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Operette morali/Il Parini, ovvero Della Gloria/Capitolo terzo - Wikiso r!

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Giacomo Leopardi - Operette morali (1827)

Il Parini, ovvero Della Gloria


Capitolo terzo
Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo Il Parini, ovvero Della Gloria - Capitolo secondo quarto

Si veduto i! quanto poc"i avranno #acolt! di a$$irarti quando sarai iunto a quell%eccellen&a c"e ti proponi 'ra avverti c"e pi( d%un i$pedi$ento si pu) #rapporre anco a questi poc"i, c"e non #acciano de no concetto del tuo valore, *enc"+ ne ve ano i se ni, -on du**io alcuno, c"e li scritti eloquenti o poetici, di qualsivo lia sorta, non tanto si iudicano dalle loro qualit! in se $edesi$e, quanto dall%e##etto c"e essi #anno nell%ani$o di c"i le e, In $odo c"e il lettore nel #arne iudi&io, li considera pi(, per cos. dire, in se proprio, c"e in loro stessi, Di qui nasce, c"e li uo$ini natural$ente tardi e #reddi di cuore e d%i$$a ina&ione, ancorc"+ dotati di *uon discorso, di $olto acu$e d%in e no, e di dottrina non $ediocre, sono quasi al tutto ina*ili a senten&iare conveniente$ente sopra tali scritti/ non potendo in parte alcuna i$$edesi$are l%ani$o proprio con quello dello scrittore/ e ordinaria$ente dentro di s+ li dispre&&ano/ perc"+ le endoli, e conoscendoli ancora per #a$osissi$i, non iscuoprono la causa della loro #a$a/ co$e quelli a cui non perviene da lettura tale alcun $oto, alcun%i$$a ine, e quindi alcun diletto nota*ile, 'ra, a que li stessi c"e da natura sono disposti e pronti a ricevere e a rinnovellare in s+ qualunque i$$a ine o a##etto saputo acconcia$ente espri$ere da li scrittori, interven ono $oltissi$i te$pi di #redde&&a, noncuran&a, lan uide&&a d%ani$o, i$penetra*ilit!, e disposi&ione tale, c"e, $entre dura, li rende o con#or$i o si$ili a li altri detti dian&i/ e ci) per diversissi$e cause, intrinsec"e o estrinsec"e, appartenenti allo spirito o al corpo, transitorie o durevoli, In questi cotali te$pi, niuno, se *en #osse per altro uno scrittore so$$o, *uon iudice de li scritti c"e "anno a $uovere il cuore o l%i$$a inativa, 0ascio la sa&iet! dei diletti provati poco pri$a in altre letture tali/ e le passioni, pi( o $eno #orti, c"e sopravven ono ad ora ad ora/ le quali *ene spesso tenendo in ran parte occupato l%ani$o, non lasciano luo o ai $ovi$enti c"e in altra occasione vi sare**ero eccitati dalle cose lette, Cos., per le stesse o si$ili cause, spesse volte ve ia$o c"e quei $edesi$i luo "i, que li spettacoli naturali o di qualsivo lia enere, quelle $usic"e, e cento s. #atte cose, c"e in altri te$pi ci co$$ossero, o sare**ero state atte a co$$uoverci se le avessi$o vedute o udite/ ora vedendole e ascoltandole, non ci co$$uovono punto, n+ ci dilettano/ e non perci) sono $en *elle o $eno e##icaci in s+, c"e #ossero allora, 1a quando, per qualunque delle dette ca ioni, l%uo$o $al disposto a li e##etti dell%eloquen&a e della poesia, non lascia e li nondi$eno n+ di##erisce il #ar iudi&io dei li*ri attenenti all%un enere o all%altro, c"e li accade di le ere allora la pri$a volta, 2 $e interviene non di rado di ripi liare nelle $ani '$ero o Cicerone o il Petrarca, e non sentir$i

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$uovere da quella lettura in alcun $odo, 3uttavia, co$e i! consapevole e certo della *ont! di scrittori tali, s. per la #a$a antica e s. per l%esperien&a delle dolce&&e ca ionate$i da loro altre volte/ non #o per quella presente insipide&&a, alcun pensiero contrario alla loro lode, 1a ne li scritti c"e si le ono la pri$a volta, e c"e per essere nuovi, non "anno ancora potuto levare il rido, o con#er$arselo in uisa, c"e non resti luo o a du*itare del loro pre io/ niuna cosa vieta c"e il lettore, iudicandoli dall%e##etto c"e #anno presente$ente nell%ani$o proprio, ed esso ani$o non trovandosi in disposi&ione da ricevere i senti$enti e le i$$a ini volute da c"i scrisse, #accia piccolo concetto d%autori e d%opere eccellenti, Dal quale non #acile c"e e li si ri$uova poi per altre letture de li stessi li*ri, #atte in $i liori te$pi4 perc"+ verisi$il$ente il tedio provato nella pri$a, lo scon#orter! dalle altre/ e in o ni $odo, c"i non sa quello c"e i$portino le pri$e i$pressioni, e l%essere preoccupato da un iudi&io, quantunque #also5 Per lo contrario, trovansi li ani$i alcune volte, per una o per altra ca ione, in istato di $o*ilit!, senso, vi ore e calde&&a tale, o tal$ente aperti e preparati, c"e se uono o ni $eno$o i$pulso della lettura, sentono viva$ente o ni le ero tocco, e coll%occasione di ci) c"e le ono, creano in s+ $ille $oti e $ille i$$a ina&ioni, errando talora in un delirio dolcissi$o, e quasi rapiti #uori di s+, Da questo #acil$ente avviene, c"e uardando ai diletti avuti nella lettura, e con#ondendo li e##etti della virt( e della disposi&ione propria con quelli c"e si apparten ono vera$ente al li*ro/ restino presi di rande a$ore ed a$$ira&ione verso quello, e ne #acciano un concetto $olto $a iore del iusto, anc"e preponendolo ad altri li*ri pi( de ni, $a letti in con iuntura $eno propi&ia, 6edi dunque a quanta incerte&&a sottoposta la verit! e la rettitudine dei iudi&i, anc"e delle persone idonee, circa li scritti e l%in e ni altrui, tolta pure di $e&&o qualunque $ali nit! o #avore, 0a quale incerte&&a tale, c"e l%uo$o discorda rande$ente da se $edesi$o nell%esti$a&ione di opere di valore u uale, ed anc"e di un%opera stessa, in diverse et! della vita, in diversi casi, e #ino in diverse ore di un iorno,

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