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Lucio Dalla durante una delle sue visite ad Urbino assieme a Lella Mazzoli, direttrice del Dipartimento di Scienze della comunicazione
ALBERTO CALAVALLE Quella volta che fece un concerto al cinema per pura beneficenza
dere con le colline urbinati. O forse s, chiss. Resta per il fatto che di Urbino e della sua gente il Lucio Dalla da Caruso in poi non mai andato digiuno. Per larte, per il paesaggio, per la cattedra in tecniche e linguaggi pubblicitari tenuta allUniversit Carlo Bo per qualche anno a partire dal 2002 che aveva dato vita al libro Ges, san Francesco, Tot: la nebulosa
che lho conosciuto da amica rimarr tuttavia luomo colto, tenero, affezionatissimo a mia madre, che quando entrava in casa lo faceva con estremo rispetto. E SUL SUO rapporto con Urbino prosegue: Non abbiamo mai parlato di cosa lavesse attirato qui. La casa che fece ristrutturare e che poi lasci qualche anno fa credo fosse di un amico. Da grande amante dellarte penso tuttavia che si fosse innamorato della nostra bellissima citt. Nel talento di Dalla si combinavano eclettismo, cultura e popolarit. Proprio tra qualche mese, dopo la sua ultima apparizione sanremese come direttore dorchestra e coautore, avrebbe infatti interpretato per lennesima volta la molteplicit stravagante del suo modo di esse-
Lucio Dalla in aula, il cantautore aveva condiviso con gli studenti dellUniversit la sua esperienza, i suoi sentimenti
re artista e istrione. Lo aspettavo conclude la Mazzoli per un corso su Georg Simmel. Dalla era anche un frequentatore della provincia: a Pesaro condivideva una bella amicizia con Franca Mancini e con lartista Luigi Carboni e diverse volte aveva frequentato anche il palazzo dello sport da incallito tifoso della Virtus Bologna. Nel 1996 ricorda Alberto Calavalle venne in Urbino per un concerto al cinema ducale organizzato dal Lions club (il cui ricavato venne devoluto in beneficenza per lacquisto di unambulanza). Accompagnandosi con la tastiera cantava i suoi pezzi. Di volta in volta spiegava al pubblico come erano nati. Fu una serata bellissima e lo facemmo socio onorario. Emanuele Maffei