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ISBN 978-88-944301-0-3
Editore
Stratagemma di Mucci Florian & C. S.N.C.
Firenze - Via dei Servi 15/R
Stampato da:
BOTTICELLI LA STAMPA Novafeltria (RN)
Firenze 2019
© StratagemmaEdizioni 2019
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Disclaimer
Tutti i libri di finzione che ho letto avevano in apertura un disclaimer, quindi
mi sono fatto l’idea di dovercelo mettere anch’io.
Nel tuo mondo, io sono un personaggio di fantasia. Il libro che hai in mano è
un’opera di fantasia. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone
realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale o, per lo meno, gravemente
anacronistico.
i ch el o
a v o
d o v ete riem pirl te.
parte ubblica
Que sta rice vete e lo p o eh??
m and
m i racco [ISBN]
[Editore]
[stampato da]
Firenze 2080
© I Game Designer 2080
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory ild:
L'Ingranaggio.int
Ciao, io sono Linux e ho bisogno di te. Ma se hai questo libro tra le mani,
probabilmente ho da offrirti qualcosa che ti può interessare, per cui cerca di
seguirmi.
Il satellite a cui mi connetto non è del mio mondo, è del tuo. E ci credo, caz-
zo: quelli del mio sono piovuti giù tutti tra gli anni Quaranta e Cinquanta!
Il satellite a cui mi connetto trasmette a cavallo degli anni Dieci e Venti. Que-
sto vuol dire che ti mancano cinquant’anni abbondanti di delirio e casino.
Quindi, la prima cosa che ti serve è aggiornarti un attimo su quel che è suc-
cesso.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Gli scontri tra Luddisti e Scien- e manifestano uno sviluppo in
tisti hanno raggiunto ieri il loro tutto e per tutto assimilabile a
apice, a seguito della dichia- quello dei neonati nati e conce-
razione del dott. William Bra- piti naturalmente.
dbury, portavoce dell’equipe
congiunta di ricerca sperimenta- Il processo di clonazione umana,
le del W.C.D.C., che ha confer- secondo Bardbury, può dirsi svi-
mato il successo dei primi espe- luppato con successo, e potrebbe
rimenti di clonazione di organi- rappresentare la risposta all’in-
smi umani completi. Bradbury spiegabile crollo demografico
ha affermato che i primi neonati che affligge il pianeta da oltre
clonati, ad ora diciotto, tutti nati quindici anni.
in segreto tra il 12 e il 17 Set- Immediate le reazioni a livel-
tembre, presso le strutture della lo globale: la notizia è diventata
London Clinic di Londra, dell’o- subito virale, infiammando l’o-
spedale universitario di Leuven pinione pubblica e riaccenden-
e del policlinico San Raffaele di do i contrasti tra le frange pro e
Milano, dopo un mese di osser- contro la sperimentazione medi-
vazione godono di buona salute ca su organismi umani. Sin dal
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2032, da quando il W.C.D.C. ha
dato il via libera alla sperimenta-
zione sulla clonazione umana, si
sono registrati episodi di violen-
za, ma ieri il bilancio degli scon-
tri davanti al palazzo di vetro e
alla London Clinic ha raggiun-
to i massimi storici: oltre 220 le
vittime accertate a New York, e
più di 400 i feriti gravi, mentre
sono 95 i morti e 216 i feriti con-
fermati a Londra.
Le forze dell’ordine, presenti sul
posto e supportate dai militari in
entrambe le città, non sono riu-
scite a evitare lo spargimento di
sangue, anche se il loro interven-
to costante ha sensibilmente ri-
dotto e continua a ridurre la por-
tata altresì ben più drammatica
dell’onda di violenza. La situa-
zione non è ancora tornata alla Una delle nuove paure, quella di
normalità: scontri e atti di van- trovarsi solo nella propria città
dalismo continuano a registrar- mette ogni risorsa scientifica di-
si in varie zone delle città e le sponibile al servizio dell’uma-
proteste si estendono alle capita- nità e della vita in un periodo in
li e ai grandi centri di altri Stati. cui quest’ultima è sempre più
rara e preziosa.
Gente in piazza anche a Leuven.
Polizia e militari per le strade La risposta delle frange estremi-
in tutte le zone considerate a ri- ste è violenza e morte.
schio. È evidente che qualcosa all’in-
Il portavoce dell’alto commis- terno dell’animo umano si è rot-
sario per il controllo demografi- to con effetti assai preocupanti.
co ha espresso lo sconcerto dal
palazzo di vetro: “ Il W.C.D.C.
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Lo so, è poca roba, frammentaria e caotica, però, secondo me, un’idea te la
sei fatta, no?
Il mondo, di punto in bianco, ha fatto le valigie e ha iniziato ad andare a put-
tane. Verso il 2020 la gente ha preso a morire di più e a nascere di meno.
I migliori scienziati viventi si sono rotti il culo per capire il perché ma nulla,
nada, nichts, un buco nell’acqua.
Un’origine biologica del crollo della natalità non l’hanno mai individuata; le
cause di decesso restavano più o meno nella stessa proporzione statistica,
solo di più, parecchio di più. Con i dovuti distinguo, certo: fino agli anni qua-
ranta sono aumentati i suicidi. È comprensibile, no? Sono calate le morti
in teatri di guerra, che comunque non è che abbiano mai avuto tutta que-
sta incidenza; aumentate quelle negli scontri di piazza. Eccetera. Ma chi se
ne frega! Il punto è: niente pandemia inarrestabile, niente meteorite, niente
S
a b uper
ase -m i
m ioglob di m oglob
aume n ina an ina
ga
tata ne
se
La fine degli Stati, di ogni forma di politica globale, di comunicazione, di tra-
sporto e viaggio addirittura, ufficialmente si fa risalire al ‘53, l’anno in cui il
mondo tornò nel medio evo.
Però, secondo me, il battito d’ali della farfalla che ha dato forma al questo
mondo è stato il ritorno di Elisabetta Gori a Firenze con quella chiavetta USB
sul fondo di qualche tasca o appesa al collo.
Quella è la pietra su cui è stata costruita la cattedrale dell’Impero Scientifi-
co, ok?
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Pacchetto bs7:
E.Gori_3/7_W.C.D.C.
Vedo di farla breve.
Quando il 9 Agosto del ‘42 di Luddisti fanno saltare in aria la London Clinic,
l’ospedale di Leuven e il San Raffaele, fanno fuori anche tre quarti dell’equipe
congiunta del W.C.D.C., tra cui Leonardo Gori, che era a Milano.
Il mondo balla sull’orlo del precipizio e il W.C.D.C. è in ginocchio. La specie
umana è di nuovo a un passo dallo scendere sotto la soglia dei quattro mi-
liardi di individui e sta per autodistruggersi in un colpo solo nella guerra civile.
Quel che resta di internet, l’ultimissima rete sfilacciata che la tiene insieme, è
appena stato oscurato per sempre. L’equipe congiunta sta cercando di riani-
mare i cadaveri, cosa che sembra essere l’ultima speranza. E ci sta riuscendo.
Poi, all’improvviso, le migliori teste di microscopio vengono fatte saltare in
un colpo solo. Gli appunti di Gori risultano incomprensibili: il progetto pare
irrimediabilmente compromesso. Ma ecco che sbuca sua figlia, Elisabetta.
Respira biologia umana e genetica medica da quando ha imparato a parlare.
Ha ventidue anni e già ha iniziato il dottorato. Ha assistito suo padre spesso
e volentieri. Sa cosa cazzo vuol dire quel che c’è scritto in quei file e come si
mette in pratica.
Dall’estate del ‘42 affianca ufficiosamente l’equipe, di cui entrerà a far parte
nel ‘44, con un ruolo di alta responsabilità, non appena conseguito il dotto-
rato. Discuterà una tesi sulle proteine super Eme. Nello stesso anno l’equipe
sintetizza la super-mioglobina. Coincidenze?
Nell’arco di un solo anno, l’equipe guidata dalla seconda generazione di Gori
riesce a ripristinare le funzioni vitali di numerosi corpi deceduti, arrivando
a una stabilità metabolica in assenza di respirazione, purché rigorosamen-
te sottoposti a circolazione extracorporea. Il grosso problema è realizzare
un’interfaccia con il sistema nervoso centrale capace di codificare e veico-
lare sequenze di comandi sufficientemente complessi per far compiere alla
biomacchina qualcosa di utile in autonomia. La sperimentazione procede in
questa direzione. I progressi fatti nei quattro anni successivi non sono suffi-
cienti a ottenere un prototipo efficace.
Nel ‘49 le metropoli sono ormai irrimediabilmente al collasso; gli Stati, gusci
vuoti incapaci di alcuna esecutività; Il W.C.D.C. un ideale morto, in grado sol-
tanto di ispirare i visionari.
Elisabetta Gori abbandona Londra, ormai invivibile e pericolosa, e torna a
Firenze.
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Pacchetto bs8: E.Gori_4/7_CdS
La Firenze degli anni Cinquanta è una realtà in fase di transizione, brulicante
nonostante la penuria di braccia e di teste; insomma, di vite.
Troppo piccola per collassare sotto il proprio peso come altre metropoli,
troppo grande e viva per non reagire, la città sta rispondendo allo sfacelo
politico ed economico localizzando tutto il possibile. Certe cose sono scritte
nei geni e Firenze si sta riassettando come Città-Stato, come già mille anni
prima.
Elisabetta Gori trova al suo arrivo un’atmosfera completamente diversa da
quella cancerosa di Londra. È il periodo in cui stanno saccheggiando Careggi
per trasferire i macchinari diagnostici e radioterapici a Santa Maria Nuova; il
periodo in cui i fischi continui del vapore in pressione iniziano a saturare l’a-
ria mentre gli ingegneri dirottano il know-how tecnico verso la meccanica di
precisione e la termoidraulica; il periodo in cui la popolazione intera cerca
soluzioni innovative per non arrendersi alla Caduta.
In questo seppur povero e stremato fermento, la Gori conosce nel ‘50 Al-
berto Nosi, brillante ingegnere – i fischi del vapore si devono principalmente
a lui – Giulio Della Gherardesca, eminente neurochirurgo, e tanti altri lumi-
nari delle tecniche e delle scienze, che già sono riuniti in un informale circolo
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
di cervelloni, che la accoglie a braccia aperte.
Il bagaglio che Elisabetta porta con sé – la matrice staminale totipotente e la
soluzione ipernutritiva di coltivazione sintetizzate e stabilizzate dall’equipe
del W.C.D.C. – dà l’ultimo slancio al rivoluzionamento medico in atto, neu-
tralizzando di fatto il concetto stesso di malattia.
Il simposio di scienziati si insedia nell’ospedale di Santa Maria Nuova, or-
mai santuario di tutte le scienze e le tecniche, non solo della medicina. La
struttura inizia a venire identificata col nome pittoresco di Cittadella delle
Scienze, mentre la sua fama si diffonde, facendone un faro e un esempio
per tutte le realtà del centro Italia, che, partendo dalla necessità di far fron-
te ai medesimi problemi, stanno seguendo spontaneamente un cammino
per quanto possibile affine, accentrando le scienze e le tecniche presso i poli
medici degli abitati, che iniziano anch’essi a prendere il nome di “Cittadelle
delle Scienze”, imitando Firenze.
Nella vita cittadina, sempre più peso assumono le risposte scientifiche ai
problemi quotidiani. Prendere decisioni di ordine pubblico dopo aver con-
sultato il consiglio di amministrazione della Cittadella delle Scienze diventa
una prassi, conferendo a quest’ultimo un sempre maggiore potere politico.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs9:
E.Gori_5/7_SdC
La matrice staminale totipotente e la soluzione iper-
nutritiva di coltivazione non sono le uniche cose che
la Gori si è portata a Firenze, come vi avevo accennato.
Ha con sé gigabyte di appunti suoi e di suo padre – anche se è ormai quasi
impossibile trovare hardware su cui leggerli – e la formula stabile della su-
per-mioglobina.
Con un gruppo ancor più ristretto di amici e scienziati, ha ripreso gli espe-
rimenti sulla rianimazione dei cadaveri. È grazie a Nosi e Della Gherardesca
che arriva la svolta. Il neurochirurgo intuisce uno schema di programmazio-
ne che si rivela in grado di comprimere i comandi a sufficienza da innescare
sequenze complesse; l’ingegnere riesce a progettare un’interfaccia che col-
leghi il cervello morto a una consolle di programmazione in modo tale che
siano in grado di comunicare.
Va bene che l’elettronica ormai era a puttane e dell’informatica non parlia-
mone nemmeno ma, cazzo, i più grandi cervelloni di Firenze, come consol-
le, non hanno trovato di meglio di un registratore di cassa dell’anteguerra
riadattato… Basterebbe leggersi un paio di manuali, spendere un paio di po-
meriggi a scavare nella Grande Discarica, e te lo racconto io a che livello si
potrebbero programmare i costrutti! Ma sto correndo troppo: anche di que-
sto ne parleremo più avanti, ok?
Comunque, nel ‘56 Gori, Nosi, Della Gherardesca e un altro paio di colleghi
fidati spariscono dalla Cittadella per un po’. Lasciano la gestione dell’ospeda-
le e delle Fucine al nugolo di assistenti che ormai gli ronza intorno e si rinta-
nano – chi dice in un laboratorio in Piazza del Carmine, chi su Monte Morello
– a mettere a punto il loro progetto, dando corpo a quella che poi verrà co-
nosciuta come Società dei Costruttori.
La Gori e Della Gherardesca si occupano della programmazione e del proce-
dimento di concia, gli ingegneri guidati da Nosi rendono impiantabili e por-
tatili tutti i dispositivi meccanici.
Arriva il ‘57, l’anno che è passato alla storia come “la Grande Ecatombe”, in
cui si raggiunge il picco massimo di mortalità. La città sta fronteggiando una
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drammatica carestia per la carenza di forza lavoro, che rischia di ammaz-
zare per fame i pochi che la Morte impazzita ha risparmiato. Ci sono serie
difficoltà a smaltire i cadaveri, ammassati in cataste ai bordi delle strade.
I vivi hanno il loro da fare e tumulazioni e funerali non sono una priorità del
momento.
Nessuno si accorge, ovviamente, delle decine di corpi che spariscono, sot-
tratti a scopo medico.
Il 22 Ottobre del ‘57, una Elisabetta Gori determinata seppur rosa dai dubbi,
rivela in un’assemblea cittadina indetta dalla Cittadella l’esistenza della So-
cietà dei Costruttori e mostra alla popolazione prostrata dalla fame la prima
generazione di costrutti perfettamente funzionanti.
La popolazione reagisce con muto orrore e disperata speranza. La produzio-
ne in serie ha inizio. La forza lavoro ha una nuova, solida base su cui poggiare
e la carestia è scongiurata.
Un’azione di iniziativa popolare elegge il consiglio di amministrazione della
Cittadella delle Scienze – il nomignolo è ora nome ufficiale ai sensi di leg-
ge e soppianta quello di “Azienda Sanitaria di Firenze” – a organo unico di
governo cittadino. A Elisabetta Gori va la carica di presidente, che manterrà
fino al ‘78, quando, ritiratasi ormai a vita privata col marito Alberto Nosi, le
succederà Giulio Della Gherardesca.
Già dal Gennaio del ‘58, la Scienza dei costrutti verrà divulgata alle Cittadelle
delle Scienze dei centri abitati nell’orbita fiorentina. La produzione intensiva
della Cittadella andrà presto a coprire non solo il fabbisogno cittadino ma
anche quello di realtà con Cittadelle troppo esigue per allestire una produ-
zione diretta, o di privati abbienti che puntano al top di gamma.
Il ‘58 si chiude con la definizione di uno status quo che vige ancora adesso:
Firenze è de facto la capitale di quel che resta dell’Italia.
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Directory pd2: Manuale+G.
Designer
Ora che spero di essermi guadagnato la tua attenzione, è arrivato il momen-
to di fare due chiacchiere a carte scoperte.
m e tt e rà parec-
i
u e st a battuta c rti ridere, m a
Q e per fa de s so.
e p a g in
chi ridere a
a me fa
Quello che hai in mano è di sicuro tante cose. È una guida incompleta, una
testimonianza, un testamento.
Cosa più importante di tutte, è un invito, a entrare nel mio mondo e a trovar-
mi. Infine, per far sì che questo possa accadere, è un manuale di gioco di
ruolo.
Ti immagino perplesso.
Non sono Deadpool, non c’è un autore che presuppone, in tacito accordo
con te, che io buchi la quarta parete. Da dove ti scrivo, non posso certo ve-
dere l’espressione che hai adesso: divertita, saccente, beota o quel che è.
Ma so cosa stai leggendo. Lo sto scrivendo io!
Questo è un manuale di gioco di ruolo.
Ho motivo di credere che il GdR sia il veicolo più efficace per farti arrivare
qui.
n or zo e ti s pieg o nei
re n di a m o un b uo
quando arrivi, ci p
dettagli perché
Sono nato e cresciuto fuori dalle mura. Il grosso della mia formazio-
ne, prettamente informatica, me lo sono andato a procacciare al mo-
nastero del Green Data Center, che è parecchio lontano da qui. Hai
presente il complesso del supercomputer dell’ENI? Ecco: quello; vi-
cino a Pavia.
Oggi ci vive una comunità di geniali sciroccati mistici, ok?
Il punto è che ho messo insieme alcuni pezzi che mi hanno portato
a un’intuizione, di cui il più convincente è stato sicuramente la con-
nessione al satellite. Su queste basi ho sviluppato delle teorie e mi
sono messo sotto per raccogliere dati e vedere di dimostrarle. Alcu-
ne si sono rivelate cazzate stratosferiche; altre, più vado a fondo, più
paiono fondate.
E insomma, per fartela breve, ho teorizzato che posso raggiungere
qualcosa e qualcuno a monte del satellite e che, per portarlo qui, il
modo migliore è modellizzare il tutto attraverso un GdR.
Se tu, chiunque tu sia, stai leggendo queste righe, vuol dire che ave-
vo ragione.
Ora fai con me un passo indietro.
Io vivo quasi venti ore al giorno seduto su una sedia davanti a uno
schermo, il che sarebbe patologico già per il tuo tempo.
Ho un sacco di amici, però, a cui do una mano e che la danno a me.
E mi portano un sacco di roba. Dischi di memoria, principalmente.
Vent’anni e cinquanta chili fa me li procuravo da solo ma è storia vec-
chia.
Comunque, ho visto terabyte di roba, dati quanti non riuscirò a pro-
cessarne in dieci vite, centinaia di ore di film e serie tv. Informazio-
ni, notizie, manuali. Un sacco di roba slegata, soprattutto precedente
agli anni Venti. Videogiochi. Half Life 3 l’ho amato alla follia, e pure
Cyberpunk 2077, anche se non è stato per nulla profetico.
E poi tonnellate di porno. E libri: romanzi (che aprivano tutti con un
disclaimer), saggi. E manuali di giochi di ruolo.
Ho provato a organizzare qualche partita, ogni tanto, a mettere su
un gruppo. Ma anche ai Tecnosofi, a quanto pare, quel pezzetto di
cervello si è seccato. Non si gioca più, non ci si svaga più, se non pas-
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
sivamente e in solitudine, con film, libri e videogiochi. E come biasimarli?
Abbiamo sofferto cinquant’anni di sterminio coatto: chi ha tempo e testa
per giocare?
Arte e intrattenimento sono morti. O quasi, ma di questo parliamo dopo, ok?
Comunque, ho letto e approfondito un sacco di regolamenti. Mi affascinano.
E ho deciso di fare il mio gioco. Per portarti qui.
Ovviamente non era facile: ormai quasi non alzo più il culo dalla sedia, se
non per andare al cesso, a letto o a cucinare qualche schifezza, e non so ne-
anche disegnare; ma, come ti ho detto, ho parecchi amici con cui ci scam-
biamo favori.
Quasi una decina di anni fa, ho condiviso alcune delle mie teorie con alcuni
di loro. È finita che abbiamo fondato una società segreta: i “Game Designer”.
Da allora, mi stanno aiutando a mettere insieme il materiale per il manua-
le che hai in mano. C’è chi va in giro a registrarmi gli audio che poi sbobino
(sono quelli scritti in un font diverso), c’è chi mi illustra le cose, c’è chi ha in-
dagato e indaga in storie che non dovrebbero venire alla luce e mi snocciola
tutto per filo e per segno.
Perché ti racconto tutto questo?
In parte per chiederti di essere paziente se la forma di questo lavoro è un po’
sui generis e traballante.
Principalmente, perché questo per te è un semplice gioco, come è giusto
che sia e come deve essere. Ma, se ho ragione (e, a rischio di essere ripetitivo,
se stai leggendo, ho ragione), per me, per noi da questa parte, è molto di più.
Potrebbe addirittura essere tutto.
Per cui la mia preghiera è: goditela, divertiti, fallo tuo come più ti pare e pia-
ce, ma prendi questo gioco dannatamente sul serio!
Se i più
Fai un se ns
salto a oriale che cer vell
pagina
53 e po otico?
i tor na q
ui.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory bg1: Cittadella.ext
La Cittadella delle Scienze è allo stesso tempo il cuore e il cervello di Firenze.
Progetto di inserire questo pacchetto dati dopo un’introduzione e un riepilo-
go storico, quindi è parecchio probabile che tu lo sappia già, allo sfinimento
magari.
Comunque, c’è qualcuno ben più qualificato di me per introdurne la magni-
ficenza e il valore: niente popò di meno che l’allora vicepresidente, oggi pre-
sidente, Giulio Della Gherardesca, appassionato amante della teatralità e del
suono della propria voce.
“Stimati convenuti, una buona sera a tutti voi. Ringrazio vivamente sua eminen-
za, Sciente Riccardo Gebre Tansi, per l’invito. Sebbene io rivesta già da oltre
tre lustri un ruolo di spiccata e schiacciante responsabilità all’interno del Consi-
glio, parlare delle origini della nostra Cittadella, circonfuse di aureo splendore,
in cui la memoria si fonde e confonde col mito, mi accende sempre un’emozio-
ne tale che le gambe tremano, le guance s’arrossano e il cuore si gonfia.
E il parlarne tra mura sì venerabili quali quelle della Cattedrale delle Scienze,
che per secoli ebbe il poetico nome di Santa Maria del Fiore; e per di più, il far-
lo in un’occasione sì sacrale qual è la commemorazione della fondazione della
visionaria e salvifica Cittadella delle Scienze, quasi mi paralizza, tale è in me la
reverenza e l’orgoglio.
Al dover ricordare la Cittadella e la sua storia, la mente vacilla, disorientata da
tanta grandezza.
Concedetemi dunque di partire da un primo assunto, per carità: la Cittadella,
Santa Maria Nuova, è l’ospedale attivo più antico del mondo, vantando ad oggi
ben settecentottantasei anni di ininterrotta operatività. Fu fondato per volere
nientemeno che di Folco Portinari, padre della più angelica delle donne, Be-
atrice, l’amore irraggiungibile dell’immortale Dante Alighieri. Fu persuaso al
compimento di quest’opera dalla propria governante, Monna Tessa.
[…]
Ed è a partire dalla seconda metà degli anni quaranta che, su slancio del diretti-
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
vo dell’allora Azienda Sanitaria di Firenze, iniziò il trasferimento dei principali
strumenti diagnostici da Careggi a Santa Maria Nuova. L’abbandono e l’imbar-
barimento delle periferie, la dismissione della tranvia per l’instabilità della rete
elettrica e l’accentramento naturale della popolazione verso il centro cittadino,
la rendevano la strategia più assennata e accorta.
[…]
Già dal ‘56, per iniziativa di quel gruppo informale di scienziati e medici che da
tempo aveva preso a distinguersi per meriti e in cui mi è stata fatta la grazia di
potermi annoverare, il sottosuolo dell’ospedale andò incontro a massicci e radi-
cali lavori di ampliamento. Il complesso era già dotato di ampi sotterranei, che
le suore di clausura adoperavano per spostarsi da un’area all’altra e ai palazzi
limitrofi senza essere viste, pregevoli per architettura e famosi per prestigio –
assai ammirata fu la stanza con le tre vasche di pietra, in cui è comprovato che
nientemeno che il gran genio di Leonardo da Vinci sezionasse i cadaveri – ah,
che augusto e insigne nostro precursore, per carità!
Nei mesi successivi, con l’alacre ed efficiente lavorio di una manodopera non
ancora nota al mondo, furono realizzate le Fucine degli Artefici e i Laboratori
di concia.
[…]
Oggi è il braccio forgiante, il cuore pulsante e il cervello pensante di Firenze
tutta, rivestendo al contempo il ruolo di santuario della medicina, quello di inar-
restabile e impeccabile centro di produzione dei costrutti e delle più avanzate
tecnologie, e quello di sede di discussione e assunzione di ogni decisione ri-
guardante la nostra cosa pubblica, dalla più vitale alla più minuta, che l’illustre
Consiglio, di cui ho l’immenso e immeritato onore di far parte, cura con totale
zelo e abnegazione. Nella sua natura triplice di braccio, cuore e cervello, essa è
la somma incarnazione dei più alti precetti Scientisti, non già in quanto luogo
di culto, bensì in quanto luogo di opera e vita.
Grazie di cuore a voi tutti presenti, grazie a sua eminenza Tansi e al concistoro
degli Scienti tutto. Che la ragione e la Scienza illuminino le vostre vite!”
Dottor Luca Moretti: Quindi, per che cos’è, esattamente? Dentro le mura è
tutto un balletto di equilibri super delicati, lo sai. Specialmente dopo il vespaio
che abbiamo sollevato l’anno scorso: la cricca dei magnati ha ancora il dente
avvelenato. Stanno col naso puntato su ogni possibile scheletro che esca da un
armadio della Cittadella per affondarci i denti come i cani che sono…
Link: Rilassati. È una specie di guida. È per far conoscere come funziona Fi-
renze a gente di parecchio lontano da qui, te l’ho detto.
M: Ok, ma chi sono queste persone? Voglio dire, mica sono cose da spiattella-
re su Firenze Nazione, i fatti della Cittadella. Ci sono un sacco di informazioni
riservate che…
L: E che problema c’è? Basta che le informazioni riservate non le riveli. Te l’ho
detto, è una guida. Immagina di spiegare cosa sia la Cittadella e come funzioni
a uno che non lo sa. Perché ti sembra così strano? Al vicepresidente riesce be-
nissimo, no?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
M: *ridacchia*
M: Rimango dubbioso sul senso della cosa ma, sì, possiamo cominciare.
ero?
L: Perfetto. Puoi partire presentandoti?
Ma davv
M: Ok… mmm… Dunque: sono Luca Moretti…
L: Perfetto, direi. Allora, fammi rivedere gli appunti… Sì, ecco. Dottor Moretti,
parliamo della Cittadella. Ospedale, fucina, laboratorio, palazzo del governo.
Potresti spiegarci in breve come è suddivisa e come opera questa enorme mac-
china?
M: Sì, certo. Dunque. Partiamo dagli spazi, che sono abbastanza ben definiti e
scissi.
Nei sotterranei hanno sede le Fucine degli Artefici, al primo piano interrato, e i
Laboratori di concia, al secondo. Secondo me ci hanno messo più in fondo pos-
sibile per l’odore, ma tanto arriva lo stesso dappertutto.
L’ospedale occupa, grosso modo, gli ambienti che ha sempre occupato anche
in passato. Al piano terra troviamo il pronto soccorso e la degenza breve, oltre
ovviamente all’accettazione e alle sale per l’insegnamento. Tutto il piano è de-
dicato all’ospedale, come buona parte di quello superiore, con le cliniche spe-
cialistiche e la diagnostica avanzata. Sempre di sopra, nell’ala est, si trovano
gli uffici dei responsabili e i laboratori personali dei pochi che ne hanno, come
Della Gherardesca, Guidoni, Nosi e, ovviamente la Gori. Di recente anche ad
Apollo ne è stato assegnato uno. Saranno una decina in tutto, comunque. Infi-
ne, sempre nell’ala est al primo piano, ci sono gli uffici amministrativi e la sala
del Consiglio.
Ah, sì, certo, certo, scusa.
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Dunque, be’, da un punto di vista medico le cose si sono parecchio semplificate:
con l’introduzione della matrice staminale totipotente e della soluzione ipernu-
tritiva di coltivazione, la medicina ha completamente rivoluzionato il proprio
modo di operare. Virtualmente, non esiste più condizione patologica che non
possa essere sconfitta, per lo meno a livello fisiologico, perché, nel peggiore dei
casi, quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non comprendiamo o che è
troppo complesso curare, be’… distruggiamo tutto e ricostruiamo, ecco. In so-
stanza, se riusciamo a intervenire prima che il paziente muoia, be’, lo salviamo
di sicuro, ecco.
Leggermente più complicato è correggere malattie autoimmuni o patologie ge-
netiche rare, ma anche lì dal ‘59 abbiamo pochi problemi, perché col genopro-
grammatore molecolare basta isolare la sequenza o le sequenze errate e riedu-
care i ribosomi… Ok, ok.
Insomma, da un punto di vista terapico si può dire che non abbiamo più limiti,
e anche le procedure sono spesso abbastanza omogenee e uniformi. Tanta par-
te ha la diagnostica, quindi: è fondamentale capire subito e con esattezza a che
problema ci troviamo di fronte. La nostra medicina è infallibile solo se dà la
giusta risposta all’esatto problema.
L: Per cui, da un punto di vista medico, chi vive tra le mura è praticamente im-
mortale…
M: Eh… La questione è controversa per varie ragioni. Sulla carta ti direi an-
che di sì, però poi in realtà la casistica non va mai generalizzata. Ci sono una
miriade di casi in cui non arriviamo in tempo, altri in cui non si giunge a una
diagnosi corretta – ed è di nuovo questione di tempo – e poi c’è il fattore in-
vecchiamento, ovviamente. Mettiamo continuamente a punto nuove terapie an-
ti-età, e i risultati sono sconcertanti. Secondo la nostra manualistica, abbiamo
con la generazione precedente un gap di età fenotipica e fisiologica di dieci anni
dai venti ai trent’anni di età anagrafica, di venti dai trenta ai cinquanta, di trenta
dai cinquanta agli ottanta e, si prevede, di quaranta, cinquanta dagli ottanta ai
centocinquanta. Poi, schivare incidenti e sincopi per centocinquant’anni in un
mondo impazzito non è un’impresa facile, eh, ma c’è anche chi è fortunato…
M: Sì, anche. Dopo tutto siamo la prima generazione che ha accesso a risorse
mediche di tale portata. Gratis. E per di più, in una condizione di orrore e lo-
goramento pervasivi, che già destabilizzano parecchio le sovrastrutture etiche
e morali delle persone.
Sì, hai ragione, mi spiego meglio.
Già viviamo in un’era da pazzi. Si muore per nulla, a caso, come mosche. Non
si nasce più. Ora va meglio, eh. Nel senso, dal ‘48 le nascite annue hanno smes-
so di calare e dal ‘57 i decessi hanno preso a ridursi. Però si sta parlando di ot-
tanta striminzite nascite all’anno in tutta Firenze, mentre si continua a morire
come le mosche, davvero!
E già questo ha un certo impatto. Mettici i costrutti, mettici la legge due sessan-
taquattro e hai fatto un bel quadro…
Indubbiamente la vita è sacra. A nessuno viene in mente di ammazzare, manco
ai briganti. Però, in tutto questo, in mezzo a questo delirio, mettici un livello di
medicina e chirurgia capace di fare fronte – a costo zero, è importante ripeter-
lo – a qualsiasi malattia e, soprattutto, a qualsiasi ferita. Il rispetto per la vita è
assoluto, ok. Ma per il corpo?
M: Cazzo, Link, ma non te n’eri accorto? Ma dove vivi? Pensavo che fuori
dalle mura qualcosina vi arrivasse lo stesso. Anche perché la maggior parte dei
cafoni che mi ritrovo in fila al triage del Pronto con qualche pezzo del corpo nel
secchiello del ghiaccio vengono proprio dalle fattorie…
vo acchia ppata al volo..
Mr. intuito l’ha di nuo
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
L: Luca, fai finta di non parlare con me, d’accordo? Immagina che io sia
un perfetto sconosciuto. Qualcuno venuto… Che ne so? Dal passato.
M: Eh?
Ok.
Sì, indubbiamente l’insieme di queste condizioni ha avuto un impatto de-
vastante sulla psiche sociale. Anche per via del brevissimo tempo in cui
tutto è successo, secondo me.
L: C’è però chi non la vede così nera e apocalittica, la condizione attuale.
Che puoi dirci dello Scientismo?
L: …
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
È che, boh, cioè, a soli vent’anni da una scampata carestia, un concistoro di
pseudopreti di una religione senza dèi passa le giornate a celebrare rituali vuoti
col solo scopo di farci focalizzare verso il domani? E noi, anziché riempirli di
calci nel culo e spedirli a lavorare, li trattiamo pure con la massima reverenza?
Boh, non mi torna, ecco. Non mi torna più.
È che ne ho viste troppe, lo sai bene…
…
Questo lo puoi tagliare, per favore?
Pacchetto de22:
LM_13/4/2077_FdA/LdC
Fucine degli Artefici e Laboratori di concia
Intervista al dottor Luca Moretti, Costruttore della
Cittadella delle Scienze di Firenze
Registrazione di Link, 13 Aprile 2077
[…]
L: Vedrai che per lo sconosciuto del passato vai più che bene.
M: Per molti le Fucine e i Laboratori sono la vera Cittadella. Perché sono quello
che prima non c’era. L’ospedale esiste da secoli, in fondo. I sotterranei… be’,
sono il simbolo dei costrutti, della società dei Costruttori, della carestia scam-
pata. Della Firenze di oggi, alla fin fine.
Be’, dunque. Le fucine sono quel che dice il nome: un intero piano, esteso
quanto e più del pianterreno, dedicato a officine, forge e laboratori, dove i nostri
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
migliori ingegneri realizzano ogni possibile componente meccanica.
La Cittadella è fatta di Costruttori e Artefici. E medici, tecnici di laboratorio,
ingegneri, amministrativi, chiaramente. Però la spina dorsale sono Costruttori e
Artefici. Che poi, di fatto, sono anche quelli che possono arrivare a far parte del
Consiglio e avere un ruolo politico, e non a caso.
Tutti, però, provano ed esternano una grande ammirazione per i Costruttori,
perché conciano i costrutti, perché salvano vite e riattaccano pezzi, perché sono
le stelle della medicina, ma degli Artefici spesso si scordano. Per loro, sono
quelli che fanno le caldaie dei costrutti e fine.
Falso e sbagliato. Tutti i macchinari che noi Costruttori usiamo, così come i
medici, vengono prodotti nelle Fucine, dalle penne irroratrici all’Elettroencefa-
logramma Tridimensionale di Guidoni.
E per inciso, dei costrutti non fanno solo le caldaie e gli esoscheletri servoas-
sistenti: fanno anche le interfacce neurogalvaniche, che credo siano una delle
cose più complesse mai ideate.
Lo sai che il Dosatore di Nosi è in grado di erogare fluidi con precisione mo-
lecolare?
Sì, ok.
I Laboratori di concia, be’, è dove conciamo i costrutti. Sono divisi in sale di
concia e laboratori. La concia prevede l’uso delle vasche sarcotrofe – anche
quelle le fanno gli Artefici – e una buona dose di chirurgia e microchirurgia.
Il processo di concia, di per sé, è stato complicato da perfezionare ma poi, a
metterlo in pratica, è solo faticoso. La parte difficile è l’innesto delle interfacce.
In pratica devi collegare i terminali ai giusti… Sì, insomma, devi capire quali
sono i nervi giusti. Richiede grande conoscenza ma anche una bella dose di in-
tuito. E se sbagli, be’, fai un casino. E il più delle volte, se ti capita, hai fottuto
un cervello buono. C’è da rischiarci i lavori forzati…
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de23: LM_13/4/2077_
csrt
I costrutti
Intervista al dottor Luca Moretti, Costruttore della Cittadella
delle Scienze di Firenze
Registrazione di Link, 13 Aprile 2077
M: Sicuro? Vado?
L: *ridacchia*
Sì, vai libero.
M: Be’, i costrutti… mmm… Ok. Dunque, senza partire ab ovo da tutte le pre-
messe, durante la Grande Ecatombe la Società dei Costruttori svela il procedi-
mento di concia e la Scienza dei costrutti, salvando la popolazione dalla fame e
dalla carenza di forza lavoro.
c-
p are
f a tto .
h ai dello
o , l o e mo
in m
av io co
G
e sto, vecch
o
Qu chi
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Su queste basi, possiamo dire che i costrutti sono la salvezza. La salvezza pra-
tica, ovviamente; non c’è nulla di mistico o spirituale in questo, anzi. Rappre-
sentano l’unica via praticabile che è stato possibile percorrere per sopravvivere,
per mantenere viva la produttività sociale, per continuare ad avere una vita tutto
sommato dignitosa e agiata. Tant’è che in una manciata di mesi sono diventati
il vanto, la ricchezza e il potere di Firenze. Tutti ci ammirano questa invenzione
rivoluzionaria; tutti ce la invidiano; tutti ce la comprano o ce la copiano. Persino
Venezia, che, gemella gemella, gemella non è, perché, nonostante tutto, il pri-
mato della nostra Cittadella su tutte le altre, compresa la loro, la pone comunque
in uno stato di implicita sudditanza.
Non potremmo fare a meno dei costrutti: sono la forza su cui poggia interamente
la nostra società. Lo sai bene: anche fratello David è arrivato ad ammetterlo…
Certo. Comunque, dicevo: tutt’oggi, nonostante la graduale contrazione della
mortalità e la stabilità delle nascite annue, che, seppure ridicole, almeno hanno
smesso di calare, siamo – e resteremo per un bel po’ – troppo pochi per tenere in
piedi una società così differenziata e specializzata nelle attività senza poggiare
sulla manodopera delle biomacchine. D’altronde, è il motivo per cui, prima dei
costrutti, il mondo ha subito un inesorabile regresso: la carenza di numeri rende
impossibile la specializzazione.
L: Ci sarebbero anche altre vie praticabili, in realtà. I costrutti sono quella che
si è affermata, non l’unica possibile…
M: Certo che voi Tecnosofi avete proprio il chiodo fisso per l’automazione!
L: Non è un chiodo fisso, è una realtà oggettiva. Basta pensare a Marco Giusti.
Era un tecnosofo e agronomo. Forse lo conosci, perché sua moglie era uno dei
più bravi Costruttori della Cittadella, Diana Mela. Sono spariti tre, quattro anni
fa, nel periodo in cui c’è stata quella serie di furti di costrutti e omicidi nelle
fattorie.
Comunque, lui aveva una fattoria, due ettari scarsi di terra sopra l’Arno. Colti-
vava piccoli montarozzi di terra buona – li chiamava orti sinergici
– ognuno gestito da un giardiniere meccanico, un blocco elettro-
nico che scorreva, con un motore idraulico, lungo due binari e che
era in grado di valutare, seminare, concimare e innaffiare tutto il
montarozzo. Lui doveva solo supervisionare, fare manutenzione
e raccogliere le verdure. Da solo, chiaro? Due ettari scarsi. E produceva più di
fattorie da trenta ettari con venti, trenta costrutti. Fai tu…
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Non ha tutti i to
rti. .
L: …
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
per fare giardinieri automatici…
L: Meccanici.
M: Giardinieri meccanici per coltivare quel che serve per tutta Firenze e per
tutte le città, i borghi e i paesi dell’Impero Scientifico? Perché secondo me no.
Non pensare che la Scienza dei costrutti sia stata raffinata e adottata a cuor leg-
gero! I Costruttori sono stati i primi a rodersi nei dubbi. Ok il fervore scientifico
ma, cazzo, stavano rianimando dei morti! Dei corpi morti. Anzi, ecco, voglio
leggerti un passaggio dal breviario, per la tua guida. Giusto un paragrafo, tanto
per chiarire di cosa parlo.
…
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Firenze, 21 Ottobre 2057
Questo lo scriveva Elisabetta Gori, la sera prima che la Scienza dei costrutti ve-
nisse resa pubblica alla popolazione. Ho reso l’idea?
E comunque, c’eri anche tu su Monte Morello…
M: Giusto. Meglio.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de24: LM_13/4/2077_
svl.evl_csrt
Sviluppo ed evoluzione dei costrutti
Intervista al dottor Luca Moretti, Costruttore della Cittadella
delle Scienze di Firenze
Registrazione di Link, 13 Aprile 2077
M: Allora, vedo di fare una rapida carrellata di quella che è stata l’evoluzione
dei costrutti.
Dunque, chiaramente partiamo dal ‘57. Tutto ciò che viene prima è considerato
prototipo, anche se, a conti fatti, ci hanno costruito le Fucine e i Laboratori, per
cui tanto prototipi non erano; ma vabbè.
Dunque, la preparazione alla concia è rimasta più o meno sempre la stessa: per
prima cosa si asporta tutta la pelle, senza rovinarla, e si eliminano tutti gli even-
tuali segni particolari su di essa, come tatuaggi, nei troppo vistosi o voglie e
quant’altro. Si rimuovono gli organi interni da addome e torace, a eccezione del
cuore, e si corregge il sistema circolatorio, predisponendolo per la compatibi-
lità con l’apparato per la circolazione extracorporea. Si asporta l’adipe; questo
annulla anche i lineamenti del viso, ovviamente. Uno dei principi fondamentali
della concia è rendere impossibile riconoscere il donatore del corpo: sarebbe
emotivamente insostenibile, per i suoi congiunti. A seguito del caso di Andrea
Santini, dal Giugno del ‘69 sostituiamo anche gli occhi, se le iridi presentano
segni particolari che li rendano troppo riconoscibili. Poveraccio…
Questa prassi si adotta anche sui costrutti animali, sia perché il procedimento
di concia è standardizzato, sia perché comunque la Cittadella riconosce che an-
che con gli animali possa instaurarsi un rapporto affettivo che è fondamentale
tutelare.
Comunque, a questo punto il corpo subisce il primo bagno nella vasca sarco-
trofa e la pelle viene conciata. Dopo ciò, si ricalza la pelle sul corpo. I tratti
sessuali primari e secondari vengono annichiliti: niente peni o vagine né seni e
capezzoli. Il costrutto finito ha l’aspetto di un manichino di cuoio, un automa
antropomorfo, non una persona.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
A questo punto si innestano le interfacce neurogalvaniche – questa è
la parte più delicata del procedimento – e il blocco dorsale con la cal-
daia, che alimenterà la turbina elettrica per le interfacce e la pompa
per la circolazione extracorporea. Ora, a seconda della tipologia e de-
stinazione d’uso del costrutto, si impiantano gli eventuali accessori:
l’esoscheletro servoassistente per i costrutti da carico e lavori pesan-
ti, i costrutti da difesa e i guardianeonati; moduli ottici o altro se è un
costrutto specializzato, però qui già facciamo un salto avanti perché
è roba posteriore al ‘70, quindi ne riparliamo tra poco; e così via di-
cendo.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de25: LM_13/4/2077_
impt.sc.pol_csrt
Impatto sociale e politico dei costrutti
Intervista al dottor Luca Moretti, Costruttore della Cittadella
delle Scienze di Firenze
Registrazione di Link, 13 Aprile 2077
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
delle Scienze di Firenze su ogni cadavere umano o animale, ove non macellato
a scopo alimentare, finalizzata alla riconversione in costrutti lavoratori di pub-
blica o privata utilità, salva delibera di nulla osta alla restituzione dei corpi per
manifesta inutilizzabilità a insindacabile giudizio della Commissione analitica
della Cittadella delle Scienze di Firenze, sezione Costruttori e Artefici”. Però
questo si è espresso principalmente nello sviluppo di nevrosi e psicosi causate
dalla convivenza con i costrutti e nei processi di elaborazione del lutto, venen-
do a mancare di colpo il supporto dei rituali di esequie, del culto dei morti, sor-
gendo la consapevolezza che tuo padre, per dire, era diventato una motozappa.
Sono cose che segnano.
Ma da un punto di vista di moralità, etica ed equilibrio sociale a cui accennavo
prima, secondo me ha avuto molto più peso il galoppante progresso medico,
che ha portato la gente a dare l’integrità fisica per scontata, annacquando il ri-
spetto per il corpo, proprio e altrui.
Un discorso a parte, poi, va fatto per alcune realtà particolarmente lontane e/o
isolate. Sebbene la Cittadella abbia sempre offerto le prestazioni sanitarie e
ospedaliere a tutte le comunità sotto la propria influenza, va detto che, per una
mera questione logistica, i borghi più decentrati non sempre hanno goduto nel-
la pratica dello stesso livello medico. Soprattutto in ambito psichiatrico: sai, se
ti tagli un braccio e il segossa del paese è un veterinario alcolista, te lo fai il
viaggio fino a Firenze. Ma magari, finché sei tutto intero, non sfidi lupi e bri-
ganti per assicurarti che qualche tua nuova, strana tendenza non vada a minare
la tua salute psichica. Ed è così, stratificando traumi e psicosi, anche a livello di
massa e di intere comunità, che si sono sviluppate nel tempo le cosiddette Cit-
tadelle devianti. Almeno, questa è la mia personale opinione, anche se, ci tengo
a dirlo, non ho una formazione da psichiatra.
t o r i ch eè
nde r e
d o m a
t u tt e que ste a ro m io.
Fa re nte, c e!
stanca tto solo per t
b i a mo f a
Lo ab
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
L: Cosa sarebbero le Cittadelle devianti?
L: No.
L: Cioè?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
L: E c’è veramente qualcuno che, nella pratica, non lo segue?
M: Pare…
Dunque, questo nuovo assetto psico-sociale di cui dicevo, che resta più o meno
invariato fino a oggi, subisce un altro discreto scossone dopo il ‘70. Infatti, la
nuova generazione di costrutti, grazie alle ultime più complesse funzioni e, so-
prattutto, alla programmazione vocale, risulta molto più umanizzata. Questo dà
adito al sorgere di leggende metropolitane di ogni tipo, che vanno dal “l’anima
resta imprigionata nel corpo del costrutto ed è costretta ad assistere impotente
alla sua vita da macchina” al “a volte i costrutti si risvegliano e ricordano chi
erano in passato” e via dicendo. Queste storie alimentano una nuova ondata di
luddismo dei costrutti, che brucia sotto la cenere fino a venire raccolto dalla Ca-
scata e dalla LST quando… Che c’è?
L: …
M: Link, questa è la storia ufficiale. E nessuno di noi è mai salito sul Carrozzo-
ne. Dai, dopo vedi di tagliare anche questo. Andiamo avanti.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de26: LM_13/4/2077_
Empr
Emporio della Cittadella delle Scienze
Intervista al dottor Luca Moretti, Costruttore della Cittadella
delle Scienze di Firenze
Registrazione di Link, 13 Aprile 2077
M: Vabbè, sull’emporio non c’è molto da dire. È la rivendita ufficiale dei pro-
dotti della Cittadella, dove si comprano i costrutti, la supermio e alcuni stru-
menti e farmaci di automedicazione. Un tempo vendeva anche diverse appa-
recchiature a uso civile provenienti dalle Fucine, ma ormai ci sono officine e
orologiai in tutta la città e se ne occupano loro.
Le politiche dell’emporio
sono estremamente popolari.
I costrutti modello base co-
stano sempre tra i novecento
e i mille fiorini, che è pratica-
mente il costo vivo del proce-
dimento di concia e delle parti
meccaniche. Sono una risorsa
primaria: chiunque porti avan-
ti un’attività produttiva ha bi-
sogno di possederne per lavo-
rare ed è interesse della Citta-
della che questo possa sempre
avvenire. Per questo il prezzo
agevolato.
Più accessoriato, potente e raf-
finato uno lo vuole, più sale
il prezzo. Ci sono modelli di
costrutti da difesa che posso-
no arrivare anche a cinquanta,
sessantamila fiorini e per quel-
li da intrattenimento, come i
musicisti, gli amanuensi o i
baristi, si parte da una base di
centomila. Però sono garantiti
a vita, non un anno come i mo-
delli base.
48
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Stesso discorso per la supermio, anzi. Il prezzo fissato è inferiore al costo reale
per produrla, ma questo in fondo non è un problema: tutte le spese sono coperte
dalla tassa proporzionale per le Scienze. Non la distribuiscono gratis solo per
responsabilizzare i fruitori.
Peraltro, gli accordi con Firenze prevedono che le Cittadelle applichino le stes-
se politiche alla vendita della supermio e, quelle attrezzate a produrne, anche a
quella dei costrutti.
M: Mmm… Sì, be’, è la struttura dove si portano avanti gli studi di frontiera
in campo biologico. La maggior parte delle scoperte più rilevanti degli ultimi
tempi, sia in campo medico che nella concia, sono state realizzate dalla squadra
di ricerca e sviluppo del Laboratorio di sperimentazione avanzata.
L: Ne dubito seriamente, visto che sei l’assistente di Apollo Nosi, che è il diret-
tore del Laboratorio…
M: Cosa? E tu che ne sai di chi fa cosa in Cittadella? Chi te l’ha detto? Fanculo,
basta. Questa intervista è finita. E vedi di tagliare i pezzi che ti ho detto, Link,
o ti giuro sul Codice del Costruttore che ti concio!
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Ora articoli del genere risultano bizzarri se non folli, ma vanno contestualizzati
nel periodo di drammatica scarsità e bisogno di ottimizzazione in cui sono stati
codificati.
Comunque, il Codex non è sterile e fermo. L’élite scientifica che lo ha redatto
ha tenuto in buon conto il margine di discrezionalità dato dalla variabile umana,
e infatti la seconda parte del corpus, che è quella che studiano i miliziani, con-
tiene appunto i coefficienti di tolleranza e le modalità con cui applicarli.
Esempio: vuoi coltivare arance nella tua fattoria? Un tempo era illegale. Ti
confiscavano i terreni. Oggi? Controlliamo il coefficiente di tolleranza: qual è il
rapporto attuale di necessità di acido ascorbico e produzione di frutti nell’area
di efficienza aurea? Tot. Bene, allora puoi liberamente coltivare le tue arance,
se credi, ma dovrai venderle a un prezzo inferiore ai kiwi, anche se sono più
rare e la logica di mercato imporrebbe quindi il contrario. Una cosa è certa: ne
venderai un sacco.
E questo è come funzionano le equazioni normative, che sono la maggior parte
e regolano quasi la totalità degli aspetti della vita comune; ma tipo anche cose
come le lesioni personali.
Poi ci sono le leggi, la più famosa delle quali è probabilmente la 2/2064, che
sancisce la “diretta e immediata proprietà della Cittadella delle Scienze di Fi-
renze su ogni cadavere umano o animale, ove non macellato a scopo alimen-
tare, finalizzata alla riconversione in costrutti lavoratori di pubblica o privata
utilità, salva delibera di nulla osta alla restituzione dei corpi per manifesta inu-
tilizzabilità a insindacabile giudizio della Commissione analitica della Citta-
della delle Scienze di Firenze, sezione Costruttori e Artefici”; pena, i lavori for-
zati a vita, come per l’omicidio e la procurata invalidità permanente. Le leggi
sono inderogabili, inabrogabili e immodificabili.
È in questa maniera che il Codex Scientificus è alla base di quello che viene im-
propriamente chiamato “Impero Scientifico”: quando una nuova comunità (che
sia una cittadina che supera addirittura qualche centinaio di abitanti, o un bor-
ghetto con sei o sette fattorie e una sala comune con gli attrezzi del meccanico
e del dottore) decide di legarsi a Firenze e abbracciare il Codex, manda i suoi
scienziati a essere istruiti alla Cittadella. O almeno, così è avvenuto per tutto il
corso degli anni ‘60, finché l’influenza di Firenze ha continuato a espandersi.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Ormai ha probabilmente raggiunto i suoi limiti fisiologici a livello geografico:
non si vede una nuova Cittadella da più di quindici anni.
Una nuova Cittadella può essere guidata da un medico o un ingegnere – che,
davvero, possono essere anche il veterinario delle vacche o il meccanico che
ripara i trattori, in certi casi – ma è buona norma che, quando possibile, inviino
almeno un medico e un tecnico. Quando arrivano a Firenze, sai qual è la prima
cosa su cui si sfondano il cervello per mesi, senza superare la quale col cavolo
che prendono in mano un bisturi o una chiave inglese? Diritto. Si studiano la
prima parte del corpus finché non la padroneggiano al punto da riuscire a risol-
vere le equazioni normative in funzione della loro realtà locale.
Idem dicasi per quelle realtà abbastanza grandi da avere una loro milizia.
Linux: E poi come viene applicato questo diritto? Ci sono tribunali, avvocati?
Questo, tra l’altro, mi interessa al di là della guida perché è una cosa che non ho
mai approfondito e non la so neanch’io.
M: In realtà sì, il tribunale c’è. O meglio, c’è a Firenze e nelle poche altre realtà
sufficientemente grandi da poterne istituire uno, tipo Volterra. Però non ci sono
gli avvocati. Non in senso stretto.
Se si arriva a una causa, per un’imputazione o per un contenzioso civile, i mi-
liziani istruiscono l’impianto d’accusa, Costruttori e Artefici quello di difesa.
La giuria viene poi composta da due membri del Consiglio della Cittadella – di
norma un Costruttore e un Artefice, ma non per forza – due alti ufficiali della
Milizia e un cittadino sorteggiato che abbia superato il test attitudinale di ido-
neità.
[…]
52
Sam Mazzotti (Order #22771542)
c o m m is s a r io andava
L’inter vista col , p e r o ra , il re sto te
io m a
avanti parecch o era que sto per com-
succ
lo ris par m io. Il a C itt a d ell a del-
r so sull
pletare il disco r n o d i F ir e nze e tutta
g o v e
le Scie nze, il s e r v irà p e r giocare a
e ti
que sta roba ch dino.
mo
Ora, se ti
applichi,
pas sare S hai abba
toria Co stanza m
ntem pora ateriale d
ce lo avre nea 1. O a
sti se le m alme no,
se le caga aterie um a
s sero anc n istiche e s
gnano pi o ra, m a inv ociali
ù dagli a ece non l
pas sato m n ni ‘40. A e inse-
a non su ltro retagg
p e rato della io sor-
grande ca me ntalità
re stia, as s della
ieme al k
iwi giallo
.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
54
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory bg2: Dentro_le_mura.
int
Pacchetto bs_19: FI_est&flv
Firenze: estetica e flavour
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_20: Gr.Dsc
La Grande Discarica
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Perché l’hanno fatto? Perché da un momento all’altro una
città intera non ha più potuto e voluto sopportare la vista
di semplici oggetti? Perché si sono rotti la schiena per al-
lontanare plastica e metallo, e adesso la Cittadella invia
spedizioni periodiche di costrutti da carico per recuperare
acciaio, alluminio, perfino vetro, da rifondere per le Fuci-
ne, quando avrebbero potuto comodamente tenerselo a
due passi?
Gli psichiatri sostengono si sia trattato di un atto di ca-
tarsi sociale, una sorta di psico-magia collettiva, un gesto
simbolico potente che esorcizzasse il dolore per un intero
mondo perduto.
È per questo che prima, quando ti ho guidato per le vie
della città, non hai visto una carcassa di automobile, un
vecchio palo della luce del secolo scorso, un’insegna al
neon, anche rotta; niente: hanno fatto sparire tutto. Tutto
quello che non possono replicare, che non sono più in gra-
do di ricreare, sostituire. Addio, si volta pagina.
Che poi, secondo me, è anche il motivo per cui si sono
reinventati da zero una tecnologia completamente nuova,
che poggia su basi abbandonate secoli fa per manifesta
inefficienza o addirittura su aberranti follie come risveglia-
re i cazzo di morti! Un colpo di spugna, si inizia da capo,
quel che ho perso non lo voglio vedere. È vero, per far ri-
partire l’industria elettronica ci servono numeri che non
abbiamo. Però adesso abbiamo i costrutti. Cazzo, perché
non usano quelli per rimettere in piedi l’industria e man-
darli definitivamente in pensione in una o due generazio-
ni? Per il gusto del macabro? Naaa… È che ancora non ce
la fanno; è il loro modo di metabolizzare il lutto.
A ogni modo, che vuoi che ti dica? Ci hanno preparato un
parco giochi a cielo aperto dove se sai cercare trovi degli
autentici tesori… E loro vengono a prendersi solo gli scarti:
sportelli di macchine ferme, pali, carene.
Una volta ho trovato un quantum annealer di settima ge-
nerazione!
No, davvero, la Grande Discarica è il paradiso dei Tecnoso-
fi. Non esiste altro luogo conosciuto che ammassi così tan-
to materiale utile in un posto solo. C’è gente che affronta
viaggi folli per visitarla e approvvigionarsi, dalle giungle di
Roma, dall’area bonificata di Milano. Una volta un vecchio
ha viaggiato per sei mesi, per arrivarci da Foggia.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_21: Csrt.dlM
I costrutti in citta’
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_22: dp=np/s
Edifici e densita abitativa
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_23: mrkt&ecn
Il mercato e l’economia
Il mercato…
Ah, belli i tempi in cui si poteva comprare su Amazon, eh, bastardello?
Qui siamo tornati al fiorino. Che è più o meno l’unità di misura standard. Le
cose piccole costano un fiorino. Che ne so, una pagnotta? Costa un fiorino.
Una pinta di birra? Tre fiorini. Un biscotto? Un quarto di fiorino. Mezzo, se è
particolarmente buono. Un miliziano prende sui quattrocento fiorini a set-
timana.
Verso metà degli anni Sessanta, quando si iniziava di nuovo a stare bene –
economicamente parlando – la dottoressa Ursula Virginia Ciardi riunì i com-
mercianti della città in una corporazione. Dal loro sforzo congiunto, nel Giu-
gno del ‘68 riaprì il Vecchio Mercato Centrale di San Lorenzo, diretto da Elisa
Dominici. Ci trovi di tutto, dal cibo, all’erboristeria, ai manufatti. Più o meno
tutto quel che non è così specialistico da richiedere un laboratorio o un’offi-
cina per essere realizzato (e a volte anche roba del genere).
Per il resto, botteghe e officine, sparse qua e là per la città.
Tendenzialmente tutte le cittadine, i paesi e i borghi nell’Impero Scientifi-
co hanno adottato il fiorino, che ovviamente si conia e si stampa a Firenze.
Comunque sia, tutte le comunità e la maggior parte dei pazzi che viaggia-
no fuori dalle mura di un abitato, lo prendono senza battere ciglio. Perfino
a Venezia.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_24: ostr
Le osterie
Te ne devo parlare per forza: sono fondamentali per l’atmosfera e per il fla-
vour, e ne avrai bisogno per mille motivi, quando sarai qui. A partire dalla
fame.
Sono i posti più vivi di Firenze, per lo meno tra quelli aperti al pubblico. Cer-
to, al mercato c’è un bel movimento e in Cittadella non ne parliamo. Ma gli
unici posti che si avvicinano allo svago, a parte, ultimamente, il teatro, sono
le osterie. E il Re Ruben, ovviamente, ma quello non è per tutti.
A Firenze ci sono un sacco di cose da vedere, ancora adesso, dopo tutto quan-
to. Ancora adesso che la pittura, l’architettura, la storia dell’arte non hanno più
valore. Ma se ci capiti in questo strano e cupo periodo storico, amico giocatore,
sta’ sicuro che i posti che più di tutti vorrai visitare saranno le sue osterie.
Posti in cui, di solito, si mangia bene e si lasciano fuori della porta le brutture
del mondo, almeno per un po’. La maggior parte, le hanno aperte dove sorge-
vano i locali dei ruggenti anni venti (lo so, non erano ruggenti, erano piangen-
ti. Quelli ruggenti erano cent’anni prima, ma lasciami sognare, una volta che
posso) e ne richiamano stile e atmosfera. La mia idea? Le spine della birra e i
banconi sono difficili da installare e il vintage ha sempre il suo fascino. A ogni
modo, funziona e piace.
Ecco quindi la mia personale classifica delle migliori osterie della capitale.
La Massaia
È probabilmente la più raffinata osteria di Firenze; la trovi in via dei Ginori. Un
organo a canne di spine – tutte operative e pronte a spillare, qui – e grandi spazi
con arredamenti curati e stravaganti. Preparazioni particolari. Da un punto di
vista ristorativo se la può giocare col Re Ruben.
Cibo, nove. Vini, birre e preparazioni, dieci. Atmosfera, nove. Da non perdere.
L’osteria di Angie
L’osteria di via dei Neri è senza infamia e senza lode: un buco stretto e lungo
con due stanzette sul fondo in cui si beve decorosamente e non si mangia male.
È l’oste il suo valore aggiunto. Se sei un trafficone, devi fartelo amico.
Giangorilla, eterno ragazzone che si è guadagnato il soprannome per le moven-
ze dinoccolate, è il contatto e l’agente dentro le mura della LST (Libera Società
Tecnosofica, n.d.c.), nonché un tizio pieno di risorse che ha una lunga lista di
favori da ricevere e da rendere.
Cibo, sei. Vino e birra, sei. Atmosfera, sei. Servizi extra, non hanno prezzo.
Le Grate.
Una bettola squallida, proprio di fronte alla Cittadella. Un buco con l’intonaco
scrostato in cui entrano a malapena i due tavolini rotondi e il piccolo banco da-
vanti alla porta delle cucine.
Tre le peculiarità.
1) Insospettabilmente, si mangia parecchio bene.
2) La gestisce una stangona cinese strafiga e sempre scosciata, di nome Nì-Hǎi,
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
che pare vivere lì notte e giorno.
3) Ai lati della minuscola sala ci sono due archi di pietra vecchi quanto la città,
sbarrati da due grate di ferro battuto. Conducono in due cripte sotterranee, blin-
date e insonorizzate da due o tre braccia di roccia piena, che la bellezza esotica
affitta a ore a chi ha affari discreti da condurre in perfetta sicurezza e intimità.
È una vera zona franca, spesso luogo di incontro e confronto tra esponenti di
fazioni che mai si mostrerebbero assieme altrove.
Sono certo che, quando sarai qui, arriverà il momento in cui questa informazio-
ne ti farà la differenza. Ricordatela.
Cibo, otto. Vino e liquori, sei. Atmosfera, da quattro a dieci. Servizi extra, non
hanno prezzo.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de43: TG_3/3/2079_G.
Qui parte un dis
Opr S
creto pippardon
e.
e vuoi, saltalo,
soprattutto se
Le grandi opere n o n s a ra i tu il Meccanic
Di Thomas Galli, cronista di Firenze Nazione
o.
65
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Partendo da queste basi, la prima sfida con cui l’Ente per le Grandi Opere si
confrontò fu la realizzazione di un macrodigestore cittadino. Il metano prodotto
avrebbe trovato tre principali utilizzi: alimentare il treno, alimentare la futura
centrale elettrica a uso e consumo della Cittadella e, ovviamente, alimentare
l’illuminazione urbana.
Il treno, unico collegamento rimasto con una realtà ormai lontanissima come
Venezia, consumava una quantità di pellet eccessiva. Con l’aumento della pro-
duzione e dell’uso di costrutti, che andava a incidere pesantemente sui magaz-
zini, occorreva un’energia alternativa.
L’ospedale, le Fucine e i Laboratori avevano bisogno di elettricità per i loro
processi e i generatori a pellet o a “turbina a moto biomeccanico” erano ben
lontani dal sopperire al reale fabbisogno.
Progettati e realizzati dall’equipe dell’ingegner Bernardo Mario Spinelli, che
ne è tutt’oggi il direttore, Macrodigestore e Centrale del gas furono completati
e inaugurati nel ‘59. Quand
o m anovrano la
vasca di m acerazi saracine sca dell
one, è for se l’unic a
puz za peggio dell o posto che
a Cittadella.
La stazione e il treno a metano
La stazione è un simbolo importante. È l’unica cosa a essere sopravvissuta alla
Caduta assieme all’ospedale. Tutte le sue sorelle e i suoi fratelli, nel mondo,
sono morti: porti, aeroporti, stazioni dei treni, dei pullman, dei bus. Niente è
sopravvissuto, per quanto ne sappiamo. Tranne la stazione di Santa Maria No-
vella, e la sua gemella veneziana, Santa Lucia.
La dirige Matteo Righi.
Che non ha veramente un caz zo da fare!
Ogni martedì il treno parte per Venezia dal binario 9, alle 9:45. Ogni venerdì
arriva al binario 9, alle 18:00.
La stazione è in buona parte in rovina; d’altronde, sottoporla a manutenzione
costante e completa con un solo binario attivo per una par-
tenza e un arrivo settimanali è uno sforzo che la città non
può permettersi di sostenere. Ciò nonostante, Righi è uno
degli uomini più influenti di Firenze, perché la stazione –
è bene ripeterlo – è un simbolo importante.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
La Centrale elettrica
Quarant’anni fa, le reti elettriche
di tutto il mondo si avviarono al
collasso. Iniziò con i blackout
sempre più frequenti, proseguì
con il razionamento ed entro il
‘50 terminò con il completo ab-
bandono.
L’elettricità come risorsa, però,
non scomparve del tutto. Chi
aveva i mezzi e, soprattutto, le La ce ntral
e el
conoscenze, si dotava di genera-
ridere se pa ettrica fa
ra
quelle catte gonata a
tori, anche improvvisati; a gas,
chi possedeva anche un digesto-
dr
re, a legna o pellet, chi non l’a-
nergia che ali dell’e-
a
fino agli a ve vate voi,
veva. Poi, quando arrivarono, a
spinta di biomacchine, di nor-
n ni
ma costrutti bovini. Paradossal-
va detto, è u ‘40. Però,
mente, scorreva più elettricità in na gran
campagna che in città. cosa: non
èf
La centrale elettrica, progettata e care un def acile cari-
ibrill
m anovella atore a
inaugurata nel ‘60 dall’ingegner
Raphael Armando Alvarez e la
sua squadra, non è altro che un
. Per dire.
generatore a metano un po’ più
grosso degli altri. Alimenta quasi
esclusivamente la Cittadella, ma
fa la differenza sia nella produ-
zione che in corsia.
L’illuminazione urbana
Nel ‘63 è steso e interrato l’ultimo raccordo, eretto l’ultimo lampione. Da allo-
ra, ogni sera al crepuscolo, i costrutti netturbini della scuderia di Nitish Kapoor
si sparpagliano per la città, ognuno armato di asta bunsen e programmato per
fare il giro dell’area di propria competenza, infilare la punta rovente della sua
lancia nel globo di vetro e accendere ogni singola fiammella danzante all’inter-
no delle mura.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
I trasporti pubblici
Sono g Di pari passo con la voglia di chiudersi dentro le mura
ros
roz zoni d s i car-
e liberarsi di tutto quel che potesse ricordare il passato
perduto ammassandolo nella Grande Discarica, la città
il
trainati d egno sembrò trovare un ulteriore modo per accettare e meta-
a
doz zina una
bolizzare il cambiamento nella passione per i mezzi di
trasporto pubblico. Volendo essere obiettivi, non occor-
d
conciati c i buoi rono più di venti minuti, mezz’ora a piedi per attraver-
ia
Ge neral scuno.
sare con comodo la città da un estremo all’altro.
Le Mura
Grande opera per eccellenza, il cantiere di ripristino del
cerchio murario lungo i viali di circonvallazione fu
inaugurato nel Gennaio del ‘59 e diretto dalla professo-
ressa Mancini in persona. Nel Luglio del ‘64 i lavori si
conclusero; le mura erano di nuovo integre e Firenze
tornava a essere una cellula circondata da una membra-
na impermeabile.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de48: TG_3/3/2079_
As.pol&gr.int
Assetto politico e gruppi di interesse
Di Thomas Galli, cronista di Firenze Nazione
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de35: PM_8/5/2077_Mlz
La Milizia
Intervista al commissario della Milizia fiorentina Piero Malvasi
Registrazione di Linux, 8 Maggio 2077
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
L: Quali sono i compiti principali della Milizia e come vengono
gestiti?
L: C.S.I.?
L: *ride*
L: Sfonda una porta aperta. Quando vi danno il via libera dai piani alti, sapete a
chi chiedere. Andando avanti, com’è la situazione crimine in città?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
M: Qui lo dico e qui lo nego ma, come già accennavo, il grosso è mantenere
l’ordine pubblico. I furti sono rari: in quest’epoca paradossale, i beni materiali
non scarseggiano e interessano anche poco. Per lo meno, all’interno delle mura,
che è l’ambito principale di nostra competenza.
All’esterno ormai interveniamo solo in casi eccezionali: se stiamo seguendo
un’indagine o se è esplicitamente richiesto il nostro intervento. Un tempo era
diverso, ma ora, di quel che accade fuori dalle mura, se ne occupano i mastini
dell’esercito. Alla fin fine, meglio così.
I disordini più frequenti sono risse ed episodi di violenza, che si verificano
spessissimo ma quasi mai degenerano in qualcosa di più.
La morte è cambiata. Uccidere con intenzione è qualcosa di inaccettabile fuori
L: Mmm… L’avete preso, no? Però c’era chi diceva che non fosse solo, che
fosse un burattino. Un po’ come col Mostro, cent’anni prima, no?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
M: Negativo. È stato Alibrandi e ha fatto tutto da solo. L’ispezione della bot-
tega e dell’appartamento non lasciano spazio ai dubbi. Tutto il resto finì in una
villa in collina, dove non accadde nulla di nulla, io non mi presi nessun qua-
drello nella coscia e l’indomani, disgraziatamente, andò tutto a fuoco con un
sacco di vittime.
d ic e v o ? V e la p re n dere ste
Che vi
q u al cu n o ch e de co ra la
con
p r ia ca s a co n p is to ni rotti e
pro
puter?
pe z zi disme s s i di com
74
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_27: pns&flsf
Pensiero e filosofie
Sanità mentale
Una volta, secondo l’OMS, la salute mentale era “uno stato di completo be-
nessere fisico, psichico e sociale, e non semplicemente assenza di malattia o
infermità”. Oggi, secondo il vademecum psichiatrico della Cittadella è “uno
stato di completa autosufficienza, capacità di provvedere ai bisogni propri e
dei congiunti e assenza di pulsioni di morte”. Non so, cogli qualche differenza?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
e pensa a un giubbotto rosso”, ok?
Bene.
Ora pensa che muoia la persona che ami di più.
Se ci riesci, pensalo tenendo presente il valore che quel legame può avere
in un mondo contaminato e spostato tre passi accanto come quello che sto
cercando di raccontarti; ma se non ce la fai, fa niente.
Quindi, la persona che più ami è morta, adesso. Che farai? Piangerai e urlerai
al mondo il tuo dolore? Sì, quello va bene, è permesso. Ma subito dopo? Ci
sono cose da fare: la vita continua.
Chiamerai le pompe funebri? Organizzerai il funerale? Inizierai ad avvisare
amici e parenti, i più stretti dei quali, probabilmente, verranno da te per aiu-
tarti e consolarti?
Col cazzo.
Chiami la Cittadella, che manda uno stronzo con due costrutti che – mentre
Lo sai che n
on abbiamo
me nte, m a, p p
er il 25 D iù il Natale, ovvia-
le giornate ch icem
e s i riallung bre, per fe steggiare
ro de i ve stiti”,
decorandolo ano, facciamo “l’albe-
coi ve stiti e g
chi è morto? li oggetti di
78
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_27.2: flsf
Filosofie
Passato un certo tempo, appena si calmano i morsi della fame, l’uomo pare
dover esprimere il bisogno di qualcosa in cui credere. Non dico che sia un
male.
Quando nel ‘57 sono spuntati i costrutti, il papa ha lanciato i suoi anatemi, ha
richiamato i suoi preti e, tutti insieme, si sono incastellati in rocche e mona-
steri sperduti nel nulla. Vivono in autosufficienza? Sono tutti morti? Sono in
realtà in contatto tra loro, una rete efficientissima che non ha bisogno di tec-
nologia su cui appoggiarsi, come del resto hanno fatto per secoli in passato?
Non lo so e mi interessa il giusto. Di certo, nel tessuto sociale hanno lasciato
un bel buco. Per un po’ nessuno ci ha pensato ma a un certo punto questo
bisogno irrazionale eppure inestinguibile ha ripreso a grattare.
Così è nato lo Scientismo.
E qualche anno dopo la Cascata, perché ogni prete ha bisogno dei suoi fric-
chettoni.
79
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de47: CA_29/12/2078_
Stsm
Lo Scientismo secondo la Sciente Cassandra Achillea
Registrazione di Giangorilla, 29 Dicembre 2078
G: Allora, Sciente Cassandra, dello Scientismo s’è sentito di tutto e di più. An-
che se l’è la religione di Stato, la c’ha molti detrattori. Una volta per tutte, che
può fare chiarezza per i nostri lettori?
82
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de48: FD_23/2/2079_
Csct Sono degli sciroccati ma
tal volta tirano fuori dal
La Cascata secondo Fratello David
cilindro de i conigli parecchio
Registrazione di Link, 23 Febbraio 2079
gros si. Abbiamo iniziato a
Fratello David: Devo parlare qui dentro? stringere legam i da un po’.
Condividiamo l’idea che
Link: Non occorre. È un microfono i costrutti possano anche
ambientale.
Parla pure normal-
es sere stati neces sari, ma
mente. che sia il caso di sostituirli
con qualcos’altro prim a che
D: Ok. accada qualcosa di brutto.
L: Ti va di presentarti
ai nostri lettori?
D: Ma certo. Salute a
tutti. Sono David, ma
se ci incontreremo e
ne avrete voglia, po-
trete chiamarmi fratello
David. Oppure solo David, come preferite.
D: Non c’è granché da dire. A un certo punto, probabilmente non troppo dopo
che sono tornato dai boschi in cui ho incontrato Claudio…
L: Chi è Claudio?
D: Vedo che ti piace arrivarci per gradi… Che cosa sia la Cascata è qualcosa
che nessuno sa davvero. Di sicuro non io. Sul serio, non è per essere elusivo. È
un movimento spontaneo, è basato sul “sentire” e sul “fare”, è nato da sé.
Indubbiamente, tutto è iniziato quando Claudio, il “Ragazzo che parlò al co-
strutto”, parlò al costrutto. La leggenda racconta che un giorno come tanti,
come aveva fatto già mille volte, questo ragazzo brillante e curioso parlò a uno
dei costrutti della sua fattoria. E quello gli rispose.
Da allora abbandonò tutto, si ritirò sui monti, nei boschi, e non se ne seppe più
nulla per un bel po’.
Non ho idea com’è che questa storia divenne leggenda. Non ho idea di chi fu il
primo a raccontarla. Claudio non credo e il costrutto… ne dubito. Però qualcu-
no la raccontò, e divenne leggenda. Certe cose succedono e basta.
Iniziò nelle campagne, fuori dalle mura. Nei borghi e nelle fattorie. La storia di
Claudio Evangelisti, che allora, per tutti noi, ancora non aveva un nome, volò
di bocca in bocca e sempre più gente, ognuno per conto proprio, ognuno se-
guendo una personale e segreta esigenza, mollò tutto e prese la via dei boschi.
Probabilmente avevamo solo bisogno di un esempio da seguire, di qualcuno
che dimostrasse con la propria esistenza che si poteva fare e che potevamo far-
lo anche noi.
84
Sam Mazzotti (Order #22771542)
era vera per me. Qualcuno aveva mollato una vita agiata per cercare se stesso.
Lo feci anch’io.
E il bello è che, anche se ognuno di noi era mosso da spinte e motivazioni per-
sonali e non agiva di concerto con nessuno, facemmo più o meno tutti lo stesso
percorso, arrivando a conclusioni molto simili, quasi identiche.
La verità è che quando smetti di parlare e inizi ad ascoltare senti un suono com-
pletamente nuovo, che è quello del mondo quando la voce nella tua testa tace.
Sono stato nei boschi per oltre un anno la prima volta. Non credevo di essere
partito per trovare me stesso; nella mia testa, ero convinto di cercare lui. Sono
passati quattro mesi, di solitudine, di silenzio. Ho imparato dalla natura, ho ri-
acceso sensi in coma. E poi l’ho incontrato, una mattina. Abbiamo parlato per
cinque minuti. Io ero eccitato come una ragazzina; gli raccontavo che eravamo
in tanti, che seguivamo il suo esempio. Quanto gli sono apparso sciocco…
Cinque minuti, ora posso dirlo, davvero sprecati a parlare di cose vuote. A un
certo punto ha girato attorno a un albero. E non c’era più. Finivano le orme. Era
sparito. Solo farfalle e raggi di sole smeraldo.
L’ho cercato per nove mesi, poi sono tornato a Firenze. Te l’avevo raccontato,
no?
D: Parole forti per una spintarella leggera alle forze della guarigione… Ma non
perdiamoci. Quello che furono quei nove mesi successivi, nei precedenti nean-
che potevo sospettarlo. Quando apri gli occhi, le orecchie e, soprattutto, la men-
te e il cuore, l’intero Universo ti parla.
Noi lo chiamiamo la Parola, o il “Canto del mondo che dorme”.
È difficile da descrivere. Ovviamente. È come un ritmo, una melodia ritmica,
che però senti più con il corpo che con le orecchie, qualcosa di tattile, che è poi
il cervello a tradurre in suono per via del ritmo. E poi, a tratti, si completa con
immagini, schemi. Talvolta note, raramente schegge di parole.
Claudio, poco prima di… be’, una volta mi ha detto di vedere, ogni tanto, come
dei mandala animati, come schemi di innumerevoli forme geometriche colorate
che sfrecciano e si compenetrano in una danza tridimensionale. Diceva di intu-
ire un senso, impossibile da spiegare, ma possibile da usare.
Il Canto ci ricorda che tutto è connesso, che tutto è uno nella maniera in cui non
c’è un confine netto tra una cosa e un’altra, solo ombreggiature sfumate. Alla
fin fine è questo su cui poggia la Cascata.
L: *ride*
Ok. Come vivono i Figli del Fiume? Che
fanno?
L: E tu ci credi?
D: Io c’ero.
L: Sì, ma ci credi? Voglio dire, io ho visto un sacco di cose che hanno ingannato
i miei sensi… So di averle viste e so che non erano vere.
88
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de49: GG_21/9/2079_V.
Rl
Le vecchie religioni
Resoconto di Giangorilla, 21 Settembre 2079
P iù
o
ge me n
da ner o è
tutt e. l un
el ov a
e p ed cos
art i un a
i in del
pia pò
z za
89
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_28: clt&svg
Cultura e svago
Un’inchiesta di Thomas Galli
Quando una società emerge dal proprio periodo fondante di pragmatica lotta
per la sopravvivenza e l’affermazione, iniziano a chiedere soddisfazione biso-
gni secondari, di solito nel seguente ordine: mistica e spirito, interessi di pos-
sesso e potere, cultura e svago. È successo in Mesopotamia, in Egitto, in Gre-
cia, a Roma e in un sacco di altri luoghi e periodi che non ho avuto ancora modo
di studiare. Ed è successo anche a Firenze nel ventunesimo secolo.
Quando la società intera guarda la morte negli occhi, le priorità si riorganizzano
a livello profondo. Un senso di urgenza totalizzante e inestinguibile ha soggio-
gato tutti da prima della Grande Ecatombe a ora: quando ogni energia va in-
vestita nel fare, l’animo non trova spazio per il resto: non gli interessa, anzi, si
sente in colpa, come stesse sprecando il tempo e le risorse sue e di tutti gli altri.
Per oltre trent’anni, l’apice ricreativo del popolo è stato imbracciare una chitar-
ra e due tamburi e improvvisare due salti a tempo, mentre la formazione offerta
nelle scuole si riassumeva in scienza, tecnica, tecnica e scienza.
Adesso, timidamente, qualcosa inizia a risorgere. Esiste di nuovo una biblio-
teca, ovviamente a opera di volontari; in molti locali, o nelle feste nelle ville,
sono tornate la musica e le danze; ha riaperto il teatro! Il teatro Verdi, rimesso
in sesto dopo decenni di abbandono, vede ancora il proprio palco calcato da ar-
tisti e attori.
Dietro a tutto questo c’è la spinta e l’energia inestinguibile di una persona sola:
Vanessa Innocenti.
90
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto
de52: VI_8/9/2077_Csct
Vanessa Innocenti: la biblioteca e il teatro
Registrazione di Thomas Galli, 8 Settembre 2077
91
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Diciamo che la natura è stata generosa con me con… chiamiamolo magnetismo
animale. Non è stato difficile reclutare tra i miei compagni una squadra che mi
desse una mano. E, da cosa nasce cosa, restaurando la biblioteca leggevamo,
scoprivamo, imparavamo. Come un incendio, la fame di conoscenza e scoperta
infiammò anche loro.
G: Quindi fa tutto parte di un piano in più fasi per riaffrancare l’uomo dallo
stato di bestia razionale in cui è precipitato? Il teatro come si colloca in questo?
[…]
92
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_28.2: gnl
Giornali
Un’inchiesta di Thomas Galli
Come la mia professione attesta, un certo ruolo è stato mantenuto dalla carta
stampata. Non un solo romanzo, che io sappia, ha visto la pubblicazione dagli
anni Quaranta a ora; la manualistica prolifera, peraltro in un linguaggio tecnico
che rasenta l’ermetismo, inaccessibile ai non addetti; i quotidiani (o quasi), che
è ciò di cui volevo parlarti, resistono combattivi.
Ad oggi, esistono tre testate giornalistiche.
Firenze Nazione
È il giornale per cui, modestamente, lavoro. Il più letto in tutto l’Impero Scien-
tifico.
Come suggerisce il nome, è discendente dell’antico quotidiano “La Nazione”,
chiuso nel ‘51. Le rotative sono state rimesse in moto nel ‘59, il 13 Luglio, in
corrispondenza del bicentenario della sua fondazione. Da allora la nostra reda-
zione si dà un gran da fare per tenere tutti informati su tutto, con la maggior
obiettività e precisione di cui siamo capaci.
Costa un fiorino.
L’Arnaccio
Esce quando vuole, è gratuito e non ha peli sulla lingua. È l’inaspettata evolu-
zione dei pamphlet ciclostilati dei Figli del Fiume. Oggi fanno parte della reda-
zione – se vogliamo concederle questo titolo – in buona parte Figli del Fiume,
ma anche gente che non ha legami con la Cascata e che vuole dare voce a chi
canta fuori dal coro.
Metti insieme Lotta Comunista, una qualsiasi rivista olistica e il Vernacoliere
(mio zio me ne ha fatti leggere alcuni, da piccolo. Non capivo la metà delle allu-
sioni ma era da sbellicarsi) e otterrai una rappresentazione abbastanza accurata
di un numero dell’Arnaccio.
93
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_28.4: RRbn
Il Re Ruben
Un’inchiesta di Thomas Galli
Bell
a la s
For se cusa d
que sto el gio
posto rnalis
piacer mo , v e
à anch ro?
e a te.
96
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de55: IB_11/8/2078_
RRbn.clr
Il Re Ruben: la corte dei colori.
Registrazione di Thomas Galli, 11 Agosto 2078
I: Tesoro, lo sai: i fiorini che hai speso per quel bel fazzoletto rosso mi fanno
venire voglia di tutto quello che mi chiedi.
Che cos’è il Re Ruben? È tutto. È la fuga da tutto quello che c’è là fuori. E la
prova è nel fatto che non chiudiamo fuori i costrutti: gli mettiamo un vestito e
una maschera. Qui puoi sognare. Qui puoi essere chiunque e fare tutto quello
che in nessun altro luogo e tempo potresti fare.
L’etichetta è raffinata, ma non così elaborata, una volta che la conosci.
Quando entri, come già sai, scegli un nuovo nome. Mai rivolgersi a qualcuno
con un nome diverso da quello che porta addosso, neanche se vi conoscete da
una vita.
Il piano terra è un posto sereno e sopraffino, ma questo, là, è tutto quel che ti
serve sapere. Il resto ti verrà umidamente sussurrato nell’orecchio al momento
giusto, o almeno di solito va così.
Qui su è un po’ più interessante.
Se qualcuno ha un collare colorato, puoi comprare la sua compagnia. Oltre le
scale ci sono le camere. Un nastro colorato sulla porta suggerisce il tipo di al-
lestimento…
I: Di solito preferiamo non rivelarlo. Ci piace che l’ospite scelga la sua com-
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
pagnia sulla spinta dell’istinto e del feeling più che per
qualcosa di più freddo e specifico. Ma per i tuoi lettori farò
un’eccezione.
Noi collari rossi siamo gli scherzi della natura. I prodigi. Qualcosa di sba-
gliato, o rotto, che amplifica la nostra bellezza, a volte in modo grottesco, altre
sublime.
Il nero è per chi ama frustini, catene, dominare ed essere dominato. Cera bol-
lente, corde, pinze, quella roba là. Il blu, invece, è per chi si diverte a cantare
sotto la pioggia dorata, o a leccare i piedi, o qualsiasi altra perversione fetici-
sta ti venga in mente. Personalmente sono tutte cose che possono avere il loro
fascino, divertenti, piccanti e tutto il resto; non le giudico male. Però, dopo un
paio di volte che le hai provate, finiscono per assumere un che di grottesco e
diventa tutto ridicolo. Non so, è la mia idea, eh.
Poi ci sono i viola ma stanne alla larga. Non lo so nemmeno io cosa fanno di
preciso. Qualsiasi cosa sia, non lo fanno qui: non ci sono stanze viola in tutto il
corridoio, né altrove. I collari viola sono sempre solo un paio, non si mischiano
mai con noi e cambiano spesso. Hanno qualcosa, non lo so, di sbagliato, lo sen-
to a pelle. Chi va con loro – è raro, eh – ha sempre una vena di follia che si vede
a occhio nudo, è gente spezzata. E non tornano quasi mai. I pochi che lo fanno,
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
dopo un bel pezzo, qualche mese, stanno messi peggio di prima.
G: Ho visto dietro al bar dei fazzoletti gialli, ma nessun collare dello stesso co-
lore.
I: *ride*
Oh, sei proprio un attento osservatore… I fazzoletti gialli vanno per la maggio-
re e non ho mai capito il perché. È un po’ come andare all’osteria e portarsi il
fiasco pieno da casa. Ci si entra solo in coppia, o se esce qualcuno del tuo sesso
– cosa che non succede quasi mai – e soltanto ospiti: non puoi portare nessuno
del bordello, né col collare né senza.
Là dentro, se ne stanno a mangiare roba ricercata, tipo pesce crudo con rafano
verde e storie del genere, e ogni due tre parte l’orgia se-
condo l’ispirazione. Roba da scambisti, insomma. Non
capisco perché uno debba venire qui a pagare quando
potrebbe organizzare tutto a casa, ma il cliente ha sem-
pre ragione, no?
I: Meraviglioso.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de59: Mr
Le mura
Di Thomas Galli, cronista di Firenze Nazione
Sappiamo già che i lavori sono iniziati nel ‘59 e che nel ‘64 le mura erano di
nuovo in piedi e complete. Devo spendere, però due parole in più, o potresti er-
roneamente pensare che le mura siano soltanto un’enorme recinzione di pietra
che circonda la città. E invece sono molto di più.
Prima di tutto sono un simbolo.
Ci sono altre città con le mura. Perfino con mura più solide, che magari sono
sempre state lì, non ricostruite. Pensa a Lucca, ad esempio.
Ma queste mura sono il confine tra la capitale e il resto del mondo, tra la vera
Cittadella delle Scienze e tutto il resto.
Demarcano un ecosistema. Dentro è città, fuori campagna. Gli altri borghi, pa-
esi, cittadine? Sono campagna. Venezia? Probabilmente nella mente di un fio-
rentino è comunque campagna.
E sono esse stesse un ecosistema: le mura sono vive e abitate.
C’è un’intera compagnia di miliziani che si occupa solo delle mura. Gli altri,
con scherno, li chiamano “gli uscieri”.
Aprono le porte la mattina, le chiudono la sera, tranne Porta San Gallo, l’uni-
ca che resti aperta giorno e notte; fanno le ronde e tengono i baluardi operativi
e riforniti. In molti, sia nella Milizia che al di fuori, li considerano quasi dei
mangiapane a tradimento. Se mai arriverà davvero qualche minaccia a premere
sulle mura della città, probabilmente quel giorno cambieranno tutti opinione.
E delle mura fa parte la Fortezza da Basso, ormai semplicemente la Fortezza,
quartier generale della famosa e famigerata Divisione Tecnopotenziata dell’e-
sercito. Ma questo è un discorso parecchio sfaccettato e complesso, ed è bene
che te ne parli qualcuno ben più preparato di me.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
a s c io c ch e z z a , r is a-
A l m argine tr r of e z ie .
ta e l ib ro d i p
r n a c c io è q u a s i un
Leggere l’A IB .
ob b l ig o all a M
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory bg3: Fuori_dalle_
mura.int
Pacchetto bs_35: wdft
The woods are dark and full of terrors
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Ce ne sono di cose, qua fuori, che basterebbe scoprirne la metà per non dor-
mire mai più. Per fortuna, per rubare le parole di un altro solitario, “viviamo
su una placida isola d’ignoranza in mezzo a neri mari d’infinito”. O no?
Non è che c’è da farci su un trattato, eh. Le fattorie sono la base del sosten-
tamento di tutti.
Di norma le mandano avanti una o due persone con un pugno di costrutti,
o, nei casi più agiati e fortunelli, addirittura una coppia o una famiglia, magari
pure con un guardianeonati, una manciata di braccianti e qualche decina di
bio-macchine di varia tipologia.
Tendenzialmente sono isolate o quasi.
Si difendono come possono.
A volte si aggregano in borghi, con un nugolo di case nel mezzo strette in un
muro di cinta o una palizzata, e i campi tutto attorno.
Quelle solitarie cercano di fortificare i propri confini con staccionate rinfor-
zate, mura e trappole.
Le fattorie sono in eterna lotta coi briganti, ma ormai la vita è strana.
Un paio d’anni fa, per esempio, girò la voce che una banda di scalzacani rac-
cattati, cinque o sei morti di fame che tiravano a campare nei boschi, provò
a razziare la fattoria di un certo Lamberto, sopra la via Faentina. Lamberto
era in più modi benedetto dalla fortuna, e infatti sua moglie aveva dato da
pochi mesi alla luce un nanerottolo. E la cosa, ovviamente, gli era valsa un
cazzutissimo costrutto guardianeonati dalla Cittadella. Ma questo i poveri
fessi non lo sapevano.
Il guardianeonati li pestò come l’uva; ruppe più ossa lui quella notte che uova
Lamberto in tutto l’anno, e considera che ha una ventina di galline. Sia come
sia, una vita è una vita, dentro e fuori dalle mura. Lamberto li rattoppò come
poteva, li caricò sul carro e li portò in Cittadella. Vennero curati e si fecero un
anno di lavori forzati. Ora fanno i braccianti nella fattoria di Lamberto.
In campagna funziona così: non è tutto rose e fiori, anzi, è l’esatto contrario,
però non sempre tutto finisce in una pozza di sangue e merda.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_35.1.1: csrt.agrc
Costrutti agricoli
Costrutti umani
Sono i più classici e diffusi, per la loro versatilità, ovviamente: hanno le brac-
cia e un cervello assai più performante delle altre specie.
Il modello standard è un costrutto basilare con programmazione agricola, in
grado di eseguire la maggior parte delle operazioni per coltivare, tipo “zappa
tutto il campo, prendi dal capanno i semi di girasole e seminalo tutto” op-
pure “strappa tutte le erbacce” o “dai il concime nel campo dei pomodori.
Quantità livello 2”; cose così.
Ci sono poi i costrutti da carico e lavori pesanti, che si riconoscono a occhio
nudo perché hanno l’esoscheletro di pistoni servoassistenti che gli corre lun-
go tutto il corpo.
Qualche riccone potrebbe avere anche uno o due costrutti da difesa: corpi
ben piazzati, esoscheletro servoassistente e una programmazione al com-
battimento corpo a corpo e alla protezione dei membri della fattoria con un
ordine di priorità decrescente (hai visto mai che decidessero di tirarsi tra loro,
il costrutto deve sapere con chi schierarsi). Possono eseguire anche compiti
di routine o agricoli, dipende dalla programmazione che uno ha richiesto e
pagato.
Costrutti animali
Chi non ha grandi mezzi e manda avanti, magari da solo, una fattoria piccola,
di solito investe in qualche costrutto umano, ma almeno un bue o un asino
conciati ce li hanno tutti. Sono fondamentali per la trazione, dei carri, degli
aratri, un po’ di tutto. Spesso e volentieri sono anche il motore dei veicoli con
cui ci si sposta, con cui si portano le merci in città e, cosa fondamentale, con
cui si va in Cittadella a comprare la supermio.
Un modello molto apprezzato (e costoso) sono i cani-pastore, indubbia-
mente più rapidi negli spostamenti e quindi nel recupero del bestiame delle
loro controparti umane.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Macchine ibride a componenti biomeccaniche
I “costrutti a pezzi” tanto sono snobbati in città quanto sono apprezzati in
campagna. Devi mettere sottovuoto la conserva di pomodoro? Una sola
caldaia, un nastro idraulico continuo, un artificio per il dosaggio e la chiusu-
ra ermetica, un cervello col lobo parietale compromesso che non potrebbe
servire a un cazzo di altro, due occhi e quattro braccia.
Potresti usare un artificio conservatore, ma ti costa quasi uguale e se qualco-
sa nel procedimento si inceppa ti va a puttane tutta la catena. Così, invece,
il primo braccio mette il barattolo sul nastro, il secondo tira la leva per riem-
pirlo con la giusta quantità di conserva, il terzo aziona la chiusura ermetica
del tappo sul barattolo e il quarto mette il barattolo nella cassa. E se qualco-
sa si rovescia ci sono due occhi, un cervello e quattro braccia che sono pro-
grammati per coordinarsi e risolvere il problema. Costo? trecentocinquanta,
quattrocento fiorini. Costo di un costrutto base e di un artificio per la chiusu-
ra ermetica? Dai mille ai milleduecento fiorini.
In campagna si guarda al risultato.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Costrutti guardianeonati
C’è poco da dire: quando ti capita la botta di culo, anzi, il miracolo di avere un
figlio, è una festa e una ricchezza per la comunità intera. Per proteggerlo, la
Cittadella ti affida un guardianeonati. Ovvero un marcantonio di due metri
in perfetta forma fisica con esoscheletro servoassistente di ultima genera-
zione e una programmazione corpo a corpo da far impallidire Chuck Norris.
Praticamente il T-800 col rivestimento vintage.
È settato per difendere a tutti i costi la vita del neonato da ogni minaccia, il
che vuol dire che se il bambino perde i sensi, il guardianeonati se lo carica in
braccio e corre a ottanta all’ora al pronto della Cittadella (o dal medico regi-
strato più vicino). A seguire, difende dalle minacce fisiche la madre, il padre,
congiunti o eventuali colleghi/dipendenti e, infine, gli umani in generale.
Non mollerà il bambino neanche un istante nei successivi dieci anni, ma del-
la serie che lo segue anche al cesso. Le nuove generazioni crescono avendo
come tata e migliore amico un cadavere robotico di due metri campione di
arti marziali; è fottutamente inquietante ma io, da piccolo, avrei dato l’anima
per averlo.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de63.2:
MB_4/3/2079_a.o
Un ambiente ostile
intervista al maggiore Marco Berti della Divisione Tecnopotenziata
dell’Esercito di Firenze
Registrazione di Link, 4 Marzo 2079
Maggiore Berti: Lo sai meglio di me, ma a beneficio dei tuoi lettori te lo rias-
sumo in tre parole: un fottuto puttanaio.
Le strade sono in rovina: le poche sterrate hanno ormai solchi che sembrano
canyon e su quelle asfaltate va pure peggio perché la struttura è talmente com-
B: È un discorso complicato.
Fenomeni di banditismo e brigantaggio se ne sono visti rispuntare
fin dalle prime fasi della Caduta, però è dal ‘54, ‘55 che ha iniziato
a essere un problema davvero concreto.
Che poi, in realtà, sono pochi i briganti che campano solo di ru-
berie. C’è troppo spazio e troppa feccia fuori dalle mura perché
possa sfamarsi tutta sulle spalle di chi produce per sé e per la città. I più sono
cacciatori che campano di espedienti e non disdegnano di rapinare qualche
viaggiatore o depredare qualche fattoria quando butta male.
Non è che ci troviamo a fronteggiare una forza armata e organizzata pronta a
schiacciare l’Impero. E a ben vedere il brigantaggio non è mai stato questo, in
nessun periodo storico. Il brigantaggio nasce e prospera in epoche in cui i col-
legamenti e i trasporti sono deboli, in epoche in cui la popolazione ha numeri
bassi.
Se potessimo riunire in una piana tutti i briganti dell’Impero, da qui a Volterra,
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
a Siena, a Marradi e oltre, li arresteremmo in un quarto d’ora senza versare una
goccia di sangue e li spediremmo ai lavori forzati. Ma mica sono cretini.
Il problema non è il rapporto di forza, è il controllo del territorio. L’Esercito
non può essere ovunque, non può pattugliare costantemente ogni ettaro di terra.
Per questo il brigantaggio prospera: sanno come muoversi senza incrociare la
nostra strada, ma incrociando sempre quella di chi viaggia – e qui il fatto che
ce ne siano uno sputo di percorribili fa parecchio il loro gioco – o andandogli a
bussare direttamente alla porta di casa.
La cosa che mi fa incazzare è che le fila dei briganti, negli ultimi anni, sono sta-
te rimpinguate dagli esiliati.
Ora, in questi tempi di drammatica carenza di manodopera e vita, l’esilio è una
pratica che io trovo di un’idiozia e di un’inefficienza inarrivabile, eppure l’ef-
ficientissimo Codice Scientifico la contempla. D’altronde si sa che Firenze ha
sto vizietto da secoli e, di fatto, ci ha costruito sopra la sua potenza in passato.
Solo che questi non sono facoltosi nobili che fondano avamposti nelle capitali
europee; sono poveracci che finiscono a vivere fuori dalle mura senza nessuna
preparazione e, se gli va bene, si danno alla caccia e al brigantaggio; se gli va
male, crepano rapidamente. Cambiamo argomento che è meglio.
B: Non la maggior parte. Una parte. Che poi, anche se si mescolano, lo ricono-
sci sempre un esiliato da uno nato fuori.
L: Cioè?
B: Che fai, Link, provochi? Ci sono solo altre cinque persone che lo sanno bene
come me e te. E almeno una non lo ammetterà mai.
Sì, ogni tanto quei bastardi ammazzano.
Sì, ogni tanto ci tocca ammazzarli.
È talmente stupido e triste che li ammazzerei una seconda volta per la rabbia.
Davvero, cambiamo argomento.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de63.5: MB_4/3/2079_
Esrc
L’Esercito
intervista al maggiore Marco Berti della Divisione Tec-
nopotenziata dell’Esercito di Firenze
Registrazione di Link, 4 Marzo 2079
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Questo andò avanti – non proprio in segreto ma comunque con ben poca pub-
blicità – per un paio d’anni, finché, dal primo Gennaio del ‘74, tutti i miliziani
della compagnia extramuraria diventarono soldati, non più facenti capo alla
milizia ma alle dirette dipendenze del generale Parisi, il nuovo Capo di Stato
Maggiore.
La cosa ganza fu che per quell’anno – solo per quell’anno – non chiesero alle
reclute dove volessero andare. Fecero dei test: in base alle attitudini ti smista-
vano tra Milizia, Esercito regolare e Divisione Tecnopotenziata. Io mi arruolai
nella prima e finii nella terza. Gran botta di culo!
Maggiore Berti: Nel mentre, tra questi nuovi soldati, c’era un cinese intrapren-
dente, che aveva una visione più grande. Si chiamava Nicola Fènnù e imma-
ginava una divisione di questo nascente esercito supportata dalla migliore tec-
nologia della Cittadella. Chiese udienze, espose con abilità le sue idee e le sue
ragioni e ammaliò tutti. Questo gli fruttò il grado di tenente e la direzione del
progetto.
Alla Divisione Tecnopotenziata venne allocata la Fortezza da Basso. Nei sot-
terranei dell’ex polo fieristico sarebbe stata realizzata la primissima Cittadella
militare. Su questo progetto lavorò la coppia reale in persona. Fu Nosi a dise-
gnare e realizzare la prima armatura tecnopotenziata, sulle misure di Fènnù,
nera, come quella che ha oggi. E il Chimera e il Behemot sono progetti della
Gori in persona.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de63.5.3: MB_4/3/2079_
Frtz
La Fortezza
intervista al maggiore Marco Berti della Divi-
sione Tecnopotenziata dell’Esercito di Firenze
Registrazione di Link, 4 Marzo 2079
B: Oh, ok.
Be’, negli ultimi tempi della Vecchia Era non era più
usata come fortezza. Cioè, in realtà non ha mai sostenu-
to assalti o azioni di guerra in tutti i suoi cinque e spicci
secoli… Sì, sì, ci arrivo. È che ci avevano fatto un polo
fieristico, dentro.
Vabbè, allora è inglobata nel perimetro mura-
rio e ha cinque porte – questo lo posso dire?
– tre verso il centro città, che sono Porta Santa
Maria Novella, Porta Faenza e Porta alle Carra,
e due sull’esterno delle mura, Porta Mugnone e
Porta alla Campagna.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Il blocco di edifici a ovest comprende tutta la roba classica di servizio: rimesse,
depositi, stalle, infermeria, alloggi di soldati e ufficiali. Sono enormi per noi ma
ci piace stare larghi. Nel mezzo c’è la piazza d’armi, immensa, anche perché gli
allenamenti con armature e carri un po’ di spazio lo chiedono. A est, l’attico di
quello che un tempo si chiamava Padiglione Spadolini è il quartier generale, al
pianterreno la sala d’armi e nel piano interrato i Laboratori di concia dei Co-
struttori. Il lungo casermone a sud-est ospita gli alloggi delle reclute e, parola
mia, se potesse parlare, lui sì che varrebbe la pena intervistarlo. Mentre gli edi-
fici a nord-est sono principalmente occupati dalle Fucine degli Artefici, e il re-
sto da uffici e magazzini. Molti spazi, in realtà, sono ancora inutilizzati, ma
durerà poco perché siamo in costante espansione, soprattutto la Cittadella mili-
tare.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de63.5.4: MB_4/3/2079_
Amtr.Tcpz&csrt.blc
L’Armatura Tecnopotenziata e i costrutti bellici
intervista al maggiore Marco Berti della Divisione Tecnopotenziata
dell’Esercito di Firenze
Registrazione di Link, 4 Marzo 2079
Link: Dai, siamo arrivati al momento che tutti i lettori stanno sicuramente
aspettando: descrivici l’Armatura.
Maggiore Berti: Eh, tanta roba, sì! Ti giuro, è una droga: una volta che impari
a usarla non te la leveresti neanche per dormire.
L: Boia, un sacco di optional! Dev’essere l’arma più devastante del nostro tem-
po…
B: Già.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
L: …
L: Già…
B: Eh?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_37: LST
La Libera Societa Tecnosofica
Eccoci.
È il momento di parlare della mia cricca.
Finalmente.
Gli smanettoni esistono da sempre. Erone è forse il primo di cui conosciamo
il nome, o almeno di cui conosco il nome io, ma era uno smanettone anche
il primo homo erectus che batté due sassi insieme o sfregò due legni fino ad
accendere un fuoco.
Per cui, anche se la Libera Società Tecnosofica inizia a darsi una parvenza di
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
struttura attorno al ‘68, gli smanettoni come me e molti altri non hanno mai
smesso di esserci; checché se ne dica, non siamo mai scomparsi.
La LST nasce tra i ruderi e le giungle urbane delle metropoli collassate. Du-
rante la Caduta, sono state le grandi città ad accusare il colpo prima e più
di tutto il resto, perché erano troppo specializzate e troppo dipendenti da
una logistica eccessivamente complessa ed elaborata per il proprio sosten-
tamento.
Il periodo di transizione è stato folle. Le metropoli, negli anni cinquanta e
sessanta, erano una realtà delirante, quasi onirica nella propria assurdità, e
lo sono tuttora.
Panorami post-apocalittici con la natura che ha reclamato moderni palazzi,
metropolitane, aeroporti, si alternano a oasi di caos futuristico, il tutto attra-
versato in lungo e in largo da gang seminomadi che si contendono il con-
trollo di chissà poi cosa.
Comunità autarchiche di gente che coltiva orti idroponici intensivi sulle fac-
ciate dei grattacieli rivolte a sud o sui tetti; che distilla l’umidità dall’aria e sala
l’acqua piovana per renderla potabile.
Gente che ha imparato a utilizzare ogni cosa, nei modi più impensati, da far
piangere di vergogna MacGyver; che ha appreso tutto quello che poteva da
tutto quello che trovava. Gente che non ha mai fatto il bagno, anche.
C’è di tutto là fuori, amico mio, solo che gli spazi sono tornati vasti e imper-
corribili e quindi ogni realtà è un’isola nel nulla; tutti sono isolani e tutti sono
isolati. A parte noi.
Perché? Be’, se volessimo svestire la LST di ogni gloria ed epicità, la potrem-
mo definire il circolo dei radioamatori.
Esatto, una cosa così banale: abbiamo le radio. E le radio, in un mondo come
il nostro, vogliono dire volare, vogliono dire divorare lo spazio e arrivare a co-
noscere e sapere oltre i limiti imposti.
Certo, oh, poi parecchi c’hanno pure la macchina, ma questo è un altro di-
scorso.
Comunque, come accennavo prima, attorno al ‘68, tra i nomadi, i briganti, i
reietti, le comunità sorte nelle vecchie metropoli, iniziò a costituirsi una so-
cietà sotterranea, occulta e trasversale di “scienziati”. Usavamo tecnologie di
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
recupero – certo, ovvio che c’ero anch’io – ed
eravamo capaci di riaccomodare e riattivare
vecchie componenti elettroniche.
Non mi ricordo, se mai l’ho saputo, chi co-
niò il termine “Tecnosofo” e perché. Di sicuro
era ironico. So solo che prese piede subito e,
quasi per scherzo, un po’ per volta la LST divenne una realtà, quasi istituzio-
nale.
Si dice di noi che siamo in grado di sfruttare e manipolare la Tecnologia degli
Antichi al punto di replicarne i prodigi, di creare automi complessi e, addirit-
tura, che i più rispettati possiedano conoscenze e strumentazioni informati-
che e siano in grado di creare robot.
Non è vero, ovviamente.
Sappiamo fare molto di più. Perlomeno i migliori.
La triste (?) verità, però, è che la passione per la tecnologia della Vecchia Era
ci unisce ma, spesso, non abbiamo in comune molto altro.
Abbiamo una sorta di codice etico, tipo che se uno di noi è nella merda, una
mano proviamo a dargliela, ma a parte questo, idee poche ma confuse.
Non ci piacciono i costrutti, questo sì, almeno alla maggior parte di noi. Pen-
siamo che, oltre che assai discutibili e facilmente sostituibili, siano anche
una bomba biologica a orologeria pronta ad esploderci sotto il culo.
Lo so che prima ho detto che il guardianeonati è una figata, ma nel senso
che da bambino mi avrebbe gasato a palla. Anche io, di base, sono contrario
ai costrutti.
Abbiamo una frequenza, ecco, questo sì: la frequenza base della LST, quel-
la dove ascolti tutti e parli con tutti. È 172,08 MHz, “Tecnosofia” secondo la
conversione alfanumerica di Leibniz. Che poi lo “08” è un vezzo per far tor-
nare la cosa, perché ovviamente non incide granché sulla ricezione.
Ce ne sarebbero di cose da dire… Poi, quando uno parla del suo, non smet-
terebbe mai, ma credo che l’infarinatura di base che ti serviva ormai tu ce
l’abbia. Oh, se vuoi saperne di più, vieni e me lo chiedi.
Cioè, questo per quanto riguarda il discorso in generale, la storia e queste
cose qui. Riguardo, invece, alla pratica ci sono un’altra manciata di cose che
è bene tu sappia.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_37.1: Gr.Dsc
La Grande Discarica
Se decidi di avere a che fare con la LST, se hai bisogno di qualcuno di noi,
o se deciderai di essere uno di noi, non potrai evitare a lungo la Grande Di-
scarica.
I resti della Vecchia Era sono sparsi un po’ ovunque – a parte dentro le mura,
chiaro – ma in nessun altro posto troverai un tale ammasso di materiale di
qualità. Tanta roba, pochi rischi, vasta scelta.
Tant’è che, infatti, non c’è un altro posto che veda la presenza di così tanti
Tecnosofi stanziali, nemmeno le giungle urbane e le oasi delle metropoli.
Poi, va da sé che la maggior parte di noi ha la vocazione del nomade, come
Link, che vive nel Carrozzone, ma tanto anche lui ronza sempre qui attorno.
Insomma, è parecchio preziosa. Per fortuna c’è chi la controlla…
X’D
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto bs_37.1.3: grd.
Gr.Dsc_13/10/2078
Intervista al guardiano della Grande Discarica
Registrazione di Linux, 13 Ottobre 2078
Linux: Di quello che fai. È per la mia guida. Cominciamo presentandoti ai let-
tori, che non ti conoscono. Chi sei?
L: Ok. Proviamo a partire con qualcosa di più semplice. Perché fai la guardia
alla Grande Discarica?
G: Parlo degli Spiriti-macchina. Quei dementi sotto al ponte picchiano sui tam-
buri come invasati cantando il fiume, il vento, il monte e non si accorgono di
tutti gli spiriti che gli saltellano sotto il naso… Ma non capite che un posto
come questo è speciale anche per gli standard del mondo antico? Cioè, ma
guarda un po’! Li vedi? Li senti? Cioè, saranno decine di migliaia. Quelli picci-
ni, degli orologi, e quelli lenti e catarrosi dei furgoni. I computer, tamarri, eru-
diti, scattanti. Frigoriferi distaccati, magnetron dei microonde che schizzano in
un secondo dall’amore alla furia, dalla gioia alla disperazione. Qui brulica di
vita e non ve ne accorgete, e continuate a piangere un mondo morto…
G: Ai loro simulacri. Alle loro ancore. Ai loro proiettori. Quelli della Cittadel-
la… Loro non capiscono davvero nulla. Prendono il metallo. Io glielo lascio
fare. Prendono i pezzi più grossi, quelli più morti, più pesanti. Poi però, se si
avvicinano alla roba importante, come le schede, i forni, gli accumulatori…
allora li scaccio. È raro, perché non gli interessano, ma qualche volta succede.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Il glifo rip
L: E ti danno retta?
ortato era
s imile a qu
e sto:
G: Non a me, agli Spiriti-macchina! Io traccio
il glifo e loro possono passare. Gli indesiderati
se ne vanno subito e non sanno neanche per-
ché.
L: Che glifo?
L: Cinque.
Me li ricordo sì! Me ne portarono uno rotto in casa. Un costrutto da carico con
un processore quantistico piantato nel cranio, dove di norma stanno le interfac-
ce. Aveva un transceiver per essere controllato da remoto – tutt’ora cerco di ca-
pire da chi – ma la cosa più assurda è quel che c’era sul disco: il fantasma di un
soldato dell’Esercito Italiano. Cioè, roba tosta, degli anni Quaranta. Qualcuno
ha ciucciato la memoria, la personalità, l’addestramento, tutto, insomma, l’ani-
ma di un soldato della Vecchia Era; e poi, almeno trent’anni dopo, lo ha ficcato
in un costrutto. E gli ha messo in mano un mitra carico.
Cazzo, mi chiedo quanto ci vorrà prima che venga in mente a qualcun altro.
G: Eh… No, quelli non andavano bene per niente. Gli Spiriti-macchina non li
volevano. Ho dovuto disegnare un sacco di glifi: hanno chiesto l’aiuto di tutti,
quella volta.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de_68.4: GF_11/6/2079_
Ctdle
Le Cittadelle
intervista al miliziano scelto Giovanni Fantappie
Di Thomas Galli, 11 Giugno 2079
F: *ride*
Di tutto. Ci rechiamo sul posto per un contenzioso aperto, che può spaziare da
un furto di bestiame o di costrutti – spesso ibridi, peraltro – fino a cose più gra-
vi come rapimenti o omicidi. Quando arriviamo lì, però, il più delle volte ri-
maniamo per dei mesi, soprattutto se l’abitato in questione è molto piccolo e la
Cittadella più una formalità istituzionale che una realtà tecnica e burocratica sul
territorio. Hanno difficoltà a risolvere e applicare le equazioni normative, non
hanno sufficienti strumenti per la manutenzione di macchinari e costrutti, sono
arretrati da un punto di vista medico, hanno problemi coi briganti, la gente non
vuole consegnare i cadaveri. Di tutto, ci tocca fare.
G: Mi permetta di fare un passo indietro. Può spiegare ai lettori della guida chi
siete “voi”, come siete organizzati e qual è la vostra mansione?
[…]
128
Sam Mazzotti (Order #22771542)
una figata, quando mi scordo per un po’ di guardare dalla finestra.
Qualcuno, dal tuo lato, ha definito questa merda “Necropunk”.
“Punk”, una spinta rivoltosa verso il sistema o, comunque sia, l’identificazio-
ne di un sistema malato, inefficiente, insalubre e corrotto, inumano, a cui ci
si dovrebbe opporre.
“Necro-”, inerente alla morte. Ma non la Morte. Quello sarebbe “Tanato-”.
Qui è intesa proprio nel senso terra terra, cadaveri, decomposizione, fine di
alcune reazioni biologiche e inizio di altre, ad opera di attori ben diversi.
Riformulando liberamente quanto sopra, questa merda – il mio mondo, la
mia casa – è un sistema malato, insalubre e corrotto basato sull’aspetto più
squallido e crudo della morte.
Suona bene?
Come ti sentiresti se ti svegliassi e scoprissi di essere un motore ancora acer-
bo in una carrozzeria non ancora pronta? Di essere una macchina che oggi
si guida da sola ma domani sarà guidata da qualcuno, padrone del tuo corpo
al posto tuo?
Riesci a immaginare cosa potresti provare scoprendo che il tuo robottino
aspirapolvere – lo so che ce l’hai, o tu o un tuo conoscente – ha in realtà
braccia e gambe come le tue, occhi, un cervello? Solo che è morto prima di
riprendere a lavorare ed è questa, in fondo, l’unica cosa che lo differenzia da
te; una cosa che, presto o tardi, anche a te succederà, e non puoi fare asso-
lutamente nulla per evitarlo.
E appena metti il naso oltre la porta – quella di casa o delle mura cittadine, è
uguale – ti accorgi che qualcosa non torna.
E vorrei ben vedere, dirai. No, non in quel senso. Non torna nel senso che
tutto scricchiola, che a tratti l’orizzonte ti sembra un fondale di legno dipinto
che potrebbe andare giù con un soffio di vento.
I monaci che mi hanno insegnato a nuotare nelle profondità dell’informati-
ca, al Green Data Center, sono dei fuori di cervello, ma non hanno tutti i torti:
se scavi a fondo non rimane sostanza.
Io l’ho presa nel verso mio. È un mondo di carta, per così dire.
Per te, poi, neanche per così dire: cazzo, è un libro!
Facciamola corta, ok? Il resto te lo spiego quando arrivi.
È l’ora di darti le regole del gioco. È l’ora che tu capisca cosa vuol dire essere
ridotto a un mazzetto di carte coperte e scoperte.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory cm1: Regolamento
The Gear
Sistema
The Gear è un sistema di regole per gioco di ruolo in cui ogni gioca-
tore usa un mazzo di carte da gioco con semi francesi. Esso rappre-
senta l’insieme delle abilità, conoscenze e possibilità del personaggio.
Nella creazione del personaggio e nella sua evoluzione, il giocatore modifi-
cherà il proprio mazzo, influenzandone le possibilità di successo o fallimento.
Proprio per queste particolarità, è fondamentale acquisire un’infarinatura
delle meccaniche di gioco prima di scoprire come creare il personaggio.
i
o d ell e b u one carte?” “s
ntito dire “h a m ani-
Hai m ai se carte” “ho un as so nell
sue
è giocato le ca”
d ato il 2 di picche”?
“m i h a
Il mazzo
Rappresenta il corpo della scheda e, quindi, le caratteristiche del personag-
gio, ma anche il serbatoio di risorse e possibilità da cui si attingerà ogni volta
che il personaggio compirà un’azione che richieda una giocata.
All’inizio del gioco, ogni giocatore pescherà dal proprio mazzo una mano di
sei carte, che saranno l’espressione delle sue attuali possibilità.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
La scheda
La scheda del personaggio è anche la radice sulla quale viene creato il mazzo.
Possiede quattro caratteristiche: Carne, Acciaio, Vapore e Ingranaggio, asso-
ciate a loro volta ai quattro semi del mazzo, rispettivamente Cuori, Quadri,
Fiori e Picche.
Ogni caratteristica avrà sempre un valore compreso tra 1 e 10.
A ogni caratteristica è associata una lista di abilità, che rappresentano quello
che il personaggio sa fare.
A ogni caratteristica corrisponde un contatore di traumi, che tiene traccia
dei danni permanenti subiti dal personaggio in quella sfera della propria vita.
In aggiunta, ci sono le figure, aspetti peculiari che rendono unico il perso-
naggio: i Jack sono capacità acquisite; le Queen sono capacità innate; i King
sono difetti e handicap.
Concludono la scheda l’inventario e il contatore delle esperienze.
La giocata e il successo
Ogni volta che un giocatore vuole far compiere al proprio personaggio un’a-
zione il cui risultato può modificare l’ambiente circostante, la storia o il per-
corso del gioco, dovrà effettuare una giocata in un’abilità, scegliendo e gio-
cando dalla mano una carta. In base al valore e al seme della carta, l’azione
avrà o meno successo.
Le giocate si effettuano in due occasioni:
• Quando il personaggio vuole agire sulla realtà circostante, influenzan-
dola o modificandola (ad esempio: “attacco il brigante”, “scassino la ser-
ratura”, “accuso il miliziano di menzogna”). Questa è un’azione.
• Quando il personaggio deve reagire a una situazione che potrebbe ave-
re delle conseguenze (ad esempio: “il brigante ti attacca”, “senti scattare
la serratura della porta di casa tua”, “il miliziano si alza e, indicandoti, di-
chiara al collegio di Costruttori che stai mentendo”). Questa è una rea-
zione.
Le azioni possono essere suggerite dai giocatori, ma è sempre il
Meccanico a dover indicare la giusta abilità in cui effettuare la
giocata e le eventuali conseguenze all’azione.
Successo
Si ottiene il risultato ricercato al livello standard, senza alcun effetto ag-
giuntivo o migliore. Il primo successo di ogni giocata va obbligatoria-
mente speso in questa categoria. Quando è appropriato, spendere più
successi in questa categoria aumenta l’intensità dell’ azione, ad esempio
per infliggere più volte il danno base di un’arma.
Esempi: colpire un nemico infliggendogli il danno base dell’arma usata
(o aumentare il danno, se si spendono più successi in questa categoria);
riuscire a scassinare la porta; convincere la guardia a farti accedere al la-
boratorio.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Persistenza
Si protrae il risultato dell’azione nel tempo o si causa un effetto perma-
nente su qualcosa. È la categoria di successo che permette di rompere
gli oggetti. Alcuni oggetti particolarmente resistenti possono richiedere,
a discrezione del Meccanico, la spesa di più successi in persistenza per
essere rotti. In combattimento, con ogni successo speso in persistenza
si causa un trauma al nemico.
Esempi: causare un trauma al nemico colpito; scassinare la serratura e
sabotarla affinché non si possa richiudere; convincere la guardia a farti
accedere al laboratorio ogni volta che ne avrai bisogno.
Accuratezza
Si ottengono effetti molto specifici o accurati, proposti dal giocatore e
concordati con il Meccanico. Ogni successo speso in questa categoria
permette di aggiungere un effetto.
Esempi: colpire il nemico aggiungendo una condizione (come bloccato,
accecato, disarmato, ecc…); far scattare la serratura senza fare il minimo
rumore né lasciare tracce; far credere alla guardia di avere pieno titolo
per accedere al laboratorio.
Estensione
Si estende il risultato oltre il suo bersaglio o raggio d’azione specifico
(sempre nei limiti del buonsenso e comunque in accordo con il Mecca-
nico).
Esempi: mettere a segno il colpo con il danno base dell’arma anche su
un secondo nemico; scassinare la serratura e richiuderla alle tue spalle;
convincere la guardia a far entrare nel laboratorio anche i tuoi compagni.
Annullamento
Si elimina una conseguenza della propria azione (se il Meccanico ha sta-
bilito e dichiarato che l’azione avrà delle conseguenze), ogni successo
speso in questa categoria elimina una conseguenza.
Il giocatore impiegherà i successi ottenuti con la giocata per tentare una re-
azione spendendoli per annullare le conseguenze.
Ogni successo annulla una conseguenza ma, se le conseguenze sono più di
una, è il Meccanico a decidere quali vengono annullate per prime e in che
ordine.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Il Meccanico e le conseguenze
Il Meccanico non effettua giocate. Mai.
Influenza gli eventi stabilendo le conseguenze di ciò che accade, sia a se-
guito dell’ azione di uno o più personaggi giocanti, sia a seguito di minacce
inaspettate o sviluppi imprevisti, a cui i personaggi giocanti potranno sempre
opporre una reazione.
Spossatezza
La conseguenza spossatezza danneggia il personaggio in maniera tempora-
nea, riducendone di fatto le immediate possibilità come effetto di stanchez-
za, shock, dolore, confusione. Si esprime attraverso la perdita di carte dalla
mano, che il Meccanico pescherà a caso e aggiungerà alla pila degli scarti del
giocatore.
L’ammontare di carte perse può corrispondere al valore del dan-
no inflitto dall’arma di un avversario o a un valore arbitrario fissa-
to dal Meccanico per rappresentare, ad esempio, una pessima cadu-
ta, una notizia tremenda, un insulto bruciante o qualsiasi altra circo-
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
stanza il Meccanico reputi tale da squassare e spossare il personaggio.
È la conseguenza più comune e si applica molto spesso. Se le carte sottratte
da una o più conseguenze spossatezza subite da un personaggio giocante
svuotano la mano del giocatore, il personaggio subisce un trauma nella ca-
ratteristica appropriata. Subisce un ulteriore trauma nella caratteristica per
ogni ulteriore conseguenza spossatezza subita con la mano ormai vuota.
Trauma
La conseguenza trauma danneggia il personaggio in maniera permanente. Il
danno può esprimersi attraverso ferite fisiche o malattie (trauma di Acciaio);
onte sociali, scandali o profondo dolore emotivo (trauma di Carne); squilibri,
patologie mentali o shock profondi come il causare una morte (trauma di
Vapore); danni diretti a ciò che ti rende unico (trauma di Ingranaggio).
Tutto ciò che danneggia a lungo termine l’integrità e le capacità del perso-
naggio è un trauma; questa conseguenza può essere applicata a ogni gioca-
ta e colpire ogni caratteristica, purché il Meccanico lo reputi coerente con la
scena in corso.
Tranquillo, i traum i di Ingranag gio te li
Consumo spiego per bene dopo.
Ogni conseguenza consumo subita da un personaggio, sottrae dalle sue ri-
serve una carica/munizione/dose di un equipaggiamento che possieda l’e-
tichetta “cariche”, di un’arma che faccia uso di munizioni o di un oggetto o
veicolo in qualsiasi modo alimentato, come un costrutto o un carro a vapore.
Consumo è una conseguenza frequentemente associata alle azioni dei per-
sonaggi, più raramente alle reazioni (dove è più probabile la perdita).
Perdita
La conseguenza perdita elimina un oggetto dall’ inventario del personaggio.
Questo può essere smarrito o rotto e non è più immediatamen-
te utilizzabile; tuttavia, un oggetto smarrito si può provare a cerca-
re, e uno rotto, con le necessarie abilità e strumentazioni, si può riparare.
Se si applica per la seconda volta la conseguenza perdita sullo stes-
so oggetto, questo viene distrutto ed è quindi irrimediabilmente perduto.
Perdita è una conseguenza frequentemente associata alle reazioni, quando
una minaccia esterna o l’ambiente stesso cercano di strappare al personag-
gio i suoi averi. Attraversare un fiume può infliggere una conseguenza per-
dita a causa della corrente, così come andare a fare domande nei bassifondi
può infliggere una conseguenza perdita a causa dei borseggi.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Isolamento
La conseguenza isolamento isola il personaggio, separandolo dal resto del
gruppo e ponendogli di fronte una serie di difficoltà per potersi ricongiunge-
re coi compagni.
La conseguenza isolamento frammenta la forza e le possibili-
tà del gruppo e usarla in modo adeguato può accrescere il pathos di
una situazione o addirittura spingere l’avventura verso nuove direzioni.
Ad esempio, far cadere un personaggio prigioniero dei predoni durante uno
scontro con la conseguenza isolamento potrebbe portarlo a parlare con il
capobanda, lanciando nuovi spunti per l’avventura.
Stordimento
La conseguenza stordimento priva temporaneamente il personaggio di al-
cune capacità; potrebbe essere fortemente assonnato, sotto shock, limitato
nei movimenti.
La conseguenza stordimento si sposa bene con i traumi: quando un perso-
naggio ha già subito dei traumi può essere molto coerente e indicato inflig-
gere delle conseguenze stordimento per sottolineare il suo status.
Accentramento
La conseguenza accentramento pone il personaggio al centro dell’azione,
rendendolo bersaglio di tutte le possibili conseguenze imminenti. L’ accen-
tramento può esprimersi rapidamente o con tempi più lunghi. Il personag-
gio potrebbe aver offeso un gruppo criminale, o mancato di rispetto alla Cit-
tadella durante un processo o semplicemente essere il tecnofante più gros-
so e quindi il primo ad essere bersagliato dai predoni. Quali che siano i modi
e le ragioni, le forze avversarie si concentreranno su di lui.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Le conseguenze nell'azione e
nella reazione
Il Meccanico è l’arbitro che, con giudizio insindacabile, decide e proclama le
conseguenze a cui i personaggi vanno incontro. Tuttavia, il modo in cui lo fa
in caso di azione e di reazione ha delle differenze sostanziali:
• Durante l’ azione è il giocatore che espone le intenzioni del personaggio;
il Meccanico lo informa quindi di quali e quante sono le esatte conse-
guenze a cui va incontro prima che lui effettui la giocata. A questo pun-
to, il giocatore sceglie in piena autonomia se desistere o intraprendere l’
azione lo stesso e, nel caso, quanti successi allocare all’ annullamento,
decidendo anche quali conseguenze eliminare.
• Durante la reazione è il meccanico che pone il giocatore (o i giocatori) di
fronte a una minaccia o uno sviluppo imprevisto che il personaggio (o
i personaggi) deve fronteggiare. In questo caso il Meccanico rivelerà al
giocatore (o ai giocatori) quante sono le conseguenze che sta per subire,
così che questi possa fare le dovute valutazioni sulla giocata di reazione,
ma non rivelerà di quali conseguenze si tratta e deciderà del tutto arbi-
trariamente in che ordine annullarle a seguito dei successi ottenuti dal
giocatore.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Come riprendere carte in mano
Riprendere fiato, Energizzare, Rimescolare
il Mazzo.
Bene, ora sappiamo come utilizzare i successi ottenuti dalle varie giocate.
Ma a un certo punto le sei carte della mano finiranno. Come recuperarle?
Indubbiamente con un riposo completo, che equivale a una mezza giorna-
ta (orientativamente otto ore) che il personaggio dedicherà interamente al
sonno, al riposo o allo svago. A seguito di un tale periodo, il giocatore può
scartare tutte le carte che vuole dalla mano e ripescare fino ad avere nuova-
mente in mano sei carte.
Ci sono però altre vie, più rapide, per riportare carte nella propria mano.
Riprendere fiato
Il modo più semplice per rimpinguare la mano è riprendere fiato.
Riprendere fiato vuol dire staccarsi un attimo da quel che si sta facendo e
raccogliere le energie. In una situazione non combattiva può voler dire bere
una birra, fumare una sigaretta, fare due passi o sedersi cinque minuti sul
divano. Qualcosa che stacchi il personaggio dagli eventi e dai compagni per
cinque, dieci minuti, e che lo porti a prendersi cura di sé, raccogliendo le idee
e le forze.
In combattimento, invece, si tratta davvero di prendere una boccata d’aria,
fare un respiro profondo per ossigenare i muscoli e il cervello sotto sforzo,
guardarsi attorno e fare un rapido punto della situazione. Questo vuol dire
perdere un’azione nel corso del combattimento, rimanendo esposti a ogni
minaccia senza possibilità di opporvisi nell’arco di quel breve ma potenzial-
mente vitale arco di tempo.
Quando un personaggio riprende fiato, il giocatore può scartare una carta
dalla mano, se vuole, e ripescare dalla cima del proprio mazzo fino a riem-
pire nuovamente la mano.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
È molto facile rimanere senza carte in The Gear. Quindi non solo
è permesso ai giocatori riprendere fiato appena ne hanno oc-
casione, ma sono proprio incentivati a farlo, soprattutto tra una
scena e l’altra (inizialmente potrebbe essere il Meccanico stesso
a suggerirlo, per portare i giocatori a familiarizzare con questa
meccanica)!
Energizzare
Alcuni personaggi, giocanti o non, sono dotati di abilità, capacità o strumen-
ti che li rendono in grado di applicare l’effetto energizzare. Può trattarsi di
somministrare delle sostanze stimolanti, delle droghe, infusi d’erbe e strani
intrugli, o di accendere lo spirito infervorando gli animi, incitando, blanden-
do. All’effetto energizzare è sempre abbinato un valore numerico. Quando
un personaggio è bersaglio di un effetto energizzare, il suo giocatore pesca
un numero di carte pari al valore di energizzare e le aggiunge alla mano, su-
bito pronte per essere usate.
Un personaggio che, per qualsiasi ragione, abbia già in mano più car-
te del proprio massimale, non può subire l’effetto energizzare.
Un personaggio che effettui un riposo completo avendo ancora in mano più
carte del proprio massimale per via di un effetto energizzare dovrà, al termi-
ne, riportare la mano al proprio massimale abituale.
Rimescolare il mazzo
Capiterà, a un certo punto, che un giocatore debba pescare un determinato
numero di carte dalla cima del mazzo, ma questo sia finito. Molto sempli-
cemente, quando termina il mazzo, si rimescolano gli scarti e si completa la
pescata rimasta in sospeso.
Oh, Meccanico, tienilo a mente che per energiz zare un
bel discor so, o magari ancche un urlo al mome nto giu-
sto, possono valere quanto un intruglio chimico, eh!
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Hai svuotato la mano?
Giochi al buio
Potrà capitare di ritrovarsi senza carte in mano. Forse perché ci si trova nel
mezzo della battaglia e non ci si può permettere di fermarsi per riprendere
fiato, né si ha con sé qualcuno che possa energizzare. Forse perché, sempli-
cemente, troppe conseguenze spossatezza hanno privato la mano di carte.
Che succede?
Un giocatore che rimanga senza carte in mano, fino al momento in cui non
avrà modo di riprendere fiato, effettuare un riposo completo o subire un
energizzare, giocherà al buio: ogni volta che il Meccanico gli chiederà una
giocata, lui pescherà direttamente le carte dalla cima del suo mazzo, nel nu-
mero previsto dalle sue eventuali abilità e potenziamenti, che continuano
ad applicarsi normalmente.
è u n a c o s a pericolosa. .
que sta
n a v ig a r e al buio . non
è come
v e v a i e f in is ci troppo
sai do
p e s so p e r s b attere.
s
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Spossatezza, traumi, morte e
altre cose sgradevoli per la
salute
Spossatezza
Ora che abbiamo scoperto come ottenere successi e subire conseguenze,
abbiamo capito quanto sia facile fare e subire del male.
The Gear ci porta in un mondo in cui, da un lato, la vita è cruda ai limiti del
sostenibile e ci si fa male spessissimo e in mille modi, non solo fisici ma an-
che mentali, sociali e speciali; dall’altro, la scienza medica e altre vie rendo-
no molto più facile e immediato riprendersi da qualsiasi malessere, ferita e
trauma.
In sostanza, ci si fa tanto male e si guarisce facilmente.
Il combattimento fisico, ma anche altre situazioni, possono causare spos-
satezza ai personaggi, andando a ridurre il potenziale d’azione, rendendoli
fiacchi, confusi, demoralizzati. Tale dinamica si esprime scartando carte dal-
la mano (che il Meccanico pescherà alla cieca dal ventaglio che il giocatore gli
porge) per un numero pari al valore della conseguenza spossatezza (o delle
conseguenze spossatezza) subita dal personaggio.
in effetti potevo spremerm i di più
Esempio banale
Un brigante attacca con una balestra un personaggio. Il Meccanico dichiara
l’attacco e minaccia il giocatore con tre conseguenze (il brigante ha messo a
segno un bel colpo!). Il giocatore riesce a giocare solo due successi (decisa-
mente non male). Il Meccanico rivela che le tre conseguenze pianificate erano
spossatezza, spossatezza e accentramento. Con i due successi ottenuti dal
giocatore, il Meccanico annulla le conseguenze accentramento e spossatez-
za. Rimane una conseguenza spossatezza, che per una balestra normale ha
un valore di 3. Il Meccanico pesca a caso tre carte dalla mano del giocatore e
le aggiunge alla sua pila degli scarti.
Riprendiamo l’esempio banale di cui sopra, ma immaginiamo che il giocatore
ottenga solo un successo e il Meccanico annulli accentramento, infliggendo
due conseguenze spossatezza. Il giocatore ha in mano cinque carte, dato
che una l’ha appena giocata per ottenere il successo. Il Meccanico dovrebbe
scartare sei carte dalla sua mano, ma ne ha solo cinque. Vengono tutte scar-
tate, ma dal momento che la spossatezza eccede le carte della mano, il per-
sonaggio subirà un trauma nella caratteristica Acciaio.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Traumi
I traumi sono le menomazioni fisiche, mentali, sociali e speciali che un per-
sonaggio può subire. Possono essere frutto di attacchi o azioni portati da
personaggi giocanti e non, ma anche di avvenimenti e situazioni, quali il
crollo di un palazzo, uno sforzo sovrumano, l’assistere a una scena terribile
e così via.
I traumi si dividono in quattro tipologie rapportate alle quattro caratteristi-
che. Un personaggio può sopportare fino a 3 traumi per caratteristica.
• Il primo trauma in una caratteristica non avrà effetti sulle capacità del
personaggio, costituendo, nelle meccaniche, un elemento esclusiva-
mente narrativo.
• Il secondo trauma in una caratteristica infliggerà al personaggio una pe-
nalità, imponendo un modificatore di -1 successo a tutte le giocate ef-
fettuate in abilità che ricadano sotto quella caratteristica.
• Il terzo trauma in una caratteristica infliggerà al personaggio una penali-
tà, imponendo un modificatore di -1 successo a tutte le giocate.
Tutte i modificatori imposti dai traumi sono cumulativi.
Esempio: un personaggio che abbia subito 3 traumi in Acciaio e 2 in Vapore,
subirà un modificatore di -2 successi a tutte le giocate in abilità che ricada-
no sotto Acciaio, un modificatore di -2 successi a tutte le giocate in abilità
che ricadano sotto Vapore e un modificatore di -1 successo a tutte le giocate
in abilità che ricadano sotto Carne o Ingranaggio.
Potrebbe stare molto meglio e ha certamente bisogno di cure e riposo.
Esempio estremo: un personaggio che abbia subito 3 traumi in Acciaio, 3 in
Vapore e 2 in Carne, subirà un modificatore di -3 successi in tutte le giocate
in abilità che ricadano sotto Acciaio, un modificatore di -3 successi in tutte le
giocate in abilità che ricadano sotto Vapore, un modificatore di -3 successi
in tutte le giocate in abilità che ricadano sotto Carne, e un modificatore di -2
successi in tutte le giocate in abilità che ricadano sotto Ingranaggio.
Indubbiamente deve recarsi quanto prima in Cittadella; se per essere curato
o conciato, quello si vedrà quando ci arriva.
• Il quarto trauma in una caratteristica porta inesorabilmente alla perdita
del personaggio, a prescindere da quanti traumi abbia o non abbia subi-
to nelle altre caratteristiche.
145
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
esempi di trauma
I traumi possono avere diverse forme e variano molto da una caratteristica
all’altra. Segue un elenco, come al solito per nulla esaustivo, in grado di offri-
re alcuni spunti per assegnarli (e interpretarli) correttamente.
• Trauma in Carne: una profonda umiliazione; un pesante errore (aver
messo a rischio la vita di un caro); un’offesa bruciante. Qualcosa che ac-
cenda in voi o verso di voi sentimenti che destabilizzano negativamen-
te.
• Trauma in Acciaio: il colpo ben assestato di una balestra; l’ingestione di
una tossina; una distorsione o lussazione. Qualcosa che debiliti il fisico.
• Trauma in Vapore: una situazione di stress eccessivo; l’esposizione a
qualcosa di terrificante o assurdo; l’assunzione di droghe psicotrope o
veleni psicoattivi. Qualcosa che comprometta le capacità cognitive.
I traumi di Ingranaggio sono qualcosa di più intimo e personale. Un perso-
naggio ne subisce uno ogni volta che mette a repentaglio il proprio eroismo,
la propria unicità e in generale le proprie capacità speciali. Le modalità con
cui ciò può avvenire variano per ogni Jolly. Ecco qualche esempio di trauma
in Ingranaggio per ogni tipo di personaggio.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Sebbene la conseguenza trauma aggiunga un trauma nella caratteristica
appropriata, quale sia il livello, traumi di differente livello hanno diversi ef-
fetti sulle meccaniche di gioco e diverso impatto sull’interpretazione. Gli ef-
fetti sulle meccaniche li abbiamo visti sopra. Ecco qualche spunto per l’in-
terpretazione.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Morte e perdita del personaggio
Raggiunto il quarto trauma in una stessa caratteristica, il giocatore perde il
personaggio.
Questo può avvenire perché le ferite subite lo conducono alla morte o per-
ché il peso degli eventi lo ha schiacciato al punto da renderlo completa-
mente folle, instabile, emarginato o radicalmente cambiato. Quale che sia
il motivo, arrivato a questo punto il personaggio cessa di esistere in quanto
se stesso.
Se il quarto trauma è in Carne, si sarà reso talmente sgradevole, meritevo-
le di biasimo o odiato da venire ormai completamente estromesso da ogni
relazione sociale e ostracizzato da tutti, non avendo più modo di interagire
con nessuno. Esule, si avvierà verso terre sconosciute e verso un destino che
non fa parte di questa storia.
Se il quarto trauma è in Acciaio, il personaggio avrà subito una ferita morta-
le. Avrà quindi l’occasione di pronunciare le sue ultime parole o compiere le
ultime gesta per poi morire.
Se il quarto trauma è in Vapore, la sua psiche avrà raggiunto il punto di rottu-
ra, scagliandolo oltre la soglia di una follia totale e irrecuperabile.
Se il quarto trauma è in Ingranaggio, la sua unicità sarà irrimediabilmente
compromessa. Non morirà ma perderà tutto ciò che lo rende diverso e spe-
ciale; diventerà una persona qualunque, smettendo di essere il personaggio
che è stato fino a quel momento.
Guarigione
A differenza della spossatezza, i traumi non possono essere curati riposan-
do, né, tantomeno, con effetti di energizzare o riprendere fiato.
I traumi sono ferite serie, con lacerazioni, fratture, lesioni interne, oppure
profondi traumi psichici che fanno scricchiolare la mente del personaggio,
o ancora gravi onte e stigmati sociali che lo rendono un paria, o, peggio di
tutto, avvenimenti che lo allontanano dalla sua vera essenza, da ciò che lo
rende unico. Sono condizioni talmente negative da poter essere trattate e
rimosse solo da personaggi specializzati o, comunque, in grado di farlo per
precise ragioni.
Per rimuovere un trauma, un personaggio dovrà possedere un’abilità ade-
guata (come, ad esempio, medicina avanzata o jack: conoscenze proibite:
medicina avanzata per i traumi d’Acciaio; medicina avanzata o jack: psichia-
tra per i traumi di Vapore; politica o Queen: confidente per i traumi di Car-
ne; qualsiasi cosa di adeguato per i traumi d’Ingranaggio).
Il giocatore del personaggio in possesso di un’abilità adeguata dovrà fare una
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
giocata in tale abilità e ottenere successi pari al livello del trauma per riuscire
nel trattamento. Dopo un ciclo di riposo completo, il trauma sarà rimosso e
non avrà più effetto sul personaggio.
Il giocatore del personaggio che effettua il trattamento può scegliere di im-
piegare un ulteriore successo per far sì che i benefici del suo trattamento
siano immediati, rimuovendo il trauma e tutti i suoi effetti all’istante, senza
bisogno di attendere un riposo completo.
Ogni livello di trauma va trattato singolarmente, a partire dal più grave, e
deve essere rimosso con una singola giocata. Se il personaggio che tratta il
trauma non totalizza successi a sufficienza, il trauma rimane (potrà sempre
tentare di nuovo in un secondo momento).
Una volta rimosso il trauma di livello più grave, il personaggio che effettua il
trattamento può, se vuole, procedere a trattare i traumi di livello decrescen-
te, applicando le stesse regole, con l’unica eccezione che, se non ha speso
un successo extra per rimuovere istantaneamente un trauma di livello più
grave, non potrà farlo neppure per i livelli meno gravi che vengano trattati
prima del ciclo di riposo completo, anche se con la giocata avesse totalizza-
to sufficienti successi.
Quando è un personaggio non giocante a trattare i traumi, le modalità con
cui questo avviene sono prettamente narrative e rimesse all’arbitrio del
Meccanico.
SALUTE
• Valore di spossatezza subita = numero di carte scartate a
caso dalla mano.
• Se il valore di spossatezza eccede le carte in mano, si
trasforma in un trauma nella caratteristica dell’abilità
della giocata.
• 2 traumi in una caratteristica = -1 successo nelle giocate
in abilità di quella caratteristica.
• 3 traumi in una caratteristica = -1 successo a tutte le gio-
cate.
• 4 traumi in una caratteristica = personaggio perso.
• Per guarire un trauma, giocata del guaritore con tanti
successi quanti sono i traumi nella caratteristica = guari-
to il trauma più grave dopo un riposo completo.
• Per guarire immediatamente un trauma, giocata del gua-
ritore con tanti successi quanti sono i traumi nella carat-
teristica +1 = guarito il trauma più grave subito.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Creazione del personaggio
Ora che abbiamo un’infarinatura delle meccaniche di gioco siamo pronti a
scoprire come creare il personaggio e come scolpire il mazzo in modo che
ne rispecchi le peculiarità.
I semi, le carte e le
caratteristiche
Come tutti saprete, il mazzo di carte francesi ha quattro semi: cuori, quadri,
fiori e picche. In The Gear i semi rappresentano le caratteristiche del vostro
personaggio, ovvero il potenziale grezzo che esso possiede nei differenti
campi del fare. Vediamo di che si tratta:
• Cuori: rappresenta la caratteristica Carne. A questa caratteristica fa rife-
rimento tutto ciò che riguarda la sfera sociale ed emotiva del personag-
gio, dalla gestione dei sentimenti e delle emozioni alle capacità di rela-
zionarsi e agire propriamente nei contesti sociali.
• Quadri: rappresenta la caratteristica Acciaio. A questa caratteristica fa
riferimento tutto ciò che è fisico, dalla salute del personaggio alla sua
forza, velocità, resistenza, per arrivare al suo aspetto e all’impatto che
ha sul prossimo.
• Fiori: rappresenta la caratteristica Vapore. A questa caratteristica fa rife-
rimento tutto quanto rientra nella sfera mentale del personaggio, dalla
sua intelligenza pura alla consapevolezza dell’ambiente che lo circonda
fino ad arrivare alla sua coordinazione.
• Picche: rappresenta la caratteristica Ingranaggio. A questa caratteristi-
ca fa riferimento tutto ciò che rende unico e speciale il personaggio, in
particolare ciò che è legato alle sue figure (che vedremo tra poco). È at-
traverso Ingranaggio che il personaggio ha accesso alle sue capacità più
strabilianti, talvolta oltre i limiti di ciò che è naturale.
CARATTERISTICHE
• Si distribuiscono 20 punti nelle 4 caratteristiche:
Carne, Acciaio, Vapore, Ingranaggio.
• Minimo 3 massimo 8 per singola caratteristica.
• Si prendono dal mazzo completo le carte dall’as-
so al valore della caratteristica associata; le carte
prese formano la base del mazzo.
Le abilità
Le abilità sono quei campi del fare in cui il personaggio ha avuto modo di
specializzarsi ed è più capace e preparato.
L’addestramento in un’abilità permette di giocare fino a due carte anziché
una soltanto per ogni azione (o reazione) che ricada nel suo ambito.
Se, ad esempio, un personaggio è addestrato nell’abilità combattimento, il
suo giocatore giocherà due carte anziché una per ogni azione di combatti-
mento.
È il momento di addestrare i personaggi nelle prime abilità. In questa fase
ogni giocatore ne sceglierà 6, marcando le rispettive caselle addestramento.
In alternativa, è possibile scegliere 5 abilità in cui addestrare il personaggio,
e assegnare a una di queste 1 potenziamento.
V
se il per sonagegdioi?
è adde strato,
annerisci
l’ingranaggio!
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Lista delle abilità
Carne
Ambito emotivo e sociale, seme di Cuori
• Manipolazione:
è la capacità di far fare qualcosa agli altri senza che ne siano consape-
voli. Può essere realizzata attraverso la retorica, la seduzione, il piagni-
steo o qualsiasi altro mezzo, purché il risultato sia quello.
• Fermezza:
è la solidità nei propri propositi e nelle proprie idee, la capacità di non
essere manipolati. Con fermezza resisti ai tentativi di manipolazione,
vieni riconosciuto come integerrimo e incorruttibile, trovi la forza per
non mollare nelle avversità, ecc.
• Empatia:
è la capacità di percepire, decifrare e comprendere emozioni e senti-
menti altrui. Permette tanto di creare rapporti umani ed entrare in sin-
tonia con il prossimo, quanto di carpirne gli stati d’animo al fine di in-
gannarlo o colpirlo dove fa più male.
• Carisma:
è la capacità di far fare qualcosa agli altri quando ne sono consapevoli.
Può originare da un’aura di timore reverenziale, dall’ammirazione, dall’a-
more, dalla fascinazione. Gli altri potrebbero amarti, venerarti, temerti
o rispettarti, fatto sta che sentono il bisogno di compiacerti e quanto tu
dici loro fanno.
Oh, Meccanico, soprattutto dell
’ultimo as petto,
Acciaio tie nine conto e chiedi una gi
ocata in fermez-
za quando appropriato
Ambito fisico, seme di Quadri
• Combattimento:
è la capacità di combattere in mischia, con armi bianche o nel corpo a
corpo. Ricade sotto di essa anche il lancio di armi particolarmente pe-
santi, come asce, lance o massi.
• Atletica:
è la capacità di praticare attività a corpo libero, quali saltare, correre, ar-
rampicarsi, ecc.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Resistenza:
è la capacità di contrastare o sopportare le minacce fisiche, quali tossi-
ne, veleni, fatica, sonno, fame, sete, caldo, freddo, dolore ecc.
• Aspetto:
è la capacità di impattare sul mondo circostante grazie al proprio aspet-
to, che si tratti di una bellezza e una sensualità animale capaci di man-
dare in tilt gli ormoni del sesso opposto (e non solo), di una stazza e
una tonicità muscolare da incutere timore, o di una bruttezza in grado
di spaventare (quando ci si addestra in questa abilità è bene fare una
descrizione accurata del personaggio).
a s petto è un’abil ità com ple s sa
H ey , M ec ca n ic o,
Vapore Valoriz zala,
m a dà le sue gioie.
non la trascurare
Ambito mentale, seme di Fiori
• Occhio/mano:
è la capacità di collegare le mani e il cervello per compiere i più fini la-
vori di destrezza. Raggruppa le capacità basate sulla mira, come sparare
e usare armi da tiro o da lancio (purché leggere come coltelli), e quelle
basate sulla destrezza, come scassinare, disegnare (che vuol dire saper
fare schizzi istintivi ben più dignitosi degli omini stecchini ma non di-
pingere o scolpire, che rientrano invece in queen o jack), ecc…
• Ragionamento:
è la capacità di esercitare l’intelletto puro attraverso la logica, il pensiero
analitico, deduttivo e laterale, così come la capacità di eseguire calcoli
complessi e di attingere alla memoria.
• Percezione:
è la capacità di estrapolare informazioni dal mondo circostante attra-
verso i cinque sensi.
• Prontezza:
è la capacità di intuire minacce nascoste, così come di reagire istanta-
neamente a situazioni impreviste.
Oh, Meccanico, tieni a me nte anche
questa: di solito,
a me no che proprio non si tratti di nin
ja com pe netrati alle
pareti, se c’è una minaccia improvvisa,
una giocata di pron-
tez za fagliela fare,
e n o p er v edere di annulla-
quanto m ue nza, ok?
re q u al ch e co n seg
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Ingranaggio
Ambito speciale, seme di Picche
Le abilità dell’Ingranaggio sono determinate dal Jolly scelto.
Devono essere copiate sulla scheda e completano la lista delle abilità del
personaggio. Una volta copiate, si marcheranno gli addestramenti seguendo
le normali regole.
Le abilità di Ingranaggio valgono al pari di tutte le altre per l’assegnazione dei
6 addestramenti in creazione e seguono le normali regole per l’acquisto di
abilità e potenziamenti con la spesa di punti esperienza.
il it à di
t ro v a re le ab aio
Per ti u n p
, v a i a van
n a ggi o se z ione
In g ra nell a
u a r d a
p a g in eeg
di ”.
“Jolly
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Abilità Potenziate
Con l’esperienza e l’apprendimento un personaggio potrebbe riusci-
re ad affinare le proprie capacità in un’abilità, potenziandola e perso-
nalizzandola in un modo che rispecchi il suo approccio alla situazione.
A questo scopo in The Gear esistono i potenziamenti, aggettivi da affiancare
a un’abilità in cui si è addestrati.
Potenziamenti
• Dirompente
Permette di giocare un’ulteriore carta durante le giocate dell’abilità. Al
termine della giocata, comprensiva di un eventuale spingere oltre il li-
mite, va scartata l’intera mano restante.
• Preparata
Permette di riprendere in mano una delle due carte della giocata (ma
non l’ eventuale carta pescata con spingere oltre il limite).
• Disperata
Permette di ottenere un successo automatico al costo di un trauma in
una caratteristica narrativamente pertinente e indicata dal Meccanico.
• Istintiva
Permette, quando si gioca al buio, di pescare una carta in più del dovu-
to, scegliere quale o quali giocare e scartare quella non selezionata.
• Instancabile
Permette, subito dopo una giocata, di pescare e aggiungere immedia-
tamente alla mano tante carte quante quelle appena giocate meno
una.
• Eccellente
Il valore delle carte giocate nell’abilità potenziata subisce un modifica-
tore di +1.
• Sicura
Permette, qualora con la giocata nell’ abilità potenziata non si ottenes-
se neppure un successo, di rimuovere comunque una conseguenza, se
presente.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Le figure
Jolly
I Jolly racchiudono le capacità speciali del personaggio, il cammino persona-
le che ha percorso per elevarsi al di sopra degli altri comuni mortali (sì, ogni
personaggio giocante è, per alcuni aspetti, al di sopra della media della spe-
cie umana).
In creazione, tutti i personaggi ricevono un Jolly, che il giocatore aggiungerà al
proprio mazzo (il colore del Jolly non è importante); questo rappresenta, oltre
all’unicità del personaggio, la sua particolare carriera nel mondo di The Gear.
Ogni Jolly offre al giocatore aspetti fondamentali del background del perso-
naggio, nonché la lista delle abilità di Ingranaggio da aggiungere alla scheda.
Nelle giocate, il Jolly varrà sempre 1 successo, a prescindere dal seme che
determina il successo per l’ abilità in cui si sta giocando.
Le carriere e i rispettivi Jolly sono: Artefice, Costruttore, Miliziano, Tecno-
fante e Tecnosofo.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Artefice
Il personaggio che possiede questo Jolly ha appreso la Scienza della mecca-
nica e della termodinamica avanzata ed è a tutti gli effetti un membro della
Società degli Costruttori. Padroneggia le basi di meccanica di precisione, ter-
moidraulica e meccanica automatizzata a vapore.
Abilità di Ingranaggio
Ingegneria e progettazione
Questa abilità permette di studiare, proget-
tare e riparare le più complesse opere mec-
caniche, nonché di comprendere il funzio-
namento di oggetti sconosciuti o di nuova
progettazione e riuscire a utilizzarli.
Costruzione meccanica e chimica
Avendo a disposizione un’officina, questa
abilità permette di produrre armi, oggetti
meccanici e preparati chimici di vario tipo,
seguendo le regole per la creazione di og-
getti.
Armeria di fortuna
Questa abilità permette di costruire armi
con pezzi di fortuna, anche in assenza di un
banco da lavoro o un’officina.
Inoltre, può essere usata al posto delle abi-
lità combattimento o occhio/mano per
combattere utilizzando le armi create.
Tutte le armi create con questa abilità han-
no l’etichetta ingombrante non rimuovibile
e diventano inutilizzabili alla fine del primo
combattimento in cui vengono usate.
Politica
Questa abilità rende il personaggio un abile
tecnocrate e gli permette di muoversi all’in-
terno della burocrazia della Cittadella e di
sfruttare la propria carica come leva in città
e nelle località fedeli all’Impero Scientifico.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Costruttore
Il personaggio che possiede questo jolly ha appreso la Scienza dei costrutti
ed è a tutti gli effetti un membro della Società dei Costruttori. Padroneggia
le basi della concia dei cadaveri e della programmazione necroneurologica.
Abilità di Ingranaggio
Medicina Avanzata
Ogni costruttore è un medico e un chirurgo. Questa abilità permette di applicare le
basi di medicina generica, effettuando diagnosi, prescrivendo terapie e praticando
interventi di pronto soccorso. Permette di rimuovere i traumi.
Programmazione necroneurologica
Questa abilità permette, adoperando le interfac-
ce neurogalvaniche dei costrutti, di riprogram-
marli per svolgere compiti al di fuori della pro-
grammazione di base, oppure di ispezionarli per
decodificare i comandi precedentemente impar-
titi loro.
Neo-farmacologia d’urgenza
Questa abilità permette di applicare le più avan-
zate conoscenze di medicina e biologia per realiz-
zare, al momento del bisogno, composti, stimo-
lanti, droghe o altro con mezzi di fortuna.
Tutte le creazioni hanno l’etichetta monouso non
rimuovibile.
Politica
Questa abilità rende il personaggio un abile tec-
nocrate e gli permette
di muoversi all’interno
della burocrazia della
Cittadella e di sfruttare
la propria carica come
leva in città e nelle lo-
calità fedeli all’Impero
Scientifico.
Abilità di Ingranaggio
Codex Scientificus
Questa abilità indica la conoscenza del Codex Scien-
tificus in vigore in tutto l’Impero Scientifico e delle
matrici con cui si declina in ogni Cittadella. Permet-
te di conoscere e interpretare le equazioni normati-
ve e le leggi. Permette anche di manipolare e sfrut-
tare a proprio vantaggio la legge.
Interrogatorio
Questa abilità permette di reperire informazioni da
altre persone, nei modi e nei metodi decisi dal per-
sonaggio (dall’interrogatorio, alla lettura a freddo,
alla tortura). Richiede tempo e uno spazio dedicato.
Effettuata la giocata, il giocatore può interrogare il
Meccanico, che fornirà un’informazione sincera e
completa per ogni successo su quanto domandato.
Si può utilizzare solo una volta per bersaglio.
Ricerca di tracce
Questa abilità permette di individuare tracce e indi-
zi, e ottenere informazioni da un ambiente. Richie-
de tempo.
Effettuata la giocata, il giocatore può interrogare il
Meccanico, che fornirà un’informazione sincera e
completa per ogni successo su quanto domandato.
Si può utilizzare solo una volta per ambiente.
Iter burocratico
Questa abilità permette di richiedere alla macchina
della burocrazia scientifica permessi e moduli spe-
ciali, attraverso i quali è possibile inoltrare richie-
ste di rinforzi o equipaggiamento supplementare.
Avendo tempo a sufficienza per compilare la mo-
dulistica, il personaggio può ottenere un supporto
all’indagine a prescindere dal volere del Meccanico.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Tecnofante
Il personaggio che possiede questo jolly ha ricevuto l’addestramento da re-
cluta della Divisione Tecnopotenziata dell’Esercito di Firenze.
Grazie all’insegnamento metodico dei loro istruttori, una ferrea disciplina e
tanto duro lavoro, i Tecnofanti hanno imparato come muoversi in perfetta
simbiosi con la loro Armatura Tecnopotenziata, la più devastante arma co-
nosciuta nel mondo di The Gear.
Abilità di Ingranaggio
Combattimento tecnopotenziato
Questa abilità permette di attingere alle incre-
dibili prestazioni offensive dell’Armatura Tec-
nopotenziata in situazioni di combattimento.
Ogni giocata in questa abilità consuma una
carica di pellet dell’Armatura e attiva gli effet-
ti di uno degli armamenti implementati, nei
quali si potranno spendere i successi secondo
le normali regole.
Movimento sovralimentato
Questa abilità permette di sfruttare le enormi
capacità di movimento dell’Armatura Tecno-
potenziata.
Ogni giocata in questa abilità consuma una
carica di pellet dell’Armatura e attiva gli effetti
di uno dei dispositivi servoassistenti imple-
mentati, nei quali si potranno spendere i suc-
cessi secondo le normali regole.
Manutenzione degli armamenti
Questa abilità permette di riparare, ricaricare e
sostituire le parti che compongono l’Armatura
Tecnopotenziata.
Sopravvivenza extra-urbana
Questa abilità permette di procurarsi cibo e
acqua al di fuori delle mura cittadine, nonché
di trovare oggetti comuni di un passato di-
menticato ma ancora utilizzabili, come un col-
tello o dei fiammiferi.
Abilità di Ingranaggio
Elettronica e informatica
Questa abilità indica una
certa conoscenza delle lin-
gue perdute Basic, Cobol,
Simula, Smalltalk, C++, Beta,
Python, Delphi e molte altre.
Permette di interfacciarsi
con le macchine antiche e
relazionarsi con la maggior
parte di esse.
Assemblaggio elettronico
Avendo a disposizione un’of-
ficina, questa abilità per-
mette di produrre strumenti robo-
tici o elettronici di vario tipo, se-
guendo le regole per la creazione
di oggetti.
Archeo-pilotaggio
Questa abilità rappresenta la ca-
pacità di guidare la maggior parte
dei veicoli della Vecchia Era, non-
ché la possibilità di pilotare e co-
mandare Droni.
Sopravvivenza extra-urbana
Questa abilità permette di procu-
rarsi cibo e acqua al di fuori delle
mura cittadine, nonché di trovare
oggetti comuni di un passato di-
menticato ma ancora utilizzabili,
come un coltello o dei fiammiferi.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Jack, Queen e King
Jack, Queen e King caratterizzano il personaggio, conferendogli tratti perso-
nali e talvolta unici.
Durante la creazione del personaggio, ogni giocatore sceglierà una figura
Jack o Queen. Potrà selezionarla dalle liste di seguito o crearne una propria
di concerto con il Meccanico.
Scelta la figura per il proprio personaggio, la annoterà sulla scheda, ripor-
tandone il seme, il valore numerico assegnato dal Meccanico e una breve
descrizione, quindi la aggiungerà al mazzo. Da quel momento la figura di-
venterà una carta come tutte le altre.
Nel caso in cui si voglia creare una figura ex novo, occor-
re ricordare che tanto più è potente e influente la capacità appre-
sa dal personaggio, tanto più basso dovrà essere il suo valore numerico.
Il seme della figura dovrà rispecchiare al meglio la caratteristica alla quale è
legata; nel caso in cui esistano già nel mazzo del giocatore delle figure uguali
e dello stesso seme, si dovrà riformulare la capacità: non possono esistere
due carte uguali nel mazzo.
Nello specifico:
Jack
Sono conoscenze acquisite, addestramenti ricevuti, studi mes-
si a frutto e applicati. Un Jack è qualcosa di particolarmente complesso
e specifico che il personaggio ha imparato a fare nel corso della sua vita.
Per capirci, saper operare chirurgicamente, medicare ferite o somministra-
re psicofarmaci è l’espressione dell’ abilità medicina avanzata, ma riuscire a
ricostruire un intero lobo cerebrale portato via dal quadrello di una balestra,
minimizzando i danni alle funzionalità e preservando in massimo grado la
memoria del paziente è qualcosa a cui si può sperare di accedere solo se il
proprio personaggio ha il Jack Neurochirurgo.
Queen
Sono capacità innate, talenti o doni naturali, di cui il personaggio è dotato dalla
nascita o che ha sentito risvegliarsi in sé a un certo punto della propria esisten-
za senza ben comprendere il processo che era in atto. Possono essere capa-
cità quasi sovrumane, caratteristiche fisiche o mentali del tutto fuori dall’or-
dinario (come possedere una memoria eidetica o essere di taglia gigante).
Per intenderci, resistere alla fatica, al sonno, al caldo e al freddo con costan-
za e tenacia può voler dire essere addestrati nell’abilità resistenza, e magari
averla rinforzata con un potenziamento. Altra cosa è riuscire a mangiare una
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
bistecca rimasta al caldo per tre giorni, chiaramente più che andata a male a
colpo di naso, magari anche cruda, e ripartire dopo il banchetto rinfrancati e
rinvigoriti: questo è avere la Queen Stomaco di ferro.
King
Sono qualcosa di completamente diverso dalle altre figu-
re. Essi rappresentano dei gravi difetti capaci di ostacolare le azio-
ni del personaggio. Può trattarsi di turbe psichiche, come ossessio-
ni o fobie; difetti fisici, come grave miopia, zoppia, mutilazioni; difet-
ti sociali, come la balbuzie grave, la timidezza patologica o quant’altro.
Nessun giocatore è obbligato ad avere dei King.
Se sceglie di averne uno in fase di creazione, lo aggiunge al mazzo. Il
King non ha alcun valore. Quando viene pescato, va scartato immediata-
mente e rimpiazzato nella mano con una nuova carta pescata dal mazzo.
Nell’arco della scena in corso, il giocatore dovrà interpretare il proprio di-
fetto in una maniera che metta oggettivamente in difficoltà il personag-
gio. In caso non lo faccia o lo faccia, a giudizio del Meccanico, in modo
non adeguato, subirà un trauma nella caratteristica del seme del King.
Acquistare un King dà al giocatore un forte vantaggio: permette di acquistare
una seconda figura a scelta tra Jack e Queen, indipendentemente da cosa si
sia scelto in precedenza.
FIGURE
• Si sceglie un Jolly, si aggiunge al
mazzo e si riporta sulla scheda il
tipo di Jolly e le quattro abilità di
Ingranaggio collegate.
• Si sceglie in creazione una figu-
ra Jack o Queen e si aggiunge al
mazzo.
• Se si desidera si può scegliere
una figura King per prendere
una seconda figura Jack o Que-
en e si aggiungono entrambi al
mazzo.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Esempi di Jack
Neurochirurgo Sei un medico specializzato. Puoi fare interventi al li-
mite dell’impossibile se riguardano il sistema nervoso.
4 Quando fai giocate in abilità riguardanti la medicina del siste-
ma nervoso, ottieni successi sia da Picche che da Fiori.
Navigato Hai fatto tesoro di ogni singola esperienza nella tua vita e non
è facile prenderti alla sprovvista. Quando giochi al buio peschi
2 2 carte e scegli.
Cresciuto per Conosci i bassifondi e le zone oscure della tua città. Modifica-
strada tore di +1 ai valori delle carte di Cuori quando parli o ti muovi
nei bassifondi.
6
Artista 8 - Sei un artista in un ambito specifico, come teatro, pittura,
4o poesia o simile. Sei apprezzabile ma nulla più.
6 - Sei un artista rinomato in un ambito specifico. Guadagni
6o dalla tua arte ma non è sufficiente per mantenerti.
4 - Sei un artista rinomato in un ambito specifico e conosci
8 le basi di quasi tutte le arti. Sei in grado di vivere dei proventi
della tua arte.
Conoscenze Puoi aggiungere un’ abilità di un Jolly diverso dal tuo alla tua
proibite lista delle abilità di Ingranaggio.
3
Psichiatra Sei uno psichiatra riconosciuto. Puoi effettuare giocate nell’a-
bilità ragionamento per rimuovere traumi in Vapore.
5
Giocatore Sei un giocatore d’azzardo navigato che può mantenersi col
gioco. Non sempre, però, tutto va bene… A discrezione del
6 Meccanico.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Esempi di Queen
Leggiadro
Grazia e agilità ti conferiscono movimenti sinuosi ed eleganti.
5 Quando fai giocate nell’ abilità atletica ottieni successi sia da
Quadri che da Picche.
Marcia in Più
2 Hai una marcia in più in tutto quel che fai. La tua mano nor-
male è di 7 carte anziché 6.
Variazione
Psicosi o turbe mentali di qualsivoglia forma.
Mentale
Ultimo tra gli ultimi, sei sempre stato messo da parte: nel tuo
Ostracismo gruppo, nel tuo settore, nella tua comunità. Vieni spesso ves-
sato e ostacolato, che sia per invidia o per semplice nonnismo.
Come il figlio d
i La
più a e ntrare nell mberto che non rie sce
a st
pacita di non se n alla perché non s i ca-
tire l’odore di fie n
o e letame.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
CREAZIONE DEL PERSONAGGIO
• Si suddividono 20 punti nelle 4 caratteristi-
che. Minimo 3 massimo 8.
• Si sceglie un Jolly.
• Si sceglie un Jack o una Queen.
• Se si desidera, si prende un King per avere
un ulteriore Jack o Queen.
• Si selezionano 6 abilità e si marcano le ri-
spettive caselle addestrato, oppure si selezio-
nano 5 abilità e si applica 1 potenziamento
a una di esse.
• Nome, dettagli e background a volontà.
Meccanica di precisione
Combattimento
Quando un personaggio giocante entra in combattimento, il suo giocatore
farà una giocata appropriata e spenderà i successi secondo la lista dell’ azio-
ne per il combattimento:
Successo
Per ogni successo speso, infligge all’avversario spossatezza pari al valore
di danno dell’arma. Il primo successo deve sempre essere speso in questa
categoria, altrimenti l’azione non riesce.
Persistenza
Per ogni successo speso, infligge un trauma all’avversario o rompe un og-
getto (a discrezione del Meccanico, oggetti particolarmente elaborati o re-
sistenti come un automa o una mazza di acciaio temprato potrebbero ri-
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
chiedere più di un successo speso in persistenza per essere rotti; in tal
caso, il Meccanico è tenuto a dichiararlo prima che il giocatore abbia speso
il successo).
Accuratezza
Per ogni successo speso, il giocatore può aggiungere un effetto al colpo
andato a segno, come azzoppare, accecare, disarmare, ecc.
Estensione
Per ogni successo speso, infligge spossatezza pari al valore di danno
dell’arma a un ulteriore bersaglio. (Nota: è possibile spendere ulteriori suc-
cessi anche sui nuovi bersagli per cui si è scelto estensione, ma ogni effet-
to ulteriore va “pagato” singolarmente)
Annullamento
Per ogni successo speso, il giocatore può annullare una conseguenza.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Sembra l’inizio
di una bar zelletta
…
Esempio:
Un Costruttore, un Miliziano e un Artefice percorrono un vicolo dei bassifondi.
Il Meccanico richiede ai tre giocatori una giocata in prontezza, dichiarando 3
conseguenze per ogni personaggio.
Ippocrate, che gioca il Costruttore, ottiene 1 successo; Erone, che gioca l’Artefice,
ne ottiene 2 (non era addestrato ma ha scelto di spingere oltre il limite e la for-
tuna lo ha ripagato); sir Robert Peel, che gioca il Miliziano, riesce a ottenerne 3.
Il Meccanico dichiara che le conseguenze sono spossatezza (2), spossatezza
(2) e isolamento.
Il Costruttore, il dottor Vittorio Pietrafranca, viene colpito da una sassata alla
fronte (spossatezza: il Meccanico pesca a caso e scarta due carte dalla mano
del suo giocatore), incespica contro un vecchio portone che cede sotto il suo
peso e rovinosamente rotola sul selciato polveroso di una corte interna in disuso
(isolamento: è separato dal resto del gruppo). Ippocrate si ritrova con 3 carte
in mano (una giocata per ottenere il successo e due perse per la spossatezza);
non tutto è perduto. Il Meccanico ha scelto di annullare una spossatezza.
Anche l’ingegnere Antonio Forti, l’Artefice, viene colpito da un sasso scagliato
con forza, alla bocca dello stomaco (spossatezza: il Meccanico pesca a caso e
scarta due carte dalla mano del suo giocatore). Erone si ritrova con 2 carte in
mano (1 carta giocata e 1 scartata per spingere oltre il limite, con cui ha otte-
nuto i due successi, e due perse per la spossatezza); sarebbe il caso di ripren-
dere fiato se solo fosse possibile. Il Meccanico ha scelto di annullare una spos-
satezza e isolamento.
Il Miliziano Martino Trivelle carpisce qualcosa con la coda dell’occhio; istinti-
vamente si abbassa su un ginocchio urlando «Imboscata!» mentre un sasso
scagliato con violenza fischia dove un attimo prima era la sua testa. Tutte le
conseguenze sono state annullate. Sir Robert Peel ha ancora in mano 4 carte
(addestrato in prontezza ha giocato un 4 e un 5 entrambi di Quadri, ottenendo
2 successi per il seme e 1 per il valore).
170
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Personaggi non giocanti, salute e
conseguenze.
Le sfide, i nemici e, in alcuni casi, anche i mostri creati dall’uomo hanno in
The Gear due principali indicatori rappresentati da un mucchietto di carte sul
tavolo:
• un valore di danni che possono sopportare prima di svenire (equipara-
bili alla spossatezza per i personaggi giocanti), rappresentati dalle carte
scoperte
• un valore di traumi che possono sopportare prima di morire, rappresen-
tati da carte coperte.
Come i personaggi giocanti, un personaggio non giocante che ricevesse un
ammontare di danni superiore alle carte scoperte che gli restano, subirebbe
immediatamente un trauma.
Le carte coperte, oltre a rappresentare i traumi che il personaggio non gio-
cante può subire prima di morire, rappresentano anche il numero di conse-
guenze con cui il Meccanico minaccia il personaggio o i personaggi giocanti
che ci stanno interagendo.
Va da sé che infliggere traumi al nemico ne riduce le capacità di nuocere, di-
minuendo le conseguenze che è in grado di causare.
ator i, occhio,
Se nti, Meccanic E voi, gioc ere traum i
o, que sta più che g
regola è una lin una che a inflig segue nze,
ea g con
che se i costretto a uida, ecco. Non è riducete le te atte nti la
s sta
aiutare a farti un eguirla, però ti può m a se non è che poi il
’idea za
s i s iano gli avver di quanto pericolo- consegue n nzo muore!”
sari che schierera
i. povero stro
A titolo di mero esempio, un brigante può avere un valore di 2
traumi e 3 danni, un leader o un soldato può avere 3 traumi e
5 danni, e un costrutto programmato per ucciderti può avere 5
traumi e 30 danni. Se riesce nell’intento, termina la program-
mazione e sta fermo. Sa i che cons
olazione!
Per vedere qualcosa di un po’ più strutturato, consulta la sezione
bestiario.
Ma davvero giusto un po’
171
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Per capire meglio, riprendiamo il nostro terzetto da dove lo avevamo lascia-
to poco sopra.
Esempio:
Il Meccanico informa sir Robert Peel che il Miliziano Trivelle ha intravisto gli
aggressori: dalle finestre del primo e secondo piano, poco oltre, quattro lo-
schissimi figuri in abito nero stanno ricaricando le rapide balestre a proiettile
con cui hanno appena aggredito il gruppo. Quindi, dispone sul tavolo quattro
mazzetti, ognuno composto da due carte coperte (traumi e conseguenze) e
tre scoperte (danni).
Il Miliziano Trivelle sibila «Ci attaccano dai piani alti. Stia al coperto, ingegne-
re» e mette mano alla balestra.
«Li attacco» dichiara sir Robert Peel. Il Meccanico gli ricorda che deve giocare
in occhio-mano. Sir Robert annuisce e cala un 6 di Quadri e un 7 di Fiori. Con
cipiglio da pokerista navigato, scarta la penultima carta dalla mano e pesca
la prima coperta del mazzo: un 4 di Cuori. Incredibilmente ottiene 3 successi,
che spende in successo, estensione ed estensione, scegliendo di non annullare
alcuna conseguenza e concentrarsi per massimizzare il danno. La balestra di
Trivelle fa 3 danni e sir Robert incrocia le dita sperando che i manigoldi non
abbiano una protezione sotto l’abito. Non ce l’hanno. Trivelle scocca tre dardi
in rapida successione dando di manovella alla balestra, ma il proiettile del più
rapido di loro è già stato scagliato. Mentre due manigoldi si accasciano, spa-
rendo oltre il davanzale con un grido strozzato, e il terzo piove dalla finestra sul
lastricato del vicolo con uno schiocco poco rassicurante, il ciottolo colpisce con
violenza la fronte del miliziano, lasciandolo dolorante e disorientato (il Mecca-
nico applica le 2 conseguenze del primo avversario colpito: spossatezza (2),
che, eccedendo le carte restanti in mano a sir Robert, si traduce in un trauma
in Acciaio, e stordimento. Non applica immediatamente quelle degli altri due,
in quanto l’utilizzo di estensione non lo prevede).
L’ingegner Forti, intanto, al riparo sotto il loggiato, sta frugando nella sua bor-
sa aperta, armeggiando rapido con pinza e giratubi. Erone dichiara di voler
assemblare un’arma e, con l’assenso del Meccanico, si accinge a giocare in ar-
meria di fortuna. Cala il 4 e il 5 di Picche, ottenendo 3 successi. Scorre la lista
delle etichette per valutare come comporre l’arma.
Del dottor Pietrafranca non c’è traccia, quindi ora il Meccanico si accinge ad al-
locare le conseguenze residue. L’unico avversario ancora in piedi, con spaven-
tosa rapidità, inizia a bersagliare l’area in cui Forti sta armeggiando, costrin-
gendolo alla fuga (isolamento su Trivelle, isolamento su Forti), colpendolo
alla nuca (ferimento, trauma in Acciaio) e danneggiandogli le lenti (perdita).
Poi inizia a urlare a squarciagola per chiamare rinforzi (accentramento). Il
172
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Meccanico ritiene che la minaccia sia stata adeguatamente espressa e rinun-
cia ad allocare la sesta conseguenza residua.
Sir Robert si prepara a giocare al buio. Può farcela: dal turno successivo le con-
seguenze con cui il Meccanico minaccerà lui ed Erone sono solo due. Il punto
ora è: chi arriverà per primo? Il dottor Pietrafranca con qualche intruglio ener-
gizzante o i banditi di rinforzo attirati dalle grida?
Oggetti e creazione
Oggetti nel gioco
The Gear tratteggia un mondo che è allo stesso tempo contemporaneo, an-
tico e avveniristico, in cui gli oggetti di tutti i giorni spaziano dalla fantasia al
ricordo.
Molti di essi avranno una funzione legata esclusivamente alla narrazione e
non avranno bisogno di essere supportati da regole. Tutti gli altri, invece, sa-
ranno descritti da alcuni aggettivi: le etichette.
173
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Le Etichette
Le etichette sono descritte da un simbolo (+ per etichette dal valo-
re positivo, - per etichette dal valore negativo, +- per etichette dal va-
lore neutro) e una descrizione dell’effetto sulle meccaniche di gioco.
Quella che segue è una lista abbastanza ampia di etichette utilizzabili. Come
sempre, è consentito e ben visto personalizzarle o crearne di nuove. In tal
caso, va fatta attenzione a mantenerne i vantaggi o gli svantaggi in linea con
quelli della lista.
• Automatico (+):
l’oggetto agisce spontaneamente dopo un’attivazione. Acquistabile più
volte: ogni acquisto permette un nuovo compito/effetto.
• Dannoso (1) (+):
Oh, il valore di
con un attacco andato a segno, l’oggetto fa 1 dan-
no. Acquistabile più volte: ogni acquisto aumenta
di 1 il danno base dell’oggetto. “dilagante”
•
l’oggetto applica i suoi effetti in un’area del diame- indica
Dilagante (1) (+): i succe s s i in
a
tro di un metro (se diffuso, tipo un gas o un im-
e ste n s ione che ti regal
tto.
l’ar m a o l’ogge -
pulso) oppure su un ulteriore bersaglio, come se
fosse speso un successo in estensione. Acquista-
bile più volte: ogni acquisto aumenta di un metro
P o i ci p u o i sem pre ag
(m) il diametro dell’area o aggiunge un ulteriore
che fai
bersaglio (b). giungere quelli
eh
• Energizzante 1 (+):
l’oggetto fa pescare 1 carta dal mazzo. Acquistabi-
con la giocata,
le più volte: ogni acquisto aumenta di 1 il valore di
energizzare.
Parlando
di
m aneggio roba che
• Nascosto/Silenzioso (+):
l’oggetto è/rende difficile da individuare.
io
• Performante (+): riferir s i ta , potrebbe
n
l’oggetto dà +1 ai valori di tutte le carte giocate in
m icros pia, to a una
un’abilità specifica. che è piccol
• Potenziante (+): q u a n to a una tu a,
l’oggetto aggiunge 1 successo alle giocate in una
ca, che è… ta m imeti-
data abilità. m imetica
• Protettivo 1 (+):
riduce di 1 il valore di ogni conseguenza spossa-
tezza subita. Acquistabile più volte: ogni acquisto
riduce di 1 il valore di ogni conseguenza spossa-
tezza subita.
174
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Resistente (+):
l’oggetto, per essere rotto, richiede 2 conseguenze perdita. Alla stessa
maniera, ne servono altre due per renderlo definitivamente distrutto.
• Stordente (+):
l’oggetto stordisce, abbaglia o debilita uno o più sensi del bersaglio.
• Teleoperativo (+):
l’oggetto agisce a lunga distanza.
• Traumatico (+):
l’oggetto causa un trauma o rompe un oggetto con un attacco andato a
segno (senza richiedere la spesa di un ulteriore successo in permanen-
za).
• Ingombrante (+-):
occorrono due mani per impugnare l’oggetto, che però acquisisce l’eti-
chetta dannoso (1).
• Ricaricabile (2 cariche) (-+):
ogni utilizzo dell’oggetto consuma una carica. Ricaricabile. Acquistabile
più volte: ogni acquisto aggiunge ulteriori 2 cariche.
• Vistoso (-+):
l’oggetto è/rende individuabile da lunga distanza.
• Alimentato (-):
l’oggetto deve essere collegato a una fonte di alimentazione molto
grande.
• Fisso (-):
l’oggetto deve essere fissato a qualcosa (il terreno, un veicolo) o non
trasportabile.
• Debilitante (-):
l’oggetto infligge spossatezza (1) all’utilizzatore a ogni utilizzo.
• Fragile (-):
l’oggetto è rotto se in una giocata fatta per utilizzarlo non si ottiene al-
cun successo. Una conseguenza perdita sull’oggetto lo distrugge anzi-
ché romperlo.
• Lento (-):
gli effetti dell’oggetto si applicano il turno successivo all’utilizzo.
• Monouso (-):
l’oggetto perde ogni effetto dopo un singolo utilizzo.
• Pesante (-):
l’oggetto è pesante e difficile da trasportare. Impedisce di correre.
• Specialistico (-):
solo un personaggio competente (con abilità, jack, queen o jolly idonei)
può utilizzare l’oggetto.
175
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Due passi al mercato
Una lista di oggetti a scopo di esempio
176
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Una postazione di cottura dotata di arti necro-
meccanici e sistema cerebro-oculare. Cottura
Cucina da campo deambu-
e necromeccanica sono alimentati dalla stessa
lante
caldaia. Segue l’utilizzatore mentre le vivande si
Lento; automatico cuociono.
Costo: 140 fiorini
Valigia portavalori
Valigia rinforzata per il trasporto di valori o equi-
Pesante; paggiamenti preziosi.
resistente
177
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Banco da lavoro di grandi dimensioni che sup-
Banco dell’artificio porta le realizzazioni di meccanica di precisione.
Si trova comunemente nelle Fucine degli Artefici
Fisso;
in Cittadella. Potenzia le giocate di costruzione
potenziante (1);
meccanica e chimica.
fragile
Costo: -- (fornito dalla Cittadella)
Drone da ricognizione
Drone a sei zampe telecomandato con camera
Teleoperativo; fragile; ri- integrata. Permette ricognizioni a distanza.
caricabile (2); performante
Costo: un favore medio o una strumentazione di
(percezione); specialistico
pari valore.
(archeo-pilotaggio)
178
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Due passi
a
in armeria
scopo di
e sem pio!
Una lista di armi
Nb: nel valore di danno delle armi è già
conteggiato il + 1 di quelle ingombranti.
Balestrino
Balestra ad una mano a ricarica automatica.
Dannoso (2); teleoperativo; fragile
179
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Fucile a risonanza
Dannoso (1); traumatico (acciaio); Fucile terminante in un trombone acustico:
ricaricabile (4) o alimentato (pres- emette una sequenza di schianti localizzati
sione); dilagante (3b); ingom- che squassa le ossa ai bersagli.
brante; specialistico (Miliziano o
Tecnofante)
Pistola Tesla
Arma simile a un’arcaica pistola; emette una
Dannoso (2); teleoperativo; spe- scarica ad alta tensione simile ad un fulmine
cialistico (Tecnosofo); ricaricabile in miniatura.
(6)
i cos i
a q u e
l i a u n po’ r la
om ig i pe
A s s e usate vo quea
ch
e s c a subac
p
180
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Inventario
L’immensa varietà di oggetti che un personaggio può portare con sé è limi-
tata solo dalla fantasia e dall’inventario: ogni personaggio, infatti, può tra-
sportare un massimo di sei oggetti con etichette.
Ciò che si trasporta a bordo di un veicolo non è conteggiato nell’inventario
di un personaggio.
Ovviamente, non poter trasportare più di sei oggetti con etichette non im-
pedisce affatto di possederli.
Perlome no per q
uanto ne sanno
te ste di m icroscop le
io in Cittadella…
L'Armatura Tecnopotenziata
L’Armatura Tecnopotenziata è il nonplusultra della tecnica, l’apice della mec-
canica di precisione e della termoidraulica, l’armamento bellico più potente
che si possa incontrare in tutto l’Impero Scientifico.
181
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Utilizzo dell'Armatura
Tecnopotenziata
Spendere una carica dell’Armatura Tecnopotenziata permette al giocatore
di un Tecnofante di attingere alla sua piena potenza e poter quindi effet-
tuare giocate nelle abilità di Ingranaggio combattimento tecnopotenziato e
movimento sovralimentato.
Ogni giocata in combattimento tecnopotenziato consuma una carica e atti-
va gli effetti di uno e uno solo degli armamenti dell’Armatura.
Ogni giocata in movimento sovralimentato consuma una carica e attiva uno
e uno solo dei dispositivi servoassistenti attivi dell’Armatura.
I dispositivi servoassistenti passivi consumano normalmente una carica per
essere attivati ma non richiedono una giocata e non impegnano l’azione. Per
ognuno di essi è indicata la durata dell’effetto.
Ogni armamento o dispositivo servoassistente dell’Armatura può essere
rotto con la conseguenza perdita secondo le normali regole.
Ogni Tecnofante può possedere e implementare alla propria Armatura un
totale di armamenti e dispositivi servoassistenti pari al suo attuale valore di
Ingranaggio.
Armamenti e dispositivi servoassistenti sono reperibili, riparabili o sostitui-
bili in Fortezza, presso la fureria della Divisione Tecnopotenziata, redigendo-
ne corretta e motivata domanda.
Ogni armatura monta di serie l’armamento lame a estrusione e il dispositivo
servoassistente spinta servoassistita.
182
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Tabella degli armamenti
Lame a estrusione
Coppia di lame a doppio taglio lunghe 40 cm
(di serie)
che si estrudono dagli avambracci per fissarsi
Dannoso (4); dilagante (2b); sul dorso dei guanti.
resistente
Maglio
Maglio idraulico che rimpiazza uno dei guanti.
Dannoso (4); traumatico; re- Non permette manipolazioni
sistente
183
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Tabella dei dispositivi servoassistenti
Dopo aver accumulato pressione, i pistoni servoas-
Spinta servoassistita
sistenti dell’Armatura esplodono in un salto che può
(di serie; attivo) raggiungere i 15 m in altezza e 30 m in lunghezza.
In alternativa, l’energia può alimentare per qualche
Lento; resistente
minuto una corsa a velocità fino a 80 km/h.
Polveri elettrochimiche
addensate Nube di polveri sottili elettrosensibili che, rilasciata,
si deposita sull’Armatura e quanto nelle sue imme-
(passivo) diate vicinanze, conferendo una lieve protezione e
Protettivo (1 cumulabile); un effetto occultante.
dilagante (1m); nascosto; Gli effetti durano per 5 turni.
ricaricabile (2)
Commutatore di pres-
sione Collegando al commutatore un oggetto o un’arma
alimentati a vapore o pressione, si possono usare
(passivo)
le cariche dell’Armatura per alimentare l’oggetto.
Automatico (alimenta- Continua ad alimentare l’oggetto o l’arma finché
zione); lento (solo per il non viene scollegato.
primo utilizzo)
184
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Compensatore di Fibodei
(passivo) Il compensatore aumenta l’accuratezza dei giroscopi
dell’Armatura, rendendola più sensibile ai comandi.
Performante (1) (movi- Questo, però, implica che un uso maldestro ne am-
mento sovralimentato); plifichi i danni strutturali.
performante (1) (combat-
timento tecnopotenziato); Rimane attivo per 3 turni.
fragile
avanza im-
Tu non vor resti vederlo un Tecnofante che
schiena.
bracciando un C.C.C.? Io sì, ma solo di
Titanismo
Tutte le Armature Tecnopotenziate hanno, sotto al pettorale sinistro, un di-
spositivo contenente una fiala di super-mioglobina, la sostanza che alimen-
ta i costrutti e che, se iniettata in un mammifero vivente, lo conduce verso
una morte atroce in poche ore, ma non prima di avergli concesso alcuni mi-
nuti di forza incontenibile.
Quando un Tecnofante subisce il quarto trauma ad Acciaio (l’Armatura lo ri-
leva autonomamente), o quando ritiene di trovarsi in una situazione dispe-
rata e senza via di scampo, optando quindi per l’innesco manuale, il disposi-
tivo si attiva e inietta la supermio direttamente nel cuore.
Questo, qualora dovesse verificarsi, interrompe il gioco per il giocatore del
Tecnofante, che si limiterà a narrare le gesta epiche della sua gloriosa batta-
glia finale, di come ha soverchiato nemici impossibili, di come ha abbattuto
minacce, ostacoli, edifici. Alla fine di ciò, inequivocabilmente, il Tecnofante
morirà, molto spesso dopo aver pronunciato le sue ultime parole ed essersi
spezzato il collo da solo per risparmiarsi le successive ore di agonia, come
viene insegnato a ogni recluta.
185
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Creazione degli oggetti
Per creare un oggetto un giocatore deve descrivere al Meccanico la forma e
la funzione di ciò che ha in mente di realizzare.
Il Mecanico assegna quindi all’oggetto una prima etichetta, che determinerà
la base del suo funzionamento, tra le seguenti:
• Monouso
• Alimentato
• Fisso
• Ricaricabile (2)
• Ingombrante
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Una volta spesi tutti i successi ottenuti con la giocata, il Meccanico potrà ag-
giungere, se lo riterrà opportuno, un’ulteriore etichetta di qualunque genere.
Sta al Meccanico indicare tempi ed eventuali costi di realizzazione dell’og-
getto.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Esperienza:
L’esperienza è l’unità di misura della crescita e dello sviluppo del personaggio.
Ogni personaggio fa esperienza individualmente, attraverso 4 ambiti:
• Sbagliare
• Ferire
• Copiare
• Creare
I 4 ambiti sono riportati nel contatore delle esperienze, alla base della sche-
da del personaggio, accompagnati da una casella vuota.
Appena un personaggio compie un’azione significativa in uno dei 4 ambiti, il
giocatore marca la casella corrispondente.
Quando tutte e quattro le caselle del contatore delle esperienze sono mar-
cate, il personaggio guadagna 1 punto esperienza.
Effettuato il primo riposo completo successivo, il contatore delle esperien-
ze viene svuotato: il giocatore cancella le marcature nelle caselle e può, se
vuole, spendere tutti o parte dei punti esperienza fino ad allora accumulati.
Solo dopo aver svuotato il contatore delle esperienze è possibile ricomin-
ciare a riempirlo marcando le caselle quando il personaggio compie un’azio-
ne rilevante in uno degli ambiti.
È il Meccanico il giudice ultimo e incontestabile di quale azione sia o non sia
considerabile rilevante in un dato ambito.
Analizziamo più nel dettaglio che tipi di azioni possono considerarsi rilevanti
nei vari ambiti:
188
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Ferire
Il personaggio riceve un trauma in un conflitto op-
pure ferisce profondamente un avversario.
• Creare
Il personaggio crea un oggetto fisico che si rivela Oh, ti ricordo,
utile per il gruppo oppure crea un nuovo legame come orm ai
con un personaggio non giocante.
• Copiare
dovresti sapere,
Personaggio fa, o assume il ruolo di, qualcosa di che ferire qui
profondamente diverso da lui, oppure dà un buon
consiglio che viene seguito con profitto. vuol dire tante
• Sbagliare cose, non solo
Il personaggio fallisce un’azione le cui conseguen-
ze lo mettono in grave difficoltà oppure riesce a
botte…
salvare un altro personaggio da un pericoloso falli-
mento.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Avanzamento
Un giocatore può spendere i propri punti esperienza precedentemente ac-
cumulati dopo ogni riposo completo.
Di seguito, la lista dei modi in cui è possibile spendere i punti esperienza,
raggruppati per costo:
Brigante
Un uomo che, preso dalla fame, dalla disperazione, dalla rabbia o da una vi-
sione del mondo in conflitto con quella dell’Impero Scientifico, ha deciso che il
brigantaggio è la soluzione. Sarà probabilmente armato di mazza, randello o
balestra.
Molti briganti non sono assassini e tendono a essere malmenati e ricacciati da
dove arrivano; quando non vengono arrestati.
Pool di conseguenze suggerita:
Spossatezza (2); trauma; perdita; accentramento; isolamento.
2 traumi e 6 danni (un veterano può arrivare a 3 Traumi e 8 Danni).
191
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Costrutto
Un corpo rianimato dalla Scienza e potenziato dalla meccanica, creato per un
compito preciso, che di norma non è il combattimento. In caso di scontro si limi-
ta a ripetere un singolo programma, è facilmente battibile con l’astuzia
Pool di conseguenze suggerita:
Spossatezza (3); trauma; consumo; perdita.
4 traumi e 20 danni
Il costrutto non sviene quando i suoi danni raggiungono lo 0.
Non è possibile portare a 0 i suoi traumi se i suoi danni non sono già a 0.
Costrutto Aberrante
Un corpo conciato con innestate parti provenienti da altri corpi, anche di altre
specie, o addirittura la fusione di più corpi assieme comandati da un unico cer-
vello o da un sistema di cervelli, il più delle volte potenziato da un esoscheletro
di massicci pistoni servoassistenti.
Può avere una programmazione anche molto complessa e, in alcuni casi, essere
recettivo a stimoli diretti, come codici sonori, sequenze di fischi, una voce speci-
fica, con i quali può essere comandato a distanza in tempo reale.
Se non comandato a distanza, facilmente battibile con l’astuzia.
Pool di conseguenze suggerita:
Spossatezza (3); trauma; consumo; perdita; stordimento.
5 traumi e 30 danni
Il costrutto non sviene quando i suoi danni raggiungono lo 0.
Non è possibile portare a 0 i suoi traumi se i suoi danni non sono già a 0.
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Costrutto Tecnosofico
Per i canoni dell’Impero Scientifico, un’inaccettabile aberrazione. Costrutto,
spesso potenziato da un esoscheletro di massicci pistoni servoassistenti, con le
interfacce neurogalvaniche collegate a un impianto tecnosofico o della Vecchia
Era. Questo può renderlo capace di eseguire programmi di complessità inimma-
ginabile e ampio grado di autonomia; può permettere di controllarlo da remoto;
può addirittura dotarlo, nei casi più eccezionali, di un’intelligenza artificiale che
lo renda totalmente autonomo.
Potrebbe essere equipaggiato con armi da fuoco o altri armamenti devastanti
della Vecchia Era; ha le basi del combattimento tattico di guerra e guerriglia.
Un avversario tremendo e letale da ogni punto di vista.
Pool di conseguenze suggerita:
Trauma; consumo; perdita;
stordimento; accentramen-
to; isolamento.
6 traumi e 20 danni
Il costrutto non sviene
quando i suoi danni rag-
giungono lo 0.
Non è possibile portare a 0
i suoi traumi se i suoi danni
non sono già a 0.
193
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Tecnosofo in armatura
Un Tecnosofo belligerante che ha deciso di declinare le Armature Tecnopoten-
ziare fiorentine secondo il suo stile. O, più semplicemente, che ha trovato qual-
che giga di film della Marvel e super sentai.
Il suo più grande potenziale è la creatività umana: combatte con ingegno e… con
una luuunga lista di optional.
Pool di conseguenze suggerita:
Spossatezza (5), trauma; consumo; perdita; isolamento; stordimento; ac-
centramento.
4 traumi e 15 danni (un veterano può arrivare a 5 traumi e 18 danni)
Sciame di Droni
Uno degli innumerevoli sistemi di difesa dei Tecnosofi: un vero e pro-
prio nugolo di macchine arcaiche e ronzanti che con zampe, eliche e ruo-
te si accavallano l’una sull’altra nel tentativo di bloccare un intruso.
Equipaggiati con i più disparati armamenti, possono agire in modalità automa-
tica o essere pilotati da remoto.
Pool di conseguenze suggerita:
(in automatico) spossatezza (1)
(pilotati da remoto) spossatezza (1); consumo; perdita; isolamento; stordi-
mento; accentramento.
8 traumi e 10 danni
194
Sam Mazzotti (Order #22771542)
oh, que sta l’ho m
e s sa in fondo, co
nascosta ne i vec me la bonus track
chi CD, perch ,
po e de i cas i dovre é per la m aggior la traccia
te far finta che n parte del
on e s ista, d’accord tem-
o?
195
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Esempio
Il dottor Pietrafranca si rialza dolorante in mezzo alla corte interna in
cui era rotolato. Prima ancora di avere il tempo di guardarsi intorno,
un energumeno in giacca e cravatta neri, con un crisantemo viola sul
bavero, gli rivolge un sorriso di insperata soddisfazione e si scaglia su
di lui.
Pietrafranca non è addestrato in combattimento ma, spinto dalla
necessità, estrae il suo bisturi dalla borsa medica e lo brandisce con-
tro il nemico.
L’aggressore è un navigato rissaiolo: ha imparato a combattere per
strada e tiene la guardia alta, proteggendo bene il petto e il viso. Il
Costruttore, tuttavia, è un esperto chirurgo e anatomopatologo: non è
addestrato ma sa dove colpire.
Il Meccanico dichiara che, in virtù di ciò, questa giocata in combat-
timento è a seme multiplo e Ippocrate può ottenere successi sia con
Quadri che con Picche (in virtù del fatto che medicina avanzata è
un’abilità di Ingranaggio, quindi legata al seme di Picche).
Ippocrate fa un sorriso furbetto. Ha scolpito il suo mazzo puntando
tutto su Picche e ora questo lo ripaga: può giocare una sola carta, non
possedendo l’abilità adeguata, e non ha nessuna carta di Quadri, ma
cala un bel 7 di Picche, scarta la penultima carta e spinge oltre il li-
mite. Qualunque cosa spunti dalla cima del mazzo, è sufficiente per
garantirgli almeno 2 successi. E infatti, 3 di Cuori, 2 successi! Ippocra-
te dichiara successo e trauma.
Il Meccanico sottrae al mucchietto dell’aggressore due carte scoperte
(il bisturi è dannoso (2)) e una coperta.
Il dottor Pietrafranca affonda la lama del bisturi nel fianco sinistro,
in profondità, dritta nel fegato. L’aggressore si accascia a terra ran-
tolando.
196
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Qui la carne scarseggia
eppure per vade ogni cosa.
Incapaci di riprodurre,
ma estri del conser vare,
pre pariamo fantasmi in scatola,
come lattine di tonno
e fagioli, che sfamano
i sopravvis suti dei film antichi,
per decenni, a volte per secoli,
dopo il funerale del mondo.
Qui la vita scarseggia
e per que sto diciamo che è sacra.
Scarseggia in ogni sua for ma,
in ogni sua espres sione.
Amicizia, amore, odio…
aromi artificiali dis idratati.
Annacquali a piacimento
e sentirai qualcosa:
il ricordo di un sapore.
Les siamo le emozioni
finché non sono pronte,
finché sono abbastanza ins ipide
per essere consum ate
senza patire in ecce sso
la straziante consapevolez za
che pre sto la solita falce
calerà anche se ha per so il ritmo,
mieterà il suo raccolto.
Avida, ingorda, folle,
demente di bramos ia.
Con cosa si sfamerà
mietuta l’ultima spiga?
197
Sam Mazzotti (Order #22771542)
198
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory bg4: Un_mondo_vasto_
oscuro&misterioso.int
Qui ti sbatto un paio di file secretati. Non che non ce ne fossero, sopra, ma
questa è roba pesante. È la roba per cui potrebbero venirci a cercare, per
esempio; per cui potrebbero piantarci un dardo nel cranio. Ma tanto questo
manuale non te lo puoi portare dietro. Spero.
Si vedrà.
Comunque, è la punta dell’iceberg; è quello che abbiamo messo insieme
finora. So già che c’è parecchio, parecchio altro. Ci arriverò. E ti aggiornerò.
Pacchetto de71:Onrz.
L’Onoranza
un’inchiesta di Thomas Galli.
C’è qualcosa che inseguo da tempo. Qualcosa che si muove sotto la pelle di Fi-
renze, forse di una bella fetta dell’Impero, addirittura. Non ho prove, né testi-
moni che si sognerebbero di ripetere quel che mi hanno raccontato, per cui, per
ora, non posso parlarne altro che qui. E siccome è una delle più grandi inchieste
dai tempi della Vecchia Era, anzi, la più grande inchiesta, non spiffererò quel
che so alla Milizia prima di pubblicarla, se non ci sarò costretto. Lo so, sono un
pezzo di merda. Probabilmente qualcuno morirà per questo, di sicuro in molti
soffriranno. Be’, fai pace con la coscienza se ti serve: sono un giornalista e un
Game Designer, non una Sorella della Pietà. Io perseguo la verità, non la giusti-
zia. La mia, di coscienza, è a posto così. E se non ti piace quello che ho scoperto
e che sto per raccontarti, ricordati che hai tutti gli strumenti per venire qui a fare
una bella pulizia e rimettere le cose a posto.
199
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de71.2: IB_11/8/2078_
arn.p.p.
Arena al primo pezzo
testimonianza di Ippodamia Briseide
Registrazione di Thomas Galli, 11 Agosto 2078
I: No. I patti sono stati chiari fin dall’inizio e tutti li hanno sempre rispettati.
Nel mio mondo, questa è una garanzia ben più solida di un nome e un cognome.
I: Bravo, giornalista. Conosci la tua città, eh? O sei bravo, o sei un po’ marcio
anche tu.
In realtà non è male. Ci trovi di tutto, tranne una cosa.
G: Ovvero?
I: Il giudizio. Lì non importa a nessuno chi sei e cosa fai. Un po’ come qui…
200
Sam Mazzotti (Order #22771542)
G: Ci sei stata spesso?
I: All’Arena? Sì. Almeno una o due volte a settimana ci faccio un salto, se pos-
so.
G: Perché?
G: Non ancora.
I: Due entrano nella gabbia. Prima scelgono le armi: ne hanno una tavolata per
ciascuno e alcune sono davvero ridicole. Ferro ama usare sempre gli attrezzi
più improbabili e, ora che lo sanno, gli fanno trovare roba sempre più assurda.
Una volta mi ricordo che staccò una gamba a un tizio con una pala per le pizze.
Sai, di quelle per infornarle e rivoltarle in cottura, hai presente?
201
Sam Mazzotti (Order #22771542)
I: Il campione in carica, per così dire. Non che ci sia una classifica o nulla del
genere. Roba troppo elaborata. Però combatte quasi sempre, a volte due o tre
incontri a sera, e non perde quasi mai. La gente lo adora: è completamente paz-
zo.
G: Capisco. E come si arriva all’Arena? Come fa una cosa così in voga a mante-
nere il minimo di segretezza che impedisca, che ne so, una retata della Milizia?
I: Questo non so se posso dirtelo. Prova a chiederlo al tizio che vende il lampre-
dotto nel chioschetto in Sant’Ambrogio, uhm?
I: Niente.
202
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de71.4:
T_13/8/2078_tcsf.
cnv
Tecnosofi conniventi
testimonianza di Taser
Registrazione di Thomas Galli, 13 Agosto 2078
T: E lo sai usare?
T: Certo, può darsi. Ma perché dovrei parlarne con te? Qui alla Grande Discari-
ca non basta essere amico di amici per guadagnarsi un favore. Qui i favori sono
valuta corrente.
G: Ok. Posto che valgano qualcosa, che cosa vorresti per le tue informazioni?
G: Andata. Racconta.
T: Non c’è molto da dire. Ma quel poco è buono, fidati. Non so se siano un
gruppo vero e proprio o dei freelance ingaggiati singolarmente. Non ho nean-
che idea di quanti siano; io ne ho contati almeno tre o quattro.
Non si mescolano con noi, non parlano, non comunicano via radio. O, perlo-
meno, a me non mi hanno mai cagata di striscio, né a nessun altro che conosca.
La Grande Discarica la bazzicano poco e niente. È come se non avessero quella
curiosità che ci contraddistingue. Però sono Tecnosofi, su questo non ci piove:
sono quasi tutti meccanici; si spostano su mezzi a idrocarburi, spesso pickup.
203
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Che sarebbero quei grossi veicoli, alti, con un cassone aperto per il carico
sul retro. Hai presente? Credo sia questo il principale servizio che offrono.
Quello e le radio: so che ce le hanno, ho misurato il segnale. Però hanno
dei sistemi di criptaggio davvero tosti. Non c’è stato verso di intercettare
cosa dicono; e ci ho provato, eh.
Fanno avanti e indietro, sprecano un sacco di metano. Trafficano qualcosa,
tra dentro e fuori le mura, e in tutta la campagna attorno a Firenze e chissà
fino a dove.
T: Una volta ne ho seguito uno col drone. Il telo del cassone era allacciato
male e a una curva il vento l’ha scostato. Aveva tre corpi ammassati là sot-
to. Trafficano qualcosa, dai retta. Qualcosa di grosso e rovente.
G: Trafficano corpi?
T: E io che ne so? Non mi hanno ancora pestato i piedi e non fanno cose
interessanti. A parte le radio criptate, ma è l’unica e finisce lì. Perché dovrei
buttarci sopra dell’altro tempo?
204
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de71.7:
F_16/8/2078_Bcmt.
Beccamorti
testimonianza di Ferro
Registrazione di Thomas Galli, 16 Agosto 2078
F: *ride*
Le voci girano parecchio, eh?
*ride*
Certo, che te la racconto, la mia storia. La mia storia è che
avevo una fattoria. Ci vivevo col mio compagno, mia sorella,
suo marito e loro figlio, mio nipote, che quella mattina aveva
tredici anni.
Io ero in Cittadella a comprare supermio.
C’è stato un problema col digestore. Qualcosa ha fermentato troppo. Tutto in
linea, no? La nostra famiglia era toccata dalla troppa grazia. Buoni rapporti,
buoni raccolti, perfino un figlio. Ovvio che anche i rifiuti, che anche la merda,
a noi fermentasse di più che agli altri.
Usavamo batteri termofili, che sono più rapidi. Va be’.
Immagino abbiano dovuto provare ad aprire la valvola di sfogo al volo, ma ov-
viamente era piantata perché non si usava mai. Come vederli, tutti lì a cercare
di far girare quel cazzo di rubinetto finché non esplode ogni bene.
Sono morti tutti, sul colpo. Corpi inadatti alla concia. Pensa quanto erano messi
male…
Oh, queste merdate capitano un giorno sì e l’altro anche, ormai. Però io non
l’ho presa benissimo.
Ho iniziato a deprimermi, che ci vuoi fare? In Cittadella mi hanno dato sec-
chiate di antidepressivi, regolatori del tono dell’umore, droghe ricreative. Un
cazzo di nulla.
205
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Ho iniziato a frequentare il Re Ruben. Lo conosci?
G: Quanto basta.
F: Bravo.
*ride*
Stavo sempre di sopra, giù è per chi è rimasto umano.
Ho iniziato a rompere le palle al barista, ma lui sì che ha gran classe: non si è
mai scomposto, si è fatto in quattro per darmi una mano.
*ride*
Mi trovava ogni droga che in Cittadella non ti danno, quelle vietate. L’eroina,
soprattutto, che è l’unico nettare che spegne qualcosa, per un po’. Ma è durata
poco.
Ho iniziato a scoparmi tutto quel che avesse un collare colorato. Te l’ho detto,
giù è per chi è rimasto umano. Tutto quel che respirava e aveva un collare, io ci
andavo. E qualche volta è stato anche divertente, qualche volta mi sono quasi
distratto. Stavo per restare al verde; la fattoria chi la cagava più? Ma, oh, si vive
una volta sola, no? Chi se ne frega!
Solo che non serviva a un cazzo. Niente serviva a un cazzo. Alla fine ho com-
prato un collare viola.
Quelli viola, li hai visti, no? Non sono mai più di un paio, due tizie, o un tipo
e una tipa. Vestiti anonimi, non puoi dire brutti ma insignificanti sì, e hanno un
senso di sbagliato, di sgraziato. Se non fossero così insignificanti e appartati,
quasi stonerebbero con l’ambiente. Insomma, non ti verrebbe mai voglia di
scoparteli, davvero. E infatti non lo devi fare.
Se arrivi a comprare un fazzoletto viola, vuol dire che sei alla frutta.
Insomma, pago e mi avvicino alla donna coi capelli a caschetto, maglione az-
zurro e jeans: miss nessuno al mercato. Non un sorriso, non il minimo sforzo
per piacere. Incrocia appena il mio sguardo, si alza e si avvia alle camere, senza
nemmeno vedere se la seguo. E la cosa è strana, perché non ci sono camere col
nastro viola. Infatti arriviamo a una in fondo al corridoio, che dà già su Via San
Niccolò e sembra più il ripostiglio delle scope. Indica una brandina e mi dice
«Sdraiati» e l’unico sentimento che trasuda è noia. E io, stranamente, non sen-
to nulla: sono distratto, per un attimo non sto soffrendo. Perché sono spiazzato
dall’assurdità della situazione.
Armeggia con qualcosa nel comò, poi mi fa un’iniezione. Con naturalezza,
come se fosse certa che non avrei obiettato.
E mentre mi accorgo che la brandina su cui sono sdraiato, in realtà, è una barel-
la, che ora si muove, spinta da lei, perdo contatto coi miei arti, col corpo, con
lo spazio e il tempo. Ketamina. L’ho scoperto dopo.
206
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Non so quanto passa, non penso tanto, e sono in una specie di teatro. È piccolo,
ospiterà trenta, quaranta persone; ma non ne ho idea, in realtà, perché il palco,
dove sono io, è illuminato a giorno, e il resto è buio e non lo vedo. Però sento
un brusio, sommesso, pacato. La gente c’è.
La tipa, ora, ha un costume di scena, e mi chiedo come abbia potuto non accor-
germi di quanto è figa; ma è facile, adesso, con le cosce di fuori, i lustrini e una
coda di piume di pavone.
Ci sei fin qui, drugo?
F: *ride*
Un’altra tipa scosciata, che non riesco a vedere in faccia da dove sono, porta un
carrello con una grossa ruota. È divisa in spicchi, con dei disegni. Mi è rimasto
impresso quello con un pene e una vagina. Ovviamente. Che banale, l’atten-
zione.
La folla rumoreggia un po’, sembrano eccitati. La ragazza fa girare la ruota e
solo lì mi accorgo di essere nudo.
Quando la ruota si ferma, coda di pavone mi lega un laccio emostatico sopra il
bicipite destro e inizia a lavorare di bisturi e sega.
F: *ride*
Insomma, con tutto il dolore che provi quando ti tagliano un pezzo, non si
avvicinerà minimamente all’orrore che ti monta dentro quando lo fanno e…
non senti niente. Cioè, lo vedi, sei lì, cosciente, vedi tutto, e lo senti anche, in
una certa misura, ma non fa male, e non si muove, non è più tuo. Ed è proprio
207
Sam Mazzotti (Order #22771542)
staccandotelo senza che accada nulla che ti dimostrano QUANTO!
DAVVERO! QUESTO CAZZO DI CORPO! NON È! PIÙ! TUO!
Capisci, Drugo?
Da lì iniziano le allucinazioni. È la ketamina, dice che lo fa. Io mi
ricordo che mi hanno staccato il braccio destro, lo hanno collegato
a un cazzo di macchinario e lo hanno manovrato per accarezzar-
mi come fosse una signorina lasciva, mentre decine di degenerati
nell’ombra applaudivano entusiasti. Ma potrebbe anche essere un
delirio della droga, eh.
*ride*
Il braccio non me l’hanno ridato. Ho dovuto farmelo ricoltivare in
Cittadella.
Un collare viola non l’ho più comprato e non credo risuccederà mai,
però farmi un giro allo Snuff Theatre mi è servito a mettere le cose in
prospettiva. È stata quell’iniezione di orrore e follia che mi ha fatto
sentire vivo. Non nel senso positivo, ma me lo sono fatto andare bene
lo stesso. Ha funzionato.
L’Arena: non mi era mai interessata perché la guardavo dal lato sba-
gliato della rete.
Non avevo mai combattuto in vita mia ma ci sono andato e ho chiesto
di entrare nella gabbia. Là ho scoperto che il mio istinto di conservazione si è
rotto, e che questo può essere un gran talento.
*ride*
Ora non posso farne a meno. Non c’è giorno in cui non combatta almeno una
volta e se c’è, sta’ sicuro che è una bella giornata di merda!
Oh, io gli voglio bene ai poveri stronzi che entrano in gabbia con me! Gli vo-
glio bene, perché è grazie a loro se sono ancora vivo.
Avrò fatto più di mille incontri, ormai. Ho perso tre volte. Ogni volta che ti
staccano un pezzo, fai un pieno di orrore che ti basta a pomparti per altre dieci,
cento, mille vittorie.
G: È una storia davvero incredibile la tua… Senti, ma che collegamento c’è tra
il Re Ruben, lo Snuff Theatre, l’Arena al primo pezzo? Perché mi sembra di
capire che un collegamento c’è, no?
G: …
208
Sam Mazzotti (Order #22771542)
F: I Beccamorti. Dai!
Grossi, minacciosi, tutti
in abito nero e cravatta, con un crisantemo di seta viola appun-
tato sul bavero. Mi vuoi dire che scavi nella merda da un pezzo e ancora non li
hai visti né sentiti?
*ride*
F: Al Re Ruben sono più discreti, è chiaro. Non li vedi e, se li vedi, passano de-
filati e composti come clienti qualsiasi. Ma all’Arena sono ovunque. Control-
lano l’ingresso e l’uscita, controllano l’Arena e sedano ogni possibile bega sul
nascere. E, non posso dirlo per certo perché ero strafatto, ma sono abbastanza
convinto di averli visti anche allo Snuff Theatre. E di certo ce ne sono nelle fu-
merie dove smerciano la roba pesante. Che poi non è che si fumi granché, ma
pare che abbiano una certa passione per le nomenclature vintage.
*ride*
F: Ah, lo vedi che allora qualcosa la sai? Eh, al limite… Oltre il limite, vor-
rai dire! Comunque, non ho idea di cosa combinino al di là di questo. Non mi
ha mai interessato e non ho mai chiesto. Però qualcosa fanno di sicuro. Il mio
braccio, per dire, non è che l’avranno buttato ai maiali…
G: Ferro, io ti sono immensamente grato per queste informazioni che mai avrei
sperato di ottenere ma devo chiedertelo: perché diamine lo fai? Chi te lo fa fare
di esporti così? Non hai paura delle ritorsioni?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de71.9: drC_21/8/2078_
Onrz.
L’Onoranza
testimonianza del dottor Chicco
Registrazione di Thomas Galli, 21 Agosto 2078
C: Amico, se poi la cosa viene fuori e quelli vanno a fare qualche domanda a
Ferro, quel pazzo gli racconta tutto per filo e per segno e siamo tutti morti. Se
ci va bene… L’hai visto com’è: non tiene la bocca chiusa.
C: Non lo so… Hai idea di cosa fanno quando sgarri di brutto? Io rattoppo la
gente all’Arena ma a volte anche al teatro, ok? Una volta ho visto il palco d’o-
nore. È tutto vero. Cazzo, ha un ragazzo e una ragazza conciati. Se li tiene sem-
pre accanto, nudi, lividi. La cosa più disturbante è quello scroto blu rinsecchito.
Lo scroto, capisci? Se sgarri, ti conciano così come sei, niente annullamento
dei tratti somatici e sessuali, niente asportazione dell’adipe, niente rasatura del
cuoio capelluto. Te ne stai lì, nudo, con una caldaia piantata nella schiena, a de-
comporti mooolto lentamente e a eseguire tutti i comandi che ti impartiscono.
Dice che quei due sfigati siano la sua ex compagna e l’amante. La compagna…
avrà avuto quarant’anni di meno! E ora è una bambola morta condannata a ob-
bedire e vergognarsi per l’eternità. Io non ci voglio finire così, capito? Ti rendi
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
conto di quanto non gliene frega un cazzo della legge per fare cose del genere?
Quella è gente capace di uccidere. E hanno Costruttori che col Giuramento ci
si puliscono il culo, ok?
G: Non farti prendere dal panico, dottore. Ti ho detto che non verrà fuori nulla
e nulla verrà fuori. Diciamo, se non sei convinto, che puoi lasciarti agilmente
persuadere dai cinquemila fiorini che ti ho foraggiato sull’unghia, eh?
Sì, sulla m ia di
unghia, la m aial
C: Ok. a di tu’ m a’…
Che vuoi sapere?
G: Tutto quanto. Chi sono, cosa fanno, dove hanno le mani in pasta. Tutto quel-
lo che sai.
C: Ora non farti strane idee. Non è che io sappia tutto. Solo chi ha il crisantemo
sul petto conosce i segreti dell’Onoranza…
G: L’Onoranza?
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Sam Mazzotti (Order #22771542)
G: Tu sei un Costruttore? Hai studiato la concia?
C: See, magari. Io sono un dottore – più o meno; diciamo che me la cavo – però
la concia è su tutt’un altro livello; non avrei nemmeno idea da dove cominciare.
[…]
Ne succede di roba, fuori dalle mura, che la metà basta (e pure dentro, in re-
altà, come hai visto). Non tutti i cervelli si sono adattati a questa era delirante.
La maggior parte della gente, se finisce in bolletta, inizia a contare i soldi,
a risparmiare sui centesimi, a fare economia. Ma alcuni prendono gli ultimi
spicci che gli restano e li buttano via, se li bruciano in cazzate, come se, non
sopportando quel logorante impoverimento, volessero metterci un punto
fermo rapidamente e una volta per tutte.
Con la vita succede uguale: ogni tanto, qualcuno con una testa più bacata
delle altre decide che ormai non vale più un cazzo e ci si può fare quello che
si vuole.
214
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Pacchetto de74.1: FC_3/11/2076_
Mrd.
Cittadella deviata di Marradi
testimonianza della dottoressa Linda Zanieri
Registrazione di Fabio Cioffi, 3 Novembre 2076
Dott. Linda Zanieri: Devo andare a Firenze, devo parlare al Consiglio! La Tec-
nopotenziata! Devono mandare l’Esercito, subito!
Z: … D’accordo.
215
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Z: Ci hanno accolti. Ha una Cittadella, Marradi. Sono cinque o sei consiglieri,
anche grande per gli standard dei borghi di confine…
Quelli che avevano inoltrato la richiesta non c’erano, hanno detto. La richiesta
per la cellula…
Non c’era nessuno per le strade.
*fissa il vuoto tremando*
C: Continui.
C: Era un’imboscata?
C: *bisbiglia*
Manda a chiamare il dottor Anselmi, per favore.
Va bene, ora vai avanti solo se sei il Meccanico, altrimenti fermati qui.
Oppure leggi, che mi frega? Il manuale l’hai già comprato, o copiato, o ruba-
to. ‘Sti cazzi, tanto io non vedo un soldo comunque.
Ar rivato
fin
che da qu qui, im m agino tu ab
e ste parti bia capito
della s pa e di que sti
riz tem
la vita è s ione di per sone no pi peggio
acra, i cor
pi pre zios n c’è nulla:
inaccettab i, la s parizione
ile
• Il sospetto che va per la maggiore è che che vengano fatti uscire clan-
destinamente dalle mura e portati alla Certosa con la speranza di una
degna sepoltura. Probabilmente, l’età avanzata è indice di persone con
una lunga vita prima della caduta e con convinzioni sulla morte, la se-
poltura, le esequie e l’eventuale aldilà profondamente radicate in loro,
laiche o religiose che siano.
219
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Se, in seguito a ciò, il gruppo andasse a interrogare gli
“uscieri” della divisione “San Miniato - San Niccolò”, di
certo questi racconterebbero loro che, quattro o cin-
que anni fa, i quattro condannati ai lavori forzati evasi
furono visti sparire in una casa al termine di Via dei
Bastioni, proprio dove il tratto di mura nuove unisce
i bastioni a Porta San Niccolò. Non ne uscirono mai e
nessuno li vide mai più. Ispezionando la casa fu tro-
vata una breccia verso l’esterno delle mura. Murata la
breccia e murata la casa.
• Se nel gruppo ci fosse un Tecnosofo, che decidesse
di scandagliare le frequenze radio nella zona attor-
no alle due porte, o facesse almeno qualche doman-
da al riguardo ai propri colleghi alla Grande Discari-
ca, scoprirebbe quello di cui in diversi tra noi si sono
già accorti: comunicazioni criptate in tutta l’area e
movimenti sospetti lungo Via dei Bastioni. Certo, è
una zona tra due porte, vero (e, peraltro, Porta San
Niccolò è una torre altissima) ma l’ultima svolta del-
le mura offre un angolo cieco che, se sfruttato con
discrezione, mette al sicuro dalle attenzioni degli
“uscieri”.
• Poco oltre, a Piazzale Michelangelo, che si raggiunge
risalendo la collina, ha luogo in certe notti uno strano
via vai di antichi mezzi a motore.
• Stanti così le cose, ci siamo convinti che, se il gruppo
ispezionasse gli edifici immediatamente adiacenti alla
casa murata, scoprirebbe nella cantina di uno di essi,
probabilmente quello due porte più a ovest, un tun-
nel che sbuca proprio all’interno dell’edificio nel quale
la breccia attraverso le mura è stata sicuramente ria-
perta e abilmente camuffata.
220
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Siamo pronti a scommettere che, se il
gruppo andasse a fare qualche doman-
da tra i contadini delle fattorie attorno
alla Certosa (o riuscisse incredibilmente
a introdursi nel monastero), anche con-
ducendo gli interrogatori con gli infallibili
quanto a volte discutibili mezzi di un Mi-
liziano, scoprirebbe di aver fatto un buco
nell’acqua: senza ombra di dubbio, i lo-
schi traffici su cui si sta indagando non hanno nulla a che fare con i reli-
giosi (sempre che ci sia ancora qualcuno di vivo dentro la Certosa). Qual
è, allora, la destinazione reale di questo contrabbando di corpi?
221
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Se il gruppo tentasse, a questo punto, di pedinare
– o catturare – i trafficanti dentro le mura (finendo
inevitabilmente per innescare uno scontro arma-
to), qualora riuscisse a fare prigionieri e ottenesse
un buon successo nell’estorcere loro informazioni,
finirebbe quasi certamente per scoprire l’esistenza
di un importante presidio operativo dell’Onoranza.
Io sono convinto, vista anche l’esposizione logistica,
che il quartier generale risulterebbe essere l’ospedale
di Ponte a Niccheri.
• Se il gruppo tentasse di inseguire i veicoli (un Mi-
liziano potrebbe seguirne le tracce, un Tecnosofo
potrebbe pedinarli con un drone, un radiotraccian-
te o un veicolo, se lo ha, mentre un Tecnofante po-
trebbe… be’, inseguirli a piedi spingendo al massimo
l’Armatura), e ottenesse successo, verrebbe proba-
bilmente condotto al loro presidio operativo, che, ci
scommetto, sarebbe l’ospedale di Ponte a Niccheri.
222
Sam Mazzotti (Order #22771542)
• Una volta raggiunto il presidio di Ponte a Niccheri, il grup-
po lo troverebbe di certo ben guardato da Beccamorti ben
armati, attrezzati Tecnosofi e costrutti da difesa clandestini
(non saranno all’altezza di quelli della Cittadella ma fanno
comunque il loro sporco lavoro e non hanno limiti alla pro-
grammazione offensiva).
• Se avessero modo di esplorare furtivamente il complesso
ospedaliero (o se riuscissero a bonificarlo per poi esplorarlo),
immagino finirebbero per scoprire che i cadaveri vengono
conciati per ottenere costrutti clandestini o macchine ibri-
de, mentre gli anziani morituri vengono visitati e, se trovati
in buona salute, sedati e messi in una sorta di vivaio vege-
tativo, in cui tenerli in vita mentre vengono sezionati pezzo
dopo pezzo e organo dopo organo per alimentare il giro dei
trapianti clandestini, fino alla morte, a seguito della quale
quel che resta di loro viene indubbiamente conciato per far-
ne macchine ibride; se invece risultano già in pessima salute,
come sarebbe più probabile vista l’età troppo avanzata (d’al-
tronde stiamo supponendo siano andati spontaneamente a
morire sperando in una degna sepoltura, quindi è probabile
che siano già a un passo dalla concia) vengono soppressi e
conciati.
223
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Sam Mazzotti (Order #22771542)
v e n ut o. .
B en
225
Sam Mazzotti (Order #22771542)
Directory 444: ringraziamenti
Grazie a Hermes
226
Sam Mazzotti (Order #22771542)
I N
Directory ild: L’Ingranaggio.int
D I C E
• Pacchetto bs4: doc.min.collasso_globale. • PAG 7
• Pacchetto bs7: E.Gori_3/7_W.C.D.C. • PAG 16
• Pacchetto bs8: E.Gori_4/7_CdS • PAG 17
• Pacchetto bs9: E.Gori_5/7_SdC • PAG 19
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