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Giacomo Leopardi "A Silvia" Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando belt

splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieta e pensosa, il limitare di giovent salivi? Sonavan le quiete stanze, e le vie d'intorno, al tuo perpetuo canto, allor che all'opre femminili intenta sedevi, assai contenta di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi cos menare il giorno. Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte, din su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. Lingua mortal non dice quel chio sentiva in seno. Che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato! Quando sovviemmi di cotanta speme, un affetto mi preme acerbo e sconsolato, e tornami a doler di mia sventura. O natura, o natura, perch non rendi poi quel che prometti allor? perch di tanto inganni i figli tuoi? Tu pria che lerbe inaridisse il verno, da chiuso morbo combattuta e vinta, perivi, o tenerella. E non vedevi il fior degli anni tuoi; non ti molceva il core la dolce lode or delle negre chiome, or degli sguardi innamorati e schivi; n teco le compagne ai d festivi ragionavan damore.

Anche pera fra poco la speranza mia dolce: agli anni miei anche negaro i fati la giovinezza. Ahi come, come passata sei, cara compagna dellet mia nova, mia lacrimata speme! Questo il mondo? questi i diletti, lamor, lopre, gli eventi, onde cotanto ragionammo insieme? questa la sorte delle umane genti? Allapparir del vero tu, misera, cadesti: e con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda mostravi di lontano. (Giacomo Leopardi, Canti, 1828-Pisa) Canzone libera di sei strofe di endecasillabi e settenari, con rime alternate e baciate, la cui posizione libera, come libera anche la lunghezza delle strofe, ad imitazione probabilmente del Tasso. Le parole della poesia,non solo questa ,non si traducono in prosa ..si imparano per come sono ..il loro suono ha significato ... basta ..le versioni in prosa...le costruzioni o che dir si voglia ci aiutano soltanto poi si ritorna al testo come scritto dal poeta.... ricordando che le parole che usa nulla hanno a che fare con quelle simili che ancora oggi possiamo usare ...se Leopardi dice Donzelletta oggi nel linguaggio corrente il termine pu farci ridere ...quindi il suono Donzelletta bisogna solo ed esclusivamente usarlo come Leopardi nel contesto della poesia da luis critta.. Quando si parla di G.Leopardi si usa spesso il termine Pessimismo ...generazioni di studenti hanno avuto una immagine del grande poeta come di un disperato ..sfigato... Pessimismo non significa nulla, si usa a scuola per meglio comprendere alcune linee del pensiero di un poeta che era anche un originale pensatore ...in ...A Silvia si parte da un problema semplice la morte di una giovane....un argomento normale per qualsiasi persona dotata di cervello ...si parte .Vediamo un poco Silvia, ricordi ancora quando eri in vita-Quando la tua bellezza splendeva, nei tuoi occhi ridenti e schivi, e tu lieta e pensierosa ti apprestavi al passaggio dalladolescenza alla maturit.Suonavano le stanze tranquille e le strade al tuo continuo canto,quando tu eri intenta ai lavori femminili, sedevi contenta per il tuo avvenire ancora da definire. Era Maggio e tu eri abituata a lavorare. Talvolta lasciavo gli studi piacevoli e quelli faticosi su cui trascorrevo la mia adolescenza e veniva spesa la migliore parte di me. Dalle stanze e dai balconi della casa paterna io ascoltavo la tua voce. E ti immaginavo lavorare con fatica alla tela.Guardavo il cielo sereno, le vie illuminate, e la campagna intorno,Da questa parte il mare e dallaltra parte le colline. Non ci sono parole giuste per esprimere i sentimenti che provavo nel mio cuore.Che bei pensieri,che speranze, che cuori, o Silvia mia!Come ci sembrava allora la vita umana e il destino!Quando mi ricordo di tanta speranza Un sentimento molto forte mi opprime e torno a dolermi della mia sfortuna. O natura, o natura, perch non mantieni le tue promesse? Perch ci inganni? Prima che giungesse linverno, venivi uccisa da un dolore forte e morivi o tenerella, e non vedevi la tua adolescenza. Non ti struggeva il cuore, le lodi dei ragazzi per i tuoi capelli neri ora dei tuoi sguardi innamorati e schivi. E con te le tue amiche non parleranno damore durante i giorni di festa. Anche la mia speranza mor poco tempo dopo: anche a me il destino ha negato la giovinezza. Ahi come sei passata cara compagna della mia infanzia, mia compianta speranza! Questo quel mondo? Sono questi i divertimenti, lamore, le opere, gli eventi di cui abbiamo tanto discusso insieme? E questa la sorte degli esseri umani? Allapparire della verit tu moristi: e con la mano indicavi da lontano la fredda morte ed una tomba spoglia.

1-Ridenti. Ricordi-rammenti.......contrasto tra ancora e quel 2-splendea...splendeva 3-ridenti e fuggitivi....una coppia come lieta e pensosa ...innamorati e schivi ...tipico della poesia in Dante.... Selva Selvaggia 4-pensosa ...quasi cosciente del tragico futuro 5-il limitare....soglia 6-sonavan...risuonavano 7-...all'opre femminili intenta........impegnata nei lavori femminili 8-...assai...abbastanza,a sufficienza...l'attesa del futuro bastava a renderla contenta 9-...vago avvenire....futuro incerto vago ma pieno di speranze 10-...menare il giorno.....trascorrere il giorno 11-le sudate carte....studi faticosi ...ma anche studi leggiadri ...lieti...da confrontare con la tela faticosa in prima stesura erano dette liete carte... 12-...ove miglior parte ...occupava il tempo migliore della giovinezza 13-d'in su i veroni...balconi terrazze 14-...paterno ostello la casa paterna 15-...la faticosa tela...il lavoro al telaio 16-...mirava...ammiravo... 17...le vie dorate...illuminate dal sole 18-..quinci il monte...Adriatico e Appennino 19-...che cori...quali stati d'animo... 20-..cotanata Speme...tanta speranza...lo si trova in Petrarca e Foscolo...ma anche in Tot che spesso per ridicolizzare la lingua italiana pseudoletteraria diceva Cotanta.... 21un affetto mi preme ...un sentimento mi opprime...Soviemmi sta in simmetria con l'iniziale Rimembri ...rimembrare un suono fondamentale nel poeta il ricordo romantico....ci che si perso piace ricordarlo.. 22-...tornami a doler...ritorno a dolermi.. 23-...non rendi...non rstituisci...le parole si fanno pi prosastiche pi filosofiche (ingenuo e sentimentale) 24-...pria..verno..prima dell'inverno 25-....da chiuso...vinta...vinta da un male nascosto... 26-...molceva-...addolciva

27-...sguardi innamorati....che suscitano amore... 28-...anche dolce...di l a poco sarebbe finita anche la mia speranza 29-...anche negaro-...negarono ..persino 30-...cara compagna ...-si riferisce a speranza..giovinezza nova 31-...mia lacrimata speme-...speranza di illusioni pesrse 32-...insieme ...con...la speranza 33-...all'apparir del vero...fine delle illusioni 34-...la mano...riprende quella mano veloce del telaio....ora gelida indica la morte La prima parte pi romantica poetica ingenua lirica...la seconda filosofica arida...prosastica...sentimentale (ingenuo e sentimentale nel senso di Leopardi) -Rievocazione di Silvia -Rievocazione di se stesso -La Natura: L' inganno -contrasto tra la Natura e sogni delluomo -contrasto tra passato e presente contrasto tra la cotanta speme del passato e lacerbo e sconsolato presente -Il Ricordo.....sentimento romantico.... -La morte come fine-Lapparir del vero ...

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