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Sei davvero sicuro di conoscere

perchè si forma la muffa nella


tua casa?
La muffa non è solo una macchia da pulire, purtroppo
è molto di più. Ma ne vale DAVVERO la pena?

Scopri tutti i segreti che si celano dietro quella innocua


macchia nera, con l’ABC della muffa.

Solo conoscendo ogni aspetto della muffa, potrai


sconfiggerla e per sempre.

Basta con i tentativi inutili!


Indice

p. 4 1. Tutto quello che c’è da sapere


sulla muffa
p. 4 1.1. Cos’è la muffa?
p. 6 1.1.1. Di muffa non ce n’è una sola
p. 7 1.2. Perchè si forma la muffa in casa
p. 8 1.2.1. La condensa e l’alta umidità: fattori
importanti per lo sviluppo della muffa
p. 8 1.2.1.1. La condensa
p. 9 1.2.1.2. Alto tasso di umidità in casa
p. 10 1.2.1.3. Come evitare (o almeno limitare)
la condensa e l’eccesso di umidità
p. 11 1.2.2. Altri fattori determinanti per lo
sviluppo della muffa
p. 12 1.2.2.1. Mancato o insufficiente isolamento
della casa
p. 12 1.2.2.1.1. Ponte termico: uno dei problemi più
ricorrenti
p. 14 1.2.2.1.2. Il cappotto non sempre è una
garanzia per evitare la muffa
p. 16 1.2.2.2. Dopo una ristrutturazione non
proprio ben eseguita
p. 17 1.2.2.2.1. Anche le case di nuova costruzione
possono avere la muffa
p. 18 1.2.2.3. Errori di tipo edilizio
p. 19 1.2.2.4. Cambio serramenti
1.2.2.5. Riscaldamento domestico non
p. 21 sempre efficiente
1.2.2.6. Utilizzare il deumidificatore quando
p. 22 c’è muffa in casa
1.3. La muffa e i problemi di salute
p. 23
2. Come trattare la muffa e
p. 25 risolvere
2.1. Prevenire la muffa è meglio di curare
p. 26 2.2. Eliminare la muffa diventa necessario
p. 26 quando la prevenzione non basta
2.2.1. Perché i “metodi classici” non
p. 27 funzionano e ti fanno spendere soldi inutili
2.2.1.1. Rimedi naturali
p. 28 2.2.1.2. La vernice antimuffa
p. 28 2.2.1.2. La pittura termoisolante
p. 30 2.3. La vera soluzione contro la muffa? Il
p. 30 protocollo Bastamuffa!
1. Tutto quello che c’è
da sapere sulla muffa
Non puoi voler risolvere
un problema tanto ostico
come quello della muffa
in casa, se prima non
conosci il nemico con
cui avere a che fare, e
che armi utilizzare per
vincere.

Cos’è la muffa e perché si forma nella tua casa, sono tra


le prime domande a cui dare risposta.

Di metodi per cercare di eliminarla ce ne sono diversi, e


sicuramente li hai già provati tutti, risultando fallimentari
e per niente duraturi nel tempo, costringendoti così a
“ritentare”.
Ora basta con i tentativi, è arrivato il momento di provare
qualcosa di innovativo: il protocollo Bastamuffa e stai al
sicuro fino a 10 anni.

1.1. Cos’è la muffa?


La muffa, per come la puoi notare
sui muri e sulle superfici, non è altro
che un insieme di antiestetici puntini

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neri ravvicinati tra loro, che macchiano le tue pareti
immacolate o che si può riscontrare su materiali porosi,
come il legno.

È formata da microrganismi appartenenti alla vasta


famiglia dei funghi (se ne contano addirittura 100.000
specie!), che si riproducono per mezzo di spore. Vivono
e crescono esclusivamente in ambienti umidi e al
presentarsi di determinate condizioni favorevoli (trovi
tutti i dettagli nel capitolo 1.2.). E a seconda di vari fattori,
la muffa può manifestarsi con aspetto e colori differenti.
Oltre che antiestetica e dannosa per l’ambiente, la muffa
può provocare anche seri problemi di salute. Le ife che
crescono dalle spore possono, infatti, causare allergie
e problemi respiratori, che diventano particolarmente
pericolosi in soggetti asmatici o immunodepressi.

Ecco perché con la muffa non si scherza! Si tratta infatti


di un problema serio che va risolto il prima possibile e in
maniera definitiva. Anche il solo temporeggiare nell’agire
o l’utilizzare trattamenti inefficaci, anche se naturali
(come specificato nel capitolo 2.2.1.) può aumentare il
problema, anche a dismisura. Le muffe poi, soprattutto
in inverno, hanno tempi di crescita rapidissimi e possono
svilupparsi davvero in pochissimo tempo.

1.1.1. Di muffa non ce n’è una sola

Si tende spesso ad identificare la muffa come la


“classica” macchia nera-grigia presente sui muri,
ma di muffa non ce n’è una sola, bensì diversi tipi.

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Alcune specie di muffe possono “mimetizzarsi” e
quasi confondersi con la polvere domestica per la loro
pigmentazione chiara, (come la muffa bianca), e altre
addirittura presentare colorazioni raramente imputabili
alla muffa, come quelle con sfumature rosa-arancio. E ad
influire sullo sviluppo o meno di un determinato ceppo di
muffa, sono proprio le condizioni ambientali e il livello di
umidità degli ambienti.

Ecco i 5 tipi di muffa più diffusi.

1. Aspergillus: il più comune e “famoso”.


Può comparire in diverse colorazioni: bianco,
giallo, verde e rosa. Nonostante l’elevata
diffusione, se inalato, l’Aspergillus può
provocare reazioni anche di tipo allergico.

2. Alternaria: ben nota a chi soffre


di allergia, rientra tra gli allergeni più
comuni. È di colore prevalentemente
grigio, verde o marrone.

3. Penicillium: a questa famiglia


appartengono specie commestibili, come la
muffa dei formaggi, e la penicillina (il primo
antibiotico scoperto, ancora utilizzato per
curare infezioni batteriche come polmonite
e meningite). Ma anche specie dannose, sia
per le persone che per gli animali, causando
infezioni ai seni nasali e infiammazioni
polmonari.

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4. Phoma: dalla colorazione nero intenso,
attacca spesso i muri di casa e le zone più
umide dei bagni (fughe delle piastrelle e i
bordi della doccia)

5. Stachybotrys Chartarum: conosciuta


anche come “muffa nera”, è una fra quelle
più tossiche. Crea infatti dei composti noti
come micotossine che, se inalati, causano
problemi respiratori, infezioni dei seni nasali,
affaticamento, attacchi di asma e altri sintomi
piuttosto gravi. Si tratta di una delle specie più
temute e persistenti. Le sue spore riescono
addirittura a sopravvivere fino a 10 anni!

1.2. Perchè si forma la muffa in casa


Il ruolo di primaria importanza nella formazione della
muffa è dato dall’alta umidità e dalla presenza della
condensa.
Ma ad incidere sullo sviluppo della muffa sono anche
altre cause, come:

• Scarsa ventilazione;
• Insufficiente isolamento termico;
• Mancata esposizione alla luce
solare;
• Inadeguata manutenzione;
• Errori progettuali dell’isolamento;
• Interventi costruttivi sbagliati.

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1.2.1. Condensa e alto tasso di umidità: fattori importanti per
lo sviluppo della muffa

1.2.1.1. La condensa

Nel momento in cui in un ambiente si crea la condensa,


è molto facile che si sviluppino delle spore di muffa.

Quando il vapore acqueo contenuto nell’aria viene a


contatto con una superficie che si trova a temperatura
più bassa, si trasforma in acqua. Questo fenomeno fisico
detto condensazione, lo puoi facilmente riscontrare
quando vedi le goccioline d’acqua scendere dai vetri o dai
muri, in inverno. E proprio sui muri, puoi riscontrare dove
prima avevi notato le goccioline di condensa, dei puntini
neri di muffa.

Purtroppo anche andare ad asciugare tempestivamente


le pareti e il legno, essendo una superficie porosa dove
l'umidità penetra in profondità, può NON aiutare a
prevenire lo sviluppo della muffa.

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Per evitarne la comparsa, sarà necessario andare ad
agire sulle cause che consentono alla condensa di
manifestarsi: solo così potrai dirti al sicuro dalla muffa
e dalle sue spore.

1.2.1.2. Alto tasso di umidità in casa

Volenti o nolenti, l’umidità


in casa è sempre presente.
D’altra parte, è la diretta
conseguenza di normali
attività quotidiane come
lavarsi e cucinare, giusto
per fare degli esempi.

Ma anche la presenza stessa delle persone, che


immettono nell’aria vapore acqueo con la respirazione o
il sudore, genera condensa. E proprio per questo motivo
è fortemente consigliato effettuare un adeguato ricambio
d’aria più volte al giorno, anche solo per circa 10 minuti,
soprattutto in inverno, quando l’aria esterna risulta
essere davvero molto fredda.

Ci sono però situazioni in cui un edificio è maggiormente


soggetto all’umidità, come quando è:
1. Esposto a nord,
2. Poco illuminato dal sole,
3. Vicino a zone ricche di falde acquifere o di verde.
Soprattutto in questi casi si devono mettere in campo
adeguate “protezioni dall’umidità” per le murature,
come elementi isolanti e coibentanti, e dove necessario,

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ricorrere ad un “ricambio d’aria extra” alla semplice
areazione. In questi casi, potrebbe rendersi necessaria
l’installazione di una VMC (ventilazione meccanica
controllata).

1.2.1.3. Come evitare (o almeno limitare) la condensa


e l’eccesso di umidità.

Sono proprio la condensa e l’alto tasso di umidità, come


attentamente analizzato nei punti sopra, tra le principali
cause della formazione della muffa.
Per cercare di limitarne la formazione è buona norma:
• Evitare di creare un eccesso di umidità, come
azionare la cappa aspirante mentre cucini,
• Arieggiare spesso le stanze,
• Evitare i ponti termici o cercare di risolverli,
• Isolare adeguatamente l’edificio.

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Alcuni tra questi, come arieggiare e ventilare maggior-
mente gli ambienti domestici sono buone abitudini da
adottare anche quotidianamente, altri invece, devono
necessariamente essere organizzati con degli interventi
di isolamento sull’edificio stesso. Tra quest’ultimi ci sono
i cappotti termici sulle murature esterne per risolvere i
ponti termici esistenti (talvolta previsti anche all’inter-
no), il cambio degli infissi, la sostituzione della caldaia,
l’installazione di impianti di VMC: tutte opere che devono
essere curate esclusivamente da ditte specializzate.

1.2.2. Altri fattori determinanti per lo sviluppo della muffa

Oltre alle condensa e all’alto


tasso di umidità in casa, ci
sono altri fattori che possono
concorrere allo sviluppo della
muffa. Eccoli elencati punto
per punto, in questo capitolo.

1.2.2.1. Mancato o insufficiente isolamento della casa

Il mancato o insufficiente isolamento termico, non


riguarda solo le vecchie abitazioni. In realtà, purtroppo,
compare anche in quelle nuove. La muffa può infatti
insorgere anche dopo interventi di ristrutturazione e
sanificazione che, per quanto costose, se non realizzate
a "regola d’arte”, possono addirittura peggiorare una
situazione pregressa di muffa.

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Le case vecchie degli anni ‘70-’80 sono state costruite
quasi senza alcun regolamento riguardante l'isolamento
e la coibentazione, pertanto presentano spifferi d’aria da
infissi e porte, muri freddi e umidi, ponti termici e tutte
quelle condizioni utili alla muffa per il proprio sviluppo.

Andare a risolvere questi “scompensi termici” con un


adeguato isolamento, può davvero ribaltare la situazione,
arrivando a risolvere e prevenire il problema della muffa.

1.2.2.1.1. Ponte termico: uno dei problemi più ricorrenti

Il ponte termico è uno


dei principali responsabili
della formazione di
muffa in casa. Si verifica
principalmente nelle pareti
delle abitazioni, nei punti
dove l’isolamento termico
manca totalmente o risulta
insufficiente per avere una
adeguata coibentazione.

I principali ponti termici di un edificio si trovano


nei punti di giunzione tra:
• Pareti e pavimenti
• Tetti e pareti
• Solai e pareti
• E negli angoli di intersezione tra muri

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Il ponte termico comporta una notevole perdita di calore,
quindi è correlato anche a problematiche di efficienza
e risparmio energetico. Quando all’interno della casa
si accende l’impianto di riscaldamento e sono presenti
ponti termici, a causa del rapido raffreddamento dell’aria
calda in certi punti, si forma la condensa che, a lungo
andare, può generare in muffa (vedi capitolo 1.2.1.1.).

Se si vuole avere un edificio ad alta efficienza energetica,


senza sprechi di calore ed evitare problemi di ordine
igienico-sanitario, come appunto la formazione di
muffe, i ponti termici devono essere assolutamente
eliminati. La soluzione? La coibentazione degli ambienti
domestici.

Una valutazione accurata dei ponti termici esistenti


comincia con una termografia. Viene eseguita da un
tecnico specializzato che, tramite rilievi e misurazioni,
visualizzerà i risultati, dando o meno conferma certa
dei punti soggetti a scompenso termico (differenze di
temperatura nelle diverse aree delle pareti).

1.2.2.1.2. Il cappotto non sempre è una garanzia per


evitare la muffa

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Complici le agevolazioni fiscali in campo edile e
soprattutto l’attualissimo superbonus 110%, in questo
periodo più che mai si sente parlare di cappotto esterno.
Ma il cappotto esterno però non sempre può essere
applicato in tutte le situazioni, come per questioni di:

• Decoro urbanistico, soprattutto nei centri storici dove


è fondamentale mantenere l'integrità culturale e
storica del posto;
• Permessi condominiali, se la maggioranza non prevede
un quorum.
• Costi, materiali e la posa possono essere anche
piuttosto onerosi;

Tra l’altro non può definirsi il cappotto come una


soluzione coibentativa sempre consigliabile. Infatti,
in case o condomini con muri umidi, può non sortire
i risultati tanto sperati per renderli più asciutti. Può
risultare addirittura peggio che non averlo applicato!

Applicare un cappotto fatto con pannelli di polistirene,


EPX, XPS all’esterno di un muro vecchio e umido, significa
imprigionare all'interno del muro o del cappotto l’umidità,
che non potendo evaporare, rimarrà lì.
Il risultato? Intonaci che si sgretolano, umidità che
fuoriesce tra i giunti dei pannelli e dal rivestimento,
condensa interstiziale all’interno del cappotto. Il tutto
per non arrivare quindi a risolvere in maniera definitiva
problematiche come la condensa, i ponti termici e la
muffa. Meglio allora non applicarlo affatto, attenendosi
all’utilizzo sulla facciata di materiali traspiranti e

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resistenti all’umidità (come canapa o sughero) ma
senza isolamento, e magari prevedere una soluzione
all'interno della casa, come il protocollo del trattamento
BASTAMUFFA (vedi punto 2.3.).

Nel caso di prevenzione della muffa e di miglioramento


del comfort abitativo nella tua casa, il cappotto esterno
può essere un buon alleato per evitare:

• Bruschi sbalzi di temperatura tra interno ed esterno


delle abitazioni.
• L’insorgenza di crepe sulla muratura esterna.
• Possibili infiltrazioni dall’esterno dovute ad esempio
alle piogge.
• Isolamento delle pareti fredde rivolte verso l’esterno.

1.2.2.2. Dopo una ristrutturazione non proprio ben


eseguita

Se non si interviene prima della ristrutturazione con


un'analisi preliminare, saggi e test, quali la termografia
e stratigrafia della casa con la funzione di monitorare la
situazione presente fino a quel momento, la situazione
potrebbe addirittura peggiorare.

Come nel caso di:

• Eccessiva condensa dopo costruzione o


ristrutturazione. La cattiva aerazione, l’insufficiente
traspirabilità dell’edificio, errori di progettazione

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e realizzazione degli aspetti termotecnici e le
infiltrazioni, sono tra le cause principali dell’eccesso
di umidità. Fenomeno visibile a livello superficiale,
con vetri appannati e muffa sulle pareti oppure a
livello interstiziale, con fenomeni “nascosti” come
cattivi odori, muffa sotto il cappotto interno e nelle
intercapedini, ad esempio.
• Rotture o guasti idraulici, causate dalla perdita
di un tubo dell’impianto danneggiato durante la
posa in opera oppure successivamente. Non è da
escludere anche il mancato, o un superficiale collaudo
dell’impianto stesso.
• Infiltrazione accidentale esterna, causata dall’umidità
di risalita o da infiltrazioni laterali fuori terra, che
devono essere risolte.
• Problemi di umidità
irrisolti e pregressi, che
possono portare alla
formazione di nuove
muffe.

1.2.2.2.1. Anche le case di


nuova costruzione possono avere la muffa

Le nuove case (in classe A) sono spesso 'sigillate' da


cappotti e vetri termici. Tutte caratteristiche che ne
garantiscono efficienza e risparmio energetico, ma al
contempo, generano problemi di condensa e di scarsa
ventilazione naturale.

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Per cercare di risolvere la situazione, occorre cominciare
a cambiare abitudini, come:
• Aprire le finestre e arieggiare gli ambienti
(l’ideale sarebbe 20 minuti per 3 volte al giorno).
• Installare dei deumidificatori che aiutano a
riequilibrare l’umidità di una stanza, riportando valori
troppo alti di umidità a livello ottimale (compresa tra
il 45% e il 60%).
• Installare un sistema di areazione come la VMC
(ventilazione meccanica controllata)

1.2.2.3. Errori di tipo edilizio

Dopo l’esecuzione di lavori edili come nelle


ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni, la presenza
di muffa può avere diverse
cause, quali:

• umidità residua. Ovvero


l'umidità contenuta nei
materiali da costruzione,
che viene rilasciata
gradualmente nel tempo
e in maniera naturale.
• Lavori edili mal eseguiti che portano alla creazione
di umidità interstiziale. Possono essere opere
di impermeabilizzazione non realizzate “a regola
d’arte”, mancato rispetto dei tempi di asciugatura
dei materiali oppure errori di progettazione
dell’isolamento.
• Rotture idrauliche come ad esempio la rottura di tubi.

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• Infiltrazioni accidentali, dall’esterno o dal terreno,
come l’umidità di risalita.
Il caso più frequente di lavori sbagliati sono quelli
da parte del costruttore o del progettista circa
l’isolamento dell’edificio, che può causare la presenza dei
cosiddetti ponti termici (vedi approfondimento al punto
1.2.2.1.1. ) che può portare poi allo sviluppo della muffa.

1.2.2.4. Cambio serramenti

Molto spesso la sostituzione degli infissi è un intervento


che si sceglie, al fine di ottenere un importante
incremento dell’efficienza energetica.

Gli infissi a bassa tenuta, sono infatti responsabili fino


al 40% delle dispersioni. Andare a sostituirli con quelli

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moderni super sigillanti, costituiscono un intervento
fondamentale per ottenere il risparmio energetico di
un’abitazione. Tuttavia, può accadere che, proprio a
seguito della sostituzione degli infissi, ci si ritrovi con la
comparsa di muffe che prima non c’erano.

Questo perché la sostituzione degli infissi è un intervento


che va ad alterare il microclima interno di casa che,
senza un'opportuna aerazione e aumentando il livello di
umidità nell’aria della casa, facilitano le condizioni per lo
sviluppo della muffa.
Per contrastare questo “inconveniente” e limitare livelli
di umidità troppo elevati, risulta necessario arieggiare
più spesso, tenere i vasistas delle finestre ribaltati e
avere un’attenzione in più quando si genera vapore, come
quando si cucina o si fa la doccia.
È fondamentale quindi che la sostituzione delle finestre
sia associata a:
• Installazione di un impianto di ventilazione meccanica
controllata (VMC)
• Cambio di abitudini. Aprendo le finestre più di
frequente, per garantire manualmente un sufficiente
ricambio d’aria.

Come ultima “variabile” possibile riguardo l'installazione


di nuovi infissi e lo sviluppo della muffa, c’è l'errore di
progettazione. Se gli infissi vengono montati su vecchi
controtelai metallici, può crearsi una zona più fredda
che, entrando in contatto con il caldo interno, porta
alla formazione di condensa e di conseguenza alla
proliferazione di muffe.

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1.2.2.5. Riscaldamento domestico non sempre efficiente

Il controllo della temperatura e garantire una corretta


areazione negli ambienti abitativi, favorendo un clima
costante, sono tra le misure fondamentali di prevenzione
dalla formazione della condensa e della muffa, in casa.
La condizione ideale sarebbe quella di avere
una temperatura quanto più stabile possibile, intorno a
19°-20°C. In presenza di grandi sbalzi termici, si forma
infatti troppa umidità e di conseguenza la muffa.
Evita quindi di accendere e spegnere di continuo il
riscaldamento. Facendo così non solo non ci guadagni
niente, ma consumi molta più energia (e più soldi)
per portare a temperatura gli ambienti che non si
scalderanno mai bene.

Ecco quindi che mantenere ambienti con una


temperatura costante e livelli di umidità ottimali (senza
superare il 55%), risulta essere il miglior modo per vivere
bene nella propria casa e senza problematiche, come la
muffa.

1.2.2.6. L’utilizzo del deumificatore quando c’è


muffa in casa

Il deumidificatore è un
elettrodomestico in grado
di controllare l’umidità
di un ambiente. Quando
il tasso di umidità in casa
risulta essere troppo

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elevato, arrivando a valori oltre il 60-65%, l’apparecchio
entra in funzione. Riduce sensibilmente la presenza di
acqua nell’aria, riportando valori troppo alti, entro i limiti
consigliati (tra il 40% e il 55%).

Sulla base di questo principio il deumidificatore è in


grado di prevenire la formazione di funghi o muffe,
sottraendo l’umidità eccessiva dall’aria di una stanza.
Purtroppo, pur essendo un valido strumento, non è da
considerarsi un metodo assoluto in grado di eliminare
definitivamente la muffa. Può essere considerato però
un buon intervento preventivo.

L’essiccazione dell’aria generata dal deumidificatore


rende il fungo ‘inattivo’ e disinnesca la sua capacità
riproduttiva, ma non è in grado però di eliminare del tutto
il problema della muffa.

L’utilizzo continuo del deumidificatore dove è presente


muffa da condensa, è quindi sconsigliabile, anche per
evitare una vera e propria contaminazione di spore e per
contenere possibili danni futuri.

1.3. La muffa e i problemi di salute


Non solo la muffa può causare problematiche a livello
estetico, macchiando i tuoi muri con puntini più o meno
estesi, ma soprattutto è da considerarsi un vero e proprio
problema per la salute.

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I sintomi dell’intossicazione da muffa possono essere:
• Irritazione delle vie respiratorie (tosse, sinusite, rinite,
asma, bronchite)
• Mal di testa persistente
• Difficoltà di concentrazione
• Respiro affannoso
• Stanchezza
• Disturbi del sonno
• Nausea e vomito
• Congiuntivite
• Affaticamento fisico, con dolori e rigidità muscolare
• Problemi dermatologici quali dermatiti, desquamazione
della pelle, eruzioni cutanee e prurito.

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E le conseguenze sul benessere delle persone sono
tante e potenzialmente gravi. Nei bambini poi i danni alla
salute possono addirittura risultare anche permanenti e
nei casi più gravi, può insorgere anche l’asma cronica.
In soggetti allergici i sintomi sono prevalentemente a
carico delle vie respiratorie e possono diventare più
evidenti e portare ad un generale peggioramento dello
stato di salute.

Particolare attenzione va posta poi alle persone


immunodepresse, in convalescenza, o che già soffrono
di problemi respiratori. Il rischio, in questi casi, è di
incorrere in patologie ancora più gravi.

Ecco perché con la muffa non si scherza e risulta


fondamentale agire già alle prime avvisaglie. Combattere
la muffa in maniera definitiva deve diventare la tua priorità
assoluta perché potrebbe valerne della tua salute.

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2. Come trattare la muffa
e risolvere

2.1. Prevenire la muffa è meglio


di curare
Per prevenire la comparsa della muffa ci sono dei piccoli
accorgimenti che possono aiutare, come:

• Aumentare la temperatura dei muri. Tramite diverse


tecniche, isolando la parete interna con l’installazione
di un cappotto sulla parte esterna dei muri perimetrali,
con l’insufflaggio delle intercapedini o applicando
all'interno di casa il trattamento del protocollo
Bastamuffa (vedi capitolo 2.3)
• Abbassare l’umidità relativa, che non deve mai
superare il 60%, con frequenti ricambi di aria,
l’installazione di una ventilazione meccanica
controllata o di un deumidificatore (solo quando
non c'è muffa -vedi capitolo 1.2.2.6.-)
• Eliminare sostanze organiche di cui si cibano le muffe,
come le colle animali, e privilegiare materie muffa-
repellenti.

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2.2. Eliminare la muffa diventa neces-
sario quando la prevenzione non basta
Se nonostante gli
accorgimenti adottati,
la muffa si fosse
sviluppata lo stesso,
occorrerà trattarla
tempestivamente per
evitare che si diffonda,
creando così ancora più
danni con le sue spore
tossiche. Ma soprattutto
arrivare ad eliminarla in maniera definitiva, dovrebbe
diventare la tua priorità assoluta.

Già prestare attenzione ai primi segnali di comparsa


su muri e superfici, risulta fondamentale. E l’odore è
da considerarsi proprio come prima avvisaglia, da non
sottovalutare affatto.

La muffa come già detto predilige ambienti umidi,


freddi e bui. Dietro gli armadi, proprio per queste
caratteristiche, riesce a svilupparsi in tutta tranquillità,
senza farsi notare anche per molto tempo. Così potresti
ritrovarti con l’armadio ammuffito e da cambiare. E
talvolta, la stessa fine la fanno anche i tuoi vestiti che,
se vengono intaccati dalle spore e non puoi ricorrere a
lavaggi in lavatrice ad alte temperature, dovrai eliminare.

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Anche il muro dietro il mobile ammuffito, purtroppo non
avrà sorte migliore. Andrà igienizzato a dovere, evitando
di:

• Spolverare la muffa
• Grattare l’intonaco
• Carteggiare la muffa
• Utilizzare prodotti tossici come la candeggina
o spray antimuffa a base di cloro.

2.2.1. Perché i “metodi classici” non funzionano


e ti fanno spendere soldi inutili

Dal momento che la muffa


si manifesta sotto forma
di orribili chiazze scure,
la cosa più semplice che viene
in mente per risolvere il problema
è quella di coprire il tutto, dando
una mano di pittura.

Ma così facendo, riuscirai ad


eliminarla definitivamente?
Purtroppo non è lavando e poi
coprendo la parte ‘infestata’
dalle sue spore con una vernice
tradizionale, traspirante o lavabile, che impedisci alla
muffa di ricomparire. E lo stesso purtroppo, vale anche
con i rimedi naturali e anche con le vernici antimuffa e
termiche.

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2.2.1.1. Rimedi naturali

I rimedi naturali per rimuovere le macchie di muffa sono


“amici” dell’ambiente e del portafogli. Ma funzionano
rendendo il loro intervento risolutivo? Purtroppo no.
Per rimedi naturali si intendono tutti quei prodotti di
origine naturale come il limone o i semi di pompelmo,
oppure composti organici come l’aceto. Ma anche
prodotti chimici facilmente reperibili in casa, come
il bicarbonato e l’acqua ossigenata. In ultimo, anche
miscugli di più ingredienti insieme, per incentivarne il
“potere sanificante”.

Purtroppo l’unico vantaggio che hanno contro la muffa


è la quasi completa atossicità del trattamento, anche
se dopo appena poco tempo, la muffa ricompare, non
arrivando quindi a risolvere.

2.2.1.2. La vernice antimuffa

La pittura antimuffa è una normale vernice traspirante a


cui è stato aggiunto un biocida, ovvero un principio attivo
che uccide i microrganismi presenti sui muri, ma NON
permette alcun isolamento termico.

La sua funzione è semplicemente quella di “disinfettare”


il muro da eventuali spore e funghi presenti sulle
superfici murarie e dare colore bianco, con il potere del
biocida. La sua azione però rimane circoscritta a livello
superficiale e non arriva a distruggere le spore della
muffa radicate in profondità.

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Ciò vuol dire che, non appena si ripresentano le
condizioni favorevoli, la muffa ricomincerà a svilupparsi,
anche nel giro di breve tempo.

Sebbene non risolva il problema della muffa, il classico


trattamento antimuffa ha un prezzo che varia dai 4 ai 7
euro/mq. E se questo costo viene ripetuto anche solo
una volta all’anno, rimane comunque una bella spesa
da affrontare, e non si arriva a debellarla in maniera
definitiva.

2.2.1.2. La pittura termoisolante

La pittura termoisolante, oltre ad imbiancare, è arricchita


da microsfere, che ti promettono avere potere isolante.
Con pochissimi millimetri di spessore e con 2 o 3 mani
di prodotto, situazioni dove lo scompenso termico delle
pareti (derivante da ponte termico o da altri fattori come
l’areazione, muri freddi, ecc) risulta appena evidente,
potrebbe essere facilmente gestito.

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E nonostante si possa definire un prodotto innovativo, la
pittura termoisolante non risulta comunque risolutiva per
ogni situazione di muffa.

Rispetto alle pitture antimuffa, il costo dell’intervento


risulta più dispendioso perchè cambia la resa del
prodotto/mq, nettamente inferiore rispetto alle classiche
lavabili e traspiranti.

Se neanche le moderne pitture termoisolanti possono


garantire la definitiva risoluzione del problema della
muffa in casa, e addirittura la ristrutturazione totale
delle pareti coinvolte può non sortire risultati sperati,
meglio affidarsi a chi la muffa la conosce bene: come
Bastamuffa.

2.3. La vera soluzione alla muffa?


Il protocollo Bastamuffa!
Se nonostante tutti i buoni propositi per cercare di
liberarti del problema con ogni soluzione antimuffa
conosciuta non ha portato a risultati duraturi nel tempo,
agisci con qualcosa di nuovo!

Cosa fare quindi per eliminare la muffa in maniera


definitiva?

Servirà un trattamento che risulti in grado di agire:

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1. Sulle cause della muffa
2. In totale sicurezza per la salute, igienizzando le spore
della muffa “attive” con prodotti privi di sostanze
chimiche tossiche senza cloro, biocidi e a VOC zero
3. Con una protezione dalla condensa e una finitura
termoriflettente, per risolvere il problema
definitivamente, evitando la ricomparsa del problema
della muffa in casa
4. Con una garanzia valida fino a 10 anni, con cui stare
tranquillo.
Tutto questo è possibile con il protocollo Bastamuffa!

Come essere certo che il Protocollo Bastamuffa funzioni


davvero?

Semplice! Con la nostra valutazione della muffa! Si tratta


di un servizio gratuito che ti sa dire PRIMA di spendere
un solo euro, se possiamo davvero aiutarti oppure no.

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Se dalla valutazione emerge che Bastamuffa può aiutarti
ad eliminare la muffa da casa tua, allora puoi stare
tranquillo che con la Garanzia fino a 10 anni, la muffa
non ritornerà!

Puoi contare sempre e in qualsiasi momento del


“supporto attivo” con un tecnico Bastamuffa che ti
seguirà in tutte le fasi del protocollo.
A partire dalle analisi e dai test preliminari della
situazione di muffa che hai in casa, all’applicazione del
trattamento in tutte le 4 fasi. Sarà disponibile infine per
ogni tua esigenza o delucidazione.

La presenza attiva del tecnico è una prerogativa di


Bastamuffa, per eseguire un buon lavoro, che ti permetta
di risolvere definitivamente il problema della muffa e
non farla più ricomparire, potendo contare anche su una
garanzia fino a 10 anni.

Ecco qui sotto una delle tante testimonianze che


confermano il risultato avuto con il Protocollo Bastamuffa.

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E di persone come Maria dal 2010 ne abbiamo aiutate
davvero tante, arrivando a ben oltre 13.000 famiglie
che sono riuscite a liberarsi della muffa per sempre,
finalmente!

Se vuoi davvero capire come risolvere una volta per


tutte il tuo problema di muffa, salva la tua casa e la
tua famiglia dal suo dannoso attacco e fai subito la
valutazione gratuita della muffa.

Solo dopo aver considerato il tuo problema da una


prima analisi visiva, tramite foto che ci invierai e aver
esaminato se si tratta realmente di una problematica di
condensa, riusciamo ad arrivare alla soluzione: eliminare
definitivamente la muffa con il trattamento Bastamuffa
garantito fino a 10 anni.

Non ti resta che iniziare a porre fine


alla muffa per sempre, inizia da qui:

valutazionemuffa.it
Il protocollo Bastamuffa
In sintesi

ANALISI

Quando? Appena si forma la muffa!


Obiettivo? Scoprire le cause e l’entità
del problema

FASE 0-1 / DINSIFETTARE

Quando? Terminata l’Analisi


(anche in pieno inverno).
Obiettivo? Disinfettare
immediatamente le aree colpite
da muffa e bloccare la diffusione
delle spore.

FASE 2 / ISOLARE

Quando? Terminata la FASE 1.


Obiettivo? Isolare le pareti fredde
e proteggerle da umidità e condensa
con microrivestimento liquido.

FASE 3 / RIEQUILIBRIO TERMICO


FR O
ED D

Quando? Prima dell’inizio della DO CIRCOLA


IL CALDO FR
ED

prossima stagione fredda.


Obiettivo? Eliminare le dispersioni
di calore e quindi il ripresentarsi
della muffa.
Bastamuffa è l’unico trattamento
su misura che elimina le cause
della muffa da condensa, classe A+,
colorabile, garantito e senza opere
di demolizione.

Serve aiuto?
assistenzabastamuffa.com

Visita il sito
www.bastamuffa.com

Gruppo FB
glieroidibastamuffa.it

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(+8.600 iscritti!)

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