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VITA
16 MARZO 2012 - NUMERO 11
Sul territorio Corchiano, il Comune-fontanella Multiutility La svolta nel nome della trasparenza
Getty Images
Buttiamo via il 35% dellacqua che viene immessa nelle tubature, mentre il 30% della popolazione bisogno di investimenti per 64 miliardi nei prossimi ventanni. Ma alla vigilia della Giornata mondiale, lItalia vanta anche un migliaio di sindaci sostenibili e il boom del consumo da rubinetto.
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16 MARZO 2012
VITA
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La rete dellacqua
Lo spreco idrico in Italia pari al 35% Ma un cittadino su tre rimane senza rifornimenti
di Antonio Sgobba
canter
Dispersione d'acqua potabile (acqua immessa su acqua erogata) per regione
Anno 2008, valori percentuali
ER MANTENERE IL CICLO DELLACQUA ci vogliono investimenti per 64 miliardi di euro per i prossimi ventanni. Come minimo. E non stiamo parlando solo di tubi. I conti li hanno fatto quelli di Federutility, la federazione che riunisce le aziende che in Italia gestiscono i servizi pubblici locali di energia elettrica, gas e acqua. E se avessimo un approccio adeguato alla complessit della situazione italiana, la cifra sarebbe ancora pi alta, dice il vicepresidente Mauro DAscenzi. Ma come funziona il ciclo dellacqua nel nostro Paese? I problemi iniziano a monte. Gi, perch le riserve di neve e di ghiaccio sono sempre meno. Non possiamo ngere che non ci siano stati cambiamenti climatici e antropologici radicali. cambiata la distribuzione delluomo sul territorio, mentre questinverno molte dighe e laghi arti ciali che servono a nutrire gli acquedotti sono rimasti quasi a secco e si riduce sempre pi la dimensione dei ghiacciai che invece destate rilasciano lacqua, continua DAscenzi. Dobbiamo imparare che lacqua va conservata quando c, ricordano da Federutility. Su questo punto in Italia non si sta facendo abbastanza: un punto drammatico e lo stiamo trascurando. Questa mancanza provocher disastri e danni materiali ed economici. Ce ne accorgiamo quando ci troviamo di fronte a fenomeni, una volta controllabili, che non riusciamo pi a governare, come le alluvioni.
Senza valore
Questo numero
Questa settima il dorso Cantieri stato realizzato in collaborazione con Sisifo (www.sisifo.eu)
a una delle questioni pi discusse: la rete idrica. Notoriamente malandata, quella italiana versa in uno stato di usura tale da provocare la perdita in media del 35% dellacqua immessa nelle tubature, mentre il 30% della popolazione sottoposta a un approvvigionamento discontinuo e insu ciente. Dovrebbe essere una delle infrastrutture principali del Paese e invece la rete italiana un colabrodo. Ne sprechiamo un terzo, come se lacqua non valesse niente, a erma Antonio Gaudioso, vicesegretario di Cittadinanzattiva, associazione che anche questanno, proprio in occasione della Giornata mondiale dellacqua, presenta la sua indagine sullo stato del servizio idrico integrato. Per risolvere la situazione ci vorrebbe un piano straordinario di manutenzione, sono necessari decine di miliardi di investimenti. uno degli asset su cui investire nei prossimi anni nel nostro Paese, aggiunge Gaudioso. Eppure per gli esperti non questo il problema centrale. In realt lacqua persa dagli acquedotti non va perduta, viene rimessa in ciclo, va nellambiente e non lo inquina, precisa Stefano Ciafoni, vicepresidente di Legambiente. E dalle utility si spingono ancora oltre: Se vogliamo dare lacqua a tutti, certo, dobbiamo intervenire sugli impianti e tappare le falle dei tubi. un dato che fa scalpore ma in realt il meno drammatico. Lacqua potabile bene o male arriva dappertutto. Se si parla solo di quello si fa demagogia. Da Cittadinanzattiva per ribattono: Fatto sta che dalla nostra ultima indagine ad oggi la situazione non cambiata. Gli sprechi continuano ad esserci e le tari e ad aumentare. Dal 2000 ad oggi c stato un incremento del 64,4%, sottolinea Gaudioso. Quella delle tari e una delle questioni principali in carico al nuovo organo competente: lAutorit per lenergia elettrica e il gas. Il governo Monti ha scelto di non creare un organismo ad hoc per lacqua, cos i compiti che una volta erano del Conviri, ente appartenente al ministero dellAmbiente e che negli ultimi mesi del governo Berlusconi erano stati a dati a un Agenzia per lAcqua creata poco tempo prima dei referendum e mai realmente partita . ora sono competenza dellorgano che gi vigila sulle bollette di luce e riscaldamento. Almeno non si creato un altro
E i depuratori?
Ma tornando al ciclo delloro blu, per tutti il problema pi urgente quello delle acque re ue. Sul nostro Paese pendono circa ottocento iniziative della Comunit europea, procedure dinfrazione legate a irregolarit nella gestione degli scarichi e della depurazione. Sono multe per i depuratori che non abbiamo, spiegano da Cittadinanzattiva. In Italia infatti ci sono zone in cui si depura una percentuale dei re ui pari a zero. Ci sono citt come Imperia, solo per fare un esempio, che non hanno neanche un depuratore. Non si costruiscono perch si dice che non ci sono le risorse, ma demenziale non usare soldi pubblici per costruire gli impianti. Soprattutto perch quei soldi dovremo spenderli per pagare le multe, osserva Ciafoni di Legambiente. Per di pi nelle citt le acque piovane sono fatte impropriamente con uire nelle reti di fognatura, continua Ciafoni, pressando inutilmente i depuratori in funzione. Andrebbero invece utilizzate per scopo irriguo cittadino o usi meno pregiati allinterno delle abitazioni, come per scaricare il water. Per i cittadini al danno si aggiunge poi la be a della cosiddetta tassa di depurazione, un canone sulla gestione dei depuratori fatto pagare anche dove i depuratori non ci sono. Mentre le utility hanno unulteriore di colt: Sappiamo che sono tra gli interventi pi urgenti ma adesso ci troviamo a fronteggiare la di denza degli istituti di credito, per questo non riusciamo a fare investimenti indispensabili.
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in progress
68 77 78 39
Liguria
87 63 49 50 54
Basilicata
85 47
Sardegna
Valle d'Aosta
27 27 26 29
Trentino A. Lombardia Bolzano Trento
Friuli-Venezia Giulia
47 49
Piemonte
43
Veneto
32 38
Emilia-R. Toscana
48
55 34
Abruzzo
Campania
Umbria
Molise
Puglia
Calabria
Marche
siamo ancora al 15% di questo metodo, bisogna fare investimenti per crescere, risponde il responsabile di Coldiretti. Anche perch lUnione Europea ci chiede standard di e cienza irrigua e a molti agricoltori il passaggio pu convenire, dato che risono a disposizione dei fondi. Lo ricorda Anche il WWF Italia: indispensabile avviare una politica di incentivi per un utilizzo razionale dellacqua e un suo risparmio. Bisogna rivedere il ruolo dellagricoltura nellambito della manutenzione del territorio come la direttiva quadro e la recente riforma della politica agricola Comunitaria impongono. I Consorzi di boni ca, che in questa nuova ottica potrebbero essere chiamati Consorzi per la gestione dellacqua nel territorio, potranno avere un ruolo fondamentale per garantire una gestione sostenibile e un controllo di uso del territorio, se adeguatamente riconvertiti. Intanto nel nostro Paese ci sono realt pi avanti di altre. Continua il responsabile dei coltivatori diretti: In Puglia sono stati fatti grandi passi in avanti. In generale al Sud lacqua una risorsa gestita con pi attenzione, per ragioni storiche sono abituati a fare i conti con la scarsit. Ma per gestire pi razionalmente una risorsa cos preziosa, dagli agricoltori arriva una proposta: Si potrebbe introdurre unetichetta, conclude Masini, Un bollino di qualit come quelli che indicano un prodotto realizzato a bassa emissione di CO2. Cos si potrebbe fare con lacqua: prodotti a basso consumo di H2O. [A.S.]
Corchiano, il Comune-fontanella
dItalia. Ha la raccolta di erenziata all80%, un sistema che trasforma lolio di scarto in biocombustibile, ma soprattutto il paese di Corchiano, provincia di Viterbo, nel 2009 ha installato una delle prime Case dellacqua. Da allora, almeno un migliaio di altre municipalit ha fatto altrettanto: Sono venuti a decine da Campania, Veneto, Toscana per studiare il nostro modello e replicarlo, spiega Bengasi Battisti, ecosindaco di Corchiano dal 2006 e oggi coordinatore nazionale degli Enti locali per lacqua bene comune. Perch far nascere in paese una Casa dellacqua pubblica? Il motivo principale stato quello di abbattere il consumo di plastica. Era il 2009, abbiamo chiesto ai cittadini una raccolta rme: su 4mila abitanti hanno rmato in 1.300, ma contando anche stranieri e minori, che non possono rmare, saremmo arrivati almeno al doppio. Ammetto che per il risultato pi straordinario di questa iniziativa giunto inaspettato: la fontana dellacqua diventata il luogo di incontro per eccellenza del paese. Si fa la coda, si consapevoli della propria scelta, e si fa comunit attorno a
un bene che appartiene a tutti i cittadini. Come funziona una Casa dellacqua? una struttura in cui viene predisposta una macchina che micro ltra lacqua con battericidi, e consente di avere a disposizione due tipi di acqua che scendono dai rubinetti, quella naturale e quella resa frizzante dallaggiunta di anidride carbonica. Quanto costa a voi e ai cittadini lacqua del sindaco? Allazienda che gestisce lo spazio paghiamo 400 euro al mese tra costi di a tto e manutenzione. Ai cittadini chiediamo 5 centesimi di euro al litro, che servono a rientrare nelle spese e a promuovere la Bottega delle buone pratiche, ovvero una serie di progetti sociali sulla sostenibilit. Per ridurre quasi del tutto le bottiglie di plastica abbiamo coniato una nuova moneta, lEcoeuro, che permette di acquistare bottiglie di vetro a prezzo simbolico. Non c nessuno che fa il furbo? Assolutamente no. Ognuno ora ne prende quanto serve e non di pi. Il ritorno stato soprattutto in termini di relazioni umane e ora a tavola possiamo dire che, oltre a bere vino, stiamo bevendo anche la nostra acqua. [D.B.]
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