’’il poeta che ha rappresentato al meglio la ricerca novecentesca di una parola nuova e che forse ha creato da capo la realtà “ - Nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888 - Nel 1912 si trasferisce a Parigi per studiare a Sorbona e entra anche in contatto con la poesia simbolistica di grandi poeti francesi come Boudelaire e Mallarme - Per Ungaretti, la letteratura è stata da sempre la sua passione, per quanto riguarda gi autori italiani, era molto legato alle poesie di Petrarca e di Leopardi - Entra in contatto a Parigi anche con scrittori d’avanguardia italiani e internazionali come Picasso, Apollinaire - Nel 1914 torna in Italia per partecipare alla guerra, vive esperienze nei luoghi che resterano nella sua memoria e nelle sue poesie Partecipa alla guerra e anche all’esperienza del fascismo - In questi anni diventa uno degli intellettuali italiani di riferimento e la sua voce si fa sentire anche all’estero - Nel 1936 gi viene assegnata la catedra di letteratura italiana all’Università di San Paolo in Brasile dove resterà per 6 anni - Muore a Milano nel 1970 “Se il carattere dell’Ottocento era quello di stabilire legami a furia di rotaie e di ponti e di pali e di carbone e di fumo – il poeta d’oggi cercherà dunque di mettere a contatto immagini lontane senza fili. Dalla memoria all’innocenza quale lontananza da varcare, ma in un baleno.” L’allegria dei naufragi
- È la raccolta di poesie più
conosciuta che è stata pubblicata a Firenze nel 1919 - In queste poesie, il poeta sviluppa il nucleo originario dei testi di Il porto sepolto nel 1916 - Nel 1931 vengono ulteriori modifiche e il titolo diventa solo Allegria - Per causa delle modifiche e della sua ampiezza, Allegria diventa un’opera molto varia dal punto di vista tematico - Al suo interno troviamo versi legati all’esperienza della Prima Guerra Mondiale e altre che fanno riferimento a dei momenti della sua vita privata -Il naufragio a cui allude il titolo è metafora della guerra, che è causa di dolore e di disperazione, mentre l’allegria fa riferimento al senso si ebrezza e di gioia che si prova quando si sopravvive ad una tragedia, un’emozione che si contrappone subito ad un nuovo dolore, ovvero quello che risale dalla consapevolezza di essere uno dei pochi salvati al naufragio - Ungaretti stesso spiega:”quell’esultanza d’un attimo, quell’allegria che, quale fonte, non avrà mai se non il sentimento della presenza della morte da scongiurare.” - la preferenza per la “parola nuda” spiega così l’abolizione radicale della punteggiatura.Usa tecniche specifiche dal Simbolismo francese, in particolare da Paul Valery e da Mallarmé, ma constituisce anche un’importante novità nella lirica italiana che influenzerà in maniera significativa la poesia dei decenni succesivi. Uno degli elementi comuni a tutti i componimenti è quello autobiografico, il poeta definisce L’allegria come un diario e la divide in capitoli come se volesse narrare in versi la sua vita, dai primi scritti fino all’esperienza della guerra - questi capitoli si intitolano Ultime, Il porto sepolto, Naufragi, Girovago, Prime- Ungaretti sceglie di abbandonare il superfluo e compone liriche molto brevi in versi liberi- la punteggiatura è abolita così come l’uso di aggettivi e avverbi e il ricorso frequente allo spazio bianco sulla pagina che isola i versi e spezza le misure strofiche classiche al compito di focalizzare l’attenzione del lettore sul singolo vocabolo per accentuare la forza communicativa. - una caratteristica della poesia è quella del vitalismo, dell’ansia di vita manifestata soprattutto nelle condizioni più difficili ed estreme- Questa lirica comincia con la cognizione e a indicare che il testo riprende qualcosa di avvenuto nel passato- Nel secondo verso viene introdotto il soggetto dell’intera poesia, il viaggio, metafora della vita, elemento che viene isolato in un unico verso- Successivamente si inserisce una similitudine che introduce la parola chiave di tutta la composizione, “come un superstite”, rappresenta colui che è sopravvissuto a qualcosa di terribile - L’ultimo verso simboleggia sia la solitudine sia colui che è consumato e soffocato dal tempo- L’allegria ci consente sempre di ricominciare da capo, spingendoci verso l’ultima meta del viaggio- La vita appare come un continuo andare alla deriva, un continuo naufragare di sogni, di delusioni. •Fonti usate: •- www.treccani.it •- www.weschool.com •- www.letteraturatattile.it •- www.skuola.net •- www.cultura.biografieonline.it