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LA BATTAGLIA DI SENTINUM

Sassoferrato oggi una cittadina compresa nel territorio marchigiano, disposta su pi livelli e circondata da una corona di monti, tranquilla e a volte quasi sonnolenta, ma in un passato molto remoto proprio qui, in una urbs che dal VI secolo a.C. si chiamava Sentinum e apparteneva agli Umbri, si svolse uno degli eventi bellici pi cruenti e famosi che la storia ricordi. Sulla battaglia di Sentinum, detta anche battaglia delle a!ioni", che decise le sorti della penisola che oggi chiamiamo Italia affermando la suprema!ia di #oma, sono stati scritti fiumi di parole, a partire dall$opera dello storico %ito &ivio che ne ha descritto le varie fasi con puntuale chiare!!a nella sua monumentale opera Ab Urbe condita libri CXLII. ell$ambito della narra!ione di quell$evento bellico, &ivio riferisce un episodio che illustra quella che i 'reci definivano aret, e dopo di loro i #omani chiamarono virtus, cio il valore del vir, del guerriero, una qualit( che comprendeva tutta una serie di implica!ioni, il senso del dovere verso la patria, il rispetto della memoria degli antenati, il coraggio in battaglia. &$episodio a cui si sta facendo riferimento il rito di devotio posto in essere dal console )ublio *ecio +ure nel ,-. a.C. /&iv., 0, ,12, nel corso della battaglia decisiva della ter!a guerra sannitica. &a devotio, sostantivo derivato dal verbo devovre, consisteva nel sacrificare se stessi agli di inferi per ottenerne in cambio la vittoria per il proprio esercito3 unus pro omnibus. Il comandante romano, in situa!ioni estreme, decideva in pratica di rinunciare alla propria vita pur di salvare l$esercito e la patria e distruggere i nemici. &a devotio prevedeva un rituale ben preciso, di cui ancora oggi non si comprendono del tutto i significati3 indossata la toga praetexta, di cui un lembo doveva coprire il capo / capite velato2, con i piedi su un giavellotto e tenendosi il mento con una mano, il devotus pronunciava una formula che %ito &ivio /VIII, -, 42 ci ha tramandato3 Iane, Iuppiter, Mars pater, Quirine, Bellona, Lares, ivi !ovensiles, i Indigetes, ivi, "uorum est potestam nostrorum #ostium"ue, i"ue Manes, vos precor veneror, veniam peto $ero"ue, uti populo %omano Quiritium vim victoriam prosperetis #ostes"ue populi %omani Quiritium terrore $ormidine morte"ue ad$iciatis& 'icut verbis nuncupavi, ita pro re publica populi %omani Quiritium, exercitu, legionibus, auxiliis populi %omani Quiritium, legiones auxilia"ue #ostium mecum eis Manibus (elluri"ue devoveo& 'iano, 'iove, padre +arte, 5uirino, 6ellona, &ari, *i ovensili, *i Indigeti, di che avete potere su noi e sui nemici, *i +ani, vi prego, vi venero, vi chiedo e da voi avr7 la gra!ia che voi accordiate al popolo romano dei 5uiriti poten!a e vittoria, e rechiate terrore, spavento e morte ai nemici del popolo romano dei 5uiriti. 8 come ho dichiarato a parole, cos9 io consacro insieme con me agli di +ani e alla %erra le legioni e le mili!ie ausiliarie dei nemici, per la gloria della repubblica del popolo romano dei 5uiriti, per l:esercito, per le legioni, per le mili!ie ausiliarie del popolo romano dei 5uiriti". *opo aver pronunciato la formula, con la toga stretta all$uso dei 'abii /cinctus )abinus2, il comandante, salito a cavallo, si gettava tra le fila nemiche trovando la morte. Il gesto, generoso e temerario al tempo stesso, rese immortale la fama di *ecio +ure il quale, tuttavia, sembra che non sia stato il solo fra i *ecii a compiere il rito di devotio3 si narra infatti /&iv., VIII, -;<=2 che anche il padre si sia immolato per la patria nel corso della guerra contro i &atini nel >4= a.C., a Veseri in Campania, e che un figlio dallo stesso nome abbia voluto seguire le orme del padre e del nonno nella battaglia di ?usculum,

oggi ?scoli Satriano, nel ,@- a.C. /Cic., (usc& isp& I, >@, 1-2 contro le mili!ie di una coali!ione guidata da )irro, re dell$8piro. &$a!ione di *ecio +ure nella battaglia di Sentinum fu celebrata con una $abula praetexta dal tragediografo pesarese &ucio ?ccio, ecius seu Aeneadae, ma gi( nel mondo greco aveva avuto larga eco in *uride di Samo, storico di corrente aristotelica. 'li storici, soprattutto in epoche recenti, hanno tuttavia attribuito il giusto merito della vittoria anche all$altro grande console della battaglia di Sentinum, Aabio +assimo #ulliano, veterano delle guerre contro i Sanniti, la cui strategia bellica si rivel7 vincente sulla compagine guidata dal sannita 'ellio 8gna!io. &:importan!a, l$eco e le ripercussioni che la battaglia di Sentinum ebbero in quel tempo furono enormi. &o stesso &ivio cos9 si espresse /&iv., 0, >=23 magna eius diei "uo in 'entinati agro bellatum, $ama est, grande la fama di quel giorno in cui si combatt nell$agro sentinate"B un giorno, aggiungiamo, che determin7 l$inarrestabile ascesa di #oma che divenne in breve caput mundi. / ella miniatura in alto, la battaglia di Sentinum raffigurata nel manoscritto =@@@, fol. <C4v, contenente la tradu!ione francese dell$opera storica di &ivio, risalente al <>@= circa e conservato nella 6ibliothque Sainte;'enevive di )arigiB in basso una miniatura raffigurante #ulliano, in un codice dell$opera di Valerio +assimo, *acta et dicta memorabilia, ms. AranDais ,1-, fol. ,@1v, conservato alla 6ibliothque ationale de Arance a )arigi2.

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