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STORIA ECONOMICA CLEA 2000-2001

GIORGIO BIGATTI
giorgiobigatti@uni-bocconi.it

Classe 1 - Aula 202


Gioved: 10.30-12.00 - Venerd: 8.45-10.15

GIORGIO BIGATTI 2000

Programma di esame
M. Cattini, Introduzione alla storia economica moderna e contemporanea, Modena,1999 F. Amatori (a cura di), Limpresa: una prospettiva storica, Milano, Egea, 2000 F. Amatori - A. Colli, Impresa e industria in Italia dallUnit a oggi, Venezia, Marsilio, 2000
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Prima dellindustria: popolazione, risorse, agricoltura


Cattini, cap. 1, 2.1, 2.3

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La popolazione europea in et preindustriale


Una crescita demografica contenuta Alternanza di secolari fasi espansive e di violente contrazioni per lesplodere di catastrofiche crisi di mortalit a) la tensione tra popolazione e risorse b) i tre cavalieri dellApocalisse FAME GUERRE EPIDEMIE
PESTE
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Le costanti di lungo periodo


Prima dellindustria le condizioni economiche e sociali della popolazione erano: a) assillate dal problema della scarsit b) segnate da una estrema vulnerabilit (societ fragili) c) dominate dal senso di precariet dellesistenza
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La transizione demografica
A partire dalla seconda met del 700 si registra un aumento della popolazione sostenuto e continuo Riduzione della mortalit per effetto di: a) scomparsa della peste b) diffusione di pratiche igienico-sanitarie c) sviluppo del commercio agricolo Flessione differita della natalit
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Popolazione e crescita urbana


La crescita demografica modifica i rapporti tra citt e campagna Le citt crescono drenando popolazione dalle campagne (immigrazione) Le citt crescono in relazione a: a) ruolo politico-amministrativo (le capitali) b) funzione economica (citt industriali) c) posizione geografica (nodo di scambi)
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Lagricoltura tradizionale
Prima dellindustria la grande maggioranza della popolazione (60-90%) viveva sulla e della terra NellEuropa occidentale e mediterranea gli uomini erano legati alla terra da varie forme giuridico-contrattuali: piccola propriet, affitto, mezzadria NellEuropa orientale vigeva ancora listituto della servit
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Istituzioni e mentalit
Uneconomia a bassa produttivit dominata dal problema della sussistenza Rapporti deboli tra produzione e mercato Il peso delle consuetudini e delle propriet collettive (campi aperti; maggese) Lindividualismo agrario come risposta al bisogno di aumentare la produttivit della terra (rotazioni agrarie)
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La nuova agricoltura
Tra 600 e 700 in Olanda e Inghilterra si afferma un nuovo modello di agricoltura: a) piena privatizzazione della terra b) eliminazione del maggese c) foraggi e rotazioni continue d) integrazione tra agricoltura e allevamento Aumento della produttivit e dei volumi di produzione destinati al mercato
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Prima dellindustria: modi di produzione e forme di distribuzione


Cattini, 2.4, 2.5, 3

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Lindustria prima dellindustria


Lagricoltura base della produzione materiale delle societ preindustriali: lindustria traeva dalla terra gran parte delle materie prime (lana, cotone, cuoio, legno ecc.) e il combustibile (legno) Il contributo delle attivit artigianomanifatturiere non superava in media il 1020% del PNL
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Tipologie organizzative prevalenti


Artigianato Industria domestica Industria a domicilio Manifattura accentrata
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in citt e villaggi nelle campagne in campagna

Artigianato urbano
Le attivit artigianali nelle citt erano organizzate in corporazioni di mestiere che disciplinavano: a) salario e formazione dei lavoranti b) standard qualitativi della produzione c) rapporti fra gli affiliati (concorrenza) d) accessi al mestiere (immatricolazione) Insieme di regole e codici che agisce da freno allinnovazione tecnica
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Industria domestica
E la forma pi comune di manifattura rurale, ma quella economicamente meno rilevante: a) rivolta al soddisfacimento delle esigenze del consumo famigliare b) solo occasionalmente finalizzata alla vendite sul mercato locale
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Industria rurale a domicilio


Manifattura dispersa nelle campagne, finalizzata alla produzione per il mercato Lavoro su commessa nelle pause del lavoro agricolo Una nuova figura sociale: il mercanteimprenditore Il prodotto, rifinito nelle botteghe artigiane, viene commercializzato su mercati lontani
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Punti di forza e strozzature della manifattura diffusa


Forma produttiva estremamente flessibile funzionale a una domanda molto variabile Non richiede grossi investimenti in impianti e strumenti di lavoro Sfrutta la disponibilit di forza lavoro a basso costo Per contro: a) elevati costi di organizzazione del ciclo della produzione b) nessun controllo sui lavoratori
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Commerci e mercati
La dicotomia citt e campagna si riflette anche nei rapporti con il mercato a) nelle campagne prevale lautoconsumo rapporti deboli con il mercato determinati dal bisogno di moneta b) nelle citt lo scambio una realt quotidiana dettata dal bisogno di merci e servizi
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I luoghi e le forme dello scambio


Ogni citt ha il suo mercato, spazio deputato agli scambi nel rispetto delle regole e consuetudini locali Separazione della funzione commerciale da quella produttiva (le botteghe) Commerci a corto raggio e commerci sulla grande distanza per i generi voluttuari Il capitalismo dei grandi mercanti
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La Rivoluzione industriale
Cattini, 4.1, 4.2

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Che cos la prima Rivoluzione industriale (1760-1830)


Passaggio da uneconomia agricola a una dominata dallindustria e dalle macchine
lo sviluppo economico moderno (S.Kuznets)

Continuit o rottura del processo storico


La R.I. ci fu e fu britannica (M.Hartwell) Le 2 rivoluzioni: neolitico/industria (C.Cipolla)

Niente pi come prima (mutamento sociale)


pi di una rivoluzione industriale (H. Perkin)
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Il motore della R.I.: la tecnologia


Nella seconda met del 700 il ritmo del cambiamento tecnologico accelera
Nel 1760 unondata di congegni si abbatt sullInghilterra (T.S. Ashton)

Si registra una serie di processi correlati che sconvolge il mondo della manifattura: a) impiego crescente delle macchine b) utilizzo di energia inanimata (vapore) c) largo impiego di materie prime minerali
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Il sistema di fabbrica
Le innovazioni non sono solo tecniche ma anche organizzative: a) macchine e vapore favoriscono il passaggio alla fabbrica accentrata b) laumento dei costi fissi impone un maggior controllo sul lavoro da parte dellimprenditore La nascita di un nuovo soggetto sociale: la classe operaia
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Perch in Gran Bretagna?


Non una causa ma un concorso di fattori materiali (a-c) e immateriali (d-g): a) conformazione del territorio b) risorse minerarie c) infrastrutture e mercati regionali d) assetto istituzionale (rivoluzione 1688) e) assenza di rigide barriere fra le classi f) tradizione baconiana (scienza) g) competenze tecniche diffuse
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Laccelerazione del mutamento in agricoltura


Con laffermazione dellindividualismo agrario (enclosures) aumentano la produttivit e la propensione commerciale di unagricoltura capace di vincere la sfida demografica Rinnovamento delle tecniche agrarie (mixed farming) e meccanizzazione Il declino dellagricoltura si rivela funzionale allo sviluppo industriale
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Il cotone: una storia di successo


Il cotone ebbe un ruolo cruciale nella R.I. e nella nascita del sistema di fabbrica Unindustria giovane con un mercato dalle grandi potenzialit, senza vincoli dal lato del rifornimento di materia prima Una fibra vegetale resistente, pi adatta della lana ad essere lavorata a macchina, facile da pulire e da tingere
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La meccanizzazione del cotonificio


La meccanizzazione della filatura (1769, filatoio idraulico) innesca un processo destinato a rivoluzionare lintero ciclo produttivo del cotone (1820, telaio meccanico) Vertiginoso aumento della produttivit La creazione dei grandi cotonifici sollecita lo sviluppo della meccanica e della chimica
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La metallurgia
La nascita della moderna siderurgia legata a due passaggi chiave: a) la possibilit di impiegare il carbone fossile nel processo di fusione del minerale
(1709, Darby il primo a usare il coke)

b) la riduzione dei tempi e dei costi per passare dalla ghisa allacciaio (1784, Cort mette a punto il processo di raffinazione della ghisa liquida)
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Il ciclo del vapore


Il vapore: una fonte di energia economica, versatile e facilmente incrementabile La sfida: trasformare il calore in energia cinetica (1712, macchina di Newcomen) Nel 1769 Watt costruisce una macchina molto pi efficiente delle precedenti Crescente applicazione del vapore: a) nelle fabbriche meccanizzate b) nei trasporti: navi e ferrovie
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La portata universale della R.I.


La R.I., fenomeno in origine circoscritto ad un ambito regionale, innesca un processo di portata universale a) le potenze europee cercano di emulare il loro potente vicino b) la domanda di cotone e materie prime determina lo sviluppo del commercio internazionale (centro e periferia)
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La Rivoluzione industriale: lInghilterra e lEuropa


Cattini, 4.3, 4.4, 5.1, 5.2

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La prima societ industriale: la Gran Bretagna


Gli effetti macroeconomici della grande trasformazione: a) nel 1831 il contributo dellindustria al PIL supera quello dellagricoltura b) aumento delle attivit di intermediazione (commercio, trasporto, credito ecc.) nel settore terziario
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I nuovi scenari politico-sociali


La R.I. cancella la vecchia Inghilterra rurale e rimodella: a) le strutture del potere b) le gerarchie sociali c) valori e mentalit Le conseguenze sul tenore di vita della popolazione
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Imprese e imprenditori
Una tecnologia rivoluzionaria ma relativamente poco costosa Imprese di dimensioni medie gestite dal proprietario e dai suoi famigliari Una crescita fondata sullautofinanziamento e su network fiduciari Banche commerciali e banche daffari
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La politica commerciale
Lopzione libero-scambista e la crescente dipendenza dal commercio internazionale Squilibrio della bilancia commerciale e perdita di competitivit dei manufatti inglesi Londra centro finanziario del mondo: a) Gold Standard b) investimenti esteri c) servizi e noli
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La fine del primato inglese


Nellultimo quarto dell800 leconomia inglese appare in affanno rispetto i suoi pi agguerriti competitori (Germania, Usa) Declino: un concetto ambiguo: a) fattori socio-culturali (M.J. Wiener, Il progresso senza ali, 1985) b) stanchezza del pioniere (D. Landes) c) il capitalismo famigliare
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La diffusione dellindustria in Europa dopo il 1815


Dopo il 1815 il confronto con lindustria britannica una sfida ineludibile per le maggiori economie continentali Gli stati cercano di incoraggiare lo sviluppo di manifatture nazionali per mezzo di: a) privilegi e sussidi b) creazione di infrastrutture (dopo il 1830 soprattutto ferrovie) c) politiche commerciali (i dazi doganali)
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La conquista pacifica
La prima fase della industrializzazione europea avviene nel segno della tecnologia inglese Limpatto del trasferimento delle nuove tecnologie dipende in larga misura dalle condizioni del paese ospite: a) tradizioni manifatturiere locali b) dotazione di risorse (carbone, ferro ecc.) c) organizzazione dei mercati
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Le peculiarit della modernizzazione francese


Una transizione demografica allinsegna di una precoce denatalit e di uno sviluppo contenuto dellurbanizzazione
(ma Parigi metropoli della modernit)

Unagricoltura ricca malgrado assetti produttivi e colturali tradizionali


(in grado di sviluppare produzioni specializzate)

Una lunga coesistenza pacifica tra agricoltura e industria


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Infrastrutture e mercati
La necessit di rapidi collegamenti tra la capitale e le province spinge lo Stato a progettare strade e canali Tra il 1840 e il 60 vengono costruite le linee portanti della rete ferroviaria (Stato/privati) La ferrovia promuove la formazione di: a) banche e societ anonime b) grandi imprese (siderurgia e meccanica) c) mercato interno
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Settori, imprese e imprenditori


La lenta conversione dellindustria francese alla tecnologia del vapore Stretto legame tra polarizzazione regionale e specializzazione produttiva
(Lione-seta - Alsazia-cotone - Lorena-ferro)

Unimprenditorialit dalla persistente matrice famigliare Il mancato incontro tra le imprese e banche orientate allinvestimento in titoli pubblici
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Un modello di sviluppo industriale sui generis


Uno sviluppo graduale senza brusche accelerazioni o cadute Unindustria molto pi diversificata di quella inglese Imprese di taglia ridotta, con una persistente impronta artigianale Produzioni ad alto valore aggiunto per un mercato di lusso (dalla moda allauto)
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La Germania e la seconda rivoluzione industriale


Cattini 5.3; Amatori 1

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La seconda Rivoluzione industriale (1870-1914)


Nellultimo quarto dell800 un grappolo di innovazioni d il via a un nuovo ciclo di sviluppo Si tratta di innovazioni strettamente dipendenti dalla ricerca scientifica che: a) fanno sorgere nuovi settori industriali b) rivoluzionano la struttura dellimpresa c) modificano i consumi e lorganizzazione commerciale
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Le tecnologie della seconda Rivoluzione industriale


Le tecnologie della II R.I sono applicate a: a) produzione dellacciaio su larga scala b) produzione sintetica di fertilizzanti, coloranti, medicinali, fibre tessili c) raffinazione del petrolio d) generazione e trasmissione dellelettricit e) macchine utensili, mezzi di trasporto (motore a scoppio, aeroplani) f) preparazione e conservazione dei cibi (tecniche di refrigerazione)
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I settori della seconda Rivoluzione industriale


Sorgono ex novo o si trasformano radicalmente numerosi settori industriali
ACCIAIO - CHIMICA - ELETTRICIT MECCANICA

(macchina per scrivere-bicicletta-auto)

Settori ad alta intensit di capitale che richiedono fonti di finanziamento esterne allimpresa a) la Borsa (soprattutto negli Stati Uniti) b) la Banca (in Europa e Giappone)
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Le imprese della seconda Rivoluzione industriale


Gli alti costi di progettazione ed esercizio degli impianti impongono una riduzione dei costi unitari attraverso: a) economie di scala e di diversificazione b) economie di flusso Per vincere la sfida le imprese devono ridefinire dimensioni (tecnologia), struttura (management), funzioni (produzione e marketing)
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Prodotti e consumi nella seconda Rivoluzione industriale


La standardizzazione della produzione (il fordismo) La nascita del mercato di massa a) i consumi alimentari b) i beni di consumo durevoli La distribuzione dei prodotti, le tecniche di marketing, la pubblicit
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La Germania: le premesse dello sviluppo


Dalla frammentazione politica allunit attraverso una progressiva integrazione dei mercati promossa dallo stato prussiano
a) 1833: unificazione doganale (Zollverein) b) 1840-60: costruzione della rete ferroviaria

La modernizzazione dellagricoltura e il ruolo dellEst come serbatoio di manodopera e derrate alimentari


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Le tappe dello sviluppo industriale


La meccanizzazione del cotonificio La creazione di una moderna siderurgia (risorse minerarie e domanda interna) Dopo il 1870 la Germania si mostra pronta a cogliere le opportunit dalla II R.I. divenendo leader nei settori della:
a) chimica b) meccanica di precisione c) elettromeccanica
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I caratteri originali del modello tedesco


Forte integrazione fra scienza, universit e grande industria Produzione di beni ad alto contenuto tecnologico Priorit alla produzione di beni capitali e prodotti intermedi rispetto ai beni di consumo
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I fondamenti del capitalismo organizzato tedesco


Ruolo cruciale delle banche miste nel finanziamento e nellindirizzo delle imprese Accordi fra le imprese (cartelli) per la definizione di prezzi e quote di mercato Priorit al mercato internazionale rispetto a quello interno (dumping)

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Lo Stato protagonista: Russia, Italia e Giappone


Cattini 6

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Mercato e Stato: due diversi modelli di industrializzazione


Nel caso inglese sviluppo trainato dal mercato; allo Stato compiti di indirizzo e di garanzia dei diritti di propriet Si tratta di unesperienza irripetibile e non di un modello prescrittivo Nei paesi inseguitori si registra: a) un intervento pi deciso dello Stato nelleconomia (Russia, Italia, Giappone) b) un pi stretto legame banca-industria (Germania)
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Il ruolo dello Stato nei paesi second comers


Lintervento dello Stato a favore dello sviluppo interessa: a) politica doganale (protezionismo) b) politica fiscale (effetti redistributivi) c) spesa pubblica (investimenti) d) politica monetaria (banca centrale) e) politiche del lavoro e welfare
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La Russia degli zar


A met 800 la Russia era una nazione: a) in forte crescita demografica b) economicamente arretrata c) socialmente sperequata (servit) d) culturalmente inquieta (il confronto con lOccidente) Tuttavia, malgrado questo, la Russia in virt del numero degli abitanti e delle dimensioni era una grande potenza
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Lagricoltura: una modernizzazione incompiuta


Labolizione della servit la premessa per una modernizzazione dellagricoltura La redistribuzione delle terre non innesca un processo di sviluppo: a) la produttivit resta bassa b) i rapporti con il mercato restano deboli Malgrado la persistente arretratezza la produzione riesce a far fronte alla forte crescita demografica (terre vergini)
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I primi nuclei manifatturieri


A met 800 lindustria occupa meno dell1% della popolazione Il cotonificio lunico settore di una qualche consistenza tecnica La Transiberiana (1891) d un formidabile impulso alla creazione di unindustria di base sostenuta dallo Stato (v. Donbass) Il peso del capitale estero
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I fondamenti delleconomia socialista


La rivoluzione del 1917 d vita a un sistema economico fondato sulla statalizzazione dei mezzi di produzione (terra, industria, capitale) la politica a determinare levoluzione delleconomia: a) il comunismo di guerra (1917-21) b) il tentativo di rilanciare leconomia aprendo spazi al mercato: la Nep (1921-28) c) la pianificazione, la collettivizzazione delle terre, la centralit dellindustria pesante
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Ascesa e declino del sistema sovietico (1929-1989)


I grandi risultati del I piano quinquennale (1929-34) in un mondo travolto dalla crisi La terribile prova della II guerra mondiale Le insufficienze della politica agricola Uno sviluppo industriale incapace di rispondere alla domanda di nuovi consumi Un sistema burocratico, privo di sensori e correttivi alternativi al mercato
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Un caso di successo: il Giappone


Il Giappone il solo paese di cultura non europea a industrializzarsi prima del 1914 Cooperazione virtuosa tra incentivi pubblici (Stato) e iniziativa privata Imitazione dellOccidente, nel rispetto dei valori della propria cultura Uno sviluppo fondato sulla competitivit delle esportazioni
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Lavvio dellindustrializzazione
Effetti destrutturanti della forzata apertura commerciale del paese: guerra civile - restaurazione Meiji (1868) Modernizzazione dallalto e imitazione dellOccidente (paese prospero, esercito forte) forte a) riforme istituzionali b) modernizzazione dellagricoltura c) creazione di imprese statali pilota d) sostegno alle esportazioni
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La creazione di una base industriale


La formazione degli zaibatsu: holding controllate da poche grandi famiglie Concentrazione del capitale, dispersione degli impianti Tra le due guerre, grazie al sostegno dello Stato (politica di riarmo) si avvia la costruzione della grande industria di base
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Lo sviluppo dopo la seconda guerra mondiale


La creazione di una nuova democrazia politica ed economica guidata dagli Usa Il sistema dei keiretsu: grandi conglomerati coordinati da una banca di riferimento e retti da coorti manageriali Uso discrezionale del credito in funzione della competizione internazionale (il ruolo del Miti) Crescita trainata dalle esportazioni e difesa del mercato interno
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La competizione internazionale tra fine 800 e II guerra mondiale: lascesa degli Stati Uniti
Cattini 7

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Le origini della potenza americana


Le peculiarit del modello di sviluppo americano rispetto a quello europeo: a) terra e risorse b) lavoro c) capitale Agricoltura e industria: una crescita senza conflitti allinsegna dellaumento della produttivit del lavoro
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Struttura e organizzazione economica


Fino agli anni 70 paese agricolo esportatore di derrate alimentari e materie prime: a) tabacco, riso, zucchero b) cotone Integrazione e specializzazione dei mercati: a) industria, finanza, commercio internazionale (nord-est) b) cereali, mais, carne (ovest) c) prodotti di piantagione: cotone ecc. (sud)
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Tre passaggi cruciali sulla via dello sviluppo


La guerra di secessione (1861-65): si impone il modello urbano industriale del nord-est La costruzione della ferrovia (1830-70) a) spinta allo sviluppo della siderurgia b) formazione del mercato nazionale c) elaborazioni forme gestionali avanzate La seconda rivoluzione industriale e la nascita del big Business
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Tecnologia e lavoro
La scarsit di manodopera come fattore strutturalmente scarso genera: a) una forte tensione salariale b) una sollecitazione a sviluppare tecnologie labour-saving 1) macchine operatrici specializzate 2) montaggio per parti intercambiabili c) una progressiva de-qualificazione del lavoro
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Taylorismo e fordismo
Taylor e i principi dellorganizzazione scientifica del lavoro Lesempio dei grandi mattatoi di Chicago Il contributo di Henry Ford: a) la catena di montaggio (1912) b) una nuova politica salariale (alti salari in funzione di un mercato di massa)
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La nascita del mercato di massa


Una domanda in crescita per effetto di: a) immigrazione e urbanizzazione b) crescita sostenuta del Pil pro capite Un mercato vasto ma territorialmente disperso - nuove forme di distribuzione: a) vendita per corrispondenza b) grandi magazzini Merketing e pubblicit
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Politica economica e commercio


La vittoria degli Stati del nord rafforza lopzione industrialista e ladozione di alti dazi protettivi Il mercato interno il motore della crescita dellindustria americana nell800, malgrado il non trascurabile incremento delle esportazioni di grano, derrate e manufatti Lisolazionismo degli Stati Uniti
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La competizione internazionale (1870-1914)


La rivoluzione dei trasporti pone le premesse per la formazione di un mercato mondiale Le trasformazioni del commercio coloniale e la creazione di nuovi legami di dipendenza La reazione difensiva dei paesi europei (protezionismo) e le prime multinazionali Il dorato tramonto dellegemonia inglese e lemergere di due forti competitori: Germania e Usa
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La grande crisi del 1929


Dopo la I guerra mondiale, mentre lEuropa attraversa una fase di profondo malessere economico e sociale, leconomia Usa in piena espansione (i ruggenti anni 20) Dalleuforia al panico: il crollo della Borsa di Wall Street e i suoi effetti Le ripercussioni mondiali della crisi
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La competizione internazionale nella seconda met del XX secolo


Cattini 8, 9

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La ricostruzione dopo gli orrori della guerra


La rifondazione del sistema economico internazionale avviene sotto la regia degli Usa 1944 creazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale 1947 Piano Marshall per la ripresa economica europea: cessione gratuita di beni e macchinari e prestiti agevolati 1948 creazione dellOrganizzazione Europea per la Cooperazione 1956 creazione del Mec, cellula dellUE
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Stato, mercato, politiche economiche


La lezione keynesiana e la creazione delleconomia mista a) sostegno alla domanda b) politiche di piano c) nazionalizzazioni settori strategici d) imposte progressive sui redditi e) politiche di Welfare (istruzione, sanit, sistema pensionistico ecc.)
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Le diverse politiche economiche nazionali


Francia: programmazione settoriale, creazione dei cd campioni nazionali Gran Bretagna: nazionalizzazione e politiche di pieno impiego Germania: tra continuit (il peso della tradizione dirigista; lintreccio banche impresa ecc.) e innovazione politica (la cogestione delle imprese)
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Let della prosperit 1951-1971


Un lungo ciclo di sviluppo in un quadro di stabilit monetaria e di progressiva liberalizzazione degli scambi Leclissi definitiva dellagricoltura (pi output con meno addetti) Investimenti, produttivit, crescita economica: un circolo virtuoso La societ dei consumi
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Rallentamento della crescita, inflazione, ripresa


Un decennio turbolento: gli anni 70: 1971 sospensione della convertibilit del $ 1973 prima crisi petrolifera 1972-83 inflazione, disordine monetario Teorie economiche rivali: neokeynesiani contro monetaristi Il tramonto delleconomia mista e il ritorno del liberismo (Thatcher, Reagan)
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I paesi in via di sviluppo: successi e problemi aperti


I processi di decolonizzazione e le politiche di aiuto al Terzo Mondo Il rapporto tra popolazione e risorse nei PVS: unequazione dalle troppe incognite Laffermazione dei dragoni asiatici e le loro attuali difficolt Il crescente divario tra il Nord e il Sud del mondo I nuovi scenari della globalizzazione
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