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Player One
Romanzo
Traduzione Laura Spini
Isbn Edizioni via Sirtori, 4 20129 Milano
Presidente: Luca Formenton
Direzione editoriale: Massimo Coppola
Editor: Mario Bonaldi
Redazione: Antonio Benforte, Linda Fava
Diritti e redazione: Sara Sedehi
Comunicazione: Valentina Ferrara, Giulia Osnaghi
Grafica: Alice Beniero
Copyright 2011 by Dark All Day, Inc.
Isbn Edizioni S.r.l., Milano 2011
Titolo originale: Ready Player One
L'autore
Ernest Cline ha fatto il sottocuoco, ha pulito il pesce, donato il plasma,
stato un commesso snob di videoteca, e ha svolto lavori di bassa
manovalanza tecnologica. Ma ha sempre trascurato tutte queste
promettenti carriere per dedicarsi a tempo pieno al suo amore per la
cultura pop in tutte le sue forme, prima attraverso la poesia orale, poi
come sceneggiatore. Ha scritto un film, Fanboys (2008), che diventato
un fenomeno di culto, con suo grande stupore. Oggi vive a Austin,
Texas, con moglie, figlia e unimmensa collezione di videogiochi
depoca. Player One il suo primo romanzo.
0000
Chiunque abbia la mia et ricorda bene dove si trovava e cosa stava
facendo nel preciso momento in cui, per la prima volta, sent parlare
della gara. Io ero seduto nel mio nascondiglio e guardavo i cartoni
animati quando il notiziario fece irruzione sullo schermo, annunciando
che James Halliday era morto nel corso della notte.
Naturalmente, avevo gi sentito parlare di Halliday. Come chiunque,
del resto. Era lideatore di videogiochi che aveva creato OASIS, il
gioco multiplayer online con milioni di utenti che si era gradualmente
evoluto fino a diventare la realt virtuale, connessa su scala globale, che
la maggior parte dellumanit usava ormai quotidianamente. Il successo
senza precedenti di OASIS aveva reso Halliday uno degli uomini pi
ricchi del mondo.
Sulle prime non riuscivo a capire perch i media avessero tanto a cuore
la morte del miliardario. In fondo, gli abitanti del Pianeta Terra avevano
altro a cui pensare. Linarrestabile crisi energetica. I catastrofici
mutamenti climatici. Le carestie e la fame, la povert, le malattie. Una
mezza dozzina di guerre. La solita storia: Cani e gatti che vivono
insieme isteria di massa!. Generalmente i notiziari non
interrompevano mai la visione di sitcom e soap interattive a meno che
non fosse accaduto qualcosa di grosso. Come lo scoppio di unepidemia
letale o la distruzione di unaltra grande citt, inghiottita da un fungo
atomico. Cose cos, importanti. Per quanto Halliday fosse importante, la
sua morte avrebbe dovuto guadagnarsi solamente uno spezzoncino
durante il telegiornale della sera, giusto per far s che le masse
scuotessero le loro testoline plebee con invidia, quando i telecronisti
avessero annunciato la quantit vergognosa di denaro che sarebbe stata
elargita agli eredi.
Ma era quello il problema. James Halliday non aveva eredi.
Era morto a sessantasette anni, scapolo, senza parenti e, a quanto
dicevano in molti, senza un solo amico. Aveva trascorso gli ultimi
quindici anni della sua vita in un isolamento autoimposto, durante il
quale (se le voci erano attendibili) aveva perso completamente la
ragione.
Perci la notizia che, quella mattina di gennaio, lasci tutti a bocca
aperta, la notizia che lasci, da Toronto a Tokyo, tutti di stucco davanti
recitare la strofa di una poesia e ogni verso compare, per pochi istanti,
come un sottotitolo fiammeggiante in fondo allo schermo: Tre chiavi,
ognuna una porta aprir
Che il valor dei viandanti prover
Chi
lardue prove superar sapr
Giunto alla Fine, il premio otterr
Al concludersi di questi versi, la Chiave di Giada e quella di
cristallo svaniscono; rimane soltanto la Chiave di Rame, ora appesa con
una catenina al collo di Anorak.
La macchina da presa segue Anorak che si volta e continua a
camminare lungo la caverna. Pochi secondi dopo, raggiunge una
massiccia porta di legno a due battenti, incassata nella parete rocciosa.
La porta rivestita in acciaio e, incisi sulla superficie, appaiono scudi e
draghi. Questo gioco non ho potuto testarlo, quindi la mia
preoccupazione che potrei aver nascosto il mio Easter Egg talmente
bene da renderlo introvabile. Non lo so per certo. Anche se fosse, ora
comunque troppo tardi per cambiare qualcosa. Perci staremo a
vedere. Anorak spalanca la porta rivelando una smisurata stanza del
tesoro, ricolma di monete doro scintillante e calici tempestati di
gioielli.[6] Poi oltrepassa la soglia e si rivolge agli spettatori, allargando
le braccia per tenere aperta la porta.[7]
E quindi, senza altri
indugi annuncia Anorak che la caccia allEaster Egg di Halliday
abbia inizio! Poi scompare in un lampo di luce, lasciando lo spettatore
a guardare gli abbaglianti cumuli di tesori al di l della porta aperta.
Poi parte una dissolvenza al nero.
Alla fine del video, Halliday aveva allegato un link al suo sito
personale, che era cambiato radicalmente la mattina della sua morte.
Per pi di un decennio, lunico elemento presente sul sito era stata una
breve animazione in loop che mostrava il suo avatar, Anorak, seduto in
una biblioteca medievale, ricurvo, intento a mescolare pozioni e
concentrato su alcuni libri di incantesimi sopra un tavolo da lavoro
consumato dal tempo. Sulla parete dietro di lui si vedeva un grande
dipinto che raffigurava un drago nero.
Ma ora quellanimazione non cera pi e, al suo posto, si poteva vedere
una classifica dei punteggi pi alti, simile a quelle che si trovavano nei
vecchi videogiochi a gettone. La lista presentava dieci posizioni,
occupate tutte dalle iniziali JDH James Donovan Halliday seguite
da un punteggio a sei zeri. Tale lista fu presto denominata il
Segnapunti.
LIVELLO UNO
La condizione umana uno schifo, per la maggior parte del tempo.
I videogiochi sono lunica cosa che rende la vita sopportabile.
Almanacco di Anorak, Capitolo 91, Versi 1-2
0001
Mi svegli
di soprassalto il rumore di una sparatoria nelle vicinanze. Agli spari
segu qualche minuto di grida soffocate, poi il silenzio.
Le sparatorie non erano insolite, nel parcheggio, ma ne rimasi
comunque scosso. Sapevo bene che probabilmente non sarei riuscito a
serie mi piaceva tanto. Ero figlio unico, i miei genitori erano due
adolescenti che si erano incontrati nella baraccopoli in cui ero cresciuto.
Mio padre non me lo ricordo. Avevo un paio di mesi quando gli
spararono mentre cercava di derubare una drogheria, durante un
blackout. Lunica cosa che sapevo di lui che amava i fumetti. Una
volta trovai moltissime penne USB in una scatola che conteneva le sue
cose, e al loro interno cerano serie complete di Amazing Spider-Man,
X-Men e Lanterna Verde. Una volta la mamma mi disse che mio padre
aveva deciso di darmi un nome allitterante Wade Watts perch
pensava suonasse come quello dellidentit segreta di un supereroe.
Come Peter Parker, come Clark Kent. Scoprirlo mi port a pensare che
probabilmente era in gamba, nonostante il modo in cui era morto. Mia
madre, Loretta, si era trovata a crescermi da sola. Avevamo vissuto per
un po in un piccolo camper, in unaltra parte della baraccopoli. Aveva
due lavori a tempo pieno su OASIS: faceva loperatrice di
telemarketing e laccompagnatrice in un bordello online. Di notte mi
obbligava a mettere i tappi per le orecchie perch non la sentissi
mentre, nella stanza accanto, diceva zozzerie a tipacci dallaltra parte
del mondo. Ma i tappi non funzionavano bene, perci io mi sedevo a
guardare vecchi film tenendo il volume al massimo.
prima che tu arrivassi, e ora che ci sei non ne abbiamo quasi pi.
Questo vuol dire che non abbiamo pi energia sufficiente per gestire la
nostra civilt come un tempo. Abbiamo dovuto fare dei tagli. Bel
risultato. Noi la chiamiamo crisi energetica globale, e va avanti ormai
da un bel po.
In aggiunta, venuto fuori che tutto quel bruciare combustibili fossili
aveva anche effetti collaterali piuttosto fastidiosi. Per esempio,
linnalzarsi della temperatura del pianeta e il totale incasinamento
dellambiente. Le calotte artiche si stanno sciogliendo, i livelli del mare
si innalzano, il clima un unico grande disastro. Piante e animali si
estinguono a ritmo di record e migliaia di persone sono affamate e
senza una casa. E ancora ci facciamo la guerra a vicenda, usando le
poche risorse che ci rimangono.
In pratica, ragazzo, il significato di tutto questo che la vita molto
pi dura di quanto non fosse in passato, nei bei tempi andati, prima
che tu nascessi. Le cose allora erano grandiose, ma oggi sono
abbastanza terrificanti. In tutta onest, non vedo un futuro troppo roseo.
Sei nato in un momento storico piuttosto schifoso. E pare che le cose
vogliano solo peggiorare, ormai. La civilt umana in declino. C
chi dice che sta collassando su se stessa.
Probabilmente ti starai domandando cosa ti succeder. Semplice. A te
succeder la stessa cosa che successa a ogni altro essere umano che
sia mai vissuto. Morirai. Moriamo tutti. cos che stanno le cose.
Cosa accade quando muori? Be, non ne siamo troppo certi. Ma le
prove suggeriscono che non succede niente. Muori e basta, il tuo
cervello smette di funzionare, e a quel punto non vai pi in giro a fare
domande fastidiose. Ah, e quelle storie che hai sentito sullandare in un
posto meraviglioso chiamato paradiso, dove non c dolore o morte e
vivi allinfinito in uno stato di perpetua felicit? Altra stronzata
suprema. Come tutta quella roba su Dio. Non c una vera
testimonianza del paradiso, e non c mai stata. Abbiamo inventato
anche quello. Pensiero positivo. Quindi, dora in poi dovrai passare il
resto della tua vita con la certezza che un giorno morirai e scomparirai
per sempre.
Mi spiace.
Daccordo, a pensarci meglio, forse quella dellonest non la miglior
politica. Forse non una bella idea dire a un essere umano nuovo di
pacca che nato in un mondo di caos, dolore e povert, che appena in
vedevano gli utenti OASIS prima di lasciare il mondo reale per entrare
nel mondo virtuale: READY PLAYER ONE
0002
Il
mio
avatar si materializz di fronte al mio armadietto, al secondo piano del
liceo: nello stesso identico posto dove mi trovavo la sera prima, quando
mi ero scollegato da OASIS.
Guardai a destra e a sinistra, lungo il corridoio. Lambiente virtuale in
cui mi trovavo sembrava quasi (ma non del tutto) reale. Ogni cosa, su
OASIS, veniva riprodotta alla perfezione, in tre dimensioni. A meno
che non ci si fermasse a zoomare, esaminando lambiente con
minuziosit, era facile dimenticarsi che tutto ci che si vedeva era
generato da un computer. Persino con la scadente console OASIS che la
scuola mi aveva fornito. Avevo sentito dire che, se avessi preso parte
alla simulazione con un tipo di attrezzatura allavanguardia, mi sarebbe
stato impossibile distinguere OASIS dalla realt.
Diedi un leggero colpo e la porta dellarmadietto si apr con uno scatto
sommesso. Linterno era decorato a casaccio. Unimmagine della
Principessa Leila che impugnava un blaster. Una foto di gruppo dei
Monty Python, in costume, sul set del Sacro Graal. La copertina del
Time con la foto di Halliday. Allungai un braccio verso lo scaffale pi
alto dellarmadietto e diedi un colpetto a una pila di libri, che si dissolse
e ricomparve subito dopo nellinventario del mio avatar.
Oltre ai libri, il mio avatar possedeva poco altro:
dei miei insegnanti o dei miei compagni di classe sapeva chi fossi, e
viceversa.
Agli studenti non era permesso usare i nomi avatar, a scuola. Era,
perlopi, una maniera per evitare agli insegnanti limbarazzo di dire
cose tipo: Pappone_Viscido,
vedeva queste finestre: cos nessuno poteva spiare quello che facevo (a
meno che non attivassi lopzione che lo consentiva).
La mia homepage predefinita era lIncubatrice, uno dei forum di Gunter
pi famosi.
Linterfaccia del sito era stata progettata perch so
migliasse e funzionasse come un BBS dellera pre-internet, con tanto
di accompagnamento musicale (le fastidiose strida di un modem a 300
baud) durante la sequenza di login. Bellissimo. Per qualche minuto
diedi unocchiata ai messaggi pi recenti, dedicandomi alle ultime
notizie e ai pettegolezzi. Anche se controllavo il forum ogni giorno,
scrivevo di rado. Oggi non cerano notizie interessanti. Le solite lotte
tra esaltati. Discussioni sullinterpretazione corretta di alcuni
passaggi criptici dellAlmanacco di Anorak. Avatar di alto livello che si
vantavano degli oggetti magici di cui si erano appena impossessati.
Erano anni che queste fesserie andavano avanti. In assenza di progressi
concreti, la sottocultura Gunter aveva iniziato a perdersi in un pantano
di sbruffonate, inutili conflitti interni e stronzate di varia natura. Era
una situazione davvero deprimente.
Avevo appena finito di leggerlo quando sul mio display comparve una
finestra di messaggio istantaneo. Era Aech, il mio migliore amico
(bene, daccordo, se proprio volete fare i pignoli era il mio unico amico,
se non si conta la signora Gilmore).
Aech: Ben svegliato, amigo
Parzival: Hola, compadre.
Aech: Che fai?
Parzival: Setaccio la rete. Tu?
Aech: Ho messo online la Cantina. Vieni a trovarmi l prima di lezione,
coglione.
Parzival: Ottimo! Un secondo e sono l.
Richiusi la finestra dei messaggi istantanei e controllai lorologio.
Avevo ancora una mezzora buona prima della lezione. Sorrisi e
premetti la piccola icona a forma di porta in un angolo del display, poi
selezionai, tra i preferiti, la chatroom di Aech.
0003
Dopo aver verificato che fossi incluso nella lista della chat,
il sistema mi consent laccesso. Laula si ridusse a una finestra in
miniatura, in basso a destra sul mio display, perch potessi sempre
controllare ci che succedeva di fronte al mio avatar. Il resto del mio
campo visivo era occupato dallinterno della chatroom di Aech. Il mio
avatar si materializz allingresso, una porta in cima a una scala
ricoperta di moquette. La porta non conduceva ad altre stanze. Non si
apriva nemmeno. Questo perch la Cantina, con i suoi contenuti, non
era parte di OASIS. Le chatroom erano simulazioni a se stanti spazi
virtuali temporanei cui gli avatar potevano accedere da qualunque
luogo di OASIS. Il mio avatar non era nella chatroom. Sembrava che lo
fosse. Wade3/Parzival era ancora seduto a occhi chiusi nellaula dove si
sarebbe tenuta la lezione di Storia mondiale. Connettersi a una
chatroom era come trovarsi in due luoghi nello stesso momento.
Aech aveva battezzato la sua chatroom la Cantina. Laveva
programmata perch somigliasse a una tavernetta borghese dei tardi
anni ottanta. Ovunque, sulle pareti in legno, erano appesi vecchi poster
di film e fumetti. Al centro della stanza, un vecchio televisore RCA al
quale erano collegati un videoregistratore Betamax, un registratore
laserdisc e diverse console dannata. Sugli scaffali della parete di fondo
erano impilati giornaletti di giochi di ruolo e numeri arretrati di Dragon.
La gestione di una chatroom non era esattamente una cosa a buon
mercato, ma Aech poteva permetterselo. Aveva raccolto un bel
gruzzolo prendendo parte, dopo la scuola e nei fine settimana, ai
Tarra e Torr.
Maledizione, Z! Sei il migliore.
Grazie, Aech. Comparve un messaggio sul display: mi segnalava
che, in aula, stava suonando la prima campanella. Sapevo che anche
Aech e I-r0k avevano ricevuto lo stesso messaggio, poich le nostre
scuole avevano gli stessi orari.
tempo di dare inizio a unaltra giornata di apprendimento disse
Aech, alzandosi.
Che sbattimento disse I-r0k. Ci vediamo dopo, perdenti. Ci mostr
ancora una volta il medio, poi il suo avatar scomparve, mentre lui
usciva dalla chatroom. Anche gli altri Gunter iniziarono a sloggarsi e a
scomparire, finch io ed Aech non rimanemmo soli.
Davvero, Aech gli dissi. Perch lasci che quellimbecille bazzichi
da queste parti?
Perch mi diverto a batterlo ai videogiochi. E la sua ignoranza mi d
speranza.
E perch mai?
Perch se gli altri Gunter sono incompetenti quanto I-r0k e lo sono,
per la maggior parte, credimi questo vuol dire che io e te abbiamo
davvero la possibilit di vincere la gara. Scrollai le spalle. Penso sia
un buon modo di vederla.
Vuoi tornare qui dopo la scuola, stasera? Intorno alle sette? Ho un
paio di faccende da sbrigare, ma poi voglio affrontare un po di roba
che ho nella mia lista di cose da guardare. Facciamo una maratona di
Robotech, magari?
Oh diavolo, s risposi. Considerami gi qui. Uscimmo
simultaneamente, mentre lultima campanella iniziava a suonare.
0004
Le palpebre del mio avatar si aprirono e mi ritrovai nellaula
di Storia mondiale. Tutti i banchi intorno al mio erano occupati da altri
studenti, e il nostro insegnante, il signor Avenovich, si stava
materializzando davanti ai nostri occhi. Lavatar del signor A sembrava
un professore di college barbuto e corpulento. Aveva un sorrisetto
contagioso, indossava un paio di occhiali con la montatura in metallo e
una giacca di tweed con le toppe ai gomiti. Quando parlava, riusciva
sempre ad avere laria di qualcuno che sta leggendo un passaggio di
Dickens. Mi piaceva. Era un bravo professore.
Ovviamente non sapevo chi fosse nella realt, n dove vivesse. Non ci
era dato sapere nemmeno il suo vero nome, o se fosse davvero un
soltanto pochi crediti, ma il costo della manifattura era nullo per la GSS
e ci significava un unico, grande profitto. Pur in piena recessione
economica, OASIS concedeva agli americani la possibilit di
continuare a dedicarsi al loro passatempo preferito: lo shopping.
OASIS presto fu la ragione principale per connettersi a internet, a tal
punto che, gradualmente, OASIS e internet divennero sinonimi. E
OASIS os, tridimensionale, incredibilmente semplice da usare e offerto
gratuitamente dalla GSS, divenne il sistema operativo pi famoso della
Terra.
Nellarco di pochissimo tempo, miliardi di persone in tutto il mondo
lavoravano e giocavano quotidianamente su OASIS. Ci si incontrava, ci
si innamorava, ci si sposava senza aver mai messo piede nello stesso
continente. I confini tra la vera identit di un individuo e quella del suo
avatar iniziarono a confondersi.
Era lalba di una nuova era, unera in cui il genere umano avrebbe
trascorso la maggior parte del tempo libero allinterno di un videogioco.
0006
Il resto della giornata pass in fretta fino allultima lezione,
quella di latino.
Gli studenti, di solito, studiavano una lingua straniera che un giorno
sarebbe potuta tornare utile: il mandarino, lhindi, lo spagnolo. Io avevo
scelto il latino perch James Halliday aveva studiato latino. E, di tanto
in tanto, nelle sue prime avventure grafiche, impiegava parole o frasi in
latino. Purtroppo, nonostante le possibilit illimitate che OASIS le
metteva a disposizione, la professoressa Rank faceva una gran fatica a
rendere interessanti le lezioni di latino. Inizi con il ripasso di una serie
di verbi che io avevo gi imparato a memoria; la mia attenzione, quindi,
vag altrove quasi subito.
OASIS impediva agli studenti di accedere, durante le lezioni, a dati o
programmi non autorizzati dallinsegnante, cos da evitare che la classe
si distraesse guardando film, giocando o chattando anzich seguire le
spiegazioni. Per mia fortuna, durante lanno precedente avevo scoperto
un bug nel software della biblioteca della scuola e, sfruttandolo,
riuscivo ad accedere a qualunque libro, compreso lAlmanacco di
Anorak. Quando mi annoiavo (come in quel momento) lo mettevo su
una finestra del mio display e, per passare il tempo, rileggevo i miei
passaggi preferiti.
In quei cinque anni, lAlmanacco era diventato la mia Bibbia. Come
quasi tutti i libri, era accessibile solo in formato elettronico. Ma, poich
prima volta nella mia vita, sapevo cosa significasse avere un talento
innato. Un dono.
Ma non fu la mia ricerca sistematica tra i film, i fumetti e i videogiochi
a procurarmi il primo vero indizio. Questo mi giunse mentre studiavo la
storia dei vecchi giochi di ruolo, quelli fatti di carta e penna.
Sulla prima pagina dellAlmanacco erano stampati i quattro versi
in rima che Anorak aveva declamato nellInvito.
Tre chiavi, ognuna una porta aprir Che il valor dei viandanti
prover Chi lardue prove superar sapr Giunto alla Fine, il premio
otterr
A un primo sguardo, sembrava lunico accenno esplicito alla
gara contenuto nellAlmanacco.
Ma, seppellito sotto a quella serie di annotazioni deliranti e saggi sulla
cultura pop, trovai un messaggio nascosto.
Allinterno dellAlmanacco, disseminate nel testo, cerano alcune
lettere marcate. Ciascuna era contrassegnata da una minuscola tacca,
quasi invisibile, che ne spezzava il contorno. La prima volta che avevo
notato le tacche, era passato un anno dalla morte di Halliday. Stavo
leggendo la mia copia cartacea dellAlmanacco, e mi ero convinto che
le tacche non fossero altro che trascurabili difetti di stampa dovuti
probabilmente al tipo di carta o alla stampante, troppo antiquata, che
avevo usato. Ma, quando controllai sul sito di Halliday la versione
digitale del libro, trovai le stesse tacche sulle medesime lettere.
Ingrandendo una singola lettera, le tacche erano chiare come il sole.
Le aveva messe Halliday. Aveva marcato le lettere per un motivo.
Scoprii che, sparse per il libro, si trovavano centodiciotto lettere
intaccate. Le trascrissi nellordine in cui erano disposte, e fu allora
che comparve una scritta che aveva un senso. Mentre trascrivevo il
tutto nel diario del Graal, ci manc poco che non rimanessi secco per
lemozione.
Quella Chiave di Rame, o esploratori in una tomba ricolma dorrori
Ma molto c da imparare Se un posto vuoi guadagnare
Nella
schiera dei punteggi migliori
Ovviamente, anche altri Gunter
avevano scoperto il messaggio nascosto, ma furono abbastanza
avveduti da non rivelarlo. Se non altro, per qualche tempo. A sei mesi
dalla mia scoperta, venne trovato anche da una matricola spaccona del
MIT. Si chiamava Steven Pendergast e decise di guadagnarsi i suoi
quindici minuti di celebrit condividendo con i media la sua scoperta.
Per un mese, i telegiornali mandarono in onda continuamente interviste
Forse no. Ludus era disseminato di foreste, che ricoprivano gli ampi
spazi liberi tra le migliaia di campus. Alcune foreste erano tanto vaste
da estendersi per decine e decine di chilometri quadrati. Pochi studenti
vi si erano avventurati, perch non cera nulla di interessante da fare o
vedere. Come i campi, i fiumi e i laghi, le foreste di Ludus non erano
altro che paesaggi generati automaticamente e inseriti per riempire gli
spazi vuoti.
Naturalmente, nella lunga permanenza che il mio avatar aveva dovuto
scontare su Ludus, avevo esplorato, per noia, qualche foresta vicino alla
mia scuola. Ma non avevo trovato altro che alberi e pochi uccelli,
conigli e scoiattoli (uccidere queste creaturine non garantiva alcun
punto esperienza. Avevo provato anche questo).
Perci non si poteva escludere che, da qualche parte, nascosta in una
delle vaste e inesplorate macchie di Ludus, sorgesse una collina
ricoperta di pietre raffiguranti un teschio umano.
Cercai di aprire una mappa di Ludus sul display, ma non ci riuscii. Era
il sistema a impedirmelo, dato che la lezione non era ancora finita.
Lespediente che usavo per accedere alla libreria della scuola non
funzionava per il programma Mappe di OASIS.
Cazzo! mi lasciai sfuggire, irritato. Il software disciplinare filtr
limprecazione: n i miei compagni n la professoressa Rank la
sentirono. Ma un altro messaggio di avviso mi lampeggi sul display:
Volgarit rimossa Avviso cattiva condotta!
Guardai lora sul display. Mancavano esattamente diciassette minuti e
venti secondi alla fine delle lezioni. Rimasi seduto, digrignando i denti,
e contai i secondi, la mente ancora in subbuglio.
Ludus non era un mondo che riscuotesse particolare attenzione, nel
Settore 1. Non ci si aspettava che contenesse altro che scuole, perci
era lultimo posto in cui un Gunter avrebbe pensato di cercare la Chiave
di Rame. Di certo era lultimo posto in cui io avevo pensato di cercare e
ci, di per s, provava che era un nascondiglio perfetto. Ma perch
Halliday avrebbe deciso di nascondere qui la Chiave di Rame? A meno
che Non volesse che fosse trovata da uno studente.
Ero ancora immerso nelle implicazioni che quel pensiero comportava
quando suon la campanella. Tuttintorno a me, gli altri studenti
uscivano ordinatamente dalla classe o scomparivano, seduti nei loro
banchi. Anche lavatar della professoressa Rank scomparve e, poco
dopo, ero da solo nellaula.
Doctor Who. Mi infilai nella prima cabina libera che trovai e le porte si
chiusero automaticamente dietro di me. Non cera bisogno che inserissi
la destinazione sullo schermo tattile perch era gi inclusa nel mio
buono. Mi limitai a inserire il buono in una fessura e, sullo schermo,
apparve una mappa di Ludus che mi mostrava il tracciato dalla mia
posizione attuale alla destinazione, un punto verde che lampeggiava
accanto alla SPO n. 0571. La cabina calcol istantaneamente la distanza
che avrei percorso (462 chilometri) e il totale che la mia scuola avrebbe
dovuto pagare per il trasporto (103 crediti). Venne verificato il buono,
la tratta fu segnalata come pagata. Poi il mio avatar si smaterializz.
Riapparvi immediatamente in una cabina identica, allinterno di una
stazione identica, sul lato opposto del pianeta. Correndo fuori dalla
struttura vidi, a sud, la SPO n. 0571. Era la copia precisa della mia
scuola, solo il paesaggio circostante variava. Notai anche alcuni miei
compagni di scuola che camminavano verso lo stadio di football l
vicino, per vedere la partita e tifare per la nostra squadra. Mi chiedevo
perch si prendessero un tale disturbo. Avrebbero potuto vederla su un
canale video, e i sedili vuoti sarebbero stati riempiti da PNG che
avrebbero scolato bibite virtuali, trangugiato hot dog e tifato
scompostamente. Di tanto in tanto, avrebbero persino fatto la ola.
Correvo gi nella direzione opposta, lungo una collinetta che si
innalzava proprio dietro la scuola. Una piccola catena montuosa si
profilava allorizzonte e, alle sue pendici, potevo gi vedere la foresta
informe.
Attivai la corsa automatica per il mio avatar, poi aprii linventario e
selezionai tre oggetti. Sul mio corpo apparve larmatura; lo scudo
comparve su una fascia appesa alla mia schiena e la spada, nel suo
fodero, pendeva al mio fianco.
Stavo raggiungendo i margini della foresta quando sentii squillare il
telefono. Il display diceva che era Aech. Probabilmente telefonava per
chiedermi perch non mi fossi ancora fatto vivo nella Cantina. Ma, se
avessi risposto, gli sarebbe arrivato un video in diretta del mio avatar
che correva per i campi alla massima velocit, con la SPO n. 0571 che
si rimpiccioliva alle mie spalle. Avrei potuto rispondere aprendo solo il
canale audio, cos da nascondere la mia posizione, ma si sarebbe
insospettito. Lasciai che la chiamata passasse sulla segreteria video. Il
volto di Aech comparve in una piccola finestra del display. Chiamava
da una qualche arena PvP.
punto indicato dalla mappa, in unampia radura nel bel mezzo della
foresta. Quando la raggiunsi, sembrava che il mio cuore volesse
sgusciarmi fuori dalla cassa toracica a forza di battiti.
Mi arrampicai fino alla cima della collina e fu come entrare in
unillustrazione del modulo di D&D. Halliday aveva riprodotto tutto
alla lettera. Dodici imponenti pietre nere erano sistemate sulla cima in
quella forma che ricordava i tratti di un teschio umano.
Raggiunsi lestremit a nord e discesi dove il suolo rovinava e si
sfaldava.
Consultando la mappa del modulo, trovai il punto esatto del dirupo
dove avrebbe dovuto essere nascosta lentrata della tomba. Poi, usando
il mio scudo come pala, cominciai a scavare. In pochi minuti avevo
scoperto la bocca del cunicolo, che conduceva in un oscuro corridoio
sotterraneo. Il pavimento del corridoio era un mosaico di pietre colorate
tra le quali serpeggiava un sentiero fatto di tasselli rossi. Rispecchiava,
ancora una volta, il modulo di D&D.
Spostai la mappa della Tomba degli orrori nellangolo destro del
display e ne aumentai la trasparenza. Quindi mi legai lo scudo alla
schiena ed estrassi la torcia. Mi guardai intorno ancora una volta per
essere sicuro che nessuno mi stesse spiando. Poi, afferrando la spada,
entrai nella Tomba degli orrori.
[1] To eighty-six unespressione gergale che sta per fare
piazza pulita. [N.d.T.]
[2] Citazione da Laereo pi pazzo del
mondo. Lo scambio di battute (Can you fly this plane and land it?
Surely you cant be serious
I am serious. And dont call me Shirley), che si basava
sullassonanza surely-Shirley, non stato mantenuto nel doppiaggio
italiano (Lei in grado di fare atterrare questaereo?
Non sono in grado mi hanno tolto i gradi
Glieli restituisco io. Lei il nuovo capitano). Per i puristi, abbiamo
qui mantenuto la versione originale della battuta. [N.d.T.]
0008
Le pareti del corridoio che conduceva alla tomba erano ricoperte
di strani affreschi che raffiguravano uomini, orchi, elfi e altre creature
ridotte in schiavit. Ogni rappresentazione si trovava nel punto esatto
descritto nel modulo di D&D. Sapevo che, nascoste sotto i mosaici del
pavimento, si trovavano molte botole a scatto. Se ci camminavi sopra,
si spalancavano e precipitavi in una fossa piena di spuntoni avvelenati.
Il lich scoppi in una lunga, inquietante risata che echeggi sui muri di
pietra della camera ardente.
Molto bene! disse. Proverete il vostro valore affrontandomi in una
giostra.
Non avevo mai sentito parlare di re lich non-morti che sfidavano gente
in una giostra. Soprattutto non in una camera funeraria nel sottosuolo.
Daccordo dissi, incerto. Ma non avremmo bisogno di cavalli?
Nessun cavallo rispose, allontanandosi dal trono. Uccelli. Indic il
trono con la mano scheletrica. Ci fu un lampo di luce improvviso,
accompagnato da un effetto sonoro di trasformazione (ero quasi certo
che fosse stato preso in prestito dal vecchio cartone dei Superamici). Il
trono si squagli e si trasform in un vecchio cabinato per videogiochi
arcade a gettone. Dal pannello di controllo sporgevano due joystick,
uno giallo e uno blu. Non riuscii a trattenere un sorriso quando lessi il
logo luminoso del gioco: JOUST, la giostra. Williams Electronics,
1982.
A chi vince due partite su tre stridette Acererak. Se sarete voi a
vincere, vi doner ci che state cercando.
E cosa succede se sarete voi a vincere? domandai, conoscendo gi la
risposta.
Se sar io a uscirne vittorioso disse il lich, i rubini nelle sue orbite
incendiati di un rosso ancora pi acceso Voi morirete!. Una sfera
turbinosa di fiamme gialle comparve nella sua mano destra. La sollev
con aria minacciosa.
Chiaro dissi io. Era quello che immaginavo. Volevo solo averne
conferma. La sfera di fuoco nella mano di Acererak scomparve.
Allung verso di me il palmo mummificato, su cui ora giacevano due
monete scintillanti. Offro io le partite disse. Sal i gradini e infil
entrambe le monete nella fessura sinistra della macchina. Il gioco trill
due volte e il contatore pass da zero a due.
Acererak si impossess del joystick giallo, a sinistra del pannello di
controllo, e vi strinse attorno le sue dita ossute. Siete pronto?
gracchi.
Va bene dissi, facendo un respiro profondo. Scrocchiai le dita e
afferrai il joystick del Giocatore Due con la mano sinistra, la mano
destra fissa sul pulsante Flap.
Salute dissi, accennando un inchino. Sono Juan Snchez VillaLobos Ramrez. Lei fece un sorrisetto. Maestro darmi di Re Carlo V
di Spagna?
Al vostro servizio risposi, soddisfatto. Aveva colto la mia
macchinosissima citazione da Highlander e aveva risposto per le rime.
Era Art3mis, daltra parte.
Carino. Diede unocchiata alla pedana, vuota, dietro alle mie spalle,
poi mi fiss di nuovo. Va bene, vuota il sacco. Come andata?
Andata cosa?
La giostra contro Acererak? disse, come se fosse scontato.
Improvvisamente capii. Non era la prima volta che veniva qui. Non ero
il primo Gunter ad aver decifrato il limerick e ad aver trovato la Tomba
degli orrori.
era in piedi tra i due genitori. Con i suoi occhiali spessi, guardava torvo
lobiettivo della macchina fotografica. Gli Halliday erano una tipica
famigliola americana. Niente sembrava indicare che il distinto signore
con il completo marrone fosse un alcolizzato violento, n che la donna
sorridente con il tailleur pantalone a trama floreale fosse bipolare, o che
il ragazzino con la maglietta sdrucita di Asteroids avrebbe creato, un
giorno, un universo completamente nuovo.
Guardandomi intorno, iniziai a chiedermi le ragioni per cui Halliday,
che aveva sempre sostenuto di aver vissuto uninfanzia infelice, ne
avesse avuto tanta nostalgia. Io sapevo che, quando e se mai fossi
riuscito a lasciarmi alle spalle le cataste, non avrei mai ripensato al
passato. E di certo non avrei mai creato una simulazione dettagliata di
quel posto.
Lanciai unocchiata allingombrante televisore Zenith e allAtari 2600
che vi era collegato. La trama del legno riprodotta sulla custodia di
plastica dellAtari si abbinava perfettamente a quella dellarmadietto
del televisore e delle pareti del salotto. Accanto allAtari trovai una
scatola di scarpe che conteneva nove cartucce di videogiochi: Combat,
Space Invaders, Pitfall!, Kaboom!, Star Raiders, Limpero colpisce
ancora, Yars Revenge ed E.T. I Gunter avevano cercato di spiegarsi il
significato dellassenza di Adventure, cui Halliday giocava con quella
stessa Atari, alla fine dellInvito di Anorak. Avevano messo sottosopra
Middletown cercandone una copia, ma non se nera trovata in tutto il
pianeta. Avevano portato copie di Adventure da altri pianeti. Queste,
per, non avevano mai funzionato sullAtari di Halliday. Finora
nessuno sapeva spiegarsi perch.
Setacciai velocemente il resto della casa e mi assicurai che nessun altro
avatar fosse presente. Poi aprii la porta della camera di James Halliday.
Era vuota. Entrai e sbarrai la porta. Da anni circolavano screenshot e
simcap della stanza, che avevo studiato attentamente. Ma era la prima
volta che me la trovavo davanti nella realt. Avevo i brividi.
Il tappeto era di un orrendo color senape. Stesso discorso per la carta da
parati. Ma le pareti erano ricoperte di poster di film e band: Scuola di
geni, Wargames, Tron, i Pink Floyd, i Devo, i Rush. Allentrata si
trovava uno scaffale stipato di tascabili fantasy e fantascientifici (tutti
titoli che avevo gi letto, ovviamente). Un secondo scaffale, accanto al
letto, straripava di vecchie riviste informatiche e regolamenti di
Dungeons & Dragons. Lungo le pareti erano accatastati diversi
Novit? Novit? Intendi a parte aver visto, sai, il nome del mio
migliore amico comparire in cima al Segnapunti? Intendi a parte
questo, s? Si avvicin, in modo che la bocca riempisse tutto il campo
visivo della finestra video, poi url: A parte questo non molto!
Davvero, calma piatta!.
Risi. Scusa se ci ho messo un po a richiamarti. Ho fatto un po tardi.
No, ma davvero, hai fatto tardi! disse. Ma guardati! Come fai a stare
cos calmo! Ti rendi conto, s, di quello che significa? una cosa
enorme! Va oltre al leggendario! Cio tante fottute congratulazioni,
amico! Inizi a inchinarsi a ripetizione. Non sono degno!
Finiamola qui, ok? Non poi questa gran cosa. Non che abbia vinto
niente, per ora
Non una gran cosa! si lagn Non--una-gran-cosa? Stai
scherzando? Ormai sei una leggenda! Sei un dio, da questo momento in
poi! Ma non te ne rendi conto, idiota?
No, davvero, smettila. Sto gi dando abbastanza di matto.
Hai dato unocchiata alle notizie? Tutto il mondo sta dando di matto!
E tutti sui forum dei Gunter sono incazzati come scimmie! E parlano
tutti di te, amigo.
Lo so. Senti, spero che tu non sia arrabbiato perch ti ho tenuto
alloscuro. Mi sono sentito in colpa per non aver risposto alle tue
chiamate e non averti detto cosa stavo facendo
Oh, per favore! alz gli occhi in maniera sprezzante. Lo sai fin
troppo bene che se fossi stato in te avrei fatto la stessa cosa. cos che
va il gioco. Ma si fece pi serio. Sono curioso di sapere, invece,
come quella tipa, Art3mis, sia riuscita a trovare la Chiave di Rame e a
superare la porta subito dopo di te. Tutti sono convinti che voi siate una
squadra, ma so che una stronzata. Che cos successo, allora? Ti
pedinava, tipo? Scossi la testa. No, aveva trovato il nascondiglio
della chiave prima di me. Un mese fa, a quanto mi ha detto. Solo, non
era riuscita a ottenere la chiave fino a ora. Rimasi in silenzio per un
istante. Non posso dirti tutti i dettagli senza che, sai Aech sollev
entrambe le mani. Nessun problema. Capisco perfettamente. Non
vorrei mai che ti lasciassi sfuggire qualche indizio. Mi rivolse il suo
tipico ghigno da Stregatto, e sembr che i suoi denti bianchi
occupassero met della finestra. In realt dovrei farti sapere dove mi
trovo in questo momento Sistem la videocamera in modo che non
riprendesse solo il primo piano del suo volto, e pass a uninquadratura
Erano passati soltanto quattro giorni da quando il mio nome era apparso
sul Segnapunti, e ogni giorno si era aggiunto un nuovo nome, sotto al
mio. Il segreto era stato ormai rivelato e la Caccia era ripartita in quarta.
Per tutta la settimana, non riuscii a concentrarmi su nulla di ci che i
miei professori dicevano. Fortunatamente, non mi restavano che due
mesi di scuola e avevo accumulato abbastanza crediti per diplomarmi,
anche se avessi saltato le lezioni da l alla fine dellanno. Perci, mi
lasciavo trasportare da una lezione allaltra, completamente stordito,
ponendomi domande sullindovinello della Chiave di Giada,
ripetendolo incessantemente fra me e me.
La Chiave di Giada il capitano ha celata
In una dimora da tempo
abbandonata
Ma nel fischietto soffiar tu potrai
Se dei trofei la
raccolta farai A quanto diceva il mio libro di letteratura inglese, una
poesia di quattro versi con uno schema a rima alternata si chiamava
quartina, e fu cos che soprannominai lindovinello. Tutte le sere,
dopo scuola, uscivo da OASIS e riempivo le pagine vuote del mio
diario del Graal con ogni possibile interpretazione della quartina.
A quale capitano si riferiva Anorak? Captian America? Captain
Kangaroo? Capitan Rogers nel 25 secolo?
E dove diavolo poteva trovarsi la dimora abbandonata? Quella parte
dellindovinello sembrava oltremodo vaga. La casa dinfanzia di
Halliday, a Middletown, non poteva essere definita abbandonata, ma
forse pensava a unaltra casa della sua citt? Mi sembrava troppo
semplice, e troppo vicina al nascondiglio della Prima Porta.
Sulle prime, pensai che con la dimora abbandonata facesse
riferimento alla Rivincita dei nerds, uno dei suoi film preferiti. Nel
film, i nerd del titolo affittano una casa fatiscente e la rimettono in sesto
(in un tipico montaggio accompagnato da musica anni ottanta). Sul
pianeta Skolnick visitai una riproduzione della casa della Rivincita dei
nerds e passai un giorno a setacciarla, a vuoto.
Gli ultimi due versi della quartina erano altrettanto misteriosi.
Sembravano annunciare che chi avesse trovato la dimora avrebbe
dovuto raccogliere una serie di trofei, e poi suonare un qualche
fischietto. O forse lespressione fare una soffiata doveva essere inteso
nel senso colloquiale, e cio rivelare un segreto, mettere in guardia
contro un reato? In ogni caso, non ne coglievo il senso. Ma continuai a
ripassare ogni verso, parola per parola, finch il mio cervello non inizi
ad assumere la consistenza del dentifricio Aquafresh.
cielo era pieno di auto spaziali e navicelle e il sole virtuale del pianeta
stava giusto cominciando a tramontare. Sorrento si sedette alla sua
scrivania e mi indic la sedia di fronte a lui.
Eccoci mi dissi, sedendomi. Sangue freddo, Wade.
Vengo al punto disse. La IOI vuole reclutarti. Come consulente, per
assisterci nella ricerca dellEaster Egg di Halliday. Avrai a disposizione
tutte le ampie risorse della societ. Denaro, armi, oggetti magici,
navicelle, manufatti. Quello che vuoi.
Che qualifica avrei?
Capo Oologo rispose. Saresti a capo dellintera divisione, secondo
soltanto a me. E parlo di cinquemila avatar altamente addestrati e pronti
a combattere. Tutti ai tuoi ordini diretti.
Mica male dissi, sforzandomi di simulare una certa nonchalance.
Infatti. Ma c di pi. In cambio dei tuoi servizi, abbiamo intenzione
di pagarti due milioni di dollari allanno, con un anticipo di un milione
di dollari. E, se e quando ci aiuterai a trovare lEgg, avrai un bonus di
venticinque milioni di dollari. Finsi di sommare le cifre con le dita.
Wow dissi, ostentando stupore. E posso lavorare da casa? Sorrento
aveva laria di non capire se stessi scherzando. No disse. Purtroppo
no. Dovresti trasferirti qui, a Columbus. Ma ti forniremmo un
appartamento prestigioso allinterno delledificio. E un ufficio privato,
naturalmente. E un set immersivo allavanguardia
Alt dissi, alzando una mano. Vuole dirmi che dovrei vivere nel
grattacielo della IOI? Con lei? E con tutti gli altri Sux oologi?
Soltanto finch non ci avrai aiutato a trovare lEgg. Trattenni a stento
la nausea. Che mi dice dei vantaggi? Mi garantite lassistenza
sanitaria? Dentale? Oculistica? Le chiavi del gabinetto dei dirigenti?
Merda del genere?
Ovviamente. Il suo tono iniziava a diventare impaziente. E allora?
Cosa dici?
Posso prendermi qualche giorno per pensarci?
Purtroppo no rispose. Potrebbe essere tutto finito entro qualche
giorno. Abbiamo bisogno della tua risposta ora. Mi appoggiai allo
schienale e cominciai a fissare il soffitto, fingendo di considerare
lofferta. Sorrento attese, osservandomi. Ero sul punto di dargli la
risposta che mi ero preparato, quando sollev la mano.
Ascoltami un attimo, prima di rispondere disse Sorrento. So che
praticamente tutti i Gunter sono attaccati a questidea assurda che la IOI
morire tra pochi istanti. Decidi tu. Ma prima chiediti questo: se tua
madre fosse ancora viva, cosa vorrebbe che facessi? Non fossi stato
cos spaventato, lultima domanda mi avrebbe davvero fatto incazzare.
Cosa vi impedisce di ammazzarmi dopo che vi avr dato quello che
volete? domandai.
Che tu ci creda o no, non vogliamo uccidere nessuno, a meno che non
sia strettamente necessario. E poi ci sono altre due porte, no? Alz le
spalle. Potremmo avere bisogno di te per risolvere anche quelle.
Personalmente, ne dubito. Ma i miei superiori la pensano diversamente.
In ogni caso, non che tu abbia scelta a questo punto, no? Abbass la
voce, come se stesse per rivelarmi un segreto. Quindi, ecco cosa sta
per accadere. Mi darai istruzioni passo dopo passo su come ottenere la
Chiave di Rame e superare la Prima Porta. E rimarrai collegato a questa
chatlink finch non avremo verificato tutto quello che ci hai detto.
Scollegati prima che io ti dia il via libera e tutto il tuo mondo, boom,
scompare. Capito? E ora inizia a parlare. Valutai la possibilit di
dargli ci che voleva. Davvero. Ma poi ci pensai a fondo, e non
riuscivo a trovare un singolo valido motivo per cui mi avrebbero
lasciato vivere, anche se li avessi aiutati a superare la Prima Porta.
Lunica mossa che poteva avere un senso era quella di uccidermi,
escludendomi cos dalla gara. E, sicuro come la morte, non mi
avrebbero mai dato quei cinque milioni, n mi avrebbero tenuto in vita
perch andassi a raccontare ai media di come la IOI mi avesse ricattato.
Soprattutto nel caso che, nel mio container, ci fosse davvero stata una
bomba telecomandata, a costituire una prova.
No. Per come la vedevo io, cerano solo due possibilit. O stavano
bluffando, o mi avrebbero ucciso, sia che li avessi aiutati sia che non
lavessi fatto.
Presi una decisione e raccolsi tutto il coraggio che avevo.
Sorrento dissi, cercando di nascondere il terrore nella mia voce
voglio che tu e i tuoi capi sappiate una cosa. Non troverete mai lEgg.
Sapete perch? Perch Halliday era pi intelligente di tutti voi messi
insieme. Non importa quanti soldi avete o chi cercate di ricattare.
Perderete. Premetti licona di logout e il mio avatar cominci a
smaterializzarsi di fronte ai suoi occhi. Non sembrava sorpreso. Si
limit a guardarmi con tristezza e poi scosse la testa. Mossa stupida,
ragazzino disse, prima che il mio visore si oscurasse.
Gi. Sono stati i suoi post sui forum a dar loro lidea. Lha detto
Sorrento.
Sorrento? Vuoi dire Nolan Sorrento? Gli raccontai tutto quello che
era successo nelle ultime ore.
Ti hanno fatto esplodere la casa?
A dire il vero era un container dissi. In un parcheggio di case
mobili. Hanno ucciso molte persone, Aech. Probabilmente la notizia
gi arrivata ai telegiornali. Feci un respiro profondo. Sto
impazzendo. Ho una paura fottuta.
Ci credo disse. Grazie al cielo non eri in casa quando successo
Annuii. Non mi collego quasi mai da casa. Fortuna che i Sixer non lo
sapevano.
E la tua famiglia?
Era casa di mia zia. morta, credo. Non non ci volevamo troppo
bene. Era un enorme eufemismo, ovviamente. Mia zia Alice non mi
aveva mai dimostrato un grande affetto, ma non meritava di morire. Il
lancinante senso di colpa che provavo era rivolto soprattutto alla
signora Gilmore, e alla consapevolezza che le mie azioni lavevano
uccisa. Era una delle persone pi dolci che avessi mai conosciuto.
Mi resi conto che stavo singhiozzando. Tolsi laudio perch Aech non
sentisse, poi feci qualche respiro per riprendere il controllo.
Non ci posso credere! ringhi Aech. Quelle merde. La pagheranno,
Z. Contaci. Gliela faremo pagare. Non capivo come avremmo potuto
fargliela pagare, ma non mi fermai a discutere. Sapevo che stava solo
cercando di farmi sentire meglio.
Dove sei ora? chiese Aech. Hai bisogno di aiuto? Hai bisogno di un
posto dove stare, cose cos? Posso spedirti dei soldi se ne hai bisogno.
No, sto bene dissi. Comunque grazie, amico. Apprezzo lofferta.
De nada, amigo.
Senti. I Sixer hanno mandato anche a te la stessa email che hanno
mandato a me?
S. Ne hanno mandate a migliaia. Ma ho deciso che sarebbe stato
meglio ignorarle. Aggrottai la fronte. Vorrei essere stato intelligente
come te.
Ehi, amico, non potevi sapere che avrebbero cercato di ucciderti! E
poi avevano gi il tuo indirizzo. Se li avessi ignorati, probabilmente
avrebbero fatto saltare la bomba comunque.
Daito e Shoto sorrisero. andata cos anche per noi disse Daito.
da anni che io e mio fratello ci sfidiamo a Joust, perch se ne parla
nellAlmanacco di Anorak.
Grandioso disse Art3mis, sollevando le braccia. Buon per voi
ragazzi. Eravate tutti preparati. Sono contenta per voi.
Congratulazioni. Ci dedic un applausino sarcastico che fece ridere
tutti. E ora, possiamo aggiornare la seduta della Societ di
Ammirazione Reciproca e tornare allordine del giorno?
Certo disse Aech, sorrideva. E qual era lordine del giorno?
I Sixer? sugger Art3mis.
Giusto! Ma certo! Aech si massaggi la nuca mordendosi il labbro
inferiore, cosa che faceva sempre quando cercava di mettere insieme i
pensieri. Hai detto che hanno trovato la tomba meno di unora fa,
giusto? Perci tra pochissimo raggiungeranno la sala del trono e si
scontreranno con il lich. Ma cosa credi che possa succedere se pi
avatar entrano contemporaneamente nella camera mortuaria? Mi
rivolsi a Daito e a Shoto. I vostri nomi sono apparsi sul Segnapunti lo
stesso giorno, a pochi minuti di distanza. Siete entrati nella sala del
trono insieme, vero? Daito annu. S, e quando siamo entrati, due
copie del re sono comparse sulla pedana, una per ciascuno.
Fantastico disse Art3mis. Perci possibile che centinaia di Sixer
cerchino, nello stesso momento, di impossessarsi della Chiave di Rame.
Potrebbero essercene migliaia.
S disse Shoto. Ma per ottenere la chiave, ogni Sixer deve battere il
lich a Joust, e tutti noi sappiamo che non semplice.
digitali, e il mio nuovo nome comparve sul monitor. Una luce verde si
accese e lingresso della gabbia si apr, permettendomi di proseguire
fino allascensore.
Il mio appartamento si trovava al quarantaduesimo piano, al numero
4211. La serratura di sicurezza fuori dalla porta richiedeva unaltra
scansione della retina. Poi la porta si spalanc e le luci si accesero.
Nella stanza cuboidale non cerano mobili, e cera solo una finestra.
Entrai, mi richiusi la porta alle spalle e la serrai. Poi feci giuramento, in
silenzio, che non sarei uscito finch non avessi completato la missione.
Finch non avessi trovato lEgg avrei abbandonato completamente il
mondo reale.
LIVELLO DUE
Non che vada pazzo per la realt, ma rimane lunico posto dove
mangiare un pasto decente. Groucho Marx
0017
Art3mis:
Ci sei?
Parzival: S! Ciao! Non posso crederci, finalmente hai risposto a una
delle mie richieste di chat.
Art3mis: Solo per chiederti di smetterla. Non una buona idea iniziare
a chattare.
Parzival: Perch? Pensavo fossimo amici.
Art3mis: Mi sembri un bravo ragazzo. Ma siamo in concorrenza. Siamo
Gunter rivali. Nemici giurati. Sai come vanno queste cose.
Parzival: Ma non dobbiamo per forza parlare di qualcosa che sia legato
alla Caccia Art3mis: Tutto legato alla Caccia.
Parzival: Di, per piacere. Facciamo una prova, almeno. Ricomincio.
Ciao Art3mis, come te la passi?
Art3mis: Bene. Grazie. Tu?
Parzival: A meraviglia. Senti, perch usiamo questantidiluviana
interfaccia solo testo? Posso permettermi una stanza tutta per noi.
Art3mis: Preferisco cos.
Parzival: Perch?
Art3mis: Non dovresti rivelarmi roba del genere. Potrei essere una spia
Sixer che vuole schedarti.
Parzival: I Sixer mi hanno gi schedato, dimentichi? Mi hanno fatto
saltare in aria la casa. Anzi, era un container. Ma lhanno fatto saltare
comunque.
Art3mis: Lo so. Sono ancora sconvolta. Non riesco a immaginare come
puoi sentirti.
Parzival: La vendetta un piatto che va servito freddo.
Art3mis: Bon apptit. Cosa fai quando non cacci?
Parzival: Mi rifiuto di rispondere ad altre domande finch non cominci
anche tu a ricambiare.
Art3mis: Bene. Do ut des, dottor Lecter. Facciamo a turno con le
domande. Comincia tu.
Parzival: Lavori o vai a scuola?
Art3mis: College.
Parzival: Cosa studi?
Art3mis: il mio turno. Cosa fai quando non cacci?
Parzival: Niente. Cacciare lunica cosa che faccio. Sto facendolo
anche in questo momento, in realt. Multi-tasking a piene mani.
Art3mis: Vale anche per me.
Parzival: Davvero? Allora terr docchio il Segnapunti. Per sicurezza.
Art3mis: Daccordo, campione.
Parzival: Cosa studi al college?
Art3mis: Poesia e scrittura creativa.
Parzival: Tutto torna. Scrivi in modo fenomenale.
Art3mis: Grazie del complimento. Quanti anni hai?
Parzival: Ne ho compiuti diciotto il mese scorso. Tu?
Art3mis: Non credi che stiamo andando un po troppo sul personale?
Parzival: Neanche alla lontana.
Art3mis: 19.
Parzival: Ah. Una donna pi grande. Sexy.
Art3mis: Sempre che io sia una donna.
Parzival: Sei una donna?
Art3mis: Non il tuo turno.
Parzival: Hai ragione.
Art3mis: Da quanto conosci Aech?
Parzival: il mio migliore amico da cinque anni. Ora sputa il rospo. Sei
una donna? E con questo intendo una femmina umana che non abbia
mai subito unoperazione di cambio di sesso.
Art3mis: Piuttosto specifico.
Parzival: Rispondi alla mia domanda, Claire.
Art3mis: Sono e sono sempre stata una femmina umana. Hai mai
incontrato Aech nella vita reale?
Parzival: No. Hai fratelli?
Art3mis: No. E tu?
Parzival: Nah. Hai i genitori?
Art3mis: Morti. Influenza. Sono cresciuta con i nonni. Tu, genitori?
Parzival: No, morti anche i miei.
Art3mis: un po una merda, vero? Non avere i genitori.
Parzival: S. Ma c chi sta peggio di me.
Art3mis: la stessa cosa che cerco sempre di ripetermi. Ma tu ed
Aech lavorate in coppia?
Parzival: Oh, rieccoci.
Art3mis: Be? S o no?
Parzival: Mi ha fatto la stessa domanda su di te, sai. Perch hai superato
la Prima Porta a poche ore di distanza da me.
Art3mis: Il che mi fa venire in mente una cosa: perch mi hai dato quel
consiglio? Sul cambiare lato, a Joust?
Parzival: Volevo darti una mano.
Art3mis: Be, non dovresti rifare quellerrore. Perch sar io a vincere.
Lo sai, vero?
Parzival: S, s. Vedremo.
Art3mis: Ti stai facendo fregare, scemotto. Sei indietro tipo di cinque
domande.
Parzival: Brava. Di che colore hai i capelli? Nella vita reale.
Art3mis: Castani.
Parzival: Gli occhi?
Art3mis: Azzurri.
Parzival: Come il tuo avatar, eh? Hai anche la stessa faccia e lo stesso
corpo?
Art3mis: Per quanto ti riguarda, s.
Parzival: Ok. Film preferito? In assoluto?
Art3mis: Cambia sempre. In questo momento? Forse Highlander.
Parzival: Ha dei gran bei gusti, signorina.
non vivi nel mondo reale, Z. A quanto mi hai detto, non credo che tu ci
abbia mai vissuto. Sei tale e quale a me. Vivi in questa illusione.
Indic lambiente virtuale in cui ci trovavamo. impossibile che tu
sappia cos lamore vero.
Non dirlo! Stavo per piangere, e non mi importava che se ne
accorgesse. perch ti ho detto che non ho mai avuto una ragazza? E
che sono vergine? Perch
Certo che no mi interruppe. Non di questo che parlo. Per niente.
E allora di cos che parli? Dimmelo. Ti prego.
Della Caccia. Lo sai. Abbiamo trascurato le missioni per uscire
insieme. In questo momento dovremmo cercare la Chiave di Giada.
Scommetto che Sorrento e i Sixer lo stanno facendo, in questo preciso
istante. E tutti gli altri
Al diavolo la Gara! E lEgg! gridai. Non hai sentito quello che ho
appena detto? Sono innamorato di te! E voglio stare con te. Pi di
qualsiasi altra cosa. Lei si limit a fissarmi. O meglio, il suo avatar
fiss il mio con uno sguardo vuoto. Poi mi disse: Mi spiace, Z. tutta
colpa mia. La situazione mi sfuggita di mano. Dobbiamo chiuderla
qui.
Cosa intendi? Cos che dobbiamo chiudere?
Penso che dovremmo prenderci una pausa. Smettere di passare cos
tanto tempo insieme. Era come se mi avessero appena dato un pugno
in gola. Mi stai lasciando?
No, Z rispose fermamente. Non ti sto lasciando. Sarebbe
impossibile, perch noi non stiamo insieme. Di colpo la sua voce si
fece velenosa. Non ci siamo neanche mai incontrati!
E quindi vuoi smettere di parlarmi e basta?
S, mi sa che la cosa migliore.
Per quanto tempo?
Fino alla fine della Caccia.
Ma, Arty potrebbero volerci anni.
Lo so. Me ne rendo conto. E mi dispiace. Ma lunica possibilit.
Vincere quei soldi per te pi importante di me?
Non si tratta dei soldi. Si tratta di quello che potrei farci.
Ah, certo. Giusto. Salvare il mondo. Sei proprio nobile, cazzo.
Non fare lo stronzo mi disse. da pi di cinque anni che cerco
lEgg. E lo stesso vale per te. E adesso ci siamo pi vicini che mai. Non
posso buttare via una possibilit del genere.
0019
Il computer mi svegli appena prima del tramonto, e
cominciai il mio rituale quotidiano.
Sono sveglio! gridai al buio. Da quando Art3mis mi aveva lasciato,
qualche settimana prima, facevo fatica ad alzarmi dal letto, la mattina.
Cos, avevo disattivato lallarme automatico della sveglia e avevo dato
istruzione al computer di sparare Wake Me Up Before You Go-Go
degli Wham! Odiavo quella canzone con ogni fibra del mio corpo e
lunico modo che avevo per metterla a tacere era alzarmi. Non era
lideale per cominciare la giornata ma, se non altro, mi smuoveva.
La canzone si tronc bruscamente, la poltrona aptica riprese la corretta
direzione e posizione assumendo di nuovo, da letto che era, il suo
aspetto da poltrona: mi ritrovai seduto. Il computer riaccese
gradualmente le luci, lasciando ai miei occhi il tempo di abituarsi. Nel
mio appartamento non penetrava mai la luce esterna. Lunica finestra
offriva una vista dei grattacieli di Columbus, ma lavevo verniciata di
nero pochi giorni dopo essermi trasferito. Ero convinto che tutto ci che
si trovava fuori da quella finestra costituisse una distrazione dalla mia
missione, e non potevo perdere tempo a osservarlo. Allo stesso modo,
avrei voluto non ascoltare il mondo esterno, ma non ero riuscito a
ottimizzare linsonorizzazione dellappartamento, perci ero costretto a
convivere con i suoni smorzati della pioggia, del vento e del traffico
aereo. Anche questi riuscivano a distrarmi. A volte precipitavo in una
sorta di trance, seduto a occhi chiusi, dimentico del passare del tempo,
mentre ascoltavo i suoni del mondo fuori dalla mia stanza.
Avevo apportato, per sicurezza e per comodit, molte altre modifiche
allappartamento. Innanzitutto, avevo rimpiazzato la porta, poco
resistente, con una nuova WarDoor, ermetica, rinforzata e a
compressione. Ogni qualvolta avevo bisogno di qualcosa cibo, carta
igienica, nuova attrezzatura lo ordinavo online e qualcuno me lo
portava proprio davanti alla porta di casa. Le consegne funzionavano
cos: per prima cosa, lo scanner installato nel corridoio verificava
lidentit del fattorino e il mio computer confermava che stesse
consegnando ci che avevo davvero ordinato. Poi la porta esterna si
sbloccava e si apriva su una camera stagna rinforzata in acciaio, grande
quanto un vano doccia. Qui, il fattorino posava il pacco, la pizza, o
quantaltro, e faceva un passo indietro. La porta esterna si richiudeva e
si sbarrava con un sibilo, poi il pacco veniva scansionato e sottoposto a
un diluvio di raggi X e a ogni tipo possibile di analisi. Una volta
Max aveva gi aperto i rubinetti della doccia, portando lacqua alla mia
temperatura ideale. Mentre saltavo nel box, avvolto dal vapore, Max
cambi playlist per passare ai miei successi da doccia. Riconobbi subito
il riff dapertura di Change di John Waite. Colonna sonora di Crazy for
You. Geffen Records, 1985.
La doccia funzionava un po come gli autolavaggi di un tempo. Io non
dovevo far altro che stare l, in piedi, mentre lei faceva il resto del
lavoro, sparandomi addosso, da tutti gli angoli, spruzzi di acqua
insaponata per poi risciacquarmi. Non dovevo lavarmi i capelli, perch
la doccia sparava una soluzione non tossica di depilazione, che mi
strofinavo sul corpo e sulla testa. Questa soluzione eliminava la
necessit di rasarmi o tagliarmi i capelli, fastidi di cui non avevo
bisogno. Una pelle liscia favoriva anche laderenza della tuta aptica.
Ero un po grottesco, senza sopracciglia, ma mi ci abituai.
Quando i getti di risciacquo si interrompevano, partivano gli
asciugatori, che mi soffiavano via lumidit dalla pelle nel giro di pochi
secondi. Andai in cucina e presi una lattina di Sludge, una bevanda ad
alto contenuto proteico e vitaminico che andava a compensare la
privazione del sole grazie alla vitamina D. Mentre la tracannavo, i
sensori del computer, silenziosamente, prendevano nota, scansionando
il codice a barre e aggiungendo il numero di calorie al mio totale
quotidiano. Sbarazzatomi della colazione, mi infilai la tuta aptica pulita.
Era meno complicato che togliersela di dosso, ma richiedeva comunque
un po di tempo.
Una volta indossata la tuta, ordinai alla poltrona aptica di stendersi. Poi
mi fermai un attimo e passai un momento a osservare il mio Set
dImmersione. Ero cos fiero di tutto questo apparato altamente
tecnologico, quando lo avevo acquistato. Ma, negli ultimi mesi, avevo
iniziato a vedere tutta lattrezzatura per quello che era veramente: un
elaborato congegno nato per ingannare i miei sensi, per permettermi di
vivere in un mondo di finzione. Ogni componente del mio set era una
sbarra della cella in cui avevo deciso di rinchiudermi.
L, sotto le cupe luci fluorescenti del mio minuscolo monolocale, non
cera modo di sfuggire alla verit. Nella vita reale, non ero altro che un
eremita asociale. Un recluso. Un nerd con una carnagione cadaverica e
unossessione per la cultura pop. Ero soltanto unaltra anima perduta,
triste, solitaria, che sprecava la sua vita su un videogioco osannato da
tutti.
tre ci eravamo uniti per completare una lunga missione nel Settore 22.
Era stata una mia idea. Mi sentivo in colpa per come si era concluso il
nostro primo incontro e stavo aspettando loccasione per porgere ai due
samurai un ramo di ulivo. E loccasione si present quando scoprii una
missione nascosta di alto livello chiamata Shodai Urutoraman, sul
pianeta Tokusatsu. Nel colophon della missione era indicata la sua data
di creazione: era stata lanciata molti anni prima della morte di Halliday,
il che significava che non era legata alla Gara. Inoltre, era una missione
in giapponese, creata dalla divisione della gss a Hokkaido. Avrei potuto
cercare di risolverla da solo con il Mandarax, un software di traduzione
in tempo reale di cui tutti gli account OASIS erano dotati. Ma avrebbe
potuto essere rischioso. Mandarax spesso travisava o ingarbugliava le
istruzioni delle missioni e questo poteva condurre a errori fatali.
Daito e Shoto vivevano in Giappone (l erano stati elevati a eroi
nazionali) e sapevo che entrambi parlavano giapponese e inglese in
maniera fluente. Perci li contattai, chiedendo se fossero interessati a
fare squadra con me per una singola missione. Dapprima erano scettici
ma, dopo aver descritto leccezionalit della missione e ci che credevo
fosse la ricompensa qualora lavessimo risolta, i due accettarono. Ci
incontrammo fuori dalla porta della missione, su Tokusatsu, ed
entrammo insieme.
La missione era una riproduzione di tutti e trentanove gli episodi della
serie originale di Ultraman, che era andata in onda sulla tv giapponese
dal 1966 al 1967. La trama gravitava intorno a un umano di nome
Hayata, membro della Pattuglia Scientifica, unorganizzazione
specializzata nel combattere le orde di mostri godzilloidi che
attaccavano di continuo la Terra e minacciavano la civilt. Ogni volta
che la Pattuglia Scientifica incappava in una minaccia che non era in
grado di affrontare, Hayata usava un dispositivo alieno chiamato
Capsula Beta per trasformarsi in una supercreatura aliena: Ultraman.
Poi iniziava subito a prendere a calci nel culo il mostro della settimana,
usando qualsiasi attacco di energia e mossa di kung fu possibile e
immaginabile.
Se avessi varcato la porta da solo, avrei automaticamente giocato
lintera storia nel ruolo di Hayata. Ma, entrando insieme a Shoto e a
Daito, ci fu concesso di scegliere il membro della Pattuglia Scientifica
preferito. Avremmo potuto scambiarci i personaggi a ogni livello o
episodio. Facemmo a turno giocando nel ruolo di Hayata e dei suoi
i sixer si avvicinano!
cascata sospese davanti ai miei occhi, con testi, mappe, foto, file audio
e video, pieni di rimandi dalluno allaltro, tutti classificati, tutti
pulsanti di vita.
Tenevo la quartina sottocchio in una finestra sempre aperta in primo
piano. Quattro versi. Ventisei parole. Quarantasei sillabe. Le avevo
fissate cos spesso, cos a lungo, che avevano praticamente perso ogni
significato. Riguardandole, in quel momento, dovetti resistere
allimpulso di urlare dalla rabbia e dalla frustrazione.
La Chiave di Giada il capitano ha celata
In una dimora da tempo
abbandonata
Ma nel fischietto soffiar tu potrai
Se dei trofei la
raccolta farai Sapevo di avere la risposta davanti agli occhi. Art3mis
laveva gi scoperta.
Rilessi i miei appunti su John Draper, alias Captain Crunch, e sul
fischietto di plastica che gli aveva fatto guadagnare un posto di rilievo
negli annali degli hacker. Ero ancora dellidea che fossero quelli, il
capitano e il fischietto cui Halliday alludeva. Ma le altre parti della
quartina restavano avvolte nel mistero.
Tuttavia, possedevo una nuova informazione: la chiave era da qualche
parte nel Settore 7. Perci aprii le mappe di OASIS e mi misi alla
ricerca di pianeti con un nome che potesse essere in qualche modo
legato alla quartina. Alcuni mondi, come Woz e Mitnick, erano
intitolati a hacker famosi, ma non ne trovai nessuno dedicato a John
Draper. Il Settore 7 conteneva, inoltre, centinaia di mondi battezzati in
onore di vecchi newsgroup usenet. Su uno di essi, il pianeta
alt.phreaking, si trovava una statua di Draper, con un vecchio telefono a
disco in una mano e un fischietto della Capn Crunch nellaltra. Ma la
statua era stata eretta tre anni dopo la morte di Halliday, quindi sapevo
che sarebbe stato un vicolo cieco.
Rilessi, ancora una volta, la quartina. Questa volta gli ultimi due versi
mi colpirono: Ma nel fischietto soffiar tu potrai Se dei trofei la
raccolta farai Trofei. In qualche punto del Settore 7. Devo trovare
una collezione di trofei nel Settore 7.
Feci una breve ricerca tra i file che avevo su Halliday. A quanto ne
sapevo, gli unici trofei che avesse mai ricevuto erano i cinque premi di
Game Designer dellAnno che aveva vinto al volgere del secolo. I trofei
erano ancora esposti nel Museo gss di Columbus, ma se ne potevano
ammirare delle copie allinterno di OASIS, su un pianeta chiamato
Archaide.
che non riuscivo a seminare uno stalker, non avevo altra scelta che
ucciderlo.
Quando il Vonnegutfece il salto alla velocit della luce, tutti i pianeti
proiettati sullo schermo divennero ununica scia luminosa. V-vvelocit della luce attivata, Capitano rifer Max. Il tempo di arrivo a
destinazione per Archaide di cinquantatr minuti. Quindici, se
preferisci usare lo Stargate pi vicino. Gli Stargate avevano posizioni
strategiche in ciascun settore. Erano dei teletrasportatori enormi, grandi
quanto unastronave. Ma, dato che le tariffe si basavano sulla massa
della navicella e sulla distanza da percorrere, venivano usati soprattutto
dalle corporazioni o da avatar cos ricchi da divertirsi a buttare via dei
crediti. Non ero nessuna delle due cose, ma le circostanze mi spinsero a
sperperare un po.
Prendiamo lo stargate, Max. Siamo piuttosto di fretta. 0022
Il
Vonnegut abbandon la velocit della luce e Archaide riemp
dimprovviso lo schermo nellabitacolo. Spiccava, tra gli altri pianeti
della zona, perch non era stato programmato per sembrare reale. Tutti i
pianeti vicini erano riprodotti alla perfezione, con nubi, continenti,
crateri che ne ricoprivano la superficie sferica. Ma Archaide non era
cos, perch ospitava il pi grande museo di videogiochi di tutto
OASIS, e la sua conformazione era progettata in omaggio ai giochi in
grafica vettoriale creati a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Lunica
caratteristica della superficie era una rete di punti verdi luminosi che
somigliavano alle luci della pista di un aeroporto. Erano distribuiti
uniformemente sul pianeta e formavano una griglia perfetta che,
dallalto, dava ad Archaide laspetto della Morte Nera nel gioco Atari
di Guerre Stellari del 1983.
Mentre Max cercava di far atterrare il Vonnegut, mi preparai
alleventualit di un combattimento caricando larmatura e
riempiendomi di pozioni e nano-pack. Archaide non era soltanto una
zona PvP, era anche una zona di caos, il che significava che sia la
tecnologia sia la magia avrebbero funzionato. Perci mi premurai di
caricare tutte le risorse macro da combattimento.
La rampa in metallo del Vonnegut, graficamente perfetta, si abbass al
suolo, spiccando nel contrasto con il buio digitale della superficie di
Archaide. Scendendo dalla rampa, diedi un colpetto a un tastierino che
avevo sul polso destro. La rampa si ritir, e udii il ronzio metallico del
sistema di sicurezza della nave che veniva attivato. Uno scudo blu
trasparente apparve intorno allo scafo del Vonnegut.
Osservai lorizzonte, una linea vettoriale frastagliata a indicare un
terreno montuoso. In superficie, il paesaggio di Archaide era
esattamente uguale a quello di Battlezone, un altro classico videogioco
vettoriale Atari, del 1981. Lontano, un vulcano triangolare sputacchiava
pixel di lava verde. Si sarebbe potuto correre verso il vulcano per giorni
senza mai raggiungerlo. Rimaneva sempre fermo allorizzonte. Come
in un vecchio videogioco, lo scenario di Archaide non cambiava mai,
neanche se circumnavigavi il pianeta.
Seguendo le istruzioni che gli avevo impartito, Max aveva fatto
scendere il Vonnegut in unarea di atterraggio vicino allequatore,
nellemisfero orientale. Il terreno era libero e larea circostante
sembrava deserta. Mi diressi verso il punto verde pi vicino.
Avvicinandomi, notai che in realt era limboccatura di un tunnel, un
cerchio verde al neon, dieci metri di diametro, che conduceva
sottoterra. Archaide era un pianeta disabitato, e larea espositiva del
museo si trovava sottoterra.
Raggiunta lentrata del tunnel pi vicino, udii la musica, a massimo
volume, che proveniva dal sottosuolo. Riconobbi la canzone, Pour
Some Sugar on Me dei Def Leppard, tratta dallalbum Hysteria (Epic
Records, 1987). Raggiunsi il bordo del cerchio verdebrillante e ci saltai
dentro. Mentre il mio avatar precipitava gi, nel museo, la grafica
vettoriale verde scomparve e mi ritrovai in un ambiente a colori ad alta
risoluzione. Tutto, intorno a me, sembrava nuovamente reale.
Nei sotterranei, Archaide ospitava migliaia di sale giochi, ciascuna
delle quali era unamorevole riproduzione di una sala giochi realmente
esistita da qualche parte, nel mondo reale. Dagli albori di OASIS,
migliaia degli utenti pi anziani erano giunti sul pianeta e avevano
diligentemente trascritto i codici per riproduzioni virtuali delle sale
giochi che ricordavano dai tempi dellinfanzia, rendendole cos parte
integrante del museo. E tutte quelle sale giochi, sale da bowling,
pizzerie virtuali, erano strapiene di videogiochi classici. Cera almeno
una copia di ogni videogioco a gettone che fosse mai stato creato. Le
ROM originarie dei giochi erano conservate nel codice OASIS del
pianeta, e ciascuno dei mobili arcade in truciolato era stato
programmato per somigliare alloriginale. Sparse per tutto il museo vi
Licona del quarto di dollaro non si spostava dal mio inventario. Non
potevo estrarla o lasciarla da qualche parte.
Se anche la moneta avesse avuto propriet magiche, queste non
venivano rivelate nella descrizione delloggetto, che era inesistente. Per
scoprirne di pi, avrei dovuto lanciare una serie di elaboratissime
formule magiche di divinazione. Ci sarebbero voluti giorni, e
lincantesimo avrebbe richiesto molte componenti costose e, anche in
quel caso, non cera garanzia che avrei avuto una risposta.
Ma in quel momento faticavo a interessarmi del mistero del quarto di
dollaro irremovibile. Riuscivo a pensare solo al fatto che sia Art3mis
sia Aech erano riusciti a battermi nella scoperta della Chiave di Giada.
Ed era chiaro che ottenere il punteggio massimo a una partita di PacMan su Archaide non mi aveva fatto fare alcun passo avanti in
proposito. Avevo davvero perso tempo.
Mi diressi verso la superficie del pianeta. Mi stavo sedendo nella cabina
di pilotaggio delVonnegut quando ricevetti unemail. Veniva da Aech.
Sentii il cuore battere a mille quando lessi loggetto: Tempo di ripagare
i debiti.
Trattenendo il fiato, aprii il messaggio e lo lessi: Caro Parzival, Siamo
pari ora, capito? Da questo momento in poi, considero pienamente
estinto il mio debito nei tuoi confronti.
Farai meglio a sbrigarti. I Sixer saranno gi sulla strada.
Buona fortuna, Aech Sotto la firma, allegata al messaggio, cera
unimmagine. Era una scansione ad alta risoluzione della copertina del
manuale distruzioni relativo allavventura testuale Zork la versione
prodotta nel 1980 dal Personal Software per il TRS-80 Modello III.
Avevo giocato e portato a termine Zork soltanto una volta, molto tempo
prima, durante il primo anno della Caccia. Ma nel corso di quellanno
avevo giocato ad altri classici testuali, compresi i sequel di Zork, perci
i dettagli del gioco erano un ricordo sbiadito. La maggior parte delle
avventure testuali si spiegavano da s, e cos non avevo mai dovuto
leggere il manuale distruzioni di Zork. E in quel momento capii che
era stato un errore madornale.
Sulla copertina del manuale si poteva vedere un dipinto che ritraeva una
scena del gioco. Un impavido avventuriero indossava unarmatura e un
elmo alato e brandiva, alta sopra la testa, una spada scintillante di blu,
mentre si accingeva a colpire un troll, rannicchiato ai suoi piedi. Con il
braccio libero, lavventuriero reggeva svariati tesori; e altri giacevano a
terra, sparsi tra ossa umane. Alle spalle delleroe, una creatura oscura,
dalle grandi zanne, lo fissava ostile.
Tutto ci avveniva in primo piano, ma i miei occhi si fissarono
immediatamente sullo sfondo: una grande casa bianca, porte e finestre
inchiodate con assi di legno.
In una dimora da tempo abbandonata.
Fissai limmagine per qualche secondo, maledicendomi per non aver
fatto il collegamento mesi prima, da solo. Poi accesi i motori del
Vonnegute preparai la rotta per un altro pianeta del Settore 7, non
distante da Archaide. Era un piccolo mondo chiamato Frobozz, che
ospitava una riproduzione dettagliata di Zork.
Era anche, ora lo sapevo, il nascondiglio della Chiave di Giada.
[1] Citazione da Breakfast Club di John Hughes (1985). [N.d.T.]
[2] Citazione da Indiana Jones e il tempio maledetto (1984).
[N.d.T.]
0023
Frobozz era posizionato in un gruppo
di centinaia di mondi poco visitati noto come LAmmasso XYZZY.
Tali pianeti risalivano ai primi giorni di OASIS e ciascuno riproduceva
gli ambienti delle vecchie avventure testuali o dei MUD (Multi-User
Dungeon). Ognuno era un santuario un omaggio interattivo ai remoti
progenitori di OASIS.
Le avventure testuali (definite Interactive Fiction da molti studiosi
moderni) si servivano del testo per ricreare lambiente virtuale in cui il
giocatore si sarebbe mosso. Il gioco forniva una semplice descrizione
scritta dellambiente virtuale, il giocatore digitava comandi di testo,
comunicando al gioco ci che voleva che lavatar facesse. Le istruzioni
dovevano essere semplici, composte da non pi di due o tre parole,
come vai a sud o prendi spada. Se un ordine era troppo complesso,
lelaboratore di comandi non era in grado di capirlo. Leggendo e
scrivendo testi, ci si avventurava per il mondo virtuale raccogliendo
tesori, sconfiggendo mostri, schivando trappole e risolvendo enigmi,
per poi raggiungere la fine del gioco.
La prima avventura testuale cui avessi mai giocato si intitolava
Colossal Cave e, sulle prime, linterfaccia solo testo mi era sembrata
incredibilmente semplice e grossolana. Ma dopo qualche minuto, mi
ero immerso nella realt creata dalle parole sullo schermo. In qualche
modo, quelle due semplici frasi che descrivevano ogni stanza erano in
grado di evocare immagini vivide nella mia testa.
elettrica era poggiata sulla teca e, poco sopra, una spada scintillante era
fissata alla parete.
Presi la spada e la lanterna, poi arrotolai il tappeto, svelando la botola
che sapevo essere nascosta l sotto. La aprii, e notai una scalinata che
conduceva in una cantina buia. Accesi la lanterna. Mentre scendevo i
gradini, la spada inizi a brillare.
Continuai a basarmi sul diario del Graal e sui consigli che vi
avevo appuntato, che mi suggerivano la tecnica esatta per attraversare il
labirinto di stanze, corridoi ed enigmi del gioco. Via via che
proseguivo, raccolsi tutti i diciannove tesori del gioco, ritornando
continuamente nel salotto della casa bianca per rimetterli nella teca,
pochi alla volta. Sulla strada, dovetti affrontare numerosi PNG: un troll,
un Ciclope, un ladro fastidiosissimo. Quanto al leggendario Grue, che
mi aspettava nel buio per pasteggiare a carne umana, mi limitai a
evitarlo.
A parte il fischietto Capn Crunch nascosto in cucina, non trovai
sorprese o deviazioni dal gioco originale. Per risolvere questa versione,
immersiva e tridimensionale, di Zork, non dovevo far altro che
compiere esattamente le stesse azioni che la versione testuale mi
richiedeva. Correndo a pi non posso, senza mai fermarmi ad ammirare
il paesaggio o a pensarci due volte, riuscii a completare il gioco in
ventidue minuti.
Dopo aver raccolto un piccolo medaglione in ottone, lultimo dei
diciannove tesori, sul mio display apparve una notifica che mi
informava che il Vonnegut mi attendeva fuori dalla casa. Il pilota
automatico aveva fatto atterrare la nave sul campo a ovest della casa
bianca. Il dispositivo di occultamento era ancora attivo e gli scudi erano
funzionanti. Speravo che, se erano gi l, in orbita intorno al pianeta, i
Sixer non avessero notato la nave.
Corsi di nuovo nel salotto della casa bianca, ancora una volta, e posai
lultimo tesoro nella teca. Come nel gioco originale, dentro la teca
apparve una mappa che mi indicava la posizione di un carretto
nascosto, raggiunto il quale il gioco finiva. Ma la mappa non mi
interessava particolarmente, n avevo intenzione di finire Zork. Tutti i
trofei erano raccolti, nella loro teca, perci estrassi di tasca il
fischietto Capn Crunch. Aveva tre fori. Coprii il terzo con un dito, per
generare quel suono da 2600 hertz che aveva fatto entrare il fischietto
negli annali degli hacker. Poi soffiai, emettendo una distinta nota
stridente.
Il fischietto si trasform in una piccola chiave e il mio punteggio sul
Segnapunti sal di 18 000 punti.
Ero di nuovo al secondo posto, precedevo Aech di soli mille punti.
Un istante dopo, lintera simulazione di Zork si resett. I diciannove
tesori della teca svanirono, ritornando ai loro posti, e il resto della casa,
cos come lintero campo di gioco, ritornarono esattamente come li
avevo trovati.
Osservando la chiave che stringevo in mano, avvertii una fitta di
panico. La chiave era dargento, non aveva il colore verde pallido della
giada. Ma quando la girai per esaminarla attentamente, notai che era
avvolta da un incarto color argento, quasi fosse una gomma da
masticare o una barretta di cioccolato. Con cautela, lo scartai e mi
trovai in mano una chiave in pietra verde lavorata.
La Chiave di Giada.
E, come nel caso della Chiave di Rame, notai che cera un indizio
inciso sulla superficie: La missione continuerai se il test affronterai
Lo lessi e rilessi, ma non mi rivel alcun significato nascosto,
perci spostai la chiave nellinventario ed esaminai lincarto. Un lato
era argentato, laltro era di carta bianca. Non si notava alcun segno.
Proprio in quellistante udii il rombo attutito di una nave in arrivo e
capii che dovevano essere i Sixer. Sembrava fossero arrivati con tanto
di rinforzi.
Mi misi in tasca lincarto e corsi via dalla casa. Sopra la mia testa,
migliaia di navicelle dassalto Sixer riempivano il cielo, come uno
sciame rabbioso di vespe metalliche. Atterrando, le navicelle si
separavano in gruppetti, dirigendosi in punti diversi, come se volessero
coprire lintera superficie del pianeta.
Non pensavo che i Sixer fossero cos stupidi da voler circondare tutte le
cinquecentododici riproduzioni della casa bianca. La strategia aveva
funzionato su Ludus, ma solo per qualche ora, e in quel caso non
avevano che un luogo da presidiare. Lintero pianeta di Frobozz era in
zona PvP e sia la magia sia la tecnologia funzionavano, perci non
avrebbero avuto molte possibilit. Presto sarebbero arrivati interi
eserciti di Gunter, armati fino ai denti, e se i Sixer avessero cercato di
contenerli si sarebbe scatenata una guerra, di una portata mai vista
prima nella storia di OASIS.
ai loro avatar. Dopo Sorrento, altri dieci Sixer la superarono nel giro di
ventiquattrore. E ogni volta che il punteggio di un Sixer aumentava di
200 000 punti, io, Art3mis, Aech e Shoto scendevamo in classifica,
finch non fummo scalzati del tutto dalla top ten e la pagina principale
del Segnapunti non mostr altro che numeri di matricola di dipendenti
IOI.
I Sixer avevano preso il comando.
E poi, proprio quando mi convinsi che le cose non avrebbero potuto
peggiorare, peggiorarono. E parecchio anche. Due giorni dopo la
Seconda Porta, il punteggio di Sorrento balz in avanti di altri 30 000
punti, rivelando che si era appena impossessato della Chiave di
Cristallo.
Sedevo nella mia fortezza, con gli occhi fissi sui monitor e,
immobilizzato dallorrore, osservavo la situazione schiudermisi
davanti. Era impossibile negare levidenza. La gara si sarebbe conclusa
presto. E non nel modo che avevo sempre pensato, con un Gunter
nobile e valoroso che trovava lEgg e vinceva il premio. Per cinque
anni e mezzo avevo vissuto solo di illusioni. E, come me, tutti gli altri.
La storia non avrebbe avuto un lieto fine. A vincere sarebbero stati i
cattivi.
Passai le ventiquattrore successive in preda al terrore, controllando il
Segnapunti ogni cinque secondi, in maniera ossessiva, aspettandomi la
parola FINE da un momento allaltro.
Sorrento, o uno dei suoi numerosi esperti di Halliday era
indubbiamente riuscito a decifrare lenigma della Seconda Porta e poi a
trovarla. Ma, anche se la prova era sul Segnapunti, non riuscivo a
crederci. Fino ad allora, gli unici progressi dei Sixer erano dipesi da me,
Art3mis o Aech. Come avevano fatto quei cazzoni incapaci a trovare la
Seconda Porta da soli? Forse avevano avuto fortuna. O forse avevano
scoperto un modo nuovo di barare. Come avevano fatto, altrimenti, a
risolvere lindovinello in cos poco tempo, quando Art3mis non ci era
riuscita pur avendo un vantaggio di molti giorni?
Il mio cervello si era trasformato in pongo calpestato. Non riuscivo a
trovare un senso allindizio impresso sulla Chiave di Giada. Avevo
esaurito tutte le idee, anche le pi penose. Non riuscivo a immaginarmi
che cosa fare, o dove cercare.
La notte pass, e i Sixer continuarono a procurarsi copie della Chiave di
Cristallo. Ogni volta che uno dei punteggi aumentava, era come se un
erano uniti come fratelli: perci, quando avevano creato le loro nuove
identit Gunter, avevano deciso che su OASIS, da quel momento in poi,
sarebbero stati fratelli.
Dopo che Shoto e Daito avevano superato la Prima Porta ed erano
diventati famosi, avevano rilasciato molte interviste. Le loro identit
rimanevano segrete, ma i due avevano rivelato di essere giapponesi, il
che, immediatamente, li aveva resi delle celebrit in Giappone.
Avevano cominciato a sponsorizzare prodotti giapponesi; un cartone e
una serie live action si basavano sulle loro imprese. Allapice del
successo, Shoto aveva suggerito a Daito che forse era ora di incontrarsi
di persona. Daito aveva attaccato Shoto rabbiosamente e aveva smesso
di parlargli per giorni interi. Dopo quellepisodio, Shoto non aveva pi
fatto riferimento allidea.
Infine, Shoto arriv a dirmi come lavatar di Daito fosse morto.
Entrambi erano a bordo del Kurosawa e viaggiavano tra i pianeti del
Settore 7, quando il Segnapunti li aveva informati che Aech si era
impossessato della Chiave di Giada. A quel punto, sapevano che i Sixer
avrebbero usato la Tavoletta di ricerca di Fyndoro per individuare la
posizione esatta di Aech, e sapevano che le navi Sixer si sarebbero
subito fiondate l.
Per prepararsi allevento, Daito e Shoto avevano trascorso un paio di
settimane a piazzare dei localizzatori sugli scafi di ogni nave Sixer che
erano riusciti a trovare. Grazie a questi dispositivi, avevano potuto
seguire le navi dassalto nel momento in cui avevano cambiato rotta e si
erano dirette su Frobozz.
Non appena Shoto e Daito avevano scoperto che era Frobozz la
destinazione dei Sixer, non impiegarono molto a decifrare la quartina. E
quando raggiungero Frobozz, pochi minuti dopo, avevano gi capito
cosa dovessero fare per ottenere la Chiave di Giada.
Avevano fatto atterrare il Kurosawa accanto a una copia della casa
bianca quando ancora non cera nessuno in vista. Shoto era corso
dentro a raccogliere i diciannove tesori e la chiave; Daito, invece, era
rimasto fuori, di guardia. Shoto aveva fatto in fretta, e non gli
mancavano che due tesori quando Daito lo aveva informato via comlink
che dieci navi dassalto Sixer li stavano accerchiando. Aveva detto al
fratello di sbrigarsi e gli aveva promesso che avrebbe tenuto lontano il
nemico finch Shoto non fosse entrato in possesso della Chiave di
Les Paul del 74, la chitarra che Alex Lifeson aveva usato nel tour di
2112.
Sogghignai davanti a quellassurda immagine arturiana della chitarra
nella roccia. Come ogni Gunter, avevo visto Excalibur, di John
Boorman, un numero infinito di volte, perci mi fu subito chiaro ci
che avrei dovuto fare. Allungai la mano destra, afferrai il manico della
chitarra e tirai. La chitarra si stacc dalla roccia con un lungo
shhingggg! metallico.
Tenni la chitarra alta sopra la testa, e il tintinnio metallico si trasform
in un accordo di quinta che riecheggi in tutta la caverna. Fissai per un
istante la chitarra e stavo gi attivando i razzi degli stivali per risalire
dalla botola e uscire dalla caverna, quando fui colto da unidea e mi
fermai.
Durante il liceo, James Halliday aveva preso qualche lezione di
chitarra. Era ci che mi aveva spinto a imparare a suonarla. Non avevo
mai tenuto in mano una chitarra vera, ma con quelle virtuali spaccavo.
Rovistai nellinventario e trovai un plettro. Poi aprii il diario del Graal
ed estrassi gli spartiti di 2112, insieme alle tablature di Discovery,
che descrive la scoperta, da parte delleroe, di una chitarra in una stanza
nascosta dietro una cascata. Quando iniziai a suonare, il suono della
chitarra rimbomb tra i muri della camera e risal per la caverna,
nonostante lassenza di elettricit o amplificatori.
Appena ebbi suonato la prima battuta di Discovery, comparve un
messaggio, scolpito nella roccia da cui avevo estratto la chitarra.
La prima forgiata in rosso metallo
La seconda in pietra verde La
terza del pi limpido cristallo Ma ad aprirla da soli si perde
Pochi
secondi dopo, le parole iniziarono a dissolversi, svanendo insieme al
riverbero dellultima nota che avevo suonato. Rapidamente, scattai una
foto alla schermata con lenigma, cercando gi di decifrarne il
significato. Parlava, chiaramente, della Terza Porta. E di come non si
potesse aprirla da soli.
Che i Sixer avessero suonato la canzone e trovato il messaggio? Ne
dubitavo fortemente. Si sarebbero limitati a estrarre la chitarra dalla
roccia e a riportarla al tempio.
In quel caso, probabilmente non sapevano che cera un trucchetto per
aprire la Terza Porta. E questo spiegava perch non fossero ancora
arrivati allEgg.
Poi iniziai a scorrere i feed di notizie, per le reazioni esaltate dei media
alla notizia del del mio ritorno al primo posto. Ma il mio punteggio non
era la notizia del giorno. No, la grande notizia, quel pomeriggio, era che
il nascondiglio dellEaster Egg di Halliday era stato infine rivelato al
mondo. Si trovava, disse il giornalista, da qualche parte sul pianeta
Chthonia, allinterno di Castle Anorak. E lo si era saputo perch lintero
esercito Sixer si era accampato intorno al castello.
Erano arrivati quel giorno, in mattinata, dopo che avevo superato la
Seconda Porta.
Un tempismo simile non poteva essere una coincidenza. I miei
progressi dovevano aver spinto i Sixer a smettere di celare i loro
tentativi per superare la Terza Porta e a rendere pubblico il luogo in cui
si trovava, sbarrandone laccesso prima che io, o chiunque altro, potessi
raggiungerlo.
Pochi minuti dopo essere giunto su Chthonia, volai, con il dispositivo
doccultamento attivato, intorno al castello per valutare la situazione.
Era anche peggio di quanto avessi immaginato.
I Sixer avevano installato un qualche scudo magico intorno a Castle
Anorak, una cupola semitrasparente che racchiudeva completamente il
castello e larea circostante. Accampato entro i confini dello scudo,
cera lintero esercito Sixer. Un vasto schieramento di truppe, carri
armati, armi e veicoli, circondava il castello da tutti i lati.
Svariati clan di Gunter si erano gi presentati sulla scena e si giocavano
le prime carte tentando di distruggere lo scudo con testate ad alto
rendimento. A ogni detonazione seguiva un breve spettacolo di luci
atomiche, poi il colpo si disperdeva, senza intaccare lo scudo.
Gli attacchi continuarono per un altro paio dore, via via che la notizia
si diffondeva e un numero sempre maggiore di Gunter giungeva su
Chthonia. I clan lanciarono contro lo scudo ogni tipo darma
immaginabile, ma senza ottenere il minimo effetto. Testate nucleari,
sfere di fuoco, missili magici: nulla. Infine, una squadra di Gunter cerc
di scavare un tunnel sotto i confini della cupola, e fu allora che si scopr
che a circondare il castello non era in realt una cupola ma una sfera,
che circondava il castello sia al di sopra del suolo sia sottoterra.
Pi tardi, quella sera, molti maghi Gunter di alto livello completarono i
loro incantesimi divinatori e annunciarono sui forum che lo scudo
intorno al castello era generato da un artefatto molto potente noto come
La Sfera di Osuvox, che poteva essere attivato soltanto da un mago di
LIVELLO TRE
Uscire di casa altamente sopravvalutato. Almanacco di Anorak,
Capitolo 17, Verso 32
0028
Quando la polizia della IOI
venne ad arrestarmi, ero nel bel mezzo di Explorers, film del 1985
diretto da Joe Dante. Parla di tre ragazzini che costruiscono
unastronave in giardino e poi volano via e vanno a incontrare gli alieni.
Probabilmente uno dei pi grandiosi film per ragazzi mai realizzato. Per
abitudine, lo riguardavo almeno una volta al mese. Mi aiutava a
distendere i nervi.
Una miniatura in fondo al display mi offriva la ripresa della telecamera
di sicurezza esterna del palazzo, perci vidi il Veicolo di Recupero
Schiavi Reclutati accostare di fronte alledificio, a sirene spiegate e luci
lampeggianti. Saltarono fuori quattro agenti, in stivali militari ed
elmetti antisommossa, e corsero nelledificio seguiti da un tale che
indossava giacca e cravatta. Continuai a osservarli sulla telecamera
dellatrio, mentre sventolavano i loro distintivi IOI, oltrepassavano il
posto di controllo e si infilavano nellascensore.
Stavano salendo al mio piano.
Max mormorai, avvertendo il tono spaventato della mia stessa voce.
Esegui macro di sicurezza numero uno: Crom, gran dio dei monti.
Questo comando vocale faceva eseguire al computer una lunga
sequenza di azioni preprogrammate, sia online sia nel mondo reale.
P-p-prontissimo, capo! replic Max allegramente e, in un secondo, il
sistema di sicurezza dellappartamento pass in modalit blocco. La
WarDoor rinforzata in titanio cal dal soffitto, sbattendo e unendosi alla
porta di sicurezza incassata nel muro dellappartamento.
Dalla telecamera di sicurezza montata nel corridoio fuori
dallappartamento, osservai i quattro agenti uscire dallascensore e
fiondarsi nel corridoio, fino a raggiungere la mia porta. I due davanti
impugnavano saldatrici al plasma. Gli altri due avevano pistole a
Mi inserii nella coda delle chiamate e iniziai il mio turno da dodici ore.
Ero una recluta da soli otto giorni, ma era come se fossi stato in quella
prigione per anni.
Lavatar del primo cliente mi apparve nella chatroom di supporto.
Comparvero anche il suo nome e le sue statistiche, sospese nel vuoto
sopra di lui. Portava il nome sorprendentemente acuto di
CazzoBollente007.
Era chiaro che sarebbe stata unaltra favolosa giornata.
CazzoBollente007 era un gigantesco barbaro calvo, con unarmatura in
pelle nera borchiata; le sue braccia e il suo viso erano cosparsi di
tatuaggi di demoni. Portava con s unassurda spada gigante, lunga due
volte il suo avatar.
Buon giorno, signor CazzoBollente007 recitai con il mio tono da
macchinetta. Grazie per aver chiamato il supporto tecnico. Sono il
Rappr. Tecnico numero 338645. Come posso aiutarla? Il software di
cortesia filtrava la mia voce, modificando intonazione e inflessione
perch sembrassi sempre smagliante e gioioso.
Oh, ok cominci CazzoBollente007. che ho appena comprato
questa spada cazzutissima e non riesco a usarla! Non ci combatto
neanche. Che cavolo gli preso a questa stronza? Si rotta?
Signore, lunico problema qui che lei un coglione del cazzo dissi.
Udii un segnale acustico familiare e sul display mi comparve un
messaggio: VIOLAZIONE DI CORTESIA
SEGNALAZIONI:
COGLIONE, CAZZO
RISPOSTA
NON
CONCESSA
alla stessa ora) e dormivo come un sasso fino alla mattina seguente,
quando suonava la sveglia.
Ovviamente non guardavo la loro shit-com idiota ogni sera. Non
dormivo nemmeno. Da una settimana andavo avanti a due ore di sonno
per notte, e la cosa cominciava ad avere il suo peso.
Ma ogni volta che le luci della mia unit si spegnevano, mi sentivo
sveglio, pieno di energie. La mia spossatezza svaniva mentre navigavo
a memoria tra i menu della console-divertimenti, le dita della mia mano
destra che danzavano rapidamente sullo schermo.
Sette mesi prima mi ero impossessato di un set di password intranet
della IOI sul mercato nero L33T HAXORZ WAREZHAUS, che mi
avevano permesso di crearmi una nuova identit. Tenevo docchio tutti
i siti di mercato nero perch non si poteva mai sapere cosa potevano
vendere: exploit del server OASIS, scorciatoie per entrare nei
bamcomat, video porno di celebrit. Ditene una a caso. Stavo
sfogliando la lista daste del L33T HAXORZ WAREZHAUS quando
locchio mi era caduto su unasta in particolare: Pass daccesso
allintranet IOI, backdoor ed exploit di sistema. Il venditore sosteneva
di offrire materiale riservato sullarchitettura intranet della IOI, oltre a
una serie di codici daccesso amministrativi ed exploit di sistema, che
danno allutente carta bianca allinterno del network della
compagnia.
Se non le avessero messe allasta su un sito tanto rispettato, avrei
pensato che le informazioni fossero false. Il venditore, anonimo,
sosteneva di essere stato un programmatore a contratto per la IOI e uno
dei principali architetti dellintranet dellazienda. Probabilmente era un
voltagabbana: un programmatore che aveva intenzionalmente
codificato delle backdoor e delle falle nel sistema per poi venderle al
mercato nero. Ci gli permetteva di essere pagato due volte per lo
stesso lavoro e di sentirsi meno in colpa per il fatto che, in fondo, stava
lavorando per una multinazionale demoniaca come la IOI.
Il problema ovvio, che il venditore non si era preoccupato di segnalare
nella descrizione delloggetto allasta, era che tali codici erano inutili se
non si possedeva gi laccesso allintranet della societ. Lintranet IOI
era un network autonomo superprotetto e non aveva una connessione
diretta a OASIS. Lunico modo per accedervi era diventare un
impiegato legittimo (il che era difficile e richiedeva molto tempo). O
entrare a far parte della schiera di reclute che si ingigantiva ogni giorno
di pi.
Avevo comunque deciso di fare unofferta per i codici daccesso IOI,
potevano sempre servire. Poich non cera modo di verificare
lautenticit dei dati, nessuno aveva puntato una grande somma e io ero
riuscito a vincere lasta con poche migliaia di crediti. Qualche minuto
dopo la conclusione dellasta, avevo ricevuto i codici via email. Una
volta decriptati i dati, li avevo esaminati attentamente. Sembravano a
posto, e cos avevo messo tutto da parte per i tempi bui e me ne ero
dimenticato fino a sei mesi pi tardi, quando avevo visto i Sixer
sbarrare ogni accesso a Castle Anorak. La prima cosa cui avevo pensato
erano stati i codici daccesso IOI. Poi gli ingranaggi del mio cervello si
erano messi in moto e il piano aveva cominciato a prendere forma:
avrei modificato la posizione debitoria di Bryce Lynch, lidentit
fasulla che mi ero creato, e mi sarei fatto arrestare per inadempienza
dalla IOI. Una volta nelledificio e dopo aver superato il firewall della
compagnia, avrei usato la password intranet per infiltrarmi nel database
privato dei Sixer e trovare un modo per distruggere lo scudo che
avevano eretto intorno al castello di Anorak.
Pensavo che nessuno potesse prevedere una simile mossa, perch era
troppo platealmente squilibrata.
Non provai le password IOI fino alla seconda sera del mio
reclutamento. Ero comprensibilmente nervoso perch, se saltava fuori
che mi avevano venduto dati falsi e che nessuna delle password
funzionava correttamente, mi sarei autocondannato alla schiavit a vita.
Tenendo la telecamera dellorecchino puntata dritta, lontana dallo
schermo, aprii il menu strumenti della console, il che mi permise di
apportare modifiche agli output video e audio del display. Volume e
bilanciamento, luminosit e contrasto. Spinsi ogni opzione al massimo,
poi cliccai tre volte il pulsante Applica in fondo allo schermo. Settai
volume e luminosit al minimo e cliccai nuovamente Applica. Al centro
dello schermo comparve una piccola finestra che mi richiedeva un
numero di matricola da tecnico della manutenzione e una password
daccesso. Rapidamente inserii le cifre e la lunga password
alfanumerica che avevo memorizzato. Con la coda dellocchio
controllai se avessi fatto errori, poi premetti ok. Il sistema si ferm per
un tempo che mi sembr infinito. Poi, con mio grande sollievo, apparve
questo messaggio: PANNELLO DI CONTROLLO MANUTENZIONE
ACCESSO EFFETTUATO
Avevo accesso a un account di
manutenzione progettato per permettere ai tecnici di testare ed
eliminare i bug dalle varie componenti della console-divertimenti. Ero
dentro come tecnico, ma il mio accesso a intranet rimaneva piuttosto
limitato. Ciononostante, mi lasciava tutta la libert dazione di cui
avevo bisogno. Usando lexploit che uno dei programmatori aveva
lasciato, riuscii a creare un falso account da amministratore. Una volta
sistemato quello, praticamente, ottenni laccesso a tutto.
La priorit era un po di privacy.
Navigai velocemente tra i vari sottomenu finch non trovai il pannello
di controllo del Sistema Monitoraggio Reclute. Quando inserii il mio
numero di matricola, sul display apparve il mio profilo recluta, insieme
a una foto segnaletica che mi avevano scattato durante il trattamento
iniziale. Il profilo elencava il bilancio del mio conto, il mio livello
contrattuale, il mio gruppo sanguigno, la media della mia performance
lavorativa ogni straccio di cui disponeva lazienda su di me. In alto a
destra comparivano due finestre vidfeed, una collegata alla telecamera
sullorecchio, laltra alla telecamera dellunit abitativa. Il video
dellorecchino al momento era puntato su una porzione di muro. La
telecamera dellunit mostrava la mia nuca, che avevo piazzato l
apposta per oscurare il display della console.
Selezionai entrambe le telecamere e aprii le opzioni di configurazione.
Servendomi di uno degli exploit del voltagabbana, con una rapida
operazione di hacking feci s che le telecamere ritrasmettessero i video
archiviati della mia prima notte di reclutamento anzich le riprese in
tempo reale. Se qualcuno avesse dato unocchiata ai video delle
telecamere, mi avrebbe visto addormentato nellunit abitativa, non
seduto e sveglissimo per tutta la notte, nel furioso tentativo di
infiltrarmi nellintranet della societ. Poi programmai le telecamere
perch passassero a feed preregistrati ogni volta che spegnevo le luci
della mia unit. Il taglio del video, non pi di un secondo, veniva
mascherato dalla momentanea distorsione che si verificava ogni volta
che le telecamere passavano alla visione notturna.
Mi aspettavo di essere scoperto e tenuto fuori dal sistema, ma non
accadde. Le password continuarono a funzionare. Avevo passato sei
notti ad assediare lintranet della IOI, scavando sempre pi in
profondit. Mi sentivo come prigioniero in un vecchio film carcerario:
ogni sera tornavo nella mia cella per scavare un tunnel nella parete con
un cucchiaino.
Ma quella notte, prima di soccombere alla stanchezza, ero finalmente
riuscito a farmi strada nel labirinto di firewall dellintranet fino ad
arrivare nel database principale della Divisione Oologi. La mia miniera
doro. Il segretissimo archivio di file dei Sixer. E quella sera,
finalmente, sarei riuscito a esplorarla. Sapevo che avrei avuto bisogno
di portare via qualche dato relativo ai Sixer, quando fossi fuggito,
perci, durante quella settimana, avevo usato il mio account di
amministratore intranet per inviare un falso modulo di richiesta
hardware. Feci consegnare a un dipendente inesistente (Sam Lowery)
una penna USB da dieci zettabyte in un cubicolo vicino al mio. Stando
ben attento a puntare lorecchino nellaltra direzione, mi ero infilato nel
cubo, avevo preso la chiavetta, me lero messa in tasca e lavevo
portata di soppiatto nella mia unit. Quella sera, dopo che ebbi spento
le luci e disabilitato le telecamere di sorveglianza, aprii il pannello
daccesso della manutenzione della console-divertimenti e inserii la
chiavetta in uno slot despansione usato per gli aggiornamenti
firmware. Ero finalmente in grado di scaricare i dati dallintranet e
salvarli direttamente sulla chiavetta.
Indossai il visore e i guanti della console, poi mi allungai sul
materasso. Il visore mi offriva una vista tridimensionale del database
Sixer, con decine di finestre di dati sovrapposte e sospese di fronte ai
miei occhi. Con i guanti, cominciai a manipolare le finestre, navigando
nella struttura di file del database. La sezione pi ampia era dedicata
alle informazioni su Halliday. La quantit di dati che avevano raccolto
su di lui era sbalorditiva. Faceva sembrare il mio diario del Graal una
collezione di Bignami. Cerano cose che non avevo mai visto. Cose di
cui ignoravo lesistenza. Le pagelle di Halliday, i filmini della sua
infanzia, le email che aveva spedito ai suoi fan. Non avevo tempo per
leggere tutto, ma copiai sulla chiavetta ci che mi interessava per
poterlo (speravo bene) studiare in seguito.
Mi concentrai a isolare i dati riguardanti Castle Anorak e le forze che i
Sixer avevano stanziato al suo interno e tutto intorno. Copiai le
informazioni relative ad armi, veicoli, navi dassalto e consistenza
numerica delle truppe. Sgraffignai anche tutte le informazioni che
trovai sulla Sfera di Osuvox (lartefatto di cui si servivano per creare lo
Aech era quello su cui sapevano meno. Il suo file conteneva ben poche
informazioni e nessuna foto soltanto uno screenshot del suo avatar. Il
nome segnalato era Arthur Dent, che era il nome del protagonista
della Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams, perci
sapevo che doveva essere un alias. Il suo indirizzo era segnalato come
variabile e, sotto, compariva un link intitolato punti daccesso
recenti. Quando lo aprii, capii che si trattava di una lista dei nodi
wireless di cui Aech si era servito per accedere al suo account OASIS.
Cera di tutto. Boston, Washington D.C., New York City, Philadelphia
e, pi di recente, Pittsburgh.
Cominciavo a capire come i Sixer fossero riusciti a individuare Art3mis
e Shoto. La IOI possedeva centinaia di societ regionali delle
telecomunicazioni, il che la rendeva, a tutti gli effetti, il pi grande
internet provider del mondo. Era molto difficile collegarsi senza usare
un network che non fosse in mano loro. LaIOI praticamente spiava
illegalmente il traffico internet di tutto il mondo, nel tentativo di
localizzare e identificare il gruppo di Gunter che considerava una
minaccia. Lunica ragione per cui non erano riusciti a localizzare me
era perch la paranoia mi aveva spinto ad affittare una connessione in
fibra ottica diretta.
Richiusi il file su Aech e aprii la cartella etichettata Daito, temendo gi
cosa avrei potuto trovarci. Come per gli altri, sapevano il suo vero
nome, Toshiro Yoshiaki, e il suo indirizzo. In fondo al dossier erano
linkati due articoli sul suo suicidio insieme a un video senza nome,
risalente al giorno in cui Daito era morto. Lo cliccai. Era ripreso con
una camera a mano e mostrava tre energumeni (uno dei quali reggeva la
videocamera) con il volto coperto da passamontagna neri. Erano in
attesa, silenziosi, in un corridoio. A un certo punto sembravano ricevere
un ordine negli auricolari, quindi usavano una tessera magnetica per
aprire la porta di un minuscolo monolocale: quello di Daito. Inorridito,
li guardai irrompere nella stanza, strapparlo dalla poltrona aptica e
lanciarlo gi dal balcone.
Quei bastardi lavevano filmato anche mentre precipitava verso la
morte. Probabilmente su richiesta di Sorrento.
Fui investito da unondata di nausea. Quando mi pass, copiai il
contenuto dei cinque dossier nella chiavetta, poi aprii la cartella Stato
della missione. Conteneva un archivio di tutti i rapporti della Divisione
Oologi preparati per i vertici Sixer. I rapporti erano ordinati per data, e
il pi recente era il primo della lista. Quando lo aprii, vidi che era un
promemoria elettronico che Nolan Sorrento aveva inviato al Consiglio
Esecutivo IOI, dando istruzione di rapire Art3mis e Shoto per obbligarli
ad aiutare la IOI ad aprire la Terza Porta. Una volta che i Sixer avessero
raggiunto lEgg e vinto la gara, qualcuno si sarebbe sbarazzato di
Art3mis e Shoto.
Rimasi seduto in silenzio, sbigottito. Poi rilessi il messaggio, provando
un misto di rabbia e panico.
Secondo lorario, il promemoria era stato inviato alle otto e qualcosa,
meno di cinque ore prima. Era probabile che i suoi superiori non
lavessero ancora visto. E, quando lavrebbero visto, avrebbero dovuto
organizzare un incontro con Sorrento per discutere il piano dazione.
Perci era probabile che i loro agenti non sarebbero andati a prendere
Art3mis e Shoto prima del giorno successivo.
Avevo tempo per avvertirli. Ma, per farlo, avrei dovuto cambiare
drasticamente il mio piano di fuga.
Prima del mio arresto, avevo pianificato una precisa valuta per un
trasferimento fondi sul mio conto IOI, versando una somma pi che
sufficiente a estinguere lintero debito, che avrebbe obbligato la IOI a
rilasciarmi. Ma il trasferimento sarebbe avvenuto solo cinque giorni
dopo. A quellora Art3mis e Shoto sarebbero stati rinchiusi in uno
stanzino senza finestre, chiss dove.
Non potevo passare la settimana a esplorare il database Sixer come mi
ero prefissato. Dovevo carpire tutte le informazioni che potevo e
scappare. Subito.
Mi diedi tempo fino allalba.
0031
Lavorai come un matto per le quattro ore successive. Passai
la maggior parte del tempo a trasferire quante pi informazioni possibili
dal database Sixer sulla mia chiavetta rubata. Una volta terminato il
lavoro, mi registrai come un dirigente della Divisione Oologi e inviai
un Ordine di Richiesta Scorte. Era un modulo online di cui si servivano
gli alti gradi Sixer per la richiesta di armi o equipaggiamento su
OASIS. Selezionai un oggetto molto specifico e programmai la
consegna a mezzogiorno di due giorni dopo.
Quando finalmente ebbi finito, erano le sei e trenta del mattino. Il
cambio del turno al supporto tecnico sarebbe avvenuto dopo soli
novanta minuti, e i miei vicini di unit abitativa si sarebbero svegliati
presto. Non avevo pi tempo. Entrai nel mio profilo recluta, aprii il
potevo credere che stavo davvero parlando con quell Ogden Morrow.
Og. Ti dispiace dirci perch ci spiavi?
Perch voglio aiutarvi rispose. E da quel che ho sentito un momento
fa, sembra proprio che ne abbiate bisogno. Ci scambiammo tutti uno
sguardo nervoso e Morrow sembr cogliere il nostro scetticismo. Vi
prego di non fraintendermi continu. Non vi dar alcun indizio n vi
fornir informazioni per trovare lEgg. Toglierebbe tutto il
divertimento, no? Torn da noi e il suo tono si fece serio. Poco prima
che morisse, ho promesso a Jim che, in sua assenza, avrei fatto tutto ci
che era in mio potere per proteggere lo spirito e lintegrit della sua
gara. per questo che sono qui.
Ma signor Og dissi. Nella tua autobiografia sostieni che tu e
James Halliday non vi siete mai parlati negli ultimi dieci anni della sua
vita. Morrow mi rivolse un sorriso divertito. Avanti, ragazzo mi
disse. Non devi credere a tutto quello che leggi. Rise. A dire il vero,
quella frase vera, in linea di massima. Io e Jim non ci siamo mai
parlati, durante gli ultimi dieci anni della sua vita. Non fino a qualche
settimana prima che morisse. Si interruppe, come se stesse frugando
nella memoria. Al tempo non sapevo nemmeno che fosse malato. Mi
chiam allimprovviso e ci incontrammo in una chatroom privata molto
simile a questa. Fu allora che mi disse della malattia, della gara, di cosa
aveva in mente. Temeva che ci fosse ancora qualche bug nelle porte. O
che, una volta morto lui, sarebbero sorte complicazioni che avrebbero
impedito il corretto svolgimento della gara, cos come lui laveva
pensata.
Tipo i Sixer? chiese Shoto.
Precisamente, tipo i Sixer disse Og. Per questo Jim mi chiese di
monitorare la gara e di intervenire qualora ce ne fosse stato bisogno.
Si diede una grattata alla barba. A essere sincero, avrei fatto volentieri
a meno di questa responsabilit. Ma era lultimo desiderio del mio pi
vecchio amico, perci accettai. Per questi sei anni mi sono limitato a
osservare, seduto in panchina. E anche se i Sixer hanno fatto di tutto per
portarvi in svantaggio, in qualche modo voi quattro avete perseverato.
Ma ora, dopo avervi sentito descrivere la situazione in cui vi trovate,
credo che sia giunto il momento che io passi allazione per mantenere
lintegrit del gioco di Jim. Io, Art3mis, Shoto ed Aech ci
scambiammo delle occhiate di stupore, come a cercare, luno negli
occhi dellaltro, la conferma che tutto questo stava accadendo davvero.
costruito per lei. Udimmo un ronzio elettrico, mentre la scaletta del jet
si ritirava e il portellone si chiudeva dietro di noi. I motori si riaccesero
e laereo rote su se stesso, preparandosi nuovamente al decollo.
Rimanemmo l e lo osservammo lanciarsi nel cielo terso e stellato. Poi
ci voltammo e cominciammo a salire i gradini che portavano alla casa.
Quando la raggiungemmo, Ogden Morrow era l ad aspettarci.
Benvenuti, amici miei! mugghi Morrow, allungando le mani in
segno di saluto. Indossava un accappatoio a quadri e delle ciabatte a
forma di coniglietto. Benvenuti a casa mia!
Grazie, signore disse Aech. Grazie di averci invitati qui.
Ah, tu devi essere Aech rispose afferrandole la mano. Se anche fosse
stato sorpreso dal suo aspetto, non lo diede a vedere. Riconosco la
voce. Le strizz locchio e poi la strinse a s. Quindi si volt e
abbracci anche me. E tu devi essere Wade voglio dire, Parzival!
Benvenuti! Benvenuti! un vero onore incontrarvi!
Lonore tutto nostro dissi. Non ti ringrazieremo mai abbastanza
per averci aiutato.
Mi avete gi ringraziato abbastanza, perci basta! disse. Si volt e ci
guid lungo un ampio prato verde, verso la sua enorme villa. Non
avete idea di quanto sia bello avere degli ospiti. triste dirlo ma, da
quando Kira morta, sono sempre solo. Per un istante rimase in
silenzio, poi rise. Be, solo. Se non si considerano, naturalmente, i
cuochi, le cameriere e i giardinieri. Ma vivono tutti qui, perci non si
possono considerare ospiti. N io n Aech sapevamo come rispondere,
ma continuammo a sorridere e annuire. Poi trovai il coraggio di parlare.
Gli altri sono gi arrivati? Shoto e Art3mis? Qualcosa, nel modo in
cui avevo detto Art3mis, scaten in Morrow un lungo e chiassoso
sghignazzo. Dopo qualche secondo, mi resi conto che anche Aech stava
ridendo di me.
Cosa c? dissi. Cos che vi fa cos ridere?
S disse Og ridacchiando. Art3mis stata la prima ad arrivare,
diverse ore fa, e laereo di Shoto arrivato una mezzora prima del
vostro.
Li incontreremo ora? domandai, con un tentativo penoso di
nascondere la mia ansia.
Og scosse la testa. Art3mis pensa che incontrarvi ora sarebbe una
distrazione inutile. Vuole aspettare fino a dopo il grande evento. E
anche Shoto sembrava daccordo. Mi studi per qualche momento.
Era una piccola stanza sferica. Una poltrona aptica luccicante era
appesa a un braccio idraulico snodabile attaccato al soffitto. Non cera
il tapis roulant multidirezionale perch la stanza stessa aveva quella
funzione. Mentre eri connesso, potevi camminare o correre in qualsiasi
direzione e la sfera ruotava sotto e intorno a te, impedendoti di toccare
la parete. Era come trovarsi in unenorme ruota per criceti.
Mi infilai nella poltrona e sentii che si adattava al profilo del mio corpo.
Un braccio robotico si allung dalla poltrona e mi cal sugli occhi un
visore Oculance nuovo fiammante. Anche quello si adatt fino a
calzarmi perfettamente. Il visore scansion le mie retine e il sistema mi
richiese la frase daccesso.
Feci un respiro profondo ed entrai.
0034
Ero pronto a darci dentro.
Il mio avatar era tirato a lucido e armato fino ai denti. Stavo stipando
nel mio inventario quanti pi oggetti magici e munizioni possibile.
Tutto era al proprio posto. Il nostro piano era avviato. Era il momento
di muoversi.
Entrai nellhangar della mia fortezza e spinsi il tasto di apertura del
portellone sul muro. Le porte si schiusero lentamente e svelarono il
tunnel di lancio che portava su, fino alla superficie di Falco. Raggiunsi
unestremit della pista, lasciandomi alle spalle lX-wing e il Vonnegut.
Non li avrei usati, in quelloccasione. Erano buone navi, con armi e
difese formidabili, ma nessuna delle due mi avrebbe offerto una
protezione adeguata nellepica tempesta di merda che si sarebbe
abbattuta su Chthonia. Fortunatamente, ora avevo un nuovo mezzo di
trasporto.
Tolsi il Leopardon di trenta centimetri dallinventario e lo poggiai
delicatamente sulla pista. Poco prima di essere arrestato dalla ioi, mi
ero preso un po di tempo per esaminare il Leopardon giocattolo e
studiarne i poteri. Come sospettavo, in verit il robot era un artefatto.
Non mi ci era voluto molto per capire il comando con cui attivarlo.
Come nella serie tv originale Supaidman della Toei, il robot veniva
evocato semplicemente gridando il suo nome. E cos feci allora, avendo
laccortenza di indietreggiare un bel po prima di gridare Leopardon!
Sentii un urlo acuto come lo stridio del metallo lacerato. Un secondo
pi tardi, lex robottino raggiungeva unaltezza di quasi cento metri. La
testa fuoriusciva dal portellone aperto sul soffitto dellhangar.
potenti Sixer e gli eserciti Gunter se non un campo libero e uno spazio
aperto.
Per qualcosa come cinque secondi non accadde nulla. Il tempo sembr
fermarsi e tutto rimase silenzioso e immobile. Poi si scaten linferno.
Solo, seduto nellabitacolo del mio robot, mi lasciai sfuggire un
silenzioso grido di esultanza. Incredibilmente, il mio piano aveva
funzionato. Ma non avevo tempo per festeggiare, perch ero in piedi nel
bel mezzo della pi grande battaglia della storia di OASIS.
Non sapevo pi cosa aspettarmi. Avevo sperato che un decimo dei
Gunter presenti si sarebbe unito al nostro assalto ai Sixer. Ma, in pochi
secondi, mi fu chiaro che ogni singolo Gunter aveva intenzione di
prendere parte al combattimento. Un grido feroce di battaglia si lev
dalloceano di avatar che ci circondava, poi tutti avanzarono,
convergendo sullarmata Sixer da ogni direzione. Quella totale
mancanza di esitazione mi sbalord, poich era ovvio che molti di loro
stavano correndo verso una morte certa.
Osservai meravigliato le due potenti divisioni che si scontravano,
intorno a me, sia in terra che in cielo. Fu una scena caotica, mozzafiato,
come se qualcuno avesse schiacciato migliaia di alveari e nidi di vespe
luno contro laltro e poi li avesse lasciati cadere su un gigantesco
formicaio.
E io, Art3mis, Aech e Shoto stavamo nel centro. Dapprima non mi
mossi, per paura di schiacciare londata di Gunter che si accalcavano
attorno ai miei piedi di robot. Sorrento, invece, non attese che le
persone si togliessero di mezzo. Schiacci, con i piedi titanici del suo
bestione, diverse dozzine di avatar (incluse le sue stesse truppe) mentre
si dirigeva goffamente verso di noi. Ciascuno dei suoi passi creava un
piccolo cratere sulla superficie rocciosa del pianeta.
Uh-oh mormor Shoto, mentre il suo robot assumeva lassetto da
difesa. Eccolo che arriva. I robottoni dei Sixer si trovavano gi sotto
lincredibile intensit del fuoco nemico, proveniente da ogni direzione.
Sorrento era il bersaglio pi colpito, perch il suo robot era lobiettivo
pi grande sul campo di battaglia, e pareva proprio che nessun Gunter
in possesso di unarma da lancio riuscisse a resistere alla tentazione di
sparargli addosso qualcosa. Rapidamente, la violenta raffica di
proiettili, sfere di fuoco, missili magici e raggi laser distrusse o mise
fuori uso gli altri robot Sixer (che non ebbero nemmeno il tempo di
formare Voltron). Ma il robot di Sorrento, chiss perch, rimaneva
avatar bellicosi, si era tramutata in una nuda terra desolata. Tutto, tutti
erano stati disintegrati. Rimaneva solo il portale di cristallo, sospeso nel
vuoto, sopra il cratere dove prima si ergeva il castello.
Il mio shock iniziale si tramut immediatamente in terrore, quando
capii quello che era appena successo.
I Sixer avevano fatto detonare il Cataclizzatore.
Era lunica spiegazione plausibile. Solo quellartefatto incredibilmente
potente avrebbe potuto provocare tutto questo. Non solo aveva ucciso
ogni avatar del settore, era anche riuscito a distruggere Castle Anorak,
fortezza che, fino ad allora, si era dimostrata indistruttibile.
Osservai la porta aperta, sospesa nellaria, e attesi che sul display
comparisse lultimo, inevitabile messaggio, le parole che tutti gli altri
avatar del settore stavano leggendo in quel momento: GAME OVER.
Ma, quando il messaggio apparve sul display, le parole erano
completamente diverse: CONGRATULAZIONI! HAI UNA VITA
EXTRA!
Stordito dallo stupore, vidi il mio avatar riapparire nello stesso punto in
cui ero morto pochi secondi prima. Ero di nuovo davanti alla porta
aperta. Ma la porta rimaneva sospesa a decine di metri dalla superficie
del pianeta, sul cratere che si era formato nel momento in cui il castello
era stato distrutto. Quando il mio avatar si materializz completamente,
guardai in basso e mi resi conto che il pavimento su cui camminavo non
esisteva pi.
Per un momento fluttuai a mezzaria, come Wile E. Coyote in uno di
quei vecchi cartoni. Poi cominciai a precipitare. Cercai disperatamente
di aggrapparmi alla porta, aperta di fronte a me, ma era troppo distante.
Caddi al suolo pesantemente e, per limpatto, persi un terzo dei miei
Punti Vita. Poi mi rimisi in piedi e mi guardai intorno. Mi trovavo in un
enorme cratere cubico, nel posto in cui un tempo si trovavano le
fondamenta e i sotterranei di Castle Anorak. Era completamente
deserto, silenzioso e spettrale. Non cerano macerie del castello
distrutto, n i resti delle migliaia di navicelle e aerei che, fino a pochi
momenti prima, avevano affollato i cieli. In effetti, non cera il minimo
segno della memorabile battaglia che era appena stata combattuta. Il
Cataclizzatore aveva vaporizzato ogni cosa.
Guardai il mio avatar e vidi che non indossavo altro che una maglietta
nera e un paio di jeans, labbigliamento predefinito di tutti gli avatar
appena creati. Quindi aprii le statistiche e linventario. Il mio nuovo
Perch lunica cosa giusta da fare dissi. Perch non sarei mai
arrivato a questo punto da solo. Perch tutti e quattro ci meritiamo di
vedere cosa c al di l della porta e di scoprire come finisce il gioco. E
perch ho bisogno del vostro aiuto.
Potresti ripetere questultima parte? domand Art3mis.
Ho bisogno del vostro aiuto dissi. Avete ragione. la mia unica
possibilit di superare la Terza Porta. Non ne avr unaltra. N io n
nessuno. Presto i Sixer saranno qui ed entreranno subito nella porta.
Quindi devo superarla prima che lo facciano loro, al primo tentativo. Le
probabilit che io ci riesca aumenterebbero esponenzialmente se voi tre
mi deste una mano. Quindi cosa ne pensate?
Conta su di me, Z disse Aech. La mia idea era di darti comunque
una mano, altrimenti come avresti fatto, scemo come sei.
Conta anche su di me disse Shoto. Non ho niente da perdere.
Fammi capire un attimo disse Art3mis. Noi ti aiutiamo a superare la
porta e, in cambio, tu dividi il premio con noi?
Sbagliato risposi. Se vinco, divider il premio con voi in ogni caso.
Perci, probabilmente, aiutarmi nel vostro interesse.
Immagino che non abbiamo il tempo per farti firmare qualcosa, vero?
disse Art3mis.
Riflettei per un istante, poi aprii il pannello di controllo del mio canale
vpo. Attivai una trasmissione dal vivo, in modo che chiunque stesse
guardando il mio canale in quel momento (cerano pi di duecento
milioni di visitatori) potesse ascoltare ci che stavo per dire.
Salute dissi. Sono Wade Watts, anche noto come Parzival. Sto per
entrare nella Terza Porta. Prima di farlo, voglio che il mondo intero
sappia: prometto solennemente, con questo messaggio, che, se e quando
trover lEaster Egg di Halliday, divider le vincite equamente con
Art3mis, Aech e Shoto. Croce sul cuore. Onore di Gunter. Giuramento
col mignolino. Tutta quella roba l. E se sto mentendo, da oggi in poi
potrete pure chiamarmi lo stronzetto che lo succhia ai Sixer.
Programmai la registrazione perch andasse in loop per dieci minuti.
Un istante dopo udii Art3mis dire: Ok. Direi che per me abbastanza.
Ci sto.
Eccellente! dissi. Facciamolo. Mi scrocchiai le dita, mi gettai in
avanti, dentro la porta, e il mio avatar svan nel vortice di stelle.
0037
Mi ritrovai in un enorme spazio buio e vuoto. Non vedevo
n le pareti n il soffitto, ma sembrava che un pavimento ci fosse, dal
Ottuso dissi.
Lei rise. No, dico davvero.
Owen.
Owen ripet lei. Wade Owen Watts. Carino. Quando ricominci
una nuova raffica, torn silenziosa. Pochi minuti dopo, finii la mia
seconda partita con un punteggio di 219 584. Non proprio schifoso, ma
ben lontano dal mio obiettivo.
Non male disse Aech.
Gi, ma neanche un granch osserv Shoto. Poi parve ricordarsi che
lo potevo sentire. Volevo dire Molto meglio, Parzival. Stai andando
alla grande.
Grazie della fiducia, Shoto.
Ehi, guardate qui disse Art3mis, leggendo uno stralcio del suo diario.
Al creatore di Tempest, Dave Theurer, venne lidea da un sogno che
aveva fatto su dei mostri che spuntavano da un buco nel terreno e che lo
inseguivano. Fece la sua risatina melodica, che non sentivo da tempo.
Fichissimo, vero, Z? disse.
Fichissimo davvero risposi. Per qualche strano motivo, anche
soltanto sentire la sua voce mi metteva a mio agio. Penso che lo
sapesse, ed per questo che continuava a parlarmi. Mi sentii di nuovo
pieno di energie. Premetti unaltra volta il pulsante Player One e
cominciai la terza partita.
Mi osservarono giocare in completo silenzio. Circa unora dopo, persi il
mio ultimo uomo. Il mio punteggio finale era di 437 977.
Quando la partita fin, intervenne la voce di Aech. Cattive notizie,
amigo disse.
Cosa?
Avevi ragione. Quando il Cataclizzatore esploso, i Sixer avevano un
gruppo di avatar di riserva che aspettava appena fuori dal settore.
Subito dopo lesplosione sono rientrati e si sono diretti su Chthonia.
Sono La sua voce si smorz.
Sono cosa?
Sono appena entrati nella porta. Cinque minuti fa, pi o meno rispose
Art3mis. La porta si chiusa appena sei entrato tu, ma quando i Sixer
sono arrivati hanno usato tre delle loro chiavi per riaprirla.
Vuoi dire che i Sixer sono gi dentro?
Sono in diciotto disse Aech. Quando hanno oltrepassato la porta,
ciascuno di loro entrato in una simulazione autonoma. In una diversa
saputo che stava finendo. stato allora che ho capito che, per quanto
terrificante e dolorosa possa essere, la realt lunico posto in cui si
pu trovare la vera felicit. Perch la realt reale. Mi capisci?
S risposi. Credo di s.
Bene disse, strizzandomi locchio. Non commettere il mio stesso
errore. Non nasconderti qui per sempre. Sorrise e si allontan di
qualche passo. Bene, bene. Credo che sia tutto. ora che io tolga le
tende. Quindi cominci a scomparire. Mentre il suo avatar svaniva,
sorrise e mi salut con la mano.
Buona fortuna, Parzival disse. E grazie. Grazie per aver giocato al
mio gioco.
Poi scomparve del tutto.
Ragazzi, ci siete? dissi al vuoto, qualche minuto pi tardi.
S! disse Aech, emozionata. Ci senti?
S, ora s. Cos successo?
Il sistema ha interrotto il collegamento vocale quando sei entrato
nellufficio di Halliday. Non potevamo parlarti.
Per fortuna, comunque, non avevi bisogno del nostro aiuto disse
Shoto. Ben fatto, amico.
Congratulazioni, Wade disse Art3mis. Sapevo che era sincera.
Grazie dissi. Ma non ce lavrei fatta senza di voi.
Vero disse Art3mis. Ricordati di dirlo quando parlerai con i media.
Og dice che sta arrivando qui giusto qualche centinaio di giornalisti.
Lanciai unocchiata allo scaffale che nascondeva il Grande Pulsante
Rosso. Avete seguito tutto quello che Halliday mi ha detto prima di
scomparire? chiesi.
No disse Art3mis. Abbiamo visto tutto finch non ti ha detto cerca
di usare i tuoi poteri solo a fin di bene. Poi il collegamento video si
interrotto. Cosa successo dopo?
Niente di che dissi. Ve ne parler tra poco.
Amico disse Aech. Da unocchiata al Segnapunti. Aprii una
finestra, quindi il Segnapunti. La lista dei punteggi era sparita. Lunica
cosa presente nel sito di Halliday era unimmagine del mio avatar con
indosso la tunica di Anorak e luovo dargento in mano. Sullo schermo
seguivano le parole: VINCE PARZIVAL!
Cos successo ai Sixer? domandai. Quelli che erano rimasti nella
porta?
Ringraziamenti
Molti tra i miei migliori amici hanno ricevuto una stesura non definitiva
di questo libro, e ognuno di loro mi ha incoraggiato e dato consigli
ineguagliabili. Il mio grazie sincero va a Eric Cline, Susan SomersWillett, Chris Beaver, Harry Knowles, Amber Bird, Ingrid Richter,
Sara Sutterfield Winn, Jeff Knight, Hilary Thomas, Anne Miano, Tonie
Knight, Nichole Cook, Cristin OKeefe Aptowicz, Jay Smith, Mike
Henry, Jed Strahm, Andy Howell, e Chris Fry.
Sono anche debitore a Yfat Reiss Gendell, lAgente Pi Fica
DellUniverso Conosciuto, che riuscita in pochi mesi a far avverare
molti dei miei sogni. Un ringraziamento va anche a Stphanie Abou,
Hannah Brown Gordon, Cecilia Campbell-Westlind e tutte le persone
meravigliose che lavorano alla Foundry Literary and Media.
Un enorme grazie va al fantastico Dan Farah, mio amico, manager e
socio nellavventura hollywoodiana. La mia gratitudine va anche a
Donald De Line, Andrew Haas e Jesse Ehrman di Warner Bros., per
aver creduto che questo libro possa diventare un grande film.
Un grazie al supporto e al talento della squadra di Crown, a Patty Berg,
Sarah Breivogel, Jacob Bronstein, David Drake, Jill Flaxman, Jacqui
Lebow, Rachelle Mandik, Maya Mavjee, Seth Morris, Michael Palgon,
Tina Pohlman, Annsley Rosner e Molly Stern. E alla mia fantastica
correttrice di bozze Deanna Hoak, che quando era giovane ha scoperto
la Stanza segreta di Adventure.
Ho un particolare debito di gratitudine verso Julian Pavia, il mio
splendido editor, che ha creduto in me prima ancora che avessi finito
questo romanzo. Lintelligenza, lacume e linstancabile cura per il