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neri ravvicinati tra loro, che macchiano le tue pareti
immacolate o che si può riscontrare su materiali porosi,
come il legno.
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Alcune specie di muffe possono “mimetizzarsi” e
quasi confondersi con la polvere domestica per la loro
pigmentazione chiara, (come la muffa bianca), e altre
addirittura presentare colorazioni raramente imputabili
alla muffa, come quelle con sfumature rosa-arancio. E ad
influire sullo sviluppo o meno di un determinato ceppo di
muffa, sono proprio le condizioni ambientali e il livello di
umidità degli ambienti.
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4. Phoma: dalla colorazione nero intenso,
attacca spesso i muri di casa e le zone più
umide dei bagni (fughe delle piastrelle e i
bordi della doccia)
• Scarsa ventilazione;
• Insufficiente isolamento termico;
• Mancata esposizione alla luce
solare;
• Inadeguata manutenzione;
• Errori progettuali dell’isolamento;
• Interventi costruttivi sbagliati.
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1.2.1. Condensa e alto tasso di umidità: fattori importanti per
lo sviluppo della muffa
1.2.1.1. La condensa
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Per evitarne la comparsa, sarà necessario andare ad
agire sulle cause che consentono alla condensa di
manifestarsi: solo così potrai dirti al sicuro dalla muffa
e dalle sue spore.
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ricorrere ad un “ricambio d’aria extra” alla semplice
areazione. In questi casi, potrebbe rendersi necessaria
l’installazione di una VMC (ventilazione meccanica
controllata).
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Alcuni tra questi, come arieggiare e ventilare maggior-
mente gli ambienti domestici sono buone abitudini da
adottare anche quotidianamente, altri invece, devono
necessariamente essere organizzati con degli interventi
di isolamento sull’edificio stesso. Tra quest’ultimi ci sono
i cappotti termici sulle murature esterne per risolvere i
ponti termici esistenti (talvolta previsti anche all’inter-
no), il cambio degli infissi, la sostituzione della caldaia,
l’installazione di impianti di VMC: tutte opere che devono
essere curate esclusivamente da ditte specializzate.
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Le case vecchie degli anni ‘70-’80 sono state costruite
quasi senza alcun regolamento riguardante l'isolamento
e la coibentazione, pertanto presentano spifferi d’aria da
infissi e porte, muri freddi e umidi, ponti termici e tutte
quelle condizioni utili alla muffa per il proprio sviluppo.
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Il ponte termico comporta una notevole perdita di calore,
quindi è correlato anche a problematiche di efficienza
e risparmio energetico. Quando all’interno della casa
si accende l’impianto di riscaldamento e sono presenti
ponti termici, a causa del rapido raffreddamento dell’aria
calda in certi punti, si forma la condensa che, a lungo
andare, può generare in muffa (vedi capitolo 1.2.1.1.).
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Complici le agevolazioni fiscali in campo edile e
soprattutto l’attualissimo superbonus 110%, in questo
periodo più che mai si sente parlare di cappotto esterno.
Ma il cappotto esterno però non sempre può essere
applicato in tutte le situazioni, come per questioni di:
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resistenti all’umidità (come canapa o sughero) ma
senza isolamento, e magari prevedere una soluzione
all'interno della casa, come il protocollo del trattamento
BASTAMUFFA (vedi punto 2.3.).
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e realizzazione degli aspetti termotecnici e le
infiltrazioni, sono tra le cause principali dell’eccesso
di umidità. Fenomeno visibile a livello superficiale,
con vetri appannati e muffa sulle pareti oppure a
livello interstiziale, con fenomeni “nascosti” come
cattivi odori, muffa sotto il cappotto interno e nelle
intercapedini, ad esempio.
• Rotture o guasti idraulici, causate dalla perdita
di un tubo dell’impianto danneggiato durante la
posa in opera oppure successivamente. Non è da
escludere anche il mancato, o un superficiale collaudo
dell’impianto stesso.
• Infiltrazione accidentale esterna, causata dall’umidità
di risalita o da infiltrazioni laterali fuori terra, che
devono essere risolte.
• Problemi di umidità
irrisolti e pregressi, che
possono portare alla
formazione di nuove
muffe.
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Per cercare di risolvere la situazione, occorre cominciare
a cambiare abitudini, come:
• Aprire le finestre e arieggiare gli ambienti
(l’ideale sarebbe 20 minuti per 3 volte al giorno).
• Installare dei deumidificatori che aiutano a
riequilibrare l’umidità di una stanza, riportando valori
troppo alti di umidità a livello ottimale (compresa tra
il 45% e il 60%).
• Installare un sistema di areazione come la VMC
(ventilazione meccanica controllata)
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• Infiltrazioni accidentali, dall’esterno o dal terreno,
come l’umidità di risalita.
Il caso più frequente di lavori sbagliati sono quelli
da parte del costruttore o del progettista circa
l’isolamento dell’edificio, che può causare la presenza dei
cosiddetti ponti termici (vedi approfondimento al punto
1.2.2.1.1. ) che può portare poi allo sviluppo della muffa.
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moderni super sigillanti, costituiscono un intervento
fondamentale per ottenere il risparmio energetico di
un’abitazione. Tuttavia, può accadere che, proprio a
seguito della sostituzione degli infissi, ci si ritrovi con la
comparsa di muffe che prima non c’erano.
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1.2.2.5. Riscaldamento domestico non sempre efficiente
Il deumidificatore è un
elettrodomestico in grado
di controllare l’umidità
di un ambiente. Quando
il tasso di umidità in casa
risulta essere troppo
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elevato, arrivando a valori oltre il 60-65%, l’apparecchio
entra in funzione. Riduce sensibilmente la presenza di
acqua nell’aria, riportando valori troppo alti, entro i limiti
consigliati (tra il 40% e il 55%).
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I sintomi dell’intossicazione da muffa possono essere:
• Irritazione delle vie respiratorie (tosse, sinusite, rinite,
asma, bronchite)
• Mal di testa persistente
• Difficoltà di concentrazione
• Respiro affannoso
• Stanchezza
• Disturbi del sonno
• Nausea e vomito
• Congiuntivite
• Affaticamento fisico, con dolori e rigidità muscolare
• Problemi dermatologici quali dermatiti, desquamazione
della pelle, eruzioni cutanee e prurito.
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E le conseguenze sul benessere delle persone sono
tante e potenzialmente gravi. Nei bambini poi i danni alla
salute possono addirittura risultare anche permanenti e
nei casi più gravi, può insorgere anche l’asma cronica.
In soggetti allergici i sintomi sono prevalentemente a
carico delle vie respiratorie e possono diventare più
evidenti e portare ad un generale peggioramento dello
stato di salute.
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2. Come trattare la muffa
e risolvere
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2.2. Eliminare la muffa diventa neces-
sario quando la prevenzione non basta
Se nonostante gli
accorgimenti adottati,
la muffa si fosse
sviluppata lo stesso,
occorrerà trattarla
tempestivamente per
evitare che si diffonda,
creando così ancora più
danni con le sue spore
tossiche. Ma soprattutto
arrivare ad eliminarla in maniera definitiva, dovrebbe
diventare la tua priorità assoluta.
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Anche il muro dietro il mobile ammuffito, purtroppo non
avrà sorte migliore. Andrà igienizzato a dovere, evitando
di:
• Spolverare la muffa
• Grattare l’intonaco
• Carteggiare la muffa
• Utilizzare prodotti tossici come la candeggina
o spray antimuffa a base di cloro.
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2.2.1.1. Rimedi naturali
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Ciò vuol dire che, non appena si ripresentano le
condizioni favorevoli, la muffa ricomincerà a svilupparsi,
anche nel giro di breve tempo.
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E nonostante si possa definire un prodotto innovativo, la
pittura termoisolante non risulta comunque risolutiva per
ogni situazione di muffa.
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1. Sulle cause della muffa
2. In totale sicurezza per la salute, igienizzando le spore
della muffa “attive” con prodotti privi di sostanze
chimiche tossiche senza cloro, biocidi e a VOC zero
3. Con una protezione dalla condensa e una finitura
termoriflettente, per risolvere il problema
definitivamente, evitando la ricomparsa del problema
della muffa in casa
4. Con una garanzia valida fino a 10 anni, con cui stare
tranquillo.
Tutto questo è possibile con il protocollo Bastamuffa!
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Se dalla valutazione emerge che Bastamuffa può aiutarti
ad eliminare la muffa da casa tua, allora puoi stare
tranquillo che con la Garanzia fino a 10 anni, la muffa
non ritornerà!
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davvero tante, arrivando a ben oltre 13.000 famiglie
che sono riuscite a liberarsi della muffa per sempre,
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Il protocollo Bastamuffa
In sintesi
ANALISI
FASE 2 / ISOLARE
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