Sei sulla pagina 1di 1

Ahi treno lungo e lento

(nero) fino a Benevento.


Mio padre piangeva sgomento
d'essere cosi vecchio.

Piangeva in treno, solo,
davanti a me, suo figliolo.
Che sole nello scompartimento
vuoto, fino a Benevento!

Io nulla gli avevo detto
standogli di rimpetto.
Per Bari prosegu solo:
lo lasciai li: io, suo figliolo.

Il testo, che apre la seconda sezione de Il Seme del Piangere (1959), risale al maggio del
1955, libro dominato dalle figure parentali, soprattutto la madre (nei celebri Versi
livornesi).
La relazione padre/figlio decisiva nella prima parte della poesia caproniana (basti pensare
al mito di Enea recuperato ne Il passaggio di Enea, dove leroe troiano, che in spalla / un
passato che crolla tenta invano / di porre in salvo, e al rullo d' un tamburo / ch' uno
schianto di mura, per la mano / ha ancora cos gracile un futuro / da non reggersi ritto,
diventa emblema di un intero transito epocale).
Qui la relazione si intreccia ad un altro tema-chiave del grande poeta livornese, quello del
viaggio. Le tre quartine sono dominate dal senso di colpa, accentuato da una sonorit
particolarmente cupa e chiusa, che contrasta con lariosit dei versi dedicati alla madre nella
stessa raccolta.
Benevento (che probabilmente entra nella poesia solo per esigenze rimiche) viene
incastonata tra il lento treno e lo sgomento del padre del poeta, dovuto alla consavolezza
della sua sua vecchiaia. Domina su tutto un senso di solitudine, malgrado il sole, e di
incomunicabilit.
Da me sollecitata sulla poesia, una delle massime studiose dellopera di Caproni, Biancamaria
Frabotta (curatrice, tra laltro, della mostra romana per il centenario della nascita del poeta)
mi ha scritto: In questo lento treno che arranca verso il sud (quanti treni incamminati sui
binari del destino nella poesia di Caproni!) mi sono sempre chiesta se Giorgio fosse nella
realt della memoria seduto accanto o davanti al padre Attilio in lacrime. Oppure se se lo
immaginasse viaggiare da solo verso la destinazione finale. Chi il fantasma dei due? Il
padre? Il figlio? E Benevento segna forse la frontiera della loro destinazione? La poesia di
Caproni realista e trasparente. E tutto vi si pu vedere. Ma nell'intrico delle rime e delle
parentesi tutto sbiadisce, si annebbia, si perde.

Potrebbero piacerti anche