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molta forza ed essere a prova di proiettile non sarebbe una cosa sorprendente).

Ora,
come tutti sappiamo dalla nostra pratica quotidiana, quanto più esplicite e chiare
sono queste condizioni iniziali e finali, tanto più più forte sarà l'effetto. Ogni volta
che facciamo un trucco magico cerchiamo di sottolineare che ciò che è appena
accaduto non è stato ottenuto con mezzi naturali; che non c'è alcuna spiegazione
per ciò che è appena accaduto. Quindi, sicuramente, tutta la nostra magia di solito
tende a concentrarsi sull'enfatizzazione delle condizioni di impossibilità in cui si è
verificato l'effetto magico. Queste condizioni di impossibilità potrebbero essere
considerate le condizioni della realtà. Per questo Gabi chiama questo tipo di
approccio alla magia come "Magia realistica". La nostra magia si è concentrata nel
dimostrare che quanto accaduto sia vero, che non ci sia dietro alcun trucco magico,
che l'effetto magico sia accaduto nella realtà comune a tutti, quella di tutti i giorni.
Poiché non ci sono ragioni naturali per spiegare cosa è successo, è magia. Di
conseguenza, il prestigiatore non esibisce la magia, ma la dimostra. La migliore
rappresentazione di questo modo di fare magia la troviamo in "la Via Magica di Juan
Tamariz", e mettendola in pratica tutti noi diventeremo prestigiatori migliori.
MAGIA FICTIONAL
Gabi, però, era costantemente insoddisfatto di questo modo di fare magia, tant'è
che continuava a porsi sempre la stessa domanda: "perchè parlare costantemente
del trucco magico" (Stava quasi per abbandonare la magia per questo; per fortuna
scoprì Ascanio). Dopo una lunga e profonda analisi, ha concluso che la chiave
potrebbe essere quella di cambiare il focus, allontanando lo spettatore da quelle
condizioni di realtà e indirizzarlo verso un altro elemento costitutivo: il gesto
magico. Studiando Ascanio ha notato che il suo intero lavoro era volto tutto verso
un unico obiettivo: studiare la copertuta del trucco da un punto di vista interno; ha
arricchito la vita interna del trucco, ma cosa succede con la sua vita esterna? Da
questa domanda è nato il concetto Magia Fictional: considerare la magia nella sua
dimensione drammatica, il che significa avvicinarsi alla magia dal punto di vista dello
spettatore che è, senza dubbio, il grande dimenticato. Focalizzandoci sulla causa che
provoca la magia, ci concentriamo sulla vita esterna e prestiamo attenzione ai motivi
per cui l'esperienza è stata magica, e non ai motivi per cui non può essere reale. Ciò
significa che non stiamo provando "l'assenza di un trucco", ma stiamo evidenziando
l'esistenza della magia. (Esempio dei Jolly che si trasformano in assi. "Non ci sono
quattro Jolly in questo mazzo di carte”, Con queste affermazioni ci scaglia contro la
realtà a scopo di contrasto (non dimentichiamo che la magia ha bisogno della
realtà), ce la scaglia contro per farci capire che stavamo vivendo una suggestione,
che quella a cui abbiamo assistito non era la nostra realtà condivisa , ma un'altra
cosa: una finzione).
TECNICHE
"La tecnica non deve essere invisibile. La tecnica deve essere IMPERCETTIBILE!”
[Diego Allegri]
Cos'è, in senso lato, la tecnica?£È l'insieme delle procedure o dei mezzi utilizzati da
un campo, come un'arte o una scienza, per raggiungere i propri fini.£ È un aspetto di
natura strumentale.£La tecnica, di per sé, non persegue un fine ma costituisce un
mezzo; è funzionale.£Questo è vero in qualsiasi campo, sia esso artistico o scientifico.
Il requisito necessario ma non sufficiente per ottenere il massimo effetto, per
ottenere l'atmosfera magica, è una tecnica impeccabile.£ Questo non significa che
tutti i maghi che raggiungono questa atmosfera magica siano tecnici di prima classe,
ma significa che hanno perfezionato solo quelle mosse che hanno imparato,
secondo la loro abilità.
Si può produrre un'atmosfera magica usando facili giochi di prestigio (quanto sia
difficile un gioco di prestigio, è una questione soggettiva), ma il gioco di prestigio
deve essere sempre eseguito alla perfezione.£ Se si crea il sospetto durante un gioco
di prestigio a causa di una postura innaturale, un rumore inopportuno o qualsiasi
altro motivo, l'atmosfera magica viene immediatamente distrutta.
Tocchiamo alcuni aspetti della tecnica.£
Leggerezza:£ La buona tecnica, ovviamente, è quella che sembra non esistere.£ A
parte il timing e la misdirection, un altro fattore che contribuisce in questo è la
leggerezza dei movimenti.£ La tecnica pesante è brutta. Le carte dovrebbero essere
quasi sciolte nelle mani.£ Il relax è essenziale.
Bellezza: La tecnica ha un aspetto esteriore che può essere piacevole o meno, bello
o brutto.£ Pertanto questo aspetto esterno dovrebbe essere studiato attentamente.£
Dovremmo puntare a una sensazione di bellezza nel modo in cui le carte, o gli
oggetti utilizzati, vengono maneggiati per ottenere un risultato esteticamente
gradevole.
Ampiezza di movimento:£ Infine, uno degli aspetti della buona tecnica è l'ampiezza
del movimento.£ I movimenti non dovrebbero essere brevi.£ La bellezza deve avere
respiro.
QUAL È IL VALORE DELLA TECNICA IN MAGIA?
In magia, il termine "tecnica" è solitamente riservato a procedure che consentono la
produzione di un effetto durante un gioco di prestigio (tecnica manipolativa).£
Accettando questa definizione, credo che il valore della tecnica aumenti man mano
che diminuisce la distanza fisica tra mago e spettatori.£ Quindi la tecnica
manipolativa è secondaria nella magia da scena ed è essenziale nel close-up.
Diamo un'occhiata a questi tre aspetti.

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