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ANALISI TECNICA DI BASE

INTRODUZIONE Esistono diversi modi di operare nel mercato azionario. 1. col fiuto 2. sulla base di letture di giornali e reports 3. con l'aiuto di "dritte" e "soffiate" 4. con tecniche e metodologie Individuiamo il migliore attraverso un ragionamento per esclusione: 1. Esistono indubbiamente delle persone che riescono, con l'ausilio di un grosso intuito, a fare cose eccezionali in Borsa. Il fiuto, tuttavia, qualcosa di innato, o lo si ha o non lo si ha.quindi , non una tecnica che si pu apprendere. 2. Operare attraverso la lettura di giornali e report evidentemente una tecnica non produttiva in quanto quando la notizia appare sulla stampa gi vecchia e superata e al massimo pu far rumore ancora per un paio di giorni grazie all'intervento dei ritardatari. Qualche spunto maggiore lo offrono, talvolta, i reports delle istituzioni finanziarie pi serie in quanto probabile che un buy di una grossa banca d'affari provochi degli acquisti che altrimenti non si avrebbero ma bisogna considerare che qualche volta i suggerimenti dei reports possono non essere del tutto obiettivi o possono essere determinati forzatamente da situazioni contingenti. 3. Operare, infine, sulla base di dritte e soffiate, risulta evidentemente molto difficile in quanto quelle vere, le possono dare solo gli insider, con gli effetti giuridici che la diffusione delle notizie provocherebbe. E' evidente allora, da questa breve analisi, che la tecnica costituisce l'unica arma di chi vuole operare razionalmente per conseguire profitti costanti non soggetti all'erraticit dei mercati. Si rinuncia a degli extra-profitti connessi talvolta a un atteggiamento disinvolto, ma si ha la quasi certezza di non incorrere nelle catastrofi alle quali quello stesso atteggiamento prima o poi inevitabilmente conduce. La tecnica, inoltre, non esclude necessariamente la possibilit di beneficiare dei metodi pi empirici prima elencati. Semmai, costituisce uno strumento per sottoporli a un vaglio di verosimiglianza. In questo corso ci occuperemo, in particolare, di analisi tecnica, ma ci non esclude, ovviamente, che nel fare trading non vengano prese in considerazione le altre teorie. La scelta della metodologia da applicare connessa al profilo dell'investitore, dunque non si pu parlare di una metodologia migliore in assoluto ma di quella migliore per le proprie esigenze d'investimento. In linea generale, comunque, l'interazione fra analisi fondamentale e tecnica produce certamente risultati soddisfacenti nel medio lungo periodo; la prima va utilizzata per individuare le societ con le migliori prospettive di crescita o sottovalutate dal mercato e la seconda pu guidare il trader attraverso tecniche di previsione e di individuazione di particolari tendenze di mercato o dei singoli valori mobiliari. DIVERSE TEORIE A CONFRONTO Diverse sono le tecniche ossia le metodologie che si possono applicare per studiare l'andamento dei mercati e per cercare di prevedere come si muoveranno in futuro. Le tre scuole di pensiero principali che si sono sviluppate sono: 1. l'analisi fondamentale 2. la random walk theory 3. l'analisi tecnica 1. I fondamentalisti sostengono che, nel lungo andare, i corsi azionari tendono a riflettere il reale valore delle societ quotate; deducono quindi che, individuando realt attuali e potenzialit patrimoniali ed economiche di queste societ attraverso un'attenta lettura dei loro bilanci, si possono formulare valide previsioni sui futuri livelli di prezzo delle azioni con grande beneficio per una corretta strategia di investimento. Questo tipo di analisi mirata a determinare il valore intrinseco di societ quotate, che confrontato col valore di mercato permette di capire se un'azienda sottovalutata rispetto ai prezzi espressi dal mercato, e quindi bisogna acquistare i suoi titoli, oppure sopravvalutata ,

e quindi occorre venderli. 2. La random walk theory, basandosi sull'ipotesi di efficienza dei mercati, afferma che i prezzi in un qualsiasi mercato finanziario oscillano in maniera irregolare attorno al valore intrinseco per via dell'informativa che arriva sul mercato. Dato che le informazioni giungono imprevedibilmente agli investitori, impossibile prevedere l'andamento futuro dei prezzi. Dunque la migliore strategia quella di tipo "buy and hold" (compra e tieni) in contrasto con ogni tentativo di prevedere i movimenti futuri del mercato. 3. L'analista tecnico,invece, non mira a conoscere il valore reale di un'azione bens quel valore che ad essa attribuir, a breve, il mercato. Egli infatti convinto di poter rilevare, con l'ausilio di particolari procedure, le speranze, le paure, gli umori, razionali e irrazionali, dei compratori e dei venditori giungendo cos a sintetizzare e fotografare, a un dato istante, tutti quei fattori che normalmente sono ritenuti ndine tificabili ma che, nondimeno, incidono in maniera preponderante sul processo di formazione dei prezzi. Gli diventa pi facile, a questo punto, decidere quando comprare e quando vendere e cosa comprare e cosa vendere in perfetta sintonia con la tendenza e le prospettive del momento. Dunque l'analisi tecnica lo studio del comportamento del mercato, condotto attraverso l'esame, non solo dal punto di vista grafico ma anche con l'utilizzo di opportuni indicatori, delle serie storiche dei prezzi e dei volumi di scambio. A fondamento dell'analisi tecnica vi sono diverse teorie che non hanno riscontri scientifici in senso stretto, ma che costituiscono presupposti fondamentali per le successive analisi quantitative che si sono sviluppate negli ultimi decenni. I principali teorici dell'analisi tecnica sono: Dow, Elliott, Gann e Fibonacci. I GRAFICI: "I MIGLIORI AMICI" DELL'ANALISTA La conoscenza e l'interpretazione dei grafici fondamentale in Analisi Tecnica .Rappresentare i prezzi sotto forma di grafici, siano essi di pochi minuti o di interi decenni, consente di percepirne immediatamente l'evoluzione, di individuare tendenze, di misurarli, calcolare le medie mobili, impostare proiezioni ed altro ancora. Esistono numerose versioni di grafici, ma di tutte bisogner scegliere quelle che esprimono il maggior numero di informazioni adatte allo scopo che si sta perseguendo, nella forma pi intuitiva e semplice. Cosi' ad esempio, se interessa rappresentare l'evoluzione di un mercato negli ultimi 30 anni sar sufficiente un grafico lineare; se, invece, l'osservazione si sofferma su un indice a rilevazione giornaliera sar pi interessante utilizzare un grafico a candele con l'indicazione dei prezzi minimi, massimi, di apertura e chiusura Esistono varie tipologie di grafici, le pi comuni sono: 1. Il Grafico lineare 2. Il grafico a barre 3. Il grafico a candele o candlestick

1. Il grafico lineare:

Grafico: ENI ad 1 anno. E' il tipo di grafico pi semplice che si costruisce unendo con una linea le varie chiusure del titolo. I dati forniti sono ridotti all'essenziale: nulla viene detto della storia intra-day del titolo, non possibile conoscere le escursioni minimo / massimo, non si conosce se la chiusura avvenuta in prossimit dei massimi o sui minimi. Ci si pu riferire ad intervalli di tempo intra-day, cos come a periodi giornalieri, settimanali o mensili; naturalmente, pi ampia la base di riferimento, minore il dettaglio evidenziato dal grafico. Un elemento importante, inserito nella parte inferiore del grafico in corrispondenza del prezzo, il volume:rappresenta l'ammontare totale dei titoli scambiati nella giornata di contrattazione. 2. Il grafico a barre:

Grafico:Eni ad 1 mese E' di gran lunga il pi utilizzato nel trading di borsa. Il grafico costituito da una successione di barrette verticali, a ciascuna delle quali corrisponde una seduta di borsa. Per poterlo costruire necessario avere di ogni titolo alcuni dati giornalieri: il prezzo di Apertura (Open), il prezzo pi alto della seduta (High), il prezzo minimo (Low) ed infine quello di Chiusura (Close). La lunghezza della

barra indica l'escursione dei prezzi (minimo e massimo), mentre il segmento di destra indica il prezzo di chiusura e il segmento di sinistra coincide col prezzo di apertura. Il Volume rappresentato in fondo ai grafici con segmenti la cui altezza si misura raffrontandola con la relativa scala laterale.

4. Il grafico a candele o candlestick :

Grafico: Eni ad 1 mese I dati necessari per disegnare un candlestick sono l'apertura, la chiusura, il minimo ed il massimo ,oltre che i volumi, naturalmente, anche se non sono fondamentali. Nel candlestick abbiamo una figura chiamata "candle-line" formata da un corpo centrale detto "real-body" e da due appendici ad esso collegate chiamate "shadows"(ombre), e rispettivamente "upper shadow" quella superiore e "lower shadow" quella inferiore. Gli estremi della figura sono dati dal prezzo minimo e da quello massimo, come nel grafico a barre, mentre il real-body viene dato dalla differenza tra il prezzo di chiusura e quello di apertura: se la chiusura risulta essere superiore all'apertura, allora avremo un rettangolo solitamente bianco (nel grafico proposto il rettangolo verde), mentre, viceversa, se la chiusura risulta essere inferiore all'apertura, il real-body sar nero (nel grafico proposto rosso).

Il candlestick rappresenta quindi, oltre all'ampiezza del movimento del prezzo nell'arco della giornata, anche il segno, cio l'intonazione rialzista o ribassista, e la forza del movimento stesso. Quindi illustra molto bene la dinamica evolutiva dell'incontro tra la domanda e l'offerta nella formazione del prezzo. Le tipologie di grafici sopra citate, sono quelle che comunemente vengono forniti nei servizi collaterali offerti dai broker ndine italiani anche se esistono ulteriori tipologie di grafici utilizzabili: 5. il grafico punto e figura o point and figure: molto usato dagli operatori statunitensi, contraddistinto dal fatto che generalmente esamina una sola variabile, il prezzo del titolo, a prescindere quindi dalla dimensione temporale. Il grafico si costruisce mediante una combinazione di circoli (O) e croci (X), che vanno a riempire i cosiddetti box; le X rappresentano convenzionalmente un incremento delle quotazioni, mentre le O un decremento. Sar l'analista a dover decidere, sulla base della propria esperienza e della variabilit della serie storica sottostante, quale sia la percentuale di variazione rappresentata da ogni simbolo; in altre parole egli dovr definire l'ampiezza di ciascun box. Inoltre dovr essere stabilita l'entit dell'inversione di tendenza, cio il numero minimo di box che si ritiene indicativo per un cambiamento del trend di mercato 6. il grafico equivolume: La costruzione del grafico molto particolare: il dato del volume viene spostato dalla base del grafico, dove normalmente si trova nei grafici a barre o lineari, per essere incluso nella rappresentazione dei prezzi. A differenza del grafico a barre, ogni giornata rappresentata da un rettangolo dove l'altezza rappresenta il range entro il quale le quotazioni si sono mosse nella giornata in questione; la larghezza o, meglio, la base del rettangolo, rappresenta l'entit del volume trattato durante la giornata. Di minor utilizzo sono i grafici Candle-volume, Three Line Break, Renko, Kagi. LA TEORIA DI DOW Charles H. Dow il padre dell'analisi tecnica; il suo nome porta subito alla mente quell'indice della borsa USA , il Dow-Jones, che il punto di riferimento di milioni di investitori nell'operativit quotidiana sui mercati finanziari internazionali. Nel 1884 Dow ,socio con Edward Jones nella societ Dow-Jones & C., introdusse un indice suddiviso in due parti: la prima formata da 12 titoli di societ industriali e la seconda da 20 titoli di compagnie ferroviarie (Railways index).. Dow non ha scritto nessun libro in merito all'analisi tecnica tuttavia ha reso note le sue idee in numerosi articoli apparsi sul Wall Street Journal, e ripresi successivamente da William P. Hamilton e Robert Rhea, che li riorganizzarono nella forma che attualmente conosciamo. Ancora oggi, a pi di un secolo di distanza, questi testi, diventati poi una vera e propria teoria, rappresentano lo strumento alla base della moderna disciplina dell'analisi tecnica. La studio di Dow parte dall'osservazione che i prezzi dei titoli delle pi importanti societ tendevano a salire o a scendere insieme e che le poche azioni che si muovevano in controtendenza rispetto ad essi ritornavano a seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di qualche settimana. Nonostante alcuni titoli avessero maggiori ritardi rispetto agli altri, la direzione era sostanzialmente la stessa.

Dalla teoria di Dow si evincono 6 principi fondamentali: 1. Gli indici scontano tutto: qualsiasi fattore che incide sulla domanda e sull'offerta in un mercato incorporato negli indici di borsa. In pratica il prezzo la sintesi di tutti quei fattori di tipo fondamentale, politico, psicologico che ne hanno determinato l'andamento. Si scontano cos le aspettative vere o false , fondate o immaginarie, proiezioni del passato, rumors ed altro, escludendo ovviamente, tutto ci che non prevedibile come terremoti e calamit naturali. 2. Il mercato ha tre trend: primario, secondario e terziario che si differenziano per la durata. Il pi importante il trend Primario o maggiore che ha un'estensione temporale solitamente superiore ad un anno, mediamente dura 4 anni, e presenta un apprezzamento o un deprezzamento complessivo maggiore del 20%. Un mercato primario Toro un ampio movimento verso l'alto calcolato su medie di almeno 2 anni in cui ogni avanzamento del prezzo raggiunge un livello pi alto del rialzo precedente ed in cui ogni reazione secondaria verso il basso si ferma ad un livello superiore a quello della precedente flessione Per contro si definisce mercato primario Orso un lungo declino in cui ogni massimo e minimo di un movimento secondario tocca un livello inferiore ai corrispondenti massimo e minimo del secondario precedente. Il trend primario ha ,dunque, una tendenza ben definita ed l'unico dei 3 movimenti che dovrebbe interessare l'investitore che vuole seguire il mercato secondo un'ottica di lungo termine. I movimenti secondari, od intermedi, durano da 3 settimane a parecchi mesi e rappresentano reazioni che accelerano o frenano il movimento di base primario. Infine vi sono i movimenti giornalieri, o comunque di durata sempre inferiore alle 3 settimane, denominati Trend Inferiori, o terziari. L'importanza di questi movimenti relativa, in quanto, a differenza dei movimenti 'maggiore' o 'intermedio' potrebbero riflettere le strategie degli operatori pi importanti. In altri termini, l'azione concertata di un gruppo di operatori aventi obiettivi comuni potrebbe condizionare le fluttuazioni di breve. I movimenti primari e secondari,viceversa, rispecchiano le aspettative di tutto il sistema economico, la suddivisione del movimento del mercato. 3. Il trend ha tre fasi: accumulazione, rialzo e distribuzione. Nella prima hanno luogo gli acquisti degli investitori pi informati e si verifica quando il mercato ha scontato tutte le notizie negative. La seconda la fase nella quale i trend followers (coloro che seguono il trend) aprono le proprie posizioni, i prezzi cominciano a crescere per via delle notizie economiche positive. La terza fase ha luogo quando le informazioni, sempre pi positive, giungono all'orecchio dei piccoli investitori che entrano nel mercato generando una crescita esponenziale dei corsi. in questa fase dove gli investitori pi informati disinvestono i titoli accumulati realizzando profitti. 4. Gli indici devono confermarsi. Ci sta a significare che tra l'indice industriale e l'indice ferroviario sussiste uno stretto legame, nel senso che si muovono nella stessa direzione. Infatti impensabile che l'industria possa crescere se non sostenuta dal settore dei trasporti. Dunque un trend rimane in forza finch entrambi gli indici non forniscono la stessa indicazione. Il movimento dei due indici deve,dunque, sempre essere analizzato contemporaneamente. Il primo indice serve ad individuare la tendenza, il secondo a confermare le indicazioni di tendenza dell'indice industriale. 5. I volumi si devono espandere nella direzione del trend. In un trend al rialzo i volumi dovrebbero aumentare quando i prezzi crescono e diminuire quando scendono. Viceversa accade quando il trend ribassista. In un mercato Toro, infatti, il volume cresce quando i prezzi salgono e diminuisce quando essi scendono; pi semplicemente diremo che "i volumi si espandono nella stessa direzione del trend". In un mercato orientato al ribasso, viceversa, l'attivit aumenta quando i prezzi calano e si riduce se essi recuperano. importante sottolineare che il volume solo uno strumento di conferma o di negazione dell'andamento dei prezzi, in quanto segnali definitivi sulla tendenza del mercato possono venire solo dallo studio dei movimenti di quest'ultimo. 6. Un trend rimane in atto fino a rottura definitiva, ossia finch non fornisce un chiaro segnale di inversione di tendenza. Se, per esempio, in un mercato tendenzialmente al ribasso l'indice industriale segnalasse il probabile inizio di una nuova fase rialzista, ma l'indice dei trasporti non confermasse tale indicazione, il mercato dovrebbe senz'altro essere considerato ancora ribassista.Non necessario che i due indici diano la conferma contestualmente, anche se in genere, pi essa temporalmente contigua pi forte il movimento che segue.

La principale critica che si pu avanzare alla teoria di Dow, la mancata tempestivit dei suoi segnali. Sia quelli di acquisto che di vendita trovano posto solo nella seconda fase di up/down trend, con una perdita di circa il 25% dell'intero movimento Anche l'intera operativit degli strumenti derivati preclusa all'analisi per il diverso orizzonte temporale ma soprattutto per l' assenza di ogni considerazione dei prezzi intraday perch il breve termine non era preso in considerazione. Lo scopo della Dow Theory non comunque quello di anticipare il trend, bens quello di rilevare mercati al rialzo e al ribasso e soprattutto prendere parte ai pi importanti movimenti di mercato.Dalle statistiche, pubblicate nel 1984 su Barron's, in occasione del centenario della nascita della teoria si evince che, comunque, nel periodo 1920-1975 i segnali della teoria di Dow hanno colto il 68% dei movimenti sull'indice industriale ed il 67% dello Standard & Poors 500. TREND, TRENDSLINE E CANALI In analisi tecnica l'indagine circa i livelli di resistenza, supporti, medie mobili, oscillatori ed altro ha come primario obiettivo la decisione se partecipare o meno al movimento in atto. E' possibile distinguere nei grafici, con sufficiente certezza, tre movimenti che si alternano con una certa frequenza. La direzione di tali movimenti assume il nome di tendenza o Trend. Il mercato si muove sostanzialmente in tre direzioni da cui possiamo individuare tre linee di tendenza: - Al rialzo (UP-trend) quando la successione delle quotazioni porta alla formazione di massimi e minimi via via crescenti. - Al ribasso(DOWN-trend) quando massimi e minimi sono decrescenti. - Neutrale (Sideways-trend) quando massimi e minimi tendono a restare sempre sullo stesso livello.

Grafico: Trend rialzista, ribassista, laterale.

L'utilit di individuare un trend legata al principio secondo il quale i prezzi tendono a mantenere la direzione per un certo periodo di tempo. Pu, quindi, risultare vantaggioso intuire la tendenza ad una fase iniziale di sviluppo.Il trend pu durare da pochi giorni ad alcuni anni. Come abbiamo visto in precedenza, in linea con la teoria di Dow, i trends possono essere suddivisi in maggiori, secondari e minori .Una tendenza primaria non dura mai meno di un anno mentre i movimenti secondari e terziari durano rispettivamente, da alcune settimane a svariati mesi e da alcuni giorni a poche settimane. All'interno di un trend maggiore si sviluppano pi trend intermedi ed innumerevoli movimenti minori aventi direzione opposta a quella del trend principale. Per individuare con maggior chiarezza l'andamento dei prezzi vengono utilizzate le "trendlines" che si ottengono unendo con una retta pi punti di minimo relativo in caso di movimento ascendente o pi punti di massimo relativo in caso di movimento discendente.

In un mercato al rialzo la trendlines congiunge i valori minimi raggiunti nell'ambito dei movimenti minori aventi direzione opposta al trend principale, mentre, in una tendenza al ribasso, essa congiunge i massimi toccati durante reazioni al movimento principale. Un grafico che viola o, come pi comunemente si dice, perfora la trendline segnala un esaurimento del trend in atto. Pertanto, un trend si considera esaurito se il grafico scende sotto il livello della trendline nel caso di movimento ascendente o sale sopra il livello della trendline nel caso di movimento discendente. Accanto alla trendline si indica spesso la "return line" disegnata a partire dal primo massimo relativo dall'inizio del movimento rialzista o dal primo minimo relativo in un movimento ribassista. Quando la return line risulta parallela alla trendline principale siamo di fronte ad una formazione detta "canale" la cui logica interpretativa identica a quella delle trendlines.

Grafico: Canale rialzista Il canale d, in pi, la visione dell'ampiezza delle oscillazioni e, quindi, la possibilit di valutare lo spessore del mercato. Canali pi ampi, infatti, derivano da un maggiore spessore del mercato e sono solitamente riferiti a periodi temporali pi lunghi; pertanto, proprio perch maggiormente consolidati, riflettono maggiori probabilit di persistenza del trend. Viceversa, canali ristretti, specie se particolarmente ripidi, risultano abbastanza fragili e poco affidabili. SIGNIFICATIVITA' DELLE LINEE DI TENDENZA: I FALSI SEGNALI Oltre all'ampiezza dei canali esistono altri fattori che consentono di attribuire un grado di significativit ad ogni linea di tendenza. Risulta molto importante, a questo scopo, il numero di volte che essa viene testata ; maggiore il numero di volte che essa viene toccata senza essere 'perforata', maggiore risulter essere la sua importanza. Anche la pendenza della linea riflette la velocit delle quotazioni, rispetto al tempo, a raggiungere un livello superiore o inferiore di prezzo e pu diventare un elemento di giudizio importante. Se la linea

di tendenza troppo ripida vorr dire che i prezzi stanno crescendo o diminuendo troppo in fretta per cui c' da aspettarsi una correzione pi o meno violenta. Le linee di tendenza possono subire delle "rotture" che comportano, spesso, inversioni di trend. Siamo in presenza di una "perforazione" quando un prezzo di chiusura rompe una trend-line ascendente dall'alto verso il basso. Si ha, invece, un "superamento" della linea di trend quando le quotazioni la rompono dal basso verso l'alto.

Nella realt, le rotture di queste linee non avvengono in modo chiaro e preciso: infatti pu accadere di assistere a falsi segnali. A questo scopo sono stati introdotti criteri atti ad evitare false indicazioni. Il primo di questi , la percentuale di prezzo che determina la rottura. Sul mercato americano,ad esempio, si considera decisiva una perforazione di almeno il 3% del prezzo ottenuta anche a pi sedute. comunque difficile stabilire una regola sempre valida a causa delle diverse volatilit dei titoli. Un'ulteriore criterio il tempo, per cui la rottura deve essere confermata in chiusura, cio prendendo a riferimento l'ultimo prezzo della seduta, almeno nel giorno successivo. Questo doppio criterio, quindi, tende a filtrare i falsi segnali abbinando la regola del 3% a quella di almeno due giorni al di sotto o al di sopra della trendlines considerata.Ovviamente tali regole non valgono per rotture di trendlines di lungo periodo che necessitano di ben altre conferme. Un secondo parametro da considerare il volume di azioni trattate nel giorno di perforazione. Nel caso di superamento della linea di tendenza un notevole volume condizione necessaria, mentre nel caso di perforazione tale elemento pu anche venir meno. I Volumi, in Analisi Tecnica, sono estremamente importanti per la valenza del movimento considerato: un rialzo o ribasso anche vistoso, ma con volumi in diminuzione, da osservare con molto sospetto perch potrebbe essere ottenuto in condizioni particolari, come ad esempio pi per la mancanza di compratori che per forza dei venditori e viceversa. Un ultimo criterio quello del ritorno delle quotazioni, dopo la rottura, a ridosso della linea di tendenza, detto movimento di pullback. Tale evento costituisce un'importante conferma della validit della perforazione e del trend in atto. Pu accadere, tuttavia, che un'interruzione della linea di tendenza non rappresenti un'inversione dei trend ma costituisca semplicemente un movimento di correzione della pendenza e non della sua direzione.In conclusione bene sottolineare che, nonostante l'importanza di queste regole teoriche,

solo l'esperienza e l'intuito personale dell'analista permettono di distinguere tra le diverse linee di tendenza quelle pi significative e tra diverse perforazioni quelle pi affidabili. SUPPORTI E RESISTENZE Nel grafico delle quotazioni di un valore finanziario si possono rilevare dei livelli di prezzo che assumono una particolare importanza, perch in qualche maniera, ostacolano il proseguimento della tendenza in corso: questi ostacoli prendono il nome di supporti e resistenze. In altri termini, il supporto non altro che un livello che si oppone al proseguimento di un trend discendente ossia quel livello di valori in corrispondenza del quale vi una concentrazione di domanda tale da impedire la discesa dei prezzi. Visivamente, si pu osservare che il grafico arresta la sua discesa, tentenna, rimbalza una o pi volte per poi invertire la rotta o proseguire definitivamente nella direzione iniziale; in questo secondo caso, la violazione del supporto racchiude implicazioni fortemente negative per il successivo andamento delle quotazioni, dal momento che le forze che si opponevano all'ulteriore discesa vengono sconfitte. Ribaltando il concetto, la resistenza un livello di prezzo che ostacola il proseguimento di un trend ascendente e quindi un livello di prezzi dove l'offerta prevalente. In prossimit di una resistenza, il grafico arresta la sua ascesa, tentenna, rimbalza una o pi volte all'ingi prima di ridefinire la direzione di marcia; cos come per il supporto, anche la violazione di una resistenza implica delle conseguenze, questa volta positive, dovute alla sconfitta delle forze che si opponevano all'ascesa dei prezzi. Le linee di supporto e resistenza devono essere tracciate tra due o pi punti rappresentativi dei massimi e dei minimi di reazione tra i pi significativi del periodo in esame. Questi livelli di prezzo sono molto importanti per individuare dove un rialzo o un ribasso delle quotazioni incontrer un ostacolo.La logica sottostante risiede nel fatto che gli scambi tendono a concentrarsi ai livelli di prezzo in corrispondenza dei quali un gran numero di azioni passato di mano in un pi o meno recente passato.Se nel corso del tempo in quell'area si verificano pi volte congestioni di prezzo, magari prolungate nel tempo, maggiore sara' l'importanza in termini di supporto/resistenza e maggiore sar la difficolt a superarli e a perforarli. Solitamente quando una resistenza viene superata, tale livello di prezzo diventa un supporto e viceversa quando cede un supporto si ha una nuova resistenza..Un punto di massimo che viene superato, diventa un livello di supporto per i successivi down-trend, cos come un punto di minimo, una volta perforato significativamente, diventa un livello di resistenza per gli eventuali rialzi della linea dei prezzi. Il problema maggiore ed individuare una perforazione significativa; tale significativit assume connotati per lo pi soggettivi e va interpretata da ogni analisti secondo la sua esperienza e la sua tecnica operativa. I livelli di supporto/resistenza sono spesso generati anche da effetti psicologici quali ad esempio i numeri tondi come 10,20,25,50,100,1000 ecc.. che generano un normale livello di "appuntamento" di proposte di acquisto e vendite a causa dell'innata propensione umana all'arrotondamento delle cifre numeriche. Si possono individuare diversi tipi di supporti e resistenze, tutti con le stesse implicazioni appena viste. Un supporto o resistenza, si definisce "statico" quando esso formato dall'unione di pi punti del grafico a mezzo di una linea orizzontale. L'attributo statico sta a significare che i livelli di prezzo che si determinano non cambiano col tempo ma rimangono costanti, quindi il supporto e la resistenza statici saranno rappresentati da linee parallele all'asse delle ascisse (che scandisce il tempo) che individuano un costante livello di prezzo sull'asse delle ordinate.

Grafico: Supporto e resistenza statica. Diversi sono i supporti e le resistenze dinamiche che rappresentano linee oblique e quindi livelli di supporto o di resistenza variabili al passare del tempo. Un supporto dinamico si pu disegnare quando il grafico mostra minimi crescenti o decrescenti che cadono su una stessa linea obliqua (trend line), mentre una resistenza dinamica la retta obliqua (trend line) toccata pi volte dai massimi del grafico.

Grafico: supporto e resistenza dinamica. SIGNIFICATIVITA' SUPPORTI/RESISTENZE. PERCENTUALI DI RITRACCIAMENTO. Bench supporti e resistenze svolgano un ruolo primario nell'esame dei grafici dei prezzi, necessario puntualizzare che la loro corretta individuazione non sempre agevole a causa della mancanza di punti realmente oggettivi che ne costituiscono la base. Persone diverse tendono a tracciare trendlines su punti di svolta diversi, a costruire medie mobili con parametri diversi, a individuare livelli statici di prezzo sulla base della propria esperienza e degli obiettivi temporali dei propri investimenti. Tutto questo, pur non sminuendo la validit dei supporti e delle resistenze, ne subordina la reale efficacia segnalatoria alla competenza dell'analista. E' possibile per, come per le trendlines, considerare una serie di fattori per determinare la significativit di una linea di supporto o di resistenza: 1. Il Volume: costituisce il primo e pi importante elemento di valutazione. Un grande numero di acquirenti in una determinata area di supporto conferma la validit del segnale. Allo stesso modo, un consistente quantitativo di azioni trattate in prossimit di una linea di resistenza un segnale di conferma della stessa che pu essere formato in buona parte dalle vendite di chi in precedenza a quei medesimi livelli aveva comprato e che ora vuole uscire dal mercato senza subire perdite. 2. Lo spazio intercorrente tra la linea di supporto e quella di resistenza il secondo criterio da seguire. L'affidabilit e la validit delle due zone aumentano con l'aumentare della loro distanza, in quanto il movimento perde di forza nel raggiungere la linea opposta a quella di partenza. 3. Un altro parametro costituito dal tempo: la lunghezza di una resistenza o di un supporto ne determina spesso l'importanza. Se tali linee vengono testate pi volte la loro significativit aumenta

ancora. 4. Eventuali punti di minimo o massimo relativi raggiunti dalle quotazioni costituiscono, anche a distanza d molto tempo un ottimo metodo per determinare livelli di supporto o resistenza significativi, in quanto si tratta di livelli di prezzo in corrispondenza dei quali le forze di mercato predominanti si sono rivelate sopraffatte.

Grafico: Aumento/diminuzione volumi su supporti e resistenze. possibile individuare i livelli di supporto e di resistenza anche utilizzando altre nozioni: gli angoli di Gann, le Speed resistance lines, le percentuali di ritracciamento, come quelle di Fibonacci. Le percentuali di rintracciamento sono una tecnica operativamente semplice per la quale i prezzi non si muovono in maniera lineare ma a strappi. Come abbiamo visto in precedenza, solitamente durante un trend rialzista si verificano diverse correzioni al ribasso (trend ribassisti di breve periodo) e viceversa durante un movimento ribassista sono spesso visibili alcuni rimbalzi. Tali movimenti, che hanno direzione opposta al trend principale, ripercorrono quest'ultimo secondo percentuali predeterminate, dette ritracciamenti. Tra le percentuali di ritracciamento pi note, ci sono quelle ricavate dalla sequenza numerica che ha preso il nome del famoso matematico del tredicesimo secolo Fibonacci da Pisa. Attraverso una particolare sequenza numerica i cui numeri godono di diverse propriet, vengono fornite le percentuali di ritracciamento 38,2%, 50% e 61,8% che servono agli analisti tecnici per calcolare i principali livelli di resistenza e di supporto.

Grafico: percentuali di rintracciamento di Fibonacci

Operativamente, determinato il canale laterale, compreso tra minimo e massimo assoluto, in un grafico a barre, questo, suddiviso in base alle percentuali partendo dall'alto verso il basso, evidenzia i livelli di supporto (, mentre individua i livelli di resistenza se viene suddiviso dal basso verso l'alto. LE FIGURE DI CONSOLIDAMENTO: TRIANGOLI, RETTANGOLI, BANDIERE. Uno dei dogmi dell'analisi tecnica si fonda sul principio che la storia ripete s stessa. Partendo da questo assunto, viene spontaneo ipotizzare che alcuni comportamenti si riproducano con sistematicit rendendo possibile, se individuati in tempo, la formulazione di ipotesi sulla successiva evoluzione. La branca dell'analisi tecnica che si dedica allo studio di questi patterns ripetitivi, detta analisi grafica o chartismo, individua, nei grafici dei prezzi, alcune figure standard alle quali assegna dei significati ben precisi. Queste figure possono assumere caratteristiche di: - consolidamento - inversione Le figure di consolidamento si formano nel corso di una fase di assestamento, in attesa che le quotazioni riprendano la tendenza originaria o invertano il loro andamento. Le figure di inversione, invece, si formano al culmine di una tendenza definita e anticipano l'avvio di un movimento contrario. Le figure di continuazione rappresentano nella dinamica della tendenza principale, un momento di pausa, di riflessione, per poter poi proseguire nel trend. Esse rappresentano per l'analista, un maggior probabile ritorno alla via pregressa anche se tali figure, in determinate situazioni, possono comportarsi di fatto come patterns di inversione del trend. La discriminante pi valida per differenziare le une dalle altre rimane senz'altro il fattore tempo, in quanto le figure di continuazione si formano solitamente tutte in un periodo pi breve rispetto a quelle di inversione. Le principali figure di questa categoria sono: a) i triangoli b) i rettangoli c) i flag (bandiere) a) I triangoli si formano con successive oscillazioni del grafico all'interno di due rette che delimitano massimi e minimi convergenti. Si distinguono in tre tipi: simmetrici, ascendenti, discendenti. Il triangolo pi semplice quello simmetrico caratterizzato dall'esistenza di due trendlines convergenti, inclinate nella stessa misura ma in direzione opposta. In una percentuale altissima, assume il significato di un momentaneo allentamento della tensione del trend principale, per poi far riprendere al grafico la sua iniziale pendenza. Cos, se il grafico in uptrend entra nel triangolo dal basso ne uscir probabilmente dal lato superiore e viceversa in un downtrend entrando dall'alto ne uscir quasi certamente dal lato inferiore.

Grafico: Triangolo simmetrico

Nella maggior parte dei triangoli simmetrici si hanno sei punti di reazione, tre decrescenti (Grafico: punti 1-3-5) sulla retta superiore e tre crescenti sulla retta inferiore (punti 2-4-6). Si generano cos cinque onde prima dell'uscita del grafico dal triangolo (punto A), a cui segue spesso, un tentativo di pullback (B-C) prima della ripresa, con volumi, del trend principale verso il target della figura (punto D). Normalmente, il volume delle contrattazioni, diminuisce sempre pi, fino al momento del breakout dal triangolo in cui i volumi, normalmente, esplodono o aumentano visibilmente.

I triangoli ascendenti sono caratterizzati dall'esistenza di una retta di supporto ascendente e di una di resistenza orizzontale, o quasi. Hanno carattere previsivo prevalentemente rialzista in quanto la resistenza mostrata dal lato superiore sar tendenzialmente violata dalla dinamica dei supporti, posti sempre pi in alto per la maggior forza dei compratori.

I triangoli discendenti sono caratterizzati dall'esistenza di una retta di resistenza discendente e di una di supporto orizzontale, o quasi. Hanno carattere previsivo prevalentemente ribassista inquanto la figura la conseguenza della forza ribassista del mercato che vede nei massimi di reazione calanti la rarefazione dei compratori pi che la forza dei venditori fino, ovviamente al punto di breakout. b) La formazione a "rettangolo" tra le figure pi semplici da individuare, perch costituita da due trendline parallele ed orizzontali sul chart al cui interno si muove il grafico.

Il lato superiore funge da resistenza e respinge gli attacchi delle forze toro mentre il lato inferiore funge da supporto assorbendo gli attacchi dei ribassisti. Lo sviluppo che ne segue un mercato laterale (sideways) in equilibrio tra le forze in gioco, fin quando il grafico esce con forza (volumi) da una parte della figura. Molto dipende, ovviamente, da quale lato della figura entrato il grafico. Se questi entrato dal basso, probabilmente il rettangolo, che assume il ruolo di pausa del trend, vedr uscire il grafico dal lato superiore e viceversa nel caso che il grafico entri dalla parte alta della figura.

Non mancano, per, i casi in cui il prolungamento della fase di congestione pu portare il rettangolo ad incubare un movimento di inversione piuttosto che di continuazione (rettangolo reversal). Il rettangolo impiega mediamente da 3 settimane a tre mesi per formarsi e lo sviluppo dei volumi assume particolare importanza per poter confermare o meno la sua natura di pattern di continuazione. Se, ad esempio, in un rettangolo formatosi in un uptrend i volumi di correzione al ribasso risultino inferiori a quelli della fase impulsiva, quasi certamente il breakout sar in direzione dell'uptrend.

c) La Flag o bandiera si forma, di solito dopo una forte espansione del trend sottostante, con uno sviluppo temporaneo del grafico all'interno di un canale di forma rettangolare orientato in direzione contraria a quella del trend principale. Rappresenta una, breve pausa del mercato e di solito preceduta da un forte rialzo (o discesa), a volte quasi verticale (flagpole) sostenuto da importanti volumi. LE FIGURE DI INVERSIONE: TESTA E SPALLE, DOPPIO MASSIMO, TRIPLOMASSIMO, SPIKES Le figure di inversione, sono quelle che implicano normalmente un'importante inversione del major trend.Da un punto di vista tecnico le fasi di passaggio da una tendenza ad un'altra vengono segnalate da figure formate dal movimento dei prezzi, il cui completamento sancisce l'avvenuta inversione, spesso di primaria importanza.Le figure d'inversione pi importanti sono: a) testa e spalle e testa e spalle rovesciato b) doppio massimo - doppio minimo c) triplo massimo - triplo minimo d) Spikes o formazioni a V a) La figura del Testa e Spalle (head and shoulders in inglese) la pi conosciuta ed affidabile tra tutte le figure di inversione. Essa composta da tre successivi rialzi dei corsi, separati da due reazioni verso il basso. Graficamente, appare una formazione costituita da due spalle arrotondate con in mezzo un top che fa da testa.

Grafico: Testa e spalle ribassista Siamo in presenza di un trend ascendente ben definito e la formazione della figura di inversione ribassista semplicemente una delle pi note varianti grafiche dell'esaurimento del trend e del relativo percorso di inversione nel quale la serie dei minimi e dei massimi comincia progressivamente a perdere slancio. Il movimento rialzista porta le quotazioni a un primo massimo relativo con volumi molto alti ,spalla sinistra, (punto A) seguito da una relativa reazione al ribasso (punto B) che nulla fa presagire, su una possibile inversione di tendenza.Le forze rialziste forzano ancora i prezzi che salgono velocemente formando un secondo top detto testa (punto C), ben pi alto del primo, ma accompagnato da volumi pi bassi. Segue la reazione al ribasso dirigendosi verso il minimo precedente ( punto D). Il trend sta perdendo forza, il massimo stato raggiunto pi per forza inerziale che per convinzione ed i volumi testimoniano la possibile compromissione della tendenza. La Spalla Destra si forma con il terzo rimbalzo con volumi assai deboli che raggiunge, grosso modo l'altezza della prima spalla. Il trend ascendente ha ormai perso forza e la reazione al ribasso, superato la cosiddetta "linea del collo" (neckline) ossia la linea che congiunge i due minimi di reazione, violenta con un aumento dei volumi. La successiva reazione al rialzo tende a recuperare la neckline (pullback), ma fallisce il test e si dirige con esplosione di volumi verso il bottom del grafico. La

neckline che fungeva da supporto diventata cos resistenza. Specularmente al testa e spalle, si pu parlare di testa e spalle rovesciato(head and shoulders bottom) quando l'analoga figura si forma, all'inverso, al termine di una tendenza ribassista. Ha le caratteristiche speculari della precedente figura ribassista e produce un forte segnale di inversione rialzista.E' costituita da tre consecutivi ribassi, intervallati da due reazioni al rialzo. Si formano cos due spalle ribassiste tra un profondo bottom identificato come testa. Il trend ribassista perdendo forza forma una prima spalla sinistra con reazione; successivamente la pressione delle vendite disegna il bottom (testa) con volumi pi bassi rispetto alla spalla sinistra ma nella successiva spalla destra, questi incominciano ad aumentare. La figura del testa e spalle consente inoltre di calcolare degli obiettivi minimi di prezzo. Infatti la distanza verticale tra la neckline e la testa, proiettata in basso (nel caso di head and shoulders top) o in alto (nel caso di head and shoulders bottom), permette di individuare il target price del movimento seguente. b) La figura di 'doppio massimo' (double top) ricorda la forma della lettera "M" ed composta da due massimi relativi separati da un movimento delle quotazioni verso il basso.

Grafico: Doppio massimo Esso si forma nell'ambito di un movimento al rialzo, ed caratterizzato da una diminuzione dei volumi durante la formazione del secondo massimo rispetto a quelli che accompagnano il primo. I quantitativi seguono l'andamento dei prezzi durante il secondo rialzo mantenendosi, per, meno elevati che nella fase precedente, per poi aumentare in modo consistente al momento della perforazione della linea tracciabile a partire dal minimo di reazione.Il definitivo completamento della figura lo si ha solo con la rottura di tale linea. Non improbabile, infine, un pull-back dei prezzi fino a testare la suddetta linea accompagnato da scarsi volumi. Specularmente al doppio massimo, si pu parlare di doppio minimo, che ricorda la lettera "W", quando l'analoga figura si forma, all'inverso, al termine di una tendenza ribassista. Vi per una differenza riguardante l'andamento dei volumi. Nel doppio minimo i quantitativi aumentano durante la formazione del primo minimo, diminuiscono nel rialzo e nella reazione seguente, per poi aumentare nuovamente durante il rialzo finale che completa la figura superando la linea tracciata a partire dal precedente massimo. A volte i doppi massimi e doppi minimi non si rivelano reali figure di inversione, ma piuttosto figure di consolidamento che preparano, dopo un sostanzioso rialzo del trend, una pausa che anticipa una continuazione della tendenza in atto. c) Il triplo massimo pu essere considerato come una variante del Testa e Spalle, in quanto tali figure differiscono solo per il fatto che nel Triplo Massimo il secondo picco allo stesso livello degli altri due. L'andamento dei volumi in tale figura sostanzialmente decrescente a partire dal primo picco.

Grafico: Triplo massimo Il completamento del modello avviene con la rottura, da parte dei prezzi, della linea congiungente i minimi di reazione. L'obiettivo di ribasso viene calcolato utilizzando l'altezza della figura, che viene proiettata dal punto di rottura della linea. Infine anche in questa figura possibile lo sviluppo di un 'pull-back'. Il triplo minimo in fondo un triplo massimo rovesciato. Il punto pi importante costituito dalla formazione dell'ultimo minimo il quale deve avvenire in un contesto di scambi modesti, durante la prima fase e da consistenti aumenti dei volumi, dal giorno della rottura verso l'alto, della linea tracciata sui massimi di reazione. d) Le spikes, o formazioni a V, causa una repentina inversione del trend in atto, senza segnali premonitori. Essi sono il risultato grafico di un dietro-front del trend, improvviso e repentino con alti volumi, dunque molto difficile da prevedere in quanto si forma e si completa in pochissimo tempo. Il V-Top abbastanza frequente ed appare in seguito ad una caduta quasi verticale dei prezzi. La continuazione di tale movimento determina il raggiungimento di un livello in cui la pressione di vendita all'apice, cui fa seguito una forte reazione speculare delle quotazioni nella direzione opposta (classico esempio di importanti voci di borsa brutalmente smentite). Nella giornata in cui si verificano, molto importante che si abbia un elevato volume di contrattazioni. Il V-top diventa drammatico per l'operatore perch non gli d la possibilit di uscire in tempo dal mercato se non con un notevole sacrificio. Il V-Bottom presenta, sostanzialmente, le stesse caratteristiche del V-Top invertendo i termini del discorso. L'ANALISI ALGORITMICA: LE MEDIE MOBILI Con l'avvento dei computers, l'analisi tecnica ha fatto un enorme balzo in avanti: non solo grazie alla possibilit di tracciare istantaneamente quei grafici che, prima, dovevano essere disegnati con righello e matita, ma anche e soprattutto per la possibilit di manipolare quantit enormi di dati e di estrarre da essi informazioni di vario tipo attraverso la costruzione di specifici indicatori. Per la verit, alcuni di questi indicatori erano stati ideati tempo prima dell'era informatica, ma solo successivamente si resa possibile sia la loro sofisticazione che la loro diffusione di massa. Solitamente non vengono utilizzati, singolarmente, in chiave operativa ma hanno funzioni di supporto all'esame dei grafici; in alternativa, se utilizzati congiuntamente, possono formare la base di sistemi operativi complessi (i trading systems) che forniscono segnali di acquisto o di vendita al verificarsi di determinate condizioni. Fra gli indicatori pi semplici ci sono le medie mobili che detto in termini matematici, sono un algoritmo, ed in particolare, quello che pi in assoluto utilizzato dagli analisti. Il suo scopo la riduzione dell'erraticit delle serie storiche per addolcire la curva dei prezzi e permettere di individuare meglio le tendenze in atto.In effetti, smussano l'erraticit delle quotazioni riducendo il rumore, cio quelle oscillazioni che non sono dovute a variazioni di tendenza ma a fattori estemporanei di mercato.

Le medie mobili, essendo uno strumento meccanico di trend-following risultano particolarmente graditi per la propria oggettivit valutativa e perch facilmente manipolabili dai programmi software, ma non devono essere considerate come l'unico strumento a disposizione, ma uno di quelli che vanno a completare le indicazioni provenienti da analisi di trend e figure. Volendo definire una media mobile diremo subito che essa si riferisce ad una serie storica di dati di cui individua la "media" che risulta "mobile" in quanto, ogni giorno aggiunge alla serie il pi recente valore ed elimina della lista il pi antico, in modo che quest'ultima abbia sempre le stesse dimensioni ed il processo pu, cos, continuare all'infinito. Ad esempio:per ottenere la media mobile a 5 giorni, sommiamo i 5 valori della serie e li dividiamo per 5. Il giorno successivo, aggiungiamo alla serie il nuovo prezzo ed escludiamo il prezzo del sesto giorno e cos via. La media mobile. in sostanza una trendline curva, meno reattiva dei prezzi di cui formata, che segue l'evoluzione degli stessi (non li anticipa) e d importanti indicazioni sul trend, ma dopo che questo si avviato. Le sue segnalazioni non possono, dunque, essere tempestive; qualunque sia la base di calcolo, la corrispondente tendenza non pu che essere rilevata con ritardo, dal momento che il calcolo viene effettuato all'ennesimo giorno e, a quel punto, l'inversione pu gi aver avuto inizio da tempo; Il ritardo della mm. in funzione della serie storica che prende in considerazione; l'indicatore tanto pi sensibile quanto minore la quantit degli elementi che ne compongono la base di calcolo. Quindi, una media a 5 giorni estremamente pi sensibile alle variazioni di tendenza rispetto a una media a 200 giorni. Esistono diversi tipi di medie mobili, ma le pi diffuse sono: 1. Medie mobili semplici (MMS) 2. Medie mobili ponderate (MMP) 3. Medie mobili esponenziali (MME)

1. La media mobile semplice di fatto quella pi utilizzata e si costruisce attraverso la media aritmetica semplice delle ultime n osservazioni. La rappresentazione grafica che ne deriva quella di una curva che segna il movimento dei prezzi con un andamento regolare, eliminando le accelerazioni speculative. La scelta dell'ampiezza della media determinante per il tipo di informazione che si vuole ottenere.Scegliere una media di "breve" permetter di visualizzare dei segnali operativi pi stretti, orientati quindi, ad una strategia di trading , mentre utilizzare medie di lungo periodo servir per operare in un'ottica di pi ampio respiro, lavorando con obiettivi di posizione. La media mobile semplice viene comunemente usata dagli analisti non tanto per ottenere segnali di acquisto e di vendita ma pi che altro come conferma di "alert" generati da movimenti dei prezzi a livello di trend e figure grafiche o da eventuali trading system adottati. Due sono gli inconvenienti che scaturiscono dall'utilizzo delle MMS: l'arbitrariet nel fissare il dominio, problematica valida per qualsiasi MM o indicatore, e l'assegnazione di pesi uguali ai diversi termini indipendentemente dalla vicinanza al dato pi recente. 2. Il secondo problema risolto dalle medie ponderate . In queste, le osservazioni pi vicine al dato

pi recente hanno un peso maggiore rispetto a quelle pi lontane. Ad esempio, in una media mobile a 21 giorni, il valore di chiusura pi recente viene moltiplicato per 21, quello che lo precede per 20 ..e cos via fino al valore pi antico della serie che sar 1. L'interpretazione di una media ponderata differente da quella di una media semplice in quanto un avviso di inversione di tendenza data da un cambiamento nella direzione della media, piuttosto che da un'intersezione con la linea dei prezzi Un pregio della MMP la sua flessibilit, potendosi adattare alle esigenze dell'operatore che pu assegnare i pesi a suo piacimento. Inconveniente di questo strumento l'arbitrariet relativa all'assegnazione dei pesi. 3 La media mobile esponenziale uno sviluppo di quella ponderata, in cui la maggiore importanza da dare ai dati recenti ottenuta prendendo in considerazione tutti gli elementi della serie ma con un peso esponenzialmente decrescente..I pesi corrispondono alla progressione: 1, a, a(exp 2), a(exp 3), , a(exp n-1), dove "a" un coefficiente compreso tra 0 e 1. Cos facendo il peso dei primi dati della serie sar minore col passar del tempo fino a diventare infinitesimale, ma rientrer sempre nel calcolo. Il concetto sottostante alla costruzione della media esponenziale probabilmente pi sofisticato e razionale, ma ci non implica che questo tipo di media sia necessariamente pi efficace nell'applicazione pratica. 12.SEGNALI OPERATIVI FORNITI DALLE MEDIE MOBILI Elemento determinante per il successo di una media mobile la scelta del dominio. In particolare l'operatore ha l'obiettivo di determinare un dominio che gli permette di massimizzare i profitti. Infatti in un grafico dove vengono sovrapposte una serie di prezzi e una Media Mobile, il segnale di acquisto nasce quando la serie dei prezzi "buca" dal basso verso l'alto la sua MM mentre il segnale di vendita scaturisce nel caso opposto. Se si considera un dominio ristretto, si ottiene una Media Mobile molto sensibile alle variazioni della serie che dunque genera facilmente falsi segnali. Se, invece, il numero delle osservazioni pi elevato si evidenziano le tendenze di medio-lungo periodo cosa che evidenzia segnali operativi eccessivamente in ritardo Dunque il dominio di una MM dovr essere determinato in base alla volatilit dei corsi cui la MM riferita.

L'utilizzo delle medie mobili per il trading conduce a due forme di sistemi operativi: 1. Sistema basato sull'interazione di una serie storica e di una media mobile 2. Sistema basato sull'interazione di due medie mobili.

1. La prima forma di operativit, consiste nella sovrapposizione di una serie storica dei prezzi con una media mobile. Le indicazioni di trading che si deducono da questo confronto sono l'apertura delle posizioni rialziste quando i prezzi tagliano dal basso verso l'alto la media mobile e l'apertura di una posizione ribassista quando i prezzi tagliano la MM dall'alto verso il basso. Il limite maggiore di questo sistema operativo, denominato cross-over tra prezzi e media mobile, consiste nella presenza, ovvia, di "falsi segnali". Se cos non fosse, tutti, applicando il metodo, realizzerebbero profitti e ci in Borsa impensabile. Per limitare questo difetto, visto che eliminarlo impossibile, si possono utilizzare degli accorgimenti. Alcuni di questi consistono nell'adottare dei filtri che scremano i segnali evidenziati dal sistema. Un dei filtri consiste nell'aspettare che la violazione della media mobile (MM) da parte della serie venga confermata dal prezzo di chiusura; si evitano cos i falsi segnali che scaturiscono dai massimi e minimi intraday.

2. Il secondo sistema operativo quello basato sull'interazione di due medie mobili. Tracciando una MM con dominio ampio, per evidenziare le tendenze di fondo (media mobile lenta o "slow"), e una MM con dominio pi contenuto e quindi pi reattiva alle variazioni della serie storica (media mobile veloce o "fast"), si ottengono indicazioni di trading meno soggette a falsi segnali. Il segnale di

acquisto scatta quando la media mobile pi veloce si porta sopra quella pi lenta, mentre quello di vendita quando la MM veloce taglia al ribasso quella lenta.

GLI INDICATORI BASATI SULLE MEDIE MOBILI Dopo aver esaminato il funzionamento delle medie mobili occorre accennare ad indicatori che, imperniati su di esse, ne rappresentano la naturale evoluzione .Prima per occorre dire che non stato ancora individuato, e probabilmente non lo sar mai, l'indicatore perfetto. Ognuno, tra pregi e difetti, permette di cogliere solo alcune caratteristiche di un andamento dei prezzi, e non sempre con efficacia costante.Fra l'altro, accade spesso che indicatori diversi offrano segnali discordanti a fronte di una medesima situazione: sta alla bravura dell'analista coglierne il significato di sintesi in relazione anche ai segnali che provengono da altri tipi di analisi. Gli indicatori basati sulle medie mobili maggiormente usati sono: 1. Buste 2. Pista ciclica 3. Bande di bollinger 4. Difference of Average (DOA) 1. Le medie mobili agiscono frequentemente come aree di supporto o di resistenza e, naturalmente, maggiore l'ampiezza temporale della media, maggiore sar il suo significato sotto questo aspetto. Un allargamento di questo principio di supporto e resistenza implica un tracciamento di linee simmetriche chiamate buste, parallele ad una media mobile. Questa tecnica basata sul principio che i prezzi azionari fluttuano intorno ad una data tendenza in movimenti ciclici di proporzioni ragionevolmente simili. In altre parole, proprio come la media mobile funge da importante punto di riferimento, analogamente servono determinate linee tracciate parallelamente alla media mobile. In questo modo essa diventa il centro della tendenza , e la busta costituita dai punti di massimo e minimo divergenti da quella tendenza. Essa viene calcolata utilizzando la formula: Bandat= Ct (100 + n) / 100 dove n il valore percentuale di incremento decremento. Non esiste una stretta regola che stabilisca l'esatta posizione per il tracciamento della busta in quanto essa dipende dall'ampiezza temporale della media mobile utilizzata o dalla volatilit del prezzo preso in considerazione. Generalmente i segnali operativi si traggono dai punti d'intersezione della curva dei prezzi con le bande degli indici. Le fluttuazioni del prezzo all'interno della zona compresa fra la media mobile e la banda inferiore, confermano il trend negativo; viceversa in caso di fluttuazioni nella zona superiore. Bisogna comunque utilizzare questo indicatore tenendo presente che quando vengono raggiunti la banda inferiore o superiore della busta, c' una buona probabilit che si verifichi un'inversione del trend. Occore in ogni caso attendere che il prezzo perfori anche la media mobile in quanto questo indicatore soggetto a frequenti falsi segnali. In particolare nei periodi di spostamenti laterali questo indicatore dimostra un palese vulnerabilit, vulnerabilit che essendo insita nella media mobile inficia tutti gli indicatori basata su di essa. 2. Una rappresentazione orizzontale delle buste data dalla pista ciclica o trend deviation in quanto si ottiene dalla differenza percentuale tra una quotazione e una sua media mobile. Misura in pratica la differenza del prezzo dal suddetto indicatore.

Fatta uguale a zero la media mobile, la pista ciclica pu essere rappresentata graficamente come una linea che oscilla a cavallo di un'asse orizzontale (la media mobile rivelando un rafforzamento della tendenza, positivo o negativo, tanto maggiore quanto pi il suo andamento si allontana dalla linea dello zero. Inoltre si possono individuare dei livelli storici di ipercomprato e ipervenduto ai quali ci si pu riferire per valutare il grado di tensione della situazione corrente. 3. Un'ulteriore sviluppo delle buste ha portato alla creazione delle bande di bollinger. A differenza dell'indicatore precedente, che presentava delle linee tracciate ad una distanza percentuale fissa dalla media mobile, le bande di bollinger presentano delle linee poste al di sopra e al di sotto di una media mobile relativa ai prezzi di chiusura , e costruite in base al valore assunto dalla deviazione standard.

Grafico: Col tratto blu sono evidenziate le bande di bollinger

Le bande cos costruite presentano le seguenti indicazioni: 1. la tendenza in prosecuzione se il prezzo si porta all'esterno della banda quando essa non risulta troppo inclinata. 2. Un movimento che comincia all'interno di una banda conduce in genere nell'altra. 3. Le bande si avvicinano alla media mobile quando la volatilit dei prezzi si riduce: tale circostanza generalmente seguita da un brusco movimento di prezzo. 4. I rialzi e i ribassi che conducono temporaneamente il prezzo al di fuori delle bande rappresentano

spesso un movimento di esaurimento associato ad una inversione della tendenza in atto. 4. Il Difference of Average (DOA) un'idicatore basato sul concetto precedentemente esposto dell'utilizzo di due medie mobili: una a lungo periodo per evidenziare il trend in atto ed una a breve che fornisce in relativo anticipo i segnali operativi. Esso quindi ottenuto calcolando giornalmente la differenza tra i valori di una media mobile di lungo periodo e quelli di una a breve secondo la seguente formula:

DOAt = ( M1t - M2t ) 100 / M2t Dove M1 la media mobile a n1 giorni mentre M2 rappresenta la media mobile a n2 giorni. La rappresentazione grafica che deriva da tale elaborazione si sviluppa attorno ad un'asse di riferimento corrispondente allo zero, con una zona superiore riservata ai valori positivi ed una inferiore per i valori negativi. Come per le medie mobili i segnali operativi derivano dall'intersezione delle curve, allo stesso modo sul DOA questi eventi coincidono con l'incrocio della curva con l'asse di riferimento. Il passaggio dalla zona positiva a quella negativa rappresenta un segnale di vendita mentre il movimento opposto fornisce un segnale di acquisto. Queste indicazioni vengono generalmente utilizzate per confermare i segnali provenienti dall'intersezione di una media con la curva principale. LE MIE REGOLE DI TRADING

Capita spesso che trader, affermati e non, espongano il proprio decalogo di regole auree.Ogni trader del mondo ha le sue regole che segue fedelmente e non so quanto possa essere utile scriverne un altro . Comunque, queste sono le mie che provengono dall' esperienza diretta e che potranno risultare banali, ma vi assicuro che sono sistematicamente disattese e quindi causano forti sofferenze. La cosa migliore scriverle e metterle in un posto visibile 1) Non investire mai i soldi che non puoi permetterti di perdere e non rischiare tutto il capitale a disposizione su un singolo titolo. 2) Segui un piano prestabilito cio decidi in anticipo quali saranno gli elementi da seguire per dire vendo o compro. Testa il tuo piano senza investire, se funziona utilizzalo. Comunque non metterlo mai in discussione quando operi. 3) Seleziona le Metodologie che userai per fare trading. Meglio utilizzare pochi strumenti, ben conosciuti, che tanti facendo confusione. .4) Opera sempre seguendo il trend principale.Non andare contro tendenza, vendere sul denaro e acquistare sulla lettera e' una procedura da dimenticare. Pensa a dove il mercato ti vuole portare non a dove vuoi che ti porti. Se non sei sicuro nella direzione del mercato non operare. 5) Taglia le perdite e lascia correre i profitti. Questa potrebbe essere l'unica regola da seguire, senz'altro e' la piu' importante. Nella maggior parte dei casi si tagliano i profitti e si lasciano correre le perdite. Gli ultimi due anni di borsa italiana ne sono un esempio. Quando un titolo perde liquidalo al piu' presto, se cresce non toccarlo. 6) Non incrementare posizioni in perdita, incrementa, se il caso, solo posizioni in guadagno 7) Non esagerare quando aumenti la tua posizione. Se hai fiducia in un titolo o in un mercato non lasciartii prendere dall'euforia, potresti pentirtene.

8) Usa gli stop loss per preservare i profitti e tagliare le perdite. Ogni volta che compri un titolo definisci quanto sei disposto a perdere al massimo. Lo stesso vale per i titoli che guadagnano. Lo stop loss va messo a un punto logico (ad esempio Resistenza o Supporto) e non solo ad un livello conveniente. 9) Dai luogo ad un'operazione se giustificata tecnicamente: acquista sui supporti o alla rottura delle resistenze e vendi sulle resistenze o alla rottura dei supporti. 10) Evita il Trading intraday se non puoi seguire le quotazioni in real time. 11) Quando puoi investi sui mercati liquidi ed opera sui titoli a maggior capitalizzazione. 12) Documentati il pi possibile.Ogni decisione deve essere presa alla luce di informazioni valide, non lasciate la scelta al caso. Ogni informazione e' preziosa e non va sottovalutata.Informati in tutti i modi possibili (giornali, riviste specializzate, siti internet..) ma sempre con spirito critico. 13) Non prendere posizioni prima di eventi fondamentali per il mercato (elezioni politiche, dato inflazione, riunione Fed e Bce,..). 14) Investi su un gruppo massimo di 6/10 azioni alla volta per poterle seguire con la necessaria attenzione e favorisci i titoli di aziende che sono leader di mercato nel proprio settore. 15) Non sottoscrivere un OPV pensando fosse una lotteria. Studia il prospetto informativo e tutto ci che pu essere utile per stabilire la bont dell'offerta. 16) Non acquistare mai un titolo di una societ di cui non sai di che cosa si occupa, quale posizione occupa nel mercato di riferimento e da quale management diretto. 17) Non scegliere un titolo solo perch ha perso troppo dai suoi massimi.

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