venute da lontano; È Piquillo un bel gagliardo d’ognuno sulla mano biscaglino mattador: leggiamo l’avvenir. forte il braccio, fiero il guardo, Se consultiam le stelle delle giostre egli è signor. null’avvi a noi d’oscuro, D’andalusa giovinetta e i casi del futuro follemente innamorò; possiamo altrui predir. ma la bella ritrosetta così al giovane parlò: Vediamo! Voi, signora, cinque tori in un sol giorno rivali alquante avete. vo’ vederti ad atterrar; e, se vinci, al tuo ritorno Marchese, voi non siete mano e cor ti vo’ donar. model di fedeltà. Sì, gli disse, e il mattadore alle giostre mosse il piè; FLORA cinque tori, vincitore sull’arena egli stendè. Fate il galante ancora? Ben, vo’ me la paghiate! GLI ALTRI
MARCHESE Bravo, bravo il mattadore,
ben gagliardo si mostrò, Che diamin vi pensate? se alla giovane l’amore L’accusa è falsità! in tal guisa egli provò.
FLORA GASTONE E MATTADORI
La volpe lascia il pelo, Poi, tra plausi, ritornato
non abbandona il vizio. alla bella del suo cor, Marchese mio, giudizio, colse il premio desiato o vi farò pentir! tra le braccia dell’amor.
TUTTI GLI ALTRI
Su via, si stenda un velo Con tai prove i mattadori
sui fatti del passato; san le belle conquistar! già quel ch’è stato è stato, badate/badiamo all’avvenir. GASTONE E MATTADORI
——– Ma qui son più miti i cori;
a noi basta folleggiar! GASTONE E MATTADORI TUTTI Di Madride noi siam mattadori, siamo i prodi del circo de’ tori, Sì, sì, allegri, or pria tentiamo testè giunti a godere del chiasso della sorte il vario umor; che a Parigi si fa pel bue grasso; la palestra dischiudiamo è una storia, se udire vorrete, agli audaci giuocator. quali amanti noi siamo saprete.