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I

Durante la prima met di questo secolo, e pi precisamente nell'ultima parte di essa, visse ed esercit nella citt di New York un dottore che godette, forse in misura eccezionale, di quella considerazione che negli Stati Uniti sempre stata tributata ai pi illustri esponenti della professione medica. Questa, in America, sempre stata tenuta in grande onore, e con maggiore successo che altrove ha avanzato la pretesa all'epiteto di liberale. In un paese in cui, per essere qualcuno, devi o guadagnarti la vita o far credere che te la guadagni, l'arte medica sembrata in alto grado capace di combinare due fonti di stima ampiamente riconosciute. Essa appartiene al regno della praticit, cosa che negli Stati Uniti rappresenta una grande raccomandazione; ed toccata dalla luce della scienza: merito apprezzato in una comunit dove l'amore per il sapere non stato sempre accompagnato dall'ozio e dalla disponibilit di mezzi. Nella reputazione del dottor Sloper costituiva un elemento decisivo il fatto che in lui dottrina e abilit si equilibrassero in modo perfetto; era quello che potremmo chiamare un autentico studioso, e tuttavia i suoi rimedi non avevano alcunch di astratto: ti ordinava sempre di prendere qualcosa. Anche se si capiva che era meticolosissimo, non era teorico al punto di metterti a disagio; e se a volte spiegava le cose un po' pi minuziosamente di quanto potesse sembrare utile al paziente, non si spingeva mai (come certi professionisti di cui si sentito parlare) fino al punto di contare sulla sola spiegazione, ma si lasciava sempre dietro un'indecifrabile ricetta. C'erano medici che rilasciavano la ricetta senza accompagnarla con alcuna spiegazione; e lui non apparteneva nemmeno a questa categoria, che dopo tutto era la pi volgare. Sto descrivendo, come si vedr, un uomo intelligente: ed questa la vera ragione per cui il dottor Sloper era diventato localmente una celebrit. Al tempo in cui ci stiamo occupando di lui aveva una cinquantina d'anni, ed era al colmo della popolarit. Era molto spiritoso, e nella migliore societ di New York passava per un uomo di mondo: lo era per davvero, e in misura pi che sufficiente. Mi affretter ad aggiungere, a scanso di eventuali malintesi, che non era affatto un ciarlatano. Era un uomo rigorosamente onesto: al punto che forse gli era mancata l'occasione di rivelare tutta la misura della sua onest; e, a prescindere dal grande favore di cui godeva nell'ambiente in cui esercitava, che si vantava spesso e volentieri di possedere il medico pi brillante del paese, giustificava quotidianamente il suo diritto ai talenti attribuitigli dalla voce popolare. Era un osservatore, un filosofo addirittura, ed essere brillante gli riusciva cos naturale e (sempre secondo la voce popolare) cos facile, che il dottor Sloper non mirava mai solo al puro effetto, e non ricorreva ai trucchetti, n aveva le pretese, dei suoi colleghi di secondo piano. giusto riconoscere che la fortuna lo aveva favorito, e che lui non aveva stentato a imboccare la strada del benessere. A ventisette anni, aveva sposato, per amore, una ragazza veramente affascinante, la signorina Catherine Harrington, di New York, la quale, oltre alla sua bellezza, gli aveva portato una cospicua dote. La signora Sloper era amabile, garbata, colta, elegante, e nel 1820 era stata una delle ragazze pi carine della piccola ma promettente capitale che si stringeva intorno alla Battery e dominava la Baia, e il cui limite pi settentrionale era indicato dai cigli erbosi di Canal Street. Gi all'et di ventisette anni Austin Sloper si era affermato abbastanza da mitigare l'anomalia rappresentata dal fatto di essere stato scelto tra una dozzina di corteggiatori da una signorina dell'alta societ che aveva una rendita di diecimila dollari e gli occhi pi incantevoli dell'isola di Manhattan. Questi occhi, e altri pregi che li accompagnavano, furono per quattro o cinque anni fonte di profonda soddisfazione per il giovane dottore, che era un marito devoto e felicissimo.

Il fatto di avere sposato una donna ricca non lo fece deviare di un millimetro dalla linea che si era prefisso, e il dottor Sloper continu a esercitare la sua professione con la stessa determinazione di prima, come se ancora non avesse altre risorse all'infuori di quelle rappresentate dalla sua parte del modesto patrimonio che, alla morte di suo padre, aveva diviso con i fratelli e le sorelle. Il suo scopo non era stato prevalentemente quello di far quattrini, ma piuttosto d'imparare qualcosa e di fare qualcosa. Imparare qualcosa d'interessante e fare qualcosa di utile: questo, in parole povere, il programma che si era tracciato e di cui la fortuita combinazione di aver trovato una moglie ricca non gli sembrava infirmare in alcun modo la validit. Era entusiasta della sua professione e di dar prova di un'abilit di cui era piacevolmente consapevole, ed era una verit cos evidente che se non fosse stato un medico non avrebbe potuto essere altro, che medico volle seguitare a essere, nelle migliori condizioni possibili. Naturalmente la comodit della sua situazione familiare gli risparmi parecchie fatiche ingrate, e il fatto che sua moglie appartenesse alla gente bene port da lui molti di quei pazienti i cui sintomi sono, se non pi interessanti in s e per s di quelli che affliggono i ceti pi umili, almeno descritti in modo pi dettagliato. Era avido di esperienze, e in vent'anni ne mise insieme parecchie. Bisogna aggiungere che alcune di esse, indipendentemente dal loro valore intrinseco, furono tutt'altro che gradite. Il suo primo figlio, un bambino davvero promettente - come il dottore, che non era facile agli entusiasmi, riteneva fermamente - mor all'et di tre anni, a dispetto di tutto ci che la tenerezza della madre e la scienza del padre poterono escogitare per salvarlo. Due anni dopo la signora Sloper diede alla luce un secondo beb: un beb il cui sesso, a giudizio del dottore, faceva della povera creatura un ben misero sostituto del compianto primogenito, del quale egli si era ripromesso di fare un uomo ammirevole. La bambina fu una delusione, ma il peggio doveva ancora venire. Una settimana dopo la sua nascita la giovane madre - che, come si suol dire, era in ottima salute - mostr improvvisamente dei sintomi allarmanti, e prima che fosse passata un'altra settimana Austin Sloper era rimasto vedovo. Per un uomo il cui mestiere era quello di salvare la gente, bisogna riconoscere che in famiglia non se l'era cavata troppo bene; e un brillante medico che in tre anni perde la moglie e il figlio dovrebbe forse prepararsi a veder mettere in dubbio o il suo affetto o le sue capacit. Il nostro amico, tuttavia, sfugg alle critiche; cio: sfugg a tutte le critiche tranne la sua, che era di gran lunga la pi competente e la pi dura. Per il resto dei suoi giorni cammin sotto il peso di questa privatissima censura, e port sempre le cicatrici del castigo che, la notte dopo la morte di sua moglie, la mano pi dura che lui conoscesse gli aveva inflitto. Il mondo - che, come ho detto, lo stimava - troppo lo compianse per permettersi di ironizzare sulla sua situazione; la disgrazia lo rese pi interessante e contribu addirittura a fare di lui un medico alla moda. Si osserv che neppure le famiglie dei medici possono sfuggire alle malattie pi insidiose e che, dopo tutto, il dottor Sloper aveva perso altri pazienti, oltre ai due menzionati; il che costituiva un precedente di tutto rispetto. Gli restava la bambina e, anche se non era ci che aveva desiderato, il padre si propose di coltivare nel modo migliore le sue doti. Aveva a portata di mano una riserva di autorit inutilizzata da cui la bimba, nei primi anni, trasse largo profitto. Naturalmente era stata battezzata col nome della sua povera mamma, e anche nella primissima infanzia il dottore non la chiam mai altro che Catherine. Crebbe sana e robustissima, e suo padre, quando la guardava, si diceva spesso che, cos com'era, almeno non doveva nutrire alcun timore di perderla. Dico cos com'era perch, a dire la verit... ma questa una verit che rimander a pi tardi. II

Quando la bambina ebbe una decina d'anni, il dottore invit sua sorella, la signora Penniman, ad andare a stare da lui. Le signorine Sloper erano solo due e si erano entrambe sposate in giovane et. La minore, la signora Almond, era moglie di un prospero commerciante e madre di una florida prole. Florida lei stessa, era una donna aggraziata, tranquilla e ragionevole, la beniamina di quel fratello intelligente che, in materia di donne, anche quando aveva con loro stretti vincoli di parentela, era uomo dai gusti ben precisi. Lui preferiva la signora Almond a sua sorella Lavinia, che aveva sposato un povero pastore protestante, dotato di una costituzione malaticcia e di una fiorita eloquenza, e poi, a trentatr anni, era rimasta vedova - senza figli, senza beni al sole - senza altro che il ricordo dei fiori retorici del signor Penniman, un certo vago aroma dei quali spirava ancora nella sua conversazione. Ci nonostante, il dottore le aveva offerto un alloggio sotto il suo tetto e Lavinia accett con l'entusiasmo di una donna che aveva passato i dieci anni della sua vita coniugale nella cittadina di Poughkeepsie. Il dottore non aveva proposto alla signora Penniman di andare a vivere da lui a tempo indeterminato: si era limitato a suggerirle di abitare provvisoriamente in casa sua mentre cercava un appartamento libero. Non ben certo che la signora Penniman avesse mai intrapreso la ricerca di un appartamento libero, ma fuori discussione che non lo trov mai. Si stabil presso il fratello e non and pi via e, quando Catherine comp vent'anni, zia Lavinia era ancora uno degli elementi pi caratteristici del suo immediato entourage. La versione della signora Penniman era che aveva dovuto rimanere per occuparsi dell'educazione di sua nipote. Per lo meno aveva dato questa versione a tutti tranne che al dottor Sloper, il quale non chiedeva mai una spiegazione che non potesse, un giorno o l'altro, divertirsi a trovare da solo. La signora Penniman, inoltre, pur essendo dotata in alto grado di una certa artificiosa sicurezza, rifuggiva, per ragioni indefinibili, dal presentarsi a suo fratello come una fonte d'istruzione. Non aveva molto spirito, ma quanto bastava per impedirsi di commettere questo errore; il fratello, dal canto suo, ne aveva abbastanza per perdonarle, nella sua situazione, di costringerlo a provvedere a lei per una parte considerevole della vita. Per questo ader tacitamente alla proposta che tacitamente la signora Penniman aveva fatto, che era cio della massima importanza che la povera orfanella avesse accanto a s una donna cos brillante. Il suo assenso poteva solo essere tacito, perch Austin non era mai rimasto abbacinato dal lustro intellettuale della sorella. Eccezion fatta per quando si era innamorato di Catherine Harrington, non si era mai lasciato abbacinare, veramente, da nessunissimo attributo femminile; e anche se fino a un certo punto era quello che si dice un dottore per signore, la sua personale opinione di questo sesso pi complicato del suo non era particolarmente lusinghiera. Considerava quelle complicazioni pi curiose che edificanti, e aveva un'idea della bellezza della ragione che trovava un ben magro riscontro in ci che gli era dato di osservare nelle sue pazienti. Sua moglie era stata una donna ragionevole, ma rappresentava un'eccezione; fra le tante cose di cui era sicuro, questa era forse la principale. Tale convinzione, si capisce, poco serv a mitigare o ad abbreviare la sua vedovanza; e pose un limite, nella migliore delle ipotesi, al riconoscimento delle possibilit di Catherine e del ministero della signora Penniman. Ci nondimeno, in capo a sei mesi, egli accett come un fatto compiuto la presenza di sua sorella in pianta stabile e, man mano che Catherine cresceva, cap che c'erano effettivamente valide ragioni per cui ella dovesse avere una compagna del suo sesso, pur manchevole com'era. Con Lavinia era correttissimo, di una cortesia scrupolosa e formale; e lei lo aveva visto in collera solo una volta in vita sua, quando gli era scappata la pazienza discutendo di teologia con la buonanima di suo marito. Con lei di teologia non discuteva mai n, veramente, discuteva di alcunch; si contentava di farle conoscere molto chiaramente, nella forma di un lucido ultimatum, i suoi desideri nei riguardi di Catherine.

Una volta, quando la bambina aveva undici o dodici anni, le aveva detto: Cerca di farne una donna intelligente, Lavinia; ci terrei che diventasse una donna intelligente. Al che la signora Penniman si mostr per qualche istante pensierosa. Mio caro Austin, domand poi, tu credi che sia meglio essere intelligenti o essere buoni?. Buoni a che?, chiese il dottore. Se non sei intelligente non sei buono a nulla. Da quest'asserzione la signora Penniman non vide motivo di dissentire: forse pens che la sua stessa grande pratica del mondo fosse dovuta all'attitudine che aveva per molte cose. Certo che voglio che Catherine sia buona, disse il dottore il giorno dopo, ma non sar meno virtuosa solo perch non una stupida. Non temo che possa essere cattiva; nel suo carattere non avr mai il sale della malizia. "buona come il pane", come dicono i francesi; ma tra sei anni non voglio doverla paragonare a un buon panino imburrato. Hai paura che diventi una ragazza insipida? Mio caro fratello, sono io che ci metto il burro, dunque non hai niente da temere!, disse la signora Penniman, che aveva cominciato a occuparsi delle doti della bambina, sorvegliandola al piano, dove Catherine mostrava un certo talento, e accompagnandola alle lezioni di ballo, dove bisogna confessare che faceva solo una modesta figura. La signora Penniman era una donna alta, sottile, bionda, un po' sbiadita, di temperamento molto amabile, con un alto grado di distinzione, un'inclinazione per la letteratura amena, e un che di scioccamente vago e obliquo nel carattere. Era romantica; era sentimentale; aveva una passione per i piccoli segreti e i piccoli misteri: una passione innocentissima, perch fino a quel momento i suoi segreti le erano stati utili quanto un uovo andato a male. Non era del tutto sincera; ma questo difetto non contava, perch non aveva mai avuto nulla da nascondere. Le sarebbe piaciuto avere un amante, e corrispondere con lui sotto falso nome per mezzo di lettere lasciate in un negozio. Devo dire che la sua immaginazione non port mai tale intimit al di l di questo punto. La signora Penniman non aveva mai avuto un amante, ma suo fratello, che era molto perspicace, capiva la sua forma mentis. Quando Catherine avr diciassette anni, si disse, Lavinia cercher di persuaderla che un qualche giovanotto con i baffi innamorato di lei. Sar del tutto falso; nessun giovanotto, con i baffi o senza, s'innamorer mai di Catherine. Ma Lavinia verr sul discorso, e gliene parler; forse, se in lei non avr il sopravvento il gusto per le operazioni clandestine, vorr parlarne persino con me. Catherine non si lascer convincere, non ci creder, per fortuna della sua tranquillit di spirito; non romantica, la povera Catherine. Era una bambina sana e ben fatta, senza alcuna traccia della bellezza di sua madre. Non era brutta; aveva solo un viso semplice, mite, incolore. Il massimo che di lei era stato detto era che aveva una faccia simpatica e, anche se era un'ereditiera, nessuno aveva mai pensato di considerarla una bellezza. L'opinione di suo padre sulla sua limpidezza morale era ampiamente giustificata; era straordinariamente, imperturbabilmente buona, affezionata, docile, ubbidiente, e col vizio radicato di dire la verit. Nei primi anni era stata una maschiaccia e, anche se questa una confessione imbarazzante da fare sul conto della propria eroina, devo aggiungere che era anche un po' golosa. Non rub mai, ch'io sappia, l'uva passa dalla dispensa; ma i suoi soldini li spendeva in paste alla crema. Quanto a questo, tuttavia, un atteggiamento critico sarebbe incompatibile con un rinvio imparziale ai primi annali di qualunque biografo. Decisamente Catherine non era intelligente: non era sveglia negli studi n, per la verit, in tutto il resto. Non era nemmeno ottusa e mise insieme un'istruzione sufficiente per non sfigurare nelle conversazioni con i suoi coetanei tra i quali per, bisogna ammetterlo, occupava un posto secondario. ben noto che a New York una ragazza ha la possibilit di occuparne uno primario. Catherine, che era estremamente modesta, non aveva alcun desiderio di brillare,

e nelle occasioni pi mondane, come le chiamano, l'avreste trovata nascosta tra le quinte. Era affezionatissima al padre, di cui aveva una gran paura; lo giudicava il pi intelligente, il pi bello e il pi illustre degli uomini. La povera ragazza trovava una soddisfazione cos grande nell'esercizio dei suoi affetti che l'impercettibile brivido di paura che si mescolava all'amore filiale dava a tutto l'insieme un'attrattiva in pi invece di affievolirne l'intensit. Il suo pi profondo desiderio era compiacerlo, e il suo concetto di felicit era sapere che vi era riuscita. Non vi era mai riuscita al di l di un certo punto. Anche se, nel complesso, lui era gentilissimo, di questo lei era perfettamente consapevole, e arrivare al di l del punto in questione le sembrava cosa per la quale valesse davvero la pena di vivere. Ci che non poteva sapere, naturalmente, era che lo deludeva, anche se in tre o quattro occasioni il dottore era stato quasi franco, in proposito, con lei. Crebbe serena e prosperosa; ma all'et di diciott'anni la signora Penniman non aveva ancora fatto di lei una donna intelligente. Al dottor Sloper sarebbe piaciuto poter essere orgoglioso di sua figlia; ma non c'era nulla di cui essere orgogliosi nella povera Catherine. Non c'era nulla, naturalmente, di cui vergognarsi; ma ci non bastava al dottore, che era un uomo ambizioso e avrebbe voluto poter credere che sua figlia era una ragazza fuori del comune. Ci sarebbe stato motivo di aspettarsi che fosse carina e aggraziata, intelligente e distinta, perch sua madre era stata, nella sua breve stagione, la donna pi incantevole di New York; e quanto al padre, naturalmente, lui era ben conscio del proprio valore. Il dottore aveva dei momenti di grande irritazione quando pensava di aver messo al mondo una bambina cos mediocre, e qualche volta arrivava al punto di trarre una certa consolazione dal fatto che sua moglie non fosse vissuta abbastanza da scoprirlo. Lui stesso, naturalmente, fu lento a fare questa scoperta, e solo quando Catherine divent una signorina e ritenne definitiva la cosa. Le dava il beneficio di moltissimi dubbi; non aveva fretta di concludere. Di frequente la signora Penniman gli assicurava che sua figlia aveva un ottimo carattere; ma lui sapeva come interpretare quest'assicurazione. Significava, a parer suo, che Catherine non era tanto saggia da capire che sua zia era un'oca: una ristrettezza mentale che non poteva non riuscire gradita alla signora Penniman. Sia lei sia suo fratello, tuttavia, esageravano i limiti della ragazza; perch Catherine, pur essendo attaccatissima alla zia, e consapevole della gratitudine che le doveva, trattava con lei senza un briciolo di quel sommesso timore che permeava l'ammirazione per il padre. Ai suoi occhi, nella signora Penniman non c'era proprio nulla d'infinito: Catherine la vedeva, per cos dire, in modo globale e non era abbagliata da quell'apparizione; mentre le grandi doti di suo padre le sembravano perdersi, sfumando in lontananza, in una sorta di vaghezza luminosa che indicava non che finivano l, ma che la sua mente non aveva modo di raggiungerle. Non si creda che il dottor Sloper riversasse il proprio disappunto sulla povera ragazza, o che le avesse mai lasciato sospettare che pensava di essere stato defraudato. Al contrario, per paura di trattarla ingiustamente, faceva il suo dovere con uno zelo esemplare, e riconosceva in lei una figlia affezionata e fedele. Inoltre, era un filosofo: sulla propria delusione fum un gran numero di sigari, e con l'andar del tempo ci fece l'abitudine. Si convinse di non essersi aspettato nulla, anche se, bisogna dire, con un ragionamento alquanto strano. Io non mi aspetto nulla, si diceva, per cui, se mi fa una sorpresa, sar tanto di guadagnato. Altrimenti, non ci rimetto niente. Questo accadeva pi o meno quando Catherine aveva raggiunto il suo diciottesimo anno; sar chiaro, perci, che il padre non era stato troppo precipitoso. Non soltanto, a questo punto lei sembrava incapace di fare sorprese: c'era quasi da chiedersi se avrebbe mai potuto averne una, tanto era tranquilla e indifferente. Le persone che si esprimevano con una certa brutalit la definivano tonta. Ma Catherine era indifferente perch era timida, di una timidezza inquietante e dolorosa. Questo non sempre veniva compreso, e a volte lei dava l'impressione di essere insensibile. In realt, era la creatura pi tenera del mondo.

III

Da bambina prometteva di diventare alta, ma quand'ebbe sedici anni smise di crescere e la sua statura, come quasi tutti gli altri attributi della sua persona, non aveva alcunch di straordinario. Era forte, tuttavia, e ben fatta, e dotata per fortuna di una salute eccellente. Ho detto che il dottore era un filosofo, ma non avrei giurato sulla sua filosofia se la povera ragazza si fosse rivelata una creatura malaticcia e sofferente. La sanit del suo aspetto costituiva la sua attrattiva principale; e la carnagione chiara e fresca, nella quale il bianco e il rosso si trovavano equamente distribuiti, era senza dubbio una bellissima cosa da vedere. L'occhio era piccolo e tranquillo, i lineamenti piuttosto marcati, le trecce lustre e castane. Una ragazza bruttina e insulsa, per i critici rigorosi; pacata e distinta, per quelli dotati di maggiore fantasia; ma n gli uni n gli altri parlavano molto di lei. Quando le ebbero inculcato l'idea che era ormai una signorina - e ce ne volle di tempo perch giungesse a crederlo anche lei - tutt'a un tratto mostr un gusto assai vivace nel vestire: un gusto assai vivace l'espressione giusta. Forse non dovrei sottolinearlo, perch i suoi criteri in materia non erano affatto infallibili e potevano suscitare imbarazzo e confusione. Il suo indulgere a tale passione era, in realt, il desiderio di manifestarsi da parte di una natura piuttosto inarticolata; Catherine cercava di essere eloquente nel modo di vestire, e di compensare l'imbarazzo nel parlare con la studiata franchezza di un abito. Ma se Catherine si esprimeva nel modo di vestire, certo che la gente non poteva essere biasimata se non la riteneva una persona di spirito. Si aggiunga che, anche se a tempo debito avrebbe ereditato una fortuna - da un pezzo con la sua professione il dottor Sloper guadagnava ventimila dollari l'anno, e ne metteva da parte la met - la somma di denaro a sua disposizione non era superiore a quella che veniva abitualmente concessa a molte ragazze pi povere di lei. A quei tempi, nella citt di New York, c'era ancora qualche fiaccola che ardeva nel tempio della semplicit repubblicana, e il dottor Sloper sarebbe stato lieto di vedere sua figlia presentarsi, con classica leggiadria, come una sacerdotessa di questa blanda fede. Gli faceva un po' storcere la bocca, in privato, pensare che sua figlia fosse brutta e agghindatissima. Per quanto lo riguardava, gli piacevano le cose buone della vita, e ne faceva un uso considerevole; ma aveva il terrore della volgarit, e persino una teoria: che essa stesse prendendo piede nella societ che lo circondava. Inoltre, il livello del lusso negli Stati Uniti di trent'anni fa non era sicuramente alto come oggi, e l'acuto genitore di Catherine aveva idee antiquate sull'educazione dei giovani. Non che avesse, a tale proposito, una teoria particolare; non era ancora diventato necessario, a scopo di autodifesa, avere una raccolta di teorie. Semplicemente trovava giusto e ragionevole che una ragazza beneducata non portasse met della sua fortuna sulle spalle. Le spalle di Catherine erano larghe, e ne avrebbero potuto reggere gran parte; ma sotto il peso della disapprovazione paterna lei non ebbe mai il coraggio di mostrarlo, e la nostra eroina aveva gi vent'anni quando, come abito da sera, si concesse una veste di raso rosso guarnita di frange d'oro, sebbene si trattasse di un capo di vestiario che, per molti anni, aveva bramato di nascosto. La faceva sembrare, quando la sfoggi, una donna di trent'anni; ma abbastanza stranamente, a dispetto della sua passione per i bei vestiti, Catherine non aveva un briciolo di civetteria e il suo pi vivo desiderio, quando li indossava, era che loro, e non lei, facessero bella figura. un punto sul quale la storia non stata esplicita, ma l'ipotesi legittima; fu col regale abbigliamento di cui sopra che prese parte a un piccolo ricevimento dato da sua zia, la signora Almond. La ragazza aveva allora ventun anni, e la festa della signora Almond fu l'inizio di qualcosa di molto importante. Tre o quattro anni prima il dottor Sloper aveva trasferito i suoi penati nei quartieri alti, come dicono a New York. Dal tempo delle nozze era sempre vissuto in un edificio di

mattoni rossi, con cimase di granito e un'enorme lunetta a ventaglio sopra la porta, che sorgeva in una strada, a meno di cinque minuti a piedi dal palazzo municipale, che aveva visto i suoi giorni migliori (dal punto di vista della mondanit) intorno al 1820. Dopo di allora, l'onda della moda cominci a rifluire metodicamente verso nord, come in effetti a New York costretta a fare, per via dell'angusto canale in cui scorre, e il grande brusio del traffico dilag a destra e a sinistra di Broadway. Quando il dottore cambi residenza, il mormorio di quel viavai era diventato un rombo incessante che suonava come una musica all'orecchio di tutti i buoni cittadini interessati allo sviluppo commerciale, come amavano chiamarlo, della loro isola fortunata. L'interesse del dottor Sloper per questo fenomeno era solo indiretto - anche se, vedendo che, col passare degli anni, met dei suoi pazienti erano ormai uomini d'affari oberati di lavoro, questo interesse avrebbe potuto essere pi immediato - e quando la maggior parte delle abitazioni dei suoi vicini (anch'esse adorne di cimase di granito e grandi lunette a ventaglio) furono convertite in uffici, magazzini e case di spedizione, o altrimenti adattate alle vili esigenze del commercio, egli decise di cercarsi una dimora pi tranquilla. L'ideale della tranquillit, e di una vita appartata in un quartiere signorile, si trovava, nel 1835, in Washington Square, dove il dottore si fece costruire una bella casa moderna, con un'ampia facciata e un grande balcone davanti alle finestre del salotto, e una rampa di scalini in marmo bianco che salivano fino a un portale anch'esso rivestito di marmo bianco. Questa costruzione, e molte delle sue vicine alle quali somigliava fortemente, rappresentavano, quarant'anni fa, gli ultimi risultati della scienza architettonica, e restano a tutt'oggi abitazioni solidissime e dignitose. Davanti a loro c'era la piazza, che conteneva una considerevole quantit di vegetazione a buon mercato, cinta da uno steccato di legno che ne accentuava l'aspetto rurale e accogliente; e dietro l'angolo c'era il limite pi augusto della Quinta Avenue che nasceva in quel punto con un'aria spaziosa e sicura di s dalla quale sembrava destinata a raggiungere alte mete. Non so se dipenda dalla tenerezza delle prime associazioni, ma questa fetta di New York appare a molti la pi dilettevole. Vi regna una sorta di pace dignitosa che non capita di trovare molto spesso in altri quartieri della lunga e stridula citt; e il suo aspetto pi maturo, pi solenne, di quello di tutte le ramificazioni superiori della grande arteria longitudinale: l'aspetto di qualcosa che ha avuto una parte nella storia della societ. Era qui, come avreste potuto apprendere da buona fonte, che entravate in un mondo che sembrava offrire svariati motivi d'interesse; era qui che viveva vostra nonna, in veneranda solitudine, e dispensava un'ospitalit che si raccomandava in egual misura all'immaginazione e al palato infantile; era qui che facevate le prime passeggiate all'aria aperta, seguendo la bambinaia con passo irregolare, e fiutando lo strano odore degli alberi di ailanto che allora formavano la principale copertura della piazza e diffondevano un aroma che non eravate ancora abbastanza critici per detestare come meritava; era qui, infine, che la vostra prima scuola, retta da una vecchia signora con la ferula, pettoruta e con fianchi possenti che beveva sempre il t in una tazza azzurra con un piattino scompagnato, allargava il cerchio delle vostre osservazioni e sensazioni. Fu qui, in ogni modo, che la mia eroina pass molti anni della sua vita; ecco la mia scusa per questa parentesi topografica. La signora Almond abitava molto pi su, in una via in embrione con un numero elevato: una zona dove l'estensione della citt cominciava ad assumere un'aria teorica, dove i pioppi crescevano lungo il selciato (quando c'era), e mescolavano la loro ombra ai tetti spioventi di sparpagliate case olandesi, e dove polli e maiali se la spassavano nel rigagnolo. Questi pittoreschi elementi rurali sono ormai totalmente scomparsi dallo scenario delle strade di New York; ma si potevano trovare nella memoria delle persone di mezza et in quartieri che oggi arrossirebbero a sentirseli rammentare. Catherine aveva un gran numero di cugini, e con i figli di sua zia Almond, che finirono per essere nove in tutto, viveva in relazioni di notevole intimit. Quando era stata pi giovane, questi ne avevano avuto una certa soggezione; la si credeva, come si dice, molto istruita, e una

persona che era intima di zia Penniman aveva, seppure di riflesso, un che di grande. La signora Penniman, tra i piccoli Almond, costituiva oggetto di ammirazione pi che di simpatia. I suoi modi erano strani e incutevano terrore, e i suoi abiti a lutto - dopo la morte del marito vest di nero per vent'anni, e poi apparve improvvisamente, una mattina, con delle rose rosse sul cappello - erano guarniti, nei posti pi strani e inaspettati, di fibbie, perline e spilloni che scoraggiavano ogni familiarit. Prendeva i bambini troppo sul serio, sia nel bene che nel male, e aveva l'aria opprimente di aspettarsi da loro chiss quali furbizie; cosicch l'andare a farle visita era molto come essere condotti in chiesa e fatti sedere in un banco della prima fila. Dopo un po' si scopr, tuttavia, che zia Penniman era solo un incidente nell'esistenza di Catherine, e non una parte essenziale, e che, quando veniva a trascorrere un sabato con i cugini, la ragazza era pronta a giocare alle belle statuine, e persino alla cavallina. Su queste basi si giunse facilmente a un'intesa, e per vari anni Catherine fraternizz con i giovani congiunti. Dico congiunti perch sette dei piccoli Almond erano maschi, e Catherine aveva una spiccata preferenza per quei giochi che si fanno pi convenientemente in pantaloni. Grado a grado, tuttavia, i pantaloni dei piccoli Almond cominciarono ad allungarsi, e coloro che li portavano a disperdersi e a cercare il loro posto nella vita. I maggiori erano pi vecchi di Catherine, e furono iscritti all'universit o collocati in qualche ufficio contabile. Delle femmine, una molto puntualmente si spos e l'altra, altrettanto puntualmente, si trov un fidanzato. Fu per festeggiare quest'ultimo avvenimento che la signora Almond diede il piccolo ricevimento del quale ho fatto cenno. Sua figlia stava per sposare un giovane e robusto agente di cambio, un ragazzo di vent'anni: tutti la trovavano un'ottima cosa. IV

La signora Penniman, con pi fibbie e perline che mai, venne, naturalmente, al ricevimento, accompagnata dalla nipote; anche il dottore aveva promesso di fare una capatina verso sera. Si sarebbe ballato parecchio, e prima che la festa fosse in pieno svolgimento Marian Almond si avvicin a Catherine in compagnia di un giovanotto alto. Present il giovanotto come una persona che aveva un gran desiderio di fare la conoscenza della nostra eroina, e come cugino di Arthur Townsend, il suo promesso sposo. Marian Almond era una graziosa personcina di diciassette anni, con una figura molto piccola e una fascia in vita molto alta, all'eleganza delle cui maniere il matrimonio non aveva da aggiungere nulla. Aveva gi tutta l'aria della padrona di casa, mentre riceveva gli invitati, agitava il ventaglio, diceva che con tanta gente da intrattenere non avrebbe avuto il tempo di ballare. Fece un lungo discorso sul cugino del signor Townsend, al quale diede un buffetto col ventaglio prima di dedicarsi ad altre cure. Catherine non aveva capito tutto quello che lei aveva detto; la sua attenzione era rivolta a Marian, di cui ammirava la disinvoltura e il fluire delle idee, e al giovanotto, che era piuttosto bello. Era riuscita, tuttavia, come di rado le capitava quando le presentavano qualcuno, ad afferrare il suo nome, che sembrava essere lo stesso del piccolo agente di cambio della cugina. Catherine era sempre agitata dalle presentazioni; le sembrava un momento difficile, e la stupiva che certe persone - per esempio, in quel momento, la sua nuova conoscenza - gli attribuissero cos poca importanza. Si chiedeva cosa doveva dire, e quali sarebbero state le conseguenze se non avesse detto nulla. In questo caso le conseguenze furono molto piacevoli. Il signor Townsend, senza lasciarle il tempo di sentirsi in imbarazzo, si mise a parlare con lei sorridendo amabilmente, come se la conoscesse da un anno.

Che festa deliziosa! Che casa incantevole! Che famiglia interessante! Che bella ragazza sua cugina!. Queste osservazioni, in se stesse non particolarmente profonde, il signor Townsend pareva offrirle a Catherine per quello che valevano, e come un incentivo a fare la sua conoscenza. Guardava la ragazza dritto negli occhi. Lei non rispondeva nulla; ascoltava soltanto, e lo guardava; e lui, come se non si aspettasse una particolare risposta, passava a dire molte altre cose nello stesso tono spontaneo e disinvolto. Catherine, pur sentendosi la lingua paralizzata, non provava imbarazzo alcuno; le sembrava naturale che lui parlasse e lei si limitasse a guardarlo. Ci che lo rendeva naturale era il fatto che lui fosse cos attraente; o meglio, come disse lei tra s, cos bello. La musica aveva taciuto per un po', ma a un tratto riprese e allora lui le chiese, con un sorriso pi intenso e pi profondo, se gli avrebbe fatto l'onore di ballare con lui. Anche a questa domanda lei non diede udibile assenso; lasci semplicemente che lui le mettesse il braccio intorno alla vita - mentre lo faceva le sovvenne pi chiaramente che mai che quello era un posto singolare per il braccio di un cavaliere - e in un attimo lui la stava gi guidando per la sala negli armoniosi giri della polka. Quando si fermarono, lei sent d'essere rossa in viso; e allora, per qualche istante, smise di guardarlo. Si fece un po' di vento, e guard i fiori dipinti sul ventaglio. Lui chiese se voleva ricominciare, e lei esit a rispondere, sempre guardando i fiori. Le gira la testa?, chiese lui in un tono di grande gentilezza. Allora Catherine alz lo sguardo a lui; era molto bello, veramente, e niente affatto rosso. S, disse; non sapeva perch, dato che il ballo non le aveva mai fatto girare la testa. Ah, be', in tal caso, disse il signor Townsend, ci sederemo buoni buoni a chiacchierare. Trover un bel posticino. Trov un bel posticino, un posto delizioso: un divanetto che sembrava fatto apposta per due. Le stanze a questo punto erano strapiene; i ballerini crescevano di numero, e la gente si assiepava davanti a loro, con le spalle voltate, sicch Catherine e il compagno sembravano in disparte e inosservati. Ci sederemo a chiacchierare, aveva detto il giovanotto; ma a parlare era sempre lui. Catherine si appoggiava alla spalliera, con gli occhi fissi su di lui, sorridendo, e trovandolo molto intelligente. Aveva i tratti dei giovani che si vedono nei quadri; Catherine non aveva mai visto lineamenti simili - cos delicati, cos cesellati e rifiniti - tra i giovani newyorkesi che incontrava per la strada e alle feste da ballo. Era alto e snello, ma aveva un'aria estremamente vigorosa. Catherine trovava che somigliasse a una statua. Ma una statua non parlava cos e, soprattutto, non aveva occhi di un colore cos raro. Non era mai stato dagli Almond; si sentiva un po' estraneo ed era molto gentile da parte di Catherine aver piet di lui. Era cugino di Arthur Townsend - non molto stretto, di terzo o quarto grado - e Arthur lo aveva portato l per presentarlo alla famiglia. In effetti, era un estraneo anche a New York. New York era il suo luogo nato; ma lui vi mancava da molti anni. Aveva girato il mondo, e vissuto in paesi lontani; era tornato solo da un mese o due. New York era una citt molto piacevole ma lui si sentiva solo. Vede, la gente si dimentica di te, disse, sorridendo a Catherine con la sua espressione affascinante, mentre si sporgeva in avanti, obliquamente, girandosi verso di lei, con i gomiti sulle ginocchia. A Catherine sembrava che nessuno, avendolo visto una volta, si sarebbe mai dimenticato di lui; ma, pur avendo fatto questa riflessione, la tenne per s, quasi come si terrebbe qualcosa di prezioso. Rimasero l seduti per un po'. Lui era molto divertente. Le faceva domande sulle persone che erano accanto a loro; cercava d'indovinare chi fossero, e commetteva gli errori pi ridicoli. Li criticava assai liberamente, in modo esplicito e spiccio. Catherine non aveva sentito mai nessuno - men che meno un giovanotto - esprimersi cos. Era il modo in cui un giovanotto avrebbe potuto parlare in un romanzo; o meglio ancora in una

commedia, sul palcoscenico, vicino alle luci della ribalta, guardando il pubblico, e con gli occhi di tutti addosso, tanto da meravigliare per la sua presenza di spirito. Eppure il signor Townsend non sembrava un attore; aveva un'aria cos sincera, cos naturale. Questa era una cosa molto interessante; ma nel bel mezzo della conversazione Marian Almond si fece largo tra la folla, con un gridolino ironico, quando trov i due giovani ancora insieme, che fece voltare tutti, e cost a Catherine un rossore imbarazzato. Marian interruppe la conversazione, e disse al signor Townsend - che trattava come se fosse gi sposata, e lui fosse diventato suo cugino - di correre da sua madre, che da mezz'ora desiderava presentarlo al signor Almond. Ci rivedremo, disse lui a Catherine nel congedarsi, e lei la trov una frase molto originale. La cugina la prese a braccetto e le fece fare quattro passi. Non c' bisogno di chiederti cosa pensi di Morris, esclam la ragazza. Si chiama cos?. Non ti chiedo cosa pensi del suo nome, ma cosa pensi di lui, disse Marian. Oh, niente di speciale, rispose Catherine, simulando per la prima volta in vita sua. Ho una mezza intenzione di dirglielo!, strill Marian. Gli far bene; cos pieno di s. Pieno di s?, disse Catherine, a bocca aperta. Cos dice Arthur, e Arthur lo conosce. Oh, non dirglielo!, mormor Catherine, in tono implorante. Non devo dirgli che pieno di s? Gliel'ho gi detto una dozzina di volte. A questa professione di audacia Catherine guard stupita la sua piccola compagna. Forse era perch Marian stava per sposarsi - pensava - che si prendeva tante responsabilit; ma si chiedeva anche se, quando a fidanzarsi fosse toccato a lei, sarebbe stata capace di compiere simili prodezze. Mezz'ora dopo vide la zia Penniman seduta nel vano di una finestra, con la testa un po' inclinata, e l'occhialetto d'oro accostato alle pupille, che vagavano sulla sala. Davanti a lei c'era un signore, un po' curvo in avanti, che le dava le spalle. Catherine riconobbe immediatamente quelle spalle, anche se non le aveva mai viste; perch quando l'aveva lasciata, su sollecitazione di Marian, lui si era ritirato nel modo pi compito, senza voltarsi. Morris Townsend - quel nome le era gi diventato molto familiare, come se nell'ultima mezz'ora qualcuno glielo avesse ripetuto all'orecchio - Morris Townsend stava comunicando alla zia le sue impressioni sulla compagnia, come aveva fatto con lei; stava dicendo cose intelligenti, e la signora Penniman sorrideva, come se approvasse. Come l'ebbe percepito, Catherine si allontan; non avrebbe gradito che lui si voltasse e la vedesse. Ma le faceva piacere, tutta la faccenda. Che lui parlasse con la signora Penniman, con la quale lei abitava e che vedeva e con cui chiacchierava tutti i giorni: le sembrava che questo glielo tenesse vicino, rendendoglielo anche pi facile da contemplare di quanto sarebbe stato se lei stessa fosse stata oggetto delle sue cortesie; e che zia Lavinia lo trovasse simpatico, che non si scandalizzasse o non si stupisse di quello che diceva, anche questa le appariva una vittoria personale; perch i princip di zia Lavinia erano molto elevati, fondandosi sulla tomba del suo defunto marito dove, come lei aveva convinto tutti, era sepolto il genio stesso della conversazione. Uno dei ragazzi Almond, come li chiamava Catherine, invit la nostra eroina a ballare una quadriglia, e i suoi piedi almeno furono occupati per un quarto d'ora. Questa volta non le gir la testa; la sua mente rimase molto lucida. Proprio quando il ballo fin si trov nella calca faccia a faccia con suo padre. Il dottor Sloper aveva di solito un sorrisetto, non un gran sorriso, sulle labbra, e con questo sorrisetto che gli sfiorava gli occhi chiari e le guance ben rasate guard l'abito cremisi di sua figlia.

Possibile che questa magnifica ragazza sia mia figlia?, disse. Lo avreste sorpreso, se glielo aveste detto; ma la pura verit che lui non si rivolgeva quasi mai alla figlia se non in tono ironico. Ogni volta che le rivolgeva la parola le faceva piacere; ma era un piacere che lei doveva tagliarsi dalla pezza, per cos dire. C'erano sempre degli avanzi, dei brandelli e dei cascami d'ironia, dei quali non sapeva cosa fare, che le sembravano troppo delicati per poterli sfruttare; eppure Catherine, deplorando i limiti della propria comprensione, sentiva che erano troppo preziosi per poter essere buttati via, e nutriva la convinzione che, anche passandole sopra la testa, essi avrebbero comunque contribuito alla somma complessiva dell'umana saggezza. Non sono magnifica, disse, mitemente, e avrebbe voluto essersi messa un altro vestito. Sei sontuosa, opulenta, principesca, ribatt suo padre. Si direbbe che tu abbia una rendita di ottantamila dollari l'anno. Be', finch non ce l'ho..., disse Catherine, illogicamente. La sua idea della ricchezza che l'aspettava era ancora molto vaga. Finch non ce l'hai non dovresti aver l'aria di averla. Ti sei divertita alla festa?. Catherine ebbe un attimo di esitazione; e poi, distogliendo lo sguardo: Sono piuttosto stanca, mormor. Ho detto che questo trattenimento fu per Catherine l'inizio di qualcosa d'importante. Per la seconda volta in vita sua diede una risposta indiretta; e l'inizio di un periodo di dissimulazione sicuramente una data significativa. Catherine non si stancava tanto facilmente. Nondimeno, in carrozza, mentre andavano a casa, se ne stette tranquilla come se la stanchezza avesse avuto la meglio su di lei. Il modo che aveva il dottor Sloper di rivolgersi a sua sorella Lavinia presentava una forte rassomiglianza col tono adottato verso Catherine. Chi era il giovanotto che ti faceva la corte?, chiese infine. Oh, fratello mio!, mormor la signora Penniman con aria di disapprovazione. Sembrava straordinariamente tenero. Ogni volta che vi guardavo, per mezz'ora, aveva un'aria quanto mai devota. La devozione non era per me, disse la signora Penniman. Era per Catherine; mi parlava di lei. Catherine era stata tutt'orecchi. Oh, zia Penniman!, esclam, debolmente. molto bello; molto intelligente; si esprimeva con grande... con grande propriet, continu la zia. dunque innamorato di questa regale creatura?, s'inform il dottore, scherzosamente. Oh, pap, esclam la ragazza, ancor pi debolmente, grata del fatto che la carrozza fosse buia. Questo non lo so; ma ha ammirato il suo vestito. Catherine, nel buio, non si disse: Solo il mio vestito?. L'annuncio della signora Penniman la colp per la sua ricchezza, non per la sua povert. Vedi?, disse il padre, crede che tu abbia una rendita di ottantamila dollari l'anno. Non credo che pensi a questo, disse la signora Penniman; troppo raffinato. Dev'essere tremendamente raffinato per non pensarci!. Be', proprio cos!, esclam Catherine, prima di rendersene conto. Credevo che ti fossi addormentata, osserv il padre. Ci siamo!, soggiunse tra s. Lavinia sta inventando una storia d'amore per Catherine. Che vergogna fare questi scherzi a una bambina. Come si chiama questo giovanotto?, continu, ad alta voce. Non ho afferrato il suo nome, e non me la sono sentita di chiederglielo. Ha chiesto lui di essermi presentato, disse la signora Penniman con una certa solennit; ma sai

com' confuso Jefferson nel parlare. Jefferson era il signor Almond. Catherine, tesoro, come si chiamava quel signore?. Per un attimo, se non fosse stato per il rotolo della carrozza, si sarebbe potuto sentire cadere uno spillo. Non so, zia Lavinia, disse Catherine, molto sommessamente. E, con tutta la sua ironia, il padre le credette. V

Seppe ci che voleva sapere tre o quattro giorni pi tardi, dopo che Morris Townsend, col cugino, ebbe fatto una visita in Washington Square. La signora Penniman non disse a suo fratello, mentre tornavano a casa, di aver suggerito a quell'amabile giovanotto, di cui non sapeva il nome, che, con la nipote, sarebbe stata molto lieta di vederlo; ma fu molto contenta, e anche un tantino lusingata, quando, una domenica pomeriggio sul tardi, i due signori si fecero vivi. Il fatto che Morris si fosse presentato in compagnia di Arthur Townsend rese tutto pi facile e naturale; quest'ultimo era in procinto d'imparentarsi con la famiglia, e la signora Penniman aveva fatto notare a Catherine che, visto che Arthur stava per sposare Marian, da parte sua sarebbe stato gentile venirle a trovare. Questi fatti accaddero nell'autunno inoltrato, e quel giorno Catherine e sua zia sedevano insieme davanti al caminetto, all'imbrunire, sotto l'ampio soffitto del salotto. Arthur Townsend capit dalla parte di Catherine, mentre il suo compagno prendeva posto sul divano accanto alla signora Penniman. Catherine, fino ad allora, non era stata una critica severa; la si contentava facilmente: con i giovanotti parlava volentieri. Ma il fidanzato di Marian, quella sera, le fece provare una vaga irritazione; se ne stava l seduto guardando il fuoco e strofinandosi le ginocchia con le mani. Quanto a Catherine, non faceva nemmeno finta di sostenere la conversazione; la sua attenzione si era concentrata sull'altro lato della stanza; e lei ascoltava ci che si dicevano l'altro signor Townsend e sua zia. Ogni tanto lui alzava gli occhi su Catherine e sorrideva, come per mostrare che quello che diceva era anche per lei. Catherine avrebbe voluto cambiar posto, andare a sedersi accanto a loro, dove poteva vederli e sentirli meglio. Ma temeva di apparire sfrontata, di mostrarsi troppo ansiosa; e per giunta non sarebbe stato gentile verso il fidanzatino di Marian. Si domandava perch l'altro giovanotto avesse scelto sua zia, come facesse ad avere tante cose da dire alla signora Penniman, alla quale, di solito, i giovanotti non mostravano una particolare devozione. Non era affatto gelosa di zia Lavinia, ma solo un po' invidiosa e, soprattutto, stupita; Morris Townsend, infatti, era un oggetto sul quale stava scoprendo che la propria immaginazione poteva esercitarsi all'infinito. Suo cugino stava descrivendo la casa che aveva preso in vista della sua unione con Marian, e le comodit domestiche che aveva l'intenzione d'introdurvi; che Marian ne voleva una pi grande, e la signora Almond ne raccomandava una pi piccola, e che, quanto a lui, era convinto di aver trovato la pi bella casa di New York. Non importa, disse; solo per tre o quattro anni. In capo a tre o quattro anni traslocheremo altrove. cos che si vive a New York: traslocando ogni tre o quattro anni. Allora hai sempre l'ultima parola. perch la citt si sviluppa cos in fretta: non devi farti lasciare indietro. Va sempre pi su: ecco dove sta andando New York. Se non temessi che Marian si sentisse troppo sola, andrei lass - proprio in cima - e aspetterei. Dovrei aspettare solo dieci anni: ti verranno tutti dietro. Ma Marian dice che vuole dei vicini: non vuol fare la pioniera. Dice che se dev'essere la prima a stabilirsi in qualche posto, meglio sarebbe andarsene nel Minnesota. Credo che ci sposteremo a poco a poco; quando ci saremo stancati di una strada, andremo pi su. Vedi dunque che avremo sempre una

casa nuova; un gran vantaggio avere una casa nuova; si hanno tutte le cose pi moderne. Inventano tutto da capo ogni cinque anni, ed una gran cosa tenersi al passo con le novit. Io cerco sempre di tenermi al passo con tutte le novit. Non credi che sia un bel motto, per una giovane coppia, continuare ad "andare pi in alto"? Come si chiama quella poesia, come si chiama?... Excelsior!. Catherine prestava al suo giovane visitatore un'attenzione appena sufficiente per accorgersi che non era questo il modo in cui Morris Townsend aveva parlato l'altra sera, o stava ora parlando con quella fortunata di sua zia. Ma a un tratto suo cugino divent pi interessante. Sembrava che si fosse reso conto che la ragazza era stata colpita dalla presenza del suo compagno, e gli parve giusto dare qualche spiegazione. stato mio cugino a chiedermi di accompagnarlo, o io non mi sarei mai preso questa libert. Sembrava assai desideroso di venire; sai che socievolissimo. Gli ho detto che prima volevo chiederlo a voi, ma lui ha detto che la signora Penniman lo aveva invitato. Non va tanto per il sottile quando vuole andare in qualche posto. Ma la signora Penniman sembra trovarlo giusto. Siamo molto liete di vederlo, disse Catherine. E avrebbe voluto parlare ancora di lui, ma non sapeva cosa dire. Non l'ho mai visto prima, soggiunse, infine. Arthur Townsend rimase a bocca aperta. Se mi ha detto di aver parlato con te l'altra sera per pi di mezz'ora!. Prima dell'altra sera, volevo dire. Quella stata la prima volta. Oh, stato lontano da New York, ha girato il mondo intero. Qui non conosce molta gente, ma socievolissimo, e vuole conoscere tutti. Tutti?, disse Catherine. Be', cio, tutte le persone perbene. E tutte le belle ragazze... come la signora Penniman!. E Arthur Townsend rise di qualcosa che sapeva soltanto lui. A mia zia molto simpatico, disse Catherine. simpatico a tutti... cos brillante. Sembra un forestiero, sugger Catherine. Be', io non ho mai conosciuto nessun forestiero, disse il giovane Townsend, in un tono da cui sembrava di capire che la sua ignoranza era stata intenzionale. Nemmeno io, confess Catherine, con pi umilt. Dicono che in genere sono brillanti, soggiunse, vagamente. Be', la gente di questa citt per me gi abbastanza intelligente. Ne conosco alcuni che si credono troppo intelligenti per me; ma non lo sono. Non si pu mai essere troppo intelligenti, secondo me, disse Catherine, sempre con umilt. Non so. Conosco delle persone che considerano mio cugino troppo intelligente. Catherine ascolt questa dichiarazione con estremo interesse, e con la sensazione che, se Morris Townsend aveva un difetto, sicuramente era questo. Ma non volle sbilanciarsi, e dopo un attimo chiese: Ora che tornato, star sempre qui?. Ah!, disse Arthur, se trover qualcosa da fare. Qualcosa da fare?. Un posto o l'altro; un lavoro. Non ce l'ha?, disse Catherine, la quale non aveva mai sentito parlare di un giovanotto - dell'alta borghesia - che si trovasse in questa situazione. No; sta cercando. Ma non trova nulla. Mi dispiace moltissimo, si permise di osservare Catherine. Oh, mica ci bada, disse il giovane Townsend. Se la prende comoda, lui: non ha fretta. molto schizzinoso. Catherine trovava naturale che lo fosse, e per qualche istante si diede alla contemplazione di quest'idea, in molte delle sue connessioni.

Perch suo padre non lo prende con s nei suoi affari... nel suo ufficio?, domand alla fine. Non ce l'ha, il padre: ha solo una sorella. Tua sorella non pu esserti di grande aiuto. A Catherine sembrava che se lei fosse stata sua sorella avrebbe confutato questo assioma. ... carina?, chiese dopo un attimo. Non so: credo che sia molto rispettabile, disse il giovane Townsend. E poi guard il cugino e si mise a ridere. Ehi, stiamo parlando di te, soggiunse. Morris Townsend interruppe la conversazione con la signora Penniman e li guard, con un sorrisetto. Quindi si alz, come per andarsene. Per quanto ti riguarda, non posso ricambiare il complimento, disse al compagno di Catherine. Ma per quanto riguarda la signorina Sloper, un'altro paio di maniche. Catherine trov questo discorsetto straordinariamente ben tornito; ma ne rimase imbarazzata, e si alz anche lei. Morris Townsend la guardava sorridendo; tese la mano per salutarla. Stava per andarsene, senza averle detto niente; ma anche cos Catherine era contenta di averlo visto. Le dir quello che ha detto... quando se ne sar andato!, disse la signora Penniman, con una risatina significativa. Catherine arross, perch aveva quasi l'impressione che si stessero burlando di lei. Cosa poteva aver detto quel bellissimo giovanotto? Lui continuava a guardarla, ad onta del suo rossore, ma con molta gentilezza e deferenza. Non ho avuto modo di parlarle, disse, mentre era per questo che sono venuto. Ma sar una buona ragione per venire un'altra volta; una piccola scusa... se dovr trovarne una. Non ho paura di quello che sua zia le dir quando me ne sar andato. Con questo i due giovanotti presero commiato; dopodich Catherine, sempre in preda a un vivo rossore, indirizz alla signora Penniman uno sguardo serio e interrogativo. Era incapace di mentire, e perci non ricorse a scherzosi artifici - come fingere di credere che si fosse sparlato di lei - per sapere ci che desiderava. Cos' la cosa che dovevi dirmi?, domand. La signora Penniman le si avvicin, sorridendo e scuotendo un po' la testa, la squadr da capo a piedi, e le aggiust il nodo del nastro che aveva al collo. un gran segreto, mia cara bambina; ma lui viene a farti la corte!. Catherine era sempre seria. questo che ti ha detto?. Non ha proprio detto cos; ma me lo ha lasciato indovinare. Sono una buona indovina, io. Viene a fare la corte a me?. Non a me certamente, signorina; anche se devo dire che lui , con una persona non pi tanto giovane alla quale appunto per questo non resta molto che la renda bene accetta, cento volte pi gentile della maggior parte degli altri giovanotti. Ma lui sta pensando a qualcun'altra. E la signora Penniman diede alla nipote un bacio piccolo e delicato. Devi essere molto indulgente con lui. Catherine rimase a bocca aperta: era sbalordita. Non ti capisco, disse; non mi conosce. Oh, s che ti conosce; pi di quanto credi. Gli ho detto tutto di te. Oh, zia Penniman!, mormor Catherine, come se lo giudicasse un abuso di fiducia. un perfetto estraneo... Non lo conosciamo. E nel plurale usato dalla povera ragazza c'era una modestia infinita. Zia Penniman, per, non ne tenne conto; disse, quasi con una punta di acrimonia: Mia cara Catherine, sai benissimo che lo ammiri. Oh, zia Penniman!, pot solo mormorare nuovamente la ragazza. Era possibilissimo che Catherine lo ammirasse: anche se questa non le sembrava una cosa

della quale si dovesse parlare. Ma che quel brillante sconosciuto - quell'improvvisa apparizione, che a malapena aveva udito il suono della sua voce - nutrisse per lei quel tipo d'interesse che era espresso dalla romantica frase di cui la signora Penniman aveva appena fatto uso... questo poteva essere solo un parto del cervello in ebollizione di zia Lavinia, che tutti conoscevano per una donna dotata di una fervida immaginazione. VI

La signora Penniman, a volte, dava addirittura per scontato che gli altri avessero la sua stessa immaginazione; sicch quando, mezz'ora pi tardi, arriv suo fratello, si rivolse a lui su queste basi. appena stato qui, Austin; peccato che tu non l'abbia visto. Chi che non ho visto?, chiese il dottore. Morris Townsend; ci ha fatto una visita veramente deliziosa. E chi diavolo Morris Townsend?. Zia Penniman sta parlando del signore... di quel signore di cui non ricordavo il nome, disse Catherine. Quel signore che alla festa di Elizabeth rimasto cos colpito da Catherine, soggiunse la signora Penniman. Oh, si chiama Morris Townsend, eh? Ed venuto a chiedere la tua mano?. Oh, pap!, mormor per tutta risposta la ragazza, girandosi verso la finestra, dove l'ombra della sera si era infittita nel buio della notte. Spero che non lo far senza il tuo permesso, disse la signora Penniman con un'aria assai benigna. Dopo tutto, mia cara, si direbbe che abbia gi il tuo, rispose suo fratello. Lavinia atteggi le labbra a un sorriso affettato, come se questo potesse non essere affatto sufficiente, e Catherine, con la fronte appoggiata ai vetri, ascolt questo scambio di epigrammi con lo stesso riserbo che avrebbe potuto avere se non fossero stati, dal primo all'ultimo, tanti colpi di spillo al suo destino. La prossima volta che verr, soggiunse il dottore, farete bene a chiamarmi. Potrebbe aver piacere di vedermi. Morris Townsend torn cinque giorni dopo; ma il dottor Sloper non fu chiamato, perch a quell'ora era fuori di casa. Catherine si trovava con la zia quando fu annunciato il nome del giovanotto, e la signora Penniman, protestando e facendosi piccola piccola, volle a tutti i costi che sua nipote andasse nel salotto da sola. Questa volta per te, solo per te, disse. Prima, quando ha parlato con me, erano solo i preliminari... era per guadagnarsi la mia fiducia. Sinceramente, mia cara, oggi non avrei il coraggio di farmi vedere. E questo era verissimo. La signora Penniman non era una donna coraggiosa, e Morris Townsend le aveva fatto l'impressione di un giovanotto con una grande forza di carattere, e uno spirito notevolmente caustico: un temperamento risoluto, vivace, brillante, col quale bisognava usare molto tatto. Lei lo trovava imperioso, e le piacevano sia la parola che l'idea. Non era affatto gelosa di sua nipote, ed era stata molto felice col signor Penniman, ma in fondo al cuore si permetteva l'osservazione: Ecco il marito che avrei dovuto avere!, Morris Townsend era sicuramente molto pi imperioso - lei fin per chiamarlo imperiale - del signor Penniman. Cos Catherine vide da sola il signor Townsend, e sua zia non si fece viva neppure alla fine della visita. La visita fu lunga; lui rimase l seduto, nel salotto grande, nella poltrona pi comoda, per pi di un'ora. Questa volta sembrava pi a suo agio, pi in

confidenza; mentre, adagiato un po' nella poltrona, percuoteva col bastone da passeggio un cuscino che era accanto a lui, e si guardava spesso intorno ammirando la stanza e gli oggetti che conteneva, compresa Catherine, che studi liberamente. Nei suoi begli occhi c'era un sorriso di rispettosa devozione che Catherine trovava di una quasi solenne venust; le faceva pensare al giovane cavaliere di un poema. La sua conversazione, tuttavia, non era particolarmente cavalleresca; era frivola, disinvolta e cordiale; poi prese una piega concreta, e lui le fece mille domande su di lei: quali erano i suoi gusti, se le piaceva questo e quello, quali erano le sue abitudini. Le disse, col suo incantevole sorriso: Mi parli di lei; mi faccia un piccolo schizzo. Catherine aveva pochissimo da dire, e mancava di talento per il disegno; ma prima che lui se ne andasse gli aveva confidato di avere una segreta passione per il teatro, che era stata soddisfatta in misura molto scarsa, e un grande interesse per la musica operistica - quella di Bellini e Donizetti, in particolare (bisogna ricordare, a giustificazione di questa ragazza semplice, che esprimeva queste opinioni in un'era di generale oscurit) - che raramente aveva l'occasione di ascoltare, tranne che all'organetto. Confess di non amare particolarmente la letteratura. Morris Townsend fu d'accordo con lei: i libri erano cose noiose; solo, disse, bisognava leggerne tanti per scoprirlo. Era stato in certi posti sui quali la gente aveva scritto dei libri, e non erano affatto come le descrizioni. Vedere con i propri occhi: ecco il segreto; lui cercava sempre di vedere con i suoi occhi. Aveva visto tutti gli attori principali: era stato in tutti i migliori teatri di Londra e di Parigi. Ma gli attori erano come gli autori: esageravano sempre. A lui piaceva che tutto fosse naturale. Di colpo s'interruppe, guardando Catherine col suo sorriso sulle labbra. Ecco perch lei mi piace; cos naturale! Mi scusi, soggiunse; vede? sono naturale anch'io. E prima che lei avesse il tempo di domandarsi se lo scusava o no - cosa che dopo, con comodo, si rese conto di aver fatto - lui cominci a parlare di musica, e a dire che quello era il suo pi grande piacere nella vita. Aveva sentito tutti i grandi cantanti di Parigi e di Londra - Pasta e Rubini e Lablache - e quando avevi fatto questo, potevi dire di sapere cos'era il canto. Canto un po' anch'io, disse; un giorno glielo dimostrer. Non oggi, ma un'altra volta. E poi si alz per andarsene. Aveva omesso, per caso, di dire che avrebbe cantato per lei se lei avesse suonato per lui. Ci pens quando fu fuori, in strada; ma avrebbe potuto risparmiarsi questo scrupolo, perch Catherine non aveva notato la dimenticanza. Pensava solo che un'altra volta aveva un suono delizioso; sembrava spandersi sopra il futuro. Ragione di pi, tuttavia, anche se era imbarazzata e a disagio, per dire a suo padre che il signor Morris Townsend si era rifatto vivo. Annunci la cosa bruscamente, quasi violentemente, non appena il dottore fu entrato in casa; e dopo averlo fatto - era suo dovere - procur di lasciar subito la stanza. Ma non pot lasciarla abbastanza in fretta; suo padre la ferm mentre stava per raggiungere la porta. Be', mia cara, oggi ha chiesto la tua mano?, domand il dottore. Era proprio quello che lei aveva temuto che dicesse; eppure non aveva una risposta pronta. Certo, le sarebbe piaciuto prenderlo come uno scherzo, come suo padre doveva averlo inteso; e tuttavia le sarebbe anche piaciuto, nel negarlo, essere un po' dura, un po' pungente, dimodoch forse lui non le avrebbe pi rivolto quella domanda. Non le piaceva, la rendeva infelice. Ma Catherine non avrebbe mai potuto essere pungente; e per un attimo rimase l, con la mano sul pomo della porta, a guardare il suo beffardo genitore, mentre scoppiava in una risatina. Decisamente, disse il dottore tra s, mia figlia non molto brillante!.

Ma non aveva finito di formulare questa riflessione che qualcosa Catherine trov; aveva deciso, tutto sommato, di prendere la cosa come uno scherzo. Forse lo far la prossima volta, esclam, con un'altra risatina; e usc in fretta dalla stanza. Il dottore rest l, meravigliato; si chiedeva se sua figlia avesse detto sul serio. Catherine and difilato in camera sua, e quando l'ebbe raggiunta si accorse che c'era un'altra cosa - qualcosa di meglio - che avrebbe potuto dire. Avrebbe quasi voluto, adesso, che suo padre tornasse a farle la domanda, per potergli rispondere: Oh s, il signor Morris Townsend ha chiesto la mia mano, e io gliel'ho negata. Il dottore, tuttavia, cominci a porre le sue domande ad altri; avendo pensato, naturalmente, che doveva chiedere adeguate informazioni su questo bel giovane, che aveva preso l'abitudine di entrare e uscire da casa sua. Si rivolse alla maggiore delle sorelle, la signora Almond: senza andare da lei apposta - non c'era poi tutta questa fretta ma avendo preso nota della cosa per la prima occasione. Il dottore non era mai irrequieto, n impaziente o nervoso; ma prendeva nota di tutto, e consultava regolarmente le sue note. Tra le quali presero posto le informazioni su Morris Townsend ottenute dalla signora Almond. gi venuta a chiedermelo Lavinia, disse lei. Lavinia eccitatissima; non lo capisco. Non , dopo tutto, su Lavinia che il giovanotto dovrebbe avere delle mire. molto strana. Ah, mia cara, rispose il dottore, non ha vissuto con me per dodici anni senza che io me ne accorgessi. Ha un modo di pensare cos artificioso, disse la signora Almond, sempre ben lieta di approfittare dell'occasione per parlare delle stranezze di Lavinia col fratello. Non voleva che ti dicessi che mi aveva chiesto del signor Townsend; ma io le ho detto che l'avrei fatto. Vuole sempre nascondere tutto. Eppure, in certi casi, nessuno spiattella le cose con altrettanta crudezza. Sembra un faro: buio pesto che si alterna con la luce pi abbagliante! Ma tu cosa le hai detto?, chiese il dottore. Quello che dico a te: che so ben poco di lui. Lavinia sar rimasta delusa, disse il dottore; preferirebbe che si fosse macchiato di qualche romantico delitto. Purtroppo, bisogna accontentarsi. Mi hanno detto che il nostro giovanotto cugino del ragazzo al quale tu stai per affidare l'avvenire della tua bambina. Arthur non un ragazzo; un uomo vecchissimo; tu e io non saremo mai cos vecchi! un lontano parente del protg di Lavinia. Il nome lo stesso, ma da quello che ho capito ci sono Townsend e Townsend. Cos mi dice la madre di Arthur; parlava di "rami" - rami cadetti, rami principali, rami acquisiti - come se fosse una casa reale. Arthur, a quanto pare, appartiene alla linea regnante; non cos il beniamino della povera Lavinia. Oltre a questo, la madre di Arthur sa pochissimo di lui; conosce solo una storia molto vaga di quando "ha corso la cavallina". Ma io conosco un pochino sua sorella, che una donna molto perbene. Si chiama Montgomery; vedova, con cinque figli e una piccola propriet. Abita nella Seconda Avenue. Cosa dice di lui la signora Montgomery?. Che ha delle qualit grazie alle quali potrebbe distinguersi. Ma pigro, eh?. Lei non lo dice. l'orgoglio familiare, disse il dottore. Qual la sua professione?. Non ce l'ha; sta cercando qualcosa. Credo che una volta fosse in marina. Una volta? Quanti anni ha?.

Credo che ne abbia pi di trenta. Dev'esserci entrato molto giovane. Credo che Arthur mi abbia detto che eredit una piccola fortuna - che forse fu la causa del suo abbandono della marina - e che la spese tutta in pochi anni. Ha girato il mondo intero, vissuto all'estero, se l' spassata. Credo fosse una specie di programma, una sua teoria. Ultimamente tornato in America con l'intenzione, come dice ad Arthur, di mettersi a vivere seriamente. Fa sul serio anche con Catherine, allora? Non vedo perch dovresti dubitarne, disse la signora Almond. A me pare che tu non abbia mai reso giustizia a quella ragazza. Devi tener presente che ha la prospettiva di poter contare su trentamila dollari l'anno. Il dottore guard un momento sua sorella e poi, con una punta di amarezza, Tu almeno l'apprezzi, disse. La signora Almond arross. Non dico che questo sia l'unico merito che ha: dico solo che un grosso merito. Molti giovanotti la pensano cos; e mi sembra che tu non te ne sia pienamente reso conto. Hai sempre avuto un certo modo di alludere a Catherine come a una ragazza destinata a restare zitella. Le mie allusioni non sono meno benevole delle tue, disse il dottore, con franchezza. Quanti corteggiatori ha avuto Catherine, con tutte le sue prospettive? Quante prove d'attenzione ha ricevuto? Catherine non destinata a restare zitella, ma assolutamente sfornita di attrattive. Per quale altro motivo Lavinia dovrebbe estasiarsi tanto all'idea di avere in casa un innamorato? Non ce n' mai stato uno prima d'ora e Lavinia, con la sua indole sensibile e affettuosa, non abituata all'idea. una cosa che colpisce la sua immaginazione. A onore dei giovanotti di New York, devo dire che mi fanno l'impressione di essere molto disinteressati. Preferiscono le belle ragazze - le ragazze vivaci - come le tue. Catherine non n bella n vivace. Catherine se la cava benone; ha un suo stile: che pi di quanto abbia la mia povera Marian, che ne totalmente priva, disse la signora Almond. La ragione per cui Catherine ha ricevuto cos scarse attenzioni che tutti i giovanotti la credono pi vecchia di loro. cos imponente, e veste in un modo cos sfarzoso! Hanno un po' paura di lei, credo; ha l'aria di una donna maritata, e tu sai che ai giovanotti non piacciono le donne maritate. E se i nostri giovanotti sembrano disinteressati, continu la sorella, pi saggia del dottore, perch in generale si sposano cos giovani... prima di compiere venticinque anni, all'et dell'innocenza e del candore, prima che venga l'et del calcolo. Se aspettassero un po', Catherine se la passerebbe meglio. Per calcolo? Grazie mille, disse il dottore. Aspetta che si presenti un uomo intelligente sui quaranta, e Catherine lo conquister, continu la signora Almond. Il signor Townsend non abbastanza vecchio, dunque? Le sue intenzioni possono essere buone. possibilissimo che le sue intenzioni siano buone; mi spiacerebbe molto dare per scontato il contrario. Lavinia ne sicura; e siccome lui un giovane molto affascinante, gli potresti accordare il beneficio del dubbio. Il dottor Sloper riflett un momento. Quali sono attualmente i suoi mezzi di sussistenza?. Non ne ho idea. Vive, come dico, con la sorella. Una vedova con cinque figli? Vuoi dire che vive alle sue spalle?. La signora Almond si alz e, con una certa impazienza, Non faresti meglio a chiederlo direttamente alla signora Montgomery?, chiese. Forse dovr arrivare a questo, disse il dottore. La Seconda Avenue, hai detto?. E prese nota della Seconda Avenue.

VII

Non faceva, per, tanto sul serio quanto questo potrebbe aver l'aria d'indicare; e, anzi, pi che altro era divertito da tutta la faccenda. Non era affatto, quanto alle prospettive di Catherine, in uno stato di tensione o vigilanza; stava piuttosto in guardia contro il ridicolo che avrebbe potuto suscitare lo spettacolo di una casa messa in agitazione dalla figlia ed erede fatta segno di attenzioni senza precedenti nei suoi annali. Ma c' di pi: il dottore arriv al punto di ripromettersi qualche spasso dal piccolo dramma - se era un dramma - in cui la signora Penniman voleva attribuire all'ingegnoso signor Townsend la parte di protagonista. Non aveva intenzione, per il momento, di regolare il dnouement. Era dispostissimo, come aveva suggerito Elizabeth, a concedere al giovanotto il beneficio di ogni dubbio. Non correva grandi pericoli; Catherine infatti, a ventidue anni di et, era dopo tutto un fiore piuttosto maturo, di quelli che si potevano staccare dallo stelo solo con un energico strattone. Il fatto che Morris Townsend fosse povero non deponeva necessariamente contro di lui; il dottore non aveva mai deciso che sua figlia dovesse sposare un uomo ricco. La fortuna che avrebbe ereditato gli sembrava una provvigione pi che sufficiente per due persone ragionevoli, e se fosse sceso in campo un pretendente squattrinato ma di belle speranze, sarebbe stato senz'altro giudicato solo per i suoi meriti. C'erano, poi, altre cose. Il dottore trovava assai volgare attribuire troppo precipitosamente a qualcuno motivi d'interesse, inquantoch la sua porta non era stata per nulla assediata, fino a quel momento, dai cacciatori di dote; e, da ultimo, era assai curioso di vedere se Catherine avrebbe potuto realmente essere amata per la sua statura morale. Sorrise nel pensare che il povero signor Townsend era stato solo due volte a casa sua, e disse alla signora Penniman che la prossima volta che fosse venuto doveva invitarlo a cena. Morris Townsend torn molto presto, e la signora Penniman fu naturalmente assai felice di compiere quella missione. Lui accett l'invito con la stessa amabilit, e la cena ebbe luogo qualche giorno dopo. Il dottore si era detto, abbastanza giustamente, che non dovevano invitarlo da solo; la cosa avrebbe puzzato un po' troppo d'incoraggiamento. Cos l'invito fu esteso ad altre due o tre persone; ma Morris Townsend, pur non essendolo affatto in apparenza, fu la vera occasione del trattenimento. Abbiamo tutte le ragioni di pensare che ci tenesse a far bella figura; e se non pervenne a questo risultato, non fu certo per mancanza di sforzi intelligenti da parte sua. Durante la cena il dottore parl assai poco con lui; ma lo studi attentamente, e dopo che le signore furono uscite dalla sala gli offr da bere e gli pose parecchie domande. Morris non era uno che avesse bisogno di sollecitazioni, e trov tutto l'incoraggiamento necessario nell'eccellente qualit di quel Bordeaux. Il vino del dottore era ammirevole, e si pu far sapere al lettore che, mentre lo centellinava, Morris pensava che una cantina ben fornita - c'era evidentemente una bella cantina, in quella casa - sarebbe stata un'idiosincrasia quanto mai attraente in un suocero. Il dottore rimase colpito da quell'ospite cos pronto a riconoscere pregi e qualit; vedeva che non era un giovanotto come tutti gli altri. Ha ingegno, disse il padre di Catherine, ingegno e decisione; ha una testa fina, quando decide di usarla. Ed straordinariamente ben fatto; proprio la figura che piace alle signore; ma non credo che piaccia a me. Il dottore, tuttavia, tenne per s queste riflessioni, e parl ai suoi invitati di paesi stranieri, a proposito dei quali Morris gli offr maggiori informazioni di quante lui fosse pronto, come si espresse mentalmente, a digerire. Il dottor Sloper aveva viaggiato un poco, e si prese la libert di non credere a tutto ci che raccontava quel suo ospite facondo. Si vantava di essere piuttosto fisionomista, e mentre il giovanotto, chiacchierando con disinvolta sicurezza, tirava boccate di fumo dal suo sigaro e tornava a riempirsi il bicchiere, il dottore

sedeva in silenzio con gli occhi fissi sul suo volto vivace ed espressivo. Ha la stessa sicurezza di un demonio!, disse il padrone di casa; non credo di avere mai visto una sicurezza simile. E l'inventiva notevolissima. La sa lunga; non la sapevano tanto lunga, ai tempi miei. E una testa fina, ho detto? Direi proprio di s: dopo una bottiglia di Madera, e una bottiglia e mezzo di Bordeaux!. Dopo cena Morris Townsend and a piazzarsi davanti a Catherine, che stava in piedi davanti al caminetto nel suo abito rosso di satin. Non gli piaccio, non gli piaccio neanche un po', disse il giovanotto. A chi?, chiese Catherine. A suo padre; che uomo straordinario!. Non so come faccia a saperlo, disse Catherine, arrossendo. Lo sento; io le sento subito, le cose. Forse si sbaglia. Ah, be'! glielo chieda, e vedr. Preferirei non farlo, se c' pericolo che dica quel che pensa lei. Morris la guard con un'aria d'ironica melanconia. Non le farebbe piacere contraddirlo?. Io non lo contraddico mai, disse Catherine. E lascer che io venga maltrattato senza schiudere le labbra in mia difesa?. Mio padre non la maltratter. Non la conosce abbastanza. Morris Townsend scoppi in una sonora risata, e Catherine arross di nuovo. Io non dir mai nulla di lei, disse, per uscire dalla sua confusione. Benissimo; ma non proprio quello che avrei voluto sentirle dire. Mi sarebbe piaciuto che dicesse: "Se mio padre non pensa bene di lei, che importa?". Ah, ma importerebbe, non potrei mai dirlo!, esclam la ragazza. Lui la guard per un momento, sorridendo un tantino; e il dottore, se lo avesse osservato in quel momento, avrebbe visto un barlume di sottile impazienza nell'affabile dolcezza dei suoi occhi. Ma non c'era nessuna impazienza nella sua replica: nessuna impazienza, per lo meno, all'infuori di quella che poteva trasparire dal piccolo sospiro supplichevole che l'accompagn. Ah, be'! allora non devo rinunciare alla speranza di fargli cambiare idea. Con maggior franchezza si confid con la signora Penniman un po' pi tardi, quella sera stessa. Ma prima di farlo cant due o tre canzoni, su timida richiesta di Catherine; non che si lusingasse di riuscire con questo a far cambiare idea a suo padre. Aveva una voce tenorile dolce e leggera, e, quand'ebbe finito, tutti proruppero in qualche esclamazione: tutti, cio, tranne Catherine, che rimase in un profondo silenzio. La signora Penniman dichiar che il suo modo di cantare era molto artistico, e il dottor Sloper disse che era affascinante, veramente affascinante; parlando con voce alta e distinta, ma con una certa secchezza. Non gli piaccio, non gli piaccio neanche un po', disse Morris Townsend, rivolgendosi alla zia nello stesso modo in cui si era rivolto alla nipote. Mi trova tutto sbagliato. Diversamente da sua nipote, la signora Penniman non chiese spiegazioni. Si limit a sorridere con molta dolcezza, come se capisse tutto; e, sempre diversamente da Catherine, non fece alcun tentativo di contraddirlo. Di grazia, che importa?, mormor, con voce sommessa. Ah, lei dice la cosa giusta!, disse Morris, con grande soddisfazione della signora Penniman, che si vantava di dir sempre la cosa giusta. Il dottore, la prima volta che vide la sorella Elizabeth, la inform che aveva fatto la conoscenza del protg di Lavinia.

Fisicamente, disse, straordinariamente ben dotato. Come anatomista, per me un vero piacere osservare una struttura cos bella; tuttavia, se la gente fosse tutta come lui, credo che ci sarebbe ben poco bisogno dei medici. Nella gente non vedi che le ossa?, replic la signora Almond. Cosa pensi di lui come padre?. Come padre? Grazie al cielo, non sono suo padre!. No; ma sei il padre di Catherine. Lavinia mi dice che innamorata. Dovr toglierselo dalla testa. Non un gentiluomo. Ah, bada! Ricrdati che appartiene alla famiglia Townsend. Non quel che io chiamo un gentiluomo; non ne ha lo spirito. molto subdolo; e ha un'indole volgare. Me ne sono accorto subito. Tende a familiarizzare: e io detesto la familiarit. un bellimbusto che sa vendersi bene. Ah, be', disse la signora Almond, se ti riesce cos facile decidere, un gran vantaggio. Non che mi riesca facile decidere. Ci che ti sto dicendo il risultato di trent'anni di osservazioni; e per potermi formare quel giudizio in una sera, ho dovuto dedicare un'intera vita allo studio. Molto probabilmente hai ragione tu. Ma il problema far s che anche Catherine lo veda. Le regaler un paio di occhiali, disse il dottore. VIII

Se era vero che Catherine era innamorata, di certo lo teneva ben avvolto nel silenzio; ma il dottore era pronto a riconoscere che il suo silenzio poteva valere interi discorsi. La ragazza aveva detto a Morris Townsend che non avrebbe parlato di lui a suo padre, e ora non vedeva alcun motivo per rimangiarsi questo voto di discrezione. Era un semplice fatto di buona educazione, tuttavia, che dopo aver cenato in Washington Square Morris si rifacesse vivo; ed era pi che naturale che essendo stato cordialmente ricevuto in tale occasione, continuasse a bazzicare quella casa. Aveva molto tempo libero; e trent'anni fa, a New York, un giovanotto con molto tempo libero aveva motivo di essere grato a chi lo aiutava a dimenticare se stesso. Catherine non disse nulla a suo padre di queste visite, bench fossero rapidamente diventate la cosa pi importante, pi assorbente della sua vita. La ragazza era molto felice. Ancora non sapeva cosa le avrebbe riservato l'avvenire; ma il presente era improvvisamente diventato ricco e solenne. Se le avessero detto che era innamorata, sarebbe stata assai sorpresa; perch aveva l'idea che l'amore fosse una passione viva ed esigente, e il suo cuore era pieno in quei giorni d'impulsi di abnegazione e sacrificio. Ogni volta che Morris Townsend lasciava quella casa, la sua immaginazione si proiettava, con tutta la sua forza, nell'idea del suo prossimo ritorno; ma se le avessero detto in quel momento che non sarebbe ritornato per un anno, o anche che non sarebbe tornato mai pi, lei non si sarebbe n lagnata n ribellata, ma avrebbe umilmente accettato la sentenza, e cercato consolazione nel ricordo dei momenti in cui lo aveva visto, delle parole che aveva pronunciato, del suono della sua voce, del suo passo, dell'espressione del viso. L'amore esige certe cose come se fossero un diritto; ma Catherine non aveva alcuna idea dei suoi diritti; aveva solo coscienza di favori immensi e inaspettati. Era proprio la gratitudine per queste cose che le aveva imposto di tacere; perch le sembrava un po' sfacciato fare tanto chiasso sul suo segreto. Suo padre sospettava che le visite di Morris Townsend continuassero, e not il riserbo di sua figlia. Sembrava che lei gli chiedesse di perdonarla per questo; lo guardava di continuo, in

silenzio, come se volesse dire che non diceva nulla perch aveva paura d'irritarlo. Ma la muta eloquenza della povera ragazza lo irritava pi di ogni altra cosa, e pi di una volta il dottore si sorprese a mormorare che era un gran peccato che la sua unica figlia fosse cos stupida. I suoi mormorii, per, erano impercettibili; e per qualche tempo lui non disse nulla a nessuno. Gli sarebbe piaciuto sapere esattamente quanto spesso veniva il giovane Townsend; ma aveva deciso di non fare domande alla ragazza, di non dirle pi nulla da cui si potesse capire che la stava sorvegliando. Il dottore credeva cos di essere imparziale: voleva lasciare alla figlia la sua libert, e interferire solo quando il danno fosse stato provato. Non era sua abitudine procurarsi informazioni per vie traverse, e non gli pass nemmeno per la testa d'interrogare la servit. Quanto a Lavinia, il dottore detestava parlarle della cosa; quella donna lo seccava col suo romanticismo fasullo. Ma prima o poi avrebbe dovuto arrivare anche a questo. Le convinzioni della signora Penniman relative ai rapporti tra sua nipote e quel furbo giovanotto, che salvava le apparenze venendo ostentatamente a trovare entrambe le signore - le convinzioni della signora Penniman erano entrate in una fase pi ricca e pi matura. Non ci doveva essere alcunch di grossolano nel modo in cui la signora Penniman affrontava la situazione; anche lei era diventata taciturna come Catherine. Assaporava le dolcezze del segreto; aveva scelto la linea del mistero. Sarebbe felice di poter provare a se stessa che perseguitata, diceva il dottore, e quando finalmente si decise a interrogarla, era certo che la donna avrebbe fatto in modo di cavare dalle sue parole un pretesto per questa convinzione. Sii tanto gentile da informarmi su cosa sta succedendo in questa casa, le disse, in un tono che, date le circostanze, lui stesso trovava gioviale. Cosa sta succedendo, Austin?, esclam la signora Penniman. Ma come, sono certa di non saperlo. Credo che stanotte la vecchia gatta grigia abbia avuto i gattini. Alla sua et?, disse il dottore. L'idea sorprendente, quasi scandalosa. Sii tanto gentile da vedere che vengano tutti affogati. Ma che altro successo?. Ah, poveri gattini!, grid la signora Penniman. Non li farei affogare per tutto l'oro del mondo!. Suo fratello tir qualche boccata di fumo dal sigaro, in silenzio. La tua simpatia per i gattini, Lavinia, riprese alla fine, nasce da un che di felino che c' nel tuo carattere. I gatti sono graziosissimi, e molto puliti, disse la signora Penniman, sorridendo. E molto furtivi. Tu sei l'incarnazione sia della grazia che della pulizia; per manchi di franchezza. Tu certamente no, fratello caro. Io non pretendo di essere grazioso, anche se cerco di essere pulito. Perch non mi hai informato che il signor Morris Townsend viene a casa mia quattro volte la settimana?. La signora Penniman alz le sopracciglia. Quattro volte la settimana!. Tre volte, allora, o cinque, se preferisci. Io sono fuori tutto il giorno, e non vedo niente. Ma quando accadono cose del genere, tu dovresti farmelo sapere. La signora Penniman, con le sopracciglia sempre alzate, rifletteva intensamente. Caro Austin, disse infine, io sono incapace di tradire una confidenza. Preferisco sopportare qualunque cosa. Non temere; non dovrai sopportare un bel nulla. A quale confidenza alludi? Catherine ti ha chiesto di far voto di eterna discrezione?. Assolutamente. Catherine non mi ha detto tutto quello che avrebbe potuto dire. Non stata molto fiduciosa. il giovanotto, allora, che ti ha preso come confidente? Lasciami dire che molto imprudente da parte tua stringere segrete alleanze con i giovanotti; non si sa mai dove possano condurti.

Non so che cosa intendi per alleanza, disse la signora Penniman. Il signor Townsend m'interessa molto; non lo nasconder. Ma questo tutto. Date le circostanze, pi che sufficiente. Qual la fonte del tuo interesse per il signor Townsend?. Be', disse la signora Penniman, riflettendo, e poi incurvando le labbra in un sorriso, che tanto interessante!. Il dottore cominciava a sentire il bisogno di tutta la sua pazienza. E cos' che lo rende interessante?... La sua bella presenza?. Le sue disgrazie, Austin. Ah, ha avuto delle disgrazie? Questo sempre interessante, si capisce. E sei autorizzata a parlare di qualche disgrazia del signor Townsend?. Non so se gli farebbe piacere, disse la signora Penniman. Mi ha parlato molto di s: mi ha raccontato, anzi, tutta la sua storia. Ma non credo che dovrei riferire quelle cose. Te le direbbe lui stesso, ne sono certa, se pensasse che lo ascolteresti gentilmente. Con la gentilezza si pu fare di lui qualsiasi cosa. Il dottore scoppi in una risata. Gli chieder molto gentilmente, allora, di lasciare in pace Catherine. Ah!, disse la signora Penniman, scuotendo l'indice davanti al fratello, col mignolo rivolto all'ins, forse Catherine gli ha detto qualcosa di pi gentile di questo!. Che lo amava?... questo che vuoi dire?. La signora Penniman abbass lo sguardo sul pavimento. Come ti ho detto, Austin, non si confida con me. Avrai comunque un'opinione, immagino. questa che ti chiedo; anche se non ti nascondo che non la giudicher definitiva. Lo sguardo della signora Penniman continuava a posarsi sul tappeto; ma alla fine lo alz, e allora suo fratello lo trov molto espressivo. Io credo che Catherine sia molto felice; non posso dire altro. Townsend sta cercando di sposarla: questo che vuoi dire?. S'interessa molto di lei. La trova una ragazza tanto interessante?. Catherine ha un carattere molto amabile, Austin, disse la signora Penniman, e il signor Townsend ha avuto l'intelligenza di scoprirlo. Con un po' di aiuto da parte tua, immagino. Mia cara Lavinia, esclam il dottore, tu sei una zia ammirevole!. Lo dice anche il signor Townsend, osserv Lavinia, sorridendo. Credi che sia sincero?, chiese suo fratello. Nel dire cos?. No; questo naturale. Ma nella sua ammirazione per Catherine?. Profondamente sincero. Mi ha detto di lei le cose pi elogiative, pi incantevoli. Le direbbe anche a te, se fosse certo di essere ascoltato... gentilmente. Dubito di poterlo accontentare. Si direbbe che abbia bisogno di molta gentilezza. un animo tenero, sensibile, disse la signora Penniman. Suo fratello riprese a fumare il suo sigaro in silenzio. Queste delicate qualit sono scampate alle sue vicissitudini, eh? Tutto questo mentre tu non mi hai parlato delle sue disavventure. una storia lunga, disse la signora Penniman, e non posso tradire la sua fiducia. Ma credo che non avrebbe nulla da obiettare se dicessi che ha corso la cavallina: lui stesso lo confessa francamente. Ma l'ha pagata. questo che l'ha ridotto in miseria, eh?. Non si tratta solo di denaro. solo al mondo. Vuoi dire che si comportato cos male che gli amici lo hanno abbandonato?.

Aveva dei falsi amici, che l'hanno ingannato e tradito. Pare che ne abbia anche dei buoni. Una sorella devota, e una mezza dozzina di nipoti. La signora Penniman tacque per qualche istante. I nipoti sono dei bambini, e la sorella non una persona molto simpatica. Spero che non te ne abbia parlato male, disse il dottore; perch mi dicono che vive alle sue spalle. Alle sue spalle?. Vive con lei, e non fa niente; quasi la stessa cosa. Sta cercando un impiego con la massima seriet, disse la signora Penniman. Ogni giorno spera di trovarlo. Precisamente. Lo sta cercando qui: l in salotto. L'impiego di marito di una donna debole di mente con un grosso patrimonio farebbe proprio al caso suo!. La signora Penniman era una donna veramente amabile, ma a questo punto diede segni di stizza. Si alz con grande animazione, e rimase per un attimo a guardare suo fratello. Mio caro Austin, osserv, se credi che Catherine sia debole di mente ti sbagli di grosso!. E con questo maestosamente si allontan. IX

Era una regolare abitudine della famiglia di Washington Square andare a trascorrere la domenica sera dagli Almond. La domenica successiva alla conversazione che ho appena riferito, quest'abitudine non venne trascurata; e in tale circostanza, verso la met della serata, il dottor Sloper trov modo di appartarsi con suo cognato nella biblioteca, per parlare di una questione di affari. Si assent per una ventina di minuti, e quando rientr nella cerchia degli invitati, rallegrata dalla presenza di vari amici di famiglia, vide che era arrivato Morris Townsend, il quale non aveva perso tempo a sedersi su un divanetto al fianco di Catherine. Nel salone, dove si erano formati diversi capannelli, e forte era il brusio delle voci e delle risa, quei due giovani potevano confabulare tra loro, come disse il dottore tra s, senza richiamare l'attenzione. Egli vide subito, per, che sua figlia era spiacevolmente consapevole di essere tenuta d'occhio da lui. Se ne stava l seduta, immobile, con gli occhi bassi, fissando il ventaglio aperto, rossa in viso, facendosi piccola piccola come per minimizzare l'indiscrezione di cui si confessava colpevole. Al dottore fece quasi pena. La povera Catherine non era un tipo spavaldo; non era tagliata per le smargiassate, e non appena sent che il padre non vedeva di buon occhio le attenzioni del compagno, da quella situazione in cui sembrava che ella avesse l'intenzione di sfidarlo non pot ricavare che disagio. Il dottore provava, in realt, tanta pena per lei che distolse lo sguardo, affinch non avesse l'impressione di essere osservata; ed era un uomo cos intelligente da rendere, nei suoi pensieri, una specie di giustizia poetica alla situazione di sua figlia. Dev'essere maledettamente piacevole per una ragazza brutta e inerte come quella avere un bel giovanotto che viene a sedersi al suo fianco, e a sussurrarle che il suo schiavo: se questo che lui le sussurra. Non mi meraviglia che le piaccia, e che mi consideri un crudele tiranno; che ci che fa, naturalmente, anche se ha paura - le manca la necessaria vivacit - di ammetterlo. Povera vecchia Catherine!, rimuginava il dottore; credo proprio che sia capace di difendermi, quando Townsend parla male di me!. E la forza di questa riflessione, per il momento, fu tale - nel fargli sentire la naturale opposizione tra il suo punto di vista e quello di una bambina infatuata - che il dottore si disse che forse, dopo tutto, stava prendendo le cose troppo seriamente, e gridava prima di

essersi fatto male. Non doveva condannare Morris Townsend senz'averlo ascoltato. Era estremamente riluttante a prendere le cose troppo sul serio; pensava che met delle pene e molte delle delusioni della vita venivano da l; e per un attimo si chiese se per caso non sembrasse ridicolo a quell'intelligente giovanotto la cui intima percezione delle assurdit doveva essere acuta. In capo a un quarto d'ora Catherine si era sbarazzata di lui, e ora Townsend stava in piedi davanti al caminetto, conversando con la signora Almond. Lo rimetteremo alla prova, disse il dottore. E attravers la sala e raggiunse la sorella e il suo compagno, facendole segno di lasciare il giovanotto nelle sue mani. Cos lei fece, infine, mentre Morris lo guardava, sorridendo, senza un'ombra d'ambiguit nell'occhio affabile. Che presuntuoso!, pens il dottore; e poi disse, ad alta voce: Mi dicono che sta cercando un impiego. Oh, un impiego pi di quanto avrei l'ardire di chiamarlo, rispose Morris Townsend. una parola che suona troppo bene. Mi piacerebbe un lavoro tranquillo: qualcosa che mi permettesse di guadagnarmi la vita onestamente. Che tipo di lavoro preferirebbe?. A cosa sono idoneo, intende dire? Ben poco, temo. Non ho altro che il mio bravo braccio destro, come dicono nei melodrammi. Lei troppo modesto, disse il dottore. Oltre al suo bravo braccio destro lei ha un cervello fino. Io di lei non so nulla all'infuori di quello che vedo; ma vedo dalla sua fisionomia che lei molto intelligente. Ah, mormor Townsend, non so cosa rispondere se lei dice cos. Mi consiglia, dunque, di non disperare?. E guard il suo interlocutore come se la domanda potesse avere un doppio senso. Il dottore sostenne il suo sguardo e lo soppes un momento prima di rispondere. Mi spiacerebbe moltissimo ammettere che un giovane robusto e ben disposto debba disperare. Se non riesce in una cosa, pu tentarne un'altra. Solo, aggiungerei, dovrebbe scegliere con discrezione la sua linea di condotta. Ah, s, con discrezione, ripet Morris Townsend, con molta simpatia. Be', sono stato indiscreto, in passato; ma credo di essermi riabilitato. Ora sono molto affidabile. E rimase l un momento, guardandosi le scarpe lucidissime. Poi, alla fine, Intendeva propormi gentilmente qualcosa da cui potrei trarre profitto?, s'inform, alzando gli occhi con un sorriso. Che impudenza!, esclam il dottore, tra s. Ma subito pens che, dopo tutto, era stato lui il primo a toccare questo argomento delicato, e che le sue parole potevano essere state interpretate come un'offerta di aiuto. Non ho alcuna speciale proposta da fare, disse infine; ma ho pensato di farle sapere che non mi dimentico di lei. A volte si sa di certe occasioni. Per esempio, avrebbe qualcosa in contrario a lasciare New York e ad andare lontano?. Temo che questo non potrei farlo. Devo tentare la fortuna qui o in nessun altro posto. Vede, soggiunse Morris Townsend, qui ho dei legami, delle responsabilit. Ho una sorella, vedova, dalla quale sono stato a lungo separato, e per la quale io sono quasi tutto. Non mi piacerebbe dirle che devo lasciarla. Vede, lei fa un certo assegnamento su di me. Ah, molto giusto; il senso della famiglia molto giusto, disse il dottor Sloper. Io penso spesso che non ce ne sia abbastanza nella nostra citt. Credo di aver sentito parlare di sua sorella. possibile, ma ne dubiterei; fa una vita cos tranquilla. Tranquilla, intende dire, riprese il dottore, con una breve risata, come pu essere la vita di una donna con parecchi bambini piccoli.

Ah, i miei nipotini: proprio questo il punto! Io l'aiuto a tirarli su, disse Morris Townsend. Sono una specie di precettore dilettante; do loro lezioni. Questa un'ottima cosa, come dico; ma non certamente una carriera. Non far la mia fortuna, ammise il giovanotto. Lei non deve pensar troppo alla fortuna, disse il dottore. Ma le assicuro che la terr presente; non la perder di vista. Se la mia situazione diventasse disperata forse mi prender la libert di ricordarglielo, rispose Morris, alzando un po' la voce, con un sorriso pi largo, mentre il suo interlocutore gli voltava le spalle. Prima di lasciare la casa il dottore scambi qualche parola con la signora Almond. Mi piacerebbe vedere sua sorella, disse. Come hai detto che si chiama? Montgomery? Mi piacerebbe fare una chiacchieratina con lei. Cercher di combinarla, rispose la signora Almond. L'inviter alla prima occasione, e tu verrai a conoscerla; a meno che, soggiunse la signora Almond, lei non si metta prima in testa di ammalarsi e di mandarti a chiamare. Ah no, non questo; avr gi abbastanza guai anche senza doversi ammalare. Ma la cosa avrebbe i suoi vantaggi, perch cos vedrei i bambini. Mi piacerebbe moltissimo vedere quei bambini. Non trascuri nessun particolare. Vuoi catechizzarli sullo zio?. Precisamente. Lo zio mi dice che si occupa della loro educazione, che fa risparmiare alla madre la spesa delle rette scolastiche. Mi piacerebbe fare a quei bambini qualche domanda sulle materie pi comuni. Non ha certo l'aria di un maestro di scuola, si disse la signora Almond poco dopo, quando vide Morris Townsend, in un angolo, curvo sopra la nipote, che stava seduta. E in effetti non c'era, in quel momento, proprio nulla, nel discorso del giovanotto, che sapesse di pedagogia. Vogliamo vederci in qualche posto domani o dopo?, disse Morris a Catherine, abbassando il tono della voce. Vederci?, domand lei, alzando gli occhi spaventati. Ho da dirle qualcosa di speciale, di molto speciale. Non pu venire a casa? Non pu dirmelo l?. Townsend scosse tristemente il capo. Non posso pi varcare la soglia della sua casa. Oh, signor Townsend!, mormor Catherine. Tremando, si chiedeva che cosa poteva essere successo, se l'aveva proibito suo padre. Non posso, per la mia dignit, disse il giovanotto. Suo padre mi ha offeso. Offeso?. Mi ha rinfacciato la mia povert. Oh, si sbaglia... deve averlo frainteso!, Catherine parl con energia, alzandosi dalla sedia. Forse sono troppo orgoglioso, troppo sensibile. Ma lei mi vorrebbe diverso?, domand, teneramente. Per quanto riguarda mio padre, non sia tanto sicuro. pieno di bont, disse Catherine. Ha riso di me perch non avevo una posizione. L'ho presa bene; ma solo perch suo padre. Non so, disse Catherine: non so come la pensa. Sono certa che vuol essere gentile. Non sia troppo fiero. Sar fiero soltanto di lei, rispose Morris. Vogliamo vederci in piazza nel pomeriggio?.

Un gran rossore da parte di Catherine era stata la risposta alla dichiarazione che ho appena riferito. La ragazza gli volt le spalle, incurante della sua domanda. Vogliamo vederci?, ripet lui. molto tranquillo, l... nessuno deve vederci... verso l'imbrunire. lei che scortese, lei che ride, quando dice queste cose. Mia cara bambina!, mormor il giovanotto. Sa benissimo quanto poco ci sia in me di cui essere fieri. Io sono brutta e stupida. Morris accolse questa battuta con un ardente mormorio, nel quale la ragazza non trov nulla di articolato fuorch l'assicurazione che lei era quanto di pi caro avesse al mondo. Ma Catherine continu. Non sono nemmeno... Non sono nemmeno.... E s'interruppe. Nemmeno cosa?. Non sono nemmeno coraggiosa. Ah, allora, se lei ha paura, come faremo?. Lei esit un momento; poi alla fine: Deve venire a casa mia, disse; di questo non ho paura. Preferirei che ci vedessimo nella piazza, insist il giovanotto. Sa com' vuota, spesso. Nessuno ci vedr. Non m'importa se qualcuno ci vede. Ma ora la prego di lasciarmi. Rassegnato, la lasci; aveva ottenuto quello che voleva. Per fortuna ignorava che mezz'ora pi tardi, rincasando insieme al padre, e sentendolo vicino, la povera ragazza, a dispetto della sua improvvisa professione di coraggio, ricominci a tremare. Suo padre non disse nulla; ma lei aveva l'impressione che i suoi occhi, nel buio, fossero fissi su di lei. Anche la signora Penniman taceva; Morris Townsend le aveva detto che sua nipote preferiva, poco romanticamente, un colloquio in un salotto coperto di cinz a un convegno sentimentale accanto a una fontana foderata di foglie morte, e lei era in preda allo stupore davanti alla stranezza - quasi alla perversit - della scelta. X

L'indomani Catherine ricevette il giovanotto sul terreno che aveva scelto lei: tra le caste tappezzerie di un salotto di New York arredato secondo i dettami della moda di cinquant'anni prima. Morris aveva inghiottito il suo orgoglio e compiuto lo sforzo necessario per varcare la soglia della casa di quel troppo derisorio genitore: un atto di magnanimit che non pot mancare di renderlo doppiamente interessante. Dobbiamo decidere qualcosa, dobbiamo scegliere una linea di condotta, dichiar passandosi una mano tra i capelli e dando un'occhiata allo specchio lungo e stretto che adornava lo spazio tra le due finestre, e che aveva alla base una mensolina dorata coperta da una lastra sottile di marmo bianco, che a sua volta sosteneva un tavoliere da backgammon piegato in modo tale da assumere la forma di due volumi: due lucenti in folio con la scritta, in verdastre lettere d'oro, Storia d'Inghilterra. Se Morris si era compiaciuto di descrivere il padrone di casa come un crudele beffeggiatore, perch lo vedeva troppo in guardia, e questo era il modo pi facile di esprimere la sua insoddisfazione: un'insoddisfazione che il giovanotto era stato bene attento a nascondere al dottore. Probabilmente sembrer al lettore, tuttavia, che la vigilanza del dottore non fosse poi eccessiva, e che questi due giovani avessero campo libero. La loro intimit era gi considerevole, e pu sembrare che, per essere una ragazza cos timida e riservata, la

nostra eroina fosse stata prodiga dei suoi favori. Il giovanotto, in pochi giorni, l'aveva costretta ad ascoltare cose alle quali Catherine non aveva creduto di essere preparata; nutrendo un vivo presentimento delle difficolt, lui agiva in modo da guadagnare, intanto, quanto pi terreno era possibile. Ricordava che la fortuna aiuta gli audaci e, anche se lo avesse dimenticato, a ricordarglielo avrebbe provveduto la signora Penniman. La signora Penniman andava in brodo di giuggiole davanti a tutti gli elementi di un dramma, e s'illudeva che fosse proprio un dramma quello che stava per andare in scena. Combinando, come faceva lei, lo zelo del suggeritore con l'impazienza dello spettatore, da un pezzo aveva fatto del suo meglio per alzare il sipario. Anche lei si aspettava di figurare nella rappresentazione: di essere la confidente, il coro, di recitare l'epilogo. Si pu dire addirittura che c'erano dei momenti in cui perdeva totalmente di vista la modesta eroina della commedia per contemplare certe scene madri che di sicuro si sarebbero svolte tra lei stessa e l'eroe. Ci che Morris, finalmente, aveva detto a Catherine era semplicemente che l'amava, o meglio che l'adorava. In pratica, lo aveva gi fatto capire: le sue visite ne erano state una serie di eloquenti allusioni. Ma ora lo aveva confermato con i giuramenti degli innamorati e, come segno memorabile di ci, aveva cinto col braccio la ragazza alla vita e le aveva strappato un bacio. Questa felice sicurezza si era manifestata prima di quanto Catherine prevedesse, e lei molto comprensibilmente l'aveva giudicata un tesoro inestimabile. Si pu anche dubitare che si fosse mai aspettata con certezza di entrarne in possesso; non se lo aspettava, e non si era mai detta che a un dato momento dovesse arrivare. Come ho cercato di spiegare, non era una ragazza smaniosa ed esigente; prendeva, di giorno in giorno, la vita come veniva; e se la deliziosa consuetudine delle visite del suo innamorato, che le procuravano una felicit in cui fiducia e timidezza formavano uno strano miscuglio, fosse improvvisamente venuta a cessare, non soltanto non avrebbe parlato di s come di una donna abbandonata, ma non si sarebbe neppur considerata appartenente alla cerchia dei delusi. Dopo che Morris l'ebbe baciata, l'ultima volta che si trov con lei, in segno di assoluta devozione, la ragazza lo preg di andarsene, di lasciarla sola, di darle il tempo di riflettere. Morris and via, dandole prima un altro bacio. Ma le meditazioni di Catherine mancavano di una certa coerenza. Per molto tempo, dopo, la ragazza sent i suoi baci sulle labbra e sulle gote; la sensazione era pi un ostacolo che un aiuto alla riflessione. Le sarebbe piaciuto avere ben chiara davanti agli occhi la propria situazione, per decidere ci che doveva fare se, come temeva, suo padre le avesse detto che Morris Townsend non gli andava a genio. Ma tutto ci che riusciva a vedere con una certa precisione era il fatto, terribilmente strano, che potesse esistere qualcuno al quale Morris non andava a genio; che in tal caso doveva esserci un errore, un equivoco, che in breve tempo sarebbe stato chiarito. Rimand ogni decisione e ogni scelta; davanti alla visione di uno scontro con suo padre abbass gli occhi e rest seduta, immobile, trattenendo il respiro, e in attesa. Le batteva forte il cuore; era una cosa terribilmente penosa. Quando Morris la baciava e diceva queste cose... anche allora le batteva forte il cuore; ma questo era peggio, e la riempiva di paura. Ci nonostante, quando il giovanotto parl di decidere qualcosa, di adottare una linea di condotta, lei sent che era la verit, e rispose molto semplicemente e senza esitazioni. Dobbiamo compiere il nostro dovere, disse; dobbiamo parlare con mio padre. Io lo far stasera; lei deve farlo domani. molto gentile da parte sua fare la prima mossa, rispose Morris. Di solito questo compito tocca al giovanotto, all'innamorato felice. Ma... come le aggrada. A Catherine piaceva pensare di doversi mostrare coraggiosa per amor suo, e nella soddisfazione che provava gli rivolse financo un sorrisetto. Le donne hanno pi tatto, disse; dovrebbero essere loro a prendere l'iniziativa. Sono pi concilianti; sanno essere pi persuasive.

Avr bisogno di tutta la sua forza di persuasione. Ma, dopo tutto, soggiunse Morris, lei irresistibile. La prego, non dica cos... e mi prometta una cosa: domani, quando parler con mio padre, sia molto gentile e rispettoso. Il pi possibile, promise Morris. Non servir a molto, ma prover. Preferirei conquistarla senza lotta, questo certo, piuttosto che dovermi battere per lei. Non parli di lotta; noi non avremo bisogno di lottare. Ah, dobbiamo essere pronti, ribatt Morris; lei, specialmente, perch per lei sar pi dura. Sa qual la prima cosa che suo padre le dir?. No, Morris; la prego, me la dica. Le dir che sono un mercenario. Un mercenario!. una parola grossa, ma significa una cosa meschina. Significa che miro al suo denaro. Oh!, mormor Catherine, pianissimo. Cos triste e commovente fu quell'esclamazione che Morris si abbandon a un'altra piccola dimostrazione di affetto. Ma lo dir sicuramente, soggiunse. Non sar difficile essere pronti a questo, disse Catherine. Dir semplicemente che si sbaglia; che altri uomini possono essere cos, ma che lei non lo . Dovr gridarlo forte, perch sar il suo argomento principale. Catherine guard un momento il suo innamorato, e poi disse: Lo convincer. Per sono contenta che saremo ricchi, soggiunse. Morris distolse lo sguardo, abbassando gli occhi al suo cappello. No, una sfortuna, disse infine. da l che nasceranno le nostre difficolt. Be', se questa la peggiore sfortuna, non siamo poi cos sventurati. Molti non lo troverebbero un gran male. Io lo convincer, e poi saremo ben lieti di avere dei quattrini. Morris Townsend seguiva in silenzio la robusta logica di questo ragionamento. La mia difesa nelle sue mani; si tratta di un'accusa da cui un uomo non pu difendersi senza sentirsi umiliato. Catherine, dal canto suo, per qualche tempo rimase muta; lo guardava mentre lui, con molta fissit, guardava fuori dalla finestra. Morris, disse all'improvviso, proprio sicuro di amarmi?. Lui si volt, e in un lampo era curvo su di lei. Mia carissima, come pu dubitarne?. Io lo so da cinque giorni appena, disse lei; ma ora mi sembra che non potrei mai farne a meno. Non le sar mai chiesto di provarci. E Morris scoppi in una risatina tenera e rassicurante. Poi, di l a un attimo, soggiunse: C' una cosa che deve dirmi, ancora. Lei aveva chiuso gli occhi dopo le ultime parole che aveva pronunciato, e li teneva chiusi; e a questa frase annu con la testa, senza aprirli. Deve dirmi, continu lui, che se suo padre mi sar contrario, se proibir assolutamente il nostro matrimonio, lei mi sar sempre fedele. Catherine apr gli occhi, guardandolo fisso, e non pot fargli promessa migliore di quella che lui lesse nel suo sguardo. Mi sar fedele?, disse Morris. Lei libera di disporre di se stessa: maggiorenne. Ah, Morris!, mormor, per tutta risposta, la ragazza; o meglio non rispose, perch gli mise la mano nella sua. Per un po' lui la tenne, e alla fine di nuovo la baci. Questo tutto ci che occorre annotare della loro conversazione; ma la signora Penniman, se fosse stata presente, avrebbe probabilmente ammesso questo: meno male che non si era svolta accanto alla fontana di Washington Square.

XI

Quella sera Catherine aspett con le orecchie tese il ritorno di suo padre, e lo sent andare nello studio. Rest seduta in silenzio, per quasi mezz'ora, anche se il cuore le batteva forte; poi and a bussare alla sua porta: una cerimonia senza la quale non varcava mai la soglia di quell'appartamento. Entrando, questa volta, lo trov nella poltrona accanto al fuoco, in compagnia di un sigaro e del giornale della sera. Ho da dirti una cosa, cominci, molto gentilmente; e si sedette nel primo posto che trov. Sar felicissimo di sentirla, mia cara, disse suo padre. E attese - attese, guardandola - mentre, in un lungo silenzio, lei fissava il fuoco. Era curioso e impaziente, perch era sicuro che sua figlia stava per parlare di Morris Townsend; ma lasci che ci mettesse tutto il tempo che voleva, perch aveva deciso di usare la massima dolcezza. Mi sono fidanzata!, annunci finalmente Catherine, sempre fissando il fuoco. Il dottore trasal; il fatto compiuto superava ogni aspettativa; ma lui non trad alcuna sorpresa. Fai bene a dirmelo, disse semplicemente. E chi il felice mortale al quale hai fatto l'onore della tua scelta?. Il signor Morris Townsend. E mentre pronunciava il nome dell'innamorato Catherine lo guard. Ci che vide fu l'occhio grigio e quieto di suo padre, e il suo sorriso nitido e tagliente. Contempl questi oggetti per un attimo, e poi torn a guardare il fuoco; era molto pi caldo. Quando si arrivati a questo accordo?, chiese il dottore. Oggi pomeriggio: due ore fa. Il signor Townsend era presente?. S, pap; nel salotto grande. Catherine era molto contenta di non essere costretta a dirgli che la cerimonia del loro fidanzamento aveva avuto luogo l fuori sotto gli spogli alberi di ailanto. una cosa seria?, disse il dottore. Serissima, pap. Suo padre rest zitto per un attimo. Il signor Townsend avrebbe dovuto dirmelo. Ha l'intenzione di dirtelo domani. Dopo che io ho appreso tutto da te? Avrebbe dovuto dirmelo prima. Crede forse che non m'interessasse, perch ti ho concesso tanta libert?. Oh no, disse Catherine; lo sapeva che ti avrebbe interessato. E ti siamo molto grati per... per la libert. Il dottore sbott in una breve risata. Avresti potuto farne un uso migliore, Catherine. Pap, ti prego, non dire cos, supplic la ragazza, con voce sommessa, fissando gli occhi dolci e velati su di lui. Il dottore tir, meditabondo, qualche boccata di fumo dal sigaro. Non hai perso tempo, disse, infine. S, rispose Catherine con semplicit; credo di s. Per un attimo suo padre la guard, distogliendo lo sguardo dal fuoco. Non mi meraviglia che tu piaccia al signor Townsend; sei cos semplice e cos buona. Non so perch; ma gli piaccio veramente. Ne sono sicura. E tu sei molto affezionata al signor Townsend?. Mi piace moltissimo, naturalmente, o non accetterei di sposarlo. Ma lo conosci da pochissimo tempo, mia cara.

Oh, disse Catherine, con una punta d'impazienza, non ci vuole molto per affezionarsi a una persona, una volta cominciato. Devi aver cominciato prestissimo. Quando stata la prima volta che lo hai visto? Quella sera al ricevimento di tua zia?. Non so, pap, rispose la ragazza. Non te lo so dire. Naturalmente; sono affari tuoi. Avrai notato che mi sono attenuto a quella regola. Non ho interferito; ti ho lasciato la tua libert; ho tenuto presente che non sei pi una bambina, che sei entrata negli anni del discernimento. Mi sento molto vecchia e molto saggia, disse Catherine, con un pallido sorriso. Temo che tra non molto ti sentirai ancora pi vecchia e pi saggia. Il tuo fidanzamento non mi piace. Ah!, esclam Catherine sommessamente, alzandosi. No, mia cara. Mi rincresce di darti un dolore; ma non mi piace. Avresti dovuto consultarmi prima di decidere. Sono stato troppo arrendevole, con te, e mi sento come se tu avessi approfittato della mia indulgenza. Non c' dubbio: prima avresti dovuto parlare con me. Catherine esit un momento, e poi: stato perch avevo paura che non ti sarebbe piaciuto, confess. Ah, ecco! Avevi la coscienza sporca. No, non ho la coscienza sporca, pap!, grid la ragazza, con notevole vigore. Ti prego, non rivolgermi un'accusa cos orribile!. Queste parole, difatti, evocavano nella sua immaginazione qualcosa di terribile, qualcosa di spregevole e crudele, che lei associava ai malfattori e ai carcerati. stato perch avevo paura... paura..., continu. Se avevi paura, era perch ti eri comportata come una sciocca. Avevo paura che il signor Townsend non ti piacesse. Avevi perfettamente ragione. Non mi piace. Pap caro, tu non lo conosci, disse Catherine, con una voce cos persuasiva nella sua timidezza che avrebbe potuto muoverlo a compassione. Verissimo; non lo conosco intimamente. Per lo conosco abbastanza; me ne sono fatto un'idea. Neanche tu lo conosci. La ragazza era ritta davanti al fuoco con le mani giunte sul petto; e suo padre, con le spalle appoggiate allo schienale della poltrona e lo sguardo levato, fece quest'osservazione con un tono che avrebbe potuto essere irritante per la sua placidit. Dubito, tuttavia, che Catherine fosse irritata, anche se proruppe in una veemente protesta. Non lo conosco?, grid. Ma come, lo conosco... meglio di quanto abbia mai conosciuto chiunque altro!. Tu conosci una parte di lui, quella che lui ha deciso di mostrarti. Ma non conosci il resto. Il resto? Cos' il resto?. Qualunque cosa sia, non pu mancare. Lo so cosa vuoi dire, disse Catherine, ricordando che Morris l'aveva messa in guardia. Tu vuoi dire che un mercenario. Suo padre continuava a guardarla, col suo occhio freddo, tranquillo, ragionevole. Se lo pensassi, mia cara, lo direi! Ma c' un errore che desidero evitare soprattutto: quello di renderti pi interessante il signor Townsend dicendo cose dure su di lui. Se sono vere, non le trover dure, disse Catherine. In tal caso, ti dimostrerai una ragazza straordinariamente ragionevole!. Saranno le tue ragioni, in ogni caso, e tu vorrai che ascolti le tue ragioni. Il dottore sorrise. Verissimo. Hai tutto il diritto di chiedermele. E tir qualche boccata di fumo dal suo sigaro. Benissimo, allora; senza accusare il signor Townsend di essere innamorato solo del tuo patrimonio - e del patrimonio che giustamente ti aspetti -

dir che ci sono tutte le ragioni per supporre che queste belle cose siano entrate nei suoi calcoli pi ampiamente di quanto sia richiesto, a rigor di termini, da una tenera sollecitudine per la tua felicit. Non c' nulla d'impossibile, ovviamente, in un giovanotto intelligente che nutra per te un affetto disinteressato. Tu sei una ragazza simpatica e perbene, e un giovanotto intelligente lo potrebbe scoprire facilmente. Ma la cosa principale che sappiamo di questo giovanotto - che , in effetti, molto intelligente - ci lascia supporre che, per quanto egli possa apprezzare i tuoi meriti personali, apprezzi maggiormente il tuo denaro. La cosa principale che sappiamo di lui che ha condotto una vita di dissipazione, e che cos facendo ha speso una fortuna. Questo basta per me, mia cara. Io desidero che tu sposi un giovanotto con altri precedenti, uno che possa dare positive garanzie. Se Morris Townsend ha speso il suo patrimonio per spassarsela, abbiamo tutte le ragioni di credere che altrettanto farebbe col tuo. Il dottore fece queste osservazioni lentamente, ponderatamente, con pause occasionali e deliberate sottolineature, senza curarsi troppo dell'ansia con la quale la povera Catherine attendeva la sua conclusione. Alla fine la ragazza si sedette, con il capo chino e gli occhi sempre fissi su di lui; e abbastanza stranamente - non so quasi come dirlo - anche quando sentiva che ci che diceva suo padre le era terribilmente avverso, Catherine ammirava la sua chiarezza e la sua nobilt di espressione. C'era un che di opprimente e disperato nel dover discutere con lui; ma anche lei, dal canto suo, doveva sforzarsi di essere chiara. Era cos calmo, lui; non sembrava affatto seccato; e anche lei non doveva perdere la calma. Ma era proprio lo sforzo che compiva per non perdere la calma che la faceva tremare. Questa non la cosa principale che sappiamo di lui, disse; e aveva nella voce un'ombra del suo tremito. Ci sono altre cose, molte altre cose. Ha delle grandissime capacit: vuole tanto far qualcosa. buono, e generoso, e sincero, disse la povera Catherine, che fin qui non aveva mai sospettato di possedere tali doti di eloquenza. E la fortuna - la fortuna che ha speso - era assai modesta. Ragione di pi per non spenderla, esclam il dottore, alzandosi con una risata. Poi, mentre Catherine, che a sua volta era tornata ad alzarsi in piedi, gli stava l davanti nella sua un tantino angolosa seriet, desiderando tanto ed esprimendo cos poco, il dottore l'attir a s e le diede un bacio. Non mi giudicherai crudele?, disse, tenendola stretta per un attimo. La domanda non era rassicurante; a Catherine, al contrario, sembrava suggerire certe possibilit che la facevano star male. Ma in modo abbastanza coerente la ragazza rispose: No, pap caro; perch se tu sapessi come mi sento - e devi saperlo, tu che sai tutto - saresti cos buono, cos gentile. S, credo di sapere come ti senti, disse il dottore. Sar buonissimo, stanne certa. E domani vedr il signor Townsend. Nel frattempo, e per il momento, sii tanto gentile da non dire a nessuno che ti sei fidanzata. XII

Il giorno seguente, nel pomeriggio, il dottore rest in casa, ad aspettare la visita del signor Townsend: un modo di agire in virt del quale gli sembrava (forse giustamente, perch era un uomo molto occupato) di fare un grande onore al pretendente di Catherine, e di dare a entrambi i giovani meno ragioni di lamentarsi. Morris si present con un'aria abbastanza serena - sembrava aver dimenticato l'offesa per cui, due sere prima, aveva sollecitato la simpatia di Catherine - e il dottor Sloper non perse tempo a fargli sapere che si era preparato alla sua visita.

Ieri Catherine mi ha parlato di quel che successo tra voi, disse. Mi permetter di aggiungere che sarebbe stato opportuno, da parte sua, informarmi delle sue intenzioni prima che arrivassero a questo punto. Lo avrei fatto, rispose Morris, se lei non mi avesse dato l'impressione di lasciare a sua figlia la libert di agire. Mi sembra una ragazza indipendente. Proprio cos. Ma non si ancora emancipata moralmente, voglio sperare, tanto da scegliersi un marito senza consultarmi. L'ho lasciata libera di agire, ma non sono rimasto affatto indifferente. La verit che la vostra piccola relazione arrivata a una svolta con una rapidit che mi sorprende. stato appena ieri che Catherine ha fatto la sua conoscenza. Certo non successo molto tempo fa, disse Morris in tono grave. Riconosco che non siamo stati lenti a... a giungere a un'intesa. Ma era la cosa pi naturale del mondo, dal momento che eravamo sicuri di noi, e l'uno dell'altro. Il mio interesse per la signorina Sloper nato la prima volta che l'ho vista. Non ha per caso preceduto il vostro primo incontro?, domand il dottore. Morris lo guard per un istante. Certo avevo gi sentito dire che era una ragazza affascinante. Una ragazza affascinante: questo che pensa di lei?. Sicuramente. Altrimenti non sarei seduto qui. Il dottore riflett un momento. Mio caro giovanotto, disse infine, lei dev'essere molto vulnerabile. Come padre di Catherine io ho, voglio sperare, una giusta e affettuosa considerazione delle sue molte doti; ma non mi vergogno di dirle che non l'ho mai trovata una ragazza affascinante, e non mi sono mai aspettato che altri lo facessero. Morris Townsend accolse questa dichiarazione con un sorriso che non era totalmente privo di deferenza. Io non so cosa potrei pensare di lei se fossi suo padre. Non posso mettermi nei suoi panni. Parlo dal mio punto di vista. Lei parla molto bene, disse il dottore; ma non basta. Ieri ho detto a Catherine che non approvo il suo fidanzamento. Me lo ha fatto capire, e mi molto spiaciuto di saperlo. Sono assai deluso. E Morris tacque, per qualche minuto, guardando il pavimento. Davvero lei si aspettava che io dicessi che ne ero assai contento, e che le gettassi mia figlia tra le braccia?. Oh, no; avevo la sensazione di non piacerle. Cosa le ha dato questa sensazione?. Il fatto che sono povero. Questa parola ha un suono sgradevole, disse il dottore, ma , pi o meno, la verit: parlando di lei, a rigor di termini, come genero. La sua mancanza di mezzi, di una professione, di risorse visibili o di prospettive, la collocano in una categoria nella quale sarebbe un'imprudenza, da parte mia, scegliere un marito per mia figlia, che una ragazza debole con una grande fortuna. In qualunque altra veste sono prontissimo ad accordarle tutta la mia simpatia. Come genero, la trovo inaccettabile. Morris Townsend ascoltava rispettosamente. Non credo che la signorina Sloper sia una donna debole, disse infine. naturale che lei la difenda: il meno che pu fare. Ma io conosco mia figlia da vent'anni, e lei appena da sei settimane. Anche se non fosse debole, comunque, lei rimarrebbe un uomo squattrinato. Ah, s; questa la mia debolezza! E perci, lei vuol dire, io sono un mercenario: voglio solo i soldi di sua figlia. Non dico questo. Non sono tenuto a dirlo; e dirlo, a meno di non esservi costretto, sarebbe di pessimo gusto. Dico semplicemente che lei appartiene alla categoria sbagliata.

Ma sua figlia non sposa una categoria, insist Morris, col suo bel sorriso. Sposa un individuo: un individuo al quale tanto buona da dire che concede il suo amore. Un individuo che in cambio le offre cos poco. possibile offrire qualcosa di pi che l'affetto pi tenero e un'eterna devozione?, domand il giovanotto. Dipende da come la prendiamo. possibile offrire anche altre cose, e non solo possibile, ma usuale. Un'eterna devozione si misura dopo il fatto; e nel frattempo si usa, in questi casi, dare qualche materiale garanzia. Quali sono le sue? Una faccia e una figura molto belle, e un'ottima educazione. Sono eccellenti, per quello che valgono, ma non valgono abbastanza. C' una cosa che lei dovrebbe aggiungere, disse Morris: la parola di un gentiluomo. La parola di un gentiluomo che lei amer sempre Catherine? Lei dev'essere un bel gentiluomo per esserne tanto sicuro. La parola di un gentiluomo che non sono un mercenario; che il mio affetto per la signorina Sloper il sentimento pi puro e disinteressato che abbia mai albergato in un cuore umano. Il suo patrimonio non m'interessa pi della cenere di quel caminetto. Prendo nota... prendo nota, disse il dottore. Ma, fatto questo, devo tornare alla nostra categoria. Anche con quel solenne giuramento sulle labbra, lei vi appartiene. Contro di lei non c' nient'altro che questo: un incidente, se vuole; ma, con i miei trent'anni di professione medica, ho visto che gli incidenti possono avere conseguenze di vasta portata. Morris si lisciava il cappello - che era gi straordinariamente lucido - e continuava a dar prova di una padronanza di s che, come il dottore era costretto a riconoscere, gli faceva molto onore. Ma la sua delusione era profonda, e si vedeva. Non c' nulla che possa fare per convincerla ad aver fiducia in me?. Se ci fosse, mi guarderei bene dal suggerirgliela, perch - non vede? - io non voglio aver fiducia in lei, disse il dottore, sorridendo. Andr a zappare la terra. Sarebbe una sciocchezza. Domani accetter il primo lavoro che mi offrono. Lo faccia senz'altro: ma per il suo bene, non per il mio. Capisco; lei mi crede un fannullone!, esclam Morris, un po' troppo nel tono di chi ha fatto una scoperta. Per cap subito il suo errore, e arross. Non ha importanza quello che penso io, quando le ho gi detto che non penso a lei come genero. Ma Morris non mollava: Crede che scialacquerei il suo patrimonio?. Il dottore sorrise. Come dico, la cosa non ha importanza; ma confesso di averlo pensato. perch ho dissipato il mio, immagino, disse Morris. Lo ammetto francamente. Sono stato uno scapestrato; sono stato uno sciocco. Le parler di tutte le pazzie che ho fatto in vita mia, se lo desidera. Ce ne sono di grandi: non l'ho mai tenuto nascosto. Ma ho sfogato i miei bollori giovanili. Non c' un proverbio che parla di un libertino emendato? Io non ero un libertino, ma le assicuro che mi sono emendato. meglio essersela spassata per un po' e averla fatta finita. A sua figlia un pulcino bagnato non piacerebbe mai; e mi prender la libert di dire che piacerebbe ben poco anche a lei. Inoltre, tra i miei soldi e i suoi c' una grande differenza. Io, i miei, li ho spesi; se li ho spesi, perch erano miei. E non ho fatto debiti; quando sono finiti, ho smesso. Non devo niente a nessuno. Mi permetta di chiederle come vive in questo momento: anche se riconosco, soggiunse il dottore, che la domanda, da parte mia, incoerente. Vivo dei rimasugli del mio patrimonio, disse Morris Townsend.

Grazie, rispose gravemente il dottore. S, certo, l'autocontrollo di Morris era lodevole. Anche ammettendo che io attribuisca un'eccessiva importanza al patrimonio della signorina Sloper, prosegu, non sarebbe questa, di per s, un'assicurazione che ne avrei ogni cura?. Averne troppa cura sarebbe come averne troppo poca: un male in ogni caso. Catherine potrebbe soffrire tanto della sua stravaganza quanto della sua economia. Io credo che lei sia molto ingiusto!. Il giovanotto fece questa dichiarazione educatamente, civilmente, senza aggressivit. suo diritto pensarla cos, lei libero di giudicarmi come crede! Certo non mi lusingo di farle piacere. Non le interessa far piacere a sua figlia? Le va l'idea di renderla infelice?. Sono perfettamente rassegnato all'idea che per dodici mesi mi consideri un tiranno. Per un anno!, esclam Morris, con una risata. Per una vita, allora. Pu essere infelice sia in quel modo che nell'altro. Qui, finalmente, Morris perse le staffe. Ah, lei non gentile, signore!, grid. lei che mi provoca: lei discute troppo. La posta troppo alta. Be', qualunque sia, disse il dottore, lei l'ha perduta. Ne sicuro?, chiese Morris; sicuro che sua figlia mi lascer?. Voglio dire che l'ha perduta, naturalmente, per quanto mi riguarda. Quanto al fatto che Catherine la lasci... no, non ne sono sicuro. Ma poich glielo chieder con la massima energia, poich posso attingere alla grande riserva di stima e di affetto che mia figlia nutre per me, e poich Catherine ha in s, sviluppato in sommo grado, il senso del dovere, lo ritengo assai probabile. Morris Townsend ricominci a lisciare il suo cappello. Anch'io ho una riserva di affetto cui attingere, osserv, alla fine. A questo punto il dottore mostr i primi sintomi della sua irritazione. Intende forse sfidarmi?. La chiami come vuole, signore. Io non intendo rinunciare a sua figlia. Il dottore scosse il capo. Non ho il minimo timore che lei possa rovinarsi la vita per amore. fatto per godersela. Morris scoppi in una risata. Tanto pi crudele, allora, la sua opposizione al mio matrimonio. Intende proibire a sua figlia di rivedermi?. Non ha pi l'et delle proibizioni, e io non sono un padre da romanzo all'antica. Ma le raccomander caldamente di rompere con lei. Non credo che lo far, disse Morris Townsend. Forse no; ma io avr fatto il possibile. andata troppo in l..., continu Morris. Per tirarsi indietro? Lasci allora che si fermi dov'. Troppo in l per fermarsi, voglio dire. Il dottore lo guard un momento; Morris aveva la mano sulla porta. C' molta impertinenza nelle sue parole. Non dir altro, signore, rispose Morris; e, facendo un inchino, lasci la stanza. XIII

Qualcuno potr pensare che il dottore fosse troppo sicuro di s, e la signora Almond cerc di farglielo capire. Ma, come diceva lui, il dottore aveva la sua idea; gli

sembrava sufficiente, e non aveva il desiderio di cambiarla. Aveva passato la vita a farsi un'opinione della gente (era un aspetto della professione medica), e in diciannove casi su venti aveva ragione lui. Forse il signor Townsend il ventesimo caso, disse la signora Almond. Pu darsi, anche se non mi sembra affatto il ventesimo caso. Ma gli accorder il beneficio del dubbio e, per non sbagliare, andr a parlare con la signora Montgomery. Lei quasi certamente mi dir che ho fatto bene; ma anche possibile che riesca a dimostrarmi che ho commesso l'errore pi grande della mia vita. In tal caso, presenter le mie scuse al signor Townsend. Non occorre che la inviti a casa tua per presentarmela, come gentilmente proponevi; le scriver una lettera sincera, spiegandole come stanno le cose, e chiedendole il permesso di andarla a trovare. Temo che la franchezza sar tutta dalla tua parte. Quella povera donna prender le difese del fratello, chiunque possa essere. Chiunque possa essere? Ne dubito. La gente non sempre cos affezionata ai fratelli. Ah, disse la signora Almond, quando si tratta di una rendita di trentamila dollari l'anno.... Se lei lo difende per i soldi, sar un'imbrogliona. Se un'imbrogliona, me ne accorger. Se me ne accorgo, non perder tempo con lei. Non un'imbrogliona: una donna esemplare. Non vorr fare uno scherzo a suo fratello solo perch lui un egoista. Se una donna con la quale val la pena di parlare, preferir fare uno scherzo a lui piuttosto che a Catherine. Ha visto Catherine, a proposito? La conosce?. Ch'io sappia, no. Il signor Townsend non pu aver avuto alcuno speciale interesse a farle incontrare. Se una donna esemplare, no. Ma vedremo fino a che punto corrisponde alla tua descrizione. Sar curiosa di conoscere la sua descrizione di te, disse la signora Almond, con una risata. E intanto Catherine come l'ha presa?. Come prende tutto: come una cosa inevitabile. Non ha protestato? Non fatto una scenata?. Non le piace il melodramma. Credevo che una fanciulla ostacolata nei suoi slanci amorosi fosse sempre un po' melodrammatica. Una vedova ridicola lo di pi. Lavinia mi ha fatto un discorsetto; mi considera molto arbitrario. Riesce sempre a mettersi dalla parte del torto, disse la signora Almond. Ma mi spiace lo stesso per Catherine, tantissimo. Anche a me. Ma le passer. Credi che lo lascer?. Ci conto. Ha una tale ammirazione per suo padre. Oh, di questo sappiamo tutto. Ma una cosa che riesce solo a farmela compiangere di pi. Rende pi doloroso il suo dilemma, e quasi impossibile lo sforzo di scegliere fra te e il suo innamorato. Se non in grado di scegliere, tanto meglio. S; ma lui sar l che la supplica di scegliere, e Lavinia tirer da quella parte. Sono lieto che non sia dalla mia; capace di rovinare una causa eccellente. Il giorno in cui Lavinia sale sulla tua barca, la rovescia. Ma farebbe meglio a stare attenta, disse il dottore. Non voglio tradimenti, in casa mia. Sospetto che star attenta; perch in fondo ha una gran paura di te.

Hanno entrambe paura di me, innocuo come sono, rispose il dottore. Ed su questo che fondo le mie speranze: sul salutare terrore che ispiro. XIV

Il dottore scrisse la sua lettera sincera alla signora Montgomery, che rispose puntualmente, fissando l'ora in cui poteva presentarsi nella Seconda Avenue. Abitava in una linda casetta di mattoni rossi, che era stata dipinta di fresco, con l'orlo dei mattoni ben marcato di bianco. ormai sparita, con le sue compagne, per dar luogo a una fila di strutture pi maestose. Aveva alle finestre persiane verdi senza stecche, ma trapassate da piccoli fori disposti a gruppi; e davanti alla casa c'era un piccolo giardino, adorno di un cespuglio di natura misteriosa, e cinto da un basso steccato di legno, dipinto di verde come le persiane. Sembrava una casa in miniatura ingrandita, e avrebbe potuto essere stata tolta dallo scaffale di un negozio di giocattoli. Il dottor Sloper, quando si present per la sua visita, disse tra s, guardando gli oggetti che ho elencato, che la signora Montgomery era evidentemente una persona frugale e dignitosa - le modeste proporzioni della sua dimora sembravano indicare che era di piccola statura - che provava una virtuosa soddisfazione nel tenersi in ordine e che aveva deciso, non potendo essere splendida, di essere almeno immacolata. Lo ricevette in un salottino che era tale e quale il salotto che lui aveva immaginato: una piccola pergola senza un granello di polvere, adorna di un disordinato fogliame di cartavelina, e con grappoli di gocce di vetro in mezzo ai quali - per restare nell'analogia - la temperatura della stagione rigogliosa era mantenuta da una stufa di ghisa che emetteva una secca fiamma azzurra ed emanava un forte odore di vernice. Le pareti erano ornate di stampe avvolte in garze rosa, e i tavoli abbelliti da volumi di estratti dai poeti, generalmente rilegati in tela nera con decorazioni floreali impresse in un oro itterico. Il dottore ebbe tutto il tempo di osservare questi particolari; perch la signora Montgomery, con un comportamento che in quelle circostanze lui ritenne inescusabile, lo fece attendere una decina di minuti prima di fare la sua comparsa. Finalmente, comunque, arriv, con un fruscio, lisciandosi il rigido abito di popeline, con un lieve rossore di paura nella gota graziosa e rotondetta. Era una bella donna, piccola e grassoccia, con l'occhio limpido e vivo, e un'aria eccezionale di lindore e alacrit. Ma queste doti, evidentemente, si sposavano a un'umilt priva di affettazione, e al dottore bast un'occhiata per accordarle tutta la sua stima. Una personcina coraggiosa, dotata di un intuito vivace, ma poco propensa a fidarsi del proprio talento per le cose mondane, ben distinte, per lei, da quelle pratiche: questo fu il suo rapido rsum mentale della signora Montgomery; che era lusingata, come lui not benissimo, da quello che doveva essere, per lei, l'onore della sua visita. La signora Montgomery, nella sua casetta rossa della Seconda Avenue, era una persona per la quale il dottor Sloper era uno degli uomini pi importanti, uno dei pi illustri gentiluomini di New York; e mentre appuntava su di lui gli occhi agitati, e mentre giungeva le mani guantate nel suo lucido grembo di popeline, aveva l'aria di dire a se stessa che il suo interlocutore corrispondeva perfettamente alla sua idea dell'ospite di riguardo. Si scus per il ritardo; ma il dottore la interruppe. Non importa, disse; perch mentre stavo qui seduto ho avuto il tempo di ripensare a quello che desideravo dirle, e di decidere come incominciare. Oh, cominci, la prego!, mormor la signora Montgomery. Non cos facile, disse il dottore, sorridendo. Lei avr gi arguito dalla mia lettera che io desidero rivolgerle qualche domanda, e pu darsi che non le riesca molto agevole rispondere.

S; ho pensato a cosa dovrei dire. Non molto facile. Ma lei comprende la mia situazione, il mio stato d'animo. Suo fratello desidera sposare mia figlia, e io desidero scoprire che tipo d'uomo . Un buon sistema per scoprirlo mi sembrato quello di venire a chiederlo a lei, ed ci che ho fatto. Era evidente che la signora Montgomery prendeva molto sul serio quella situazione; era infatti in uno stato di estrema concentrazione morale. Teneva i begli occhi, che erano illuminati da una sorta di brillante modestia, fissi sul viso del dottore, e prestava la massima attenzione a ogni sua parola. La sua espressione indicava che la donna considerava molto intelligente la sua idea di venire a trovarla, ma anche che aveva una gran paura di dover dire la sua su argomenti che le erano estranei. Sono molto lieta di fare la sua conoscenza, disse, in un tono che sembrava ammettere, nello stesso tempo, che questo non aveva nulla a che fare con la questione. Il dottore approfitt dell'ammissione. Non sono venuto a trovarla per farle piacere; sono venuto a farle dire delle cose spiacevoli: e questo non pu garbarle molto. Suo fratello che tipo d'uomo ?. L'occhio vivo della signora Montgomery si vel, e il suo sguardo prese a errare qua e l. La donna sorrideva, e per un certo tempo non rispose, tanto che il dottore fin per spazientirsi. E la sua risposta, quando venne, non fu soddisfacente. difficile parlare del proprio fratello. Non quando gli si affezionati, e quando si ha un monte di bene da dire. S, anche allora, quando da questo dipendono tante cose, disse la signora Montgomery. Per lei da questo non dipende un bel nulla. Volevo dire per... per.... Ed esit. Per suo fratello. Vedo. Volevo dire per la signorina Sloper, disse la signora Montgomery. Questo piacque al dottore; aveva il timbro della sincerit. Esatto; questo il punto. Se la mia povera bambina dovesse sposare suo fratello, tutto - per quanto riguarda la sua felicit - dipenderebbe da lui, dal suo essere una brava persona. Lei la creatura pi buona della terra, e non potrebbe mai fargli nessun male. Lui, d'altronde, se non fosse tutto quello che desideriamo, potrebbe renderla molto infelice. Ecco perch voglio che lei faccia un po' di luce sul suo carattere, capisce? Naturalmente, non tenuta a farlo. Mia figlia, che lei non ha mai visto, per lei non rappresenta nulla; e io, forse, sono solo un vecchio indiscreto e impertinente. Lei assolutamente libera di dirmi che la mia visita di pessimo gusto, e che sarebbe meglio se badassi ai fatti miei. Ma non penso che lo far; perch credo che la interesseremo, io e la mia povera bambina. E sono certo che, se la vedesse, Catherine la interesserebbe moltissimo. Non perch sia interessante nel senso consueto della parola, ma perch le farebbe compassione. cos tenera, cos semplice, sarebbe una vittima cos facile! Un cattivo marito avrebbe tutte le possibilit di renderla infelice; perch lei non avrebbe n l'intelligenza n la decisione necessarie per prevalere su di lui, mentre sarebbe capacissima di lasciarsi soffocare. Vedo, soggiunse il dottore con la pi insinuante, la pi professionale delle sue risate, che la cosa la interessa di gi. Mi ha interessato dal momento in cui mio fratello mi ha detto che si era fidanzato, disse la signora Montgomery. Ah? dice cos?... lo chiama fidanzamento?. Oh, mi ha detto che a lei non piaceva. Le ha anche detto che non mi piaceva lui?. S, mi ha detto anche questo. Ho detto che non potevo farci niente, soggiunse la signora Montgomery.

naturale che non possa farci niente. Ma quello che pu fare dirmi se ho ragione: darmi una testimonianza, per cos dire. E il dottore accompagn la frase con un altro sorriso professionale. La signora Montgomery, per, non sorrideva affatto; era ovvio che non riusciva a scorgere il lato umoristico dell'invito. Quello che lei mi chiede non poco, disse infine. Non c' dubbio; e io devo, in coscienza, ricordarle i vantaggi di cui godrebbe il giovanotto che sposasse mia figlia. Catherine ha, di diritto, una rendita di diecimila dollari, lasciati da sua madre; se sposer un marito che riscuota la mia approvazione, erediter quasi il doppio alla mia morte. La signora Montgomery segu con grande seriet l'esposizione di questo splendido bilancio; non aveva mai sentito parlare di migliaia e migliaia di dollari con tanta familiarit. Arross un poco per l'eccitazione. Sua figlia sar immensamente ricca, disse, piano. Precisamente: questo il guaio. E se Morris la sposasse, lui... lui.... Ed esit, timidamente. Diventerebbe il padrone di tutti quei soldi? Assolutamente no. Metterebbe le mani sui diecimila dollari l'anno di sua madre; ma io lascerei la mia fortuna, guadagnata nel laborioso esercizio della mia professione, fino all'ultimo centesimo ai miei nipoti. Al che la signora Montgomery abbass gli occhi, e rimase per un po' di tempo a fissare la stuoia di paglia che copriva il pavimento. Forse le sembrer, disse il dottore, con una risata, che in questo modo farei a suo fratello uno scherzo di pessimo gusto. Niente affatto. Mi sembra una ricchezza troppo grande perch uno se ne possa, con un matrimonio, impadronire tanto facilmente. Non credo che sarebbe giusto. giusto arraffare tutto quello che si pu. Ma in questo caso suo fratello non potrebbe. Se Catherine si sposa senza il mio consenso, non avr un soldo di tasca mia. sicuro?, chiese la signora Montgomery, alzando lo sguardo. Com' vero che sono qui seduto. Anche se sua figlia dovesse struggersi dal dolore?. Anche se dovesse ridursi un'ombra, il che non probabile. E Morris lo sa?. Sar ben lieto d'informarlo, esclam il dottore. La signora Montgomery torn alle sue meditazioni; e il visitatore, che era pronto a darle tutto il tempo che voleva, cominci a chiedersi se, nonostante la sua aria coscienziosa, lei non stesse facendo il gioco del fratello. Al tempo stesso si vergognava un po' della prova alla quale l'aveva sottoposta, ed era commosso dalla mansuetudine con cui lei la sopportava. Se fosse un'imbrogliona, si disse, si arrabbierebbe, a meno che non sia davvero molto astuta. poco probabile che sia cos astuta. Cosa suscita in lei una cos forte antipatia per Morris?, chiese infine la donna, emergendo dalle sue riflessioni. Non mi affatto antipatico come amico, come compagno. Mi sembra un individuo affascinante, e credo che sarebbe un'eccellente compagnia. Mi antipatico solo come genero. Se l'unico compito di un genero fosse quello di sedersi alla tavola paterna, attribuirei a suo fratello un gran valore: un superbo commensale. Ma quella solo una piccola parte delle sue funzioni, che, in generale, sono di protettore e custode della mia bambina, la quale singolarmente disadatta a prendersi cura di s. l che lui non mi soddisfa. Confesso di non avere, come metro di giudizio, altro che le mie impressioni; ma sono avvezzo a fidarmi delle mie impressioni. Naturalmente lei libera di contraddirle nel modo pi reciso. Mi sembra un uomo egoista e superficiale. La signora Montgomery spalanc gli occhi, e il dottore credette di vedervi la luce dell'ammirazione. Mi chiedo come ha fatto a scoprire che un egoista, esclam.

Crede che lo nasconda cos bene?. Benissimo davvero, disse la signora Montgomery. E io credo che siamo tutti piuttosto egoisti, si affrett a soggiungere. Questo lo credo anch'io; ma ho visto persone nasconderlo meglio di lui. Mi aiuta, vede, l'abitudine che ho di dividere la gente in classi, in tipi. Posso sbagliarmi facilmente su suo fratello come individuo, ma il suo tipo ce l'ha scritto addosso. un uomo molto bello, disse la signora Montgomery. Il dottore la studi un momento. Voi donne siete tutte uguali! Ma il tipo al quale appartiene suo fratello fatto apposta per essere la vostra rovina, e voi siete fatte apposta per essere le sue serve e le sue vittime. Il segno del tipo in questione la determinazione - talora terribile nella sua tranquilla intensit - di non accettare, dalla vita, null'altro che i suoi piaceri, e di assicurarsene il godimento soprattutto con l'aiuto del vostro sesso compiacente. I giovani che appartengono a questa categoria non fanno mai nulla per s di ci che possono convincere gli altri a fare per loro, ed l'infatuazione, la devozione, la superstizione degli altri che li tiene in vita. Questi altri, in novantanove casi su cento, sono donne. I nostri giovani amici insistono su un punto: che qualcun altro deve soffrire per loro; e le donne lo fanno, come lei deve sapere, straordinariamente bene. Il dottore s'interruppe un momento, e poi aggiunse, all'improvviso: Lei ha sofferto immensamente per suo fratello!. Questa esclamazione fu improvvisa, come dico, ma fu anche perfettamente calcolata. Il dottore era rimasto piuttosto deluso di non aver trovato la sua solida e tranquilla piccola ospite circondata in un modo pi visibile dai guasti dovuti all'immoralit di Morris Townsend; ma si era detto che questo non dipendeva dal fatto che il giovanotto l'aveva risparmiata, ma dal fatto che lei era riuscita a incerottarsi le ferite. Queste ferite continuavano a sanguinare, l davanti alla stufa verniciata, tra i festoni delle stampe appese al muro, sotto la pettorina dell'abito di popeline; e se lui avesse messo il dito sulla piaga, lei avrebbe fatto un movimento che l'avrebbe tradita. Le parole che ho appena riferito erano un tentativo di fare proprio questo, e ottennero una parte del successo cercato dal dottore. Per un attimo le lacrime salirono agli occhi della signora Montgomery, la quale fieramente le scacci con una brusca scossa del capo. Non so come l'abbia scoperto!, esclam. Con un trucco filosofico: con quella che chiamano induzione. Lei sa che ha sempre tutta la libert di contraddirmi. Ma sia cos gentile da rispondere a una domanda: non d forse dei soldi a suo fratello? Credo che a questo lei dovrebbe rispondere. S, gli ho dato dei soldi, disse la signora Montgomery. E non che ne avesse tanti, da dargli. Vero?. La donna tacque per qualche istante. Se quella che mi chiede una confessione di povert, presto fatto. Sono poverissima. Non lo s'immaginerebbe mai dalla... dall'incantevole casa che ha, disse il dottore. Ho saputo da mia sorella che il suo reddito era modesto, e la sua famiglia numerosa. Ho cinque figli, osserv la signora Montgomery; ma posso dire con soddisfazione che sono in grado di allevarli decorosamente. Non ne dubito, col suo affetto e con le sue capacit. Ma suo fratello li ha contati bene, vero?. Li ha contati bene?. Sa che sono cinque, voglio dire. A me dice che lui che li alleva. La signora Montgomery rimase a bocca aperta, per un attimo, poi disse in fretta: Oh s; gli insegna... lo spagnolo. Il dottore scoppi in una risata. Dev'essere un bell'aiuto, per lei! E suo fratello certo non ignora che lei non dispone di molto denaro.

Gliel'ho detto spesso, esclam la signora Montgomery, pi espansivamente di quanto avesse mai fatto fino a quel momento. Si vedeva che trovava un certo conforto nella chiaroveggenza del dottore. Il che significa che lei ha spesso occasione di farlo, e che spesso lui le scrocca del denaro. Perdoni la crudezza del mio linguaggio; esprimo semplicemente un fatto. Non le chiedo quanti soldi ha ricevuto da lei, non sono affari miei. Ho accertato ci che sospettavo: ci che desideravo. E il dottore si alz, lisciando dolcemente il suo cappello. Suo fratello vive alle sue spalle, disse, l in piedi. La signora Montgomery si alz in fretta dalla sedia, seguendo con aria affascinata i movimenti del suo visitatore. Ma poi, con una certa incongruenza: Non mi sono mai lamentata di lui, disse. Non c' bisogno di protestare: non l'ha mica tradito. Ma le consiglio di non dargli pi denaro. Non vede che nel mio interesse che lui sposi una ragazza ricca?, chiese lei. Se, come dice lei, mio fratello vive alle mie spalle, io posso solo desiderare di liberarmi di lui; e porre ostacoli al suo matrimonio significa solo accrescere le mie difficolt. Ma io non chiedo altro che di venire incontro alle sue difficolt, disse il dottore. Certo, se glielo ributto tra i piedi, il meno che possa fare aiutarla a portarne il peso. Se lei consente, dunque, mi prender la libert di mettere nelle sue mani, per il momento, una certa somma per il mantenimento di suo fratello. La signora Montgomery rimase a bocca aperta; evidentemente pensava che scherzasse; ma alla fine comprese che non era cos, e il suo imbarazzo divent penoso. Mi sembra che dovrei essere molto offesa con lei, mormor. Perch le ho offerto del denaro? una superstizione, disse il dottore. Dovr permettermi di tornare a farle visita, e parleremo di queste cose. Immagino che alcuni dei suoi figli siano femmine. Ho due bambine, disse la signora Montgomery. Ecco, quando saranno grandi, e cominceranno a pensare di prendere marito, vedr come sar ansiosa di conoscere la moralit di quei mariti. Allora capir questa mia visita. Ah, lei non deve credere che Morris sia un uomo di cattiva moralit. Il dottore la studi per un momento, con le braccia conserte. C' una cosa che mi piacerebbe molto, come soddisfazione morale. Mi piacerebbe sentirle dire: " di un egoismo abominevole". Queste parole echeggiarono nella stanza con la chiarezza e la gravit della sua voce, e per un attimo parvero creare, davanti agli occhi turbati della povera signora, un'immagine materiale. La fiss per un attimo, poi distolse lo sguardo. Lei mi affligge, signore!, esclam. pur sempre mio fratello; e le sue doti.... A queste ultime parole la voce le trem, e prima che lui se ne accorgesse era scoppiata in lacrime. Le sue doti sono di prim'ordine, disse il dottore. Dobbiamo trovare il campo adatto a loro. E col massimo rispetto le espresse il suo rammarico per averla turbata cos profondamente. Tutto per la mia povera Catherine, prosegu. Deve conoscerla, e vedr. La signora Montgomery si asciug le lacrime, e arross all'idea di averle piante. Mi piacerebbe conoscere sua figlia, rispose; e poi, in un lampo: Non glielo faccia sposare!. Il dottor Sloper and via col dolce ronzio di quelle parole nelle orecchie: Non glielo faccia sposare!. Gli davano la soddisfazione morale di cui aveva appena parlato, e tanto pi ne esaltava il valore morale il fatto che fossero costate, chiaramente, molto care all'orgoglio familiare della povera signora Montgomery.

XV

Il dottore era rimasto sconcertato dal modo di comportarsi di Catherine; il suo atteggiamento in questa crisi sentimentale gli sembrava innaturalmente passivo. La ragazza non gli aveva pi rivolto la parola dopo quella scena in biblioteca, il giorno prima del suo colloquio con Morris; ed era gi trascorsa una settimana senza che nel suo contegno si notasse il minimo cambiamento. In lei non c'era nulla che suscitasse compassione, e il dottore era persino un po' deluso dal fatto che sua figlia non gli desse l'occasione di mitigare la sua durezza con qualche manifestazione di liberalit che fungesse da compensazione. Pens per breve tempo di proporle di fare un viaggio in Europa insieme a lui; ma era deciso a ricorrere a questo solo nel caso in cui sua figlia avesse mostrato di volerlo bersagliare con i suoi muti rimproveri. Il dottore sospettava che per i muti rimproveri la ragazza avesse un vero talento, e si meravigli quando si accorse di non essere affatto esposto alle sue silenziose batterie. Lei non diceva nulla, tacitamente o in modo esplicito, e siccome non era mai stata molto loquace, ora nel suo riserbo non c'era alcuna speciale eloquenza. E la povera Catherine non era imbronciata: un modo di comportarsi per il quale occorreva un talento istrionico che le faceva difetto; era solo molto paziente. Di sicuro rifletteva sulla propria situazione; ma con ogni evidenza lo faceva freddamente e con ponderazione, con l'idea di trarne il partito migliore. Far come le ho detto io, diceva il dottore; e si concesse un'altra riflessione: sua figlia non era una donna di grande forza d'animo. Non so se avesse sperato in un po' pi di resistenza perch cos tutta la faccenda sarebbe stata un po' pi divertente; ma il dottore si disse, come aveva gi fatto, che la paternit, anche se poteva avere i suoi momenti di emozione, non era, dopo tutto, una professione particolarmente entusiasmante. Catherine, nel frattempo, aveva fatto una scoperta di tutt'altro genere; a un tratto le era apparso molto chiaro che c'era un che di fortemente elettrizzante nel tentativo di essere una brava figliola. Provava una sensazione del tutto nuova, che si potrebbe descrivere cos: uno stato di fiduciosa incertezza riguardo alle proprie azioni. Si osservava come avrebbe osservato un'altra persona, e si chiedeva cos'avrebbe fatto. Era come se quest'altra persona, che al tempo stesso era e non era lei, si fosse improvvisamente materializzata davanti ai suoi occhi, ispirandole una naturale curiosit sull'adempimento di funzioni mai sperimentate. Sono lieto di avere una figlia cos brava, disse suo padre, baciandola, dopo un intervallo di parecchi giorni. Mi sforzo di esserlo, rispose lei, distogliendo il viso, con una coscienza non del tutto limpida. Se c' qualcosa che ti piacerebbe dirmi, sai che non devi esitare. Non devi sentirti obbligata a essere cos tranquilla. Non vorrei che il signor Townsend diventasse un argomento di conversazione troppo frequente, ma ogni volta che avrai qualcosa di particolare da dire sul suo conto, io sar ben lieto di ascoltarlo. Grazie, disse Catherine; non ho nulla di particolare, per ora. Il dottore non le chiese mai se aveva rivisto Morris, perch era certo che, se cos fosse stato, Catherine glielo avrebbe detto. In effetti la ragazza non lo aveva rivisto; si era solo limitata a scrivergli una lunga lettera. La lettera, almeno, era lunga per lei; e si pu aggiungere che era lunga anche per Morris; consisteva di cinque pagine, in una calligrafia eccezionalmente precisa ed elegante. La calligrafia di Catherine era bellissima, e lei ne andava persino un po' orgogliosa; le piaceva moltissimo copiare, e possedeva volumi di estratti che testimoniavano questo talento; volumi che un giorno aveva fatto vedere al suo

innamorato, quando la gioia di sentirsi importante agli occhi di lui era straordinariamente viva. Catherine disse a Morris, per iscritto, che suo padre aveva espresso il desiderio che lei non lo rivedesse, e che lo pregava di non ripresentarsi a casa sua finch non avesse deciso. Morris rispose con un'epistola appassionata in cui le chiedeva che cosa, in nome del cielo, voleva decidere. Non aveva gi deciso due settimane prima? Ed era mai possibile che nutrisse l'idea di scaricarlo? Voleva cedere proprio all'inizio del loro cimento, dopo tutte le promesse di fedelt che aveva fatto e aveva ricevuto? E le fece un resoconto del colloquio con suo padre che non coincideva in tutto con quello presentato in queste pagine. stato terribilmente violento, scriveva Morris, ma lei sa quanto sono padrone di me stesso. Devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo quando penso che sarebbe in mio potere strapparla alla sua crudele prigionia. Catherine, per tutta risposta, gli mand un biglietto di tre righe: Sono molto turbata; non dubiti del mio affetto, ma mi dia un po' di tempo per riflettere. L'idea di una lotta con suo padre, di opporre la propria volont alla sua, le gravava sul cuore, e la riduceva al silenzio, come un gran peso materiale ci costringe all'immobilit. Non le era mai passato per la testa di disfarsi del suo innamorato; ma fin dall'inizio cerc di persuadersi che ci sarebbe stata una pacifica via d'uscita da quella situazione. Il pensiero era vago, perch non racchiudeva alcun elemento di certezza sul fatto che suo padre avrebbe cambiato idea. Catherine riteneva soltanto che, se lei fosse stata molto buona, la situazione, in qualche modo misterioso, sarebbe migliorata. Per essere buona doveva essere paziente, sottomessa, almeno esternamente, doveva astenersi dal giudicare troppo severamente suo padre, e dal compiere il minimo atto di aperta insubordinazione. Forse lui aveva ragione, dopo tutto, a pensarla cos; col che Catherine non intendeva affatto dire che il giudizio di suo padre sui motivi che aveva Morris di volerla sposare fosse corretto, ma che probabilmente era giusto e naturale che dei genitori coscienziosi fossero diffidenti e addirittura iniqui. Al mondo c'era, probabilmente, gente cattiva come doveva essere Morris per suo padre, e se ci fosse stata la minima probabilit che Morris fosse uno di questi sinistri individui, il dottore aveva ragione di tenerne conto. Certo lui non poteva sapere ci che sapeva lei: come negli occhi del giovanotto albergassero la verit e l'amore pi puri; ma il cielo, a tempo debito, avrebbe forse indicato una strada per avvicinarlo alla verit. Catherine si aspettava moltissimo dal cielo, e al cielo lasciava l'iniziativa, come dicono i francesi, di risolvere il suo dilemma. Non riusciva a vedersi nei panni di chi pretendesse d'impartire a suo padre una qualsiasi cognizione; c'era qualcosa di superiore anche nella sua ingiustizia, e di assoluto nei suoi errori. Ma almeno poteva essere buona, e se lo fosse stata in misura sufficiente il cielo avrebbe trovato la maniera di riconciliare tutto; la dignit degli errori di suo padre e la dolcezza della fiducia di lei, la rigida osservanza dei suoi doveri filiali, e il godimento dell'affetto di Morris Townsend. La povera Catherine sarebbe stata lieta di considerare la signora Penniman come un elemento illuminante, parte che questa dama, in verit, era solo imperfettamente preparata a recitare. La signora Penniman trovava troppa soddisfazione nelle ombre sentimentali di questo piccolo dramma per nutrire, almeno per il momento, un grande interesse a dissiparle. Lei desiderava che la faccenda s'ingarbugliasse, e i consigli che dava alla nipote tendevano, nella sua immaginazione, a produrre questo risultato. Erano consigli piuttosto incoerenti, e si contraddicevano da un giorno all'altro; ma erano pervasi dal sincero desiderio che Catherine facesse qualcosa di sensazionale. Tu devi agire, mia cara; nella tua situazione quello che conta agire, diceva la signora Penniman, che trovava la nipote molto al di sotto delle sue possibilit. La vera speranza della signora Penniman era che la ragazza contraesse un matrimonio segreto, nel quale lei avrebbe avuto la funzione di governante o dama di compagnia. Aveva una visione di questa cerimonia celebrata in qualche cripta sotterranea; a New York le cripte sotterranee non erano frequenti, ma l'immaginazione della signora Penniman non si sgonfiava per cos

poco; e della coppia colpevole - le piaceva pensare alla povera Catherine e al suo pretendente come alla coppia colpevole - portata celermente da un veicolo in qualche oscuro alloggio dei sobborghi, dove lei (coperta da un fitto velo) avrebbe fatto loro visite clandestine; dove i due piccioncini avrebbero dovuto sopportare un periodo di romantiche privazioni; e quando finalmente, dopo che lei era stata la loro provvidenza terrena, il loro intercessore, il loro patrono, e il loro mezzo di comunicazione col resto del mondo, si sarebbero riconciliati con suo fratello in un artistico tableau di cui lei stessa sarebbe stata in qualche modo la figura centrale. La signora Penniman esitava ancora a raccomandare questo corso a Catherine, ma tent di farne un quadro suggestivo a Morris Townsend. Era in comunicazione quotidiana col giovanotto, che teneva informato per lettera sull'andamento della situazione in Washington Square. Essendo Morris stato bandito, come diceva lei, da quella casa, la signora Penniman non lo aveva pi visto; ma alla fine gli scrisse che aveva un gran bisogno di parlargli. Il colloquio poteva aver luogo solo in terreno neutrale, e lei riflett a lungo prima di scegliere il luogo dell'incontro. Aveva una certa inclinazione per il cimitero di Greenwood, ma lo scart perch troppo lontano; non avrebbe potuto assentarsi per un tempo cos lungo, come disse, senza destare sospetti. Allora pens alla Battery, ma l tirava vento e faceva piuttosto freddo, e per giunta si era esposti all'intrusione degli emigranti irlandesi che in questo punto sbarcano, con molto appetito, nel Nuovo Mondo; e alla fine si decise per un ostricaio della Settima Avenue: un locale gestito da un negro del quale nulla sapeva se non che aveva notato il suo locale passandogli davanti. Prese dunque un appuntamento con Morris Townsend, e vi si rec al tramonto, avvolta in un velo impenetrabile. Lui la fece aspettare per mezz'ora - doveva attraversare quasi tutta la citt quant'era larga - ma si sarebbe detto che a lei non dispiaceva, perch l'attesa rendeva pi drammatica la situazione. Ordin una tazza di t, che si dimostr straordinariamente cattivo, e questo le diede la sensazione di soffrire per una causa molto romantica. Quando Morris finalmente arriv, sedettero insieme per mezz'ora nell'angolo pi buio del retrobottega; e non sar certamente esagerato dire che quella fu la mezz'ora pi felice che la signora Penniman avesse trascorso da anni. La situazione era davvero emozionante, e quasi non le parve fuori luogo che il suo compagno ordinasse, a un certo punto, un brodetto di ostriche, e procedesse a consumarlo sotto i suoi occhi. Morris, veramente, aveva bisogno di tutta la soddisfazione che poteva dargli quel brodetto di ostriche, perch il lettore avr capito, ormai, che lui considerava la signora Penniman come la quinta ruota del carro. Era in uno stato di irritazione naturale per un gentiluomo con i suoi numeri frustrato nel benevolo tentativo di conferire un po' di distinzione a una fanciulla d'inferiore condizione, e l'insinuante simpatia di quella matrona alquanto stagionata sembrava non offrirgli alcun vero sollievo. Morris la giudicava un impiastro, lui che di impiastri se ne intendeva. All'inizio l'aveva ascoltata e si era reso simpatico per metter piede in Washington Square; e ora aveva bisogno di tutto il suo autocontrollo solo per comportarsi civilmente. Gli sarebbe piaciuto dirle che era una vecchia stravagante, e che l'avrebbe messa volentieri su un omnibus e spedita a casa. Noi sappiamo, tuttavia, che Morris possedeva la virt dell'autocontrollo, e in pi aveva l'abitudine costante di cercare di essere simpatico; per cui, anche se il contegno della signora Penniman riusciva solo a esasperare i suoi nervi gi scossi, l'ascolt con una cupa deferenza in cui lei trov molto di ammirevole. XVI

Avevano, naturalmente, parlato subito di Catherine. Mi ha mandato un messaggio o... o qualcosa?, chiese Morris. Sembrava pensare che lei potesse avergli mandato un ciondolo o una ciocca dei suoi capelli. La signora Penniman era in lieve imbarazzo, perch non aveva informato sua nipote della spedizione progettata. Non proprio un messaggio, disse; non gliel'ho chiesto, perch avevo paura di... di eccitarla. Temo che non sia molto eccitabile. E le labbra di Morris si piegarono in un sorriso piuttosto amaro. meglio di cos: risoluta, sincera. Crede che terr duro, allora?. Fino alla morte!. Oh, speriamo di non arrivare fino a questo punto, disse Morris. Dobbiamo essere preparati al peggio, ed di questo che desidero parlarle. Cosa intende, lei, per peggio?. Be', disse la signora Penniman, la natura di mio fratello, dura e intellettuale. Oh, il demonio!. impervio alla piet, soggiunse la signora Penniman, a mo' di spiegazione. Vuol dire che non cambier idea?. Non si lascer mai vincere dalla ragione. L'ho studiato. Si lascer vincere solo dal fatto compiuto. Dal fatto compiuto?. Dopo cambier idea, disse la signora Penniman, in un tono molto significativo. Solo i fatti gli interessano: bisogna metterlo davanti ai fatti. Be', rispose Morris, che io desideri sposare sua figlia un fatto. L'ho messo davanti a questo fatto, l'altro giorno, ma non si lasciato convincere per niente. La signora Penniman tacque per qualche istante, e il suo sorriso nell'ombra dell'ampio cappello, sull'orlo del quale la nera veletta era disposta come un sipario, si concentr sulla faccia di Morris con un ancor pi tenero splendore. Prima sposi Catherine, e poi affronti mio fratello!, esclam. Me lo raccomanda?, chiese il giovanotto, aggrottando pesantemente la fronte. La donna aveva un po' di paura, ma riprese con notevole temerariet: cos che la vedo io: un matrimonio segreto... un matrimonio segreto. Ripet quella frase perch le piaceva. Vuol dire che dovrei rapire Catherine? Come si dice... fuggire con lei?. Non reato, quando vi si costretti, disse la signora Penniman. Mio marito, come le ho detto, era un illustre pastore, uno degli uomini pi eloquenti del suo tempo. Una volta un in matrimonio una giovane coppia che era fuggita dalla casa paterna della signorina; si era tanto interessato alla loro storia. Non esit, e tutto and bene. In seguito il padre si rabbon, e accord al giovanotto tutta la sua stima. Il signor Penniman li spos di sera, verso le sette. La chiesa era cos buia che ci si vedeva appena, e il signor Penniman era agitatissimo: era cos sensibile! Non credo che l'avrebbe fatto un'altra volta. Sfortunatamente io e Catherine non abbiamo un signor Penniman che ci sposi, disse Morris. No, ma ci sono io!, replic vivacemente la signora Penniman. Io non posso eseguire la cerimonia, per posso aiutarvi; posso stare a guardare!. Questa donna un'idiota!, pens Morris; ma fu costretto a dire qualcos'altro. In sostanza, tuttavia, non era un'espressione pi civile. per dirmi questo che mi ha chiesto d'incontrarmi qui con lei?. La signora Penniman si rendeva conto che c'era una certa vaghezza nella sua missione, e che per la sua lunga camminata non aveva da offrirgli alcun tangibile compenso. Pensavo che forse le avrebbe fatto piacere trovarsi con una persona che

tanto vicina a Catherine, osserv, con notevole maest; e anche, soggiunse, che lei avrebbe potuto approfittare dell'occasione per mandarle qualcosa. Morris tese le mani vuote con un melanconico sorriso. Le sono molto obbligato, ma non ho niente da mandare. Neanche una parola?, chiese la sua compagna, tornando a quel sorriso significativo. Morris aggrott nuovamente la fronte. Le dica di tener duro, disse piuttosto bruscamente. Questa una parola buona, una nobile parola: la far felice per molti giorni. Catherine molto commovente, molto coraggiosa, continu la signora Penniman, aggiustandosi il mantello e preparandosi alla partenza. Mentre era occupata in questi preparativi ebbe un'ispirazione; trov la frase che poteva dire a Morris a spavalda giustificazione del passo che aveva fatto. Se lei sposer Catherine a tutti i costi, disse, dar a mio fratello la prova di essere proprio ci che lui osa mettere in dubbio. Che lui osa mettere in dubbio?. Non sa di che si tratta?, chiese la signora Penniman, quasi scherzosamente. Saperlo non m'interessa, disse Morris, altezzosamente. naturale che la faccia arrabbiare. Io me ne rido, dichiar Morris. Ah, lei sa di che si tratta, dunque?, disse la signora Penniman, minacciandolo col dito. Lui pretende che le piacciano... che le piacciano i soldi. Morris esit un momento, e poi, come parlando dopo matura riflessione, I soldi mi piacciono, altroch, disse. Ah, ma non... ma non nel senso che dice lui. Non le piaceranno mica pi di Catherine!. Morris punt i gomiti sul tavolo e si nascose la testa tra le mani. Lei mi tortura!, mormor. E in verit questo era quasi l'effetto del troppo importuno interesse della povera signora per la sua situazione. Ma lei insist per chiarire il suo punto di vista. Se lei la sposa a suo dispetto, mio fratello dar per scontato che da lui non si aspetta nulla, ed pronto a farne a meno; cos vedr che lei una persona disinteressata. Morris alz un po' la testa, seguendo il filo del ragionamento. E con questo io che ci guadagno?. Diamine, che lui capir di aver avuto torto a credere che lei volesse impossessarsi del suo denaro. E vedendo che io lo mando al diavolo, lui e il suo denaro, lascer tutto a un ospedale. questo che vuol dire?, chiese Morris. No, non dico questo; anche se sarebbe molto generoso, soggiunse prontamente la signora Penniman. Volevo dire che, avendole fatto una simile ingiustizia, riterr suo dovere, alla fine, fare ammenda. Morris scosse la testa, anche se bisogna confessare che era rimasto un po' colpito da questa idea. Crede che sia cos sentimentale?. Non sentimentale, disse la signora Penniman; ma, se vogliamo essere assolutamente giusti verso di lui, io credo che abbia, a modo suo, un certo senso, seppur angusto, del dovere. Una domanda pass rapidamente nel cervello di Morris Townsend: poteva essere debitore di qualcosa, anche nella pi remota eventualit, se questo principio avesse agito nel cuore del dottor Sloper? Ma l'interrogativo si spense, soffocato dal suo senso del ridicolo. Suo fratello non mi deve nulla, disse infine, e nulla io devo a lui. Ah, ma lui ha dei doveri verso Catherine.

lui.

S; ma vede, in base a questo principio, anche Catherine ha dei doveri verso di

La signora Penniman si alz con un sospiro melanconico, come se lo trovasse privo d'immaginazione. Mia nipote non ha mai mancato ai suoi doveri; e ora pensa che non ne abbia verso di lei?. La signora Penniman, anche durante la conversazione, metteva sempre in corsivo i pronomi personali. Mi parrebbe una cosa sgradevole da dire. Le sono molto grato per il suo amore, soggiunse Morris. Le riferir quello che ha detto. E ora si ricordi che, se ha bisogno di me, io sono l. E la signora Penniman, non trovando altro da dire, fece un cenno vago nella direzione di Washington Square. Morris contempl per qualche istante il pavimento levigato del locale; pareva disposto a trattenersi ancora. Alla fine, alzando lo sguardo con una certa precipitazione: Lei crede che se mi sposa suo padre la disereder?, chiese. La signora Penniman lo fiss per un attimo e sorrise. Be', le ho spiegato come andrebbero le cose, secondo me: che alla fine sarebbe la soluzione migliore. Intende dire che, qualunque cosa faccia, a lungo andare Catherine otterr il denaro?. Non dipende da Catherine, ma da lei. Abbia il coraggio di mostrarsi disinteressato qual , disse ingegnosamente la signora Penniman. Morris torn ad abbassare gli occhi al pavimento, meditando su queste parole, e lei prosegu: Io e il signor Penniman non avevamo niente, e siamo stati molto felici. Catherine, per di pi, ha il patrimonio di sua madre che, al tempo in cui mia cognata si spos, era ritenuto assai cospicuo. Oh, non me ne parli!, disse Morris; e parlarne era in effetti assolutamente superfluo, poich aveva studiato la faccenda da ogni lato. Austin ha sposato una donna ricca: perch non dovrebbe farlo lei?. Ah! ma suo fratello era un medico, obiett Morris. Be', non tutti i giovani possono essere medici. Io la trovo una professione veramente ripugnante, disse Morris, con un'aria d'indipendenza intellettuale; poi, dopo un attimo, riprese un po' incoerentemente: Lei crede che ci sia un testamento gi fatto a favore di Catherine?. S: anche i dottori devono morire; e forse un po' anche a favor mio, soggiunse con franchezza la signora Penniman. E lei crede che suo fratello lo cambierebbe di sicuro, per quanto riguarda Catherine. S; e poi lo cambierebbe un'altra volta. Ah, ma non ci si pu contare, disse Morris. Perch, lei ci vuole contare?, chiese la signora Penniman. Morris arross un poco. Be', certo non vorrei essere la causa di un torto fatto a Catherine. Ah! non deve aver paura. Non abbia paura di niente, e andr tutto bene. E poi la signora Penniman pag la sua tazza di t, e Morris il suo brodetto di ostriche, e uscirono insieme nella fosca desolazione della Settima Avenue. L'oscurit l'aveva avvolta, e i lampioni erano separati da ampi intervalli di un selciato in cui buche e fessure avevano una parte sproporzionata. Un omnibus, adorno di strane illustrazioni, transit sobbalzando sui ciottoli sconnessi. Come vuol tornare a casa?, chiese Morris, seguendo quel veicolo con un occhio interessato. La signora Penniman lo aveva preso a braccetto. Lei esit un momento. Credo che cos sarebbe piacevole, disse; e continu a fargli sentire il valore del suo sostegno.

Cos il giovane cammin con lei per le strade tortuose del West Side della citt, e nella confusione della notte che scendeva in quei quartieri popolosi, fino ai tranquilli dintorni di Washington Square. Indugiarono un momento ai piedi della scalinata di marmo bianco del dottor Sloper, sopra la quale una porta di un bianco immacolato, adorna di una targa d'argento scintillante, sembrava rappresentare, agli occhi di Morris, il portale sbarrato della felicit; e poi il compagno della signora Penniman pos un occhio melanconico sopra una finestra illuminata nella parte superiore della casa. Quella la mia camera: la mia cara cameretta!, osserv la signora Penniman. Morris trasal: Allora non dovr fare il giro della piazza per vederla. Come vuole. Ma quella di Catherine didietro; due nobili finestre al primo piano. Credo si possano vedere dall'altra strada. Non le voglio vedere, signora. E Morris volt le spalle alla casa. In ogni modo, le dir che stato qui, disse la signora Penniman, indicando il luogo dove si trovavano; e le dar il suo messaggio: che deve tener duro. Oh s; naturalmente. Lei sa che glielo scrivo. Verbalmente, sembra che dica di pi. E si ricordi, se ha bisogno di me, che io sono l. E la signora Penniman indic il secondo piano. Con ci si separarono, e Morris, lasciato a se stesso, rest un momento a guardare la casa; dopodich gir sui tacchi, e fece una funerea passeggiata nella piazza, dall'altra parte, vicino allo steccato. Poi torn indietro, e sost per un minuto davanti alla dimora del dottor Sloper. I suoi occhi errarono sulla facciata, andando persino a posarsi sulle rosse finestre dell'appartamento della signora Penniman. Era, secondo lui, una casa maledettamente comoda. XVII

Quella sera la signora Penniman disse a Catherine - le due dame erano sedute nel salottino interno - di aver avuto un colloquio con Morris Townsend; e al ricevere questa notizia la ragazza trasal, con un senso di pena. Per un attimo fu presa dalla collera; era forse la prima volta che le succedeva. Le sembrava che sua zia fosse un'intrigante; e da ci le veniva un vago timore che potesse rovinare tutto. Non capisco perch tu abbia dovuto vederlo. Non mi sembra giusto, disse. Ero tanto in pena per lui: mi sembrava che qualcuno dovesse vederlo. Nessuno tranne me, disse Catherine, alla quale sembrava di stare facendo il discorso pi presuntuoso della sua vita, mentre al tempo stesso sentiva per istinto di far bene. Ma tu non volevi, mia cara, ribatt zia Lavinia; e io non sapevo cosa poteva essergli successo. Non l'ho visto perch mio padre me l'ha proibito, disse Catherine, molto semplicemente. E in effetti in queste parole c'era una semplicit che dava ai nervi della signora Penniman. Se tuo padre ti avesse proibito di andare a dormire, immagino che saresti sempre sveglia!, comment. Catherine la guard. Non ti capisco. Mi sembri molto strana. Be', mia cara, un giorno mi capirai!. E la signora Penniman, che stava leggendo il giornale della sera, cosa che faceva attentamente tutti i giorni, dalla prima riga all'ultima, torn alla sua occupazione. Si chiuse nel silenzio; voleva costringere Catherine a chiederle un resoconto del suo colloquio con Morris. Ma la ragazza tacque tanto a lungo

che per poco lei non perse la pazienza; e stava per farle notare che era veramente senza cuore, quando infine Catherine parl. Cos'ha detto?, chiese. Ha detto che pronto a sposarti quando vuoi, malgrado tutto. Catherine non rispose, e la signora Penniman torn quasi a spazientirsi; proprio per questo, infine, osserv spontaneamente di aver trovato Morris bello come sempre, ma terribilmente sciupato. Sembrava triste?, chiese la nipote. Aveva gli occhi cerchiati, disse la signora Penniman. Cos diverso dalla prima volta che l'ho visto; anche se non sono certa che se la prima volta lo avessi visto in questo stato, non sarei rimasta ancora pi colpita. C' qualcosa di magnifico proprio nella sua infelicit. Questo era, agli occhi di Catherine, un ritratto molto vivo e, pur non approvandolo, non pot far a meno di ammirarlo. Dove l'hai visto?, chiese, infine. Nella... nella Bowery; in una pasticceria, disse la signora Penniman, che era sempre dell'idea di dover dissimulare un po'. Dove si trova, suppergi?, s'inform Catherine, dopo un'altra pausa. Ci vuoi andare, mia cara?, disse sua zia. Oh, no. E Catherine si alz dalla poltrona per avvicinarsi al fuoco, dove per un po' rimase a contemplare i carboni ardenti. Perch sei cos asciutta, Catherine?, disse alla fine la signora Penniman. Cos asciutta?. Cos fredda, cos indifferente. La ragazza si volt molto in fretta. Lo ha detto lui?. La signora Penniman esit un momento. Ti dir quello che ha detto. Ha detto che lui temeva solo una cosa: che tu avessi paura. Paura di che?. Paura di tuo padre. Catherine torn a girarsi verso il fuoco e poi, dopo una pausa, disse: Io ho paura di mio padre. La signora Penniman si alz prontamente dalla poltrona per avvicinarsi alla nipote. Vuoi lasciarlo, dunque?. Per qualche tempo Catherine non si mosse; teneva gli occhi fissi sui carboni. Alla fine alz la testa e guard sua zia. Perch mi assilli cos?, chiese. Io non ti assillo. Quando mai ti ho rivolto la parola, prima d'ora?. Mi sembra che tu l'abbia fatto parecchie volte. Allora temo che sia necessario Catherine, disse la signora Penniman, con una buona dose di solennit. Temo che tu non colga l'importanza... - fece una piccola pausa; Catherine la stava guardando - l'importanza di non deludere quel giovane cuore valoroso!. E la signora Penniman torn alla sua poltrona accanto al lume e, con un gesto di stizza, riprese in mano il giornale della sera. Catherine era l davanti al fuoco, con le mani dietro la schiena, e guardava la zia, alla quale pareva che la ragazza non avesse mai avuto nello sguardo una cos cupa fissit. Credo che tu non capisca, o che non mi conosca, disse. Se anche fosse, non c' da meravigliarsi; hai cos poca fiducia in me. Catherine non fece alcun tentativo di negare quest'accusa, e per qualche tempo non fu detto altro. Ma la fantasia della signora Penniman continuava a lavorare, e in quell'occasione il giornale della sera non riusc ad avvincerla. Se tu cedi alla paura della collera di tuo padre, disse, non so che cosa sar di noi. Ti ha detto lui di dirmi queste cose?.

Mi ha detto di usare la mia influenza. Devi esserti sbagliata, disse Catherine. Lui si fida di me. Spero che non debba mai pentirsene!. E la signora Penniman diede un secco colpetto al suo giornale. Non sapeva cosa dire di sua nipote, che era diventata tutt'a un tratto polemica e severa. Questa tendenza da parte di Catherine era adesso ancora pi evidente. Faresti molto meglio a non prendere pi appuntamenti col signor Townsend, disse. Non mi sembra giusto. La signora Penniman si alz con notevole sussiego. Mia povera bambina, sei gelosa di me?, chiese. Oh, zia Lavinia!, mormor Catherine, arrossendo. Non credo spetti a te insegnarmi cos' giusto. Su questo punto Catherine non fece concessioni. Ingannare non pu essere giusto. Di certo io non ho ingannato te!. S; ma io ho promesso a mio padre.... Non ne dubito. Ma io non gli ho promesso niente. Questo Catherine doveva riconoscerlo, e lo fece col suo silenzio. Io credo che non lo gradisca lo stesso signor Townsend, disse, infine. Che non gradisca incontrarsi con me?. Di nascosto, no. Non era di nascosto; il locale era pieno di gente. Ma era un luogo clandestino: lontano, nella Bowery. La signora Penniman cedette un palmo di terreno. Agli uomini piacciono queste cose, osserv, finalmente. Io lo so, cosa piace agli uomini. A mio padre non piacerebbe, se lo sapesse. Di grazia, ti proponi d'informarlo?, domand la signora Penniman. No, zia Lavinia. Ma ti prego di non farlo pi. Se lo far ancora, tu lo informerai: questo che vuoi dire? Io non condivido la tua paura di mio fratello; ho sempre saputo difendere la mia posizione. Ma di certo non far pi un passo per venirti in aiuto; sei troppo ingrata. Sapevo che non eri un carattere spontaneo, ma ti credevo una donna risoluta, e ho detto a tuo padre che se ne sarebbe accorto. Sono delusa, ma lui non lo sar. E con questo la signora Penniman augur seccamente la buonanotte alla nipote e si ritir nel suo appartamento. XVIII

Catherine rimase sola, seduta davanti al caminetto: vi rest per pi di un'ora, immersa nelle sue meditazioni. Sua zia le sembrava aggressiva e sciocca; e vederlo con tanta chiarezza - giudicare la signora Penniman con tanta sicurezza - la faceva sentire vecchia e severa. Non si risentiva per l'accusa di debolezza; non le faceva nessuna impressione, perch ignorava cosa fosse, e non l'addolorava non essere apprezzata. Aveva un immenso rispetto per suo padre, e sentiva che dargli un dispiacere sarebbe stata una cattiva azione simile a quella di chi profana un'imponente cattedrale: ma i suoi propositi erano maturati lentamente, e lei credeva che le sue preghiere li avessero purificati di ogni violenza. La notte avanzava, e la fiamma del lume cominciava a languire senza che lei se ne accorgesse; i suoi occhi erano fissi sul suo terribile progetto. Sapeva che suo padre era nello studio, che c'era stato per tutta la sera; di tanto in tanto si aspettava di sentirlo muovere. Pensava che forse sarebbe entrato, come a volte faceva,

nel salotto. Finalmente la pendola batt undici colpi, e la casa rest avvolta nel silenzio; la servit era andata a dormire. Catherine si alz e si avvicin lentamente alla porta della biblioteca, dove attese un momento, immobile. Poi buss, e poi attese ancora. Suo padre le aveva risposto, ma lei non aveva il coraggio di girare la maniglia. Ci che aveva detto a sua zia era abbastanza vero: aveva paura di lui; e dicendo d'ignorare cosa fosse la debolezza Catherine intendeva dire che non aveva paura di se stessa. Lo sent muovere, poi suo padre venne ad aprire la porta. Che c'?, chiese il dottore. Sei l che mi sembri un fantasma! La ragazza entr nella stanza, ma pass un po' di tempo prima che riuscisse a dire ci che era venuta a dire. Suo padre, in veste da camera e pantofole, stava lavorando a tavolino, e dopo averla guardata per qualche istante, aspettando che parlasse, torn a sedersi davanti alle sue carte. Le voltava le spalle, e la ragazza cominci a sentire lo scricchiolio della penna sulla carta. Si era fermata vicino alla porta, col cuore che le batteva sotto il busto; ed era molto lieta che lui avesse le spalle voltate, perch le sembrava di potersi rivolgere pi facilmente a quella parte della sua persona che al viso. Finalmente cominci, guardando la sua schiena mentre parlava: Mi hai detto che se avessi avuto qualcos'altro da dire sul conto del signor Townsend saresti stato lieto di ascoltarlo. Esattamente, mia cara, disse il dottore, senza voltarsi, ma smettendo di scrivere. Catherine avrebbe preferito che continuasse, ma in ogni caso aggiunse: Ho pensato che dovevo dirti che non l'ho pi visto, ma che vorrei rivederlo. Per dirgli addio?, chiese il dottore. La ragazza ebbe un attimo di esitazione. Non parte mica. Il dottore si volt lentamente nella poltrona, con un sorriso che sembrava accusarla di aver scritto un epigramma; ma gli estremi si toccano, e Catherine non ne aveva mai avuto l'intenzione. Non per dirgli addio, allora?, disse suo padre. No, pap, non questo; almeno, non per sempre. Non l'ho pi visto, ma vorrei vederlo, ripet Catherine. Il dottore si passava lentamente la penna d'oca sul labbro inferiore. Gli hai scritto?. S, quattro volte. Non lo hai lasciato, allora. Per questo una volta sarebbe bastata. No, disse Catherine; gli ho chiesto... gli ho chiesto di aspettare. Suo padre la guardava, l seduto, e lei temeva che stesse per andare su tutte le furie, tanto erano piccoli e freddi i suoi occhi. Sei una cara bambina, affettuosa e leale, disse infine. Vieni qui da tuo padre. E si alz, tendendole le mani. Quelle parole furono una sorpresa, e le diedero una gioia squisita. Catherine gli si avvicin e lui la cinse teneramente col braccio, come per blandirla; quindi la baci. Dopodich disse: Vuoi rendermi molto felice?. Mi piacerebbe, ma temo di non potere, rispose Catherine. Potrai se vorrai. Tutto dipende dalla tua volont. Devo lasciarlo?, disse Catherine. S, devi lasciarlo. E la tenne ferma, con la stessa tenerezza, guardandola in faccia e posando gli occhi su quelli di lei che guardavano altrove. Ci fu un lungo silenzio; lei avrebbe voluto essere lasciata libera. Tu sei pi felice di me, pap, disse infine. Non dubito che tu sia infelice, adesso. Ma meglio essere infelici per tre mesi e dimenticare tutto che esserlo per molti anni e non poterla mai fare finita.

S, se cos fosse, disse Catherine. Lo sarebbe; ne sono sicuro. Lei non rispose e lui prosegu: Non hai fiducia nella mia saggezza, nella mia tenerezza, nella mia sollecitudine per il tuo avvenire?. Oh, pap!, mormor la ragazza. Non credi che io sappia qualcosa degli uomini, dei loro vizi, delle loro follie, delle loro falsit?. Lei si stacc, ribellandosi. Non vizioso! Non falso!. Suo padre continuava a guardarla col suo occhio limpido e penetrante. Non tieni in nessun conto il mio giudizio, dunque?. Non posso crederci!. Non ti chiedo di crederci, ma di fidarti di me. Catherine era lungi dal dirsi che questo era un ingegnoso sofisma; ma rispose all'appello con la solita lealt. Che ha fatto? Che hai saputo?. Non ha mai fatto niente: un poltrone egoista. Oh, pap, non offenderlo!, esclam lei, implorante. Non voglio offenderlo; sarebbe un grosso sbaglio. Puoi fare come credi, soggiunse, voltandole le spalle. Posso rivederlo?. Come credi. Mi perdonerai?. In nessun modo. Solo per una volta. Non capisco che cosa vuoi dire. O lo lasci o continui a frequentarlo. Vorrei spiegare... dirgli di aspettare. Aspettare cosa?. Che tu lo conosca meglio... che tu dia il tuo consenso. Non dirgli una simile sciocchezza. Lo conosco abbastanza bene, e il mio consenso non lo dar mai. Ma possiamo aspettare a lungo, disse la povera Catherine, in un tono che doveva esprimere la pi umile conciliazione, ma che ebbe sui nervi di suo padre l'effetto di un'iterazione non caratterizzata dal tatto. Il dottore rispose, tuttavia, abbastanza tranquillamente: Certo; potete aspettare la mia morte, se volete. Catherine diede un grido di orrore sincero. Il tuo fidanzamento avr un effetto delizioso su di te; ti render molto impaziente di assistere a quell'avvenimento. Catherine era rimasta a bocca aperta, e il dottore si rallegr del punto che aveva messo a segno. Quella frase colp la ragazza con la forza - o meglio con la vaga solennit - di un assioma che non era in suo potere contraddire; e tuttavia, anche se era una verit scientifica, la ragazza si sentiva totalmente incapace di accettarla. Preferirei non sposarmi, se fosse vero, disse. Dammene una prova, dunque; perch fuori discussione che fidanzandoti con Morris Townsend tu aspetti solo la mia morte. Lei gli volt le spalle, con un senso di debolezza e di disgusto; e il dottore prosegu: E se tu l'aspetti con impazienza, pensa, ti prego, quale sar la sua. Catherine volt e rivolt quella frase nella sua mente: le parole di suo padre avevano per lei una tale autorit che i suoi stessi pensieri erano incapaci di disubbidirgli. C'era qualcosa di orribile, in quella frase, che sembrava puntare il suo occhio torvo su di lei attraverso l'interposizione del suo pi fragile intelletto. A un tratto, tuttavia, ebbe un'ispirazione: era quasi un'ispirazione, lo sapeva. Se non mi sposo prima della tua morte, non lo far dopo, disse.

A suo padre, bisogna riconoscerlo, questo sembr solo un altro epigramma; e poich l'ostinazione, nelle menti poco colte, di solito non sceglie tale forma di espressione, tanto pi il dottore fu sorpreso da questo capriccioso baloccarsi di un'idea fissa. Lo dici come un'impertinenza?, domand; domanda della quale, mentre gliela rivolgeva, colse tutta la grossolanit. Un'impertinenza? Oh, pap, che cose terribili dici!. Se tu non aspetti la mia morte, potresti sposarti anche subito; non c' altro da aspettare. Per qualche tempo Catherine non rispose; ma finalmente disse: Io credo che Morris, a poco a poco, potrebbe persuaderti. Non gli permetter mai pi di rivolgermi la parola. Troppo grande l'avversione che ho per lui. Catherine mand un lungo, profondo sospiro; cerc di soffocarlo, perch aveva deciso che era ingiusto mettere in mostra la propria pena, e tentare di influire su suo padre con l'ausilio interessato dell'emozione. Anzi, trovava addirittura ingiusto - ingiusto nel senso di sconsiderato - tentar d'influenzare in qualche modo i suoi sentimenti; il suo dovere era quello di operare un lieve, graduale cambiamento nella percezione intellettiva che suo padre aveva del carattere del povero Morris. Ma il modo di operare un cambiamento simile era ancora avvolto nel mistero, e Catherine si sentiva, poveretta, impotente e disperata. Aveva esaurito tutti gli argomenti, tutte le risposte. Suo padre avrebbe potuto compatirla, e in effetti lo faceva; ma era sicuro di aver ragione. C' una cosa che puoi dire al signor Townsend quando lo rivedrai, disse; che se ti sposi senza il mio consenso, non ti lascer un centesimo. Questo lo interesser pi di ogni altra cosa che tu possa dirgli. Sarebbe molto giusto, rispose Catherine. In questo caso non avrei diritto a un centesimo di tutto il tuo denaro. Mia cara bambina, osserv il dottore, ridendo, la tua semplicit commovente. Fa' questa osservazione, con questo tono, e questa espressione sul viso, al signor Townsend, e prendi nota della sua risposta. Non sar molto corretta: esprimer una certa irritazione; e io ne sar lieto, perch mi dar ragione; a meno che, naturalmente - com' possibilissimo - lui non ti piaccia ancora di pi proprio per il fatto che si mostra villano con te. Non sar mai villano con me, disse Catherine, con dolcezza. Digli lo stesso quel che ho detto a te. La ragazza guard suo padre, e i suoi occhi miti si riempirono di lacrime. Allora credo che lo vedr, mormor con la sua voce timida. Come credi. E il dottore and alla porta e l'apr per farla uscire. Quel gesto fece provare alla ragazza la tremenda sensazione di un ripudio. Sar solo una volta, per ora, soggiunse lei, dopo un attimo d'indugio. Come credi, ripet lui, l in piedi con la mano sulla porta. Ti ho detto come la penso. Se lo vedi, sarai una figlia ingrata e crudele; avrai dato al tuo vecchio padre il dolore pi grande della sua vita. Questo era troppo, per la povera ragazza; le sue lacrime traboccarono, e con un grido penoso lei mosse incontro al suo arcigno genitore. Le sue mani erano alzate in un gesto supplichevole, ma lui severamente si sottrasse a quell'implorazione. Invece di lasciare che sfogasse la sua disperazione singhiozzandogli sulla spalla, semplicemente la prese per un braccio e la guid attraverso la soglia, chiudendo gentilmente ma fermamente la porta dietro di lei. Dopodich, rimase in ascolto. Per molto tempo non ud alcun suono; sapeva che era ancora l, dietro la porta. Gli dispiaceva per lei, come ho detto; ma era sicurissimo di aver ragione. Finalmente la sent allontanarsi, e poi il suo passo cigol debolmente sulle scale.

Il dottore fece parecchi giri dello studio, con le mani in tasca, e un fioco barlume, forse d'irritazione, ma un po' anche di qualcosa di simile all'allegria, negli occhi. Per Giove, disse tra s, mi sa tanto che non molla... mi sa tanto che non molla!. E quest'idea di Catherine che non mollava sembrava avere un lato comico, o presentare una prospettiva di svago. Allora il dottore decise, come disse tra s, di vedere come andava a finire. XIX

Fu per ragioni connesse a questa decisione che il dottore l'indomani chiese di scambiare qualche parola in privato con la signora Penniman. La fece convocare in biblioteca, e l la inform di sperare ardentemente che, per quanto riguardava questa storia di Catherine, sarebbe stata bene attenta a mettere i puntini sulle i. Non so che cosa intendi con un'espressione simile, disse sua sorella. Parli come se io stessi imparando l'alfabeto. L'alfabeto del buonsenso una cosa che non imparerai mai, si permise di rispondere il dottore. Mi hai fatto venir qui per insultarmi?, chiese la signora Penniman. Niente affatto. Solo per metterti sull'avviso. Tu hai preso il giovane Townsend sotto la tua protezione; sono affari tuoi. I tuoi sentimenti, le tue fantasie, i tuoi affetti, le tue illusioni non mi riguardano; ma quello che ti chiedo di tenere queste cose per te. Ho gi spiegato a Catherine il mio punto di vista; lei lo capisce perfettamente, e tutto quello che far d'ora in avanti per incoraggiare le attenzioni del signor Townsend sar in deliberata opposizione ai miei desideri. Tutto quello che dovessi fare tu per aiutarla e favorirla in questi intrighi sar - permettimi l'espressione - un tradimento. Sai che l'alto tradimento un delitto capitale: bada a non incorrere nella pena relativa. La signora Penniman rovesci la testa all'indietro, con una certa espansione dell'occhio alla quale ogni tanto ricorreva. A me sembra che tu parli come un vero autocrate. Parlo come il padre di mia figlia. Non come il fratello di tua sorella, grid Lavinia. Mia cara Lavinia, disse il dottore, a volte mi domando se sono tuo fratello, tanto siamo diversi. Nonostante le differenze, tuttavia, noi possiamo, in caso di necessit, capirci; ed questo, adesso, l'essenziale. Per quanto riguarda il signor Townsend, bada a dove metti i piedi; non chiedo altro. molto probabile che nelle ultime tre settimane tu sia stata in corrispondenza con lui: forse che tu l'abbia addirittura visto. Non te lo chiedo: non occorre che tu me lo dica. Aveva la convinzione morale che su quella storia sua sorella sarebbe riuscita a dire una bugia, e lo disgustava l'idea di doverla ascoltare. Checch tu abbia fatto, smettila di farlo; non desidero altro. Non desideri per caso anche ammazzare la tua bambina?, chiese la signora Penniman. Al contrario, desidero che viva e sia felice. La ucciderai: ha passato una notte orribile. Non morir per una notte orribile, e nemmeno per una dozzina. Ricordati che sono un medico famoso. La signora Penniman esit un momento; poi azzard la replica: Il fatto che tu sia un medico famoso non ti ha impedito di perdere gi due membri della tua famiglia. Aveva corso il rischio, ma suo fratello le rivolse uno sguardo cos terribile e incisivo - uno sguardo cos simile al bisturi del chirurgo - che la donna si spavent del coraggio

che aveva avuto. E le rispose, con parole che corrispondevano allo sguardo: Potrebbe anche non impedirmi di perdere la compagnia di un altro ancora. La signora Penniman si tolse dai piedi con l'aria della persona offesa ingiustamente, tutta quella che poteva sfoderare, e ripar nella camera di Catherine, dove la povera ragazza si era chiusa. Sapeva tutto della sua notte orribile perch le due donne si erano incontrate, la sera prima, dopo che Catherine aveva lasciato suo padre. La signora Penniman era sul pianerottolo del primo piano quando la nipote aveva salito le scale; non era straordinario che una persona fornita di tanto acume avesse scoperto che Catherine si era incontrata a quattr'occhi col dottore. Ancor meno straordinario era che avesse provato un'estrema curiosit di conoscere l'esito dell'incontro, e che questo sentimento, unito alla sua grande amabilit e generosit, l'avesse indotta a rammaricarsi dello scambio di parole brusche che c'era stato tra lei e la nipote. Quando l'infelice apparve nell'oscurit del corridoio, la signora Penniman le diede una viva dimostrazione di simpatia. Catherine aveva il cuore gonfio, e questo era evidente; la ragazza cap solo che sua zia la prendeva tra le braccia. La signora Penniman la condusse nella stanza di Catherine, e le due donne rimasero l sedute, insieme, fino alle ore piccole, la pi giovane con la testa sul grembo dell'altra, singhiozzando dapprima in un modo sommesso e soffocato, e poi restando, alla fine, nel pi assoluto silenzio. Per la signora Penniman fu una soddisfazione poter sentire, in cuor suo, che quella scena virtualmente rimuoveva l'interdetto posto da Catherine alla sua disponibilit a nuovi incontri con Morris Townsend. Ma non ebbe la stessa soddisfazione quando, tornando nella stanza della nipote prima di colazione, trov che la ragazza si era alzata e si stava preparando a questo pasto. Non dovresti andare a colazione, disse; non stai abbastanza bene, dopo una notte cos orribile. S, sto benissimo, e temo solo di essere in ritardo. Non ti capisco, esclam la signora Penniman. Dovresti stare a letto per tre giorni. Oh, non potrei mai, disse Catherine, che non era per nulla attratta dall'idea. La signora Penniman era disperata; e not, con estrema irritazione, che la traccia delle lacrime notturne era completamente svanita dagli occhi di Catherine. Aveva un fisico veramente impossibile. Che effetto speri di fare a tuo padre, domand la zia, se scendi a colazione fresca come una rosa, senza un'ombra di rincrescimento, come se non fosse successo niente?. Non gli piacerebbe che io restassi a letto, disse Catherine, con semplicit. Ragione di pi per farlo. Come speri di commuoverlo, altrimenti?. Catherine riflett un momento. Non so come; ma non cos. Io voglio essere sempre la stessa. E fin di vestirsi e, come aveva detto la zia, fresca come una rosa and a fare colazione in compagnia del padre. Era davvero troppo modesta per ostentare il proprio dispiacere. Eppure era verissimo che aveva passato una notte orribile. Anche dopo che la signora Penniman era uscita, non aveva chiuso occhio; giaceva nel suo letto con lo sguardo sperduto in quel buio sconfortante, con gli occhi e con gli orecchi ancora pieni del gesto con cui suo padre l'aveva messa alla porta, e delle parole con cui le aveva detto che era una figlia senza cuore. Il suo cuore si stava spezzando; per questo di cuore ne aveva abbastanza. A momenti le sembrava di credergli, e che per fare quello che faceva lei una ragazza doveva essere cattiva per davvero. Lei era cattiva; ma non poteva farci niente. Avrebbe tentato di apparire buona, anche se il suo cuore era corrotto; e di tanto in tanto s'illudeva di poter ottenere qualcosa con ingegnose concessioni alla forma, anche se insisteva a non voler dimenticare Morris. Le malizie di Catherine erano vaghe, e non siamo tenuti a rivelarne l'inutilit. La migliore, forse, si mostrava in quella freschezza dell'aspetto che riusciva cos scoraggiante alla signora Penniman, la quale era stupefatta

dall'assenza di turbamento in una ragazza che per una notte intera, nel suo letto, aveva tremato sotto la maledizione di un padre. La povera Catherine era conscia della sua freschezza, che le dava un'impressione del futuro dalla quale veniva aggravato il gran peso che le opprimeva l'animo. Sembrava una prova del fatto che lei era forte, solida e ottusa, e che sarebbe vissuta fino a un'et molto avanzata: pi di quanto, in generale, poteva essere stimato conveniente; e quest'idea era importuna, perch pi ci pensava pi sembrava accollarle una pretesa, proprio quando l'avanzare una pretesa non quadrava col suo retto comportamento. Quel giorno scrisse a Morris Townsend, pregandolo di recarsi da lei l'indomani, usando pochissime parole, e non fornendo alcuna spiegazione. Avrebbe spiegato tutto a voce. XX

Il pomeriggio del giorno seguente Catherine ud la sua voce alla porta e il suo passo nell'ingresso. Lo ricevette nel salotto grande, che era vivamente illuminato, e spieg al domestico che, se qualcuno fosse venuto a cercarla, lei era occupatissima. Non temeva che arrivasse suo padre, perch a quell'ora lui era sempre in giro. Quando Morris si trov davanti a lei, la prima cosa di cui si rese conto fu che era anche pi bello da vedere di quanto glielo dipingesse, pur viva, la memoria; la seconda fu che lui l'aveva presa tra le braccia. Quando fu di nuovo libera le parve di avere ormai lanciato veramente la sua sfida; e persino, per un attimo, di essere gi sua moglie. Lui le disse che era stata crudelissima, e che lo aveva reso assai infelice; e Catherine sent vivamente l'avversit del suo destino, che la costringeva a far del male a entrambi gli avversari di quella contesa. Ma lei desiderava che il visitatore, invece di rivolgerle dei rimproveri, ancorch affettuosi, le prestasse aiuto; era sicuramente tanto saggio e tanto intelligente da trovare una via d'uscita dai loro affanni. Catherine espresse questa convinzione, e Morris l'accolse come se la trovasse naturale; ma cominci con le interrogazioni - anche questo era naturale - invece d'impegnarsi a tracciare una linea di condotta. Non avrebbe dovuto farmi aspettare tanto, disse. Non so come ho fatto a vivere; ogni ora sembravano anni. Avrebbe dovuto decidersi prima. Decidermi?, chiese Catherine. Decidere se voleva tenermi o lasciarmi. Oh, Morris, esclam lei, in un lungo e tenero sussurro, non ho mai pensato di lasciarla!. Allora che aspettava?. Il giovanotto era focoso, ma logico. Pensavo che mio padre potesse... potesse..., ed esit. Potesse vedere com'era infelice?. Oh no. Ma che potesse vederla diversamente. E ora lei mi ha fatto venire per dirmi che suo padre ha finalmente cambiato idea. cos?. Quest'ottimismo infondato diede alla povera ragazza uno spasimo di dolore. No, Morris, disse, solennemente, mio padre la pensa sempre allo stesso modo. Allora perch mi ha fatto venire qui?. Perch volevo vederla, esclam pietosamente Catherine. Questa un'ottima ragione, non c' dubbio. Ma voleva vedermi soltanto? Non ha niente da dirmi?. I suoi occhi, belli e convincenti, erano fissi sul viso di lei, e la ragazza si stava chiedendo quale risposta sarebbe stata tanto nobile da non sfigurare davanti a quello

sguardo. Per un attimo i suoi occhi lo ricambiarono, e poi: Volevo solo vederla, disse lei, con dolcezza. Ma dopo questa frase, mostrando una notevole incoerenza, si nascose il viso. Per un attimo Morris la studi attentamente. Vuole sposarmi, domani?, domand improvvisamente. Domani?. La settimana prossima, allora: un giorno qualsiasi, entro un mese. Non meglio aspettare?, disse Catherine. Aspettare cosa?. Cosa? Non lo sapeva neanche lei; ma quel salto tremendo l'atterriva. Finch non ci avremo pensato ancora un po'. Lui scosse la testa, tristemente e con aria di rimprovero. Credevo che lei ci avesse pensato, in queste tre settimane. Vuole rimuginarci su per cinque anni? Il tempo che mi ha dato pi che sufficiente. Mia povera ragazza, soggiunse, dopo un attimo, lei non sincera. Catherine avvamp dalla fronte alla punta del mento, e i suoi occhi si empirono di lacrime. Oh, come pu dire una cosa simile?, mormor. Accidenti, deve prendermi o lasciarmi, disse Morris, molto ragionevolmente. Lei non pu accontentare tutti, suo padre e me; deve scegliere tra noi due. Io ho scelto lei, disse Catherine, appassionatamente. Allora sposiamoci la settimana prossima!. La ragazza lo guard fisso. Non c' un altro sistema?. Nessuno, ch'io sappia, per arrivare allo stesso risultato. Se c', sarei lieto di conoscerlo. Catherine non sapeva che pensare, e la logica di Morris le sembrava quasi spietata. L'unica cosa che riusc a pensare era che suo padre, dopo tutto, avrebbe potuto cambiare idea; e formul, con un senso imbarazzante d'impotenza, mentre lo faceva, il desiderio che questo miracolo potesse avvenire. Lo crede minimamente verosimile?, chiese Morris. Lo sarebbe, se mio padre potesse conoscerla. Pu conoscermi, se vuole. Cosa glielo impedisce?. Le sue idee, le sue ragioni, disse Catherine. Sono cos... cos terribilmente forti. E a quel ricordo tremava ancora. Forti!, grid Morris. Preferirei che le trovasse deboli. Oh, in mio padre non c' niente di debole, disse la ragazza. Morris le volt le spalle, raggiunse la finestra e si ferm a guardar fuori. Lei ha una paura terribile di lui, osserv alla fine. Catherine non sent l'impulso di negarlo, perch non se ne vergognava; se non era un onore per lei, era almeno un onore per lui. Credo che debba essere cos, disse con semplicit. Allora non mi ama... non come l'amo io. Se lei teme suo padre pi di quanto ami me, allora il suo amore non quello che speravo. Ah, amico mio!, disse lei, andandogli incontro. Ho forse paura di qualcosa, io?, chiese lui, voltandosi. Cosa non sono pronto ad affrontare per amor suo?. Lei nobile... coraggioso!, rispose la ragazza, fermandosi a una distanza che era quasi di rispetto. C' poco da fare, se lei tanto timida. Non credo di esserlo... realmente, disse Catherine. Non so davvero cosa intenda con "realmente". abbastanza reale per fare la nostra infelicit.

Io sarei abbastanza forte per aspettare... per aspettare a lungo. E se dopo tutto questo tempo suo padre mi odiasse pi che mai?. No... non potrebbe. Sarebbe toccato dalla mia fedelt; questo che vuol dire? Se suo padre si lascia commuovere tanto facilmente, allora perch lei dovrebbe avere paura di lui?. Il ragionamento non faceva una grinza, e Catherine ne fu colpita. Cercher di non aver paura, disse. E stava l con aria sottomessa, il ritratto, prima del tempo, della moglie obbediente e responsabile. Questo ritratto non poteva mancare di impressionare favorevolmente Morris Townsend, che continu a dare prove alla ragazza dell'alta stima in cui la teneva. Poteva essere stato solo sotto l'impulso di questo sentimento che alla fine le rifer la soluzione caldeggiata dalla signora Penniman, che era un'unione immediata, senza preoccuparsi delle conseguenze. S, a zia Penniman piacerebbe, disse Catherine, con semplicit, e anche con una certa perspicacia. Ma doveva essere stato in tutta semplicit, e per motivi dai quali era assente ogni sarcasmo, che qualche istante dopo disse a Morris che suo padre le aveva dato un messaggio per lui. Sentiva il dovere di riferirglielo, e anche se la missione fosse stata dieci volte pi penosa lei l'avrebbe compiuta con lo stesso scrupolo. Mi ha detto di dirle... di dirle molto chiaramente, e direttamente da lui... che se mi sposo senza il suo consenso non erediter un centesimo della sua fortuna. Dava molta importanza a questo punto. Sembrava pensare... sembrava pensare.... Morris arross, come avrebbe fatto qualunque giovanotto fiero del suo buon nome davanti a un'accusa di bassezza morale. Cosa sembrava pensare?. Che avrebbe cambiato qualcosa. Certo che cambier qualcosa: molte cose, cambier. Saremo pi poveri di molte migliaia di dollari; e questa gi una bella differenza. Ma non cambier niente nel mio affetto. Non avremo bisogno di quei soldi, disse Catherine; lei sa bene che ne ho gi molti io. S, mia cara fanciulla, lo so che lei ha qualcosa. E che suo padre non li pu toccare. Non lo farebbe mai, disse Catherine. Mia madre li ha lasciati a me. Morris rest in silenzio per un po'. Era molto sicuro di questo, vero?, chiese infine. Era convinto che un messaggio simile mi avrebbe terribilmente seccato, e costretto a gettare la maschera, eh?. Non so cosa credesse, disse Catherine, tristemente. Mi faccia il piacere di dirgli che del suo messaggio me ne importa tanto cos!, e Morris schiocc sonoramente le dita. Non credo che potrei dirglielo. Sa che qualche volta lei mi delude?, disse Morris. possibile, direi. Sono una delusione per tutti: per mio padre e per zia Penniman. Be', ma a me non importa, perch le voglio bene pi di loro. S, Morris, disse la ragazza, mentre la sua immaginazione - quel po' d'immaginazione che aveva - nuotava in questa felice verit, che non avrebbe dovuto, dopo tutto, spiacere a nessuno. Crede che ci rester attaccato... che ci rester attaccato per sempre... a quest'idea di diseredarla?... che la sua bont e la sua pazienza non avranno mai ragione della sua crudelt?. Il guaio che se io la sposo mio padre penser che non sono buona. Gli sembrer una dimostrazione. Ah, allora non la perdoner mai!.

Quest'idea, limpidamente espressa dalle belle labbra di Morris, si ripresent per un momento con tutta la sua orribile chiarezza alla coscienza temporaneamente placata della povera ragazza. Oh, quanto bene deve volermi, lei!, esclam. Su questo non c' dubbio, mia cara, rispose il suo innamorato. Non gradisce quella parola, "diseredata", soggiunse dopo un attimo. Non per il denaro; che lui debba... che lui debba pensarla cos. Immagino che le sembri una specie di maledizione, disse Morris. Dev'essere molto triste. Ma non crede, riprese poi, che se lei cercasse di essere molto furba, e di affrontare il problema nel modo giusto, alla fine potrebbe trovare una soluzione? Non crede, disse ancora, come se stesse riflettendo ad alta voce, che una donna davvero intelligente, al posto suo, alla fine riuscirebbe a fargli cambiare idea? Non crede.... Qui, di botto, Morris s'interruppe; quelle abili domande non avevano raggiunto l'orecchio di Catherine. La terribile parola diseredare, con tutta la sua forza di riprovazione morale, stava ancora echeggiando nella stanza: e anzi sembrava che si rafforzasse, mentre ne durava il suono. Il gelo mortale della sua situazione entrava pi a fondo nel suo cuore infantile, e Catherine si sentiva schiacciare da un senso di solitudine e di pericolo. Ma il suo rifugio era l, accanto a lei, e la ragazza tese le mani per afferrarlo. Ah, Morris, disse, con un brivido, io la sposer quando vorr!, e si arrese, mettendogli la testa sulla spalla. Mia cara, mia dolce bambina!, esclam lui, abbassando lo sguardo al suo gioiello. E poi torn ad alzarlo, piuttosto vagamente, con le labbra socchiuse e la fronte corrugata. XXI

Ben presto il dottor Sloper rivel alla signora Almond la propria convinzione, negli stessi termini in cui l'aveva annunciata a se stesso. Non lo molla, per Giove! non lo molla. Intendi dire che lo sposer?, chiese la signora Almond. Questo non lo so; per non vuole rompere. Vuole tirare il fidanzamento per le lunghe, nella speranza di farmi venire a pi miti consigli. E tu non verrai a pi miti consigli?. Pu venire a pi miti consigli, un teorema di geometria? Non sono cos superficiale. La geometria non tratta di superfici?, chiese sorridendo la signora Almond che, come sappiamo, era una donna intelligente. S, ma ne tratta in profondit. Catherine e il suo giovanotto sono le mie superfici; ne ho preso le misure. Parli come se ti avessero sorpreso. Sono enormi; ci sar molto da osservare. Hai un sangue freddo scandaloso!, disse la signora Almond. necessario, con tutto questo sangue caldo intorno a me. Il giovane Townsend, a dire il vero, freddino; questo glielo devo concedere. Non sono in grado di giudicarlo, rispose la signora Almond; ma Catherine non mi sorprende. Io, invece, sono un po' sorpreso, lo confesso; dev'essersi sentita cos maledettamente divisa e turbata. Di' che ti diverti, chiaro e tondo. Non vedo cosa dovrebbe esserci di tanto comico nel fatto che tua figlia ti adora.

il punto dove cessa l'adorazione che mi sembra interessante stabilire. L'adorazione cessa dove comincia l'altro sentimento. Niente affatto; sarebbe troppo semplice. Le due cose sono assai confuse, e la miscela veramente strana. Produrr un terzo elemento, ed questo che aspetto di vedere. Aspetto con ansia, con vera eccitazione; ed una di quelle emozioni che non avrei mai creduto di ricevere, da Catherine. Le sono obbligatissimo, davvero. Gli rester attaccata, disse la signora Almond; quasi certo che lo far. S, come dicevo, non lo moller. Dire che gli rester attaccata pi carino. Queste nature semplici fanno sempre cos, e nessuno potrebbe essere pi semplice di Catherine. Non si lascia colpire da molte impressioni; ma quando ne riceve una, la conserva. come una pentola di rame che si ammacca: puoi lustrarla finch vuoi, ma il segno non si cancella. Dobbiamo cercare di lustrare Catherine, disse il dottore. La porter in Europa!. Non lo dimenticher, in Europa. Sar lui a dimenticarla, allora. La signora Almond aveva un'aria grave. Vorresti davvero che andasse cos?. Certamente, disse il dottore. La signora Penniman, intanto, riprese senza indugi i contatti con Morris Townsend. Lo preg di accordarle un altro colloquio, ma in questa occasione non scelse come teatro del loro incontro il locale di un ostricaio. Invece gli propose di raggiungerla davanti alla porta di una certa chiesa dopo la funzione domenicale pomeridiana; e bad a non indicare il luogo di culto che lei frequentava abitualmente, e dove, come disse, i fedeli avrebbero fatto la spia. Scelse una chiesa meno elegante, e nell'uscire dal suo portale all'ora stabilita vide il giovanotto un po' discosto. Finse di non averlo riconosciuto finch non ebbe attraversato la strada, e lui non l'ebbe seguita per un tratto. Dopodich, con un sorriso, Scusi la mia apparente mancanza di cordialit, disse. Lei sa come deve interpretarla. La prudenza innanzitutto. E quando lui le chiese in che direzione dovevano avviarsi, Dove ci noteranno meno, mormor. Morris non era dell'umore migliore, e la sua risposta a questa frase non fu particolarmente galante. Non mi lusingo che ci notino molto ovunque si vada. Poi s'incammin, sconsideratamente, verso il centro della citt. Spero sia venuta a dirmi che ha ceduto, prosegu. Temo di non averle portato buone nuove; eppure, fino a un certo punto, sono anche una messaggera di pace. Ho pensato molto, signor Townsend, disse la signora Penniman. Lei pensa troppo. Credo di s; ma non posso farci nulla, ho una mente cos terribilmente attiva. Quando m'impegno, m'impegno. Pago il fio con i miei mali di testa, le mie celebri emicranie: un perfetto cerchio di dolore! Ma lo porto come una regina porta la sua corona. Mi crederebbe se le dicessi che l'ho anche adesso? In nessun caso, tuttavia, sarei mancata al nostro appuntamento. Devo dirle una cosa importantissima. Sentiamo, dunque, disse Morris. Forse sono stata un po' avventata, l'altro giorno, quando vi ho consigliato di sposarvi senza por tempo in mezzo. Ci ho ripensato, e ora vedo la cosa un po' diversamente. Mi sembra che lei abbia tantissimi modi diversi di vedere la stessa cosa. Un'infinit!, disse la signora Penniman, in un tono da cui pareva di capire che questa comoda flessibilit era una delle sue doti migliori. Le raccomando di sceglierne uno, e di restarvi attaccata, ribatt Morris. Ah, ma scegliere non facile. La mia immaginazione non riposa mai, non mai soddisfatta. Mi rende forse una cattiva consigliera, ma fa di me un'amica preziosa.

Un'amica preziosa che d cattivi consigli!, disse Morris. Senza volerlo: e che si affretta, incurante d'ogni rischio, a presentare umilmente le sue scuse. Allora, cosa mi consiglia oggi?. Di essere molto paziente; di vigilare e di attendere. Ed un consiglio buono o cattivo?. Non sta a me dirlo, replic la signora Penniman, con una certa dignit. Io posso dire solo che sincero. E la settimana prossima verr a raccomandarmi qualcosa di diverso e di altrettanto sincero?. Pu anche darsi che la settimana prossima io venga a dirle che sono in mezzo alla strada. Alla strada?. Mio fratello mi ha fatto una scenata terribile, e minaccia, se accadr qualcosa, di mettermi fuori di casa. Lei sa che sono una povera donna. Morris, pensandoci su, si era fatto l'idea che lei avesse una piccola propriet; ma naturalmente non lo disse. Sarei proprio dolente di vederla affrontare il martirio per causa mia, disse. Ma da come lo dipinge suo fratello un vero turco. La signora Penniman ebbe un attimo di esitazione. Non posso certo considerare Austin un cristiano ortodosso. E io dovr aspettare fino a quando si convertir?. Aspetti in ogni modo che sia meno violento. Aspetti il momento opportuno, signor Townsend; non dimentichi che il premio elevato. Morris continu a camminare in silenzio per un po', battendo seccamente col bastone sulle inferriate e sui pilastri dei cancelli. Lei di un'incoerenza veramente diabolica!, sbott infine. Ho gi convinto Catherine a dare il suo consenso a un matrimonio clandestino. Incoerente la signora Penniman lo era per davvero, poich a questa notizia fece un piccolo salto di gioia. Oh, quando e dove?, esclam. E di botto si ferm. Su questo Morris fu piuttosto vago. Questo non l'abbiamo ancora deciso; ma Catherine acconsente. Sarebbe dannatamente imbarazzante, ora, tirarsi indietro. La signora Penniman, come dicevo, si era fermata di colpo; ed era rimasta l con gli occhi che brillavano fissi sul compagno. Signor Townsend, riprese, devo dirle una cosa. Catherine l'ama tanto che lei pu fare qualsiasi cosa. Questa dichiarazione era un po' ambigua, e Morris apr gli occhi. Sono felice di sentirglielo dire. Ma cosa intende, lei, con "qualsiasi cosa". Lei pu rinviare, pu cambiare idea; non per questo Catherine penser male di lei. Morris rimase l, con le sopracciglia aggrottate; poi disse, semplicemente e piuttosto seccamente: Ah!. Dopodich fece notare alla signora Penniman che se camminava cos piano avrebbe richiamato l'attenzione di qualcuno, e riusc, in qualche modo, a indirizzarla frettolosamente verso quel domicilio il cui possesso era diventato, per lei, cos malsicuro. XXII

Dicendo che Catherine aveva acconsentito a fare il grande passo, il giovanotto aveva travisato un po' le cose. Abbiamo lasciato la ragazza proprio mentre dichiarava che si sarebbe bruciata i vascelli alle spalle; ma Morris, dopo averle strappato questa dichiarazione, si era reso conto che esistevano valide ragioni per non metterla in atto. Evit, con molto garbo, di fissare la data, pur lasciandole l'impressione di averne una in mente. Catherine pu aver avuto le sue difficolt: ma anche quelle del suo circospetto pretendente meritano qualche considerazione. Il premio era certamente elevato; ma lo si sarebbe vinto solo tenendosi nel giusto mezzo tra la precipitazione e la cautela. Si sarebbe anche potuto fare il salto e affidarsi alla divina provvidenza; ma la provvidenza stava, in genere, dalla parte dei furbi, e i furbi erano noti per la loro riluttanza a rischiare di rompersi le ossa. La definitiva ricompensa di un'unione con una ragazza poco attraente e priva di mezzi dovrebbe essere collegata agli svantaggi immediati da una catena assai robusta. Tra la paura di perdere totalmente Catherine e la sua possibile fortuna, e la paura di sposarla troppo in fretta per poi trovare questa possibile fortuna priva di contenuto come una fila di bottiglie vuote, non era facile scegliere, per Morris Townsend: fatto, questo, che dovrebbe essere tenuto presente da tutti quei lettori che sono pronti a dare la croce addosso a un giovanotto che forse li ha colpiti per la sua capacit di sfruttare le sue doti naturali. Morris non aveva dimenticato che in ogni caso Catherine poteva disporre dei suoi diecimila dollari l'anno; aveva anzi dedicato a questa circostanza una meditazione lunga e approfondita. Ma il giovanotto, con le sue grandi doti, si riteneva uomo di gran pregio, e aveva un'idea molto precisa del proprio valore, che gli sembrava insufficientemente rappresentato dalla somma che ho riferito. Al tempo stesso non dimenticava che questa somma era considerevole, che tutto relativo, e che se un reddito modesto meno desiderabile di uno pi consistente, in nessun luogo si reputa un vantaggio l'assoluta mancanza di entrate. Queste riflessioni lo avevano tenuto molto occupato, costringendolo alla fine a orientare le vele. L'opposizione del dottor Sloper era l'incognita del problema che doveva risolvere. Il modo naturale di risolverlo consisteva nello sposare Catherine; ma nella matematica ci sono molte scorciatoie, e Morris non disperava di scoprirne ancora una. Quando Catherine lo prese in parola, e acconsent a rinunciare al tentativo di rabbonire suo padre, lui fece, come ho detto, marcia indietro con molta abilit, e tenne aperta la questione del giorno delle nozze. La fiducia di Catherine nella sua sincerit era cos completa che la ragazza non avrebbe mai avuto il minimo sospetto di essere presa in giro; il suo problema era ormai d'altra natura. La poverina aveva sempre avuto un ammirevole senso dell'onore, e dal momento in cui era arrivata al punto di trasgredire ai desideri di suo padre, le sembrava di non avere alcun diritto di godere della sua protezione. La coscienza le diceva che avrebbe potuto vivere sotto il suo tetto solo fintantoch si fosse conformata al suo volere. C'era molto lustro in questa posizione, ma la povera Catherine sentiva di aver perso il diritto di pretenderlo. Aveva legato la propria sorte a quella di un giovanotto contro il quale lui l'aveva solennemente messa in guardia, e rotto il patto in virt del quale le assicurava un felice focolare. Non poteva rinunciare al giovanotto, perci doveva lasciare quella casa; e quanto prima l'oggetto della sua preferenza gliene avesse offerta un'altra, tanto prima la sua situazione avrebbe perso la sua piega imbarazzante. Era un ragionamento stringato; ma vi si mescolava una dose infinita di rammarico puramente istintivo. Le giornate di Catherine, in quel momento, erano tristi, e il peso di certe ore le riusciva quasi insopportabile. Suo padre non la guardava mai, non le rivolgeva mai la parola. Sapeva perfettamente il fatto suo, e tutto questo rientrava nei suoi piani. Lei lo guardava quando ne aveva il coraggio (perch temeva d'aver l'aria di offrirsi alle sue osservazioni), e provava una gran pena per lui pensando al dolore che gli aveva inflitto.

Teneva su la testa e le mani sempre in moto, e non aveva mai smesso di dedicarsi alle sue occupazioni quotidiane; e quando lo stato delle cose in Washington Square le sembrava intollerabile, chiudeva gli occhi e si concedeva mentalmente una visione dell'uomo per amor del quale aveva violato una legge sacra. Delle tre persone che abitavano in Washington Square, quella che mostrava pi di tutti l'atteggiamento che si conf a una grande crisi era la signora Penniman. Se Catherine era cheta, lo era chetamente, per cos dire, e i suoi patetici effetti, ai quali nessuno badava, erano del tutto spontanei e involontari. Se il dottore era rigido e asciutto, e assolutamente indifferente alla presenza delle sue compagne, lo era con tanta naturalezza, disinvoltura e semplicit che avreste dovuto conoscerlo bene per scoprire che, nell'insieme, provava un certo gusto a dover essere cos poco simpatico. La signora Penniman, invece, mostrava un riserbo eloquente e manteneva un silenzio allusivo; c'era un fruscio pi sonoro nei molto calcolati movimenti ai quali si limitava, e quando, ogni tanto, apriva bocca per commentare qualche fatto banalissimo aveva l'aria d'intendere qualcosa di pi profondo di quello che diceva. Tra Catherine e il padre non era successo pi nulla dalla sera in cui la ragazza era andata a parlargli nello studio. Lei aveva qualcosa da dirgli - le sembrava di doverlo dire - ma si tratteneva per timore d'irritarlo. Anche lui aveva qualcosa da dirle; ma era deciso a non parlare per primo. Gli interessava, come sappiamo, vedere come, se fosse stata lasciata a se stessa, sua figlia non avrebbe mollato. Alla fine la ragazza gli disse che aveva rivisto Morris Townsend, e che i loro rapporti non erano mutati. Credo che ci sposeremo... tra non molto. E probabilmente, nel frattempo, lo vedr piuttosto spesso; circa una volta la settimana, non di pi. Il dottore la squadr freddamente da capo a piedi, come se fosse un'estranea. Era la prima volta che i suoi occhi si posavano su di lei dopo una settimana: per fortuna, se la loro espressione doveva essere quella. Perch non tre volte al giorno?, domand. Cosa t'impedisce di vederlo ogni volta che vuoi?. Per un attimo lei distolse il viso; aveva le lacrime agli occhi. Poi disse: meglio una volta la settimana. Non capisco perch dici che meglio. Non va bene, e non c' altro da aggiungere. Se t'illudi d'influenzarmi con questi piccoli dosaggi, ti sbagli di grosso. Fai male a vederlo una volta la settimana come faresti male a vederlo per tutta la giornata. Non che questo m'interessi, in ogni caso. Catherine cercava di seguire queste parole, che per sembravano portare verso un vago orrore dal quale rifuggiva. Credo che ci sposeremo abbastanza presto, ripet, alla fine. Suo padre torn a fulminarla con lo sguardo, come se fosse un'altra persona. Perch mi dici questo? Non mi riguarda. Oh, pap, proruppe lei, non t'interessa, anche se ce l'hai con me?. Non m'interessa affatto. Una volta che tu abbia deciso di sposarti, mi del tutto indifferente quando, o dove, o perch tu lo fai; e se credi di far dimenticare la tua follia sbandierando ai quattro venti l'intenzione di sposarti, puoi risparmiarti il disturbo. Dopodich si volse e se ne and. Ma l'indomani le parl spontaneamente, e i suoi modi erano un po' cambiati. Contate di sposarvi entro i prossimi quattro o cinque mesi?, domand. Non so, pap, disse Catherine. Per noi non molto facile decidere. Rimanda, allora, per sei mesi, e nel frattempo ti porter in Europa. Mi farebbe molto piacere che venissi. Le diede una tale contentezza, dopo le sue parole del giorno prima, sentire che gli avrebbe fatto piacere che lei facesse qualcosa, e che suo padre aveva ancora in fondo al cuore un po' della dolcezza della predilezione, che la ragazza proruppe in un piccolo

grido di gioia. Ma poi si rese conto che Morris non era compreso nella proposta, e che - a pensarci bene - lei avrebbe di gran lunga preferito restare l con lui. Arross, nondimeno, con pi agio di quanto avesse fatto ultimamente. Sarebbe delizioso andare in Europa, osserv, con la sensazione che l'idea non fosse originale, e che il suo tono non fosse proprio quello che avrebbe potuto essere. Benissimo, allora, ci andremo. Prepara i bagagli. Credo che dovrei dirlo al signor Townsend, disse Catherine. Suo padre la fiss con i suoi occhi gelidi. Se credi di dovergli chiedere il permesso, non mi resta che sperare nella sua condiscendenza. La ragazza fu molto colpita dal suono patetico di quelle parole; era il discorsetto pi calcolato, il pi drammatico che il dottore avesse mai fatto. Catherine sentiva che per lei era una gran cosa, in quelle circostanze, avere quest'ottima occasione di mostrargli il suo rispetto; eppure c'era anche un'altra cosa che sentiva, e che alla fine espresse. A volte penso che, se faccio una cosa che ti dispiace tanto, non dovrei stare con te. Stare con me?. Se vivo con te, dovrei obbedirti. Se questa la tua teoria, certamente anche la mia, disse il dottore, con una secca risata. Ma se non ti obbedisco, non dovrei vivere con te, godere della tua protezione e della tua bont. Questo singolare argomento diede al dottore l'improvvisa sensazione di avere sottovalutato sua figlia; sembrava anche pi degno di una giovane che aveva mostrato di possedere la qualit di una mite ostinazione. Non gli fece piacere, tuttavia; gli dispiacque profondamente, e non lo nascose. Quest'idea di pessimo gusto, disse. L'hai presa dal signor Townsend?. Oh, no; mia, disse Catherine, ansiosamente. Allora tienila per te, rispose suo padre, pi che mai deciso a portarsela in Europa. XXIII

Se Morris Townsend non doveva essere compreso in questo viaggio, non and meglio per la signora Penniman, che sarebbe stata grata di un invito, ma che (per essere giusti) sopport la delusione con grande signorilit. Mi sarebbe piaciuto vedere le opere di Raffaello e i ruderi... i ruderi del Pantheon, disse alla signora Almond; ma, d'altra parte, non mi spiacer starmene sola e in pace per qualche mese in Washington Square. Ho bisogno di riposo; ne ho passate tante, negli ultimi quattro mesi. La signora Almond trov piuttosto crudele che suo fratello non portasse all'estero la povera Lavinia; ma capiva facilmente che, se lo scopo della spedizione era di far dimenticare a Catherine il suo innamorato, non era nell'interesse del dottore dare a sua figlia per compagna la migliore amica di questo giovanotto. Se Lavinia non fosse stata cos stupida, avrebbe potuto visitare i ruderi del Pantheon, disse tra s la signora Almond; e continu a dolersi della follia di sua sorella, anche se quest'ultima le assicurava di aver sentito spesso il signor Penniman descrivere i resti in questione nel modo pi esauriente. La signora Penniman era perfettamente consapevole che suo fratello aveva architettato quel viaggio all'estero per tendere una trappola alla costanza di Catherine; e con molta franchezza mise a parte la nipote di tale convinzione. Crede che ti far dimenticare Morris, disse (ormai chiamava sempre il giovanotto Morris): lontano dagli occhi lontano dal cuore, sai. Crede che tutte le cose che vedrai laggi te lo scacceranno dalla mente.

Catherine aveva un'aria allarmatissima. Se la pensa cos, dovrei dirglielo prima. La signora Penniman scosse il capo. Diglielo dopo, mia cara: dopo che avr sostenuto tutto il disturbo e tutte le spese. Cos sar servito. E soggiunse, in un tono pi dolce, che doveva essere delizioso pensare a coloro che ci amano tra le rovine del Pantheon. Lo scontento di suo padre era costato alla ragazza, come sappiamo, una buona dose di profondo dolore: dolore della specie pi pura e generosa, senz'ombra di risentimento o di rancore; ma per la prima volta, dopo che lui ebbe liquidato con cos sprezzante brevit le sue scuse per essergli di peso, uno sprazzo di collera pass nel suo dolore. Catherine aveva sentito il suo disprezzo; ne era rimasta scottata; quel discorsetto sul suo cattivo gusto le aveva fatto bruciare le orecchie per tre giorni. In questo periodo fu meno riguardosa; ebbe l'idea - piuttosto vaga, ma piacevole per chi aveva, come lei, l'impressione di essere stata offesa - di avere ormai scontato la penitenza, e di poter fare quello che sceglieva. Scelse di scrivere a Morris Townsend di venirla a prendere nella piazza e di portarla a fare una passeggiata in centro. Se doveva andare in Europa per non mancare di rispetto a suo padre, poteva almeno prendersi questa soddisfazione. Si sentiva in ogni modo pi libera e pi risoluta; c'era una forza che la spingeva. Era finalmente posseduta dalla sua passione, completamente e senza riserve. Morris finalmente venne a prenderla, e insieme fecero una lunga passeggiata. Catherine subito gli rifer l'accaduto; che suo padre voleva portarla via - sarebbe stato per sei mesi - in Europa; lei avrebbe fatto assolutamente quello che Morris riteneva meglio. In cuor suo sperava che lui le consigliasse di restare a casa. Pass un po' di tempo prima che il giovanotto dicesse quello che pensava; fece, mentre passeggiavano, un gran numero di domande. Ce n'era una che, in particolare, la colp, tanto assurda le sembrava. Le piacerebbe vedere tutte le cose famose che ci sono laggi?. Oh no, Morris!, disse Catherine, con un'aria di disapprovazione. Dio mio, che donna ottusa!, esclam Morris tra s. convinto che la dimenticher, disse Catherine; che tutte queste cose la scacceranno dalla mia mente. Be', mia cara, forse lo faranno. La prego, non dica cos, rispose Catherine, con dolcezza, mentre continuavano a camminare. Povero pap, rimarr deluso. Morris scoppi in una risatina. S, credo proprio che il suo povero padre rimarr deluso. Ma lei avr visto l'Europa, soggiunse, allegramente. Che truffa!. Non m'interessa vedere l'Europa, disse Catherine. Dovrebbe interessarle, mia cara; e potrebbe rabbonire suo padre. Catherine, conscia della propria ostinazione, poco si aspettava da questo, e non riusciva a liberarsi dell'idea che, andando all'estero senza rinunciare alle proprie convinzioni, avrebbe giocato a suo padre un tiro birbone. Non crede che sarebbe una specie d'inganno?, chiese. Perch, suo padre non vuole ingannarla?, grid Morris. Gli star bene. Credo proprio che farebbe bene ad andare. E a rinunciare per tanto tempo al matrimonio?. Ci sposeremo quando torner. Potr comprarsi l'abito da sposa a Parigi. E poi Morris, con toni di grande soavit, le illustr il suo punto di vista. Sarebbe stato bene che lei andasse; quel gesto li avrebbe messi totalmente dalla parte della ragione. Avrebbe dimostrato che erano persone assennate, e disposte ad aspettare. Dato ch'erano tanto sicuri l'uno dell'altra, potevano permettersi di farlo: cos'avevano da temere? Se esisteva una minima probabilit che suo padre rimanesse favorevolmente inpressionato dalla decisione di Catherine di accompagnarlo, il problema sarebbe stato risolto; giacch Morris, dopo tutto, non aveva nessuna voglia di essere la causa della decisione di suo padre di

diseredarla. Non era per lui, era per lei e per i suoi figli. Lui era pronto ad aspettarla; sarebbe stata dura, ma poteva farlo. E laggi, tra bei paesaggi e nobili monumenti, forse il vecchio gentiluomo si sarebbe rabbonito; quelle cose non dovevano esercitare un'influenza che rendeva pi civili? E chiss che non si lasciasse commuovere dalla sua bont, dalla sua pazienza, dalla sua volont di compiere qualunque sacrificio tranne quello; e se un giorno lei lo avesse supplicato, in qualche posto famoso - in Italia, per esempio, di sera; a Venezia, in gondola, al chiaro di luna - se fosse stata un po' furba, e avesse toccato il tasto giusto, forse lui l'avrebbe stretta tra le braccia e le avrebbe detto che la perdonava. Catherine rimase immensamente colpita da questo modo di considerare la faccenda, che sembrava assai degno del brillante intelletto dell'innamorato, anche se lei non lo vedeva di buon occhio in quanto, per la sua attuazione pratica, dipendeva soltanto dalle sue capacit. L'idea di essere furba in una gondola al chiaro di luna le pareva comportare elementi che in qualche modo non riusciva ad afferrare. Ma si trovarono d'accordo sul fatto che Catherine avrebbe detto a suo padre di essere pronta a seguirlo, ubbidiente, dappertutto, con l'unica riserva mentale che amava Morris Townsend pi che mai. La ragazza inform il dottore di essere pronta a imbarcarsi, e lui fece rapidamente i preparativi per il viaggio. Catherine aveva da fare molti addii, ma a noi ne interessano due soli. La signora Penniman vedeva con favore il viaggio della nipote; le sembrava assai opportuno che la futura sposa del signor Townsend desiderasse arricchire la sua mente con un viaggio all'estero. Lo lasci in buone mani, disse, posando le labbra sulla fronte di Catherine. (Le piaceva moltissimo baciare la gente sulla fronte; era un'involontaria espressione di armonia con la parte intellettuale degli esseri umani). Lo vedr spesso; mi sentir come una delle vestali dell'antichit che veglia sulla fiamma consacrata. Ho apprezzato la dignit con cui hai reagito al fatto che mio padre non ti abbia invitata a venire con noi, rispose Catherine, non osando approfondire quest'analogia. l'orgoglio a tenermi su, disse la signora Penniman, toccandosi il corpetto, che mandava sempre una specie di suono metallico. Breve fu il congedo di Catherine dall'innamorato, e poche le parole che vennero scambiate. Sar sempre lo stesso quando torner?, chiese lei; anche se la domanda non era frutto di scetticismo. Lo stesso... e anche di pi, disse Morris, con un sorriso. Non rientra nei nostri disegni descrivere in modo particolareggiato il viaggio del dottor Sloper nell'emisfero orientale. Fece il classico giro dell'Europa, senza badare a spese, e (com'era prevedibile in un uomo della sua cultura) trov nell'arte e nelle cose antiche tanti motivi d'interesse che rimase all'estero, non per sei mesi, ma per dodici. La signora Penniman, in Washington Square, si adatt di buon grado alla sua assenza. Traeva grande diletto dal suo dominio incontrastato sulla casa vuota, e si lusingava di renderla pi attraente per gli amici di quando era presente suo fratello. Per Morris Townsend, almeno, si sarebbe detto che volesse renderla attraente in modo particolare. Il giovanotto era sicuramente il suo visitatore pi assiduo, e la signora Penniman amava moltissimo invitarlo a prendere il t. Morris aveva la sua poltrona - comodissima - davanti al caminetto del salottino (quando le grandi porte scorrevoli di mogano, con le maniglie e i cardini d'argento, che dividevano questo appartamento dal suo pi tradizionale vicino, erano chiuse), e fumava il sigaro nello studio del dottore, dove spesso trascorreva un'ora ponzando sulle strane collezioni del padrone assente. Considerava la signora Penniman un'oca, come sappiamo; ma lui non era un'oca e, da quel giovane di gusti raffinati e di modeste risorse che era, trovava quella casa un castello d'indolenza ideale. Divent per lui un club con un singolo socio. La signora Penniman vedeva sua sorella molto meno di

quando il dottore era a casa; la signora Almond, infatti, si era sentita in dovere di dirle che disapprovava i suoi rapporti col signor Townsend. Non aveva motivo di essere tanto cordiale con un giovanotto di cui il loro fratello pensava cos male, e la signora Almond era scandalizzata dalla leggerezza con la quale sua sorella incoraggiava Catherine a impegnarsi in un fidanzamento quanto mai deplorevole. Deplorevole!, esclam Lavinia. Sar un marito adorabile. Non ci credo, ai mariti adorabili, disse la signora Almond; credo solo a quelli buoni. Se la sposa, e lei eredita i soldi di Austin, pu anche darsi che vadano d'accordo. Sar un compagno indolente, amabile, egoista, paziente e, tutto sommato, sopportabile. Ma se Catherine non avr quei soldi, e lui si trover legato a nostra nipote, Dio abbia piet di lei! Lui non ne avr di certo. La odier per la sua disillusione, e si prender le sue vendette; sar crudele e spietato. Mal incolga alla povera Catherine! Ti raccomando di parlare un po' con sua sorella; peccato che Catherine non possa sposare lei!. La signora Penniman non aveva nessuna voglia di parlare con la signora Montgomery, della quale non si curava di coltivare l'amicizia; e l'effetto di quest'allarmante previsione sul destino di sua nipote fu di farle pensare che era un vero peccato dover amareggiare in qualche modo l'indole generosa del signor Townsend. Il giovanotto era nel suo elemento quando si godeva la vita; e come poteva sentirsi a suo agio se fosse saltato fuori che non c'era nulla da godere? Per la signora Penniman divenne un'idea fissa che dovesse essere lui a godersi il patrimonio del fratello, sul quale aveva tanto acume da capire che le sue pretese erano piccole. Se non lo lascia a Catherine, non sar certo per lasciarlo a me, diceva. XXIV

Il dottore, durante i primi sei mesi trascorsi all'estero, non parl mai con la figlia della loro piccola divergenza, un po' perch si era imposto di non farlo, e un po' perch aveva un mucchio d'altre cose cui pensare. Era ozioso sforzarsi di accertare lo stato dei suoi affetti senza porle domande dirette, perch, se non aveva mai lasciato trapelare alcunch nell'atmosfera accogliente delle pareti domestiche, era difficile che si lasciasse andare tra i monti della Svizzera o davanti ai monumenti italiani. Era sempre la docile e assennata compagna di viaggio del padre: lo seguiva nei suoi giri turistici in un rispettoso silenzio, non accusava mai la stanchezza, era sempre pronta a partire all'ora da lui fissata la sera prima, e non faceva critiche sciocche, n si abbandonava alle raffinatezze degli elogi. Ha pi o meno la stessa intelligenza di un fagotto di scialli, diceva il dottore, la principale superiorit di Catherine essendo che, mentre a volte il fagotto di scialli si smarriva, o cadeva gi dalla carrozza, Catherine era sempre al suo posto, tranquilla e sicura. Ma questo suo padre lo aveva previsto, e non si sentiva costretto ad attribuire i suoi limiti intellettuali di turista alla depressione sentimentale; Catherine si era completamente spogliata dei caratteri della vittima, e per tutto il tempo che passarono all'estero non mand mai il pi piccolo sospiro. Suo padre supponeva che fosse in contatto epistolare con Morris Townsend, ma tenne la bocca chiusa, perch non vide mai le lettere del giovanotto, mentre quelle di Catherine venivano sempre date da impostare alla loro guida. La ragazza riceveva notizie dell'innamorato con notevole regolarit, ma le sue lettere arrivavano chiuse in quelle della signora Penniman; talch, ogni volta che il dottore le porgeva un plico con l'indirizzo vergato da sua sorella, diventava lo strumento inconsapevole della passione che condannava. Fu Catherine a fare questa riflessione, e sei mesi prima si sarebbe sentita in dovere di avvertirlo; ora invece si considerava assolta. Nel suo cuore c'era sempre la ferita prodotta dalle parole di suo padre quando lei gli aveva

parlato come pensava che l'onore le imponesse; si sarebbe sforzata di compiacerlo il pi possibile, ma non gli avrebbe mai pi parlato cos. Leggeva di nascosto le lettere del suo innamorato. Un giorno, alla fine dell'estate, i due viaggiatori si trovavano in una valle solitaria delle Alpi. Stavano valicando uno dei passi, e durante la lunga ascensione erano scesi dalla carrozza e avevano fatto un lungo tratto di strada a piedi. Dopo un po' il dottore scopr un sentiero che, tagliando una valle trasversale, li avrebbe fatti uscire, come lui giustamente supponeva, in un punto assai pi alto della salita. Seguirono quel tortuoso cammino, e finirono col perdere la strada; la valle si rivel molto aspra e selvaggia, e la loro marcia divenne una scalata. Erano buoni camminatori, tuttavia, e accettarono l'avventura di buon grado; di tanto in tanto facevano una sosta, affinch Catherine potesse riposarsi; e allora lei si sedeva su un masso e lasciava errare lo sguardo sulle rocce scabre tutt'intorno e sul cielo che avvampava. Era il tardo pomeriggio, verso la fine d'agosto; stava calando la notte, e avendo essi raggiunto una grande elevazione, l'aria era fresca e pungente. A ponente c'era una grande diffusione di una luce rossa e fredda, che dava ai due versanti della piccola valle un'aria anche pi cupa e accidentata. Durante una delle loro soste, suo padre la lasci per raggiungere un luogo pi elevato, in lontananza, donde poteva osservare il panorama. In breve tempo, spar; e lei rimase l seduta, sola, in un silenzio che era appena rotto dal vago mormorio di un torrentello. Pensava a Morris Townsend, e quel luogo era cos desolato e solitario che il suo innamorato le pareva lontanissimo. L'assenza di suo padre si prolung; Catherine cominciava a domandarsi dove fosse andato a finire. Ma infine riapparve venendole incontro nella luce viva del tramonto, e lei si alz per riprendere il cammino. Lui invece non mostrava di volere proseguire, ma le si avvicin come se avesse qualcosa da dirle. Si ferm davanti a lei, e rimase l a guardarla con due occhi nei quali era rimasta la luce delle rosse cime innevate che aveva appena visto. Poi, di colpo, a bassa voce, le rivolse una domanda inaspettata: Hai deciso di lasciarlo?. La domanda era inattesa, ma Catherine era solo superficialmente impreparata. No, pap, rispose. Lui la guard senza parlare ancora per qualche istante. Ti scrive?, chiese. S, circa due volte al mese. Il dottore guard la valle, metro per metro, dondolando il bastone; poi le disse, con la medesima voce sommessa: Sono molto in collera. Catherine non capiva cosa intendesse dire; che volesse spaventarla? In tal caso, il luogo era ben scelto: quella forra aspra e melanconica, abbandonata dalla luce estiva, le faceva pesare la propria solitudine. Si guard intorno, e il gelo le s'insinu nel cuore; per un attimo fu assalita da una grande paura. Ma non trov niente da dire. Riusc solo a mormorare, dolcemente: Mi dispiace. Tu metti la mia pazienza a dura prova, riprese suo padre, e dovresti sapere chi sono. Io non sono un uomo molto buono. Anche se esternamente sembro molto calmo, in fondo sono assai collerico; e ti assicuro che posso essere durissimo. La ragazza non capiva perch suo padre le dicesse queste cose. Che l'avesse portata l apposta, obbedendo a un qualche suo piano? Ma quale? Si chiedeva Catherine. Voleva indurla bruscamente a ritrattare, approfittando della sua paura? Ma della sua paura di che? Quel posto era brutto e solitario, ma non poteva farle alcun male. E in suo padre c'era una sorta di muta intensit che lo rendeva pericoloso, ma Catherine non arrivava al punto di dirsi che potesse rientrare nel suo piano il metterle le mani - quelle belle, fini, agili mani da medico illustre - alla gola. Nondimeno, indietreggi di un passo. Sono certa che puoi essere tutto quello che vuoi, disse; ed era proprio quello che pensava.

Sono molto in collera, rispose lui, con maggior asprezza. Perch ti ha preso cos, all'improvviso?. Non mi ha preso all'improvviso. L'ho covata internamente negli ultimi sei mesi. E ora questo mi sembrava un buon posto per sfogarsi. cos tranquillo, e siamo soli. S, molto tranquillo, disse Catherine, guardandosi intorno vagamente. Non vuoi ritornare alla carrozza?. Tra un momento. Vuoi dire che in tutto questo tempo non hai ceduto d'un pollice?. L'avrei fatto se avessi potuto; ma non posso. Anche il dottore si guard intorno. Ti piacerebbe essere lasciata in un posto come questo, a morire di fame?. Che vuoi dire?, grid la ragazza. Sar questa la tua sorte... Cos lui ti lascer. Non intendeva toccare lei, ma aveva toccato Morris. Un'ondata di calore torn a diffondersi nel cuore di lei. Non vero, pap, proruppe, e non dovresti dirlo. Non giusto, e non vero. Lui scosse lentamente il capo. No, non giusto, perch tu non ci vuoi credere. Ma vero. Torniamo alla carrozza. Cominci ad allontanarsi, e lei lo segu; affrett il passo, e in breve tempo le diede un bel distacco. Ma di tanto in tanto si fermava, senza voltarsi indietro, per darle la possibilit di raggiungerlo, e lei gli teneva dietro con fatica, col cuore in gola dall'emozione di avergli rivolto per la prima volta la parola con violenza. Ormai il cielo si era fatto quasi buio, e lei fin per perderlo di vista. Non perse l'orientamento, tuttavia, e dopo un po', quando la valle fece un'improvvisa deviazione, raggiunse la strada, dove li aspettava la carrozza. Dentro vi sedeva suo padre, rigido e muto; in silenzio, prese posto accanto a lui. Le parve poi, ripensando a tutto questo, che per giorni, dopo di allora, non si fossero scambiati una parola. La scena era stata molto strana, ma non aveva inciso stabilmente sui suoi sentimenti verso il padre, perch era naturale, dopo tutto, che ogni tanto lui dovesse farle una scenata, e l'aveva lasciata in pace per sei mesi. La cosa pi strana era quando aveva detto che non era un uomo buono; Catherine s'interrog parecchio su cos'avesse voluto dire. Quella frase le riusciva incredibile, e non destava in lei alcun risentimento. Anche nell'amarezza pi profonda che la ragazza potesse provare, non le dava alcuna soddisfazione immaginarselo meno completo. Un'affermazione simile era frutto della sua grande sottigliezza: gli uomini intelligenti come lui potevano dire una cosa e intenderne un'altra; e quanto all'esser duro, questo, in un uomo, era sicuramente una virt. La lasci in pace per altri sei mesi: sei mesi durante i quali lei si adatt senza protestare a quel prolungamento del viaggio. Ma torn sull'argomento alla fine di questo intervallo; fu proprio in ultimo, la sera prima che s'imbarcassero per New York, nell'albergo di Liverpool. Avevano cenato insieme in una sala da pranzo vasta, buia, muffita; poi la tavola era stata sparecchiata, e il dottore si era messo a passeggiare lentamente su e gi. Catherine, alla fine, prese la candela per andare a letto, ma suo padre con un cenno le disse di restare. Che intendi fare quando saremo a casa?, domand, mentre lei stava l con la candela in mano. Vuoi dire riguardo al signor Townsend?. Riguardo al signor Townsend. Probabilmente ci sposeremo. Mentre lei aspettava, il dottore misur altre volte la sala a lunghi passi. Ti scrive regolarmente, come sempre?. S, due volte al mese, disse Catherine, con prontezza.

E parla sempre di matrimonio?. Oh, s; cio, parla anche d'altro, ma dice sempre qualcosa anche di questo. Sono lieto di sentire che varia i suoi argomenti; altrimenti le sue lettere potrebbero essere monotone. Scrive molto bene, disse Catherine, lietissima di avere l'occasione di dirlo. Scrivono sempre tutti molto bene. Il che, comunque, non ne sminuisce il merito. Cos, appena arrivi, andrai via con lui?. Era un modo di esprimersi piuttosto grossolano, e quel tanto di dignit che c'era in Catherine se ne risent. Non posso dirtelo finch non saremo arrivati, disse lei. Mi sembra piuttosto ragionevole, rispose suo padre. Questa l'unica cosa che ti chiedo: che tu me lo dica, che tu me ne dia precisa comunicazione. Quando un pover'uomo sta per perdere la sua unica figlia, vorrebbe averne sentore in anticipo. Oh, pap! non mi perderai mica, disse Catherine, facendo gocciolare la cera sul pavimento. Tre giorni prima basteranno, prosegu lui, se allora potrai essere precisa. Dovrebbe essermi molto grato, sai? Gli ho fatto un gran favore portandoti all'estero; il tuo valore raddoppiato, con tutta la cultura e tutto il gusto che hai messo insieme. Un anno fa eri forse un po' limitata, un po' rustica; ma ora hai visto tutto, e apprezzato tutto, e sarai una compagna piacevolissima. Gli abbiamo ingrassato la pecora prima che l'uccida. Catherine distolse lo sguardo, e rimase l a fissare la porta. Va' a letto, disse suo padre; e siccome non c'imbarcheremo fino a mezzod, dormi pure fino a tardi. Forse faremo un viaggio molto scomodo. XXV

Il viaggio fu davvero scomodissimo e Catherine, arrivando a New York, non ebbe neppure la soddisfazione di andar via per usare l'espressione di suo padre, con Morris Townsend. Lo vide, comunque, il giorno dopo; e nel frattempo egli form un oggetto naturale di conversazione tra la nostra eroina e zia Lavinia con la quale, la sera dello sbarco, la ragazza si trattenne lungamente a conversare prima che entrambe andassero a dormire. L'ho visto molto spesso, disse la signora Penniman. Non un uomo molto facile da conoscere. Immagino tu creda di conoscerlo; ma non cos, mia cara. Un giorno lo conoscerai; ma solo dopo che avrai vissuto insieme a lui. Io posso quasi dire di avere vissuto con lui, continu la signora Penniman, mentre Catherine la guardava a bocca aperta. Ora credo di conoscerlo davvero; ne ho avuto tali e tante occasioni! Ne avrai anche tu, certamente: o meglio, tu ne avrai di migliori, e zia Lavinia sorrise. Allora capirai quello che intendo. un uomo meraviglioso, pieno di passione e di energia, e altrettanto sincero. Catherine ascoltava con un misto d'interesse e di apprensione. Zia Lavinia era una donna molto comprensiva e Catherine, durante l'anno passato, mentre batteva chiese e gallerie forestiere, e correva in carrozza sulle lisce strade riservate alle diligenze postali, nutrendo pensieri che non uscivano mai dalle sue labbra, aveva spesso desiderato la compagnia di una persona intelligente del suo sesso. Raccontare la sua storia a una donna indulgente: a momenti le sembrava che questo le avrebbe dato un certo conforto, e pi di una volta era stata in procinto di confidarsi con la locandiera, o con la piccinina della sartoria. Se al suo fianco ci fosse stata una donna, in certe occasioni le avrebbe fatto dono di tutte le sue lacrime; e aveva temuto che, al suo ritorno, proprio questa sarebbe stata la sua reazione al primo abbraccio di zia Lavinia. Ma in realt le due donne si erano

incontrate, in Washington Square, a occhi asciutti; e quando si trovarono sole insieme l'emozione della ragazza and incontro a una certa aridit. Con maggior forza ella si trov a pensare che la signora Penniman aveva goduto per un anno intero la compagnia del suo innamorato; e non era un piacere, per lei, sentire sua zia che spiegava e interpretava il giovanotto, parlando di lui come se nessuno potesse conoscerlo meglio. Non che Catherine fosse gelosa; ma l'impressione che nella signora Penniman ci fosse una sorta d'innocente falsit, rimasta sopita per tutto quel tempo, torn a farsi sentire, e la ragazza si rallegr di essere finalmente a casa, sana e salva. Ci detto, era pur sempre una gioia poter parlare di Morris, sentir pronunciare il suo nome, essere in compagnia di una persona che non lo trattava ingiustamente. Sei stata molto buona con lui, disse Catherine. Me lo ha scritto, spesso. Non lo dimenticher mai, zia Lavinia. Ho fatto quel che ho potuto; stato ben poco. Lasciarlo venire a parlare con me, e offrirgli una tazza di t: ecco tutto. Tua zia Almond diceva che era troppo, e mi faceva delle tremende ramanzine; per mi ha promesso, almeno, di non tradirmi. Tradirti?. Di non dirlo a tuo padre. Andava a sedersi nello studio di tuo padre, disse la signora Penniman, con una risatina. Catherine rest in silenzio per un attimo. L'idea non le piaceva, e torn a ricordarle, con dolore, i sotterfugi della zia. Morris, sar bene che il lettore lo sappia, aveva avuto il tatto di non dirle che si sedeva nello studio di suo padre. Lui la conosceva solo da qualche mese, e sua zia la conosceva da quindici anni; eppure lui non avrebbe mai commesso l'errore di pensare che Catherine avrebbe colto l'ironia della faccenda. Mi rincresce che tu l'abbia fatto entrare nella stanza di pap, disse lei, dopo un po'. Non ce l'ho mandato io; c' andato da solo. Gli piaceva guardare i libri, e tutte quelle cose nelle vetrinette. Sa tutto di loro; sa tutto di ogni cosa. Catherine tacque di nuovo; poi: Vorrei che avesse trovato un impiego, disse. Ha trovato un impiego. una bellissima notizia, e mi ha detto lui di dirtelo appena tu fossi arrivata. Si messo in societ con un commissionario. andato tutto a posto, all'improvviso, la settimana scorsa. A Catherine questa sembr davvero una bellissima notizia; aveva un'aria fausta e promettente. Oh, come sono contenta!, disse; e allora, per un attimo, si sent pronta a buttar le braccia al collo della zia. molto meglio che essere alle dipendenze di qualcuno; e a questo lui non si mai abituato, riprese la signora Penniman. Ha gli stessi diritti del suo socio: sono assolutamente pari. Vedi come ha fatto bene ad aspettare? Mi piacerebbe sapere cosa pu dire tuo padre, ora! Hanno aperto un ufficio in Duane Street, e fatto stampare i biglietti da visita; me ne ha portato uno da vedere. Ce l'ho in camera, te lo mostrer domani. quello che mi ha detto l'ultima volta che stato qui: "Vede come ho fatto bene ad aspettare?". Invece di essere un subordinato, ha altra gente sotto di s. Non potrebbe mai essere un subordinato, lui; gli ho detto spesso che non riuscirei mai a immaginarmelo cos. A questa frase Catherine assent, e fu felicissima di apprendere che Morris era il padrone di se stesso; ma le manc la soddisfazione di pensare di poter comunicare trionfalmente questa notizia a suo padre. Che Morris si fosse messo in affari, o che l'avessero deportato a vita, per suo padre non c'era nessuna differenza. I bagagli erano stati portati in camera sua, e per un po' non fu fatta pi menzione del suo innamorato, mentre Catherine li apriva e mostrava alla zia alcune spoglie di quel viaggio all'estero. Queste erano ricche ed abbondanti; e a tutti Catherine aveva portato un dono; a tutti tranne Morris, al quale aveva portato solo il suo cuore fedele. Con la signora Penniman era stata particolarmente generosa, e zia Lavinia pass una mezz'ora a spiegare e a

ripiegare il suo regalo, con gridolini di riconoscenza e apprezzamento. Per qualche tempo marci avanti e indietro in uno splendido scialle di cashmere, che Catherine l'aveva pregata di accettare, mettendoglielo sulle spalle, e facendole voltare la testa per vedere fin dove le arrivava. Lo considerer solo come un prestito, disse lei. Torner a lasciartelo quando morir; o meglio, soggiunse, baciando nuovamente sua nipote, lo lascer alla tua prima bambina. E, avvolta nello scialle, rest l con un sorriso sul volto. Farai meglio ad attendere che nasca, disse Catherine. Non mi piace come lo dici, ribatt la signora Penniman, dopo un attimo. Catherine, sei cambiata?. No; sono la stessa. Non hai deviato di un ette?. Sono esattamente la stessa, ripet Catherine, e avrebbe voluto che sua zia fosse un po' meno sensibile. Be', mi fa piacere; e la signora Penniman contempl il suo cashmere nello specchio. Poi, Tuo padre come sta?, chiese, dopo un attimo, con gli occhi sulla nipote. Le tue lettere erano cos laconiche... Non sono mai riuscita a capirlo. Pap sta benissimo. Ah, lo sai che cosa intendo dire, disse la signora Penniman, con una dignit alla quale il cashmere conferiva un aspetto pi solenne. sempre implacabile?. Oh, s!. Non cambiato in nulla?. , se possibile, pi risoluto di prima. La signora Penniman si tolse il grande scialle, e lentamente lo ripieg. Malissimo. Non hai avuto alcun successo col tuo piccolo progetto. Quale piccolo progetto?. Morris mi ha detto tutto. L'idea di rovesciare la situazione ai suoi danni, in Europa; di tenerlo d'occhio, quand'era favorevolmente impressionato da qualche celebre oggetto da vedere - pretende di avere un tale amore per le cose belle, sai - e poi di perorare la tua causa e di fargli cambiare idea. Non ci ho mai provato. Era un'idea di Morris; ma se fosse stato con noi in Europa, avrebbe visto che pap non si mai lasciato impressionare a quel modo. Ama le cose belle, straordinariamente; ma pi luoghi celebri si visitavano, e pi lui li ammirava, meno sarebbe servito supplicarlo di tornare sulle sue decisioni. Sembravano renderlo solo pi deciso, pi terribile, disse la povera Catherine. Non riuscir mai a fargli cambiare idea, e ormai non mi aspetto pi niente. Be', devo dire, rispose la signora Penniman, che non avrei mai creduto che ti saresti arresa. Ci ho rinunciato. Non me ne importa pi. Sei diventata molto coraggiosa, disse la signora Penniman, con una breve risata. Non ti avevo consigliato di sacrificare il tuo patrimonio. S, sono pi coraggiosa di una volta. Mi hai chiesto se ero cambiata; sono cambiata in quel modo. Oh, riprese la ragazza, sono cambiata moltissimo. E non si tratta del mio patrimonio. Se non importa a lui, perch dovrebbe importare a me?. La signora Penniman esit. Forse gliene importa. Gliene importa per amor mio, perch non vuole offendermi. Ma sapr - lo sa gi che non deve aver paura di questo. Inoltre, disse Catherine, ho gi un mucchio di soldi miei. Staremo benissimo; e ora non ha il suo lavoro? Sono felice di quel lavoro. E continu a parlare, mostrando, via via, una grande eccitazione. Sua zia non l'aveva mai vista con quell'atteggiamento, e la signora Penniman, osservandola, lo attribu al viaggio all'estero, che l'aveva resa pi sicura di s, pi matura. Pensava anche che Catherine

fosse migliorata nell'aspetto; la trovava piuttosto bella. La signora Penniman si chiedeva se Morris Townsend ne sarebbe rimasto colpito. Mentre era immersa in quella riflessione, Catherine sbott, con una certa durezza: Perch sei cos contraddittoria, zia Penniman? Ora sembri pensare una cosa, ora un'altra. Un anno fa, prima che io partissi, volevi che non badassi al dispiacere che davo a mio padre, e ora hai l'aria di raccomandarmi di seguire un'altra linea. Come sei volubile. Questo attacco era inatteso, poich la signora Penniman non era abituata, nelle discussioni, a vedersi portare la guerra in casa: forse perch il nemico, generalmente, dubitava di potervi trovare i mezzi di sussistenza. A parer suo, i campi fioriti della sua ragione di rado erano stati devastati da una forza ostile. Era forse per questo motivo che nel difenderli appariva meno agile che maestosa. Non so di che mi accusi, se non di nutrire un interesse troppo profondo per la tua felicit. la prima volta che mi dicono che sono capricciosa. Non questo il difetto per il quale vengo di solito rimproverata. L'anno scorso eri in collera con me perch non volevo sposarmi su due piedi, e ora parli di convincere mio padre. Mi hai detto che gli sarebbe stato bene se mi avesse portato in Europa per niente. Be', mi ha portato per niente, e tu dovresti essere contenta. Non cambiato nulla: null'altro che i sentimenti che nutro per mio padre. Non ci bado pi tanto, ormai. Sono stata pi buona che potevo, ma a lui non interessa. Ormai non interessa neanche a me. Non so se sono diventata cattiva; forse s. Ma non me ne importa. Sono tornata a casa per sposarmi: questo tutto quello che so. Dovrebbe farti piacere, se non ti venuta qualche idea nuova; sei cos strana. Tu puoi fare come credi, ma non devi parlarmi mai pi d'intercedere presso mio padre. Io non gli chieder pi niente; finita. Mi ha dissuaso dal farlo. Sono tornata a casa per sposarmi. Era il discorso pi autorevole che la signora Penniman avesse mai sentito dalle labbra di sua nipote, e ne fu sbalordita in proporzione. Era anzi addirittura un po' sgomenta, e la forza dell'emozione e della risolutezza della ragazza non le lasci nulla da ribattere. Si spaventava facilmente, e incassava sempre la sconfitta con l'aria di chi fa una concessione: concessione che era spesso accompagnata, come in questo caso, da un risolino nervoso. XXVI

Se zia Lavinia aveva urtato la suscettibilit della nipote - cominci da quel momento a parlare diffusamente della sua suscettibilit, argomento che fino ad allora non era mai stato menzionato in relazione alla nostra eroina - Catherine ebbe l'occasione, l'indomani, di ritrovare la sua serenit. La signora Penniman le aveva riferito un messaggio di Morris Townsend nel quale si diceva che il giovanotto sarebbe venuto a darle il bentornato a casa sua il giorno dopo il suo arrivo. Arriv nel pomeriggio; ma, com' facile immaginare, in quest'occasione non gli fu concesso l'uso dello studio del dottor Sloper. Era andato e venuto, per un anno, con tanto agio e tanta irresponsabilit da aver quasi l'impressione che gli avessero fatto un torto, quando si vide costretto a ricordare che i suoi orizzonti dovevano, ormai, limitarsi al salotto grande, che costituiva il regno incontrastato di Catherine. Sono molto contento che lei sia tornata, disse; mi rende assai felice rivederla. E la guard, sorridendo, da capo a piedi, anche se non mostr, subito dopo, di concordare con la signora Penniman (che, come fanno le donne, era andata pi nei particolari) nel ritenerla particolarmente migliorata.

Catherine lo trov semplicemente magnifico; ci volle un po' di tempo perch potesse credere di nuovo che quel bel giovanotto era di sua esclusiva propriet. Fecero molti di quei discorsi che sono tipici degli innamorati: teneri scambi di domande e di assicurazioni. Morris in queste cose aveva una grazia straordinaria, che infuse un interesse pittoresco anche nella descrizione del suo debutto come commissionario: argomento sul quale la sua compagna lo interrogava con molta seriet. Di tanto in tanto si alzava dal sof dove stavano seduti tutt'e due, e faceva quattro passi nella stanza; dopodich tornava indietro, sorridendo e passandosi una mano tra i capelli. Era inquieto, com'era naturale in un giovane appena ricongiuntosi all'amata dopo una lunga assenza, e Catherine non pot far a meno di notare che non lo aveva mai visto cos eccitato. Le fece piacere, in qualche modo, notare questo fatto. Lui le rivolse domande sui suoi viaggi, ad alcune delle quali la ragazza non fu in grado di rispondere, perch aveva dimenticato i nomi dei luoghi e l'itinerario seguto da suo padre. Ma per il momento era cos felice, cos sollevata dalla convinzione che le sue sofferenze fossero finite, che dimentic di vergognarsi della brevit delle risposte. Ormai le sembrava di poterlo sposare senza il rimasuglio di uno scrupolo, o un singolo tremore all'infuori di quelli prodotti dalla gioia. Senz'attendere che glielo chiedesse lui, fu lei a dirgli che suo padre era tornato esattamente nello stesso stato d'animo: che non aveva ceduto di un pollice. Non dobbiamo pi aspettarcelo, disse, e dobbiamo farne a meno. Morris, seduto sul divano, la guardava sorridendo. Mia povera, cara bambina!, esclam. Non deve compatirmi, disse Catherine. Non m'interessa pi; ci ho fatto l'abitudine. Morris continuava a sorridere, e poi si alz e riprese a passeggiare. Farebbe meglio a lasciarmi tentare. Tentare di convincerlo? Riuscirebbe solo a peggiorare le cose, rispose Catherine, risolutamente. Dice cos perch me la sono cavata piuttosto male, l'altra volta. Ma oggi dovrei comportarmi diversamente. Sono molto pi saggio; ho avuto un anno per pensarci su. Ho pi tatto. a questo che ha pensato per un anno?. Per gran parte. Vede, questa faccenda mi rimasta nel gozzo. Non mi piace essere battuto. Come pu essere battuto se ci sposiamo?. Ha ragione, non sono battuto sulla questione principale; ma lo sono, non vede?, in tutto il resto: sul problema della mia riputazione, dei miei rapporti con suo padre, dei miei rapporti con i miei stessi figli, qualora dovessimo averne. Avremo abbastanza denaro per i nostri figli; ne avremo abbastanza per tutto. Lei non conta di riuscire negli affari?. Brillantemente, e la nostra vita sar senza dubbio molto agiata. Ma non solo dell'agio materiale che sto parlando; di quello morale, disse Morris: della soddisfazione intellettuale. Io ora moralmente mi sento molto confortata, dichiar Catherine, con grande semplicit. Giusto, cos. Ma per me diverso. Io ho usato tutto il mio orgoglio per dimostrare a suo padre che si sbaglia, e ora che sono alla testa di una florida agenzia, posso trattare con lui da pari a pari. Ho un piano formidabile: mi faccia parlare con lui!. Le stava di fronte con il suo viso aperto, la sua aria spavalda, le mani in tasca; e lei si alz, con gli occhi posati sui suoi. No, Morris, la prego; no, per favore, disse; e nel suo tono c'era una certa fermezza, triste e gentile, che lui sent per la prima volta. Non

dobbiamo chiedergli favori: e non dobbiamo chiedere di pi. Non ceder, e non ne uscir nulla di buono. Ora lo so: ho un'ottima ragione. E di grazia qual questa ragione?. La ragazza esitava a esporla, ma alla fine confess: Non mi vuole molto bene. Oh, uffa!, grid Morris, seccato. Non direi una cosa simile senza esserne sicura. L'ho visto, l'ho sentito, in Inghilterra, poco prima della nostra partenza. Parl con me una sera - l'ultima sera - e allora compresi. Te ne accorgi quando uno nutre questi sentimenti. Non lo accuserei se non avesse fatto in modo che li nutrissi anch'io. Non lo accuso; le dico solo che cos. Non pu farci niente; non possiamo dominare i nostri affetti. Forse che io domino i miei? Non avrebbe potuto dire lo stesso di me? perch tanto innamorato di mia madre, che abbiamo perso tanto tempo fa. Era bellissima, e molto, molto brillante; mio padre pensa sempre a lei. Io non sono affatto come lei; me l'ha detto zia Penniman. Naturalmente non colpa mia; ma non nemmeno colpa sua. Tutto quello che intendo dire che vero; ed una ragione di pi per capire che non si rassegner mai: non solo il fatto che lei gli antipatico. Solo?, esclam Morris, con una risata. Le sono molto obbligato. Che lei gli sia antipatico non m'interessa pi; tutto m'interessa molto meno. Mi sento diversa; mi sento separata da mio padre. Parola mia, disse Morris, una ben strana famiglia, la vostra. Non dica cos: non dica scortesie, implor la ragazza. Ora lei dovr essere molto buono con me, Morris, perch... perch... - ed ebbe un attimo di esitazione perch io ho fatto molto per lei. Oh, questo lo so, mia cara. Catherine, fino a quel momento, aveva parlato senza impeto, n alcun segno visibile di emozione, dolcemente, ragionevolmente, all'unico scopo di spiegare. Ma l'emozione era stata soffocata in malo modo, e alla fine si trad nel tremito della sua voce. molto duro separarsi cos da tuo padre, quando prima lo adoravi. Mi ha dato tanta infelicit; o me l'avrebbe data se non amassi lei. Te ne accorgi quando uno ti rivolge la parola come se... come se.... Come se cosa?. Come se ti disprezzasse!, disse Catherine, appassionatamente. Cos ha parlato lui la sera prima del nostro imbarco. Non stato molto, ma stato sufficiente, e ci ho pensato per tutta la traversata. Poi ho deciso. Non gli chieder mai pi niente, e non mi aspetter niente da lui. Non sarebbe pi naturale. Dovremo essere molto felici insieme, e non dovremo dare l'impressione di contare sul suo perdono. E... Morris, Morris, la prego, non mi disprezzi mai!. Era una promessa facile da fare, e Morris la fece con brillanti conseguenze. Ma per il momento non intraprese alcunch di pi oneroso. XXVII

Naturalmente il dottore, al ritorno, sostenne non poche conversazioni con le sorelle. Non si dette troppa pena di narrare i suoi viaggi o di trasmettere le sue impressioni di terre lontane alla signora Penniman, alla quale si content di dedicare un memento della sua invidiabile esperienza sotto forma di un abito di velluto. Ma convers con lei, piuttosto a lungo, di faccende pi domestiche, e non perse tempo ad assicurarle che era sempre un padre inflessibile.

Non dubito che tu abbia visto spesso il signor Townsend, e fatto del tuo meglio per consolarlo dell'assenza di Catherine, disse. Io non te lo chieder, e tu non avrai bisogno di negarlo. Per nulla al mondo ti porrei questa domanda, esponendoti all'incomodo di dover... ehm... escogitare una risposta. Nessuno ti ha tradito, e non ci sono state spie delle tue azioni. Elizabeth non ha detto niente, e non ha mai parlato di te se non per lodare il tuo aspetto e il tuo umore. La cosa solo una mia supposizione: un'induzione, come dicono i filosofi. Mi sembra verosimile che tu abbia offerto asilo a uno spasimante cos degno d'attenzione. Il signor Townsend ha bazzicato lungamente questa casa; c' qualcosa, qua dentro, che me lo dice. Noi medici, lo sai, finiamo per affinare le nostre percezioni, e il sensorio mi comunica che lui si seduto in queste poltrone, con un atteggiamento molto disinvolto, e si scaldato al fuoco di quel caminetto. Non gliene lesino il conforto; l'unico che potr mai godere a spese mie. Sembra anzi verosimile che io possa economizzare a spese sue. Non so cosa tu possa avergli detto, o cosa tu possa dire d'ora in poi; ma vorrei informarti che se lo hai incoraggiato a credere che otterr qualcosa con le sue insistenze, o che io mi sono spostato d'un capello dalla posizione assunta un anno fa, gli hai fatto uno scherzo per il quale potrebbe chiederti una riparazione. Non sono certo che non possa farti causa. Hai agito senza dubbio seguendo la tua coscienza; ti sei convinta che mi avrebbero stancato. Questa l'allucinazione pi infondata che abbia mai visitato il cervello dell'ottimista pi sfrenato. Non sono affatto stanco; sono fresco come quando ho cominciato; posso resistere altri cinquant'anni. Anche Catherine non sembra aver ceduto di un pollice; altrettanto fresca; siamo dunque, pi o meno, al punto di prima. Questo, comunque, tu lo sai quanto me. Ci che desidero semplicemente darti notizia del mio stato d'animo. Fanne gran conto, cara Lavinia. Gurdati dal giusto risentimento di un cacciatore di dote deluso!. Non posso dire che me lo aspettassi, disse la signora Penniman. E avevo una sorta di stupida speranza che saresti tornato a casa senza quell'odioso tono ironico con cui tratti i soggetti pi sacri. Non sottovalutare l'ironia; sovente di grande utilit. Non , peraltro, sempre necessaria, e io ti mostrer con quale garbo posso metterla da parte. Vorrei sapere se credi che Morris Townsend continuer a insistere. Ti risponder con le tue stesse armi, disse la signora Penniman. Sar meglio che aspetti, e vedrai. E tu chiami una delle mie armi una battuta come questa? Non ho mai detto nulla di tanto grossolano. Insister quanto basta per cagionarti un grave disagio, allora. Mia cara Lavinia, esclam il dottore, e tu me la chiami ironia? Io lo chiamo pugilato. La signora Penniman, per, nonostante il suo pugilato, era parecchio spaventata, e ascolt i consigli delle sue paure. Suo fratello nel frattempo si consultava, con molte riserve, con la signora Almond, con la quale non fu meno generoso che con Lavinia, e assai pi comunicativo. Immagino che lo abbia tenuto sempre l con lei, disse. Devo vedere in che stato la mia cantina. Non occorre che tu mi dica nulla; le ho gi detto tutto quello che pensavo. Credo che abbia frequentato parecchio la tua casa, rispose la signora Almond. Ma devi ammettere che l'aver lasciato Lavinia cos sola stato un gran cambiamento, per lei, ed era naturale che cercasse un po' di compagnia. Lo ammetto, ed per questo che non far storie per il vino; lo considerer un compenso per Lavinia. Sarebbe capace di dirmi che lo ha bevuto tutto lei. Pensa all'inconcepibile cattivo gusto, nel caso in questione, di quell'individuo che si prende la

libert di usare la mia casa come se fosse sua, o anche solo di mettervi piede! Se questo non lo descrive, indescrivibile. Il suo piano di arraffare ci che pu. Lavinia lo avr mantenuto per un anno, disse la signora Almond. tanto di guadagnato. Dovr mantenerlo per il resto della sua vita, allora, esclam il dottore; ma senza il vino, come dicono alle tables d'hte. Catherine mi dice che ha messo su una ditta, e che guadagna soldi a palate. Il dottore rimase a bocca aperta. Questo non me l'ha detto, e neppure Lavinia si degnata di farlo. Ah!, esclam, di me Catherine non vuole pi saperne. Non che abbia importanza, se questa ditta cos prospera come dite. Catherine non ha rinunciato al signor Townsend, disse la signora Almond; me ne sono accorta nel primo mezzo minuto. tornata tale e quale. Tale e quale; senza un briciolo d'intelligenza in pi. Non ha visto un accidente, in tutto il tempo che siamo stati via: n un quadro n un paesaggio, n una statua n una cattedrale. Come avrebbe potuto? Aveva altre cose cui pensare; non le vanno via di mente per un attimo. Mi fa tanta pena. Farebbe tanta pena pure a me, se non m'irritasse. Ora questo l'effetto che mi fa. Ho tentato di tutto, con lei; sono stato davvero spietato. Ma non serve a nulla; letteralmente incollata a lui. Sono passato, di conseguenza, allo stadio dell'esasperazione. In principio avevo per tutto questo una buona dose di una certa bonaria curiosit; volevo vedere se davvero Catherine non avrebbe mollato. Ma, buon Dio, la mia curiosit soddisfatta! Vedo che ne capace, e adesso pu mollare. Non moller mai, disse la signora Almond. Bada, o mi esaspererai anche tu. Se non molla, me ne sbarazzer: finir per rotolare nella polvere. Che bella posizione, per mia figlia. Non capisce che, quando stanno per darti una spinta, faresti meglio a saltare. E poi si lamenter dei lividi. Non si lamenter mai, disse la signora Almond. Questo render ancora pi cospicua la mia disapprovazione. Ma non posso prevenire ogni cosa, che il diavolo mi porti!. Se proprio deve fare un ruzzolone, disse la signora Almond, con una risata sommessa, stendiamo tutti i tappeti che possiamo. E mostr, con quest'idea, il grande affetto materno che nutriva per la ragazza. La signora Penniman scrisse immediatamente a Morris Townsend. L'intimit tra queste due persone era ormai molto profonda, ma io devo contentarmi di notare solo alcune delle sue caratteristiche. La parte che vi aveva la signora Penniman era un sentimento singolare che avrebbe potuto essere frainteso, ma che in se stesso non tornava a disonore della povera signora. Era un romantico interesse per questo giovanotto attraente e sfortunato, e tuttavia non era un interesse di cui Catherine avrebbe potuto essere gelosa. La signora Penniman non aveva un'oncia di gelosia riguardo alla nipote. Quanto a lei, si sentiva come la madre o la sorella di Morris - una madre o una sorella dal temperamento emotivo - e aveva un desiderio smisurato di trattarlo bene e di renderlo felice. Si era sforzata di farlo durante l'anno in cui suo fratello le aveva lasciato il campo libero, e ai suoi sforzi aveva arriso il successo che si detto. Non aveva mai avuto un figlio suo, e Catherine, che la donna aveva fatto del suo meglio per rivestire dell'importanza che avrebbe avuto in modo naturale un Penniman nel fiore della giovinezza, aveva solo in parte ricompensato il suo zelo. Catherine, come oggetto di amore e di sollecitudine, non aveva mai avuto quel fascino pittoresco che (come le sembrava) sarebbe stato un attributo naturale della sua progenie. Nella signora Penniman anche l'affetto materno sarebbe stato romantico e artificiale, e Catherine non era tipo da ispirare una passione romantica. La signora Penniman le voleva sempre bene, ma era

arrivata a concludere che con Catherine aveva perso un'occasione. Sentimentalmente parlando, perci, aveva (senza diseredare sua nipote) adottato Morris Townsend, che di occasioni gliene dava in abbondanza. Sarebbe stata felicissima di avere un figlio bello e tirannico, e avrebbe avuto un enorme interesse per i suoi affari di cuore. Questa era la luce in cui era giunta a considerare Morris, che fin dall'inizio si era accattivato la sua benevolenza, e che l'aveva colpita con il suo rispetto discreto e calcolato: una forma di esibizione alla quale la signora Penniman era molto sensibile. Successivamente Morris Townsend aveva assai ridotto la propria deferenza, poich economizzava le sue risorse, ma ormai l'impressione era fatta, e la stessa brutalit del giovanotto venne ad assumere una sorta di valore filiale. Se la signora Penniman avesse avuto un figlio, probabilmente avrebbe avuto paura di lui, e in questa fase della nostra storia aveva certamente paura di Morris Townsend. Questo era uno dei risultati del suo acclimatamento in Washington Square. Con lei lui si metteva a proprio agio: come, se per questo, avrebbe fatto certamente con sua madre. XXVIII

La lettera era un segnale d'allarme; lo informava che il dottore era tornato a casa pi intrattabile che mai. La signora Penniman avrebbe ben potuto immaginare che Catherine gli avrebbe fornito tutte le informazioni di cui necessitava su questo punto; ma noi sappiamo che l'immaginazione della zia raramente colpiva il bersaglio; e lei pensava, inoltre, che non era certamente il caso di dipendere da quanto Catherine avrebbe potuto fare. Doveva fare il suo dovere e basta, senza riguardi per la nipote. Ho gi detto che il suo giovane amico la trattava con grande familiarit, e la prova di questo fatto che non rispose alla sua lettera. Ne prese buona nota; ma con quel foglio si accese il sigaro, e aspett tranquillamente, sicuro che presto ne sarebbe giunta un'altra. Il suo stato d'animo mi fa gelare il sangue nelle vene, aveva scritto la signora Penniman, alludendo a suo fratello; e dal suo punto di vista non si sarebbe potuto dir meglio. Nondimeno scrisse ancora, esprimendosi con l'aiuto di una metafora diversa. Il suo odio per lei arde con una fiamma livida, la fiamma che non muore mai, scrisse. Ma essa non illumina il buio del suo avvenire. Se potesse farlo il mio affetto, tutti gli anni della sua vita sarebbero un'eterna giornata di sole. Da C. non riesco a cavar nulla; cos terribilmente riservata, come suo padre. Sembra sperare di sposarsi molto presto, e ha evidentemente fatto i preparativi in Europa: vestiti in quantit, dieci paia di scarpe ecc. Mio caro amico, non si pu iniziare la vita coniugale solo con due o tre paia di scarpe, vero? Mi dica che ne pensa. Sono molto ansiosa di vederla, ho tante cose da dire. Sento terribilmente la sua mancanza; la casa sembra cos vuota senza di lei. Che novit dalle sue parti? La sua azienda comincia ad allargarsi? Quella cara aziendina: trovo che lei ha mostrato un coraggio da leone! Non potrei venire nel suo ufficio?... Solo per tre minuti? Potrei farmi passare per un cliente: cos che li chiamate? Potrei venire a comprare qualcosa: delle azioni o queste cose ferroviarie. Mi dica cosa pensa di questo piano. Porterei una borsa di rete, come una donna del popolo. Nonostante la proposta della borsa di rete, Morris mostr di non apprezzare soverchiamente questo piano, poich non diede alla signora Penniman il minimo incoraggiamento a recarsi nel suo ufficio, che le aveva gi descritto come un posto singolarmente e innaturalmente difficile da trovare. Ma siccome lei insisteva a chiedere un abboccamento - fino all'ultimo, dopo mesi di colloqui a tu per tu, aveva chiamato questi incontri abboccamenti - lui accett di fare una passeggiata con lei, e fu tanto gentile, persino, da lasciare l'ufficio a tale scopo proprio nelle ore in cui avrebbe dovuto fervere il

lavoro. Per Morris Townsend non fu una sorpresa, quando si furono incontrati all'angolo di una strada, in una zona di aree fabbricabili e selciati lasciati a met (con la signora Penniman abbigliata il pi possibile da donna del popolo), scoprire che, nonostante la sua urgenza, quella che zia Lavinia aveva da trasmettergli era soprattutto l'assicurazione della propria simpatia. Di tali assicurazioni, tuttavia, Morris ne aveva gi una voluminosa collezione, e non sarebbe valsa la pena di perdere un buon affare solo per sentirsi dire dalla signora Penniman, per la millesima volta, che aveva abbracciato la sua causa. Era Morris, questa volta, che aveva qualcosa da dire. Non fu facile tirarlo fuori, e mentre ci pensava questa difficolt lo rese astioso. Oh s, lo so perfettamente che combina le propriet di un blocco di ghiaccio e di un carbone ardente, osserv. Catherine me lo ha fatto capire chiaramente, e lei me l'ha detto tante di quelle volte che non ne posso pi. Non occorre che me lo ripeta; sono pienamente soddisfatto. Non ci dar mai un soldo; lo considero matematicamente dimostrato. A questo punto la signora Penniman ebbe un'ispirazione. Non potrebbe fargli causa?. Non capiva per quale motivo non ci avesse pensato prima, a un espediente cos semplice. Far causa a lei, disse Morris, se mi rivolger altre domande cos scoccianti. Un uomo dovrebbe saperlo quando battuto, soggiunse, dopo un attimo. Dovr rinunciare a lei!. La signora Penniman accolse questa dichiarazione in silenzio anche se le parole del suo interlocutore le fecero battere un po' il cuore. Non la trovarono assolutamente impreparata, perch si era abituata all'idea che, se Morris non fosse veramente riuscito a ottenere i soldi di suo fratello, non gli sarebbe convenuto, senza di essi, sposare Catherine. Non gli sarebbe convenuto, era un modo vago di porre la questione; ma l'affetto naturale della signora Penniman completava l'idea che, sebbene non fosse stata ancora espressa cos crudamente tra loro nella forma appena usata da Morris, nondimeno era stata suggerita tante volte, in certe comode pause della conversazione, mentre lui sedeva con le gambe allungate davanti a s nelle ben imbottite poltrone del dottore, che lei era arrivata prima a considerarla con un'emozione che s'illudeva di trovare filosofica, e poi ad avere per essa una segreta tenerezza. Il fatto che lei tenesse segreta la sua tenerezza dimostra, naturalmente, che se ne vergognava; ma la signora Penniman riusciva a chiudere gli occhi davanti alla sua vergogna ricordando a se stessa che era, dopo tutto, la protettrice ufficiale del matrimonio di sua nipote. Ben difficilmente la sua logica avrebbe ottenuto l'approvazione del dottore. In primo luogo, Morris doveva ottenere quei soldi, e lei lo avrebbe aiutato nell'impresa. In secondo, era chiaro che quei soldi non sarebbero mai finiti nelle sue tasche, e sarebbe stato un grandissimo peccato se lui si fosse sposato senza: uno come lui, che avrebbe potuto trovare tanto facilmente qualcosa di meglio. Dopo che suo fratello, al ritorno dall'Europa, ebbe pronunciato l'incisivo discorsetto cui si fatto cenno, la causa di Morris sembrava cos disperata che la signora Penniman concentr l'attenzione esclusivamente sulla seconda parte del suo ragionamento. Se Morris fosse stato suo figlio, avrebbe sicuramente sacrificato Catherine a una concezione superiore del suo avvenire; e l'essere pronta a farlo, nel caso in questione, rappresentava dunque una forma ancora pi profonda di devozione. Nondimeno, le diede un po' d'affanno il vedersi mettere in mano, tutt'a un tratto, il... come possiamo chiamarlo? coltello del sacrificio. Morris continu a camminare per qualche istante, e poi ripet, con asprezza: Dovr rinunciare a lei!. Credo di capirla, disse la signora Penniman, con la sua voce dolce. Certo lo dico abbastanza chiaramente: abbastanza brutalmente e volgarmente.

Si vergognava di s, e la sua vergogna era scomoda; e lui era estremamente intollerante delle scomodit, e si sentiva malvagio e crudele. Aveva voglia di maltrattare qualcuno, e cominci, cautamente - perch era sempre cauto - da se stesso. Non potrebbe imbeccarla un po' lei?, chiese. Imbeccarla?. Prepararla: cercare di facilitarmi il compito. La signora Penniman si ferm, guardandolo molto solennemente. Mio povero Morris, sa quant' innamorata di lei?. No, non so. Non voglio saperlo. Ho sempre cercato d'ignorarlo. Sarebbe troppo penoso. Soffrir molto, disse la signora Penniman. Deve consolarla. Se lei mi buona amica come pretende di essere, ci riuscir. La signora Penniman scosse tristemente il capo. Lei dice di me che "pretendo" di averla in simpatia; ma non posso pretendere di odiarla. A mia nipote posso dire solo che ho di lei un altissimo concetto; e questo come la consoler della sua perdita?. Il dottore l'aiuter. Sar felice della rottura; ed un tipo che sa il fatto suo, inventer qualcosa per confortarla. Inventer una nuova tortura, grid la signora Penniman. Dio la liberi dal conforto di suo padre! Non far altro che cantar vittoria e dire: "Te l'avevo detto!". Morris si color di un rosso quanto mai fastidioso. Se lei non la consola meglio di quanto faccia con me, non sar certo di molto aiuto. una necessit maledettamente spiacevole; la sento molto, e lei dovrebbe agevolarmela. Sar sua amica per la vita, dichiar la signora Penniman. Lo sia ora!, e Morris riprese a camminare. Lei lo segu; tremava, quasi. Vorrebbe che glielo dicessi io?, domand. Lei non deve dirglielo, ma pu... pu.... Ed esit, cercando di pensare a cos'avrebbe potuto fare la signora Penniman. Pu spiegarle il perch. Perch non posso rassegnarmi a intromettermi tra lei e suo padre: a fornirgli il pretesto, che lui afferra con tanta impazienza (che spettacolo penoso!), per privarla dei suoi diritti. La signora Penniman colse con notevole prontezza il fascino di questa formula. proprio da lei, disse; che sentimenti delicati. Morris, seccato, fece roteare il bastone da passeggio. Oh, dannazione!, esclam, caparbiamente. Ma la signora Penniman non si lasci scoraggiare. Potrebbe andare a finir meglio di quanto creda lei. Catherine, dopo tutto, una ragazza cos strana. E ritenne di potersi incaricare di assicurargli che, qualunque cosa fosse accaduta, la ragazza non avrebbe protestato: era talmente tranquilla! Prolungarono la loro passeggiata, e mentre procedevano la signora Penniman s'incaric di molte altre cose, e fin con l'addossarsi un fardello considerevole; Morris essendo abbastanza pronto, com' facile immaginare, a scaricare tutto sulle sue spalle. Nemmeno per un istante, tuttavia, lui si lasci ingannare dalla sua goffa alacrit; sapeva che, di quanto prometteva, era idonea a eseguire solo una frazione insignificante, e pi lei esprimeva la volont di essergli d'aiuto, pi stupida la considerava lui. Che far se non la sposa?, os chiedere la signora Penniman nel corso di questa conversazione. Qualcosa di brillante, disse Morris. Non le piacerebbe che facessi qualcosa di brillante?. L'idea fece alla signora Penniman un enorme piacere.

Mi sentir tristemente ingannata, se non lo far. Dovr farlo, per rimediare a questo. Questa una cosa tutt'altro che brillante, sa. La signora Penniman riflett un momento, come se potesse esserci un modo di sostenere il contrario; ma dovette rinunciare al tentativo e, per vincere l'imbarazzo dell'insuccesso, azzard un'altra domanda. Allude... allude a un altro matrimonio?. Morris accolse questa domanda con una riflessione che non era meno impudente per il fatto che venne formulata sottovoce. Le donne sono proprio pi rozze degli uomini. E poi rispose, forte: Mai!. La signora Penniman si sentiva molto umiliata e delusa, e per sfogarsi sbott in un gridolino un po' sarcastico. Era proprio un tipo ostinato. Non la lascio per un'altra donna, ma per una carriera pi importante, annunci Morris. Questo era molto bello; ma la signora Penniman, che sentiva di essersi esposta troppo, era ancora un tantino rancorosa. Pensa di non venire pi a trovarla?, chiese, piuttosto bruscamente. Oh no, verr ancora; ma a che serve tirarla per le lunghe? Sono venuto quattro volte da quando tornata, ed una situazione imbarazzante e terribilmente faticosa. Non posso continuare all'infinito; non dovrebbe contarci, sa. Una donna non dovrebbe mai tenersi un uomo attaccato alle sottane, soggiunse, con eleganza. Ah, ma dovrete pur darvi l'ultimo addio!, incalz la sua compagna, nell'immaginazione della quale l'idea degli ultimi addii aveva un posto inferiore in dignit solo a quello del primo incontro. XXIX

Venne ancora, senza riuscire a dare l'ultimo addio; e ancora e ancora, senza trovare mai che la signora Penniman avesse fatto molto per cospargere di fiori la via della ritirata. Era diabolicamente imbarazzante, come diceva lui, e Morris provava una viva animosit per la zia di Catherine, la quale, come lui si era ormai formato l'abitudine di dirsi, lo aveva trascinato in quel pasticcio, e ora, per normale umanit, era tenuta a tirarlo fuori. La signora Penniman, a dire il vero, aveva, nella clausura del suo appartamento - e, posso aggiungere, nella suggestivit di quello di Catherine, che in quei giorni aveva l'aria dell'appartamento di una signorina che si preparava il trousseau - la signora Penniman aveva misurato le proprie responsabilit, e si era spaventata della loro grandezza. Il compito di preparare Catherine e di facilitare le cose a Morris presentava difficolt che aumentavano durante la fase esecutiva, e che avevano addirittura spinto l'impulsiva Lavinia a domandarsi se la modifica del progetto originario del giovanotto era stata concepita in uno spirito felice. Un brillante avvenire, una carriera pi importante, una coscienza libera dal rimorso di aver interferito tra una giovane donna e i suoi diritti naturali: queste cose eccellenti si potevano acquistare in un modo troppo fastidioso. Da Catherine personalmente la signora Penniman non ricevette la minima assistenza; la povera ragazza, a quanto pare, non aveva alcun sospetto del pericolo. Guardava l'innamorato con occhi pieni di un'intatta sicurezza, e pur avendo meno fiducia nella zia che in un giovanotto col quale aveva scambiato tanti teneri giuramenti, non le dava alcun appiglio per spiegare o fare confessioni. La signora Penniman, tra mille incertezze ed esitazioni, trovava che Catherine era molto stupida, rinviava la scena madre, come l'avrebbe chiamata lei, di giorno in giorno, e girava qua e l, molto a disagio, con la sua bomba inesplosa tra le

mani. Quelle di Morris non avevano nulla in comune con le scene madri; ma anche cos erano superiori alle sue forze. Il giovanotto faceva visite brevi, le pi brevi che poteva, e mentre stava l seduto con la innamorata trovava ben poco da dire. Lei aspettava che lui, in parole povere, fissasse il giorno; e fintantoch Morris si sentiva impreparato a essere esplicito su questo punto, la pretesa di conversare di cose pi astratte sembrava un'irrisione. Lei non si dava arie e non aveva affettazioni; non tentava mai di dissimulare la propria aspettativa. Voleva solo che lui fosse felice, e attendeva con modestia e con pazienza; il temporeggiare di Morris in quel momento supremo poteva sembrare strano, ma naturalmente lui doveva avere le sue buone ragioni. Catherine sarebbe stata una moglie all'antica, dolce e rassegnata: una di quelle mogli che considerano le ragioni favori e doni del cielo, ma che non se ne aspettano una al giorno, non pi di quanto si aspetterebbero un mazzo di camelie. Nel periodo del suo fidanzamento, tuttavia, una giovane donna anche di modestissime pretese conta su un numero di mazzi di fiori pi alto che in altre occasioni; e c'era una mancanza di profumo, nell'aria, in quel momento, che fin per suscitare l'allarme della ragazza. malato?, chiese a Morris. Mi sembra cos inquieto, e la trovo pallido. Non sto affatto bene, disse Morris; e gli sovvenne che, se fosse riuscito a farsi abbastanza compatire, forse l'avrebbe fatta franca. Ho paura che lei si strapazzi; non dovrebbe lavorare tanto. Devo farlo. E poi aggiunse, con una sorta di brutalit calcolata: Non voglio esserle debitore di ogni cosa. Ah, come pu dir questo?. Sono troppo orgoglioso, disse Morris. S, lei troppo orgoglioso. Ebbene, deve prendermi come sono, prosegu lui; non potr cambiarmi mai. Io non la voglio cambiare, disse lei, con dolcezza; la prender com'. E rimase a guardarlo. Lei sa che la gente parla molto male di un uomo che sposa una ragazza ricca, osserv Morris. una cosa assai spiacevole. Ma io non sono ricca, disse Catherine. abbastanza ricca per far s che si parli di me. naturale che si parli di lei. un onore. un onore di cui potrei facilmente fare a meno. Catherine stava per chiedergli se questo fastidio non era compensato dal fatto che la povera ragazza che aveva la sfortuna di esserne la causa lo amasse tanto profondamente, e tanto fortemente credesse in lui; ma esit, pensando che questo forse sarebbe apparso un discorso severo, e mentre lei esitava, all'improvviso Morris la lasci. La prossima volta che venne, tuttavia, Catherine lo tir fuori, e di nuovo gli disse che era troppo orgoglioso. Morris ripet che non poteva cambiare, e questa volta lei prov l'impulso di dire che con un piccolo sforzo avrebbe potuto cambiare anche lui. A volte Morris pensava che, se fosse riuscito a litigare con lei, la cosa avrebbe potuto essergli d'aiuto; ma litigare con una giovane donna che aveva una simile scorta di condiscendenza era un problema. Lei penser, immagino, che lo sforzo sia tutto da parte sua, sbott lui. Non crede che io abbia il mio da fare?. Ormai tutto suo, disse lei; il mio sforzo bell'e finito. Ebbene, il mio no. Dobbiamo sopportare le cose insieme, disse Catherine. Ecco quello che dovremmo fare. Morris tent un sorriso naturale. Ci sono delle cose che non si possono sopportare insieme: per esempio, la separazione. Perch parla di separazione?.

Ah! non le piace; lo sapevo. Dove vuole andare, Morris?, domand la ragazza all'improvviso. Lui appunt per un attimo il suo occhio su di lei, e per una frazione di quell'attimo lei n'ebbe paura. Mi promette di non fare una scenata?. Una scenata!... Faccio scenate, io?. Tutte le donne ne fanno!, disse Morris, col tono di chi ha una lunga esperienza alle spalle. Io no. Dove deve andare?. Se le dicessi che devo partire per affari, lo troverebbe molto strano?. La ragazza riflett un momento, guardandolo fisso. S... no. No, se mi porter con lei. Portarla con me... in un viaggio d'affari?. Quali sono i suoi affari? I suoi affari sono stare con me. Non stando con lei che mi guadagno la vita, disse Morris. O meglio, grid, colto da un'improvvisa ispirazione, proprio quello che faccio... o che il mondo dice che faccio!. Questo avrebbe forse dovuto essere un bel colpo, ma fece cilecca. Dove deve andare?, si limit a ripetere Catherine. A New Orleans: a comprare del cotone. Sono prontissima a venire a New Orleans, disse Catherine. E lei crede che la porterei in un focolaio di febbre gialla?, grid Morris. Crede che la esporrei a un simile rischio in un momento come questo?. Se c' la febbre gialla, perch ci va? Morris, lei non deve andarci. per guadagnare seimila dollari, disse Morris. Vuole negarmi questa soddisfazione?. Non abbiamo alcun bisogno di seimila dollari. Lei pensa troppo ai soldi. Beata lei che pu permettersi di dirlo. una grande occasione; l'abbiamo saputo ieri sera. E le spieg in che cosa consisteva l'occasione; e le narr una lunga storia, tornando pi di una volta su molti particolari, illustrandole l'affare straordinario che lui e il suo socio avevano combinato tra loro. Ma l'immaginazione di Catherine, per ragioni meglio note a lei, rifiut assolutamente di lasciarsi infiammare. Se a New Orleans pu andarci lei, posso venirci anch'io, disse. Perch lei non dovrebbe prendere la febbre gialla con la stessa facilit con cui potrei prenderla io? Io sono in tutto e per tutto forte come lei, e non ho paura di nessuna malattia. Quando eravamo in Europa siamo stati in posti molto malsani; mio padre mi dava delle pillole da prendere. Non mi sono mai ammalata, e non ho mai avuto paura. A che le serviranno seimila dollari se dovesse morire di febbre gialla? Quando due persone stanno per sposarsi, non dovrebbero pensare tanto agli affari. Lei non dovrebbe pensare al cotone; dovrebbe pensare a me. A New Orleans pu andarci un'altra volta: di cotone ce ne sar sempre in abbondanza. Non il momento: abbiamo gi aspettato troppo a lungo. Parl con pi energia e pi volubilmente di quanto avesse mai fatto con lui, stringendogli il braccio tra le mani. Diceva che non avrebbe fatto una scenata, grid Morris. Io questa la chiamo una scenata. lei che la fa. Io non le ho mai chiesto niente, finora. Abbiamo gi aspettato troppo tempo. Ed era un conforto, per lei, pensare che fino a quel momento aveva chiesto cos poco; le sembrava che questo le desse il diritto d'insistere, adesso, per avere qualcosa di pi. Morris riflett per qualche istante. Benissimo, allora; non parliamone pi. Sbrigher i miei affari per lettera. E cominci a lisciarsi il cappello, come per prendere commiato. Non vorr andare via!. E rimase l ferma, alzando lo sguardo a lui.

Morris non poteva rinunciare all'idea di provocare una lite; era proprio il sistema pi semplice. Abbass gli occhi al suo viso rivolto all'ins col pi fiero cipiglio che potesse inalberare. Lei manca di discrezione; non mi deve opprimere. Ma, come sempre, Catherine era pronta a ogni concessione. vero, non sono discreta; lo so che sono troppo insistente. Ma non naturale? stato solo un attimo. In un attimo si pu fare gran danno. Cerchi di essere pi calma la prossima volta che verr. Quando verr?. Vuole porre condizioni?, chiese Morris. Verr sabato prossimo. Venga domani, lo preg Catherine; voglio che lei venga domani. Sar tranquillissima, soggiunse; e la sua agitazione era ormai diventata cos grande che la promessa non parve inopportuna. Una paura improvvisa si era impadronita di lei; era come il solidificarsi in una sola massa di una dozzina di dubbi senza corpo, e la sua immaginazione, d'un sol balzo, aveva attraversato una distanza enorme. Tutto il suo essere, per il momento, era centrato nel desiderio di trattenerlo in quella stanza. Morris chin la testa e la baci sulla fronte. Quando lei si mantiene tranquilla, la perfezione, disse; ma quando si mostra violenta, non proprio in carattere. Era desiderio di Catherine che non ci fosse alcuna violenza, in lei, all'infuori del battito del cuore, che non poteva essere frenato; e allora continu, con tutta la dolcezza possibile: Mi promette di venire domani?. Ho detto sabato!, rispose Morris, sorridendo. Ora tentava un cipiglio, ora un sorriso; era allo stremo delle sue risorse. S, anche sabato, rispose lei, cercando di sorridere. Ma prima domani. Morris stava andando alla porta, e lei prontamente lo segu. Vi appoggi la spalla contro; le sembrava che avrebbe fatto qualunque cosa per trattenerlo. Se qualcosa m'impedir di venire domani, lei dir che l'ho ingannata, disse lui. Cosa potrebbe impedirglielo? Lei pu venire, se vuole. Ho tante cose da fare: non sono mica uno che corre dietro alle donne!, grid Morris, severamente. La sua voce era cos dura e innaturale che, lanciandogli un'occhiata impotente, la ragazza gli volt le spalle; e allora lui mise prontamente la mano sul pomo della porta. Gli sembrava di scappare come un ladro. Ma in un lampo lei gli fu di nuovo accanto, e in un tono che, per essere sommesso, non era meno penetrante, mormor: Morris, lei vuole lasciarmi. S, per qualche tempo. Quanto?. Finch lei non sar di nuovo ragionevole. Non sar mai ragionevole, cos. E si sforz di trattenerlo ancora; era quasi una lotta. Pensi a quello che ho fatto io!, proruppe. Morris, io ho rinunciato a tutto. Riavr ogni cosa. Non direbbe cos se non avesse qualcosa in mente. Cos'?... cos' successo?... cos'ho fatto?... cos'ha prodotto in lei questo cambiamento?. Le scriver: meglio, balbett Morris. Ah, non torner!, grid lei, scoppiando in lacrime. Cara Catherine, disse lui, non lo creda. Le prometto che mi rivedr. E riusc a sganciarsi, e a chiudersi la porta alle spalle. XXX

Fu quasi l'ultimo slancio di passione della sua vita; agli occhi del mondo, per lo meno, non se ne concesse nessun altro. Ma questo fu lungo e terribile; la ragazza si gett sul divano e diede libero sfogo al suo dolore. A malapena si rendeva conto di quel ch'era successo; in apparenza aveva avuto solo una discussione col suo innamorato, com'era gi accaduto ad altre ragazze prima di lei, e la cosa non soltanto non era una rottura, ma lei stessa non aveva alcun motivo di considerarla una minaccia. Nondimeno sentiva una ferita, anche se non l'aveva inferta lui; le sembrava che una maschera fosse improvvisamente caduta dal suo viso. Aveva provato il desiderio di allontanarsi da lei; era stato collerico e crudele, e aveva detto strane cose, accompagnandole con strane espressioni. Era stordita e respirava a fatica; seppell la testa nei cuscini, singhiozzando e parlando da sola. Ma alla fine si rialz, col timore che o suo padre o la signora Penniman entrassero nella stanza; e poi rimase l seduta, con lo sguardo fisso davanti a s, mentre la stanza si faceva buia. Diceva a se stessa che forse Morris sarebbe tornato a dirle che non aveva inteso dire ci che aveva detto; e tendeva l'orecchio alla sua scampanellata, sforzandosi di crederla possibile. Molto tempo pass, ma Morris rimase assente; le ombre s'infittirono; la notte cal sulla sobria eleganza di quella camera dai colori chiari; il fuoco si spense. Quando fu buio, Catherine and alla finestra e guard fuori; rest l per una mezz'ora, nel caso che Morris salisse i gradini. Alla fine volt le spalle alla finestra, perch vide arrivare suo padre. Lui l'aveva vista affacciata alla finestra, e si era fermato un momento ai piedi della bianca scalinata, e gravemente, con un'aria di esagerata cortesia, l'aveva salutata togliendosi il cappello. Era un gesto cos assurdo, nello stato in cui era lei, questa solenne dimostrazione di rispetto per una povera ragazza disprezzata e abbandonata era cos fuori luogo, che la cosa le diede una sorta di orrore, e Catherine si precipit in camera sua. Quanto a Morris, le sembrava di averlo gi lasciato. Doveva presentarsi una mezz'ora dopo, e a tavola fu sorretta dall'immensit del suo desiderio, il desiderio che suo padre non scoprisse che era successo qualcosa. Questo in seguito le fu di grande aiuto, e le giov (mai per tanto quanto immaginava) fin dal principio. In tale occasione il dottor Sloper fu piuttosto loquace. Raccont un mucchio di storie su un magnifico barboncino da lui visto nella casa di una vecchia signora alla quale prestava i suoi servigi professionali. Catherine non soltanto si sforz di aver l'aria di ascoltare gli aneddoti sul cagnolino, ma fece di tutto per interessarvisi, in modo da non pensare alla scena che c'era stata tra lei e Morris. Forse era solo un'allucinazione; lui si sbagliava, lei era gelosa; la gente non cambiava cos da un giorno all'altro. Poi comprese di aver avuto gi dei dubbi - strani sospetti, vaghi e acuti a un tempo - e che lui era stato diverso fin dal suo ritorno dall'Europa: dopodich cerc ancora di ascoltare suo padre, che era cos bravo a narrare quelle storie. Quindi and difilato in camera sua; l'impresa di passare la serata con la zia era superiore alle sue forze. Per tutta la sera, da sola, s'interrog. Il suo turbamento era terribile; ma era una cosa della sua immaginazione, generata da una sensibilit fuori del comune, o rappresentava una precisa realt, e il peggio era veramente successo? La signora Penniman, con un tatto tanto insolito quant'era commendevole, scelse di lasciarla stare. Vero che, risvegliatisi i suoi sospetti, cedeva al desiderio, naturale in una persona della sua timidezza, che l'esplosione fosse circoscritta. Finch l'aria era ancora vibrante, si tenne prudentemente in disparte. Pass e ripass diverse volte davanti alla porta di Catherine, nel corso della sera, come se si aspettasse di udire, dietro il battente, un lamento pieno di mestizia. Ma la stanza rimaneva del tutto silenziosa; e perci, ultima cosa prima di coricarsi, chiese di entrare. Catherine era seduta, e teneva tra le mani un libro che fingeva di leggere. Non aveva voglia di andare a letto, perch non si aspettava di dormire. Dopo che la signora Penniman l'ebbe lasciata, rimase alzata per met della notte, e non fece nulla per indurre la sua visitatrice a restare. Sua zia entr furtivamente, in punta di piedi, e si rivolse a lei con grande solennit.

Temo che tu abbia delle preoccupazioni, mia cara. Posso fare qualcosa per aiutarti?. Non ho proprio nessuna preoccupazione, e non mi serve aiuto, disse Catherine, mentendo e dando prova con questa risposta che non soltanto le nostre colpe, ma anche le nostre pi involontarie sventure tendono a corrompere la nostra morale. Non ti successo nulla?. Proprio nulla. Ne sei sicura, cara?. Sicurissima. E davvero non posso far nulla per te?. Nulla, zia, se non lasciarmi, gentilmente, in pace, disse Catherine. La signora Penniman, che prima aveva temuto un'accoglienza troppo calorosa, ora era delusa di un cos freddo benvenuto; e nel raccontare in seguito, come fece con molte persone, e con notevoli variazioni dei particolari, la storia di com'era finito il fidanzamento di sua nipote, badava a dire, di solito, che la signorina, in una certa occasione, l'aveva buttata fuori dalla stanza. Era tipico della signora Penniman che lei raccontasse questo fatto, non per malignit verso Catherine, che le faceva realmente compassione, ma solo per una naturale disposizione ad abbellire tutti gli argomenti che toccava. Catherine, come ho detto, rimase alzata per met della notte, come se ancora si aspettasse di sentire Morris Townsend che suonava il campanello. L'indomani quest'attesa era meno irragionevole; ma non fu gratificata dalla ricomparsa del giovanotto. N Morris aveva scritto; non ci fu una sola parola di spiegazione o di conforto. Fortunatamente per lei, Catherine poteva sfuggire alla sua eccitazione, che era ormai divenuta intensa, rifugiandosi nella determinazione che suo padre non si accorgesse di nulla. Fino a che punto ingann suo padre, avremo occasione di vedere; ma le sue arti innocenti erano di scarsa utilit davanti a una persona con la rara perspicacia della signora Penniman. Questa signora vedeva benissimo che Catherine era agitata, e se c'era dell'agitazione in vista, la signora Penniman non era tipo da rinunciare facilmente alla sua parte. Torn alla carica la sera dopo, e preg la nipote di confidarsi con lei: di aprirle il suo cuore. Forse avrebbe potuto spiegare certe cose che ora sembravano oscure, e delle quali lei sapeva pi di quanto sua nipote immaginasse. Se Catherine la sera prima era stata fredda, oggi fu arrogante. Ti sbagli in pieno, e non ho la minima idea di quello che vuoi dire. Non capisco che cosa stai cercando di affibbiarmi, e non ho mai avuto meno bisogno di spiegazioni in vita mia. In questo modo la ragazza si liber, e d'ora in ora teneva in scacco la zia. D'ora in ora cresceva la curiosit della signora Penniman, che avrebbe dato il mignolo per sapere cos'aveva detto e fatto Morris, che tono aveva preso, quale pretesto aveva trovato. Gli scrisse, naturalmente, per chiedergli un abboccamento; ma, altrettanto naturalmente, non ricevette alcuna risposta alla propria petizione. Morris non era in vena di scrivere; anche Catherine, infatti, gli aveva indirizzato due biglietti dei quali non era stata accusata ricevuta. Questi biglietti erano cos brevi che posso riportarli per intero. Non vuole darmi un segno che non aveva intenzione di essere cos crudele come sembrava marted?, era il primo; l'altro era un po' pi lungo. Se marted sono stata irragionevole o sospettosa - se l'ho seccata o infastidita in qualche modo - le chiedo perdono, e prometto di non essere mai pi cos sciocca. Sono stata punita abbastanza, e non capisco. Caro Morris, lei mi sta uccidendo!. Questi biglietti furono spediti venerd e sabato; ma sabato e domenica passarono senza dare alla povera ragazza la soddisfazione che desiderava. La sua pena cresceva; lei continuava a sopportarla, tuttavia, con una buona dose di superficiale fermezza. Sabato mattina il dottore, che aveva seguito in silenzio questi sviluppi, si rivolse alla sorella Lavinia.

Quel che doveva succedere successo: la canaglia si tirata indietro!. Mai!, grid la signora Penniman, che aveva riflettuto su ci che doveva dire a Catherine, ma che non aveva provveduto a costruire una linea difensiva contro suo fratello, tanto da trovarsi tra le mani, come unica arma, quello sdegnato diniego. Ha chiesto un rinvio, allora, se preferisci!. Il fatto che qualcuno si sia preso gioco dei sentimenti di tua figlia sembra renderti molto felice. Proprio cos, disse il dottore; perch l'avevo detto! Fa molto piacere aver ragione. I tuoi piaceri mi danno i brividi!, esclam sua sorella. Catherine intanto si dedicava meccanicamente alle sue solite occupazioni; fino al punto, cio, di andare con la zia in chiesa la domenica mattina. Generalmente si recavano ad assistere anche alla funzione pomeridiana; ma in quell'occasione le manc il coraggio, e Catherine preg la signora Penniman di andare senza di lei. Sono sicura che tu hai un segreto, disse la signora Penniman, dando alle sue parole un tono molto significativo, e guardando la nipote con un'aria piuttosto arcigna. Se ce l'ho, me lo tengo!, rispose Catherine, voltandole le spalle. La signora Penniman s'incammin verso la chiesa; ma prima di arrivarci si ferm e torn indietro, e non erano passati venti minuti quando rientr in casa, guard nei salotti deserti, e poi and su a bussare alla porta di Catherine. Nessuno rispose; Catherine non era in camera sua, e alla fine la signora Penniman accert che non era in casa. andata da lui! fuggita!, grid Lavinia, giungendo le mani in un gesto di ammirazione e d'invidia. Ma vide subito che la ragazza non aveva portato via nulla - tutti i suoi effetti personali, nella stanza, erano intatti - e allora formul affrettatamente l'ipotesi che la ragazza fosse fuggita non per amore, ma per risentimento. Lo ha seguito fino alla sua porta! Lo ha sorpreso nel suo appartamento!. Era in questi termini che la signora Penniman si prospettava l'escursione di sua nipote che, vista in questa luce, appagava il suo senso del pittoresco poco meno dell'idea di un matrimonio segreto. Visitare il proprio innamorato, tra lacrime e recriminazioni, nella sua stessa residenza era un'immagine cos gradita alla sua mente che la signora Penniman prov una sorta di estetico disappunto per il fatto che mancasse, in questo caso, l'armonioso accompagnamento dell'oscurit e della tempesta. Un tranquillo pomeriggio domenicale non sembrava il palcoscenico pi adatto per un simile dramma; e la signora Penniman era di cattivo umore anche nei riguardi del tempo cronologico, che passava molto lentamente mentre lei stava seduta nel salotto grande, con il cappello e lo scialle di cashmere, ad aspettare il ritorno di Catherine. Finalmente arriv anche quel momento. La signora Penniman la vide - dalla finestra - salire i gradini, e and ad attenderla nell'atrio, dove piomb su di lei appena fu entrata in casa, e la tir nel salotto, chiudendo la porta con solennit. Catherine era rossa in viso, e il suo occhio era vivo. La signora Penniman non sapeva che cosa pensare. Posso azzardarmi a chiedere dove sei stata?, domand. Sono andata a fare una passeggiata, disse Catherine. Credevo che tu fossi andata in chiesa. Ci sono andata, in chiesa; ma la funzione stata pi breve del solito. E, di grazia, la tua passeggiata dove ti ha portato?. Non lo so!, disse Catherine. La tua ignoranza veramente straordinaria! Cara Catherine, puoi fidarti di me. Cosa devo fidarmi di dirti?. Il tuo segreto... la tua pena. Non ho nessuna pena!, disse Catherine, fieramente. Povera bimba mia, insist la signora Penniman, tu non puoi ingannarmi. Io so tutto. Sono stata pregata di... ehm... parlare con te.

Non ho voglia di parlare!. Ti dar un po' di sollievo. Non conosci i versi di Shakespeare?... "Il dolore che non parla!" Mia cara ragazza, meglio cos!. meglio cosa?, domand Catherine. Era davvero troppo caparbia. Una certa dose di caparbiet era ammissibile in una signorina piantata in asso dall'innamorato; ma non una dose tale da rivelarsi incomoda per i suoi apologeti. Che tu sia ragionevole, disse la signora Penniman, con una certa severit; che tu accetti i consigli di chi ha esperienza delle cose del mondo, e ti assoggetti a considerazioni pratiche; che tu consenta a una... ehm... separazione. Catherine, fino a quel momento, era stata di ghiaccio; ma a questa parola s'infiamm. Separazione? Che ne sai tu di separazione?. La signora Penniman scosse la testa con una tristezza dalla quale trapelava quasi un senso d'ingiustizia. Il tuo orgoglio il mio orgoglio, e i tuoi sentimenti sono i miei. Capisco benissimo il tuo punto di vista, ma vedo anche..., e sorrise con una melanconia un po' allusiva, vedo anche la situazione generale!. Quest'allusivit non fu colta da Catherine, che ripet con violenza la sua domanda. Perch parli di separazione? Che ne sai, tu?. Dobbiamo cercare di rassegnarci, disse a caso la signora Penniman, esitante ma sentenziosa. Rassegnarci a cosa?. A un cambiamento dei... dei nostri piani. I miei piani non sono cambiati!, disse Catherine, con una risatina. Ah, ma quelli del signor Townsend s, rispose con molta dolcezza sua zia. Come sarebbe a dire?. C'era, nel tono di questa domanda, un'imperiosa brevit contro la quale la signora Penniman si sent in dovere di protestare; dopo tutto, l'informazione che si era assunta l'impegno di fornire a sua nipote era un favore. Aveva tentato con l'astuzia, e aveva tentato con la severit; ma non avevano funzionato nessuna delle due; la signora Penniman era sorpresa dall'ostinazione di quella ragazza. Ah, be', disse, se non te l'ha detto lui!..., e le volt le spalle. Catherine la studi per un momento, in silenzio; poi s'affrett a seguirla, fermandola prima che arrivasse alla porta. Detto cosa? Come sarebbe a dire? Che cosa stai insinuando? Con che cosa mi stai minacciando?. Non rotto?, chiese la signora Penniman. Il mio fidanzamento? Niente affatto!. In tal caso, ti chiedo scusa. Ho parlato troppo presto!. Troppo presto? Presto o tardi, sbott Catherine, tu dici cose stupide e crudeli!. Cos' successo tra voi, allora?, chiese sua zia, colpita dalla sincerit di questo grido; perch qualcosa successo di sicuro. Non successo niente, se non che io l'amo sempre pi!. La signora Penniman rimase muta per un istante. Immagino sia questa la ragione per cui oggi pomeriggio sei andata da lui. Catherine arross come se fosse stata schiaffeggiata. S, sono andata da lui! Ma questi sono affari miei. Benissimo, allora; non parliamone pi. E la signora Penniman torn a dirigersi verso l'uscio; ma un grido implorante della ragazza a un tratto la ferm. Zia Lavinia, dov' andato?. Ah, ammetti dunque che andato via! Non lo sapevano, a casa sua?. Hanno detto che era partito. Non ho fatto altre domande; mi vergognavo, disse Catherine, con semplicit.

Non avresti dovuto fare un passo cos compromettente se avessi avuto un po' pi di fiducia in me, osserv la signora Penniman con una buona dose di sussiego. partito per New Orleans?, continu Catherine, senza badare a lei. Era la prima volta che la signora Penniman sentiva parlare di New Orleans; ma riluttava a far capire alla nipote che era all'oscuro di tutto. Tent allora di fare un po' di luce seguendo le istruzioni ricevute da Morris. Mia cara Catherine, disse, quando si concordata una separazione, pi lontano si va, meglio . Concordata? E l'ha concordata con te?. Negli ultimi cinque minuti la ragazza si era definitivamente convinta che sua zia fosse una pazza e un'intrigante, e si sent venir meno all'idea che la signora Penniman avesse disposto a suo piacere, per cos dire, della sua felicit. Si certamente consultato diverse volte con me, disse la signora Penniman. Sei tu, allora, che lo hai cambiato e fatto diventare cos strano?, grid Catherine. Sei tu che lo hai influenzato e che me lo hai portato via? Non a te che appartiene, e non capisco cosa c'entri tu con quello che esiste tra noi! Sei tu che hai tessuto questo intrigo, e gli hai detto di lasciarmi? Come hai potuto essere cos malvagia, cos crudele? Che ti ho fatto? Perch non mi lasci in pace? Avevo ragione di temere che tu rovinassi tutto; perch tu rovini veramente tutto quello che tocchi! Ho avuto paura di te per tutto il tempo che siamo stati all'estero; non avevo requie quando pensavo che eri sempre l che gli parlavi. Catherine continu con crescente veemenza, dando sfogo, nella sua amarezza e nella chiaroveggenza della sua passione (che a un tratto, saltando tutti gli sviluppi, le faceva giudicare sua zia definitivamente e senz'appello), all'inquietudine che per tanti mesi le aveva pesato sul cuore. La signora Penniman rimase atterrita e sgomenta; non vedeva nessuna speranza d'introdurre il suo discorsetto sulla purezza dei motivi di Morris. Sei una ragazza molto ingrata!, esclam. Mi rimproveri perch ho parlato con lui? Sono certa che non abbiamo mai parlato altro che di te!. S; ed stato cos che l'hai seccato; hai fatto in modo che s'infastidisse solo a sentir pronunciare il mio nome! Vorrei che tu non gli avessi mai parlato di me; non ho mai chiesto il tuo aiuto!. E io sono certa che se non fosse stato per me non sarebbe mai venuto in questa casa, e tu non avresti mai saputo che pensava a te, ribatt la signora Penniman, con una buona dose di ragione. Vorrei che non fosse mai venuto in questa casa, e che io non lo avessi mai saputo! Sarebbe stato meglio, disse la povera Catherine. Sei una ragazza molto ingrata, ripet zia Lavinia. Lo scoppio d'ira di Catherine, e la sensazione di aver subto un torto, le diedero, finch durarono, quella soddisfazione che deriva da ogni affermazione di forza; la spronavano avanti, e c' sempre un certo piacere nel fendere l'aria. Ma in fondo la ragazza odiava essere violenta, e sapeva di non avere alcuna idoneit al risentimento. Si calm con grande sforzo, ma con grande rapidit, e per qualche minuto passeggi nella stanza, cercando di convincersi che la zia aveva agito con le migliori intenzioni di questo mondo. Non riusc a farlo fino in fondo, ma dopo qualche tempo era in grado di parlare abbastanza tranquillamente. Non sono ingrata, ma molto infelice. dura essere grati per questo, disse. Vuoi essere tanto gentile da dirmi dov'?. Non ne ho la minima idea; non sono in segreta corrispondenza con lui!. E la signora Penniman, in realt, avrebbe voluto esserlo, per poter fargli sapere quanto Catherine la trattava male, dopo tutto quello che aveva fatto. Era un suo piano, dunque, quello di troncare...?. Ormai Catherine aveva ritrovato tutta la sua calma.

La signora Penniman torn a intravedere una possibilit di spiegare. Si tirato indietro... si tirato indietro, disse; gli mancato il coraggio, ma il coraggio di farti del male! Non se l' sentita di attirare su di te la maledizione di tuo padre. Catherine ascoltava queste cose con gli occhi fissi sulla zia, e continu a guardarla anche dopo, per un po'. Ti ha detto lui di dire cos?. Mi ha detto di dire molte cose, tutte tanto delicate, tanto acute; e mi ha detto di dirti che sperava di non ricevere il tuo disprezzo. Non lo disprezzo affatto, disse Catherine; quindi aggiunse: E star via per sempre?. Oh, per sempre un periodo di tempo molto lungo. Tuo padre, forse, non vivr per sempre. Forse no. Sono sicura che tu apprezzi... che tu capisci... anche se ti sanguina il cuore, disse la signora Penniman. Senza dubbio penserai che abbia troppi scrupoli. Lo penso anch'io, ma rispetto i suoi scrupoli. Quel che ti chiede che tu faccia lo stesso. Catherine stava sempre fissando sua zia, ma alla fine parl come se non l'avesse n sentita n compresa. stato un piano vero e proprio, allora. Ha troncato deliberatamente; mi ha lasciata. Per il momento, cara Catherine; ha solo rimandato. Mi ha lasciata sola, continu Catherine. Non ci sono io?, chiese la signora Penniman, con una certa solennit. Catherine scosse lentamente il capo. Non ci credo!, e usc dalla stanza. XXXI

Pur essendosi sforzata di mantenersi calma, Catherine preferiva praticare questa virt in privato, e si astenne dal presentarsi al t: pasto che, la domenica, alle sei, prendeva il posto della cena. Il dottor Sloper e sua sorella sedevano l'uno davanti all'altra, ma la signora Penniman non incontrava mai lo sguardo del fratello. Pi tardi, quella sera, and con lui, ma senza Catherine, dall'altra sorella, la signora Almond, dove, tra le due dame, l'infelice situazione di Catherine fu discussa con una franchezza che era condizionata, da parte della signora Penniman, da una buona dose di misteriosa reticenza. Sono felice che lui non la sposi, disse la signora Almond, ma dovrebbero dargli comunque una bella razione di frustate. La signora Penniman, scandalizzata dalla brutalit della sorella, replic che il giovanotto aveva agito sotto l'impulso del pi nobile dei motivi: il desiderio di non ridurre Catherine in miseria. Mi fa molto piacere che Catherine non venga ridotta in miseria: ma spero che lui non possa mai avere un centesimo di troppo! E a te cosa dice, la povera bambina?, chiese la signora Almond. Dice che ho lo spirito della consolatrice, disse la signora Penniman. Questa fu la versione che diede alla sorella, e fu forse sotto l'influsso di quello spirito che, tornata quella sera in Washington Square, si ripresent, chiedendo di entrare, alla porta di Catherine. Catherine venne ad aprire; in apparenza era molto tranquilla. Volevo solo darti un piccolo consiglio, disse la signora Penniman. Se tuo padre te lo chiede, di' che tutto procede bene. Catherine rimase l in piedi, con la mano sul pomo della porta, guardando sua zia, ma senza invitarla a entrare. Credi che me lo chieder?.

Ne sono certa. Me l'ha chiesto proprio adesso, mentre tornavamo dalla casa di zia Elizabeth. A zia Elizabeth ho spiegato tutto. A tuo padre ho detto che non ne sapevo nulla. Credi che me lo chieder, quando vede... quando vede...? Ma qui Catherine si ferm. Pi cose vede, pi odioso sar, disse sua zia. Vedr il meno possibile!, dichiar Catherine. Digli che stai per sposarti. vero, disse Catherine, debolmente; e chiuse l'uscio davanti a sua zia. Due giorni dopo non avrebbe potuto pi dirlo: per esempio, marted, quando ricevette finalmente una lettera di Morris Townsend. Era un'epistola di considerevole lunghezza, misurando cinque grandi pagine quadrate, e scritta a Filadelfia. Era un documento esplicativo, e spiegava moltissime cose, prime tra le quali erano le considerazioni che avevano spinto lo scrivente ad approfittare di un'urgente assenza professionale per cercare di bandire dalla sua mente l'immagine di colei sulla strada della quale si era trovato solo per cospargerla di rovine. Ardiva sperare di ottenere solo un parziale successo in questo tentativo, ma poteva prometterle che, a dispetto di qualunque fallimento, non si sarebbe mai pi frapposto tra il suo cuore generoso e le sue brillanti prospettive e i suoi doveri filiali. Concludeva con l'accenno che i suoi impegni professionali forse lo avrebbero costretto a viaggiare per alcuni mesi, e con la speranza che quando si fossero adattati a ci che duramente comportavano le loro rispettive posizioni - anche se questo risultato non si fosse conseguito per molti anni - avrebbero potuto finalmente incontrarsi da amici, da compagni di sventura, da vittime innocenti, ma serene, di una grande legge sociale. Che la vita di Catherine fosse pacifica e felice era il pi vivo desiderio di colui che ardiva ancora dichiararsi il suo pi fedele servitore. La lettera era veramente bella, e Catherine, che dopo averla ricevuta la conserv per anni, pot ammirarne, quando il dolore per l'amarezza del suo significato e per l'insincerit del tono si fu affievolito, la grazia dell'espressione. Ma in quel momento, e per molto tempo dopo, l'unico sostegno che ebbe fu la determinazione, sempre pi rigida col passare dei giorni, di non appellarsi in alcun modo alla compassione paterna. Il dottore lasci passare una settimana, e poi un giorno, di mattina, a un'ora in cui sua figlia raramente lo vedeva, entr con aria indifferente nel salotto piccolo. Aveva scelto bene il momento, e la trov sola. Catherine sedeva con un lavoro in grembo, e lui and a piazzarsi davanti a lei. Stava uscendo; aveva il cappello in testa, e si stava infilando i guanti. Non mi sembra che in questo momento tu mi stia trattando con tutta la considerazione che merito, disse subito. Non so. Che ho fatto?, rispose Catherine, con gli occhi sul suo lavoro. A quanto pare, hai totalmente bandito dalla tua memoria la richiesta che ti ho fatto a Liverpool prima d'imbarcarci: la richiesta che tu m'informassi in anticipo prima di lasciare la mia casa. Non ho ancora lasciato la tua casa, disse Catherine. Per intendi lasciarla e, da quanto mi hai fatto capire, la tua partenza pu essere imminente. Anzi, bench tu sia fisicamente sempre qui, in spirito sei gi assente. La tua mente ha gi messo su casa col tuo promesso sposo, e tanto varrebbe che tu fossi gi alloggiata sotto il tetto coniugale, per il piacere che ricaviamo dalla tua compagnia. Cercher di essere pi allegra, disse Catherine. Dovresti essere pi allegra, certamente; chiedi davvero troppo, se non lo sei. Al piacere di sposare un giovanotto affascinante aggiungi quello di fare a modo tuo; mi sembri una signorina molto fortunata!.

Catherine si alz; si sentiva soffocare. Ma pieg il suo lavoro con ordine e con ponderazione, chinandovi sopra il viso che ardeva. Suo padre stava sempre l dove si era piantato; lei sperava che se ne andasse, ma lui si lisciava e si abbottonava i guanti, e poi si mise le mani sui fianchi. Mi farebbe comodo sapere quando posso aspettarmi di aver la casa vuota, prosegu. Quando te ne vai, tua zia ti segue. La ragazza finalmente lo guard, con un lungo sguardo muto che, a onta del suo orgoglio e della sua risolutezza, esprimeva almeno in parte l'appello che si era sforzata di non fare. Il gelido occhio grigio di suo padre sondava il suo, e il dottore ribad la propria posizione. domani? la settimana prossima, o la settimana dopo?. Non andr via!, disse Catherine. Il dottore aggrott le sopracciglia. Si tirato indietro?. Ho rotto il fidanzamento. L'hai rotto?. L'ho pregato di lasciare New York, ed partito per un lungo viaggio. Il dottore era rimasto sconcertato e deluso, ma super la sua perplessit dicendosi che la figlia travisava semplicemente - in maniera giustificabile, se si vuole, ma nondimeno travisava - i fatti; e si riprese dalla delusione, che era quella di un uomo che perde l'occasione di un piccolo trionfo sul quale aveva fatto un certo assegnamento, con qualche parola che disse ad alta voce. Come l'ha presa?. Non lo so!, disse Catherine, con minor acume di quanto ne avesse mostrato fino a quel momento. Vuoi dire che non te ne importa? Sei molto crudele, dopo averlo incoraggiato ed esserti trastullata con lui per tanto tempo!. Il dottore, dopo tutto, si era preso la sua rivincita. XXXII

Fin qui la nostra storia si mossa a passettini, ma ora che si approssima alla conclusione deve allungare la falcata. Col trascorrere del tempo, al dottore avrebbe potuto apparire che la versione data dalla figlia della sua rottura con Morris Townsend, da lui peraltro giudicata una bravata, fosse giustificata in qualche modo dal sguito degli avvenimenti. Morris continu a non farsi vedere, con la stessa tenacia e assiduit di uno che fosse morto di crepacuore, e Catherine aveva, almeno in apparenza, seppellito il ricordo di quel vano episodio come se la decisione di lasciare il fidanzato fosse stata sua. Noi sappiamo che la ferita che aveva ricevuto era profonda e incurabile, ma il dottore non poteva saperlo. Era sicuramente curioso di conoscere la verit, e avrebbe dato molto per scoprire com'erano andate esattamente le cose; ma il suo castigo fu che non lo seppe mai: il castigo, voglio dire, per il sarcasmo di cui aveva fatto abuso nei rapporti con la figlia. C'era in effetti una buona dose di sarcasmo anche nell'averlo tenuto lei all'oscuro, e il resto del mondo, in questo senso, tram con Catherine per essere sarcastico. La signora Penniman non gli disse nulla, un po' perch lui non l'aveva mai interrogata - la prendeva troppo sottogamba per farlo - e un po' perch la dama s'illudeva che un tormentoso riserbo, e una serena professione d'ignoranza, l'avrebbero vendicata della teoria, sostenuta dal dottore, che lei si era intromessa nella faccenda. Lui and due o tre volte a trovare la signora Montgomery, ma la signora Montgomery non aveva nulla da comunicare. Sapeva solo che il fidanzamento di suo fratello era stato rotto; e ora che la

signorina Sloper era fuori pericolo, preferiva non testimoniare in alcun modo contro Morris. Lo aveva fatto prima - anche se controvoglia - perch le dispiaceva per la signorina Sloper; ma ormai non doveva pi preoccuparsi per lei, non doveva pi avere proprio alcun timore. Morris, allora, non le aveva detto nulla dei suoi rapporti con la signorina Sloper, e in seguito aveva continuato a tacere. Era sempre via e le scriveva molto raramente; riteneva che fosse andato in California. La signora Almond aveva, per usare l'espressione di sua sorella, tirato su Catherine con molta energia, dopo la catastrofe; ma, pur essendole molto grata per la sua bont, la ragazza non aveva svelato alcun segreto, e la brava signora non pot dare al medico nessuna soddisfazione. Ma anche se avesse potuto narrargli la storia segreta dell'infelice relazione amorosa di sua figlia, le avrebbe dato un certo conforto lasciarlo nell'ignoranza; poich la signora Almond, in quel momento, non era del tutto d'accordo con suo fratello. Aveva capito da s che Catherine era stata crudelmente piantata in asso - dalla signora Penniman non aveva saputo nulla. perch la signora Penniman non si era azzardata a esporle la famosa spiegazione dei motivi di Morris, anche se l'aveva ritenuta abbastanza valida per Catherine - e trovava che suo fratello era troppo indifferente a ci che la povera creatura doveva aver sofferto e stava soffrendo ancora. Il dottor Sloper aveva la sua teoria, e raramente cambiava le sue teorie. Quel matrimonio sarebbe stato abominevole, e la ragazza aveva avuto la fortuna di evitarlo. Non era da compiangere per questo, e pretendere di dolersene con lei sarebbe stato come accettare l'idea che Catherine avesse avuto ragione di pensare a Morris. Fin dall'inizio sono stato contrario a quest'idea, e lo sono tuttora, disse il dottore. Io non ci vedo nulla di crudele; le precauzioni non sono mai troppe. Al che, pi di una volta, la signora Almond rispose che se Catherine si era liberata di quell'assurdo corteggiatore il merito era suo, e che l'aver finalmente condiviso l'illuminato punto di vista di suo padre doveva esserle costato uno sforzo che lui aveva il dovere di apprezzare. Non sono affatto certo che si sia liberata di lui, disse il dottore. Non c' la minima probabilit che, dopo essere stata ostinata come un mulo per due anni, si sia improvvisamente ridotta alla ragione. infinitamente pi probabile che sia stato lui a liberarsi di lei. Ragione di pi perch tu sia gentile con lei. Io sono gentile con lei. Ma non posso fare il patetico; non posso farmi venire le lacrime agli occhi, essere carino, per la fortuna pi grande che le sia mai toccata. Non hai proprio nessuna comprensione, disse la signora Almond; non mai stato il tuo forte. Basta guardarla per vedere che, a ragione o a torto, e indipendentemente da chi abbia rotto il fidanzamento, il suo povero cuoricino ammaccato in malo modo. Carezzare le ammaccature, e anche piangerci sopra, non le guarisce affatto! Il mio compito vedere che non riceva altre botte, e lo svolger con la massima cura. Ma non riconosco affatto Catherine, nella tua descrizione. Non mi sembra per nulla una ragazza bisognosa di un cataplasma morale. Anzi, la trovo assai meglio di quando quell'individuo le ronzava intorno. assolutamente serena e raggiante; mangia e dorme, fa le solite passeggiate, e si sovraccarica, come al solito, di fronzoli. sempre l che si fa qualche borsa a maglia o che ricama qualche fazzoletto, e mi sembra che sforni questi articoli con la stessa alacrit di prima. Non ha molto da dire; ma quando l'ha mai avuto? Ha fatto il suo balletto, e ora si seduta a riposare. Sospetto che, nel complesso, se la goda. Se la gode come uno che si libera di una gamba rimasta schiacciata. Lo stato d'animo dopo un'amputazione senza dubbio di una relativa tranquillit. Se la tua gamba una metafora per il giovane Townsend, posso assicurarti che non mai stato schiacciato. Schiacciato? Non lui! vivo e vegeto; ed per questo che non sono soddisfatto. Ti sarebbe piaciuto ammazzarlo?, chiese la signora Almond. S, moltissimo. Trovo possibilissimo che sia tutta una finta.

Una finta?. Un accordo tra loro due. Il fait le mort, come dicono in Francia; ma intanto guarda con la coda dell'occhio. Puoi contarci, non ha bruciato i suoi vascelli; se n' tenuto uno per il viaggio di ritorno. Quando sar morto, riprender il mare, e allora lei lo sposer. interessante sapere che accusi la tua unica figlia di essere la pi vile degli ipocriti, disse la signora Almond. Non vedo cosa cambi per il fatto che la mia unica figlia. Meglio accusare una persona sola che accusarne una dozzina. Ma io non accuso nessuno. In Catherine non c' ombra d'ipocrisia, e io nego che faccia anche solo le viste di essere infelice. L'idea del dottore che fosse tutta una finta ebbe le sue pause e i suoi risvegli; ma si pu dire, complessivamente, che si rafforz man mano che il medico invecchiava; cos come si rafforz la sua impressione che Catherine fosse raggiante e serena. Naturalmente, se non aveva trovato motivo di vederla come una fanciulla sfortunata in amore nell'anno o due che seguirono la grande crisi, non ne trov dopo che lei ebbe pienamente ritrovato la padronanza di s. Il dottore era costretto a riconoscere che, se i due giovani stavano aspettando che lui si levasse dai piedi, aspettavano almeno con molta pazienza. Di tanto in tanto aveva sentito dire che Morris si trovava a New York; ma il giovanotto non vi restava mai a lungo e, per quel che il dottore ne sapeva, non aveva contatti con Catherine. Il dottore era sicuro che non si vedevano mai, e aveva ragione di sospettare che Morris non le scrivesse mai. Dopo la lettera che abbiamo menzionato, Catherine ebbe sue notizie altre due volte, a considerevoli intervalli; ma in nessuna di queste occasioni gli rispose. D'altra parte, come osservava il dottore, sua figlia si teneva ben lontana dall'idea di sposare altre persone. Le sue occasioni di farlo non erano numerose, ma si presentavano abbastanza spesso per saggiare la sua disposizione. Rifiut un vedovo, un uomo dall'indole gioviale, con un cospicuo patrimonio e tre bambine (aveva sentito dire che a Catherine piacevano molto i bambini, e riponeva una certa fiducia nelle sue); e fece orecchi da mercante alle sollecitazioni di un furbo avvocatuccio che, con la prospettiva di una vasta clientela, e la fama di uomo amabilissimo, aveva avuto l'accortezza, quando si era deciso a prender moglie, di credere che Catherine avrebbe fatto al caso suo meglio di tante ragazze pi giovani e carine. Il signor Macalister, il vedovo, voleva fare un matrimonio di convenienza, e aveva scelto Catherine per quelle che gli sembravano le sue latenti doti materne; ma John Ludlow, che aveva un anno meno di lei, e di cui si era sempre parlato come di un giovanotto che poteva scegliere, era seriamente innamorato di lei. Catherine, tuttavia, non ne volle sapere; gli disse chiaro e tondo che, a suo avviso, veniva a trovarla troppo spesso. Pi tardi lui si consol, e spos una donna assai diversa, la signorina Sturtevant, una piccoletta le cui attrattive sarebbero riuscite evidenti anche all'uomo dall'intelletto pi ottuso. Catherine, all'epoca di questi fatti, era andata ben oltre il trentesimo anno di et, e aveva preso il posto che le spettava tra le zitelle. Suo padre avrebbe preferito che si sposasse, e una volta le disse di sperare che non fosse troppo schizzinosa. Mi piacerebbe vederti maritata a un galantuomo, prima di morire, disse. Questo accadde dopo che John Ludlow era stato costretto a rinunciare, bench il dottore gli avesse consigliato di perseverare. Il dottore non fece altre pressioni, ed ebbe il merito di non preoccuparsi affatto dello stato di quella figlia nubile; in realt si preoccupava assai pi di quanto sembrasse, e c'erano dei periodi piuttosto lunghi durante i quali si sentiva sicuro che Morris Townsend fosse nascosto dietro qualche uscio. Se non cos, perch non si sposa?, si chiedeva. Per limitata che possa essere la sua intelligenza, dovr pur capire anche lei che nata per fare la solita cosa!. Catherine, invece, divent un'ammirevole zitella. Si form delle abitudini, regol le sue giornate in base a un sistema suo, s'interess d'istituti di beneficenza, di case di riposo, di ospedali e di enti assistenziali; e in generale continu a macinare, col suo passo regolare e silenzioso, il severo trantran della sua vita. Quella vita aveva, tuttavia, una storia segreta

oltre a quella pubblica: se si pu parlare di storia pubblica a proposito di una zitella matura e diffidente per la quale la pubblicit aveva sempre una concentrazione di paure. Dal suo punto di vista, i grandi avvenimenti della sua vita erano che Morris Townsend si era baloccato col suo amore, e che suo padre ne aveva inaridito la fonte. Nulla avrebbe mai potuto alterare questi fatti; erano sempre l, come il suo nome, la sua et, il suo viso insignificante. Nulla avrebbe mai potuto distruggere o alleviare il dolore che Morris le aveva inflitto, e nulla avrebbe mai potuto far s che lei provasse per suo padre i sentimenti dei suoi anni pi verdi. Nella sua vita c'era qualcosa di morto, e il suo dovere consisteva nel cercare di riempire quel vuoto. Fino all'ultimo Catherine accett questo dovere; nutriva una grande disapprovazione per i mugugni e per le lamentele. Non aveva, naturalmente, la facolt di spegnere il ricordo nella dissipazione; ma si mescol liberamente ai consueti passatempi cittadini, e fin per diventare una figura immancabile a tutti i trattenimenti della buona societ. Era apprezzatissima, e col passar del tempo divent una specie di tenera zia nubile della fetta pi giovane di quella societ. Le ragazze tendevano a confidarle i loro amori (cosa che con la signora Penniman non facevano mai), e i ragazzi a volerle molto bene senza sapere perch. Svilupp qualche innocua eccentricit; le sue abitudini, una volta formate, venivano mantenute con un certo rigore; le sue opinioni, su tutte le questioni morali e sociali, erano estremamente conservatrici; e prima che compisse quarant'anni era gi considerata una persona all'antica, e un'autorit in materia di costumi tramontati. La signora Penniman, in confronto, sembrava quasi una ragazzina; pi avanzava negli anni, pi ringiovaniva. Nulla perse del suo gusto per la bellezza e per il mistero, ma aveva poche occasioni per esercitarlo. Con gli ultimi pretendenti di Catherine non era riuscita a stabilire rapporti cos intimi come quelli che le avevano regalato tante ore interessanti in compagnia di Morris Townsend. Questi signori avevano un'indefinibile diffidenza per i suoi buoni uffici, e non le parlarono mai delle doti di Catherine. I suoi anellini, le sue fibbie e i suoi braccialetti luccicavano sempre pi a ogni anno che passava e lei rimaneva sempre la stessa invadente e fantasiosa signora Penniman, e lo strano miscuglio d'impulsivit e di circospezione che abbiamo conosciuto fin qui. Su un punto, tuttavia, prevalse la circospezione, e bisogna rendergliene il merito dovuto. Per pi di diciassette anni non pronunci mai davanti alla nipote il nome di Morris Townsend. Catherine gliene fu riconoscente, ma quel tenace silenzio, cos poco in carattere con la natura di sua zia, le dava una certa apprensione, e mai del tutto la ragazza riusc a liberarsi del sospetto che ogni tanto la signora Penniman avesse sue notizie. XXXIII

A poco a poco il dottor Sloper si era ritirato dalla professione; visitava solo quei pazienti nei cui sintomi riconosceva una certa originalit. Torn in Europa, e vi rimase due anni; Catherine lo accompagn, e in quell'occasione la signora Penniman fu della partita. L'Europa aveva, manifestamente, poche sorprese per la signora Penniman, che osservava spesso, nei siti pi romantici: Tutto questo, sapete, mi molto familiare. Bisognerebbe aggiungere che tali osservazioni non erano, di solito, rivolte a suo fratello, o alla nipote, ma agli altri turisti a portata di mano, o persino al cicerone o al capraio pi vicino. Un giorno, dopo il suo ritorno dall'Europa, il dottore disse alla figlia una cosa che la fece trasalire: perch sembrava venire da un passato remotissimo. Vorrei che tu mi promettessi una cosa, prima della mia morte. Perch parli di morire?, chiese lei. Perch ho sessantott'anni. Io spero che tu possa vivere ancora a lungo, disse Catherine.

Lo spero anch'io! Ma un giorno mi buscher un brutto raffreddore, e allora non avr molta importanza quello che si spera. Cos avr luogo la mia dipartita, e quando essa avverr, ricrdati che te l'avevo detto. Promettimi di non sposare Morris Townsend dopo che me ne sar andato. Fu questo che la fece trasalire, come ho detto; ma il suo fu un trasalire silenzioso, e per qualche momento Catherine non disse nulla. Perch parli di lui?, chiese infine. Tu metti in discussione tutto quello che dico. Parlo di lui perch un argomento come un altro. Lo si vede in giro, come chiunque altro, e sta ancora cercando moglie: dopo averne avuta una ed essersi liberato di lei, non so con quali mezzi. Ultimamente stato a New York, e nella casa di tua cugina Marian; tua zia Elizabeth l'ha visto l. Non me l'hanno riferito, nessuna delle due, disse Catherine. merito loro; non tuo. diventato grasso e calvo, e non ha fatto fortuna. Ma non posso contare solo su questi fatti perch tu indurisca il tuo cuore contro di lui, ed per questo che ti chiedo di promettere. Grasso e calvo: queste parole presentavano una strana immagine alla mente di Catherine, dalla quale non si era mai cancellato il ricordo del pi bel giovanotto del mondo. Non credo che tu capisca, disse lei. Penso molto raramente al signor Townsend. Ti sar facilissimo continuare cos, allora. Promettimi, dopo la mia morte, di fare la stessa cosa. Catherine tacque di nuovo, per qualche istante; la richiesta di suo padre la meravigliava moltissimo; apriva una vecchia ferita, e la faceva dolere di nuovo. Non credo di poterlo promettere, rispose. Sarebbe una grande soddisfazione, disse il padre. Non capisci. Non posso prometterlo. Il dottore rimase in silenzio per un minuto. Te lo chiedo per un motivo particolare. Ho intenzione di cambiare il testamento. Quel motivo non le fece nessuna impressione; e anzi Catherine lo comprendeva a malapena. Tutti i suoi sentimenti erano fusi in un'unica impressione: suo padre stava cercando di trattarla come l'aveva gi trattata tanti anni prima. Allora ne aveva sofferto; e ora tutta la sua esperienza, tutta la rigidezza e la tranquillit che aveva conquistato, si ribellavano. Era stata cos umile, in giovent, che ora poteva permettersi di avere un po' d'orgoglio, e c'era qualcosa nella sua richiesta, e nel fatto che suo padre si ritenesse tanto libero di formularla, che le sembrava un'offesa alla sua dignit. Non era aggressiva, la dignit della povera Catherine; la ragazza non si dava tante arie; ma se calcavi un po' troppo la mano, finivi per scoprirla. E suo padre aveva fatto proprio questo. Non posso promettere, si limit a ripetere. Sei molto ostinata, disse il dottore. Non credo che tu capisca. Spigati, allora, per cortesia. Non so spiegare, disse Catherine; e non posso promettere. Parola mia, esclam suo padre, non avevo idea di quanto ostinata tu fossi!. Lei sapeva di esserlo, e prov una certa gioia. Era gi una donna di mezza et. Circa un anno dopo questo episodio, accadde proprio quello che il dottore aveva immaginato: si busc un tremendo raffreddore. Mentre andava al Bloomingdale in carrozza, un giorno d'aprile, a visitare un paziente debole di cervello, che si trovava rinchiuso in un manicomio privato, e la cui famiglia desiderava ardentemente l'opinione di un luminare della scienza, fu sorpreso da un temporale primaverile e, trovandosi su un calessino senza mantice, s'inzupp fino alle ossa. Torn a casa in preda a brividi di cattivo augurio, e l'indomani era gravemente malato. una congestione polmonare, disse a Catherine; avr bisogno di molta assistenza. Non cambier nulla, perch non guarir; ma voglio che si faccia tutto il necessario, fino al minimo particolare, come se dovessi guarire.

Detesto le stanze dei malati mal gestite e tu sarai tanto gentile da assistermi nell'ipotesi che io riesca a star bene. Le disse chi doveva chiamare dei suoi colleghi e le impart un'infinit d'istruzioni minuziose; e fu basandosi su quell'ipotesi ottimistica che Catherine gli fece da infermiera. Ma il dottore non aveva mai sbagliato in vita sua, e non sbagli nemmeno quella volta. Stava per arrivare al suo settantesimo anno e, pur avendo una costituzione robustissima, la sua presa sulla vita non era pi salda come un tempo. Mor dopo tre settimane di malattia, durante le quali la signora Penniman, non meno di sua figlia, era stata assidua al suo capezzale. All'apertura del suo testamento, dopo un acconcio periodo di tempo, si scopr che consisteva di due parti. La prima risaliva a dieci anni addietro, e consisteva in una serie di disposizioni mediante le quali egli lasciava il grosso del suo patrimonio alla figlia, con idonei legati alle sorelle. La seconda era un codicillo, di origine recente, che manteneva i vitalizi della signora Penniman e della signora Almond, ma riduceva la parte di Catherine a un quinto di ci che lui le aveva lasciato prima. ampiamente fornita di mezzi dal lato materno, spiegava il documento, non avendo mai speso pi di una frazione della sua rendita da questa fonte; per cui la sua fortuna gi pi che sufficiente per attrarre quegli avventurieri senza scrupoli che mi ha dato ragione di credere ella insista a considerare come un'interessante categoria. Il dottor Sloper, perci, aveva diviso l'ingente avanzo del suo patrimonio in sette parti difformi che lasci, come donazioni, ad altrettanti ospedali e scuole di medicina in varie citt dell'Unione. Alla signora Penniman parve mostruoso che un uomo dovesse fare scherzi simili con i soldi degli altri; perch dopo la sua morte, come diceva lei, erano degli altri. Naturalmente, impugnerai subito il testamento, disse a Catherine. Oh, no, rispose lei, mi piace moltissimo. Vorrei solo che fosse stato formulato un po' diversamente. XXXIV

Era sua abitudine restare in citt fino all'estate pi inoltrata; preferiva la casa di Washington Square a ogni altra abitazione, ed era tra le proteste che in agosto andava al mare. Al mare passava questo mese in un albergo. L'anno che mor suo padre interruppe totalmente quest'abitudine, non trovandola in carattere col lutto stretto che si era imposto; e l'anno dopo rinvi cos a lungo la partenza che il Ferragosto la sorprese ancora nella cocente solitudine di Washington Square. La signora Penniman, che amava i cambiamenti, generalmente non vedeva l'ora di fare una puntata in campagna; ma quell'anno sembrava pienamente soddisfatta di quel po' d'impressioni rurali che poteva raccogliere guardando, dalla finestra del salotto, gli alberi di ailanto dietro la palizzata. La strana fragranza di quella vegetazione si diffondeva nell'aria della sera, e la signora Penniman, nelle calde notti di luglio, sedeva spesso alla finestra aperta e l'aspirava. Quello era un momento assai felice per la signora Penniman; dopo la morte di suo fratello si sentiva pi libera di obbedire ai propri impulsi. Una vaga oppressione era scomparsa dalla sua vita, e lei provava un senso di libert del quale non si era resa conto dal tempo memorabile, gi cos lontano, in cui il dottore era andato all'estero con Catherine lasciandola sola in casa a intrattenere Morris Townsend. L'anno trascorso dalla morte del fratello le rammentava quel tempo felice perch, anche se Catherine, invecchiando, era diventata una persona con la quale bisognava fare i conti, la sua compagnia era pur sempre una cosa assai diversa, come diceva la signora Penniman, da quella di una cisterna d'acqua fredda. La vecchia signora non sapeva che uso fare di questo margine pi largo della sua vita; sedeva a contemplarlo pi o meno come aveva fatto spesso, con

l'ago sospeso nella mano, davanti al telaio. Nutriva la speranza, tuttavia, che i suoi impulsi, il suo talento per il ricamo, trovassero ancora la loro applicazione, e questa speranza fu esaudita nello spazio di non molti mesi. Catherine continu a vivere nella casa di suo padre, bench le avessero fatto presente che una signora nubile dalle abitudini tranquille come lei avrebbe forse trovato una dimora pi conveniente in uno degli edifici pi piccoli, con la facciata di arenaria, che avevano proprio allora incominciato ad adornare le vie traverse nella parte pi alta della citt. Le piaceva la struttura pi antiquata - cominciavano a chiamarla proprio allora una casa vecchia - e l si proponeva di arrivare alla fine dei suoi giorni. Se era troppo vasta per una coppia di signore senza pretese, questo era meglio del difetto opposto; poich Catherine non aveva alcuna voglia di trovarsi a pi stretto contatto con la zia. Contava di passare il resto della sua vita in Washington Square, e di godere per tutto questo tempo della compagnia della signora Penniman; era infatti convinta che la zia, per lunga che fosse stata la sua vita, sarebbe vissuta almeno quanto lei, senza mai perdere la sua lucidit e la sua vivacit. La signora Penniman le suggeriva l'idea di una inesauribile vitalit. Una di quelle calde sere di luglio di cui stata fatta menzione, le due dame sedevano insieme a una finestra aperta, guardando fuori nella piazza silenziosa. Faceva troppo caldo per tenere la luce accesa, per leggere o per lavorare; sarebbe potuto sembrare che facesse troppo caldo anche per sostenere una conversazione, dal momento che la signora Penniman taceva gi da parecchio tempo. Era seduta nel vano della finestra, in avanti, quasi sul balcone, e canterellava un motivetto. Catherine era nella stanza, in una bassa sedia a dondolo, vestita di bianco, e muoveva lentamente un grosso ventaglio di palmetto. Era cos, in quella stagione, che zia e nipote, dopo aver preso il t, abitualmente passavano la sera. Catherine, disse infine la signora Penniman, devo dirti una cosa che ti sorprender. Fallo, te ne prego, rispose Catherine; adoro le sorprese. Ed tutto cos quieto, ora. Ebbene, ho visto Morris Townsend. Se era sorpresa, Catherine ne trattenne l'espressione; non ebbe n un sussulto, n mand un'esclamazione. Rimase, invero, immobile e silenziosa per qualche istante, e questo poteva essere benissimo un segno di emozione. Spero che stia bene, disse infine. Non lo so; cambiato moltissimo. Avrebbe una gran voglia di vederti. Preferisco di no, disse Catherine, in fretta. Temevo che avresti detto cos. Ma non mi sembri sorpresa. Lo sono invece: moltissimo. L'ho incontrato da Marian, disse la signora Penniman. Ogni tanto la va a trovare, e hanno tutti una gran paura che tu lo possa incontrare da loro. Io credo che sia per questo che ci va. Ha tanta voglia di vederti: Catherine non rispose, e la signora Penniman continu. Dapprincipio non l'ho riconosciuto, tanto forte stato il cambiamento; ma lui mi ha riconosciuta subito. Dice che non sono affatto cambiata. Sai com'era sempre compito. Si stava congedando quando sono arrivata io, e abbiamo fatto un po' di strada insieme. sempre molto bello, solo che ovviamente un po' invecchiato, e non pi cos... cos vivace come una volta. C'era un'ombra di tristezza, in lui; ma c'era un'ombra di tristezza anche prima, specie quando andato via. Temo che non abbia fatto molta strada: che non si sia mai sistemato per benino. Credo che non sia abbastanza laborioso, mentre questo, dopo tutto, che ti fa fare strada nella vita. La signora Penniman non aveva pronunciato il nome di Morris Townsend davanti a sua nipote per pi di un quinto di secolo; ma ora che aveva rotto l'incantesimo, sembrava che volesse rifarsi

del tempo perduto, come se ci fosse stata una sorta d'intenso piacere nell'udirsi parlare di lui. Procedeva, tuttavia, con notevole cautela, fermandosi ogni tanto per consentire a Catherine di dare qualche segno. Catherine non le diede altro segno all'infuori di questo: smise di dondolarsi sulla sedia e di agitare il ventaglio; rimase l seduta immobile e silenziosa. successo marted scorso, disse la signora Penniman, e da allora ho sempre esitato a dirtelo. Non sapevo come l'avresti presa. Alla fine ho pensato che ormai era passato tanto tempo che tu probabilmente non avresti avuto nessuna reazione particolare. L'ho visto ancora, dopo quella volta da Marian. L'ho incontrato per la strada, e abbiamo fatto quattro passi insieme. La prima cosa che ha detto era su di te; mi ha rivolto un mucchio di domande. Marian non voleva che te ne parlassi; non voleva che tu sapessi che frequenta la loro casa. Io gli ho detto che ero sicura che dopo tutti questi anni tu non potevi avere alcun risentimento; che non potevi certo rimproverargli l'ospitalit di suo cugino. Ho detto che in tal caso saresti stata proprio perfida. Marian ha le idee pi straordinarie su quanto successo tra voi; sembra credere che lui si sia comportato in un modo molto strano. Mi sono presa la libert di ricordarle come sono andate realmente le cose, e di mettere la storia nella sua vera luce. Lui non ha alcuna amarezza, Catherine, te lo assicuro; e lo si potrebbe anche scusare, perch le cose non gli sono andate bene. stato in ogni angolo del mondo, e ha cercato di sistemarsi dappertutto; ma la sua cattiva stella era contro di lui. interessantissimo sentirlo parlare della sua cattiva stella. andato tutto a rotoli, tutto tranne il suo - lo conosci, lo ricorderai - il suo spirito fiero e coraggioso. Credo abbia sposato una signora in qualche angolo d'Europa. Sai come sono prosaici, e in quale strano modo si sposano, in Europa: matrimonio di convenienza, lo chiamano. Lei morta subito dopo; come mi ha detto lui, stata solo una fugace apparizione nella sua vita. Non veniva a New York da dieci anni; tornato alcuni giorni fa. La prima cosa che ha fatto stato chiedermi di te. Aveva saputo che non ti eri mai sposata; sembrava che questo lo interessasse molto. Ha detto che tu eri stata l'unico vero amore della sua vita. Catherine aveva lasciato che la sua compagna procedesse di punto in punto, e di pausa in pausa, senza interromperla; tenne gli occhi fissi al suolo e ascolt. Ma l'ultima frase che ho riferito fu seguita da una pausa particolarmente significativa, e allora, finalmente, Catherine parl. Si noter che prima di farlo aveva ricevuto una grande quantit d'informazioni su Morris Townsend. Per favore, non dire altro; cambiamo argomento, per favore. Non t'interessa?, chiese la signora Penniman, con una certa timorosa malizia. Mi addolora, disse Catherine. Temevo che avresti detto cos. Ma non credi che ti ci potresti abituare? Ha tanta voglia di vederti. No, ti prego, zia Lavinia, disse Catherine, alzandosi dalla sedia. Si allontan rapidamente, e and all'altra finestra, che era aperta sul balcone; e l, nella svasatura, nascosta alla vista della zia dalle tendine bianche, rimase a lungo, guardando fuori nella calda oscurit. Aveva avuto un gran colpo; era come se il gorgo del passato si fosse aperto all'improvviso, e ne fosse uscita una figura spettrale. C'erano delle cose che pensava di avere superato, dei sentimenti che aveva creduto morti; ma evidentemente c'era in loro ancora una certa vitalit. La signora Penniman li aveva rimescolati. Era solo un'agitazione passeggera, si disse Catherine; alla fine sarebbe passata. Tremava, e il cuore le batteva cos forte che riusciva a percepirlo; ma anche questo sarebbe cessato. Poi, di botto, mentre aspettava che tornasse la calma, scoppi in lacrime. Ma le sue lacrime scorrevano molto silenziosamente, tanto che la signora Penniman non ebbe modo di notarle. Fu forse, tuttavia, perch la signora Penniman sospettava la loro presenza che quella sera non parl pi di Morris Townsend.

XXXV

La rinnovata attenzione della signora Penniman per questo gentiluomo non ebbe quei limiti dei quali Catherine desiderava, per se stessa, essere cosciente; dur abbastanza a lungo per consentirle di attendere un'altra settimana prima di riportare il discorso su di lui. Fu nelle stesse circostanze che ancora una volta affront l'argomento. Aveva trascorso la serata seduta in salotto con la nipote; solo che in questa occasione, non essendo la notte cos calda, era stato acceso il lume, e Catherine si era messa l vicino con un piccolo ricamo da eseguire. La signora Penniman and a sedersi da sola per mezz'ora sul balcone; poi rientr, gironzolando nella stanza. Alla fine sprofond in una poltrona accanto a Catherine, con le mani giunte e l'aria un po' eccitata. Ti arrabbi se ti riparlo di lui?, chiese. Catherine alz gli occhi e la guard tranquillamente. Chi lui?. L'uomo che hai amato. Non mi arrabbio, ma non mi fa piacere. Ti ha mandato un messaggio, disse la signora Penniman. Gli ho promesso di riferirlo, e devo mantenere la promessa. In tutti quegli anni Catherine aveva avuto il tempo di dimenticare quanto poco avesse da ringraziare sua zia nella stagione della sua infelicit; da un pezzo le aveva perdonato di essersi data troppo da fare. Ma per un attimo questo atteggiamento di mediazione e imparzialit, questo essere latrice di messaggi e di promesse da mantenere, torn a farle provare la sensazione che la sua compagna fosse una donna pericolosa. Aveva detto che non si sarebbe arrabbiata; ma per un istante s'irrit. Non m'importa cosa fai della tua promessa!, rispose. La signora Penniman, tuttavia, col suo alto concetto della santit dei giuramenti, la spunt. Sono andata troppo in l per tirarmi indietro, disse, anche se non si diede la pena di spiegare cosa significassero esattamente queste parole. Il signor Townsend desidera in modo specialissimo vederti, Catherine; convinto che se tu sapessi quanto, e perch, lo desidera, acconsentiresti a farlo. Non pu esserci ragione, disse Catherine; nessuna buona ragione. La sua felicit dipende da questo fatto. Non una buona ragione?, chiese solennemente la signora Penniman. Non per me. La mia felicit no. Io credo che sarai pi felice dopo averlo visto. Sta per ripartire: va a riprendere i suoi vagabondaggi. una vita molto solitaria, senza riposo e senza gioia. Prima di partire desidera parlarti; per lui un'idea fissa: ci pensa sempre. Ha qualcosa di molto importante da dirti. convinto che tu non l'abbia mai compreso: che tu non l'abbia mai giudicato rettamente, e questa convinzione sempre stata un peso terribile, per lui. Desidera giustificarsi; crede che potrebbe farlo con pochissime parole. Desidera vederti da amico. Catherine ascolt questo discorso stupefacente senza interrompere il lavoro; aveva gi avuto parecchi giorni per abituarsi a pensare nuovamente a Morris Townsend come a una realt. Quando fin, disse solo: Per piacere, riferisci al signor Townsend che desidero che mi lasci in pace. Aveva appena finito di parlare quando una scampanellata secca e decisa vibr nella notte estiva. Catherine alz gli occhi all'orologio; segnava le nove e un quarto: un'ora molto tarda per le visite, specie nel deserto in cui l'estate aveva trasformato la citt. Nello stesso momento la signora Penniman ebbe un piccolo sobbalzo, e allora gli occhi di Catherine si posarono bruscamente sulla zia. Incontrarono quelli della signora Penniman, e per un attimo li sondarono in profondit. La signora Penniman cominciava ad arrossire;

la sua espressione era imbarazzata; sembrava confessare qualcosa. Catherine ne indovin il significato e si alz prontamente dalla poltrona. Zia Penniman, disse, in un tono che atterr la sua compagna, ti sei presa la libert...?. Mia carissima Catherine, balbett la signora Penniman, aspetta solo di vederlo!. Catherine aveva spaventato sua zia, ma spaventata era lei stessa; stava per correre a ordinare al servitore, che passava per andare ad aprire, di non far entrare nessuno; ma il timore d'incontrare il suo visitatore la trattenne. Il signor Morris Townsend. Questo fu ci che ud, vagamente ma riconoscibilmente, articolato dal domestico, mentre esitava. Dava le spalle alla porta del salotto, e per qualche attimo le tenne voltate, sentendo che era entrato. Non aveva parlato, tuttavia, e finalmente lei fece dietrofront. Vide allora un gentiluomo ritto al centro della stanza, dalla quale sua zia, per discrezione, si era ritirata. Non lo avrebbe mai riconosciuto. Aveva quarantacinque anni, e la sua figura non era pi quella del giovanotto snello e diritto che lei ricordava. Il portamento era per molto elegante, e una barba bionda e lustra, che fluiva su un petto vigoroso, contribuiva all'effetto. Dopo un attimo Catherine riconobbe la met superiore del viso che, sebbene la zazzera del suo visitatore si fosse diradata, era sempre notevolmente bello. Manteneva un atteggiamento di profonda deferenza, con gli occhi sul suo viso. Ho osato... ho osato, disse, e s'interruppe, guardandosi intorno, come se si aspettasse che lei lo invitasse a sedersi. Era la voce di allora; ma senza il fascino di allora. Catherine, per un minuto, prov il preciso impulso di non invitarlo a sedersi. Perch era venuto? Aveva fatto male a venire. Morris era imbarazzato, ma Catherine non gli venne in aiuto. Non che fosse contenta del suo imbarazzo; al contrario; esso le ricordava tutto il suo, e le dava una gran pena. Ma come poteva dargli il benvenuto quando sentiva con tanta chiarezza che non sarebbe dovuto venire? Volevo tanto... ero deciso, riprese Morris. Ma torn a fermarsi; non era facile. Catherine continuava a stare zitta, e forse lui ricord con apprensione la sua antica attitudine al silenzio. Continuava a guardarlo, tuttavia, e mentre lo guardava fece l'osservazione pi strana. Pareva che fosse lui, e anche che non lo fosse; era l'uomo che era stato tutto, eppure questa persona non era nulla. Quanto tempo prima era successo, com'era invecchiata, quanto aveva vissuto! Aveva vissuto di qualcosa che era legato a lui, e cos facendo lo aveva consumato. Quell'uomo non aveva l'aria di essere infelice. Era bello e ben conservato, perfettamente vestito, maturo e completo. Mentre Catherine lo guardava, la storia della sua vita gli si precisava negli occhi; aveva fatto i suoi comodi, e non era mai stato accalappiato. Ma gi mentre il suo intelletto si apriva a questa percezione, Catherine scopr di non avere alcun desiderio di accalappiarlo; la sua presenza le riusciva penosa, e desiderava soltanto che se ne andasse. Non vuole sedersi?, chiese lui. Meglio di no, disse Catherine. L'ho offesa venendo qui?. Il suo tono era molto grave; si esprimeva col pi profondo rispetto. Credo che non sarebbe dovuto venire. La signora Penniman non le aveva detto... non le ha riferito il mio messaggio?. Mi ha detto qualcosa, ma non ho capito. Vorrei avere il permesso di dirle... il permesso di far sentire la mia voce. Non mi sembra necessario, disse Catherine. A lei no, forse, ma a me s. Sarebbe una grande soddisfazione... e non ne ho avute molte. Sembrava che volesse avvicinarsi; Catherine si scost da lui. Non possiamo ritornare amici?, domand lui.

Non siamo nemici, disse Catherine. Io non ho altro che sentimenti amichevoli, per lei. Ah, se lei sapesse la felicit che provo nel sentirla dir cos!. Catherine non diede il minimo cenno di voler misurare l'influenza delle proprie parole; e alla fine lui riprese: Lei non cambiata... per lei gli anni sono passati felicemente. Sono passati molto tranquillamente, disse Catherine. Non hanno lasciato tracce; lei ammirevolmente giovane. Questa volta riusc ad avvicinarsi; era a un passo da lei, che vide la sua barba lustra e profumata, e sopra la barba i suoi occhi che sembravano estranei e duri. Era una faccia molto diversa da quella vecchia... cio, da quella giovane. Se fosse stato cos, quando lo aveva visto per la prima volta, non le sarebbe piaciuto. Le sembrava che stesse sorridendo, o cercando di sorridere. Catherine, disse lui, abbassando la voce, non ho mai cessato di pensare a lei. Per piacere, non dica queste cose, rispose lei. Mi odia?. Oh, no, disse Catherine. Nel suo tono c'era qualcosa che lo scoraggiava, ma in un lampo Morris si riprese. Ha ancora un po' di affetto per me, dunque?. Non capisco perch lei sia venuto qui a chiedermi queste cose!, esclam Catherine. Perch per molti anni il desiderio della mia vita stato che tornassimo amici. Questo impossibile. Perch? Non impossibile, se lo permetter. Non lo permetter, disse Catherine. Morris torn a guardarla in silenzio. Capisco; la mia presenza la turba e l'addolora. Me ne andr; ma deve darmi licenza di tornare. La prego di non farlo, disse lei. Mai?... mai?. Catherine fece un grande sforzo; voleva dire qualcosa che gli rendesse impossibile varcare nuovamente la soglia della sua casa. Avrebbe torto. Non corretto... non ce n' motivo. Ah, signora mia carissima, lei commette un'ingiustizia!, grid Morris Townsend. Abbiamo atteso, e basta; e ora siamo liberi. Lei mi ha trattato male, disse Catherine. No, se ci pensa bene. Lei ha fatto la sua vita tranquilla con suo padre: che era proprio la cosa di cui non potevo risolvermi a privarla. S; l'ho fatta. Morris si rendeva conto che nuoceva non poco alla sua causa il non poter aggiungere che Catherine, oltre alla vita con suo padre, aveva avuto qualcosa di pi; superfluo dire, infatti, che conosceva il contenuto del testamento del dottor Sloper. Nondimeno, non si perse d'animo. Ci sono sventure peggiori di questa!, esclam, in tono significativo; e si sarebbe potuto credere che alludesse alla propria precaria situazione. Quindi soggiunse, con pi intensa tenerezza: Catherine, non mi ha mai perdonato?. L'ho perdonata tanti anni fa, ma inutile che cerchiamo di essere amici. No, se dimentichiamo il passato. Abbiamo sempre un avvenire, grazie a Dio!. Io non posso dimenticare, non dimentico, disse Catherine. Lei mi ha trattato troppo male. Ne ho risentito moltissimo; ne ho risentito per anni. E poi riprese, col desiderio di dimostrargli che non doveva pi venire a trovarla cos: Non posso ricominciare, non posso. Tutto morto e sepolto. stata una cosa troppo seria; ha operato un grande cambiamento nella mia vita. Non avrei mai immaginato di vederla qui.

Ah, lei in collera!, grid Morris, che desiderava immensamente di riuscire a strappare un lampo di passione dalla sua tranquillit. In tal caso avrebbe avuto una speranza. No, non sono in collera. La collera non dura cos per anni. Ma esistono altre cose. Durano le impressioni, quando sono state forti. Ma non posso parlare. Morris era l che si lisciava la barba, con un occhio rannuvolato. Perch non si mai sposata?, chiese, bruscamente. Ha avuto delle occasioni. Non desideravo farlo. S, lei ricca, libera; non aveva nulla da guadagnare. Non avevo nulla da guadagnare, disse Catherine. Morris si guard intorno, vagamente, e diede un profondo sospiro. Be', avevo la speranza che potessimo ancora essere amici. Le avrei detto, per mezzo di mia zia, rispondendo al suo messaggio - se avesse aspettato una risposta - che era inutile, per lei, coltivare quella speranza. Addio, allora, disse Morris. Perdoni la mia indiscrezione. Lui s'inchin, e lei distolse il viso: restando l, con la testa voltata, e gli occhi a terra, per qualche istante dopo che lo ebbe udito chiudere la porta della stanza. Nell'atrio Morris trov la signora Penniman, agitata e ansiosa; sembrava che si fosse trattenuta in quella stanza sotto le inconciliabili sollecitazioni della curiosit e della dignit. Ha studiato proprio un bel piano!, disse Morris, battendo la mano sul cappello. cos rigida?, chiese la signora Penniman. Non gliene importa un cavolo di me... con quella sua arietta impassibile, perdio!. Era proprio impassibile?, insistette la signora Penniman, con sollecitudine. Morris non bad alla sua domanda; rest un attimo soprappensiero, col cappello in testa. Ma perch diavolo, allora, non ha mai voluto sposarsi?. S: perch?, sospir la signora Penniman. E poi, come avvertendo l'insufficienza di questa spiegazione: Ma non deve disperare: torner?. Tornare? Dannazione!. E Morris Townsend usc a grandi passi da quella casa, lasciando la signora Penniman a bocca aperta. Catherine, nel frattempo, in salotto, raccolto il suo ricamo, era tornata a sedersi con quello: cos per sempre, si sarebbe detto.

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