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(Salmo 23:2a)
Introduzione
Se il Signore è il mio Pastore allora ho dei privilegi e delle conseguenze
▪ Privilegi: Appartengo al Pastore e quindi nulla mi manca
▪ Conseguenze: Tutta una serie di azioni che il Pastore fa
Un pastore che trascura i bisogni delle sue pecore non è affatto un buon
pastore, ma un mercenario.
▪ Per la cura: Attraverso la sua parola e i doni dati alla chiesa, la nostra
anima è ristorata dai suoi insegnamenti.
Egli mi fa riposare
La cosa strana delle pecore è che, per la loro indole, è quasi impossibile
farle sdraiare e riposare.
Ecco se voglio veramente risposare nel Signore, devo ricordarmi che egli
è il mio Pastore e ha già preparato il pascolo per il futuro
Insetti fastidiosi nella chiesa: “Vigilando bene che nessuna radice velenosa
venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati” (Eb 12:15).
Ma Gesù ha detto una cosa alla tentazione: “Non di pane soltanto vivrà
l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Mt 4:4).
Solo Gesù può dare questo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e
oppressi, e io vi darò riposo” (Mt 11:28).
Notiamo: Davide non dice: “Io riposo”, ma: “Egli mi fa riposare”. L’enfasi
è posta su ciò che Dio fa: Al centro dei pensieri di Davide non ha se stesso,
ma Dio. La vita cristiana è questa: affidarsi completamente a Dio.
Le pecore riposano perché il pastore li costringe al riposo
▪ Se potessero le pecore riposerebbero altrove
▪ Quante volte vogliamo riposare altrove e spingiamo il pastore a
cercarci.
Il riposo indica un distacco dagli impegni per godere la comunione con Dio.
1) In pascoli verdi può arrivare la malattia
Come posso dire che il Signore mi fa riposare in verdi pascoli quando arriva
la malattia? Certo ci vuole coraggio ad affermare questo.
Anche se siamo pecore del Signore, siamo peccatori come tutti gli altri e
subiamo le conseguenze del peccato.
Giobbe poteva dire: “Io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà
sulla polvere” (19:25).
Forse è in questi istanti che si apprezza quanto sia importante una vita spesa
col Signore ed essere pronti alla partenza.
2) In pascoli verdi può arrivare la prova
Le prove sono il bagaglio della nostra vita col pastore: “il vostro Dio, vi
mette alla prova per sapere se amate il Signore, il vostro Dio, con tutto il
vostro cuore e con tutta l'anima vostra” (Dt 13:3).
▪ Dio sapeva che Abramo avrebbe dato suo figlio, ma Abramo e quando
ubbidì capì che aveva messo il Signore al primo posto
▪ Come anche Israele, il Signore sapeva che era un popolo di collo duro,
messo alla prova il popolo capì era prostituito ad altri dei.
▪ Paolo dice alla chiesa di Corinto: “Vi ho nutriti di latte, non di cibo
solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete
neppure adesso, perché siete ancora carnali” (1 Co 3:2)
▪ L’autore della lettera agli Ebrei dice: “Dopo tanto tempo dovreste già
essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i
primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete
bisogno di latte e non di cibo solido” (5:12)
Ci sono credenti che dopo tanti anni sono rimasti a: Sono salvato per grazia,
dimenticando che la salvezza non è un punto di arrivo, ma un punto di
partenza verso il cielo.
Gesù disse a Nicodemo un dottore che ha preso cibo sbagliato: “Tu sei
maestro d'Israele e non sai queste cose…Se vi ho parlato delle cose terrene
e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?” (Gv 3:10,12)
Si può essere maestri di Israele ed essere a digiuno, perciò dobbiamo
affidarci al Pastore che ci darà il pascolo che a noi necessita.
Conclusione
▪ La prima cosa che il Signore vuole che impariamo riposarci
▪ Certo essere attivi è importante, ma a volte bisogna sedersi
▪ Non è nell’essere iper attivi che facciamo la sua volontà
La risposta fu: “Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il
Signore compirà oggi per voi” (Es 14:13). Questo è il messaggio di oggi: Se
sei nel pascolo scelto dal Pastore, non tenere.