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LE GROTTE DI TOIRANO

Le grotte di Toirano, in provincia di Savona, sono un complesso di cavità


carsiche (cavità del terreno sottostante il suolo in cui l’acqua ha esercitato
attività chimiche prevalentemente su rocce calcaree) di rilevanza turistica,
aperte al pubblico nel 1.953, note per la varietà di forme di stalattiti
(formazioni calcaree pendenti dalla sommità della grotta) e stalagmiti
(formazioni calcaree colonnari che risalgono dal pavimento di una grotta),
per la loro estensione, per il ritrovamento di tracce dello “Homo Sapiens
Sapiens” di oltre 12.000 anni fa e resti di Ursus spelaeus di circa 25.000
anni di età.
Il percorso che consente la visita si snoda per 1.300 m sotterranei,
partendo dalla GROTTA DELLA BASURA (che in dialetto ligure significa
GROTTA DELLA STREGA) : qui sono state rinvenute, oltre a carboni di
legna, tracce di torce sulle pareti che attestano il popolamento
preistorico. Diverse impronte di mani, piedi e ginocchia impresse
nell’argilla sono visibili lungo il percorso, ma la parte più interessante è la
cosiddetta SALA DEI MISTERI, chiusa precedentemente per motivi di
preservazione ma attualmente aperta al pubblico.
Qui si trovano anche sette impronte di piedi, ricoperte da un velo
calcareo, tra cui quella di un fanciullo, risalenti a 12.000/12.500 anni fa.
Sulla parete di fondo si notano conficcate pallottole di argilla scagliate
probabilmente contro gli autori delle impronte, a scopo iniziatico per i
giovani cacciatori (non c’è una risposta chiara sul significato di questi
reperti, potrebbe essere collegato al rituale magico dei Lapponi del XVII
secolo che usavano gettare palle di fango contro una pelle d’orso oppure
un’altra ipotesi vuole che i riti fossero legati alla sopravvivenza come
esultanza per essere rimasti incolumi nell’esplorazione della grotta).
E’ molto emozionante osservare il cimitero degli orsi, un deposito di
enormi ossa di tali animali i quali, più di 20.000 anni fa, venivano nella
grotta per il letargo invernale. Le ossa sono degli esemplari più deboli che,
non riuscendo ad accumulare sufficienti riserve di grasso durante l’estate,
morivano.
Nella parte terminale della GROTTA DELLA BASURA si trova la sala più
bella, l’ANTRO DI CIBELE, caratterizzato da meravigliose formazioni di
alabastro, le cosiddette “mammelle”, così chiamate poiché, nella forma,
ricordano il seno femminile.
Proseguendo il percorso, si giunge ad un laghetto sotterraneo, popolato
da un minuscolo crostaceo preistorico sopravvissuto all’estinzione : il
NIPARGUS, simile ad un gambero, quasi trasparente, cieco, che raggiunge
al massimo i 7 mm di lunghezza.

Un tunnel artificiale lungo 110 m collega la GROTTA DELLA BASURA alla


GROTTA SANTA LUCIA INFERIORE.
Quest’ultima, a differenza della precedente, non reca tracce della passata
presenza umana o animale, ma si distingue peri caratteristici fiori di roccia
che ne ricoprono il primo tratto. Seguendo poi il percorso si giunge alla
SALA DEL PANTHEON, dove si può ammirare il “GIGANTE” DELLA GROTTA,
una colonna alta 8 m.

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