Sei sulla pagina 1di 85

Corso Educational

DONNE CHE AMANO TROPPO


LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE RELAZIONI TOSSICHE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Neuropsicologia
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Che cos’è l’amore?


Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Maslow, nella sua teoria dei bisogni (1954), inserisce l’amore nel
sistema motivazionale alla base dell’azione umana collocandolo
all’interno della categoria bisogni d’appartenenza sociale.
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Più avanti Sternberg (1986) elabora un modello che individua diverse


tipologie di amore.

La ‘’Teoria Triangolare’’ di Sternberg prevede, infatti, sette modalità di


espressione amorosa risultanti da incroci tra intimità (confidenza,
condivisione, affinità), passione (attrazione fisica) e decisione/impegno
(responsabilità e volontà).
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

STERNBERG DISTINGUE TRA:

- Simpatia (intimità): confidenza e calore tipici dei rapporti di amicizia;

- Infatuazione (passione): caratteristica del colpo di fulmine e dei


rapporti a prima vista con l’idealizzazione dell’altro/a;

- Amore vuoto (decisione-impegno): amore stagnante, routinario e


senza dialogo;
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

- Amore romantico (intimità + passione): rimanda alle grandi storie d’amore


letterarie o alle tipiche avventure estive con la presenza di vicinanza e
attrazione ma senza progettualità;

- Amore fatuo (passione + impegno): passione senza conoscenza emotiva;

- Amore/amicizia (intimità + decisione/impegno): nei rapporti di lunga


durata dove la passione si è spenta ma resta la condivisione;

- Amore vissuto (intimità + passione + decisione/impegno): amore completo.


Lezione 1: Amore sano e amore patologico

La possibilità di andare oltre la fase di innamoramento (amore


romantico) e di amare l’altro dipende dalla capacità dei membri della
coppia di percepirsi e rispettarsi come individui separati, cioè di
riconoscere l’altro nella sua diversità senza per questo perdere di vista
la propria individualità.

RELAZIONE SANA!!!
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

LA RELAZIONE SANA:

- Rispetto reciproco; - Impegno;

- Reciprocità; - Valori condivisi;

- Comunicazione; - Flessibilità;

- Confini sani; - Fiducia reciproca.


Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Per far in modo che siano presenti, all’interno di una relazione, questi
elementi, è fondamentale che i membri della coppia abbiano uno
schema (pensiero) di sicurezza/indipendenza/valore e stima di sé.

La presenza di uno schema di questo tipo dipende, in larga parte e


originariamente, dal vissuto infantile e dallo stile di attaccamento con
la figura di riferimento.
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

La mancanza totale di uno schema di sicurezza e valore (presenza di


uno schema di insicurezza/non valore/inadeguatezza) conduce,
inevitabilmente, alla perdita di alcuni degli elementi fondamentali per
una relazione sana e, quindi, alla creazione di un’eventuale relazione
malsana e disfunzionale.
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

DISPONIBILITÀ DELLA FIGURA DI ATTACCAMENTO

Capacità di autoregolazione

Percezione di sé come degni di essere amati


Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Robin Norwood, nel suo libro «Donne che amano troppo», rappresenta
perfettamente il «mal d’amore».

Descrive, infatti, i vissuti emotivi delle protagoniste focalizzando


l’attenzione sulla loro infanzia, spesso, traumatica.
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

«Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo.


Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni parliamo di lui, dei
suoi problemi, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo. Quando
giustifichiamo i suoi malumori o li consideriamo conseguenza di un’infanzia
infelice, stiamo amando troppo. Quando non ci piacciono il suo carattere, il
suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che
se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor
nostro, stiamo amando troppo. Quando la relazione con lui mette a
repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la
nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo».
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

Nel libro «La principessa che aveva fame d’amore», Maria Chiara Gritti
affronta con ironia e delicatezza il tema della dipendenza affettiva.

«Quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un
principe, a cui dare tutto in cambio di… niente».

La favola di Arabella insegna a non accontentarsi delle briciole


imparando ad amare sé stessi!
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

«Mettetevi fianco a fianco ma non troppo vicini.

Perché la quercia non si rialza all’ombra del cipresso».


-Khalil Gibran-
Lezione 1: Amore sano e amore patologico

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Esperta in Neuropsicologia
Viale kennedy, 122 Pescara
328 2727064
mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Facebook: Dott.ssa Mariachiara Di Francesco Psicologa – Psicoterapeuta
Instagram: dott.ssam.difrancesco
Corso Educational

DONNE CHE AMANO TROPPO


LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE RELAZIONI TOSSICHE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Neuropsicologia
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

«Dipendenza è ciò che risulta dall’incrocio tra il potere che la

sostanza ha e il potere che la persona è disposta ad


attribuirle».
(Bateson, 1984)
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Sebbene la dipendenza affettiva non rientri tra i disturbi mentali


diagnosticati nel DSM-5, viene classificata tra le «New Addiction», ossia
nuove dipendenze di tipo comportamentale.

‘’LOVE ADDICTION’’
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Nel 1945, Otto Fenichel, psicoanalista viennese, parla per la prima volta
di «amori-dipendenti» per indicare quelle persone che hanno bisogno
dell’amore come altre necessitano, per esempio, di droga o cibo.

Secondo Fenichel e anche secondo la Norwood si tratta di soggetti con


scarsa capacità di amare che richiedono continuamente più amore
ricevendo, però, il risultato opposto.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


La Dipendenza Affettiva la troviamo sicuramente come tratto
fondamentale nel DDP, così come in altri disturbi, ma non sempre le
due condizioni coincidono.

E’ possibile che sia presente anche una sola Dipendenza Affettiva in


assenza del DP.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


Vitale necessità di avere e mantenere rapporti personali che danno
all’individuo la sensazione di non essere mai solo.

Vi è un’idea dominante di essere incapaci di vivere soli e di non essere


in grado di affrontare gli eventi della vita.

«Senza l’altro, sento di non esistere»

«Ti amo perché ho bisogno di te»


Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


Vi è, inoltre, un grande timore dell’abbandono manifestato con
comportamenti tipicamente dipendenti.

Per evitare, infatti, l’abbandono temuto, i soggetti dipendenti si


adoperano per assicurarsi la presenza costante dell’altro, investendo
scopi ed energie per mantenere i legami e rendersi indispensabili.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


Sono presenti significativi livelli di ansia innescati dal prendere decisioni
quotidiane, iniziare o completare compiti, e dal percepire un rifiuto da
parte degli altri.

Spesso, i soggetti con DDP preferiscono rinunciare ad avere il controllo


anche su aspetti quotidiani della propria vita, chiedendo consigli su
cosa indossare, cosa scegliere al ristorante o quando prendere un
appuntamento.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


Per parlare di DDP, i sintomi classificati nel DSM-5 devono aver avuto
inizio nella prima età adulta.

Il disturbo colpisce maggiormente il sesso femminile con un’età media


superiore ai 40 anni.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità

Per quanto riguarda la visione di sé stessi, i soggetti con DDP si


percepiscono bisognosi, deboli, impotenti, incompetenti e
inconsistenti.

Considerano, invece, gli altri persone che possono prendersi cura di


loro in modo idealizzato.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


I pensieri centrali sono i seguenti:

«Ho bisogno degli altri per poter sopravvivere»;

«Non posso vivere senza lui/lei»;

«Non posso mai essere felice a meno che non sia amato/a»;

«Se mi abbandonano, morirò».


Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Disturbo Dipendente di Personalità


Ciò che temono di più sono il rifiuto e l’abbandono e non si sentono in
grado di poter affrontare la vita autonomamente.

Sperimentano fondamentalmente ansia ma, nel momento in cui la


figura accudente viene meno, potrebbero cadere nella depressione.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Dipendenza Affettiva
E’ una distorsione relazionale, della rappresentazione di sé e dell’altro
ed un disequilibrio della risposta affettiva.

La DA si instaura all’interno di una tensione tra il «non poter vivere


con» e il «non poter vivere senza»: il funzionamento della persona
dipende dalla relazione affettiva.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Dipendenza Affettiva

Nella DA il desiderio si trasformerebbe in bisogno necessario e il piacere in


sofferenza.

A ciò si aggiunge l’estrema ostinazione nella ricerca e nel mantenimento


della relazione, nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative.

Alcuni studiosi considerano la love addiction come un «irrigidimento


disfunzionale delle caratteristiche naturali dell’amore romantico».
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

Dipendenza Affettiva
La dipendenza si alimenta e si nutre del rifiuto, della svalutazione,
dell’umiliazione, del dolore: non si tratta di provare piacere nel vivere
tali difficoltà, ma di dare corpo al desiderio di essere in grado di
cambiare l’altro, di convincerlo del proprio valore, di salvarlo, riuscendo
a farsi amare da chi ama solo se stesso.
Lezione 2: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 1

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Esperta in Neuropsicologia
Viale kennedy, 122 Pescara
328 2727064
mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Facebook: Dott.ssa Mariachiara Di Francesco Psicologa – Psicoterapeuta
Instagram: dott.ssam.difrancesco
Corso Educational

DONNE CHE AMANO TROPPO


LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE RELAZIONI TOSSICHE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Neuropsicologia
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Dipendenza Affettiva e Attaccamento

Secondo alcuni studi, sembrerebbe che comportamenti di dipendenza


in età adulta siano associati ad uno stile genitoriale che determina e
mantiene le rappresentazioni di sé come vulnerabile e inefficace.

Costruendo ed interiorizzando tali rappresentazioni di sé, i bambini


sperimentano relazioni ambivalenti ed intermittenti nella capacità di
fornire aiuto e accudimento.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Dipendenza Affettiva e Attaccamento

Un bambino il cui genitore si relaziona con lui in modo imprevedibile,


non saprà mai cosa aspettarsi: una volta riceverà protezione e amore e
un’altra sperimenterà paura e angoscia.

ATTACCAMENTO INSICURO-AMBIVALENTE
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Dipendenza Affettiva e Attaccamento


Da adulti, allo scopo di mantenere la presenza e la vicinanza della figura
di riferimento, aderiscono costantemente alle aspettative e ai desideri
dell’altro, che si sentirà, in questo modo, spinto verso modalità
controllanti, godrà del piacere legato al potere decisionale e di
accentrare l’attenzione sui propri bisogni e desideri.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Dipendenza Affettiva e altri disturbi

La D.A. può presentarsi da sola, come categoria a sé stante, oppure


come tratto principale o meno, in modo differente, all’interno di altri
disturbi (Disturbo Dipendente di Personalità, Disturbo Borderline di
Personalità, Disturbo Narcisistico di Personalità, Disturbo Istrionico di
Personalità).
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Dipendenza Affettiva e altri disturbi

Talvolta, anche i disturbi d’ansia (agorafobia, fobie specifiche, attacchi


di panico) si caratterizzano per la necessità di mantenere una relazione
con l’altro attraverso il sintomo.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Tre sono gli elementi fondamentali che caratterizzano la Dipendenza


Affettiva:

1. IMPULSIVITA’: Difficoltà a tollerare emozioni frustranti; tendenza ad


agire nell’immediato per alleviare l’angoscia;

2. ASIMMETRIA RELAZIONALE: Totale mancanza di reciprocità;

3. INSTABILITA’ DELL’UMORE: L’altro diventa unico moderatore


emotivo.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Caratteristiche del dipendente affettivo


ASPETTI COGNITIVI

- Tendenza all’autoreferenzialità e ossessività del pensiero;

- Pensiero costantemente centrato sull’oggetto d’amore e idealizzazione;

- Sottostima delle disconferme e sovrastima delle conferme;

- Difficoltà di concentrazione e deficit metacognitivi;

- Relazioni circostanti vissute come minacce al legame;


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Caratteristiche del dipendente affettivo


ASPETTI EMOTIVI

- Ansia e sensazione di allarme (iper-arousal);

- Umore depresso con picchi di euforia;

- Tendenza ad attribuire le proprie emozioni all’oggetto d’amore;

- Esplosioni di collera con perdita di controllo;

- Vissuto di abbandono e solitudine;

- Progressivo distacco e disinvestimento dal mondo.


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Caratteristiche del dipendente affettivo


ASPETTI COMPORTAMENTALI

- Comportamenti compulsivi (azioni ripetute e coartate);

- Atteggiamento accondiscendente/sottomissione;

- Incapacità di prendere decisioni e tendenza a delegare;

- Tendenza ad annullarsi per l’altro;

- Costante stato di attesa;

- Tentativi ripetuti di controllo


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Origini della Dipendenza Affettiva

 Famiglia in cui sono stati trascurati i bisogni emotivi (bambino


adultizzato);

 Storia familiare con carenze di affetto compensate con


l’identificazione col partner e tentativo di salvare lui/lei;

 Famiglia in cui vi è stata assenza di poter sperimentare sensazioni di


sicurezza (genera un bisogno di controllo ossessivo, nascosto dietro
un’apparente tendenza alla cura).
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Origini della Dipendenza Affettiva

La storia evolutiva è contrassegnata da autosacrificio e negazione di sé


come prezzo da pagare in cambio di ricevere amore e considerazione.

Secondo Rogers, vi può essere una storia di accudimento invertito:

«Se vuoi che io ti voglia bene, devi prenderti cure di me»


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Origini della Dipendenza Affettiva

Il bambino si aspetta che i caregivers, caratterizzati da ambivalenza, si


occupino prima o poi di lui, e rimane in una condizione di attesa,
lanciando richiami in un ambiente solo parzialmente disponibile e
insufficientemente ricettivo, sperimentando disperazione e speranza
contemporaneamente.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Origini della Dipendenza Affettiva

Da tali esperienze relazionali precoci deriverà:

• Carente autostima e indecisione;

• Basso livello di fiducia in sé e scarse capacità di coping;

• Carente fiducia negli altri;

• Forte attitudine al controllo con difficoltà a lasciarsi andare;


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Origini della Dipendenza Affettiva

• Terrore della perdita;

• Sentimenti di frustrazione e reazioni depressive;

• Ricerca di relazioni simbiotiche e fusionali con figure idealizzate.


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

«I contesti relazionali traumatici influenzano lo sviluppo delle

competenze interpersonali causando gravi difficoltà a riporre fiducia

negli altri, oscillazioni tra ricerca di vicinanza protettiva e paura

dell’intimità affettiva e comportamenti inappropriati di controllo».

Liotti, Farina 2011


Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Il partner ideale del dipendente: il ‘narcisista perverso’


In questo caso, quando parliamo di narcisista perverso, non intendiamo
una patologia della personalità ma una modalità di costruire rapporti
sentimentali all’insegna del controllo e del disimpegno.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Il partner ideale del dipendente: il ‘narcisista perverso’

Si tratta di manipolatori affettivi con un’alta considerazione di se


stessi…

Esagerano le proprie capacità, appaiono spesso presuntuosi, credono di


essere speciali e superiori, di dover essere soddisfatti in ogni loro
bisogno e pretendono di avere diritto ad un trattamento particolare.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Il partner ideale del dipendente: il ‘narcisista perverso’


Tre categorie principali di manipolatori:
1. L’AFFASCINANTE: Alterna silenzi ostili e tremendi attacchi a momenti d’amore e
lusinghe. E’ sicuramente il più insidioso;
2. IL BRAVO RAGAZZO: Sembra avere a cuore il benessere della vittima ma in
realtà nasconde egoismo. E’ sempre pronto ad anteporre i propri bisogni anche
se fa apparire l’opposto;
3. L’INTIMIDATORE: Non si preoccupa di nascondersi dietro false facciate.
Rimprovera apertamente la vittima, fa battute sarcastiche su di lei e la
aggredisce esplicitamente.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

Il partner ideale del dipendente: il ‘narcisista perverso’


RAPPORTO A DOPPIO CIECO

La relazione non esiste!!!

Il dipendente è completamente concentrato su di sé e sui propri


errori e perde la percezione realistica del soggetto che ama.

Nella mente del narcisista l’altro non esiste come persona ma è solo
specchio per convalidare la propria immagine.
Lezione 3: Le basi dell’amare troppo: la Dipendenza Affettiva – Mod. 2

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Esperta in Neuropsicologia
Viale kennedy, 122 Pescara
328 2727064
mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Facebook: Dott.ssa Mariachiara Di Francesco Psicologa – Psicoterapeuta
Instagram: dott.ssam.difrancesco
Corso Educational

DONNE CHE AMANO TROPPO


LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE RELAZIONI TOSSICHE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Neuropsicologia
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Le relazioni tossiche

Le relazioni tossiche sono quei legami caratterizzati da asimmetria,


manipolazione, sottomissione e dedizione totale di un partner nei
confronti dell’altro.

Queste relazioni sono caratterizzate, inoltre, da profonda sofferenza e


dolore senza voglia e/o possibilità di uscirne.

Nella maggior parte dei casi, le vittime sono le donne.


Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
«Oh mio uomo, quanto l’amo. Lui non lo sa. Tutta la mia vita è
disperazione ma non importa. Quando mi prende fra le sue braccia e il
mondo è tutto luce…».
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

Lisa è una giovane donna che arriva in terapia in seguito ad un tentativo


di suicidio: dopo essere stata «lasciata», decide di buttarsi in un
burrone con la sua auto.

Aveva, da qualche tempo, una relazione con un poliziotto trentenne


sposato e con tre figli.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

La loro relazione la appagava pienamente, soprattutto, dal punto di


vista sessuale; lei si impegnava e si prodigava in ogni modo per lui e per
vederlo felice. La sensazione che provava nel vederlo felice a causa sua
era indescrivibile, mai provata prima…

Ora, non si riusciva e spiegare come mai fosse finita dal momento che
dava tutta se stessa per lui e che aveva trascurato ogni altro ambito
della sua vita.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

Racconta di aver avuto storie simili anche in passato: si legava a uomini


e faceva di tutto per tenerseli stretti; il sesso era diventato la sua arma
per attirare e tenere a sé gli uomini.

Nelle relazioni si mostrava, inoltre, sempre iper-accudente sentendosi


così più utile e adeguata.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
La madre di Lisa aveva una storia simile: aveva tentato più volte il
suicidio in seguito alla freddezza e alla distanza del marito.

Era, inoltre, eccessivamente accudente con lui in alcuni momenti e, in


altri, lo insultava bruscamente.

Per le figlie non era mai presente perché in preda a forti malumori a
causa del comportamento del marito.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

Quando Lisa va in terapia, la madre e il padre stanno per separarsi.

Lisa, avendo avuto quell’esempio dalla mamma, si ripromette di non


impostare alcuna sua relazione in quel modo, ma anzi, di mostrare il
suo amore sottomettendosi ed essendo sempre accudente e
servizievole.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
Lisa, durante la sua vita, aveva sofferto di carenze affettive e scarsità di
attenzione perché suo padre era inaccessibile e sua madre non faceva
che consumarsi di rabbia e frustrazione pensando a lui. Dal punto di
vista affettivo, Lisa e sua sorella morivano di fame.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
Lisa, durante la terapia, si rese conto di aver bisogno di una relazione
sana e di un partner che tenesse a cuore anche il suo bene.

Tutto ciò, però, le risultava difficile perché non sapeva cosa fosse il
contrario di ripudio e sofferenza. Non aveva mai provato a vivere con la
sicurezza di essere amata.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
Come reazione al comportamento di sua madre, L. aveva ideato una
sua regola per amare: dare se stessa sempre senza chiedere nulla in
cambio.

Lisa era annoiata da uomini sani ed equilibrati. Paradossalmente, si


sentiva più a disagio con degli uomini fidati, allegri e fedeli di quanto
non lo era mai capitato con uomini irresponsabili, non disponibili e non
interessati.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa
Una donna che ama troppo è abituata alle caratteristiche e ai
comportamenti negativi e si troverà più a suo agio con questi che con il
loro contrario, a meno che non si impegni a fondo nel cambiare se
stessa.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

Una dipendente non riesce a vivere una relazione in cui non è presente
sfida, sconfitta e sofferenza. Le relazioni sane, mancanti di questi
aspetti, sono considerate e vissute come estremamente noiose, non
stimolanti e non soddisfacenti.
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

Il caso di Lisa

La soddisfazione deriva proprio dal vedere l’altro momentaneamente


felice e dal sapere di esserne la causa e dalla consapevolezza di essere
la salvezza di un uomo che ha tanto sofferto in passato, che non è mai
stato amato!
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

All’interno di una relazione, una dipendente affettiva mostrerà le seguenti


caratteristiche:

 Usa il sesso come strumento per manipolare o cambiare il suo partner;

 Confonde ansia, paura e dolore con amore ed eccitazione sessuale. Chiama


amore la sensazione di avere un nodo allo stomaco;

 Senza la sfida di una relazione difficile, diventa irrequieta. Non prova


attrazione sessuale per un uomo per il quale non debba lottare, lo definisce
noioso;
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

 Desidera ardentemente l’intimità fisica ma, poiché ha paura di essere


immersa in un’intimità totale e/o di essere sopraffatta dai propri bisogni
affettivi ,si sente a suo agio solo con la distanza emotiva creata e
mantenuta da una relazione stressante;

 Si domanda frequentemente: «Quanto mi ama?» o «quanto ha bisogno di


me?»;

 Quasi tutti gli scambi o i rapporti sessuali sono motivati da un solo scopo:
«Come posso ottenere che mi ami di più?»
Lezione 4: Le relazioni tossiche: Casi clinici e spunti di riflessione

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Esperta in Neuropsicologia
Viale kennedy, 122 Pescara
328 2727064
mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Facebook: Dott.ssa Mariachiara Di Francesco Psicologa – Psicoterapeuta
Instagram: dott.ssam.difrancesco
Corso Educational

DONNE CHE AMANO TROPPO


LA DIPENDENZA AFFETTIVA E LE RELAZIONI TOSSICHE

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta – Esperta in Neuropsicologia
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva, a lungo andare, rappresenta sicuramente una


condizione invalidante e stressante che richiede un lavoro specifico.

Ci sono delle strategie semplici e concrete per cercare di gestire questa


condizione ma, nella maggior parte dei casi, il/la dipendente ha
bisogno di un aiuto specifico per cercare di raggiungere determinati
obiettivi fondamentali.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

STRATEGIE PER LIBERARSI DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA

Sicuramente, il punto di partenza per provare a gestire una condizione


di dipendenza è la consapevolezza: rendersi conto della disfunzionalità
della relazione e delle dinamiche e ammettere che essa sia patologica.

Senza la consapevolezza e l’accettazione è impossibile liberarsene!


Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

STRATEGIE PER LIBERARSI DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA

Dopo aver preso pienamente consapevolezza della condizione, è utile


riflettere sulle conseguenze: focalizzarsi ,cioè, su tutte le azioni che si
sono compiute per l’altro/a e che non hanno condotto ad una
situazione di benessere ma, anzi, hanno portato danni (elaborazione
razionale).
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

STRATEGIE PER LIBERARSI DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA

Dopo aver fatto ciò, ha inizio il lavoro specifico:

Lavorare su svariati aspetti per cercare di raggiungere l’indipendenza


fisica, emotiva e psicologica.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

TRATTAMENTI SPECIFICI PER LA DIPENDENZA AFFETTIVA

Tra i trattamenti specifici per ridurre e gestire la dipendenza affettiva, la


psicoterapia cognitivo-comportamentale è risultata, nella maggior
parte dei casi, efficace.

In alcuni casi, ha permesso una gestione della condizione, in altri, una


totale remissione della sintomatologia prima descritta.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

TRATTAMENTI SPECIFICI PER LA DIPENDENZA AFFETTIVA


Il lavoro cognitivo-comportamentale si focalizza, principalmente, sulla
ristrutturazione delle credenze disfunzionali legate al proprio valore e
alla propria amabilità e sulla gestione delle emozioni legate alla paura
della solitudine, del rifiuto e dell’abbandono.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

TRATTAMENTI SPECIFICI PER LA DIPENDENZA AFFETTIVA

E’, inoltre, importante, durante la terapia, che il terapeuta aiuti il


paziente a modificare le proprie aspettative irrealistiche nutrite nei
confronti dell’amore…
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

TRATTAMENTI SPECIFICI PER LA DIPENDENZA AFFETTIVA

Un’altra parte fondamentale del lavoro cognitivo-comportamentale è il


training sull’assertività.

Il T.A. ha l’obiettivo di permettere al paziente di riconoscere ed esprimere i


propri bisogni ed emozioni.

Questa capacità contribuisce alla costruzione di un più solido senso di sé e


della propria autonomia pur mantenendo una costante connessione
relazionale con l’altro.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

GLI OBIETTIVI DI LAVORO CON LA DIPENDENZA AFFETTIVA

Nel lavoro con la dipendenza affettiva, come con altre condizioni


specifiche, ci si pongono, chiaramente, degli obiettivi. Obiettivi che
devono essere concordati tra terapeuta e paziente e raggiunti nel corso
della terapia.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

GLI OBIETTIVI DI LAVORO CON LA DIPENDENZA AFFETTIVA

1. Autonomia: capacità di prendere decisioni in linea con i propri bisogni


affettivi e di coltivare un senso di integrità rispetto all’influenza degli
altri.

2. Autostima: attitudine a valorizzare se stessi integrando parti ‘buone’ e


‘cattive’ di sé con accettazione.

3. Autorealizzazione: capacità di saper riconoscere e poi utilizzare le


proprie risorse.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

GLI OBIETTIVI DI LAVORO CON LA DIPENDENZA AFFETTIVA

4. Autoconsapevolezza: capacità di guardarsi dentro in relazione al fuori.

5. Assertività: capacità di saper esprimere con rispetto e senza paura i propri


pensieri e le proprie emozioni e rispettare l’altro nella sua diversità.

6. Apertura: disponibilità e fiducia verso il prossimo.

7. Affettività: capacità di riconoscere e modificare determinati schemi


disfunzionali legati alla sfera affettiva.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

In conclusione, possiamo affermare che la dipendenza affettiva è una


condizione molto comune e molto invalidante e chi ne è «vittima» ha,
spesso, l’impressione di non poterne in nessun modo uscire.
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

In realtà, come abbiamo accennato, con un lavoro specifico e


appropriato, è assolutamente possibile imparare a gestire la
dipendenza e, in molti casi, è possibile ritrovare quell’autonomia, quella
sicurezza e quell’indipendenza che naturalmente vanno a contrastare la
condizione di dipendenza da un’altra persona e che permettono una
vita indipendente e libera!
Lezione 5: Strategie per la gestione della dipendenza affettiva

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Dott.ssa Mariachiara Di Francesco


Psicologa – Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Esperta in Neuropsicologia
Viale kennedy, 122 Pescara
328 2727064
mariachiaradifrancesco@yahoo.it
Facebook: Dott.ssa Mariachiara Di Francesco Psicologa – Psicoterapeuta
Instagram: dott.ssam.difrancesco

Potrebbero piacerti anche