Sei sulla pagina 1di 2

29

VITA

28 OTTOBRE 2011

DOSSIER BANCHE

Il sistema bancario fa i conti con la crisi


di Antonio Sgobba Remember, remember. The fth of november. Ricordatevi del 5 novembre. Il motto di Guy Fawkes anche questanno torna attuale. Il giorno che celebra il rivoltoso inglese ispiratore della maschera di V per vendetta diventato licona degli indignados viene sbandierato come il giorno scelto dai movimenti per colpire lobiettivo principale della protesta in tutto il mondo: le banche. Quello che era il giorno delle polveri, in cui si ricordava lassalto al parlamento inglese, gia stato ribattezzato Bank transfer day. Gi pronto, ovviamente, lhashtag che riunir i messaggi su twitter: #louderthanwords. Pi forte delle parole. Gi, perch un gesto come rimuovere in un colpo solo tutti i conti corrente dai principali istituti bancari pu fare davvero rumore. Molto pi di tutte le dichiarazioni e di tutti gli slogan. Davvero manca cos poco alla rivolta de nitiva dei clienti contro le banche? Senza dubbio questo non un buon momento per la popolarit degli istituti di credito. E se no a qualche tempo fa le banche italiane sembravano immuni da timori e critiche, ora il contagio sembra aver raggiunto gli sportelli del nostro

senza credito
Sono diventate lobiettivo della protesta, ma hanno pochi margini di manovra. Cos cambia il mestiere delle banche, tra liquidit che scarseggia e clienti che fanno sempre pi fatica ad onorare gli impegni
Paese. Le banche italiane sono pi de- siamo molto esposti, dice Baglioni. Fiboli e pi costose, a erma nora nella exit strategy delle senza troppi giri di parole il banche chiara solo una cosa: lanalisi professor Angelo Baglioni, Il conto della crisi stato preeconomista della Cattolica di sentato tutto alla clientela, Milano. Nel 2008 nel centro dice leconomista. Per avere del mirino erano i titoli gestiti una conferma basta scorrere da Lehman Brothers e altre i dati sui tassi dinteresse: societ dinvestimenti. Giustamente si Nel mese di agosto le banche hanno audiceva che noi eravamo poco esposti. Lo mentato i tassi sui prestiti di 30 centesimi scorso anno toccava alla Grecia; e di nuo- di punto rispetto al mese precedente. Si vo noi eravamo poco esposti. Ora per in passati dal 3,34 % al 3,65%. Mentre i discussione lo stesso debito italiano. E mutui alle famiglie per lacquisto della casa sono passati dal 3,22% al 3,5, continua Baglioni. Tutto questo mentre i tassi interbancari diminuiscono. LIrs il Lindagine Bankitalia punto di riferimento per stabilire il prezConti correnti, costi ssi ancora troppo alti zo dei mutui a tasso sso. Bene, nello stesso periodo si ridotto di 35 centesimi. Il costo medio dei conti correnti in calo. Diminuiscono i costi per la tenuta di dossier titoli, E cos anche per lEuribor, il parametro liquidazioni interessi e invio di estratti conto, ma non i canoni, n gli oneri per i boni ci e le per i mutui a tasso variabile, calato di 5 spese di scrittura. Il costo medio dei conti correnti nel 2010 di 110,2 euro contro i 113,6 del centesimi, ricorda il docente. Uno dei 2009 e i 114,3 del 2008. quanto emerge da unindagine della Banca dItalia su oltre 11mila paradossi che spiegano la rabbia nei conclienti. Al netto delle commissioni pagate sugli scoperti, la spesa media si attesta sui 91 euro fronti degli istituti. I costi li pagano tutti (2,4 euro in meno del 2009). Le spese sse si sono ridotte in media di 3,9 euro, per e etto i consumatori: Laccesso al credito del calo delle spese per linvio delle comunicazioni periodiche e delle altre spese sse. sempre meno facile, soprattutto per chi Crescono invece i canoni base da 36,5 a 38,1 euro e quelli per il bancomat (da 3,7 a 4,2 eunon ha beni in garanzia, dice Paolo Fioro). Salgono le spese variabili (1,4 euro). Le spese sse sono pi elevate per i conti di magrio del Movimento Consumatori. In molgior anzianit (circa 73 euro per i conti accesi prima del 2000) e si riducono per i conti pi ti casi i tassi dinteresse sono molto alti, recenti 42 euro per i conti operativi dal 2009. La spesa media dei conti correnti pi recenti pari a 67,7 euro al netto delle commissioni per gli utilizzi a debito, 23 euro in meno ris orano lusura. In tutto ci il governo spetto alla media. Per i conti con pi di 10 anni (42% del totale) la spesa sale a 101 euro. sembra pi attento a fare leggi

DOSSIER BANCHE
salva-banche che a tutelare i clienti, aggiunge Fiorio. Dal punto di vista delle banche un buon osservatorio del momento delicato nei rapporti con i clienti il Consorzio Pattichiari. Costituito nel 2003, nasce come sistema di autoregolamentazione dellindustria bancaria, lo scopo promuovere la qualit e le cienza del mercato e leducazione nanziaria nel nostro Paese. Nel Consorzio sono riunite 98 banche, vale a dire il 75% degli sportelli presenti in Italia. La gestione aperta ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori e del mondo accademico. Funziona? Nellultimo anno si rivolto a noi il 20% in pi dei clienti rispetto allanno precedente. Dallinizio della nostra attivit ad oggi, hanno usufrito dei nostri servizi 8 milioni di persone, fanno sapere da Pattichiari. Gli strumenti messi a disposizione vanno dal confronto dei conti correnti, per valutare il pi conveniente direttamente dal sito del consorzio, al trasferimento automatico dei servizi. Alle scuole invece sono rivolti i programmi di educazione nanziaria. Nellultimo anno sono stati potenziati: dai 30mila studenti di tutte le et coinvolti nel 2010-2011 si passer a 45mila nel 2012. Sono su cienti queste buone pratiche per uscire dalla crisi? Di cile crederlo: ora di rivedere i piani strategici, a erma sempre il professor Baglioni. Le banche italiane li avevano formulati nella scorsa primavera. Prevedendo un aumento del tasso dinteresse u ciale, con la speranza che il nostro Paese rimanesse ai margini della crisi del debito sovrano. Ora lo scenario cambiato drammaticamente. Per preoccuparsi, non serve neanche aspettare il 5 novembre.

28 OTTOBRE 2011

VITA

30

Le proteste degli indignados Le proposte della nanza etica


Non sono solo le piazze a chiedere nuove regole per i mercati globali
di Andrea Di Turi Quello che non cambiato in tre anni di crisi, cio le regole che governano (poco e male) i mercati nanziari internazionali, potrebbe forse cambiare sulla spinta degli indignati planetari. Che sabato 15 ottobre in quasi mille citt del mondo hanno chiesto di cambiare quel modello di capitalismo iper nanziarizzato che ceridee ca di sopravvivere alla crisi ria ermando gli stessi comportamenti che lhanno provocata. Non sembra un caso che intorno alle richieste degli indignati il sentiment, come dicono in Borsa, sia positivo. Non solo in larga parte della societ civile, ma anche fra le alte sfere: hanno detto di comprendere le ragioni della protesta il governatore della Banca dItalia, Mario Draghi; il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama; il segretario del Tesoro Usa, Tim Geithner; persino il nanziere George Soros, non certo unanima candida della nanza ma senzaltro uno che la conosce bene. Per non dire del premio Nobel per leconomia, Joseph Stiglitz, che da anni critica una globalizzazione che accresce le disuguaglianze e in particolare un settore nanziario che dovrebbe servire leconomia e non viceversa. Condivisione delle richieste dei movimenti che da Madrid e New York si sono propagati nel resto del mondo stata espressa anche da voci importanti della nanza etica italiana. Per Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, si tratta di un movimento positivo perch individua nalmente nella nanza un target preciso verso cui avanzare proposte di responsabilizzazione e attenzione alle conseguenze sociali delle architetture nanziarie che si sono fatte via via pi complesse. Mentre Leonardo Becchetti, direttore di www.benecomune.net, uno dei rmatari della lettera indirizzata mesi fa al G20 da mille economisti di tutto il mondo per chiedere lintroduzione di una tassa sulle transazioni nanziarie, ha detto che ci che considerato insopportabile che le grandi banche da ari privatizzino i pro tti e socializzino le perdite, aggiungendo che c bisogno che le energie della societ civile vengano spese su obiettivi concreti. Quali? Quelli, ad esempio, del Manifesto per la riforma dei mercati nanziari presentato da tempo in Italia da organizzazioni quali Acli, Arci, Cgm, Cisl, Mani Tese (www.riformiamola nanza.it): abolire i paradisi scali, istituire unauthority sovranazionale per regolare i mercati nanziari, prevedere una scalit premiale per gli investimenti etici. Proposte sottoscritte anche da Banca Etica, che giorni fa ha lanciato la campagna Non con i miei soldi per dire che nuove regole sono indispensabili, ma serve anche che i cittadini si interroghino sulla destinazione dei propri risparmi e investimenti. Per evitare di essere complici inconsapevoli della speculazione.

Potrebbero piacerti anche