
degli eroi nella vita del campo, le (juali naturalmente assistono anche ai loro giuochi.
e per la
scena in generale
cfr.
^um
123
Thcb.
und
Tro/sch.
Ileldciikrcis
taf.
XIV, 4
dell' Is/.
p.
311
p.
313
123
n.
e
16
sg.,
17; Bull,
dell' Ist.
e sg.
18.3? p.
103
1885
p.
220; Ann.
1844
1877
p.
RUVO
DI
PUGLIA
184
REGIONE
li.
5.
gambe
e collo
cammina a
d.
alt.
m.
0,08."i,
diam. m. 0,185.
e tutta
s.,
mentre stende
la d.
Coppa profonda
in
forma
sk-yphos,
a due manichi
Lo
palmette nere ai
spetto
si
per la mancanza di qualche pezzo del vaso. Vedesi un am'iga in lungo chitone, che
sostiene con la d.
la sferza e con
la
s.
le
e,
briglie,
s.
a d.
Un uomo
intanto a fianco
del cocchio
correndo
sfidare
gambe
cavalli.
smisuratamente distese,
come dimoil
strano
graffito
forellini
che servirono
dar passaggio
ai 'fili
di
piombo.
Sotto
piede
un
/V\
alt.
8.
Kylix a piede
figure
rosse
tutta
un tondino circondato
una vasca, che
dal
camminare a
d.
allontanandosi da
lascia
La vasca
tera; alt.
9.
sostenuta
Skyphos a figure
mancante
lunghi
di
quali veggonsi
le solite
palmette affiancate
da
steli
del bicchiere ripetesi la stessa figura d'un giovane palliato che, tenendo
fuori del mantello,
solo braccio d.
impugna una
striglie;
da una parte
dall'altra
dietro le spalle
un
inferiormente
chi guarda
dal
il
resto dell'urceo
tutto
nero.
e
A
i
d. di
una donna
di
miIella
soliti
ornamenti muliebri
s.,
color bianco,
la d.
sando la mano
eleva
con
e
proprio
d. e
dal braccio
dubbio
ammi-
rarsi il
giovane che le sta d'innanzi, bench la prima cosa sia da credere molto pi
vedesi
un'ara in forma
i
ma
non cattivo,
e fino
colorito.
Nel prospetto
tra
una
REGIONE
II.
185
ella si
RUVO
DI
PUGLIA
pila/
una gamba,
appoggia con
la
mano
alt.
s.
mentre
0,14.").
sostiene con la d.
m.
medesima forma,
ornati di palmette e
volute sotto
il
manico
m. 0,105.
s.; alt.
;
m. 0,09.
alt.
m. 0,08.
15-16.
simili, la cui
forma pu vedersi
in
Heydemann
ri-
{Vasensamml. zu Neapel
Ili,
n.
172).
Sul
bocca
17. Altro unguentario per grandezza e forma simile ai precedenti, sul cui dorso
per vedesi due volte la stessa figura di Eros accoccolato, in atto di prendere un uccello che gli sta innanzi sul suolo.
Questo
Cr.
i
concetto
grazioso
non
infrequente sui
vasellini di
Ruvo
a.
un
flore,
mani
(Cfr.
Vasenb.
X,
3, 4,
1312 agg.
e corr.,
1393
Piccolo skyphos con due civettoni tra rami di ulivo, uno sopra ciascun lato
m. 0,07.
19.
Umetta (stamnos)
e
tutta nera,
tranne senza
a coperchio
basso
m. 0,13.
come
e
in
De Witte
{Catal.
Durami
n.
32),
ma
invece
e
di
uno
a piede
di creta leggiera,
buona vernice
sulla
Heyde-
taf.
Ili,
154).
al
di
m. 0,09, diam.
tutta nera
alt.
ra.
0,15.
22. Vaschetta
a piede alto
con quattro
sporti
intorno al labbro in
forma di cappietti;
pomo
il
mentre
il
vasellino
Da un
il
lato
sporge
il
manico anulare
e nel centro
un tonliquido
fornito
alt.
di
sei
fori,
destinati certamente
a colare
m. o,o6.
di
forma
ciambella
e
dell'argilla,
ma
col
m. 0,05.
alt.
m. 0,OS5.
alt.
m. 0,085.
RUVO
DI
PUGLIA
186
REGIONE
II
27. Candelabro di colore rossigno in forma di colonna dorica profondamente scannellata, con toro,
base
plinto
quadrilateri, ornato
ricacciati
una ringhiera
di pilastrini rettangolari
separano
sormontata da una
lampada
altezza
ma
l'anfora
nera, e con
un
tralcio
di
ne circonda
il
ventre;
alt.
m. 0,26.
con
il
corpo interamente
della creta.
Le zone sono
forma
co-
si
mezzo
a loro
fogliette
disposte
m. 0,20,
diam. m. 0,28.
30. Cratere,
comunemente
edera con foglie non bene imitate, le quali per ci prendono un aspetto a bastanza
strano; alt. m. 0,29.
31. Piccola collana
tagliati
e
pii
composta da
19 pezzi in forma
il
di cubetti,
irregolarmente
filo
da un
al giudizio
da queste sono
il
non di pasta
vitrea,
ma
di vero corallo,
colore.
ma
se la
per
quanto
La
collana poi, giudicandone dalla grandezza, non pot servire che all'ornamento
32. Armilla
di cui fu la
di bronzo
spirale,
certamente
Nelle
coUana innanzi
descritta.
spire dell'armilla
conservato'
un
buon pezzo
qui descritte
Balducci
mi
assicur che la
medesima
fu
trovata
la
in
una
delle
tombe
dello
strato inferiore
pi antica,
che tra
si
il
secolo
VI
e 'V
qui gi
si
fabbricavano
le teste,
adopravano a
tal uopo,
almeno per
delle forme ricavate senza dubbio da terrecotte di arte pi provetta importate dalla
del commercio,
la
qual
la
ceramica locale.
giu<:;no
Roma 17
18!U
REGIONE
XI,
IX.
187
IT (
N O
Regione XI
(TRANSPADANA).
K F(H_ILIZZn.
I.
Sepollior di et ro-
mana rinvenute mi
Nei lavori eseguiti
dell' abitato di
un
prato,
nella
regione
Meletto,
a nord-ovest
s.
comune
e quello di
Giusto
fittili,
scoperto un gruppo di
cui
di
una coppa
di terra rossa
pi
fina,
capovolta, e tre vasi con largo ventre, manico e collo stretto. Costituivano
la suppellettile di
un medio bronzo
di Tiberio.
il
Ho
visitato
il
luogo
a poca
scorso
quale
mi inform che
nello
distanza, nella parte del fondo compresa nel territorio del suo comune,
altri
fittili,
distrutti
dagli scavatori, ed
undici monete di
di esse
ma
qualche
for-
decina di metri
si
una tomba
mata
di grossi
tegoli a risvolti,
probabile che
dove non
(),(i(),
si
fatto lo sterro,
in
che
(juella
cui
si
cominciarono a scoprire
le
dette tombe.
PI
Ferrer.
Regione IX (LIGURIA).
IL
BENE VAGIENNA
civico di
Nuove
iscrizioni romane.
Nel palazzo
romane
del luogo,
edite
di
(6*. /. //.
V, 7689,
7692, 7693,
che
si
8110, 424),
insieme
di
altre,
pure beuesi,
antichit
la pcov.
Torino
Tocino,
II,
(ib. l'V,
71.t1,
p.
7685,
Si
7690;
cfr.
pec
279).
aggiunsero
2H
Memorie
Vul.
Serie
f)'"",
parte 2'
PIEVE DI CADORE
188
REGIONE
li.
alcune epigrafi venute alla luce dopo la pubblicazione di quel volume e del suo sup-
plemento,
note
del
le
quali furono
libro:
inserite
et
104
delle
suo
Ccqntula
Statuta
di esse
da
me ultimamente
a.
sono
seguenti:
a.
Lastra
di
marmo
bigio
rotta,
m. 0,47,
m. 0,19;
delle
lettere
Un.
AGR
I'
2) Sasso,
a.
m. 1,20,
1.
L'iscri-
m. 0,055,
DQMITIAI
PFTERTIAI
3) Sasso,
a.
m.
0,(30,
1.
di
m.
O.iJi'
scoperto nel
M
lA
11
T T
SEX
FSECVND A
4) Altro esemplare di mattone
C. I.
L. V, n. 8110, 424.
n.
L Assandria
tico (op.
di
u.
7G94 non
sia
un
p.
12).
E.
Ferrer.
Regione
III.
II
(VENETLi).
statuetta d
PIEVE DI CADORE
di
Di una
Genio
di Pieve,
s.
bromo
di
un piat-
tinetto
rame con
precisamente
che conduceva
presso
i
all'antico
si
castello,
si
rimisero
luce
ruderi
di
antiche
fabbriche,
quali
REGIONE
V.
189
mano
m.
PAUSULA
Vi
si
trov pure una bella statuetta di bronzo, alta m. 0,10, conservatissima, rapsinistra
il
buco
per cui passava l'arco, e nella destra, a cui mancano le dita, rimane parte della corda.
Vi
tello,
si
raccolse inoltre
un
0,l.i, tirato
a mar-
inchiodata
una laminetta
a
di
rame,
ottenute
forse
linee di punti,
corre la leggenda:
MARTI
La prima
semplice linea.
parola,
.-.
CORNELIA
.-.
.-.
.-.
OSSA
a
cui
.-.
.-.
.-.
quella
era
fatto
il
dono votivo,
lettere
una
Questi due oggetti sono ora esposti nel Museo comunale di Pieve di Cadore, al
le
cure del
e
sig. ispettore
notizie sopra
il
rinvenimento
da
Questo apografo fu
me
confrontato
sull'originale,
Ministero.
F.
Barnabei.
Keoione V (Plf'ENJJM).
IV.
nella
PALISUIjA
Aoan:~l
in
Pausulac scoperti
localiUi
denominata Antico.
che non prima del
quello
di
18.'i2
sud-ovest di Pausula,
riacquist
mezzo da
nente alla
essa,
sig.
in
un latifondo appartesi
dovuto ese-
guire uno scavo, sia per piantagione d'alberi, sia per altro lavoro campestre, a qualche
metro appena
rizi,
di profondit
si
contatto
come mi narr
il
Anni
camera
medesimo,
si
rinvennero
ruderi di una
le cui
saico bianco
con
ornati
in
conservasi.
di oppi,
fatto
di
un vivaio
mattoni
numero
rotti,
anepigrafi; e di notevole
di
sono
della trabeazione
e
qualche importante
di color giallastro
di
un altra maschile
testa di
una me-
tope; bassorilievo di cui resta una sola figurina rappresentante Cupido, alto m. u,l(,
in
190
ni.
REGIONE
V.
X 0,50
un capo
di
diauietro.
Ha
un
foro
all'altro,
tica destinazione
di quella localit.
N. Persichetti.
V.
CAMPLI
il
Di un
ripostiglio di
tetmdrammi
monumenti
di argento, scoperto
presso
Il
comune
di Campii.
in
14 maggio scorso
viui,
rifer
di
Campii,
trov
un
i
ripostiglio
formato
L'ispettore trasmise
dell'egregio cav.
l'ispettore cav.
questi disegni
si
Savini
originali
dei
descrivono.
Il
primo
di
av. Cr.).
dr. testa di
Alessandro
col
corno di
Ammone
;
mezzo Pallade
nicefora, e
la
leggenda
AYSIMAXOY
Ifisl.
innanzi
Nel trono
Num.
Il
p.
242).
secondo
di Eucratide, re della
Battriana
dell'India
(200-150
Cr.).
A.
i
dr.
busto del re volto a destra coperto di elmo, ornato con un corno di l)ue
rov.
BASIAEns MEFAAoY;
p.
nell'esergo
EYKPATIAoY;
innanzi ai cavalli
Il terzo di
(Head
o.
e.
704).
Demetrio
(162-150
av. Cr.).
A
e
e.
dr.
busto dia-
demato del
la
cornucopia, e
p.
il
leggenda
Il
(Head
o.
642).
av. Cr.
quarto della citt di Tiro nella Fenicia, riferibile agli anni tra
126
ed
il
57 dell'era nostra.
dr.
rov.
aquila e la
leggenda
Nel campo a
sin.
LN
clava; a dr.
p.
675).
citt di
il
un
cistoforo
della
Apamea
il
di
Frigia.
dr.
cista
mistica
col
serpente,
rov.
ATTAAOY TIMoY
a dr.
ARA
(Head,
o.
e.
p.
557).
Le monete
Il
di quest'ultimo tipo,
ripostiglio
cistofori.
Essendo
la
moneta pi recente
riferibile al
periodo tra
il
126
av. Cristo ed
il
l'Jl
57
dell ra volgare,
il
cistoforo,
il
tesoretto deve
Cristo.
F.
Barnabei.
VI.
ROMA.
Regione
incontro
il
III. Intrapresi gli sterri pel prolungamento della via dei Serpenti,
del Colosseo,
lato settentrionale
e
antiche fabbriche,
in
in
Uno
di questi ultimi
messo
allo scoiierto
approfondendo l'escavazione.
Presso l'abside della chiesa di
d'accesso dalla via Giovanni
s.
Martino
ai
Lanza
alla porta
0,35.
Vi
ri-
mane
la
la parte inferiore
di
una figura
virile, vestita di
mano
La scultm-a
piano
mal conservata.
il
tre
massi squadrati
di tufo,
e spettanti
profondo m. 0,50, alto m. 0,25. Si sono pure rinvenuti due pezzi di capitelli
in
maiino; un'anfora
fittile
alta
/.
m. 1,10; ed uu tegolone
L.
XV,
1037).
Regione
IV. In fondo
di
mura
sotto
quali
si
trovato
un cunicolo sca-
fondazione
si
del
casamento
Sereni, in via
Cavour
lelepipedi di tufo.
di
Ne
m.
1,20.
Regione XIII.
il
lato occidentale
del
monte Testacelo,
delle
fra
un grande cumulo
anse,
di rottami d'anfore,
furono raccolte
di
venticinque
consuete
che portano
impressi
questi
l)olli
fabbrica:
1.
L F
L F
GRES CVF
2.
L F
F
C CVF
3.
C CVF C
4.
C CVF PAC
PMOCV ^..^
FI
192
().
AC HC
I
G DO
7.
WEbAJNE
8.
OF GRAR LVC
9.
POR ODV
10.
LIVNIM ELISSI
C
+
I
11.
L+ +
I
ME
12.
LISSI+CI
13.
Qjl-A-S
U.
N N
V
1re,s,.ni|,l;,ri
1.-).
Iti.
17.
CRA
^ICANIO
21.
IS.
\Em\~A)
19.
2(1.
C C- D
i i B
"^'CILA
terre provenienti dall'alveo del Tevere, trasportate
le
il
presso
testa
ponte
di
s.
seguenti
testine,
oggetti:
Marino.
e
Una
femminile, assai
consunta;
cinque
piccole
ugualmente corrose
danneggiate dall'acqua;
due frammenti
di titoletti
sepolcrali:
un frammento
di
di figura virile
ignuda
due pesi
in traver-
l'altro di libbre
tre.
Bronco. Met
di
lunga m. 0,09;
cinque
spilli;
un ago da rete;
monete
ossidate.
Terracotta.
Due
testine muliebri;
stili.
un bal-
samario.
Osso. Tre
Via Portueuse.
delle anse;
Negli
sterri
per
il
collettore
delle
di
REGIONE
I.
]r3
POMPEI
nati; un
manico
di lucerna,
;
di
tre
uno
spillo in osso
Via Tiburtina. Per la costruzione di nuove Campo Verano, sono stati ritrovati i seguenti oggetti
terminato superiormeute a cerchietto
;
castone rilevato nello stesso metallo; ago da rete, lungo m. 0,07, con doppia cruna e
frammento
un caudetabro,
Osso.
Cucchiaio,
Marmo. Lapide
TASELVS
ini
I
IN /
PACE
q-y
>,~
Terrncotla.
2,2.5
0,56
PALLAD;
oblunga
col bollo:
L FABRIC MAS.
(I.
Gatti.
Regione
VII.
(L.UllJM
ET CAMPANIA).
assi-s^teuti.
il
roMFEI
lavori nelle
medesime
localit indicate
30
aprile
Broii:o.
col tipo
del tempio
Giano,
nel rovescio.
fu
Terracotta.
Un Una
sesterzio di
Nerone
testina
muliebre,
alta
m. 0,058.
8-0 detto. Non avvennero rinvenimenti.
10 detto.
Da un
operaio
della
nettezza
rinvenuto:
Broaio.
Un
asse di
QniictUian{Hs).
11-14
detto.
Non avvennero
scoperte.
si
irrico-
si
ebbero rinvenimenti.
fu
Da
rinvenuto:
Bronco.
Una
m. 0,101.
Nello scavo al lato sud della Regione Vili,
22
detto.
si
trov
Bronzo.
Un
25
detto.
Proseguirono gli scavi nel lato sud della Regione VITI. Si fecero
nella
ri-
casa n.
1,
Reg. V,
isola
2*
nella
casa n. 10 della
TORNIMPARTE
194
Una coppa
li
REGIONE
IV.
Bronzo.
numero
26-31
di quattro; diametro
detto.
m, 0,099.
scoperte.
Non avvennero
Regione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
SABINI
Vili.
TORNIMPARTE
notizia,
Frammenti
Avendo avuto
e
col parecchi
frammenti
i
ho finora trovato
1.
seguenti,
non
editi nel
mi credei IX volume
in di
in dovere di rintracciarli,
ed
del
C. I. L.
murato
calcare,
di
Tom-
maso
teri,
Legini, esiste
leggesi:
un frammento
di
/S2.
L-FjA
s.
3.
s.
il
dal
frammento:
4.
sin.
s.
Tommaso,
fuori
Villa
Costa,
infisso
un cippo frammentato,
di
m. U,60
X 0,44,
quale offre:
P M CC O N PL- ERONI stveTivs
ST H
E P
A N
REGIONE
IV.
195
Ho
esiste
trovato inoltre,
che
l'iscrizione
edita al n.
4350
da
la
C.
e
I.
L.
non
pi.
Quella
del n.
la
4351
oggi
posseduta
Paolo Micarelli;
di quella
del n.
4357 avanza
met
soltanto,
s.
essendo
stata
di porta,
Vito.
N. Peksichetti.
IX.
PIZZOLI
fiicciata
nelle frazioni
comunali di
Nella
precisai!) ente
ValUcella e
Lorenzo.
e
circa
m. 0,30
al
il
se-
Poco tempo
terreno,
in
fa
certo
Domenico
di Luca,
in
un suo
il
nel villaggio
Lorenzo, rinvenne
se-
calcare
O FE^i
della casa di
Alaria di
(.'ola,
il
fuc(tlare
ho
ricomiscuito
frammento
di
iscrizione,
a grandi
lettere,
incise su lastra
marmorea,
che mi
tica
si
disse esser stato trovato, circa dieci anni sono, presso l'antiteatro dell'an:
.Vmiterno
PAI- lu NI
X. RAI A No
di
del
comune.
Nel
e
territorio
s.
Petronilla,
si
verso la
met
del
monte
di
incisa l'epigrafe:
TATIVS
la pietra
A.
De Nino.
Classe
di scienze
morali
ecc.
-5",
narfe 2^
24
196
REGIONE
li.
Heoione
XI.
II
(APULIA).
romana
di
BRINDISI
Nuove
localit
denominata Osanna
altri
i
(cf.
No-
1892
pili
p.
in luce parecchi
frammenti
di
iscrizioni
per lo
nel
sepolcrali,
Museo municipale
Di
esse
le
il
di
s.
Giovanni al Sepolcro.
solerte ispettore
Nervegna mand
calchi cartacei,
lo
dai
quali
si
de-
sumono
stesso ispettore
25
lettere,
comune
1 (33
X 22 X
14).
icosvu kx H -J
Questi due frammenti potrebbero apiiarteiiore
all'
istessa iscrizione.
4 (11
12
X2)
5 (14
X 19X
4 0-
/s-c-l\
li
(2')
X 30 X
'
11).
(47
X
L
19
7).
C VT V S
rus;i
?a\GISTER
ARRVNTIVS
9 (25
20
6).
arlRVN;
REGIONE
II.
X
0,25
197
10'^'^
10 (0,30
0,06).
(0,48
*)
0,26X0,06).
'')
CLOP-'-
ISALV
|vi
il
AR
t(
VI
Illa
Il (11
21
7).
12 (19
(/.
20
X
m.
11).
,^s:
S;'
LCOl
LLC
f^rxTtE
'-LMVLC
1:1
(19
.S2
9).
14 In
/
(lue
pezzi:
"L-"nnMjKTVTy?r
APR^
V-AL-H-S
1")
In (lue pezzi:
I
Questo
u.
15
sitato
currettu:
si
riconosce
VL
lAPL- VIBNA
era
stato scritto:
LYS^'''
IVLIAORBNA.
16 (14
4).
17 (11
20
:-V-UA
(C
/
X
19
X
K
9).
l)
AR
18 (18
X
,
25
I
5).
19
(;31
7).
/IBIENVS
EROS
IH-S
M E M\\
V- A-X>ii
20 (15
16
5).
21 (25,X 21
X 8). C OCTAV
\(
IVSTVS V A
Ih^
BRINDISI
198
2.S
REGIONE
li.
22 (36
25
11).
(23X30 X
10).
-aiys
OPTATvS
/PRIMVS
24 (10
20
7).
matrIf:,''
oc/avi:^
villi
1U In
tre pezzi:
2(3
(18X21
X2 0-
VA-LXXXX
SEXTILIA-
-VITALIA^
\'A-/
TERTIA "\ S
27 (27
22
12).
28 (15
13
4).
VEISER/
29 (28
/
27
12).
30
l'
(15X14X4^).
-^FQRIA
C VE T V
(v
A-L- VEtI
31
(18
X 20 X
32 (16
6).
zos
CYRJ
.33
(12
21
5i).
34 (12
25
7).
REGIONE
II.
199
3(J
;J5
(9X12X5 i).
1/
(15
X 20 X
\K
I
9).
T aJ
37 (10
12
G).
?,R
(15
6i).
CE Ut
39 (27 X 30
7).
40
(9
2).
TUA V A LX
MAN,/
(X-M
41 (19
18
7).
42 (11
21
5;,).
DVLE//
^S
-H -S
EIV
I
V/ND
43 (19
27
t)
44 (10
10
9).
lEYR^
mpI
45 (15
X 15X6 4).
4(3
(12
13
9).
graI
A-LX/
47 (14
X21 X
3i).
48
(7
X8iX4i).
lA
ISlI
ANCIL]\|
f[-M-X-I|
^ TERE'
BRINDISI
(10X8^X4i).
200
no (12
REGIONE
II.
49
X 18X9).
L-IX,/
l (11
X21
X6).
,52
(9
16
6).
ONIS
ll-S-
.53
(19
19).
54 (10
16
5).
Ih,;
S5
(11
9-^
4^).
.56
(11
X 20 X
6).
RIA
ili
57 (12
11
'=
X9).
58
(25X37X
11).
RrA
.59
(20
12
10).
60 (11
X22X8).
61
(14X20 X5i).
'SO-Lj
S
I
62 (10
21
6).
63 (15
X 20 X
7).
\xi-p/
201
64 (9 X
'i
4).
66
(8X
15
5^).
ili I
T
/
68 (12
7 4
6).
69
(9
11
6).
70 (18
12
8i).
72 (2o
(i
6).
SELINUNTE
SELINUNTE
1887
al
202
sommaria
intorno
agli scavi ese-
XIII.
gniti dal
me
;
Relazione
1892.
fatti
1887
a quel
oggetti rinvenuti nei lavori eseguiti a Selinunte nell'inverno 1884-85, che con-
tinuazione
(ser.
di
una
I,
precedente,
relativa
al
4, voi.
pag. 89-50).
Da
stante
quel
tempo
non
venuto
pi
fuori
alcuna
pubblicazione
ufficiale
si
degli
compissero,
le
la
giusta
predilezione
che
Ministero
il
R. Commissario
per
anti-
chit di Sicilia, Principe di Scalea, hanno avuta per un posto di una importanza eccezionale, tanto riguardo allo studio dell'architettura greca, che a quello generale dell'arte e della storia antica.
le molteplici
ca-
si
vivamente dearchitettonico
si
dir
che
il
pel
lato
topografico
dei
ed
aveva
il
completamento
topografici
e,
lavori,
sicch
venisse
di alcuni quesiti
;
ben de-
di alcime fabbriche
pare,
la
forma
loro,
anzich dividerli
secondo
l'anno
del
ripetizioni o in descrizioni
monche
una terracotta o
le lettere
di
un bollo
figulino. Si
aggiunga che
lo studio di tante
migliaia di pezzi non era possibile senza che tutta la suppellettile fosse prima ordi-
il
Museo palermitano
miei sforzi
si
un'ampia sala
dei quali potendo oramai disporre, sono in grado, con la presente relazione,
di dare
1885
in
completamente
rinvenuta.
tutti
A
i
1886
al presente giorno,
alla
campagna 1891-92,
i
la cui
direzione fu a
me
lavori,
direzione
di
tecnica e
me
quella
archeologica
che,
dei
monumenti
si
siciliani,
credemmo
le
dover proporre al
R. Commissario
anzitutto,
si
sgombrassero
boscaglie
che
nascondevano
danneggiavano
monumenti,
selinuntina
del
fiume,
i)o
SELINl'NTE
188').
Scavi:
Fortitieazioni a nord
dell'Acropoli
all'Acropoli,
esterno
della
di
torre
da questa
al
muro
die
unisce
in altri
la
torre
M
e
e)
Sgombro
macerie
monumenti
nelle strade.
Non tengo
proseguito
il
nuove
lettere
fu
furono trovati
frammenti
di
di
freccia
e pezzi di
a rilievo.
1887. Maggio
giugno (XII)
(')
fl).
di Clalera
ai
Propilei alla Gaggera (Q), e) Scavo della strada principale dell'Acropoli, da nord
d)
a sud.
Sgombro
A.
in
questo
si
anno
nel seguente
si
fatto
im notamento a parte
distinti
si
gli oggetti
pertanto
sono collo-
Nello
oltre le
solite
monete
ed
frammenti
di
di bronzo
di
terracotta,
leone.
a)
Scavi
h)
Muraglia
strada da nord a
orien-
Tempio
0,
d)
Fortitieazioni
muraglia settentrionale)
e fortificazioni presso
cos'i
due porte,
/). Saggi
e)
esterni della
camera attigua
rilevamento
al 21 aprile.
ai
Propilei.
della
pianta.
20 marzo
Sebbene
rinvenimenti
pii
necropoli, tuttavia noter alcuni pezzi venuti fuori dai molteplici scavi di altri posti.
Presso la torre M,
in
di
mezzogiorno,
si
trovarono gli
avanzi del legno bruciato e della ferratura dell'imposta (IX, 420, 421).
certo
Abbiamo un
la
numero
di
circa
cent. 8
(ne
ignoriamo
Cj Culi questi
l>r'iveiiiciiti
miiiii'ri
roiiuuii
sc.iin
ilistiiite
iH'l
JIiiscu
di
l'alenila
!.
vario |iartiio di
.f..,'iji/tti
da
Scliiiuiito.
Classe
di
Memorie
25
SELINUNTE
204
di
lunghezza; raa un frammento misura cent. 50). I chiodi pi grandi, i quali sebbene
fino a
16
cent.,
in
un diametro
si
uno ha la testa
rinven-
Un
orli
bel
frammento
di terracotta (IX,
derazione per la singolarit della sua fattura, simile, per alcuni rispetti, a quella degli
dei vasi
forse
cent.,
ma
mentre
nelle basi pi piccole, altra volta tenute in conto di sarcofagi, le figure sono modellate,
qui invece
il
compone
un gruppo
di
;
un guerriero, cui
sotto
si
una
fascia
La
accurata, e l'ondeggiamento delle linee, che dovrebbero essere orizzontali e la ripetizione dell'incisione
mi pare che
cio
di cilindro
ebbi altra
sulla
41).
volta ad asserire,
che
creta
ser.
4^^,
p.
FlG.
1.
il
24 marzo,
si
marmo
fig. 1.
grande
rim-
secolo,
eseguita in
marmo
greco
bianchissimo a grossi
cristalli, lo stesso
che per lungo tempo rimanesse esposta alle ingiurie degli uomini.
rotti l'orecchio,
naso
e
distrutto,
barba
sciupata la
205
il
SELINUNTE
che,
annodati in due lunghe trecce, cingono due volte la nuca con una disposizione
esempi
citati
n. 2).
generale dei
prima
vista,
la testa
di
(Benndorf,
o.
cit.
tav.
XXXIII).
La bocca qui
lascia vedere
i
metopa, ad
i
esprimere
il
senso
di meraviglia,
denti;
ma
anche qui
baffi
scendono ripiegati ad
angolo.
Le forme
sono pi larghe e tondeggianti di quel che non sieno nella metopa, dove scolpendosi
nel tufo, si
Non
tengo conto di
ma
parmi meritevole
di spe-
ciale ricordo
un frammento
scavo
della
FiG. 2.
Lo scavo come
ai
Propilei della
Gaggera,
Propilei
(tig. 2),
dimostra
ancor pi
e di lucerne,
come uno
un trasporto allu-
Un
pezzo di
(fig.
marmo
pi antico
fin
H).
EK
E,
sieguo
degli
scavi
sia
da sperare
il
rinvenimento
di
Singolare stato
il
numero
rinvenute nel suolo antico tanto della gradinata che dell' interno e dell'esterno della
camera attigua
all'
ingresso.
vernice,
di
dimen-
alcune
si
un totale
di
pi di mille
duecento.
\)\\\
becchi,
delle
SELhNUNTE
il
20()
quali
si
4).
Pure a
soltanto
centinaia ascende
alcuni tipi
pili
numero
delle
terrecotte
figurate,
quali
indico
notevoli.
'-^
FiG.
4.
col
buco
in
testa
per
appendersi (IX,278
notevole
279).
La
di cuffia
in capo,
specialmente
per
le
dimensioni
serie nu-
ha riscontro nella
con una figura arcaica di Medusa, ritagliata per essere applicata ad uso di decorazione,
come
si
il
La
statuetta
muliebre
con
la
colomba
iu
transizione fra
si
37
cju.,
che la
pii
abbondano
il
frammenti
massime
le teste.
modellatura sono
(IX, 293) gi dipinta, almeno nel panneggio, con una tinta rosso cupo e
di lastre con bassorilievi (IX, 39(11 di squisita esecuzione
(fig. 5, G).
frammenti
Da
applicare,
ma
'""""Ili';'
fitfifj
"'%
*^'
l'iG.
Fia.
0.
la
aggiunta una
larga fascia (IX. 231), notevole pel numero delle repliche (se ne hanno circa ses-
santa).
in
2U7
SELINUNTE
Importante
il
fatto che
il
lucerne di
una fattura
diversa dalla
con ornati a cerchi e puntini rilevati (IX, 141) o con palmetto (IX, 1G4) e
monogramma
costantiniano
(fig.
7) e col
di
marmo
stanza;
144)
alto
1(3
cent, rinvenuto
detta
f^C^^
mancano
frambella,
vetri
fenici
a colore e
una
ma
Una
20
cent, di lunghezza.
cattolo (misura
mm.
di
e or-
per completezza
un campanellino emisferico
mm.
II_,
i
oO. Fra
in
modo
orribile,
per
rara ecce-
zione,
con la
testa di
il
tridente
nel
rovescio,
sulla quale
;
moneta
Romani
stamparono
quente,
ma
di
come
conquistatori accettasil
momento
tipo.
XY. XVI).
a)
Galera Bagliazzo.
6-)
Propilei
alla
Dei trovamenti
porta,
fatti
nell'Acropoli
di
merita
speciale
si
ricordo
la
ferratura di
una
che insieme
ad avanzi
legno bruciato
djlla tinre
in
porta
vicina
chiodi
ancor pi grossi
con
una
Un
im chiodo
ci
mostra che
lo
un grosso chiodo
perch
l'i
Ai Propilei continuarono
le
numerose scoperte
di
terrecotte.
Per avere un'idea del numero rilevante di quegli avanzi, tolgo questa semplice
enumerazione di
cifre
18
3(34 al 21
aprile.
marzo; 180
al
27 marzo; 378
al
28 marzo:
80
al
1.')
aprile:
108
al
SELINUNTE
13 maggio
si
20S
SICILIA
registrano:
sta-
tuette in piedi;
924
con pagliuzze
piccolissime luccicanti a color di oro) troviamo una bella figura muliebre in piedi a
e tracce di pittura;
una
figura
ermafrodita
accoccolata
riportata
di vaso a
pi
ma
con questa
peculiarit
altro vaso a
forma
il
grande ha
le
braccia,
e dietro,
un grande
mezze
lune.
La
figura appartiene ad
figure
sedenti.
Bara
Nello
tone e le
stile
pi progredito
singolare
la figura
mani avvicinate
Di
in diverse grandezze.
(XV,
mano
sinistra,
alzata,
un
il
Di
ma
non dispregevoli;
destro
di
una testa
Medusa
un avanzo
che
afferra
il
braccio
una
figura coperta di
Come
merita ricordo la tgm'ina con testa di animale (XV, 240), e avanzi di genitali presso
la base.
La
mano
venuta chiusa fra quattro tegole, a due metri a nord dell'ara, diversa, per dimensioni
e per fattura,
coi
capelli a
al collo
una
serie di buchi
nelle pupille
di
estraneo.
Piccoli
frammenti
pi
in
danno sempre da
sperare
che
Fra
le
piccole
mi paiono degne
avanti al monumento, perch la prima, che rappresenta una figurina muliebre sedente,
alta cent. 21,
mancante
riproduce in
marmo
(fig,
8).
una
figura
collocata
iu
un
legata,
Ma
trovamento pi importante,
(fig. 9),
rinvenuta
13 aprile
(')
scolpita in
(1)
tufo,
209
SELINUNTE
decorata
con
si
una
cornicetta,
inferiore
e rotta
in varie
scheggi e.
che
sono diligentemente
La base misura m. 50
si
4(.).
conserva
nitida,
meno
in
da notare che
di proposito,
molto irregolar-
Fin.
mente,
trare
il
vi
fu aggiunto un
del
Lo
delle lettere,
ad eccezione della
tliela
{Sammluii:j
la
d.
grieck.
Dialckt-In-
26, n. 3046).
Solo
theta ha un semplice
il
gli
O,
non che
jilti
del
terzo
(_T^_J3^_
A
FiG.
9.
rigo.
con la
massima
delle iscrizioni
selinuntiue
si
l'epiteto di
Pausania
(I,
Non
tigliuolo di
(nomi ambidue
sebbene
il
primo non,
come
qui,
nella
forma dorica,
ma
nella forma
comune k'toXXoc
{ch\ Pape,
nameu), perch
la parola C
\' [i
AN
d luogo
qualche ambiguit
cagione della
SELINUNTE
210
SICILIA
prima
sia
bile,
lettera,
che ha la forma di mi E.
Ma
il
tratto
EVRAN
principio
eredo
clie
in
digamma
per una
parola
VRAN.
in
ENPEAA(AEN)
una profondit
di
La forma
statua),
iscritta,
dell'incavo,
un oggetto specialissimo
direzione
dell'incavo
(e
non certo
alla
una
massime
se
si
tien
conto
della
rispetto
fronte,
corridoio
h)
del corridoio a
nord dell'Acropoli,
Come
vati che
in tutti gli
di
si
sarebbero
tro-
frammenti
i
si
fosse
rinvenuta al
25
marzo, fra
metopa (XVII,
esecuzione,
la
quale
antichi voi.
I.
pezzi
tufo, con
avanzi
di
iscrizione, riferiti
maggio (XVIII),.
(ff). e)
h)
da nord
nel corridoio.
Un
pezzo
.solo
fra
soliti
piccoli
IVammcnti
rinvenuti
un
DEKA
(flg.
lungo la strada antica da nord a sud. Evidentemente avremmo avuto in questo pezzo
ma
sospettare
quanta parte
possa
mancare.
Perduto
cos'i
il
211
fatto
SELINIINTE
come documento
pietra.
paleografico e
come prova
dell'uso
auche a Seliuunto
di posi
di
di
buona conservazione,
ma
noto tipo della testa imberbe bifronte nel dritto e la quadriga e l'iscrizione
incusa, nel rovescio.
ROMANO,
si
e sei del
frammenti.
Il
fatto di
si
fossero
giarono in Sicilia.
18'J2.
maggio (XIX).
io
mi proposi
di
sgombrare
giorno
FlG. 11.
doveva essere
col porto
e
il
maggiore
citt.
traffico,
essendoch quivi
degli
si
trovi
la
sola
comunicazione
con la
La vigilanza
scavi fu affidata
all'assistente sig.
Mi-
chele Giolfr; l'ingegnere sig. Francesco 'Valenti rilev negli ultimi giorni la pianta,
Classe
di scienze
morali
ecc.
Memorie
Voi.
II,
Serie
.5",
parte 2'
2G
SELINDNTE
212
che
qui riprodotta
si
(tg.
11), la quale
di
materiali
muro
esteriormente
una
serie
di
pletavano
nuntina, o
Ulteriori
il
singolare
dell'Acropoli
si
scavi mostreranno
vero
ufficio
di
alcune
delle
scoperte,
diverse
di
per
epoca
mancanza
una pianta
FiG. 12.
risul-
dello
scavo di quest'anno.
In
quelli
31,
precedenti
non
posi
fuori
mano, salvo
la
che
rinettare
Il
esternamente
e
la
torre
della
quale
lo
venne
risega
di
base.
primo
l'Acropoli, degno,
213
SELINUNTE
labbriche selinuntine e superiore per conservazione e per qualit di pietra, agli altri
tratti scoverti all'estremit occidentale
della
fronte
nord
nella
fronte occidentale
Itrossima a questa
11
(fig.
17).
ad
est,
muraglia
di
faccia
al
corridoio
che
va
alla
il
torre
precipita in fuori, di
di
tratto
muro. La
fig.
12 qui annessa
dei
;
la quale tanto pi importante, in quanto che gli studiosi delle antichit selinuntine
sono caduti spesso in inesattezze intorno alla struttura di questo muro e alla sua pianta,
poicii limitarono
le
tanto
si
vede ora che questa muraglia aveva principio con una risega,
guiva, con una serie di spezzature a scalini, l'inclinazione notevole del terreno e spor-
lo pi,
di
IO centimetri.
8 a
:J
quella
1
risega
poi
ne
seguiva
una sporgenza
variabile
in.
da
centimeni.
'/i,
filari
sovrastanti
0,30 a m. O.oT
e di
lo
filari
invece, sono
filari
pi
pezzi
messi sono
quelli
jter
antichi
della parte
inferiore,
centimetri
lunghi
irregolarmente,
I
come
pezzi
per far
filare
non
grandi
muraglie
di
cinta.
Le
lo stesso
merito di
struttura,
ma
Come
dell'altipiano
fortificazione
dove
tosto
si
rilevanti opere
dopo
a.
C).
altre di fatttura
si
Delle
prime,
che
comprendono principalmente
che
si
la
torre
il
M,
io
non
devo
oc-
scav
un
tratto
di
[aa)
quale
e
passando sotto
per
di
di
certo,
fortificazione
una
e l'ai-
SELINUNTE
almeno a
214
di
Ermocrate:
messi per
co-
con pezzi
lungo
Ma
sventuratamente
b,
ma
di
una
frammenti
poggiata sul banco di sabbia, sicch la sua ulteriore esplorazione potr impor-
Vu..
i:;.
Singolare scoperta stata quella della trincea h in curva coi suoi passaggi
tificati
for-
RS. La
trincea,
nella roccia, con pareti a scarpa, ed era forse chiusa al suo sbocco, per quanto se ne
pu dedurre, da un cumulo
di
pietre trovate
presso. 11 passaggio
rappresen-
tato chiaramente dalle qui unite figure (fig. 13, 13), ed notevole die queste fortificazioni seliuuntine,
in
fabbriche greche
('),
filari
rientranti
come
nelle anticliissime
costruzioni di Tirinto.
(')
Qui non
al prof.
senza utilit
il
insieme
Patricolo,
trovammo
215
era,
SELINUNTE
Questo passaggio
caria,
(al
un muro
di
chiusura
e
tompagnature)
livello della
campagna
difeso ancora da
certo
potuto
scavare e che,
di
certo,
immetteva
nella
muro
settentrionale dell'Acropoli.
altri
di
muri scavati
in
questo anno
le
aveva mutato
^ig
WMW!!$im
^yik
\
:."
EZn
IljZZZ]
%^
/i-S-:
,(
raslri
Pi notevole
il
muro quasi
muro
di cinta dellWcropoli,
e
dal quale
si
partono
limitati a mezzogiorno
si
rinvenne
un
di terra
i
ed hanno
si
soliti
piedi.
11
riinenuero statuette di
muro
nella
sua
ma
che questo
recinto non fosse un corridoio di accesso provato dalla forma sua stessa e dal dislivello rispetto alla piccola porticina presso l'angolo della tono, la cui
fronte orientale,
Continuandosi
lo
scavo
dalla
parte
modn
la
cid
((naie
entravasi
dellr
in iiuesti
cui
ufficio
cnstiMlia
mura.
SEMNUNTE
Tutte le muraglie in
giro e
in
21<)
della torre
prossimit
sono fatte di
piccole
antichi.
Dentro
le quali U' e
di
questo
recinto,
al
posto
segnato 5,
rinvenute
le
tre
I
metope,
colla faccia
scolpita
all'ingii.
due muri
due metri
di altezza dal
iuferioi-e
due pozzi
con
sei
qui dovrei intrattenermi dei pezzi architettonici di ogni genere rinvenuti o sparsi
nel suolo o adoperati nelle fabbriche. Sono colonne spaccate, capitelli, spesso segati a
met, di
di
edilizi
tipi e di
anticlii.
altri
frammenti diversi
fortificazioni.
di
manomessi nella
furia dell'improvvisare
nuove
Pur-
l'iG.
14
edificio,
lo
sgombro delle
sparse.
fortificazioni,
possano
farsi tentativi
membra
Degno
di
nota
un
pezzo di tra-
1,1(3),
facce con
ri-
massima
cm. 53.
217
con iscoperte
di
SELINUNTE
La campagna
cazione nei
11
di quest'anno
le
fu
oggetti
di
tre
Monumenti Antichi
alla
p.
P57
segg.).
numero
mente data
mostra
il
11),
quale
M), che
Aggiunger
<iui
didi pezzi di
decorazioni
architettoniche
pi grandi che
si
siano trovati da noi, e che furono rinvenuti presso un muretto segnato in pianta coi
n. 6, al di l della trincea
M. Due
verso
15, l.^a,
e
16, h'in);
le
piii
conservato
(tg. L'i)
nel
centro
il
estremit
mm.
di
17
di
pezzo
pezzo di sima,
il
dall'altro
seguenti.
^^"^
&i:ifi'
FiG. i:
FlG. l.
Fig.
Il
FiG.
Ma.
11
cm.
circa,
mentre
Notizie
ser.
;3^
voi.
X.
p.
467;
ib.
1884,
ser.
4^
,
voi.
1,
p.
48
tav.
e
III).
nero soprapposti
ad un fondo giallastro;
ma
pregio di completare, in
modo
fin
qui
SEr.INUNTE
218
dei
signori
(la
anteriori
Drpfeld,
Graber,
Bnrrmann
Siebold [Ueber die Verweiidung voa Tcrrakotten ani Geisoii und Dache
stati
nello
sgombro delle
I)
ma
del diametro di
una
testa e
un
collo
di
animale,
come
nella clhimera
18).
FiG. !8.
Di bronzo
si
Un
piccolo
frammento
marmo
di pollice di piede
(XIX,
8.3) ci
:
fa
rimpianse-
una statuetta
stile,
sebbene con
le
FlG. IP.
Seliiinnte
(tig. !!)
:
Ma
chitone, nel petto, nelle ginocchia e nell'orlo inferiore. Sono piccole tracce,
ma
sicu-
219
disgregato vada
SELIXUNTE
cadendo
senza
rissime,
riparo.
quantunque
il
colore
che
possa
mettervis'
Si rinvenne pure:
la
Afrodite
sedente con
testina di
colomba
in seno
(XIX
figura
Una
donna
(XIX,
rosso
75).
Un frammento
(XIX
1(32).
muliebre
sedente,
con
una
striscia
di
color
vivo
FiG. 20.
Ben fortunata
di
da stimarsi
M,
quali,
messi insieme,
ci
un enigma
riguardo alla
il
propri
ragion a lungo
Kekul {Die
Tci-racotleii
voii
Slullieii,
pag. 50 segg.) pubblicando molti disegni di quei bassorilievi, rinvenuti in pezzi molto
frammentati.
frammenti, rinvenuti allora, potei accertare che quei bassorilievi non fossero appartenuti
ad
orli di vasi,
ma
forma
di
vuota ( fornita
il
anche
di
un
buco
disco,
che ha appujito
in giro la
diametro di m. 0,GS da
le
me
e
previsto.
La rappresentazione stampata
armi di Achille,
ma
differisce
le
da quelle
gi
pubblicate
Kekul
figure, invece
di essere rivolte
a destra, vanno tutte verso sinistra. Riguardo, poi, alla destinazione di questo utensile,
mi
di altri
monumenti
e per
Classe
morali
ecc.
Memorie
27
220
di
1894
Furono concentrati
si
i
lavori in
un
sol
punto
poteva esser certi di una larga copia di trovamenti. Pertanto feci scavare al di l del
Selinos, a
Monte
mura
perimetrali.
caratteri di
i
un tempio, ho
particolari di
questa costruzione e gli avanzi di un'altra fabbrica preesistente; per ora accenner
soltanto ai felici trovamenti ottenuti di vasi, lucerne, figm-ine di terra cotta, pezzi di
bronzo
fizio.
di
fuori dell'edi-
Baster dire che le sole lucerne rifiutate e per lasciate a Selinunte in magaz-
zino,
e ottantanove.
Per
la
prima volta mi
occorso di
di
marmo.
ftitto
si
compiuto
in
il
rilievo
comprende pure
me
diretti nello
scorso anno.
A. Salinas.
SARDINIA.
XIV. SORGONO
comune.
Nel
badore
"
,
Di una gemma
di Sorgono,
territorio del
comune
i^
fu raccolta
Ha
zione greca, formata di quattro righe, ridotta ora, per effetto di scheggiatura, a sole tre,
restando in fine della prima riga solo qualche traccia di lettera. In seguito, per dare
forma
pii
come gemma,
in qualche anello,
venne
ritagliata
vi
si
nel margine, facendo scomparire anche l'ultima lettera del secondo verso,
:
legge
SAnni.\i.\
221
mm.
il
sorgono
La
15,
e le lettere
misurano
in altezza
mm.
2. Nell'altra faccia,
Giove Serapide,
cui
nome
per
si
Il
descritto
cimelio
stato
da
me
acquistato
le
raccolte
antiquarie
del
E.
Museo
di Cagliari.
F.
VlVANET.
Koma
l.'
luglio
1894.
L U
Regione
I.
X (VENETIA).
suWarca
del Teatro romano.
l'area del-
VERONA.
tin
1.
Scavi e scoperte
il
Gi
sig.
l'odierna casa
del
Monga,
affittata
al sig.
Libera e quella
im piede colossale
un Teatro
di bronzo, riconosciuti di
s.
come
Pietro
sporgeva sino
vi fosso
lo
stato
romani,
oltre
l'Anfiteatro,
attestavano gli
ma
in
Maft'ei stesso,
e
follia,
mezzo
Se non che,
tivit dal
fu cav.
con speciale
at-
1834
al
romano
tutti
particolari, sono
approssimativamente veri;
fregi, epigrafi,
ma
fram-
menti di
marmo
finamente
lavorato,
la
e
storia
gli
del
Teatro;
ma, morto
lui nel
30
aprile 1861,
nessuno pi se ne occup,
oggetti scoperti,
(')
numero
I81S dal
figlio
li
dott. Silvio
Fedele Fontana donati alla Congregazione municipale di Verona, che nel 1821
la biblioteca municipale, che
deposit
presso
Da
Vedi Matfei,
i
Verona
le
illttstrata
123-128).
di ricordare in questa
la
breve nota
disegni e
cui
si
maginarie
e di
parler in
un lavoro
speciale.
28
VERONA
224
REGIONE
X.
Da
molti
tutto ci ne venne
i
che
stranieri
resti di
un Teatro,
tempo all'Anfiteatro
e sotto
(').
i
monumenti
di
Verona
e ricono-
sciuta la necessit di assaggi opportuni d' escavo sull'area del Teatro per confermare
ed ampliare
avv.
lo
le
scoperte
e
del
Monga, ottenni
dall'onor. Sindaco
di Verona,
comm.
Augusto Caperle,
stanziamento di circa
degli
antichi
pi importanti,
che
furono
scoperti
1757
nostri giorni.
mia
29 novembre a
alla breve
tutto
il
splendidi, in proporzione
e
durata ed all'esigua
somma
e
stanziata per
essi,
le
zetta del Redentore, in continuazione del piano della scena e del lato estremo orientale
dell'orchestra,
di
si
m. 2,90X4,80,
tolto
si
superiore
del Teatro,
s.
rintracci
sguito
dei
lato
della chiesetta di
Dietro
lastroni sorge
il
muro originariamente
il
rivestito di-
quale, a
un dato punto,
verge seguendo la curva della cavea e dista dal termine opposto delio scavo m. 4,20.
IL Nel
al vertice dell'angolo
opposto all'entrata,
sig.
formato
per
dai
di sostegno dell'orto
Monga
affittato
al
Tosi,
si
lavor
un paio
affondandosi
m. 1,70
Xm.
sotto
un
voltino
(')
Intorno al Teatro non abbiamo che due brevissimi resoconti dell'Istituto Arclieolopco
p.
!,'er-
p.
[Relazione
defili scavi
ecc.,
fatti dal
Pal-
che
credevansi
carte
di
il
lord Burlington a
Londra
Finali e
The Museum of
stato
di
class,
ma
siccome anche
Falkener, come
il
il
contemporanei aspettavano
allo
preliminare.
Avendo
io
ottenuto dai
i
i
Monga,
permesso
studiare e di pubblicare
disegni
gli
Monga,
mia intenzione
e
di riassumere
risultati
il
delle sue e
mie ricerche
e,
col
REGIONE
X.
in
ai
225
e
sei
VERONA
posto
gradini
di
davano accesso
primo mezzo
di
mise a nudo
lo
m. 0,89
terriccio
il
si
interruppero per
momento
conferma
lavori.
il
III.
inferiori
Una
per
si
i
splendida
che
primo
mezzo
grado
tre
il
ordini
subsellia continuino,
come nel
luogo descritto,
per tutto
semi-
cerchio,
di
s.
Libera.
Si squarci
il
Monga, per
il ter-
una
reno
superficie di
m. 5,20
per
X 3,20
m.
alla profondit di
m. 3,80
circa,
tastando
sottostante
e
i
circa
1,20.
Seguendo
dati
della planimetria
dell'Ufficio
Tecnico
rilievi su
fallo colpo di
zappa, e a m. 3,06
scoperse
il
Degno
di nota
un muro
laterizio
si
moderno,
accer-
potuto
oppure
stupenda conservazione
di forma-
zione identica a quella della parte opposta occidentale, gi scoperta nel riparto
Cavea
un
canale
alt.
1,55,
di
larg.
1,03, con
sopra
lastroni
sotto
di
e con
una tapezzatura
cemento romano
durissimo
ai
lati;
alla
profondit
e
sommo
del
vlto
sopra
indicato
segue
curva
semicircolare
della cavea.
si
A
si
muro
il
materiale antico
forse in
muro
e
misura
mise
allo scoperto
si
levato da questo
del
il
altra porzione
l'espurgo
i
pi
difficile
costoso,
si
do-
vette interrompere
segui d'uso.
si
condotto sotterraneo
modo
sopradescritto, seguendo
la
la parte gi scoperta
dal
Monga
piazzetta
Il
punto di par-
Libera non
lo sbocco
antico dell'euripo,
che
si
ad angolo retto
direzione
della
Kedentore,
conginngendosi
con la
VERONA
sotto
il
226
REGIONE
X.
Scavando pi addentro,
il
:
primo
quivi,
ri-
mezzo grado
oltre
il i
mezzo grado,
scopr
il
muro romano a
scaglionato, per
cevere
modo
a quello a
calcestruzzo
dei
subsellia.
si
met
dell'odierno
vicolo di
ra.
s.
2,40
romano
che pu essere stato uno dei sitsellia, usato poi a sostegno della strada, come un altro
scoperto pi in gi.
m. 3,70
di
profondit
apparvero
blocchi squadrati
di tufo,
da mq.
a mq.1,50, che continuavano d'ogni lato della strada, uniti fra loro senza
stesso.
cemento con due piccole incanalature per l'acqua scavate nel tufo
codesto strato di blocchi tufacei
sostenere
i
Ora, sopra
veniva costruito
il
muro a
subsellia.
i
sul rettifilo della facciata occidentale del Teatro dalla parte del Ponte Pietra, la quale
orientale del
riparto al
Redentore
all'asse,
st'ultima facciata.
Secondo
nimetria, che
gli
si
accordi presi in
comune con
questa
l'ing. Peretti in
base
riconobbe
anche
volta
esatta,
feci
cominciare
l'assaggio
sul dinanzi d'una finestra, che d luce al riparto scavi gi esistente al Ponte Pietra
e
che
aperta sul piano stradale del vicolo Botte, che poi, volgendo a sinistra cons.
duce al Castel di
Pietro.
poca profondit
il
si
scoperse,
come
si
cornicione all'esterno,
il
piano scaglionato
massi di tufo
cornicione che corre sopra la colonna e la parete attigua stanno profondi m. 1,70 dal
piano della strada, m. 2,20 dal piano dello scavo interno pi basso; le sostruzioui dei
gradini dello scalone sono m. 3,75 sotto
sopradetto.
I
il
interno
risultati ottenuti
parti del Teatro, dei vari condotti sotterranei e delle sezioni architettoniche di tutto
l'edificio, otfrirono
e di parte dei relativi subsellia nella cavea, inoltre condussero alla scoperta di
membri
Frattanto di tutti codesti assaggi ottenni dall'Ufficio Tecnico che rimanga traccia
visibile al visitatore
all'uno
la ricostruzione
i
mentale
oppor-
rilievi
tuni dall'ing. Peretti, che, riportati poi nella planimetria del Teatro e adiacenze, sa-
REGIONE X.
227
piante annesse
prima parte
Quanto
(').
il
al Teatro, poco
larga scala,
u molto profondi.
Furono
raccolti
due
frammenti
d'epigrafi,
l'uno m.
l'altro
0,11X0,08,
E C,
0,095
P
X
F.
0,105,
Si ca-
m. 0,06,
varono inoltre
rivestimento
e
lastrine di porfido di
come
pertinenti al Teatro.
il
al
mondo
(-)
del eh. sig. Prefetto, conte Sorniani Moretti e del eh. sig. Sindaco,
feci trasportare in
e vittati.
dell'antico
marmo
greco e
lavoro.
tipi
due
e
di
tano
giovani e due
tipi
adulti di Dionysos
di
un
suo
satiro,
il
con
evi-
marmo
italico,
Dutschke
lo
quando
fu a
Verona
del
che
n
cita
lo
come appartenente
potrei
identificare
al
non
ritrovo
fra le statue
Teatro,
cou
con
alcuna
delle
sopracitate.
Nella stessa sala sopracitata ebbi cura che fossero trasportati tutti gli
getti artistici.
e
altri og-
Ammirasi una
altra
si
sfinge che
frammenti
di
spalliera e di
di
un bracciale del
un
ariete e quella di
liera con
dell'altro
in
un bel
lato
satiretto
marmo
al
n.
e dell'altro
sta ancra
immurato
417
f^ia
in
corso di stampa,
contiene
la
storia
tienili
avvenimenti
;
Monga
e completi. in
Le
numero
di ve-
di
cipale,
come propriet
del
Comune,
nota
p. e
277, n. 268.
fu
Il
n.
630 che
erhalUae
Maffei,
Mai. njron.,
p.
101.
n.
117.
sunto dal tempo
e
228
REGIONE
X.
Fu
un
supplito
di
marmo,
marmo
greco anch'esso,
come
Lo
museo
teatrale,
come
ma
il
marmo.
frammenti
di
di
marmo,
di cui altri
1760
e dal
Silvio Fedele
Fontana donati
il
al
colossale, di
e di
tipo satiresco,
doveva ornare
tipo di
(-)
Dutschke
non
che
uno
dei
tanti ornamenti
circolari,
frammenti innu-
merevoli furono da
sirilievi
me
di
ritrovati recentemente.
frammenti
di bas-
finissimi lavorati e
i
di
una lastra
fra loro
da ambi
parte
lati,
argomento
degli
0,05""
fanno
della
categoria
oscilla,
di
cui
si
vedono
scelti
esemplari
al
Museo
finis-
di Napoli.
Fu
moderna
di codesti cimeli
di arte
scolpite,
codeste doppie
rappresentanze figurate
si
si
per
lunate rappresentano
affacciantisi,
lato la
pugna
il
fiera tra
un gladiatore
ed una
di cui
appare
il
teschio
pii
resti
umani.
inopportuno riescirebbe
parlare in questo
capitelli,
momento
greco
e
dei singoli
marmo,
No-
inoltre
una numerosa
e varia serie
di
marmi
dovevano
Ci che
maggiormente degno
numerosa
di e
di
richiamare l'attenzione
architettonici fu
scoperta
sull'area
del
Teatro, identica
ma
in altra
che gi nominai, ed
serie
nelle
misure
particolari
al
che
il
Monga
scoperse
1834
(1)
i
Frammento
di putto di
marmo
p. 277, n.
629.
REGIONE X.
in
229
in
VERONA
bronzo, raccolti
la
con-
Fontana
e su vario materiale, che pubblicher insieme con gli altri oggetti a suo luogo.
di aver
ben conil
meno
conosciuti d'Italia
come
il
Teatro
di
Verona,
veramente
caso che Governo, Provincia, Municipio concorrano con nobile gara per la riuscita di
il
decoro e
per
l'utile
stesso sul
della
citt.
tratta di
un teatro che
si
pu scoprire
che
i
pendio del
stili,
colle pi storico di
epigrafi,
le
Verona romana,
sistemi
piti
di costruzione, gli
le
Va
al sig. Prefetto,
gi anni fa un accordo
voto
favorevole
ed
unanime
al
grandioso
monumenti
ricava
il
musei, nella quale riversando tutto quello che dai monumenti e musei
di
Comune, a vantaggio
gl'introiti
devoluti
ed
fondi.
ogui
modo
aiutata.
2.
Verona.
Pubblico altre
gi
si
tre
appartenenti
alla
provata sospetta per molte epigrafi latine e greche che pubblicai nelle Noli::ie
1893
(pag. 17-19). Questa volta sono epigrafi etrusche, che vidi nel cortile
nei
giorni
13^15
le
set-
epigrafi
latino
gi
da
me
illustrate e con
tutto
materiale
logico del
Le
vengono dai poderi Gazzola, o da Quaderno, sulla linea di Mantova, o dalla Palazzina,
nel
comune
si
di
s.
Legnago.
Non
e
sa a
e
quando rimonti
la scoperta;
cortile
m.
circa di altezza
0,.50'"
formanti sarcofago
nella
e scoperti
campagna
Crosara,
unitamente
a monete e a piccolo
tre iscrizioni
ma
invece
le-
tre
falsificazioni.
La
ductus della
zione, specialmente in
ripetono e
si
eh'
230
REGIONE
X.
cho contemporaneamente a
me
anche
sig.
Sgul-
Ora
il
eh.
prof.
comm.
li.
Accademia
Scientifica
Letteraria di Milano,
gentilmente mi
comunica
il
suo
epigrafi
con alcune mie note, innanzitutto per porre in guardia gli studiosi
falsificazioni sono
poi perch
come
importanti
del
Ecco
le
osservazioni
prof.
Lattes:
Le
tre iscrizioni
etruscho
di
Verona
ma
.
V.
Fabr. 1382:
Ulitaoc
LarOiia. Vqns'
Gasp
res('); lamina
forse
una
falsificazione di Fabr,
p.
Primo
2"
(cfr.
195-6,
n.
31)
-.
V.
XXXIII
811
C. I.
L. L, p. 255: L{arti).
L{arO)
Cae
Caidlas
II
per
E
3=^
e col nesso
.
THC
e
finora inavvertiti
l'uno e l'altro),
tegolo di Montepul;iano,
oggi a Firenze
Fabr. 901
Numsi
nnufias
tegolo sepolcrale
id. ib. .
(')
Il
falsario trasport
Gasp
nella
prima linea
iQ
delln
diverse dairoriginale
fl)
lo
h di
di
Tliera del
periodo arcaicissimo.
REGIONE
X.
particolaritl del
2al
Nuais, da
VERONA
<i
Fra
lo
forma
di
lui sur-
genuino Numsi
di
forse perch
volte,
cui
una precisamente
in
(').
ob.osr/'oiQXjCQhu^j
Devo
la
sig.
Pietro So-ul-
moro. L'epigrafe
eredi del fu
il
nel
Simone Meneghelli,
Verona,
anche dietro
Il p.
Placido Bresciani,
latine
una raccolta,
cho
in
fogli
sparsi
in
minute
copie,
di
bi-
iscrizioni greche,
e medioevali,
notizia preziosa
Ora
il
eh. sig.
libri provenienti
dalla libreria
(riantilippi,
l'antiquario
Meneghelli
divisa
venduta.
Lo Sgulmero
di
Roma
I,
84-85).
Anime
si
(sic)
Innocenti Gaudentiae
qite (sic)
vixil * an.
m.
VII
d.
XXI
in piace,
Mercarius pater
Polemio
coss.
Il
come a
quello di altre
due epigrafi
raccolta
Bresciani
sopracitata,
che non
qui
il
ma
(')
il
Io
lej,'j,'o
Nwmi
dal
mio
o;ilco,
finali';
falsario
il
Numsi
j,'enuino.
seifiio
per
1'
a ealice ed obliquo.
29
VERONA, VENEZIA
le lettere
la
232
significato.
REGIONE
X.
del
Bresciani circa
lapide
allontanerebbe la
supposizione
di
falsit
della medesima.
il
museo
Civico.
immurata
m. 0,385,
larg.
m. 0,17, dello
spess. di
m. 0,03,
nOTAMON
IfQanoh'Tfji
Mvavdqog
Cfr.
Kaibel,
/.
G.
S. et It.
1848 (Roma)
MvurQoc
ngg
MedvQov
TTotafiv.
S.
Ricci.
IL VENEZIA
Basilica di
Durante
si
s.
il
Marco.
mio soggiorno a Venezia per
la revisione delle iscrizioni cretesi
che
per studiare
marmo
s.
allo
scritto,
della Basilica di
Marco
stacri-
lastra
rettangolare,
nel senso
dello
uno
non
rilevato da alcuno. Sbito lo identificai con quello ricorrente per tutta la facciata della
il
primo
il
Consiste
il
fregio in
quali
corre
una
esso
indubbiamente del
si
sec.
XIII.
dalla
parte
fissi
i
non
scritta,
vedono ancora
le
im-
capitelli delle
due colonne
sottostanti,
quali la lastra serviva di abaco. Accertatomi da questi indizi che quella lastra
fortunata doveva avere un posto speciale nella storia della Basilica, e che questa storia
a sua volta doveva dilucidare quella della lastra,
cardo, direttore dei lavori di restauro di S.
mi
rivolsi
al
Marco
che
e dello
Studio di mosaico.
era stata da lui scoperta
Risult dalle
sue
gentili
informazioni
la lastra
nell'agosto del 1882, nel secondo intercolunnio della facciata, venendo dalla piazzetta
e
precisamente
al posto
del
pilone
La
lastra di
marmo
silica;
Museo
il
ed
il
quel periodo
di
resto risulta evidente dallo stile stesso del fregio e dalle colonne in posto sottostanti,
(')
Comparetti D.,
Mm.
ital.
di antich. class.
I,
p.
141-150.
REGIONE X.
233
stile
VENEZIA
poi
sommo
gotico
successivo al
nostro
in
questione.
Da
s'arresta al
1275
parla
un mosaico
di quel
si
vede
punto
la
facciata della Basilica col nostro ornato, risulta evidente che questo appar-
tiene al periodo
1204-1275
del
1275
occasione del ritorno trionfale a Venezia del doge Enrico Dandolo (1204)
(')
dunque
parla
il
impossibile
membro
ar-
dubbi
1884 che
le
mancava dell'aggiunta
nel foglio veneto)
,
fatta
di
comune accordo
d'altra parte,
fra
si
due
invece
che questo,
mostrava mancante
di brani
che
il
marmo,
dei
dietro
mia proposta
e
e per gentile
comm.
Barozzi,
direttore
RR. Musei
di
Gallerie di Venezia,
non
si
legno,
ma
stato
posto su
apposta
ricordi
la pertinenza alla
come
membro
anche
ai
come
ma
pi aacra Venezia.
S.
Ricci.
(1)
cretese
,
il
giuramento
di
quei di Dreros
(2)
Caiior, Delectus"
n.
Ircnae).
pag. 28 e segg.,
cfr.
Periplus Crelae,
p.
testo di codesto
foglio prezioso
grafe che Francesco Molin vide in quel di Kydonia in Creta, saeculo elalentc decimo septimo non
prociil a Salinis,
bito al fratello
quam {labidam)
rustlcus
e che spedi
su-
raccoglitore
di
ChshuUus prodidit, anm 10 J5, cum Dominicus Molinus diem suum obierit 17 die nov. a. \63 .... decem nimirum tot annos ante detecti ac trmismissi lapidis epocham a Cliishullo exprcssam Ora l'afBnit dell'argomento tra il testo del foglio, che ci pervenuto per mezzo del Chishull, e
quello dell'epigrafe della Basilica aveva indotto ad identificare l'uno coll'allro.
NONTEMARCIANO, ANCONA
234
REGIONE
VI,
V.
Regione VI (UMBRIA).
III.
MONTEMARCIANO
un
Di un
ripost'Kjlio di
monete consolari di
argento.
In un predio di propriet del
gioia,
sig.
fu casualmente rinvenuto
ripostiglio di
208 monete
Aburia
familiari, di argento,
Le monete spettano
Crepusia
2.
1.
Aelia
1.
Antestia
1.
1.
An2.
Cornelia
4.
Curtia
1.
Egnatia
3.
Fabia
2.
Flaminia
3.
Fonteia
8.
Furia
Julia 11.
Junia
4.
Memmia
pala
2.
Minucia
2.
4.
Naevia
7.
5.
Papia
2.
Papiria
2.
Plautia 1 Poblicia
2.
Pom1. 1.
Porcia
1.
Posturaia
Sempronia
Sergia 2. Servilia
G.
Thoria
1.
1.
Tullia
Incerte 4.
C. ClAVARINI.
Regione V (PICENUMJ.
IV.
ANCONA
Tombe ed avanci
fondamenta
La
valle in cui
si
sta costruendo
il il
il
colle dei
si
Cap-
allarga
mura
e
si
ed a porta Cavoxu-,
XI
detta
Peneclaria).
la tradizione
si
le
memorie
Stefano
edific nel
secolo
una chiesa
anconitana
allo
fino
fu la cattedrale
secoli
o
s.
XI
circa.
Inoltre sappiamo
che
in
510
gi
un mucchio
s.
di rovine.
Nel VI
secolo, in seguito
piano sottostante;
nel secolo
XI
monaci Benedettini
il
nelle vicinanze di
s.
Stefano,
murarono
monastero
di
s.
REGIONE
V.
235
ANCONA
darla, in flindo Peneclaria, fonte Alchara: da carte del 1051) con ospedale per
poveri malati e con cara di anime.
parrocchia di
del 1191,
s.
Giacomo,
si
mantenne
ed
era
al secolo
XIV, come
fu
si
ha dalle carte
dai
quasi
demolito quando
abbandonato
e forse il
inoltre
una fontana
di
s.
Giovanni,
e,
pi tardi, la
Goti
Madonna
degli orti.
in poi, si
attendarono sempre
nemici
Premesse
nei giorni 2,
25
e
e
27 aprile
sulle con-
con coppi
le
culmine
dal
livello attuale
di
campagna da m. 5,12
erano
il
l'altezza delle
il
tomba, scoperta
25 aprile a
m,
4.
Tutte
fra
dalle
commessure,
al
bene
terriccio
Museo per
pezzi, a
Soltanto nella
prima tomba
si
di vetro
di
in
mezzo, sotaprile,
tostante al cadavere,
si
era forata
lo
e
apparsa
il
25
come
detto di sopra,
nell'ultima
scoperta
il
giorno
27,
lo
nuda
terra.
umane combuste
aperto nel piano della tomba. Vi erano misti carboni, ceneri, rottami di una lucerna
fittile
frammenti
di
due
di bronzo e di ferro.
Il
20
cassa, alta
m. 1,03
Era formata
di
Ma
a questa
mancava
lato sud,
preziosi.
ad ovest
Infatti la trovai piena di terra penetratavi dalle lastre mancanti, con lo schee a posto,
:
letro
tile
femminile intero
col
funebre vi rimanevano
un' anfora
ai piedi
dello scheletro
una coppa
di
vetro;
un
i
disco di rame,
;
presso
piedi
un ago crinale
lavorato, presso la
gamba
sinistra,
un'oncia;
tre
vasi
fusiformi, ed
Tali
tombe scoperte
alle
confermano che
la
necropoli di
Ancona continu
mentre
la
tomba
ANCONA
altre
236
(cfr.
REGIONE
V.
come molte
p.
Notizie 1892
80, 108).
la topografia
muri
di sculture.
tre
Noto
uno diretto da
;
est
ad ovest
un
altro
da nord a sud
un
;
altro
da nord-ovest a sud-est
linea di levante
e di
essi
e tre
primo muro
del
lato
di
tramontana,
della
larghezza
varia
fino al
da m. 0,55 a
piano di fon-
a m. 6,55.
Da
il
esso
si
distaccano
di
altri
due muri
da m. 4,75
quasi tutti
fossero
a m. 5,46
profondit.
muri,
per
conseguenza, raggiungono
muri
All'opposto dei muri apparsi nei pozzi e nella trincea del lato di levante, quello
diretto
da nord a sud
direzione
si
spiccano da
quello nella
da est ad
varia
da m. 1,60 a
m. 3,20.
Cos
i
muri
delle
tombe
dei ruderi
Presso
il
muro
verso
il
mezzo
della linea,
si
una colonna
di granito bianco
macchiato di nero,
m. 3,30
m. 0,37,
e inferiore di
un grosso
m. 0,60
e dia-
ripiena
di calcestruzzo.
Si trov in piedi, su propria base, la quale posava sopra due parallelepipedi di tufo
Dove
in origine
da notare che
il
vano circolare
il
di
questo cilindro
il
superiormente
si
al-
cilindro appartenne
ad una conduttura
di acqua,
poi,
vuoto, fu adoperato
come
un semplice rocchio
di colonna.
tre
altri
ed in piedi sulla base, uguale a quella del primo, e distante da questo circa m. 3,50
ed in linea da est ad ovest. Vicino giacevano due capitelli di travertino, dei quali
intero,
metri
dalla
prima colonna
un tronco
Nello estrarre
le predette
sono rinvenuti
REGIONE
VII.
la
237
FIRENZE, MONTEPULCIANO
scoperta
di
lastre di tufo
muro
a m. 3,52
si
Senza dubbio
intere ed
i
e,
rocchi
di colonne,
ed
capitelli,
ed
massi rettangolari
travertino
intonacati e colorati sono le tracce sicure di uno degli edilzi dei primi tempi cristiani,
dei quali
e
si
stile
di varia provenienza.
lavori
sia
ClAVARINI.
FIRENZE
Proseguirono
le scoperte
nei
lavori
pel
Centro di Firenze,
et romana, intorno ai quali sar presto edito un rapporto del direttore degli scavi.
VI.
MONTEPULCIANO
raccolsero
i
in
Arredi
di
Non
mente,
si
lungi da Montepulciano
Bronzi
Giuoco del Kottabos
1.
in
bronzo,
alt.
di ferro
frammentaria
Ha
la (nfiog xuitaiiixij di
di lamiera tonda,
cfr.
come nell'esemplare
p.
di
Perugia (Helbig,
ed
tav.
XII;
314
sg.);
seminginocchiata,
da riconoscersi
Charim etrusco
Tachulcha^
il
pii
abietto
servo
dell' Averne.
Caronte psi/choponpos
dell'urna
p.
etrusca
in
Micali,
av.
Rom,,
tav.
XXIV
serpi,
(=
tav.
178). Nelle
come
pittura
p.
cornetana
fig.
Ist.
VIII,
394,
268).
La
pii
a becco d'aquila,
occhi disformi,
uno
coperta da una
sul quale
MONTEPULCIANO
238
in
REGIONE
VII.
a sostenere in bilico la
TrXdany^
i
del
Kot(').
manicata stretta
cintura ed ha
piedi nudi
2-3.
per arte e
I piedi
Due candelabri compagni, alt. m. 1,54, simili per tipo grandezza a quelli del Museo Gregoriano I tav. LUI. 4.
sono Tramezzati da eleganti palmette.
Il fusto,
d'aquila
agli
candele posto
il
syniplegma
di
un cavaliere
Sa);
nudo
atto d'infrenare
di questi
Uno
simplegma
0,11
dell'altro si
conserva
solamente
una gamba
4-5.
e della coda.
alt.
Hanno
e le
per
il
labbro con
cesellato
Miis.
6.
Gregor.
tav.
60
(/).
Mancano
alt.
Le anse
frasta-
orizzontali
palma
Fig. 2a.
i
FlG.
1.
FiG.
2.
(')
mano
soggetto di una mia trattazione separata nei Rendiconti dei Lincei voi.
HI
fase. 5 p. 268-282.
REGIONE
VII.
Gregor.
I
239
al
JIONTEPUI.CIANO
tav.
me).
Il
labbro
di fuori
similni(?ute decorato
a linguette
7.
superiormente con una treccia cojitinua bulinata. Patera unibellicata (diam. 0,2u) decorata esternamente
e
Fio. 3a.
FiG. 4.
FiG.
5.
sinii
tralci
di
le
quali contor-
Ima
e
(fig. (>).
Esternadelfini
mente
decorata
un corridietro a onde
sovrapposti
MONTEPaLCIANO
240
REGIONE
VII.
natanti
(fig.
6a).
triplice
periato
Fig.
6.
Fig. Ga.
8.
Altra patera
Ha
e
il
bordo
cesellato
con
l'ormato
a lingua e la maniglia
nodo superiore
un pegaso volante.
9.
I tav.
Manico
e.
di oinochoe a
canna
(alt.
Mus. Gregor.
59
una placchetta
Mus. Gregor.
VI.
10.
infra, 5. 1 supra.
(alt.
Manico a nastro
I
(cfr.
Mus.
ha
Gregor.
tav.
VI.
supra).
fili
di periato, ed
un
un puledro.
con gli attacchi tondi,
Due maniglie
Due maniglie
una
I tav. situla, la
di
un
bacile,
12.
tarie,
parte frammen-
di
Gregor
IV
n. 4.
(alt.
alti
manici
corri-
Gregor.
tav. VI. 1.
Uno ben
conser-
FiG.
7.
7);
gli
altri
inferiore.
16-17.
Due
vasetti (alt. 0,12; 0,10) col ventre in forma di situla a labbro espanso,
Mas. Gregor.
tav.
III.
2.
REGIONE
VII.
241
alt.
MONTEPULCIANO
0,09.
cesellata riferibili, ad
es.
il
un kratere
Gregor.
I
ad un o.viilxtphon
4).
col
per
tipo del
J/z/.s'.
IX.
20. Borchia tonda in forma di coppella (diam. 0,08) e frammento di due altre
simili.
Ferro.
22. Foculo ossia braciere in frammenti di forma quadrangolare, fatto di lamina
di
bronzo
con rinforzi
di
ferro
sostenuto da
quattro rotelle
di
bronzo (presunta
lungh. 0,68, largh. 0,42). Corrisponde esattamente coi tipi di braciere rinvenuti negli
scavi di
Viscatitim.
23.
Frammenti
di
una spada
di
ferro (larga
m. 0,055).
Terrccotle.
24.
Fondo
di
una kylix
in
frammenti
di
una figura
virile
Questo fondo
di
male ridotto
e
mente
distrutta,
perch serve a
data della
suppellettile suddescritta
IV
a.
Cr.
spondono
lo
stile
e l'arte
oggetti.
La tomba
3)
in
kottabos
n.
candelabri
n.
2-3
si
della
tomba
Tutto
ai piedi
della cassa.
le
borchie
n.
20-21.
alla
vasellame
(n.
3-19)
si
trov
ammassato
accanto
cassa
vicino
all'ingresso.
Questa tomba sta strettamente connessa con un'altra scoperta nel 1868 dal
Mazzetti, parimente nei pressi di Montepulciano, della quale faceva parte la importante kylix del kottabos edita negli Ami. dell' hi.
i?,
p.
226.
per
il
Museo
di Firenze
cuni altri oggetti provenienti dalla stessa tomba, degni di esser qui almeno ricordati
e
brevemente descritti
Broizi.
a)
Stamnos
(alt.
b)
242
ROMA
Conservazione perfetta
n.
6 suddescritto
e con alto
manico a nastro
e
(alt.
m. 0,23).
Oon-servazione
d) Oinochoe con manico ornato di gorgoiieion e bocca tonda (alt. m. 0,22). Conser-
vazione e patina
e)
come
sopra.
Trua
come
sopra.
f) Paio di peculi
(cfr.
fig.
cilindrici
manicati
7).
Candelabro,
alt.
m.
1,
con tripiede a
zampe
lavoro,
il
quale
esibisce
un dio
clamidato
di colpire col
medonte)
barba
Pig
g
e
(fig. 8).
dando un
suo assalitore.
Ori.
con campanella
fig.
Grosso anello
stampo
di rabeschi e con
gemma
L. A. Milani.
VII.
ROMA.
Nuove
Regione
fondazioni
di
un
villino,
(3
di propriet della
muro
laterizio,
fra loro
Regione
III.
lavori per
il
de'
Alcune
di queste,
opera re-
ROMA
24;:3
ROMA
profondit; altre di et
pareti
il
cui rinvenimento fu
(j).
IMI).
Misura m. 5,80
;
4,50. Solo
tre
La
di
loro costruzione
di parallelepipedi
pavimento
formato a
piccoli
cubetti di
marmo
bianco, con
una semplice
alla stanza.
La
lo zoccolo
di color nero.
tezza
v'
una
fascia rossa, sulla quale sono dipinti genietti ed animali. Sopra e sotto
di questa
fascia,
;
assai semplici
di
questi
sono
dipinti
campagna,
in
A
(larga
verso
nord,
ne stata
scoperta
un'altra
m. 3,75X4,00), similmente
costruita in reticolato.
Una
parete
frutti
conserva
di
un
frammento d'intonaco,
Nello sterro
un festone con
foglie e
pino.
stato
(J,21,
/
rj
ili
^iS'\ludl
fii
N
r
IN
LVD.~^~
-.
^^^Jin A^lg.
FERIAE-EX-S-C-d1
il
Il
EIDJNI
XnX
EPVLVM-INDICITVR
IN.
lOVI-IVNONl-MIN-lN-CAPlTOL
a
C
(r
p
|^
TI
C^
|\J
IVI
,^
'
"
1
^"-
EQVORVM-PROBATIO
INFERI AE-DRVSl
-C A
FONtI-EXTRA-^,//
ESA
j-<
b
'
XVII
LVDi-lN CIRCO
E
xvn
XVI
D NP
"^
CIRCO circo
A
B
r^
i-J
Im lvdmn
e
A
e
,
y
,
e
/'
v_-
LVDi-iN circo
,'
'
f^
\_,
LVDI-IN CIRCO
^i-t'ii
r m. n
X\n xi\n
Xll
(J
c
\_^
\ y
^'t'i
MERCATVS
R e A T
h
fl
XI
*'
\_ M E
V...
E R
C A T
si
contengono
le
12-20
ottobre.
Le
lettere maggiori,
che
ri-
ROMA
le
244
le
ROMA
producono
nomi proprii
un centimetro:
nelle
conservano tuttora
le
tracce
Fra
le
numeri
calendari!, quali trovansi pure in altri emerologii dello stesso tempo, per es. nei Vallenses,
il
notae dei singoli giorni corrispondono quasi tutte con quelle degli
ne diversificano
soltanto
ai giorni ai
altri emerologii,
12,
15,
17 settembre.
Il
12
e il
15 sono
in-
dicati nefasti,
concordemente
calendarii
760
di R.,
mentre
il
17 settembre,
nefastus
il
et pi antica
notato comitialis,
qui
segnato
come
nei
monumento
ora
scoperto
contemporaneo
mentre
anteriore a
quelli di Anzio.
si
osservavano
fin
dall'et
remotissima,
Numa, rimane
era
notato
VARMHiistrium
al
giorno 19
Delle altre ferie aggiunte nei primi tempi dell'impero abbiamo nel nostro frammento,
al
17 di settembre,
d.
il
767
di
Roma
(14
Cr.) per
la divinizzazione
d'
Augusto.
qfuod) e{o)
COS.
Al 12
di ottobre
poi dovevano
essere
istituite nell'anno
cilia,
Roma Augusto
l'annotazione
la Si-
emerologio
,
d' Amiterno
ex s{enatus) c{onsulto)
provinc{is)
urbem
reduci constit{iitd)
(-).
Nel fram-
mento
ma
una sola
linea.
Ne rimane
solamente
il
principio
FERIAE EX
precisare
I
il
supplemento.
nel
LVDI menzionati
settembre
e
erano
celeberrimi
vetustissimi
giuochi,
Romani
ludi
Romani magni.
blicano celebravansi
la
per quindici
giorni
consecutivi,
dal' 5 al 19 settembre:
di lui,
e
dopo
morte
di Cesare
ne fu aggiunto
un altro in onore
cos
avevano luogo
(')
{^Aici
C.
I.
L. I p. 324
=1X
n.
^usto)
(2)
CI.
LA
p.
328
:=X
n.
6638.
C.
L. I p.
404 ==IX
n.
4192.
dal giorno 4 a tutto
le
il
24;:
19.
Parte
di
tali ludi
si
celebravano con
corse
IN CIRCO.
di detto
Al giorno 13
plicemente: lavi
pure alle
Giove,
el
il
mese
epulum
Fovi ladicltim
i
epidum
Epidi iadictio
(');
siccome
idi
di
novembre, durante
"
quale
dapibus,
iamdudum
inedia gestiens
mentare che
tutelari di
Roma, Giunone
lui
calendario
dei
solenni
ludi
Romani
oltre
EPVLVM INDICITVR
lOVI
IVNONI
MIN((ve;fft')
IN
CAPITOL(/o).
Nel giorno
14,
ludi plebei,
troviamo indicato
INFERIAE
per la frat-
DRVSI CAESARIS. Tale nota si ha parimente tura del marmo non rimanendo quivi che le sole
un equivoco
fino
nell'emerologio Anziate;
parole
ma
INFER DR
?;s/,
ha avuto origine
fatti
storico,
che
dotti
il
hanno
ad ora
tutti
Dmso
seniore,
Roma
al
(9 av. Cr.).
di
Ma
il
poich
nel
frammento d'emerologio
nome
Druse
cognome
Caesar, e questo
cognome non
fu
seniore,
non essendo
come
il
manifesto che
Drusus Caesar,
di cui al
dell'imp. Tiberio,
il
quale
il
cognome
opera
di Cesare. Egli
Roma
(23
d.
Cr.),
;
avvelenato
per
di Seiano. Tiberio
immatura
memoria
di lui onori
anche maggiori
di quelli
decretati a
Germanico
ed
il
funns imaginnm
pompa
maxime
et
inlustre full,
cum
origo
Albanorum reges
conditor vrbis liomulus, post Sabina nobililas, Allus Clausus celeracque Claueffgies
diorum
longo
ordine sqjectarenlur
e
nell'anno 739 di
al 7 ottobre:
Roma,
ne
segnato
il
Conoscendo
il
occupiamo, anche
con
precisione
il
14
set-
tembre
dell'anno
770,
risulta
da
monumenti
epigrafici,
che
Druso giuniore visse 37 anni, meno 23 giorni. Questa indicazione della morte di Druso
(')
(')
Cfr.
C-l.L.
11.
101.
iluc
Esistono
di
tiitt'ira
la
memoria
(!)
Druso Cosare
I p. :J10
I.
L. VI,
8;J7.""i.
lll'J).
C.I.L.
=X,
3082
ROMA
24(3
ROMA
nuovo emerologio
al giorno
13
di ottobre, nel
quale
cadono
le
O<Tinaiia.
Il solo
calendario di Amiterno, al
nome
registrato in tutti gli altri fasti, aggiunge la semplice annotazione Feriae Fonti
Ora
e
sul nostro
marmo
il
additato
fuori di
il
citt:
;
[^feriae]
FONTI
potrebbe
fonletf,
EXTRA Vortam
supporre che fosse
la
Disgraziatamente
Pontinale,
cos
nome
ma
si
si
ricava
nome
della porta
(p.
me-
Romae
Fontinalis porta
:
85
Miiller).
;
me
supplemento
riconoscendo che
luco delle Camene. In fatti tutte le iscrizioni sacre alle Fonti, di cui nota la provenienza,
I e nelle
Un
notabile
gruppo
fino
d'iscrizioni dedicate
la
da magistri
ad oltre
una vigna
in Piscina pic-
hlica,
{-).
fra
il
sub
Cuelio colle
portae situm
sanctissimis
("')
il
Nymphis
fu
(^).
parimente scavato
Matthaeis
Ora
noto
il
culto di esse
ricordato da Cicerone:
proftHvies
magna
vis
aquae
iisque
erano
il
Ad veterem ad Piscinam publicam " ("). men sacri fontis nemus et deliibra
il
dal fons,
sacro
bosco delle
Camene
attingevasi l'acqua pel servizio del tempio di Vesta, riputata migliore delle
fontinali e della
Marcia
{^);
il
in fine
".
custodivasi religiosamente
nalmente
in
(')
(2)
C. I. L. I p.
325
=IX
n.
4192.
Cl.L.
ib.
1.53,
VI, 155-162.
p)
{<)
(5) (6)
163-165.
ib.
150.
ib.
166.
Ad
Quint.
fr.
DI,
7,
1.
I,
n
(8) (3)
2\
l'intarcli.
I,
21.
Fani. Diac.
p.
128
Miill.
ROMA.
247
la
fiori
ROMA
d'acqua
(),
il
leggendari colloquii di
Numa
{-).
Per
tali con-
siderazioni nel
frammento
di calendario
si
pii
altro
aveva celebrit
rinomanza.
i
ricuperati
e
seguenti ogtesta,
e
Marmo.
che
Statuetta
virile,
mancante
nella
delle
braccia
della
corpo,
alta
nuda
met
superiore del
coperta
met
inferiore
della persona.
Pu
riconoscervisi
colonna
di
portasanta
con
baccellature,
lungo
0,93,
breccia, lungo
m.
0,.57,
diam.
m. 0,19. Simile
di
cipollino, lungo
di
m. 0,44, diam.
bianco.
collo.
ed
im cucchiaio
Bronco.
Parecchi
frammenti informi.
marmo
Terracotla.
Lucerna
Simile,
cer-
CAE SAR.
il
bollo
Simile, di terra rossa, senza manico, che porta in rilievo una figura muliebre
di terra gialla,
Simile,
di
terra
grezza,
che stringe
il
fulmine nella
Manico Lucano
della
L.
m.
0,.58,
mancante
met
rappresentata
quale
cammina ad
ali
La donna
la spalla
le
volta a sinistra,
perto
il
seno e tutta
sinistra.
Con
la
mano
manto, che a
il
modo
piccoli
spalle.
il
Vi restano tracce
policromia:
fondo
frammenti
di simile fregio:
la parte superiore di
una
donna seminuda:
sollevato
si
;
nel
secondo
una mezza
pure muliebre,
col
braccio destro
delle quali
ognuna
Regione VI.
Nella via
stati
di
s.
Martino,
presso
il
trovati
di
Terme
Diocleziano.
Uno
di essi
largo m. 1,15 ed
(')
Gamenarum
rcligio
sacro fonti
I,
01).
31
ROMA
248
ROMA
alto
m. 0,90
d'ordine corinzio; del quale per fino da antico fu segata quasi una terza parte nei
due
lati
Dal
lato grezzo,
opposto
all'intaglio
del capitello,
m.
1,3.5
m. 0,73.
ricordato.
la base di
un
pilastro,
La sua
pertinenza alle
Terme
<
incisa sopra
zione.
il
THRMARVM
commessa
l'esecu-
La
parola
Th{e)nnarum
preceduta
Kegione VIL
Sulla piazza di
le case
deve
Silvestro,
di fronte
alla chiesa,
che gi fu veduta
dal
Il tratto scoperto
nel cavo
di
m. 3,35X1,90. Fra
m. 0,80
col
le terre di
trovato
un rocchio di colonna
fittile
di granitello,
alto
diametro
R. Poste,
alta
di
a m. 3 sotto
il
piano stradale,
stata recuperata
un'
i
erma doppia,
lati
di
marmo,
presenta in
ambedue
Sul principio della via della Mercede, a m. 2,25 di profondit stato scoperto,
per un tratto di m.
2,
spettanti
un sarcofago.
Regione IX.
via Monteroni n. 78,
Rinforzando
si
le
trovato
il
in
marmo
giallo,
lungo m. 0,75.
Il
marmo
e
larghezza di m. 0,68,
diametro
intiero
della
colonna
doveva essere
di circa
m. 0,90.
In piazza di
a
si
s.
le
Marco Minghetti,
rinvenuto
un pezzo
La
due pelte
fra esse
una bipenne.
(1)
ROMA
249
di
ROMA
Regione
piccole lucerne
globetti.
Caligola, a
la terra cinque
di
rozzo lavoro
di
bassa
di
etii,
ornate all'ingiro
dei consueti
Fu
/.
pure recuperato
uu frammento
XV, 97
e)
e di quelle di
Oppio Prisco
(ib.
1347);
due manichi di
a)
C-
A Csigillo,
si
b)
Di questo secondo
busuctu nell'Africa,
d.
Islit.
spettante
ad una fabbrica
Monte
1878
p.
134).
Prati
virile
di Castello. Presso
il
s.
mausoleo
di Adriano,
marmorea, quasi
manca
tutta la parte inferiore, dal naso al mento. Nello stato presente alta
la
m. 0,39.
Su
di essa poggiata
il
mano
destra della
medesima
tgiura,
o pi probabilmente
di un'altra,
La mano,
alta
m. 0.31, impugna
la rottura del
marmo.
Da una
Verano,
seguenti oggetti
il
Lucerna
di terra gialla,
bollo
forma
ellittica,
una
Frammento
ed
:
uccelli
nell'orlo.
Due frammenti
lapidi
cimiteriali
cristiane,
che
conservano
a)
VERl\
MATH'
m. 0,04. Ago
lettere alte
m. 0,12
liarclic-tta
/.)
lettere alte
m.
0,0.5
Balsamario di vetro,
intiero,
alto
di
bronzo,
G.
Gatti.
TERRACINA
Regione
I
250
REGIONE
I.
(LATIUM ET CAMPANIA).
scoperte di antichit avvenute in oc-
Vili.
TERRACINA
per
Di varie
la
nuova conduttura.
in Terracina,
dalla
lo-
di
Monte
s.
An-
Dinanzi la
resti
di
un antico
edificio,
con
muri
laterizio,
un intonaco dipinto
framinto-
una piscina
edificio,
il
un nucleo
muratura
rivestito di blocchi
di
macigno
locale,
e coperta
da altra lastra
di
marmo
Seguendo
il
200 metri
Mola di me:so,
si
rinvenne
il
lastricato
a m. 0,40 sotto
il
piano di campagna.
La
un muro grosso m.
era
stabilito
1,50, con
paramento
della
il
di opera reticolata,
quale probabilmente
l'antico
acquedotto
citt;
sulla destra
margine stradale.
di
Appartengono
i
al rivestimento di
detti
massi:
sul
m. 1,24X0,61X0,51,
quale
rimane
il
seguente resto di
epigrafe
OTAC
OTA/
/;)
Pulvino decorato d'intagli, che faceva parte del fastigio del sepolcro; mi-
sura m.
e)
1,02X0,57X0,30.
Frammento
di
cornice
di
coronamento
del
sepolcro
medesimo; misura
m. 1,30X0,50X0,29.
5.
Nel
Mola di messo,
dell'acqua
la
ad
edificio pel
potabile,
rinvennero due
REGIONE
I.
alti
251
POMPEI
Erano distanti
m. 60
circa,
Dopo
la
mola predetta,
tracciato
s.
della
condottura incontra
titolo della e
l'
Appia
al
Benedetto dal
prossima chiesa
la attraversa a
posta
il
m. 0,50
7.
di profondit sotto
lastricato di poligoni.
Da
questo punto
sino
alla citt,
la condottura segue
il
In prossimit della Stazione Ferroviaria, per m. 800 circa, la condottura posata entro la forma
dell'Appia.
di
stata
un' antica
costruiti
di
in
il
fogna
sottostante
di
alla
Ha
fianclii
muretti
opera
reticolata
la copertura a
muro
citt,
Internamente alla
Romana
risalendo per
il
Borgo,
sino alla porta Ma'ia, prosegue sulla destra, ed ha messo allo scoperto un tratto lungo
m. 25
circa,
m. 0,22
quindi
segue la pavimentazione della via consolare, che trovasi costantemente a m. 0,45 circa,
sotto
il
ciottolato moderno.
9.
si
il
cavo,
sempre ritrovato
varia da
m. 0,40 a 0,60.
Nel
si
rinvenuto
un frammento
di statua muliebre,
Giunto
il
tracciato della condottura all'antico Foro, devia dal lato destro della
Palma
prosegue dietro
il
palazzo municipale
ri-
discende per la strada della Salita del Castello, e toccando l'angolo orientale del Foro
segue
la
discesa
della
strada
della
della
Annunziata,
ove
m.
1,50
dall'angolo
il
in-
via consolare,
selciato
moderno.
Alla distanza
di
citato
s'incontra
il
piedritto di
un
m. 1,25,
in
media, sopra
il
Da
di
questa dirigendosi
Francesco
il
D.
Marchetti.
IX.
POMPEI
scavi
isola isola
S.
VITTORINO
Si eseguii'ono
252
pareti
IS^'.
REGIONE
IV.
21-27
isola 3^,
e
detto.
restauri
alle
isola
della
casa
n.
8,
regione VII,
della casa n.
detto. I lavori
n.
19 regione VI
di scavo
e
Non avvennero
scoperte.
28-30
5,
e n.
Eegione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
SABINI.
X.
1.
S.
VITTORINO
(frazione
del
comirne di Pizzoli).
Certo Andrea Cialone, volendo fare uno stipo nella cucina della sua casa, ha
che
vi
era incastrata
della quale
diedi
97.
Per
effetto
la lapide,
modo seguente:
RESTVS' LV
SLVS AVFIDIO
TROFIMOCOGN
ATO-BENEMERE
NTIPOSVIT
EGO-TIBI- MI Q_y I
S
2.
Domenico Fratacchione,
in
un suo
terreno,
sito nella
Castello di
Chiercone, ha rinvenuto
:
-Vmetdion
-B^E
RTAE
N. Persichetti.
(p.
195)
fu
omesso
il
nome
REGIONE
IV.
253
VESTI. VI.
XI.
PAGA NIC A
Tombe
di
et
romana,
pellettile funebre,
Paganiea,
Parjus Fifigulanm
C. I. L.
IX,
338)
Con bella
espo-
desso
acque torrenziali,
mena
mune
Il
di
Camarda).
colle
medesimo appartiene
in
gran parte
ad un
tal
La pi bassa pendice
di
sono col rinvenuti degli scheletri, aventi presso di loro oggetti in terracotta, rotti pi pezzi e
ferri
in
corrosi.
Avvertito
di
ci
mi
feci
sollecito
di
raccomandare
al
De
che
nelle future
quel
poco
che
ho potuto sapere
Il terreno
vedere.
il
ove
De
Paolis
cava
l'arena
meno
allineate,
ma
l,
ove
terreno presentavasi
pi
duro
resistente,
poich
costituite
da
altro
che
da
una semplice
si
fossa
rettangolare
medesima
cadavere poi vi era per lo pi deposto sulla nuda terra, ovvero in una cassa
di
legno,
commessure
degli an-
La tomba
gli
medesimo materiale
ma
sono trovati spostati e frammentati sia per effetto della sovrapposizione di quel
e
tinta della
massa
circo-
grave
peso
che ha acquistato
in
l'assoluta
il
mancanza
di stele,
cippi e di altro
254
REGIONE
IV.
vette essere
il
sepolcreto
si
rinvennero le
altre.
iscrizioni
che
leggonsi nel
C. I. L.
IX,
3577, 3581 ed
E anche da
elle
monete
e di oggetti in bronzo,
mentre
vi
abbonda
come
quelli precedente-
mente rinvenutivi.
Dir pare che tale suppellettile in genere
scarsa e di ordinaria fattura, e nella
massima parte
un breve
torio.
quella
fittile
di creta gialla
e
pallidissima,
Fittili.
pi
fino.
tratto dell'orlo.
un ludo gladia-
Altra lucerna,
ma
nericcia
ma
fina,
verniciata
ma
rotta
mancante
di varii pezzi.
Quattro
in nero.
tinte
rotti tere.
Tre scatole
nero.
circolari,
ma
le
pi piccole,
anche in
e
Tre vasetti
medesima
;
argilla
colore.
essi
Quattro skyphoi,
mancanti di
uno solo di
ha
due anse
in-
Un
Tre
sato.
ma
di
diversa altezza.
Una
il
Ferro. Due
lungo
Manichi
di padellette
colatoi,
corrosi e
Avorio.
Uno
stilo,
N. Persiciietti.
PAEUGNl.
XII.
dosi
BUGNARA
Mi
una variante
al canale
profondit
di
circa
m.
8,
si
scopr
e fu subito
fine e
scorniciate.
Alcune
un
ma
mi informarono che tra i rottami si rinvennero pezzi d i vetri, e mi fu mostrato un ex-voto muliebre, raccolto
poca distanza, verso levante, sempre in occasione di detti lavori, torn a luce
di pietre poligone,
s.
un pavimento
come
o
di
strada.
fu
Nella contrada
di
Giovanni
Caja non
mai preso
in considerazione
un avanzo
fu
mura poligoniche, senza cemento, con rozza sfaccettatura da una parte, il quale manomesso durante i lavori della linea ferroviaria Sulmona-Bugnara-Anversa.
REGIONE
IV, SAIDISIA
si
2oO
Ma
frammenti
di
Sulmona.
A.
De Nino
XIII.
un
si
RAIANO
Nunzio
Tiberii,
cantina,
di
mausoleo quadrangolare,
si
circa
che
ancora
vedono presso la la
catteckale
Pentima.
monumento,
si
m. 0,95
e.
m. 0.35. En-
e lisci
Con
conservati
le
colonne
si
sono raccolti molti frammenti, tra cui notevoli due pezzi ben
alte
e
di
antifisse,
:
di
palme
Un
altro
pezzo di
Vi
scolpito
di
una specie
di genio
alato.
Tutto
il
descritto
artista.
materiale
lavorata
da un perfetto
Ora, questi avanzi inducono a credere, e con molta probabilit, che di l doveva
passare la
nanzio,
si
la
Corflnium.
A.
De Nino.
SARDINIA.
XIV. SANT' ANTIOCO
Nell'area dell'antica
Nuove
risult
(').
(1)
Di tutte
riueste epigrafi
il
]irof.
calchi
cartacei.
32
SANT ANTIOCO
Uno
di
essi,
alto
m. 0,80, largo
ra.
IjMEDI
ASOLI
Si rinvenne
pure parte
di
una bandella
di
metallo.
donati
al
R.
Museo
di
Antichit
in
Cagliari
dal sindaco
In
s.
Antioco stesso
il
dott.
Alberto
Schifi',
le
al
le
altre mutile;
esse
fece
dono
Museo sopra
1.
citato.
Lastra di m.
0,24x0,21:
FlLIO
BENEMERENTI Fecit
2.
Lastra di m.
0,23X0,11:
etgrgiliAe
L F
gemellAe
SANT ANTIOCO
3,
Frammento
ili
m. 0,12X0.12:
R
i
FECiT Aliai] eo VG BE
I I
r'i
F e
vix,-
4.
Altni frammento
di
m.
(,10,
in
cui
rimane soltanto,
ed
in
brutte lettere:
VH
,M A
5.
0,12:
G.'UNELI
F.
VirANET.
Koma
ir.
agosto 1894.
AGOSTO
Regione
I.
X (VENETIA).
CALTRANO VICENTINO
Ripostglio di vittoriati.
Proprio dove la pianura vicentina muore al pie' delle Alpi, e l'antico ghiacciaio
dell' Astice
ridente
posizione a solatio
stende
il
borgo di Caltrano,
;
un d molto
forte,
che
oggi la cupa ed angusta gola, in fondo alla quale romoreggia l'antico Astagus sog-
il
si ef-
fettuava scendendo in fondo all'erta ripa destra, guadando l'acqua e risalendo l'opposta
pendice per
dioevo
si
il
il
me-
e certo
e,
Che
Caltrano sia stato luogo di qualche importanza lo dicono, oltre della sua ubicazione,
i
ricordi storici
di nu-
piano,
(');
della
era
valle
dell'Astice
dei
monti
di
Asiago
nome
odierno {oictis
Caltrianus)
(-),
pano
= vicus
Chip
il
discosto,
ha dato
titolo
V,
n.
3187,
Chiuppano
il
6'.,
V,
n.
3137, im-
Fu appunto
nente,
"
Castellare
"
imminente
93 avvenne
la
(M Brontari,
('}
Guida
di
Bussano
e dei
Una
ijens
qui per
le
terarie
(li
(manca
in
De
Vit,
il
Onomasticon
tot.
latinitatis), tutt'altro
un nome
gentilizio,
forme toponomastiche.
CALTRANO VICENTINO
il
260
un
REGIONE
X.
gli operai,
levando
tratto in
mezzo
a due pietre un vaso di rame, che dai fianchi laceri lasci scappare una quantit di
monete. Tra gli operai fu tosto una ressa a chi pi poteva rubarne, e solo con grande
stento don Giov. Batt. Stjevano, parroco di Caltrano, al quale apparteneva
il
fondo,
365
vittoriati,
15
fra
esemplari
al
luogo nell'agosto
andarono
di
dispersi
amici
e e
varie persone
di Thiene,
di Firenze. Dalle
Prima
disegna un quadi
muro
non
accertarmene)
nucleo di antico
il
fortilizio, forse
avanzo
una
ad esso verso
1884
si
trovarono
fondamenta di
casette con
muri
spessi
;
meno
di
in piccoli ambienti
pavimentati a battuto
simili a quelle segnalate al Bostel di Rozzo, sul soprastante altipiano di Asiago, e sui
('),
dentro
le
quali
si
ri-
muovere
poi la terra per denudare la roccia si misero allo scoperto assieme a carboni,
i
cocci in quantit,
ad un determinato periodo
tharos,
elittica
quasi completo
soltanto
un fondo
di vaso, simile a
kan-
di
(cm. 30
il
convessa
segno
N/, cio
una
qua e
l s'imbatterono
manca
invece molto
le
monete massaliote,
Le monete che
io
ho esaminate nell'ottobre
u.
s.
presso
il
rev.
don Stjevano,
parroco del sito erano tutte ricoperte di una forte ossidazione, verdastra in taluna per
il
quasi
l'una all'altra.
ed a piccoli
gruppi,
ad un
bagno
di acido
muriatico ne risult
una
pulitura
completa
senza
(')
p.
p.
24;
del
Monte Lo/fa a
s.
Anna
occorre di
REGIONE
X.
il
261
il
CALTRANO VICENTINO
compromettere
toria
loro
stato di conservazione,
quale
io
ho
segnato
nella
gradua-
seguente.
1.
quasi
fior
di
conio
esemplari
"
2 7
2.
freschissimi
freschi
3.
20
56
118
4. poco usati
5.
usati
6.
7.
molto usati
logori e consumati
. .
,
"
110
37
Totale
"
350
una
tempo
stesso piti
il
equamente
grado proporzionale
con-
lo
mano
nete
nella quale fortunata condizione, per parecchi giorni di seguito venni io stesso
a trovarmi. Aggiungo, che per maggior sicurezza di giudizio io non ho voluto com-
frazionata,
ma
ho
Lo
aggira sui
punti 5 e
ci che dimostra
come
la grande
sia stata a
lungo
in circolazione.
Il
ripostiglio,
come
dissi,
sebbene
il
tipo fon-
damentale
e simboli,
sia unico,
ma
chioma)
nella varia composizione del rovescio, nella diversit delle lettere dell' esergo ecc. Se
si
Mag-
Adv. Piccola
testa di
Giove a
mar-
mm.
riccioli
cati,
che
scendono
base
posteriore
d.,
del
coUo
il
tutto
in
cerchio di perline.
e
sollevando colla d.
una corona,
sorreggendo colla
sin.
lembo della
Di
un
palo,
lo
completano
inferiore dello
il
lorica.
Tra
la vittoria
ed
trofeo luna
crescente. Esergo
RoMA.
CALTRANO VICENTINO
262
meno
;
REGIONE
X.
Sopra undici pezzi sono rappresentate almeno sette tenui varianti (varia gi-andezza
nella testa di Giove, lettere ad estremit punteggiate o
parazonio indicato da
uno
da due
Conservazione:
8 freschi
Peso:
gr.
"
2,45 2,60
4 poco usati
4
Il
usati
2,45
3,25
3,50
vittoriati
riodo (268-217
C,) che
fra
2,37 e 3,47
Uno
dei
peso
massimo
fin
qui segnato.
Vittoria e trofeo doppio
(tre con
N. 12-18. Adv.
Idem con
testa alta
sette
RoMA. Su
pezzi
Roma).
Conservazione:
^
3 freschissimi
1
Peso:
' "
gr.
2,50
2,95
2,75
3,60
(sic)
fresco
3 poco usati
2,35 (due)
2,95
Il
conosciuto.
RoMA. Esemplare
mo-
largo poco usato peso gr. 2,95. Altro spesso poco usato, peso gr. 3,20. Simbolo
netale conosciuto.
9 Cagnolino
Due
Conservazione:
Il
2 poco usati
Peso:
gr.
2,50
2,85
simbolo conosciuto ed occorre anche nelle monete della Antestia (Cohen Medailles
La
Vittoria ha la
palma nella
sin. Es.
RoMA.
Simbolo
mosca
La
testa di
Giove
quasi barbarica
punzone
Conservazione
2 poco usati
1
Peso
"
gr.
3,20 2,90
3,30
usato
Ss.
RAAA
(sic).
vittoriati.
Il trofeo coperto
RoMA. Emblema
^
un
cipresso.
Due
Idem. Fs.
RoMA. Simbolo
noto
spiga.
Due
tenui va-
Esemplari molto
Idem. Es.
RMA.
(')
et
p.
49.
REGIONE
X.
T)
263
CALTRANO VICENTINO
Idem. Es.
RoMA. Simbolo
noto
Due
lievi varianti.
?
Conservazione:
freschi
Peso:
gr.
2,60 2,60
(sic)
:
3,10
3,20
freschissimo
I^
Idem. Fs.
RMA.
Simbolo noto
solana, conio spesso in cinque esemplari, largo in due, lettere con punti agli angoli.
Due
variet.
Conio grosso:
3 poco usati
Peso:
"
gr.
2,90
3,10
3,15
2 usati
Conio largo:
2 usati
2,95 (due)
2,95
3,00
e
9 Emblema
elmo a
lai-ga tesa,
con paragnatidi
cimiero
RoMA
ed in uno
1
RMA
(sic).
Conservazione:
"
fresco
gr.
2,90 2,65
(sic)
3 poco usati
1^
2,85
RoMA. Simbolo
Due
piccole varianti.
1)
Conservazione freschissima,
ambedue
Idem. Es.
RoMA. Emblema
nuovo:
falcetto.
Due
va-
Giove.
:
Conservazione
"
fresco
Peso
"
gr.
3,30
molto usato
2,70
le ocreae. Es.
RoMA. Sim-
gr.
3,10.
N.
52. Adv.
Idem.
1)
Idem. Es.
R^MA;
verosi-
gr.
3,00
non
monogramma
hanno la sigla
(cf.
n.
59)
(')
I;^
Idem.
Tre
esemplari
U,
a cui corri-
RoMA;
in
essi
sotto
la
due
altri
meno
avvertibili,
Conservazione:
3 usati
.
Peso:
gr.
2,80
3,10 3,20
Un
i
La
L-
monogramma
p.
(')
Il
Mommsen
stesso
monogramma,
(2)
Il
Cohen Med.
XLUI,
15
p.
341
ed
il
Babelon
Description
p.
56 nota 3
II,
pii
Il
De Petra {Museo
pensa a
Luceria-Teate.
CALTRANO VICENTINO
264
9
Idem;
es.
REGIONE X.
RoMA;
sigla
M.
molto usato.
il
Peso:
lettera
gr. 3,05.
II,
Incerto
sciuta
fin
senso della
del
dritto
(Mommsen-Blacas
oscura, forse
significato del
N. 58.
seguente.
la C.
Idem;
es.
RM.
Sigla AA.
Peso:
gr.
3,10
Non
monogramma
si
Idem. Es.
RoMA.
A^.
:
poco usati
si
Peso
2,75
2,90.
234 (Ba-
belon
II 208).
Idem. Es.
RoMA.
Sigla NE.
Peso:
gr.
2,90
3,10.
o. e. I,
258)
ma
non
tutti
numismatici
II,
sono
di
accordo
nello
attribuire
il
vittoriato
a costui
(Mommsen-Blacas.
240).
Idem. Es.
RoMA.
Sigla
/APeso:
gr.
2,80.
;
La
oscura.
sigla,
resta perci
Idem. Es.
RoMA.
aperto).
Peso:
2,90
3,15.
Due
varianti.
ma
A'?.
incerta di senso
(').
RoMA.
Sigla
gr. gr.
3,00
2,90 2,80
gr.
2,85 (due)
e
p.
3,00
3,05.
Babelon
(1,
249) attribuisce
il
console
nel 182;
il
Mommseu
[Geschichte
495) propende ad
RoMA.
gr.
Sigla 7^?.
Cons: usato
Peso:
3,25
Et
Peso:
^.
gr.
3,00
Es.
RoMA.
Due
Cons.: usati.
(!) Il
Peso:
gr.
2,85
3,00
3,05.
De Petra
di denari in
p.
1)
facendo riselire
il
MP
REGIONE
X.
attribuiti
II, p.
265
vittoriati.
II,
CALTRANO VICENTINO
Qualcuno ha
alla
Tibia
I,
questi
Ora
per
si
d'accordo
(Mommsen-Blacas
231. Babelon
il
p 57,
p.
537) nel
di
suo
nome
in quello
Valentia
essi
sono
si
Idem. Sigla
(peso gr. 3,10), pu darsi che la sigla logora, non sia che
dente.
un
operazione penosa
delicata l'ordinamento
Ma
se
tipi
sono eguali non sono in tutto identici. L'occhio sottile del numismatico,
i
schierando
dritti
ed
rovesci,
rispondono sempre
ad altrettante emissioni,
ma
lavoro; cos
si
ad esprimere
in
poi con-
forma dell'elmo
abbiamo almeno
una dozzina
di variet di teste, con circa altrettante variet di rovesci per ogni testa,
che presentino
le
maggiori
affinit
di caratteri.
Ij
percettibili.
2 freschissimi
Peso
gr-
in
cavo dall'altra.
Peso
gr.
3,00.
(a.
mm.
15),
di
forte
rilievo
plastico
con vibrato disegno delle carni. Chioma ben pettinata sulla nuca, tniente sulla fronte
in ciocche lanose;
chiare.
ben
Grande
RoMA
3,00
2,90
2 molto usati
gr.
3, 15 (due).
modo
di
e
scrimi-
masse
ondulate.
Chioma
frontale
barba
(')
Il
D'Ailly [Rechcrches
17)
sur la
la
mort d'Auqustr
classe IV,
tav. 53,
16,
CALTRANO VICENTINO
266
REGIONE
X.
cos nel
come
Cons.
-
4 poco usati
Peso: 3,15
24
usati
30
usati.
2,70 2,80 (due) 2,95 (due) 3,20 3,05 3,10 3,25 3,35 Peso: 2,70 2,75 2,80 2,85 2,90 2,95 3.00 (due) 3,05 (due) 3,10 (due) 3,25 (cinque) 3,12 3,15 (due) 3,20 3,30 (due)
gr.
3,20 (due).
2,35
(sic)
(tre)
8,00
(quattro)
(quattro)
(quattro)
(due).
gr.
(sei)
3,35.
piccola,
la discriminatura della
chioma
trat-
come
i
ma
Anche
testa
Numerose
nel
varianti
tanto
nella
il
come nel
lorica,
modo
di indicare
pa-
gambo
del trofeo
grosso,
(mm. 2
'/a
5),
a lettera or crasse, or
RoMA,
serrate,
quando
spaziate,
quando
di conio
2,80 (due) 2,90 2,95 peso 2,45 2,50 2,70 2,75 2,80 (due) Poco 2,95 3,00 3,15 3,25 2,85 2,90 2,20 2,30 (due) 2,40 2,45 (due) 2,50 Usati 59; peso 2,70 2,75 2,80 2,90 2,95 3,00 2,60 3,10 3,15 3,20 3,25 (due) 3,05 3,30 3,35 (due) 3,40 (due) 3,75 2,60 Molto 2,20 2,25 2,40 2,45 66; peso 2,75 (due) 2,80 2,85 2,90 3,00 2,70 3,10 3,15 3,20 3,25 3,05 3,30 (due) 3,35 (due) Consumati 37; peso conio 2,10 (esemplare 3,05 2,25 2,80 (due) 2,90 (cinque) 2,95 3,00 3,25 3,30 (due) 3,35 3,15 3,20 3,10
Freschi
8,
2; peso
gr.
2,80.
2,60
(due)
3,15.
usati:
gr.
(tre)
(tre)
(tre)
(tre).
gr.
(tre)
(cinque)
(tre)
(cinque)
(sette)
(undici)
(quattro)
(sic).
(tre)
usati
gr.
(tre)
(tre)
(quattro)
(sei)
(tre)
(cinque)
(undici)
(sette)
(sette)
(quattro)
3,40.
gr.
logoro
assai e di
difettoso)
(tre)
(quattro)
(sette)
(quattro)
(due)
(due).
Uno sguardo
ai pesi di
il
freschissimi ed
lo stato
freschi
ci
devesi,
numero grande
di
REGIONE
X.
piedi
267
diversi,
e
CALTRANO VICENTINO
notevolmente
*
punto
si
del ripostiglio,
accanto
di
ad
uno scheletro
di Massalia,
disteso,
raccolse
una dozzina
monete
delle quali
parroco. Sono
emidramme
d'argento, di falsifica-
irta,
fermata da un diala
dema;
testa.
profilo barbarico;
al collo doppio
giro di perle
e giro
d.
di perline attorno
un
gambe
il
Di
lettere
leone vedasi
gr.
Conio pessimo,
esem-
1,65-1,75-1,85-1,95-2,05.
essi
posteriori cio al
217
a.
C, che
si
pu tenere come
terminus a quo
perle imi-
esemplari per
giustai
il
fine
cui
(2).
Un denaro
della famiglia
Pompeia Adv.
T. galeata di
e
Roma
; :
a d. pre-
ceduta da X. 9-
Romolo
Remo
dietro
ad essa
.
SEX Po
1,
il
Fostulus ^s.
p.
RoMA;
il
Il
XXXIII. Pompeia
a.
264), seguendo
(0.
C, mentre
Ba-
belon
nota 30).
p.
10.
del Orari
gioni,
p.
s.
Bernardo
del von
Ferrer,
ini AUerthum (nei Neuc Ileidclh. Jahrbikher Le monete galliche del medagliere deW ospizio
si
norditalicho
Veneto e Treutino. Alle rasseofne statistiche del Ghirardini (La collezione Barattela in Este
e
127-128)
Duhn
(0.
e.
p.
55-.56)
aggiungansi
altri pezzi
tine.
Orgler,
Mnzen
esisteva
in Tirol p. 30.
Noriler,
la-
vini di
Marco
p.
160, lav.
I.
7.
Orsi,
Le monete romane
Museo
comuni
di Rovereto
un piccolo
e
villaggio
si
raccolse
moderni dei
sette
Vicentino
(')
p. 4.
Modena
(fine
del 3"
di
Legnago sono
Paetus (von
Duhn
0.
e.
34
CALTRANO VICENTINO
comode
poich
di
268
REGIONE
X.
Il vittoriato
fu introdotto per la
la conquista dell'Illirico
(228
a.
C.) in proporzioni
cambio
colle
colavano in quella
regione,
;
esso
corrispondeva
a V3
di
del
denaro
romano,
ad Vs dei pezzi
Il
illirici
una specie
dramma
romano-illirica.
ma
la
il
vittoriato fu ridotto a
2,92, ed egua-
dramma
corinzio-attica;
con
tal
piede
fu tirato
su lai'ghissima scala e
come prototipo ad
non
di rado
monogrammi
e.
di
monetieri,
la
i
interi di magistrati
verso la fine
tutta
coniazione
in
;
Eoma
nomi
di
da
nomi
mo-
monogrammi
il
con
iniziali,
ma
(').
del sec.
VI
u. e. essi si
danno
ed
vittoriato va a scomparii-e
Ho
logici,
i
vittoriato,
nostre
monete
dallo
Siccome abbiamo
n. n. n.
:
14
fra
gr.
3,30
2,95
210
126
14 126
inferiori
a
si
gr.
2,95
questi dati
esprimono cos
n. n.
217
228-217
n.210
sigle della zecca
(?)
n.
n.
n.
il
217
stanno fra 218-189.
i
vittoriati senza
scrupoli,
di pi quelli con
CM
Ma
la clava.
Al periodo 226-217
il
quelli con
l-,T-,\B
la mezzaluna, l'elmo
gallico,
la
cane, la meta, la
Scavi 1883
230).
la presenza di circa
il
al
217
collocare
C.
tali
litari,
cerchiamo di
stabilire,
almeno
(')
Sul vittoriato
in
genere
p.
85-101.
Babelon, Bescription p. 41
p.
389-99.
Mommsen-Blacas Histoire
II,
REGIONE
Vili.
delle Alpi
269
pu coincidere
col
vicentine, che
nascondimento
del tesoretto.
Nel 191
la Gallia Cisalpina
tutta
occupata
dai
Romani
la fondazione di
Aquileia 183/82 segua l'installazione definitiva dei Romani anclie nella regime dei
Veneti, che per anche
prima erano
stati in
Roma
la
debella-
Ma
se
si
diedero,
come
pare, a
e per
trattati amichevoli,
siamo
la pianura veneta.
La
avvenne pi tardo
pericolose le razzie
;
un periodo
una
di codeste
Verona
(T. Liv.
fine
LXIl).
Romani
nelle
montagne
di
Asiago
villaggio di indigeni,
diandolo; la sua posizione militare richiedeva che quella chiave fosse in possesso di
chi teneva
il il
nascosto
i
al
primo rumore
di guerra,
ed
fatto che
periti.
Che
vittoriato
fosse
venete lo dice la presenza di esemplari dentro casette di villaggi preromani, riconosciute sugli altipiani dei Sette
dici
Comuni Veronesi
sembra avvicinarsi a
Comuni Vicentini, al Bostel di Rotzo (-) e dei TreAnna del Faedo {^). Cronologicamente il nostro ripostiglio quello di Modena, e la tomba colle mezze dramme massaliote
a
s.
la
il
sot-
P. Orsi.
BOLOGNA
citt.
In via Ripa di Reno, parte nord di Bologna, scavandosi nella cantina della casa
superiori,
di
n.
s'incontr
ad
un metro m. 0,25
tutto
in
m. 0,80 alta
attorno sul secondo, lasciato grezzo, perch non dovea apparire visibile.
(')
(cfr.
frammento
Scavi 1892
p.
411) torna
al
che
il
vincitore
307,000 denari
la
et
XLI,
13),
il
che conferma
grande
Scavi 1890
p.
294.
Lo/j'a
(2)
De
Stefani,
s.
Anna
del Faedo.
BOLOGNA
270
sig.
REGIONE
Vili.
si
approfondisse
lo
E
si
si
un grosso
pilastro quadi'o di
m. 0,70 per
lato,
con
molta regolarit,
del quale
ma che
Ma l'affluire
il
abbondante dell'acqua
e l'impossibilit di
cantina, hanno
impedito
si
di penetrare fino al
pimto dove
pilastro terminava.
Al contrario
quali ancora aderivano fra loro, mentre altri s'internavano sotto lo strato delle terre su
cui, or
sono trentanni,
in
si
adagi
il
Anche
mento
quell'occasione,
mi
ma
Una
e
ho ancora veduto
di
forma
comune con
all'epoca
il
manico ad anello
e con
due lettere P
M segnate
romana
uno o pi
sepolcrale,
tenuto conto specialmente del fatto che la localit era situata fuori del recinto urbano.
2.
Al
eh. prof,
di reliquie
XV
La
REGIONE
Vili.
271
tale
meandro. Al
di
pi figure,
ma
di
esse
neppure intera.
il
Rappresenta un uomo
abbassato.
tutto
nudo
con
l)raccio
d.
alzato
ed
il
s.
forse
di
macigno
esso Tavanzo di
una
attesa l'ana-
logia che tanto la figura virile, quanto gli ornati presentano con altre stele consimili
>.<^l//
K.
Ad
stele
es.
il
meandro trova
s.
Giovanni in Per-
Grabinski {Notisie
181,
fig. 5).
il
e.
p.
178,
fig.
1),
Arnoaldi
180,
4),
e Caprara
la quale,
(ibid. p.
virile,
specialmente per
disegno delle
sul nuovo
gambe
con
la figura virile
frammento
De-Lucca.
E. Brizio.
III.
272
REGIONE
Vili.
IMOLA
un
nel
suo
territorio.
In una recente visita fatta al Museo d'Imola, ho notato sei pezzi di bronzo facienti parte di
ripostiglio rinvenuto
il
borgo di Tossignano.
Frammento
di
cuspide di lancia,
alto
l'orlo
due alette
di
m. 0,08
due
fori
chiodo che
Nella Fonderia
Francesco, conservata in questo Museo, non avvi alcun pezzo di cuspide di lancia
del
medesimo
2.
tipo.
di
drangolare dai lati un po' ricurvi, simile ad altri esemplari della Fonderia di
cesco e precisamente al n. 7 della tav.
Fran-
XX
La Fon-
taglio della
lama
ricurvo.
detta Fonoeria,
4. 5.
Zannoni
op.
cit.
tav. VII.
Frammentino
alto
m. 0,055
il
di
ascia
ad alette
ma
manico non
assai
coste
larghe
il
for-
mandovi un
ascie
triangolo. Presenta
adunque
le
della
Fonderia di
s.
Francesco pubblicate
Zannoni sotto
n.
59
00
Frammento
Lo
di piastra di bronzo
alta
ritengo un
frammento
di falce, per la
museo
il
di Rimini.
lo
componevano,
piccolo ripo-
sembra spettare
ai
tempo a
massima parte
Fonderia di
s.
Francesco.
m. 0,21 a
come l'esemplare
tom.
I,
tav. I,
n.
6 pag.
9.
il
Museo
di Imola.
Lo
due
scorso anno, circa due kilom. a ponente della citt, sulla sinistra dell'antica
sig.
si
r.
trovarono
Ispettore
senatore Scarabelli
proprietario.
REGIONE
Vili.
incisa in
273
lastra
di
La prima
m. 0,35.
belle
lettere
su
marmo
Ji;l
IMOLA
274
REGIONE
Vili.
Ho
scavi per rintracciare gli altri avanzi, che non potranno mancare, del
monumento.
per
lavori
edilizi,
si
scoprirono
di
alcune sepolture
medioevali nelle
come materiale
marmi
del-
Uno
gli
dei pezzi di
alto
m. 0,22
e grosso
m. 0,07, contiene
avanzi di
'IVS
e grosso
m. 0,08,
impresso
il
Marini-Dressel
n.
695, 773.
cartoriaN
Un
sig.
kilom.
sud-ovest
da Imola,
si
in
luogo detto
Villa
Clelia,
propriet del
tombe con
tre delle
Nella
quarta per con lo scheletro erano parecchi grani di pasta vitrea variegata, simili a
quelli in grande
di Castel Trosino.
fior di
terra poi
comune, cio a grosso anello dittico con gancio mobile e ricurvo, ed una fibula di
argento dorato in forma di
caratteristico dei
tempi barbarici.
che in vicinanza di
pii
Villa
Clelia
giacevano
poco
lungi
dall'antichissima
chiesa
di
s.
Cassiano
sorgeva nel
medio
E. Brizio.
REGIONE
Vili.
275
IV.
FORL
Tombe
di et
la
barriera
Ravaldino.
Nella cava della fornace Hoffinann, fuori della Barriera Ravaldino, proseguendosi
lo sterro,
verso sud,
a m. 3 di profondit
contigue fra loro, orientate da est ad ovest. Erano di inumati e composte di embrici,
messi a
doppio
piovente,
fornite
solo di
qualche
impressione
digitale,
fatta
sulla
creta molle.
l'altra
aveva presso
il
cranio,
una
accanto ai
Lo
credei, sulle
ma
Ho
acquistato
il
iu pi
volte tornati in
Museo.
A. Santarelli.
V.
FIUMANA
Altra
arma
p.
litica
Da
quel colono che raccolse sporadicamente la bella ascia di pietra levigata, deNotizie del corrente anno
scritta nelle
1G6,
mi
meno
e
grammi
132.
di
fianchi
tondeggianti
ma
il
ciottolo, e tranne
una schegsi
confionti
Paletti,
il.,
anno X,
tav.
VI,
n. 5).
A. Santarelli.
VI.
sigillo
CASTROCARO
romano scoperto
sigillo
(frazione del
comune
di
Di un
Un
di
romano
di
m. 0,45 X 0,15,
M0833
Di questo cimelio ho
di Forl'i.
fatto
Museo
A. Santarelli.
35
FIRENZE, AREZZO
276
REGIONE
VII.
FIRENZE
tratti
Continuando
lavori per
si
il
mana
di
Vili.
AREZZO
Frammenti
fittili
relativi al
coronamento di un
Devo
antichit
si
scavare le fonda-
menta. Gi ho
e
riferito,
Memmia
fittili
ricerca
il
Anche
museo
Ben
lo
ma
lavoro
non
lo permisero
(e
quando mai
locale, e di alcuni
Francesco,
si
un uomo, dipinto
di
In quel tempo da
attorno
trasse
un piccolo cornicione
marmo,
un capitello corinzio a
foglie di
palma
di or-
acute.
fuori
una sommit
di pilastro, pure in
marmo,
dine corinzio, che doveva essere posta innanzi ad una delle antae dell'edicola.
I
fittili
poi,
che
stile
cos
rico-
due
differenti
edifici,
o pensare ad
una
struzione
almeno restaurazione.
di bassorilievo in
Frammento
terracotta
con
tracce di
colorito
bianco, rosso, e
sul
34 per 20.
Si figura
dosso di un mostro marino, viene da questo via trasportata verso destra. Ella
sinistra abbraccia per reggersi
il
colla
collo
dell'animale,
mente
coli' altra
mano
sostiene
di guerriero.
la cinge la sopravvesta a
ficare la
modo
bianco
nudo ginocchio
dipinto
di turchino, per
Mancano
da che
e
mostra rude
deca-
ROMA
le
277
gettate
colla
ROMA
figure
sono
forma
non lavorate
e fissato
murata:
il
campana
o latina.
questa
Nereide
faceva
parte
d'un
fregio,
nel quale
le
tanza ripetuta nei vasi e nei sarcofagi, e quivi stava a decorazione di un tempio.
Da
pili
che
si
ma
e
probabilmente
per
suo tempio
in
come
250 metri pi
bassorilievo
della Nereide un
testa di
Un frammento
e dall'altra
di ornato
giglio,
e
elegantissimo, in cui da
al disopra
stelo si dipartono
e
da una parte
un
un boccio
di
cos
stoncello,
uno
strigliato,
un'altra
pi piccola
forse
di
Frammenti
ciuolo entro
di
Frammento
di ornato a boc-
una gran
Non
Base,
saprei poi se
fittili
metta.
di
Una
La
parte superiore
ima figura
mimo
colla
Fuori della citt di Arezzo alla distanza di tre chilometri sulla via che
alla Pieve al Bagner,
e
dirige
altro
stato scoperto
un
una turchina,
l'altra biancastra,
Achille armato dello scudo e dell'asta che riguarda, innanzi di porlo in capo,
l'blmo
bel-
cristato:
IX.
ROMA.
nella citt e nel suburbio.
Nuove scoperte
di anliehlt
Regione
di tufo,
coli
III. Continuandosi
di
de' Serpenti,
im antico
ninfeo.
in opera reticolata
pezzi di
marmo;
la volta era
ROMA
278
ROMA
Poco pi innanzi,
riapparsa
cio nel punto ove detta via traversa quella della Polveriera,
in laterizio, con
marmi
diversi.
medesimo, ad un metro
di
livello stradale,
si
sono in-
varia
et,
m.
un pezzo
,
di
muragliene,
costruito
in
(di
m. 0,60
Fra
alto
X 0,40 X 0,40)
le
terre
si
raccolto
un grande bacino
di basalto,
m.
0,4.5,
grosso
di fregio fittile
con
piccola parte di
d'osso;
due bolli
figlili
M TITINI
D PR D P F LVCILLAE HELENVS SER
Regione
un fognolo
sotto
il
marciapiede,
il
m. 3,50 sotto
piano stradale.
dell'altro
Hanno
il
diametro
m. 0,70;
la lunghezza dell'uno di
m. 1,50,
m. 2,20.
Suore detto
Regione
un
V. Nel
in
fondare
via di
s.
del
monastero
delle
m. 6,50
di profondit, si incontrato
di selce,
lungo m.
4.
pure ap-
muro
Go-
Curva,
in
prossimit
stato trovato
di scarico.
un grande ammasso
di
frammenti
fittili,
La maggior
Misi
nerva Medica, che sorgeva in quella parte dell'Esquilino; ove pochi anni or sono
rinvennero simili depositi
p.
di
oggetti
fittili
votivi
(cfr.
Notizie 1887
p.
60,
133, 699).
principali
testa,
recuperati sono:
di
8 statuette
simili,
43
sta-
tuette
mancanti della
3 piedi, 2
42 frammenti
1
statuette
90
testine
diverse,
4 mani,
tre figure
braccia,
gamba,
addome,
maschere,
11
gruppi
delle
eleusinie sedenti.
A
e
questo deposito di oggetti votivi erano frammisti molti vasetti, tazze, ciotole
di
da tombe
disfatte
dell'arcaico sepolcreto
esquilino.
ROMA
Per
i
279
in via
ROMA
Regione VII.
sotto
il
lavori
della
nuova fogna
s.
Capo
le
Case, stata
Andrea
piano della strada, una bella statua virile in marmo, tutta ignuda, mancante
di
m, 1,25
:
di altezza.
Sono
stati
un frammento
di
avambraccio in
marmo; una
un
m. 1,15
X 0,57 X
LAPPVLEIVSHERACLIDA- ET
l apfvleivs
li
[1
Regione
Minghetti,
si
IX. In piazza
di
s.
Pantaleo,
nell'esca vazione
per
di
il
monumento
m.
4,
un lastrone
breccia africana,
m.
1,18, grosso
m, 0,50.
Cosimato
di
Regione XIV.
profondit di m.
s.
in Trastevere, alla
rimessi
all'aperto
gli avanzi
romana, costniite in
Una
a
di queste
misura m. 6.40
con
X 4,25,
pavi-
mento
larga
di
musaico grossolano,
v'
semplice
chiaroscuro,
fascia
verso l'estremit,
sciolti,
alta
m. 1,05, larga
ha
m. 0,85: attorno
sono
rappresentati
delfini.
prima
circa
m.
10, misura
m. 3,50X3,10, ed anch'essa
bianco e nero. Sul lato
di soli tesselli di
marmo
Dinanzi all'ultima casa, che forma angolo sulla via dei Tre Pupazzi, verso
tico recinto della porta Castello, a circa
mezzo metro
sotto
il
ROMA
m. 33 un
280
di antica strada
ROMA
tratto
poligoni basaltini.
pubblico
cimitero
i
del
Campo Verano,
in
occasione di
per nuovi
sepolcri,
seguenti oggetti:
legge
:
Manno. Fram-
mento
si
,^rs
S
La
lettera
nella
sillaba
finale
del
nome
si
vede coiTetta da O.
che
Frammento
di
parimente
cimiteriale,
Bronzo.
Un
due anellini
intiera.
Terracotta.
Una
piccola
lucerna
rotonda
di terra gialla,
Vetro.
Un
piccolo balsamario.
Osso.
Una
colonnina,
lunga m. 0,08.
G. Gatti.
Iscrisioni latine aggiunte alla raccolta epigrafica del Museo nazionale romano.
Tra
monumenti
iscritti
aggiunti
alla raccolta
epigrafica del
Museo nazionale
Roma
M. Tyszkielarga
una piccola
lastra
marmorea da colombario,
si
legge:
35
e.
V.
vix{it) ann{is)
XXIV:
bis
.
vicit
Diam
II,
BoviUis
/,
eandem
.
Ilic
omnium
ROMA
Fu
281
ROMA
edita in lettere minuscole dal Friedlaender nella sesta edizione della sua Siltci-
cjeschichte (voi. II, pag. 325, nota 7), e brevemente illustrata nel testo, secondo
una
comunicazione a
Campana
si
Ma
che sembrano pi verosimili, sarebbe stata rinvenuta nel sepolcreto di Porta Salara,
p.
egli
come
per
ma
ad
cursorcs e di vario
corrieri (cfr.
ufficio.
Rara1,
mente
si
ha la menzione
Cod.
Theod.
I.
4,
12).
{sa
Abbiamo
in
una
iscrizione di
Salona(C.
L.
2007)
ex cursore p'avato
~ probato),
ed in una urbana {C.I.L. VI, 9317): Zonisus, cursor, qui cucunii opere
miliaXCIV; maxime,
il
et
mesis IIII
ecc., e nelle
campo
quali
a piedi precedevano
Suet.
Numidae
del
Nero 30);
L. Vili,
e questi
cursores
si
s.
Cursores e
Cartagine
Numidae
(C.
/.
riuniti in collegio
hanno
un'iscrizione
sepolcreto
di
12905)
D. m.
SatHru[_s']
Aug{ustorum) ser{vus)
et
et Tit{:^cus fecit.
Augg.
ser.,
Collegium cursormn
ricorre nella
il
Numidaru{n)
I.
Un
collegius (sic)
cursormn
doctor
lapide urbana C.
L. VI, 9316.
L. Vili,
la iscrizione C. I. L. VI,
n{oslri)'],
241
Genio
soda\_lici'\
lovis con-
cursorum Caesa\_ris
quod Alleelum
servavit~\.
\_'profec{lun)~\
Laudicia
cur[_sorem
(C.
/.
Un
85).
cursore di un privato
ha nel testamento
di
Dasumio
L. VI,
10229
lin.
144;
Tusc. 2, 23)
probabilmente
ci
molto
antica:
in
abbiamo
primo luogo
fasti prenestini
(C.
L. I- p.
236
cf. p.
317)
quali
1880
p.
70):
pregio di
La prima
ferisce
indicazione
Romae
Diam
si
ri-
completa gli
atti
del collegio,
che parlano
ROMA
282
155
(cf.
ROMA
di
quadrigae
desullores
p.
dall' a.
sg.)-
38
Henzen,
Ada
fratrum ArvaUum
36
La
terza ci riporta
ludi
circensi di Bovillae in
onore della gente Giulia, pei quali abbiamo una testimonianza in Tacito {Ann. 15, 23).
Non
offrono alcuna
difficolt
le
parole
il
titolo,
per
le
quali tro-
viamo parecchie analogie. Fusco dovette correre due volte per una palma sola e la vinse; ma oscura invece la lode che gli si fa, di essere stato il primo cursore
che nel primo giorno in cui prese parte alle corse {missus
forse vinse in
est)
/;
in quella cio di
un
La
nostro
Fusco
iscrizione,
che ricorda
consolato del 35 d.
C, ne
L'altra iscrizione proviene, per quanto affermasi, dalle raccolte del defunto barone
in
DNGALLA
EPLACIDI
AE-NP
L'ansa a
sin.
forata,
il
ma
163,
Di 2769)
tali
I.
XIV
quadrate
conoscono parecchie,
ma
Z. VI, 2148;Orelli
altre
2867) hanno un
foro in
invece che in
scritto
un'ansa hanno un foro in alto; altre mostrano nella parte opposta allo
punta, per la quale avrebbero potuto essere
infsse.
una
altre
hanno
evidentemente
(C.
/.
carattere
di
dedicazioni e
si
distinguono
e
lettere
inargentate
(cfr.
XIV
4120, 4)
p.
e.
C. I.
L.
Il
XIV, 4120,4):
sto)
Le
per collari di
dicendo.
cavalli,
uffici
si
pubblici
Per
avrebbe, se
N-
la figlia di
Teodosio
I,
che, morto
figlio
trono.
esiste
la sua
tomba
la chiesa di
s.
Giovanni da
innnalzata.
D. Vagi.ieri.
283
vincitore,
tiburtino.
Fu aggiunta
antiquario di
di
al
se ne fece sul
mercato
Roma un
si
marmoreo
alto
e dello spessore
m. 0,08. Vi
legge:
PFVLCINIVS
VERGILI
V
S
MARCELLVS
ADIVMSACRARVM-ET
OPERVM LOCRVMQ_yE PVBLICOR SVBPRAEFCLA'sS pratmisene'nsis CVRid FACIVNDIS PR- SACRiS
hrcvlIvictrI
P{ublius) Fulcinius
Vergilius Mareelliis, praef{ectus) fabrum, trib{uniis) mil(itum) leg{ionis septimae) Gem{inae) Felicis, p)raef{ectiis) equitmn alae rarthor(um).
et
operum locorumque
p(blicor{iim), subpraef(ectis)
Victor/.
Due
fori
che
si
il
Tibiir,
XIV
p.
367, 495).
uomo
pi
fabmm,
che vera
milizia
e
98)
lo
Gemina
nico
(cf.
Boissevain,
De
p.
32 segg.)
non
si
conosce invece
S.
ANGELO
IN FORMIS
284
si
la residenza
dell'
ala Parthorum,
che non
/ Augusta
Parthorum
in
d. C. (Cichorius,
ala).
Occup poscia un
di
et
operum
locorumque publicorum_, che spettava ai ma che non era ufficio molto alto, come
primo secolo coperto da
cavalieri,
si
come quello
di
curator
ai senatori,
N pi
liberti imperiali
{Eph. Epigr.
4,
926): dal
se-
ma
della carriera; da essa si passava alle procuratie imperiali (C. I. L. IX, 5387, 5439).
Il
nostro Marcello
il
terzo
sottoprefetto della
/.
flotta
Misenate, che
e
si
conosca; gli
altri
L. X, 3334)
C.
Epigr.
Il
699).
come qui
si
Romani
ufficio
sacris faciundis,
4,
poteva
un
senatore (C.
/.
L. X, 3761;
il
pi alto
renza
virato
si
il
se-
equitum
tribimato
{C.
II,
/.
I.
di cui
il
primo
Yadvocatio
insieme
il
fisci,
il
secondo dopo
seviri
sevirato
solo
p.
di tali
che
Mommsen,
Staatsr. 3
157).
D. V.-VGLIERI.
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
X.
graffila.
S,
ANGELO IN FORMIS
s.
Di una rara
Angelo
in
tegola con
iscrizione
Pormis da un
tal
Michele Sciall'ai-gilla
done fu rimessa in luce una grande tegola, sulla quale, essendo ancora
e
cruda
graffito.
Mostrata
al solerte ispettore
Museo Camal
calco,
pel quale
REGIONE
I.
Istruzione
in
285
riusc di
S.
ANGELO
IN FORMIS
Roma, mi
eseguirne un disegno a
La
La
insolita,
ed intrecciati,
di
forma piuttosto
di lettura difficile.
La mia
lezione la seguente:
C
fiiigei
bipcdas
VXXXI
Casiliiio
et
Actiim
Modesto II
Probo cos
(a.
228
d. Cr.)
punto un po' meno chiaro; il penultimo segno il secondo ET; perch prendendolo per E, l'orizzontale superiore sarebbe
non G.
'V.
3 l'A
S.
ANGELO
IN FORMIS
ma
lettera
lo
286
REGIONE
I.
in
BIPEDAS
meno
stava in nesso,
V. 5
,
la
prima
chiara.
Dopo questa
v.
spazio.
Del
conservato
tanto poco,
meno un supplemento.
228.
che ha visto
ha creduto
di leggervi le lettere
MBRES...
riga
Il consolato
dell'anno
La prima
come
soprascritta;
giacch,
che esse
si
connetta
lutamente che
si
legga
I.
dee,
n.
stante
si
che per
es.
in
una
iscrizione di Heidelberg
I-
(Brambach Corp.
dis m{anibus).
si
Rhen.
1710)
S-
cio
Ma
una
dissi, si
si
legge non E
a
ma
(in nesso)
le
ET.
di
dunque
pi probabile,
difficili
abbiano
riconoscere
iniziali
es.
:
quattro parole,
n{omiii) d{ecurionum) et
c{olonorum).
La
n.
parola bipeda
e presso
per
di
tegole
772
Palladio 6, 2
ed ambedue
le volte
i
di
bolli
Marini
258
944.
La
nostra
tegola essa stessa una bipeda qnadi-ata. Se le sue dimensioni sono un poco inferiori
di
ci
si
graffito
dice dunque, che Celer nel 15 luglio former, cio dovr formare te-
gole bipedali in
numero
di
di tegole riunite
da
me
nei Jahrp.
bcher des
im Rheinlande 67 (1879)
e
75 noi
260
tegole. Il nu-
mero 5031
dunque troppo
alto,
e si
spiega forse
come una
si
tratti
di
un incarico per
il
la fabbri-
quale decor-
Casilino
lo
analoga
alla
scrittore
fomia
un documento.
Casilino
invece di
all'uso
/.
volgare.
L'unica
nome
sia
L. X,
3792, del-
locativo.
La
ma
fu adoperata per
una costruzione
Angelo
L'iscrizione contornata
Per
la storia
della scrittura
questo graffito
di
im interesse
si
;
speciale,
mancando
finora
conoscevano di gi
Marco Aurelio
ma
qui
si
trovano
(')
V. gli Atti della Commissione di Caserta 1892 p. 48, ove la sua lezione delle righe 4-6
fu
edita.
REGIONE
I.
287
BAIA, POMPEI
delle legature
anche
Karl Zangemeister.
XI.
di Baia,
BAIA
(conuiue di Pozzuoli).
Il
di antichi apograi.
Ne
fece anzi
un fac-simile di cui
quel
titolo,
IVLIAE
EroTini
mYsTis-caesaris-vIlic
OB
MERITIS
ElVS
'
Secondo afferma
traccia dell'
il
cav.
ET
il
segnato
nell'apografo
quale
congiunzione modificava
F.
grandemente
B.
Xlt.
POMPEI
3^ Eegione
IX
4^ Regione Vili
nella casa n. 5
38, isola l^'^ Regione VI. Gli scavi hanno avuto luogo
Da un
operaio
della
nettezza
furono
trovate dieci
monete
di
di
bronzo,
M. Agrippa; un
asse di Tiberio Claudio; un asse di Germanico; due dupondii di Galba; cinque sesterzi
di Vespasiano.
Da un
le
operaio
propriamente fuori
seguenti oggetti
;
mancante
nella
della
alto
parte
inferiore,
alta
m. 0,670.
Bustino
muliebre,
rotto
parte inferiore;
m.
0,1()5.
della parte
inferiore,
alta
m. 0,120. Statuetta muliebre alta m. 0,107. Bustino muliebre, mancante della parte
inferiore,
alto
due manichi,
di
La
piti
grande
m. 0,025.
12-31 detto. Proseguirono
i
lavori
nelle
indicate
localit;
ma
non avvennero
scoperte.
BARISCIANO
Reoione IV
288
REGIONE
IV.
(SAMNIUM ET SABINA).
VESTIMI.
XIII.
BARISCIANO
s.
si
D un /sermone
il
latina
di edifieio pubhlico,
seoperta in contrada
Sulla collina a cui
Angelo nel
addossa
avanzi
di
castello
medioevale,
di Montone,
durante
l'assedio
V).
dedicata a
il
s.
XVI.
sin.
un' alta
cima
di colle, di
vi sono ruderi
altro
medioevale;
a cinta di
mura
poligonali.
di Barisciano, da
Il territorio
me
esplorato
al di l di queste colline,
fornisce
Villa,
Una improvvisa
mi permise
Basilio.
ascendere un colle
fortilizio
;
e difatti
traccia di
strada con avvallamento, la quale comincia da mezzogiorno, continua verso nord per
il
medesimo aveva
Ad
deri di
il
laghetto di
Valle,
la
distruzione
un vico
dell'et romana,
frammenti
laterizi e
ad opera spicata.
Villa
s.
E
e
di questo
aquilano,
dicendola
secolo
Basilio
tempi,
cio verso la
met del
XVI,
e
esisteva ancora.
in
una
valle cosparsa
romana
medioevale.
La
contrada
si
nome
di
Sant'Angelo
Le
un frammento
la quale chiude
e proprio
in
un terreno
manomessa.
Il colono
Domenicanin due, e
che
REGIONE
IV.
289
legge ('):
CASTELNUOVO
a Barisciano.
si
m. 0,54,
m. 0,08. Vi
T TREBIVS-T-FTVBER
CVRIETR /OVESTA
D-S-P-F-C-r-Q^PColgo guest' occasione per
tica
rettificare
un frammento
di iscrizione
dell'area dell'an-
C. I.
L. IX,
e
n.
inesattezza.
di calcare
locale,
misura m. 0,78X0,22X0,17,
le lettere sono
dell' orto
Barisciano,
ficare
come parapetto
:
in
un mm-o
come segue
VNIENA- V-F
A.
De Nino.
XIV. Un
burelli,
CASTELNUOVO
(frazioiie
del
coiinme di
s.
deW antica
Peltuino del
un fabbricato, con
fittile,
oggetti in ferro, molto corrosi, che non cur. Conserv solo un' antefissa diocre lavoro, avente nel
di
me-
in giro.
di colonna, di stile
Lo
stesso,
nella localit
Nello stesso agro peltuinate, in contrada Follato, certo Liberatore Casciani, ese-
di
viti,
trov
un sepolcro composto
di grosse
lavorate a scalpello,
;
ma
uno specchio
;
rotto in pi pezzi
frammentato
un piatto
Nel paese
grafici
:
1)
La
rimanente
cos'i
POSVIT
2) Altro frustolo di iscrizione, in calcare; trovai infisso nella facciata meridio-
0.20X0,18
e reca inciso:
tei
ESHO
LIBEI
(')
La
io,
(iatti e
tato invano di trarre altri elementi per dirimere le oscurit del secondo verso.
PREZZA, CHEREMDLE
290
REGIONE
IV,
SARDINIA
3) Nel
muro
Il
primo
misura m. 0,54
X 0,35
il
secondo m. 050
016
Recano
VLGVR
CO Nidi
cio:
FuUjur coadilmn,
cfr.
C. I. L.
X, 1603, 6990
ecc.
N. Persichetti.
PELIGNI.
XV. PREZZA
Tombe
di
et
preromana
la
Dna
menti
delle tombe,
1,70X0,53X0,41.
I fram-
Una mezza
I
olla,
da
me
La
os-
tomba appartiene
ad angolo
fabbriche locali.
due
retto, o
sa pochissimo.
Nella medesima
quercia, si rinvenne
contrada,
breve
distanza
dalla descritta
tomba,
sotto
una
un
mano
filo
di bronzo.
le
Sulmona.
De
Nino.
SARDINIA.
XVI,
Presso
CHEREMULE
il
Di una
in
statuetta
di
bronzo probabilmente
Nuraghe
Martirio.
del
Nuraghe Martirio,
territorio
comune
di Cheremule,
il
colono
Bachisio Mannori, rinvenne casualmente una statuetta di bronzo, alta m. 0,096 con
testa nuda, viso ovale, e vestigia di breve tunica stretta al corpo, che termina alquanto
sopra
il
mano
sinistra.
Sul petto, da sinistra a destra, scende una fascia o tracolla, e per mezzo di un
cordone,
da destra
sinistra,
sostenuto
un pugnaletto
in
posizione
orizzontale,
La
infissa
in
un piedistallo, essendo
Questo cimelio
Cagliari.
fu
da
me
acquistato per
le
raccolte
del
Museo Nazionale
F. Vivanet.
di
Roma 15
settembre 1894.
-SETTEMBRE
Regione
I.
X (YENSTIA).
comune
di
QUATRELLE
(frazione
del
Fellonica)
Di una tomba
lungo
Po,
col
romana
fiume in massima magra, vide nella localit Merlino, in fondo alla scarpata dell'argine, verso acqua,
laterizio.
il
affiorare
un grosso
0,45
Non
che,
1,60X0,60);
ad acquidi
seguenti oggetti,
Ori,
riuscii pure
stare
gr.
mia
collezione
archeologica
Sermidese.
lroiao.
Peso
romano
101,30
{t'iens),
in forma di palla
mm.
la base;
l'inferiore
in
pi basso
scodellato,
tre rettangoletti
lamina di rame:
del quarto
EX
cio:
CA
2765rt).
(cfr.
Wilmanns
in'
Asticciuola
cilindrica
ben
mm.
07). Tre
cilindrico (diam.
mm.
d'altro anello.
Frammenti
(trietis)
,
di
sottile
lamina
e
103
in
forma discoide
mm.
40).
con
Cesari (obsoleto). Piccolo bronzo di Antonino Pio (obsoleto). Raro medio bronzo coloniale di Antonino Pio, coniato a Licopoli nella
un lupo
un
delfino (?).
e
Vetro.
Palla prismatica di
da 18 faccette quadrate
poco
meno
di
10
mm.
frammento
di altro simile.
Terracotta. Singo-
VERUCCHIO
una
Osso.
292
Pietra. Tre dischetti
REGIONE
Vili.
finora
si
rinvenne.
e
Due
mm. 20
forma
di
25),
pure lusori a
bottoni
lisci, e di
mm.
la
14.
15 e 16). Guscio
di lumaca.
Da quanto
stata di
tomba
un fanciullo
L'essere stata
una volta
le
Po ebbi
gi ad enunciare
mio volume
Territorio
e seg).
G.
Mantovani.
VERUCCHIO, SPADAROLO,
RIMINI
I"
un campo detto
casuale
scopersero
oggetti
da cui
fittili
di
Ne Un
indico
principali.
sotto
il
coperchio.
di
bronzo,
ripiegata
stessa,
ben
il
filo
gemino
di bronzo,
filo
ma un
pag.
s.
Francesco (Zannoni,
La fonderia
di
Bologna
XLVI,
17.
n.
62). Si confronti
il
disco di Spadarolo
descritto pi avanti
308
e fig.
lisce.
Due
1).
Altra fibula con arco fatto a due robuste verghe rafforzate ciascuna da sette nodi
di cui quello centrale pi grosso
:
manca
Per la forma
numero dei nodi ricorda un poco la fibulina pubblicata dal Gozzadini, {Scavi Arnoaldi Veltta.^. XII, n. 14) e da Montelius {Spnnen fran bronscddern ecc. pag. 115,
ed
il
n.
ma
da due
aste.
Altra fibula
REGIONE
Vili.
293
ma
ad un solo
arco,
VERUCCHIO
venne
pubblicata
p. 218).
fir Elluioloy.
1889,
stalla
Due
fibule a navicella
vuota
con
a lungo
cit.
pag.
178,
filo
n.
170.
girato a
Una
fibulina
semplice
di bronzo
3).
Di
un
tipo simile,
ma im
78, n.
102.
Una grande
longitudinali
fusi.
fibula
a navicella
vuota
con solchi
Una
rassicurare
capelli dietro la
naca
(fig.
4)
(').
Fig
2.
Fig.
Fig
ferro,
lunga m. 0,30.
complesso
di
sinei Benacci,
Caprara,
od
s.
dubbio che
di
le
Villanova.
il
una esplora-
ampia
e regolare.
il
Un
suo parente
sig.
scienze naturali,
archeologia, gen-
ma
mie lezioni
di
tilmente
offerse di presenziare
assiduamente quegli
secondo le indicazioni da
me
suggeritegli.
Al quale
scopo
g'
indicai
anche
libri
(')
Milani,
Monumenti etruschi
tav.
Vili,
ii.
14 e
14'"'^;
cfr.
p. 311).
A
lavoro finito
294
difficili
REGIONE
Vili.
mi trasmise una
quale ho
tolto le notizie di
La sua importanza
tipo Villanova,
quali in complesso
noti
ma
dal quale
di
si
pu ora con
tipo Villanova.
XVII
secolo
si
golarmente scavati,
nero
Memoria
(-).
Al contrario tutta
in seguito dal
scientifiche,
la e
suppellettile
Governo
depositata,
di
nel
Museo Civico
Rimini, in apposita
Municipio
di
quella citt.
nota
fonderia,
di
Casalecchio,
Rimini
{^)
ad
altri rinvenuti
in parecchie
ad atte-
stare al dotto visitatore l'estremo confine orientale, a cui sul versante adriatico arri-
vano
le
Panaro,
come
ad oriente
non
oltre-
territorio riminese,
certo
non
il
Foglia,
al di l
un
preromana,
(*).
quella
il
di Verucchio,
un campo detto
del
Tesoro,
che prospetta
il
fiume Marecchia, al
quale sovrasta circa 200 metri ed alle radici di un colle detto Monte della Baldissera
fra queste e la via
al
cit.
tav. 27).
Questo monte
mammellone
fra
la
(')
Dopo
la
consegna
di questo
:
il
dott. Tosi
ha pubVil-
blicato la sua
Memoria
col titolo
del
tipo
lanova a
(2)
prima epoca
della
Verucchio 1893;
cfr.
Bullettino di paletnol.
(3)
1894, p. 34.
Luigi Tonini
negli
Atti
Memorie
224
magne
1867, p. 127.
(')
p.
e 225.
3,
Negli Atti
1,
Memorie
della R. Deputazione di
in terracotta
e
Romagne
1885, tav. V,
pag. 181, n.
ho pubblicato un vasetto
conservato nel Museo di Bologna e eh' era stato rinvenuto nel traforo del tunnel fra Pesaro
tolica.
Cat-
Quel vasetto caratteristico delle tombe tipo Novilara, dimostra che queste tstcndevansi an-
REGIONE
Vili.
di
295
col
VERDCCHIO
forma pressoch
circolare,
Nella punta sud di esso sorgeva un antico convento dei Cappuccini, e ad ovest trovasi la Rocca
Capo
di
Monte con
di
la quale
il
Baldissera collegato
su cui costruito
attualmente un monastero
monache.
Uu
quasi nel mezzo del pianoro in direzione da nord a sud, viene dalla tradizione locale
attribuito all'esistenza di
un antico
lago,
che
sarebbe
stato in seguito
prosciugato,
di terra,
frammenti
di vasi, spe-
cialmente
di
dogli,
insieme con zolle tinte di cenere e picchiettate di carboni. Parecchi di quei cocci ho
raccolto io stesso in poco tempo.
Scavi
appositi,
quanto mi fu
ivi
riferito,
non vi
Ma
La
noi
le
sorgessero le capanne di
tombe
tipo
Villanova,
localit
ma
Una
cos'i
Brista,
ad un quarto
il
da
esso,
Lungo
salubemma
pii
Ai piedi
poli,
monte
di
viti,
si
ebbero oggetti di
situato
fibule,
ciste,
morsi,
paalstabs
ecc.
Il
podere Lavatoio,
anch' esso, immediatamente alle radici del monte dal lato sud, dovea contenere, per
quanto
si
fatte finora,
un gruppo
di
pi
antiche,
tutti
del
tipo
sormontati da ciotola
Di
essi
pubblica
(fig.
e,
5).
No-
tevole
pi al meno, irregolari,
per dire
la vera parola,
Con una
di
serie di trincee
forma
terreno di circa
Anche
la loro profondit
m. 0,40
m. 1,00
talvolta a
il
e ci in causa,
come
bene avverte
VERUCCHlO
296
REGIONE
Vili.
le pareti rive-
come
tombe
L'ossuario
sol
di
ma-
un denso
strato carbonioso e
per lo pi fibule.
FiG.
5.
Ma
Ad
in
il
fatto
vi-
che quasi
si
toccavano.
del sepolcreto entro
"
riferisce
uno spazio
largo appena m.
3X4,50
le
modo che un
il
occupava
fra loro,
coni superiori
{^) .
(1) ()
Di un
tiiv.
I,
n.
2 e
4.
Tosi, op.
pag. 11.
REGIONE
Vili.
297
VERUCCHie
questa una particolarit non mai osservata finora nelle necropoli tipo Villanova,
dei terramaricoli
e
i
ma
soltanto in quelle
i
sar certo
professori
Helbig
e Pigorini,
del
periodo
anzi ritengono
di
che la
sviluppo
quella delle
terramare.
D'altra parte non dev'essere trascurato l'altro fatto, notato pure dal dottor Tosi,
ma
mai
apparso.
Gli ossuari di Verucchio estratti dal fondo Ripa sono quasi tutti ornati di disegni
geometrici
graffiti,
raramente impressi
e gli
triangoli, senza
d'uomini,
d'animali o di piante,
come
per
es.
('). Il
verucchiese finora scavata un carattere piuttosto arcaico, confermato altres dai bronzi
rinvenuti, specialmente dalle fibule,
parecchie
delle
quali
vanno annoverate
fra le
Ad
una tomba
in
ma
entro
un gran
dolio di terracotta,
difeso da pareti
Le
stesse particolarit
si
sono pi volte
che
non
tombe a buca
{^).
Ma
ci che
meglio
conferma
il
venuta nel suo interno, sotto alcuni vasetti accessori, anche una lunga lancia di ferro
e
frammenti
di
spada pure
di
ferro.
a dolio,
ma
anteriormente frugata,
si
dapprima
in
ma
non
si
Debbo
tombe
di
combusti
il
si
riferisce
grezzo
di
ma
non ora
cir-
tempo cui
e
spetta.
sull'et
seguire la descrizione
oggetti forniti.
la singolarit
(')
^ei
taf.
e VI.
(')
Anche
le
tombe a
ziro di Chiusi
e quelle di
tombe
a ziro di Chiusi
Monumenti
VERUCCHIO
1.
298
suolo
e la
REGIONE
Vili.
Tomba
niche
lisce,
Apparsa a
circa
40 centim. dal
cremate
le ossa
anellino di ambra.
I
pendagli
alti
:
il
la
liscia
manca
dello spillo
formata con
filo
sottile
fettuccia liscia di
rame
imitante
gondola piatta con solchi obliqui; e tre altre sono ad arco semplice con solchi nell'una
obliqui, nell'altra orizzontali, nella terza piccoli e finamente incisi.
La
settima una
piccola fibulina ad arco semplice perfettamente conservata con solchi, fini orizzontali;
l'ottava
un frammento
in
0,07,
una
serie
due a ciascuna
testa.
una
liscia,
l'altra ornata
i
ancora
pochi
frammenti
di piccole
Tomba
sotto
le
il
2.
meandro
si
Tomba
3.
Anche
in questa,
il
cui
ossuario
si
erano cinque fibule di bronzo, una delle quali con l'arco formato da una lastrina sor-
il
linguetta
l'una
all'altra
La
staft'a
consiste di
un disco
elittico
ornato
presso all'orlo tutto attorno con fasci di lineette curve alternate con altre a spina di pesce,
croci
inciso.
e
nel
il
ansate
ed un
quadrato ripieno,
finamente
Fra
una
piastrina
tubolare
bronzo,
solo
in
parte
conservata,
anch'essa
con
fini
incisioni
un
Due
Fio.
6.
solo
rare volte
occorso nelle
tombe
tipo Villanova.
da tubetti conici a
n.
spirale eransi
pure
trovate nella
i
tomba Benacci
689.
Ma
di
tre
ai
quattro
capi
dell'arco.
Oltre ci lo spillo
ma
rac-
meno
arcaica.
REGIONE
Vili.
299
(Hampel,
VERDCCHIO
Alterihimer der
Bronzezeit in
Ungarn
taf.
XL
XLI,
n.
4).
ma
disco
Tomba
il
femminile
fori
con la
mano
(fig.
sinistra
due
presso le orecchie,
di
infilato
un cerchietto
bronzo
sembra imitazione
commercio
a
riminese, cio
Spadarolo, distante circa 3 kilom. da Rimini sulla strada di Verucchio, cinque anni
addietro scoprironsi alcune
tombe
tipo Villanova,
dalle quali
il
Museo
di Rimini.
Fra
essi era
sormon-
riproduce
Fig.
7.
Fio.
8.
Rappresenta una donna del tutto nuda, similmente con la mano sinistra distesa
sul petto e con la destra sul basso
indicato,
ma
di
soltanto
il
due
circoli
concentrici impressi,
idolo fittile
Verucchio,
Questa quarta tomba conteneva altres due armille a spirali ed una catena, pregevoli per la loro bellezza e conservazione.
di
Le due armille
costituite
di in
da robusto
filo
giri,
m.
0,1,5
e con-
un occhiello da
VERUCCHIO
due
anelletti.
(fig.
300
REGIONE
Vili.
Una
spire
0).
spirali del
Museo
di
inedite,
ma
in tubetti conici
lavorati similmente a
come quasi
tutte le armille dello stesso tipo raccolte negli altri sepolcri fel-
De Lucca
il
ecc.
dottor
e
Tosi,
si
trov
una catena
costituita di
forma
di quelli uniti
11
copia
altres
parecchi
ambra
di
rame con
Tomba
rivestita
5.
quella gi indicata,
dolio,
Alcuni di
essi a
vertice aflettano
la
forma di cantaro,
ciotole
di
consiorlo
stono
Fig.
9.
di
semplici
senza
manico con
ad un
rientrante,
verticale
e
ed
con
altri
alte coppe
manico
base
umbilicata.
Giacevano quali
dell'ossuario
dentro
ma
quella
le ossa
Al
di fuori
dell'ossuario
ma
di
forma
esile
fina.
Enti-o
il
dolio poi,
come ho gi
riferito, e
sotto alcuni
e corrosa,
vasetti accessori
si
rin-
venne la cuspide
di lancia in ferro
molto ossidata
e
pure di ferro
di
forma cilindrica
fi-ammenti informi
(')
Tre
di questi vasetti
sri citata.
sua
Memoria
REGIONE
Vili.
essi
301
VERUCCHIO
Tomba
6.
40 ceutim.
di profon-
Pi notevoli erano
gli
ornamenti di bronzo,
sette fibule ed
un
ciondolo.
due aveano
semplice.
dischi
di
ambra
infilati
nell'arco
ora
spezzato
due sono
ad
arco
Il ciondolo
un gancio
in
forma di
alla
cui
che a met o pi gi
di
si
bipartiscono
tripartiscono
in altre
(').
piii
brevi e ciascuna
Tomba
s stessa;
9.
Da
essa oltre
una fusaiuola
frammenti
di vasetti
accessori si
ebbero vari bronzi, fra cui un' armilla a grossa verga esagonale girata una volta su
una
una
con solco trasversale sul dorso ed altre fibuline ad arco semplice con fascio di linee
orizzontali.
Tomba
10.
si
a doppio ventre,
una tazzina
Sopra
due manici ad
FiG. 10.
consiste
una
fila
sporgenti
uno per
(fig.
10).
ottennero imprimendo
era fresca.
(')
Pubblicata anche questa dal dott. Tosi nella Memoria succitata tav.
I,
fig.
5.
VERUCCHIO
di
302
quali,
il
REGIONE
Vili.
come
di
uno smalto,
vivamente spiccare.
un
borchiette di bronzo con o senza spina, gi incontrate'nei vasi delle necropoli arcaiche.
Cfr.
Parte Prima
le
p.
227
e seg.
altre
poche fusaiuole,
gemino
Di queste
zava che
il
la staffa a disco;
ma
di esse altro
non sopravan-
Tomba 20.
torto,
ri-
la
spillo, e la terza
media
di
m. 0,07.
il
con pi frequenza in queste tombe, essendosene raccolte fra intere e frammentate circa
venti esemplari.
lazione
(fig.
1).
quelle a
filo
attraversate
da
ritorto,
proprie
di
un periodo arcaico,
perch almeno qui in Bologna, esse occorrono nelle pi antiche tombe tipo Villanova,
e
Ad
s.
es.
Benacci,
ma
es.
mancano
Francesco,
forma primitiva, ad
con grosso arco
di
rappresentate. Fibule
l'anno
ritorto
contrario nelle
tombe
scavate
Bologna
al
le quali
tombe gi per
cio per essere, fra tutte quelle fin qui note, le pi prosfra le
sime
all'abitato,
debbono annoverarsi
pi antiche.
,
Tomba
si
21.
Dovea
essere
simile alla h^
estratti,
cio a dolio;
ma
sfortunatamente
ritorto,
ad arco semplice
ferro,
rotto in
forma non mai occorsa nelle necropoli tipo Villanova, ed identico per contrario a quelli
rinvenuti in grande numero nella necropoli di Novilara.
Consiste di una
e
lama larga
rinvenne,
e dritta,
non
si
ma
con puntale rafforzato da grosso nodo e sotto l'imboccatuia con uno e pi anelli con
cui veniva sospeso ad
una cintura.
di
Che anche
il
pugnale
provato
dal fatto che alla sua punta aderisce, legato dall'ossido, un gancio
femmina
di bronzo,
La presenza
si
tombe
di
Novilara a Verucchio
di queste
due localit
e degli
fra gli
mi pare opportuno
col cadavere
come
REGIONE
Vili.
303
era
quella la
tomba
di
sepolto secondo
il
rito
le
Dopo
tomba 21
si
comune
oggetti.
e
ad
arco
non diedero
altri
Per compenso
le
tombe 28
29
rivestite
con
secco,
che
ne
coprivano
difendevano
taluni
tutto
attorno
l'ossuario,
contenevano
altres
oggetti di forma
singolare.
Nella tomba 28
formata
di filo
gemino
di bronzo
in
dette a sanguisuga,
da
tanti
dischetti
di
verso
l'estremit
La
staffa
era
similmente
disco,
il
quale
come
tomba 3 era
fine
lineette
assecondanti
nel
curva
11).
dell'orlo
con
due
cruci
ansate
mezzo
(fig.
per
determinare
appartiene.
rarit
il
periodo
a cui questa
tomba 28
Impercioc-
estrema
anche a
La
(Zannoni,
fonderia di
tav.
s.
Francesco ne
31),
e
contiene
le
una sola
La fonderia
simili,
le
di
Bologna
sola,
XLI,
n.
di
tutte
tombe
del
la 412,
due tibule
mediter-
ranea specialmente a
Spnnen fran
nota 2;
e
Bronsldern
18,
pag.
223,
e
22
XIIP^
n.
21; Falchi,
Vetidonia
tav.
VI,
u.
20.
Tomba 20.
ad
Fig. 12.
di
pec-
semplice
contorta
rogo ed
un' armilletta
(fig.
filo
12).
Le
perch quantunque
di questo
tipo
sembrano
caratteristiche
il
delle
tombe pi archaiche
sia
di Verucchio,
si
numero
delle
tombe esplorate
i
frammenti di parecchie
in
tipo,
ma
ridotta
pi pezzi,
si
ebbe
altres dalle
VERUCCHIO
304
ricordate
REGIONE
Vili.
tombe arcaiche
descrivendo
la
tomba
2.
La grande
filo
metallico
tremolante sembra
ma
1888, tav.
9,
12
Tomba
30.
seguenti oggetti:
Un
sopra
bellissimo
alto
ambo le facce di triangoli ripieni incisi. Una fibula a fettuccina, rotta in due pezzi
di
Un
fuori di
Seguirono altre
tombe
dalla 31 alla
36
le quali
all' in-
uu frammento di
fibula
ad arco
ritorto e di
un ago crinale
e
forma
di chiodo,
ma
assai
ben conservato
Tomba
trale,
37.
;
un frammento
m. 0,04 con
di fibula
foro cen-
ad arco ritorto
e
di
Tomba
graffiti
Priva affatto
di
oggetti.
Conteneva
soltanto
un
ossuario con
a meandri sul collo e sul ventre e sormontato da ciotola capovolta (gi pubfig. 5).
Tomba
una
39.
Racchiudeva
oltre l'ossuario in
frammenti
un gruppo
m. 0,015.
i
Tomba
10.
Oltre
frammenti
dell'ossuario,
11).
infilati
in
fibule,
ed
una placca
di sottil
si
ebbero che
scai--
Tomba
46.
Degni invece
seguenti avanzi
Un
Due
impressi
di
rasoio semilunato
con ornamenti
rotto nella
punta
di osso
rivestimento
un manico
pugnale
di
si
rinvenne.
Al
lama
m. 0,37 compreso
REGIONE
Vili.
il
305
da piccole laminette
VERUCCHIO
il
sopra la guardia.
Anche
il
fodero della
lama era
di
sono
ancora
visibili le fibre,
qua
met ed
i-i^i^
di
r. J
''f
(fig-
13).
osservazione fatta
/f'~^
/
I
tomba
del
21,
cio
che di un tipo
Villanova,
nuovo
nella
suppellettile
gruppo
ma
'j.'-i
l%r-,.r^
vilara,
ferro.
una
In essi
sono
appunto a lama
ricurva
di
U'T^X
'rfii'l''^
meno
nobile e
non
visibile,
i
di legno,
'^^'K
ferro,
opposta
stringevano
si
\.'^''^^l
Un
il
era
Is*
(.^
tempo
venne
acquistato
\ \j1^ ^0='^
1885 dal
si
Museo
preistorico di
Roma,
dove ora
conserva.
alla gentilezza dell'amico
il
^^^%
blico
Debbo
(fig.
14).
v;
gere
ferro
alto
m. 0,28
quantunque
assai
bene, in quello
il
superiore,
risvolti
delle
lastre
in
^
l/
Fig. 13.
che ne costituiscono
ora
manca,
ai
ma
esso
pure
avea
la
stessa
forma
dei
manici
proprii
pugnali
ricurvi di Novilara,
Tomba
drangolare
17.
Oltre
frammenti
di
coniche, conte-
altra piccola,
ma
di bronzo
parrebbe che
la
tomba avesse
in essa
un diametro
12).
gemino
in
medesimo lavoro a
filo
gemino
m.
di bronzo
in
tres
di
O.o:;.
VERUCCHIO
oggetti.
306
REGIONE
Vili.
affatto
prive di
Tomba
52.
Soltanto la
.52
che per la novit del suo tipo e per la sua rara conservazione merita una speciale descrizione.
L'arco
tato
costituito
sormoncorda
da capocchia ottaedra
ambra;
la
ha
forma di telaio
nel
quadrangolare
fornito a
introdotto
con
la testa
e
met
di
due cornetti
una
staffa
dello spillo
(tg.
15).
Non
lontana analogia
possono
soltanto
Spanmn
n.
Bronsldern
lo
ecc.,
pag. 30 n. 27
pag. 27
25,
la
prima per
il
spillo
ricmTO
e piegato
ad
arco,
seconda per
telaio quadrangolare.
Fra
alcuni
si
numerosi
cocci
raccolti in
le
questo
sepolcro,
distinguevano per
pareti
pi spesse e per
un ornamento
Avendo
fatto
raccogliere
ed
accoin-
stare
fra loro
un oggetto
teressantissimo,
alto
vale
a
la
dire
im elmo a doppia
rotta,
cresta,
m. 0,265 senza
pvmta che
usciti
degli
elmi di bronzo
L'esemplare veruechiese
il
per
in
quanto
io
conosca,
primo
fittile
che riproduca
grandezza
natm-ale
ma
particolari
(').
Due
linee
graffite,
ornano
ambo
le facce della
doppia cresta, al di sotto della quale sopravanzano gl'indizi dei tre perni
orizzontali, cos caratteristici degli
all'orlo gira
un
fregio di
due
file
ed una terza
Ma
con tutta
questa
ricchezza di fregi
anch'essa
irregolare e storta,
16).
come
in
massima
(fig.
(')
di
Roma
e
si
conserva un elmo
fittile
Tarquinia,
ma
di
un lavoro semplice
senza ornamentazione.
REGIONE
Vili.
3U7
SPADAROLO
Questo elmo
a credere
fittile
all'ossuario,
si
induce
sepolcro in cui lo
rinvenne,
dove in luogo dell'originale metallico, che dovea essere di troppo gran pregio, fu col-
cH>_^H,i
(? t
()
@@ @
f^
Via. 16.
di
tale tipo di
che
lasciarono
le
tombe
Tirreno,
ma
altres'i
dai
Spadarolo.
Descrivendo la tomba
20
di
Verucchio
ho gi indicato alcuni
bronzi che
si
erano scoperti a Spadarolo, altra localit del riminese, in cui esiste un sepolcreto tipo
Villanova.
di
menzionare anche
seguenti
oggetti
che
il
benemerito
medesima
Museo
di
Eimini.
SPADAROLO
308
REGIONE
Vili.
Una
Un Un Un
ambra appartenuto
a fibula.
alle teste di croci coi quadranti
ornato
riempiti di triangoli.
Ma
Un
un
un secondo esemplare
se ne rinvenne nel
1875 a
s.
Lo-
renzo in Monte presso Eimini e fu gi pubblicato dal dottor Carlo Tonini {Sioia di
Rimiiii
voi.
ancora con
il
alla cintura,
conservansi nel
Museo
p. 216).
parrocchiale di
s.
Giovanni
in Galilea {Not.
1889
"5^/ f^^-:ht-j/
11
il^rrrrv
"\\
di
quello
pi
pic-
il ,=zJn
umana
con le braccia
periferia
alzate
con
due volatili
ai piedi.
fila di
Sulla
del
quadrupedi anch'essi
da una figurina,
le
a tutta scultura,
cui
di
bronzo
alla
17).
Anche questo
come ho gi accen-
nato in principio, un
nelle
tombe
del
predio
un terzo
se ne conserva
nella fonderia di
Altri
s.
Francesco a Bologna.
fornirono
le
due
di
si
ne
necropoli di
op.
cit.,
Tarquinia
(Nolie 1882,
n.
tav.
XIII "%
n.
19) e
Vetulonia
(Falchi
tav.
XVIII,
16).
Ma
l'esemplare di Spadarolo
pi completo pi singolare
per l'aggiunta
della figura
umana che
suggerito
lo
sostiene
comprende
l'uso
cui
pu
aver
servito.
Come mi ha
della quale
il
coppa emisferica
figura
di bronzo in
traforato
formava
il
manico,
la
maschile
piedi
l'appoggio.
Da
con
Spadarolo provengono
altres'i
e lisci
alla parte
si
superiore
della cista,
m. 0,20
all'incirca.
conserva
REGIONE
VII.
309
RIMINI, LORO-CIUFFENNA
un pezzo
alto
m. 0,05, largo m. 0,04 che contiene cinque cordoni. Questa cista per forma dei manici e per la fittezza dei cordoni dovea essere
Rmini.
un podere appartenente alla Congregazione
Demolendosi
rit,
la casa colonica di
il
di ca-
situato oltre
Borgo
s.
m. 0,27. Superiormente
arcuata,
e quivi
presenta di rozzo rilievo una testa muliebre di profilo col capo coperto di un manto.
Di sotto
per
il
prof.
Bormann
voi.
XI
del
C.
I.
L.
legna!
ivslf
La
lapide
ora
unitamente ad altre
K. Brizio.
ReCxIOne vii
III.
(ET R URIA).
tesoretto di monete lucchesi scos.
LORO-CIUFFENNA
riferisce
il s.
il
Di un
Miniato.
il
Mi
sig.
pavimento della
Val-
piccola chiesa di
darno superiore,
Parilli
ha
rinvenuto
alla testa di
un
monetine
di argento.
scoperta
il
delle
monete.
ponte Aburiano
La
chiesetta di
s.
alle sole
pareti perimetrali,
mancante dell'abside
Ne rimane
la parete a
tramontana
Litcrnamenle erano
traccie di affreschi;
ma
LURO-CIUFFENNA
olU
si
REGIONE
VII.
afferma siano
terzo di quelle recupecate. Sono tutte quante denari lucchesi di argento bat-
tuti col
nome
nome
HENRICVS,
nel centro
LVCA;
nel rov.
INPERATOR,
11
monogramma
il
come
tipico nelle
monete
lucchesi.
argento, tutti
Enrico
di
conio notate da
mi
stato detto,
quale tenne
il titolo
impe-
dall014
al
1024,
met dell'undecimo
secolo,
anche pi
oltre.
vela in esse in quel tempo da poterle con certezza designare: in tutte lo stesso conio
stozzo a martello, le rozze lettere, la forma disuguale
cos seguit
il
Lucca
tempo
di Federigo
il
Barbarossa, tenendo
le
sue monete
principale
Ma
il
hanno
atteso,
di.
gnizzolo
quei
ma
se
poi,
eh' io
sue
tra-
tracce anche in oltremonte e forse pi che da noi, dove questo fatto fu sempre
scurato.
i
Valga dunque
la
raccogliendo
diversi fatti si
vengano a discoprire
bocca o nella
mano
del morto, in
l'era volgare, e
non in tutte
le sue contrade;
ma
in
si
il
che l'obolo o
ridicolo
da Luciano,
ritenne piuttosto
che
servisse
fine
di
purificazione
dell'anima.
Da
Di
tale
chiesetta
non
si
lianno ricordi, o
e
almeno non
se ne co-
delle
antiche
non sarebbe
in
alcun
modo
giustificabile.
REGIONE
VII.
311
LORO CIUFFENNA
nata ed affievolita, non del tutto fu dismessa come di altre praticlie e credenze, che
a traverso
i
pi
anni
(Bull. List.
1863,
p.
55)
da
che
io
un breve piano a
pie' del
il
morti erano
interi,
coperti da
ciascuno
capo
i
un
mucchio pi
di Teodosio,
meno numeroso
e
era,
piccolissime monete
Onorio.
nomi
di Valentiniano,
Siamo adunque
essendo
E
testa di
in quei
dintorni
si
Il
parroco di
s.
Martino a Ga-
liano sopr'Aruo, ancor vivente, nel guastare l'antico cimitero della chiesa, trov alla
di argento,
del mille.
nelle
s.
proprio
catacombe
L'ambulacro,
che a sinistra
si
collocato un vasetto con circa trecento denari di argento, la maggior parte lucchesi,
ma
di
il
preziosissimo denaro
di
Brera acquistato.
tempo
quando
il
(anno
di
1822,
n.
che
nel
fare
la strada presso
Mignegno,
suburbio
Pontremoli fm-ono trovate da un ducento monete di bilione tutte di Londra dei primi
del duecento (la
WALTER),
si
delle quali
al
Ed
qui
compagni
suoi.
E proseguendo
u.
Zeccie d'Italia,
t.
II,
p.
420
1771
si
fu decapitato
di
Bartolomeo
Musiano,
si
trovarono varie monete di mistura, che stabilivano che quello era stato sepolto verso
il
fatti
lo
fu
appreso
certamente
dai
loro morti
Fu
una
siffatta pratica
come
sortilegio
condannato
credo nel-
non
gi
ma
Lo
stesso Zanetti nel luogo citato riporta quanto ne scrive G. Catalani nei
ROMA
commentari
al
312
Ili, p.
ROMA
Quidam
suoi
Pontificale
Romanum
(t.
268)
sortilegi contila
Catalani pubblic
ci
il
terzo
e con la parola
ponimi
significa
fin
come
quale
forse si
sar protratta
G. Gamurrini.
IV.
ROMA.
Nuove scoperte
Regione
si
Giovanni
al Laterano,
di
largo
m. 0,85X0,70;
egualmente
costruiti,
ed altrettanto di altezza. In vicinanza dell'indicato pozzo ed alla medesima profondit sono apparsi avanzi
di
mm'a
a cortina.
le
frammenti
1894,
fittili
caico sepolcreto
circa 5 chilogrammi.
Fu
una
mae cin-
sono stati
;
due
spilli piu-e di
Per
s.
piano stradale,
cappuccina.
alta
m. 1,80
larga m. 0,58.
Regione IX.
spiciente
il
al
muro
fiume,
recuperato
di
un pezzo
di lastrone
porfido, lungo
di
m. 0,90,
largo
m. 0,70,
dello spessore
m. 0,40;
ed
un rocchio
colonna scanalata, di
In piazza
di
Montecitorio,
rinforzandosi
le
m. 2 sotto
il
un avanzo
muro
a cortina lungo
m. 2,50,
laterizio.
medesimo
un piccolo pilastro
REGIONE
I.
313
un parafulmine,
GROTTAFERRATA
Eegione XIII.
tino,
incontrato
il
pavi-
mento
sotto
livello del
il
suolo attuale.
Costruendosi
Testacelo,
si
nuovo muro
di
recinto
il
sono rinvenute
quattro
anfore
il
intiere
tre
frammentate. Misurano
di circa
in
media
l'altezza di
un metro, ed hanno
maggior diametro
m. 0,80.
Via Portuense.
acque urbane,
il
secondo ed
il
terzo chilo-
m. 5,50
sotto
il
il
m. 1,60.
Ha
pavimento a musaico
con fascia nera all'intorno. Sui muri laterali, che spettano probabilmente a due stanze
di
un privato
edifcio,
tino,
fra le quali
tonaco abbastanza
Via Tiburtiua.
monogramma X
in
Negli
nuovi sepolcri
al
Campo Ve-
comuni,
di
in
terracotta,
G. Gatti.
Regione
V.
nominato
(LATIUM ET CAMPANIA).
tllOTTAFEllRATA
La
Ci-priaia,
si
de-
scoperto un cippo di
marmo,
alto
m. 0,53, largo
in
e spesso
l'iscrizione
seguente,
lettere
assai cor-
mand un
calco cartaceo:
VTR
CI
FECI
Il
314
scoperti
REGIONE
I.
VI.
via
ANZIO
Jlaniii
arc/leUonici
presso
un
tratto
di
romana
in Anzio.
Nello scorso giugno, furono eseguite opere di sterro sulla via romana di Anzio,
nel punto in cui sbocca nell'abitato, accanto al cancello esterno della villetta gi pontificia,
Si
la coincidenza della
quale colla moderna, era del resto cosa nota. Anzi nel margine
e
si
sinistro di
essa
si
scopr
lasci
intatto
un
filo
Ma
ci
grandiose
proporzioni.
un immenso stilobate
abaco.
in
marmo
lungo
bianco,
sagomato
dello
egregiamente,
di
con
listelli,
gole,
Un frammento
m. 1,48,
spessore
m. 0,67;
l'altro
di
minori sono
caristio,
e fu trovato
marmo
G. TOMASSETTI.
VII.
POZZUOLI
via
prof.
della strada, a
campagna. Erano di
il
solo scheletro.
Una
m. 1,90
di queste
tombe,
scavata
alla
presenza
dello
stesso
prof.
Viola,
lunga
estre-
0,40
X 0,30,
La tomba
Vili.
POMPEI
20
detto.
Sono incominciati
24
dello
con l'entrata al secondo vano, nel vicolo ad oriente della detta isola, a partire dall'angolo sud-est, nell'ambiente posto ad est dell'atrio,
fora lesionata e
si
rinvenne:
frammentata con
iscrizione.
Terracotta. Un'an-
Dron::o.
Una
cerniera lunga
mm.
70.
72.
Un
diam.
mm.
Una
quali
borchia a cui
scanalato;
mm.
43.
Osso.
Cinquantuna cerniere
Vetro.
delle
mm.
65.
25-31
detto.
Proseguirono
REGIONE
I.
315
IX.
SORRENTO
DI uh antica colonna
s.
milliaria.
e
Francesco in Sorrento,
propriamente nell'area
medesimo
di
marmo
cipollino, alto
diam.
epigrafe,
marmo
XXV
IMP caes.
felici
W\' iclo
X/fguslo
appartenne
senza
dubbio
alla
via,
segnata dagl'itinerari
{CI.
L. X,
p.
58, n. I)
che
menava a Napoli
il
{C.
I.
L. X, p. 58, n. II).
Il
mil-
a Resina e recante
numero VI
{C. I. L. X, n.
6037, 6938)
opi-
stografo
e l'epigrafe n.
sii
6937
si
riferisce
aelalis
lahcntis.
iiilcr
oppida
Campana
p.
704)
riferire
il
il
numero
XXV. Ed
Neapolis
promontorimn Minervae
era
romane.
Ma
mut
contrariamente
al
costume romano,
e
tutta la
La qual
cosa, se insostenibile
fatto,
di
sco-
Notizie 1879,
di
Spetta
all'anno
121-122
d.
C,
fa
l'
memoria
una buon
il
undecima.
De Rossi
presso
[Bitll.
d.
che,
non potendo
milliario scoperto
Stabia
convenire
progressiva
delle
miglia
Ma
/.
esi-
I. X,
40
NAVELLI
316
REGIONE
IV.
n.
6940)
Dunque non
diramava
nostra
il
tronco Pompeils
milliaria
di
Stabias Promonloriuvi
Sorrento.
Minervae,
cui
appartenne
la
colonna
Veramente non
Napoli
si
pu affermare
con
sicurezza
il
primo
imperatore, dopo l'incendo Vesuviano, che abbia curata la rifazioue della nuova via
tra
e le citt
sepolte.
Ma
se
da un lato
si
tien conto
pressione prodotta negli animi da quell'incendio, la quale dov tener lontani da quella
si
pi che alle
arti
qua-
Vesuviana e
la rifazione
vita.
Da
predecessori,
oltre
promontorio
di
Minerva,
I.
egli
Labicana
(n.
6882);
alla
Latina
(n. (n.
6881); &\YAppia
6886)
finalmente alla
Capua Rhegium
A. Sogliono.
6952, 6956).
Regione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
VESTINI
X.
Di
NAVELLI
che dista
fratelli
Gennaro ed Ambrogio
dello
zafferano,
Gianiorio, eseguendovi in
un
loro terreno
prima et del
ma
di
nuda
lateralmente
ma
i
appena ne
ebbi notizia
mi
seguenti og-
funebre
che
si
conservano.
di
Bronzo.
meno
a
frammentate,
m. 0,065
a
0,065
riuniti
puntini,
sparse di bottoni
sbalzo,
quattro a quattro. Cinque placchette per rivestire strisce o cinture di cuoio, lunghe
m. 0,028
tre bottoni
Un
dature, ornalo in
ambo
le
facce
da figure geometriche,
m. 0,05
0,04. Vi
ri-
REGIONE
IV.
317
VITTORITO, SALLE
mangono
otto denti,
Due
una
piccola.
in
due
pezzi,
in azzurro:
alta
Met
cilindrico.
Un' arniilla
di
rotta in
duo pezzi, ed
oggetti irriconoscibili.
Le
Vitili.
Un'idria
argilla nera,
frammentata,
m. 0,42X0,35
lini.
di diametro.
anse, in
numero
di quattro,
Una
N. Persichetti.
PAELIGNI
XI.
in
VITTORITO
s.
Michele Arcangelo
proprio
pietra
di
calcare locale, di m.
0,70X0,26. Vi
si
legge:
ViTrTANN
Al
lato
XIIII
MENS
VII
DIES
VI
1,30X0,85X0,16, rimane
il
seguente
si
ignoto.
scoprirsi a breve distanza,
Le antichit continuano a
cati
nuovi del paese. Tra gli oggetti rinvenuti noto due grandi
de' quali,
ben conservati,
diametro
uno
posseduto
dal
sig.
Serafino
Pietrantoni,
alto
m. 1,10, del
alla bocca di
si
dolio alto m.
m. 1,02
di bocca.
il
ha un
si
sig.
Alfonso Pietrantoni.
A.
De
Nino.
XII.
SALLE
di
s.
Avanci
di suppellettile funebre
preromana proveValle.
La contrada
perte.
Ma
gli
antichi oggetti
che
di
quando
in
quando
vi
si
rinvennero,
andarono
sempre
dispersi.
cos'i
Non
quelli che
si
ultimamente
il
Sa-
TARANTO
318
REGIONE
li.
lerno,
la cui suppellettile di
Dalla descrizione avuta dal colono, suppongo vi fosse un'oinochoe a bocca tonda
e
una
cotyla.
Lo
una decorazione
di bronzo,
;
di anellini
di filo cilindrico
Grazioso
il
ciondolo,
La tomba aveva
vergine,
ai lati, e
per
fu scoperta
A.
De
Nino.
Regione
XIII.
II
(APULIA)).
Taranto.
che
faceva lo sterro per la costruzione di una
alcuni
TARANTO
il
aprile,
di Taranto,
furono scoperti
sig.
pavimenti
a musaico,
Parrilli,
Museo
degli scavi;
quale subito ne
rifer
alla Dii-ezione
Musei
degli
di
ri-
sul
mi
sembrato opportuno
ma
e per
quanto essa
iesi^ellatum,
Taranto nelle
e
idYopus
nel
musivum
sig.
sectile
nel U-
dove avvenne
la scoperta tal
il
Carlo Cacace; ed
lasciarono
costruisce
un
Quero;
questi
che
il
tempo per
noto
ai
fare
eseguire
delle
render
cultori
ci
scienze
presenta una
scena mitologica,
del tutto nuovo
che vuol
storia
i
dire che,
pure
un
fatto
nella
fra
delle
scoperte
rinveni-
menti pi comuni,
tanti cio,
stata cos
si
doviziosa.
genere
son trovati,
ma
son tutti
denominato
Mar Grande
(')
a contorno
vede-
umana
ignuda, che
sedeva sopra.
Era
la
solita
rappresentazione
di
Taras
sul delfino,
comunissima
(1)
Notizie, 1881,
p.
401.
REGIONE
II.
Ma
vi restava,
iu
319
conservarlo.
nulla
numismatica tarantina.
Da' miei appunti poi rilevo che una volta nel fondo del
sig.
La Tanza,
ora del
strada
di
s.
fu scoperto
metrici di color nero su fondo bianco, molto bene eseguiti e discretamente conservati
e ricordo
pure che, dopo di essere stato esposto per qualche tempo, fu ricoperto per
Un
Tommaso
s.
Cito
Osimo presso
Francesco
sig.
Miraglia a
sin.
in altri
ma
essi
tutti d'un
importanza secondaria.
le
Per se
per
ranto
i
a'
di costruzioni
la
importanza ed estensione
museo
di
procurer di fare esatta descrizione, quantunque nessuno ignori che iu questi casi
Musaico
di
1,78)
di
alla quale
modo da
lasciar
bianchi
forma
delle
Ricordano
le
disegni
il
motivo generalmente
e
nelle monete.
Dopo una
m. 0,07, resta
a
rettangolo interno,
profilo nero,
sempre a fondo
le
semplice
sovrapposte
une
modo che
la
sottoposti.
2.
lori
Il
il
precedente
n
pure
in
due cofat-
bianco
Il
nero;
esso
non
fu
trovato
lo
completo,
in
tura.
fondo
al solito
bianco,
variazioni
e
nero.
i
Una
fascia larga
m. 0,26
neri,
di
larghezza, che limita l'arca interna che poteva essere di forma quadrata o rettangolare.
Questa
divisa in
modo che
si
potrebbero chiamare,
sono
in
se fosse possibile,
Gli
Fu
m.
1,7(3
11
fondo bianco
il
porfido,
m. 0,08
di
mu-
fu dagli antichi
TARANTO
restaurata. Viene quindi
320
REGIONE
U.
un meandro semplicissimo su
fascia larga
:
m. 0,18,
il
quale
meno
da
e e
quadrato
del
lato
di
di
m, 0,54;
vitrea
sempre
di
col
di
fondo
bianco o variato da
I
rombi
triano-oli
pasta
marmi
diversi colori.
quattro angoli e la
tre
file di
marmo, mentre
rombi,
o-oli
acuti, ed altri
pai-te
questi sono di pasta vitrea bleu con filamenti a voluta di color biancastro. Il poi sparso
di pezzettini di
campo
e di-
marmo
pare,
di varie
forme
mensioni.
questo, secondo a
;
me
mescolato al seciilc
e per questo
modo
notato.
for-
Anderebbe
piu-e
menzionato per
mate
I
le
lastre romboidali,
ma
tre descritti
di Montedoro, e propriamente nel sito, ove presentemente trovasi costruita la casa del
sio-.
di epoca romana,
detta casa
moderna non
resta nell'antico
piano di campagna.
descritti
musaici, quanto da un piccolo frammento pure di musaico, che potetti salvare e che
pur esso esiste ancora in quel museo. La piccolezza dei pezzettini, il vario dei colori, esso per cos guasto la esatta commessura dovevano far cosa di primissimo ordine
;
da non prestarsi a descrizione. Misura m, 0,35 X 0,28. L'esempio pi importante nel genere aVopus sectile o lavoro a commesso vien
dato da un pavimento trovato nello sterro per la costruzione delle scuderie della societ decrli
Omnibus
nel fondo
gli ultimi
musaici.
11
sig.
Cacace ebbe la
estrarlo
restaurarlo, sostenendo
una non
ammira
il
nella torre
villa di
Crispiano,
borgata
di Taranto.
Non
caso di farne
marmi
solo dir che nei dischi dei quattro angoli erano intarsiate
si
N mi
Taranto;
di
e
fu dato
di vedere altri
si
in
tutti
lavori
di
tale scarsezza
ci
Taranto
mostrano.
Invece moltissimi
fuori
tichi
i
chiamavano con
marmo
di
li-
vari colori,
sciati in
modo da
jtasta vitrea;
infatti
la casa del
REGIONE
i;.
321
TARANTO
la pi grandio.sa di
Pompei, ne conserva
migliori:
pii
Taranto
qualcuno anche molto ben eseguito, come quello rinvenuto nello sterro
dove
e'
era anche
Ho
tizie
monumenti ed
ui
no-
intorno a questo genere di antichit in Taranto. Passo ora a trattare degli ultimi
rinvenimenti.
I
in
numero
di tre,
di
tre
ad
una casa
di
epoca romana dalle proporzioni vaste e grandiose. Essa per posava sopra
le
bassissime muraglie
che limitavgno
i
di data pi anteriore.
in
modo da
formava un rettangolo di m. 2,74X2,04; ed era semplicissima, tutta di figure geometriche con qualche accenno o motivo
in ciascuno dei quali stanno iscritti
di fogliami.
Due
rettangoli (m.
2,04X0,60),
un quadrato
rali
il
(m.
1,54X025);
un
si
svolgono
Il
due semplicissimi
serpeg-
gianti formati da
iscritto
di pezzettini neri.
e
un secondo quadrato,
il
una
foglia di edera
con steli;
secondo contiene
con
il
lo
stesso sistema
un
terzo,
archi bellamente
couipie
tutto
per la bont
il
in
Taranto.
La
stanza,
in
X 5,95,
3,00
,
forse la pi
ampia
la
rappresen-
con rombi
iscritti,
corpo
Come
tecnica e
parti sono
e
diverse
ed
diver.>a
epoca
si
riferiscono.
Pai'ler
prima
dell'una
poi
dell'altra.
Si
notino in primo
luogo
la poca
esattezza
il
nessun
parti
artefici
davano spesso
rappresen-
322
non
in
REGIONE
II.
se
permetteva di ammirare
la
parte
una
che
riusciva
gradita
allo
sguardo. Di questo
fatto
esempi
ci
mostra
l'arte
a dr. della tgura, variata da rettangoli, in cui sono iscritti in senso orizzontale altret-
REGIONE
II.
323
tanti
(m. 0,42). Cos nella doppia zona della parte superiore a dr.
divisi in quattro presentano disegni si-
la variante dei
mili ai precedenti,
ma
pivi
piccoli.
La
non
da
meno piena
che
il
l'effetto
di poca accuratezza.
il
E dopo
quadro; tutto
Il
(m.
2,40X1,80)
di
un musaico
fitto
ben commesso;
ci
ma
stam-abili.
il
Ne occupa
sin.
il
rappresentante
Bacco imberbe;
quale con la
si
regge su la
gamba
si
dr.,
mano
il
sollevata
appoggia al
mentre abbassa
da un vaso
liquore prediletto nelle fauci di una pantera. Questa belva che gli sta
e dall'occhio
verdastro,
il
nume,
disegui di
La
di-
forma
gate
di questi
vasi dalla pancia piuttosto sferica e senza base, e dalle anse proluni
schetti,
che
in
il
vaso
della
mano
proprio il
kantharos greco.
La
figura di prospetto
ed
ti-attata
la
mano
di
edera
di
vite,
distinte
con pezzettini di
vetro verde, ed altri avanzi di musaico in vetro dello stesso colore vedonsi nella gola,
corpo ma-
culato da piccoli cerchietti di color nero e qualcuno verde. L'apertura dei vasi di
color bleu e nel corpo di essi
e'
traccia di gialletto
e
il
tirso poi
nel resto
da musaico
lato
ma
gamba
faccia,
sinistra,
tutt' altro
naso,
la
bocca, in generale la
lasciano molto
a desiderare
vi
si
ed uniformit,
si
inevitabili del resto in lavori di simil genere; nei quali la linea non
tere a ricercare tutte le
tuisce a
pu
inflet-
movenze
che non
si
convenivano
(')
ad un dio membris
Tuttavia se
si
molUbus
et
(1)
Arnobio,
/Ir/c.
gentcx,
<;,
12.
TARANTO
di
324
si
REGIONE
II
(la figura
altro trovasi
la rappresentazione di
cosi
il
deve durar
N
Si di
musaico.
il
ritiene
da
musaico
si
genere
arte
che pi
per
nei
musaici
trovano
riprodotti
si
ed imitati
soggetti
con tutte
i
ad-
ne togli
;
scena,
n figure
Del resto
e popolare,
ci
in
un
ciclo
di arte cos
ampio,
di qualsivoglia
tempo,
non
dovrebbe esser
rilievi.
ed anche nei
il
venuto
nella quale
il
La
stessa
posa
del
corpo,
delle
gambe,
delle braccia,
le
gambe
posteriori ed
molto pi da presso al
dio.
Ma
in questo
chiaramente
si
il
movimento natugola,
testa,
ralissimo
dispone a ricevere
il
liquido
non volgendo
bene
la
confronto non
tesi,
cio che
di
la figura del
musaico
la riproduzione
ma
di
una statua
alla pantera.
questo
importante.
si
possa rimandare
il
musaico,
io lo
3 secolo d. Cr.
dir poche parole intorno alla zona inferiore che si lega,
si
Venendo ora a
come
di-
Nel pavimento
renza della esecuzione e sopra tutto la posteriore applicazione di essa, come restauro
al
grande musaico.
X 0,58)
le
0,85, e
di
quelle di
mezzo
di
m. 0,82X1.20.
(')
ricordare
il
P.
di
Ci,
VII, tav.
XLIX,
v.
maschera
H,
di
Bacco con
questa divinit.
(2)
R. M. Borb.
v.
p.
354.
REGIONE
II.
325
filetti
neri con
interna, oltre
dividono
il
figurine di
ai
una semplicit
e rozzezza
tutt' affatto
primitive
paragonabili soltanto
umana
delle
catacombe
cristiane.
:
Quella a
sin.
quella di mezzo
sotto
il
mento
la terza
a musaico
figura ellittica
adombrano
il
pi goffo
me
pare, dinanzi
dell' arte
del
musaico ripigliava, su
s
le
orme
menava ad una
Che
in
ampia
Da
tal
punto di vista
il
di
arte
858, mentre
si
rifaceva
il
pavimento della
cattedrale di
s.
musaico
di
rozza fattura con rappresentazione di una figura muliebre, che aveva din-
torno figure di pesci ed uccelli. Questo pavimento fu salvato dal can. Ceci, amatore
di cose antiche e fondatore fu
di
un
messo
in opera
il
come pavimento
Posteriormente la detta
si
stanza croll ed
tale stato.
musaico fu ridotto
pu vedere
in
Ma
e giudicato
XI
le
(').
E
di
in tal
modo
monumenti,
Lenormant
intorno alla provenienza dei due quadretti di musaico a rilievo della collezione Santangelo del
Museo Nazionale
tutti
di Napoli,
che
il
mentre da
sono ritenuti
come provenienti
L. VioL.i.
(1)
p.
125; 1883,
p.
199-200.
TERRANOVA FAUSANIA
826
SARDIXIA.
XIV.
1
TERRANOVA FAUSANIA.
Nuove
territorio olbiense.
Essendosi praticato uuo scavo nel predio denominato Iscia Mariana, per ricersi
scoprirono, a circa
umane
Non
si
ma
secondo
informazioni
avute dal
mio nipote
piccolissime
sei,
sig.
Tommaso Tamponi,
il
di proporzioni maggioii, coi lati di pietre granitiche, legate a calcina e con volta
In una di queste
conservazione, e
si
un
a fascia, avente
di
un leggiero
rialzo in quadra-
tura
da un'altra tomba
estrasse
un braccialetto
mina rotonda ma
argilla ordinaria.
due anforotte di
fittili
anepi-
oggetti
della
suppellettile
funebre; in
di
s.
Chiudevano
la vlta
nacate al di fuori; altra lastrina stava in una testata dell'interno, messavi per tener
sollevato
il
lucerna
fittile,
azzmTO
un orecchino
d'oro,
copiosi
frammenti
di embrici
romani
di vetrerie.
residui di
e le rovine
un antico manufatto
di
campagna,
una vasca
circolare,
per
acqua,
di pietre.
3.
Il
mio amico
sig.
il
tina,
golfo
Bianca, alla
fittili,
a punta.
Una, munita
di piccole
la
massima
va.
rigoufiezza nel
ventre, di
m. 0,62;
meno
corporata,
mism-a in
altezza
0,90.
il
Mi manifestava
rosissime le anfore
sig.
che
vedonsi
bassifondi
del
mare
di Terranova.
327
TERRANOVA FAUSANIA
La draga
4.
a vapore
ne
ripesc
quattro, di dimensioni
le
Un
si
felice,
Puzzu, nel suo predio denominato Acciaradosa, presso l'abitato. Alla profondit di
in.
0,55,
trov
una tomba
in
laterizi,
si
tra
resti
di ossa
umane, avvolti di
terra,
un pendaglio
di oro
ben conservato.
Certi Francesco
Goleddu
di certo
in
un gruppo
a vlta piana e
stavano in un
alla regolare
distanza
di
m.
l'una
dall'altra.
e
Cinque risul-
ossami
di
1.
fittili
fuori posto;
altre conservavano
si
il
corredo funerario.
Tomba
Misurava m. 2,10X0,85X0,60. Vi
su di
servate, riposanti
un impiantito
di pietre.
fiorami,
di terraglia gros-
Tomba
stretto,
Misurava m. 2,00
tre
0,80
X 0,60.
Vicino
al cranio si
rinvennero due
e
scodelline intere
frammentate,
Tomba
due anforette
fittili
a ca-
pocchia concava, diversi frammenti di una catenina a maglia, quattro pezzi rotondi,
di bronzo;
di osso
di
di
forma
circolare
con
buco
nel
centro, solcato
della circonferenza di
Toviba
m. 0,07
tre
monete
irriconoscibili.
Misurava m. 1,80X0,75X0,63.
si
Deposta sopra
di bronzo,
le ossa
e preci-
recuper una
catenina
a maglia, attac-
Da
al teschio erano
due ampolline
di vetro,
monete
irriconoscibili e
Tomba
colsero
5.
nella
nuda
vetro e
tre bottigline;
una lucerna
Tomba
6.
tre
monete
argilla
finissima,
Tomba
7.
Misiu-ava m.
2,10X0,87X0,70. Fra
il
la terra,
superiormente allo
di vetro spettanti
fittile,
due frammenti
teschio era
una lucernina
guarnita di fiorami, sette globetti di vetro azzurro, forati nel mezzo, tre chiodi e due
cerchietti di bronzo, dai quali
pende un pezzo
di
catenina a maglia.
TEMPIO
828
SARDINIA
Tomba
8.
Misurava m. 2,00
di
X 0,82 X 0,60.
concava,
giaceva un medaglione
bronzo, in forma
nel centro;
met
di
un
ad un cerchietto
fittili
di vetrerie.
Tomba
due
9.
Misurava m. 1,95X0,75X0,63.
uno
di osso,
;
cerchielli di bronzo e
forati;
un'asti-
XV.
TEMPIO
>
Fittili
di
Nuraghe
del
Muracciu
Il
iella
regione Padulu.
Tempio, essendosi recato nella
mio amico
Tempio,
che dista da quella citt circa quindici chilometri, pot osservare nel fondo
al-
tipiano.
Il predetto
manufatto, mancante
di
della vlta,
si
conserva solo
di cinta per
im' altezza
media
3 a 4 metri,
presenta
in tutta la magnificenza
delle sue
comunemente denominato
si
In naracii di
lii
muracciu,
di
dott.
il
solo
ambiente del
le quali
nuraghe, dopo aver fatto rimuovere le pietre cadute dai muri e dalla vlta,
ingombravano
il
suolo.
Lo scavo
si
il
plasmato rozzamente
mano
alto
con argilla
nerastra,
munito
di
ruvida
di
di
m. 0,14,
col
massimo rigonfiamento
m. 0,21
alla bocca
misura
il
diametro
m. 0,10.
Vicino a questo recipiente fu notata una grande quantit di cenere vegetale con
anche nei
l,
fondamenta
dell'edificio,
si
notarono, qua e
gli
A
dezza
;
disterro,
non rinvenendosi
altro,
fu portato a
una profondit
maggiore. Comparvero allora varie ossa, specialmente costole spezzate, di varia gran-
un dente,
forse di cavallo
e
appartenenti a vasetti
l'aiuto del
Dei
pic-
suddetti frammenti sonvene alcuni che esibiscono disegui rozzi fatti a mano,
coli
come
SARDINIA
329
TEMPIO
Il
il
Si rinvenne
solito
grande ammasso
di
cenere,
ossa inclassiticabile,
di
e fra
zappa mise
in
fuori
un oggetto
bronzo.
di cir-
Esso consiste
conferenza.
fisso,
altezza, per
m. 0,03
munita
specie di appiccagnolo
la
scorgeva chiaramente
o pietra di
sul metallo.
poca distanza
fu trovata
una giada,
altri
L'anzidetta regione di Padulu, che costituisce un esteso e ferace altipiano fra pi importanti
di
questo alpestre
selvaggio lenrbo
un'agglomerazione
di
questi
monumenti
Disgraziatamente
tempo
l'uomo non
li
hanno
conservati, e tutto
si
riduce a un
ammasso
di rovine imponenti.
P.
Tamponi.
Roma
15 ottobre 1804.
C)
Regione IX (LIGURIA).
I.
CAIRO MONTENOTTE
prof.
Universit di Mace-
debbo
la
una
lastra
0,4(',
di
forma
m. 0,87, larga m.
con lettere
1892
di
recinto del
comune
di
Cairo Montenotte:
ENNIV/// LL F A7STl\
,
La prima L
quasi
affatto
scomparsa; ne pi discurnesi
il
compimento
del co-
gnome
Fuiisto
Famtiws.
Questa lapide
la
romani
(cf.
C. I.
L.,
V,
n.
7543-7540,
7543).
Cairo,
fra
primi
offre
il
medesimo
gentilizio Eiiuius
in
(n.
Per
spe-
di
Vada
t.
Sabatia. Ivi
il
Casalis
Stati dei
e resti
Re
di
di
Sardegna,
Ili,
1836,
il
p.
costruzioni; e
verso
detta la
ceneri,
Madonna
si
di
carboni
di
rinvennero
in
dispersi.
Alcuni
conservano
:
casa
esaminati dal
circolare;
predetto
prof.
fittile,
Patetta, e sono
col
una lucerna
nome SABINI;
S.
332
si
REGIONE
IX.
balpina, nelle
tombe
di
donne
de'
territorio
del
comune avvennero
un
ripostiglio di
monete romane.
Il
Casalis (op.
cit.,
p.
288)
ricorda
essi
nummi
mano
consolari
che andarono
dispersi, salvo
un centinaio di
che passarono in
E.
Ferrer.
II.
DI
POLCEVERA
Serro, si
Di un
tesorello di
nella contrada
rinvennero casualmente
molte
medioevali. Alcune di esse sono zecchini francesi, detti scudi d'oro del
Giulio
li,
pure molte monete d'oro della repubblica di Genova, e per quanto pu argomentarsi
dalle notizie giunte finora al Ministero, trattasi di cospicuo tesoro nascosto verso la
met del
secolo
XVI.
Regione
III.
X (VENETIA).
TREGNAGO
BADIA DI CALAVENA
Armi
silicee e fittili
mi pone
in grado di
comunicare
di
far
cenno
1
pii
volte nelle
romana
ivi
scoperta.
Tregnago
e di
Progne
cos che
nistra
del
Progne
Le contrade Guerre,
si
Scorgnano, Marcemigo,
tempo
in
tempo antichit
in considerazione.
del
della piazza
sullo
Mercato
di
Badia Calavena,
in
spalto
il
li-
m. 470 sul
livello del
il
Come
egli
mi
riferiva, nello
smussare
REGIONE
X.
333
CONCORDIA-SAGITTARIA
strato,
almeno
un
In detto strato
nerastra
si
rinvennero
disseminati
moltissimi
:
certo
la
composti di
granulazione
terra
fina,
no-
in
alcuni
ma
quasi sempre apparisce invece assai grossolana; questi ultimi sembrano cotti all'aria
libera.
ottenuta forse coll'impressione del polpaccio delle dita, o piuttosto con una spatola.
Vario ne
lo
2 o 3 cen-
ritrovansi
in
quello
strato
denominata Guerre
(cui
di
memorie guerresche),
Scavando
1 1
il
pre-
1893 incontr
circa
altre antichit.
ivi
all'unghia
un agglomerato ghiaioso, a
m. 0,90 dal
suolo, e a
m.
pasta,
nella
fonua,
so-
migliantissimi a quelli
dell'altra stazione.
o
per a notare
che qui
vasi
fittili
avevano presso
all'orlo
verso
il
ad intacco,
ecc.
della grossezza di
;
un uovo
esse
incirca.
Enorme
fu la quantit di scheggie
silicee
ivi
rinvenute
e sono
alcune di
rozzamente
che al colore
non
sembrano
di
pro9)
(diam. cm.
si
ma
forse la
luogo
fortuita.
Con abbondanza
un giudizio
raccolsero
ma
sicuro,
quantunque
sol-
ma
si fosse
allargata,
anticaglie.
A
beroui.
cento metri di distanza, sull'ultimo strato delle ghiaie, nei piani Cieno-Gamsi
forma romana.
Negli scorsi anni
si
esumarono cicci ed
Sorte,
altri
nelle
Marcemigo
(campo
Battisti).
e
alle
Guerre
con.-ervano
presso
il
prelodato
don Cieno.
C. Cipolla.
IV.
CONGORDIA-SAGITTAUIA
Tempo
giaceva,
addietro
lo
scalpellino
nob.
vide
che inferionuente
era
e perci sospese
Il
il
334
REGIONE
V.
faceva
parte
di
un
fregio
lavoro progettato.
masso, conservato ora nel Museo concordiese, in pietra calcare delle cave di
solita
Nabresina,
rotto
lo
irregolarmente,
misura
m. 0,97
buona
0,73 in alto
e,
m. 0,45
il
in
basso, ed
ha
spessore di
m. 0,30.
di
fattura,
per quanto
sig.
come
scrisse
il
com-
pianto
edificio,
mio
padi-e
nella
XII
G. C. Bertoi-ini.
Regione V (PICENUM).
V.
ANCONA
di fabbrica
A
:
Nuove scoperte
nell'editcio
di antichit entro
l'abitato.
i
Demolendosi
teriali
un
muro
ma-
l'estinto,
fianco, e col
destro
destra
Inferiormente inciso
rAYAiaNAionoMno"5j XAIPE
La
lapide fu aggiunta alla raccolta epigrafica del Museo, dove se ne conservano
stile.
Fu
p.
riferito
avvenute
negli
scavi
pel
palazzo
delle
fer-
marzo
al
27
di aprile
scorso
e
{Notizie 1894,
fecero
234
sq.).
agosto,
scoprire
altri
pozzi,
non fu possibile
ricavare
la
che
tombe formate da
di
tegole,
e si raccolsero
seguenti
di
un coperchio
sarcofago di
travertino.
Due frammenti
Un
marmo
bianco.
Due
lucerne
fittili
anepigrafi.
Un
vasetto
fittile.
Un
metallo.
Un
frammento
marmo
giallo,
in
cui
si
legge
residuo epigrafico:
IPPAE
'
REGIONE
VII.
di
88.")
VETULONIA
Altro frammento
VIXIT
ANN
DIES
Frammento
di lastra
marmorea
alta
e dello
spessore di
ni.
O.Oo
1/
E R '
dello spessore
di
m. 0,04:
\JP
Anche questi frammenti furono aggiunti
servate nel
alla raccolta delle lapidi
iscritte
con-
Museo pubblico.
(J.
ClAVAIUNI.
VETULriNIA
no 1893.
Ttimolo della Pieirera (continuazione
e
fine).
Nel biennio 1891-92 rimase demolita una parte del tumolo della Pietrera per
ricercare
i
depositi
funebri
che
io
riteneva
fermamente dovessero
ivi
ritrovarsi ric-
chissimi e inesplorati ('); e noi sappiamo gi di qual felice resultato siano state quelle
esplorazioni
(-).
Ma
nel decorso
la demolizione
ricchi depositi
costata
molto tempo, n ha
offerto
difficolt
alcuna, se
si
un punto a sud,
ove,
quando
co-
(')
I.
Falchi,
Vetulonia
la
jjag.
28.
()
VETULONIA
336
REGIONE
VII.
quando
essere
vi fu aperta
doveva
pei veicoli
che
Fu
altezza,
incominciando da zero
centro,
Ma
lo scopo,
il
perch,
nucleo
suddetti lavori
si
superficie,
n superiore n laterale.
e pochi
frammenti di
fittili
comunissima.
A
io
sud-ovest,
in
vicinanza
dei
muri
della
corsia
che
immette
""
'
semplicemente,
riportandone
disegni,
seguendo
Una mano
al
dita
lunghe
e intirizzite, assai
mal con-
forse
la sfaldatura
rilievo (fig. 1).
di
un frammento
mezzo
Un
di conservazione,
Dalla testa
rilievo sopra
in
quale
2).
La donna
perfettamente
con
nuda
con
mammelle
sui gomiti
assai sviluppate,
.,
^^
.-,
le braccia ripiegate
addossate
una
collana di ciondoli ovoidali
l'alto quattro
sull'altra
sul
Attorno
al
collo porta
una
grandi trecce
interne,
terminano
in
pi
mammelle medesime,
altre
due girano al
di fuori per
terminare e
(1)
Notale 1893,
p.
510.
REiilONE
VII.
887
VETULONIA
di
due braccialetti. Alla vita porta un'alta cintura, nella quale sono scolpite due
sfingi
in basso-
rilievo
destinazione
delle
sbal-
tomba
appunto
servito
quello
scopo ('),
in
due leoncini, trovati insieme a quelle lamine abbiano appartenuto a quella cintura.
3.
(-'),
al precedente, se
ma
in
vazione,
di
ne
offre
(tg.
forse
la sfaldatura
una tavola
Non sono
della
rimai-ti
che
mani ugualmente
distese
Altra
mano
di
falangi medie,
ma
dito
pi grossa
indice
meno
intirizzita
si
conservato
il
dell'altra
mano, che
(tg. 4),
posava al
di
sopra, ad angolo retto dei suoi metacarpi nei due busti acefali
5.
(tg.
li
precisamente come
3).
il
Frammento
di
di
colio
parte
del
gli
parimente
al naturale,
(fig.
che conserva
avanzi di due
tli
collana a globetti
5).
Questo frammento
m.
A.
i-.n
quale
capelli
che
si
rialza esagee
testa.
Questa faccia
altres
sembra
donna giovanissima.
sono
a
state
ritrovate
in
in
un medesimo punto,
e
fuori
della
grandi lastre
pietrafetida
di granito,
addo-^sate
I-)
Ib
]..
5li:;.
VETULONIA
838
REGIONE
VII.
fra loro
e quasi verticali
preso a visitare l'ipogeo mediante una buca al di sopra della corsia in vicinanza della
volta,
quando
terra.
Ma
matra-
neggiate, perch gi
mal
quando
corsia. e
Insieme
alle
pezzi di bronzo e
di ferro irriconoscibili.
m. 1,40 dalla
io,
superficie,
i
si
cui
in presenza di tutti
lavoranti
della
guardia degli
me
non
il
luogo di esporre,
cono surricordato simile a tutti gli altri usciti da questo meai depositi
funebri,
buon numero,
mole.
Esso
misura m.
0,25
di
altezza, su
m. 0,31
A
letro
ritrovati,
m. 2,40
al
uno sche-
come
gli altri
precedentemente
di trasporto
similmente
collocato
in
una
fossa
scavata
nella terra
del
tumolo senza difesa alcuna. Giaceva per traverso sul raggio corrispondente del tumolo,
voltando
il
scomposto
dalle radiche
delle
piante,
con ossa
macerate dall'umidit.
La sua
fittili.
suppellettile,
ma
seguenti:
fissato
Un
coltello di ferro,
frammentato,
ad un' impugnatura o
di
cui accanto
Due
due d'argento
le
une
le
altre
Un
vaso di bucchero a
ma
circoli
di pietre
Grande quantit
quelli
di
altri
comune
in
a ca-
come
delle
ho
tolti
blocco
poca distanza
dal deposito
ora
ai
descritto
fu rinvenuto
un vaso
fittile,
tutto
frantumato,
ma
che forse
assomiglia
ciuerar
doppio
cono,
(')
Falcili,
Vetulonia
ecc.,
'J'av.
XIII
10.
REGIONE
VII.
3yy
VETUI.ONIA
Venuto a Vetulonia
la conservazione
il
corani,
prof.
dell'uffizio regionale
per
dei
monumenti
della Toscana,
riscontrata
la
grande importanza
del tumolo della
proteggere e assicurare quella costruzione medesima. I lavori con tanta saviezza ordinati
dall'esimio
architetto,
Firenze, consistono in una volta di mattoni per tutta la lunghezza della corsia che im-
ai
centrale posata sui muri e sui pennacchi delle sue pareti perpendicolari,
terra,
la
forma primitiva.
io
In eseguire
detti lavori
(')
per met della sua lunghezza da bozze rotte di sassoforte, quasi tutte a cuneo, appartenute
le
alla volta
dell'antico ipogeo,
tali
Su questa riempitura
i
in
modo
si
ottenuta
furono posati
(-),
quali,
come
gi
sappiamo,
vollero paralleli
Fra
vello,
e
le
al
medesimo
li-
busto acefalo
gi pubrilievo,
C).
sono comparsi
resti
di
disegni
(flg.
Sono
le
estremit inferiori
di
due statue
in alto rilievo al
destinato
le
modo
sicuro
pavimento
ove
medesimo
accostati di due figure nella
(fig.
7).
In
ambedue
si
conservano
piedi riuniti ed
i
medesima
posizione,
ma
piedi
sono quasi verticali e per quanto assai corti lasciano vedere le impronta dello dita;
nell'altro
calzari,
pi
grande,
espressi in
modo veramente
'
rude, si direbbero
chiusi entro
se le
gambe non
(')
(2)
v3)
Notzie ISOn,
Ib.
p.
p.
159.
\h\.
Ib. p.
511,
fi;;.
7.
43
VETULONIA
esaurita
la
340
REGIONE
VII.
descrizione
dei
resultati
rimasto accertato,
clie
tanto le sepol-
ture
frat-
modo
partico-
studioso
un campo nuovo
FiG.
un nuovo
la-
non poche
1:10
storia.
Scaoi alle
Mi(jliariiie.
logia
('),
mi condussi
via provinciale Emilia, a forse o metri sul livello del padule di Castiglion della Pescaia e del mare, nell'intendimento di completare, con saggi in varie localit, lo studio della necropoli
di Vetulonia. in
E,
fatte
le
mia
esperienza,
mi fermai
un luogo detto
Migliarino,
in
un punto diboscato e in
un legge-
rissimo rigonfiamento
di
terreno
che
e
per
certi
segni particolari
pi di ogni altro
mi sembr meritevole
di studio,
a destra
Tomba
il
I.
Il
pi lieve segno esteriore di tomba, situata agli estremi di un campo spiovente sul
i
assistiti
dalla guardia
degli scavi
soddisfazione,
a scoprire un giro
pietre bianche a lastra, accoste fra loro, fitte per ritto nel terreno vergine, che
di
mi
una tomba a
circolo,
in
di
buon
terra
numero scoperte
al di sopra,
di Vetulonia,
come
Ci
I.
ctrmca
Lettera aperta al P. A. C.
De Cara. Firenze
St:i-
REGIONE
VII.
il
o41
VETULONIA
circolo di pietre,
tombe surricordate
nella
di
fittili
quali non
mi sgomentarono punto
pii
il
comparvero
altri
quali
i
pesanti e intagliate
come
in tutti
circoli
tombe a umazione
del tumolo
si
dal centro,
ma
pi a nord,
pre-
sent
il
vengo a
riferire.
e
il
Il
deposito giaceva
e
m. 1,80
di profondit,
compresso
schiacciato da informe
e
ma
non grossa
lisci
pietra, fu
bronzo
frammentato
ossidato,
sul corpo e
una ornamentazione di
capocchie di chiodo sulla parte pi rigonfia del corpo, circondato da forte strato di
legno.
diverse
era
ambre
di varie in
umana
che
(-),
come
forse
le quali
un'armatura
bronzo di
gi-ossa fibula
avea
il
Da
m.
2,
vero fra terra nera, simile a quella di ustrino, ossa scomposte, di cui non riuscii a
distinguere alcun ordine anatomico, e
nemmeno
con sicurezza
i
ad assicurarmi se di
seguenti oggetti, le-
('),
Due
e
uno
dall'altro,
circoli
usciti dai
foglio
poggio
dalle
tombe della
Pietrera.
di carta
ma
modo
in
buono stato
(tg.
di conservazione,
8),
solito,
come
da nastri
insieme da
si
d'oro in
vario
tirati
fra
oltre le quali
un prolungamento pi
ad ambo
il
gli estremi,
da un lato
CJ
(-)
I.
Falchi,
19.
nell'Asia settentrionale.
:
P)
le
Le ultime
posizione,
scoperte
ma
ci
non
spazio
le
ossa, la loro
scom-
VETULONIA
342
in altre
REGIONE
VII.
la
minuta deserizione da
si
me
fatta di altre
molte gi ritrovate
tombe
('),
alle
quali perfettamente
duepalmette;
teste
ma
sulle
lamine
in che
della Pietrera
Diversi globetti
d'
Quattro fibule
d'
oro in
lamina robusta,
il
cui
corpo costituito da un quadrupede alato che ha attaccato la staffa alle estremit anteriori, l'ardiglione alle posteriori,
le
cui ali
sono
formate
di
due
sottili
(fig.
nastri
9).
Due
alle
di
pietre
6.
Due
Molti
in
tutti
ad eccezione
di
tomba a
(").
Fra
buccheri,
la deco-
uno a grandi
razione
al
solito,
8.
9.
bucate.
10.
Moltissime
il
piccole
ghiaie
e
di
fiume
continuo
(')
I.
Falchi,
Vclulonia e la sua
p.
6,
Vili 11
e le
Notizie 1893
(2)
(3)
503.
p.
Notizie 1893
Ib. p. 505,
I.
I.
I.
504,
5.
fig.
ia,
U.
i.
fig.
(')
(^)
Falchi,
tav.
XIV.
14.
(S)
p. 98, tav.
XVIII
25.
REGIONE
VII.
lungo
343
ivi
VETULONIA
distanza o
il
sepolto
per
arrivare all'ultima
sua dimora.
Allontanati tutti questi oggetti
di terra nera,
di osservare
resultare
che
essi,
con un tappeto
legno nerissinio
e lucido,
m. 1.60 da questo deposito, apparve nel centro del tumolo una gran buca
fittile,
vennero a scoprirsi
ai
di
sassofortino
{-).
Erano
identici
per la forma
tanti
ritrovati
nei circoli di pietre e in alcuni tumoli del poggio, sovrapposti uno sull'altro e posati
sui fianchi.
Uno
di essi,
il
pi profondo, avea
il
m. 1,40
diametro
e di
l'altezza di cent.
74;
di
l'altro,
certamente non pi
70.
il
m. 1,20
e l'altezza
cent.
Nemmeno dunque
necropoli di Vetulonia
trovano
di
appartenere
ad un' et
meno
abbiamo pi sopra
fin
discorso,
scoperti,
Migliarine,
similissima
ad
altri
sepolcri
riti
a
i
circolo
ora
di-
ed
dopo deposto, per poi ricoprirlo della stessa terra scavata. La sola
renza consiste in ci che nei circoli dei monili, di Bes, delle Pellicce, degli Acquastrini
il
solo avorio,
sempre
di color
Migliarine
di
esistevano
di
ossa dell'estinto
come
nel
sepolcro
cremazione,
Del Duce,
Val
Campo
ancora a umazione; e mentre nei circoli prima ricordati, l'area del terreno sovrastante
era spianata, nella
SI
tomba
in
come
Del resto
in questa
come
trera,
medesimi oggetti
e la
medesima
CJ
.2)
I.
I.
Falchi,
Vetulonia
oji.
uji.
la
sua nccropui
10.
ecc.,
p.
97.
Falchi Falchi
cit
t.iv.
XIII.
9S,
(3) {*)
I.
cit.,
cit.,
p;ig.
107,
V^.
XV.
I.
Falchi op.
VETULONIA
umana
e
344
si
REGIONE
VII.
a colore.
Onde sembrami
porre
come dimostrato,
decadde
in riguardo fu
all'antichit di Vetulonia,
illustre citt
stata
anteriore al
VI
secolo av. G. C.
Tomba IL
Non
erano interamente
compiute
le ricerche
nella
tomba a
circolo di pietre a
mano ad uno
riponeva
le
strada, incominciando
da
quello
io
un poco
gi accennato, conservasse una fossa profonda alla sua cima, che indicava per lo
meno
un tentativo
fatto
per violarlo.
ed avea
il
diametro
di
m. 10. Diboscato da
ave-
vano vegetato
al di sopra,
per le quali
Ne
fu incominciata la esplorazione
21 aprile con un
taglio,
a poca distanza
scavo per
dalla sua base, diretto orizzontalmente al centro: circa due metri, e costatato che
il
ma
affondato che fu lo
superficie,
deposto nella nuda terra, un gruppo di rozzi balsamar di varie dimensioni, di tipo
comune,
ma
pi arrotondati
numero
di sei
nel giorno
soli
2.5,
arrivati a
tumolo, a
cent.
fra
ri-
m. 1,20,
distinti,
ma,
un
m.
2,
nella
nuda
terra del
ritto.
Noter anzi
che a dift'erenza delle altre tombe tanto di umazione che di cremazione visitate sul
poggio, ad eccezione della
i
tomba
del
Duce
di
si
notarono
soliti
sassi
di lapidazione, e
:
come
di schietta terra
buono
stato,
quelli
levati
in
pezzi
il
non sono
cos'i
frantumati da
di
non potere
essere
ricomposti.
dunque
certo che
materiale funebre
questa
tomba
si
si
volle conservato
come
le
tombe
fin
Campo
erano,
come questa
REGIONE
VII.
345
VETULONIA
mi nasce
il
tombe
di
ma
si
ci
presenza della
sola corona dei denti in quelli e in altri depositi senza altre ossa n
umate n cremate,
non che dell'uso stesso della lapidazione) non danno subito luogo a particolare attenzione; ma, tornati quei fatti pi
volte a manifestarsi, doventano soggetto di studio.
tale studio
il
mi propongo
di dedicare
rare
usi e
degli
costumi
riscontrati,
tevoli
Scoperto
alla
prezioso
deposito
del
nostro
tumolo,
la
mente
fu di
dalla sua giacitura, per farne la fotografia e quindi tentarne la remozione e l'incas-
samento
in
blocco da inviarsi al
tale operazione
non convenendo
prezioso ripostiglio,
mi
A.
Fittili.
e
Essi consistevano
in
si
distinguono
per la variet
sepolcro, aggiustati con molta cura attorno a due vasi di bronzo ripieni di ossa combuste,
di
ferro.
Non
oro,
u argento, n
altri
degli
tomba precedente.
numero
di questi
fittili,
Non
e riuniti
posso precisare
in
il
un medesimo
involto,
non
ai
sono
tipi
stati
e nel descriil
mi
atterr
pi
ne
il
unir
disegno
Museo Archeologico
il
di Firenze, ove
bravo restauratore
rimanente.
e
Balsamario
in
forma
di lepre
rovesciata sul dorso, e gli arti distesi nella posizione che ognuno pu facilmente
imma-
ginare pensando di vedere quell'animale attaccato a un chiodo di una parete, o sospeso per le estremit anteriori. Nel punto pi alto, ove
il
la
estremit
distese,
orli
11).
di
Sono in numero
8 o 10 di questa specie
variano per
le
dimensioni da 17
(')
Vetulonia
In
p.
(J8,
9-5.
VKTULONIA
ognuno con
la
.34(3
REGIONE
VII.
forma,
ma
si
mano
modo
speciale
tutti
era dedicato.
Mancano
vernice, e
il
loro impasto,
come
di quasi
costituito di
denza
la quale,
FiG. 10
F:g
11
2.
Altro balsamario a testa di cavallo, riprodotta alla perfezione, vestita dei suoi
finimenti tinti di color nero o almeno della sua cavezza di strisele di cuoio, con criniera
e parte
del collo tagliato alla sua met, la cui sezione di taglio costituisce la base
del balsamario.
stituita
Fa da
ciuffo,
da un collo ben corto cilindrico sormontato da uno scudetto sferico orizzon12). Altra testa
simile
pii
grande,
ma
assai trascurata e
mancante
finimenti.
3.
il
corpo, sulle quali riposa in attenzione e quasi vicina a slanciarsi. Il collo perpendicolare,
Fig. IJ.
1:4
Fig. 13.
bucato, costituisce la bocca del balsamario, nel quale entra, mediante un pernio, la testa
(fig. 13).
di
Altro in forma di
e
lepre,
le orecchie
ripiegate
costituisce
strette
la
alla
groppa.
della
fronte
un buco
buco
che
bocca
del
balsamario,
sotto
le
orecchie
altro
passante.
REGIONE
VII.
347
(tg. 14).
VETUI.OiVIA
Anche questo
di
rozza
Altro in forma di un' oca o di un'anatra posata sui piedi, a collo alto e ricurvo,
testa,
(fig.
la
cui
non
pi
ritrovata
forse
smarrita
nell'involto,
terminava a bocca
aperta
1,5).
FlG. Vj.
1:3
FlG. 16.
l:
Altro simile
piti
mancante della
tosta
non
offre
di
forma
di
scroto attaccato al
pube
buc.ito
fa
orizzontalmente,
bucato
da bocca all'unguentario
(tg.
IG).
Fu;. Vi
Fi.!.
19.
1:2
7.
egiziano
faccia
umana imberbe
(fig.
i
che
riposa
natica sinistra, coperta di vello, sulla cui testa la bocca del vaso
8.
.Vitro
in di
forma
di stivale,^che
(fig.
graffi
obliqui
intrecciati
una atlibbiatura
Altro simile
ma
pii
Altro in forma di elmo che riposa sul suo orlo inferiore. L'elmo verniciato
e
di nero
ripete la forma
sommit che
e
fa
da
bocca al
balsamario.
faccia
porta
scolpita
una palmetta,
i
lascia
vedere
una
fondo
rossasti-o
naturale
di
esecuzione
stupenda
(fig.
44
VETULON'IA
348
clie
REGIONE
VII.
10. Altro in
forma
di
alto in
atto di preghiera,
il
meno
diti pollici
tesi
in
alto a guisa
corna.
capelli
sciolti,
se pure
non
20).
al
Questa figura di eccezionale importanza era cos ridotta allo stato molle
momento
lari
in cui fu ritrovata,
che la cingevano e levarla dal posto senza lasciarvi le impronta della dita. Asciu-
gata ha preso un colore tendente al mattone e una consistenza come di terra non cotta,
per cui ha perduto, nella faccia specialmente, la regolarit dei suoi lineamenti.
Nonostante non
ima natudefinii-e
per un genio
il
figulo che la
modell
perfezione
che
pi
molo delle Migliarine, a cui omaggio vennero dai superstiti depositati attorno alle sue ossa combuste i migliori saggi dell'arte
sua, insieme
forse
allo
strumento
del
suo
mestiere,
come
fra
poco dir.
ma
non
di
la
cronologia
non meno
di
che saranno
soggetto
studi
accurati.
questa
fiducia
in
ri-
scienziati sulla
figuline,
comparsa
tanto
una meche
di genere
diverso,
e in
modo
alto,
particolare
test de-
della
i
figura di
diti
donna in ginocchio
in
con
le
dita chiuse a
pugno meno
pollici stesi
precisamente
come una
(').
terra pi
altri
durissima all'aria
li-
21).
in
gran parte
mancante,
decorato di graffiti di cui pochi avanzi sono rimasti sulla superficie del balsamario,
ma
ancora in buon
e rigonfia,
in
modo
(')
Notizie 1893,
p.
511.
REGIONE
VII.
349
VETUI.ONIA
12. Balsamario in
tombe
di Vetulonia,
di
Campo
(')
22).
dei quali con
a
Sono
qualche
in
numero
avanzo
di graffitura e fors'
anco di una
decorazione
colore
sul corpo.
B. Bronci.
tali sugli
2.
orli.
1.
Due
due
manichetti orizzon-
Due
e
con
bocca
foglia
ri-
d'ellera,
>
solleva
perpendicolarmente, per
in
bas-
'^
Una
grattugia frammentata.
liscia,
Grande bacinella
5.
forma
8,
quadra,
FlG. 21.
prolungamento della
esisteva
comjwne tutta
dire.
la cassa.
vengo a
Piccolo arnese con manichette rotondo ed allungato cui fa seguito una piccola
il
manico,
in
im tagliente orizzontale un
lato,
a scalpello,
dall'altro e
leggermente
graffito
7.
da
23).
pianeggiante
a raspa
Due
servata.
eccettuato
il
pic-
nerario
Fi e.
a scatola,
il
quale
era
forse
lo
strumento di cui
il
muta
gli
di essere
riprodotti
alcuni dei quali dovea aver veduti in ben lontani paesi, e altri
imitati
In mezzo al deposito
funebre
oggetti
di
ferro,
e
ma
questi in
ri-
in un'accetta,
pessimo
stato.
il
centro
di
come
nella
tomba a
circolo
precedente,
un cono
sassoforte anche esso collocato sui fianchi, identico per la forma a tutti quelli
com-
parsi nella
e nei
circoli
nei
tumoli
del
(1)
r.
Falchi,
XVIH.
13.
VETULONIA
di
35U
REGIONE
VII.
polcri
(li
umazione che
cremazione.
Fu
esposto
nel
Museo Vetuloniese.
Terminata
la esplorazione di questo
tumolo
e
fu,
posto
le
mano
modo
con
medesime dimensioni,
Fio. 23.
1:1
le
pi
ne risultarono
profonda
che
una
fossa
appunto deve
esser
caduta
sul deposito
funebre.
Tombe
di Franchetla.
Esplorati anche tre sepolcri alle Migliarine a forte distanza dal centro della necropoli di Vetulonia, e riscontrato che
anche
in
mi venne vaghezza
quali
di visitare
vicinissimi
tumolo
della
Pietrera,
sui
gi
essi
avevo
fissato la
mia
attenzione,
sere sfuggiti
Il
ad un'antica esplorazione.
limitato
della Pietrera, continuazione del Poggio alle Birbe ('), spiovente sugli Acquastrini (^)
e sulla Sagrona,
Sul crinale di detta costola erano visibilissimi alcuni rigonfiamenti regolari del
terreno,
uno accanto
all'altro,
disposti
in linea retta, in
un vero
Primo
esplorazione
con la
e
un
circolo a muro,
cemento; entro
qual
circolo
erano
diverse
rovistate, disposte
divise da grandi lastroni per ritto e ricoperte da altri lastroni simili ritrovati
in
pezzi.
(,')
I.
Falchi,
cit.,
I.
L.
(2)
Oli.
JREGIONE
VII.
o51
VETULONIA
Potei
raccogliere
diversi
frammenti
di
vasi
di
bucchero
lisci,
piede a cono come nei circoli di pietre; un alabastron intatto, di alabastro, che per
la
tre
balsamari
fittili
;
a corpo tondo
di colore giallognolo,
tomba del
;
tigulo
una tazza
ele-
forma
singolai-e,
frammenti
di
una
di
una
di
bronzo
un
coltello
in
ferro
altro
accostate di sassovivo
come
in tutti
circoli, fitte
a molta
profondit nel terreno vergine. Misurato a livello di queste lastre aveva un'altezza di
m.
4,
ridotta poi a
m. 1,80
m. 18
di
diametro. Era da
traversato dall'aratro,
ma
conservava
sempre una
mai abbando-
nare
il
che
un cerchione da ruote;
ma
continuati verso
centro,
affondava
un cerchione
Noto
in
medesima buca.
si
modo
a
tondo sul
quelle
avanzate
rovina
della
sepolcro, cui
alla riediti-
appartenevano
alla co.-itruzione
del
La
non
di
era
lunga
trovai
m.
4.
larga
m.
2,
alta
m. 2,30,
e nel
con mia
sorpresa,
ma
all'altro
ambedue
et molto avanzata, per quanto potessi desumerlo dallo stato di consumazione dei
ambedue
stato di conservazione
disegno
(fig.
24).
e
Si
compone
di
una
lama
forte
robusta
ta-
gliente tuttora affilato, largo cent. 8, della stessa forma delle accette di ferro anch'oggi
in uso,
meno
l'occhietto.
e e
al
taglio, si prolunlatg,
vanno a
ad
un manico rotondo
molto pesante
di ferro.
;
da
forte
lamina
di bronzo,
la
sull'orlo,
Nel
cartoccio entra un'asta rotonda di legno dui'O, in parte conservata, assicurata con chiodi
(')
V. a pag. oo9.
VETULONIA
352
REGIONE
VII.
un
tema
di romperlo,
quanto per
modo
di questa la nostra
adoprate.
Ma
forse
un'accetta
mai
servito,
n essere mai
;
rimasta
senza
il
da cui la
un
incensiere di bronzo
(fig. 2.5),
simile in
circoli di pietre e
segnatamente a
circoli
tomba
del
Duce
(')
da uno dei
La catena
entro assi
ordini di
chietti,
colonnette di
e girano
bronzo che
orizzontali,
uno dei
quali,
al-
grave ad anello.
dalle
Ma
e
inferiore sostenuto
mani
dalle braccia,
portate
in
alto,
di
una
figm-a
umana nuda,
tagliata a
fissato al coperchio
e
dell'incenin-
incensiere,
ritrovati
conico liscio
ri-
medesimo
scheletro di
frantumate, coperte
foglia
d' oro,
e altre
a corpo di ambra,
anche queste in
frammenti.
erano
liscie,
un balsamario
di
forma comune
tempo
cos tutti
gli
oggetti
dei defunti.
Ter::o sepolcro
di Franchetta.
circolo di pietre
una buca
Falchi,
cit.
Vetulonia
(2)
Op.
pag 174,
fav.
XV.
24.
REGIONE
VII.
353
VETULONIA
nella quale erano avanzi di uno scheletro, senz' altri oggetti che quattro ciotole liscie
di robusta
lamina
di
fttile
di
forma comime,
un morso ossidato,
di
ferro,
da
cavalli.
stato deposto
un gruppo
cocci,
di oggetti
i
di
bronzo e
di
fra
quali
potei
riconoscere soltanto
della
medesima buca,
nuda
costi-
mentati
col
piede a cono,
del
i
solito
circoli
tipo di quelli
di pietre
;
comuni a
tutti
simile
precedentemente
de-
anch' essa
la
ben
conservata,
ma
senza
figura
umana
catena;
da una
fermezza
di
d'argento
d'oro.
frammentata ricoperta
lamina
Mentre
cui
gli
altri
tre
sepolcri
di
bo detto
rigonfi
sopra
in
erano
soltanto un
poco
all'aratro di passarvi
quarto
tumolo pronunil
come
tumolo
dil
m. 4,30 con
una circonferenza
tato
in
di circa di
m. 40, limiper
piano,
da un muro
pietre
da terrazza
P,
2G.
poggetto.
i
1:3
Ptir
tumoli
in generale
di un'antica esplorazione,
hanno
la
forma
esteriore,
mi aveva
fino
sperare
ma
ora
all'infuori di
dir,
non ha
11
da
sassi gettati
VETULONIA
una gran
la
854
REGIONE
VII.
a caso,
quali ricoprivano
fossa in quadro
Questa volta
;
Solamente presso
l'orlo della
nuda
terra,
diversi
frantumi di
quei medesimi
in riguardo di
un abbondante raccolto
e se
in seguito si verificheranno
mia
relazione.
sassi
del
con-
lo scorso
anno
ma
di
una
essere
testa al naturale,
sassofetido, che
ha
di
veramente
particolarit
di
abbandonata
ma
che
ci
da-
remo cura
fu
di investigare
il
26).
Qualunque
non
rifinita,
una
scultura
arrestata
ad un
fino
come
nella penombra,
buona riuscita
forse
si
di
un soggetto gi
dello
che
e
stava
scultore;
il
finalmente
decide ad abbandonarla.
questa
l'im-
ma
la ragione
ma
Questo^monumento preziosissimo
destinata al vicino tumolo della Pietrera, lavorata a poca distanza a sud di questo,
poi raccolta
come un
cucumella
e
ivi
mancanza
di ogni altro
frammento
di ogni costruzione,
non che
le circostanze del
ritrovamento escludono in
modo
certo
altri di
gran
mole
mezzo anche
il
dubbio di altra
provenienza.
Da
mella
di
si
Franchetta
presso
tempo della
riedi-
REGIONE
VII.
355
VETULONIA
medesimo tumolo
(')
costruiti.
Solamente
fa,
a osservarsi
che
le
il
si
detto poco
bozze a cuneo di sassoforte, sicuramente posteriore alla rovina del primo ipogeo
della Pietrera; e dovendo ritenere questo secondo sepolcro posteriore ancora alla cu-
esso
in
una posizione pi
infelice ed in
e
mezzo
ad
altri
sepolcri,
si
sarebbe
quindi anche la
scultura in essa ritrovata, appartenuti piuttosto al te.mpo della costruzione del primo
Ma
conto
si
ci sia o
non
sia, di
me sembra
si
si
riferiscano ad
ritiutata,
infatti chi
prenda
in le
esame comparativo
esse,
oltre
ad avere
e
medesime
quasi la
proporzioni, rivelano un
espressione.
e
medesimo
faccia
pensiero, un
medesimo concetto
e
direi
il
medesima
La
ugualmente lunga
uguale
dal
e
i
magra, uguale
movimento
mascellare;
delle ciglia
e
la
capo
mente
la scultura di
Franchetta
ciglia
sono
protuberanze mediane
gobba
longitudinale che
trecce dei capelli
losi che,
spostando
allargando
il
padiglione gi
scendono
Al momento
a svilupparne
in
il
in cui la figura fu
lo
scultore attendesse
il
seno, di cui
una parte
questo forse
punto ove
l'artista
di
scalpello
ma attentaa me sembra
la treccia
scorgere dal lato sinistro, di fuori all'orecchio, un incavo che esteticamente disarmo-
opposto,
a causa del
quale
insomma che
lo
scultore
si
fosse adoprato a
riparare o a
un
una sfaldatura
verificatasi nel
lavorare attorno
per cui
si
dette a svilupparne
ma
di
un
difetto troppo
bandonarla, facendola ruzzolare nella valle sottostante al poggio, ove era la sua stanza
{')
(2)
Notizie, 1893,
y.
.507,
508.
,
. .
45
VETULONIA
356
nella
REGIONE
VII.
di lavoro,
condotta
formazione del
vicino tumolo di
Pranchetta.
Pu
modo questa
la storia dell'arte
da preferirsi ad altro
rifinito
completo.
il
unire la
mura
di cinta,
dire
del disseppellimento
di
una parte
un antichissimo
incendio,
delle sue strade, dei suoi pozzi, dei tanti oggetti levati dalle sue rovine,
delle mol-
Ma
avendone
:
il
cav.
Milani
anticipata
la
notizia
in
due suoi
e
rapporti,
ai
Una
comunicato
letto
di
quali
spero
mi
sar concesso di continuare oltre che nella necropoli, anche sull'area dell'an-
dire
di altri importanti
ritrovamenti verificatisi
Di
poggio di
Vetulonia.
tumolo
sig.
Leccetina entro
il
braccio
che
alcune
mano
in
mano
ricoperti
scomposti
nel
quale nell'occasione di una mia gita a Vetulonia potei osservare, insieme a pochi
Museo
altrove.
La
suo ingresso
corrispondesse alla strada surricordata. Questa stanza era costituita da im vuoto quadro
di circa
m. 1,50 per
lato,
ed era
limitata
da muri a
secco, alti
in qualche
punto
m. 1,80. Sul
lato est si
si
ogni
parte
REGIONE
VII.
fittili,
857
alcune
grandissime,
VETULONIA
quantit di vasi
ferri
per lo pi anfore
ma
tutte
liscie,
di
informi e di bronzi irriconoscibili. Seppi dal proprietario che entro questo vano
state
erano
ritrovate
e
due
macine
monete.
in
pezzi,
una
statuetta di bronzo,
del peso di circa
una calotta
avea
pure di bronzo,
diverse
La
statuetta,
10 chilog.,
subito l'azione del fuoco, per cui la testa specialmente e altre parti del corpo avevano
cominciato a colare,
lotta
La
ca-
grande
forte,
fu
in
principio
da
me
ma
attentamente
osservata
ho
dovuto con-
capelli corti,
ondulati,
disposti
raggio
dal
centro
il
virile
al naturale.
Fra
le
FiG. 27.
Non mi
pi esatte
trattengo pi oltre a
dire
di
questi
di
altri
nemmeno da me
visita al
sig.
il
mi occorrebbe
di
fare
una
museo
Grosseto.
incontr
mola
in grossi pezzi,
la
le
quale
meglio
fotografare
27).
Non
posso
dare
misure
esatte,
io
perch appena fatta la fotografia, fu quella mola inviata a Grosseto senza che
avessi
tempo
di
misurarla: ne riporter
ben^
il
diseguo, tolto
dalla
mia
foto-
Guido Gatti
di Firenze,
sufficiente perch
ima chiara
idea.
alta circa
m. 1,40 ed
quale per aver subito leggermente l'azione del fuoco diventata leggiera
friabilis-
sima. Si costituisce di un cono posato sopra una gran vasca o piatto di terra cotta,
bucata,
la
quale
termina,
superiormente,
VETULONIA
358
REGIONE
VII.
conca per servire da tramoggia, e inferiormente in una specie di campana, che riposa
e si
muove
Fra
la
tramoggia
la
campana
un sodo
in
le
forma
leve o
di grosso troppolo,
destinate a ricevere
tutta la
si
stanghe di legno
imprimeva a
mole un movimento
la
e
compiva
macinazione
il
fra
la
campana
cono ora
luglio,
mentre
si
stava segando
il
grano
sul
i^-)
metri a destra
scendendo
dalla
via dei
una
di
sul capo
le
di
bronzo,
l'altra
virile
che tiene in
e
mano
duce l'uomo
terra
le
il
un
nel
sollevare da
dita
un oggetto metallico,
che
pulito
dalla
terra,
riconosciuto
per
una
fibula d'oro.
Avuto avviso
di questo
il
disegno
(fig.
28).
KiG. 28.
mancante
quanto tutta la
e
il
pesante forse
peso di questo
grammi 15
in
si
forma
di
fibule
estremi con un
dall'altro
staffa,
un grosso
d'oro
molla
costituisce
l'ardiglione
che
Il
(')
Il
dal fatto che tutte e tre le macine erano situate accoste alle pareti della stanza, per cui
effettuarsi
(2)
(3)
I.
non poteva
un movimento attorno
Palchi,
cit.
alla macina.
I.
L.
Op.
tav.
XVn,
33.
REGIONE
VII.
359
VETDLONIA
cui
bordi
si
sovraramettono
e riuiau-
Il
i
appena
si
scorgono ad occhio
nudo.
in
La quale decorazione
l'altro del
Da un
veggono due
campo,
le quali si
guardano
di fronte e si toc-
alto.
atteggiamento
colio,
ambedue a coda
ritta e ripiegata
ma una
quadrupede
gambe
umana nuda
e
forse
itifallica
umana
dietro
sotto la pancia.
Fra
le
due
stngi si alza,
rettile,
gambe
dine,
di dietro,
sembra un
collo
la testa piegata
verso la tgura virile. Dall'altro lato sono ugualmente due stngi nella stessa attitu-
ma
di leone a
sotto la pancia.
Questa decorazione
hanno
piedi posati sulla concavit della fibula, onde la posizione naturale del
mo-
per
tentare di recuperare
ma
Monete
ritrovate
di
Vetulonia nel
corso
del-
l'anno 1893. Le monete venute in luce sul poggio di Vetulonia solamente nell'anno 1893
sono
grammi
8,
nei quali
da un lato impresso
ritrovati in
gorgonio come
nelle
monete
di
Populonia;
ma
due di
essi
un pozzo
Dan-
distinguono in
modo
particolare su quelli
(tg.
comuni
Populonia.
Il
;
gorgonio
i
come
nei
didrammi
ma
nemmeno
quelli
riprodotto
a Vetulonia,
ma
in
esemplari, e per
di pi orecchiuto.
Un
Due
sinistra e dietro
il
segno
o cinque,
rovesciato,
del peso di
grammi
e
2.
liscio,
sesterzi
pure a rovescio
ambedue con
testa di
moro a destra
e dietro
<
due
mezzo.
VETULONIA
di
360
REGIONE va.
Due once
lati
una, e
sotto la iscrizione
VATL,
scavi
gover-
numero
di
7,
emblemi
la solita iscrizione.
lato,
dietro
protome
di
cavallo e
cossano.
FiG. 29.
l:l
Fio. 30.
i:l
Un Un
Due assi romani assai pesanti per quanto Due monete della Campania.
Una moneta
Sei
Quattro monete di bronzo bizantine, una delle quali, ben conservata, di Licinio.
monete
di bronzo irriconoscibili,
una
Fu
me
Emanuele
dovuta alle
alle
hanno
favorito
il
ritrovamento, e non
meno
mie
incessanti premure, perch ninna sfuggisse alla collezione Vetuloniese. Tre o quattro
sig.
prof.
Milani comprava
citt stessa di
fra le quali
due sestanti
di Vetulonia.
I.
Falchi.
ROMA
VII.
361
ROMA
ROMA.
Nuove scoperto
Kegione
il
muro
di
s.
facciata della
nuova
Giovanni,
m. 4,70
incontrato
un
stata
messa
allo scoperto la
Per
di
circa
si
m. 100
apre una
sono trovati
si
An-
terreno
vergine,
quale ha
il
diametro
di
m. 0,70 ed
profondo m.
14.
Regione IV.
tempio
di
il
Romulo, un franmieuto
marmorea,
alto
m. 0,24
te-
Regione
lino Giarapietri,
di
il
vil-
strato di calcina.
Regione VI.
posto al
n.
le
143, a m. 4 sotto
piano stradale
alla distanza di
m. 3,40 dal
ciglio
del marciapiede, stato riconosciuto un tratto di antica strada romana, a grossi poligoni di lava basaltina.
Regione IX. Un
la
altro
pavimento stradale
si
nuova fogna
in
via dei
met
delle Tartarughe,
l'antica
sti-ada
corre
nella
stessa
ROMA
3(52
ROMA
odierna.
circa
m. 6 sotto quell'antico
selciato,
stata
scoperta
una
fogna, larga
m. 0,85,
alta
le terre
stato raccolto
un pezzo
una
fone alato.
Regione XI.
metro
di
Ricostruendosi un casamento in
via di
s.
Teodoro
n.
41,
si
un pezzo
di colonna di bigio,
fittile,
lungo m. 0,90,
col dia-
mancante
m. 0,47.
Regione XIII.
sull'Aventino, facendosi
fondit di
altro di
ra.
un cavo per
incontrato
la collocazione di
un
2,00
si
uu
tratto di
la
muro
reticolato,
lungo m. 1,80, ed un
buon
laterizio largo
m. 0,65, per
lunghezza di m. 1,70.
disfare
muri
allo
di
scoperto
quercia
di pino,
palizzata
transtiberina dell'antico ponte Elio. Queste grosse travi sono larghe in media m. 0,50
e grosse
lato
l'incastro a
fortemente unite fra loro; ed all'esterno erano rivestite da grosse lamine di piombo,
alte
m, 0,20.
Fra
i
si
rinvenuto
un frammento marmoreo
Vi
si
legge
/rNEOSTA-.
,/r^XVT EOMELlORE-i
avratovoveoessep
ler-optia\ea\a>;
invocazione
il
collegio ari
valico al principio di ciascun anno faceva voti per la salute dell' imperatore. Oltre
caratteri paleografici e la formola
propria
si
caratteristici,
per
fra
50
il
54
dell'era nostra.
ROMA
363
ROMA
In fatti
fu
scritta so-
pra Hua tavola marmorea, che ha dimensioni cos ristrette, da non superare in lar-
ghezza
rentisei centimetri
20
lettere.
fatti
nel nostro
marmo
adoperata invece
la
Arvalium.
Queste due particolarit, che non s'incontrano
arvaliche superstiti
,
in
che
si
riferisce
C. I.
ad uno degli
L. VI, 2035
50
n.
e il 8.
p.
326,
Questa
la
sola
tavola,
che ha in ogni
linea circa
legio.
20
lettere di scrittura;
ed
in
Farmi quindi
medesimo anno ed
al principio della
sacrificii
del 23 e
frammento
test rinvenuto,
che
fa
3 gennaio
la con-
Carmen votoriim
'
a.
d.
Ili non.
laniiar.
L.
Vitellius magister
Ti.
salute
tolto j
victimis immolatis in
et
Capi-
inproximun annmn
sunt.
nuncupavit, praeeunte
in
Seguiva poscia
test ritrovato.
il
la
formola
della
votiva promessa,
lettere
:
di
cui parte
il
frammento
riga,
da assegnare a ciascuna
testo
Germaniciis, qiiem me
erunt faerint,
et
eum.
serva-
si
qua
Cfr.
C'.IL.Xl, 20^8:
Heiizen.
Ad. Are.
p.
05.
ROMA
364
ita uti
ROMA
eventumque bonum,
meliore
servave-
ast
tu ea ita fa,rss,
tum
tibi
pr
conle^zo
fratrum
A r valium bove
qua e
tum
tibi
donum
La seconda
uno degli
si
aggiunge
anche la promessa di
stessi anni
un
altro
frammento spettante ad
50-54
p.
Mommsen
226,
Vili,
il
p.
327.
ripetendo
la
solito,
stessa
promessa votiva a
Dia
divo Augusto, siccome trovasi negli atti dell'anno 38; e conchiudevasi la re-
lazione coi
nomi
rimane soltanto
la
parte superiore
di
un uomo bardritta,
coperto di pileo,
spalla
che
potrebbe essere uno dei Magi alla presenza del bambino Ges.
Fu pure
recuperata nella demolizione dei muri sopra indicati una parte d'umetta
l'epigrafe:
f/^M
ANO
.VRELIO-VAL'm
VIXIT AnJhos
XV -M-
VII-
y; ...
Via Flaminia.
Tevere, a valle del ponte Milvio, a non molta distanza dal'ponte medesimo e sulla
ROMA
del fiume,
in tufo,
e
3(35
le
ROMA
sponda
sono
alto
stati
ra.
ritrovati
fra
sabbie
seguenti oggetti.
al
Capi-
tello ionico,
0,18, del
diametro di m. 0,27
lato.
collarino: l'abaco
di
forma quadrata
Frammento
di
fregio fittile di
forma
trapezoidale, spettante
largo m.
0,62 alla
base; e
rilievo
due
lati
m. 0,61. Vi
sin.,
un Genio
alato,
che
cammina
verso
gante
movimento
della
persona.
Sostiene con
mano
cui
leone
la
testa
cade dietro le
gambe
zampe
e la
Altro
terminato
greca.
dr.,
Vi
figurato
ad alto
sotto
rilievo,
il
un
;
animale fantastico,
le
di
con otto
mammelle
ventre
la
zampe
posteriori
la
coda terminano
fittile,
in
volute ornamentali.
Manca
testa.
dritta.
Nella prima
una figura
di
di
sta
altri
una
pezzi
donna vestita
lungo
proteso.
Di
rimane
la parte supe-
intiero lungo
m.
;
0,.58.
L'antefissa ha in basso
una
serie
di baccelli, e nel
mezzo
di essi
i
una colonnina
frammenti
di
sopra vi
Via Salaria.
dosi per la condottura del gas, si scoperto l'angolo di un'antica stanza sepolcrale,
costruita in reticolato, e con avanzi dei soliti colombarii. Si rinvenne fra la terra
stele
una
di
alta
m. 0,445
larga
si
legge
D -M
TRYPE7VA rECICOIVG
I5VOBM
APRIOiy^l
V-Ai\^IS-XXXX
Fu pure
Via T
bu
r t
na
soliti
:
le
nuove sepolture
;
al
Campo
Verano hanno
sera di osso;
fatt<T
recuperare
di
un piccolo balsamario
condotto di
fittile,
di vetro
uno
stilo
ed una tes-
un pezzo
antico
piombo,
lastrina di smalto;
una lucerna
G. Gatti.
Regione
VII[.
I
366
(LATIUM ET CAMPANIA).
POMPEI
di
1-4 settembre. Proseguono gli scavi ad est della casa detta del Laberinto, e continuano
scoperte.
i
lavori
restauro
nella
is.
l'*
is.
Non avvennero
fibula,
si
rinvenne:
Droii:o. Una
lunga
6-10
detto.
Non avvennero
rinvenimenti.
Droazo. Un
si
12 detto. Non
1.3
si
ebbero scoperte.
menzionata casa
recuper:
Bronzo. Un
di
asse di
Tiberio, di conio
mal
riuscito.
si
rinvenne
Bronzo. Frazione
un asse
di Claudio,
nel rovescio.
23-25
detto.
26
munito
detto.
di
Fu
trovato nella
Bronzo. Un
piccolo piede
umano,
coturno, lungo
detto.
27-30
Non avvennero
Roma 25 novembre
1894.
NOTIZIE
DEG
8CAVI
NOVEMBRE
Regione XI
I.
(TRANSPADANA).
nel
rechilo
AOSTA
e
Di,
romano
di
Aosta
di
La somiglianza
alla
con
quella
degli
accampamenti
militari
decumana,
le
di cui esistono
romana avere
anche
ci tanto
il
naturale, che
uscite dalle
coloni di
bisogno di riservarsi
le
mura
si
verso
campagne a sud
similmente verso
pendici a nord
Rcmy,
ricche
i
di
minerali e di legname
percorse da
quella via
e
alle
Alpi
per la quale
grande pericolo
sare,
Di questa
tempo
di Giulio Ce-
autori che scrissero intorno alle antichit di Aosta e della sua valle,
dell'esistenza di dette porte
;
ma
non avendole
tro-
uno di
essi
porte
ma
che vi era
cos
fosse,
Rodano ed
il
lago
l'importanza che ebbe pi tardi, cio quando la liezia venne occupata e furono creati
gli
tanti studiosi
di queste asserzioni.
Una
di
di credere fabbricata su di
citt,
una
torre
romana,
di
un
resti
dell'altra torre,
una porta.
Un
nel
muro, evidentemente
rivestito
di pietre
da
47
AOSTA
che
si
368
il
REGIONE
XI.
taglio,
di
Bramafam ed
rudero anzidetto,
si
poteva notare
la testata di
stipite
diceva di una grande cloaca e che a me, osservandola dall'alto del muro, dal quale
io
In questi
presi,
dubbi,
profittando
della
assistente,
alcune misure, e
mi
mia supposizione.
muro
del
castello medioevale di
di
Bramafam,
non
mi
rest pi alcun
dubbio
sulla esistenza,
avevano risparmiato.
Feci perci scavare un pozzo nel suolo
dell' interno
e
del
castello,
l ove
avevo
riconosciuto
muro romano;
una
dei
punti
dovevano
delle
l'epoca romana.
Erano
come
le
mura
malta
di calce
sabbia e
all'esterno,
murati a
corsi regolari.
porta
li
trovai
e dietro
ad uno
di
girava
volli
il
E prima
di
tra-
lavoro,
apposite porte, rivolte verso la citt, e constatai che questa porta minore, cio la
Durante
innumerevoli resti
dipinto, tutti og-
frammenti
di
probabilmente, dalla
le
nostre ricerche
molti pezzi di travertino aventi una delle faccio scalpellate a curva, simili a quelli
con cui sono costruite le mezze colonne che decorano le pareti superiori del
della porta pretoria; poich da essi
si
cortile
pu
dedurre
dextra avesse
Rinvenni
al di sopra del
infine, in
basamento
finestre fiancheggiate
i
da mezze colonne.
un grosso lastrone
di pietra
Dalla scoperta
della
certezza della
fatto.
REGIONE
XI.
in
369
parrai che
al
Sommo Pennino
come
partisse
da
fa l'attuale
come taluno
prima
me
MP
C A E S A'
Divi E.J^G^v^7e
margini
sono
intatti,
salvo
dove
;
si
notano varie
impiombature
nella superiore
trova
il
buco per
lo
In generale vi ha ima disposizione simmetrica delle linee, salvo nella terza, nella
quinta
forse
Nel verso 2
una
scomparsa parte
;
di
alcune lettere.
lettere
le
due ultime
poi
visibili
pii la
posizione
Nel verso 3
si
ha
la
simmetria soltanto in
COS
XI
IMP
probabile che
il
numero
della salutazione imperatoria sia stato aggiunto dopo; e quindi sia stato inciso in
lineetta.
vi
manca
il
numero
Vili.
Ma
non vi sarebbe
lo spazio per
una quarta
lineetta, sicch
il
numero
che pm-e
si
concilierebbe col
numero XI
inammissibile.
AOSTA
370
REGIONE
XI.
di
numero dopo
il
HOT. Volendo
sup-
fosse stato
vuto essere in caratteri molto piccoli, incisi ad un certa distanza dal T, non in alto
n in mezzo,
ma
in basso;
il
non potendosi ammettere che fosse stato inciso un numero dopo la tribunicia potest, ne viene la
il
conseguenza
di
questa
Or.).
la
Roma
il
(23 av.
XI
e
il
CON
lo
i
spazio
per
una
lettera;
ma
(').
impossibile di-
scernerne la
menoma
si
traccia per
pu esser
certi
finale.
romana
di
mo-
Nel primo
si
legge:
G.
Cas\_si'\.
Un
tegolo
col
medesimo
nome, scoperto
ad
Aosta nel 1857, esisteva nella collezione gi del canonico Gal, ora del vescovo monsignor
dire se
C.
Due
il
{.
I.
L., V,
n.
sigillo fosse
tegoli.
p.
Il
bollo col
nome
40) pi piccolo di
i-N/ST
Un
n.
altro uguale,
principio,
8110, 413).
Nuovi sono
il
terzo ed
il
3.
Ipitfki
Pu
darsi che
il
ma
gi
occorso ad Aosta
(C
/.
L. V, n. 8110,
407
^, h),
co-
munissimo
al
p.
444).
(')
Da un esame
il
io,
il
prof.
Bormann ed
il
dott. Taglieri
CON".
Ma
accidentale.
REGIONE
XI.
fra
i
371
fittili,
rottami di
molto
lucida e di color
vivo quali sono quelli che provengono dalle officine di Arretitim. Parecchi hanno or-
namenti
figure in rilievo.
Copiai
seguenti bolli
a)
COMVNI
A///////N
fina.
in
un fondo
di
coppa
di patera assai b)
\l L
Gelli,
Gelii
L.
Gelli,
36
(cfr.
Men.
dell' Acc.
delle
scienze di
Torino, serie
II,
t.
XLI,
e)
p.
186).
M-PER
(cfr.
cio della
p.
famosa
officina di
Marco Perennio
P
d)
Gamurrini, o
e. p. .51
Xotizie 1884
369).
RI
MVS
le
fittili
rinve-
/.
L. XII,
n.
5686, 714) ed
in
nome
assai
noto di un
Annia {Primus
e)
Anni)
Arezzo.
(rasn)
sigilli
/)
/ASCI|
col
Da compiere
in
\_M\asci o
XII,
n.
[o/"
M^asci,
5686, 557).
i
seguenti:
k)
(severa of)
collo di anfora
h)
|L-CYIj
il
i)
/SILLl|
JvRf)
Un
ha impresso
sigillo
MLIVI
Due
lucerne di terra rossa offrono
il
comunissimo:
FORTIS
letto pure sopra un'altra lucerna di Aosta,
ma
di
Gal
{C.I.L., V,
n.
8114, 54 W.W.).
VERONA
Nei lavori compiuti nel 1891
attorno alla torre
di
romana conosciuta
:
372
la
REGIONE X
dall'Ufficio per
sotto
il
nome
di Pailleron, si rinvenne
un fondo
coppa
col
bollo aretino
(sabini -f)
lu
altri
medesimo anno
coi
si
raccol-
nomi
'^
noti
TMQLI
I
seppi!
Un
fu da
me
:
raccolto quest'anno
si
all' Ufficio
menzionato, ove
leggenda
PHOETASPI
11 bollo assai
comune,
ma
citt.
E.
Ferrer
Eegione
IL
X (VENEIIA.
il
VERONA
sig.
Giacomo Apostoli
seta,
ese-
suo
opificio di
filatura di
e per questo
scopo lavorava sopra una piccola superficie di terra da lui acquistata dal locale
nicipio. Ci avveniva in citt, nella contrada di
s.
Mu-
circa
m. 1,60
fittili
une
alle
muraglie, di cui due normali alla terza, la lunghezza della quale misurava m. 3 circa.
Furono
raccolte, pii o
meno
nume-
si
fittili
di assai
16,
20
e 26.
Credo che
ivi fosse
una
cella vinaria.
Gli
oggetti
indicati
pas-
sarono al
Museo Civico
di Verona.
umane
REGIONE
Vili.
373
CAORSO
In altra mia Nota inserita nelle Notizie del corrente anno (pag.
dei risultati ottenuti dal
di
ho fatto cenno
1891
al
1893
ora
Kovere
Stimo
i
opportuno di
a quella
prima
u.
s.
relazione, riassumendo
colle
fatti
osservati nel
luglio all'agosto
nuove esplorazioni che ho potuto compiere pei mezzi accordatimi pur questa
volta dal Ministero della Istruzione pubblica e dalla benemerita Cassa di Risparmio
piacentina, di che
mi
Gli scavi dal 1891 al 1893 provarono all'evidenza, come risulta dalla planimetria
inserita nella citata relazione cui ora ripresento completata, che anche la terramara
Rovere
di
Caorso ha gli stessi caratteri essenziali delle altre stazioni simili dei pri-
il
torrentello
Chiavenna
ancora da cercare
B).
data nelle Notizie del 1892, pag. 452, con quella di Rovere di Caorso
come esattamente
ci
si
corrispondano in tutti
fra
particolari
della
periferia,
vi
trover
in
dif-
le
ha alcuna
ferenza oltre quella della estensione. Fra le planimetrie del Castellazzo e di Rovere
vi
ha questo solo
di
prima
indicato
il
si ac-
Rovere non
si
Ma
le
a Rovere di Caorso esistesse quella tale area limitata di terreno natm'ale, detta co-
munemente
la
mezzo del
Castellazzo
('),
poscia da
me
nella ricerca
me-
diante la linea
a sud le quali
M-M,
mi diedero
Con
le
prime trivellazioni da C a
i
formatosi tra
propria;
ma
come
riempimento
di
fo.'-sa,
(')
^2J
Rendiconti Ace.
Ib.
d.
Lincei, (CI. di
se.
mor.) sed
d.
20
iiuv.
180:!, jiatr
834.
sed. d.
374
REGIONE
Vili.
si
mut
in
vero
moso
Avuta
cos la certezza di
una
che, levato
terreno coltivabile,
un
altro
ben distinto
in
Di mano
mano che
arrestai
discendeva,
cos
il
terreno di
scompariva a settentrione,
scoprendo
e,
l'inclinazione
m. 3 circa mi
attraversato
il
terreno di riempifossa
facile
di incontrare la
di
m. 10.
si
menomamente, ma imProcedendo
problema non fu
colle trivellazioni
si
appena
la
sponda meridionale
della fossa,
present in
F un cumulo
REGIONE
Vili.
ra.
375
la
CAORSO
fino
fossa,
larghezza,
come
lungo
quali stata riempita. Mediante tali lavori era chiaramente dimostrato che l'area
mitata
non
manca,
che
due
lati
di nord
Toccata anche in
la
fossa,
di
stenza. Volli seguirla da est ad ovest per tutta la sua lunghezza, cio fino al punto I
ove termina: in
anzi,
modo
punto ove
si
conin
giungono
lato meridionale
molti fram-
di bronzo e la
si
che circonda l'area della quale parlo, e giover forse tenerne conto per
in
che
proposito
si
Rintracciato pertanto
due
sponde
esterne delle fosse di sud e d'ovest, non restava che di seguire l'occidentale, onde de-
terminarne
la al
vava
ho
tino
punto L, ove
si
gi.
parlato.
Inoltre, studiando
lato occidentale,
in N, trovai
accumulato, sopra un spazio di circa 5 m., avanzi di legnami, che verosimilmente sono
i
resti
mediana
della stazione
M-M,
a a
si
poteva
acce-
P mi
condusse
determinare in pari
(-).
tempo
la
Dalle mie osservazioni pertanto risulta, che l'area limitata o /emplum, come
voglia chiamare, lunga a Rovere m.
si
50
in
superficie
m.
q.
La
gira
attorno
all'intera stazione.
Fra l'una
l'altra
(,
vi
scende fino a m.
l'altra invece
si
fino
La
ragione di questa
differenza di livello
ha forse nel
comunicava
affatto
si otte-
mezzo
(')
l.
I fatti esposti
Ferrari,
il
])rofessorc'
il
del
Istituto tecnico di
fu
Risparmio
])iaceiifina.
([naie
:jO hi^-Iio
mi
compagno
(')
nelle
mie esplorazioni.
che nel mezzo del tempum,
'issia
Stimo
utile di notare
zioni eseguite ho potuto osservare che alla prof'uiidit di circa m. 3,50, entru uno spazio
vi
ivi
dell'area di cui
fatto
ma
F^n-
si
preseiita.
tata,
376
(').
REGIONE
Vili.
Quanto
all'area limi-
dopo ci che ho detto non credo occorrano altre considerazioni. Per rilevarne la
di
quelle
gi
scoperte al
Castellazzo e
si
come
le
due
perfettamente orientata,
avendo paralleli
lati
di est e di ovest.
fin
conoscere la conforsi
di
La mononon porge
grafia di
un popolo
scriveva
compita
se
anche la descrizione
fin
de'
suoi sepolcri .
si
relative a tale
stazione non
abbiamo
la sco-
perta di esse sarebbe tanto pi importaate, in quanto non conosciamo fin qui
alcun
Piacenza.
L. Scotti.
IV.
MELDOLA
non mi
in localit che
riuscito
fa
un
sigillo di bronzo,
un fac-simile
Q < PS
Vi
si
ambedue
acquisto pel
Museo
di Forl.
A. Santarelli.
(')
Doi
fatti osservati
convennero pure
gli
cav. Severino Brigidini preside del R. Istituto tecnico di Piacenza, Sartori Carlo Asse.ssore
e Cerri segretario
comunale
comunale,
questa
visita, in
mancanza
sulle
del R. Ispettore degli scavi, volle farsi rappresentare dal Sindaco lo stesso sig. Prefetto. All'illustre
amore
sollecitudine
i
s'interessa degli
compiendo
sensi della
mia
pili
parmi
altres
opportuno di ricordare
con animo
veramente riconoscente
Gaetano Grandi presidente del Consiglio d'Amministrazione della benemerita Cassa di Risparmio,
quale, insieme agli onorevoli suoi Colleghi,
mi
REGIONE
VI.
377
Regione VI (UMBRIA).
V.
che
il
NOVILARA
e
presso Pesaro
Fu
eh.
Bonnann,
prof.
Zamboni
una
da
altri
amici
nella
seconda
met
del
vilara in
dominano
la citt di
Pesaro,
tombe a
fossa
quelle
delle
tombe a
fossa vetu-
Fatte in quel luogo nuove ricerche dal eh. prof. E. Brizio direttore degli scavi
di
Emilia
p.
224),
si
esplorazioni sistematiche
fondo
di propriet
ma
notizie
di
tombe erano
nel
gli
stati deposti
con le
gambe
rannicchiate,
il
modo
che
delle
oggetti di suppellettile
funebre
mostravano
piena
somiglianza con
quelli
tombe pi antiche
Numana,
Per
la qual cosa,
esssendovi
raccogliere
un ma-
si
prestasse ad utili
le
il
28
luglio
1892
{Notule 1892,
denominato
^
si
Tomba
di cui
usufruttuario
il
sacerdote don
Romolo Molaroni,
secondo,
l'altro
Le tombe
inumazione o
quasi
tutte
ad
fossa,
quasi tutte
col
proprio
scheletro
coperto
e circondato dagli
Ho
la nota
detto che le
tutte
fossa,
si
perch fanno
eccezione tre
trov l'ossuario
fittile
che ripete
e coperto
da
Ci che rende prezioso l'insieme dei dati raccolti consiste nell'essere stata
tro-
vata in una tomba a fossa del sepolcreto Servici, ed al proprio posto, la parte inferiore di
una
assai caratteristici nelle stele dell'agro pesarese, che presso Novilara in altri
tempi
e degli
furono
eruditi.
scoperte,
che
richiamarono
molta
attenzione
da parte
dei
dotti
FIRENZE
378
pregio in
;
REGIONE
VII.
E
minato
cui
numero possiamo
oggi aggiungere due oltremodo rare, perch iscritte, la prima mutila, la seconda intatta,
rinvenuta poco tempo prima in un fondo prossimo al fondo Sorvici e mediante le cure
del prof.
le
collezioni nazionali.
prof. E. Lattes
Sono
due monumenti che diedero materia alle dotte memorie del eh.
della K.
Accademia
scientifico-letteraria di Milano,
CI.
Ac-
cademia {Rendiconti
se.
mor.
II,
1894,
p.
si
da varie parti
domandato
se l'amministrazione governa-
animo
della
R. Accademia
dei
Lincei
nel
volume
dei
Monumenti
antichi, che sar presto dato alla luce, sar inserita un'ampia
memoria
del prof. Brizio sopra gli scavi di Novilara, corredata da dieci tavole, e con moltis-
testo,
aggiunto
il
giornale
dello
F.
Barnabei.
FIRENZE
Nuove scoperte
Mentre
le
in corso di
Milani sopra
disseppellirono
tombe
con ossuari
scultm-e
p.
appartenenti al pep.
Nolisie 1893,
493; 1894,
237, 276),
proseguono
e
25, 1 die.
1894).
Nel soppresso
Adimari
e poi di
luce
e
alla profondit di
m. 3,35 un
gradini.
ricco
presso di
esso
vari
Uno
di
leggendovisi la iscrizione:
IN
Il
AG
XXX
Museo archeologico
a far parte
oggi nel
gli scavi
il
che
ne
costituiscono
superficie; e si
i
pu
supporre che
trattisi
delle
ROMA
VII.
379
ROMA
ROMA.
nel suburbio.
Nuove scoperte
nella citt e
Regione
Sangue Sparso,
ed a m. 9 sotto
alle
Suore del
via di
s.
di
piano stradale,
m.
'
Il
pavi-
m. 0,10 distante
muro
0,20.
Regione
pellini,
del
marciapiede nella
via Alfredo
Ca-
rico
seguenti oggetti
fittili,
Novantacinque
da
tessitore.
la
Sette pesi
dotti
lettera
fra
fittili.
Uno
monete
Regione IX.
golo del palazzo
Wedekind,
un frammento
di busto
danneggiato. Si conserva
figura,
soltanto
pieduceio
di sostegno, e
parte del
Regione
di
X. Fra
le
terre rimosse
beriana al Palatino, sono stati raccolti parecchi pezzi di tegoloni improntati col bollo
fabbrica.
Uno
di
questi
i
bolli,
spettante alle
officine
Brutiane, porta
I.
il
nome
di
M.
Rutilio
Lupo ed
nomi
115 {C.
L.
XV,
il
22): un altro
le
officine
(ib.
nome
di
Gneo
Domizio Amando
altro,
(ib.
1097
);
un
1449
Nuovo
.
il
bollo circolare.
M V N AI r ^ S CRESCENTI
tre
manichi
di grosse
anfore
fittili,
che recano
a)
DIATRICI
Ij)
TGERW'
c)
SA-MINES
GROTTAFERRATA
Fra
le terre
380
j)/fln?2(/.
REGIONE
I.
m. 0,07. Peso
cii-colare
inciso
segno numerale
I.
a)
m. 0,06
0,07
b)
m. 0,12
0,08
e)
m. 0,07
0,08
lunga, m, 0,33.
Due
anellini
del
Bromo. Una
mancante
una parte
dell'ago,
;
e logore,
di varia et
l'effigie
il
vato porta
di
CONSECRATIO
crinali,
rotti.
396).
Osso.
Quattro
spilli e
due aghi
alt.
forma comune,
m. 0,025, diam
(cf.
m. 0,05.
Un
:
coperchio
di
anfora.
Fondo
di
C. I. L.
XV, 5346 )
P-
MESSE
NVS'ME
NOPILVS
Via Tiburtina.
Verano provengono:
con mascherone
di stadera,
in
;
Campo
un peso
marmo; un frammento
;
di antefissa fittile,
un anello
di bronzo
G. Gatti.
Reoone
Vili.
(LATIUM ET CAMPANIA).
GROTTAFERRATA
Nuova
monumentale Abbaca.
In una vigna presso Castel Savelli, nel quarto denominato Borghetto, l'ispettore
m. 0,10.
grafo ed
il
381
il
CASTELMADAMA, POMPEI
sig. ispettore
mand
l'apo-
PATERFILIO
VIX -MENS
DIEB
Vili
mi
11
Barnabei.
IX.
CASTELMADAMA
acquistata pel
Di una
Minerva.
Fu
alle
Terme
di
mm.
85, offerta
da
un
contadino che
presso l'abitato di Castelmadama, sulla valle dell'Anieno fra Tivoli e Vicovaro, senza
il
elmo ad alta
cresta,
il
quale
Ha
il
la
mano
ed
braccio sinistro
abbassato.
Probabilmente
con
la
mano
protesa reggeva una piccola Vittoria, come la famosa Atena del Partenone seci
condo che
Museo
del
Var-
vakion, con la quale questo piccolo bronzo, bench di lavoro ordinario, ha molta so-
miglianza.
X.
POMPEI
e
si
lavori di
XII
precisamente
14; e
85, nella detta Regione, isola 2. Proseguirono gli scavi nella localit ad est della
Non avvennero
scoperte.
si
raccolse:
Drongo.
Una
piccola
mancante
di
terre si trov:
Bronzo. Una fibula semicircolare, lunga m. 0,018. Una pinzetta, lunga m. 0,65.
t-8
detto.
Non
si
ebbero scoperte.
:
lroi:o.
Una
pinzetta,
Altra pinzetta,
lunga
m. 0,112.
10-18.
Non avvennero
scoperte.
POMPEI
Fu
posto
382
si
REGIONE
I.
14 detto
rinvenne
di
eavalli.
Non avvennero
scoperte.
is.2''
18 detto.
Fu
venne
a sinistra, di
di
fronte
al
secondo giardino,
si
rin-
Terracotta.
Un frammento
anfora con
parte
cePAnic
AwPA
Nel giardino poi
in
si
rinvennero due anfore, in una delle quali, verso la base del collo,
TI
Una
pelvi con la
:
marca
di
un tridente da un lato
dell'orlo,
dall'altro la
leggenda
a lettere rilevate
M- VAREN CRESCENS
19 detto. Non avvennero rinvenimenti.
20
detto. In
coi
numeri 18
il
e 19,
con in-
Ministro della
ingresso:
Pubblica Istruzione,
Terracotta.
la
si
rinvenne
nell'ambiente a
anfore
:
sinistra
del vano di
Un
abbeveratoio.
Due
Piombo. Un
leggenda:
HABBEBI
sull'altra:
EME
21-22
detto.
Non
si
ebbero scoperte.
23
lavori
nelle
mentovate
localit;
ma
non
avvenne
Nuove
Eduardo
e
Santilli.
Notie 1893,
p.
333
sgg.
1894,
p.
15
sg.),
continuan-
il
lapillo,
rotto
superiormente,
alt.
m. 1,03,
larg.
m. 0,33,
in
buone
AMANDVSVlx AN
XX-
REGIONE
I.^
383
2. Altro cippo
alto
m. 0,58,
larg.
m. 0,10:
AMPLIA"/
rrNNICVLI
ET-MENSIII
o.
Altro,
del
m. 0,40,
larg.
m. 0,15:
ECHI/////
ANN
4.
X////
F
Il
AV E N T N V S
I
cognome Faveiitium
ricorre nelle
iscrizioni parietarie.
5.
Altro,
alt.
m. 0,50.
larg.
m. 0,10:
LASavOS
INTRIMATV
Nel primo
C. I. L.
(s/tf)
verso
forse
da
leggere:
cfr.
G.
Altro, rotto
:
Lettere
rubricate e
cattive
ORLES VIX
ANN
7.
Altro,
il
basso,
alto
topYrvs-plocami
Nell'epigrafe pompeiana
miiiistei'
C. I. L.
X,
n.
827 incontriamo un
L. Melissaeus
Plocamus
Fortiiaae Aagustae.
8.
Piccolo cippo
:
marmoreo
di erma,
spezzato in
larg.
0,13
in
lettore trascurate
VENVSTVS
VIXIT-ANXIII
MENS-IIII49
POMPEI
384
REGIONE
1.
9.
P-E
CF
m. 0,21
:
10. Altro, col solito buco nella parte inferiore, alto m. 0,69, largo
MELISSAEVS
CASTORAVGVST
11. Altro, col solito buco nel
basso, alto
AT
ni.
0,35,
frammentato
\gprimigenIab
Vix
^
annIs
xxxxv
Le
il
iniziale
danneggiato in-
POPPAEACORINN
14.
TVTIAE
L-
m. 0,87,
larg.
m. 0,20:
VRSILLA
VIX-AN-XXV
REGIONE
1.
IV.
885
frammenti marmorei
a)
HEGIA-VP-'
b)
QVINTA
VIX-
ANN
ET-MEN
Il
frammento indicato
Tra
le
A. SOGLIANO.
XI.
BOSCOREALE
mune
di
di Boscoreale,
Regione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
SABINI
comune
come per
XII.
SANTA RUFINA.
Calhste
ali...
(Frazioiie
del
di
Cittadiicale).
dello
L'iscrizione
aprile p.
nelle Notizie
scorso
148 non
i
fu rinvenuta in Cittaducale,
errore fu stampato,
ma
fu
riconosciuta tra
di
XIII.
ROIO PIANO
Di un epigrafe sepolcrale
mutila e di altri
oggetti di et
Un
tal
poggio denominato
distanza da essa,
di
il
a poca
in
ma
buon lavoro,
villaggio
di
sommo
di ingresso di
Rufna.
Giacomo
delle
Ciccozzi,
tegoloni,
nella
di
Colle,
ha pure rinvenuto
sotto
i
tombe a
anepigrafi,
quali
gia-
di
sua pro-
Madonna
di
Corti,
La
lastra superiore
PENTIMA,
S.
VALENTINO
Lunga m.
386
REGIONE
IV.
m. 0,30
ATR
REGIONE
II.
387
e talvolta
BENEVENTO
inumazione, di cui
la-
medesimo
Qua
di Sant'Anzino, nel
feudatario
di
il
della Badia
La contrada
maniera. Vi ho
di
si
va alla
chiesa di Santa Maria del Monte, ancora essa coperta di folti avanzi laterizi d'ogni
visto
altres
un rocchio
ne'
di
colonna
cilindrica
di
calcare paesano.
incavate
tre
nicchie
votive
di
rettangolari.
la seconda
prosi-
m. 0,17x0,16;
la terza
m. 0,13x0,14. Se
erano iscrizioni,
di
il
tempo deve
Bolognano, alla
La
alla
ri-
cordato dall' Dghelli, nel tomo 6" della Storia sacra, dove parla del Vescovado Teatino.
Non
La
La
Emilio
Tieri.
Ivi in
un serbatoio
d'acqua ho potuto scoprire un lastrone rettangolare, adoperato per argine delle acque
raccolte,
alto
m. 1,03, largo m.
:
0,")7
e spesso
m. 0,27.
a sinistra, dice
SERVO
VIXIT-ANNOS-X,7/7
SALVIVS
PATER
QVAR T A M A T E R
P
La parte
quindi
il
corrosa
quella
infissa
nel
terreno
sempre sott'acqua.
Ho
pregato
proprietario del podere, onde faccia rimuovere da quel sito la lapide e con
A.
De Nino
Regione
II
(A PULA).
IIIRPINI.
XVI.
De Nicola
rinvenne
BENEVENTO
in via Neviera n.
di
10
Eseguendosi restami
in
nella
casa del
cav.
Pasquale
si
Benevento,
luogo
con
il
un cippo
e
calcare del
base
fianco
cimasa,
alto
m.
1,13,
largo
sul
m. 0,565,
dello
spessore di m. 0,425.
Sul
sinistro scolpito
l'urceo,
TARANTO, MARSALA
388
REGIONE
li,
SICILIA
si
il
sig. ing.
A. Meomartini
mand
il
calco cartaceo:
C-IVLIO CYPAERO
AVG CLAVD
amIcooptimo
A
cura dell'ispettore sopra citato la lapide fu trasportata nel Museo provinciale.
F. B.
XVII.
blica,
TARANTO
Il
il
eh. prof.
Luigi
di iscrizioni
tavole
di
bronzo,
nei quali
esservi
il
appparivano
legge
romana.
Avendo
il
prof.
Viola mostrato
S. E.
buona speranza
lo
di questo insigne
monumento,
Ministro
le
nuove cure
di
Direttore del
Museo Nazionale
il
Na-
prof. Viola
il
portantissimo trovamento, ne diamo intanto l'annunzio, per quanto risulta dagli atti
del Ministero.
F. B.
SICILIA.
XVIII.
MARSALA
storia
generale di
Koma,
stato
da
sti-
mare ancor
pii
pregevole ove
si
candosi dal signor Carlo Anselmi un vasto stabilimento di vini a Marsala, e proprio
all'estremit del Boeo, si trovava
un pavimento
di
lastre di
un calcare bianchiccio,
e fra quelle,
una lapide
e
un lastrone
(').
m.
1,34, largo
forse di
m. 0,42
spesso
stele,
si
m. 0,15
Si rinvennero altres
un bel frammento,
coronamento di
con una voluta, e un frammento di collo di pozzo, con scanalature. I quali pezzi
feci nel
(')
Ne
ebbi notizia dall'egregio ispettore dei monumenti di Marsala, signor Salvatore Struppa.
SICILIA
389
mi
si
MARSALA
Museo
Palermitano.
La
lapide fu gi incastrata,
come
naturale, in
un muro
e se ne
hanno
le tracce
come
lastra di pavimento.
le
Ci
scritto,
scheg-
notano
contesto
in
si
questo posto, hanno pur lasciata tanta parte dei solchi delle
legge, senza alcuna ambiguit, nel
che
modo seguente
!WG-
importanza tanto
rispetto
alla
persona di Sesto
Pompeo
memoria
epigrafica
si
aveva
in
Sicilia
quel
la tenne da sovrano
assoluto per ben sette anni, dalla costituzione del triumvirato nell'ottobre
alla battaglia di
711=43
at:
Mylae
nell'estate del
718
= 36;
memorie
il
fatto di trovarsi la
la-
di
onore.
Ad
ogni
ricordo
MARSALA
Pompeo, neanche
390
SICILIA
epigrafico di Sesto
d'iscrizioni)
fuori di Sicilia
mi
rivolsi al collega
Pais per accertarmi se ne fosse venuto fuori qualegli riconoscendo l'unicit del titolo lilibetano e l'alto
suo valore, accennava alle molteplici considerazioni che potranno dedursene. Le quali
ricerche lascio agli studiosi di antichit romane del testo,
;
da parte mia,
stabilita la lettura
mi
limiter solo ad accennare ad alcune circostanze che hanno pi strettala lapide stessa.
E
di
pria di tutto, in quanto alla data, certo che questa sia posteriore alla pace
fu stabilito secondo
che Sesto
Pompeo
ed augure: Al aw&fjxai
ts cdQfd-rjvcci xc
i
roTae sys'vozo
ciTTofi^-^rjvat.
avTv S tv ^s^tov
vnuTv
olwvidrrjv
Appiano {de
beli. civ.
patti,
muta l'augure
riig
in pontefice: virarevaai
'nvTa
(ftXoor,
xc
i
IsQs'ag yyQatpfivai,
73), ricordati
si stabil
tonio Cesare
assegnando a Pompeo
movarjg KaGaQcc
vndtovg
TE
xtt
'xsi'voig
nofiTTifiov ....
Nel 717
= 35,
tra Cesare ed
lo dice
Antonio
che
si
tolga a Sesto
Pompeo
il
consolato e l'augurato.
Ce
.")4) il
mutare
di tutti
prin-
Ittiov
(Cfr.
rrjg
rs
isQwavrrjg
Gescliichte
I,
a^ia xal
lioms,
I
rrjg
vn axaiag
449
seg.
;
nsSftxro
snavffav
Drumann,
Th.,
IV Th. 577;
avvenimenti
di
Schiller,
due
da collocare
La
ad
AVGVRE
18 e 74.
Magni
f.\
Trajecti
Rhenum, MDCCCXLVI,
titolo la solennit della
Pompeo,
all'ablativo,
il
come
lui.
si
regno di
Non
Praefectus orae
mariUmac
class/s
qui
si
toria,
uomo
il
padre suo diventa un praenomen imperatorium, e secondo l'opinione del Pais, farebbe
riscontro all'operato di Ottaviano che poco avanti, nel 714, cessando di farsi chiamare
fllius.
il
nome
lo
del
celebre Plennios
partito
legato di Sesto
pompeiano
in Sicilia.
taneo che Cesare, Lepido e Tauro davano alla Sicilia per cingere
Pompeo da
oriente,
da occidente
in
da mezzogiorno,
dice che
Pompeo
:
TtttTS
nXvvio
SICILIA
391
in
MARSALA
lieri
Numidi,
Sicilia
ed as-
AtXv^ao ttoXioqxmv. N
impegno
di
altro ne dice
Appiano
di questo assedio,
Lepido o per
la difficolt di
espugnare
et
per
forza
la
De Marci Aemilii
p,
Legnai
t)Ua
rebus
gestis.
Monasterii Guestfalorum,
I,
MDCCCLXXXVII,
esser
65
264)
che
dovette
levato
quando
Cesare volle che l'esercito di Lepido, insieme alle due legioni di Messala (Appiano,
E da
Pompeo ebbe
coi triumviri.
Perduta
la
causa di
Pompeo con
la
si
tembre 718
e
= 36.
e
(1.
Le vicende
di questo
da Appiano
formarono oggetto
cit. p.
di studio del
e
segg.)
segg.).
dello Schiller
104 segg.)
del Gardthausen
'rotta di
245
(a.
segg. II,
127
il
il attacco
dopo la
Tauromenium
718/
= 36)
signor
Storia
antica edita
1893,
p.
il
luogo di discutere di
legato
il
Pleiiiiios
del
cognome
di
Rufus.
p.
Sicilieti
nome
Plinius in forma greca dovesse dirsi nXa'wioQ, ricordando quanto aveva scritto
Dit-
e il
Wannowski
greco
scono-
gr. font,
explicatae, p. 27)
il
sull'uso
di
raddoppiare in
Klein che
di
il
sciuta ed da ritenere
in
cit. II. p.
136. 5),
di
un
per
nome
I,
Z. Plinius
[C.
I.
al legato
(1.
Pompeiano un precit.
nome
Il
C.
Plennius,
titolo
un equivoco,
senz'altro,
dello Schiller
105).
nuovo
lilibetano, insieme al
nome completo
praetore
di
e
del legato, ci
d l'indica-
zione degli
la
uffici
di lui, che a
fu legalus -pro
egli
sua amministrazione
opere
Lilibeo
cur
farvi (o restaurarvi?)
e
porto e le
torri,
di
un
quesito
che
merita
una
risposta; e
K. Governo
volesse, o potesse,
iniziare
un'ampia
A. Salina.s.
50
392
SICILIA,
SAIDINIA
monete campane di
;
ar-
campagne
vicine a Selinunte.
la testa
nuove
di zecca e in
maggioranza
di bellissima fattura.
Si tratta di
Coiisulaires,
pi.
XLIII,
5,
6;
D'Ailly,
Rechcrches, tom.
scelta
di
I,
pi.
XLIII-XLV,
p.
151
segg.); tut-
una
l'iscrizione
ROMA
inca-
che in
andr naturalmente
come
col fare
i
questo accenno non intendo portare un giudizio nella controversia suscitata fra
nu-
il
valore storico,
smatico
il
pregio di darci una serie di varianti nella fattiura dei tipi; ed da no-
un esemplare
e
una moneta
e,
preesistente, senza
un
altro
ha due
lettere graffite
qualche accuratezza,
quadriga.
un
nel
campo
della
A. Saunas.
SARDINIA.
XX.
1.
TERRANOVA FAUSANIA
Nuove scoperte
pastore
di antichit nel-
l'agro olbiese.
collina di
di
Piiszolu, fu dal
Martino
Muccicone
intrapreso uno scavo per trovare pietrame e valersene nella chiusura di un suo predio
che
si
')
Notizie, 1894,
p.
211. L'iscrizione
ROMANO
ivi
citata va corretta in
ROMA.)
393
TERRANOVA FAUSANIA
lavori
a levante, comparvero a m. 0,25 dal suolo, tre tombe antiche, delle quali una quasi
a contatto della muraglia anzidetta e le altre due un po' discosto.
Avendo subito
visitato
il
erano state poste due o tre sfaldature di roccia, rimboccate negli interstizi, da pietre
minori.
gli
avanzi di
un cadavere
senza
e
fittili,
del
cranio,
di
forma
dolicocefala,
volto a nord-est,
resti
dello
scheletro,
fittili
trovaronsi
due monete di
ed un'asticciuola cilindrica
Pi innanzi
il
scoprirono
resti
di
un piccolo muro
in
laterizi,
lungo m. 7,20,
quale correndo da ponente a levante andava a terminare presso due blocchi di pietra
in
locale,
forma
di parallelepipedi.
i
un
a m. 1,10 di profondit
col
muri erano
il
alti
m. 0,30,
e nella parte
il
meglio
fit-
conservata, a
tile,
foro
tubo
coraggio
e
trovamento
di
lunghi chiodi di
ferro,
arco e terminante ai capi con due globetti. Si ebbe anche un'anfora di impasto nero
e
rozzo,
di
m.
0,40
di
diametro
m. 0,15
nell'orifizio
ripiegate.
di
Provaiiia, esistono
le
ruderi di
una borgata
abitata nei
ma
e
la localit,
tombe
scoperte, era
tempi romani,
frequentemente
rinvengono
monete dei
2.
Un
altro
di
Coha Abbas, a
fosso per
abbebaule;
1
trov una
tomba
di
piombo,
in
in
forma
di
grande
ma
cosi deteriorata
pessimo stato
Lo
scheletro rin-
chiusovi era coperto da terra ed aveva ai lati alcuni resti di terraglia ordinaria, nerastra,
TERRANOVA FAUSANIA
si
394
di
ferro,
giando
il
terreno limitrofo,
fittili
di grosse olle
vi si raccolse:
ima verghetta
;
lunga
di
m. 0,22;
sette
;
globetti
e dodici
una fusaiuola
fittile,
forma piramidale
monete
di bronzo,
di piccolo
8.
ad un
sol
manico
In queste
il
un canaletto
liquido.
Fra la terra
estratta,
medi bronzi
l'ossido.
4.
Apertasi una grande scavazione nel cortile della casa Bardanzellu, posta nella
si
posero
in
tombe romane
di
fatte con
cortile,
i
embrici, ed a capanna.
Due
di esse, collocate
muro
cinta
del
resti del
rinvennero atdi
ferro,
verdognole,
tre
chiodi
il
quale portava
a stecca, esibivano
in
i
il
noto bollo
ACES
AVG
rizi,
-L
{C.
I.
L. X, 8040,
9) cos
comune
cortile,
interrati a
m.
1,30, si riconobbero
32 monete
di bronzo: le
ben
con qualche piccola interruzione un selciato di pietre granitiche, largo m. 2,35, lungo
m. 7,50, sul quale giacevano rovesciate due colonne cilindriche con zoccolo d'ordine corinzio, ed aventi poco pii d'un metro in
alla base di
della
stessa
pietra,
m.
0,(35.
Nell'estremit
superiore
di
che
sono rimasti.
di
un muricciuolo in
si
laterizi,
alto
di
m. 0,36,
dello spessore di
trov un
mezzo busto
marmo
e
e delle braccia,
con parte del manto che svolazzava a sinistra. Si trovarono inoltre alcuni pezzi di
il
embrici portanti
calcinacci
si
eb-
fusaiuola in ter-
osso,
V P.
si
In un angolo del
cortile,
di
alla profondit di
m. 0,60,
395
TERRANOVA FAUSANIA
probaliile che
ap-
met del
5.
Uno
sig.
Tommaso Tamponi
rettilineo,
nel predio
Iscia
Mariana, mise
un tratto
di
muro
con
direzione da
nord a
sud, formato da grossi cautoui granitici escalpellati, e disposti senza calce o cemento.
Il
19,20
in
lunghezza, ed
largo m. 0,45,
doveva
estendersi ancora dalla parte di levante, cio in faccia al mare, essendosi poi sterrato
a qualche distanza
sterri,
il
residuo d'un
altro
muro
trasversale
dell'identica fattura.
Gli
condotti in
media
alla profondit di
in evidenza cinque
dall'altra.
una
Con
gli
trovarono
in
Solo da una
tomba
vetro
estrasse incolume
(,12.
un
orciuolo
terracotta
finissima,
un'ampollina di
verde, alta m.
da
questo,
si
esplor una
il
tomba
di
corredo venne
nelli di
ambra
il
un globetto
liscio,
taccato
sotto al
globetto v' un
anellino
ma
orli
mezzo due
qualche
in
piombo
forma
due
fialette
di vetro,
fino
impostatura
del coperchio.
Questo
Era
m. 0,60
il
6.
Il
predetto sig.
Tommaso Tamponi
Si scopersero sei
San Semplicio.
tombe a
di
tettuccio,
le quali
stavano allineate
un metro. Una
esse
portava
nel
l'avanzo di un tubo
tutti
fittile
Senza contare
incolumi
numerosi framdi
menti
spettanti a
piccoli
recipienti,
e
si
estrassero
due vasi
vetro,
estrasse
una
lamina
d'argento
pra-
in quadratm-a, che
lato.
lamina
TERRANOVA FAUSANIA
396
il
ticato
di
un
cent.,
gli avanzi.
si
raccolse
qu9,le
un paio
consistenti ciascuno in
Da
in
bambina,
si
raccolsero altri due oreechini di oro, consistenti in una lastrina dello stesso metallo,
piramide.
7.
consuetudine,
a rivoltare
un
di
diversa grandezza,
contenenti
fore,
resti
combusti
hanno
l'istessa
un
rialzo a globo.
di circa
un sedimento
dura
giallastra,
alla
profondit
un metro, entro
apposite buche scavate nel vivo di quella roccia, le quali vennero poi riempile di sassi
e
di
terra.
8.
si
trov
casualmente
un
frammento marmoreo
Si trov pure
il
RIMON
Tale bollo concorda con altro da
me
edito nella
Classica!
Review
di
Londra
(v.
IV,
1890,
p.
67),
nelle
Notme
9.
Frammisto a molte
Carus::edda e presso
:
le lettere
per
si
:
lavori
agricoli,
il
nell'appezzamento
di
OUu
una
rinvenne
++X
P.
Tamponi.
Tolti
No
il
nei lavori
per
la (oijiiatiii'a.
Margherita, di fronte al muro di cinta del giardino reale, fra la via Venti Settembre
e
San llaurizio,
vetri,
si
pezzi
di
tegoli
di
coi risvolti,
frammenti di
di
anfore e di
vasi di
terra cotta,
fra cui
Un
recava
il
GEL
e Uicolvi,
Marni. Tuiw..
p.
105). ossa
umane ed
animali, e
si
raccolse altres la
parte
lettere
che reca
:
in
cvisb-...^^
UBEROPATh.^
1
I
PROCVR.^ ?Os\
T
i'^.
in
altrn
titoli)
V, n. 0950).
cui questi resti furono scoperti, del corso,
era stata col trasportata anni
forse
s<iiiii.
La
terra,
il
in
per alzare
livello
da quelli
ira
dalla porta settentrionale (la cosi detta por/n Palaliun), e dalla strada, che
av-
Al
citt,
si
di
l di questo
il
corso Palermo,
trov un'an-
fora
mancante del
rotta
in
pi
ad una di-
si
NOLI
di altre sepolture gi
p.
si
398
breve
(cfr.
REGIONE
IX.
collo e manico.
Avanzi
p.
Notisie 1887,
465; 1888,
272; 1892,
p.
Un
steriore,
ma
Ancona
Perugia,
presso l'angolo con quest'ultima. Era rettangolare coi lati formati da corsi di mattoni
0,32) o
rotti,
di laterizi a
forma
di
conservati
corsi
giungevano ad
e parte
lati
otto.
Nell'interno, di cui ho potuto esaminare due lati interale pareti erano arricciate, e
mente
di
un
terzo,
e
ghezza nei
maggiori
resti di tre o
quattro scheletri umani con la testa a nord, senza alcun oggetto di corredo funebre.
strato di puddinga,
ed era
circondato in
parte e cola
tomba contavasi
Avanzi dei
soliti
mattoni
u
il
la
n'ha
me-
la cittadella
5237,
f.
347').
Nei lavori
1893 venne
fuori altres
una lucernetta
fittile
con
le lettere:
PCP
analoga ad altra
di
Vercelli, ove,
una
sciente di
Torino,
ser.
II,
Ferrer.
Regione IX (LIGURIA).
IL NOLI
perata
rinvenne, adofronte,
come materiale da
quale
il
conseiTa-
zioue dei
Monumenti
del
Piemonte
F.
15.
REGIONE
X.
VI.
Regione
399
X (VENETIA).
delle antiche
III.
OONClOllDIA
Avan:o
mura
Siro.
allo scopo di cercare materiali
Giacomo Stringhetta,
da costniziono, esegu
del
Elisa
Siro
vedova
No-
Lo Stringhetta
e
si
il
dirigendosi verso
ivi
dovevansi
trovare le
mura
Infatti,
m.
1,.">0
quel punto, colle pareti e la parte superiore di laterizi della dimensione in media di
m. 0,40X0,80X0,00,
posti a strati
alternati,
cio
per
lungo e per
traverso.
La
muro
riposa sopra uno strato di impasto simile al tjeton^ di circa m. 0,50 di spessore, assai
indurito. L'altezza calcolasi di cir'ca
m. o
la larghezza di
m. 3 alla base
m. 2
in
snmmit. Non
si
ma
m.
restringe per
circa
0..50.
Un frammento
ed edito
di
(juadrone
C.
I.
reca impresso
nel
L..
Y.
n.
149.
di
Questo modo
costruzione delle
mura
il
di
Concordia, non
speciale
che al luogo
vivo,
muro
loro.
Addossati poi
n.
al
muro,
dalla
parte
interna,
nel punto
vivo,
segnato
in
pianta col
3,
si
un
di
l'olouna.
ionico,
le
m. l.K), altro
di
m. 0,30 ed un capitello
tra
0.
Bertolini.
Regione VI fffMBL'IAJ.
IV.
CASTELLEONK
Snasa.
Lorenzo
s.
DI
SUASA
Campo
nel-
l'urea dell'antica
Sono stato a
in
per
esaminare
gli
avanzi
arcliitettunici
di
marmo, incontrate
occasione degli
al
alla prusterri
fondit di circa
un metro
attuale,
in
per
comune
di
Corinaldo.
CASTEIJ.EONK DI SUASA
400
REGIONE
VI.
La conduttura passa
confinante, tanto a
sotto
Castelleone di
Suasa, costeggiando una sti'ada comnnalo, poderi del principe don Emanuele Ku-
monte quanto a
valle, con
Roma.
che si incontrano nel sottosuolo pavimenti e muri di appaiono le sezioni nei fossi di scolo, e vi vedono i
in
parte,
si
fior
di
ri-
trovamenti parte
scritti
parte intenzionali, vi
monumenti
di oggetti d'arte.
Da
fu poi
il
mi venne La
riferito
si
rinvenne
la quale
una testa
di cavallo in bronzo di
all'estero.
grandezza naturale
buonissimo lavoro,
venduta
quale
mi
assicura che
il
in Campidoglio.
Delle lapidi
Roma
sq.)
gi
al
suo
tempo
scomparse, tre se ne
conservano ancora
mann
XI
p.
del
C.
1.
L.
Un
grandioso monumento
e
proveniente da
negli
Henzeu
Annali
1872,
tempo prima
vicino
.
11
Brandimarte dico
e.
p.
107)
"
Si
mirano
vasto, e vicino
marmo
parie .
gli
Parendomi anormale un
risultato di
forma
elittica con
l'asse
L'area occupata dall'antica citt traversata ora da ponente a levante dalla sopraindicata via comunale, ed in tre punti di essa s'incontrarono recentemente gli accennati avanzi architettonici.
Il
primo luogo
sotto
il
di
m. 1,50
marmo
di oltre
30
cent,
levigati,
estratti, altri
barba-
ramente
cora in
Ne ho
veduto
sei
appoggiati al
muro
sito,
ma
spezzati.
Non
(largo
appena
il
m. 0,60) ho
potuto
si
me-
pavimento marmoreo
esten-
la
strada comunale,
com
sotto
il
Ru-
REGIONE Vn.
401
VETUI.ONIA
spoli,
Ila
regolare
si
appartenuto.
Circa cento metri
pi
s'
incontr,
pure
alla
medesima
da una
profondit, un grande
dado marmoreo,
largo
e
0,75 di diametro
di assai
sola,
ma
perch
il
ijO
ma
l'anfiteatro.
una
fila
pi di un metro
ma
due
modo
parte
fra
gradini
la
base della
quali ciril
condavano
altres'i
da ogni parte
le
altre
due basi
di colonne e
costituivano
gii
pavi-
mento
dell'edifizio.
avanzi
in posto
si
cos a destra
come
due basi
di
pu
ma
vicinanza
Siccoiue tutti questi trovamenti avvennero lungo la strada comunale, cos tanto
le
comune
di
Castelleone
di Suasa,
cipio,
])ero
dove ho consigliato che siano trasportate e collocate nel cortile del munipoco
tempo
scomparirebbero o
andrel.i-
Nel sottosuolo ed
in
sito
restano ancora
ripresa
dadi
inferiuri
che
servivano
di
so-
essere di
guida per
BiMZio.
Di ima
iscri:i<ne
hitlna dedicala
Caracalla.
Nella nuova Badia di Sestinga, ridotta a casale, presso Colonna ora Vetnloiiia.
entro
il
dell'antica
citt,
il
il
solerte
ispettore
dott.
I.
Falchi
di
calco.
VETULONIA
finestra,
e
si
402
REGIONE
VII.
marmo ad una
ai^palesa,
importanza sua
dell'a.
per la
lezione migliore
Y Ombrane
(n.
46
1893), non vi ha
dubbio
che deve
Notizie.
e
domi a
n.
simili
iscrizioni,
1925):
Caes. L. Septimi
Severi
Pii. Pertinacis.
Aug. hKabici
ADIABENICI-FILIO'Dn'Z. M. ANTONININEPDIVI-A/ito?2
PIIPRONDlVIHDRIA//^(///ej.).
DIVITRAIANIPAIIIC?:
DIVI
et
NERVAE IX D D
ADNEjtw//
P P
Ex
11
che
ci
av-
secondo e
il
mai
si
risorto
fosse,
si
dopo la distruzione
dell' etrusca
Nella
grave
questione,
vero adunque,
come
o sei
propal e
Cr.
secoli av.
omonima. E neppure
che
si
rileva
la ricoprisse
un oblio
di
tempi
di fortuna.
si
costitu a municipio.
titoli
come felicemente
da due anni
cominciato,
s'
incontrer
il
luogo del Poro, e da qui verr alla luce, quale fu quella citt etrusca, che intorno a
s svolse
una
cos
distrutt^a,
come
monumento
diceva
in Cerveteri.
si
suo
nome
in
desume
Ma
me
sul poggio di Colonna, con ragioni invero validissime, e pare che del tutto siale
man-
cata la vita prima di Cesare, essendomi manifesto che la sua distruzione fu eseguita
ma
Ora questa
dificolt
scom-
epigrafi latine
ROMA
403
di
ROMA
dparse nel poggio di Colonna, ove restano non lievi traccio ora di Caracalla decide, che alla citt etnisca
successe,
sia
vie
romane.
11
titolo
il
municipio romano.
Da
tutti,
i
si
tutti, se
Sussistono tali
monumenti
a Sutri, a Cerveteri,
citt dell'Etruria.
lit,
ad Alsio,
altra
rifacimenti di
strade,
/.
L. XI,
p.
P,
n.
2648) oh multa
et Inliistria
in
Lo scopo
a quale
rammentata
si
solo
da un dubbio passo
legge
il
suo
nome
in alcun
mo-
numento,
Eppoi
molto
i
disputabile
se quella Colonia
clie
almeno per
il
tempo imperiale,
ci
meno
debba stimarsi
ci'cdersi
la celebre
Vetulonia,
G. F. Gamdrrini.
VI.
ROMA.
Nuove scoperte
Regione IV.
Pudenziana,
fondata.
si steri
fu
Quando
la-
sottoposte
alla chiesa, potr riconoscersi se queste costruzioni siano da attribuire ai portici delle
terme di Nevato,
il
titolo
di
ovvero se spettino
il
alia
riedifica-
398
sotto
Leopardo ed
Ilicio.
lunghe gallerie,
costruite
buon
laterizio,
una
serie di arenazioni,
le
terre,
come
in-
ROMA
clie
404
ROMA
oc-
cupano tutto
lo
mettono
scomparti architettonici,
e
formati da
si
linee
di
colore
scoperta
una nicchia
in
forma
arcosolio
un bel
stolo Pietro in
mezzo
piano antico
sotto
il
scoperto un
il
avanzo
di
pavimento
incontrato
romana. Fra
le terre
stato raccolto
un frammento
di zoccolo in porfido,
un piccolo
marmo
marmi
di Q.
con bollo.
Due
figline
Servilio
figline
Pudente
e spettano e
agli anni
128-133
(cfr.
CI.
C. I.
L.
L.
Terenziane
corda l'officina Vicciana, e dee riferirsi alla met del primo secolo:
^
A
dici
VICCIN
e quivi la
sinistra delle gallerie sopra indicate, cio nella parte che si estende alle pen;
caduta di una
di un'antica
pavimento a musaico
si
musaico
il
a minuti
uno dei
quali ha
Callisto
nomi
di Flavio
Apro
{C. I. L.
XV,
1145).
Regione V.
si
il
piano
stradale
Si
un avanzo
coml'altro
pone
lungo
m. 1,20,
m. 0,60.
Regione IX.
Umberto
I,
Negli
sterri per la
costruzione della
stati
rampa
d'accesso
al
ponte
presso la via di
scoperti avanzi di
un antico
muro ad opera
un rocchio
di
due basi
le terre
di colonne, di
m. 1,32. Fra m.
2,
fu
recuperato
col
diametro all'imoscapo
s.
Teodoro
corri-
trovata un'antica
fogna,
la
che
Ha
il
l'altezza di
m. 1,70,
larghezza
m. 1,40,
e trovasi
livello stradale.
4U5
ROCCA
DI
PAPA,
S.
MARIA
C.
VKTEKE
Regione XIII. Un
nato in luce nei lavori per
sull'Aventino.
altro
il
e nero tor-
piano attuale; ed
grande-
mente danneggiato
Gatti.
Regione
VII.
di iHonte
(LATIUM ET rAMl'AXIA).
ROCCA
Caoo.
DI
PAPA
di
Monte Cavo,
di
in
pali
una capanna,
marmo
si
nel
fondo di lastre di
marmo
riconobbe
bianco
il
di por-
tasanta.
Dai
fori
vuoto
sotto-
stante, che pare di fornace, con pilastrini quadrati in laterizio {suspensurae), sui quali
lato.
bolli
XV,
n.
dell'era
volgare.
Per due
le
lati
marmo
appariscono
tubulature
fittili
per
il
i
A
di
e
forma
pare
rettangolare,
comunicanti tra
loro,
che
spettino a
di pietra albana,
con un'apertura
di
cunicolo.
Alla destra
degli
indicati
ruderi,
indubitatamente di una
terma
balinea di
di
si
saliva al
monte
M. Salustri.
VITI. 8.
MARIA
DI
il
OAPUA VKTKRK
11
direttore
dx.d
Museo Nazio-
nale di Napoli ha
mandato
()
>J
>ir;ia>iN^
N N V
xi
3 :
(/;)
nV
51!<!N^
POMPEI,
S.
VITTORINO
40H
REGIONE
I.
IV.
sig.
Bourguignon da persona
di-
di S.
mm.
di lungh.
mm. 175
di
largh.
la parte
principio dell'iscrizione.
La
la parola che
.iTU).
Fabretti. C.
1. 1.
2838, Gloss.
col.
L'iscrizione nostra appartiene alla classe delle iovilae, probabilmente offerte vodelle
tive a Giove
quali
non
notizie,
malgrado
le
molte
iscrizioni osche
Syll. Inscripi.
;
Ose. S3b,
Sia
130
e segg.
1889,
p.
323
e segg.
e cfr.
anche la nuova
iscri-
IV,
il
sakrid
in
evidentemente abla-
tivo (cfr.
Rh. Mus.
voi.
45,
f.
II),
acc.
sakrim, da tema
-/,
come slaagUl
'loco'
(acc. slagim),
Il testo
akricl 'acri'.
Pascal.
IX.
POMPEI
12''^.
1-5 novembre. Fm-ono ripresi gli scavi ad est della casa del Laberinto, nella Re-
guarda
dipinti,
il
protiro e nel
le
primo di
essi,
con
scoprirono altri
due dipinti, l'uno rappresentante Bacco ed altre figure presenti alla lotta di Amore
con Pane; e l'altro rappresentante Ciparisso. Mancano
le pareti
i
12 detto.
Da un
Non
operaio fu
rinvenuto
casualmente
Dronso.
Un
cucchiaio,
lungo m. 0,135.
13-26
detto.
si
ebbero scoperte.
su
indicato,
si
27
detto.
Nello
scavo
rinvenne
una
m. 0,130.
28-3U
detto.
Non avvennero
scoperte.
Regione IV
(SAMNIUM
SABINI
del
et
SABINA).
X.
S.
VITTORINO
(frazioue
conume
alcune
di
Pizzoli)
Angelo
s.
Maria
Vittorino,
localit
lastre
di
calcare,
sagomate, vari
REGIONE
IV.
laterizi
t\
407
iiioiiolicnc.
UAPESTRANO. BUSSI
frammenti
ili
di
ed min lueeriia
fttile,
nmuta
nella
parte
siiperion-
due )ialme,
l'ei'antr
uA
rmido
il
noto bollo:
FABRMASCL
N. Peksiohktti.
VESTI NI
XI.
l'abitato.
CAPESTIlANt
il
Di
/dm
isc/'hioiic
ialina
acoperla
preiiso
1,()U
si
;.
U,.^)U
),.')(),
leggeva:
C O M
V N
CORFIDIBENIC
NI VI L L C O GEMELLVS- FRA
I
Non
diedi
comunicazione
olliciale
della
Il
scoperta,
perch
si,
volevo andare
io
sul
jier
ritardo ha fatto
ultimamente riuscita
inutile,
saputo che
come materiale
di fabbrica.
A. de Nino.
XII.
BUSSI
e
le
Case.
San Paolo
Fossi, descritte nelle Noli:-ic del volgente anno pag. 17i>-lS(), debbono
meno
interessanti per
pii
la
Vestini.
;
colle.
Nel
ha un avvallamento
quindi
si
sco-
persero gi, in diversi tempi e non di rado, sepolcri a inumazione per un lungo tratto,
fino
si
alla contrada
Giardino,
in
di terreni
ita-
bucchero
lico.
grossi pezzi
di dolia
di
seriac
si
sioni,
Una
fontana del pago, da cui per avventura sorse nel medio evo l'attuale Bussi.
La contrada
Essa
CANOSA
408
REGIONE
II.
il
quale nomiua un signore di Bussi e di Araturo. Certo che questo Bussi vecchio.
clie
dovette essere un vico dell'et romana, come dalla testimonianza di cocci antichi
vi
si
vedono sparsi,
si
e poi fu castello
fortilizio
che al
presente ancora
vedono.
di Bussi deve probabilmente derivare dall'abbondanza o busci.
La denominazione comune
dei bossi che, in vernacolo
si
chiamano misci
Nel tenimento
di Castelvecchio
Carapelle
si
Valle di bussi.
ricorda una
Lo
storico
Di Pietro,
Del
resto,
trattandosi di etimologie,
alle
si
Giardino,
Sodo
cui anche
Regione
XIII.
II
(APULIAJ.
CANOSA
Ayitichi.
Sa-
si
m. 1,50
e in
m.
q.
modanato
della
lunghezza
di
m. 3,20
dell'altezza di
m. 0,94, mancante
di
una
parte della cornice nel lato inferiore d'imposta; un buon capitello corintio
alto
marmoreo
m. 0,50
due colonne di
-3
marmo
scanalature, alte m.
e del diam. di
m. 0,80 nell'imoscapo;
e undici pezzi di
fistule
plumbee,
di
R P C CVR
GRAEC FIRMo
Un nmium
menti
di
P.
dell'anno
i
223
ho
dell' e. v.
[C.
I.
L.
IX.
338,
2,
30).
Cosi
come
su
fram-
fistule
tratti
Ferina.
A. SOGLIANO.
REGIONE
III.
Regione
III
409
REGGIO CALAHRIA
(LUCANIA ET BRCTTII).
XI Y. REGGIO CALABRIA
I.
di
Piomln antichi.
Relazionk.
Koggio
ll
di
Calaliria.
scavaiulohii
i
li'
l'alibriehu
Nazionale,
si
rinvennero avanzi
])i'r
quali
un buon
deserisse
un1
mefd
nelle
piombi, cristiani
la
maggior
seg.).
e
parte.
prof.
IJarnabei
sigilli
ne
(p.
244
propriamente IO
e
bizantini, con
iscri-
zioni greche,
nno
di
di
un Grerjori papae
propriet del
li
una placchetta
col
monogramma
cristiano.
Altri
R.
39 piombi
tardi spediti a
me
dal
Ministero perch
studiassi,
stessi,
ho
voluto
risultato
concreto.
di
monumenti
la
come quello
dei
piombi
iscritti,
essendo che
e
cattiva
conservazione,
un metallo duttilissimo
permette
il
di
ricono-
prima non
si
testo.
Spero
me
duole di
notizie da
una partita di piombi, che avrebbe potuto darci elementi prebizantina; ma,
comunque
sia,
credo che
risultati
cesi
mi compensino
39 piombi vanno
divisi
A) Piombi mercantili.
V>)
Piombi
di
alle
estremit.
D) Tessere
frammenti informi.
A
Piovibi mercantili.
Di questi piombi
quelli che
voi.
si
tre
(n.
1:!)
trovano in Sicilia (dei quali nel 1804 pubblicai un'ampia collezione nel
degli Aniiali dell' htituto Archeoloyieo, accompagnata da
XXXVI
83
disegni).
REGGIO CALABRIA
41U
da una
striscia fusa
REGIONE
IH.
come
moderni
di
piombo avente
la quale,
ficcata nel
(').
;
il
n.
3 ha un tipo irriconoscibile.
venissero
dalla vicina Sicilia,
sola
faccia.
Il
Non
esemplari reggini
quantunque contro
una
tipo
da
me
Mc-
citata, n.
71).
es-
In quanto a quelli dei bassi tempi (nn. 4-1 ()) nulla posso diro di concreto,
sendo che dei tipi loro non restano che avanzi incompletissimi di stemmi, di
zioni e di
iscri-
monogrammi.
Bollo
(li
all'c^lrcntit.
La forma
Piombi antichi
voi.
si-
XXXVIII.
ci-
In questi piombi
si
un centimetro circa
c]ie vi
di spes-
stampasse
dal-
sopra. Anzi da
l'essere
il
metallo colato in un foro della tavoletta, che voleva bollarsi e che poi and
Da
la
congettura che
11)
si
scorge, in
un monogramma composto
di
tre lettere.
(')
cliiuso
e coniato
voi.
REGIONE
ni.
411
REGGIO CALABRIA
Sigilli lii:aiUidi.
l'atte
si-
bizantini,
due
soli
dei quali
hanno leggenda
a trovarvi.
di
12).
Il
il
solito
monogramma,
ch'io proposi di
;
leggere Ot^mxf fior,di(, rettificando la lettura Kvqtf ^o]Ofi seguita fin allora
lieto
son
si
rettifica.
Nel rovescio
le-ige
NI..
<>OP0J
(fQ(0
cnA' OVK'K
Come
mai perch
si
\_x(
S^ovxl K(alafQlac)
oll're
alcuna
difficolt.
arta^uQiM aggiungo
il
noano
restando ett'ettivamente lo spazio per Yalfa col quale esprimevasi quella parola e non
la carica di
Duca
ad un pro-
p. 124')
duca.
voi.
IV, 1872,
dell'Ufficio
XI)
io
aveva trovato
nomi
di
Emaltro
di
p.
220
e seg.,
vi
aggiunse un Costantino
sigillo
(').
E un
Duca
di
splendido
p.
acquistato
dal
Museo
Palermo
124.
(')
Non
tt'iiixo
conto
lui
nomo
di
Tcodoiiio, iiro|iost",
:i
ra,i;ionc,
in
modo
dubitativo.
REGGIO CALABRIA
412
REGIONE
IH.
N. 13. Nel
(b-itto,
JAN
II
APXICIII
ffxTTM
KOniOKA AAVPIN
La
lettura par difficile a prima
vista,
Ka
ma
267
pensi
pm'e
riesce
agevole se
si
confronta
pubblicai
10,
se
p.
si
seg.
al
lungo
nel
Giovanni, se questi
il
vescovo
reggino
spedito
Monoteliti
IX,
p. 324).
Non
questo
Bolani
nome
di Giovanni (Storia
IP,
p.
mi
come
e
in quel
tempo un archiela
come
sede di Reggio
titolo di
p.
S. Nilo di
Sicilia,
Calabria,
Napoli, 1892,
gli
cit.
I,
dopo che
Arabi conquistarono
di
come
della
si
della frovineia
%Qa<:, ricordato
Calalrria,
citt
454.
di n.
Un
avremmo
nel
frammento
14.
Dritto
monogramma
rovescio
O0
leni
PI
Del nome dell'arcivescovo non restano che duo sole lettere ...O...
specificare se questo fosse
if7ii[(Sxn)
K(aXa^)
insufficienti
un
Timoteo
dei
tau-
REGIONE
III.
413
KEGGIO CALABRIA
nome
Il
sigillo di
PaLcaUo,
n. 1.5,
titolo
onorario di Mi:o-
Icro,
ma
il
fu inciso con
piombo
i
in origine fosse
un
sigillo
diplomatico non
i
passavano
facesse
cordoncini
di
90.
Il
n.
IH apparteneva ad un
riferentesi
.
.
Smeone
imperiale spalario
.iM{t\)
ili
amea,
monogramma
Madre
Dio ajiUa
Finamente
incise
erano
le
lettere
del
u.
17,
ma
in
nato di questo
In un altro
si
legge
il
nome
di
Niceforo
e,
sicuramente,
Candidato (NAA).
mal conservati
(n.
e dai
19), che la
met
di
un pic-
desiderio del
nome
la
di
al
nono secolo.
Resta soltanto
e
met destra
protospatario
nome
(forse
un Giovanni),
Ili
poi
il
titolo
proto
di Sicilia.
AP' SA'
\jtQ(OTo']
. . .
[(STTa!))aq((o)
xi TiQuno
IK
(')
.... \_2'\ixe{Xiai)
V. ScUlumbcrgor,
1.
e.
\).
54u.
53
REGGIO CALABRIA
ijiccolino,
^oi'idsi
-f-
414
l'altro,
REGIONE
in.
L'altro
(u.
20) pure
la croce
circon-
data dall'iscrizione
altri
Kvois
c^-)
IlO&t
e la fino di
tre
righi di scritto
...
...
HAI
(?)
HA
... Ito
L'ossido ha rovinato questo piombo, sicch pel secondo rigo, non saprei
lezione da proporre
;
alcuna
in tine
E mi
rassegno
questo
legge
con tanto pi dispiacere a questa impossibilit di giungere a leggere Fothos, in quanto che
Potios stratego di
il
titoli di
altro in cui si
8, 9,
Sicilia, e lo
Schlumberger
(1.
cit., p.
216, nn.
il
10
e p.
734)
ha creduto
titolo di
tiirmarca
di Calabria.
Degli
altri
piombi con
iscrizioni
con
monogrammi incompleti
di
dubbia
ma
anche
dannoso
di
il
Due
i
di questi sigilli
due
soliti busti
di
e
santi, con
l'altro
(n.
Sisinnii 'pr{esb>jter)i:
leggono
perduto
terzo,
il
nome
della diocesi.
Tessere e
frammenti informi.
o a
(n.
33)
liscio dalle
due
facce,
ma
le
lettere
A -E.
Evidentemente
un peso (Pesa
Nel por
gr.
16,98).
tine
il
desiderio che
gli
eruditi di Eeggio
vogliano continuare a raccogliere con ogni cura queste anticaglie, le quali se a prima
KEGIONE
III.
Iten
4i;
REC,GIi>
CALAIKIA
giunta paiono
per
l'oine
quando
allo
ostacolo,
questa volta
II.
Relazione.
Dal U. Jlinisteru mi
\enienza reggina,
i
si
communicauo
altri
o4
stessa pru-
nella relazione precedente avevo scritto. Questa nuova serie contiene pezzi inediti di
il
sigillo
di
Nicela
2)itti'bo
xtraleyo
li
Giorijio di Antiochia
ammiraglio
arconte,
il
:J1).
Nelle bolle bizantine sono pure da notare quelle di uno spaiarlo e tarmarca di Sicilia (n. 8),
di
un Nic
imperiale spatario
(n. 12), di
protonotajo di Sicilia
(n. 9),
di
e
un
In) 14)
arcivescovo di Calabria
duchi pure
di
e
un
di
Sisiiiiiiu
coiiimcreiario
(n.
un Eiqrrassio citbicularw
carlularin
(n. 21).
un
Cosma ex-prefetto
di
(n.
24)
molto guasti ed
li
numeri
qui
coi quali
mi
furono consegnati,
in
classi,
nu-
mero ora
quelli
tutti
modo mio
li
descrivo
appresso, dividendoli
come
della
varia.
Pioiith/
iiicrcautili.
N.
Dr.
(27).
Lunghezza
in
mill.
cui
si
oli.
Monosrramma
scorgono le lettere
HNOE.
Iv.
liscie
REGGIO CALABRIA
416
di altre lettere^
REGIONE
III.
esistono tracce
il
ma
nou
pru-
piombo
riuettato poco
accortamente.
Le
lettere
A
se
Non sappiamo
in
il
resti
in
forma
di
fossero appartenuti
ad una R.
N. 8 (33). Diametro mill. lo.
Dr.
Manca
la striscia ripiegata.
Monogramma composto
altro tipo simile,
n.
delle lettere
KGN.
me
9-
liscio.
Un
trovato in Sicilia, fu da
citati.
monogrammi molto
intrecciati,
ma
epoca recentissima.
C
Sigilli hiianlini con iscrizioni greche
Ialine.
N. 7
(8).
Dr.
come
al
n.
l}.
NIKHTA
IATPIK,K, T P A T r,
I
. .
NixtjTc<
lTt']arQix{io)
x{al)
[cr]Tpx-(7(m)
KGA
A'
l2i~\xfXk<c
Sopra
sotto,
in
Niceta patrizio di
nella storia ecclesiastica che nella storia politica dell'Isola. Il Lancia di Brolo
II,
cit.
197
seg.) raccoglie
le
che
fu
parente del-
Durante
il
fatto
di aver spedito
nel
797 un
sor-
presso Pertz,
Scr/plorex
tomo
I,
p.
182,
REGIONE
III.
7W
egli
41
HEaaiO CALABI4IA
di
Sicilia,
poicli
nn
altro
Magno
|ii;i-
coiitiiiunre quelle
pratiche
Leone IH
(Amari,
dei Mas.
p.
ino
segg.).
N. 8
I)r.
(l'.i,
20).
Frammento Inngd
mill.
"Jlti.
(Jome
so]ira.
n A 0,
VPMAP
.
KGAI,
ntlciale,
ha pure
una
vera
importanza
e
l.
storica,
caitil/'da/o
cit.
tav.
Vili,
n.
o.
Schlumberger.
p.
372),
come
la
Sicilia,
la o
quale
nell'amministrazione
fosse
bizantina formava
un
di
^tralcgn,
talvolta
retta da
un militare
il
ci seguisse
quando
musulmano
si
tale dell'Isola,
per non
credette pi opportuno di
cos'i
la
ridotta,
malgrado
la resistenza
eroica dei
Siciliani,
mal
pero lontano.
^ff';1-i,
N.
1'
(21.
22).
I''raiiinienlii
diani.
27.
KEGGIO CALABRIA
418
REGIONE
III.
KROHeHTu).
Nix.
..
1^.
. .
I'
{aaihxM) dna[^cDi'C';')
(^0
('Tero)i'o-
Non
ili
iniiirobabile cho
il
Di
iiu
Nicefovo protoiolni'u
lia la croci-,
ma,
invece,
solito
monoorramma cruciforme
(1.
cit.,
tav.
Ylll.
n.
2).
N.
1(
(2;J,
24).
Frammento lungo
niill.
25.
Dr.
A b' A I
oiXii
Ij.
Tt;d[Tof\
.
[,i](r(A(;([oT]
[ff]7r.;/()('[w]
(xc) ovxi'.
Da
la dignit
come
Manno
e,
XIII, 1878).
..
IJ.
+KC
CTA
I
+A't[r]
ffzavTi'vM
rTai[^Qtxlr>^
nAT CnA
Ab
Questo i'rammeuto
il
a,ia\^D^uQ{(r
()'oix('J ?
xc^
rotto in
modo da permetterci
testo,
tanto nel nome, che nei primi due titoli di patrizio e di spatario
con di-
REGIONE
IH.
419
REGGIO CALABRIA
avvalorata dalla seconda lettera, che ha ben la forma del segno del dittongo ov, d'altra parte potrebbe essere contrastata dalla prima lettera,
manca
la linea orizzontale,
cosi
pronunziata nella
base
del
del dritto,
cos di
catiu-e
ma
si
come
di
un A.
I bolli in
piombo hanno
ammac:
perdi
questo
nuovo
nome
di
Costantino
nella serie
dei
iluchi
N. 12 (14). Uiam.
Di'.
mill.
oj
28.
'^[)'f] T[^(ffc]
,;
Deeocn
NBOHO
.
q^c (;[,wr]
. .
1-
^,n]Sri
WAOV
[r]^; Sot-
...COV
li'.
lhn-\aov
A_P_
'Ao
..CKOn
[X'^'T(Jcrx7r(w)
KAaABP
I
KaXaQiag
AC
nome
dell'arcivescovo Calabro
si
Sventuratamente
del
il
manca
piombo;
ma
cos
incompleta come
1.
cit.
p.
725.
N. ly
Dr.
(0).
Diametro mill.
e
:;i.
Monogramma
iscrizioni,
come
al
n.
7.
Ij.
PVCW
AAXAP
. .
[A'J
qvam
xnQ{Tov/.aQ{(o)
TOVUe
'
tov Se[_voSoxiov2
REGGIO CALABRIA
420
REGIONE
III.
Monogramma
iscrizioni,
come
opra.
In un cercliio.
+ CICI
NNIWK.
l'I'l'f)
x[]oi)]
MPKH
APIW
N. 15 (23, 24). Frammento lungo mill. 2o.
Dr.
flfQXj
CCQh
Come
sopra.
^.
+TA Ani
ONAI
A
Frammento Inngo
M
25.
N.
Dr.
16 (21, 22).
mill.
Come
sopra.
...AC
. . .
lOVT
tlNOY
.
MHN
N.
Dr.
Monogramma, come
al
n.
in giro, fra
1-
'
A(jJ
AGONTI .MHN
REGIONE
in.
2(3.
421
REGGIO CALABRIA
Monogramma
di
iscrizioni,
conio al
n.
7.
IJ.
Croc(3 ])otenziata;
in giro,
fra
due
eerclii
puntini
...URAlCflA (...m
iu<n)jxi
TtQunoaTiud^aQicj).
rovescio,
il
Questo
sigillo
come
tipo
della
(si
bizantine
ve-
dano
p.
es.
nn. precedenti 0,
11).
N.
19
(1).
Rotto in due
[lezzi.
Diam.
mill.
32.
i)r. (in
un cerchio)
i;
>
FIATI
'Ayiic
ii'tc,
tq-
Ot-
li (in un cerchio
/'
oaxio)
BnAoAPOK
AnaiaA
TU-fN. 20 (12)
Dr.
OtikDuqoxavid-
Diametro
ri
uiil
A NA riATPI
A
If(<((-
yiu
T(ji-
CBOH
MAP
Maq)'C(Ollll'
li (in un cerchio)
eniTb vr
Alla Trinit
tir)
TO
il
titolo
di
jifi//;////,
come
alla
Madonna,
N. 21
(2).
Diametro
mill.
-[-
2;J.
VII
E/T-
PA
="1
ov
REGGIO CALABRIA
K^
422
REGIONE
111.
REGIONE
[li.
(r>).
423
REGGIO CALABRIA
N. 24
Dr.
KOC
REGGIO CALABRIA
fu
424
piombo
si
REGIONE
III.
Un
ci.
altro
esemplare,
meno completo,
pul)blicato
e dal
di questo
Biscari di Catania e
dal
Castelli
XVI,
n.
XXIV,
p.
231)
MDCCCXXIX,
p.
Castelli si accorsero
che
piombo
Dr. (in
un cerchio)
OH
Joh
aim{is)
ANN
PRI
presbyteri
li (in un cerchio)
+ RO
nAN
+ Ro
maii{ae)
Eccl{esia)
ecc
N. 30
Dr.
(4).
Due
teste virili,
una barbata
1^.
in alto, nel
campo,
una croce;
{Notari).
in giro,
puntini.
Roso
N\^
\RI
nimbo
lancia,
di
s.
Giorgio;
ai
lati,
Ore PTIOC
ri\_w]Qyio(;.
REGIONE
III.
di puntini)
425
+ K{vQi)f
Yot'
REGGIO CALABRIA
It.
(in
un giro
-fI
KGBO erGop Fi ^ A KG PX O T
jSo
i^rj) rsoQ
'A(/^i^Q)
(XQXi>{i')>^og
Prezioso
sigillo,
nell'introduzione,
appartiene
ad uno
dei pi celebri personaggi della storia siciliana nel periodo normanno, Giorgio di
tiochia,
An-
primo ministro
in
Palermo.
La
per
scrittura
ha
le
tempo:
per
BOI
BOH0,
quale
KG
\<iu]()cci,
della
ragioner di proposito.
Anzitutto
in
da notare che
il
gi un
s.
piombo
simile, e
fatti
nell'antico monastero di
il
miti in Palermo
di
titolo di arconte
titolo di i^xavrog
preceduto
dalla congiunzione xa
lettera
A, col
segno di abbreviazione,
noto
un piccolo
sigillo
di
piombo, finamente
nel
rovescio
inciso,
di tipi
ben diversi
nel dritto, la
Madonna
Blachernitissa,
l'epigrafe
metrica -h
O %m'
sigillo
Palatina di Palermo
l'Engel ne pubblic
/ diplomi
68
segg.)
un disegno, del
sur la numisma1882,
p.
Normands de
94,
ITI,
8) inserito, per la singolarit del titolo, nel libro dello Schlumberger (p. 343).
sigillo
titoli
altisonanti di arcoiite
K(.nriQdg
1.
degli
arconti
ammiraglio degli
chiama
re
rv
p.
o,
f.ii]Qadwv reaiqYiog lo
Ruggero
in
cit.,
si
firma con
col
tutti quei
titolo di
nel
1143
(C'usa
1.
cit.
p.
1.
524)
cit.,
solo
p.
70).
il
titolo
di
ammiraglio, in-
c(;vra)j'
dipinte nel ritratto a musaico del fondatore nella chiesa dell'Ammiraglio o della
torana.
Mar-
Ma
si
leggono
nella
raccolta
contraddicendo a quanto
ho litenuto sulla
una congiunzione
si
da im'altro
il
titolo.
troverebbe,
secondo
e
in
Cusa
(p. 55(3) la
un
altro
della
chiesa
Messina
del
1142
(?)
^Eyw ysoQyiog
chzioxlag xa
REGGIO CALABRIA
r.
426
mi permetto
del
pii
REGIONE
III.
f^LVQi;
dixsXlag
x.
X.
(Cusa,
p.
310). Io
di
dubitare dell'esattezza
arbitrario
o
di queste
sistema
seguito nella
che 'AvTuixtccg
'Amoxfvg credo
che
suoi
si
debba leggere
il
titolo
di
campo IC
XC YC OV
{'I(^ffov)c
X{Qi(fT)g
v{i)g
[so)v). In giro, grossi puntini. 9. Cristo, con la testa cinta dal nimbo,
l'asino, le cui redini
siede sul-
Presso all'orlo di questa tessera saera fu praticato un buco, perch potesse appendersi come amuleto.
Liscio.
Se l'iscrizione
si
mo-
forma
monete bizan-
ma
me
e
pare che debba leggersi, cos come l'ho fatto disegnare, in due righi
il
orizzontali,
di
un
sigillo
da
SARDINli
427
TERRANOVA FAOSANIA
K da
un buco,
coniato da
inegualmente.
aspettare pertanto
il
Le
lettere
SVF
legate insieme,
l).
lettere.
chiaro
il
l'ufBcio suo di
pendente.
La qual
Picoroni pub-
RomaMDCCXL
che non sa
.se
Parte
I,
tav.
XIX,
nn. 3,
.'')
altrove)
dice
espressamente
dei
(p.
(51)
tipi,
egli
avrebbe
l'uso
fatto
stessi,
perch
riuscisse
chiaro
loro
A. Salinas.
SARDINIA.
XV.
di
TERRANOVA FAUSANIA
si Inali
di
alcuni vasetti
stesso le
indagini,
con
la
spe-
tre chilometri
da Terranova,
in direzione della
montagna
ad una
il
di
Cabli Abbas, e trovasi collocato sul rialto d'una collina, nella regione Belveghile,
il
da cui prende
muri
di cinta
altezza considerevole,
ma
Anche
pareti vennero poco per volta abbattute, in guisa che oggi non ne rimangono che
i
pochi avanzi,
Si trovarono nella
camera
circolare,
sepolti a
GO centimetri
di
profondit, tre
mano. Ciascuno
.
mu-
collo,
foggiati ad arco
il
Un
vasetto alto
orifizio
di
due hanno
collo pi corto,
si
venuta fuori
Frugato
accedeva da
cos'i
ma
era
stretta
esso
m. 1,20
altezza,
per m.
fino
(.),80
50 centimetri
Questa presentavasi
in
forma piana.
TERRANOVA FAUSANIA
428
malamente squadrati,
rimboccati negli
interstizi
da
La
parte destra era formata dalle fondazioni stesse del nuraghe, mentre
di blocchi, senza
malta
di
Aiutati dalla
poca
luce
che penetrava
dal
come
meglio
ferro,
si
ma
modo che
due
estre-
mit
le fessure de'
larga nel mezzo sei centimetri, a due tagli, con la costola rilevata, e misura dall'apice in cui
il
manico
fino
alla punta
m. 1,20.
il
Non
arrivati a
cunicolo, giacch
15 metri dall'apertura,
si
verific
non
si
poterono
ristrettissimo.
All'intervallo
di
stati
altri
nuraghi,
attesa la loro
forma
Compiute con
prime ricerche,
il
Nuragadena,
un chilometro da Belveghile,
i
che,
come
il
primo,
conservando solo
muri ad un'altezza
di
una
roccia
ben dura
vari
tntta
d'un pezzo,
di cocci,
rivestita
da pochi
centimetri
di terra.
Si
rinvennero
agglomeramenti
umano
in
Avendo
mie
poi appreso, nel giorno susseguente dai due scavatori, che in altro nm-aghe
si
denominato Chtdoii:a,
le
bronzo, volsi
col
a nord-ovest,
si
muraglie smantellate
Lo scavo
venne
m. 0,70,
fino
al
fondamenta. Sotto la direzione d'un vacuo quadrato, che al certo sar stata la porticina d'ingresso,
e
umane
ricoperte di cenere
in
pi
in
si
estrasse
forma
altri
concava, lavorata a
mano con
argilla
ordinaria,
ma
rotta in
tre parti.
Molti
cocci di stile arcaico, lasciati sul luogo perch inservibili, dinotavano di aver sopportato l'azione del fuoco.
Ma
il
trovamento pi importante
a
si
raccolsero
contatto
del
muro,
fra
un
mucchio
di
pietre
Oltre a questo
si
nuraghe
Criscula,
vicinissimo a
quello ora descritto, e che presenta lo stesso deplorevole stato di conservazione. Estir-
pate le radiche di annose piante che ne occuparono l'area, e tolte le pietre cadutevi
dai muri,
si
0,(30.
429
TERRANOVA FAUSANIA
rono di comparire
fittili
mente
un
po'
di grandi
misuravano
lo
spessore di m. 0,07.
Fu
raccolto,
per
fattura e mate-
Belveghile
mento
alcune scheggie di
Visitando attentamente
i
le
campagne
vennero casualmente nel mese scorso trentadue monete del basso impero, sorgono
le
in
m. 25,60, largo
vedono
altri ru-
nella regione
Tamara
si
di pietre,
la vlta
i
resti
infine presso
il
fiumicello di
la
Santa Lucia, non lungi da una robusta muquale sopporta met d'un arco fabbricato con mattoni
selciata,
lungo
m. 11,40, largo
opposta del
il
parte
fiume; per cui sarebbe lecito supporre che la muraglia sopra descritta, sia
d'un antico ponte che traversava quel fiume.
P.
residuo
Tamponi.
NOTIZIE
DEGLI
SCAVI DI ITICHIT
COMUNICATE
ALLA
DI
R.
S. E.
IL MINISTRO
INDICE TOPOGIUEICO
PEli
L'ANNO ISO-O:
ROMA
TIPOGIJAHA DELLA
K.
1895
INDICE TOPOGRAFICO
Barisciano
Ancona.
a pubs.
An-
Tombe
costruzioni
di et varia
gelo 288.
Cavour 234,
Bassano veneto
nosciuta
costruzioni
334
presso
Angarano
e
1.59;
avanzi di
romane
Anzio
Frammenti
architettonici
e tratto di
Bene Vagienna
torio 187.
Frammenti
di iscrizioni la-
marino
170,
314.
Aosta
ivi
Nuovi avanzi
ed
iscrizione
del recinto
romano
di
Benevento
Bologna
Epigrafi
Aosta
onoraria ad
Augusto
Maria in
rinvenuta 367.
Arezzo
s.
Ripa
latina
di
Reno 269
epi-
grafe
sepolcrale
s.
riconosciuta
nella
stele
93; frammenti
di
chiesa di
altri
avanzi di vasi
le
trovati a
citt
mura
dellit
ri-
BoRGOMASiNo
comune
BoscoREALE
Moneta
d'oro, dell'
imperatore
121
di
frammenti
fttili
relativi al
coronamento
276.
l'abitato
Assisi
Rilievo
Prisco
in
contrada
Potente 47.
Pisanello 385.
Brignano
Brindisi
Bai.v
Nuovi
titoli
sepolcrali latini
della
(comune
di Pozzuoli)
Epigrafe
sepol-
Baia
in
Marzo-Monaco
17,
196.
di pietra cal-
287.
Bugnaea
Costruzione a blocchi
via
Bariano
Tomba
di
et
romana scoperta
care e resti di
romana
;
scoperti
di
nella
poli-
avanzo
mura
4
gonali riconosciuto
nella contrada
s.
Gio-
Cheremule
CiTTADucALE
CiviTELLA
vanni
Bussi
Caia Avanzi
ib.
perata presso
antica via
di
romana riconos.
V. Santa Bufina.
sciuti nella
contrada Piano di
di lapide
Bocca 179
DI
Romagna
Lucerna
fittile
con
frammento
marca
di fabbrica
Madonna
di ponte
Marmore
Foszi
ib.;
ib.;
tomba scoperta
frammenti
in contrada
di vasi
fittili
Scheletro
umano
e coltello
laterizi e
scoperto
presso
Giardino
Cantnrana 92.
407.
Concordia-sagittaria
Frammento
architet-
c
Cairo Montenotte
getti vari di et
delle
mura
Cornkto-Tarquinia
Nuovi
romana rinvenuti
Cortona
di Vitto-
Urna con
tomba
di et remotise di
riati
bronzo,
259.
Campli
Ripostiglio di
il
tetradrammi di argento
Cuglieri
scoperto presso
Canosa
Statuine
fittili
comune
150;
bee inscritte,
scoperte
nella
contrada Vi-
Caorso
3,
373.
Fiesole
Ansano
Capestrako
Capodimonte
e
116.
Fiorenzuola d'Arda
113.
Fondi
di
capanne
del-
Nuovi scavi
della
necropoli
Palazzina d'Olza
Polledrara 123.
Firenze
riconosciuti
ri-
Capolona
presso
geometriche
rinve;
Casteli.eone di Suasa
varie, di
Resti
di costruzioni
gi
vicolo
degli
Adimari 378
et romana,
tracce di via
romana riconosciute
nella via
l'area dell'antica
Suasa 399.
Pellicceria
ib.
Castelmadama
Fiumana
del
nel territorio
comune 381.
FoRCHiA
Tombe
Castelnuoyo
Camere)
(frazione del
comune
di
s.
Pio delle
ib.
Forl
Tombe romane
altre
dissotterrate nell'area
in
tomba a
lastroni rin-
Borgo Schiavonia
fuori la barriera
Nuova
115;
tombe scoperte
Bavaldino 275.
l'abitato ib.
Testa marmorea
;
vi-
Castrocaro
Sole)
Terra del
rile
oggetti
dalle
romano
di
bronzo rinvenuto
di
funebre provenienti
Castelletto 90.
localit Casaretti e
FossoMBRONE
tatn
17.
Statuetta di bronzo
rinvenuta
Meldola
Milano
Sigillo di bronzo
a nord dell'abi-
ritorio del
comune
376.
la-
Ponte
di.
Porta Ma-
genta 158.
MoNTEMARCiANO
solari di
argento,
Irak san
Bernardo
Gaggiola 234.
Pian
funebri rinvenuti in
della necropoli chiu-
Grottafereata
La Cipriana
MoNTERiGGioM
tile
detto
Malacena
92.
51.
selce
Mozzanica
I
dio
Pugnale di
Camozzi
I.MOLA
stiglio ritrovati a
N
Napoli
272
coltello-ascia recuperato a
Monterone
ib.;
Chiesuola
epigrafi
Scavi
scoperte
s.
in
Sezione
Porto
171;
id.
in Sezione
Lorenzo 174.
oggetti della
Navelh
Tombe preromane ed
316.
nella piazza
suijiellettile
Maggiore 274
Camaia
Noli
Epigrafe sepolcrale
latina recuperata
tra
398.
Noto
Le.nta
Tomba
di
et romana, lucerne
fittili
NoviLARA
(presso Pesaro)
Esplorazioni della
Ver-
celli-Gattinara 113.
LoRO-CiuKFENNA
nominato Tomla,
della
e nel predio
Servici ZI.
scoperto in una
di
s.
tomba
diruta chiesa
Miniato 30D.
Osio Sopra
Urne
fittili
ossuario ed oggetti
M
Marcellina
(frazione
del
di bronzo, scoperti
nel
podere
Casello, di
comune
di
s.
Polo
sco-
de' Cavalieri)
Sarcofago marmoreo
Marsala
Pompeo
Paganica
Tombe
di et
]iorto del-
della suppellettile
Maser
in
Tombe
di et
Palestrina
getti della
suppellettile
Massa e Cozzile
a Colle
9.
Tombe
Avanzi
scoperti
Pan-
Monle
sulae,
nella
localit
denominata
Antico 189.
6
Pavia
Reggio
di
Calabria
Piombi mercantili,
tes-
greche
Ticinum
81.
Ema-
I'entima
Epigrafe sepolcrale
latina tornata
;
nuele 409.
in luce
nuovi
ri-
RiMiKi
di
comune
386.
Flaminia 309.
Rocca
Papa
monte Cave,
in vocabolo
del
comune
di Galeata)
e
Mezzaraga 405.
Roio Piano
armille
fibule di
frammento
presso
il
Roma
(Regione
II)
Scavi
Pieve
di
di
Cadore
votiva, rinve-
scoperte
Monte Ricco
di
188.
latine,
Polveriera 13.
scoId. nella via
PizzoLi
Frammenti
epigrafi
di
Vallicella
Lorenzo 195.
Scavi e scoperte nella regione
;
dell'Olmata
s.
Pompei
I, is.
5*
60, 111
id.
regione V,
is.
2 14 111, 175,
361, 379.
Id. nella via
Curva 312.
Vito ib.
14 252;
regione
id.
regione VII,
is.
is.
1 e 2^ 366
;
id.
VIH,
is.
is.
2" 147,
193, 287
is.
id.
is.
nella via
Labicana 357.
Carlo Alberto
e
ib.
regione IX;
2 175, 251;
3^ 252;
is.
6 60, 111
1^
287
id.
regione XII
is.
2 e 14* 381
tombe
Serpenti 13.
tempio di Venere
Roma, presso
Foro Romano
Id. in via
Viminale 141.
Ercole 287.
Genova 169,
Cavour
191.
191.
ib.
Pozzuoli
di
Tombe
Termini
Prezza
Tombe
di et
preromana
romana
rico-
Cavour
s.
e del
Lauro 278.
Pudenziana 403.
Q
QuATRELLE
(frazione del
Id tra
le vie
comune
di Fellonica)
Giovanni 278.
Machiavelli 357.
Tomba romana
iscritto,
contenente
oggetti
di
della
Id. nella via
suppellettile funebre ed
un peso
bronzo
Id. nella via
Venti
Settembre
Firenze
R
Paiano
Cadorna
s.
169.
Martino 247.
Quattro Fontane 357.
Base
di calcare,
Petronilla 195
scoperte
antico
mausoleo
nella
Silvestro 248.
Capo
le
Case 279.
EoMA
1(1.
(Regione IX)
Scavi
14.
scoperte nella
via
Capo di ferro
ili
.s.
nella piazza
Sant'Antioco
Nuove
Ifl. 1(1.
1(1.
Monleroni 248.
s.
del
Museo nazionale
e
di Cagliari 255.
Foglizzo
di
Tombe
scoperte
dei co-
frammenti
stoviglie
dei
nella regione
Meletto sul
confine
muni
187.
San Prisco
di
Domus
tiberiana 379.
s.
presso
San Quirico
e
val
di
Polcevera
Tesoretto
Scavi
141.
scoperte
nella
via
di
di
monete medioevali
Sabina
il
Id. presso
monte Testacelo
del
di
comune
di Cittadu-
iscrizione sepolcrale
CosimiHo
S.
Valentino
Bolognano
di
Tombe
di
a inu-
mazione, formate
lastre
pietra, sco;
resti
(Suburbio) Scavi
142.
Id. nella via
Id. nella via
tombe a
latina,
ib.
lastroni ed nella
sepolcrale
scoperta
Nomentana
Ostiense 95.
14, 143.
S.
contrada Sant'Angelo
Vittorino
Epigrafe
(frazione del
comune
di Pizzoli)
di
sepolcrale
latina
scoperta
;
nella
143,
169, 3G5.
lastre
brica
ilella failei
rinvenuta nel
luogo
Torrione
406.
Prasina,
aggiunta
alle
raccolte
Selinunte
l'area dell'antica
di
1887
Bene Va-
al 1892,
202;
ripostiglio
monete cam-
romano
155.
dell'antica
Augusta Bagiennorum
torio del
in
occasione
dei
lavori
Rivo
DI
Puglia
per la ferrovia
Arcangelo-Fabriano 168.
una tomba greca, tornata in luce nel territombe della necrotorio del comune 148
;
Siracusa
Nuove
152; indagini
s.
nelle
e
fttili
dipinti,
catacombe cristiane
di
Giovanni
del-
Arena
182.
VAcradina
ib.
Sorgono
di
Gemma
incisa,
con rappresentanza
Salle
Avanzi
di
suppellettile
funebre, prein
Sorrento
alla
an-
Valle 317.
iscri-
Angelo
in
Formis
Spadarolo
(frazione del
comune
di
Riraini)
ossuarie
fittili
s.
Sim-
Verucchio 307.
di
Stronaoli
Piedistallo
statua
Nuragadena, Chi-
di quel per-
calit Pietralveddu,
429.
Thapsos (penisola
sicula
Frammenti
di
epigrafi greche
ed
di
Thapsos 201.
Tivoli
Tomba romana
latina
con iscrizione
;
sco-
60
epigrafe
mani
mosaico,
rinvenuti
onoraria
di
proveniente
dal
santuario
Montedoro 318.
Tempio
328.
Fittili di arte
epigrafiche
Museo Nazionale
di
di
Roma
283.
Torino
Sepolture
397
;
et romana, e
.sul
frammento
Terracina
epigrafico scoperto
corso Berjina
fittile
Marnel
Angelo presso
latina
gherita
anfora
ricuperata
via
frammento
il
epigrafe
punto
di
intersecazione
della
Foggia
recuperato presso
detto
monumento
171;
sepolcrale
varie
e del corso
Palermo
ih.;
tomba
di laterizi,
di
Valmarina
scoperte
ToRNiMPARTE
Frammenti
di
iscrizioni latine
comune
194.
Terranova fausania
frammenti
Tombe
muratura,
di bronzo,
Tregnago
e
badia di calavena
Armi silicee
di vasi fittili e
monete
vasi
fittili
pudda
comuni 332.
29
nella regione
Moronzu 30;
resti di costru-
Zinnia
ih.
tombe
Venezia
Iscrizione
s.
cretese
rinvenuta
nella
mento tornate
Sticcatu ib
;
basilica di
Marco 232.
e scoperte nell'area del teatro
Verona
Scavi
:
frammenti epigra-
romano 223
iscrizione cristiana
frammento
villa
in
Sgulmero, pro;
Tamponi, presso
anfore
laterizi, scoperte
Giorgio
tomba
di
s.
di
bambina
di
mura
372.
Simplicio
Verucchio
Necropoli
arcaica
riconosciuta
monete
bronzo
frammenti
luce
nel
em-
brici
romani tornati
ib.
;
in
predio
Vetulonia
della
Nuove
esplorazioni
;
del
tumulo
Abbefritta
Pietrera 335
scavi
della necropoli
le
suppellettile
predio
e
Migliarino
Acciaradalza 327
tombe
di et
romana
340;
valle di
Fran-
cher 350
lonia 356
;
scoperte
sul
paggio di Vetu-
collina di Proe
Caracalla, riconosciuta
di Sestinga 401.
nuova Badia
scoperte
iJresso
;
la
chiesa rurale
tombe
romane
con
ViTTORiTO
nella
Frammenti
epigrafici riconosciuti
s.
oggetti
suppellettile
funebre
rinve;
chiesa dedicata a
Michele Arcan-
urne
gelo 317.
DG 12 A27
1894.
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