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Cultura Generale Teoria Esercizi Edises
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CULTURA GENERALE
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INDICE
1.1 • Morfologia
1.2 • Sintassi
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Risposte commentate
CAPITOLO 2 | Letteratura
2.3.1 • Il Medioevo
2.3.2 • Il Quattrocento
2.3.3 • Il Cinquecento
2.3.4 • Il Seicento
2.3.5 • Il Settecento
2.3.6 • Ottocento
2.3.7 • Novecento
2.4.1 • Il Medioevo
2.4.2 • Il Quattrocento
2.4.3 • Il Cinquecento
2.4.4 • Il Seicento
2.4.5 • Il Settecento
2.4.6 • L’Ottocento
2.4.7 • Il Novecento
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Risposte commentate
CAPITOLO 3 | Storia
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Risposte commentate
CAPITOLO 4 | Geografia
4.1 • Asia
4.2 • Africa
4.5 • Oceania
4.7 • Europa
4.8 • Italia
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Risposte commentate
CAPITOLO 5 | Storia dell’arte
5.3 • Gotico
5.4 • Rinascimento
5.7 • Barocco
5.8 • Rococò
5.9 • Neoclassicismo
5.10 • I Macchiaioli
5.11 • Romanticismo
5.12 • Realismo
5.13 • I Preraffaelliti
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5.14 • Impressionismo
5.15 • Postimpressionismo
5.17 • Le Avanguardie
5.17.1 • Futurismo
5.17.2 • Espressionismo
5.17.3 • Cubismo
5.17.4 • Dadaismo e Surrealismo
5.17.5 • Pittura metafisica
5.17.6 • Astrattismo
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Risposte commentate
CAPITOLO 6 | Musica
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Risposte commentate
CAPITOLO 7 | Filosofia
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Risposte commentate
CAPITOLO 8 | Religione
8.2.1 • Culto
8.2.2 • Dottrina
8.3.1 • Culto
8.3.2 • Dottrina
8.4 • Ebraismo
8.5 • Islamismo
8.6 • Buddismo
8.7 • Induismo
8.8 • Confucianesimo
8.9 • Shintoismo
8.10 • Taoismo
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Risposte commentate
CAPITOLO 9 | Mitologia
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CAPITOLO 10 | Cultura politico-istituzionale
10.4.1 • Il Parlamento
10.4.2 • Il Presidente della Repubblica
10.4.3 • Il Governo
10.4.4 • La Pubblica Amministrazione
10.4.5 • La Magistratura
10.4.6 • Gli enti locali
10.4.7 • La Corte Costituzionale
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Risposte commentate
CAPITOLO 11 | Economia
11.2.1 • La microeconomia
11.2.2 • La macroeconomia
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CAPITOLO 12 | Informatica
12.1.1 • La CPU
12.1.2 • Tipi di computer
12.2 • Hardware
12.3 • Software
12.7 • Glossario
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Risposte commentate
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9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
2023 2022 2021 2020 2019
A norma di legge è vietata la riproduzione, anche parziale, del presente volume o di parte di
esso con qualsiasi mezzo.
L’Editore
Nota
I curatori, l’editore e tutti coloro in qualche modo coinvolti nella preparazione o pubblicazione
di quest’opera hanno posto il massimo impegno per garantire che le informazioni ivi contenute
siano corrette, compatibilmente con le conoscenze disponibili al momento della stampa; essi,
tuttavia, non possono essere ritenuti responsabili dei risultati dell’utilizzo di tali informazioni.
Grafica di copertina:
Progetto grafico:
Fotocomposizione: ProMedia Studio di A. Leano – Napoli
Stampato presso: Vulcania S.r.l. – Nola (NA)
per conto della EdiSES – Piazza Dante, 89 – Napoli
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ISBN 978 88 9362 017 8
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PREFAZIONE
Rivolto a tutti coloro che intendono sostenere un test d’ingresso all’Università, questo volume
costituisce un utile strumento di preparazione.
Indipendentemente dal tipo di selezione, un elemento comune alla maggior parte delle prove di
ammissione è la sezione dedicata alla Cultura generale. Quest’area può, infatti, fornire informazioni
importantissime indicando per esempio qualità personali come curiosità, memoria, vastità degli
interessi.
Il volume si configura come uno strumento di facile consultazione che presenta in modo
sintetico e schematizzato gli argomenti più importanti delle discipline che più di frequente
sono oggetto di domande d’esame dando ampia rilevanza non solo all’acquisizione delle nozioni
teoriche ma anche alla fase esercitativa. Ogni capitolo è corredato infatti da una vasta raccolta di
quiz risolti e commentati tratti da prove d’esame realmente svolte negli anni passati. I quiz sono
ripartiti per materia per consentire un ripasso sistematico degli argomenti, permettere di
individuare più agevolmente le discipline in cui si è più deboli ed eventualmente procedere a uno
studio mirato della teoria.
Il codice personale, contenuto nella prima pagina del volume, dà accesso a una serie di servizi
riservati ai clienti:
Tutti i materiali e i servizi associati al volume sono accessibili dall’area riservata che si attiva
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Introduzione
Le prove d’esame a risposta multipla si sono affermate come un valido strumento di valutazione
e trovano ampissimo impiego oltre che a livello universitario (sotto forma di esami di ammissione e
orientamento, prove intercorso, selezioni a master e specializzazioni), anche in ambito lavorativo
(selezioni in grandi aziende, esami di abilitazione professionale, concorsi nelle amministrazioni
pubbliche). Un sistema di selezione così standardizzato presenta, però, limiti evidenti, rivelandosi
del tutto inadeguato a valutare fattori caratteriali quali la motivazione, la determinazione e le
capacità relazionali e comunicative, fattori questi che possono condizionare in modo significativo la
buona riuscita degli studi, ma anche della vita professionale di una persona.
Nonostante ciò, l’ottimizzazione dei tempi (possibilità di valutare in breve tempo un numero
elevato di candidati) e l’oggettività (capacità di svincolare il risultato dal giudizio “soggettivo”
dell’esaminatore) hanno reso il test a risposta multipla il più diffuso sistema di selezione.
La Cultura generale riguarda conoscenze acquisite nel tempo e comprende potenzialmente tutto
il sapere umano. Per questo motivo risulta particolarmente difficile migliorare le proprie prestazioni
in vista di un esame.
Va comunque rilevato che la vastità delle domande possibili può essere ricondotta ad ambiti
specifici che corrispondono essenzialmente alle materie scolastiche e ad argomenti di attualità
sociale e politica. Un altro aspetto da sottolineare è che il livello di approfondimento delle domande
di Cultura generale non è generalmente elevato. Le conoscenze sull’assetto politico-istituzionale del
nostro Paese, ad esempio, sono di solito testate in tutte le prove d’esame, ma se la prova non è
direttamente finalizzata all’accesso a un percorso di tipo giuridico, le conoscenze richieste in sede
d’esame difficilmente andranno al di là di semplici nozioni sulla ripartizione dei poteri, sugli organi
che compongono lo Stato e le loro principali competenze, sulle principali fonti del diritto nazionale
ed europeo; nozioni che sono facilmente schematizzabili in poche pagine e che possono essere
velocemente ripassate. Analogamente, potranno capitare nelle prove delle domande sulla storia
dell’arte, ma, a meno che non si tratti dell’ammissione al corso di laurea in Architettura o
dell’accesso a professioni che richiedano conoscenze approfondite, anche in questo caso le domande
si riferiranno alle correnti artistiche principali, agli artisti di fama internazionale, ad opere artistiche
o architettoniche che rappresentano il patrimonio del nostro Paese o della comunità internazionale.
Anche in questo caso è dunque possibile selezionare gli argomenti principali e ripassarne
velocemente i tratti salienti.
La prova di ammissione genera nei candidati un notevole stress emotivo: mentre la scuola
secondaria tende a favorire un rapporto di collaborazione tra gli studenti, per la prima volta vi
troverete a competere con gli altri candidati e verosimilmente dall’esito di tale confronto dipenderà
il vostro futuro. Per minimizzare gli effetti di tale tensione emotiva, può essere utile conoscere in
anticipo le modalità di svolgimento della prova: cosa dovrete aspettarvi in sede d’esame.
Sebbene possano sembrare osservazioni scontate, normalmente un numero non trascurabile di
prove viene annullato per vizi di forma.
usare solo la penna fornita dalla commissione (o, in assenza, la tipologia di penna indicata);
segnare la risposta esatta sull’apposito foglio solo quando si è sicuri della propria scelta;
seguire scrupolosamente le indicazioni sulla compilazione delle schede delle risposte.
La scheda delle risposte può presentare diverse modalità di compilazione. Riportiamo di seguito
le più comuni, ma ricordiamo che tali schede sono predisposte dai singoli atenei e possono pertanto
presentare differenze significative. Per questo motivo raccomandiamo di leggere sempre con
attenzione le istruzioni che vi saranno consegnate prima dell’inizio della prova. Tali istruzioni
contengono sempre degli esempi grafici che chiariscono le modalità di compilazione e, se
consentito, di correzione.
Una volta segnata la risposta sulla scheda, è generalmente consentito effettuare correzioni
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(normalmente è ammessa una sola correzione), ma anche in questo caso le modalità possono
variare:
In questo caso per ciascuna domanda sono presenti due file. La risposta viene segnata sulla
prima fila e solo in caso di correzione viene utilizzata la seconda. Nell’esempio proposto la risposta
ritenuta valida dal lettore ottico è la C.
In questo caso la risposta esatta viene indicata barrando la casella. Per effettuare la correzione si
annerisce completamente la casella errata e si barra la nuova casella. Nell’esempio riportato la
risposta ritenuta valida dal lettore è la C.
È importante tener presente che qualsiasi imprecisione rispetto alle indicazioni fornite sulla
compilazione comporterà la registrazione della risposta come errata (e non nulla!) da parte del
lettore ottico, con conseguente decurtazione del punteggio. È inoltre bene ricordare che non va
mai scambiata la scheda delle risposte con un altro candidato poiché ogni questionario
presenta domande in ordine casuale e diverso per ciascun partecipante.
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Ciascuna domanda va affrontata leggendo con attenzione prima di tutto il testo e poi le risposte
alternative; non ci si deve mai precipitare a segnare la prima risposta che sembra corretta.
È necessario leggere con attenzione tutte le alternative, anche se la domanda sembra
riguardare argomenti di cui non si sa praticamente nulla: è infatti possibile che una o più di
esse contengano informazioni utili alla soluzione.
Una volta lette le risposte alternative, non si deve dedicare più di qualche secondo alla
domanda; se non si trova immediatamente la soluzione, è bene barrare le alternative che sono
state comunque eliminate, segnare la domanda in modo da ritrovarla rapidamente in seguito e
passare subito alla domanda successiva. Tuttavia, non si deve mai abbandonare una domanda
senza averla esaminata con attenzione: l’obiettivo è di rispondere rapidamente a tutte le
domande facili, in modo da accumulare punti e risparmiare abbastanza tempo da poter tornare
a riesaminare quelle difficili, momentaneamente abbandonate.
Una volta giunti alla fine della sezione, tornate alle domande che avete contrassegnato e
lasciato da parte, concentrandovi nel tentativo di eliminare il maggior numero possibile di
distrattori.
leggere rapidamente tutti i quiz e rispondere in prima battuta a tutti quelli di cui
si è assolutamente certi;
ricominciare a leggere i quiz soffermandosi sui quesiti la cui soluzione necessita
di un ragionamento.
CAPITOLO 1 Grammatica
1.1 • Morfologia
La morfologia è quella branca della grammatica che studia le regole che presiedono alla
formazione delle parole e alla loro flessione. Le parole, per quanto riguarda l’aspetto morfologico,
possono essere classificate in nove categorie, dette comunemente parti del discorso. Le parole
appartenenti a cinque di queste categorie sono variabili, cioè soggette a mutamenti di desinenza,
mentre le altre quattro sono invariabili, cioè non soggette a variazioni di desinenza.
Le cinque parti variabili del discorso sono: l’articolo, il nome, l’aggettivo, il pronome e il
verbo.
Le quattro parti invariabili sono: l’avverbio, la preposizione, la congiunzione e
l’interiezione.
Le parole possono, però, essere studiate e classificate anche in base alla funzione logica che
svolgono in una frase. La branca della grammatica che studia le regole che presiedono alla
collocazione e combinazione delle parole in base alla funzione logica che assumono in una frase si
definisce sintassi. Quando si studiano le parole di un testo, classificandole sul piano morfologico, si
parla di analisi grammaticale. Quando si studiano le parole di un brano dal punto di vista
sintattico si parla, invece, di analisi logica.
L’articolo indeterminativo non ha plurale; come tale si può usare il già ricordato articolo
partitivo (Es. un amico, degli amici).
Il nome
È la parte variabile del discorso che indica tutto ciò che esiste nella realtà o che è pensato dalla
mente: persone, animali, oggetti, ma anche idee, stati d’animo, sentimenti, attività. Es.: Marco è
uscito; il giardino è pieno di fiori; un cane abbaia; ho provato una grande gioia.
I nomi possono essere distinti in concreti e astratti.
I nomi concreti: indicano persone o oggetti che noi possiamo vedere e toccare, che cioè
hanno una reale consistenza e cadono sotto i nostri sensi. Si distinguono, a loro volta, in nomi
propri (che designano particolari individui di una specie o di una categoria; possono essere di
persona, di animale o di cosa. Es.: Mario studia, Fido abbaia, l’Arno attraversa Firenze), nomi
comuni (che indicano in modo generico uno o più individui di una specie o di una categoria e
possono distinguersi in nomi comuni di persona, di animale o di cosa. Es.: i bambini, i gatti, le
borse), nomi collettivi (pur essendo al singolare, indicano un gruppo di persone, animali o
cose della stessa specie o categoria. Es.: il popolo, una mandria, una scolaresca, la flotta).
I nomi astratti: sono quelli che indicano sentimenti, attività, idee, colori, determinazioni
temporali, cioè qualcosa che non ha una consistenza materiale e che pertanto non si può vedere
o toccare. Es.: la bontà, l’astuzia, il giorno, la mattina, la lezione, la gioia.
Per quanto riguarda il genere, i nomi possono essere maschili o femminili, quando invece
non c’è alcuna variazione si parla di nomi di genere comune, che presentano un’unica forma sia
per il maschile sia per il femminile. Es.: il musicista, la musicista; l’artista (sia un uomo sia una
donna); il nipote, la nipote.
Per quanto riguarda il numero, vale il seguente schema:
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Alcuni nomi che al singolare sono maschili, diventano femminili al plurale, terminando in a
(Es. il miglio/le miglia; il lenzuolo/le lenzuola).
Alcuni nomi sono indeclinabili, hanno cioè la stessa forma al singolare ed al plurale (Es. gas,
re, specie, ipotesi, vaglia, gorilla).
Alcuni nomi mancano di singolare e sono pertanto usati solo al plurale; si dicono nomi
difettivi (Es. le nozze, le esequie, i posteri).
Alcuni nomi possono avere due singolari e due plurali (Es.
orecchio/orecchia/orecchi/orecchie); un singolare e due plurali (Es.
lenzuolo/lenzuola/lenzuoli); alcuni hanno due plurali con significato diverso (Es. osso/ossi
(per gli animali)/ossa (per gli uomini). Si parla in questi casi di nomi sovrabbondanti.
L’aggettivo
È la parte variabile del discorso che si aggiunge ad un nome per meglio qualificarlo o
determinarlo; si divide in due grandi gruppi: aggettivi qualificativi e aggettivi determinativi.
Gli aggettivi qualificativi: accompagnano un nome per esprimerne una qualità o una
caratteristica. Es.: una grande casa, un uomo gentile, un libro interessante, un vestito rosso.
Gli aggettivi qualificativi possono avere tre gradi: positivo, comparativo e superlativo.
Il primo esprime semplicemente la qualità del nome (Es. Paolo è eloquente).
Il secondo viene adoperato per fare un confronto. Si hanno tre gradi di comparazione:
maggioranza (Es. Paolo è più eloquente di me), uguaglianza (Es. Paolo è eloquente quanto me),
minoranza (Es. Paolo è meno eloquente di me). Il grado superlativo esprime la qualità in grado
massimo. Può essere assoluto, quando si esprime il grado più elevato della qualità senza un
paragone (Es. Paolo è eloquentissimo); relativo, quando esprime il massimo (o il minimo, se di
minoranza come il comparativo) grado della qualità posseduta in relazione a tutti gli altri (Es. Paolo
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Buono, cattivo, grande, piccolo, alto, basso, oltre alle consuete forme del comparativo di
maggioranza e del superlativo più buono, buonissimo; più cattivo, cattivissimo, ecc., hanno
anche le seguenti forme: migliore, ottimo; peggiore, pessimo; maggiore, massimo; minore,
minimo; superiore, supremo o sommo; inferiore, infimo.
Sono aggettivi possessivi anche proprio (variabile) e altrui (invariabile). Es.: tutti amano la
propria terra; non desiderare la roba altrui. In particolare, l’aggettivo proprio si deve usare
nelle frasi impersonali. Es.: si deve compiere sempre il proprio dovere.
Il pronome
È una parte variabile del discorso che, come dice la parola stessa (dal latino pronomen), sta al
posto del nome. I pronomi si distinguono in personali, possessivi, relativi, dimostrativi,
indefiniti, interrogativi, esclamativi.
I pronomi personali si adoperano per indicare persone: se si tratta della persona che parla,
si ha il pronome di prima persona (io, plur. noi); se si tratta della persona a cui si parla, si ha
il pronome di seconda persona (tu, plur. voi); se si tratta della persona di cui si parla, si ha il
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pronome di terza persona (egli o ella, plur. essi, esse o loro) e possono essere usati in
funzione di soggetto o di complemento.
I pronomi egli ed ella si usano riferiti a persone, non a cose, mentre i pronomi esso ed essa
sono in genere riferiti a cose o ad animali. I pronomi gli e le si usano, rispettivamente, in
riferimento a una persona di genere maschile e a una di genere femminile e sostituiscono a lui
e a lei. Es.: ho visto Marco e gli (a lui) ho restituito il libro; ho visto Anna e le (a lei) ho chiesto
una cortesia.
I pronomi possessivi: come gli aggettivi possessivi, tali pronomi indicano un possesso,
un’appartenenza, ma, diversamente dagli aggettivi, che accompagnano un nome, questi
pronomi lo sostituiscono. Essi sono: mio, tuo, suo, nostro, vostro, proprio, con le
corrispondenti forme femminili mia, tua, nostra, vostra, propria; e plurali miei, mie, tuoi, tue,
suoi, sue, nostri, nostre, vostri, vostre, propri, proprie, nonché loro e altrui. Es.: la mia casa è
piccola, la tua è grande; il nostro viaggio è noioso, il vostro interessante;
I pronomi relativi: sostituiscono un nome, evitandone una fastidiosa ripetizione, e nel
contempo congiungono due proposizioni che sono in stretta relazione tra loro. Es.: ho visto
Maria, che è una mia amica (dove il pronome che evita di ripetere il nome Maria e, nel
contempo, unisce le due proposizioni ho visto Maria e Maria è una mia amica). I pronomi
relativi sono: che, il quale, la quale, i quali, le quali, cui, nonché le forme usate con le
preposizioni al quale, alla quale, dei quali, delle quali, a cui, di cui, in cui, ecc. Es.: il libro che è
sul tavolo è mio; la persona di cui ti ho tanto parlato è qui. Anche l’avverbio di luogo dove può
essere usato con valore di pronome relativo. Es.: la città dove (nella quale) viviamo, è molto
grande.
Chi è un pronome doppio, in quanto assume il valore di dimostrativo e di relativo, cioè equivale
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a “colui il quale, colei la quale, coloro i quali, coloro le quali”. A volte il dimostrativo ed il
relativo contenuti nel pronome chi hanno la stessa funzione, altre volte no. Es.: Chi tace
acconsente = acconsente colui (soggetto) che (soggetto) tace; non stimo chi è bugiardo = non
stimo colui (complemento oggetto) che (soggetto) è bugiardo.
Bisogna saper distinguere il che pronome relativo dal che congiunzione e dal che aggettivo o
pronome interrogativo o esclamativo: quando è un pronome relativo, può essere sostituito da
il quale, la quale, ecc.; quando è un aggettivo interrogativo o esclamativo, accompagna sempre
un nome e dà alla frase un tono rispettivamente interrogativo o esclamativo; analogamente,
quando è un pronome interrogativo o esclamativo, sostituisce un nome non
accompagnandolo. Es.: ho detto che non sono d’accordo (cong.); ho ritrovato il libro che (il
quale, pron. rel.) avevo smarrito; che hai fatto? (pron. inter.); che sciagura! (agg. escl.).
Nessuno, niente e nulla nelle frasi negative rifiutano la negazione non se sono collocati prima
del verbo, altrimenti la richiedono. Es.: nessuno mi ha cercato, non mi ha cercato nessuno.
Il verbo
È una parte variabile del discorso che indica un’azione, un modo di essere o uno stato. Es.:
Mario partì per Milano; quel ragazzo è intelligente; quell’uomo versava in condizioni pietose.
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I verbi variano la desinenza a seconda del modo e del tempo, del numero (singolare o
plurale) e della persona (prima, seconda o terza). Le modalità di queste variazioni costituiscono la
coniugazione.
A seconda delle modalità della coniugazione, i verbi si dividono in tre gruppi: prima
coniugazione (quelli che all’infinito presente terminano in -are), seconda coniugazione (quelli
che all’infinito presente terminano in -ere), terza coniugazione (quelli che all’infinito presente
terminano in -ire).
I due verbi avere ed essere non appartengono ad alcuna di queste tre coniugazioni, e vengono
definiti ausiliari, cioè sono utilizzati per coniugare tutti gli altri verbi in alcuni modi e tempi.
Verbi transitivi e intransitivi: una grande distinzione che occorre fare è quella tra verbi
transitivi e verbi intransitivi. I primi sono quei verbi che indicano un’azione che, dal soggetto che la
compie, transita su un oggetto che la subisce o la riceve. Essi, quindi, reggono il complemento
oggetto. Es.: Mario mangia un frutto; Gianni guida l’automobile; il professore interrogherà lo
studente.
I verbi intransitivi sono quelli che indicano azioni ben definite che non transitano su un oggetto,
ma restano nel soggetto che le compie. Pertanto, non possono reggere il complemento oggetto. Es.:
il treno parte; il bambino gioca; Lucio scherza.
Un modo rapido, ma efficace, per distinguere i verbi transitivi da quelli intransitivi consiste
nel porsi la domanda chi?, che cosa? Se il verbo in questione risponde a questa domanda, è un
verbo transitivo; altrimenti, se risponde ad altre domande (per dove?, da dove?, per che
cosa?), è un verbo intransitivo. Es.: Carlo scrive una lettera (scrive che cosa? Una lettera,
allora è un verbo transitivo); Maria ritorna dall’ufficio (da dove?, allora è un verbo
intransitivo).
Forme attiva, passiva e riflessiva: i verbi transitivi possono avere una forma attiva, se
l’azione che indicano transita dal soggetto su un oggetto; passiva, se l’azione che indicano è subita
dal soggetto; riflessiva, se l’azione che indicano non transita su un oggetto, né viene subita dal
soggetto, ma, compiuta dal soggetto, si riflette sullo stesso. Es.: Lucia scrive una lettera (forma
attiva); la lettera è scritta da Lucia (forma passiva); Lucia si pettina (forma riflessiva).
I verbi intransitivi possono avere soltanto la forma attiva, in quanto l’azione che essi indicano
si esaurisce nel soggetto che la compie.
I verbi impersonali: sono quei verbi che si trovano coniugati soltanto alla terza persona
singolare di ogni tempo e modo perché l’azione da essi indicata non può attribuirsi ad alcun
soggetto.
Sono generalmente verbi impersonali quelli indicanti fenomeni atmosferici, come piovere,
nevicare, grandinare, tuonare; quelli che indicano necessità, occorrenza, convenienza,
accadimento, come bisognare, convenire, occorrere, accadere, avvenire; quelli che indicano
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Il modo indicativo è il modo della certezza e della realtà; è composto da quattro tempi
semplici e quattro composti:
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I modi infiniti, o meglio indefiniti, in quanto non definiscono la persona del verbo, sono
l’infinito, il participio e il gerundio.
L’infinito indica la pura azione in riferimento soltanto al tempo, che può essere presente o
passato. Es.: giocare (presente); aver giocato (passato). L’infinito presente ammette spesso
un uso sostantivato, cioè acquista funzione di nome. Es.: Fumare fa male alla salute.
Il participio può avere non solo funzione di verbo ma anche di aggettivo o nome ed ha i tempi
presente e passato. Es.: credente (presente); creduto (passato).
Il gerundio indica un’azione in relazione ad un’altra espressa dal verbo di un’altra
proposizione ed ha i tempi presente e passato. Es.: studiando (presente); avendo studiato
(passato). Di solito il gerundio si adopera in riferimento al soggetto del verbo reggente. Es.:
Avendo studiato, superai brillantemente l’esame. Qualora lo si voglia riferire ad un soggetto
diverso da quello del verbo reggente, occorre posporre il soggetto al gerundio stesso. Es.:
Avendo avuto io paura, egli mi venne in aiuto.
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Di seguito è riportata una sintetica tabella della coniugazione dei verbi regolari, distinti nei tre
fondamentali gruppi dei verbi di prima coniugazione (desinenza dell’infinito presente in -are),
seconda coniugazione (desinenza dell’infinito presente in -ere) e terza coniugazione (desinenza
dell’infinito presente in -ire).
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
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Quando si hanno più soggetti di persona differente, se tra questi soggetti c’è una prima
persona singolare, la voce verbale andrà alla prima persona plurale. Es.: tu, Mario ed io
partiremo stasera. Se invece i soggetti sono di seconda e terza persona singolare, la voce
verbale andrà alla seconda persona plurale. Es.: Tu e Lucio partirete domani.
I verbi irregolari. Molti verbi seguono una coniugazione irregolare, cambiando la desinenza
in modo diverso dai verbi modello delle coniugazioni regolari e talvolta cambiando anche la
radice. Tra quelli di più frequente uso ricordiamo, per la prima coniugazione, andare, dare,
stare; per la seconda, bere, chiedere, conoscere, crescere, decidere, dire, dovere, fare, piacere,
potere, prendere, sapere, scrivere, tenere, togliere, vedere, volere; per la terza coniugazione,
aprire, salire, uscire, venire.
I verbi difettivi. Alcuni verbi sono detti difettivi perché mancano di alcune voci. Le forme
più usate di alcuni verbi difettivi sono le seguenti:
aggradare: si usa la terza persona singolare dell’Indicativo Presente: aggrada;
fungere: si usa solo nei tempi semplici;
ostare: si usa solo alla terza persona singolare nelle frasi: nulla osta, nulla ostava,
nulla ostò;
solere: si usa nelle seguenti forme: Ind. Pres.: io soglio, tu suoli, egli suole, noi
sogliamo, voi solete, essi sogliono; Ind. Imperf.: io solevo, tu solevi, egli soleva, ecc.;
Cong. Pres.: che io soglia, che tu soglia, ecc.; Cong. Imperf.: che io solessi, ecc.; Part.
Pass.: solito; Ger. Pres.: solendo;
urgere: si usa nelle seguenti voci: Ind. Pres.: urge, urgono; Ind. Imperf.: urgeva,
urgevano; Cong. Pres.: che urga, che urgano; Cong. Imperf.: che urgesse, che
urgessero; Cond. Pres.: urgerebbe, urgerebbero; Part. Pres.: urgente; Ger. Pres.:
urgendo;
vertere: si usa nelle seguenti voci: Ind. Pres.: verte, vertono; Ind. Imperf.: verteva,
vertevano; Pass. Rem.: verté, verterono; Fut. Sempl.: verterà, verteranno; Cong.
Pres.: che verta, che vertano; Cong. Imperf.: che vertesse, che vertessero; Cond. Pres.:
verterebbe, verterebbero; Part. Pres.: vertente; Ger. Pres.: vertendo.
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I gradi dell’avverbio
Alcuni avverbi possono esprimere con un diverso grado d’intensità ciò che significano. Si hanno,
quindi, un grado positivo, un grado comparativo e un grado superlativo, proprio come per gli
aggettivi qualificativi. Es.: esco volentieri (grado positivo); Simone esce più volentieri con Mirko che
con Paolo (grado comparativo di maggioranza); ho studiato meno di quanto pensassi (grado
comparativo di minoranza); uscirò tardi come ieri (grado comparativo di uguaglianza); ho mangiato
malissimo (grado superlativo assoluto); arriverò il più presto possibile (grado superlativo relativo).
Alcuni avverbi formano il comparativo di maggioranza e il superlativo in modo particolare:
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La preposizione
La preposizione è una parte invariabile del discorso che collega parole, gruppi di parole o frasi,
mettendole in relazione tra di loro. Essa può precedere nomi e verbi, ma anche pronomi ed avverbi:
es. la casa di Mario (precede un nome proprio) ha le pareti verdi; farò di tutto per vederti (precede
un verbo); giocherò con lei (precede un pronome); studierò la lezione per domani (precede un
avverbio). Es.: uscirò per recarmi a teatro (introduce un’intera frase).
Le preposizioni possono essere distinte, in base alla forma, in proprie, improprie e
locuzioni prepositive.
Non si dice poco a poco, ma a poco a poco; due a due, ma a due a due; salire in pullman,
ma salire sul pullman; scrivere alla lavagna, ma scrivere sulla lavagna; fare orecchie
da mercante, ma fare orecchie di mercante.
La congiunzione
La congiunzione è una parte invariabile del discorso che mette in collegamento due o più parole
di una frase o due o più frasi di un periodo, permettendo di esporre un pensiero in modo complesso
e articolato.
La congiunzione può unire due nomi che in una frase si trovano sullo stesso piano logico (es.:
Paolo e Franco sono colleghi), può coordinare tra loro due frasi che svolgono la stessa funzione
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logica (es.: Paolo è anche simpatico, invece Franco è solo bello), può collegare tra loro due frasi di
cui una è subordinata all’altra (es.: Paolo va allo stadio quando ci va Franco, in cui la frase
introdotta dalla congiunzione, cioè “ci va Franco”, è retta, quindi dipende, dalla frase “Paolo va allo
stadio”).
Le congiunzioni si possono distinguere in relazione alla forma e alla funzione logica che
svolgono tra gli elementi della frase o tra più frasi.
La congiunzione e, per ragioni di eufonia, diventa ed quando precede una parola che comincia
con la vocale e (Es.: ho giocato con Luca ed Emma) ed è sempre seguita dalla virgola in
presenza di un’incidentale o di una frase di valore diverso (Es.: siamo andati a casa di Marco e,
come sempre, ci siamo divertiti).
La congiunzione ma deve essere necessariamente preceduta dalla virgola solo quando
contrappone due frasi (Es.: è domenica, ma devo andare lo stesso a lavorare) e non può essere
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usata insieme ad altre congiunzioni avversative: non si dice ma però, ma invece, ma bensì,
ecc.
L’interiezione o esclamazione
L’interiezione, detta anche esclamazione, è la parte invariabile del discorso mediante la quale si
esprime una sensazione, un sentimento di vario genere (gioia, paura, dolore, ecc.). L’interiezione è
sintatticamente staccata dalla frase, cioè non è indispensabile al significato della stessa. Ad esempio,
nella frase “ahi, mi sono fatto male al piede” l’interiezione esprime una sensazione di dolore, ma
potrebbe anche essere omessa senza pregiudicare il significato della frase stessa.
Le interiezioni si distinguono in: proprie, improprie e locuzioni interiettive.
Le onomatopee, parole che riproducono suoni e rumori, possono essere considerate simili
alle interiezioni e sono spesso utilizzate nei fumetti: crash!, sob!, splash!, ecc. Alcune di esse
derivano da verbi della lingua inglese: ad esempio, boom deriva da to boom (esplodere).
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1.2 • Sintassi
Un insieme di parole aventi un senso compiuto, che generalmente si conclude con un punto, è
chiamato periodo. Un periodo è composto da una o più proposizioni, che sono degli insiemi di
parole tra le quali necessariamente c’è un verbo.
Ogni proposizione è formata da diverse parti: tra queste alcune sono essenziali, come il
soggetto e il verbo che, in analisi logica, si chiama predicato; altri sono secondari e perciò si
dicono complementi.
Il soggetto
È il nome o pronome, che indica una persona, un animale o una cosa, che compie l’azione o di
cui si parla, o anche, in caso di un verbo passivo, che subisce l’azione. Esempi: Mario studia; la mela
sta sul tavolo.
Il soggetto può essere anche sottinteso, es.: ho letto un giornale (soggetto sottinteso io).
Il predicato
Il predicato è costituito dal verbo della frase. Si ha il predicato verbale quando il verbo
esprime in sé un senso compiuto, cioè una precisa azione o una particolare condizione. Invece,
quando la voce verbale, ad esempio del verbo essere, ha bisogno, per esprimere un senso compiuto,
di essere accompagnata da un nome o da un aggettivo, insieme a quest’ultimo costituisce il
predicato nominale, in cui la voce verbale si chiama più precisamente copula e il nome o
l’aggettivo che l’accompagna si chiama nome del predicato. Esempi: Gianni legge il giornale, Maria
studia, il bambino gioca, la relazione è redatta dall’impiegato (dove i verbi in corsivo sono predicati
verbali); Luigi è bravo, lo scolaro è negligente, voi siete volenterosi (dove i verbi, con gli aggettivi,
anche questi in corsivo, costituiscono dei predicati nominali).
Quando il predicato nominale è costituito da un participio, occorre fare attenzione se tale
participio venga impiegato come aggettivo oppure con funzione verbale. Per esempio, la frase “la
finestra è chiusa” indica che la finestra si trova già in uno stato particolare: il participio chiusa ha
valore di aggettivo, pertanto si classifica come predicato nominale, unito al soggetto mediante la
copula è.
Invece, la frase “la finestra è chiusa da un colpo di vento” indica lo svolgersi di un’azione subita
dal soggetto: il participio chiusa conserva la sua natura di verbo e costituisce con l’ausiliare è il
predicato verbale.
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L’attributo e l’apposizione
Nell’analisi logica ogni aggettivo, sia qualificativo sia determinativo, che accompagna un nome si
chiama attributo. Esso concorda sempre in genere e numero con il sostantivo che accompagna.
Esempi: ho indossato il vestito rosso; abbiamo letto un romanzo poliziesco; la mia automobile è
nuova.
Se ad accompagnare un sostantivo, allo scopo di precisarne meglio il significato, è un altro
sostantivo, allora si ha un’apposizione. Molte apposizioni sono costituite da nomi indicanti
determinazioni geografiche (il fiume Po, il lago Trasimeno), gradi di parentela (la sorella Giovanna,
lo zio Alberto), professioni (il dottor Rossi, l’avvocato Bianchi), la nazionalità (il cartaginese
Annibale), soprannomi (Scipione l’Africano). L’apposizione può essere preceduta anche da parole
come da, come, già, in quanto, in qualità di, nella funzione di (esempi: Antonio, da bambino,
giocava poco; Manzoni, in quanto poeta, scrisse gli “Inni sacri”; il Bianchi, nella funzione di
presidente, diresse i lavori assembleari).
I complementi
Sono elementi della proposizione che, come dice la parola, svolgono una funzione
complementare, indicando la persona, l’animale o la cosa su cui si compie l’azione espressa dal
verbo, oppure il mezzo, la causa, il fine, il luogo per cui si compie o dove si compie tale azione.
I complementi si distinguono innanzi tutto in complemento oggetto (o diretto) e
complementi indiretti. Il primo, che indica direttamente l’oggetto su cui transita l’azione
espressa dal verbo, risponde alla domanda chi?, che cosa?. I complementi indiretti indicano invece
persone, animali o cose su cui l’azione si ripercuote indirettamente, in quanto rappresentano il
luogo dove si svolge l’azione, lo scopo, il fine, il mezzo dell’azione stessa, e sono generalmente
introdotti da preposizioni, per cui rispondono a domande del genere: con chi?, con che cosa?, a chi?,
a che cosa?, di chi?, di che cosa?, ecc.
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Per individuare il complemento bisogna considerare, più che la preposizione che lo regge,
l’azione indicata dal verbo. Infatti una stessa preposizione può svolgere funzione logica
diversa, a seconda dell’azione indicata dal verbo. Ad esempio, nelle frasi “parto per Torino” e
“passo per Torino” vi sono due complementi diversi: nel primo caso, si ha un complemento di
moto a luogo, nel secondo un complemento di moto per luogo. Altri esempi: vado a Milano
(complemento di moto a luogo), vivo a Milano (complemento di stato in luogo).
anche ellittico, nel caso la proposizione principale sia sottintesa (Es.: perché sei andato a teatro?
Per vedere una commedia di Pirandello).
Le preposizioni secondarie possono a loro volta reggere altre proposizioni subordinate,
mediante congiunzioni subordinanti. La proposizione subordinata che dipende direttamente dalla
principale si chiama secondaria di primo grado; quella che dipende dalla secondaria di primo grado
si chiama secondaria di secondo grado, e così via. Es.: Ti prego (proposizione principale) di dirmi
(secondaria di primo grado) che cosa è accaduto (secondaria di secondo grado).
diretto;
i pronomi di prima e di seconda persona diventano di terza persona e gli avverbi qui e qua
diventano lì e là;
il complemento vocativo si trasforma in complemento di termine;
il pronome dimostrativo questo diventa quello;
infine bisogna prestare attenzione al tempo verbale in quanto, se nella proposizione
introduttiva c’è un tempo al passato, il presente del discorso diretto diventa imperfetto, il
passato sia prossimo che remoto diventa trapassato prossimo, il futuro semplice diventa
condizionale passato o congiuntivo imperfetto e il futuro anteriore diventa congiuntivo
trapassato; nel caso invece in cui nella preposizione introduttiva ci sia un tempo presente o
futuro, i tempi del discorso diretto non cambiano passando nel discorso indiretto.
La frase Mario afferma: “A me piace il calcio” diventa: Mario afferma che a lui piace il calcio;
Maria disse: “Verrò a Roma” diventa: Maria disse che sarebbe venuta a Roma; il presidente
annunciò: “Abbiamo vinto le elezioni” diventa: il presidente annunciò che avevano vinto le
elezioni; Carlo disse: “Andrò a lavorare quando saranno partiti gli ospiti” diventa: Carlo
disse che sarebbe andato a lavorare quando sarebbero partiti gli ospiti.
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Si chiama accento la particolare intensità di voce che, nel pronunciare una parola, si pone su
una sola sillaba. Si segna l’accento nei seguenti casi:
sulle parole tronche che terminano per vocale, ad esempio città, tribù, carità, pietà;
sui monosillabi che terminano con dittongo, ad esempio ciò, già, giù, più, può, con le eccezioni
di qui e qua;
sui composti di tre, re, blu, su, che (esempio: ventitré, viceré, rossoblù, lassù, perché, poiché);
con i nomi della settimana che terminano in dì (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì);
sui monosillabi che potrebbero confondersi con altri di significato diverso. Esempi:
Da (preposizione): il treno che ho preso proveniva da Roma.
Dà (verbo dare): mi dà fastidio arrivare tardi agli appuntamenti.
Di (preposizione): sono uscito con l’auto di mio padre.
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È opportuno ricordare che il pronome personale riflessivo sé unito con stesso e medesimo si
può scrivere senza accento: se stesso, se medesimo, poiché in questo caso non c’è possibilità di
confonderlo con se congiunzione.
Attenzione, non si accentano: 1) le note musicali (do, re, mi, fa, sol, la, si); 2) le forme verbali
fa (terza persona singolare del verbo fare); sto, sta (prima e terza persona singolare del verbo
stare); va (terza persona singolare del verbo andare); so, sa (prima e terza persona singolare
del verbo sapere); i monosillabi come fu, qui, qua, tra, re, su, tre, Po (il fiume).
1.3.3 • L’apostrofo
Quando una parola, non tronca e terminante per vocale, è seguita da un’altra che inizia
anch’essa per vocale, si può produrre un suono sgradevole (cacofonia). Esempio: lo amico.
In questo caso, la prima delle due vocali consecutive viene eliminata (elisione) e viene
sostituita con un segno grafico (’) che si chiama apostrofo, per cui si scriverà l’amico.
Poiché questa regola grammaticale non è sempre obbligatoria (in qualche caso infatti l’elisione è
facoltativa, in altri addirittura non consentita), è bene riepilogare quali sono i modi corretti dell’uso
dell’apostrofo, onde evitare errori nella scrittura.
L’elisione è obbligatoria:
con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate da essi formate (Es. dello, della, allo, alla):
l’amico, l’erba, dell’asino, dell’acqua, all’ultimo;
con l’articolo indeterminativo una e le parole da esso derivate (alcuna, nessuna): un’anima,
nessun’amica; attenzione: l’articolo indeterminativo un costituisce una forma a sé stante, non
la forma elisa di uno; per tale motivo non deve essere mai apostrofato: si scrive un uomo e non
un’uomo, un anno e non un’anno, un altro e non un’altro;
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con l’articolo gli e le preposizioni articolate da esso derivate (es. agli, dagli, sugli), purché la
parola seguente cominci con i: gli Italiani oppure gl’Italiani, quegli imbroglioni oppure
quegl’imbroglioni;
con la preposizione di: di estate oppure d’estate;
con le particelle mi, ti, si, ne: mi insegnò oppure m’insegnò, si incontrarono oppure
s’incontrarono;
con le particelle ci, vi: ci illuse oppure c’illuse, vi incolpò oppure v’incolpò;
con la congiunzione anche, quando questa è seguita da pronomi personali: anche io oppure
anch’io.
dopo la preposizione da: da allora e non d’allora, da affittare e non d’affittare; fanno
eccezione le locuzioni: d’altra parte, d’altronde, d’ora in poi, d’ora innanzi;
con l’articolo femminile le (plurale di la) e le preposizioni articolate formate con esso,
specialmente se sono seguite da parole che iniziano per e: le erbe e non l’erbe (abbiamo visto
che invece al singolare l’erba si apostrofa), dalle origini e non dall’origini;
dopo l’articolo gli e le preposizioni articolate formate con esso, quando la parola inizia per a, e,
o, u: gli alberi e non gl’alberi, gli eleganti e non gl’eleganti, gli orsi e non gl’orsi, gli uomini e
non gl’uomini;
davanti ai nomi che hanno il plurale invariabile: queste analisi e non quest’analisi, queste
estasi e non quest’estasi poiché non si distinguerebbero dal singolare;
con le parole inizianti con la i semiconsonantica (quando cioè la i precede un’altra vocale
con cui forma dittongo): lo iodio, lo Ionio, la iena.
Parlando di apostrofo, ricordiamo che esso viene usato anche per abbreviare una data: i moti del
’48, la rivolta del ’68.
Bisogna prestare molta attenzione a non confondere il segno dell’apostrofo (che indica
la caduta di una vocale o di una sillaba) con quello dell’accento:
po’ = poco
di’ = dici (imperativo del verbo dire)
va’ = vai (imperativo del verbo andare)
da’ = dai (imperativo del verbo dare)
fa’ = fai (imperativo del verbo fare)
1.3.4 • La punteggiatura
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La punteggiatura è costituita dai segni di interpunzione: questi sono il punto (.), la virgola (,), il
punto e virgola (;), i due punti (:), i puntini sospensivi (…), il punto interrogativo (?), il punto
esclamativo (!).
La punteggiatura indica le pause, le intonazioni della voce, le domande e le risposte, in modo
che chi legge abbia una comprensione chiara ed efficace del testo e sappia darvi anche la giusta
intonazione espressiva.
Solo in parte esistono regole rigide per l’uso della punteggiatura. Molto spesso l’uso della
punteggiatura è del tutto personale ed è funzionale alla creazione di effetti espressivi particolari.
Nella scrittura giornalistica, ad esempio, si tende a far uso di frasi brevi, chiuse dal punto fermo per
dare un andamento veloce ed incalzante all’articolo. In ogni caso, un uso corretto dei segni
d’interpunzione è fondamentale per una chiara e completa comprensione del testo.
Con la virgola si è soliti indicare le pause più piccole e le sfumature del nostro discorso. La
virgola, per questo motivo, è anche il segno più abusato e fonte di errori.
Ed è proprio da questi che si partirà, ricordando che la virgola non deve mai essere posta:
tra il soggetto ed il predicato (verbo); non si scrive: Franco, partì per Roma;
tra il predicato ed il complemento; non si scrive: Franco partì, per Roma;
dopo la congiunzione che, quando questa introduce una proposizione soggettiva o oggettiva;
non si scrive: si dice che, Mario è un bravo ragazzo;
tra la proposizione reggente e una proposizione interrogativa indiretta; non si scrive: non mi
ricordo, che ora è.
per separare nomi, aggettivi, avverbi o anche verbi elencati in una frase; in questo caso l’ultimo
elemento è introdotto dalla congiunzione e al posto della virgola: nella stanza ci sono un
tavolo, quattro sedie, un divano e una poltrona;
per separare il complemento di vocazione: ragazzi, torniamo a casa;
per separare un’apposizione: Del Piero, famoso calciatore, gioca nella Juventus;
per racchiudere un inciso (in questo caso tra due virgole): Marco, dopo una lunga
passeggiata, tornò a casa molto tardi;
per separare le varie proposizioni di un periodo: la domenica mi alzo tardi, non studio, ascolto
musica e guardo la televisione;
davanti alle congiunzioni ma, però, tuttavia, bensì, anzi, che introducono una proposizione
coordinata avversativa: vorrei uscire con te, ma ho un altro impegno; non parlo il francese,
tuttavia ho compreso lo stesso ciò che hai detto;
per separare la proposizione relativa dalla sua reggente: Mario uscì con l’auto, che era
parcheggiata nel garage.
Il punto indica una pausa lunga e viene usato per terminare una frase: sono andato a cena con
Giulia. Si usa anche per abbreviare una parola: avv. / prof. / spett.le oppure si utilizza nelle sigle:
O.N.U. (Organizzazione delle Nazioni Unite), O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità).
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Il punto e virgola indica una pausa maggiore di quella indicata dalla virgola; con questo segno
si separano due o più proposizioni di un periodo: Franco e Mario sono laureati in Sociologia;
Gianni e Maurizio in Giurisprudenza.
I due punti esprimono una pausa che serve ad introdurre un chiarimento o una spiegazione di
quanto si è affermato prima e si usano:
Il punto interrogativo si usa per concludere le domande dirette ed è posto quindi alla fine
della domanda stessa: quando ti sposi?
Il punto esclamativo, posto dopo una parola o alla fine della frase, serve ad esprimere
meraviglia, stupore, gioia, dolore, ecc.: oh, che bella giornata!; ahimè!; che gioia!; che tristezza!
I puntini sospensivi, espressi graficamente con tre puntini, indicano una pausa o addirittura
una sospensione del discorso. Dopo i puntini sospensivi non deve essere usata la lettera maiuscola,
tranne nel caso in cui essi concludono definitivamente un periodo: avrei dovuto studiare di più…
Così si rammaricava Giorgio.
I puntini (in genere inseriti tra parentesi quadre) sono usati anche per segnalare, in una
citazione, una parte omessa del testo: […] Pinocchio, tra i suoi amici e compagni di scuola ne aveva
uno carissimo […] (Collodi).
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Con l’espressione figure retoriche s’intendono quei procedimenti stilistici per cui vocaboli o
costrutti vengono utilizzati, sul piano grammaticale e lessicale, in modo diverso dal consueto per
rendere più efficace il discorso. Sono particolarmente presenti nei testi poetici.
Le figure retoriche possono distinguersi in figure foniche, in figure sintattiche e in figure
semantiche (dette anche traslati o tropi).
Le figure foniche, dette anche figure di suono, particolarmente rilevanti nei testi poetici,
modificano o privilegiano determinati suoni.
Le figure foniche più importanti sono la rima, l’assonanza, la consonanza, l’allitterazione, la
paronomasia e l’onomatopea.
La rima è l’omofonia tra le ultime parole di due o più versi, ottenuta mediante la ripetizione di
una o più sillabe finali di tali parole. Le rime possono essere variamente classificate, per cui si
possono avere:
la rima baciata, quando due versi consecutivi fanno rima tra loro (AA); ad esempio: O
cavallina, cavallina storna, / portavi a casa sua chi non ritorna! [Pascoli]
la rima alternata, quando il primo verso fa rima con il terzo, il secondo con il quarto, ecc.
(ABAB); ad esempio: Sempre un villaggio, sempre una campagna / mi ride al cuore (o
piange), Severino: / il paese ove, andando, ci accompagna / l’azzurra vision di San
Marino [Pascoli]
la rima incrociata, quando il primo verso fa rima con il quarto, il secondo con il terzo
(ABBA); ad esempio: Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono / di quei sospiri ond’io nudriva
’l core / in sul mio primo giovanile errore / quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono
[Petrarca]
la rima incatenata, quando, nelle terzine, il primo verso fa rima con il terzo ed il secondo con
il primo verso della strofa successiva e così via (ABA BCB); è la rima della terzina dantesca:
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura ché la diritta via era
smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier
rinova la paura!
L’assonanza si differenzia dalla rima perché consiste nella ripetizione soltanto delle vocali in
due parole vicine o in fine di verso. Ad esempio, sono assonanze mare-sale; dolore-forte.
La consonanza consiste nell’identità di consonanti in due parole vicine o in fine di verso. Ad
esempio: alquanto-talento; sale-solo.
L’allitterazione consiste nella ripetizione di una lettera o di una sillaba, soprattutto ad inizio
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L’ipèrbato: è un particolare costrutto in cui viene rovesciato l’ordine consueto delle parole; ad
esempio: questa / bella d’erbe famiglia e d’animali [Foscolo].
L’ellissi: è un costrutto in cui si ha l’omissione di frasi o concetti importanti, che vengono
lasciati all’intuizione del lettore; è usata per evitare, con inutili ripetizioni, di appesantire
l’espressione. Ad esempio: Tu pensoso in disparte il tutto miri; / non compagni non voli
[Leopardi].
Il parallelismo: è la corrispondenza di parole e/o costrutti sintattici. Es.: Eccomi un uomo /
uniforme / eccovi un’anima / deserta [Ungaretti].
L’anastrofe o inversione: è il capovolgimento dell’ordine delle parole e/o delle proposizioni;
ad esempio: O anime affannate / venite a noi parlar [Dante].
Il chiasmo: è la corrispondenza incrociata di parole e/o proposizioni. Es.: Or ride, or
piange, or teme, or s’assecura [Petrarca]; Pace non trovo, et non ho da far guerra
[Petrarca].
L’anàfora: è la ripetizione di una o più parole o di un’espressione all’inizio di versi o di frasi;
ad esempio: Per me si va nella città dolente, / per me si va nell’etterno dolore, / per me si
va tra la perduta gente [Dante]. Serve non solo ad accentuare un significato, ma anche a
scandire il ritmo della poesia.
L’antitesi: è l’accostamento, per mezzo di un parallelismo sintattico, di parole o frasi di
significato opposto, allo scopo di sottolinearne il contrasto. Può definirsi una similitudine
rovesciata. Ad esempio, nel verso Ali hanno late, e colli e visi umani [Dante], gli aspetti
animaleschi (ali) sono accostati a quelli umani (colli e visi). Particolarmente efficace è pure
l’esempio seguente, tratto ancora una volta dalla “Divina Commedia” di Dante: Non fronda
verde, ma di color fosco; / non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti; / non pomi v’erano, ma
stecchi con tosco.
L’asìndeto: consiste nella coordinazione senza l’uso di congiunzioni; ad esempio: Le donne, i
cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto [Ariosto]. La figura
contraria è il polisindeto.
Il polisindeto: è una varietà di anafora, consistente nella coordinazione per mezzo di ripetute
congiunzioni; ad esempio: O selva o campo o stagno o rio / o valle o monte o piano o terra o
mare [Ariosto].
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
L’anacoluto: consiste in una frase in cui la seconda parte non è unita alla prima in modo
corretto sintatticamente; ad esempio: Come si dice di Ermotimo che l’anima gli usciva
[Leopardi].
L’anadiplosi o riduplicatio: consiste nella ripetizione della/e parola/e con cui si conclude
una frase all’inizio della frase successiva; ad esempio: Noi assistiamo, infermieri a volta a
volta pazienti, impazienti, ai nostri grandi malati: malati di quella strana e talora paurosa
malattia che è appunto la loro grandezza [Gadda].
L’apostrofe: consiste nel rivolgersi direttamente, attraverso un complemento vocativo, a
persona o cosa assenti o diverse dal destinatario del messaggio poetico; ad esempio: O
natura, o natura, / perché non rendi poi / quel che prometti allor? [Leopardi].
Il climax: consiste in una successione di parole secondo un ordine ascendente di significato
sempre più intenso o secondo un ordine discendente verso un significato sempre meno intenso.
Esempi: Fieramente furon avversi / a me e ai miei primi e a mia parte [Dante]; E con
virtude e con fortuna molta / l’urta, l’apre, ruina e mette in volta [Ariosto].
L’endiadi: consiste nell’espressione di un concetto per mezzo di due sostantivi coordinati
anziché di due termini l’uno subordinato all’altro (nome più aggettivo o nome più
complemento di specificazione). Ad esempio: la notte e il buio invece di la notte buia; nella
strada e nella polvere invece che nella strada polverosa.
La figura etimologica: consiste nella successione di due parole che hanno in comune la
stessa radice etimologica; ad esempio: Esta selva selvaggia e aspra e forte [Dante].
Lo zeugma: consiste nel far dipendere da uno stesso verbo, anziché da due verbi distinti, due o
più sostantivi o altre parti del discorso; ad esempio: Parlare e lagrimar vedrai insieme
[Dante].
La personificazione o prosopopea: consiste nel personificare oggetti o concetti astratti
facendoli agire o rivolgendosi ad essi come se fossero delle persone. Ad esempio: Italia mia,
benché ’l parlar sia indarno / a le piaghe mortali / che nel bel corpo tuo sì spesse veggio
[Petrarca].
L’allegoria, dalle parole greche allos, “altro”, e agoreuo, “parlo” (“dico qualcosa per fare
intendere altro”), ricorre sovente ad una concatenazione di metafore ed è frequente nel
linguaggio poetico. Mediante essa il significato di un termine, di una frase o di un intero testo
rinvia a un significato più profondo e nascosto. In pratica, oltre al significato letterale, cioè il
significato che si ricava da un testo intendendolo “alla lettera”, ce ne può essere un altro, per
l’appunto quello allegorico, a cui si perviene attraverso un ragionamento interpretativo. Ad
esempio, nella Divina Commedia di Dante, il racconto del viaggio di Dante attraverso i tre
regni dell’Oltretomba è l’allegoria del percorso di salvezza che deve compiere l’uomo, una volta
caduto nel peccato, per riconquistare la salvezza. In particolare, nella terzina iniziale dell’opera
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dantesca (Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura, / ché la
diritta via era smarrita), la selva oscura indica lo stato di peccato in cui il poeta era caduto
avendo smarrito la diritta via, che indica a sua volta la vita moralmente sana.
A proposito dell’allegoria, bisogna precisare in quale rapporto questa sta con il simbolo. Solo
apparentemente simbolo e allegoria sono equivalenti: il simbolo, se è affine all’allegoria perché
evoca qualcosa di “altro” e il suo significato deriva da un procedimento interpretativo che mette in
relazione due ambiti diversi, in realtà se ne differenzia. Infatti, nell’allegoria, l’accostamento fra
l’entità reale (un oggetto, un animale, ecc.) e l’idea a cui questa viene accostata è un’operazione del
tutto arbitraria, frutto di una convenzione culturale, mentre, nel caso di un simbolo, l’entità reale
rimanda ad un’idea in base ad un’osservazione, ad un’esperienza comune.
Un esempio servirà a chiarire quanto detto: nel primo canto della “Divina Commedia”, la lupa
simboleggia l’avidità, e questo è largamente comprensibile, ma è, nel contempo, anche allegoria
della Chiesa di Roma, accusata da Dante di essere avida di beni terreni, e questo risulta
incomprensibile se non si conoscono la storia medievale e il pensiero del poeta fiorentino. In ogni
modo, simbolo ed allegoria rimandano ad un rapporto che si viene ad instaurare, per mezzo di un
processo d’astrazione, tra un’entità concreta e una particolare idea. Con il simbolo, qualcosa di
astratto (idee, passioni, sentimenti) viene concretizzato e reso dinamico: pensiamo, ad esempio,
all’astuzia che è simboleggiata dalla volpe e alla fedeltà che è simboleggiata dal cane. Invece, con
l’allegoria, si esprimono idee e significati più nascosti, a volte anche astrusi, che comunque
costituiscono una forzatura culturale, ideologica, della realtà.
[Manzoni] (per significare che Don Abbondio era un vile). Nel linguaggio comune si ricorre
spesso a tale figura retorica: non è certo un capolavoro (per dire che è un’opera scadente), non
è mica stupido (per dire che è intelligente), non si vive poi tanto male (per dire che si vive
bene), ecc.
La metafora: è l’associazione di due parole che appartengono a due campi semantici diversi,
pur avendo in comune una piccola porzione di significato. In realtà, la metafora è una
similitudine in cui è nascosto o sottinteso il paragone; ad esempio, metafore come Achille è un
leone, Ulisse è una volpe, occhi di cielo, capelli d’oro non sono che condensazioni,
abbreviazioni di similitudini, che corrispondono rispettivamente a queste espressioni: Achille è
(coraggioso come) un leone, Ulisse è (furbo come) una volpe, occhi (azzurri dal colore) di cielo,
capelli (dal colore) d’oro. La metafora è una figura retorica largamente usata nel linguaggio
poetico come pure nel linguaggio comune. Nella poesia ricorre frequentemente perché
aggiunge ulteriori significati alle parole; essa è tanto più efficace quanto più è originale.
La metonimia: è la sostituzione di una parola con un’altra, contigua o logicamente connessa.
La metonimia, a cui si ricorre abbastanza di consueto anche nel linguaggio comune, può
presentarsi in vari modi; i più comuni sono i seguenti:
quando si sostituisce il contenuto con il contenente: bere un bicchiere (invece di bere
il vino contenuto nel bicchiere);
quando si sostituisce l’opera con l’autore: leggere Dante (invece di leggere le opere di
Dante);
quando è espresso lo strumento al posto della persona che lo usa: Inclito studio di
scalpelli achei [Foscolo] (dove scalpelli sta per artisti);
quando s’indica un luogo al posto di chi lo abita o di ciò che esso rappresenta
solitamente: Sai che là corre il mondo ove più versi / di sue dolcezze il lusinghier
Parnaso [Tasso] (dove Parnaso, il monte dove risiedeva Apollo, nell’antica mitologia
greca, sta per poesia, di cui quello era il dio);
quando s’indica l’astratto per il concreto: i privilegi dell’aristocrazia (invece di dire i
privilegi dei nobili);
quando s’indica il concreto per l’astratto: avere del fegato (invece di dire avere
coraggio, che si riteneva avesse la sua sede nel fegato);
quando s’indica l’effetto per la causa: sentire le campane (invece di sentire il suono
delle campane); le sudate carte [Leopardi] (dove le carte, per essere oggetto di uno
studio particolarmente impegnativo, sono causa di uno sforzo intellettuale);
quando s’indica la materia per l’oggetto: brandire il ferro (invece di dire brandire
un’arma di ferro).
L’ossimoro, dall’accostamento delle parole greche oxus (“acuto”) e moròs (“folle”), che
vorrebbe significare “acutamente folle”: è l’associazione inconsueta o particolarmente ardita di
due termini logicamente incompatibili. L’accentuazione del contrasto accresce di significato il
testo. Pensiamo, ad esempio, come il Tasso ha definito la bellezza della donna, nel contempo
innocente ma insidiosa per l’amante, in questo verso: O bellezza omicida ed innocente. Altri
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esempi possono essere le seguenti espressioni: una lucida follia, un silenzio eloquente,
un’amara dolcezza, lacrime di gioia.
La perifrasi, cioè il giro di parole per evitare ripetizioni ed espressioni troppo forti o che
possono apparire sconvenienti. Nell’esempio che segue, una perifrasi che si stende su tre versi è
usata da Dante per indicare l’invidia che dominava nella corte del sovrano Federico II di
Svevia:
La meretrice che mai da l’ospizio di Cesare non torse li occhi putti, morte comune e
delle corti vizio.
L’eufemismo: è l’espressione che nel linguaggio parlato sostituisce un’altra ritenuta
realisticamente cruda oppure moralmente biasimevole. Ad esempio: Quanti dolci pensier,
quanto disio / menò costoro al doloroso passo! [Dante]; dove l’espressione doloroso passo
indica l’adulterio.
La similitudine, dal latino similitudo (“somiglianza”): è il confronto tra cose, situazioni,
immagini, persone, per mezzo di avverbi o locuzioni avverbiali (come, alla maniera di),
aggettivi (simile a, quale), ecc. È una figura retorica di largo uso in poesia e serve ad estendere
o chiarire un significato ricorrendo ad un concetto di più facile comprensione. Ad esempio:
Quali colombe dal disio chiamate / …cotali uscir della schiera ov’è Dido [Dante].
La sineddoche: è un caso particolare di metonimia, consistente nell’indicare qualcosa,
anziché con un termine appropriato, con un altro termine avente col primo un rapporto di
contiguità, ma non di tipo spaziale, temporale o causale, come nella metonimia, bensì
quantitativo, cioè di una maggiore o minore estensione del significato. Si può indicare:
la parte per il tutto (la vela per la barca, il tetto per la casa);
il tutto per la parte (una borsa di coccodrillo per dire una borsa fatta di pelle di
coccodrillo);
la specie per il genere (il pane quotidiano per dire i mezzi di sostentamento);
il genere per la specie (i mortali per dire gli uomini);
il singolare per il plurale (il nemico per dire i nemici);
il plurale per il singolare (le mura domestiche per dire la propria casa).
La sinestesia (dal greco, “unione di sensazioni”): è una sorta di metafora mediante la quale si
accostano parole indicanti sensazioni appartenenti a sensi diversi. Un esempio, tratto dalla
poesia Alle fronde dei salici di Salvatore Quasimodo, può chiarire quanto detto: All’urlo nero
/ della madre che andava incontro al figlio / crocifisso sul palo del telegrafo. L’urlo nero è
una sinestesia perché vengono accostate due percezioni: una relativa all’udito (l’urlo), l’altra
alla vista (nero). L’espressione poetica così prodotta rende efficacemente l’idea del dramma
straziante di una madre disperata per l’uccisione del figlio. Altri esempi di sinestesia: pigolio di
stelle [Pascoli]; l’aria soffiava luce di baleni / silenziosi [Pascoli].
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Quale tra le seguenti è una parte variabile del discorso?
A. Congiunzione
B. Pronome
C. Avverbio
D. Preposizione
E. Interiezione
B.
L’unica parte variabile del discorso tra quelle indicate è il pronome. Le parti variabili del discorso, quelle cioè
soggette a variazioni di desinenza, sono l’articolo, il nome, l’aggettivo, il pronome e il verbo. Quelle invariabili sono,
invece, l’avverbio, la preposizione, la congiunzione e l’interiezione.
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A. Eco
B. Gregge
C. Ipotesi
D. Sciame
E. Edema
C.
Il sostantivo ipotesi ha la stessa forma per il singolare e per il plurale. Appartiene ad una particolare categoria di nomi
che nel passaggio dal singolare al plurale non cambiano desinenza. Sono i nomi cosiddetti indeclinabili. Altri esempi:
vaglia, gorilla, gas, re, specie.
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A. sovrabbondante
B. derivato
C. collettivo
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D. astratto
E. difettivo
C.
Popolo è un nome collettivo. I nomi si distinguono in nomi concreti e nomi astratti. A loro volta i nomi concreti
possono essere di tre tipi: nomi propri, che designano particolari individui di una specie o di una categoria, nomi
comuni, che indicano in modo generico uno o più individui di una specie o categoria, e, infine, nomi collettivi, che
indicano un gruppo di persone, animali o cose della stessa specie o categoria (Es. mandria, scolaresca, flotta e,
appunto, popolo).
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A. congiuntivo imperfetto
B. congiuntivo presente
C. condizionale passato
D. congiuntivo trapassato
E. trapassato remoto
A.
Che noi facessimo è un congiuntivo imperfetto. Il congiuntivo presente sarebbe stato: che noi facciamo; il
condizionale passato: noi avremmo fatto; il congiuntivo trapassato: che noi avessimo fatto; il trapassato remoto: noi
avemmo fatto.
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A. bello
B. gentile
C. grande
D. alto
E. buono
E.
Migliore è il comparativo di maggioranza dell’aggettivo buono (superlativo assoluto: ottimo), ed è uno di quegli
aggettivi che, oltre alle forme consuete del comparativo e del superlativo, hanno delle forme peculiari. Gli altri sono:
cattivo (peggiore, pessimo), grande (maggiore, massimo), piccolo (minore, minimo), alto (superiore, supremo o
sommo) e basso (inferiore, infimo).
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D.
La frase enunciata in modo errata è la quarta (Spero tu venissi con me). Quando, infatti, il verbo della proposizione
reggente è al presente, il verbo della subordinata sarà il congiuntivo presente nel caso di contemporaneità
dell’azione, congiuntivo passato per esprimere posteriorità, e infine congiuntivo presente o indicativo futuro se
l’azione della subordinata è futura rispetto a quella della principale.
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A. un avverbio
B. un aggettivo indefinito
C. un pronome indefinito
D. un sostantivo
E. un aggettivo numerale
A.
Molto è un avverbio di quantità, come poco, alquanto, assai, abbastanza, parecchio. Gli avverbi, insieme alle
preposizioni, alle congiunzioni e alle interiezioni, sono parti invariabili del discorso e possono essere classificati in
base alla forma e al significato.
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C. si esprime un concetto per mezzo di due sostantivi coordinati anziché di due termini
D. si omettono frasi o concetti importanti, che vengono lasciati all’intuizione del lettore
D.
L’ellissi è una figura retorica sintattica con cui l’autore omette frasi o concetti importanti lasciandoli
all’interpretazione del lettore. È utilizzata per non appesantire l’espressione con inutili ripetizioni. Es. Tu pensoso in
diparte il tutto miri; non compagni non voli [Leopardi].
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A. Mangiare
B. Spiegare
C. Andare
D. Sentire
E. Perdere
C.
Il verbo intransitivo è andare. I verbi intransitivi sono quei verbi che indicano azioni ben definite che non transitano
su un oggetto, ma restano nel soggetto che le compie (come anche partire, scherzare…). Possono avere solo la
forma attiva, in quanto l’azione che essi indicano si esaurisce, appunto, nel soggetto agente.
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A. Libro
B. Penna
C. Felicità
D. Scuola
E. Casa
C.
Felicità è uno di quei nomi che indicano sentimenti, attività, idee, tutto ciò, insomma, che non ha una consistenza
materiale. Sono i cosiddetti nomi astratti, che si contrappongono ai nomi concreti, che, al contrario, possiamo vedere
e toccare.
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11) Nella frase “Il più buono di tutti è Giulio”, l’aggettivo il più buono è di grado:
A. positivo
B. superlativo relativo
C. comparativo di maggioranza
D. superlativo assoluto
E. comparativo di minoranza
B.
Il più buono è un superlativo relativo di maggioranza. Esso esprime il massimo grado della qualità posseduta in
relazione a tutti gli altri. Si può dire anche “il migliore di tutti”, essendo buono uno di quegli aggettivi che hanno, oltre
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alle forme consuete del comparativo e del superlativo, hanno delle forme peculiari.
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A. Uovo/uova
B. Portacenere/portaceneri
C. Muro/muri
D. Lenzuolo/lenzuola
E. Braccio/braccia
B.
La coppia di sostantivi con il plurale errato è portacenere/portaceneri. Si tratta, infatti, di un nome composto, il cui
comportamento, per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale, cambia secondo il tipo di parole da cui è
costituito. In particolare, i nomi formati da un verbo e un sostantivo (come nell’esempio) si comportano in maniera
diversa a seconda che il sostantivo sia singolare o plurale.
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A. litote
B. analogia
C. metonimia
D. metafora
E. iperbole
E.
L’espressione “Sto morendo di sete” è un’iperbole. L’iperbole è una figura retorica semantica che consiste
nell’esagerare, oltre la realtà, quanto rappresentato con un concetto. Ricorrente in poesia, viene spesso utilizzato
anche, come nell’esempio, nel linguaggio comune (morire di fame, cose da pazzi…).
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A.
La frase che contiene un’apposizione è la prima: “L’Odissea, il famoso poema omerico, narra i viaggi e le imprese di
Ulisse“. Nell’analisi logica, l’apposizione si ha quando un sostantivo viene accompagnato, per meglio precisarne il
significato, da un altro sostantivo. Se invece il nome è accompagnato da un aggettivo, quest’ultimo viene detto
attributo.
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15) Quale tra i seguenti complementi risponde alla domanda “da chi, da che cosa”?
A. Complemento di mezzo
B. Complemento di termine
C. Complemento di causa
E. Complemento di specificazione
D.
Il complemento è quella parte della proposizione che, come suggerisce la parola stessa, svolge una funzione
complementare, indicando la persona, animale o cosa su cui si compie l’azione espressa dal verbo, oppure il mezzo,
la causa, il fine, il luogo per cui si compie o dove si compie tale azione. Tra quelli elencati l’unico a rispondere alla
domanda “da chi, da che cosa” è quello di agente o di causa efficiente, ma per individuare il complemento, più che
la preposizione che lo regge, bisogna considerare il significato del verbo, perché esistono altri complementi che
rispondono alla medesima domanda (in questo caso, anche moto da luogo, separazione o allontanamento…).
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16) Nella frase “Ho dormito solo qualche ora”, la parola qualche è:
A. un aggettivo dimostrativo
B. un pronome indefinito
C. un pronome dimostrativo
D. un pronome relativo
E. un aggettivo indefinito
E.
Nella frase “Ho dormito solo qualche ora”, la parola qualche è un aggettivo indefinito. Sono aggettivi indefiniti quelli
che esprimono una determinazione vaga, generica, non bene definita, come dice la parola stessa. Sono: ogni,
qualche, ciascuno, ognuno, certi, molto, poco, tanto.
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17) “Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade” (G. Ungaretti, Natale). La locuzione gomitolo di
strade costituisce una:
A. similitudine
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B. metonimia
C. metafora
D. sineddoche
E. perifrasi
C.
Tale locuzione costituisce una metafora. È una figura retorica che consiste nel trasferire a un termine il significato di
un altro termine con cui ha un rapporto di somiglianza. In breve, è una similitudine senza il termine di paragone.
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A. un comando
B. un dubbio
C. una certezza
D. una possibilità
E. una condizione
A.
Il modo imperativo indica un comando e ha il solo tempo presente (il cosiddetto imperativo futuro), in realtà, è
l’indicativo futuro usato per esprimere un ordine.
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B.
La frase che contiene un errore di ortografia è “Ieri sera ho incontrato un amica”. La formulazione corretta è “Ieri sera
ho incontrato un’amica”, con l’apostrofo all’articolo indeterminativo, perché un sta per una, che, per ragioni di
cacofonia, si elide.
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A. Dormire
B. Guardare
C. Sentire
D. Cadere
E. Donare
D.
Appartiene alla seconda coniugazione il verbo cadere. Le coniugazioni dei verbi regolari sono tre: prima (desinenza
all’infinito in -are), seconda (-ere) e terza (-ire).
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A. un pronome relativo
B. un pronome esclamativo
C. un pronome possessivo
D. un pronome interrogativo
E. un pronome dimostrativo
D.
Nella frase “Chi ha telefonato stamattina?” la parola chi è un pronome interrogativo. Si tratta di quei pronomi che,
come la corrispondente categoria di aggettivi, introducono delle proposizioni interrogative. I pronomi si distinguono in
personali, possessivi, relativi, dimostrativi, interrogativi ed esclamativi.
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B. nella riproduzione di suoni non verbali mediante una parola o un fonema linguistico
A.
L’allitterazione è una figura retorica fonica che consiste nella ripetizione di una lettera o di una sillaba, soprattutto
a inizio parola, in più parole successive (Es. Di me medesimo meco mi vergogno). Le figure retoriche foniche vengono
utilizzate per ragioni di eufonia.
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D. fungono da ausiliari
C.
I verbi difettivi sono quelli che “difettano”, cioè mancano, di alcune voci. Alcuni dei verbi difettivi più conosciuti e usati
soprattutto nella terza persona singolare (ma non solo), sono: aggradare, solere, fungere, ostare, vertere, urgere.
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24) Nella frase “Ho comprato dei vestiti oggi pomeriggio”, la parola dei è:
A. un articolo indeterminativo
B. un articolo partitivo
C. un aggettivo indefinito
D. un articolo determinativo
E. un aggettivo numerale
B.
Nella frase “Ho comprato dei vestiti oggi pomeriggio” la parola dei è un articolo partitivo. Gli articoli, parti variabili del
discorso, si distinguono in determinativi, indeterminativi e partitivi.
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25) S’individui, fra le parole proposte, quella che svolge la funzione di pronome nel seguente periodo: “Ti
ricordo che domani mattina devi alzarti molto presto”.
A. Molto
B. Che
C. Domani
D. Presto
E. Ti
E.
Nella frase “Ti ricordo che domani mattina devi alzarti molto presto” ti (a te) svolge la funzione di pronome personale
in funzione di complemento (di termine).
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26) Quale tra le seguenti non è una parte variabile del discorso?
A. L’interiezione
B. Il verbo
C. Il pronome
D. Il nome
E. L’aggettivo
A.
L’interiezione (o esclamazione) non è una parte variabile del discorso. Essa infatti, come l’avverbio, la congiunzione
e la preposizione, non cambia mai desinenza. Le interiezioni si distinguono in proprie (funzione esclamativa),
improprie (costituite da avverbi, nomi, aggettivi, verbi) e locuzioni interiettive (costituite da gruppi di parole).
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A. l’equivalente di grande
B. l’equivalente di maggiore
D.
L’aggettivo massimo è il superlativo assoluto di grande (comparativo: maggiore). È uno di quegli aggettivi che, oltre
alle forme consuete del comparativo e del superlativo, hanno delle forme peculiari. Gli altri sono: buono (migliore,
ottimo), cattivo (peggiore, pessimo), piccolo (minore, minimo), alto (superiore, supremo o sommo) e basso (inferiore,
infimo).
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A. un avverbio semplice
B. un’interiezione
C. un avverbio derivato
E. un avverbio composto
D.
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L’espressione nel complesso è una locuzione avverbiale. Si tratta di un gruppo di due o più parole con la medesima
funzione degli avverbi (Es. nel complesso, in pratica, con attenzione, fra poco, all’incirca, di più, di meno, senza
dubbio, di sicuro, di certo).
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B. una congiunzione
C. un avverbio di modo
D. un avverbio di luogo
E. un avverbio di tempo
C.
Nella frase “Ti aiuterò volentieri“, volentieri è un avverbio di modo, e serve a specificare il significato del termine cui
si riferisce. Altri avverbi di modo sono: visibilmente, estremamente, comunemente…
Cancella risposta
B. un’azione avvenuta in un passato recente e i cui effetti in qualche modo durano ancora
B.
Il passato prossimo indica un’azione avvenuta in un passato recente e i cui effetti in qualche modo durano ancora
(Stamattina sono uscito di buon’ora; abbiamo ascoltato i tuoi consigli).
Cancella risposta
31) Nella frase “Questo libro è mio, quello è tuo”, la parola quello è:
A. un aggettivo dimostrativo
B. un pronome dimostrativo
C. un pronome indefinito
D. un aggettivo indefinito
E. un pronome possessivo
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B.
Nella frase “Questo libro è mio, quello è tuo”, la parola quello è un pronome dimostrativo. Come i corrispondenti
aggettivi, i pronomi dimostrativi indicano persone o cose vicine a chi parla (questo) o a chi ascolta (quello). Es.:
questo libro l’ho comprato, quello l’ho ricevuto in prestito.
Cancella risposta
A. congiuntivo trapassato
B. condizionale presente
C. congiuntivo imperfetto
D. congiuntivo passato
E. condizionale passato
E.
“Tu saresti venuto” è un condizionale passato. Il condizionale indica il compimento di un’azione in presenza di
determinate condizioni o circostanze a cui si fa riferimento in un’altra proposizione.
Cancella risposta
A. Togliere/mettere
B. Fungere/urgere
C. Condurre/ridurre
D. Crescere/nuocere
E. Esigere/conoscere
B.
Fungere/urgere è una coppia di verbi chiamati difettivi. I verbi difettivi sono quelli che “difettano”, cioè mancano, di
alcune voci. Altri verbi difettivi conosciuti sono: aggradare, solere, ostare, vertere.
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A.
Il complemento di specificazione risponde alla domanda di chi?, di che cosa?. Per individuare un complemento,
però, più che la preposizione che lo regge, bisogna sempre considerare l’azione indicata dal verbo, perché esistono
altri complementi che rispondono alla medesima domanda.
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35) Nel periodo “Fammi sapere chi verrà a prenderti”, la proposizione subordinata è una:
A. dichiarativa
B. oggettiva
C. interrogativa indiretta
D. relativa
E. soggettiva
C.
Nel periodo “Fammi sapere chi verrà a prenderti”, la proposizione subordinata è una interrogativa indiretta. Tale
proposizione vuole, nella forma esplicita, il verbo all’indicativo, congiuntivo o condizionale; nella forma implicita, il
verbo all’infinito.
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C.
Nella punteggiatura, i due punti indicano una pausa che serve ad introdurre un chiarimento o una spiegazione.
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A.
L’antitesi è una figura retorica sintattica. Essa rappresenta l’accostamento, per mezzo di un parallelismo, di parole o
frasi di significato opposto, allo scopo di sottolinearne il contrasto. Può definirsi una similitudine rovesciata (Es. Non
fronda verde, ma di color fosco; non rami schietti, ma nodosi e ‘nvolti).
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C. nelle terzine il primo verso fa rima con il terzo e il secondo con il primo della frase successiva
E.
La rima incrociata si ha quando il primo verso fa rima con il quarto, il secondo con il terzo. Esistono tre tipi di rime:
baciata (AA), alternata (ABAB), incrociata (ABBA) e incatenata (ABA BCB).
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A. verbo difettivo
B. verbo congiuntivo
C. verbo partitivo
D. verbo riflessivo
D.
“Si veste” è un verbo riflessivo. I verbi possono avere la forma attiva, la forma passiva e la forma riflessiva.
Quest’ultima si ha quando l’azione che indicano non transita su un oggetto, né viene subìta dal soggetto, come nei
due casi precedenti, ma, compiuta dal soggetto, si riflette sullo stesso.
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A. Ruderi
B. Nozze
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C. Utensili
D. Cerimonie
E. Orecchie
B.
La parola nozze è difettivo di singolare. Appartiene a un gruppo di nomi che mancano del singolare e pertanto sono
usati solo al plurale. Altri esempi: esequie, posteri…
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41) Nella frase “Durante la cerimonia Marco si è sentito male”, la parola durante è:
E. un aggettivo
B.
Nella frase “Durante la festa Marco si è sentito male”, la parola durante è una preposizione impropria. Le
preposizioni, parti invariabili del discorso, si distinguono in proprie (semplici e articolate), improprie (sono aggettivi,
avverbi o verbi che svolgono la funzione di preposizione) e locuzioni propositive.
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A. congiunzioni disgiuntive
B. congiunzioni esplicative
C. congiunzioni modali
D. congiunzioni avversative
E. congiunzioni temporali
D.
Ma, però, tuttavia, sono congiunzioni avversative. Le congiunzioni (semplici, composte o locuzioni congiuntive), si
differenziano in base alla funzione, che può essere coordinante (come quelle appena richiamate) o subordinante.
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C.
Il periodo ipotetico è l’unione di una proposizione principale con una proposizione subordinata condizionale. La
proposizione subordinata è detta protasi, quella principale si chiama apodosi. Il periodo ipotetico può essere di 3 tipi:
della realtà, della possibilità o dell’irrealtà.
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C. con la preposizione di
A.
L’elisione, che consiste nell’apostrofare una parola non tronca terminante con vocale quando questa sia seguita da
un’altra parola che cominci anch’essa con una vocale, in alcuni casi è obbligatoria, in altri facoltativa. È obbligatoria,
ad esempio, con gli articoli lo, la e con le preposizioni articolate da essi formate.
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C. davanti ad un’apposizione
D.
La virgola, segno di interpunzione utilizzato per indicare le più piccole pause e le sfumature di un discorso, non deve
essere mai posta tra il soggetto e il predicato, tra il predicato e il complemento, dopo la congiunzione che
introduttiva di una proposizione soggettiva o oggettiva e tra proposizione reggente e l’interrogativa indiretta.
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A. Anastrofe
B. Chiasmo
C. Parallelismo
D. Anafora
E. Antitesi
A.
Nel verso “Amor ch’a nullo amato amar perdona”, Dante utilizza l’anastrofe, una figura retorica sintattica che consiste
nel capovolgere l’ordine delle parole e/o delle proposizioni.
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B. mancano di singolare
E.
Si definiscono indeclinabili quei nomi che nel passaggio dal singolare al plurale non cambiano desinenza. Alcuni
esempi: ipotesi, vaglia, gorilla, gas, re, specie.
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D. un sostantivo derivato
E. un sostantivo primitivo
B.
Nella frase “Sembra proprio un ometto” la parola ometto è un sostantivo alterato vezzeggiativo. I nomi alterati si
ottengono aggiungendo al nome un desinenza da cui risultano nomi vezzeggiativi (ometto), diminutivi (omino),
dispregiativi (omaccio), accrescitivi (omone).
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
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A. participio presente
B. gerundio presente
C. gerundio passato
D. participio passato
E. infinito presente
B.
Nella frase “Sbagliando s’impara” il verbo sbagliando è un gerundio presente. Il gerundio indica un’azione in
relazione ad un’altra espressa dal verbo di un’altra proposizione e ha i tempi presente e passato.
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A. Ricorrere
B. Partire
C. Piovere
D. Ascoltare
E. Fare
C.
Tra i verbi riportati, piovere è l’unico verbo impersonale. I verbi impersonali sono quei verbi che si trovano coniugati
solo alla terza persona singolare di ogni tempo e modo, perché l’azione da essi indicata non può attribuirsi ad alcun
soggetto (Es. piovere, grandinare, tuonare, accadere, avvenire, piacere, sembrare…).
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D.
“I miei genitori hanno voluto andare al parco” è una frase errata, laddove la formulazione corretta è “I miei genitori
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
sono voluti andare al parco”. I verbi avere ed essere, detti ausiliari, accompagnano il primo i verbi transitivi attivi e
quelli intransitivi usati in modo transitivo, il secondo i verbi intransitivi (come andare).
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C.
La proposizione “Socrate, famoso filosofo greco, morì avvelenato” contiene un’apposizione. Nell’analisi logica,
l’apposizione si ha quando un sostantivo viene accompagnato, per meglio precisarne il significato, da un altro
sostantivo. Se invece il nome è accompagnato da un aggettivo, quest’ultimo viene detto attributo.
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53) Quale delle seguenti frasi contiene un avverbio di grado superlativo relativo?
A.
La frase “Marco arrivò il più presto possibile” contiene un avverbio di grado superlativo relativo. Gli avverbi, come gli
aggettivi, possono avere un grado positivo, uno comparativo (uguaglianza, maggioranza o minoranza) e un grado
superlativo (assoluto o, come in questo caso, relativo).
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54) Nella frase “Il vestito che ho comprato costa molto”, la parola che è:
A. una preposizione
B. un avverbio
C. un aggettivo
D. una congiunzione
E. un pronome relativo
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E.
Nella frase “Il vestito che ho comprato costa molto”, che è un pronome relativo. I pronomi relativi sostituiscono un
nome, evitandone una fastidiosa ripetizione, e nel contempo, congiungono due proposizioni in stretta relazione tra
loro.
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A. pochissimo
B. malissimo
C. peggio
D. meno
E. male
B.
L’avverbio pessimamente equivale a dire malissimo. È uno di quegli avverbi che, come avviene per gli aggettivi,
formano il comparativo e il superlativo in modo particolare. Essi sono: bene (meglio, benissimo o ottimamente); male
(peggio, malissimo o pessimamente); molto (più, moltissimo); poco (meno, pochissimo).
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56) L’attributo è:
A. un avverbio
C. una congiunzione
D. un aggettivo
E. un sostantivo
D.
L’attributo è, in analisi logica, ogni aggettivo, qualificativo o determinativo, che accompagna un nome; esso si
accorda sempre con il sostantivo cui si riferisce (Es. Ho indossato un abito rosso). Se ad accompagnare un
sostantivo, allo scopo di precisarne meglio il significato, è un altro sostantivo, allora si ha un’apposizione (Es. il fiume
Po).
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A. Io ebbi studiato
B. Io studiai
C. Io avevo studiato
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D. Io ho studiato
E. Io studiavo
C.
Il trapassato prossimo del verbo studiare è “Io avevo studiato”. Questo tempo indica un’azione già compiuta rispetto
a un’altra che è riferita in un’altra proposizione (Es. Avevo già studiato quando è venuta la mia amica).
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58) L’ossimoro è:
B. l’espressione che nel linguaggio parlato sostituisce un’altra ritenuta cruda o moralmente biasimevole
E. una sorta di metafora che consiste nell’accostare parole indicanti sensazioni appartenenti a sensi diversi
C.
L’ossimoro è una figura retorica semantica con cui vengono associati in modo inconsueto o particolarmente ardito
due termini fra loro logicamente incompatibili, al fine di accrescere il significato di un testo (Es. bellezza omicida e
innocente).
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59) Nel periodo “Per aver bevuto troppo ha fatto un incidente”, la proposizione subordinata è:
A. finale
B. dichiarativa
C. consecutiva
D. strumentale
E. causale
E.
Nel periodo “Per aver bevuto troppo ha fatto un incidente” la subordinata è una proposizione causale. Essa è
introdotta dalle congiunzioni o locuzioni congiuntive perché, poiché, dato che, siccome, giacché, per il fatto che.
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60) Quale dei seguenti modi di formare il superlativo assoluto dell’aggettivo acre è errato?
A. Molto acre
B. Assai acre
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C. Acerrimo
D. Eccessivamente acre
E. Acrissimo
E.
Acrissimo non è corretto. Il superlativo assoluto dell’aggettivo acre può essere molto acre, assai acre,
eccessivamente acre, facendolo cioè precedere da un avverbio di quantità, oppure acerrimo. Si tratta, infatti, di uno
di quegli aggettivi che formano il superlativo in modo irregolare, come celebre (celeberrimo), salubre (saluberrimo),
integro (integerrimo) e così via.
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61) Quale dei seguenti sostantivi ha un’unica forma sia per il maschile che per il femminile?
A. Poeta
B. Nipote
C. Dottore
D. Psicologo
E. Scrittore
B.
Nipote è l’unico fra i termini elencati ad avere un’unica forma sia per il maschile che per il femminile. Appartiene a
quella particolare categoria di nomi cosiddetti indeclinabili. Altri esempi: ipotesi, vaglia, gorilla, gas, re, specie.
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A. Francesco è vivace
A.
La frase “Francesco è vivace” contiene un predicato nominale. Esso si ha quando la voce verbale ha bisogno, per
esprimere un senso compiuto, di essere accompagnata da un nome o un aggettivo, che viene chiamato nome del
predicato.
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A. La finestra si è rotta
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D.
La parola la è usata come pronome nella frase “La vedo ogni mattina a scuola”. Più precisamente, nell’esempio la è
un pronome personale in terza persona singolare con funzione di complemento oggetto.
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A. in una frase in cui la seconda parte non è unita alla prima in modo corretto sintatticamente
B. nel rivolgersi direttamente, attraverso un complemento vocativo, a persone o cose assenti o diverse dal
destinatario del messaggio poetico
C. nella successione di due parole che hanno in comune la stessa radice etimologica
D. nel far dipendere da uno stesso verbo due o più sostantivi o altre parti del discorso
E. nella ripetizione della parola con cui si conclude una frase all’inizio della frase successiva
A.
L’anacoluto è una figura retorica sintattica che consiste in una frase in cui la seconda parte non è unita alla prima in
modo corretto sintatticamente (Es. Come si dice di Ermotimo che l’anima gli usciva).
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A. Sciame
B. Mandria
C. Stormo
D. Scolaresca
E. Municipio
E.
L’unica parola fra quelle elencate a non essere un nome collettivo è municipio. I nomi collettivi indicano, infatti, un
gruppo di persone, animali o cose della stessa specie o categoria (ricordiamo anche flotta, popolo…).
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C.
La frase “Gl’alberi del mio giardino sono fioriti il mese scorso” contiene un errore ortografico. L’articolo determinativo
maschile plurale gli, infatti, e le preposizioni articolate da esso derivate (agli, dagli, sugli), può essere apostrofato,
facoltativamente, solo se la parola successiva inizia anch’essa con la –i. Negli altri casi, non si elide.
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A. Anafora
B. Ellissi
C. Asindeto
D. Chiasmo
E. Apostrofe
E.
Nel verso “O cavallina, cavallina storna portavi a casa sua chi non ritorna” Pascoli utilizza la figura retorica
dell’apostrofe, che consiste nel rivolgersi direttamente, attraverso un vocativo, a persona o cosa assenti o diverse dal
destinatario del messaggio poetico.
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A. indeclinabile
B. sovrabbondante
C. difettivo
D. collettivo
E. astratto
B.
Il sostantivo muro rientra fra quei nomi detti sovrabbondanti, quelli, cioè, che possono avere due singolari o due
plurali (Es. orecchio/orecchia/orecchi/orecchie), un singolare e due plurali (lenzuolo/lenzuola/lenzuoli) oppure due
plurali con significati diversi (Es. osso/ossi/ossa e appunto muro/muri/mura).
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69) Nella frase “L’isola di Capri è una delle più belle del Mediterraneo”, qual è il complemento di
denominazione?
B. Del Mediterraneo
C. Di Capri
D. L’isola di
C.
Nella frase “L’isola di Capri è una delle più belle del Mediterraneo” il complemento di denominazione è di Capri, il
quale risponde alla domanda “Di che nome? Quale nome o soprannome? ”.
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A. un pronome indefinito
B. un aggettivo indefinito
C. un pronome esclamativo
D. un pronome interrogativo
E. un pronome dimostrativo
D.
Nella frase “Quanto mi è costato?”, la parola quanto è un pronome interrogativo. I pronomi interrogativi ed esclamativi,
come i corrispondenti aggettivi, introducono proposizioni interrogative ed esclamative. Sono chi, quale/quali,
quanto/quanti/quante e chi, usato solo come pronome.
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71) In quale delle seguenti frasi il verbo posto all’infinito presente ha valore di sostantivo?
A.
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Nel periodo “Camminare fa bene alla salute”, l’infinito presente camminare è usato con valore di sostantivo. Nella
proposizione, infatti, svolge la funzione di soggetto. Camminare in questo caso equivale al sostantivo moto, come se
dicessi: “Il moto fa bene alla salute”.
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72) Quale tra le seguenti non è una parte variabile del discorso?
A. Nome
B. Verbo
C. Articolo determinativo
D. Congiunzione
E. Aggettivo
D.
Mentre le altre sono tutte parti variabili del discorso, soggette, cioè, a mutamenti di desinenza, la congiunzione è una
parte invariabile del discorso, insieme all’avverbio, alla preposizione e all’interiezione o esclamazione.
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A. meglio
B. più
C. moltissimo
D. molto di più
E. ottimamente
B.
Il grado comparativo dell’avverbio molto è più. Molto è uno di quegli avverbi che, come avviene per gli aggettivi,
formano il comparativo e il superlativo in modo particolare. Gli altri sono: bene (meglio, benissimo o ottimamente);
male (peggio, malissimo o pessimamente); molto (più, moltissimo); poco (meno, pochissimo).
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A. uniscono parole che in una frase hanno la stessa funzione logica e grammaticale
B. uniscono due frasi che sono sullo stesso piano logico sintattico
D. uniscono parole che in una stessa frase hanno una diversa funzione logica e grammaticale
C.
Le congiunzioni subordinanti sono quelle che collegano fra loro due o più frasi, mettendole su piani diversi,
stabilendo una relazione in cui la frase introdotta dalla congiunzione (subordinata) dipende dalla reggente (Es. Non
riesco a studiare perché ho sonno).
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75) Nella frase “Paolo guadagna abbastanza per poter mantenere la sua famiglia”, la parola abbastanza è:
A. un avverbio di modo
B. un avverbio di quantità
C. un avverbio di valutazione
E. un aggettivo indefinito
B.
Nella frase “Paolo guadagna abbastanza per poter mantenere la sua famiglia”, la parola abbastanza è un avverbio di
quantità. Esso indica una quantità generica, non ben definita. Altri esempi: molto, poco, assai, parecchio…
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B. un aggettivo o da un avverbio
C. un gruppo di parole che svolgono all’interno del periodo una funzione propositiva
A.
Le preposizioni si distinguono in proprie e improprie. Le prime, a loro volta, possono essere semplici (di, a, da, in, con,
su, per, tra, fra) o articolate, quando sono formate da una preposizione semplice più un articolo determinativo
(Es. dal, nel, col…).
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77) Nella frase: “Poveri noi! Quando riavremo la nostra casa?”, l’espressione poveri noi! è:
A. una congiunzione
B. una preposizione
C. un’interiezione impropria
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D. un avverbio di modo
E.
Nella frase “Poveri noi! Quando riavremo la nostra casa?”, l’espressione poveri noi! è una locuzione interiettiva o
esclamativa. Essa è un’interiezione costituita però da gruppi di parole o brevi frasi, come anche Santo cielo!, Dio mio!
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A. quando?
B. fino a quando?
E. da quando?
C.
Il complemento di tempo continuato risponde alla domanda per quanto tempo?, ed è solitamente introdotto dalla
preposizione per, ma può anche non essere preceduto da alcuna preposizione (Es. L’anno scolastico dura nove
mesi).
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A. non hanno senso compiuto, pertanto dipendono dalla proposizione principale o da un’altra subordinata
A.
Le proposizioni subordinate o secondarie sono quelle proposizioni che esprimono un senso che ha bisogno
d’integrarsi con quanto espresso dalla proposizione principale o da qualche altra proposizione subordinata (in questo
caso si avranno così subordinate di primo grado, di secondo grado e così via).
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B.
Il discorso diretto si ha quando si riportano direttamente le parole pronunciate da una persona, racchiudendole tra
virgolette o facendole precedere da un trattino. Esso comincia con la lettera maiuscola ed è introdotto dai due punti.
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D.
La lettera maiuscola non va usata dopo il punto e virgola e i due punti, così come non ci vuole, naturalmente, dopo
la virgola. È invece obbligatorio dopo il punto, il punto esclamativo e il punto interrogativo, nonché in tutte le ipotesi
espressamente previste (nomi propri, festività, titoli di opere, giornali e opere d’arte…).
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C.
La frase “Di quello che pensi” è quella errata. La versione corretta è “Di’ quello che pensi”, con la sillaba di
apostrofata. In questo caso, infatti, si tratta dell’imperativo del verbo dire, che si elide per una questione fonetica, e
che non deve confondersi con la preposizione semplice di (ancora diverso è il sostantivo dì, accentato).
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E.
Gli aggettivi dimostrativi indicano la posizione in cui si trova qualcosa rispetto a chi parla e a chi ascolta. Sono
questo (vicinanza a chi parla), codesto (vicinanza a chi ascolta), ormai in disuso, e quello (lontananza da chi parla e
da chi ascolta).
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A. Proprio
B. Vi
C. Di cui
D. Costui
E. Chiunque
B.
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A. Scuola
B. Mandria
C. Allegria
D. Fiume
E. Maglia
C.
Allegria è uno di quei nomi che indicano sentimenti, attività, idee, tutto ciò, insomma, che non ha una consistenza
materiale. Sono i cosiddetti nomi astratti, che si contrappongono ai nome concreti, che, al contrario, possiamo
vedere e toccare.
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86) Nella frase “Mi piace più leggere che guardare la televisione”, l’avverbio più è di grado:
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A. comparativo di maggioranza
B. superlativo relativo
C. positivo
D. superlativo assoluto
E. comparativo di uguaglianza
A.
Nella frase “Mi piace più leggere che guardare la televisione”, l’avverbio più è un comparativo di maggioranza, e più
precisamente dell’avverbio molto.
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87) Nella frase “Angelo frequenta ancora l’università, mentre suo fratello lavora da due anni”, la parola
mentre è:
A. un avverbio di tempo
C.
Nella frase “Angelo frequenta ancora l’università, mentre suo fratello lavora da due anni” la parola mentre è una
congiunzione avversativa.
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88) Il complemento indiretto che risponde alla domanda “verso dove?” è un complemento di:
A. stato in luogo
B. moto a luogo
D. moto da luogo
E. origine o provenienza
B.
Il complemento che risponde alla domanda “verso dove? ” è un complemento di moto a luogo, introdotto dalle
preposizioni a, da, in, per, verso.
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89) Individuate quale delle seguenti frasi contiene un’apposizione.
D.
La frase che contiene un’apposizione è “Il professor Rossi insegna Storia e Filosofia”. Nell’analisi logica,
l’apposizione si ha quando un sostantivo viene accompagnato, per meglio precisarne il significato, da un altro
sostantivo. Se invece il nome è accompagnato da un aggettivo, quest’ultimo viene detto attributo.
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A. congiuntivo imperfetto
B. indicativo presente
C. congiuntivo presente
D. condizionale presente
E. condizionale passato
C.
Che io soglia è un congiuntivo presente. Solere, fra l’altro, è uno di quei verbi denominati difettivi, quei verbi, cioè,
che non hanno tutti i modi e i tempi dei verbi regolari. Altri esempi di verbi difettivi: aggradare, fungere, ostare, urgere,
vertere.
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A.
I modi infiniti, o indefiniti, sono l’infinito, il participio e il gerundio. Sono chiamati così perché non definiscono la
persona del verbo. L’infinito indica la pura azione in riferimento soltanto al tempo, il participio ha spesso natura di
aggettivo o nome, il gerundio indica un’azione in relazione ad un’altra espressa dal verbo di un’altra proposizione.
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92) L’avverbio è:
A. una parte variabile del discorso che sta al posto del nome
B. una parte variabile del discorso che si aggiunge ad un nome per meglio qualificarlo o determinarlo
C. una parte variabile del discorso che indica un’azione, un modo di essere o uno stato
D. una parte invariabile del discorso che collega parole, gruppi di parole o frasi
E. una parte invariabile del discorso che si colloca accanto ad un’altra parola per precisarne o modificarne il
significato
E.
L’avverbio è una parte invariabile del discorso che si colloca accanto ad un’altra parola per precisarne o
modificarne il significato. Sono parti invariabili del discorso, insieme all’avverbio, la congiunzione, la preposizione e
l’interiezione o esclamazione.
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93) Nella frase “Marta abita al primo piano di quel palazzo”, la parola primo è:
B. un aggettivo indefinito
D. un pronome indefinito
E. un aggettivo dimostrativo
A.
Nella frase “Marta abita al primo piano di quel palazzo”, la parola primo è un aggettivo numerale ordinale. Gli
aggettivi numerali si distinguono in cardinali (uno, due, tre…), che indicano il numero delle persone, cose o animali, e
ordinali (primo, secondo, terzo…), che indicano il loro posto in ordine progressivo.
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B. una persona, un animale o una cosa che compie l’azione o che subisce l’azione o di cui si parla
E. una parte invariabile del discorso che collega parole, gruppi di parole o frasi
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B.
Il soggetto, parte variabile del discorso, indica una persona, un animale o una cosa che compie l’azione espressa dal
verbo o che subisce l’azione o ancora di cui si parla.
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D.
L’articolo partitivo è contenuto nella frase “Poco fa ho bevuto dell’acqua”. L’articolo partitivo si usa per esprimere
quantità indefinite. Es.: ho visto degli amici, ho mangiato del pane…
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96) Nella frase “Luigi è stato eletto rappresentante di istituto”, la parola rappresentante è:
A. Attributo
B. Apposizione
E. Predicato nominale
C.
Nella frase “Luigi è stato eletto rappresentante di istituto”, la parola rappresentante, in analisi logica, è complemento
predicativo del soggetto. Esso risponde alla domanda come?, in qualità di che cosa?, ed è preceduto dalle
preposizioni come, da, per, in qualità di, ma si può trovare anche senza preposizione, come nell’esempio riportato.
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A. Tizio è un’aquila
D.
La frase “Sei bello come il sole” è una similitudine. La metafora (dal greco metaphérō, «io trasporto») è una figura
retorica che consiste nel trasferire a un termine il significato di un altro termine con cui ha un rapporto di somiglianza.
In breve, è una similitudine senza il termine di paragone.
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98) Nella frase “La porta è aperta”, la parola aperta ha valore di:
A. predicato verbale
B. copula
E. complemento di modo
C.
Nella frase “La porta è aperta”, aperta è nome del predicato. Quando la voce verbale, ad esempio il verbo essere, ha
bisogno di essere accompagnata da un nome o da un aggettivo, insieme a quest’ultimo costituisce il predicato
nominale, dove è è la copula, e l’aggettivo o il sostantivo è il nome del predicato.
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A. composto
B. sovrabbondante
C. alterato
D. derivato
E. indeclinabile
A.
Il sostantivo capocuoco è un nome composto. I nomi composti nascono dall’unione di due nomi (capostazione,
capocuoco), un nome e un aggettivo (terracotta), un verbo e un nome (batticarne), o due verbi (lasciapassare). Al
plurale tali nomi seguiranno regole diverse a seconda della loro composizione.
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100) Quale delle seguenti frasi contiene un errore nell’uso del verbo?
E. I miei genitori hanno deciso di andare a Parigi per visitare la Tour Eiffel
B.
La frase “Mio fratello ha dovuto partire all’improvviso” è sbagliata, laddove la formulazione corretta è “Mio fratello è
dovuto partire all’improvviso”. I verbi avere ed essere, detti ausiliari, accompagnano il primo i verbi transitivi attivi e
quelli intransitivi usati in modo transitivo, il secondo i verbi intransitivi (come partire).
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CAPITOLO 2 Letteratura
Esopo. Il più noto favolista greco, scrisse una raccolta di 393 favole in prosa e 33 in versi. Fedro lo tradusse in lingua
latina con varianti e rifacimenti.
Simonide di Ceo, Bacchilide, Pindaro (famoso per i cd voli pindarici (passaggi fra un concetto e
l’altro così rapidi e arguti da sfuggire al lettore).
La tragedia
Eschilo – Opere
Le Supplici, I persiani, I sette a Tebe, Prometeo incatenato, Orestiade (trilogia costituita dalle
tragedie Agamennone, Coefore, Eumenidi).
Sofocle – Opere
Aiace, Antigone, Edipo re, Elettra, Trachinie, Filottete, Edipo a Colono.
Euripide – Opere
Alcesti, Medea, Ippolito, Ifigenia in Aulide, Ifigenia in Tauride. Euripide introdusse due
innovazioni: il prologo e il deus ex machina. Quest’ultimo consisteva nell’intervento
straordinario di un dio che, apparendo dall’alto, sostenuto da uno speciale congegno, scioglieva nel
migliore dei modi il nodo dell’azione.
La commedia
Aristofane – Opere
Le nuvole, Gli uccelli, Le rane.
La storiografia
Erodoto. Scrisse le Guerre Persiane, una grande opera che i grammatici alessandrini divisero
in 9 libri, intesa a glorificare il genio della stirpe ellenica e la vittoria sulla barbarie nella gigantesca
lotta che i Greci sostennero contro i Persiani.
Tucidide. Scrisse la storia della Guerra del Peloponneso. Essa abbraccia la storia di tutti gli
avvenimenti che si svolsero dal 431 al 411, divisa in due periodi.
Senofonte. Fu autore di opere storiche (Anabasi, Storie elleniche, Agesilao), filosofiche
(Memorabili di Socrate, Simposio, Economico, Apologia di Socrate), politiche (La costituzione di
Sparta, La costituzione di Atene), tecnico-didattiche (Cinegetico, Ipparchico, Ippica, Le entrate
dello Stato).
Gli oratori
Lisia
Opere: Contro Eratostene, Contro Agorato, Per l’uccisione di Eratostene.
Isocrate
Opere: Areopagitico, Panatenaico, Filippo.
Demostene
Opere: le sei Filippiche, Per la pace, Per la mala ambasceria, Per la corona.
latino da Catullo).
Poesia bucolica e mimetica
Teocrito (idilli e mimi).
Commedia nuova
Menandro (l’Arbitrato, la Tosata, la Donna di Samo).
Scienze
Euclide (Elementi di geometria), Archimede, Aristarco, Claudio Tolomeo.
Filosofia
Scuola epicurea. Fondatore Epicuro di Samo (Intorno alla natura, da cui trasse ispirazione
Lucrezio Caro nel De rerum natura).
Scuola stoica. Fondatore Zenone di Cizio. Tra i suoi seguaci ricordiamo Panezio di Rodi
(Dell’Arte Divinatoria, Degli Dei e Del Dovere), da cui trasse ispirazione Cicerone nel suo De
officiis.
Scuola scettica. Fondatore Pirrone di Elide.
Storia
Polibio – Opere
Vita di Filopomene, la Guerra di Numanzia e il Trattato di strategia militare.
L’anno convenzionale di nascita della letteratura latina vera e propria è il 240 a.C., quando
Livio Andronico, uno schiavo di lingua greca, tradusse e adattò per le scene romane, dietro
incarico del senato, un testo teatrale greco. Ma Andronico ha soprattutto il merito di aver tradotto
l’Odissea di Omero.
Gneo Nevio fu il primo scrittore italico. Scrisse un poema epico sulla prima guerra punica
(Bellum poenicum), inaugurando il poema epico di argomento nazionale.
Quinto Ennio. Lo ricordiamo soprattutto per i suoi Annales, poema appassionato e vigoroso
sulla storia di Roma.
Di Plauto ci sono prevenute 21 commedie.
Il I secolo a.C. è considerato l’età aurea della letteratura latina. Fu anche il secolo delle guerre
civili, che alterarono l’equilibrio degli istituti politici tradizionali. Si configurarono marcate posizioni
individualistiche e modelli interpretativi della realtà estranei alla cultura tradizionale, perché
centrati sul problema del destino e della felicità individuali.
Il primo caso è quello dei poetae novi e in particolare di Catullo, il primo grande poeta
lirico latino; il secondo è quello di Lucrezio, che produsse un eccezionale poema didascalico-
filosofico di impostazione epicurea, De rerum natura (Sulla natura).
La lingua letteraria subì un processo di canonizzazione in senso aristocratico e con Cicerone
mostrò di aver acquisito gli strumenti per tradurre il pensiero greco.
A Cicerone spetta il merito di aver riaffermato i valori della tradizione entro un più moderno
sistema culturale, elaborando un ideale di humanitas in cui il momento politico è ancora quello
culminante, ma arricchito di valori letterari e filosofici.
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Nuova è anche la storiografia, incentrata sul presente (Cesare: De bello gallico) o sul recente
passato (Sallustio: Historiae) e pensata come lavoro di diagnosi e interpretazione politica oltre che
come opera di documentazione oggettiva.
Virgilio creò con l’Eneide il modello linguistico del poema epico per i secoli a seguire e offrì
un’interpretazione mitologica, ma in chiave moderna, dell’impero romano, ricollegandosi all’epica
omerica. Di lui ricordiamo anche le Bucoliche e le Georgiche.
A Orazio si deve il modello di una lirica nuova, orientata su quella greca classica e
caratterizzata da un’insuperata compiutezza formale.
Livio “sacralizzò” in un’opera monumentale (Ad urbe condita, 142 libri di cui ne rimangono 35)
l’intera storia romana dalle origini al suo tempo.
Di Ovidio si ricordano la sua Ars amatoria (manuale ironico sull’arte della conquista amorosa)
e soprattutto le Metamorfosi (lungo poema che ripropone antichi miti in una struttura narrativa
molto libera).
La figura carismatica di Augusto aveva dato avvio a una fase di fatto monarchica dell’impero
romano, benché venisse mantenuto tutto l’impianto della facciata repubblicana e il sovrano avesse
assunto il titolo di princeps, cioè “il primo (tra i cittadini)” o di imperator, cioè “comandante
militare (supremo)”. Per la prima volta dopo Augusto, gli intellettuali cominciarono a essere
all’opposizione ed espressero un’inquieta sensibilità per il presente.
Silio Italico e Stazio. L’opera di quest’ultimo, e soprattutto la Tebaide, ebbe una particolare
fortuna nel Medioevo.
Il canone classicista
Grande importanza per la restaurazione del gusto classicista ebbe, con il suo trattato Institutio
oratoria (Istituzione oratoria), Quintiliano, il primo retore a ricoprire una cattedra a spese dello
stato.
Grande erudito e maestro della prosa scientifica e didattica fu Plinio il Vecchio, la cui
Naturalis historia (Storia naturale) svolse un ruolo enciclopedico importante.
Il nipote Plinio il Giovane è autore di un raffinato epistolario, il più importante, per
l’informazione e l’abilità letteraria, dopo quello ciceroniano, al quale per vari aspetti fa riferimento.
Satira e storiografia
Questa età vanta la straordinaria figura di Marziale, il maggiore scrittore latino di
epigrammi. Documenta il sempre dominante gusto retorico anche il maggior scrittore di satire
dopo Orazio, Giovenale, che espresse in forme violente lo sdegno del provinciale per il degrado
morale della metropoli.
Tra i numerosi storici spicca Tacito (Historiae e Annales), il principale storico latino
dell’età imperiale.
Diversa tempra di storico, ma grande capacità narrativa, tra curiosità, pettegolezzo e puntualità
nell’informazione, rivela Svetonio col De vita Caesarum (conosciuto in italiano col titolo Le vite
dei dodici Cesari), dal carattere aneddotico ed erudito.
Il secolo si aprì nell’ordine politico e militare di Traiano e Adriano e si chiuse con l’anarchia
militare che precedette i Severi. Il linguaggio letterario manifesta il declino della spiritualità
romana in corso. Punto di riferimento della pagina divenne ora la parola, il cui culto retorico ed
erudito esprimeva la disintegrazione della spiritualità. Sarebbe stato il cristianesimo, con la sua
forza trascinante, a ridare vitalità alla cultura latina.
Arcaismo ed erudizione
Il II secolo manifesta in più casi un gusto arcaizzante: ama le parole antiche, ma il richiamo
al passato è spesso una rinuncia all’azione e l’irrazionalismo si accompagna al recupero un po’ rigido
della parola di un tempo. L’imperatore Marco Aurelio esprime non tanto il vecchio ideale della
ragione al potere quanto l’abito mentale di un mistico: suggestivi, al riguardo, sono i suoi Ricordi.
Comparve in questo periodo la figura dell’intellettuale itinerante, a metà tra il maestro di
retorica e il mago. Tale è il romanziere Apuleio, autore delle Metamorfosi o L’asino d’oro (titolo, il
secondo, invalso nelle traduzioni), affascinante narrazione romanzesca e fantastica (vi è contenuta
anche la celebre novella di Amore e Psiche).
L’amore per la parola si affianca al gusto erudito e antiquario. Tali sono le Noctes Atticae (Le
notti attiche) di Aulo Gellio.
Un giocoliere della parola è invece il retore Frontone.
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Il II secolo si chiuse con i Severi e con il ritorno al principato dinastico, sempre più
orientaleggiante. La prolungata anarchia del III secolo si risolse con Diocleziano, che conferì
all’impero una nuova organizzazione di tipo burocratico e militare. E mentre nell’impero dilagavano
la cultura e la spiritualità cristiana, la cultura pagana, in posizione di debolezza, fu rappresentata
dall’opera del poeta cartaginese Nemesiano.
2.3.1 • Il Medioevo
Le origini della letteratura in volgare
Nel XIII secolo fiorì in Italia la letteratura in volgare, cioè nella lingua parlata dal volgo
(popolo), che si caratterizzò come filone a sé stante rispetto a quella in latino. Le sue origini sono
strettamente legate allo sviluppo delle parlate locali che, dopo ulteriori evoluzioni, vennero a
formare le cosiddette lingue neolatine (i volgari del sì in Italia, la lingua d’oc in Provenza e la
lingua d’oil nella Francia settentrionale).
Con la crisi del feudalesimo e la nascita dei Comuni nell’Italia centro-settentrionale, si sviluppò
una nuova classe sociale: la borghesia mercantile, costituita da artigiani, banchieri e mercanti.
Pertanto, si rese necessario l’uso del volgare non solo per le transazioni commerciali, ma anche per
redigere documenti e statuti comunali. Per questi motivi, accanto ai tradizionali intellettuali
ecclesiastici (i chierici), che scrivevano in latino, si affermarono nuovi intellettuali laici, di
estrazione borghese, che scrivevano in volgare.
La poesia religiosa
Incitava ad una condotta di vita sobria e morale, ammonendo chi non seguiva gli insegnamenti
cristiani.
La lirica d’arte
che si sviluppò presso la corte di Palermo, capitale del Regno di Sicilia, dove il re Federico II di
Svevia favorì la cultura e le arti. Sul modello della poesia provenzale, i siciliani diedero vita ad
una poesia lirica amorosa raffinata, accogliendo il tema dell’amor cortese, inteso come
omaggio del cavaliere alla dama.
Guittone d’Arezzo (1235 ca.-1294)
Il più importante poeta della scuola toscana. Quando gli Svevi furono sconfitti dagli Angioini e
la corte di Palermo decadde, i motivi della “ scuola siciliana” furono ripresi da alcuni poeti
toscani nel loro volgare. Nacque così la “scuola toscana” che, ai tradizionali motivi dell’amor
cortese, aggiunse temi morali, civili e politici derivati dalla più dinamica e movimentata vita
politica dei Comuni della Toscana.
Guido Cavalcanti (1255 ca.-1300)
Lapo Gianni (XIII-XIV sec.)
Dante della “Vita nova”
Autori del dolce stil novo. Fu chiamata così da Dante, in un celebre passo del XXIV canto del
“Purgatorio”, un’importantissima esperienza letteraria che si manifestò soprattutto in Toscana
nella seconda metà del Duecento. Dante ne definì lo stile dolce per la delicatezza e la soavità
dell’espressione poetica, e nuovo perché questa espressione doveva trascrivere lo stato d’animo
del poeta, il suo sbigottimento d’amore.
I motivi essenziali del dolce stil novo furono:
– una nuova concezione della nobiltà, intesa come nobiltà d’animo e non di rango o di sangue;
– il legame tra amore e “cor gentil”, ripreso dal tema dell’amor cortese;
– l’idealizzazione della donna, che veniva vista come un angelo capace di guidare l’uomo al
perfezionamento morale e spirituale.
Guido Guinizzelli (1235 ca.-1276)
Unanimamente considerato il caposcuola del dolce stil novo, la cui poesia Al cor gentil
rempaira sempre amore è ritenuta una sorta di manifesto di tale corrente poetica.
La prosa
un canto introduttivo per l’ “Inferno”, per complessivi cento canti. Questi sono tutti in terzine
di endecasillabi a rima alternata (o in terza rima). Dante immagina un viaggio compiuto
nell’aldilà, guidato da Virgilio, il maggiore poeta latino e simbolo della ragione, nell’Inferno e
nel Purgatorio, e da Beatrice, che simboleggia la teologia o scienza divina, nel Paradiso.
Inferno. È immaginato come un’enorme voragine a forma di imbuto che si è aperta al di sotto
di Gerusalemme per il ritiro della Terra quando Lucifero e gli angeli ribelli sono stati cacciati da
Dio. Tale voragine si restringe gradualmente fino al centro della Terra, dove è rimasto
intrappolato lo stesso Lucifero.
Prima dell’inferno propriamente detto, troviamo l’antinferno, in cui sono collocati gli ignavi,
quelli che in vita non hanno fatto né bene né male. L’inferno è diviso in nove cerchi: più si
scende in basso, maggiore è la gravità della colpa.
Il primo cerchio è il limbo, in cui si trovano coloro che non sono stati battezzati: la loro pena
consiste nel non poter mai vedere la luce di Dio.
Nel secondo cerchio sono collocati i lussuriosi, travolti da una bufera; nel terzo ci sono i golosi,
immersi nel fango sotto la pioggia battente. Nel quarto cerchio giacciono gli avari e prodighi,
condannati a spingere pesanti massi. Nel quinto Dante colloca le anime degli iracondi e degli
accidiosi; nel sesto si trovano gli eretici, rinchiusi in tombe infuocate. Nel settimo cerchio ci
sono i violenti, che si suddividono in violenti contro il prossimo (omicidi e predoni), contro se
stessi (suicidi e scialacquatori) e contro Dio (bestemmiatori, usurai e sodomiti). L’ottavo
cerchio raccoglie i fraudolenti, distribuiti in dieci bolge: seduttori, adulatori, simoniaci,
indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordie e falsari.
Infine, nel nono cerchio, troviamo, immersi nel ghiaccio, i traditori.
Purgatorio. Ha la forma di una montagna, che sorge su un’isola in mezzo all’oceano
nell’emisfero australe, agli antipodi di Gerusalemme. Alla base di questa montagna vi è
l’antipurgatorio, in cui sono collocati i negligenti a pentirsi. Il Purgatorio vero e proprio è
formato da sette cornici che si restringono procedendo verso l’alto e che raccolgono
rispettivamente le anime che si purificano dalla superbia, dall’invidia, dall’ira, dall’accidia,
dall’avarizia, dalla gola e dalla lussuria.
In cima alla montagna si erge il Paradiso Terrestre, dove le anime purificate si accingono a
salire all’Empireo.
Paradiso. È il regno della luce, formato da nove cieli (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte,
Giove, Saturno, Stelle fisse e Primo Mobile), che Dante attraversa sotto la guida di Beatrice.
Raggiunto l’Empireo, il poeta osserva la Candida Rosa, i cui petali sono occupati dai seggi degli
eletti, tra cui vi è anche Beatrice. Al centro c’è Dio, che irradia una luce intensa, e intorno a Lui
ruotano i nove cori degli angeli.
Francesco Petrarca (1304-1374)
Precursore dell’Umanesimo. Rivalutò l’uomo e le sue capacità, ponendosi in un’ottica
antropocentrica e non più teocentrica della realtà. Visse un profondo dissidio interiore che
rispecchiava in pieno le contraddizioni del suo tempo: era combattuto tra l’attaccamento ai
beni materiali e l’anelito all’eterno.
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Opere: Africa, un poema epico; Epistulae, in latino; De Vita solitaria, opera filosofica. Il
Canzoniere è un’opera in volgare dove l’amore per Laura è il filo conduttore; è composto da
366 liriche, di cui 263 composte prima della morte di Laura e 103 dopo la morte.
Giovanni Boccaccio (1313-1375)
Opere: Filocolo, in prosa; Filostrato; Teseida; Ninfale fiesolano; Ninfale d’Ameto; Elegia di
madonna Fiammetta. Opere in volgare: Rime; Corbaccio.
Decameron: raccolta di cento novelle inquadrate in una cornice narrativa. Lo scrittore
immagina che, durante l’epidemia di peste che colpisce Firenze nel 1348, dieci giovani (sette
donne e tre uomini), per sfuggire al contagio, si rifugiano in una villa in campagna nei dintorni
della città, trascorrendovi 14 giorni. Per passare piacevolmente il tempo, ogni giorno ognuno di
loro racconta una novella: per due giorni alla settimana non si racconta nulla perché si è
impegnati nella preghiera. Le giornate dedicate alle novelle sono in tutto dieci, da cui il titolo.
2.3.2 • Il Quattrocento
Umanesimo
Negli ultimi anni del Trecento vi fu un fervore di studi accompagnato dall’intento di esaltare il
valore dell’uomo collocato al centro della natura e artefice del proprio destino. Pertanto, mentre il
Medio Evo aveva proposto una visione teocentrica della realtà (Dio al centro di tutto), l’umanesimo
si caratterizzò per una visione antropocentrica (l’uomo al centro della realtà), e quindi per una
concezione laica della vita. Nacque così il termine “umanesimo”, da “humanae litterae”, cioè studio
dell’uomo, nome attribuito a questo vasto movimento culturale e letterario che si protrasse per tutto
il Quattrocento, in contrapposizione all’espressione “divinae litterae”, cioè la scienza di Dio
dominante nel Medio Evo, ed “umanisti” furono chiamati gli intellettuali di quel periodo.
2.3.3 • Il Cinquecento
Rinascimento
Fu un periodo di grande splendore per tutte le arti, che vide come centri propulsori della cultura
le corti dei principi e dei signori. Il classicismo, la visione laica della realtà, l’autonomia dell’uomo,
l’individualismo e l’orientamento naturalistico-realistico: questi furono i caratteri essenziali della
civiltà rinascimentale, che nel nostro Paese raggiunse il suo culmine nei primi decenni del
Cinquecento, per poi rapidamente declinare nella seconda metà del secolo, quando l’Italia cadde
sotto il dominio politico della Spagna e culturale della Chiesa controriformata. Ma dall’Italia il
Rinascimento si diffuse in Francia (“Renaissance”), in Spagna, in Olanda, in Inghilterra,
prolungandosi fin nel Seicento.
2.3.4 • Il Seicento
Il Barocco
Nelle arti, come pure nella letteratura, si rinunciò all’equilibrio e all’armonia che erano stati
propri del classicismo rinascimentale, per inseguire lo stupore e la meraviglia. Nel Seicento del
barocco si consumò la dissoluzione dei tradizionali generi letterari quali erano stati fissati dal
Rinascimento: in particolare, si esaurì il petrarchismo e i poeti adottarono un lessico più vario e
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ricco, anche se meno elegante e raffinato, più adatto comunque a rendere la varietà delle situazioni e
degli stati d’animo.
2.3.5 • Il Settecento
I principali autori
L’Illuminismo
Fu un ampio movimento culturale, filosofico e letterario che dall’Inghilterra e dalla Francia si
diffuse in tutta Europa a partire dalla metà del Settecento. La parola deriva dall’espressione “lumi
della ragione”, a significare il primato di quest’ultima che doveva “illuminare” ogni aspetto della vita
sociale. Il Settecento fu chiamato per questo il “secolo dei lumi”, in contrapposizione alle tenebre del
passato e in particolare all’epoca medioevale, quando gli uomini si erano lasciati guidare dal
fanatismo religioso. L’Illuminismo esprimeva in pieno l’ideologia della borghesia.
Caratteri essenziali di questo movimento furono: la fede nella ragione, lo spirito laico, il
sensismo (una concezione che considerava i sensi come fonte di ogni conoscenza), il cosmopolitismo
(l’uomo cittadino del mondo), l’universalismo (la verità è unica e universalmente valida) e
l’anticlericalismo.
Neoclassicismo
Fu un movimento artistico, letterario e culturale che si diffuse in Europa tra la metà del
Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. La parola indica un ritorno ai modelli e ai valori del
mondo classico indotto dal razionalismo illuministico, che voleva definire con precisione l’arte
e fissarne i canoni.
La diffusione del neoclassicismo fu favorita da una serie di fattori:
Preromanticismo
Nella seconda metà del Settecento si avvertì l’insufficienza di una concezione dell’uomo ridotto a
mera razionalità secondo i canoni dell’Illuminismo. A determinare l’agire umano – pensavano
coloro che dissentivano dall’Illuminismo – non è solo la ragione, ma intervengono anche i
sentimenti, l’emotività, le passioni, gli istinti, la fantasia. Pertanto si cominciò a respingere,
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2.3.6 • Ottocento
Il Romanticismo
Il Romanticismo si contrapponeva in modo netto al Neoclassicismo e alla sua pretesa di fissare
un canone estetico valido per sempre e fondato sull’esemplarità dell’arte greca. Non ci dovevano
quindi essere regole nell’arte perché queste non facevano altro che mortificare l’ispirazione, che
invece doveva poter liberamente guidare il genio dell’artista nella creazione della sua opera.
L’ispirazione doveva lasciarsi orientare dai sentimenti.
Nato in Germania, il Romanticismo si diffuse in tutta Europa nella prima metà dell’Ottocento;
in Italia tardò ad arrivare, perché considerato qualcosa di rozzo rispetto alla nostra tradizione
letteraria. Solo nel 1816 nel nostro Paese si accese un dibattito che vide contrapposti classici e
romantici, in seguito alla pubblicazione di un articolo di madame de Staël sulla rivista milanese “La
Biblioteca italiana”. Quest’articolo, intitolato “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni”, invitava gli
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scrittori italiani a guardare anche al di fuori del loro Paese, attingendo dalla letteratura straniera.
esseri viventi in qualsiasi tempo e luogo: la natura è vista come una matrigna, cinica e
indifferente alle sofferenze umane. Successivamente Leopardi ribalta il giudizio sulla ragione,
non più vista con rammarico, ma come mezzo attraverso cui l’uomo può recuperare la sua
dignità.
Caratteristica della poetica leopardiana è la cosiddetta poetica della rimembranza, che si
manifesta nei toni sfumati della rievocazione nostalgica.
La letteratura risorgimentale
In Italia il Romanticismo s’intrecciò con la questione nazionale, assumendo pertanto carattere
patriottico e dando vita a nuovi generi letterari (la trattativa politica, la poesia patriottica, il
romanzo storico, la memorialistica, la poesia satirica).
I maggiori esponenti della letteratura risorgimentale
La trattatistica politica
La trattatistica patriottica
Il romanzo storico
La memorialistica
La poesia dialettale
La scapigliatura milanese
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2.3.7 • Novecento
Il verismo
Si affermò nella narrativa italiana soprattutto negli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo. Le
sue premesse erano nel positivismo, una corrente filosofica sviluppatasi in Europa nella seconda
metà dell’Ottocento come conseguenza della seconda rivoluzione industriale, e nel naturalismo, una
corrente letteraria affermatasi in Francia sempre negli ultimi decenni dell’Ottocento. I caratteri
essenziali del Verismo consistono nella fedele riproduzione della realtà e nell’impersonalità della
narrazione.
Scrittori pseudo-veristi
Si tratta di scrittori che hanno focalizzato la loro attenzione su ambienti popolari e usanze
tipiche di alcune regioni meridionali, ricorrendo anche a un linguaggio vicino alle parlate locali.
Poesia
Il Decadentismo
La parola Decadentismo, usata in origine in senso dispregiativo, indicava una civiltà artistica e
letteraria molto articolata, che si affermò in Europa nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi
decenni del Novecento, caratterizzata dal rifiuto della morale tradizionale e del razionalismo, con la
conseguente esaltazione del bello in luogo del bene e del vero: una sorta di nuovo romanticismo, ma
che, a differenza dei romantici della prima metà dell’Ottocento, vedeva nella letteratura e nell’arte
degli strumenti di espressione della volontà dell’individuo piuttosto che di impegno civile e sociale.
Il Decadentismo si affermò inizialmente in Francia con i poeti maledetti (Verlaine, Rimbaud,
Baudelaire), intellettuali che si fregiarono dell’appellativo “decadente” come di una bandiera,
usandolo anche come titolo di una loro rivista, Le decadent (1866).
I caratteri essenziali di questo movimento furono:
I Crepuscolari
L’espressione “i crepuscolari” fu utilizzata per indicare l’atteggiamento di un gruppo di poeti che
mettevano in versi il grigiore di tutti i giorni, prediligendo toni dimessi e colloquiali. Una poesia,
quella dei crepuscolari, che si ricollegava al Pascoli, alla sua predilezione per le piccole cose della
vita quotidiana.
I futuristi
Il futurismo fu un movimento artistico e letterario che si diffuse in Europa all’inizio del
Novecento ed esaltò la civiltà industriale e delle macchine, non secondo una disposizione mirante a
studiare i fenomeni sociali, bensì in una prospettiva individualistica. Il futurismo in letteratura non
produsse grandi opere, ma solo un’innumerevole quantità di manifesti. Più importanti sono stati, in
genere, i risultati conseguiti dal futurismo nella pittura e nell’architettura, soprattutto in Francia e
in Russia.
nell’oratoria.
Il Fascismo e la cultura
Il fascismo, essendo un regime totalitario che si proponeva di controllare e disciplinare l’intera
società italiana, impose la censura alla stampa ed esercitò un controllo particolare sulle arti e sulla
cultura. Gli intellettuali furono pertanto chiamati a condividere l’ideologia del regime e a sostenerne
le scelte politiche.
Antifascismo
La letteratura meridionalista
La Neoavanguardia
Fu un movimento culturale, sviluppatosi negli anni Sessanta, di ricerca di nuove modalità
espressive, anche attraverso la sperimentazione di ardite forme di plurilinguismo.
Il romanzo psicologico
2.4.1 • Il Medioevo
Francia:
1080 ca: La Chanson de Roland Anonimo
1168 ca: Lancillotto o il cavaliere della carretta (Lancelot ou le Chevalier à la charette) di
Chrétien de Troyes (1135-1190)
1170 ca: Tristano e Isotta (Tristan et Iseult) di Béroul/Thomas
1230-1285: Les Fabliaux di Rutebeuf
dal 1237ca: Le Roman de la Rose di G. de Lorris (1230 ca) / J. de Meung (1270-80)
Spagna:
1140 ca: Cantar de mío Cid Anonimo
Inghilterra:
1386-1400: I Racconti di Canterbury (The Canterbury Tales) di Geoffrey Chaucer (1340/45-
1400)
2.4.2 • Il Quattrocento
Francia:
Spagna:
1328-1335: Novelle del “Conde Lucanor” di Don Juan Manuel
1423-1440: Pastorelle (“Serranillas”) di Iñigo López de Mendoza (1398-1458)
1499: La Celestina di Fernando de Rojas (1465-1541)
Inghilterra:
1516 ca: Utopia di Thomas More (1478-1535)
2.4.3 • Il Cinquecento
Francia:
1580-1588: Les Essais (livres I, II, III) di Montaigne (1533-1592)
Spagna:
1508: Amadis di Gaul (1508) Anonimo
1554: Lazarillo de Tormes Anonimo
1559: Diana di Jorge de Montemayor
Inghilterra:
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
2.4.4 • Il Seicento
Francia:
Spagna:
Inghilterra:
1606: Volpone di Ben Jonson (1572 ca-1637)
1667: Paradiso perduto (Paradise Lost) di John Milton (1608-1674)
Germania:
1663: Peter Squentz (Absurda comica oder Herr Peter Squentz) di Andreas Gryphius
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2.4.5 • Il Settecento
Francia:
Spagna:
1793: Lettere marocchine (Cartas Marruecas) di José de Cadalso y Vázquez (1741-1782)
Inghilterra:
Germania:
2.4.6 • L’Ottocento
Francia:
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
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Spagna:
1805: Il “sì” delle ragazze (El sí de las niñas) di Leandro Fernández de Moratín
1839: Lo studente di Salamanca (El estudiante de Salamanca) di José de Espronceda (1808-
1842)
1845: Don Giovanni (Don Juan Tenório) di José Zorrila y Moral (1817-1893)
1864: Dalla mia cella (Desde mi celda) di Gustavo Adolfo Bécquer (1836-1870)
1884: La presidentessa (La regenta) di Clarín (pseudonimo di Leopoldo Alas y Ureña)
(1852-1901)
1886-1887: Fortunata e Jacinta (Fortunata y Jacinta) di Benito Pérez Gáldos (1843-1920)
Inghilterra:
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Germania:
1800: Inni alla notte (Hymnen an die Nacht) 1800 di Novalis (1772-1801)
1804: Guglielmo Tell (Wilhelm Tell) di Friedrich Schiller (1759-1805)
1812-1822: Fiabe (Kinder und Hausmärchen) dei fratelli Grimm, Jacob Ludwig Karl (1785
1863) e Wilhelm Karl (1786-1859)
1821: La principessa Brambilla (Prinzessin Brambilla) di Ernst Theodor Amadeus
Hoffman (1776-1822)
1883: Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra) di Friedrich Wilhelm Nietzsche
(1844-1900)
Stati Uniti:
1851: Moby Dick di Herman Melville (1843-1916)
1876: Le avventure di Tom Sawyer (The adventures of Tom Sawyer) di Mark Twain (1835-
1910)
1881: Ritratto di signora (Portrait of a Lady) di Henry James (1843-1916)
Russia:
Norvegia:
Svezia:
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2.4.7 • Il Novecento
Francia:
1913-28: Alla ricerca del tempo perduto (A la recherche du temps perdu) di M. Proust (1871-
1922)
1918: Calligrammi (Calligrammes) di G. Apollinaire (1880-1918)
1922: Charmes di P. Valéry (1871-1945)
1926: Se il grano non muore (Si le grain ne meurt) di Gide (1869-1951), premio Nobel per la
Letteratura nel 1947
1938: La nausea (La Nausée) di J.P. Sartre (1905-1980), rifiutò il premio Nobel per la
Inghilterra:
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Austria:
Germania:
Stati Uniti:
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Russia:
1916: Il flauto di vertebre di Vladimir V. Majakovskij (1893-1930)
Cecoslovacchia:
1984: L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera (1929)
Cile:
1924: Venti poesie d’amore e una canzone disperata (Veinte poemas de amor y una canción
desesperada) di Pablo Neruda (1904-1973), premio Nobel per la letteratura nel 1971
Colombia:
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Quando si sviluppò in Italia la letteratura in volgare?
D. Nel XV secolo
B.
La letteratura in volgare, cioè la lingua parlata dal volgo, si sviluppò in Italia nel XIII secolo, e si caratterizzò come
filone a sé stante rispetto a quella in latino. Le sue origini sono strettamente legate allo sviluppo delle parlate locali,
quelle che col tempo divennero le cosiddette lingue neolatine.
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2) La poesia religiosa:
B.
La poesia religiosa incitava a una condotta di vita all’insegna della moralità e della sobrietà, ammonendo chi non
seguiva gli insegnamenti cristiani. Ricordiamo fra i poeti religiosi Iacopone da Todi e San Francesco d’Assisi.
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A. L’amor cortese
B. La religione cristiana
D. L’etica
A.
La scuola siciliana, sul modello della poesia provenzale, trattava prevalentemente il tema dell’amor cortese, inteso
come omaggio del cavaliere alla propria dama. Definita così da Dante, fu quella corrente letteraria che si sviluppò
presso la corte di Palermo, capitale del Regno di Sicilia, dove il re Federico II di Svevia favorì la cultura e le arti.
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A. Rinaldo d’Aquino
C. Guittone d’Arezzo
D. Brunetto Latini
E. Giacomo da Lentini
C.
Il principale esponente della scuola toscana fu Guittone d’Arezzo. Quando gli Svevi furono sconfitti dagli Angioini e la
corte di Palermo cadde, la scuola toscana, ai tradizionali motivi dell’amor cortese, aggiunse temi morali, civili e politici
derivati dalla più dinamica e movimentata vita politica dei comuni della Toscana.
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D. la vita di corte
A.
Uno dei motivi essenziali del dolce stil novo fu, insieme a una nuova concezione della nobiltà – intesa come nobiltà
d’animo e non di rango – e al tema dell’amor cortese, l’idealizzazione della donna, che veniva vista come un angelo
capace di guidare l’uomo al perfezionamento morale e materiale.
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A. Guido Guinizzelli
B. Guido Cavalcanti
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C. Lapo Gianni
D. Dante Alighieri
E. Guittone d’Arezzo
D.
Vita nova fu scritta tra il 1292 e il 1293, da Dante. È la storia dell’amore spirituale del poeta per Beatrice. In essa si
alternano trentuno liriche (venticinque sonetti, una ballata e cinque canzoni) e quarantadue capitoli di prosa.
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7) Nella “Divina Commedia”, chi guida Dante nel viaggio compiuto nell’Inferno?
A. Beatrice
B. Caronte
C. Cerbero
E. Virgilio
E.
Nella Divina Commedia Dante è accompagnato nel viaggio nell’Inferno dal poeta Virgilio, simbolo della ragione, che
guiderà Dante anche nel Purgatorio.
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A. Tre
B. Sette
C. Dieci
D. Dodici
E. Nove
E.
L’Inferno dantesco è diviso in nove cerchi. Nel I cerchio, il Limbo, si trovano i morti senza battesimo e gli “spiriti
magni”, cioè i giusti vissuti prima dell’era cristiana o al di fuori del Cristianesimo. Gli altri cerchi (II-IX) ospitano i
lussuriosi, i golosi, i prodighi e avari, gli iracondi, i superbi e accidiosi, gli eretici, i violenti, i fraudolenti (distribuiti in
varie bolge) e infine i traditori.
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C. della sapienza
D. della salvezza
E. della speranza
B.
Nella Divina Commedia Beatrice è il simbolo della fede e della grazia divina. Accompagna Dante nel Paradiso.
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C. L’esilio
E. La salvezza eterna
D.
Nel Canzoniere del Petrarca il tema dominante è l’amore per una donna, Laura. È un’opera in volgare composta da
366 liriche, di cui 263 composte prima della morte di Laura e 103 dopo la sua morte.
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A. “Africa”
D. “I Trionfi“
E. “Secretum”
C.
L’opera De vulgari eloquentia non è un’opera del Petrarca, ma di Dante. È un trattato scritto in latino. Tra tutti i volgari
italiani, l’autore ne cerca uno che sia “illustre, cardinale, aulico e curiale”. Illustre perché doveva dare lustro a chi lo
parlava; cardinale perché, così come il cardine di una porta, doveva essere il fulcro attorno al quale tutti gli altri
dialetti possono ruotare; aulico e curiale perché degno di essere parlato in una corte e in tribunale.
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12) In quale città Boccaccio trascorse gran parte della sua giovinezza?
A. Napoli
B. Firenze
C. Roma
D. Venezia
E. Bologna
A.
Il Boccaccio trascorse gran parte della sua giovinezza (dai quattordici ai ventisette anni) a Napoli. Suo padre fu
funzionario e poi socio della più potente banca fiorentina, quella dei Bardi. Quando si trasferì a Napoli, portò con sé il
figlio con l’intenzione di avviarlo alla «mercatura», cioè alla pratica commerciale finanziaria. In età matura, Boccaccio
avrebbe rimproverato al padre di avere ostacolato i suoi studi e, con questo, di avergli negato la possibilità di
diventare un grande poeta.
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13) Nel “Decameron” di Boccaccio, dove si rifugiano i dieci giovani per sfuggire all’epidemia di peste che
ha colpito Firenze?
B. In un casolare abbandonato
C. In un castello
E. In un bosco
A.
Nel Decameron di Boccaccio l’autore immagina che durante una terribile epidemia di peste – il morbo che
effettivamente devastò Firenze nel 1348 – tre giovani uomini e sette fanciulle si incontrino per caso nella chiesa di
Santa Maria Novella a Firenze e decidano, per sfuggire al contagio e alla terrificante atmosfera di morte che incombe
sulla città, di rifugiarsi in una villa in campagna, dove trascorrere piacevolmente il tempo tra canti, balli e novelle.
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14) Nel “Decameron”, quanti giorni sono dedicati alla narrazione delle novelle?
A. Trenta
B. Cento
C. Dieci
D. Venti
E. Due
C.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Nel Decameron di Boccaccio, che significa appunto dieci giorni, i giorni dedicati alle novelle sono dieci. Ciascun
ospite racconta a turno una storia sulla base di un argomento obbligato – a eccezione della I e della IX giornata che
sono a tema libero – proposto di volta in volta da uno dei partecipanti, nominato re o regina della giornata. Ciascuna
giornata si conclude con una canzone intonata da un componente della compagnia.
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C. Ideali religiosi
D. Ideali patriottici
E. Nessuno in particolare
B.
Nel Decameron la maggior parte delle vicende si svolge nell’ambiente che Boccaccio conosceva meglio e al quale
apparteneva, ossia il mondo della ricca borghesia fiorentina trecentesca, che costituiva anche lo scenario ideale
entro il quale celebrare l’intelligenza e le qualità dell’individuo.
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D. la negazione dell’individualismo
E.
L’Umanesimo si caratterizza per la visione antropocentrica della realtà. Il termine, infatti, deriva dal latino humanae
litterae, cioè studio dell’uomo, in contrapposizione all’espressione divinae litterae, cioè la scienza di Dio dominante nel
Medio Evo.
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A. il mondo medioevale
D. il cristianesimo
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C.
La cultura umanistica riscopre il mondo classico greco-romano. L’umanesimo prese avvio dall’attività di ricerca,
ricopiatura e studio dei testi antichi svolta dal Petrarca, considerato il protoumanista. La riscoperta dei testi antichi
ridefinì sostanzialmente l’identità culturale e linguistica del mondo antico latino e immise nel circuito culturale la
letteratura e la lingua greche, eventi, questi, che ebbero effetti decisivi per la civiltà occidentale.
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A. La Francia
B. l’Inghilterra
C. La Spagna
D. L’Italia
E. La Germania
D.
L’Umanesimo fu un movimento intellettuale che si manifestò principalmente in Italia. Nell’ambito della storiografia
letteraria il termine designa la civiltà italiana del XV secolo ed è complementare a quello di Rinascimento, che designa
invece la civiltà italiana del XVI secolo.
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19) Quale tra i seguenti umanisti ospitò presso la sua corte artisti e poeti?
A. Lorenzo Valla
C. Marsilio Ficino
E. Angelo Ambrogini
D.
Lorenzo il Magnifico, poeta di talento (fu autore di una raccolta di Rime, ispirate alla lirica petrarchesca), riunì presso
la sua corte gli artisti e i letterati più noti del tempo, tra cui i pittori Botticelli e Pollaiolo, gli scultori Verrocchio e
Michelangelo, i filosofi Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola, i poeti Luigi Pulci e Poliziano.
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B. Luigi Pulci
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C. Il Poliziano
D. Jacopo Sannazaro
E. Marsilio Ficino
A.
L’Orlando innamorato è un’opera di Matteo Maria Boiardo. Per il suo contenuto avvincente e insieme concentrato in
alcuni motivi (la perenne fuga di Angelica) e temi ricorrenti (l’amore, l’attrazione per il fiabesco, la nostalgia per
l’universo della cavalleria), il romanzo ebbe grande successo, testimoniato dalle numerose continuazioni dell’opera, in
particolare quella celebre di Ludovico Ariosto, l’Orlando furioso, pubblicato in forma definitiva nel 1532.
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A. Lapo Gianni
B. Lorenzo Valla
C. Galileo Galilei
D. Luigi Pulci
A.
Lapo Gianni non fu un poeta umanista, ma appartenne al gruppo dei poeti fiorentini dello stilnovo. La sua fama, più
che ai 17 componimenti ricavabili dalla tradizione manoscritta, è dovuta alla sua comparsa nel celebre sonetto
dell’amico Dante Alighieri “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io“, associato a un altro grande poeta stilnovista, Guido
Cavalcanti.
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A. l’autonomia dell’uomo
C. l’individualismo
B.
Il Rinascimento fu un periodo di grande splendore per tutte le arti, che ebbe come centri propulsori della cultura le
corti dei principi e dei signori. I caratteri essenziali della civiltà rinascimentale furono il classicismo, la visione laica
della realtà, l’autonomia dell’uomo e l’individualismo.
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E.
L’abbinamento sbagliato è Torquato Tasso – Il Galateo. Quest’ultima, infatti, è un’opera scritta da Giovanni Della
Casa, e il titolo deriva dal nome del cardinale Galeazzo Florimonte al quale era dedicato.
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24) Quale opera letteraria segnò, in epoca rinascimentale, una svolta nella questione della lingua?
E.
L’opera che in epoca rinascimentale segnò una svolta nella questione della lingua fu Prose della volgar lingua, di
Pietro Bembo. In questo lavoro, che simula una conversazione fra quattro amici, Bembo raccomanda per l’italiano la
pratica dell’imitazione dei classici della letteratura, scartando le altre ipotesi che si dibattevano allora, cioè l’adozione
della cosiddetta lingua cortigiana o del fiorentino parlato. La lingua che propone per l’uso letterario è infatti modellata
sulla produzione dei grandi scrittori toscani del Trecento, in particolare la prosa del Boccaccio e il linguaggio poetico
del Petrarca.
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A. la morte di Orlando
C. la fuga di Angelica
D.
L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto narra la guerra tra i saraceni e i cristiani di Carlo Magno, che sono in difficoltà
anche perché i guerrieri più valorosi – tra i quali Orlando e Rinaldo – hanno abbandonato il campo di battaglia per
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
inseguire la bella Angelica. Parigi è assediata dai mori, ma i cristiani riescono a liberare la città grazie ai rinforzi giunti
dall’Inghilterra. I mori allora cercano di rientrare in Africa, dove già la loro capitale, Biserta, era stata conquistata da
Astolfo. Nel duello decisivo delle sorti della guerra Orlando sconfigge i saraceni.
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26) Individuate la terna di poeti e scrittori i cui nomi sono disposti nel giusto ordine cronologico.
C.
La terna disposta nell’ordine cronologico esatto è Ludovico Ariosto (1474-1533) – Francesco Guicciardini (1483-
1540) – Torquato Tasso (1544-1595).
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A. virtuoso
B. malvagio
C. razionale
D. generoso
E. scaltro
B.
In Machiavelli c’è un’antropologia pessimistica delineata già nella Mandragola: l’umanità è propensa al male, l’uomo
è tendenzialmente malvagio. Il male è la tendenza fondamentale degli uomini e porta allo scatenamento degli
egoismi. Il Principe quindi è una sorta di remedium iniquitatis, un rimedio al male. Per evitare che ci sia uno
scatenamento crudele degli egoismi è opportuno ipotizzare un potere superiore che vi metta freno. L’uso della forza
da parte del principe è giustificato perché il male che egli può esercitare evita un male maggiore.
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C.
Ne Il Principe, come nell’intero pensiero di Machiavelli, non c’è posto per una visione ottimistica della realtà. Il male è
la tendenza fondamentale degli uomini e porta allo scatenamento degli egoismi. Da qui la necessità che si imponga
un potere superiore.
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A.
La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso è un poema epico incentrato sul tema della prima crociata, che si
conclude con la vittoria navale dei cristiani a Lepanto contro i Turchi, nell’ottobre del 1571. Il titolo originario dell’opera,
pubblicata per la prima volta nel 1580, era Goffredo.
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30) Presso quale corte svolse la sua attività letteraria Torquato Tasso?
A.
Torquato Tasso svolse la sua attività presso la corte degli Estensi di Ferrara. La sua vita fu contrassegnata da
continui spostamenti, sintomatici del suo sradicamento e della sua inquietudine esistenziale. Nel 1565 entrò al servizio
del cardinale Luigi d’Este e si trasferì a Ferrara, dove divenne membro ammirato della corte del duca Alfonso II. Gli
Estensi erano rinomati patroni delle arti e fin dal XV secolo si erano circondati di talenti come Ludovico Ariosto e
Matteo Maria Boiardo.
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31) Quale personaggio viene proposto da Machiavelli come modello di moderno principe?
A. L’imperatore Carlo V
B. Il papa Alessandro VI
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C. Lorenzo il Magnifico
E. Il duca Valentino
E.
Machiavelli ne Il Principe propone come modello di moderno principe Cesare Borgia, il duca Valentino, figlio di papa
Alessandro VI.
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32) Quale dei seguenti autori del Rinascimento tradusse l’Eneide di Virgilio?
B. Annibal Caro
C. Giorgio Vasari
D. Benvenuto Cellini
E. Michelangelo Buonarroti
B.
Tra i poeti del Rinascimento fu Annibal Caro a tradurre l’Eneide di Virgilio, in versi sciolti, a partire dal 1563.
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D.
La corrispondenza esatta è Guicciardini – Storia d’Italia. Il Galateo è un’opera di Giovanni della Casa (1503-1556),
Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti di Giorgio Vasari (1511-1574), Vita di se stesso di Benvenuto Cellini
(1500-1571) e il Decameron di Boccaccio (1313-1375).
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A. Tancredi
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B. Erminia
C. Goffredo
D. Rinaldo
E. Olindo
C.
Il protagonista della Gerusalemme Liberata del Tasso è Goffredo. Argomento del poema è la prima crociata,
combattuta nel 1099 dai cristiani, guidati da Goffredo di Buglione duca della Bassa Lorena, per liberare Gerusalemme
dai saraceni, comandati da Argante e Solimano. Il titolo originario dell’opera, pubblicata per la prima volta nel 1580,
era proprio Goffredo.
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35) Quale dei seguenti aspetti non caratterizzò l’epoca della Controriforma?
C.
L’età della Controriforma, corrispondente alla seconda metà del Cinquecento, comportò un rapido declino della
civiltà rinascimentale, favorendo invece la diffusione del manierismo (tendenza a ricalcare esteriormente la maniera
dei grandi maestri).
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36) Da chi fu scritta “La mandragola”, ritenuta la più bella commedia del Cinquecento?
A. Da Niccolò Machiavelli
B. Da Ludovico Ariosto
C. Da Torquato Tasso
D. Da Francesco Guicciardini
E. Da Pietro Bembo
A.
La più riuscita delle commedie di Machiavelli è senza dubbio La mandragola, un’acuta rappresentazione della società
e dei rapporti umani. Lo svolgersi della vicenda senza tante digressioni e il suo stile asciutto hanno fatto di questa
commedia un grande successo. E non si tratta solo dell’argomento (la vittoria della simulazione e della logica dell’utile
sulla stupidità), ma anche della rappresentazione dei personaggi, ritratti con singolare lucidità e schiettezza e
caratterizzati attraverso il linguaggio con cui si esprimono.
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STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
A. La Controriforma
D.
L’evento che ispirò la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso fu l’espansione dei Turchi nel Mediterraneo.
Argomento del poema è, infatti, la prima crociata, combattuta nel 1099 dai cristiani, guidati da Goffredo di Buglione
duca della Bassa Lorena, per liberare Gerusalemme dai saraceni, comandati da Argante e Solimano.
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D. l’essenzialità lirica
E. il concettismo e la meraviglia
E.
La poetica barocca si caratterizza per il concettismo e la meraviglia. Nel Seicento del Barocco, nelle arti come nella
letteratura, si rinunciò all’equilibrio e all’armonia che erano stati propri del classicismo rinascimentale, per inseguire lo
stupore.
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A. Virgilio
B. Fedro
C. Plutarco
D. Orazio
E. Esopo
E.
Esopo, il più noto favolista greco, scrisse una raccolta di 393 favole in prosa e 33 in versi. Fedro lo tradusse in lingua
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latina con varianti e rifacimenti.
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A. Fulvio Testi
B. Giambattista Marino
C. Gabriello Chiabrera
D. Paolo Sarpi
E. Alessandro Tassoni
B.
Il principale esponente della poesia barocca fu Giambattista Marino. Tre furono i fattori che caratterizzarono il
marinismo: il concettismo (uso abbondante di figure retoriche), il descrittivismo (descrizioni minuziose e dettagliate) e
la musicalità.
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A. Il classicismo e l’individualismo
B. Il concettismo e il descrittivismo
E. Il petrarchismo e il classicismo
B.
I fattori che caratterizzarono il marinismo (da Giambattista Marino) furono il concettismo (uso abbondante di figure
retoriche quali metafore, analogie, similitudini…) e il descrittivismo (descrizione minuziosa e dettagliata della realtà).
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42) A quale genere letterario appartiene “La secchia rapita”, scritta da Alessandro Tassoni?
A. Al poema eroicomico
B. Alla commedia
C. Al melodramma
E. Alla novellistica
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A.
La secchia rapita di Alessandro Tassoni appartiene a un genere letterario di cui l’autore fu il principale esponente, e
cioè il poema eroicomico, un ibrido derivato dalla fusione del genere cavalleresco e di quello comico-caricaturale.
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C.
L’accademia dell’Arcadia, sorta a Roma nel 1690 dal cenacolo di intellettuali promosso dalla regina Cristina di
Svezia, si propose una restaurazione della classicità contro il cattivo gusto del barocco, e della funzione di
evasione dell’arte in un mondo idilliaco-pastorale. Il nome, infatti, alludeva ad una regione montuosa della Grecia,
anticamente popolata da pastori.
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A. Giambattista Vico
B. Pietro Giannone
D. Pietro Verri
E.
Fondatore e animatore dell’Arcadia, e colui che per quasi quarant’anni la monopolizzò di fatto, fu il letterato e poeta,
Giovanni Vincenzo Gravina. I teorici dell’Arcadia furono soprattutto il Gravina e Crescimbeni; i poeti di maggior
rispetto furono Carlo Innocenzo Frugoni, Paolo Rolli, Jacopo Vittorelli, Ludovico Savioli e Pietro Metastasio
(cognome grecizzato di Trapassi).
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A. Il Cinquecento
B. Il Seicento
C. L’Ottocento
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D. Il Settecento
E. Il Quattrocento
D.
L’Illuminismo fu un movimento culturale, filosofico e letterario che dall’Inghilterra e dalla Francia si diffuse in tutta
Europa a partire dalla metà del Settecento.
Cancella risposta
A.
La parola illuminismo deriva dall’espressione lumi della ragione, a indicare il primato di quest’ultima che doveva
illuminare ogni aspetto della vita sociale.
Cancella risposta
A. Eneide
B. Odissea
C. Iliade
E. Gli Argonauti
B.
L’Odissea è il racconto delle vicende di Ulisse nel ritornare, dopo la presa di Ilio, alla sua piccola isola Itaca, dove
l’aspetta la moglie Penelope, e nel riconquistare il regno. La narrazione è condotta su due trame: le avventure del
figlio Telemaco in cerca del padre e quelle di Odisseo errante.
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A. L’universalismo
D. L’anticlericalismo
E. Il cosmopolitismo
B.
La divulgazione della religione cattolica non fu certo un carattere dell’Illuminismo, che fu invece caratterizzato dalla
fede nella ragione, da uno spirito laico, dal sensismo, dall’universalismo, dal cosmopolitismo e dall’anticlericalismo.
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A. Milano e Napoli
B. Roma e Napoli
C. Roma e Milano
D. Roma e Firenze
E. Firenze e Milano
A.
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50) Quale celebre trattato, scritto da Cesare Beccaria, è stato tradotto in tutto il mondo?
B. “Della tirannide”
E.
Cesare Beccaria è ricordato soprattutto per Dei delitti e delle pene. In quest’opera, pubblicata a Livorno nel 1764 e
da allora tradotta in tutte le lingue europee, denunciò la durezza e gli eccessi del diritto penale, in particolare della
pena di morte e della tortura, invocando la necessità di proporzionare la pena al delitto. Dei delitti e delle pene ebbe
un’importante funzione di stimolo e guida per la riforma dei codici penali di molti paesi europei e degli Stati Uniti
d’America.
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A. filosofici e linguistici
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
B. letterari e storici
C. scientifici
D. giuridici ed economici
E. archeologici
D.
Gli illuministi napoletani, come quelli milanesi, si interessarono soprattutto di studi giuridici ed economici.
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A. Carlo Goldoni
B. Giuseppe Parini
C. Vittorio Alfieri
D. Vincenzo Russo
E. Cesare Beccaria
B.
Il giorno è un componimento di Giuseppe Parini e mira a rappresentare in modo satirico l’aristocrazia decaduta di
quel tempo. Il poemetto era inizialmente diviso in tre parti: Mattino, Mezzogiorno e Sera. L’ultima sezione venne in
seguito divisa in due parti incomplete: il Vespro e la Notte. Ecco come Parini suddivideva la giornata ideale del suo
pupillo, “il giovin signore”, appartenente alla nobiltà milanese.
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53) Quale dei seguenti temi non è presente nelle opere di Vittorio Alfieri?
A. L’esaltazione dell’assolutismo
D. L’amor di patria
A.
Nelle opere di Vittorio Alfieri non è presente l’esaltazione dell’assolutismo. Nel suo amore per la libertà e nel suo
odio contro la tirannide, l’Alfieri espresse non solo motivi illuministici, ma anche motivi anticipatori del Romanticismo,
come il tormento interiore e l’amor di patria.
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54) Quale tra i seguenti personaggi fu uno dei più significativi rappresentanti del neoclassicismo letterario
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
italiano?
A. Vincenzo Russo
B. Pietro Verri
C. Vincenzo Monti
D. Carlo Goldoni
E. Antonio Genovesi
C.
Vincenzo Monti fu il letterato che rappresentò in maniera più compiuta il neoclassicismo letterario italiano e, nello
stesso tempo, il disorientamento ideale e culturale di un’età di transizione e di crisi. In lui l’attrazione del mondo
classico costituì una questione di forma, di armonia, di musica, e, in polemica con i tentativi rivoluzionari del
romanticismo, difese le tradizioni classiche.
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A. Gaetano Filangieri
B. Mario Pagano
C. Carlo Goldoni
D. Giuseppe Parini
E. Gioacchino Winckelmann
C.
Il teatro comico fu profondamente riformato da Carlo Goldoni, drammaturgo, scrittore e librettista italiano. È
considerato uno dei padri della commedia italiana, come recita una targa affissa su Palazzo Poli, a Chioggia, città
nella quale visse per qualche tempo e nella quale ambientò una delle sue opere più conosciute: Le baruffe chiozzotte.
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B.
L’abbinamento sbagliato è Vittorio Alfieri – Sermone sulla mitologia. Quest’opera, infatti, è di Vincenzo Monti.
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A. al razionalismo illuminista
C. al Barocco
D. al Romanticismo
A.
Il Preromanticismo, sviluppatosi nella seconda metà del Settecento, avvertì l’insufficienza di una concezione
dell’uomo ridotto a mera razionalità. A determinare l’agire umano non poteva essere solo la ragione, ma anche
sentimenti, emotività, passioni, istinti, fantasia. Si originò così una tendenza al superamento della concezione
razionalistica.
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A. un movimento culturale e artistico sorto in Germania agli inizi del Settecento caratterizzato da una forte
fiducia nella ragione
C. una corrente letteraria che proponeva il recupero dei canoni dell’equilibrio e della compostezza propri dei testi
classici
D. un importante movimento culturale sorto in Germania nella seconda metà del Sette cen to caratterizzato
dall’esaltazione del sentimento
D.
Lo Sturm und Drang (espressione che sifgnifica “tempesta e impeto”) è stato un movimento letterario tedesco
sviluppatosi tra il 1770 e il 1785 come reazione al razionalismo illuminista. Riconducibile al Preromanticismo lo
Sturm und Drang fu caratterizzato dall’esaltazione dell’istinto, della passionalità e dalla rottura delle convenzioni
sociali.
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D. dell’Arcadia
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
E.
Edward Young e Thomas Gray sono i principali esponenti della poesia sepolcrale, una corrente letteraria
riconducibile, come l’ossianesimo e lo Sturm und Drang tedesco, al Prero man ticismo.
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A. la religione cristiana
B. i sentimenti e l’emotività
C. la Rivoluzione Francese
D.
La poesia ossianica (il cui nome deriva dal mitico Ossian, un bardo gaelico del III secolo che cantò le gesta dei popoli
nordici) manifestava uno spiccato interesse per il Medioevo, per i popoli e i paesaggi selvaggi del Nord Europa.
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A. Alessandro Manzoni
B. Vincenzo Monti
C. Giuseppe Parini
D. Ugo Foscolo
E. Cesare Beccaria
D.
Le Ultime lettere di Jacopo Ortis furono scritte da Ugo Foscolo. Si tratta di un romanzo epistolare incentrato sulla
delusione storica per il sacrificio della patria, conseguente al baratto di Venezia fatto da Napoleone a Campoformio.
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62) Il carme “Dei Sepolcri” prese spunto da una discussione tra Foscolo e l’amico Pindemonte su:
A. la poesia sepolcrale
D. i cimiteri inglesi
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E. il trattato di Campoformio
B.
Il carme Dei Sepolcri, scritto nel 1807 dopo che l’anno prima era stato esteso anche all’Italia l’editto napoleonico di
Saint Cloud, prese spunto da una discussione tra Foscolo e l’amico Pindemonte sulla validità di tale legge.
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63) Quale chiesa viene ricordata nel carme “Dei Sepolcri” per il fatto che vi sono conservati i resti di Galilei,
Michelangelo, Machiavelli e Alfieri?
E. Il Duomo di Milano
C.
Ugo Foscolo, rivolgendosi a Pindemonte, parla del sepolcro di Santa Croce a Firenze in cui sono sepolti grandi
uomini come Machiavelli che, con il Principe, fece vedere al popolo, la crudeltà di questi, con la scusa di dargli
consigli; sono sepolti anche Michelangelo, che ideò la cupola di San Pietro, e Galileo. Continua dicendo che a
Firenze, beata anche per il clima sereno e per i suoi fiumi, per i suoi colli e le valli piene di case e di uliveti, è legata
anche la memoria di Dante e di Petrarca, che ne resero gloriosa la lingua.
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64) In quale sonetto del Foscolo domina il tema della nostalgia per la terra natia?
B. “A Zacinto”
C. “Alla sera”
D. “Alla Musa”
E. “Meritamente”
B.
Nella poesia A Zacinto domina il tema della nostalgia per la terra natia. Composta tra l’agosto 1802 e l’aprile 1803, è
uno dei sonetti più celebri e più intensi di Ugo Foscolo, dedicato all’isola greca – oggi chiamata Zante – dove il poeta
nacque nel 1778 e dalla quale partì nel 1792 per non farvi mai più ritorno. Nella poesia Foscolo rievoca con composto
struggimento la patria lontana, che si specchia nel mare dal quale emerse la dea Venere e che fu cantata da Omero
nell’Odissea. Ma, più sventurato di Ulisse, che dopo tanto peregrinare tornò infine alla sua isola, il poeta sa, con
sorprendente preveggenza, che morirà in esilio e che nessuno quindi piangerà sulla sua tomba.
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A. In Germania
B. In Italia
C. In Inghilterra
D. In Francia
E. In Grecia
A.
Il Romanticismo nacque in Germania e si diffuse in tutta Europa nella prima metà dell’Ottocento. In Italia tardò ad
arrivare perché considerato qualcosa di rozzo rispetto alla nostra tradizione letteraria.
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E.
In Italia il Romanticismo s’intrecciò con la questione nazionale, assumendo pertanto carattere patriottico e dando
vita a nuovi generi letterari (la trattativa politica, la poesia patriottica, il romanzo storico, la memorialistica, la poesia
satirica).
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A. Ugo Foscolo
B. Alessandro Manzoni
C. Giuseppe Mazzini
D. Massimo d’Azeglio
E. Giacomo Leopardi
B.
Gli Inni sacri furono scritti, con l’entusiasmo del neofita dopo la conversione, da Alessandro Manzoni. Dovevano
essere tanti quanti le festività religiose, ma ne pubblicò solo cinque: Il Natale, Il nome di Maria, La Passione, La
Resurrezione, La Pentecoste.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
68) Quali sono le due celebri odi civili scritte dal Manzoni?
C.
Le due celebri odi scritte da Alessandro Manzoni sono Marzo 1821 (composta a caldo, sull’onda dell’entusiasmo
suscitato dalla promulgazione della costituzione da parte del principe Carlo Alberto di Savoia il 14 marzo 1821) e Il
cinque maggio (scritta di getto all’arrivo della notizia della morte di Napoleone a S. Elena, avvenuta il 5 maggio
1821).
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A. Al romanzo storico
B. Al romanzo psicologico
D. Al romanzo epistolare
E. Al romanzo sociale
A.
I promessi sposi appartengono al genere del romanzo storico. Sullo sfondo della grande storia (eventi reali degli
anni 1628-30 come la guerra per il possesso di Mantova, il tumulto per il pane, la discesa dei Lanzichenecchi, la
peste), l’autore costruisce la storia di Renzo e Lucia.
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70) Quale concezione della storia emerge dal romanzo “I promessi sposi”?
A. La storia è un prodotto degli uomini che, con il loro operato, costruiscono il destino dei popoli
B. La storia è opera della Provvidenza divina che si serve degli uomini per realizzare i suoi imperscrutabili
disegni
C. La storia è dominata dal male che può essere riscattato solo in una realtà ultraterrena
E. Nella storia si realizza una ragione di progresso che costa la sconfitta dei singoli
B.
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Da I promessi sposi emerge una concezione della storia opera della Provvidenza divina, che si serve degli uomini
per realizzare i suoi imperscrutabili disegni.
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71) Quale dei seguenti personaggi de “I promessi sposi” subisce una conversione in seguito all’incontro
con Lucia?
A. Don Rodrigo
B. Fra Cristoforo
C. Don Abbondio
D. Renzo
E. L’Innominato
E.
Ne I promessi sposi l’incontro dell’Innominato, potente e malvagio signore della zona, con Lucia, così indifesa e
ingiustamente perseguitata, e con il cardinale Federico Borromeo, acuiscono la crisi di coscienza da tempo in atto nel
suo animo, al punto che egli, invece di consegnare la ragazza a don Rodrigo, la libera.
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72) Quale delle seguenti opere del Manzoni è ispirata alla guerra tra Franchi e Longobardi?
A. L’“Adelchi”
C. “La Pentecoste”
D. “I promessi sposi”
E. “La Passione”
A.
Nell’Adelchi Alessandro Manzoni ricostruisce attentamente la storia dei Longobardi dall’arrivo in Italia, nel VI secolo,
alla fondazione del regno, ai contrasti con il papato e i Franchi, fino allo scontro finale tra il sovrano Desiderio e Carlo
Magno, che si concluse con la vittoria dei Franchi e la scomparsa definitiva del regno e del popolo longobardo.
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A. “Alla luna”
B. “A Silvia”
E.
Il conte di Carmagnola è una tragedia scritta da Alessandro Manzoni tra il 1816 e il 1819 nella quale si narrano le
vicende del capitano di ventura Francesco Bussone, detto il Carmagnola, vissuto nel XV secolo. Bussone fu al
servizio della Repubblica di Venezia e sconfisse i Milanesi nella battaglia di Maclodio (1427), ma fu accusato
ingiustamente di tradimento e condannato a morte per aver liberato alcuni prigionieri. Nella tragedia Manzoni esalta la
figura del Carmagnola come modello di condottiero generoso ed ambizioso.
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A. Benevola
B. Matrigna
C. Generosa
D. Ostile
E. Protettiva
B.
Nelle Operette morali la Natura, prima dipinta come madre benefica, si trasforma in una matrigna che spinge
l’uomo al conseguimento di una felicità irraggiungibile e insieme gli procura una sofferenza insanabile proprio perché
connaturata alla condizione umana.
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A. Alessandro Manzoni
B. Giovanni Verga
C. Luigi Capuana
D. Grazia Deledda
E. Giosuè Carducci
B.
Il principale esponente del Verismo (movimento letterario sorto in Italia nell’ultimo trentennio del XIX secolo) fu
Giovanni Verga (1840-1915).
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76) Quale romanzo del “ciclo dei vinti” è incentrato sull’ideale dell’ostrica?
A. “I Malavoglia”
A.
I Malavoglia è incentrato, fra gli altri, sull’ideale dell’ostrica, inteso come mezzo per difendersi dagli assalti del
destino.
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A. Decadentismo
B. Romanticismo
C. Verismo
D. Realismo
E. Naturalismo
A.
Rimbaud, Verlaine e Baudelaire, i cosiddetti poeti maledetti, furono gli iniziatori del Decadentismo. Il termine
nacque con l’accezione negativa di decadenza, sentita come il declino della civiltà, e ancora prima di diventare il titolo
di una rivista letteraria francese (Le Décadent, fondata nel 1886) era stato utilizzato dalla critica per definire l’opera di
quegli scrittori che manifestavano un’insubordinazione alla borghesia. Due opere, in particolare, suscitarono grande
scandalo in Francia a metà Ottocento: I fiori del male di Charles Baudelaire e Madame Bovary di Gustave Flaubert,
entrambe del 1857.
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A. Giosuè Carducci
B. Guido Gozzano
C. Gabriele D’Annunzio
D. Marino Moretti
E. Sergio Corazzino
C.
Cancella risposta
E.
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80) La poesia dei “crepuscolari” per i suoi toni dimessi e colloquiali si ricollega a quella di:
A. Pascoli
B. Carducci
C. Fogazzaro
D. Voltaire
E. Leopardi
A.
L’espressione i crepuscolari fu utilizzata per indicare l’atteggiamento di un gruppo di poeti che mettevano in versi il
grigiore di tutti i giorni, prediligendo toni dimessi e colloquiali. Una poesia che si ricollegava a Giovanni Pascoli e alla
sua predilezione per le piccole cose della vita quotidiana.
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A. l’individualismo
B. il sentimento e l’istinto
D. la natura
E. la violenza
C.
Il futurismo fu un movimento artistico e letterario che esaltò la civiltà industriale e delle macchine, non secondo una
disposizione mirante a studiare i fenomeni sociali, bensì in una prospettiva individualistica.
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A. Corrado Govoni
B. Aldo Palazzeschi
C. Benedetto Croce
D. Giovanni Gentile
E.
Il fondatore del futurismo italiano fu Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944). Nel 1909 pubblicò su le Figaro il
“Manifesto-Fondazione del futurismo”.
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A. Italo Svevo
B. Luigi Pirandello
C. Umberto Saba
D. Cesare Pavese
E. Primo Levi
B.
Il romanzo Uno, nessuno, centomila fu scritto da Luigi Pirandello. Il protagonista Vitangelo Moscarda può essere
considerato come uno dei personaggi più complessi del mondo pirandelliano. Dal punto di vista formale, stilistico, si
può vedere la forte inclinazione al monologo dell’uomo, che molto spesso si rivolge al lettore, ponendogli interrogativi
e problemi in modo da coinvolgerlo direttamente nella vicenda, che è senza dubbio di portata universale.
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A. Umorismo e pessimismo
B. Realismo e ironia
C. Pathos e individualismo
A.
Gli elementi caratteristici della poetica pirandelliana sono umorismo e pessimismo. Una fondamentale esperienza
nell’itinerario culturale ed artistico di Pirandello è l’incontro con il verismo, anche se egli, pur assimilandone alcuni
insegnamenti e caratteri, lo supera decisamente. L’autore avverte con estrema lucidità la condizione disperata
dell’uomo contemporaneo, il quale, persa la fiducia nei valori oggettivi positivistici, aveva smarrito ogni possibilità di
recuperare una verità assoluta.
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A. Luigi Pirandello
B. Giovanni Gentile
C. Cesare Pavese
D. Italo Svevo
E. Alberto Moravia
D.
L’iniziatore del romanzo psicologico moderno fu Italo Svevo (1861-1928), pseudonimo di Ettore Schimtz. La sua
opera principale è La coscienza di Zeno.
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D.
L’associazione autore-opera corretta è Cesare Pavese – La casa in collina. Il fu Mattia Pascal è un romanzo di Luigi
Pirandello, La coscienza di Zeno di Italo Svevo, Se questo è un uomo di Primo Levi e Gli indifferenti di Alberto
Moravia.
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A. Benedetto Croce
B. Curzio Malaparte
C. Gabriele D’Annunzio
D. Corrado Govoni
E. Aldo Palazzeschi
A.
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Benedetto Croce ruppe col fascismo dopo il delitto Matteotti. Fu allora che interruppe anche la sua amicizia con
Giovanni Gentile, il quale già dal 1903 collaborava con la sua rivista La critica, per discrepanze filosofiche e politiche.
Gentile, con la pubblicazione del Manifesto degli intellettuali fascisti, si era schierato definitivamente dalla parte del
fascismo. Croce rispose aderendo all’invito di Giovanni Amendola, pubblicando a sua volta il Manifesto degli
intellettuali antifascisti, nel quale veniva denunciata la violenza e la soppressione della libertà di stampa da parte del
regime.
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A. metafore e allegorie
D. eufemismi e similitudini
C.
Gli ermetici facevano uso di un linguaggio lirico essenziale, scarno, attraverso la soppressione di parole e nessi
sintattici ritenuti non indispensabili. La loro poesia proponeva un’espressione chiusa, oscura, che si affidava più alla
suggestione fonica delle parole che al loro significato.
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A. Curzio Malaparte
B. Gabriele D’Annunzio
C. Vasco Pratolini
D. Alberto Moravia
E. Salvatore Quasimodo
E.
Il principale esponente italiano dell’Ermetismo fu Salvatore Quasimodo. Nel 1959 fu insignito del premio Nobel per la
letteratura.
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90) Quale dei seguenti poeti fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1975?
A. Umberto Saba
B. Eugenio Montale
C. Salvatore Quasimodo
D. Giuseppe Ungaretti
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E. Italo Svevo
B.
Eugenio Montale (1896-1981) fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1975.
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91) Quale poesia di Ungaretti affronta il tema del dolore per la perdita del figlio?
A. “L’allegria”
B. “Il dolore”
B.
Nel 1939 muore il figlio di Ungaretti, Antonietto, che costituirà per il poeta un infinito dolore. È questo il grande,
drammatico dolore che spezza in due la vita e la poesia di Ungaretti. A lui è dedicata la poesia Il dolore.
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A. letteratura meridionalista
D. neoavanguardia
E. letteratura risorgimentale
A.
Corrado Alvaro (1895-1956) appartiene alla corrente meridionalista, di cui fanno parte anche Ignazio Silone, Carlo
Levi, Francesco Jovine, Elio Vittorini e Cesare Pavese.
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B. “La tregua”
D. “La Ciociara”
E. “Fontamara”
C.
L’opera senza dubbio più nota di Carlo Levi (1902-1977) è Cristo si è fermato ad Eboli.
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C.
La Neoavanguardia fu un movimento culturale, sviluppatosi negli anni Sessanta, di ricerca di nuove modalità
espressive, anche attraverso la sperimentazione di ardite forme di plurilinguismo.
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A. Verlaine
B. Byron
C. Wilde
D. Joyce
E. Gray
D.
Ulisse (Ulysses) è il principale romanzo di James Joyce, scritto tra il 1914 e il 1921 e pubblicato a Parigi nel 1922. Il
romanzo, che si svolge in una sola giornata (il 16 giugno 1904) ed è ambientato a Dublino, è articolato in modo da
ricalcare nella struttura l’Odissea di Omero. Ciascun capitolo corrisponde ad un canto dell’Odissea, ed è scritto
usando ogni volta una tecnica narrativa diversa.
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A. “Otello”
B. Macbeth”
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C. “Amleto”
D. “Romeo e Giulietta”
E.
La tragica storia del Dottor Faust (The tragical history of Doctor Faustus) fu scritta da Christopher Marlowe (1564-
1593).
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A. Jonathan Swift
B. Daniel Defoe
C. Alexander Pope
D. William Blake
E. William Wordsworth
A.
I viaggi di Gulliver (Gulliver’s Travels) è un’opera di Jonathan Swift (1667-1745).
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B. “I Miserabili”
C. “Madame Bovary”
D. “Pel di carota”
E. “Cyrano di Bergerac”
B.
Il romanzo più famoso di Victor Hugo (1802-1885) è I miserabili. Altre opere dell’autore sono: La leggenda dei secoli,
Hermani, La leggenda dei secoli.
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A. Virginia Woolf
B. George Orwell
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C. Samuel Beckett
D. John Osborne
E. James Joyce
B.
La fattoria degli animali (Animal Farm) è stata scritta da George Orwell (1903-1950).
Cancella risposta
C.
L’abbinamento errato è Pigmalione – Thomas Stearns Eliot. Tale opera fu scritta, infatti, da George Bernard Shaw
(1856-1950).
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CAPITOLO 3 Storia
VERIFICA
RISPOSTE COMMENTATE
1) La Pace di Aquisgrana pose fine:
D.
La Pace di Aquisgrana (1748) pose fine alla guerra di successione austriaca. Gli Asburgo-Lorena vennero
riconosciuti legittimi sovrani dell’impero e dei possessi di casa d’Austria, rinunciando però alla Slesia a favore della
Prussia.
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D.
L’associazione sbagliata fra quelle indicate è 1778 – Spedizione di Napoleone in Egitto. La campagna d’Egitto,
infatti, avvenne nel 1798. Lo scopo della spedizione era quello di danneggiare economicamente l’Inghilterra e
prendere il suo ruolo nel commercio con l’Oriente e liberare gli Egiziani dal giogo dei Mamelucchi.
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A.
Il Congresso di Vienna (novembre 1814 – giugno 1815) ridisegnò i confini politici dell’Europa restaurata dopo gli
sconvolgimenti causati dalle guerre napoleoniche. Le decisioni del congresso si ispirarono al principio di legittimità,
con il quale si intendeva riassegnare il trono ai legittimi sovrani dei loro Stati. Si parlò, perciò, di Restaurazione.
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A. A Parigi
B. Sull’isola d’Elba
C. A Waterloo
D. A Vienna
E. Sull’isola di Sant’Elena
E.
Napoleone morì a Sant’Elena il 5 maggio 1821. A lui Alessandro Manzoni dedicò la sua ode Il cinque maggio.
Quando Napoleone morì la notizia in Europa si divulgò solo dopo qualche mese e si seppe anche che durante l’esilio
Napoleone aveva ricevuto i sacramenti cristiani. Manzoni fu molto colpito da questo particolare e nel suo cantico non
vede Napoleone come il grande stratega ma sotto l’aspetto spirituale.
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A. Da Giuseppe Mazzini
B. Da Vincenzo Gioberti
C. Da Giuseppe Garibaldi
D. Da Massimo d’Azeglio
E. Da Cesare Balbo
A.
La Giovine Italia fu fondata da Giuseppe Mazzini a Marsiglia nel luglio 1831. Fu un’associazione politica
insurrezionale il cui obiettivo era quello di trasformare l’Italia in una repubblica democratica unitaria, secondo i principi
di libertà, indipendenza e unità, destituendo il governo instaurato dall’Austria.
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A. Nel 1820
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B. Nel 1815
C. Nel 1821
D. Nel 1816
E. Nel 1819
B.
Napoleone fu sconfitto definitivamente nel 1815, a Waterloo. Il 22 giugno, dopo i cosiddetti Cento giorni, abdicò,
sancendo la definitiva restaurazione di Luigi XVIII sul trono di Francia.
Cancella risposta
A. alla Francia
B. alla Germania
C. all’Austria
D. all’Italia
E. alla Spagna
C.
Con il Trattato di Campoformio, che rappresentò il collasso della prima coalizione antifrancese e la conclusione
vittoriosa della prima campagna napoleonica d’Italia, il Veneto, insieme all’Istria e alla Dalmazia, fu consegnato
all’Austria che, in cambio, riconobbe la Repubblica cisalpina.
Cancella risposta
8) Con la Restaurazione sancita dal Congresso di Vienna, quali dinastie vengono ripristinate in Italia?
A. La dinastia sabauda in Piemonte, gli Asburgo in Lombardia, il granduca di Toscana nel Centro e il papa al
Sud
B. La dinastia sabauda in Piemonte, gli Asburgo in Lombardia, il granduca di Toscana e il papa al Centro e i
Borbone a Napoli
C. Gli Asburgo nell’Italia Settentrionale, il granduca di Toscana nel Centro e i Borbone al Sud
E. I Borbone in Piemonte, gli Asburgo in Lombardia e la dinastia sabauda nel resto della penisola
B.
Con la Restaurazione, in Italia la situazione ritornò apparentemente allo status quo ante, con la scomparsa però delle
antiche repubbliche di Genova, Venezia e Lucca ed un rafforzamento della presenza austriaca: il granduca di Toscana
e il papa al centro, il regno di Napoli fu restituito a Francesco I di Borbone, la dinastia sabauda in Piemonte e gli
Asburgo in Lombardia. L’unico stato italiano a mantenere una certa indipendenza fu il regno di Sardegna.
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E.
Napoleone, durante i Cento giorni, cercò di cancellare quanto deciso nel Congresso di Vienna, ma fu sconfitto a
Waterloo. Il 22 giugno, dopo i cosiddetti Cento giorni, abdicò, sancendo la definitiva restaurazione di Luigi XVIII sul
trono di Francia.
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10) Chi divenne re dei francesi in seguito ai moti insurrezionali del luglio 1830?
B. Luigi XVI
C. Napoleone
D. Luigi XVIII
E. Carlo X
A.
In seguito ai moti insurrezionali del 1830 salì al trono Luigi Filippo d’Orlèans, che inaugurò una nuova epoca della
Francia. Creò le condizioni per un forte sviluppo industriale e, in politica estera, stabilì un’intesa con l’Inghilterra.
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11) Dove sbarcarono Garibaldi e i mille volontari l’11 maggio del 1860?
A. A Palermo
B. A Napoli
C. A Calatafimi
D. A Marsala
E. A Milazzo
D.
Salpati nella notte fra il 5 e il 6 maggio da Quarto, nei pressi di Genova, su due piroscafi (il Piemonte e il Lombardo), i
Mille sbarcarono a Marsala l’11 maggio 1860, involontariamente protetti da due navi da guerra inglesi che, trovandosi
in porto, impedirono alle navi borboniche di aprire il fuoco. Assunta la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio
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Emanuele II, Garibaldi iniziò le operazioni di guerra, che portarono alla vittoria sui borbonici nella battaglia di
Calatafimi, alla conquista di Palermo e alla liberazione definitiva dell’isola ottenuta con la vittoria di Milazzo (20 luglio).
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C. Che quanti non professavano la religione anglicana non potevano assumere cariche pubbliche
C.
Il Test Act, abolito nel 1829, stabiliva che chi non professava la religione anglicana non potesse ricoprire cariche
pubbliche. Ciò al fine di impedire l’ammissione in Parlamento di deputati irlandesi, in maggioranza cattolici.
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A. Da Pio VIII
B. Da Leone XII
C. Da Pio VII
D. Da Pio IX
E. Da Gregorio XVI
C.
Sostenuto dagli elementi più filomonarchici del suo apparato, Napoleone si fece nominare console a vita (8 maggio
1802), carica legittimata il 2 agosto dello stesso anno attraverso il voto popolare. Il 18 maggio 1804 venne proclamato
imperatore ereditario dal Senato con il nome di Napoleone I: l’atto fu sancito da un plebiscito popolare e seguito
dall’incoronazione a Parigi, nella cattedrale di Notre-Dame, da parte del papa Pio VII (2 dicembre 1804).
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A. Nel 1830
B. Nel 1848
C. Nel 1859
D. Nel 1861
E. Nel 1865
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B.
La prima guerra d’indipendenza scoppiò nel 1848 e rappresentò il primo dei numerosi conflitti che opposero il Regno
di Sardegna all’Impero austriaco e che si sarebbero risolti, settant’anni più tardi, con la sparizione del secondo. Essa
si divise in tre fasi: due campagne militari separate da un periodo di tregua durato alcuni mesi, e la repressione delle
repubbliche di Roma e di Firenze, completate dalla riconquista di Venezia.
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B. Giuseppe Garibaldi
C. Giuseppe Mazzini
D. Vincenzo Gioberti
E. Carlo Cattaneo
D.
Nel 1843 l’abate piemontese Vincenzo Gioberti pubblicò a Bruxelles il saggio Del primato morale e civile degli italiani
nel quale proponeva di conseguire l’unità nazionale attraverso la nascita di una confederazione di stati sotto la
presidenza del papa. Tale progetto per qualche tempo sembrò entusiasmare gran parte dello schieramento politico
moderato italiano, che fu chiamato “neoguelfo” per il ruolo di protagonismo assegnato al pontefice. Anche Carlo
Cattaneo elaborò un progetto federalista ma fu sostenitore di un’Italia federale, repubblicana e democratica.
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A. L’alleanza franco-piemontese
C. L’intervento piemontese a fianco della Fran cia nella guerra contro l’Austria
B.
Gli accordi stipulati a Plombières-les-Bains, in Francia, da Camillo Benso, conte di Cavour, e Napoleone III nella
notte tra il 20 e il 21 luglio 1858, stabilirono che la Francia si impegnasse a intervenire militarmente a fianco del Regno
di Sardegna, qualora l’Austria avesse aperto le ostilità contro il regno sabaudo. La Francia avrebbe ottenuto in cambio
Nizza e la Savoia, mentre il Piemonte, con la cacciata degli austriaci, avrebbe acquisito il Lombardo-Veneto, le
Legazioni pontificie e le Marche.
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A. Roma
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B. Milano
C. Torino
D. Napoli
E. Venezia
A.
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18) Per quale motivo la Destra storica fu costretta ad abbandonare il governo nel 1876?
A.
Promulgata il 7 luglio 1868, l’imposta sul macinato entrò in vigore il 1º gennaio del 1869. A seguito delle rivolte
popolari scoppiate per le sue gravi conseguenze, la battaglia si trasferì in parlamento, ma già il 26 gennaio 1869 il
Senato la confermò e conferì al generale Raffaele Cadorna pieni poteri per la repressione. La tassa fu inasprita dal
governo guidato da Giovanni Lanza per iniziativa di Quintino Sella nel 1870 ed ancora sotto Marco Minghetti tra il
1873 ed il 1876, portando infine alla crisi del suo governo ed alla caduta della Destra storica.
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19) Chi estese il diritto di voto in Italia nel 1876 a tutti i maschi che avessero compiuto 18 anni, purché
sapessero leggere e scrivere?
A. Cavour
B. Minghetti
C. Crispi
D. Depretis
E. Rattazzi
D.
Il nome di Agostino Depretis è legato alla riforma dell’istruzione elementare (legge Coppino) e all’ampliamento del
diritto di voto a tutti i maschi che avessero compiuto 18 anni e che sapessero leggere e scrivere.
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20) Perché l’Enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII è considerata la pietra miliare della dottrina sociale
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cristiana?
C. Perché esamina le difficoltà che ha dovuto affrontare il popolo italiano in seguito all’unificazione
E. Perché conduce un’analisi delle precarie condizioni umane e lavorative in cui versa la classe operaia nella
società moderna
E.
L’Enciclica Rerum novarum è considerata la pietra miliare della dottrina sociale cristiana perché conduce un’analisi
delle precarie condizioni della classe operaia nella società moderna. Il Papa, ponendosi esattamente a metà strada
fra le parti, ammonì la classe operaia di non dar sfogo alla propria rabbia attraverso le idee di rivoluzione, di invidia e
odio verso i più ricchi, e chiese ai padroni di mitigare gli atteggiamenti verso i dipendenti e di abbandonare lo
schiavismo cui erano sottoposti gli operai. Il Papa, inoltre, auspicò che fra le parti sociali potesse nascere armonia e
accordo nella questione sociale.
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A. Nell’età giolittiana
C. Nell’età crispina
A.
I sindacati in Italia nascono nell’età giolittiana. Per età giolittiana si intende il periodo tra il 1901 e il 1914,
caratterizzato dalla presenza politica di Giovanni Giolitti (esponente del partito liberale) che fu varie volte presidente
del Consiglio o ministro, segnando profondamente gli anni in questione.
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22) Con l’introduzione del suffragio universale maschile nel 1912, l’elettorato attivo venne esteso a:
A. tutti i cittadini maschi di età superiore ai 25 anni purché sapessero leggere e scrivere
B. tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza requisiti di censo, ma purché sapessero leggere e
scrivere
C. tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione
D. tutti i cittadini maschi di età superiore ai 25 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione
E. tutti i cittadini maschi di età superiore ai 18 anni senza alcun requisito di censo, ma purché sapessero leggere
e scrivere
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C.
Con l’introduzione in Italia del suffragio universale maschile nel 1912 l’elettorato attivo fu esteso a tutti i cittadini
maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione, restando ferme per i maggiorenni
di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di studio già
richiesti in precedenza. Nella stessa occasione, la Camera respinse la concessione del voto alle donne.
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23) Quale evento causò lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914?
C.
La scintilla che fece scoppiare la Prima Guerra Mondiale fu l’assassinio dell’erede al trono austroungarico, l’arciduca
Francesco Ferdinando, il 28 giugno 1914 a Sarajevo, per mano di un nazionalista serbo, anche se le cause che
portarono allo scoppio della Grande Guerra derivarono dalle contrastanti mire imperialistiche delle potenze europee,
cresciute in un clima di esasperato nazionalismo.
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24) Nell’ambito del primo conflitto mondiale, in che anno entrò in guerra l’Italia?
A. Nel 1914
B. Nel 1915
C. Nel 1916
D. Nel 1917
E. Nel 1918
B.
L’Italia entrò nel conflitto il 24 maggio 1915, dichiarando guerra all’Austria-Ungheria.
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25) Quali erano gli scopi della società delle Nazioni, sorta nel 1919, dopo la Conferenza di pace di
Versailles?
A. La riduzione degli armamenti e la ricerca di soluzioni pacifiche alle dispute tra le nazioni
C. La spartizione dei territori conquistati durante la Prima Guerra Mondiale tra le potenze vincitrici
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E. Garantire la pace tra gli Stati sconfitti durante la Prima Guerra Mondiale
A.
Gli scopi della Società delle Nazioni, organizzazione internazionale fondata a seguito del trattato di Versailles il 18
gennaio del 1919, erano il controllo degli armamenti internazionali, l’incentivo del benessere e della qualità della vita
nel pianeta, la prevenzione delle guerre e la gestione diplomatica dei conflitti fra stati.
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E. Il re Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato d’assedio e invitò Mussolini a formare il governo
E.
In seguito alla Marcia su Roma del 1922 il re Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato d’assedio e invitò
Mussolini a formare il nuovo governo. Questo evento rappresenta l’ascesa al potere del Partito Nazionale Fascista
e la fine della democrazia liberale, attraverso la nomina di Benito Mussolini a capo del governo del Regno d’Italia.
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A. 1925 e 1944
B. 1926 e 1945
C. 1918 e 1937
D. 1922 e 1943
E. 1920 e 1939
D.
Il ventennio fascista è il periodo compreso tra gli anni 1922 e 1943. Seguì alla marcia su Roma.
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E.
Con le leggi eccezionali del 1925-26 (dette leggi fascistissime) fu realizzato lo stato totalitario: furono sciolti tutti i
partiti, a eccezione di quello fascista, e furono dichiarati decaduti dal mandato parlamentare i deputati
dell’opposizione; furono soppresse tutte le pubblicazioni periodiche contrarie al fascismo; venne vietato lo sciopero e
furono messi al bando i sindacati non fascisti; fu approvata una nuova legge elettorale che prevedeva una lista unica,
governativa; venne introdotta la pena di morte e istituito il Tribunale speciale per la difesa dello stato, incaricato di
reprimere ogni forma di dissenso.
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29) Qual era il principale compito del Gran Consiglio del Fascismo?
B. Designare il Capo del Governo e redigere una lista unica di candidati all’elezione della Camera dei deputati
B.
Il compito principale del Gran Consiglio del Fascismo era quello di redigere una lista unica di candidati all’elezione
della camera dei deputati. Al Gran Consiglio del Fascismo, presieduto da Benito Mussolini in qualità di capo del
governo, partecipavano alti dirigenti del Partito Nazionale Fascista, delle confederazioni sindacali, di enti e istituti nati
con il fascismo, nonché i presidenti della Camera e del Senato.
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C. la Santa sede riconosceva il Regno d’Italia con capitale a Roma e lo Stato italiano riconosceva la Santa sede
come soggetto di diritto internazionale in quanto Stato della città del Vaticano
E. fu vietata la partecipazione dei cattolici italiani alla vita politica dello Stato
C.
I Patti Lateranensi disciplinavano i rapporti tra Stato e Chiesa ed erano composti da due documenti: il Trattato che
riconosceva l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede e fondava lo Stato della Città del Vaticano, e il Concordato
che definiva le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa ed il Governo (prima d’allora, cioè dalla nascita del
Regno d’Italia, sintetizzate nel motto: “Libera Chiesa in libero Stato”).
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B. si concluse con la vittoria delle forze insurrezionali della destra guidate dai nazionalisti
C. non ebbe pesanti ripercussioni sull’economia e sulla vita sociale della popolazione
E. si concluse in seguito all’assassinio del capo monarchico José Calvo Sotelo ad opera di elementi di destra
B.
La guerra civile spagnola, fu un conflitto combattuto dal luglio 1936 all’aprile 1939 fra i nazionalisti anti-marxisti, noti
come Nacionales, ed i Republicanos composti da truppe governative e sostenitori della Repubblica spagnola, guerra
terminata con la sconfitta della causa repubblicana che diede il via alla dittatura del generale nazionalista Francisco
Franco.
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A.
La guerra d’Eritrea fu la prima impresa coloniale italiana. In seguito, l’Italia combatté la guerra di Libia (1911-1912)
e la guerra d’Etiopia (1935-1936). Dopo quest’ultimo conflitto, fu proclamato l’Impero coloniale, una breve struttura
creata nel 1936 e che durò fino al 1941.
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A. Nel 1933
B. Nel 1930
C. Nel 1935
D. Nel 1937
E. Nel 1939
A.
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Hitler fu nominato cancelliere del Reich il 30 gennaio 1933. Allora l’Italia regia viveva il suo undicesimo anno di un’era
fascista al culmine della sua parabola ascendente.
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B. la supremazia del cancelliere del Reich su tutti gli altri organi di governo
E.
Le leggi di Norimberga, promulgate nel 1935, sancirono la discriminazione contro gli ebrei. Furono scritte per
difendere la razza tedesca e dettavano il comportamento da adottare nei confronti degli ebrei, soprattutto quelli di
sangue misto. Presto queste leggi divennero la “costituzione” del Reich, anche se vennero oscurate nel congresso a
Berlino, nel quale si decise di mettere in pratica la soluzione finale.
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B.
L’episodio che segnò l’inizio della seconda guerra mondiale fu l’invasione della Polonia da parte delle truppe
tedesche. Ciò avvenne il 1º settembre 1939.
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C.
L’Asse era costituito da Germania, Italia, Giappone, Romania, Ungheria e Bulgaria. Lo schieramento opposto, quello
degli Alleati, era formato da Unione Sovietica, Stati Uniti, Gran Bretagna, Commonwealth, Francia, Cina, Polonia.
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B. Polonia e Ungheria
C. Germania e Giappone
D.
Il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.
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38) Quale Stato attaccò la base americana di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941?
A. La Cina
B. La Germania
C. L’Unione Sovietica
D. Il Giappone
E. L’Italia
D.
L’attacco di Pearl Harbor fu un’operazione aeronavale che ebbe luogo il 7 dicembre 1941, quando forze navali e
aeree giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L’attacco, portato
senza una preventiva dichiarazione di guerra da parte giapponese, che fu formalizzata soltanto ad attacco iniziato,
causò l’intervento statunitense nella seconda guerra mondiale.
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A.
Il 25 luglio 1943 cade il regime fascista, durato un ventennio (il cosiddetto ventennio fascista: 1923-1943).
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B. La liberazione di Roma
C.
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A. Il 6 agosto 1945
C. Il 6 giugno 1944
D. Il 25 luglio 1943
E. Il 2 giugno 1946
E.
La Repubblica italiana venne proclamata il 2 giugno 1946. In questa data si tenne il referendum istituzionale indetto
a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo,
monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, l’Italia diventava
repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
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E.
L’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana fu l’organo preposto alla stesura di una Costituzione per la
neonata Repubblica. Le sedute andarono dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948.
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A. De Nicola
B. De Gasperi
C. Bonomi
D. Badoglio
E. Parri
B.
Il primo governo della Repubblica Italiana, costituito, cioè, dopo il referendum del 2 giugno 1946, fu guidato da De
Gasperi. Restò in carica dal 10 luglio 1946 al 28 gennaio 1947 per un totale di 202 giorni, ovvero 6 mesi e 18 giorni.
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A. Sette
B. Sei
C. Cinque
D. Otto
E. Quattro
A.
De Gasperi fu Presidente del Consiglio italiano in totale sette volte, l’ultima nel 1953.
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45) Quali partiti furono esclusi dalla coalizione di governo nel periodo del “Centrismo degasperiano”?
C.
I partiti che furono esclusi dalla coalizione di governo nel periodo del centrismo degasperiano (1947-1953) furono il
Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano.
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A. Il conflitto tra partiti di centro e partiti di sinistra in Italia nel periodo del “Centrismo degasperiano”
B. La guerra tra Israeliani e Palestinesi subito dopo la proclamazione dello Stato di Israele
D. Il lungo contrasto politico e ideologico che divise Stati Uniti e Unione Sovietica nel secondo dopoguerra
E. Il conflitto tra Stati Uniti e Unione Sovietica per il dominio sulla Repubblica Democratica Tedesca
D.
Con il termine guerra fredda si intende il lungo contrasto politico e ideologico che, a partire dalla seconda metà del
1945, vide come protagonisti gli Stati Uniti d’America e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, paesi
usciti dalla seconda guerra mondiale come le due uniche superpotenze. Senza mai sfociare in uno scontro effettivo
combattuto con le armi, il conflitto si risolse in uno stato di continua tensione politico-economica e diplomatica tra gli
stati che costituivano i blocchi formatisi attorno a USA e URSS, nonché in una serie di guerre locali combattute
soprattutto nel Terzo Mondo.
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A. Nel 1948
B. Nel 1950
C. Nel 1953
D. Nel 1945
E. Nel 1947
A.
Lo Stato d’Israele in Palestina fu proclamato nel 1948.
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B.
Mao Tse-Tung, portavoce del Partito Comunista Cinese, fondò la Repubblica Popolare Cinese.
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A. NATO
B. CECA
C. CEE
D. OLP
E.
L’ONU nacque il 24 ottobre 1945, dopo la ratifica del suo Statuto da parte dei cinque Paesi membri permanenti del
Consiglio di Sicurezza (Cina, Francia, Unione Sovietica, Regno Unito, Stati Uniti) e da parte della maggioranza degli
altri quarantasei Paesi firmatari. L’idea di un’organizzazione internazionale per la promozione e mantenimento della
pace e della sicurezza tra i popoli affonda le sue radici in un precedente tentativo: la Società delle Nazioni.
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50) In quale occasione votarono per la prima volta le donne nel nostro Paese?
A. In occasione del referendum istituzionale che portò alla nascita della Repubblica Italiana
A.
Le donne nel nostro Paese votarono per la prima volta in occasione del referendum istituzionale che portò alla
nascita della Repubblica (2 giugno 1946).
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B. Che un attacco armato contro una o più di esse doveva essere considerato come un attacco contro tutte
D. Che occorreva infliggere pesanti sanzioni economiche alle nazioni uscite sconfitte dalla seconda guerra
mondiale
E. Che tutti gli Stati che avevano partecipato al secondo conflitto mondiale dovevano realizzare la riduzione degli
armamenti
B.
La NATO (North Atlantic Treaty Organization) è un’organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa.
Nel Trattato istitutivo (cosiddetto Patto Atlantico) si legge: “Le parti concordano che un attacco armato contro una o
più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di
conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse […] assisterà la parte o le parti
attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene
necessarie, incluso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell’area Nord Atlantica”.
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C. Per favorire il progresso economico e sociale dell’Italia meridionale attraverso il finanziamento di opere
pubbliche infrastrutturali
C.
Nel 1950 in Italia fu istituita la Cassa per il Mezzogiorno per favorire il progresso economico e sociale dell’Italia
meridionale attraverso il finanziamento di opere pubbliche infrastrutturali.
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A. nel 1950
B. nel 1900
C. nel 1954
D. nel 1960
E. nel 1957
C.
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A seguito dell’accordo italo-jugoslavo la città di Trieste tornò all’Italia nel 1954.
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A. Un’alleanza militare stipulata tra i Paesi dell’Europa orientale per contrapporsi a quelli dell’Europa occidentale
C. Un trattato militare di natura difensiva stipulato tra tutti gli Stati che erano usciti sconfitti dal secondo conflitto
mondiale
D. Un’alleanza militare tra i Paesi socialisti dell’Europa orientale costituita come reazione all’ingresso della
Repubblica Federale Tedesca nella NATO
E. Un patto militare firmato a Varsavia da Germania, Italia e Impero Austro-Ungarico che prevedeva l’aiuto
reciproco in caso di invasione di uno dei tre Stati
D.
Il Patto di Varsavia fu un’alleanza militare tra i paesi del blocco sovietico intesa a organizzarsi contro l’avversaria
Alleanza Atlantica NATO, fondata nel 1949. I membri dell’alleanza promettevano di difendersi l’un l’altro in caso di
aggressione. Il patto giunse a termine il 31 marzo 1991 e fu ufficialmente sciolto durante un incontro tenutosi a Praga
il 1º luglio successivo.
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A. Nel 1961
B. Nel 1951
C. Nel 1970
D. Nel 1948
E. Nel 1965
A.
Il muro di Berlino, eretto dal regime comunista della Germania Est, fu costruito a partire dal 13 agosto del 1961, e
divise in due la città di Berlino per 28 anni, fino al suo smantellamento, che avvenne il 9 novembre 1989.
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A. la CECA
B. la CEE
C. la NATO
D. l’ONU
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E. la FAO
B.
Con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), entrata in vigore nel luglio 1952, si
realizzò la prima Europa sovranazionale. Nel marzo 1957 furono firmati a Roma i famosi “trattati di Roma”. Il primo
istituì una Comunità Economica Europea (CEE), il secondo invece una Comunità europea dell’energia atomica,
meglio conosciuta come Euratom.
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57) Da chi fu sostenuta la Repubblica democratica del Vietnam del nord durante la guerra del Vietnam?
D.
La guerra del Vietnam venne combattuta tra il 1962 e il 1975 sul territorio del Vietnam del sud e delle aree confinanti
di Cambogia e Laos e in missioni di bombardamento sul Vietnam del nord. L’Unione Sovietica e la Repubblica
Popolare Cinese fornirono aiuti militari al Vietnam, pur senza prendere parte alla guerra con le loro truppe.
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58) L’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) fu fondata nel 1964:
A. dall’Egitto
C. da Iran e Iraq
D. da Siria e Giordania
E.
L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) comparve per la prima volta nel 1964 come emanazione
della Lega Araba. Nata ufficialmente per sostenere i diritti dei palestinesi, questa organizzazione fu in un primo tempo
scarsamente rappresentativa e del tutto sottoposta al controllo di alcuni regimi arabi (Egitto, Arabia Saudita) che ne
condizionarono le scelte e ne limitarono la libertà di azione.
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A. Israele e Palestina
C. Siria e Israele
D. Egitto e Siria
E.
La guerra dei sei giorni, che ebbe inizio il 5 giugno 1967, fu combattuta da Israele contro i Paesi Arabi (Egitto, Siria, e
Giordania). L’Iraq, l’Arabia Saudita, il Kuwait e l’Algeria appoggiarono con truppe e armi la fazione dei Paesi Arabi. Il
conflitto si risolse in pochi giorni a favore di Israele che occupò i territori palestinesi.
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B. Un movimento riformatore di carattere politico e intellettuale che si sviluppò in Cecoslovacchia nel 1968
B.
Per Primavera di Praga si intende una breve stagione riformista che si sviluppò in Cecoslovacchia nel 1968 e che
ebbe per protagonista un ampio movimento politico, intellettuale e popolare. Il coraggioso tentativo di introdurre
elementi di democrazia nel sistema cecoslovacco, uno dei più statici dell’intero arcipelago comunista esteuropeo, durò
da gennaio ad agosto, quando fu interrotto dal brutale intervento delle truppe del patto di Varsavia.
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A. Nel 1973
B. Nel 1977
C. Nel 1979
D. Nel 1963
E. Nel 1969
A.
La crisi petrolifera mondiale iniziò nel 1973. La causa fu l’improvvisa e inaspettata interruzione del flusso
dell’approvvigionamento di petrolio proveniente dalle nazioni appartenenti all’OPEC (Organization of the Petroleum
Exporting Countries) verso le nazioni importatrici dell’oro nero.
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A. Una strategia politica elaborata nel 1973 dal segretario del PCI Berlinguer, che proponeva una vasta
coalizione di governo tra comunisti, socialisti e cattolici
B. Una strategia politica elaborata negli anni Settanta da Berlinguer per permettere alle forze politiche di sinistra
di governare da sole
C. Una linea politica basata sulla collaborazione tra comunisti e socialisti in opposizione al partito della
Democrazia Cristiana
E. La proposta da parte del segretario del PCI Berlinguer di una coalizione antifascista
A.
Il Compromesso storico fu una strategia politica elaborata nel 1973 dal segretario del PCI Enrico Berlinguer. Si
basava sulla convinzione che in Italia le sinistre non potessero governare da sole, pena il rischio di destabilizzazioni
politiche e di manovre antidemocratiche; puntava perciò a ricercare un accordo delle tre grandi componenti popolari
(comunisti, socialisti e cattolici) e quindi con il partito ritenuto rappresentante delle masse cattoliche (la DC) per
garantire una larga base di consenso a una politica di riforme.
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C.
Nel 1976 ci fu un colpo di Stato in Argentina, non in Perù. Il 24 marzo 1976 i soldati argentini si ribellarono a
Isabelita Perón sotto la guida del generale Videla, il quale si nominò presidente a vita e prese il comando della Junta
militare. Questa attuò una repressione senza precedenti nei confronti della sinistra: decina di migliaia di persone
sospettate di appartenere a essa o ai sindacati furono arrestate, torturate e fatte barbaramente giustiziare. Ci furono
migliaia di desaparecidos, ovvero scomparsi, per lo più studenti, che venivano sequestrati e torturati dai soldati e di
cui non si sapeva più nulla.
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A. Alcide De Gasperi
B. Antonio Segni
C. Giuseppe Saragat
D. Aldo Moro
E. Mario Scelba
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D.
Aldo Moro, politico italiano, cinque volte Presidente del Consiglio dei Ministri e presidente del partito della
Democrazia Cristiana, venne rapito il 16 marzo 1978 ed ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo
terrorista denominato Brigate Rosse.
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B.
Margaret Thatcher, la prima donna a ricoprire la carica di Primo Ministro del Regno Unito. Il suo programma, ispirato
a un liberismo spinto, pose al primo posto il risanamento dell’economia. Sostenuta dalla maggioranza in
Parlamento, portò avanti con decisione la politica di privatizzazione e di riforma del Welfare State.
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A. Il 3 marzo 1977
B. Il 5 agosto 1978
C. Il 10 giugno 1979
D. Il 7 aprile 1980
E. Il 2 agosto 1980
E.
La strage di Bologna, verificatasi sabato 2 agosto 1980, fu uno degli atti terroristici più gravi avvenuti fino a quel
momento in Italia. Nella Stazione di Bologna Centrale, affollata di turisti e persone in partenza o di ritorno dalle
vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose uccidendo 85 persone e ferendone oltre
200.
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D. Nel 1982 iniziò la guerra tra Gran Bretagna e Argentina per il possesso delle isole Falkland
E. Il 23 novembre 1980 un terremoto del settimo grado della scala Richter colpì l’Irpinia
A.
Nel 1980 non fu George Bush a essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma Ronald Reagan, ex attore.
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A. nel 1990
B. nel 1991
C. nel 1992
D. nel 1993
E. nel 1994
E.
Nelson Mandela fu un politico sudafricano, primo Presidente del Sudafrica nel 1994, dopo la fine dell’apartheid, e
Premio Nobel per la Pace nel 1993. A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, organizzò anche azioni di
sabotaggio e guerriglia. Segregato e incarcerato per ventisette anni durante i governi sudafricani pro-apartheid prima
degli anni Novanta, è oggi universalmente considerato un eroico combattente per la libertà.
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C.
Perestrojka è una parola russa che letteralmente significa “ricostruzione” e identifica il complesso di riforme
economiche, in simbiosi con una maggiore trasparenza nella vita pubblica, introdotte in Unione Sovietica da
Gorbaciov nell’estate 1987, allo scopo di ristrutturare l’economia nazionale.
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A. Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico e Partito Liberale
B. Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito Liberale, Partito Repubblicano
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C. Partito Comunista, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito Repubblicano e Partito Radicale
D. Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito dei Verdi, Partito Repubblicano e Partito Comunista
E. Democrazia Cristiana, Partito Liberale, Partito Repubblicano, Partito dei Verdi e Partito Radicale
B.
Pentapartito è l’espressione usata per definire la coalizione di governo in Italia dal 1980 fino al 1992 formata da DC,
PSI, il PRI, il PLI e il PSDI. Questa coalizione di governo appartiene al periodo crepuscolare della cosiddetta Prima
Repubblica, stagione conclusasi con l’inchiesta mani pulite condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, che
coinvolse numerosi esponenti politici e quasi tutti i leader nazionali dei partiti che componevano il Pentapartito.
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A. Nel 1987 Reagan e Gorbaciov firmano il primo trattato sullo smantellamento degli euromissili
E. Nel 1984 Reagan viene eletto per la seconda volta Presidente degli Stati Uniti
D.
Nel 1983 non è il partito laburista a vincere le elezioni, ma il partito conservatore. È stato partito di governo
ininterrottamente dal 1979 al 1997 e ha conquistato 3 mandati con la presidenza di Margaret Thatcher, storica leader
conservatrice e neo-liberista.
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72) Chi avviò in Russia la “glasnost”, ossia la riforma della struttura interna del PCUS?
A. Eltsin
B. Kruscev
C. Putin
D. Lenin
E. Gorbaciov
E.
La glasnost (in russo pubblicità) fu avviata, a partire dal 1986, da Gorbaciov. Con essa si identificava una nuova
attitudine a non celare le difficoltà, a discuterne liberamente, in modo trasparente e criticamente. L’insieme delle
riforme poste in essere nel modo di selezionare i quadri del PCUS, al fine di combattere la corruzione e i privilegi
dell’apparato politico prese invece il nome di perestrojka (ristrutturazione). Glasnost indica dunque un’attitudine,
mentre perestrojka una politica.
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73) In quale anno crollarono i regimi comunisti dei Paesi dell’Europa orientale?
A. 1989
B. 1990
C. 1991
D. 1992
E. 1993
A.
Nel 1989 dall’Unione Sovietica si staccano i Paesi Baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), dichiarandosi indipendenti.
Cadono i vecchi regimi in Polonia, Cecoslovacchia, Bulgaria e Ungheria, dove si indicono libere elezioni.
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A.
Il 2 agosto del 1990 scoppiò la guerra del golfo perché il presidente iracheno Saddam Hussein invase il vicino Stato
del Kuwait, in nome di un’antica ma infondata pretesa di Baghdad di recuperare un territorio che sarebbe stato
iracheno.
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B. definito una politica economica comune a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea
C.
Gli accordi di Schengen hanno abolito i controlli alle frontiere tra i Paesi dell’Unione Europea. Prendono il nome dalla
città lussemburghese dove venne firmato, il 14 giugno 1985, dai rappresentanti di cinque paesi: Germania, Francia,
Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo.
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B. una violenta operazione militare guidata dalle truppe degli USA e della NATO contro l’esercito iracheno che
aveva invaso il Kuwait
B.
L’invasione del Kuwait da parte del presidente iracheno Saddam Hussein provocò delle immediate sanzioni da parte
dell’ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17
gennaio 1991 le forze armate statunitensi diedero il via all’Operation Desert Storm, ossia le operazioni di aria e terra
in Iraq.
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A. Nel 1990
B. Nel 1991
C. Nel 1989
D. Nel 1987
E. Nel 1992
B.
Il 25 dicembre del 1991, Gorbaciov rassegnò le sue dimissioni da Capo dello Stato.
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E.
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Il muro di Berlino, eretto dal regime comunista della Germania Est, e costruito a partire dal 13 agosto del 1961, crollò
il 9 novembre 1989, e non nell’anno 1991.
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A. Un accordo sottoscritto dagli Stati membri dell’Unione Europea per la creazione della Banca Centrale
europea
B. Un accordo sottoscritto dai 12 Stati membri della Comunità Europea per la creazione di una politica di difesa
comune
C. Un accordo stipulato tra i paesi membri dell’Unione Europea per la revisione dei trattati di Roma
D. Un accordo sottoscritto il 7 febbraio 1992 in Olanda dai 12 Stati membri della Comuni tà Europea per
l’istituzione dell’Unione Europea
E. Un trattato firmato il 26 febbraio 2001 per l’attuazione delle riforme istituzionali necessarie in vista
dell’allargamento della Unione Europea
D.
Il Trattato di Maastricht, sottoscritto il 7 febbraio 1992, nella cittadina olandese di Maastricht, dai 12 paesi membri
dell’allora Comunità Europea, è l’accordo stipulato per l’istituzione dell’Unione Europea. È entrato in vigore il 1º
novembre 1993.
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C. portò alla messa in stato d’accusa (impeachment) e poi alle dimissioni del Presidente Nixon
C.
Lo scandalo Watergate portò alla richiesta di impeachment e alle dimissioni dell’allora Presidente degli Stati Uniti
Richard Nixon. Lo scandalo prese il nome dal Watergate Hotel, quartier generale del Partito Democratico in cui alcune
spie del Partito Repubblicano si erano introdotte.
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A. torinese
B. siciliana
C. milanese
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D. romana
E napoletana
C.
L’inchiesta denominata Mani pulite fu inizialmente condotta da un pool della Procura della Repubblica di Milano e
poi allargata a tutto il territorio nazionale. Dalle indagini emerse una sconvolgente diffusione della corruzione, della
concussione e del finanziamento illecito ai partiti fra i livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano.
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82) Chi divenne Presidente del Consiglio in Italia in seguito alle elezioni del 1994?
A. Berlusconi
B. Prodi
C. Ciampi
D. Agnelli
E. Amato
A.
In seguito alle elezioni del 1994 divenne Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
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A. Craxi e La Malfa
B. Forlani e Andreotti
C. La Malfa e Andreotti
D. Craxi e Andreotti
E. Craxi e Forlani
E.
Il processo Enimont vide coinvolti i maggiori esponenti politici della Prima Repubblica, accusati, insieme ad alcuni
imprenditori, di aver intascato una maxitangente di 150 miliardi di lire, soldi utilizzati per finanziare i partiti in maniera
illegale. Le tangenti vennero ottenute da due colossi industriali, l’Eni e la Montedison (da qui il nome). Tra gli imputati
figuravano, fra gli altri, Craxi e Forlani.
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E. Nel 1993 viene arrestato a Palermo il capo di Cosa Nostra, Salvatore Riina
B.
Nel 1994 furono le truppe russe e non afgane a invadere la Cecenia.
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85) Quale città è stata restituita alla Cina dopo 150 anni di dominazione britannica?
A. Shangai
B. Pechino
C. Tianjing
D. Dalian
E. Hong Kong
E.
La città di Hong Kong, fino al 30 giugno 1997, fu una dipendenza britannica.
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A. Nel 1990
B. Nel 1993
C. Nel 1995
D. Nel 1997
E. Nel 2000
D.
La principessa Diana è morta il 31 agosto 1997, vittima di un incidente automobilistico sotto il Tunnel de l’Alma a
Parigi, insieme al suo compagno Dodi Al-Fayed.
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87) Quale dei seguenti presidenti degli Stati Uniti fu implicato nello scandalo Lewinsky?
A. Bill Clinton
B. George W. Bush
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C. Ronald Reagan
D. Richard Nixon
A.
Fu Bill Clinton ad essere implicato nello scandalo Lewinsky (cosiddetto sexygate).
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A. Marco Biagi
B. Aldo Moro
C. Massimo D’Antona
D. Giovanni Falcone
E. Paolo Borsellino
C.
Le nuove Brigate Rosse il 20 maggio 1999, in via Salaria a Roma, uccisero Massimo d’Antona, consulente del
Ministero del Lavoro e Docente di Diritto del Lavoro all’Università degli studi di Roma La Sapienza.
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A. 1978
B. 1992
C. 2005
D. 1970
E. 1985
A.
Primo papa non italiano dopo 455 anni, il polacco Karol Wojtyla è stato eletto al soglio pontificio il 16 ottobre 1978 con
il nome di Giovanni Paolo II.
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A. I giudici Giovanni Falcone e Paolo Bor sellino sono stati uccisi entrambi dalla mafia nel 1992
B. Nel 1994 in Ruanda vengono massacrate circa un milione di persone per la maggior parte appartenenti
all’etnia Tutsi
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D. George W Bush nel 2000 perde le elezioni presidenziali contro il democratico Al Gore
D.
George W. Bush è stato il 43º Presidente degli Stati Uniti d’America vincendo le elezioni del 2000. Il suo primo
mandato quadriennale come presidente è cominciato il 20 gennaio 2001. Nel 2004 le elezioni presidenziali successive
lo hanno riconfermato alla guida degli Stati Uniti per altri quattro anni.
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91) A quale partito apparteneva originariamente il futuro capo del fascismo Benito Mussolini?
A. Partito Repubblicano
B. Partito Socialista
C. Partito Democratico
D. Partito Nazionalista
E. Partito Comunista
B.
Benito Mussolini fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano e direttore del quotidiano socialista Avanti! dal
1912. Convinto anti-interventista negli anni precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente
opinione. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell’Avanti! e fondò Il Popolo
d’Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell’immediato dopoguerra fondò i Fasci
Italiani di Combattimento (1919), che divennero poi Partito Nazionale Fascista nel 1921.
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92) Il 12 settembre 1943 Mussolini è liberato da un reparto di paracadutisti tedeschi e condotto in Germania.
Dove era tenuto prigioniero?
A. Sull’Isola di Ventotene
B. A Roma
D. A Napoli
E. Sul Cervino
C.
Dal primo pomeriggio del 2 settembre Mussolini fu prigioniero nell’albergo rifugio di Campo Imperatore, a 2112 metri,
sotto lo sperone roccioso del Gran Sasso d’Italia.
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93) A quale paese l’Italia dichiarò guerra, il 29 settembre 1911, per la questione libica?
A. Egitto
B. Albania
C. Francia
D. Grecia
E. Impero Ottomano
E.
La conquista della Libia avvenne a scapito dell’Impero Ottomano. Il 18 ottobre 1912, con il trattato di Losanna, la
Turchia cedette la Libia al Regno d’Italia. In verità fino all’avvento del fascismo la colonizzazione della Libia rimase
essenzialmente una questione formale, ma con il fascismo si assisté prima a una repressione militare, iniziata nel
1922, di tutte quelle fazioni ribelli e localizzate nelle zone più interne del territorio libico, poi alla realizzazione della
fase di colonizzazione vera e propria.
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94) Chi fu il primo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia nel 1861?
A. Agostino Depretis
B. Marco Minghetti
C. Massimo d’Azeglio
E. Urbano Rattazzi
D.
Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo Parlamento Italiano unitario, la cui prima convocazione fu fissata
per il 18 febbraio 1861; il 17 marzo il Parlamento proclamò il Regno d’Italia e Vittorio Emanuele suo Re, mentre
Cavour veniva confermato alla guida del governo.
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A. 1946
B. 1921
C. 1918
D. 1929
E. 1968
B.
Il Partito Comunista Italiano (PCI) nacque il 21 gennaio 1921 a Livorno come Partito Comunista d’Italia da una
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scissione del Partito Socialista Italiano.
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A. 1919
B. 1922
C. 1924
D. 1920
E. 1921
B.
In seguito alla Marcia su Roma del 1922 il re Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato d’assedio e invitò
Mussolini a formare il nuovo governo. Questo evento rappresenta l’ascesa al potere del Partito Nazionale Fascista e
la fine della democrazia liberale, attraverso la nomina di Benito Mussolini a capo del governo del Regno d’Italia.
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97) Quale posizione assunse l’Italia allo scoppio della prima guerra mondiale?
A. Si dichiarò neutrale
E. Non partecipò
A.
Allo scoppio della prima guerra mondiale l’Italia si proclamò neutrale. Entrò in guerra dichiarando guerra all’Austria-
Ungheria il 24 maggio 1915.
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A. 1938
B. 1935
C. 1929
D. 1933
E. 1930
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D.
Il Partito Nazista, nato dal Partito dei Lavoratori Tedeschi, venne portato al potere in Germania da Adolf Hitler, nel
1933. Il Partito fu la principale forza politica della Germania nazista, dalla caduta della Repubblica di Weimar, nel
1933, fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945, quando venne dichiarato illegale e i suoi capi arrestati e
condannati per crimini di guerra e contro l’umanità, durante il Processo di Norimberga.
Cancella risposta
A. Michail Gorbaciov
B. Helmut Kohl
C. Dmitrij Medvedev
D. Boris Eltsin
E. Vladimir Putin
E.
Vladimir Putin è stato eletto Presidente della Federazione Russa il 7 maggio 2000 ed è rimasto in carica fino al 2008.
A partire dallo stesso anno ha ricoperto la carica di Primo Ministro mentre alla presidenza della Federazione era
Dmitrij Medvedev. A marzo 2012 Putin è stato eletto Presidente della Federazione Russa per la terza volta.
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100) In occasione di quale incontro internazionale fece la sua prima comparsa il movimento no-global?
E. Il vertice mondiale sull’alimentazione (World Food Summit) promosso dalla Fao nel 1996 a Roma
C.
Il movimento no-global raccoglie un insieme internazionale di gruppi, organizzazioni non governative, associazioni e
singoli individui accomunati dalla critica contro i processi di globalizzazione dell’attuale sistema economico. La prima
comparsa del movimento si ritiene comunemente avvenuta nel 1999 in occasione della Conferenza Ministeriale
della WTO (l’Organizzazione Mondiale del Commercio) tenutasi a Seattle. Per tale motivo viene spesso utilizzata
l’espressione “popolo di Seattle” per indicare i fautori e i sostenitori del movimento.
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CAPITOLO 4 Geografia
La superficie terrestre è coperta per il 71% di acqua (di cui il 97% è acqua salata e il 3% acqua
dolce) e viene suddivisa, dal punto di vista politico, in 7 continenti (Asia, Africa, America
settentrionale e centrale, America meridionale, Europa, Oceania e Antartide, il cui territorio non è
abitato, essendo totalmente ghiacciato), cinque oceani e 196 nazioni.
4.1 • Asia
È il continente più esteso e più popolato del Globo, con una superficie pari a circa il 30% del
totale delle terre emerse ed abitato da una popolazione che è pari al 60% della popolazione totale
della Terra. È saldata all’Europa, con la quale forma un’unica massa continentale, l’Eurasia; è
unita all’Africa dall’Istmo di Suez, tagliato dal Canale omonimo, ed è separata dall’America
settentrionale dallo Stretto di Bering.
4.2 • Africa
L’Africa si estende tra il Mar Mediterraneo a Nord, l’Oceano Atlantico a Ovest, il Mar Rosso a
Nord-Est e l’Oceano Indiano a Est. È unita all’Asia dall’Istmo di Suez, tagliato dal Canale omonimo
che mette in comunicazione il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso. L’Africa è in gran parte occupata da
ampi tavolati che degradano con bruschi dislivelli in prossimità della costa, più alti nelle regioni
subsahariane e orientali. Le catene montuose più importanti sorgono ai margini dei tavolati, a
ridosso delle coste. I fiumi sono pochi, ma spesso molto lunghi. Tuttavia, fatta eccezione per il Nilo,
sono navigabili soltanto a tratti a causa delle cascate e delle cateratte che interrompono la regolarità
del loro corso, soprattutto in prossimità delle coste.
L’America settentrionale si estende tra il Mar Glaciale Artico a Nord, l’Oceano Atlantico a Est e
l’Oceano Pacifico a Ovest. È saldata all’America meridionale dall’Istmo di Panama, tagliato dal
Canale omonimo, ed è separata dall’Asia dallo Stretto di Bering.
L’America meridionale è un continente percorso dall’Equatore, e gran parte del suo territorio è
situata nell’emisfero sud. Si estende tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico, unita all’America
settentrionale dall’Istmo di Panama, tagliato dall’omonimo Canale, e separata dall’Antartide dal
Canale di Drake. Il territorio ad est delle Ande è in larga parte foresta tropicale, il vasto bacino del
Rio delle Amazzoni. Quasi metà della superficie è data dal Brasile, segue l’Argentina.
4.5 • Oceania
L’Oceania comprende l’Australia, che si estende tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Pacifico, e
alcune isole ed arcipelaghi che si trovano nell’Oceano Pacifico: la Nuova Guinea, la Nuova Zelanda,
la Tasmania, la Melanesia, la Micronesia e la Polinesia.
L’Oceano Pacifico, dove si trovano, sparpagliate, le isole che compongono l’Oceania, è tagliato in
due parti, da nord a sud, da questa strana linea zigzagante, la linea internazionale del cambiamento
di data. Questa linea dovrebbe coincidere con il 180° meridiano, l’opposto del meridiano 0, quello
che passa da Greenwich, ma vi sono molte deviazioni, per evitare che la linea (attraversando la quale
è obbligatorio cambiare la data – un giorno in più o un giorno in meno, a seconda della direzione)
tagli in due parti arcipelaghi appartenenti alla medesima nazione. Si creerebbero, è intuitivo
immaginarlo, complicazioni pratiche e, soprattutto, di carattere giuridicoamministrativo.
L’Artide è formato da un’immensa banchisa, cioè da una calotta di ghiaccio galleggiante, che si
estende intorno al Polo Nord ed è costituita per lo più da un mare, il Mar Glaciale Artico. L’isola più
grande di questo mare è la Groenlandia, che è anche l’isola più grande al mondo (l’Australia viene
infatti considerata un continente e non un’isola). La regione artica è anche una delle zone climatiche
della Terra: le temperature sono rigidissime e arrivano ai −70°C.
Le esplorazioni dell’Artide ebbero inizio per trovare una via dall’Atlantico al Pacifico lungo le
coste delle Terre Artiche Asiatiche (passaggio a Nord-Est) e delle Terre Artiche Americane
(passaggio a Nord-Ovest).
L’Antartide è un continente, interamente coperto dai ghiacci, che si estende intorno al Polo Sud;
completamente disabitato, è sede soltanto di alcune stazioni scientifiche. La sua superficie supera
quella dell’Europa.
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4.7 • Europa
L’Europa si estende tra il Mar Glaciale Artico, l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo ed è
unita all’Asia con la quale forma un’unica massa continentale, detta Eurasia. Lo Stretto di Gibilterra
la separa dall’Africa.
In seguito alle ultime suddivisioni, l’Europa è composta da 48 Stati (compresa la Città del
Vaticano). Quasi la metà della sua superficie è costituita dai territori dell’ex Unione Sovietica.
4.8 • Italia
Superficie: 301.338 kmq; popolazione: 60.592.000 circa abitanti; densità: 194 abitanti per
kmq; capitale: Roma; alcuni organismi internazionali di cui fa parte: Unione Europea,
NATO, ONU, WTO (Organizzazione per il Commercio Mondiale).
VERIFICA
RISPOSTE COMMENTATE
1) La capitale della Scozia è:
A. Glasgow
B. Dundee
C. Aberdeen
D. Edimburgo
E. Inverness
D.
La capitale della Scozia è Edimburgo. Tutte le altre sono importanti città della Scozia.
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A. tre
B. sei
C. cinque
D. quattro
E. otto
B.
Le province della Puglia sono sei: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto e la nuova provincia Barletta-Andria-Trani
(BT).
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A. Reno
B. Danubio
C. Senna
D. Arno
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
E. Rodano
C.
La Senna, fiume della Francia centro-settentrionale, bagna Parigi e sfocia nel Canale della Manica. Il Reno nasce in
Svizzera, scorre in Germania e per parte del suo corso segna il confine con la Francia; attraversa l’Olanda e sfocia nel
Mare del Nord. Il Danubio nasce in Germania e attraversa mezza Europa per sfociare nel Mar Nero. L’Arno bagna
Firenze e Pisa. Il Rodano nasce in Svizzera, attraversa la Francia e sfocia nel Golfo del Leone (Mar Mediterraneo).
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A. Spagna
B. Argentina
C. Bolivia
D. Germania
E. Francia
A.
La Catalogna è una regione storica della Spagna con capoluogo Barcellona. Le altre regioni della Spagna sono la
Castiglia, l’Andalusia, la Galizia, Asturie, Aragona, Estremadura, Province Basche.
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A. delle Ande
B. delle Alpi
C. degli Appennini
D. degli Appalachi
E. dell’Himalaya
C.
La Maiella è un massiccio montuoso che fa parte degli Appennini, il massiccio più elevato dopo quello del Gran
Sasso d’Italia, e si trova in Abruzzo tra le province di Pescara, Chieti e l’Aquila.
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A. al Friuli
B. alla Liguria
C. alla Toscana
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D. al Lazio
E. alla Puglia
C.
L’isola d’Elba appartiene alla Toscana ed è la maggiore isola dell’arcipelago omonimo e la più estesa fra quelle
italiane dopo la Sicilia e la Sardegna. È situata nel Mar Tirreno settentrionale, tra la Corsica e la Toscana.
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A. dell’Adriatico
B. del Mediterraneo
C. dello Ionio
D. del Tirreno
E. del Pacifico
A.
Le isole Tremiti sono un arcipelago dell’Adriatico meridionale, poste a nord del Gargano in provincia di Foggia.
L’arcipelago è formato dalle tre isole di S. Domino, la più estesa, S. Nicola e Caprara.
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D.
Praga sta alla Repubblica Ceca come Oslo sta alla Norvegia, poiché sia Praga che Oslo sono le rispettive capitali
della Repubblica Ceca e della Norvegia. Belfast non è una città della Scozia, ma dell’Irlanda; Tallin è la capitale
dell’Estonia.
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A. all’Umbria
B. al Molise
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C. alla Basilicata
D. alle Marche
E. alla Toscana
A.
La città di Terni appartiene all’Umbria, di cui è capoluogo di provincia. Capoluogo di regione è Perugia.
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A. Bergamo
B. Brescia
C. Mantova
D. Vicenza
E. Como
D.
La città tra quelle su indicate che non appartiene alla Lombardia è Vicenza, città del Veneto, capoluogo della
provincia omonima.
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A. in Lombardia
B. in Trentino
C. in Liguria
D. in Valle d’Aosta
E. in Lazio
D.
Il Monte Cervino, alto 4.478 metri, si trova in Valle d’Aosta, nel massiccio delle Alpi Pennine, sul confine italo-
svizzero.
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A. Savona
B. Genova
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C. La Spezia
D. Imperia
E. Sanremo
B.
Il capoluogo della Liguria è Genova, il maggiore porto mercantile italiano e uno dei principali del Mediterraneo.
Storicamente una delle quattro Repubbliche Marinare insieme a Pisa, Venezia e Amalfi.
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A. a Taranto
B. a Roma
C. a Torino
D. a Firenze
E. a Parma
C.
L’aeroporto di Caselle si trova a Torino. Il Marcello Arlotta è l’aeroporto di Taranto-Grottaglie; a Roma vi sono
l’aeroporto di Fiumicino e quello di Ciampino; a Firenze vi è l’aeroporto di Peretola; a Parma vi è l’aeroporto Giuseppe
Verdi.
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A. Ascoli
B. Terni
C. Campobasso
D. Matera
E. Potenza
E.
Il capoluogo della Basilicata è Potenza. Ascoli si trova nelle Marche; Terni è nell’Umbria; Campobasso è nel Molise;
Matera è la seconda provincia della Basilicata.
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A. della Sardegna
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B. delle Alpi
C. dell’Alto Adige
D. della Puglia
E. della Sicilia
D.
I trulli sono costruzioni tipiche della Puglia: abitazioni composte da un basamento cilindrico e da una cupola conica di
pietre sovrapposte a secco, gradualmente sporgenti. Si trovano ad Alberobello, Locorotondo e Martina Franca.
Altrettanto tipici sono i nuraghi in Sardegna.
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A. Basilicata
B. Lazio
C. Liguria
D. Toscana
E. Sicilia
B.
La regione più densamente popolata, fra quelle suddette, è il Lazio con una densità di 330 abitanti per Km2. La Liguria
ha una densità di 297 abitanti per Km2. La Basilicata ha una densità di 58 abitanti per Km2. La Toscana 162. La Sicilia
196.
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17) Quale dei seguenti non fa parte dei sette colli di Roma?
A. Quirinale
B. Gianicolo
C. Aventino
D. Palatino
E. Celio
B.
Il Gianicolo è un colle romano, prospiciente la riva destra del Tevere e la cui altezza massima è 82 metri. Non fa
parte del novero dei sette colli tradizionali. I sette colli di Roma sono: Aventino, Palatino, Campidoglio, Quirinale,
Viminale, Esquilino e Celio.
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18) Quale tra i seguenti fiumi attraversa Firenze?
A. Ticino
B. Po
C. Danubio
D. Arno
E. Senna
D.
Firenze è attraversata dal fiume Arno. Il Ticino attraversa Pavia e si immette nel Po; il Po, il fiume più lungo d’Italia,
scorre nella Valle Padana formando un bacino di notevole importanza, poiché riceve molti fiumi a destra e a sinistra
del suo percorso; bagna Torino, Casale Monferrato, Piacenza e Cremona. Il Danubio nasce in Germania, attraversa
diverse nazioni dell’Europa centrale e sud-orientale e sfocia nel Mar Nero. La Senna attraversa Parigi.
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A. Agrigento
B. Messina
C. Reggio Calabria
D. Grosseto
E. Taranto
A.
L’Isola di Linosa appartiene alla provincia di Agrigento. È un’isola di origine vulcanica, del Mar Mediterraneo; fa parte
del gruppo delle Pelagie, la seconda per estensione dopo Lampedusa.
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B.
Il Monte Everest, la montagna più alta del mondo con i suoi 8.850 metri, si trova tra il Tibet e il Nepal nella catena
dell’Himalaya. Tra il Marocco e la Tunisia si trova il sistema montuoso dell’Atlante. Tra la Francia e l’Italia vi sono le
Alpi Orientali. Tra l’Austria e la Germania le Alpi Austriache. Tra la Finlandia e l’Estonia vi è il Golfo di Finlandia (Mar
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Baltico).
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A. Panarea
B. Alicudi
C. Stromboli
D. Ponza
E. Lipari
D.
Non fa parte delle Eolie l’isola di Ponza, che si trova nel Mar Tirreno, la maggiore dell’arcipelago delle Isole Ponziane,
in provincia di Latina. Le Eolie o Lipari sono un arcipelago del Mar Tirreno, a nord della Sicilia, costituito dalle isole
Lipari, Vulcano, Salina, Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli.
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C. Piazza Navona
D. Piazza Grande
A.
La celebre Torre di Pisa, famosa perché pendente, opera dell’architetto Bonanno Pisano, si trova nella Piazza dei
Miracoli assieme al Duomo, al Battistero e al Camposanto Monumentale. Piazza San Marco si trova a Venezia;
Piazza Navona si trova a Roma; Piazza Grande a Bologna e Piazza della Signoria a Firenze.
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A. Il Saimaa, in Finlandia
B. Il Ladoga, in Russia
E. L’Onega, in Russia
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B.
Il lago più grande d’Europa è il Ladoga in Russia con una superficie di 18.400 Km2. Il lago Saimaa, in Finlandia ha
una superficie di 1.490 Km2; il lago dei Ciudi, tra Estonia e Russia, ha una superficie di 3.550 Km2; il lago di Ginevra,
tra Francia e Svizzera, è il più esteso dei laghi alpini ed ha una superficie di 581 Km2; il lago Onega, in Russia, il
secondo d’Europa per estensione dopo il Ladoga, ha una superficie di 9.610 Km2.
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A. Ionio
B. Tirreno
C. Adriatico
D. Egeo
E. Mar Ligure
A.
Taranto, una delle sei province della Puglia, si affaccia sul Mar Ionio.
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A. Napoli
B. Firenze
C. Bari
D. Reggio Calabria
E. Campobasso
D.
L’intruso è Reggio Calabria, poiché non è, come tutte le altre città, capoluogo di regione. Il capoluogo della Calabria
è Catanzaro. Napoli è il capoluogo della Campania; Firenze è il capoluogo della Toscana; Bari è il capoluogo della
Puglia; Campobasso è il capoluogo del Molise.
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26) Con quale nome veniva chiamata la Thailandia fino alla metà del secolo scorso?
A. Ciad
B. Persia
C. Siam
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D. Malesia
C.
La Thailandia è nota anche come Siam, che è stato il nome ufficiale della nazione fino al 24 giugno 1939. Il nome
Siam è stato in seguito utilizzato dal 1945 fino al 11 maggio 1949, data della definitiva assunzione dell’attuale
denominazione.
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A. l’Austria
B. la Germania
C. l’Italia
D. la Spagna
E. il mar Mediterraneo
B.
L’Alsazia è una regione francese al confine con la Germania. Capoluogo Strasburgo, sede del Parlamento Europeo.
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B.
Imperia sta a Genova come Frosinone sta a Roma, poiché sia Imperia che Frosinone sono capoluoghi di provincia
nei confronti dei rispettivi capoluoghi di regione Genova e Roma.
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A. a Bruxelles
B. a Mosca
C. ad Amsterdam
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D. a Lugano
E. a Rotterdam
C.
Il Museo di Van Gogh si trova ad Amsterdam, e raccoglie numerosi dipinti e disegni del famoso artista olandese.
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A. Norvegia
B. Francia
C. Germania
D. Finlandia
E. Svizzera
A.
La Norvegia, che è una Monarchia Costituzionale. La Francia è una Repubblica Presidenziale. La Germania è uno
Stato Federale. La Finlandia è una Repubblica unitaria di tipo Parlamentare. La Svizzera è una Repubblica Federale.
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31) Tra i seguenti accoppiamenti tra isole e regioni di appartenenza, uno è errato. Individuatelo.
A. Levanzo – Sicilia
B. Capraia – Liguria
C. Salina – Sicilia
D. Procida – Campania
E. Caprera – Sardegna
B.
Tra i suddetti, l’accoppiamento errato è Capraia-Liguria, perché l’isola di Capraia fa parte dell’arcipelago toscano, al
largo del promontorio di Piombino, in provincia di Livorno.
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A. della Lettonia
B. della Polonia
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C. della Bosnia
D. della Croazia
E. della Danimarca
D.
Zagabria è la capitale della Croazia. Riga è la capitale della Lettonia, Varsavia della Polonia, Sarajevo della Bosnia,
Copenaghen della Danimarca.
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A. Puglia
B. Valle d’Aosta
C. Lombardia
D. Lazio
E. Piemonte
B.
La Valle d’Aosta è una delle cinque regioni italiane alle quali la Costituzione riconosce forme e condizioni particolari di
autonomia rispetto alle altre regioni a statuto ordinario. Oltre alla Valle d’Aosta sono regioni a statuto speciale la
Sicilia, la Sardegna, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige.
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A. Circa 500 m
B. Circa 20 km
C. Circa 50 km
D. Circa 3 km
E. Circa 15 km
D.
La distanza minima dello stretto di Messina, braccio di mare che collega il Mar Ionio con il Mar Tirreno e che,
separando (sia pur marginalmente) le due città di Messina e Reggio Calabria con le rispettive aree urbane, separa la
Sicilia dalla Calabria, è di circa 3 Km. La distanza massima è di circa 15 Km.
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A. Emilia Romagna
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B. Lazio
C. Sicilia
D. Campania
E. Lombardia
D.
La regione più densamente popolata d’Italia è la Campania con 428 abitanti per Km2. L’Emilia Romagna ha una
densità di 195 abitanti; il Lazio ne ha 330; la Sicilia 196; la Lombardia 413.
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A. Pontine
B. Egadi
C. Tremiti
D. Eolie
E. Pelagie
E.
Lampedusa appartiene alle isole Pelagie, situate nel canale di Sicilia. Le Pontine o Ponziane sono un arcipelago
vulcanico del Mar Tirreno, al largo della costa meridionale del Lazio, in corrispondenza del Golfo di Gaeta; le Egadi
sono un gruppo di isole al largo della costa occidentale della Sicilia; le Tremiti sono un arcipelago del Mar Adriatico
meridionale a nord del promontorio del Gargano; le isole Eolie o Lipari sono un arcipelago del Mar Tirreno a nord della
Sicilia.
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A. Londra
B. Madrid
C. Berlino
D. Napoli
E. Parigi
A.
La città più popolosa d’Europa è Londra, capitale dell’Inghilterra, con 7.421.328 abitanti. Madrid, capitale della
Spagna, ha 3.200.000 abitanti; Berlino, capitale della Germania unificata, ha 3.429.870 abitanti; Napoli, capoluogo
della Campania, ha 1.073.212 abitanti; Parigi, capitale della Francia, ha 2.203.817 abitanti.
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A. all’Estonia
B. all’Austria
C. alla Polonia
D. alla Germania
E. al Belgio
D.
La Renania è una regione appartenente alla Germania, situata lungo il corso del fiume Reno, dal confine svizzero a
quello con i Paesi Bassi.
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B.
Lo stretto di Gibilterra, delimitato a nord dall’estremità meridionale della penisola iberica e a sud dalla parte
settentrionale del Marocco, mette in comunicazione Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo.
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A. Sei
B. Sette
C. Otto
D. Cinque
E. Nove
B.
La superficie terrestre è suddivisa in sette continenti: Europa, Asia, Africa, America Settentrionale e Centrale,
America Meridionale, Oceania e Antartide.
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A. l’Africa
B. l’America
C. l’Asia
D. l’Europa
E. l’Oceania
C.
Il continente più esteso e popolato del pianeta è l’Asia, che ospita oltre la metà dell’intera popolazione della terra.
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A. L’Oceano Pacifico
B. L’Oceano Indiano
C. Il Mar Mediterraneo
D. L’Oceano Atlantico
E. Il Mar Rosso
A.
L’Africa non è bagnata dall’Oceano Pacifico; è bagnata da tutti gli altri suddetti mari.
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A. alle Seychelles
B. alle Baleari
C. alle Antille
D. alle Maldive
E. alle Canarie
C.
La Repubblica Dominicana è uno Stato dell’America Centrale comprendente i territori centrali e orientali dell’Isola di
Hispaniola, la cui parte occidentale è costituita dallo Stato di Haiti. L’Isola di Hispaniola è la seconda per estensione
delle Grandi Antille.
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C. l’Africa all’Asia
C.
L’Istmo di Suez, un istmo di terra sabbiosa e rocciosa situato nell’Egitto orientale, a nord del golfo omonimo, collega la
porzione africana e quella asiatica del paese.
Cancella risposta
B.
Il Corno d’Africa è formato da Etiopia, Eritrea e Somalia.
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46) Quale delle seguenti Regioni non si affaccia sul Mar Tirreno?
A. Campania
B. Lazio
C. Abruzzo
D. Toscana
E. Calabria
C.
Delle suddette regioni l’Abruzzo non si affaccia sul Mar Tirreno, ma sul Mar Adriatico.
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A. Ventiquattro
B. Venti
C. Trenta
D. Diciotto
E. Venticinque
B.
L’Italia è formata da venti regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-
Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia e Sardegna.
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C. Il deserto di Atacama
E.
Il deserto più vasto del mondo è il Sahara, con una superficie di 7.800.000 Km2, e si trova nell’Africa settentrionale. Il
deserto del Thar, o Grande Deserto Indiano, è vasto 260.000 Km2; il deserto del Kalahari, nell’Africa meridionale, è
vasto 750.000 Km2; il deserto di Atacama, che si trova nel Cile settentrionale, è vasto 132.000 Km2; il deserto del
Namib, nell’Africa sud-occidentale, è vasto 1.300 Km2.
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A. Asia
B. Europa
C. America Settentrionale
D. Africa
E. Oceania
D.
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Il Madagascar, stato insulare dell’Oceano Indiano, appartiene all’Africa.
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A. alla Francia
B. al Belgio
C. all’Olanda
D. alla Finlandia
E. al Lussemburgo
B.
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B. Canale di Suez
C. Mar Baltico
E. Canale di Panama
A.
La Gran Bretagna e la Francia sono separate dal Canale della Manica. Il Canale di Suez separa l’Africa e l’Asia. Il
Mar Baltico, braccio dell’Oceano Atlantico, separa la Penisola Scandinava dai paesi dell’Europa settentrionale. Il Mare
del Nord separa l’Inghilterra, la Scandinavia e i paesi dell’Europa Settentrionale. Il Canale di Panama separa
l’America Settentrionale e Centrale dall’America Meridionale.
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A. alla Spagna
B. alla Francia
C. all’Italia
E. all’Egitto
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A.
L’isola di Maiorca appartiene alla Spagna, con capoluogo Palma di Maiorca, la più estesa e la più importante delle
isole Baleari. Le altre isole sono: Minorca e Ibiza.
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E.
Le pampas sono vaste distese pianeggianti presenti nell’America Meridionale. L’estensione complessiva di
queste pianure supera i 750.000 km2. Oltre alle attività agricole, l’attività predominante è l’allevamento, specialmente
di bovini e ovini. La pampa è per questo motivo spesso associata alla figura del gaucho, l’equivalente latino-
americano del cowboy del Nordamerica.
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A. in Messico
B. in Brasile
C. a Cuba
D. in Argentina
E. in California
C.
La base americana di Guantanamo si trova a Cuba, ed è il luogo dove sono detenuti alcuni terroristi islamici.
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A. Porto
B. Madrid
C. Lisbona
D. La Coruña
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E. Santiago
C.
La capitale del Portogallo è Lisbona. Porto è città del Portogallo, capoluogo del distretto omonimo. Madrid è la
capitale della Spagna. La Coruña è città della Spagna, capoluogo della provincia omonima. Santiago, o Santiago de
Compostela, è una città della Spagna, nella provincia di La Coruña.
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D.
Il lago di Lugano sta alla Svizzera come il Lago Balaton sta all’Ungheria. Il lago Balaton è il più esteso dell’Europa
Centrale con una superficie di 598 Km2.
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A. Pechino
B. Tokyo
C. Shangai
D. Hong Kong
E. New York
B.
La città più popolata della terra è Tokyo con 13.010.287 abitanti, capitale del Giappone.
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A. Afghanistan e Pakistan
B. Giordania e Siria
C. Turchia e Georgia
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D. Mongolia e Cina
E. Birmania e Laos
D.
Il deserto del Gobi attraversa Mongolia e Cina. Si trova, cioè, nell’Asia Centrale tra la Repubblica della Mongolia e la
Regione Autonoma Cinese della Mongolia Interna.
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A. tropicale
B. equatoriale
C. continentale
D. temperato
E. umido
A.
Il Brasile presenta un clima prevalentemente tropicale, caratterizzato da clima umido con temperature elevate ed
almeno sei mesi di precipitazioni compensanti la forte evaporazione.
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A. Indonesia
B. Laos
C. Vietnam
D. Thailandia
E. Iraq
E.
Tra i suddetti stati solo l’Iraq non appartiene al Sud-Est asiatico, bensì all’Asia Sud-Occidentale.
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A. Sicilia e Calabria
B. Spagna e Marocco
C. Sardegna e Corsica
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E. Danimarca e Norvegia
C.
Le Bocche di Bonifacio, stretto braccio di mare che mette in comunicazione il Mare di Sardegna con il Tirreno,
separano Sardegna e Corsica. Sicilia e Calabria sono separate dallo Stretto di Messina. Spagna e Marocco sono
separate dallo Stretto di Gibilterra. Regno Unito e Francia sono separate dalla Manica. Il Mare del Nord separa
Danimarca e Norvegia.
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A. Il Monte Rosa
B. Il Monte Bianco
C. Il Gran Paradiso
D. Il Monviso
E. Il Monte Cervino
B.
La vetta più alta della catena delle Alpi è il Monte Bianco con i suoi 4.807 m.; il Monte Rosa è alto 4.637 m.; il Gran
Paradiso è alto 4.061 m.; il Monviso 3.841 m.; il Monte Cervino 4.478 m.
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B. dall’Istmo di Suez
D. dall’Istmo di Panama
A.
L’Asia, con l’estremità della Siberia, è separata dall’America Settentrionale dallo Stretto di Bering. L’Istmo di Suez
unisce l’Africa all’Asia. Lo Stretto di Gibilterra separa Europa e Africa. L’Istmo di Panama unisce America Centro-
Settentrionale e America Meridionale. Il Canale della Manica divide le Isole Britanniche e il continente europeo.
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64) Quali Stati hanno formato l’area di libero scambio chiamata NAFTA?
D.
Gli Stati che hanno formano l’area di libero scambio chiamata NAFTA sono Stati Uniti, Canada e Messico. NAFTA
sta per North American Free Trade Agrement, ed è in vigore dal 1° gennaio 1994.
Cancella risposta
A. Siria – Damasco
B. Belgio – Bruxelles
C. Kenya – Nairobi
D. Bangladesh – Dehli
E. Canada – Ottawa
D.
Tra i suddetti accoppiamenti Stato-capitale quello errato è Bangladesh-Delhi, perché la capitale del Bangladesh è
Dhaka.
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66) Quale dei seguenti golfi non si affaccia sul Mar Tirreno?
A. Il golfo di Squillace
B. Il golfo di Napoli
C. Il golfo di Gaeta
D. Il Golfo di Policastro
E. Il Golfo di Sant’Eufemia
A.
Tra i suddetti, il golfo di Squillace non si affaccia sul Mar Tirreno, ma sul Mar Ionio.
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A. La Corsica
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B. La Sicilia
C. La Gran Bretagna
D. L’Islanda
E. La Sardegna
C.
L’isola più estesa d’Europa è la Gran Bretagna con una superficie di 229.885 Km2. La Corsica ne ha 8.681 Km2; la
Sicilia 25.426 Km2; l’Islanda 102.819; la Sardegna 23.813 Km2.
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68) Individuate quale dei seguenti Stati non appartiene alla Penisola balcanica.
A. Croazia
B. Albania
C. Macedonia
D. Slovenia
E. Bielorussia
E.
Tra i suddetti stati la Bielorussia, con capitale Minsk, non appartiene alla Penisola Balcanica.
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D.
L’Elba sta alla Toscana come Lipari sta alla Sicilia. Lipari è la più grande delle isole Eolie (dette anche, appunto,
isole Lipari). Si tratta di un arcipelago di origine vulcanica, situato nel Mar Tirreno, a Nord della costa sicula, composto
dalle seguenti isole: Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano. Amministrativamente sono
comprese nella Provincia di Messina.
Cancella risposta
B. dell’America Meridionale
C. della Turchia
D. della Mongolia
E. dell’Indonesia
B.
La Patagonia è una regione dell’America Meridionale. Appartiene in parte al Cile e in parte all’Argentina.
Cancella risposta
A. Il Nilo
B. Il Gange
D. Il Fiume Azzurro
E. Lo Zambesi
C.
Il fiume più lungo della terra è il Rio delle Amazzoni, fiume dell’America Meridionale che nasce dalle Ande e misura
6937 km; è anche quello con il maggior numero di affluenti (circa 10.000). Segue il Nilo, in Egitto, con 6.671 Km. Il
Gange, in India, è lungo 2.700 Km; il Fiume Azzurro, o Yangtze Kiang, il più lungo del continente asiatico, è lungo
5.800 Km; lo Zambesi, fiume dell’Africa centro-meridionale, è lungo 2.660 Km.
Cancella risposta
A. Belluno
B. Vicenza
C. Padova
D. Treviso
E. Cremona
E.
Tra le suddette città Cremona non appartiene al Veneto, bensì alla Lombardia.
Cancella risposta
A. all’Oceania
B. all’Africa
C. all’Asia
D. ai Caraibi
E. al Canada
A.
La Papua-Nuova Guinea appartiene all’Oceania. Stato indipendente nell’ambito del Commonwealth dal 16 settembre
1975, la Papua Nuova Guinea è costituita dalla parte orientale dell’isola della Nuova Guinea e confina solo a ovest
con l’Indonesia. È bagnata dall’oceano Pacifico.
Cancella risposta
E. dell’America Meridionale
C.
I Boscimani, gli Ottentotti e i Pigmei sono gruppi etnici dell’Africa equatoriale e meridionale. I Boscimani sono una
delle popolazioni più antiche dell’Africa, fra le più antiche del mondo; gli Ottentotti, che sembra derivino dai Boscimani,
vivono in Namibia e presentano una spiccata steatopigia, cioè glutei grossi; i Pigmei sono caratterizzati da statura
molto piccola (fra 1,37 e 1,45 m.).
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A. Il numero di abitanti
B.
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A. Pretoria
C. Johannesburg
D. Durban
E. Pietersburg
A.
La capitale amministrativa del Sudafrica è Pretoria. Città del Capo è la capitale legislativa del Sudafrica (o Repubblica
Sudafricana), sede del Parlamento. Le altre sono città della Repubblica Sudafricana.
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D.
Calcutta, città dell’India orientale, capitale dello Stato del Bengala Occidentale, sta all’India come Shangai, centro
della Cina orientale, municipio autonomo, sta alla Cina. Tutte le altre città sono capitali dei rispettivi Stati.
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E. La fossa di Tonga
B.
La maggiore profondità del globo terrestre è la Fossa delle Marianne, nell’Oceano Pacifico, che misura 10.924 metri.
La Fossa delle Curili, nell’Oceano Pacifico, è profonda 10.542 metri. La Fossa delle Aleutine, nell’Oceano Pacifico
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
settentrionale, ha una profondità massima di 7.800 metri. La Fossa delle Filippine, o di Mindanao, nell’Oceano
Pacifico Nord-Occidentale, misura 10.400 metri. La Fossa di Tonga, nei pressi dell’omonimo stato insulare
dell’Oceania, è la seconda al mondo per profondità con i suoi 10.800 metri.
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A. Trentino-Alto Adige
B. Marche
C. Umbria
D. Valle d’Aosta
E. Friuli-Venezia Giulia
D.
La Regione con minore densità di popolazione in Italia è la Valle d’Aosta, con 39 abitanti per Km2. Il Trentino-Alto
Adige ha una densità di 76 abitanti per Km2. Le Marche 166 per Km2. L’Umbria ne ha 107 Km2. Il Friuli-Venezia Giulia
ne ha 128 Km2.
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B. l’Etna, in Italia
E. il Krakatoa, in Indonesia
C.
Il vulcano più attivo al mondo è il Kilauea, nelle Isole Hawaii, alto 1.247 metri, con 34 eruzioni negli ultimi 200 anni. Il
Cerro Negro, 675 metri, a ridosso dell’Oceano Pacifico ha inizio nel Nord Panama e va sino al confine Sud del
Messico. L’Etna, vulcano attivo della Sicilia, con i suoi 3.340 metri, è il più alto d’Europa. Il Monte Fuji, vulcano di
3.776 metri, è il più alto del Giappone Il Krakatoa, in Indonesia, vulcano di 798 metri dell’omonima isola dello Stretto
della Sonda, fra Sumatra e Giava, è famoso per una terribile eruzione del 26-28 agosto 1883, che distrusse quasi
completamente l’isola.
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A. Biella
B. Sondrio
C. Pordenone
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D. Vercelli
E. Piacenza
B.
Tra le suddette città Sondrio, capoluogo della provincia omonima, appartiene alla Lom bardia. Biella, capoluogo di
provincia, appartiene al Piemonte. Pordenone, capoluogo di provincia, appartiene al Friuli-Venezia Giulia. Vercelli,
capoluogo di provincia, appartiene al Piemonte. Pia cenza, capoluogo di provincia, appartiene all’Emilia-Romagna.
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A. Lombardia
B. Calabria
C. Emilia Romagna
D. Puglia
E. Campania
E.
I Monti Lattari si trovano nell’Appennino Campano e formano l’ossatura della penisola Sorrentina.
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A.
Gli Stati che prendono il nome di “tigri asiatiche” sono Taiwan, Singapore, Malaysia e Corea del Sud.
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A. inglese e spagnolo
B. francese e spagnolo
C. inglese e tedesco
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D. francese e portoghese
E. inglese e francese
E.
Le lingue parlate in Canada sono inglese e francese, poiché fu colonizzato in massima parte da europei di origine
francese e anglo-sassone.
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A. il Ruwenzori
B. il Meru
C. il Karisimbi
D. il Kilimangiaro
E. il Ras Dascian
D.
Il monte più alto dell’Africa è il Kilimangiaro, di origine vulcanica, con un’altitudine di 5.895 metri, in Tanzania nord-
orientale. Il Ruwenzori, alto 5.109 metri, è un gruppo montuoso dell’Africa Centrale, tra lo Zaire e l’Uganda. Il Meru è
un vulcano spento della Tanzania a Sud-Ovest del Kilimangiaro alto 4.566 metri. Il Karisimbi è un vulcano spento
dell’Africa centro-orientale, alto 4.507 metri, sul confine tra Zaire e Ruanda. Il Ras Dascian, monte dell’Etiopia, è alto
4.580 metri.
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86) Quale tra le seguenti località è un’enclave italiana completamente circondata dalla Svizzera?
A. Mariano Comense
B. Cernobbio
C. Cantù
D. Campione d’Italia
E. Chiasso
D.
Tra le suddette località l’enclave italiana completamente circondata dalla Svizzera è Campione d’Italia, fiorente
cittadina in provincia di Como, famosa per il suo Casinò.
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A. Le Alpi
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B. I Pirenei
C. Gli Appennini
D. I Carpazi
E. Gli Urali
B.
Il confine tra Francia e Spagna è segnato dalla catena montuosa dei Pinerei. Le Alpi segnano il confine tra Italia,
Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Gli Appennini percorrono tutta la penisola italiana da nord-ovest a sud-est. I
Carpazi sono un sistema montuoso dell’Europa Centrale. Gli Urali sono una catena montuosa della Russia.
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A. Sardegna
B. Sicilia
C. Campania
D. Calabria
E. Puglia
A.
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A. Everest – Caucaso
E. K2 – Karakoram
A.
L’abbinamento monte-catena errato è Everest-Caucaso, poiché l’Everest fa parte della catena dell’Himalaya, nel
Tibet al confine tra Nepal e Cina; il Caucaso è sistema montuoso al confine tra Europa ed Asia, tra il Mar Nero e il Mar
Caspio.
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90) In quale Stato del Nord Europa è possibile ammirare i meravigliosi fiordi?
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A. Finlandia
B. Islanda
C. Norvegia
D. Danimarca
E. Svezia
C.
I fiordi, dal norvegese fjord, sono strette rientranze costiere limitate da alte pareti e possono essere ammirati in
Norvegia.
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A. Messico
B. Venezuela
C. Perù
D. Cile
E. Brasile
E.
La foresta amazzonica (circa 6 milioni di Km2) si estende prevalentemente nel territorio del Brasile (per circa 4,5
milioni di Km2), in misura minore interessa la Bolivia, il Perù, Equador, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname,
Guyana Francese. Ha un clima equatoriale, caldo-umido, con elevate temperature durante tutto l’anno, da abbondanti
precipitazioni specie pomeridiane e da elevata umidità.
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A. Glasgow
B. Cardiff
C. Dublino
D. Edimburgo
E. Liverpool
C.
L’Irlanda (in gaelico Eire, in inglese Ireland) politicamente è divisa nella Repubblica d’Irlanda, con capitale Dublino, e
nell’Irlanda del Nord, che fa parte del regno Unito di Gran Bretagna, con capoluogo Belfast. Glasgow si trova in
Scozia. Cardiff è il capoluogo del Galles, in Gran Bretagna. Edimburgo è la capitale della Scozia. Liverpool, città della
Gran Bretagna, è famosa per il suo porto, uno dei più importanti d’Europa.
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D.
Il Sahel è una fascia che si estende in Africa dall’Atlantico al Mar Rosso, corrispondente al margine meridionale del
Sahara. In essa sono compresi Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad, Sudan.
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C. Tanzania e Zambia
D. Canada e Alaska
E. Botswana e Sudafrica
B.
Le Cascate del Niagara si trovano al confine tra Stati Uniti e Canada.
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A. Abruzzo
B. Puglia
C. Molise
D. Basilicata
E. Campania
B.
Il Salento o Penisola Salentina fa parte della regione Puglia, di cui costituisce la parte sud-orientale corrispondente al
territorio della provincia di Lecce e a parte di quello delle province di Taranto e di Brindisi.
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A. Il Madagascar
B. Cuba
C. La Groenlandia
D. Creta
E. L’Irlanda
C.
L’isola più estesa della Terra è la Groenlandia, nell’Oceano Atlantico settentrionale, con 2.166.086 Km2. Il
Madagascar, isola dell’Oceano Indiano posta di fronte alle coste sud-orientali dell’Africa, si estende per 587.041 Km2.
Cuba si estende per 105.007 Km2. Creta, isola del Mediterraneo, si estende per 8.259 Km2. L’Irlanda, isola
dell’Europa nord-occidentale, la seconda per estensione e numero di abitanti dell’arcipelago britannico, misura 84.420
Km2.
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A. Marocco – Casablanca
B. Perù – Lima
D. Egitto – Alessandria
E. Polonia – Varsavia
D.
Dei suddetti abbinamenti Stato-capitale, quello errato è Egitto-Alessandria, poiché la capitale dell’Egitto è Il Cairo.
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A. Po
B. Piave
C. Reno
D. Adda
E. Adige
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E.
Verona è bagnata dal fiume Adige. L’Adige sorge in Alto Adige e sfocia nel Mar Adriatico. È per lunghezza il secondo
fiume italiano dopo il Po. Attraversa anche le città di Trento, Legnago, Cavarzere, Chioggia e lambisce Merano,
Bolzano e Rovereto.
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A. Malta
B. Capraia
C. Giglio
D. Pianosa
E. Gorgona
A.
Delle suddette isole Malta non fa parte dell’Arcipelago Toscano. Malta, ufficialmente Repubblica di Malta, è uno Stato
dell’Europa meridionale situato nel Mediterraneo, nel Canale di Malta, tra la Sicilia e la Libia, e compreso nella regione
fisica italiana.
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A. Il Danubio
B. Il Dnepr
C. Il Volga
D. L’Ural
E. Il Don
C.
Il fiume più esteso d’Europa è il Volga con 3.531 Km di lunghezza, tributario del Mar Caspio. Il Danubio, il secondo
d’Europa dopo il Volga, è lungo 2.860 Km, interessa nove stati europei, quindi sfocia nel Mar Nero con un ampio
delta. Il Dnepr, fiume dell’Europa orientale, anch’esso tributario del Mar Nero, è lungo 2.201 Km. L’Ural, fiume
dell’Europa orientale, tributario del Mar Caspio, misura 2.428 Km. Il Don, fiume della Russia, è lungo 1.870 Km e
sfocia nel Mar Nero.
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Arte che nasce a Bisanzio dopo il IV secolo d.C. quando l’impero romano si divide in due parti:
l’Impero d’Occidente, con capitale Roma, e l’Impero d’Oriente, con capitale Bisanzio.
Caratteri fondamentali di tale arte sono l’utilizzo di un disegno chiuso e marcato e di una
complessa simbologia, tesi a rappresentare la realtà di un mondo soprannaturale che orbita intorno
alla pura spiritualità divina. La massima espressione dell’arte bizantina si riscontra in ambito
architettonico, soprattutto attraverso le costruzioni religiose. Queste ultime si possono classificare,
in base alla loro forma, in quattro tipologie principali:
Manifestazioni artistiche europee sviluppatesi tra il Mille e la fine del XII secolo.
In ambito architettonico, si attua il passaggio dalle forme basilicali a copertura lignea ai grandi
edifici coperti da volte in stretta relazione a esigenze di spazio determinate dalla nuova funzione dei
centri religiosi (luoghi di raccolta, di cultura e di difesa). In Italia la regione in cui si sviluppa
maggiormente questo tipo di arte è la Lombardia, da cui si diffondono in tutta Europa moduli
stilistici che in parte si rifanno a esperienze romane.
5.3 • Gotico
Si manifesta verso al metà del XII secolo e continua fino al XIV; nasce in Francia per poi
svilupparsi nel resto d’Europa, fino ad arrivare in Italia.
Giotto: Crocifisso; Giudizio Universale; Le sette Virtù; I sette Vizi Capitali; Incoronazione di
Maria, ciclo di affreschi con Storie di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista;
Storie di San Francesco d’Assisi; affreschi della cappella degli Scrovegni di Padova e della
chiesa di Santa Croce a Firenze
Cimabue: San Giovanni Evangelista (Duomo di Pisa)
Simone Martini: ciclo di affreschi con Storie di San Martino e Santi (Assisi); Redentore
benedicente (Roma)
Nicola Pisano: pulpito del Battistero di Pisa; cinque lastre marmoree (la Natività,
l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al tempio, la Crocifissione e il Giudizio universale); il
pulpito della cattedrale di Siena (insieme al figlio Giovanni e ad Arnolfo di Cambio); Fontana
monumentale della piazza del Comune di Perugia
Arnolfo di Cambio: collaborò con Nicola Pisano alla realizzazione del pulpito del Duomo di
Siena e delle sculture di San Domenico a Bologna; progetti per Santa Maria del Fiore;
interventi per Santa Croce (Firenze)
Giovanni Pisano: pulpito di Siena; disegno della facciata della cattedrale di Siena; pulpito
della chiesa di Sant’Andrea di Pistoia; pulpito per la cattedrale di Pisa
5.3.2 • Architettura
Basata sull’impiego sistematico della volta ogivale realizzata mediante l’incrocio di due archi di
sostegno (costoloni), la nuova tecnica costruttiva elimina i tradizionali contrafforti, alleggerendo il
carico sulle pareti montanti, sia perimetrali, sia di navata. Ciò consente una notevole elevazione
delle strutture stesse e una libertà di articolazione degli spazi interni di incredibile audacia.
5.4 • Rinascimento
Donatello: Monumento equestre del Gattamelata (Piazza della Basilica del Santo, Padova);
altare maggiore (Basilica del Santo, Padova); Giuditta e Oloferne (Piazza della Signoria,
Firenze); bronzo idealizzato del David (Museo del Bargello, Firenze)
Masaccio: Tributo di San Pietro e la Cacciata dal Paradiso; la Crocifissione di San Pietro; la
Decapitazione di San Giovanni Battista; la Trinità (Santa Maria Novella, Firenze)
Sandro Botticelli: Allegoria della Primavera; Nascita di Venere, entrambe al Museo degli
Uffizi, Firenze; Madonna del roseto (Louvre, Parigi)
Giovanni Bellini: Pietà (Accademia Carrara, Bergamo); Il Compianto sul Cristo morto
(pinacoteca Vaticana); Trasfigurazione (Galleria Nazionale di Napoli); Sacra allegoria (Uffizi);
Pala di S. Giobbe (Accademia di Venezia)
Andrea Mantegna: Il Cristo morto (Brera, Milano); Giuditta (Uffizi, Firenze)
5.4.2 • Architettura
Filippo Brunelleschi: progetti per Cupola della Cattedrale S. Maria del Fiore, Chiesa di San
Lorenzo, Loggia dell’Ospedale degli Innocenti, Cappella dei Pazzi, Santa Croce, Chiesa di
Santo Spirito, tutte a Firenze
Leon Battista Alberti: facciata della chiesa di San Francesco a Rimini; progetti per Palazzo
Rucellai, per la facciata di Santa Maria Novella (entrambi a Firenze), per le chiese di San
Sebastiano e di Sant’Andrea (Mantova)
Michelangelo: gruppo marmoreo della Pietà (San Pietro, Roma); Tondo Doni; David
(Accademia, Firenze); Volta della Cappella Sistina; Giudizio Universale (Cappella Sistina,
Roma);
Raffaello: Sposalizio della Vergine (Pinacoteca di Brera, Milano); decorazione ad affresco di
quattro stanze in Vaticano; dieci cartoni per gli arazzi della Cappella Sistina; decorò la Cappella
Chigi per la chiesa di Santa Maria del Popolo ed eseguì le decorazioni, tra cui il Trionfo di
Galatea per la Villa Farnesina;
Leonardo: Dama con l’ermellino, La Vergine delle rocce (esistono due versioni, Louvre,
Parigi; National Gallery, Londra); l’Ultima Cena (Convento di Santa Maria alle Grazie,
Milano); Monna Lisa (Museo di Louvre, Parigi)
5.5.2 • Architettura
Donato Bramante: progetto per la chiesa di Santa Maria (San Satiro); l’abside di Santa
Maria delle Grazie; tempietto di San Pietro in Montorio (Roma); progetto per la riedificazione
della basilica di San Pietro e dei palazzi vaticani (mai realizzati)
Antonio da Sangallo: partecipò al restauro di Castel Sant’Angelo (Roma)
Produzione artistica italiana appartenente al periodo compreso tra gli anni Venti e la fine del
Cinquecento. Si contrappone alla regolarità e all’armonia dell’arte rinascimentale, che viene
sostituita con forme più soggettive.
Francesco Mazzola detto il Parmigianino: Madonna dal collo lungo (Uffizi, Firenze)
Giorgio Vasari, affreschi di Palazzo Vecchio (Firenze) e del Vaticano
Benvenuto Cellini: rilievi bronzei della Ninfa di Fontainebleau (Louvre, Parigi); la Saliera
per Francesco I; statua bronzea di Perseo (Loggia dei Lanzi, Firenze); busto in bronzo di
Cosimo I (Museo del Bargello, Firenze)
Giorgione: la Pala di Castelfranco (Duomo, Castelfranco Veneto); i Tre filosofi ; La tempesta
(Gallerie dell’Accademia, Venezia); il Ritratto di giovane donna; La Venere dormiente
Tiziano: decorazione, insieme a Giorgione, dell’esterno del Fondaco dei Tedeschi (Venezia);
Tre età dell’uomo; Amor sacro e profano (Galleria Borghese, Roma); Baccanali;Bacco e
Arianna (National Gallery, Londra); l’Annunciazione; il Cristo coronato di spine; Pietà
(Galleria dell’Accademia, Venezia)
Tintoretto: nome d’arte di Jacopo Robusti, Miracolo di San Marco (Accademia, Venezia);
Ultima Cena (presbiterio di San Giorgio Maggiore, Venezia); Paradiso (Palazzo Ducale,
Venezia)
5.6.2 • Architettura
Andrea Palladio: sistemazione della facciata e della struttura esterna di sostegno della
Basilica, o palazzo della Ragione (Vicenza); costruzione di palazzo Chiericati e quella di palazzo
Iseppo da Porto; progetto di palazzo Valmarana (Vicenza); edificazione di villa Capra, detta La
Rotonda (dintorni di Vicenza); villa Barbaro (a Maser presso Treviso); villa La Malcontenta (a
Mira, vicino Venezia); chiese di San Francesco della Vigna, di San Giorgio Maggiore e del
Redentore (Venezia); Teatro olimpico di Vicenza.
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5.7 • Barocco
Francia:
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Reggia di Versailles
Spagna:
5.8 • Rococò
Stile decorativo caratterizzato da un gusto ornamentale leggero e raffinato. Gli spazi interni si
arricchiscono di decorazioni: stucchi, specchi, quadri, mobili e suppellettili varie.
Giovan Battista Tiepolo: Caduta degli angeli ribelli, Storie della Genesi (cappella del
Sacramento nella cattedrale di Udine); La raccolta della manna (chiesa parrocchiale di
Verolanuova, Brescia); Corsa del carro del sole (palazzo Clerici, Milano); Storie di Cleopatra
(palazzo Labia, Venezia); Trionfo della fede (chiesa della Pietà, Venezia); Sacra famiglia con
San Gaetano (Accademia, Venezia)
Luigi Vanvitelli: Pala dei Santi Cecilia e Valeriano (Santa Cecilia in Trastevere, Roma);
partecipò alla costruzione delle fabbriche pontificie, della reggia di Caserta; numerosi disegni
di architetture e decori (Palazzo Reale, Caserta; Museo di San Martino, Napoli)
Canaletto: soprannome di Giovanni Antonio Canal, Regata sul Canal Grande (National
Gallery, Londra); il Bacino di San Marco (Museum of Fine Arts, Boston); Tamigi e la City
dalla Richmond House e Whitehall e il Privy Garden visti a nord (Collezione Richmond e
Gordon, Goodwood)
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5.9 • Neoclassicismo
Antonio Canova: marmi di Apollo, Orfeo ed Euridice e Dedalo e Icaro (Museo Correr,
Venezia); Teseo sul Minotauro; Amore e Psiche (Louvre, Parigi); monumento funebre a Maria
Cristina d’Austria; Marte pacificatore; Paolina Borghese (Galleria Borghese, Roma)
Giuseppe Piermarini: con Luigi Vanvitelli collaborò alla realizzazione della Reggia di
Caserta; realizzazione del Teatro alla Scala e il palazzo dell’Accademia di belle arti di Brera
(Milano); Villa Reale (Monza); palazzo Belgioioso (Milano); villa Borromeo (Cassano d’Adda)
Spagna:
Francisco Goya: Maja vestida; Maja desnuda; i Capricci; Disastri della guerra e i Proverbi.
Francia:
Danimarca:
5.10 • I Macchiaioli
Il termine “macchiaioli” deriva dalla innovativa tecnica pittorica a macchia che definiva
l’immagine mediante pennellate di colori.
5.11 • Romanticismo
Si oppone al Classicismo e al razionalismo illuminista. Per quanto non possa essere identificato
con un singolo stile, con una tecnica particolare o un atteggiamento univoco da parte dei suoi
esponenti, si può dire che il romanticismo fu in generale caratterizzato da un approccio soggettivo al
fatto artistico, dall’intento di esprimere attraverso l’opera emozioni e sentimenti, attingendo a una
vivida immaginazione o a una dimensione onirica e visionaria.
Alcuni artisti: Giuseppe Jappelli, Francesco Hayez, William Blake, John Constable.
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5.12 • Realismo
Il termine indica la tendenza a descrivere, nell’opera d’arte, figure e oggetti come appaiono nella
realtà.
Ricordiamo fra gli artisti più rappresentativi: Gustave Courbet, Honoré Daumier, Jean-
François Millet.
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5.13 • I Preraffaelliti
5.14 • Impressionismo
Corrente pittorica nata dal rifiuto nei confronti dei soggetti classici e sentimentali che rivaluta
l’uso di luce e colore per esprimere le impressioni suscitate nell’artista dalla natura. Il nome di
questo movimento deriva dal titolo del dipinto di Claude Monet “Impression: soleil levant”, esposto
nel 1874. La prospettiva tradizionale cede il posto all’atmosfera luminosa, la forma stabile viene
sostituita da immagini vibranti e la rappresentazione di soggetti veri e autentici si sostituisce a
quella eroica.
5.15 • Postimpressionismo
Termine utilizzato in pittura per indicare la varietà di stili che si diffusero dopo
l’impressionismo, tra cui il simbolismo e il puntinismo in Francia, il divisionismo in Italia. Il
simbolismo si sviluppa in Francia a partire dal 1885 e propone l’abbandono della rappresentazione
del mondo esteriore per una resa fantastica dell’interiorità attraverso il simbolo. Il divisionismo è
una scuola di pittura italiana della seconda metà dell’Ottocento che usa la tecnica della divisione del
colore.
Henri de Toulouse-Lautrec : La Goulue che arriva al Moulin Rouge; Jane Avril che arriva
al Moulin Rouge; Au salon de la rue des Moulins
Paul Cézanne: Le bagnanti; Il fossato; La casa dell’impiccato; Le grandi bagnanti; La
montagna di Sainte Victoire
Vincent Van Gogh: Studio per “Il dolore”; I mangiatori di patate; Bibbia aperta, candela
spenta e romanzo; Ritratto del postino Roulin; Iris; la Notte stellata; Campo di grano con
corvi
Edvard Munch: Il grido, o L’urlo; Fanciullo malato; Il ponte; Autoritratto tra la pendola e il
letto
Giovanni Segantini: Alla stanga; Le due madri e L’angelo della vita; La raccolta del fieno e
l’incompiuto; Trittico della natura
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In francese, “nuova arte”, movimento stilistico europeo che si diffuse tra il 1880 e il 1910. Stile
noto a Monaco come Jugendstil (in tedesco, “stile giovane”), a Vienna come Secessionstil (in
tedesco, “stile della Secessione”), in Italia come stile Liberty.
Questo movimento si caratterizza per la ricerca di eleganza decorativa e per l’uso di elementi e
forme tratti dal mondo vegetale.
Gustav Klimt: Il bacio; Frau Fritza Riedler; Il bacio e Adele Bloch-Bauer; Le tre età; Salomè;
La vergine
Antoni Gaudí: palazzo Güell e il parco Güell; progetto della chiesa della Sagrada Familia
(incompiuta); la casa Batlló e la casa Milá
Henri Van de Velde
Hector Guimard
Emile Gallé
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5.17 • Le Avanguardie
Nei primi decenni del Novecento alcuni movimenti artistici, definiti Avanguardie, puntano a
rompere in maniera programmatica con il gusto dominante, proponendo un radicale rinnovamento
della scena artistica. Si definiscono storiche le Avanguardie del primo Novecento per distinguerle
dalle Seconde Avanguardie degli anni Cinquanta e Sessanta.
5.17.1 • Futurismo
5.17.2 • Espressionismo
L’Espressionismo mette al centro della propria poetica l’artista, che deve poter esprimere la
propria individualità a scapito di una corretta restituzione del reale. Ciò avviene attraverso la
deformazione dell’immagine, lo stravolgimento delle norme compositive e s paziali e l’uso di colori
innaturali.
Il maggior esponente fu Henry Matisse, di cui si ricordano: Nudo blu, Lusso, calma, voluttà,
Natura morta con torso antico; i Giocatori di bocce; La danza e La musica; serie delle Odalische.
5.17.3 • Cubismo
Movimento pittorico nell’ambito del quale anziché descrivere in modo fedele il mondo
circostante, gli artisti lo scomponevano in piani e forme geometriche elementari. Fondatore del
movimento fu lo spagnolo Pablo Picasso che rivoluzionò la tradizionale impostazione prospettica
dell’immagine dipinta. Tra le sue opere: Guernica; Famiglia di acrobati; Les Demoiselles
d’Avignon; Ritratto di Ambroise Vollard; Natura morta con sedia impagliata; Mandolino e
clarinetto; Donna in riva al mare; serie della Minotauromachia, tra i suoi capolavori di incisore;
Natura morta con bucranio; Colomba della pace.
Italia:
Amedeo Modigliani: Nudo coricato; Ritratto di Max Jacob; Paul Guillaume seduto; il
Giovane contadino
Francia:
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Paul Cézanne: Giocatori di carte; Nature morte con frutta e oggetti; la Montagna Sainte-
Victoire; Le grandi bagnanti
Il termine Dadaismo deriva da “dada”, parola francese per indicare un giocattolo per bambini,
ma è anche un suono che può non significare nulla, e allude perciò allo spirito ironico del gruppo,
fondato da Tristan Tzara nel 1916 a Zurigo. Caratteristiche del gruppo sono la ribellione verso ogni
programma precostituito, l’atteggiamento di protesta e l’esaltazione di ogni atto individuale.
Il Surrealismo costituisce una sorta di proseguimento del dadaismo. Fondato a Parigi da André
Breton, pone al centro della ricerca tutti gli stati psichici che creano nell’immaginazione zone di
smarrimento, come i temi forniti dal sogno, dal subconscio e dalla follia.
Spagna:
Belgio:
René Magritte: Ceci n’est pas une pipe (Questa non è una pipa); Madame Récamier de
David
Germania:
Tipo di pittura praticata da Giorgio de Chirico e Carlo Carrà a partire dal 1916, in cui
oggetti di uso comune e paesaggi urbani sono accostati in modo enigmatico, al fine di suggerire un
senso di attesa, mistero, sospensione, che rimanda al di là del dato contingente. Opere simbolo di
questa tendenza sono Le Muse inquietanti di Giorgio de Chirico e La musa metafisica di Carlo
Carrà.
5.17.6 • Astrattismo
Più che un movimento con caratteristiche specifiche è una tendenza che riguarda diversi
esponenti dell’arte tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento accomunati dalla volontà di
abbandonare ogni rimando al reale per esprimere l’interiorità dell’artista e dal rifiuto delle forme
figurative tradizionali.
Russia:
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Vasilij Kandinskij, fondatore del gruppo Der blaue Reiter (“Il cavaliere azzurro”):
Composizione VIII No. 260; La vita variopinta.
Svizzera:
Paul Klee: Semicerchio con figura angolosa; La Macchina cinguettante; Morte e fuoco;
Prigioniero; Diari, Album pedagogico di schizzi, Teoria della forma e della figurazione.
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Per ritorno all’ordine si intende la generale tendenza dell’arte tra le due guerre a ritornare a una
pittura realista, ovvero più facilmente comprensibile rispetto a quanto formulato in pochissimi anni
dalle Avanguardie, e spesso con richiami all’arte del passato, come avviene ad esempio con Carrà
(Il pino sul mare, 1921) e Severini (Maternità, 1916), che riscoprono la pittura italiana di Giotto e
del primo Quattrocento.
A questo filone si oppose il movimento che si formò a Milano nel 1939 attorno alla rivista
“Corrente di vita giovanile”, fondata l’anno precedente da Ernesto Treccani e che propugnava
tematiche e forme del linguaggio espressionista. Esponenti importanti di tale movimento furono:
Si manifestò pienamente in Europa alla fine della prima guerra mondiale, mutuando dalle altre
discipline artistiche la stessa libertà di espressione individuale, la stessa estrosità creativa. Ciò portò
alla realizzazione di edifici originali, dalle forme singolari e stravaganti, con prevalenza di piante
stellari o poligonali e un grande impiego del vetro considerato, per la sua trasparenza, un materiale
di alto valore simbolico. Si ricordano le figure di Bruno Taut e la sua Casa del Vetro e soprattutto
il Padiglione in vetro e Hans Poelzig di cui si ricorda il Grande Teatro.
autorizzando la progettazione di facciate asimmetriche, etc. Importanti sue opere sono: la Robie
House a Chicago, la Casa sulla Cascata a Bear Run, il Solomon R. Guggenheim Museum di New
York.
Altri significativo esponenti dell’architettura organica fu il finlandese Alvar Aalto che studiò i
progetti in base alla loro funzione; tra le sue opere ricordiamo il Padiglione finlandese progettato
per la fiera mondiale di New York (1938-39) e il Politecnico di Otanemi.
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Il secondo Novecento si caratterizza soprattutto per il rifiuto da parte degli artisti delle regole
della pittura accademica. Essi rivendicano la libertà nell’ispirazione e nelle tecniche senza
imposizioni su come realizzare un’opera d’arte e soprattutto si concentrano nell’utilizzo di materiali
non tradizionali, per poter sperimentare liberamente. Inoltre diverse tendenze sono accomunate da
una matrice astratta.
Negli anni Quaranta in America Jackson Pollock è il primo a praticare una pittura definita
espressionista astratta o anche action painting (“pittura d’azione”), perché quello che viene
rappresentato nei suoi quadri non è immediatamente riconducibile a nulla di reale: Pollock dipinge
infatti facendo sgocciolare (dripping) i pennelli intrisi di colore sulla tela stesa a terra, tela attorno a
cui il pittore gira. Tra le sue opere: Foresta incantata.
In Europa tale tendenza pittorica astratta prende il nome di Informale, ovvero contraria a
qualsiasi forma: gli artisti praticano una pittura che non necessariamente astrae dalla
rappresentazione del soggetto, ma che in ogni caso deforma espressionisticamente le figure, dando
peso al gesto dell’artista.
In Italia Lucio Fontana è il maggior artista del secondo dopoguerra che può essere inquadrato
nella poetica del gesto per via dei suoi tagli, ovvero il gesto dell’artista che perfora la tela per andare
oltre la bidimensionalità del quadro. Teorico dello spazialismo, Fontana auspica un rinnovamento
delle arti, grazie anche all’apporto del progresso tecnologico e scientifico, al fine di creare un’arte al
passo con i tempi, rievocando in qualche modo toni e intenti dell’avanguardia futurista. Ha creato
quadri, sculture, ceramiche, ambienti spaziali.
Le ricerche sperimentali sui processi della percezione visiva costituiscono uno degli aspetti più
rilevanti del secondo Novecento. In Europa e in America, si sviluppa una nuova tendenza artistica
legata al cinetismo e alla percezione visiva, l’Optical art (Op Art) nell’ambito della quale l’opera
d’arte in sé è statica, ma forme e colore suscitano un’illusione ottica di movimento. Principale
esponente è Victor Vasarely.
Il fattore “cinetico”, alla base della ricerca visuale, porta a sperimentare anche le possibilità di
movimento reale nell’oggetto artistico (Arte cinetica). Il movimento, infatti, può essere affidato al
fruitore portato a compiere dei gesti tali da organizzare nella propria mente la lettura della sequenza
o anche essere esterno all’opera. In tal caso, la successione o la combinazione delle immagini è
determinata da congegni meccanici o da emittenti di luce mobili.
Altra tendenza di quegli anni è l’attenzione che intellettuali e artisti rivolgono alla
comunicazione di massa e alla produzione d’immagini tipiche della società dei consumi. Nasce
così la Pop art, espressione che sta per popular art, ovvero forme di arte che negli anni Sessanta
eleggevano a soggetto dell’opera oggetti e marchi della vita quotidiana, ricondotta al consumismo. Il
principale esponente in tal senso è lo statunitense Andy Warhol, che con le sue serigrafie di
bottiglie della Coca Cola o di divi del cinema (sorta di prodotti di consumo anch’essi) porta nel
mondo dell’arte ciò che la gente comune consuma ogni giorno.
Inghilterra:
Richard Hamilton: “Just what is it that makes today’s home so different, so appealing?”
Italia:
Mario Schifano
5.20.4 • Le Neoavanguardie
Nella seconda metà degli anni Sessanta, parallelamente alla Pop Art, alcune tendenze, diffuse in
ambito internazionale, mirano a contestare il sistema di mercificazione dell’arte e i risvolti
commerciali legati alla poetica dell’oggetto. Tali tendenze, definite Neoavanguardie per la dichiarata
volontà di raccogliere l’eredità morale e ideologica delle Avanguardie storiche, pur essendo
molto diverse tra loro, hanno in comune alcuni tratti: l’interesse per l’aspetto ideativo e concettuale
dell’arte; il rifiuto del consumismo e dell’idea di opera d’arte come merce di lusso; la
contaminazione dei linguaggi; la contestazione dei tradizionali “luoghi” dell’arte (musei e gallerie) a
favore di spazi (città, architetture, ambienti naturali) in cui creare un rapporto diretto con il
pubblico che è chiamato a partecipare attivamente. Il valore transitorio attribuito all’opera d’arte
porta all’ideazione di esibizioni, happening o performance, che sostituiscono il tradizionale prodotto
artistico.
Minimal Art
Nata negli Stati Uniti e detta anche minimalismo o ABC art comune ad artisti, musicisti e
danzatori, si fonda sulla drastica semplificazione delle forme, con preferenza per strutture primarie
ed elementari tratte dalla geometria e riproposte in sequenze ripetitive con minime variazioni.
Arte concettuale
Sviluppata sia in Europa che negli Stati Uniti è caratterizzata dall’idea dell’arte come produzione
puramente mentale. L’oggetto artistico sparisce a favore di un approccio analitico e riflessivo che
mette in discussione la natura stessa del linguaggio artistico, privilegiando il momento ideativo alla
base del fare arte. Gli artisti si esprimono attraverso discorsi scritti, dichiarazioni, fotografie,
didascalie ecc. Gli esponenti principali sono: Joseph Kosuth; Joseph Beuys; On Kawara;
Bruce Nauman.
Arte povera
Nata in Italia, tra Roma e Torino, nell’ambito dell’arte concettuale, si distingue per il rifiuto dei
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tradizionali mezzi espressivi (pittura e scultura), per l’impiego di materiali poveri (acqua, terra,
fuoco, pietra, legno, stracci, vegetali, plastica, scarti industriali, vetro, neon) apprezzati per le
intrinseche qualità fisiche ed energetiche. Gli artisti, assemblando i materiali in maniera
“espressiva”, realizzano installazioni in stretto rapporto con l’ambiente, spesso abbinate ad azioni da
parte dell’artista stesso. Alcuni protagonisti dell’arte povera sono Michelangelo Pistoletto,
Jannis Kounellis; Giuseppe Penone, Luciano Fabro; Mario Merz, Pino Pascal.
Land Art
Nata negli Stati Uniti e diffusasi in Europa, si caratterizza per interventi di varia entità realizzati
direttamente sull’ambiente naturale. Alcuni artisti, come Christo, si limitano a praticare leggere
alterazioni nel paesaggio (i celebri “impacchettamenti” di complessi monumentali o porzioni di
paesaggio). Altri intervengono in maniera più massiccia, modificando radicalmente l’ambiente
(Walter De Maria, Michael Heizer, Robert Smithson, Dennis Oppenheim, Richard
Long, Hamish Fulton).
Negli anni Settanta e Ottanta si assiste alla formazione di nuove tendenze artistiche figurative,
come il Neoespressionismo tedesco (Georg Baselitz, Anselm Kiefer) e la Transavanguardia
italiana (Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Nicola De Maria, Mimmo Palladino) che
intendono recuperare le tecniche della pittura tradizionale per esprimere un sentimento legato alla
crisi delle ideologie e alla perdita di fiducia nel progresso, tipici della cultura del postmoderno e
dell’idea di “fine della storia”. Le esperienze figurative del passato, riprese spesso in chiave ironica e
leggera, s’intrecciano in maniera eclettica, mescolandosi alle più recenti istanze concettuali e
provocatorie.
Tra le tendenze artistiche della seconda metà del Novecento ricordiamo inoltre:
l’Iperrealismo (Duane Hanson, Chuck Close) si afferma negli Stati Uniti e in Gran Bretagna
in opposizione all’Arte concettuale e propugna non solo il ritorno alla pittura e all’opera d’arte
come oggetto, ma anche l’affermazione di un’arte che riproduca la realtà in maniera mimetica,
registrando in chiave provocatoria i riti di comportamento e di consumo della società moderna;
il Graffiti art o graffitismo nasce negli anni Settanta nel Bronx e in altri quartieri ghetto di
New York come forma di contestazione giovanile. Consiste nello scrivere o disegnare
abusivamente, con bombolette spray, sui muri della città e sulle carrozze della metropolitana
per diffonderne le idee. Negli anni Ottanta è stato riconosciuto il valore estetico di questa forma
d’arte e la Graffiti art (Jean-Michel Basquiat, Keith Haring) è entrata a far parte del circuito
artistico internazionale come forma di espressione urbana spontanea, perdendo la carica
trasgressiva delle prime manifestazioni;
il Body Art, tendenza artistica che si caratterizza per l’impiego del corpo come unico mezzo
espressivo, spesso alla ricerca di situazioni estreme o particolarmente dolorose.
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Il Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna è un tipico esempio di arte:
A. romanica
B. gotica
C. bizantina
D. rinascimentale
E. barocca
C.
Il Mausoleo di Galla Placidia è un tipico esempio di arte bizantina, risalente alla prima metà del V secolo. Si trova a
Ravenna. Fu fatto costruire da Galla Placidia, sorella di Onorio, l’imperatore romano che trasferì la capitale dell’impero
d’occidente da Milano a Ravenna. Si tratta di un edificio a forma di croce latina. L’esterno è molto semplice, in
contrasto con la ricchezza della decorazione dei mosaici all’interno. I temi iconografici sviluppati nelle decorazioni
rappresentano il tema della vittoria della vita sulla morte, in accordo con la destinazione funeraria dell’edificio.
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A. volte ogivali
B. contrafforti
E. piante cruciformi
A.
L’architettura gotica, la cui novità più originale fu la scomparsa delle spesse masse murarie tipiche del romanico, è
caratterizzata dall’uso massiccio dell’arco a sesto acuto, che permette di scaricare il peso sulle colonne generando
minori spinte laterali rispetto ad un arco a tutto sesto, dall’impiego sistematico di volte a crociera ogivali, capaci di
creare anche campate rettangolari (e non quadrate) e archi rampanti innestati su contrafforti esterni, che ingabbiano
la costruzione disponendosi dinamicamente attorno a navate ed absidi. Gli edifici, svuotati dal limite delle pareti in
muratura, poterono svilupparsi in uno slancio verticale, arrivando a toccare altezze ai limiti delle possibilità della
statica.
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B. il Duomo di Milano
B.
Il Duomo di Milano, monumento simbolo del capoluogo lombardo, dedicato a Santa Maria Nascente e situato
nell’omonima piazza nel centro della città, è un perfetto esempio di gotico italiano. Ha un notevole slancio verticale,
ma questo viene in parte attenuato dalla dilatazione in orizzontale dello spazio e dalla scarsa differenza di altezza tra
le navate, tipico del gotico lombardo.
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A. Emilia Romagna
B. Piemonte
C. Marche
D. Umbria
E. Lombardia
E.
L’architettura romanica trova la propria definizione in Lombardia, nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano, agli inizi
dell’XI secolo, con una serie di elementi ricorrenti, come la facciata a capanna, l’accentuazione delle linee orizzontali e
la robusta e sobria articolazione plastica dell’interno, con ampie campate coperte a volta a crociera.
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5) Quale chiesa, voluta dall’Imperatore Costantino nel V secolo, fu profondamente modificata nel periodo
rinascimentale?
A.
Situata nello Stato del Vaticano, la Basilica di San Pietro è la chiesa più grande al mondo, nonchè sede del papato.
Voluta da Costantino, col passare dei secoli fu arricchita di fregi e decorazioni, anche ad opera di artisti famosi, come
Giotto. Ma quando nel XV secolo un tremendo incendio minò l’edificio, Nicolò V decise di ristrutturarlo
sostanzialmente, opera che venne portata avanti anche da papa Giulio II, il quale affidò i lavori al Bramante. La
costruzione venne iniziata sotto Papa Giulio II, nel 1506, e venne conclusa nel 1602 sotto Paolo V.
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A. Al X secolo
B. Al XII secolo
C. Al XIV secolo
D. Al XV secolo
E. Al XVI secolo
B.
La costruzione della cattedrale di Notre-Dame di Parigi iniziò nel 1163, durante il regno di Luigi VII e per volontà del
vescovo Maurice de Sully, che non esitò a far demolire la preesistente cattedrale di santo Stefano, fondata nel 528 dal
re dei Franchi.
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7) Il contrafforte è:
A. un arco di sostegno
D. una struttura architettonica a pianta quadrangolare addossata al muro esterno di un edificio con funzione di
sostegno
D.
Il contrafforte è un sostegno, a sezione quadrangolare, collocato in determinati punti della muratura di un edificio
con funzione di rinforzo e di controspinta. Venne utilizzato a partire dalla tarda antichità per la costruzione di basiliche
(per esempio la Basilica di Costantino) e raggiunse il suo culmine nella costruzione delle chiese gotiche.
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A. Un edificio a pianta rettangolare suddiviso nel senso della lunghezza da file di colonne che formano le navate
B. Una struttura architettonica a forma di nicchia semicircolare o poligonale sormontata da volte ogivali
C. Una costruzione a pianta centrale, tipica dell’architettura cristiana, in cui si svolge il rito del battesimo
E. Lo spazio intorno all’altare riservato al clero e separato dal resto della chiesa attraverso una balaustra
C.
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Nelle chiese cristiane, il battistero è un edificio separato, o un’area all’interno della chiesa, nel quale si svolge il rito
del battesimo. A partire dal IV secolo, durante il regno dell’imperatore romano Costantino I, ne furono edificati diversi
di grandi dimensioni. Dedicati di solito a san Giovanni Battista, erano a pianta circolare o poligonale.
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E. assenza di transetto
C.
La struttura della chiesa romanica è caratterizzata da muri spessi e possenti, finestre piuttosto piccole, e una
scansione dello spazio interno secondo un ritmo processionale, dato dalla sequenza degli archi a tutto sesto.
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B. il IX e il X secolo
D. il X e il XIII secolo
D.
Il romanico è quella fase dell’arte medievale europea sviluppatasi a partire dalla fine del X secolo fino all’affermazione
dell’arte gotica, cioè fin verso la metà del XII secolo in Francia e nel primo decennio successivo negli altri paesi
europei (Italia, Inghilterra, Germania, Spagna).
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A.
La volta a crociera è costituita dall’intersezione di due volte a botte che danno luogo a una copertura formata da
quattro vele poggianti su una pianta quadrata; si ha una volta a crociera rialzata nel caso in cui la chiave della crociera
sia più alta delle chiavi degli archi di imposta.
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A. romanica
B. gotica
C. paleocristiana
D. bizantina
E. rinascimentale
B.
La Cattedrale di Canterbury appartiene all’architettura gotica. È una delle più antiche e conosciute chiese cristiane
d’Inghilterra.
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B. dai Longobardi
C. dai Cristiani
D. dai Franchi
E. dai Turchi
A.
Lo stile gotico in Italia fu introdotto dai monaci cistercensi. Si trattava però di un gotico “semplificato”, che non ha
nulla a che vedere con quello ricco, complesso, quello cioè delle grandi cattedrali del nord della Francia e quello
propagandato dai cluniacensi (l’altro importantissimo ordine monastico benedettino). Quello dei Cistercensi è un
gotico privo di qualsiasi sfoggio di ricchezza nell’arte. Le abbazie cistercensi si caratterizzano per un loro particolare
stile di transizione dal romanico al gotico.
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A. Medioevale
B. Barbaro
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C. Orientale
D. Visigoto
E. Classico
B.
Il termine gotico deriva dal popolo barbaro dei Goti. Arte gotica starebbe ad indicare l’arte barbara, selvaggia,
distruttrice della tradizione classica. Una spiegazione diversa sembrerebbe stabilire invece un collegamento tra gotico
e goetico (ovvero magico).
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A. Beato Angelico
B. Ambrogio Lorenzetti
C. Sandro Botticelli
D. Paolo Uccello
E. Il Pollaiolo
B.
Ambrogio Lorenzetti fu stato un pittore italiano nel periodo del Trecento, tra i maestri della scuola senese. Fu fratello
minore di Pietro Lorenzetti. Fu attivo dal 1319 al 1348 anno in cui probabilmente morì a causa della peste nera.
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B. Da Sandro Botticelli
C. Da Domenico Ghirlandaio
D. Da Filippo Lippi
E. Da Masaccio
B.
La tela raffigurante La Nascita di Venere fu commissionata a Sandro Botticelli da Lorenzo il Magnifico verso il 1482.
Quest’opera famosa, capolavoro di grazia e delicatezza pittorica, formava probabilmente un trittico insieme alla
Primavera e a Pallade e il Centauro.
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17) Chi progettò la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze?
A. Filippo Brunelleschi
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C. Arnolfo di Cambio
D. Michelozzo Michelozzi
E. Donato Bramante
A.
La cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze fu progettata da Filippo Brunelleschi, il quale non
lasciò né disegni né descrizioni verbali delle diverse macchine che egli stesso ideò e utilizzò. Tuttavia, il carattere
eccezionalmente innovativo delle sue macchine attirò l’attenzione dei più famosi ingegneri del Quattrocento (Taccola,
Francesco di Giorgio, Bonaccorso Ghiberti, Giuliano da Sangallo) che ce ne hanno tramandata eloquente
testimonianza. Anche Leonardo da Vinci disegnò nei propri taccuini con estrema cura le principali macchine impiegate
da Brunelleschi per la costruzione della cupola.
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A. in Francia
B. in Spagna
C. nell’Italia Settentrionale
D. nell’Italia Meridionale
E. nell’Italia Centrale
E.
Il Manierismo si sviluppò tra il primo e l’ultimo decennio del XVI secolo principalmente tra Roma, Mantova e Firenze.
Tratto caratterizzante del manierismo fu l’allontanamento dall’equilibrio dell’arte rinascimentale a favore di una
maggiore complessità, drammaticità e movimento della composizione. Dal punto di vista teorico, la corrente tese
all’abbandono del tradizionale criterio artistico dell’imitazione della natura, sostituito dall’intento di rifarsi in primo luogo
ai capolavori dei maestri.
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A. Antonello da Messina
B. Rosso Fiorentino
D. Jacopo da Pontormo
E. Il Parmigianino
A.
Antonello da Messina, soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio è stato un pittore italiano che fuse insieme la
cultura luministico-atmosferica fiamminga e la cultura prospettico-monumentale italiana. Il suo viaggio a Venezia sarà
decisivo per Giovanni Bellini e la successiva arte italiana.
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20) Individuate quale tra i seguenti artisti non appartiene alla scuola veneziana del Cinquecento.
A. Tintoretto
B. Tiziano
C. Veronese
D. Giorgione
E. Caravaggio
E.
Caravaggio, soprannome di Michelangelo Merisi, fu il maestro della pittura naturalista del XVII secolo. Caravaggio è
artista famoso in tutto il mondo per la straordinaria capacità di costruire la composizione attraverso la luce e l’ombra:
principalmente al chiaroscuro e ai contrasti di colore è affidato infatti il ruolo di indagare e modellare ogni cosa – gesti,
movimenti, atteggiamenti – sottolineando l’intima drammaticità del reale.
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D.
L’uso delle forme semplici non è caratteristica dello stile barocco. Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del
movimento, dell’energia, accentuando l’effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia
delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e
ricche di elementi decorativi.
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A. Barocco
B. tardo Rinascimento
C. Neoclassicismo
D. Manierismo
E. Rococò
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D.
Tiziano Vecellio fu un pittore del Manierismo. Come il Rinascimento, anche il Ma nie rismo si manifestò innanzitutto in
un nuovo senso del colore, e in un bisogno di rappresentazione della vita entro una più tormentata e complessa
spiritualità. È questo il significato della svolta manierista dell’ultimo Tiziano che abbandona il sereno naturalismo
classico delle sue composizioni per una pittura dove l’evidenza plastica delle figure, sull’esempio dell’ultimo
Michelangelo e di Giulio Romano, esprime un’agitazione drammatica che si riflette nello sgranarsi della compattezza
del colore in mille vibrazioni luminose.
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B.
Il Neoclassicismo, stile caratterizzato dal recupero delle antiche forme dell’arte greca e dell’arte romana, coinvolse le
arti figurative e decorative nonché l’architettura, in Europa e in America del Nord, dalla metà del XVIII secolo fino
all’inizio del XIX. Gli artisti neoclassici cercarono dapprima di ovviare all’eccesso di sensualità del barocco e del
rococò, che essi consideravano triviale, attraverso uno stile che fosse il più possibile geometrico, solenne nei toni,
moralizzante nel carattere.
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A. del Barocco
C. del Neoclassicismo
D. del Realismo
E. del Rococò
A.
Luca Giordano fu un pittore italiano, attivo soprattutto a Napoli. Nella sua pittura si uniscono i risultati spettacolari del
Barocco romano con il colorismo di tradizione veneziana, ottenendo risultati di spazialità infinita attraverso il principio
di continuità dato sul piano narrativo, grazie alla legatura dei vari episodi della composizione e sul piano formarle
attraverso la moltiplicazione dei piani di vista e dei flussi di luce procedendo ad una progressiva smaterializzazione
della forma verso il centro.
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A. Padova
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B. Venezia
C. Firenze
D. Roma
E. Napoli
C.
Il movimento pittorico dei macchiaioli nacque a Firenze a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, dagli incontri di un
gruppo di giovani artisti attivi intorno al 1850 presso il Caffè Michelangelo di Firenze. Il termine macchiaioli venne
coniato nel 1862 da un anonimo recensore della “Gazzetta del Popolo” che in senso dispregiativo aveva definito quei
pittori che proponevano una pittura antiaccademica. In questa nuova pittura, l’evidenza dell’oggetto, della figura,
dell’atmosfera stessa è ottenuta non col disegno, la velatura, il chiaroscuro plastico, ma con tocchi precisi di colore
per contrasto di scuri su chiari e viceversa; i volumi e le ombre sono dati solo dai colori, mentre le prospettive e gli
spazi sono resi dai toni graduati della luce, tecnica che coglie il senso e l’atmosfera delle cose, prima della loro
apparenza.
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A. Barocco
B. Manierismo
C. Rococò
D. Neoclassicismo
E. Rinascimento
D.
Il movimento romantico rivalutò le sfere della passione, dell’irrazionalità e del sentimento che erano state messe da
parte in favore della razionalità nel periodo neoclassico, rivalutando anche, in questo modo, il genio individuale e
l’ispirazione. Mentre il Neoclassicismo si rifaceva all’arte classica, il romanticismo riprendeva i temi medievali che
fino a quel momento furono considerati un secolo buio e decadente.
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27) Quale movimento artistico si proponeva di ricercare la spontaneità dell’arte italiana prima di Raffaello?
A. I preraffaelliti
B. Gli impressionisti
C. I postimpressionisti
D. I macchiaioli
E. I neoclassici
A.
La confraternita dei preraffaelliti fu una corrente artistica della pittura vittoriana nata nel settembre del 1848,
sviluppatasi ed esauritasi in Gran Bretagna. Ascrivibile alla corrente del simbolismo, può essere definita – insieme al
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raffinato simbolismo di Klimt ed alle forme del liberty – l’unica trasposizione pittorica del decadentismo. Tra i suoi
esponenti principali Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, John Everett Millais, William Morris e John William
Waterhouse.
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A. Italia
B. Francia
C. Spagna
D. Portogallo
E. Inghilterra
B.
Il Rococò nacque in Francia nella prima metà del Settecento come evoluzione del tardo-barocco. Il termine “rococò”
deriva dal francese rocaille, parola usata per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie,
utilizzate come abbellimento di padiglioni da giardino e grotte. Caratterizzato da delicatezza, grazia, eleganza,
gioiosità e luminosità si poneva in netto contrasto con la pesantezza e i colori più forti adottati dal precedente periodo
barocco.
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D. la drammaticità e il movimento
E.
L’Impressionismo fu uno stile artistico che pose una grande attenzione ai fenomeni legati alla luce ed alla visione:
la formazione dei colori, i riflessi, la colorazione delle ombre, l’effetto visivo della foschia, il mutare dell’aspetto delle
cose con il mutare dell’illuminazione. I principali esponenti di questo movimento, che nacque a Parigi, sono: Edouard
Manet, Claude Monet, Auguste Renoir, Edgar Degas.
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A. Monet
B. Manet
C. Renoir
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D. Degas
E. Gauguin
A.
L’Impressionismo prende il nome da un quadro di Monet dal titolo Impressione al sorgere del Sole. Questa
definizione, accolta dagli stessi impressionisti, descrive pienamente il modo di procedere di questo gruppo di artisti
che operò in Francia dal 1860 fino agli inizi del 1900. L’intento di questi artisti era di riportare sulla tela, con maggiore
fedeltà possibile, la realtà così come si presentava ai loro occhi (paesaggi naturali, paesaggi urbani, ritratti).
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A. Manierismo
B. Divisionismo
C. Puntinismo
D. Realismo
E. Romanticismo
D.
Il Simbolismo nacque in Francia. Unanime fu il rifiuto dell’accademia, come l’opposizione al naturalismo borghese
e al realismo sociale di stampo aneddotico; anche l’impressionismo fu rinnegato, in quanto indifferente alle variazioni
soggettive della percezione ed estraneo a un modo di espressione indiretto, allegorico o simbolico. Lontani dalla
pittura narrativa, avversi alla ricerca della verosimiglianza, i simbolisti vollero ignorare le tecniche tradizionali della
resa del reale, come la prospettiva, il rispetto delle proporzioni, l’attenzione alle fonti di luce.
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E. utilizza il chiaroscuro
C.
Il Divisionismo, senza mescolarli, accosta i singoli colori allo stato puro, cioè senza alcuna mescolanza,
mediante piccoli punti o linee brevissime. Ogni più complessa sfumatura, quindi, è suddivisa nei suoi colori
fondamentali e puri che, visti da vicino, appaiono come un intrico senza senso di puntini, ma che guardati da una
certa distanza ricostruiscono la complessità delle sfumature stesse. Con questa tecnica si possono ottenere
suggestive atmosfere per le intense vibrazioni luminose create dall’articolarsi di tanti piccoli segni.
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A.
Il Simbolismo nasce in accordo con le teorie e i lavori dei neo-impressionisti soprattutto per quanto riguarda la
rappresentazione di soggetti ispirati dalla natura a cui i simbolisti attingono fermamente. Al contrario di quanto
sembrerebbe dal nome, i simbolisti non vogliono caricare i soggetti di significati allegorici o fittizi, ma vogliono rendere
il proprio messaggio chiaro e facilmente comprensibile anche per quegli spettatori poco dotati di fantasia ed estro
razionale. Fine dei simbolisti è quello di superare la pura visività dell’impressionismo in senso spiritualistico (e non
scientifico, come avviene invece tra i neo-impressionisti), cercando di trovare delle corrispondenze tra mondo
oggettivo e sensazioni soggettive.
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A. Paul Cezanne
C. Edvard Munch
D. Giovanni Segantini
E. Paul Gauguin
C.
L’Urlo è il più celebre quadro di Edvard Munch e, in assoluto, uno dei più famosi dell’espressionismo nordico. In esso
è condensato tutto il rapporto angoscioso che l’artista Munch avverte nei confronti della vita. Lo spunto è quindi
decisamente autobiografico. L’uomo in primo piano che urla è Munch stesso. Tuttavia, al di là della sua relativa
occasionalità, il quadro dell’urlo ha una indubbia capacità di trasmettere sensazioni universali. E ciò soprattutto per il
suo crudo stile pittorico.
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D. intorno al 1950
E. intorno al 1920
B.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
L’Art Nouveau fu uno stile artistico, diffuso in Europa e negli Stati Uniti, che interessò le arti figurative, l’architettura e
le arti applicate, tra il 1890 e il primo decennio del Novecento. Fu caratterizzato dalla predilezione per le linee curve
ispirate alle forme sinuose del mondo vegetale e combinate a elementi di fantasia. L’espressione art nouveau deriva
dal negozio Maison de l’Art Nouveau che il mercante Siegfried Bing aprì a Parigi nel 1896.
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A. Gustav Klimt
B. Antoni Gaudì
C. Hector Guimard
E. Emile Gallé
B.
L’architetto e designer Antoni Gaudí fu una della figure più importanti del movimento Art Nouveau in Spagna, e i suoi
interventi sulla città di Barcellona hanno contribuito alla creazione di alcuni degli edifici più caratteristici del paesaggio
urbano della città catalana. Nel suo campo, Gaudí fu un vero pioniere, e si servì del colore e del movimento in modi
innovativi ed emblematici, come dimostrano esempi del suo lavoro tra cui il Parco Guëll, casa Battlló e la celebre casa
Milò, e la Sagrada Familia.
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D.
Lo stile Liberty, sviluppatosi in Europa nel periodo della Belle Epoque, ha investito ogni campo artistico ed
artigianale, dall’architettura all’arredamento, dalla grafica allo spettacolo, dalle vetrate alle cartoline illustrate. È il
trionfo della linea curva, serpentinata, elegante, di ispirazione vegetale e floreale.
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A. Umberto Boccioni
B. Giacomo Balla
C. Gino Severini
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D. Carlo Carrà
E.
Il Futurismo fu un movimento artistico e letterario d’avanguardia, fondato nel primo decennio del Novecento da
Filippo Tommaso Marinetti, che nel 1909 ne pubblicò il manifesto programmatico (Manifesto del futurismo) sul
quotidiano francese Le Figaro.
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A. i valori tradizionali
D. la natura
E. il mondo interiore
C.
Movimento eversivo, antiborghese, ispirato al rifiuto di ogni forma di tradizione, che esalta la modernità nelle sue
forme più evidenti, il Futurismo esaltava, in pittura e scultura, forme spigolose e linee incisive per trasmettere questo
senso di animazione e di dinamismo. Una delle principali caratteristiche dei futuristi era la ricerca di movimento
attraverso l’impiego di immagini ripetute dello stesso oggetto o figure disposte in sequenza a dare l’impressione di un
rapido movimento.
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40) Il Realismo indica la tendenza a descrivere figure ed oggetti come appaiono nella realtà, in opposizione
al:
A. Romanticismo
B. Simbolismo
C. Neoclassicismo
D. Cubismo
E. Futurismo
A.
Il Realismo, movimento artistico nato in Francia intorno alla metà del XIX secolo, come reazione all’approccio
fortemente soggettivo e idealistico del Romanticismo, mirava alla massima aderenza tra rappresentazione artistica e
realtà oggettiva; l’opera d’arte deve apparire, secondo le intenzioni dell’autore, come fedele riproduzione del mondo
reale, in consonanza con la percezione considerata più consueta e comune.
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41) Quale delle seguenti correnti artistiche non appartiene alle “avanguardie”?
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A. Il Futurismo
B. Il Cubismo
C. L’Impressionismo
D. L’Astrattismo
E. Il Dadaismo
C.
Le Avanguardie si definiscono come un insieme di movimenti artistici eterogenei che hanno totalmente stravolto e
rinnovato la concezione dell’arte e la sua produzione nell’arco del Novecento. Furono il futurismo, la pittura metafisica,
il movimento di corrente, l’espressionismo, il cubismo, l’astrattismo, il dadaismo, il surrealismo.
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A. dell’Art Nouveau
D. del Cubismo
E. del Surrealismo
B.
Giorgio de Chirico è l’iniziatore della pittura metafisica. Caratteristica dei quadri di De Chirico è l’ambientazione: uno
spazio nitidissimo, semplificato ma non deformato, reso attraverso chiaroscuri molto accentuati, organizzato attorno a
oggetti e presenze solitarie, perlopiù inanimate. Convergono nello stile particolarissimo del “maestro degli enigmi”,
come fu soprannominato De Chirico, una vasta conoscenza dell’arte classica, studi approfonditi su Giotto e Tiziano,
l’influenza della pittura simbolista e di quella romantica. oltre alle suggestioni letterarie di Friedrich Nietzsche e
Giovanni Papini, che De Chirico conobbe a Firenze.
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E.
La pittura metafisica si qualificava in primo luogo per l’effetto di spaesamento e sorpresa generato nello spettatore,
dovuto alle immagini irreali e alle atmosfere fantastiche delle composizioni. Era rivolta a creare suggestioni
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
fantastiche con l’accostamento di oggetti disparati, specialmente di statue antiche greco-romane, in uno spazio
costruito secondo le regole e le prospettive quattrocentesche, con colori decisamente moderni e con associazioni di
storia e di tempo senza che, tra essi, vi sia alcuna relazione.
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A. Ennio Morlotti
B. Renato Guttuso
C. Carlo Carrà
D. Ernesto Treccani
C.
Carlo Carrà è stato un pittore italiano che aderì al futurismo e poi alla corrente metafisica.
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B. abbandonano completamente la riproduzione del reale per lasciare il posto alla libera composizione di linee e
colori
A.
Gli espressionisti rifiutano il concetto di una pittura tesa al piacere del senso della vista, spostando la visione
dall’occhio all’interiorità più profonda dell’animo umano. Per i pittori espressionisti, il colore è il vero protagonista
dell’immagine e deve essere usato con pennellate grosse e ben evidenti.
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A. Surrealismo
B. Fauvismo
C. Minimalismo
D. Movimento di corrente
E. Cubismo
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B.
Henri Matisse è l’esponente più significativo del Fauvismo. Per lui l’arte ha la funzione di esprimere sensazioni di
equilibrio, di purezza, di calma, senza temi inquietanti o preoccupanti, cercando di consolare l’uomo con l’abolizione
del tormento e dell’angoscia. Il Fauvismo è un movimento pittorico francese, nato a Parigi nel 1905 e sciolto nel 1907.
La caratteristica principale è la violenza degli accostamenti cromatici caldi e freddi: colori puri, accesi e luminosissimi
si scontrano sulla tela con “furia selvaggia”. L’uso violento del colore sconvolge il naturalismo impressionista, la
prospettiva, le forme, i volumi, ed è rotto ogni rapporto con la realtà.
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A. La Pop art
B. L’Arte concettuale
C. Il Graffitismo
D. Il Cubismo
E. L’Astrattismo
D.
Il Cubismo, promosso da Pablo Picasso e Georges Braque, scardinò la tradizionale impostazione rappresentativa
affermata in pittura fin dal Rinascimento: anziché descrivere gli oggetti rispettandone la posizione reciproca e la
collocazione nello spazio, i pittori cubisti li scomponevano idealmente in piani e forme geometriche elementari, e
sintetizzavano in un’unica composizione bidimensionale più aspetti della medesima realtà, come da punti di vista
diversi.
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48) Le Corbusier sosteneva che gli edifici e le abitazioni dovessero essere costruiti:
C. rispettando la natura
E. a misura d’uomo
E.
Le Corbusier è stato un architetto, urbanista, pittore e designer svizzero naturalizzato francese. Il suo principale e
immortale contributo all’architettura moderna consiste nell’aver concepito la costruzione di abitazioni ed edifici come
fatti per l’uomo e costruiti a misura d’uomo: “solo l’utente ha la parola”, afferma in Le Modulor, l’opera in cui
espone la sua grande teorizzazione, il modulor appunto. Il modulor è una scala di grandezze, basata sulla regola
aurea nota già agli antichi Greci riguardo le proporzioni del corpo umano: queste misure devono essere usate da tutti
gli architetti per costruire non solo spazi ma anche ripiani, appoggi, accessi che siano perfettamente in accordo con le
misure standard del corpo umano.
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A. Salvador Dalì
B. René Magritte
C. Joan Mirò
D. Pablo Picasso
E. Georges Braque
D.
Guernica è il titolo di un noto dipinto di Pablo Picasso, realizzato dopo il bombardamento aereo della città omonima
durante la guerra civile spagnola da parte della Legione Condor della Luftwaffe tedesca il 26 aprile 1937. Dalla
immediata forza evocativa, divenne ben presto emblema ed è sempre stato considerato una denuncia contro la
guerra per l’immediatezza con cui raffigura persone, animali, ed edifici straziati dalla violenza e dal caos del
bombardamento a tappeto, dando efficacemente il senso della disumanità, brutalità e disperazione della guerra, e la
crudeltà del bombardamento di civili.
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A. Alexander Calder
B. Andy Warhol
C. Victor Vasarely
D. Richard Hamilton
E. Carl Andre
B.
Andy Warhol è il più noto esponente della pop art americana. Rifiutata per intero la storia dell’arte, con tutta la sua
stratificazione di significati, l’arte di Warhol si muove unicamente nelle coordinate delle immagini prodotte dalla cultura
di massa americana. La sua arte prende spunto dal cinema, dai fumetti, dalla pubblicità, senza alcuna scelta estetica,
ma come puro istante di registrazione delle immagini più note e simboliche. L’opera intera di Warhol appare quasi un
catalogo delle immagini-simbolo della cultura di massa americana: come il celebre volto di Marilyn Monroe e le
inconfondibili bottigliette di Coca Cola.
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CAPITOLO 6 Musica
RINASCIMENTO
BAROCCO
CLASSICO
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ROMANTICISMO
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MODERNISMO
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AVANGUARDIA
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Giuseppe Verdi
Aida (Libretto di Antonio Ghislanzoni)
Prima rappresentazione: Il Cairo, Teatro dell’Opera, 24 dicembre 1871.
I personaggi sono: Aida, una schiava etiope, figlia del Re d’Etiopia; Radamès, capitano delle
guardie; il Re d’Egitto; Amneris, figlia del Re d’Egitto; Amonasro, re d’Etiopia; Ramfis, capo
dei sacerdoti (basso). L’azione si svolge a Menfi e a Tebe, al tempo dei Faraoni, intorno al XIX
secolo a.C.
Attila (Libretto di Temistocle Solera)
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 17 marzo 1846.
Attila, re degli Unni, rade al suolo Aquileia, ma resta affascinato dal coraggio dimostrato da
Odabella, la figlia del re da lui stesso ucciso, e le restituisce la spada. Ezio, un inviato di Roma, gli
propone di spartirsi con lui tutto l’impero ma Attila rifiuta sdegnato. Attila incontrerà anche Papa
Leone I, ma, ingannato dai suoi e dai Romani, verrà ucciso per mano della stessa Odabella che
aveva finto di acconsentire alle nozze con lui.
Don Carlos (Libretto di Joseph Méry e Camille Du Locle)
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 11 marzo 1867.
I personaggi sono: Filippo Il, Re di Spagna; Don Carlo, Infante di Spagna; Marchese di Posa;
Il Grande Inquisitore, cieco, nonagenario; frate; Elisabetta di Valois; la principessa Eboli;
Tebaldo, paggio d’Elisabetta; la Contessa d’Aremberg; il Conte di Lerma; un araldo reale.
Ernani (Libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma Hernani, 1830, di Victor Hugo)
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 9 marzo 1844.
I personaggi sono: Ernani, bandito; Don Carlo, re di Spagna; Don Ruy Gomez De Silva,
grande di Spagna; Elvira, nipote e promessa sposa di Silva; Giovanna, nutrice di Elvira;
Riccardo, scudiero del re Carlo; Jago, scudiero di Don Ruy. La vicenda si svolge in Spagna e ad
Aquisgrana nel 1519.
Falstaff (Libretto di Arrigo Boito)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893.
I personaggi sono: Sir John Falstaff; Bardolfo e Pistola, seguaci di Falstaff; Ford, marito di
Alice; Nannetta, figlia di Alice; Mrs. Quickly e Mrs. Meg Page, le amiche di Alice; il dottor
Cajus Fenton, innamorato di Nannetta; Robin, paggio di Falstaff; la vicenda si svolge a Windsor
durante il regno di Enrico IV, fra il 1399 e il 1413.
Giovanna d’Arco (Libretto di Temistocle Solera)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 15 febbraio 1845.
I personaggi sono: Carlo VII, re di Francia; Giacomo, pastore di Domremy; Giovanna, figlia di
Giacomo; Delil, ufficiale del re; Talbot, supremo comandante degli Inglesi.
I vespri siciliani (Libretto di Eugène Scribe e Charles Duveyrier)
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Georges Bizet
Carmen (Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy)
Prima rappresentazione: Opéra-Comique, 3 marzo 1875.
I personaggi sono: Carmen, zingara; Don José, caporale dei dragoni; Micaela, fanciulla di paese;
Escamillo, torero; Frasquita, amica di Carmen; Mercedes, amica di Carmen; Il Dancairo,
contrabbandiere; Il Remendado, contrabbandiere; Zuniga, tenente dei dragoni; Morales,
brigadiere; Lillas Pastia, oste.
Gioacchino Rossini
Cenerentola (Libretto di Jacopo Ferretti)
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 25 gennaio 1817.
I personaggi sono: Don Magnifico, barone di Montefiascone; Clorinda e Tisbe, figlie di Don
Magnifico; Angelina, figliastra di Don Magnifico, da tutti chiamata Cenerentola; Don Ramiro,
principe di Salerno; Dandini, cameriere di Don Ramiro; Alidoro, filosofo e maestro di Don
Ramiro. L’azione si svolge a Salerno, nel palazzo di Don Magnifico, nel vicino Casino di delizie e nel
palazzo del principe.
Guglielmo Tell (Guillaume Tell) (Libretto di Étienne de Jouy)
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra, 3 agosto 1829.
I personaggi sono: Guglielmo Tell, congiurato svizzero; Arnold Melchtal, congiurato svizzero;
Walter Furst, congiurato svizzero; Melchtal, padre di Arnold; Jemmy, figlio di Guglielmo;
Gelser, governatore dei Cantoni di Schwitz e di Uri; Rodolphe, capo degli arceri di Gelser;
Roudi, pescatore; Leuthold, pastore; Mathilde, principessa della casata degli Asburgo, destinata
al governo della Svizzera; Hedwige, moglie di Guglielmo Tell; un cacciatore.
Il barbiere di Siviglia (Libretto di Cesare Sterbini)
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 20 febbraio 1816.
I personaggi sono: il conte d’Almaviva, sotto il nome di Lindoro; Bartolo, medico, tutore di
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Rosina; Rosina, ricca pupilla in casa di Bartolo; Figaro, barbiere; Don Basilio, maestro di
musica di Rosina, ipocrita; Fiorello, servitore d’Almaviva; Ambrogio, servitore di Bartolo; Berta,
vecchia cameriera di Bartolo.
Otello (Libretto di Francesco Berio di Salsa)
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro del Fondo, 4 dicembre 1816.
I personaggi sono: Otello, Desdemona, Elmiro, Rodrigo, Jago, Emilia, Lucio, il doge,
gondoliere.
Charles Gounod
Faust (Libretto di Jules Barbier e Michel Carré, da Goethe)
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre Lyrique, 19 marzo 1859.
I personaggi sono: dottor Faust; Méphistophélès; Valentine; Wagner; Marguerite; Siebel;
Marthe.
Roméo et Juliette (Libretto di Jules Barbier e Michel Carré, da Shakespeare)
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre Lyrique, 27 aprile 1867.
I personaggi sono: Juliette; Stephano; Gertrude; Roméo; Tybalt; Benvolio; Mercutio;
Paris; Gregorio; Capulet; frère Laurent; il duca; frère Jean; Manuela; Pepita; Angelo.
Ambroise Thomas
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Vincenzo Bellini
I Capuleti e i Montecchi (Libretto di Felice Romani)
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 11 marzo 1830.
I personaggi sono: Capellio, capo dei Capuleti; Giulietta, sua figlia; Romeo, capo dei Montecchi;
Tebaldo, partigiano dei Capuleti, promesso sposo di Giulietta; Lorenzo, medico e famigliare di
Cappellio.
Norma (Libretto di F. Romani)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1831.
I personaggi sono: Pollione, proconsole di Roma nelle Gallie; Oroveso, capo dei Druidi; Norma,
druidessa, figlia di Oroveso; Adalgisa, giovane ministra del tempio d’Irminsul; Clotilde,
confidente di Norma; Flavio, amico di Pollione.
Amilcare Ponchielli
I promessi sposi (Libretto di Emilio Praga, da Manzoni)
Prima rappresentazione: Cremona, Teatro della Concordia, 30 agosto 1856.
I personaggi sono: Don Rodrigo; l’Innominato; il cardinale Federico; la signora di
Monza; fra Cristoforo; Lucia; Agnese, sua madre; Renzo; il Griso, bravo di Don Rodrigo;
Toni.
Giovanni Paisiello Il barbiere di Siviglia (Libretto di Giuseppe Petrosellini, dalla commedia
Le Barbier de Séville di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais)
Prima rappresentazione: Pietroburgo, Teatro dell’Ermitage, 15 settembre 1782.
I personaggi sono: il conte d’Almaviva, grande di Spagna, sotto il nome di Lindoro; Figaro,
barbiere; Rosina, orfana e pupilla di Bartolo; Bartolo, medico, tutore di Rosina; Don Basilio,
insegnante di musica di Rosina e confidente di Bartolo; lo Svegliato, giovane idiota, servitore di
Bartolo; Giovinetto, servitore di Bartolo.
Giacomo Puccini
La Bohème (Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa)
Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896.
I personaggi sono: Mimì; Musetta; Rodolfo, poeta; Marcello, pittore; Schaunard, musicista;
Colline, filosofo; Benoît, padrone di casa; Parpignol, venditore ambulante; Alcindoro,
consigliere di stato; Sergente dei doganieri.
Madama Butterfly (Liibretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904.
L’azione si svolge a Nagasaki.
I personaggi sono: Cio-Cio-San, detta Madama Butterfly; Suzuki, sua cameriera; Pinkerton,
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tenente della Marina degli Stati Uniti; Kate, moglie di Pinkerton; Sharpless, console degli Stati
Uniti a Nagasaki; Goro, sensale; il principe Yamadori; Zio Bonzo; Yakusidé.
Tosca (Libretto di Victorien Sardou, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa)
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900.
I personaggi sono: Floria Tosca, cantante; Mario Cavaradossi, pittore; il barone Scarpia,
capo della polizia; Cesare Angelotti, patriota; Spoletta, agente di polizia; un Sagrestano.
L’azione si svolge a Roma nel giugno 1800.
Turandot (Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni)
Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926.
I personaggi sono: Turandot, principessa; Altoum, imperatore e padre di Turandot; Timur, re
tartaro spodestato; Calaf, principe ignoto e figlio di Timur; Liù, giovane schiava; Ping, gran
cancelliere; Pang, gran provveditore; Pong, gran cuciniere; un Mandarino.
Richard Wagner
La Valchiria (Die Walküre) (Libretto proprio)
Prima rappresentazione: Monaco, Königliches Hof- und Nationaltheater, 10 giugno 1865.
I personaggi sono: Tristan; Re Marke; Isolde; Kurwenal; Melot; Brangäne.
Tristano e Isotta (Tristan und Isolde) (Libretto proprio)
Prima rappresentazione: Monaco, Königliches Hof- und Nationaltheater, 10 giugno 1865.
I personaggi sono: Tristan; Re Marke; Isolde; Kurwenal; Melot, Brangäne; un pastore; un
pilota; un giovane marinaio.
Antonio Vivaldi
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Filippo Marchetti
Romeo e Giulietta (Libretto di Marco Marcelliano Marcello)
Prima rappresentazione: Trieste, Teatro Comunale, 25 ottobre 1865.
I personaggi sono: Cappellio de’ Cappelletti; Giulietta, sua figlia; Tebaldo, nipote di
Cappellio; Paride, congiunto dei Scaligeri; Romeo de’ Montecchi; Frate Lorenzo;
Baldassarre, famigliare di Romeo; Marta, nutrice di Giulietta.
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VERIFICA
RISPOSTE COMMENTATE
1) Qual è l’opera più famosa di Antonio Vivaldi?
A. “Libro di Maddalena”
C. Sinfonia n. 3 “Eroica”
E. “Orfeo ed Euridice”
D.
L’opera più famosa di Antonio Vivaldi è Le Quattro Stagioni. Ogni concerto si divide in tre movimenti: il primo e il
terzo sono in tempo di Allegro o Presto, mentre quello intermedio è caratterizzato da un tempo di Adagio o Largo.
L’opera rappresenta un tipico esempio di musica a programma, cioè a carattere prettamente descrittivo.
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2) Chi fu il maggiore compositore italiano del Rinascimento nel campo della musica sacra?
B. Tommaso Albinoni
C. Antonio Vivaldi
E. Luca Marenzio
A.
Il maggiore compositore italiano del Rinascimento nel campo della musica sacra fu Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Il corpus musicale palestriniano fu scritto prevalentemente a Roma e per Roma soltanto, ad uso principalmente
liturgico: per la Messa e l’Ufficio. Una buona parte della sua produzione viene fatta risalire al periodo del suo ultimo
incarico nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
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3) Quale dei seguenti componimenti musicali si sviluppò in particolar modo nel Cinquecento?
A. Il dramma liturgico
B. La ballata
C. Il madrigale
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D. La lauda
E. La musica sacra
C.
Il componimento musicale che si sviluppò in particolar modo nel Cinquecento fu il madrigale. Il madrigale italiano del
secolo XIV era una forma sia poetica che musicale. La musica era generalmente per due voci (o parti), talora tre, e la
melodia delle strofe differiva da quella del ritornello. Prevalevano i temi bucolici e rusticani, quasi sempre amorosi.
Cancella risposta
C. di carattere sacro o profano, caratterizzata dall’uso di diversi ritmi per le varie voci
A.
La canzonetta era una composizione musicale popolare italiana, che nacque attorno al 1560. Nelle sue prime
forme assomigliava al madrigale, ma con toni più leggeri. I brani trattavano vicende del popolo, e generalmente
includevano soggetti pastorali, irreverenti o erotici. La canzonetta era divertente da cantare, e ben presto si diffuse
rapidamente in tutta Italia.
Cancella risposta
A. tragedie musicali
B. ballate
C. madrigali
D. inni
E. canzonette
C.
Luca Marenzio fu il più acclamato autore di madrigali del suo tempo. Fu uno dei principali interpreti della moda allora
imperante di utilizzare testi di Francesco Petrarca (petrarchismo musicale). A lui è intitolato dal 1993 il Conservatorio
di Musica Statale di Brescia.
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A. Firenze e Milano
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B. Firenze e Roma
C. Milano e Venezia
D. Bologna e Torino
E. Roma e Venezia
E.
I centri musicali italiani più importanti in epoca rinascimentale erano Roma e Venezia. Alla scuola romana
apparteneva Giovanni Pierluigi da Palestrina. La scuola veneziana, animata da una fitta schiera di musicisti, alcuni
fiamminghi ma anche autenticamente veneziani, portò in risalto la tecnica dei cori battenti: sfruttando la particolare
struttura della basilica di S. Marco, che permetteva di disporre le voci in più punti lontani, si creavano suggestivi giochi
d’eco, con alternanze e sovrapposizioni di solenne grandiosità polifonica.
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7) Johann Sebastian Bach è uno dei più grandi compositori del periodo:
A. classico
B. romantico
C. rinascimentale
D. medioevale
E. barocco
E.
Johann Sebastian Bach, soprannominato l’architetto dei suoni, fu uno dei più grandi compositori del periodo
barocco. Di fede protestante, fu universalmente considerato uno dei più grandi geni della musica di tutti i tempi. Le
sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, bellezza artistica.
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A. Tommaso Albinoni
B. Claudio Monteverdi
D. Giulio Caccini
E. Jacopo Peri
B.
Il Vespro della Beata Vergine è una composizione musicale di Claudio Monteverdi. Venne pubblicato a Venezia nel
1610 quando il compositore prestava la sua opera alla corte dei Gonzaga a Mantova. Le fonti storiche non precisano
dove avvenne la prima esecuzione se a Mantova o a Venezia. Occorre però dire che Monteverdi divenne maestro di
cappella della Basilica di San Marco soltanto nel 1613.
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STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
A. medioevale
B. romantico
C. moderno
D. barocco
E. classico
D.
Sebbene le radici storiche dell’opera risalgano al teatro medievale, mentre quelle ideali nel teatro antico e in
particolare nella tragedia classica, il genere operistico fiorì tuttavia ed ebbe poi enorme diffusione in età barocca,
affermandosi soprattutto a Roma e Venezia. Spettacolo inizialmente riservato alle corti, e dunque destinato a una élite
di intellettuali e aristocratici, acquistò carattere di intrattenimento a partire dall’apertura del primo teatro pubblico, nel
1637: il Teatro San Cassiano a Venezia, il primo teatro moderno per struttura, per organizzazione, per gestione.
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C.
Il basso continuo era un sistema di accompagnamento musicale molto in uso nel periodo barocco. Era costituito da
una linea melodica di basso, scritta dal compositore e abitualmente eseguita da violoncello, viola da gamba o
contrabbasso, e da armonie improvvisate, di solito sul clavicembalo, l’organo, l’arpa o il liuto. Il basso continuo nacque
e si diffuse agli inizi del Seicento parallelamente alla pratica monodica, e fu in seguito adottato da quasi tutti i generi
vocali.
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B. da una serie di passaggi veloci di grande agilità e con evidenti contrasti sonori
C.
La suite (in francese successione) è un insieme di brani, per uno strumento solista, un complesso da camera o
un’orchestra, correlati e pensati per essere suonati in sequenza. Si ispirano ai tempi di danza medievali.
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12) Quale delle seguenti forme strumentali non si affermò nel periodo barocco?
A. Il mottetto
B. La toccata
C. La fuga
D. La sonata
E. La suite
A.
Il mottetto nacque nel XIII secolo, nell’ambito della Scuola di Notre Dame. Era una composizione vocale destinata
all’uso liturgico: il compositore sceglieva un brano di canto gregoriano e vi aggiungeva altre parti vocali. Un’importante
caratteristica era l’uso simultaneo di più di un testo, talvolta in diverse lingue, con un segmento di canto gregoriano
per la parte vocale più bassa. La popolarità del mottetto declinò all’inizio del Quattrocento, quando emerse uno stile
musicale più leggero e cantabile.
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A. Tommaso Albinoni
D. Franz Schubert
B.
La fuga raggiunse il massimo sviluppo con Johann Sebastian Bach. Di Bach è un’opera, L’arte della fuga,
incompiuta e postuma. L’opera contiene quattordici fughe e quattro canoni. È opinione comune che alcune delle fughe
contenute siano tra le più complesse tra quelle composte; alcuni sostengono che si tratti di uno dei vertici più alti che
la composizione musicale abbia mai toccato.
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A. Sinfonia n. 3 “Eroica”
B. “Per Elisa”
D. Sinfonia n. 6 “Pastorale”
E. Quinta sinfonia
C.
La Passione secondo Matteo è un’opera di Johann Sebastian Bach. Si tratta della trasposizione musicale dei capitoli
26 e 27 del Vangelo secondo Matteo, inframezzata da corali e arie. Viene considerata fra i capolavori non solo di
Bach ma dell’intera musica occidentale.
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E. Il Classicismo viennese (ca. 1780-1827) è un periodo della musica classica chiamato così perché ebbe come fulcro
la città di Vienna. I massimi rappresentanti del classicismo viennese sono Haydn, Mozart e Beethoven.
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A. Una composizione in strofe che si ripetono con un disegno melodico sempre uguale
B. Una composizione polifonica per due o tre voci, di ispirazione pastorale o amorosa
D.
La rapsodia è un brano musicale strumentale basato su un singolo movimento in forma libera, caratterizzato da
colori forti e da momenti virtuosistici. Il termine rapsodia deriva dalla parola greca antica rhapsoidós che significa
“colui che sa cucire il canto” e indicava una selezione di poemi epici che venivano cantati e recitati da parte degli
antichi cantastorie, detti rapsódi. Nell’Ottocento il termine fu ripreso per indicare una composizione ispirata a melodie
popolari nazionali che venivano parafrasate e accostate una all’altra come succedeva nella pratica degli antichi
rapsódi.
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A. Haydn
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B. Beethoven
C. Schubert
D. Bach
E. Händel
D.
I cosiddetti Concerti Brandeburghesi sono sei concerti composti da Bach. Essi furono dedicati al margravio Christian
Ludwig di Brandeburgo il 24 marzo 1721. La caratteristica principale di questi concerti è la loro forma solistica, in cui
ogni esecutore segue una propria linea melodica o armonica secondo il momento, contraria ad ogni tipo di
riproduzione tendente a presentarli in forma orchestrale classica.
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A. opere buffe
B. melodrammi
C. oratori
D. fughe
E. traviate
A.
Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) fu compositore, violinista, organista ed uno dei primi e più importanti
compositori di opere buffe e di musica sacra. Una vita brevissima, una meteora nel panorama musicale italiano della
prima metà del Settecento. Eppure Giovanni Battista Pergolesi rappresentò il primo caso musicale europeo: la
leggenda ed il mito si sostituirono alla storia.
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A. Händel
B. Albinoni
C. Bach
D. Vivaldi
E. Gluck
E.
La riforma del melodramma nel Settecento fu attuata da Gluck, insieme a Ranieri de’ Calzabigi. Entrambi erano
convinti che il testo e la musica avessero un ruolo complementare, ma sempre assoggettando la seconda al primo.
Solo in questo modo poteva essere rispettato il razionalismo. Inoltre quest’esigenza nasceva dall’eccesso di
virtuosismi che si era avuto nei decenni precedenti ad opera dei cantanti, i quali, talvolta, a causa della loro
esecuzione eccessivamente ornata di abbellimenti tecnici, compromettevano la comprensione delle parole.
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D.
L’abbinamento sbagliato fra quelli indicati è Franz Schubert – Le Nozze di Figaro. Quest’ultima infatti è un’opera
lirica di Wolfgang Amadeus Mozart.
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21) Quale dei seguenti compositori è considerato il fondatore della moderna tecnica violinistica?
A. Antonio Vivaldi
B. Arcangelo Corelli
C. Giacomo Carissimi
D. Claudio Monteverdi
E. Girolamo Frescobaldi
B.
Arcangelo Corelli è considerato da molti contemporanei il più grande violinista della sua epoca e un valido direttore
di complessi orchestrali; ma soprattutto fu il fondatore della moderna tecnica violinistica: in particolare si segnalò
come primo violino di complessi ad arco, anche di grandi dimensioni. Corelli fu il primo a conferire il ruolo di
protagonista al violino nei concerti e nelle sonate, prassi che poi sarebbe rimasta inalterata per i secoli a venire. Il
violino cessò di essere un comune “arco” e assunse la preminenza sugli altri strumenti.
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E. “Requiem”
B. La sonata per pianoforte nota sotto il nome di Chiaro di luna, è l’op. 27 n. 2 del catalogo di Ludwig van
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Beethoven. Essa è una delle più famose composizioni per pianoforte di ogni tempo e ampiamente riconosciuta come
una delle più importanti opere del periodo classico. I movimenti che compongono quest’opera sono tre: Adagio
sostenuto, Allegretto e Presto agitato.
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A. Vivaldi
B. Verdi
C. Schubert
D. Puccini
E. Schumann
C.
L’Ave Maria è un’opera di Franz Schubert.
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A. Albinoni – barocco
C. Berlioz – romanticismo
D. Schubert – modernismo
E. Barbieri – avanguardia
D. L’abbinamento sbagliato fra quelli suindicati è Schubert – modernismo. Franz Schubert, infatti, appartiene al
classicismo viennese, insieme a Beethoven, Gluck, Haydn e Mozart.
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A. nel 1500
B. nel 1600
C. nel 1700
D. nel 1800
E. nel 1900
C.
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L’opera buffa è un genere operistico che si sviluppò a Napoli nella prima metà del XVIII secolo, e da lì migrò a Roma
e nel nord Italia. Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) fu uno dei primi e più importanti compositori di opere buffe e
di musica sacra.
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26) Le opere “Il Barbiere di Siviglia”, “La gazza ladra” e “Guglielmo Tell” sono state composte tutte da:
A. Rossini
B. Ravel
C. Bellini
D. Puccini
E. Verdi
A.
Il Barbiere di Siviglia, La gazza ladra e Guglielmo Tell sono tutte opere composte da Gioachino Rossini, ricordato
soprattutto come uno tra i più grandi compositori di opere liriche per il teatro. Alla sua figura è dedicato l’annuale
Rossini Opera Festival e la sua opera è tutelata dalla Fondazione Rossini di Pesaro.
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A. Cherubini
B. Cimarosa
C. Pergolesi
D. Clementi
E. Corelli
D.
Muzio Clementi fu un compositore e pianista italiano, uno dei primi ad aver scritto musica per il pianoforte moderno.
È noto in particolare per la sua raccolta di studi per pianoforte, Gradus ad Parnassum. Sulla sua tomba fu incisa
l’iscrizione “Padre del Pianoforte”.
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A. Chopin
B. Wagner
C. Bizet
D. Liszt
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E. Borodin
C.
Dramma lirico in quattro atti, la Carmen fu composta da Bizet tra il 1873 e il 1874. La prima andò in scena all’Opéra-
Comique di Parigi il 3 marzo 1875. Fu un fiasco totale: la vicenda fu ritenuta eccessivamente scabrosa e i personaggi
troppo lontani dal canone aulico allora in voga. La consacrazione della Carmen a capolavoro della musica lirica si
ebbe solo negli anni seguenti, quando il gusto e la sensibilità del pubblico avevano ormai introiettato la lezione della
scuola verista.
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A. Berlioz
B. Bizet
C. Chopin
D. Rossini
E. Haydn
E.
Franz Joseph Haydn, compositore austriaco, fu uno dei massimi esponenti del classicismo, insieme a Beethoven,
Gluck, Schubert e Mozart.
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A. 1700
B. 1800
C. 1600
D. 1900
E. 1500
B. La figura del direttore d’orchestra, come lo conosciamo oggi, si è formato intorno al XIX secolo. Il primo musicista
formatosi come “direttore d’orchestra” intorno al periodo del Preclassico fu Carl Stamitz. Prima di allora erano il
clavicembalista o il primo violino a guidare l’esecuzione, avendo sul proprio leggio una piccola partitura condensata in
cui erano indicate le principali linee melodiche e di accompagnamento. Con l’aumentare della complessità delle
composizioni e del numero dei musicisti coinvolti fu necessario introdurre la figura di un musicista senza strumento,
che si potesse occupare solo della concertazione e della coordinazione tra gli esecutori.
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A. New York
B. Los Angeles
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C. Boston
D. New Orleans
E. Chicago
D.
Il Jazz è un genere musicale nato nei primi anni del XX secolo a New Orleans. Caratteristiche peculiari del genere
sono l’improvvisazione, la poliritmia, l’utilizzo della sincope e di note swing e di blue note. Il jazz si è trasformato, nel
corso di tutto il XX secolo, evolvendosi in una gran varietà di stili e sottogeneri: dal dixieland allo swing, dal bebop al
cool jazz, dal free jazz alla fusion degli anni Settanta, fino alle contaminazioni con il funk e l’hip hop dei decenni
successivi.
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A. Sei
B. Sette
C. Otto
D. Nove
E. Dieci
D.
Beethoven compose nove sinfonie. La Nona sinfonia in Re minore fu completata nel 1824. La sinfonia è una delle
opere più note di tutta la musica classica ed è considerata uno dei più grandi capolavori di Beethoven, composta
quando era completamente sordo.
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A. L’amore e la follia
B. La solitudine e l’angoscia
D. La paura e la morte
E.
I motivi dominanti nella musica di Beethoven sono il dolore esistenziale e la tensione eroica volta a superarlo.
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A. Fredéric Chopin
B. Johannes Brahms
C. Niccolò Paganini
D. Antonio Vivaldi
E. Arcangelo Corelli
C.
Niccolò Paganini, (Genova, 27 ottobre 1782 – Nizza, 27 maggio 1840), fu il più celebre violinista dell’età romantica,
sia per la padronanza dello strumento, sia per le innovazioni apportate in particolare allo staccato e al pizzicato. La
sua attività di compositore fu legata a quella di esecutore, in quanto trovava innaturale eseguire musiche sulle quali
non aveva un completo controllo.
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C. Puccini – “Tosca”
D. Tchaikovski – “Schiaccianoci”
E. Wagner – “Sigfrido”
B.
La Bohème è un’opera lirica in quattro quadri di Giacomo Puccini. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro
Regio di Torino, diretta dal ventinovenne maestro Arturo Toscanini, con buon successo di pubblico, mentre la critica
ufficiale, dimostratasi all’inizio piuttosto ostile, dovette presto allinearsi ai generali consensi. L’opera ha la stessa fonte
e lo stesso titolo dell’omonimo spettacolo di Ruggero Leon-cavallo, con cui al tempo Puccini ingaggiò una sfida.
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A. Una composizione per pianoforte tipica del periodo romantico, che presenta uno svolgimento melodico ed un
carattere simile ad un sogno
B. Un brano per pianoforte che dà l’impressione di essere inventato sul momento, di carattere spesso
virtuosistico
E. Un brano in cui il compositore cerca di descrivere con i suoni delle immagini reali
A.
Il notturno è una composizione musicale tipica del periodo romantico con il quale si vuole evocare l’atmosfera
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della notte. Celebri Notturni per orchestra sono quello di Mendelssohn-Bartholdy per le musiche di scena del Sogno di
una notte di mezza estate tratto dal dramma di Shakespeare, e i tre Notturni per orchestra di Debussy.
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A.
Wagner cominciò la sua carriera come compositore di opere tradizionali, ma già L’anello del Nibelungo, epopea
medievale tedesca, rivela la propensione a creare una forma musicale e drammatica totalmente nuova. Lo sviluppo
del dramma musicale wagneriano si articola lungo una linea che va dal teatro greco (al quale Wagner deliberatamente
ispirò i suoi testi) al poeta tedesco Friedrich Schiller, attraverso le saghe e leggende delle mitologie nordiche e i
drammi di William Shakespeare.
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A. Berlino
B. Praga
C. Vienna
D. Venezia
E. Firenze
C.
L’operetta e il valzer nacquero a Vienna. La prima è un genere teatrale e musicale assimilabile all’opera lirica ma
diversa da questa per l’alternanza sistematica di brani musicali e parti dialogate.
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39) Giacomo Puccini, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni sono i più noti rappresentanti:
A. del melodramma
B. della traviata
C. dell’operetta
D. dell’opera verista
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D.
Il Verismo musicale, giunto alla sua massima fioritura nel 1890-1900, cui fanno capo le opere della così detta
“Giovane scuola Italiana”, ebbe tra gli esponenti più significativi Mascagni (Cavalleria Rusticana 1890) Leoncavallo
(Pagliacci 1892) Puccini (Manon Lescaut 1893, Tosca).
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C. Verdi – “Rigoletto”
E.
Il lago dei cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, è di Tchaikovski, non di Chopin. Fu composto
tra il 1875 e il 1876. Presentato sia in quattro atti e quattro scene (soprattutto fuori dalla Russia e nell’Europa
Orientale) sia in tre atti e quattro scene (in Russia e Europa occidentale).
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A. Bizet e Chopin
B. Berlioz e Debussy
C. Ravel e Bizet
D. Debussy e Ravel
E. Berlioz e Bizet
D.
I principali esponenti dell’impressionismo musicale in Francia furono Debussy, Ravel, Dukas e Roussel; le loro
composizioni influenzarono autori come Frederick Delius e Ralph Vaughan Williams in Inghilterra, Ottorino Respighi in
Italia e Manuel de Falla in Spagna.
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A. Dukas
B. Ravel
C. Debussy
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D. Stravinski
E. Brahms
B.
L’autore del Bolero fu Maurice Ravel, che compose tale opera nel 1928. Si tratta di una musica, di 340 battute circa,
per balletto, divenuto celebre anche come pezzo concertistico. È sicuramente il bolero più celebre mai composto,
nonché l’opera più popolare del compositore.
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A. Gustav Holst
B. Arnold Schöenberg
C. George Gershwin
D. Carl Orff
E. Paul Dukas
B.
La dodecafonia fu elaborata da Arnold Schoenberg. Tale sistema prevede la creazione di una serie, cioè una
successione di 12 suoni che esaurisca il totale cromatico. Questo tipo di architettura musicale comporta l’assenza di
un centro tonale globalmente riconoscibile, poiché nessuno dei 12 suoni della serie viene impiegato con frequenza
maggiore degli altri. Costituì una notevole semplificazione dell’organizzazione musicale rispetto alla situazione
immediatamente precedente, in cui gli artifici armonici impiegati avevano complicato enormemente la musica tonale.
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A. Isaac Albéniz
B. Manuel de Falla
C. Richard Strauss
D. Johann Strauss
E. Jan Sibelius
C.
Richard Strauss apparteneva alla corrente del Romanticismo, insieme a compositori quali Wagner, Verdi, Chopin,
Puccini, Bizet, e altri.
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A. Verdi – “Aida”
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B. Rossini – “Otello”
C. Bellini – “Norma”
D. Puccini – “Turandot”
E. Vivaldi – “Nabucco”
E.
Nabucco è un’opera di Giuseppe Verdi, su libretto di T. Solera, e fu quella che ne decretò il successo. Fece il suo
debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. È stata spesso letta come l’opera più risorgimentale di Verdi,
poiché gli spettatori italiani dell’epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al
dominio babilonese.
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A. una zingara
B. una regina
D. una serva
E. una nobildonna
C.
Aida, principessa etiope, viene catturata e condotta in schiavitù in Egitto. Radamès, un comandante militare, è
combattuto nella scelta tra il suo amore per Aida e la fedeltà al Faraone. Il Re degli etiopi Amonasro, padre di Aida si
fa catturare, per vincere la guerra, ma nessuno conosce la sua vera identità. Radamès dice ad Aida che la guerra
finirà con un ultimo attacco. Amonasro lo sente e fa fallire l’attacco e la guerra è vinta dagli etiopi. Radamès si fa
punire dal padre e dal Faraone e viene seppellito vivo. Aida, innamorata di lui, si fa seppellire vicino a lui.
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B. “Il trovatore”
C. “Falstaff”
D. “Don Giovanni”
A.
Il conte d’Almaviva, Figaro e Bartolo sono i personaggi dell’opera lirica Il barbiere di Siviglia. È un’opera lirica di
Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini. Il libretto era stato già musicato l’anno prima da Francesco Morlacchi.
Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782. La prima rappresentazione
ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina, a Roma.
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A. Francia
B. Italia
C. Spagna
D. Germania
E. Portogallo
C.
La Carmen di Bizet, famosa per l’intensa vitalità del ritmo e della melodia, è ambientata in una Spagna variopinta e
picaresca, un esempio dell’esotismo tipico dell’epoca romantica. In questo brano Carmen canta la suggestiva
habanera (un ritmo di danza di provenienza cubana molto popolare in Spagna). La prima si tenne a Parigi nel 1875 e
costituì una svolta nella storia dell’opera francese.
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A. Ruperto Chapí
B. Igor Stravinski
C. Maurice Ravel
D. Joaquín Rodrigo
E. Francisco Tárrega
A.
Ruperto Chapì appartiene alla musica d’avanguardia, insieme a Barbieri, Bretòn, Chueca e Soutullo.
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E. Un pezzo per voce solista accompagnato da strumenti, inserito nell’opera e contrapposto al recitativo
E.
Per aria si intende un pezzo per voce solista, articolato in strofe o sezioni. Nella storia dell’opera essa si
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contrappone al recitativo e rappresenta, sin dalle origini, un momento in cui la forma musicale, con le sue simmetrie e
regole interne, prende il sopravvento sull’azione e sul dialogo.
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CAPITOLO 7 Filosofia
VERIFICA
RISPOSTE COMMENTATE
1) Il sillogismo aristotelico è:
C. una forma di argomentazione logica in cui, a partire da due premesse, si trae necessariamente una
conclusione
E. l’argomentazione a favore di una tesi preconcetta mediante la confutazione della tesi avversa
C.
Il sillogismo è un’argomentazione logica costituita da tre giudizi o proposizioni collegati tra loro in modo tale che,
posti due di essi come premesse, ne segue necessariamente un terzo come conclusione. Es.: Tutti gli uomini sono
mortali. Tutti i greci sono uomini. Tutti i greci sono mortali.
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A. Talete
B. Pitagora
C. Parmenide
D. Anassimene
E. Empedocle
C.
Il fondatore della scuola di Elea fu Parmenide. Il suo pensiero può essere racchiuso nella convinzione dell’esistenza
dell’Essere immutabile, ingenerato, finito, immortale, unico, omogeneo, immobile, eterno. Quest’ultima tesi viene
dimostrata con una logica razionale utilizzando il principio di non contraddizione. Per Parmenide non c’è stata alcuna
creazione in quanto l’Essere non può nascere dal nulla (non Essere). Pensare implica l’essere, ovvero se posso
pensare a qualcosa allora questa esiste. Ciò che non è non può neppure essere pensato.
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A. l’aria
B. l’acqua
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C. il numero
D. il fuoco
E. l’apeiron
E.
Anassimandro identificava come arché l’apeiron, cioè il non limitato, il non finito, il non particolare, il non misurabile.
Definire l’arché come una cosa, quale è l’acqua (così fece Talete), sarebbe limitare il principio; e siccome tutte le cose
sono limitate, il principio da cui esse derivano non potrà che essere non limitato. Apeiron è ciò che sfugge al numero,
alla misura, al limite, per cui vi sono due ordini di cose: da un lato l’ordine dell’apeiron, che contiene ogni opposizione
e, così contenendo, si pone quasi come originaria unità degli opposti; dall’altro l’ordine del tempo, dove ogni cosa si
presenta come una prevaricazione sulle altre, dissolvendole e facendole tornare nell’unità originaria dell’apeiron.
Cancella risposta
D.
Le omeomerie sono il termine usato da Aristotele per indicare i cosiddetti semi di Anassagora, cioè le particelle che
costituiscono l’universo. Anassagora riteneva che di nessuna cosa si possa dire che nasca o muoia, ma solo che si
compone e si separa. Non solo, ma poiché un ente può diventare qualsiasi altro ente (ad es. il cibo diventa carne, e la
carne, con la morte, diventa acqua e terra), in ogni ente vi è già tutto ciò che esso può diventare, e quindi in ogni ente
vi è il tutto. A presiedere la composizione e scomposizione delle omeomerie Anassagora poneva una Mente (Nous)
che è l’unico ente in cui non vi è mescolanza e, per questa sua purezza, può conoscere e dominare il tutto.
Cancella risposta
A. Parmenide
B. Pitagora
C. Zenone di Elea
D. Empedocle
E. Talete
B.
Secondo Pitagora, invece dell’acqua o dell’aria, l’archè era il numero, perché lo considerava come l’elemento di cui
tutte le cose sono costituite. Infatti, il numero era un insieme di unità geometriche rappresentabili graficamente nella
realtà. Il numero perfetto era il 10, poiché se lo si rappresentava graficamente, risultava un triangolo equilatero di lato
4 unità. Secondo questi principi, la matematica e la geometria erano fuse assieme. I Pitagorici credevano che il
numero fosse l’origine di ogni cosa, perché tutto poteva essere rappresentato mediante i numeri. Inoltre, i Pitagorici
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ritenevano che i numeri dispari fossero perfetti, poiché erano limitati, finiti, e che i numeri pari fossero imperfetti,
poiché erano illimitati, infiniti.
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A. Locke
B. Leibniz
C. Spinoza
D. Hobbes
E. Pascal
A.
John Locke è considerato il padre dell’empirismo moderno e dell’illuminismo critico. Locke esprimeva l’idea
secondo cui la mente è in origine una tabula rasa, un foglio bianco, e ogni nostra conoscenza deriva dalla capacità
dell’intelletto di combinare le idee che sono nella nostra mente; le idee elementari, dette idee semplici, non sono
create dall’intelletto, ma provengono dai sensi. Contrariamente a quanto aveva affermato Cartesio, per Locke non vi
sono idee innate: “Ogni conoscenza nasce dall’esperienza e ogni tentativo di andare oltre a ciò che i sensi ci rivelano
non potrà che metter capo a un sapere vuoto e illusorio”.
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A. L’esistenza dell’anima
C. L’esistenza di Dio
E. Il panteismo
B.
Zenone di Elea, conosciuto soprattutto per i suoi paradossi formulati in relazione alla tesi della impossibilità del moto,
cercava di dimostrare che accettare la presenza del movimento nella realtà implica contraddizioni logiche molto
pesanti ed è meglio quindi, da un punto di vista puramente razionale, rifiutare l’esperienza sensibile e affermare che la
realtà è immobile. Questi paradossi implicano anche il concetto di infinita divisibilità dello spazio ed è questa la
ragione per cui hanno ricevuto una notevole attenzione da parte dei matematici. Noto il suo paradosso di Achille e la
tartaruga.
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E.
Per Eraclito “tutto scorre” (panta rei). È questa la teoria del divenire. Tutto il mondo viene considerato come un
enorme flusso perenne nel quale nessuna cosa è mai la stessa, poiché tutto si trasforma ed è in una continua
evoluzione. Per questi motivi, Eraclito identificava la forma dell’Essere nel Divenire, dacché ogni cosa è soggetta al
tempo e alla sua relativa trasformazione. Eraclito sostiene che solo il cambiamento e il movimento siano reali e che
l’identità delle cose uguali a se stesse sia illusoria.
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A. Plotino
B. Sant’Anselmo d’Aosta
D. Sant’Agostino
E. Campanella
C.
San Tommaso d’Aquino fu uno dei pensatori più eminenti della filosofia Scolastica. Egli indirizzò diversi aspetti della
filosofia del tempo: la questione del rapporto tra fede e ragione, le tesi sull’anima, le questioni sull’autorità della
religione e della teologia, che subordina ogni campo della conoscenza. Il suo operato culminò nella Summa
Theologiae, in cui viene trattato in maniera sistematica il rapporto fede-ragione. Tommaso porta la fede su un piano
superiore alla ragione, affermando che dove la ragione e la filosofia non possono proseguire inizia il campo della fede
e il lavoro della teologia. Dunque, fede e ragione sono certamente in circolo ermeneutico e crescono insieme sia in
filosofia che in teologia.
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A. Protagora
B. Gorgia
C. Platone
D. Democrito
E. Aristotele
D.
Alla base dell’ontologia di Democrito c’erano i due concetti di atomo e di vuoto. Gli atomi non venivano percepiti a
livello sensibile, ma solo su un piano intellegibile, ossia attraverso un procedimento intellettuale che scomponeva e
superava il mondo corporeo. Democrito, quindi, contrappose alla divisibilità infinita dello spazio geometrico, sostenuta
da Zenone, l’indivisibilità dello spazio fisico. Gli atomi erano eterni ed immutabili: essi non erano stati generati né
potevano essere distrutti. Però, in quanto particelle quantitative (quindi del tutto diversi dai semi qualitativi di
Anassagora), costituivano il pieno, che rimandava necessariamente alla realtà di un vuoto in cui potersi collocare, in
cui poter esistere.
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
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A. Sant’Agostino
B. Giordano Bruno
C. Fancesco Bacone
D. Bernardino Telesio
E.
San Tommaso d’Aquino, il maggior esponente della Scolastica, teorizzò le cinque vie per dimostrare l’esistenza di
Dio: ex Motu (tutto ciò che si muove esige una causa prima); ex Causa (ogni effetto ha bisogno di una causa); ex
Contingentia (poiché tutte le cose esistono, ma potrebbero non esistere, non hanno in sé la ragione della loro
esistenza e, quindi, rimandano ad un essere necessario); ex Gradu (le cose hanno diversi gradi di perfezione, ma
solo un grado massimo di perfezione rende possibile gli stadi intermedi); ex Fine (tutte le cose nell’universo sono
ordinate secondo uno scopo, quindi, ci deve essere un’intelligenza che le ordina così).
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A.
Il termine maieutica significa, letteralmente, arte della levatrice, e designa il metodo socratico così come è esposto
da Platone. L’arte dialettica, cioè, viene paragonata da Socrate a quella della levatrice: come quest’ultima, il filosofo di
Atene intendeva tirar fuori all’allievo pensieri assolutamente personali, al contrario di quanti volevano imporre le
proprie vedute agli altri con la retorica e l’arte della persuasione (Socrate, e attraverso di lui Platone, si riferivano in
questo senso ai Sofisti).
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A. L’arte
B. La saggezza
C. La scienza
D. L’intelligenza
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E. La sapienza
E.
Le virtù dianoetiche per Aristotele sono cinque: scienza, saggezza, arte, sapienza e intelligenza. Le virtù
dianoetiche sono quelle più elevate, legate al pensiero e all’intelletto, e traggono in buona parte la propria origine e
crescita dall’insegnamento. Sono contrapposte a quelle etiche, legate al carattere e alla morale, derivanti
dall’abitudine. Saggezza e sapienza stabiliscono due diversi tipi di felicità: la saggezza è alla portata di tutti, la
sapienza è propria del filosofo. Per Aristotele la sapienza è la massima virtù in quanto rappresenta la parte dell’anima
per cui essa è assimilabile al dio.
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A. L’aldilà
E. La verità assoluta
B.
Secondo Platone l’Iperuranio è quella zona al di là del cielo (da cui il nome) dove risiedono le idee. È quel mondo
oltre la volta celeste che è sempre esistito in cui vi sono le idee immutabili e perfette, raggiungibile solo dall’intelletto,
non tangibile dagli enti terreni e corruttibili. Nella concezione platonica l’anima umana, prima di cadere nel corpo,
contempla la perfezione delle idee nell’Iperuranio. Questa contemplazione farà dell’individuo un amante della Verità o
un bruto.
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15) Quale dei seguenti filosofi affermò l’autonomia della scienza dalla religione?
A. Bacone
B. Cartesio
C. Pascal
D. Galilei
E. Cusano
D.
Galileo Galilei affermò l’autonomia della scienza dalla religione. Di primaria importanza furono il suo ruolo nella
rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane. Accusato di voler
sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu per questo condannato come eretico dalla
Chiesa Cattolica e costretto, il 22 giugno 1633, all’abiura delle sue concezioni astronomiche, nonché a trascorrere il
resto della sua vita in isolamento.
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A. Le categorie
B. Le virtù
C. Lo spazio e il tempo
D. Le monadi
E. Le ipostasi
C.
Per Kant le forme a priori dell’esperienza sensibile sono lo spazio e il tempo. Essi non derivano dall’esperienza e non
sono concetti assoluti, a se stanti, oggettivi, considerabili come recipienti vuoti (Newton), né tanto meno sono le
relazioni tra gli oggetti (Leibniz), ma sono invece il nostro modo di definire l’esperienza sensibile, quadri mentali a
priori entro cui connettiamo i dati dell’esperienza; spazio e tempo esistono solo nel soggetto e non nell’oggetto.
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A. Fichte
B. Rousseau
C. Voltaire
D. Montesquieu
E. D’Alembert
A.
Johann Gottlieb Fichte fu uno dei principali esponenti dell’Idealismo. All’origine della coscienza Fichte pose
l’autointuizione dell’Io, che egli assimilava all’io penso e all’intuizione della legge morale di Kant. Essa deve essere un
atto assolutamente incondizionato, perché se fosse condizionato non sarebbe il principio primo: è quindi un
fondamento che si pone da sé; ed è un atto perché il suo essere è essenzialmente un porsi: esso è dunque al
contempo un conoscersi e un agire.
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A. Socrate – Scetticismo
C. Plotino – Neoplatonismo
D. Telesio – Naturalismo
E. Locke – Empirismo
A.
Socrate – Scetticismo. Iniziatore dello Scetticismo fu Pirrone, nato intorno al 360 a.C. a Elide. Pirrone credeva che
sia i sensi che la ragione ci ingannano soltanto. Pertanto, l’unico atteggiamento possibile starebbe nell’astenersi dal
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coltivare ogni forma di opinione, nella rinuncia a parlare, e nella sospensione di ogni giudizio. Secondo Pirrone non vi
sono cose belle e cose brutte per natura. Negava che vi sia il falso o il vero, sempre per natura. Il giudizio deriva dalla
convenzione e dal costume. Persino giustizia ed ingiustizia sono inafferrabili, perché noi giudichiamo in base a
convenzione quello che sarebbe un retto comportamento.
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A. Socrate
B. Platone
C. Protagora
D. Aristotele
E. Epicuro
D.
La scuola peripatetica fu una delle grandi scuole filosofiche greche, fondata da Aristotele. Il nome deriva dall’unione
di due parole greche: la prima è un prefisso che indica l’essere o il muoversi intorno, l’altra il camminare. Questo
perché Aristotele teneva le sue lezioni passeggiando intorno al giardino del Ginnasio dedicato ad Apollo Licio, da cui
deriva l’altro nome della scuola: il Liceo (Peripato).
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D. L’amore
E. L’atarassia
E.
L’atarassia epicurea è un vivere imperturbabile evitando emozioni intense e coinvolgenti, in particolare derivanti dalla
riflessione sugli dei e sulla morte. Felicità è assenza di dolore, non deriva dalla soddisfazione di un desiderio (al
contrario di quanto si pensa), ma dall’astenersi da ogni piacere troppo intenso e coinvolgente. Nulla quindi più di una
filosofia materialista è funzionale a questo scopo, dal momento che distoglie da preoccupazioni troppo intense sugli
dei e sulla morte.
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A. Socrate e Platone
B. Protagora e Gorgia
C. Aristotele ed Epicuro
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D. Anassagora e Democrito
E. Eraclito ed Empedocle
B.
Protagora e Gorgia furono i maggiori rappresentanti della corrente filosofica dei Sofisti. La Sofistica, in polemica con
la filosofia della scuola eleatica e avvalendosi del metodo dialettico di Zenone di Elea, poneva al centro della sua
riflessione l’uomo e le problematiche relative alla morale e alla vita sociale e politica. Non si trattò di un movimento
omogeneo, ma fu invece estremamente variegato al suo interno: i protagonisti di questa corrente si interessarono di
vari ambiti del sapere, giungendo a conclusioni differenti e a volte tra loro contrastanti.
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22) Chi elaborò il “mito della caverna” per spiegare i diversi gradi della conoscenza?
A. Parmenide
B. Pitagora
C. Platone
D. Anassimandro
E. Gorgia
C.
Il mito della caverna costituisce uno dei punti chiave del pensiero di Platone. Descrive uomini incatenati in una
caverna costretti a guardare solo davanti a sé. La luce di un fuoco acceso proietta sul fondo della caverna ombre di
alcune statuette che si trovano alle spalle dei prigionieri che le scambiano per la sola realtà esistente; ma se uno di
loro riuscisse a liberarsi dalle catene, voltandosi si accorgerebbe delle statuette e capirebbe che esse, e non le
ombre, sono la realtà. Se poi riuscisse a uscire dalla caverna scoprirebbe che la vera realtà non sono nemmeno le
statuette, a loro volta imitazioni di cose reali. Ma se egli volesse far partecipi gli altri prigionieri di questa scoperta,
sarebbe deriso dai compagni, che lo accuserebbero di avere gli occhi guasti.
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B.
La repubblica ideale teorizzata da Platone è divisa in tre classi: governanti (caratterizzati dalla saggezza), guerrieri
(la cui peculiarità è il coraggio) e produttori (dotati di temperanza). Sarà unito e giusto lo stato nel quale ogni
individuo attenda al còmpito che gli è deputato e abbia quel che gli spetta, in proporzione. I còmpiti in una comunità
sono tanti: l’importante è che ognuno scelga il più adatto alla propria costituzione caratteriale e vi si dedichi.
L’appartenenza a una o a un’altra classe è dettata, nello stato platonico, da fatti antropologico-psicologici, cioè dalla
prevalenza nella psyché del singolo della parte razionale (governanti), concupiscibile (lavoratori) o irascibile
(guerrieri), ovvero dalle qualità individuali.
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D.
Per gli Stoici l’universo è regolato dalla ragione, tutto è già prestabilito. Di qui il cosmopolitismo. Se tutto è
governato dalla ragione, essa ha un significato assoluto e universale entro la quale e per la quale vivono tutti gli
uomini, al di là di ogni distinzione politica, sociale e culturale. Lo stoicismo non si rivolge solamente all’aristocrazia o ai
cittadini delle polis, piuttosto è la prima disciplina etica universale, assieme all’epicureismo, che si rivolge apertamente
alla totalità degli individui, siano essi schiavi, donne o appartenenti a diversi gruppi etnici. Famoso è l’esempio dello
schiavo Epitteto, uno schiavo-filosofo che metteva in pratica l’indifferenza nei riguardi della propria condizione e la
possibilità di essere, malgrado tutto e al di là del suo stato, un pensatore.
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25) A che cosa viene paragonato lo Stato dal filosofo inglese Hobbes?
A. Ad un lupo
B. Ad un guerriero
C. Al Leviatano
D. Ad un serpente
E. Ad un tiranno
C.
Hobbes paragona lo Stato al Leviatano biblico, simbolo di un potere insuperabile. Il sommo dovere di colui a cui è
demandato il potere statale è il conseguimento del benessere del popolo. Il detentore di questa somma autorità può
essere una persona o un’assemblea. Il suo potere è illimitato, inalienabile e indivisibile.
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26) Quale delle seguenti non è una delle “cinque vie” elaborate da San Tommaso per dimostrare l’esistenza
di Dio?
A. La “via ex motu”
B. La “via ex causa”
C. La “via ex contingentia”
D. La “via ex gradu”
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E. La “via ex corpore”
E.
La via ex corpore non rientra fra quelle elaborate da San Tommaso per dimostrare l’esistenza di Dio.
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C. i giudizi analitici
D. i giudizi sintetici
A.
Per Kant l’intelletto è la facoltà attraverso cui pensiamo i dati sensibili (cioè i dati del mondo fenomenico, l’unico, tra
l’altro, che possiamo conoscere) tramite categorie. Queste sono quindi le forme a priori dell’intelletto e Kant le chiama
concetti puri, perché sono concetti basilari della mente che rappresentano le supreme funzioni unificatrici per
eccellenza; rappresentano il modo con cui l’intelletto unifica a priori le molteplici intuizioni empiriche della sensibilità.
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B. Un individuo che riesce a dispiegare appieno le sue energie vitali e che vive al di là del bene e del male
B.
Il superuomo di Nietzsche è un uomo capace di liberarsi dai pregiudizi e dai vecchi schemi, di smascherare con
il metodo genealogico l’origine umana troppo umana dei valori, nonché di farsi consapevole creatore di valori nuovi.
Nietzsche in realtà parla di un oltreuomo: l’oltreuomo non schiaccia gli altri, ma procede al di là delle convenzioni e dei
pregiudizi che attanagliano l’uomo. Esso ha dei valori differenti da quelli della massa degli uomini, quella massa che
ha aderito alla filosofia dei sacerdoti e degli imbonitori per farsi schiava di essi.
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A. Herbert Spencer
B. Charles Darwin
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C. Auguste Comte
D. William James
E. Jeremiah Bentham
B.
La selezione naturale, concetto introdotto da Charles Darwin nel libro L’origine delle specie, è il meccanismo con cui
avviene l’evoluzione delle specie e secondo cui, nell’ambito della diversità genetica delle popolazioni, si ha un
progressivo (e cumulativo) aumento della frequenza degli individui con caratteristiche ottimali per l’ambiente di vita.
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A. Comte – Idealismo
B. Heidegger – Esistenzialismo
C. Hume – Empirismo
D. Campanella – Naturalismo
A.
Comte è considerato il padre del Positivismo. Fu lui a inventare la parola sociologia. Comte considerava questo
campo disciplinare come un possibile terreno di produzione di conoscenza sociale basata su prove scientifiche.
Volendo sbarazzarsi della metafisica, esalta quasi religiosamente la conoscenza scientifica che mira a osservare per
conoscere senza apriorismi. Si richiama comunque a Kant e Leibniz affermando che nell’uomo esistono disposizioni
mentali spontanee.
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A. Bergson
B. Boutroux
C. Jaspers
D. Husserl
E. Heidegger
D.
Il fondatore della Fenomenologia è Husserl. Il principale bersaglio della critica di Husserl è l’impostazione
empiristica/psicologistica della logica e in generale della teoria della conoscenza. La fenomenologia pretende d’essere
un ritorno alle cose, è il tentativo di lasciar parlare le cose, cogliendo quegli aspetti che più interessano la coscienza
umana. Per cogliere l’essenza del fenomeno il ricercatore deve compiere la riduzione eidètica, cioè deve prescindere
dal fatto che l’oggetto possegga un’esistenza reale altrimenti non ne potrà cogliere l’essenza.
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32) Quale filosofo ha distinto il tempo della scienza dal tempo della coscienza?
A. Husserl
B. Gentile
C. Bergson
D. Croce
E. Rosmini
C.
Bergson ha distinto due tipi di scansione temporale: il tempo della scienza, ossia il tempo spazializzato, e il tempo
della coscienza, meglio detto tempo come durata. Per la scienza, il tempo è costituito da tanti attimi qualitativamente
uguali, in successione. Si tratta di un tempo reversibile, cioè ripercorribile in tutti i sensi, infinite volte; non è che un
artificio creato per comodità dall’uomo (tempo come perle di una collana). Il tempo della coscienza è invece come un
gomitolo, una valanga, un’insieme di attimi non ben distinguibili, se non dal punto di vista prettamente qualitativo.
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A. atomo e movimento
B. caldo e freddo
D. fuoco e materia
C.
Per Aristotele era irrazionale pensare il divenire come il passaggio dal nonessere all’essere e viceversa, poiché dal
nulla nulla può venir fuori e d’altra parte è impensabile che il divenire sia un andare dall’essere al non essere, poiché
l’essere non può cadere nel nulla. È possibile allora spiegare il divenire mediante i concetti di materia e forma,
potenza e atto. Un tavolo (forma), costruito partendo dal legno (sostrato) è il passaggio da un essere in potenza (il
legno prima di essere lavorato come tavolo) ad un essere in atto (il tavolo). Affinché questo movimento avvenga è
necessario che venga compiuto da qualcosa o qualcuno che viene definito dal filosofo Motore.
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34) Secondo Empedocle, gli elementi si muovono grazie all’azione di due forze. Quali?
B. Acqua e fuoco
C. Materia e forma
D. Potenza e atto
E. Amore e odio
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E.
Secondo Empedocle, principio fondamentale di tutte le cose sono quattro elementi: l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco.
Questi elementi sono eterni, immutabili e infinitamente identici a se stessi; potranno essere divisi, ma ciascuna parte
conserverà le caratteristiche dell’elemento da cui proviene. Le forze che muovono queste radici combinandole fra loro
sono l’amore e l’odio: il primo congiunge mentre il secondo disgiunge; inoltre l’amore si presenta come causa di unità
e nascita, mentre l’odio di separazione e morte.
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35) Quale filosofo ha elaborato le quattro regole del “tetrafarmaco” per la serenità dell’animo?
A. Zenone di Cizio
B. Democrito
C. Gorgia
D. Epicuro
E. Eraclito
D.
Secondo Epicuro, scopo della filosofia è liberare l’uomo da quelle malattie dell’anima che impediscono il
raggiungimento della felicità. Esse sono: la paura degli dei, la paura della morte, la convinzione che la felicità sia
difficile da raggiungere e che il dolore sia intollerabile. La filosofia è dunque essenzialmente terapia, in quanto fornisce
un quadruplice rimedio (tetrafarmaco).
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A. Cartesio
B. Hobbes
C. Spinoza
D. Bacone
E. Pascal
C.
Il monismo panteistico, cioè la teoria che vede nel mondo (= il finito) la manifestazione o la realizzazione di Dio (=
l’infinito), fu sostenuta da Spinoza. La tesi centrale del pensiero di Spinoza è l’identificazione panteistica o, meglio,
immanentistica di Dio con la Natura.
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A. atomi
B. monadi
C. omeomerie
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D. sostanze impercettibili
E. forze contrastanti
B.
Secondo Leibniz la realtà, pure quella che ci appare come materiale, é composta da atomi di forza inestesi ai quali
Leibniz conferisce il nome di monadi per esprimere il loro carattere unitario e indivisibile. Esse non sono né generabili
né corruttibili. Solo Dio può creare le monadi con un atto non processuale, di immediato passaggio dal non essere
all’essere, che Leibniz esprime metaforicamente come fulgurazione; così come da Dio soltanto possono essere
improvvisamente annichilite.
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A. Locke
B. Hume
C. Rousseau
D. Kant
E. Montesquieu
A.
Critico dell’innatismo, Locke affermò che se gli uomini avessero idee innate, esse dovrebbero essere uguali per tutti.
Ciò tuttavia non accade. L’innatismo è una teoria inutile, se vogliamo indagare sull’intelligenza umana. Infatti, la
conoscenza deriva dai sensi e ciò che è al di fuori della nostra esperienza non è conoscibile. All’inizio, la mente è
simile a un foglio bianco, privo di ogni carattere: essa è senza idee; non contiene alcuna nozione a priori e non ha
nulla da pensare, se prima l’esperienza non le ha fornito le idee sulle quali riflettere.
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39) Cosa indica il termine “positivo”, da cui è derivata la corrente del Positivismo?
B. Tutto ciò che è concreto e sperimentabile in contrapposizione a ciò che è astratto e metafisico
B.
Il termine positivo, da cui è derivata la corrente del Positivismo, deriva etimologicamente dal latino positum, fondato,
che ha le sue basi nella realtà dei fatti concreti. Positivo quindi indica: ciò che è reale, concreto, sperimentale,
contrapponendosi a ciò che è astratto; ma anche ciò che è utile, efficace, produttivo in opposizione a ciò che è inutile.
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40) Quali valori contrappone Nietzsche a quelli della scienza e della razionalità?
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D.
Nella sua filosofia Nietzsche contrappone ai valori della scienza e della razionalità apollinea lo spirito dionisiaco
dell’irrazionale. Dioniso è il dio della musica, dei teatranti e dei baccanali, colui il quale rappresenta l’impeto dei sensi
laddove Apollo è l’armonia e l’equilibrio. Legato a Dioniso è l’ebrezza che deriva dall’arte sensuale, ovvero la musica e
la danza. Lo spirito dionisiaco è dunque per Nietzsche lo spirito gaio e entusiasta dell’uomo che dice sì alla vita, la
quale ha i tratti autentici nell’imprevisto, nell’irrazionale e nell’impeto sensuale.
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D. Perché pone il problema della fede in termini di scelta del singolo individuo
E.
Kierkegaard imposta il problema ontologico come esistenza e possibilità. Egli distingue tre possibilità di scelta, tre
stadi esistenziali: uno estetico, uno etico, uno religioso. L’esteta vive l’attimo, l’istante, fugace e istantaneo, rifiuta la
ripetizione, ma presto degenera nella noia e deve scegliere un nuovo stile di vita. L’uomo etico cerca la stabilità e la
durata, e sceglie se stesso in un rapporto stabile con gli altri. Ma egli si sente angosciato, solo davanti a Dio, proteso
verso l’infinito. Lo stadio religioso é rappresentato dalla figura di Abramo. Abramo, dopo una vita vissuta nel rispetto
della Legge, si sente chiedere da Dio il sacrificio dell’unico figlio, Isacco, giunto dopo tanti anni. Nella vita religiosa
l’uomo rischia totalmente se stesso.
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B. è l’unica scienza che può essere oggetto di studio da parte della filosofia
E. ha per oggetto di studio le forme a priori della sensibilità, cioè lo spazio e il tempo
A.
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Per Kant la metafisica è la scienza dei limiti della ragione. La ragione è la facoltà attraverso la quale, procedendo
oltre l’esperienza, l’uomo cerca di dare una spiegazione globale complessiva della realtà noumenica. Ma Kant critica
tale pretesa della ragione; è infatti solo un’illusione l’idea di poter conoscere i noumeni (idea di mondo, di anima e di
Dio).
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43) Quale dei seguenti filosofi ha elaborato la teoria del “buon selvaggio”?
A. Voltaire
B. Montesquieu
C. Rousseau
D. Fichte
E. Hegel
C.
L’idea centrale della filosofia di Rousseau è che ogni uomo nasce buono e giusto, e se diventa ingiusto la causa è da
ricercare nella società che ne corrompe l’originario stato di purezza. Questo stato originario di purezza è il cosiddetto
stato di natura, ovvero quella condizione propria dell’uomo selvaggio che vive assecondando le sole leggi naturali.
Questi concetti vanno a definire la teoria del buon selvaggio, ovvero la teoria che la condizione migliore di vita sia
propria solamente dell’uomo precivile. Il buon selvaggio agisce secondo il suo istinto in modo giusto, mentre la società
favorirebbe il pensiero razionale che porta al freddo calcolo e al cinismo tipico delle civiltà moderne.
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A. Schelling
B. Feuerbach
C. Marx
D. Schopenhauer
E. Kierkegaard
B.
La figura più rappresentativa della sinistra hegeliana, che accentuò l’elemento immanentistico del pensiero del
maestro, fino ad identificare il reale con il materiale, è Feuerbach. Feuerbach rimproverava ad Hegel di aver perso di
vista la realtà naturale, particolare, corporea. Secondo Feuerbach bisognava riportare la filosofia all’uomo nella sua
umanità concreta e integrale, costituita sì dalla sua coscienza, ma quale essa si sviluppa nell’ambiente reale e sotto il
peso delle necessità di ogni specie, anche materiali: concezione della filosofia che è al tempo stesso materialistica ed
umanistica.
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A. la conoscenza
B. l’utile
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C. la fede
D. la virtù
E. la società
B.
Secondo i filosofi Bentham e Mill, piacere e dolore sono fatti quantificabili così da poter essere assunti come criterio
dell’agire. Bentham formula un’algebra morale, cioè un calcolo quantitativo che ci permetta di conoscere le
conseguenze dell’agire quantificando la felicità prodotta indirizzandoci verso azioni che massimizzino il piacere e
minimizzino il dolore. Le buone azioni saranno quindi le azioni che promuovono la felicità non solo per il singolo ma
anche per la collettività, viceversa le cattive azioni ostacolano la felicità. Se quindi la ricerca del piacere, del singolo, è
ben indirizzata promuoverà la felicità di tutti, per cui egoismo e altruismo tendono a confondersi.
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A. Rousseau
B. Kant
C. Diderot
D. D’Alembert
E. Montesquieu
E.
La moderna teoria della separazione dei poteri viene tradizionalmente associata al nome di Montesquieu. Il filosofo
francese individua tre poteri (intesi come funzioni) dello stato – legislativo, esecutivo e giudiziario – così descritti: “In
base al primo di questi poteri, il principe o il magistrato fa delle leggi per sempre o per qualche tempo, e corregge o
abroga quelle esistenti. In base al secondo, fa la pace o la guerra, invia o riceve delle ambascerie, stabilisce la
sicurezza, previene le invasioni. In base al terzo, punisce i delitti o giudica le liti dei privati”.
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C.
L’oggetto generale della trattazione del sistema hegeliano è la totalità della realtà intesa come ragione assoluta e
infinita, che Hegel chiama Idea. In Hegel ragione pura e conoscere empirico (il razionale e il reale) non sono
separabili, sensibilità e intelletto sono momenti dialettici di uno stesso processo, fenomeno e noumeno perdono la loro
distinzione, dato che il concetto di cosa in sé, come di una realtà non conoscibile, viene a cadere. Con Hegel viene
meno, insomma, la distinzione tra piano della realtà e piano del pensiero, dal momento che al di là del pensiero, della
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soggettività non vi è alcuna realtà indipendente.
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A. Schopenhauer
B. Hegel
C. Marx
D. Comte
E. Bentham
C.
Fu Marx a introdurre il materialismo storico. L’analisi di Marx è materialistica perché considera come determinanti per
lo sviluppo della storia umana e per la creazione di un ordine sociale diversi fattori strutturali materiali, in particolare
tecnologici ed economici. Questa visione della storia si differenzia da quella degli idealisti, che alla base dei
cambiamenti politici e sociali pongono la politica, la filosofia, l’arte o la religione quelli cioè che Marx chiama elementi
sovrastrutturali.
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A. Spencer
B. Sartre
C. Bergson
D. Nietzsche
E. Heidegger
D.
Dio è morto è un celebre aforisma di Friedrich Nietzsche, che sintetizza ermeticamente la decadenza del mondo
occidentale nell’ultimo squarcio di millennio. Dio, infatti, è la metafora del mondo sovrasensibile in generale, senza
riferimenti teologici diretti. La morte di Dio è un modo per dire che l’uomo non sarà più capace di credere in alcun
ordine cosmico quando riterrà che non ne esiste uno. La morte di Dio condurrà, secondo Nietzsche, non solo al rifiuto
della credenza in qualsivoglia ordine cosmico o fisico, ma anche al rifiuto dei valori assoluti stessi – al rifiuto di credere
in un’oggettiva ed universale legge morale che lega tutti gli individui. In questa maniera, la perdita di una base sicura
della morale condurrà al nichilismo.
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50) Popper sostiene che la validità scientifica di una teoria può essere dimostrata attraverso:
A. il criterio di falsificabilità
B. il criterio di verificazione
C. il razionalismo critico
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D. il nichilismo
E. il metodo sperimentale
A.
Secondo il criterio di falsificabilità teorizzato da Popper, una teoria, per essere controllabile, e perciò scientifica,
deve essere falsificabile: dalle sue premesse di base devono poter essere deducibili le condizioni di almeno un
esperimento che la possa dimostrare integralmente falsa alla prova dei fatti. Se una teoria non possiede questa
proprietà, è impossibile controllare la validità del suo contenuto informativo relativamente alla realtà che essa
presume di descrivere.
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51) Il dualismo cartesiano si manifesta attraverso la suddivisione della realtà in due sostanze. Quali?
A. Intelletto e sostanza
C. Spirito e corpo
D. Assoluto e materia
E. Potenza e atto
B.
Cartesio sosteneva che Dio avesse creato due sostanze: la sostanza pensante (res cogitans), la cui caratteristica
essenziale è il pensiero, e la sostanza estesa (res extensa), la cui caratteristica essenziale è quella di occupare una
determinata estensione fisica; mentre la sostanza pensante si conforma alle leggi del pensiero, la sostanza estesa si
conforma alle leggi meccaniche della fisica.
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52) Le opere “La Repubblica”, “Fedro” e “Il Simposio” sono state scritte da:
A. Socrate
B. Aristotele
C. Anassimandro
D. Platone
E. Zenone di Elea
D.
Le opere citate sono tutte di Platone. La Repubblica, ampio dialogo in 10 libri, è una sorta di dialogo d’introduzione
sulla giustizia; viene poi delineata la costruzione della città ideale, si analizzano le figure dei guardiani e dei refilosofi,
per poi passare a delineare le degenerazioni dello Stato ideale. Il Simposio è uno dei dialoghi più belli e noti del
filosofo ateniese, che riproduce una discussione in casa del poeta tragico Agatone. In 7 discorsi di argomento e
difficoltà ascendenti, i convitati giungono a definire l’amore, che Socrate delinea come ascensione alla bellezza. Il
tema dell’amore, nel Fedro, è trattato da Platone con grande entusiasmo e slancio poetico. Il dialogo ha solo due
personaggi: Fedro e Socrate, che discutono fuori città, in un punto bellissimo lungo l’Ilisso, all’ombra di un platano,
vicino ad una fonte e a un santuario delle Ninfe.
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A. Il bene
B. L’anima
C. La ragione
D. Dio
E. Il fato
D.
Secondo Aristotele la materia non può avere in se stessa la causa del proprio movimento. Dunque tutto ciò che si
muove, è necessariamente messo in moto da qualcos’altro. Questo qualcos’altro, poi, se è anch’esso in movimento, è
mosso da altro ancora. In questo processo non si può procedere all’infinito perché altrimenti rimarrebbe inspiegato il
movimento iniziale. Vi deve essere un principio primo e immobile, un Primo Motore Immobile, a cui fa capo tutto il
movimento. Per Aristotele questo Motore Immobile è Dio stesso, un atto puro e forma pura.
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A. Sant’Agostino – Esistenzialismo
B. Ficino – Neoplatonismo
C. Schelling – Idealismo
D. Croce – Neoidealismo
A.
Sant’Agostino fu uno dei più importanti Padri della Chiesa nell’ambito della Patristica. Alla radice
dell’Esistenzialismo si trova il pensiero di Kierkegaard, il quale ha influenzato i maggiori rappresentanti di questa
corrente: Heidegger, Sartre, Marcel e Jaspers.
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D. dell’Esistenzialismo
C.
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Herbert Marcuse è uno dei maggiori esponenti della Scuola di Francoforte. L’obiettivo polemico nella prospettiva
marcusiana non è il capitalismo in genere, come nel marxismo classico, ma proprio l’organizzazione tecnologica e
industriale della società.
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B.
Secondo Anassagora le particelle che costituiscono l’universo, che egli chiama semi originari, caratterizzati
dall’essere di numero infinito, identici tra loro e infinitamente divisibili, sono sottoposti a una forza che li fa muovere e li
ordina, e imprime loro l’energia necessaria alla trasformazione. Questa forza è un’intelligenza divina, il Nous, che
governa i semi e non appartiene alla materia.
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A. Pitagora
B. Empedocle
C. Anassimene
D. Talete
E. Parmenide
E.
Parmenide è considerato il padre del razionalismo. Lo strumento conoscitivo che consente di attingere e definire la
verità, secondo il filosofo, è il ragionamento, il puro procedimento logico che si esprime in un linguaggio esatto,
mentre l’opinione si costruisce sul riferimento immediato ai dati della sensibilità, dal quale scaturiscono una
conoscenza e una relativa espressione linguistica contraddittorie e insignificanti.
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A.
Secondo Socrate, la felicità consiste nel fare del bene, nell’essere giusti. Tra le cose che Socrate dice di non sapere
vi è la conoscenza dell’aldilà, di cosa c’è dopo la morte (Platone dirà di essere in grado di dimostrare l’esistenza di un
aldilà). Per Socrate se si vive una vita giusta non si sarà premiati: si è già appagati dal vivere giustamente, la felicità
che si prova perché si è giusti è già una sorta di premio nella vita terrena.
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59) Secondo quale filosofo all’uomo non resta altro che scommettere sull’esistenza di Dio?
A. Hobbes
B. Pascal
C. Spinoza
D. Leibniz
E. Cartesio
B.
“Pesiamo il guadagno e la perdita, nel caso che scommettiate in favore dell’esistenza di Dio. Valutiamo questi due
casi: se vincete, guadagnate tutto; se perdete, non perdete nulla. Scommettete, dunque, senza esitare, che egli
esiste”. Questa, secondo Pascal, è, in breve, la condizione di chi scommette in favore dell’esistenza di Dio: se vince,
come premio per la sua fede, avrà la beatitudine eterna, mentre se perde finisce col rimetterci solo dei beni finiti, cioè
quelli che offre la nostra vita terrena e che Pascal non esita a definire un nulla. Quindi già per questo motivo varrebbe
la pena scommettere su Dio.
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A. Le idee
B. Le virtù etiche
E.
Secondo Bacone per raggiungere la conoscenza di un fenomeno il compito preliminare è l’eliminazione dei pregiudizi
(pars destruens del metodo baconiano, che prevede poi una pars costruens). I pregiudizi, che si instaurano durante la
vita dell’uomo, Bacone li chiama idola tribus e idola specus: gli idola tribus sono comuni a tutti gli uomini, gli idola
specus sono propri di ciascun individuo. Oltre a queste due specie di idoli, ci sono gli: idola fori e idola theatri. Gli idola
fori, sono generati dalle convenzioni umane che sono rese necessarie nei rapporti fra gli uomini. Gli idola theatri,
derivano dalle dottrine filosofiche del passato, le dottrine filosofiche, sono moltissime e Bacone non se ne propone la
confutazione particolare.
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61) Individuate quale dei seguenti abbinamenti filosofo-opera è errato.
A.
La città del sole fu scritta dal filosofo italiano Tommaso Campanella. L’opera consiste in un dialogo tra un cavaliere
di Malta e un ammiraglio genovese, il quale ha appena fatto ritorno dal giro del mondo ed espone al suo interlocutore
la vita di una città, chiamata Città del sole, che si trova sulla linea dell’Equatore. Il dialogo serve a Campanella per
illustrare la sua teoria ideale sulla migliore forma di governo.
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A. del vero
B. dell’anima
C. delle essenze
D. dell’esistenza
C.
Secondo Husserl, la fenomenologia si configura come scienza delle essenze. La fenomenologia pretende d’essere
un ritorno alle cose, è il tentativo di lasciar parlare le cose, cogliendo quegli aspetti che più interessano la coscienza
umana. Per cogliere l’essenza del fenomeno il ricercatore deve compiere la riduzione eidètica, cioè deve prescindere
dal fatto che l’oggetto possegga un’esistenza reale altrimenti non ne potrà cogliere l’essenza.
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A. tensione
B. piacere
C. dolore e noia
E. felicità
C.
Per Schopenhauer la vita è un continuo alternarsi di dolore e noia: il dolore è provocato dal bisogno, dal desiderio
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non appagato. Quando però questo desiderio trova il suo appagamento, subentra la noia, e questa situazione si ripete
all’infinito, come in un circolo vizioso. Per superare il dolore Schopenhauer ricorre a vari modi, quali l’arte o l’ascesi.
L’amore, a primo impatto, potrebbe sembrare un’altra via di fuga dal dolore, ma per Schopenhauer non è così, anzi, è
visto dal filosofo come un’estrema forma di dolore.
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D.
La dialettica si svolge in tre momenti chiamati tesi, antitesi, sintesi. La tesi è il primo momento, quello della semplice
affermazione: si afferma qualcosa ma non si coglie ancora la ricchezza e la concretezza della cosa. L’antitesi è il
secondo momento, quando, visto che ogni affermazione implica una negazione, si mettono in rapporto le varie
determinazioni con le determinazioni opposte. Però la negazione non basta: ecco perché c’è ancora il terzo momento,
quello della sintesi. La sintesi è il momento conclusivo, speculativo e razionale, in cui si coglie finalmente l’unità e la
concretezza delle determinazioni opposte ed il positivo che emerge dalla loro sintesi.
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A. Epicuro
B. Pirrone
C. Plotino
D. Zenone di Cizio
E. Protagora
B.
L’iniziatore dello Scetticismo fu Pirrone, nato intorno al 360 a.C. a Elide. Pirrone credeva che sia i sensi che la
ragione ci ingannano soltanto. Pertanto, l’unico atteggiamento possibile starebbe nell’astenersi dal coltivare ogni
forma di opinione, nella rinuncia a parlare, e nella sospensione di ogni giudizio. Secondo Pirrone non vi sono cose
belle e cose brutte per natura. Negava che vi sia il falso o il vero, sempre per natura. Il giudizio deriva dalla
convenzione e dal costume. Persino giustizia ed ingiustizia sono inafferrabili, perché noi giudichiamo in base a
convenzione quello che sarebbe un retto comportamento.
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A. Dio
B. L’apeiron
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C. Il Leviatano
D. Il Demiurgo
E. La Monade Suprema
D.
Il Demiurgo viene introdotto da Platone per spiegare l’origine del mondo fisico, del cosmo sensibile. Essendo infatti
quest’ultimo caratterizzato dal divenire, secondo Platone esige una causa. Ecco che allora ricorre, servendosi
chiaramente di un modello antropomorfico, a questa figura chiamata Demiurgo, cioè artefice, artigiano per spiegare
come abbia avuto origine il mondo sensibile e dice appunto che il Demiurgo è come un artigiano il quale plasma una
materia già data, e cioè l’insieme dei quattro elementi che si muovono disordinatamente all’interno di un ricettacolo
che è la chora, lo spazio.
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67) In che modo l’uomo può uscire dallo stato di dolore secondo Schopenhauer?
A. Attraverso la fede
E.
Per Schopenhauer la volontà genera il mondo dei fenomeni come una gerarchia di molteplici esseri in perenne lotta
nell’illusione di sopravvivere e affermare la propria individualità. Quel che la volontà realizza è invece il trionfo della
specie sull’individuo e la sua affermazione. La volontà è quindi la forza cosmica che muove tutti gli esseri. La ragione
e le sue sensazioni derivano da essa. Per uscire dal destino di vana lotta autodistruttiva, l’uomo deve liberarsi della
propria individualità. Il genio è colui che si pone oltre la volontà, oltre il tempo e il dolore, contemplando in modo
disinteressato il mondo e la bellezza e divenendo soggetto puro di conoscenza. L’arte tuttavia è una consolazione
temporanea: la vera liberazione è possibile solo attraverso la consapevolezza del destino di sofferenza dell’uomo.
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A. democrazia
B. monarchia
C. aristocrazia
D. oligarchia
E. demagogia
B.
Secondo Aristotele delle monarchie noi siamo soliti chiamare regno quella che si propone l’interesse comune.
Chiamiamo aristocrazia il governo di pochi, sia che comandino gli uomini più valenti, sia che questo governo si
proponga il maggior bene dello Stato e dei suoi membri. Quando poi il popolo governa nell’interesse comune, questa
forma si chiama – col nome comune a tutte le costituzioni – politeia. Vi sono poi le degenerazioni di queste
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costituzioni, e precisamente la tirannide del regno, l’oligarchia dell’aristocrazia, la democrazia della politeia. Infatti la
tirannide è una monarchia che mira solo al vantaggio del monarca, come l’oligarchia fa l’interesse dei ricchi e la
democrazia quello dei poveri; ma nessuno di questi governi si occupa del bene comune.
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A. dal fato
C. da Dio
D. dalla ragione
E. dal “nous”
A.
Secondo gli Stoici Dio è un Pensiero che, nel pensare se stesso, pensa e crea anche l’universo, in un’unità
inscindibile di spirito e materia. Questo spirito o pneuma, che è riscaldato dal fuoco, raffreddandosi dà quindi origine
all’acqua, e infine all’elemento solido (terra): l’ordine presente al suo interno è inoltre qualcosa di necessario, una
necessità che non è da intendersi meccanicamente alla maniera degli atomisti, bensì in un’ottica finalistica. Nulla
infatti avviene per caso: è il Fato, o il Destino, a guidare gli eventi. E poiché tutto accade secondo ragione, il Logos
divino è anche Provvidenza, in quanto predispone la realtà in base a criteri di giustizia, orientandola verso un fine
prestabilito.
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70) Quale dei seguenti filosofi fu uno dei massimi esponenti della “Patristica” cristiana?
A. Sant’Anselmo d’Aosta
C. Sant’Agostino
D. Niccolò Cusano
E. Giordano Bruno
C.
I più importanti padri della Chiesa furono Sant’Agostino, Sant’Ilario da Poitiers, grande avversario dell’arianesimo, e
San Girolamo, redattore della versione latina della Bibbia adottata ufficialmente nel medioevo. Ai padri della Chiesa la
religione cristiana appare come il naturale compimento degli sforzi della filosofia pagana: la ricerca filosofica greca
termina con l’avvento di Cristo, egli è la parola divina che si è fatta carne, il lògos supremo finalmente rivelato. Più
tardi la Patristica venne definitivamente assorbita dalla Scolastica.
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A. Hegel
B. Fichte
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C. Marx
D. Schelling
E. Kierkegaard
A.
Collocatosi inizialmente nel solco della filosofia hegeliana, Feuerbach progressivamente matura la convinzione che la
filosofia abbraccia tutti coloro che si sono impegnati nella lotta per la libertà di pensiero, da Bruno a Spinoza a Fiche,
e non ha il suo compimento in Hegel. Nello scritto del 1839, Per la critica della filosofia hegeliana, egli afferma che
non è possibile considerare come assoluto un singolo sistema, neppure quello hegeliano, nonostante la sua rigorosa
scientificità, universalità e ricchezza, perché questo significherebbe arrestare il tempo e portare gli uomini a rinunciare
alla libera ricerca.
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B.
All’origine del pensiero di Wittgenstein, filosofo e logico austriaco, vi è la riabilitazione del cosiddetto linguaggio
ordinario o quotidiano, il quale era stato in qualche modo messo da parte dagli indirizzi del pensiero (l’atomismo
logico, il neopositivismo) orientati a privilegiare il linguaggio ideale delle scienze formali. Per Wittgenstein, invece,
all’interno della grammatica filosofica del linguaggio devono trovare posto non già i canoni di un linguaggio ideale,
bensì le regole per la comprensione del linguaggio quotidiano.
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A. processo epistemologico
B. principio di verificazione
C. neopositivismo logico
D. processo induttivo
E. razionalismo critico
D.
Popper rifiuta il procedimento induttivo come metodo per giungere a conclusioni di valore universale partendo
dall’analisi di un numero necessariamente finito di casi particolari. Secondo Popper, la credenza che la scienza
proceda induttivamente da fatti empirici a teorie è logicamente ingiustificata, poiché non esiste alcuna regola che
possa garantirci che una generalizzazione inferita da asserzioni vere, per quanto ripetute spesso, sia vera. Il rifiuto
dell’induzione ha un’importante conseguenza: la scienza non può partire dai fatti per costruire le sue teorie ma, al
contrario, deve inventare le teorie con l’immaginazione e poi controllarle mediante i fatti.
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A. Horkheimer
B. Marcuse
C. Russell
D. Adorno
E. Neurath
D.
L’intento di Adorno nella sua Dialettica negativa è di liberare la dialettica dalla sua natura affermativa, liberare la
dialettica da Hegel attraverso una critica al fondamento, e restituire il primato al pensiero legato al contenuto. Il suo
antisistema si costruisce grazie a una logica consequenziale che non cerca fondazione ma solo una giustificazione.
Adorno sostiene come compito e sfida della filosofia proprio l’indagine intorno a ciò di cui non si può parlare.
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75) Quale delle seguenti correnti filosofiche non appartiene all’età ellenistica?
A. Stoicismo
B. Neoplatonismo
C. Scetticismo
D. Epicureismo
E. Cinismo
B.
Il Neoplatonismo è quella particolare interpretazione del pensiero di Platone che ne venne data in età ellenistica e
diventò la principale scuola filosofica antica a partire dal III secolo. Sorto all’epoca dell’Impero Romano, in seguito alla
sua caduta il neoplatonismo andrà ad influenzare soprattutto la filosofia occidentale, distinguendosi dal platonismo di
marca bizantina, rimasto più fedele al Platone della tradizione.
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C.
Sofisti furono chiamati quei filosofi che negavano la possibilità di raggiungere una verità definitiva, per cui tutto
poteva essere messo in discussione, tutto era relativo, ogni argomento poteva essere confutato. Si diffuse persino
l’uso di fare della confutazione degli argomenti uno spettacolo popolare, cosa che ebbe il merito far conoscere la
filosofia al grande pubblico, ma che attirò sul movimento un certo disprezzo. Infatti, sofista divenne termine spregiativo
per indicare l’atteggiamento mercenario del filosofo, il quale era spesso pagato da committenti per dimostrare
razionalmente certe tesi, in spregio a qualsiasi idea di verità, badando più che altro al fine.
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E.
Le quattro regole del metodo cartesiano sono: 1) Evidenza: non accettare mai per vero ciò che non lo è con
evidenza, e non presumere nei propri giudizi ciò che non si desume in maniera chiara e distinta, cioè accogliere solo
ciò che sia impossibile mettere in dubbio. 2) Analisi: scindere le difficoltà da esaminare in più parti possibili, in modo
che sia sempre più semplice risolverle. 3) Sintesi: ordinare i propri pensieri dal più semplice ai più complessi,
supponendo un ordine anche tra gli oggetti apparentemente disarmonici tra loro. 4) Enumerazione e Revisione:
enumerare tutti gli elementi dell’analisi, e rivedere tutti i passaggi della sintesi, per essere sicuri di non omettere nulla.
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B.
La tesi centrale del pensiero di Berkeley può essere riassunta nella celebre formula esse est percepi (essere è essere
percepito), la quale sta a significare che tutto l’essere di un oggetto consiste nel suo venir percepito e nient’altro. Tale
impostazione viene definita dallo stesso filosofo come immaterialismo, in quanto per lui non è possibile tracciare
nessuna linea di demarcazione tra ciò che è reale e ciò che è percepito, vista la loro assoluta coincidenza. La teoria
immaterialistica così enunciata sentenzia che la realtà si risolve in una serie di idee che, per essere considerate
esistenti, hanno bisogno di essere percepite da uno spirito umano. È Dio, spirito infinito, che ci fa percepire sotto
forma di cose e fatti le sue idee calate nel mondo.
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A.
L’idealismo tedesco, corrente filosofica sviluppatasi in Germania tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX ebbe
come celebri esponenti, in ordine cronologico: Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Schelling e Georg Wilhelm Friedrich
Hegel.
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A. Intuizione pura
B. Categoria
C. Cosa in sé
D. Paralogismo
E. Antinomia
C.
Secondo Kant, noi possiamo conoscere la realtà quale ci appare, ma la realtà quale è in se stessa ci sfugge
irrimediabilmente. Kant la chiama cosa in sé e la considera inattingibile, irraggiungibile. Il fatto che la realtà in sé non
sia conoscibile non implica che non possa essere pensata. Pensare non significa conoscere; si può pensare anche
qualche cosa di fantastico o di immaginario. Kant chiama perciò la cosa in sé anche noumeno: la cosa in sé è una
realtà pensabile, ma non conoscibile.
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B. Scuola di Mileto
C. Accademia
D. Stoà
E. Scuola eleatica
C.
La scuola fondata da Platone ad Atene si chiamava Accademia; il Liceo, o scuola peripatetica, fu fondata da
Aristotele; la Scuola eleatica da Parmenide; la stoà è il nome del portico dipinto dove Zenone di Cizio impartiva le sue
lezioni, e da qui il nome Stoicismo; esponenti della Scuola di Mileto furono Talete, Anassimandro, Anassimene.
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C. della sofistica
E. del neoplatonismo
D.
Talete, Anassimandro, Anassimene furono i principali esponenti della Scuola di Mileto. Elemento di continuità
all’interno della scuola di Mileto fu l’indagine, condotta per la prima volta nella storia del pensiero occidentale con
metodi razionali e laici, ovvero prescindendo da ogni teogonia e cosmogonia incentrate sulla religione tradizionale,
intorno all’archè, ovvero al principio originario che presiede alla genesi e alla realtà di tutto ciò che è.
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A. La metafisica
B. La fisica
C. La scienza teoretica
D. La logica
E. L’etica
A.
La metafisica era denominata da Aristotele filosofia prima e definita dallo stesso filosofo come scienza dell’Essere
in quanto Essere. L’espressione in quanto vuol dire riguardo all’aspetto di. Quindi, l’ontologia è la scienza che studia
l’essere riguardo al suo aspetto di essere e non ha per oggetto una realtà in particolare, ma la realtà in generale
ovvero gli aspetti fondamentali e comuni a tutta la realtà. Quindi, se la matematica studia l’essere in quanto quantità e
la fisica studia l’essere come movimento, solo la metafisica studia l’essere in quanto tale.
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C. Il mondo sensibile
E.
Per gli Stoici il Logos è un principio universale che domina tutte le cose. Cleante, richiamandosi ad Eraclito,
afferma la dottrina del logos spermatikòs, la ragione seminale, un principio vivente e attivo che si diffonde nella
materia inerte animandola e portando alla vita i diversi enti. Il logos è presente in tutte le cose, dalle più grandi alle più
piccole, dalle cose terrene sino alle stelle garantendo così l’unità razionale dell’intero cosmo. Dal punto di vista fisico il
logos è identificato col fuoco, che contiene in sé le diverse “ragioni seminali” individuali.
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D.
Secondo Epicuro uno dei compiti fondamentali della euristica filosofica riguarda l’individuazione di mezzi e strumenti
per raggiungere la felicità. La religione, come tecnica di salvezza e di rassicurazione per l’uomo, rappresenta una
delle metodiche finalizzate a garantire il benessere dell’animo e la pace interiore. La religione, che non sia però intesa
necessariamente come fede nell’esistenza di un solo dio, di un’anima immortale, o di una morale simile a quella della
tradizione cattolica. “Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità”, diceva Epicuro nella
Lettera sulla felicità indirizzata a Meneceo, per parlargli della filosofia come quadrifarmaco, contro la paura degli dei e
della morte, del dolore e del piacere, che risulta essere il solo fine della ricerca filosofica in grado di assicurare
benessere all’uomo.
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B.
La Scolastica intendeva illustrare e difendere le verità di fede con l’uso della ragione. A tal fine, essi
privilegiarono la sistematizzazione del sapere già esistente rispetto all’elaborazione di nuove conoscenze. L’intento
degli scolastici era quello di sviluppare un sapere armonico, integrando la rivelazione cristiana con i sistemi filosofici
del mondo greco-ellenistico, convinti della loro compatibilità, e anzi vedendo nel sapere dei classici una conferma dei
dogmi cattolici. Sulla base del rapporto tra fede e ragione, che essi intravedevano nei testi greci, essi erano convinti di
poter contrastare le tesi eretiche e cercavano di convertire gli atei.
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87) Quale dei seguenti filosofinon è un esponente dell’Empirismo?
A. Thomas Hobbes
B. John Locke
D. David Hume
E. George Berkeley
C.
John Stuart Mill è uno dei pensatori più rappresentativi del Positivismo e dell’economia del XIX secolo. Alcuni
elementi empiristici, utilitaristici e positivistici della filosofia di Mill emergono pienamente nel vasto System of Logic,
Ratiocinative and Inductive, in cui cercò di liberare l’empirismo dagli esiti scettici della tradizione humiana e di farne
fondamento di un sistema conoscitivo adattabile alle esigenze della scienza.
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88) Perché, secondo Leibniz, il mondo attuale è il migliore dei mondi possibili?
A. Perché è stato creato da Dio, che crea ogni cosa al massimo delle sue possibilità
A.
Secondo Leibniz il mondo deve essere il migliore e più equilibrato dei mondi, perché è stato creato da un Dio
perfetto. In questo modo, è risolto a priori il problema del male; non a posteriori con un premio ultraterreno per i
giusti, che Kant userà per argomentare l’immortalità dell’anima. Le idee non sono incompatibili; l’affermazione è il
migliore dei mondi possibili è un tipico giudizio sintetico a priori.
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A. Razionale ed intuitivo
B. Oggettivo e soggettivo
C. Estetico e teleologico
D. Analitico e sintetico
E. Relativo ed assoluto
C.
Per giudizio Kant intende la facoltà dell’uomo con cui si scopre l’accordo degli oggetti di natura con le libere finalità
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etiche della ragione. Vi sono due tipi di giudizio: giudizio determinante, nel quale l’universale è già posseduto
dall’intelletto che lo applica al molteplice delle intuizioni; giudizio riflettente, in cui è dato solo il particolare,
l’universale è da ricercare, va trovato. Vi sono due modi per scoprire il finalismo nella natura: la contemplazione della
bellezza, ovvero il giudizio estetico; riflessione sull’ordine della natura, ovvero il giudizio teleologico.
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A.
Kierkegaard distingue 3 stadi dell’esistenza: lo stadio estetico, lo stadio etico e lo stadio religioso. Il primo è il più
immediato: la vita è vista come strumento di piacere; l’esteta conforma la sua personalità a questa visione della vita
(esempio il don Giovanni). Nello stadio etico l’individuo diventa quello che diviene, che vuole essere. È lo stadio della
vita sociale, familiare (esemplare il marito). Stadio religioso: Abramo è il cavaliere della fede, vive il paradosso. In lui si
personalizza la dialettica finito-infinito. Entra in contatto con l’assoluto. Lo stadio religioso è uno stadio singolare. La
fede è un rischio, non è una certezza.
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B. Dalle ipostasi
E. Dall’Uno
E.
Secondo Plotino ogni cosa esistente è creata da un Uno, da un ente infinito e assoluto. L’Uno richiama l’antica unione
del Tutto, l’Uno è indefinibile (se fosse definibile sarebbe definito e particolare, quindi non sarebbe assoluto), per
questo egli si trova al di là della comprensione umana. Il mondo degli uomini è molteplice, soggettivo, mutevole, l’Uno
è unico, immutabile, necessario. È questa una visione altamente trascendentale del principio unico che crea ogni
cosa, per cui acquista tratti fortemente neoplatonici. L’Uno, contenendo tutto ciò che va al di là dell’esperienza umana,
si trova oltre il linguaggio e la ragione, per cui non è definibile.
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92) Chi dimostrò l’esistenza di Dio attraverso la prova “a posteriori” e la prova “a priori”?
B. Sant’Agostino
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C. San Bonaventura
D. Plotino
E. Sant’Anselmo d’Aosta
E.
Sant’Anselmo d’Aosta dimostrò l’esistenza di Dio inizialmente con argomenti a posteriori (basati sui dati
dell’esperienza): i gradi delle perfezioni presenti nelle cose sensibili (bontà, grandezza, essere) rimandano a bontà,
grandezza, essere in sommo grado, cioè a Dio. Successivamente, propose un argomento a priori che diverrà poi
noto come argomento ontologico. Se Dio è ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore, come apparirà ovvio
anche all’ateo, Dio deve necessariamente esistere, poiché altrimenti sarebbe concepibile un secondo essere di cui
non si può pensare nulla di maggiore, che esista nella realtà oltre che nella mente.
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A. ostile all’uomo
B. la monade suprema
C. il mondo percepito
E. infinita
D.
Secondo Cusano lo spirito umano non può penetrare nella realtà concreta con la pretesa di raggiungere un sapere
compiuto e sicuro, e tuttavia è opportuno, nella misura in cui le forze umane lo consentano, sapersi orientare in tale
realtà. In questo modo egli divenne il pioniere di un nuovo modo di concepire la misurazione. Egli meditò a lungo sui
concetti di misura e di peso delle cose, rendendosi pienamente conto della relatività e della parzialità delle
misurazioni. È la realtà ciò che lo spirito umano deve cercare, basandosi solo sul proprio essere gettato nella
finitezza. Insomma, le forme dello spirito umano e quelle della realtà si corrispondono reciprocamente, e ciò è
confermato dall’intima correlazione fra spirito e spirito.
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A. dai guerrieri
B. dai filosofi
C. dai politici
D. dagli artisti
E. dai sacerdoti
B.
Nel libro sesto della Repubblica Platone sostiene che il filosofo deve governare, poiché è il solo a conoscere
l’essere e la verità e inoltre è sincero, temperante, disprezza i beni mondani, apprende con facilità e possiede
l’armonia interiore. A chi obietta che i filosofi sono persone strane e inutili allo Stato replica che il filosofo non è
malvagio, ma l’ambiente in cui vive può corromperlo, poiché anche le migliori nature sono corruttibili, se male educate;
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tale azione corruttrice è dovuta al volgo e ai sofisti, indegni seguaci della filosofia. Nessuna delle costituzioni vigenti
conviene alla filosofia: solo la città ideale consente ai filosofi di svolgere la propria opera e di convincere il popolo,
quindi deve essere governata da loro.
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D.
Il motto dell’oracolo di Delfi, conosci te stesso, diventa per Socrate l’indicazione della ricerca filosofica. Socrate
stesso si ritiene ignorante e non si fa perciò portatore di un qualche sapere compiuto sull’uomo: egli si pone il compito
di liberare gli altri da questa fatale illusione di sapere per porre la condizione essenziale alla costruzione di una vera
conoscenza. Il metodo della ricerca socratica non può dunque essere che il dialogo.
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96) Quali sono, secondo Telesio, le forze meccaniche che agiscono sulla materia?
A. Bene e male
B. Amore e odio
C. Caldo e freddo
C.
Secondo Telesio i principi che regolano dall’interno la vita della natura sono tre. Nell’universo operano infatti due
principi agenti – il caldo e il freddo – che sono in grado di percepire e di essere percepiti, ma necessitano di un terzo
principio, passivo, su cui esercitare la loro azione: la materia. Né le nature agenti né la materia sono sostanza, in
quanto né le une né le altre possono sussistere di per sé (ed è questo il significato etimologico del termine sostanza).
Da un lato, i principi agenti non possono operare se non sulla materia, poiché nessun principio incorporeo può
produrre un effetto senza infondersi in qualcosa di materiale. D’altro lato, la massa corporea, di per sé inerte e informe
è stata creata da Dio per essere formata, e trasformata, dalle due nature agenti.
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A. microcosmo
D. puro spirito
E. l’Assoluto
A.
Secondo Marsilio Ficino il mondo è uno, e ci sono profonde analogie e corrispondenze tra le varie parti della realtà.
L’uomo stesso è un microcosmo, è come un universo in piccolo che rispecchia l’universo in grande. Questa è la base
anche dell’astrologia: il movimento degli astri è qualche cosa che avviene in una dimensione macroscopica,
gigantesca, la dimensione dei moti dei cieli però si riproduce nel piccolo della vita dell’uomo. La realtà è una, e al suo
centro c’è l’uomo. L’uomo è un microcosmo, è il luogo in cui confluiscono tutti i raggi, in cui passano tutte le strade
della realtà, che è unitaria.
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A. l’immortalità dell’anima
B. la potenza divina
C.
Cogito ergo sum (penso dunque sono) venne pronunciata da Cartesio per dimostrare l’esistenza stessa
dell’uomo. Cartesio, affermando che bisogna dubitare di tutto (anche perché può esserci un genio maligno che
appunto ci invoglia a dubitare di tutto, che ci fa sbagliare), dice però che di una cosa non si può dubitare ovvero della
propria esistenza, poiché, ammesso che esista questo genio maligno, per dubitare di se stessi bisognerebbe
comunque essere: l’esistenza dell’uomo è dunque indubitabile.
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A. alla ricchezza
B. all’iniquità
E. all’alienazione
E.
Secondo Marx, alienazione è quel processo che allontana un essere umano da ciò che fa fino al punto da estraniarsi
da sé stesso. Il filosofo ritiene che il lavoro salariato conduca l’operaio all’alienazione. E ciò per vari motivi: 1) è
alienato dal prodotto del suo lavoro, perché produce beni senza che gli appartengano; 2) è alienato dalla propria
attività, perché non produce per sé stesso, ma per un altro; 3) il lavoro dell’operaio non è libero come quello
dell’artigiano ma costrittivo; 4) l’operaio è alienato dalla sua stessa essenza, poiché il suo non è un lavoro costruttivo,
libero e universale, bensì forzato, ripetitivo e unilaterale; 5) l’operaio è alienato dal suo prossimo, cioè dal capitalista,
che lo tratta come un mezzo da sfruttare per incrementare il profitto e ciò determina un rapporto conflittuale.
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100) Quale via d’uscita propone Marcuse contro la moderna società repressiva?
B. L’arte
C. La fede
D. Il grande rifiuto
E. L’isolamento
D.
Per Marcuse contro la società moderna il soggetto rivoluzionario non può più essere quello individuato dal marxismo
classico, cioè la classe operaia, in quanto questa si è completamente integrata nel sistema, bensì quello
rappresentato dai gruppi esclusi dalla benestante società. Essi permangono al di fuori del processo democratico; la
loro presenza prova quanto sia immediato e reale il bisogno di porre fine a condizioni e istituzioni intollerabili. Perciò la
loro opposizione è rivoluzionaria anche se non lo è la loro coscienza. Colpisce il sistema dal di fuori e quindi non è
sviata dal sistema; è una forza elementare che viola la regola del gioco e così facendo mostra che è un gioco
truccato. Questi gruppi possono, cioè, incarnare il Grande Rifiuto, l’opposizione totale al sistema.
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CAPITOLO 8 Religione
Il termine cristiano deriva dal nome di Cristo, di cui i cristiani si dichiarano seguaci. Essi furono
così chiamati per la prima volta ad Antiochia, nel III secolo d.C., mentre prima erano definiti
nazareni. Il termine cattolico deriva dalla parola greca katholikòs che significa “universale”. Su una
popolazione mondiale di oltre sei miliardi di persone, i cristiani sono oltre 2 miliardi; tra loro i
cattolici sono più di un miliardo.
La croce è comunemente accettata come simbolo ufficiale del cristianesimo: essa ricorda il
sacrificio di Cristo e la fede in un Dio Uno e Trino. Il crocefisso cattolico porta spesso il corpo di
Cristo appeso al legno della croce.
Culto
Il culto cattolico si articola soprattutto attorno ai Sacramenti: Battesimo, Confermazione,
Eucarestia, Riconciliazione, Matrimonio, Ordine Sacro, Unzione dei malati. La celebrazione
dell’Eucarestia, vertice della liturgia e del culto cattolico, è memoria e attualizzazione del mistero
pasquale di Cristo, della sua passione, morte e resurrezione. Per i cattolici il pane e il vino sono
realmente il corpo e il sangue di Cristo (dottrina della transustanziazione). Il culto cattolico viene
celebrato particolarmente nella Chiesa.
Feste
La Pasqua, che ricorda la resurrezione di Cristo, è la più importante festa cristiana ed è
celebrata la domenica successiva all’inizio della festività ebraica di Pesach. Il Natale, che ricorda la
nascita di Cristo, è celebrato il 25 dicembre. La Pentecoste ricorda la discesa dello Spirito Santo
sugli apostoli riuniti nel Cenacolo e si celebra cinquanta giorni dopo la Pasqua. L’Ascensione ricorda
la salita in cielo di Gesù dopo la sua Resurrezione. Oltre a queste feste, comuni a tutti i cristiani, i
cattolici celebrano ricorrenze specifiche, per esempio delle festività dedicate alla Madonna. Inoltre,
ogni giorno i cattolici ricordano determinati santi che sono celebrati comunitariamente il 1°
Novembre.
8.1.2 • Dottrina
Il Cristianesimo è una religione nata in Palestina nel primo secolo e diffusasi in seguito nell’area
greco-romana per opera di Paolo di Tarso. È diventata poi una delle grandi religioni mondiali,
prima in Europa e poi anche al di fuori di essa. Per i cristiani Gesù è il Figlio di Dio, il Messia atteso
dagli ebrei, la seconda persona della Trinità, formata dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. La
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fede cristiana ha stretti legami con la fede degli Ebrei: Gesù era ebreo, e nella fede di Israele ha
vissuto ed è morto. Il testo sacro degli Ebrei (la Bibbia) è, infatti (con l’aggiunta dei Vangeli
canonici, delle lettere di Paolo e di altri scritti), il testo di riferimento dei cristiani.
Il Dio padre di Gesù Cristo, che ha fatto risorgere da morte il suo figlio per la redenzione
dell’umanità, è lo stesso Dio degli Ebrei. Nel corso dei secoli, per motivi teologici, dottrinali, storici,
politici, la comunità cristiana si è divisa in una molteplicità di gruppi, che però si riconoscono tutti
nell’essenziale della fede. In comune con gli ortodossi i cattolici hanno il culto dei santi. Il papa,
chiamato anche “Santo Padre” o “Sommo Pontefice”, è riconosciuto dai cattolici come successore di
Pietro e vescovo di Roma, con preminenza su tutti gli altri vescovi e quindi rivestito di una missione
universale. Nel 1870 il Concilio Vaticano I ha proclamato il dogma dell’infallibilità pontificia,
chiarito meglio nel Concilio Vaticano II, nel quale si sottolineò che l’infallibilità risiede anche nel
corpo dei vescovi quando esercitano la missione di insegnare al più alto livello in unione con il
successore di Pietro.
Libri sacri
Il testo di riferimento dei cristiani è la Bibbia, una raccolta di testi scritti in più di mille anni in
situazioni storiche e culturali molto diverse. Consta di due parti disuguali: la prima, chiamata
“Antico Testamento”, corrisponde ai trentanove libri della Bibbia ebraica con l’aggiunta però di
sette libri chiamati “deuterocanonici” (Tobia, Giuditta, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc, Maccabei I e
Maccabei II). I libri specificatamente cristiani della Bibbia sono chiamati “Nuovo Testamento” e
furono scritti tutti in greco nel I secolo d.C.: vi sono in primo luogo i quattro vangeli (Marco, Luca,
Matteo e Giovanni) e gli “Atti degli Apostoli”; seguono poi le dodici lettere di Paolo, la lettera agli
Ebrei, le otto lettere dette “pastorali” e l’Apocalisse di Giovanni.
8.1.3 • Organizzazione
PAPA: è la stessa parola (padre) che ha prodotto papa e pope. Il vescovo di Roma, eletto dai
cardinali, rivendica un primato sulle altre chiese. L’enciclica è una lettera di carattere
dottrinale o pastorale, abitualmente redatta in latino, che il papa indirizza ai vescovi di tutto il
mondo e, attraveso loro, ai fedeli.
VESCOVO: il vescovo è considerato come il successore degli apostoli. È il pastore supremo
della sua diocesi. Nominato dal papa, egli ordina i sacerdoti e i diaconi e amministra la
Confermazione.
DIOCESI: circoscrizione amministrativa della Chiesa Cattolica al vertice della quale sta un
vescovo.
CARDINALE: membro del Sacro Collegio che elegge il papa e da lui nominato.
Originariamente, un cardinale era titolare di una chiesa di Roma.
PARROCCHIA: divisione territoriale attribuita a un parroco. Le parrocchie sono raggruppate
in decanati.
SACERDOZIO: è l’esercizio di una funzione sacra. Nel Cristianesimo, tutti i battezzati
partecipano a questa funzione sacra di testimoniare Gesù Cristo. Per i cattolici attraverso il
sacramento dell’Ordine si assume un ruolo (ministero) particolare.
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8.1.4 • I Concili
Il termine concilio deriva dal latino concilium = riunione e sta a indicare un’adunanza di prelati
della Chiesa cattolica per la definizione e l’interpretazione ortodossa della dottrina e per la
contemporanea confutazione di errori ed eresie.
Il concilio per eccellenza è quello “ecumenico” (o “universale”) poiché riunisce tutti i vescovi
della Chiesa cattolica. Esso è convocato e presieduto dal Pontefice il quale dà anche al concilio
l’impostazione relativa all’argomento da discutere e da definire e alla procedura da seguire.
I primi otto concili della storia furono convocati dagli imperatori in Oriente, poi, dopo il
concordato di Worms (1122), la Chiesa rivendicò il diritto di elezione e investitura dei Vescovi e gli
altri tredici concili si svolsero tutti in Occidente.
Tra i ventuno concili generali tenutisi, ricordiamo ad esempio:
Concilio I di NICEA, nel 325, sotto il papa Silvestro e l’Imperatore Costantino. Definì la
divinità del Verbo contro gli Ariani. Presenti 318 vescovi.
Concilio I di COSTANTINOPOLI, nel 381, sotto il papa Damaso e l’imperatore Teodosio
Magno. Definì la divinità dello Spirito Santo contro i Macedoniani. Presenti 150 vescovi.
Concilio di EFESO, nel 431, sotto il papa Celestino e l’imperatore Teodosio II. Definì che in
Gesù Cristo vi è una sola persona contro Nestorio. Presenti 120 vescovi.
Concilio di CALCEDONIA, nel 451, con 520 vescovi, sotto il papa Leone Magno e
l’imperatore Marciano. Definì contro Eutiche che in Gesù Cristo vi sono due nature.
Concilio di COSTANZA, nel 1414–1415, per terminare lo scisma d’Occidente. Si elesse papa
Martino V e si condannarono gli eretici Wyclif ed Huss.
Concilio di FIRENZE, sotto Eugenio IV. Era cominciato a Basilea nel 1431, poi si trasferì a
Ferrara e quindi a Firenze, dove nel 1439 l’unione tra la Chiesa greca e la latina fu accettata
dall’imperatore greco Giovanni VIII Paleologo, da quattro patriarchi, sedici metropolitani e
otto altri ecclesiastici o principi greci e da otto cardinali, due patriarchi, 61 arcivescovi e vescovi
e 44 ecclesiastici latini. Si chiuse nel 1442.
Concilio di TRENTO, nel 1545–1563, sotto tre Papi, contro il Protestantesimo e per la
riforma.
Concilio VATICANO I, sotto Pio IX. S’inaugurò l’8 dicembre 1869 con circa 700 vescovi.
Nella IV sessione, il 18 luglio 1870, definì l’infallibilità pontificia. Fu sospeso il 20 ottobre del
1870.
Concilio VATICANO II, riunito da Giovanni XXIII (1959 annunciazione; 25 dicembre 1961
convocazione; 11 ottobre 1962 apertura del Concilio; 1965 termine dei lavori), per impostare un
dialogo col mondo di fuori e per rivedere strutture e ispirazioni della Chiesa cattolica. Terminò
nel 1965 sotto Paolo VI.
APPROFONDIMENTI
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Il termine “Papa” deriva dal greco pappas, il vezzeggiativo con cui i bambini chiamavano il
padre. Nei primi secoli del cristianesimo tale appellativo veniva usato per i sacerdoti e i
vescovi; soltanto nell’VIII secolo si trasformò in titolo esclusivo.
Escludendo antipapi1 e papi di elezione irregolare, sono stati 267 i Papi saliti al soglio
pontificio a partire da San Pietro.
Le modalità di elezione del papa hanno subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli.
Inizialmente veniva eletto dal popolo e dal clero romano. Attualmente l’elezione del Papa viene
decisa dai cardinali riuniti in conclave (diritto risalente al 1059) tramite votazione segreta che
richiede la maggioranza dei due terzi. Il conclave si riunisce non prima di quindici giorni e non
oltre i ventidue dalla morte del precedente pontefice. Una parte del Vaticano, compresa la
Cappella Sistina, viene chiusa, lasciando aperta una sola porta costantemente custodita. Le
stanze che circondano la Cappella vengono suddivise in piccoli appartamenti per fornire
sistemazione a ogni cardinale, al suo segretario e a un domestico; il cibo viene preparato in
clausura e i cardinali non possono uscire né comunicare con alcuno all’esterno fino
all’avvenuta elezione del papa. Per gli scrutini si tengono quattro votazioni al giorno e il loro
esito è comunicato ai fedeli all’esterno con una fumata: nera se negativo, bianca se positivo.
Potenzialmente qualsiasi maschio battezzato può essere eletto Papa e se non ha ancora
ricevuto gli ordini sacri, gli vengono subito conferiti e viene consacrato vescovo. Le norme in
vigore per la sede vacante, per lo svolgimento del conclave e per l’elezione del nuovo papa sono
state promulgate nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis da Papa Giovanni
Paolo II nel 1996.
Papa Clemente V (1305–1314) trasferì la residenza dei Papi ad Avignone; Gregorio XI (1370–
1378) restituì la residenza dei Papi a Roma.
È ormai tradizione che il nuovo papa scelga per sé un nuovo nome; eppure, non è sempre stato
così: il primo papa a cambiare il suo nome di battesimo fu, infatti, papa Giovanni II nel 533
che si chiamava Mercurio e giudicava inappropriato che il vescovo di Roma avesse il nome di
una divinità pagana. Dopo di lui anche altri papi scelsero un nuovo nome, o perché avevano
nomi sgradevoli o perché stranieri.
Nella serie dei pontefici che portano lo stesso nome vennero saltati i seguenti otto, dei quali i
primi cinque erano antipapi:
Gregorio XVI, antipapa (997–998)
Felice II, antipapa (355–365)
Bonifacio VII, antipapa (974 e 984–985)
Benedetto X, antipapa (1058–1059)
Alessandro V, antipapa (1409–1415)
Giovanni XX: non è mai esistito e si saltò da Giovanni XIX a Giovanni XXI
Martino II e Martino III non sono mai esistiti; furono scambiati con nomi Marino I e
Marino II, per cui da Martino I si saltò direttamente a Martino IV
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1 Antipapa era chi veniva elevato al soglio pontificio in modo non canonico, per cui diventava
usurpatore di un potere, che non gli competeva. Il primo antipapa fu S. Ippolito, che dal 217 al 235
si oppose a papa Callisto; l’ultimo fu Felice V, eletto dal Concilio di Costanza nel 1439 e deposto
dallo stesso nel 1449.
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Il termine Protestantesimo deriva dalla protestatio, ossia dalla dichiarazione solenne dei diritti,
presentata dal partito luterano, composto da cinque principi e quattordici città, alla seconda dieta di
Spira (1529), che aveva confermato la condanna di Lutero. La definizione venne poi estesa a tutte le
confessioni della Riforma.
Su un totale di oltre 2 miliardi di cristiani, attualmente sono circa cinquecento milioni coloro
che si riconoscono nelle varie confessioni nate dalla Riforma.
8.2.1 • Culto
8.2.2 • Dottrina
Il movimento genericamente indicato come Protestantesimo trova origine in Germania nel XVI
sec. Nato come una reazione all’eccessiva ricchezza della Chiesa di Roma, la cosiddetta “Riforma
Protestante” ha dato origine a una molteplicità di chiese unite nella concezione non gerarchica della
chiesa, nella centralità della Bibbia, nella responsabilità individuale nel campo etico–morale, nel
rapporto diretto e personale con Dio. La confessione protestante è un modo di vivere la fede
cristiana che differisce dal Cattolicesimo e dall’Ortodossia per diversi aspetti. Il fondatore del
movimento protestante, Martin Lutero, teorizzò una nuova forma di intendere la religione che si
riassume nei tre principi di “sola Fede”, “sola Grazia”, “sola Scrittura”. Questi punti si
concretizzano nei seguenti aspetti pratici della dottrina:
il punto di riferimento è la parola di Dio, che si trova nella Bibbia; tutti gli aspetti della
dottrina, del culto e dell’etica protestante hanno un fondamento nella Scrittura. I Riformati
rifiutano tutti quegli aspetti che non hanno riscontro esplicito nella Parola di Dio;
libera interpretazione di sé, sulla base delle Sacre Scritture;
il rapporto con Dio è diretto, non ha bisogno di mediazioni;
tutte le confessioni riformate pongono l’accento sul sacerdozio universale dei fedeli, che si
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Libri sacri
Il protestantesimo pone la Bibbia al centro della vita cristiana ma, a differenza dei cattolici,
segue il canone della Bibbia ebraica, non includendo quindi nell’Antico Testamento i libri
“deuterocanonici”.
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Il termine Ortodossia deriva dalla parola greca órthos, “retto”, e dóxa, “dottrina”, e significa
quindi “Retta Dottrina”. La chiesa ortodossa è formata dall’insieme delle chiese bizantine che
accettarono e mantennero gli insegnamenti del Concilio di Calcedonia. Su un totale di oltre 2
miliardi di cristiani, sono più di 200 milioni i fedeli delle chiese ortodosse delle varie
denominazioni, pari all’8% di tutti i cristiani. La maggior parte degli ortodossi vive nella Russia
europea, il restante in Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia. Consistenti comunità ortodosse si trovano
anche negli Stati Uniti.
8.3.1 • Culto
Il crocifisso ortodosso è la tipica croce a tre bracci, con riferimento alla Trinità.
Il culto ortodosso è ricchissimo e molto diversificato a seconda delle tradizioni delle diverse
chiese. Le chiese ortodosse sono ricchissime di immagini sacre, le “Icone”. Gli ortodossi hanno gli
stessi sacramenti dei cattolici con la sola differenza che il battesimo viene conferito mediante una
triplice immersione nell’acqua. I preti ortodossi sono chiamati “Pope” e possono essere ordinati
anche se sono sposati, a differenza dei vescovi e dei monaci che devono essere celibi.
8.3.2 • Dottrina
I cristiani ortodossi condividono con i cattolici l’essenziale della fede cristiana: i contrasti
esistenti sono più di natura politica (soprattutto il primato del papa di Roma) che dottrinali. A
partire dal Concilio Vaticano II il cammino di avvicinamento tra le due chiese ha fatto grandi passi e
ha avuto il suo culmine nel 1964, con l’incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora, e il
ritiro delle reciproche scomuniche del 1054.
Il testo di riferimento è come per i cristiani cattolici la Bibbia.
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8.4 • Ebraismo
Ebreo, etimologicamente, significa “straniero”, “colui che è di passaggio in un paese non suo”.
Attualmente gli ebrei nel mondo sono circa 20 milioni. Le più consistenti comunità ebraiche si
trovano in Israele, Stati Uniti, Ex Unione Sovietica, Italia, Inghilterra, Francia, Germania.
Culto
L’Ebreo deve pregare tre volte al giorno (mattino, pomeriggio e sera); al sabato c’è la preghiera
comunitaria (almeno 10 adulti) in “sinagoga”, casa di preghiera, nonché luogo di riunione, di
studio, di discussione, costituita da tre elementi fondamentali: nella parte orientale l’Aròn ha–
qòdesh, l’Arca santa, in cui viene conservata il Séfer Torà, il rotolo della legge; l’amud (colonna),
una struttura con leggio davanti alla quale si pone l’officiante durante la preghiera, a destra
dell’Arca santa; la tevà che si trova all’estremità occidentale; l’officiante vi sale per leggervi sia la
Torà che le preghiere.
Feste
Le principali feste ebraiche sono legate alle stagioni e ad antiche tradizioni agricole pastorali. Il
calendario ebraico comprende cinque feste maggiori di origine biblica. Le tre feste “del
pellegrinaggio” o “feste del raccolto” (Pesach, Shavuot e Sukkoth) associate all’esodo dell’Egitto e le
due “feste penitenziali” (Rosh HaShanan e Yom Kippur). Pesach o Pesah (Pasqua), celebrata tra
marzo e aprile, è la festa più importante del calendario ebraico e ricorda la liberazione dalla
schiavitù egiziana. Shavuot (Pentecoste) si celebra nel periodo della mietitura, cinquanta giorni
dopo la Pasqua e ricorda il dono delle leggi (Torah) sul monte Sinai che trasformò gli schiavi fuggiti
dall’Egitto in un vero “popolo”.
Calendario
Il calendario ebraico è basato sul ciclo lunare (cioè il ciclo dei mesi corrisponde al ciclo delle
rotazioni lunari) e viene adattato con anni bisestili al ciclo solare. I mesi sono di 29 o 30 giorni. Gli
Ebrei contano gli anni partendo dalla data tradizionale della creazione. L’anno 1999 corrisponde
all’anno 5759.
8.4.2 • Dottrina
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Nella religione ebraica l’uomo è infinitamente distante da Dio, quest’ultimo infatti è l’ALTRO
per eccellenza. L’uomo, però, essendo stato creato “a immagine di Dio”, possiede una dignità
immensa, è dotato di libero arbitrio ed è totalmente responsabile dei suoi atti, dei quali dovrà poi
rendere conto al Creatore. Egli deve sforzarsi di scegliere il Bene, in caso contrario Dio aspetta il
pentimento.
Libri sacri
Il testo sacro della religione ebraica è la Bibbia che è scritta in ebraico ed è composta da 39 libri
divisi in 3 gruppi. I primi cinque libri della Bibbia ebraica (Genesi, Esodo, Numeri, Levitico,
Deuteronomio) formano la Legge, in ebraico Torah. L’Ebreo deve seguire gli insegnamenti della
Torah in ogni istante della sua vita. Il centro della Torah è il decalogo, dato da Dio a Mosè.
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
8.5 • Islamismo
Islam è termine arabo indicante il sistema di credenze e di rituali fondati sul Corano e
proclamato da Maometto. Oltre il 90% dei musulmani è sunnita. La differenza tra sunniti e sciiti
nasce dal contrasto sulla modalità di successione al Profeta: i capi della comunità islamica (umma),
che chiamiamo califfio con il termine generico di imàm (guida), si dividono tra chi ritiene che a
succedere a Maometto debbano essere i suoi familiari e chi invece sostiene che possano essere i suoi
collaboratori più stretti. Con il passare dei secoli si sono create distinzioni anche in campo giuridico
o nelle formule di preghiera; si tratta però di distinzioni minime.
In meno di un secolo dalla sua fondazione, l’Islamismo si estese dall’India alla Spagna.
Attualmente è molto vivo non solo nei paesi arabi, ma anche in Africa e in Oriente. Ha numerosi
adepti in America del Nord (i famosi musulmani neri che sono una forza eversiva) e nell’Africa
occidentale e orientale. Si calcola che oggi i musulmani in tutto il mondo raggiungano il miliardo.
Culto
Le correnti principali dell’Islamismo non ammettono né riconoscono clero e quindi gerarchie
clericali (salvo, in parte, nell’ambito sciita) dal momento che si crede non possa esistere alcun
intermediario fra Dio e le Sue creature. Ognuno è quindi sacerdote di se stesso e responsabile dei
suoi errori. La moschea non è solo un luogo di preghiera, ma anche un luogo di riunione e di
studio; è costituita da una grande sala con i pavimenti ricoperti da tappeti, e con le pareti decorate
da versetti del Corano. La parte più importante della Moschea è il Mihrab, che indica la direzione de
La Mecca. Il Minbar è il pulpito dal quale l’Imam guida la preghiera. I momenti della preghiera
vengono annunciati dal Muezzin dall’alto del Minareto.
Libri sacri
Testi fondamentali a cui fanno riferimento i musulmani sono il Corano, considerato dai
musulmani dettato parola per parola, in arabo, da Dio (Allah) e la Sunna, basata su hadith
(tradizioni).
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Calendario e festività
Le principali festività del calendario musulmano sono tutte legate alle vicende del Profeta,
tranne due che stabiliscono come un ponte fra le tre religioni monoteistiche: la commemorazione
dell’obbedienza di Abramo e dell’esodo degli Ebrei dall’Egitto sotto la guida di Mosè. Il calendario
musulmano, stabilito da Maometto, non è solare come quello giuliano o gregoriano, ma lunare ed è
perciò di soli 354 giorni e otto ore. L’inizio del giorno è calcolato dal tramonto del sole e l’inizio del
mese si basa sull’osservazione della primissima falce di luna. In questo calendario i giorni sono
designati da un numero cardinale a partire dalla domenica che è il primo giorno.
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8.6 • Buddismo
Il culto buddhista non è organizzato da una struttura gerarchica. I buddhisti venerano alcune
divinità, ma le ritengono inferiori al Buddha. Di fronte alle statue di Buddha, che sono
numerosissime sia all’aperto che nelle pagode, il fedele si inchina, si inginocchia e si prostra. Non
esistono cerimonie o rituali fissi, non c’è nessuno che possa costituirsi intermediario tra Dio e gli
uomini. Esistono delle feste stagionali, come quelle del novilunio e del plenilunio, durante le quali si
radunano folle enormi per commemorare gli avvenimenti della vita di Buddha e celebrare l’inizio o
la fine della stagione delle piogge.
I simboli sono numerosi. Tra questi, vanno citati il Buddha Amida e Bodhisattva sotto forma di
diademi e monili; la ruota ad otto raggi (via del Buddha): dottrina buddhista, ordine dell’universo
(darmachackra); il fiore di loto: elevazione o ricerca spirituale (posizione “loto”: ideale per la
meditazione), purezza; l’elefante: il divenire spirituale di Buddha; lo stendardo arrotolato: vittoria
della dottrina buddista.
8.6.2 • Dottrina
La dottrina buddhista si fonda sulle Quattro Nobili Verità, che Buddha comprese sotto l’albero
della Bodhi (illuminazione), e sugli strumenti pratici attraverso i quali ogni discepolo può
realizzare la liberazione dal dolore–esistenza, cioè l’Ottuplice Sentiero che porta alla meta salvifica.
Le norme morali prescritte riguardano la Retta Parola, la Retta Azione, il Retto Comportamento.
Sono rivolte principalmente ai monaci che intendono praticare l’ascesi per raggiungere la salvezza.
Sono però estensibili ai laici che intendono porre a motivi fondamentali della loro vita la tolleranza e
l’amore.
Libri sacri
L’insegnamento di Buddha all’inizio fu tramandato oralmente. I frammenti scritti più antichi si
trovano in monumenti di pietra innalzati dal pio grande re Asoka verso il 250 a.C.. In seguito, per le
molte controversie ed eresie dottrinali sorte nel movimento, furono indetti vari concili per fissare
per iscritto la dottrina dell’Illuminato. Il Canone (cioè l’elenco ufficiale dei testi sacri) fu redatto in
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
lingua pali (dialetto sanscrito) nel I secolo a.C., sotto il re di Ceylon, Vattagamani. Il Tripitaka
(letteralmente: i tre canestri, perché gli scritti di pergamena erano raccolti entro canestri) o triplice
Canone delle Scritture buddhiste si compone di tre raccolte: Vinaya–Pitaka, Sutta–Pitaka e Digha–
Nikaya.
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8.7 • Induismo
Dopo il Cristianesimo e l’Islamismo è la religione più diffusa nel mondo. Gli stati nei quali è
maggiormente praticato sono India, Bangladesh, Pakistan, Nepal, Malaysia, Sri Lanka. La
tradizione religiosa induista non ha avuto né fondatori né profeti, ma è il prodotto di 5.000 anni di
storia e si è sviluppata gradualmente nel corso del tempo.
Calendario e festività
Le festività religiose sono basate sul calendario indù e sono spesso legate ai cambiamenti
stagionali; esse combinano culto e piacere e sono usate per allontanare gli influssi maligni. Le
festività principali sono: Holi, che celebra il nuovo anno e il ritorno della primavera; Dusserah, che
viene celebrata tra la fine di settembre e la metà di ottobre, dura nove giorni e celebra il trionfo del
bene sul male; Diwali, che commemora il ritorno di Rama dall’esilio, celebra l’inizio dell’anno
finanziario, cade tra la fine di ottobre e la metà di novembre ed è la festa delle luci e dei doni. Inoltre
ad ottobre c’è la festa del Dasara: le celebrazioni in onore di Kalì (uno degli shakti di Shiva) durano
dieci giorni, con processione, danze e scambi di doni.
8.7.2 • Dottrina
Oltre alla triade Brahma, Vishnu e Shiva, l’Induismo venera una serie di altre divinità; è quindi
politeista in duplice senso in quanto le sue 33 divinità sono a loro volta comprese in un unico dio
superiore.
Esiste una divisione in caste, la condizione della donna, la situazione dei “paria” o intoccabili, la
venerazione per la vacca sacra. Oltre alle quattro caste principali (sacerdoti, guerrieri, coltivatori,
artigiani), vi sono fino a 3000 sottocaste. È impossibile passare da una casta all’altra.
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8.8 • Confucianesimo
Confucianesimo è un termine occidentale che designa una scuola di pensiero cinese con
rilevanti risvolti filosofici, politici, etici e soprattutto religiosi. Si fonda sulla figura del filosofo Kong
Fuzi latinizzato in Confucius, da cui in italiano Confucio. Il Confucianesimo è insieme religione e
insegnamento spiccatamente cinese; questa fede non si presta all’esportazione.
Ogni statistica che si riferisce al numero di praticanti del Confucianesimo, del Taoismo o del
Buddismo cinese è sostanzialmente equivoca, perché ogni cinese segue effettivamente tre religioni
(o nessuna). Il Confucianesimo, che ha modellato la mentalità cinese, è la religione che ha educato
la burocrazia dello stato, ma non è mai divenuta una religione del popolo. In ogni caso il sistema
filosofico di Confucio, oltre che in Cina, ha trovato adepti anche in altre aree influenzate dalla civiltà
cinese come, ad esempio, la Repubblica della Corea del Sud.
Il cerchio diviso in due metà che rappresentano lo ying (la luce, il sole, il cielo, l’elemento
maschile) e lo yang (il buio, la terra, l’elemento femminile) è il simblo principale del
Confucianesimo.
Culto
Il culto si riduce all’attenta osservanza del ritualismo cerimoniale: la cerimonia è la forma che
l’etichetta e i rapporti sociali assumono nell’incontro con il mondo divino. Dall’epoca in cui il
Confucianesimo divenne religione di stato in Cina, in ogni città che fosse un centro amministrativo
esisteva un tempio di Confucio. Le sale in cui venivano onorati Confucio e i suoi discepoli erano
wenmao, ovvero ‘templi della letteratura”, dove venivano effettuate le genuflessioni rituali. A questi
templi era spesso annessa una biblioteca. Famosi templi di Confucio si trovano a Zhufou, nella
provincia dello Shandong, luogo di nascita di Confucio, e a Tainfu, sempre nello Shandong.
Libri sacri
Secondo la tradizione Confucio avrebbe scritto e pubblicato cinque libri classici: 1) Libro
della Storia, che parla dell’antica storia cinese; 2) Libro delle Poesie o delle Odi, o dei Canti, nel
quale sono racchiuse le credenze e la vita dei contadini dell’epoca feudale; 3) Annotazioni sui
Costumi o sui Riti che raccoglie le regole rituali e di etichetta dei confuciani; 4) Libro dei
Cambiamenti, un manuale di divinazione, che è l’arte di rivelare il futuro; 5) Annali della Primavera
e dell’Autunno, dove sono elencati gli avvenimenti più importanti riguardanti le varie dinastie. Ma
ancora più importante per la conoscenza della vita e della dottrina di Confucio risulta essere il testo
Lu Yu, titolo reso anche con Dialoghi; si tratta di un documento storico importante per conoscere il
pensiero del maestro.
8.8.2 • Dottrina
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La dottrina di Confucio fu presentata alla classe feudale dirigente per ripristinare l’ordine
sociale in un’età di decadenza e di crisi politico-morale. Basata sullo studio degli antichi testi
canonici, la dottrina confuciana si esprimeva in due esigenze fondamentali: quella di riaffermare
una concezione politica centralizzata nella quale la virtù del principe divenisse il sostegno e il
cardine della convivenza civile e quella di inculcare la pratica dell’umanità, cioè un vivo senso
umanitario in tutto; erano questi i mezzi indispensabili per il perfezionamento dell’individuo.
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8.9 • Shintoismo
Il giapponese attribuisce grande importanza alle relazioni umane, alla gerarchia e allo status
sociale; antepone il valore pratico a qualunque speculazione metafisica che non ama. L’ordine
sociale feudale e patriarcale è rimasto tale. Il culto per la gerarchia si esprime nella devozione verso i
padroni, i superiori, i dirigenti d’azienda, la quale dà origine a un compatto nazionalismo. La
tradizione insegna che il Giappone è il primo e il migliore paese del mondo, per questo motivo si
sforzano nel lavoro. Non esiste un ordine etico, le norme di comportamento si fondano sui due
concetti rituali di “peccato” e di “impurità”.
Festività
La festa della Grande Nuova Degustazione viene celebrata in occasione dell’ascesa al trono di un
nuovo imperatore. Altre feste sono celebrate in occasione di particolari ricorrenze annuali connesse
con i riti agricoli.
Nel VI secolo d. C. venne importato in Giappone il sistema grafico cinese che permise la stesura
delle “Storie Shintoiste”: “Nihongi” (cronache del Giappone) e “Kojiki” (memoria delle storie
antiche), che però risalgono al VII sec. Essi non sono dei libri sacri perché non insegnano verità
religiose e norme, ma raccontano il mito della nascita del Giappone e l’origine divina
dell’imperatore.
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8.10 • Taoismo
Il Taoismo è una delle tre religioni fondamentali della Cina. Il termine indica la religione nei
suoi vari elementi e il sistema filosofico che deriva dagli insegnamenti del filosofo Lao–Tzu.
Il Taoismo è diffuso in Giappone e in Cina. È impossibile quantificarne i fedeli in quanto in Cina
non esiste una marcata differenziazione tra le tre principali religioni (Buddismo, Confucianesimo e
Taoismo).
8.10.2 • Dottrina
Il Tao viene indicato come un cerchio diviso in due metà rappresentanti: lo Yin (oscurità, terra,
elemento femminile) e lo Yang (luce, sole, elemento maschile).
All’origine di ogni cosa vi è il Tao, da cui derivano i due opposti Yin e Yang. L’essere umano deve
tendere al miglioramento del proprio io, tramite l’isolamento dalla vita sociale, praticando il non-
agire, e cercando di raggiungere l’immortalità. Si predica quindi un ritorno alla natura, per
reintegrarsi nell’ordine cosmico (tao): questo è libertà dalla passionalità, dall’interesse e
dall’attaccamento.
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Che cosa significa il termine “cattolico”?
A. Sacro
B. Universale
C. Liturgico
D. Evangelico
E. Apostolico
B.
Il termine “cattolico”, dal tardo latino catholicus, significa “universale”. Sacro, dal latino sàcer, vuol dire “dedicato a
Dio, che riguarda il culto di Dio o cosa religiosa”. Liturgico, che riguarda l’insieme e l’ordine di tutti i riti e di tutte le
cerimonie del culto, e la scienza di tali riti e cerimonie. Evangelico vuol dire “conforme al vangelo”, libro in cui è scritta
la legge e la dottrina di Cristo, insieme con la vita di Gesù Cristo. Apostolico, riferito alla Chiesa (Chiesa Apostolica), è
“la Chiesa cristiana che riconosce l’autorità del Pontefice”.
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A. La Bibbia
B. Il Tripitaka
C. Il Nihongi
D. Il Corano
E. Il Daodejing
D.
Il testo sacro dell’Islamismo, dall’arabo islàm (rassegnazione, abbandono in Dio), è il Corano, dall’arabo quran
(lettura), libro contenente i precetti religiosi di Maometto. La Bibbia, dal greco bibliva (libri), contiene tutti i libri della
Sacra Scrittura, del Vecchio e del Nuovo Testamento. Il Tripitaka è il libro sacro ai buddisti (letteralmente in sanscrito: i
tre canestri, perché gli scritti di pergamena erano raccolti entro canestri) o triplice Canone delle Scritture buddhiste. Il
Nihongi (cronache del Giappone, opera storica giapponese in 30 libri) non è un libro sacro, perché non insegna verità
religiose e norme, ma racconta il mito della nascita del Giappone e l’origine divina dell’imperatore. Il Tao–Teh–Ching,
detto anche Daodejing, è un’opera fondamentale del Taoismo, attribuita a Lao–Tzu, composta da cinquemila parole,
suddivisa in 81 paragrafie di notevole valore poetico.
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A. la Genesi
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
B. il Deuteronomio
C. la Torah
D. il Canone
C.
Il Libro Sacro della religione ebraica è la Bibbia, che è scritta in ebraico, ed è composta da 39 libri divisi in 3 gruppi. I
primi cinque libri della Bibbia ebraica (Genesi, Esodo, Numeri, Levitico, Deuteronomio) formano la Legge, in ebraico
Torah. L’Ebreo deve seguire gli insegnamenti della Torah in ogni istante della sua vita. Il centro della Torah è il
decalogo, dato da Dio a Mosè.
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4) L’Ascensione celebra:
B. la crocifissione di Gesù
D. la nascita di Gesù
E.
L’Ascensione celebra l’ascesa di Gesù in cielo dopo la sua Resurrezione. La discesa dello Spirito Santo sugli
Apostoli riuniti nel Cenacolo è la Pentecoste, dal greco cinquantesimo, che si celebra 50 giorni dopo la Pasqua. La
crocifissione di Gesù viene celebrata durante i riti della Settimana Santa, che culminano alle ore 15 del venerdì santo,
ora della morte di Gesù. Il ritorno di Gesù alla vita dopo la morte è la Resurrezione. La nascita di Gesù è il Natale.
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E.
Gli stati nei quali è più diffuso l’Induismo sono India, Bangladesh, Pakistan, diffuso anche in Nepal, Malaysia e Sri
Lanka. In Cina, Giappone e Afghanistan è diffuso il Taoismo, insieme a Scintoismo e Confucianesimo. In Turchia,
Arabia Saudita e Iran è diffuso l’Islamismo. Nato in India, il Buddismo è la religione dominante nell’Asia sud–orientale
in paesi come Sri Lanka, Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia, sebbene costituisca pure una delle più grandi forze
religiose in Cina, Giappone, Tibet. Negli ultimi tempi ha raggiunto qualche isola del Pacifico e alcune zone
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
dell’America.
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A. Il Cristianesimo
B. L’Induismo
C. L’Islamismo
D. Il Taoismo
E. L’Ebraismo
A.
La religione più diffusa al mondo è il Cristianesimo. Su una popolazione mondiale di oltre sei miliardi di persone, i
cristiani sono circa 2.254.848.000; tra loro i cattolici sono poco più di un miliardo (il 17,4% del totale). Dopo il
Cristianesimo e l’Islamismo, l’Induismo è la religione più diffusa nel mondo: circa 550 milioni di seguaci. Si calcola che
oggi i musulmani in tutto il mondo raggiungano il miliardo. Il Taoismo è diffuso in Giappone. È impossibile
quantificarne i fedeli in quanto in Cina non esiste una marcata differenziazione tra le tre principali religioni (Buddismo,
Confucianesimo e Taoismo). Attualmente gli ebrei nel mondo sono circa 20 milioni. Le più consistenti comunità
ebraiche si trovano in Israele, Stati Uniti, Ex Unione Sovietica, Italia, Inghilterra, Francia, Germania.
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A. Il Concilio Vaticano I
B. Il Concilio Vaticano II
C. Il Concilio di Trento
D. Il Concilio di Costanza
E. Il Concilio di Calcedonia
C.
Il Concilio di Trento (1545-63) fu indetto (Papa Paolo III, Giulio III, Pio IV) in risposta alla riforma protestante. Il
Concilio Vaticano I (1869-70) fu indetto dal Papa Pio IX e definì l’infallibilità del Papa. Il Concilio Vaticano II (1962-65)
fu indetto (Giovanni XXIII, Paolo VI) per la riforma liturgica e il dialogo con le altre Chiese. Il Concilio di Costanza
(1414-18) fu indetto dal Papa Martino V per la condanna di John Wycliffe (riformatore religioso inglese), di Jan Hus
(riformatore religioso e scrittore ceco) e di Girolamo da Praga (teologo e riformatore religioso). Il Concilio di
Calcedonia, antica città dell’Asia Minore, fu indetto da Leone I Magno contro Eutiche (eresiarca bizantino) e i
monofisiti (negatori della natura umana di Cristo).
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A. Non prima di quindici giorni e non oltre ventidue dalla morte del precedente pontefice
B. Non prima di trenta giorni e non oltre quarantacinque dalla morte del precedente pontefice
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
E. Non prima di una settimana e non oltre venticinque giorni dalla morte del precedente pontefice
A.
Il conclave (dal latino medievale conclave, propriamente stanza chiusa a chiave) per l’elezione del Papa si riunisce
non prima di quindici giorni e non oltre ventidue dalla morte del precedente Pontefice.
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A. Giovanni Calvino
B. Martin Lutero
C. Ulrico Zwingli
D. Jan Huss
E. Erasmo da Rotterdam
B.
Il movimento protestante fu iniziato da Martin Lutero in Germania nel 1517 con la pubblicazione delle novantacinque
tesi sulle indulgenze. Giovanni Calvino, teologo riformatore francese, dopo numerosi contatti con il movimento di
Riforma francese, fu inserito a pieno titolo nell’ambito del protestantesimo europeo. Ulrico Zwingli, riformatore
religioso svizzero, si legò d’amicizia con Erasmo da Rotterdam ed ebbe contrasti di opinione con Lutero. Jan Hus,
riformatore religioso e scrittore ceco, aderì alle dottrine di J. Wycliff, rifiutò di ritrattare le sue tesi e quindi fu
condannato a morte e venne bruciato sul rogo. Erasmo da Rotterdam, teologo e umanista olandese, conosciuto per la
sua opera Stultitiae laus (Elogio della Follia), entrò in contrasto con Lutero e rimase lontano dalla politica.
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A. Buddismo – pagoda
B. Islamismo – moschea
C. Ebraismo – sinagoga
D. Cattolicesimo – chiesa
E.
Tutti gli abbinamenti sono validi.
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C. ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti nel Cenacolo
D.
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A. Solo l’Eucarestia
B. Solo il Battesimo
C. Battesimo ed Eucarestia
E. Nessun sacramento
C.
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D.
Secondo i musulmani, il Corano è stato dettato parola per parola, in arabo, da Dio (Allah) a Maometto.
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A. Il papa
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B. Il vescovo
C. Il sacerdote
D. Il diacono
E. Il cardinale
B.
Nella religione cattolica il vescovo è considerato come il successore degli apostoli. È il pastore supremo della sua
diocesi. Nominato dal papa, egli ordina i sacerdoti e i diaconi e amministra la Confermazione. Il Papa, chiamato anche
“Santo Padre” o “Sommo Pontefice”, è riconosciuto dai cattolici come successore di Pietro e vescovo di Roma.
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A. Cina
B. Birmania
C. India
D. Giappone
E. Tibet
C.
La religione buddista è nata in India; è la religione dominante nell’Asia sud– orientale in paesi come Sri Lanka,
Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia, sebbene costituisca pure una delle più grandi forze religiose in Cina,
Giappone, Tibet. Negli ultimi tempi ha raggiunto qualche isola del Pacifico e alcune zone dell’America. In Occidente il
buddhismo è conosciuto soprattutto nella sua forma tibetana e nella sua forma Zen.
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D. Il sacrificio di Abramo
E.
La Pasqua ebraica ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana.
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17) La puja è la pratica religiosa:
A. dell’Islamismo
B. dello Shintoismo
C. del Taoismo
D. del Buddismo
E. dell’Induismo
E.
La puja è la pratica religiosa di ogni indù. È un rito di offerte e preghiere che si possono fare sia in casa sia nel
tempio. La maggior parte delle persone pratica un culto individuale, non attivo in una funzione comunitaria.
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A. Gregorio XI
B. Clemente V
C. Leone XI
D. Celestino IV
B.
Papa Clemente V (1305–1314) trasferì la residenza dei Papi ad Avignone; Gregorio XI (1370–1378) restituì la
residenza dei Papi a Roma.
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A. Dall’insieme delle chiese bizantine che accettarono gli insegnamenti del Concilio di Calcedonia
A.
La chiesa ortodossa è formata dall’insieme delle chiese bizantine che accettarono e mantennero gli insegnamenti del
Concilio di Calcedonia. Il Concilio di Calcedonia, antica città dell’Asia Minore, (anno 451) fu indetto da Leone I Magno
contro Eutiche (eresiarca bizantino) e i monofisiti (negatori della natura umana di Cristo).
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A. del Buddismo
B. del Taoismo
C. dell’Induismo
D. dello Shintoismo
E. del Confucianesimo
C.
La triade Brahma, Vishnu e Shiva è propria dell’Induismo, che, inoltre, venera anche una serie di altre divinità; è
quindi politeista in duplice senso, in quanto le sue 33 divinità sono a loro volta comprese in un unico dio superiore.
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B.
I protestanti usano in genere come simbolo il crocifisso senza il corpo di Cristo, per privilegiare il messaggio della
Risurrezione invece di quello del sacrificio sulla croce. Il crocifisso con il corpo di Cristo è il simbolo dei cattolici. Il
candelabro a sette bracci è il simbolo della religione ebraica. Il crocifisso ortodosso è la tipica croce a tre bracci, con
riferimento alla Trinità.
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A. dall’Antico Testamento
D.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
La Bibbia, una raccolta di testi scritti in più di mille anni in situazioni storiche e culturali molto diverse, consta di due
parti disuguali: la prima, chiamata “Antico Testamento” (A.T.), corrisponde ai trentanove libri della Bibbia ebraica con
l’aggiunta però di sette libri chiamati “deuterocanonici” (Tobia, Giuditta, Sapienza, Ecclesiastico, Baruc, Maccabei I
e Maccabei II). I libri specificatamente cristiani della Bibbia sono chiamati “Nuovo Testamento” e furono scritti tutti in
greco nel I secolo d.C.: vi sono in primo luogo i quattro vangeli (Marco, Luca, Matteo e Giovanni) e gli “Atti degli
Apostoli”; seguono poi le dodici lettere di Paolo, la lettera agli Ebrei, le otto lettere dette “pastorali” e l’Apocalisse di
Giovanni.
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23) Quale tra le seguenti religioni è praticata per lo più in ambiente naturalistico?
A. Shintoismo
B. Confucianesimo
C. Culto ortodosso
D. Protestantesimo
A.
Lo Shintoismo è una religione praticata per lo più in un ambiente naturalistico, anche se esistono dei templi che
hanno sempre due edifici, l’Honden (sacrario ove si trova lo Shintai, inaccessibile ai laici) e l’Haiden (sala di preghiera
per i fedeli). Il culto può essere privato e domestico. Vi è poi il ufficiale ciale, che è codificato minuziosamente in rituali
e calendari ed è assolto solo dalle classi sacerdotali prescelte attraverso offerte ed atti cerimoniali (inchini e battimani
che avvenivano durante la recitazione di formule magiche e divinatorie).
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24) A partire da San Pietro e con l’esclusione di antipapi e papi di elezione irregolare, quanti papi sono saliti
al soglio pontificio finora?
A. 280
B. 260
C. 265
D. 270
E. 264
C.
Escludendo antipapi e papi di elezione irregolare, sono stati 265 i Papi saliti al soglio pontificio a partire da San Pietro.
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A. Shavuot
B. Pesah
C. Sukkoth
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D. Rosh HaShanan
E. Yom Kippur
B.
Pesach o Pesah (Pasqua), celebrata tra marzo e aprile, è la festa più importante del calendario ebraico e ricorda la
liberazione dalla schiavitù egiziana. Shavuot (Pentecoste) si celebra nel periodo della mietitura, cinquanta giorni dopo
la Pasqua e ricorda il dono delle leggi (Torah) sul monte Sinai che trasformò gli schiavi fuggiti dall’Egitto in un vero
“popolo”.
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A. del Buddismo
B. dell’Induismo
C. dello Shintoismo
D. dell’Islamismo
E. dell’Ebraismo
A.
La ruota ad otto raggi e il darmachackra sono simboli del Buddismo.
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A. Retta Dottrina
B. Dottrina di Cristo
C. Religione Universale
D. Insegnamento Sacro
A.
Il termine Ortodossia, che deriva dalla parola greca orthodoksia, significa Retta Dottrina.
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B. La mezzaluna e la stella
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C.
I simboli del Confucianesimo sono il cerchio diviso in due metà che rappresentano lo ying (la luce, il sole, il cielo,
l’elemento maschile) e lo yang (il buio, la terra, l’elemento femminile). Il fiore di loto e l’elefante sono simboli del
Buddismo. La mezzaluna e la stella sono simboli dell’Islamismo. Il candelabro a sette bracci e la stella formata da due
triangoli intersecati sono simboli della religione Ebraica. Lo stendardo arrotolato e il sole sono anch’essi simboli del
Buddismo.
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B.
L’affermazione falsa è quella secondo cui la dottrina protestante non riconosce alcun sacramento; infatti sono
riconosciuti i sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia, perché sono gli unici che hanno un fondamento nella
Scrittura.
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A. Abramo
B. Siddharta Gautama
C. Maometto
D. Kong Fuzi
E. Lao-Tzu
E.
Il Taoismo è una delle tre religioni fondamentali della Cina. Il termine indica la religione nei suoi vari elementi e il
sistema filosofico che deriva dagli insegnamenti del filosofo Lao–Tzu.
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D.
Le “Storie Shintoiste” narrano il mito della nascita del Giappone e l’origine divina dell’imperatore. Nel VI secolo
d. C. venne importato in Giappone il sistema grafico cinese che permise la stesura delle “Storie Shintoiste”: “Nihongi”
(cronache del Giappone) e “Kojiki” (= memoria delle storie antiche), che però risalgono al VII sec. Essi non sono dei
libri sacri perché non insegnano verità religiose e norme, ma raccontano il mito della nascita del Giappone e l’origine
divina dell’imperatore.
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A. Il Confucianesimo
B. L’Induismo
C. L’Islamismo
D. Il Taoismo
E. Il Buddismo
B.
La religione che suddivide la popolazione in caste è l’Induismo. Oltre alle quattro caste principali (sacerdoti, guerrieri,
coltivatori, artigiani), vi sono fino a 3000 sottocaste. È impossibile passare da una casta all’altra.
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33) Le principali festività del calendario musulmano sono legate alle vicende:
A. di Allah
B. del Profeta
C. degli “imàm”
E. delle “umma”
B.
Le principali festività del calendario musulmano sono tutte legate alle vicende del Profeta, tranne due che stabiliscono
come un ponte fra le tre religioni monoteistiche: la commemorazione dell’obbedienza di Abramo e dell’esodo degli
Ebrei dall’Egitto sotto la guida di Mosè.
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C. Che all’atto della consacrazione eucaristica il pane e il vino divengono il corpo e il sangue di Cristo
C.
La dottrina della transustanziazione sostiene la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo.
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A. Dal papa
B. Dal sacerdote
C. Dalla diocesi
D. Dal conclave
E. Dal cardinale
A.
I vescovi vengono nominati dal Papa. Il vescovo è considerato come il successore degli apostoli. È il pastore supremo
della sua diocesi. Nominato dal papa, egli ordina i sacerdoti e i diaconi e amministra la Confermazione.
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A. II secolo a.C.
C. I secolo a.C.
D. IV secolo a.C.
E. I secolo d.C.
E.
I libri specificatamente cristiani della Bibbia sono chiamati “Nuovo Testamento” e furono scritti tutti in greco nel I
secolo d.C.: vi sono in primo luogo i quattro vangeli (Marco, Luca, Matteo e Giovanni) e gli “Atti degli Apostoli”;
seguono poi le dodici lettere di Paolo, la lettera agli Ebrei, le otto lettere dette “pastorali” e l’Apocalisse di Giovanni.
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D. Sulle preghiere
B.
La Sunna, testo sacro islamico, si basa su hadith (tradizioni), e cioè sulla tradizione sacra.
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A. del Buddismo
B. del Taoismo
C. del Confucianesimo
D. dell’Induismo
E. dell’Islamismo
A.
Il “Tripitaka” è un testo sacro del Buddismo. Il Tripitaka (letteralmente in sanscrito: i tre canestri, perché gli scritti di
pergamena erano raccolti entro canestri) o triplice Canone delle Scritture buddhiste si compone di tre raccolte:
Vinaya–Pitaka, Sutta–Pitaka e Digha–Nikaya.
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39) Da quando il processo di avvicinamento tra la chiesa ortodossa e la chiesa cattolica ha fatto notevoli
passi avanti?
D.
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Il processo di avvicinamento tra la chiesa ortodossa e la chiesa cattolica ha fatto notevoli passi avanti dal Concilio
Vaticano II, nel 1962. Il Concilio Vaticano II (1962-65) fu indetto (Giovanni XXIII, Paolo VI) per la riforma liturgica e il
dialogo con le altre Chiese.
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D.
Ufficialmente la riforma protestante inizia nel 1517 con la pubblicazione delle novantacinque tesi sulle indulgenze di
Lutero.
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D. La Pasqua e la Pentecoste
B.
Le principali festività della religione indù sono Holi, Dusserah e Diwali: Holi, che celebra il nuovo anno e il ritorno
della primavera; Dusserah, che viene celebrata tra la fine di settembre e la metà di ottobre, dura nove giorni e celebra
il trionfo del bene sul male; Diwali, che commemora il ritorno di Rama dall’esilio, celebra l’inizio dell’anno finanziario,
cade tra la fine di ottobre e la metà di novembre ed è la festa delle luci e dei doni.
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C.
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D. Il calendario ebraico
B.
La “Menorah” è un candelabro a sette bracci, sul modello di quello presente nel Tempio di Gerusalemme, simbolo
della religione ebraica.
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44) Quali dei seguenti libri non fanno parte del Nuovo Testamento?
A. I quattro vangeli
C. L’Apocalisse di Giovanni
E. I deuterocanonici
E.
I deuterocanonici non fanno parte del Nuovo Testamento; essi sono sette libri (Tobia, Giuditta, Sapienza,
Ecclesiastico, Baruc, Maccabei I e Maccabei II) e fanno parte “dell’Antico Testamento”.
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B.
Il dogma dell’infallibilità pontificia fu proclamato durante il Concilio Vaticano I, nel 1870. Il Concilio Vaticano I (1869-
70) fu indetto dal Papa Pio IX ed ebbe per oggetto la condanna del materialismo e del razionalismo, e fu definita
l’infallibilità del Papa.
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A. Paolo di Tarso
B. San Pietro
D. Costantino
E. papa Silvestro
A.
Il cristianesimo si diffuse nell’area greco-romana per opera di Paolo di Tarso (città della Turchia).
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47) Quale dei seguenti non è uno dei cinque pilastri dell’Islam?
A. Il pellegrinaggio a La Mecca
E. La professione di fede
C.
Fra le opzioni indicate, la celebrazione di tutte le festività del calendario musulmano non è uno dei cinque pilastri
dell’Islam.
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A. I coltivatori
B. I sacerdoti
D. I guerrieri
E. I mercanti
C.
Nella religione induista, i “paria” o gli intoccabili sono coloro che non appartengono ad alcuna casta (becchini,
macellai, conciapelli, lavandaie).
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B.
La Pasqua cristiana si celebra la domenica successiva al primo plenilunio di primavera. In essa la Chiesa
celebra la Risurrezione di Cristo, fondamento della fede cristiana.
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A. Islamismo – Corano
B. Ebraismo – Bibbia
C. Taoismo – Daodejing
D.
L’abbinamento errato tra religione e testo sacro è Induismo – Canone Pali. Il Canone (cioè l’elenco ufficiale dei testi
sacri) fu redatto in lingua pali (dialetto sanscrito) nel I secolo a.C., sotto il re di Ceylon, Vattagamani, e appartiene al
Buddismo.
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CAPITOLO 9 Mitologia
Derivata dal termine mythos, in greco discorso, la mitologia consiste appunto in racconti diffusi
e tramandati per narrazione orale (e per questo soggetti a molteplicità di versioni) alle successive
generazioni, quale testimonianza delle origini e della storia dei popoli. Il mito, sinonimo di
leggenda (anche se usualmente si riferiscono agli dei i miti e agli eroi le leggende), spesso si
accavalla e si confonde con la storia delle grandi civiltà classiche, particolarmente greca e romana.
Si tratta di racconti immaginari, che spiegano le origini delle proprie civiltà median-te
l’esistenza degli dei, gettando così anche le basi della vita religiosa dei popoli, e ne descrivono le
azioni, le imprese, la loro influenza sulla vita delle persone. Nonostante lo stretto legame con la fede,
non bisogna confondere la mitologia con la religione dei popoli; mentre la mitologia si nutre di
credenze popolari e si evolve dunque nel tempo influenzata dal contatto con altri popoli e civiltà,
arricchendosi di storie e personaggi, gli ordini sacerdotali, addetti al culto, hanno cercato di
mantenere intatte le loro liturgie religiose evitando contaminazioni con le credenze popolari.
Le basi della mitologia classica sono da ricercare nella cultura greca, come probabile sviluppo
delle credenze primitive cretesi. La mitologia greca comprende un insieme vastissimo di leggende,
spesso collegate tra loro, riguardanti dei immortali dalle sembianze e da sentimenti umani, che
dimoravano sul monte Olimpo (montagna più alta della Grecia, che si erge fra la Macedonia e la
Tessaglia).
Riportiamo di seguito uno schema riassuntivo delle principali divinità greche (e del loro
equivalente nella mitologia romana), indicandone la simbologia a esse collegata.
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Chi è il dio della guerra secondo la mitologia romana?
A. Apollo
B. Marte
C. Vulcano
D. Mercurio
E. Nettuno
B.
Il dio della guerra secondo la mitologia romana è Marte, Ares per i greci, figlio di Zeus e di Era. Apollo, il dio più
importante della religione greca, era il dio del sole. Vulcano, Efesto per i greci, figlio di Zeus e di Era, era il dio del
fuoco. Mercurio, Ermete per i greci, figlio di Zeus e di Maia, inventò la lira, la siringa pastorale, le lettere, le cifre, i riti
religiosi; è perciò il dio delle invenzioni, del commercio, degli inganni, dei ladri, delle strade, dei pascoli. Nettuno,
Poseidone dei greci, figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus, era il dio del mare e di tutte le deità marine.
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2) L’equivalente di Nettuno, dio del mare nella mitologia romana, è per la mitologia greca:
A. Efesto
B. Ermes
C. Vulcano
D. Poseidone
E. Artemide
D.
L’equivalente greco di Nettuno, dio del mare nella mitologia romana, è Poseidone; figlio di Crono e di Rea, fratello di
Zeus, vinti i Titani, a lui toccò, nella divisione del mondo, la signoria del mare e di tutte le deità marine.
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A. Apollo
B. Atena
C. Zeus
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D. Ares
B.
Il principale tempio di Atene, il Partenone, è dedicato ad Atena. Fu costruito sull’Acropoli ai tempi di Pericle (438
a.C.); vi si trovava una statua della dea in oro e avorio, alta 12 metri, opera di Fidia.
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A. Era – Giunone
B. Atena – Minerva
C. Artemide – Diana
E.
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5) Diana è la dea:
A. della saggezza
B. della caccia
C. della bellezza
E. del matrimonio
B.
Diana, Artemide per i greci, è la dea della caccia. La dea della saggezza è Minerva, Atena per i greci. La dea della
bellezza è Venere, Afrodite dei greci. La dea del focolare domestico è Vesta, Estia per i greci. La dea protettrice del
matrimonio e dei parti è Giunone, Era dei greci.
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A. Ares
B. Ermes
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C. Eros
D. Apollo
E. Poseidone
D.
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7) A quale tra le seguenti dee fu assegnata da Paride la mela d’oro per la più bella?
A. Era
B. Afrodite
C. Atena
D. Demetra
E. Estia
B.
La mela d’oro per la più bella fu assegnata da Paride, secondo figlio di Priamo e di Ecuba, ad Afrodite, dea
dell’amore e della bellezza; essa, in premio, gli promise la più bella donna del mondo. Infatti, poco dopo Paride, alla
corte di Menelao a Sparta, conobbe Elena e la rapì; ciò diede origine alla guerra di Troia.
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A. Zeus
B. Apollo
C. Ermes
D. Ares
A.
I giochi olimpici dell’antica Grecia erano dedicati a Zeus. Celebrati fin dal 776 a.C. ad Olimpia, antichissima città
sacra, forse istituiti anche prima di tale data da Eracle, le gare duravano 5 giorni e si svolgevano al tempo del solstizio
d’estate. Il vincitore otteneva una corona dell’olivo sacro e gli si innalzava una statua.
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9) Chi era considerata la regina tra le dee in quanto sorella e sposa di Zeus?
A. Afrodite
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B. Artemide
C. Era
D. Atena
E. Demetra
C.
La regina tra le dee era considerata Era (chiamata Giunone dai romani), sorella e poi moglie di Zeus.
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10) Chi fu cacciato dall’Olimpo per la sua bruttezza, ma si riscattò sposando una donna bellissima?
A. Eros (Cupido)
B. Efesto (Vulcano)
C. Ermes (Mercurio)
D. Poseidone (Nettuno)
E. Ares (Marte)
B.
Efesto (Vulcano) fu cacciato dall’Olimpo per la sua bruttezza, ma si riscattò sposando una donna bellissima, Aglaia.
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C.
L’abbinamento errato è Marte – messaggero degli dei, poiché Marte è il dio della guerra. Il messaggero degli dèi è
Mercurio.
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A. Marte
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B. Apollo
C. Zeus
D. Mercurio
E. Vulcano
C.
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13) S’individui, se presente, l’errato abbinamento tra divinità della mitologia greca e romana.
A. Demetra – Venere
B. Zeus – Giove
C. Atena – Minerva
D. Ermes – Mercurio
A.
L’abbinamento errato tra mitologia greca e romana è Demetra – Venere, poiché Demetra, che significa “terra madre”
o “madre del grano”, era la romana Cerere; la romana Venere corrispondeva alla greca Afrodite.
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A. Cupido (Eros)
B. Apollo (Febo)
C. Vulcano (Efesto)
D. Mercurio (Ermes)
D.
Il messaggero degli dei è considerato Mercurio (Ermes). Cupido (Eros) è il dio dell’amore; Apollo (Febo) è il dio della
bellezza, della giovinezza; Vulcano (Efesto) è il dio del fuoco.
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15) Quale dio fu poco amato dai Greci perché ritenuto privo di misericordia?
A. Efesto
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B. Ares
C. Ermes
D. Poseidone
E. Apollo
B.
Ares (Marte), dio della guerra, fu poco amato dai Greci perché ritenuto privo di misericordia. Fu invece molto amato
dai Romani, che lo consideravano padre della patria per aver generato Romolo.
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A. Zeus ed Era
B. Zeus e Dione
C. Zeus e Latona
D. Zeus e Persefone
E. Zeus e Maia
C.
Apollo era figlio di Zeus e Latona (o Leto). Apollo, il dio più importante della religione greca, subito dopo Zeus, è
raffigurato giovane e bello, tanto che era l’ideale stesso della giovinezza.
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17) Chi, secondo la leggenda, nacque dalla spuma del mare dell’isola di Cipro?
A. Atena (Minerva)
B. Artemide (Diana)
C. Poseidone (Nettuno)
D. Afrodite (Venere)
E. Era (Giunone)
D.
Secondo la leggenda, Afrodite (Venere), dea dell’amore e della bellezza, nacque dalla spuma del mare nell’isola di
Cipro.
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A. Apollo
B. Zeus
C. Ermes
D. Ares
A.
La città di Delfi (Delfo, Castri) era consacrata ad Apollo. Città della Focide, sulla pendice meridionale del Parnaso,
ospitava un antico santuario di Apollo, chiamato dapprima Pitho, fondato dai Dori, dove veniva reso l’oracolo della
Pizia (Pythia). Sul tempio era scritta la massima “gnwqi sautovn” (“conosci te stesso”), e all’interno vi erano tremila
statue d’oro.
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19) Chi, in quanto fabbro degli dei, fabbricava armature e gioielli nella sua fucina posta sotto l’Etna?
A. Apollo
B. Marte
C. Mercurio
D. Vulcano
E. Plutone
D.
Vulcano, Efesto per i greci, dio del fuoco e fabbro degli dei, fabbricava armature e gioielli nella sua fucina posta
nell’Etna.
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20) Quale dea aveva in ogni città un focolare comune per la preghiera in suo onore?
A. Atena (Minerva)
B. Demetra (Cerere)
C. Era (Giunone)
D. Estia (Vesta)
E. Artemide (Diana)
D.
Estia (Vesta), dea del focolare domestico, aveva in ogni città un focolare comune per la preghiera in suo onore; era
anche la protettrice della pace familiare e della prosperità.
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C.
I Baccanali erano riti orgiastici celebrati nell’antica Roma in onore di Bacco. I Romani lo adoravano sotto il nome di
Bacco e di Libero e chiamavano Liberali e Baccanali le feste in suo onore.
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A. del mare
B. dell’amore
C. del sole
D. della guerra
E. degli inferi
E.
Ade (Plutone) era il dio degli inferi. Figlio di Crono e Rea, sposò Proserpina, che rapì dal mondo terreno, e aiutò i
suoi fratelli Giove e Nettuno a esautorare il padre.
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A. Artemide
B. Demetra
C. Era
D. Afrodite
E. Atena
B.
La dea del grano e dei raccolti era Demetra (Cerere), che significa “terra madre” o “madre del grano”.
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B. della musica
C. della medicina
D. della caccia
E. del fuoco
A.
Dioniso, figlio di Zeus e di Semele, era il dio del vino e della vegetazione.
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25) Chi era la donna di cui s’innamorò Ade, a tal punto da rapirla?
A. Estia
B. Persefone
C. Creusa
D. Medusa
E. Ebe
B.
La donna di cui s’innamorò Ade (Plutone), figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus e di Poseidone, signore del regno
sotterraneo, al punto tale da rapirla, era Persefone, figlia di Zeus e di Demetra. Chiamata anche Core, e Coreie le
feste in suo onore, i Romani la identificarono con Proserpina.
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26) Qual era il nome della gorgone che pietrificava chiunque la guardasse?
A. Rea
B. Cassandra
C. Medusa
D. Persefone
E. Maia
C.
Il nome della gorgone che pietrificava chiunque la guardasse era Medusa. Le Gorgoni, figlie di Forco (onde sono
dette anche Forcidi) e di Ceto, erano mostri alati orribili, dallo sguardo che impietrava; avevano serpenti per capelli.
Erano, secondo Esiodo, tre: Steno, Euriale e Medusa.
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27) Quale divinità concesse a Cassandra, principessa troiana, il dono della profezia?
A. Apollo
B. Zeus
C. Ares
D. Ermes
E. Poseidone
A.
Il dono della profezia fu concesso a Cassandra, principessa troiana, da Apollo. Cassandra, detta anche Alessandra,
la più bella delle figlie di Priamo, era sacerdotessa di Apollo, che, innamorato di lei, le diede il dono della profezia; ma,
non avendo poi ella mantenuto la promessa di sposarlo, il dio irato fece sì che nessuno credesse mai a ciò che pre-
annunciava.
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A. Avvelenandolo
B. Strangolandolo
C. Gettandolo in mare
E.
Secondo la leggenda, Era (Giunone) cercò di uccidere Eracle (Ercole) mettendo due serpenti nella sua culla. Ma
Ercole, pur bambino, li strozzò.
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A. Efesto (Vulcano)
B. Asclepio (Esculapio)
C. Ade (Plutone)
D. Crono (Saturno)
E. Eros (Cupido)
B.
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Il dio della medicina era Asclepio (Esculapio). Figlio di Apollo e di Coronide, educato e istruito dal centauro Chirone,
era così valente nella medicina, che non solo avrebbe guarito un numero grandissimo di malati, ma avrebbe
risuscitato persino dei morti; onde Giove, temendo che egli sconvolgesse l’ordine della natura, lo fulminò. Apollo, per
vendicarsi, uccise allora i Ciclopi, che fabbricavano i fulmini a Giove; e Giove lo condannò a servire sulla Terra per un
certo tempo.
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A. Cerere
B. Venere
C. Vesta
D. Giunone
E. Diana
B.
Enea era figlio di Venere e di Anchise. Partecipò alla guerra di Troia e, secondo Omero, dopo la distruzione della
città, con le sacre reliquie troiane e col Palladio (statuetta lignea di Pallade, protettrice della città), traendosi dietro
Anchise e il figlio Ascanio, si mise in mare e, dopo varie peripezie, arrivò nel Lazio.
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A. Ad Atene
B. Ad Olimpia
C. A Sparta
D.
Secondo la mitologia greca gli dei risiedevano sul monte Olimpo.
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A. Da Crono e Rea
B. Da Zeus e Maia
C. Da Poseidone e Medusa
D. Da Zeus ed Era
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E. Da Poseidone ed Anfitrite
C.
Pegaso, il celebre cavallo alato, fu concepito da Poseidone e Medusa. Uscì dal tronco di costei quando Perseo le
tagliò la testa. Bellerofonte lo prese mentre si dissetava alla fonte di Pirene e, ammansitolo e imbrigliatolo, se ne servì
per uccidere la Chimera e le Amazzoni.
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A. Perché la temevano
E.
Gli ateniesi dedicarono il Partenone ad Atena come segno di gratitudine per il dono dell’ulivo.
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34) Perché la terra fu colpita da una grave carestia quando Ade rapì Persefone, figlia di Demetra?
A. Perché Demetra, folle di dolore, abbandonò l’Olimpo alla ricerca della figlia, trascurando le terre
C. Perché Persefone era la dea della vegetazione e quando fu rapita la terra non produsse più frutti
D. Perché Persefone era costretta a rimanere nel mondo sotterraneo sei mesi all’anno
A.
Quando Ade rapì Persefone, figlia di Demetra, la terra fu colpita da una grave carestia perché Demetra, folle di
dolore, abbandonò l’Olimpo alla ricerca della figlia, trascurando le terre.
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A. Tritone
B. Zeus
C. Poseidone
D. Apollo
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E. Dioniso
C.
Poseidone (Nettuno) viene in genere rappresentato con un tridente. Figlio di Crono e di Rea, fratello di Zeus, vinti i
Titani, a lui toccò, nella divisione del mondo, la signoria del mare e di tutte le deità marine.
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36) In che modo Era si vendicò di Paride per averle preferito Afrodite in una gara di bellezza?
B. Uccidendolo
C. Trasformandolo in un salice
E. Rendendolo cieco
A.
Era (Giunone) si vendicò di Paride per averle preferito Afrodite in una gara di bellezza aiutando i Greci nella guerra
di Troia.
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E. Perché aveva reso il popolo romano il più potente del mondo fino ad allora conosciuto
B.
Marte era molto venerato dai Romani perché aveva generato Romolo, fondatore della città di Roma.
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38) Perché Zeus fu nascosto dalla madre in una caverna sul monte Ida?
D. Per sottrarlo al padre che era solito divorare tutti i suoi figli
E. Per evitare che corresse pericoli, in quanto futuro padre degli dei
D.
Zeus, figlio di Crono e di Rea, fu nascosto dalla madre in una caverna sul monte Ida per sottrarlo al padre che era
solito divorare tutti i suoi figli. I Curati lo avrebbero custodito, e la capra Amaltea gli avrebbe dato il latte.
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A. Atena
B. Demetra
C. Era
D. Afrodite
E. Artemide
E.
La sorella gemella di Apollo era Artemide (Diana), entrambi figli di Zeus e di Latona (Leto).
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C.
Nelle numerose raffigurazioni artistiche Eros (Cupido o Amor) viene rappresentato come un fanciullo nudo ed alato,
spesso bendato, con arco e frecce.
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C.
L’abbinamento errato è Apollo – dio della guerra, poiché Apollo era il dio della bellezza, della giovinezza, mentre il
dio della guerra era Marte.
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A. Da Zeus e Latona
B. Da Afrodite ed Anchise
C. Da Ade e Persefone
E.
Polifemo fu concepito da Poseidone e una ninfa (Toosa). Abitava in una caverna di Sicilia; Ulisse nei suoi viaggi
giunse al suo antro e lo accecò ficcando una trave rovente nell’unico occhio che aveva in fronte. Amò la ninfa
Galatea.
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A. Atena
B. Demetra
C. Era
D. Afrodite
E. Estia
A.
Atena nacque già adulta, tutta armata, dalla testa di Zeus, quando questi ebbe inghiottito la sua prima moglie Metide.
Prudenza e forza erano le sue due caratteristiche; dea della guerra e dell’intelligenza, essa era la protettrice delle città
e specialmente di Atene; era anche la dea delle arti e delle scienze.
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44) Quale dio era incaricato di condurre le anime dei defunti nel mondo sotterraneo?
A. Efesto
B. Ermes
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C. Ares
D. Poseidone
E. Apollo
B.
Il dio incaricato di condurre le anime dei defunti nel mondo sotterraneo era Ermes (Ermete o Mercurio). Zeus lo fece
araldo degli dei e gli affidò l’incarico di condurre i morti all’Ades (in senso traslato il mondo sotterraneo stesso), onde il
nome di Ermes Psicopompos.
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E.
Zeus ed Era (Giunone) ebbero i seguenti figli: Ares (Marte), Efesto (Vulcano), Ebe (Hebe), la sposa celeste di Eracle,
e Ilizia (Eilethyia), dea dei parti.
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B. del matrimonio
D.
Artemide (Diana) era la dea della luna e della caccia. La dea dell’amore e della bellezza era Afrodite (Venus,
Venere); la dea del matrimonio era Era (Giunone); la dea del sole e della musica era Eos, dea greca annunciatrice del
giorno, (detta da Omero la dea “dalle rosse dita”), si alza ogni mattina assai presto dal suo letto, e precedendo nel
cielo il fratello Elios, il Sole, arreca agli uomini la luce; la dea dei raccolti e del grano era Demetra (Cerere).
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47) Con quale altro nome era conosciuto Dioniso presso i Greci?
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A. Febo
B. Saturnio
C. Mercurio
D. Bacco
E. Marte
D.
Dioniso era conosciuto presso i Greci anche col nome di Bacco (schiamazzante) e Bromio (che fa strepito). I Romani
lo adoravano sotto i nomi di Bacco e di Libero; e chiamavano Liberali e Baccanali le feste in suo onore.
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A. Teseo
B. Ercole
C. Perseo
D. Polifemo
E. Orione
C.
Medusa, una delle tre Gorgoni, l’unica mortale, fu uccisa da Perseo. Essendo bellissima ebbe l’audacia di disputare in
bellezza con Minerva, che irritata cambiò i suoi capelli in serpi e diede ai suoi occhi la forza di trasformare in pietra le
persone che avesse guardato. Perseo si presentò innanzi a lei con uno specchio datogli da Minerva, che lo rendeva
invisibile, e così potè troncare il capo alla Gorgone. Con quel capo egli impietrò tutti i suoi nemici e cambiò tra gli altri
Atlante in monte.
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E. Nell’Ade
A.
Le Muse dimoravano sul monte Parnaso e nell’Elicona (catena di monti della Beozia).
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E. Le sacerdotesse di Apollo
B.
Le Ninfe erano giovani donne che personificavano i diversi aspetti della natura. Abitavano sui monti, nei boschi,
nelle fonti, nei fiumi, nelle grotte. Tra le ninfe vanno ricordate Calipso, Circe, Fetusa, Lampezia.
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Al primo livello della gerarchia delle fonti si pongono la Costituzione e le leggi costituzionali.
La Costituzione italiana, entrata in vigore il 1° gennaio del 1948, è composta da 139 articoli:
essa detta i principi fondamentali dell’ordinamento (artt. 1-12); individua i diritti e i doveri
fondamentali dei soggetti (artt. 13-54); detta la disciplina dell’organizzazione della
Repubblica (artt. 55-139).
Al di sotto delle leggi costituzionali si pongono le fonti primarie, ovvero le leggi ordinarie e gli
atti aventi la forza e l’efficacia di legge (decreti legge e decreti legislativi). Le leggi ordinarie sono
emanate dal Parlamento, secondo la procedura di cui agli artt. 70 ss. Cost., le cui fasi essenziali sono
così articolate:
1. l’iniziativa legislativa: la presentazione di un progetto di legge, può essere assunta dal Governo
(in tal caso, quel progetto è detto disegno di legge), da ciascun membro del parlamento (il
progetto è chiamato proposta di legge), nonché dal popolo (in tal caso, occorre che la proposta
provenga da almeno 50.000 persone);
2. l’approvazione del testo di legge: è affidata alle due Camere del Parlamento (Camera dei
Deputati e Senato della Repubblica);
3. la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica;
4. la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: essa determina la decorrenza del termine di quindici
giorni necessario perché le leggi entrino in vigore. Questo periodo (detto vacatio legis) serve ai
cittadini per poter conoscere il testo della nuova legge.
Al di sotto delle fonti primarie, si collocano i regolamenti e infine, all’ultimo livello della scala
gerarchica, si pone la consuetudine, prodotta dalla ripetizione costante nel tempo di una
determinata condotta.
È da ricordare, inoltre, il referendum abrogativo. Il referendum deve essere richiesto da
500.000 elettori o da 5 consigli regionali; non è ammesso per l’abrogazione di leggi tributarie e di
bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Nel nostro ordinamento, infine, operano le norme recepite dall’ordinamento internazionale, tra
le quali quelle di produzione comunitaria.
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il potere legislativo, ovvero il potere di creare le norme con forza di legge, è attribuito al
Parlamento;
il potere esecutivo, ovvero il potere di dare esecuzione alle norme, al Governo;
il potere giudiziario, ovvero il potere di ripristinare l’ordine giuridico una volta che questo
sia stato violato, alla Magistratura.
10.4.1 • Il Parlamento
Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Le due
Camere sono elette dal Corpo Elettorale per una durata di 5 anni (la cosiddetta legislatura).
Alla Camera dei deputati possono essere eletti deputati coloro che hanno compiuto 25 anni;
possono eleggere i deputati coloro che hanno compiuto 18 anni.
Il Senato è eletto su basi regionali. I senatori sono eletti da coloro che hanno superato il
venticinquesimo anno di età; possono essere eletti senatori coloro che hanno compiuto i 40 anni.
Oltre ai senatori eletti, siedono nel Senato, di diritto e a vita, coloro i quali hanno ricoperto la
carica di Presidente della Repubblica. Inoltre, il Presidente della Repubblica può nominare senatori
a vita cinque cittadini per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Il Parlamento detiene il potere legislativo, quindi la funzione delle Camere è quella di emanare
leggi. Tra le altre facoltà delle Camere ricordiamo le funzioni di:
La forma di governo italiano è parlamentare. Ciò comporta che il Presidente della Repubblica ha
poteri limitati: la sua funzione essenziale è quella di rappresentare l’unità nazionale. Per questo
motivo la sua elezione è effettuata dal Parlamento in seduta comune.
Può essere eletto Presidente della Repubblica qualsiasi cittadino che abbia compiuto il
cinquantesimo anno di età e goda dei diritti civili e politici. Il suo mandato dura 7 anni. In caso di
impedimento, le funzioni del Capo dello Stato sono esercitate dal Presidente del Senato.
Tra le funzioni del Presidente della Repubblica ricordiamo:
10.4.3 • Il Governo
Il Governo è un organo composto dal Presidente del Consiglio, nominato dal Presidente
della Repubblica, dai ministri e dai sottosegretari di Stato. Il Consiglio dei Ministri è un organo
collegiale composto da tutti i ministri con o senza portafoglio e presieduto dal Presidente del
Consiglio.
Nell’ambito di una forma di governo parlamentare, si spiega la necessità che il Governo ottenga
la fiducia da parte del Parlamento.
Le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardano:
Alle dipendenze dei Ministeri è posta la Pubblica Amministrazione statale che provvede alla
concreta attuazione delle finalità. La Pubblica Amministrazione, nel perseguimento dei fini affidati
dalla legge alla sua cura, può:
esercitare dei poteri, ad essa attribuiti dalla stessa legge proprio in funzione del perseguimento
di quelle finalità; in tal caso, essa si pone, rispetto al cittadino, come un’autorità, rivestendo
una posizione di supremazia (che non significa, certo, arbitrio);
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10.4.5 • La Magistratura
Le collettività locali sono organizzate negli enti pubblici territoriali, ovvero i Comuni, le
Province, le Città metropolitane e le Regioni.
Una particolare autonomia è riconosciuta, per ragioni storiche, a cinque regioni (le Regioni a
Statuto speciale): Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
La Regione
Le Regioni italiane sono venti: quindici a statuto ordinario e cinque a statuto speciale (Sicilia,
Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia).
Organi della Regione. Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla
Regione e le altre funzioni ad esso conferite dalla Costituzione e dalle leggi.
La Giunta regionale è l’organo esecutivo delle Regioni. È composta dal Presidente, che è
anche Presidente della Regione, e da un numero di assessori che varia da 6 a 12, a seconda della
popolazione residente. La Giunta, tra l’altro, predispone il bilancio preventivo e amministra il
patrimonio della Regione.
Il Presidente della Regione rappresenta e dirige la Regione, è eletto a suffragio universale e
diretto, nomina e revoca i componenti della Giunta, dirige la politica della stessa e ne è
responsabile; promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali; dirige le funzioni amministrative
delegate dallo Stato alla Regione, conformandosi alle istruzioni del Governo.
La Provincia
La suddivisione dello Stato in Province è un’eredità culturale del Regno d’Italia. La Costituzione
ha fatto propria tale ripartizione ma, nel corso degli ultimi anni, la necessità di snellire l’apparato
burocratico e ridurre la spesa pubblica, ha spinto molti a chiedere la soppressione di tali enti.
Tuttavia essendo previste dalla Carta costituzionale non è possibile procedere alla loro eliminazione
senza una modifica della Costituzione. Al momento, quindi, le Province sono ancora operative,
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Il Comune
È l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo
sviluppo.
Le ultime riforme normative (legge cost. n. 3/2001 e D.Lgs. 267/2000) sono state caratterizzate,
tra l’altro, dal rafforzamento del ruolo e dell’importanza del Comune. Questo ente gode, infatti, di
autonomia statutaria, normativa, amministrativa, impositiva e finanziaria; a tal proposito, l’art. 119
Cost. riconosce in capo al Comune l’autonomia di entrata e di spesa, la facoltà di stabilire e applicare
tributi ed entrate proprie e di disporre di proprie risorse.
Funzioni. In questo quadro costituzionale, il D.Lgs. 267/2000 dispone, all’art. 13, che al
Comune spettano “tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio
comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell’assetto e
utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente
attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze”.
Organi del Comune sono il Consiglio comunale, la Giunta comunale e il Sindaco.
Il Consiglio comunale è l’organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo e viene
eletto, per cinque anni, direttamente dalla popolazione residente.
La Giunta comunale è l’organo esecutivo e deliberativo del Comune. Essa è nominata dal
Sindaco ed è composta dallo stesso Sindaco, che la presiede, nonché dagli assessori. In tutti i casi in
cui il Sindaco cessa dalla carica, decade anche la Giunta. Quest’organo compie tutti gli atti rientranti
tra le funzioni di Governo che non siano riservati al Consiglio o al Sindaco.
Il Sindaco è l’organo responsabile dell’amministrazione comunale. Egli rappresenta il Comune.
Viene eletto direttamente dal popolo e dura in carica cinque anni.
Le Città metropolitane
Accanto ai Comuni e alle Province con la riforma costituzionale del 2001 sono state introdotte
nella nostra Carta fondamentale le Città metropolitane, aree formate da più Comuni, i cui
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insediamenti hanno rapporti di stretta integrazione in ordine alle attività economiche, ai servizi
essenziali, alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali.
Le Città metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e
Reggio Calabria sono ora disciplinate dalla legge 56/2014. Ad esse si aggiunge la Città
metropolitana di Roma che gode di uno status speciale per la presenza di Roma capitale.
Dal 1° gennaio 2015 le Città metropolitane sono subentrate alle Province omonime e succedono
ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercitano le funzioni. Organi delle Città metropolitane
sono: il Sindaco metropolitano; il Consiglio metropolitano; la Conferenza metropolitana.
Nel nostro ordinamento, un giudice speciale giudica sulla conformità alla Costituzione delle
leggi e degli atti aventi forza di legge emanati dallo Stato e dalle Regioni: si tratta della Corte
Costituzionale.
Il controllo sulla legittimità delle leggi è, senz’altro, il compito principale affidato alla Corte; la
quale, inoltre, è competente a giudicare in ordine a:
i conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;
le accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione.
La Corte Costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente
della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme
magistrature ordinaria ed amministrative.
Contro le decisioni della Corte Costituzionale non è ammessa alcuna
impugnazione.
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Il diritto internazionale è costituito dalle norme che disciplinano i rapporti tra gli Stati ovvero
all’interno della comunità internazionale.
Il diritto internazionale si divide in diritto internazionale privato, che disciplina i
rapporti tra individui appartenenti a diversi Stati e quindi sottoposti a legislazioni diverse, e diritto
internazionale pubblico.
La principale fonte di diritto internazionale è costituita dai trattati che rappresentano veri e
propri accordi tra due o più Stati (a seconda dei casi, si dicono bilaterali o plurilaterali). Nell’ambito
del diritto internazionale particolare rilievo assumono le organizzazioni internazionali. La principale
è l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), istituita a San Francisco (USA) il 26 giugno 1945 su
iniziativa delle potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. All’inizio raggruppava 51 Stati;
progressivamente, vi hanno aderito la quasi totalità degli Stati, tra i quali l’Italia nel 1955.
Dal 1951 la sede dell’ONU è a New York.
Proprio per porre fine, almeno negli auspici, agli orrori del secondo conflitto mondiale, all’ONU
furono affidati i seguenti compiti:
l’Assemblea generale, costituita dai rappresentanti degli Stati membri. Essa detiene poteri
limitati, potendo adottare solo delle raccomandazioni (ovvero, delle mere esortazioni
indirizzate ad un determinato Stato);
il Consiglio di Sicurezza, composto da 15 membri, dei quali 5 siedono a titolo permanente.
Si tratta delle potenze uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale (USA, Russia, Cina,
Francia e Gran Bretagna). Ciascuno di questi 5 Stati membri gode del diritto di veto, ovvero del
potere di impedire, con la sola propria opposizione, l’adozione di una qualsiasi delibera da
parte del Consiglio. Gli altri dieci Stati membri del Consiglio siedono per soli due anni e sono
eletti dall’Assemblea. Il Consiglio è l’organo che dispone di maggiori poteri;
il Segretario generale, l’organo rappresentativo dell’ONU, che svolge soprattutto funzioni
esecutive e di coordinamento delle strutture burocratiche. Esso è eletto ogni 5 anni
dall’Assemblea;
il Consiglio economico e sociale, i cui componenti sono eletti dall’Assemblea. Si occupa
delle questioni relative allo sviluppo economico, sociale e sanitario degli Stati membri;
la Corte Internazionale di Giustizia, Tribunale composto da 15 giudici, delle diverse
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Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), con sede a Ginevra, che promuove
l’adozione da parte degli Stati membri di misure legislative a protezione del lavoro subordinato;
Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), con sede a Roma, che si
occupa dei problemi dell’alimentazione e dello sviluppo delle tecniche agricole;
Conferenza sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), con sede a Ginevra, che agisce per
promuovere accordi e relazioni economiche a favore dei Paesi in via di sviluppo;
Fondo Monetario Internazionale (FMI), con sede a Washington, il cui obiettivo è quello
di armonizzare le politiche finanziarie e monetarie degli Stati membri;
Fondo per l’Infanzia (UNICEF), con sede a New York, per l’adozione delle misure a tutela
dell’infanzia nel mondo;
Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), con sede a
Parigi, il cui compito è quello di valorizzare la cultura, favorendo, tra l’altro, programmi di
scolarizzazione ed istruzione;
Organizzazione per il Commercio Mondiale (WTO), con sede a Ginevra, che tende a
promuovere i rapporti commerciali tra gli Stati, in particolare favorendo programmi e accordi
in materia di liberalizzazione dei servizi e del commercio;
Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO), con sede a Ginevra, il cui obiettivo è
quello di divulgare le tecniche più evolute in materia sanitaria, nonché di controllare la
diffusione nel mondo di malattie e fonti patologiche;
Banca Mondiale (IBRD), con sede a Washington, istituita nel 1944, il cui scopo è quello di
favorire lo sviluppo economico dei Paesi membri e di quelli poveri.
Consiglio d’Europa, istituito a Londra nel 1949. Ha sede in Strasburgo e raggruppa 47 Stati
europei: si occupa dei temi attinenti alla vita economica e sociale. Ha predisposto una serie di
convenzioni sui diritti civili, politici ed economici dell’individuo;
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), istituita nel
1961, con sede a Parigi, raggruppa i Paesi maggiormente industrializzati nel mondo e si
preoccupa di favorire lo sviluppo economico degli Stati membri e di quelli in via di sviluppo,
nonché di favorire il commercio internazionale;
Comunità degli Stati indipendenti (CSI), che raggruppa i Paesi una volta uniti nell’URSS;
Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), che
ricomprende gli Stati europei, gli Usa e il Canada, il cui scopo è quello del mantenimento della
pace;
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Lega Araba, che ricomprende gli Stati islamici, per la cooperazione in materia di difesa,
politica estera ed economica;
Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio (OPEC), che raggruppa i maggiori
produttori di petrolio, il cui fine è quello di controllare l’offerta, e dunque il prezzo del greggio
sui mercati internazionali;
NAFTA; si tratta di un accordo che ha istituito un’area di libero scambio nel Nord America
(Canada, USA, Messico).
Infine, è da ricordare l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), fondata
nel 1949, con lo scopo di coordinare la difesa militare degli Stati occidentali contrapposti al blocco
sovietico (i Paesi che gravitavano intorno all’ex URSS erano invece organizzati nel Patto di Varsavia,
istituito nel 1955 e sciolto nel 1991).
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All’indomani del secondo conflitto mondiale cominciò ad affacciarsi l’idea di dar vita ad un
processo di integrazione degli Stati europei, sia sotto il profilo politico, sia sotto quello economico.
Da allora il processo ha avuto una spinta inarrestabile, anche se è sfociato in un’integrazione
solo sul piano economico e non anche su quello politico.
Le fasi principali di tale percorso possono essere così schematizzate:
nel 1951 sei Stati (Belgio, Germania occidentale, Lussemburgo, Paesi Bassi, Francia e Italia)
firmarono a Parigi il Trattato istitutivo della CECA (Comunità Economica del Carbone e
dell’Acciaio), il cui scopo fu quello di facilitare gli scambi del carbone e dell’acciaio;
nel 1957, a Roma, gli stessi Stati diedero vita all’Euratom (Comunità Europea per l’Energia
Atomica), al fine di realizzare un’intensa forma di collaborazione per la ricerca e lo
sfruttamento del nucleare, e alla CEE (Comunità Economica Europea), il cui obiettivo era
quello di abbattere le barriere commerciali tra i sei Stati e costituire, di conseguenza, un
mercato comune;
nel 1960 fu creata l’Associazione europea di libero scambio (EFTA);
nel 1962 fu elaborata una Politica Agricola Comune (PAC);
nel 1968 furono aboliti gli ultimi dazi doganali intracomunitari sui prodotti industriali e si
introdusse la Tariffa doganale comune;
nel 1979 si diede vita al Sistema Monetario Europeo (SME), al fine di stabilizzare entro
certi margini i cambi delle valute dei Paesi europei e di creare i presupposti per una
convergenza monetaria;
nel 1987 fu firmato l’Atto unico europeo, con il quale gli Stati della CEE (che, nel frattempo,
erano divenuti dodici) s’impegnarono a realizzare, entro il 1° gennaio 1993, un mercato
europeo unico, ovvero uno spazio senza frontiere nel quale le merci, le persone, i servizi e i
capitali potessero circolare liberamente, senza più controlli e dazi doganali;
nel 1992 fu stipulato il Trattato di Maastricht, con il quale si diede vita all’Unione Europea
(UE), che si sostituì alla Ceca, alla Cee e all’Euratom. Con la costituzione dell’Unione Europea
la Comunità perse il suo carattere esclusivamente economico, per diventare, almeno nelle
intenzioni, un organismo politico sul modello dello Stato federale. Il Trattato di Maastricht si
basa su tre pilastri fondamentali: il primo fa riferimento ad una serie di norme tese
all’instaurazione dell’unione economica e monetaria e alla liberalizzazione del mercato del
lavoro; il secondo punta all’affermazione di una politica estera e di sicurezza comune e il terzo
riguarda la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni;
nel 1997 il Trattato di Maastricht è stato oggetto di una revisione, i cui principali obiettivi sono
stati: fare dell’occupazione e dei diritti dei cittadini la priorità dell’UE; eliminare gli ultimi
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ostacoli alla libera circolazione delle persone; consentire all’UE di avere più voce in capitolo
nelle politiche mondiali;
nel 2001 è stato stipulato il Trattato di Nizza, che ha apportato delle modifiche ai Trattati
istitutivi, al fine, soprattutto, di adeguare l’organizzazione dell’UE all’adesione di nuovi Paesi;
con l’adesione, nel 2007, della Romania e della Bulgaria gli Stati dell’UE sono divenuti 27;
nel 2004 a Roma, è stata sottoscritta la Costituzione europea, la quale sarebbe dovuta
entrare in vigore nel 2006, purché ratificata da tutti gli Stati. Constatata la mancata ratifica da
parte di alcuni Stati, il Consiglio Europeo ha rinunziato all’idea di sostituire i Trattati istitutivi
con un unico testo costituzionale per procedere ad una riformulazione di quelli esistenti,
accogliendo molte delle novità che erano state inserite nel progetto di Costituzione europea;
il 1° dicembre 2009 è così entrato in vigore il Trattato di Lisbona, che ha dovuto essere
ratificato da tutti i Paesi aderenti. Con un numero tanto elevato di membri, l’Unione aveva
bisogno di nuove regole per migliorare l’efficacia dei processi decisionali, rafforzare il proprio
ruolo sulla scena internazionale, accrescere la partecipazione democratica dei cittadini europei;
nel 2013 la Croazia è entrata nella UE.
Per un totale di 28 Stati membri, con l’ultimo ampliamento, i cittadini europei sono diventati
circa 507 milioni.
Il 23 giugno 2016, il Regno Unito con un referendum ha espresso la volontà di uscire dalla UE.
Entrando a far parte dell’UE gli Stati membri hanno limitato la propria sovranità, delegando
poteri all’Unione.
I suoi obiettivi sono, sotto il profilo economico, quelli di promuovere al proprio interno lo
sviluppo delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, una
crescita sostenibile e non inflazionistica, un alto grado di competitività e di convergenza dei risultati
economici; sotto il profilo sociale, quelli di promuovere un elevato livello di protezione
dell’ambiente, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la parità tra uomini e donne, la
coesione economica e sociale e la solidarietà tra Stati membri.
Il perseguimento di questi obiettivi avviene attraverso:
Ciò comporta il divieto, tra gli Stati membri, dei dazi doganali; una politica commerciale
comune; un mercato interno caratterizzato dall’eliminazione, fra gli Stati membri, degli ostacoli alla
libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali (principio fondamentale della
libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali); un regime inteso a garantire che la
concorrenza non sia falsata nel mercato interno; il ravvicinamento delle legislazioni nella misura
necessaria al funzionamento del mercato comune.
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I singoli Stati membri si impegnano, al proprio interno, a gestire le finanze pubbliche in modo
sano e mantenere entro certi limiti il deficit annuale e il debito complessivo dello Stato (l’impegno si
traduce nel rispetto dei cosiddetti “parametri di Maastricht”, per i quali il deficit annuale e il debito
complessivo statali non devono superare, rispettivamente, il 3% e il 60% del PIL).
VERIFICA
RISPOSTE COMMENTATE
1) Quali sono i tre elementi che compongono uno Stato?
C.
I tre elementi che compongono uno Stato sono: un gruppo sociale organizzato (popolazione), il territorio, come
centro di riferimento degli interessi comunitari che in esso trovano la loro collocazione, e la sovranità, ovvero la
capacità di esercitare la potestà politica e di controllo sul territorio.
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A.
Per ordinamento giuridico (o diritto inteso in senso oggettivo) s’intende l’insieme delle regole poste da un gruppo
organizzato per disciplinare i comportamenti di ogni singolo componente e istituzione appartenente al gruppo
medesimo. Diritto inteso in senso soggettivo, invece, è il potere di agire riconosciuto a un soggetto per la
realizzazione in concreto di un suo interesse.
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A. Positività
B. Coercibilità
C. Generalità
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
D. Astrattezza
E. Specificità
E.
I caratteri della norma giuridica sono: la positività, il fatto, cioè, di essere predeterminata per legge, la generalità, in
quanto rivolta a tutti gli appartenenti alla comunità sociale, l’astrattezza, poiché la norma disciplina quella che viene
definita la fattispecie astratta, ossia un caso ipotetico e non un caso concreto già verificatosi, e la coercibilità, cioè la
capacità della norma di imporre la sua osservanza attraverso il meccanismo della sanzione.
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4) Le sanzioni penali:
A. sono irrogate da soggetti posti in posizione sovraordinata rispetto a chi ha infranto la regola
B. riguardano i rapporti tra soggetti posti dall’ordinamento giuridico sullo stesso piano
C.
Le sanzioni penali sono la conseguenza giuridica della violazione di un precetto penale. Consistono nella privazione
o diminuzione di un bene individuale (libertà, vita, patrimonio). Le pene si distinguono a seconda della categoria di
reato: per i delitti sono la pena di morte (per gli Stati ove è ancora in vigore), o le pene detentive come l’ergastolo, la
reclusione, la multa; per le contravvenzioni sono l’arresto e l’ammenda.
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A. norma giuridica
B. fonte di cognizione
C. fonte di produzione
D. legge ordinaria
E. legge costituzionale
B.
La Gazzetta Ufficiale è una fonte di cognizione. Le fonti del diritto si distinguono in fonti di produzione e fonti di
cognizione. Le prime sono quegli atti o fatti mediante cui vengono prodotte le norme giuridiche; le seconde sono i
documenti ufficiali nei quali vengono racchiuse le disposizioni normative.
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A. L’organizzazione dello Stato, degli enti pubblici territoriali e di tutti gli altri enti pubblici, nonché il rapporto tra il
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
cittadino e gli enti
E. La gestione dei mezzi economici necessari per il funzionamento degli enti pubblici
A.
Il diritto pubblico è quella branca del diritto che disciplina l’organizzazione e il funzionamento dello Stato, delle
istituzioni e degli enti pubblici, oltre ai rapporti fra il cittadino e gli enti cui sia riconosciuto il particolare status appunto
di diritto pubblico. Come tale, il diritto pubblico si contende il campo con il diritto privato, le cui materie sono quelle
che riguardano invece i rapporti tra singoli individui in posizione di parità.
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A. Nell’entrata in vigore della norma dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
D. Nell’eliminazione della norma da parte di una norma successiva, emanata da fonte di pari grado
D.
L’art. 15 delle Disposizioni sulla legge in generale dispone che “Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per
dichiarazione espressa del legislatore, o per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché la nuova
legge regola l’intera materia già regolata dalla legge anteriore (abrogazione tacita)”.
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8) Le direttive UE:
E. vincolano gli Stati membri al solo raggiungimento degli obiettivi da esse fissati
E.
Le direttive comunitarie vincolano gli Stati membri al raggiungimento degli obiettivi da esse fissati. Tali obiettivi vanno
attuati nei singoli Stati mediante legge ordinaria.
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A. Il 2 giugno 1946
B. Il 23 luglio 1945
C. Il 1 gennaio 1948
D. Il 31 dicembre 1947
E. Il 25 aprile 1945
C.
La Costituzione della Repubblica Italiana, la legge fondamentale e dello Stato italiano, fu approvata dall’Assemblea
Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.
Entrò in vigore il 1º gennaio 1948.
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A. dal Governo
D. dal Parlamento
D.
Le leggi ordinarie sono quelle leggi deliberate dal Parlamento secondo il procedimento disciplinato, nelle sue linee
essenziali, dagli artt. 70 e ss. Cost. e sono le fonti più frequentemente utilizzate quando l’ordinamento intende
regolare l’azione umana. Tale procedimento prevede cinque fasi: l’iniziativa; l’istruttoria; la discussione e
l’approvazione; la promulgazione e la pubblicazione.
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A. 135
B. 136
C. 137
D. 138
E. 139
E.
La Costituzione è composta da 139 articoli (ma 5 articoli sono stati abrogati: 115; 124; 128; 129; 130), divisi in
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quattro sezioni: principi fondamentali (artt. 1-12); parte prima, diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54); parte seconda,
concernente l’ordinamento della Repubblica (artt. 55-139); 18 disposizioni transitorie e finali, riguardanti situazioni
relative al trapasso dal vecchio al nuovo regime e destinate a non ripresentarsi.
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A. 20 giorni
B. 15 giorni
C. Un mese
D. Due mesi
E. Una settimana
B.
La vacatio legis è quel periodo, necessario ai cittadini affinché possano conoscere la nuova legge, che va dalla
pubblicazione di una legge nella Gazzetta Ufficiale a quello della sua effettiva entrata in vigore. Di solito, salvo diversa
indicazione, dura 15 giorni, come prescrive l’art 73 comma 3° della Costituzione.
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A. Al Governo
B. Al Parlamento
C. Al Consiglio di Stato
B.
L’approvazione di un testo di legge è affidata al Parlamento. La procedura per l’approvazione delle leggi ordinarie
consta di cinque fasi: l’iniziativa; l’istruttoria; la discussione e l’approvazione; la promulgazione e la pubblicazione.
L’iniziativa spetta a ciascun membro del parlamento, al Governo o al popolo. Le fasi dell’istruttoria, della discussione e
successiva approvazione sono di competenza delle Camere. La promulgazione avviene ad opera del Capo dello
Stato.
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A. 5 anni
B. 4 anni
C. 6 anni
D. 1 anno
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E. 3 anni
A.
La legislatura è il periodo di durata effettiva del mandato parlamentare per ciascuna Camera, salvo scioglimento
anticipato (art. 88 Cost.), o proroga in caso di guerra (art. 60 Cost.). Essa dura 5 anni. La prorogatio dei poteri (e non
della durata in carica) di ciascuna Camera è però sancita dall’art. 61 comma II della Costituzione che prevede, per il
decorso del tempo necessario all’insediamento delle nuove Camere, una proroga dei loro poteri per quanto riguarda
l’ordinaria amministrazione.
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A. Dal Parlamento
B. Dalla Magistratura
C. Dal Governo
E. Dalle Regioni
C.
Nel nostro ordinamento il potere esecutivo, e cioè il potere di dare attuazione alle norme poste in essere dalle
Camere nello svolgimento del loro potere legislativo, è esercitato da un complesso di organi (centrali e periferici) al
vertice dei quali è posto il Governo come organo costituzionale.
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A. La promulgazione
B. La pubblicazione
C. L’approvazione
D. L’iniziativa legislativa
E. L’abrogazione
D.
La fase iniziale del procedimento di formazione della legge è quella dell’iniziativa legislativa, ovvero la
presentazione di un progetto di legge. Essa può essere assunta dal governo (si chiamerà allora disegno di legge), da
ciascun parlamentare (proposta di legge), dal popolo con raccolta di 50.000 firme, dal CNEL (Consiglio Nazionale
dell’Economia e del Lavoro), dai Consigli regionali e dai Consigli comunali.
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17) Quale branca del diritto privato disciplina i diritti di successione, i diritti reali e le obbligazioni?
A. Il diritto commerciale
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C. Il diritto industriale
D. Il diritto amministrativo
E. Il diritto civile
E.
Premesso che il diritto amministrativo è l’unica branca fra quelle elencate che non fa parte del diritto privato, ma del
diritto pubblico, è il diritto civile a disciplinare i diritti di successione, i diritti reali e le obbligazioni, così come i diritti
delle persone e della famiglia.
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B. possono essere modificate con il voto delle due Camere, secondo il procedimento di formazione delle leggi
ordinarie
D. possono essere modificate esclusivamente con un procedimento aggravato di revisione delle norme
costituzionali
E. possono essere modificate solo con l’assenso del Presidente della Repubblica
D.
Le Costituzioni si distinguono in rigide e flessibili, a seconda che per modificarle, integrarle o abrogarle sia necessario
un procedimento diverso e aggravato rispetto a quello adottato per l’approvazione delle leggi ordinarie, oppure sia
sufficiente quest’ultimo. Da ciò consegue che, mentre nelle Costituzioni flessibili le diverse norme hanno la stessa
forza di quelle della legislazione ordinaria, nelle Costituzioni rigide le norme costituzionali hanno un’efficacia più alta e
assumono nella gerarchia delle fonti un grado superiore a quello delle leggi ordinarie. Qualora queste ultime fossero
in contrasto con una norma contenuta in una Costituzione rigida, sarebbero costituzionalmente illegittime e potrebbero
essere sottoposte a un controllo di costituzionalità volto a dichiararne l’invalidità. Le Costituzioni rigide, pertanto,
offrono maggiori garanzie di stabilità dell’ordinamento supremo dello Stato, mentre quelle flessibili si prestano per loro
natura a essere più facilmente modificate.
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19) Quale fonte del diritto si pone all’ultimo livello della scala gerarchica?
A. I regolamenti
B. Il referendum abrogativo
C. Le leggi regionali
D. La consuetudine
E. I decreti legislativi
D.
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All’ultimo posto della gerarchia delle fonti si pone la consuetudine, dopo la Costituzione e le leggi costituzionali, le
leggi ordinarie e gli atti aventi forza di legge (decreti-legge e decreti legislativi), e i regolamenti. La consuetudine è
una fonte non scritta che consiste in un comportamento uniformemente e costantemente diffuso fra i cittadini (fra
coloro, cioè, che sono destinatari delle norme, e non fra coloro che esercitano il potere). Affinché si possa parlare di
consuetudine come fonte del diritto, però, è necessaria la cd opinio iuris ac necessitatis, ossia la convinzione che tale
comportamento sia giuridicamente obbligatorio.
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20) Il referendum che permette alla popolazione di esprimere un proprio giudizio sull’abrogazione totale o
parziale di una legge o di un atto avente forza di legge è detto:
A. consultivo
B. abrogativo
C. confermativo
D. elettorale
E. costituzionale
B.
Il referendum abrogativo, disciplinato dall’art. 75 della nostra costituzione, permette l’abrogazione parziale o totale di
una legge quando lo richiedono 500.000 elettori o cinque consigli regionali. Hanno diritto di partecipare al referendum
tutti i cittadini chiamati a eleggere la Camera dei deputati. Non è ammesso per leggi tributarie e di bilancio, di amnistia
e indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
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A. 5 anni
B. 6 anni
C. 4 anni
D. 8 anni
E. 7 anni
E.
Il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune e dura in carica 7 anni. Può essere
eletto Presidente ogni cittadino italiano che abbia compiuto i cinquanta anni di età e che goda dei diritti civili e politici.
Oltre che alla naturale scadenza, il mandato può essere interrotto per: dimissioni volontarie; morte; impedimento
permanente, dovuto a gravi malattie; destituzione, nel caso di giudizio sulla messa in stato d’accusa per reati di alto
tradimento e attentato alla Costituzione; decadenza, per il venir meno di uno dei requisiti di eleggibilità.
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A. 18 anni
B. 25 anni
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C. 40 anni
D. 30 anni
E. 35 anni
B.
Possono essere eletti deputati coloro che hanno compiuto 25 anni d’età. Non sono eleggibili coloro che ricoprono
alcune cariche pubbliche, ad esempio i presidenti delle Giunte provinciali, i sindaci dei Comuni con popolazione
superiore ai 20.000 abitanti, il capo e vice capo della polizia e gli ispettori generali di pubblica sicurezza, ecc.. Tali
cause di ineleggibilità non hanno però effetto se le funzioni esercitate siano cessate almeno 180 giorni prima della
data di scadenza del quinquennio di durata della Camera dei deputati.
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23) Quale delle seguenti non è una funzione propria delle Camere?
C. Concedere la grazia
C.
In Italia, la grazia viene concessa dal Presidente della Repubblica con atto controfirmato dal Ministro della Giustizia.
La grazia è un provvedimento di clemenza individuale, cioè beneficia soltanto un determinato condannato o internato,
condonandogli la pena principale in tutto o in parte o sostituendola con altra meno grave. A differenza dell’amnistia e
dell’indulto, che si applicano a una determinata categoria rispettivamente di reati e di condannati, la grazia si riferisce
a un singolo soggetto che si trovi in condizioni eccezionali di carattere equitativo o giudiziario.
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A. parlamentare
B. presidenziale
C. direttoriale
D. semipresidenziale
E. federale
A.
La forma di governo indica il modo con cui le varie funzioni dello stato sono distribuite e organizzate tra i diversi organi
costituzionali, in Italia è parlamentare. L’Italia è una Repubblica parlamentare. Si caratterizza per l’esistenza di un
rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento; il Governo, infatti, che detiene il Potere Esecutivo, costituisce
emanazione permanente del Parlamento e deve ottenere, e mantenere, la fiducia da parte di quest’ultimo. Quando
tale fiducia viene a mancare, il Governo è costretto a dimettersi.
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A. Sciogliere le Camere
C. Concedere la grazia
A.
Ai sensi dell’art. 88 Cost. il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche
una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in
tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. Oltre a questa primaria funzione indice le elezioni delle nuove
Camere; promulga le leggi; indice il referendum popolare; nomina i funzionari dello Stato; accredita e riceve i
rappresentanti diplomatici; ratifica i trattati internazionali; ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio
supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere; può concedere
grazia e commutare le pene.
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26) Quale dei seguenti non fa parte dei diritti inviolabili, riconosciuti e garantiti dalla Costituzione?
A. La libertà personale
E.
Il diritto di estradizione, anch’esso disciplinato, nell’ordinamento italiano, dalla Costituzione (artt. 10 e 26), e anche
dalla legge ordinaria, dalle Convenzioni internazionali e dalle norme di Diritto internazionale generale, consiste nella
consegna, da parte dello Stato richiesto allo Stato richiedente, di una persona ricercata o perché oggetto di una
sentenza di condanna definitiva ad una pena detentiva o ad una misura di sicurezza privativa della libertà personale
(estradizione esecutiva) o perché oggetto di una ordinanza di custodia cautelare in carcere (estradizione
processuale).
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B.
Il Consiglio dei Ministri è composto dal Presidente del Consiglio e da tutti i ministri, con e senza portafoglio.
Ministro senza portafoglio è colui che ha il mandato di esercitare un determinato ufficio civile, senza per ciò essere
preposto ad un Dicastero o Ministero. Nel caso in cui sia preposto ad un Dicastero, si dice Ministro con portafoglio, o
più semplicemente Ministro.
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A. del Senato
D. del Parlamento
D.
In una forma di governo parlamentare il Governo deve ottenere la fiducia da parte delle Camere; il Governo, infatti,
che detiene il Potere Esecutivo, costituisce emanazione permanente del Parlamento e deve ottenere, e mantenere, la
fiducia da parte di quest’ultimo. Quando tale fiducia viene a mancare, il Governo è costretto a dimettersi.
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A. dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta dei sottosegretari di Stato
B. dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri
D. dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente della Repubblica
E. dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Senato
B.
I ministri sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei
Ministri. L’art. 92 della Costituzione afferma che “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei
ministri e, su proposta di questo, i ministri”.
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B. dal Tribunale
C.
Il più alto grado di giurisdizione è rappresentato dalla Corte di Cassazione. La Corte suprema di Cassazione
assicura l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge, l’unità del diritto oggettivo nazionale, il rispetto
dei limiti delle diverse giurisdizioni; regola i conflitti di competenza e di attribuzioni e adempie gli altri compiti ad essa
conferiti dalla legge. Non giudica sul fatto, ma sul diritto, è giudice di legittimità: ciò significa che non può occuparsi
di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei
gradi precedenti si sia svolto secondo le regole.
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B. La Giunta regionale
C. Il Consiglio regionale
C.
L’organo regionale con potestà legislativa è il Consiglio regionale. In particolare legifera sulle materie su cui la
Regione ha competenza esclusiva, e in quelle su cui la Regione ha potestà legislativa concorrente a quella dello
Stato, rispetto alle quali legifera nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge ordinaria (art. 117 cost.). Il Consiglio ha potere
di iniziativa legislativa ordinaria, in quanto ha la facoltà di presentare al Parlamento proposte di legge anche per quelle
materie su cui non ha competenza, ma che hanno rilevanza per la Regione.
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B. Sardegna
D. Calabria
E. Sicilia
D.
La Calabria non è una Regione a statuto speciale. Le Regioni a statuto speciale godono di particolari forme e
condizioni di autonomia, dettate da uno Statuto approvato con legge costituzionale. Si contrappongono alle Regioni a
statuto ordinario per la quale forme e condizioni di autonomia sono dettate dalla Costituzione. Esse sono: Sicilia,
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Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto-Adige e Friuli-Venezia Giulia.
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E.
La Corte costituzionale, organo previsto dall’art.134 della Costituzione, giudica se nelle leggi e negli atti aventi
valore di legge ci sono norme contrarie alla Costituzione (sindacato di legittimità costituzionale). Giudica anche se
insorgono conflitti tra i diversi poteri dello Stato o conflitti tra lo Stato e le Regioni; se insorgono procedimenti di
accusa nei confronti del Presidente della Repubblica (attentato alla Costituzione o alto tradimento); se sono
ammissibili le richieste dei referendum abrogativi di una legge.
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A.
Secondo la Costituzione, il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del governo e ne è
responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri
(art. 95).
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A. La consuetudine
B. Il regolamento
C. La direttiva
D. Il trattato
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E. La legge ordinaria
D.
I trattati sono contratti stipulati dai rappresentanti di due o più Stati. Attraverso questi accordi i paesi firmatari
disciplinano i rispettivi comportamenti nell’ambito di una determinata materia. Le materie oggetto dei patti possono
essere le più svariate: si va dalla semplice regolamentazione del commercio di un prodotto, a materie delicate come i
diritti umani. Questi patti vincolano esclusivamente i Paesi firmatari, a differenza della consuetudine, altra fonte del
diritto internazionale, che vincola l’intera comunità internazionale. Tra i vari tipi di atti, quelli più interessanti sono quelli
che istituiscono degli Enti internazionali, come l’atto che ha istituito la Comunità Economica Europea (ora Unione
Europea).
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A. Dieci
B. Quindici
C. Venti
D. Venticinque
E. Trenta
B.
La Corte Costituzionale è costituita da 15 giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo
dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle magistrature ordinaria ed amministrativa. In questo modo si
ottiene un organo equilibrato con alta professionalità giuridica e sensibilità politica. I giudici della Corte costituzionale
restano in carica per 9 anni (non rinnovabili) e nel corso del mandato godono dell’immunità politica e penale.
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A. allo Stato
C. al popolo
D. al Governo
E. alla Magistratura
C.
L’art. 1 della Costituzione recita così: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
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E.
Fra le funzioni attribuite al Parlamento non rientra quella di avere la responsabilità della politica del Governo. Spetta al
Presidente del Consiglio, in quanto capo dell’Esecutivo, occuparsi dell’attività di Governo: egli, infatti, ne dirige la
politica generale e ne è il responsabile, mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuove e coordina
l’attività dei Ministri.
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B. cinque cittadini tra quelli che hanno ricoperto la carica di Presidente della Re pubblica
C. cinque cittadini che hanno superato il cinquantesimo anno di età e che godono dei diritti civili e politici
D. quattro cittadini che abbiano fatto parte del Consiglio Superiore della Magistratura
E. cinque cittadini per altissimi meriti in campo sociale, scientifico, artistico e lette rario
E.
La carica di Senatore a vita è, nella Repubblica Italiana, una carica cui accedono di diritto, salvo rinuncia, gli ex
Presidenti della Repubblica. Inoltre, il Presidente della Repubblica può nominare cinque Senatori a vita per aver
illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario (art. 59, comma 2 Cost.).
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A. La FAO
B. L’UNESCO
C. Il FMI
D. L’ONU
E. L’UNICEF
D.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite, che prese il posto della Società delle Nazioni nel 1945, ha come fine il
conseguimento della cooperazione internazionale in ambito di sviluppo economico, progresso socioculturale, diritti
umani e sicurezza internazionale. Relativamente alla sicurezza internazionale in particolare ha come fine il
mantenimento della pace mondiale anche attraverso efficaci misure di prevenzione e repressione delle minacce e
violazioni ad essa rivolte.
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41) Quali sono i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU?
A.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è l’organo che ha maggiori poteri delle Nazioni Unite, avendo la
competenza esclusiva a decidere contro gli stati colpevoli di aggressione o di minaccia alla pace. Il Consiglio è
composto da cinque membri permanenti e dieci membri non-permanenti eletti fra i paesi membri delle Nazioni Unite. I
membri permanenti del Consiglio sono cinque, le cinque nazioni uscite vincitrici dalla seconda guerra mondiale: USA,
Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna.
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A. L’Assemblea Generale
B. Il Consiglio di Sicurezza
E. Il Segretario generale
D.
La Corte Internazionale di Giustizia, con sede all’Aia è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Le sue
funzioni principali sono: dirimere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato la sua
giurisdizione. Essa esercita una funzione giurisdizionale riguardo all’applicazione e l’interpretazione del diritto
internazionale; offrire pareri consultivi su questioni legali avanzate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dal
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o dagli Istituti Specializzati delle Nazioni Unite quando essi siano autorizzati
a farlo.
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C.
L’OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries) è un’organizzazione internazionale che raggruppa alcuni
stati che hanno nell’esportazione del petrolio la loro maggiore fonte di entrate economiche. Proprio perché la più
consistente fonte di guadagni di questi paesi è data dalla vendita del greggio (detenuto per la maggior parte da questi
Stati), risorsa, che, una volta esaurita, necessita milioni di anni per riformarsi, l’OPEC controlla e limita la produzione
di petrolio da parte dei paesi membri.
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44) Secondo i parametri di Maastricht, il rapporto tra deficit pubblico e PIL non deve superare la soglia del:
A. 3%
B. 5%
C. 2%
D. 4%
E. 6%
A.
Cinque sono i criteri di convergenza che devono essere rispettati dalle economie che aspirano a partecipare all’UEM
(Unione economica e monetaria): 1. l’inflazione non deve essere superiore di 1,5 punti percentuali alla media dei tre
Paesi con inflazione più bassa; 2. i tassi di interesse a lungo periodo non devono essere superiori di 2 punti
percentuali alla media dei tassi degli ultimi dodici mesi dei tre Paesi con i tassi più bassi; 3. i tassi di cambio delle
monete dei Paesi aderenti allo SME devono dimostrarsi stabili negli ultimi due anni precedenti l’ammissione; il
rapporto deficit/PIL non deve essere superiore al 3%; 5. il rapporto debito pubblico/PIL non deve essere superiore al
60%.
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45) Quale organo dell’Unione Europea è composto dai Capi di Governo di tutti gli Stati membri?
A. La Commissione Europea
B. Il Consiglio Europeo
C. Il Parlamento Europeo
D. La Corte di Giustizia
B.
Il Consiglio Europeo è un organo che si riunisce periodicamente per esaminare le principali problematiche del
processo di integrazione europea. Esso è composto dai capi di stato o di governo degli stati membri dell’Unione
Europea, assistiti dai ministri degli esteri, nonché il presidente della Commissione Europea ed un altro membro della
Commissione. Ha la funzione di dettare l’indirizzo politico dell’UE. Da non confondere con il Consiglio dell’Unione
Europea, altro organo dell’UE con funzione legislativa.
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A. Tre anni
B. Cinque anni
C. Quattro anni
D. Sei anni
E. Due anni
B.
Il Parlamento Europeo è eletto dai cittadini dell’Unione Europea e ne rappresenta gli interessi. Le elezioni si
svolgono ogni cinque anni e tutti i cittadini dell’UE hanno diritto di votare e di candidarsi, dovunque vivano all’interno
dell’UE. A partire dal 1979, si tengono le elezioni contemporaneamente in tutti gli Stati membri per eleggere gli
eurodeputati, attualmente 736, che rappresentano circa 500 milioni di abitanti. I nuovi Stati membri che entrano a far
parte dell’Unione Europea nel corso della legislatura eleggono i loro deputati, il cui mandato termina alla fine della
stessa, o tramite nomina parlamentare oppure tramite apposite elezioni popolari. Le settime elezioni si sono tenute dal
4 al 7 giugno 2009.
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D.
I compiti dell’ONU sono il conseguimento della cooperazione internazionale in ambito di sviluppo economico,
progresso socioculturale, diritti umani e sicurezza internazionale.
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E.
Il diritto internazionale privato è l’insieme di regole atte a individuare il diritto materiale applicabile alle fattispecie
che presentino significative connessioni con gli altri sistemi giuridici nazionali. In altri termini, le norme di diritto
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internazionale privato individuano la lex causae in base alla quale regolare rapporti che presentino elementi di
estraneità rispetto all’ordinamento statale nel quale è sorta la questione (per esempio: un contratto di affitto di un
immobile situato in Italia di proprietà di un cittadino francese, concluso con un cittadino tedesco; un matrimonio fra
cittadini di diversa cittadinanza, etc.).
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A. Diritto di credito
C. Diritto di proprietà
E. Diritto di usufrutto
A.
Il diritto di credito attribuisce al titolare (creditore) il potere di pretendere che un altro soggetto determinato (debitore)
tenga un certo comportamento. Al contrario dei diritti reali, che sono assoluti e quindi possono essere fatti valere nei
confronti di tutti, i diritti di credito sono relativi, possono, cioè, essere fatti valere solo nei confronti di soggetti
determinati.
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E. Al Consiglio di Stato
D.
Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è l’organo di governo autonomo della magistratura ordinaria al quale
spettano, secondo le norme dell’ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni e i trasferimenti, le promozioni
e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati (cfr. art. 105 Cost.).
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
CAPITOLO 11 Economia
L’economia studia le modalità di impiego delle risorse al fine della produzione e dello scambio
di beni e servizi, in funzione del soddisfacimento dei bisogni umani e si divide in microeconomia
che analizza il comportamento del singolo operatore economico e macroeconomia che analizza il
mercato e le leggi che lo regolano.
Le origini del pensiero economico risalgono al XVI secolo con la teorizzazione e la diffusione
della pratica del mercantilismo. Sulla base di tale dottrina, la potenza di una nazione è accresciuta
dalla prevalenza delle esportazioni sulle importazioni; la politica commerciale deve dunque mirare
alla creazione di una bilancia dei pagamenti favorevole (Esportazioni > Importazioni) attraverso
forme di protezione del mercato (dazi doganali) e della produzione nazionale.
L’accumulazione di metalli preziosi (conseguente alla prevalenza di esportazioni su
importazioni) è l’unica vera fonte di ricchezza e quindi di autonomia politica da parte dello Stato. La
politica mercantilistica impedisce il libero espandersi delle forze economiche in quanto vengono
dallo Stato favoriti i gruppi monopolistici a livello produttivo e commerciale. Ne sono espressione le
grandi Compagnie commerciali delle Indie Occidentali ed Orientali.
Un esempio di politica mercantilistica è l’Inghilterra del ’600. L’Atto di navigazione
emanato da Cromwell nel 1651 in funzione anti-olandese stabiliva che le merci inglesi
dovessero viaggiare solo su navi nazionali.
La scienza economica, nell’accezione moderna del termine, nasce con la Rivoluzione Industriale
e il suo fondatore è considerato Adam Smith (Scozia, 1723-1790) che, testimone delle profonde
trasformazioni che investono la vita economica dell’Inghilterra e dell’affermazione del moderno
capitalismo industriale, inaugura con le sue riflessioni la nascita dell’economia politica moderna.
Secondo Smith, l’elemento propulsore dell’attività economica è l’interesse individuale; da una
parte l’interesse degli industriali di massimizzare i profitti e minimizzare i costi, dall’altra l’esigenza
dei lavoratori di massimizzare i salari. Queste due esigenze, apparentemente inconciliabili, trovano
il loro equilibrio nel mercato dall’incontro tra domanda di lavoro e offerta di lavoro. Questa è la
cosiddetta “mano invisibile” del mercato, che riesce a far emergere un vantaggio generale da
interessi apparentemente conflittuali. Ciò trova applicazione in ogni ambito economico: la libera
concorrenza fa sì che in presenza di uno squilibrio tra domanda e offerta di qualsiasi bene, il prezzo
di mercato si modifichi al punto che alcuni si rivolgano ad altri beni, altri siano stimolati a
modificare la quantità prodotta fino a quando non si raggiunga l’equilibrio. L’equilibrio viene
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dunque generato dal meccanismo di formazione dei prezzi. Condizionato dal positivismo
illuministico, Smith ritiene che la perfezione naturale del mercato venga turbata dall’intervento
dello Stato che, ai tempi del mercantilismo seicentesco praticava continue ingerenze nella libera
economia imponendo dazi doganali, emanando leggi protezionistiche, vietando l’importazione di
determinate merci etc. Sulla base di tali considerazioni Smith auspicava un completo liberismo
economico in cui l’unico tipo di intervento statale fosse il prelievo fiscale necessario per il
finanziamento dei servizi pubblici a beneficio della collettività.
Nei due secoli successivi molti economisti esposero le loro idee. Tra questi ricordiamo David
Ricardo (Inghilterra 1772-1823) che si avvicinò all’economia politica attraverso l’opera “La
ricchezza delle nazioni” di A. Smith, che considerò sempre il suo grande modello, e di cui è
considerato il successore. Al suo nome è legata la celebre teoria della produzione, secondo cui
presto o tardi la crescita economica deve esaurirsi a causa della scarsità delle risorse disponibili. A
tale proposito egli auspicava un libero mercato globale, nel quale ciascun Paese avrebbe potuto
specializzarsi in produzioni economiche compatibili con le risorse possedute, risolvendo così il
problema della scarsità delle risorse.
Karl Marx (Germania 1818 - Inghilterra 1883) già nel 1844 elabora le linee di una critica
dell’economia politica liberista. Secondo Marx il valore dei beni viene determinato dalla quantità di
lavoro impiegato per produrli e quindi dal tempo. Invece, nel mercato delle merci, gli scambi
avvengono attraverso il denaro. Nella vendita tuttavia, i beni vengono venduti ad un prezzo
maggiore rispetto a quanto siano costati in termini di lavoro, si realizza dunque un profitto, o
plusvalore. Il problema sta nel fatto che i capitalisti acquistano il lavoro come gli altri elementi
necessari per produrre (materie prime, macchinari, etc.) e lo remunerano il minimo indispensabile
perché l’operaio riesca a soddisfare i propri bisogni primari, di sussistenza.
La forza-lavoro di un operaio sarà dunque impiegata giornalmente per otto ore ma pagata
secondo il suo valore di scambio, che corrisponde, per esempio, a cinque ore di lavoro: può infatti
bastare il salario percepito per cinque ore di lavoro perché l’operaio acquisti quei mezzi di
sussistenza che gli consentono di riprodurre giornalmente la sua capacità lavorativa. Questa
situazione, che è alla base dell’alienazione degli operai, lo induce a considerare come unica
alternativa al dilagare di un capitalismo che rende sempre più povera la classe operaia, l’avvento del
socialismo e la fine della proprietà privata. In questo senso il socialismo è l’opposto del liberismo di
Smith ovvero un intervento totale dello Stato nell’economia.
L’analisi keynesiana viene profondamente influenzata dalla grande depressione economica degli
anni ’30 (1929 crollo di Wall Street) e si fonda sulla necessità di un intervento pubblico
nell’economia al fine di garantire la piena occupazione e la circolazione dei redditi. Infatti, secondo
Keynes, la riduzione del livello complessivo delle attività economiche, così come osservate durante
la Grande depressione, determina una riduzione dei consumi indotta dalla riduzione di ricchezza, il
che conduce ad una riduzione della domanda di beni e servizi e una riduzione della produzione tale
da costringere le imprese a disimpiegare ulteriori unità lavorative, aumentando la disoccupazione
ed innescando un circolo vizioso, che si traduce in depressione economica.
In fasi di recessione economica, pertanto, lo Stato sarebbe dovuto intervenire con misure
finalizzate al sostegno dell’occupazione ed il sostegno della domanda globale, ad esempio tramite un
incremento della spesa pubblica.
Chiaro esempio dell’interventismo keynesiano è la politica americana del New Deal, varata negli
anni ’30 dal presidente Roosevelt. Lo Stato interveniva nell’economia offrendo lavoro (assunzione
diretta per costruzione di grandi opere, sovvenzioni per l’agricoltura, etc.) garantendo ai cittadini
condizioni di esistenza minime, con sussidi alla disoccupazione, salari minimi, pensioni e servizi
sociali gratuiti. Veniva creata una sorta di “Welfare State” mediante cui lo Stato riuscì a sostenere la
spesa dei consumatori e rimettere in moto l’economia.
Come reazione alle idee keynesiane si è assistito, a partire dagli anni settanta, alla ripresa di
vigore di teorie liberiste, ispirate dalla scuola di Chicago guidata dall’americano Milton
Friedman, oppositore dell’intervento pubblico nell’economia e grande sostenitore del libero
mercato.
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11.2.1 • La microeconomia
il singolo consumatore, di cui si descrive la domanda di beni e servizi (per domanda si intende
la quantità di un bene o di un servizio che viene richiesta al variare del suo prezzo). L’economia
ha come modello un consumatore razionale, il quale spende il proprio reddito in modo da
trarne la massima utilità;
la singola impresa, il cui obiettivo è quello di combinare i fattori della produzione nel modo che
le consenta di minimizzare i costi. Le scelte dell’imprenditore determinano l’offerta di un bene.
La microeconomia passa poi ad analizzare il mercato, ovvero il luogo ideale in cui, in relazione a
certi beni o servizi, la domanda globale (intesa come somma di tutte le domande individuali) e
l’offerta globale (somma dell’offerta di ciascuna impresa) si incontrano.
L’incontro tra domanda e offerta determina il prezzo di vendita di beni e servizi. Ciò avviene in
un mercato di concorrenza perfetta in cui le imprese sono tutte uguali e non possono esercitare
influenze di alcun tipo sul mercato.
Nella realtà, la gran parte delle imprese opera in regime di concorrenza imperfetta.
Tra le possibili forme di mercato in base al potere dell’impresa nella determinazione del prezzo
di vendita possiamo distinguere:
11.2.2 • La macroeconomia
Il Prodotto Nazionale Lordo (PNL) è il valore monetario di tutti i beni e i servizi finali
prodotti in un anno dagli operatori residenti in un certo Paese, sia all’interno che all’estero
(pertanto, il valore dei beni e servizi prodotti all’interno da operatori esteri non rientra nel
PNL, il valore dei prodotti nazionali esportati, sì).
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è indice della ricchezza nazionale e considera il valore
monetario di tutti i beni e servizi finali prodotti in un anno entro i confini di un Paese, sia da
soggetti residenti, che da non residenti (dunque anche da aziende straniere che producono in
Italia).
Il Reddito Nazionale è la somma di tutti i redditi percepiti in un anno dai soggetti residenti
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La domanda aggregata è la somma delle domande di tutti gli operatori economici. Essa
indica, per ciascun livello dei prezzi, la quantità totale di prodotto che i soggetti economici sono
disposti ad acquistare.
L’offerta aggregata è la somma delle offerte di tutti gli imprenditori. Essa indica, per ciascun
livello di prezzi, il prodotto totale che le imprese sono disposte a produrre.
La quantità di ricchezza prodotta in un sistema economico dipende dalla domanda aggregata, le
cui variazioni in aumento o in diminuzione comportano, rispettivamente, l’espansione e la
contrazione del reddito nazionale.
Statisticamente, si è riscontrato che le fasi di espansione e contrazione si alternano con una
certa regolarità: questa successione è chiamata ciclo economico, la cui durata può variare dai 2 ai
4 anni (c. breve) o dai 4 ai 10 anni.
Il ciclo economico viene suddiviso in 4 fasi:
espansione: la domanda per i consumi e per gli investimenti aumenta, il reddito aumenta, le
imprese assumono nuovi lavoratori. L’inconveniente di questa fase è la spinta all’aumento dei
prezzi (inflazione);
crisi: è il momento in cui la crescita si arresta o per la perdita della propria forza propulsiva o
per effetto delle politiche monetarie restrittive (riduzione della quantità di moneta in
circolazione) decise dalle Banche Centrali al fine di evitare l’inflazione;
depressione: i consumi calano, cosicché le imprese riducono la produzione e, dunque, gli
investimenti; la conseguente diminuzione della domanda comporta il calo del reddito.
L’inconveniente di questa fase è rappresentato dalla diminuzione o rallentamento della
ricchezza nazionale e dall’aumento della disoccupazione;
ripresa: si arresta il calo dei consumi per effetto o di misure statali (per es. sussidi alla
disoccupazione) o per politiche monetarie espansive (immissione di nuova moneta in
circolazione). Aumentando i consumi, aumenta la domanda e si mette in moto la crescita
economica. L’inconveniente delle politiche monetarie espansive è la svalutazione della moneta.
Il termine congiuntura indica il punto del ciclo in cui si trova il sistema economico in un certo
momento: ovviamente, esso è sfavorevole nelle fasi di depressione ed è favorevole in quelle
espansive.
Il termine recessione indica, tecnicamente, le fasi in cui si assiste ad un calo del PIL per
almeno due trimestri consecutivi.
Per effetto degli insegnamenti keynesiani, gli Stati moderni intervengono nell’economia al fine
di stabilizzare i cicli economici, così da neutralizzarne gli inconvenienti. La ricchezza prodotta è
destinata ad essere scambiata attraverso la moneta: questa, dunque, è un mezzo di scambio e di
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pagamento di beni e servizi ed è anche la misura del loro valore. Essa non ha un valore intrinseco: il
suo potere di acquisto (determinato dal quantitativo di beni e servizi che riesce ad acquistare) deriva
dalla limitatezza della sua offerta e dal fatto che circola a corso forzoso (nel senso che la legge
impone di accettare la moneta ad estinzione di tutti i debiti).
Il potere di acquisto della moneta diminuisce con l’aumentare dei prezzi; quando ciò
si verifica, si parla di infl azione.
Il tasso di inflazione è la variazione percentuale del livello generale dei prezzi in un
determinato periodo ed è misurata dagli indici dei prezzi (medie ponderate dei prezzi di certi
panieri di beni e servizi): quello preso più spesso in considerazione è l’indice dei prezzi al consumo.
L’inflazione può dipendere da un eccesso della spesa rispetto alle quantità disponibili dei beni
(inflazione da domanda); da un eccesso di offerta di moneta; dall’aumento dei costi di produzione,
come ad ex da un aumento del costo del petrolio (inflazione da costi).
Con il termine stagfl azione si indicano periodi di alta inflazione associata alla stagnazione
dell’attività economica e, pertanto, ad un alto livello di disoccupazione.
L’offerta di moneta è controllata dalle Banche Centrali: il suo aumento comporta la diminuzione
dei tassi di interesse (perché aumenta l’offerta) e lo stimolo degli investimenti (perché i prestiti
costano di meno), risultando, pertanto, indicato nelle fasi recessive.
Le economie statali moderne sono sempre più aperte al commercio internazionale. Il processo di
crescente interdipendenza tra i sistemi economici nazionali è chiamato globalizzazione.
Il commercio internazionale si compone di importazioni (l’insieme dei beni e servizi acquistati
da un Paese dal Resto del mondo) ed esportazioni (l’insieme di beni e servizi prodotti da un Paese e
venduti al Resto del mondo).
La bilancia dei pagamenti è il documento contabile in cui si registra il flusso totale di beni,
servizi e capitali scambiati tra un paese ed il Resto del mondo.
Le politiche degli Stati rispetto al commercio internazionale possono essere ispirate al libero
scambio oppure al protezionismo, ovvero al sostegno dei produttori nazionali che può avvenire,
tra l’altro, attraverso l’imposizione di:
Gli scambi internazionali avvengono in base al tasso di cambio che può essere definito come il
prezzo della moneta di un paese espressa in quella di un altro paese.
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Lo Stato moderno interviene in modo rilevante nell’economia per perseguire le seguenti finalità:
La prestazione e la produzione dei servizi e dei beni pubblici comporta, ovviamente, l’impiego di
danaro. La spesa pubblica si definisce come l’insieme dei mezzi finanziari impiegati dallo Stato e
dagli altri enti pubblici per il soddisfacimento dei bisogni della collettività.
Nel corso del XIX secolo si è affermato il modello dello Stato sociale (Welfare State): a fronte
della sempre maggior richiesta di servizi pubblici, lo Stato ha aumentato notevolmente la propria
spesa.
Le entrate pubbliche sono le risorse finanziarie che lo Stato e gli altri enti pubblici
acquisiscono per lo svolgimento della propria attività e per fronteggiare la spesa pubblica.
La principale categoria di entrate pubbliche è rappresentata dai tributi: si tratta di prelievi
coattivi imposti dallo Stato per poter reperire le risorse necessarie a fronteggiare la spesa pubblica.
L’imposta è correlata alla capacità contributiva, ovvero alla capacità di ciascun soggetto di
contribuire alla spesa pubblica.
Gli elementi dell’imposta sono:
i soggetti: quello attivo, ovvero lo Stato o altro ente pubblico che beneficia del tributo; quello
passivo, ovvero il soggetto (persona fisica o ente) tenuto al pagamento del tributo, in ragione
della propria capacità contributiva, detto perciò contribuente;
la base imponibile: è il valore monetario che è possibile tassare;
l’aliquota: è la percentuale che va applicata sulla base imponibile.
L’evasione fiscale ricorre quando un soggetto viola una norma di legge che gli impone il
pagamento di un tributo (per es., se il commerciante al dettaglio omette di emettere lo scontrino ed
occulta il ricavo).
L’elusione fiscale ricorre quando, pur non violandosi alcuna norma, si realizzano
comportamenti o atti finalizzati ad aggirare un obbligo tributario, al fine di conseguire un indebito
risparmio d’imposta (per es., fissazione della sede sociale in un Paese dalla normativa fiscale
favorevole).
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Il Bilancio dello Stato è il documento contabile nel quale sono rappresentate le entrate e le
spese che lo Stato prevede di realizzare (b. di previsione) o che lo Stato ha realizzato (rendiconto
consuntivo) in un determinato periodo di tempo.
Il periodo di tempo preso come riferimento è l’anno finanziario ed è di 12 mesi. Nel nostro
paese, l’anno finanziario coincide con l’anno solare.
Ogni anno (principio dell’annualità del bilancio), le Camere approvano, con legge (art. 81 Cost.),
la legge di bilancio.
Nel caso in cui il bilancio non sia approvato entro il 31 dicembre, il Parlamento può autorizzare,
con legge, l’esercizio provvisorio: in altri termini, il Governo è autorizzato a riscuotere le entrate ed
erogare le spese previste nel progetto di bilancio. Ciò si spiega per la necessità di evitare l’arresto
della vita amministrativa dello Stato (infatti, sin quando il Parlamento non ha approvato il bilancio,
il Governo non è autorizzato a movimentare il danaro pubblico). L’esercizio provvisorio non può
durare più di quattro mesi.
La legge di bilancio si inserisce in più articolato processo di programmazione: altrettanto è il
Documento di Economia e Finanza (DEF), presentato dal Governo al Parlamento entro il 10
aprile di ogni anno ed in cui sono individuati la strategia economica e di finanza pubblica nel medio
termine (tre anni).
Se la differenza tra le entrate e le uscite della pubblica amministrazione è positiva, si ha
l’avanzo di bilancio; se è pari a zero, il bilancio è in pareggio; se è negativa, si ha il disavanzo
di bilancio (o deficit pubblico).
Dopo le modifiche apportate dalla legge costituzionale 1/2012, l’attuale art. 81 della Costituzione
impone allo Stato di assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio,
tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico; inoltre, il ricorso
all’indebitamento è ora consentito solo per tenere conto degli effetti del ciclo economico e, previa
autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi
di eventi eccezionali.
Per finanziare il deficit, lo Stato può ricorrere alla cessione di cespiti patrimoniali (es.,
immobili statali o pacchetti azionari di società a partecipazione pubblica), stabilire imposte
straordinarie, oppure può indebitarsi, ricorrendo al debito pubblico. Lo Stato, cioè, emette i
titoli del debito pubblico e li vende ricevendo danaro dai risparmiatori, in cambio della
corresponsione degli interessi; alla scadenza del titolo, lo Stato, ovviamente, come qualsiasi
debitore, rimborserà il credito. In Italia, i titoli del debito pubblico più importanti sono i BOT
(Buoni Ordinari del Tesoro), i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) e i CCT (Certificati di Credito del
Tesoro).
Il totale dell’indebitamento di uno Stato e degli enti pubblici è detto debito pubblico.
Irpef: si tratta dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Essa colpisce il reddito percepito
in un anno (periodo d’imposta) dalle persone fisiche residenti in Italia (e, per i redditi prodotti
in Italia, anche da quelle non residenti). Il suo presupposto è costituito dal possesso di uno o
più redditi. Il reddito complessivo, diminuito delle eventuali deduzioni, determina la base
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suolo pubblico (per es., per il passaggio dei cavi e delle condutture);
IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione): tributo dovuto per l’iscrizione di veicoli nuovi
o per la trascrizione di passaggi di proprietà nel Pubblico Registro Automobilistico..
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Nel suo modello teorico, lo Stato liberale si occupa:
C.
Lo stato liberale viene anche detto “stato minimo” per sottolineare la caratteristica di porsi come unico obiettivo la
tutela dei diritti fondamentali. Le funzioni dello Stato liberale sono limitate a compiti di difesa e ordine pubblico: la sua
dottrina economica è il laissez faire (liberismo). Al contrario dello Stato sociale, quello liberale predilige il rispetto e la
salvaguardia dell’iniziativa privata in opposizione ad ogni tentativo di dirigismo statale. Il compito fondamentale non è
quello di perseguire forme di eguaglianza sostanziale, ma di limitarsi unicamente a quelle di eguaglianza formale. Ne
consegue l’idea di una struttura organizzativa ridotta al minimo, incentrata sulla tutela di pochi diritti essenziali ed in
grado di lasciare la massima libertà all’iniziativa dei singoli.
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A.
Lo Stato sociale ha come obiettivo primario il perseguimento di un’uguaglianza sostanziale ottenibile mediante una
redistribuzione dei redditi dai più ricchi alle fasce meno abbienti della popolazione. Da ciò deriva il principio di
progressività delle imposte (le aliquote aumentano all’aumentare del reddito) e l’espansione della spesa pubblica per il
finanziamento di servizi (sanità, assistenza etc.) da destinare ai più bisognosi.
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D.
In fase di recessione economica (riduzione dell’occupazione, dei consumi, della produzione), la manovra di bilancio
deve aiutare il sistema economico a rimettersi in moto. Secondo il celebre economista Keynes in fasi recessive i
governi devono intervenire nell’economia mediante investimenti sulle infrastrutture, ciò avrebbe infatti comportato
l’assunzione di grandi masse di lavoratori e, di conseguenza, l’aumento dell’occupazione, l’aumento del reddito
collettivo, la ripresa dei consumi e della spesa collettiva, il che avrebbe a sua volta indotto un aumento della
produzione (per rispondere all’incremento dei consumi). Per aumentare la produzione le imprese avrebbero avuto
bisogno di occupare nuovi lavoratori e si sarebbe così innescato il processo di crescita economica. Per favorire la
ripresa della produzione è inoltre necessario contenere la pressione fiscale, per facilitare l’assunzione da parte delle
imprese di nuove unità produttive.
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A. l’attività agricola
B.
La tradizionale classificazione delle attività economiche distingue tra attività primarie, secondarie e terziarie. Le prime
sono tutte quelle attività che riguardano la materia prima e che non implicano trasformazione del prodotto. Le attività
secondarie sono quelle che implicano la trasformazione dei beni (industria), quelle terziarie comprendono invece i
servizi (attività immateriali).
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C.
La Finanza è la disciplina che studia processi con cui individui, imprese, enti, organizzazioni e Stati gestiscono i flussi
monetari (raccolta, allocazione e usi) nel tempo. La finanza pubblica, è quella branca della finanza che studia la
gestione della ricerca e dell’impiego di risorse finanziarie da parte dello Stato e della pubblica amministrazione.
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A. lo Stato deve limitarsi ad offrire i servizi pubblici essenziali, lasciando tutto il resto alla libera iniziativa privata;
il bilancio deve chiudersi in pareggio
B. lo Stato non deve assolutamente intervenire nell’economia, tutto è lasciato alla libera iniziativa privata
C. l’azione economica dello Stato è neutrale, nel senso che, indifferentemente, può avvenire o non avvenire
D. lo Stato deve limitarsi ad offrire i servizi pubblici essenziali, lasciando tutto il resto alla libera iniziativa privata;
il bilancio può anche chiudersi in disavanzo
A.
Il principio della neutralità finanziaria, formulato dagli economisti della scuola classica, suggeriva che lo Stato dovesse
limitarsi ad offrire i servizi pubblici essenziali e che non dovesse interferire con l’economia, perché le problematiche
economicosociali venivano regolate in modo naturale dal mercato attraverso l’equilibrio tra domanda e offerta. Il
bilancio dello Stato non doveva chiudersi in disavanzo.
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C. i trasferimenti di danaro effettuati dagli enti pubblici alle categorie dei soggetti deboli per finalità sociali
C.
Le spese redistributive sono quelle sostenute dallo Stato per aiutare le fasce più svantaggiate della popolazione.
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8) Quale tra le seguenti teorie economiche suggeriva l’abolizione della proprietà privata?
A. Marxismo
B. Fascismo
C. Mercantilismo
D. Liberismo
E. Protezionismo
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A.
Secondo Marx la proprietà privata dei mezzi di produzione era lo strumento mediante cui i capitalisti perpetravano lo
sfruttamento delle classi operaie. I mezzi di produzione al contrario dovrebbero costituire una fonte di ricchezza
sociale, collettiva. Da ciò la proprietà privata viene considerata come un’appropriazione indebita di beni pubblici.
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A. per l’aumento dei tributi statali e dei trasferimenti statali a favore degli enti locali
B. per l’aumento dei tributi locali e dei trasferimenti statali a favore di Regioni, Province e Comuni
E. per l’aumento dei tributi locali e la diminuzione dei trasferimenti statali a favore degli enti locali
E.
Il federalismo fiscale consiste nell’autonomia finanziaria delle Regioni rispetto allo Stato centrale ed è dunque
caratterizzato da un incremento dei tributi locali e la riduzione dei trasferimenti statali a favore degli enti locali.
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A. storico irlandese
B. filosofo americano
D. economista inglese
E. economista neozelandese
D.
John Maynard Keynes è da molti considerato il più grande economista del XX secolo, ha influenzato grazie alle sue
idee sia l’economia che la politica.
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11) Quando l’offerta di un bene è inferiore alla domanda di tale bene si ha una situazione di:
A. abbondanza
B. scarsità
C. domanda
D. pletora
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E. sostituibilità
B.
La domanda del bene non riesce ad essere soddisfatta, non c’è una quantità sufficiente di quel bene che consente di
soddisfare la domanda.
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12) Quando le risorse limitate vengono utilizzate in modo ottimale si ha una situazione di:
A. abbondanza
B. economia
C. efficienza
D. scarsità
E. monopolio
C.
Un’economia si dice efficiente quando riesce a combinare le risorse produttive che sono limitate (personale, capitale,
apparecchiature, materie prime) in modo ottimale.
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13) Lo studio del comportamento delle singole aziende, dei mercati individuali e delle famiglie è definito:
A. economia normativa
C. microeconomia
D. macroeconomia
E. politica economica
C.
La microeconomia studia il comportamento dei singoli agenti economici, come i consumatori, i lavoratori, gli investitori,
i proprietari terrieri, le imprese, cioè tutti gli individui o le entità che giocano un qualche ruolo nel funzionamento delle
nostre economie. La microeconomia spiega come e perché questi soggetti prendono delle decisioni di tipo
economico.
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A. economia normativa
B. economia positiva
C. macroeconomia
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D. microeconomia
E. politica economica
C.
La macroeconomia studia un sistema economico nel suo complesso, occupandosi delle variabili economiche
aggregate (domanda aggregata, offerta aggregata) e delle loro interdipendenze.
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15) In assenza di qualsiasi intervento governativo nelle decisioni economiche, si parla di:
A. economia mista
B. oligopolio
C. mercantilismo
D. laissez-faire
E. monopolio
D.
Il laissez-faire (dal francese) è un principio proprio del liberismo economico, favorevole al non intervento dello Stato.
Secondo questa teoria, l’azione del singolo, nella ricerca del proprio benessere, sarebbe sufficiente a garantire la
prosperità economica della società.
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16) Un’economia nella quale il governo prende tutte le decisioni economiche è chiamata:
A. economia mista
B. economia di mercato
C. economia normativa
D. economia pianificata
E. economia concorrenziale
D.
È chiamata pianificata l’economia nella quale la gestione delle dinamiche del sistema economico non appartiene al
mercato, ma ad una autorità pubblica, che stabilisce cosa e quanto produrre.
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A. economie miste
B. economie di mercato
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
C. economie normative
D. economie comandate
E. oligopoli
A.
Sebbene sia in atto una tendenza da parte degli Stati ad uscire sempre di più dalla gestione dell’economia, ci sono dei
settori di pubblico interesse (sanità, istruzione, etc.) che non possono essere delegati alla sola iniziativa privata
perché rappresentano un diritto anche per le classi meno abbienti che sarebbero escluse dalla fruizione in caso di
gestione privata.
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C.
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19) Un sistema economico nel quale i mercati sono il fattore determinante nella vita economica quotidiana
mentre il governo stabilisce le condizioni sociali e fornisce assistenza medica e pensioni è denominato:
A. Stato democratico
B. Stato comunista
D. Stato stazionario
E. social-democrazia
C.
Il welfare state, conosciuto anche come Stato assistenziale o Stato sociale, è un sistema di norme con il quale lo
Stato cerca di eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini, aiutando in particolar modo i ceti meno
abbienti.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
20) Quale tra i seguenti economisti introduce il concetto della mano invisibile?
A. Eli Heckscher
B. Adam Smith
C. Paul Samuelson
D. Karl Marx
E. David Ricardo
B.
La teoria della mano invisibile formulata dall’economista scozzese Adam Smith sostiene che nel libero mercato si
realizza una regolazione spontanea dello scambio e delle attività produttive. Tale principio alla base del liberismo
economico si opponeva dunque all’intervento dello Stato nell’economia.
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21) Il recente sviluppo nel flusso di beni e servizi attraverso le frontiere nazionali è definito:
A. globalizzazione
B. capitalismo
C. comunismo
D. mercatistica
E. libero scambio
A.
Con il termine globalizzazione si indica il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi di diverso
tipo a livello mondiale in diversi ambiti osservato a partire dalla fine del XX secolo.
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22) Qual è il termine con il quale gli economisti chiamano gli edifici, i macchinari e altre attrezzature
utilizzate nella produzione?
A. Capitale
B. Terra
C. Moneta
D. Lavoro
A.
Con il termine capitale si intende sia l’insieme delle risorse materiali prodotte dal lavoro nel corso dell’investimento, sia
le risorse necessarie per avviare l’attività produttiva (macchinari, edifici, attrezzature).
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23) _______ è il termine che gli economisti utilizzano per descrivere un mercato nel quale nessuna impresa
è abbastanza grande per influenzare il prezzo di mercato.
A. Monopolio
B. Monopsonio
C. Oligopolio
D. Mercantilismo
E. Concorrenza perfetta
E.
In economia, la concorrenza perfetta è una forma di mercato in cui i prezzi sono definiti dal mercato dall’incontro tra
domanda e offerta.
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24) _______ sono quei beni per i quali il costo sostenuto per estendere il servizio a un individuo
supplementare è zero ed è impossibile impedire agli individui di farne uso.
A. I beni privati
B. I beni pubblici
C. I beni liberi
D. I beni speciali
E. I beni voluttuari
B.
In economia, un bene pubblico è un bene che è difficile, o impossibile, produrre per trarne un profitto privato ed è
caratterizzato da assenza di rivalità nel consumo (il consumo di un bene pubblico da parte di un individuo non implica
l’impossibilità per un altro individuo di consumarlo allo stesso tempo) e dalla non escludibilità nel consumo: una volta
che il bene pubblico è prodotto, è difficile o impossibile impedirne la fruizione da parte di consumatori (si pensi ad
esempio all’illuminazione stradale).
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A.
Nell’economia pianificata la gestione delle dinamiche del sistema economico non appartiene al mercato, ma ad una
autorità pubblica, che detiene i mezzi di produzione e stabilisce cosa e quanto produrre.
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D.
Il PNL (Prodotto Nazionale Lordo) è il flusso dei beni e servizi prodotti da una nazione nell’arco di tempo considerato,
in genere un anno.
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27) Quale delle seguenti fasi non fa parte del ciclo economico?
A. Espansione
B. Depressione
C. Crisi
D. Congiuntura
E. Ripresa
D.
Il termine congiuntura indica l’andamento nel breve periodo dei principali fenomeni concernenti la situazione
economica di una nazione, di un settore produttivo, di un’azienda. Il ciclo economico indica invece la fluttuazione
regolare e periodica dell’attività economica ed è caratterizzata da quattro fasi: espansione, crisi, recessione, ripresa.
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D. Una fase economica caratterizzata dai seguenti elementi concatenati: contrazione dei consumi, riduzione
della produzione, aumento della disoccupazione, riduzione del reddito, nuova contrazione dei consumi e così via
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E. Una fase economica caratterizzata dai seguenti elementi concatenati: espansione dei consumi, insufficienza
dell’offerta per soddisfare la domanda, aumento del prezzo per accaparrarsi il bene scarso, inflazione
D.
La depressione è la fase economica caratterizzata da: contrazione dei consumi, riduzione della produzione, aumento
della disoccupazione, riduzione del reddito, nuova contrazione dei consumi ecc.
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A. il punto del ciclo economico in cui si trova un sistema economico in un determinato momento
A.
Vedi risposta 27.
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30) Gli investimenti, ovvero la domanda delle imprese di beni strumentali, sono influenzati da tutti i
seguenti fattori tranne uno. Indicate quale.
B. Tasso di interesse
D.
Il valore delle esportazioni è ininfluente ai fini della definizione degli investimenti.
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A. Ricardo
B. Modigliani
C. Friedman
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D. Adorno
E. Smith
D.
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A. Marx
B. Hegel
C. Kant
D. Roosevelt
E. Keynes
A.
Il concetto di alienazione è alla base delle teorie marxiste.
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B. La percentuale del reddito o del valore di un bene che si paga al fisco sotto forma di imposta
C. Un concordato fiscale
E. La quota del reddito che va versata agli istituti di previdenza in funzione pensionistica
B.
L’aliquota è il tasso, espresso sotto forma di percentuale, che si applica alla base imponibile per calcolare il tributo.
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34) L’imposta pagata sul valore dei beni al momento dell’acquisto è detta:
A. accisa
B. aliquota
C. aliquota di imposta
D. costo
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E. valore marginale
A.
Per accisa si intende una imposta sulla fabbricazione e sul consumo. È un tributo indiretto che colpisce singole
produzioni e singoli consumi.
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E.
L’aliquota media è pari al rapporto tra ammontare dell’imposta e ammontare della base imponibile.
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36) Il prezzo medio di un dato paniere di beni, rappresentativo del consumatore medio, è un indice:
A. dell’inflazione
C. dei consumi
E. della deflazione
B.
In economia, l’indice dei prezzi al consumo è una misura statistica formata dalla media dei prezzi ponderati di uno
specifico paniere di beni e servizi. Tale paniere ha come riferimento le abitudini di acquisto di un consumatore medio.
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B.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un paese in un certo
intervallo di tempo (solitamente l’anno).
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B. il valore totale dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione e non ancora rimborsati
D. l’ammontare degli interessi dovuti ai risparmiatori che hanno acquistato titoli pubblici
B.
Per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti
stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale.
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39) Quando un’azienda affida ad imprese terze la gestione di alcune attività/operazioni precedentemente
svolte all’interno, si parla di:
A. delega
B. collaborazione
C. esternalizzazione
D. delegittimazione
E. crisi economica
C.
Si parla di esternalizzazione o outsourcing (parola inglese traducibile letteralmente come “approvvigionamento
esterno”); è termine usato in economia per riferirsi alle pratiche adottate dalle imprese di esternalizzare alcune fasi del
processo produttivo, cioè ricorrere ad altre imprese per il loro svolgimento.
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A. Una società che possiede e gestisce occultamente, mediante prestanome, altre aziende
B. Una società che, mediante aziende di copertura, sposta i suoi redditi nei cosiddetti paradisi fiscali allo scopo
di eludere il fisco
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C. Una società che possiede e gestisce partecipazioni in altre imprese allo scopo di controllarne l’attività e di
realizzare guadagni
C.
Una holding è una società privata che detiene azioni di altre società, in quantità tale da poterne controllare
l’amministrazione.
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41) Il Trattato economico-politico “Il Capitale” è stato scritto e pubblicato nella lingua dell’autore, ovvero:
A. in inglese
B. in tedesco
C. in russo
D. in israeliano
E. in polacco
B.
Il Capitale (Das Kapital) è l’opera maggiore del filosofo tedesco Karl Marx ed è considerata la pietra miliare del
marxismo.
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A.
Il General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio) è un accordo
internazionale, firmato il 30 ottobre 1947 a Ginevra da 23 paesi, per stabilire le basi per un sistema multilaterale di
relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale.
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A. NUMTEL
B. NASDAQ
C. OCSE
D. MIBTEL
E. Dow Jones
C.
Sono tutti indici di borsa tranne l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
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B.
L’Offerta Pubblica di Acquisto (o OPA) definisce l’operazione borsistica di acquisto di grosse quote azionarie
finalizzata all’acquisizione del controllo della società emittente.
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45) La crisi economica del 1929 (il crollo di Wall Street) segna un momento di gravissima difficoltà per gli
Stati Uniti. Il governo americano reagisce con:
A. il riarmo nucleare
B. l’espansione coloniale
D. una serie di misure di intervento dello stato nell’economia note come Maccartismo
C.
Con New Deal si intende il piano di riforme economiche e sociali promosso dal presidente americano Franklin Delano
Roosevelt fra il 1933 e il 1937, allo scopo di risollevare il Paese dalla grande depressione che aveva travolto gli Stati
Uniti d’America a partire dal 1929. Le misure, ispirate alla teoria economica Keynesiana, si basarono su un massiccio
intervento dello Stato nell’economia attraverso la realizzazione di infrastrutture, la creazione di un Welfare State in
grado di poter sostenere la forza lavoro disoccupata, aumentare il reddito generale e riattivare così consumi e
produzione.
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D. il mix dei fattori produttivi (lavoro, materie prime, capitale) impiegati nella produzione
A.
In economia la produttività del lavoro si misura come il rapporto tra la quantità prodotta ed il numero di lavoratori
necessari per produrla.
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A. Il primo indica il salario depurato dall’inflazione, il secondo invece si riferisce al reddito percepito
B. Il primo indica il salario percepito, il secondo invece si riferisce a ciò che resta del salario dopo aver pagato le
imposte
C. Il primo indica il salario percepito, il secondo la parte del reddito che viene destinata ai consumi
D. Il primo indica il reddito percepito, il secondo invece si riferisce al salario depurato dall’inflazione
A.
Il salario nominale è espresso in moneta e corrisponde al reddito percepito, il salario reale invece riguarda il potere
d’acquisto (la quantità di beni e servizi che è possibile acquistare con quel salario) e corrisponde dunque alla
differenza tra salario nominale e inflazione.
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B. La Borsa di Milano
B.
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La Borsa di Milano ha sede in Piazza degli Affari, per questo motivo è anche detta Piazza Affari.
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49) Il “taylorismo” è:
B.
È una teoria sull’organizzazione del lavoro elaborata nel 1911 da F.W. Taylor. Nella sua analisi, Taylor partiva
dall’esigenza di organizzare le attività produttive in modo tale da ottenere il massimo profitto. Per far questo era
necessaria un’estrema razionalità organizzativa cui dovevano adeguarsi tutte le componenti del lavoro. Vennero
elaborate regole per i lavoratori da seguire con il massimo rigore, eliminando così tempi morti e spingendo il
dipendente al massimo rendimento.
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A.
Per embargo si intende il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi nei confronti di un paese terzo,
solitamente per motivi politici o economici.
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CAPITOLO 12 Informatica
Data la crescente importanza che l’uso del computer riveste nella nostra società ed in qualsiasi
attività, spesso le prove di ammissione prevedono alcuni quesiti volti a verificare le conoscenze
informatiche dei candidati. Si tratta in genere di domande che non richiedono specifiche
competenze ma un po’ di dimestichezza con i sistemi operativi più diffusi, i programmi con maggiori
applicazioni nelle attività lavorative, i più importanti strumenti di comunicazione. Ci è sembrato
dunque sufficiente ai nostri scopi inserire una breve introduzione ai principali argomenti di
informatica e un glossario dei termini più frequentemente utilizzati in questo campo.
Un computer è costituito da una serie di elementi elettronici e non, in grado di interagire con
utenti umani o altri computer al fine di elaborare dati e fornire risultati, che in linea di massima
sono rappresentati da immagini, stampati, suoni o quant’altro abbia significato per l’uomo.
Computer vuol dire calcolatore e infatti la funzione vera e propria di un computer è proprio quella
di calcolare ovvero di coordinare tutte le componenti che lo costituiscono, elaborando i dati che
vengono immessi e fornendo all’esterno il risultato delle elaborazioni, il tutto grazie a una sorta di
cervello che si indica col nome di CPU (Central Processing Unit).
Si è detto che un computer è costituito da elementi elettronici e non. In primo luogo bisogna
distinguere tra hardware, che indica l’insieme degli elementi che costituiscono la parte fisica del
computer (circuiti elettrici ed elettronici, cavi, supporti ecc.), e software, che rappresenta l’insieme
dei programmi che stabiliscono le procedure di funzionamento e rendono possibili le funzioni di
calcolo.
12.1.1 • La CPU
Personal computer, grazie al progresso e all’abbassamento dei costi sono diventati molto
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
comuni nelle case e negli uffici di tutto il mondo. Sono noti con l’acronimo PC o anche col
termine desktop PC e sono ormai usati per ogni tipo di scopo: elaborazione testi, contabilità,
grafica, design, utilizzi ludici, multimediali, ecc.
Laptop, sono i cosiddetti PC portatili, di dimensioni ridotte, integrano in poco spazio
periferiche di solito ingombranti come monitor e tastiera. I nuovi modelli hanno anche webcam
e microfoni incorporati per scopi multimediali e di comunicazione. Essi sono altresì noti col
termine notebook;
Netbook, si tratta di particolari tipi di laptop di dimensioni e prestazioni più ridotte, adatti
principalmente alla navigazione in Internet;
Tablet PC, sono particolari computer portatili costituiti da un unico monitor touchscreen
(schermo tattile) molto maneggevole e pratico;
Palmari, si tratta di computer di dimensioni e prestazioni molto ridotte, noti anche come PDA;
Smartphone, si tratta di telefoni cellulari con funzionalità avanzate tipiche di un vero e proprio
computer (possono essere considerati come una sorta di PDA evoluti).
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12.2 • Hardware
Dispositivi periferici di Input/Output, memoria centrale, CPU e tutte le altre componenti ad essi
collegati costituiscono l’hardware. Con tale termine si indica tutto ciò che è correlato agli elementi
elettronici di un computer e spesso questo vocabolo viene usato anche in contesti più ampi (es.:
avere un problema di natura hardware vuol dire che si è verificato un guasto ad una delle
componenti elettroniche del calcolatore).
Memorie
Col termine Memoria si indicano genericamente diversi tipi di dispositivi di memorizzazione,
con sostanziali differenze. Le memorie vengono suddivise nelle seguenti categorie:
Memoria RAM (l’acronimo RAM deriva dall’inglese Random-Access Memory ossia Memoria
ad accesso casuale), definita anche memoria principale, fisicamente è un piccolo circuito
rettangolare che va installato sulla scheda madre. La RAM è la memoria dove vengono
conservati i dati in corso di elaborazione (i documenti aperti) e le istruzioni del programma in
esecuzione, per cui si tratta di una memoria temporanea che cancella il suo contenuto
completamente quando si spegne il computer. La CPU può accedervi in un punto a caso e
prelevare o depositare un dato elaborato o ancora da elaborare;
Memoria ROM, è una memoria permanente di sola lettura (Read Only Memory) ed è usata
dalla CPU per prelevare le istruzioni che stabiliscono cosa fare all’accensione del PC (che
altrimenti rimarrebbe inutilizzabile). Queste istruzioni costituiscono un software ben preciso
che prende il nome di BIOS (Basic Input Output System), che in realtà è configurabile secondo
le esigenze dell’utente (di solito un utente esperto). A differenza della memoria RAM, la ROM
non perde il suo contenuto una volta spento il PC;
Memorie di massa, sono usate per conservare i dati anche dopo lo spegnimento del PC e
spesso hanno dimensioni molto ridotte, tali da essere portate con sé per avere dati importanti
sempre a portata di mano. Tra le Memorie di massa ricordiamo:
l’Hard disk, costituito da una scatola metallica contente i supporti su cui avviene la
scrittura e la lettura dei dati. Esso è chiamato anche disco rigido o disco fisso. La
sua capacità si misura in Gigabyte, ovvero miliardi di byte;
il DVD-ROM e il CD-ROM, supporti su cui è possibile la sola lettura dei dati, in
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
L’unità più piccola memorizzabile su di una memoria è il byte, ma sulle memorie di massa, le
informazioni, le istruzioni che la CPU deve elaborare e i risultati delle elaborazioni sono
memorizzate sotto forma di file, ovvero insiemi di byte preposti al medesimo scopo o contenenti le
istruzioni da far eseguire alla CPU per ottenere il funzionamento di un software. Pertanto, per poter
memorizzare un file di una determinata dimensione è necessario che la memoria apposita sia
sufficientemente capiente. Le moderne memorie hanno capienza di miliardi di byte poiché
il progresso ha consentito di localizzare in spazi ridotti l’enorme mole di informazioni richiesta dai
software sempre più sofisticati. Per far riferimento a grosse quantità di byte, nell’indicare la
capienza di una memoria è bene utilizzare dei multipli del byte, così come si fa per i metri (km) o i
grammi (kg). Il primo multiplo del byte è il kilobyte (KB) che indica 1024 byte (non 1000 come
avviene per i grammi e le altre unità di misura). Gli altri multipli usati sono il Megabyte (MB) che
equivale a 1024 KB e quindi a 10242 byte, il Gigabyte (GB) equivalente a circa un miliardo di byte
e il Terabyte (TB) pari circa a mille miliardi di byte.
Periferiche I/O
Abbiamo parlato di dispositivi di I/O (input-output), noti anche come periferiche, che hanno la
funzione di interagire con l’utente. Questo tipo di interazione può avvenire in due “sensi”: dal
computer verso l’utente, come risposta alle elaborazioni richieste, o viceversa, relativamente ad
un’immissione dati da parte dell’utente verso il computer. Nel primo caso parliamo di output, nel
secondo si tratta di input e pertanto le periferiche in questione potranno essere definite
dispositivi di input e dispositivi di output (esistono anche alcuni casi in cui una stessa
periferica svolga entrambe le funzioni). Le periferiche di Input sono:
Mouse, si tratta di un piccolo dispositivo dalla forma più o meno ovale il cui movimento da
parte dell’utente viene trasferito al puntatore, un elemento grafico presente nei software più
moderni;
Touchpad, ha la stessa funzione del mouse ma il movimento del puntatore è provocato dal
passaggio di un dito su una superficie piana;
Scanner, consente l’acquisizione di immagini cartacee per renderle disponibili a determinati
software in grado di elaborarle per gli scopi più disparati.
Altre periferiche di input sono il microfono, con evidente funzione per la digitalizzazione di
audio, e la webcam, una telecamera dalle dimensioni estremamente ridotte, in grado di acquisire
immagini video dell’utente che la utilizzi.
Tra le varie periferiche di Output ricordiamo:
Porte di comunicazione
Le periferiche e le memorie comunicano con la CPU attraverso delle porte di comunicazione
a cui si collegano fisicamente mediante connettori. Esse si distinguono in base al tipo di tecnologia e
alla velocità di trasmissione dei dati. Tra queste ricordiamo:
Porta USB, molto diffusa, permette di collegare la maggior parte delle periferiche e di alcune
memorie di massa. È una tecnologia che consente un’elevata velocità di passaggio di dati
nell’unità di tempo (di solito si misura in B/s, byte al secondo o con i multipli KB/s e MB/s);
Porta seriale, è una porta per lo scambio dei dati attraverso la quale i bit sono trasmessi in
serie uno alla volta. Ha una velocità molto ridotta ed è ormai caduta in disuso quasi
completamente;
Porta parallela, attraverso la quale, a differenza della porta seriale, i bit vengono trasmessi in
“parallelo”, contemporaneamente su più conduttori alla volta. Un tempo era molto usata per
collegare stampanti, ma adesso è stata soppiantata dalla più veloce porta USB;
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Porta Ethernet, attraverso la quale si collegano i computer tra di loro realizzando delle reti di
PC, di cui parleremo nei prossimi paragrafi;
Porta Firewire, è un tipo di porta spesso nota anche col nome del suo standard: IEEE 1394.
Permette trasferimenti di dati ad alta velocità, ed è molto usata per acquisire filmati da
telecamere o come interfaccia per collegare memorie di massa esterne.
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12.3 • Software
Come abbiamo accennato, un software è un insieme di istruzioni che la CPU elabora per
svolgere un determinato compito. I software sono scritti dai programmatori attraverso un
linguaggio di programmazione, una sorta di codice noto al programmatore che viene
successivamente tradotto in linguaggio macchina, la lingua della CPU, che può quindi eseguire le
istruzioni del programma secondo le direttive del programmatore. In base alla funzione esistono
diversi tipi di software:
software di sistema
software applicativo
software multimediale
Quando un PC viene avviato, la CPU è istruita sul da farsi dalle istruzioni contenute nella
memoria ROM. Una volta esaurito il compito della ROM, il controllo passa ad un software detto
sistema operativo (o software di sistema) che ha le seguenti funzioni principali:
Oggi sono presenti molti sistemi operativi tra cui vale la pena ricordare:
I moderni sistemi operativi forniscono tutti una interfaccia grafica che facilita di molto
l’interazione con l’utente. Un tempo, infatti, i comandi durante l’utilizzo di un PC erano inseriti in
una interfaccia testuale molto primitiva che complicava di molto l’uso del PC, rendendolo uno
strumento per pochi. Una interfaccia di tipo grafico, invece, agevola notevolmente il lavoro poiché
tutte le operazioni si basano su simboli grafici (icone e finestre) anche accattivanti, di utilizzo senza
dubbio più semplice.
Per operazioni specifiche si hanno a disposizione una serie di software applicativi in grado di
svolgere i compiti più disparati, che non sono compresi nel sistema operativo ma vengono invece
installati dall’utente. Di solito ogni software svolge una determinata funzione tra cui:
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In seguito all’emanazione del decreto legislativo 518/92, la vecchia legge 633/41 sul diritto
d’autore è stata estesa anche alla tutela dei software, stabilendo quali siano gli usi consentiti del
programma e i diritti di chi detiene il copyright, analogamente a quanto avviene nel campo
dell’editoria, nell’industria delle etichette discografiche e nel mercato delle opere audiovisive in
genere. Le norme degli ultimi anni, quali il decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72 convertito poi nella
legge 21 maggio 2004 n. 128, contrasta anche la diffusione abusiva per via telematica di materiale
audiovisivo protetto dal diritto d’autore (musica e film).
Un fenomeno purtroppo abbastanza diffuso è proprio l’utilizzo di software pirata. Questo
concetto si riferisce al fatto di usare software commerciali senza averli pagati, forzando eventuali
protezioni create per scongiurare questo tipo di utilizzo. Questa pratica, oltre ad essere
assolutamente illegale e punita dalla legge, è anche poco sicura in quanto dietro ai software pirata si
possono nascondere insidie quali virus e malware in genere, programmi nocivi in grado di
danneggiare il sistema di chi li usa. Quando si acquista un CD di istallazione software esso è sempre
accompagnato da un documento legale, una licenza d’uso; per utilizzare un software è richiesta
l’accettazione di tale contratto di licenza, spesso definito EULA (End User License Agreement), che
regola le modalità con cui l’utente si impegna a usare il software e le responsabilità sia dell’utente
che del produttore del software. Solitamente l’EULA è legato ai software a pagamento (in questo
caso si parla di licenze per software proprietario), ma talvolta è impiegato anche per i software
gratuiti, scaricabili ad esempio da Internet, dal momento che si tratta di un semplice contratto di
licenza in cui si stabilisce cosa devono o possono fare rispettivamente il produttore e l’utente finale.
A seconda della tipologia di licenza, i software gratuiti vengono distinti in freeware, che
possono essere copiati e usati liberamente, e shareware, dati “in prova” gratuita per un periodo di
tempo limitato, superato il quale se l’utente è soddisfatto e vuole continuare a usare il prodotto deve
acquistarlo. Tra le licenze che prevedono l’uso gratuito del software, la più diffusa è la GNU,
General Public License, la quale prevede che il software sia liberamente utilizzabile ed
eventualmente modificabile, purché lo si ridistribuisca con le modifiche apportate.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Tralasciando i primi punti, passiamo subito alla scelta del linguaggio di programmazione, che
fondamentalmente dipende soprattutto dalle preferenze del programmatore oltre che dal tipo di
software che si intende creare.
Per indurre la CPU a fare ciò che si desidera è necessario un linguaggio di programmazione che
in base alla “vicinanza” al linguaggio macchina in cui viene successivamente tradotto si distingue in
linguaggio di alto livello e linguaggio di basso livello: il primo ha una sintassi più vicina a
quella dell’uomo, mentre i linguaggi di basso livello sono più complessi e vicini al linguaggio
macchina. Tra i linguaggi di alto livello ricordiamo:
BASIC
PASCAL
COBOL
C
C++
Visual Basic
Delphi
C#
Java
Visual C++
Il C e il C++ in particolare sono spesso considerati linguaggi di livello più basso rispetto agli altri
di alto livello, poiché permettono di accedere anche a livelli più vicini a quelli della macchina.
Tra i linguaggi di basso livello ricordiamo il più noto, l’assembly, tanto complesso quanto
potente.
12.3.5 • Algoritmi
Scrivere un programma comporta la risoluzione di una serie di piccoli problemi, attraverso una
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In ogni momento è possibile accedere a una Guida in linea di Word attraverso il tasto F1 o
cliccando sul punto interrogativo posto in alto a destra.
In alto a sinistra è presente, innanzitutto, il pulsante di Office che consente di accedere a
funzioni di base.
Dal pulsante di Office è possibile accedere a un menu (Fig. 5.3) dal quale selezionare la voce
che permette di effettuare una delle quattro procedure principali; ognuna di esse può essere
eseguita anche direttamente da tastiera senza usare il mouse attraverso una combinazione
particolare di tasti (indicata in parentesi accanto a ogni operazione), ottenuta premendo tali tasti
contemporaneamente.
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dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
Margini e orientamento
L’area di un foglio, che effettivamente contiene il testo scritto, è di solito inferiore a quello della
pagina totale. Parte del foglio, infatti, è riservata alle eventuali intestazioni, note a piè di pagina, e ai
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margini sinistro e destro che di solito si lasciano vuoti per dare una certa simmetria
all’impaginazione o per includere lo spazio da destinare, eventualmente, a una rilegatura successiva.
Utilizzando il pulsante Margini presente nel gruppo Imposta pagina è possibile modificare le
dimensioni dei margini, delle intestazioni e del piè di pagina. Nello stesso gruppo è presente anche il
pulsante Orientamento grazie al quale si può modificare l’orientamento del foglio.
12.4.3 • Scrittura
L’utilizzo di un programma come Microsoft Word consente di aggiungere foto o disegni al testo,
applicare particolari stili di formattazione (abbellimenti grafici o enfasi del testo come l’uso del
grassetto e del corsivo), curare l’aspetto grafico dell’impaginazione prima di stampare il documento.
Formattazione
Un testo può essere scritto utilizzando diversi tipi di carattere, contraddistinti da stili grafici di
diverso tipo, che prendono il nome di font. La scelta del font dipende dal gusto dell’utente, ma
anche dalle sue esigenze. Per scegliere un tipo di carattere, il suo colore ed eventuali stili come il
grassetto o il corsivo, è possibile far riferimento al gruppo Carattere della scheda Home (Fig. 5.4).
Nella figura, partendo dall’alto e procedendo verso destra, si incontrano le caselle in cui
impostare il tipo di font (tra cui i più noti sono: Arial, Times New Roman, Verdana, Calibri, ecc.), la
dimensione dei caratteri (inserendone il valore desiderato o utilizzando i pulsanti raffiguranti due
lettere “A” di dimensioni differenti, per ingrandire o rimpicciolire il carattere) e un pulsante per
eliminare ogni stile di formattazione precedentemente applicato. In basso, infine, sono presenti i
comandi per gli stili grassetto, corsivo e sottolineato.
Ogni impostazione di formattazione è applicata al testo inserito subito dopo l’applicazione
dell’impostazione. Per modificare la formattazione di testo già inserito, è necessario selezionarlo
posizionandosi col puntatore del mouse sulla prima parola da includere nella selezione e, tenendo
premuto il tasto sinistro del mouse, si sposta il puntatore in modo da includere tutte le parole
successive che si desidera selezionare. Il testo selezionato viene evidenziato da una striscia colorata
di solito in azzurro. Una volta selezionato il testo, si può applicare una qualsiasi impostazione di
formattazione, secondo le proprie esigenze.
Allineamento
L’allineamento si riferisce alla posizione assoluta che occupa il testo all’interno di una pagina. È
possibile impostare un allineamento a sinistra o a destra, centrare il testo o giustificarlo in modo che
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risulti equidistante da entrambi i margini. Per impostare l’allineamento è possibile utilizzare gli
Spaziatura e interlinea
Rimanendo sempre all’interno del gruppo Paragrafo il pulsante indicato nella figura 5.5 ci
consente di impostare l’interlinea del paragrafo, ovvero, la distanza tra due righe consecutive.
I pulsanti indicati in figura permettono l’inserimento e la scelta dello stile delle intestazioni, dei
piè di pagina o del numero di pagina, nonché la posizione desiderata di questi ultimi (al centro, in
basso, in alto, ecc.).
Per inserire, invece, una tabella è necessario cliccare il pulsante comando Tabella del gruppo
Tabelle presente nella scheda Inserisci.
Il sottomenu che appare consente di scegliere le dimensioni della tabella da inserire (colonne e
righe) agendo sulla griglia raffigurata o attraverso la voce Inserisci tabella, grazie alla quale è
possibile stabilire le caratteristiche che deve avere la tabella attraverso la finestra di dialogo che
appare.
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Inserimento simboli
Talvolta può essere necessario inserire caratteri o simboli non ottenibili normalmente attraverso
la tastiera.
Per ovviare a questo problema, si può utilizzare la funzione di inserimento simboli presente nel
gruppo Simboli della scheda Inserisci: cliccando sul pulsante comando Simbolo si può inserire
un carattere speciale comune, presente nella finestra a tendina che si apre, oppure, si può scorrere
l’ampio elenco di caratteri speciali a disposizione, cliccando la voce Altri simboli.
Interruzioni di pagina
Quando si scrive un testo, Word 2007 inserisce automaticamente una nuova pagina nel
momento in cui lo spazio disponibile su quella corrente è terminato (in base alle dimensioni della
pagina impostate).
Se invece si desidera terminare la pagina corrente e continuare a scrivere in un’altra pagina, pur
essendoci ancora spazio, è possibile inserire una Interruzione di pagina cliccando il pulsante
comando omonimo nel gruppo Pagine della scheda Inserisci.
La procedura corretta per ottenere una nuova pagina è quella appena illustrata; raggiungere la
pagina successiva inserendo una serie di righe vuote (attraverso il tasto INVIO) è assolutamente da
evitare, poiché equivarrebbe ad inserire una serie di paragrafivuoti, falsando la struttura del
documento!
Oltre ai semplici strumenti legati alla scrittura del testo, Word 2007 fornisce anche comodi
strumenti di revisione tra cui:
All’avvio di Excel viene aperto un file chiamato, come abbiamo visto, cartella di lavoro, costituito
da una serie di fogli posti in basso (inizialmente ne sono presenti tre, ma è possibile aggiungerne di
nuovi o eliminarne alcuni) (Fig. 5.8). È possibile rinominare a piacimento i fogli presenti in una
cartella di lavoro scegliendo l’apposita voce dal menu contestuale ottenuto attraverso un clic col
tasto destro sul foglio da rinominare.
Strutturalmente, come si vede dalla figura, un foglio Excel è costituito da una serie di rettangoli
chiamati celle suddivisi in righe e colonne ed individuabili univocamente attraverso delle
coordinate: le colonne sono indicate con lettere e le righe con numeri, pertanto una cella è
identificabile attraverso una sigla costituita dalla lettera della colonna e dal numero della riga
corrispondente (ad esempio A1).
In Fig. 5.8 sono ben visibili la casella nome (dove sono indicate le coordinate della cella
selezionata, in questo caso A1), la barra della formula (fondamentale per gestire il contenuto di
una cella) e le intestazioni di riga e colonna.
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È possibile modificare il tipo (o formato) di una cella tramite il piccolo pulsante indicato nella
figura 5.9, nella scheda Home, nel gruppo Numeri.
Ridimensionamento celle
Se il testo in una cella dovesse essere troppo lungo (o troppo corto) per la sua dimensione, è
possibile ingrandire la cella stessa in larghezza o altezza (e naturalmente restringerla) ponendo il
puntatore sull’intestazione di colonna o di riga tra due colonne o righe adiacenti (il puntatore
assumerà la forma di due frecce divergenti), tenendo premuto il tasto sinistro e muovendo infine il
mouse nella direzione di allargamento o restringimento desiderata.
12.5.2 • Le formule
Proviamo ad inserire una semplice formula all’interno di una cella, per comprendere le
peculiarità di un foglio elettronico.
La cella in Fig. 5.11 contiene il valore numerico 4, ma dalla barra della formula si legge invece
“=2+2”. Ciò indica che il numero presente in quella cella è il risultato di una formula, che si
distingue dagli altri dati poiché è preceduta dal simbolo dell’uguale. In definitiva, se in una cella si fa
precedere al dato inserito il simbolo “=” non si fa altro che dire al nostro foglio elettronico: “i dati
che sto per inserire devono essere calcolati”. Vediamo un esempio.
Nella cella E1 compare il dato “2+2” (Fig. 5.12) mentre nella cella F1 compare il dato numerico
“4” (Fig. 5.13). Se controlliamo la barra della formula per ogni cella, notiamo una sostanziale
differenza: nella cella dove compare il numero 4 c’è una formula (poiché abbiamo anteposto l’uguale
al dato inserito), nell’altra cella, invece, manca il simbolo “=” per cui Excel non effettua calcoli su
questo dato inserito. Naturalmente le formule possono essere più complesse.
Un’importante caratteristica dei fogli elettronici è rappresentata dai riferimenti nelle formule.
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Se invece di scrivere “=2+2” avessimo scritto “=E1+F1” non avremmo fatto altro che creare un
riferimento. In altre parole, chiediamo al foglio elettronico di sommare il valore presente nella cella
E1 col valore presente in F1. Naturalmente, se nelle celle a cui si fa riferimento non fosse contenuto
alcun valore, la somma sarebbe uguale a 0 poiché equivarrebbe ad addizionare 0 + 0.
12.5.3 • Le funzioni
Le funzioni sono formule particolari attraverso le quali è possibile ottenere risultati inserendo
opportuni parametri. Prima abbiamo fatto l’esempio di una semplice formula “=E1+F1” che non
faceva altro che sommare tra di loro i valori contenuti rispettivamente nella cella E1 e nella cella F1;
lo stesso risultato si ottiene con la funzione SOMMA() la quale appunto addiziona tutti i valori e i
riferimenti contenuti tra le parentesi.
La differenza tra le due opzioni usate per sommare dei dati risiede nel fatto che quando si usa
una funzione nella barra della formula appare scritto SOMMA(E1;F1).
Per inserire una funzione è possibile farlo selezionando innanzitutto la cella in cui si desidera
inserire la funzione stessa e, successivamente, la scheda Formule dalla barra multifunzione e
cliccare il pulsante comando Inserisci funzione. A questo punto si apre una finestra di dialogo
dalla quale è possibile scegliere la funzione che serve tra le tante elencate (Somma, Media, Rata
ecc.).
Cliccando su OK appare una seconda finestra che ci chiede di inserire gli argomenti della
funzione appena scelta (Fig. 5.16).
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Ogni casella contraddistinta dall’etichetta Num1, Num2, ecc. rappresenta un argomento della
funzione e in ognuna di esse è possibile inserire un valore o un riferimento ad una cella (ad esempio
A3). Cliccando sul pulsante è anche possibile scegliere una cella cliccandoci direttamente col
tasto sinistro del mouse. Una volta terminata la selezione degli argomenti da passare alla funzione,
si clicca OK e la cella immediatamente assume il valore risultante dalla funzione appena scelta.
Un discorso analogo può essere fatto per tutte le altre funzioni a cui è possibile accedere anche
tramite i vari pulsanti comando presenti nella barra multifunzione nella scheda Formule, gruppo
Libreria di funzioni.
Come abbiamo visto per l’elaborazione testi, anche per il foglio elettronico è possibile formattare
il testo al fine di dare un certa coerenza estetica ed una migliore leggibilità al documento a cui si
lavora. Per abbellire, ad esempio, e facilitare la lettura, potrebbe essere utile applicare uno stile
Grassetto (gruppo Carattere) al testo presente nella prima riga in modo da distinguerlo dal
resto dei dati. Per ottenere quanto detto, basta posizionare il riquadro di selezione su ogni singola
cella, ed applicare il grassetto cliccando il pulsante comando corrispondente.
Se un determinato stile di formattazione deve essere applicato ad una intera riga (o ad una
intera colonna), è possibile selezionare la riga (o la colonna) tenendo premuto il tasto sinistro del
mouse mentre si trascina il puntatore sull’area di nostro interesse o cliccare l’intestazione
corrispondente alla riga o alla colonna. In questo modo lo stile di formattazione applicato
interesserà tutta la selezione. Ovviamente lo stesso discorso vale per il corsivo, per la dimensione, il
colore e il tipo di carattere.
Bordi
Per abbellire un foglio elettronico è possibile anche inserire un bordo selezionando la zona da
circondare e utilizzando il pulsante comando indicato di lato nel gruppo Carattere della scheda
Home.
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Si aprirà un menu a tendina da cui sarà possibile scegliere i bordi da inserire (bordo superiore,
bordo inferiore, tutti i bordi ecc.)
Inserimento dati
Proviamo ad inserire dei dati nel nostro foglio (immaginiamo di trattare articoli di cartoleria)
(Fig. 5.17).
Come si vede dalla figura, abbiamo inserito il primo articolo nella relativa colonna e indicato un
prezzo per questo prodotto. Per progettare un foglio elettronico formalmente corretto, però, è
necessario impostare per ogni cella i relativi tipi di dato che essa dovrà contenere. Nel caso della
colonna prezzo, infatti, imposteremo un tipo di dato Valuta, selezionando l’intera colonna B
cliccandone la relativa intestazione di colonna e impostando un formato Valuta.
L’impostazione del formato valuta, per la cella (o le celle come in questo caso) avviene cliccando
il primo pulsante comando posto sulla sinistra nel gruppo Numeri della scheda Home che ha
come icona delle monete (Fig. 5.9).
Un altro modo per impostare un tipo di dato di una cella (o un gruppo di esse) è attraverso il
menu contestuale Formato celle a cui si accede cliccando su una cella (o un gruppo di celle)
selezionata col tasto destro del mouse.
Per copiare la selezione si potrà usare la combinazione da tastiera Ctrl + C oppure il pulsante
comando Copia presente nella scheda Home, nel gruppo Appunti.
A questo punto è possibile scegliere una nuova posizione in cui inserire il testo cliccando la cella
in cui vogliamo incollare ciò che abbiamo copiato (in questo caso la cella che selezioniamo
coinciderà con la prima cella della nuova selezione incollata) ed usare la combinazione da tastiera
Ctrl + V oppure l’apposito pulsante comando Incolla anch’esso nel gruppo Appunti.
Se si vuole spostare i dati, invece di un “copia e incolla” avremmo dovuto effettuare un “taglia e
incolla”: il comando taglia (Ctrl + X), oltre a copiare, cancella anche il testo presente nella selezione,
prima di incollarlo altrove.
Una funzionalità molto comoda di Excel (e di altri software di foglio elettronico) è correlata al
cosiddetto quadratino di riempimento (o maniglia di riempimento), con il quale è possibile
facilitare notevolmente l’inserimento dei dati all’interno delle celle. Questo quadratino è situato nel
bordo della selezione in basso a destra, come si può vedere in figura.
Se ci si sposta su di esso col puntatore, quest’ultimo assume la forma di una croce e, tenendo
premuto il tasto sinistro, si potrà trascinare verso le quattro direzioni la selezione, mettendo in atto,
quindi, alcune funzionalità tra cui il completamento automatico di una serie numerica o anche
dei giorni della settimana o dei mesi dell’anno. Se si deve, infatti, compilare un elenco, l’inserimento
manuale dei numeri o delle parole può risultare faticoso; invece, se si attiva il quadratino di
riempimento (cliccando Pulsante Office → Opzioni Excel → Opzioni di modifica → Impostazioni
Avanzate → Attiva quadratino di riempimento e trascinamento celle) questa operazione viene
notevolmente semplificata. Trascinando il quadratino di riempimento verso il basso, Excel “capisce”
che si sta cercando di riempire automaticamente le celle sottostanti secondo lo stesso criterio usato
fino a quel momento (Fig. 5.19).
Tale funzione può essere utilizzata in caso di formule; se, infatti, bisogna calcolare ad esempio
l’IVA di più prodotti basta selezionare la cella contentente la formula dell’IVA scritta
precedentemente e trascinare verso il basso il quadratino di riempimento.
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finestra di dialogo Ordina, da cui sarà possibile impostare secondo quale dato ordinare l’elenco
presente, attraverso il menu a tendina Colonna (fig. 5.21).
L’ordine crescente o decrescente può essere impostato attraverso il menu a tendina Ordine. Il
risultato è quello di un elenco ordinato.
LAN (Local Area Network), si tratta di collegamenti tra computer situati in una stessa stanza o
in uno stesso edificio. Qualora il collegamento sia via etere attraverso dispositivi di
trasmissione si parla di WLAN;
MAN (Metropolitan Area Network), è una rete di computer più vasta della LAN (rete
metropolitana);
WAN (Wide Area Network), collega un gran numero di computer sparsi per vaste reti
geografiche. La WAN per eccellenza è Internet.
Per comunicare tra di loro i computer in rete utilizzano particolari protocolli di comunicazione
che specificano con quale modalità vengono scambiati i dati. Molti di questi protocolli sono usati
per lo scambio di dati attraverso Internet, una vasta rete geografica che collega i computer di tutto il
mondo. I protocolli più usati sono:
TCP/IP
HTTP
FTP
SMTP
POP3
12.6.2 • Internet
Si tratta di una rete nata per volere del Pentagono, per scopi militari, verso la fine degli anni ’50
(chiamata allora Arpanet) che nel corso del tempo si è evoluta, ingrandita ed è stata resa disponibile
per scopi di ricerca universitaria. Ad inizio degli anni ’90, Internet è diventata la rete che
conosciamo oggi, utilizzata da milioni di utenti ogni giorno grazie ai tanti servizi che offre la sua
consultazione. Tra questi vanno certamente menzionati i seguenti:
WWW (World Wide Web), è un servizio che fornisce documenti ipertestuali multimediali,
molto usato su Internet (si tratta dei classici siti web). La ricerca dei siti web che contengono
documenti di nostro interesse è facilitata dall’uso dei motori di ricerca (i più usati sono
Google e Yahoo), siti web a loro volta, in grado di indirizzare verso altri siti attraverso la ricerca
di parole-chiave inerenti l’argomento di nostro interesse;
E-Commerce, si tratta di particolari siti web che rappresentano veri e propri negozi virtuali
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12.6.3 • Il web
Il servizio WWW (World Wide Web), comunemente chiamato anche Web, permette di
accedere a una serie di contenuti multimediali chiamati genericamente Pagine Web, che
strutturalmente sono costituite da testo, immagini, clip audio/video e altri elementi con cui l’utente
può interagire. Una pagina web è fondamentalmente un ipertesto, ovvero un documento che può
essere relazionato ad altri documenti attraverso collegamenti a parole chiave o a parti dell’ipertesto
stesso che vengono definiti link o collegamenti ipertestuali.
Una pagina web può anche essere molto complessa e consentire numerose operazioni quali
ascoltare musica, guardare filmati, effettuare prenotazioni di viaggi o spettacoli, acquistare prodotti,
ecc. Un insieme di pagine web viene spesso definito sito web.
Le pagine web sono documenti scritti in un linguaggio noto come HTML che viene interpretato
da programmi detti “web-browser” o più semplicemente browser, i quali consentono di
visualizzare i contenuti delle pagine dei siti web e di interagire con essi, permettendo, dunque,
all’utente di navigare in Internet. Fisicamente una pagina web è memorizzata su una memoria di
massa di un computer, detto server, collegato alla rete Internet. Un utente che chiede di
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visualizzare una pagina web inoltra, attraverso il suo Pc, una richiesta, agendo dunque da client. Il
computer sul quale è memorizzata la pagina gli risponde inviandogliela attraverso la rete Internet,
agendo da server. Si instaura, quindi, un rapporto tra client e server in cui il primo è il richiedente e
il secondo fornisce il documento richiesto. A ricoprire il ruolo di client sono proprio i browsers che
si collegano a un computer in cui è in esecuzione un altro software, che si comporta da server,
chiamato semplicemente web-server. La comunicazione tra browser e server, per lo scambio di
documenti ipertestuali, avviene attraverso un protocollo di livello applicazione chiamato HTTP
(HyperText Transfer Protocol). L’azione di visualizzare le varie pagine web attraverso il proprio
browser è spesso riassunta con le frasi “navigare nel web” o anche “visitare un sito web”. Esistono
molti web browser, tra cui ricordiamo Mozilla Firefox, Safari, Opera e Microsoft Internet Explorer.
Così come accade per un’abitazione che, attraverso il suo indirizzo, può essere raggiunta da
qualsiasi parte del mondo via posta ordinaria, anche un computer connesso ad una rete deve essere
identificabile in maniera univoca al fine di poter essere individuato. A tale scopo, ogni computer
connesso in una rete (e quindi anche in Internet) è individuabile attraverso il cosiddetto indirizzo
IP, costituito da una serie di quattro cifre separate da un punto. Per usufruire dei vari servizi di
Internet è fondamentale, infatti, che ogni computer disponga di un modo per essere raggiunto da
qualsiasi punto della rete ci si trovi. Identificare, però, i computer attraverso una serie di numeri
risulta piuttosto arduo, pertanto si è proceduto ad abbinare a ogni indirizzo IP un nome letterale.
Questa sequenza di caratteri che identifica univocamente una risorsa in Internet è detta URL
(Uniform Resource Locator). Spesso il termine URL viene sostituito dall’espressione “indirizzo
web”, per indicare che si tratta di un indirizzo relativo ad un sito web.
Un URL di un sito web, di solito, è costituito da tre parole separate da un punto, a cui viene
anteposto il protocollo di livello applicazione usato per il trasferimento delle informazioni:
protocollo://www.secondolivello.primolivello. La prima parte dell’URL indica appunto il
protocollo di livello applicazione, utilizzato per il trasferimento del documento e di solito può essere
http:// o anche https:// nel caso di connessioni crittografate. La prima parte indicata dalla sigla
www è usata per convenzione ad indicare che si tratti di un URL che identifica una risorsa del
World Wide Web (ma può essere anche differente). La seconda parte indicata nell’esempio con
secondolivello individua proprio un dominio di secondo livello. Esso è costituito da una parola, che
di solito suggerisce il contenuto della pagina oppure indica il nome dell’azienda che decide di
disporre di un sito web o comunque una parola (o insieme di parole senza spazi) di senso compiuto
facile da ricordare. La parte finale dell’URL identifica il dominio di primo livello che può essere di
due o più lettere ed indicare una sigla di una nazione (come .it per l’Italia, .de per la Germania, .ch
per la Svizzera, .jp per il Giappone, ecc.), un ente governativo statunitense (.gov, .mil), un sito
commerciale (.com e .biz) e così via (ad esempio, un URL valido potrebbe essere il seguente:
http://www.edises.it).
cui saranno presenti sia la parola Carlo sia la parola Magno, siano esse consecutive o sparse per il
testo del documento. Per trovare invece una frase esatta, ovvero, solo le pagine in cui le parole
richieste siano adiacenti, basterà racchiuderla tra virgolette: “Carlo Magno”. È anche possibile
escludere dalla ricerca alcune parole, anteponendo il segno meno (–) prima della parola stessa:
Carlo – Magno. In quest’ultimo caso, saranno cercate le pagine in cui sarà presente la parola Carlo,
ma non la parola Magno.
12.6.4 • La connessione
Per accedere a Internet attraverso la linea propria telefonica domestica, sono disponibili diversi
tipi di tecnologie:
Oggi è anche possibile l’accesso ad Internet attraverso la rete di telefonia mobile e in base al tipo
di protocollo utilizzato si raggiungono velocità differenti.
In futuro sono già previsti protocolli di quarta generazione che prevedono velocità ancora più
sostenute nell’invio e la ricezione dei dati.
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12.7 • Glossario
Accesso: autorizzazione alla modifica dei dati di un archivio e a fare uso delle risorse di un
ambiente di lavoro sia locale che remoto.
Accesso remoto: utilizzo di un computer situato a distanza.
Account: dispositivo di registrazione di utenti utilizzato per le reti locali, le reti di grandi
dimensioni e dai sistemi operativi per l’identificazione e autorizzazione di utenti all’utilizzo di
programmi.
ADSL: Asymmetric Digital Subscriber Line. Permette di far viaggiare segnali digitali ad alta
velocità (9 Mbps downstream e 800 Kbps upstream), contenenti informazioni di vario genere,
compresi segnali video, sul comune cavo telefonico sfruttando la banda di frequenze abitualmente
non utilizzata dalle linee telefoniche.
AGP: Accelerated Graphics Port. Interfaccia di collegamento caratterizzata dalla possibilità di
collegare schede video di qualità elevata in termini di prestazioni.
ALU: Arithmetic and Logic Unit. Parte della CPU che si occupa dei calcoli matematici e delle
operazioni logiche.
Analogico: termine che indica che la comunicazione tra due entità avviene per mezzo di un
segnale che varia per ampiezza, frequenza e intensità piuttosto che con segnali codificati (digitale).
ANSI: American National Standard Institute. Rappresenta il corrispettivo americano dell’ISO
(International Organization for Standardization) ed è costituita da un collegio di associazioni e
aziende che hanno definito alcuni standard per il commercio e per le applicazioni che gestiscono
informazioni di differenti tipologie.
Antivirus: programma che individua ed elimina i virus in un computer.
Applet: indica un programma, generalmente scritto in linguaggio Java, di solito gratuito, che
può essere scaricato da Internet ed eseguito sul proprio PC.
Archivio: complesso di elementi costituito da una quantità, teoricamente illimitata, di dati.
ASCII: acronimo di American Standard Code for Information Interchange, è un sistema di
codifica dei caratteri usato nei calcolatori.
Avvio: pulsante (start) posto sulla barra delle applicazioni di Windows che permette di
accedere ad un pannello contenente un elenco di comandi.
Backup: copia di dati, file e cartelle contenuti nei dischi o in qualsiasi supporto di memoria al
fine di crearne un duplicato.
Banca dati: un insieme di archivi contenenti una grande quantità di dati.
Binario: sistema di calcolo e di classificazione utilizzato in informatica e in elettronica; si
avvale di due categorie: 0 e 1.
Bit: una unità del sistema binario: binary digit.
Bluetooth: sistema che permette lo scambio di informazioni tra periferiche, senza connessione
diretta, attraverso onde radio con frequenza di 2,45 GHz (gigahertz).
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Browser Web: programma che permette di avere accesso a documenti presenti nella rete e che
sono scritti in formato HTML.
Buffer: spazio di memoria non permanente utilizzata per memorizzare dati da mettere a
disposizione di programmi usati dall’utente.
Bug: errore (pulce o baco) nello statement del programma responsabile di un cattivo
funzionamento del software che può portare all’arresto dello stesso.
Byte: unità composta da otto bit. 1 kilobyte (1 KB) = 1024 byte; 1 megabyte (1 MB) = 1024 KB; 1
gigabyte (1 GB) = 1024 MB; 1 terabyte (1 TB) = 1024 GB (oltre mille miliardi di byte).
Cache: un particolare posizionamento della memoria temporanea dove vengono memorizzati i
dati che ricorrono più di frequente e dove l’accesso è più rapido rispetto all’accesso ai dati contenuti
nella memoria RAM.
CAD: Computer Aided Design. Software e particolari apparecchiature hardware studiati per la
realizzazione di progetti architettonici o comunque che gestiscono grafica random bi- o
tridimensionale.
Canale: strumento utilizzato per il trasferimento di informazioni che può avvenire tra parti
differenti dello stesso computer o, per mezzo di una rete, tra computer distanti.
Cartella: raggruppamento di file (vedi directory).
CAT: Computer Aided Training. Programmi utilizzati nei sistemi con finalità di autoistruzione.
CD-ROM: Compact Disk Read Only Memory. Supporto per la memorizzazione dei dati che
possiede grande capacità di memoria (~ 650-700 MB) rispetto ai floppy-disk (1,44 MB) e che per
essere letto necessita di un lettore ottico.
Cella: spazio di un foglio elettronico posto all’incrocio tra una colonna e una riga su cui è
possibile memorizzare dati e formule matematiche.
Cestino: icona posta sul desktop di Windows dove vengono posti i file che si è deciso di
eliminare.
Chat: possibilità di comunicare in tempo reale tra due utenti tramite il computer.
Chip: particella di silicio su cui sono stampati circuiti integrati miniaturizzati.
Client: computer che per mezzo di una rete accede ai programmi messi a disposizione da un
altro computer (server).
Codice: un insieme di caratteri grafici o simboli utilizzati per trasformare le informazioni da un
principio intelligibile ad un altro.
Comando: invio di un messaggio al sistema per mezzo di una parola o simbolo che provochi
l’esecuzione di una o più azioni in sequenza prestabilita.
Compressione: permette di trasformare i file in modo da occupare minor spazio possibile.
Computer: sistema composto da una parte meccanica (hardware) e da programmi (software)
realizzato per la gestione automatizzata delle informazioni.
CPU: Central Processing Unit. Costituisce il cervello del computer, quella parte cioè che è in
grado di comprendere ed eseguire ordini: il microprocessore.
Crittografia: sistema utilizzato con lo scopo di proteggere i dati personali dalla lettura di altri
utenti.
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Cursore: serie di pixel luminosi disposti a formare un indicatore (freccia, mano ecc.) per
segnalare sullo schermo la posizione dove si sta per inviare un comando.
Database: insieme di informazioni organizzate in archivi di dati collegati tra di loro da
relazioni (database relazionali) o disposti in struttura ad albero (database gerarchici) o collegati da
relazioni disposte a rete (database reticolari).
Default: dato che viene assegnato dal programma in modo automatico.
Digitale: che si riferisce ad un segnale basato su una quantizzazione numerica (generalmente
binaria) con l’obiettivo di trasmettere informazioni.
Directory: (cartella) consiste di un insieme di documenti (file) memorizzati su supporto
magnetico (disco fisso, CD ecc.) con l’obiettivo di permettere una archiviazione ordinata dei
documenti.
Display: video.
Download: processo che permette di trasferire dati da un computer remoto al sistema in uso.
Driver: file contenente informazioni necessarie per far interagire una periferica hardware con il
sistema operativo cosicché l’utente sia in grado di utilizzarla.
DVD: Digital Versatile Disk. Supporti simili per l’aspetto ai CD ma con capacità di memoria
notevolmente superiore.
e-mail: scambio di informazioni tramite la rete Internet o altro tipo di rete sotto forma di
messaggi elettronici.
Enter: comando con il significato di esecuzione di un ordine rappresentato da un tasto dedicato
sulla tastiera (Invio).
Explorer: programma del sistema operativo Windows che permette di visualizzare le pagine
del World Wide Web, di navigare nella rete.
File: insieme di dati o informazioni di categoria diversa che vengono memorizzati su differenti
supporti di memoria e definiti con un nome ed una estensione indicativa del genere cui
appartengono.
Firewall: (muro di fuoco) un sistema creato per la sicurezza di una rete da minacce esterne che
possono essere rappresentate da virus, dagli hacker e da messaggi di posta pericolosi.
Floppy disk: piccola unità di memoria di massa che ha la caratteristica di essere trasportabile
(è ormai in disuso).
Flow chart: rappresentazione grafica di una presentazione, di una esposizione di un progetto
nei suoi passaggi descrittivi. Lo scopo è quello di illustrare mediante le immagini i concetti di un
discorso.
Font: serie di caratteri utilizzati dai programmi di scrittura, ognuna con caratteristiche
tipografiche proprie.
Gbps: gigabyte per secondo; unità di misura di un flusso di informazioni.
GIF: Graphics Interchange Format. Modalità di memorizzazione di una immagine
caratterizzata dal fatto che occupa meno memoria di altri formati; per tale motivo si presta bene ad
essere utilizzata nelle pagine HTML risultando più veloce da visualizzare e trasferire.
Gigabyte (Gb): unità di misura corrispondente a mille Mb: un miliardo di byte.
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
dell'editore. I trasgressori saranno perseguiti.
GSM: Global System for Mobile Communications. Uno standard per la telefonia cellulare
digitale.
Hacker: persona che sviluppa notevole interesse per il mondo dell’informatica e, in particolare,
per i sistemi operativi presenti sul mercato verso i quali è particolarmente impegnato nello studio
dei codici che permettono di comprendere il funzionamento del sistema; una volta in possesso delle
conoscenze specifiche assume il comportamento di cracker iniziando un’attività illegale per puro
divertimento o per scopi politici (hacktivist).
Hard copy: stampa su carta del contenuto di una schermata e, in genere, di un qualsiasi
documento elettronico.
Hard disk: memoria di massa con grandi capacità, contenuta all’interno del computer; fissa,
quindi non trasportabile.
Hardware: insieme delle parti meccaniche di un sistema informatico (in pratica tutto ciò che è
visibile e che si può toccare di un computer).
Help: sistema che viene in aiuto all’utente non esperto nella comprensione delle funzionalità
dei comandi.
Home banking: si intende l’accesso via Internet ai servizi di una banca.
Home page: si tratta della pagina di base di un prodotto ipertestuale dalla quale può iniziare la
navigazione.
Host: è l’elaboratore centrale di una rete che mette le sue risorse a disposizione degli altri
computer collegati (vedi server) e che fornisce la possibilità ai computer in rete di poter colloquiare
tra di loro.
Hotmail: è un servizio di posta elettronica che permette di dialogare gratuitamente a chiunque
abbia una connessione Internet. Il servizio è gestito da Microsoft.
HTML: HyperText Markup Language. Formato di memorizzazione di pagine interpretato dai
comuni browser Web.
HTTP: HyperText Transfer Protocol. Protocollo utilizzato dal browser del computer in uso per
comunicare con il server Web affinché vengano visualizzate le pagine Web sul proprio PC.
Hyperlink: possibilità di accedere (navigare) a un’altra pagina dell’ipertesto da un oggetto reso
“cliccabile”, quindi divenuto un link attivo.
Icona: sono piccole immagini che hanno il vantaggio di essere facilmente riconoscibili e
permettono di eseguire una serie di comandi senza doverne necessariamente ricordare la sequenza.
Inbox: spazio riservato dal software di gestione di posta elettronica in cui vengono memorizzati
i messaggi arrivati.
Informatica: disciplina che si occupa della gestione delle informazioni effettuata mediante la
tecnologia elettronica (il nome deriva dall’unione di due parole: informazione e automatica).
Input: inserimento di informazioni a seguito di un comando durante una procedura di
elaborazione.
Intelligenza artificiale: disciplina che si occupa di studiare i meccanismi che regolano il
ragionamento umano, la memoria e la coscienza di sé per tentare di riprodurre la mente umana con
mezzi elettronici.
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Posta elettronica: sistema che permette di inviare e ricevere messaggi tra utenti collegati ad
una rete elettronica.
Procedura: elenco di attività e di funzioni svolte da diversi programmi al fine di raggiungere
un determinato obiettivo per mezzo di un sistema informatizzato.
Processo: momento di attività della CPU (Central Processing Unit) nell’unità di tempo.
Prompt: carattere o simbolo standard di un sistema operativo indicante l’opportunità e la
posizione sullo schermo dove è possibile digitare un comando.
Protocollo: insieme di direttive che stabiliscono come devono essere trasmesse le informazioni
da un sistema che trasmette ad uno che le riceve.
Provider: si intende un fornitore di servizi Internet (es. Aruba).
Query: procedimento volto all’interrogazione dei dati contenuti in un database. Quit:
procedimento che opera la chiusura di qualsiasi applicazione.
RAM: Random Access Memory. Memoria che esiste solo nel momento in cui il sistema è in
funzione e che è caratterizzata dalla possibilità di accedere alle informazioni in modo diretto.
Random: la possibilità di un sistema di generare casualmente una serie di numeri (matrice).
Realtà artificiale: ambiente grafico tridimensionale caratterizzato da elementi e oggetti
originali che non esistono nella realtà.
Realtà virtuale: ambiente grafico tridimensionale caratterizzato da elementi e oggetti, anche
animati, volti a riprodurre una realtà oggettiva del mondo esterno.
Record: raccolta ordinata di dati (campi).
Remoto: sistema informatico (computer) collegato ad una rete e lontano da quello in cui si sta
operando.
Reset: ristabilimento della configurazione standard di un sistema di elaborazione.
Restore: funzione o procedura che permette il recupero di dati cancellati e sistemati in luoghi
di sicurezza.
Rete: insieme di computer uniti in collegamento tra di loro in modo che sia possibile effettuare
scambi di informazioni.
Risoluzione: riferita al monitor, riguarda la capacità di riprodurre immagini di qualità
(definizione).
ROM: Read Only Memory. Memoria di sola lettura che non può essere modificata e che
permane anche dopo lo spegnimento del computer.
Scanner: apparecchiatura che è in grado di trasformare le informazioni grafiche contenute in
un foglio, una diapositiva o lastra fotografica in un file di formato grafico (bitmap, gif, ecc.).
Scrolling: termine che si riferisce allo scorrere verso l’alto o verso il basso, nel contesto di una
videata, del puntatore del mouse sulle righe di un foglio di testo o di un menu a tendina o dei record
di un database.
Server: computer centrale di una rete locale (LAN) che si occupa di gestire e amministrare il
flusso di informazioni tra i terminali collegati.
Sistema: serie di apparecchiature e di algoritmi volti al loro controllo che funzionano
unitamente per raggiungere un determinato obiettivo.
STAMPATO DA: Franco Chiesa <didattica@dotto.me>. La stampa è destinata esclusivamente all'uso personale e privato. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa senza il previo consenso
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RISPOSTE COMMENTATE
1) Cosa indica il termine Wireless?
A. Senza fili
B. Senza confini
C. Senza fine
D. Senza limiti
E. Senza controllo
A.
Wireless significa senza fili. È il contrario di wired che significa collegato, intendendo che il collegamento tra due
dispositivi avviene attraverso un cavo. Le reti wireless hanno avuto la loro diffusione all’inizio del 2000.
Cancella risposta
B. È uno spazio corrispondente ad un indirizzo http in cui una persona può pubblicare il suo diario personale in
modo multimediale
E.
Il Weblog, diffuso da pochi anni su internet, è uno spazio multimediale dove si possono pubblicare informazioni su
ogni tipo di argomento, lasciando a chiunque la possibilità di esprimere il proprio pensiero.
Cancella risposta
A. hyperlink
B. web track
C. track web
D. hyper space
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E. cyber space
A.
È l’hyperlink, anche detto collegamento ipertestuale. Agli inizi degli anni ’90 si diffonde il World Wide Web, ovvero
quella parte di internet che consente di accedere a contenuti multimediali e non solo testuali. Con l’introduzione
dell’hyperlink si può saltare da un contenuto all’altro senza dover necessariamente scorrere le informazioni
sequenzialmente.
Cancella risposta
D.
Il Web content è il responsabile dei contenuti pubblicati all’interno di uno o più siti internet. Tale figura professionale si
affianca a quella del webmaster, che cura la pubblicazione e l’aspetto tecnico e a quella del web designer che, invece,
progetta la struttura e la grafica di un sito internet.
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5) Cos’è un “browser”?
A. Un elenco di dati
C. Un programma di videoscrittura
E.
Un browser è un programma che fornisce uno strumento per navigare e interagire con i contenuti che si trovano nel
World Wide Web.
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6) Cos’è l’Html?
D. Un motore di ricerca
E. Un sistema operativo
A.
L’HTML (HyperText Markup Language) è un linguaggio utilizzato per descrivere la struttura di un documento
ipertestuale oltre che a specificarne il contenuto. Tale linguaggio ha consentito la diffusione del World Wide Web tanto
che tutti i siti web sono fondamentalmente scritti in HTML anche se frequentemente accompagnato da elementi o
applicazioni scritte in altri linguaggi come JAVA o PHP.
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B.
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A.
L’hardware è tutto ciò che in un computer si riconosce fisicamente e quindi tutte le parti elettriche, meccaniche,
elettroniche ed ottiche. Il software invece è l’insieme di programmi e procedure utilizzati per far eseguire al computer
un determinato compito.
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B. il client
C. la customizzazione di un programma
A.
Il termine Bug indica un errore o una omissione nella scrittura di un programma software o, più raramente, nella
realizzazione di un hardware. Ricordiamo tutti il cosiddetto Millennium Bug che, allo scoccare della mezzanotte del 1
gennaio 2000, generò non pochi disagi agli utenti di software che per memorizzare una data rappresentavano l’anno
con due cifre e non con quattro.
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A. Tastiera
B. Monitor
C. Stampante
D. CPU
E. Hard Disk
A.
La tastiera serve solo ad immettere informazioni nel computer.
Cancella risposta
C.
Cancella risposta
A. Memorizzare
B. Recuperare
C. Ripristinare
D. Annullare
E. Ripetere
A.
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A. Immagine di Clipart
C. Un programma di disegno
D. Un programma di fotoritocco
B.
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B.
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A. Dischi fissi
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B.
Un driver è un file accessorio al sistema operativo che consente la comunicazione fra il computer e una periferica.
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E. Il feedback di un’azione
B.
Una Query è l’interrogazione di un database secondo uno specifico criterio. È possibile creare un database inserendo
i dati di una categoria per poi interrogarlo con uno specifico linguaggio detto SQL (Structured Query Language) la cui
entità fondamentale è proprio la query.
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A. 0
B. 8
C. 4
D. 16
E. 32
B.
Unità utilizzata in informatica che equivale a otto bit. Viene abbreviato spesso con una B maiuscola (mentre il bit è
abbreviato con la b minuscola).
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18) Per aprire un documento PDF, occorre istallare sulla propria macchina:
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A. X-press
B. Acrobat
C. Winzip
D. Flash
E. Photoshop
B.
L’estensione PDF (Portable Document Format) è un diffusissimo formato per la pubblicazione di documenti in formato
elettronico. Per poter aprire un file di questo tipo è necessario installare sul proprio PC il software Acrobat della
Adobe che rappresenta ormai uno standard nella sua versione Acrobat Reader.
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B. identico all’originale
E.
Un documento zippato è un archivio di file che viene trasformato, da un algoritmo di compressione detto ZIP, in un file
più leggero dell’originale. Per poter scompattare un archivio di questo tipo occorre aver installato un apposito
programma come Winzip. Altri algoritmi di compressione diffusi sono RAR e CAB.
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20) Come sono detti i programmi per effettuare calcoli e battere testi?
B.
I fogli elettronici, di cui Excel è un esempio, sono programmi di calcolo; i programmi di videoscrittura, come Word,
servono all’elaborazione di testi.
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C. Un sistema operativo
D. Un motore di ricerca
A.
Per ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) si intende una tecnologia che consente di velocizzare la connessione
a internet pur continuando a riceverla attraverso la rete telefonica. Tale tecnologia si è diffusa negli ultimi dieci anni e
ha consentito la crescita degli utenti di internet che possono ora disporre di una banda larga per una navigazione
veloce.
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A. jpg
B. doc
C. ppt
D. xls
E. pdf
D.
L’estensione xls, caratteristica del software Microsoft Excel, è in grado di creare e gestire fogli di lavoro, ovvero di
fogli elettronici per relazioni matematiche o statistiche. L’estensione ppt, invece, viene utilizzata da Microsoft
Powerpoint per creare presentazioni formate da diapositive che illustrano le informazioni che si intende comunicare.
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23) Un software che consente di accedere solo ad un numero limitato delle sue funzioni viene chiamato:
A. prova
B. memo
C. demo
D. hardware
E. fl ash
C.
Una demo di un software è una versione dimostrativa dello stesso con funzionalità limitate. Vengono utilizzate dalla
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case produttrici di software per pubblicizzare un proprio prodotto senza lasciare all’utente la possibilità di utilizzarne
tutte le funzioni.
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A. Scaricare
B. Scommettere
C. Pilotare
D. Memorizzare
E. Delegare
A.
Con il termine Download si indica l’azione di copia di uno o più file su di un computer locale a partire da una sorgente
remota con la quale si è in connessione. La navigazione internet è fondata su questo principio ed ecco perché la
velocità di download diventa un fattore essenziale per la sua qualità.
Cancella risposta
25) Excel:
E.
Il software Microsoft Excel, appartenente al pacchetto Office, consente l’immissione di numeri e di lettere in appositi
fogli di calcolo attraverso i quali ottenere rappresentazioni grafiche o relazioni matematiche utili ai fini contabili o
statistici.
Cancella risposta
A. Una regola impostata nel programma che consente di ottenere una serie di operazioni con l’invio di un solo
comando
B. La funzione tramite cui è possibile dirottare la posta indesiderata direttamente nel cestino
A.
Macro, abbreviazione di Macro-operazione, sta ad indicare una regola impostata all’interno di un programma che, una
volta richiamata, esegue una serie di operazioni su uno o più dati del programma. Spesso alcuni software antivirus
segnalano l’esecuzione di una macro scambiandola per un software potenzialmente dannoso pur essendo, invece,
autorizzato dall’utente che l’ha lanciata.
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A. Word
B. DOS
C. jpg
D. ppt
E. pdf
B.
Il DOS (Disk Operating System) è tra i primi sistemi operativi nella storia dell’informatica ad aver contribuito alla
diffusione del personal computer. Oggi tale sistema lo ritroviamo ancora alla base delle più moderne versioni di
Microsoft Windows. Word, invece, è il word-processor più diffuso al mondo mentre jpg, ppt e pdf sono le estensioni
caratteristiche rispettivamente di un formato compresso di immagini, di un file leggibile da Powerpoint ed infine di un
documento Adobe Acrobat.
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C.
È un ambiente di lavoro con icone che consentono di accedere facilmente a tutte le aree del computer.
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A. Periferiche
B. Parti meccaniche
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C. Sistema operativo
D. Schermo
E. Parti elettroniche
C.
Solo il sistema operativo, infatti, è un software tra i nomi elencati tra le risposte multiple.
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30) Un software usato per proteggere un server da attacchi pervenuti via rete locale o via Internet, viene
comunemente definito:
A. software
B. firewall
C. input
D. antispamming
E. hardware
B.
Firewall (letteralmente muro di fuoco) è un particolare tipo di difesa contro gli attacchi o i tentativi di accesso ad un
server. Esistono firewall software e firewall hardware ma la modalità di protezione è essenzialmente la stessa:
vengono definite alcune regole che i programmi o l’accesso alle risorse di un computer devono rispettare, in caso
contrario la richiesta effettuata viene rigettata avvisando l’utente o l’amministratore del sistema del tentativo effettuato.
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A. Un tipo di memoria
D.
Letteralmente: Local Area Network, in italiano rete locale. Identifica una rete costituita da computer collegati tra loro
all’interno di un ambito fisico delimitato (ad esempio una stanza o un edificio, o anche più edifici vicini tra di loro) che
non superi la distanza di qualche chilometro.
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A. il carattere usato
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C. il corsivo
D. il grassetto
E. l’allineamento
A.
Con font si indica un insieme di caratteri tipografici caratterizzati e accomunati da un certo stile grafico. Il termine
proviene dal francese medioevale e sta ad intendere qualcosa che è stato fuso con riferimento ai caratteri mobili
prodotti per la stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo
carattere.
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A. streaming
B. broadcasting
C. download
D. loading
E. bluetooth
C.
Con il termine Download si indica l’azione di copia di uno o più file su di un computer locale a partire da una sorgente
remota con la quale si è in connessione. Il termine streaming identifica un flusso di dati audio/video trasmessi da una
sorgente a una o più destinazioni tramite una rete telematica. Per broadcast si intende la trasmissione di informazioni
da un sistema trasmittente ad un insieme di sistemi riceventi non definito a priori. Loading è il termine inglese che
indica il caricamento ovvero la fase di avvio di un software mentre bluetooth è un tipo di rete senza fili.
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34) La componente del computer che si occupa di modulare i segnali digitali, trasformandoli in analogici, in
modo tale da renderli trasportabili dalle convenzionali linee telefoniche, viene detta:
A. scheda di rete
B. antispam
C. modem
D. monitor
E. ADSL
C.
Il modem è un componente di un sistema hardware che si occupa di trasformare un segnale di trasmissione,
costituito dall’alternarsi di tensioni elettriche, in una sequenza di bit comprensibile da un dato software e viceversa; è
dotato di due collegamenti: uno con la rete telefonica (analogica) e l’altro con un computer o una periferica
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interfacciabile (digitale). Il termine modem sta infatti per mo-dulatore dem-odulatore.
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A. L’insieme di programmi e procedure tramite cui è possibile cercare dati su In ter net
C. L’insieme dei programmi e procedure mediante cui è possibile collegarsi a periferiche esterne
D. L’insieme dei programmi e procedure che consentono di trasferire dati da un computer remoto ad uno locale
A.
Per consentire la ricerca di dati in Internet, sin dai primi anni ’90, si sono diffusi i motori di ricerca. Sono particolari
siti internet che consentono di digitare un testo con determinati criteri ed ottenere, come risultato, una lista di siti
attinenti ai criteri impostati e contenenti l’argomento o la parola digitata nella ricerca. Negli ultimi anni sono andati
scomparendo molti di essi lasciando il campo al più diffuso Google che è, ormai, diventato quasi uno standard.
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36) La periferica di output che consente di visualizzare immagini e video generati da un computer viene
chiamata:
A. modem
B. monitor
C. mobi
D. tastiera
E. mp3
B.
Le periferiche di output sono quei dispositivi hardware che consentono a un computer di produrre il risultato di una
sua elaborazione nel modo richiesto dall’utente, ad esempio la stampa di un documento (stampante) o la
visualizzazione di un’immagine (monitor).
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A. Scrivere testi
B. Inserire immagini
D. Fare calcoli
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E. Formattare i testi
D.
Micorsoft Word è un programma appartenente alla categoria dei word processor. Questa tipologia di software
consente l’elaborazione di documenti contenenti testo formattato eventualmente affiancato a altri contenuti come
immagini, forme geometriche e tabelle.
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A. database
B. pagine web
C. immagini
D. grafici e tabelle
E. presentazioni
E.
PowerPoint è un software appartenente al pacchetto Microsoft Office utilizzato per la creazione di presentazioni
multimediali proposte sotto forma di diapositive da utilizzare come supporto visivo.
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E.
Le periferiche sono apparecchiature elettroniche che possono essere connesse ad un computer per ricevere o inviare
dati.
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A. Scheda di rete
B. Installare Windows NT
C. Installare Windows 95
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D. Installare Linux
A.
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A. No
D. Sì
A.
In modalità provvisoria, vengono utilizzati solo i file e i driver di base (mouse, monitor, tastiera, memoria di massa,
schermo di base, servizi di sistema predefiniti e nessuna connessione di rete).
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A. Normale
B. Casuale
C. Opinabile
D. Possibile
E. Consentita
B.
Il termine random significa casuale, senza un ordine predefinito. In informatica ritroviamo tale termine sia
nell’acronimo RAM (Random Access Memory) ovvero memoria ad accesso casuale, sia nei programmi multimediali
quando si sceglie di riprodurre una sequenza di files in sequenza casuale.
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C.
La sigla WWW sta per World Wide Web, interfaccia ipertestuale di Internet che utilizza il linguaggio HTML.
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C.
Uno scanner è una periferica di input che consente la digitalizzazione di una immagine o di un documento stampato.
Esistono inoltre software (detti OCR) capaci di “leggere” il testo stampato e di di riconoscerne il contenuto per poi
inserirlo in un programma per l’elaborazione di testi come Microsoft Word. Una volta eseguito tale procedimento il
testo diventa modificabile come se fosse stato digitato manualmente.
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A. Un virus
B. Un hacker
C. Un bug
D. Un errore di sistema
E. Un problema di connessione
A.
Un trojan è un particolare tipo di virus che prende il suo nome dal mitologico cavallo di troia con cui Ulisse, mediante
uno stratagemma, riuscì ad infiltrarsi tra le mura di troia per conquistarla. Allo stesso modo questo tipo di virus è
capace di infiltrarsi in un sistema per poi intaccarne la protezione e consentire, a sua volta, l’accesso nel sistema di
altri virus ben più dannosi.
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46) Con tecnologia UMTS il trasferimento dei dati avviene ad una velocità di:
A. 4 megabits al secondo
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B. 8 megabits al secondo
C. 384 kb al secondo
D. 2 kb al secondo
E. 6 kb al secondo
C.
La tecnologia UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) rappresenta lo standard di nuova generazione
nelle reti di trasmissione per telefonia mobile. Le applicazioni tipiche attualmente implementate sono tre: voce,
videoconferenza e trasmissione dati a pacchetto. Ad ognuno di questi tre servizi è assegnato uno specifico transfer
rate, per la voce 12,2 kb/s, 64 kb/s per la videoconferenza e 384 kb/s per trasmissioni di tipo dati (scarico suonerie,
accesso al portale, ecc.).
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47) Quale dei seguenti programmi non fa parte del pacchetto Office?
A. Photoshop
B. Excel
C. Word
D. Power Point
E. Outlook
A.
Il pacchetto software Microsoft Office è probabilmente la suite di programmi più utilizzata al mondo e contiene i cinque
applicativi fondamentali per la gestione dell’office automation: Word per l’elaborazione di testi; Excel per la gestione di
fogli elettronici; Access per i database; Powerpoint per le presentazioni digitali ed Outlook per la posta elettronica. Il
software Photoshop, invece, della Adobe, consente l’elaborazione delle immagini.
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48) Un Megabyte, unità di misura della capacità di memorizzazione dei dati, equivale a circa:
A. un miliardo di bytes
B. un milione di bytes
C. centomila bytes
D. dieci bites
E. cento bytes
B.
Il Megabyte, equivalente a circa un milione di bytes, è una unità di misura dell’informazione usata per indicare la
quantità di dati che è possibile immagazzinare in un memoria di massa. Il simbolo utilizzato è MB da non confondere
con Mb che, invece, sta per megabits, unità di misura utilizzata per misurare la velocità di trasmissione dati di un
mezzo di trasmissione.
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B.
Il mouse può essere utilizzato al posto della tastiera per selezionare un comando.
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50) Il dispositivo di puntamento usato in combinazione con l’interfaccia grafica di un programma per
selezionare elementi sullo schermo prende il nome di:
A. driver
B. joystick
C. scanner
D. mouse
E. toner
D.
Il mouse è considerata la periferica di input di più largo uso in informatica. Consiste in un dispositivo collegato al PC
via cavo o wireless che, grazie a dei sensori ottici, riesce a percepire il movimento che l’utente gli impartisce per poi
digitalizzarlo trasformandolo in informazioni per lo spostamento del puntatore sullo schermo del computer.
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