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MI FA RIPOSARE IN VERDEGGIANTI PASCOLI

(Salmo 23:2a)

Introduzione
Se il Signore è il mio Pastore allora ho dei privilegi e delle conseguenze
▪ Privilegi: Appartengo al Pastore e quindi nulla mi manca
▪ Conseguenze: Tutta una serie di azioni che il Pastore fa

Un pastore che trascura i bisogni delle sue pecore non è affatto un buon
pastore, ma un mercenario.

1) Nulla manca al mio corpo


▪ Dio interviene nel popolo: Ma esige ubbidienza: “Se vi comportate
secondo le mie leggi, se osservate i miei comandamenti..”

▪ Dio interviene nel singolo: Il Signore permette dei guai a Giuseppe


per benedire Israele durante la carestia.
▪ Dio interviene nella storia: Tutti i governati di ieri e di oggi sono
strumenti nelle mani del Signore.

Se il Signore provvede: “La vostra condotta non sia dominata dall'amore


del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto:
Io non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Eb 13:5).

2) Nulla manca alla mia anima


▪ Per la salvezza: Tutto ciò che è indispensabile per la mia salvezza, il
Signore ha provveduto: “l’Agnello senza difetto, né macchia”.

▪ Per la cura: Attraverso la sua parola e i doni dati alla chiesa, la nostra
anima è ristorata dai suoi insegnamenti.

▪ Per la meta finale: Il Signore è il mio pastore oggi, domani e sempre,


perché abiterò nella sua casa per lunghi giorni.

E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la


condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Fil 1:6)
Dal v.2 avvengono dei cambiamenti
▪ Davide non dice solo chi è Dio, ma anche quello che fa
▪ Da una dichiarazione di fede (Mio Pastore) passa a una dichiarazione
di fiducia (Egli mi fa…..)

Davide ci dice cosa significa essere credenti


▪ Non è solo vaga conoscenza di Dio, ma certezza della sua guida
▪ La fede non è un principio religioso, ma certezza nel Dio vivente
▪ Il Signore è una realtà nella nostra vita che dà sicurezza

Egli mi fa riposare
La cosa strana delle pecore è che, per la loro indole, è quasi impossibile
farle sdraiare e riposare.

Per riposare la pecora ha bisogno di quattro sicurezze:


1) Dev’essere libera da ogni paura
▪ Se ha timore di qualcosa o di qualcuno è difficile che si riposi
▪ Anche noi, quando abbiamo paura difficile riposare
Se abbiamo timore della vita e del futuro avrò una vita piena di ansietà e
difficilmente riposerò nel Signore, anche se lo prego e lo adoro.

Quante volto veniamo al culto con il viso abbattuto, scoraggiato: Cantiamo


con la bocca, ma la mente vaga nei nostri timori.

Ecco se voglio veramente risposare nel Signore, devo ricordarmi che egli
è il mio Pastore e ha già preparato il pascolo per il futuro

2) Dev’essere libera da ogni attrito con il gregge


Se all’interno del gregge c’è qualche pecora ha un comportamento strano,
che è irrequieta, è difficile che si riposi.

Anche in famiglia se c’è un marito, una moglie, un figlio con problemi,


difficilmente andiamo a dormire sereni.

Come credenti se vogliamo riposare nel Signore


▪ Dobbiamo essere in pace con tutti i credenti
▪ Dobbiamo perdonare anche e ricordarci che siano stati perdonati
3) Dev’essere libera da insetti fastidiosi
Se la pecora è disturbata da mosche e parassiti, è difficile che si riposi.
Questo vale anche per noi: Basta una zanzara notturna per turbarci il sonno.

Insetti fastidiosi nella chiesa: “Vigilando bene che nessuna radice velenosa
venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano contagiati” (Eb 12:15).

Le radici velenose: La maldicenza, lo sparlare, la calunnia, la bugia, chi


semina discordia. Chi le pratica non troverà mai riposo.

4) Dev’essere libera dalla fame


Se non è sazia difficilmente troverà pace e riposo. Il digiuno non solo non fa
riposare ma crea ansietà.

Ma Gesù ha detto una cosa alla tentazione: “Non di pane soltanto vivrà
l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Mt 4:4).

▪ Come pecore dobbiamo affidarci alla provvidenza di Dio


▪ Come credenti dobbiamo cibarci della sua parola per trovare riposo
“Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera
sua” (Gv 4:34). Quando siamo nella volontà di Dio allora possiamo riposare.

Dunque per poter riposare la pecora ha bisogno di un chiaro senso di


libertà e tranquillità.

Solo Gesù può dare questo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e
oppressi, e io vi darò riposo” (Mt 11:28).

Cosa significa che mi fa riposare


1) Devo affidare la mia vita al Signore
Quante volte abbiamo sentito questa frase, può sembrare elementare, ma è il
punto fondamentale: perché non tutti cercano la volontà di Dio.

Notiamo: Davide non dice: “Io riposo”, ma: “Egli mi fa riposare”. L’enfasi
è posta su ciò che Dio fa: Al centro dei pensieri di Davide non ha se stesso,
ma Dio. La vita cristiana è questa: affidarsi completamente a Dio.
Le pecore riposano perché il pastore li costringe al riposo
▪ Se potessero le pecore riposerebbero altrove
▪ Quante volte vogliamo riposare altrove e spingiamo il pastore a
cercarci.

Questo è il centro del pensiero di Davide:


▪ Come pecore è facile affidarsi nelle mani del pastore,
▪ Come uomini è difficile affidare a qualcun altro la nostra vita
▪ Per natura siamo orgogliosi e non accettiamo la guida di altri

Ma dimentichiamo una cosa


La pecora che riposa altrove difficilmente farà ritorno all’ovile, perché non
ha il senso dell’orientamento, e sarà preda del nemico

2) Il riposo avviene in pascoli verdeggianti


▪ Non dobbiamo confondere queste parole
▪ Molti credono che è un luogo dove non ci sono problemi
▪ Chi ha bisogno del pastore quando l’erba è verde e abbondante?
▪ Davide voleva dire che il riposo indica il cammino con il Signore
Quando avrò problemi in questo pascolo verde, avrò sempre la presenza
del pastore che mi darà il giusto aiuto.

Davide ha capito cosa voleva dire riposare su pascoli verdi


▪ Ha dovuto fuggire, sperimentare grandi difficoltà
▪ Ha dovuto difendersi dai suoi stessi fratelli e figli
▪ E il Signore lo ha portato dove lo aveva chiamato: al trono.

Tanti credenti cercano il riposo senza il Signore


▪ Si cercano il pascolo dove riposare ma si affaticano di più
▪ Pensate quanto lavoro facciamo nel giorno libero
▪ Per altri il riposo è sinonimo di vacanza, sperando di trovarlo
▪ Ma il vero riposo lo dona solo il buon Pastore

Vi ricordate cosa disse Gesù ai discepoli? “Venitevene ora in disparte, in un


luogo solitario, e riposatevi un poco. Difatti, era tanta la gente che andava
e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare” (Mc 6:31).

Il riposo indica un distacco dagli impegni per godere la comunione con Dio.
1) In pascoli verdi può arrivare la malattia
Come posso dire che il Signore mi fa riposare in verdi pascoli quando arriva
la malattia? Certo ci vuole coraggio ad affermare questo.

Anche se siamo pecore del Signore, siamo peccatori come tutti gli altri e
subiamo le conseguenze del peccato.

▪ Avendo il Signore come Pastore ci affidiamo a lui


▪ Faremo il nostro percorso medico,
▪ Ma nessun farmaco può sostituire la presenza e la potenza di Dio

E anche se devo “camminare per dell’ombra, io non temerei alcun male,


perché tu sei con me” (v.4)

Giobbe poteva dire: “Io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà
sulla polvere” (19:25).

Forse è in questi istanti che si apprezza quanto sia importante una vita spesa
col Signore ed essere pronti alla partenza.
2) In pascoli verdi può arrivare la prova
Le prove sono il bagaglio della nostra vita col pastore: “il vostro Dio, vi
mette alla prova per sapere se amate il Signore, il vostro Dio, con tutto il
vostro cuore e con tutta l'anima vostra” (Dt 13:3).

Dio non ha bisogno di dimostrazioni perché conosce i nostri cuori, ma dà a


noi una dimostrazione per capire se veramente lo amiamo.

▪ Dio sapeva che Abramo avrebbe dato suo figlio, ma Abramo e quando
ubbidì capì che aveva messo il Signore al primo posto

▪ Come anche Israele, il Signore sapeva che era un popolo di collo duro,
messo alla prova il popolo capì era prostituito ad altri dei.

3) Il riposo può essere un altro pascolo


▪ Il Signore sa di quale cibo abbiamo bisogno dà secondo la sua volontà
▪ Tutti abbiamo fame, ma non tutti possiamo mangiare la stessa cosa
▪ Un neonato non mangia come un adulto
▪ Nell’ovile del Signore è la stessa cosa: Dio dà in base alla maturità
Paolo si lamenta di una chiesa che ha mangiato come non doveva con i
risultati che tutti conosciamo.

▪ Paolo dice alla chiesa di Corinto: “Vi ho nutriti di latte, non di cibo
solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete
neppure adesso, perché siete ancora carnali” (1 Co 3:2)

▪ L’autore della lettera agli Ebrei dice: “Dopo tanto tempo dovreste già
essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i
primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete
bisogno di latte e non di cibo solido” (5:12)

Ci sono credenti che dopo tanti anni sono rimasti a: Sono salvato per grazia,
dimenticando che la salvezza non è un punto di arrivo, ma un punto di
partenza verso il cielo.

Gesù disse a Nicodemo un dottore che ha preso cibo sbagliato: “Tu sei
maestro d'Israele e non sai queste cose…Se vi ho parlato delle cose terrene
e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?” (Gv 3:10,12)
Si può essere maestri di Israele ed essere a digiuno, perciò dobbiamo
affidarci al Pastore che ci darà il pascolo che a noi necessita.

Conclusione
▪ La prima cosa che il Signore vuole che impariamo riposarci
▪ Certo essere attivi è importante, ma a volte bisogna sedersi
▪ Non è nell’essere iper attivi che facciamo la sua volontà

Ma ora il Pastore si conosce, non nella corsa, ma nel riposo di un verde


pascolo, nella comunione intima, nel rapporto personale con Lui.

Ognuno di noi è chiamato a scoprire il pascolo segreto in compagnia del


buon Pastore

Come Maria di Betania


▪ Si siede ai suoi piedi per ascoltare
▪ Mentre Marta correva qua e là, agitata e incolpa Maria che risposa
Il rimprovero arriva prontamente
“Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è
necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta” (Lc 10:41)

Qual è questa parte buona


▪ Riposo ai piedi di Gesù, non affanno
▪ Dobbiamo imparare a capire le priorità nella nostra vita, in un mondo
frenetico che corre sempre.

Se non abbiamo imparato a riposarci nei verdi pascoli, diventeremo


presto inquieti, stanchi e depressi.

E soprattutto non dobbiamo agitarci quando siamo nel riposo di Dio


▪ Davanti al mar Rosso il popolo riposava tranquillo
▪ Ma i carri del Faraone gettano nella paura, tanto che accusano Mosè

La risposta fu: “Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il
Signore compirà oggi per voi” (Es 14:13). Questo è il messaggio di oggi: Se
sei nel pascolo scelto dal Pastore, non tenere.

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