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tutt’altro che piacevole.

Più verso destra, intanto, altri


LA VITTORIA Orchi cercavano di tirare giù i bracci delle loro grandi,
DELL’IMPERATORE rozze catapulte. Accanto, un’unità di balestrieri Orchi
s’era schierata sopra una stretta rupe. Erano davvero
Con grande fragore di armature i Cavalieri della troppi, tutti quei pelliverdi, per riuscire a contarli. Felix
Pantera passarono al galoppo. Felix si scostò dalla aveva sentito voci molto pessimistiche sulle dimensioni
strada e lasciò libero il passo. Solo un idiota sarebbe dell’orda nemica, eppure non s’avvicinavano
rimasto in mezzo al sentiero lungo il quale cavalcavano minimamente alla realtà. In termini numerici l’esercito
quegli Umani giganteschi con le loro armature imperiale era ampiamente surclassato. I soldati
complete e i loro possenti destrieri coperti di metallo. dell’Impero erano schierati su due collinette. Su quella
Dalla punta dell’elmo di uno dei Cavalieri, una testa di dove si trovava ora Felix c’erano due grandi cannoni,
gatto, enorme e senz’occhi, guardava il campo di sull’altra avevano messo in posizione il temuto
battaglia senza vederlo. Cannone da Salva Helblaster e una quarta bocca da
fuoco. Entrambe le colline erano protette da una
- Ehi tu! Cosa fai qui, distratto come uno scemo? barriera di truppe equipaggiate con armi da tiro. Sotto
Raggiungi subito la tua compagnia! Felix, lungo il pendio della collina, erano appostati i
balestrieri Tileani. Eusebio si voltò e lo salutò
Felix si guardò intorno. Un allegramente. Gli Arcieri di Reikland difendevano
uomo corpulento, che invece il Cannone da Salva.
portava uno scudo decorato Verso sinistra, ai piedi della stessa collina, si notava il
con il simbolo della testa di frenetico gruppo dei Flagellanti, che ululavano e si
toro tipico dell’Ostland, frustavano a vicenda. Felix ignorava se con il loro
gridava e gesticolava clamore sarebbero stati in grado di spaventare il
furiosamente agitando la nemico ma di sicuro impressionavano lui.
lancia. Felix impiegò Il grosso delle truppe imperiali era stato schierato tra
qualche istante per rendersi una collina e l’altra, organizzato a scacchiera. In prima
conto che ce l’aveva con fila le unità di Cavalleria s’alternavano con quelle di
lui. Fu tentato di mandarlo Fanteria. Felix scorse i Cavalieri della Pantera pronti
al diavolo, ma preferì accanto a un’unità di Cavalieri appiedati della
stringersi nelle spalle e Reiksguard.
proseguire a passo svelto, I Cavalieri del Lupo Bianco impugnavano a due mani i
deciso ad incontrare loro enormi martelli e si scambiavano insulti scherzosi
l’Ammazzatroll prima con gli Alabardieri di Middenheim. Alle loro spalle si
dell’inizio della battaglia. Il trovavano i Picchieri delle provincie: le scure tuniche
suo giuramento lo rosse di Carroburg contrastavano con i neri tabarri di
obbligava a cantare la morte Nuln. Davanti a tutti, una lunga fila di schermagliatori
del Macellaio in un poema formata da Arcieri a Cavallo di Kislev.
epico, e pensava di dover Felix contemplò ammirato la fiera figura del giovane
esser presente per osservare Imperatore Karl Franz, che aveva appena raggiunto la
cosa sarebbe accaduto. prima fila delle truppe schierate. Saltato in sella al suo
Camminò lungo la cresta Pegaso, che si chiamava Vento del Nord, s’alzò in volo
della collina, accanto ai cannoni degli Imperiali. in un frullio di ali bianche acclamato con una sorta di
Dappertutto Serventi d’artiglieria e Ingegneri ruggito dalle sue truppe.
lavoravano senza sosta. Il Capitano responsabile di un Con un penetrante stridio di ruote e il fischio dei
cannone era chino sulla sua arma, intento a misurare le pistoni, il Carro Armato a Vapore prese posizione al
distanze e a consultare un libretto pieno di tabelle. centro dell’esercito imperiale. Tutt’intorno l’aria
Robusti Serventi, nudi dalla cintola in su, impilavano vibrava per il possente ruggito del suo motore.
palle di cannone accanto alle loro gigantesche armi di
ferro. Ragazzi madidi di sudore soffiavano in
continuazione su recipienti colmi di braci per
mantenervele accese. Da quella posizione elevata,
Felix, riusciva a vedere l’intero campo di battaglia.
Lontano si scorgeva anche l’orda verde, una massa
estesa e agitata composta da esili Goblin e Orchi
vocianti. Qua e la svettavano, sulla calca, i Troll.
Riuscì a distinguere anche la lunga fila di
schermagliatori Cavalcalupi che scalpitavano
all’avanguardia dell’esercito nemico. Quando udì
l’ululato di quelle grosse bestie Felix sentì un brivido
gelido corrergli lungo la schiena. Aveva già combattuto
in passato contro i Cavalcalupi, e l’esperienza era stata
Le truppe si fecero da parte per lasciar passare - E’ Gotrek Gurnisson – sentì dire ad un Sergente – Un
l’enorme forma metallica, una visione che metteva vero ubriacone, la notte scorsa l’ho visto con i miei
davvero paura. Felix si sentì riempire le narici dall’acre occhi farsi fuori un intero barile di birra!
odore del fumo. Aveva sentito parlare molto delle
invenzioni uscite dalla Scuola Imperiale degli Come tutta risposta alla sfida di Gotrek, la Viverna
Ingegneri, ma non ne aveva mai vista una. emise un nuovo ruggito. Il suo richiamo bestiale
Convinto che le acclamazioni delle truppe fossero risuonò per l’intero campo di battaglia.
indirizzate a lui il comandante del Carro salutò
agitando il suo grande cappello piumato ma i soldati - Vieni qua a ripeterlo! – gridò ancora Gotrek
risposero con una bordata di fischi.
Poi, all’improvviso, l’esercito imperiale tacque. Dalle I Flagellanti si lasciarono sfuggire un sonoro gemito.
file degli Orchi era spuntato un essere gigantesco che
battendo forte le ali si levò in volo salendo verso il - E voialtri piantatela! – ruggì l’Ammazzatroll. – Non
cielo. Felix si rese conto che quel rumore assordante vedete che Snorri Mordinarici ha il doposbronza?
proveniva da una Viverna montata da un Orco
gigantesco. Se anche udirono le sue parole, i Flagellanti non gli
prestarono alcuna attenzione. In distanza, l’esercito
degli Orchi aveva dato inizio all’avanzata.

- Buongiorno fratello – disse Gotrek quando i Nani


arrivarono in cima alla collina.

Inspirò profondamente e sorrise, svelando i molti vuoti


della sua dentatura. Dato che assumeva sempre
quell’espressione davanti alla prospettiva di un bel
massacro. Felix ebbe l’impressione che il Nano si
sentisse oscenamente felice.

- Sembra proprio che oggi sarà il giorno giusto -.

- Per fare cosa? – gli domandò Felix di rimando.

Si sentiva stranamente più leggero nel vedere


l’Ammazzatroll, anche se capiva bene perché. Non
c’era proprio nulla di tranquillizzante in quel Nano
demente e nella sua enorme ascia.
Cercò di calcolare l’apertura alare ma dovette
rinunciarvi: era semplicemente immensa. La Viverna
spalancò le fauci, simili a quelle di un Drago ed emise
un ruggito che dava i brividi. Le truppe imperiali
ammutolirono, sopraffatte dal terrore.

- Datela a me quella lucertolina troppo cresciuta!

Ruggì una voce che Felix conosceva fin troppo bene. –


Per l’appunto non ho ancora fatto colazione!

Felix si voltò per guardare verso la base della collina.


Un gruppo di Nani si stava arrampicando faticosamente
su per il pendio. Il loro aspetto era proprio ripugnante:
portavano tutti una cresta di capelli dipinti, avevano la
pelle ricoperta di strani tatuaggi intrecciati e
impugnavano enormi asce e martelli da guerra. Senza
dubbio doveva trattarsi di adepti del Culto dei
Macellai, una grande confraternita di Nani delusi e
amareggiati che avevano fatto voto di morire in
battaglia. Il loro capo era un nano incredibilmente
muscoloso con un occhio coperto da una benda nera.
Era lui quello che stava gridando alla Viverna.
arrischiò a osservare il campo di battaglia. Un’orda di
- Per morire – rispose Gotrek indicando l’orda che Arcieri Goblin, composta da minuscole creature vestite
avanzava verso di loro. Sembrava un bel regalo in un di nero, era avanzata fino a loro. I famosi Goblin delle
giorno speciale. – Guarda Snorri, Troll! Tenebre! Aveva sentito molto parlare della loro
demenza indotta da certi funghi e dei terribili Fanatici
Snorri Mordinarici, che si trovava proprio accanto a che si celavano tra le loro fila. Gli Arcieri Goblin
lui, scosse il capo rassegnato e fece un gesto di tirarono, ma i loro proiettili non raggiunsero lo
assenso. Felix si domandò se quelle tre parole fossero schieramento imperiale. I giganteschi lupi
davvero riuscite ad entrare nella sua testolina. continuavano però a galoppare in avanti, con estrema
facilità grazie anche al peso dei loro cavalieri. Intanto i
- Snorri pensa che hai ragione, Gotrek – disse Snorri, e ranghi dei guerrieri Orchi avanzavano
a sua volta indicò i Troll con l’enorme martello da disciplinatamente. L’immagine di truppa invincibile
guerra – Snorri pensa che dobbiamo dirci due parole, che esibivano era però un po’ appannata dal fatto che
noi e loro. due unità erano rimaste indietro per scambiarsi fischi e
insulti. Tre enormi Troll contemplavano la discussione
I Nani si lanciarono giù per la collina alla massima senza riuscire a credere ai propri occhi.
velocità consentita alle loro corte gambe. Per un attimo Un momento! Che cosa stava accadendo? Felix sentì
Felix ebbe il dubbio di doverli seguire. Poi udì il un brivido corrergli lungo la schiena. In lontananza,
lamento costernato dei Serventi. Con la coda verso sinistra, vide avanzare un ragno immenso sulla
dell’occhio scorsa qualcosa che gli piombava addosso. cui groppa sedeva un farfugliante Sciamano Goblin che
Istintivamente si gettò a terra. L’aria fu smossa da una impugnava con la destra un bastone d’osso circonfuso
massa enorme e un vento improvviso gli agitò i capelli. da un’aura di luce. Proprio allora lo Sciamano puntò il
Il terreno tremò per il violento impatto. Felix si guardò bastone verso la collina su cui si trovava Felix. “No”,
intorno e vide un masso enorme che pochi secondi pensò il giovane, “anche i sortilegi ora?!”.
prima non c’era. Un paio di gambe spuntavano da sotto Felix udì vicino il suono di una stregoneria. Si voltò e
la roccia, che era tutta spruzzata di sangue, mentre un vide un Umano alto e coperto da un mantello grigio
rivoletto rosso ne scorreva via. alzare le mani e fare un piccolo gesto con un palmo.
L’energia mistica che l’avvolgeva si disciolse con la
stessa rapidità con cui si era manifestata.
Intanto l’esercito imperiale avanzava lanciando un
unico ruggito. Gli Arcieri a Cavallo di Kislev
galoppavano a tutta velocità in direzione dei Goblin
delle Tenebre. Li seguivano d presso i Cavalieri della
Pantera e i Cavalieri del Lupo Bianco. Il Carro a
Vapore arrancò verso il nemico, ballonzolando sulle
asperità del terreno. Con precisione e disciplina le
formazioni di Alabardieri e di Picchieri s’avviarono a
loro volta in avanti, pronte a colmare qualsiasi falla
nello schieramento imperiale. Il fiero stendardo
dell’Impero sventolava svettando sopra il centro
dell’esercito.

- Presto,, riducete al silenzio quelle catapulte! – gridò il


Capitano dell’Artiglieria.

In quel momento tremò il suolo e tutti si ritrovarono


Il gemito dei Flagellanti crebbe di volume, in avvolti da una grande nuvola di fumo nero. L’aria nei
competizione con il lontano grugnito degli Orchi. Se polmoni di Felix sembrò vibrare, mentre il fragore
Felix non li avesse conosciuti, avrebbe creduto che i dell’esplosione lo ridusse per un lungo istante alla
pelliverdi stessero contando; cosa del tutto impossibile, sordità. Il sibilo di un tiro di cannone solcò l’aria.
dato che nessun Orco sa contare al di là del tre. Vicino ai Gettapietre degli Orchi il suolo esplose
Ma improvvisamente gli Orchi smisero di contare. Il lanciando nuvole di terra fino ai sei metri di altezza.
braccio della grande catapulta partì con violenza verso
l’alto e un altro masso gigantesco decollò in direzione - Non era male quel tiro, Capitano del secondo
della collina. Felix ne osservò la traiettoria. Avrebbe cannone. E’ proprio così che si fa! Hans, modifica
voluto correre a nascondersi, ma non riusciva a l’alzo di due gradi verso destra.
decidere in che direzione farlo. A muoversi rischiava
solo di finire schiacciato dal masso, proprio come il - Due gradi verso destra. Sissignore.
poveretto che stava morendo accanto a lui.
Si udirono i sospiri di sollievo quando il masso sorvolò Quando i serventi, grondando di sudore, ebbero girato
la collina e passò oltre. Accortosi che gli Orchi il cannone della misura richiesta, il Capitano prese il
ricaricavano in tutta fretta la catapulta, Felix si buttafuoco dal ragazzo che sorvegliava il braciere e
l’avvicinò alla miccia dell’arma. Questa s’incendiò, inarrestabile, mentre il peso delle palle di ferro li
sfrigolò, poi si spense. faceva avvicinare sempre più pericolosamente agli
Arcieri a Cavallo.
- Benissimo, ben fatto. Ottimo lavoro – bofonchiò il I Cavalieri si arrestarono mentre i cavalli diedero segno
Capitano del primo cannone. di imbizzarrirsi nel tentativo di evitare la morte rotante
che veniva loro incontro. Due Fanatici passarono molto
vicino e uno di essi attraversò in pieno l’unità di
Cavalleria. La pesante sfera causò innumerevoli perdite
mentre sangue e cervello schizzavano in tutte le
direzioni. Morirono Umani e cavalli; le loro ossa
furono ridotte in frantumi, le loro carni trasformate in
masse di polpa sanguinolenta. Felix fu costretto a
distogliere lo sguardo per non vedere oltre
quell’orribile spettacolo di morte. I cannoni tornarono a
ruggire e stavolta i loro spari riuscirono a distruggere il
secondo Gettapietre, facendolo a pezzi. I Serventi
lanciarono grida di entusiasmi mentre il Capitano del
primo cannone sferrò un paio di pugni all’aria in segno
di trionfo ché non era meno contento di loro: adesso
non correva più il rischio di vedersi cadere un masso
Dalla collina di fronte ruggì un altro cannone, e anche
sulla testa.
stavolta il fumo oscurò tutto. Per un momento i Tileani
I Kisleviti superstiti avanzarono fino alle file nemiche.
scomparvero alla vista. In lontananza una catapulta
Altri Fanatici non poterono resistere alla tentazione di
esplose in mille pezzi. Il legno ridotto a schegge dalla
attaccare obiettivi così facili, ma Felix vide due di loro
violenza del colpo. Felix vide l’Orco che l’aveva
scontrarsi, le catene ingarbugliarsi e le palle di ferro,
appena caricata partire in volo quando il braccio della
tracciata una spirale discendente, spiaccicare i loro
macchina si sganciò all’improvviso.
sfortunati portatori.
Sulla collina verso destra risuonò una sonora
- Bel colpo – disse uno dei Serventi ostentando
detonazione quando il Cannone da Salve effettuò uno
indifferenza.
sparo di prova. Malgrado la grande distanza, riuscì ad
aprire una breccia profonda nei ranghi dei pelliverdi.
Arcieri e Balestrieri diedero il via ai loro tiri. Una
Anche i Balestrieri tirarono di nuovo uccidendo due
pioggia di proiettili piombò sopra il nemico. Gli Orchi
Fanatici. Data la distanza, fu un tiro niente male. Una
colpiti morivano afferrandosi alle aste di legno spuntate
pioggia di frecce si sbarazzò poi dei superstiti.
all’improvviso in mezzo ai loro petti, simili a rami di
oscene piante.
- Per Sigmar e per Karl Franz! – fu il grido di guerra
Il sole splendeva mentre incantesimi e
che si levò dalle fila imperiali.
controincantesimi si incrociavano nell’aria al di sopra
dei due eserciti.
Ma anche gli Orchi lanciarono i loro bestiali gridi di
Una bordata di proiettili metallici scaturì dalla mano
guerra, e una vociferante ondata verde cozzò contro la
dello Stregone dal mantello grigio e trapassò i corpi di
muraglia di ferro costituita dal fronte imperiale,
diversi Cavalcalupi; i superstiti indietreggiarono fino
ingaggiando un feroce combattimento corpo a corpo su
alle proprie linee, mentre i loro Comandanti
un tratto di terreno lungo due chilometri.
s’affannavano disperati a radunarli. Un grosso masso
Con la sua vista acuta, Felix, percorse tutto il campo di
piombò in mezzo ai Cavalieri della Pantera uccidendo
battaglia fino a scorgere Gotrek. Vide così che i Nani si
all’istante due dei più valorosi. Lo stendardo si
stavano freneticamente aprendo un sentiero di sangue
squarciò mentre l’aria si riempì del raccapricciante
attraverso i Goblin per avvicinarsi ai Troll. La grande
nitrito dei cavalli con la schiena spezzata. I Cavalieri
ascia di Gotrek saliva e scendeva formando un arco
superstiti proseguirono decisi verso le file di Orchi e
sanguinoso che abbatteva tutto al suo passaggio.
Goblin, dove vennero accolti da una pioggia devastante
Gotrek da solo arrecava al nemico la stessa quantità di
di lance scagliate dalle baliste. Un cavaliere morì
perdite causata dal Carro a Vapore mentre avanzava
all’istante con un’asta conficcata nella celata dell’elmo,
schiacciando nemici senza pietà. Tutt’intorno al Carro,
mentre un cavallo crollò al suolo con il petto
Umani e pelliverdi lottavano ferocemente, mentre i
trapassato, schiacciando sotto di sé il suo cavaliere.
Cavalieri del Lupo Bianco assaltarono un gruppo di
L’ultimo cavallo, schiumando di fatica e di terrore,
Orchi ululanti, facendoli scappare allo sbando.
lasciò il campo di battaglia al galoppo, indifferente ai
Dopo aver ridotto al silenzio l’artiglieria del nemico i
comandi che il suo Cavaliere continuava ad urlargli.
cannoni poterono dedicarsi a seminare la morte nelle
Dl centro della moltitudine di creature vestite di nero
retrovie avversarie. Mentre osservava il turbinante
sbucarono tre figure che ruotavano freneticamente su
centro della battaglia, Felix, era ben lieto di poter
se stesse. Tutte e tre reggevano una catena con una
rimanere al sicuro sulla collina. Laggiù le perdite erano
grossa palla di ferro fissata ad un’estremità. Il loro
numerosissime. Molti di quelli che non morivano sul
movimento rotatorio raggiunse presto una forza
colpo sarebbero spariti più tardi in seguito alle ferite.
Molti altri avrebbero vissuto la vita dimezzata dei cannone più vicino e ci si rintanò dietro. Poi,
mutilati. Felix vide i Picchieri e gli Alabardieri premere rendendosi conto di non poter sfuggire si voltò verso il
contro Orchi dai muscoli di acciaio. Tra gli uni e gli mostro.
altri rimaneva a stento lo spazio sufficiente a muovere Sì, era troppo tardi. Perciò, con un futile gesto di
un’arma. Molti scomparivano sotto i piedi dei loro coraggio sguainò la spada, deciso a morire lottando.
stessi compagni ogni volta che il fronte avanzava o Con un deciso movimento dell’enorme mascella, la
arretrava. Felix si rallegrò di trovarsi, per una volta Viverna spaccò il cannone. Felix riuscì appena a
nella vita, al posto giusto nel momento giusto. Dopo schivarla poi assunse una posizione difensiva che gli
tutto aveva evitato il brutale combattimento corpo a era stata insegnata dai suoi maestri di scherma, Era
corpo e, con la distruzione dei Gettapietre nemici era solo un riflesso, frutto di lunghe ore di allenamento.
definitivamente in salvo, in una posizione dalla quale
poteva osservare l’evoluzione della battaglia. Ora non - Adesso morirai! – grugnì il Kapoguerra Orco in una
restava che sperare che la vittoria arridesse all’esercito pessima lingua imperiale.
imperiale. Beh, di questo si sarebbero fatti carico i
cannoni.
Ma all’improvviso i serventi lanciarono grida di - Viene giù a ripeterlo! – gridò Felix, sfoggiando
terrore. Felix guardò nella direzione indicata dal loro un’audacia maggiore di quanta ne provasse davvero
Capitano. Un puntolino nel cielo andava ingrandendosi
rapidamente man mano che precipitava addosso a loro. Le fauci della Viverna si aprirono di nuovo. “E’ l’ora!”
Era la Viverna! No, per Sigmar, non era possibile! Con pensò Felix. Con un buon colpo della sua spada poteva
uno schiocco la gigantesca creatura aprì le potenti ali attraversare la gola della creatura e forse addirittura
per frenare la picchiata. Tutt’intorno i Serventi si perforare la parte molle della mandibola e raggiungere
diedero alla fuga in preda al terrore. Lo Stregone il minuscolo cervello. Gli spasimi del mostro morente
vestito di grigio alzò lo sguardo e cominciò a l’avrebbero probabilmente ucciso, ma cos’altro gli
mormorare un sortilegio. Ma era già troppo tardi. Il restava da fare? Lui sarebbe morto comunque.
mostro prese terra proprio su di lui, schiacciandolo al Tutto parve svolgersi molto rapidamente. Vedeva tutto
suolo con il suo enorme corpo. con grande chiarezza, percepiva i propri movimenti
Troppo stordito per riuscire a muoversi, Felix, rimase con assoluta precisione, in lontananza poteva udire le
paralizzato là dove si trovava. Quando la Viverna perse grida di chi combatteva e i gemiti di chi moriva. Le sue
a dirigersi proprio verso di lui, diventò livido e narici erano sature dell’odore del sangue, della polvere
immobile all’ombra delle titaniche, coriacee ali della e della paura, mentre un sudore freddo gli scorreva
creatura. L’odore rancido che essa emanava gli rivoltò lungo la schiena. Da un momento all’altro il mostro
lo stomaco. Il lungo collo squamoso ondeggiava da un l’avrebbe assalito, e lui avrebbe reagito come uno
lato all’altro mentre la testa, grande quanto un umano scorpione in trappola.
intero, puntava dritto verso di lui. Felix alzò gli occhi,
incrociandoli con quelli, gelidi, da rettile della Viverna
che, lanciando un ruggito, scoprì denti lunghi e affilati
come lame.
Per Sigmar, era gigantesca! In posizione eretta, era
quasi cinque volte più alta di Felix. Aveva una cosa
lunga e grossa come un ariete. Il rumore che faceva
ondeggiando assordava non meno dello sparo di un
moschetto. Dal pungiglione gocciolava un veleno che,
al solo toccare il terreno, anneriva l’erba uccidendola.
Una lingua lunga, lucida e vischiosa s’affacciò dalla
bocca, e Felix fu colto da un tremito.
In groppa alla Viverna c’era l’Orco più grande che il
giovane avesse mai visto, di certo il Generale dell’orda
dei pelliverdi. Con la mano sinistra impugnava una
scimitarra che probabilmente pesava quanto Felix
stesso; con la destra reggeva invece uno strano bastone
con una testina di demonio. Quando l’Orco scrutò Felix
con i suoi occhi gialli pieni di odio, il giovane si rese Al di sopra della Viverna comparve un’ombra. Ali
conto che la sua fine era prossima. possenti smossero l’aria e un raggio bianco piombò
Con la velocità di un fulmine la Viverna calò la testa su sulla creatura. Un Guerriero dall’armatura dorata
di lui. Spalancò le mandibole e il suo alito pestilenziale attaccò e un gigantesco martello piombò da dietro
colpì Felix in faccia. Istintivamente egli saltò descrivendo un arco inarrestabile. Mentre la testa del
all’indietro, e così i denti scattarono bruscamente Generale Orco veniva spiccata dal collo la Viverna si
davanti alla sua faccia proprio come una trappola. Poi voltò ruggendo ferocemente. Il sangue verde dell’Orco
si voltò e si mise a correre per frapporre tra sé e il spillava gorgogliando dal collo mutilato mentre il
mostro la massima distanza possibile. Sentendo sulla corpo cadeva inerte dalla sella. Sentendo svanire il
nuca l’alito gelido della belva superò d’un balzo il peso del cavaliere, la Viverna lanciò un nuovo ruggito,
poi s’alzò subito in volo, finalmente libera di
tornarsene alla propria vecchia tana tra le montagne. Abbiamo vinto Gotrek. I Cavalieri del Lupo Bianco
Sopra il cadavere dell’Orco, Felix si trovò al cospetto hanno messo in fuga gli ultimi Orchi Selvaggi. I
dell’Imperatore Karl Franz in persona. L’Imperatore cannoni hanno annientato le unità di Goblin. Perfino i
sollevò la celata dell’elmo e scrutò fisso il giovane con Flagellanti hanno dato una mano attaccando i Goblin
occhi acuti e penetranti. sul fianco.

- E’ stato l’atto più coraggioso che abbia mai visto – Felix arrossì. Aveva deciso di non svelare il fatto
disse l’Imperatore. vergognoso di essere svenuto davanti a Karl Franz.

- Una cosa da nulla – replicò Felix, poi cadde al suolo - Un’altra grande vittoria sulle forze del male – disse
svenuto. Gotrek con sarcasmo. S’accompagnò con un gesto di
diniego, che fece tintinnare la catena d’oro che
Il grande sole rossastro, tramontando, gettava sul collegava le sue narici con un orecchio. – Per Grugni,
campo di battaglia una luce da scena infernale. perdiamo anche quando riportiamo la vittoria. Perché
Dappertutto giacevano corpi mutilati. I soldati gli Orchi, i Guerrieri del Caos e tutti gli altri nemici
imperiali ammucchiavano i corpi degli Orchi su alte non smetteranno mai di attaccarci. Un giorno
pire a cui davano subito fuoco. I gemiti dei feriti e invaderanno il Regno dei Nani e l’Impero degli Umani
moribondi ricordavano i lamenti degli spiriti e tutto finirà nel sangue e nell’oscurità.
condannati, mentre i frenetici ululati dei Flagellanti
annullavano qualsiasi pretesa di vittoria. Passando - Stai cominciando a parlare come un Flagellante.
accanto a un moribondo, Felix, lo udì supplicarlo per Commentò Felix.
avere un po’ d’acqua. Ma lui non ne aveva e dovette
distogliere gli occhi e proseguire. Era ancora vivo malgrado si fosse aspettato di morire
Trovò Gotrek sulla collina. L’Ammazzatroll stava perciò gli riusciva difficile condividere l’umore sinistro
gettando le ultime palate di terra su una tomba. Non si del Nano.
voltò verso Felix mentre si avvicinava: sembrava perso
dietro pensieri di un altro mondo - Oggi abbiamo riportato la vittoria. Abbiamo respinto
l’esercito degli Orchi. L’Impero è salvo.

- Buonasera Umano – bofonchiò Gotrek,


appoggiandosi al manico della pala e voltandosi ad
osservare il massacro.

Tutt’a un tratto sembrava molto vecchio e molto


stanco. Indicò la tomba con la grossa mano destra.

- Qui giace Snorri Mordinarici. Ha ucciso tre Troll.


- L’Ammazzatroll rise amaramente. – L’ultimo gli è Tutti i loghi, gli artwork e le immagini contenute in questo sito sono
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Prima o poi moriamo tutti, Umano. Quel che conta è in


che modo lo facciamo.

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