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I

GABINETTO
DEL

GIOVANE NATURALISTA
OVVERO
Descrizione della natura e de' costumi
dei

principali

Quadrupedi

Uccelli

Pesci, Amfibj, Rettili e Insetti, disposta


in bell'ordine e

adorna

di

^2

incisioni

Edizione posta sotto


delle Leggi.

la

tutela

Tom Jf

'onjpzio

IL
1

DEL

GIOVANE NATURALISTA
TOMMASO SMITH
CON ELEGANTI FIGURE

La

gloria di colui

che tutto move

Per l'universo penetra, e risplencle


In questa parte pi e meno altrove.

Dante.

TOMO SECONDO.

[oliano

Presso Omobono Macini


3

Tipografo ne Tre Re,

l825.

IV.

o85.

V
01938

2SO>

CO

<<

',

1 1,

GABINETTO
PEL

GIOVANE NATURALISTA
CAPITOLO PRIMO.
Di Laplanda

la stirpe e letto e veste

salubre bevanda e cibo ed agi

Dal renne

trae.

Docile

Piega questo per

lei.

collo al giogo

il

Ratto per poggi

rive e piani d' indurata

Il

suo signor trasporta

Ogni moto ne

neve

mansueto

siegue ed ogni grido.

Thomson.

IL

RENNE.

altezza di questo quadrupede generalmente


piedi, ma pretendesi che sir H. G.
Liddel ne misurasse uno del suo parco , il qual
non era che di tre piedi e tre pollici dal suolo

JLj

di quattro

delle piante agli omeri.

Il colore del

un bruno cupo,

suo pelo

un
bruno misto al bianco. A misura per che l'animale cresce in et, diviene d' una tinta grigia.

in sul corpo di

e sul collo di

,,

IL RENNE.

sempre nero;
pende dal petto sul ventre

ILo spazio die separa gli occhj

un

grosso fiocco gli

piedi sono assai lunghi, molto larghi, fessi


profondamente , e nell' interno pelosi.
Cos il renne che la renna portan la fronte
armata di corna; ma quelle del primo sono molto
pi grandi oltre all' esser lunghe butterate , ramose e munite di pugnali. E qui cade opportuno il notare che la causa istessa, che forza i
L aponi a calzarsi di scarpe a racchetta, rende la
lunghezza delle suole del renne per lui comodissima , permettendogli cosi , di camminar sulla
neve senza troppo attendanosi.
E anche istinto di quest' animale il separar
posando a terra i piedi , le suole istesse 9 onde
occupino pi gran superficie. Siccome poi quando

i suoi

leva le

gambe

rebbe incomode

tal

larghezza di suole

le

la collision delle parti occasiona

uno

strepito

castagnatte

di

gli

diver-

contrae immediatamente

uno

che

si

scricchiolo,

fa

sentire a

ciascun suo movimento.

Pontopiddam

vescovo di Bergen in Norve-

renne ha al dissopra delle


il
palpebre una specie di membrana, che nulla gli
impedisce la vista, e senza la quale sara obbligato di chiudere interamente gli occhj , quando
gia, ne dice che

cade la neve a grosse falde.

Questo quadrupede supplisce per gli abitanti


Laponia al cavallo e alla vacca, non che

della

,^

IL RENNE.

capra e

alla

pecora: pu anzi dirsi eh' esso

alla

vera ed unica ricchezza. Il suo


d formaggio la sua carne un cibo

costituisca la loro

loro

latte

ancor pi sostanzioso
i

suoi nervi e

archi

le

la sua pelle

suoi tendini

fili

corna del vischio

sue

de* cucchiaj. Nell'inverno poi, ove


slitte ,

li

il

vestimento

e corde pe' loro


e le
si

sue ossa
attacchi a

trae sui fiumi e sui laghi ghiacciati, ov-

vero sopra

neve con incredibile velocit.


in truppe , e talvolta

la

I renni marciano

se

ne

incontrano armenti.

montagne pi elepunture di un insetto


appellato il tafano della Laponia che , in quella
stagione , depon le sue ova fra le crespe della
lor pelle, e loro d spesso la morte. Appena si
fa esso vedere, che i renni agitano il capo, brandiscon le corna , e vanno a cercare un asilo fra
le nevi delle alture pi dirupate. Altri nemici
hanno essi, fra cui si annoverano gli orsi ed i
lupi. Sovente per si difendono vantaggiosamente
contro di essi e giungono anche ad allontanarli.
In estate si nutrono d' ima infinit di piante;
Neil' autunno cercano essi le

vate

onde

sottrarsi

alle

ma

in inverno

lato

si

pascolano d'

epatica dei renni

un

vegetale appel-

cui traggono destramente

neve co' loro piedi e co' pugnali delle loro


Avvi pure un' altra specie di lichene , che
si trova
sul tronco de' pini in Laponia , e che
loro procura di che sussistere, quando la neve
dalla

corna.

IL

troppo

alta

RENNE.

perch possano cavarne fuori F epa-

tica.

Questi quadrupedi gettano ogni

anno le loro

corna. I principi delle nuove sono coperti d' una

specie di

membrana

lanosa,

morbida quanto

il

vel-

Crantz ne assicura che cangiano il pelo in


primavera, stagione in cui sono assai magri e di
pochissimo uso. La gestazione della renne di
otto mesi , dopo i quali suol dare due figli ad
un parto , cui poi allatta e custodisce con tenerezza veramente materna. La seguono essi per
luto.

lo spazio di

due o

tre anni,

ma non

acquistano

piena forza che in capo a quattro. Allora ven-

gono addestrati a diverse fatiche u per servono in esse che per lo spazio di quattro o cinque anni. Vuoisi che traversino a nuoto le pi
larghe riviere con tanta rapidit, che un battello
munito di remi , pu appena seguirli.
I renni eran gi tempo ignoti nella Zelanda ?
ma nel 1770 ve ne furono inviate tredici copie
dalla Norvegia , per gli ordini del governatore
Thodal. Dieci di esse morirono prima di giugnervi ; ma le tre rimanenti , non solo vi arriva;

rono

ma

vi prosperarono

Avvi una specie


il

di

to

mezzo
e dai

fra

il

moltiplicandovi.

di tali quadrupedi,

renne e

Laponi riceve

il

il

che tiene

daino addomestica-

nome

Esso loro utilissimo ne' viaggi


pi forte e pi grande che non

di

Kaffaigiar.

siccome assai
il
renne ordi-

RENNE-

IL

Questo

nario.

per

Kaffaigiar

della sua naturale selvatichezza; e


di obbedire al
co' piedi s

padrone

ma

violentemente

paro non resta

se

non

fa

molto

conserva

non

solo ricusa

resto

il

e batte

che a quello altro

coprirsi

colla

sua

ri-

slitta

contro cui P animale furioso sfoga intanto la sua


I

rabbia.

renni addomesticati

all'

incontro

sono

sempre docilissimi e singolarmente sommessi.


Gi noto come un Lapone , con un pajo di
renni attaccati al suo
cento

un

miglia in

Laponia assicurano

carretto

giorno.
essi

pu percorrere

gli

abitanti

della

medesimi, che nello spa-

zio di ventiquattr* ore loro dato di

cangiar tre

volte l'orizzonte, o, in altri termini, di oltrepassar

successivamente

del punto della par-

contando

F un dopo Y alche possa giugnere il


loro occhio. Il carretto o slitta del Lapone
leggierissimo , ed ha in certo modo la forma di
un burchiello , munito di un dossale contro cui
si appoggia chi vi siede. Il suo fondo convesso
ed onde impedirgli di rovesciarsi , chi lo
guida obbligato d mantenerlo col suo corpo
tenza

tre oggetti diversi veduti

tro alla pi gran distanza

e colle sue
facilit;

mani

in

un

perfetto

equilibrio.

Il

con molta destrezza e


massime che ajutato dal suo bastone, la

Lapone per

altro

fa

ci

cui estremit stianiata, allontana le pietre e gli


ostacoli , che scontra in cammino. Alle frecce o

timone

che voglia

dirsi

del carretto sta appeso

RENNE.

IL

IO

mi

collare

a cui

consiste in

si

un pezzo

attacca

il

renne.

Il

morso

di cuojo infisso co suoi capi

alle redini della briglia al dissopra

Una

della

testa e

pur di cuojo
passa sotto il suo ventre , e viene ad attaccarsi
alla parte anteriore del carretto. Chi vi sta entro
eccita il renne con un pungolo , e 1' incoraggisce
d' ordinario , cantando arie erotiche , per cui i
Laponi si sono resi celebri cos meritamente.
I Samojedi vanno spesso a caccia dei renni.
del collo dell' animale.

lista

Quando ne scorgono alcun gregge


vento in

tro

collocan con-

una pianura o prato

gli

ammali

die seco
hanno condotti. Di qm* fino alla distanza , ove
possono sicuramente inoltrarsi , piantan nella neve
a certi intervalli lunghi bastoni, a ciascuna estremit dei quali attaccata un' ala d' oca , in preda
all' aure che spirano;
ed altri pur ne collocano
sotto vento , senza che i renni , intesi a cercare
di questi preil lor nutrimento , nulla veggano
parativi. Dopo di ci i cacciatori si separano; gli
dell' istessa

specie

addomesticati

gi

uni ascondendosi dietro quelle alate inantennature

gli altri distribuendosi a

onde con una marcia

in

mali a passar davanti a


moriti infatti allo

presso

alle

simili

forzare gli ani-

spauracchj.

strano spettacolo

vatici corrono tosto verso

sono

pi lontane distanze,

circolo

loro

gli

slitte.

addomesticati

Allora

che stanno in aguato, escono, e

gli

Inti-

renni
,

sel-

che

cacciatori

spingono con-

IL

RENNE.

II

che si avanzano muniti di


differenti armi, e fanno di tutto il gregge cru-

tro gli altri cacciatori

delissima strage.

Se poi

veggono de' renni selvatici , che


ad una montagna , sospendono a
de' pali i loro abiti , e forman con essi intorno
di cui
alla montagna medesima un trinceramento
le donne vanno a chiudere 1' estremit colle loro
trovan rinchiusi si
slitte. Quindi i renni che si
e ad
danno ad arrampicarsi sa per le alture
ogni voltata vengono fulminati da una scarica di
essi

passino presso

moschetti de' loro nemici.

In autunno, che per questi quadrupedi


stagione dell'

amore ,

cacciatori

renne addomesticato

vigoroso

pugnali

ai

la.

un

fan scelta di

delle

cui corna attaccano de' nodi a ricorsojo, e quindi


lascian correre fra un gregge di renni selvatici.
Tosto l'un di questi, vedendo lo straniero rivale,

il

sopra di lui

slanciasi

temerit.

Ma

affin

punirlo

di

nel combattimento

le

sue

della sua

corna

avvilupp ino a segno in que' nodi scorridoj

quando
gire,
al

il

si

si

eh

accorge del cacciatore e vorrebbe fug-

renne domestico, atterrando

suolo

antagonista

1'

fino

il

a che

muso, pianta
il

cacciatore

venga ad uccderlo.
I renni

trovano in Groenlandia e nello Spitz-

si

berga. Sono altres comunissimi nelle parti settentrionali dell'Asia,

Kamtscatka

le

quali

si

estendono fino

al

ove alcuni de' pi ricchi del paese


ne posseggono greggi di cinque in diecimila.
,

IL

la

Nel 1786 cinque

RENNE.

renili

furono condotti in In-

ghilterra, e posti nel parco

Northumberland, ove

di

figliarono.

un

particolare di

Ma

sgraziatamente

alcuni di questi animali furono uccisi da cacciatori

mor

una malattia simile a


chiama putrescenza e
che sembra provenire dalla troppa abbondanza del
furtivi

il

resto

quella che nei montoni

d'

si

pascolo.

IL

CERVO.

E il pi bello di tutta la specie degli animali


che ruminano. L' eleganza delle sue forme , la flessibilit delle sue membra , e la grandezza delle
ramose sue corna gli fanno una distinta superiorit sovra gli altri abitanti delle foreste.
Il colore del cervo in Inghilterra

rosso

ma

generalmente

nella pi parte degli altri paesi di

un bruno chiaro, che si


quadrupede ha l'occhio

accosta al fulvo.

Questo

bellissimo e pien di fuo-

? udito assai fino , e F organo dell' odorato


,
molto squisito. La sua voce diviene pi sonora a
misura eh' esso pi si avanza in et.
Solo il maschio armato di corna, le quali cadono verso la fine di febbrajo o al principio di
marzo. Nel primo anno appena vedesi in fronte
a' giovani cervi una protuberanza coperta di sortii
co

pelle villosa; nel secondo le

loro corna son ritte

e isolate 3 nel seguente producono due rami o pu-

I#

IL CERVO.

gnali

e cosi ogni anno ne aggiungono uno

ne abbiano

alla notte

luoghi

che
mosche si attaccherebbero
tumore che occupa il luogo

non va

in traccia di pascolo

altrimenti le

alla pelle tenera, o al

delle corna

finch

Allora questi ammali possono dirsi

sei.

pervenuti alla lor vera maturit.


Quando il cervo perde le corna cerca

pi nascosti

e cagionerebbero

all'

animale un tor-

mento continuo. Quel tumore s' ingrossa di giorno


in giorno sino a che spunti da ambo i lati della
testa del quadrupede un pugnale che acquistando
,

forza prende

nome

il

la pelle villosa

che

il

di daga. Il cervo fa cadere

copre

fregandosi contro

gli

alberi.

Cammina esso ordinariamente in truppa con molti


compagni. Veggonsi anche pi cerve andar pascolando co' loro cerbiatti , avendo a capo un maschio.
Si son narrati sovente esempj straordnarj dell'estre-

ma

longevit di questa specie di animali

centi osservazioni fanno creder probabile

mai non

si

ma

re-

ch'essa

prolunghi al di l dei cinquant' anni.


d rado pi di un cerbiettino 5

La cerva produce
e questo verso la

nasconderlo
il

lupo

fine di

maggio o

Gran cura conviene poi

giugno.

il

continuo in

dacch

cane

aquila,

il

falco

il

e tutta la specie felina

moto

1'

ai

onde cercarne

primi di

ch'essa diasi per

frugone
,

son di

la tana. Il cervo

il nemico della sua prole; sicch la femmina


ha bisogno di egual cautela, per sottrarlo al suo cha

istesso

^A

IL CERVO.
altrui furore.

all'

dotata

eli

Nel qual tempo

mi coraggio

la forza contro

gli

avversar j

men

onde

far

prendere

lo

1'

astuzia,

muti , come

mostra essa
ed or impiega

si

straordinario

formidabili

scambio

cacciatori. Si sono veduti

or

pi

te-

esemp j

oli

ai

per ore intere da una muta


di cani e tornate indi ai loro cerbiatti , dopo averne
fattesi inseguire

cerve

salvata la vita al rischio della propria.

La
stanza

carne del cervo a mangiarsi buona abbala sua pelle

si

adopera a diversi usi

le

quand' egli giunto a maturit , sono


molto solide, e se ne fanno, tra l' altre cose, masue corna

oltrech se ne ottiene il sai vo,


che ne porla il nome, ossia il carbonato
ammoniacale.
Il cervo mettendo piede sovra un terreno igno-

nichi di coltelli
latile,

to

o lasciando le native foreste

della
il

tiensi agli

nuova pianura onde esaminare


,

circonda. Volgesi in seguito contro

assicurarsi

coli' olfato

d' essere

al

tutto ci
il

orli

che

vento, per

sicuro

d'

ogni

da lungi
questo quadrupede si arresta immediatamente , e
considera l' uomo con una specie di stupida ammirazione, e non vedendo n cani n armi da
fuoco, si avanza a passi lenti, mostrando un'aria
di
d' indifferenza. L' uomo non 1' avversario
anzi
che
Sembra
timore.
maggior
abbia
esso
cui

nemico. Se avviene che taluno

molto

si diletti

pastore

di ascoltare

di cui talvolta

si

fa

ed ucciderlo pi facilmente.

la

gridi

rustica avena del

uso , onde sedurlo

,
,,

IL CERVO.

Pretendesi che

cervi

posino la loro lesta

quando

gli

l5

traversando mi fiume

uni sulla groppa degli

al-

capo della schiera stanco,


passi alla coda della medesima, e quello che gli
si trova pi vicino prenda il suo posto. Nuotano
essi con grande facilit; e Pontoppidam assicura
e che

tri;

il

un

di aver veduti alcuni maschj valicar

mare

sulle

tracce delle lor cerve

isola all' altra

braccio di

e andar d'

un

sebbene fossero lontane di alcune

leghe.
Delicatissimo

trimento che

si

il

cervo nella scelta del suo nu-

compone ,

in ispecie d'

ramicelli o bottoni di differenti alberi.

erbe e d

Sembra per

che esso rumini con molta maggior difficolt che


la pecora ; e F erba giugne a fatica al primo suo
stomaco , e non senza una specie di singozzo , il
qual dura quanto dura la ruminazione , e sembra
provenire dall' aver F animale il collo assai lungo
e l'esofago molto stretto. Quegli infatti della specie del

bue

e della pecora

hanno

il

secondo molto

pi largo.
I nativi della

Luigiana vanno alla caccia dei


per nutrirsene, come per divertirsi , ed
ora uno ad uno
ora in gran compagnia. Chi va
solo si munisce di un fucile , d' un ramo d' albero

cervi, cos

un cranio di cervo cornuto e disseccato , da


penda ancora porzione di pelle del quadrupede.

e di
cui

\
si

eduto in disianza F oggetto delle sue ricerche


nasconde dietro quella specie di rovo che porta

l6

IL CERVO.

mano

in

indi avvicinasi adagio adagio alla sua vit-

tima , finch non sia pi lungi d' un tiro d' archibugio. Se questa sembra insospettirsi, ei finge la

voce de' cervi che

chiamano a vicenda ed alza


che dicemmo , un po' al di
sopra del ramo frondoso. Indi abbassandola d' improvviso e rilevandola, induce si bene in errore
il povero cervo, che credendo farsi incontro ad
si

quella testa cornuta

un compagno

gli si accosta

e diviene facilmente

aua preda.

Quando i cacciatori si uniscono in truppe formano intorno al quadrupede un semicircolo molto


,

esteso

cui raggi sono distanti gli uni dagli altri

un mezzo miglio. Alcuni de' cacciatori medesimi che penetran l' interno del semicerchio si

d'

avanzano verso
mit ;

ma

cervo ,

il

accorgendosi d'

il

qual

altri

si

porta

che

si

s'

inoltrano grado a grado, e

estre-

avvicinano

torna addietro , e cos trovasi frammezzo

che

all'

a'

nemici

formano un

cir-

colo perfetto. L' animale allora stanco e incapace

prender vvo. Che se, come


rimangono forze per combattere
ma sovente in
allora lo assalgono da tergo
questo caso qualcuno rimane ferito. Dupratz osserva che questa specie di caccia non che un
passatempo e che si chiama danza del cervo.
S sono raccontati aneddoti ben singolari delcoraggioso di quest' animale ed io voglio
l' istinto
qui estrarne uno de' pi belli da un opera splendi resistere

si

lascia

avviene talvolta ,

gli

didissima intitolata

il

Gabinetto del Cacciatore.

IL CERTO.

17

1/ esperienza fu fatta per ordine e sotto la sorveglianza immediata di sua altezza reale il duca di
Cumberland, ad intendimento di ben conoscere
quanto animoso fosse

cervo, contro

il

il

furor di

un nemico sopra tutti formidabile.


A quest' uopo se ne prese uno de' pi robusti
della foresta di Windsor e si chiuse in una spe,

cie di arena disposta sovra

cnta

all'

intorno di

ben

opportuno terreno, e

salde

reti,

alte quindici

piedi.

Era

giorno stesso delle corse a cavallo d'A#

il

ebbe per testimonj miGi ogni preparativo era fatto, e


cervo cominciava a pavoneggiarsi, maestosamente

zot-Hentli, onde la cosa


gliaja di spettatori.
il

timoroso

all'

aspetto improvviso

d'

concorso di persone collocato dietro le

un

un immenso
reti.

Quando

ed incapperucciato_,
fu introdotto nelT arena da due negri soliti aver
cura della belva feroce e clie ad un dato segnale
tigre, addestrato alla caccia

scoprirono la testa, e il misero in libert. Ogni


cuore in quel momento terribile palpitava di sor*
presa, di timore, d'aspettazione. Mai forse pi
gli

profondo silenzio non regn fra pi gran numero


di spettatori : non voce , non respiro si faceva intendere.
Il tigre,

all'interno,
tosto sovra

dopo avere
si
il

lanciato lo sguardo tutto

accorse del cervo. Allora

ventre

si

si

distese

avanz gattone gattone

spiando Y opportunit di slanciarsi con avvantaggioGabinetto T. 11^


a.

IL CERVO.

iS
preda.

sulla sua

prudenza e sagacia segu


insidiosi dell' avversario

esso

di

con molta fermezza


occhio i movimenti

cervo

Il

dell'

e fece tanti rigiri quanto

modo che sempre

gli f'

temere

delle formidabili sue corna. Invano


assalirlo di fianco

mai

il

il

cervo non

si

colpi

tigre cerc
lasci sor-

prendere. Cos ambidue stettero sulla difensiva


e gi

gli spettatori

ch ormai passava

1'

cominciavano a stancarsi, poiora destinata al principio della

corsa de' cavalli. Per sua altezza reale chiese


irritando

il

tigre

non

combattimento;

l'esito del

se

possibile di accelerar

sara
al

che

si

rispose che

il

tentativo era periglioso, e poteva avere funeste con-

seguenze. Nondimeno, avendone ricevuto espresso


,
i custodi si fecero innanzi , e stimola-

comando
rono

il

assalire

feroce animale. Questo allora


il

pass la rete che chiudeva

mezzo

ai

non osando

cervo, fece un salto prodigioso, oltreclamori e

il

recinto, e fugg fram-

alle grida di

una moltitudine

che correva d' ogni banda per mettersi


in salvo. Il tigre per, senza badar tanto alle
persone , travers la strada maestra , e precipitassi
nell' opposta parte della foresta , ove salt sopra
spaventata

un

daino, immolandolo

all'

impeto della sua rabbia.

CAPITOLO
Come

destrier eh- dalle regie stalle

Ove all'uso dell'arme si


Fugge e libero alfin per

Va

IL

tra gli

armenti, o

Sclierzan sul collo

al

riserba,

largo calle

fiume usato o

all'

crini e sulle spalle

erba

Si scote la cervice alta e superba:

Suonano i pie nel corso


Di sonori nitriti empiendo
,

e par che
i

avvampi

campi.

Tasso.

IL

CAVALLO-

1 rovasi esso addomesticato in tutte le parti del


globo, eccettoch sotto il circolo artico;
ed k
pi bella concpiista che mai l'uomo
abbia fatta.
Un celebre scrittore ha per osservato, che affin
di trovare questo animale nobilissimo
nel suo stato
naturale ,

fu

dall'

non convien gi cercarlo

uomo

confinato,

tra' pascoli,

ove

ma

sibbene fra quelle immense pianure, onde trae V origine, ove non prova
suggezione veruna, ed ove pu abbandonarsi
a

tutti gli slanci della

Nei

sua libert.

deserti dell' Affrica, e ne' solitar paesi


j

che

separano la Tartaria dalle regioni pi


meridionali
di quella parte del mondo,
veggonsi spesso armenti
di cinque in seicento cavalli
che vanno insieme
;

,,

IL CAVALLO.

F Arabia per la contrada , ove sembra che giungano a maggior perfezione. Sogliono essi dagli
Arabi aversi cari al par de' figliuoli e poich vivono abitualmente sotto l' istessa tenda col padrone
;

contraggono tal dimestichezza


,
che in altra guisa non potrebbe acquistarsi; e tal
dolcezza, la qual solo pu provenire dai buoni
e la sua famiglia

trattamenti.

Sono

essi, ^tra gli animali del deserto,

gieri al corso, e

pi leg-

vengono tanto bene ammaestrati

che si arrestano in mezzo al pi rapido galoppo, per


poco che il cavaliere li tenga in briglia. Stranieri

minimo tocco della punta


subitamente e correre con
estrema celerit. Sono essi poi cosi docili, che con

affatto allo sprone

de* piedi

li

una verghetta

Formano

il

partir

fa

si

pu condurli e

questi animali la

degli Arabi,

quali

se

regolarli a piacere.

principal ricchezza

ne servano per

le loro

cacce, e per le loro spedizioni spogliatrici.

L' Arabo

cavalli
fusa.

dice

la

il

donna sua ,
di Buffon

sig.

Veggonsi spesso

i
,

suoi

figli

dormono

suoi

alla rin-

teneri fanciulli sul corpo

e sul collo della giumenta

e del puledro, senza


che quella o questo lor faccian male o disagio alcuno: par anzi che non osino moversi, per non

incomodarli

Tutti

.
i

cavalli

degli

ciola statura, molto agili, e


grassi.

I lor padroni

li

Arabi sono di picpiuttosto magri che

medicano e

li

puliscono

21

IL CAVALLO.

regolarmente ogni mattina ed ogni sera, e il fanno


con tanta diligenza , da non lasciar loro sul dorso

minima lordura. Lavano loro altres le gambe,


la criniera e la coda , cui mai non aggruppano n
pettinano per non romperne il crine. Mai in tutta
la

non danno loro a mangiare; soltanto


danno a bere due o tre volte, e al tramontar

la giornata
l'jf

del sole pongon poi loro al collo un sacco, in cui


avvi circa un mezzo moggio d' orzo ben mondo.

non mangiano che la notte; ri


non all' indomani mattina,
loro si toglie
.
consumato
tutto
banno
quando
a Gli Arabi conservan la razza dei lor cavalli
con grande cura; ne conoscon la generazione, le

Per

questi cavalli

sacco se

il

parentele e tutta la genealogia

distinguon le stirpi

con nomi differenti, e ne formano tre classi; la


prima cjuella de' cavalli nobili e di razza pura

da ambo
antica

ma

lati

seconda

la

dei

cavalli

alterata; la terza de' cavalli

di razza

comuni

I cavalli selvaggi dell'Arabia, sebben vivissimi

non sono s grossi come gli addomeIn generale il loro colore del pelo bruno;
han la coda e la criniera assai corta , e i crini folti
e neri. Sono poi dotati d'una celerit si prodi-

e bellissimi,
sticati.

giosa cb' impossibile

il

animali, con de' cani

istante di vista, e

cani

guirli,

Per costumasi

cacciarli

atteso

ebe

cessano

si

come

gli altri

perdono in un
tosto dall' inse-

di prenderli con agguati

ed

insidie nascoste nelT arena. Il cacciatore quindi se

Sa

IL CAVALLO

conduce a casa , e colla fame e la stanchezza li


riduce a perfetta sommissione e docilit. Il gran
pregio de cavalli arabi ha impoveriti i deserti
ove pi non se ne trova che- mi picciol numero,
li

dach

maggior parte fu domata.


Ukrania e nella Tartaria ove ancora

la

Neil'

trovano molti cavalli selvaggi


bile

il

prenderveli, essi non servono

di cibo. Quindi

si

si

poi eh' impossiall'

uomo che

vede spesso ne' mercati

la

carne

giovani. Dicesi che

di questi animali e vecchj e

il gusto della carne di bue ,


e quella degli altri sia pi bianca e pi tenera
che la carne di vitello.

quelli dei primi abbia

I cavalli selvatici

dell'

America meridionale sono

d'origine spagnuola e di razza andaluzia; ed ora


vi sono divenuti cos numerosi, che veggonsi

volta in truppe di dieci mila.


cavalli addomesticati

tal-

Se scorgono alcuni

corrono verso di

essi

gli

accarezzano, e gli invitano, con una specie di nitrito grave e prolungato , ad unirsi a loro e fug-

Accade spesso che i viaggiatori siano arrecammino da questa specie di diserzione. Per ovviar la quale , sogliono far alto appena
veggono cavalli selvatici J sorvegliano i proprj , e
gire.

stati in lor

cercano di spaventare

gli

Questi intanto

altri.

ad uno stratagemma distaccano una


specie di vanguardia, che precede il rimanente,

hanno
il

qual

ricorso

s'

scuotere.

avanza in colonne serrale , cui nulla pu

Che

se

tanto

si

adombrano

d' essere

3
IL CAVALLO.

obbligati a ritirarsi
lasciarsi

alcuni

domesticit,

tici

tali

senza mai

e fattisi vicini

se

paese disegnano

quadrupedi

riuniscono

si

del

de' nativi

condurre alcuni di

disperdere.

Quando

vallo

cangiano direzione

in
il

certo

allo

stato di

numero

a ca-

possono , a que' selva-

gettano loro delle corde attraverso le

gambe

onde non possan fuggire. Cosi gli hanno tosto domati se non che uopo ben custodirli, onde non
tornino ai loro compagni.
Nella Norvegia, paese le cui strade sono impraticabili per le vetture, i cavalli hanno un passo
fermissimo sakan le pietre che incontrano in lor
viaggio , e sono sempre pieni di fuoco. Pontoppidam ci dice, che quando salgono una collina
dirupata, ovvero ne discendono, cominciano dall' assicurarsi pianamente co' loro piedi, se le pietre
su cui camminano siano ben salde intorno a che
;

uopo

affidarsi al loro istinto, altrimenti

il

cavaliere correrebbe rischio di uccidersi.

miglior

Quando

scendono per una montagna o per un rapido penche avviene loro frequentemente in tal
, il
paese, portan le loro gambe posteriori sotto il

do

lor ventre

si

lasciano sdrucciolare fino al basso

d'una maniera curiosissima. Mostrano poi molto


i
lupi e gli orsi, ma in ispecie
contro questi " ultimi. Allorch uno stallone vede
venire uno di siffatti animali, e si trova in compagnia d'un giumento e d'un puledro, colloca

coraggio contro

IL CAVALLO.

a '4
questi dietro di s

dei piedi

anteriori

indi assale
,

di cui

nemico per mezzo

il

serve cos destra-

si

mente, che esce quasi sempre vittorioso dal combattimento. Talvolta per l'orso, che pi forte
del cavallo, riporta l'avvantaggio, specialmente se

questo, rivoltandosi, cerca di colpirlo co' pi di


dietro; poich allora Torso si getta sovr' esso, e lo

abbranca con tanta forza, che il cavallo non pu


pi liberarsene. In tal caso lo sventurato quadrupede fugge col suo nemico insino a che sia costretto
cadere, e spira dopo aver perduto tutto il suo
sangue.
Si osservato con molta giustezza
paesi vi sono che vantar

si

che pochi

possano di aver cavalli

buoni come quelli della Gran Brettagna. I cada caccia si annoverano fra gli animali di forme pi belle ed eleganti: e par certo
che superino in destrezza quelli di qualsiasi altra
gente. Noi abbiamo avuto un cavallo di corsa
chiamato Childary, che percorreva ottantadue piedi
e mezzo in un secondo al qual grado di celerit
forse non era mai giunto vermi altro animale della
s

valli inglesi

sua specie.
Si parla spesso, dice

il sig.

corse de' cavalli in Inghilterra


d' incredibile abilit in questa
nastica.

che

Per darne

riferire ci

conte di

un' idea io

che un

Morton, mi

di

e vi

Buffon 3 delle
hanno persone

specie d' arte gin-

non posso

uomo
scrisse

far meglio

rispettabile,

Mylord

Londra

in tale

di

CAVALLO

IL

proposito

il

febbrajo

1.8

a5

7^;^*

Tornhill

sig.

mastro di posta a Stilton, fece la scommessa di


percorrere a cavallo tre volte di seguito la strada
da Stilton a Londra, cio di fare ducente quindici

del 1745

in quindici
si

mise in

leghe

settantadue

(circa

miglia inglesi

Francia

ore.

a9

Il

aprile

asserto, parti di

di

adunque

Stilton, fece

prima corsa fino a Londra in tre ore e cinquant' un minuti montando otto cavalli differenti.

la

Ripart quindi sul? istante e fece la seconda corsa

da Londra a Stilton

in

la terza dei cavalli istessi

due prime

ne mont

rantanove minuti fu

al

ore

tre

minuti, e non mut che

e cinquantadue

Si serv per
aveano servito nelle
e in tre ore e qua-

sei cavalli.

che

sette

1'

termine di
;

solo vinse la scommessa,

ma

fece

modo che non


il

cammino in

undici ore e trentadue minuti. Dubito se nei giuochi olimpici siasi

come

questa del

mai
sig.

fatta

una corsa

Tornhill

rapida,

Nel mese di luglio del 1 788 un cavallo , che


apparteneva ad un ricco particolare di Londra ,
percorse trenta miglia di trotto in un' ora e venticinque minuti

cio a dire

Si veduto a

ventun miglia in un'ora.

Londra un

solo cavallo trarre

peso di tre tonnellate. Alcuni cavalli poi

il

dell' In-

ghilterra settentrionale portano ordinariamente dei


libbre. Ma la prova pi
rimarchevole della forza di questi ammali pu
aversi nei nostri cavalli de' mugnaj di cui si son

carichi di quattrocento

,,,

IL CAVALLO*

fl6

veduti alcuni recare trenta misure


volta, le quali

di grano per
non pesavano meno di novecento

libbre.

Malgrado questa forza prodigiosa,


turai disposizione del cavallo,

tal la na-

che di rado

esercita a detrimento del signor suo.

ei la

Sembra che

Provvidenza lo abbia dotato d'un istinto bed' un timor rispettoso verso dell' uomo
,
e nel tempo istesso di non so qual intima coscienza, che i suoi servigi possono essergli avvantag-

la

nevolo

gio si,

Trovasi per in un' opera del dottor Rolle


scudiere di Torrington

un esempio

di

di un' offesa, e

un

contea di De'vonghire

cavallo,

che serb

cerc di vendicarsene.

memoria

Un

baro-

un cavai di corsa instancabile , e volendo un d provare se giugnerebbe a straccarlo,


pranzato in fretta in fretta dopo lunga caccia
gli rimont in sella , e si mise a galoppare per
monti e per valli. Quando alfine lo ricondusse
alla scuderia , il povero animale era s fiacco da
potersi appena reggere in piedi. Della qual cosa

netto avea

affatto insolita

il

palafreniere, pi

umano che

il

commosso, che gli cadder le lagrime. Alcun tempo dopo essendo il


baronetto pur egli entrato in istalla , il corsiere
che lo vide, e gi avea ripigliate le forze, si
suo brutal padrone, fu

gett furiosamente sopra di lui

non
il

si

frapponeva

gli

potere di maltrattare

se

il

mozzo

avrebbe per sempre


i

poveri animali.

tolto

IL CAVALLO.

Regnano

due barbare usanze ,


l' una di
troncare ai cavalli la coda , Y altra di
mozzai* loro le orecchie. Della prima sono offesi
i cavalli da tiro, per la ragione clie una lunga e
coda

folta
i

cavalli

in Inghilterra

s'

di

imbratta di fango per via ;

dell' altra

per la folle supposizione che


una forma pi elegante. Per poco

sella

loro si d cos
per altro che

rifletta si vedr quanto il


Poich, tagliando ai cavalli
le orecchie , si privano d' una parte essenziale
dell' udito , di cui sempre dirigon 1' organo dalla
parte, onde viene lo strepito, e si rendono pressoch sordi.
Nulla pi affliggente , dice un celebre scrit-

far

ci

tore,

sia

come

vi

si

assurdo.

vedere nelle scuderie

il

cante di cavalli

alcuni

di

questi

simi sospesi pei crini a delle

d'

un mer-

animali bellis-

caruccole soffrire

pi crudi tormenti, onde aver la coda un po' pi


alzata che non Y avrebbero naturalmente , e rimaner privi tutta la vita di un ornamento , che
punture delle mosche
gli presero erebbe dalle

importune

Un

autore

ha recentemente pubbliun cavallo senza pelo, eh' ei

stimabile

cata la descrizione di

riguarda come ima variet della specie


nudit non

e la cui

n dell' arte n di alcun


morbo. Quest'animale venuto dalla Turchia, e
comperato in seguito a Vienna , pareva avere
presso a poco vent' anni ; era magro e sensitivisl'

effetto

fi8

CAVALLO.

IL

imo

freddo

non avea

altro segno di pelo


il color
palpebre inferiore
auo era un nero grigio spruzzato d' alcune macchie bianche sulle spalle e stili' ano , e la sua

lie

al

le

ciglia

della

pelle morbidissima a

naso alquanto depressi


guanto la respirazione

toccarsi

avea

gli

ossi del

impediva

aiche
ed era cagione di ceto
strepito, ogni volta che prendea fiato. Gli si dava
f istesso nutrimento che agli altri cavalli , e nella

medesima

ci

gli

quantit.

JJ

ASINO.

Rassomiglia esso talmente al cavallo pei- la sua


ed esterna conformazione , che quasi il
crederemmo della medesima specie. Se non che
esaminando attentamente Y uno e Y altro di queinterna

sti due quadrupedi, facile il convincersi che la


natura ha posto fra essi una differenza di un ca-

rattere incancellabile.
L' asino, dice il signor di Buffon, di natura sua tanto umile, tanto paziente, tanto mansueto
quanto il cavallo fiero, ardente, impe,

tuoso. Soffre esso con costanza, e fors' anche con

coraggio, i castighi e le percosse; sobrio cos


nella quantit che nella qualit del nutrimento 5
i accontenta d' erbe le pi dure e le pi disaggradevoli, che

gnano e a

lui

cavalli e gli altri animali disde-

abbandonano 3

ma

delicatissimo

r,

ASTNcr.

2,9-

riguardo all'acqua, poich non vuol bere che della

pi chiara, e solo in

certi ruscelli,

che

son noti;

gli

beve per cos parcamente come parcamente


ciba , n mai caccia il naso neil' acqua per

si

la

paura, dicesi, che gli fa l'ombra delle sue orecchie. Poich nessuno si piglia cura di stregghiar*
lo, ei sovente

si

avvoltola sull'erbetta, sui cardi,

guardar punto a ci che gli


a tal' uopo quante volte
e sembra di questa guisa rimproverare

sulla felce; e senza

portare

fa

il

pu

al suo

padrone

Non

tuffa

teme

si

sdrajasi

come

che niun pensiero si dia di lui.


il eavallo* nel fango e nell'acqua;

anzi di bagnarsi

piedi

schiva la bel-

ha sempre le gambe pi asciutte e pi


pulite che non il cavallo. E capace di ricevere
una qualche educazione e pi di un asino si
veduto cosi bene ammaestrato da servir di spet>
tacolo ed eccitare la curiosit *
Nello stato selvaggio questo quadrupede, qua!
letta , ond'

ritrova

si

ne' deserti

mble parti

montuosi

Tartara

della

meridionali dell' Indie e della Persia

e in alcune contrade dell'Affrica, sorpassa per bellezza e vivacit tutti gli animali della stessa spen-

de

fatti

dimestici.

amano

Gli asini
111

raccogliersi insieme

po, alquante femmine e


timidissimi

e vivono

separati greggi, consistenti ciascuno

in

]oro asinelli.

un

Sono

caessi

e insieme assai destri a prevenire

pericolo. Il maschio

che

si

assume

la

cura

3
dli

l'asino.

3o

gregge, sempre

iin picciol

mi

se

vede
giri,

cacciatore
fa

correndo

come

avvicina

si

un

se temesse

tiene all'erta.

si
,

quello tosto

circuito

ed

Per
eli e

altri

il

molti

qualche periglio; e assicu-

che sia da aspettarsi , torna


alla sua truppa , e fugge con essa precipitosamente. Qualche volta per altro la sua curiosit
per divenirgli funesta, poi eh' esso di tanto si

ratosi alfine di quel

accosta al

cacciatore

di

contro

tirai- gli

che

gli

un colpo

d'

fornisce

occasione

archibugio.

nutrimento dell' asino si compone di piante


pi salate del deserto, ed erbaggi latticinosi.
Preferisce parimenti l' acqua salmastra alla fresca ) ond' che i cacciatori lo spiano d'ordinario da
imboscate poste presso le paludi, o le sorgenti
d'acqua salsa , ov' ha in costume di venir a bere.
Gli asini selvatici hanno 1' organo dell' udito e
dell' odorato cos fini , che riesce difficilissimo il
potersi loro avvicinare. Sogliono i Persiani prenderli entro fosse, cui empiono per met di piante , ed ove quegli animali cadono senza farsi maIl

le

le

e sono quindi legati

condotti

via.

Domati

che siano e addomesticati, si vendono a gran prezzo, siccome riputatissimi per la loro estrema celerit.

in

Furono gli asini per la prima volta introdotti


America dagli Spagnuoli , e quel paese parve

favorevolissimo

alla

loro

specie

poich ove
che
,

lasciarono liberi , moltiplicarono talmente


loro gran

numero divenne persino importuno.

si
il

l'

asino.

3x

In alcune parti dei Per (cos leggiamo nel


primo volume del viaggio istorico dell' America
meridionale di don Antonio de Ullon) i proprie

tarj

delle terre permettono a chi ne

dar in

esse

cacce

le

agli

asini

prega di
che vi

li

selvatici

sono eccessivamente moltiplicati. Radunansi quindi


parecchj Indiani a piedi ed a cavallo , onde rinchiudere un branco di quegli ammali in ima vallea, ed ivi impadronirsene

Gran

e legarli.

diffi-

domarli, perocch si difendono


cos coraggiosamente e s destramente co' denti e
co' piedi, che storpiai! sovente chi gli insegue e
colt s'incontra a

Appena per sentono il primo


che divengono docili , e , deposte ogni sembianza di ferocia , prendono 1' andamento tranquillo e pentolone di una vecchia domesticit. Quegli asini selvaggi non soffrono che
cerca di rattenerli.

carico sul dorso

alcun cavallo metta piedi ne' campi

ov' essi pa-

compare , non gli dan tempo di


fuggire, n cessali di morderlo, fino a che gli
scolano

e se vi

abbian tolta la vita


Siffatti

vallo

animali hanno tutta la celerit del ca-

n vi son barra j e o precipizj capaci di

restarli in lor corso. Assaliti si

e co' piedi posteriori in

sovente

maniera

senza rallentare

lorose contusioni a chi


lare

che tanta celerit

ricevuto in groppa

il

difendono

il

lor passo

destra
,

ar-

co' denti
,

che

fanno do-

per singoabbandona, appena han


primo peso , che 1' uomo
li

gli

insegue

,,

3
loro

rezza

i? astino.

impone

scomparsa allora la nativa fiecontraggono la pesantezza e la stupidit ,

e,

sembra particolare

elle ci

La

alla loro specie.

maniera- ch'essi usano per discendere

i preAlpi e dell' Ande^ troppo curiosa


perch noi la passiamo sotto silenzio.
Trovansi spesso attraversando queste montagne

cipizi dell'

passaggi

pi dirupati

spaventevoli.

abissi

sentieri offrono anch' essi di frequente

un pendio

di pi centinaj a di tese, impraticabile a tutt' altri

che agli asini. E questi ben danno a vedere di


conoscere il pericolo che corrono, tanta la cautla con cui procedono , e 1' arte che adoprano
per non arrischiarsi. Giunti che siano alla china
di un precipizio si arrestano da s medesimi y
senza che

quegli che

di r attenerli.

Che

li

abbia uopo di

cavalca

imprudente di ecnondimeno continuano a

se tanto

citarli collo sprone , essi


rimanere immobili, come se stessero a riflettere
sulla sciagura di cui son minacciati , e si preparassero a sottrarvisi. Non solo esaminano con attenzione il cammino, ma tremano, e ragliano in suon
di tremore, cio con voce rauca, qua! se uscisse

dalle narici.

Come

scendere, piantano
guisa

che fanno

alfine si

sono preparati a

quando voglion fermarsi

serrano quei d dietro Y un contro


zandoli

un poco

di-^

loro piedi anteriori in quella

sotto

il

ventre,

altro

indi

avan-

come quando

cogliono sdraiare. In questa attitudine,

si

si

calano*

asino.

l'
gi,-

sdrucciolando colla rapidit della meteora.

33
Nel

qual tempo tutto ci die resta a fare al cavaliere,


tenersi ben fermo in sella , senza servirsi

di

della briglia

poich

il

minimo movimento

saria

capace di far perdere 1' equilibrio all' animale, &


allora perir ebbero ambidue infallibilmente.

La

destrezza dei quadrupedi di questa

nelle discese pi

precipitoso,

governo

specie

mezzo ad un corso

rapide in

quando sembrano aver perduto ogni


medesimi, veramente mirabile.

di s

Seguono essi i giri e le sinuosit del cammino


con tanta esattezza, come se avessero anticipatamente determinato qual via debbon tenere , e

come

contro ogni pericolo. In questi

assicurarsi

viaggi

del

nativi

monti e lungo

de'
alle

paese
le

collocati

alture

radici de' grandi alberi

sul

ciglione

ovvero aggruppati
animano ed incorag-

Alcuni

giscono gli animali con grida di trionfo.


di questi asini

di

si

La

dopo

spedizioni

tali

lore

essersi distinti in

divengon famosi , e

parecchie
il

lor

va-

accresce in ragione di tal celebrit.

razza spagnuola degli asini divenuta, per

assidue cure

la

prima del mondo

sce alla forza l'eleganza, e

poich uni,
giugne talvolta all'al-

tezza di quindici palmi , ciascun de' quali corrisponde a quattro dei nostri pollici. I Romani
aveano una specie d' asini , di cui facean tanto
caso, che Plinio parla di stalloni di questa razza
venduti pi di tre mila lire della nostra moneta;
Gabinetto T. II.

34
la

ASINO.

somma , per

qual

nella

valutata

sua testimonianza

Celtiberia

provincia d

un'asina che avesse partorito.

era pur
Spagna

Sembra pure,

gi-,

moderni viaggiatori , che i pi


vendan talvolta in que' paesi pi di

sta le relazioni de'

begli asini

si

cento ghinee.

Veggonsi
asini

talvolta in Egitto e

la cui

Arabia degli

in

corporatura , le cui attitudini

movimenti hanno

cui

grazia da disgradarne quelli

tal

di Spagna. Il loro portamento leggiero e sicu-

ro

loro andamento facile anzi petulante.

il

Si mette loro la sella; e

mercanti maomet-

pi ricchi particolari e le donne di distinzione se ne servono di cavalcatura. Non gran

tani,

tempo

eh' erano essi

stiani d'

ogni

soli

animali

su cui

cri-

condizione fosse permesso di com-

parire nella capitale.

Tutti al Cairo, dice Sonnini, eccetto

capi

vanno sngli asini ; e poich in quella citt


usan calessi , le signore della classe anche

militari,

non

si

pi elevata non hanno altro equipaggio. Se ne


contano ivi almeno quarantamila; e ad ogni capocroce se ne trovano di sellati e bardati, i quali
si

noleggiano,

come

le nostre carrozze di piazza

In Egitto specialmente

?.

per ci che ne dice


il signor Denon, sembrano questi quadrupedi godere della pienezza di loro esistenza. Ivi sono
robusti

mento

il

vigorosi

mansuetissimi

pi franco.

di

un anda-

Il loro passo naturale

una

i/

35

ASINO.

specie S^iobio o di picciolo galoppo. Senza affaticare il lor cavaliere, possono essi fargli attra-

rersare prontissimamente le

immense pianure

si-

tuate nelle differenti parti di quella contrada.

Come

animali sono in generale pi ro-

siffatti

i pellegrini maomettani gli


impiegano ne lunghi e faticosi lor viaggi alla
Mecca. E i capi delle caravane della Nubia, che
metton sessanta giorni a traversare quelle vaste
solitudini , il fanno in groppa agli asini , i quali
al loro arrivo in Egitto non sembrano stanchi per

busti che

cavalli,
5

nulla.

Quando

cavaliere discende dal

il

suo asi-

no , non ha gi bisogno di attaccarlo a luogo alcuno; ma basta che faccia passar la briglia in un
5
anello dell arcione , perch rimanga immobile al
posto ove si trova.
L' opinion generale che gli asini siano animali
cocciuti e insensitivi cos ai buoni , che ai mali
trattamenti, non per nulla fondata. Ne abbiamo
la prova nel seguente aneddoto , riferito nel Gabinetto

de'

Quadrupedi

di

Church,

sull'autorit

del signor Swan.

Un

vecchio

gumi a Londra,

che da alcuni anni vendeva


servivasi

di

un

asino,

cui

le-

me-

nava di porta in porta carico di panieri. Avvenivagli spesso di dare al povero animale qualche
manata di fieno o pezzo di pane od erbaggi
per ristorarlo ed incoraggirlo. Ne gi avea bisogno di alcuno sprone , onde farlo camminare , e

36
assai di

l'

asino.

rado alzava la mano sovra di esso J) ella

qnal cosa meravigliato non so chi , gli chiese un


giorno se il suo somarello mai non patisse capricci , n mostrasse ostinazione? No, rispose il

buon vecchio

nulla posso rimproverargli , poi, io


ch sempre prontissimo a camminare ed andare
dovunque mi aggradi. Talvolta , per vero dire ,
di un umore un po' folle. Un di , per esempio , ei mi scapp ben lontano
e pi di cinquanta persone gli corsero dietro inutilmente ,
;

onde raggiungerlo. Ma egli torn da s stesso


si ferm, che quando fu venuto ad appoggiar
dolcemente la sua testa contro il mio seno. Io
soglio accarezzarlo s e nutrirlo io medesimo di

rie

mia mano

IL BUE.
Di quest'utile animale sono provenute le numerose specie , che sotto 1' istesso nome si trovano sparse nelle differenti parti dell'antico e del
nuovo mondo. Nello stato selvaggio si distingue
che intorno alla testa,
s lungo che discende infino a terra. Quest' animale perviene a
tal grossezza , che pesa talvolta mille e seicento

alla foltezza del suo pelo,


al collo

e alle spalle

spesso

e fino due mila libbre. Le sue corna son brevi,


diritte , acute , e alla radice molto discoste Y una
dall' altra. Il

color suo

un bruno

carico

un

IL BUE.

bruno fulvo

muscolose;

assai

il

Si

membra

sue

le

son robustissime e

suo aspetto cupo e feroce.

Trovatisi de' buoi selvatici principalmente nelle

paludose foreste della Polonia


pazj

nella

Lituania

dell' Asia. Assicurasi

mili buoi

in

monti Car-

sui

differenti

contrade

pure che una razza

di si-

die restino in Ingihiterra, vva


in piena libert nel parco di lord Dankerville a
Ghillingam presso di Berwick sul Tweed. Que3

soli

buoi banno

sti

corpo

eccetto

il

il

pelo sempre bianco

muso

r intorno delle orecchie

eli'

su tutto

color

di

nero

il

anche , il quale
rosso. Le corna anch' esse son bianche , ma lian
nere l'estremit; bellissime elei resto a veder si, e
graziosamente curvate verso terra.
peso

Il

de'

e dell'

buoi di questa razza suol essere

dalle quattrocento novanta

bre

quello

quanta

alle

alle seicento trenta lib-

vacche

delle

dalle

trecento

cin-

La

loro

quattrocento novanta libbre.

carne marezzata e saporitissima.

Quando
simarsi

questi animali veggono alcuno appros-

fuggono di

tutta

corsa

distanza di

alla

due o trecento braccia. Formano quindi un cerchio e tornano

arditamente

addietro

scuotendo

Come

pi non
che quaranta o cinquanta braccia si
arrestano tutto a un tratto , guardando d' un' aria

la testa

in minacciosa

maniera.

sono lungi

feroce

1'

oggetto della loro sorpresa.

movimento

di questo per fuggon di

Al minimo
nuovo pre-

IL BUE.

SS
cipitosamente

ma

per vero dire

lontano. Indi restringendo

il

loro

assai

circolo

meno
e tor-

nando di nuovo, prendono sembianze pi terribili


della prima volta , e s accostano pi dappresso 3
cio a dire a trenta verghe incirca
poi si fermano ancora; indi si mettono ancora a fuggire, e
cos fanno pi volte 3 accorciando sempre le distanze, fin che riesce minima. Allora prudenza
il dilungarsene , per non correr rischio d' esserne
;

vittima.

L' antico metodo


animali era

fatti

uccidere in quel parco

sif-

singolare. All'avviso che

un

d'

ben

toro selvaggio sarebbe

morte

numero

radunavano
di cento

gli

in

certo

abitanti

cavalieri

giorno

messo a

del vicinato

in

quattro in cinque-

ed altre
, tutti muniti di archibugi
pedoni stando sovra le muraglie o sovra
alberi , e i cavalieri adoperandosi per separare
l'animale dall'armento, e condurlo a tiro di mo-

cento pedoni

armi;

schetto.

Come

questi erano in ci riusciti, quegli

gli sparavano contro ; se non


die abbisognavano spesso venti o trenta scariche
prima di ucciderlo. Ma non picciolo era il loro pericolo
poich T animale , furioso per s medesi**
mo diveniva furiosissimo per la vista del proprio sangue , pel dolore delle sue ferite , e per

altri

discendendo

le grida di trionfo che risuonavano intorno di lui.

Quindi un

tal

ora pi non

genere di caccia fu abolito


fa, che tenersi in aguato

si

ed
nel

3g

IL BUE.

parco

e atterrare

bue con un

il

solo

colpo di

carabina.

vacche di tale specie, quando partoriscono,


cercano un luogo riposto , ove nascondere i loro
vitelli per otto o dieci giorni, ed ove vanno di

Le

tempo

in

tempo per

alcuno

si

accosta

si

tengon bocconi

essere veduti.

allattarli.

distendono

come

Questi vitelli, se

muso a

il

lepri

terra

tana per

in

non

Tale cautela prova indubitabile


vien confermato
, che ci

del loro stato selvaggio


dall'

aneddoto seguente

narratoci nel!' istoria di

Berwick del dottor Fuller.


5

ne boschi un vitello di circa due


giorni magrissmo e debolissimo. Essendosi avvi-

Trov

egli

mano la testa , il picciolo'


gambe, batt due o tre
piedi y come un vecchio toro ,
muggito , si ritrasse d alcuni

sato di palpargli colla

animale

si

lev sulle sue

volte la terra eo'

mand un

forte

passi da lui, indi torn pei* colpirlo con tutta la

forza della testa e delle

gambe

-,

a batter co' piedi, e muggire, a

come

assalire

di poi ricominci
ritrarsi,

poc' anzi. Il dottore

e poscia

volendo schi-

vare il colpo , si fece da un lato , e V animale


avendolo scagliato indarno, cadde a terra, e si trov
s debole , die malgrado i suoi sforzi non pot
rilevarsi.

Lo

strepito per

mosse tutto F armento


stretto ad andarsene.

Non

il

che avea

fatto

com-

nostro autore fu co-

avvi quasi parte del bue, che non sia utile

IL BTE.

4<>
all'

nomo. La sua pelle

di cuoj

e F umana

corna scatole
chieri

ed

pettini

altri utensilj

queste corna

vengono

converte in pi specie

si

suo pelo impiegato in differenti usi;


industria giunta a fare delle sue

il

ammollano

si

flessibili

manichi di coltello , bicgran numero. Quando

in

nell' acqua bollente diche se ne ottengono fogli

trasparenti per le lanterne.

tengono

pi

in

casi

vendono a prezzo

ossa

bue poi

di

dell' avorio

mediocre.

assai

colle sue cartilagini, e

Le

luogo

il

Si fa

si

glutine

colle scarniture della

sua

pelle bollite in acqua fin che acquistino la consistenza di una gelatina

dopo che

ne sono

le parti

sufficientemente disciolte e fatte asciugare. I suoi

nervi son volti in una specie di


si

adopera da'

niscono un oglio
addolcire
se

ne cava

filo
i

sottile

che

suoi piedi for-

opportunissimo per conciare e

cuojo

il

e da altri

sellaj

il

sono d

sego poi ed

il

un uso troppo

grasso

che

conosciuto

perch qui ne parliamo.

Che
il

se volgasi la nostra attenzione alla vacca

cui latte porge nutrimento

grato per

Fumano

abbondante, e

genere, e fornisce

il

formaggio e

sorpresa

il

la

famiglie

alle

condimenti e cibi essenzialissimi , come

il

crema, pi quasi non

burro
ci far

rispetto superstizioso di certi popoli per

un animale a cui hanno


non avvi fra i Gentouli
,

con raccapriccio)

chi.,

tante obbligazioni.

Forse

che per altro notiamo


(
essendovi forzato ; non amasse
il

IL BUE.

meglio sagrficare

4l

padre, la madre o

il

figlinoli,

che non un bue od una vacca. Imbevuti della dottrina della metempsicosi fremono alla sola idea di
insultare
sato

all'

anima

che hanno fis,


quadrupedi. La contrad-

de' loro simili

soggiorno in

il

tali

dizione capricciosa;

ma

intanto loro impedisce

di distruggere deliberatamente

que , e

come

gli

induce

neh" elefante

una bestia qualuncos nella pulce

rispettare

tuia

eh Dio

vita

pu

solo

donare.

Non

ammala che sa
come la

avvi

cosi sparso in sulla

vacca. Essa trovasi

superficie del globo

ovunque o

piceiola o grossa, secondo la quantit

e la qualit del nutrimento che se le porge. La


si estende fino ai quindic* anni
e il nu-

vita sua

mero

di questi

pu

riconoscersi facilmente, poich

in sul quarto anno formasi

radice delle sue

alla

corna un cerchio , a cui in ciascuno de' susseguenti


se ne va aggiungendo un nuovo.
I buoi

dell'

India in generale sono piccioli

mati di corna ottuse,

Servono

essi

in

sulle

ar-

a trascinare carrette e altre vetture;

e fanno viaggi di sessanta giorni,


dici o quattordici

dinario lento
di metter loro

camminando do-

leghe ciascuno. Il loro passo orma trottano facilmente. In luogo

un morso

cartilagine delle

loro

narici

passa

si

un

una corda , che serve di


appartengono ai Nabab e ad
attacca

spalle gibbosi.

attraverso la

anello

a cui

briglia. Quelli
altri

si

che

gran signori,

IL BUE.

Up,

hanno corna dorate, e arnesi ricamati parimente


in oro. Assicurasi che quattro di

siffatti

animali

trovano oggi (1806) nel parco di ExeterGhange , fossero altra volta in possesso di Tipoo-

che

Saib

si

e servissero a condurre

suoi figliuoli.

CAPITOLO
Oim

Le

che mal

pecorelle andare al lor

Vedi quelle che

"1

rio

III
s

ben

lasciano

placito.

varcando passano

Vedi quei duo monton che 'nsieme corrono^


Come in un tempo per urtar s' abbassano*
Vedi eh'

E
E

al vincitor tutte

vannogli da tergo e

soccorrono
'1

vinto scacciano

con sembianti schivi ognor E abborrono.

Sannazaro-

LA PECORA.
Avuto

riguardo

a'

suoi bisogni , alla natura sua ?

animale che pi sembra essere


inseparabile dall'uomo. Le cure che questi se ne
prende , sono ampiamente compensate dai vantaggi
alla sua utilit,

1'

ritrae. Quindi la pecora seco tiene per


primo luogo fra i quadrupedi, dopo il ca~
vallo ed il bue. Se l'uno di questi animali serve
ai nostri piaceri, ed alla pronta esecuzione dei

che ne
esso

il

nostri affari

1'

ci

pi sana
pecora per

altro ci fornisce la parte

e pi nutritiva de nostri alimenti

la

somministra un altra parte considerabile di que-

sti,

inoltre

quanto avvi di pi essenziale nei

nostri vestimenti.

dessa d' un' indole

soavissima

onde mostra

,,

LA PECORA.

il pi degli altri quadruBuffon si mostrato molto


ingiusto verso di essa , quando Y ha dipinta priva

assai

meno

pedi.

Ma

vivacit che

il

d' ogni coraggio

di difesa.

di

sig.

ISfe'

d'

vasti

ogni istinto

campi

situati

sovra montagne

ove numerosi greggi errano in libert


semplice protezione di

mezzo

e d' ogni

un pastore,

sotto la

essa

mostra

disposizioni affatto differenti. Si sovente veduto

un montone

un cane, ed uscir vittorioso


Quando il pericolo maggiore,

attaccare

dal combattimento.

montone ha ricorso alla forza collettiva del grege forma per questa riunione una densa massa
formando d' ogxn parte una fronte impenetrabile
la quale non pu essere assalita senza grande
il

ge

rischio.

Si pure osservato che pochi quadrupedi mostrano egual sagacia

come

la

pecora nella

degli alimenti. Cos la sua previdenza


narsi di

Le

all'

scelta

avvici-

una tempesta rimarchevolissima.

quest' utile animale sono s numerose , che non esistono due contrade, le quali
producano pecore esattamente della medesima specie.

variet di

Sempre

infatti si

nota qualche sensibile dif-

ferenza per ci che riguarda la statura, la grossezza

il

vello e le corna.

Quanto a statura non vi forse paese che produca pi belle bestie lanigere della Gran Brettagna. Ivi le razze furono singolarmente perfezio-

nate dalle cure instancabili

del

sig.

Backwell di

LA PECOK.
in gran riputazione in

terra

La

tutte

onde Tennero

le parti

dell'

Inghil-

cerc d' introdurvele.

si

razza di Lincolnshire

forme ,

4^

nella contea di Leicester,

Disliley

e la sua lana sorpassa in

di gagliardissime

peso e in bont

Spagna. Ci. deve attribuirsi all' erbe


abbondantissime di cui si pasce , in luoghi umidi

quella

di

e paludosi.

men

e di

La

sua carne per magra, ruvida,

gustoso sapore \ che crucila delle razze

pi picciolo.
I montoni di Dorsetshire hanno per la pi
parte la faccia bianca con lunghe gambe assai gracili , e una lana poco folta ; ma la lor carne tenera, e di un sapore aggradevole. Alcune variet
di questa specie sono sparse in quasi tutte le con-

trade meridionali di tal paese.

La

razza pi forte per di montoni inglesi tro-

Tees, che percorre un lungo


due contrade di Durham
e di Yorck. Le loro gambe sono pi alte che quelle
vasi sulle rive del

tratto di paese, e separa le

de' greggi di Lincolnshire


grossi e

pi fermi

rezza, e la

lor

e sostengono corpi pi

le loro lane

carne

di

hanno pi legge-

un grano molto pi

Una

tal razza singolarmente prolifica , pepecore che ad essa appartengono , producono in generale due, e talvolta tre o quattro
agnelli per istagione.

fino.

rocch

le

montoni di Shetland sono pressoch

corna, e

si

tutti

distinguono particolarmente

senza

per

le

,,

^5
gambe
e

la

e per la

L.

DECORA.

coda.

Sono

piccioli e benfatti

loro lana di una qualit superiore a quella

delle altre part

non si tosano
ad un tempo

del regno.

notabile cbe

mai

e che la loro lana strappasi tutto

colla

pi gran

specie di lungo pelo che

li

facilit

e lascia una

ricopre, ed destinato

a tenerli caldi malgrado la privazione di quella.

Nei paesi montuosi del principato di Galles >


ove i montoni godono d tanta libert che divengono selvaggi , essi gi non si riuniscono in gra-idi
armenti

ma

pascolano d' ordinario in branchi di

otto, dieci o dodici, di cui l'uno tenendosi a certa

distanza rimane per far la guardia , e avvisarli del

minimo

pericolo

di

cui

son minacciati.

Quandi

questa sentinella vede alcuno avanzarsi da lungi,


fissa in esso

gli

sguardi,

movimenti, finche non


cento braccia. Allora

attende

tutti

suoi

pi discosto d'ottanta o
ove seguiti ad inoltrarsi

sia

compagni con una specie di forte sibilo


cui ripete due o tre volte
e a questo segno il
pcciol gregge si d alla fuga con incredibile ceavvisa

lerit

si

IL

montagne.

MONTONE

Differisce dal

ha

1'

nella parte pi inac-

addentra tosto

cessibile delle

orecchie

montone

assai

D'

ISLANDA.

d' Inghilterra in ci

diritte

la

coda picciola

talvolta quattro, cinque o otto corna.

La

che
e
,

sua lana

IL

MONTONE d' ISLANDA.


morbida al tatto. Sotto

lunga, velluta e

superiore poi,

il

qual

cade

certi

4?
al Tello

tempi, avvi

un' altra pelliccia che molto rassomiglia a

un felmontone di cui
ed ogni tosone produce miat-

tro corto e setoloso. Il colore del

parliamo bruno

tro libbre di lana.

Vi sono luoghi

V inverno ,

animali

in cui, durante
tengono all' ovile ;
quasi dovunque per si lascia che cerchino il loro
pascolo all' aperta campagna. Ivi si nutrono parsiffatti

?i

ticolarmente di coclearia, di cui son molto appetitosi,

e divengon grassissimi.

Nei tempi

procellosi

si

riparano entro caverne ;

ma

quando trovar non possono simili ricoveri, e


a neve cade a gran riocchi 5 si riuniscono in un
.sol gregge , e si piantano testa con testa gli uni
rimpetto

gli altri col frontale rivolto

a terra

e di

che la neve li seppellisca s presto, e ottengono invece che pi presto


li discopre il padrone a cui appartengono. Rimangonsi qualche volta in tal situazione un s gran
numero di giorni, che si rodono a vicenda il vello
che poi forma nel loro stomaco palle durissime
le quali danno loro la morte. Quando per la
neve ha cessato di cadere , si va in traccia di essi
e si giugno a liberameli.
Una buona pecora d' Islanda fornisce due in sei
questa guisa impediscono

pinte di latte ogni giorno

ne fanno del formaggio.

e gli abitanti del paese

Ma la parte

di quest' animale la lana

pi preziosa
che mai non si tosa:.

4&

MO NTONE

IL

d' ISLANDA.

maggia y
medesima e si
leva tutta insieme, come si farebbe una pelle. Il
suo corpo allora riman coperto di una nuova lae

si

lascia sul suo

stagione in cui

si

corpo sino

distacca

alla fine di

da

se

nugine cortissima e finissima, la qual continua a


crescere nell' estate , e diviene verso la fine di au-

tunno

mda, che rassomiglia un poco


La pecora intanto ne protetta
dopo esserne
del verno. Che se

folta e s

al pel di

cammello.

contro

rigori

primavera umida, ed essa


un po' debole , se le mette intorno allo stomaco
xm pezzo di grosso drappo che serve a ripararla
stata spogliata, la

IL

MONTONE

Questa

specie

LARGA GODA.

che trovasi particolarmente in

Persia, nella Barbaria


in alcune

DI

nella Siria, in Egitto e

contrade orientali, molto non differisce

dai montoni europei per la sua generale apparenza.

La

sua coda per

del peso dell' animale.


rcon

gliela

guastino

il

un terzo
Onde impedire che i rovi

grossa che forma

pastore

in diverse parti

una
da due rote , come una
carriuola. Questa larga coda coperta da lunghi
peli lanosi , e componsi di una sostanza che tiene
il di mezzo fra il grasso e la midolla , e che si
adopera spesso negli usi della cucina.
della Siria, attacca sotto la sua parte inferiore
sottile assicella

Le

pelli dei

portata

montoni servon

di letto agli Egizi

MONTONE DI LARGA CODA.


dimorano al di l del Gran Cairo

^9

IL

quali

poich

indipendentemente dall' essere morbidissime , preservano dalla puntura dello scorpione, il qual mai
non si arrischia a camminar sulla lana, per paura
d'

impasto jarvisi.
Leggierissimo, finissimo anzi serico sopra

tutti

montoni del Tibet, il qual si adopera a farne quegli schall , che hanno tanta rinomanza, e sono per gli abitanti di quel paese una
sorgente considerabile di ricchezza. Credevasi altre volte che gli schall di cui parliamo fossero
lavorati con pel di cammello ma si cangiata opinione, dach gli inglesi, stabiliti nell'Indie, hanno
aperte col Tibet regolari comunicazioni.

il

vello dei

MONTONE SELVATICO.
E

della grossezza di

lunghe corna

nito di

un piccolo cervo

mu-

nella loro superfcie-

stirate

Quelle de'veo

superiore, e lisce nell'inferiore.

ch j maschj sono talvolta d' mia grandezza s strana


che pesano da quindici in sedici libbre. In estate
il

lor vello

d un

chiccio

noso

Gli

bruniccio

colore

periormente di grigio

sotto

d'

un

misto su-

color bian-

il

primo

il

secondo in grigio cenerognolo.

animali

di

in inverno

questa

specie

Kamtschatkal ove forniscono


e nutrimento e vesti.
Gabinetto

T.

IL

si

cangia in ruggi-

abbondano nel

agli abitanti del

La loro

paese

carne poi ad essi

50

IL

MONTONE SELVATICO.

tanto gradita, che la

chiamano ciho degno degli


Dei. Intere famiglie abbandonano in primavera le
proprie abitazioni, per darsi interamente alla cac-

cia di

siffatti

Uccidonsi

ammali

fra le

montagne pi dirupate.
i montoni
selvatici

ordinariamente

con frecce, e talvolta con


che stendonsi sul lor passaggio , e si scaricano sovr'essi, quando marciano sovra un cordone , che ne fa saltare il grilletto. Inseguiti da cani,
a colpi d'archibugio

balestre

usano della loro celerit, per rifugiarsi sovra alove si pongono e riguardano i cacciatori
con una specie di dispregio. Questi per ottengono ad ogni modo il loro intento, poich menture,

tre gli animali stanno cos senza sospetto


ciatori

altri cac-

alle spalle e gli uc-

vanno loro pian piano

cidono.
I Kamtschadali

ma

gli lasciano

non tosano

la

il

lana sino

montone
fine di

al

selvatico

maggio

e tutta insieme.

da s medesima ,
II sig. Pennant assicura che la carne di questo
animale, disseccata al fuoco, forma un oggetto di
cruando

si

commercio

stacca

che non dei meno importanti.

IL
Ci

sia lecito

MERINO.

riportarne la poetica descrizione del

chiarissimo Arici nel primo suo canto


storizia,

onde supplire

al silenzio

torno al pi bello degli

inune anche

arieti

alla nostra Italia.

della -pa-

dell'Autore in-

ormai

fatto co-*

5l

MERINO.

IL

Qual pi caso o fortuna a noi f' dono


Del pellegrino ariete , che tutti
Abbandonando della patria terra
I ritrosi costumi

a miglior culto

S' arrese obbediente

nuovo assunse
il nome.

Abito e tempra, e di Merino

Forse vaga dal lito Africo appena


Era Gartago , e calda ancor la strage
Della punica rabbia , allorch adotto
Venne all' ultima Gade il primo armento
Se cos piacque al vincitor Romano
Fra 1' altre opime spoglie , e F auro e 1' armi
Della vinta citt nelle felici
Glebe recarlo dell' Ausonia terra
Onde il Calabro poscia e il Tarentino
E il Milegio pastor F itale schiatte
Rigenerar siccome intorno grido.
E forse allor die tutta Africa in armi
:

Con

barbarica possa entro

confini

Spagne , onde s cruda


Volse fortuna un d con dubbio Marte

Si vers delle

L' ire seguendo de' suoi re F insegne


II nomade pastor movea dall' arso

Terreno , e affid
I vagabondi Lari.

Tra

Della

fertili si

B etica

Del riveder

al

mar

coli'

E come

ampie greggi

giunto

vide immensi piani

terra

ogni deso

la patria in lui

si

tacque ;

IL MERINO.

5 2,

Quivi pose l'ovil, quivi ebbe regno


E ferma stanza; e il ferro indi che
Insanguin que' campi , a le capanne

tutti

Perdon de' pastori , od agli armenti.


Guarda, che un misto di selvaggio ancora
Dell' inospite suolo , onde a noi venne ,
Ti palesa il Merini se non che il grave
Contegnoso andamento e F alterezza
Dell' Ispanica terra esser

Abitatore.

Badi ,

Or

agli atti

"Nella scelta

il

dice

si

chi n' acquista


,

alle

giudicio

al vello

onde non evvi


e di non vera

forme

Ignobil razza adempia indi F ovile.

Tra

le Iberiche

madri

alto

si

estolle

maschio , e nelF andar libero e pronto


Par che ad arte misuri e sttidj il passo.
Scuro e vivace ha F occhio , oltre misura
Largo il capo e compresso , irte le orecchie
Il

gi ravvolte a spira

Denso ha

il

ambo

ciuffo elevato

le corna.

e siine nari

Grossa cervice, e breve collo, e largo


Fra i rilevati muscoli si spande
Lanoso il petto; in molto adipe avvolta
Tonda la groppa, e molle si riposa

Sovra F anca piegata agile e piena.


Come suole apparir purpurea veste
Sotto candido vel, che man gentile
S oppone e di leggiadro abito adorna
Alcuna delle Grazie; ove i condensi

53

IL MERINO.

Bioccoli

Ma

mova,

la cute;

parr
che dell' errante
avvolgimenti appajon tutti.
ti

se tanto sottil

Sangue

gli

Sta per salda nei tenaci bulbi


contessuta lana oltre a duo verni.
Tal forse era il monton che di Gibtra

La

SulF ara apparve ai giovinetti figli


T ebano Atamante , e tal si fece
allorch , contra
Il gran padre de' numi
Tifo gli sdegni differendo e i tuoni ,

Del

Stamp

di bifid'

smarriti

il

orma

il

suol d'Egitto;

seguian conversi in belve

Del combattuto Olimpo

fuggitivi

Figli, esulando alle terrene sedi

LA CAPRA.
Quest' animale vivo e petulante occupa dopo
pecora il primo grado nella catena degli esseri.
Ha molta rassomiglianza con quell' utile cx adrupede ma assai pi. coraggioso e pi fatto , per
ogni riguardo , ad una vita di libert. Si addomestica per facilmente; si mostra sensitivo alle
carezze, e capace di molto attaccamento.
la

L'indole della capra, dice

assai leggiera,

come pu

perocch essa cammina,


la

salta

si

avvicina

si

si

il

sig.

di

Buffon,

rilevarsi dagli atti suoi

arresta, corre, balzel-

allontana

nasconde e fugge per capriccio

si

mostra

si

senz' altra cagion

^ A CAPRA.

54
determinata ,

clie

quella della bizzarra vivacit del

suo sentimento interiore


Preferisce essa

terreni incolti e

ingom-

tutti

bri di rovi alle pianure, ed ai prati pi

fertili.

Si

compiace ad arrampicarsi pei monti i pi dirupati , sugli orli dei pi terribili precipiz j , o ad
alte rupi, die si sporgon nel mare, e ov' essa dorme
in piena sicurezza. Pare , come osserva il signor
Bay , che i piedi di quest' animale sian conformati
a luoglii i pi aspri e pi precipitosi poicb considerandogli attentamente, si vede che la natura lo
ha provveduto di ugne clie essendo vote al di
dentro, e fornite di orli molto taglienti, il rendon
atto a camminare con eguale agevolezza sul tetto
di una casa, e sovra un liscio pavimento.
Le capre, per la loro estrema famigliarit, sono
;

spesso divenute importunissime

pu aversene prova
fa

sig.

il

di Buffon:

vascello inglese
vista,

si

poich

Nel 1698,

ancora presso

il

siccome

1'

un
Bona-

standosi

isola di

gratuitamente quanti becchi volessero.


capitano facea di ci le meraviglie,

Negri risposero non trovarsi

dici

uomo

presentarono due Negri, che offerirono

ai naviganti

all'

all'

nel seguente racconto cbe ci

persone

nell' isola

che do-

becchi e le capre esservi mol-

a segno di divenirvi un incomodo, poich


seguivano ostinatamente quelle poche persone a
guisa d'animali domestici .

tipllcati

Il sig. Sonnini riferisce

un curioso esempio

della

OO

LA CAPRA.
con cui

facilit

latte

le

ad animali

cie le

meno

capre

accomodano

pi grandi di

assai

affini.

si

Ho

porger

essi e di spe-

veduto nel 1781 a Gha-

tillon-sur-Seine, scrive questo naturalista, presso


certa donna appellata Urgnette

era perita la

madre ,

una capra, che


quello

affinch

si

un puledro ,

di cui

essere adottato e nutrito da

faceva salire sopra una botte,

potesse meglio

esserne

allattato.

Seguiva esso la sua nutrice ai pascoli, come avrebbe


seguito la madre propria , di cai trovava le cure
e le sollecitudini nella capra , che il chiamava
con belati

pi teneri

piena di un' amorosa

inquietezza, ogni volta che da

lei si

discostava

Nelle parti montuose dell'Irlanda e della Scozia , ove nessun altro animale trovar potrebbe di
che vivere , le capre procacciane! abbondante nutrimento

e forniscono agli abitanti

la pi parte
ed opportune alla vita. Si
sdrajano essi , dice Goldsmith , sovra letti formati
delle lor pelli, quali sono morbidi egualmente
che puliti e salubri; vvon di pane d'avena e di
,

delle cose necessarie

latte

di quelle bestie

butirro e

il

resto in

tranquille solitudini

di cui convertono parte in

formaggio. Cos fra le pi


il

povero trova sostegno in


non preme punto di

quelle cose, di cui al ricco


spogliarlo.

burraje

Cos

fra

rocce

scoscese

fra

incolti

ove la miseria del


suolo annunziata abbastanza dalla sua nudit ,
uomini di costumi semplici ed innocenti rinven,

fra duri preeipizj

56
-tutti

capre
tutti

accompagnano ovunque e proveggono a

gli
i

loro piaceri. I loro greggi fedeli di

loro bisogni, che in tanta separazione dal

nomini sono pochissimi e

resto degli

ogni lusso

della

dolce

nutriente e

meno

ed quindi preferibile per

di vacca,
cui

capra

coagula sullo stomaco

si

stranieri

ad

Il latte

dicinale

il

CAPRA.

JL

gono

me-

di quello
le

persone

digerire sia laborioso.

La
tini

capra d ordinariamente due o tre capretper parto ; ne climi caldi per pi feconda.
5

IL CAMOSCIO.

presso a poco

grossezza della capra


per ogni riguardo. La
di nere corna molto sottili ,
della

comune , a

cui somiglia

sua testa

adorna

si

alte otto pollici

dietro

alle

all'

incirca, e ricurve

quali

trovasi

all'

estremi-

presso la base

che penetra nella pelle

un

e di cni
fino ad oggi non saprebbesi ben definire l' uso e

largo orifizio

Graziosissima la posizione delle sue

la natura.

orecchie

lucidissimo

chj rotondi

il

fuoco de' suoi begli oc-

quali esprimono tutla la sua natu-

rale vivacit. Il colore della sua testa

da nere

un

fulvo

che scendono dalle corna lungo le guance. Il suo corpo


invece di un fulvo pi bruno, e la coda nera
bianchiccio

intersecato

nella superficie superiore.

liste

il c amos ero.

Trovasi

nelle

camoscio

il

montagne

dell'

dice

57
signor Perraut

il

Alto Delfnato

te, della Savoja, della Svizzera e dell'

Ei

del Piemoi>

Alemagna.

pi delicate delle piante, come

sceglie le parti

i fiori e i freschi germi


avidissimo d' alcune
erbe aromatiche, particolarmente della carlina e
del gnippy , che credonsi le piante pi cali de
;

Beve pochissimo, quando mangia erba

delle Alpi

verde

molto gusta le foglie

rumina come

bottoni teneri

capra dopo
aver mangiato. Il nutrimento di cui fa uso sembra dinotare un calor grandissimo di temperamento.
degli arboscelli; e

La

ti

il

3'

distintamente

vicino

tocca

camoscio delle pi penetran-

vista del

suo odorato dei pi

un uomo
1'

un uomo

lo

sen fugge.

orecchio

spira vento

la

Il

fini.

fssa

Quando vede

per un

minimo

istante

strepito

gli

che anch' esso finissimo. S

e questo venga a lui dalla parte di


f

quest

sentir

uomo

a pi di mezza

lega di distanza. In tal caso o in altro qualunque,


in cui F udito lo

possano discoprire

avvisi di ci

clie

gli

occhj non

mette a fischiare con tanta


forza , che le rupi e le foreste ne risuonano ; e
se i camosci all'intorno son molti, tutti se ne
spaventano. Questo fischio dura , quanto il fiato
pu durare senza bisogno d' esser ripreso; dapprincipio molto acuto , indi via via va abbas,

si

sandosi sino alla fine. Il -camoscio allora

si

riposa

IL CAMOSCIO.

58

un

istante

fischiare

guarda

cT ogni lato

indi ricomincia a

La

e cos continua a pi riprese.

agitazione intanto grandissima;

ci batte la

sua

terra

con un de' piedi anteriori e talvolta con ambidue;


sovr' alte e grandi pietre , mira di nuovo 3
corre sovra maggiori eminenze, e alfine sen fugge.
salta

Il fischio del

maschio pi acuto che quello

della femmina. Cos nell'uno che nell'altra

esce

non propriamente che un soffio


fortissimo, simile al suono, che mandar potrebbe
un uomo, attaccando la lingua al palato, tenendo
dalle narici, e

denti quasi serrati , le labbra aperte e un po' allungate, e di questa guisa cacciando fuori a viva

e per lungo tempo un filo d' aria. Il camoscio adopera un tal fischio come segnale di
pericolo. In ogni altra circostanza non fa sentire che un belato debolissimo , simile un poco
forza

voce di una capra, che sa rauca.


Percorrono i camosci le pi dirupate montagne , ove i cani non possono seguirli per tanti

alla

precpizj.
salire

veramente una maraviglia

fanno gi perpendicolarmente,

ma

il

vederli

che non
descrivendo una

e discendere rupi inaccessibili

il

massime scendendo. Si gettano essi


d' alto in basso attraverso una roccia
la quale
presso a poco perpendicolare
e deir altezza di
pi d venti o trenta piedi
senza il minimo appoggio per le loro piante. Non la toccano, precipitandosi , che tre o quattro volte , e vanno a

linea obliqua

IL CAMOSCIO.

fermarsi in qualche

OTe possano

5o,

picciolo punto

sostenersi.

Sembra

di sotto.,

al

vederli in si-

al

mili occasioni, che abbian piuttosto

che gam-

ali

be, tanta la forza de' loro nervi.

La

mamente
costuma

caccia de' camosci faticosissima, e


difficile.

di

Quella che pi

colpirli

coli'

som-

d' ordinario

archibugio

si

sorpren-

dendoli da qualche eminenza, e insinuandosi lor


dietro

destramente e senza strepito

ove pure

vento non sia contrario al disegno. Giunti


uopo tenersi ben nascosti tra sassi

il

al tire*

levando

il

cappello e non sporgendo che la testa, e quanto

abbisogni delle braccia, per scagliar retto il colp^a.


L' arme opportuna a quest' uopo una carabina
rigata , la qual tiri da lungi con una sol palla
che si sforza entro la canna. La qual arme suol
tenersi cosi

netta

per una

tal

caccia

come

fa-

ove si trattasse di riportare il premio


mirando ad un segno.
Costumasi per la caccia de* camosci quella
stesso che per la caccia del cervo e d'altri animali: si fanno appostare cio alcuni cacciatori

rebbesi

mentre

vanno a far la battuta


che si ottiene molto
meglio con uomini, che con cani, perocch questi disperdono troppo presto i camoscj
e gli allontanano a un tratto le quattro o le cinque leghe .

ne' passaggi

forzare

il

altri

selvatico.

Il

LO STAMBECCO.
Il signor di Buffon riguarda lo stambecco o
capra selvatica siccome lo stipite , ond' provenuto la capra comune. Sebbene infatti alquanto
pi grosso dell' altra ha con essa molta rassomiglianza. La testa dello stambecco, per vero dire,
picciola in proporzione del suo corpo
i suoi
;

t)cebT^son rotondi e brillanti; le sue corna

intramente ricoperte di nodosit circolari

ghe due
<i

dietro

quasi
,

lun-

in quattro piedi, piane dinanzi , rotonde


,

e d*

un

colore bruniccio.

Questo quaprupede ha la barba lunga, il corpo


atticciato e robusto, breve la coda, e ignuda al
di sotto. Il suo pelo lungo e d' un grigio bruno,
segnato d' una lunga lista
che percorre l' intera
schiena. La femmina di un terzo pi picciola
che il maschio, e assai meno corpulenta. Il suo
pelame di una tinta pi chiara, e la lunghezza
,

delle sue corna eccede di rado gli

otto pollici.

Trovansi questi animali principalmente sui monti


Pirenei e Carpazj , o sugli alti ciglioni dell'Alpi,
ove si riuniscono in branchi di dieci o di quindici
ora pi ora meno. Si nutron di notte ne' bo,

schi situati sovra

colline

ma

al

levar del

sole

s'arrampicano per le montagne, sbrucando erbe


mentre camminano fino a che sian giunti alle
,

Veggonsi d' ordinario sui fianchi delle eminenze che guardano il levante, o il

cime pi

elevate,

LO STAMBECCO.
meriggio, ove

61

riposano ne' luoghi pi dirupati

si

e meglio esposti ai raggi del sole. Allorch questo

per tramontare,

essi

discendon, di nuovo ai

boschi e vi passali la notte.


Si osservato che
cata r et di sei anni

maschf

quali

han

toc-

frequentano luoghi pi

ele-

che non le femmine, o i camoscj pi giovani


a misura che invecchiano , pi amano la solitudine , come a grado a grado pi s' indurano ai

vati

t.

rigori del freddo.

La

stagione della caccia di

l'agosto

miglior

il

questi quadrupedi

settembre, quando

I soli montanari per

stato.

trovano in

si
si

danno ad

poich non solo richiede sicura vista, onde


guardare in fondo a' precipizj d' un' altezza incom-

essa

mensurabile,
ciatori

ma

Per

destrezza.

altres

farla

si

con carabine

molta forza,

attivit

riuniscono due o tre cac-

rigate

e bisacce

fornite

di

provigioni- Alzano essi primieramente una misera

capanuccia di zolle , ove passano


fuoco, e

al

la

notte

senza

cui ingresso loro avviene sovente di

trovar la mattina

quando

si

svegliano

tre o quat-

e fino sei piedi di neve che lo chiudono. Inseguendo poi la loro preda, si veggono spesso

tro

sorpresi dall' oscurit

precipizj

frammezzo a burroni ed

e costretti a passar

l'

intera notte stret-

tamente abbracciati, per sostenersi reciprocamente


ed evitare di sdrucciolare , e di uccidersi.

Come

camosci

si

arrampicano di buon mat-

LO STAMBECCO.

6a

pi alte

tino sulle

necessario recarvisi

prono

cacciatori,

sommit delle montagne ,


prima di loro altrimenti scoe fuggono a pi miglia -li di,

stanza.

Tale

mi
e

la forza del

camoscio, che, incalzato da


si avventa intorno di lui

cacciatore inesperto,

, a meno che
questi non
prudentemente gettato a terra , lasciando che

lo rovescia ne' precipizj

siasi

T animale

gli passi

nel suo salto sovra del capo.

Assicurano alcuni autori


sci

non possono

seguono ,

si

che quando

camogli

in-

precipitano per s stessi dall' alto delle

e cadono sulle proprie corna in maniera da


o sospendonsi con esse ai rami di
,

rapi

non

Ferirsi

qualche albero ,

il

quale

si

sporga sovra

e restino in tale situazione,

cutori

che

sottrarsi ai cacciatori

non abbiano rinunziato

1'

che

fino a
ai loro

abisso

perse-

tentativi in-

fruttuosi.

Abbiamo

autorevol

testimonianza

che

moscio pu scalare una rupe

ritta ritta di

piedi d'altezza

successivi

in tre salti

il

ca-

quindici

di cinque

piedi ciascuno, sebbene nissuna scabrosit, nessun

punto d' appoggio si offra in esso a sostenerlo ; e


sembri che non la tocchi se non per esserne respinto , come un corpo elastico , il qual butta contro di una sostanza dura. S' egli si trova fra due
rocce poco distanti V una dall' altra , salta alternativamente da questa a quella, fino a che sia giunto
alla

sommit.

come ha

le

gambe

anteriori assai

LO STAMBECCO
63
pi picciole die quelle di dietro, monta con asari pi facilit di quello che non discenda. Per

si auto

pi cattivo tempo pu indurlo a calarsi

il

gi nelle

valli.

Lo stambecco manda una specie di fischio acuto ,


che molto rassomiglia a quello del camoscio , e
dura assai pi. La femmina di qnest' animale
produce di rado pi di un figlio per volta ma a
questo dimostra la pi gran tenerezza.
;

LA CAPRA AZZURRA.
Sembra aver

tratto

il

suo

nome

eh 5 un azzurro chiaro, e come


luto

un

se vi

si

passi sopra

la

mano

di
si

un

ciascun occhio.
circa

ha

la

Sette

pollici

Le

gli sta al dis sopra

di lunghezza

sua coda, la qual

pennello non breve.

vel-

cangia in

griggio turchino. Il suo ventre bianco

una gran macchia pur bianca

l'

dal suo colore,

qiiello

si

all'

ed
di
in-

termina in un

sue corna son rivolte al-

indietro, e per tre quarti partendo dalla radice,

adornano di ventiquattro scanalature circolari


mentre 1' ultimo quarto liscio , e si termina in
si

punta.

Quest' animale

pi calde

si

trova principalmente nelle parti

dell' Affrica.

64

IL GUIBO.
E rimarchevole per due bianche fasce sovra mi
fondo di pelo bruno-castagno; le quali fasce sono
disposte e pel lungo e attraverso del corpo, sic^
come

fossero

groppa

una bardatura.

sono* tre linee

Da

bianche

ciascun lato della


disegnate in una

direzione perpendicolare.

Quel

dicemmo,

suo corpo,

generale

al

sulle cosce diventa maculato.


dritte

ricurve

color bruno, che

Le

se

non che

sue corna sono

lunghe circa nove

pollici.

Veg-

gonsi spesso numerose gregge di guibi nelle pia-

nure e ne' bocchi del Senegal e

d' altre

contrade

affricane.

L'ANTILOPA BOSGH-BOGK.
Ha

circa trenta

suo corpo
parti

pollici

un bruno

approssima

si

pelo bianco le

si

al

d'altezza.

carico

nero.

il

Il color

del

quale in alcune

Una lunga

estende dal collo lungo

lista
il

di

dorso

e la coda ma quasi interamente nascosta da pi


lunghi peli d quel cupo colore che dicemmo , i
;

quali

si

estendono per tutta la schiena. Sovra ciaossi delle sue guance sono due larghe

scun degli

macchie bianche e differenti, altre pi picciole si


veggono sulle sue anche. Ha le gambe sottili, e
sua coda, sebbene assai
i piedi picciolissimi. La
corta

coperta di lunghi peli

i quali si esten-

L ANTILOPA EOSCH-BOCK.

dono

suo naso e

65

sue

esterior parte delle

fino alla

cosce.

Il

suo labbro superiore sono forniti di

il

neri mustacchi.

Lunghe corna

poco innanzi e divergenti

un

ritorte, pendenti

centro muniscono la

al

sua fronte.
Gli

d talvolta

si

la caccia

con de' cani ; ed

cosa in lui singolare, che, quando viene inseguito,

per
,
Sopra-

ripiega le sue corna sul di dietro del collo

tema che non

s'

impediscano fra

si

roveti.

mezzo

di sfug-

inette arditamente sulla difesa, e

prima di

vanzato nel corso


gire,

e privo d' ogni

soccombere uccide spesso

cani pi coraggiosi.

LA GAZZELLA.
La

gazzella o antilope propriamente detta

po' pi piccola che

il

Le

daino.

un

sue corna bellis-

sime per duplice piegatura hanno circa quindici


lunghezza, e sono circondate di circoli

pollici di

rilevati insino alle loro estremit

nano forse di un piede Y una

generale di questo quadrupede


di rosso

bianche.

ma
La

mezzo sovra

il

che

sj

allonta-

dall' altra. Il color

un bruno misto

ventre e l'interno delle cosce sono*

sua altezza suol

due piedi e

essere

tre di lunghezza. L' intervallo fra le

sue corna alla loro

base presso a poco di

indi grado a

un

grado divergono per cinque


altri
poi rientrando e si avvicinano, e finiscono con
quella distanza, che pure sopra accennammo. Sono

pollice

Gabinetto T.

IL

LA GAZZELLA.

66
esse nerissim

lisce verso

1'

estremit e terminate

in punta*

dorso o de' fianchi della ga7zella


il petto , il ventre e le parti
pi interne sono bianche. Bianca parimente la
Il colore del

un bruno

ma

testa,

pallido

segnata d'una riga d'un bruno carico,

la cui lunghezza

si

bocca sino

alla

dell' istesso

colore

estende da ciascun lato della

base
si

delle

Un'

corna.

altra

lista

estende altres dalle spalle fino

all' anche, e forma una linea di confine tra il cai>


dor del ventre, e il bruno pallido de' fianchi.
Bianco al -di dietro ed una lista pur bianca , orlata d' ambo le parti , d' un' altra di bruno carico
s estende dalla coda alla posterior parte delle coQuesta coda poi molto sottile, e alla sua
sce.
estremit non oltrepassa in grossezza una cannuc

eia di

penna. Bellissimo e cortissimo e

il

pelo del

nostro quadrupede; quello per delle nere fasce,


di cui

dicemmo

pi lungo che

1'

altro delle

differenti parti del corpo.

Curioso e piacevole egualmente


a caccia delle gazzelle

il

si

va

vederle saltare ad

al-

allorch

tezze considerabili le une sovra la testa dell'altre.

Ve

ne hanno di quelle che fanno

tre o quattro

sembrano allora sospese


in aria mostrando frattanto un dorso candido come
alabastro. Sono poi s rapide nel corso , che po-

salti

successivamente

chissimi cavalli posson raggiugnerle.

Le

gazzelle sono

originarie

della

Barberia 3 e

LA GAZZELLA.
i tutte le parti settentrionali dell'Affrica.

6?
Se ne veg-

gono greggi composti di parecchie migliaja coprir


pianure non lungi dal Capo di Buona Speranza.

le

IL SAIGA.
La forma

questo quadrupede ras-

generale di

somiglia a quella della capra

comune,

ma

le

sue

corna san quelle dell' antilope , d' un color fulvo/


pallido, segnate di cercM sporgenti e lunghe circ/

un piede. In inverno il maschio coperto d' in


rozzo ed ispido pelo come la capra; ma il pelo
della femmina , la quale senza corna , riesce morbido
Il

ma

al tatto.

colore del saiga un grigio misto di fulvo,


bianco. Nello stato selvaggio
il suo ventre
fa intendere la sua voce; giovane

mai non

e reso domestico,

ha una specie

per,

di belato simile

a quel dell' agnello.

Verso

la fine d'

di saighi

gliaj a

all'

quali

autunno veggonsi grandi armenti


si compongono di parecchie mi-

avvicinarsi del verno

s'

mezzo giorno, per tornar poi

innoltrano verso

primavera in
gran deserti della Stiria , della Moldavia , del Monte Caucaso e della
Siberia. Di rado avviene che un intero gregge
il

pi piccole truppe verso

dorma ad un tempo. Sempre alcuni del gregge


medesimo fan sentinella; e quando sono stanchi svegliano gli altri che dormono, e vengono

IL SAIGA.

68
sull' istante

a prendere

il

Con

loro posto.

simili

vigilanze riescono a preservarsi dagli assalti dei lupi

e dall'insidie de' cacciatori. Sono

essi dotati d'una


grande celerit, che possono vincer nel corso

migliori cavalli e

pi forti levrieri:

sembrano appena toccar


loro
si

un
Il

timidezza

breve

loro piedi

Tanta per

terra.
il

la

che

loro respiro

prendono facilmente. Al pi piccolo morso di


cane tosto cadono e pi non cercan di rilevarsi.
grande ardore del sole, e il riflesso de' suoi
eli' essi frequentano ,
rendono in estate quasi ciechi , e sono un' altra

*iggi sulle arenose pianure


i

causa della loro distruzione.


Le femmine di questa specie depongono
parti nel

mese di maggio

ma non danno

loro

che un

piccioletto

per volta.
Mangiasi talvolta la carne de' sa'ighi, quantunque
molti ne trovino il sapore disaggradevolissimo. La
loro pelle e le loro corna sono

mercio

assai

importante.

un oggetto

di com-

o
o
h3

CAPITOLO
La

fede mia

Nota

soggiunse

il

cane allora

abbastanza a tutte le persone

Difender

da ladri

sulla soglia

io

Veglier notte e giorno


alla

padrone

il

Dai nemici

Ne

IF.

tua casa intorno

mai la volpe entro de' boschi


Or la lepre or la starna or la pernice
Trovar sapr che pi ? la greggia ancora
Si vedr

Da

notturni perigli

Assicurar mi vanto

e alla

mia fede

Ogni animai lanoso

Dovr

la sicurezza

il

suo riposo.

PlGNOTTI,

IL G A N E.
Il cane , dice il signor di Buffon indipendentemente dalla bellezza della sua forma, dalla sua

vivacit

dalla

sua

forza

dalla sua

possiede per eccellenza tutte

che possono
dole

attirargli

ardente

leggierezza

interne

le

qualit,

riguardi dell'uomo. Un'in-

collerica

anzi

feroce

crudele

rende

il

mali

e cede nel cane domestico ai sentimenti pi

cane selvaggio terribile a

tutti

gli

ani-

dolci 5 al piacere di affezionarsi e al desiderio

d"

CANE.

II*

7-0

Vien esso , umiliandosi a deporre


del padrone il suo coraggio, la sua forza,
piacere.

talenti

aspetta

di

ordini

lui

per

ai

pie

suoi

eseguirli

il

consulta, l'interroga, lo supplica, un' occhiata gli

basta; intende

segni

uomo

sua

della

volont.

Senza

lume del pensiero ha*


tutto il calore del sentimento; ha di pi la fedelt,
a costanza degli affetti
non ambizione non inavere

coin

l'

il

teresse

non desiderio di vendetta

more che

quello

di

dispiacergli.

tutto ardore, tutto obbedienza.

memoria

non

Pi

altro

tutto

ti-

zelo

sensitivo alla

che a quella degli oltraggi, non ributtato da' mali trattamenti; li soffre,
gli obblia , o non se ne ricorda che per affeziode' beneficj

narsi davvantaggio.

Lungi

dall' irritarsi

o dal fug-

espone da s medesimo a nuove prove


lambisce la mano, strumento di dolore, la quale
non oppone al signor suo che il
lo ha percosso
lamento, e alfin lo disarma colla pazienza e colla
gire

si

sommissione

Pi

docile che

1'

alcuno degli animali

uomo
non

pi pieghevole che

solo

il

cane

s'

istruisce

poco tempo , ma ancora si conforma ai movimenti , alle maniere , a tutte le abitudini di quelli
prende , per cosi dire , il
che gli comandano
tuono della casa che abita; come gli altri dome-

in

stici

sdegnoso

presso

campagna. Sempre

grandi, e

sollecito

carezzevole pe' suoi amici

pel

rustico

alla

suo padrone, e

non bada punto

alle

IL CANE.

71

persone indifferenti, e si dichiara contro quelli,


che per istato non fanno che importunare li
;

conosce

alle

vesti

alla

voce

gesti

ai

loro

impedisce di avvicinarsi. Quando gli si confidata nella notte la guardia della casa, divien pi
fiero, e talvolta feroce: veglia, fa la ronda, sente

da lungi

gli

stranieri

o tentino di passare

e per poco che

recinto

il

si

arrestino

si

slancia

op-

si

pone , e con abbajamenti reiterati, con isforzi e


gridi di collera d segno di pericolo, avvisa e
combatte. Cos furioso contro gli uomini rapaci

come contro
li

voraci animali,

si

precipita sovr'essi,

ferisce, gli strazia, loro toglie ci che si sfor-

zano di derufeare

ma

contento di aver vinto

si

riposa sulle acquistate spoglie; non le tocca nem-

meno per soddisfare


un tempo Y esempio

il

suo appetito, e porge ad

del coraggio

ranza e della fedelt .


Qnest' utile animale si
vaggio

al

Congo

nell'

trova

della

nello

Etiopia inferiore

tempe-

stato
,

'nel

America ,

sel-

mez-

zogiorno e nel

settentrione

Nuova Olanda

e in differenti altre contrade del

globo.

La

gestazione della

di sessanta giorni, in capo


fino a dieci cagnuolini

comunemente

dell'

femmina ,
a'

all'

nella

incirca,

quali d quattro e

per parto. Nascono questi


n le loro pal-

cogli occhi chiusi;

combaciano soltanto, ma sono aderenti


altra per una membrana che si rompe,
quando il muscolo della palpebra superiore di-

pebre
1' una

si

all'

IL CANE.

J2,

venuto abbastanza forte


quest' ostacolo.
fetti

ed informi

onde

ma

acquistano

per

e "vincere

alzarla

principio sono essi assai imper-

rapida la loro cresciuta

bentosto

l'uso

di

tutti

loro

sensi.

Sarebbe

inutile

estendersi

1'

delle particolari qualit

di

nella

animali

descrizione

conosciuti.

Sarebbe anclie pressoch impossibile il far l' enumerazione di tutte le variet di cani, o il distinguere i segni 3 per cui ciascuna riconoscibile.
Mi contenter adunque di venir narrando a' miei
lettori alcuni aneddoti autentici,

voli sulla sagacia ,

1'

e piace-

curiosi

attaccamento

e la fedelt di

questi quadrupedi.

Plutarco

Roma

apparteneva
di cui

ne

s'

dice

d' essere

mirabile

della

al

era

direttore di

egli

stato

di

docilit

testimonio

un cane

uno spettacolo

che

scenico,

assunto di insegnare agli attori

variatissime parti. Fra queste vi


un personaggio che dovea prendere
un potente narcotico cadere dopo averlo bevuto,
e conin una specie di assopimento letargico

a sostenere

le

era quelle di

traffare

movimenti di chi

avea studiato differenti


nello studio

delle

si

muore.

altri gesti

nuove

ogni

rocch prese un pezzo di pane

Il cane,

aspettazione.
,

che

e positure, vinse

Peun

e intintolo in

beveraggio e mangiatolo, finse di essere preso da


universale, poi da vertigini e da con-

un tremito
vulsioni.

Si lasci

quindi

cadere

a terra,

come

,,

IL CANE.

privo

d vita

trasportarlo dal luogo


alla sepoltura, giusta

Poi calcolando
in poi

il

che

lasci

ov' era

sollevassero

quello

per

destinato

l'argomento della commedia.

tempo

trascorso

cominci a moversi

73
1

il

primo

dal

quasi

atto

risvegliasse

si

da un sonno profondo , indi si lev , guard intorno di se , e venne a trovare il suo padrone ,

dando segni

di grandissima contentezza

gandogli le carezze pi affettuose. Tutti


tatori

tra

e prodigli spet-

quali F imperator Vespasiano

ne

mer avi gliati

furono

seguente esempio dell' intelligenza e dell'at-

Il

di un cane riferito nel MonthlyMagasine, aprile 1802.


Sono i monti Grambj separati da grandi valli,
ove non abitano che de' pastori co' loro greggi,
quali si aggirano d' ogni banda liberamente in

taccamento

cerca di nutrimento parecchie miglia.

Mai nessuno

pastore ha tutto intero sotto gli occhi


stiame

meno che

il

suo be-

noi raccolga per venderlo o

per tosarlo. Ei non fa che percorrere ogni giorno

F una dopo F

altra le differenti estremit

ricondurre

pascoli

che

sbrancano

si

quelli

ovvero

si

de' suoi

montoni
accostano d troppo
fra'

suoi

ai limiti de' vicini.

Un

pastore avea in uso di condur seco in que-

ste escursioni giornaliere

di tre anni

con

tutti

all'

incirca

gli abitanti

uno

de' suoi figliuoletti

uso che gli era

delle

montagne

di

comune
Scozia

IL CANE.
74
che avvezzano di buon' ora i lor

stenere

que

del

rigori

dopo avere

clima.

un

fanciulli

a so-

Quel pastore aduntraversato

il

proprio

accompagnato dal suo cane , volle salire


all' alto della montagna eh' era alquanto distante
onde avere di l una pi estesa vista del paese.
Come la salita era troppo lunga pel suo figliuosuolo

letto

il

lasci

al

di non muoversi

piano

con espresso

comando

che ei non fosse di ritorno. Appena giunto alla sommit della montagna , che dicemmo , vide tosto oscurarsi l' orizzonte da una di quelle nebbie impenetrabili che
discendono frequentemente con tanta rapidit sulle
alture , da cangiare nello spazio di pochi minuti
il

fino a

giorno in notte. Inquietissimo allora scese cor-

rendo verso la parte ov' era il figliuol suo ma


fra 1' oscurit e Y agitazione smarr la via. Dopo
infruttuose ricerche di alcune ore per mezzo a
paludi e cateratte, onde que* monti abbondano ,
fu alfine sorpreso dalla notte pi oscura, errando
;

qua

e l senza saper dove. Giunto al fine,

dopo

nebbia cominciava a diradarsi, si accorse al chiaror della luna d'essere in fondo


alla valle
a pochissima distanza dalla sua capanna. E come saria stato per lui egualmente pe*
riglioso che inutile il continuar le sue indagini, vi
entr tutto dolente , quasi disperando di pi ri-

molto affanno dove

la

trovare ne

il

suo figliuoletto, n

da molti anni era

il

il

suo cane, che

suo compagno fedele.

IL CANE.

76

All'indomani mattina per sullo spuntar dell'alba


seguito da una folla d paesani si die a percorrer
sato

l'

di

nuovo

ritirarsi.

Di
il

in

sera di

costretto alla

perduto

valle

la

giorno

intero

ma dopo

aver pas-

vano travaglio

fu alfine

scendere dalla montagna e

ritorno alla capanna intese che

d innanzi, vi

si

il

cane

era fatto vedere, e

ricevuto un tozzo di pane era subito fuggito. Per


pi giorni di seguito intanto il pastore non cess
di replicare le sue corse e le sue ricerche , e

quando

sulF imbrunire egli rientrava nella sua abitazione

sempre udiva l'apparizione del cane

il

cibo preso

e la fuga. Colpito di questa singolare circostanza",

volle

up giorno

come

all'

restare in casa; e

quando

il

cane part

ordinario col suo pezzo di pane, risolse

di seguirlo e di vedere ove andasse a finire. Il


cane prese la via d'una cateratta situata a qualche
distanza dal luogo, ove
fgliuol suo.

Le sponde

il

pastore avea lasciato

di

il

quella cateratta assai

una all' altra presso 1' estremit ma separate da un abisso profondissimo offerivano all'attonito sguardo Una di quelle viste terribili che
cagionano spesso tanto sgomento al viaggiatore
smarrito fra' monti Grambj , e indicavano abbastanza di non esser F opera silenziosa del tempo
vicine

ma

il

1'

subito effetto di qualche violenta convulsione

della natura. Il cane

senza esitare

precipizio quasi perpendicolare


in

una caverna P

il

scese per

un

e alfin disparve

cui ingresso era quasi a livello

IL CANE.

76

del suolo.

che

il

Non

rattenuto da veruna difficolt an-

pastore volle entrarvi

commozione

al

ma

qual fu la sua

primo porvi piede, vedendo

il f-

gliuol suo mangiare di grande appetito quel tozzo


di
il

pane che

il

cane gli aveva apportato, mentre

fedele animale standosi da

occhi di compiacenza

il

Dalla situazione in cui


suo pianto figliuolo

un

guardava con

lato

suo picciolo protetto


il

sembra

padre trov questo


eh' ei

fosse disviato

si

ed indi avesse sdrucciolato fino alla bocca della caverna


ove la paura
della caduta del torrente , per cosi dire, l' incaten ;
il prer
e che il cane, il qual lo aveva seguito
servasse dal morir di fame , portandogli la sua
razion giornaliera. Sembra parimente che l'amoroso animale mai non lasciasse n il di n la
notte
eccetto gli istanti in cui andava a pren-

fino in riva al

precipizio

dergli

nutrimento, correndo di tutta forza

il

capanna

alla

e di tutta forza tornando alla caverna.

Si addestra il cane ad andare in mercato con


denaro , a recarsi ad una bottega conosciuta , e
portarne a casa le provvigioni. Sono alcuni anni
che una persona, la qual dimorava ad mia barriera

efi

Stratfort- sur- Avon, cio a

mezza lega da

questa citt, aveva abituato un cane ad andare a


far

compra di droghe e di merci conforme al


Legava essa al collo dell'animale la lista
,

bisogno.

delle cose desiderate; e al collo parimente soleva


1'

officioso

stato.

messaggiero portarle a casa nel migliore

IL CANE.

77

Smelile nella sua filosofa dell'istoria naturale,

che uno speziale d'Edimburgo aveva un


quale fu per qualche tempo la meraviglia
trastullo della gente del vicinato. Or avvenne

riferisce

cane
e

il

clie

il

un uomo

quella citt

vendendo

quale

il

facendo

percorreva le strade di
un campanello , e

suonare

uno a quel cane.

sentendo

il

in fantasia

indomani l'animale,
del campanello , corse al ven-

tintinnio

ditore di pasticcietti,
l'abito, e

un giorno

entr

pasticcietti

di darne

non volle

11

All'

prese per una falda del-

lasciarlo passare.

Questi che

bramava, gli fece vedere un penny,


moneta di due soldi additandogli ad un tempo
che stavasi ritto in sulla sogHa
il suo padrone,

intese ci che

della propria
speziale

bottega.

cane

Il

allora corse allo

e con sguardi e con moti supplichevoli

cerc impetrarne la uonetuccia. Egli gliela gett,


e

il

cane presala in bocca la rec tosto

tore, da cui ricevette

mercio tra il cane


poscia pi mesi.

un

al

vendi-

Questo compasticciere dur

pasticcietto.

lo speziale,

il

L' aneddoto seguente, tratto dalle osservazioni di


fatto per l'Inghilterra troppo

Dibbin, nel suo giro


curioso

perch io qui non

lo riferisca

In un religioso ospizio, dice questo scrittore


venti poveri ricevevano il pranzo a certa ora del

giorno
gli

un cane sempre

vi assisteva

toccando-

un
mensa era molto parca t

or questo or quel minuzzolo di che faceva

po' di pasto.

Come

per

la

IL CANE.

78

commensali provveduti ci' assai buono appetito,


non poteano essere molto prodighi e l' animale
sentiva piuttosto 1' odore che il sapore delle vivande. Queste erano introdotte nel refettorio al
suonar di un campanello , da un inserviente per
mezzo di un torno macchina che somiglia alla
sezione di una botte , e volgendosi sovra di un
perno verticale presenta ci che posto nella sua
e

parte concava

senza mostrar la persona che la fa

muovere. Un giorno il cane, che non avea ricevute se non alcune croste di pane, aspett che i
poveri fossero tutti partiti, prese la corda del campanello in bocca , e la tir con quanta forza pot.
Il quale

stratagemma essendogli riuscito, vi ebbe

ricorso anche all'indomani col

Alfine

il

medesimo

successo.

cuciniere accorgendosi di aver date ven-

tuna porzioni invece di venti , volle scoprire Y inganno; e in ci non ebbe a durare molta fatica.

Poich essendosi nascosto, e avendo osservato i


mendicantr l' uno dopo l' altro quando venivano a
cercare la loro pietanza
truso fuorch

il

non iscorgendo

altro in-

cane, cominci a formar de' so-

spetti, che furono bentosto confermati, quando vide


r animale aspettare con impazienza che i poveri
, e deliberatamente quindi attaccarsi
campanello. Questa avventura fu tosto raccontata ai monaci, i quali per ricompensare il cane

tutti uscissero

al

delia destrezza e sagacia di cui avea fatta prova,


gli lasciarono tirar la

corda del campanello a giorno.

IL CANE.

somministrare

facendogli

79
puntualmente un buon

piatto di avanzi della lor tavola.

Nell'inverno del 1784 un cane fu abbandonato da


vascello contrabbandiere presso Boomer sulla co-

un

sta di

Northumberland. In quello

montoni ;
ben tosto
glia

all'

stato,

privo d'ogni

diede a divorare agnelli e


e ne fece un tal guasto che divenne

altro sostentamento,

il

si

terror del paese per pi di venti mi-

intorno.

Quando prendeva alcuno di queun foro nel lato destro, e

animali faceagli

gli

dopo averne mangiato l'adipe, che si trova presso


i rognoni
pi non se ne curava. Di parecchie pe,

core che

merc

le

in vita

pastori trovarono cosi mutilate

cure pi diligenti

ed ebbero poscia degli

cane intanto

Il

a cui

seguito con cani

da

ma come

alcune

agneletti.

grazia del suo gusto

in

particolare, appena bastava

tone ogni giorno

poterono richiamarsi

il

guasto di lui

mon-

fu dagli spaventati pastori

in-

caccia , con levrieri e mastini

questi gi stavano

per addentarlo ,

ei di-

stendevasi supino, quasi inatto di chieder piet,

Y otteneva da quei
quando
,
egli fuggiva all' avvicinarsi degli uomini , ed era
d' uopo che fossero di nuovo eccitati a farlo. Ma
gi non ne veniva al perseguitato verun male; di

e in tale positura

buoni parenti.

che

pastori

cacciato alla

nondimeno

sempre

infatti

gi essi

erano

l'

inseguivano

disperatissimi.

Un

giorno fu

pi di trenta miglia ; e
torn innanzi sera al luogo ond'era
distanza

di

80

IL CANE.

un montone. Suo ordinario soggiorno era una rupe di Heugh-Hill presso Hopartito

e rovin

wick oltre gli erano in prospetto quattro vie , che


metton capo a questo luogo. Nel mese di marzo
del 178 5 finalmente, dopo varj e infruttuosi tentativi, fu ucciso da un cacciatore.
Nell'anno 1796 un fitta] uolo d'un villaggio vicino a Southwick, nella contea di Hants, avea uno
spagnuoletto bruno , che, solito accompagnare il
padrone alla caccia, vi prese tal gusto, che usciva
la notte per correre i campi all' intorno , ogni volta
che poteva trarsi dietro altri cani, e sempre tornava con qualche selvatico in bocca. Il fi Ita j nolo
temendo il dispiacer de' vicini, comand che fosse
ogni sera severamente rinchiuso. Ma avendo una.
,

volta

il

domestico

cui

era dato quest' ordine

obbliato di eseguirlo, lo spagnuoletto fugg per se-

guitare le sue escursioni nolturne.

La

sua assenza

non fu scoperta che all' indomani alle tre del mattino


quando un abbajamento improvviso e terribile ruppe il sonno al fittajuolo che balz di letto
prese le sue armi di fuoco e scese la scala. En,

trando nella corte vide con grande sorpresa le sue


anitre legate pei piedi che

si

dibattevano sul ter-

reno. Parea che lo spagnuoletto ritornando dalla


caccia

avesse saltata la siepe e sorpreso

nel pollajo, onde subito deponendo

il

un ladro

selvatico

si

diede ad abbajare con quanta forza avea in corpo,

onde svegliar

gli altri cani

e cos salvar la corte

8l

IL CANE.
rustica. Il

padrone

dro che fuggiva,

ma

una

fucilata contro

senza raggiugnerlo

il

la-

e que-

disparve.

sti

Le
i

tir

cure del cane nella sua maniera di dirigere

degne di particolar attenr

passi de' ciechi sono

zione.

Chi non ha veduto alcuno

di questi

esseri

essi

una tal guida per le vie pi


vanno ad implorare la carit

nella

sua Sinopsi de' quadrupedi

sfortunati condotto da

popolose, che
de' passeggeri ?

Ray

Il sig.

un mendicante cieco , il quale avea per


conduttore un cane di media forma, ed oltre al
parla d*

guarentirlo d' ogni periglio


alle

botteghe, ove era

il

solito

o tre volte per settimana.

intento

ma

porte e

alle

il

due

pover uomo
cane sdrajavasi per

Quando

cominciava la sua preghiera ,


riposare

metteva

ricever limosine
il

appena aveva quegli ottenuto

questo

si

alzava di

il suo
proprio moto senza

alcun ordine o segnale, e passava ad

Osservava, dice

il

sig.

zione che sorpresa,

soddisfa-

come ogni

volta che si getqualche moneta, il


raccoglieva colla bocca , e la depo-

tava dalle finestre in

cane sagace la

luoghi.

altri

Ray, con egual

istrada

neva nel cappello del cieco. Altrettanto faceva gettandosi pane , di cui mai non mangiava
se non
quel tanto che ne riceveva dalla mano del men,

dicante.

Nel 1760 standosi un marinajo di HammerSmith a dormire nel suo battello , questo si distacc
Gabinetto T. IL
6

IL CANE.

riva 5 e fu portato

dolila

marea contro una

dalla

gran barca di carbone. Fortuna per lui che il suo


cane era seco. L' intelligente animale lo risvegli,
dandogli di zampa sul volto , e tirandolo pel collo
che gi il battello si riemmarinaio fu cos a tempo di aggottarlo e di salvarsi, mentre senza il suo cane
la sua vita era infallibilmente perduta.
della camicia

piva

istante

all'

d' acqua. Il

Nel 1791 venne una persona


gio in una casa di Deptford,

vava dalle Indie

a prendere allognarrando che arri-

Convenuto il prezzo,
che manderebbe la sua valigia nel dopo pranzo, ed essa poi si farebbe vedere
all' indomani mattina. Sulle nove della sera infatti
fu da due uomini recata quella valigia, e portata
su nella camera da letto. Come alfine tutti della
famiglia furono ritirati per dormire , il cagnuolo
orientali.

disse al proprietario

di casa, lasciando d' improvviso

nario

cio la bottega

il

suo posto ordi-

and ad appostarsi

della camera ove la valigia era deposta, e

abbajare di tutta forza.


il

Quando

la

all'

si

uscio

mise ad

camera fu aperta,

cane corse verso la valigia, la gratt colle sue zam-

pe

e torn a guajolare con pi furor di prima. Si

volle scacciarlo,
sospettiti,

ma

indarno , sicch

domestici in-

avendo chiamati alcuni del vicinato perch

fossero testimonj della cosa,

si

fecero a trascinare

per la Gamera. Il che facendo, e vieppi


confermandosi che contenesse qualche cosa di vivo 3
ne forzarono la serratura, e con grande loro sorpresa
a valigia

IL CANE.
vi riconobbero nell' aprirla
si

il

83

nuovo

era fatto cos introdurre in casa

Un
danaro

affittuario

mont un giorno

somma

pomo

attacc

della sella

sacchetto, che

il

di

a cavallo per andarlo a

riscuotere, e fa accompagnato dal suo cane.

cevutolo

che

onde rubarvi.

negoziante a cui era dovuta certa


,

il

Ri-

conteneva, al

rimise in via onde tornare

si

come

a casa, l cane intanto,

partecipasse alla sod-

ed abbajava dinanzi
ed era tutto allegrezza.

disfazione del padrone, saltava,


al cavallo

Fatte alcune miglia

il

d' arcione

negoziante scese

onde riposarsi ad una beli' ombra e distaccato il


danaro sei pose vicino , ma poi dimentic di ripigliarlo , montando in sella di nuovo. Il cane
che di ci si avvide, volendo rimediarvi , corse a
cercare il sacchetto, che sgraziatamente era troppo
pesante per lui. Rivolo quindi verso il suo padrone, e gridando, abbajando, urlando si sforz
,

e tutti

riuscivano inutili,
cato di arrestare

il

poich quegli
che gli dava
dopo avere lungo tempo cer-

di farlo avvertito del suo obblo.

non P intendeva

cavallo

segni

si

mise a mordere

talloni del cavaliere.

mercante che tutto era assorto ne' suoi penlungi dall' indovinare il vero motivo della
importunit del suo fedel servitore , concep P orribile idea che fosse arrabbiato. Quindi tutto pieno
Il

sieri

di timore al

di

traversar

guardare da tergo

se

il

un

si

fece a

Ma

questo

ruscello,

cane bevesse.

,.

IL CANE.

84

occupato troppo degli interessi del suo padrone


perch potesse pensare a se medesimo, continu
pi che prima ad abbajare ed a mordere. Cielo!
grid

il

mercadante

mio povero cane

Se

mi avvenga.

trovar potessi chi

crudele

non

v'

ha dubbio il
Che debbo
,

. .

Convien ch'io Y uccida, perch nulla

io fare?...

di peggio

afflitto

preso dalla rabbia

officio

se risparmio

Ma

Ah quanto ci mi
si

incaricasse

per

grave

me

di

s.

non vi tempo da perdere

un momento

la sua vita

potrei di-

venire io stesso vittima della mia indulgenza. Cos

dicendo prese una delle sue pistole, la diresse con


contro il cane sventurato
e rivolgendo la testa lo colp. Il povero animale cadde

mano tremante
ferito, e,

sebben senza forze e

intriso nel

proprio

padrone come per


accusarlo d ingratitudine. Questi non potendo tollerarne la vista, dio al cavallo con ambi gli sproni,
e trasse innanzi precipitoso e costernato , lamentandosi d'aver fatto un viaggio, che gli costava s
caro. Mai frattanto non gli venne a mente il suo
danaro , e, solo pensando al suo cane fedele cercava consolarsi col dire a se stesso, che coli' uccidere
una bestia arrabbiata aveva schivato un male assai pi grande che quello della sua perdita. Se
non che una tal riflessione invece di calmare il
suo dolore , non facea veramente che inasprirlo.
Quindi esclamava: ah quanto io sono infelice Era
assai meglio per me perdere il mio danaro, che
sangue, cerc strascinarsi verso

il

,,

IL

85

CANE.

non il mio cane. Fra le quali parole ei distese


macchinalmente la mano all' arcione della sella
come per toccarvi il sacchetto , e pi noi trov.
Allora ei conobbe d' improvviso la sua temerit e
la sua follia. Poveretto me! poveretto me
grid
quindi battendosi la fronte: Non ho saputo intendere l' avviso che mi dava 1' innocente e fedele
animale, e l'ho immolato all'eccesso del suo zelo.
Ei voleva avvertirmi della mia dimenticanza, ed
ha pagata colla vita la sua sollecitudine.
Volgendo la briglia del suo cavallo si rec di
galoppo al luogo, ove si era fermato per riposare.
!

Strada facendo riconobbe quello ove avea scagliato


colpo fatale che or gli cagionava tormento e
rimorso , e vide tracce di sangue a misura che si
il

avanzava;
cane

ma

occhi

indarno cercava cogli

il

bra ove gi

mozione

st

anzi

seduto
il

suo

ed ivi, qual fu
strazio!

la

suo

omsua com-

esso era scomparso. Alfin giunse presso

nell'eccesso

l'

della

sua disperazione ei parve detestare s stesso,

come

colpevole della pi grande ingiustizia. Il povero

animale pi non trovandosi in i stato di seguire il


suo caro ma crudel padrone , avea pur risoluto di
consecrare in servirlo, anche i suoi estremi momenti.

Per
il

strascinatosi tutto sanguinolento qual' era verso

sacco

mal augurato, malgrado

le sue orribili sof-

ferenze, ancor vegliava a custodirlo.

Come

vide

il

padrone , gli manifest la sua gioja , agitando la


coda , ma non pot davvantaggio. Le sue forze

86

IL CANE.

erano esaurite , respirava a gran pena


del suo uccisore non
d'i

qualche

gua per

istante.

leccare la

sua agona

mano

perdono

d'

avergli

gettando in seguito uno sguardo

e le carezze

a chi gliele prodigava nella

quasi chiedendo

tolta la vita

prolungarono la vita che


Ei stese languidamente la lingli

di tenerezza sul suo padrone

chiuse gli occhi per

sempre.

Un cane favorito d' un inglese gentiluomo avea


perduta la grazia del padrone suo per l' abitudine , onde mai non fu possibile emendarlo, di correr dietro ai bestiami de'fttajuoli del vicinato.
Uno di questi avendo fatti inutilmente i suoi sforzi,

per allontanare

un giorno
il

braccio

da' suoi

a trovare

campi

il

tal devastatore

gentiluomo

un montone

che

venne

portando sotto

cane avea ucciso

il

nella notte. Il lord sdegnatissimo per ci che ve-

deva

suon Chiamando

di uccidere

derlo

al

il

cane

ritorno d"

ben

domestici , e loro ordin


risoluto di

una passeggiata

Part quindi sull'istante,

non pi ve-

eh' era

per fare.

la sorte dell'animale

rimase sospesa per alcune ore

il

qual intervallo

di tempo, sebben cortissimo, non fu infruttuoso.


Il condannato, che parve aver inteso la sua sentenza, avea pure

familiari

voce del suo padrone,

un giorno

le

rivocare. Neil' alternazione frattanto in

cui era posto della vita o della


solo

mezzo

inflessioni della

che non disper di farla

di

scampo che

gli

morte, adott

rimaneva,

il

la fuga.

IL CANE,

82

Sulle cinque della sera, standosi

domand

tavola,
se

al

domestico

il

il

gentiluomo a

qual lo serviva,

cane erano

suoi ordini riguardo al

stati e se*

Milord, rispose quegli, noi lo cerchiamo da


pi di un' ora , ma non si trova in alcuna parte.
Lia conchiusione del discorso fu che il cane , prevedendo la sua disgrazia, era forse andato a nascondersi nella casa di qualche livellario , o d^altra
persona da lui conosciuta. Pass intanto un mese
senza che si udisse parlar di lui; onde si credette
che fosse caduto nelle mani del suo denunziatore 3
guiti.

il

qual lo avesse punito de' suoi mali diporti.

Un

anno appresso, come il gentiluomo viaggiava


accompagnato d' un solo domestico , una

in Iscozia

violenta procella lo obblig di mettersi al coperto

un tetto di legno appoggiato al muro , a


qualche distanza dal cammino tra le brughiere.
Ma il temporale vie pi imperversando , la notte
sotto

,
e non si trovando ne' contorni
veruna casa degna di un tal ospite, ei si decise

approssimandosi

a scendere di cavallo, e ad entrare nel picciolo

bergo vicino , a cui quel


entrare

tetto apparteneva.

al-

Al suo

un' aria di sorpresa e di costernazione

si

dipinse nel volto e nelle maniere dell' oste e della

moglie sua,

quali

dopo aver

fatte le risposte

imbrogliate e pi incoerenti alle

domande pi

pi
or-

misero a parlar tra loro a bassa voce.


Alla fine per lo straniero fu introdotto in una
saletta
gli si accese del fuoco
e gli si prepara;

dinarie,

-,

si

IL CANE.

SS

rono quei cibi eli' erano in casa , poich non parea che il tempo volesse cangiarsi.

Come

metteva in tavola

la fante

il

coperto,

membra,

die a tremare di tutte le sue

si

e pot a

gran pena compiere l' officio suo. Il gentiluomo


non pot a meno di non rimarcare in questo trio
non so qual cosa di straordinario ma risovvenent
;

dosi che

suo domestico

il

all'

istante in cui lo ajut

a smontar da cavallo avea pronunciato il titolo di


milord , attribu semplicissimamente la loro agita-

zione all'avere in casa

un

ospite

non mai aspet-

troppo differente da quelli eh' eran usi di


accogliervi. Essendosi quindi risoluto a passar la

tato, e

comand che gli si portasse la


Nel momento istesso ricevette una visita, cui
egli era ben lungi dal prevedere. Cielo! grid;
sarebbe adunque vero eh' io trovassi ancora in vita
il mio povero cane, e in questi luoghi! Qual prodigio qual incontro fortunato Ei volle carezzare
notte nell' albergo

cena.

il

suo favorito, eh' ei credea perduto da

tempo

ma

1'

animale

si

trasse indietro

contegno, e colse la prima

come

di

lungo

prese grave

occasione, in cui la

porta rimase aperta, onde uscire


tenne fuori

guardia

nondimeno
quasi

vi si

presagisce

qualche avveni mento

Tutto

ci

che

il

lord pot raccogliere intorno

che scomparve,
che un giorno egli avea seguito de' mercanti
di fcuoi venuti a rinfrescare in quest' albergo

all'istoria del

fu

suo cane, dappoi

IL CANE.

ove, poich

il

89

viaggio gli avea fatto male

a'

rimase per allora, n poi ne usc pi.


cose le disse al domestico del gentiluomo

piedi,

Queste
il

mozzo

aggiugnendo che mai non avea veduto


in sua vita bestia pi buona.
Il lord volendo levarsi alP indomani col primo
albore , onde riparare il tempo perduto questa
sera, che ancor si mostrava tutta procellosa, disse
al suo domestico di accompagnarlo alla camera
preparatagli. Come traversava quella, ch'era atdi stalla

tigua alla saletta


istretto

sorprese

l'

oste, e la

moglie in

colloquio con tre uomini avvolti in grandi

mantelli, che pareano aver fatto fronte alla tem-

pesta, ed ora occuparsi di rianimare le loro forze, poich gli albergatori versavan loro bicchieri
d' acquavite. Il

mera

gentiluomo

salendo

alla

sua ca-

proprio domestico,
intese un forte brontolo, che parea venire dall' alto
dietro la fanticella

della scala. Milord,

spesso

ringhioso

il

il

cane, disse

co' forestieri

il

servitore.

soggiunse

la

femminuccia , ma non morde mai. Come furono


pi presso alla porta, il cane non contento di
brontolare, si mise ad abbajar di tutta forza, ma
la fante avendolo severamente sgridato, ei la lasci
entrare, e il domestico la segu per far lume al
gentiluomo. Questi in qualit di antico padrone ,
chiam il cane per nome, e poi eh' ebbe ripetute alcune frasi benevole, che gi gli eran proprie j r animale venne a leccargli quella mano le

IL CANE.

90
cui carezze da

gran tempo

Malgrado ci persisteva
il padrone non entrasse

esso

gli

erano straniere,

iell'

opporsi , perch

nella camera. Lasci

in-

non senza far sentire un


grave brontolamento ? che esprimeva piuttosto la
collera che la resistenza, e con cui 1' accompagn
tanto

uscire la

serva

fino abbasso della scala eh* ella scese


zio,

con quel? imbarazzo che

tutta

la sua. condotta

si

con precipimanifest

in

primo arrivo del

fino dal

lord.

Ma

T attenzione di questo fu

distratta

da

tale

poich tutta occupata del suo cane ,


che spontaneamente si allontan d' alcuni passi
dal limitare della porta, a cui staya di guardia ,
circostanza

adoperando i modi
il padrone , e
pi affettuosi, a cui non mancava che la parola,
si mise a discender la scala
quasi eccitandolo a
,
e carezzando

fare altrettanto. Il lord avea


rottolo,

quando

abito co* denti


tutti i

rore

un piede

sul piane-

cane prese una falda del suo


e la tir con violenza , ma con

il

segni del pi vivo attaccamento e del ter-

ond' era compreso

e che troppo

vasi colla confusion generale,

accorda-

che regnava

nell'ai

bergo.
Il

povero animale, vedendo di non far frutto,

rinnov le

sue

istanze, freg

la

testa

contro le

padrone , alz sopra di lui una zampa


affettuosa e importuna. In mezzo a tutte queste
dimostrazioni di tenerezza gemeva ; e tremava d'un
vesti del suo

EL CANE.

modo, die

gentiluomo e il domestico ne furono necessariamente commossi. Se guardo ai pronostici

il

disse

sua signoria

jdotta delle persone di

se

confronto la

quest* albergo

l'

con-

inquie-

tudine di questo cane

ragion vuole eli' io creda


,
qualche orribil cosa qui accada. pur questo da un pezzo il mio sospetto , replic il domestico , e bramerei eh ella si fosse lasciata pas-

|clie

sare dall' acqua sino alle midolle

continuando

il

cammino, piuttosto che fermarsi in questo luogo.


Ora le doglianze, o i desiderj son troppo tardi, rispose

il

qual parte della casa vai

lord. In

tu a dormire? Testa a testa con vossignoria, replic

fedel servitore

il

la cui scala

milord

aggiunge egli

picciolo

gabinetto

additandogli

un

picciol

In questo caso va a riponoi non siamo del tutto senza mezzi eli di-

uscio sulla diritta.


sarti;

un

in

discende ad una camera inferiore; l

due che concepir pel primo


qualche giusto timore, ne dar avviso all'altro.

fesa; e quegli di noi

Alla fine poi tutto

quello

trebbe non essere che

1'

che

ci

figuriamo, po-

imma-

effetto della nostra

ginazione.

L' anziet del cane , durante questo colloquio ,


non fece che crescere. Quando il domestico usc
della camera , 1' animale corse alla porta
come
se avesse desiderato, che il suo padrone lo seguisse; anzi con pi segni pareva a ci eccitarlo.
,

Come

infatti

il

lord

diede

alcuni

passi,

il

vi-

IL CANE.

ga
gilante animale

salt

di gioja

ma

vide che questi passi non erano

porta se non per chiuderla


si

die a vedere d'

>

un modo

il

quando poi

diretti

verso la

abbattimento

suo

cos sensibile

come

F antecedente soddisfazione.
Circostanze cos inesplicabili non poteano a

meno

gentiluomo qualche impressione ; se


non che parea vergognarsene. Vedendo alfine che
nulla potea far abbandonare al cane il luogo che
nel

di fare

si

era scelto , gli fece egli stesso

un

letto co' pro-

prj materassi, e cerc in seguilo di dormire.

l'animale per, n

il

padrone mai poterono chiu-

der occhio. Il cane di tempo in tempo si levava


e correva per la camera; indi accostavasi al letto
del lord

mano

mandava

consolatrice

questo signore

si

gridi lamentevoli

che una

affrettava di calmare.

Alfine

stanco di logorarsi in congetture,

cadde in un sonno profondo. Ma ne fu bentosto


risvegliato dal suo cane , che rasp con violenza
alla porla del gabinetto, mostrando i denti, cercando di morderla , e mandando gli urli pi orrbili. Il lord , che si sdraj tutto vestito , anzi
a parlar propriamente, era tutta notte rimasto in
armi , collocandosi mi pajo di pistole al cappezzale, salt dal letto

Gi

la

immediatamente.

pioggia era cessata, e

il

tempo divenuto

onde pensava che meglio intenderebbe


ci che per avventura accade. Nulla intanto p
tea mitigare i} furor del cane 3 che vedendo di
tranquillo,

IL CANE.

non potersi aprir


gabinetto

colle

93

zampe un passaggio

aforzavasi di rodere

re

ch

v'

era

al

dentro

di

pericolo

il

la

il

fare

ci

La

ostacolo che lo impediva. Ripetuti colpi

si

camera

della

poi-

qualche

gabinetto

del

sentire intanto dalla parte

qua-

sua causa.

desiderio di apri-

e altronde riusciva difficile

Pi dun-

uscio.

l'

que non era a dubitarsi , che


lunque fosse , non avesse ivi
prudenza per opponevasi al

nel

fecero
e

una

voce che attraverso il buco della serratura grid:


per amor di Dio, milord apritemi! Il gentiluomo,
riconoscendo tosto
re.

suo domestico,

il

fece entra-

Tutto sembra tranquillo, milord,

cos di so-

pra come abbasso

il

uomo poich io
ma in nome del cie-

disse que&t'

non ho mai chiuso occhio


lo
che cosa pu mai provocare
;

cane ad abil
,
bacare con tanta forza ? E questo che voi volete
sapere , rispose il gentiluomo , spingendo violen-

temente l'uscio del gabinetto; appena l'ebbe sforche il cane con incredibile rapidit si pre,
cipit entro l'interno della stanza, e fu seguito
zalo

dal
si

padrone

estinse la

e dal domestico. In quest' istante


candela di colui che la portava , e

l'oscnrit della notte

ma uno
al

strepito

gabinetto.

un colpo

non

confuso

Il lord

di pistola

lasci
si

allora

cane

in

un accento lamentevole.

gett

tosto

scarica

come per
un grido

il

yedere pi nulla:

fece sentire in fondo


alla

incutere

acuto

Oh Dio

ventura
timore

che

fin

grid

sua

OA

I^ CANE.

mio difensore. E corso per


lume , strapp di mano all' al-

signoria, Ito ucciso

ricercare

un

il

altro

nna candela accesa , che venne fingendo un' aria di costernazione , a domandar il
motivo di tanto rumore. Altri della casa entrarono anch' essi dopo di lui nella camera; ma il
lord, senza badar punto alle loro inchieste, vol
verso il gabinetto per osservare ci che fosse av-

bergatore

venuto

suo cane.

al

L'uscio aperto,

Come

scoperto.
uscire

il

domestico
grid

raccapriccio

ho

cosa orribile

il

locandiere grid: tutto

lord era per entrarvi, ne vede

il

5
:

che coi segni del pi gran


ah
milord , milord , qual
veduta mai
E nel tempo
!

io

cadde steso quasi esanime' sul pavimento.


Prima che il signor suo potesse conoscer la cagione di tale svenimento, o levare il domestico
da terra, il povero cane usc del gabinetto zoppicando , e lasciando dietro di s tracce di sangue: alfine giunto a gran pena ove il padron suo
era rimasto con occhj attoniti e spaventati, e tutto
in preda a cento nere fantasie , cadde a' suoi pieistesso

di.

Tutti

segni del dolore

corpo di quest'animale,

il

occuparsi delle sue ferite

tinuamente rivolto
rea indicare

all'

manifestavano nel

quale, per altro, senza

tenea lo sguardo cone pa,

uscio del gabinetto

che tutto

il

mistero non

era

per

anco disvelato.
Il lord

impadronitosi

della

pistola

del

dome-

IL CINE.

svenuto penetr

stico

suo cane

lui. Esamiun angolo di

che strascinavasi dietro di

ogni parte

nandone

()

luogo fatale, seguito dal

il

si

accorse

in

un' apertura che comunicava colla corte dell' albergo per ima specie di botola e d' alcuni gradini rotti, su cui vide un gran sacco e delle macchie di sangue , le une delle quali provenivano
dalla ferita del cane, e le altre pareano vecchie,
,

poich gi erano disseccate. Il lord rientr nella


sua camera da dormire 3 ma il cane rimase nel
gabinetto. Un istante appresso 1' animale venne
di nuovo verso di lui tutto anelante,

Lo

stato del domestico del

more

avesse

Lord,

in cui

il

ti-

operato avea talmente, che seguitava a

ri-

manere senza riconoscimento


lord

come

una corsa violentissima.

fatta

si

occupasse

di

lui.

volea pure che

Or mentre

il

cercava di

il cane usc di nuovo della camera 3


,
pochi istanti appresso fu udito abbajare con
voce cupa , e accompagnaM dal rumore di non
so qualcosa pesante , che fosse strascinata sul pavimento. Il gentiluomo di fatti y che si era ritirato

soccorrerlo

nel gabinetto
il

trov l'animale tutto inteso a trarre

sacco gi dianzi

da

lui

veduto

vicino a quella botola, che gi

senza
all'

dita

padrone

del

animale
del

ma

fecero

rinnovare

sfinito dalla fatica

sangue , rimase

colla

sangue

intriso di

dicemmo. La pre,

gli

e dalla

testa

appoggiati sulT estremit di quel sacco:

e
il

co'

sforzi

perpiedi

lord fu

IL CANE.

sapere interamente il micon una curiosit mista da inquietudine


non clie per la perseveranza del suo cane di voler compire il suo disegno , collo strascinare seco
il sacco medesimo, che era pesantissimo, dal gabinetto nella camera. Il domestico frattanto avea
ripigliato alcun poco i sensi smarriti
ma gli alspinto allora di voler

stero

primo momento di rumore accorsero


nella camera , gi erano scomparsi.
Come il lord ebbe snodata la corda onde le-

tri

al

clie

gatasi
gli

collo del

il

modo

occhi in

eh' esso

rore.

sacco

il

cane vi

di spavento

alfine

chiudeva si manifest in
il corpo di un uomo ,

tutto

Era

essere stato assassinato

sopra

fiss
il
il

secreto

suo or-

quale pareva

il

come quello che era

co-

perto d' una camicia tutta intrisa di sangue rap-

preso

ancor

dalle spalle,

umido

e l'altre

avea

membra

la

testa

separata

mutilate e tagliate

maniera , che il tronco non eccedesse la lunghezza del sacco, il quale dovea contenerle: ecco
quanto si offerse a' loro sguardi. Il cane fiut questo cadavere , e considerando dippoi con un'aria
di compassione il suo padrone, gli lecc le mani,
onde attestargli la sua soddisfazione per essersi

in

scoperto V iniquo mistero.

Fu

successivamente provato

precedente
di tenebre
nella

all'
,

camera

arrivo del lord

vi

era

stessa

stato
,

che

nella

notte

in quel soggiorno

ucciso

un

viaggiatore

e nello stesso letto

ove sua

CANE.

IL

e nell' ora

97

medesima

in

cui gli

avvertimenti del cane fedele, Pavesato preservato


dal pi grande pericolo.

La

fante fu complice del delitto

e gli altri ac-

corsi nella camera al colpo d pistola del gentiluomo


erano gli scellerati che assassinarono l' infelice , il
cui corpo doveva seppellirsi in un campo di ragione dell'albergatore, il quale avea pur formato il
',

disegno di trucidare

il

lord e

il

suo domestico.

Non

tard la giustizia a raggiugnere questo micidiale

e la sua donna malvagia


supplizio.

il

lord fu

si

cui

pun

commosso

dell'

estremo

della maniera

onde sfugg al ferro degli assassini, che fasciate


amorosamente le piaghe del suo cane fedele , e
rimproveratosi di aver un giorno voluto toglier di
vita un'animale, a cui ora doveva la propria, il
ricondusse a casa, ove per tutto

il

resto de' giorni

suoi gli furono prodigate le carezze e le cure di

una famiglia riconoscente.


Non parleremo qui dell' istoria del cane celebre
d'Aubry di Montdidier, che combatt col cavaliere

Desmayeux

accusato dell' assassinio del suo pa,


drone e lo costrinse a confessare il misfatto. Questa
istoria troppo da tutti conosciuta
ma il tratto
,

seguente uno de' pi mirabili esempi della fedelt di un animale, la cui idea divenuta inse*
parabile da quella dell' istessa fedelt.

Nella contea di Ulster in Pensilvania vivea un


,
il
quale era nipote di
Gahinetto T. II.
7

uomo nominato Lefvre

IL CANE.

98

Un

francese

che fu gi obbligato a fuggire dal

suo paese alla

ri

vocazione

dell' editto

di "Nantes.

Si sarebbe veramente potuto

uomo

del

gione

all'

mondo

uomo

figli

vando

estremit di una valle presso le monta-

gne Azzurre
st'

chiamarlo l'ultimo
poich possedeva una pianta-

rifugio
cui

la

belve

delle

Que-

feroci.

componeasi

famiglia

d'

undici

rimase un giorno assai sorpreso non ritroil pi giovane , che avea quattro anni all' in-

ed era scomparso in sulle dieci del matpadre e la madre lo cercarono qualche


tempo invano fra' campi; e ci non giovando s'internarono
seguiti da alcuni vicini , nella profondit de' boschi
cui perlustrarono colla pi scrupolosa attenzione. Mille volte chiamarono a nome
circa

tino. Il

il

fanciullo

fine tutti

senza riceverne alcuna risposta. Al-

s'

incontrarono

dei Castagni
nulla

di

piedi
gli

in

vicinar della notte

differenti drappelli
,

poterono

loro timori pel povero

selvaggi

si

terribili in

bambolo

zione turbata presentava

un lupo o

vorare
rick

xoce

il

ove
il

ad

d' altra bestia

si

tu

av-

genitori

accrescendosi

La

che

gli abi-

loro immagina-

essi

1'

feroce

orribile

idea

in atto di di-

piccolo innocente. Derick, mio caro


sei

divi-

all'

in grazia de' gatti

quel paese

tanti vi resistono difficilmente.

di

altri dir

disperati

indursi a tornare al loro domicilio


i

montagna

della

uni agli

consolante. Riposati alcun poco

nuovo

sero di

a'

senza potersi

De-

gridava la madre coi suon di

pi commovente;

ma

indarno.

IL CANE.

Come

99

d ricomparve rinnovarono essi le loro

il

ma con s poco successo, come il giorno


Fortunatamente per mi selvaggio carico di pelami , il qual veniva da un villaggio
vicino, entr nella casa di Lefvre per riposarsi,
ricerche,

innanzi.

come avea costume

di fare, viaggiando in questa

di non trovarvi se non


una vecchia negra, la quale vi era ritenuta dalle
sue infermit: Ov' il tuo padrone? le chiese.
Ahim! rispose essa, ha perduto il suo Derick,

parte di paese. Attonito

e tutto

vicinato corre pe' boschi sulle sue tracce.

il

Erano

allora

tre

ore

di

sera.

Suona

il

corno,

disse l'indiano, e cerca di richiamare a casa

il tuo
padre fu
di ritorno , ' indiano gli chiese 1' ultime calze e
l'ultime scarpe, che il picciolo Derick avea portate. Fattele quindi fiutare al suo cane, che avea
condotto seco , prese la casa per centro di un raggio, descrisse intorno ad essa un circolo del dia-

La

padrone.

metro

d'

di cercar

vecchia suon, e

come

il

un quarto di miglio , e ordin all'animale


bene per tutto. Il circolo non era ancora
che quello si mise ad b,
suono della sua voce rianim qualche

interamente percorso
bajare
filo

il

di speranza nei genitori eh' erano inconsolabili.

Indi seguendo le
ciullo

emanazioni del corpo

abbaj di nuovo

di seguirlo

boscaglie.

ma

bentosto

del fan-

sicch ciascuno afirettossi


si

perde di vista fra le


di nuovo, e

Mezz'ora dopo fu udito

bentosto veduto di ritorno,

Il

contegno suo era

,,

CANE.

IL

100

gioja e la soddisfazione

visibilmente cangiato; la

sembrava animarlo i cenni suoi indicavano che le


sue ricerche non erano state infruttuose. Sono certo
;

ch'esso

ha

ritrovato

il

fanciullo, disse l'indiano,

u ci che ancor temeva gli animi agitati era il


non poter presagire se morto o in vi la. L'indiano
corse tosto sui passi del suo cane, che lo condusse
a'

piedi di

un

grosso albero

Ove

il

fanciullo era

debolezza, che poco dis-

disteso in tale stato di

somigliava da quello di morte

il

prese soavemente

fra le sue braccia, e lo apport ai suoi genitori.

Avventuratamente

erano in qualche

essi

preparati a quest' avvenimento


di quanto poteva far

era

si

modo

erano muniti

d'uopo a ristorarlo. La gioja


un quarto e pi d' ora

grande che pass

prima

potessero

attestar

eh' essi

conoscenza

avea

chi

loro

Alfine dopo aver bagnato

questo picciolo infelice ,

diano

il

ottimi

propria

di lagrime

il

il

ri-

figlio.

volto di

gettarono hi collo dell' in-

cuore non

cui

quello degli

si

la

restituito

era

genitori.

meno commosso

La

di

riconoscenza di

si estese, come doveva, anche dal cane, accarezzandolo con piacere inesprimibile , come quello

questi

per

la cui sagacia

erano giunti a ritrovare

della lor tenerezza, e facendogli apprestare


pasto. L' animale

quindi

il

loro

lietissima di

dando

il

pegno
un buon

il

padrone suo continuarono


,
e tutta la compagnia

il

cammino

felice caso

buon uomo,

il

ritorn al villaggio lo-

suo

cane senza pari.

IL CANE.

Al
ches

riferire di

Daniele

un paesano

d'

un

101

U zio

vescovo d'Avran-

carattere brutale e violento

maltrattava spesso sua moglie, a segno che

vi-

erano talvolta intimoriti sulla sorte di quella


sventurata, e costretti di venire in sua difesa, onde
cini

le cose non giugnessero all' estremo. Quest'uomo


un giorno , stanco di vivere con una persona che)
detestava, risolv di toglierla per sempre dinanzi.
Per finse di seco riconciliarsi cangi di condotta ,
,

e le fece

perch venisse

istanza

d festivi nei

campi onde ricrearsi. Una sera, dopo i gran calori d' una giornata di estate , ei la condusse a
prender fresco in riva a un fiumicello, in luogo
appartato e affatto solitario. La limpidezza dell'acqua,
diss'egli, m'invita a gustarne, e

gran sete
tratti.

si

distese

sul

mostrando avere

ventre, e beve a lunghi

Indi lodata molto la bont e la freschezza

acqua
tarlo. Essa
dell'

istessa

consigli la moglie sua

gli credette,

e segu

il

ad imi-

suo consiglio

ma

appena ei la vide in quella positura in cai si


mise egli stesso un istante prima, si gett sovr'essa,
e le immerse la testa nell'acqua per affogarla. La
donna si dibatt con quanta forza le fu possibile;
ma certo avria dovuto perire , ove non fosse stato
il soccorso del suo cane che le era affezionatissimo
e che mai non Y abbandonava. L' animale salt
immediatamente sopra il marito , e prendendolo ai
collo

il

forz a lasciar la presa , e salv di questa

guisa la vita della sua padrona.

IL CANE.

!02,

Nel rigido inverno del 1799? un parrucchiere


di Hanovre usci una sera dalle porte della citt
con uno de' suoi amici, che avea qualche affare
v

un villaggio dei contorni, per mostrargli il


cammino. La terra era allora coperta di neve ed
essi aveano percorso appena un mezzo miglio 3
quando venne loro all' incontro un cane che con
in

molte carezze parve voler


Goni'

essi

male

si

indi

tornando

di

fatti

si

fissare la loro attenzione.

posero a considerarlo,

allontan a picciola distanza del

l'ani-

cammino
|

guise

il

addietro

che

piacer

loro

provava

per

indic

d' esser

molte

da loro se-

guito, e cerc trarli pel sentiero onde veniva esso

medesimo.
salti

poi che

gli

ehhe a

ci indotti, fece

un doco
tempo, onde

e balzi di gioja, e continu a correre

innanzi ad

essi,

ritornando di

tempo

in

cammino. Alfine si arrest tutto


i
due amici, portando alquanto
innanzi i loro sguardi, s' avvidero del corpo di un
uomo, che parea quasi morto del freddo. Per
accostatiglisi lo misero sovra una barella formata
di rami d' alberi , e lo trasportarono ad un vilmostrar loro

ad un

il

tratto,

ove per mezzo di assidue cure , le


che non pareano in quel!' infelice
se non sospese, furono bentosto rianimate. Cos
piacque alla Providenza che il buon cane giunlaggio vicino

funzioni

vitali,

gesse a salvare

Un
la

giorni del suo padrone.

gentiluomo d'Aberdeen, traversando un giorno

riviera di

Dee

mentr' era gelata,

il

ghiaccio a

Io3

IL CANE.

un

tratto

si

ruppe

fu per strascinato
il

fucile

verso

eli'

all'

ei

il

d' un' aria

tir pel

uomo

uomo

fatti

cane

da cui

inutili sforzi

intimorito volle sbaraz-

ma

il

toccante

suo abito con una

cominci a

stese di tra-

si

Un

padrone, corse ad un casale


F abito il primo passeggiero

suo

e prese per

che incontr. Quest'

nel cadere

dopo aver

zarsene e percuoterlo;

guard

ei

apertura del ghiaccio.

per salvare
,

al

teneva

era accompagnato

vicino

cadde nell' acqua. Non


fondo, poich fortunatamente

ed

credere

povero animale
e

espressiva

il

lo

dolce violenza, che


che avesse qualche

ben straordinario da fargli intendere, e si


da esso condurre verso il suo padrone ancora a tempo abbastanza per salvargli la vita.
cosa di

lasci

Il sig.

Bartram

ci

rica settentrionale a

parte del

mondo

narra nel suo viaggio nell'Ameche in una contrada di questa

ch'egli percorse,

osserv in

un

piano estesissimo un armento di cavalli che pasce-

vano

sotto l'unica sorveglianza di

un cane nero,

so-

migliantissimo per ogni verso al lupo della Florida.

Avea pur questo di proprio che non poteva abcome un cane ordinario; ma era industriosissimo e sommamente degno nell' adempiere l'officio

bajare
suo

e se alcuno de' cavalli

si

allontanava alquanto

dagli altri, esso correva tosto a lui, e

ceva

al

il

ricondu-

suo branco. Il proprietario de' cavalli era

un indiano

che dimorava circa a dieci miglia da

questa pianuxa ; e che per fantasia o a disegno di

,,

Io4

IL CANE.

una prova, aveva addestrato

fare

il suo cane ancor


tenero al mestiere che esercitava. Esso non guardava
che i cavalli del suo padrone, e li tenea sempre

separati dagli altri

quando

ovunque passavano. Sulla sera


fame, o deside-

sentiva stimolato dalla

si

rava di vedere il signor suo, recavasi alla citt,


si dilungava dalla casa per tutta la notte.

ne

Vi
che

sono nell'America meridionale molti cani

si

giovani

come

fan tane

ed ove

conigli,

sian presi

affezionano all'uomo, e mai non lo ab-

si

3andonano, per riunirsi alla societ dei loro compagni. Questi animali molto somigliano al lepre

portan le orecchie diritte,

e per

la eaccia sono

eccellenti.

Alcune nazioni stimano molto

come vivanda. In certe


si

ingrassano

isole del

cani con

cacciano nella gorgozza.

mangiare,
il

si

la

carne di cane

Sud per esempio


,

legumi, che loro

dei

uccidono strangolandoli, e

loro sangue entro

il

si

Quando pi non vogliono


si

conserva

cavo di noci di cocco

indi

onde presentarlo alla mensa. I Negri


della costa della Guinea sono ghiottissimi di un
tal piatto. Ippocrate ed i Romani riguardavano
si

fa cuocere,

anch' essi

giovani cani

IL

cibo assai delicato.

CANE DI SIBERIA.

Quest' animale
delle contrade

come

il

qual

vicino al

si

trova nella pi parte

polo

artico,

si

adopera

IL
nel

Io5

CANE DI SIBERIA.

Kamtscbatka a

delle slitte

tirare

sulla

neve

gelata. Il numero dei cani che ordinariamente si


impiega a tal uopo di cinque, quattro dei quali
vanno attaccati due a due , e il quinlo serve di

guida.
collare

Le
,

nella loro

redini della

slitta

conduttore

il

obbedienza

si

si

gruppano

affida

al loro

principalmente

sua voce. Molta cura

alla

pertanto, e molta attenzione gli uopo, onde

ben

che dicemmo mettersi a capo


degli altri, e che ove sia docile e vigoroso Vendesi talvolta quaranta rubli. Il conduttore tiene in
sua mano un bastone uncinato , del quale usa ad
addestrare

quello

un tempo come

di regolatore e di scudiscio. All'una

delle estremit di questo bastone sono infissi anelli

ornamento ,
ad anknare

di ferro per

strepito giovano

i
i

quali
cani,

anche col loro

che spesso non ab-

bisognano d'altro eccitamento. Se il conduttore batte


ghiaccio col suo bastone , quegli animali volgono

il

manca

e se tocca

sostegni della slitta

si

vol-

gono a destra. Quand' egli vuol fargli arrestare,


basta che pianti il bastone suo tra la neve e la
parte d' avanti della slitta medesima. Ove poi non
dover loro, ei d'ordinario li castiga,
il proprio bastone
e la sua destrezza in raccoglierlo cosa veramente singolare.
Non fa per sorpresa, considerando l'esercizio che

siano attenti al

gettando ad essi

dovette fare, essendo per lui di troppo


grande importanza poich dal momento che i cani

in essa

eh' egli

ha perduto quel bastone

Io6

CANE DI SIBERIA.

IL

meno

non sia robustissimo e vigorosissimo


partono come un lampo, e non si arrestano che
quando le loro forze sono interamente esauste, a
meno che prima non abbiano rovesciata la slitta,
o precipitatala in un abisso , ove riman sepolta
eh' ei

nella neve con essi e col conduttore.

La maniera onde

animali generalmente

questi

sono trattati, sembra poco propria a fortificare


loro

attaccamento

Nell'inverno

si

e nell' estate

si

trimento
obbliga

per

nutrono duramente di cibi guasti,


fuori a cercare il loro nu-

che il ritorno della gelida stagione


padrone loro a ripigliarli. Quando si

sino a

il

ma

mandano

essi

degli urli ter-

disposto, abbajano in

poi che tutto

guisa che annunciano allegrezza, finch

cammino fanno

di mettersi in

Si sono veduti di

questi

all'

istante

silenzio.

un viaggio

cani fare

di quasi centosessanta miglia in tre giorni; e


vi

hanno

europei

il

impiegano.

la

mandan

attaccano alla slitta,


ribili;

che

quei

cavalli eh' esser

com'

essi

possano tanto

sono

il

ai nativi

non

utili agli

delle sterili

contrade del Nord. Allorch nei pi grandi rigori

pu pi ricodee seguire, e nemmeno


tener gli occhi aperti per vederla, mai essi non
la sbagliano
e se talvolta commettono qualche

della stagione

noscere la

il

loro padrone non

strada che

errore a questo riguardo, corrono dall'una parte

e dall' altra

sino a

biano ritrovata.

che a forza di

Quando

in

un lungo

fiatare

viaggio.,

l'

ab-

come

IL

pur accade

CANE DI SIBERIA.

sovente,

IO J

impossibile

riesce

al

loro

conduttore 1' andar pi lungi , i cani gli si raccolgono intorno onde tenerlo caldo , e preservarlo di
ogni sorta di perigli. Segno di prossima e gran

caduta di neve il loro fermarsi e batter la terra


coi piedi. In questo caso sempre prudenza il
cercare qualche villaggio, per ritirarsi e mettersi
al coperto.

IL

CANE DELL'ISOLA DI TERKA NUOVA.

La

forza, la docilit, e

animale

il

rende

T intelligenza

utilissimo

di questo

coloni dell' isola

ai

onde fu condotto in Europa. Si impiega esso generalmente a condili'- legne dalle parti interiori
del paese alla costa. Quattro della sua specie attaccati ad una carretta ne trasportano facilmente
trecento libbre per pi miglia, e fanno ci sovente
senza conduttore. Scaricato die abbiano quelle legne
al luogo destinato , ritornano nel medesimo ordine
al bosco ond' erano partiti , ed ove ordinariamente
si ricompensano con un piatto di pesce secco.
I cani di cui si favella, hanno i piedi muniti
di membrane, sicch nuotar possono con molta
facilit. Per essa, come noto, molti servigi hanno
potuto rendere

alla

specie

umana; e

seguenti

aneddoti ne saranno una prova.

Fu un

agiato

darci piacere con

uomo,
una

or'

qualche tempo, a

lieta brigata nei pittoreschi

CANE DELL ISOLA DI TERRA NUOVA.


contorni di Cumberland; e poich i calori del
giorno erano grandi, trattosi in disparte, and a
bagnarsi in una delle riviere, di cui il paese abbonda accompagnato da un suo bel cane dell'isola
di Terra Nuova. Com' egli era un eccellente nuoed indi
tatore si dispogli sulle fiorite sue sponde
si immerse nella sua corrente; ma dopo alquante
bracciate fu preso da un granchio il qual gli fece
lo8

IL

soffrire

tormenti orribili e gettare alte grida.

Non

potendo quindi trarsi dall' acqua per s medesimo,


era presso ad annegare, quando il suo cane fedele,
che stava osservandolo con molta inquietudine , vi
si

slanci

entro

e abbracciatolo

braccio, giunse a salvarlo da

destramente pel

pericolosa situazione.

Nell'estate del 1792 un cittadino di

rec a Portsmouth, onde pigliarvi

Condotto

in riva all'acqua,

profondit,
usc dalla

gnano.

si

lasci

Londra

non conoscendo

la

scappare un piede, appena

macchina destinata a quelli che

Non

si

bagni di mare.

si

ba-

trovandosi frattanto vicina alcuna per-

sona che potesse nuotare , e il garzone dei bagni


punto a lui non badando sarebbesi infallibilmente
annegato , se un grosso cane dell' isola di Terra
Nuova, che trovatasi presente al suo periglio, non
si fosse attuffato in mare onde soccorrerlo. L'animale il prese pei capegli e il trasse a gran fatica
alla sponda , ov' egli tard non poco a ripigliare
conoscimento. Alfin rinvenuto, volle
il perduto
,

assolutamente avere

il

cane per suo

lo

pag no-

IL
tabil

CANE DELL ISOLA DI TERRA NUOTA.

somma,

come

tenne poscia

il

I09

tesoro equi-

valente a tutta la sua fortuna.

In una violentissima tempesta


1789 un vascello di Newcastle
presso

Yarmouth,

a guadagnare la

il

costa

Terra Nuova, portando


infuriate
si

fu

fece

naufragio

che pervenne

essere

solo

inverno del

dell'

un cane

dell'isola di

bocca attraverso l'onde


portafoglio del capitano , cui indarno

il

in

immenso numero
come se
importanza di un tal deposito ,

da taluno

tent levargli

dell'

di spettatori fra cui approd. L'animale,

aveise conosciuto

l'

che secondo ogni apparenza

gli era

dal suo padrone

presso a perire

ad un uomo che

in quella folla

avea

stato affidalo
si

volse alfine

fissata la

sua

attenzione e gliel rimise. Ritorn poscia al punto

ove prima tocc terra,


dissima sollecitudine

f a spiare con gran-

si

tutti

gli

nivano dal vascello naufragato

oggetti

che prove-

e correndo appresso

sforzatasi di condurli alla sponda.

Nel mese di dicembre del i8o3, camminando


un uomo lungo il sentiero che conduce da Kennington a Gamberwell, scrse alcuni fanciulli che
giuocavano e vide nel tempo stesso una figliuolina
cadere in un fosso. Quindi vi accorse tosto con un
grosso cane dell'isola di Terra Nuova, il quale non
l'ebbe appena veduta dibattersi nell'acqua, che
,

vi

si

precipit

e presala pei capegli la ricondusse

presso al sentiero

fu rilevata

ove

coli'

ajuto del padrone suo

senza che provato avesse altro male

HO

CANE DELL'ISOLA DI TERRA NUOVA.

IL

die un vomito occasionato dall' acqua


gnante che inghiott, e ch'era si corrotta da
fuor

focarla. Il

buon uomo
dando

la

torno

al lasciare

andar

quindi sana e

restitu

loro opportuni avvisi in-

salva ai parenti^

sta-

sof-

per luoghi

soli i fanciulli

perigliosi.

Sul principio

dell'anno 1804,

un medico,

il

qual ritornava dal teatro , vedendo gran folla presso


il

corpo

eli

guardia di San Martino, volle sapere

la cagione che ve

avea radunata. Si accorse che

1'

non era di
menavano ivi gran rumore e tra essi
riconobbe un vecchio amico
non pia incontrato
da pi anni. Questi che non era del tutto fuori
di s , gli chiese il suo indirizzo , e il medico lo
alcuni,

quali avendo bevuto pi che

ragione

trasse,

per presentarglielo

dal suo portafoglio,

il

qual conteneva dei biglietti di banca del valore


di cinquecento lire sterline

dente di portar seco

di guardia fu seguito

Ma

aspetto.

appena ebbe

mano

un grosso cane

dell' isola

chiesero
sovr' essi

siedb

giunto

assaltarono

1'

il
,

a
,

portafoglio.
e ne

impru-

fu. s

corpo

fatti

d' assai tristo

alcuni passi, che

e guardandosi intorno vide

fecegli innanzi alcuni salti

Quando fu

eh' egli

da due uomini

sent toccarsi la

uomini

al teatro. All'uscita del

di
,

Terra Nuova

Grosvenor-Square,

Ma

il

cane

morse uno fortemente

ambedue presero

la

fuga.

due

afferratolo pel cllo

che

e poi diedesi a seguirlo.

gli

slanci tosto
alla

Indi

gamba
il

fedel

CANE DELL ISOLA DI TERRA NUOTA.

IL

custode accompagn
in

Park-Lane,

il

medico

rimase

fino

Ili

alla sua casa

porla fino a che

alla

domestici fossero venuti ad aprirli. Il dottore fece

ogni sforzo per determinarlo ad entrare pur esso ,


ma senza riuscirvi, onde la porta si chiuse. Riapritala fra pochi minuti con

rivederlo

si

qualche speranza d

trov eh' era partito

GAN DA GAGGIA.

IL

L' aneddoto seguente riferito

dal

sig.

Bevick,

una mirabil prova della costanza

con *,ui
quesf animale sostiene violentissime corse.
Alcuni anni sono un cervo eli dieci corna fu

offre

Whinfield nella contea di


da cani di caccia fino
eccetto due che
a che si sentirono affatto stanchi
continuarono la caccia gran parte del giorno. Il
dal parco

lanciato

Westmoreland

di

e inseguito

cervo ritorn alfine al parco ond' era partito

per un ultimo sforzo

salt

al

dissopra del

muro

Uno de' due cani lo segu fino


muro medesimo, cui non pot varcare,

di recinto e spir.
a*

pie del

mor un istante appresso 1' altro si trov morto


esso pure a poca distanza.
La lunghezza del cammino percorso in una

caccia

Iseo zia

questo

di

videro

que' cani
,

genere

incerta ;

ma come

a Red-ELirks presso

Annan

si

in

cio a dire a quarantasei mi-glia incirca,

si presume che computati i varj


non facessero meno, di cento venti miglia.

dal parco,

giri.,

IL

Ija

Onde

serbar ricordo di un fatto per se

memo-

pi grandi che mai


fossero vedute in quel paese, furono attaccate

rabile
si

CAN DA CACCIA.

le

corna del cervo

nel parco ad

che

un albero

cervo. Levati poi di l

le

di prodigiosa grossezza ,

appell in seguito

si

1'

si

albero delle corna del

conservano oggi a Ju-

lian's-Bower nell'istesso paese.

Leggiamo nelle storie che Lodbroc re di Danimarca fu assassinato da certo Bern, falconiere del
re Eduardo, che dopo averlo ucciso, il sotterr
,

di segreto. L'omicidio fu in seguito discoperto da

un can levriere gi posseduto dall'infelice Lodbroc,


il quale inai non abbandonava il sepolcro del signor
suo, se non quando stimolato dalla fame, conveniva pur che cercasse di soddisfarla. Il pietoso
animale frattanto carezzava il successore di Lodbroc, e le persone della corte, ogni volta ch'era
obbligato di vederle. Queste alfine, pensando a
chi era appartenuto , e mirando pi attentamente

argomentarono di tenergli dietimo,


il corpo del
suo padrone. N per Bern si sarebbe scoperto
per suo uccisore, se il modo onde il cane lo trattava ogni volta che in lui avvenivasi , non ne avesse
dato il primo indizio che molte altre circostanze
poi convalidarono. Fu l'assassino, per punizione di

agli fatti suoi,

si

e giunsero cos al luogo ove giaceva

mare in un vascello senza


remi e senza vele : e abbandonato cos alla discretal delitto, gettato al

zione dell' onde.

113

CANE DA SEGUITO.

IL

Quest'animale era altra volta tenuto ih grandissima stima nell'Inghilterra, a cagione della finezza
del suo odorato. Si mandava a far ricerca del selvatico ferito , che sfuggiva al cacciatore ; e serviva

pur sovente a discoprire

un uomo a

le tracce d'

distanza considerabile.

Ne'

barbari poi

secoli

posto sulla via d'

quadrupede,
che

quest'util

un ladro o

d'

un

assassino ,

avesse preso la fuga, lo seguiva nella profondit


de' boschi, e ne'

pi riposti nascondigli , n

si

dava

non lo avesse fermato. Esisteva pure


in Iseo zia una legge, per cui chiunque nie gasse
quando si impiel' ingresso ad un cane di pesta

tregua, sinch

gava nella ricerca di cose derubate


come complice del furto.

In

distretti

certi

riguardavasi

anzi cos d'Inghilterra

come

da masnadieri gli abitanti furono sottomessi ad una tassa pel mantenimento di certo numero di cani da pesta. Ma oggi
che il braccio della giustizia si stende per tutte
le parti del regno, ne avvi pi asilo ove il delitto
possa rimaner nascosto , i loro servigi son divenuti
di Scozia molto infestati

pressoch inutili.

Ancora

si

conservano alcuni cani di questa specie

inseguire

pi settentrionali , e s impiegano ad
daini , che rimasero feriti
e i detuba-

nelle contrade

tori di salvaggine , di cui facilmente

Gabinetto T. li,

si

discopre la

Il4

CANE DA SEGUITO,

via alla traccia di sangue

che scorre dalle piaghe

delie lor vittime.

Boyle ne dice che una persona di quavolendo provare se un giovin cane da pesta

l sig.
lit,

ben

fosse
stici

istrutto

ordin ad uno de' suoi dome-

di recarsi a piedi

ad una

citt situata

a due

leghe dalla propria casa, ed indi ad un mercato,

ch'era forse lungi tre miglia, facendo poscia che


il cane ne andasse in cerca. Questo , che mai non
lo avea

veduto, lo segu

alla

pesta, malgrado

gran numero di persone che facea

mino

e giunto

e sal in

all'

albergo ov'ei

una camera

si

l'

il

Stesso cam-

riposava, entr

alta eh' egli ave?, prescelta

onde fu incredibile lo stupore di quelli che accompagnarono l'animale, o udirono questo racconto.
Il cane di pesta molto alto , d' una forma
elegante , e superiore a tutta la specie canina per
atticit, per zelo e per leggerezza di corpo.

L'ALANO.
Sembra essere particolare all'Inghilterra, ove
impiega un cane di guardia , officio eh' esso adempie con fedelt, e talvolta con singolare discernimento. Perocch lascia entrar facilmente uno straniero nel luogo affidato alla sua vigilanza, accompagnandolo ovunque 5 senza fargli alcun male,
finch nulla tocca ; ma se cerca derubar qualche

s'

cosa, o andarsene

l'animale lo avverte

dapprima

ii5

l'alano.

con un lieve brontolo, e se questo non giova, con


mezzi anche pi violenti, che cessi dai suoi tentativi.

Qualche volta

si

getta

la rovescia e la tien sotto

che venga alcuno a

pure

sulla persona.

senza morderla, fino a

rialzarla.

Il sig. d'Obsonville cita

un esempio

di

un suo

alano di prodigiosa memoria. Quest' animale

,
che
due mesi , accompagn lui ed uno de' suoi amici da Pondichery
sino a Benglour. Il loro viaggio dur quasi due

condusse

egli

dall'

India

in

et di

settimane, in cui ebbero pianure a traversare,


montagne da varcare arrampicandosi, riviere da
guardare, cammini da nessuno battuti a percorrere. Il cane , che mai prima non era stato in quel
paese , part poscia da Benglour e ritorn a Pon-

dichery, recandosi direttamente

alla casa del signor

Beylier, comandante allora dell' artiglieria ed amico


del

sig.

d'Obsonville, con cui avea passata gran


Coni' esso vivesse per via,

parte della sua vita.

non

difficile

forte

e in istato di procurarsi

congetturarsi

il

poi eh' era assai

nutrimento

ma

che non sa spiegarsi , come dopo 1' intervallo


di pi di un mese, giugnesse a ritrovare la via

ci

medesima, cui fece espeditissimamente.


Trovasi negli annali di Stow il racconto di un
siugolar combattimento , che ebbe luogo fra tre
alani ed un lione, in presenza di Giacomo Primo.

Uno

di questi cani introdotto nell' arena fu subito


messo a morte da quel re terribile degli animali

n6
che

l'ala.no.
il

prese per

scin d' intorno

lanci contro

la testa

un

e pel

collo, e lo stra-

arena medesima. Allora

all'

altro cane,

che fu

trattato

gli

si

della

maniera. Ma appena comparve il terzo


che pigli il leone al labbro inferiore , e vi si attenne ostinatamente , finche lacerato dalle feroci
istessa

sue grife

fu costretto di distaccarsi. Il leone per,

sentendosi esangue le forze, ricus di rientrare in


.

lizza , e saltando al di sopra

lugiarsi in fondo alla sua stia.

sopravvisse

alani

monarca

alle

de' cani

and a

ri*

Y ultimo di questi

sue ferite;

figlio

il

del

ne prese la pi gran cura,


dicendo che quello che avea combattuto col re
degli animali pi non dovea affrontarsi con verun
quadrupede , che fosse a quello inferiore.
spettatore

Ben sembra che


il

cani di questa specie abbiano

sentimento delle loro forze, e se ne sono veduti

alcuni castigare con molta dignit l'insolenze d'altri

animali pi deboli.

Un

grosso alano, appartenente

Riddley d'Heaton presso di Neucastle,


essendo sovente molestato da un botolo, e trovanal fu sig.

dosi stanco de' suoi perpetui abbajamenti, lo prese


alfine colla

bocca

per

la pelle

del dorso, e lo

cader gravemente da un parapetto nel fiume,


senza fargli altro male , come a spregievol nemico.
Sir Harry Lee di Ditchley , contea d'Exeter ,

lasci

antenato degli ultimi conti di Lichtfield


alano

che custodiva

avea un

la corte e la casa senza aver

mai ottenuto alcun segno

di particolar

benevolenza

L ALANO.
7

dal suo padrone.


favorito,

sua

ma un

utilit, e

Una

Insomma non

mantenuto

cane

quindi trattato

un cane

era questo
soltanto

come un povero

per

la

schiavo.

Harry si ritirava nel suo apparaccompagnato da un solo domestico , a


cui era molto affezionato , 1' alano mont dietro di
essi la scala, ci che mai prima non avea fatto,
e con grande sorpresa del padrone si present nella
sua camera da letto. Risguardato come un intruso,
ne fu tosto discacciato
ma il povero animale si
mise a grattar violentemente la porta , e ad urlare,
sera che sir

tamento

perch

gli

si

domestico ricevette ordine

aprisse. Il

di cacciarlo di

nuovo

ma

mento non pot raffreddare

questo cattivo tratta-

lo zelo del

buon cane,

che ritorn e chiese pi ostinatamente di prima


che gli si permettesse di entrare.
Harry, stanco di resistere, sebben gli paresse
strana questa voglia del cane di stare con un padrone, che mai non gli avea mostrata benevolenza,

comand

e volendo altronde riposare ,


d' aprir la

porta

voleva. Tosto

1'

per vedere ci che


entr

alano

al
1'

domestico

animale

agitando la coda

si

fissando gli sguardi pi affettuosi nel signor suo;

indi cacciandosi sotto

il

letto,

si

sdraj sul pavi-

mento, come se avesse avuta intenzione di passare


la notte in sua compagnia. Sir Harry, non volendo
contrariarlo,
tir

Verso

il

lasci fare;

il

suo domestico

si

ri-

e tutto fra pochi istanti fu in profonda quiete.


l'ora

silenziosa

di

mezzanotte,

la

porta

l'alano.

ii 3

dell'appartamento

si

apr:

passi di

traversava la camera da dormire,


sir

Harry

si

un uomo che

si

furono

risvegli balzando per terrore

use! di sotto al letto slanciandosi

sovra

l'

at-

intesi
il

cane

intruso,

e lo atterr.

In quella
tir la

fitta

oscurit

sir

Harry

agitatissimo

corda del campanello per aver lume.

La

persona ch'era tenuta a terra dal coraggioso alano,


gridava chiamando soccorso. Come alcun giunse
qual fu la sorpresa del padrone, scorgendo in essa

mai pi non si
Cerc lo scaltro di
scusarsi con varj pretesti intorno all'ora ed al modo,
onde si era introdotto nella camera ma quanto
ei dir seppe non valse a dissipare i sospetti di sir
Harry, che prese la risoluzione dj. citarlo innanzi

il

suo valetto favorito

aspettava

un

il

quale

simile accidente

al

magistrato.
Il

perfido domestico, spaventato dalle minacce,

e tranquillato nell'istesso

del perdono,

fin

col

disegno di assassinare

tempo

dall'assicurazione

confessare essere stato suo


il

padrone suo, e

in seguito

derubarlo. Il qual scellerato disegno non fu sventato che dal fedele istinto d'un animale, che sembr
in quella occasione diretto dalla

mano

istessa della

divina Provvidenza.

Un

gran quadro, ove

fianco di sir

il

cane rappresentato a
Phjido che

Harry con questo motto

caro, conservasi fra

ritratti di

famiglia di quel

irg

IL MOLOSSO.
Questo cane,

il

pi feroce della sua specie, e


il pi coraggioso degli ani-

giusta ogni apparenza

mali, di una bella statura, e d'una forza musculare notabilissima ; ba il naso corto ; e lo spor-

gimene

della mascella inferiore oltre la superiore

d un'aria di durezza tutta particolare. Il valore onde questo cane fa prova, combattendo col
toro, e il furore onde s impadronisce delle cose,
cui nulla pu fargli rilasciare , fanno veramente
gli

meraviglia

Son pareccbj anni che

una caccia del toro


quando
era pi in uso
,
che oggi quel barbaro divertimento , un giovin
uomo, pieno di confidenza nel coraggio del suo
cane , fece la scommessa che troncherebbe a diversi intervalli i piedi di quest'animale, senza che
una tale amputazione lo rattenesse punto dallo
in

nel nord dell' Inghilterra

scagliarsi contro

fatta, e

il

cane

il

toro.

La

gettarsi sopra |F antagonista

mai aon

si

Forma
altri

con

un ardore , che

sment un istante*

IL

mute

crudele esperienza fu

orribilmente mutilato seguit a

esso

BASSOTTO,

ordinariamente

ed utilissimo

parte

di

tutte le

onde forzar la volpe ed


animali nelle lor tane. E il nemico naturale
,

IL BASSOTTO.

ISO

de' quadrupedi di piccola specie

come

ratti,

sorci,

donnole; coraggiosissimo, e assale persin le puzzole.

Un aneddoto raccontato dal sig. Hope, e confermato da molti altri, dimostra che quest'animale
capace di

ha non poca

Un

risentimento quando insultato, ed


sagacia per soddisfarlo.

Whitmore

ricco particolare di

fordshire, avea in costume

di

nello Staf-

venire due volte

l' anno alla citt; e come gli piaceva il moto , faceva il viaggio a cavallo , accompagnato quasi sem-

pre da un fedele bassotto , che lasciava nella casa


della sua ostessa a Sani' Albano , per non correr

Al suo ritorno gi
compagno di viaggio

rischio di smarrirlo nella citt.

era sicuro di ritrovare

il

suo

benissimo pasciuto.

Un

d che al solito venne a ridomandare

cane, l'ostessa costernata


disse: ah!
il

signore,

il

nostro cane grosso

hanno
letto

attaccata

stato

l'ite

gli

si

suo

bassotto perduto

vostro

corte rustica ed egli

della

insieme,

siffattamente

il

f incontro e gli

il

battuto

povero animae

morsicato,

prima che noi potessimo separarli , eh' io ho creduto che non potesse mai pi riaversi. Nondimeno
si strascinato fuor della corte , e noi siamo stati
pi di otto giorni senza vederlo. Alfine ritornato, ed ha condotto seco un altro cane assai pi
grosso che il nostro; e ambidue si sono scagliati

ad un tempo sopra di
tato

lui

Y hanno

maltrat-

che tutto quello che pu fare adesso di

IL BASSOTTO.

entrar nella corte

e prendervi

il

12,1

suo cibo. Il vostro

cane e il suo compagno sono in seguito scomparsi^


ne pi Sant'Albano gli ha riveduti.
L' abitante di Withmore ascolt questo racconto

con molta ansiet, e cerc pure di racconsolarsi


della sua perdita
il

suo bassotto

di ritorno a casa per

rinvenne

e dietro le informazioni prese cap

che dopo quel maltrattamento ricevuto erasi trascinato a

Withmore

e avea indotto

il

corte rustica a seguirlo a Sant'Albano

namente

Un
da

cane della
e far pie-

le sue vendette.

oste di Bishopsgate-street avea

un

bassotto

bene istruito a tener l'occhio al danaro,


ovunque ne incontrasse, che quando gli gettava
un pugno di monete davanti, esso ne empiva la
lui

sua bocca, e
il

si

traeva

il

resto colle

zampe

sotto

ventre, mostrando quanto fosse det erminato a

difendere questa propriet. Se taluno gettava qualche pezzo d'argento attraverso l'inferriata della
cantina, esso tosto vi si precipitava, ne facea ritorno, finch non lo avesse trovato. Un giorno che
il padron suo era inteso a parlare nella sua bottega con una persona, il cane venne a lui d'una
maniera molto importuna, gratt i suoi piedi, gli
salt d' intorno, e fece quanto pot per ottenerne
attenzione. L'oste per non gli abbadava punto;
se non che gettati alfine gli sguardi a terra, vide
con grande sorpresa il suo cane che facea guardia

ad un piccol sacco

fangoso 3

ove

si

trovarono

TL BASSOTTO.

122

da quattordici scellini, e alcune altre pi picciole


monete, Era questo, senza dubbio, il tesoro di
qualche miserabile ; ma non si pot mai discoprire

d'onde

il

cane lo avesse dissotterrato.

IL LEVRIERE.

animale di forma bellissima e delicatissima,

e dotato per correre della pi gran leggerezza.

Se

si

considera poi la sua affabilit, la sua dolcezza,

la

sua aria di dignit, bisogna annoverar la sua

specie fra le

Inghilterra

come

il

prime del suo genere. Altra volta in


dono di un levriere era considerato

stimabilissimo j anzi prezioso, segnatamente

dal sesso gentile.

A* tempi del re Giovanni

levrieri venivano tra

noi frequentemente ricevuti in

mende,

pagamento

di

am-

di rinnovellamento di titoli feudali, e di

altri debiti

verso la

corona. Gli estratti seguenti

provano quanto quel sovrano

si

dilettasse di simil

sorta di cani.

Un' ammenda pronunciata nel iao3

prescrive

cinquecento marche d'argento, dieci cavalli, e dieci

paja di levrieri
consiste in

un

G acci av ansi

al

guinzaglio; e un' altra del 12 io

corsiero e sei levrieri.

una Tolta con questi cani

ferenti specie d' animali

volpe e
d'altro

il

cervo o

il

tre dif-

daino , la

il lepre. Oggi le due prime si inseguono


modo; ma la caccia che se ne facea coi

IL LEVRIERE,
levrieri

fu gi in

13-3

grandissima

due maniere , quella del chiuso

voga
cio

della foresta. In quella del chiuso, oltre

ed era di
e F altra
i

levrieri

numero di due, impiegayasi un cane meticcio ed un bracco da seguito,


il qual doveva far alzare il cervo, prima che gli
che mai non passavano

si

fossero mandati

un

era

il

appresso

levrieri. Il chiuso

da un parco e
un muro; aveva un
lunghezza, sovra un quarto ciroa di lar-

tratto

di terra

distaccato

circondato da palizzate e da

miglio di

ghezza; ma la sua estremit pi lontana era assai


pi larga che quella, onde i cani cominciavano a
slanciarsi,

onde

gli spettatori

potessero veder bene

quale di questi animali fosse pi celere al corso.

Un

Worcester, andando a visitare


, ad alcune miglia dalla propria
casa, prese con s un pajo di levrieri, onde far
seco un po' di caccia sulle sue terre. Scoprirono

uno

signore

di

de' suoi amici

eglino bentosto

un

lepre, a cui

cani corsero dietro

con tanta celerit , che furono perduti di vista dai


cacciatori. Alfine, dopo molti passi e molte ricerche il lepre e i levrieri si trovarono- morti , ne
,

sembr che avesser raggiunta la loro preda , non


discoprendosi in essa veruna traccia di sofferta
violenza.

Nell'anno 1792, come un guardacaccia di lord


Egremont conduceva al guinzaglio due levrieri,
venne tutto ad un tratto una lepre a traversare
il cammino da lor seguito. Questi animali non

S4

IL LEVRIERE.

potendo resistere alla tentazione , sfuggirono tosto


dalle mani del conduttore ; e le diedero , sebben
legati insieme

e diletto di

Come
per

la caccia

chi

fu

con

grandissimo stupore

testimonio

di simile

furono vicini a prender la lepre

evitarli,

novit.

e questa,

torn addietro, perdettero molto tempo

in grazia del vincolo

che loro impediva

gersi, e cangiar direzione.

il

vol-

Malgrado questo, per

e molti altri ostacoli che ebbero a superare


,
F ardor loro non parve mai rallentarsi , finch dopo
una corsa di tre quattro miglia ebbero ottenuto
lo scopo della loro invincibile perseveranza.
Sono alcuni anni che il levriere di un viaggiatore, il qual' era ritenuto a Douvres da venti
contrarj fu impiegato alla caccia d'una lepre, che
altro

fino allora era sfuggito alla diligenza de' cani

pi
pi sperimentati. Appena il levriere lo
vide da lungi, si diede a inseguirlo con s impetuosa prestezza, che quello altro scampo non ebbe,
che arrampicarsi per un pino ripidissimo e altissimo. Se non che il levriere, facendo altrettanto,
celeri e

giunse ad addentarlo presso la sommit


d' onde
ambidue precipitarono sino in fondo ad un abisso
,

e rimasero schiacciati.

IL

E
tanza

CAN DA PASTORE.

certamente animale della pi grande imporin

quelle

contrade

d' Inghilterra

ove le

IL

La

sua voce

che quella del pastore


|

di

la disciplina

gran

sono in pi

bestie di lana

nute.

CAN DA PASTORE.
pi

12, Si

numero mante-

e la sicurezza

montoni

dai

ascoltata

1'

ordine

un gregge sono quasi sempre

vantaggiosi effetti della sua vigilanza.

oggi la razza pi pura

Se ne conserva

che

altrove, nelle parti settentrionali della Scozia.

I seguenti esempi di sagacia e di attaccamento

del can da pastore pel suo padrone

mi sembrano

per dar piacere a chi legge.

fatti,

Nel

rigido inverno del

giore del sig. Boustead

i /c)4
f

il

figliuol

mag-

guardiano de' greggi d


suo padre nelle campagne comunali di Great S alice Id

presso Penrith ebbe

e rompersi
glia

una

da casa

gi la

notte

sua situazione

coscia.

lungi
si

la disgrazia di cadere
Egli era allora a tre mi-

da ogni umano soccorso

approssimava.

gli fece

un

Il

pericolo

della

imaginare di involgere uno

eh' egli appese


,
comandandogli di tornare
alla propria abitazione. La sommissione de' quadrupedi di questa specie, allevati per la custodia
de' greggi , suol essere grandissima. Per il cane

de* suoi guanti in


al collo

del suo cane

fazzoletto

part sull'istante, e giunto

ove doveva, rasp

alla

porta per farsi aprire. I genitori del giovane fu-

rono intimoriti nel veder l'animale, e poi ch'ebbero spiegato il fazzoletto, pi non dubitavano di

qualche
sero

sinistro

avvenuto

al

adunque immediatamente

loro

figlio.

in

traccia

Si midi

lui;

26
n

IL

cane

il
5

ov era

pregare

quel msero

per accompagnarli,
,
che ricondotto

addolorato

con ogni sollecitudine

e curato

tempo

CAN DA CASTORE.

fece

si

non molto

fra

guari.

Un fitta j nolo di Halling ritorn nn giorno ubbriaco dal mercato di Maidstone col proprio cane.
Tutto
avendo

paese era allora

il

smarrito

egli

Fortuna per lui ,


poich nello stato in cui

fosso.

delle

pi

parlare

Medway

fredde

ed

si

di

notti,

sarebbesi

coperto di neve

cammino cadde in un
che non pot uscirne

il

ritrovava
cui

mai

infallibilmente

in

una

udito

siasi

annegato

nel

acque erano fuor di modo ingrossate. Volgendosi invece sul dorso l nel luogo
,

le cui

dove giaceva,

fra poco

addorment

si

scuotendogli la neve, onde

corpo

si

il

cane
il

distese sopra di lui, facendogli del pro-

pelo un eccellente

prio

avea coperto tutto

insieme tutta

la

notte.

Cos passarono
indomani un uomo ,

coperta.
All'

andava alla caccia , essendosi accorto della


si approssim. Il cane allora , abbandonato
padrone , e scossa 1' alta neve , di
il corpo del
cui esso medesimo era carico , venne allo straniero,
che

cosa

eccitandolo con ogni dimostrazione

pi presso.
il

volto del

Il cacciatore
fittaj uolo

il

trasportare ad una casa

allora,
rialz
vic'na.

a farsi ancora

asciugato prima
e

Ivi

il

il

fece quindi

battimento

de polsi non permettendo di dubitare eh'


cor respirasse

gli

si

apprestarono

egli an-

rimedj ne-

CAN DA PASTORE.

IL

I&7

di

onde fra pochissimo tempo fa in istato


raccontar la sua storia. Ordin in seguito

un

collare d' argento

cessarj

dele

in

memoria

massiccio

pel

suo cane fe-

del beneficio da esso ricevuto.

cita un esempio di sagacia


da pastore , che riguarda ei medesimo , come veramente meraviglioso, Apparteneva quest' animale ad un uomo , il quale fu ,
pochi anni sono , giustiziato per furto di bestiami.
Ora consta dal suo interrogatorio , che quando
voleva rubare qualche pecora o montone , noi

d'

Pallas

Il

dottor

un

altro cane

faceva

gi

ma

ne incaricava il suo
per far compera, percorreva egli prima alcun gregge, seguito
da quell' esecutore d' ogni suo ordine , a cui indicava con un segno le pecore o i montoni che
avea prescelte dai dieci sino ai venti fra un centinajo. Andato quindi alla distanza di pi miglia,
inviava nella notte il suo cane solo , che separava
dal resto del gregge le bestie accennategli, e le
cane.

egli

stesso,

Sotto pretesto

di esaminare

cacciava innanzi a se, fino


il

a che avesse ritrovato

suo padrone.

1/ esempio seguente della docilit e dell' attaccamento del cane di quella specie, di cui qui si
dal Saggio sul!' umanit di
favella , tratto

T. Yonng.
Avvenne, or sono pi anni
di Scozia

la quale

che un pastore,

il

pi vicina

in

quella parte

all'

Inghilterra

quale avea condotto

porzion

CAN A PASTORE.

IL

!2,8

del suo gregge alla fiera, lasci


cutive

sebbene

all'

posto di rivederlo
a casa

che

il

resto in guar-

due d e due

dia del suo cane per

conse-

notti

uscir della fiera si fosse pro-

ma

la mattina

poi obbliatoo non torn


del terzo giorno

dopo

la

sua partenza. Al primo porvi piede chiese tosto


se

non

fosse veduto

si

il

suo cane; ed essendogli

di no
in questo caso , soggiunse con
tuono di dolore , esso morto , conoscendolo io
troppo fedele, perch abbia potuto abbandonare

risposto

il

le

suo posto. Vol quindi


sue pecore

a*

e vedendo

senti rinascersi in

il

campi , ove pasceano


suo cane da lungi,

cuore la speranza

ma

questo

ebbe appena forza di strascinarsi davanti al padrone suo


per esprimergli la gioja del suo ritorno , e mor a' suoi piedi.
,

IL

BRACCO DEL BENGALA.

Questo cane, talvolta per errore chiamato da comunissimo in Inghilterra


ove accom,
pagna le carrozze de' grandi. Par veramente che
1' arrivo sia cosa per
1' annunziarne
lui gloriosa ,

nese

e di cui

sommamente

si

compiaccia.

Dibbin sovra

Le

seguenti

cane,
leggono nel suo viaggio per F Inghilterra , sono egualmente giuste che dilettevoli.
I bracchi del Bengala hanno , se cos posso
esprimermi, passioni nobili, e tal grado di pe-

osservazioni del sig.


quali

si

siffatto

IL

retrazione

istinto

sia

che

La

sopra della ragione.

al di

scenza senza

limite.,

come

il

Prevengono

e di servirlo.

loro ricono-

suoi ordini

spiano

servizio; gli obbediscono ciecamente, sono

amano con

tanto disinteresse

stenza dipende dai segni della

Sempre ho
revoli

pone

loro attaccamento.

pronti a morire per la sua difesa.


lo

IQ.<j

istinto

stadio di compiacere al lor padrone

Loro unico

un suo

BRACCO DEL BENGALA.

quale ove non

il

questi

prediletti

osservazioni

da

me

sua

cani
fatte

Una

Avvi di pi:

che

la loro esi-

soddisfazione.

e le innume-

sopra

di essi

molte
mi sembra caratterizzarli , ed

sono tutte a loro vantaggio.


altre particolarit

cosa

fra

non divenir essi mai familiari d' altri animali,


se non con molto riserbo. Nel caso di stringere
domestichezza formano una specie di trattato , di
cui sono i primi ad osservar le condizioni , fra

il

le quali

boli

il

dovere

forti

proteggere

pi de-

Voglio ora narrare un fatto , che F estate


i miei occhj , e che sembra
dar valore a ci che dissi pur dianzi. Presi un

passata avvenne sotto

meco uno

di questi cani maculati, che gechiaman danesi, e la cui origine


dalmatina. Era impossibile il vedere animai pi
vivo e pi petulante di esso. Il piacer suo , traversando le montagne di Cumberland e di Scozia , era di dar la caccia ai greggi di montoni
cui inseguiva con grande celerit fino al sommo

giorno

neralmente

si

Gabinetto T.

IL

,,

IL

l3o

BRACCO DEL BENGALA,

montagne pi dirupate; e spaventati che gli


avesse e posti in fuga, ritornava sempre agitando

delle

la

coda

e mostrandosi

soddisfatto

delle carezze

imprudentemente, gli prodigavamo.


miglia da Kinross, sulla strada di Stir-

clie noi, forse

sette

ling

si

era esso molto divertito in

di insolenze

simil genere

sparpagliando d' ogni parte differenti

quando un agnello nero si rivolse e lo


,
guard in faccia. Il bracco fu sorpreso un istante
ma prima che potesse risolversi, l'agnello si mise
greggi

a giuocare e trescare con

lui.

mer V

libert

cane

il

effetto

di

questa

impossibile espri-

sopra

il

quale strinse tosto la coda tra le

nostro

gambe

parve compreso dal pi gran terrore , e rimase


confuso e desolato. Ma il novello amico lo invit
con ogni sorta di salti a famigliarizzarsi con lui.
Qual momento per 1' occhio osservatore di un
Vincendo grado a
Pitagora o di un Lavater
grado i suoi timori, il cane accett la disfida
piacevole ; e i due animali si misero allora a
scherzare e correre insieme , voltandosi 1' un
Se non che i
suli' altro come due piccioli gatti.
loro giuochi furono presto e con loro gran dispia!

Perocch il figlio del pastore aconde ricondurre all' ovile il suo agnello
che per altro non sembrava por mente se non al

cere interrotti.
corse

Erano ambidue a distanza considerabile e


dopo aver fatto 1' uno e Y altro un gran giro si
trovarono alle nostre spalle. Noi traversammo un

cane.

ERACCO DEL BENGALA.

IL

ponticello

il

fanciullo

tfSl

con ima lunga pertica

giunse ad opporsi al passaggio dell'agnello. Riu-

prenderlo, avvolse le sue

scito a

vesti intorno

al

onde impedirgli di fuggire. Il cane


intanto e per obbedienza verso di noi , e per timore che faceagli il garzoncello, si die a seguirci,
sebbene a stento. Ma il contrasto , che provava
il povero agnello, non pu descriversi. Fece esso
ogni suo sforzo per fuggire ; cerc perfino di
gettarsi nel fiume ad intendimento di seguire il
cane
e i suoi tentativi durarono fino a che lo
suo corpo

perdemmo
rit

intanto

di vista.

guar

La

sua inaspettata

per sempre

dalla smania di correre dietro


Il sig. Pratt

informa come

il

famiglia-

nostro bracco

montoni.

parlando de' cani in generale

ci

Olanda si mette a profitto la


loro industria, sicch non awene alcuno che in
quel paese rimanga ozioso. Voi li vedete
in

>

die' egli,

sotto gli arnesi in tutti

quartieri delle

pi gran citt, strascinare carrette e veicoli di


pi specie. Tre , cinque , e talvolta sei cani attaccati l'uno in pajo all'altro conducono gente e

mercanzie colla rapidit de' piccioli cavalli. Nel


viale che conduce dalla porta dell' Aja a Scheweing

numero

si

incontra ad

ogni ora del giorno

un

quadrupedi , carichi
di pesce , i quali se ne vanno al trotto ed anche
al galoppo , condotti da fanciulli
per lo spazio
,
di un miglio e mezzo, che forma la distanza
incredibile di questi

IL

iSs,

LRACCO DEL BENGALA.

una porta ali' altra. N gi si lasciano ritorpoich non solo hanno


nare senza nuovo carico
a strascinare i loro conduttori non sostenendo un
Olandese di andar a piedi quando pu fare altrimenti , ma ancora tutte le provvisioni , che non
avere alla campagna. Ho vedute di
s possono
queste povere bestie oppresse dalla fatica ne' gran
dall'

dell'estate,

calori

sdrajarsi

sfinite

in

sulla

via,

onde ripigliar forza. Ci per altro non avvien loro


che di rado, a meno che non siano condotte da
ragazzi

poich

Il sig. Pratt

Olandesi

gli

verso

dall' essere crudeli

ben

sono

lungi

loro animali domestici

aggiugne pure queste osservazioni

Nel mio primo

Aja , durante
l' inverno ,
fui molto sorpreso , vedendo faticar
tanto quelle povere bestie
che non fossero pi
sovente ancora che nel mio paese assalite dall'idro

soggiorno

all'

Mi

fobia.

anno

dell'

cio
d'

si
,

canicola

nella

ammenda

strade.

vava
in

disse

quando
di
1'

riva

estate

mare

al

contribuiva

che

lasciar

al delizioso

volte al giorno

per altro esservi certi giorni


calori sono pi stemperati ,

vietato

uscire

com'

seguente,

per

pena

cane

nelle

mi

ritro-

io

villaggio di Scheweling, situato


,

rada bagnarsi pi
la qual cura
;

vidi nella

que* cani laboriosi

senza

dubbio

preservarli

crudel malattia, di cui ho parlato,


forze

sotto

alcun

dalla

e dava lor

onde continuar le fatiche. E pure fortuna


che Y Olanda sia paese molto amante

essi

IL

BRACCO DEL BENGALA.

cerimonie

delle

loro padroni

religiose

1-53

Come

godono

onde

un pieno riposo ogni settimo gforh

domenica celebrata ivi colla regolarit medesima, onde si celebra il sabbato dai Giudei.
Esaminai attentamente questi animali ne' lor
ossa

momenti di fatica siccome in quelli di ozio e


mi sentii commosso, accorgendomi che quelli, che
,

avea veduti
il

il

sabbato carichi di fardelli

distesi

d seguente alla porta dei loro padroni stavano

immersi in un sonno profondo, Essi chi al soie


chi all' ombra i pi stanchi rimanevano in perfetta tranquillit tutta la mattina e il dopo pranzo
di

un giorno, che

al loro

riposo;

il

cielo

sicuramente concedette

mentre un gran numero di pi

giovani s che avean passato la settimana senza far


nulla

correvano e

zarli a

per le strade

folleggiavano

non senza cercar di svegliare

pi vecchj

e for-

giuocare in lor compagnia.

Nelle mie passeggiate vespertine, un poco

prima del tramonto del sole, rimasi molto soddisfatto


sul pavimento delle porte dei lor pa-

in vedere

droni

buoni animali abbastanza

ristorati, darsi di

tempo in tempo tra loro qualche solazzo.


domani mattina poi tornavano a ripigliare

All'inle oc-

cupazioni della settimana , con sufficiente provvision


di forze per sostenerne la fatica.

Aggiugner qui nuovi aneddoti ai gi narrati


intorno agli omicidj o scoperti o prevenuti dalla
sagacia, e dall'amorevolezza di alcuni cani.

BRACCO DEL BENGALA.

IL

j34

un gentiluomo, che avea una casa


Tamigi di rincontro ad un' isoletta, che

I domestici di
in riva al

dal fatto cui siamo per riferire

nome

il

dicesi aver tratto

d'isola de' Cani, osservarono

animali clie ogni

giorno

uno

di questi

veniva lor presso, onde

ottenere di che sfamarsi, e soddisfatto che aveva


il

suo appetito

ripassava immediatamente l'acqua

a nuoto. Significarono
singolarit,

il

quindi al padrone questa

quale ordin loro di seguir l'animale

prima volta che tornerebbe. Distaccarono adunque un battello dalla costa, ed eseguirono il co-

la

mando

come furono

sbarcati

nelF isoletta

il

cane molto festeggiandoli , cerc con ogni industria

che seco ne venissero ad un luogo interno e ri7


posto ci eh eglino fecero. L' animale allora si
mise a raspar la terra co' piedi n pi volle mutar
di posto. Quindi mossi da sospetto, osservarono essi
uno scavo , e trovarono il corpo di un uomo , cui
per altro fu impossibile di ravvisare o discoprire
chi fosse. Essendosi intanto date le opportune
disposizioni per trovar F assassino , quel corpo fu
;

di

nuovo

sotterrato

il

cane cess delle sue

vi-

site nell' isola.


Il

gentiluomo

grande

prese

affetto

verso un

animale che avea data prova di sagacia s straordinaria, e di s grande attaccamento pel suo pa-

drone

gli

compagno
tempo eh'

prodig

le

sue

carezze

delle sue passeggiate.


ei

l'

e ne fece

il

gi era lungo

avea in suo possesso

quando un

l35
Londra
un
ff'orno
mentr' era per
cui
cane
a
mai
il
Tamigi
del
rive
battello sulle
prima ci non era avvenuto, salta sopra di un
BRACCO DEL BENGALA.'

IL

noleggiare

marina jo. Tosto venne in cuore


colui fosse l'uccisore del

al

gentiluomo che

primo padrone del cane;

fattolo sostenere dalla giustizia, e inei confess il delitto, e


diligentemente,
terrogar
fra non molto tempo il pag della sua testa.

per

il

che

l sig.

Johnson di Manchester viaggiando


ad
, e si decise

Iscozia fu sorpreso dalla notte

loggiare in

un

picciolo

albergo

sul

in
al-

cammino a

prendervi riposo. All'entrarvi non trov- che una


vecchia donna che gli offerse di preparargli il letto,
e di mettere

legno, pur
fieno in
sig.

il

cavallo

eh' egli

sotto

volesse

un granajo , poi

di

una bettoja di

ajutarle

a cercar del

eh' era sola in casa. Il

Johnson vi acconsenti , e

coni'

ebbe preso un

po' di cibo, la vecchia gli mostr la sua camera

da dormire.

Un

grosso cane che lo accompagnava, esso pure

malgrado che la femmina s'ingegnasse


ma il sig. Johnson le disse di non
;
opporsi. L' animale entrando , si mise a brontolar
forte, n per calmarlo che il padrone facesse 5 mai

volle seguirlo,

di impedirnelo

e guardava pur sotto il letto d' un' aria


onde anche il sig. Jonhson vi guard,
Allora questi , con suo grande stupore si accorse
di un uomo ch'ivi stava appiattato , e fatto segno
al cane di saltargli addosso , e postagli una pistola

cessava

furiosa,

l36

IL

al petto il

menoma

BRACCO DEL BENGALA.

minacci di trapassarglielo

malvagio

resistenza. Il

se facea la

lasci

si

dunque

legare, e dichiar che aveva avuta intenzione


assassinare

il

Jonhson con un gran

sig.

coltello

di|

che

teneva in mano.

Una dama,
dalla capitale,

riscuotervi del

la qual dimorava ad alcune miglia


venne ultimamente a Londra, per

Ricevutolo

danaro.

si

torn alla

campagna, senza che nulla di particolare gli accadesse per via. Erano forse otto ore della sera
quando smont di calesse e come sentivasi un po'
stanca, and assai presto a riposare. Mettendosi
a letto , rimase un poco sorpresa dell' inquietudine
che mostrava un cagnolino, solito dormire nella
sua camera e quantunque pi volte le comandasse
di tacere , non solo non obbed , ma si mise a tirar
,

la coperta del letto,

dama

cercando di farla cadere.

allora insospettita

di

salt dal letto, e messo


da donna coraggiosa qual' era, pass
cintura un pajo di pistole
che sempre erano

cagione di simil violenza

un

La

qualche straordinaria

corsettino,

nella

nel suo gabinetto

scese

arditamente la scala.

Non

ne era per anco abbasso interamente, che

vide

il

suo cocchiere vestito che saliva per un'

EUa allora

gli diresse

una delle sue

dogli con molta presenza di spirito

non andava
Pass

altra.

pistole, dicen,

che

se tosto

a sdraiarsi, facea fuoco sopra di lui.

in seguito in

dietro della casa 5

una

sala bassa

situata sul di

ove intese delle voci confuse;

IL

ERACCO DEL BENGALA.

e accostatasi alla finestra scaric

parte ond'esse venivano. Si

1'

li

altra pistola dalla

gran silenzio,

f' allora

pi nulla intese per tutta la notte. All'indomani mattina ella vide lungo il gran viale del
suo giardino tracce di sangue , che non le permi-

ella

sero di dubitare d' aver ferito

uno degli

scellerati

che vennero per rubarle. Non credendo intanto


prudente il tenere presso di s una somma troppo
ragguardevole , fece attaccare i cavalli al suo ca, ove avenand a trovare sir
celebre giudice di pace , zio dell'au-

lesse , e si rec in tutta fretta alla citt

dola deposta in mani sicure

John Fielding
tore di Tom-Jones) e gli raccont tutto l'occorso.
Questo magistrato molto applaud al suo coraggio,
(

la consigli di

licenziare

tosto

il

cocchiere, e le

promise ogni diligenza , onde fossero discoperti e


puniti i colpevoli. Cos un altro furto, e probabilmente un altro assassinio fu prevenuto dall'istinto
d' un picciolo animale di quell' utile specie di cui
qui

si

favella.

Nel mese
dazioni

di ottobre del

di cui

l'

x8o3, duranti

Madera fu

isola di

le inon-

tutta macera,

avvenne caso singolarissimo presso il fiume di San


Giovanni. Fuggendosi un domestico dall'una delle
case rovesciate dall' acque , lasci cadere dalle sue
braccia

un

fanciullino

che quindi

si

credette per-

duto. All' indomani per fu ritrovato sano e salvo

presso

d'un' abitazione

medesimo

appartenente

dell' altra casa

standogli

al

un

padrone
fido cane

l38

BRACCO DEL BENGALA.

IL

che giusta le apparenze , non solo il trasse


dall' onde soverchiami , ma col calore del suo corpo
imped che F umido e il freddo non 1' uccidesse.

a lato

Un

che dimorava a Ghelsea

distillatore

or son pi anni,

un cane meticcio

fra

ebbe

can di

il

guardia e lo spagnuoletto, il quale fu molto bene


ammaestrato, ed eseguiva tutte le domestiche
commissioni in modo che si avea per cosa molto
cara. Era costume di quel distillatore il portare a' suoi committenti de' liquori
barili,

piccioli

sopra

collocato

tela.,

che

rinchiusi

in

un

spiritosi

sacco

una carriuola

entro

di grossa

Ogni

volta

piaceva fermarsi a qualche osteria , chiaBasto , eh' era il nome del suo cane , e

gli

mava
comanda vagli

d vegliare al sacco, mentr' egli en-

trava per bere, e lasciava


alla strada.

la carriuola in

Basto rimaneva fedele

mezzo

suo posto, e

al

vagabondi che vedei


vano un sacco senza padrone , tentavano di rubarlo.
Ma appena aveano fatto un passo col loro bottino,
il vigilante
animale correva sovr'essi con tanto
impeto, che si vedevan costretti di abbandonarlo,

fingeva di dormire, onde

contenti abbastanza se tutto

il

lor

male

finiva in

qualche piccola morsicatura.

Un

d cert'uomo avendo

col distillatore

si

rec

non

so

alla sua

che a trattare

officina

eh' era

contigua sulla propria casa, e trovando aperta la

porta entr dentro.


passi ;

Non

avea

fatti

appena dieci

die un abbaj amento terribile venne a col-

ERACCO DEL BENGALA.

IL

pire le sue orecchie

siedi' egli

mase immobile contro

ma

soccorso,

estremit

la

iSty

per ispavento

la gente dell' officina essendo

le sue grida

ri-

parete. Volle chiamar

furono

ad un' altra

generoso
animale frattanto, avendo sortola sua guardia un
uomo cos sgomentato, non volle trarne avvantaggio

e stette cheto fin eh' egli

inutili. Il

non cerc

partire.

Pe-

rocch allora divenne pi furioso che mai onde il


prigioniero non ebbe miglior partito, che ripigliare
la sua immobilit, intanto che Basto facea la sua
,

che alcun della casa sopravVenti minuti dopo , incirca , il padrone


della distilleria, passaudo per caso d' una in altra
camera, si accorse d'ambidue, e contemplando l'uno
arrestato e pauroso , e 1' altro che passeggiava in.
su e in gi, mostrando a molti segni eh' era ansentinella, aspettando

venisse.

una spiegazione, non pot a meno di riche pur fece, ma alquanto meno sgangheratamente , quel povero diavolo ? come fu libero

sioso di

derne,

il

dal suo sorvegliatore.

Un

Londra, dice il sig. Gibun cane il cui attaccamento era tanto


che non gustava piacere stando assente il
particolare di

bin, aveva
sincero,

suo padrone, dal Iquale per conseguenza era molto


riamato. Questi

parve

attestargli

di malcontento
dalla sposa

soddisfazione

si

marit, e

meno

cane poco appresso


anzi dargli segno

vedendosi per e dal padrone e

mai accarezzato, colla sua


raddoppi il suo amore. Tredici

pi che
si

il

affetto,

IL

IZJO

o quattordici

BRACCO DEL BENGALA.

mesi dopo

avendo

avuto un

essi

cane die a vedere grande

che
veder le cure e la
tenerezza , di cui quegli era F oggetto. Invano ad
avendosene sincera compassione , si
esso pure
usavano mille cortesie. Il dolor suo crebbe a se-

figlio,

il

poi and sempre crescendo

afflizione,

al

gno che andatosi a rintanare nel suo covacciuolo


onde nulla pot farlo uscire
e rigettando ogni
amorevole dimostrazione e si ricusando di prender
,

cibo, alfin

si

consunse e spir

Altro esempio

continua lo stesso autore

voglio citare del tenero attaccamento di

L' avolo

d'

uno

siano esistiti

amici

Era

amabili uomini

de' pi

e eh' io

annovero

io

cane.

che mai

miei migliori

possedeva un cane , vero modello di fedelt.

egli obbligato ogni

gio, del quale

gemeva

sempre

mese ad un picciolo viag.


buon cane dolevasi e
il

non ripigliando P usata allegrezza che

minuto. Quando presentiva

piccola distanza di casa

tutta

al

esattamente l'ora e

ritorno, di cui egli calcolava


il

fra'

un

il

la

padrone suo a
percorreva con

grande premura, e se le porte eran chiuse, non


lasciava quieto verun domestico, finche non gliele
aprissero. Ci ottenuto movea incontro a quello che

due miglia dalla


ed ot,
tenuto un de' suoi guanti andando e tornando lo

ansiosamente aspettava

citt,

circa a

e saltavagli intorno e

festeggiava!

precedeva fino alla sua abitazione .


Questo costume non cess che quando

il

pa

,,

IL

drone
i

J^X

divenuto infermo , pi non pot continuare

suoi viaggi. Il cane anch'esso invecchiando perde

la vista

che per altro non gli impediva di ac~


padrone suo, cui distingueva da tuLti,

il

carezzare
e

BRACCO DEL BENGALA.

il

pel quale

il

suo affetto e

le sue sollecitudini

non fecero che accrescersi. Quest'uomo mor di


una malattia che dur assai poco tempo , e il cane,
a cui ci non rimase ignoto, accompagn, sebben
cieco , il suo corpo al cimitero. Avea fatto ogni
sforzo per impedire che fosse messo nella bara e
trasportato fuor

casa

di

poich

l'

opporsi fu

per sempre gliel rap, esso


divenne inconsolabile, e appoco appoco and con
stimandosi di languore. Entr un giorno in casa

vano, e

la sepoltura

uno straniero , che avea certe grosse calze , quali


il defunto; e il cane, che gli and
incontro , ingannato dalle apparenze credette che
fosse ei medesimo. Ma dopo pi lungo esame
solea portarle

riconosciuto

il

suo inganno,

si

Plutarco racconta che un

un angolo
momenti

ritir in

della casa, n sopravvisse che pochi

uomo

il

qual

s'

era

tempio d' Esculapio ad Atene, volle


fuga, dopo aver derubate alcune ofargento e d' oro massiccio , non credendo

introdotto nel

prender
ferte d'

la

Ma il cane del tempio medeche appellava si Cippara, vedendo non abbacarsi da alcuno a' suoi latrati , insegu il sacrilego , n punto sgomentato dai sassi , eh' ei da
essere discoperto.

simo

principio gli traeva

n poi ammansato dai

cibi

IL

-jhp,

die

BRACCO DEL BENGALA.


mai noi volle lasciare. Allo spuncamminava or pi eia presso or

gli gettava,

tar del giorno

pi da lungi

su' suoi passi

cercando che

pas=-

seggieri facessero altrettanto; alia notte poi faceva


alla porta del luogo, ove si era rifuQueste particolarit furon narrate da' passeggieri medesimi alle persone che pur seguivano
il sacrilego , onde si spinsero innanzi con pi si-

la

guardia

giato.

Quando

curezza e rapidit.

ad arrestarlo e ricondurlo

come

gioja,

mio

la

alfine

furono giunte

V animale

saltellava di

se a lui solo dovesse darsene

lode.

Oli Ateniesi

infatti

il

pre-

a ricono-

scenza gli decretarono certa quantit di carne per


cibo giornaliero

che

sacerdoti

del tem-

istessi

pio d* Esculapio dovean fornirgli.

Tra

molti

proditoriamente

delle guerre di Pirro, fu

uccisi

un Romano

al

tempo

a cui non

capo dal busto , poich temeche ne avea presa la guardia


n permetteva che alcuno gli si accostasse. Or
avvenne che il re , passando , vide il fido animale accanto al corpo del suo padrone , e all'udire

si

ard spiccare

vasi

il

suo cane

il
,

per tre interi giorni senza bere


mangiare , fatta dar sepoltura a quel
corpo, volle avere quel cane presso di s. Pochi
giorni appresso facendosi gran parata, nella quale
tutti i soldati dovettero difilare innanzi al monarca , il cane si tenne 'per un poco tranquillis-

com' era
e

stato

senza

simo

al

suo fianco

ma come

vide

gli

uccisori

BRACCO DEL BENGALA.

IL

del suo padrone,

si

lfi

gett sovr' essi furiosamente,

volgendo per sempre a Pirro gli sguardi. Questi


insospettito per tale singolarit , volle che quei
soldati si arrestassero , e sebbene pochi indizj fosser
trovati contro di loro , confessando essi per il
proprio delitto

ricevettero

il

che merita-

castigo

vano.

Plutarco parla pure di un altro cane, che

la-

non voleva il corpo del suo morto padrone,


e che quando lo vide ardere si slanci in mezzo
alle fiamme del suo rogo. Il qual fatto non sembra
unico nel suo genere, poich da altri in diversa
sciar

il troviamo narrato.
Vedesi nella chiesa di Lambeth a Londra sulle
vetrate d'una finestra il ritratto di un uomo e di
un cane, per volont, dicesi, di un facchino, che
nel i5o4 leg alla chiesa medesima certo pezzo
di terra. Il facchino era assai povero, e passando
su quel terreno, per gli indizj che gli diede il
suo cane ostinatamente raspando trov un tesoro.

occasione

Gon
e

parte di esso

morendo

situato

il

comper

il

terreno medesimo,

lasci alla parrocchia

a condizione che egli e

il

sotto cui era

suo sagace ani-

male sariano rappresentati come accennammo.


Il sig.

Vaillant,

Africa, perdette

nel

corso

de' suoi

viaggi in

un giorno una sua cagnuoa

vorita, che avea seco condotta.

Dopo

fa-

averla chia-

mata a gran gridi , e tirati pi colpi d' archibugio, onde farle capire, s'era possibile, il luogo,

Ik

IZJ4

ov' egli

uno

ad.

si

BRACCO DEL BENGALA.

ritrovava colla sua compagnia

de' suoi Ottentotti

e tornare alquanto addietro

di
,

ordin

montare a cavallo,
onde incontrarla. In

capo a quattro ore quest' uomo torn infatti colla


bestiuola , che si teneva davanti in sulla sella,,

portando nel tempo

stesso

paniere caduti in sulla via

La

una seggiola ed un
uno de' carriaggi.

dall'

picciola cagna fu trovata alla distanza di

leghe

che custodiva

una e

1'

l'

altra

due
ed ove il

messo non fosse venuto a prenderla, sarebbe certamente morta di fame, o divenuta la prda delle
blve feroci, che in quel paese abbondano.

La

fedelt del cane celebrata fra titoli dell'or-

dine dell' Elefante

istituito

da Cristiano Primo

Danimarca nel i463. L'origine di questa


istituzione procede da ci che il re essendo stato

re di

abbandonato in

momento da tutti i
quando pi avea bisogno

difficilissimo

suoi amici e cortigiani,

della loro assistenza ,

il

contrasto dell' ingratitudine

de li uomini, di cui era stato benefattore colla


fedelt d'un suo cane chiamato Wildbrat, fece
sor>ra di lui tale impressione, che consecr il fatto
con alcune iniziali poste sotto il piede dell' elefante

le quali nel linguaggio del

paese significano

Solo Wildbrat fedele.


Il sig. Taylor ci narra nel suo trattato sul ca?
rattere generale del cane , che uno de suoi amici
di sa 7
motivi
essendo nel 1798 a Ramsgate per
Iute

molto

si

divert nell' osservare

una persona.

>

IL

che

BRACCO DEL BENGALA.

dall' alto d'

una montagna gettava nel mare fra


una picciola moneta, mo*

vari legni di costruzione

strandola prima al suo cane, il quale scendeva tosto


dai dirupi, facendo un lungo circuito, e trovata
la portava direttaiell' onde quella monetuccia ,
un picciolo
riceveva
da
cui
fornajo
mente ad un

pane.

L'aneddoto seguente, raccontato sull'autorit del


fu dottor James, fornisce una prova conveniente
della sagacia del cane . e del terrore che gli ispira
l'

idrofobia.

Una

persona,

solita recarsi

ogni giorno dal dot-

tore, era tanto amata da tre suoi spagnuoletti, che

non mancavano

di

saltare

di carezzarla per tutto

Or avvenne che

sulle

tempo

il

questa persona

sue ginnocchia e
eh' ivi rimaneva.
fu morsa da un

cane arrabbiato, n appena la colp quest'orribile


che gli spagnuoletti fuggirono da lei
,

sciagura

mio

sui gradini del granajo

e manifestando tutti

nazione.

abbajando

urlando,

segni della pi gran coster-

sebbene poscia quella persona avesse


per tre anni non -vol-

la fortuna di guarire, essi

lero pi

Non

mai

avvicinarsele.

tempo , che un membro del


Parlamento avea una muta di cani, fra i quali una
cagna favorita , a cui era data libert di entrare
grandissimo

nella sala del signor

gnuolini, e

putato

suo.

un d, mentr

Partor questa dei caessa era assente,

prendere ed annegare. Alcuni


Gabinetto T. II
to
li

f'

il

de*

istanti

I6

IL

BRACCO DEL BENGALA

appresso la cagna pi non trovandoli nel suo covacciuolo,

li

cerc dovunque, finch gli trov

af-

Li port quindi Y un dopo l'altro


a piedi del padrone suo , e coni' ebbe deposto
F ultimo guard fissamente il padrone medesimo

fogati nel fiume.

e spir sotto

aneddoto

sia

suoi

occhi. Assicurasi che questo

verissimo, e se ne cita malevadrice

la sposa istessa del deputato.

Narrasi pure che un gentiluomo

solito

parlare

duramente al suo bracchiere , quand' era alla


caccia, offeso un giorno di certa franca risposta che

assai

questi gli diede,

il

licenzi

chiere dopo avergli restituito

sull'istante. Il bracil

suo cavallo, mont

sopra una carretta d' un mercante di conigli, e se


n'

and. All' indomani mattina ,

come

il

gentiluomo

usciva a cacciare colia sua muta, gli fer

'

orec*

chio la voce del bracchiere che a s la chiamava;

Nessun

de' cani pertanto volle

abbandonare

il

pe-

dale

dell'

gentiluomo se volle poter disporre di loro,

il

albero

su cui Y astuto

si

era ricoverato

fu obbligato di ripigliarlo al suo servizio.

Hanno i cani una memoria


come pu raccogliersi

lissima,

sicurissima e fede-

dagli aneddoti se

guenti.

Uno

ammali , eh' era stato il favorito


dama, mostr lungo tempo dopo
la morte di lei la pi viva commossione all' aspetto
del suo ritratto, vedendolo per la prima volta.
Un attor di commedia avea una parrucca, cui
di questi

di mia vecchia

DEL BENGALA.

IL EP.ACCO

un chiodo

era uso di appendere ad

I^~
nella sua ca-

mera. Avvenne un giorno che la prest ad un


suo compagno , al quale di l a qualche tempo fece
visita accompagnato del suo cane. Quegli per caso
trovavasi in qael punto di averla in testa;
tutta la conversazione

Quando

alfin si

rimase

si

fece

per alcun tempo

divisero,

il

indi con
,

ma da

fatto discorso.

cane che a disegno

guardarlo in

gli salt in ispalla

cipitoso.

non ne fu

uno

faccia fissamente

slancio improvviso

e presa la parrucca fugg pre-

Giunto a casa

pur saltando , di
ma non pot

sforz,

si

ordinario,

riattaccarla al suo posto

pervenirvi.

Quello che siamo per riferire, sebbene abbia


apparenza di straordinario , si appoggia per ad
un' autorit troppo rispettabile. Un fittajuolo che
dimorava ad Hainton presso jdi Market-liaison nel
Lincolnshire

perdette

or sono alcuni anni

una

pecora che avea due agnelletti. Volle il caso che


egli avesse contemporaneamente una cagna con dei
cagnolini

che essendogli

inutili

ei fece annegare,,

due orfanelli della morta pecora.


La cagna adunque porse ad essi il latte, e gli
allev con tenerezza veramente materna. Un anno
dopo eh' essi F ebbero lasciata per seguire un
genere di vita pi conforme alla loro natura
avvenne che udisse il belato di un agnellino, che
un fanciullo portava in una cesta. Accorse adunque,
sostituendo loro

e poi ch'ebbe fatto ogni sforzo per liberarlo dalla

l43

IL

prigione,

sua

BRACCO DSL ESIGALA.


alrm riuscitovi,

gli

prodig ogni

segno di attaccamento.
di sostenere una assai lunga
che se altra prova non avessimo
baster la seguente, non essendovi dubbio sulla
sua autenticit. Nel 1789, mentre si faceano a San

I cani son capaci

astinenza

di

Paolo i preparativi
Maest, una cagna"

per
sal

l'

accoglimento

col

padron suo

oscura della cupola, e giunta


d'
fi

improvviso disparve;

di

sua
scala

la

all'ultimo gradino

e invano

con voci o con

sd j fu d lui chiamata. Sessantadue giorni ap-

presso
drale
la

alcuni vetraj

udirono fra

lavorando

in quella catte-

legni del castello che sostiene

Presumendo che

cupola de' suoni lamentevoli.

venissero da qualche sventurato che fosse caduto,

una corda attraverso il corpo di un


il calarono nel luogo onde pareva che
uscissero. Ivi trov egli una cagna viva, lo scheletro di un cane, e una vecchia scarpa mezzo rosa.
Mosso a compassione s' ingegn di trarre la povera
attaccarono

fanciullo

bestia dalla situazione

infelice

e in cui poco pi poteva durare

in cui
,

si

trovava,

essendo estrema

la sua

magrezza, n

piedi.

Gli operai la collocarono sotto la porta della

chiesa

e poi se

quasi

potendosi reggere in

ne andarono senza pensarvi d'av-

vantaggio. Erano allora le dieci del mattino, pochi


istanti appresso videsi la cagna far degli sforzi per
traversare la strada in fondo a Ludgate-Hill
la

sua

debolezza

era

si

grande

che

ma

non potea

Una

pervenirvi.

l)

BRACCO DEL BENGALA.

IL

figliuoletta

dolendogliene, Y ajui

povera bestia fu di nuovo


a terra si strascin , appoggiandosi al maro delle
case a quella del suo padrone , e si dislese sui
gradini della sua porta , dopo aver impiegato dieci
portandola

come

la

ore in questo su viaggio della cattedrale. Era essa


cos cangiata 1' orbite de' suoi occhi erano s ad;

appena si potean veadunque non fece che fred-

dentrati uella sua testa che

dere. Il suo padrone

dissima accoglienza alla misera cagna,

quando disparve era


si

riduceva a

il"

cui peso

di circa venti libbre

ed or

Essa per altro


padrone suo , quando pro-

tre, e quattordici once.

mostr di riconoscere il
nunci il nome di Philiz. Pi settimane trascorsero prima che potesse mangiare o bere da s

e la sua

buona padrona

la sostenne,

introducendole

in bocca qualche cosa di confortevole per


di

un cncchiarino da

caff.

mezzo

Se domandasi come

potesse vivere cos per due mesi senza nutrimento,


al parto quando
onde senza dubbio mangi i suoi ca~
gnuolini appena nati e in seguito il cane di cui si

risponder che la cagna era presso


fu smarrita

trov lo

scheletro presso di essa.,

della scarpa che

mente non

Le

gi

dicemmo,

e alfine

met

che probabil-

saria giunta a rosicchiare intera.

seguenti

particolarit

conferma di quanto

gi

si

serviranno

a nuova

accenn intorno

alla

sagacia de' cani.

Fu: il cavaliere Geispard di Brandenberg sepolto

100

IL

BRACCO DEL BENGALA.

col suo domestico sotto

una valanga, nel traversar


San Gottardo, in vicinanza di Airolo.
l cane die gli accompagnava, ed era sfuggito a
s funesto accidente , non abbandon il luogo ove
giacevano e che per fortuna non era molto distante
elie facea il

da un convento. Il fido animale or raspava la neve


urlando pi Jbrte, e pi a lungo che poteva \ or
dava una corsa a quel religioso ospizio, ritornando
immediatamente su' suoi passi. Alcune persone di
di tal perseveranza, lo se*indomani mattina, e furono ancora in
tempo di salvare i due sepolti , che per lo spazio
di trentasei ore si erano veduta la morte vicina,
sebbene molto sperassero nel povero cane, di cui

quello, meravigliate

guirono

all'

udivano distintamente
cavaliere, gratissimo

mento

come giunse

le voci

quale

ancor

al

suo attacca-

la fine de' suoi giorni, vo]e

eh' esso fosse rappresentato


la

compassionevoli. Il

sempre

poi

vedesi

con

lui sulla sua

Zug

nella

tomba,

chiesa

di

Sant' Oswald.
5

darem fine
, che soggiugniamo ,
enumerazione dell' eccellenti qualit
di cui da un pezzo si favella.
dell' animale
Il guardacaccia del venerabile sig. Corselii, aveva
allevato uno spagnuoletto , che mai non lo abbandonava n giorno n notte: ovunque ^si trovava il vecchio Daniele, ivi era pure l'amorevole
Dash. Quando , al tramontar del sole, 1' oscurit
prendeva il suo velo sulla natura, pi non si penColi aneddoto

alla

lunga

IL

l5l

BRACCO DEL BENGALA.

sava che al riposo ; ma poi che il grand astro illuminava di nuovo la terra, niun cane spagnuolo
sapea meglio del nostro cercare e discoprire il
salvatico. Se nella notte qualche straniero avesse
posto piede sopra le terre del sig. Gorselli , ne
5

dava tosto avviso al guardacaccia con un grido


lamentevole ; e per esso pi ladroncelli furono
prontamente scacciati. Alfine dopo molti anni di
strettissima domestichezza fra lui e Daniele , caduto questi in consunzione, se ne mor. In tutto
quel tempo, che i progressi della sua malattia
lenta e funesta

Dash

campi,
rio

gli

segu

permisero di
i

suoi passi,

nei

all'ordina-

e quando la natura stanca lo obblig al letto,

questo cane officioso pi non


si

strascinarsi

come

si

mosse da

lui;

giunse poi che a fatica a distaccarlo dal morto

suo corpo e a farlo mangiare. Invano, dopo aver


dato sepoltura a Daniele,
del

sig.

Sempre

male.
alla
finiti

Gorselli

capanna

esso cercava di

ove

il

prodigarono in casa
al fido ani-

fuggire, tornando

suo padrone ed amico avea

suoi giorni. Ivi

si

tutte le attenzioni

rimaneva

le

ore

intere

n mai spontaneamente ne partiva , che per andarne a visitare Y estremo asilo. Alfine in capo a
quattordici giorni, malgrado le altrui cure amorevoli

per di doglia e \ languore.

IL

GATTO SELVATICO.

Questo quadrupede, onde provengono


varie specie de' gatti domestici

ropa ed in Asia
e

meno

Ha
del

lungo
i

parte

la sua

coda

pi grosse che quelle

suo

il

brune

liste

dorso

il

membra

domestico

con

fianchi

Eu-

pi boscose

frequentate.

la testa e le

gatto

pallido

tutte le

trova in

si

parti anche

nelle

di

colore

un fulvo

cui parte

curvandosi

assai larga e

corrono

attraversano

macchiata di

un colore che si approssima al nero.


La femmina di questa specie partorisce nel cavo

circoli d'

degli alberi, e d ad ogni parto quattro gattucci.


I gatti salvatici
si

colpiscono

prendono con trappole, ove

si

archibugi.

cogli

In questo

caso

non distenderli morti, poich se soltanto rimangon feriti , si gettano sul cacciatore ,
e la lor forza tanta , che riesce difficile il trionpericoloso

il

farne.

Esiste nel villaggio di Barnboro contea di Yorck


una tradizione d' un terribile combattimento , che
un giorno ebbe luogo fra un uomo , e un gatto
salvatico.

in

Gli abitanti assicurano eh' esso cominci

un bosco contiguo

a terminarsi fin

un modo

sotto

al villaggio

istesso

portico

dalla

il

pe' combattenti

bidue morirono dalle


procamente. Questo

il

ferite

fatto

e venne

chiesa in

pi funesto, poich amche si erano fatte recirappresentato

sebbene

GATTO SELVATICO.

IL
in

l53

rozza maniera, in un quadro della chiesa", che

dicemmo. Le rosse macchie poi, sebbene probabilmente naturali, d'alcune pietre del portico furono interpretate quali macchie di sangue , dei

due combattenti
e

il

sapone

ne valsero a disinganno V acqua


adoperati sino ad oggi

inutilmente

per cancellarle.
Il gatto domestico molto soggetto a divenir
selvatico neh" isola della Giamaica , da eh esso
5

trova col abbondanza

nutrimento anche fra


Quindi gli abitanti del
paese fendono e mozzan F orecchie a quest' animale , onde sentendosi molestato dalla pioggia
e dalla rugiada in organi cos delicati, non abbandoni la casa da cui esce; e il loro espediente
i

di

boschi e le montagne.

sembra ottenere

Anche

il

fine proposto.

in Inghilterra,

talvolta allo stato selvaggio

fanno

de' guasti

gatti domestici passano


;

considerabili

distruggono pi selvatici

che

quando
nelle

ci avviene

fagianie

tutti gli

altri

ani-

mali di preda.
Sedici di questi gatti selvatici furono uccisi in
una brughiera di sir Harry John Mildway da
una muta di cani da caccia, che per quattro giorni

aveano inseguito

la

volpe.

Onde mandare

animali nelle trappole, suole


prirsi l'esca
la

con valeriana, erba aromatica, contro

quale anche

carsi.

questi

ordinariamente co-

gatti

domestici

amano

di confri-

l54

II

GATTO SELVATICO.

I gatti selvatici erano altra volta annoverati fra


le bestie destinate al piacer della caccia,

pu vedersi

siccome

una carta conceduta dal re Rie-*


cardo II all' abate di Peterborough. Si adopera*vano altres le loro pelli, onde foderare le vesti
delle donne
e pare che fossero oggetto di gran
lusso , poich si vietava alle abbadesse ed alle
monache il portare abiti che fossero di maggior
costo che siffatte pelli, o che quello di agnello.
in

IL

GATTO DOMESTICO.

I costumi e le dispo azioni di

questo quadru*
metamorfosi operata
dall'educazione. Sebben esso non mostri per l'uomo
un attaccamento cos affettuoso come il cane , non
per sprovveduto n di dolcezza ne di riconoscenza. Il sig. Pennant ne cita uu esempio rimar*

pede

sembrano

una vera

chevole nell'istoria di Londra. Enrico Wriothsly,


conte di Southampton, amico e compagno d'armi
del

conte d'Esser nella sua fatale

insurrezione,

per qualche tempo rinchiuso nella


Torre, rimase una sera assai sorpreso della visita
del suo gatto , il quale penetr fino a lui , scen*
dendo pel cammino della sua camera.
II sig. Bngley riferisce il seguente aneddoto ,
come prova irrecusabile della sagacia dell' animale , di cui favelliamo. Un uomo , die* egli
essendo

stato

aveva un gatto ed un cane

che

non potendo

GATTO DOMESTICO.

IL

accordarsi insieme
violente zuffe

una

tare

faceano

nelle quali

vittoria

obbligato a fuggire, e

Pi mesi passarono
in casa

finche fu

cercare

intanto che

spesso

tetto vicino

a guardarlo

asilo.

il

disegni not-

camera del suo covacciolo fu

e dalla

fu

gatto

un

cane rimase solo

traditi

portato nella corte. Videsi allora

da un

il

altrove
il

tempo

col ripor-

fin

che

in

avvelenato da un domestico

di cui avea troppo


turni

cane

il

completa

l55

tempo

di

tras-

gatto osservare

varj moti delle persone venute

quando

discese dal suo tetto

tutte

s'

furono scomparse

introdusse cautamente

presso del cane, esaminandolo', e toccandolo per-

leggiermente colle sue zampe. Convinto alfine


che questo suo vecchio antagonista pi non potrebbe insultarlo, ritorn alla sua prima residenza

fino

e alle sue antiche abitudini.

Un

gatto

dice

un gabinetto,
liscendo

il

dottor Smellie , frequentava

la cui porta chiudevasi

con un

sa-

ordinario, ed avea vicina una finestra.

Avveniva talvolta che la porta fosse ben serrata,


e F animale avesse voglia di uscire. Ghe faceva
esso ?

Montava

sul parapetto della finestra, alzava

pian piano colle sue zampe


andava.
Neil' esiate del 1800

il

saliscendo e

un medico

di

se

ne

Lione fu

corpo d' una femmina , eli' era stata assassinata. Accorso ei la trov
distesa sul pavimento, e tutta lagnata del proprio
pregato di venir a visitare

il

IL

l56
sangue.

Un

camera

della

pareva
tenea

sulla

cornice

rifugiato

essersi
fissi

GATTO DOMESTICO.

grosso gatto bianco stava

esso

sopra

occhi

gli

all'

estremit

un armadio

di

cadavere

il

ove

immobile

era

la-

sua

esprimevano Y orrore
indomani mattina fu esso ancor trovato nella medesima situazione , e quando

attitudine e

suoi

e lo spavento.

sguardi

All'

camera fu riempita

la

guardia

della

di

d' officiali

strepito

lo

giustizia

armi

dell'

voci elevate delle persone poterono

in

e
le

modo

al-

cuno distrarlo. Tosto per che i prevenuti fu^


ron condotti dinanzi al cadavere, gli occhi dell'animale scintillaron di rabbia , il suo pelo si rizz
ove fersi slanci esso nel mezzo della camera,
mossi per riguardarli un istante, indi foggi precipitosamente sotto

il letto.

divenne incerto

prima volta

nel caso

l'

di

contegno degli as-

Il

sassini allora

e sentirono

questo

confronto

per

la

che

atroce loro audacia gli abbandonava.

L' assiduit con cui la gatta cura i suoi gattini,


piacere che sembra prendere de' loro giuo-

il

chi

cosa dilettevolissima per

l'

attento osserva-

tore.

N
volta

solo

quelli de'
il

a'

avemmo

suoi

piccioletti

occasion

quadrupedi

di

ma

come

accennare

d' altre

specie

altra

anche

essa

porge

latte facili ssimamente.

Un

giovane garzone dice

il

sig.

White

sua istoria naturale di Selborne, prese

nella

un giorno

GATTO DOMESTICO.

IL

ire piccioli scojattoli dal loro nido.

Bff

Li mise quindi

presso di una gatta, clie avea pur dianzi perduta

sua prole

la

nerezza

ed

come

essa
se

li

nutr colla

fossero

stati

medesima

Ma

suoi.

te-

tante

persone vennero a vedere questi scojattoli allatda una gatta , eh essa ne adombr , e temendo per la loro sicurezza and a deporli sovra
5

tati

il

un tetto, ove uno di loro mor.


esempio di adozione ancor pi meraviglioso

cielo di

Un
si

rese celebre

del

sig.

or

Greenfield.

sono alcuni

Uua

gatta

anni

nella casa

avea de' gattucci,

a cui procurava frequentemente, onde nutrirli,


5
de sorci ed altri piccioli animali. Un giorno apport loro anche un topo , onde i gattini , che

probabilmente non erano affamati , si posero a


giuocolare con esso. Quando la madre si distese ,
onde porgere loro il latte, il topo si attacc alle
sue mamelle , n essa lo rigett. La quale singolarit
essendo stata osservata dalle persone di
casa , il sig. Groenfield si fece apportare i gattucci e il topo insieme , e li distese sul pavimento; e vide che la gatta venuta a ripigliarseli
proprj

che

os egual delicatezza

verso

verso

Quest' esperienza fu ripe-

il

suo adottivo.

figli

compagnia, che il desionde


numero
di persone fu testigran
,
monio di un affetto, che non potendosi dir naturale,
ignoriamo come si convenga chiamarlo.
tuta quante volte giunse

derasse

assai raro

il

veder

gatti cos attaccati

all'uomo

58

IL-

come

il

cane

ove furono

GATTO DOMESTICO*

Y amor loro piuttosto per

allevati.

Spessissimo

la casa,

son veduti dei

si

di proprio moto dal luogo ove furono trasportati, sebbene alla distanza di pi miglia, ed anche traversar fiumi, senza aver prima
potuto acquistare cognizione alcuna del cammino,
che doveano seguire.
gatti ritornare

Non

avvi esperienza di maggior divertimento

come quella

di collocare

e contento della

Ma

guarda dietro

sua rassomiglianza fa

lo

vedendo
specchio

stupito di nulla ritrovarvi-

sue

la

prima

differenti

per toccare l'oggetto eh' esso crede pre-

sentarglielo.

nuovo

gatto per

uno specchio. L' animale sorpreso

volta dinanzi

tentativi,

un

di

inutili
,

Si

nuovo cerca palpar

suoi

considera
1'

esso

immagine

zampe, seguitando a guardare per

al di l del vetro ingannatore.

sforzi

sembra rimanere
d

colle

intervalli

Alfine divien pi

e poich nulla di quel che


5
vede risponde al suo tatto, e nondimeno tutti i
suoi movimenti sono fedelmente ripetuti dalla figura
che nello specchio, sembra non rimanergli pi
dubbio sulla vera natura di ci che lo occupa.
L' oT^V.jion generale che il gatto vegga chiaro la
notte non letteralmente vera. E bens certo che
esso vede assai meno degli altri quadrupedi per

cauto e pi riflessivo

la speciale struttura de' suoi occhj

pu

dilatarsi

contraersi

grado di luce che fa

la cui

pupilla

proporzionatamente

sovr' essi

al

impressione. Avvi

gatto Domestico.

il

dunque

nella notte contrazion

i5o.

perpetua

di pupilla

quale nella gran luce non vede, per

nel gatto,

il

cos dire

che a forza , mentre nel crepuscoli)

la

pupilla ripigliando la sua naturale rotondit, esso

vede perfettamente e approfitta di quest' avvantaggio, onde riconoscere, assalire e sorprendere la


,

sua preda.
Il

pelo del gatto

asciutto,

ove

sia

inverno

se in

essendo generalmente molto

fregato d scintille elettriche.


collochi quest' animale sovra

si

uno

sgabello con pie di vetro o isolati d'una maniera


passi per qualche tempo la
si
mentendolo in contatto con mi
che metta capo ad una bottiglia di
filo di ottone
Leida, questa si trover pienamente carica di

qualunque

mano

e gli

sul dorso

elettricit,

I gatti erano altra volta cos valutati in Inghil-

somma

cura si prendeva delia loro conQuindi Howel Lebon, principe di


Galles , mor nel 948, facendo una legge sul prezzo
di differenti animali , fra essi comprese il gatto
come rarissimo allora , e d' una grande utilit.
Quello adunque d' un piccolo gatto , prima che
avesse gii occhi aperti doveva essere di due pence,
finch potesse fornir la prova <T aver preso un
sorcio indi era pagato quattro pence
somma con-

terra

che

servazione.

siderabile a quell'epoca, in cui

nete era molto elevato.

La

il

valor delle

mo-

legge esigeva parimente

che V animale avesse perfetti

sensi

dell'

udito e

GATTO DOMESTICO.

IL

l6o
delia vista

ed avesse
mina che

che sapesse

fare la caccia dei sorci

d'una fem-

buona nudrice. Mancando alcune

fosse

di queste qualit

restituzione

Quando

ben

le grife intere; e trattandosi

il

un

di

venditore era condannato alla


terzo

somma

della

ricevuta

taluno era sorpreso neh" atto di furare o

un

di uccidere

gatto nei granaj del principe, egli

pagava per tal delitto un' ammenda che consisteva


in una pecora colla sua lana e il suo agnello, o
una quantit dir frumento sufficiente a coprire que 1
gatto sospeso perla coda in maniera che la punta
del naso toccasse la terra.
Il sig. Baumgurten ci dice che essendo egli a
Damasco, vide una specie d'ospitale pei gatti
casa spaziosissima e ben murata, la qual tutta era
piena di siffatti animali. Avendo chiesta V origine
di tale istituzione gli si rispose
che Maometto
allorch dimor in quella citt avea seco un gatto
e nutriva
cui portava sempre nelle sue maniche
amorosamente colle sue mani. Quindi i suoi se
guari, sempre mostrarono nella citt medesima un
;

superstizioso rispetto pe' gatti

e provvidero alla

loro sussistenza con pubbliche limosine.

che siamo per citare , trovasi


quadrupedi scritta dal
dottor Anderson. Una gatta che apparteneva al
dotto professore d' agricoltura ad
sig. Conventry
Il fatto curioso

riferito nella storia di tali

Edimburgo

perdette per

un

essendo ancora molto giovane.

accidente la coda

Ebbe

poscia pa*

mancava o

l6l

GATTO SELVATICO

IL

reech j parti , e in

ciascun d' essi

in tutto o per

met

uno

de' gattini

di tal porzione del

corpo.

noto generalmente come il cane giunga talvolta a quello che crederebbesi il pi alto grado
della sagacia umana. Il seguente esempio di coraggio
e d'affezione materna in una gatta prover, che la
sua specie non meno degna della nostra ammirazione.

Questa gatta adunque,

mero

di lattanti

li

qual avea buon nu-

la

condusse in una bella mattina

di primavera a sollazzarsi
della stalla nella cascina

al sole

dinanzi alla porta

che abitava. Or mentre

prendeva parte ai loro spassi, i gattucci fuaggirava sopra


rono veduti da un falcone , che
il grana] o aspettando qualche preda, e colla rapidit
essa

s-'

del fulmine scese sopra

uno

di essi.

E ben

l'avrebbe

ghermito, e trasportato frale nuvole, se non era


P intrepidezza della madre, che si gett di tutto
impeto sul nemico augello, e il forz ad abbandonare
fesa.

vittima, t>nde pensare alla propria di-

la

Grande e sanguinoso combattimento cominci

ambe

allora fra

le parti. Il

falcone per la forza

delle sue ali , de' suoi acuti artigli, e del suo becco
tagliente

ebbe per qualche tempo

perocch scortic crudelmente

un

occhio.

Ma la povera

madre, lungi dal

abbattere, impieg, per difendere

ogni industria e destrezza


Gabinetto T. II.

V av vantaggio

di

la gatta, e le trasse

lasciarsi

suoi piccioletti^

cui era

capace

il

IL

l6il

GATTO SELVATICO.

pervenne con molti sforzi a rompere liti9 ala del


suo avversario. Il falcone cos storpiato ebbe quindi
a vicenda
nersi

il

di sotto

e la mischia

si

nondimeno continu a

soste-

riaccese con pi accanimento

die mai. Alfine la vittoria sembr decidersi per


sapendo approfittare del momento,
stese sotto i proprj piedi il malvagio uccello.

la gatta, che,

Allora gli svelse d* un' aria di trionfo la testa; indi


senza badar punto alla perdita dell' occhio, corse

presso

ghe

il

suo tramortito pccioletto, lecc le pia-

fatte nelle sue

de crudeli

artigli,

membra

delicate

mandando un

disfazione, mentre

il

dal falcone

certo suono di sod-

carezzava con tutti

della tenerezza materna

6egni

accresciuta dal pericolo,

eh' esso avea corso.

Un

amico del sig. Darwin vide un giorno un


una trotta, mentre si slanciava nella
corrente d' un' acqua chiarissima a Wenford presso
di Lichtfeld. Apparteneva quell'animale al signor
Stanley , che sovente lo avea veduto prender pesce
gatto prendere

quando l'acque del mulino eran s basse,


che poteasi facilmente discoprirlo.
Si sono pur veduti de' gatti pescare in fiumi
profondi, tenendosi alla riva estrema. Questa ma-

in estate,

niera

di

sorprendere la loro preda acquatica


essi la pi naturale. La domesti-

certamente per

per altro sembra aver dato loro una specie


che gli impedisce dal ricorrervi,
quantunque mai non abbiano deposta la loro ghiot-

cit

di delicatezza

torna originale, riguardo al pesce.

IL

GATTO

Non conchiuderemo

l63

SELVATICO.'

quest' articolo senza richia-

mar qui un ode del nostro Gray s giustamente


ammirata sulla morte di una gatta favorita , la qual
cadde per isventura in un vaso che rinchiudeva
dei pesci dorati.

Ampio

giacea sopra marmorio desco

Vaso d'azzurri

fior pinto alla Cina,


Pieno del fonte pi limpido e fresco.

D' un

La

lieve salto ecco sull' orlo

Alcina,

pi saggia del genere gattesco,

Delizia della giovin padroncina;

la

specchio sta del sottoposto lago.

pensosa in atto grave e vago

La coda consapevole che oscilla


L' interior sua gioja manifesta ;
Le negre orecchie nell' onda tranquilla
La nivea barha, la ritonda testa,

smeraldo che negli occhi brilla

lo

Di sue zampe il velluto, e della vesta


Che alla testuggia tor porrla sua laude
Contempla, e

Fisa ancor su

in dolce rauco
1'

suon s'applaude.

imagine pendea

Ecco due forme pellegrine e rare


Scorrer pel flutto tacite vedea ,

Due

genj ahitator del picciol mare.

-Armatura scagliosa

Che

E
Fa

li

in bel color di

tra
al

tirio

chiudea,
porpora traspare,

ricchissimo tesoro

guardo balenar un raggio

d' oro.

GATTO SELVATICO.

IL

ity

La

ninfa in pria di maraviglia vinta

Segue

dell'

occhio

notator vermigli;

Dall' ardente desir indi sospira

Misera e ignara dei vicin perigli,


La ricca ad afferrar preda dipinta
Abbass il muso invan, stese gli artigli',
qua! cor femminile ahi Y oro incresce
E qual v' ha gatta cui non piace il pesce
Temeraria fanciulla al periglioso
!

Spettacolo lo sguardo ancora intende;

Sul sottoposto golfo minaccioso


Di nuovo essa si spiega, essa si stende.
Con sorriso maligno in sul cruccioso
Latro sovr' essa intanto Atropo scende
Sdrucciola il pie sull' ingannevol sponda
E capovolta gi cade nell' onda.
:

Otto volte dal flutto cristallino

Essa emergendo in voce lagrimosa


Miagol ad ogni dio marino

Pronta chiedendo aita non pietosa


Nereide accorse ; non guizz delfino ;
Ne Tommaso crudel; n la gelosa
Susanna udir i gemiti infelici
:

Un

mai non ebbe amici.


e impara inesperta giovinetta

favorito

Mira

Nella via sdrucciolevol dell' errore


Fallace un passo qual ruina aspetta.
Tempri prudenza al giovanile ardore

Non

lice

ognor quanto

le ignare alletta

,
,

GATTO SELVATICO.'

IL

lG5

Vagabonde pupille o quanto il core


Di cieca brama irrequieta accende;
;

Che

tutto oro

non quello che splende

perda

solo

ma

snaturi tradotto

abbiamo

preferito la pa.

nio

Zamboni

linguaggio

il

la piti scelta e accurata


rafrasi in versi

non
in prosa anche

Intendendo quanto

de' poeti

Antobuon giu-

che gi fece di quest' ode

Verona,

di

di

lettori

dizio vorran sapercene grado.

Sebbene i gatti , scrive il conte di Buffon ,


quando son giovani abbiano molta genhanno per anche certa malizia innata 3
tilezza
un carattere falso , un naturale perverso , che si
fa peggiore col tempo , e che dall' educazione
appena mascherato. Di ladri sfacciati che erano,
divengono soltanto , quando son bene allevati
hanno
pieghevoli e lusinghieri come i furfanti

soprattutto
,

la stessa destrezza, la stessa sottigliezza, lo stesso

gusto di mal fare


ciola rapina

menti

la stessa inclinazione

coni' essi

dissimulare

coprir sanno

lor

disegni

alla pic-

loro anda-

spiar

le

occa-

opportuno sottrarsi in seguito al castigo , fuggire


e rimaner lontani , finch siano richiamati. Prendono essi facilmente delle abitudini di societ
ma non mai de' veri costumi. Non hanno che
l'apparenza dell'attaccamento, come ben si scorge
a loro movimenti obliqui e a loro sguardi equivoci. Perocch mai non fissano gli occhi in faccia
sioni

aspettare
,

scegliere

coglier

l'

istante

GATTO SELVATICO.

166

IL

della persona

amata

sia diffidenza

falsit

fanno de' giri per approssimarsele e cercar delle


carezze

di cui sentono

il

Ben

da

titudine.

di cui tutti

differente

sentimenti

si

piacere,

ma

non

la gra-

quell' animale fedele,

riferiscono alle persone

non sembra sentire che


per s stesso , non amare che sotto condizione
non prestarsi alla reciprocit che per abusarne;
per la quale sua indole meno incompatibile
del padron suo

colf

uomo

il

gatto

che col cane

cui

in

tutto

since-

rit .

I giovani gatti, dice Goldsmith, mostrano quasi

una disposizione

dal nascere

guardano

alla

crudelt.

talvolta con occhio di desiderio

gli

Essi
uc-

una gabbia, e fanno con piacere


sentinella alla porta di una trappola di topi. Di
tutti i segni per di naturale malignit da
essi
celletti chiusi in

quello di

manifestali,

senza ucciderla

il

giuocare

pi

alla

lor

vittima

caratteristico.

che a Goldsmith co,


con molti, alcuni oppongono che quel giuo-

Alla quale sentenza

mune

care co' sorci senza ucciderli piuttosto esercizio


di destrezza., ed esperimento de' mezzi che avranno
ad impiegare per assicurarsi di nuova preda. Solo
per rendersi pi abili , dicesi hanno ricorso alla
,

simulazione

fingono cio di lasciarsi sfuggire la

vittima, onde in seguito scagliarsi

La

sopra di essa.

prova, aggiungasi, che ci facendo sono alieni

da ogni crudelt ,

si

che giuocano

egualmente

IL

167

GATTO SELVATICO.

con de' sorci morti

e delle

palle

sughero

di

di caria.

IL

GATTO D'ANGORA.

pi grosso che il gatto domestico; lunghissimo pelo copre il suo corpo; il bruno oscuro
o il bianco il colore che lo distingue. Ecco di
assai

qual maniera il sig. Sonnini parla di una femmina


di questa specie, eh' ei medesimo possed.

bellissima gatta d'Angora, che ^isse lungo

La

tempo presso
parlare

di

me

di cui io

poich veramente

mi compiaccio a

mi fu

carissima

non cesso di compiangere e desiderare, mostrava un' estrema dolcezza. Grata alle mie carezze , me le rendeva con amabilit. Nella mia
solitudine sempre si teneva a' miei fianchi; qtiand'io
erano assente mi ricercava, mi chiamava con inquietudine ; e ogni volta che mi trovava, non erari
dubbj i segni della sua soddisfazione. Mai non
vidi gatte pi leggiadre. Lunghi e quasi serici
eh' io

peli interamente la ricoprivano

foltissima

sua coda; nessuna macchia alterava

suo corpo;

il

suo naso e

il

era la

candor del
giro delle sue labbra
il

erano di un color pallido di rosa; la sua testa ro-

tonda brillava per due grand' occhi ; di cui

l'

era azzurro, e l'altro del

color del crisolito.

sua fisionomia esprimeva

soavit

somma
amoroso

si

ammirava

ed

affetto

in lei la natura del cane

uno

La
in-

pi

sotto la veste brillante di quella partico-

lare specie di gatti, a cui apparteneva

$63

IL

GATTO TIGRE.

Quest* animale molto pi grosso

domestico

suol essere

di

forma

che

assai

il

gatto

elegante,

suo un bruno lucente , segnato sul


dorso di nere liste oblunghe , e sull' altre parti
l color

del corpo di macchie parimente nere.

quadrupede

di tal

Una

pelle

misurata dal sig. Pennant


avea tre piedi di lunghezza dal naso alla coda.
,

Il gatto tigre nelle

sue

native

montagne del

capo di Buona Speranza un gran distruttore di


conigli , di giovani antilope , e anche d' augelli
d' ogni specie. Non per di un naturale s feroce come gli altri quadrupedi della razza, acu

che sia, si giugno facilmente ad addomesticarlo, sebbene Labat assicuri


che il suo esterno annuncia un carattere crudele,
e i suoi occhi hanno un' espressione di perversit.

esso appartiene. Preso

Quando

il

approdarono

dottor Forster e suo figlio nel 1796


Capo , si propose loro di compe-

al

ma come

avea una zampa


tema che non potesse
reggere nel tragitto verso F Europa. L' animale
nondimeno fu portato entro un paniere nella camera del sig. Forster , che lo tenne per ventiquattr ore , ed ebbe per conseguenza occasione
rare

un

gatto

spezzata,

tigre

noi vollero, per

di osservarne

parevano
mestici.

costumi e

affatto simili a

le

abitudini

le quali

quelle de' nostri gatti do-

Perocch esso mangiava carne cruda

IL

GATTO TIGRE.

169

mostrava molto attaccamento alle persone che

nudrivano e

gli

a vedere indole dolce e mansueta.


tor Forster gli

il

facevano del bene , e in tutto dava

ebbe

offerto

pi

Come
volte

il

dot-

da man-

giare , si fece esso a seguirlo non diversamente


da un gatto domestico, fregando la testa e i fianchi contro i suoi abiti , e mostrando desiderare
che gli facesse attenzione. Aveva allora presso a
nove mesi ed era stato preso piccolissimo nei boschi.

CAPITOLO

Abitator de'

fossi.

V.
del top o

elico

Erra V iniquo

Lungo le rive ed i vicini stagni,


giunchi nascosi
ora fra 1* erbe
Or fra
Sempre inteso a predar e se per sorte
Lo scuote ombra o rumor entro gli usati
i

Govil

ne

noti gorghi agii del pari

Nuotatore o pedon fugge e s'asconde.

Spolverini.

IL TOPO.
Oi

osservato con molta giustezza

che sebbene
apparenza debole e spregevole, possed tai facolt che il rendono pi formidabile
dotati di
all' umana specie , che non gli animali
pi gran forza, o di natura pi rapace.

il

topo

sia d'

Due

specie di topi esistono nella

gna;
il

il

topo nero,

altra

volta

topo bruno o di Norwegia

Gran Bretta-

frequentissimo; e

che ha considera*

bilmente diminuita la specie dell' altro , ma si


esso medesimo talmente moltiplicato , ed s re*
sistente e rapace , eh' divenuto incomodissimo.
La lunghezza di quest' animale circa di nove
pollici

il

colore della sua testa della parte su-

periore del suo corpo

un bruno leggiero misto

,,

IL TOPO.
di fulvo

sporco
di

un

il

il

petto e

qual

color

si

di

un

brune

la

X71

ventre

accosta al

carne

de' grand' ocelli neri


scaglie

il

sono

grigio

assai

d'
,

un bianco
le

smunto.

gambe

Ha

esso

coda coperta di picciolo

miste a de' corti peli , e nel totale

aspetto disgustosissimo.

Questa specie di topi ha quasi interamente di.


rane , che gli abitanti eran gelosi di conservare , onde purgar dagli
insetti le campagne , e render V acque pi salubri.
Finch rimase in quell' isola gran numero di rane,
anche i topi vi moltiplicarono; ma dacch questi
si trovano privi d'una parte si considerabile della
loro sussistenza, vanno a poco a poco diminuendo.
Durante l' estate fanno la lor dimora entro a
buchi in riva a' fiumi, agli stagni ed a fossi. Ma
all' avvicinarsi del verno percorrono le
cascine,
strutta in Irlanda quella delle

s' introducono
ne' grana] e ne' mulini di biade
ove ne divorano gran quantit e guastano pi che
non consumino. Si fanno de' nascondigli ne' muri,
ne' pavimenti e nelle soffitte delle vecchie case ,

di

cui

sovente maltrattano

le

mobiglie.

Se ne

sono veduti roder perfino le estremit de' fanciulli

mentre dormivano. Gran distruzione poi fanno


d'uova, di pollame, di piccioni, di conigli, e di
selvaggiume d' ogni specie. Quando albergano
come dicemmo , intorno all' acque , ove nuotano
fecalissimamente, e

si

arruffano con estrema rapi-

dit, pescano talvolta, e

si

nutrono di pesci.

IL TOPO.

1<J1

Goldsmlth

asserisce

che

le

femmine

specie diano dieci in quindici topolini

di questa

per volta,

Tale infatti la loro


il paese intero sarebbe
pieno di topi , e renderebbesi vano ogni mezzo
di distruggerli , se non avessero de' nemici , che
ne diminuissero il numero. N soltanto negli alcio tre volte ogni anno.

fecondit, che

tri

ben presto

animali trova felicemente degli ostacoli la lor

dannosa propagazione; ma li trova in loro stessi,


poich si distruggono a vicenda. Quell'appetito
insaziabile , che li porta a tutto distruggere , eccita altres

pi

deboli, sicch

un

forti fra loro

divorare

pi

grosso maschio cos formida-

come il pi fiero nemico.


Tale pu considerarsi la donnola , eh' in perpetua guerra co' topi , li persegue fin ne loro
buchi , ed ivi li combatte. Questo picciolo quadrupede cerca di aggrapparsi al loro corpo e di
succiarne il sangue; il che quasi sempre le riesce di
fare. Nondimeno il topo abbastanza ardito per
azzuffarsi con un cagnuoletto, addentarlo in muso,
e fargli una piaga , eh* difficilissimo il guarire.
I topi altra volta erano s numerosi nell' isola
di Francia, che in un solo anno se ne uccisero
trentamila , e vuoisi che costringessero gi gli
Olandesi ad abbandonare l' isola medesima. Siffatti
ammali hanno sotterra ammassi di biade e di
bile alla propria specie,

frutta

si

arrampican sovente air

alto

degli al-

beri per divorarvi gli augelletti, Veggonsi anche

173

IL TOPO.
la

sera correre d* ogni parte e

far

tanto guasto

die in alcuni camp di mai, non lasciano una sola


spica. Si erano essi talmente moltiplicati nel vascello di linea

il

Valoroso al suo ritorno dall'Avana

nel 1766, che divoravano

un quintale

di biscotto

per giorno. Si prese quindi il partito di affumicarlo fra' suoi due ponti , onde soffocarli , e per
qualche tempo infatti si riempirono ogni d sei
ceste di topi morti.

Un

viaggiatore che traversava

or saranno trent' anni

singolare alla posta de' cavalli, di

desinare

il

Meoklenbourg,

il

fu testimonio

d'

un

mastro della posta medesima

caso

Dopo

Stargad.

eh' era

insieme albergatore, pose a terra un gran piatto


di

zuppa

e diede ad

Quasi subito dopo

si

un tempo un gran

fischio.

vide entrar

camera

nella

un bel gatto d' angora , un vecchio


,
ed un topo mostruoso con un sonaglio al
collo. Essi vennero tutti al piatto , e mangiarono
dopo di che il cane , il gatto e il
in compagnia
topo si distesero innanzi al fuoco, mentre il corvo,
saltellando , si fece a diportarsi per la camera.
Il mastro di posta , dopo aver spiegata la maniera, onde questi animali furono cos addimesticati, aggiunse che il topo era il pi utile di tutti
quattro , poich lo strepito che facea col suo sonaglio avea liberata la casa dagli altri topi e da
un alano
Corvo

sorci

ond' era infestata.

In Egitto, poich

il

Nilo ha fecondata

la

terra,

1L

74

topo.

e permette ai coltivatori

che

di ripigliare le lor

fati-

una moltitudine di topi e di sorci


uscir dal letto abbandonato dal fiume; il che fece
,

vedesi

gi credere alla gente del paese, che fossero nati

dal limo. Alcuni o

impostori o sognatori assicurano perfino di averne veduti nel momento della


loro formazione quando met del lor corpo gi
,
e V altra ancor umida terra. Nel Giapaddomesticano i topi, e loro si insegnano
pareochj giuochi di destrezza , che servono a di-

era carne

pone

si

vertire

il

popolo.

IL

presso a poco della grossezza di un picciolo

coniglio

TOPO MUSCHIATO.

quella

la

del

e grossa rassomiglia

sua testa corta

topo

acquatico

ha grandi occhi

orecchie brevi, rotonde, e coperte cos

come

al

di den-

pelo morbido , lucente , d' un


bruno rossiccio, che di grande utilit nella fabbricazion de' cappelli , e coda lateralmente piena e
tro

di fuori

coperta di scaglie.

I topi muschiati molto

si

accostano per la forma

corpo , e per gran numero


d' abitudini ai castori. Costruiscono essi le loro
abitazioni con aride piante, specialmente con canne,
le cementano con argilla , e le coprono di una
specie di cupola. In fondo ad esse sono diverse
generale

del

loro

crepature per cui passano,

onde andar

in cerca

IL TOPO MUSCHIATO.
&?%
poich ammassano provvisioni pel
nutrimento,
di
verno. Al di sotto poi hanno agili sotterranei ove
le loro abitazioni susi ritirano , ogni volta che

periori son minacciate.

Quelle
verno

che non debbono

sono

ricostruite

marsi di tale stagione

Pi

de' suoi rigori.

dimora

per

nidiate

che

servire

anno

ogni

all'

mettersi
di

all'

coperto

al

occupano

topi

in-

approssi-

la

che talvolta

ricoperta d' otto o


dieci piedi di neve o di ghiaccio, dimodoch necessariamente i miseri animali condur debbono la
stessa

vita

pi

ed insipida

trista

fino

al

ritorno

della

primavera.

In estate

essi

vengano qua e l a coppie

trendosi con molta voracit d' erbe

di

nu-

radici

divengono molto grassi, e acquistano un


forte odore di muschio, onde traggono F appellativo. Camminano e corrono d' una sgarbata maniera come i castori , e nuotano con egualmente
sicch

poca destrezza, dacch i loro piedi non sono forniti


di membrane a ci opportune. I topi muschiati,
come quelli d' acqua , scavano le loro tane nelle
gettate

adjaoenti ai laghi, alle riviere, ai fossi,

cagionai!

gran danni, facendovi passar

talvolta

F acqua attraverso

sommergendovi

le

praterie.

176

IL

La

TOPO ECONOMO.

lunghezza

pollici

all'

incirca

quest* animale

di

compresa

la

coda ;

cinque

di

le

sue mera

le orecchie brevi, nude e quasi


pelame della sua testa; il suo colore ordinario bruniccio e un po' pi pallido

bra sono robuste ,

nascoste fra

sul ventre

Trovami

il

che
i

sul dorso.

topi economi in

differenti contrade

Kamtschatka

della Siberia e del

ove

si

tane con grandissima industria, al di sotto


superficie del suolo

della

un terreno molle e coDanno a quelle tane una


e circa un piede di dia-

in

perto di zolle erbose.

forma un p* armata ,
metro, e vi aggiungono
piccioli passaggi

fanno

talvolta

venti

o ingressi. Vicino ad

o trenta
esse

poi

formano spesso altre cave , ove mettono in serbo


le piante , che raccolgono in estate , e d' onde
qualche volta le traggono
disseccare

al sole.

Si

per farle interamente

associano

essi

due a due

maschio e femmina , e dormono nel nido istesso in


tutte le stagioni , fuorch nell' estiva , in cui il
maschio conduce vita solitaria ne' boschi.
Il dottor Grive e il sig. Pennant hanno parlato delle migrazioni di questi animali, senza per
altro spiegarne la causa. In primavera, dice il
primo, si uniscono essi in grosse truppe, e vanno
in linea retta verso ponente, traversando a nuoto
colla

pi grande intrepidezza fiumi, laghi ed an-

TOPO ECONOMO.

IL

che braccia di
nega, e molti
tici

altri

di loro

an-

si

sono distrutti dagli uccelli acquie-

o da' pesci voraci.

Quando

17*7

mare. Gran numero

cie di

Kamtschadali , che hanno una spe-

venerazione superstiziosa per questi piccioli

animali, ne trovano alcuni indeboliti o stanchi sulle

imma-

rive de' fiumi, prodigano loro tutte le cure


ginabili.

Appena

topi

di

cui parliamo

traversato la riviera Penschinska

nome,

golfo dell'istesso

all'

volgono

si

hanno

origine del

al sud-ovest

giungono, verso la met di luglio, ai fiumi Ochotska


3

Judoma

ad una distanza di circa


,
Sono essi talvolta in truppe

miglia.

che

rose,
tar

due ore, per

felice

loro

par-

come una

lor ritorno cagiona

il

pi gran gioja e

una caccia

aspet-

La

dai lCamtschadali

grandissima sciagura, e

nume-

costretti di

passare.

lasciarli

tenza considerata

assi la

sono

viaggiatori

novecento
s

la

fra

pi grande allegrezza;

od una pesca abbondante

credono sicuro effetto del ritorno

come

medesimo

si

Kamtschadali mai non


gli ammassi di questi
piccioli quadrupedi. Talvolta
per vero dire , ne
derubano parte, ma loro lasciano in cambio dei
caviale, o qualch' altro nudrimcnto. La maniera
onde i topi economi traversano nelle loro escurK.err

ci

distruggono

narra
i

magazzini e

sioni

fiumi d* Islanda,

gnor Olasten.

eie

cos

descritta

dal

si-

Questi predatori, uniti in bande di

dieci, scelgono

una bovina secca su cui collo

Gabinetto T. II,

12,

il

178

topo economo;

cano un mucchio di bacche d' alberi d


colte

indi co* loro

verso la riva

sforzi

riuniti

la slanciano

acqua,

all'

rac-

essi

strascinano

la

e vi

im-

si

barcano. Allora postisi in circolo, e adagiate nel

cumulo

centro le loro teste sovra quel

volgono
che vi

all'

sta

acqua

dorso

il

immersa

mentre

di bacche.,

coda ,

la loro

fa Y officio di timone

L HAMSTER.
s

Questo quadrupede presso a poco del

taglio

un grosso topo acquatico , ma un poco pi robusto ha la testa e il dorso d^ un bruno .rosei-

d'

gno

petto bianco

il

specie

tasche

di

Quando

e ciascun fianco segnato di


esse bianche 5 e due

macchie ovali anch'

tre gran

in

introduce

cui

suo

il

cibo.

contraggono in guisa
che esteriormente non appariscono ma piene che
queste son vote

si

siano rassomigliano a gonfie vesciche


perficie liscia e venosa

cui su-

la

nasconde sotto

si

pelo

il

delle guance.

L' hamster ha le orecchie molto grandi;


assai corta e quasi

asserisce

che non

il

si

sig.

ignuda

Ray

cos

pu strapparlo

il

pelo

per

aderente
se

la

coda

ci

alla

che

pelle

non con grande

dif-

ficolt, e vive sotterra.

La

anonimo

tana eh' esso


,

suole

scavarsi

al

dire
tre

sotto la superficie del terreno

di

uno

scrittore

quattro

piedi

consiste in pi o

L HAMSTER.

meno camere
F

abita.

La

secondo

1'

dell'

esse

di

principale

179

et

animale

che

tappezzata

paglia, e serve propriamente di alloggio

le

di

altre

son destinate a conservarvi le provvisioni eh' esso

aduna in gran quantit al tempo delle messi. Ogni


tana ha due fori o aperture, 1' una delle quali,
cio quella per cui 1' animale si introdotto sotY altra , che fu laterra , scende obliquamente
;

vorata stando

di

al

dentro

come

serve cos d' ingresso

Questo quadrupede

si

perpendicolare,

d' uscita

nutre d'ogni sorta d'erbe,

di radici e di grani, che le differenti stagioni gli

forniscono

mangia anche

carne d'altri animali, che

volentieri ssimo

gli

cammina lentissimamente; ma
j

della

avvien di prendere;
d'incredibil pron-

Come non

tezza nello scavar la sua tana.

fatto

per lunghe corse, compone il primo fondo del


suo magazzino di ci che gli presentano i campi
vicini, ond' che veggonsi spesso parecchie delle
sue camere piene d' una sola specie di grano.

Terminata

la mietitura

trovasi costretto di andar

pi lungi a cercar provvisioni


a casa quanto di

Onde

buono

facilitare

e allora trasporta

a mangiarsi trova per via.

questo trasporto, scrive l'ano-

nimo gi citato la natura lo ha provveduto di


tasche da ciascun lato interiore della sua bocca.
Sono queste membranose , lisce e lucenti al di
fuori, e seminate di un gran numero di glandole
al di dentro
che stillano incessantemente una
?
,

,,

iSo

L HAMSTER.

per tenerle elastiche e renderle


capaci di resistere agli accidenti, che grani duri
od acuti potrebbero cagionare .
Il dottor Roussel ci informa , che disseccando
umidit

certa

un animale

della

ciascuna tasca

specie

di

interno

dell'

cui

si

favella

trov

bocca guernita

della

di fagiuoli disposti pel lungo con tanta precisione,

che il modo ne sembrava meraviLa membrana infatti che chiude la sua

stipati,

glioso.

sebben musculare e picciolissima , i diti


,
pi esperti non avrebbero potuto incassar que legumi in ordine pi regolare. Quando furono gettati sul tappeto formarono un cumulo tre volte
pi voluminoso , che il corpo dell' animale.
bocca

All'approssimar dell'inverno, continua l'ano-

nimo

gli

hamster

si ritirano

ne' lor

sotterranei

di cui chiudono diligentemente l'ingresso. Ivi rimangono tranquilli, e vivono delle adunate prov.
fino a che divenuto il freddo pi sensi,
cadono in una specie di letargo simile a
sonno profondo. Per quando il tal tempo si apre

visioni

bile

una tana,

la

qual

si

terra posto vicino al

riconosce

al

monticello di

condotto obliquo

-,

di cui

si

parl, vedesi l'hamster mollemente sdrajato sovra

un

letto

di paglia

testa nascosa sotto

minuta e
il

assai

morbida.

Ha

la

gambe anformano come un

ventre fra le due

mentre quelle di dietro


appoggio al suo muso. I suoi occhi son chiusi
ed ove si voglia alzarne le palpebre, esse tosto

teriori,

richiudono.

quelle di

Le

sue

membra

un animale morto

di vita

Non

minima respirazione o

e solo disseccandolo

targico vedesi
il

moto ne

tare

quindici

il

corpo

il

sce freddo al tutto siccome ghiaccio.

serva in esso la

si

stato

dilatarsi
si

rie*

os-

segno

altro

questo

in

cuore contrars o
lento , che appena

le-

ma

possono con-

un minuto

pulsazioni in

come

son rigide

e tutto

laddove

ne contano almeno centocinquanta nello stesso


spazio di tempo , quando 1' animale svegliato.
se

Il suo

adipe come congelato

hanno maggior calore che


e sono insensitivi

all'

ed anche dell'olio
ne danno segno
quanto dolorosa

1*

gli

intestini

esterno

del

non

corpo

azione dello spirito di vino,

di

che vi

vitriolo,

della

sia tutta

minima

versa,

si

Per

irritabilit.

questa operazione, l'ani-

male non sembra quasi sentirla apre talvolta la


bocca come per respirare, ma il suo letargo
troppo grande , perch si svegli interamente.
spettacolo molto curioso il vedere passare
;

un hamster da siffatto letargo alla veglia. Perde


in prima quella rigidezza di membra, che dicemmo;
indi respira profondamente,
fa

qualche

moto

colle

quasi per sbadigliare

ma

a grandi intervalli;

gambe

devoli e simili al raglio. Alfine


e tenta di mettersi in piedi;

ma

sono ancora incerti e vacillanti,


ubbriaco.

apre

bocca

la

e fa udire suoni disaggra-

Ripete nondimeno

apre
tutti

come

le sue

gli
i

occhi

suoi

moti

quelli d'un

prove,

fino

L HAM9TER.

82

a che giunga

gambe nella
come per ricosostenuta fatica. Appoco

reggersi in

sulle

quale attitudine resta tranquillo


noscersi e riposarsi dalla

appoco per comincia a camminare e ad agire,


facea prima del suo lungo sonno. Questo

come

risvegliamento richiede pi

condo

temperatura

meno tempo

se-

ove ritrovasi
F animale. Se si espone ad un'aria molto fredda,,
bisognano talvolta pi di due ore
ma in un
luogo ben custodito , meno di un' ora bastante.
la

luogo

del

Sembra che

l'

hamster non provi

sione che la collera, a quale

altra

pas-

ad assalir
chiunque in suo cammino, senza badar punto alla
superiorit delle forze del nemico. Ignorando affatto l'arte di salvar la vita, ritraendosi dal combattimento

mezzo

bastone che cedere. Se trova


nirsi della

porta

lascia piuttosto atterrare a colpi di

si

il

perch

1'

grandezza del cavallo, come

Ama

del cane.

impadro-

poco

la

d'

mano d un uomo bisogna ucciderlo


uomo se ne liberi. Lo spaventa cos
la destrezza

questo dargli la caccia; e quando

vede di lontano, comincia dal vo,


ove per caso sian piene di
grano indi le gonfia s prodigiosamente , che la
testa e il collo sorpassano di molto in grossezza

r hamster

lo

tasche

tare le sue
;

il

resto del

di dietro
il

raggiunga,

non

1'

corpo

alfine

e slanciasi

non

ha ucciso,

cos

si

drizza sulle

sul

suo

gambe
Ove

nemico.

ha dubbio che il lasci ,


o esso medesimo non perde
v'

se
la

i/

l33

HAMSTER.

vita. Ma il cane d'ordinario lo previene, cercando


prenderlo di dietro e strangolarlo. Tanto nell'ham-

che mai non si trova


il furore di battersi
pace con verun altro degli animali. Esso fa
pur la guerra a quelli della sua razza, senza eccettuarne la femmina. Quando due hamster s'inster

in

centrano

giammai

non mancano

azzuffarsi

di

pi debole soccomba sotto i colpi


del pi forte che lo divora. Il combattimento fra
un maschio ed una femmina dura per Y ordinario

che

fino a

il

pi a lungo, che quello


mordersi; indi ciascuno

riprender lena; poi


gire

tornare

il

comba.

di

un maschio con un

Cominciano dal darsi

maschio.

si

che F uno o

serve sempre

Il vinto

lato,

rinnova l'azzuffarsi,

si

fino a

di

caccia

la

da un

ritrae

l'

dal

onde

il

fug-

altro

soc-

pasto

al vinci-

tore .

Le femmine
riscono

due o

cioetti

per

f'

volta.

La

all'

anno

si

tratta

sei

parto-

o otto pic-

loro fecondit in certi tempi

grande, che cagiona nel paese una terribile

sterilit;
si

della specie di cai


tre volte

se

non che

le

perpetue

ostilit,

cenno , contrariano fortunamente

rapida propagazione.

tre settimane

e dalla

madre

ad andare

in

dopo

il

cacciati

Que'

di cui

gli effetti di

piccioletti,

due o

nascer loro, sono dal padre

fuor della tana, e obbligati


proprio nudrimento. In

cerca del

capo a quindici o sedici giorni cominciano


desimi a formarsi la loro tana.

essi

me-

84

l'

hamster.

Tro varisi gli hamster


magna ^ della Polonia e

in diverse parti dell' Ale-

della Siberia.

LA MARMOTTA.
Ha

circa sedici pollici di lunghezza,

una coda

brevissima e insieme foltissima , e molta rassomiglianza col topo e col lepre.

corpo un rosso bruno


un fulvo pallido nel? altre parti la

Il color generale del suo

sul dorso

sua testa tutta compressa , le sue orecchie corte


il pelame. Essa ha la voce e il
un picciol cane quando giuoca od
carezzata; ma ove si irriti o si spaventi fa sentir
un fischio s acuto, s penetrante, che ferisce l'udito.
Quest'animale, dice il sig. di Buffon, il qual
si compiace nella region della neve e del ghiaccio,
u si trova che sulle pi alte montagne, per
soggetto pi che qualunque altro ad intirizzire pel
freddo. Ordinariamente verso la fine di settembre

e nascoste entro

mormorio

il

d'

cominciar di ottobre

si

rimpiatta esso nella

per non uscirne che al principio di aprile.


,
Quella tana fatta con molta sagacia e ammobigliata con arte. Primieramente di una grande
capacit , meno larga che lunga , e assai profonda,
onde pu contenere una o pi marmotte , senza
che l' aria vi si corrompa. I piedi e F ugne di
queste bestie sembrano esser fatte per iscavare la
sua tana

terra; e la scavano infatti con prodigiosa celerit

LA MARMOTTA.

l85

Ne

formano un
buco, un canale diritto o tortuoso ma una specie
di galleria in forma d' y greco , le cui due parti
hanno ciascuna un' apertura , e terminano in un
chiassetto che la propria dimora delle marmotte.
Come tutto lo scavo sul pendo delle montagne,
gettandola fuori alle spalle.

gi

il

solo chiassetto a livello del piano, l'interior

y greco, che dicemmo, pende al di sotto


medesimo e in questa pi bassa
parte del loro domicilio depongono quelle bestie
parte dell'

del chiassetto

gli

escrementi , la cui umidit scorre facilmente al

di fuori.

La

essa

un poco

resto

superior parte dell' y greco anche


in pendo e pi elevata che tutto il

e da quella hanno le marmotte ingresso ed

luogo del loro soggiorno poi non solama degnamente tappezzato di


di cui esse fan provvigione duestale , e
per quel che dicesi , per fatica

uscita. Il

mente giuncato ,
musco e di fieno,
rante

l'

comune. Perocoh vuoisi che alcune tagliali l'erbe


mature altre le radunino , altre a vicenda serva
di veicolo a trasportarle in questa maniera, che
una cio si stende supina, si lascia caricare, stende
e quindi
le sue zampe in alto per servire di ridulo
si lascia
strascinare dall' altre che la tirano per la
coda, guardando ad un tempo che il carico non
si rovesci. Da questo
sfregamento troppo spesso
reiterato, credesi che dipenda l'aver esse quasi tutte
il pelo guasto sul dorso. Potrebbe per addursene
altra ragione, cio che abitando sotterra, e occu,

LA MARMOTTA.

l86

pandosi continuamente a scavarla, non possibile


mantenerlo intatto. Checch ne sia, certo ch'esse

dimorano insieme

e lavorano in

alle loro abitazioni. Ivi

lor vita; ivi

ritirano

si

comune

passano

durante

procella o la

la

pioggia , o altro pericolo qualunque che

Non

sogliono

sempre

li

minacci.

uscirne che nei pi bei giorni, e

poco

di

d'intorno

tre quarti della

si

allontanano.

Una

di esse fa la

mentre
P altre o si diportano , o escono su per P erba
verde , ovvero la tagliano per farne fieno. Che se
guardia, assisa sovra una rupe

elevata,

o un uomo, o un aquila, o un cane, o


che dia sospetto , ne avvisa con un fischio le
compagne che tosto fuggono, e rientra poi anch'essa

scorge
altro

per l'ultima nel comune nascondiglio.

IL

LMINGO.

Gli animali che portano un

tal

principalmente sulle montagne


della Laponia. Differiscono essi

nome

si

trovano

Norvegia e
loro per pi

della
tra

Norvegia sono pressoch grossi


come un topo d'acqua, mentre quei di Laponia
appena eguagliano il sorcio. I primi sono pure
elegantemente spruzzati di macchie nere e brunicce hanno i fianchi , la testa e il collo bianchi;
riguardi. Quelli di

le

gambe

corpo
bianco.

d'

e la coda grigie, e le parti inferiori del

un

La

tal colore

che appena pu chiamarsi


breve e carnosa j
5

loro testa grossa

LMINGO;

IL
le

orecchie ?on corte,

atticciato,

il

gli

187

occhi piccioli,

collo anch'esso

corto, e le

robuste; la coda d'assai poca lunghezza.

il

corpo

membra
Quando

levano sui loro piedi


di dietro, e abbajano o schiattiscono come cagnosono contrariati o

irritati

si

letti.

Questi quadrupedi non vivono che di vegetali.

In

estate

si

scavano tane a picciolissima profondit

si formano
onde procurarsi
il lor nudrimento. Come non fanno provvisioni per
questa stagione, son necessitati ad affrontarne gli
incomodi onde sussistere.
Quasi ogni decennio all' avvicinarsi della stagione
medesima abbandonano la Norvegia e la Lapo-

dalla superficie della terra, e in inverno

dei lunghi passeggi sotto la neve

ia , recandosi per la pi retta

numero verso

"via

e in prodigioso

Asne divengono infallibilmente la preda; e molti pur ne periscono traversando a nuoto i fiumi ed i laghi.
saliti

il

mezzogiorno della

Svezia.

ne' loro viaggi dagli altri animali,

Picciolissimo

numero quindi

fa poi ritorno alle na-

montagne , e questa distruzione mette un termine necessario ai loro guasti. Passano infatti pi
anni prima che riparar possano le loro perdite , e

tive

venire in istato

d'intraprendere

qualch' altra in-

vasione.

Sono

essi

audaci ,

non che ardimentosi, e

si

dibattono con uomini e con animali, ove ne incontrino in loro passaggio; e

mordono con tanta veemenza

il

i88
che
per

pu

si

lmtngo.

portarli a distanza considerabile sospesi

le mascelle, prima che abbandonano ci che


hanno addentato. Nessun ostacolo parimente pu

arrestarli nelle loro migrazioni. Turbati o inseguiti,


mentre valicano a nuoto un lago od un fiume, mai
non retrocedono e sebbene si separi la loro falange
con rami o con pertiche, continuano sempre a nuo;

tare in linea retta,

si

restituiscono bentosto in

un ordine regolare. Se ne sono veduti qualche


salire a bordo di un vascello e traversarlo.
Viaggiano
mattino
zione

buon

o di

essi d' ordinario alla notte

e fanno pei prati ove passano tal devasta-

che

volta

sembra essere

la loro superficie

bruciata. Credesi

pure

stata

eh' essi infettino le pianure,

han posto il dente, poich l'erbe de'pascoli,


ove presero cibo fa morire il bestiame. Il loro
gran numero ha talvolta indotti gli abitanti del
paese, ove irrompono, a credere che fossero discesi
dalle nuvole
e F immensa quantit di morti che

in cui

ne trova lungo i fiumi corrompe l'


tamente che occasiona molte malattie.
se

Recherebbero

mina
cit

ai

che

terra,
in

due
I

essi

in

non

porta a devastare
li

parti

si

fat-

brevissimo tempo intera

luoghi che percorrono


li

aria

le

se

l'

istessa vora-

produzioni della

determinasse finalmente a dividersi


e darsi battaglia

superstiziosi

Laponia pretendon

abitanti

come

della

di potere

non

guerre in cui saranno involti,

eserciti nemici.

Svezia
solo

ma

della

ammirar

le

ancor la sorte

LMINGO.

IL

delle loro armi, secondo


siffatti

animali,

quello

189

luoghi onde vengono

dei

loro

partiti

che

rimasto vittorioso.

TOPO CAMPAGNUOLO.

IL

quadrupede (detto anche con voce


muloto) conosciutissimo nelle parti
temperate d'Europa, ove trovasi nei terreni asciutti
ed elevati, ed anche nei boschi. Ha circa quattro
pollici e mezzo di lunghezza, non compresa la
coda, che da s sola ne ha quattro. Il color del
Questo

picciol

forestiera

un bruno giallognolo; ma

suo corpo

bianco;

inferiori parti

sotto le

suoi occhi son neri,

vivaci e sporgenti.

Scava esso

la

sua tana a dodici

o quattordici

pollici dalla superficie della terra, e vi fa consi-

ammassi di ghiande , di noci e di fagSe n' qualche volta trovato fino a un


moggio in un sol buco , dice il sig. di Buffon, e
questa provvigione ben lungi d' esser proporzio-

derabili

giuole.

nata al bisogno

dell'

luogo di deposito.

animale e

alla

Ogni buco entra

capacit del
d' ordinario

pi di un piede sotterra, e spesso dividesi in due


celle , nelT una delle quali il topo campagnuolo
abita colla

sua prole

magazzino

e nelF altra tiene

il

suo

Pu facilmente scoprirsi questa seconda o nido


che voglian dirla, al picciolo ammasso di terra che
sormonta l'ingresso della galleria, onde si passa
al

magazzino

che

1'

altra cella.

jgo

TOPO CAMPAGNUOLO.

IL

G. White riferisce un singolare


esempio della sagacia di quest' animale. Un giorno
alcuni suoi domestici stavan levando V orlo di un
ajuola, permettervi della terra pi fresca, al che
videro da una parte dell' ajuola medesima saltellare
con molta agilit non so che di grottesco , che a
gran fatica poterono prendere. Era una grossa
topa campagna ola con tre o quattro topolini, che
Il rispettabile

si

tenevano bocca e piedi e

irregolari n

al

suo seno.

terono distaccare questi lattanti,

che in

gli

essi

balzi

moti rapidi della madre mai po-

non-scorgeasi pelo

quali eran

teneri

n ancora aveano

occhi aperti.

Le femmine

di questa specie sono assai proli-

fiche, poich partoriscono pi d'una volta all'anno,


e sempre otto o dieci piccioletti. Il nido ove li
depongono presso alla superficie del terreno, e

sovente fra un. cespo d' erba assai

IL

folta.

SORCIO DELLE MESSI.

Questo picciolo animale , il quale sembra non


che nella contea d'Hampshire ,
presso a poco del colore dello scojattolo; ha il
ventre bianco , e una lunga lista diritta lungo i
fianchi , onde gli esposti colori del dorso e del
ventre vengono separati.
Il rispettabile sig. White giunse a procurarsi un

essersi trovato fin qui

nido di sorci delle messi

il

qual' era artificiosa-

IL SORCIO

mente

DELLE MESSI.

intrecciato d foglie di

IQI

frumento , avea forma

perfettamente rotonda ed era della grossezza di


una palla da giuocare aveva un' apertura s ingegnosamente chiusa , che riusciva impossibile il
discoprirla, ed era talmente compatto, che rotolavasi sovra una tavola senza scomporsi, sebben
,

contenesse otto sorcini senza pelo e ancor ciechi.


Stipata con essi parea difficile che la

madre po-

maniera da presentare a ciascuno


una poppa e tutto fa presumere che si aprisse
una finestra in diversi lati del nido medesimo, cui
poi ristopasse dopo aver soddisfatto i suoi lattanti.
Questa culla meravigliosa, vero capo d' opera
tesse adagiarvisi di
;

si trov in un campo di biade sospeso


un cardo.
White medesimo osserva che sebbene i

dell' istinto,
all'

alto di

Il sig.

sorci delle messi attacchino

della terra

empiono

d'

inverno per

Ma

d' erbaggi.

naria ne'

mucchi

tempo che questo

loro nidi al di sopra


si

fan tane calde, cui

la loro

di fieno

ove

dimora pi
si

ordi-

trasportano al

taglia.

si

Alcuni di questi sorci non hanno che due pollici e un quarto di lunghezza, non compresa la
coda, che presso a poco ne avr altrettanti. Due
di questi piccioli animali messi in una bilancia non

aveano che un peso corrispondente a un mezzo


penn di rame (come chi dicesse un soldo di Francia
o d'Italia). Quindi
piccioli

quadrupedi

si

supposto che fossero

dell' Inghilterra.

pi

CAPITOLO
E

VI.

come una

percli sa notar

Entra nel fiume e surge

lontra

all'altra riva,

Ariosto.

LA LONTRA.
v^uest' animale, sebben non sia interamente ant
capace di rimanere lungo tempo sott'acqua,
ed ivi inseguir la sua preda con molta facilit.

fibio,

Esso indigeno di quasi tutte le contrade d'Europa , e s' incontra in alcune parti dell' Inghilterra. Ha gambe corte , ma assai forti e muscolose; testa larga, ovale e compressa; corpo lungo,
e coda la cui grossezza diminuisce a gradi e ter-

mina

in punta.

modo da

Le

sue

potersi tenere

gambe

suo corpo e servirgli di pinne


niscono per

mezzo

di

sono disposte in

stessa

sulla

membrane;

son corte, e

gli

der possono

gli oggetti

che

gli

color generale del suo pelo

si

il

riu-

le sue orecchie

occhi in guisa collocati,


,

che

linea

suoi diti

che ve-

stanno sopra

un bruno

il

carico.

Abitano le lontre su le rive de' fiumi , e sebbene su polli e su' quadrupedi pi piccioli di
esse facciano la lor preda, pure il loro principal nudrimento

il

pesce.

La

lontra, dice il

la Lontra
slg.

Perocch si forma una tana


o fiume , e sempre ne

la propria abitazione.

in

io,

Pennant, mostra non poca sagacia nel costruirsi


riva a qualche

lago
5

dispone

l'

Prima

ingresso sott acqua.

sommit di
cellette , onde
la

quest' ech'fizio
in

caso

di

d' innalzare

fabbrica differenti

grande ingrossamento

acqua aver possa un rifugio, non essendovi


animale, che pi di essa ami albergare all'asciutto;

d'

Apre

in fine

un

picciolo foro alla sua estremit

superiore, perch l'aria vi abbia

pure osservato

Si

meglio nascondere

il

che

mezzo
Ne' pi

cali di
i

per

suo asilo, cerca di collocare

la picciola apertura, di cui


in

un passaggio

quest' animale,

il

sig.

Pennant parl,

a qualche folto rovajo.


rigidi inverni

cibo

ordinario

porcellini da latte, e

quando

le

uccidon esse
il

pollame.

lontre
gli

Una

man-

agnelli

gi se ne

prese entro una conigliera, ov' era venuta per sor-

prendere gli animaletti in essa rinchiusi. Nell'anno


1793, andando due signori alla caccia a Pilton
nel Devonshire, il loro cane si ferm dinanzi ad
alcune macchie, onde usci una grossissima lontra;
sovra la quale gettossi prontamente,

tendo sostenerne

ma

non po-

morsi, fu costretto di abbando-

per giunsero ad impadrodopo averla per alcun tempo strascinata per un campo di vepri , V uccisero a colpi

narla.

cacciatori

nirsene, e

di calcio dell'archibugio. Essa trovavasi


stanza di cinque miglia da

Gabinetto T. II.

alla

di-

ogni riviera o acque

i3

LA Lomrak

S94
di qualunque

nome; ed

presumere che ten-

desse a far sua preda alcuni animali di terra, poi-

ch

era cos dilungata da' luoghi, che poteano

si

il nudrimento eh' ad essa naturale.


In alcune parti del settentrione dell' America
trovansi lontre durante V inverno , e ne' boschi e
ne campi assai lungi dall'acque, n mai si ben
potuto conoscere il motivo di tal lontananza. In seguite nelle foreste, ove la neve ammonticchiata
molto alta, esse vi si cacciano sotto e vi si
profondano , ma facile scoprirne le tracce al
moto della neve istessa, quindi raggiugnerle. Gli
Indiani ne uccidono gran numero colle loro mazze,
talune , giunte che siano
seguendole alla pesta
?,d avanzata et , sono s coraggiose , che si sca-

fornirle

gliano sugli aggressori.

Amano

esse molto

il

trescare, e

il

sig.

Hearne

passatempo favorito di
salire sulla cresta di un monticello di neve , di
piegare indietro i lor piedi, e scivolare lungo il
assicura

che

il

loro

monticello medesimo talvolta per venti braccia di


seguito.

Le

un carattere naturalmente
quando
ammansano per interamente

lontre, sebben di

ferce

si

son prese giovani.

La

ma

la

perseveranza;

che

se

cure

loro istruzione esige molta


loro

attivit

vantaggi

ne ritraggono, compensano pienamente le


che intorno ad esse furono adoperate. Po-

chi animali sono cos

profittevoli al

padron

loro.

LA LONTRA.

193

Si insegna loro primieramente a riportare le cose,

come

ai cani

ma

sono assai

poich

uopo

lungi

del

maggiore industria. Si giunge per ad ottener Y effetto , accostumandole a prender in bocca un involto di cuojo
pieno di lana e della forma d' un pesce , a lasciarlo , ove loro venga comandato , a corrergli
dietro, quando lor si getta, e a riportarlo al pa*
drone , che lo sta aspettando. Si adopera in seguito del pesce vero, che si scaglia morto nell'acqua,
mostrarsi cos docili,

e loro

insegna di andar a cercare

si

pesce vivo
nel!' arte

di

fino a

indi

anche

che siano perfettamente

Una

della pescagione.

lontra

cos

abili
alle-

vata di gran valore, poich prender pesce non


solo

per

di tutta

dare
d'

in

sua sussistenza,

la

ma

ancor per quella

una famiglia.

Ho

veduto , dice Goldsmith , una lontra ansecondoch le veniva ordinato , al vivajo

un ricco proprietario , cacciarvi tutto il pesce


un canto impadronirsi del pi grosso , e re,

carlo in bocca al suo signore

Un uomo

che dimorava a Kilmerston presso


di Woler nella contea di Northumberland , avea
,

una lontra domestica,

la quale

seguiva dovun-

il

que. Prendevala egli stesso, onde pescar nel fiume,


e poi che

s'

era pasciuta

tornargli a lato.

drone

Un

mai non mancava di

giorno

in assenza del

ri-

pa-

essendo stata condotta del figliuol suo, in

luogo di fare come

all'

ordinario

ricus

di

ub-

LA LONTRA,

ig6

ebbe
varla

chiamata, e disparve.

sua

bidire alla

ricorso a tutti
,

e gi ne

mezzi

disperava

giorni di vane ricerche

possibili,

quando

Il padre
onde ritrodopo pi

trovandosi presso al luogo

<ov' era stata perduta, la chiam a nome, e' con


sua grande sorpresa e gioja incredibile , la vide

strascinarsi

a'

suoi piedi, e dargli

segno di

ogni

affezione e di attaccamento.

Altro uomo di Essex avea una lontra, che gli


aniava presso come un cane, ed ogni d, quand'egli
dopo il pranzo prendeva un poco di sonno , gli
si adagiava in grembo. Andava essa per solito a
cercar pesce , onde cibarsi , nel vivajo del giardino o ne' serbato] vicini alla casa ; ed anche si
nudriva di latte. Fu accisa da un domestico , il
qual le diede inavvertitamente col manico d' una
scopa sul naso , parte delicatissima , ove la pi
picciola contusione per essa mortale,

James Gambell

, il qual
dimorava presso d'Inavea, or sono pi anni, una giovane
lontra da lui addomesticata e ammaestrata, eh' ei
chiamava per nome , e da cui era seguito e ubbidito puntualissimamente. Quand' essa temeva

verness

d' alcun pericolo

o era minacciata da' oani

correva alla protezione del padron


zavasi di saltare fra le sue
in sicuro.

Adoperata sovente

braccia

suo
,

rir

e sfbr-

onde porsi

alla pesca., le avve-

niva talvolta di prendere otto o dieci salamoili in

un

giorno.

se

non

gli

si

impediva cercava di

LA LONTHA.

rompere

197

pesci presso le pinne vicine alla coda,

nuovo in libert, riattuffavasi nell'acqua,


onde cercarne degli altri. Quando per era stanca
ricusava di pi moversi , e allora le si dava
in premio quanta parte della sua pescagione le
e lasciata di

al suo

bisognava. Soddisfatto cos

aggomitolavasi

e dormiva

appetito

essa

nel quale stato tras-

a casa. Soleva essa pescar cos bene in


che nelF acqua dolce , ove prendeva gran
quantit di merluzzo e d' altri pesci.
ferivasi

mare ,

Il sig.

Bewick parla anch' egli d'un

tale,

che

avendo addomesticata una lontra , se ne facea seguire meglio che da' suoi cani. Essa gli era utilissima onde pescare , e gli conduceva trote ed
ogni altra sorta di pesci verso Y

a notarsi che quei cani eran

alcun male, che

amo

le

reti.

lungi dal farle

mai non vollero dar caccia ad

questa fu con loro. Il suo


conseguenza costretto di cederla
ad altre persone di sua conoscenza.

altre lontre

padrone fu

Quando

finch

in

le lontre, nel loro stato selvatico,

hanno

preso un pesce, lo strascinano tosto verso la riva,


ne divorano la testa e il dorso , e lasciano il ri-

manente. Addomesticate che siano, non mangiano


che il pesce freschissimo , e danno la preferenza
al latte, al pane e a molt' altre vettovaglie. Cacciano esse d' ordinario contro
e se trovansi parecchie
rie riprese

un

forte

il

sibilo

corso dell' acqua,

mandano a vacome per darsi un

insieme

LA LONTRA.

I98

une alle altre. Quando due lontre inseguono un salaraone, l'una si tiene al di sopra,
F altra al di sotto del luogo, ove questo si trova ,
segno

le

e cosi

T incalzano di concerto
arrende senz' altra resistenza.

finch

stanco

si

Allorch una lontra caccia da sola, ha due


maniere d'impadronirsi della sua preda. La prima
quella d' inseguirla dal fondo dell' acqua alla
superficie
sce

1'

usa principalmente col grosso pe-

cui occhi son collocati di

poter vedere

al di sotto di

maniera da non
quindi la

lontra

suole assaltarlo di hasso in alto per sorpresa, pigliarlo pel ventre

e strascinarlo a terra. L' altra

maniera di cacciare il pesce in qualche angolo


d' un lago o d' un vivajo , ed ivi impadronirsene;
maniera che non pu essere adoperata che dove
non evvi corrente , e solo coi piccioli pesci.
Osservasi che la lontra , cagiona tanto guasto
in un vivajo, quanto la puzzola in un pollajo,
perocch uccide sovente pi pesce, che non possa
mangiarne , e porta via il resto nella sua bocca.
La femmina , che porta questo nome egualmente che il maschio , produce , verso il mese
di giugno , quattro o cinque animaletti della sua
specie. E com'essa frequenta gli stagni pi prossimi alle abitazioni, pi volte si trovarono i suoi
parti

nelle

Alcuni di

cantine

essi

furono

nei

cesti

talora

nelle

allattati

cloache.

da una ca-

gna y della qual singolarit resta memoria presso

I99

LA LONTRA.

South-Molton nel Devonshire. Una giovane lontra cos allevata seguiva il padrone insieme a' cani,

ma non mostrava per acque inclinazione veruna.


Le picciole lontre non sono gi s belle come
1'

le vecchie.
esse

all'

Nell'America settentrionale cangiano


di colore, e divengono bianche

inverno

animali del

siccome la pi parte degli

polo ar-

Solo tardi in primavera ripigliano il lor colore estivo , eh' il bruno.


La caccia della lontra era altra volta Considetico.

come passatempo aggradevolissimo

molto
, e
Esigeva essa de' cani a ci particolarmente ammaestrati , con cui i cacciatori , divisi
in due bande , costeggiavano le siepi ed i fiumi.
Se una lontra per caso ritrovavasi ne' contorni >
se ne discoprivano tosto le orme nel fango. Ovunque era possibile , si rendeva basso basso il letto
dell' acque, onde render visibili l'alghe e le radici d' alberi , che altrimenti le avrebbero offerto
un nascondiglio. Ogni cacciatore aveva una picca,
per assaltare la lontra , quando ventilava , o veniva a fior d'onda per respirare. Ove non fosse
trovata in riva al fiume , si era certi che avea
fatto molto cammino in acqua, poich costuma

rata

lucroso.

della sua specie

1'

a considerabili

allontanarsi

stanze dalla propria dimora, e

che discendere

fiumi.

Se

facean partire una lontra

vano

le

tracce

nella

il

di-

risalir piuttosto

cani discoprivano

cacciatori

ne guarda-

onde

accorgersi

poltiglia,

ia lontra:'

aoo
della direzione che

lance

van

1'

si

e le picche

eh' erano armati

lontra ferita corre subito a terra,

si

tuffa

con esso nell'acqua,

Una

vec-

arrende, inch serba

sof-

e lo strascina molto sotto alla superficie.

chia lontra mai non


di vita.

si

poi notabile come

questa specie ,non mandi

quando morsicato
da' colpi

gna

compi-

difende con molta ostinatezza; quando poi

presa da un cane,

fio

opera di que' sagaci animali neh" inseguirla.

Quando una
ove

avea presa

dicemmo

di cui

di lancia.

manda

Ancor oggi

si

di

La femmina
uno

o anche trapassato
invece se pre*

strido acutissimo.

la caccia delle lontre

miratori, che vi

maschio

giammai alcun grido

da' cani

in simili casi

il

ha

suoi

am^

danno con egual passione, che

a qualsiasi altra.

Nel 1795 quattro lontre furono uccise presso


Worse. I cani inseguirono una

di Bridgnorth sul

di esse per tre ore continue, e le altre per quat-

un solo istante di vista. Il


, senza perderle
cuore di questi amfibj, acconciamente apprestato,
si mangi da parecchj
personaggi d'importanza
che avevano assistito alla caccia.
tro

La

un odor fortissimo , e
che la religion cattolica ne
permette l' uso ne' giorni che con propria frase
chiamanti di magro. Il sig. Pennant quindi ne
fece un giorno cucinar mia in un convento di
Certosine presso Dijon pel pranzo di una mosa di

carne di lontra ha

pesce a segno

LA LONTRA.
naca di queir ordine

austero

medesimo

vieti in

dell' or din

mangiar carni per tutta

Le

lontre di

2.QI

sebben

chi

la

regola

professa

lo

il

la vita.

Ga Jenna

sono grossissime, e pesar

sogliono dalle novanta alle cento libbre. Il gridar


loro molto alto, sicch

pu

intendersi

a nota-

bili distanze.

LA LONTRA DI MARE.
Gran numero di lontre di mare trovasi in viKamtschatka , nell'isole adjacenti e
ma esse
sulle coste dell' America a rincontro
non percorrono clie alcuni gradi di latitudine. La
cinanza del

loro lunghezza suol essere di quattro piedi, com-

presa la coda

che sola di tredici pollici;

loro orecchie son picciole e

diritte

stacchi lunghi e bianohi

gambe

brutte

le

cui le posteriori

fra

quanto a quelle della foca;

si

il

loro

corte e

le

mumea

rassomigliano

lor

di diciassette in diciotto libbre

ai-

maggior peso
e

il

loro pelo

lungo, folto e lucente.

Possono esse

dirsi

veramente innocue. Affeziomai non Y abbandonano ;

natissime alla loro prole

muojon

di

fame,

se loro

si

toglie, e cercano di

rendere Y ultimo sospiro nel luogo


rapita.

eh' essa

Soglion portarla
ancor

gliano fra le

tenera

zampe

nella
;

loro

ove loro fu
bocca allor

e le pi robuste la pi-

anteriori,

cos

la

portai!

LA LONTRA DI MARE.

SOa

nuotando distese

in sul dorso.

Ciascun parto delle

madri non d che una piccioletta , a cui


porgono il latte per un anno intero.

Le
dorso

lontre di
,

mare nuotano

e diritte. Molto

si

e di fianco

esse

e sul

dilettano di andar tre-

scando, e se ne veggono sovente due, che

si

ten-

gono insieme abbracciate. Se alcuno le assale


non oppongono veruna resistenza , ma cercano di
sottrarsi fuggendo. Ove per, incalzate molto dappresso , non veggano pi via allo scampo , brontolano e soffiano

come

gatti

cui

di

imitano le

moine. Se ricevono un colpo, si distendono tosto


sovra di un fianco, tenendo alta una delle loro
zampe di dietro, mentre si copron gli occhi con
e cos preparatisi alla morte. Che
per sorte riescono a togliersi a chi le persegue , appena cessano di temerne , si beffan d{

quelle dinanzi

se

lui

con ogni specie di scimiotterie

cio drizzan-

dosi sull'onde, capriolando, facendosi delle

ombra

onde meglio

agli occhi,

gettando

all'

acqua

la

affissare

loro prole

il

zampe
nemico,

e poi andando

a raccoglierle.

Vuoisi che

la

carne di queste lontre, quando

sono ancor giovani,

sia

boccone eccellente, e molto

somigli nel sapore a quella dell' agnello

CAPITOLO
L

acqua e

*1

pantano son ripari

Di quasi ben munita


Al setoso cinghiai

Sublime

il

VII

che

per

sol

Espugnar non

le

mentre dura

celesti

ponno

si

mura

cittade

alta

strade,

n'ha pastura,

Quando anco non ricerchi altre contrade


Le radici de' giunchi e delle canne
Sterpa col grifo e dolce cibo fanne,

Valvasone,

IL

CIGNALE.

wuesto quadrupede

onde provengono

tutte

le

variet del porco, assai pi picciolo che quell'ani-

male domestico

ne varia

coni' esso di colore

quale sempre un grigio misto, che

sima

nero. Il suo

al

muso

quello del porco ordinario;


corte

rotonde

nere

si

il

appros-

assai pi lungo che


le

sue

ciascuna

orecchie son

delle sue

ma-

armata di terribili zanne , con cui scava


terra onde cercarvi radici, e fa guasti grandis-

scelle
la

simi
tro

ne' terreni

coltivati

usandone

altres

con-

suoi nemici, e portando loro talvolta gravi

ferite.

non sono propriamente n solitarj n


per vivere in trnppa. Ne' primi tre anni

I cignali
fatti

2C>4

IL CIGNALE.'

per

seguono

piccioletti

sforzi di esse riuniscono

contro

centro

cerchio

mentre

fanno fronte

mente

madri

loro

di

cui

e agli

proprj, onde difendersi

lupi e l'altre belve feroci.

mano un
il

le

Assaliti for-

pi deboli occupano

pi robusti dalla circonferenza


Come poi sono interaerrano soli nelle foreste , senza
i

al pericolo.

cresciuti

dar segno che provino

non cercano

cimenti

il

minimo timore;

nemmen

se

dimostrano

di

evitarli.

La caccia del cinghiale perigliosa eppur


forma il passatempo e la ricreazione de' grandi.
Si adoperano in essa de' cani d'una specie grossa
;

e pesante
il

poich quelli usati contro

capriolo raggiungon

il

cervo o

presto la preda, che pi

avrebbe una caccia ma un combattimento.


non fugge lontano, si lascia incalzar
dappresso ; n ha gran paura de' cani , e si arresta spesso per aspettarli o assalirli; se non che
questi , conoscendo il pericolo dell' andargli troppo

non

si

Il cignale

vicini,

si

accontentano di abbajargli dietro a certa

distanza.

Che

attentano

di

se

affidati nella

assalirlo

sua stanchezza,

quantunque

alle

si

spalle

pagano spesso colia vita la lor temerit. I pi


prudenti non si arrischiano prima che sian giunti
i

cacciatori,

quali

Questo animale
dell'

Europa

il

si

trapassano a colpi di lancia.


trova in quasi tutte le parti

e dell' Asia

contrade dell' Africa.

siccome pure in alcune

Sembra che

altra volta l'In-

2o5

IL CIGNALE.

ghilterra

fosse

il

suo paese

nativo

raccogliersi dalla legge di ;Stomel

Welso

che permetteva

d' inseguir

il

cominciar di

al

come pu

famoso capo

suo gran

cacciatore

met di novembre al
dicembre. Guglielmo il conquistatore
cignale dalla

puniva della perdita di vista quelli ch'erano convinti d' aver uccisi de' cignali nelle sue foreste.

IL
E
che

un
d'

stenza

essere pressoch

animali privi

PORGO.
di

innocuo

vita

fa suo cibo ordinario

non

si

pasce

o incapaci di
i

vegetali

resisi

ac-

Quindi
crede in esso maggior ghiottorna che realsi
mente non abbia. Sceglie per le piante di suo
gusto con egual sagacia che delicatezza , ne si
avvelena come gli altri animali, per non saper dicontenta di carne anche la pi putrida.

stinguere gli alimenti salubri da


malsani.

Per quanto concentrato

quelli

che sono
per

in s stesso,

per quanto vorace si supponga


forse ha pi affetto per
quelli della sua specie. All' istante che un porco
d segno di trovarsi in pericolo, gli altri che lo
quanto indocile

nessun

altro

de' bruti

intendono , corrono in suo soccorso. Parecchj ne


furono veduti riunirsi intorno ad un cane , che

un de' loro compagni, e ucciderglielo acSe un maschio ed una femmina, che giovani furono rinchiusi sotto di un medesimo tetto,

vessava
canto.

IL PORGO.

So6
s

trovano in seguito

meno ad

separati

occhio veggente

Le forme

femmina vien

la

muore

di tristezza.

porco sono saggissimamente assortite al genere di vita che conduce. Come non
pu procurarsi la sussistenza , che volgendo la
del

terra col suo

grifo

ha

il

forte

collo

mem-

bruto, gli occhi piccioli e collocati assai alto nella


testa,

muso lungo

il

e calloso., e

il

senso dell'odo-

rato acutissimo.

Veggonsi sovente nell'isola di Minorica un porco,


una scrofa e due giovani cavalli insieme aggiogati

e fra questi animali la scrofa

meglio
all'

un

aratro

terreno

se

quella che

Talvolta son pure attaccati con loro

tira.

asino

ed un verro onde lavorare

questo lo

esige.

In

il

contrade

alcune

d' Italia si adoprano i porci a cercar de' tartufi,


che crescono a pochi pollici dalla superficie. Si
attacca a quest'uopo una corda alla gamba dell' ani-

e ovunque
male , indi si conduce a' pascoli
ferma si mette a scavare col suo grugno,
;

si

sicuro di trovare

si

ivi

frutti desiderati.

I varj porci ammaestrati,

eh' ivi

si

sono

fatti

una prova incontrastabile , che


questi animali non sono sforniti d'un certo grado
conferdi sagacia naturale. L' esempio seguente
mando questa verit deve riuscire curiosissimo.

vedere

offrono

il

Un

guardacaccia

di

sir

H. Mildmay

rispettabile sig. Daniel, istru

ad andare

in cerca del selvatico

dice

una scrofa nera


e ad appostarlo.

IL PORCO.

Slut

questo

naso cos

dopo

.fino

nome
come il

007

eh' ei

il

dar ) avea il
cane da caccia.

le

miglior

morte , di sir Henry , questa troja


cacciatrice fu venduta una somma considerabile.
E a presumere che il segreto di ammaestrare
egualmente le altre bestie di questa specie sia
morto col suo inventore .
Il porco uno degli animali destinati a purgar la terra di tutto ci che ha d' immondo
anzi a convertirsi le cose pi immonde in un
cibo eccellente. Con molta ragione fu paragonato
all'avaro, che mena una vita inutile, e che dopo
la morte riesce utilissimo , per effetto della sua
stessa sordidezza. Il porco , mentre che vive
rende pochi sciolgi; fra quali il pi grande
la

forse quello di far disparire,

sporchezze che

le

La

gli altri

come accennammo,

animali rigettano

rozzezza del pelo, la durezza della pelle,


rendono i porci poco sensi?

e r altezza del grasso


tivi

che lor

ai colpi

si

danno.

de' sorci alloggiarsi sul loro

lardo

essi il

Si

dorso

sono
e

veduti

rodere ad

senza che paressero incomodarli.

Sebben d un naturale innocente il porco possed mezzi d' offesa e di difesa , che da lui impiegati ne fanno un formidabile nemico. Ma esso
giace

lenza

d' ordinario
;

soli

nella

bisogni

terrompergli uno stato

pena

gli

ha

soddisfatti.

stupidezza
dell'

appetito

e nel!' indopossono in-

a cui sempre ritorna ap-

re porco'.
2o8
Pare clie il vento faccia sopra questo quadrupede una grandissima impressione. Ogni volta
che spira con violenza, si mostra esso agitatissimo,

e corre

al

suo porcile

mandando

talvolta

gridi

acuti e strazianti.

naturalisti

hann$ pure osservato che , all' avtempo, i porci recan paglia

vicinarsi del cattivo

loro

alla

coperto

stalla

dell'

come

se

volessero mettersi al

intemperie. Quindi

villani di certe

hanno questo singolare adagio i porci sanno vedere il vento.


Chi conosce i costumi di questi quadrupedi
deve aver osservato eh' essi hanno una vitalit
tenacissima. Di che pu esserci prova rimarche*
vole ci che scrive Gosselin nella relazione di
due viaggi alla Nuova Inghilterra, e ch'io sono
per trascrivere, lasciando che il lettore giudichi
parti dell'Inghilterra
:

pu meritare.
Trovandomi io presso un amico nella contea
di Cambridge, il cuciniere che disponeasi ad uccidere un porcelletto da latte , mise le zampe
posteriori di questo fra le proprie gambe
se
del grado di credenza che

condo la maniera ordinaria , e prendendogli il


grugno colla manca, gli diede un gran colpo di
coltello , gli divise quasi interamente V estremit
del cuore , gli lasci spander quanto sangue ptea indi il gett in una caldaja d'acqua bollente.
E poi che l'animale vi ehhe fatti due o tre giri
fluttuando , nel trasse per collocarlo sulla tavola
;

il pon5o.

lev

il

dietro

guito

il

come

come

stava tagliandogli
alz

porcelletto

il

bocca

Ma

pelo.

^09

con resina in polvere

di cucina, e fregatolo

se avesse

ne

pie di

aprendo

morderlo.

votato

cuciniere gli spalanc

gli intestini, e

testa

la

In

la
se-

ventre, ne trasse

il

ne distese sovra un asse

il

cuore

che, malgrado le sue numerose ferite, seguit a


battere per pi di quattro ore. Erano meco pi

persone

tutto

d'

La

durata della

quattro mesi

dare

esclamammo

accordo

ammaliato

quest' animale era

gestazione

suo

il

che

della

troja

parto giugne

talvolta

di

fin venti porcellini.

Vivono

gii animali, di cui

parliamo, un tempo

vqnti cinque

considerabile, fino

trent' anni.

La

molto nutritiva, digerendosi


meno facilmente che quella d'altri animali, giudicata malsana , specialmente per le persone , che
loro carne, sebben

menano

vita sedentaria.

Esiste nell'isola di

Sumatra una specie

di porci,

marazzi
vivon di granchj e di radiche, sono
un color grigio e pi piccioli che quei d' In-

che frequentano

rovaj impenetrabili e

della costa,
d'

ghilterra,

si

riuniscono in bande, e in certe epo-

che determinate dell'anno nuotano a mille o mille


dall' uno all' altra sponda del
fiume Siak, la cui larghezza di quattro miglia.
Fanno questo tragitto passando d' isoletta ad iso-

e ducente insieme

letta, le quali

danno loro alquanto riposo.


i4

Gabinetto T. II.

Ven-

tL fORCO.

iIO

gono

molestati da una trib di


da tutte 1' altre , la qual vive
sulle coste del regno di Siack. Questi Malesi in
seguitori prendono il nome di Sabetj.

per

Malesi

in

esso

distinta

Pretendesi eh'

odore

assai

essi

discoprano

prima di vederli

porci

al

loro

onde guidati dal

preparano i lor battelli, e mandano i loro


in ci bene istrutti , lungo le paludi , perch coi latrati isgomentino quegli animali da venirsi a nascondere fra rovi. Nel passaggio, che
dicemmo, i verri apron la marcia , e sono seguiti
dalle femmine e dai piccioletti, che nuotano tutti
neh" istessa linea , gli uni appoggiando il grugno

fiuto

cani

alla

groppa degli

altri;

il

che presenta uno spet-

tacolo in suo genere singolare.

I Sabetj uomini e donne


in picciole zatte.

vanno loro incontro

Quelli che

stanno

remano, e gettano grandi stuoje

sul

dinanzi

di foglie insieme

capo di ciascuna banda di


sempre a nuotare con
molto coraggio. Ma profondando i piedi in queste stuoje vi si imbarazzano talmente , che pi
non possono moversi , o il fanno con grandissima

intrecciate dinanzi al

porci,

quali continuano

Non per questo gli altri insospettiscono,


seguono in fila il loro viaggio, non dilungati*
dosi per nulla dal loro posto. I cacciatori quindi

lentezza.

ma

piomban

sovr' essi di fianco ; e le donne istesse


armate di lunghe chiaverine uccidono tutti quelli
che posson raggiungere. Per gli altri, che sono

IL PORCO.

pi discosti
piedi

hanno de'

cui lanciano con molta destrezza

stanza di nove o
bile

2 IT

piccioli giavellotti

braccia.

dieci

Gom'

gettar stuoj su tutte intere

il

dicemmo , parecchj

che

de' porci

le

di se i
alla di-

impossi-

compagnie

sen fuggono a

si mettono in salvo. II
per che rimangono uccisi
considerabilissimo , ed empie talvolta de' grandi
battelli, da cui i cacciatori tornando si fanno se-

nuoto

e pigliando terra

Fg

numero

di quelli

guire.

Parte di que3ti porci ben salati tosto venduta


mercanti Cinesi che approdano all' isola , e la
pelle e la grascia alquanto pi a lungo serbate.
Quest' ultima suol comperarsi dai Cinesi Maki ,
a'

ed ove non

sia inrancidita

gente del popolo

serve di burro per la

supplisce

all'

olio

di

coco

nelle lampade.

IL

PORCO

D' ETIOPIA.

L' esteriore di questo quadrupede somiglia in


generale a quello del porco ordinario.

gue per

semicircolari al
grifo

pi

Si distin-

l'etiopico dall'altro

per due escrescenze


di sopra degli occhj , e per un

largo

assai

forte

assai

calloso.

Quest'animale di natura feroce e selvaggia; ed


abita principalmente in tane sotterranee , eh' egli
scava col grifo e

coli'

unghie. Quand' assalito o

inseguito.} si getta colla

pi gran violenza sul suo

Sia

IL

avversario

PORCO D ETIOPIA.

usando, per colpirlo, delle sue zanne,

con cui pu fare


Trovansi

le

pi

terribili ferite.

porci d'Etiopia nelle contrade pi

Dal Senegal

calde e pi incolte dell' Africa.


al

Kamtscliatka

la vicinanza

perocch

tutti fuggita,

si

paventa

il

Un

fino

da

loro slanciarsi

furioso e improvviso sui passeggieri

ne rimangono

covili

de' loro

che spesso

mutilati.

animale di

questa

1765 dal governatore

specie

Capo

del

fu
di

inviato

nel

Buona Spe-

ranza allo stathouder. Per la sua captivit e per


le cure

che di continuo

gli si

usavano

divenne

esso mansuetissimo: eccetto nei casi in cui veniva

tormentato

persone

allora le

destinate a

stesse

In generale per se
porta della stia , dava tosto con

custodirlo ne aveano paura.

apriva la

gli si
salti

dice

e con balzi segno della sua gioja.

Avendolo
il

sig.

lasciato solo

Vosmar

lo

per alcuni momenti,


trovai

al

mio

ritorno

occupatissimo in iscavare la terra, ove, malgrado

pavimento di piccioli mattoni molto ben uniti


gi aveva fatto un buco di grandezza
,
incredibile , per impossessarsi , come poi discoprimmo, d'un rigolo assai profondo, che passava
sotto. Io lo interruppi nel suo lavoro
n riusc
che a, gran fatica e coli' ajuto di parecchj a vinil

tra loro

cere la

sua resistenza,

a farlo

rientrare nella

Esso die
,
prova del suo dispetto con grida acute e lamensua gabbia
tevoli.

eh' era

larga inferriata.

IL

Fu

schi dell'Africa

Ha

rabilmente.

onde

la

ciacche poi

vincere in agilit

si

un bastone, e quanto
tanto sembra maggiore

si

pot

paese

si

la-

ed anche con
pi rozzamente,

Di

suo piacere.

questa

quel tempo

quieto

star

farlo

Sembra

mano

fa ci

il

molto

stato

sia

tenne chiuso.

porci del nostro

colla

si

conside-

cresciuto

freddo

il

pi parte

scia volentieri fregare

maniera

assai giovane ne' bo-

passato assai bene l'ultimo inverno

(1776), quantunque
rigido,

AI 3

PORCO D* ETIOPIA.

probabilmente preso

che bastasse per disegnarlo. Quando molestato


o punzecchiato , si tira indietro , tenendo fronte

sempre dalla parte


lando

in cui si trova

assalito, e crol-

capo vivacissimamente.

il

Mangia

d'

Suo

ogni sorta di grano.

nutri-

mento, a bordo del vascello, era il mais, e quella


verdura che poteva aversi. Da che poi gust orzo
e saraceno , con cui si cibano pi altri animali
del parco
cettuino

sembra

medesimo

a tutto

se

di piante

che cava

preferirli

radici d' erbe e

le

ec-

si

il pane
di segale,
onde segue le persone che
ne hanno. Quando mangia si appoggia fortemente

esso

dal terreno, e

di cui ghiottissimo,

su' suoi

ginocchj dinanzi incurvati

bevendo

Ha

o sorbendo

T udito e

sta infelice

1'

per

gli

oggetti

il

la picciolezza

all'

che

che fa pure

alla superficie.

odorato eccellenti

tuazione de' suoi occhj

edere

acqua

1'

gli

ma

che per

la vi-

la

si-

tolgono di ben

intorno. Questi

occhj

non

IL

3l4

PORCO

D' ETIOPIA.

solo soii posti molto pi in alto e pi vicini che

negli

porci,

altri

ma

meno

sono anche e di

sotto e di

da due escrescenze
che molti prendono per doppie orecchie .

fianco pi o

Il dottor

offuscati

Sparrman fu testimonio, durante

suo soggiorno in Africa

della

il

curiosa maniera

onde questi animali prendono la difesa de' lor


quando si fa ad essi la guerra. Ei ne
insegu parecchj accompagnati da vecchie femmine
con intenzione di ucciderli; e quantunque non vi
riuscisse , questa caccia gli procur molto piacere.
La testa delle femmine, che dapprima gli parve
di grossezza media, gli sembr poscia tutto a un
tratto pi ampia e pi deforme che realmente
non fosse il che proveniva , siccome in seguito
discopri , dall' avere ciascuna d' esse fuggendo
preso in bocca uno de' porcellini. La qual merapiccioletti,

viglia serv a spiegargliene

di aver veduto

ad un

tratto^

porcellini

mentre

gli

un' altra

quella cio

medesimi sparire

tutti

inseguiva colle lor madri.

IL PECCAR!
O PORCO DEL MESSICO.

Sembra, a prima vista, che molto rassomigli


un picciol porco domestico , singolarmente per
forma della sua

lunghezza del suo


corpo e delle sue
gambe. Esaminandolo per pi da vicino, si scor:

la

muso

la

struttura

testa

la

del suo

IL PECGARli

ai 5

gono fra i due quadrupedi notabili differenze. Il


peocari non s corpulento come il nostro porco;
le sue setole sono pi dure e pi forti ; ha sul
dorso una specie di ombelico , una fessura s onde
trasuda un liquore abbondantissimo , che manda
acuto odore di muschio , orecchie lunghe circa

due pollici e mezzo e diritte ; occhi piccioli , e


un lato del labbro inferiore liscio per lo sfregamento d' una zanna della superiore mascella.
suoi piedi e le sue ugne non dissomigliano da
quelle del porco ordinario; ma questo ha la coda
e F altro no.
I peccar!

quando non vengano

innocui e tranquilli.

affatto
figli,

assaliti

se loro

entrano allora in grandissima

scono in branco

ove questi

sia

onde inseguire

raccolgono

rimangono

il

essi

si

sono

tolgano

ira, e si uni-

rapitore.

fortunato abbastanza per

alla loro vendetta,


si

Che

Ed

isfuggire

arrampicandosi ad un albero,
alle sue radici , e vi

intorno

le ore intere co' peli irti, e gli

occhj

scintillanti di furore.

Possono questi animali addomesticarsi come i


ordinario. Ove si prendan giovani 5 per-

porco

don bentosto

la loro naturale

ferocia

ma

senza

mominimo attaccamento , la menoma docie senza pur voler riconoscere la mano che

dispogliarsi la loro grossolana stupidit, senza


strare
lit
li

il

Di rado fanno intendere la


meno che non prendano sospetto o
nutre.

loro voce
siano irri-

IL PECCARI.

21 6
tati

e allora

accompagnan

voce con una ma-

la

niera di soffio loro particolare.

Quando parecchi
mandan fuori,

insieme son rinchiusi in un campo

mangiando

una specie di grugnito pi forte e


che quello del porco ordinario.
La carne di questi animali , sebben pi magra
e pi arida che non la carne del porco d'Europa,
pi aspro

non sembra disaggradevole. Appena si ucciso


uno d' essi bisogna levargli la glandola dorsale
perch ove si differisca d' una mezz'ora soltanto
questa operazione , la carne non pi mangia-

Un

bile.

peccari,

il

qual

si

trova in possesso del

sig.

Pidcok a Exeter-Change,

che

si

lascia correre

si

domesticato

liberamente in uno de' prin-

cipali chiusi del parco.

IL BABIROUSSA.
Sebbene annoverato
della

specie

porcina

d' ordinario fra gli animali

differisce

per da essa a

troppi riguardi. Perocch non ha esso ne le ser


tole, n la statura, n la testa, n la coda del
porco.

Le

sue

gambe sono pi

di siffatto animale

orecchie corte ed

ha

il

collo

acute, la

alte

meno

che

quelle

grosso

coda lunga

le

folta

un pelo breve e morbido d'un gribruno misto a rosso, il muso armato di quatgrandi zanne , fra cui le due pi forti par-

all'estremit,

gio
tro

tono dalla mascella inferiore, alzandosi e allouta-

IL EABIROUSSA.

ai 7

naridosi di quasi otto pollici dai loro alveoli,

due

tre le

sotto degli occhj.

lissimo avorio,
i

come corna

altre escono

scella inferiore

si

estendono

ma-

sotto la

curvandosi

menal di

Queste zanne sono d'un belche quello dell' ele-

ma meno duro

fante.

Parrebbe

vederle

al

animale proprio alle

che
e

offese

esso vive principalmente di


d'alberi, e

si

cignale

che

sua carne

la

di

giardini

il

foglie

come

nutrimento

pu facilmente addimesticarlo,

gliore. Si

Pure

guerra.

tiene per ordinario lontano dall'uomo,

per saccheggiarvi

babiroussa fosse

vegetali

di rado cercando penetrarne


il

il

alla

boccone esquisito

sia

fa

mi-

e vuoisi

sebben

facilissima a putrefarsi.

Hanno
posare

babiroussa una singoiar maniera di

perocch

zanne superiori al
cos penzolar liberamente

il

proprio

corpo.

guisa passan la notte in piena sicurezza,

tal

paventando
loro danno

Vanno

ri-

appendon con una delle lor


ramo di un albero , e lasciano

si

d' esser colti dagli

altri

Di
non

animali, che

la caccia.

a branchi

siccome

quadrupedi della

un odore acutissimo,
Corrono assai pi celeri

specie de' porci, ed esalano

che

li

disoopre

che

il

cignale

dono

d'

ai cani.

quanto sono inseguiti

ima maniera

terribile

si

difen-

scagliandosi

tal-

volta sui cani, e facendo loro profonde ferite colle

zanne della mascella inferiore.

ai8

IL EABIROUSSA,

Se

trovano incalzati molto dappresso, quando

si

sono in riva al mare, si gettano in mezzo all'onde,


ove nuotano con molta facilit 3 arruffandosi e ritornando a galla.

Borno

Il babiroussa originario di

orientali
dell'

Asia e

alcune

in

nell'Indie
parti

altre

dell' Africa.

PORGO

IL

pure

trovasi

D' INDIA.

molto pi picciolo che

nerale bianco

coniglio

il

orecchie sono grandi e larghe

sue

le

suo color ge-

il

misto di rancio e di nero. Ori-

ginario del Brasile

vive

propaga

si

temperati ed anche ne' freddi

ove

sia

ne' climi

convene-

volmente difeso dall' inclemenza delle stagioni.


Nello stato di domesticit si nutre di pane , di
grani

a tutto

di frutta e di varie sostanze vegetali

sembra preferire

il

centissimo e pulitissimo, e

derlo familiare.

camento o

nemmeno

Non

d' affezione

verso

prezzemolo.
si

pu facilmente

verso chi
figli,

cui

il

si

benefica

ma

inno-

d per mai segno di

proprj

ren
attac-

anzi

lascia togliere

ed anche divorar sugli occhj, senza punto riscuotersi o cercare di vendicarli.

Quando
camera,

si

tengono de' porci d' India in una


rado ne traversano il pavimento,

essi di

il muro. I loro
movimenti molto rassomigliai^ a quei del coni-

rna scorrono quasi sempre lungo

glio

si

IL PORCO D INDIA.
a 19
percuotono col capo e coi piedi anteriori ,
assidono sulle gambe di dietro come quelF ani-

male. Il maschio forza ordinariamente la femmina

ad andargli innanzi, e segue

esattamente tutti

suoi passi.

amano molto

I porci d' India

gli

asili

oscuri

e di rado si espongono ad uscire,


ed ingombri
quando vi sia pericolo nel farlo. Ove per vi si
decidano , s' avanzano prima in sulla soglia , per
;

ascoltare e guardare intorno di se; se nulla veg-

gono che loro dia sospetto , escono in cerca del


or nudrimento ; ma al minimo strepito rientrano
precipitosamente

Questi animali sono cos puliti nelle loro abiper qualche accidente , i lor pic,

tudini , che se
ciolini

contraggono qualche lordura

la

femmina

prende in tale avversione , che pi non si


lascia da essi avvicinare. Trovansi quasi sempre
li

occupati

nettarsi

il

pelo a guisa de'

gatti.

Il

maschio e la femmina si rendono prima quest'officio


reciprocamente , indi si volgono a' figli , che fan
lisci e beli quanto possono , ed ove si mostrino
indocili alle lor cure , li castigano molto severamente.
S' adagiano sul ventre

prima fanno pi
semiaperti, ed
che

sia

giri;

onde prender riposo , e

dormono poi

cogli

facilissimo lo svegliarli.

cosa rarissima

il

occhj

Dicesi

vedere maschio, e fem-

mina dormire ad un tempo 3 poich

si

fanno guar-

220
dia

PORCO D indi a;

IL
1*

un

Sono eccessivamente

l'altro.

sopportar possono

delicati,

La

freddo o l'umidit.

il

loro

voce ordinaria una specie di grugnito simile a


un por cellette da latte 5 ma i loro ac-

quella d'

centi di dolore sono acuti e penetranti.

lor maniera di combattere, anzi


estremamente ridicola. L' uno d' essi

Singolare

pu

dirsi

piglia co' denti


di strapparne
alle spalle

il

il

collo del suo avversario,

pelo

tira colui

mentre

come

ambidue rimangono

e cerca

volge

si

cavallo, e per ven-

il

dicarsi gli scortica colle grife

volta

altro gli

l'

fianchi, sicch tal-

coperti di sangue.

Questa specie di animali sarebbe pressoch innumerabile se non ne perisse gran quantit per
differenti cagioni. Gli uni divengon preda de' gatti;
parecchie delle femmine rimangono vittima della
ferocia de' maschj
moltissimi poi cos giovani
che vecchj sono distrutti dal rigore delle stagioni,
o muojono per negligenza di quelli, che presero
,

cura di mantenerli.

L'

AGOUTI.

L' agouti presso a poco della grossezza del


con cui ha molta rassomiglianza, si per

coniglio
la

costruzione della sua testa

che per

arcata del suo dorso, e per le sue


tro pi

lunghe che

le

anteriori.

d'un rosso bruniccio duro ed

la

gambe

Ma
irto

il

forma
di die*

suo pelo

come quello

L AGOUTI.
d'

un porchette

la

2I

sua coda e le sue orecchie

sono pi corte che quelle del coniglio, e mentre


questo ha cinque diti a' suoi piedi posteriori, esso
non ne ha che tre.
Vorace quasi al pari di un porco , mangia di
tutto indistintamente, e quando sazio nasconde
ci che gli avanza per altra occasione. Il suo nu-

trimento ordinario

si

compone

pomi

di

di terra, di

e di frutti che cadono dagli alberi in

dioscorrea

autunno.

Portasi

quello

di

cui

si

pasce

alla

bocca per mezzo delle sue inani, come lo scojattolo


ed ha il senso dell' udito e della vista
eccellente. Quand' irritato , gli si rizza il pelo
sul dorso , mentr' esso batte duramente la terra
;

dietro , mandando un grido simile a


un porcelletto di latte.
La femmina dell' agouti si sgrava due o tre

co' pie

di

quello d'

volte all'anno ne' luoghi


e

d per parto quattro

pi selvosi delle foreste,


a cui dispone
,

piccioletti

un ottimo

letto di foglie e d'

tre giorni

li

erbe secche.

Dopo

porta nel cavo d'un albero, ed indi

qualche tempo lascia che proveggano

essi

me-

desimi alla propria sussistenza.

Quando P

agouti

aperta campagna

inseguito

da' cacciatori

in

fugge con molta rapidit davanti a' cani, fino a che sia giunto alla sua tana,
che nessuno pu fargli pi abbandonare se non
affumicandola. I cacciatori , dice Goldsmith ,
,

bruciano all'ingresso di essa delle fascine e della

Qaa

l'

agouti.

fumo

in maniera che ne
povero animale, prevedendo allora il percolo che corre , domanda
piet con voce compassionevole; n per lascia
il
suo asilo che all' ultima estremit. Alfine
quand' vicino ad essere soffocato , ha per la
seconda volta ricorso alla fuga. Quindi inseguito

paglia, dirigendone

riempie tutte

si

Il

le cavit.

di nuovo dai cani


salvarsi

il

vedendo ormai impossibile

zampe

drizza sulle

di dietro

si

il

getta

su alcuno de' cacciatori

,
e si difende colla pi
grande ostinatezza. Talvolta morde le gambe di
quelli che vogliono prenderlo, e nella sua disperazione ne porta condenti qualche porzion di

carne

Gli agouti sono numerosissimi nelle parti meri


dionali dell'America,

e sembrano

questo nuovo continente.


di s

un cibo non ingrato

condimento che

si

appartenere a

Allevati apposta, danno


,

usando visi lo stesso

usa co' porcelletti da

latte.

CAPITOLO

F1IL

timido e gentil muschio sua vita

Il

Mena

fra gli aspri

monti ognor romita,

Montani.

IL
Varie

MUSCHIO.

quadrupede abbiamo
i quali sembrano
pi occupati del profumo che se ne ottiene,
descrizioni di questo

dai naturalisti e dai viaggiatori,


essersi

che della natura e della qualit dell'animale medesimo.


Il muschio del Thibet ha pi di due piedi d'aldi quello

tezza

a partir dalle spalle,

ghezza dalla
brevi,

il

testa

alla

collo carnoso,

diritto, prolisso

e tre incirca di lun-

coda

e ondato

le

pelame
cio

all'alto;

membra

nero pallido, e coda

non

ciascun pelo gri-

gio ferreo all'estremit, nero nel

cenerognolo

orecchie

folto in sul corpo,

mezzo

e grigio

delicatissime e d'un

corta che

appena

visi-

bile.

Asia trovasi
Thibet. Vive
solingo tutto 1' anno sulle montagne pi alte e
pi aspre. In autunno per veggonsi numerosi
Originario di differenti parti

in tutta

1'

estensione del regno

dell'

di

greggi di muschi riunirsi per cangiar luogo, poi^

an4

MUSCHIO.

IL

che F avvicinarsi del freddo li caccia verso il


mezzogiorno. In questa lor migrazione sogliono i
paesani tenersi in imboscate onde prenderli. Gli
uni tendono reti sotto

lor passi

dono con frecce o con mazze


veri animali sono allora

per la fame e per

Sono

gli ucci-

po-

languidi

sono costretti,

farne preda.

il

d'un naturai timido e dolce; hanno


arme due zanne
una per ciascun lato

essi

tutt'

mostrano avvedutisi
da rupe a
s leggiermente sulla neve, che
orma de' loro piedi , mentre
cacciarli vi profondano i proprj,
forzati desistere dall' impresa;

della mascella superiore

simi; fanno talvolta

camminano

rupe;

altri

estenuati e

la fatica, a cui

eh' facilissima cosa

per

ferrate.

appena

vi lascian

cani adoperati in

onde sovente son


nutrono
montagne.

si

infine

I cacciatori

li

si

prodigiosi

salti

de' pi

semplici vegetali delle

prendono spesso con

insidie

collocano sul lor passaggio delle balestre che gli

uccidono

ove mettan piede sulle corde, il cui


,
capo comunica colla molla di quest' armi.
Hanno i quadrupedi, di cui parliamo, un serbatoio della grassezza e della forma di un picciol

ovo, che contiene

il

schio ond' essi prendono


di cui

maschj

soli

lor ventre.

profumo appellato munome. Questa borsa ,

il

son provveduti

Ciascuno di

essi,

sta

sospeso

giunto che

sotto

il

sia a

piena maturit, produce un grosso e mezzo

aa>

il muschio.

pi secchio poi due grossi. Dei


orinej della lor borsa l'uno ignudo,

profumo

di tal

due piccioli
r altro coperto di biondi peli. Gmelin ci dice
che serrandola ne facea uscire del muschio sotto
forma di una materia untuosa e bruna. I cacciatori sogliono

o legarla

tagliarla

venderla. Sovente per ne

due capi

ai

alterano

il

contenuto

mescolandovi diverse sostanze per accrescerne il


peso e talvolta anche ne traggono il muschio in*
;

teramente

mettono

e vi

in

vece un composto for-

mato del sangue e del fegato dell' animale. Ma la


soperchieria , a cui hanno pi frequentemente ri di mettere in quel sacchetto particelle di
corso
,

piombo ben

triturato,

il

qual pesa pi d'ogni altro

ingrediente.

Dicesi che quando


tasca di
le

musco

ne

si

esali

persone presenti

apre la prima volta una

profumo

sono

di tal forza,

che

mettersi alle

costrette

il
fazzoletto piegato a pi doppj , e che
malgrado ci sempre ne esca molto sangue. Quando

narici

muschio fresGO, picciolissima quantit in una


camera chiusa diviene insopportabile , e cagiona

il

stordimenti ed

emorragie

che

spesso divennero

fatali.

1 musoni

debbon

essere numerosissimi ne' paesi

d'Oriente. Tavernier ci dice di averne raccolte in

im solo
3orse.

viaggio

La

mbevuta

settemila,

carne di questi
del

Gabinetto.

T.

lor

IL

seicento,

animali

profumo,

settantatre

sebben molto

serve

talvolta

iS

al

$a

MUSCHIO.

IL

mclrimento dei Tartari e dei Russi,


serve al loro vestito
levatole

il

pelo

come

la pelle

dei Hussi in ispecie,

quali

sanno prepararla in maniera di

come

renderla morbida e lucente

la seta.

L'ALCE.
Quest animale sovente pi grosso e pi grande
gambe, il
che il cavallo; ma l'altezza delle sue
vedesi coda,
non
cui
in
corpo,
suo
del
volume
5

poca estensione del suo colio , e la lunghezza


straordinaria della sua testa e delle sue orecchie
fanno apparire molto rozzo e pesante. Il pel(

la

il

maschio nero nell'estremit, d'un

elei

cenerognolo nel mezzo


quello della femmina

petto,

bianchiccio sul

grigi*

e affatto bianco alla radice


d'
il

mi

grigio di cenere

ventre ed

,i

fianchi.

labbro superiore cos di questa come


pendente sopra 1
largo, profondamente solcato e
son mlto aperti
narici
le
bocca ; il naso lungo e
non sulla tesi
se
trovano
si
Le corna, che non
presentano
pugnali;
di
mancano
maschio,
di quello

del

alto una gran


pesano talvolta

Le gambe

superficie;

cadono

ogn'anno,

fino sessanta libbre.

dell' alce

sono

alte,

il

suo

col'

impo
in proporzione s
eguale
terreno
un
, ed
sovra
sibile il pascolare
corto,

costretto sbrucar la

che

gli riesce

cima delle piante,

il

pi elevato, o le foglie degli alberi.

cui ste

l'

Il

a^

alce.

passo di questo quadrupede una specie di

trotto , e tutti i suoi movimenti e le sue attitudini


hanno un non so che di sgarbato. Leva esso ,
camminando, il piede molto alto, e pu saltar
facilmente al di sopra d'una barriera di cinque
piedi d' altezza. Come ha Y udito finissimo , difficile raggiungerlo. Neil' estate i selvaggi non hanno

altro

mezzo

gli alberi

di ucciderlo, che di insinuarsi dietro


i

rovi, fino a

che non ne siano pi

lungi che un tiro di fucile.

D' inverno

stagione

neve del Nord s dura, che la gente


del paese osano camminarvi sopra con scarpe di
corda, essa oltrepassa spesso Y alce alla corsa, poich quest' animale ha i piedi assai teneri , e il

in cui la

respiro breve; e le sue lunghe gambe si addentrano ad ogni passo nella neve , e vel profondano
sino al

ventre.

Talvolta

nondimeno

cacciatori

metton due giorni a raggiungerlo. Essi non prendono seco se non un coltello od una bajonetta, e

un

picciolo sacco

il

qual contiene ci eh' neces-

per accendere del fuoco. Quando Y alce


affatto stanco , ne pi gli possibile camminare
si arresta
onde tener fronte a' suoi nemici , cui
sario

minaccia coi corni e coi piedi anteriori; e di questi


in ispecie usa

con tanta destrezza, che uccide ai


primo colpo un cane od un lupo. Gli Indiani
generalmente
coltelli

sono

obbligati

di

piantare

e cos trafgger Y alce a certa distanza

loro

un bastone,

o le loro bajonette in cima ad


:

quelli che

sn8

alce.

l'

non fanno, ma si gettan sovr'esso inavvedutamente , ne riportano percosse violentissime.


ci

Quando

l'alce

sul cacciatore

In

tal caso

vendetta

divien furioso,

cacciatore lascia

il

dell'

ferito

scaglia

si

e cerca abbatterlo per calpestarlo.

animale

irritato

proprj abiti

alla

e fugge arrampi-

candosi agli alberi.

Nei grandi
ed

laghi

calori gli
si

alci

frequentano

attufFano nell' acqua,

onde

fiumi

sottrarsi

punture di certe zenzare africane, dette mustiinsetti che li tormentano. Sovente


i selvaggi gli uccidono , mentre si recano a nuoto
dalla terra ferma in qualche isola; e questa caccia
non lor di alcuna difficolt. I giovani alci in
ispecie son cosi semplici anzi cos stupidi, quando
nuotano, che il sig. Hearne vide un selvaggio
correre ad uno d'essi nella sua canoa, e toccargli
la testa, senza che facesse la menoma resistenza.
Il povero animale si mostrava cos tranquillo, come
se fosse stato presso la propria madre , n guardava punto con occhio di diffidenza quelli che
eran vicini ad immolarlo , solo occupandosi a cac*
alle

che, e d'altri

ciarsi dagli ocelli colle

numerabili mustiche

sue
onci'

zampe

anteriori le in-

era circondato.

Talvolta molti selvaggi insieme

si

riuniscono nei

formano un vasto ferro di cavallo


verso le rive d'un fiume o d'una riviera. Alcuni,
in seguito sbarcati, entran ne'boschi, e dopo aver

lor battelli, e

circondata una

grande estension di terreno, lan-

l'

ciano

verso

1'

ai

acque. Gli

cacciatori,

si

a&9

alce.

loro cani, e corrono

mandando

alci spaventati

d lancia o di

corrono dinanzi

gli

quei che

gettano in esse,

aspettano nelle loro piroghe

alte grida

gii

uccidono a colpi

mazza.

I selvaggi piantano pure entro vasto spazio di


terra dei pali intrecciati con rami d' alberi , e
forrnan cos

due

lati

di

mi

triangolo, le cui estre-

mit riescono in un secondo chiuso perfettamente


e stendono in seguito all' apertura di
triangolare
questo dei lacci fatti con liste di tenero cuojo. Gli
alci allora sono spinti nel primo triangolo da gente
;

collocata a questo
il

une

ne' boschi; e cercando aprirsi

passo, nel secondo restano presi pel collo o per

sfuggono a tale insida frecce, che piovono sovr'essi


d' ogni parte , e alfine soccombono.
Sembra che si possa addomesticare tali quadrupedi con molta facilit. Ve ne hanno di quelli
che seguono il lor guardiano a considerabile distanza
da casa , e ritornano con lui, senza tentare in modo
1'

armatura. Quelli poi che

dia, sono

assaliti

alcuno di evadere.
II sig.

Hearne

alla fattora

animali

un Indiano avea
d'Hudson, due

dice che

della baja

nel 1777,
di questi

ben domesticati, che quando recavasi

al forte del principe di Galles in

tenean dietro lungo

le

rive

un

battello, gli

del fiume

ed ogni

volta che sbarcava venivano a carezzarlo, n

cercavano

di

allontanarsi

da

lui.

Un

mai

giorno ei

2,3o

l'

travers a nuoto

risparmiarsi

alce.

una baja profondissima, onde

un lungo

fare, tenendosi alla

circuito,

costa,

che avrebbe dovuto

ne dubit che

suoi

come all' ordinario. Giunse per


non li vide; e come si intesero per

alci lo seguissero

ed

la sera,

ei

quelle parti grandi urli di lupi,

simo

il

credere che ne fossero

Il sig.

sembr

giustis-

stati divorati.

d'Obsonville dice di aver avuto in sua

possessione, quand'era alle grandi Indie,

un animale che pareva essere della specie degli alci.


Io me lo procurai , scrive egli
quando non
,

aveva che dieci in dodici giorni


lo spazio di

due anni

legarlo. Io lo

lasciava

tiva io stesso a fargli

il

guardai per

senza mai aver


correr lungi, e
strascinare

uopo di
mi diver-

d'

o portare nella

Esso veniva sempre


quando lo chiamava n dava segni d'impazienza,
che quando io non gli permetteva di stare a' miei
fianchi. Allorch lasciai l'isola di Sumatra, lo
donai al sig. Law Lauriston, governator generale,
e mio intimo amico , il quale non avendo potuto
corte

dei piccioli

fardelli.
;

custodirlo presso di s, lo
Ivi,

come

castello

si

mand

alla sua terra.

lasci solo e legato in

divenne bentosto

furioso

un angolo del
che pi nes-

Quegli istessi, i quali


portavano a mangiare, erano obbligati a deporre il cibo a certa distanza. In capo
ad alcuni mesi io andai a vederlo ; il povero animale mi riconobbe a.ssai di lontano ; e com' io

suno pot avvicinategli.


ogni giorno

gli

ALCE.

2-3 1

eh' esso

faceva per venire a

I?

osservava gli

me

vita

sforzi

me

io stesso

non oblier

l'

incontro.

feci

gli

Mai

mia

in

me prodotta

impressione in

dalle

carezze eh' esso mi prodig ; ed uno de' miei amici,

ch'era presente , se ne
pari di

me

Sembra per

ci

della societ di
di

commosso

sent

quasi al

che

si

legge nelle transazioni


siasi ottenuto

Nuova York, che

render P alce utilissimo

ai lavori dell' agricol-

tura. Il sig. Livingston, presidente di questa societ

due animali di tale specie all'aratro,


e sebbene non avessero ancora portato il morso
che due volte , si mostravano egualmente docili
che due puledri dell' istessa et , impiegando tutto
le forze dell' officio loro assegnato, e camminando
di un passo molto sicuro. Pareano aver la bocca
assai tenera
ond'era uopo di molta cautela perch
il morso non gliela straziasse.
Cos, dopo varie prove, si giunti ad accertarsi, che gli alci potrebbero egregiamente servire
come bestie da tiro ; il che agli Americani sarebbe
di grande comodit. Poich avendo il trotto rafece mettere

pidissimo,

probabile

vetture oltrepasserebbero
oltre

il

vantaggio d'esser

animale in

ci

che

che
il

attaccati

cavallo

men

riguarda

a leggiere
in

celerit,

delicati di questo
il

nutrimento.

femmine loro d'altronde hanno pi

latte

Le

che qua-

lunque bestia da soma.

Quando un

alge

sveglia

improvviso e cerca

a3s

ALCE.

1?

fuggire

gli

avviene talvolta di cadere e di sem-

brar privo d' ogni movimento , il che ignorasi se


provenga da colpo apopletiro o da spavento. Il
fatto per troppo autentico
perch si possa
rivocare in dubbio. Da esso nacque una popolare
superstizione che attribuisce all' ugna di questo
quadrupede ( appellato anche la gran bestia ) la
j

un rimedio contro 1' apoplesa. Gli Indiani


buon conto sono grandemente persuasi, ch'esso

virt d'

abbia facolt
prevenirne

il

ugne, sino a
Secondo il
simi credono
gantesca
da
,

cammino

di

da

guarirsi

ritorno

malattia

tale

grattandosi

1'

e di

orecchie colle

che faccian sangue.

padre Charlevoix
che

esista

non poter

un

alce

esser

dall' altezza di otto

cuojo resista ad ogni sorta

gli

Indiani mede-

di statura

impedito

piedi di neve

d'armi,

si

in
il

dai

gi-

suo
cui

cui

omeri esca un braccio atto a tutte le operazioni


del braccio dell' uomo. Pretendono pure, secondo
il medesimo scrittore, che quest' alce immaginario
sia accompagnato da gran numero d' altri
che
compongono la sua corte, e gli tendono tutti i
servigi
che un sovrano pu esigere da' suoi vassalli. Quegli uomini semplici riguardai! 1' alce come
animale di felice presagio
e pensano che il sognarlo spesso sia un segno di lunga vita.
La carne dell' alce buona a mangiarsi , ma
cibo assai rozzo. La sua pelle s grssa che
,

sovente

si

veduta

respinger

la

palla di tra

alce.

l'

2-33

archibugio; divien per leggierissima e

sima

quando

1'

animale

CONDOO.

IL
Il pelo di quest'

rognolo

qual

il

flessibilis-

addomesticato.

animale
accosta

si

d'

all'

un grigio ceneuna cri-

azzurro

negra estendesi dalla nuca e


dal collo per tutta la lunghezza del suo dorso ;
la sua coda si termina in un fiocco di peli del
medesimo colore la sua fronte piana e ornata
d'un ciuffo irto; e il suo naso acuto acuto; una
gran giogaja del colore della testa e del collo
niera poco folta e

pende sul petto e le sue corna lunghe due


e brune
sono accerchiate per due terzi
da una lista ossea e spirale , indi appajono lisce
gli

piedi

e finiscono in punta.

Trovasi

condoo principalmente neh" India

il

Capo

bra preferire

pianure e

Buona Speranza. Sem-

in vicinanza del

vati

quando

rere contro

come

le

la

il

sua

facilmente

si

di

le valli ai terreni ele-

sempre di corL'andar suo pesante, e

inseguito cerca

vento.

pinguedine

suol esser

stanca. I cacciatori

molta

cercano

esso

sempre

di andargli innanzi, e allor discendono di cavallo

1'

gli

uccidono. Sappiamo dal dottor

Olandesi del

Capo

si

divertivano

Sparman che
spesso

a cor-

condoo per pi miglia, e forzarlo


di entrare nelle lor case , lun^o tempo prima
d'immaginarsi che l'ammazzarlo ne valesse la pena.

rere dietro

il

IL

BUBAXO.

L'altezza di questo quadrupede, secondo Spar-

man,

un poco pi

di

quattro

piedi.

Le

sue

corna son nere e cariche di diciotto anelli d' una

forma regolare; nascono


altre

allontanandosi poi

assai vicino

molto

all'

une

le

alle

estremit

curvano indietro orizzontalmente lino


mit medesime , ossia alle loro punte
si

alle estre-

che si
,
piegano alquanto verso terra. Il suo color generale

un

anterior

color di cannella; la faccia

delle

gambe sono

segnate

e la
di

parte

nero;

le

veggon solcate d' una lista parimente


nera e ben larga, che si estende fino al ginocchio;
una macchia ovale d' un bruno carico percorre
anche

si

tutta F estensione del suo dorso

sopra della coda


ghi

peli

dell'

occhio

che

neri.

distilla

eh' grigia

e termina al di-

e coperta di lun-

Quest' animale porta

un lagrimatojo
una specie di

al

picciola

gomma

o di

di sopra

apertura
cera

sti-

mata dagli Ottentoti come uno specifico eccellente;


ed ha gambe molto sottili , che finiscono in un
piede fesso con unghie assai picciole.
Il pelo del bubalo finissimo
ma la sua
;

grossa testa, la sua fronte elevata e la sua coda,

che rassomigliano a quelle dell' asino , il rendono


pi disaggradevole alla vista, che alcun' ali ra spe*
eie di antilope. L' andar suo, quando corre , un
serto galoppo faticoso e pesante a lui particolare.,.

IL

bubalo.

Sfuggito a quelli che


ravolta, e

desso

e forse
d

li
1'

antilope cerviera
degli

un sapore molto

IL

dorso e sul collo


carico

d'

neri

di

testa.

peli,

Pennant

sua carne

GR1MMO.
dottor

il

un

sotto

Fra
fra

il

ventre.

pollici,

le

sue

ciascun

Herman,

sul

cenerognolo assai

grigio

tezza h di circa diciotto

mit della

sig.

La

gustoso,

ed bianco

del

antichi.

Quest'animale, dice

gi-

riguarda in faccia.

bubalus

il

a35

perseguono fa una

lo

La

sua al-

dai piedi alia som-

corna
occhio

un

ciuffo

le

narici

una cavit piena d' una sostanza oleosa


gialla
e vischiosa , che partecipa del castoreo e del
muschio .
Il sig. Vosmar ha data nel 1767 una descrizione s circostanziata del quadrupede, di cui qui
si favella , che non possiamo far meglio , che of,

ferirne

1'

estratto.

le gambe fine e ben proporzionato


corpo; la testa bella e rassomigliantissima
a quella d un capriolo ; 1' occhio vivo e pieno di
il
naso nero e senza peli , ma sempre
fuoco

Esso ha

al suo

umido

gata

le estremit del

periore
il

le narici in

di mezza luna allunmuso nere il labbro su-

forma

senz' esser fesso,

mento con poco pelo

pur

ma

diviso in

due

pi alto una

lobi;

.specie

^36

GRTMMO.

IL

di piccioli mustacchi

e sota

avvicina alle

rotonda

son nere

accidente che lo

lunghe circa tre


alla

sua lingua

o puntuta

piuttosto

che

s'

un

alzano

po'

mnima

la
,

larghe

adorna

di tre

indietro

all'

basso

al

terminate in punte assai acute

corna

sue

pollici, diritte senza

base tre o quattro pollici

anelli

le

sottilmente solcate dall' alto

piegatura

La

capre.

che ohlunga

gozzo un porro

il

guernito di peli; altro esteriore

verso del

corpo.

un po' pi

I peli della fronte sono

gli altri

massime

fra le corna

cangiano in neri, anzi in nero

da cui parte una

lista

dello

irti che
ove d grigi si
ciuffo acuminato ,
,

colore, che

stesso

viene a perdersi nel naso.

Le

mente

orecchie son grandi


tre

cavit

fossette

ed hanno esteriorche si dirigono

d'alto in basso. Alla sommit,


si

veggono guernite

cio

di

dal lato

un pelo raso

interno,

e bianchic-

ignude e nericce. Gli ocun bruno cupo ;

e nel rimanente

chi sono grandi abbastanza e d'

pelo delle palpebre nero


e nelle superiori
anche folto e lungo. Alcuni lunghi peli appariscono pure al di sopra degli occhi , ma molto

il

rari.

Dai due lati , fra gli occhi e


un distintivo singolarissimo

sentasi

riconoscere Y animale
vi apparisce

il
,

naso

che

di cui parliamo.

una cavit o

fossetta,

fa

pretosto

Perocch

che

come

a37

grimmo.

IL

ma

in
sempre umida
un umor vischioso e gommoso,
che col tempo 4 indura e divien nero, Semhra
poich
che T animale ogni tanto se ne purghi
callosa e

ne

scorre

picciola quantit,

vediamo eoa nero e indurito sui bastoni delia


sua gabbia. Quanto all'odore, di cui parla Grimme
e i suoi copisti , non ho potuto accorgermene.
si
Il collo , eh' di mediocre lunghezza ,

il

e grigio
d' un pelo assai ispido
come quel della testa, ma bianco su-

copre abbasso
giallognolo

periormente , cio siili' esofago.


Il pelo del corpo nero ed ispido , quantunque al tatto pu anzi sembrar morbido. Quello
delle parti anteriori d'un bel grigio chiaro; pi
verso il ventre
e pi gi affatto bianco.
Le gambe sono assai smilze , e nericce abdai piedi anteriori ornati
basso vers T ugne
nera
lista
una
d'
ginocchio
vanti fin presso al

indietro d'

un bruno chiarissimo

torna ad esser

grigio

forcuti, con

belle

unghie nere,

ed acute,

lsce

e invece di sproni una lieve escrescenza.


La coda cortissima e bianca, superiormente
segnata di nero

IL
Il

male

gnou o antilope
singolarissimo

riunisce in s

il

GNOU.
della testa di

bue

anzi straordinario

il

un

ani-

quale

bel taglio, la criniera e la coda

a ^8

IL CKOTJ.

del cavallo colla testa e le corna


del bue, e Tocchio soavissimo della gazzella.
Vediamolo descritto dal signor di Buffon:

Quest' animale presso a

sezza di
e

mezzo

asino

tutto

il

la sua altezza

suo

corpo

che in seguito indicher

come

corto

ma

grosj

un
;

poco della
di

eccetto

coperto

tre
i

di

piedi

luoghi

un pelo
j

quello

d'un

del cervo,

bianchiccio in punta,

tinta di grigio

bianco

che

il

la

sua

gli

color fulvo,

d una lieve

testa

grossa e

molto rassomiglia quella del bue; tutto il dinanzi


guernito di lunghi peli neri, che si estendono
fino al di sotto degli occhi

e contrastano

singo-

larmente con altri peli della stessa lunghezza


,
ma molto bianchi, i quali formano una barba al
suo labbro inferiore
i suoi occhi son neri

;
e di
bella apertura; le palpebre guernite di
ciglj composti di lunghi peli bianchi paralelli alla
pelle,

che formano

una specie di stella, in mezzo a cui


l'occhio risplende. Al disopra son posti, a guisa
c6 sopracciglia, altri peli del medesimo
colore e
lunghissimi. All'alto della fronte stanno due nere
corna; che hanno quasi diciassette pollici di circonferenza , si toccano , pigliano della fronte uno
spazio di

sei pollici, indi


si
curvano verso la
e terminano in pnta perpendicolare.
Fra
le corna ha origine una criniera, la qual
si estende

cima

lungo tutta la parte superiore del collo insino


al
dorso; formata di peli ispidi, tutti esattamente

,,

gnou.

il

della stessa

riormente

bianchicci

come
chi

che

quella d'
sotto

si

a-^9

lunghezza , cio di tre pollici infeossia per due terzi dalla lor radice ,
la coda composta,
e nel resto neri

il

un

cavallo

di lunghi

petto avvi una serie

estende

dalle

gambe

di

crini bian-

neri

anteriori,

peli

lungo

il

barba
gambe sono d'ugual

collo e l'inferior parte della testa, fino alla

bianca del labbro di sotto; le


finezza che quelle di

cerva

son nere

d'un

tro
a

Le

un cervo o piuttosto di Lina


,
come in questa 1' ugne

piede fesso

il
,

lisce

solo

e sormontate dalla parte

sperone posto assai

corna della

di die-

alto.

femmina sono come quelle

del maschio, eccetto che quando giovane, poi-

ch allora sorgono

affatto

diritte.

Il sig.

Pennant

assicura che quest' animale nello stato selvaggio

feroce all'eccesso, e pericolosissimo pei viaggiatori.

gnou nelle parti meridionali dell'Afriveggon pascere in numerosi armenti.


I nativi del paese ne fanno caccia per averne la
pelle e la carne
che dicesi del gusto del selvatico pi delicato.
Gli Ottentoti usano diversi mezzi
onde prenderli , ed notabile la loro destrezza. Perocch
scavano talvolta fosse profonde ne' luoghi che sanno
esser di notte frequentati da quei quadrupedi
stendendovi sopra una specie di pavimento formato di diversi pezzi di legno. Tosto che qualche gnou caduto in una fossa la chiudono inTrovansi

ca,

ove

si

GNOTJ.

IL

2ZJO

teramente poich altrimenti l'animale, eli' agilissimo, ne fuggirebbe con facilit. All' indomani
;

poi circondatala

coperchio

una

e levata

parte del

picciola

trapassano F animale

medesimo

colle

lor picche e le lor frecce.

Di

giorno

mento

impossibile

loro

assalire

un

ar-

di gnou, e sono costretti di accendere gran

alcuno.

e mandar terribili grida , per distaccarne


Prima per di ricorrere a questo mezzo

hanno

cura

fuochi

di

abbastanza

si

con nodi

corde

luoghi ove trovano due alberi

uno

all'

Indi

cercano di far correre

1'

vicini

disporne un' insidia.


coiitr'

grosse

fissar

scorsojo in tutti

esse quelli fra

altro

per potervi

nominati quadrupedi

lasciano separare dai

rapidit della loro fuga

compagni
sono

presi

che

che nella

e
al

laccio-,

subito strangolati.

IL TZEIRAN
O ANTILOPE AZZURRA.

La
mann

rassomiglia

per altro

qual

medesimo

Ha

il

quadrupede, secondo Spara un bel velluto azzurro


il

pelle di questo
,

si

petto e

cangia
il

morto che
in

un

sia

quadrupede

il

grigio

ventre bianchi, ed

azzurrognolo.
al

di sotto di

ciascun occhio una macchia parimente bianca.

sua lunga coda, di sette

La

pollici, all' incirca, rico-

perta di lunghi peli; le sue corna sono graziosa-

S^t

IL TZEIRAN.

mente curvate

all'

indietro

quattro anelli fin verso


I

1'

adorne

estremit

eli'

venti-

di

liscia

termina in punta acutissima.

Le

Il sig.

non molto lungi

Vaillant, trovandosi

dal Capo di Buona Speranza, in luogo chiamato


Tlger Hoec , vide un gregge di antilope azzurre
ne parea tutta ricosi numerose , che la terra
eh* era armato di
perta. Uno de' suoi Ottentoti
,

quel punto a

fucile, corse in

avea presso un
tosi

hlctaw-hoc

e gli disse

lui

tzeiran.

preg a non fare

a terra lo

Indi

strepito

come
sedu-

pro-

mettendogli di mettere presto in suo potere quesf animale; e si die a fare un gran circuito, straginocchia.

scinandosi sulle

11

sig.

Vaillant

stava;

guardando con meraviglia; non potendo concepire


lo scopo di un tale stratagemma; quando vide lo
tzeiran

levarsi

l'erba

senza

un cavai bianco,
L' Ottentoto
ventre

ma

piedi

in

mettersi

pascolar

onde lo prese per


,
a che ne discopri le corna.

alcun sospetto
fino

frattanto

seguitava

alfine mostratosi

all'animale, gli tir

un colpo

a strascinarsi suK

quanto

era d*

uopo

e l'uccise. Il signor

Vaillant allora corso innanzi trov esser una delle

pi belle e pi singolari antilope,

produca
l'

sicch

di

ritorno

casa

che 1' Africa


ricompens

Ottentoto generosissimamente. Gli diede anche uno

de' suoi migliori coltelli,

con cui l'Africano trasse

con assai destrezza la pelle , che fu poi


dal suo padrone serbata qual preziosissimo acquisto*
alla belva

Gabinetto^ T. IL.

*6

CAPITOLO

IX.

D' ossea maglia il corpo ignudo


L' armadillo ha s difeso

Che

inseguito

dalle rupi

Si precipita inoffeso.

Anonimo.

L'

uemera

ARMADILLO O
che

d' uniformit

IL

TATON.

la natura siasi dilungata dal sistema

che

la

distingue

coprendo questo
d'un

singoiar

quadrupede d'una

numero

di scaglie, che gli servono di cotta d'armi,

invece di Cestirlo di peli.


rserbati tutti

scaglia, o piuttosto

Direbbesi eh' eli' abbia


suo per quei

prodigi del poter

paesi lontani e poco popolati,

cui

abitano

sel-

ed ove il regno animale si diversifica in


tante guise; e che pi ella si allontana dallo sguardo
dell' uomo
pi divenga straordinario. Il vero
,
pero si , che dovunque l'umana specie si pi

vaggi

civilizzata e quindi moltiplicala,

ha

distrutte quelle

mostruose produzioni, quegli esseri che ingombrano, determinano in certo modo la terra. Quindi

pi non esistono che nei deserti, ove non inconche interrompano la propagazione
,

trano nemici

della lor razza.

Abbeville dice che vi hanno

sei specie

di taton;

ma

la

ARMADILLO.

2^3

principale differenza che

consiste nel

numero

delle fasce

loro armatura.

Perocch

tre

altri

passa fra loro


o

divisioni della

di essi ne hanno
anche dodici. N il
numero di queste dipende punto dall'et dell'animale , ma bens dalla specie , secondo la quale
il giovane non ne ha meno che il vecchio.
In tutte le specie 1' animale protetto da
un' armatura ossea , che gli riveste la testa
il
collo , il dorso , i fianchi ed anche la coda sino
altri sei

otto

altri

all'

estremit.

superiore

La

scaglia

che

gli ricopre la

parte

corpo differisce da quella della


testuggine, per ci che componsi di differenti pezzi
distesi a liste , i quali, come nella coda del gambero di mare, corrono alquanto gli uni sopra gli
altri

del

e sono anche uniti

una membrana
tale

insieme

per mezzo di

Di

questa maniera

elastica gialla.

armatura cede facilmente a tutte le inflessioni.


sole parti a cui questa cotta d' armi o manon si estenda sono la testa, il petto, la

Le
glia

pancia e il ventre , che si coprono di una pelle


bianca delicata , simile presso a poco a quella di
un pollo spoglio di piume. Tali parti ignude

per

quando si riguardano
,
brano avere dei principj di
stanza

simile

attentamente
scaglia

d'

una

semso-

che tappezzano la porzione pi elevata del corpo. Le parti pi tenere,


esposte che siano all' aria
sembrano avere una
tendenza naturale ad ossificarsi o indurirsi ; ma
a

quelle

,,

*44
questa ossificazione non pu essere completa, che

continuamente

quelle

su

atmosferica

Le

meno

scaglie, di cui

soggette

dicevamo, sono

un

grigio

sporco

ma

il

quale

il

influenza

di differenti

di taton

colori nelle differenti specie

comune

all'

sfregamenti.

agli

dell' altre

pi;

dovuto

ad una circostanza particolare delle scaglie medesime , all' esser cio ricoperte di una pelle sottile e trasparente.

non armato che di debolissime zanne


non pu quindi opporre che lieve resistenza ad
un nemico. La solidit della stia armatura per
Il taton

un' egida sufficiente nei casi ordinar j

in cui si

difende presso a poco alla guisa del porco spino.

Perocch
sta sotto
la

nasconde immediatamente

assalito

punta del naso. Se

raccoglie

Allora

apparisce

fianchi

pericolo va

il

piedi sotto

ventre

il

estremit del suo corpo

ne'

qual

il

palla

solida

farsi alcun

cente; e

mici

specie

male.

d'

si

slanci

di

continuamente

al

schiacciata

minacciato

fondo senza

vale contro

esposto

persecuzioni cos degli

tlegli animali-

mansueta e inno"

indole

come per natura poco

trovasi

due

che si pu
n per questo

pure che quando

presso di un precipizio

le

lega colla sua coda.

o come ceppo inanimato

Dicesi

apre.

crescendo

riunisce

rotolare e scuotere quanto vuoisi


si

la te-

suo coperchio, e non lascia vedere che

il

a tutte

uomini

nele

com

,
,

^45

L* A'ftMABILl'O

Le

come

mettono

una tana con molta destrezza;

in istato di scavarsi

ed acute

sue grife assai forti

il suo principal genere di


abbisognano che pochi istanti

chiesto forse

non gli
non
la talpa
Mentre per
difesa, cos

pi presto di

fa

iste s sa

lui.

inteso a un tal lavoro , avviene talvolta che alcuno lo prenda per la coda.
Allora la sua resistenza fortissima , n raro

che

salvi la

suo corpo in

vita, lasciando quella

sua

mano

simile

inconveniente

questa

industria

stoncino

di

r animale plesso

prendere vivo e

Quando

il

al

di

collo

parte -del

un

evitare
ricorso

con un ba-

cio

finch

resistere,

appiasi

lasci

un armadillo ravmettono presso un gran

selvaggi incontrano

cui calore lo obbliga

Ove

Per
han

intero.

voltolato in s stesso, lo

gersi.

cacciatori

solleticare

cevolito perda la voglia

fuoco,

nemico.

di

poi

siasi

ben presto

a svol-

rifugiato molto addentro terra?

adoperano pi mezzi onde forzarlo ad uscirne


talvolta sommergendolo in un diluvio d' acqua
talvolta affumicandogli la tana.
il

a'

Pi sovente per
rive ai fiumi od

prendono con

lacci disposti in

laghi, o negli

umidi terreni, ch'esso frequenta.

I nativi dell'America addestrano pure alla

cac-

una picciola razza di cani , che lo


sorprendono improvvisamente , quando appena si

cia del taton

dilunga dal suo

asilo.

Accertasi che la carne della specie pi picciola

armadillo.

l'

2.^6

degli armadilli sia delicatissima,

specie

sta

vienB pi

ond' olie que-

ostinatamente

perseguitata.

Della scaglia e di queste e dell'altre si fanno dai


selvaggi e cassette e corbe e panieri ed altre opere
d' utilit e d' ornamento.
Il moto pi pronto dell' armadillo non so qual
marcia rapida
ma esso non pu ne saltare, n
;

correre, n arrampicarsi agli alberi, di

modo che

affrontato in terreno scoperto difficile che

si salvi.

non tema per nulla il seranzi vive seco non di rado

Assicurasi eh' esso

pente

sonaglj

buca e nella pi

stretta domestichezza.
L' armadillo originario del Nuovo Mondo ,
e trovasi principalmente nelle contrade pi calde

nell'istessa

dell'

America

possa

vivere

Sembra

meridionale.

anche nelle

regioni

per

che

temperate.

Il

Buffon scrive infatti di aver veduto in


Linguadoca un taton molto familiare , che nudridi

sig.

casa , ov' ei medesimo abitava , e diovunque , senza fare il minimo male.


La specie di un armadillo dice Shaw , sovente determinata dal numero delle zone pagliose
vasi

nella

portavasi

disposte
dillo

sovra

il

suo

che ne ha nove

corpo.
,

Quella

assai

ben

le sue scaglie triangolari e trasversali.


sta

pi lunga e

il

muso pi

affilato

dell'

arma-

distinto

Ha

per

la te-

che V altre

specie, la coda pi estesa, le orecchie pi diritte

e pi grandi

que

quattro diti ne' pi dinanzi

in quelli di dietro.

e cin-

l'

armadillo.

Buffon per altro osserva che

Il sig. di

il

a4?
numero

delle zone anzi che costituire una vera differenza specifica, piuttosto una differenza sessuale.
Secondo lui Y armatura a otto zone sembra essa

propria del maschio, e quella di nove particolare


alla

femmina.

L'armadillo di tre zone giudicato il pi elegante; il suo colore un bianco latteo bellissimo;
le forme delle sue scaglie sono assai ben disegnate

zone rilevate in curiosa

le divisioni delle

maniera;

suoi piedi e le sue

grife

maggior

di

grazia che in qualunque altra specie.

Quello generalmente conosciuto sotto

nome

il

d'armadillo di dodici zone, ne ha talvolta dodici


o quattordici. La sua testa larga , grossa , le
sue orecchie larghe anch' esse e diritte , le divisioni delle sue

zone ampie e angolose

suo piede munito di forti unghie

ciascun

e la coda di-

da tubercoli callosi regolarmente distribuiti.


Ecco la descrizione di un taton con testa di
donnola
ossia d' un armadillo di diciotto zone y
fesa

quale
nel

ci

fu data da chi attentamente lo esamin

museo

della societ reale.

La forma

della

sua

quella d' una donnola

testa
,

onde

era

presso

poco

nome la
mezzo e duo

trasse

il

sua lunghezza era di tre pollici e


,
e mezzo la larghezza ; la fronte assai compressa

F estension

degli

occhi

quelle delle orecchie

un

un

quarto

pollice;

di

un

pollice

altro

pok

248

I?

lice la distanza di

ARMADILXO.

queste fra loro

il
suo corpo
;
era lungo undici pollici e sei largo; la sua coda,

la cui lunghezza era di cinque pollici e mezzo


aveva alla sua base un pollice e un quarto di
diametro , e circa un sesto di pollice alla sua

gambe dinanzi eran lunghe due


mezzo, e larghe tre quarti; i suoi pie
un poco pi forti che quei davanti

estremit; le sue
pollici e

di dietro

erano provveduti di cinque


i

fianchi

matura

gambe

gambe

le

scagliosa

diti; la

e la coda

che

scaglie

le

testa,

rivestiti

figuravano pi lamine

il

d'

dorso,

un

ar-

coprivano

rotonde

le

della lar-

ghezza di un quarto di pollice; la gorgiera potea


dirsi una maglia di piccioli pezzi d'un quarto d
pollice quadrato; lo scudo che copriva le spalle
consisteva in pi file di simili pezzi quadrati
i
quali per non si riunivano insieme per nessuna
articolazione o giuntura mobile; lo scudo di dietro si stendeva dalla groppa sino alla coda , e
componeasi di lamine mobili e congiunte da al,

trettanti pelli

intermedie

le

mine erano pezzi quadrati


di lunghezza;

quelle

rotondi e quadrati

prime di queste

d'

un mezzo

seguivano eran

che

insieme

misti

la-

pollice

pezzi

larghi

un

quarto di pollice; la parte pi elevata della coda


circondavasi di sei anelli composti di piccioli pezzi

quadrati
la

1'

altra parte

porzione dello scudo

alla

coda

si

era parabolica

ricopriva

che pi

il

ventre

si
,

le orecchie apparivano affatto ignude.

di scaglie

avvicinava
la

pancia

>

L AUMDfLLO.

249

Le

specie pi grandi di armadilli hanno la scapi grossa e pi solida che non le picei ole
loro carne ordinariamente pi dura., e spesso

glia
la

impossibile mangiarla.

Le

pi picciole specie frequentano le vicinanze


,
dei fiumi , dei ruscelli , ove si pascono^

dei laghi

di radici, d'erbe e di melloni;

cercano terreni elevati,

si

ma

le

pi grandi

trovano d' ordinario

sul declivo delle rupi dei monti.

numero

Gli armadilli che hanno un minor

zone
in s

sono
stessi

men

capaci

di

presentano tra

vulnerabili, attraverso

difendersi

di

ravvolti

queste zone interstizj

quali

e.

pu passare l'arme

pi rozza.

PANGOLINO.

IL
Se non dovesse

giudicarsi della natura che dalle

definizioni conosciute,

dice

un celebre

scrittore

mai non potremmo determinarci a credere che


esista una specie di quadrupedi privi di pelo
e
,

coperto invece di

tengon luogo.
sue produzioni

La
,

cagiie e di conchiglie

fornisce differenti

quadrupedi

come

suoi

suoi muniti di conchiglie.

d'animali
appetiti

si

che ne

natura per, sempre varia nelle


ci

questi esseri straordinarj

ha
ha

1'

esempj di

antico

mondo

nuovo
Queste due specie

rivestiti di scaglie, il

rassomiglia per la bizzarria dei loro

e la singolarit della loro conformazione.

a5o

PANGOLINO.

IL

Simili ad esseri appena abbozzati,

quali parte-

cipino a diversi generi, son essi privi di quell'istinto,

che posseggono gli animali espressamente formati


per un solo elemento. Possono riguardarsi come
una specie di stranieri nel regno della natura,
come tolti a qualche elemento diverso da quello
in cui

trovano

e gettati sulla terra per otte-

nerne una sussistenza precaria ed incerta. Alcuni

hanno confuso il pangolino colla lucerta


per altro non gli rassomiglia che
della sua configurazione e per le scaglie

naturalisti

scagliosa, la qual

pel totale

ond' rivestita.

Ecco

che pu farsi tra questi due


secondo un rettile uscito d'un ovo e

la distinzione

animali:

il

interamente coperto
sprovveduto di

di

quest'

Le

pancia e sul Ventre.

scaglie, mentre il primo


armatura sul collo , sulla

scaglie della lucerta ade-

riscono pi fortemente al suo corpo


de' pesci al loro
infisse

scaglie

le

che quelle

pangolino sono

del

per l'estremit solamente, e s'alzano o gli


i dardi di

abbassano a voglia dell'animale, come

La

un porco

spino.

di difesa;

mentre

un

riccio, e,

atterrisce

pangolino

presentando

le

si

mezzi

aggomitola come

punte delle sue

scaglie,

suoi pi forti nemici.

La lunghezza

di quest'animale di sei in otto

compresa la coda la sua testa piccola ;


naso molto lungo e molto affilato il collo corto,

piedi
il

lucerta inoltre senza

il

grosso e

robusto;

le

gambe

sono

membrute j

bianche;

la

lunghe

cinque dita, con

di

sua mascella

come

grife

di denti; la

sfornita

bocca molto lunga e molto


una forte armatura scagliosa difende tutte

sua lingua
stretta

a5l

PANGOLINO.

IL

muniti

piedi

la

suo corpo

le parti superiori del

ma

delle

coste rientranti

coperte

di

cosce

le inferiori

il

ventre, e le

delle

gambe sono

della testa e del collo, la pancia,

una pelle molle e

delicata

affatto

ignuda.

Le

questo quadrupede straordinario

scaglie di

pigliano diverse forme e dimensioni, stanno disposte


sul suo dorso a guisa di foglie di carciofo, e ve-

deri fra' loro interstizj

bruno

all'

una quantit considerabile

d'un

di setole porcine,

color fulvo alla radice e

estremit.

I naturalisti non contavano altra volta che


specie di pangolini
di breve coda

ma

perto un nuovo
larga coda, e

volume

recentemente ne

che

di

due

cio quelli di lunga e quelli

si

cui

stato

sco-

distingue colla qualifica di


si

favella nel sessantesimo

delle Transazioni filosofiche.

Gli Indiani chiamano quello di coda lunga col

nome

di phatagin.

che quella

La

sua forma assai pi esile

dell' altre specie

il

suo

muso

afEla-

coda lunga due volte il suo


corpo, e va, come nella lucertola, diminuendosi

tissimo

la

sua

fino all' estremit

forti

le sue

gambe sono

cortissime,

con grife, pi
in quei di
che
e pi acute ne' pi dinanzi

piedi muniti

di

quattro

dita

IL PANGOLINO.

2, 5

dietro;

suo color generale un bruno caric,

il

quale per la levigatezza delle scaglie

il

in giallognolo

e la sua intera

si

riflette

lunghezza sovente

di cinque piedi e pi.

pangolino di corta coda

Il

si

trova in differenti

contrade dell'India; n viene appellato con allro

nome che

di pangoellin

da' nativi

di quel paese.

JLa sua denominazione pi comune, per,

nei din-

Bengala quella di vajracite o serpefulmine, in grazia delle sue scaglie tanto dure,
che gettan fuoco sotto l'acciarino.
I nativi del Malahar poi lo chiamano alungu
torni del

e quelli del
de'

sas~si

Se

n'

maco

Bahar

poich ha

lo dicono bajar-eit o serpente


la

propriet d trangugiarseli.

trovala, per ci che narrasi, nel suo sto

quantit sufficiente da empirne una tazza da

ne pu spiegarsi com' esso ve gli avesse in*


se non per ajutare la digestione.
,
Alcuni viaggiatori assicurano che quest' animale
si ritrovi in differenti
parti della Guinea, ove i
Negri 1' appellan quogelo. Frequenta esso i boschi
e i luoghi paludosi, ove, come i formicaj, va in
cerca di formiche. Quando ne trova stende la
lingua sul lungo del lor passaggio, e poich la
caff

trodotti

sente

ben

carica

la

ritira

ne divora miriadi

L' andar suo lentissimo , e spesso ei


provede alla propria sicurezza rotolandosi aggoalla volta.

i pi feroci animali pi non osano


per tema d' essere scorticati dalle punte

mitolato. Allora
assalirlo

PANGOLINI

sue

e dal taglio delle

2,5%

Dicesi

scaglie.

eli'

esso

si

tromba deli' elefante, di modo che


questo quadrupede colossale dura molta pena a
attorti glii alla

liberarsene.

parliamo -,

La lunghezza

del

che

Alcuni autori non vogliono


differente dall'altre,

una

pangolino

di cui

talvolta di sei, di sette e d'otto piedi.

ma

d' una specie


una variet di

sia

piuttosto

sola specie, proveniente dalla differenza d'et

negli individui de'

Un

due

sessi,

onde fu procreato.

pangolino di larga coda fu una volta ritro-

vato ravvolto in

stesso

nella cavit del

muro

Tranquebar, onde si dur egual


fatica a levarlo, come ad ucciderlo. Le sue scaglie
erano della grossezza delle conchiglie, chiamate
la coda
datteri di mare, e terminavano in punta
d'

una casa a

elevava nella parte pi larga a due terzi d'una,

poco pi poco meno.


La forma e la largezza di questa parte del corpo
varia ne' differenti individui. Perocch altri l'hanno
ampissima e molto ondosa; altri non molto puntuta
all'estremit; altri infine regolarmente segnata, e
quasi logora e degradata dal tempo.

I pangolini
sono ,

sebben formidabili in apparenza y


Goldsmith , i pi innocenti di tutti
loro conformazione istessa, poich

al dire di

gli esseri.

La

non hanno denti, loro impedisce d far male alcuno agli altri animali. Sembra che la sostanza
ossea, che nell'altre bestie fornisce la materia dei

denti,

siasi in

questi esaurita a formar le scaglie

IL PANGOLINO.

^54

che coprono il loro corpo. Che che ne sia, il loro


genere di vita corrisponde alla loro struttura* Incapaci d' essere carnivori e di sussistere di vege-

che

tali,

vono

una perfetta triturazione, vila natura sembra averli

esigono

d'insetti,

per cui

esclusivamente formati.
Il naso del

pangolino lunghissimo il che deve


che la sua lingua sia anch'essa d'una
;

far supporre

lunghezza considerabile. Infatti piegata nella sua


bocca di tal maniera , che quando poi si distende
va un quarto di braccio al di l del muso. Essa
rotonda,

tuoso

che

l'animale

rossissima e coperta di

un liquore un-

d una gran lucentezza. Quando


posa sovra un formicajo, vi si attacca

le
la

gran numero degli

insetti

eh' ivi albergano

sino

a che divenuti pi diffidenti ricusano di lasciarsi


tentare da un' esca

che cagiona

Sembra dunque che


soltanto esso impieghi
gli

contro

un poco

Indiani conoscessero bene

drupede

la loro distruzione.

questi

1'

insetti nocivi

di malizia.
utilit di

se

un qua-

che dissipa uno de' pi gran flagelli del


non si darebbero tanta briga per ucciderlo. Ma si osservato con molta giustezza esser
proprio de' selvaggi il mostrarsi premurosissimi dei
,

lor paese,

godimenti del momento,


vantaggio futuro.

senza pensare ad alcun

H
<

*55

L4 TESTUGGINE.
Gran discrepanza regna

fra le opinioni dei na-

riguardo a ci che

turalisti

distingue

differenti

generi di testuggini o tartarughe. Linneo nel suo

Sistema della natura ne conta egli solo quindici


specie differenti;

ma

dietro

caratteri

non sembra che bastino a

classifica,

quali le

costituire

una

precisa distinzione.

La

testuggine ordinaria

dell'Africa e della Grecia


situati sulle rive

gna

e in quasi tutti

del Mediterraneo

Corsica e

nella

trova in diverse parti

si
,

in

isole

della

sua

tutte

paesi

nella Sarde-

europee

dell'Arcipelago.

che la lunghezza

raro

cassetta ossea

in generale

ecceda

otto o

gli

non pesa pi

di tre lamine centrali

nove

di tre libbre

scaglia

compone

si

circa venticinque

pollici, e

margi-

d'una forma ovale estremamente convessa,


e pi larga di dietro che davanti la sua parte di

nali,

mezzo o

il

disco

un bruno

misto al

nericcio

giallo; l'inferior parte del ventre, ossia

rale d'

pallido

giallo

o cordone,

ai lati,

1'

un

il

qual

si

il

petto-

con grande orlatura

estende sino al centro.

L'animale, di cui parliamo, ha testa poco forte;


apertura di sua bocca , la qual non passa al di

l degli occhi;
scaglie

gambe

corte

coda pi corta ancora

anch'essa coperta di scaglie,


specie di punta cornea.

ma

coperte di forti

che

le

gambe ,

terminata in una

LA TESTUGGINE.

a56

Sta esso d'ordinario nella sua tana, ove passai


dormendo gran parte del tempo. In autunno comincia a

ritirarsi

sotterra, per tenervisi tutto- l'in-

verno, e non ricompare


il

principio di giugno.

un buco
le

in

che in primavera verso,

La femmina

luogo ben esposto

scava co'piedi

al sole,

per deporvi

uova, onde poi nascono in settembre le picciolo

tartarughe, che saranno allora presso a poco della


grossezza di una noce.

La testuggine sempre si rese osservabile per l'estrema lentezza de' suoi movimenti. Questa lentezza
sembra dipendere

dalla posizione delle sue

gambe^

molto allarga camminando , ovvero anche


dal peso della sua scaglia che molto gravita sovra

eh' essa

di esse,

massime

Il collegio

in cos

incomodo allargamento
Londra possedeva, or

dei medici di

sono alcuni anni una testuggine , la qual viveva:


molto domesticamente, mangiava quasi di tutto,
,.

e bench mostrasse preferire le frutta, gli erbaggi,

frumento e la crusca, se queste cose le mancavano, si pasceva senza esitare anche d'insetti, di
vermi, e di lumachelle.
il

La

parte superiore della

scaglia di quest' ani-

male era proeminente, e l'inferiore depressa tutta


poi appariva di un fondo giallognolo , sparso di
macchie regolari d'un color bruno cupo divide^asi in pi compartimenti o lamine, separate con
orli o solchi , i quali diminuivano gradatamente
di profondit sino al centro della scaglia medesima.
;

tA TESTUGGINE.

La

coperta

testa era

fi5V

scaglie d'

d' altre

un

giallo

avea le iridi d'un bruno rossiccio, le labbra


dure e quasi cornee ; il collo , le gambe di dietro
pallido

e la coda coperte di

carne, e
bili

una pelle

quando l'animale

di color pallido di

gambe

delle

lati interni

dinanzi

visi-

ritraea la testa, e vestiti di

scaglie gialle.
Il sig. Vaillant

ci

narra

come

nel suo viaggio

ih Africa trov delle testuggini in vicinanza di

ger

Hoecr

coperto

Con un tempo molto

dic'egli,

fresco e

facemmo un cammino

Un

Ticielo

di sei ore,

onde giugnere alle rive di un grandissimo stagno,


abbondante di picciole tartarughe. Ne pescammo
una ventina, e postele a cuocere tutte insieme
sulle hrage , le trovammo buonissime; Aveano
sette o otto pollici di lunghezza sovra quattro di
larghezza. Sul loro dorso la scaglia era d'un grigio
bianchiccio, che si accostava alquanto al giallo.
Vive aveano un odore infetto , ma la cottura il
fece loro perdere.

cosa rimarchevole che

quando

gran calori

asciugano Tacque, le testuggini che sempre cercano


1'

umidit

cacciano dentro

si

la superficie

si

dissecca

terra a misura che

onde, per trovarle, basta

profondamente. Dimorano esse


come addormentate, n si svegliano o

allora di scavare

d'ordinario

si mostrano , che quando la stagion delle


piogge
ha ricondotta Y acqua negli stagni e ne' laghi.
Depongono sulle rive a. cielo scoperto le loro uova,

Gabinetto T. II.

17

LA TESTUGGINE.

>58

che sono della grossezza di quelle de' piccioni, e


al calor del sole lasciano la cura di farne nascere

Queste uova sono d'ottimo sapore,


quale per cuocere che si faccia mai
non indura , conserva la trasparenza d' una gelatina

la loro prole.

il

bianco

il

azzurra.

Ignoro

comune

se

l'

istinto

di cui rio fatto cenno , sia

a tutte le tartarughe d'acqua

e se tutte

mostrino egual costume. Quello che posso accertare

si

clie

ogni volta

eli'

io nelle siccit sentii

procurarmi simili animali, non ebbi che


a scavare ne' luoghi ove l' acqua era stata , e ne
ebbi quanti rie volli.
Questa specie di caccia o di pesca ( si appelli
come piace ) non era nuova per me. Non avea
obliato che al Surinam si usa dell' istesso mezzo,
onde ottenere due specie di pesci, che ugualmente
s interrano , chiamato l' uno il varappo , 1' altro il

fantasa di

gorreto .

I costumi e le abitudini d'una testuggine addomesticata, quali

si

descrivono dal rispettabile signor

White non possono che dar piacere


Una testuggine
die' egli nella
,

a chi legge.
sua storia di

trent' anni si tiene in una picmurata si ritira sotterra verso la met


di novembre, e non ricompare che verso la met
d'aprile. Al primo uscir fuora non mostra voglia

Selborne, che da
cola corte

alcuna di mangiare;
giorni d' estate.

ma

diviene

vorace nei gran

misura poi che

il

sole declina.

L TESTUGGINE.
suo appetito decresce

settimane

sei

senza cibarsi.

tuga,
il

d'

autunno

Le

di

piante latticinose,

dente di leone e

il

nell'ultime

interamente

quasi

sta

s5o,

modo che

come

la lat-

grispignolo formano

il

suo principal nutrimento.


Il

primo novembre del 1775

osservai che

metteva a scavar la sua tana


o quartiere d'inverno presso un gran ceppo d'epa*
Graiava la terra co' suoi piedi anteriori e
tica.
la gettava in aria con quei di dietro. Ma il moto
questa testuggine

si

sue gambe di tal lentezza che fa ridere:


paragone pi celere la freccia dei minuti in
un orologio. Seguita per notte e giorno a scavare
la terra , e profondare il suo corpo nella cavit
che ha formata. lV[a come l' ora del meriggio in
delire

al

quella stagione caldissima, avviene ch'essa inter-

rompa continuamente
tunque

io

vembre

suoi lavori.

rimanessi a Selborne fino


li

lasciai imperfetti

pi fredda e un po' brinata


bero accelerati.

Per
ai

quan-

i3 di no-

mentre una stagione

alla

mattina

gli

avreb-

Nulla mi parve pi sorprendente nella

taruga, di cui

si

tar-

come l'estrema inquietuun tempo di pioggia, sebben

parla,

dine che le ispirava

avesse una scaglia che

avrebbe difesa dalla ruota


Una dama adorna
de' suoi pi pomposi abbigliamenti non fuggirebbe,
com' ella faceva , alla prima goccia d' acqua che

di

un carro

sentiva, cercando

che

le

si

1'

carico di rottami.

un coperto nel primo

presentava.

cantuccio

LA TESTUGGINE.

2>6o

Ove

si

osservi attentamente, essa diviene

quando marcia

eccellente barometro. Poich

mattina colle

gambe

come

tese,

un
alla

direbbesi, in

mangiando con avidit, si


sicuri che alla notte dee piovere.
Questa tartaruga non si mostra che di giorno,
e scompare col sole. Come gli altri rettili ha
stomaco e polmoni, che si potrebbero chiamare
sulla

punta de' piedi

dotati di libero arbitrio; poich


sarsi

dell'

dalle loro

naturali

funzioni

possono dispenper gran parte

anno.

Meravigliai della sua sagacia, vedendolo distin-

guere le persone, che le rendevano buoni uffici,


poich appena vedeva la buona signora, che da
pi di trent' anni ha cura di lei , le si strascinava
incontro

drone

non
con una fretta che face ridere
qualunque altro degli spettatori. Cos
,

badando
non solo

il

ma

bue
il

1'

asino riconoscono

pi abbietto

esseri discerne la

mano che

il
il

il

loro pa-

pi stupido degli
nutre, e prova il

sentimento della riconoscenza.

Non

di rimaner
contenta la nostra testuggine
OD

met d novembre fino


dorme anche una gran parte

sotterra dalla

aprile

a quella di
dell' estate.

Perocch nei pi lunghi giorni va a riposarsi alle


quattro ore pomeridiane, n si leva alla mattina
che molto tardo. Si strascina pure alla sua tana
ogni volta che piove , ne pi ne esce finch il
tempo umido ,

LA TESTUGGINE.

l6r

Vuoisi che le testuggini abbiano carriera assai


lunga ed anche d pi d' un secolo ove siano
esatte le prove che se ne recano. Una infatti,
,

eh' era stata collocata nel giardino del palazzo di

Lambethj

al

tempo dell'arcivescovo Laud, ancor

vivente nel 1753, cio a dire cento vent' anni dopo;

mor

alfine

per imprudenza d'un giardiniere, e


lunga dieci pollici, e larga sei e

la sua scaglia,

mezzo

e vien conservata, dicesi

entro

il

palazzo.

Vedeasi del 176S'-, nel giardino d'un signore di


Sandwich, contea di Kent, una testuggine, che
secondo la tradizione, vi si trovava anche del 1679,
n sapeasi dir con certezza, quanto innanzi a quel

tempo
dall'

Gredeasi per domestica da


quell' epoca la port col

fosse vissuta.

pi anni di chi

verso

Indie occidentali.

cedendo

alfine alla

Mor

nell'inverno del 1767,


necessit, e pon ad

naturale

altro accidente.

Sembra che

scavare

il

giusta

essendosi sforzata di

suo annuo costume

una tana

e avendo scelto a quest'uopo un torrente situato


presso una vecchia vite , i suoi lavori venissero
interrotti dalle incontrate radici

e le mancassero

forze per cangiar di situazione, poich


estinta

non avendo che

fu-

trovata

met appena del corpo


coperta. Trent' anni circa prima della
la

che fosse
sua morte era uscita del giardino, e stata schiacciata da una pesante vettura, che le pass sul
corpo , e le f' tutta screpolare la scaglia.
Crudelissime esperienze sono

state fatte,

onde

LA TESTUGGINE.

a6a

provare l'estrema tenacit della vita nelle testuggini.

Quelle di Redi particolarmente rivoltano l'umanit e disonorano la scienza. Egli apr

larga ferita nel cranio d' una, e trattone

un giorno
il

cervello,

e lavatalo sicch nulla assolutamente vi rimanesse,

povera bestia in libert. Questa se ne


and senza dar segno di nulla soffrire solo che
tener gli occhi chiusi, n mai pot pi riaprirli.
In pochissimo tempo frattanto 1* apertura del
cranio si chiuse
e fra tre giorni una pelle ricopri perfettamente la cicatrice. Quindi la testuggine

lasci la

visse

ancora

sei

membra, come

mesi

camminando

movendo

le

innanzi alla barbara operazione.

Nella Grecia suol da' nativi del paese beversi


crudo il sangue delle tartarughe , e mangiarsene
le uova, ma fatte cuocere.
In alcune parti d' Italia poi si scavano buche
ne' giardini
il

onde interrarvi

quest'

uova , che poi

calore della seguente primavera fa aprire.

La

testuggine,

dondolare

il

quando

si

rovescia supina,

fa

suo corpo, accrescendo per gradi le

sue oscillazioni

fino a che possa rimettersi in piedi


,
compitamente. La forza delle sue mascelle tanta,
che se prende con esse alcuna cosa, difficilmente
le si pu far lasciare, anche adoperando qualche
pezzo di ferro, anche troncandole la testa. Della

qual cosa cagione l'estrema ruvidezza de' muscoli,

che non si rilasciano, nemmen dopo morte.


Mai non s' inteso dire che in alcuna specie

2.63

LA TESTUGGINE.

di tartarughe avesse luogo il rinnovamento della


scaglia. La grossezza di questa per esse in ogni

tempo un' egida sicura contro le offese de' loro


nemici, eccetto per altro quelle dell'uomo.

FORMICOFAGO.

IL

meridionale

Esistono nell'America

differenti di questo genere d'animali,

Buffon ha

mandue

distnti sotto

nomi

I caratteri

particolari

ma

di tamanviro

nella sua

delle formiche e
costituiscono

tamanviro

del

ta-

il

sono

un
una

che F animale tien

e introduce nel nido

bocca,

de' pidocchi

delle

piante

che

suo principal nudrimento.

desso quattro piedi circa, di lunghezza dal


all'

inserzion della coda

la sua testa

dai quattordici ai diciassette pollici;


cos fuor di

prende
dell'

picciola bocca senza denti, e

lingua cilindrica molto lunga


ripiegata

Ha

signor

il

e formicofago.

lungo muso,

muso

specie

tre

che

il

lunga

muso

proporzione col resto del corpo, che

quasi

un quarto

di

tutta

1'

estensione

animale.

Da lungi rassomiglia
e per

questo motivo

chiamato

questo ad una grossa volpe;


alcuni

viaggiatori

Y hanno

volpe dell'America.
Il tamanviro, dice il sig. de la Borde , si
serve delle sue grandi grife per frangere il nido
la

de' pidocchi

quali

si

trovano per quasi

tutti

gli

IL

^64
alberi, a cui

FORMICOFGO.

arrampica

fi

facilmente.

poich

quelle grife fanno ferite profonde, bisogna guardarsi

bene dalla troppa sua vicinanza.

tal forza di

con avvantaggio contro


continente,
*e

Ha

in esse

si

difende

muscoli e di tendini, che

come

animali pi feroci del

gli

jeguari,

conguari ed altri,

uccide molti cani, ond' che questi ricusino di

dargli caccia .

Le

sue

gambe hanno

quelle dinanzi son pi

un

quasi
sottili

pie di lunghezza,

pi

alte

che quelle

ed armate di quattro forti grife , di


cui la media assai pi lunga che l'altre i piedi
posteriori ne hanno cinque il suo corpo e la sua
di dietro,

testa sono coperti di peli bianchi e neri

e la sua

coda folta , prolissa e compressa all' estremit.


Gettandola sul proprio dorso ei se ne serve, onde
preservarsi -dal

sole

pioggia.

dalla

Quand'

camminando, onde
quando in collera,

tranquillo se la strascina dietro

spazza con essa

le strade;

ma

F agita vivamente facendola oscillare.


Quest' animale ha una cattivissima andatura,
l suo passo s lento , che un uomo pu facilmente raggiungerlo. I suoi piedi per sono
fatti in maniera, che si arrampica con molta celerit.
Impugna esso i rami d' albero ed altri
corpi cilindrici

fortemente

eh' impossibile

il

farglieli lasciare.

Il
irati ,

i quadrupedi pi sopra annove*


che dagli Americani si appella tamandue,

secondo fra
e

aG5

FORMTCOFAGO.

IL

molto pili picciolo che

primo.

il

La

sua lun-

ghezza dal muso alla radice della coda non


che diciotto pollici} la ma testa ne ha forse cin,

que

uno

coda

lingua

vto

sue

le

eh'

diritte

ignuda

cilindrica,

all'

orecchie

estremit

dieci

una specie

posta in

la sua

canal

di

I suoi

nella parte inferiore della mascella.

piedi e le sue grife

sua

la

ed otto

sono della medesima

strut-

tura che quelli del tamanviro, al par di cui essa

cammina ed

agisce.

Non pu

sue

testa sotto le

gambe

per altro

farsi

dorme tenendo

coperto della propria coda, e

la

dinanzi.

Il terzo animale della specie di cui si favella ,


chiamato formicofago o mangiaformiche, ha circa

lunghezza dal muso alla coda; la


sua testa ne ha non pi di due, ma grossissima;

sette pollici di

suoi occhi sono a picciola distanza

dagli angoli

della bocca; le sue orecchie son picciole

un pelo morbido

nascoste sotto

lucente

ziato di rosso e di giallo in curiosa

gambe hanno

circa tre

pollici

e quasi
e

scre-

maniera

d' altezza

le

suoi piedi di dietro vanno armati di quattro grife,

mentre quelli dinanzi non ne hanno che due.


Questo quadrupede si arrampica agli alberi con
molta destrezza, e si compiace a tenersi per la
coda sospeso a' loro rami. Spessissimo anche si
tien nascoso

cadute

La

sotto

oppur

fra

le
i

lor

radici

le

lor

foglie

rovi e le macchie.

maniera da lui usata

onde procurarsi

la

a66
a'
s'

FORMICOFAGO.

IL

sua preda

formicaj

Quando

singolarissima.

di cui

il

avvicinasi

nuovo continente abbonda

mnoitra lentamente strascinandosi sul ventre

usando ogni cautela per non essere veduto e senfino a che si trovi a convenevole distanza.
,

tito

Si sdraja allora per terra

stende la

sua lingua

formiche, e ve la tiene senza


movimento per alcuni minuti. Quegli insetti , alcuni de' quali hanno mezzo pollice di lunghezza,
prendendola per un verme o per un pezzo di
carne , vi si ammucchiano intorno , e vi rimangono impigliati in una specie di saliva vischiosa ,
di cui satura. Allora , P animale , che la sente
sul passaggio delle

ben

carica

la ritira

di nuovo, e continua

fame

sia

procura

li
il

divora

Cos un' ora

soddisfatta.

un nutrimento

indi la distende

giuoco fino a che

che

gli

la

sua

d' industria gli

basta

per

pi

giorni.

I formica] dell'America sono

cinque o

sei

per

lungo

all'

animale

piedi

spazio
,

e
di

di cui

si

alti

qualche volta

che forniscono
abbondante vivajo

popolati

tempo
favella.

Le tre specie di formico fagi da noi descritte ,


sebben differiscano sensibilmente tra loro pel taglio e per le proporzioni , molto si rassomigliano
per la conformazion generale e per 1' istinto nativo. Tutte , nel loro stato selvaggio , si nutrono
di formiche , e talvolta di mele , che trovano entro

il

Sembra pure che


tempo senza mangiare.

cavo degli alberi.

sano vivere lungo

pos**

FORMICOFAGO.

IL

^67

quando vengon presi giovani ,


ad addomesticare. Prendono allora

I formicofagi,
riescono facili

mano

in

di chi

nutre piccioli pezzi di carne e


senza dare il minimo segno di

li

pane

briceiole di

timore o di diffidenza. Quando bevono non tracannano che una parte del liquido, e rigettano il
resto per

le

giorno, e

si

fanno

Dormono

narici.

ordinariamente di

aggira n la notte. Gii Indiani

vivanda

frequente

qual per

la

ne

se

altro

rozza e senza sapore.

Questi animali non si trovano che nelle parti


pi deserte e meno coltivate del Nuovo Mondo.

Se noi consideriamo

le

diverse

regioni

terra, dice Goldsmith, troveremo che

pedi pi
all'

attivi

uomo

e pi utili

hanno

servito

si

a'

della

quadru-

sono riuniti intorno

suoi piaceri o conser-

vata la loro indipendenza per la finezza del loro


istinto

la

struosi e senza difesa

tudini del deserto


tra

il

che

esseri

mo-

convien cercarli nelle

soli-

gli

la loro sicurezza

ove cercano

folto delle boscaglie o fra

gli

Le

loro vigilanza e la loro industria.

produzioni informi della natura

dirupi de' monti,

animali pi agili e pi coraggiosi sdegnano

di abitare.

IL

FURETTO.

Quest'animale non da noi conosciuto che nel


suo

stato

di

domestico :

ma

sembra

dietro

268

r:L

migliori autorit, che

onde fu portato
nigli

FURTTO.
sia

originario

in Ispagna, e qual

impiegato a liberar

dine innumerevole di

delF frica

nemico

paese dalla

il

siffatti

de' co-

moltitu-

animali, che lo inon

dava.

Incapace d vermi attaccamento, e sommamente


irritabile, si getta di

frequente sovra la

mano che

lo nutre.

La femmina
avida e

quadrupede

d questo picei ol

crudele, che divora spesso l'intera sua

prole , la qual componsl di sette o otto capi. Vi


hanno pure esempj di furetti, che fecero morir
de' fanciulli nella lor culla.

poich

la lor

razza molto soggetta a de-

generare, suol mescolarsi

in

spagna con quella

una specie assai coraggiosa


ardita e feroce , che molto partecipa
della natura del furetto maschio
ed d' un co^
si
lore pi carico di quel della femmina
il che
oppone a ci che asserisce il sig. di Buffon riguardo alla impossibilit che si uniscano insieme
il puzzolo ed il furetto.
del puzzolo,

onde

si

ottiene

Sembra che la natura abbia creato qnest' animale, per farne un nemico giurato del coniglio,
il quale anche morto da lui afferrato con estrema
avidit, e a gran fatica gli si pu ritogliere. Ove
poi gli s presenti vivo slanciasi sovr' esso cou
.

impeto terribile,
stringe

il

gli caccia

corpo di traverso

i
,

denti nel collo, gli


e

rimane

in questa

positura, finch possa ottenerne goccia di sangue.

FURETTO.

IL

Come

269

proveniente da paesi posti sotto

non pu sopportare

torrida ei

la

zona

del gran

rigori

procura
una nicchia guernita di lana, e perci
molto calda , ove dorme la pi gran parte del
giorno. E per di natura s vorace, che nell'istante
medesimo che si risveglia, manifesta il pi fiero
freddo. Nello stato di domesticit gli

si

d' ordinario

appetito.

Quando

conigli, gli

si

quelli che vi

si

in qualche tana di
museruola, onde non uccida

entrare

lascia

pone

la

trovano,

ad uscire ed entrare nelle

e gli obblighi soltanto


all' apertura

reti distese

medesima. Avviene talvolta, che, mentre


dentro, si sciolga il muso, e allora si corre rischio
di perderlo
perch dopo aver succhiato il sangue

della tana

de' congli

si

addormenta, ed impossibile

gliarlo e farlo tornare. Si usa talvolta a

di affumicare

riesce
fin

1'

a.

tana;

ma

questo

se

animale vi rimane e

si

risve-

il

quest'uopo

mezzo non

nutre di conigli

che no trova, e poi nell'inverno vi perisce.

desso utilissimo

nei

mulini e

nei

granaj

poich insegue senza possa topi e sorci,

fuggono
esala.

al

Un

assalire

sentir

furetto

un topo
qua e

strascina di

quali

odore che ri suo corpo


pi giovane ha 1' audacia d
pi forte , che talvolta lo

1'

il
il

di l

prima

replicatamente fatto prova

di soccombere. Si

di tener dei furetti

a bordo di un vascello, per distruggervi


vi sono tanto pregiu4icievoli ; ma un

topi

tal

che

genere

FUMETTO.

IL

a 70

poco conveniente , che quasi mai


non si pot conservarli per certo spazio di tempo.
Alcuni autori, dice il sig. di Buffon, hanno
dubitato , se il furetto e il puzzolo fossero animali
per avvenil qual dubbio
di specie differenti
di vita loro

tura fondato su certa rassomiglianza di colore fra


alcuni di

Il

essi.

puzzolo per

nativo de' paesi

temperati, un animale selvaggio come

la faina,

non pu

furetto,

il

originario

sussistere in Francia

pu

Si

de' climi caldi,

che come animale domestico

riferire a questa specie

il

vansiro o don-

nola del Madagascar, la quale non differisce del


furetto che pel

numero

de' suoi

denti molati

lunghezza della sua coda. I! sig. di Buffon


parla pure di un animale di simil natura sotto il
nome di nems, il quale non sembra differire dal
furetto che pel solo colore, ed originario

la

dell'Arabia.

La

testa e

bruno carico
petto e

che
chi
le

il
,

dorso di quest' animale sono d'un


leggiermente misto di bianco , il

ventre d'un fulvo vivissimo, non

il

la parte della testa

la

qual circonda

meno
gli oc-

una tinta bruna domina pi o meno sul naso,


guance, e 1' altre parti della faccia , ove il pelo
;

pi corto e pi

sono

d'

un

breve e

liscio

che sul corpo

le

color fulvo carico, e coperto di

assai

folto

ciascun

piede fornito di

quattro dita e di uno sprone al di dietro;

coda lung'a presso a

poco

gambe
un pelo

il

doppio

la

sua

di quella

a quello che copre

ajl

TUBETTO.

IL

del furetto ordinario,

coperta

un pelo

di

simile

corpo, e terminata in punta

il

molto acuta.

Questo picciolo animale carissimo agli Arabi,


poich valentissimo in distruggere i serpenti, i
topi e gli insetti.

PUZZOLO.

IL

La forma

generale del puzzolo

tanto simile

ha indotto pi persone
a credere che l'uno e l'altro non fossero che lo
stesso animale. Esaminando per ambidue colla
a quella del furetto, che

debita attenzione,

si

scorgono fra

essi notabili dif-

ferenze.

puzzolo pi forte che il furetto, ha corpo


gracile del suo, e naso pi ottuso. Differisce pure da esso per Y interna conformazione
non avendo che quattordici coste , mentre il furetto
ne ha quindici , e mancando altres d' uno degli
Il

meno

ossi dello sterno,

in generale

che
d'

un

si

trovano neh

'

altro.

color di cioccolata cupo,

che trae al nero in sul petto, in sui piedi, e in


coda le sue orecchie son corte e maculate
di bianco , di bianco pur macchiato il suo naso
mia lista bianca e gialla comincia d'ambo le parti
sulla

vicino alla sua bocca, e gli

gira

dietro la testa;

sue unghie son bianche per di sotto e nere al


di sopra; la sua coda ha circa due pollici e mezzo

le

di lunghezza.

Py&
Sembra

Un

rita.

IL PUZZOLO.
clie i conigli siano la

solo puzzolo basta

gere una razza intera

sua preda favo-

sovente per distrug-

poich la sua sete insazia-

ad uccidere un numero
maggiore che non possa divorarne. Goldsmith
assicura di aver veduto cento conigli uccisi da un
puzzolo in una volta , facendo loro una ferita, che
bile di sangue lo sforza
assai

appena era

visibile.

Quest' animale

dice

il

furtivo nelle corti rustiche

di Buffon, entra

sig*.

sale ai polla j

ai

co-

lomba] , e senza farvi tanto strepito come la faina,


vi fa guasto ancor maggiore. Perocch tronca o
indi li trasporta
schiaccia il capo a tutti i volatili
uno ad uno e ne forma un magazzino. Se, come
;

non pu trasportarli interi,


,
buco per cui entrato si trova troppo
stretto, perch vi passi il corpo d'un piccione,
si accontenta' di portarne seco la testa- E parimente
molto avido del miele onde assalta in inverno
gli alveari, e forza le api ad abbandonarli .
In questa stagione, quando i puzzoli trovano a
gli

avviene spesso

poich

il

fatica

nutrimento nei boschi

diinora in vicinanza alle case.


duti scavarsi la tana presso

tutti

si

tengon

ove

si

gli sforzi fatti

per

essi nelle selve

a'

stabiliscono la loro

Furono

spesso ve-

villaggi, e resistere

per
o fra grandi macchioni,

estirparli. L'estate

fan nel terreno covili di cinque o sei piedi

di profondit.

La feuamina di

questa specie d cinque piccioletti

IL puzzolo.

per Tolta, a cui


di rapina

di

fa

bentosto

crudelt,

h'i'

contrarre abitudini

abbeverandoli

pi tenera del sangue degli animali

die

nell' et

le avvien

di sorprendere nelle sue escursioni.

puzzolo

sembra essere originario de' climi


infatti si trova al nord o nei
paesi caldi. Il suo pelo, sebben morbido, e opportunissimo a riparare dal freddo, poco stimato
Il

temperati; di rado

pel suo disaggradevole odore,.

IL

CO A.

Quest'animale presso a poco della grossezza


ha il pelo lungo , e d' un bruno ca;
rico , ed. ove si riguardi alle forme , all' odore e
del puzzolo

deve collocarsi nella specie delle


,
sebben differisca da esse in ci, che
invece di avere al par di loro cinque diti ai pie
dinanzi, non ne ha che quattro. E originario del
Messico, e si trova principalmente nelle caverne
o sotto gli scavi delle rupi, ove la femmina depone i suoi parti. Il suo nudrimento si compone
in generale di scarafaggi, di vermi e di piccioli
uccelli. Fa per strage di gran numero di volatili, di cui non mangia che il cervello.
all'

indole sua

donnole,

Il

eoa

quand' intimorito

o irritato,

esala

l'odore pi detestabile che possa dirsi. Quest'odore


il suo principal mezzo
di difesa. Inseguito fa
quanto pu onde fuggire; ma trovandosi stretto
Gabinetto T. II.
18

IL C0A

2^4

troppo dappresso scarica

Essa

tori.

natura

di

sua urina sui caccia-

la
si

acre,

che cagiona

la

cecit di quanti la ricevono negli occhi; e se cade


sugli abiti

pensare di farne pi v-erun

inutile

quando

uso. I cani istessi perdono le loro forze,

diretta contro di loro


il

strana batteria; volgono

all' animale , il lasciano padrone del terne pi verun stimolo pu indurli a ritor-

dorso

reno
nare

alla crica.

Nel

749

dice

il

professor Kalin

venne un

eoa presso la casa del podere ov'io abitava. Era

una

notte d' inverno

seguirono. All' istante


eli*

cani erano svegliati e lo

si

sparse un odor

essendo io nel mio letto pensai morirne

cato. Sino le

vacche muggivano di tutta

Sulla fine dell'

istess'

nella nostra cantina

fetido,
soffo-

forza....

anno se ne introdusse un altro


ma non vi sparse il pi leg-

giero odore, poich noi fu se non cacciato o incalzato.

Una donna, che

scintillanti si

avvide di lui

alla notte
,

lo uccise.

medesimo riemp

da' suoi occhi

Nel momento

esso la cantina di tale odore,


che non solo quell' ammazzatrice ne fu ammalata
per alcuni giorni, ma il pane, le carni e l'altre
provvigioni che serbavansi nel sotterraneo, furono
talmente infette, che nulla si pot sofferirne, e
tutto bisogn gettar fuori .

CONEPATO.

IL

Quesf animale, clie i nativi del Srasile distinguono col nome di chinche rassomiglia al puzzolo per la taglia e le forme sebben ne differisca
,

essenzialmente per la lunghezza e

il

pelo. Sovra un fondo nero porta

conepato cinque

liste

il

color del suo

bianche, le quali si estendono longitudinalsuo naso lungo ed affilato oltrepassa


il

mente;

mascella inferiore

d' assai la

larghe

corte e rotonde

la

le sue orecchie son

sua coda in singoiar

guisa folta e abbondante.

Non meno del eoa esala esso un odor fetidissimo e insopporiabile. Abita il Per, il Brasile
ed altre parti dell'America meridionale; ma trovasi pure nella settentrionale sino al Canada.

LA GENETTA.
Come
a

il

giusto

puzzolo

titolo

un odore

esalano

il

eoa,

il

conepato possono

annoverarsi fra
il

gli

animali

che

pi disaggradevole; pu

la

come imo de' nostri pi graziosi


quadrupedi, come uno di quelli che spandono il
profumo pi squisito.
E alquanto pi grossa della martora, ha il muso
genetta riguardarsi

affilato

le

orecchie larghe ed acute

bido e lucente

d'

un color

macchie nere e distinte, separate

pelo mor-

il

rossogrgio

sparso di

sui fianchi,

ma

LA GENETTA.

a 76
s

vicine verso

tinue

dorso, die

il

prolungate dalla nuca

Ha

pure

lungo

sul collo e

sembran

fasce con-

fin sulle reni.


la

spina dorsale

una

specie di criniera o di pel lungo e nero; la sua

toda

nero e di
ed ha al di sotto un orifizio, ond' esce un
profumo, clie si direbbe un lieve odore di muschio.
bianco

tutta alternativamente ricciata di

La genetta molto si assomiglia alla martora


sebben si creda pi di essa facile ad addomesticare. Belon ci dice di aver vedute in alcune case
di Costantinopoli delle genette cosi familiari
i

gatti domestici, le quali

e l senza
scrive

il

si

minimo timore. Quindi

Goldsmith

loro

si

come

lasciavano correre

il

per

nome

ci

qua
che

di gatti di

Costantinopoli, sebben altra relazione non abbiano

con

siffatti

dere

animali

fuorch la destrezza del pren-

sorci.

Quanti furono a

Costantinopoli

parle ) e eh' io ho veduti

mi hanno

(sono

sue

assicurato che

genetta il pi pulito e il pi industrioso


animale del mondo, e purga interamente le case
da' sorci , i quali non ne possono sopportar l'odore.
che il
Aggiugnete eh' essa d' un' indole dolce
suo pelo d' una bella mescolanza di colori , lu-
cento e molto pregiato e che sembra, a ben penla

sarvi

uno

di quei quadrupedi, di cui

si

potrebbe

propagare fra noi la specie con grandissima utilit .


Vuoisi che la genetta non abiti che i terreni
umidi o lungo i ruscelli 3 n si trovi in luoghi

LA GENETTA.

&]&

aridi o sulle montagne. La sua specie non m?


merosa; almeno sembra poco diffusa. Incontrasi
talvolta in Turchia, in Spagna, in Siria e nelle

Buffon

parti meridionali della Francia. Il sig. di

racconta

come

fu inviata

nella primavera dell' anno 1775 gli

abate

dall'

Roubaut una

genetta

la

Livray nel Poitou; e aggiunse che il sig. Delpche gli scrisse che sempre
i paesani della provincia di Rouergue apportavano
delle genette uccise ad un mercante , soprattutto
e che questi animali abitavano nei
in inverno
dintorni di Villafranca , ove si faceano tane come
quale era

stata uccisa a

conigli.

IL
Tre
cio

il

derni
sette.

leroto
il

LEROTO.

specie di leroti annovera

ghiro

ghiretto e

il

In diverse parli

nome

il

sig.

di Buffon^

moscardino

per ne hanno

naturalisti

il

il

dell'Inghilterra

di dormiglioso.

Fa

mo-

contato fino a
si

al

esso d' ordinario

suo letto nei boschi e fra le siepi, sotto le ra-

oppure tra rovi e il compone d'erba, di musco, e di foglie cadute.


Il celebre scrittore pur dianzi citato sembra aver
commesso un errore, dicendo che i leroti non sono
dici degli alberi antichi,

originar]
ivi

da

poich sebbene
numerosi che la pi parte degli
quadrupedi, sono per cono sci irtissimi

della

non siano

altri piccioli

Gran Brettagna,

pi.

tutti i villici

del paese.

IL LEROTO.

27u

Al principiar dell'inverno si avvolgono essi in


s medesimi colla coda sul naso, onde preservare
dal freddo le loro forme delicate e la loro debole

ma

costituzione;

calor

il

del

passaggio subitaneo dal fredda


questo letargo.

Fanno

essi

il

minimo

caldo

li

trae da

sole,
al

costantemente per la rigida stagione

delle provvisioni che

compongono

di ghiande ,
Questa previdenza
li sottrae alla necessit di andar fuori ed esporre
la vita cercando il nutrimento, appena soo desti
da quel sopore che dicemmo.
Dormono cinque mesi dell'anno all' incirca; nel
si

e di noci.

di piselli, di fave

quale spazio di tempo assai raro


alcuno. I paesani per

alberi di alto fusto

Le femmine
primavera

ma

sorci ordinarj
piccioletti

cos

soglion

ordinario

ha due denti
;

partoriscono

questa specie

non sono
ne

gli

prolifiche

dare

pi

di

come

in
i

quattro

per volta.

Il leroto

ignude

incontrarne

o fra le macchie.

di

l'

ne trovano talvolta fra

incisivi

quattro

secondo il sig. Pennant


ad ogni mascella; orecchie

diti alle

gambe

davanti , e cinque

a quelli di dietro; la coda un poco pi lunga di

due

pollici

dorso e

petto e

il

e pelosa

fianchi

di

all'

estremit

il

corpo

un rosso bruniccio ,

il

ma

il

ventre affatto bianchi.

Esso conosciuto in quasi tutte le parti d'Europa;

si

nutre principalmente di noci e di ghiande,

IL

che mangia

LEROTO.

279

maniera dello scojaitolo

alla

tenen-

dosi assiso in bella e diritta forma.


Si aggomitola nel suo nido al cominciar dell'in-

verno , come gi accennammo


pidito

fino a

che

sia

e vi rimane intor-

rianimato dal calor vivifico

quando 1' inverno assembra un poco


,
sai mite , se il
rinascere, ma cade bentosto nel suo primo stato
della primavera. Talvolta

sole risplende

letargico.
Il leroto screziato
trionali dell' Asia

si

riamente la sua tana come


fa

due

chiuso

ingressi.
,

fugge

Per

tal

dall' altro

parti

trova nelle

e dell' America ;

Ingegnosissima veramente

setten-

ordina-

coniglio, e a questa

il

maniera
,

scava

si

se

Y uno

gli

salva.

la costruzion del

qual somiglia ad una lunga galleria,


con scale segrete da ambo i lati , ciascuna delle
suo

asilo,

il

una camera , che serve di depoper le provvisioni d' inverno. L' uno di questi
magazzini racchiude le ghiande , il secondo e il

quali mette ad
sito

terzo le noci

e il quarto le nocciuole , che sem,


brano essere il suo cibo favorito.
In inverno mai non si muove di posto, e a
tutto gi s ben provveduto , che di rado ne
avrebbe bisogno. Nel tempo della messe del mais

rode le spiche di questo grano , e se ne empie


siffattamente la bocca , che le. sue gote rigonfie
par che siano per iscoppiare. Cos egli avviene
ogni volta che trova de' cibi prediletti
per cui
,

s8o

LEROTO.

IL

abbandona gli altri meno graditi. Appetisce per


esempio Y orzo e la segale ; ma preferisce il frumento ad ambidue.
Quando inseguito, n gli rimane altro mezzo
di fuggire, monta su qualche albero de' pi elevati , e tra* suoi rami si mette in salvo.
Il ghiro o leroto grigio

gnolo, ed ha

il

petto

ed

il

d'

un

color cenero-

ventre bianchi. Il suo

corpo pi grosso che quello dello scojattolo, ed


circa sei pollici di lunghezza dal muso fino

ha

basso della schiena;

al

per

solito la

sua coda

assai picciole e

quattro

le

trasparenti.

mezzo ne ha

orecchie

sue

sono

Questo animaletto

meridionali dell'

Europa e

delle contrade occidentali della Russia.

Stabilisce

originario dalle parti

ordinariamente
incavati

La

ghiande.

Romani

la

vive

sua dimora ne' tronchi d' alberi

principalmente

di

frutta

di

molto pregiata da
riguarda come cibo

sua carne fu gi

ed ancor oggi

si

delicato in alcune parti dell' Italia.


11 leroto de' giardini si trova

in

quasi tutte le

parti meridionali dell'Europa, e fra queste della

Russia
genere.
chi

ove

Un

si

nutre di radici e di frutta d' ogni

gran cerchio nero contorna

una macchia pur nera vedesi

suoi oc-

dietro ciascun

un fiocco di peli adorna l'estre;


mit della sua coda; la sua testa e il suo corpo
sono d' un color bruniccio ; e il suo odore molto

de' suoi orecchi

disaggradevole*

IL LEROTO.

del Olili

Il leroto

trada onde trae


ordinario

il

nome

pi grosso che

un bianco

color suo

il

ul

fascia nera traversa le sue spalle

leroto

senza

dalla picciolezza di

orecchie

le

una

tane che

dello

cos

denominato

suo corpo

del

le

quando l'animale si
presso a poco della
ordinario , d'un color

che

da vicino.

assai

grossezza

parti

tali

quali non sono visibili

esamina

topo

il

pallido

molto profonde.

abita son
Il

questa con-

di

originario

scojattolo

grigio pallido di ferro, separato a ciascun de' fian-

chi da una linea bianca

omeri

alle parti

bianca

al di

deretane

qual

la

si

estende dagli

ed ha una

piedi di questo picciolo quadrupede

bianco sporco

protuberanza

suoi

di

un

gambe

suoi pie dinanzi

distinti finiscono in grife acute;

mansuetissimo

sono

la parte posteriore delle sue

di dietro nera e nuda; sovra

una forte

pur

lista

sopra di ciascun occhio. Il corpo e

diti

lunghi e

suo naturale

il

e nulla ripugnante

all'

addomesti-

camento.

Trovasi
dell'

quest' animale

Africa ,

Capo

di

nelle pi interne parti


ad una distanza considerabile dal

Buona Speranza.

Il leroto della

maletto

coda dorata un grazioso anidal Surinam. Il color suo

originario

marrone alquanto purpureo

una

aureo

si

ocelli;

e met della sua coda

stende lungo la sua

linea

faccia

pur

di

giallo

fra' suoi

due

essa di color

n8fs
d'

oro

distinzione

LEROTO.

singolare

ond' ha ricevuto

il

suo nome.

DAMAN

IL

DI SIRIA.

Quest'animale, dice il sig. Bruce , si trova


cavo delle rupi , e sotto larghe
pietre sulle montagne del sole, dietro il palazzo

in Etiopia nel

Koscam; e

di

s'

incontra pure in altre caverne di

differenti contrade dell' Abissinia.

il

Non

si

topo e

mezzi

il

come

scava gi esso tane sotterranee,


coniglio

di farlo

la

natura

gli

dandogli piedi

ha

tolto

sono

cui diti

perfettamente rotondi, e d'una sostanza assai molle


e assai tenera.

La

parte carnosa di questi

diti s

prolunga al di l dell' unghie, le quali sono piuttosto rotonde che acute, e somigliano a quelle di

un uomo mal
denza

gliele

cresciute. Sembra che la provviabbia date piuttosto per proteggere

suoi diti, che per raspare la terra, operazione


a cui non sono per nulla adattate.

Ha

pie di dietro lunghi

mezzo da due
esattamente

il

ben

divisi nel

solchi o fessure, che ne traversano

centro.

Da

lato a ciascuno di

que-

forma , rialzandosi , una protuberanza considerabile. In fine de' piedi sono tre
diti, di cui quello di mezzo pi lungo- Quanto
a' piedi anteriori, essi ne hanno quattro, cio a
sti

solchi la carne

dire tre disposti nelle

medesime proporzioni dei

DMAN

IL
posteriori

^83

DI SIRIA.

quarto pi lungo

il

degli altri

posto pi abbasso e alquanto al di fuori


principia ove

il

La

vicino finisce.

sicch

pianta di questi

piedi divisa nel centro , come quella de' posteriori, le fenditure prolungate sino ai talloni, cui

spaccano quasi interamente. Nulla di pi polpato


e carnoso di questi pie medesimi, i quali per
altro

sono

bene

la lor

d'

un nero cupo e senza pelo

parte superiore

resto del corpo

che
dell'

cos

sia

coperta

seb-

come

il

di setole durissime fino ai diti

lunghi ed ignudi rassomigliano a

uomo.
quadrupede

Il

di

parliamo

cui

quelli

sembra

compiacersi de' luoghi pi ariosi all'ingresso delle

caverne o delle fenditure delle rupi, specialmente


di quelle ove
1'

altro

umano

offre

un frammento, sporgendosi pi che


un asilo sicuro , e indestruttibile da

sforzo.

daman vanno

,
e se ne veggono
lunghe pietre all'in-

a truppe

spesso pi dozzine

stese su

gresso delle caverne riscaldarsi

raggi

del sole.

Ve

ne sono alcuni che escono interamente dal


lor ritiro, per godere il fresco de' venticelli, che
spirano regolarmente. Mai essi non si tengono
diritti sui loro

piedi

addietro per paura.


col ventre

a terra

strascinandosi

Sono

indi

essi di

,
ma fanno come chi
Camminando toccano
,

si

fasi

avanzano

d' alcuni

si

trae

spesso
passi

sosta.

natura timida 3

facili

ad

addo-*,

&84

IT,

ma

mesticare,

cialmente

non

si

la

STRIA.

prima volta che

si

toccano, ove ci

faccia con molta cautela .

damati- israele

DAMAN DI

insieme rabbiosi nel mordere, spe*

Brace, possono

ashkoki dal signor

appellati

comunissimi sul monte Li-

dirsi

bano.

Ne ho

veduti, scrve questo viaggiatore, fra

Pharan o del capo


d' Elan dal golfo
ovunque della medesima spe-

rupi del promontorio

le

Mahomet, che
Pajon

di Suez.

La

separa
essi

il

di

golfo

che si noti fra loro si ,


che quelli della montagna del sole sembrano pi
grossi e pi grassi che gli altri.
E forse impossibile il determinare ^on certezza ci clic compone il lor nudrimento. L'ashkoko

cie.

sola differenza

c<

da me posseduto mangiava pane e carne, ma non


dava mai a vedere un grande appetito. Io m'immagino che nello stato di libert questo quadrupede si nutra di grano, di frutta e di radici.

Sembra che

gli

ed anche

dar loro la caccia.

il

ripugni

il

pascersi di animali vivi,

La

dalia

sua lunghezza, quand assiso, apparisce


punta del naso all' estremit del suo corpo

di diciassette pollici e

un quarto; quella del muso

dalla punta parimente

all'occipite di tre pollici

e tre ottavi;

che

mascella

la

inferiore;

il

lice al di l del

la tien chiusa,

superiore

suo naso

si

suo mento; la

ha un

pollice e

pi lunga

mezzo polsua bocca, quando


mezzo di profilo;

estende

DAMAN

IL

^85

DI SIRIA.

suo muso, presa intorno alle


te circonferenza del
pollici e tre ottavi; quella
tre
di

due mascelle,
testa d' otto pollici
della
superiore
della parte

un pollice e
e cinque ottavi; il suo collo d'
uno e
parimente
di circonferenza, ne ha

mezzo
mezzo

di lunghezza,
Quest'animale

sembra pi disposto a volgere

collo. La sua circonfeil suo


il suo corpo che
sue gambe anteriori,
le
dietro
misurata
renza,
quarti, e, dove e pi grosso,
tre
e
pollici
nove
di
lunghezza delle
undici pollici e tre ottavi. La

d'

dinanzi di tre pollici e un ottavo ;


d'altrettanto; quella
quella delle cosce di dietro

gambe

sue

poi delle
d'

un

allo

posteriori insino

gambe

pollice e tre ottavi

4' altrettanto

sperone
la lun-

la larghezza de' pie dinanzi , e di sei linee


mezzo..
di
ditoloro
del
ghezza come la lunghezza
che passa fra l'estremit del
La distanza
dell' occhio , d' un polangolo
e il prime

naso

da
lice e cinque ottavi; ciascun occhio
lunghezza
di
linee
quattro
ha
altro
all'
pollice e tre linee dal
al principio deli'

primo angolo

orecchio

chio di due linee e mezzo.

1'

Il

un
;

angolo,

avvi un

dell' occhio,

apertura

dell'

oc-

labbro superiore

assai duro ,
guernito di mustacchi d' un pelo
il pelo de' sopraclinee
cinque
;
e
pollici
tre
lungo
cigli

ha due

pollici e

due

Il colore dell'animale

un

rosso

bruno

ottavi di lunghezza.

un

grigio misto di

affatto simile a quello del coni-

,,

IL DKAIS- DI SIRIA.

a86
glio

non ha coda

dall' estremit

ove coraincierebbe

la

coda

sparso di peli duri e

mustacchi
e

mente

le sue

sentito

far

esso rumina, e

mene fu

ventre

bianco

inferiore fino
se l'avesse;

il

al

come quelli de' suoi


due piedi e due pollici

orecchie sono rotonde


strepito
il

luogo

suo corpo

lisci

e lunghi circa

un quarto

non l'ho

suo

il

del labbro

alcuno,

desiderio di

ma

ben

quello che m'indusse a tenerlo

Mai

certa-

assicurar*

in

vita.

Quest'animale segue con molta assiduit le


persone a cui appartiene; ma al comparire di
qualunque altro essere vivente , fosse anche un
uccello, fugge e cerca nascondersi. Io lo chiusi
una volta in gabbia con un polastrello senza dargli

a mangiare

per tutta

la

giornata;

all'indomani

sebben l'aslikoko
mi si facesse innanzi, mostrandomi di aver molto
patito la fame. Ripetei poscia 1' esperienza, chiudendo seco due uccelletti per lo spazio di pi
settimane ; ma esso non tocc ne 1' uno n l'altro
lasciando che si nutrissero in pace di quello che
gli si dava a mangiare. Il pi picciolo , eh' era
una cingallegra , sembrava cominciare a famigliarizzarsi con lui
e sebbene io mai non T abbia veduto stargli addosso prendeva per parte

mattina trovai

il

volatile intatto

seco

e nel

medesimo

che quello punto


uccelli,

il

si

tempo

quadrupede

paccio reciproco.

La

al

suo Cibo , senza

Del

resto u gli
davano vernn imgabbia, per vero dire, era
alterasse.
si

7,

DAMAN

IL

grande

su cui

come

due

volatili

Su

DI SIRIA.

vi correva

un bastone a

traverso,

potevano appollajarsi, ognun

vi stava a suo agio.

porta

In Amhara,
il

nome

l'animale

di ashkoko,

il

di

cui

qual

gli

favelliamo,
viene dalla

che come picc.iole spine


sono dispersi sovra il suo dorso, e col si appellano aslioc. In Arabia e in Siria esso chiamasi
singolarit de' suoi peli

montone d'Israele o gannim- Israel. Ignoro la ragione per cui venga cos denominato , ma congetturo che sia perch si trova comunemente nelle
montagne d'Horeb, e del Sinai, fra cui i figliuoli
d'Israele andarono esuli per quarant' anni. Forse
anche un tal nome gli viene dagli Arabi.
Sospetto altres che fosse conosciuto dagli
Ebrei sotto il nome di Saphan, che i traduttori
della Scrittura hanno mal a proposito interpretato
per coniglio .

IL

DAMAN DEL

CAPO.

generalmente conosciuto nel suo paese nativo


denominazione di puzzolo delle rupi, seb-

sotto la

bene
il

suoi

piedi

non siano

fatti

per iscavare

terreno o farsi delle tane. Abita esso le caverne

o le fenditure delle rupi, e salta con incredibile


agilit.

Il

daman del Capo presso a poco della


un coniglio ordinario, a cui anche

sezza d'

grossi

ai*

a38

DAMAN DEL

IL

somiglia nel colore

son brevi e atticciate


ocelli neri,

orecchie

CAPO.

mmbra

suo corpo e le sue

il

ha picciola
corte e naso

hanno quattro

testa

grandi

fesso;

suoi

una carne
tenera e polposa, e son muniti d' unghie rotonde
e compresse; i pie di dietro 9 che pur si mostrano
di somigliante struttura, non hanno che tre divipiedi anteriori

quella

sioni, fra cui

uncinata

mentre

le

dita

d'

mezzo termina

di

in grifa

unghie come

portan

altre

quelle de' piedi anteriori.

ha delineate pel primo

Il dottor Pallas

le

forme

d quest animale; e in seguito poi se ne sono avuti

pi corretti disegni.
Nel suo stato selvaggio
principalmente

di

il

danian del Capo vive


riposando

vegetali,

il

giorno

sopra foglie ed erbe secche, e ritirandosi neh" avvicinar della notte, nelle

sua voce una

specie

caverne
di

grido

delle rupi.

La

acuto, ch'essa

ripete pi volte nello spazio di pochi minuti.


Assicurasi

che quest'animale

addomestichi

faciimante, e mostra molto affetto pel suo custode.

pulitissimo nelle sue abitudini, d'

assai vivo

ed allegro, e

dall' altra

con molta

sembrano essere

non

ricusi

Si sa

femmine
levare

il

le

saltella dall'

agilit.

frutta

un naturale
una parte e

Suo cibo
i

favorito

vegetali,

sebben

pane

pochissimo

intorno

alla

fecondit delle

della sua specie, e al loro


piccioletti.

modo

di al-

IL

DAMAN DEL

CAPO.

2.8
fj

Un' altra specie chiamata il daman della baja


d'Hudson del nome del suo paese nativo, d'u
bruno cenerognolo, e bianca nelle estremit. L'animale che ad essa appartiene , presso a poco della
grossezza di una marmotta , e sembra essere stato
descritto la prima volta dal sig. Pennant, il qual
ebbe innanzi un individuo deposto nel museo
Leveriano.

LA MUSETTA.
La musetta, dice il sig. di Buffon, sembra
formar una gradazione nell' ordine de' piccioli animali, ed empir F intervallo che trovasi fra il topo

la talpa,

quali rassomigliandosi per la loro piccio-

lezza, differiscono molto per la forma, e sono specie

lontanissime Y una dall' altra.

La

musetta ancor pi
alla talpa pel
muso, avendo il naso pi lungo che le mascelle;
per gli occhi , i quali sebbene un po' pi grossi,
che quei della talpa, sono egualmente nascosti e
un poco pi piccioli che quei del sorcio ; pel numero delle dita , avendone cinque ad ogni piede ;
per la coda, per le gambe specialmente posteriori,
che ha pi corte che non il sorcio ; per le orecpicciola che

il

sorcio,

chie , e infine pei denti

E
lato

rassomiglia

a notarsi che questi denti hanno da ciascun

una

picciola

barba quasi impercettibile.

Gabinetto T. II.

19

LA MUSTTA.

290
colore della

Il

musetta in

generale

di

un

Ve

ne hanno pure di un grigio


cenerognolo; tutte per sono bianche sotto il ventre.
Il picciolo quadrupede di cui parliamo, non
sembra esistere in America, ma originario della
pi parte delle contrade d'Europa. In Inghilterra
rosso bruniccio.

abita le stalle principalmente,

Talvolta

le radici degli

foglie

fenili e

letamaj.

trova pure nei boschi e nei campi sotto

si

ove

si

alberi, e

mucchi

di legne o di

scava una picciola tana.

La femmina

produce egual numero di figli per volta come


quella del sorcio , ma non ha parti cosi frequenti.

Avendo
lento

sicch

la
si

la vista imperfettissima e

I'

andare assai

poco si allontana dalle case f


prende con molta facilit. Si nutre essa
musetta

d'insetti, di grani, di radici, e di carni putrefatte

quando ne trova. Quando inseguita alla caccia


o presa ad un laccio , manda un grido pi penetrante e pi acuto che il sorcio. Ha un odor forte,
che le particolare, e che ripugna ai gatti, i quali
se mangiano della sua carne, si ammalano. Sul qual
cattivo

odore dell'una e sulla qual ripugnanza

degli altri per avventura fondato

che

la

musetta

animai velenoso

il

pregiudizio
il

suo morso

bestiame, specialmente ai cavalli. Ma


osservatore il pi superficiale si accorge di leg-

.pericoloso
1'

sia

al

considerando la forma e la ristrettezza della


sua bocca, non esser questa capace di addentare
la doppia grossezza della pelle di qualsiasi animale.
gieri

LA MUSETTA.

La
al

malattia de' cavalli, che

201
il

volgo attribuisce

dente della musetta, non che una specie di

enfiagione, la qual viene da interna causa.

Un

degno d'osservazione e autenticamente


che regna verso il mese di agosto
una mortalit annuale fra le musette. Se ne trova
fatto

provato

si

allora gran

numero

di estinte nei campi, nei boschi

e sulle strade, senza che nei loro corpi

alcun segno di esteriore violenza.

si

scorga

CAPITOLO
Nel
Il

X.

d ispida selva

solitario orror

sanguinoso jaguar

infrasca

s'

Fin ch'uom che passi o vagabonda belva

Di sua fame crudel

rabbia pasca.

la

Thomas.

IL

JAGUAR.

wuest' animai feroce e

distruttore appartiene alla

specie felina. Gli Americani

nome

che ha per

E
e

gli

danno sovente

il

di tigre, in grazia della molta rassomiglianza

con quest' animale.


maggiore del lupo;

le sue abitudini

di corporatura alquanto

quando

si

trova

terribilissimo.
tiensi in

stimolato

Sempre

agguato

fra

le

fame diviene
sempre crudele

dalla

inquieto

boscaglie

fra

rovi,

aspettando la sua preda, e scagliandosi egualmente

La sua maniera di
perocch fa a brani
la vittima con grife e con denti, e pare sitibondo
sopra uomini e sopra animali.

nudrirsi barbara e selvaggia

di sangue.
Il

fondo del

colore

del jaguar

nelle parti

un fulvo pallido, sparso di


nere macchie oblunghe. La sommit del suo dorso
superiori del corpo,

segnata da lunghe
rotte

liste

anch' esse nere

fianchi presentano

una

ma

serie di

inter-

macchio

JAGUAR.

IL

Le

aperte e regolari.

f93

gambe

cosce e le

sono pa-

rimente segnate di nere macchie, ma senza' spazj


centrali
il petto , il ventre ed il corpo sono di un
;

colore clie inclina al bianco.

superiormente di lunghe
lunga come il suo corpo.
Il

La

sua coda segnata

nere

liste

non

cos

jaguar discende talvolta dai suoi nascondigli

ne' parchi de'

ventevoli

montoni

e vi

commette

guasti spa-

pi vittime che non ne

distruggendo

portandone talvolta un' intera agnella.


in quest' animale si che quando
il suo appetito
soddisfatto, sembra perdere il
suo coraggio e la sua ferocia, e prende la fuga
divori

Cosa singolare

un cane

dinanzi ad

qualunque basta

un lume
sembra che
venga che dal

ordinario. Il fuoco o

ad

intimorirlo;

l'intraprendenza e l'agilit non


tormento della fame.

gli

Quasi tutti gli autori, che hanno scritto sul nuovo


mondo, fanno menzione del jaguar, gli uni sotto
il nome di tigre o di leopardo
gli altri sotto quello
,

brasiliano

di

janouare

alcuni finalmente appel-

lando jaguara.

Questo quadrupede si trova al Paraguay , alla


Guiana, al Brasile, al Messico, nel paese delle

Amazoni

nell'America meridionale. Il Brasile

stato il suo paese nativo, sebben


divenuto pi raro che mai, per esservisi

per sembra essere


oggi vi

sia

lungo tempo messa a prezzo

la sua testa.

Quindi

spaventato della destrezza e della forza dell'uomo^

IL

30,4

A GUAR.

cerc un rifugio nelle parti del paese pi interne


e pi deserte.

Ben

differente dal tigre

il

jaguar non ripugna

ad essere addomesticato anzi

si

delle amorevolezze che gli

usano.

per insegna di non

fidarsi

si

di

mostra conoscente
lui

La prudenza
che con gran

cautela.
Il jaguaerete

un animale che

sime regioni, possed


inclinazioni
i

naturalisti

fossero

variet

Marcgrave,
istato di

mostra le
jaguar, di modo che

medesime che il
mai non hanno potuto decidere

due specie

soltanto

mede-

abita le

le stesse qualit,

distinte

della

quali

genere

dell' istesso

medesima

erano forse pi di
,

Pilon e

specie.

darcene un esatta descrizione

se
,

tutti in

dicono che

ha

il pelo pi
corto, pi lucido, e segnato di
pi nere macchie che non il jaguar, col quale in

tutto

il

resto

somiglia

esattamente.

Noi quindi

possiamo riguardarlo come una semplice variet


della specie medesima.
Cosa degna di osservazione si , che il carattere
pi distintivo del tigre, onde differenzia da tutti
gli altri animali della specie screziata,

de' suoi

colori,

che

si

distendono

il

in

disegno

liste

dalla

sommit del dorso fino al basso ventre nella direzione medesima delle coste. Mentre nei quadrupedi della classe del leopardo

della pantera

varj colori sono sparsi a macchie su tutto

il

corpo,

nel tigre formano quelle fasce che dicemmo


mai escono di que' conini o si ritonJano.

IL JAGUAR.
I]

jaguarete

si

295

trova assai pi di raro che

il

jaguar nella dimora o vicino alla dimora dell'uomo.

un animai pi timido, pi

preferisce abitar le solitudini

esposto

agli

agguati

gi

dicemmo

alla

diffidente,

ove

si

trova

che

meno

guerra della specie

umana.

Come

jaguar molto somiglia

il

da cui non differisce


onde non solo
;
ma anche il capo e il collo
il dorso e i fianchi,
sono in lui piuttosto listati che maculati. Dicesi
pure eh' ei sia pi basso sulle sue gambe che non
il leopardo del Senegal.
Una gran differenza, che pur si trova ne' quadrupedi di cui abbiam parlato, quella della loro
lunghezza. Perocch il primo ordinariamente di
alla

pantera ed

clie

per

la

sei

piedi

all'

incirca.

al

leopardo

disposizione de* colori

il

secondo di quattro

Sembra per

altro

il

terzo di tre

dalla

descrizione

che
,
non fosse lunga pi di tre piedi e sette pollici
mentre un suo leopardo ne avea presso a
poco quattro , e un jaguar in et di due anni gi
ne avea quasi tre , e ingrandi poscia davvantaggio , per giugnere al suo intero sviluppo.
Dobbiamo quindi concludere con Goldsmith
che la taglia di questi animali non basta per istabilire una distinzione fra loro , onde quelli che
li chiamarono promiscuamente leopardo e pantera,
e non avean ragione, erano per molto scusabili.
della pantera posseduta
essa

dal

sig.

di Buffon

IL JAGUAR.

96

Le macchie
sono in

si

guerne

che

si

si

difficolt a distin-

forma e

naturalisti

si

ove poi

pertanto

cosa

ridicola

il

si

trover una grada-

zione impercettibile del gatto fino alla tigre.


ria

la

troveranno variet sfuggite

seconda,

alla

loro pelle

la

loro corporatura

consideri la

si

osservazione di tutti

voglia stare

la

prova gran

Ove

la specie.

diversit delle une,


all'

diversificano

gran numero, e

incostante

clie

Sa*

va-

figurarsi tante

di specie, quante s'incontrano differenza di

riet

pelo e di struttura. Bastava il notare le distinzioni pi generali, lasciando il resto a chi si compiace di minuziose ricerche.
Il sig.

mina

Bruce ebbe

in suo

possesso una

fem-

di jaguar, che gli fu inviala nel 1776. Essa

parca giovanissima, e non avea che ventitre pollici di lunghezza; il fondo del suo colore era un
sporco

grigio

orlate di nero

e
;

tutto

esteriormente impresse d'


Il sig.

macchie fulve
si mostravano
una macchia bianca.

sparso

e le sue

di

orecchie

Sonnini di Manoncourt

buone osservazioni

ha

sul jaguar della

fatte alcune

Guiana, ch'io

credo dover pubblicare.


Il jaguar, die' egli, non ha, quando

vane

il

pelo crespo , siccome asserisce

Ho

il

gio-

sig.

di

veduto dei jaguar giovanissimi con


pelo egualmente liscio che i vecchi; osservazione
che mi stata confermata da cacciatori istruiti.
Quanto alla loro taglia oso pure accertare che ben
Buffon.

IL

maggiore

di quella

JAGUAR.

che assegna ad

5297
essi

il

sig.

di

Buffon, dicendo che nella sua massima grandezza

mai non supera quella di un alano di razza media.


veduto due pelli di jaguar, l'ima de quali

Ho

fui assicurato che avea quasi cinque piedi di lun-

ghezza dalla punta del muso all' origine della


coda, la qual era essa sola di due piedi. Ma ve
ne sono di molto pi grandi.
10 stesso ho osservato nelle foreste della Guiana
delle pedate che faceano giudicare, come ha detto
anche il sig. de la Condamine che le tigri e gli
animali
che sono cos appellati in America, non
differissero in grandezza da quelli dell' Africa.
Penso anzi , che ad eccezione del vero tigre ( il
tigre xeale ) quello dell'America sia il pi grande
degli animali , a cui venga dato un tal nome.
Poich, secondo il sig. di Buffon, la pantera,
giudicata il maggiore di tutti, non ha che cinque
o sei piedi di lunghezza, fatta che abbia la sua
intera cresciuta, e certo esistono in America quadrupedi di questo genere , che oltrepassano di
molto una tal dimensione. Il colore della pelle
del jaguar varia secondo l'et; i giovani l'hanno
d' un fulvo molto carico , quasi rosso ed anche
,

bruno; coli' invecchiare poi si fa in essi pi chiaro


11 jaguar non cos timido o indolente , come
alcuni viaggiatori, e dietro essi il sig. di Buffon
lo

ha

descritto. Egli

incontra; e lungi

si

tutti i cani che


paura fa molto guasto

getta su

dall' averne

JAGUAR.

IL

298

Quello die abita ne' deserti della


Guiana anche pericolosissimo per gli uomini.
In un viaggio ch'io feci in quelle grandi foreste,
nei

greggi.

per due notti

co' miei compagni


malgrado un grandissimo fuoco che accendemmo e che avevamo cura

fui

seguito

di

tormentato da un jaguar

esso continuamente invedeva drizzar l'archibugio per


colpirlo, spariva prontissimamente per quell'istante,
indi tornava da altra banda , e ci teneva in perpetua agitazione. Cosi passarono due notti intere,
n malgrado la nostra vigilanza eravamo punto
riusciti ad ucciderlo o discacciarlo. Torn egli la
terza ; ma stanco probabilmente de' suoi tentativi
non meno vani, e vedendo altronde aumentato il
fuoco , a cui temeva di troppo accostarsi , ci lasci urlando d'una maniera terribile. Il suo grido
hou hou ha non so che di lamentevole, ed indi mantenere. Si aggirava

torno a noi; e se

ci

sieme grave e forte come quello del bue .


Quanto al gusto di preferenza, che il jaguar
possa avere pei nativi del paese , piuttosto che
pei negri ed

nione senza

bianchi

sussistenza.

trovata radicatissima.

presumo che

sia un' opi-

Alla Cajenna per

Se non che viaggiando

vaggi in luoghi ove le

tigri di

l'ho

co' sei

smisurata grandezza

mai non mi sono accorto che ne


avessero molta paura. Sospendevano essi , come
noi , il loro hamac a degli alberi, s' allontanavano
a certa distanza da dove eravamo; e non usavan

eran comuni,

IL JAGUAR.

nemmeno

299

precauzione di accendere, a nostro


esempio un gran fuoco, ma si accontentavano di

un
si

di

la

picciolissimo

che spesso nel corso della notte

Erano essi per abitanti dell' interno


quelle terre , e dovean quindi conoscere qual

estingueva.

pericolo correvano

SERVA L.

IL

il

Thibet

originario dell' India e del

nome

di gatto

e porta

di Linneo.

sistema

servai nel

Buffon 1' appella servai o gatto delle montagne


ma Pennant , che nel suo Trattato de' quadrupedi
;

nomina servai pone una differenza fra


montagnolo, che dicemmo. I nativi
del Malabar lo appellano marapute o maraputa.
Il servai sembra essere stato per la prima volta
qualificato col nome di gatto pardo dai signori
dell'Accademia francese, che gli assegnarono due
piedi e mezzo di lunghezza dal naso all' inserzion
della coda. Quello da lor misurato avea le forme

anch' ei lo
esso e

il

gatto

robustissime

le

parti

d'un rosso volpino,


delle

il

gambe d'un bianco

zato di macchie nere

ventre
e pi

come

sulle

pallido

le

gambe

numerose , che sub"

Il sig. di

porteremo

Buffon
dell'

il

quali
,

suo

del

superiori
petto,

corpo

ventre e l'interno
,

corpo spruz-

il

fianchi

su'

pareano

sul

pi rotonde

altre parti.

cita la descrizione,

animale di cui

si

che or

favella

ri-

3oq

Il

marapute

pellano

che
il

SERVAL.

IT.

il

che

Portoghesi

dell'

India ap-

un animale feroce, pi

servai

grosso

gatto selvatico, e alquanto pi picciolo che

zibetto, da cui differisce per la

maggior roton-

dit e grossezza della testa relativamente

al

vo-

lume del corpo, e per lo sfondo che apparisce


nel mezzo della sua fronte. Somiglia alla pantera
pei colori del pelo

che fulvo

dorso, sui fianchi, e bianco sotto

che per
buite,

le

corta

macchie egualmente distinte e


poco pi picei ole che in

lunghe ed ispide

di
;

ventre

ma un

suoi occhi son brillantissimi;


niti

capo

sul
il

sul

non

distriessa.

suoi mustacchi for-

setole;

la

sua coda

suoi piedi son grandi ed armati d'unghie

lunghe ed uncinate. Trovasi esso nelle montagne


dell'India; di rado vedesi a terra ma tiensi quasi
sempre sugli alberi ove fa il suo nido e prende
,

gli uccelli di cui si nutre.

Salta dall'uno all'altro

d' una scimmia , anzi con


che in un istante percorre grande
spazio , e non fa , per cos dire , che apparire e
sparire. di naturai feroce; e non di meno fugge
1' aspetto dell' uomo , a meno che non sia da esso
irritato , soprattutto scompigliandone il- covo, poich allora divien furioso , si slancia , morde e

eoli' istessa

leggierezza

tanta agilit,

strazia presso a

La

cattivit

poco come la pantera.


buoni o i cattivi trattamenti,
i
di Buffon , non possono ne estin,

aggiugne il sig.
guere n addolcire

la ferocia

di

quest' animale.

Sol

IL SERVAL.

Quello,

sempre
si

abbiam veduto nel parco reale, era

clie

punto di avventarsi contro quanti

sul

avvicinavano; e non

si

gli

pot disegnarlo o descri-

verlo che attraverso l'inferriata della sua gabbia


servai americano

Il

che lo

no-

stesso autore

mina gattotigre della Carolina, originario delAmerica settentrionale


e Pennant osserva che
ha l' orrecchie diritte ed acute , segnate di due
righe brune trasversali.

l'

Le
e
il

il

del

parti superiori

drupede

nota egli

corpo

suo dorso segnato di lunghe


della

di sotto

bianco puro

qua-

di questo

sono di un fondo rossigno


liste

sua mascella inferiore

diritte;

d'

un

e la sua coda arricciata di nero.

Egli ha due piedi e mezzo di lunghezza; i uoi


costumi sono assai dolci; e non rara in esso

anche

Da
altro

la

pinguedine.

Buffon abbiamo parimente la figura d' un


da lui appellato
animale di questa specie
_,

gatto selvaggio,

di cui

parlammo pi

sopra.

La

sua lunghezza , quand' esso giunto a piena maturit , suol essere di quattro piedi ; il suo color
generale un grigio cenerognolo bianchiccio, spruzzato di bruno alquanto nero. Ha gli occhi pic-

pelo ruvido e duro , la coda


pi lunga di quella del servai.
Il medesimo sig. di Buffon considera quest' ultimo animale , come una variet del genere a cui
appartiene; ma il sig. Pennant lo riguarda come

cioli e brillanti

d'

un

il

sol colore, e

una specie

distinta e particolare.

3o

IL SERVAI/.

Abita esso, come


felina

le

tutti

montagne pi

gli

animali

inaccessibili

una grande estensione, ove trova

di

rezza neh" agilit delle sue

della razza

le foreste

la

sua sicu-

gambe , per

cui

si ar.

rampica agli alberi, tanto pi facilmente, quanto


maggiore la leggierezza del suo corpo , e la

Non potendo quasi mai esuom che lo insegue cbi pu

forza delle sue grife.


ser raggiunto

dall'

esprimere fino a qual segno riesce nocivo un animale , che per s stesso de' pi portati a far
dei

male?

IL
Il

suo

caracal

esterno

GARAGAL.

syagush rassomiglia

pu annoverarsi

fra

al

lince

gli

pel

animali

pi terribili per la specie umana. Come il lince,


che dicemmo, si distingue per una lista di nero
pelo , che termina in un fiocco , o pennello all' estremit dell' orecchio.
Tali discrepanze per
si osservano tra 1' uno e 1' altro , che i naturalisti
han rigettato 1' idea , che possano ambidue appartenere ad una specie comune.
Il corpo del caracal non moscato come quello
del lince
anche pi ruvido , pi
il suo pelo
corto e d'un bruno rossiccio pallido ; la sua coda
pi grossa, pi lunga e d'un colore uniforme;
la faccia pi allungata , e 1' aspetto pi feroce.
;

Quest' animale sembra

abitare

particolarmente

IL
i

3o3

CARACAL.
e

climi ardenti dell' ouest,

si

trova in ispecie,

infestate dal lione

nelle contrade

da] la

pantera

dal tigre e dall' oncia.

Syagush
i Turchi

il

ma

nome, che

gli

vien dato da'Persi;

lo appellano kcnrah-kalah,

orecchie

syagush

significa

hanno di
Libia ha

quest' animale pi variet.

gatto

le orrecchie

dall'

bianche

che come
nere.

Si

Il caracal di

terminata da

un

coda anch' essa d' un color


bianco arricciata d'un bel nero ; quattro nere mac-

pennello nerissimo
chie a ciascuna

sezza d'

un

la

gamba;

e di raro eccede la gros-

gatto ordinario.

Nubia ha il muso pi corto e la


pi larga; e spruzzato di macchie fulTe e

Il caracal di
faccia

vivacissime sulla pancia, sul ventre e sull'interno


delle cosce

come

ha

la croce de'

muli

in sul garrese

quelli di Barbaria, e ai peli delle sue nere

orecchie ne son frammisti alcuni d' una bianchezza


candidissima.
Il caracal ordinario presso a poco della grossezza della volpe, un poco pi grande, e inoltre
robustissimo e sommamente coraggioso. Perocch

pi volte

stato

veduto

assalir cani della

pi forte

razza, vincerli in pochi minuti e farli a brani.


Inferiore in mole ed in forza a molti altri ani-

mali carnivori, non pu cos facilmente, com'essi,


procurarsi viva la sua preda. Ma la natura, per

una specie

di

compenso, pare che

gnato di seguire a certa distanza

il

gli

abbia inse-

leone ed altre

IL CARACAL.

3c>4

belve formidabili , onde nutrirsi degli avanzi del


lor banchetto.

Si notato

come

cosa osservabile, che

il

caracal

sempre lungi dalla pantera, perdio questo


crudel animale mai non rimette nulla della sua
ferocit , ed anche sazia non che pasciuta si getta
su tutti i quadrupedi vivi che si presentano alla
si tien

sua

vista.

Si adopera talvolta cacciando

maniera che
la

l'

oncia

il

caracal dell'istessa

alla quale preferibile

propriet tutta sua

d'

per

impadronirsi della sua


ancora ben provato,

preda inseguendola. Non


se una tale propriet venga da un odorato pi
lino , e da una pi grande celerit. I naturalisti
ci hanno detto soltanto che quand' esso , per esempio , raggiugne le gazzelle , salta loro sul dosso , e
allungandosi sulle loro spalle ghigne a cavar loro
gli occhi, onde poi divengono facile acquisto dei
cacciatori.

Un

caracal, scrive Goldsmith,

ci

fu inviato, or

sono alcuni anni , dall' Indie occidentali , ma non


pot sofferire il cangiamento di clima, e mor

poco dopo essere

stato

IL

messo

alla torre di

Londra.

COUGUAR.

Questo quadrupede, che pu riguardarsi come


pi malvagio e il pi formidabile di tutti gli
animali d'America, pi lungo ma pi leporino

il

OoS

IL COtJGUAR'.

che
il

il

Jaguar

ha

uria piccola testa,

una lunga coda,

pelo corto e d' un rosso fulvo frammischiato di


di nero , particolarmente sul dorso.
Non segnato, dice il sig. di Buffon, n di

un poco
lunghe

come il tigre
come il leopardo

liste

e piene

come f

oncia e la pantera

non meno che


fors'

petto

ne di macchie rotonde
o ad anelli e a rose
il

mento bianchiccio

tutte

le parti inferiori

ha

sebben pi debole, egualmente feroce,


anche pi crudele che il jaguar ; pi di essa

del corpo

il

infatti

mostra accanito contro la sua preda,


guasta appena ha fra Y ugne le

si

perocch
succhia

la

pezzi, ne

divora senza pur farla a


abbandona prima d' esserne interamente

sangue,

il
l'

la

satollo.
a

II

couguar per

la leggierezza del suo corpo,

e la maggior lunghezza

correre meglio che

il

delle sue

gambe

deve

jaguar, e arrampicarsi pi

Del resto e l'uno e l'altro


sono egualmente pigri quand/ hanno empito il ventre, ne quasi mai assalgono gli uomini, a meno che

facilmente agli alberi.

non

li trovino addormentati. Sebbene non vivono


che di prede , e s* abbeverin pi spesso di sangue
che d' acqua , vuoisi che la loro carne sia ottima
a mangiare. Pison dice espressamente eh' cos

buona come quella di vitello , ed altri la paragonano a quella di montone. Per me stento a credere che vaglia qualche cosa, e aderisco pi volentieri a

Desmarchai ;

Gabinettv T, II,

il

quale asserisce, che quanto

ao

GOUGUAR.

3o6

IL

avvi di meglio in

questi

cni

si

la pelle, di
la

magra

d' ordinario

non

animali

fanno gualdrappe di cavalli menlre

d'

un

carne

odore disaggradevole

eccita la gola di nessuno .

URSONE.

L'

Collocato dalla natura nei deserti dell'America


settentrionale, vive esso lontano dall'
stato d'

indipendenza assoluta.

cevuto

nome

quando
conforme al

uomo,

uno

in

ancora avea

ri-

Buffon
carattere che lo
gliene diede uno ,
distingue. Par eli' esso , a certi riguardi , molto
rassomigli al coendou e al porco spino; pur ne
speciale,

il

sig.

di

differisce sensibilmente.

Catesby,

Edward,

ed Elli hanno tutti pared probabilissimo, che


da Sba di quello eh' esso

lato di quest' animale;


la

descrizione

fatta

chiama porco spino singolare dell'Indie orientali,,


sia la descrizione dell' ursone , avendo egli spesso
dato nome d'indiani ad animali che appartengono
all' America.
L' ursone avrebbe potuto , dice il sig. di Buffon,

appellarsi

dell' istesso

a poco

com'

1'

egli

il

paese,

perocch
grandezza, ha presso

spinoso;

di

corpo del castoro

estremit di

ciascuna mascella

istessa
all'

castoro

dell' istessa

forma

denti incisivi, lunghi,

forti e

taglienti.

due

Indipen-

dentemente dalle sue spine, che sono cortissime e

l'

quasi nascoste enlro

ursone.

007

pelo, l'ursone

il

lia

come

il

una doppia pelliccia la prima di sete lunghe e morbide, e la seconda d'un velluto o feltro
castoro

ancor pi molle.

Quando

giovane le sue spine

fono pi grandi e pi apparenti, e in proporzione


i

peli pi rari e pi brevi,

e gi vecchio

che quanto adulto,

L' ursone animai pulitissimo , e sembra evinon lordarsi. Forma la


i luoghi umidi per

tare

sua abitazione sotto le radici de' grossi alberi incavati, e

si

nutre principalmente delle scorze del

ginepro. In inverno la

ma

da;
I

selvaggi

carne

si

neve

in estate lambisce
dell'

gli

come

serve di bevancane.

il

America fan pasto della

vestono della

sua pelle

sua

servono

si

delle sue spine in guisa d' aghi e di spille

IL

TANREC.

Questo picciolo animale originario dall'Indie


ed ha qualche rassomiglianza col porco
spino ma ne differisce sufficientemente per costituire una specie distinta.
Sembra che esistano due variet di questa speorientali,
;

cie; l'una,
Jia

conda,
drac

ha

che quasi grossa come

un lungo muso ed
,

il

che alcuni

il

nostro istrice,

coperta di spine;

la se-

hanno appellata ten della grandezza di un grosso topo , ed

muso

scrittori

e le orecchie pi grosse che

il

tanrec.

IL TANREC.

3o8

Questo, dice

il

sig.

ma

spine pi piccole

quelle del
lia

che

riccio.

sulla

testa

di Buffon,

coperto

di

Il

egualmente numerose che


tendrac all' incontro non ne

sul

resto del suo corpo

collo e

coperto

sul garrese

d'

il

un pelo ruvido

somigliante assai alle setole del porco.


E l'uno e l'altro, avendo le gamhe cortissime,
non possono camminare che assai lentamente; gru-

come porche: ti
amano 1' acqua

gniscono

cioli canali

sulla terra.

d'acqua

avvotolan

coni

essi

e vi soggiornan pi a

lungo che

Sono

s'

nel fango

Si prendono quindi ne' pic-

salsa, e nelle

essi ardentissimi in

amore

lagune di mare.
e moltiplicano

grandemente. Si scavano tane, vi si ritirano, e vi


passano pi mesi nel letargo. In questo stato cade
loro il pelo, che poi rinasce dopo il loro risvee sebgliarsi. Ordinar iamente son molto grassi
;

bene

la loro

scia

gli

carne

sia insipida,

Indiani la trovano

ne sono avidi

di

filamentosa e

loro

gusto

flo-

anzi

IL SURICATE.

un poco pi

colore
il

ha

molta

picciolo che

rassomiglianza

il

coli'

ha pel
icneumone ; ma
coniglio,

suo pelo pi ruvido e la sua coda


il

frontale elevato

e prominente

men
la

lunga;

sua

ma-

scella superiore pieghevole e mobile; e ciascun


isuo piede, come quelli dell' Jena, non ha che

quattro dita.

,,

IL SURICATE.

Il sig.

suricate,

809
Desve guard vivo per pi mesi un
grazioso

di destrezza

che

animaletto, vivacissimo e pien

camminava su due piedi

tenea sovente seduto col corpo diritto

pendenti e

la

testa

alta

le

si

braccia

movendola sul collo


dapprima que-

come sopra un perno. Ei

nutr

st'animale con latte, poi ch'era tenerissimo, indi


con carne ed anche con pesci e con uova , che
parean molto piacergli. Infatti fu veduto trarne
colle
dall' acqua
ov' erano messi per cuocere
sue zampette anteriori, le quali servivangli pure-,
come allo scojattolo, per recarsi gli alimenti alla
bocca. Lambiva bevendo, come un cane; ma non
voleva mai acqua , sebben quella che gli si po,

neva daTanti fosse tepida.


Giuocava col gatto, ma sempre innocentemente,

ed era s bene addomesticato , che intendeva il


proprio nome; andava solo per tutta la casa, e
tornava quand' era chiamato.

Avea due
qualor

si

sorta di voci

anno java di

star

Y abbajar d' un cane ,


solo , o intendeva un

suono straordinario ; ed ove fosse eccitato dalle


carezze e mostrar volesse un sentimento di piacere, certo strepito forte di picciolo stromento
che aggirisi rapidamente.

Pareva (e la cosa degna d'esser notata) aver


ripugnanze per certe persone dalle quali , se il
prendevano , cercava tosto fuggire per morderle
e non potendo prender loro le gambe , si avven,

3tO

IL SURICATE

tava alle scarpe


cerava.

Con

dell' abito

alle falde

cui la-

altre invece mostravasi mansuetissimo;

e la sua rabbia o dolcezza dipendeva dall'odore,

che a

veniva dalle persone medesime.

lui

Il picciol

quadrupede

di cui

principalmente nelle montagne

si

d'

tratta

trovasi

Africa , al di l

Capo di Buona Speranza , e sembra essere


una costituzione assai delicata , e fatto per vivere in un clima caldo. Quello del sig. Desve
non gli dur che un inverno malgrado le cure
che si diede per ben nudrirlo, e tenerlo difeso
del
d'

dal

minimo freddo.

IL
Quest' animale

GRANGHIERO.
che trae

granchi

barsi eh' ei fa di

il

suo

nome

cuni viaggiatori al cane ed alla volpe.


trovato in esso maggiore
sarigni;

ma,

dal ci-

fu paragonato da

affinit

colla

Altri

al-

han

specie dei

dietro osservazioni pi' esatte, de-

vesi considerarlo

d'

una specie

affatto

distinta

separata. Il sig. di Buffon ne favella distesamente

in questa maniera.

La lunghezza

pianta del naso


diciassette
a
lici

all'

all'

dell' intero

suo

corpo

dalla

origine della coda di pollici

incirca.

L' altezzza della parte davanti di

sei

pol-

e tre linee, e quella della parte di dietro di

sei pollici e sei linee.

IL

La coda

bigiccia

pelo, ha quindici pollici

ed minutissima

Come

all'

e senza

scagliosa

mezzo

sopra dieci linee di grossezza

mento

3ll

GRAWCHIERO.

che

al

lunghezza

di

suo comincia-

estremit.

gambe,
ha qualche lontana rassomiglianza con il cane
che chiamiamo bassotto. La sua testa, che anch' essa di forma alquanto canina, non ha che
quattro pollici e una linea di lunghezza dalla
punta del naso all' occipite. L' occhio suo non
grande ; 1' orlo delle palpebre nero , e al di
u

quest'animale assai basso di

sotto dell'occhio

trovano lunghi peli, che sono

si

talvolta di quindici linee. Altrettali se

sul confine

delle

sue guance

verso

ne veggono
gli

orecchi.

I mustacchi intorno alla bocca son neri, ed hanno


fino a diciassette linee

di

lunghezza;

1'

apertura

poco di due pollici;


la mascella superiore armata da ciascun lato
d' un dente canino adunco , il quale eccede la
mascella inferiore; l'orecchie di color bruno sembrano cadere un poco sovra s stesse son nude,

di questa bocca presso a

larghe e rotonde alla loro estremit;

il

pelo del

corpo lanoso e sparso di setole ruvide e nericce, che vanno aumentandosi sulle cosce e verso
la spina del

dorso

la

qual tutta

ricoperta di

formano una specie di criniera dalla


met del dorso medesimo fino al cominciamento
della Goda. Questi peli hanno tre pollici di lunghezza; sono di un bianco sporco dalla loro oripeli, che

3l2

IX GHANCHIEStO.

gine fino

mezzo, e

al

bruno

in seguito d'un

leg-

giero fino all'estremit. Il pelo de' fianchi d'un

come

bianco giallo,

sotto

lo

pancia e la testa

collo

qua

e l misto di

la

sono

un bruno

d'

Le
e

trae

cosce

le

il

ove questo colore

bruno.

collo anch' esse son fulve

ma

ventre,

il

fulvo verso le spalle

piuttosto al

parti

laterali

gambe e

le

del

piedi

nericcio.

ha cinque diti a ciascun piede.


I piedi anteriori sono d' un pollice e nove linee;
Il granchiero

il pi gran dito d'ambidue ha nove linee, e due


ne ha l'unghia fatta a grondaja. Tutti i diti poi,

pollice che

eccetto

il

piegati

come

un

pollice

diritto

sono un po' ri-

quelli de' topi. I pie di dietro Iranno

ed

otto linee

pi grandi tra

diti

Esso grosso, largo e divergente dagli altri come nelle scimmie; l'unghia
sua piana
mentre quelle degli altri quattro
diti sono adunche
ed eccedono i diti medesimi.
nove, e

il

pollice sei.

per

altro

e non diverge

come

II pollice

dei

piedi anteriori diritto

quello de' posteriori.

L'animale di cui

si

tratta,

dice

il

sig.

De-

vide a Gajenna, agilissimo neh' arrampicarsi agli alberi , su cui si tiene pi spesso
Ira buoni
che a terra , specialmente di giorno

laborde che

il

denti e

si

difende contro

nudrimento son

granchi

cani.

Suo principal

e sembra che

gli conferiscano,

poich sempre

non pu trarne

colla sua

zampa

molto

grasso.

Quando

dai loro

buchi

3l3

IL GRANCHIEftO.
ri introduce la sua

un uncino

d'

ed

coda

di cui

serve

si

come

essi talvolta stringendogliela

lo

fan gridare, Questo grido somiglia assai a quello

un uomo

d'

intende assai da lungi

s'

ma

la

sua voce ordinaria una specie di grugnito simile

a quello de' porcellini.

d quattro o cinque

La femmina

piccioletti

vecchj tronchi d'alberi incavati;

del granchiero
li

depone in

nativi del paese

ne mangiano la carne , che ha qualche relazione


con quella del lepre. Del resto questi animali si
familiarizzano facilmente , e si nutrono in casa
come i cani ed i gatti , vale a dire con ogni specie d' alimenti. Quindi il loro gusto pe' grandi

non gi un gusto esclusivo


Vuoisi
d' animali

che
,

si

Gajenna due

specie

d 1' istesso nome di granragione che fanno lor cibo de' gran-

a cui

chieri per la

trovino a
si

primo quello , di cui fin qui abbiala


Y altro non solo di una specie differente 5 ma sembra perfino essere di un altro genere , poich ha la coda tutta guernita di pelo 5
e non prende i granchi che colle zampe.
Gli indigeni mangian la carne anche di questo
secondo, che come quella del primo ha un certo

chj. Il

parlato

sapor di lepre per

IL

Ha
la

non

essi

molto gustoso.

COATI MONDI.

so quale

rassomiglianza

colf orso

lunghezza delle sue gambe di dietro,

per

la strut-

3l4

2tt

COATI MONDI.

tura delle sue grife


il

come

arricciata

Lunga

quella del rattono

superiore pi larga

sima ;

forma de' suoi piedi , e


la sua coda ed

la

suo pelo.

folto del

suoi occhi son piccioli

e rotonde

pelo

il

la sua mascella

lucido

ove trae

flessibilis-

le orecchie

morbido

color bajo fulvo assai vivo su tutto


cetto la pancia

dell' inferiore

il

corte

d'un

corpo

ec-

al bianco.

Linneo fa la descrizione d' un animale di queche serb lungo tempo colla speranza
addomesticarlo , nel die mai non riusc.

sta specie,

di

Era

d' indole ostinatissima

pricciosa

corte rustica

ciandone

sommamente
guasti

ca-

nella

strappando le teste de* polli e suo*

sangue. Malgrado

il

commetteva frequenti

la

sua picciolezza

per una forza straordinaria ;


massime quando si voleva farlo camminare contro
sua voglia. S' arrampicava alle gambe delle persone, di cui andava familiarmente a saccheggiar
si

distingueva esso

saccocce

Je

del

porco

prendendone

Come temea

suo piacere.

singolare

pi

la

Il

farlo ritirare.

tutto

ci

grandemente

picciola

spazzola

eh' era
le

bastava

genere di vita era

suo

di

setole

molto

perocch dormiva dalla mezza notte

mezzo giorno

vegliava

il

resto del

tempo , e

al

an-

dava attorno regolarmente dalle sei ore della sera


fino alle dodici , qualunque stagion facesse.
Il coati

sue

mondi

gambe

di

si

tiene con molta destrezza sulle

dietro

e gli

avviene talvolta

di

,,

3l5

IL COATI MONDI.

radersi la coda

cui porta ordinariamente diritta,

e piega in tutte le fogge con molta facilit.


Un tal gusto , dice il sig. di Buffon , il qual

sembra contro natura, non per particolare al


Le scimmie , i maki e alcuni altri animali
di lunga coda ne rodano anch' essi 1' estremit
ne mangian la carne e le vertebre , e la racconciano appoco appoco di un terzo o d'un quarto.
coati.

Pu

quindi argomentarsi die in quelle

corpo, che per la loro estensione

del sentimento, questo sia de-

lontane dal centro

e tanto pi quanto la distanza pi gran-

bole

de

e quelle parti son minute.

del

parti

trovano molto

si

mit della coda

dell'

animale

Poich

se

parliamo

cui

F estre-

pi sensitiva, il dolore che proverebbero


pi forte che l'appetito, e porrebbero nel
conservarla quella cura che adoprano a conservar

fosse
saria

altre parti del loro

si

il

coati

corpo

mondi un animale

di preda,

come

nutre di carne e di sangue, e

o la faina scanna
gia

Fuo\a

e cerca

piccoli animali
i

ed

nidi degli uccelli.

conformit di natura probabilmente

per

polli,

Per

qual

il

la

la

volpe

manquale

piuttosto che

alcun carattere esterno di rassomiglianza

esso riguardato

come una

Suol ritrovarsi principalmente


Guiana.

fu

specie di volpe.
al Brasile

ed

alla

CAPITOLO XL
infra

gli

Onde

aspri ciglion d'eccelse rupi.

tuonando

a valle precipitan

Gli staccati macigni

paziente

il

Lama suo grave carico trasporta


N dell' orrida via teme perigli.

Anonimo.

IL LAMA.
Ili

singolare

che sebhen

specie, al Per,

dotti allo stato di domesticit

noi e

cameli nell'Arabia

ammali

gli

ed

al Chili

al
,

di

questa

Messico sian

come

ri-

cavalli fra

noi pochissimo

li

co-

nosciamo. Si asserito, per vero dire, che fosse


impossibile

il

trasportarlo in

allontanarli dalle native

Europa ,

montagne

anzi

il

solo

senza esporli

a perire in brevissimo tempo. Ma poich gli Spagnuoli posseggon da secoli i paesi ond' hanno ori
gine, e uomini istruttissimi

han risieduto a Lima y

a Quito e nell' altre citt di quei paesi, era loro

ben

facile

il

darceli disegnati, descritti,

ed aneli

imbalsamati

Acosta e Gregorio di Balivar si sono data la


cura di raccogliere alcuni fatti relativi alla natura
del lama, e all'utile che se ne trae; ma furono muti sulla stia interna conformazione, sr^a

$lj

IL LAMAr

durata della gestazione delle femmine, e sa mille


altre particolarit importanti.
Il

lama

secondo

pi fedeli descrizioni

le

ha

non differisce dal


questo che non ha gobba. La

circa quattro piedi d'altezza, e

camelo, se non in

sua testa picciola e ben


occhi son grandi;

proporzionata

naso lungo

suoi

suo labbro
superiore fesso, e l'inferiore pendente, ma gros
sissimo F uno e l' altro ; la lunghezza delle sue
orecchie di quattro pollici ; e la coda , che mai
non ne ha pi di otto , diritta e sottile ; ed
essa e il dorso e la groppa si ricopre di un
pelo eorto

che

il

quale poi

di

bruno misto

istessa specie

si

talvolta

il

color suo

sebbene
s'

il

allunga pi sui fianchi

In generale

sul ventre.

specie

il

una

cos variando

incontri bianco

e tal-

volta affatto nero. I pie del lama son forcuti

come

quei del bue, ma sormontati di dietro da una


specie di sperone , che V ajuta a sostenersi nelle
discese ripide, e nei

cammini

La femmina produce
letto

per volta,

il

un anima-

La

quale nato appena la segue.

carne dei

giovani lama

delizioso

ma

diffcili*

di rado pi di

riguardata

de' vecchi

quella

come cibo

tenace e

insi-

pida. Gli Spagnuoli adoprano la loro pelle a farne


arnesi d'ogni specie, e gli Indiani ne

formano

le

lor calzature.

Questi animali

utili

nel paese che abitano

dice

ed anche
il

sig. di

necessarj

Buffon , non

3i8

Com' hanno
rarli.

LAMA.

IL

portano veruna spesa

La

piedi

eli

fessi

folta lana di

cibo e di mantenimento.

non

e'

bisogno di fer-

sono coperti dispensa

cui

dal metter loro il basto. Non ci vuole per essi


ne grano n fieno n avena
Y erba verde che
sbrucano loro basta per quanto sia poca. Ancor
;

pi sobrj riguardo alla bevanda, si accontentano


pi spesso della propria saliva, che in loro
abbondante pi che in tutti gli altri quadrupedi .

il

Il Per, secondo Gregorio di Balivar, il lor


paese nativo , la vera loro patria dal Potosi fino
a Caracca. Ivi sono essi in grandissimo numero

formano soli tutta la ricchezza degli Indiani, e


molto contribuiscono a quella degli Spagnuoli. Il
loro pelo una lana fina d' un uso eccellente. In
tutta la loro vita servono costantemente a trasportar
le derrate del paese

cento cinquanta libbre


e fermo;

il

il
;

loro carico ordinario di


il

loro

andamento grave

loro passo sicuro. Discendono bur-

dirupate, ove
, e salgono per alture
uomini stessi non possono accompagnarli. Camminano per l'ordinario assai lentamente, e non fanno
che quattro o cinque leghe per giorno; dopo di che
prendono da se medesimi un riposo di ventiquattro o trent' ore prima di rimettersi in viaggio. Fra
V altre cose che loro si addossano sono le ricche
materie, che si traggono dalle miniere del Potosi
al qual uopo Balivar assicura che si impiegavano

roni precipitosi
gli

al

suo

tempo ben trentamila

di quegli animali.

LAMA.

IL

La

3l9

per valerci delle espressioni del sig. di Buffon, assai pronta, ma la


loro vita non molto lunga. A tre anni gi sono
atti alla riproduzione fino ai dodici sono in pieno

loro cresciuta,

vigore;

indi

cominciano a deperire,

sicch

sui

quindici son logori affatto. Il lor naturale sembra

modellato su quello

degli

Americani;

sono cio

dolci e flemmatici, e fanno tutto con peso e misura.

Quando

viaggiano e vogliono arrestarsi per qualche


ginocchia colla pi gran cau-

istante, piegano le
tela

e abbassano

corpo in proporzione, sicch

soma non cada n

la lor
il

il

si

scomponga

fischio del lor conduttore,

si

e se odono

rialzano coll'istesso

avvedimento e ripigliano il cammino. Strada facendo carpi scon F erba ovunque ne trovano ; mai
per non mangiai! la notte , bench avessero digiunato tutta la giornata. Fra le tenebre non fan che
ruminare , appoggiati sulla pancia coi piedi ripiegati sotto

il

ventre, se pur non dormono. Se

la

imposta eccessiva, onde soccombano


suo peso , non vi modo di farli rialzare.

fatica loro

sotto

il

Indarno

come sono a rimanere


prosegua a maltrattarli,
disperatamente, battendo il capo

battono

si

ostinati

dove caddero; ed ove


si

uccidono

essi

si

a dritta e a manca contro la terra.

dono
per

essi

n con piedi

cos dire altre

Non

si

difen-

con denti; n hanno

armi che quelle dell'indigna-

zione. Sputano in faccia a chi gli insulta, e vuoisi

che questa

saliva lanciata nella collera sia acre e

LAMA.

Ih

3,0

mordente , a segno di
la pelle

far alzare delle bolle sopra

Quando veggono una persona


segno

istupore, senza dar

timore ne di piacere. In seguito


e nitriscono presso a poco

prendon la fuga
delle montagne.

il

la

guardano con

a prima giunta n di
soffiai!

come

colle narici,

cavalli. Alfine

insieme verso la sommit

tutti

Si fa la cacciaidei lama selvatici , dice ancora


di Buffon

sig.

durano

tempo

cani

ad

per averne
inseguirli;

di salvarsi sulle

rupi

Molta
ed ove lor

la lana.

e cani

fatica
si

dia

e cacciatori

Sembrano essi temere


egualmente che il calore quindi
mai non si veggono in bassi terreni. E come la
catena delle Cordigliere , elevata nel Per pi di
tre mila tese al di sopra del livello del mare, lo
altrettanto nel Chili e fino alle terre Magellaniche , vi si trovano uanachi o lama selvaggi in
gran numero. Dalla parte invece della Nuova
Spagna, ove questa catena si abbassa considera bilmente , pi non se ne rinvengono , e vi s' incontran soltanto quei lama domestici che vi sono stati
son costretti a ritornarsene.

il

peso

dell' aria

condotti.

Sebben pretendasi che periscano

dal lor paese nativo

tempi
assai

allontanati

per certo che ne' primi

dopo la conquista del Per


dopo , ne sono stati trasportati
,

L'animale di cui Gessner parla

sotto

in
il

ed anche
Europa.

nome

di

m
allocamelo

lama-.

e di cui ci d

3ar

la figura

un lama

che fu condotto vivo dal Per in Olanda nel i558,


quello stesso di cui Mattioli fa menzione, appellandolo elufocamelo , e descrivendolo con tanta diligenza.

Pi

dei vigogna e
Ispagna
onde cercar d
naturalizzar veli. Si dovrebbe dunque essere meglio
istruiti di quello che non siasi intorno alla natura,
di questi animali che potriano divenirci utili poi
eh' probabile che riuscirebbero egualmente bene
fors'

volte

si

trasferirono

anche dei lama in

,.

sui nostri Pirenei e sulle nostre

Alpi, che sopra

le Cordigliere .

LAMENTINO.

IL

Quest' animale pu indifferentemente esser chia-

mato l'ultimo

de' quadrupedi o

Ritiene de' primi, dice

il

sig.

il

primo
di

de' pesci.

Buffon, due

piedi o piuttosto due mani ma le gambe di dietro,


che nelle foche e nelle morse soli quasi affatto
;

addentrate nel corpo

, e scorciate quant' possibile,


trovano assolutamente nulle e cancellate nel lamentino. In luogo di due piedi corti e d'una coda
sottile ancor pi corta , che le morse portan dietro

si

una direzione
una grossa coda,
in

nella
vista,
altri

medesima
tre

qual

direzione.

che negli
le

orizzontale,
la

si

Gabinetto T. II.

lamentini hanno

Parrebbe quindi a prima

uni fosse

parti

allarga in ventaglio

gi dette

divisa in tre
si

unissero

ai

e negli

per non.

IL LAMENTINO.
D2S
formarne che una sola. Dietro pi

vazione

per

dissezione

si

e specialmente

vede

attenta osser-

mezzo

per

della

non ehbe luogo unione

che

veruna , non trovandosi vestigio d' ossa di cosce e


di gambe. Quelle che forman la coda de'lameiv
tini

sono semplici vertebre isolate

han

dei cetacei che non

sono cetacei per

tali

piedi.

simili a quelle

Anch'

essi

quindi

parti posteriori del loro corpo

n pi appartengono ai quadrupedi che pei due


piedi o le due mani , che stanno da un lato della
lor pancia .

Oviedo ,

il primo, per quel che pare, che abbia


lamentino , dice eh' un grosso animale
di figura informe , che ha la testa pi grossa che

descritto

il

un bue,
due mani presso la
quella di

due

occhi piccoli,

gli

piedi o

onde servirsene al nuoto,


che senza scaglie , ma ricoperto d una pelle o
piuttosto di un grosso cuojo, che la sua carne
eccellente e fresca, sembra piuttosto di bue che
testa,

di pesce, n disseccata

marinata inferiore a

infine che
femmina ha due mammelle sul petto , e pr*
duce ordinariamente due picciolini a cui porge il

quella del tonno, se

non migliore;

la

latte.

Clusio scrive d* aver veduto e misurato la pelle


5

d uno di questi animali , cui trov di sedici piedi


e mezzo di lunghezza e sette e mezzo di larghezza;
le due mani eran molto larghe con unghie corte.

Gomara

assicura che se ne trovano talvolta di venti

IL

LAMENTINO.

3:2-3

piedi di lunghezza, e ch'essi frequentano egual-

mente l'acque

de' fiumi e quelle del

poscia di uno

allevato

lago a San
s

dolce e

giovane,

Domingo per

mare. Narra

e nudrito in

ventisei anni

famigliare, che intendeva

il

il

un

qual era

suo

nome ,

e chiamato usciva dell' acqua , e strascinavasi fino


alla casa

per ricevervi

il

suo cibo

parea compia-

voce umana e del canto de' fanciulli


non avea alcuna paura, lasciava che le persone
sedessero sul suo dorso, le tragittava da una riva
cersi della

del lago

all'

altra

senza attuflarsi o far loro alcun

male.

Binet dice, che

il

lamentino grosso

come un

bue, rotondo come una botte, che ha piccola testa


e poca coda, che la sua pelle ruvida e grossa
come quella d' un elefante , che d talvolta pi di
seicento libbre di carne buona a mangiare , che il
suo grasso dolce

come

il

butirro

eh' ei

si

com-

ove melton foce in mare , per


ivi pascervi 1' erbe delle sponde; e che
vi son
de' luoghi a dieci o dodici leghe da Cajenna, ove
si trovano lamentini in s gran numero, che si pu
in un giorno empirne una lunga barca, purch si
abbiano de' buoni fiocinieri.
Il padre Dutertre , il qual descrive a lungo la

piace de' fiumi

caccia o la pesca del lamentino

si

accorda quasi

pur or citati. Dice per,


che quest' animale non ha che quattro diti con
quattro unghie per ciascuna mano, si nutre di

in tutto

cogli

autori

Ik LAMENTINO.'

3fl4

un'erba minuta di mare, sbrucandola come il bue


quella de' prati, indi cerca i fiumi d'acqua dolce,
ove si abbevera due volte il giorno , e poi si ad-

dormenta col muso fuori

onde,

dell'

che

il

lo fa

rimarcar di lontano.

Trovasi, dice

all'

isole d'

il

di Buffon, nel Viaggio

sig.

America impresso a Parigi nel

un' eccellente descrizione

maniera con cui

lamentino

del

1 72,2,

e della

prende. 1/ autore d'accordo


cogli altri che han parlato di quest' animale , ma osserva eh' esso di-

su tutti

si

fatti principali

venuto assai raro alle Antille


del

mare sono

abitate.

sur avea quattordici

punta del muso

all'

dopo che

Quello eh*

piedi

ei

nove

e mi-

pollici

coda

origine della

le rive

vide

dalla

sino alla

quale era tutto rotondo

\ la sua testa era grossa ,


bocca larga con grandi labbra e alcuni peli
ruvidi e lunghi al di sopra di esse; i suoi occhi
erano picciolissimi proporzionatamente alla testa

la sua

e' le

sue orecchie

fori angusti;

e senza

il

non pareano che due

un leggier movimento

quanto piegare

piccioli

collo era assai grosso e assai corto,

non

saria

stato

che

il

facea

possibile

al-

distin-

guerlo dal resto del corpo.


a

Avea questo

otto piedi e

due

pollici di cir-

conferenza; la coda era come una larga pala, di


diciannove pollici nella sua lunghezza, di quindici
nella sua maggior larghezza, e di tre circa d'altezza nella sua estremit.

La

pelle sul dorso era

IL

grossa quasi

35

LAMENTINO.

come un doppio cuojo

bue

di

ina

pi sottile sotto il ventre ; d'un colore d ardesino bruno, con peli rvidi, rari e molto lunghi.

assai

seco

L'animale pesava ottocento libbre

un lamentino

era stato preso

arrostire allo spiedo la parte

si

Gulima

dell'

libbre;

si

occhi assai piccioli


delle orecchie, e

cinquecento

piccioletti

mella colle

sue

die' egli,

settecento

alle

nutrono d'erbe; hanno


e pi picciolo ancora

quando

ascersi alla riva.

due

carne

la

Orenoco. Questi animali,

pesano ciascuno dalle

sce

alla coda,

come

riferisce esservi un'infinit di lamentini

ne gran laghi
cinquanta

che

Si fece

pi vicina

trov cos buona, cos delicata

di vitello

lunghezza.

tre piedi di

non avea pi di

all' incirca;

picciolo

il

il

fiume basso vengono

La femmina sempre

per volta;

braccia

gli

foro

li

gli

partori-

mam-

porta alla
stringe

forte

che mai da lei non si separano , qualunque movimento ella faccia. Ciascuno di essi nascendo peser trenta libbre
il
latte che prendono den:

sissimo e assai nutriente.

Quando vuol piovere

lamentini

fuor d' acqua ad altezza considerabile.


gi essi ristretti

dice

il

sig.

di Buffon

balzano

Non

sono

ai

mari

ed ai fiumi del nuovo mondo , ma ne esistono


pure sulle coste e ne' fiumi dell' Africa. Il sig.
Adanson ne ha veduti al Senegal, ed ha recata
la testa di uno d' essi. Donandomela ha pur vo-

3a6

IL

LAMENTINO.

luto comunicarmi la descrizione

questi animali sul luogo

stesso;

da
ed

lui
io

fatta

di

penso di

doverlo riferir per intero.


Molti lamentilo, si sono offerti a' miei sguardi;
pi grandi non aveano che otto piedi di lunghezza , e pesavano circa ottocento libbre una
femmina di cinque piedi e tre pollici non era di
maggior peso, che di libbre cento novantaqualtro.

il loro colore cenerognolo-nero;

su tutto

peli son radi

corpo, ed han forma di setole lunghe

il

nove linee la testa conica e d una grossezza


mediocre relativamente al volume del corpo ; gli
occhi son rotondi e piccioli ssimi , hanno 1' iride
d'un azzurro carico e la pupilla nera; il muso
;

quasi cilindrico

le

due mascelle sono presso a

poco egualmente larghe


le labbra carnose
molto grosse; i denti tutti molari in ambedue
mascelle; la lingua di forma ovale, e quasi
;

e
le
at-

taccata nella sua estremit alla mascella inferiore.

cosa singolare

continua

quasi tutti gli autori o

il

orecchie a questi ammali. Io

trovarne in alcuno

sig.

Adanson

viaggiatori

che

abbian date

non ho potuto

nemmeno un buco

ri-

picciolis-

simo da potervi introdurre uno stiletto. Hanno


essi due braccia o pinne collocate all'origine della
testa, la quale non distinta dal tronco per alcuna specie di collo , o di spalle , che possan discernersi. Queste braccia sono presso a poco cilindriche, composte di tre principali articolazioni,

Bz^

LAMENTINO.

IL

forma una specie di mano comnon si distinguono , che per


quattro unghie d* un rosso bruno e lucente. La
coda orizzontale come quella delle balene , ed
ha la forma di una pala di forno. Le femmine
hanno due mammelle elittiche piuttosto che rodi cui l'anteriore

pressa,

tonde

La

in cui

diti

collocate presso

all'

ascella

delle

braccia.

un cuojo alto sei linee sotto il ventre,


nove sul dorso
e un pollice e mezzo sovra la
testa
Y adipe bianco e spesso di due o tre
pollici
la carne d un rosso pallido , pi delipelle

cato di quel del vitello .

Onde prendere

lamentino

il

sovra una navicella o zattera

si

usa accostarsegli

e gli

si

lancia

una

grossa freccia, attaccata ad una lunghissima corda.

Gom'ei

si

ferro che
attacca

sente colpito fugge, e porta seco


il

canape

alla cui estremit

un grosso pezzo

di

sughero

il

sempre

si

o di legno

leggiero, per servire d' indizio.

hanno preteso che la femmina


un tempo due piccioletti, che la seguon dovunque, n mai V abbandonano n viva n morta, sicch ove sia presa
divengono essi pure facile preda. Altri per assicurano , che mai non dia pi di un animaletto
per parto; e questa asserzione sembra la pi probabile, per 1' analogia del lamentino con tutti gli
altri grossi quadrupedi o cetacei.
Alcuni

scrittori

del lamentino produca ad

FINE DEL TOMO SECONDO

INDICE
DEL TOMO SECONDO.

(jAPITOLO
Il

Renne

Pag.

ivi

y)

ia

Cervo
Capitolo II

19

Il Cavallo

ivi

28
36

Il

L'Asino
Il

Bue

Capitolo III

y>

43

La Pecora

ivi

Montone
Il Montone
Il Montone
Il Merino
La Capra
Il

Il

d' Islanda

46

di larga coda

48
49

Selvatico

Camoscio

Lo Stambecco
La Capra Azzurra
Il

Guiho

L'Antilopa Bosch-Bocli
La Gazzella

5o
53
56
Co
63

64

ivi

65

INDICE DEL TOMO SECONDO.

33o
Il

Saiga

Il

Il

Il

Il

Cane
Cane

Capitolo
Il Cane

....

IV

di Siberia
dell'Isola di

Can da
Can da

Terra Nuon;a

caccia

....

seguito

L'Alano
Il Molosso
Il Bassotto
11

Levriere

Can da Pastore
Bracco del Bengala
Il Gatto Selvatico
Il Gatto Domestico
.
Il Gatto d'Angora
Il Gatto Tigre .
Capitolo V

Il
Il

Il

Il
Il

Topo
Topo Muschiato
Topo Economo
.

L' Hamster

La Marmotta
Il

Lmingo
Topo Campagnuolo

Il

Sorcio delle Messi

Il

Capitolo VI
La Lontra
La Lontra di Mare

1
6

33

INDICE DEL TOMO SECONDO.

Capitolo VII

....

Il

Cignale

Il

Il

Porco
Porco d'Etiopia
Peccari o Porco del Messico

Il

Babiroussa

Il

Pag. ao3

Il

Condoo
Bubalo

ai

ai8
aao
aa3

....
....
.

Il

Tzeiran o Antilope azzurra

ivi

aa6
a33
a34
a35
a37
a4
a4^

Il

Capitolo IX
L'Armadillo o

Grimmo
Gnou

Il

ao5
211
ai4

Il

Il

ivi

....

Porco d' India


L'Agouti
Capitolo Vili
"Il Muschio
.
L'Alce

Taton

il

ivi

Il

Coa

Il

Conepato

a49
a55
a63
267
371
373
375

....

ivi

di Siria

377
a8a
287

Pangolino
La Testuggine
Il

Il

Formicofago

Il

Furetto

Il

Puzzolo

La

Leroto

Il

Daman
Daman

Il

Genetta

Il

del

Capo

INDICE DEL TOMO SECONDO,

332,

La Musetta
Capitolo

Pag. a8g
292,

Il

Jaguar

ivi

Il

Servai

Garacal

299
3oa

Il

Gouguar

L' Ursone
11

Tanrec

3oz|

3o6
37
3o3
3io
3i3
3i6

Il Suricate

Granchiero

Il

Coati

Capitolo

Mondi

XI

Il

Lama

ivi

11

Lamentino

3ai

FINE DELL INDICE.

REGISTRO
DELLE TAVOLE. INCISE
CONTENUTE IN QUESTO TOMO.

Jt*

Il

RONT ISPIZIO
Renne

Il

Cervo

Il

Cavallo

Il

Cane

Gatto

Pag.

12

19

s8
53

L'Asino

La Capra

69
168
20

a55

La Scrofa cacci atrice


La Tartaruga di terra

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