Sei sulla pagina 1di 20

Karl Polanyi - ​“LA GRANDE TRASFORMAZIONE”

Capitolo primo -​ La pace dei cento anni

Il crollo della civiltà XIX sec. ha origini politiche ed economiche e una trasformazione seguente.
La civiltà del XIX sec. poggiava su 4 istituzioni fondanti ​(2 economiche e 2 politiche, 2 nazionali e 2
internazionali​):
- matrice fondativa di civiltà specifica: ​mercato autoregolato​ produttore di benessere record.
- base aurea internazionale​ simbolo di org unica dell’economia mondiale: suo crollo decisivo, tanto
che le altre istituzioni sacrificate per salvarla, invano. Nn è matrice ma tentativo di estendere il sistema
del mercato interno su scala internazionale
- sistema di ​equilibrio del potere​ (pace tra potenze): sovrastruttura eretta sulla base aurea. Non
poteva reggere dopo il crollo del sistema economico mondiale.
- Stato liberale​: creazione del mercato autoregolato
“La chiave del sistema istituzionale del XIXsec si trovava nelle leggi che governavano l’economia di mercato”.
Tesi: idea mercato autoregolato implica grossa utopia. Potenziale distruttivo vs sostanza umana e naturale
della società (fisico dell’uomo, desertificazione ambiente).
Società prende misure difensive vs autoregolazione del mercato (disorganizzazione vita industriale...dunque
mette la società in pericolo in altro modo).
Ma no riduzionismo: civiltà ha origine da interazione di molti fattori non riducibili a istituzioni circoscritte =
impossibile individuare il meccanismo istituzionale della caduta di una civiltà.
“Come se le forze del cambiamento fossero state contenute per un secolo”.
“Un’analisi ragionata deve tener conto dell’azione tempestosa e della quieta dissoluzione”.
No lavoro storico (sequenza avvenimenti) ma ricerca spiegazione della loro ​tendenza​ nei termini delle
istituzioni umane. Interdisciplinarietà, salti temporali.
Dirompenza del collasso spiegabile con crollo sistema economico: reggeva l’equilibrio geopolitico. ​“Tuttavia se
il crollo dl ns civiltà era determinato nel tempo del suo accadere dal fallimento dell’economia mondiale, questo
certamente non ne era la causa”.
Causa ha origini antiche: rivolgimento sociale e tecnologico che porta a forma storica del mercato
autoregolato in Europa occidentale.
“​La condizione attuale va definita nei termini delle ​origini istituzionali della crisi”​ ​.

Equilibrio geopolitico: 1800 sola guerra Crimea, breve franco-prussiana, ripresa facile per perdenti. Lentezza e
gestione.
Pacifismo pragmatico​ non per assenza di conflitti: interno ed esterno di imperi e nazioni mutavano...​dopo
Napoleone guerre civili, rivoluzioni e contro (onnipresenza Santa Alleanza) in Spa, Ungh, Ger, Bel, Pol, Dani,
Venezia.
Secondo 1800: imperi ottomano, egiziano smembrati, Africa spartita, Cina sotto mire straniere. Primo
delinearsi superpotenze: USA e Russia. Guerre aperte accompagnano la marcia della civiltà industriale su
culture superate (Russia in Asia, Ingh in India e Africa, Francia in Egitto, Algeri, Tunisi, Siria, Madagascar,
Indocina).
Occasioni conflitto e tensione ma locali e risolti con azione congiunta o soffocate nel compromesso tra grandi
potenze coloniali: pace ottenuta con soppressione libertà e anticostituzionalismo dl Santa Alleanza, poi con
costituzionalismo dl monarchie con complicità di banchieri borghesi (Stato monoclasse). Insomma...con forme
e ideologie diverse si mantiene la pace (​qualche volta in nome di progresso e libertà, o autorità di trono e
altare, o grazia della borsa, o corruzione, o argomenti morali, o baionette e cannoni)​ .
Motivo: equilibrio potere. Per sua natura esso dovrebbe tendere alla sopravvivenza delle unità di potere in
gioco (selezione) ma in realtà esse si comportano in modo da combinare il potere delle unità più deboli vs ogni
aumento di potere delle unità più forti = ​garanzie reciproche di sopravvivenza​, formalmente riconosciute in
trattati, per forti e per deboli. ​Guerra​ riequilibrava, era c
​ ompresa nel sistema​.

1
Nuovi interessi per la pace​, prima subordinata a sicurezza e sovranità. ​“Poche cose venivano considerate
nocive per una comunità dell’esistenza di un interesse organizzato per la pace”​. Questo muta: riv francese,
industriale, ​pacifico commercio come interesse universale​.
Metternich:​”I popoli europei non vogliono la libertà ma la pace”,​ patrioti visti come i nuovi barbari, Chiesa e
trono tendono alla de-nazionalizzazione dell’Europa.
Portatori dei nuovi interessi di pace: chi ne beneficia politicamente o economicamente. Eserciti della Santa
Alleanza vagavano per l’Europa reprimendo maggioranze e abbattendo minoranze.
Erano gruppi di Stati sovrani e indipendenti e sottoposti come tali all’equilibrio del potere e al suo
meccanismo, la guerra.
Interessi e intenzioni se non tradotti in politica da un qualche strumento sociale rimangono platonici.

Squilibrio internazionale può verificarsi per ragioni innumerevoli (​affare dinastico, ostruzione porto,
controversia teologica, invenzione tecnologica...anche aumento ricchezza e demografico attiva forze
politiche):​ mantenimento pace possibile da org che prevenga agendo direttamente su fattori interni,
eliminando cause = ​controllare alle origini il flusso della vita​. Qst era ruolo Santa Alleanza con gerarchie
del sangue (internazionale dinastica monarchie europee) e della grazia (Chiesa): qst dominava i livelli locali
grazie anche all’appoggio della forza.
Concerto europeo del II ’800 mancava dei tentacoli feudali e clericali, non paragonabile per coesione al
capolavoro di Metternich (cattolico, Restaurazione).
Tra potenze gelosie, vasti intrighi, correnti sotterranee e sabotaggi diplomatici: azione militare unitaria diviene
rara, imperialismo su scala mondiale.

Come spiegare mutamento senza rotture del 1800? strumento sociale potente operante in modo coperto che
possa svolgere ruolo di dinastie ed episcopati nel vecchio sistema e rendere effettivo l’interesse per la pace:
questo fattore anonimo era l​’alta finanza. ​Cos’è? Teorie più disparate, tt con tracce di verità: strumento dei
gov, gov erano suoi strumenti, origine della discordia internazionale, portatrice di effeminato cosmopolitismo
che toglieva forza alle nazioni virili.
Haute finance= istituzione sui generis tipica ultimi decenni 1800 fino ‘30 1900, principale legame tra
organizzazione politica ed economica del mondo, fornitrice di strumenti di un sistema di pace internazionale
che operava con l’aiuto delle potenze ma fuori dalle loro logiche (esse non avrebbero potuto nè fondarla nè
mantenerla).
Concerto europeo funzionava ad intervalli, haute finance permanente ed elastica: indipendente da singoli gov
e banche centrali, in contatto con loro e con diplomazia. Diplomazia e finanza non avrebbero intrapreso piani
importanti senza assenso tacito.
Segreto conservazione pace in posizione, org e tecniche della finanza internazionale​.
Rothschild, dinastia banchieri ebrei domiciliata in capitali europee (soluzione perfetta) incarna
internazionalismo. Loro lealtà era verso un credito divenuto unico vincolo sovranazionale tra gov politico e
sforzo industriale in un’economia mondiale in sviluppo rapido. Indipendenza da gov garantiva fiducia di statisti
nazionali e investitori internazionali. Tutt’altro che pacifisti: fortuna da finanziamento guerre, sordi a
considerazioni morali. Ostacolo ai loro affari sarebbe stata guerra grande che interferisse coi fondamenti
monetari del sistema. Furono loro a conservare le condizioni di una pace generale in mezzo a trasformazioni
rivoluzionarie dei popoli.

Haute finance: istituzione storica complessa, transitoria, penetrata e strutturante tutto il complesso delle
realizzazioni umane.
Org e personale​: centro internazionale (​finanziamento imprese gov di guerra e pace, investimenti esteri
industria, servizi, banche, prestiti a lunga scadenza a pubblici e privati​)
centri nazionali raggruppati intorno alle loro banche di emissione e a borse, microcosmo nazionale di banche
(​org bancaria di Inghilterra, Francia, Germania era particolare, le pratiche del Tesoro e i suoi rapporti con la
finanza privata variavano da nazione a nazione​).
Mercato monetario trattava molteplicità di strumenti della borsa.

2
Animazione di infinita varietà di gruppi e personalità nazionali e internazionali, non ancora indipendenza da
nazioni ma costretti a cercare cooperazione di banca, capitale e finanza nazionali.
Missione​: no pace (involontaria) ma ​guadagno​: per raggiungerlo necessario accordo con governi che
avevano mire di potenza e conquista. A qst stadio è trascurabile tranquillamente distinzione tra potere, fine
politico ed economico dei gov...infatti qualunque fine avesse un gov, lo perseguiva mediante incremento della
potenza nazionale.
Regni del potere e profitto sn intrecciati​ es n ​ azioni nemiche scambiano comunque transazioni,
investimenti, prestiti su base di garanzie accessorie e commerciali (tra critiche dei nazionalisti).
Superficialmente parve più di una volta cm se il conflitto fosse stato soppresso ma i circoli interni erano
consapevoli che era stato semplicemente spostato verso punti più nascosti, sotto la superficie dei rapporti
amichevoli.
Finanza internazionale si trovava ad affrontare opposte ambizioni e intrighi delle potenze, i suoi piani
ostacolati da manovre della diplomazia, i suoi investimenti a lungo termine e sforzi costruttivi messi a
repentaglio da sabotaggi. ​Sistemi bancari e produttivi nazionali spesso agivano cm complici dei rispettivi
governi, se bottino non sicuro. Ogni campo ha sue logiche, direbbe Bourdieu.
Tuttavia la power finance beneficiava della diplomazia del dollaro: successo commerciale implicava uso forza
vs paesi più deboli, corruzione amministrazioni arretrate e mezzi segreti.
Tuttavia la maggior parte dei proprietari di titoli di stato, investitori e commercianti sarebbero stati i primi
perdenti in caso di guerre generali (soprtt se le valute ne subivano effetti).
Nel concerto europeo mai la pace non venne rappresentata, crescente interesse di pace all’interno delle
nazioni in cui radicamento abitudine investimenti.
Finanza agiva cm moderatrice​ nella politica e nei consigli: prestiti e loro rinnovo dipendevano dal credito e il
credito dal buon comportamento. Sotto un gov costituzionale (ql non costituzionali condannati) il comp si
riflette nel bilancio (dunque sul valore esterno dl moneta). Ergo un governo debitore sorveglia il bilancio ed
evita politiche che possano riflettersi sulla sua solidità: è regola di condotta osservata da paesi che adottarono
la base aurea che limitava ad un minimo le fluttuazioni ammissibili.
Adesione a​ nuovo ordine internazionale Pax Britannica​ = costituzionalismo + base aurea.
Inghilterra manteneva suo dominio con la marina ma più spesso tirando un filo nella rete monetaria
internazionale.
Haute finance influiva anche grazie alla sua amministrazione non ufficiale delle finanze in zone semicoloniali
(es. Medio Oriente, Cina, imperi islamici cadenti)​, bypassando ostacoli quasi insuperabili per gli investimenti a
lungo termine in zone geopoliticamente calde.
Europa era continente di milioni di persone, popoli e nazioni in cui ogni opera realizzata da un investimento
della finanza doveva aprirsi la strada attraverso confini di consistenza variabile, alcuni indeboliti, altri rafforzati
da questo contatto (es. una ferrovia).

Proprio per il suo ruolo anfibio (rappresentanti non ufficiali a presenti ai consigli e trattative) l’alta finanza
superò distanza tra org politica ed economica.
Il commercio si era legato alla pace​: (in passato org commercio era stata militare e bellicosa.. ​erano i
borghesi armati nelle città, avventurieri, mercanti e mercenari, conquistadores, commercianti di schiavi, pirati,
carovane armate, eserciti compagnie di ventura…). O ​ ra tt dimenticato: commercio ​dipendeva da un sistema
monetario internazionale che sarebbe stato sospeso in caso di guerra generale​. Le nazioni si
adoperavano dunque per mantenere pace, ma il sistema dell’equilibrio del potere non poteva garantire da solo
la pace: la garanzia veniva dalla finanza internazionale = principio della nuova dipendenza del commercio
dalla pace.
Idea superficiale: capitale istigatore di crimini coloniali, Lenin lo riteneva responsabile dell’imperialismo
(​potenze occidentali esercitano controllo paralizzante su regioni arretrate per investire in ferrovie, servizi,
opere e infrastrutture dalle quali le loro industrie pesanti traevano profitti: interessi visibili nella lotta per le sfere
d’influenza, concessioni, diritti e altre forme di controllo)​ .
Quasi tutte le guerre minori erano organizzate da finanzieri, tuttavia essi organizzavano anche la pace​:
spiegazione è connessione commercio, industria, finanza.

3
Nazionalisti e industria in tempo di guerra tendevano a renderla feroce e totale mentre furono erette
salvaguardie per la continuazione in tempo di guerra di pacifici affari.

Sintesi: primo 1800, classi medie nascenti erano forza rivoluzionaria che metteva la pace a repentaglio (es.
insurrezione napoleonica): Santa Alleanza (feudalesimo e trono appoggiati da potenza spirituale e materiale
della Chiesa) organizzò pace reazionaria.
II 1800: classi medie stesse portatrici di interesse di pace più potente e alimentato dal carattere
nazionale-internazionale della nuova economia, organo è concerto europeo con la finanza internazionale e il
sistema bancario nazionale ad essa alleato. Spingevano verso la pace la Santa Alleanza, il concerto europeo,
la Gran Bretagna, i Rothschild (il cui aiuto non era disdegnato dalla Santa Alleanza). Spesso la finanza
internazionale si affidava ancora alle connessioni dinastiche e aristocratiche.
Non erano le singole cancellerie a mantenere la pace...ma organizzazioni al servizio di interessi generali.
Concerto europeo realizzò pace su scala mondiale, mentre progresso sociale ed economico rivoluzionava
planisfero. Qst fatto era il risultato dell’emergere della haute finance (entità che costituiva legame tra
organizzazione politica e org economica della vita internazionale).
Dunque l’organizzazione della pace (non un vero proprio sistema…) poggiava sull’organizzazione economica.
Fine 1800: bilanci e armamenti, commercio estero e forniture materie prime, indipendenza e sovranità erano
ora le funzioni della moneta e del credito, i prezzi mondiali delle merci divengono la realtà centrale per le vite
di milioni di contadini, ripercussioni del mercato monetario londinese seguite da uomini d’affari di tutto il
mondo, governi pianificavano.
Questo sistema necessitava di pace per funzionare, fu creato al suo servizio l’equilibrio del potere. Si tolga
questo sistema economico...e l’interesse di pace scomparirà dalla politica.
“Il successo del concerto europeo sorgeva dalle necessità della nuova org internazionale dell’economia e
sarebbe terminata con la sua dissoluzione”
Apice concerto europeo: era di Bismarck (anni ‘60-90), Germania beneficia della pace a spese di Austria e
Francia, Bismarck vs ambizioni, pro equilibri, impiego base aurea, poi fine libero scambio con protezionismo
ed espansione economica, alleanza con Austria e Italia, poi Bismarck perde controllo della politica del Reich.
Da allora Gran Bretagna diviene leader interessi di pace. 1890 apice haute finance.
Concerto europeo (federazione di indipendenti) sostituito da due raggruppamenti di potenze ostili.
Equilibrio del potere giunto alla fine: rimanendo solo 2 gruppi concorrenti...meccanismo non funzionava più
(non c’è più un terzo che si unisce a uno dei due per contrastare il più forte).
Intanto dissoluzione forme esistenti di economia mondiale, rivalità coloniale e concorrenza per mercati esotici
si acuiscono, capacità dell’haute finance di assopire conflitti diminuisce.
Durante la Belle Epoque la pace era qualcosa di trascinato: questione di tempo prima che la dissoluzione
dell’org economica portasse alla fine della pace.
Vera natura dell’org economica sulla ql poggiava la pace era estremamente artificiale.

4
CAP II - ​CONSERVATORISMO ANNI VENTI, RIVOLUZIONE ANNI TRENTA
Crollo base aurea internazionale è ciò che sta sotto la disgregazione dell’economia mondiale e trasformazione
civiltà ‘30.
La vera natura del sistema internazionale non venne capita fino al crollo: aveva funzione politica in una civiltà
dalle fondamenta precarie.
Crollo non compreso allora, visto cm passaggio dopo sviluppo in paesi avanzati.
Dissoluzione sistema economico inizio 1900 porta a tensione politica esplosa nel 1914.
Grande Guerra e rivoluzioni dopoguerra parte ancora del XIX sec...non fecero altro che aggravare crisi di una
civiltà (nn la provocarono). Dopo 1914-18 sistema economico e politico mondiale non funzionava più, ostacoli
a stabilità derivavano dalle stesse fonti da cui nacque la guerra.
Esito guerra e trattati allentano superficialmente tensione eliminando la concorrenza tedesca, ma aggrava
cause. Trattati contenevano contraddizione fatale: disarmo unilaterale dei vinti: prevenzione di ricostruzione
sistema di equilibrio del potere. Ginevra e Lega dl Nazioni tentarono ricostruzione dl concerto europeo,
fornirono strumenti di consultazione e azione unitaria ma...mancava prerequisito: le unità di potere
indipendenti = preclusione passi costruttivi.
Unica alternativa: costruzione nuovo ordine internazionale con potere organizzato trascendente le sovranità
nazionali. Progetto fuori dagli orizzonti del tempo: nessun paese si sarebbe sottoposto a sistema tale,
tantomeno gli USA.
Dunque si spingeva verso restaurazione vecchio sistema ma mancanza di cambi fissi e commercio libero,
Grande Guerra e trattati avevano portato al naufragio il vecchio sistema.
Fra i primi,​ Wilson si accorse che l’interdipendenza di pace e commercio non era garanzia solo per il
commercio ma anche per la pace.
La Lega cercava ricostruzione dell’org internazionale della moneta e del credito, il mondo contava sulla haute
finance cm mai prima. Cosa era cambiato? J.P.Morgan aveva sostituito N.M.Rothschild cm demiurgo di un
rinnovato XIXsec.
Tendenza 1920: conservatrice, ricostruzione sistema pre-1914 per ristabilire progresso. Dal fallimento
tentativo ritorno al passato sorse la trasformazione 1930, con arrivo di nuovi elementi.
Spenti venti rivoluzionari biennio rosso, i sistemi politici tornano sui passi pre-1914 ​(liberalismo costituzionale,
rif a rivoluzioni della tradizione occidentale...inglese, USA, francese)​.
Nuovi elementi improvvisi ‘30: Ingh abbandona base aurea, piani quinquennali in URSS, New Deal, riv
nazional-socialista in Germ, crollo Lega a vantaggio delle autarchie.
Tutti problemi con valute a seguito di riconversione economica (inflazione, ​URSS distrusse rublo, Germania
svalutò, idem Francia)​ : si riunivano in base ad adesione a moneta solida. Ger svalutò per sfuggire a trattato:
seguì espropriazione classe proprietari terrieri che favorì ascesa nazismo.
Crisi monetarie​ portavano le valute a mutar valore, nazioni si trovavano separate abissi dai loro vicini, strati
di popolazione subivano effetti (classi medie impoverite, pescecani finanza arricchiti in modo mostruoso).
“​Un fattore di incalcolabile forza integrante e disintegrante era entrato in scena”.​ Fenomeno mai sperimentato:
fuga di capitale​. ​Ruolo innegabile in abbattimento gov liberali Francia 1925 e 1938 e in Germania nell’ascesa
nazismo.
Moneta divenuta cardine della politica nazionale:​ in moderna economia monetaria c’è espandersi e
contrarsi dell’unità di misura finanziaria, con effetto sui redditi reali scontato da masse. I fondamenti della
moneta possono dipendere da fattori politici esterni ai confini nazionali: ​sovranità finanziaria è concetto
ingenuo in un’economia interdipendente.
Base aurea era la fede comune dell’epoca​ (tt nazioni, classi, filosofie sociali): oro ha valore (perchè
incorpora lavoro per i socialisti, perchè scarso e utile per dottrina ortodossa).
1933 anche USA abbandona base aurea. Nè SdN, nè la haute finance sopravvissero.
Distruzione istituzioni nazionali, ricostituite in modo irriconoscibile: dittature, totalitarismi, produzione basata
sui liberi mercati sostituita da nuove forme di economia. Nazioni si formavano inseguendo l’essenza della loro
ideologia, altre correvano in difesa della libertà.
Non fu per caso che la trasformazione fosse accompagnata da guerre su scala senza precedenti. La storia
era legata a meccanismo di mutamento sociale, destino nazioni legato al loro ruolo in una trasformazione

5
istituzionale. Gruppi nazionali e istituzioni sociali hanno origini proprie ma tendono a legarsi le une alle altre
durante la struggle for life.
Dunque...una nazione può essere handicappata nella sua lotta per la sopravvivenza se le sue istituzioni sono
in crisi.
Differenza tra I e II guerra mondiale: la prima legata al tipo di guerra 1800, conflitto scatenato dalla caduta del
sistema di equilibrio del potere; seconda fa già parte dello sconvolgimento mondiale.
Stava svolgendosi sotterraneo un processo di trasformazione sociale: fascismo e socialismo trovarono un
veicolo nell’ascesa di singole potenze che contribuirono a diffondere il loro credo. La portata di tali movimenti
sociali è comprensibile se si valuta il loro carattere trascendente, staccato dagli interessi nazionali (al loro
servizio).
Fascismo e socialismo sono state forze vive della trasformazione istituzionale: ​le necessità dei popoli
coinvolti a pretendere una parte maggiore nella storia della specie infatti produssero slanci vitali che vanno
assunti cm dati di fatto delle condizioni nelle quali la storia si dispiega.
Tesi libro: le origini del cataclisma si trovavano nello sforzo utopistico del liberalismo economico di organizzare
un sistema di mercato autoregolato. E convinzione che base aurea, sistema di equilibrio del potere e stato
liberale abbiano stessa matrice: mercato autoregolato (affermazione rozza nel suo materialismo ed
estremismo ma...la civiltà crollata aveva proprio la peculiarità di basarsi su fondamenta economiche).
Anche altre società eran limitate dalle condizioni materiali della loro esistenza, tutte limitate da fattori
economici. Tuttavia la civiltà del XIXsec era economica in un senso diverso e distinto perchè sceglieva di
fondarsi su un motivo mai prima elevato a giustificazione di azione: il ​guadagno​. Da tale principio derivava il
sistema del mercato autoregolantesi.
“Il meccanismo messo in moto dal motivo del guadagno era paragonabile nella sua efficacia soltanto ai più
violenti scoppi di fervore religioso nella storia. Nel giro di una generazione tutto il mondo fu sottoposto a
questa influenza”.
In Inghilterra maturò sulla scia della riv industriale durante la prima metà 1800, espansione in continente e
America 50 anni dopo. Tratti identici, incanalati, in civiltà occidentali.
Società di mercato: nata in Inghilterra ricardiana. XIXsec fu il secolo dell’Inghilterra: riv industriale, economia di
mercato, libero scambio e base aurea furono invenzioni inglesi. Tt qst istituzioni crollarono ovunque negli anni
‘20 del 1900 (in Germania, Italia e Austria l’avvenimento fu solo più politico e drammatico).
“Tuttavia qualunque fosse lo scenario e il clima degli episodi finali, i fattori di lungo periodo che portarono al
crollo di quella civiltà devono essere studiati nel luogo di nascita della rivoluzione industriale, l’Inghilterra”.

PARTE SECONDA: ASCESA E CADUTA DELL’ECONOMIA DI MERCATO


“Macchinari satanici - Abitazione e progresso”
Capitolo III
Riv industriale: miglioramento strumenti di produzione parallelamente catastrofico sconvolgimento delle vite
della gente comune (forma peggiore comparve in Ingh).
Tema: “​Quale satanico meccanismo ridusse gli uomini a masse?” f​ attori, influenza nuove condizioni fisiche e
forme di dipendenza economica. Quale fu il meccanismo tramite cui si tentò (con poca fortuna) una nuova
integrazione uomo-natura e che distrusse il vecchio tessuto sociale?
La filosofia liberale fallisce miseramente quando tenta di comprendere il cambiamento.
Fede nel miglioramento economico cm progresso, “​le verità elementari della scienza politica e dell’arte dello
Stato furono screditate”,​ le eredità classiche degli antichi in arte di governo vennero accantonate così come il
senso comune​. Es: mutamento veloce mette a rischio vita comune.
“Corrosione di un brutale utilitarismo combinato ad una fiducia acritica nelle presunte virtù autoterapeutiche
della crescita inconsapevole”, progresso economico non regolato.

6
Il liberalismo economico non comprese la riv industriale poichè insisteva nel giudicare gli avvenimenti sociali
dal punto di vista economico.
Epoca Tudor: recinzioni terreni aperti e conversioni terra arabile in pascolo, campi e terreni demaniali recintati
da aristocratici, contee minacciate da spopolamento.
Recinzioni avrebbero migliorato se non ci fosse stata anche la conversione in pascolo. La terra recintata vale
molto più di quella non. La produzione della terra aumentò dove venne affittata, dove continuarono coltivazioni
possibilità di lavoro rimanevano.
Diffusione artigianato (soprtt nuovi centri industria lana in cui convergevano ex contadini).
Solo in un’economia di mercato tali effetti compensatori possono essere considerati certi. ​Senza,
anche un’attività redditizia cm allevamento di pecore per lana...avrebbe rovinato un paese.
1607, lords in documento:”Il povero sarà soddisfatto nella sua aspirazione: l’abitazione; e il signore nella sua
aspirazione: il progresso”. Per scontata viene data l’essenza del progresso puramente economico:
raggiungere miglioramento al prezzo di sconvolgimento sociale.
Fu violenza vs poveri, ordine sociale e consuetudini secolari: villaggi perduti, terreni incolti, contadini divenuti
masse di mendicanti o ladri.
Re, cancellieri e vescovi difendevano il benessere della comunità e la sostanza umana e naturale della
società vs tale flagello che fu contenuto.
Es: lord protettore Somerset morì nella controrivoluzione che si opponeva allo spopolamento e alla dittatura
dei lords allevatori. Rivolte contadine con stermini di migliaia nel 1600.
1700: recinzioni attuate da ricchi signori di campagna e mercanti. Alta politica laica ed ecclesiastica vs gentry
rappresentata in Parlamento. Politica reazionaria e demagogica di corona e nobili vs recintatori, guerra civile
inghiotte i Tudor e gli Stuart.
Già c’era chi considerava le nozioni del libero scambio cm “leggi economiche”.
Mercantilismo dovrebbe essere spiegato sopratt attraverso un’insufficiente comprensione della complessità
dei fenomeni economici.
La facile prevalenza degli interessi privati sulla giustizia è spesso segno di inefficienza della legislazione.
Tuttavia, ciò che è inefficace ad arrestare una linea di sviluppo non è per questo motivo completamente
inefficace. ​Il ritmo del cambiamento spesso non ha minore importanza della direzione del cambiamento
stesso (spesso questa non dipende dalla ns volontà, mentre velocità è da noi influenzabile).
“La fiducia nel progresso spontaneo ci impedisce di vedere il ruolo del governo nella vita eocnomica”. Esso
consiste spesso nell’alterare il ritmo del cambiamento

Produzione lana fu veicolo riv industriale.


Istituzione industria cotone e aumento domanda per diffusione tessitura domestica, giustificazione
trasformazione della terra coltivata in pascolo e movimento di recintazione che la accompagna = tendenza al
progresso economico.
Tuttavia, se politica Tudor e Stuart non avesse rallentato il ritmo di tale progresso e incanalato per renderlo
meno distruttivo e socialmente accettabile...qualcosa di costruttivo sarebbe potuto divenire distruttivo.
Dal ritmo dipende infatti la possibilità per coloro che venivano spossessati di adattarsi alle mutate condizioni
senza danni fatali alla loro sostanza umana ed economica, fisica e morale.
Effetto del mutamento dipende da ritmi relativi di cambiamento e adattamento.
Le consuete considerazioni di lungo periodo della teoria economica sn innammissibili: assumono che si sia in
economia di mercato. “Per quanto naturale possa apparirci questo assunto esso è ingiustificato: ​l’economia
di mercato è una struttura istituzionale esistita soltanto nel ns tempo​ ​e​d anche allora solo
parzialmente​”.
Distruzione case e impieghi crea disoccupazione, recintazione porta sfollati ma anche nuovi impieghi,
incremento lana e risorse disponibili localmente muta occupazione e morfologie…
In nessun caso tuttavia possiamo assumere il funzionamento delle leggi di mercato a meno che non risulti
esistere un ​mercato autoregolato​.​ Soltanto nella struttura istituzionale dell’economia di mercato le
leggi di mercato sono rilevanti​; non erano gli statisti dell’Inghilterra dei Tudor che ​divagavano dai fatti​, ma
gli economisti moderni le cui limitazioni su di essi implicavano già l’esistenza di un mercato.

7
Cancellerie e corti vescovili incarnavano lo spirito scientifico dell’arte dello Stato, favorendo immigrazione,
impiantando nuove tecniche, adottando nuovi metodi statistici e strumenti di documentazione, vs costumi e
tradizioni, ignorando la common law: erano rivoluzionari impegnati per il benessere della comunità glorificato
nella potenza della corona.
Tuttavia il futuro apparteneva al costituzionalismo e al Parlamento: subentrò il governo di una classe che
guidava il progresso industriale e commerciale.
Corona spodestata e costituzionalismo (rivoluzione politica). Il paese aveva superato la transizione: le funzioni
creative della corona erano state espresse, quelle protettive erano divenute un freno. Politica finanziaria della
corona limitava il commercio e la potenza del paese; ​“al fine di conservare le proprie prerogative la corona ne
abusava sempre più, danneggiando le risorse della nazione”.​ Capitalisti e imprenditori erano le principali
vittime della sua attività protettiva.
Il Commonwealth distrusse l’amministrazione sociale tanto efficiente della corona, di tipo paternalistico.
150 anni dopo riv industriale: slums e marina. Città industriali dell’Inghilterra, carbone e disumanizzanti opifici.
Tutti, conservatori e liberali, capitalisti e socialisti, denunciavano la degradazione umana durante la riv
industriale.
Nessuna spiegazione dei fatti è stata soddisfacente.
Si pensava di trovare spiegazione in ferree leggi che governano ricchezza e povertà o nella questione sullo
sfruttamento (ma in realtà i salari degli slums industriali erano alti rispetto alle altre aree del paese).
Tesi Polanyi: una valanga di sconvolgimento sociale si abbattè sull’Inghilterra accompagnando il movimento di
progresso economico. “​Un meccanismo istituzionale completamente nuovo cominciò ad agire sulla
società occidentale​”: i suoi pericoli furono subito visibili ma mai vennero superati. ​“La storia del XIX sec è
fatta di innumerevoli tentativi di proteggere la società contro le distruzioni di un simile meccanismo”.
“​La riv industriale fu solo l’inizio di una rivoluzione tanto estrema e radicale quanto mai una
rivoluzione potè infiammare le menti dei settari, tuttavia il nuovo credo era completamente materialista
e sosteneva che tutti i problemi umani potessero essere risolti per mezzo di una quantità illimitata di
beni materiali”.
Espansione mercati, presenza carbone e ferro, clima umido favorevole all’industria del cotone, esodo rurale
convogliato in opifici, esistenza istituzioni libere, invenzione macchine a vapore...interagirono con altre cause
= riv industriale.
Nessuna causa singola può essere distaccata dalla catena.
Come definire la rivoluzione? Qual era la sua caratteristica fondamentale? Sorgere città industriali, slums,
lavoro minorile, salari bassi di certe categorie, aumento demografico, concentrazione industrie...erano
elementi secondari rispetto all’​istituzione dell’economia di mercato. Qst è il vero mutamento.
Comprensibile solo cogliendo effetti dell’introduzione della macchina su una società commerciale.
Impiego di macchine specializzate in una società agraria e commerciale (agricoltori e mercanti che comprano
e vendono il prodotto della terra) produce effetti tipici.
La produzione con mezzi sofisticati cm macchine può essere introdotta solo in una società in cui la produzione
sia secondaria rispetto al comprare e al vendere. Il commerciante vende ma si procura le merci in modo
diverso: non acquistandole già prodotte ma acquistando il lavoro e la materia prima necessari. Questo è il
capitalismo.
Ne seguono effetti importanti sulla vita sociale: le macchine costano e non rendono a meno che non
producano grandi quantità di merci, se lo sbocco delle merci è assicurato, se tempi e costi sono razionalizzati.
= tutti i fattori implicati devono essere in vendita, ovvero disponibili nelle quantità necessarie a chiunque sia
disposto a pagarle. Se tale condizione è assente, la produzione con macchine è troppo rischiosa per essere
intrapresa (il commerciante mette a rischio denaro, la comunità locale finisce col dipendere dalla continuità
della produzione per i suoi redditi, impieghi e forniture).
In una società agricola tali condizioni non si danno: vanno create. Grandezza dei cambiamenti implicati:
mutamento nelle motivazioni all’agire da parte dei membri della società (motivo sussistenza sostituito da
quello del guadagno), tutte le transazioni devono divenire monetarie e le transazioni richiedono che il mezzo di
scambio venga introdotto in ogni articolazione della vita industriale.

8
Tutti i redditi devono derivare dalla vendita di qualcosa, qualunque sia il reddito della persona esso deve
essere considerato cm risultante da una vendita.
Tutto questo è implicato dal semplice termine “sistema di mercato” con cui si designa tale struttura
istituzionale. Ma il carattere più soprendente è che una volta istituito, tale sistema deve essere lasciato
funzionare senza interferenze esterne. I profitti non sono più garantiti e il commerciante deve realizzarli suo
lercato. Si deve permettere che i prezzi si regolino da soli, ed un sistema autoregolato di mercati = economia
di mercato.
Trasformazione da precedente economia a questo sistema è radicale e completa, più di un’alterazione.
Ciò che il mercante-produttore compra sono materie prime e lavoro, natura e uomo. “La produzione per
mezzo della macchina in una società commerciale implica una trasformazione paragonabile a ql della
sostanza naturale ed umana della società, in merci. La conclusione, per quanto macabra, è inevitabile; niente
di meno potrà bastare allo scopo: ovviamente lo sconvolgimento causato da questi strumenti spezzerà i
rapporti dell’uomo e minaccerà di annientamento il suo ambiente naturale”.
Tale pericolo è imminente, percepibile esaminando leggi che governano il meccanismo del mrcato
autoregolato.

CAPITOLO IV - SOCIETà E SISTEMI ECONOMICI

Economia di mercato implica un sistema di mercati autoregolati: più tecnicamente è un’economia diretta solo
da prezzi di mercato. Tale sistema organizza tutta la vita economica. Istituzione unica nel suo genere nella
storia.
Prima non esistette mai un’economia controllata dai mercati...il guadagno e il profitto nello scambio non hanno
mai prima svolto una parte importante nell’economia, il mercato era istituzione comune da sempre ma scarso
ruolo nella vita economica.
Smith: la divisione del lavoro nella società dipende dall’esistenza dei mercati, l’uomo ha propensione allo
scambio = homo oeconomicus.
Quella di Smith fu fraintendimento ma profezia che si autoavvera: propensione allo scambio al suo tempo si
iniziava a manifestare ma ancora era aspetto subordinato dell’economia. Già 100 anni dopo...a livello
planetario era in azione sistema industriale e tutte le attività dell’uomo economiche dell’uomo (ma anche
politiche, intellettuali e spirituali) erano spinte dalla propensione allo scambio.
Stesso errore di equiparare il principio della divisione del lavoro con baratto e scambio lo fecero Spencer e
maggior parte autori economia politica, storia sociale, sociologia...tutti a seguire il paradigma del “selvaggio
barattante” di Smith come assioma.
Concezioni Smithiane di psicologia economica dell’uomo primitivo erano false quanto la psicologia politica di
Rousseau.
Divisione lavoro deriva da differenze cm sesso, geografia, doti individuali. Storia ed economia parlano di
diverse forme di economie, maggior parte con mercato, ma nessuna prima d’ora controllata e regolata dai
mercati.
Propensione a baratto e mentalità capitalista (guadagno) dell’uomo primitivo non trova riscontro (nemmeno la
psicologia comunista).
Quello di mercato è un sistema che ha prevalso, soffocando altre tendenze sommerse.
Da introduzione aratro, metodi agricoli sostanzialmente invariati nella maggior parte dell’Europa occidentale e
centrale fino a modernità: progresso civiltà era soprtt politico, intellettuale e spirituale, il mutamento scorreva
più facilmente nei canali dell’arte dello stato, letteratura e arti e soprtt religione e apprendimento.
Tradizione economisti classici tentava di fondare la legge del mercato su presunte propensioni dell’uomo allo
stato di natura.
Recenti ricerche antropologiche: ​economia umana è immersa nei suoi rapporti sociali.
Uomo non agisce per salvaguardare interesse individuale nel possesso di beni materiali ma per salvaguardare
la posizione sociale (vantaggi sociali).
Egli valuta i beni materiali nella misura in cui essi servono fini sociali. Nè processo di produzione nè processo
di distribuzione sn legati a specifici interessi economici legati al possesso di beni. Legame è con molteplicità di

9
interessi sociali (diversi a seconda che ci si trovi in comunità di pescatori o in vasta società dispotica...ma in
entrambi i casi ​il sistema funziona sulla base di motivi non economici​).
Le passioni umane sn semplicemente dirette verso fini non economici.
Isole Trobriand: assenza motivo del guadagno, del principio del lavoro per una remunerazione, del minimo
sforzo e soprtt di qualunque istituzione separata e distinta basata su motivi economici. Ma come è dunque
assicurato l’ordine nella produzione e nella distribuzione?
Principi del comportamento non primariamente associati all’economia: ​reciprocità e redistribuzione.
Reciprocità: opera soprattutto in rapporto all’org sessuale della società (famiglia e parentela)
Redistribuzione: valida per coloro che sono sotto un capo comune, carattere territoriale.
Reciprocità e redistribuzione sono in grado di assicurare il funzionamento di un sistema economico senza
aiuto di scritture e di un’elaborata amministrazione perchè l’org delle società in questione soddisfa le richieste
di una simile soluzione per mezzo di strutture come la simmetria e la centricità.
Reciprocità: facilitata dalla struttura istituzionale della simmetria, dualità nelle suddivisioni tribali dare ricevere
di beni e di servizi in assenza di registri permanenti.
Struttura istituzionale della centricità è presente in tutti i gruppi umani, fornisce una traccia per la raccolta,
l’immagazzinamento e la redistribuzione di beni e di servizi: consegna al capo perché redistribuisca.
Finchè l’org sociale corre nei suoi binari non occorre entri in gioco alcun motivo economico individuale:
divisione del lavoro sarà automaticamente assicurata, gli obblighi economici debitamente assolti, saranno
forniti i mezzi materiali per un’esuberante manifestazione di abbondanza in tutti i festeggiamenti pubblici. In
comunità di tale tipo è esclusa l’idea del profitto e il contrattare, dare è acclamato: la supposta propensione a
baratto, commercio e scambio nn appare. ​Il sistema economico è in realtà una semplice funzione
dell’organizzazione sociale.
Nn si deve inferire che principi socio-economici di questo tipo vengano limitati a procedimenti primitivi o
piccole comunità, che l’economia senza guadagni e mercato debba essere necessariamente semplice.
Es, ​cerchio Kula basato sulla reciprocità è una delle più elaborate transazioni commerciali note all’uomo.
Noi lo descriviamo cm commercio ma non c’è nessuna implicazione di profitto, nè in moneta nè in natura,
nessun bene viene accumulato nè posseduto permanentemente. Non c’è contrattazione, baratto, commercio:
tutto il procedimento è regolato da etichetta e magia.
è un dare e ricevere sistematico e organizzato, un intricato sistema tempo-spazio-persona.
Ciò che domina è la reciprocità nel comportamento sociale.
Redistribuzione: unità fondamentale è famiglia (coniugi concorrono). Prodotto delle attività dei singoli è diviso
da altre persone che vivono con loro: il dare oggi sarà compensato dal prendere domani.
Ci può essere intermediario (capo o altri membri del gruppo che riceve e distribuisce).
Conseguenze sociali di un metodo di distribuzione simile sn di vasta portata (nn tt le società sn così
democratiche): che la distribuzione venga attuata da famiglia influente o da individuo eccezionale, da
aristocrazia dominante o gruppo di burocrati...essi tenteranno spesso di aumentare il loro potere politico
attraverso il modo in cui attuano redistribuzione beni.
Regno di Hammurabi e Egitto: regimi dispotici centralizzati di tipo burocratico fondato su un’economia avente
la redistribuzione cm principio. Organizzazione della famigia patriarcale qui era riprodotta su scala grande:
sistema di magazzini, prodotto registrato e, se non consumato localmente, trasferito a magazzini sempre più
grandi fino all’amministrazione centrale (corte del faraone).
Redistribuzione non si limitava tuttavia a società che non conoscevano la moneta...in realtà tt i regni arcaici
usavano moneta metallica per pagamento di tasse. Magazzini soddisfavano uso e consumo soprtt della parte
non produttiva della popolazione: ufficiali, militari e classe agiata. Es: impero Cina, Incas, regni India.
Anche nelle società feudali funzionava.
Solo in condizioni avanzate e in rari casi tale sistema diventa politico come è successo in Europa occidentale:
qui i mutamenti sn stati prodotti dalla necessità di protezione da parte dei vassalli, i doni convertiti in tributi
feudali.
La redistribuzione tende a inviluppare il sistema economico nei rapporti sociali.

10
Dal 16sec in poi i mercati erano numerosi e divennero preoccupazione dei governi...ma non c’era ancora
segno del prossimo controllo della società umana da parte dei mercati, al contrario, regolamentazione era
severissima, idea stessa di mercato autoregolato assente.
Per comprendere improvviso cambiamento verso un tipo di economia completamente nuovo nel 19sec...si
deve passare alla ​storia del mercato: istituzione nuova.

CAP V - EVOLUZIONE DEL MODELLO DI MERCATO


Lasciar da parte superstizioni economiche. Mercato svolge ruolo dominante nei mercati e focus su significato
del principio dello scambio = origini e natura dei mercati.
Baratto, scambio sn principio del comportamento economico che dipende per al sua efficacia dal modello di
mercato.
Infatti ​reciprocità trova supporto in modello simmetrico di org, redistribuzione è facilitata da misure di
centralizzazione, economia domestica si basa sull’autarchia...​allo stesso modo il principio del baratto dipende
per la sua efficacia dal modello di mercato.
Principi di simmetria, centralità, autarchia e p. baratto possono coesistere. Ma principio del baratto non è una
semplice caratteristica: crea istituzioni specifiche (​invece simmetria è solo un espediente sociologico, che nn
dà origine a istituzioni separate ma fornisce modelli per interpretazione istituzioni esistenti. Centralità dà luogo
a istituzioni ma non implica alcun motivo che isoli l’istituzione creata per una singola funzione specifica...infatti
capo o autorità centrale può assumere varietà di funzioni economiche, politiche, religiose…).
Modello di mercato è connesso a proprio motivo particolare (del commercio o baratto) e crea istituzione
specifica: mercato.
“Per questo il controllo del sistema economico da parte del mercato è fondamentale per l’org dell’intera
società: significa la conduzione della società come accessoria rispetto al mercato. Nn più economia inserita
nei rapporti sociali ma rapporti sociali inseriti in sistema economico.
Sistema economico organizzato in istituzioni separate (basate su motivi specifici) la società deve essere
formata in modo da far funzionare qst sistema secondo le proprie leggi = un’economia di mercato può
funzionare soltanto in una società di mercato.
Passaggio da mercati isolati a economia di mercato, da mercati regolati a mercato autoregolantesi è cruciale:
tale sviluppo è risultato naturale di espansione dei mercati?
No. Costruirsi dei mercati in un sistema autoregolantesi potentissimo non era risultato di tendenza intrinseca
dei mercati ma effetto di ​stimolanti artificiali somministrati al corpo sociale ​per far fronte a situazione
creata dal fenomeno artificiale della macchina. Natura limitata e non espansiva del modello di mercato non era
riconosciuta.
“I mercati non si trovano ovunque, la loro assenza (pur indicando isolamento) non si associa ad alcuno
sviluppo particolare più di quanto possa essere inferito dalla loro presenza”.
Idem per comparsa moneta: per se stessa essa non muta società. Qst confuta il mito ottocentesco secondo
cui comparsa moneta trasformava inevitabilmente società. Storia economica ortodossa si basava su visione
esagerata del significato dei mercati come tali.
Un certo isolamento è la sola caratteristica economica forse inferibile dalla loro assenza: rispetto all’org
interna di un’economia,​ presenza o assenza dei mercati non fa necessariamente la differenza. ​Motivo:
mercati​ non ​sn istituzioni che funzionano​ all’interno di un’economia, ma funzionano ​principalmente
all’esterno dell’economia​.
Sn punti di incontro del commercio a lunga distanza.
Mercati locali veri e propri non hanno grande importanza (nè quelli del commercio a lunga distanza): nn sn
sostanzialmente competitivi dunque non spingono a espansione verso commercio territoriale, nazionale,
internazionale.
Qst studi recenti confutano economia ortodossa che partiva da propensione individuale a baratto, ne
deduceva necessità mercati locali e divisione lavoro e inferiva necessità commercio, anche estero e a lunga
distanza.
Alla luce di attuali conoscenze sequenza dell’argomento classico va rovesciata: punto di partenza è
collocazione geografica dei beni che porta a commercio e divisione lavoro. Commercio spesso dà origine ai

11
mercati, istituzioni che implica atti di scambio e se usata è la moneta, di compra e vendita. Questo luogo
creatosi offre (ma non necessariamente) ad alcuni l’occasione per attuare la loro presunta propensione per
contrattare.
Centro: origine del commercio è in una sfera esterna all’organizzazione interna dell’economia. ​Cm una
popolazione che ogni anno va a rifornirsi di un bene attraverso una spedizione all’estero (se è rapina sarà un
affare unilaterale). Diventa bilaterale, forma di scambio​ attraverso ricatto esercitato dai poteri o
accomodamenti reciproci (negoziazione).
Comunità umane nn sembrano aver mai rinunciato al commercio esterno: esso non implica necessariamente
presenza di mercati...ha all’origine molto più il carattere dell’avventura e della guerra che del baratto.
Transazione verso baratto pacifico: adeguarsi alle condizioni poste dai posteri del luogo = il trasporto
unilaterale di merci diviene bilaterale. Introduzione elemento di pace, fiducia, sicurezza.
Successivamente i mercati divengono predominanti nell’organizzazione del commercio esterno e da un punto
di vista economico sn fatti diversi da mercati locali e interni: sn istituzioni più ampie e con diversa funzione e
origine.
Commercio estero: è trasporto di merci, ha motivo nella loro assenza in una regione (es, ​scambio tessuti lana
inglese con vino portoghese). ​Oggetto sn merci più durevoli, che possono passare distanze geografiche
(commercio locale è limitato), dunque complementare a ql locale. Es: ​scambio locale tra città e campagna, tra
zone di climi diversi
Commercio esterno non implica necessariamente concorrenza (invece ql interno è concorrenziale… più
scambi e di merci simili provenienti da zone vicine). Solo con l’emergere del commercio interno e nazionale la
concorrenza è emersa cm principio generale del commercio.
Origine mercati nel commercio esterno: là dove trasportatori dovevano fermarsi (guadi, porti, incroci strade),
fioritura fiere europee, poi, i mercati esteri furono la fortuna dei porti nella formazione città europee. Origine di
un porto non è nazionale, interna.
Atti di baratto o scambio non conducono di regola all’istituzione di mercati in società nelle quali prevalgono
altri principi di comportamento economico.
Fattori limitativi del campo di scambio: costumi, leggi, religioni, magia. Colui che baratta entra in un tipo di
transazione precostituito nel ql sn già fissati oggetti e loro ammontare equivalente. L’elemento volontaristico
della contrattazione ed il discutere sul prezzo paiono l’essenza dello scambio ma in realtà trovano poco spazio
nella transazione effettiva.
Inizi dei mercati locali sn oscuri ma si sa che dall’inizio tale istituzione era circondata da difese per proteggere
l’org economica prevalente della società dalle interferenze, pace del mercato assicurata da rituali e cerimonie
che ne limitavano la portata assicurandone tuttavia il funzionamento nei ristretti limiti “assegnati”.
Risultato maggiore dei mercati: crearsi delle città e civiltà urbana. Paradossalmente le città erano anche il
mezzo per impedire l’espansione dei mercati. “​I due significati della parola “contenere” esprimono questa
duplice funzione delle città rispetto ai mercati che esse avvolgevano ostacolandone lo sviluppo”.
Infatti intorno a beni ci sn tabù, usi...es, purificazione merci, blocchi attività per motivi religiosi...ostacolano
espansione. Questo fino a XVIIIsec, i mercati sn un completamento dell’esistenza locale. I mercati locali sn
essenzialmente mercati di zona vicina, importanti per vita comunitaria ma non hanno mai ridotto al loro
modello il sistema economico intero, non rappresentavano dei punti di partenza per il commercio nazionale e
internazionale.
Il commercio interno all’Europa occidentale fu in realtà creato dall’intervento dello Stato: ​fino alla
rivoluzione commerciale il commercio era municipale (​Lega anseatica nn era formata da commercianti
tedeschi ma era corporazione di oligarchi commercianti appartenenti ad un certo numero di città del Mare del
Nord e baltiche, non nazionalizzò la vita economica della Germania anzi ne tagliò fuori il retroterra.
Commercio di Anversa e Amburgo, Venezia e Lione non era in alcun modo olandese o tedesco, francese o
italiano). L​ e cosiddette nazioni erano solo unità politiche e slegate, consistenti economicamente di
innumerevoli gruppi familiari, più o meno grandi, economicamente autosufficienti, e miriade di insignificanti
mercati locali dei villaggi. Commercio era limitato alle municipalità organizzate che lo svolgevano localmente o
a lunga distanza, le due cose erano separate e nessuna delle due attività poteva infiltrarsi nella campagna.

12
Separazione tra commercio locale e distante era il cuore dell’istituzione dei centri urbani medievali: città era
un’org dei cittadini e sistema poggiava su distinzione tra cittadini e non (mercanti, abitanti campagna).
L’influenza politica e militare della città teneva sotto controllo i contadini delle campagne intorno...ma non i
mercanti stranieri (dunque cittadini si trovavano in posizione diversa quando si trattava di commercio locale o
a distanza). Mercante a distanza sfuggiva da regolamentazione locale e corporazioni: veniva escluso tanto più
vendeva all’ingrosso con metodi capitalistici.
Il capitale mobile minacciava le istituzioni cittadini e si manteneva saldo il principio di un commercio locale non
concorrenziale e di uno a distanza anch’esso nn concorrenziale. Politica di esclusione e protezione.
Esclusione delle campagne dall’area di commercio cittadina e chiusura verso commercio indiscriminato con
tutte le città.
Le città dunque ostacolavano formazione di quel mercato nazionale o interno verso cui tendeva il
commerciante capitalista all’ingrosso.
Lo Stato territoriale si propose cm strumento della nazionalizzazione del mercato e creatore del commercio
interno: impose a città e principati ferocemente protezionisti il sistema mercantile.
Mercantilismo (1500) distrusse il particolarismo del commercio intermunicipale, abbattè barriere tra di esso e il
commercio locale. Tendenza a mercato nazionale senza distinzioni interne tra città e campagna, città e
province.
Sistema mercantile e nuovo Stato centralizzato sn intrecci, periodo in cui urgeva maggiore organizzazione
negli entroterra dopo lo spostamento del centro di gravità del mondo occidentale dal Mediterraneo
all’Atlantico.
“In politica estera la costituzione del potere socvrano era necessaria dunque la politica mercantilistica
implicava controllo delle risorse interne alla nazione per fini di potere negli affari esteri”. Unificazione del
particolarismo feudale e municipale deriva da sforzi per accrescere potenza nazionale. Economicamente lo
strumento dell’unificazione era il capitale (risorse private sotto forma di scorte monetarie dunque adatte a
sviluppo commercio).
Tecnica amministrative gov centrale: estensione del sistema municipale tradizionale alla nazione.
Francia: corporazioni di mestiere tendevano a divenire organi statali, estese a nazione. Inghilterra: declino
città fortificate indebolisce sistema, campagna si industrializza senza supervizione delle corporazioni. In
entrambi i paesi commercio si diffuse su tt territorio nazionale e diviene forma predominante dell’attività
economica.
In tale contesto: origini politica commerciale interna del mercantilismo (es, Colbert)
Intervento Stato liberò commercio dai limiti delle città. Ora si trovava di fronte 2 pericoli strettamente connessi
che la città aveva affrontato con successo: ​monopolio e concorrenza.
Concorrenza conduce al monopolio prima o poi e il monopolio è temuto (soprtt se riguarda beni necessari a
vita comunità).
Rimedio adottato: generale regolamentazione a livello nazionale (esclusione concorrenza per salvaguardare
equilibrio e non scoraggiare mercanti regolari e non cedere fasce di mercato a monopolisti).
Pericoli anche dal lato della domanda: rapida caduta porta a monopolio della domanda.
“Ogni passo compiuto dallo Stato per liberare il mercato da restrizioni particolaristiche, gabelle e proibizioni,
metteva in pericolo il sistema organizzato di produzione e distribuzione, ora minacciato da concorrenza non
regolata e intrusioni che conquistavano mercato rapidamente ma senza garantire permanenza”.
Ancora tuttavia prevaleva nei mercati nazionali l’elemento tradizionale della regolamentazione, base rimaneva
l’economia domestica del contadino.
Il mercato nazionale si affiancò a mercati locali (che diventeranno complementari) ed esteri. Agricoltura ora
integrata con commercio interno, il tutto ancora compatibile con economia familiare ancora dominante in
campagne.

Stadio successivo portò tentativo di formare grande mercato autoregolantesi. Nel mercantilismo (politica
economica caratteristica Europa occidentale) nulla faceva presagire uno sviluppo così univoco. Liberazione
del commercio operata dal mercantilismo lo liberava solo dal particolarismo, ma ne estendeva la portata della
regolamentazione.

13
Il sistema economico era sommerso nei rapporti sociali generali; i mercati erano semplicemente un elemento
accessorio di un quadro istituzionale controllato e regolato più che mai dall’autorità sociale.

CAP VI - IL MERCATO AUTOREGOLATO e le merci fittizie: lavoro, terra, moneta


Mai prima del ns tempo mercati eran stato qlcs di più che elementi accessori della vita economica.
Normalmente sistema economico era assorbito nel sistema sociale, principio del baratto, scambio alla base
del modello “mercato” non rivelava alcuna tendenza all’espansione a spese del resto.
Dove i mercati erano più sviluppati (sistema mercantile 1500) prosperavano sotto controllo di amministrazione
centralizzata che alimentava autarchia in famiglie e nazione.
Mercati e regolazione si svilupparono insieme, autoregolazione era concetto sconosciuto.

Economia di mercato= sistema economico controllato, regolato e diretto solo dai mercati (ordine in produzione
e distribuzione è affidato a qst meccanismo autoregolantesi).
Economia di qst tipo deriva dall’aspettativa che uomini si comportino avendo cm fine guadagno, assume
esistenza di mercati in cui la fornitura di merci e servizi disponibili ad un certo prezzo sarà pari alla domanda a
quel prezzo, assume presenza moneta che funziona cm potere di acquisto.
Produzione controllata dai prezzi poichè i profitti di coloro che dirigono la produzione dipendono da essi;
anche distribuzione (infatti prezzi formano i redditi e per mezzo dei redditi le merci prodotte sn distribuite nella
società).
L’ordine nella produzione e distribuzione è assicurato dai prezzi.
Autoregolazione implica che tt la produzione è in vendita sul mercato e che tutti i redditi derivano da
qste vendite = ​vi sn mercati per tt gli elementi dell’industria (merci e servizi, lavoro, terra e moneta). I loro
prezzi vengono chiamati rispettivamente prezzi, salari, rendita, interesse.
I prezzi formano i redditi ​es, l’interesse è il prezzo dell’uso del denaro e forma il reddito di chi è nella posizione
di poterlo fornire; rendita è il prezzo dell’uso della terra e forma il reddito di chi lo fornisce; salari sn prezzo
dell’uso della forza-lavoro e formano il reddito di coloro che la vendono; i prezzi della merce contribuiscono ai
redditi di coloro che vendono i loro servizi imprenditoriali.
Il reddito chiamato “​profitto”​ è la differenza tra 2 gruppi di prezzi (prezzo merci prodotte e prezzo costi di
produzione).
Se tt queste condizioni sn soddisfatte: tutti i redditi derivano dalle vendite sul mercato e tali vendite sn giusto
sufficienti a comprare tt le merci prodotte.
Assunti relativi a Stato e sue politiche: no interventismo = non si deve permettere che qualcosa ostacoli la
formazione dei mercati né si deve permettere che i redditi si formino altrimenti che attraverso le vendite, no
interferenze con aggiustamento prezzi (di merci, lavoro, terra e denaro).
Ogni elemento dell’industria deve avere suo mercato e non deve essere presa alcuna misura e iniziativa
politica che influenzi l’azione di questi mercati.
Prezzo, offerta, domanda non vanno fissati nè regolati.
Condizioni ottimali: il mercato autoregolato è il solo principio organizzatore della vita economica.
Per comprensione: sotto feudalesimo e sistema corporazioni, terra e lavoro eran parte dell’org sociale stessa.
Terra, elemento cardine dell’ordinamento feudale, era base del sistema militare, giudiziario, amministrativo,
politico. Status e funzione della terra determinati da regole giuridiche e consuetudinarie, trasferibilità suoi diritti
di proprietà, a chi e sotto che restrizioni, cs implicassero i diritti di proprietà, impieghi possibili...erano tutti
problemi separati dall’org del comprare e del vendere e sottoposti ad un insieme diverso di regolamentazioni.
Idem per org lavoro sotto sistema corporazioni, attività produttive erano incorporate nell’org generale della
società: rapporti tra maestro, apprendista, condizioni mestiere, numero apprendisti, salari...erano tt regolati da
consuetudine, regola della corporazione e della città.
Ciò che fece sistema mercantile fu unificare queste condizioni (​attraverso statuto l’Inghilterra, con la
nazionalizzazione delle corporazioni la Francia).

14
Terra e lavoro rimanevano ​extra commercium: ​mercantilismo, nonostante sua tendenza alla
commercializzazione non attaccò mai le salvaguardie che proteggevano lavoro e terra dal divenire oggetti del
commercio. Mercantilismo considerava i mercati in modo opposto a ql dell’economia di mercato (intervento
statale su industria era grande).
Tutti (teste coronate e interessi ecclesiastici, mercantilisti e feudali, burocrati centralizzatori e conservatori
particolaristi) erano vs commercializzazione di lavoro e terra: disaccordo solo su metodi di regolamentazione
(corporazioni, città si appellavano a forza della consuetudine e tradizione, mentre la nuova autorità statuale
favoriva statuti).
Corporazioni di mestiere e privilegi feudali aboliti 1790 in Francia, in Inghilterra statuti primo 1800.
Il mercantilista si interessava allo sviluppo delle risorse del paese, incluso il pieno impiego, attraverso scambio
e commercio. Org tradizionale di terra e lavoro eran date per scontate, idem fiducia in poteri assoluti in campo
politico: distanza dai concetti moderni (cm autoregolazione, democrazia, libero mercato…).
Mercato autoregolantesi richiede separazione istituzionale dl società in una sfera economica e una politica:
tale dicotomia è la riaffermazione da parte della società come insieme dell’esistenza di un mercato
autoregolato.
Nessuna società esiste senza sistema che ne assicuri ordine in produzione e distribuzione...ma ciò nn implica
esistenza di istituzioni economiche separate: normalmente ordine economico è semplicemente una funzione
dell’ordine sociale.
In società 1800 l’attività economica fu isolata ed attribuita ad una particolare motivazione economica: è
discontinuità storica particolare. Modello istituzionale del genere nn funzionerebbe se la società nn fosse
subordinata ai suoi requisiti: un’economia di mercato può esistere solo in una società di mercato, deve
comprendere tt gli elementi dell’industria (lavoro, terra, moneta).
Lavoro e terra nn sn altro che gli esseri umani stessi dai quali è costituita ogni società e l’ambiente naturale
nei quali essa esiste. Includerli nel meccanismo = subordinare la sostanza della società stessa alle leggi del
mercato.
Natura istituzionale di un’economia di mercato e sua azione su società
concetto di merce aiuta a capire cm il meccanismo di mercato si collega ai vari elementi della vita industriale.
Merce: oggetti prodotti per vendita sul mercato, contatti effettivi tra venditori e compratori.
Ogni elemento dell’industria è considerato prodotto per vendita su proprio mercato, dunque soggetto a
meccanismo della domanda-offerta che interagisce col prezzo.
Questi mercati si collegano tra loro costituendo un unico grande mercato.
Merce è qualcosa di prodotto...dunque non sn merci (​lavoro è parte integrante della vita dell’uomo e la vita
non è prodotta per essere venduta, terra è solo altro nome per natura che non è prodotto, moneta è solo un
simbolo del potere d’acquisto e non è un prodotto ma si sviluppa attraverso meccanismo della banca o finanza
di stato).
Eppure sn comprati e venduti sul mercato, hanno domanda e offerta. Interventi politici che impediscano
formazione di tali mercati mettono a rischio autoregolazione.
Finzione della merce​: principio di org per tutta la società influendo su tt le sue istituzioni (in diverse misure).
Non si dovrebbe permettere esistenza di nessun’organizzazione o comp che impedisca effettivo
funzionamento del meccanismo di mercato sulla linea della finzione della merce.
Ma tale postulato non è sostenibile: permettere al meccanismo di mercato di essere l’unico elemento direttivo
del destino di uomini e ambiente, beni e potere d’acquisto = demolizione società.
Nel disporre della forza-lavoro il sistema dispone anche dell’entità fisica, psicologica, morale “uomo”...privati
della copertura protettiva delle istituzioni culturali, gli uomini perirebbero per effetto della società, vittime di vizi,
perversione, denutrizione. Natura deturpata, capacità rigenerativa distrutta. L’amministrazione da parte del
mercato del potere d’acquisto liquiderebbe periodicamente le imprese commerciali (per carenzi ed eccessi di
moneta).
Mercati di lavoro, terra e moneta sn essenziali per una società di mercato ma nessuna società sopporterebbe
effetti di simile sistema di finzioni.
Sostanza umana e naturale e org commerciale della società van protette.

15
Artificiosità dell’economia di mercato si basa sul fatto che produzione stess​a è organizzata nella forma della
compravendita. ​Medioevo: produzione sotto controllo della città di origine, società mercantile: produzione
organizzata da mercanti (impresa puramente commerciale).
Il mercante conosceva il mercato, entità e qualità della domanda.
Questo si diffuse: il mercante comprava, vendeva e si occupava della produzione: altro motivo non era
richiesto (creazione merci nn implicava atteggiamenti scambievoli di aiuto, preoccupazione da capofamiglia,
orgoglio dell’artigiano per l’esercizio del suo mestiere, pubblica approvazione…).
Solo motivo del guadagno tanto familiare all’uomo la cui professione è comprare e vendere.
A lungo la produzione rimase accessorio del commercio.
Trasformazione dovuta a fattore: impiego di macchine e impianti complessi porta a sviluppo sistema di
fabbrica: spostamento decisivo nell’importanza relativa del commercio e dell’industria a favore dell’industria.
Produzione industriale cessò di essere accessorio del commercio: richiedeva investimenti a lungo termine (e
rischi corrispondenti).
Quanto più complicata diventava produzione industriale, tanto più i suoi elementi dovevano essere
salvaguardati. La società commerciale li voleva in vendita cm merci = sistema di mercato.
I profitti sn assicurati in tale sistema solo se è assicurata l’autoregolazione per mezzo di mercati concorrenziali
interdipendenti. Sviluppo sistema di fabbrica era stato organizzato cm parte di un processo di compravendita:
lavoro, terra, moneta dovevano divenire merci per permettere alla produzione di continuare. Non potendoli
trasformare: finzione.
Lavoro implica uomo non padrone ma dipendente.
La società umana era divenuta accessorio del sistema economico.

Fede cieca nel progresso industriale si era impadronita della mentalità, fanatismo negli illuminati. Se non
fossero esistite contromisure protettive che attutiscono l’azione di qst meccanismo autodistruttivo, l’uomo
sarebbe stato annientato.
“Storia sociale del XIXsec era così il risultato di un ​doppio movimento:​ l’estensione dell’org del mercato
rispetto alle merci vere e proprie era accompagnata dalla sua limitazione rispetto a quelle fittizie” 2 elementi
che si integravano in potenti istituzioni destinate a controllare l’azione del mercato relativamente a lavoro, terra
e moneta:
- mercanti si estendevano sul globo, quantità merci cresceva, mercato mondiale della moneta sotto
l’egida della base aurea;
- misure politiche e rete di provvedimenti, movimento radicato sorgeva per resistere a un’economia
controllata dai mercati. “La società si proteggeva, resisteva inconsciamente a trasformazione in mera
appendice del mercato.

CAP. VII - Speenhamland, 1795


Fondare un mercato del lavoro = distruzione tessuto tradizionale società.
In Ingh durante fase acuta riv industriale (1795 - 1834) impedì con la Speenhamland: mercato lavoro fu
l’ultimo ad essere realizzato sotto il nuovo sistema industriale, quando oramai era la sua assenza un danno
maggiore.
Libero mercato del lavoro alla fine si dimostrò vantaggioso...ma vantaggi non potevano compensare la
distruzione sociale che aveva creato. Urgeva regolamentazione perchè lavoro fosse di nuovo protetto
(stavolta dello stesso meccanismo del mercato). Le nuove istituzioni protettive (sindacati, leggi su fabbriche)
per quanto si adattassero alle necessità del mercato...ne ostacolavano autoregolazione e distrussero sistema.
Inghilterra: mobilità terra e moneta raggiunte prima. Mobilità lavoro impedita da leggi limitative di mobilità
fisica: lavoratore legato alla sua parish (1662 Act of Settlement): liberalizzazione solo in 1795. Ma il mercato
del lavoro nn si creò perchè nello stesso anno diffusione del modello Speenhamland o “sistema di : sussidi
aggiuntivi ai salari attribuiti secondo scala dipendente dal prezzo del pane = assicurare reddito minimo
indipendentemente dai guadagni (tendenza opposta a liberalizzazione ovvero riattuazione paternalismo
nell’org del lavoro).
Nn era una vera e propria legge ma si diffuse il modello adottato nella cittadina di Speenhamland.

16
Introduceva innovazione sociale ed economica: diritto di vivere.
Fino a sua abolizione (1834), impedì creazione mercato lavoro. Abolita per pressioni classe media che
avanzava e la vedeva ostacolo alla nuova economia capitalista. Il sistema salariale significava ritiro del diritto
a vivere, nel nuovo regime dell’uomo economico nessuno avrebbe lavorato per un salario quando poteva
sostentarsi senza fare nulla.
Speenhamland era contraddizione: leggi elisabettiane costringevano poveri a lavorare per qualunque salario
potessero ottenere, sussidio era solo per chi non poteva lavorare (no previsto sussidio di integrazione al
salario). Con Speenhamland individuo aiutato anche se lavoratore se suo salario ammontava a meno del
reddito assegnatogli dalla scala.
Dunque nessun lavoratore aveva interesse nel soddisfare datore: il suo reddito era lo stesso qualunque fosse
il salario che guadagnava.
In pochi anni la produttività del lavoro sprofondò fornendo ai datori di lavoro ulteriore motivo per non alzare i
salari. Lavoro non meritava quasi più tale nome...questo era abbandono della legislazione dei Tudor nn per un
paternalismo minore ma maggiore.
Estensione assistenza, liberazione da pesi economici familiari a carico, sussidi integrativi a lavoro, datori
possono diminuire salari, lavoratori al sicuro da fame anche se lavoravano male...niente altro è più popolare,
gli umanitaristi plaudevano.
I contribuenti si resero conto tardi di conseguenze in un sistema che proclamava il diritto a vivere cm il
modello Speenhamland, sia che uomo guadagnasse salario o no: alla lunga risultati agghiaccianti, l’uomo
comune cadè in basso da preferire sussidio per poveri al salario o salari integrati da fondi pubblici. Poco a
poco gente fu immiserita: degradazione sociale e umana.
Riforme 1834 (Poor Law) considerate comunemente partenza capitalismo moderno: fine del sistema di
assistenza del padrone bonario, tentativo di creare ordine capitalistico senza mercato lavoro era fallito. sotto
Speenhamland società si trovava sotto due spinte (paternalismo protettivo che proteggeva elementi dal
sistema del mercati, altra che organizzava elementi produzione in sistema di mercato privando e obbligando a
guadagnarsi la vita offrendo in vendita lavoro).
Creazione classe datori lavoro, proletariato rurale, aumento produzione si accompagnava a fame masse.
O si dovevano demolire le macchine (luddismo) o si doveva creare regolare mercato del lavoro.
Per le generazioni successive sarebbe apparsa incompatibilità di istituzioni quali sistema salariale ed il diritto
di vivere, grave deterioramento capacità produttiva, a rischio civiltà delle mecchine.
Le trappole contenute nell’economia di mercato non erano visibili facilmente.
Speenhamland era destinato a prevenire la proletarizzazione della gente comune: risultato fu impoverimento
masse. Poor Law del 1834 eliminò questa ostruzione al mercato del lavoro: abolizione del diritto di vivere.
Veementi proteste del tempo, shock.
Fu una riforma sociale spietata: ritiro sussidi, unica alternativa era la vergogna delle workhouses.
Ora pericoli di portata maggiore di ql dello Speenhamland si affacciavano ma non per assenza mercato del
lavoro ma per sua presenza: poveri lavoratori ora spinti da meccanismo del mercato del lavoro concorrenziale.
Ognuno doveva sostenersi da solo.
Speenhamland aveva fatto uso eccessivo di valori del vicinato, famiglia, ambiente rurale: ora uomo distaccato
da casa, da radici. Da putrefazione dell’immobilità a morte nell’abbandono.
1834 nasce in Inghilterra un mercato concorrenziale del lavoro. Ma quasi subito si inserì l’autoprotezione della
società: leggi su fabbriche, legislazione sociale, movimento politico e sindacale della classe lavoratrice.
Tentativo di allontanare i pericoli nuovi del meccanismo di mercato = azione protettiva entrò in conflitto con
l’autoregolamentazione del sistema.
La storia sociale del XIXsec fu determinata dalla logica del sistema di mercato una volta che essa fu liberata
nel 1834 con la Poor Law.
Fu mutamento mentalità: da considerazione dell’indigente a spostamento visione dell’uomo verso il suo
essere collettivo, scoperta di leggi che governano società complessa.
La forma attraverso cui la nascente realtà giunse alla ns consapevolezza era l’economia politica: regolarità e
contraddizioni adattate a schema della filosofia e teologia per essere assimilate a dei significati umani.

17
Fonte delle forze metafisiche che positivisti e utilitaristi sostenevano: speranze o disperazioni senza confini
rivolte a regioni inesplorate delle possibilità umane costituivano l’ambivalente risposta della mente a limiti,
contraddizioni e regolarità che si trovavano nel nuovo sistema economico.
Speranza, utopia progresso giustificavano costi sociali: uomo costretto a rassegnarsi a una secolare
perdizione. Come guide pratiche i principi morali dell’armonia e del conflitto erano forzati al massimo.
Armonia vista cm coincidenza interessi singolo e comunità: tale armoniosa autoregolazione richiedeva che
individuo rispettasse leggi economiche anche se erano autodistruttive.
Anche il conflitto pareva implicito all’economia: concorrenza tra individui e lotta di classe ma l’elemento del
conflitto poteva risultare il veicolo di una più profonda armonia immanente alla società presente o forse futura.
Pauperismo, economia politica e scoperta della società erano intrecciati. ​Pauperismo focus su fatto
incomprensibile che miseria pareva accompagnarsi all’abbondanza. Ma qst era solo il primo di serie d
frustranti paradossi che la società industriale proponeva all’uomo moderno. L’uomo moderno aveva fatto
ingresso in nuova situazione moderna atraverso la porta dell’economia: tale circostanza improntava di
materialismo l’atmosfera di tt l’epoca.
Per Ricardo e Malthus nulla era più reale dei beni materiali, leggi del mercato significavano per loro i limiti
delle possibilità umane.
Introduzione dell’economia politica avveniva in 2 prospettive:
- progresso e perfettibilità
- determinismo e dannazione.
anche la sua traduzione nella pratica avveniva in 2 modi opposti:
- attraverso principio dell’armonia e autoregolazione
- concorrenza e conflitto
Liberalismo economico e concetto di classe erano prefigurati in queste contraddizioni.
Con la definitività di un evento naturale, un nuovo insieme di idee entrò nella nostra coscienza.

CAP VIII Antecedenti e conseguenze


Sistema Speenhamland fu il prodotto tipico di età di trasformazione.
In sistema mercantilistico l’org del lavoro in Inghilterra poggiava su cinquecentesche
-Statute of Artificers: si occupava di coloro che avevano posto di lavoro (lavoratori agricoli e artigiani).
Organizzazione lavoro basata su principi di regolamentazione e paternalismo. Pilastri: imposizione lavoro,
apprendistato, controlli salariali di pubblici ufficiali.
-​Poor Law​ (elisabettiana, 1601): si occupava di coloro che oggi definiremmo disoccupati. All’orecchio
moderno poor è equivoco: poor (povero), pauper (indigente). A quel tempo “povere” eran persone prive di
reddito sufficiente a mantenerle agiatamente, dunque sinonimo di “gente comune” (​tutti tranne proprietari
terrieri, mercanti​). Inclusi anche vecchi, infermi, orfani: dovevano essere assistiti in poorhouses (società
pretendeva che entro di essa vi fosse posto per tutti i cristiani). Soprtt vi erano i poveri abili (oggi detti
disoccupati): Poor Law decretava dovere di lavorare in workhouses per guadagnarsi sostentamento fornito
dalla parish. Peso ricadeva su parish che riscuoteva tasse locali che gravavano su proprietari e fittavoli (a
seconda di rendita terra o case). Poor Law amministrata localmente: ogni parish delle 16mila aveva propri
provvedimenti.
Realtà: molte parishes nn avevano poorhouses e molte nn disponevano di provvedimenti ragionevoli + varietà
di modi di trascuratezza dei contribuenti locali, indifferenza ispettori, insensibilità dovuta a interessi che
circolavano intorno alla miseria...viziavano l’azione della legge. T​ uttavia, in generale, le 16mila autorità della
Poor Law riuscivano a conservare intatto il tessuto sociale della vita nei villaggi.
In sistema nazionale del lavoro, l’org locale della disoccupazione e l’assistenza erano un’anomalia...pericolo
che parish bene amministrate fossero inondate
-1662 (Restaurazione) ​Act of Settlement​ su residenza legale: in distretto straniero si poteva essere espulsi
anche se si lavorava. ​Mendicità era gravemente punita, vagabondaggio era delitto capitale se recidivo​.

18
Situazione legale della gente: libertà e uguaglianza soggette a gravi limitazioni. Smith, un secolo dopo, inveiva
vs qst Act: immobilizza impedendo a gente di trovare impiego e ai capitalisti di trovare operai.
NB:​ distinzione netta tra occupati, disoccupati e inabili è anacronistica poichè implica esistenza moderno
sistema salariale
Poco a poco clausole Statute caddero in disuso, no applicazione in nuove industrie cotone.
1795​ in piena riv industriale, sotto pressione necessità industria, Act 1662 abrogato: restaurazione mobilità
fisica, ​instaurato mercato del lavoro su scala nazionale​.
Tuttavia in stesso anno introduzione Speenhamland: assicurazione diritto a vivere (integrazioni salariali e altri
contributi indipendenti da ingresso in workhouses).
Ritorno a regolamentazione e paternalismo. Contraddizione evidente tra le due forme si politica industriale:
Act of Settlement abrogato perchè riv industriale richiedeva approvvigionamento nazionale di lavoratori,
mentre Speenhamland proclamava mantenimento.
“Che cos’altro ci si poteva attendere, se non una mostruosità sociale, dalla loro simultanea applicazione?”.
Capitalismo arrivò senza annunci, nessuno aveva previsto sviluppo di industria meccanizzata.
Politica dello Speenhamland considerabile strumento escogitato da nobiltà per affrontare situazione in cui
mobilità fisica non poteva più essere negata...mentre il nobile desidera evitare i cambiamenti della situazione
locale (tra qsti salari più elevati, implicati nell’accettazione di libero mercato nazionale del lavoro).
Si riuscì a proteggere villaggi da sconvolgimento ma altri effetti furono disastrosi in altre direzioni impreviste.
Aumento miseria campagne e urbanizzazione disordinata fu primo sintomo dello sconvolgimento, ma nessuno
a quel tempo pensava così...il rapporto tra miseria rurale ed effetto del commercio mondiale era tutt’altro che
ovvio. ​“I contemporanei nn avevano alcuna ragione di collegare il numero dei poveri dei villaggi allo sviluppo
del commercio nei Sette Mari”.
Ad aumento miseria studiosi del tempo collegavano cause più disparate: scarsità grano, salari agricoli elevati
alzavano costi prodotti, salari agricoli troppo bassi, irregolarità lavoro, scomparsa piccoli proprietari terrieri,
inettitudine lavoratori urbani a lavori agricoli, incapacità workhoues competere con macchina, mancanza
economia di tipo familiare, abitazioni disadatte, cattiva alimentazione e uso droghe, tipo di animali, usi,
mentalità, recinzioni, alti e bassi manifatturiero...
Come spiegare aumento disoccupati o sottoccupati? Perchè i segni dei cambiamenti dell’industria sfuggirono
all’analisi del tempo?
Fluttuazioni commercio sempre più fondato sulle manifatture​.​ ​Aumento generale occupazione è in
genere lento, mentre aumento disoccupazione e sottoccupazione veloce.
E gruppi si spostavano, flusso e riflusso dell’occupazione industriale, differenze salariali città-campagna.
Campagne mutate: recinzione, progresso metodi agricoli, guerra ad aziende familiari: indipendenza da reddito
monetario era sorta di assicurazione vs disoccupazione. Razionalizzazione agricoltura sradicò lavoratore e ne
minò sicurezza sociale.
Ambienti urbani: lavoro industriale è condizione incerta. Se città perde industria, lavoratori divengono per lei
un peso. Ma il danno non si esaurisce a quella generazione: l’artigiano disoccupato ritorna inutilmente al suo
villaggio perchè il tessitore non sa fare nulla = fatale irreversibilità dell’urbanizzazione. Smith: lavoratore
industriale è inferiore intellettualmente rispetto al più povero dei contadini.
Inizio 1800 si iniziava a notare correlazione boom commerciale con disoccupazione e spettro
sovrappopolazione si affacciò su intellettuali: calcoli demografici, ipotesi, Smith rifletteva su un tranquillo
progresso, Townsend 10 anni dopo affermava che in Inghilterra ci fossero più persone di quante se ne
potessero nutrire e molte di più di quante se ne potessero utilmente impiegare.
Nuova ondata recinzioni con clima di conflitto sociale e nuovi contributi aggiuntivi a salari.

Speenhamland aveva protetto popolazione da meccanismo di mercato ma stava consumando il midollo della
società: lavoratori fisicamente degradati, clasi abbienti moraleente degradate, l’unità tradizionale di una
società cristiana cedeva il posto a una negazione della responsabilità verso le condizioni del prossimo.
1834, momento della sua abrogazione, il capitalismo industriale era pronto.
Si andavano formando 2 nazioni: ricchezza inaudita appariva inseparabile a grande miseria, gli studiosi
proclamavano scoperta di scienza che poneva leggi che governavano il mondo degli uomini e fu per ordine di

19
tali leggi che la compassione fu allontanata dai cuori, che una società rinunciò alla solidarietà umana in nome
della massima felicità per il maggior numero di persone: religione secolare.
Il meccanismo del mercato si affermava e proclamava necessità del suo completamento: il lavoro dell’uomo
doveva divenire merce. Vani furono i tentativi del paternalismo reazionario.
Uscendo dagli orrori di Speenhamland ci si precipitò ciecamente verso il riparo di un’utopistica economia di
mercato.

20

Potrebbero piacerti anche