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N.B.: Le immagini, come mappe, foto, articoli di giornale, sono cliccabili per essere visualizzate meglio e nelle dimensioni originali.
INDICE
IL TERRIBILE INVERNO DEL 1956.........................................................................................................PAG. 2-6
NEVE A BARI NEL '63.................................................................................................................................PAG. 7
FEBBRAIO 1965: TANTA NEVE SUL SALENTO........................................................................................PAG. 8
TARANTO BIANCA: IL GENNAIO 1968.................................................................................................PAG. 9-10
GENNAIO 1979: LA PUGLIA PIOMBA NEL GELO..............................................................................PAG. 11-12
L'INVERNO 1980-1981.........................................................................................................................PAG. 13-14
IL GRANDE GELO DEL 1985...............................................................................................................PAG. 15-19
1987: LA GRANDE NEVICATA IN PUGLIA..........................................................................................PAG. 20-23
LA NEVE DEL '93..................................................................................................................................PAG. 24-27
LA GRANDE NEVICATA DEL'95 SUL GARGANO...............................................................................PAG. 28-36
IL BURIAN DEL '96................................................................................................................................PAG. 37-39
LA NEVICATA DEL '99...............................................................................................................................PAG. 40
L'ECCEZIONALE NEVICATA DEL 2001 SUL SALENTO.....................................................................PAG. 41-45
LA NEVE DELL'APRILE 2003...............................................................................................................PAG. 46-49
AMARCORD GENNAIO 2005...............................................................................................................PAG. 50-52
LA GRANDE NEVICATA SULLE MURGE: FEBBRAIO 2006...............................................................PAG. 53-54
NEVE DICEMBRE 2007........................................................................................................................PAG. 55-57
LA NEVE DEL FEBBRAIO 2009...........................................................................................................PAG. 58-60
GLI INVERNI FREDDI PRIMA DEL '50.................................................................................................PAG. 61-63
L'INVERNO 1929: UN FEBBRAIO STORICO.......................................................................................PAG. 64-66
POST '50
PRIMA DEL '50
Proprio per la naturale maggiore disponibilit ed attendibilit di fonti e dati degli ultimi anni, abbiamo focalizzato l'attenzione sugli ultimi decenni,
ma non abbiamo mancato di offrire racconti sugli eventi ben pi lontani, come i grandi inverni del '56 o dell'85 e '87. Mancher qualcosa ma, col
tempo non potremo che migliorare, soprattutto con il vostro aiuto e le vostre segnalazioni, e ci riserviamo di ampliare ed eventualmente correg-
gere questo documento. Perci vi lasciamo un contatto e-mail: info@pugliameteo.it
Il terribile inverno del 1956
I
l Febbraio del 1956 entrato nella storia come
uno dei mesi pi freddi per la nostra penisola,
secondo forse solo al 1982, ma sicuramente si pu
parlare dellondata di gelo pi importante del secolo
per lEuropa, per intensit ed estensione. Pensate
che in Germania furono raggiunte temperature di
-50 gradi. Berlino, Parigi, Londra, Barcellona e in-
numerevoli altre grandi citt furono nella morsa
del freddo e del ghiaccio per diverse settimane,
e purtroppo, fu alto in numero delle vittime.
Nei mesi precedenti il clima era stato spesso mite, e
a tratti piovoso, ma non particolarmente nevoso. E
fra fne Gennaio e inizi di Febbraio che comincia-
rono i grandi movimenti barici che poi portarono
al grande evento.
La cronaca della genesi dellevento a
grande scala
Il giorno 27 Gennaio 1956 un potente ammasso di
aria fredda in quota e al suolo si stacca dalle alte
latitudini e scende verso la Scandinavia.
Si forma un poderoso anticiclone termico fra Scan-
dinavia e Russia, e il tutto avviene nel giro di poche
ore: valori di 1040-1045 hPa si raggiunsero tra la
Svezia e la Finlandia
Il giorno 31 Gennaio mezza Europa gi sotto il
dominio dellorso Russo con un cuore gelido di circa
-30c a 850hPa (1400 metri-1500 metri) nellarea di
Mosca. A questo punto il serbatoio freddo necessario
alla nevicata del secolo pronto.
Serve un elemento in grado di scatenare il tutto, un
elemento in grado di portare gi tutto quel freddo.
Ed eccolo: il giorno 1 Febbraio 1956 si approfondisce
un minimo barico che si separa dal fusso atlantico
e si va a posizionare sullo Ionio, minimo barico che
si andr ad approfondire ulteriormente nelle ore
successive, facendo piombare nel gelo lItalia da
nord a sud. Correnti gelide nord-orientali aprono
le danze: nevicate sempre pi intense e diffuse a
pi riprese si avranno prima al Settentrione, poi
al centro-sud.
Da notare in questa mappa i 1045 in Scandinavia e
i 995 sul basso Tirreno (hPa). In mezzo il gran gelo.
Nella nostra regione, si dovette aspettare qualche
giorno afnch le isoterme pi rigide (soprattutto nei
bassi strati) ci raggiungessero: fra il 4 e il 5Febbraio,
come potete vedere in questa mappa qui sotto, un
intenso nucleo gelido in quota invase direttamente
lAdriatico e la Puglia, ed iniziarano grandi nevicate,
che portano accumuli di oltre 1 metro sulle Murge.
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Il terribile inverno del 1956
5 Febbraio. La -10 (850hpa) lambisce il Gargano. Il
gelo ha ormai raggiunto la nostra regione.
Nella mappa successiva, si pu notare il rafforza-
mento dellalta pressione in sede britannica, con
valori di 1040 hpa sullInghilterra. Ci favor la se-
parazione fra vortice canadese e depressione fredda
mediterranea, e quindi, una direttrice pi meridiana
del freddo che si estese anche al centro-sud dopo
una prima fase di gran gelo relegato allEuropa oc-
cidentale (Spagna, Francia).

8 e 9 Febbraio (da
sinistra a destra).
In questi giorni,
fra il 4-5 Feb-
braio e l8, si
ebbero nevicate
estese sul territorio pugliese. In collina come gi
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detto, si superarono i 100 centimetri, in molte
localit. Accumuli importanti anche sul mare e
in pianura. Localit come San Marco in Lamis e
Vico Garganico rimasero isolate da un metro e
mezzo di neve. Le temperature si avvicinarono
sul Gargano ai -15.
Il 6 Febbraio Bari citt era sotto 20 cm di neve,
una delle nevicate pi importanti del secolo. E
naturalmente spostandosi verso linterno lac-
cumulo saliva.
I disagi ai trasporti, e alla corrente elettrica fu-
rono notevoli, ed interessarono un p tutta la
regione, anche le province di Foggia, Brindisi,
Lecce e Taranto.
Il 7 e l8 Febbraio lapice del freddo e della neve.
In quota laria gelida ed instabile: -40 gradi a
500 hpa alle nostre latitudini.
Continu a nevicare per ore: ormai erano
giorni che la Puglia vedeva cadere la dama
bianca.
Alcuni dati naturalmente approssimativi sulle al-
tezze del manto nevoso, che rendono bene lidea
dellevento: Castellana: 150 cm; Casamassima:
130 cm; Fasano, Locorotondo, Alberobello, Noci,
Putignano: circa 1 metro. (7 Febbraio)
L8 Febbraio, mentre la saccatura fredda era or-
mai diretta verso est e lasciava lItalia, la Puglia
era ancora interessata da forti nevicate, e diversi
comuni interni raggiungevano i 2 metri di neve.
Il 9 fu poi il giorno della provincia di Taranto: la
citt vide cadere oltre 15 centimetri, nonostante le
correnti in quota fossero meridionali. E da consi-
derare che si era venuto a creare un vero e proprio
cuscino freddo nei bassi strati, come avviene facil-
mente nella Pianura Padana.
Il giorno successivo, ormai non nevicava pi, e la
neve iniziava a sciogliersi, ma ovunque erano evi-
denti i segni di questa storica ondata di gelo e neve.

Nuovi impulsi gelidi ci interessarono anche intorno
al 13 Febbraio, questa volta con effetti meno rilevanti
per, e solo nei giorni successivi il clima divenne via
via meno rigido, mentre al centro-nord continuava
a nevicare. A Roma infatti furono ben 4 i giorni di
neve: il 2, il 9, il 18 e il 19 Febbraio.
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Il terribile inverno del 1956
Ecco un estratto di un articolo dallarchivio della
Gazzetta del Mezzoggiorno, che fa comprendere la
gravit della situazione e le difcolt che si ebbero,
anche perch si era appena usciti dalla guerra.
Piove sul bagnato. Dopo la brina, che ha dis-
trutto quasi interamente il raccolto dello scorso
anno, unaltra sventura piomba sullintero Me-
ridione. Per oltre venti giorni, a partire dal
2 febbraio, la Puglia e la Basilicata vengono
investite da unaltra morte bianca: la neve.
Viene gi quasi ininterrottamente come una
cascata di grandi, meravigliosi focchi davena
solo che, invece di essere dorati, sono bianchi,
splendenti, invitanti e mortali come le dita
adunche della scheletrica dama nera quando
adocchia la sua vittima. E una catastrofe senza
precedenti come senza precedenti lo spesso
sudario bianco che ammanta e distrugge le
campagne, lunica risorsa delleconomia me-
ridionale. In decine e decine di paesi dellen-
troterra, la coltre bianca ha superato il metro e
mezzo. Sulla Murgia, ci sono tre metri di neve.
Gioia del Colle, Locorotondo e Santeramo sono
rimaste isolate per due giorni. Bloccate intere
zone del Gargano e del Potentino. Lintera pro-
vincia di Matera rimasta isolata per diversi
giorni. Si deve intervenire con elicotteri ed
aerei per rifornire di viveri la popolazione e
gli animali. Ma per questi ultimi, per migliaia
di pecore, mucche e capre non c scampo: se
non muoiono assiderati, muoiono di fame per
mancanza di foraggio. Le citt sono come para-
lizzate. Fermo il trafco, stradale e ferroviario,
si ferma tutta leconomia urbana. Manca pi o
meno tutto, i primi ad accorrere, con ogni sorta
di generi alimentari, sono gli americani. Le fab-
briche, quelle poche che ci sono, restano ferme
per lassenza di energia e acqua. Le tormente
di vento e neve hanno divelto tralicci elettrici,
il gelo ha fatto scoppiare decine di condutture
dellacqua. Lecce rimasta per quattro giorni
senza corrente elettrica.
I Comuni fanno quello che possono, ma i di-
soccupati sono migliaia e le bocche da sfamare
decine di migliaia. Vengono ingaggiati spalatori
con paghe giornaliere che vanno dalle 1.200
alle 500 lire, non importa, tutto serve, poco,
poco, purch si porti un pezzo di pane a casa.
Ma ugualmente non si riesce ad accontentare
tutti e nella neve e per la disperazione, ripren-
dono le dimostrazioni di piazza.
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Il terribile inverno del 1956
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neve a Bari nel 63
U
n documento video di qualit sicuramente
non eccezionale, ma molto prezioso, che ri-
trae Bari e in particolare il lungomare del
capoluogo pugliese, il 1 Marzo del 1963, annata
storica per la neve in Puglia.
L anticiclone esteso dalle Isole Britanniche fno alla
Scandinavia permise ad un nucleo freddo depressio-
nario di muoversi dalla Russia fno al Medio Adria-
tico, con di conseguenza lingresso di freddissime
isoterme di -12C su tutto il versante orientale della
nostra Penisola.
Ne deriv un fortissimo freddo su tutta lItalia, ed
abbondanti nevicate sul versante adriatico penin-
sulare e sul Sud Italia.
Queste alcune delle temperature rilevate il 1 Marzo:
Bari: -2/+2
Foggia: -3/+3
Brindisi: -2/+2
A Brindisi caddero addirittura 10 centimetri di neve.
Garadualmente, nei giorni successivi, le condizioni
meteorologiche ritornarono alla normalit, in un
contesto comunque molto rigido.
Si chiudeva uno degli inverni pi freddi del secolo,
che anche a Gennaio e Febbraio non aveva rispar-
miato il sud e la nostra Puglia, con frequenti nevicate
fno a quote basse.



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Indirizzo web del video(non mostrato): http://www.youtube.com/watch?v=XTAUL6o-968&feature=player_embedded

giornate di ghiaccio; il 23 gli estremi furono 0/-6,9 con neve. Sul subappenino dauno le
massime non superarono i -8 e sul Gargano i -6 per alcuni giorni. A Bari citt nevic il 23
Gennaio con estremi 0.9/-2,3 e si ebbero 8 minime negative. Tanta neve cadde sulle Murge.
Anche la fine di Gennaio e linizio di Febbraio furono molto freddi. A Foggia si ebbero 2
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Febbraio 1965: tanta neve sul Salento
I
l 1965, in particolare la prima decade del mese
di Febbraio, risultata molto fredda, specie nel
Salento, dove le temperature si sono portate am-
piamente sotto media, a causa di una forte ondata
di freddo.
I valori termici in quota non sono stati eccezionali,
anche se una -10 ad 850 hpa, che vediamo nella
mappa seguente, non cosa usuale per il Salento.
Non capita di fatti ogni anno di assistere ad un
freddo cos pungente.
Carta a 500 hpa
Una depressione fra nord-Africa e Ionio, in sposta-
mento poi verso est, genera condizioni di spiccata ins-
tabilit. Isobare strette attorno alla bassa pressione:
vale a dire venti forti e maltempo pi accentuato.
La confgurazione barica, che possiamo analizzare
velocemente mediante le mappe sopra inserite, fa-
vor la Puglia meridionale in termini di precipita-
zioni. Nevic anche sul resto della regione, ma nel
Salento, proprio per la posizione del minimo barico,
e inoltre per la qualit del freddo, continentale,
avendo attraversato i Balcani, le nevicate assunsero
carattere eccezionale, e si accumularono fra il 7 e
l8 Febbraio addirittura 20 cm di neve in diverse
zone del Salento.
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Taranto bianca: il Gennaio 1968
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l viaggio nel passato su Pugliameteo.it continua, e
questa volta andiamo a ripescare un Gennaio
molto freddo, fra i pi freddi del secolo, quello
del 1968.
Vi mostriamo qualche mappa, dall archivio wet-
terzentrale.
Lirruzione di matrice artica, il freddo arriva
dallarea scandinava, mentre ad ovest un discreto
campo di alta pressione, con valori non molto alti, si
erge praticamente fno al polo. Sullo Ionio, fra Grecia
e Salento, una profonda depressione (T-990Hpa).
La -15 ad 850 Hpa invade la Puglia.
Spinge lalta pressione da ovest, la saccatura fredda
si attenua e muove verso est.
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Taranto bianca: il Gennaio 1968
Il freddo pi intenso fu compreso nel periodo 11-15
Gennaio: in questi giorni si registrarono tempera-
ture via via pi basse, con lavanzare graduale del
freddo in quota verso la nostra regione; e la neve
fece capolino fn sui litorali e nelle zone di pianura.
Nel leccese, caddero 5 cm di neve, mentre a Taranto
il manto nevoso raggiunse quasi i 20 centrimetri,
una nevicata sicuramente storica per la cittadina
ionica, che registr anche temperature rigidissime.
In particolare si racconta di una vera e propria bu-
fera di neve sul tarantino fra il pomeriggio del 13
e la mattina del 14 Gennaio, in concomitanza con
lingresso del nucleo pi freddo in quota.
Citt come Gallipoli, Martina Franca e altre localit
della provincia ionica videro accumuli importanti.
Nevic anche nel brindisino e nel foggiano. Sul Gar-
gano si registrarono naturalmente temperature di
molto inferiori allo 0, anche di giorno.
Anche nel capoluogo la neve cadde copiosa, infatti,
per tutta la mattinata di Domenica 14, si dovette
spalare la neve allo stadio di Bari, per poter rendere
giocabile il match Bari-Lazio (Stadio delle Vittorie).
Nella stessa citt si raggiunsero i -3 C di minima.
Fu tutto sommato unirruzione veloce, come si
evince anche dalle mappe, ma al tempo stesso, molto
cruda, e il gelo lasci veramente il segno.
Basti pensare che la minima assoluta di Potenza
(-12.2) risale proprio a questa ondata di freddo.
Vi lasciamo con questa foto storica
Taranto, Gennaio 1968. (Clicca sullimmagine per
ingrandirla)
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Gennaio 1979: la Puglia piomba nel gelo!
Vi andiamo a raccontare questa volta, in breve,
dellondata di freddo e neve del 3-4 Gennaio 1979.
Si tratt di un evento piuttosto fugace (lalta pres-
sione spinse subito da ovest e prese il posto della
colata gelida), ma non per questo, di importanza
trascurabile, anzi, di rilevanza storica, e non a
caso le minime assolute di Brindisi e Lecce Ga-
latina, rispettivamente -6.4 e -12.0, appartengono
proprio a questondata di gelo del 1979.
Gli accumuli nevosi non furono elevatissimi in ge-
nerale, ma la giornata del 3 Gennaio passer certa-
mente alla storia come una delle pi fredde, se non
proprio la pi fredda degli ultimi 80 anni.
In alcune zone si ebbero comunque nevicate intense:
a Taranto caddero circa 20 centimetri di neve, una
nevicata storica per la citt ionica.
(Il video si riferisce proprio a Taranto)
Come si pu vedere dalla mappa qui sopra, il 3 Gen-
naio un nucleo di aria gelida raggiunse ladriatico
con isoterme addirittura inferiori ai -15 a 850
hpa. Cadde la neve ovunque con veri e propri bliz-
zard, quindi con forti colpi di vento.
In seguito, il freddo si ritir verso est, nord-est e il
gelo and attenuandosi nella nostra regione, com-
plice un ritorno dellalta pressione oceanica da ovest.
(Vedere mappa qui sotto)
Queste alcune temperature massime del giorno 3
Gennaio: Foresta Umbra -6,1 Minervino Murge
-4,8 Altamura -4.1 Locorotondo -3.8 Biccari -3,7
Mercadante -3,2 Gioia del Colle -3,0 Cagnano Va-
rano -2,5 Spinazzola -2,8 Cassano Murge -2,3 Cas-
tellana Grotte -2.2 Foggia Osservatorio -2,1 Ruvo
di Puglia -1,9 Casamassima -1,9 Turi -1,7 Lucera
-1,2 Cerignola -1.0 Massafra -0.9 Crispiano -0.9
Avetrana -0.9 Corato -0.9 Maglie -0.8 Minervino
di Lecce -0.8 Grottaglie -0.7 Grumo Appula -0,4
Presicce -0,4 Fasano -0.2 Latiano -0.2 Talsano -0,1
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Gennaio 1979: la Puglia piomba nel gelo!
Andria 0.0 San Gregorio Ionico 0,4 Taranto 0,6
San Pietro Vernotico 0.9 Nard 1,0 Ginosa Marina
1,0 Taviano 1,2 Santa Maria di Leuca 1,4 Lecce
1.7 Barletta 1,8 Otranto 2,8 Gallipoli 2,9 Bari 3,1
Polignano a mare 3,6 Brindisi 4,1.
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Nevicata storica del 1979 a Taranto
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Linverno 1980-1981
F
u un inverno molto freddo al centro-sud, pro-
babilmente fra i pi freddi. Anche in Puglia
sicuramente un inverno da ricordare, soprat-
tutto per la durate del freddo (lunghi periodi sotto
media in pi mesi invernali) e per la neve che cadde
nel Salento. Fra il 7 e l8 Dicembre Lecce vide circa 10
cm di neve, e in alcune zone di provincia si super
anche tale valore.
Lentrata del freddo fu franca, e la -10 a 850 hpa
invase la Puglia. La fatidica -10 non un valore
eccezionale e neanche raro per la nostra regione.
Quasi ogni anno fa la sua comparsa in prossimit
delle nostre terre, o proprio sulle nostre zone. Tut-
tavia non usuale avere questo valore nella prima
decade di Dicembre, periodo un p prematuro in
genere per la neve al piano. Ma la meteorologia
bella e incuriosisce anche per questo.
Irruzione Artica sul bordo di unalta pressione piut-
tosto orientale, che lascia immaginare un effetto fa-
vonico al nord.
Una nuova irruzione gelida da nord-est interess
poi tutta la penisola, con nevicate estese anche nelle
nostre zone a quote pianeggianti sulla Puglia centro-
settentrionale, intorno al 10 Gennaio 1981.
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Linverno 1980-1981
Anche a Febbraio nuove nevicate interessarono la
regione, con spruzzate di neve fno al Salento.
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Il grande gelo del 1985
D
icembre 1984, ultima decade: Sono feste allin-
segna del freddo, anche pungente, quelle che
vivono gli Italiani e gli abitanti della nostra
regione, che negli ultimi giorni dellanno, ha visto
anche qualche spruzzata di neve. Nessuno o quasi
per immagina quel che succeder nel mese suc-
cessivo.
Gi il primo gennaio si prepara il grande gelo. Un
vortice freddo comincia a scendere dalla Germania.
Sar il preludio ad una delle pi intense ondate di
gelo del secolo scorso in Europa, e sicuramente fra
le primissime, per intensit, per lItalia centro-set-
tentrionale. Non a caso, ancora oggi si sente spesso
parlare della grande nevicata di Roma del 6 Gennaio
1985.
(3 Ottobre)
Aria gelida a tutte le quote, eccezionalmente fredda
a 500 Hpa (come si nota da questa cartina), afuir
sullItalia per diverse settimane, e in particolare
il Settentrione non riuscir a venirne fuori prima
del 15-16 Gennaio.
Se, come gi accennato, per lItalia centro-set-
tentrionale questo evento si riveler di portata
storica, la Puglia rimase invece un p ai mar-
gini del gran freddo e soprattutto della neve,
soprattutto se consideriamo il gelo che f pi
a nord. Sicuramente pi rigido infatti stato il
1987 (mese di Marzo in particolare), che di fatti
considerato un p l85 del sud-Italia.
Ci nonostante, per il Foggiano e le zone interne
del barese, rientra comunque a pieno regime
nelle annate storiche, e le stazioni di Amendola
e Gioia del Colle hanno il loro record storico di
temperatura pi bassa proprio nel Gennaio 1985
con, rispettivamente, -10.4(8 Gennaio) e -9.8. Dis-
corso a parte va fatto invece per il Salento, per
cui questa fu unondata di gelo assolutamente
non eccezionale.
Rimase un p ai margini, la nostra regione, a causa
di una disposizione barica con alta pressione alta,
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Il grande gelo del 1985
con massimi sopra la Gran Bretagna, e con attivit
atlantica bassa che fece da attrazione per le masse
gelide provenienti dalla Scandinavia e dal nord Eu-
ropa. Come si evince dalle mappe, mancava una
solida fgura alto pressoria (hp) ad ovest, in Atlan-
tico, e proprio linterazione fra la bassa pressione
in Aatlantico, relativa al vortice canadese, e le sac-
cature in discesa, fece s che il freddo pi intenso
raggiungesse zone come il nord Italia, la Francia,
e addirittura la Spagna.
Nonostante le temperature a 1400 metri circa
(mappa 850Hpa qui sopra: siamo sui -4,-6 gradi
su Puglia centro-settentrionale) non particolar-
mente rigide, e correnti meridionali di richiamo,
il giorno 6 Gennaio Bari vede la neve, e la tem-
peratura diurna si assesta sui 2 gradi.
Fra il 6 e il 7 bufere di neve imperversarono fra
Foggia e Bari, causando il blocco di diversi tratti
stradali, e naturali disagi anche alla popolazione,
e anche nei giorni successivi la neve cadde co-
piosa nelle zone interne, con gli accumuli pi
importanti nel Gargano, su foggiano e barese
interno.
Fu gran gelo nelle zone di collina e montagna,
con ghiaccio diffuso e temperature localmente
inferiori ai -10 gradi (su Murge, e rilievi di Puglia
settentrionale).
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Fra il 10 e l11 Gennaio, dopo un temporaneo ris-
caldamento che aveva fatto salire un p le tempe-
rature soprattutto dal barese in gi, un vasto nucleo
gelido invade pi direttamente la Puglia e stavolta
anche il Salento register temperature molto basse,
rientrando nellarea con termiche di -7,-8 gradi ad
850 Hpa.
Caddero diversi centimetri di neve sulle Murge e
nevicate, senza grandi accumuli, raggiunsero anche
la Valle dItria.
Bari segn il giorno 10 una minima di -1 e una mas-
sima di 2 gradi.

Pensate che il giorno 12 Potenza far segnare questi
estremi: -9/-1. Nel frattempo tanti record di gelo
cadranno al centro-nord, e ancora oggi molti di
questi non sono stati superati.
Solo fra il 13 e il 14, il freddo si allontaner defni-
tivamente dalla nostra regione, mentre aria umida
e instabile regaler nei giorni a seguire eccezionali
nevicate in Pianura Padana.
Qualche foto della nevicata a Foggia il 6
Gennaio
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Temperature prima met di
Gennaio a Bari, solo dopo il 14 inizier
un aumento pi deciso
Temperature prima met di Gennaio a Foggia
Valori minimi eccezionali e gran gelo
Il grande gelo del 1985
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1987: la grande nevicata in Puglia
1987: la grande
nevicata in Puglia
S
icuramente una delle pi importanti nevicate
del secolo scorso, in Puglia e in particolare nella
valle dItria.

Questa era la situazione barica di quello storico 8
Marzo 1987: goccia gelida fra Balcani e sud-Italia.
Alta pressione distesa fn sul Polo, con massimi ad-
dirittura di 1050 Hpa.
Nevic per svariati giorni, anche nel Salento e il fred-
do resistette intenso fno al 15 del mese. Lecce rice-
vette un accumulo di 25-30 centimetri (8 Marzo), e la
citt sembrava Mosca, col ghiaccio sparso ovunque.
Il basso versante adriatico e quello ionico settentrio-
nale furono probabilmente le zone pi colpite dal
freddo e dalle intemperie. La formazione di unalta
pressione tra Scandinavia e Russia, ed una relativa
bassa pressione sui Balcani, convogliarono infatti
sulla Puglia e le zone attigue masse daria dorigine
continentale per molti giorni di seguito, accompa-
gnati da forti venti da nord.
Minime inferiori ai -5 gradi furono registrate in nu-
merose localit salentine. Massime inferiori allo 0
caratterizzarono molti paesi collinari, in particolare
le Murge. A Monte SantAngelo si arriv addirittura
ai -15.
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Qualche dato per poter stimare meglio la portata
dellevento:
Gioia Del Colle: 6 giorni di neve con 70cm c.a di
accumulo totale e 9 giorni di permanenza della
neve al suolo.
Casamassima: 7 giorni di neve con
accumulo di 55 cm e 7 giorni di
permanenza della neve al suolo
Turi: 8 giorni di neve con 75 cm di
accumulo totale
Castellana Grotte: 80 cm di accumulo
fnale
Ecco un articolo della Repubblica
EMERGENZA NEVE
IN PUGLIA MOLTI
CENTRI ANCORA
ISOLATI
12 marzo 1987 sezione: CRONACA
BARI Ieri, quinto giorno di freddo polare per il
Sud, continuato a nevicare in Puglia, Sicilia
ed Abruzzo. La situazione pi grave nelle
province di Bari e Taranto dove numerose
strade sono totalmente bloccate dal ghiaccio;
cos pure sul sub-Appenino daunio dove interi
paesi rischiano l isolamento. In Abruzzo la
neve caduta a Chieti, nella Val di Sangro e
a Lanciano, mentre a Pescara tornato fnal-
mente a splendere il sole. In Sicilia si ulterior-
mente innevata tutta la fascia delle Madonie,
dei Nebrodi e dei Peloritani; imbiancato l Etna.
Eccezionale invece la neve caduta ed gi la
terza volta in questo inverno sulle due alture
dell isola di Salina, nell arcipelago delle Eolie.
L attenzione, dopo la prima sorpresa del per-
sistente gelo fuori stagione, si va ora spostando
sui danni, sul futuro delle produzioni ortofrutti-
cole. Nel metapontino, in Basilicata, dove le col-
ture pregiate, compresa la frutta esotica, hanno
reso fnalmente remunerativa l agricoltura, si
teme per il cinquanta per cento del raccolto,
con una perdita secca di quaranta miliardi. Le
temperature rimangono rigide: 6 gradi sotto
zero nel potentino, meno 9 sul massiccio del
Pollino. Le strade di collegamento sono in buo-
na parte impraticabili. Segni di miglioramento
si registrano nelle Marche. Il vento andato
perdendo di violenza determinando anche un
aumento delle temperature che tuttavia per-
mangono decisamente invernali. Ancora ieri si
sono avute nevicate, ma di breve durata, nelle
zone interne. E sulle fasce appeniniche dell
Abruzzo, la Puglia e la Basilicata che la neve
dei giorni scorsi si trasformata in ghiaccio
con gravi difcolt sopratutto sulle provinciali.
Stessa situazione in Calabria: non nevica pi,
ma l intera regione continua ad essere inves-
tita da un ondata violenta di freddo intenso.
Sulla Sila la scorsa notte il termometro sceso
a meno 11; i laghi sono ghiacciati. La fascia jo-
nica, prosecuzione ideale del metapontino, la-
menta gli stessi gravi problemi della Basilicata:
grossi danni per l agricoltura e sopratutto per
le produzioni fruttifere, anche qui colpite nel
pieno della foritura. Pesantissima la situazione
in Puglia, sopratutto nella Valle D Itria che,
con le sue campagne fortemente urbanizzate,
rappresenta un unicum nel panorama dell
economia agricola. Gran parte degli abitanti
di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca
vivono infatti fuori del centro abitato. Molti
fra casolari, trulli e masserie sono rimasti del
tutto isolati, con danni sopratutto per gli alle-
vamenti che da circa una settimana sono privi
di approvvigionamenti. Nel barese le gelature
vanno distruggendo a migliaia i mandorli e gli
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alberi di frutta. La Regione, nel disporre un
primo contributo di cinque miliardi, ha gi
fatto avviare una verifca dei danni che sem-
brano essere particolarmente gravi anche nel
Salento dove le nevicate sono davvero un fatto
storico e ha chiesto al governo la dichiarazione
di eccezionale calamit naturale. Sul Gargano
sono in attivit i mezzi dell Anas per recupe-
rare vetture ed autotreni fniti fuori strada. L
Aeronautica militare ha messo a disposizione
i propri elicotteri per i soccorsi. Il comando
della Terza regione aerea di Bari ha motivato l
iniziativa con le poco incoraggianti previsioni
meteorologiche: nelle prossime quarantott
ore le condizioni climatiche non dovrebbero
granch mutare. Sembra che sulle regioni
meridionali si avr una nuvolosit variabile
con precipitazioni che sui rilievi potrebbero
assumere carattere nevoso. In sostanza do-
vrebbe aversi una graduale attenuazione del
maltempo, ma le temperature si manterranno
sui valori attuali. Ed questo l aspetto che
maggiormente preoccupa: le ulteriori gelate
notturne ed il mancato scioglimento dei manti
di neve rischiano di compromettere defniti-
vamente questa stagione agricola.
Foto e articoli di giornale


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1987: la grande nevicata in Puglia

I Trulli sommersi dalla neve


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Foggia 1-11 Marzo 1987
NEVE
N.B: dal 6 in poi si registrarono forti raffiche di vento
anche oltre i 50-60 km/h
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Video Locorotondo: http://www.youtube.com/watch?v=Qwzj_RSIPIw
Video Alberobello: http://www.youtube.com/watch?v=GMjVz2CqVUg&feature=fvwrel
La neve del 93
Siamo negli anni novanta, precisamente i primi
giorni del Gennaio del 1993. Quellanno, storico me
-
teorologicamente parlando per la nostra regione,
port neve in gran parte della Puglia in quantit.
Ci furono 3 ondate di freddo nella nostra regione
oltre questa che vi andiamo a raccontare adesso:
una a Febbraio e una a Marzo.
Bari vide accumuli importanti, e tutto ladriatico
fu imbiancato (record assoluto del capoluogo pu-
gliese: -5,9C).
Nella citt barese laccumulo variava parecchio a
seconda dei quartieri, ma si arrivava tranquilla-
mente ai 15-20 centimetri, anche in prossimit del
mare. Abitanti di Bitritto, vicinissimo Bari, racconta
di 40-50 cm nel loro paese.
Fra il 3 e il 4 Gennaio, vennero letteralmente som-
merse di neve numerosissime localit pugliesi. In
paesi interni, sulle Murge, vi era 1 metro di neve e
oltre, e le temperature anche di giorno, eramo diffu-
samente sotto lo 0. I venti, gelidi e secchi, sferzavano
la regione. A memoria duomo, solo il 56 seppe far
meglio, per quanto riguarda il barese interno.
Anche a Foggia, la neve cadde abbondantemente.
In fondo allarticolo, trovate alcune testimonianze
molto preziose dai giornali del tempo.
Il Salento, anche a causa della disposizione barica
e del minimo depressionario troppo a nord, rimase
un p ai margini, e vide generalmente soltanto spru-
zzate di neve senza accumuli rilevanti. Si sarebbe
rifatto poi nel mese di Marzo.
Ecco la situazione barica del 3 Gennaio
Ionio low (bassa pressione sul mar Ionio) a richia-
mare il gelo di estrazione continentale da est, nord-
est.
Proprio la qualit dellaria, molto fredda nei bassi
strati e a tutte le quote, proveniente direttamente
dalla Russia e dalle regioni balcaniche, gioc un
ruolo fondamentale nel caratterizzare levento.
Perch di Evento, con la e maiuscola, si pu e si
deve parlare.
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La neve del 93
Grumo Appula
Vecchi articoli di giornale: clicca sulle immagini per
ingrandire e leggere.
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Grumo Appula
Bari centrale
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La neve del 93
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La grande nevicata del 95 sul Gargano
L
inverno 1994-95 non fu una stagione invernale
eccellente ma scolpita nella mente per lin-
credibile nevicata avutasi tra il 4 e il 5 gennaio.
Il dicembre del 1994 pass molto mite e secco, forse
uno dei peggiori di sempre, e anche il capodanno
del 1995 si apr allinsegna della mitezza, come se
fossimo in primavera le temperature diurne tocca-
rono i 15C!
Ma quel gennaio, lunico vero mese invernale di
quella stagione, stup grandi e piccoli; nonostante
non ci fu nessuna ondata di freddo rilevante si ma-
nifest una confgurazione barica ideale per una
bomba nevosa sul Gargano.
Nei primi giorni dellanno unalta pressione sul
medio-alto atlantico si innalz catapultando verso
sud un possente nucleo di aria artica marittima che
inizialmente richiam forti correnti occidentali. Nel
corso del 2 gennaio le temperature calarono in ma-
niera decisa grazie alla disposizione delle correnti
da nord. Il giorno 3 lalta pressione, spostatasi verso
lIberia ma sempre in posizione meridiana, punt la
Scandinavia facendo afuire il nocciolo pi freddo
in quota da nordest facilitato anche da un minino ba-
rico al suolo posizionato tra Grecia e Turchia. Ed ecco
che il 4 gennaio 1995 si forma una bassa pressione
sullo Ionio con correnti al suolo che ruotano attorno
al minimo, aria fredda che afuisce da est/nordest,
alta pressione sviluppata dalle Azzorre al Baltico
con massimi in Oceano e sullEuropa centrale. Nei
giorni seguenti il minimo tende a colmarsi anche
se il contesto rimase per parecchi giorni invernale
a causa di una lacuna barica.
La peculiarit di questa ondata di neve freddo in
quota, umidit elevata e confgurazione ideale per
forti precipitazioni nelle stesse zone per alcune ore.
Dopo il caldo dei primi giorni la colonna daria si
raffredd grazie allentrata di termiche in quota pi
fredde che raggiunsero lapice tra il 4 e il 5.
Per capire gli effetti di una tale formazione ciclonica
bisogna conoscere il microclima del promontorio.
Le precipitazioni iniziarono in maniera debole e in
forma liquida il 2-3 gennaio, prima con dinamiche
occidentali poco produttive poi con fronti da nord.
Ma durante il 3 si approfond a tutte le quote un
minimo depressionario che in maniera piuttosto
veloce trasl dal basso Tirreno allo Ionio: cos entr
il freddo e sintensifcarono le precipitazioni, solide
in quota, accumuli elevati. Laltezza dei geopoten-
ziali era molto bassa con termiche in quota parti-
colarmente gelide in seguito la struttura evolse in
un intenso cut-off.
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La grande nevicata del 95 sul Gargano
Gli accumuli nevosi sul promontorio, a partire dai
500 metri daltitudine, furono elevatissimi, facil-
mente si toccarono 100cm di neve ma in alcune
zone in quota addirittura accumuli di 110-130cm!

Dalle varie carte di reanalisi si nota una profonda
depressione centrata sul Sud Italia con unisoterma
di -30C molto diffusa a circa 5350 metri; umidit
elevata a 700hPa (circa 2900 metri) proprio sulle
nostre zone.
Il settore che ne benefci di pi senza dubbio
quello meridionale e orientale a causa del minimo
posizionato in maniera favorevole grazie al mix di
correnti al suolo e in quota in grado di provocare
leffetto stau. Infatti lo si evince anche dallaccu-
mulo di Monte Santangelo (la localit pi nevosa in
questo episodio) che riceve accumuli importanti di
neve, rispetto alle altre localit garganiche, solo in
determinate condizioni. La neve al suolo rimase per
parecchi giorni anche a causa allassenza di piogge
signifcative giunte solo a fne mese. Poi venne un
febbraio mite senza emozioni bianche.
Su Meridione, in generale, le temperature non hanno
toccato minimi storici, e dunque solo raramente
la neve ha guadagnato le coste, attestandosi quasi
sempre su quote collinari. Leccezione arrivata
proprio dal Basso Adriatico, dove pi diretta stata
lazione delle correnti fredde, che hanno portato la
neve a Foggia, sulle Murge e sul Salento, e non sol-
tanto quindi sul promontorio del Gargano. Si tratt
comunque di nevicate non eccezionali.

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04.01.1995 Altezza di geopotenziale a 500hPa e pres -
sione al suolo
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Cronaca del 3-4 gennaio 1995 a San Giovanni Rotondo (FG).
Questo documento riporta i miei ricordi riguardante gli eventi meteorologici che per me restano a
tuttoggi di portata storica.
Stavo per compiere 25 anni ed ero, e lo sono ancora, appassionato di meteorologia; questo spiega
perch a distanza di pi di 15 anni ricordo quasi alla perfezione quellevento.
03-01-1995.
Il 3 gennaio, durante la mattinata, la pioggia inizia a lasciare il posto alla neve, comincia una
nevicata molto intensa ma che non attecchisce al suolo: la temperatura non lo consente ancora.
Verso le 14:00 esco da casa e noto che sulle auto, sui tetti, e nei campi sinizia a intravvedere un
sottile strato bianco; parto per Foggia, dove piove. Al mio ritorno, verso le 17:00, la neve ormai
visibile quasi dappertutto seppur con uno spessore ridotto (1-2 cm), la temperatura inizia a calare
sensibilmente.
Nella serata, verso le 20:00, il livello di neve cumulata comincia a farsi interessante, per cui io e
mio zio decidiamo di fare un giro per toccare con mano la situazione. Con noi portiamo il cane e
una bottiglia tascabile di grappa, un po per gioco, ma alla fine si riveler utile viste le basse
temperature. La neve raggiunge i 15-20 cm. Passiamo davanti al termometro elettronico (lunico
nel paese a quellepoca) di Piazza Europa che segna +0C (un valore certamente sballato ma
indicativo), il paesaggio pittoresco anche perch ci sono le illuminazioni delle feste natalizie che
creano unatmosfera particolare.
Verso le 22:00 decidiamo di rientrare perch la situazione meteorologica diventa sempre pi
difficile: vento, neve, e freddo aumentano costantemente. Passiamo nuovamente davanti al solito
termometro che adesso segna -2C (ancora un valore sballato, ma pur sempre indicativo del crollo
termico che si sta concretizzando). Rientriamo a casa e ci salutiamo; prima di andare a letto penso
che lindomani mattina sarei stato contento di trovare al suolo 30-35 cm di neve, ma questo
pensiero si riveler essere completamente errato.
Qui sotto riporto due mappe meteorologiche che mostrano la situazione del 4 gennaio alle ore
0:00.
Articolo di Saverio Placentino
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04-01-1995.
Verso le 4:30 del mattino del 4 gennaio mi sveglio e immediatamente corro a vedere la situazione
dalla finestra, quello che vedo non lo dimenticher mai: nevica con unintensit da me mai vista
prima (blizzard, bufera, tormenta, o burian... chiamatelo come volete), ma qualcosaltro attrae il
mio sguardo, la Renault 4 rossa (altezza 1,49m) parcheggiata come sempre sotto casa mia, che
ora non pi visibile, completamente coperta di neve, si vede solo una duna di neve in
prossimit dellabitacolo, non credo ai miei occhi, e in quello stesso momento realizzo che un
evento atmosferico di portata eccezionale si sta concretizzando. Vorrei chiamare qualcuno, ma mi
rendo conto dellora e mi trattengo, non riesco a sfogare questa incredibile sensazione.
Dopo una mezzora vado a letto ma non resisto molto, verso le 7:30 mi alzo e scopro che la
situazione ancora pi incredibile: i balconi esposti a nord sono pieni di neve fino allaltezza del
mancorrente della ringhiera parapetto, le strade sono impraticabili, le auto sommerse, gli alberi
sempre verdi hanno subito ingenti danni per il peso della neve.
Decido di svegliare mia madre e mio padre (i miei due fratelli erano partiti il 2 gennaio) urlando:
<<Siamo completamente sommersi nella neve!>>.
Mi preparo per uscire, ma prima ascolto il radiogiornale di RAI Radio 1 che in sintesi, per quel che
ci riguarda, riporta le seguenti notizie: San Giovanni Rotondo isolato come anche San Marco in
Lamis e Monte SantAngelo, il sindaco di Zapponeta, intervistato, esclama preoccupato: <<Il
Paese imbarca acqua!!!>>. In sostanza la situazione meteo in provincia di Foggia davvero
surreale: bufere di vento e neve, temperature rigidissime, mareggiate, piogge diffuse e persistenti.
Verso le 10:00 esco con mio zio, mia cugina, il cane, e limmancabile carburante (la bottiglietta di
grappa); gi aprire il portone e il cancello di casa unimpresa titanica (vista la quantit di neve da
spostare: allapertura del portone mi si presenta davanti ad un muro di circa 90-100cm di neve),
inoltre il cane di piccola taglia per cui ha difficolt ad avanzare. La prima neve era molto pesante
infatti si notevolmente compattata (non dimentichiamo che fino al pomeriggio del 4 gennaio la
neve tendeva parzialmente a sciogliersi) e si cammina sopraelevati di 30-40cm rispetto al piano
stradale, mentre al riparo dal vento, la neve, si ammucchia in cumuli pi soffici che si avvicinano e
a volte superano il metro e trenta di altezza. Procediamo verso Piazza Europa (il termometro
elettronico non funziona pi) gli abeti sono tutti semi-distrutti dal peso enorme della neve, lo
scenario fa anche un po paura perch continua a nevicare molto intensamente e non si vedono
auto, n fuoristrada, n mezzi spartineve, inoltre solo poche persone si avventurano per strada.
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Procediamo, senza cambiamenti di scenario, in Corso Umberto, poi in Viale Kennedy, e poi
svoltiamo a sinistra in Via della Sapienza, a un certo punto mi rendo conto di camminare su
qualcosa di duro, ma di cosa si tratta? una Fiat 500 vecchio tipo (altezza 1,33m) completamente
seppellita dalla neve. In Via della Sapienza c un muro di cinta con vicino una fontana (che
adesso non c pi) dellAcquedotto Pugliese (altezza 1,28m): la fontana appena visibile e la
neve arriva quasi alla sommit del muro di cinta (circa 1,40m di altezza dal piano stradale).
Per chi non lo ricordasse ecco com fatta la fontana di cui sopra (la freccia rossa indica laltezza
della neve, circa 120-125 cm):
Dopo una sosta rifocillante presso le zie che abitano nella zona, rientriamo a casa verso le ore
12:00.
La nevicata prosegue, anche se meno intensa, fino al primo pomeriggio. Non ho dati che indichino
la quantit di precipitazione (in millimetri) verificatosi in quei giorni a San Giovanni Rotondo, ma a
Foggia gli archivi meteorologici riportano circa 50mm di pioggia caduti tra il 3 e 4 gennaio. Si
tenga presente che mediamente San Giovanni Rotondo misura circa il 50% in pi di precipitazioni
rispetto a Foggia, questo implicherebbe, ipoteticamente, circa 75mm di precipitazione.
Voci di paese riportano un accumulo al suolo ben superiore ai 2 metri di neve in Foresta Umbra (a
mio avviso non si tratta voci del tutto errate...), infatti sotto il peso della neve crolla il tetto di un
magazzino della base dellAeronautica Militare che ha sede in Foresta.
Qui sotto riporto due mappe meteorologiche che mostrano la situazione del 5 gennaio alle ore
0:00.
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05-01-1995 e giorni seguenti.
Il 5 gennaio si registrano i primi tentativi di reazione da parte delluomo verso la natura, ma in
alcune situazioni la neve cos abbondante che sono necessari interventi straordinari; infatti nei
giorni seguenti arrivano sul Gargano lesercito e i vigili del fuoco per sgombrare a liberare le
principali strade di comunicazione; in particolare i mezzi spartineve e spazzaneve dellANAS non
riescono a rendere percorribile la strada statale N 272 tra San Giovanni Rotondo e Monte
SantAngelo, e quindi vengono impiegate le ruspe cingolate e i camion del Genio Pionieri della
Brigata Pinerolo. La situazione difficile anche tra Borgo Celano e San Marco in Lamis.
Anche la stampa nazionale si occupa dellevento, che ha coinvolto gran parte dellItalia
meridionale. Segue un brano estratto dal Corriere della Sera del 5 gennaio 1995:
<<Continuano le precipitazioni su Abruzzo, Molise, Puglia e Campania. La Protezione civile: non
mettetevi in viaggio. Treni bloccati nella neve. Camion e TIR messi K.O. dal ghiaccio e poi
sommersi dalla bufera. Centinaia di automobilisti costretti ad abbandonare i veicoli nella tormenta
e quattro, rimasti chiusi nelle loro vetture per quasi venti ore, salvati dai vigili del fuoco, giunti sul
posto a piedi. Uno scout di undici anni travolto e ucciso dal crollo di un tetto, altri sette feriti.
Almeno quaranta paesi isolati fra Campania, Molise e Abruzzo.
"E' l'emergenza pi grave che si ricordi da trentanni a questa parte dicono alla Prefettura di
Benevento, il centro pi impegnato a coordinare i soccorsi nella tempesta bianca che ha colpito al
cuore il Meridione: in certe zone ci sono 4 metri di neve (....) Da oltre quarantottore il Sud in balia
di un'ondata di maltempo che ha pochi precedenti (....). La Protezione civile ha invitato a non
mettersi in viaggio nella notte, con nessun mezzo, nelle zone pi colpite (....). Due convogli FS in
transito sulla ferrovia Foggia-Napoli erano rimasti bloccati presso Savignano e ad Ariano: solo ieri
mattina i viaggiatori sono stati raggiunti a fatica da 4 squadre dei vigili del fuoco e poi trasportati da
un'autocolonna dell'esercito. Stessa situazione in Molise, dove nevica da oltre 48 ore. Isolati 26
comuni. Un piccolo convoglio locale con 21 persone a bordo bloccato da marted sulla linea
ferroviaria Termoli-Campobasso, tra Ripabottoni e Campolieto. Risultati vani i tentativi di
raggiungere il convoglio fermo sotto due metri di neve, si era pensato di portar viveri ai passeggeri
con un elicottero, ma 18 di loro hanno raggiunto a piedi la stazione pi vicina mentre altri tre,
ultrasettantenni, sono stati salvati con un gatto delle nevi (....). L'autostrada Napoli-Bari, interrotta
in localit Vallata, si trasformata in una prigione bianca dopo che sei autoarticolati si erano messi
di traverso provocando dieci chilometri di coda: agenti della Polstrada di Grottaminarda avevano
portato a piedi coperte e cibo per i viaggiatori bloccati (....).>>.
Le temperature notturne del 5, 6, e 7 gennaio sono abbondantemente sotto lo zero (probabilmente
-4 o -5C considerando anche il fenomeno dellalbedo e dellinversione termica, e visto anche che
Foggia Amendola segna, negli stessi giorni, minime comprese fra +1.2C e +3C), non ho dati
precisi, ma una cosa certa: tutto ormai ghiacciato, infatti la neve rester al suolo, dove non
rimossa forzatamente, per pi di 20 giorni. Le temperature restano basse per un lungo periodo e le
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assenze di pioggia favoriscono la permanenza della neve al suolo: basti pensare che dal 2 al 15
gennaio Foggia Amendola registra una temperatura media +4.7C (media min: 1.98C, e media
max: 7.25C). Sulle montagne circostanti le ultime aree innevate sono visibili fino verso la met del
mese di aprile.
Il paese fa enormi sforzi per tornare alla normalit, la neve della sola Piazza Europa viene
ammucchiata nello spazio prospiciente la chiesa di San Giuseppe Artigiano (davanti al monumento
ai Caduti), si viene a creare un colle artificiale alto circa 3 metri e vasto quanto tutta larea
disponibile; le ruspe caricano la neve sui camion che la portano fuori dal centro abitato, ma subito
altra neve viene accumulata dalle ruspe nella medesima zona: si lavora a ciclo continuo.
A casa nostra non riusciamo ad aprire per una settimana la porta (con apertura verso lesterno) del
balcone esposto a nord: la tantissima neve accumulata si completamente ghiacciata, cos
decidiamo di rompere i vetri e di liberare il balcone con una pala.
Seguono alcune foto scattate a San Giovanni Rotondo l8 gennaio (4 giorni dopo la storica
nevicata).
Via Marco Giuliani.
Corso Matteotti (quasi irriconoscibile).
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Via Isonzo. Via Monsignor Tortorelli.
Un vicolo del centro storico. Corso Regina Margherita.
Per alcune settimane successive allevento atmosferico il turismo di San Giovanni Rotondo diviene
anche alpino infatti molti dei devoti (soprattutto se con figli) di Padre Pio arrivano muniti di slittini
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e attrezzati con tute da sci per divertirsi sulle montagne circostanti; non era certo necessario fare
escursioni chilometriche, bastava recarsi nella zona dellattuale parcheggio multipiano sotterraneo
o nella zona del convento delle suore Clarisse per gustarsi tanta neve.
Nota di rammarico finale: questo evento di portata eccezionale per quasi tutta lItalia centro-
meridionale, purtroppo per, poich la stragrande maggioranza dei siti internet di meteofili ha sede
allItalia settentrionale, non esistono documenti precisi e interessanti che riportino i dettagli di tale
nevicata (foto e video completamente assenti). Il presente documento vuole colmare, almeno in
parte, questa lacuna.
Negli anni 90 bisogna ricordare anche un inizio danno 1993 molto freddo.
Ecco le temperature registrate a Foggia (stazione meteo di Amendola) in quei giorni.
1 gennaio -2.0C min +8.0C max
2 gennaio -2.0C min +2.0C max
3 gennaio -7.0C min +2.4C max
4 gennaio -6.6C min +8.2C max
A Bari citt cadono 20-25cm di neve con temperatura minima di -6C (misurata alla stazione
meteorologica dellAeronautica Militare di Bari Palese) il 3 e 4 gennaio, laeroporto di Bari Palese
resta chiuso, il 3 gennaio lautostrada A14 chiusa al traffico tra Poggio Imperiale e Taranto.
Non mi soffermo sulle altre nevicate avvenute nel decennio 1990-1999 e dopo il 2000.
Nevicate importanti che ricordo negli anni 80.
31 dicembre 1979 - 1 gennaio 1980.
La nevicata (un vero e proprio blizzard) inizia nel pomeriggio del 31 dicembre e termina
allalba del primo gennaio; si registra un blackout elettrico dalla sera del 31 dicembre al
mattino del primo gennaio; numerosi tralicci dellalta tensione sono divelti e la croce che si
trova sulla sommit del monte che sovrasta Borgo Celano viene completamente distrutta.
Mio fratello minore ha 6 anni ed alto circa 1,20m e in alcune zone non riesce a
camminare perch la neve gli arriva allaltezza della cintola, quindi stimo unaltezza neve di
circa 60cm. A causa delle bassissime temperature, il contatore dellacqua di casa mia si
ghiaccia e si spacca.
Quellinverno continua fino alla met febbraio con altre nevicate anche se non di portata
notevole.
1-3 dicembre 1983.
La nevicata avviene nei giorni 1, 2 e 3 dicembre: stimo 40-50cm di neve (in 3 giorni a
Foggia cadono circa 35 mm di pioggia).
Gennaio 1985.
Un mese molto freddo in tutta Italia. A San Giovanni Rotondo si registrano alcune ripetute
nevicate nei giorni 5, 6, 8 e 10. Gli accumuli non sono straordinari, ma la presenza di
ghiaccio abbondante e duratura: io, mio fratello e i miei amici utilizziamo lo slittino, sulle
discese del paese, per pi di 10 giorni.
Il 12 gennaio la stazione meteo di Foggia Amendola segna una minima di -10.4C.
Foggia il 6 gennaio 1985 (www.manganofoggia.it).
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Il Burian del 96
L
ultimo evento di Burian vero e proprio nella
nostra regione, risale al 1996, in particolare
stiamo parlando del 27-28 Dicembre.
Prima di entrare nel dettaglio, leggiamo una def-
nizione breve di Burian, per capire meglio di cosa
si tratta
Prende origine dal Buran:
Vento di aria fredda, spesso molto forte, caratteris-
tico delle steppe della pianura sarmatica, ad ovest
degli Urali. Ha direzione N-NE ed causata da una
depressione che sconvolge le condizioni anticiclo-
niche tipiche della zona. Esso spesso accompa-
gnato da bufere di neve congelata durante la quale
i focchi caduti a terra vengono sollevati di nuovo e,
mescolandosi alla neve che cade, azzerano quasi la
visibilit; in questo caso assume il nome di ,
purga.
Il buran si spinge frequentemente in Asia, al di l
degli Urali, fno allo Xinjiang; pi raramente giunge
fno a latitudini pi basse e arriva fno in Italia se-
guendo traiettorie orientali, aggirando la catena
alpina e non trasformandosi quindi in favonio. In
questi casi si verifcano crolli termici consistenti e
improvvisi.
Questo vento ha dato il nome alla navetta spaziale
sovietica Buran. (Wikipedia)
Quando lanticiclone russo-siberiano, prerogativa
fondamentale per una burianata, coadiuvato dalla
spinta delle alte pressioni ad ovest verso nord, coin-
voglia laria gelida verso sud, sud-est, verso il Medi-
terraneo, e laria di estrazione sarmatica, quindi
prettamente continentale, e non di origine artica,
si pu parlare di Burian nelle nostre regioni.
Il 96 in Puglia
Intenso afusso di aria artica convogliata dallanti-
ciclone russo di 1040 hpa, muove verso una depres-
sione di 1005 sul Mediterraneo centro-orientale.
La bora e le nevicate investono sopratutto il ver-
sante adriatico.
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Il Burian del 96
La -10 invade il Gargano e larea del Tavoliere
La zona maggioramente colpita sar proprio quella
della Puglia settentrionale, mentre per il barese e il
Salento si tratter di un ondata di freddo notevole,
ma non di eccezionale portata, sia dal punto di vista
termico che per quanto concerne le precipitazioni
nevose.
Linterferenza atlantica (lacuna barica in area spa-
gnola) costrinse fra il 29 e il 30 il nucleo di aria gelida
ad una traiettoria pi occidentale che lasci un p
ai margini la nostra regione, e port invece nevicate
intense a fne mese al centro-nord.
Umide correnti meridionali interessano la regione il
giorno 30 Dicembre
Foggia, come gi detto, fu interessata maggiormente
dal freddo e anche le precipitazioni la favorirono,
rispetto invece a Bari, che vide solo una spolvera-
ta, con la neve che spesso cadeva mista a pioggia.
Anche se il valore di -2 di Palese il 28 Dicembre
comunque notevole e aiuta a comprendere linci-
sivit del freddo nei bassi strati.
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Il Burian del 96
Laccumulo fnale, in seguito alle nevicate fra il 26
e il 27 Dicembre (nevic intensamente in nottata),
fu di circa 30 cm per la citt di Foggia. (Accumuli
inferiori e variabili a seconda delle zone)
Qualche foto a riguardo
Estremi termici in gradi 27 Dicembre
Minima: -2 , Massima: 1
Estremi termici in gradi 28 Dicembre
Minima:-2 , Massima 3
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La nevicata del 99
U
na delle nevicate pi importanti degli anni
novanta e in generale degli ultimi decenni,
per Bari, sicuramente quella del Gennaio
99. Unondata di gelo da ricordare, che si verifc
negli ultimi giorni del mese.

(500hp- 31 Gennaio 1999)
Nei giorni della Merla giunse un nucleo daria ge-
lida. Le regioni Centro Meridionali e le Isole furono
investite da copiose nevicate. Nevic anche nelle
coste, fu imbiancata anche Palermo. Merito soprat-
tutto di una bassa pressione sullo Ionio che favor
precipitazioni diffuse appunto sul centro-sud, specie
lato adriatico.

Nel video, potete ammirare Bari in unatmosfera
fabesca. In alcune zone della citt si accumularono
oltre 15 cm di neve.




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Indirizzo video: http://www.youtube.com/watch?v=2chqBREbjn4&feature=player_embedded
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Leccezionale nevicata del 2001
Leccezionale
nevicata del 2001
N
el Gennaio 2001, stato il Salento a scri-
vere un pezzo di storia della meteorologia
recente, per le nevicate che si sono verifcate
in particolare nellarea del leccese. Un vero e pro-
prio blizzard. Nel resto della regione si ricordano
spruzzate di neve e accumuli localmente rilevanti
ma non eccezionali.
Gi il 13-14 Dicembre giungeva il freddo nella
nostra regione e nevicava nelle zone interne,
Murge, e Gargano. Ma fu poi la poderosa retro-
gressione continentale (vedere seconda mappa
gfs sotto), con la -12 diffusa fn sul Salento, a
far piombare la Puglia, e area ionica in primis,
nella morsa del gelo e della neve, e a causare
ovviamente gravi disagi, soprattutto alla circo-
lazione stradale.
Ecco cosa scriveva la Repubblica (dall archivio).
Maltempo, Puglia
in ginocchio neve
e tamponamenti a
catena
Repubblica 14 dicembre 2001
Il peggio deve ancora venire. La colonnina di
mercurio si abbasser, la neve diventer pi
ftta e il vento pi tagliente. Il week end sar
gelato. La Protezione Civile ha allertato Capi-
tanerie di porto, vigili del fuoco e forze dell
ordine: Preparatevi a dei peggioramenti.
E i calcoli di meteorologi e tecnici conferma-
no: la perturbazione che arriva dalla Siberia
piomber in Puglia tra sabato e domenica. Si
scender anche sotto lo zero. Sono tutti mo-
bilitati, comuni, Anas, Ferrovie dello stato e
prefetture. Il Gargano la zona pi colpita,
alcuni comuni sono rimasti isolati anche se
per poche ore e dalle Tremiti, con il mare
forza 5 e un forte vento da nord ovest, non sono
partite n arrivate imbarcazioni. E il grande
freddo trova i pugliesi impreparati. Ieri mat-
tina a Bari molti ragazzi hanno marinato,
con il consenso di mamma e pap, la scuola,
i taxi sono stati letteralmente presi d assalto
e i negozi, addobbati per Natale, sono stati di-
sertati dai passanti infreddoliti. andata male
anche per chi aveva pensato di rifugiarsi den-
tro il grande centro commerciale Auchan per
fare shopping al caldo. Infatti, ieri pomeriggio
sulla statale 100 stato il delirio. Dalle 17 sono
cominciati una serie di incidenti a catena. Il
primo all altezza di Barialto, sulla carreggiata
che corre verso Taranto. Un mega tampona-
mento in cui sono state coinvolte pi di dieci
macchine. Da quel momento in poi i carabi-
nieri non hanno capito pi niente. Un po per il
manto stradale ghiacciato, un po perch nella
corsia opposta gli automobilisti frenavano per
guardare cosa stava succedendo, i tampona-
menti si sono moltiplicati. Si temuto il peggio.
Al buio, con la pioggia ftta, e l asfalto viscido
le pattuglie dei carabinieri non riuscivano a
bloccare le auto che sopravvenivano e le am-
bulanze non riuscivano a raggiungere i feriti.
Dopo circa un ora sono intervenuti i mezzi e il
personale Anas che hanno bloccato la strada
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dallo svincolo di Barialto a quello di Auchan,
deviando il trafco sulla complanare e sulle
strade secondarie. Ma qui la situazione non
migliorata. La statale 100 tornata alla nor-
malit solo alle 22. Ci sono stati incidenti allo
svincolo per il cimitero, all uscita di Bari, sulla
TuriCasamassima, sulla NociPutigano e sulla
provinciale 31 per Sammichele. In molti casi
auto e Tir sono scivolate sull asfalto fnendo
fuori strada, come il furgone e l auto che sono
usciti di strada all altezza del cavalcavia su Via
Bari, ieri sera, alle 20. Per fortuna, nonostante
i tanti incidenti, non ci sono stati feriti gravi,
n morti. Ieri stata la prima giornata di neve
di questo inverno, che si preannuncia come
uno dei pi freddi degli ultimi vent anni. In
provincia di Foggia le zone maggiormente col-
pite sono state il Gargano ed il Subappennino
dauno meridionale dove la neve ha raggiunto
i venticinque centimetri. Da alcuni giorni, poi,
in provincia di Foggia, a causa delle basse tem-
perature, i volontari delle Caritas parrocchiali
hanno organizzato la distribuzione di pasti e
bevande calde agli extracomunitari che vivono
in casolari abbandonati e nella stazione ferro-
viaria. In provincia di Bari la neve comparsa
nei comuni di Noci, Putignano e Alberobello e
nell alta Murgia. Sono state decine le richieste
di intervento giunte ai vigili del fuoco per ri-
muovere rami di alberi caduti sulla strade. E
anche per le vie di Bari si vista un po di neve:
quella sui tettucci delle auto che arrivavano
dai paesi di provincia che ieri mattina si sono
svegliati coperti anche da dieci centimetri di
neve. A Triggiano a causa della pioggia si sono
allagate case e negozi a piano terra. Taranto
stata l unica citt dove, nonostante il freddo
pungente, nel cielo ha fatto bella mostra di s
il sole. La neve per non mancata in Valle
d Itria. Trulli innevati. Per Brindisi e Lecce il
tempo, invece, ha riservato temporali e gran-
dine. Il grande allarme, per, soprattutto per
le ore notturne, quando la pioggia ghiaccia e le
strade diventano micidiali. La polizia stradale
consiglia di viaggiare provvisti di catene da
neve e di moderare la velocit.
Minimo inizialmente su alto Tirreno e Puglia ai limiti
a livello termico. Il Salento resta a guardare, in attesa
dellimpulso gelido 4 giorni dopo.
Alta pressione estesa, con massimi sulla Gran Bre-
tagna, nucleo molto freddo in quota sul basso adria-
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tico, con depressione ellenica a portare instabilit e
nevicate soprattutto sul Salento.
Temperature notevoli ad 850 Hpa: fra -10
e -12 gradi

E fra la notte del 17 Dicembre (immagine satellitare)
e la mattina del 18 che vere e proprie bufere di neve
si abbattono sulla penisola Salentina, andando ad in-
teressare indifferentemente zone costiere, pianure
e collinari, con accumuli naturalmente variabili ma
importanti.
Il tempo miglior soltanto il 19 Dicembre, ma la neve
rimase per parecchi giorni, anche una settimana, in
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alcune localit e in zone ombrate, cosa comunque
inusuale per le nostre aree.
A Torricella, comune di Taranto, laccumulo fnale
sar di 30 centimetri. In molti paesi del tarantino
e del leccese, si raggiunsero i 15-20 centimetri.
Squinzano, Trepuzzi, Veglie, in provincia di Lecce
si aggiravano intorno ai 25 centrimetri.
Qualche scatto
Torricella (Taranto): da notare gli accumuli anche
sulle superfci verticali, a causa del vento
Paesaggio innevato, con trulli.
Sannicola (Le)
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Galatina Centro
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La neve dellAprile 2003
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eve a Bari e a Foggia, 25 cm di neve a Pu-
tignano, gelo e neve su tutta la Puglia,
ghiaccio in diverse zone della regione,
venti gelidi.
Potremmo pensare di essere a Gennaio, Febbraio,
a Marzo, oppure a Dicembre, anche se le ondate
di gelo pi importanti storicamente si sono avute
proprio nei primi 3 mesi dellanno. E invece siamo
ad Aprile.
Precisamente la prima decade dellAprile 2003,
quando un blocco daria fredda, che si era venuto
a formare sulla Scandinavia e il Nord-Est dellEu-
ropa in genere, coadiuvato da un forte anticiclone
(hp) disposto sui meridiani che interessava il vicino
Atlantico e con massimi di pressione sullInghilterra
(fattore chiave per le grandi irruzioni fredde qui
da noi) spinse aria gelida verso sud, in direzione
dei Balcani e dellItalia. In questo modo laria pot
anche continentalizzarsi e assumere caratteristiche
gelide anche nei bassi strati, determinando davvero
un clima rigido alle nostre latitudini, come vedere
dalle mappe del tempo.
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Limpulso freddo giunse da est, nord-est nella gior-
nata del 6 Aprile (Domenica), con lingresso dello 0
termico ad 850Hpa, quindi intorno ai 1400 metri.
Qul giorno Bari registr una massima di 16 gradi
e le temperature si avvicinarono localmente ai 20
nella regione, ma di li a poco ci sarebbe stato un
calo di oltre 15.
La sera alle 19:00 cerano appena 6 gradi, con vento
intenso da n, n-e e pioggia, e in tutta la Puglia faceva
freddo.
La mattina del giorno 7, dopo un progressivo abbat-
timento delle temperature anche al suolo, nevicava
gi a quote prossime al piano e inizia ad accumulare
un p di neve a terra. Mentre a Campo Imperatore il
termometro scendeva fno a -15 e a Potenza imper-
versava una bufera di neve con oltre 30 centimetri,
in Puglia faceva sempre pi freddo e venti gelidi
sferzavano alberi e campi che avevano iniziato a
colorarsi di primavera. Daltronde eravamo quasi
a met Aprile.
Da met giornata del 7, con lentrata franca del nu-
cleo gelido in quota, instabilizzatosi anche per via
del contatto con il mare pi umido e caldo, nevic
diffusamente sino alla pianura e sulle coste adria-
tiche, con rovesci anche temporaleschi. Il Salento fu
raggiunto in serata con spruzzate di neve in alcune
localit anche di diversi centimetri.
Le nevicate interessarono la regione nella notte
fra il 7 e l8 e anche il giorno seguente. Furono
coperte di neve citt come Foggia (5-10 cm), Bar-
letta, Bari (5 cm fno in citt, sul mare), e anche
Brindisi e Lecce (quasi 5 cm). Taranto non vide
invece fenomeni signifcativi.
Bari tocc i -1, record assoluto di Aprile.
Addirittura venne chiuso per diverse ore lAero-
porto di Bari Palese. Difcolt anche alla circola-
zione stradale.
Nellinterno della regione gli accumuli superavano
in molti casi i 15 cm. e Putignano, alla fne, l8
Aprile, era ammantata da circa 30 centimetri
di neve. Locorotondo da circa 20 centimetri.
Solo il 9 ci sarebbe stato un miglioramento deciso
con la cessazione dei fenomeni e delle nevicate.
Una ondata di gelo di tale entit, che sarebbe stata
rilevante anche nei mesi prettamente invernali, ma
soprattutto cos tardiva, non pot non causare pe-
santissimi danni allagricoltura e alla vegetazione.
Lo stesso Aprile divenne nei giorni a seguire piut-
tosto caldo, e si ebbero periodi con temperature
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La neve dellAprile 2003
anche sopra la norma, che ci condussero poi ad
una delle estati pi calde del secolo, quella appunto
del 2003.
Qualche foto
Bari citt
Monopoli(manto di oltre 10 cm)
Articolo del 7 Aprile (Repubblica)
PUGLIA. Neve e vento forte in Puglia dove la tempe-
ratura, soprattutto nel foggiano, ha raggiunto anche
lo zero. Stamane nevicato a Bari, e una ftta nevicata
ha interessato anche i Comuni di Castel del Monte,
Alberobello e Minervino Murge dove si sono registrati
anche 25-30 centimetri di neve e agli automobilisti
sono state consigliate le catene. Sta nevicando inoltre
sulla strada provinciale Corato-Altamura e la polizia
stradale consiglia catene al seguito. Durante la notte
nevicato su tutta la provincia di Foggia: le zone
maggiormente colpite sono quelle del Subappennino
Dauno e del Gargano. Freddo e forte vento anche a
Lecce e a Brindisi, dove sono stati registrati nove
gradi. Neve, inoltre anche nel Tarantino: a Martina
Franca nevicato per tutta la notte e anche stamane.
Il collegamento marittimo con le Isole Tremiti stato
sospeso.
Amarcord
Anche il 7 aprile 1956 il versante adriatico fu inte-
ressato da unondata di gelo, e la neve cadde, come
nellAprile 2003, fn sulle coste della Puglia.

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inverno 2004-2005 part in sordina, proprio
come sembra voler fare linverno attuale, con
alta pressione a pi riprese, ma il mese di Gen-
naio risult poi un mese storico per la neve in Adria-
tico, e sicuramente importante per le nevicate che si
ebbero anche in Puglia, specie Puglia settentrionale,
interessata maggiormente dal freddo e dal gelo.
Sul Meridione le temperature, comunque, non
toccarono minimi storici, e dunque raramente la
neve riusc a guadagnare le coste, attestandosi quasi
sempre su quote collinari.
Leccezione arriv dal Basso Adriatico, dove pi di-
retta fu lazione delle correnti fredde, che portarono
la neve a Foggia, sulle Murge e sul Salento.
Anche febbraio, fno alla fne della prima decade
risult molto freddo, grazie ad una retrogressione
che port (vedere mappa qui sotto) termiche in
quota e conseguentemente al suolo molto basse, e
focchi anche in pianura e bassa collina.
Ecco il 5 Febbraio 2005: la -10 fra i balcani e le coste
adriatiche
Uno sguardo ora alle mappe che evidenziano lalta
pressione nel mese di Dicembre (2004). Ogni inverno
ha una storia a s, sebbene esistano similituindi, e ci
sono tanti fattori che possono infuenzare unannata
dal punto di vista meteo-climatico, ma questo deve
far capire che un inverno che parte in sordina,
magari con clima mite, non esclude assoluta-
mente episodi invernali anche crudi in seguito.
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Un Dicembre allinsegna dellalta pressione sullItalia.
(Clicca per ingrandire le immagini)
Ecco un estratto della Repubblica del 30/01/2005
Neve e gelo sulla
Puglia due morti
sulla statale 16
Repubblica 30 gennaio 2005 pagina 6 sezione:
BARI
il maltempo continua a imperversare su tutta la
Puglia. Temperature anche al di sotto dello zero in
provincia di Bari, ma il Foggiano la zona maggior-
mente colpita dalle avversit atmosferiche. Nevica in
tutto il subappennino dauno, al confne con il Molise,
ormai da due giorni. Ed stata anche la pioggia a
provocare l incidente in cui, ieri, sono morti due
coniugi sulla statale 16, nel tratto tra Foggia e San
Severo. L uomo e la donna viaggiavano a bordo di
una Lancia k che, a causa dell asfalto viscido, non ha
tenuto la strada sbandando in curva. Massimo Ca-
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labria, di 53 anni, e sua moglie Carmela Portincasa,
di 50, sono morti sul colpo dopo l impatto contro
un guard-rail. Nell incidente rimasto coinvolto
un camion che giungeva dalla corsia opposta. Due
le persone a bordo, rimaste lievemente ferite. Sul
posto sono interventi gli agenti della polizia stradale
e i vigili del fuoco che hanno dovuto estrarre i corpi
delle due vittime dalle lamiere dell auto. A causa
dell incidente, il trafco sulla statale 16 ha subito
rallentamenti. Ma su tutte le stade, ieri, stata una
giornata difcile. La direzione delle Autostrade ha
disposto controlli all altezza del casello di Cerignola:
sulla A16 per Napoli si viaggia solo con catene a
bordo. Le maggiori difcolt sono state registrate
sulla statale 17 dove, all altezza della galleria di
Motta Montecorvino, sono dovuti intervenire i mezzi
spargisale dell Anas. Regolarmente garantiti i colle-
gamenti con le isole Tremiti, anche se l interruzione
potrebbe essere disposta nelle prossime ore per il
previsto peggioramento delle condizioni del mare.
Neve sul Foggiano settentrionale e sul Gargano. Le
previsioni confermano anche per oggi pioggia su
tutta la regione, con possibilit di neve in collina
e temperature che oscilleranno fra i 3 e i 6 gradi.
Domani previsto un lieve miglioramento, ma solo
fno a marted. (il.f.)
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La grande nevicata sulle Murge: Febbraio
2006
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na importante irruzione artica scorre sul
bordo orientale dellalta pressione delle
Azzorre. Piomba nel gelo gran parte dellEu-
ropa dellest.
Per lItalia si tratt di un interessamento marginale,
che coinvolse in particolare il settore adriatico cen-
tro-meridionale, e il sud in generale, Sicilia com-
presa: tra il 6/02 ed il 7/02/2006 vi furono eccezio-
nali nevicate in Puglia. La zona delle Murge venne
coperta da un manto tra i 30 e 40 cm e anche la citt
di Taranto venne ammantata con 4 cm di neve.
Questa la situazione a 500 hp il 6 Febbraio

Nella cartina successiva, invece, potete vedere come
il freddo pi a bassa quota (850 hp-1400 metri circa)
raggiunge la Puglia, con termiche fno a -10 C.
Nei giorni a seguire, poi riprese vigore il vortice dIs-
landa, e sopraggiungse un clima pi mite. Il freddo
scivol attenuandosi verso est.

Ecco un articolo dalla Gazzetta del Mezzog-
giorno del 6 Febbraio
BARI Con labbassarsi delle temperature, anche
per i forti venti di Maestrale, caduta nuovamente
in Puglia, dalla notte scorsa, la neve, anche a basse
quote, in particolare nel Brindisino e nel Foggiano.
anche in corso una bufera di neve sulla Murgia
tarantina.
Dalle prime ore di stamattina sta nevicando ad Os-
tuni molto vicina al mare anche sead unaltezza di
circa 500 metri. Difcolt si sono registrate nel cen-
tro storico dove, per il minore transito di automezzi,
la neve si fermata formando uno strato di circa
5 centimetri. I Vigili del fuoco di Ostuni, tra laltro,
sono dovuti intervenire per aiutare i dipendenti
del Circo Darix, che in questi giorni giunto in
citt, per la neve che si accumulata sul tendone.
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La grande nevicata sulle Murge: Febbraio 2006
La neve caduta anche nei comuni di Fasano ed a
Francavilla Fontana, sempre nel brindisino, dove
non si registrano difcolt.
La neve comparsa anche nel foggiano dove dalla
San Giovanni Rotondo, le zone pi alte e interne del
promontorio del Gargano. LAnas a quanto stato
reso noto intervenuta con i mezzi spargisale per
consentire il transito automobilistico che intenso
soprattutto verso San Giovanni Rotondo.
Le previsioni meteorologiche danno possibilit
di ulteriori nevicate nella giornata e condizioni di
tempo instabile anche per la giornata di domani.
Per il brusco peggioramento delle condizioni me-
teorologiche avvenuto nella tarda mattinata in tutta
la Puglia, a Martina Franca e nella zona collinare al
confne tra le province di Bari e Taranto in corso
una bufera di neve piuttosto intensa. La Polizia stra-
dale segnala che si pu circolare solo con catene
montate.
In particolare stato reso noto sono impraticabili
tutte le strade che collegano Martina Franca con
gli altri comuni della zona, e anche la statale 172,
Statale dei trulli, che collega Martina Franca con
Taranto.
LAnas a quanto stato reso noto ha gi inviato
mezzi per spargere sale e liberare le carreggiate.
Ecco un altro articolo datato 7 Febbraio:
Per le abbondanti nevicate cadute in Puglia anche
domani in alcuni Comuni le scuole restano chiuse.
Terzo giorno di chiusura, da luned, ad Ostuni, in
provincia di Brindisi, dove sono caduti circa quindici
centimetri di neve. Apertura normale, invece, per
gli ufci pubblici. Lo ha disposto unordinanza del
vicesindaco, Renato Santomanco, a causa delle lastre
di ghiaccio sulle strade secondarie nonostante gli
interventi dei mezzi spargisale.
Sospensione delle attivit didattiche per il secondo
provincia di Bari, una delle zone pi colpite dal mal-
tempo insieme alle province di Brindisi e Taranto. Lo
ha disposto il sindaco Simone Pinto per la presenza
di lastre di ghiaccio.
Vi lasciamo con queste due foto re-
lative allevento. Trulli imbiancati

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Clicca sulle foto per ingrandirle
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giorno anche a Castellana Grotte, nel sud-est della
notte scorsa sono imbiancati la Foresta Umbra e
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Neve Dicembre 2007
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l 14-15 Dicembre 2007 una forte ondata di freddo
e maltempo si abbattuta sulla Puglia, e molti
comuni, in particolare quelli prossimi ai litorali
adriatici, hanno ricevuto notevoli quantit di neve.
Come potete vedere dalla mappa dellevento (archivio
wetterzentrale), si tratt di freddo di matrice conti-
nentale, direttamente dai Balcani, quindi pi da est
che da nord,nord-est come accade solitamente nelle
irruzioni fredde. Le temperature in quota (1400-1500
metri) erano di tutto rispetto, diffusamente sui -10
gradi.
La neve assunse in molte zone carattere di Blizzard!
Forti accumuli nevosi con colpi di vento violenti,
anche in poche ore. Bari citt vide diversi centimetri.
Barletta, a nord di Bari, fu forse la zona pi colpita,
con circa 20 cm di neve che ammantarono la citt.
E proprio Barletta la protagonista del video sopra,
in evidenza.
Anche Foggia, citt per ben pi abituata alla neve,
fu interessata da unabbondante nevicata (circa 15
cm).
Andria, a nord di Bari, una delle citt pi colpite.
Ostuni, la citt bianca, ricevette un accumulo di circa
30 centrimetri, un valore notevole per un paese co-
munque abbastanza abituato alle nevicate.
Guardate Foggia, immortalata in questa foto; un
manto di oltre 10 cm in alcuni tratti, ricopre la citt.
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Ostuni
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Neve Dicembre 2007
Ostuni
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La neve del Febbraio 2009
Situazione ad 850hp: Aria gelida artico-continentale
afusice verso le nostre regioni

Immagine satellitare: le nuvole assumono la forma
di piccole strisce (street clouds strade di nuvole).
E leffetto dei forti venti e del Mare Adriatico.
Imbiancate molte zone della Puglia, e del barese,
come Cassano Murge, Alberobello, Adelfa, Gioia,
Noci. Molto colpita anche la cittadina di Ruvo.
Anche le coste videro discreti accumuli di neve (Bari,
Mola, Monopoli ecc.)
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Castellana Grotte vide un accumulo davvero impor-
tante, in alcuni punti di quasi 30 centimetri.
Circa 20 centimetri invece a Palo del Colle, che potete
ammirare in questa foto
Campagna innevata

Conversano (sud-est di Bari)


Questultima foto invece relativa a Pietra Mon-
tecorvino (sub-appennino, in provincia di Foggia).

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Foresta Umbra, sul Gargano. In alcune zone anche 30 cm e oltre
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Gli inverni freddi prima del 50
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umerosi sono stati gli inverni freddi e le
ondate di gelo e neve nella nostra regione,
prima degli anni 50.
Tuttavia, al tempo, le strumentazioni per le rileva-
zioni meteorologiche erano pi rare e spesso meno
precise, dunque anche meno attendibili i valori.
Fortunatamente, articoli di giornale, la carte meteo-
rologiche dellarchivio wetterzentrale (http://www.
wetterzentrale.de/topkarten), ed anche i racconti
della gente, contribuiscono a stilare un p un elenco
degli anni pi freddi e nevosi, in generale, e per la
nostra Puglia, ma la mole di dati e di materiale a dis-
posizione, in generale, non paragonabile rispetto
al dopo Guerra, e ancor di pi, agli ultimi decenni
del secolo.
Ricordiamo fra tutti, il 1904-1905, che fu uno dei
pi freddi del secolo al Sud Italia (oltre che uno dei
pi nevosi, soprattutto per la Sicilia).
Si verifcarono numerose irruzioni fredde e il clima
fu per lunghi tratti molto rigido. Valori termici in
quota e al suolo davvero eccezionali. Fu un anti-
ciclone russo- siberiano in grande forma a de-
terminare le colate artiche e a spingerle verso la
nostra regione.
Qualche mappa
Irruzione artico-continentale. Da notare i -25 gradi
al nord est il 2 Gennaio 1905 e il gran gelo lungo
tutto ladriatico.
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Gli inverni freddi prima del 50
Alta pesante irruzione il 16 Gennaio con valori (ad
850 Hpa) fno a -20 al nord-est e -12 in Puglia
Altra ondata di gelo colpisce lAdriatico e la nostra
regione, con lentrata franca della -10 dai Balcani.
Ecco linizio di un articolo dallarchivio della Gaz-
zetta che parla della famosa alluvione del barese
del 1905.
Linverno era cominciato presto. Il 2 gennaio ap-
pare a Bari la prima neve. Non era una novit. Ne-
gli ultimi dieci anni aveva nevicato quasi sempre.
Questo inverno per si presentava molto rigido. Il
15 gennaio aveva nevicato ancora ma, mentre a
Bari si trattava di poca cosa, i piccoli contrafforti
murgesi sono coperti da quasi un metro di neve. Il
28 gennaio, sempre a Bari, altra piccola spolverata
mentre sulla Murgia la neve aumenta. Verso le
otto di sera del 22 febbraio comincia a venir gi
qualche goccia dacqua e solo verso le 2 del mattino
del 23, lacqua prende a scrosciare impetuosa con
tuoni e lampi

Il 1929, di cui vi andremo a parlare pi approfon-
ditamente, e che pass alla storia soprattutto per il
mese di Febbraio, fu davvero gelido, specie in Eu-
ropa Centrale, Orientale, e nel Nord-Est Italiano. Ma
anche in Puglia, come vedremo, si scrisse la storia
della meteorologia.
1935-1939-1945-1947 sono altri anni doro.
Gennaio 1935 fu gelido: sulle Murge si ebbero di-
verse giornate di ghiaccio , e sul Gargano si rag-
giunsero valori notevolissimi, fno a -12 in Foresta
Umbra. Il 20 Gennaio massima di -3 gradi a Foggia
San Severo. Pesanti nevicate.
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Gli inverni freddi prima del 50
La Befana (giorno 6) del 47 nevicava infatti sia a
Napoli che a Bari. Nevic abbondantemente anche
a Foggia, che sempre il giorno 6, tocc i -3,5C. Neve
anche a Taranto.
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Linverno 1929: Un Febbraio storico
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inverno 1928/1929, soprattutto per quanto
concerne il mese di Febbraio, stato uno dei
pi freddi e nevosi degli ultimi 150 anni in
molte zone italiane ed europee.
Febbraio 1929 addirittura considerato dagli esperti
il pi freddo in assoluto da qui a 2 secoli fa, per
lItalia settentrionale e lEuropa orientale.
Praga chiuse il mese con una eccezionale media
di -13,7C.
In Puglia, risale proprio al Febbraio 1929 la tempe-
ratura pi bassa registrata ad 850 Hpa di pressione,
ovvero circa 20 sul nord della regione.
Guardate le isoterme eccezionali in queste mappe.
Dalla prima si evince quasi una equivalenza ter-
mica fra larea polare e la nostra penisola. Si pu
dire praticamente che il polo venne ad abitare per
un p a casa nostra. Al nord temperature intorno
ai -30 gradi (sempre a 1400-1500 metri).
Situazione globale (meteociel)
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Linverno 1929: Un Febbraio storico
Gi a Gennaio, intorno al 20, e poi a fne mese, freddo
e neve interessano la nostra regione.
Febbraio: una prima ondata, la pi cruda sotto il
proflo termico.
Un altro impulso, raggiunge ladriatico intorno al
20 Febbraio. Questa volta i valori termici in quota
non sono eccezionali come nei primi di Febbraio, al
sud-Italia e nella nostra regione, ma la neve che cade
raggiunge nuovamente altezze notevoli, anche pi di
1 metro, e si hanno accumuli in alcune zone probabil-
mente pi importanti della prima ondata di Febbraio.
Di seguito trovate delle brevi cronache dei giorni pi
salienti per la Puglia. I dati e le notizie provenienti
anche dal resto del sud e dellItalia aiutano a com-
prendere lincredibile portata dellevento. (fonte:
testielettronici.org)
18 Gennaio 1929:
Bari: La notte passata ha nevicato fortemente un
molti paesi della nostra provincia, ed il termometro

sceso sotto lo zero. Anche a Bari, a mezzogiorno di
oggi, il termometro segnava zero, una cosa molto
rara
in questa regione. Nelle ore pomeridiane si poi
scatenata una vera tempesta, facendo cadere in citt
tegole, calcinacci e vetri. A Foggia temperatura di -7.
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Linverno 1929: Un Febbraio storico
04 Febbraio 1929:
Centro-sud: A Roma la forte tramontana ha fatto
scendere il termometro a -5.A Perugia infuria una
violenta bufera di neve, con -7. Grande neve
, e -5, mai registrati da moltissimi anni, ad Ancona.
-7 a Napoli, e -4, di nuovo, a Bari, con punte di
-8
nelle Murge. Sulla citt la neve cade abbondan-
tissima con un violento vento di tramontana.
Nevica
abbondantemente perfno su Taranto e provin-
cia.
A Palermo, fatto eccezionale, nevica leggermente, e
la temperatura calata fno a +3. Cecoslovacchia: -
37 nella Boemia Meridionale, -27 a Praga, tempe-
rature mai toccate prima. E londata di freddo pi
acuta che abbia mai toccato il paese da almeno 50
anni.
05 Febbraio 1929:
Centro-Sud: Firenze -7,5, e, nei dintorni della citt, la
neve caduta abbondante, raggiungendo un metro
sul Monte
Morello. A Pisa un forte vento da NE ha fatto calare
la temperatura fno a -8. Le rive dellArno
presentano tratti con 3 cm di ghiaccio. Forte vento
e gran bufera di neve ad Avellino, e su tutta la
provincia, ove si toccano i 60 cm di neve, e fno ad
un metro sul Santuario di Montevergine. A Napoli
si
sono toccati di nuovo -7.
Una grande quantit di neve caduta nei pressi di
Cosenza. Nellaltopiano della Sila, la neve cos alta
da
ricoprire, addirittura, i villini. Nessuno, a memoria
duomo, ricorda un freddo cos intenso ed una cos
enorme quantit di neve. Nella zona delle Murge,
in Puglia, imperversa una tormenta fttissima,
e la
neve, in alcuni punti, ha raggiunto i due metri
di altezza, metnre la temperatura scesa a -7.
Nel
foggiano la tormenta ha raggiunto una intensit
eccezionale. A Noci vi un metro e mezzo di neve,
e,
sulla Bari-Matera, circa un metro.
23 febbraio 1929:
Innsbruck: Oggi, alle 12, sul monte Hafelekar, il ter-
mometro segnava -20,5. Invece, ad Innsbruck, in
seguito al disgelo, il termometro arrivato fno a
+12,5. Sapri: Il vento impetuoso che per tutta la
notte
aveva imperversato con rafche di neve e di pioggia,
prima delle luci dellalba diventato un vero e
proprio ciclone. Non v tetto che non sia stato di-
velto. Decine di piante dolivo secolari sono state
divelte
ed abbattute. Sofa: Unondata di freddo s nuo-
vamente abbattuta su tutta la Bulgaria. In alcune
localit il
termometro sceso a -32. Dal Mar Nero, anche, si
segnala che la temperatura scesa in modo sensi-
bile.
Le bufere di neve imperversano, ora, sul Mar Caspio.
Atene: In citt nevicato tutta la notte, ed ora il
manto nevoso molto alto. Sul Monte Olimpo sono
stati segnalati -25. Bari: grandi bufere di neve
sull
Abruzzo e sulla Puglia. Interrotte numerosissime
linee ferroviarie, tra le quali la Foggia-Potenza,
ove la
neve ha raggiunto unaltezza di 3 metri. Nel co-
mune di Monte SantAngelo la neve continua a
cadere
ininterrottamente, ed ha raggiunto laltezza di
un metro. La temperatura scesa di diversi gradi
sotto lo
zero.
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Si ringraziano:
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l l0ll0 l0 0f800, 000 90l0l8fl8M0l0, 0 l90l0l8fl8M0l0, 080 00lfl00ll0 00 l0 l0f0 808l8Il0l 0 l0 l0f0 l08llM0l8I0, 8 @008l0 0000M0l0.
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