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Sassoferrato
mia
Ogni volta che lascio Sas- tutto quello che abbiamo, dalla crescere dell’età: da giovani, aumenta in modo esponenzia-
soferrato per tornare nella famiglia alle relazioni fino alle quando ci si libera dei vincoli le il valore del ritorno: non è
città dove vivo, provo due sen- cose meno importanti o più familiari, le vacanze servono una gita occasionale dalla
timenti apparentemente con- lontane, la Rocca e tutto quel- per inseguire emozioni forti e quale si ritorna a casa con
trastanti, ma in effetti assolu- lo che intorno c’è di bello e di mari lontani; più avanti con qualche foto in più, è un viag-
tamente coerenti con la storia brutto. l’età si trova lo spazio per pas- gio per ripristinare parte delle
di un “sassoferratese nel Le nostre famiglie d’origine, sare da queste parti e risco- nostre cellule che in qualche
mondo”: lascio con dispiacere seguendo ondate periodiche prire il piacere di entrare in un modo ci consente di sostenere
un liquido amniotico, cioè collegate a momenti di crisi ambiente che ti accetta per la vita fuori del grembo, cioè il
Sassoferrato, nel quale riesco generale, come i dopoguerra, quello che sei e t’ingloba, cioè quotidiano.
a vivere perfettamente a mio in particolare, come la chiusu- ti consente di rientrare nel tuo La nostra Associazione, al di
agio, per riprendere la mia vita ra delle diverse attività produt- liquido amniotico dal quale sei là di quanto scritto sui freddi
quotidiana, nel mondo, con tive della zona, sono state in definitiva uscito allontanan- documenti notarili della sua
motivazioni importanti, che costrette a trovare equilibrio e doti da Sassoferrato non solo fondazione, vuole riattivare e
sono variate nei diversi tempi benessere altrove, sia in Italia come luogo fisico, ma anche mantenere attivo un collega-
della vita, ma sicuramente di che all’estero in paesi più o come ricordo. mento emozionale con una
diverso valore rispetto a quel- meno lontani: apparteniamo a Ogni volta che scendendo per parte essenziale di noi stessi:
lo che può darmi la vita senza famiglie di emigranti che le “colline” e dopo una certa il luogo di origine personale o
tempo, il liquido amniotico, hanno subìto la violenza del- curva mi appare la Rocca e delle nostre famiglie o delle
rispetto alla “vita quotidiana” l’abbandono senza poter effet- tutta la “skyline” del paese, persone che rappresentano i
con tutti i ruoli che devi inter- tuare una libera scelta, né sul sento lo stesso “click” che mi nostri affetti; vorremmo cioè
pretare per sopravvivere. “dove andare” né, tanto meno, riposiziona su una lunghezza essere il “cordone ombelica-
Tutti noi che ci riconosciamo sul “dover andare” a prescin- d’onda, assolutamente diver- le” tra il grande mondo in cui
in quest’Associazione, quindi dere da tutto. sa da quella che avevo dentro viviamo, e il piccolo mondo da
sassoferratesi di prima, se- Per chi è “dovuto andare” il di me solo un metro prima di cui proveniamo.
conda o terza generazione e “voler ritornare” assume un fare quella curva, che mi rein- il presidente
oltre, di fatto riconosciamo significato emozionale molto serisce nel grande grembo da
che la nostra vita trova senso profondo che spesso assume cui provengo. Timoteo Benedetti
e completezza aggiungendo a un valore che cresce con il Essere figlio di “emigranti” Palazzo comunale

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CI PRESENTIAMO

Quando ci si prefigge di dar primi obiettivi è quello di aiuta- frequentazione e partecipa- qualificano sempre più e
vita ad un periodico, uno dei re questi sassoferratesi a zione alla vita culturale di que- meglio Sassoferrato in sinto-
primi problemi che il gruppo mantenere vivo dentro di loro, sta città, per certi aspetti è nia con la propria storia e i
redazionale si propone di la storia, le tradizioni, i luoghi entrato a farne parte, la sente propri progetti di futuro.
risolvere è quello di portare d’origine, attraverso una un po' anche come sua e la Pensiamo alla rassegna “G.B.
avanti nel migliore dei modi il forma di dialogo tutto partico- porta dentro di sé come parte Salvi”, al Congresso Interna-
proprio progetto editoriale lare che può instaurarsi tra chi della propria storia personale. zionale di Studi Umanistici ed
attraverso il quale comunicare è residente e chi è emigrato, “SASSOFERRATO MIA” vuol al Seminario di Alta Cultura
e trasmettere idee e proposte affinché Sassoferrato sia anche comunicare i processi riservato ai giovani studiosi di
che siano tali da poter anche sempre e comunque, per di trasformazione di questo tutto il mondo, alla rassegna
garantire una continuità di entrambi, il territorio di riferi- territorio e di questo centro e regionale delle edizioni nume-
seguito e di lettura. mento. Non si tratta qui di sca- condividere, con quella parte rate intitolata a “Bartolo da
“SASSOFERRATO MIA!” è una dere in un ormai logoro e abu- di suoi cittadini che vivono Sassoferrato”, al premio di
pubblicazione, però, che sato “amarcord” quanto piut- altrove, le aspettative, le diffi- poesia “Baldassarre Olimpo”,
accanto all’obiettivo, a cui tosto di motivare e argomenta- coltà, i progetti di sviluppo per alle diverse strutture museali
abbiamo appena adesso re, con valide ragioni, le rispo- il futuro, tutto ciò che agendo che, compromesse dal terre-
accennato, si propone, per ste agli interrogativi, spesso sul tessuto umano ed urbano moto di qualche anno fa, via
certo qual verso, di gettare non facilmente accettabili, in modifica il modo di essere via tornano ad essere fruibili e
una sorta di sfida a questa particolare sul piano esisten- della città e dei suoi abitanti, i a tante altre iniziative in vari
nostra civiltà globalizzata e, in ziale, che nascono nei quali, in sintonia con i muta- settori, didattici, sportivi, ecc.
qualche modo, omologata, momenti di crisi e di incertez- menti socio-culturali della Nel dare inizio a questa pub-
dove ogni cosa, ogni luogo, za. Ci si pone il problema di realtà italiana, non possono blicazione il gruppo redazio-
apparentemente, sembra es- contribuire a dare soluzioni fermarsi nel loro cammino di nale non dimentica, poiché lo
sere uguale. Qui si vuol dare recuperando le logiche, le crescita e di costruttivo ag- ritiene importante, che molto
consapevolezza che anche radici storiche e culturali che giornamento. Si tratta, quindi, numerosi sono i sassoferrate-
nell’era della globalizzazione è fanno e hanno fatto di Sasso- per il periodico di informare e si sparsi un po’ in tutto il
possibile, ancora, salvare le ferrato e dei suoi abitanti un parlare di quelle attività che, mondo e con loro, ripetiamolo,
specificità culturali di un terri- unicum umano possibile solo nel quotidiano, via via, impe- vuol aprire e mantenere vivo
torio preservandole dalla in un contesto qual è quello gnano e agiscono sul profilo un dialogo per pensare a pro-
fagocitazione spersonalizzan- che qui si è determinato e che della città qualificandolo e getti che rispondano ai bisogni
te cui sembra tendere la cultu- ha agito e agisce in tutti i sas- rendendolo sempre più alto. di crescita e di sviluppo uma-
ra del nostro tempo. soferratesi. Queste parole, Dal settore socio-economico, no e sociale di questa città
Ecco, allora, poiché il periodi- scritte da chi, come me , non è si pensi ai processi di sviluppo che, al di là di una generale
co vuol avere come lettori e originario di queste terre, non ed industrializzazione del terri- appartenenza al mondo, co-
interlocutori privilegiati pro- appaiano fuor di luogo, sem- torio, le speranze e i timori dei munque, appartiene a tutti i
prio quei cittadini che, per mai vengano viste ancor più giovani o degli imprenditori sassoferratesi e alla quale
varie ragioni, i casi della vita probanti dei contenuti affer- della città, ad esempio; a quel- essi indissolubilmente appar-
hanno portato a vivere lontano mati, proprio perché chi scri- lo culturale che si esprime tengono.
da questi luoghi, che uno dei ve, in virtù della ormai lunga attraverso eventi di rilievo e Vitaliano Angelini

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STANZE A LAUDARE LA CARA PATRIA

“A Sud-Est del passo di con fatica, isolato com’è sulla ferro sormontato da una coro- re di Azzo III d’Este, Marchese
Scheggia, in fondo alle ultime cima del colle roccioso, che na, il nome di Sasso-Ferrato”. di Ferrara, poi sotto la signoria
ondulazioni di quell’Appen- dalla confluenza del Marena e Il ripensamento della saggia e degli Atti, Sassoferrato accre-
nino Umbro Marchigiano così del Sanguerone nel Sentino si lungimirante politica degli sce il suo prestigio con la cul-
selvaggiamente bello con i alza con impeto sulla vallata. attuali amministratori, aperto tura, il commercio, il lavoro dei
suoi dossi arrotondati coperti La visione di questo imponen- alle nuove sollecitazioni d’una campi e la pastorizia, l’artigia-
di folti boschi e le sue rocce te agglomerato di case, chie- cultura più attenta ai valori nato nelle varie forme, le gran-
grigiastre che sembrano se, monasteri, pubbliche resi- della storia e alle esigenze diose opere di difesa del cen-
assaltare il cielo con punte denze, che fanno tutt’uno con della nuova società, sta ricom- tro con una fitta distribuzione
frastagliate e fantastiche, la roccia del colle e la fortezza ponendo pezzo a pezzo, sulle a catena di imponenti castelli
sorge tra il verde delle viti e i albornoziana, si configura immagini del tessuto storico, e di posti fortificati per il con-
campi a cultura variata come un lungo racconto, ora urbanistico, attraverso il tado: Rotondo, Monterosso,
Sassoferrato”. Così nel 1910 carico di torbide vicende restauro dei monumenti più Castagna, Gaville.
Guido Vitaletti avviava una guerresche e furiose vendet- insigni quali: il Palazzo dei Talvolta si è trovata coinvolta
poetica pagina dedicata a te, ora disteso e romantico Priori, la Rocca dell’Albornoz, in lunghe e sanguinose guerre
questo paese dell’entroterra come una canzone del suo Palazzo Oliva, Palazzo con terre limitrofe e prepoten-
anconitano. poeta più popolare Baldas- Montanari, le Chiese di S. ti signori, talaltre è assalita e
Sassoferrato è una città per sarre Olimpo, ora caldo e toc- Pietro, di S. Francesco, di S. saccheggiata, si ricorda con
molti versi affascinante: lo cante come la preghiera che Maria della Pace, degli ex orrore la più feroce e umilian-
splendido paesaggio ricco di sale nella sera con i rintocchi Monasteri di S. Croce e di S. te, la scorreria di Francesco
verde, le variazioni cromati- delle campane delle tante Bartolomeo, delle strade e Sforza, ma sempre si risolleva
che delle sue terre e le sue chiese che fanno rivivere, con delle piazze, l’immagine più con il coraggio e con l’audacia
case, il cielo per molti mesi le memorie d’un passato ricco antica e genuina, riparando del suo popolo” che abbando-
dell’anno tinto di profondo di storie e di leggende, la poe- così i guasti dell’incuria e na gli opifici e le campagne e
azzurro, i fiumi e i ruscelli che sia profonda della vita e l’ar- delle devastazioni. Queste corre a dar di piglio alle spade
s’insinuano dal piano entro le monia grandiosa del paesag- vaste operazioni di restauro e alle balestre, perché ha sen-
vallate come lamine d’argen- gio. ridanno vita e splendore alle tito dalla natura indole fiera e
to, un fitto tessuto di strade e “Prima che un’insana mania di cose più belle del patrimonio generosa costanza, come lo
viottoli risalenti dal fondo valle struggitrice avesse trasforma- ambientale creato dalla gente testimonia anche un’antica
alla cima del colle, dove l’alta to in un serbatoio d’acqua la sassoferratese, con faticoso iscrizione, che rispecchia fe-
e massiccia Rocca dell’Al- vecchia fortezza e i moderni lavoro e intenso impegno d’in- delmente il carattere degli abi-
bornoz in silenziosa solitudine, abitatori avessero imbrattato telligenza creativa nel corso tanti: “Saxum ferro jungor;
vigila minacciosa ogni sogno con mille colori buon numero dei secoli. Sassoferrato è cordis constantia firmor”.
nemico, gli alti monti che dif- delle case, Sassoferrato con- sorto dalla distruzione del Nel periodo della Signoria
fondono immagini di mistiche servava nelle linee generali, municipio romano di Sen- degli Atti, che termina per
visioni nell’alto luminoso oriz- con i bastioni in rovina, le tinum, quando i profughi, ab- sommossa popolare con la
zonte, la disegnano come porte, le chiese e i numerosi bandonata la pianura dell’agro cacciata e l’uccisione di Luigi
un’immagine sospesa tra cielo edifizi di mattoni senza intona- sentinate, cominciarono a co- nel 1460, Sassoferrato vive il
e terra, in un immenso anfitea- co, l’austera severità delle struire abitazioni e rifugi sul- momento più glorioso della
tro di colli lussureggianti di costruzioni medioevali”. l’altura del colle più vicino, sua storia; la città si consoli-
variate e fitte alberate, di mon- Il suolo ferruginoso e forse che consolidato come stanzia- da, la struttura urbana, iniziata
tagne dalla grinta feroce per anche la Rocca dell’Albornoz mento abitativo, con una attorno al nulla, si apre ad una
le rocce tagliate a picco sopra che poggia pittoresca e solita- popolazione socialmente or- civiltà culturalmente avanzata
boscaglie e paurosi burroni. ria su una rupe rugginosa, die- ganizzata, nel 1019 meritò da nelle lettere, nelle arti, nella
La parte più alta della città è il tro alla città, che porta per Giovanni XIX il titolo di città. religiosità.
Castello, al quale si giunge arme un sasso fasciato di Per tutto il Medio Evo, in pote- Sono i secoli del sorgere dei
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grandi monasteri, di S.Croce, cara patria” con orgogliosa si lega come al migliore patri- antica e popolare, come nelle
di S. Emiliano, delle belle chie- commozione proclamava: monio da conservare e tra- forme più alte dell’oratoria, P.
se di S. Francesco, di S. Pietro, mandare da una generazione Antonio Lisandrini ha sublima-
e di tutta la fioritura delle par- “Questo Sasso gentil dove all’altra, quale preziosa inalie- to l’inclinazione al dialogo e
rocchie e le pievi del contado. son nato nabile eredità. Così dal sec. alla comunicazione di massa.
Il Trecento sarà il secolo di d’acuti ingegni sempre è XVII ad oggi, seppure le vicen- Si accennava più sopra ad un
Bartolo che qui avrà i natali stato pieno… de storiche hanno convulsa- concetto di storia inteso come
nelle scuole sorte accanto ai Dieci dottor di legge hoggi mente mutato condizioni di recupero delle proprie radici
monasteri che di qui si alzerà son vivi, vita, di pensiero, di aspirazioni delle genti sassoferratesi,
come una gran luce a illumi- et quattro cavalieri speron e di valori, anche in queste, a sarebbe però sbagliato se si
nare la stagione della rina- d’oro, volte volute a volte subite pensasse che questo geloso
scente civiltà dell’occidente quattro medici erpeti honesti modificazioni, questa gente ha amore per la propria origine e
con la riscoperta e riorganiz- e divi saputo conservare una imma- tradizioni, si definisse quale
zazione dei fondamenti del che sembra un Galieno ognun gine delle origini e soprattutto dimensione di conservatori-
diritto e della giustizia; ed ai di loro un legame profondissimo con smo. Essa al contrario, è una
conventi di quella splendida quattro maestri de scola: e le sue radici. precisa forma di razionalizza-
civiltà del primo umanesimo non son privi È forse a queste ragioni del zione storica, attraverso cui,
che prosegue senza soluzione di quel saper che cerca il legame ombelicale con la sto- gli eredi di quelle popolazioni
di continuità si rivestirà a verde alloro: ria e la tradizione che si rac- – le quali fuggendo da Sen-
nuovo nel secolo con l’arte et questa è verità, nessun se corda il vigoroso sforzo di tinum, con caparbia, tenacia,
vibrante di poesia e di devo- vanta, recupero e restauro, messo in nonostante concreti rischi, si
zione, del grande pittore e sonvi de notari ancor qua- atto dalla politica degli attuali aggrapparono alla “terra”
Giambattista Salvi. ranta”. amministratori, per riportare al quale madre in cui riconoscer-
Una civiltà culturale questa presente e consegnare al si e identificarsi – oggi conti-
che spazia dalla poesia all’ar- Si tratta di quel sapere che futuro, l’antica immagine di nuano lo sviluppo di un proprio
chitettura, dallo studio del affonda nell’esperienza e che Sassoferrato. bisogno di identità, con la
diritto alla medicina, dalla teo- si esprime per detti, per favo- Da un secolo a questa parte terra appunto, il colore del suo
logia alla filosofia, dalla più le, per proverbi; si tratta di una profonda tensione scorre cielo, le sue luci, l’odore della
alta contemplazione spirituale quei sentimenti che il popolo nella cultura sassoferratese sua vegetazione.
alla fredda pratica dell’arte rivive nei personaggi e nei fatti che via via s’è palesata e ha Da questa continuità si defini-
militare; luce della gente sas- inventati e fantasticati con preso corpo nelle operazioni sce e rafforza di certo il dina-
soferratese che irraggerà nel l’anima sognante del fanciullo di alcune eminenti personali- mismo instancabile dei sasso-
mondo, da quei grandi perso- e che tramanda con le canzo- tà, come Vincenzo Vimercati, ferratesi più simile alla ricerca
naggi, tuttora indicati e ammi- ni, le leggende e il teatro. Guido Vitaletti, Rodolfo instancabile degli artigiani
rati esempi di genialità creati- Civiltà della parola che educa, Cecchetelli-Ippoliti, Don Albe- medievali a cui molto somi-
va, di fulgido pensiero e di che allieta la festa, che ac- rico Pagnani, che con le loro gliano, ancor oggi, la laborio-
azione rapida e sicura come, compagna il lavoro dei campi ricerche storico-artistiche sità degli operatori di queste
Bartolo, il Card. Oliva, Niccolò e delle botteghe, che solenniz- hanno riproposto i valori del- aree; grazie alla viva intelli-
e Torquato Perotti, Ungaro e za i riti sacri e profani della l’antichità, come nella pratica genza dei quali, la città può
Carlo degli Atti, Pandolfo Col- convivenza popolare. Civiltà politico-amministrativa l’on. offrire un tenore di vita più che
lenuccio, Pietro Paolo Agabiti, della parola che il popolo tra- Albertino Castellucci e i suoi dignitoso a tutti i suoi abitanti,
i Chirurgi, Baldassarre Olimpo, duce in civiltà dell’immagine successori hanno tradotto una dimensione su misura
Pietro Bizzarri, Bentivoglio nelle umili raffigurazioni che l’aspirazione ideale, come lo “d’uomo” al visitatore. Ciò è
Bentivogli e la schiera splen- abbelliscono gli oggetti e gli scultore Carlo Canestrari nella possibile proprio perché le
dente dei santi e missionari, strumenti di lavoro, gli spazi ricerca creativa ne ha incar- genti di questa città, ancor
come i Beati Pietro e Nicolò, domestici e pubblici, che nato i simboli immaginativi, oggi, come ieri e come sempre
S. Ugo e il Beato Alberto. ornano di ricordi e di bellezza come nei termini letterari lo hanno saputo definire una
La partecipazione alla cultura gli orizzonti del piccolo mondo, scrittore Raul Lunardi la ten- continuità di sviluppo chiara-
della gente sassoferratese, in cui la gente vive. sione lirica in consonanza con mente basata sulla precisa
notevole per intensità delle Tanta storia e tanta civiltà non le istanze di crisi dell’etica, conoscenza del passato, che
presenze, per vastità e per poteva offuscarsi in un come Rinaldo Passeri, Ofelia pone a fondamento della pro-
elevatezza delle contribuzioni , momento e la tradizione so- Garofoli ed altri, sulle rime dia- pria evoluzione sia culturale
esaltava, già nel ‘400, la poe- pravvive nel tempo, soprattut- lettali, hanno recuperato le sia economica sia umana.
sia di Baldassarre Olimpo, che to quando una gente, come significazioni più interiori del
nelle “Stanze a laudare la quella sassoferratese, ad essa senso del vivere alla maniera Stefano Trojani

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SASSOFERRATO MIA

Discorso tratto da una predica diversi, tante razze, tanti conti- a toccare il vertice nell’e- sprofondare le sue radici in
di Padre Antonio Lisandrini, nenti. spressione bramantesca. questa civilizzazione che veni-
sassoferratese, il più grande Ed ora eccomi a Sassoferrato! Terra dell’armonia nella musi- va dalla Palestina: la civiltà e
oratore sacro del secolo XX, C’è un cordone ombelicale, ca dei colori, che vanno da la cultura cristiana, con i
tenuta a Sassoferrato in occa- che unisce ciascuno di noi al Gentile da Fabriano nella nostri santi sassoferratesi,
sione dello scoprimento del natio loco, indistruttibile. È il fosforescenza splendente dei seguaci di San Francesco di
monumento innalzato sul colle luogo, dove noi siamo nati, si suoi dipinti, su su fino ai verti- Assisi, Nicolò di Sassoferrato,
della Pace in onore di San chiama la regione marchigia- ci della perfezione di Raffaello. uno dei primi martiri della rivo-
Francesco. L’intero discorso è na che si può distinguere da Terra dell’armonia, le Marche, luzione francescana, e il
ripreso nel volume “Padre tutte le altre regioni, perché quando nell’architettura dei Beato Pietro di Sassoferrato,
Lisandrini” pubblicato dall’I- fiorisce sotto il segno dell’ar- suoni, dei ritmi si innalza dal per altri versi e sotto altri titoli,
stituto Internazionale di Studi monia. pianto divino d’un Pergolesi San Silvestro e Sant’Ugo,
Piceni. Sassoferrato. Le Marche. Basta guardarle che canta lo Stabat Mater in almeno adottivamente nostri.
soltanto sotto l’aspetto geo- vetta al Calvario fino alle risa- E avanti, nelle forme e nel-
“Naturalmente ha voluto dire grafico, nella loro fisionomia te gioiose, alla letizia del vive- l’espressione più alta e più
una barzelletta il nostro P. esteriore: dalle montagne re che si scatena nelle sinfo- specifica, noi abbiamo gridato
Franco ma certamente, l’emo- gigantesche che urlano, si può nie di Rossini, cigno di Pesaro. al mondo il primato dello spiri-
zione che provo in questo dire, alle stelle, i monti Sibillini, Terra dell’armonia, le Marche to con la lucerna juris, il gran-
momento è così profonda e il monte Catria, alla dolcezza nostre, quando sillabando de Bartolo da Sassoferrato.
complessa che non trova delle colline stupende, al ritmo l’italiano nascente del Dolce Davanti al Palazzo di giustizia
parole per esprimersi. Rivedo i delle vallate, dal Marecchia al stil novo con Cecco d’Ascoli del caput mundi, della capitale
luoghi, dove un giorno ho Tronto, allo scroscio delle arriva poi ai vertici, in campo del mondo, sta la statua di un
pianto – direbbe il poeta – un acque che incalzano lungo le mondiale, nella purezza della sassoferratese, il maestro
sorriso ora mi sembra un pian- valli, per perdersi nella musica parola di marca leopardiana. francescano della giurispru-
to. Ha qualche cosa di nostal- di questo nostro meraviglioso E finalmente, terra dell’armo- denza, Bartolo.
gico, di inesprimibile, il senso mare Adriatico. Terra dell’ar- nia, le Marche, per la perfezio- E, ancora, nell’età umanistica,
quasi di un grande ritorno. monia, questa nostra regione, ne morale dei suoi più illustri quando l’Italia era maestra di
E sto venendo a voi da un giro perché terra di confine, sem- esponenti che si chiamano i civiltà nel mondo, Sassofer-
del mondo e portando con me bra raccogliere in sintesi stu- santi, tanto da poter essere rato toccava le vette con il
il mondo intero. Tante facce, penda le qualità delle regioni stata definita la “Regione stel- Perotti, con l’Olimpo, con
tanti pubblici, tanti luoghi settentrionali e le positive lata”, per lo splendore di que- l’Agabiti per arrivare poi alle
affermazioni delle re- ste stelle meravigliose che si cime della dinastia Salvi, che
gioni meridionali. chiamano appunto i più alti cominciando i suoi passi dal
Sotto il segno dell’ar- esponenti della perfezione nostro convento, arriverà su
monia, le Marche, negli evangelica. scala mondiale con il Grande,
atteggiamenti e nei E se questa è la Marca, detto per eccellenza “il
connotati etnici e spiri- Sassoferrato mia, tu sei come Sassoferrato”, che porterà il
tuali delle loro popola- una gemma splendente, al sorriso delle Madonne da un
zioni, eccellenti tra le centro di questo splendidissi- capo all’altro dell’universo.
altre, per sobrietà, per mo affresco marchigiano! E per arrivare a noi e comin-
saggezza, per equili- Sassoferrato mia! ciare il discorso - io vi preghe-
brio morale. Veniamo da lontano noi sasso- rò di essere pazienti, stasera
Sotto il segno dell’ar- ferratesi. mi debbo sfogare - Sasso-
monia, le Marche, nella Quando a Roma c’era il deser- ferrato mi sta nell’anima e sta-
storia della cultura, la to, noi sentinati eravamo già sera debbo proprio fare una
musica delle pietre che carichi di cultura, e quando il rimpatriata con i miei amici,
grandeggia in ogni vil- messaggio di Cristo invase le con i miei paesani. Nel tempo
laggio, in ogni città, rive del Tevere, noi di della guerra questo convento
dalle cattedrali ai Sassoferrato sentimmo che la ha dato la misura di sé, come
palazzi municipali, fino nostra cultura incominciava a centro di accoglienza, prote-
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zione e cultura. campane di San Facondino strade del mondo, in tutte le dentro, nelle profondità del
Un nome soltanto in epoca con quelle della Chiesa degli città italiane, portando Sas- mio spirito, insopprimibile.
contemporanea, sul piano del- Scalzi… soferrato nei miei occhi, nel Sassoferrato mia, ti ho accom-
l’arte e della letteratura, È qui, che la mia fantasia mio cervello, nel mio cuore, pagnato all’estrema punta del
Vitaletti, di marca francesca- infantile, aprendosi, ha com- nelle mie vene, nelle mie cel- mondo, là, in Giappone a Tokio
na, perché ha saputo dettare piuto i primi ricami con i suoi lule… Sono andato nei teatri, e poi dall’altra parte, nelle
uno dei messaggi più alti nei voli. sulle piazze fuori d’Italia, dalla isole Hawaii…Tu sei rimasta
riguardi del Poverello dell’Um- È qui, dove la mia intelligenza Francia all’Inghilterra…Ho con me, nelle pieghe della mia
bria. ha preso dai miei paesani, dai fatto il giro del mondo, portan- anima.
Sassoferrato mia! Il cordone miei compatrioti, dai sassofer- do con me queste espressioni Sassoferrato mia!...
ombelicale con questa mia ratesi a svilupparsi nelle prime native, queste meravigliose Stasera… (che non sia un sin-
patria non l’ho potuto mai articolazioni didattiche… modulazioni del natio loco. tomo di vecchiaia piuttosto
rescindere, perché è qui che i È qui, che il mio carattere, Sassoferrato mia! Mi hai questo che sto provando?!)
miei occhi si sono aperti, sentimentale se volete, ma accompagnato quando da- tanta sentimentalità a contatto
hanno mirato le prime immagi- forte si è formato… ll’Iraq sono andato all’Iran, da col natio loco…
ni e le prime visioni di questi È qui, infine, che la mia parola, Israele sono andato in Egitto, Non vorrei davvero che fosse
monti: il monte Cucco, il monte la mia flessione dialettale ha dalla Siria sono andato in una sorta…ma io credo di no,
Strega, il monte Catria e S. assunto i suoi dolci, inconfon- Grecia, quando sono andato perché quando mi hanno
Croce. È qui che l’udito ha per- dibili connotati… nel Pakistan. Ho portato Sas- detto: “Tu devi parlare a
cepito i primi suoni, le prime La sassoferratesità l’ho presa soferrato con me nel lontano Sassoferrato”, ho sentito un
armonie… le campane del nel sangue, la paesanità di Oriente: a Singapore, a Hong rimescolio nel sangue.
convento della Pace che si Sassoferrato mi è rimasta Kong, a Macao, a Manila… mi Ecco era tutta la mia essenza
mescolavano con le campane, negli abissi della mia perso- domandavano: “dove sei nativa che si risollevava e vor-
il concerto di San Pietro, le na… nato?”. rei dire si restaurava”.
campane di Santa Maria con E da qui, movendo i miei passi, Sassoferrato riemergeva, con P. Antonio Lisandrini
le campane di Santa Croce, le sono andato in giro per tutte le tutta la sua potenza creatrice

SASSOFERRATO IERI E OGGI


Sassoferrato sorge presso Francesco Sforza che sac-
l’antica città di Sentinum, fa- cheggiò la città e infine, sta-
mosa per essere stata teatro, volta pacificamente, dal Duca
nel 295 a.C., della famosa Valentino.
“battaglia delle Nazioni” fra Nel 1460 Sassoferrato divenne
l’esercito romano e la lega libero comune e assunse
gallo-sannitica, in cui trovò la l’aspetto di città fortificata,
morte il console Publio Decio munita di imponenti mura di
Mure, che offrì la vita agli dei cinta. I secoli successivi fu-
in cambio della vittoria. rono piuttosto oscuri e trava-
Sentinum scomparve nell’VIII- gliati: nel XVIII secolo la città
X secolo quando, a causa fu coinvolta nelle guerre che
della fame e di un’epidemia di travagliarono lo Stato Pon-
peste, fu abbandonata dagli tificio a cui apparteneva; nel
abitanti, incalzati anche dalle 1798 entrò a far parte della
incursioni dei barbari. Nel Repubblica Romana, procla-
1150 circa il conte Atto degli mata dai Francesi, ma l’anno Scavi di Sentinum: le terme
Atti, originario di Genga, fondò seguente i cittadini attuarono lazione e che diedero l’avvio alla cultura. L’attività indu-
il castello di Sassoferrato, una controrivoluzione e nomi- ad un imponente sviluppo striale si è accresciuta anche
primo nucleo di quello che narono tre Priori. Nel 1808 demografico e culturale. Nel negli ultimi anni, favorendo lo
sarà il paese. Napoleone cedette Sasso- 1910 fu inaugurato il tronco sviluppo economico e portan-
I discendenti degli antichi sen- ferrato al Regno Italico, nel ferroviario Sassoferrato-Urbi- do ad un aumento della popo-
tinati, abbandonati i loro rifugi, 1815 la città subì l’occupazio- no, ora ridotto alla tratta lazione, che oggi oscilla intor-
popolarono la zona costruen- ne austriaca e in seguito fu Sassoferrato-Pergola. La se- no alle 7800 unità.
do edifici con i materiali recu- restituita alla Chiesa. Nel 1860 conda guerra mondiale segnò
perati da Sentinum. Sassoferrato divenne parte un momento tragico e deva- Dati salienti
Nel corso del tempo Sasso- del Regno d’Italia. Alla fine del stante per tutta la penisola, Abitanti: 7.800
ferrato fu occupata prima dai XIX secolo furono attivate nel ma durante il periodo post bel- Altitudine: 386 m s.l.m.
Malatesta da Rimini e succes- territorio ricerche minerarie lico la città seppe riprendersi, Superficie: 135,20 kmq
sivamente da Braccio Forte- che apportarono notevoli formando un polo industriale e
braccio da Montone, da benefici economici alla popo- dando impulso all’istruzione e Tiziana Gubbiotti
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L’ABBAZIA DI SANTA CROCE DEI CONTI

La tradizione vuole che l’abba- Trapozzo: sembra perciò che il Chiuse presso Genga che rap- centesca, mentre rimangono,
zia di Santa Croce debba la dominio comitale in questione presenta il prototipo rispetto al a testimonianza dell’antico
sua fondazione ai conti Atti, sia quello del conte Raniero le quale si allineano le altre, splendore dell’edificio, alcuni
feudatari del luogo, intorno cui proprietà si estendevano Santa Croce di Sassoferrato, meravigliosi affreschi, fra cui
alla metà del XII secolo. Allo nella zona fra Nocera e Santa Maria delle Moie pres- quello attribuito a Giovanni
stato attuale degli studi sem- Camerino. In favore dell’ipote- so Jesi e San Claudio al Antonio da Pesaro che sovra-
bra sia più corretto retrodata- si di fondazione ad opera dei Chienti presso Corridonia. La sta l’altare maggiore, un affre-
re la fondazione alla fine conti di Trapozzo si cita la Chiesa di Santa Croce dei sco che, restaurato in anni
dell’XI secolo e in effetti una testimonianza dell’Anonimo Conti era ricchissima di opere recenti, ha restituito immagini
prima menzione della chiesa si sassoferratese che nel suo d’arte. Le pitture contavano un e colori davvero straordinari.
daterebbe al gennaio del 1105 manoscritto del 1753, dedicato polittico del XV secolo che Sopra la porta della Chiesa c’è
a proposito di un documento alla “Storia dell’antica città rappresenta i quattro Evan- una bella Madonna con
in possesso del monastero di del Sentino Rosella e Sasso- gelisti con Cristo e la Ma- Bambino di delicata fattura,
S. Vittore da cui si evince che ferrato” afferma che i fondato- donna, probabilmente opera inserita in una lunetta incorni-
il conte Boccone, della fami- ri furono proprio i conti di di un pittore fabrianese, dipin- ciata la decorazioni a rilievo.
glia degli Atti, avendo ricevuto Trapozzo che in quell’epoca to con colori vivaci e fondo in La Chiesa possedeva anche
dall’abate il castello di erano signori anche del oro; una preziosa tavola, data- pregevoli sculture, anch’esse
Pietrafitta, si impegnava a non castello della Torricella nelle ta 1524, opera di Pietro Paolo rimosse. Santa Croce, essen-
vendere o ad alienare ad altri vicinanze. L’abbazia di Santa Agabiti raffigurante San do stata edificata utilizzando
che ai loro eredi o al monaste- Croce è un complesso archi- Benedetto con la Regola in anche materiale sentinate
ro di Santa Croce le pertinen- tettonico appartenente ad un mano, accanto ad altri Santi e secondo una consuetudine
ze del castello: a questa data gruppo di quattro chiese, a sei monaci; una tela del 1738 molto diffusa nel medioevo,
quindi il monastero doveva già datate tra l’XI ed il XII secolo, rappresentante San Romual- mostra la presenza di colonne
esistere, se non addirittura caratterizzate da una pianta a do, probabilmente eseguita da e lapidi provenienti dall’antica
tutto il complesso abbaziale. croce greca con un nucleo Francesco Trevisani; l’altare di città di Sentinum: i pezzi anti-
Per quanto riguarda la fonda- quadrangolare il cui spazio San Biagio era arricchito da chi non sono indiscriminata-
zione le opinioni non sono interno è caratterizzato da una grande tela del XVII seco- mente usati come materiale
concordi nell’attribuzione alla nove campate, tre absidi che lo raffigurante il Santo e il da costruzione, ma scelti e
famiglia dei conti Atti, anche scandiscono la parete di Beato Michele inginocchiati ai collocati in base a intenti stili-
perché nelle carte medievali fondo e altre due absidi con- piedi della Madonna; il quadro stici ben precisi. L’edificio è
la denominazione più frequen- trapposte in corrispondenza del Beato Alberto che benedi- chiuso da tempo, ma l’auspi-
te sembra essere quella di delle pareti laterali. Si tratte- ce una giovane donna risale al cio è che possa quanto prima
Monasterium Sanctae Crucis rebbe di uno schema di origini XIX secolo è attribuito a un pit- essere riaperto e fruito come
Comitum de Tripudio, con rife- orientali che conosce la mas- tore di Jesi. Oggi tutti i dipinti le sue bellezze artistiche, non-
rimento alla mitica famiglia dei sima diffusione nelle chiese sono stati rimossi dalla Chiesa chè il contesto paesaggistico
conti di Trapozzo. In realtà bizantine della Grecia e dei per motivi di sicurezza, com- in cui è inserita, meritano.
nella documentazione non si Balcani. I quattro edifici ec- preso il prezioso paliotto del-
fa mai cenno ad una contea di clesiali sono: San Vittore alle l’altare maggiore di epoca sei- Pamela Damiani

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SANT’UGO DEGLI ATTI, PATRONO DI SASSOFERRATO

S. Ugo nacque a Serra San lari per abbracciare la vita stone fece scaturire una sor- come ex voto il padre Ugo
Quirico, nelle Marche, dalla monastica. La sua virtù fu pre- gente di acqua freschissima Gubbiotti, artista sassoferrate-
ricca e nobile famiglia degli sto nota ai confratelli e alla che ancora oggi esiste ed è se, volle donare alla Chiesa 11
Atti, nella prima metà del sec. popolazione, in favore della meta di pellegrinaggi: molte formelle di legno argentato e
XIII (1230-1235). Ebbe come quale si prodigò con opere di guarigioni miracolose sono dorato da lui stesso scolpite,
fratello il beato Giuseppe, che misericordia e con la predica- avvenute, nel corso del tempo, incastonate poi alla base del
fu secondo Priore Generale zione per l´edificazione dei grazie all´acqua della fonte. padiglione che orna la cappel-
dell’Ordine di S. Benedetto di fedeli. Operò numerosissimi Nel XVIII secolo sopra la sor- la del Santo. La festa di
Montefano. Dopo una breve miracoli. Morì il 26 luglio intor- gente fu eretta una chiesa a Sant´Ugo, da sempre molto
esperienza di studio a no al 1270. Il suo corpo, sepol- pianta rettangolare, oggi note- sentita e partecipata a Sasso-
Bologna, spinto dall´amore to in un primo momento nella volmente deteriorata: per il ferrato, negli ultimi anni sem-
per Cristo si ritirò nel mona- chiesa del monastero di S. suo restauro si sta adoperan- bra aver perso la sua vitalità.
stero di S. Giovanni di Giovanni Battista, riposa ora in do il Prof. Galliano Crinella, Sarebbe utile e doveroso for-
Sassoferrato (AN), accolto quella di S. Maria del Piano in docente della facoltà di mare un Comitato che desse
dallo stesso S. Silvestro, del Sassoferrato. Nel 1756 Bene- Scienze della Formazione nuovo slancio ad una celebra-
quale voleva seguire l´asceti- detto XIV ne approvò il culto, presso l´Università di Urbino, zione che, nei secoli, ha rive-
co stile di vita. A nulla valse annoverandolo tra i beati della al quale si augura di poter riu- stito così grande importanza
l´opposizione paterna: Ugo, Chiesa. È patrono di Sasso- scire nel lodevole intento. per la città di Sassoferrato,
come a suo tempo S. Fran- ferrato, che ne celebra la Anche a Montegranaro, in costituendo non solo un atte-
cesco, rinunciò alle ricchezze festa il 26 luglio, e di Serra San provincia di Ascoli Piceno, stato di autentica devozione
paterne e alle lusinghe seco- Quirico. Fra i miracoli si ricor- dove Sant´Ugo operò numero- per il Santo, ma anche un
da quello della se guarigioni, egli fece sgor- momento di aggregazione e di
conversione gare una fonte di acqua mira- affiatamento fraterno per i cit-
dell´acqua in colosa che ancora esiste in tadini. In molte città si sono
vino: nella fra- contrada Vallone. Anche dopo formate delle Confraternite
zione di Vena- la sua morte continuarono le per occuparsi delle manifesta-
tura una donna guarigioni prodigiose e gli zioni di culto riservate ai Santi:
offrì a S. Ugo eccezionali miracoli: fra tutti vogliamo lanciare un appello
un bicchiere di si deve almeno ricordare quel- affinché si possa, anche a
acqua, ma l´a- lo avvenuto a Sassoferrato Sassoferrato, realizzare una
cqua si tramu- durante la seconda guerra Confraternita di Sant´Ugo che
tò in vino per mondiale, quando il giovane rivitalizzi una festività che non
ben due volte. Costantino Fiori di soli 12 anni può e non deve essere dimen-
A Serragualdo precipitò dal ponte sul ticata.
di Col Cassino Sentino, alto 15 metri, a pochi Tiziana Gubbiotti
nelle vicinanze passi dalla Chiesa dove si tro-
di Monterosso, vano le reliquie del Santo. Il
Sant´Ugo, ragazzo uscì dall´acqua inco-
mosso a com- lume. Anche Mariella Gub-
passione per biotti, che nel 1951 aveva solo
un gruppo di 8 anni, rimase illesa dopo un
taglialegna brutto incidente stradale che
stremati dalla avrebbe potuto avere conse-
fatica, colpen- guenze mortali, essendo stata
do una roccia investita in pieno da un´auto
con il suo ba- proprio di fronte alla Chiesa:
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LE MONACHE BENEDETTINE A SASSOFERRATO

L’attuale monastero del Sacro Monastero non erano però allontanarsi da Sassoferrato quasi a sfiorare l’urto del
Cuore, in Sassoferrato castel- lievi e venivano ad aggravarle Borgo e rifugiarsi in Sas- vento ed il fragore dell’uraga-
lo, vede il suo inizio in la ristrettezza del locale, l’umi- soferrato Castello, in una casa no.
Sassoferrato borgo in via dità del fabbricato posto al che era stata acquistata, dopo Dall’archivio del monastero
Montecavallo, nel 1268 quan- ridosso di un monte e più tardi tante privazioni e stenti, ap- abbiamo tratto alcune interes-
do venne fondato dalla Beata le lunghe e noiose vessazioni punto per tale scopo. santi ricette:
Santuccia Terrebotti da Gub- da parte delle autorità munici- La notte del 31 Maggio 1903 le
bio con il nome di Monastero pali. Monache di S. Bartolomeo
di S. Bartolomeo. La Beata Nel 1886, in ossequio alle leggi lasciarono l’antico Monastero
Santuccia è una bella figura del tempo, sei giovani religio- e, dal Borgo, precedute da
del XIII secolo che fu chiama- se vennero espulse, spogliate Sua Eccellenza Reverendis-
ta a Roma dal Pontefice dell’abito religioso e obbligate sima Mons. Anselmini, Ve-
Clemente IV per la riforma dei a tornarsene in famiglia. Solo scovo diocesano, seguite dal
Monasteri, e a questa gara si la Madre Badessa e le più Maresciallo dei Regi Cara-
dedicò con straordinario zelo anziane, ebbero il permesso di binieri e dal delegato di Pub- I TRADIZIONALI FUNGHETTI
lasciando alla sua morte 26 restare in Monastero. blica Sicurezza, ascesero in Ingredienti:
monasteri benedettini, da lei Le giovani espulse potevano Castello per ivi porre la loro 1 kg di farina 00
fondati nelle varie regioni avere solamente contatti di nuova dimora. 1 kg di zucchero
d’Italia. Essendo avvolta nel lavoro e la sera andare nell’at- Il tragitto procedette con la 100 grammi di anici
suo velo di quotidiana umiltà tigua foresteria, unica casetta massima tranquillità e fatto Lavorazione:
la storia dei primi cinque rimasta in loro possesso, giac- l’ingresso nella nuova abita- Il tutto si prepara con un
secoli di vita del Monastero di chè il Monastero era stato zione il Vescovo Anselmini impasto molto duro il giorno
S. Bartolomeo, passiamo agli espropriato dal Municipio per celebrò la S. Messa e fece un prima, l’acqua si mette poco
inizi del 1800, agli anni turbino- ordine governativo, insieme bellissimo discorso, con l’assi- per volta. La forma deve esse-
si e tragici che sconvolsero agli altri beni. Trascorsi otto stenza del Reverendissimo re quella di una pallottina un
l’Italia. anni in queste dolorosissime Don Romiro Festi, superiore po' aguzza e la circonferenza
Anche da S. Bartolomeo le condizioni, finalmente nel del Monastero di S. Croce dei più o meno quella di una
monache furono scacciate e 1894, nel giorno del Patrocinio Camaldolesi, benedisse il moneta da un euro: una volta
costrette a rifugiarsi presso le di S. Giuseppe, le sei monache nuovo locale e la nuova prov- preparati si lasciano su una
loro famiglie, ma temendo di esiliate, fortificate nello spiri- visoria Cappella. tavola infarinata. Il giorno
vedere devastato o venduto il to, rientrarono insieme ad una La casa era piccola e povera, successivo si mettono a cuo-
proprio Monastero, con sacri- giovane che da dieci anni ma la fede e l’alacrità delle cere possibilmente nel forno a
fici e tenace volontà s’impe- attendeva il suo ingresso. Gli consorelle la trasformarono legna, alla sfornatura del pane
gnarono a riacquistarlo e anni passarono, ma si conti- ben presto in Monastero: le e quindi ad una gradazione
appena un anno dopo la sop- nuò a vietare alle religiose di vocazioni affluirono, si molti- bassa.
pressione, nel 1811, la Madre accogliere nuove giovani, i plicarono.
Priora e due altre consorelle funzionari governativi si per- A riconoscenza della singola- MACCHERONCINI CON LE
poterono rientrare, con esul- mettevano di entrare, in qua- re protezione divina venne BATTECCHE
tanza nel cuore, nel Mona- lunque ora del giorno, nelle innalzata, nel 1915, la bella Ingredienti:
stero. clausure, per visitare il Mo- chiesina dedicata al S. Cuore farina di grano e
Man mano ritornarono tutte e nastero che volevano adibire che fu poi restaurata e consa- uova per la sfoglia di
nel 1817 la comunità aveva a scuola. crata nel 1966. Anche il nuovo pasta
raggiunto il numero di quindici Per placare le autorità civili, coro è balzato fuori da un diru- brodo di tacchina
monache di coro, otto sorelle che facevano di tutto per stan- po di nove metri di profondità rigaglie a pezzetti
converse e due probande. Le care le pazienti ed eroiche ed è lì, semplice ed austero insaporite con burro
difficoltà in cui si trovava il monache, era pur necessario nella sua linea architettonica, e sale
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una battecca (ba- imprimere su ogni macche- LIQUORE CON IL LIMONE ro allo spirito tenuto in fusione
stoncino di salice) roncino l’impronta dei fili e con le cortecce dei limoni.
Ingredienti:
un pettine del telaio lasciarli asciugare bene dopo 1 litro di spirito Filtrare il tutto. Più tempo si
per la tessitura averli tolti dal bacino. Versare 2 cortecce sottilissi- aspetta e più è buono.
nel brodo le rigaglie e poi i me di limoni grandi
Lavorazione: maccheroncini e cuocere al
Dopo aver fatto la sfoglia, 800 gr di zucchero Sebastiana Locci
dente. Lavorazione:
tagliarla a strisce larghe 6-7
centimetri e lasciarle ad Mettere tutto in fusione per 48
CURIOSITÁ: si tratta di uno ore e poi fare lo sciroppo.Si fa
asciugare. Successivamente squisito primo piatto di
troncarle a misura e avvolger- bollire 1,5 litri di acqua e
Sassoferrato.
le alla battecca (grossa come A Genga li chiamano anellini quando bolle si toglie il tutto
una matita) per formare i mac- ma nella preparazione non si dal fornello e si aggiunge lo
cheroncini. Far rotolare la bat- usa il pettine e nel brodo non zucchero. Il giorno dopo si
tecca sul pettine in modo da ci sono le rigaglie. unisce l’acqua con lo zucche-

LA PREZIOSA ICONA DI SAN DEMETRIO

I Musei di Sassoferrato, che si te, secondo quanto riporta


prevede riapriranno i battenti un’iscrizione in greco, “il
fra brevissimo tempo (verosi- sacro balsamo, che viene dal
milmente in primavera), con- pozzo in cui il corpo del divino
tengono numerosissimi reperti Demetrio, battezzato con
archeologici e opere d’arte unguento fragrante, giace
appartenenti alle più svariate lasciandolo sgorgare e facen-
epoche storiche, per la descri- do miracoli per tutto l’universo
zione dei quali si rimanda agli e per i fedeli”. Il balsamo in
esaurienti scritti che nel corso questione, detto myron, fa
degli anni sono stati pubblica- parte della leggenda di San
ti a tal proposito. Tuttavia vale Demetrio, un santo particolar-
la pena di soffermarsi una mente venerato in Oriente: si
volta di più su un pezzo parti- narra infatti che il balsamo
colarmente bello e raro, vanto sgorgasse dalla sua tomba a
della raccolta dei reliquiari Tessalonica e che avesse pro-
perottiani, appartenente al prietà miracolose. Il mosaico
Museo Civico. Si tratta rappresenta il Santo, che
dell’Icona di San Demetrio, visse fra il III e il IV secolo, in iscrizioni in greco antico: sulla tere dei rombi compongono
preziosa opera d’arte bizanti- tenuta da guerriero e armato sinistra O AGIOS (il Santo) e una preghiera rivolta a San
na risalente al XIV secolo, un di lancia e scudo con leone sulla destra [DH] MH [?] TRIO Demetrio da parte dell’impera-
piccolo mosaico portatile su rampante su sfondo blu, sim- [S] (Demetrios), mentre l’am- tore Giustiniano. La rarità del
supporto ligneo, realizzato con boli del suo ruolo nella salvez- polla riporta sul recto O A DM prezioso manufatto risiede
piccolissime tessere di rame, za di Tessalonica, minacciata (San Demetrios) e sul verso H nella raffinata e laboriosissi-
piombo, pietre preziose e dagli Avari e dagli Slavi. La AGIA QEODORA (Santa ma tecnica di lavorazione e
semipreziose e marmi, inserito figura di San Demetrio, rimar- Teodora). Sul lato destro della nel fatto che gli oggetti di que-
in una cornice in lamina d’ar- chevole per l’accuratezza dei cornice quattro figure romboi- sto tipo conobbero una produ-
gento dorato lavorata a sbalzo dettagli e per l’eleganza della dali, formate da una serie di zione estremamente limitata.
di epoca posteriore. Nella posa, appare coerente con lettere greche, contengono La storia dell’Icona di San
parte alta e centrale della cor- analoghi modelli del periodo l’indicazione delle reliquie del Demetrio è lunga e avventuro-
nice è alloggiata una piccola dei Paleologi. La parte bassa Santo, mentre nella sezione sa: realizzata da artigiani della
ampolla in piombo contenen- della cornice riporta alcune sinistra, ora scomparsa, le let- corte di Costantinopoli, pare

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sia stata offerta in dono al custodia dal Municipio nel zione. Da allora la preziosa San Demetrio, che vi nacque)
Cardinale Bessarione dalla 1861, insieme ad altri reliquiari Icona del santo di Tessalonica per essere esposta nella
delegazione orientale durante della Collezione Perotti. ha compiuto diversi viaggi, Chiesa dedicata al Santo.
il Concilio di Ferrara-Firenze Rubata nel 1894 con tutta la accompagnata dal funzionario L’accoglienza della popolazio-
(1438-1439), per essere in raccolta e recuperata nel 1895 comunale Marino Ruzziconi: ne greca, presso la quale il
seguito donata dallo stesso dopo aver subito notevoli nel 2004 è stata esposta per culto di San Demetrio è parti-
Cardinale al suo segretario mutilazioni, fu esposta nel quattro mesi al Metropolitan colarmente fervido, è stata
particolare, Monsignor Nicolò Museo Civico, nella prima Museum of Art di NewYork, in entusiastica e colma di auten-
Perotti da Sassoferrato, il vetrina della Sala Perottiana, occasione della mostra “Bi- tica devozione.
quale nel 1472 la offrì alla sua per essere in seguito restau- sanzio: La fede e il potere”,
città natale, dove fu collocata rata a cura dell’Opificio delle mentre nell’autunno 2005 è [T. G.]
in un primo tempo nel Pietre Dure di Firenze e sotto- stata richiesta dalla città
Monastero di Santa Chiara e posta all’indagine col car- greca di Salonicco (l’antica
successivamente presa in bonio 14 per stabilirne la data- Tessalonica, di cui è patrono

INTERVISTA AL RESPONSABILE MARINO RUZZICONI

Come prima cosa desidero rin- dato per motivi di sicurezza. Sassoferrato. Tutti quanti, in trattamento di tutto rispetto,
graziare il sig. Marino Ruzzi- L’esperienza di accompagna- generale, hanno dimostrato non è vero?
coni per la disponibilità e per re un’opera d’arte così impor- grande stima nei confronti Da Atene in poi sono sempre
la simpatia dimostrata durante tante a New York, in uno dei dell’Italia e dell’arte italiana. stato scortato dalla Polizia,
questa intervista. templi dell’arte, deve essere Cosa può dirci dell’esperienza all’andata quando ero sull’ae-
Prima di iniziare l’avventura stata un’esperienza notevole. di Salonicco? reo, qualcuno della sicurezza
insieme a lei, l’icona era già Ce ne può parlare? L’accoglienza è stata talmente mi ha chiamato, facendo
stata esposta altrove? È stata un’esperienza indi- tanto festosa al mio arrivo, aspettare tutti gli altri passeg-
Nel 1982 l’icona di S. Demetrio menticabile, sono stato accol- che quasi non pensavo fosse geri, finchè io e l’icona non
fu richiesta dai Musèes to molto bene e ho avuto la per me e per l’icona che tra- eravamo al sicuro.
Royaux d’Art et d’Histoire di possibilità di conoscere alcuni sportavo; all’aeroporto c’era Che differenza ha avvertito tra
Bruxelles nell’ambito della grandi personaggi legati al una folla oceanica, il sindaco le due manifestazioni?
mostra Splendour of By- mondo della critica d’arte. J. e tutte le autorità, c’era addi- A New York l’apprezzamento
zantium, un prestito che il Durand, curatore della sezio- rittura la banda e una gran verso l’icona è stato esclusi-
Comune fu costretto a negare ne d’arte bizantina del Louvre processione: in alcuni mo- vamente artistico mentre a
per “l’estrema delicatezza e di Parigi, che aveva curato la menti o quasi avuto paura che Salonicco l’importanza come
rarità della tavola mosaico e scheda di catalogo dell’icona, tutta quella folla adorante opera d’arte, andava in secon-
per lo stato di conservazione ha espresso la sua profonda potesse rovinare l’icona e così do piano: lì S. Demetrio è il
inaffidabile” come recitava il stima verso il pezzo e ne ha ho dovuto chiamare la sicu- patrono perciò l’icona è stata
documento di risposta al fatto una spiegazione molto rezza. Per festeggiare S. accolta come oggetto votivo,
Museo di Bruxelles. Poi nel accurata. Demetrio è intervenuto anche come simbolo da venerare e
1997 l’icona era stata richiesta Parlando poi con il curatore il Presidente greco che ha infatti, come ho già detto,
per partecipare alla mostra del Metropolitan, saputo che voluto rendere omaggio al- c’era una ressa ad attendere il
“Andar per mare: Puglia e io ero di Sassoferrato, mi ha l’icona. Sono anche stato invi- mio arrivo.
Mediterraneo tra mito e sto- detto che in una sede distac- tato a pranzo con la massima È stata un’esperienza davvero
ria” che si doveva tenere a cata del Museo, si trovava un autorità della comunità dei memorabile, difficilmente la
Bari, ma anche in questo caso calice del 1250 fatto fare a capi ortodossi di Salonicco. dimenticherò!
il permesso non venne accor- Firenze da un certo Pietro da Mi pare che abbia ricevuto un [P. D.]

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SASSOFERRATO: UN GEMELLAGGIO CON MONACO E NONANTOLA?

Sassoferrato ha radici anti- Il mosaico, di pregevolissima città con cui sarebbe bello e
che: il suo territorio risulta fattura, rappresenta il dio Aion giusto potersi gemellare. È
essere abitato addirittura da all’interno dello Zodiaco e la importante salvaguardare e
sei millenni, come afferma lo Terra, sdraiata ai suoi piedi, riscoprire le proprie radici,
storico Don Alberico Pagnani, circondata dalle Quattro studiarle, portarle a cono-
e molti sono stati i popoli che Stagioni. È proprio questo scenza di tutti, anche per
nel corso del tempo si sono mosaico, una riproduzione del mezzo di strumenti, come il
insediati nella zona, ognuno quale è presente anche nel gemellaggio, che possono
lasciando testimonianza di sé, Museo di Sassoferrato, che ha sembrare frivoli e mondani,
dei propri costumi, delle pro- fatto nascere l’idea di un pos- ma che in realtà molto spesso
prie vicende storiche. sibile gemellaggio con la città costituiscono l’unico modo Tutti coloro che
Il momento più suggestivo, per bavarese. per gettare un ponte che ci
noi contemporanei, è sicura- L’“Associazione Sassoferrate- colleghi con il passato. ritengono di avere
mente quello relativo alla sto- si nel mondo per Sasso- All’inizio del terzo millennio, in
ria di Sentinum, città prima ferrato” già da tempo ha lan- un momento storico in cui il qualche suggeri-
umbra e successivamente ciato la proposta di un gemel- mondo sembra essere total-
romana, teatro della famosa e laggio e sta valutando le città mente proiettato verso il futu- mento da dare al
cruenta battaglia che segnò la possibili candidate. Oltre a ro, in cui soprattutto i più gio-
conclusione della terza guerra Monaco di Baviera è stata vani sono in gran parte distrat- riguardo, sono
sannitica e che vide compiersi presa in considerazione la ti e assorbiti dalle mille lusin-
la devotio del console Publio città di Nonantola, nei pressi ghe della società tecnologica,
invitati a farlo scri-
Decio Mure. di Modena, la cui storia è in cui lo studio del passato è vendo all’indirizzo
Di Sentinum rimangono impor- strettamente legata a quella di giudicato a volte obsoleto e
tanti vestigia che vengono Sassoferrato. Il primo docu- sterile, appare di contro sem- dell’Associazione:
riportate alla luce nel corso di mento in cui Sassoferrato è pre più urgente recuperare le
numerose campagne di scavo, menzionato in collegamento proprie radici culturali, laddo-
da alcuni anni condotte con- con l’Abbazia di Nonantola è ve, è bene ricordarlo, “cultu-
giuntamente dalle Università una Bolla del papa Celestino ra” deriva etimologicamente
di Genova e di Urbino. III risalente al 1191, in cui il dal verbo latino colere, colti- Associazione
Il Museo Archeologico, mette Castrum Saxiferrati risulta vare, avere cura. Sassoferratesi
in mostra una cospicua e essere incluso nelle proprietà Il gemellaggio è appunto un
importante collezione di dell’Abbazia; inoltre con una modo per coltivare, avere cura nel mondo
reperti, fra cui sculture, urne pergamena del 1200, conser- del passato, di tutto quello che per Sassoferrato
funerarie, anfore, bronzetti e vata oggi nell’archivio mona- sta alla base del nostro esse-
un mosaico pavimentale raffi- stico di Nonantola, si permette re, è un modo per non disper-
gurante Il ratto di Europa. In formalmente che venga costi- dere un patrimonio che non
realtà i mosaici ritrovati nel- tuita la Comunantia Castrorum può e non deve essere dimen- Palazzo Oliva
l’area archeologica di Saxiferrati. ticato o perduto. Ben venga 60047 Sassoferrato
Sentinum sono diversi: oltre a Il Comune di Sassoferrato dunque questa iniziativa
quello sopra citato ne fu trova- nasce quindi per concessione dell’Associazione “Sassofer- Castello
to uno con figure di mostri di questa potente comunità ratesi nel mondo per Sas-
marini, poi trasferito al Museo religiosa, che nel territorio soferrato”, con l’augurio che,
Archeologico Nazionale di deteneva vasti possedimenti e qualunque sia la città prescel-
Ancona, un altro che, essendo che nel 1210 ottiene dall’impe- ta, il gemellaggio possa confi-
stato ricoperto, pare si sia ratore Ottone IV la riconferma gurarsi come un momento di
rovinato irrimediabilmente e del suo dominio proprio su grande valenza sociale e
uno, in marmi policromi e arti- Sassoferrato. Con Nonantola possa costituire la premessa
sticamente di grande rilevan- esistono quindi legami antichi, per ulteriori e fattivi scambi
za, di proprietà del Museo di che giustificano il suo essere culturali.
Monaco di Baviera. inclusa a pieno titolo fra le [T. G.]
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C’ERA UNA VOLTA LA FERROVIA!

C’era una volta la linea Comitato pro-treno che si pro- didi itinerari molto ricercati dai Sassoferrato, ma anche di
Fabriano-Pergola-Urbino: nel- pone di dare risonanza alle turisti, soprattutto stranieri. E prolungare le corse dei treni
l’ultimo scorcio del XIX secolo esigenze della ferrovia tentan- proprio la linea Fabriano - su Pergola, da collegare con
la costruzione di una ferrovia do di risolvere i cronici proble- Pergola, che più volte ha un servizio di autobus per
pedemontana aveva qualcosa mi che ne impediscono il rilan- corso il rischio di essere defi- Urbino, favorendo uno sposta-
di avveniristico, soprattutto cio e la piena fruizione: i com- nitivamente soppressa, è ben mento dei numerosi utenti, in
considerando l’alta tecnologia ponenti del Comitato, tutti di conosciuta da gruppi di ingle- particolare degli studenti uni-
ingegneristica impiegata nella Sassoferrato e Pergola, sono si, svedesi e tedeschi, i quali versitari della zona di Fabriano
realizzazione dell’infrastruttura. Giovanni Pesciarelli, Catia vengono nella nostra zona per ma anche di Macerata, diretti
I treni, alimentati prima a Conti, Sergio Ballanti, Gabriele organizzare “treni fotografici” ad Urbino.
vapore e poi da motori diesel, Bonaccorsi e Arnaldo Vescovo. trainati dalle locomotive a Questo “servizio di prolunga-
venivano utilizzati per gli spo- In un momento storico in cui il vapore: queste, percorrendo mento” potrebbe essere affi-
stamenti della popolazione e mondo intero è messo in peri- linee che attraversano i luoghi dato al nuovo consorzio pro-
per il trasporto delle merci da colo dall’inquinamento atmo- più suggestivi del comprenso- vinciale “Adria-Bus”.
e per le miniere di Cabernardi sferico e dal conseguente rio, si fermano di tanto in tanto Altra proposta valida sarebbe
e Bellisio. Durante la seconda effetto serra si continua, con per permettere ai viaggiatori non solo quella di ripristinare il
guerra mondiale la ferrovia fu una politica miope e niente di fotografare il paesaggio e servizio merci con “treni-rac-
in gran parte distrutta dai affatto lungimirante, ad incen- insieme la locomotiva. Già da coglitori”ma anche quella di
tedeschi in ritirata; la tratta tivare il trasporto automobili- tempo alcune regioni si sono raccordare le aree industriali
Fabriano-Pergola fu in seguito stico a scapito di quello su attivate per la valorizzazione e esistenti (Pergola-Sassofer-
ricostruita nel 1950, ma nel rotaie. il rilancio delle proprie tratte in rato Berbentina-Melano Mar-
corso del tempo la crescita Il Comitato, consapevole del disuso: il Comitato suggerisce ischio) con la sede ferroviaria.
del traffico automobilistico e fatto che il trasporto ferrovia- di seguire questi esempi al Tutte queste considerazioni e
la chiusura delle miniere rio potrebbe costituire un fine di arrivare al ripristino questi suggerimenti, se presi
determinarono, anche per l’in- enorme vantaggio in termini di dell’originario percorso Fa- seriamente in considerazione,
capacità gestionale delle risparmio economico, sviluppo briano-Pergola-Urbino. Nel potrebbero far rinascere la
FFSS, il progressivo declino del territorio, sicurezza, impat- frattempo è auspicabile che i rete ferroviaria, in modo da
della ferrovia culminato, alla to ambientale, si sta adope- collegamenti siano assicurati farla diventare un punto di
fine degli anni ’80 e agli inizi rando per il ripristino totale dei dalle autolinee, per rendere riferimento fondamentale per
degli anni ’90, in un vero e pro- collegamenti, proponendo di possibili ed agevoli gli sposta- lo sviluppo economico e
prio crollo del traffico su rota- portare le attuali sei corse menti dei numerosi studenti e sociale della nostra Regione,
ie. I disagi conseguenti sono giornaliere a dodici nonchè di turisti, oggi costretti molto utilizzando una infrastruttura
stati notevoli: la nostra zona, attrezzare le carrozze per il spesso a servirsi dell’automo- già esistente e moderna come
ricca di bellezze artistiche e trasporto delle biciclette; inol- bile anche quando le condizio- la ferrovia Pergola-Fabriano-
paesaggistiche e meta turisti- tre la riattivazione dei pittore- ni atmosferiche o l’impratica- Macerata-Civitanova.
ca di grande rilievo, è stata schi treni a vapore potrebbe bilità delle strade sconsiglie- Tutto questo non comporte-
però penalizzata dalle enormi costituire una gradevole novi- rebbero di farlo. rebbe alcun aggravio per la
difficoltà di collegamento. Nel tà e un’attrattiva per i turisti. Sarebbe auspicabile non solo spesa pubblica dal momento
corso degli anni numerose sono Sardegna, Toscana, Calabria, poter usufruire di corse di che negli ultimi anni, sono già
state le proposte e altrettanto Lombardia ed Emilia Romagna autobus “stornate” in modo da stati apportati gli ammoderna-
numerose le promesse deluse. hanno già da tempo finanziato collegare anche quei centri menti necessari.
Dopo un lungo periodo di il restauro di locomotive a periferici non serviti dalla fer-
silenzio e di incuria è nato un vapore che percorrono splen- rovia, come nel caso di Giovanni Pesciarelli

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LA GRANDE FORZA DELLE ORIGINI

Sono venuta a conoscenza poter dare il proprio contributo concittadini residenti in altri ambientale, religioso di Sas-
dell’Associazione “Sassofer- di idee e riflessioni, arricchite comuni o all’estero, organizza- soferrato e del territorio senti-
ratesi nel mondo per dalle esperienze vissute in re eventi culturali e gemellag- nate con tutti i suoi valori deve
Sassoferrato” all’inizio del- altre realtà. gi, possono essere iniziative di essere valorizzato, perché
l’estate scorsa, leggendo un Sono convinta che oggi più grande interesse sia per i caratterizzano l’identità di una
articolo su “L’Azione”, un gior- che mai sia importante valoriz- Sassoferratesi residenti, sia popolazione che si trova oggi
nale locale. Vivendo da quasi zare il “diritto alle radici”: si per coloro che risiedono altro- a vivere e interagire con real-
quaranta anni in Umbria, a vive molto spesso nell’isola- ve portando nel “cuore”la loro tà nuove. Scambi e sinergie
Perugia, dai tempi dell’Uni- mento mediatico, nell’artifi- terra d’origine. diventano tuttavia indispensa-
versità, mi sono subito interes- cialismo tecnologico e in Sia nelle grandi città, sia nei bili perché la vita di una comu-
sata. Ho trovato molto stimo- un’urbanizzazione molto asfit- piccoli centri che nelle frazio- nità progredisca. La memoria
lante la sua finalità: promuo- tica. Molte persone sempre ni, viviamo inoltre in una del passato, la consapevolez-
vere la conoscenza, la con- più di frequente sentono la società sempre più multicul- za del presente e la progettua-
servazione, la diffusione dei necessità di spostarsi dalle turale, per questo può essere lità nei confronti del futuro
valori tradizionali, culturali, città e scelgono di vivere in utile uno scambio, un confron- costituiscono inoltre i pilastri
turistico-ambientali della città piccole realtà, ricche tuttavia to tra cittadini che ieri sono per costruire la cultura della
di Sassoferrato e del territorio di storia, cultura, tradizioni, emigrati da Sassoferrato e nuova cittadinanza, nel rispet-
sentinate. Ho subito dato la che permettono di valorizzare persone che oggi arrivano dai to dell’identità di una popola-
mia adesione all’Associazione il rapporto uomo-natura e di luoghi più lontani e più diversi zione e nell’accoglienza delle
e la mia disponibilità, parteci- vivere in mezzo a bellezze in cerca di lavoro e di acco- diversità culturali.
pando a due incontri estivi: è naturali semplici, ma ricche di glienza nella nostra terra. A
stata un’opportunità che ha verde e quiete. maggior ragione allora il patri-
permesso a ciascuno di noi di Riallacciare i contatti con i monio artistico, culturale, Rita Ferri

SASSOFERRATO: 80 ANNI DI SPORT (1926 - 2006)

Si celebrano con una mostra e borazione di tanti concittadini, ricco di testi e documenti, mostra, ben allestita nei locali
un libro “80 ANNI DI SPORT è nato un volume, curato dal riporta gli episodi più salienti di Palazzo Oliva, presenta una
A SASSOFERRATO”; questa Prof. Vincenzo Piermattei, che che hanno coinvolto i protago- ricchissima iconografia di
cittadina quieta e un po' son- rappresenta un excursus sto- nisti della vita sportiva sasso- vecchie e nuove glorie, non-
nolenta, accusata talvolta di rico relativo allo sport sasso- ferratese, episodi a volte ché alcuni cimeli quali le glo-
immobilismo e di refrattarietà ferratese e insieme un omag- comici, a volte commoventi, riose maglie di Giancarlo
ad ogni tipo di iniziativa, smen- gio a quanti, nel passato e nel spesso difficili, ma tutti inte- Polidori, da quella tricolore di
tisce tali stereotipi con una presente, si sono cimentati ressanti e raccontati con campione italiano dei dilettan-
rassegna che al contrario nelle più varie attività, dal cal- piglio giornalistico; davanti ti a quella rosa del Giro
dimostra come nei Sasso- cio alla pallavolo, dal ciclismo agli occhi del lettore scorrono d’Italia, a quella gialla del Tour
ferratesi ci sia volontà di fare, al basket fino a raggiungere la visi noti e meno noti, alcuni de France. Guardando le tante
spirito di sacrificio, vero talen- cospicua cifra di ben quindici scomparsi ma fatti rivivere immagini, alcune color seppia
to. Per iniziativa di Giovanni diverse specialità sportive. Il dalle foto in tutta la loro sorri- e un po’ sfocate, altre dai con-
Pesciarelli e grazie alla colla- volume, denso di immagini e dente giovinezza. Anche la torni nitidissimi e dai colori
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vivaci, sembra quasi di riper-


correre la Storia, non quella
limitata e circoscritta di un
piccolo paese stretto fra i
monti dell’Appennino, ma
quella di tutta una nazione che
ha conosciuto le devastazioni
della guerra, le ristrettezze e i
gravi disagi del dopoguerra, la
rinascita economica e tutta la
serie di eventi che, nel bene e
nel male, l’hanno accompa-
gnata in questi 80 anni. Dagli
inizi pionieristici della prima
squadra di calcio, la gloriosa
Sentinas, alle raffinate evolu-
zioni delle ginnaste apparte-
nenti all’Associazione Ginna-
stica Sassoferrato (AGIS), lo
sport ha vivacizzato la storia
del paese accendendone gli
entusiasmi, ed è anche grazie passo in avanti e una vittoria lo spirito di iniziativa che per- 1990-91
all’appassionata collaborazio- autentica anche sul piano mette di superare le difficoltà LIBERTAS SASSOFERRATO
ne di tanti tifosi se le attività umano e culturale, costituen- e le carenze. Il materiale rac- Campione regionale di promozione
In piedi da sin.:
sportive sono decollate al do una presa di distanza dal colto costituisce un prezioso
Marino Acuti, Luigi Garofoli, Luca
punto che alcuni giovani dilagante disimpegno che patrimonio che non andrà per- Acuti, Antonello Bellocchi, Fabrizio
talenti hanno fatto carriera sembra coinvolgere tanti gio- duto, rappresenta allo stesso Censi, Claudio Straccini, Gianni
entrando a far parte dei livelli vani, spingendoli verso scelte tempo una testimonianza del Quaresima (allenatore).
più alti dello sport nazionale: pericolose e talvolta irreversi- passato e un incentivo per il In basso:
Antonio Maria Luzi (dirigente),
tifosi come la signora Aide bili. futuro, un irrinunciabile punto Franco Rossi, Luca Passarini, Sergio
Bruzzesi, prima sponsor della Lo scopo del libro e della di riferimento per l’oggi e per il Bravi, Marcello Branchini.
nascente società di calcio mostra non è quello di mettere domani.
negli anni ‘50, o come i tassisti in evidenza i singoli personag- Un grazie dunque a tutti quelli
di Sassoferrato (Amori, Mar- gi o comporre graduatorie di che, in vario modo, hanno
coni, Cesauri e Baldo) che a merito, ma soltanto di ricorda- contribuito alla realizzazione
turno trasportavano la squa- re con molto affetto e, in certi del progetto e a quanti, nel
dra in trasferta, o tutte quelle casi, con tanta nostalgia, colo- corso di tanti anni, si sono
famiglie che hanno dato ro che hanno dato vita al impegnati nelle diverse attività
impulso e fattivamente colla- sogno sportivo di un piccolo sportive e che ora ricevono il
borato alla promozione e alla paese di provincia, privo di nostro plauso e la nostra grati-
crescita dei vari sport. Una grandi mezzi ma animato da tudine.
crescita che rappresenta un grande entusiasmo e da quel- [T.G.]

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GIANCARLO POLIDORI: LA GLORIA DELLO SPORT SASSOFERRATESE.


IL RICONOSCIMENTO DELLA CITTA’.

Il 14 febbraio 2006 si è svolta in consegnare all’ex ciclista una


un clima festoso, la cerimonia medaglia d’oro e l’attestato di
di consegna dell’attestato di conferimento della Citta-
Cittadino Benemerito all’ex dinanza Benemerita con la
ciclista Giancarlo Polidori. seguente motivazione: “A
Nella sala consiliare del Giancarlo Polidori per gli
Municipio gremita di pubblico importanti risultati sportivi,
per l’occasione erano presen- conseguiti confrontandosi con
ti i suoi amici, i tifosi di un i più grandi campioni del cicli-
tempo ed anche autorità civili, smo professionistico del suo
politiche e del mondo dello tempo, che hanno dato lustro
sport. A rendere omaggio al alla nostra città”.
ciclista degli anni ’60-’70, tra Elogi all’ex ciclista sono stati
gli altri, l’ex CT della nazionale rivolti da tutti i relatori, dallo
italiana di ciclismo, Alfredo stesso sindaco che ne ha
Martini, il vice presidente ricordato la brillante carriera,
nazionale della Federazione da Secchi che ha sottolineato
ciclistica italiana, Lino Secchi, come le imprese di Polidori
il vice presidente del Comitato fossero quelle della “marchi-
regionale marchigiano della gianità”, da Fazi che ne ha sot-
F.C.I., Piero Agostinelli, il pre- tolineato la grande dimensio-
sidente del Comitato provin- ne umana, rammaricandosi Martini, autentica icona del Giancarlo Polidori con la
ciale della F.C.I., Sergio Vichi, del fatto che Cupramontana ciclismo nazionale, ha ricor- mamma Elsa
il sindaco e il vice sindaco di (città di attuale residenza di dato come Polidori sia stato, in
Cupramontana, rispettivamen- Polidori) non abbia ancora virtù delle sue affermazioni da praticare, in quanto, se è
te Fabio Fazi e Adria Mondaini. saputo tributare all’ex ciclista sportive, un grande ambascia- vero che tanto sacrificio chie-
A fare gli onori di casa il sinda- un doveroso riconoscimento, tore della città di Sassofer- de all’atleta, è altrettanto vero
co Luigi Rinaldi e l’assessore da Agostinelli che ha ringra- rato, “Tra l’altro – ha detto che sa dare soddisfazioni e
allo sport Corrado Panetti. ziato l’ex atleta per ciò che ha testualmente Martini – erano trasmettere felicità”.
Conduttore della cerimonia il fatto e per quello che ancora anni in cui imporsi non era Particolarmente commosso
giornalista sportivo Umberto potrà fare per il ciclismo. Con affatto facile per la presenza per le grandi attestazioni di
Martinelli. la sua nota competenza e la di campioni del calibro di Eddy stima rivoltegli, Polidori ha
È stato il sindaco, On. Rinaldi a proverbiale schiettezza, Merckx e Roger De Vlae- detto essere orgoglioso delle
minck”. L’ex CT ha descritto proprie origini sassoferratesi
Polidori come “atleta benvo- ed ha ringraziato il Sindaco, la
luto da tutti i corridori e dal Giunta e l’intero Consiglio
pubblico perché amava Comunale per l’alto riconosci-
stare con gli altri, era corret- mento conferitogli. Ringra-
to e preciso e, pertanto, il ziamento che ha esteso al
riconoscimento assegnatogli pubblico presente e a due suoi
è più che mai giusto”. amici, Mauro Ambrosi e Gio-
Martini, che attualmente ri- vanni Pesciarelli, per aver
copre la carica di consulente valorizzato, attraverso due
del presidente nazionale distinte pubblicazioni, le sue
della F.C.I., ha infine rivolto imprese sportive. In una gior-
alla platea l’invito ad amare il nata così importante Polidori
ciclismo, uno sport – come ha voluto inoltre ricordare due
gli stesso l’ha definito “che ti persone a lui care che non ci
passa davanti all’uscio di sono più: sua madre Elsa e sua
casa e non ti fa pagare il moglie Raffaella.
biglietto e che è anche bello Tonino Luzi

Polidori con il campionissimo Gino Bartali


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LA SACRA RIEVOCAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO

La sacra rievocazione della rose associazioni religiose coinvolgimento. ben 52 anni e la Passione è
Passione di Cristo narra quello dette “Confraternite”, fra i cui A Sassoferrato la sacra rap- ancora oggi molto sentita e
che può essere considerato impegni figurava la partecipa- presentazione nacque il 16 seguita dalla popolazione sas-
come il momento centrale zione ai riti penitenziali della aprile 1954, giorno del Venerdì soferratese, come molto
della cristianità: originatasi Settimana Santa, con proces- Santo, grazie alla buona amata è anche l’altra tradizio-
dalle Sacre Laudi dialogate, sioni al seguito del simulacro volontà di un piccolo gruppo di ne legata al Venerdì Santo, la
furono al tempo stesso mani- del Cristo morto, secondo il persone (Domenico Rossi, Al- Processione dei Sacconi, che
festazioni di fede e occasione costume dei flagellanti, avvolti do Pesciarelli, Mario Toni e nel passato rappresentava un
di svago per le popolazioni in “sacchi” multicolori che pochi altri) che risposero vero e proprio rito di iniziazio-
desiderose di apprendere e distinguevano l’adesione a entusiasticamente ad un anti- ne, il momento del passaggio
rivivere le vicende della vita di ciascun sodalizio, e decla- co desiderio di Mons. Dome- all’età adulta. La Processione
Gesù. Nel XIII secolo dall’Um- mando le laudi in cui erano nico Becchetti: il primo a rive- si svolge in un’atmosfera dav-
bria si diffusero in molte altre rievocati i Misteri della Via stire il ruolo di Cristo nella vero suggestiva: elemento
regioni per opera dei flagel- crucis. Da questi antichi riti Passione fu Aldo Pesciarelli caratteristico sono gli abiti
lanti laici: essi, per espiare le discende la tradizione di rap- (ma in realtà già Umberto indossati dai partecipanti, lun-
colpe dei propri peccati e di presentare la Passione di Piccirilli aveva impersonato ghe tuniche bianche termi-
quelli dell’intera comunità, Cristo, con personaggi in co- Gesù nel “Ponzio Pilato”rap- nanti sul capo in un cappuccio
ripercorrevano le vicende stume che raccontano figura- presentato nel 1950 al Teatro a punta con due fori per gli
della Passione di Cristo indos- tivamente i vari momenti delle Perotti dalla Filodrammatica occhi, tenute in vita da un cor-
sando l’abito con cappuccio e ultime ore di Gesù, ricreando “Oliva”), ruolo che sostenne done. Tengono in mano ogget-
corda in segno di castità. la vicenda e suscitando negli per anni. Dopo una lunga ti che rappresentano i simboli
Fiorivano in quegli anni nume- spettatori uno straordinario pausa il testimone passò a della passione di Cristo: i chio-
Libero Barbaresi, nell’edizione di che trafissero le sue mani e
del 1971 che segnò la ripresa i suoi piedi, la corona di spine,
della sacra rappresentazione, la spugna imbevuta di aceto, il
sempre guidata dallo spirito e calice di fiele, la lancia che gli
dall’entusiasmo di Mons. Bec- trafisse il costato. E ancora le
chetti, mentre in seguito il tenaglie e il martello, il gallo
ruolo di Cristo fu affidato a che cantò tre volte al triplice
Carlo Evangelisti, che ancora tradimento di Pietro, la veste
lo riveste. Il percorso della macchiata di sangue, la scritta
Passione segue, con precisio- INRI, le catene e le funi del fla-
ne cronologica, le varie tappe gello fino alla pesante croce.
descritte dai Vangeli: l’Orto Questi riti e queste tradizioni,
degli Ulivi, il Sinedrio, il che ogni anno si rinnovano,
Pretorio, l’incontro con la sono l’espressione della mol-
Madre e le Pie Donne, quello teplicità dei modi con cui il
con la Veronica e il Cireneo e Vangelo può radicarsi e mani-
infine l’emozionante momento festarsi nella vita di un popolo,
della Crocifissione e della di cui costituiscono un patri-
Deposizione in cima alla scali- monio e una ricchezza prezio-
nata della Chiesa di S. Fran- si.
cesco. Da quel primo, lontano
Venerdì Santo sono passati [T. G.]

La processione dei Sacconi

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UNA BELLA INIZIATIVA NATALIZIA: IL “PRESEPE DIFFUSO”

L’8 gennaio si è conclusa la zione dell’Annunciazione del Sassoferrato all’interno del sotto la guida dell’insegnante
settima edizione del “Presepe Salvi, suggestivamente collo- teatrino Perotti. M. Paola Marconi in Vicolo S.
Diffuso”. cata sotto l’arco trecentesco Sempre presso il teatrino Pe- Chiara, e dagli alunni delle
La manifestazione che va via di Via dei Cristini è tratta dal- rotti da menzionare anche la scuole Elementari sotto la
via sempre più affinandosi, l’originale che trovasi all’inter- realizzazione di un presepe guida delle maestre Paola
come dimostrano gli apprez- no dell’attigua chiesa del collocato all’interno di una Ciciliani, Marina Antonelli e
zamenti dei visitatori - anche Monastero di Santa Chiara, verosimile villa sentinate, ad Paola Gambaccini. Degna di
quest’anno numerosi, nono- opere come queste che opera del laborioso e poliedri- particolare nota è la rappre-
stante la pioggia e la neve da appartengono a famosi artisti co artigiano locale Edgardo sentazione del presepe viven-
diversi giorni insistenti sul ter- locali, sono purtroppo spesso Rossi, nonchè quelli che te di Coldellanoce, con la par-
ritorio - Ciò ripaga coloro che, sconosciute anche dagli stes- richiamano i due archi adia-
con passione e tanto spirito di si concittadini. La riproduzione centi la piazza comunale di
sacrificio, si dedicano alla della natività del vicino prese- Franco Pellicciari.
realizzazione dei Presepi (Al- pe, posta da Paolo Mancinelli Artisticamente valido il prese-
berto Albertini in particolare, e Oretta Brunetti all’angolo pe in ceramica interamente
Franco Pellicciari, Zoe Rossi, della stessa via, e appartenen- modellato da Oretta Pierelli
Ugo Gentilini, Vittorio Toni ed altri). te sempre a G. B. Salvi è rico- nei pressi della piazza del
Tutto è concentrato nel centro nosciuta da pochissimi visita- comune. Di sicura spiritualità l’al-
storico del Castello, lungo i tori ma degna di particolare tro “quadro” delle clarisse all’in-
vicoli e intorno agli archi di attenzione. terno della chiesa del Monastero tecipazione di centinaia di
questa suggestiva cittadina Le rappresentazioni sono mol- di Santa Chiara, dove risaltano gli personaggi ed il coinvolgi-
medioevale. te e sicuramente suggestive, splendidi personaggi del presepe mento dell’intero paese al
Il Presepe, apprezzato per tra- al di là del loro valore più o e la raffigurazione del “coro degli quale riconosciamo il più sen-
dizione e largamente condivi- meno artistico. Alcune sono angeli“ del Procaccini (San tito ringraziamento; i cento e
so nella sua spiritualità, deve collocate in piccole nicchie Prospero di Reggio Emilia). più minipresepi dell’Unitalsi
essere visto anche in funzione lungo le strade, altre, come Inoltre merita di essere visita- allestiti in Piazza Salvi della
di una maggiore divulgazione quella molto bella e articolata to per la sua originale realizza- contrada borgo; il presepe
del patrimonio architettonico di Franco Pellicciari riprodu- zione, il presepe di Via dei nella frazione di Canterino.
e storico-culturale. La riprodu- cente paesaggisticamente Chirurgi eseguito da Vittorio e Non ultimo, ricordiamo la dif-
Mario Toni che accosta, alla fusione dei presepi nelle
riproduzione della splendida case, con l’assegnazione a
natività del Giorgione (Na- volte di premi alle famiglie che
tional Gallery of Art, Wa- con maggiore dedizione si
shington), la semplicità delle sono prodigate.
figure più tradizionali, con Il “Presepe Diffuso” riesce
grande effetto scenografico così ad offrire l’opportunità di
notturno e l’ambientazione in conoscere meglio luoghi e
uno scorcio particolarmente arte del nostro paese. Sono
suggestivo. invitati e saranno sicuramente
E che dire del graziosissimo apprezzati coloro che dal
villaggio natalizio sistemato e prossimo anno vorranno colla-
realizzato da Zoe Rossi in un borare, con suggerimenti, idee
cortile medioevale di Via ed esecuzioni, per migliorare
Bentivoglio! Per non parlare sempre di più queste iniziative.
dei bei presepi ideati dagli
Panorama di Sassoferrato, opera di Francesco Pellicciari, pre- Vittorio Toni
alunni della scuola Media
sepe al teatrino Perotti.
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IL MERCATINO DELLE PULCI A SASSOFERRATO

Il “Mercatino d’altri tempi” è “I grandi vasi di Rosetti”, le all’interno dell’associazione movimentando il Castello,
una manifestazione ideata mostre di scultura in legno e “Pro Sassoferrato” e dal 2005 occorreranno ulteriori ed altri
alla fine del 1993 ad opera di varie dimostrazioni (cerami- da quella “Amici del collaboratori come in passato
alcuni cittadini appassionati ca, telaio, etc.). Castello”. affinché la manifestazione si
di antiquariato (Giovanni Pe- I settori presenti nel “Mer- Per continuare questa tradi- possa migliorare ed ampliare.
sciarelli, Oretta Pierelli, Al- catino” sono antiquariato, zione, il cui successo è stato Alberto Albertini
berto Albertini ed altri) e con- collezionismo, oggettistica, notevole nel corso degli anni
cretizzata la prima volta nel modernariato, curiosità e
maggio 1995 con il valido con- scambio. La partecipazione
tributo della Pro Loco e del degli espositori (su invito) si è
Comune). Lo scopo, sempre stabilizzata con gli anni in
attuale, è quello di valorizzare circa 50-60, numero ideale in
e far conoscere il centro sto- relazione agli spazi disponibi-
rico del rione “Castello”, la li e all’organizzazione in gene-
parte alta (circa 400 m. s.l.m.) rale.
della cittadina di Sasso- L’evento si tiene l’ultimo sa-
ferrato, di impronta medieva- bato del mese di maggio, giu-
le e sede dell’evento. gno, luglio, agosto e da qual-
Nei primi anni durante i mer- che anno anche il secondo
catini si sono svolte numero- sabato di agosto (in sostitu-
se attività collaterali, alcune zione di settembre). L’orario
di notevole importanza, come come consuetudine dalla pri-
la grande mostra delle mac- ma edizione, comprende la
chine da cucire (esemplari fascia oraria compresa tra le
dal 1856 al 1950), seconda in ore 16 e le ore 24.
Italia dopo quella di Milano e Con l’anno 2006 si è giunti alla
realizzata grazie alla disponi- 12°edizione di questa manife-
bilità del concittadino Sandro stazione la cui organizzazione
Boldrini. Seguirono la mostra fa capo al comitato creato

IL MUSEO DELLA MINIERA DI ZOLFO DI CABERNARDI

Il museo della Miniera di zolfo un decreto del Ministro cinque ampie sale e nel lungo nimetrie ed il plastico della
di Cabernardi nasce come dell’Ambiente (20 aprile 2005), corridoio del primo piano del- miniera con la rappresentazio-
mostra fotografica nel 1987 e è stato dichiarato Parco Mu- l’ex edificio scolastico. ne dei due principali pozzi, illu-
nel 1992 diventa una mostra seo Minerario delle Marche. Il Museo illustra la storia di strano in maniera significativa
permanente collocata in sole A partire dal 1997 il materiale, quello che per anni è stato il l’attività dei minatori, oggetti
due stanze. Nel 1996 dieci soci che attualmente forma il più importante centro minera- che sembrano voler con forza
fondatori istituiscono, con museo, viene concesso in rio solfifero d’Europa, la cui raccontare la vicenda lavora-
rogito notarile, l’associazione comodato al comune di attività costituiva l’elemento tiva ed umana di tutti quegli
culturale “La Miniera” che an- Sassoferrato che lo trasferi- trainante dell’economia del- uomini costretti ad un così
cora oggi si preoccupa di pro- sce nei locali della ex scuola l’intera zona. Attrezzi da lavo- duro lavoro. Fanno parte del-
muovere questo museo, inse- media di Cabernardi, in via ro, materiali per l’estrazione l’esposizione anche lo stesso
rito nell’itinerario turistico Contrada Nuova n°1. dei minerali, maschere anti- zolfo, sotto forma di pezzi di
Musei da scoprire e che, con L’esposizione è disposta in gas, martelli pneumatici, pla- materiale grezzo e di cristalli

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ma sono presenti anche molti


altri minerali donati dai mina- Orario di apertura:
tori di Cabernardi.
Completa l’esposizione una
sala in cui è raccolto il materia- Sabato e Domenica
le fotografico, ed i ritagli di dalle ore 15 alle 18
giornali dell’epoca in cui è
testimoniata non solo la vita Per informazioni:
nella miniera ma anche i dram-
matici momenti che ne prece-
Tel. 0732/975025
dettero la chiusura e i momenti Cell. 333/3239363
ricreativi e di festa dei minatori 339/7496114
e delle loro famiglie.
Giuseppe Paroli

PARCO “PANDOLFO COLLENUCCIO” A COLDELLANOCE

Nell’ambito delle manifesta- umanista, avente per motivo delle derrate alimentari del processo di degrado si acce-
zioni per la celebrazione del V conduttore la famosa Canzone paese (Monte Frumentario). lerò sempre più, tanto da tra-
Centenario della morte di alla Morte. Di tale rappresen- Nella sua bella Storia del sformare l’area - già di per sé
Pandolfo Collenuccio promos- tazione è stato prodotto un bel Castello di Coldellanoce, Al- disagevole - in un luogo sel-
se dall’Istituto Internazionale DVD, è stata realizzata: berico Pagnani con il supporto vaggio completamente inac-
di Studi Piceni, oltre alle se- - la sistemazione a Parco di numerosi documenti di cessibile.
guenti iniziative di carattere Verde del colle Castellaro in archivio riferisce sulla lenta Tale iniziativa per la bonifica
prettamente culturali: Coldellanoce, ove tradizione decadenza del Castello nel della zona, avanzata come
- giornata di studio dedicata al vuole sorgesse il Castello dei tempo, fino alla sua completa detto sopra dall’Istituto In-
Collenuccio in occasione del Collenuccio, dal quale il padre scomparsa agli inizi del ‘700, ternazionale di Studi Piceni, si
XXV Congresso internazionale di Pandolfo, Matteo, partì per quando tutto il materiale lapi- è potuta realizzare con il con-
di studi piceni, tenutasi a fine l’esilio ancora giovinetto dopo deo fu asportato dagli abitanti tributo della Fondazione della
giugno 2005 a Pesaro - dove la presa del castello e la cac- del luogo per l’allargamento Cassa di Risparmio di Fabriano
egli morì l’11 luglio 1504 - con ciata dei Collenuccio ad opera del paese. e Cupramontana e della Co-
pubblicazione del volume di Francesco Sforza nel 1433. Con il tempo, iniziò il lento pro- munità Montana dell’Esino-
degli Atti; A seguito di tali tragici eventi, cesso di decadimento di tutta Frasassi, grazie soprattutto
- allestimento di uno spettaco- Coldellanoce si costituì in la zona che si estende su alla generosa disponibilità
lo teatrale a cura del Centro Comune appodiato a Sas- un’area di circa un ettaro; da- della Parrocchia di San Loren-
Culturale Baldassarre Olimpo soferrato ed il Castello venne lla metà del secolo scorso, a zo Martire, proprietaria del-
degli Alessandri su soggetti adibito agli usi del Comune seguito anche della forte emi- l’area, e alla fattiva collabora-
presi da opere del grande stesso e alla conservazione grazione del dopoguerra, tale zione degli abitanti del luogo

Piazzola di relax Bacheca


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che hanno a cuore l’immagine In particolare, il progetto ela- Collenuccio riportata su una
del paese. borato dall’Ufficio Tecnico del edizione del 1500 delle sue
Inutile dire come ciò abbia Comune di Sassoferrato ha Historie Napoletane, stam-
portato al recupero e alla previsto: pata a Basilea;
valorizzazione di un sito di - il ripristino della vecchia - la realizzazione di tre
notevole valore storico, pae- strada (Strada Maestà) che bacheche: una di carattere
saggistico e culturale e alla collegava in passato il paese storico-culturale sulla figura
creazione di una piccola oasi- con Sassoferrato; lavori effet- di Pandolfo Collenuccio e
parco; attigua, per di più, alla tuati, naturalmente, dopo una sulla storia del paese, una
bella Chiesa di San Lorenzo prima laboriosa ripulitura del tecnico-scientifica sugli
Martire, ove è possibile ammi- bosco, particolarmente ricco aspetti botanico-vegetazio-
rare lo splendido trittico del di essenze vegetali; nali ed aviofaunistici della
1400, raffigurante Madonna - la sistemazione di sentieri zona ed una sul sistema via-
con Bambino, San Lorenzo pedonali e relative recinzioni e rio e sentieristico di tutto il
Martire e San Sebastiano, l’allestimento di una zona di comprensorio.
opera di Matteo da Gualdo. relax con panchine;
Quindi, un vero e proprio “luo- - la posa di un cippo comme- Umberto Comodi Ballanti
go della memoria” per gli abi- morativo con medaglione in
tanti del paese e per tutti gli bronzo - opera dello scultore
emigrati che vi ritornano a Claudio Candelaresi - riprodu-
passare il periodo di riposo. cente l’immagine di Pandolfo
Cippo commemorativo

GIORNATE DI STUDIO “GENTILE DA FABRIANO”

Nell’ambito dell’annuale Con- una prolusione tenuta dalla dell’attuale restauro, ha pre- tico e i modelli che dovettero
gresso Internazionale di Studi Soprintendente dell’Opificio sentato per la prima volta al sollecitare la sua interpreta-
Umanistici, che si è tenuto dal delle Pietre dure, Cristina pubblico gli esiti del lavoro fin zione che inaugura la stagione
29 giugno al 2 luglio 2005, è Acidini Luchinat. L’intervento ora svolto. Leggendo in paral- del Rinascimento romano.
stata dedicata una sezione di era rivolto ad illustrare i bene- lelo i risultati delle indagini Letture inedite dell’opera di
studi a Gentile di Niccolò da fici delle moderne strumenta- diagnostiche e della pulitura e Gentile sono state presentate
Fabriano (Fabriano 1370 ca. – zioni diagnostiche al fine di quelli emersi dallo studio rigo- da Ranieri Varese (Università
Roma 1427), protagonista di acquisire nuove conoscenze roso della tipologia della tavo- di Ferrara) – che ha proposto
spicco della tarda stagione del sull’opera d’arte necessarie la, dell’iconografia, delle vi- un’interpretazione in senso
gotico internazionale, il cui ad operare un corretto restau- cende storiche, la Frosinini ha politico dell’Adorazione dei
operato ha significativamente ro, tenendo conto della speci- offerto una lezione di metodo Magi dipinta nel 1423 per Palla
influenzato la nascita e lo svi- ficità delle tecniche utilizzate, su un tema, quello del restau- Strozzi e destinata alla chiesa
luppo della cultura figurativa delle particolarità dei supporti ro, di grande attualità ma fiorentina di Santa Trinità – da
marchigiana. L’iniziativa, so- e di quant’altro ne abbia con- spesso trattato con pericolosa Filippo Piccoli (Università di
stenuta dalla Fondazione dizionato l’originaria struttura. inadeguatezza e superficialità. Ferrara) – che ha riconosciuto
Cassa di Risparmio di Fabriano È grazie a questi strumenti che La seconda giornata di studio, la varietà delle specie botani-
e Cupramontana, si collega l’Opificio delle Pietre dure ha presieduta da Giampiero che rappresentate da Gentile
agli eventi che la città di potuto avviare il restauro di Donnini, si è aperta con la nelle sue opere e ha potuto
Fabriano dedicherà al pittore un’opera, quale è il Polittico relazione di Meredith J. Gill attribuire al pittore un apprez-
nel 2006, tra cui una mostra e il dell’Intercessione, alquanto (University of Notre Dame, zabile bagaglio di conoscenze
restauro del Polittico dell’In- compromessa proprio a causa Indiana) dedicata agli affre- della flora domestica – e
tercessione, promosso dalla di drastici e sconsiderati inter- schi romani di Gentile da ancora da Gabriele Barucca
Associazione “Fabriano In- venti di pulitura effettuati a Fabriano realizzati per San (Sovrintendenza del Patri-
contra”. fine Ottocento. Su questo Giovanni in Laterano, interrotti monio storico, artistico ed
Alla presenza delle autorità dipinto, dubitativamente attri- nel 1427 a causa della sua etnoantropologico delle Mar-
locali, la prima giornata di stu- buito a Gentile e menzionato morte e proseguiti da Pisa- che) che ha dimostrato come
dio, presieduta da Lorenza dalla seconda metà del secolo nello. Noti anche grazie ai il maestro fabrianese fosse
Mochi Onori, Soprintendente XIX presso la chiesa fiorentina disegni realizzati molto più aggiornato sulle moderne e
del Patrimonio storico, artisti- di S. Nicolò d’Oltrarno, ha tardi da Francesco Borromini, sofisticate tecniche di orefice-
co ed etnoantropologico delle relazionato Cecilia Frosinini questi affreschi testimoniano ria, diffuse nelle corti francesi,
Marche, si è inaugurata con che, in qualità di responsabile l’incontro dell’artista con l’an- nell’Italia del nord e a Venezia

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soprattutto. interventi di Anna Maria sione, dove veniva evidenziato determinate a reclamare l’ap-
Il Congresso proseguiva poi Ambrosiani Massari (Uni- che, se da un lato la stampa di partenenza di questa “scuo-
con una serie di interventi versità di Urbino) – che negli traduzione ignora le opere di la”, in nome di una peculiarità
dedicata a ricostruire la fortu- studi di Amico Ricci su Gentile Gentile almeno fino al secolo riconosciuta fondamentale
na critica di Gentile a partire e sugli artisti della Marca di XIX, dall’altro, invece, il suo per lo svolgimento della futura
dalla preziosa testimonianza Ancona evidenziava i primi ritratto godrà di maggiore con- storia dell’arte.
che Bartolomeo Facio scrive a passi verso la definizione di siderazione grazie alla diffu- A conclusione, Francesco
metà del sec. XV nel suo De una storia dell’arte marchigia- sione avuta attraverso le Mancini (Università di Pe-
viris illustribus, e su cui ha na – e di Valter Curzi (Univer- diverse edizioni delle Vite rugia), presidente dell’ultima
relazionato Giovanna Perini sità di Roma “La Sapienza”), al vasariane. Alle mostre d’arte parte della giornata di studi,
(Università di Urbino), mentre quale si deve il ritrovamento di antica marchigiana e umbra, ricordava l’originalità dei con-
Cristina Galassi (Università di una interessante documenta- tenutesi rispettivamente a tributi e sottolineava l’interes-
Perugia) ripercorreva a sua zione riguardante la musealiz- Macerata nel 1905 e a Perugia se dell’incontro ai fini della
volta il dibattito critico sugli zazione del Polittico Qua- nel 1907, era infine rivolta la conoscenza dell’opera di
affreschi del palazzo Trinci di dratesi, in anni in cui anche le relazione di Cecilia Prete Gentile da Fabriano, artista di
Spoleto dove, grazie alla re- opere di Gentile sono oggetto (Università di Urbino), che nel- straordinaria rilevanza nel
cente scoperta di nuove testi- di dispersione e di vendita. l’esposizione delle opere di contesto della cultura artistica
monianze, è documentata la Seguiva il contributo di Anna ambito fabrianese e di Gentile, europea del primo Quat-
presenza di “Magistero Gen- Cerboni Baiardi (Università di in particolare, individua i ter- trocento.
tile da Fabriano”. Urbino) dedicato alla fortuna mini di una contesa, giocata
All’Ottocento erano rivolti gli del pittore fabrianese nell’inci- tra le due regioni, ambedue Cecilia Prete

L’ARTE DI LEANDRO MEME’

Konrad Fiedler nel 36° afori- possedere una caratteristica sieri; questa è la vera arte di gativi più importanti della
sma dice : “ Potrà comprende- particolare; per il tramite della Leandro Memè. nostra esistenza; cosa è l’uo-
re appieno l’arte solo chi non rappresentazione figurativa, Di fronte alle sue opere non è mo, perché si nasce, perché si
le imporrà una finalità estetica deve esprimere sommi pen- possibile non porsi gli interro- soffre, perché si muore e
né simbolica, perché essa è soprattutto cosa è la vita.
assai più che un oggetto di I lavori dell’artista, molti dei
eccitazione estetica e, più che quali possiedono un sapore
illustrazione, è linguaggio al surreale, nascondono un
servizio della conoscenza.” mistero, un’anima e dialogano
E ancora nel 50° aforisma: con il mondo esterno; essi
“Meritano l‘appellativo di hanno la capacità di accarez-
“artistiche” solo quelle carat- zare, schiaffeggiare, esaltare,
teristiche di un’opera d’arte calpestare, lo spirito dell’os-
che derivano necessariamen- servatore.
te dal tendere a sempre più Difatti ogni sua scultura comu-
alto sviluppo dell’espressione nica qualcosa; cosa dire per
dell’immagine naturale, da esempio delle sculture intito-
raggiungere attraverso i late “Bozzolo di parole” “Il
mezzi della rappresentazione poeta dentro”, “Piume al
figurativa”. Sì, proprio così, vento”. Come si può rimanere
l’arte è un linguaggio al servi- indifferente di fronte ad esse?
zio della conoscenza e deve La forza di volontà si arresta solo di fronte alla propria debolezza Sembra quasi che ci vogliano
1983 - olmo-acero-olivo 39x25x80h
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dire: “Guardate, comuni im- la grazia del gentil sesso; se ala…Io non riesco a muover- importante della libertà e
mortali, la vostra vera arma è molti considerano la donna la.” “Maynard, tu sei libero di soprattutto bisogna distrugge-
il cervello, grazie a lui il lin- inferiore all’uomo, un sempli- essere te stesso, questa è la re la falsità che vige tra gli
guaggio e la scrittura prendo- ce oggetto da esibire, il nostro libertà che hai, adesso e qui, e uomini.
no vita . scultore, invece, la esalta fino nulla ti può essere di ostacolo. Solo così l’essere umano può
Se il mondo terreno prima o ad assegnarle un ruolo socia- Questa è la Legge Del Grande volare libero nel cielo, può
poi finisce, i testi scritti resta- le importantissimo; un ruolo di Gabbiano, la Legge che E’”. vivere in pace con sé stesso e
no immortali.” generatrice del genere umano. “Intendi dire che posso vola- soprattutto sconfiggere la
Ecco ciò che mi affascina di Ciò lo dimostra anche una re?” “Dico che sei libero”. morte.
Memè; da un semplice pezzo drammatica opera intitolata Semplicemente, allora, Kirk Non smetterò mai di ripetere
di legno riesce a creare un’o- “Stupro con testimone”; il Maynard allargò le ali, così che tutte le sculture di Memè,
pera, o meglio, riesce a far soggetto rappresentato, una senza il minimo sforzo, e si specialmente quelle che per
emergere la vera essenza donna incatenata che subisce levò nel cielo scuro della mancanza di spazio, non ho
della sostanza. la violenza di una mano ma- notte. Lo Stormo fu destato di potuto analizzare, racchiudo-
Ciò distingue un vero artista schile e la più totale indiffe- soprassalto dalle sue grida. no un significato.
da un dilettante; il primo con renza di un gufo, non perde il Gridava a squarciagola, da Esse non hanno bisogno di
semplicità, intelligenza e ma- proprio fascino e la dignità di un’altezza di più di cento particolari spiegazioni; il loro
nualità dà vita a delle creazio- essere donna. metri: “So volare! Ehi, guarda- messaggio è immediatamente
ni che illuminano la conoscen- Una cosa importantissima che te! SO VOLARE!” percepibile ed inevitabilmente
za dell’uomo. Infatti nelle scul- non bisogna assolutamente A questo punto Richard Bach entra nel cuore di chi li osser-
ture del Nostro si nota a vista trascurare; l’arte di Memè è al gabbiano Jonathan, mette va. Non a caso Padre Stefano
d’occhio questa meravigliosa molto vasta e particolare, oltre in bocca queste parole: Trojani giustamente dice:
caratteristica; Leandro fa dia- ad accusare la crudeltà della “L’unica vera legge è quella “Memè cerca la verità delle
logare la materia e ci parla guerra e la violenza animale- che conduce alla libertà. Altra cose, della vita, dell’uomo
attraverso la sua arte. sca del genere umano -si legge non c’è”. e di Dio e alla sua scultura fa
I suoi Crocifissi esprimono un osservino le opere “Sarajevo L’importanza della autonomia dire la verità, espressa nella
sentimento di rassegnata ed ‘95”, “Undicisettembre”, e umana la si nota in modo par- fattura più armoniosa e meglio
inevitabile sofferenza che il puntare il dito contro le mani- ticolare anche nell’opera rapportata alla struttura,
genere umano deve affronta- polazioni genetiche; “Animale lignea “L’eroica fenice”; il vo- all’essere del bello. Ecco per-
re, osservandoli mi sono in via di apparizione”, “Muta- latile rappresentato è libero, ché questa scultura è di sua
immediatamente riaffiorate le zione genetica”- affronta il spicca il volo verso mondi natura dialogica e partecipa-
parole del Santo Padre Gio- problema sulla libertà umana. sovrannaturali e nel suo bec- tiva del vero, che proprio per-
vanni Paolo II: “La realtà della Le sculture lignee intitolate co tiene una maschera, sim- ché, comunicato nelle forme
sofferenza è sempre davanti “Libero”, “Allegorie di piume”, bolo della menzogna umana. superiori della poesia, s’im-
ai nostri occhi e spesso nel “Esibizione”, “La forza di Secondo la tradizione, questo medesima col bello e si fa
corpo, nell’anima e nel cuore volontà si arresta solo di fron- leggendario uccello dell’Ara- richiamo irresistibile alla
di ognuno di noi. Il dolore è te alla propria debolezza”, bia, ogni 500 anni si lasciava mente e al cuore di chi si avvi-
sempre stato un grande enig- esaltano essenzialità di esse- bruciare dal fuoco, rinascen- cina alla sua realtà”.
ma dell’esistenza dell’uomo. re sé stessi, di avere la forza do però immediatamente dalle
Valentina Artegiani
Tuttavia, da quando Gesù ha di ubbidire alla propria legge proprie ceneri.
redento il mondo con la Sua interiore quando si sa di esse- Nella mitologia del-
passione e la Sua morte, si è re nel giusto, nonostante i pre- l’antico Egitto, la
aperta una prospettiva nuova: giudizi degli altri. fenice era un’incar-
con la sofferenza possiamo Per comprendere meglio que- nazione del dio Ra e
crescere nel donare noi stessi ste opere vorrei citare un rappresentava quin-
e raggiungere il livello massi- passo del libro di Richad di il Sole, che muore
mo dell’amore grazie a Colui Bach, “Il gabbiano Jonathan di notte e rinasce al
che ci ha amati e ha dato Se Livingston”: “(Gabbian Kirk mattino. Il cristiane-
stesso per noi”. Maynard) ...si gettò ai piedi di simo delle origini
L’artista però non rappresenta Jonathan. “Aiutami” gli disse adottò la fenice
solo la sofferenza e il dolore, molto calmo, con quel tono come simbolo sia
ma anche la bellezza e l’im- che è di moribondi, “desidero dell’immortalità sia
portanza del corpo umano, volare più di qualunque altra della resurrezione.
specialmente quello della cosa al mondo…” “Vieni con Così l’artista con
donna. noi, allora” gli disse Jonathan. questa opera vuole
Le opere “Mareggiata 2006”, “Sollevati dal suolo insieme a inviarci un messaggio impor-
“Ragazza tatuata che si sve- me, e cominciamo quando ti tantissimo; per ogni essere Libero, 2004.
ste”, “All’infinto”, evidenziano pare.” “Non capisci. La mia vivente non c’è legge più Acacia-canapa (ceppo unico)

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SENSIBILITÀ E DELICATEZZA NELL’OPERA DI FRANCESCA LUZI

Il modo di avvicinarsi all’arte, plesso naturalistico di ele- queste immagini quasi a farle addentrarsi nei territori della
di Francesca Luzi, è, senza menti sia che, collocato fuori divenire una forma di difesa coscienza offrendoci uno
dubbio, la forma più corretta da qualsiasi contesto ambien- dal non senso e dalla banalità spaccato della propria dimen-
poiché l’impegna nell’appren- tale, venga posto in primo del quotidiano; una sorta di sione spirituale il quale porta
dimento dei procedimenti tec- piano. latente e contenuto distacco, l’autrice a riflettere sul senso
nici sui quali si applica con In tal modo Francesca Luzi una riflessione più profonda dell’esistere. Probabilmente e,
estremo scrupolo. Di lì deriva realizza e visualizza un mondo sulle cose del mondo e della forse, in modo non predeter-
un linguaggio, un modo di ope- del sogno e definisce il luogo vita. Tale appare, di conse- minato, Francesca Luzi è giun-
rare particolarmente attento e della propria anima: un univer- guenza, lo sguardo dell’autori- ta alla pittura, alla rappresen-
rispettoso del mezzo usato sia so velato di poesia, rafforzato tratto che si perde in un oriz- tazione figurativa perché solo
esso matita, pastello, acque- da una leggerissima atmosfe- zonte indefinibile dove, tra l’al- a questa è dato il privilegio, la
rello, incisione od altro. Ciò, da ra che amalgama tutte le sue tro, l’impianto formale e la possibilità di riplasmare il
un lato, induce l’artista al componenti e consente di tra- gamma cromatica, con parti- mondo e la realtà.
rispetto e all’applicazione ca- scendere il reale in un sottilis- colare misura, producono e Sembra quasi che l’artista
nonica, delle componenti delle simo e fragile gioco simbolico. consentono un’assoluta godi- senta il bisogno di un nuovo
diverse tecniche, che definirei Altro elemento che ritengo si bilità di quell’intensità interio- punto da cui ripartire.
classiche, da un altro lato, in- evidenzi nelle immagini di que- re che traspare da esso, ancor La pittura diviene, quindi, per
vece, quasi naturalmente, es- sta pittrice, è un’atmosfera più evidenziata dal disegno lei un modo di riiniziare, di
sa è indotta a ricercare solu- dolce-amara, derivante da essenziale e puro della forma definire una nuova nascita e,
zioni linguistiche e formali più una condizione di ritrosia del volto. In questa, come in probabilmente, l’intensità del-
consone alla contemporanei- comportamentale, di sofferen- altre opere quali la litografia : lo sguardo nell’autoritratto
tà. Il suo è un fare il cui impat- za che, come ho scritto più “Il cigno morente” o l’incisio- fissa proprio quel punto dove
to tende ad evidenziare la per- sopra, discende da riflessioni ne ad acquaforte e acquatinta: la memoria, la rivisitazione
sonale sensibilità e delicatez- sugli aspetti esistenziali della “L’airone”, l’immagine è rap- sublimante della forma delle
za di questa pittrice che sono vita. presentazione trascendente il cose fa rinascere la vita. È
esaltate ulteriormente non Ogni attimo, sia esso di con- soggetto rappresentato dive- così che, per la Luzi, dedicarsi
solo nella scelta delle tecni- templazione o di osservazione, nendo il riflesso di pensieri alla pittura diviene la forma
che usate ma anche attraver- sfugge a considerazioni di che “incarnano” emozioni per misurare se stessa più che
so i soggetti rappresentati, in compiacimento per definirsi rendendo visibile ciò che non un mezzo per rapportarsi col
questi, spesso, l’immagine di- come momento di sublimazio- è visibile e non facilmente rap- mondo; essa, la pittura, infatti,
viene metafora di stati d’animo ne lirico-poetica. L’atmosfera presentabile. Il tentativo di poiché riinterpretazione della
ed espressione di condizioni di sospensione e di attesa delimitare i confini, non delimi- realtà, è il suo modo di porsi
psicologiche ed esistenziali. che, a volte, sembra imporsi tabili dell’interiorità, rende nei confronti della propria
A ben riflettere sono proprio nelle sue immagini, crea qual- ancor più intrigante la propo- interiorità, le sue immagini,
queste ultime che rendono il cosa di enigmatico che sfugge sta di questa pittrice impeden- allora, non si fermano, né
suo lavoro velato di malinconia alla quotidianità; così, appun- doci di comprendere se ciò potrebbero, alla descrizione
e, in un’accezione positiva, to, in opere quali: “Bagnanti che sta sotto i nostri occhi è del reale e si aprono ad una
ambiguo ed intrigante. sugli scogli” oppure in: frutto della visione o del pen- nuova dimensione, più velata
Al centro delle sue opere è “Figure maschili”. siero. e poetica, lieve, appena per-
posto l’essere umano, questo Oltre a ciò che è stato finora Ci si pone, allora, un interroga- cettibile ed è attraverso quella
rimane sempre il soggetto del- detto traspare anche la conti- tivo riguardante, appunto, il che definisce la sua verità
l’opera e della riflessione, sia nua presenza di una ricerca movente del suo dipingere, artistica.
che venga inserito in un com- interiore forte che permea che parte dal dato visibile per Vitaliano Angelini
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L’ASSOCIAZIONE “SASSOFERRATESI NEL MONDO PER SASSOFERRATO”

Statuto lita annualmente dal Consiglio. rappresentanti eletti dall’As- mento delibererà sulla destina-
L’Associazione “Sassoferratesi Ciascun Socio ha il diritto di semblea decidono per votazio- zione del suo patrimonio, del
nel mondo per Sassoferrato”, voto nelle adunanze sociali, ne l’attribuzione delle cariche suo archivio a Enti culturali o
che ha sede presso l’Istituto può partecipare a convegni e in seno al Consiglio Direttivo. Il Istituzioni sassoferratesi. Lo
Internazionale di Studi Piceni iniziative varie e ricevere le Presidente oltre a rappresen- scioglimento dell’Associazione
di Sassoferrato, si propone pubblicazioni dell’Associazio- tare legalmente l’Associa- può essere deliberato dall’As-
come scopo quello di promuo- ne. L’Associazione è diretta da zione, convoca l’Assemblea semblea alla quale partecipino
vere iniziative per la conoscen- un Consiglio Direttivo compo- dei Soci, almeno una volta i 4/5 dei Soci e con voto favo-
za, la conservazione, la diffu- sto da tre a undici membri, di all’anno, per l’approvazione del revole dei 2/3 dei votanti.
sione dei valori tradizionali, cui un Presidente, due Vice- bilancio consuntivo e del pro-
culturali, turistico-ambientali Presidenti, un Segretario e un gramma sociale e convoca il ELENCO DEI MEMBRI
della città di Sassoferrato e del Consigliere Economo e, nel- Consiglio Direttivo, stabilendo i ELETTI
territorio sentinate. l’ambito del numero dei mem- punti all’ordine del giorno (pre- DELL’ASSOCIAZIONE
L’Associazione raggiunge inol- bri previsto, per una migliore vio accordo con gli altri mem-
tre il suo scopo anche con l’as- operatività dell’Associazione, bri del Consiglio). Presidente onorario:
segnazione del “Premio Monte può essere cooptato un massi- Il Vice-Presidente anziano P. Stefano Troiani
Strega” a personaggi di origine mo di tre membri residenti che svolge le funzioni del Pre-
sassoferratese che si siano non possono assumere le cari- sidente su delega o impedi- Presidente:
distinti nelle varie loro attività. che di Presidente e Vicepre- mento dello stesso. Timoteo Benedetti
L’Associazione è apartitica. sidenti. Tutte le cariche hanno Il Segretario coordina i lavori
Possono diventarne soci tutti una durata quinquennale e tutti del Consiglio Direttivo dell’As- Vicepresidenti:
coloro che vantano origini sas- gli incaricati possono essere semblea dei Soci e redige i ver- Vittorio Toni
soferratesi, coloro che hanno rieletti. Trascorsi cinque anni bali delle riunioni. Raniero Massoli Novelli
vissuto a lungo nel territorio dalla fondazione, l’Assemblea Il Consigliere Economo ha il
sassoferratese, che abbiano dei soci eleggerà i rappresen- compito di curare gli affari Segretario:
legami o interessi al raggiungi- tanti previsti alle cariche amministrativi dell’Associazio- Enrico Renzaglia
mento degli obiettivi dell’Asso- sociali, nonché due Revisori ne coadiuvato dai due Revisori
ciazione ma anche Enti Pub- dei conti (nominati dai Soci alla dei conti e in stretto contatto Consigliere economo:
blici, Associazioni, Biblioteche prima Assemblea utile). con il Presidente. Giovanni Pesciarelli
e Società Private, etc., in que- L’Assemblea vota a scrutinio Il Consiglio Direttivo decide
st’ultimo caso per l’ammissio- segreto, con una scheda, non sull’ammissione dei nuovi soci Consiglieri:
ne è sufficiente la domanda appena esaurita la materia di e cura la realizzazione degli o- Umberto Ballanti ,
agli organi competenti. pubblica discussione e l’urna biettivi programmatici in sinto- Maria Grazia Boldrini,
Il Consiglio Direttivo decide dei voti resta aperta un’ora, nia con le decisioni dell’As- Rita Ferri,
sull’ammissione di nuovi soci. passata la quale verrà esegui- semblea. L’Associazione trae i Tiziana Gubbiotti,
I Soci si distinguono in ordina- to lo scrutinio. Tenuto conto mezzi di sussistenza dalle Francesco Iacobini,
ri, sostenitori e benemeriti e il della tipologia di dei Soci, il quote sociali, dai contributi Paolo Mancinelli,
mantenimento del titolo di Consiglio uscente potrà defini- degli Enti pubblici e privati, da Marcello Paris,
Socio comporta il versamento re modalità di votazione anche lasciti, da pubblicazioni e mani- Mario Toni,
della quota sociale che è stabi- attraverso il sistema postale. I festazioni e in caso di sciogli- Umberto Zorzetto.

L’Associazione raggiunge il suo scopo anche con l’assegnazione del


“Premio Monte Strega” a personaggi di origine sassoferratese che si siano
distinti nelle varie loro attività, e infatti nel mese di Agosto, il 17 agosto
2006, ore 21,00, in Vicolo Santa Chiara, verrà assegnato questo riconosci-
mento mediante la consegna di tre targhe che rappresentano il Monte
Strega e di attestati di benemerenza.

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DATI STATISTICI RELATIVI AL MOVIMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL 2005

IMMIGRATI EMIGRATI
MESE NATI MORTI Interno Estero Altri iscritti* Interno Estero Altri canc.* Incremento
GEN 4 8 12 7 0 12 0 0 3
FEB 5 15 22 2 0 3 0 0 11
MAR 4 9 18 13 0 21 5 0 5
APR 4 6 25 9 0 15 2 0 12
MAG 8 8 4 9 1 15 0 0 -3
GIU 9 6 13 7 1 29 0 0 -5
LUG 7 11 15 5 0 17 3 0 -1
AGO 11 9 5 12 0 14 2 0 2
SET 13 10 19 5 1 24 0 0 2
OTT 4 6 19 4 0 28 0 1 -17
NOV 7 5 15 0 0 6 1 0 10
DIC 6 6 8 7 0 31 0 1 -17
TOT 82 99 166 80 3 215 13 2 2

*le colonne “Altri iscritti” ed “Altri cancellati” si riferiscono a persone cancellate per irreperibilità o ricomparse dopo essere state can-
cellate per irreperibilità ed alle regolarizzazioni anagrafiche a seguito di confronto censimento-angrafe

Popolazione residente al 31-12-2005: maschi 3.760 femmine 3.971 TOT 7.731


di cui stranieri: 310 273 583

L’8 aprile 2006 nonno Luigi un record nazionale per la lo “stare bene”, come stato zioni religiose e da organizza-
Grassi ha compiuto 100 anni. durata della vita. relativo e come bilancio delle zioni di volontariato (AVULS,
Da sempre abita a Piaggia- I comuni, secondo un’indagi- proprie condizioni di vita, non AVIS, CARITAS, CRI, UNITAL-
secca, una frazione di Sas- ne ISTAT del 2003, nei quali appare esclusivamente in- SI, etc...) e che sono coinvolti
soferrato e dice: “non ho par- l’indice di vechiaia è superio- fluenzato dalle classiche in attività culturali come quel-
ticolari segreti per spiegare la re a 200 sono, nell’ordine variabili socio-economiche, la che da più di dieci anni svol-
mia longevità; ho sempre con- decrescente, quali il reddito, lo status socia- ge l’Università degli adulti.
dotto una vita normale, ho Arcevia (271,93%), le, il livello d’istruzione e l’età Testimonianza viva di questa
mangiato e bevuto con parsi- Montecarotto (234,96%), (che pure hanno un peso con- attività è il Centro sociale per
monia ed ho smesso di fumare Genga (233,48%), siderevole nel determinare il anziani “G. B. Salvi” che que-
da circa 30 anni”. 102 sono Sassoferrato (230,36%), senso di inclusione o di estra- st’anno ha inaugurato la
invece gli anni di Elena Cupramontana (228,09%), neamento di un individuo dal nuova sede nei locali delle ex
Micheletti, simpatica e distin- Serra San Quirico (220,45%), contesto sociale), ma appare officine IPSIA.
ta signora che abita a Poggio S. Marcello (217,31%), fortemente determinato da Non è quindi solo l’“aria
Monterosso e anche per lei : San Paolo di Jesi (212,04%), una serie di percezioni degli buona” a spingere molti che
“proprio la serenità interiore, Belvedere Ostrense (204,53%) aspetti della propria vita, quali per lavoro si erano trasferiti
la gioia di vivere, la dedizione Jesi (202,66%). la qualità delle relazioni socia- altrove a ritornare da pensio-
alla famiglia e al lavoro - dice Sassoferrato ha visto negli li e amicali, l’uso del tempo, il nati nel sassoferratese, anche
sorridendo nonna Elena - sono ultimi tempi un incremento senso di appartenenza ad una per questo l’attenzione alle
stati elementi importanti per la della propria popolazione gra- terra e ad una comunità, lo esigenze di questa categoria
mia longevità”. Ma non sono zie anche alla presenza di standard dei servizi offerti sul non va sottovalutata, anzi,
gli unici. extra-comunitari (583 nel territorio. incrementata e considerata
Le Marche, in generale, sono 2005). Sono molti gli anziani che par- una risorsa.
diventate sinonimo di longevi- È un benessere costruito negli tecipano ad attività promosse
tà. La regione, con oltre 150 anni che rappresenta un da associazioni culturali/spor-
ultracentenari, rappresenta “sistema che funziona”, in cui tive/ricreative, da organizza-
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XXVII CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI UMANISTICI


Tra prosa e poesia nell’Umanesimo e nel Rinascimento (In Italia e nelle Marche)
SASSOFERRATO
Relais degli Scalzi - 28 giugno – 1 luglio 2006
Ministero per i Beni e le Attività culturali - Comune di Sassoferrato
Regione Marche - Provincia di Ancona
Fondazione “Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana” - Comunità Montana dell’Esino – Frasassi

PROGRAMMA
MERCOLEDÌ 28 GIUGNO VENERDÌ 30 GIUGNO
0re 16, 00 Ore 9, 30 –Presidente: W. KEITH PERCIVAL
Saluto delle autorità Marco LAFFRANCHI (Milano – Cattolica) A proposito del dialogo
Saluto del Presidente dell’Istituto Internazionale di StudPiceni: Directio speculantis seu de non aliud di Niccolò Cusano (com.)
Prof. Alberto GRILLI Renata FABBRI (Venezia) Contributo minimo all’epistolario di
Presidente: ALBERTO GRILLI (Milano – Statale) Poliziano (com.)
Ore 16, 30 – Prolusione: Marinella BONVINI MAZZANTI (Urbino) Jean-Louis CHARLET (Aix-en-Provence) Le mètre sapphique
1506: la nascita dello Studio di Urbino chez Marulle (rel.) Intervallo
Ore 17,30 - Vitaliano ANGELINI Ore 11, 30 – Presidente: Italo GALLO (Salerno)
Marc DERAMAIX (Rouen) La conception d’une mimésis non-réfé-
Presentazione della Mostra delle Edizioni d’arte numerate
rentielle dans Actius de Giovanni Pontano (com.)
Bartolo da Sassoferrato”: “Il segno inciso”
Karsten FRIIS-JENSEN (København) The Hamburg Humanist
Albert Krantz’s Historiographical Works (com.)
GIOVEDÌ 29 GIUGNO Marco GIOVINI (Genova) Fedro III 15 e suoi fraintendimenti
Ore 9, 30 – Presidente: SANDRO BOLDRINI (Urbino) medievali e umanistici (com.) Discussione
W. Keith PERCIVAL (Emerito Laurence – Kansas) Ore 15, 30 – Presidente: GEOFFREY EATOUGH (Lampeter)
Further Research on Niccolo Perotti’s De componendis epistulis Gerald N. SANDY (British Columbia – Canada) Lex commentandi:
(com.) Filippo Beroaldo and the Renaissance Commentary (com.)
Johann RAMMINGER (München – Thesaurus linguae Latinae) Il Udo REINHARDT (Mainz) Eustazio, Benedetto Lampridio e Giulio
lessico del Cornucopiae di Niccolò Perotti nel linguaggio neo- Romano. Per l’affresco centrale della “Sala di Troia” in Palazzo
latino (com.) Ducale (Mantova) (rel.)
Lorenzo MILETTI (Federico II - Napoli) Gatti, manguste ed altri Heidi MAREK (Marburg) Reinterpretazione del sonetto n° 12 del
animali. Erodoto ed Eliano nel Cornucopiae di Perotti (com.) Songe di Joachim du Bellay (com.)
Intervallo Paola MÜLLER (Milano – Cattolica) Le tavole logiche di Jacopo
Ore 11, 30 – Presidente FERRUCCIO BERTINI (Genova) Zabarella (com.) Intervallo
Fabio STOK (Roma – Tor Vergata) Dai Rudimenta al Cornu Copiae Ore 17, 30 – Presidente: HERMANN WALTER (Manheim)
(rel.) Craig KALLENDORF (Texas) Nicodemus Frischlin’s Dido:
Marianne PADE (København) Perotti e l’ars traducendi (rel.) Virgil on the German Stage (rel.)
Discussione Paola PAOLUCCI (Perugia) Il mito della genealogia troiana nelle
casate rinascimentali (com.)
Ore 15 – Presidente: JEAN-LOUIS CHARLET (Aix-en-Provence)
Claudio BEVEGNI (Genova) Claudio Eliano in Occidente nei seco-
Eduardo FUMAGALLI (Fribourg – Suisse) Una discussione sopra
li XV e XVI (com.) Discussione
le righe: a proposito di Quintil. inst. or. I 6 (com.)
Ferruccio BERTINI (Genova) Il mito di Ulisse da Virgilio a Dante SABATO 30 GIUGNO
(rel.) Ore 9, 30 – Presidente: HEINZ HOFMANN (Tübingen)
Jean-Frédéric CHEVALIER (Metz) L’originalité de la mise en scène Kristi VIIDING (Tartu – Estonia) The farewell-poems (propemptika)
tragique de la mort d’Achille par Antonio Loschi (com.) in the anthology Delitiae Poetarum Italorum (1608) (com.)
Intervallo Claudia SCHINDLER (Tübingen) Una lettura francese del calenda-
Ore 17, 30 – Presidente: ALESSANDRO GHISALBERTI (Milano – rio romano;: il Supplentum Fastorum di Claude-Barthélémy
Cattolica) Morisot (1649) (rel.)
Ludovica RADIF (Genova) Maschere affioranti dalla Fabula Penia David MONEY (Wolfson College – Cambridge) Juvenilis ardor in
(com.) carmine heroico: Carmen saeculi XVII hactenus ineditum (com.)
Meredith GILL (Maryland – USA) The Saint in the Studiolo: Intervallo
Illusory Books and Symbolic Allusions between Urbino and Ore 11, 30 - Presidente: HEINZ HOFMANN (Tübingen)
Venice (rel.) Hermann WALTER (Mannheim)
Zsoltán L. Simon (Budapest) Calpurnio Siculo e i nuovi percorsi L’effetto ‘Gorgone’. Papa Alessandro VII (Fabio Chigi) in un’allego-
della bucolica umanistica (com.) Discussione ria della Pace di Pietro da Cortona (com.) Discussione

Per informazioni:
Palazzo Oliva - 60041 SASSOFERRATO (AN), Italia - Tel. 0732 – 956209, Fax 0732 – 956234
http//www.studiumanisticipiceni.it E-mail: info@studiumanisticipiceni.it

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IL CENTRO CULTURALE “BALDASSARRE OLIMPO DEGLI ALESSANDRI”

Il centro culturale è sorto a Ha dato vita al periodico L’IN- Caio Baldassarre Olimpo degli lungometraggio “In Itinere” girato
Sassoferrato nel 1990 per iniziati- GRESSO che ha pubblicato poe- Alessandri, l'iniziativa più impor- nel 2004 in occasione del V cente-
va del prof. Clito Bruschi, del prof. sie, racconti, memorie, cronache, tante del Centro Culturale, preve- nario della morte di Pandolfo
Francesco Garofoli e padre ricerche di autori sassoferratesi. de l'uscita annuale di uno o più Collenuccio e presentato a
Stefano Trojani. Dopo un'interruzione di qualche volumi delle raccolte Olimpiane. Pesaro nell’ambito del Congresso
Ha promosso e realizzato varie anno, ha riaperto nel 2003 la sua Gli attuali volumi pubblicati sono: Internazionale dell’Istituto degli
manifestazioni: un concorso attività e rinnovato il comitato pro- GLORIA (1520), LINGUACCIO Studi Piceni.
nazionale di poesia, spettacoli di motore. (1521), NOVA PHENICE (1524) Angela Bruschi
prosa, mostre d'arte grafica, ecc... La pubblicazione delle opere di Tra le iniziative che ha promosso: il

BANDO DI CONCORSO
ANNO 2006

Il premio si propone lo scopo di valorizzare l'impegno letterario, la creatività e le qualità espressive di nuovi
poeti e scrittori. Il Concorso si rivolge a poeti e scrittori d’ogni ordine e grado della Regione Marche ed è este-
so a tutti i marchigiani residenti all’estero. Il concorso è suddiviso in tre sezioni che comprendono:

I - Poesia in lingua italiana II - Poesia in dialetto marchigiano III - Racconti brevi e poemetti in prosa. Si par-
tecipa con tre liriche, edite o inedite, e/o fino a tre racconti o poemetti in prosa di max 5 cartelle.
Le opere devono essere inviate in cinque copie se stampate su carta o in una copia se in floppy disk o cdrom.
In caso deve essere indicato: la sezione a cui si desidera partecipare, nome, cognome, indirizzo, eventuale
e-mail e numero telefonico.
La partecipazione al Concorso prevede un’iscrizione di 5 euro da versare sul C.C. 000047399449 intestato a
Centro Culturale Baldassarre Olimpo, corso Don Minzoni 52 60047 Sassoferrato (AN).
Il premio ha cadenza annuale. Non c’è limite d’età. Il tema è libero, tuttavia non deve essere in contrasto con
i più elementari valori etici e morali. Tutti i concorrenti verranno avvisati del Gala di Premiazione che si terrà
a Sassoferrato nel mese di settembre 2006. Le decisioni della Giuria sono insindacabili.
La Giuria si riserva di segnalare opere meritevoli e di istituire premi speciali e menzioni di merito.
Saranno premiati tre partecipanti per ogni sezione. Le poesie dei vincitori verranno pubblicate nel sito web
www.ccboa.it, sulla stampa e sul periodico “L’Ingresso”. Ai vincitori e ai segnalati sarà data comunicazione
personale in tempo utile. I premi devono essere ritirati personalmente o da persona munita di delega.
Non è previsto nessun rimborso spese per i premiati. Gli elaborati non verranno restituiti.
La partecipazione al concorso comporta la completa accettazione di tutte le norme del presente bando.
Le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 10 agosto c.a. al seguente indirizzo: Centro Culturale
Baldassarre Olimpo, corso Don Minzoni 52- 60047-Sassoferrato (AN).

Sassoferrato, maggio 2006.


Per ulteriori informazioni: Tel 3497390436 e-mail: info@ccboa.it www.ccboa.it

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