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sull’Orderflow
Il 18 giugno alle 21:00 terremo un Webinar Gratuito sull’Orderflow
dove parleremo di:
Sarà uno degli eventi più importanti del 2023 per Morpheus
Trading Institute.
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Ciao!
Benvenuto nel manuale che ti mostra gli strumenti utilizzati ogni
giorno dai professionisti.
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INDICE
• Introduzione 5
• Conclusioni 75
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Introduzione
Informazioni.
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E in questo e-book capiremo quanto.
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Strategie che divulghiamo già da anni, che hanno portato risultati a
centinaia di nostri studenti.
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Essere profittevoli alla fine dei conti deriva principalmente
dall’avere una strategia e un protocollo chiaro, come il Protocollo
Morpheus, al di là dello strumento che si utilizza.
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Poter vedere l’assorbimento
della liquidità conoscendo il
numero esatto dei contratti
assorbiti, è un’altra cosa
ancora…
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Ma come fai a sapere che li c’è stato veramente un blocco di
ordini che farà reagire nuovamente il prezzo, se non proprio
visualizzando fisicamente gli ordini presenti in quel blocco e la
conseguente creazione di una (vera) imbalance?
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Liquidità = Ordini
Imbalance = Ordini
Leggi questo e-book fino alla fine, avrai le idee molto più chiare.
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Il vantaggio informativo e statistico che puoi avere approciandoti al
trading con strumenti professionali è innegabile.
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I numeri come al solito parlano
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Protocollo Morpheus
Morpheus fornisce un protocollo di approccio all’attività di trading
Step By Step ispirato al Trading Sistematico.
All’Ottimizzazione
Al forward testing
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Un insieme di regole operative (entry, Stop loss, Take profit) con un
giusto ma contenuto grado di flessibilità discrezionale che vanno
testate nel passato (Backtesting) per verificare se la strategia è
profittevole nel passato e come possono variare le performance in
base alle condizioni di mercato.
Solo a quel punto, solo una volta costruita una strategia solida si
passa alla fase di forward testing e poi di messa a mercato della
strategia con piano di scaling.
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E il Protocollo Morpheus punta proprio a questo: oggettività nel
trigger e nel resto delle condizioni di entrata. Anche per questo
forniamo ai nostri studenti non solo concetti analitici, ma Checklist
Complete e Trigger semiautomatici proprietari come il Trinity
Trigger.
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Benvenuto su Morpheus,
ecco a te la vera Matrice dei mercati.
- Andrea e Fabio
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1. Paradigm shift
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2. L’edge dell’Orderflow
Se ancora fai parte del filone di persone che pensa che i mercati
non siano mossi e sostanzialmente manipolati da un gruppo di
grandi banche, ti consiglio di leggere l’ebook precedente, perché
non spenderemo ulteriori parole su questo.
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Da non più di 4 Grandi Operatori.
Ergo, i nostri ultimi anni di ricerca sono stati guidati dalla seguente
domanda:
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Sappiamo benissimo che questi Giganti della speculazione
finanziaria diversificano il loro rischio con tecniche di Arbitraggio,
HFT, multi asset hedging, gamma scalping, market making e molte
altre.
E cosa cambia?
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Può non essere automatico come ragionamento, ma proprio
perché tutte le operazioni avvengono in un unico “Exchange”,
abbiamo la possibilità (pagando una fee) di avere costantemente
accesso a tutti i dati sugli scambi. A tutti gli ordini.
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L’orderflow.
L’orderflow è informazione.
L’orderflow è conoscenza.
L’orderflow è vantaggio.
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Con il Market Basics ti abbiamo spiegato come allinearti a loro
con successo già solo con la price action, ma adesso è arrivato il
momento di fare un level-up. Approcciare un mercato che premia
la sopravvivenza di chi usa le informazioni fornite dall’orderflow.
Vuoi rimanere addormentato nella Matrix del “fai soldi con il trading
dove vuoi senza sforzo”?
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Concludendo… basta poco per capire che l’Orderflow fornisce una
chiave di lettura preziosa, soprattutto perché fornisce all’operatività
una proprietà essenziale e che probabilmente fino ad oggi hai fatto
molta fatica a trovare: L’oggettività.
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Quindi, ricordiamo che:
3. Strumenti di Lettura
dell’Orderflow
3.1 - Depth of Market | OderBook
Il primissimo strumento che un aspirante analista di Orderflow non
può pensare di non conoscere è il Libro degli Ordini, il cosiddetto
Central Limit Order Book. Il Libro Centralizzato degli Ordini Limite,
detto anche Depth Of Market (letteralmente Profondità di Mercato)
o anche Price Ladder (Scala del Prezzo).
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Poi le 2 colonne più importanti. La colonna Bid e la colonna Ask (o
Offer).
Quei numeri quindi sono contratti Buy e contratti Sell, ma che non
sono ancora stati eseguiti. No.
Questi sono solo ordini che aspettano di essere fillati. Non sono
ordini già eseguiti. Sono ordini che aspettano pazientemente. Se
loro stessero sempre li ad aspettare e basta, il mercato starebbe
immobile.
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Orderbook
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Devi vedere il mercato come un’Asta. Tanti compratori e venditori
che aspettano (nel book) che qualcuno venga a scambiare quello
che loro hanno da comprare o da vendere.
Non è detto che gli stessi ordini che vedo ora ci siano lì tra 5 minuti.
Perché il Book non mostra gli ordini ESEGUITI, il book mostra gli
ordini pendenti NON ANCORA ESEGUITI. Ordini che non hanno
trovato ancora una controparte.
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Quindi non fa testo. Va preso con le pinze.
Grandi operatori gonfiano il book con ordini limite (che non hanno
la minima intenzione di essere fillati) solo per creare una falsa
percezione negli altri operatori che il mercato voglia andare long o
short.
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Se confrontiamo la “pressione di mercato” nel Bid e quella nell’Ask,
saltano subito all’occhio quei 3280 contratti al prezzo 2962 che
danno l’idea che ci sia molta più pressione Sell. “E quindi che si fa?
Si vende!?”
(fig. 2)
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Il prezzo scende di un tick, ora siamo a 2960 e come vedi
quell’ordine da 3000 contratti si è spostato anch’esso di un tick
assieme al prezzo.
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Quegli ordini non sono eseguiti ti ricordo, sono solo sell limit. Non
sono eseguiti.
…giusto poco sotto disegnato in verde nel 2959 c’è qualcuno che
invece sta comprando come si deve. (vedi quei 335 contratti sulla
destra appena eseguiti).
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Lo stesso operatore che sta facendo finta di essere sell, in realtà
sta comprando.
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Con quegli Spoof Orders ha indotto il mercato a vendere e lui si
è “Assorbito” tutti quei sellers proprio perché l’intenzione
primaria era comprare.
Gli ordini Iceberg sono ordini che vengono messi nel book, ma un
po’ alla volta.
Quei 3033 contratti *non* sono stati messi tutti nel Bid in una
volta, perché avrebbero indotto le persone a comprare, mentre lui
aveva bisogno che la gente vendesse.
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(fig. 7) Infatti dopo aver assorbito un totale di 3711 contratti sul
prezzo 2959 cosa fa?
Cancella i 3118 ordini Ask, ecco che non c’è più pressione sell e
tutti ora cominciano a comprare.
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Altri 5 secondi e il prezzo è
salito a 2967.
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3.2 - La Heatmap
Come puoi notare, a destra abbiamo il classico orderbook
con i vari ordini pendenti presenti su ogni livello. Ma la
differenza è che a seconda di quanti ordini ci sono, a sinistra
viene evidenziato ogni livello che ha più ordini.
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Ma il book cambia costantemente infatti si vede come nel passato
certe zone avevano ordini che poi sono stati tolti.
Cominci a comprendere?
Cominci a realizzare quante informazioni utili ti mancano
guardando solo la price action?
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Quanto sarebbe potente integrare la Price Action CON questi
concetti e informazioni?
Quanto sarebbe potente integrare la Price Action CON questi
concetti e informazioni?
Per ora abbiamo solo parlato del book. Della parte “passiva” del
mercato, che è quella, per assurdo, meno affidabile.
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Ma il time & sales ci da informazioni più affidabili, perché ti mostra
letteralmente tutti gli ordini che vengono ESEGUITI a mercato. Non
gli ordini pendenti. Non l’intenzionalità. I fatti.
Il time & sales come vedi è semplicemente una lista di tutti i
contratti che sono stati eseguiti.
Tutti i contratti che hanno colpito il Bid o che hanno colpito l’Ask.
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Ma con dei software appositi si può andare a visualizzare i
cosiddetti “Aggregati”.
Così il time & sales degli Aggregati ci può dare informazioni molto
importanti proprio su come si muovono gli operatori un pochino
più grossi. Solo operatori che viaggiano dai 25 contratti in su ad
esempio.
Andiamo a conoscerli.
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3.4 - Il Volume Profile
Ora arriviamo allo strumento
forse più conosciuto dell’analisi
volumetrica. Uno strumento che
riassume tutti gli eseguiti a mercato:
il Volume Profile.
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Questa curva di distribuzione delle probabilità è conosciuta come
Gaussiana.
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Ecco un esempio di
distribuzione normale classica
dei volumi che prende una
forma molto simile alla
gaussiana (ma in verticale).
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Il POC o “Point of Control” è il livello di prezzo in cui si sono
sviluppati più volumi in assoluto di tutta la sessione. Molto simile
è il concetto di Picco o High Volume Node. Livelli specifici dove si
sono sviluppati molti volumi.
Tutte zone e livelli che possono tornare molto utili per lavorare a
break e test o che possono talvolta essere sbilanciate.
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Come in questo esempio dove l’area di valore nella sessione
si è sviluppata sotto (accumulo), ma c’è stata tutta un’area
dove i volumi scambiati sono stati molto meno. Un’intera area
“inefficiente” se vogliamo, molto sbilanciata a livello di volumi.
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Ecco che il volume profile può essere uno strumento molto
interessante per stabilire la BIAS nella Struttura di Mercato, zone da
ribilanciare e zone “contrarie” che possono far rallentare o invertire
il prezzo.
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Ecco che, tralasciando per un momento la teoria di Dow con
Higher Highs e Lower Lows, possiamo aiutarci con i volumi per
identificare un cambio di BIAS strutturale proprio in base alla
direzione delle aree di valore, il cosiddetto Shift in Value.
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Il Footprint è una tipologia avanzata di visualizzazione che fornisce
una visione verticale dell’attività di trading in un determinato
periodo di tempo. Questo strumento è ampiamente utilizzato
nell’Order Flow trading, poiché consente di visualizzare e
analizzare la quantità e il tipo di ordini che sono stati eseguiti.
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Il footprint ci fa un
resoconto degli ESEGUITI
per ogni livello di prezzo.
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In più (in base a come viene impostato) può andare ad evidenziarci:
le zone di assorbimento buy (caselle evidenziate in un gradiente
verde) e le zone di assorbimento sell (caselle evidenziate in
gradiente viola)
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Non sorprende vedere che in realtà era esattamente una “presa
di liquidità” intesa nel concetto smart money classico di “liquidity
sweep”.
Un VERO orderblock.
Infatti…
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Non sorprende poi vedere che proprio nella zona di immissione
con il POC di candela, e il blocco di ordini assorbiti, poi segue una
precisissima reazione del prezzo.
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3.6 - Meccanica delle Imbalance
La logica di “imbalance” nel trading si riferisce alle situazioni in cui
c’è una notevole differenza tra il volume degli ordini di acquisto e
quello degli ordini di vendita. Nonostante la sua reale definizione ad
oggi viene usata anche come accezione smart money per definire
le chiusure di candela.
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3.7 - VWAP: Un riferimento dinamico Istituzionale
C’è molta confusione sugli “indicatori” intesi come “oscillatori”
quali medie mobili esponenziali, RSI, Stocastico, MACD, Bande di
Bollinger.
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Il VWAP o “Volume Weighted Average Price” del Prezzo Medio
Ponderato ai Volumi e ti risparmiamo i calcoli, ma sappi solo che è il
benchmark di riferimento per il Premium e Discount Intraday.
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4. Come passare da CFD a Futures
Probabilmente già da un po’ nella tua testa stanno frullando
domande del tipo:
“Ma io che sono un trader CFD, come faccio a fare trading con i
futures?”
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4.1 - Contratti e Tick
Come abbiamo già detto i Futures sono dei contratti regolamentati
che vengono scambiati in una sede centralizzata (al contrario dei
CFD), quindi l’ecosistema dei programmi, delle piattaforme e delle
interfacce grafiche è sostanzialmente diversa.
Inoltre, l’unità di misura del movimento del prezzo non sono i Pips a
cui sei tanto abituato, ma sono i Tick.
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Esempio:
Sulla destra vedi il prezzo. Ogni
numero intero costituisce 1 punto.
Questo vuol dire che per ogni contratto che apri, ogni movimento
di un tick provocherà una variazione del tuo Balance di 12,5$ (sia in
positivo che in negativo).
Capisci bene che quindi la gestione del rischio parte proprio da:
scegliere quale contratto utilizzare per il trading.
Non è come nei CFD che parti dallo stop loss e usi un calcolatore
che ti fraziona i lotti minuziosamente.
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Con i contratti futures spesso devi arrotondare per eccesso o per
difetto (sempre meglio per difetto).
Se nel CFD ci sono broker che ti fanno iniziare a tradare anche con
50€, nei futures un broker serio non ti chiede meno di 5000$ di
deposito.
Non c’è infatti la stessa leva che c’è su CFD. Ecco che per un
novizio questa può sicuramente essere una barriera d’entrata
importante.
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Ad esempio, per il DOM, ci forniscono i primi 10 livelli di book, con il
totale dei contratti per ogni livello di prezzo.
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La Piattaforma Volbook ad esempio grazie ai dati MBO ci riesce a
mostrare le stoprun:
Oppure l’assorbimento
tramite iceberg:
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Questi dati chiaramente arrivano ad un dettaglio molto
approfondito ma hanno un costo superiore, nell’ordine dei 100€ al
mese.
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4.4 - Piattaforma analitica/esecutiva
Dopo aver acquisito un data-feed c’è da avere un software che
traduce tutti questi dati in un grafico.
Scopri Di Più.
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Volumi che corrispondono a quelli centralizzati per circa un 80% di
accuratezza. Non si può sperare di avere strumenti avanzati come
Footprint e Heatmap, ma è già un ottimo inizio;
5 - Ogni prop firm futures (come 1 up e trading pit) include nelle fee
di accesso sia il datafeed che la piattaforma.
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5. Sfruttare il vantaggio della
Volumetrica restando CFD?
Per chi proprio non vuole saperne di cambiare piattaforme e
vuole a tutti i costi restare a tradare CFD, esiste la Volume Spread
Analysis.
Ecco alcune applicazioni della VSA come ausilio alla Price Action:
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dove si verificano alti volumi di scambi. Questi livelli possono
essere utili per stabilire punti di ingresso e uscita nel trading Price
Action.
Conclusioni
Il 40% di chi si approccia al trading molla dopo 1 mese
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E ti dirò una cosa in più: l’1% è quello che non smette mai di
studiare.
La gente pensa che il trading sia facile e si limiti a tracciare linee sul
grafico.
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Se vuoi saperne di più, scopri i nostri percorsi.
instragram/morpheustradinginstitute
telegram/morpheustradinginstitute
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Ci vediamo dall’altra parte, un saluto.
- Andrea e Fabio.
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