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Introduzione
Dopo le prime timide nevicate del gennaio 2004, con complessivi 7.6 cm, principalmente
caduti nella debole nevicata del 25-26 gennaio e fusi ad andare al 31, S.Geminiano, pochi
forse si aspettavano che Febbraio 2004 riservasse bianche sorprese, specie dopo leccezionale
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caldo di inizio mese, del resto per fare un paragone con un noto detto dei telecronisti sportivi,
la terra rotonda e, anche se il calo della nevosit, forse anche per i cambiamenti climatici
in corso, evidente, ci non toglie che ancora la neve ancora un elemento del nostro
paesaggio; elemento pittoresco e gradito a chi ama i fenomeni meteorologici. Ben venga
quindi questa inaspettata, ma non imprevista nevicata daltri tempi, meno gradita per a
quanti ne hanno patito le conseguenze, dovute in gran parte alla nostra societ, non
compatibile nei tempi e ritmi di vita con quelli della natura.
Venendo a considerazioni pi meteorologiche, gi a met mese le cose erano cambiate tanto
che il giorno 18 il bollettino dellOsservatorio Geofisico cos riportava nella Situazione
generale: Lanticiclone Felix con massimo sullIrlanda estendendosi alla Scandinavia fa
scendere da quelle zone, in parte retrograda, una saccatura con annesso fronte freddo, il
sistema si trova gi a ridosso delle Alpi e in giornata far diminuire la pressione formando
un minimo sul Golfo di Genova, che determiner un marcato peggioramento nella giornata di
domani, con abbondanti nevicate in Appennino fino a quote molto molto basse; nevicate sono
attese anche nella pianura padana centro-occidentale, e Modena ancora una volta si trova al
confine della zona critica di transizione fra le nevicate in pianura (anche intense, dove si
verificheranno) e le piogge che interesseranno invece la Romagna (dove comunque a tratti
potr vedersi la neve) stimando nella lunga parte dettagliata sperimentale per la pianura
. diversi centimetri di neve in genere bagnata e pesante, in altre zone apporti scarsi o
nulli e, per lAppennino, da 20 a 40 cm.
La nevicata del 19-20 febbraio
E cos puntualmente andata: al mattino del 19 la neve ha iniziato a cadere in Appennino,
stentando per in un primo momento a estendersi alla pianura come ci si aspettava. Dal
pomeriggio per le precipitazioni sono andate estendendosi e intensificandosi, e anche a
Modena verso sera la pioggia, inizialmente mista a neve, ha lasciato spazio ad una nevicata
moderata ma decisa bench con fiocchi molto bagnati e pesanti. Anche la notte seguente la
neve ha proseguito ad interessare intensamente lAppennino (proprio la sera, coincidenza, ci
trovavamo a Sestola a parlare di mutamenti climatici sullAppennino e conseguente calo delle
nevicate) accumulando dai 30 ai 40 cm di neve nella zona del Monte Cimone. A Modena
invece complessivamente la precipitazione nevosa stata di 11 cm, suddivisi in 4 cm il giorno
19 e 7 cm il giorno 20. Si trattava per di un evento effimero, temporaneo, come spesso negli
ultimi anni era successo: infatti la depressione era prevista proseguire retrograda verso la
Spagna, fino a unirsi con un vasto e profondo vortice previsto a ovest delle Isole Canarie con
massiccio richiamo di correnti meridionali di matrice sahariana.
Fig.1: 19.02.2004 ore 06 UTC: la depressione Fig.2: Labbondante nevicata del 19-20 febbraio a
Zuzana si forma poco a ovest del Golfo di Genova, Passo del Lupo, 1550 m, zona Monte Cimone
favorendo le nevicate della successiva notte a Modena
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e in Appennino
Fig.3: cielo rosso durante la nevicata a Campogalliano Fig.4: le piste del Corno alle Scale (BO) ricoperte da
(MO) la mattina del 21 febbraio 2003
uno strato di sabbia, reso evidente dalle scie degli
sciatori
Responsabile della neve rossa un intenso e profondo flusso sciroccale dal nord Africa, che
ha ivi raccolto abbondante sabbia Sahariana sollevata da una serie di tempeste di sabbia
evidenziate anche dalle poche osservazioni sinottiche disponibili in quelle zone. Le immagini
dei satelliti di nuova generazione evidenziano molto bene il trasporto di sabbia, con moto
complesso, in parte direttamente da Libia e Algeria verso Sicilia e Sardegna prima, nord Italia
in seguito, ma in parte anche con un moto pi complesso, verso le Canarie e da qui col flusso
da sudovest messasi in movimento verso le Alpi.
di provenienza nordafricana
Fig.7: retrotraiettorie HYSPLIT 4 del giorno 21.02.04 Fig.8: il massiccio richiamo di sabbia anche verso la
ore 06 UTC, punto di arrivo sulle coordinate di Modena: Penisola Iberica proseguito anche il giorno 23,
in rosso la traiettoria a 500 m, coerente con lafflusso immagine MODIS AQUA 23.02.2004
freddo da est nei bassi strati; in blu e verde le traiettorie
a 1500 e 3000 m, corrispondenti alla posizione delle
nubi di sabbia evidenziate da satellite. Si pu ipotizzare
che la sabbia sia stata prima trasportata in quota, a circa
3000 m, e in seguito precipitata con le nevicate (wet
deposition)
Nevicate quotidiane
Dal 24 sera al 27 la depressione Zuzana torna a muoversi verso il Mar Ligure, continua un
moderato afflusso freddo continentale e cos si hanno altre frequenti nevicate fino alla
pianura, dove si depositano pochi cm di neve, la vecchia neve era comunque sparita e il manto
al suolo risulta cos limitato ai nuovi apporti. La citt riprende comunque un aspetto
tipicamente invernale tanto che per la prima volta nel XXI secolo linverno risulta, al 25
febbraio, nella media di nevosit, con un totale a Modena di circa 20 cm fino appunto al 25
febbraio, lultimo anno discretamente nevoso il 1999 caratterizzato da intense nevicate in
novembre. Ma sono le previsioni a far porre in trepidazione gli amanti della neve e anche chi
deve intervenire per prevenirne gli inevitabili disagi: in un primo tempo dai modelli NOAA
GFS, ECMWF e DWD (questultimo ricevuto allOsservatorio geofisico in base ad un
accordo con il Servizio Meteo dellA.M. Italiana) indicavano la classica depressione sul
Tirreno associata a correnti orientali cicloniche in superficie, nella tipica configurazione per le
nevicate intense a Modena (con una configurazione barica simile a quella del 21 novembre
1999, oggetto anche di un articolo alla ICAM 2000 a Innsbruck), poi le elaborazioni
successive avevano attenuato lintensit del sistema e spostano pi a sud la posizione prevista
del minimo, ci nonostante le nevicate appaiono comunque probabili e questo lestratto del
bollettino superdettagliato emesso dallOsservatorio Geofisico a soli fini divulgativi
(ricordiamo che lOsservatorio infatti NON ha alcun compito di servizio o di protezione
civile, anche se esistono le competenze e i mezzi per svolgere tale compito:
SITUAZIONE SINOTTICA GENERALE: si allontana il nuovo minimo al suolo e subentra un tenue
promontorio di intervallo, ma permane la saccatura estesa dalla Groenlandia al Mediterraneo (che comunque
NON il vortice polare come erroneamente definito da alcuni, e nulla ha in comune con le storiche situazioni
del 1985 e 1991). Domani un fronte freddo entrer nel Mediterraneo e si attiver un nuovo minimo sul Tirreno,
associato a parecchia aria fredda ma senza marcati contrasti nelle nostre zone, vi saranno quindi s nevicate
anche di una certa consistenza e soprattutto con neve pi asciutta, ma un po inferiori alle iniziali speranze,
in compenso tarder il miglioramento e anche domenica sar in parte nevosa. Poi linizio marzo sar
caratterizzato da correnti pi settentrionali con miglioramento ma far assai pi freddo.
E la previsione per la giornata maggiormente critica, sabato 28 febbraio, recitava: sabato
28.02.04: alla notte rapidamente si copre e gi allalba, verso le 6, inizia a nevicare bene in tutto
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lAppennino, poi verso le 7 o le 8 gi potranno esservi nevicate fin poco a nord della via Emilia, comprese
Parma, Reggio E., quasi certamente anche Modena: la neve, pi asciutta, poser probabilmente sul suolo,
strade, campi e tetti ghiacciati la sera precedente. Andando verso il Po neve pi bagnata o mista a pioggia e
associata a vento di bora scura. Nel pomeriggio le nevicate si fanno pi fitte e diffuse e a tratti anche intense
sulle citt. Andando a sera cadranno dai 5 ai 15 cm sulla media pianura (Modena, Reggio, Carpi,
Campogalliano, Rubiera, Nonantola) e sui 10-20 cm in pedemontana (da Bibbiano a Casalecchio per esempio).
In Appennino, a Serramazzoni, Pavullo, Baiso, Langhirano, ecc. dai 10 ai 30 cm. Meno neve nella bassa, da
tracce a 8 cm nella zona di Novellara, Mirandola,Finale, quasi niente lungo il Po e nel Mantovano.
Modena, 28 febbraio: si pu apprezzare la grandezza Modena, 28/02/04: gli operatori della Protezione Civile
dei fiocchi di neve e lintensit della nevicata.
in un intervento per sgomberare la carreggiata dai
Foto di Lorenzo Benincasa tratta da www.moproc.com numerosi alberi crollati per leccessivo peso della neve.
Foto di Roberto Ferrari tratta da www.moproc.com
Luca Lombroso invece da Campogalliano che deve recarsi a Modena per prendere un treno:
alla mattina la neve cadeva a fitti fiocchi anche a Campogalliano, presso la mia abitazione e alle ore 11 gi al
suolo si era vicini ai 10 cm. Lintensit si alternava fra moderata e forte, cos come recita il manuale WMO
degli osservatori Classe IV moderate snow: lager flakes falling sufficiently thickly to impair visibility
substantially heavy snow: reduces visibilit to a low value vale a dire,neve moderata quando la neve cade a
fiocchi larghi sufficientemente fitti da ridurre sostanzialmente la visibilit, neve forte quando la visibilit si
riduce a bassi valori. Devo andare a Milano per il consueto appuntamento del week-end con Che Tempo Che
Fa su RAI 3 e prima di partire scatto alcune fotografie di Campogalliano in veste inconsueta, ricorda molto il
famoso 21 novembre 1999, del resto non mancher cos largomento per il nostro METEOLAB. Il mio treno
parte alle 11:55 e mi affretto a correre a Modena con largo anticipo, alle 11:15 circa la Provinciale da
Campogalliano per Modena gi ricoperta di una quindicina di centimetri di neve senza traccia del passaggio
di un solo spazzaneve. Normalmente bastano 15 minuti a raggiungere la stazione ma a Modena la citt da gi i
segni di essere a un passo dal collasso, strade bianche solcate dal passaggio delle auto che faticano perfino,
davanti a me (ovviamente ben attrezzato con equipaggiamento invernale sapendo a cosa andavo incontro) a
valicare la lieve salita del passaggio a livello di S.Cataldo. Via S.Anna bella innevata e raggiungo a fatica per
il traffico gi quasi paralizzato il parcheggio retrostante la stazione, dove lascio lauto ben parcheggiata fra la
neve e prendo il treno al volo, solo grazie al suo provvidenziale ritardo di 5 minuti: vista la situazione dubitavo
perfino che arrivasse. Il viaggio affascinante, quasi daltri tempi: in successione le stazioni di Reggio, Parma,
Fidenza appaiono degne di un viaggio in transiberiana come testimoniano le foto, e aspetto meteorologicamente
interessante con innevamento e intensit della nevicata via via decrescente: ancora comunque intenso fino a
Parma, che notizie mi danno sullorlo della paralisi per la fine delle scorte di sale, poi a Fidenza la neve si fa
meno fitta e Piacenza, ancora imbiancata, non presenta pi che pochi centimetri al suolo. Dopo il Po i campi
appaiono scoperti; una cosa per mi colpisce: malgrado sia ore che nevica, nelle stazioni i marciapiedi sono
colmi di neve, nessuno li ha puliti: penso alle categorie pi deboli, disabili, anziani ecc. e alle difficolt per
salire sui treni, nonch al pericolo che ne consegue: segno dei tempi moderni, forse? E dire che le braccia non
mancano sicuramente.
La stazione di Reggio Emilia, col cartello ricoperto di Parma: auto, binari, marciapiedi, alberi colmi di neve
neve
Situazione sinottica: sicuramente una situazione di questo tipo merita una attenta e
dettagliata discussione e analisi: la situazione, nel suo complesso, appare quella classica delle
grandi nevicate, pi volte studiata e presentata in vari articoli dallOsservatorio Geofisico
(ICAM 1992, relazione dello stato ambiente Provincia di Modena, ICAM 2000): cio la
classica situazione con la formazione di una depressione sul medio-alto Mar Tirreno
accompagnata da correnti orientali cicloniche che, impattando sulla catena Appenninica,
causano un marcato effetto stau con accentuazione delle precipitazioni nel versante orientale
Padano dellAppennino, appunto.
Val la pena in questo caso soffermarsi per su due aspetti messi in evidenza dalle mappe
sopra riportate: nella fase iniziale dei fenomeni, la formazione di isobare ondulate potrebbe
essere segno di una situazione di GRAVITY WAVE sulla pianura padana: tale ipotesi, gi
formulata nellarticolo a suo tempo presentato alla ICAM 2000 e osservata in concomitanza
della nevicata, molto simile come intensit, del novembre 1999, potrebbe se confermata
essere una delle concause di accentuazione dei fenomeni e diminuzione delle temperature per
meccanismi non del tutto ben noti (fra le ipotesi, fenomeni di seed-feeder e break-down di
aria fredda dalla quota. Altro fattore determinante, il minimo barico che, nellanalisi
dettagliata delle ore 19, appare di forma compressa, con doppio minimo al suolo, su Mar
Ligure e Mar Tirreno: questa configurazione accentua il trasporto di aria umida nei bassi
strati. Infine, lintensit delle precipitazioni orografiche (intensit dovuta ai fattori sopra
descritti) che favorisce il raffreddamento adiabatico nei bassi strati.
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Andamento dei principali parametri meteorologici (Temperatura [C], Pressione [hPa], Precipitazioni [mm]) per
il giorno 28 febbraio 2004.
Domenica 29 febbraio
La nevicata prosegue debole fino alle 3 aggiungendo ai 40 cm del 28/2 altri 2 cm della notte.
Mattina: dopo brevi episodi di pioviggine si alternano a suggestive fioccate di neve molto
pesante e fradicia. Nel pomeriggio lalta umidit e la pioggia mista a neve fondono parecchia
neve, che cala di spessore anche per effetto di compattazione.
Il giorno dopo (fortunatamente domenica) a Modena si lavora per spalare la neve, ergere
grossi cumuli, pulire i marciapiedi dalla neve, ma anche da alcuni rami o addirittura alberi
spezzati dalla neve. In giro per le strade poche macchine, mentre si sente il raschiare di pale e
badili e il chiacchierare della gente. Limpressione di aver fatto un salto indietro nel tempo,
quando cerano meno macchine e pi gente nelle strade, e quando a Modena dinverno
nevicava per davvero!
Luned 1 marzo
E cambiato il mese, ma non la sostanza, e anche se si entra nella primavera meteorologica gi
alle 5 in citt riprende a scendere la neve Neve che attacca presto, e in un momento da
molti considerato inopportuno: luned, giusto alcune ore prima dellorario di punta. Alcuni
modenesi accolgono linvito del Comune di utilizzare i mezzi pubblici, anche perch le corse
sono libere, e le strade piuttosto intasate sia dalla neve che dal traffico. Verso met mattina la
nevicata si attenua in Pianura, dove ha lasciato altri 5 cm, mentre continua in Appennino. A
Guiglia, 450 m, la neve raggiunge i 70 cm.
Intervallo di bel tempo
I giorni a seguire sono stati prevalentemente sereni (v. situazione sinottica), e ci ha
consolidato il manto nevoso rendendolo pi compatto e, nelle prime ore del mattino,
addirittura con brina di superficie. La neve fonde di giorno, ma gela gi dalla serata, il
paesaggio suggestivo sia in citt che in campagna.
Sabato 6 marzo
Ancora una saccatura in quota, piuttosto stretta, si avvicina da ovest e al suolo si forma un
minimo sulla Corsica in spostamento verso il Medio-Alto Adriatico dalla notte. La giornata
comincia piuttosto uggiosa, con pioviggini gi dalle 10.30 e deboli nevicate a partire dai 250
m. Pochi centimetri che per vanno ad aggiungersi ai circa 50-70 cm presenti gi sulle prime
colline, mentre in montagna si supera il metro. Le precipitazioni continuano il giorno e dalla
sera il limite dei primi fiocchi di neve raggiungono la citt. Per ore la precipitazione
piuttosto debole, a tratti mista a pioggia, ma dalle 22 circa la nevicata sintensifica e Modena
torna bianca anche in quei pochi punti (superfici a sud, terreni molto vicini alle abitazioni)
appena lasciati liberi dalla neve.
Domenica 7 marzo
Nevica intensamente tutta la notte, e gi al mattino ai 2 cm di neve fresca di sabato se ne
aggiungono 16, che conferiscono ancora una volta un aspetto da inverno daltri tempi alla
citt. Nevica ancora per tutto il giorno, ma pi che degli scarsi accumuli il manto nevoso
risente dellappesantimento e compattazione, nonch una parziale fusione, cosicch a sera lo
spessore appare ridotto di alcuni centimetri. In montagna, invece, gli spessori sono
ragguardevoli (incrementati nelle 24 ore di altri 60-80 cm) e in alcuni punti in prossimit del
crinale si superano i 2 metri di neve!
Luned 8 marzo
Mentre in montagna cade ancora la neve in citt si trasforma in pioggia, spesso mista a neve,
e solo saltuariamente in neve.
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Mercoled 10 marzo
Dopo una breve fase di schiarite gi dal mattino si hanno rovesci nevosi al disopra degli 800
m, spesso alternati a graupel. In vicinanza del crinale nevica per buona parte del giorno. Ecco
alcuni accumuli misurati: Serramazzoni (800 m) circa 70 cm di neve, Fanano (640 m) 50,
Ospitale (930 m) 100, Capanna Tassone (1310 m) 150, Passo Radici (1500 m) 200 cm.
Gioved 11 marzo
Nella notte e primo mattino ancora abbondanti nevicate in Appennino, sopra i 1000 m circa,
con accumuli di neve fresca dellordine dei 50 80 cm che fanno raggiungere i 3 metri di
neve gi in alcune localit al disopra dei 1500 m, mentre nei canaloni del crinale gli accumuli
superano talvolta i 5 metri!
I giorni che seguono portano una rapida fusione di parte del manto nevoso specialmente in
Appennino, a causa di correnti umidi sudoccidentali, con conseguenti piccole valanghe che
arrivano a colpire persino i paesi e le principali vie di comunicazione (alcune di esse sono
state chiuse al traffico per pericolo di valanghe). Pi o meno dallequinozio di primavera,
per, le temperature in quota calano e il manto nevoso si consolida almeno in parte alle alte
quote.
A Modena la neve al suolo fonde completamente a met mese; stata presente tutti i giorni
dal 24/2 al 15/3: 21 giorni, per un totale annuo che ammonta a 31 giorni.
STATISTICHE CLIMATICHE
La nevicata di sabato 28 febbraio, con 40 cm, risulta una delle pi abbondanti di sempre in un
solo giorno: per trovare una nevicata giornaliera pi intensa, bisogna risalire al 20 febbraio
1933, quando scesero 42.8 cm di neve nellarco di 24 ore. Solo in nove casi nel nostro banco
dati storico troviamo nevicate superiori a 40 cm; la pi intensa in assoluto resta il gi
segnalato evento del 14 dicembre 1844.
26 anni
24 anni
24 anni
21 anni
21 anni
20 anni
Ricordiamo che le abbondanti nevicate degli anni 80 (83/84, 84/85, 85/86 e 86/87) ed inizio
anni 90 (90/91) furono distribuite in pi giorni nevosi consecutivi e non superarono i 20
cm/24h, ma il 21 novembre 1999 si ebbe una nevicata di 25 cm in un solo giorno, che fu
anche la pi abbondante nevicata giornaliera del mese di novembre. Nel complesso a fine
inverno 2003/04 sono caduti 92.2 cm di neve, quantitativo che ha reso questultima stagione
la pi nevosa dal 1955/56, dunque ancora pi nevosa delle suddette stagioni degli anni 80 e
inizio 90. Come anno solare, invece, il 2004 superato dal 1963, ma mancano ancora mesi
potenzialmente nevosi come novembre e dicembre.
Resta comunque assodato che nel complesso le nevicate a Modena risultano in calo sia come
numero di giorni di neve che come altezza totale della neve caduta in un anno: infatti mentre
laltezza neve media dellintera serie storica di 41.3 cm (sul periodo 1830-2002), nel
trentennio 1972-2001 la media scesa a 24.5 cm; nel decennio 1993-2002 addirittura il valore
medio invernale sceso a soli 17 cm. Sugli stessi periodi le medie del numero di giorni con
nevicate di 11.3, 7.5 e 6.3 giornate con neve misurabile.
Poche considerazioni invece sono possibili per quanto riguarda la neve in Appennino: si
iniziato un lavoro di recupero di una serie di 30 anni di misure di altezza neve relative a
Sestola ad inizio XX secolo, ma molte stazioni negli ultimi decenni hanno purtroppo
interrotto le misure manuali; a tal fine sarebbe importante approfondire le ricerche riguardanti
la nevosit in Appennino attraverso il recupero di questa o altre serie storiche relative in
particolare alla fascia di media e alta collina.
Prime considerazioni sui motivi di questo calo fanno ritenere che due sono le cause
concomitanti: da un lato laumento delle temperature medie invernali, che a Modena di
+1.2C/100 anni se rapportato allintera serie storica, ma diviene addirittura di +2.6C nel
periodo 1947-1998 (Fazlagic et al, 2002) e ci appare coerente con i cambiamenti climatici in
corso a scala globale dovuti presumibilmente in gran parte a cause antropogeniche; daltra
parte anche evidente un calo delle precipitazioni medie invernali, e pure questo aspetto
conseguentemente influisce sul calo delle nevicate. Sarebbe opportuno approfondire entrambi
gli aspetti per stabilire il peso e linfluenza di ognuno di questi due fattori.
Una nevicata cos intensa, tuttavia, non in contraddizione con il calo della nevosit media,
presumibilmente in gran parte dovuto ai cambiamenti climatici di natura antropogenica in
atto, i quali vedono un graduale calo delle precipitazioni nevose sia in pianura che in
Appennino. Questo evento potrebbe infatti rientrare in quella tendenza gi da tempo osservata
a Modena di aumento di fenomeni estremi, finora difficilmente dimostrabile e
quantificabile ma gi messa in evidenza varie volte in occasione di diversi eventi
meteorologici a scala locale quali raffiche di vento particolarmente forti, intense ondate di
calore, violenti temporali, alternata per opposto a periodi di siccit registrata a Modena
nellultimo decennio.
Analogamente a quanto pu avvenire per le precipitazioni intense e brevi, infatti, in futuro
non da escludere che si verifichino forti nevicate di durata relativamente breve (scendendo
pi al dettaglio possiamo notare che nellevento del 28/02/04 quasi tutta la neve (ovvero 38
cm) scesa tra le 6.30 e le 18.30, dunque in 12 ore!): per questo motivo sar necessario
potenziare la previsione a brevissimo termine (nowcasting) in modo da potere avvertire
tempestivamente sia i cittadini che le autorit locali di fenomeni meteorologici di questo tipo,
allo scopo di limitare e prevenire i disagi dovuti ai rischi meteorologici.