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Anno XLV – N. 177 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n.

656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e
redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Fabrizio De Vecchi – Redazione: tel. 02/6765 int. 4428 – 5748; e-mail: burl@regione.lombardia.it 29
Serie Ordinaria - Lunedì 13 luglio 2015

REPUBBLICA ITALIANA

BOLLETTINO UFFICIALE

SOMMARIO
Errata corrige
D.d.u.o. 6 luglio 2015, n. 5647 - Sede Territoriale di Cremona - T.u. n. 1775 approvato con r.d. 11 dicembre 1933 - Regolamento
regionale n. 2/2006 variante sostanziale alla concessione di grande derivazione d’acqua pubblica ad uso irriguo nei co-
muni di Sergnano, Pianengo, Crema e Campagnola Cremasca (CR), precedentemente assentita con d.d.s. 29 dicembre
2006 n. 15726, per l’utilizzo di un fontanile della roggia Schiava e di un pozzo in comune di Sergnano (CR). Concessionario:
consorzio della roggia Morgola pratica: 22/CR, pubblicato sul BURL n. 28 SEO del 9 luglio 2015 . . . . . . . . . . . 3

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI


Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3768
Aggiornamento, ai sensi dell’art. 2, comma 22 bis, della l.r. 23/2013, delle indennità di cui all’art. 1 della l.r. 12/1986 (Provvi-
denze a favore dei farmacisti rurali). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3770
La cremazione in Lombardia. Approvazione delle indicazioni per l’evoluzione della rete degli impianti, elaborate in esito
all’analisi dei dati raccolti in conformità alle d.g.r. VIII/4642 del 4 maggio 2007 e d.g.r. X/3482 del 24 aprile 2015 . . . . . . 7
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3776
Criteri attuativi dell’iniziativa: «Leva civica volontaria regionale 2015/2016: percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamen-
to delle opportunità dei giovani all’interno degli enti locali lombardi» . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3778
Interventi per l’incremento dell’attratività e della competitività del territorio lombardo in collaborazione con il sistema came-
rale – Ulteriori determinazioni nell’ambito dell’asse 2 dell’ADP competitività . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3783
Specifiche tecniche e procedurali relative alla misurazione e al monitoraggio telematico in continuo del deflusso minimo
vitale, in attuazione all’art. 53 ter, comma 4, della legge regionale n. 26/2003 . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3784
Realizzazione degli interventi di bonifica ai sensi dell’art. 250 del d.lgs 3 aprile 2006, n. 152 – Integrazione alla programma-
zione economico-finanziaria 2014/2016 (rif. dd.g.r. 30 maggio 2014, n. 1895 - 7 novembre 2014, n. 2620). . . . . . . . . 58
Delibera Giunta regionale 3 luglio 2015 - n. X/3791
Avvio del procedimento di approvazione del piano territoriale regionale d’area della Franciacorta ai sensi degli artt. 20 e
21 della l.r. 12/2005 «Legge per il governo del territorio» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59

D) ATTI DIRIGENZIALI
Giunta regionale

D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione


Decreto dirigente unità organizzativa 3 luglio 2015 - n. 5631
FRIM - Linea di intervento «Cooperazione» di cui alla d.g.r. n. VIII/11329 del 10 febbraio 2010 - Ammissione a cofinanziamen-
to di cooperative, cooperative sociali e loro consorzi. V provvedimento 2015 . . . . . . . . . . . . . .. . . 67

D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile


Decreto dirigente unità organizzativa 26 giugno 2015 - n. 5367
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata alla Società Verdeambiente s.r.l con sede legale ed impianto in via
Strada di Mezzo n. 65 in comune di Cirimido (CO), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3.b
punto I dell’allegato VIII al d. lgs. 152/06 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . 70
Decreto dirigente unità organizzativa 30 giugno 2015 - n. 5437
Iniziativa FRISL 2012-2014 G) «Centri di raccolta comunali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati». Progetto «Manuten-
zione straordinaria del centro di raccolta comunale rifiuti urbani ed assimilabili» presentato dal soggetto beneficiario co-
mune di Graffignana (LO). Rideterminazione del contributo assegnato con d.d.s. 169/14 e confermato con d.d.u.o. n. 4845
del 6 giugno 2014. Rettifica del d.d.u.o. 10841 del 19 novembre 2014 di assunzione degli impegni di spesa, e contestuale
liquidazione [ID 38144598]. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73
–2– Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Decreto dirigente unità organizzativa 3 luglio 2015 - n. 5591


Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Stena Technoworld s.r.l. con sede legale in via Martorello 13 - Comu-
ne di Castenedolo (BS) per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai punti 5.3b punto 4, 5.5 e 5.1 lettera d
dell’allegato VIII al medesimo decreto svolta presso l’installazione in via Santa Maria del Campo 2 - Comune di Cavenago
di Brianza (MB). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
Decreto dirigente unità organizzativa 3 luglio 2015 - n. 5592
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Esposito Servizi Ecologici s.r.l. con sede legale in via Falck 4/16 - Comu-
ne di Sesto San Giovanni (MI) per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3 b, II) dell’allegato VIII al
medesimo decreto, effettuata presso l’installazione sita in via Trento, 5 nel comune di Gorle (BG). . . . . . . . . . . 78
Decreto dirigente unità organizzativa 3 luglio 2015 - n. 5634
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Sanitaria Servizi Ambientali s.r.l. con sede legale in via Ferrovia n. 17 -
Comune di Gavardo (BS), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3 lett. b), punto I dell’allegato
VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione in loc. Fusina 101/103 - Comune di Bedizzole (BS). . . . . . . . . . . 81
Decreto dirigente unità organizzativa 6 luglio 2015 - n. 5638
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Bergamelli s.r.l. con sede legale e sede operativa in via Sandro Pertini
n. 13 - Albino (BG), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai punti 5.3 lett. a) p. III, 5.3 lett. b) p. II dell’alle-
gato VIII al d. lgs. 152/06. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
Decreto dirigente unità organizzativa 6 luglio 2015 - n. 5639
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Eco-zinder s.r.l.- Con sede legale via Pontida n. 1 – Brescia (BS) e sede
operativa in viale Lombardia n. 58 - Trezzo sull’Adda (MI), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai punti
5.1 lett. b) e c), 5.3 lett. b) punti III e IV e 5.5 dell’allegato VIII al d. lgs. 152/06 . . . . . . . . . . . . . . . . 87
Decreto dirigente unità organizzativa 6 luglio 2015 - n. 5641
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Fermetal s.r.l. con sede legale e sede operativa in via Livescia n. 15 -
Comune di Luisago (CO), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.5 dell’allegato VIII al d. lgs.
152/06. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
Decreto dirigente unità organizzativa 7 luglio 2015 - n. 5707
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta F.M. Recuperi s.r.l., con sede legale in via Torino n. 19 - Comune di Pa-
lazzolo sull’Oglio (BS), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA», di cui al punto 5.3. lett. b) p. III, dell’allegato VIII al
d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione di via Torino n. 19 - Comune di Palazzolo sull’Oglio (BS) . . . . . . . . . . . 93
Decreto dirigente unità organizzativa 7 luglio 2015 - n. 5712
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta S.e.Val s.r.l. con sede legale in via La Croce n. 14 - Comune di Coli-
co (LC), per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai punti 5.1 lett. d) e 5.3 lett. b), punto IV, dell’allegato VIII
al d. lgs. 152/06, svolta presso l’installazione in via La Croce n. 10 - Comune di Colico (LC) . . . . . . . . . .. . . 96
Decreto dirigente struttura 29 giugno 2015 - n. 5429
Concessione di proroga alla società Swm Motorcycles s.r.l., con sede in via Nino Bixio, 8, nel comune di Biandronno (VA),
per la presentazione del progetto di bonifica delle acque di falda al 31 marzo 2016 . . . . . . . . . . . . . . 99

D.G. Casa, housing sociale, EXPO 2015 e internazionalizzazione delle imprese


Circolare regionale 3 luglio 2015 - n. 7
Modalità per l’attuazione dell’anagrafe dell’utenza e del patrimonio di edilizia residenziale pubblica ai sensi dell’art. 31,
comma 10 della l.r. 27/2009 (testo unico delle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica) in attuazione
dell’art. 4 del regolamento regionale del 10 febbraio 2004 n. 1 – Aggiornamento delle regole per la raccolta e la trasmissio-
ne dei dati per l’anno 2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

E) PROVVEDIMENTI DELLO STATO


Ordinanza del Presidente della Regione Lombardia in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza sisma del 20 e
29 maggio 2012 (Decreto legge 6 giugno 2012 n. 74 convertito in legge n. 122 dell’1 agosto 2012) 1 luglio 2015 - n. 117
Ordinanza del Presidente della Regione Lombardia in qualità di Commissario Delegato per l’emergenza Sisma del 20 e 29
maggio 2012 (Decreto legge 6 giugno 2012 n. 74 convertito in legge n. 122 dell’1 agosto 2012) n. 13 del 20 febbraio 2013
e s.m.i. – Concessione del contributo per alcune imprese Agricole e Agroindustriali, provvedimento n. 42. . . . . .. . 122
Bollettino Ufficiale –3–

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Errata corrige 7) Bocchello Boschette: origina in sponda destra idrografica


D.d.u.o. 6 luglio 2015, n. 5647 - Sede Territoriale di Cremona - T.u. della Roggia Morgola in comune di Pianengo (CR).Le opere di
n. 1775 approvato con r.d. 11 dicembre 1933 - Regolamento presa cosistono in un manufatto in muratura a due bocche con
regionale n. 2/2006 variante sostanziale alla concessione paratoia posto trasversalmente rispetto al verso della corrente:
di grande derivazione d’acqua pubblica ad uso irriguo la sezione di deflusso dell’asta maestra è larga 4.50 metri men-
nei comuni di Sergnano, Pianengo, Crema e Campagnola tre la bocca di derivazione è larga 2.80 metri. Irriga complessivi
Cremasca (CR), precedentemente assentita con d.d.s. 29 41.43.80 ettari ricadenti nei comuni di Pianengo e Crema (CR).
dicembre 2006 n. 15726, per l’utilizzo di un fontanile della
roggia Schiava e di un pozzo in comune di Sergnano (CR). 8) Bocchello Uschierone o Incastrone: origina in sponda de-
Concessionario: consorzio della roggia Morgola pratica: 22/ stra idrografica della Roggia Morgola presso l’abitato di Crema,
CR, pubblicato sul BURL n. 28 SEO del 9 luglio 2015 in località Cascina Taglione. Il manufatto in muratura è posto
trasversalmente al verso di percorrenza della corrente: sezione
Si provvede alla pubblicazione dell’allegato, parte integrante di deflusso dell’asta maestra è a 3 luci di 0.95 metri ciascuna
e sostanziale, del decreto di cui all’oggetto ed inoltre nel disposi- mentre il bocchello Uschierone è ad una sola luce larga 0.80
tivo ai punti 3 e 11 si elimina la parola «(omissis)». metri.Irriga complessivi 19.87.32 ettari ricadenti nel comune di
Crema (CR).
——— • ——— 9) Bocchello Levata Mulino: origina in sponda destra idrogra-
fica della Roggia Morgola presso l’abitato di Crema, in località S.
Maria della Croce. Le opere di presa consistono in un manufatto
ALLEGATO partitore di muratura in cotto con due bocche delle quali la se-
Disciplinare di concessione zione di deflusso dell’asta maestra è a bocca libera e larga 4.50
sottoscritto in data 6 luglio 2015 (n. 922 di rep.) metri mentre l’imbocco del canale derivato è regolato da due
paratoie ed è largo 2.90 metri. Irriga complessivi 1.75.87 ettari
(omissis)
ricadenti nel comune di Crema (CR).
Art. 5
L’ubicazione, le dimensioni e le caratteristiche delle opere e
LUOGO E MODO DI PRESA
dei manufatti di presa, adduzione e distribuzione delle acque
La Roggia Morgola è un cavo di antica origine che corre nel corrispondono a quelle già indicate e rappresentate negli
territorio dei comuni di Sergnano, Pianengo e Crema in sponda elaborati allegati al precedente disciplinare n. 567 di rep. del
destra del fiume Serio prima di sfociare nella Roggia Molinara 21 dicembre 2006.
che, a sua volta si immette in sponda destra del suddetto fiume.
Le opere di presa, localizzate e rappresentate negli atti tecnici L’erogazione alle singole bocche è regolata da orari in uso
allegati al presente disciplinare, consistono in una serie di ma- da molti decenni ed è pressochè continua in quanto le acque
nufatti di derivazione, di seguito descritti, disposti lungo tutto il impiegate per l’irrigazione dei terreni a monte riconfluiscono nel
tracciato della roggia. I manufatti partitori danno origine alle se- cavo a valle sotto forma di coli e sono riutilizzate dagli utenti in-
guenti rogge utilizzate pe l’irrigazione: feriori. I cavi che traggono origine dai vari bocchelli corrono a
quota inferiore del piano campagna e non sono rivestiti.
1) Bocchello dei Gavazzoli: origina in sponda sinistra idrogra-
fica della Roggia Morgola in Comune di Sergnano (CR) e irriga Per effetto della variante sostanziale, alle opere di presa dalla
complessivi 109.45.76 ettari ricadenti nei comuni di Sergnano roggia Morgola di cui al precedente d.d.s. 29 dicembre 2006
e Pianengo (CR). L’opera di presa consiste in un manufatto in n. 15726 si aggiungono due ulteriori derivazioni consistenti:
muratura posto longitudinalmente al verso di percorrenza del- 1. nel fontanile della roggia Schiava, posto in comune di Ser-
la corrente: la sezione di deflusso dell’asta maestra è larga 4,40 gnano in area demaniale in aderenza alla particella n. 15 del
metri mentre la sezione del canale derivatore è larga 3,00 metri. fg. 9. Le acque derivanti dal fontanile si immettono, dopo un per-
2) Roggia Schiava: l’imbocco origina in Comune di Sergna- corso di circa 500 metri, nella roggia Schiava derivata dalla rog-
no (CR) in sponda sinistra idrografica della Roggia Morgola, lon- gia Morgola tramite il bocchello n. 2 sopra descritto;
gitudinalmente rispetto il tracciato dell’asta maestra. Le opere di 2. nel pozzo realizzato sul fg. 5 del mappale 156 del comune
presa della Roggia Schiava consistono in un manufatto in mura- di Sergnano che immette le proprie acque direttamente nell’al-
tura a due bocche con paratoia posto trasversalmente rispetto veo della roggia Morgola.
al verso della corrente: la sezione di deflusso dell’asta maestra Entrambe le opere concorrono, unitamente alle derivazioni
è larga 5,00 metri mentre la bocca di derivazione è larga 2,25 dalla roggia Morgola, al soddisfacimento dei fabbisogni irrigui
metri. Irriga complessivi 231.63.66 ettari ricadenti nei comuni di del comprensorio descritto al precedente art.3.
Sergnano, Pianengo e Crema (CR).
L’ubicazione del pozzo e del fontanile sono rappresentate ne-
3) Bocchello Diciotto:origina in sponda destra idrografica gli elaborati presentati a corredo delle istanze di concessione
della Roggia Morgola in Comune di Pianengo (CR). L’imbocco e nelle relazioni a firma del Dott. Geol. Alberto Soregaroli datata
del Bocchello Diciotto è costituito da un manufatto partitore in Aprile 2013 agli atti della scrivente Sede Territoriale.
muratura a due bocche libere posto longitudinalmente rispetto
al verso della corrente: la sezione di deflusso dell’asta maestra
è larga 4.80 metri mentre la bocca di derivazione è larga 2.20 Art. 6
metri.Irriga complessivi 20.71.90 ettari ricadenti nei comuni di REGOLAZIONE, MISURAZIONE DELLA PORTATA DERIVATA
Campagnola Cremasca e Pianengo (CR). L’Autorità concedente si riserva la facoltà di ingiungere la
4) Bocchello Ariazzolo: origina in sponda destra idrografica costruzione di tutte quelle opere, da eseguire entro il termine
della Roggia Morgola in comune di Pianengo (CR) in corrispon- che verrà fissato, che a suo insindacabile giudizio si rendes-
denza della cascina Bondenta. Le opere di presa consistono in sero necessarie per garantire il non supero della portata di
un manufatto in muratura a due bocche con paratoia posto competenza.
trasversalmente rispetto al verso della corrente: la sezione di de- Si prende atto che il Consorzio concessionario ha provveduto
flusso dell’asta maestra è larga 4.90 metri mentre la bocca del all’installazione di 3 dispositivi di misurazione delle portate de-
cavo derivato ha una larghezza di 2.30 metri. Irriga complessivi rivate, del tipo ad asta idrometrica, rispettivamente in località
54.73.68 ettari ricadenti nel comune di Pianengo (CR). Cascinazze, località Bocchello dei Gavazzoli e in località Roggia
5) Bocchello Moiapane: origina in sponda sinistra idrografica Schiava, in comune di Sergnano (Cr) posizionati ed evidenziati
della Roggia Morgola in comune di Pianengo (CR). Le opere di nella tavola datata 01 novembre 2007 a firma del Dott. Alessan-
presa consistono in un manufatto in muratura a due bocche dro Moro riguardo al pozzo realizzato in Comune di Sergnano, ,
con paratoia posto trasversalmente rispetto al verso della cor- si evidenzia che lo stesso risulta dotato di misuratore di portata
rente: la sezione di deflusso dell’asta maestra è larga 4.70 metri mod. Woltmann DN250 che dovrà essere mantenuto funzionan-
mentre la bocca di derivazione è larga 2.20 metri. Irriga com- te a cura del Concessionario.
plessivi 62.31.80 ettari ricadenti nel comune di Pianengo (CR). L’ARPA Lombardia U.O. Idrografia avrà la facoltà di esercita-
6) Bocchello S. Ambrogio o Menasciutto: origina in sponda re un controllo periodico sulle portate derivate e sullo stato di
sinistra idrografica della Roggia Morgola in comune di Pianen- manutenzione e funzionamento degli strumenti di misura delle
go (CR). Le oepre di presa consistono in un manufatto in mura- stesse, di conseguenza il concessionario sarà tenuto, a proprie
tura a due bocche con paratoia posto trasversalmente rispetto cure e spese, a mantenere in regolare esercizio detti strumenti
al verso della corrente: la sezione di deflusso dell’asta maestra e a proseguire nell’invio semestrale delle letture e delle registra-
è larga 4.90 metri mentre la bocca di derivazione è larga 2.30 zioni dei dati rilevati nonchè delle portate medie giornaliere al
metri. Irriga complessivi 50.89.15 ettari ricadenti nel comune di predetto Ufficio, previa effettuazione di una sistematica serie di
Pianengo (CR). misure di portata per la taratura della relativa scala di deflusso.
–4– Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Il concessionario dovrà trasmettere, nelle modalità e for- g) Nessuna modifica o innovazione alle opere di presa, utiliz-
mati previsti dall’Autorità competente, la denuncia dei quan- zazione e restituzione potrà essere effettuata dal concessionario
titativi d’acqua derivati ai sensi della D.G.R.L. n. 7/3235 del senza il preventivo consenso dell’Autorità concedente a termini
26 gennaio 2001 dell’art. 27 del Regolamento Regionale n. 2/2006.

Art. 7 (omissis)
DEFLUSSO MINIMO VITALE
La componente idrologica del Deflusso Minimo Vitale, corri- Art. 10
spondente al 10% della portata naturale media annua, da la- VIGILANZA
sciar defluire a valle delle singole opere di presa poste sulla rog-
L’Autorità concedente ha la facoltà di provvedere a sistema-
gia Morgola è quantificata in 111,5 l/s
tiche misurazioni di portata nonché di esercitare un controllo
Il valore del DMV idrologico è da intendersi provvisorio e vie- periodico e regolare dello stato di manutenzione e funziona-
ne stabilito in pendenza dell’applicazione dei fattori correttivi mento delle derivazioni. Il concessionario è tenuto, a sua cura e
che andranno ad integrare la componmente idrologica del spese,ad eseguire le constatazioni e misurazioni che la predetta
DMV secondo le indicazioni contenute nel «Regolamento per Autorità riterrà necessarie, fornendo ed installando tutti gli appa-
la determinazione e l’applicazione dei fattori correttivi del DMV». recchi di misura che dalla Autorità medesima saranno richiesti;
Il concessionario avrà l’obbligo di adeguare ed integrare la dovrà inoltre permettere ai funzionari della medesima Autorità
componente idrologica del DMV con l’eventuale introduzione nonché dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambien-
dei fattori correttivi.L’esercizio della derivazione resta comun- te ARPA della Lombardia il libero accesso alle opere ed agli
que subordinato alle eventuali iniziative che l’Amministrazione impianti relativi alla concessione, a norma dell’art. 42 del T.U.
concedente dovesse assumere a garanzia del mantenimento 1775/1933. Il concessionario si impegna a pagare le spese di
od al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale della vigilanza ai sensi dell’art. 225 del T.U. 1775/1933 da versarsi nei
Roggia Morgola, fermo restando l’obbligo, da parte del conces- tempi e nei modi che verranno stabiliti dall’Autorità concedente.
sionario, di effettuare regolari operazioni di pulizia e di manuten-
zione del cavo della Roggia Morgola in prossimità dei manufat-
(omissis)
ti derivatori al fine di garantire il naturale deflusso lungo l’asta
maestra.
Art. 15
RICHIAMO A LEGGI E REGOLAMENTI
Art. 8
CONDIZIONI PARTICOLARI CHE Il concessionario è tenuto alla piena ed esatta osservanza
DOVRA’ SODDISFARE LA DERIVAZIONE delle norme contenute nel T.U. approvato con R.D. 11 dicembre
1933, n. 1775 e nel Regolamento Regionale n. 2/2006, nonché
a) La concessione è accordata fatti salvi i diritti di terzi. Ed alla tutela dei beni culturali - paesaggistici, e all’osservanza
entro i limiti di disponibilità delle acque. L’Amministrazione con- delle norme in materia di igiene, sicurezza pubblica e di salva-
cedente potrà in qualunque tempo revocare la concessione in guardia delle acque dall’inquinamento, così come dettate dal
tutto o in parte qualora, a suo insindacabile giudizio, essa risul- D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. al fine di non pregiudicare il patrimonio
tasse incompatibile con superiori ragioni di pubblico interesse idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora
o perché in contrasto con il raggiungimento degli obiettivi di acquatica, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici. Il
qualità delle acque stabiliti negli atti di pianificazione regionale. concessionario ha in ogni caso l’obbligo di rispettare tutte le di-
Il concessionario non ha diritto ad alcun indennizzo da parte sposizioni normative che entreranno in vigore durante la vigen-
della Pubblica Amministrazione per la diminuzione delle portate za della concessione.
derivate sia per causa della ridotta disponibilità naturale della
risorsa, sia in caso di provvedimenti starordinari d’urgenza adot-
tai dalla Pubblica Amministrazione ai fini della conservaizone Art. 16
dell’equilibrio idrico e idrologico del territorio; PENALI
b) Il concessionario si impegna a sospendere l’esercizio della Tra le condizioni previste ai fini della decadenza della con-
derivazione ogni qualvolta si verificassero condizioni ambientali cessione ai sensi dell’art. 55 del T.U. 1775/1933, rientra anche la
tali da non consentire l’uso dell’acqua a fini irrigui. Tali sospen- mancata osservanza da parte del concessionario degli adem-
sioni saranno regolate dagli Enti preposti alla tutela della salute pimenti previsti dal presente disciplinare nei termini in esso sta-
pubblica; biliti. Qualora gli obblighi non vengano assolti entro i termini pre-
visti, il Consorzio concessionario dovrà corrispondere, per ogni
c) Il concessionario ha l’obbligo di eseguire, a sua cura e frazione o mese di ritardo e comunque per un periodo non su-
spese, in ogni tempo durante la vigenza della concessione ed in periore ai 3 (tre) mesi successivi alla scadenza di cui all’articolo
qualsiasi eventualità, qualunque tipo di lavori di manutenzione sopraindicato, un importo pari al canone annuo, a titolo di pe-
ordinaria e straordinaria delle opere attinenti la derivazione, atti nale, da versarsi in aggiunta al canone medesimo. Il mancato
alla buona conservazione dei manufatti utilizzati per esercire la versamento della predetta penale costituisce anch’esso condi-
derivazione al fine di non arrecare danni o recare pregiudizio zione sufficiente ai fini della decadenza della concessione.
nei confronti di terzi. L’amministrazione concedente è, in ogni ca-
so, ritenuta sollevata da ogni responsabilità per eventuali danni
arrecati a terzi e cagionati dalla mancata manutenzione, ovve- Art. 17
ro da un’insufficiente manutenzione delle opere sopra indicate; DOMICILIO LEGALE
d) Nell’interesse della piscicoltura, si fa obbligo alla Ditta Il presente disciplinare è da subito impegnativo per il conces-
concessionaria di eseguire tutte quelle opere e previdenze che sionario e lo diverrà per l’amministrazione concedente dopo le
l’Autorità competente intenderà prescrivere anche in seguito, approvazioni di legge. Per ogni effetto di legge il Consorzio del-
a tutela della pesca e dell’acquicoltura del corso d’acqua in- la Roggia Morgola elegge il domicilio legale presso la propria
teressato. Sulla base delle osservazioni formalizzate dal Settore sede di Crema (CR) 26013 in Via Ponte Furio, 16 e si obbliga a
Agricoltura Caccia e Pesca della Provincia di Cremona con no- comunicare tempestivamente all’Autorità concedente ogni
ta 7 aprile 2005 n. 74539 in ordine all’applicazione degli obblighi variazione di domicilio che dovesse intervenire nel corso della
ittiogenici, è imposta al concessionario la corresponsione di un concessione.
controvalore in denaro da versare annualmente all’Amministra-
zione Provinciale di Cremona, che lo vincolerà all’attività di ripo-
polamento o ad altri interventi di recupero ittiofaunistico;
e) Il titolare della concessione si impegna altresì ad esegui-
re le operazioni di manutenzione dei fontanili e di pulizia e di
manutenzione dell’asta della Roggia Morgola al fine di garan-
tire la corretta funzionalità idraulica dei bocchelli derivatori e il
naturale deflusso dell’acqua lungo la Roggia stessa anche se il
bisogno di dette opere venisse accertato in seguito;
f) Sarà a carico della ditta concessionaria eseguire e mante-
nere tutte le opere necessarie a garantire l’uso corretto e razio-
nale delle acque;
Bollettino Ufficiale –5–

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

bilancio»;
C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Valutato che:
D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3768
Aggiornamento, ai sensi dell’art. 2, comma 22 bis, della l.r. • in Regione Lombardia ci sono attualmente 853 farmacie
rurali, di cui circa 550 si stima siano ubicate in località con
23/2013, delle indennità di cui all’art. 1 della l.r. 12/1986
(Provvidenze a favore dei farmacisti rurali) popolazione fino a 3.000 abitanti, in considerazione dell’e-
voluzione demografica;
LA GIUNTA REGIONALE • le farmacie rurali rappresentano un presidio fondamentale
Vista la legge n. 221/1968, così come modificata dal d.lgs. nel sistema sanitario lombardo perché spesso operano in
n. 153/2009, che all’art. 2 prevede: realtà piccolissime, lontane dalle grandi vie di comunica-
zione, caratterizzate da una popolazione dall’età media
• «L’accordo collettivo nazionale di cui all’ articolo 8, com- alta ed in molti piccoli Comuni sono l’unico punto di riferi-
ma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e
mento per la popolazione;
successive modificazioni, stabilisce i criteri da utilizzare da
parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di • le farmacie rurali si trovano quindi ad offrire assistenza in
Bolzano per la determinazione dell’indennità di residenza una situazione disagiata ed in un contesto di mercato ri-
prevista dall’articolo 115 del testo unico delle leggi sanita- dottissimo;
rie approvate con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, in
favore dei titolari delle farmacie rurali. I predetti criteri tengo-
• per compensare la descritta situazione di disagio la norma-
tiva vigente prevede che alle farmacie site in Comuni con
no conto della popolazione della località o agglomerato popolazione inferiore a 3.000 abitanti spetti un’indennità di
rurale in cui è ubicata la farmacia, nonché di altri parame- residenza;
tri indicatori di disagio, in relazione alla localizzazione delle
farmacie, nonché all’ampiezza del territorio servito; • l’indennità annua, complessivamente riconosciuta alle far-
macie rurali, calcolata con le tariffe attuali, ammonta a cir-
fino a quando non viene stipulato l’accordo collettivo nazionale ca 450.000,00 euro;
di cui al primo comma, l’indennità di residenza in favore dei ti-
tolari delle farmacie rurali continua ad essere determinata sulla • le indennità sono a carico del FSR e sono annualmente tra-
base delle norme preesistenti. (...)»; sferite alle ASL competenti per territorio, che provvedono al
riconoscimento agli aventi diritto;
Preso atto che allo stato attuale non è ancora intervenuto
l’accordo collettivo nazionale di cui all’ articolo 8, comma 2, • le indennità stabilite dalla l.r. n. 12/1986 non sono state più
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive aggiornate dal 1986 ed attualmente non consentono più
modificazioni; un adeguato sostegno a queste attività;
Vista la l.r. n. 12/1986 «Provvidenze a favore dei farmacisti rura- Ritenuto pertanto, al fine di garantire un adeguato sostegno
li» ed, in particolare, l’art. 1 che prevede: alle farmacie rurali, di aggiornare - nelle more del citato ac-
cordo collettivo nazionale - le indennità di cui all’art. 1 della l.r.
• «1. A decorrere dal 1º gennaio 1985 l’indennità di residenza n. 12/86, come segue:
prevista dalla Legge 8 marzo 1968, n. 221 a favore dei titola-
ri di farmacie rurali, dei farmacisti direttori responsabili che • a decorrere dal 1º gennaio 2015 l’indennità di residenza
sostituiscono il titolare nei casi consentiti dalla legge, dei prevista dalla Legge 8 marzo 1968, n. 221 a favore dei titola-
gestori provvisori delle farmacie stesse, è così fissata: ri di farmacie rurali, dei farmacisti direttori responsabili che
sostituiscono il titolare nei casi consentiti dalla legge, dei
a) L. 2.800.000 annue per popolazioni fino a 1.000 abitanti; gestori provvisori delle farmacie stesse, è così fissata:
b) L. 1.600.000 annue per popolazioni da 1.001 a 2.000 a) Euro 3.354,90 annue per popolazioni fino a 1.000
abitanti; abitanti;
c) L. 1.000.000 annue per popolazioni da 2.001 a 3.000 b) Euro 1.917,09 annue per popolazioni da 1.001 a 2.000
abitanti; abitanti;
• 2. Per quanto concerne le farmacie rurali ubicate in località c) Euro 1.198,18 annue per popolazioni da 2.001 a 3.000
comprese tra i 3.000 e i 5.000 abitanti, l’indennità di residen- abitanti;
za può essere concessa fino a L. 600.000 a condizione che
il reddito netto annuo prodotto dalla farmacia, e dichiarato • a decorrere dal 1 Gennaio 2015, tutte le suddette indennità
ai fini dell’ILOR, non superi le L. 960.000 annue; verranno aggiornate ogni biennio in base all’indice di riva-
lutazione monetaria ISTAT FOI, con la finalità di rimanere in
• 3. L’onere dell’indennità grava come spesa fissa obbliga- linea con il valore del suddetto indice;
toria sul bilancio del comune nella misura di L. 80.000 e sul
bilancio della regione per la rimanente parte; Precisato che:
• 4. Al comune che gestisca la farmacia rurale secondo le • il suddetto aggiornamento delle indennità comporta degli
norme stabilite dal r.d. 15 ottobre 1925, n. 2578 spetta un oneri aggiuntivi stimati pari a Euro 500.000,00 per l’anno
contributo annuo a carico della regione pari alla misura 2015 che trovano copertura nel finanziamento di parte cor-
dell’indennità di cui ai commi precedenti ridotta della quo- rente del FSR per l’esercizio 2015 nel capitolo 8374;
ta dovuta dal comune»; • dette risorse saranno assegnate alle ASL, per i seguiti di
Vista la l.r. n. 37/2014 «Bilancio di previsione 2015 – 2017» competenza, con successivi provvedimenti della D.G. Salu-
(pubblicata sul B.U.R.L. n. 53, suppl. del 31 dicembre 2014) che, te;
all’art. 2, comma 26, lett. a), prevede: • le determinazioni relative agli esercizi successivi saranno ri-
• «Alla legge regionale 24 dicembre 2013, n. 23 (Bilancio di compresi nella delibera annuale delle regole del SSR;
previsione per l’esercizio finanziario 2014 e bilancio plurien- Ritenuto di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bol-
nale 2014 - 2016 a legislazione vigente) è apportata la se- lettino Ufficiale della Regione Lombardia (B.U.R.L.) e sul sito web
guente modifica: della Direzione Generale Salute;
a) dopo il comma 22 dell’articolo 2 è aggiunto il seguente: Vagliate e fatte proprie le suddette motivazioni;
• ‘22 bis. La Giunta regionale è autorizzata ad aggior- All’unanimità dei voti espressi ai sensi di legge;
nare con proprio provvedimento le indennità di cui
all’articolo 1 della legge regionale 16 maggio 1986, DELIBERA
n. 12 (Provvidenze a favore dei farmacisti rurali) nei per le motivazioni espresse in premessa e che qui si intendo-
limiti degli stanziamenti di bilancio». no integralmente richiamate:
Richiamata la d.g.r. n. 2989 del 23 dicembre 2014 «Determi- 1) di aggiornare, ai sensi dell’art. 2, comma 22 bis della l.r.
nazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regio- 23/2013, le indennità di cui all’art. 1 della l.r. 12/1986 (Provviden-
nale per l’esercizio 2015» - (di concerto con gli Assessori Cantu’ ze a favore dei farmacisti rurali) - nelle more della definizione
e Melazzini) ed, in particolare, l’allegato b) «Regole di sistema dell’accordo collettivo nazionale di cui all’ art. 8, comma 2, del
2015: ambito sanitario», punto 2.5.4. «indennità farmacie rurali» d.lgs. n. 502/1992 - al fine di garantire un adeguato sostegno
che prevede: alle farmacie rurali, come segue:
• «la DG Salute a seguito dell’ approvazione della modifica • a decorrere dal 1º gennaio 2015 l’indennità di residenza
dell’art. 1 della legge regionale 12/86, proporrà alla giunta prevista dalla Legge 8 marzo 1968, n. 221 a favore dei titola-
l’aggiornamento delle indennità per le farmacie rurali se- ri di farmacie rurali, dei farmacisti direttori responsabili che
condo gli indici ISTAT -FOI e nei limiti degli stanziamenti di sostituiscono il titolare nei casi consentiti dalla legge, dei
–6– Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

gestori provvisori delle farmacie stesse, è così fissata:


a) Euro 3.354,90 annue per popolazioni fino a 1.000
abitanti;
b) Euro 1.917,09 annue per popolazioni da 1.001 a 2.000
abitanti;
c) Euro 1.198,18 annue per popolazioni da 2.001 a 3.000
abitanti;
• a decorrere dal 1 Gennaio 2015, tutte le suddette indennità
verranno aggiornate ogni biennio in base all’indice di riva-
lutazione monetaria ISTAT FOI, con la finalità di rimanere in
linea con il valore del suddetto indice;
2) di precisare che:
• il suddetto aggiornamento delle indennità comporta degli
oneri aggiuntivi stimati pari a Euro 500.000,00 per l’anno
2015 che trovano copertura nel finanziamento di parte cor-
rente del FSR per l’esercizio 2015, nel capitolo 8374;
• dette risorse saranno assegnate alle ASL, per i seguiti di
competenza, con successivi provvedimenti della D.G. Salu-
te;
• le determinazioni relative agli esercizi successivi saranno ri-
compresi nella delibera annuale delle regole del SSR;
3) di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lombardia (B.U.R.L.) e sul sito web della
Direzione Generale Salute.
Il segretario: Fabrizio De Vecchi
Bollettino Ufficiale –7–

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3770 matoria potrà incrementarsi principalmente nei territori ove ri-
La cremazione in Lombardia. Approvazione delle indicazioni sulterebbe ancora al di sotto del 20%. Con riguardo a quanto
per l’evoluzione della rete degli impianti, elaborate in esito sopra evidenziato, risulta prioritariamente opportuno migliorare
all’analisi dei dati raccolti in conformità alle d.g.r. VIII/4642 le sinergie tra Comuni e Gestori degli impianti, al fine di ridurre i
del 4 maggio 2007 e d.g.r. X/3482 del 24 aprile 2015 tempi di attesa, favorendo le legittime aspettative dei cittadini»;
LA GIUNTA REGIONALE Vista la d.g.r. 24 aprile 2015 n. X/3482 «Comunicazione alla
Giunta del Vice Presidente Mantovani avente oggetto «Gli im-
Premesso che Regione Lombardia è già intervenuta con pro- pianti di cremazione in Lombardia», con cui la Giunta Regionale
prie normative e regolamentazioni nel campo delle attività fune- ha condiviso l’opportunità di avviare un monitoraggio presso i
bri e cimiteriali, prevedendo tra l’altro: Comuni al fine di verificare l’esistenza di una mobilità extra-re-
• la sollecitazione ai Comuni a favorire, nell’ambito della loro gionale delle cremazioni di cadavere i cui esiti integrino i dati
pianificazione, il ricorso alle forme di sepolture di minor im- trasmessi annualmente dai gestori degli impianti di cremazione;
patto ambientale individuate nella inumazione e nella cre- Visto il documento elaborato dalla D.G. Salute - Unità Organiz-
mazione, ed il ricorso alla cremazione anche per le inuma- zativa Governo della Prevenzione e tutela sanitaria di cui all’Al-
zioni da almeno dieci anni e per le tumulazioni da almeno
legato A parte integrante del presente provvedimento, intitolato
venti anni, come soluzione al problema della insufficienza
«Gli impianti di cremazione in Lombardia d.g.r. X/3482 del 24
di spazio per le sepolture;
aprile 2015 – Relazione esiti» – aggiornamento 2015»;
• il censimento degli impianti di cremazione esistenti, della Ravvisata la necessità che la realizzazione di nuovi impianti e
relativa attività e potenzialità;
la eventuale ristrutturazione di quelli esistenti avvenga secondo
• la realizzazione di almeno un impianto per la cremazione valutazioni di razionalizzazione e di compatibilità ambientale, in
di cadaveri o esiti di fenomeni cadaverico trasformativi relazione alla autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi
conservativi contenuti in casse sia di legno sia di zinco, in del d.lgs. 152/06 da parte della Provincia, oltreché con l’obiet-
relazione all’esigenza sopra richiamata di liberare spazi per tivo di fornire un servizio efficace, efficiente ed economico alla
nuove sepolture all’interno delle aree cimiteriali esistenti e ri- popolazione lombarda;
durre pertanto la necessità di ampliare le stesse, nonché di
Ritenuto che il documento di cui all’Allegato A costituisca
tutelare la salute degli operatori dei servizi cimiteriali addetti
uno strumento adeguato per il raggiungimento degli obiettivi
alla fase di trasferimento dei resti estumulati dalla cassa di
soprarichiamati nell’ottica dei principi di snellimento e di sempli-
zinco alla cassa in legno;
ficazione degli atti amministrativi e di governo del sistema degli
Visti: impianti di cremazione;
• la legge 30 marzo 2001, n. 130 «Disposizioni in materia di Ritenuto opportuno, ai fini degli obiettivi del presente
cremazione e dispersione delle ceneri»; provvedimento:
• il regolamento regionale 9 novembre 2004, n. 6 ‘Regola- • di approvare il documento «Gli impianti di cremazione in
mento in materia di attività funebri e cimiteriali’ così come Lombardia d.g.r. X/3482 del 24 aprile 2015 – Relazione esiti
modificato dal Regolamento Regionale 6 febbraio 2007, n. - aggiornamento 2015» elaborato dalla D.G. Salute – UO Go-
1 «Modifiche al regolamento regionale 9 novembre 2004, verno della Prevenzione e tutela sanitaria, di cui all’allegato
n. 6 ‘Regolamento in materia di attività funebri e cimiteriali’»; A parte integrante del presente provvedimento;
• la legge regionale 30 dicembre 2009 n. 33 «Testo unico del- • di riconoscere gli impianti di cremazione presenti in Lom-
le leggi regionali in materia Sanità; bardia, riportati in tabella 1 allegato A la cui rete è costituita
• il d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 «Norme in materia ambientale»; da 12 impianti attivi con 23 linee di cremazione, fatti salvi gli
adeguamenti già previsti e sottoposti a verifica preventiva
Vista la d.g.r. 4 maggio 2007 n. VIII/4642 «Attività funebri e ci-
favorevole ai sensi della d.g.r. VIII/4642/2007, ed autorizzati
miteriali: documento «gli impianti di cremazione in Lombardia»
alle emissioni in atmosfera ai sensi del d.lgs. 152/2006, alla
ai sensi del r.r. 6/2004», modificata dalla d.g.r. 4 marzo 2009 n.
data di pubblicazione del presente atto;
VIII/9052 «Determinazioni in merito alle attività e alla localizzazio-
ne degli impianti di cremazione» che: • di stabilire che, entro il 28 febbraio di ogni anno, i Comu-
ni lombardi comunichino alla D.G. Salute, secondo le mo-
• ha censito gli impianti di cremazione esistenti in Lombardia; dalità già praticate in occasione della rilevazione dei dati
• ha riconosciuto gli impianti presenti e precisamente di Ber- attuata a seguito della d.g.r. X/3482/2015 e comunque
gamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Ci- secondo le indicazioni operative che la D.G. Salute fornirà,
nisello Balsamo, Pavia e Varese quali componenti della rete il numero di autorizzazioni alla cremazione di cadaveri e di
lombarda; resti da esumazioni ed estumulazioni, presso impianti regio-
• ha previsto che: nali e extra-regionali;
−− i gestori degli impianti inviino annualmente i dati relativi • di stabilire che, entro il 28 febbraio di ogni anno, i Comu-
alle cremazioni effettuate al fine di consentire di seguire ni lombardi sede di impianto di cremazione acquisiscano
l’evoluzione delle attività di impianto, fornendo supporto dai rispettivi gestori i dati di attività dell’impianto medesimo,
conoscitivo ai fini decisionali; secondo il format già in uso e comunque secondo le indi-
−− il rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera cazioni operative che la D.G. Salute fornirà e li trasmettano
da parte della Provincia a nuovi impianti di cremazione alla medesima;
e/o a nuove linee di cremazione sia subordinato all’esito • di definire che per soddisfare il bisogno stimato all’anno
positivo della verifica preventiva effettuata secondo spe- 2020 sulla base del tasso di mortalità e della previsione del-
cifici criteri da parte della D.G. Salute; la popolazione residente in Lombardia (fonte: ISTAT) sono
−− gli impianti di cremazione esistenti che non raggiungano ipotizzabili fino a un massimo di 36 linee di cremazione da
le 1200 cremazioni/annue a causa di deficit tecnologi- conseguire, in ordine di priorità, attraverso:
ci e/o manutentivi presentino all’Autorità Competente −− il rinnovo dell’attuale rete degli impianti di cremazione,
al rilascio delle emissioni in atmosfera ai sensi del d.lgs ovvero la dismissione delle linee vetuste e la sostituzione
152/2006 un piano di adeguamento; con nuove, ed anche un ampliamento degli impianti esi-
−− gli impianti esistenti e futuri, ad esclusione di quelli elet- stenti con costruzione di nuove linee;
trici, ricevessero obbligatoriamente cadaveri portatori di −− la realizzazione di nuovi impianti non ricompresi nell’elen-
dispositivi elettromedicali a batterie elettrolitiche; co sopra citato;
• ha ammesso la realizzazione in Lombardia di un unico im- • di incaricare la D.G. Salute di monitorare il trend della scel-
pianto sperimentale in grado di accogliere casse di zinco; ta crematoria attraverso i dati trasmessi annualmente dai
Viste le relazioni annuali «Gli impianti di cremazione in Lom- Comuni secondo quanto sopra espresso, per consentire di
bardia» elaborate dalla D.G. Salute redatte sulla base della tra- aggiornare il predetto bisogno stimato;
smissione dei dati da parte dei soggetti gestori degli impianti • di incaricare la D.G. Salute di verificare preventivamente
di cremazione pubblicate sul sito web di Regione Lombardia e che la costruzione di nuove linee e nuovi impianti di crema-
diffuse al territorio dove, in particolare nella relazione dell’atti- zione da parte dei Comuni - preferibilmente se in associa-
vità degli impianti dell’anno 2013, si conclude che «Sulla base zione tra loro – avvenga secondo i criteri della popolazione
dei dati presentati non emerge la necessità di realizzare nuovi residente e del numero di linee di impianto già attive ed
impianti sul territorio lombardo, alla luce sia delle potenzialità efficienti nel territorio provinciale, in una visione che assicuri
attuali e future degli impianti, che del fatto che la scelta cre- una distribuzione omogenea in regione;
–8– Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

• di stabilire che non sia ammessa la realizzazione di impianti sopra citato;


la cui fonte energetica sia elettrica e che non abbiano al- 7. di incaricare la DG Salute di monitorare il trend della scelta
meno due linee di cremazione; crematoria attraverso i dati trasmessi annualmente dai Comuni
• di stabilire che per la combustione delle casse zincate resta secondo quanto sopra espresso, per consentire di aggiornare il
individuato il solo impianto di Milano e che, in seguito alla predetto bisogno stimato;
sua messa in esercizio e alla rilevazione della sua attività, si 8. di incaricare la DG Salute di verificare preventivamente che
potranno prevedere necessità ulteriori della rete; la costruzione di nuove linee e nuovi crematori da parte dei Co-
• di stabilire che la ASL territorialmente competente venga muni - preferibilmente se in associazione tra loro – avvenga se-
coinvolta nell’ambito della Conferenza di Servizi di cui alla l. condo i criteri della popolazione residente e del numero di linee
241/90 dalla Autorità Competente al rilascio dell’autorizza- di impianto già attive ed efficienti nel territorio provinciale, in una
zione alle emissioni in atmosfera di cui all’art. 269 del d.lgs. visione che assicuri una distribuzione omogenea in regione;
152/06 al fine della valutazione delle ricadute sulla salute 9. di stabilire che non sia ammessa la realizzazione di impianti
della popolazione; la cui fonte energetica sia elettrica e che non abbiano almeno
Preso atto che la regolazione della rete degli impianti scatu- due linee di cremazione;
risce anche dalla necessità di limitare e controllare gli impatti 10. di stabilire che per la combustione delle casse zincate re-
sulla salute della popolazione e sull’ambiente generate dalle sta individuato il solo impianto di Milano e che, in seguito alla
relative emissioni in atmosfera: sua messa in esercizio e alla rilevazione della sua attività, si po-
• la realizzazione e il dimensionamento di nuovi impianti e/o tranno prevedere necessità ulteriori della rete;
linee deve garantire che siano efficienti, ovvero il raggiungi- 11. di stabilire che la ASL territorialmente competente ven-
mento di 1200 cremazioni/linea/anno, e ad alta redditività ga coinvolta nell’ambito della conferenza di servizi di cui alla
in funzione di un adeguato bacino di utenza e dell’utilizzo l. 241/90 dalla Autorità Competente al rilascio dell’autoriz-
su più di un turno lavorativo/gg; zazione alle emissioni in atmosfera di cui all’art. 269 del d.lgs.
• gli impianti esistenti, parimenti, devono garantire il raggiun- 152/06 al fine della valutazione delle ricadute sulla salute della
popolazione;
gimento di 1200 cremazioni/linea di cremazione/anno, e
una alta redditività in funzione di un adeguato bacino di 12. di stabilire, anche in relazione alla necessità di limitare e
utenza e dell’utilizzo su più di un turno lavorativo/gg; controllare gli impatti sulla salute della popolazione e sull’am-
biente generate dalle relative emissioni in atmosfera, che:
• gli impianti le cui linee – singolarmente - non raggiungono
il valore di 1200 cremazioni/linea di cremazione/anno de- • la realizzazione e il dimensionamento di nuovi impianti e/o
vono presentare un piano di adeguamento, senza ritardo, linee deve garantire che siano efficienti, ovvero il raggiungi-
all’Autorità Competente al rilascio delle emissioni in atmo- mento di 1200 cremazioni/linea/anno, e ad alta redditività
sfera ai sensi del d.lgs. 152/2006; in funzione di un adeguato bacino di utenza e dell’utilizzo
Stabilito, pertanto, che il presente atto sostituisce integralmen- su più di un turno lavorativo/gg;
te la d.g.r. VIII/4642/2007, già modificata dalla d.g.r. 4 marzo • gli impianti esistenti, parimenti, devono garantire il raggiun-
2009 n. VIII/9052; gimento di 1200 cremazioni/linea di cremazione/anno, e
Ritenuto di prevedere la pubblicazione sul BURL e sul sito web una alta redditività in funzione di un adeguato bacino di
utenza e dell’utilizzo su più di un turno lavorativo/gg;
della Direzione Generale Salute;
A voti unanimi espressi nelle forme di legge; • gli impianti le cui linee – singolarmente - non raggiungono
il valore di 1200 cremazioni/linea di cremazione/anno de-
DELIBERA vono presentare un piano di adeguamento, senza ritardo,
per le motivazioni sopra esplicate che si intendono integralmen- all’Autorità Competente al rilascio delle emissioni in atmo-
te riportate: sfera ai sensi del d.lgs. 152/2006;
1. di sostituire con il presente atto la d.g.r. VIII/4642/2007 già 13. di disporre la pubblicazione del presente atto sul BURL e
modificata dalla d.g.r. VIII/9052/2009; sul sito web della Regione Lombardia e della Direzione Generale
Salute di Regione Lombardia.
2. di approvare il documento «Gli impianti di cremazione in
Lombardia d.g.r. X/3482 del 24 aprile 2015 – Relazione esiti– ag- Il segretario: Fabrizio De Vecchi
giornamento 2015» elaborato dalla D.G. Salute – UO Governo
della Prevenzione e tutela sanitaria, di cui all’allegato A parte ——— • ———
integrante del presente provvedimento;
3. di riconoscere gli impianti di cremazione presenti in Lom-
bardia riportati in tabella 1 allegato A la cui rete è costituita da
12 impianti attivi con 23 linee di cremazione, fatti salvi gli ade-
guamenti già previsti e sottoposti a verifica preventiva favorevole
ai sensi della d.g.r. VIII/4642/2007, ed autorizzati alle emissioni in
atmosfera ai sensi del d.lgs. 152/2006, alla data di pubblicazio-
ne del presente atto;
4. di stabilire che, entro il 28 febbraio di ogni anno, i Comuni
lombardi comunichino alla D.G. Salute, secondo le modalità già
praticate in occasione della rilevazione dei dati attuata a segui-
to della d.g.r. X/3482 del 24 aprile 2014 e comunque secondo le
indicazioni operative che la DG Salute fornirà, il numero di auto-
rizzazioni alla cremazione di cadaveri e di resti da esumazioni ed
estumulazioni, presso impianti regionali e extra-regionali;
5. di stabilire che, entro il 28 febbraio di ogni anno, i Comu-
ni lombardi sede di impianto di cremazione acquisiscano dai
rispettivi gestori i dati di attività dell’impianto medesimo, se-
condo il format già in uso e comunque secondo le indicazioni
operative che la DG Salute fornirà e ne trasmettano copia alla
medesima;
6. di definire che per soddisfare il bisogno stimato all’anno
2020 sulla base del tasso di mortalità e della previsione della
popolazione residente in Lombardia (fonte: ISTAT) sono ipotizza-
bili fino a un massimo di 36 linee di cremazione da conseguire
attraverso, in ordine di priorità:
• il rinnovo dell’attuale rete degli impianti di cremazione, ov-
vero la dismissione delle linee vetuste e la sostituzione con
nuove, ed anche un ampliamento degli impianti esistenti
con costruzione di nuove linee;
• la realizzazione di nuovi impianti non ricompresi nell’elenco
Bollettino Ufficiale –9–

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO A

GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA DGR X/3482 DEL 24 APRILE 2015 – RELAZIONE ESITI
AGGIORNAMENTO 2015

Premessa
La Legge n. 130 del 30 Marzo 2001 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri”, pubblicata nella Gazzetta Uffi-
ciale n. 91 del 19 aprile 2001, stabilisce all’art. 6 (Programmazione regionale, costruzione e gestione dei crematori) che “… le regioni
elaborano piani regionali di coordinamento per la realizzazione dei crematori da parte dei comuni, anche in associazione tra essi,
tenendo conto della popolazione residente, dell’indice di mortalità e dei dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini di
ciascun territorio comunale, prevedendo, di norma, la realizzazione di almeno un crematorio per regione. …”. Stabilisce, altresì, che “…
la gestione dei crematori spetta ai comuni …” che “… provvedono agli oneri connessi alla (loro) realizzazione ed alla gestione anche
con i proventi derivanti dalle tariffe per la cremazione dei cadaveri e per la conservazione o la dispersione delle ceneri nelle apposite
aree all’interno dei cimiteri …”.
La lr n. 33/2009, al Capo III, in coerenza con la citata legge nazionale, ha previsto disposizioni in materia di attività e servizi necro-
scopici, funebri e cimiteriali. Sono stati confermati e ripresi i principi della precedente legge regionale ed in particolare l’uso di feretri
di legno dolce non verniciato, al fine di ridurre i fumi inquinanti e i tempi di cremazione; il potere in capo all’ufficiale di stato civile, in
caso di comprovata insufficienza delle sepolture, di autorizzazione della cremazione delle salme inumate da almeno dieci anni e delle
salme tumulate da almeno venti anni; il dovere di ogni comune, nell’ambito della pianificazione urbanistica e territoriale, di prevedere
aree cimiteriali in grado di rispondere alle necessità di sepoltura nell’arco dei venti anni successivi all’adozione degli strumenti urba-
nistici, con la finalità di favorire il ricorso alle forme di sepoltura di minor impatto sull’ambiente, quali l’inumazione e la cremazione;
l’affidamento a soggetti pubblici o privati della gestione e manutenzione dei cimiteri prevedendo che se il gestore del cimitero svolge
anche attività funebre è obbligatoria la separazione societaria (legge 10 ottobre 1990, n. 287 - Norme per la tutela della concorrenza
e del mercato).

La deliberazione n. VIII/4642 emanata dalla Giunta Regionale della Lombardia in data 4 maggio 2007, in attuazione del regolamento
regionale 6/2004, ha:
 censito i crematori esistenti in Lombardia;
 riconosciuto gli impianti presenti a quella data e precisamente a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano,
Cinisello Balsamo, Pavia, Varese quali componenti della rete lombarda perché in possesso, alla data di pubblicazione della
delibera, dell’autorizzazione all’emissione in atmosfera ai sensi del DLgs 152/2006;
 previsto che:
- i gestori degli impianti inviino annualmente i dati relativi alle cremazioni effettuate al fine di consentire alla Regione
e agli Enti locali interessati di seguire l’evoluzione delle attività di impianto, fornendo supporto conoscitivo ai fini deci-
sionali;
- il rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera da parte della Provincia sia subordinato all’esito positivo della
verifica preventiva effettuata secondo specifici criteri dalla D.G. Salute;
- i progetti degli impianti siano sottoposti a valutazione di impatto paesistico;
- gli impianti esistenti che non raggiungano le 1200 cremazioni/annue a causa di deficit tecnologici e/o manutentivi
presentino un piano di adeguamento all’Autorità Competente al rilascio delle emissioni in atmosfera, ai sensi del DLgs
152/2006;
- gli impianti esistenti e futuri, ad esclusione di quelli elettrici, ricevessero obbligatoriamente cadaveri portatori di dispo-
sitivi elettromedicali a batterie elettrolitiche;
 ammesso in Lombardia la realizzazione di un unico impianto sperimentale in grado di accogliere casse di zinco, rispettoso
di alcune specifiche caratteristiche;

La Giunta Regionale della Lombardia in data 4 marzo 2009 ha emanato la delibera n. VIII/9052 Determinazioni in merito alle attività
e alla localizzazione degli impianti di cremazione” (B.U.R. Lombardia 16/3/2009, n. 1), integrando la precedente dgr VIII/4642/2007.
Il provvedimento ha modificato i criteri localizzativi per i nuovi impianti tenendo in considerazione:
a) la distanza da impianti esistenti,
b) la viabilità e le relative aree critiche,
c) le distanze ed i tempi di percorrenza adeguati,
e ha inoltre riconosciuto l’inserimento nell’elenco degli impianti esistenti di quelli che avrebbero ottenuto successivamente l’auto-
rizzazione all’emissione in atmosfera; la deroga ai criteri di efficienza di 1000/1200 cremazioni anno per nuovi impianti in aree provin-
ciali disagiate.

L’individuazione dei criteri da considerare per valutare il fabbisogno di per la realizzazione degli impianti era allora scaturita “…
dall’analisi del contesto, dall’individuazione di scenari ipotetici di evoluzione della richiesta di cremazione e dalla constatazione che
in Lombardia si stava assistendo ad un incremento dei Comuni lombardi, anche di piccole dimensioni che manifestavano interesse
alla realizzazione di un impianto di cremazione”.

Al 31 dicembre 2014 risultano attivi in Lombardia 12 impianti – Albosaggia (SO), Bergamo, Brescia, Busto Arsizio (VA), Cinisello Balsamo
(MI), Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Pavia, Varese - dotati complessivamente di 23 linee di cremazione. Le loro attività sono
descritte nelle Relazioni annuali GLI IMPIANTI DI CREMAZIONE IN LOMBARDIA redatte sulla base della trasmissione dei dati alla DG
Salute dai singoli gestori e pubblicate sul sito web di Regione Lombardia www.regione.lombardia.sanita.it.
Seppure i dati abbiano rilevato, al 31 dicembre 2013, che la rete lombarda degli impianti è in grado di sostenere l’attuale richiesta di
cremazione pari a 37.281 cremazioni/2013 a fronte di una potenzialità teorica dichiarata dai gestori di circa 59.000 cremazioni/anno
- ipotizzando tutte le linee in funzione su almeno 2 turni di lavoro 365 giorni/anno “… numerosi Comuni ed Associazioni di imprese fu-
nebri segnalano all’Assessorato Salute che un’importante quota delle cremazioni di cadavere è autorizzata ed effettuata fuori regione
a causa dell’indisponibilità efficiente dell’impianto nella zona di interesse del cittadino; … tempi di attesa elevati inducono i Comuni
– 10 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

lombardi a proporre la realizzazione di nuovi impianti …” - si è, pertanto, reso necessario un ulteriore approfondimento comunicato alla
Giunta con dgr X/3482 del 24 aprile 2014.
Situazione relativa alla cremazione e relativi impianti in Lombardia

In Lombardia sono attivi 12 impianti per un totale di 23 linee di cremazione, di cui 20 a metano e 3 a energia elettrica. Nel 2013, il Co-
mune di Milano ha acquisito esito favorevole alla verifica preventiva per la realizzazione, presso il cimitero di Lambrate, dell’impianto
sperimentale per lo zinco in coerenza con la dgr 4642/2007. Negli ultimi anni si è osservata la progressiva dismissione e sostituzione
di linee obsolete. Milano, Pavia e Varese sono gli impianti più vetusti, ma, ad esclusione di Pavia, esiste già la previsione di una loro
sostituzione con introduzione del gas metano (tabella 1).

Tabella 1 – Impianti di cremazione in Lombardia. Caratteristiche.

Impianti Linee Vetustà Note

una linea in esercizio nel 2013 una


Albosaggia (SO) 2 linee a metano
linea avviata 2014

una linea in esercizio nel 2008 sostituzione e dismissione


Bergamo 2 linee a metano
una linea in esercizio nel 2011 di precedenti linee

sostituzione e dismissione
Brescia 2 linee a metano in esercizio nel 2013
di precedenti linee
Busto Arsizio (VA) 1 linea a metano in esercizio nel 2012
Cinisello Balsamo (MI) 2 linee a metano in esercizio nel 2009
Como 2 linee a metano in esercizio nel 2007
sostituzione e dismissione
Cremona 1 linea a metano in esercizio nel 2014
di precedente linea
sostituzione e dismissione
Lodi 1 linea a metano in esercizio nel 2011
di precedente linea
sostituzione e dismissione
Mantova 2 linee a metano in esercizio nel 2008
di precedenti linee
2 linee elettriche e in progetto la sostituzione delle 2 linee
Milano in esercizio tra il 1998 e il 2003 elettriche con 3 linee a metano per
3 a metano casse di zinco
una linea in esercizio nel 1996
Pavia 2 linee a metano
una linea in esercizio nel 2005
In progetto 2 linee a metano di cui una
Varese 1 linea elettrica in esercizio nel 2000
in sostituzione dell’elettrica

Con nota H1.2015.0013166 del 04.05.2015 è stata attivata nei 1546 Comuni lombardi una puntuale rilevazione dei dati relativi alle
cremazioni autorizzate di cadaveri e di resti da esumazioni ed estumulazioni, presso impianti regionali e extra-regionali. La rilevazione1,
effettuata somministrando agli Uffici Anagrafe un questionario (all. 1) ha consentito di integrare i dati trasmessi dai gestori di impianto
nel rispetto della d.g.r. n. VIII/4642/2007.

Figura 1 - Impianti di cremazione nel nord Italia. Mappa.

1 Hanno aderito alle rilevazione 999 Comuni (circa 2/3 del totale). I Comuni di Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Cinisello Balsamo che possiedono un impianto di crema-
zione non hanno risposto alla rilevazione.
Bollettino Ufficiale – 11 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Figura 2 - Impianti di cremazione in Lombardia in relazione alla densità abitativa


(Fonte ISTAT)

.
– 12 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

In Tabella 2 e 3 sono riportati i dati delle cremazioni effettuate, rispettivamente, in impianti dentro e fuori regione, disaggregati per anno
e per tipologia.

Tabella 2 – Esiti della survey. Cremazioni autorizzate ed effettuate in impianti in Lombardia

Comuni Lombardi cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti
con impianto 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014
ALBOSAGGIA 34 4 47 4 50 37 1.057 265 1.574 512
BERGAMO 1.735 872 2.288 2.674 2.167 1.718 1.580 840 1.622 444
BRESCIA 924 321 938 282 1.658 633 1.203 405 1.756 289
BUSTO ARSIZIO 6 3 8 3 417 190 174 87 585 197
CINISELLO BALSAMO 572 212 552 238 385 100 446 115 404 109
COMO 1.157 76 1.004 99 1.070 84 962 94 794 70
CREMONA 54 25 87 39 113 32 43 15 178 24
LODI 79 37 189 62 379 139 585 174 589 177
MANTOVA 196 141 229 92 298 131 744 365 542 298
MILANO 6.476 2.427 6.705 4.465 7.413 3.500 7.528 3.482 7.935 2.182
PAVIA 280 54 237 52 315 201 483 214 329 379
VARESE 1.168 100 1.615 123 1.802 59 1.891 98 1.081 74
N cremazioni per le
quali i Comuni non
conoscono i dati 912 64 1.121 85 1.285 94 1.421 119 1.525 158
identificativi dell’im-
pianto
TOTALE 13.593 4.336 15.020 8.218 17.352 6.918 18.117 6.273 18.914 4.913

Tabella 3 – Esiti della survey. Cremazioni autorizzate ed effettuate in impianti fuori Lombardia

Comuni extralombar- cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti
dia con impianti 2010 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014
LUGANO 116 2 143 1 344 5 115 2 141 2
NOVARA 120 34 70 19 36 46 177 146 185 81
SPINEA 14 65 13 36 3 23 11 20 11 8
TRECATE 230 35 935 182 1.370 402 1.311 801 1.600 722
VERBANIA 67 3 53 6 65 7 89 5 112 28
VERONA 1 80 1 67 15 48 5 46 0 2
TOTALE 548 219 1.215 311 1.833 531 1.708 1.020 2.049 843

Risulta che, nel periodo 2010-2014, una quota delle cremazioni autorizzate avvenga in impianti fuori regione: con riguardo ai cadaveri,
la quota è cresciuta da circa il 4% nel 2010 a circa il 10% nel 2014; con riguardo ai resti, dal 5% al 15%.

Tabella 4 – Esiti della survey. Quote cremazioni in e fuori Lombardia

cadave- cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti cadaveri resti


Cremazioni resti 2010
ri 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 2014 2014
Totale comuni con
14.141 4.555 16.235 8.529 19.185 7.449 19.825 7.293 20.963 5.756
impianto
Percentuale fuori re-
gione su comuni con 3,9 4,8 7,5 3,6 9,6 7,1 8,6 14,0 9,8 14,6
impianti
Percentuale in regio-
ne su comuni con 96,1 95,2 92,5 96,4 90,4 92,9 91,4 86,0 90,2 85,4
impianti

I grafici che seguono forniscono la rappresentazione dei valori in tabella 4.


Bollettino Ufficiale – 13 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Grafico 1 - Esiti della survey. Cremazioni di cadavere fuori Regione Grafico 2 - Esiti della survey. Cremazioni di resti fuori Regione

12 16
14
10
12
8
10
6 8
4 6
4
2
2
0
0
2010 2011 2012 2013 2014
2010 2011 2012 2013 2014

cremazioni di cadaveri fuori regione cremazioni di resti fuori regione

I motivi che giustificano l’utilizzo di impianti in Comuni fuori regione sono la cassa di zinco (nel 12% dei casi); vicinanza al luogo di resi-
denza (nel 19%); i tempi di attesa (nel 32%). I tempi medi di attesa rilevati con il survey sono, negli impianti in Regione, 1 gg a Brescia; 2
gg a Varese; 3 gg a Busto Arsizio; 3,5 gg a Milano; 4 gg a Bergamo; 5 gg a Como; negli impianti fuori Regione variano da 0 a 30gg, con
un valore medio di 9 gg, ove tempi molto lunghi hanno a riferimento l’erogazione dell’intero servizio di esumazione e estumulazione
di resti (dall’attivazione del service alle operazioni di espletamento).
Risulta che nella quasi totalità dei casi (99%) non siano state attivate convenzioni, associazioni, unioni tra Comuni per assicurare bacini
di utenza.

Ulteriori analisi derivano dai dati forniti dai gestori nel rispetto della dgr VIII/4642/2007. La scelta crematoria in Lombardia nel 2013 su
base dati 2008 (primo anno di rilevazione dei dati di attività dai gestori) è cresciuta del 49% portandosi al 32,2% del totale dei decessi
(tabella 5). Il trend, ad oggi crescente dal 2009, ha registrato un picco significativo nell’anno 2011 (grafico 3).

Tabella 5 - Rapporto tra decessi e cremazioni

n. cremazioni n. totale de- % scelta cre-


da cadavere cessi matoria
2008 18853 89755 21,0
2009 19088 89567 21,3
2010 21389 90165 23,7
2011 22991 92000 25,0
2012 25721 93757 27,4
2013 26623 91264 29,2
2014 29100 90461 32,2

Di fatto, si è concretizzata nel 2013 l’ipotesi rappresentata dalla dgr VIII/4642/2007 (par. 4): “… scenario al 2010 che la scelta crema-
toria venga effettuata nel 30% dei decessi sulla base del tasso di mortalità attuale si avrà necessità, entro il 2010, di soddisfare circa
24.000/27.000 cremazioni/anno. Tale bisogno potrà essere soddisfatto da un sistema integrato di impianti di cremazione costituiti da
20/22 linee di cremazioni ognuna delle quali effettui almeno 1000/1300 cremazioni/anno. …”. Nel 2013 le linee degli impianti nell’ef-
fettività hanno lavorato mediamente 254 gg/anno per circa 10 h/gg, impiegando circa 2 h/cremazione2 (tabella 6). Ipotizzando
un’attività media che copra 300 gg/anno, per 8 h/gg, le 23 linee attuali lavorerebbero 55.000 h/anno, per un totale di cremazioni
possibili pari a 27.500 cadaveri/anno3, valore che corrisponde all’attuale scelta crematoria sul totale dei decessi.

Grafico 3– Tempi medi di cremazione per impianto/anno

4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5 2012

1,0 2013

0,5 2014
0,0

Negli ultimi anni gli impianti esistenti hanno registrato una riduzione del valore medio sia dei giorni di funzionamento/anno che delle
ore di funzionamento/gg: il tempo medio di cremazione è circa 2h.
2 Si tenga presente che gli impianti di Cremona e Busto Arsizio, nel 2013, hanno lavorato sotto la soglia delle 1200 cremazioni/anno.
3 E’ stato scelto il valore medio di 2h/cadavere per gli impianti lombardi a fronte di valori di 90’ a cremazione/cadavere che è requisito standard di funzionalità di un
nuovo impianto.
– 14 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Tabella 6 - Valori medi di funzionalità di cremazione delle rete degli impianti lombardi

2011 2012 2013 2014


gg/anno di funzionamento 281,2 273,0 254,4 271,7
h/gg di funzionamento 12,4 11,5 10,9 10,7
h/cremazione 2,6 2,0 2,0 2,1

Gli impianti di Cremona, Varese, e Busto Arsizio hanno realizzato 502 (anno 2013), 840 (anno 2014) e 752 (anno 2014) cremazioni
totali/anno posizionandosi ben al di sotto della soglia di 1200 cremazioni /anno individuata quale indicatore di efficienza nella dgr
VIII/4642/2007; in questo modo ricadendo nella condizione prevista al punto e) della citata dgr, ossia nell’obbligo di definizione e
presentazione di un piano di adeguamento tecnologico e gestionale.

Analisi di contesto

La tabella 7 mostra i quozienti di mortalità per Italia, Lombardia e Province (Fonte: ISTAT).

Tabella 7 - Quozienti di mortalità per Italia, Lombardia e Province

Provincia Quoziente di mortalità (per mille)


Regione
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014*
Lombardia 9,4 9,9 9,0 9,2 9,1 9,1 9,4 9,4 9,4 9,2 9,6 9,2 9,1
ITALIA 9,8 10,2 9,5 9,8 9,6 9,8 9,9 10,0 9,9 10,0 10,3 10,0 9,8

I dati elaborati annualmente da SEFIT evidenziano che le cremazioni effettuate in Italia nel corso del 2013 (110.710 cremazioni di fe-
retri) sono cresciute dell’8,7% rispetto all’anno precedente. Le ragioni sarebbero da ricercare nel cambio di propensione dei cittadini,
dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio ed anche alla crisi economica. L’incidenza della cremazione sul
totale delle sepolture, in Italia, per l’anno 2013, è del 18,43% (Fonte: ISTAT). La Lombardia ha un dato più alto, essendo la regione in cui
la cremazione è più sviluppata (è meglio dotata di impianti di cremazione) seguita da Piemonte ed Emilia Romagna.
Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro.
Accanto a Milano, Roma e Genova si confermano, come negli anni precedenti, le città con il maggior numero di cremazioni di cada-
veri effettuate, seguite da Livorno, Mantova e Torino.
In Europa la cremazione è in crescita, a superamento delle forme di sepoltura tradizionali con valori che raggiungono il 38% del totale
dei decessi.
Le stime portano a ritenere che la cremazione possa continuare a crescere, visto il trend in crescita degli ultimi anni a seguito anche
della grande crisi economica: Federutility SEFIT stima che la cremazione passi in Italia dal 19% (stimato 2014) al 30% nel 2050, profon-
damente diverso tra Nord, Centro e Sud e peraltro già raggiunto in Lombardia.

Scenari della scelta crematoria in Lombardia

A partire dal trend tra decessi e cremazioni, la proiezione al 2020 (grafico 4) mostra una quota di cremazioni/decessi che varia tra il
42 % e il 50 % a seconda che si utilizzi un tasso di crescita lineare (conservativo) o esponenziale.

Grafico 4 – Linee di tendenza della cremazione

Ponendo come scenario al 2020 che la scelta crematoria venga effettuata nel 42% - 50% dei decessi, sulla base del tasso di mortalità
del 9,1*1000 (anno 2014) e della previsioni della popolazione residente in Lombardia4 (grafico 5) si avrà la necessità di soddisfare
circa 36.000/42.000 cremazioni/anno. Tale bisogno potrà essere soddisfatto da 30/36 linee di cremazione ognuna delle quali effettui
circa 1200 cremazioni/anno.

4 Demo.istat.it - Previsioni della popolazione residente demo.istat.it/prev/index.html


Bollettino Ufficiale – 15 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Grafico 5 - Previsioni della Popolazione Residente in Lombardia

Tutto ciò premesso, si esprimono le seguenti considerazioni:


 se si conferma il trend in crescita della scelta crematoria l’attuale rete degli impianti, stante i valori medi di esercizio registrati
nell’effettività, non potrà soddisfare la richiesta;
 esiste la necessità di proseguire nel rinnovo dell’attuale rete degli impianti di cremazione, prevedendo la dismissione delle
linee vetuste ed anche un ampliamento degli impianti esistenti (con costruzione di nuove linee e gestione anche su più
turni/gg);
 visto il numero di impianti/linee ad oggi in esercizio in Lombardia, occorre altresì una pianificazione per la costruzione e ge-
stione (sempre su più turni/gg) di crematori da parte dei Comuni, pure in associazione tra essi, fondata su regole/criteri per
la realizzazione e il dimensionamento di nuovi impianti che siano efficienti e ad alta redditività in funzione di un adeguato
bacino di utenza;
 per la combustione delle casse zincate resta individuato il solo impianto di Milano e solo in seguito alla sua messa in esercizio
e alla rilevazione della sua attività si potranno prevedere necessità ulteriori della rete;
 la regolazione della rete degli impianti consideri con attenzione la necessità di limitare e controllare gli impatti sulla salute
della popolazione e sull’ambiente generate dalle relative emissioni atmosferiche.

Realizzazione di nuovi impianti

Poiché le salme non risultano classificabili quali rifiuti ai sensi della parte quarta del 152/2006, gli impianti di cremazione non rientra-
no in alcuna delle categorie progettuali di cui alla parte II del Codice Ambientale (d.lgs 152/06); pertanto non sono sottoposti né a
procedure di verifica di assoggettabilità a Valtutazione di Impatto Ambientale (VIA) né tantomeno a VIA.

Tuttavia, non essendo ricompresi tra gli impianti di cui all’art. 272 c.1 del d.lgs 152/06 (attività con emissioni scarsamente rilevanti) e di
cui all’art. 272 c.2 (attività in deroga), tutti gli impianti di cremazione sono soggetti al procedimento amministrativo di rilascio dell’au-
torizzazione alle emissioni di cui all’art.269 del 152/06 da svolgersi in procedura ordinaria, ossia tramite indizione di lavori di Conferenza
di Servizi di cui alla L. 241/90, la quale prevede il coinvolgimento di tutti gli Enti che abbiano competenza in materia ambientale. Il
rilascio di tale autorizzazione è inoltre subordinato all’esito positivo della verifica preventiva da parte della D.G. Salute.
Si evidenzia, altresì, la necessità di coinvolgere il Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL territorialmente competente nell’ambito
dei lavori di Conferenza di Servizi, indetta dalla Autorità Competente (ad oggi la Provincia), in merito agli aspetti di gestione e tratta-
mento di salme, e alle eventuali ricadute sulla salute pubblica .

L’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi del l’art. 269 del D.Lgs 152/2006, è subordinata alla presentazione da parte del
Comune, preferibilmente se associato ad altri, alla DG Salute di un’istanza tesa a verificare che la nuova linea/il nuovo impianto
contribuisca ad assicurare una distribuzione omogenea in regione Lombardia. In questa logica, la popolazione residente e il numero
di linee di impianto già attive ed efficienti nel territorio provinciale sono primi criteri di verifica ai fini della loro realizzazione (criterio
quantitativo e localizzativo).
Sono altresì criteri da rispettare:
 Efficienza: il raggiungimento di 1200 cremazioni/linea/anno, e alta redditività in funzione di un adeguato bacino di utenza
che tenga conto della popolazione residente, del tasso di mortalità, dell’entità della scelta crematoria, nonché in funzione
del bisogno di cremazione dei resti delle esumazioni ed estumulazioni;
 Tecnologia: l’impianto deve utilizzare la miglior tecnologia disponibile per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera.
 Sostenibilità ambientale: non è ammessa la realizzazione di impianti/linee la cui fonte energetica sia elettrica;

 Territoriale e paesaggistico: non è ammessa la realizzazione di impianti in aree protette naturali ; non è ammessa in prossi-
mità di elementi sensibili (strutture per l’infanzia, strutture sanitarie ….)
 Gestionali: non è ammessa la realizzazione di impianti che non abbiano almeno due linee ed il cui utilizzo non avvenga su
più di un turno lavorativo/gg.

Ristrutturazione di linee/impianti esistenti

Gli impianti le cui linee non raggiungono il valore di 1200 cremazioni/linea/anno presentano senza ritardo un piano di adeguamento
tecnologico e gestionale all’Autorità competente.
L’iter amministrativo è quello già descritto per la realizzazione di nuove linee/impianti.
– 16 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Tabella 8 – Popolazione residente per provincia, impianti e linee di cremazione

Residenti linee di
Provincia impianti
01/01/2015 cremazione
Bergamo 1.108.853 1 2
Brescia 1.265.077 1 2
Como 599.905 1 2
Cremona 361.610 1 1
Lecco 340.251 0 0
Lodi 229.576 1 1
Mantova 414.919 1 2
Milano 3.196.825 2 7*
Monza e della
864.557 0 0
Brianza
Pavia 548.722 1 2
Sondrio 182.086 1 2
Varese 890.234 2 2
TOTALE 10.002.615 12 23

* Milano ha ricevuto autorizzazione all’attivazione di 1 nuova linea


Bollettino Ufficiale – 17 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO 1

scegli la provincia
scegliere il comune

Compilare la tabella inserendo il numero di cremazioni AUTORIZZATE di cadaveri e di resti da esumazione ed estumulazione e il
nome del comune luogo della cremazione

Comune della cremazione


[1][n° cremazioni cadaveri 2010]
[1][n° cremazioni resti 2010]
[1][n° cremazioni cadaveri 2011]
[1][n° cremazioni resti 2011]
[1][n° cremazioni cadaveri 2012]
[1][n° cremazioni resti 2012]
[1][n° cremazioni cadaveri 2013]
[1][n° cremazioni resti 2013]
[1][n° cremazioni cadaveri 2014]
[1][n° cremazioni resti 2014]
Compilare la tabella inserendo il numero di decessi di residenti per il Vs comune
[decessi residenti 2010]
[decessi residenti 2011]
[decessi residenti 2012]
[decessi residenti 2013]
[decessi residenti 2014]
Nel Vs comune è presente un presidio ospedaliero-
Compilare la tabella inserendo il numero di decessi di residenti e non residenti per il Vs comune
[decessi non residenti 2010]
[decessi non residenti 2011]
[decessi non residenti 2012]
[decessi non residenti 2013]
[decessi non residenti 2014]
Segnalare eventuali motivi che giustificano l’utilizzo di impianti in comuni fuori regione
[Motivi logistici (Vicinanza luogo di residenza)]
[Cassa zinco]
[Tempo di attesa]
[Altro]
tempo medio di attesa per la cremazione per impianti fuori regione (in giorni)
Inserire eventuali osservazioni/note
tempo medio di attesa per la cremazione nel proprio impianto (in giorni)
sono attive convenzioni con altri comuni per utilizzo del proprio impianto-

——— • ———
– 18 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO B

DATI ATTIVITA' IMPIANTI DI CREMAZIONE AGGIORNAMENTO 31 DICEMBRE 2014

IMPIANTO BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LODI Albosaggia MANTOVA MILANO CINISELLO BALSAMO PAVIA VARESE Busto A.

Anno di realizzazione 2008-2011 2013 2006 1992 2010 2012 2008-2011 1988-2003 2009 1995 2000 2003

932937 del 23/10/2007 (ELETRICI) DGR 68876 DEL 177/6/1995


AUTORIZZAZONE Prov. MN atto dirigenziale n. 21/87 del 14/07/2011 deterninazione Provincia BS n. 436 del 10/02/2012 ddg 17789 DEL 30/11/2005 dgr V/7346 del 4/4/1991 Prov. LO det.Dir regta 543 2009 Prov. MN atto dirigenziale 21/87 del 14/7/2011 Prov. Mi auto. Dirigenziale 128/08 DECRETO N. 4897 DEL 11/11/1997 DDG 18933 DEL 14.10.2003
18931 del 14/10/2002 e 660720 DEL 19/11/2003 (gas) DECRETO N. 69 DEL 7/(1/2002
Prov. So n. 385/12 12.12.2013
Anno di entrata in 2008 - 2011 (2°linea) 2013 (sostituzione impianti) 2007 1993 12.2.2011 27.12.2012 LINEA 1 2008-LINEA 2 2011 1988-2003 2009 1996-2005 2000 2012
esercizio
Fonte energetica metano metano metano metano metano metano metano 2 linee elettriche + 3 a gas metano metano metano elettrica metano

n. linee di cremazione 2 2 2 1 1 2 2 5 2 2 1 1

carta dei servizi SI SI NO SI SI SI SI NO SI


IMPIANTO CHIUSO DAL 23.4.2014 AL 25.9.2014 CAUSA
NOTE GUASTO

anni 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2012 2013 2014

n. gg/anno di
350 350 224 261 261 251 251 300 300 300 300 300 200 306 209 209 180 209 259 248 265 302 305 279 297 283 288 260 0 0 245 342 305 290 258 324 356 355 278 339 216 310 309 290 297 274 284 279 276 270 310 337 272 312 210 210 249 300 300 300 300 300 270 265 260 180 205 265 280 315 170 273 122 302
funzionamento

n. h/gg di funzionamento 8 8 11 11 11 8 8 12 10,5 14 14 10 10 10 9 9 8 8 8 8 8 4 5 6 7 5 3 5 0 0 9 9 10 10 8 8 19,5 20 19 16 17 16 20 17,21 16 16 16 16 16 16 12 12,2 19,13 24 24 25 16,667 12 10 18 12 12 12 12 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8

n.cremazioni da cadavere 1044 1159 1316 1783 1699 1300 1315 2047 1949 2645 2524 2164 1683 2746 1552 1851 1539 1390 1499 1332 2052 250 305 341 394 481 364 651 0 0 685 1342 1592 1642 1538 2082 2370 2642 3286 3897 3934 4415 4244 7315 6777 7783 7488 8218 8425 8870 1813 2198 2469 2585 2633 2306 2174 1003 1500 1210 1135 1592 1912 1302 1189 707 800 1110 1323 1380 774 836 376 1248

n cremazioni da
399 200 698 385 1232 884 1004 876 1182 544 133 0 0 0 0 0 30 1 16 0 5 0 251 0 0 24 43 46 21 96 315 225 441 278 227 317 1237 542 899 1427 978 1078 1102 717 683 1032 921 686 541 509 50 32 33 130 71 140 81 56 74 74 349 2
esumazione 2283 1428 700 258 48 83 29 808
n. cremazioni da
14 251 0 0 0 0 0 0 0 582 208 221 268 173 168 130 133 175 224 63 57 0 0 0 82 233 317 336 398 800 1225 1587 2052 1938 1469 2428 2216 338 31 83 80 76 157 115 281 25 58 151 201 523 1104 27 1 1
estumulazione
n. cremazioni da parti
anatomiche riconoscibili e 42 9 15 7 135 136 127 117 124 76 3 22 11 15 15 0 0 30 20 19 30 3 24 32 0 0 43 12 26 59 3 6 58 51 98 34 1 406 55 35 42 47 31 34 149 34 20 33 23 36 38 5 4 157 4 6 4 6 18 17 13 12 10 7 1 3 1 2
assimilati
n. cremazioni resti ossi 55 8 15 22 64 57 0 0 0 42 58 118 218 174 206 1400 2930 2445 2218 944 113 67 87 113 123 159 90 139 36 24 25 90

n. totale cremazioni anno 1457 1610 2056 4075 3142 2007 1700 3414 2969 3776 3517 3470 2303 3386 1707 2070 1775 1673 1765 1520 2242 440 459 551 648 616 502 934 0 0 834 1630 1981 2058 1978 2943 3697 4602 5614 6374 5833 7289 6951 9296 7611 10200 11967 11764 11909 11065 2679 3028 3521 3539 3409 2970 2834 1339 1529 1457 1446 2088 2600 2691 1315 780 887 1196 1381 1470 840 1671 752 1343

n. cremazioni 4.500 4.000 12.480 4.380 3.000 2.500 2.000


6.000 5.200 866 2.000 13.650
potenziali/anno
Bollettino Ufficiale – 19 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3776 Enti Locali a presentare specifici progetti di percorsi di Leva Civi-
Criteri attuativi dell’iniziativa: «Leva civica volontaria ca per i giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni residenti in
regionale 2015/2016: percorsi di cittadinanza attiva per il Lombardia da almeno due anni, secondo i criteri attuativi de-
potenziamento delle opportunità dei giovani all’interno degli scritti nell’allegato 1), che forma parte integrante e sostanziale
enti locali lombardi» del presente atto;
LA GIUNTA REGIONALE Precisato, a tal fine, di destinare per il finanziamento dell’ini-
ziativa «Leva Civica volontaria regionale 2015 / 2016: percorsi di
Visto il Programma Regionale di Sviluppo (P.R.S.) della X Legi- cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei
slatura, approvato con d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013, che in ma- giovani all’interno degli Enti Locali lombardi» la dotazione finan-
teria di politiche per i giovani, valorizza la partecipazione attiva ziaria di € 1.500.000,00 a valere sul capitolo 6.02.104.10152 del
alla vita delle comunità e del territorio in cui i giovani vivono e bilancio regionale, che presenta la necessaria disponibilità, se-
promuove lo sviluppo e il consolidamento di politiche di stimolo condo la seguente ripartizione:
all’autonomia e competitività;
Richiamata la legge regionale n. 33 del 16 dicembre 2014 re- • € 750.000, a valere sull’esercizio 2015;
lativa all’istituzione della Leva Civica volontaria regionale, con • € 750.000, a valere sull’esercizio 2016;
la quale Regione Lombardia ha inteso promuovere e istituire, Vista la legge n. 241/1990 che all’art. 12 recita: «La concessio-
in armonia con il principio di sussidiarietà, la Leva Civica volon- ne di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribu-
taria regionale quale esperienza di cittadinanza attiva per la zione di vantaggi economici di qualunque genere a persone
formazione di donne e uomini consapevoli, partecipi, respon- ed enti pubblici e privati sono subordinate alla predetermina-
sabili, solidali e quale investimento della comunità sulle giovani zione ed alla pubblicazione da parte delle amministrazioni pro-
generazioni; cedenti, nelle forme previste dai rispettivi ordinamenti, dei criteri
Vista la d.g.r. n. X/3694 del 12 giugno 2015 avente ad oggetto e delle modalità cui le amministrazioni stesse devono attenersi»;
«Approvazione delle Linee Guida per l’attuazione della legge re- Visto la l.r. n. 1/2012, che dispone all’art. 8 che, ove non siano
gionale n. 33/2014 «Istituzione della Leva civica volontaria regio- già stabiliti da leggi o regolamenti, i criteri e le modalità da os-
nale» (a seguito di parere favorevole espresso dalla Commissio- servarsi nei singoli provvedimenti di concessione di sovvenzioni,
ne Consiliare nella seduta del 13 maggio 2015)», con cui sono contributi, sussidi e vantaggi economici di qualsiasi genere a
state adottate le Linee Guida per il sostegno e la valorizzazione persone o enti pubblici o privati, sono predeterminati, con ap-
dei progetti di Leva Civica, e relative, in particolare, alla definizio- posito provvedimento da pubblicarsi sul Bollettino Ufficiale della
ne dei criteri e delle modalità per l’accesso, la valutazione dei Regione e sul sito istituzionale;
progetti, le tempistiche del procedimento, la definizione dell’at- Viste la l.r. n. 34/1978 «Norme sulle procedure della program-
tività di monitoraggio e controllo sull’attuazione dei progetti, la mazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione», il Rego-
definizione dei presupposti e delle modalità di applicazione dei lamento di contabilità della Giunta regionale n. 1 del 2 apri-
provvedimenti conseguenti; le 2001 e la l.r. n. 37 del 30 dicembre 2014 di approvazione del
Viste: bilancio di previsione 2015-2017;
−− la d.g.r. n. 10923 del 29 dicembre 2009, avente ad ogget- Visti la l.r. n. 20/2008 ed i provvedimenti organizzativi della X
to «Accordo di Programma Quadro Nuova Generazione Legislatura che definiscono l’attuale assetto organizzativo della
di idee: ulteriori iniziative da attivarsi a favore dei giovani»; Giunta regionale ed il conseguente conferimento degli incari-
−− la d.g.r. n. 2508 del 16 novembre 2011 con cui sono state chi dirigenziali;
approvate le «Linee di indirizzo per una governance delle All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;
politiche giovanili in Lombardia 2012-2015» che prevedo- DELIBERA
no, tra gli assi di intervento, le «Politiche per la responsabi-
lità e la cittadinanza attiva in una dimensione di costru- 1. di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, i
zione e sviluppo del senso di comunità», ponendo tra gli criteri attuativi relativi all’iniziativa: «Leva Civica volontaria regio-
obiettivi a regia regionale la promozione del concetto di nale 2015/2016: percorsi di cittadinanza attiva per il potenzia-
legalità attraverso forme di cittadinanza attiva; mento delle opportunità dei giovani all’interno degli Enti Locali
lombardi» di cui all’allegato 1), che forma parte integrante e so-
Considerato l’attuale contesto di crisi occupazionale che col- stanziale del presente provvedimento;
pisce in maniera sempre più incisiva i giovani con conseguenti
maggiori difficoltà di accesso ai circuiti educativi, formativi e la- 2. di destinare per il finanziamento della «Leva Civica volonta-
vorativi, e a favore dei quali, pertanto, risulta necessario adottare ria regionale 2015/2016: percorsi di cittadinanza attiva per il po-
politiche attive di partecipazione, formazione e lavoro; tenziamento delle opportunità dei giovani all’interno degli Enti
Locali lombardi» la dotazione finanziaria totale di € 1.500.000,00
Rilevato, che Regione Lombardia è sensibile a questi aspetti di a valere sul capitolo 6.02.104.10152 del bilancio regionale,
criticità e rivolge da sempre particolare attenzione al coinvolgi- che presenta la necessaria disponibilità, secondo la seguente
mento attivo dei giovani, intervenendo nello specifico attraverso ripartizione:
strumenti innovativi ed iniziative mirate;
Preso atto delle positive sperimentazioni effettuate nel corso
• € 750.000, a valere sull’esercizio 2015;
del 2013 e del 2014 in materia di Leva Civica e più precisamente: • € 750.000, a valere sull’esercizio 2016;
• il bando «Voucher sperimentale Leva Civica regionale» di 3. di demandare al dirigente competente della Direzione Ge-
nerale Sport e Politiche per i Giovani i successivi provvedimenti
cui al d.d.u.o n. 6573 del 23 luglio 2012;
attuativi della presente deliberazione;
• il bando «Voucher Leva Civica regionale – Percorsi di cit- 4. di pubblicare il presente provvedimento unitamente ai cri-
tadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità
dei giovani» di cui alla d.g.r. n. 1340 del 7 febbraio 2014; teri attuativi di cui all’allegato 1), sul Bollettino Ufficiale di Regio-
ne Lombardia e sul sito internet www.sport.regione.lombardia.it,
Visto l’art. 7 comma 2 della citata legge regionale n. 33 del ai sensi del d. lgs. n. 33/2013.
16 dicembre 2014, che dispone che la Regione può erogare
contributi per la realizzazione di progetti di Leva Civica sulla ba- II segretario: Fabrizio De Vecchi
se di appositi bandi nei quali vengono specificate: le aree d’in-
tervento, la tipologia dei soggetti promotori dei progetti di Leva ——— • ———
Civica e la tipologia delle sedi di servizio nelle quali sono inseriti
i volontari;
Ritenuto, in continuità rispetto alle precedenti esperienze e in
attuazione della citata legge regionale n. 33/2014 art. 7 comma
2, di incentivare la realizzazione di progetti di Leva Civica desti-
nati ai giovani da svolgersi all’interno degli Enti Locali lombardi,
al fine di offrire agli stessi anche uno strumento per acquisire ed
ampliare conoscenze e competenze professionali spendibili nel
mercato del lavoro, oltre ad incrementare la loro partecipazione
alla vita sociale e istituzionale all’interno delle comunità locali;
Ritenuto, pertanto, di dare concreta attuazione all’iniziativa:
«Leva Civica volontaria regionale anno 2015: percorsi di cittadi-
nanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani
all’interno degli Enti Locali lombardi», prevedendo di invitare gli
– 20 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO 1

LEVA CIVICA VOLONTARIA REGIONALE 2015/2016: PERCORSI DI CITTADINANZA ATTIVA PER IL POTENZIAMENTO DELLE OPPORTUNI-
TA’ DEI GIOVANI ALL’INTERNO DEGLI ENTI LOCALI LOMBARDI
CRITERI ATTUATIVI

Promuovere la realizzazione all’interno degli Enti locali lombardi di percorsi di Leva Civica volontaria
1. Finalità regionale a favore di giovani di età compresa fra i 18 e 28 anni, quale esperienza di cittadinanza
attiva e di acquisizione di conoscenze e competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro.
La dotazione finanziaria per la realizzazione dell’iniziativa ammonta a € 1.500.000,00 a valere sul ca-
pitolo 6.02.104.10152 del bilancio regionale, secondo la seguente ripartizione:
2. Risorse Finanziarie
- € 750.000 a valere sull’esercizio 2015;
- € 750.000 a valere sull’esercizio 2016.
Comuni lombardi, in forma singola o associata, così come definiti ai sensi del d.lgs. n. 267/2000, iscritti
all’albo regionale lombardo degli enti di servizio civile di cui all’articolo 4 della l.r. n. 2/2006. Il requisito
3. Soggetti promotori di
dell’iscrizione all’albo regionale lombardo risulta soddisfatto anche nel caso in cui il singolo Ente
percorsi di Leva Civica
locale sia iscritto per il tramite di enti di servizio civile di prima e seconda classe, di cui alla legge n.
64/2001 “Istituzione del servizio civile nazionale”.
Regione Lombardia riconosce per ciascun volontario di Leva Civica un contributo di € 3.000,00, a
fronte di spese ammissibili sostenute ammontanti almeno a € 4.875,00.

4. Entità del contributo re-


Il numero massimo dei volontari di leva civica non può essere superiore al 20% del personale in orga-
gionale e numero massi-
nico dell’Ente Locale beneficiario.
mo di volontari

In caso di progetti che prevedano l’inserimento di volontari in numero superiore a 9 unità, il 10% del
totale dei volontari richiesti deve essere riservato a persone con disabilità.

Sono ammesse al contributo regionale le seguenti spese sostenute per il progetto da parte del sog-
getto richiedente:

1. Spese per la formazione (spese per la docenza, la valutazione delle competenze e l’organizza-
5. Spese ammesse al con- zione dei corsi);
tributo regionale 2. Spese di amministrazione (elaborazione cedolini, predisposizione contratti, gestione dei versa-
menti);
3. Spese di gestione (progettazione, selezione e ingaggio, tutoraggio);
4. Spese per l’assicurazione contro gli infortuni, la malattia e la responsabilità civile verso terzi;
5. indennità riconosciuta ai volontari erogata con cadenza non superiore al bimestre.

I progetti proposti devono avere una durata di 9 mesi, pari a 1.050 ore totali (di cui almeno 27 ore
di formazione d’aula) organizzate in 30 ore settimanali. Ai volontari è corrisposta un’indennità di €
433,80 mensili pari al trattamento economico del servizio civile nazionale di cui all’articolo 9 del d.lgs.
n. 77/2002. Dovrà inoltre essere garantita da parte degli Enti locali beneficiari, la copertura assicurati-
6. Durata, trattamento eco- va contro gli infortuni e malattia e responsabilità civile verso terzi dei volontari.
nomico e giuridico

L’attività svolta dai giovani volontari nell’ambito dei progetti di Leva civica non determina l’instaura-
zione di rapporto di lavoro subordinato e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste
di collocamento o dalle liste di mobilità.
I progetti di leva civica riguardano, ai sensi dell’art. 2 comma 1 della l.r. n. 33/2014, l’assistenza e il
servizio sociale, l’attività di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale, la promozione
e organizzazione di attività educative, culturali, sportive, di economia solidale e di protezione civile,
comprese le attività amministrative, progettuali, gestionali e di contabilità connesse ai precedenti
7. Ambiti e sedi di interven- ambiti.
to dei percorsi di Leva
Civica
Le sedi del progetto potranno essere quelle già accreditate, di cui ciascun Ente locale ha dichiarato
la disponibilità all’atto della presentazione del progetto. L’attività potrà essere svolta, nel rispetto delle
coperture assicurative, anche al di fuori di tali sedi, se previsto nel progetto ed in vigenza di apposite
convenzioni con il soggetto che attiva il progetto stesso.

8. Volontari di percorsi di Giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni, cittadini italiani o degli Stati aderenti all’Unione europea
Leva Civica o extra comunitari con regolare permesso di soggiorno, residenti in Lombardia da almeno due anni.

9. Modalità di selezione Gli Enti locali promotori dei percorsi di Leva Civica dovranno selezionare i giovani in possesso dei re-
dei volontari di percorsi quisiti sopra indicati mediante procedure di selezione pubblica improntate a principi di trasparenza,
di Leva Civica correttezza, imparzialità e adeguata pubblicizzazione
Bollettino Ufficiale – 21 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Ai fini dell’assegnazione del contributo regionale, i progetti di Leva Civica presentati dagli Enti locali
verranno valutati sulla base dei seguenti criteri:

1. caratteristiche del progetto in termini di obiettivi che si intendono perseguire, delle attività previste
e del numero dei volontari impiegati (fino ad un massimo di 10 punti);
2. organizzazione delle risorse tecniche, umane e strumentali (fino ad un massimo di 10 punti);
10. Criteri di valutazione dei 3. coerenza del progetto rispetto all’area di intervento e agli obiettivi perseguiti (fino ad un massimo
percorsi di Leva Civica di 10 punti);
4. coinvolgimento di uno o più volontari di Leva Civica nelle attività di informazione, consulenza
ed assistenza a favore dei cittadini dell’Ente locale beneficiario che ha aderito formalmente alla
misura regionale denominata “Dote Sport” (10 punti);
5. coinvolgimento di uno o più volontari di Leva Civica nelle attività di implementazione e di ag-
giornamento dell’Anagrafe dell’Impiantistica Sportiva, di cui all’articolo 7 della l.r. n. 26/2014 (10
punti).

11. Tempistica di attuazio-


ne dei percorsi di Leva I progetti dovranno essere avviati il 1 dicembre 2015 e concludersi entro il giorno 31 agosto 2016.
civica

1. Approvazione del bando: entro 30 giorni dalla data della Delibera di Giunta di approvazione dei
criteri;
2. Presentazione della domande a Regione Lombardia da parte degli Enti Locali o degli Enti inter-
medi iscritti all’albo regionale lombardo degli enti di servizio civile di cui all’articolo 4 della l.r. n.
2/2006: entro il 16/09/2015;
3. Approvazione della graduatoria degli Enti locali beneficiari: entro il 21/10/2015;
4. Approvazione da parte degli Enti locali beneficiari della graduatoria dei volontari di Leva civica
12. Termini procedimentali selezionati mediante procedure di selezione improntate a principi di trasparenza, correttezza, im-
parzialità e adeguata pubblicizzazione: entro il 16/11/2015;
5. Trasmissione da parte degli Enti Locali beneficiari della documentazione, secondo le modalità
indicate da Regione Lombardia nel bando, degli esiti della selezione dei volontari di Leva Civica:
entro il 23/11/2015;
6. Liquidazione dell’acconto del 50%: entro il 31/12/2015;
7. Liquidazione del saldo del 50%: entro 60 giorni dalla data di scadenza del termine per la presen-
tazione della rendicontazione.

Eventuali richieste di informazioni relative al bando potranno essere inviate all’indirizzo di posta elet-
13. Informazioni
tronica: giovani@regione.lombardia.it.
– 22 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3778 Rilevato che gli interventi di cui sopra sono coerenti con le po-
Interventi per l’incremento dell’attratività e della competitività litiche di promozione e valorizzazione del sistema Lombardia e
del territorio lombardo in collaborazione con il sistema finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del Piano per l’attrat-
camerale – Ulteriori determinazioni nell’ambito dell’asse 2 tività 2015 in una logica di sistema ed integrazione degli opera-
dell’ADP competitività tori dei diversi settori e delle filiere di riferimento;
LA GIUNTA REGIONALE Verificata la condivisione e la valutazione favorevole da parte
dei responsabili dell’Asse 2 dell’AdP Competitività degli interven-
Vista la l.r. 16 luglio 2007 , n. 15 «Testo unico delle leggi regio- ti di cui sopra, da formalizzare nella prossima seduta utile della
nali in materia di turismo» che definisce le politiche integrate per Segreteria Tecnica dell’AdP Competitività;
lo sviluppo turistico sostenibile del territorio e gli interventi della
Regione per la promozione turistica; Ritenuto, per quanto sopra esposto, necessario approvare i
progetti di cui all’allegato 1) che forma parte integrante e so-
Vista la l.r. 2 febbraio 2010 n. 6 «Testo unico delle leggi regio- stanziale del presente provvedimento per una spesa comples-
nali in materia di commercio e fiere» e successive modifiche e siva di di € 46.472,00 IVA inclusa e di assicurare la copertura di
integrazioni che agli artt. 136 e 137 indica gli «Interventi regionali tale somma a valere sul capitolo 6863 dell’esercizio finanziario
per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie impre- 2015 che presenta la necessaria disponibilità di Competenza e
se commerciali» e le «aree di intervento» all’interno delle qua- di Cassa;
li si articolano le iniziative di promozione e sostegno all’attività
commerciale; Atteso che con successivi provvedimenti dirigenziali si proce-
derà all’assunzione degli atti contabili e di approvazione della
Richiamato il Programma Regionale di Sviluppo della X legi- progettazione esecutiva;
slatura, approvato con d.c.r. n X/78 del 9 luglio 2013, che indivi-
dua, tra le linee strategiche per l’azione del governo regionale, Vista la legge regionale 31 marzo 1978 n. 34 «Norme sulle pro-
lo sviluppo e la valorizzazione del turismo, la promozione integra- cedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità
ta del territorio in una logica di marketing urbano e il sostegno della Regione» e il Regolamento Regionale 2 aprile 2011, n. 1
al terziario innovativo anche al fine di potenziare il ruolo delle «Regolamento di Contabilità della Giunta Regionale e successi-
tecnologie digitali quali piattaforma di sviluppo per l’economia ve modifiche ed integrazioni»;
lombarda; Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle
Richiamata la d.g.r. X/2962 del 19 dicembre 2014 «Piano leggi regionali in materia organizzazione e personale» nonché i
dell’attrattività 2015» specificatamente al percorso per la promo- provvedimenti organizzativi della X Legislatura;
zione integrata dell’attrattività turistico-commerciale del territorio Dato atto che il presente provvedimento è soggetto agli obbli-
in raccordo con gli ambiti del terziario innovativo; ghi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013;
Richiamata la d.g.r. 14 maggio 2015 n. X/3590 di approva- All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge, per i motivi
zione del Programma di Azione 2015 dell’Accordo di program- in premessa;
ma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema DELIBERA
lombardo;
1. di approvare i progetti di cui all’allegato 1) che forma parte
Rilevato che il programma d’azione di cui sopra – Asse 2 «At- integrante e sostanziale del presente provvedimento:
trattività e competitività dei territori» prevede iniziative da condi-
videre col Sistema Camerale lombardo per il sostegno ai settore • ristampa della guida tematica sul cineturismo – «Le stel-
del commercio e del turismo, sia attraverso il sostegno a iniziati- le del Lago di Como» in collaborazione con la CCIAA di
Como per un costo a carico di Regione Lombardia di €
ve emblematiche a livello locale che attraverso azioni di sistema
10.492,00;
a livello regionale;
Dato atto che la CCIAA di Como ha proposto un progetto per • «Brescia Open in collaborazione con la CCIAA di Bre-
scia per un costo a carico di Regione Lombardia di €
la ristampa della guida tematica sul cineturismo «Le stelle del
25.000,00;
Lago di Como», con la quale si intende proseguire e rafforzare
l’attività promozionale già avviata sul segmento turistico del ci- • «Workshop Tecnologia, Innovazione, Attrattività nel settore
neturismo, per una spesa di € 10.492,00 IVA inclusa; turistico» per un costo a carico di Regione Lombardia di
€ 10.980,00;
Rilevato che tale segmento è particolarmente rilevante per
il territorio lombardo e comasco in particolare ed è funzionale 2. di prevedere l’imputazione della spesa complessiva di €
ad incrementare la notorietà e attrattività del territorio quale 46.472,00 a valere sul capitolo 6863 dell’esercizio finanziario
location di numerose produzioni cinematografiche di livello in- 2015 che presenta la necessaria disponibilità di Competenza
ternazionale e che i flussi turistici legati al cineturismo sono in e di Cassa;
costante aumento; 3. di rimandare a successivi provvedimenti dirigenziali l’as-
Atteso che la guida rappresenta inoltre un efficace strumento sunzione degli atti contabili e di approvazione della progetta-
al servizio dei visitatori e turisti per la scoperta delle ville, dei par- zione esecutiva;
chi e dei panorami oggetto delle riprese nell’ambito delle pro- 4. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto
duzioni cinematografiche di cui sopra; agli obblighi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs.
Considerato che l’iniziativa è stata approvata in sede di Com- n. 33/2013;
missione Comunicazione in data 27 maggio u.s.; 5. di disporre la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Re-
Dato atto che la CCIAA di Brescia ha proposto il progetto BRE- gione Lombardia e sul sito www.commercio.regione.lombardia.
SCIA OPEN per la prosecuzione e il potenziamento del program- it.
ma di iniziative di promozione turistico-commerciale sviluppate II segretario: Fabrizio De Vecchi
nell’ambito dell’area del Distretto Urbano del Commercio di Bre-
scia e finalizzato al contrasto della desertificazione commerciale ——— • ———
per un importo complessivo di € 50.000,00 di cui a carico di Re-
gione Lombardia € 25.000,00 IVA inclusa;
Considerato che tale iniziativa si pone in continuità con le
politiche promosse da Regione Lombardia a favore del settore
commerciale e che la stessa risulta caratterizzata da elementi
di replicabilità anche presso altri centri urbani lombardi in una
logica di supporto al tessuto economico locale e funzionale alla
promozione dell’attrattività dei centri storici;
Dato atto che Regione Lombardia- DG Commercio, Turismo
e Terziario e Unioncamere Lombardia hanno condiviso l’oppor-
tunità di promuovere un’iniziativa congiunta denominata «Wor-
kshop Tecnologia, Innovazione, Attrattività nel settore turistico»
volta ad approfondire con gli operatori del settore digitale e gli
operatori del turismo il ruolo e le potenzialità delle tecnologie
digitali a favore dello sviluppo della competitività delle imprese
turistiche, funzionale alla definizione di successive e specifiche
iniziative a favore dell’innovazione del settore turistico per un co-
sto complessivo di € 10.980,00 IVA inclusa;
Bollettino Ufficiale – 23 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO 1

DETTAGLIO DEI PROGETTI

1. PROGETTO GUIDA TEMATICA SUL CINETURISMO “LE STELLE DEL LAGO DI COMO”

FINALITA’
Il progetto si propone, attraverso la ristampa della guida tematica sul cineturismo “Le stelle del Lago di Como”, di proseguire e raffor-
zare l’attività promozionale già avviata sul segmento del cineturismo, attraverso la valorizzazione e la promozione turistica del territorio
comasco quale location di produzioni cinematografiche anche a livello internazionale. La guida si rivolge ai turisti e agli appassionati
di cinema che amano ripercorrere le strade e visitare i luoghi oggetto delle riprese nell’ambito delle produzioni cinematografiche di
cui sopra.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
La CCIAA di Como, in quanto soggetto proponente, attiverà le procedure per la ristampa della guida.

TEMPISTICA
Entro Luglio 2015

2. PROGETTO BRESCIA OPEN

FINALITA’
Obiettivo del progetto è il contrasto della desertificazione commerciale, attraverso la realizzazione di azioni di promozione del territorio
destinate a potenziare la frequentazione dell›area del centro urbano di Brescia dove è localizzato il Distretto Urbano, in una logica di
sviluppo di azioni sinergiche tra soggetti pubblici e privati volte ad agevolare l’insediamento di nuove imprese commerciali all’interno
di locali ad oggi sfitti causa della crisi economica, riqualificando contestualmente lo spazio urbano.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
La CCIAA di Brescia è il soggetto attuatore dell’iniziativa

TEMPISTICA
Luglio - Dicembre 2015

3. WORKSHOP TECNOLOGIA, INNOVAZIONE, ATTRATTIVITÀ NEL SETTORE TURISTICO

FINALITA’
Il progetto si propone attraverso la realizzazione di un workshop sulle tecnologie digitali applicate al settore turistico di sostenere e sup-
portare le imprese lombarde nel rafforzamento della loro competitività e pervenire alla definizione degli ambiti di intervento prioritari
nell’ambito della Strategia Digitale 2015- 2020.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
Unioncamere Lombardia è il soggetto attuatore dell’iniziativa

TEMPISTICA
Entro settembre 2015
– 24 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3783 continuo del deflusso minimo vitale - l.r. n. 9/2013» (Alle-
Specifiche tecniche e procedurali relative alla misurazione e gato A, parte sostanziale e integrante del presente provve-
al monitoraggio telematico in continuo del deflusso minimo dimento), dando atto che eventuali successivi aggiorna-
vitale, in attuazione all’art. 53 ter, comma 4, della legge menti di dettagli tecnici operativi saranno approvati con
regionale n. 26/2003 decreto del dirigente regionale competente;
LA GIUNTA REGIONALE • di dare atto che tutte le concessioni di derivazione super-
ficiale d’acqua pubblica ad uso idroelettrico rilasciate o
Visti: rinnovate a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURL
• la direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del presente provvedimento dovranno essere adeguate
n. 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, che istituisce un qua- all’obbligo di installazione di sistemi per la misurazione e il
dro per l’azione comunitaria in materia di acque, preve- monitoraggio telematico in continuo del deflusso minimo
dendo il raggiungimento entro il 2015 di obiettivi di qualità vitale rilasciato in alveo di cui al comma 1 dell’art. 53 ter
ecologica per le acque superficiali; della l.r. n. 26/2003 attenendosi alle indicazioni riportate
nel documento di cui sopra;
• il d.p.c.m. dell’8 febbraio 2013, con il quale è stato appro-
vato il Piano di Gestione del Distretto Idrografico Padano, • di fissare in 12 mesi, a decorrere dall’approvazione della
che costituisce: presente deliberazione, il termine entro il quale - per tutte
−− uno stralcio funzionale del Piano di Bacino del Distretto le concessioni di derivazione superficiale d’acqua pub-
idrografico Padano, con valore di piano territoriale di blica ad uso idroelettrico rilasciate o rinnovate nel perio-
settore; do transitorio tra l’entrata in vigore della l.r. n. 9/2013 e
la pubblicazione sul BURL del presente provvedimento – i
−− lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operati- rispettivi concessionari saranno tenuti a presentare all’au-
vo mediante il quale sono pianificate e programmate torità concedente il progetto per il monitoraggio telema-
le azioni e le misure finalizzate a garantire il persegui- tico in continuo del deflusso minimo vitale; il medesimo
mento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti progetto sarà istruito dall’autorità concedente secondo
dagli artt. 1 e 4 della Direttiva 2000/60/CE; la procedura di cui all’art. 27 del Regolamento Regionale
Richiamati: n. 2/2006;
• il regolamento regionale n. 2 del 24 marzo 2006, «Discipli- Precisato che il progetto per il monitoraggio telematico in
na sull’uso delle acque superficiali e sotterranee, dell’uti- continuo del deflusso minimo vitale e la sua relativa approvazio-
lizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e ne trovano la seguente collocazione nell’iter autorizzativo:
del riutilizzo dell’acqua»; • per le nuove concessioni: l’autorità concedente provve-
• il Programma di Tutela e Usi delle Acque in Lombardia de a richiamare nel disciplinare l’obbligo previsto dalla l.r.
(PTUA), approvato dalla Giunta regionale con d.g.r. n. n. 9/2013; l’approvazione del progetto, secondo le specifi-
VIII/2244 del 29 marzo 2006, in particolare il Capo II delle che riportate in Allegato A, è contestuale all’approvazione
norme tecniche di attuazione «Il deflusso minimo vitale» del progetto esecutivo delle opere già oggetto di conces-
(artt. 31-36); sione secondo le procedure del d.lgs. 387/2003 e s.m.i.;
• le Direttive per l’adeguamento delle derivazioni al rilascio • per i rinnovi: il concessionario che intenda ottenere il rin-
del deflusso minimo vitale, approvate dalla Giunta regio- novo della concessione presenta la relativa domanda
nale con d.g.r. n. VIII/6232 del 19 dicembre 2007; unitamente al progetto di cui alla l.r. n. 9/2013; con il prov-
vedimento di rinnovo l’autorità concedente impone l’in-
che nel loro insieme disciplinano l’attuazione del deflusso mi-
stallazione della relativa strumentazione stabilendo, ove
nimo vitale in Lombardia;
necessario, la tempistica di installazione;
Richiamata inoltre la legge regionale n. 26 del 12 dicembre
Richiamate le seguenti indicazioni operative a cui i Conces-
2003, «Disciplina dei servizi locali di interesse economico gene-
sionari sono tenuti ad attenersi in seguito ad allarme generato
rale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo
dal sistema:
del sottosuolo e di risorse idriche» e ss.mm.ii., che - in seguito alle
modifiche introdotte dalla legge regionale n. 9 del 29 ottobre • entro 24 ore dall’invio da parte del sistema informativo del
2013, «Disposizioni in materia ambientale. Modifiche alle leggi primo avviso di allarme, il concessionario prende in cari-
regionali n. 26/2003, n. 7/2012 e n. 5/2010» - all’art. 53 ter «Di- co la segnalazione e descrive dettagliatamente le cause
sposizioni per l’applicazione del deflusso minimo vitale» preve- che l’hanno generata;
de, per le concessioni di derivazione d’acqua pubblica a scopo
idroelettrico:
• qualora entro lo stesso lasso di tempo il sistema rilevi il ri-
pristino delle regolari condizioni di rilascio del DMV, il con-
• l’obbligo, per le concessioni rilasciate o rinnovate a decor- cessionario chiude il processo di allarme tramite apposita
sezione di sistema;
rere dall’entrata in vigore della legge stessa, di installare,
presso ogni opera di presa ubicata su corsi d’acqua natu-
rali, sistemi per la misurazione e il monitoraggio telematico
• in caso di segnalazione di irregolari condizioni di rilascio
del DMV, il concessionario, entro le medesime 24 ore, inter-
in continuo del deflusso minimo vitale rilasciato in alveo; rompe il prelievo di acqua mantenendo la derivazione in
• di stabilire, con deliberazione della Giunta regionale, senti- stato non attivo fino al persistere di tale condizione;
ta ARPA Lombardia, tempi, specifiche tecniche e modalità • in caso di interruzione nel flusso dati, il concessionario
operative per l’installazione dei dispositivi, le modalità per - oltre ad interrompere il prelievo di acqua entro 24 ore
la misurazione e trasmissione dei dati, nonché i casi in cui dall’inizio della mancata trasmissione e mantenere la de-
non sussistono le condizioni tecniche per l’installazione, la rivazione in stato non attivo fino al persistere di tale con-
misurazione e la trasmissione dei dati necessari all’attua- dizione - ripristina il regolare invio dei dati entro 5 giorni
zione delle disposizioni di cui sopra; lavorativi, salvo eventuali deroghe che potranno essere
Dato atto che, facendo seguito ad incontri ed approfondi- autorizzati dall’autorità concedente in casi particolar-
menti tecnici condotti di concerto con gli uffici competenti della mente complessi;
Regione e delle autorità concedenti in materia di derivazioni di Evidenziato che è demandata a ciascuna autorità conce-
acqua pubblica, ARPA Lombardia in data 15 giugno 2015, con dente, secondo le rispettive peculiarità gestionali e territoriali,
propria nota prot. arpa_mi.2015.0084267 del 15 giugno 2015, ha la definizione puntuale delle indicazioni operative cui attenersi
trasmesso il documento «Specifiche tecniche relative alla misu- per la gestione delle criticità e degli allarmi generati dal sistema
razione e al monitoraggio telematico in continuo del Deflusso per la misurazione e il monitoraggio telematico in continuo del
Minimo Vitale - l.r. n. 9/2013», che descrive in dettaglio tempi, deflusso minimo vitale, nel rispetto dei principi guida di seguito
specifiche tecniche e modalità operative per l’installazione dei indicati:
dispositivi di misura, le modalità per la misurazione e trasmissio-
ne dei dati, la definizione di allarmi e criticità, nonché i casi in cui
• il sistema informatico non si sostituisce alle buone prati-
che e alle modalità di controllo del rispetto del deflusso
non sussistono le condizioni tecniche necessarie per garantire minimo vitale già messe in atto da parte delle autorità
la misurazione e il monitoraggio telematico in continuo del DMV concedenti con metodi tradizionali; eventuali informazioni
rilasciato in alveo dalle opere di presa; ottenute sulla base di riscontri diretti sono quindi conside-
Ritenuto, in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 53 rate prioritarie rispetto a quelle fornite dal sistema;
ter, comma 4, della l.r. n. 26/2003:
• in seguito ad allarme generato dal sistema, l’autorità con-
• di procedere all’approvazione delle «Specifiche tecniche cedente interviene per quanto di propria competenza en-
relative alla misurazione e al monitoraggio telematico in tro il termine massimo di 2 giorni lavorativi;
Bollettino Ufficiale – 25 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

• l’autorità concedente valuta eventuali inadempienze del • ciascuna autorità concedente attiva una casella di posta
concessionario sulla base della normativa vigente; elettronica dedicata alla ricezione delle criticità e degli
allarmi generati dal sistema;
• ciascuna autorità concedente attiva una casella di posta
elettronica dedicata alla ricezione delle criticità e degli 6. di stabilire:
allarmi generati dal sistema;
• che eventuali modifiche o integrazioni all’Allegato A po-
Stabilito: tranno essere approvate con provvedimento del dirigente
competente in materia;
• che eventuali modifiche o integrazioni all’Allegato A po-
tranno essere approvate con provvedimento del dirigente • che le procedure operative relative al funzionamento del
competente in materia; sistema informativo ed eventuali integrazioni/aggiorna-
menti dei protocolli di cui all’Allegato A saranno pubblica-
• che le procedure operative relative al funzionamento del te sul sito istituzionale di ARPA Lombardia in un’apposita
sistema informativo ed eventuali integrazioni/aggiorna-
menti dei protocolli di cui all’Allegato A saranno pubblica- sezione dedicata al sistema di monitoraggio in continuo
te sul sito istituzionale di ARPA Lombardia in un’apposita DMV;
sezione dedicata al sistema di monitoraggio in continuo 7. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento
DMV; sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
Ritenuto di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bol- II segretario: Fabrizio De Vecchi
lettino Ufficiale della Regione Lombardia;
All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; ——— • ———
DELIBERA
1. di approvare le «Specifiche tecniche relative alla misurazio-
ne e al monitoraggio telematico in continuo del deflusso mini-
mo vitale - l.r. n. 9/2013» (Allegato A, parte sostanziale e integran-
te del presente provvedimento), in attuazione delle disposizioni
di cui all’articolo 53 ter, comma 4, della l.r. n. 26/2003, dando
atto che eventuali successivi aggiornamenti di dettagli tecnici
operativi saranno approvati con decreto del dirigente regionale
competente;
2. di dare atto che tutte le concessioni di derivazione superfi-
ciale d’acqua pubblica ad uso idroelettrico rilasciate o rinnova-
te a decorrere dalla data di pubblicazione sul BURL del presente
provvedimento dovranno essere adeguate all’obbligo di instal-
lazione di sistemi per la misurazione e il monitoraggio telematico
in continuo del deflusso minimo vitale rilasciato in alveo di cui al
comma 1 dell’art. 53 ter della l.r. 26/2003 attenendosi alle indi-
cazioni riportate nell’Allegato A;
3. di fissare in 12 mesi, a decorrere dall’approvazione del-
la presente deliberazione, il termine entro il quale - per tutte le
concessioni di derivazione superficiale d’acqua pubblica ad
uso idroelettrico rilasciate o rinnovate nel periodo transitorio tra
l’entrata in vigore della l.r. n. 9/2013 e la pubblicazione sul BURL
del presente provvedimento – i rispettivi concessionari saranno
tenuti a presentare all’autorità concedente il progetto per il mo-
nitoraggio telematico in continuo del deflusso minimo vitale; il
medesimo progetto sarà istruito dall’autorità concedente se-
condo la procedura di cui all’art. 27 del regolamento regionale
n. 2/2006;
4. di dare atto che la collocazione nell’iter autorizzativo del
progetto per il monitoraggio telematico in continuo del deflusso
minimo vitale e la sua relativa approvazione sarà la seguente:
• per le nuove concessioni: l’autorità concedente provve-
de a richiamare nel disciplinare l’obbligo previsto dalla
l.r. n. 9/2013; l’approvazione del relativo progetto è conte-
stuale all’approvazione del progetto esecutivo delle ope-
re già oggetto di concessione secondo le procedure del
d.lgs. 387/2003 e s.m.i.;
• per i rinnovi: il concessionario che intenda ottenere il rin-
novo della concessione presenta la relativa domanda
unitamente al progetto di cui alla l.r. n. 9/2013; con il prov-
vedimento di rinnovo l’autorità concedente impone l’in-
stallazione della relativa strumentazione stabilendo, ove
necessario, la tempistica di installazione;
5. di demandare a ciascuna autorità concedente, secon-
do le rispettive peculiarità gestionali e territoriali, la definizione
puntuale delle indicazioni operative cui attenersi per la gestione
delle criticità e degli allarmi generati dal sistema per la misura-
zione e il monitoraggio telematico in continuo del deflusso mini-
mo vitale, nel rispetto dei principi guida di seguito riportati:
• il sistema informatico non si sostituisce alle buone prati-
che e alle modalità di controllo del rispetto del deflusso
minimo vitale già messe in atto da parte delle autorità
concedenti con metodi tradizionali; eventuali informazioni
ottenute sulla base di riscontri diretti sono quindi conside-
rate prioritarie rispetto a quelle fornite dal sistema;
• in seguito ad allarme generato dal sistema, l’autorità con-
cedente interviene per quanto di propria competenza en-
tro il termine massimo di 2 giorni lavorativi;
• l’autorità concedente valuta eventuali inadempienze del
concessionario sulla base della normativa vigente;
– 26 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO A

Specifiche tecniche relative alla


misurazione e al monitoraggio
telematico in continuo del Deflusso
Minimo Vitale - L.R. n. 9/2013
1. Principi generali ___________________________________________________________ 3
1.1 Acronimi e definizioni ___________________________________________________________ 4
2. Protocollo Strumenti di Misura _______________________________________________ 5
2.1. Introduzione ___________________________________________________________________ 5
2.2. Principi adottati per il controllo in continuo del rispetto della portata di DMV ____________ 5
2.2.1 Notifica di allarme __________________________________________________________________ 5
2.3. Dispositivi e metodologie del monitoraggio in continuo del DMV________________________ 6
2.3.1 Dispositivi di rilascio del DMV ________________________________________________________ 6
2.3.2 Metodologie per la misura in continuo dei rilasci. __________________________________________ 7
2.3.2.1 Luci sotto battente ___________________________________________________________________ 7
2.3.2.2 Stramazzi _________________________________________________________________________ 8
2.3.2.3 Condotte/sistemi di pompaggio dell’acqua ________________________________________________ 8
2.4. Caratteristiche tecniche degli strumenti di misura, specifiche e modalità operative di
installazione. ________________________________________________________________________ 8
2.4.1 Stato della derivazione ______________________________________________________________ 10
2.4.2 Portate rilasciate (DMV) _____________________________________________________________ 11
2.4.2.1 Misura del DMV eseguita per via diretta ________________________________________________ 11
2.4.2.2 Misura del DMV eseguita per via indiretta tramite la rilevazione del livello dell’acqua a monte delle
opere adibite al rilascio (luci sotto battente e stramazzi). ____________________________________________ 12
2.5. Eventuali deroghe all’installazione della strumentazione di misura _____________________ 14
2.6. Luci a stramazzo e luci sotto battente – Esempi di formule per il calcolo della portata. ____ 15
Luci a stramazzo ___________________________________________________________________________ 15
Luci sotto battente__________________________________________________________________________ 19
3. Protocollo per i Sistemi di acquisizione e trasmissione dati DMV ___________________ 22
3.1 Scopo del Protocollo ____________________________________________________________ 22
3.2 Introduzione __________________________________________________________________ 22
3.2.1 Concetti di base e contesto ___________________________________________________________ 22
3.3 Funzionalità richieste ___________________________________________________________ 23
3.3.1 Strumentazione di misura ____________________________________________________________ 23
3.3.2 Attestazione dei collegamenti elettrici nella morsettiera ____________________________________ 23
3.3.3 Modulo di acquisizione e registrazione dei dati - ACQ _____________________________________ 24
3.3.4 Modulo di trasmissione dei dati - TX ___________________________________________________ 26
3.3.5 Modalità di trasmissione dei dati ______________________________________________________ 26
3.3.6 Configurazione del sistema ___________________________________________________________ 28
3.3.6.1 File anagrafica sistema di registrazione __________________________________________________ 28
3.3.6.2 File calendario _____________________________________________________________________ 29
3.3.6.3 Schema XML ______________________________________________________________________ 30
3.3.6.4 Esempi ___________________________________________________________________________ 31
3.3.7 Condizioni operative di funzionamento _________________________________________________ 33
3.3.8 Documentazione a corredo ___________________________________________________________ 33
Bollettino Ufficiale – 27 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

1. Principi generali
Il Deflusso Minimo Vitale (DMV), così come definito nel Regolamento Regionale 2/2006 – Disciplina dell’uso delle
acque superficiali e sotterranee, dell'utilizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo
dell’acqua in attuazione dell'articolo 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 –
rappresenta il “deflusso che, in un corso d’acqua naturale, deve essere presente a valle delle captazioni idriche al fine di
mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati”.

La Regione Lombardia con la Legge regionale 29 ottobre 2013 n. 9 – Disposizioni in materia ambientale. Modifiche
alle leggi regionali n. 26/2003 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche), n. 7/2012 (Misure per la crescita, lo
sviluppo e l’occupazione) e n. 5/2010 (Norme in materia di valutazione di impatto ambientale) – introduce per i
derivatori idroelettrici, in sede di autorizzazione di nuove concessioni o di rinnovi, “l’obbligo di installare, presso ogni
opera di presa ubicata su corsi d’acqua naturali, sistemi per la misurazione e il monitoraggio telematico del deflusso
minimo vitale rilasciato in alveo dalle opere di presa”. Al comma 4 si afferma che “con deliberazione della Giunta
regionale, sentita l’ARPA, sono stabiliti tempi, specifiche tecniche e modalità operative per l’installazione dei
dispositivi, le modalità per la misurazione e la trasmissione dei dati nonché i casi in cui non sussistono le condizioni
tecniche per l’installazione, la misurazione e trasmissione dei dati”.

ARPA Lombardia ha predisposto i Protocolli “Strumenti di misura” e “Sistemi di acquisizione e trasmissione dati
DMV” riportati nel presente documento.

Di seguito si richiamano i concetti di base necessari per il corretto funzionamento del sistema di monitoraggio in
continuo del DMV:

 indicazioni operative per i concessionari:


 Entro 24 ore dall’invio da parte del sistema del primo avviso di allarme il Concessionario dovrà prendere in
carico la segnalazione e descrivere dettagliatamente le cause che l’hanno generata.
 Se, nello stesso periodo di tempo, il sistema informativo rileva il ritorno alle normali condizioni di rilascio
del DMV, il Concessionario dovrà chiudere il processo di allarme tramite apposita sezione di sistema;
 In caso contrario, il Concessionario dovrà, entro le medesime 24 ore, interrompere il prelievo di acqua
mantenendo la derivazione in stato non attivo fino al ripristino delle corrette modalità di rilascio;
 In caso si riscontrasse un’interruzione nel flusso dati il concessionario, oltre a interrompere il prelievo di
acqua entro le 24 ore dall’inizio della mancata trasmissione, è tenuto al ripristino del regolare invio dei dati
entro 5 giorni lavorativi, salvo eventuali deroghe per casi particolarmente complessi che potranno essere
autorizzati dall’autorità concedente. La derivazione potrà essere riattivata solo ad avvenuto rispristino del
regolare flusso dati.
 Nel progetto inerente alle ‘Specifiche tecniche relative alla misurazione e al monitoraggio telematico in
continuo del Deflusso Minimo Vitale - L.R. n. 9/2013’ il Concessionario per ogni punto di rilascio dovrà
indicare uno o più indirizzi di posta elettronica (lista di distribuzione) dove ricevere le segnalazioni da parte
del sistema di controllo e dovrà impegnarsi a tenerli aggiornati secondo le modalità che verranno indicate da
ARPA Lombardia sul proprio sito.

Sul sito istituzionale di ARPA Lombardia verrà realizzata un’apposita sezione dedicata al sistema di monitoraggio in
continuo DMV su cui verranno pubblicate le procedure operative relative al funzionamento del sistema informativo ed
eventuali integrazioni/aggiornamenti dei Protocolli.

3
– 28 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

1.1 Acronimi e definizioni

Insieme della strumentazione necessaria alle funzionalità della Rete DMV.

Si compone di
Stazione  Sensori
 Morsettiera
 Modulo di acquisizione e registrazione dei dati
 Modulo di trasmissione dei dati

Sensore Dispositivo per la misura in campo di specifici parametri.

Regola di rilascio
Il DMV previsto può essere costante, oppure modulato con valori diversi nel corso dell’anno
DMV

Data logger Dispositivo elettronico digitale per l’acquisizione e la registrazione di dati

Lista di distribuzione Elenco dei contatti ai quali inviare mail di notifica di allarmi o eventi di criticità

REM Reti Monitoraggio

GEST Gestore di impianto titolare di concessione di prelievo

DMV Valore della portata da rilasciare a valle di un’opera di presa

QDMV Misura in continuo della portata di DMV effettivamente rilasciata presso l’opera di presa.

ACQ Modulo per l’acquisizione dei dati di campo o data logger

SDER Stato della derivazione (attiva / non attiva)

ADC Convertitore analogico / digitale

TX Modulo per la trasmissione dei dati

FTP File Transfer Protocol

4
Bollettino Ufficiale – 29 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

2. Protocollo Strumenti di Misura

2.1. Introduzione
Il presente Protocollo è un contributo tecnico finalizzato alla realizzazione di tale delibera ed è incentrato sulla
descrizione delle caratteristiche tecniche e sulle modalità di installazione della strumentazione di misura del rilascio del
DMV.

2.2. Principi adottati per il controllo in continuo del rispetto della portata di DMV
Il sistema di controllo in continuo della portata rilasciata a valle delle opere di derivazione, si prefigge di verificare la
presenza ed il rispetto del DMV come definito negli atti di concessione. La mancanza del DMV in alveo a valle di ogni
singola derivazione può essere schematicamente imputabile a:

 cause indipendenti dalla derivazione: in alveo prima della derivazione abbiamo una portata inferiore al
DMV per motivi naturali o a seguito di eccessivi prelievi a monte;
 cause dipendenti dalla derivazione: a monte è presente una portata superiore o uguale al DMV, mentre a
valle il DMV non è rispettato

In ogni caso si può accettare solo una carenza di DMV non imputabile alla derivazione: ciò significa che non è
consentito alcun prelievo se a monte della derivazione abbiamo una portata inferiore o uguale al DMV da rilasciare.

Il sistema di controllo in continuo del DMV presso le opere di presa non può quindi prescindere dall’acquisizione dello
stato della derivazione. Infatti, conoscere se una derivazione è attiva o non attiva permetterà al sistema una gestione più
oculata delle segnalazioni. Con derivazione attiva l’inosservanza del corretto rilascio genererà inevitabilmente un
allarme; viceversa il mancato rispetto del DMV in caso di derivazione non attiva, non essendo imputabile direttamente
all’azione dell’opera di presa, non innescherà alcun segnale di allarme, ma solo un avviso di criticità. Il sistema di
controllo gestito con questa modalità potrà svolgere un ruolo di effettivo supporto decisionale alle Autorità di Controllo
e nello stesso tempo opererà anche a garanzia del Concessionario.

I dati da acquisire presso ogni punto di rilascio necessari per l’implementazione del sistema di controllo in continuo del
rispetto del DMV risultano quindi essere:

 DMV – valore della portata da rilasciare a valle di un’opera di presa definita nell’Atto di Concessione.
 QDMV - misura in continuo della portata di DMV effettivamente rilasciata presso l’opera di presa.
 Stato della derivazione: attiva – non attiva. Indicatore della presenza/assenza di prelievo.

2.2.1 Notifica di allarme


L’allarme di non rispetto del DMV si verifica quando accadono contemporaneamente le seguenti due condizioni:

 Il digitale che riassume il controllo di portata è uguale a 1 (Stato della Derivazione Attiva) oppure tale valore
non è disponibile (mal funzionamento, o stazione in manutenzione), entro un intervallo di valutazione di 30 minuti;
 Il valore del DMV è inferiore al valore atteso (definito nell’Atto di Concessione).

Il valore dello stato della derivazione deve essere misurato in continuo e trasmesso insieme al corrispondente valore di
QDMV La combinazione di questi dati permetterà al sistema di controllo di gestire le segnalazioni secondo il seguente
schema:

5
– 30 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

STATO AZIONE SISTEMA di


QDMV
DERIVAZIONE CONTROLLO
0 < QDMV < DMV non attiva SEGNALAZIONE CRITICITA’
0 < QDMV < DMV attiva INNESCO ALLARME
QDMV => DMV non attiva NESSUNA
QDMV => DMV attiva NESSUNA

2.3. Dispositivi e metodologie del monitoraggio in continuo del DMV


Il R.R. 2/2006, all’art. 15 comma 4, prevede che “a valle del punto di rilascio il concessionario installi appositi sistemi
di misura del valore del DMV, consistenti in misuratori di portata o in sistemi semplificati secondo le prescrizioni
impartite dall’autorità concedente in sede di rilascio della concessione ovvero di adeguamento della medesima al
DMV.” Teoricamente la misura a valle dei rilasci risulta la migliore scelta possibile. In pratica risulta inapplicabile nella
grande maggioranza dei casi. Infatti, a valle dei rilasci, soprattutto per ridotte portate di DMV, si genera un flusso
d’acqua irregolare con bassi livelli idrometrici e, di conseguenza, risulta impossibile trovare una sezione di misura
adeguata all’installazione dei sistemi di misura. In questi casi si dovrebbe regolarizzare il deflusso a valle modificando
le condizioni naturali del corso d’acqua. Questo non è però auspicabile perché aumenterebbe di molto il già elevato
livello di antropizzazione dell’ambiente fluviale. Peraltro anche la Legge regionale 29 ottobre 2013 n. 9 dichiara
esplicitamente che “l’installazione degli strumenti di misura non deve comportare impatti negativi sull’ambiente
naturale”. Per questi motivi la maggioranza dei sistemi di controllo del DMV adottati prevedono l’installazione di
strumentazione a monte dei rilasci per la misura indiretta della portata tramite la misura del livello idrometrico. Tale
metodo di misura permette di controllare che il DMV di concessione sia rispettato ma non di misurare la portata
realmente presente a valle dell’opera di presa, non prevedendo la quantificazione di eventuali perdite e sfiori d’acqua
dalla traversa. Comunque, considerato che la finalità della L.R. 29 ottobre 2013 n. 9 è di garantire la presenza del DMV
in alveo a valle delle opere di presa, la misura indiretta risulta sufficiente a certificare che il corpo idrico riceva un
apporto pari o superiore al valore di DMV stabilito nell’Atto di concessione.

2.3.1 Dispositivi di rilascio del DMV


I dispositivi di rilascio del DMV possono essere suddivisi in 3 tipologie:

1. “luci sotto battente”


2. “luci a stramazzo”
3. condotte e sistemi di pompaggio

I dispositivi di rilascio tramite “luci” (punti 1. e 2.) in Lombardia risultano di gran lunga i più utilizzati: la continuità
idraulica del corso d’acqua è garantita da tasche/aperture realizzate sul corpo traversa o nel tratto iniziale dei canali di
derivazione. Sia le luci a battente che gli stramazzi sono stati ampiamente studiati e descritti in idraulica e sono
caratterizzati, se opportunamente realizzati, dall’avere una relazione univoca tra la portata effluente ed il livello
dell’acqua a monte (paragrafo 2.6 Luci a stramazzo e luci sotto battente – Esempi di formule per il calcolo della
portata.). Per questo motivo, se le luci hanno una sezione fissa ed immutabile, risulta sufficiente la misura del livello di
monte per avere il valore di portata rilasciato.

I dispositivi di cui al punto 3. sono poco frequenti ed utilizzati in particolare in presenza di grossi invasi a monte degli
sbarramenti. Sia le condotte in pressione che i sistemi di pompaggio permettono la misura diretta della portata rilasciata,
effettuata posizionando all’interno o all’esterno della tubazione un misuratore in grado di monitorare direttamente la
velocità e/o il volume del flusso che le attraversa.

6
Bollettino Ufficiale – 31 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Il rilascio presso un’opera di presa può essere effettuato utilizzando simultaneamente due o più tipologie di dispositivi:
la strumentazione in questi casi dovrà essere in grado di fornire in ogni momento la misura dei diversi contributi e
computare il valore del DMV totale dalla loro somma.

2.3.2 Metodologie per la misura in continuo dei rilasci.


Il controllo in continuo dei rilasci previsto con l’entrata in vigore della L.R. 29 ottobre 2013 n° 9, implica che tutti i
parametri necessari al calcolo della portata di DMV dovranno essere raccolti in automatico. Molti impianti di
produzione già eseguono questa operazione, essendo parametri necessari per il corretto funzionamento della derivazione
stessa.

Nella tabella seguente vengono riassunti, per ogni tipologia di dispositivo di rilascio, i parametri minimi che dovranno
essere misurati installando idonei strumenti di misura:

DISPOSITIVO STRUMENTI DI MISURA


GEOMETRIA
DI RILASCIO DISTANZA/APERTURA LIVELLO/BATTENTE VELOCITA’/VOLUME

FISSA - Norm. -
LUCI SOTTO
BATTENTE VARIABILE Norm. Norm. Part.

FISSA - Norm. -
STRAMAZZI
MOBILE Norm. Norm. Part.
CONDOTTE
FISSA - - Norm.
POMPE
Norm.= obbligatorio di norma ; Part. = obbligatorio in casi particolari

La distinzione tra rilasci effettuati tramite luci a sezione fissa e quelli tramite sezioni variabili è necessaria per la scelta
della strumentazione da installare poiché nel primo caso le relazioni idrauliche sono riferite ad un’unica variabile
(tipicamente il livello idrometrico) mentre nel secondo ci sono almeno due grandezze da considerare: il carico idraulico
e la forma o la posizione dell’apertura/paratoia.

2.3.2.1 Luci sotto battente


SEZIONE FISSA (luci ricavate su paratoie o nel corpo traversa; paratoie con apertura sul fondo mantenuta fissa): per
la misura in continuo della portata rilasciata è sufficiente la misura del livello idrico a monte della luce. Gli strumenti di
misura del battente idrico sono gli idrometri che possono essere del tipo a contatto con l’acqua (ad esempio con sensore
galleggiante, piezometrico, bubbolatore) che non a contatto (ad ultrasuoni, radar, laser). Il sensore di livello, scelto tra le
varie tipologie presenti sul mercato, dovrà rispondere alle caratteristiche tecniche minime ed installato secondo le
indicazioni riportate al capitolo successivo. Nel caso di rilasci da paratoie sul fondo dovrà sempre essere descritto il
metodo utilizzato per mantenere fissa l’apertura della luce (perni, fermi o altra soluzione). Dovrà, inoltre, essere sempre
prevista l’installazione di un’asta graduata, in posizione facilmente visibile, riportante il grado di apertura della luce
stessa.

SEZIONE VARIABILE (luci con apertura variabile, paratoie mobili): oltre alla misura idrometrica, realizzata tramite
l’impiego di idrometri che dovranno rispondere alle caratteristiche tecniche minime ed essere installati secondo le
indicazioni riportate al capitolo successivo, è necessaria anche la misura in continuo del grado di apertura o della forma
della luce di rilascio. La metodologia di misura della sezione dovrà sempre essere riportata e descritta nei progetti
redatti dal richiedente la concessione di derivazione, con indicazione della tipologia e delle caratteristiche tecniche dei
sensori adottati (estensimetri a filo, potenziometri o altra strumentazione similare). Dovrà, inoltre, essere sempre

7
– 32 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

prevista l’installazione di un’asta graduata, in posizione facilmente visibile, riportante il grado di apertura della luce
stessa.

2.3.2.2 Stramazzi
SEZIONE FISSA (paratoie a ventola con apertura mantenuta fissa; troppo-pieni e tasche ricavate su paratoie o nel
corpo traversa): nota la geometria risulta sufficiente la misura del livello di monte per ottenere il valore in continuo
della portata. Anche in questo caso gli strumenti di misura sono gli idrometri, che dovranno rispettare le caratteristiche
tecniche minime e le modalità di installazione riportate al capitolo successivo.

SEZIONE VARIABILE (paratoie mobili, stramazzi a galleggiante, paratoie a ventola, stramazzi con sezione
regolabile): oltre alla misura idrometrica è necessaria anche la misura in continuo del grado di apertura della
luce/paratoia o la posizione del dispositivo di rilascio, nel caso di stramazzi a galleggiante. Nei progetti redatti dal
richiedente la concessione dovrà essere sempre descritta in dettaglio la metodologia di misura, specificando sia la
tipologia che le caratteristiche tecniche dei sensori adottati (estensimetri a filo, potenziometri o altra strumentazione
similare). Anche in questo caso gli idrometri dovranno rispettare le caratteristiche tecniche minime e le modalità di
installazione riportate al capitolo successivo.

In presenza di sistemi di rilascio idraulicamente complessi e non correttamente descrivibili con una delle
configurazioni descritte nel presente capitolo, per la misura della portata rilasciata, oltre al sensore di livello, dovrà
essere prevista l’installazione di un sensore di velocità del flusso (sistemi doppler, a tempo di transito, corde foniche o
strumentazione similare).

Tali sistemi dovranno rispettare le stesse caratteristiche tecniche ed accuratezze valide per i misuratori diretti utilizzati
per la portata derivata descritte nel capitolo successivo.

2.3.2.3 Condotte/sistemi di pompaggio dell’acqua


Quando il rilascio del DMV viene effettuato utilizzando acqua in pressione all’interno di tubazioni (condotte, sistemi di
pompaggio), la misura della portata sarà effettuata con sensori che utilizzano metodi diretti di misura, in grado di
caratterizzare la velocità media di transito del flusso o di misurare direttamente il volume transitato nell’unità di tempo
(contatori volumetrici, sensori “a tempo di transito”, tubi di Pitot, venturimetri, sensori elettromagnetici o
strumentazione similare).

2.4. Caratteristiche tecniche degli strumenti di misura, specifiche e modalità operative di


installazione.
Vista la complessità e la variabilità sia dei corpi idrici sfruttati che delle tecnologie impiegate si conferma la necessità
da parte dell’Autorità Concedente, con il supporto di Arpa Lombardia (Art. 33 comma 4 del R.R. 2/2006), di una
valutazione caso per caso dei progetti di misura delle portate derivate e rilasciate relativi a nuove concessioni di
derivazione e alle richieste di rinnovo. Di seguito si riportano, comunque, alcune indicazioni tecniche di massima e
metodologie di installazione che dovranno sempre essere rispettate.

Inoltre, come riportato al paragrafo 1, il monitoraggio ed il controllo in continuo del DMV presso le opere di presa,
anche a garanzia dei Concessionari, non può prescindere dall’acquisizione dello stato della derivazione.

Si riportano di seguito le norme tecniche internazionali di riferimento che dovranno essere rispettate in funzione della
tipologia di strumentazione da installare e nell’esecuzione delle misure di controllo del corretto funzionamento della
stessa. In particolare deve essere assicurata la migliore qualità delle rilevazioni riferendosi – ove possibile- alle
indicazioni riportate nella pubblicazione “Manual on Stream Gauging”- (2010) World Meteorological Organization
WMO. N. 1044.

8
Bollettino Ufficiale – 33 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ISO Titolo
Hydrometry -- Measurement of liquid flow in open channels using
ISO 748:2007
current-meters or floats
ISO 1070:1992 - ISO 1070:1992/Amd
Liquid flow measurement in open channels -- Slope-area method
1:1997
Hydrometry -- Velocity-area methods using current-meters --
ISO 1088:2007 Collection and processing of data for determination of uncertainties in
flow measurement
Hydrometry -- Measurement of liquid flow in open channels -- Part 2:
ISO 1100-2:2010
Determination of the stage-discharge relationship

ISO 1438:2008 Hydrometry -- Open channel flow measurement using thin-plate weirs

ISO 2537:2007 Hydrometry -- Rotating-element current-meters


ISO 3455:2007 Hydrometry -- Calibration of current-meters in straight open tanks
Hydrometry -- Open channel flow measurement using rectangular
ISO 3846:2008
broad-crested weirs
Liquid flow measurement in open channels by weirs and flumes --
ISO 3847:1977 End-depth method for estimation of flow in rectangular channels with
a free overfall
Flow measurement structures -- Rectangular, trapezoidal and U-
ISO 4359:2013
shaped flumes
Hydrometry -- Open channel flow measurement using triangular
ISO 4360:2008
profile weirs
Hydrometric determinations -- Flow measurement in open channels
ISO 4362:1999
using structures -- Trapezoidal broad-crested weirs
ISO 4369:1979 Measurement of liquid flow in open channels -- Moving-boat method
Measurement of liquid flow in open channels by weirs and flumes --
ISO 4371:1984 End depth method for estimation of flow in non-rectangular channels
with a free overfall (approximate method)
ISO 4373:2008 Hydrometry -- Water level measuring devices
Liquid flow measurement in open channels -- Round-nose horizontal
ISO 4374:1990
broad-crested weirs
Hydrometric determinations -- Flow measurement in open channels
ISO 4377:2012
using structures -- Flat-V weirs
Hydrometry -- Measurement of discharge by the ultrasonic (acoustic)
ISO 6416:2004
method
Liquid flow measurement in open channels by weirs and flumes -- V-
ISO 8333:1985
shaped broad-crested weirs
Hydrometric determinations -- Flow measurements in open channels
ISO 8368:1999
using structures -- Guidelines for selection of structure
Measurement of liquid flow in open channels -- Stage-fall-discharge
ISO 9123:2001
relationships
Measurement of liquid flow in open channels -- Tracer dilution
ISO 9555-1:1994
methods for the measurement of steady flow -- Part 1: General
Measurement of liquid flow in open channels -- Tracer dilution
ISO 9555-3:1992 methods for the measurement of steady flow -- Part 3: Chemical
tracers

9
– 34 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Measurement of liquid flow in open channels -- Tracer dilution


ISO 9555-4:1992 methods for the measurement of steady flow -- Part 4: Fluorescent
tracers
ISO/TR 9824:2007 Hydrometry -- Measurement of free surface flow in closed conduits
Hydrometry -- Field measurement of discharge in large rivers and
ISO 9825:2005
rivers in flood
Measurement of liquid flow in open channels by weirs and flumes --
ISO 9827:1994
Streamlined triangular profile weirs
Measurement of liquid flow in open channels -- Method of specifying
ISO 11655:1995
performance of hydrometric equipment
Hydrometric determinations -- Flow measurements in open channels
ISO 13550:2002
using structures -- Use of vertical underflow gates and radial gates
Hydrometric determinations -- Flow measurements in open channels
ISO 14139:2000
using structures -- Compound gauging structures
Hydrometric determinations -- Pumping tests for water wells --
ISO 14686:2003
Considerations and guidelines for design, performance and use
Measurement of liquid velocity in open channels -- Design, selection
ISO/TS 15768:2000
and use of electromagnetic current meters
Hydrometry -- Guidelines for the application of acoustic velocity
ISO 15769:2010
meters using the Doppler and echo correlation methods
Hydrometry -- Selection, establishment and operation of a gauging
ISO 18365:2013
station
Hydrometry -- Hydrometric data transmission systems -- Specification
ISO/TS 24155:2007
of system requirements
Hydrometry -- Acoustic Doppler profiler -- Method and application
ISO/TR 24578:2012
for measurement of flow in open channels
ISO/TS 25377:2007 Hydrometric uncertainty guidance (HUG)
ISO 26906:2009 Hydrometry -- Fishpasses at flow measurement structures

2.4.1 Stato della derivazione


Per l’acquisizione del segnale in merito allo “stato della derivazione” (attiva – non attiva) il Concessionario potrà
adottare, di caso in caso ed in accordo con l’Autorità Concedente, la soluzione tecnica più idonea alla conformazione
dell’opera di presa. L’acquisizione del dato in merito allo “stato della derivazione” dovrà essere effettuata ogni 10
minuti in concomitanza con l’acquisizione del valore della corrispondente portata di DMV rilasciata a valle
dell’opera di presa.

Risulta fondamentale, inoltre, garantire che lo “stato della derivazione” sia acquisito indipendentemente dalla
produzione di energia e che la misura sia effettuata in prossimità dell’opera di presa.

Alcuni esempi di possibili soluzioni:

 paratoie di presa aperte (stato derivazione = attiva) o chiuse (stato derivazione = non attiva)
 canale derivatore pieno (stato derivazione = attiva) o vuoto (stato derivazione = non attiva)
 valore misurato per via diretta della portata derivata > 0 (stato derivazione = attiva) o pari a 0 (stato
derivazione = non attiva).

10
Bollettino Ufficiale – 35 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

2.4.2 Portate rilasciate (DMV)


Il valore di portata di DMV rilasciato a valle delle opere di presa dovrà essere acquisito con cadenza pari ai 10 minuti
(intervallo di acquisizione). Nel caso di rilasci tramite luci sotto battente o stramazzi, poiché il valore di Q DMV viene
ricavato indirettamente, dovrà essere garantita 1 misura di livello ogni 10 minuti. Inoltre, se il valore di livello ai 10
minuti corrisponde alla media di più campionamenti, il calcolo indiretto della portata dovrà corrispondere alla media
delle singole portate calcolate per ogni livello campionato nell’intervallo di acquisizione.

In caso si riscontrasse un malfunzionamento della strumentazione di misura o del sistema di trasmissione, il


Concessionario dovrà garantirne la riparazione nei tempi più brevi possibili e interrompere la derivazione al più tardi
entro 24 ore dall’invio da parte del sistema informativo del primo avviso di allarme. Solo ad avvenuto rispristino della
strumentazione e del regolare invio dei dati potrà essere riattivata la derivazione.

In relazione ai differenti metodi di rilascio gli strumenti di misura, oltre a rispettare le norme internazionali in materia
sopra richiamate, dovranno soddisfare sempre anche le seguenti condizioni.

2.4.2.1 Misura del DMV eseguita per via diretta


Misuratori di portata su condotte o in canali e contatori volumetrici in tubazioni o sistemi di pompaggio:

 Caratteristiche tecniche minime della strumentazione:


 i misuratori di portata dovranno permettere di raggiungere accuratezze delle misure pari o inferiori al 5% della
portata reale. Se esplicitamente richiesto dall’Autorità Concedente, in base all’importanza della derivazione,
l’accuratezza della misura dovrà essere <= 2%.
 il Concessionario dovrà sempre fornire l’esatto modello e la scheda relativa alle caratteristiche tecniche della
strumentazione che intende installare;
 la strumentazione adottata dovrà essere in grado di operare, come minimo, in condizioni di temperatura tra i -
25 e i + 50 °C;
 I sensori devono avere la possibilità di essere collegati in input e output ad un datalogger attraverso almeno
una delle seguenti soluzioni.
 segnali in corrente (0/20mA, 4/20mA, etc.)
 segnali in tensione (0..1V, ±5V, etc.)
 standard ModBus RTU**
 standard SDI-12**
 segnali di tipo impulsivo
 segnali digitali (indicazione dello stato del prelievo)
 Indicazioni operative in merito all’installazione della strumentazione:
 in presenza di canali di derivazione a pelo libero, gli strumenti di misura dovranno essere installati nella prima
sezione idonea il più prossima possibile all’opera di presa;
 dovranno sempre essere fornite sia una cartografia di dettaglio con indicata l’esatta posizione di installazione
dello strumento di misura che le coordinate del punto di installazione espresse nel sistema di riferimento UTM-
WGS84 Zona 32N;
 il concessionario dovrà fornire agli Enti competenti la Certificazione di avvenuta installazione secondo le
norme stabilite dalla Ditta costruttrice del sensore;
 a posizionamento avvenuto, e prima dell’entrata in funzione dell’impianto, è obbligatorio che siano eseguite
tutte le misure di portata (effettuate in accordo con quanto contenuto nella pubblicazione “Manual on Stream
Gauging”- (2010) World Meteorological Organization WMO. N. 1044), necessarie alla corretta calibrazione e
taratura dei sensori. I risultati delle misure dovranno essere inviati all’Autorità concedente.
 oltre alle misure di calibrazione, dovranno essere previste periodiche misure di portata allo scopo di
confermare la corretta taratura nel tempo della strumentazione installata;

11
– 36 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

 poiché l’accuratezza delle misure di portata dipende dalla stabilità della sezione di misura, dal regime delle
velocità e dalle condizioni della strumentazione, sarà compito del concessionario garantire, tramite opportuna
manutenzione, sia la pulizia delle sezioni monitorate che il funzionamento ottimale dei misuratori;
 nel caso di misuratori di portata installati in canali a pelo libero, al sensore di livello del misuratore dovrà
sempre essere affiancata un’asta idrometrica alla quale dovrà essere mantenuto allineato il sensore stesso.
L‘asta idrometrica dovrà possedere le seguenti caratteristiche:
 larghezza: 15 cm;
 Spessore: > 4 mm;
 Materiale: lega metallica in pressofusione;
 Colore: sfondo bianco o giallo con numerazione e graduazione nere per valori positivi,
graduazione e numerazione rosse per valori negativi;
 Resistenza materiale: elevata resistenza meccanica a ghiaccio, detriti alluvionali, trasporto
solido e alle sostanze chimiche e agli agenti fisici ed inquinanti normalmente presenti nelle
acque dove vengono collocate;
 Graduazione: centimetrica in rilievo (spessore > 1 mm);
 Numerazione intervallo: ogni decimetro;
 Verso numerazione: positivo verso l’alto;
 Cifratura: in rilievo (spessore > 1 mm.) in centimetri/decimetri con due-tre cifre;
 Sistema di fissaggio: mediante telaio di supporto in acciaio e fori.

L’asta idrometrica deve essere comunque dimensionata in modo da poter verificare visivamente tutto il campo di
misura dell’idrometro a cui è associata, in esatta corrispondenza della lettura idrometrica.

2.4.2.2 Misura del DMV eseguita per via indiretta tramite la rilevazione del livello
dell’acqua a monte delle opere adibite al rilascio (luci sotto battente e
stramazzi).

 Caratteristiche tecniche della strumentazione:


 per garantire la tolleranza del 5% nel calcolo indiretto delle portate rilasciate la strumentazione adottata per la
misura del livello in corrispondenza delle luci di rilascio dovrà soddisfare come minimo, in termini di
accuratezza e precisione della misura (riferite al Fondo Scala - distanza tra trasduttore e superficie riflettente) e
di risoluzione, quanto riportato nella seguente tabella:

Sensibilità della strumentazione (garantire la percezione


Modalità di rilascio
di variazioni di livello dell’ordine di):
luci sotto battente Minore o uguale ad 1 cm
stramazzi con battente minimo maggiore di 30 cm
Minore o uguale ad 1 cm
(H > 30 cm)
stramazzi con battente minimo compreso tra 10 cm e 30
cm Minore o uguale a 0.5 cm
(10 cm < H <= 30 cm)
stramazzi con battente minimo minore o uguale a 10 cm
Minore o uguale a 0.3 cm
(H <= 10 cm)

 il concessionario dovrà sempre fornire l’esatto modello e la scheda relativa alle caratteristiche tecniche della
strumentazione che intende installare;
 la strumentazione adottata dovrà essere in grado di operare, come minimo, in condizioni di temperatura tra i -
25 e i + 50 °C;

12
Bollettino Ufficiale – 37 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

 I sensori devono avere la possibilità di essere collegati in input e output ad un datalogger attraverso almeno
una delle seguenti soluzioni.
 segnali in corrente (0/20mA, 4/20mA, etc.)
 segnali in tensione (0..1V, ±5V, etc.)
 standard ModBus RTU**
 standard SDI-12**
 segnali di tipo impulsivo
 segnali digitali (indicazione dello stato del prelievo)
 Indicazioni operative in merito all’installazione della strumentazione:
 la strumentazione dovrà misurare l’altezza dell’acqua indisturbata, lontano da eventuali cadenti generate dal
richiamo innescato dalle opere di rilascio stesse;
 dovranno sempre essere fornite sia una cartografia di dettaglio con indicata l’esatta posizione di installazione
dello strumento di misura che le coordinate del punto di installazione espresse nel sistema di riferimento UTM-
WGS84 Zona 32N;
 il concessionario dovrà fornire agli Enti competenti la Certificazione di avvenuta installazione secondo le
norme stabilite dalla Ditta Costruttrice del sensore;
 a posizionamento avvenuto, e prima dell’entrata in funzione dell’impianto, è obbligatorio che siano effettuate
misure di portata in alveo finalizzate alla corretta calibrazione e taratura dei coefficienti di portata utilizzati nei
calcoli idraulici relativi al dimensionamento delle opere di rilascio. I calcoli idraulici e i risultati delle misure
di calibrazione eseguite dovranno essere inviati all’Autorità concedente;
 al sensore automatico dovrà sempre essere affiancata un’asta idrometrica che svolgerà una duplice funzione:
da un lato permetterà, nel caso di visite ispettive, la misura visiva dei livelli e dall’altro assicurerà sempre il
corretto allineamento del sensore automatico. L‘asta idrometrica dovrà possedere le seguenti caratteristiche:
 larghezza: 15 cm;
 Spessore: > 4 mm;
 Materiale: lega metallica in pressofusione;
 Colore: sfondo bianco o giallo con numerazione e graduazione nere per valori positivi,
graduazione e numerazione rosse per valori negativi;
 Resistenza materiale: elevata resistenza meccanica a ghiaccio, detriti alluvionali, trasporto
solido e alle sostanze chimiche e agli agenti fisici ed inquinanti normalmente presenti nelle
acque dove vengono collocate;
 Graduazione: centimetrica in rilievo (spessore > 1 mm);
 Numerazione intervallo: ogni decimetro;
 Verso numerazione: positivo verso l’alto;
 Cifratura: in rilievo (spessore > 1 mm.) in centimetri/decimetri con due-tre cifre;
 Sistema di fissaggio: mediante telaio di supporto in acciaio e fori.

L’asta idrometrica deve essere comunque dimensionata in modo da poter verificare visivamente tutto il campo
di misura dell’idrometro a cui è associata, in esatta corrispondenza della lettura idrometrica.

 il livello idrometrico corrispondente al valore di DMV da garantire deve essere evidenziato e facilmente
leggibile sull’asta idrometrica;
 dovranno essere previsti periodici interventi di pulizia delle luci per mantenerle sgombre da materiale di
qualsiasi granulometria che ne inficerebbe il corretto funzionamento. Successivamente ad eventi di piena
dovranno sempre essere effettuati interventi di manutenzione straordinaria delle luci;
 nel caso di sistemi che prevedono una variazione della sezione di apertura della luce di rilascio (paratoie a
sezione variabile o stramazzi a galleggiante) dovranno essere sempre previsti sistemi di acquisizione
automatici in grado di misurare l’effettiva sezione di rilascio. In questi casi il valore calcolato di Q DMV
dipenderà oltre che dal livello misurato anche dal valore della sezione di rilascio. Il Concessionario dovrà

13
– 38 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

descrivere dettagliatamente il sistema di misura adottato specificando la tipologia di sensori installati e le


caratteristiche tecniche degli stessi.

2.5. Eventuali deroghe all’installazione della strumentazione di misura


Il concessionario è tenuto ad intraprendere tutte le possibili scelte tecnologiche atte ad assicurare sempre l’installazione
della strumentazione relativa alla misura del DMV rilasciato. Possibili deroghe all’installazione della strumentazione
potranno verificarsi solo in uno dei seguenti casi e, comunque, solo dopo un approfondito esame da parte dell’Autorità
Concedente e del Richiedente la concessione delle possibili soluzioni eventualmente adottabili:

 impossibilità oggettiva di avere alimentazione elettrica o solare;


 sbarramenti in gole o forre nelle quali risulti economicamente troppo gravosa l’installazione e la manutenzione
in efficienza dei sistemi di monitoraggio in continuo;
 derivazioni situate in ambienti naturali di particolare pregio in cui è necessario modificare in modo
significativo la forma dell’alveo per avere misure affidabili;
 sbarramenti situati in presenza di regimi torrentizi soggetti a trasporto solido di materiali tali da inficiare
l’esistenza stessa della strumentazione in seguito a frequenti eventi di piena.

Nei casi in cui venga concessa la deroga all’installazione della strumentazione di monitoraggio del DMV l’opera di
presa dovrà garantire che i rilasci siano sempre assicurati a discapito della derivazione. Il Richiedente la concessione
dovrà fornire una cartografia di dettaglio ed uno schema grafico riportanti le quote progettuali delle opere di rilascio e di
presa descrivendone il funzionamento per tutte le condizioni idrauliche del corso d’acqua.

Nel caso di prese posizionate ad alta quota potrà essere prevista la possibilità, definita nell’Atto di concessione, di
sospendere i rilasci nei periodi nei quali la presenza di neve o ghiaccio influenzi od impedisca il normale flusso
dell’acqua.

Anche in questa situazione, al non rilascio dovrà sempre essere associato un valore nullo della portata derivata.

14
Bollettino Ufficiale – 39 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

2.6. Luci a stramazzo e luci sotto battente – Esempi di formule per il calcolo della portata.
In idraulica esistono numerose formule, teoriche o sperimentali, sviluppate per il calcolo della portata effluente da
“luci” caratterizzate da particolari geometrie costruttive.

Generalmente la geometria ed il battente idrico sono noti o possono essere misurati direttamente, mentre altri
coefficienti presenti nelle formule devono essere tarati con misure di portata eseguite “ad hoc”.

Nel caso di geometrie complesse delle luci la portata effluente non può più essere descritta con formule semplificate e
risulta necessario lo sviluppo di una scala di deflusso per relazionare la misura del livello alla portata. Dovranno essere
eseguite numerose misure di portata per costruire la scala di deflusso, come descritto nella norma ISO/DIS 21044-2.

Di seguito vengono riportate, a titolo di esempio, alcune delle formule applicabili per il calcolo della portata effluente
relativamente a geometrie costruttive spesso utilizzate in corrispondenza delle opere di presa su corsi d’acqua.

Luci a stramazzo
Lo stramazzo è una luce a battente nullo, cioè caratterizzata dall’avere soltanto la parte inferiore del suo contorno
bagnata dal liquido effluente e soggiacente al pelo della superficie liquida a monte.

Si suddividono in due categorie principali:

 Stramazzi in parete sottile (cioè di spessore piccolo rispetto alle dimensioni trasversali ed in particolare coi
bordi in forma di ideale tagliente )
 Stramazzi a larga soglia

Tutte le tipologie sono caratterizzate da una propria “equazione dello stramazzo” che ne lega, in modo univoco, la
portata transitante (Q) al carico a monte (h): Q=Q(h). Il carico è il dislivello fra il bordo inferiore della luce e la quota
del pelo libero a monte. Se lo stramazzo è stato opportunamente dimensionato il carico coincide con il livello idrico a
monte. Affinché lo strumento mantenga la suddetta relazione univoca il deflusso a valle deve essere libero e non
rigurgitato. Da tutto ciò ne consegue che gli stramazzi possono essere utilizzati come misuratori di portata.

Esempi di stramazzi:

Stramazzi in parete sottile – Bazin

La portata effluente si calcola con la formula :

𝑄𝑄 = C𝑞𝑞 ∙ l ∙ h ∙ √2 ∙ g ∙ h

C𝑞𝑞 = coefficiente di portata, dipende dall’altezza del petto (t) dello stramazzo e dal carico sullo stramazzo (h)

l = larghezza dello stramazzo

g = accelerazione di gravità

15
– 40 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Stramazzo Bazin (Citrini-Noseda 1987, Idraulica)

Stramazzi in parete sottile – Rettangolare

Lo stramazzo rettangolare presenta larghezza inferiore rispetto alla effettiva sezione del canale di rilascio in cui è
inserito e quindi determina la contrazione laterale della vena fluida che così influenza il valore della portata defluente,
data dalla seguente formula:
3
𝑄𝑄 = 0.41 ∙ 𝑙𝑙′ ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ0 2

Va introdotta la larghezza ridotta 𝑙𝑙′ per tener conto della contrazione laterale. Posto che la larghezza l sia almeno 3 volte
il carico ℎ0 , la larghezza ridotta vale:

l’'= l - 0,10 n ℎ0

con n=2 o n=1 a seconda che la contrazione laterale si verifichi (in modo completo) per entrambi i lati oppure per un
solo.

Stramazzo rettangolare (Ghetti 1977, Idraulica)

16
Bollettino Ufficiale – 41 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Stramazzi in parete sottile - Triangolare

Lo stramazzo triangolare è di norma isoscele, col vertice in basso e l’asse di simmetria verticale. Tale dispositivo è
particolarmente adatto per rilasciare portate modeste. Nel caso in cui α sia pari a 45° viene detto stramazzo Thomson.
La portata è calcolabile mediante la seguente formula:

8
𝑄𝑄 = ∙ 𝐶𝐶 ∙ ℎ2 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ
15 𝑞𝑞

dove

𝐶𝐶𝑞𝑞 = coefficiente di portata generalmente pari a 0,6

Stramazzo triangolare (Citrini-Noseda 1987, Idraulica)

Stramazzi in parete sottile - Cipolletti

Lo stramazzo Cipolletti presenta sezione trapezia, e deriva dalla composizione di uno stramazzo rettangolare, di
larghezza inferiore rispetto alla effettiva sezione del canale di rilascio in cui è inserito e di due stramazzi triangolari
posti ai lati. L’inclinazione delle pareti è scelta in modo da far si che la portata fluente attraverso i due triangoli uguagli
la diminuzione di portata dello stramazzo rettangolare dovuta alla contrazione che si avrebbe sui lati.

Su base sperimentale è stata riconosciuta accettabile la formula:

𝑄𝑄 = 0.415 ∙ 𝑙𝑙 ∙ ℎ ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ

Stramazzo Cipoletti (Ghetti 1977, Idraulica)

Stramazzi a larga soglia - Belanger

Lo spigolo a monte dello stramazzo Belanger è arrotondato in modo da impedire un distacco di vena e quindi una
perdita di carico localizzata. La larghezza della soglia L deve essere sufficiente perché la vena che su di essa si adagia

17
– 42 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

possa essere assimilata a una corrente a pelo libero: è sufficiente che essa sia leggermente maggiore del massimo valore
che può assumere il carico h a monte, misurato a partire dalla quota del piano della soglia. L’altezza t della soglia
(petto) deve a sua volta essere tale che la corrente risulti sicuramente influenzata dalla presenza dello stramazzo.

La portata effluente in questo caso è data da:

𝑄𝑄 = 0.385 ∙ ℎ ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ

Questo è il solo caso in cui il coefficiente di efflusso può essere determinato per via teorica.

Stramazzo Belanger (Citrini-Noseda 1987, Idraulica)

Stramazzi a larga soglia – Creager

Lo stramazzo Creager presenta una particolare sezione che coincide con il profilo che assumerebbe la vena sfiorante in
caso di uno stramazzo in parete sottile per il massimo carico prevedibile nel suo funzionamento. In tal modo il getto
liquido non si distacca mai dalla parete e si evita la formazione di zone di depressione instabili che potrebbero
pregiudicare la buona conservazione della struttura. Il calcolo della portata potrebbe farsi impiegando la formula
approssimata dello stramazzo Bazin. E’ tuttavia preferibile introdurre, in luogo del carico fittizio del corrispondente
stramazzo, quello che effettivamente si presenta sul vertice della soglia. La portata è data quindi dalla formula:

𝑄𝑄 = 𝐶𝐶𝑞𝑞∗ ∙ ℎ0 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ0

dove

𝐶𝐶𝑞𝑞∗ = 0,49÷0,50

Si noti che per carichi di funzionamento inferiori a quello fondamentale il valore di 𝐶𝐶𝑞𝑞∗ tende ad aumentare.

18
Bollettino Ufficiale – 43 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Stramazzo Creager (Ghetti 1977, Idraulica)

Luci sotto battente


Le luci sotto battente sono definite come luci che hanno tutto il loro contorno a quota inferiore a quella del pelo libero
dell’acqua a monte e di conseguenza tutto il loro contorno risulta bagnato. Sono suddivise indicativamente in luci sotto
paratoia piana, luci sotto paratoia a settore ed in luci o fori facenti capo alle formulazioni proprie della foronomia.
Caratteristica di tutte le tipologie di luci sotto battente è la relazione univoca tra portata transitante (Q) e battente idrico
di monte (h). Perché tale relazione sussista è necessario che il deflusso a valle della luce sia libero e non rigurgitato.

Luci sotto battente - paratoia piana

La portata effluente mediante la parziale apertura di una paratoia piana è data dalla formula:

𝑄𝑄 = 𝐶𝐶𝑞𝑞 ∙ 𝑎𝑎 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ0

dove :

1
𝐶𝐶𝑞𝑞 ∙ = 𝐶𝐶𝑐𝑐 ∙ √ 𝑎𝑎 ∙ = coefficiente di portata
1+𝐶𝐶𝑐𝑐 ∙
ℎ0

𝐶𝐶𝑐𝑐 =0,61 (coefficiente di contrazione della vena)

a= apertura della paratoia

ℎ0 = carico totale a monte della paratoia

Il coefficiente di portata cq coincide con il coefficiente di contrazione della vena cc per a/h0 tendente a 0, ossia per
aperture della paratoia piccole rispetto al carico totale a monte della stessa. Negli altri casi il coefficiente va definito
facendo ricorso ad appositi valori sperimentali disponibili in letteratura.

19
– 44 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Paratoia piana (Ghetti 1977, Idraulica)

Luci sotto battente - foronomia

Per il calcolo della portata va fatto riferimento all’efflusso libero da luci. L’efflusso da una luce in parete sottile è
caratterizzato da un fenomeno di contrazione della vena a valle della luce, fino ad una cosiddetta sezione di vena
contratta, ove cessa la curvatura delle linee di corrente e la distribuzione delle pressioni è perciò idrostatica.

Se si considera il caso di una vena effluente liberamente da una luce praticata in una parete verticale, verosimilmente il
getto uscente risentirà tanto più dell’effetto della gravità, quanto più piccola sarà la velocità di efflusso. Se la luce è di
piccole dimensioni (a) e si suppone nullo l’effetto della gravità la portata è data dalla formula :

𝑄𝑄 = 𝐶𝐶𝑐𝑐 ∙ 𝑎𝑎 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ

dove

𝐶𝐶𝑐𝑐 = 0,61 = coefficiente di contrazione

ℎ = carico medio sulla luce

Se invece la luce è di grandi dimensioni la suddetta relazione è solo approssimativa. Il caso più semplice è quello di una
luce rettangolare verticale larga b, per la quale si può calcolare la portata suddividendo l’altezza h1-h2 in tratti
elementari di altezza dh infinitesimi. La portata in questo caso, sarà data da:
3 3
2
𝑄𝑄 = ∙ 𝐶𝐶 ∙ 𝑏𝑏 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ (ℎ22 ∙ ℎ12 )
3 𝑐𝑐

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Bollettino Ufficiale – 45 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Efflusso libero da una luce rettangolare (Ghetti 1977, Idraulica)

Un caso particolare di luci sottobattente è costituito dalle luci con tubo addizionale ottenute applicando in
corrispondenza del foro (generalmente circolare) un breve tronco di tubo dello stesso diametro. Il tubo dovrà essere
lungo a sufficienza perché la vena effluente, dopo aver attraversato la sezione contratta, riesca a riattaccarsi alla parete
in modo che l’efflusso dalla sezione terminale avvenga a bocca piena; ma non dovrà essere tanto lungo da far assumere
importanza alle perdite di carico continue; generalmente se la lunghezza è pari a due volte il diametro del foro si può
ritenere che entrambe le condizioni siano soddisfatte. La portata effluente in questo caso è data da:

𝑄𝑄 = 0.8 ∙ 𝐴𝐴 ∙ √2 ∙ 𝑔𝑔 ∙ ℎ

dove:

A= area della luce e quindi della sezione trasversale del tubo addizionale.

Luce con tubo addizionale esterno (Citrini -Noseda 1987, Idraulica)

Riferimenti bibliografici per il Protocollo “Strumenti di Misura”:

D. Citrini & G. Noseda – Idraulica – 1987

21
– 46 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3. Protocollo per i Sistemi di acquisizione e trasmissione dati DMV

3.1 Scopo del Protocollo


Scopo del presente Protocollo è definire lo schema di funzionamento e le caratteristiche dei sistemi di acquisizione e
trasmissione dei dati degli impianti di prelievo che debbono rispettare il rilascio del DMV.

Detti impianti dovranno interfacciarsi con il sistema di gestione delle reti di monitoraggio di Arpa Lombardia
denominato REM.

3.2 Introduzione

3.2.1 Concetti di base e contesto


Obiettivo del progetto è definire funzionalità, caratteristiche e modalità operative dei sistemi di misura e trasmissione
dei dati di portata di deflusso in alveo al fine del controllo in continuo del rispetto dei limiti di DMV.

Il sistema dovrà rendere disponibile, secondo le modalità descritte nel precedente capitolo “Protocollo - Strumenti di
Misura” ad ARPA le seguenti misure:

 la portata di deflusso in alveo QDMV, calcolata secondo i criteri più oltre indicati, per tutti i punti in cui è
previsto il rispetto del DMV;
 l’indicatore che caratterizzi lo stato del prelievo (SDER) nel periodo di osservazione della portata di deflusso in
alveo.

Lo schema di funzionamento è il seguente:

Il sistema dovrà recepire da ARPA la configurazione da impiegare:

 codifica numerica con cui contrassegnare quanto trasmesso dal sistema di acquisizione e registrazione dei dati
(data logger) e dai relativi sensori di misura;
 valore limite vigente per il rispetto dei limiti DMV.

22
Bollettino Ufficiale – 47 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ARPA rilascerà al Gestore le credenziali (utente/pwd) per l’accesso al server FTP e i file di configurazione,
successivamente all’approvazione dell’istruttoria.

3.3 Funzionalità richieste


In questo paragrafo sono descritte le funzionalità richieste da Arpa per il sistema di rilevamento e trasmissione dei dati.

3.3.1 Strumentazione di misura


La strumentazione utilizzata per la misura delle grandezze che concorrono alla formazione del valore di riferimento per
il controllo del rispetto del DMV dovrà rispettare quanto prescritto nel Capitolo 2 – Protocollo Strumenti di misura.

La strumentazione, di comprovata affidabilità, dovrà garantire la connessione al sistema di acquisizione (data logger)
secondo una delle seguenti modalità :

 segnali in corrente (0/20mA, 4/20mA, etc.)


 segnali in tensione (0..1V, ±5V, etc.)
 standard ModBus RTU**
 standard SDI-12**
 segnali di tipo impulsivo
 segnali digitali (indicazione dello stato del prelievo)

** in questo caso dovranno essere documentati e disponibili anche tutti i parametri necessari alla interpretazione dei
segnali.

Per ogni segnale in morsettiera dovrà essere specificato il range di validità elettrico e il corrispondente valore
ingegneristico (parametri di calibrazione, zero, span, offset).

Qualora il valore di portata di deflusso in alveo venisse calcolato da parte del Concessionario indirettamente dall’altezza
idrometrica dovrà essere comunicata la scala di portata, precedentemente autorizzata dall’Autorità Concedente,
implementata nel sistema di calcolo (nelle modalità descritte nel Capitolo 2 – Protocollo Strumenti di misura).

3.3.2 Attestazione dei collegamenti elettrici nella morsettiera


Al fine di rendere oggettivamente valutabile/controllabile il valore restituito dalla/e strumentazioni di misura in maniera
indipendente dal modulo di acquisizione, i segnali elettrici dovranno necessariamente essere attestati in una morsettiera
debitamente numerata.

La corrispondenza numerazione/segnale di ingresso della morsettiera dovrà essere documentata e disponibile in loco.

Nella morsettiera dovrà essere presente anche il segnale (digitale: derivazione attiva, non attiva) corrispondente allo
stato del prelievo dell’impianto.

La morsettiera dovrà risultare di facile accesso in modo da consentire l’esecuzione di eventuali controlli che verranno
effettuati utilizzando strumentazione di misura (tipicamente multimetri digitali) e/o data logger in grado di gestire lo
standard ModBus RTU e SDI-12.

23
– 48 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3.3.3 Modulo di acquisizione e registrazione dei dati - ACQ


Il modulo di acquisizione costituisce l’interfaccia tra la strumentazione di misura installata e gli apparati di
trasmissione. I segnali elettrici provenienti dalla strumentazione sono digitalizzati, memorizzati (ed eventualmente
elaborati) localmente e successivamente inviati, tramite il modulo di trasmissione (TX) con opportuno protocollo, al
server FTP di ARPA.

Il modulo di acquisizione dati potrà gestire mediante un’unica unità trasmissiva uno o più gruppi di sensori raggruppati
e identificati univocamente da un codice numerico assegnato da ARPA (codice di stazione). Qualora però le
trasmissioni si riferiscano a più impianti (concessioni), il sistema dovrà prevedere la creazione di un singolo file dati per
stazione. Il nome del file identificherà univocamente il gruppo di sensori mediante il codice di stazione (vedi modalità
di trasmissione dei dati).

Il modulo ACQ dovrà assicurare il totale funzionamento e la memorizzazione dei dati in un range di temperatura
compreso tra almeno – 25°C e + 50°C e dovrà essere installato all’interno di contenitori stagni con adeguato grado di
protezione.

Le specifiche tecniche minime dei moduli ACQ sono elencate di seguito:

a) numero di bit del convertitore ADC uguale o superiore a 12;


b) frequenza di campionamento programmabile;
c) frequenza di archiviazione dei dati indipendente dalla frequenza di trasmissione;
d) il data logger dovrà essere dotato di un display/tastiera con cui poter verificare la congruenza dei valori rilevati
/ trasmessi e il valore di DMV atteso;
e) il data logger deve essere in grado di eseguire localmente il calcolo dei valori di minimo e massimo, nonché i
valori medi aritmetici o mobili, indipendentemente dalla frequenza di campionamento.
f) Il data-logger deve essere in grado di associare lo stato di validità alla misure registrate;
g) la memoria non volatile a bordo deve consentire la memorizzazione di tutti i dati provenienti dalla sensoristica
di stazione per almeno 4 mesi naturali e consecutivi;
h) l’unità di acquisizione deve avere un orologio/datario indipendente sufficientemente stabile (time drift
inferiore a 4 min/anno). L’orologio dovrà essere riallineato almeno una volta all’anno.
i) l’unità deve essere in grado di effettuare il confronto fra il valore DMV rilevato (in associazione al flag di stato
del prelievo) ed il valore DMV di riferimento valido all’atto della misurazione, per consentire un invio forzato
dei dati in caso di mancato rispetto nelle situazioni in cui le condizioni ambientali non consentano una
trasmissione regolare ogni 10 minuti.

24
Bollettino Ufficiale – 49 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Mediante apposito display/tastiera dovrà essere possibile consultare localmente le seguenti informazioni:

 data / ora dell’ultima ultima acquisizione dati effettuata


 valori dei segnali in ingresso, espressi in unità elettriche (non applicabile nel caso dei protocolli ModBus e
SDI-12)
 valori dei segnali in ingresso, convertiti in unità ingegneristiche
 stato del prelievo (segnale digitale)
 valori di portata in alveo / stato dell’impianto registrati negli ultimi 30gg

Si intende che tutti i segnali visualizzati mediante display/tastiera dovranno essere facilmente identificabili dal codice
numerico o dalla descrizione indicati da ARPA nel file di configurazione (3.3.6.1 File anagrafica sistema di
registrazione).

Dovrà essere fornito dal Concessionario un modulo software esente da vincoli di licenza, e descritta in dettaglio una
procedura basata su protocolli standard, da utilizzare per lo scarico locale dei dati registrati dalla stazione mediante
notebook.

Si intende che i dati “scaricati” mediante il modulo software sopra citato dovranno essere file di tipo CSV (in formato
testo) ovvero dovranno contenere al minimo le seguenti informazioni:

1. data e ora riferimento;


2. identificativo del sensore (Id Sensore vedi 3.3.6 Configurazione del sistema) ;
3. valore registrato;
4. stato della misura (Id Sensore vedi 3.3.5 Modalità di trasmissione dei dati).

E’ ammesso che in uno stesso file siano eventualmente presenti più terne di colonne: identificativo, valore e stato
riferite alla medesima data di registrazione.

In ogni caso per ogni colonna “valore” dovrà altresì essere esplicitamente documentato l’operatore matematico
utilizzato per il calcolo.

Fatte salve le prestazioni minime precedentemente richieste che il modulo ACQ dovrà garantire, in “normali condizioni
di utilizzo” lo stesso dovrà essere configurato come segue:

a) orologio/datario sincronizzato con orario solare UTC-1


b) acquisizione dei valori istantanei (QDMV e SDER) con una frequenza compatibile con la dinamica del sistema di
misura e comunque al massimo uguale a quella prevista per la memorizzazione;
c) elaborazione matematica sui dati istantanei acquisiti nel periodo di memorizzazione del valore medio;
d) memorizzazione dei dati acquisiti (QDMV e SDER) con una frequenza pari a 10 minuti; nello specifico, la
rilevazione deve corrispondere ai minuti 00, 10, 20, etc. e non ad esempio 07, 17, 27, etc;
e) elaborazione matematica sul dato QDMV con frequenza 10 minuti del valore medio mobile nell’intervallo di
tempo che verrà indicato;
f) verifica superamento limite DMV (modalità di confronto con il limite di rispetto del DMV in vigore e con lo
stato della derivazione SDER), si veda Capitolo 2 - Protocollo Strumenti di Misura;
g) invio dei dati acquisiti (QDMV e SDER) ogni 10 minuti.

Qualora il valore di portata in alveo venisse calcolato dall’altezza idrometrica, il valore medio (ed eventualmente
massimo e minimo) deve essere determinato utilizzando i singoli valori convertiti e non come conversione del valore
medio dell’altezza idrometrica.

I valori relativi alla portata QDMV dovranno essere espressi in m3/s, quelli di altezza idrometrica in m sullo zero
idrometrico.

25
– 50 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Lo stato della derivazione SDER potrà assumere i seguenti valori: 1 = attiva, 0 = non attiva.

3.3.4 Modulo di trasmissione dei dati - TX


I dati raccolti da ogni singolo modulo ACQ dovranno essere trasmessi al server FTP indicato da ARPA.

L’infrastruttura di trasmissione dovrà rispettare le seguenti specifiche:

a) i sistemi di acquisizione e trasmissione dati dovranno realizzare un trasferimento di file dal sistema di
acquisizione dati periferico al server FTP di ARPA;
b) il protocollo FTP dovrà essere completo (secondo standard RFC 959, File Transfer Protocol) e non richiedere
l’installazione di alcun modulo software proprietario sul server FTP che riceve i dati;
c) il file dati dovrà essere inviato dal sistema periferico con frequenza pari a 10 minuti (nello specifico, la
rilevazione deve corrispondere ai minuti 00, 10, 20, etc. e non ad esempio 07, 17, 27, etc) ***;
d) al fine di garantire la completezza delle serie trasmesse, dovrà essere prevista una modalità automatica di
recupero dei dati presenti sulla periferica e non trasmessi per mancanza di campo ovvero per qualsiasi altra
causa.

*** qualora in sede di istruttoria si valuti non possibile ottemperare questa prescrizione, potranno essere individuati
intervalli temporali differenti eventualmente condizionati a valutazioni relative allo stato della portata in alveo in
relazione al limite di rispetto DMV.

Si conviene che tale verifica verrà attivata e gestita solo qualora il sistema di acquisizione sia impossibilitato a
trasmettere i dati con continuità. In questo caso il supero del limite deve attivare la trasmissione dei dati senza attendere
la scadenza schedulata.

Il gestore del sistema, nel rispetto di quanto prescritto, potrà decidere di utilizzare qualsiasi mezzo trasmissivo ritenga
opportuno, assumendosene in toto i costi di gestione e utilizzo.

Qualora il Gestore sia dotato di un proprio data logger che rispetti le linee guida del presente documento in grado di
inviare i dati su FTP ARPA nel formato richiesto, ottemperando a tutte le esigenze espresse dall’Autorità Concedente,
non sarà necessario installare un ulteriore data logger.

Lo stesso è comunque tenuto a verificare l’effettiva utilizzabilità del sistema di trasmissione proposto e a
sostituirlo/integrarlo qualora non risulti adeguato alle indicazioni previste in sede di istruttoria.

Eventuali problematiche specifiche riguardanti difficoltà oggettive correlate alla trasmissione dei dati, verranno
analizzate in sede di istruttoria della pratica autorizzativa.

3.3.5 Modalità di trasmissione dei dati


La comunicazione dei dati prevede una modalità di invio periodica dalla centralina di raccolta dati verso i server
dedicati alla memorizzazione dei dati.

Si dovrà realizzare un trasferimento di file dalla periferia al centro basato su protocollo FTP.

Per garantire una elevata affidabilità dei sistemi, i dati verranno comunque registrati sul data logger che li conserverà
per un eventuale recupero a posteriori delle informazioni.

Il file trasferito dovrà essere in formato ASCII secondo la struttura definita da ARPA. La struttura del file dovrà
esplicitare l’associazione dei valori misurati con il sensore di misura che li ha generati, secondo il presupposto per cui
l’identificativo numerico del sensore è univoco nella struttura integrata di archiviazione. La struttura minima che
consente di soddisfare tale requisito è composta da:

26
Bollettino Ufficiale – 51 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

1. identificativo del sensore;


2. data e ora riferimento;
3. valore del campionamento;
4. stato della misura;
5. operatore matematico;
6. frequenza del sensore.

Il file dei dati dovrà essere un file di testo con separatore di campi il carattere TAB (codice ASCII 09) e la coppia CR-
LF (codice ASCII 0x0D - 0x0A) come separatore di record.

Il separatore decimale deve essere sempre il carattere ‘.’ (punto).

La nomenclatura del file è composta secondo le seguenti regole:

1. sigla ST seguito dal codice identificativo univoco della stazione;


2. carattere ‘_’;
3. contatore progressivo di invio che deve essere unico, incrementale e costituito da 10 caratteri con il valore
allineato a destra e il carattere 0 a completare la sequenza (in modo da poter identificare correttamente la
sequenza dei file in caso di invio multiplo);
4. carattere ‘_’;
5. prefisso (il prefisso per questa tipologia di file è: DATI);
6. carattere ‘_’;
7. data e ora di invio del file secondo il formato AAAAMMGG_HHMM;
8. estensione: .TXT;

Es. ST123_0000000001_DATI_20150312_0950.TXT

Il tracciato record dovrà essere il seguente:

Progr Tipo Descrizione


1 N Codice numerico del sensore (fornito da ARPA)
2 D Data e ora della misura nel formato YYYYMMGGHHMM
3 R Valore della misura. Qualora il dato fosse nullo il campo deve contenere il solo carattere blank e
alla registrazione deve essere attribuito lo stato “-1” (dato non valido).
4 N Stato della misura attribuito dal sistema di acquisizione (data logger). Il campo deve essere sempre
presente e valorizzato.
Valori:
0: dato valido
-1: dato non valido
5 N Operatore matematico
Valori:
1: dato medio o istantaneo
6 N Frequenza di memorizzazione del sensore espressa in minuti
Legenda dei tipi:

N: Numerico senza decimali


R: Numero reale
D: Data ora

27
– 52 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3.3.6 Configurazione del sistema


Il sistema di acquisizione e registrazione deve essere configurato affinché possa contrassegnare le informazioni secondo
quanto previsto dal protocollo di trasmissione dati in vigore nel sistema di Monitoraggio di ARPA (vedi 3.3.5 -
Modalità di trasmissione dei dati).

La condivisione della configurazione avviene mediante due strutture di tipo XML:

 anagrafica di stazione: struttura dati in cui sono contenute le informazioni di base relative alla stazione e i
relativi sensori da monitorare;
 calendario limite DMV: struttura dati contenente tutti i valori DMV per i sensori configurati nei data logger e i
relativi periodi di validità. È possibile impostare i valori del DMV secondo due modalità:
 regola generale di rilascio del DMV con eventuale modulazione del suo valore nei diversi periodi
dell’anno, con impostazione del giorno/mese di inizio/fine validità dei diversi valori del DMV.
 eventuali deroghe temporanee con impostazione di un periodo fisso con valore di DMV diverso
rispetto alla regola generale (con data di inizio e data di fine gg/mm/aa). NB Il valore del DMV
derogato prevale rispetto alla regola generale.

3.3.6.1 File anagrafica sistema di registrazione


La nomenclatura del file di anagrafica è composta secondo le seguenti regole:

1. sigla ST seguito dal codice identificativo univoco della stazione;


2. carattere ‘_’;
3. prefisso (il prefisso per questa tipologia di file è: CFG);
4. carattere ‘_’;
5. data e ora di pubblicazione del file secondo il formato AAAAMMGG_HHMM;
6. estensione: .XML;
Es. ST123_CFG_20150310_0800.XML

La struttura del file XML è la seguente:

ID Nome tag Tipo Cardinalità Descrizione


0 <ConfigStazione> [1..1] Radice del documento XML
1 <DataOraGenerazione> YYYY-MM-DDThh:mm:ss [1..1] Data e ora di generazione del
(*) documento XML
2 < DatiStazione> [1..1] Dati identificativi della stazione
2.1 <IdStazione> Testo non vuoto [1..1] ID Stazione generato da REM
2.2 <NomeStazione> Testo non vuoto [1..1] Nome stazione impostato dagli
Amministratori ARPA
2.3 <StatoStazione> Enumerativo: [1..1] Stato della stazione
"Attivo"
“Non attivo"
3 <Sensori> [1..1] Elenco dei sensori della stazione
3.1 <Sensore> [0..n]
3.1.1 <DatiSensore> [1..1]
3.1.1.1 <IdSensore> Testo non vuoto [1..1] ID sensore generato da REM
3.1.1.2 <NomeSensore> Testo non vuoto [1..1] Nome sensore impostato dagli
Amministratori ARPA

28
Bollettino Ufficiale – 53 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ID Nome tag Tipo Cardinalità Descrizione


3.1.1.3 <TipologiaSensore> Enumerativo: [1..1] Nome sensore impostato dagli
"Portata DMV" Amministratori ARPA*
“Rilevatore Prelievo"
3.1.1.4 <StatoSensore> Enumerativo: [1..1] Stato del sensore
"Attivo"
“Non attivo"
* le tipologie di sensori ammessi sono due: quello relativo al valore di portata DMV, espresso in valore ingegneristico
con opportuna unità di misura, e il rilevatore di prelievo, associato al Flag per lo stato della derivazione (Flag=0 se
falso, Flag=1 se vero).

(*) formato del timestmap:

YYYY indica l’anno


MM indica il mese
DD indica il giorno
T indica l’inizio della sezione dell’istante temporale
hh indica l’ora
mm indica il minuto
ss indica il secondo

3.3.6.2 File calendario


La nomenclatura del file con il calendario dei limiti di rispetto del DMV è composta secondo le seguenti regole:

1. sigla ST seguito dal codice identificativo univoco della stazione;


2. carattere ‘_’;
3. prefisso (il prefisso per questa tipologia di file è: DMV);
4. carattere ‘_’;
5. data e ora di pubblicazione del file secondo il formato AAAAMMGG_HHMM;
6. estensione: .XML;
Es. ST123_DMV_20150310_0800.XML

La struttura del file XML è identica alla precedente con l’aggiunta, per ogni sensore, di una sezione dedicata al
calendario delle soglie.

ID Nome tag Tipo Cardinalità Descrizione


0 <CalendarioStazione> [1..1] Radice del documento XML
1 <DataOraGenerazione> YYYY-MM-DDThh:mm:ss [1..1] Data e ora di generazione del
documento XML
2 < DatiStazione> [1..1] Dati identificativi della stazione
… ….
3 <Sensori> [1..1] Elenco dei sensori della stazione
3.1 <Sensore> [0..n]
3.1.1 <DatiSensore> [1..1]
… ….
3.1.2 <Soglie> [1..1]
3.1.2.1 <Soglia> [0..n]
3.1.2.1.1 <ValoreSoglia> Numerico positivo, con due [1..1] Il valore del DMV atteso
cifre decimali. Es.: 999.50
3.1.2.1.2 <DataInizio> YYYY-MM-DD [1..1] Data di inizio di applicabilità del
valore di DMV atteso
Può essere precedente alla data di
generazione del file.

29
– 54 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3.3.6.3 Schema XML


<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>

<xs:schema targetNamespace="http://www.ARPAombardia.it/REM"
elementFormDefault="qualified" xmlns="http://www.ARPAombardia.it/REM"
xmlns:xs="http://www.w3.org/2001/XMLSchema">
<xs:element name="ConfigStazione" type="ConfigStazioneType"/>
<xs:element name="CalendarioStazione" type="CalendarioStazioneType"/>
<xs:complexType name="ConfigStazioneType">
<xs:sequence>
<xs:element name="DataOraGenerazione" type="xs:dateTime"/>
<xs:element name="DatiStazione" type="DatiStazioneType"/>
<xs:element name="Sensori">
<xs:complexType>
<xs:sequence>
<xs:element name="Sensore" type="SensoreType" minOccurs="0"
maxOccurs="unbounded"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
</xs:element>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:complexType name="CalendarioStazioneType">
<xs:sequence>
<xs:element name="DataOraGenerazione" type="xs:dateTime"/>
<xs:element name="DatiStazione" type="DatiStazioneType"/>
<xs:element name="Sensori">
<xs:complexType>
<xs:sequence>
<xs:element name="Sensore" type="SensoreSoglieType" minOccurs="0"
maxOccurs="unbounded"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
</xs:element>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:complexType name="SensoreType">
<xs:sequence>
<xs:element name="DatiSensore" type="DatiSensoreType"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:complexType name="DatiSensoreType">
<xs:sequence>
<xs:element name="IdSensore" type="Testo"/>
<xs:element name="NomeSensore" type="Testo"/>
<xs:element name="TipologiaSensore" type="TipologiaSensoreType"/>
<xs:element name="StatoSensore" type="StatoType"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:complexType name="DatiStazioneType">
<xs:sequence>
<xs:element name="IdStazione" type="Testo"/>
<xs:element name="NomeStazione" type="Testo"/>

30
Bollettino Ufficiale – 55 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

<xs:element name="StatoStazione" type="StatoType"/>


</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:simpleType name="TipologiaSensoreType">
<xs:restriction base="xs:string">
<xs:enumeration value="Portata DMV"/>
<xs:enumeration value="Rilevatore Prelievo"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
<xs:simpleType name="StatoType">
<xs:restriction base="xs:string">
<xs:enumeration value="Attivo"/>
<xs:enumeration value="Non attivo"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
<xs:simpleType name="Testo">
<xs:restriction base="xs:string">
<xs:minLength value="1"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
<xs:complexType name="SogliaType">
<xs:sequence>
<xs:element name="ValoreSoglia" type="xs:decimal"/>
<xs:element name="DataInizio" type="xs:date"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
<xs:complexType name="SensoreSoglieType">
<xs:complexContent>
<xs:extension base="SensoreType">
<xs:sequence>
<xs:element name="Soglie">
<xs:complexType>
<xs:sequence>
<xs:element maxOccurs="unbounded" minOccurs="0" name="Soglia"
type="SogliaType"/>
</xs:sequence>
</xs:complexType>
</xs:element>
</xs:sequence>
</xs:extension>
</xs:complexContent>
</xs:complexType>
</xs:schema>

3.3.6.4 Esempi
File di configurazione

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>

<ConfigStazione xmlns="http://www.ARPAombardia.it/REM">
<DataOraGenerazione>2015-03-10T08:00:00</DataOraGenerazione>
<DatiStazione>
<IdStazione>12345</IdStazione>

31
– 56 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

<NomeStazione>Il nome della stazione</NomeStazione>


<StatoStazione>Attivo</StatoStazione>
</DatiStazione>
<Sensori>
<Sensore>
<DatiSensore>
<IdSensore>8765</IdSensore>
<NomeSensore>Nome del sensore di Rilevazione Prelievo</NomeSensore>
<TipologiaSensore>Rilevatore Prelievo</TipologiaSensore>
<StatoSensore>Attivo</StatoSensore>
</DatiSensore>
</Sensore>
<Sensore>
<DatiSensore>
<IdSensore>869</IdSensore>
<NomeSensore>Nome del sensore di Portata DMV</NomeSensore>
<TipologiaSensore>Portata DMV</TipologiaSensore>
<StatoSensore>Attivo</StatoSensore>
</DatiSensore>
</Sensore>
</Sensori>
</ConfigStazione>

File di calendario

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>

<CalendarioStazione xmlns="http://www.ARPAombardia.it/REM">
<DataOraGenerazione>2015-03-10T08:00:00</DataOraGenerazione>
<DatiStazione>
<IdStazione>12345</IdStazione>
<NomeStazione>Il nome della stazione</NomeStazione>
<StatoStazione>Attivo</StatoStazione>
</DatiStazione>
<Sensori>
<Sensore>
<DatiSensore>
<IdSensore>869</IdSensore>
<NomeSensore>Nome del sensore di Portata DMV</NomeSensore>
<TipologiaSensore>Portata DMV</TipologiaSensore>
<StatoSensore>Attivo</StatoSensore>
</DatiSensore>
<Soglie>
<Soglia>
<ValoreSoglia>20.0</ValoreSoglia>
<DataInizio>2015-03-01</DataInizio>
</Soglia>
<Soglia>
<ValoreSoglia>18.0</ValoreSoglia>
<DataInizio>2015-06-01</DataInizio>
</Soglia>
<Soglia>
<ValoreSoglia>15.0</ValoreSoglia>
<DataInizio>2015-08-01</DataInizio>

32
Bollettino Ufficiale – 57 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

</Soglia>
</Soglie>
</Sensore>
</Sensori>
</CalendarioStazione>

3.3.7 Condizioni operative di funzionamento


Deve essere garantito il corretto funzionamento del sistema:

 in un range di temperatura compatibile con la sua ubicazione e comunque almeno nell’intervallo – 25°C e +
50°C;
 con una autonomia energetica non inferiore a 240 ore.

Eventuali interruzioni e/o guasti del sistema di registrazione e trasmissione dei dati e della strumentazione di misura,
dovranno essere risolti al più tardi entro 5 giorni lavorativi, salvo eventuali deroghe per casi particolarmente complessi
che potranno essere autorizzati dall’autorità concedente.

Se un sensore è posto nello stato ‘in manutenzione’, tutti i suoi dati saranno automaticamente invalidati. In questo
periodo i dati arriveranno comunque al server FTP di ARPA che li potrà eventualmente visionare; non è comunque
prevista un’elaborazione retroattiva dei dati invalidati.

Eventuali variazioni della configurazione del sistema (codifica sensori, limiti rispetto DMV) dovranno essere rese
operative entro le 24 ore successive alla pubblicazione dei file in formato XML sul server FTP di ARPA (vedi 3.3.6 -
Configurazione del sistema) o dell’entrata in vigore di un limite di rispetto DMV precedentemente calendarizzato.

3.3.8 Documentazione a corredo


Nel progetto inerente alle ‘Specifiche tecniche relative alla misurazione e al monitoraggio telematico in continuo del
Deflusso Minimo Vitale - L.R. n. 9/2013’, il concessionario dovrà rendere disponibile la seguente documentazione
operativa:

 elenco e descrizione della strumentazione installata;


 caratterizzazione della morsettiera, comprese eventuali avvertenze circa il distacco della strumentazione per la
verifica;
 parametri di calibrazione della strumentazione e modalità di conversione dei segnali elettrici;
 scale di deflusso;
 procedura operativa per lo scarico dei dati registrati dal sistema.

33
– 58 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3784 esecuzione della sentenza del 26 aprile 2007, relativa alla pre-
Realizzazione degli interventi di bonifica ai sensi dell’art. senza di discariche abusive sul territorio nazionale e che il Go-
250 del d.lgs 3 aprile 2006, n. 152 – Integrazione alla verno italiano ha saldato la sanzione forfettaria di 40 milioni di
programmazione economico-finanziaria 2014/2016 (rif. dd.g.r. euro;
30 maggio 2014, n. 1895 - 7 novembre 2014, n. 2620)
Atteso altresì che nel mese di giugno 2015 dovrà essere cor-
LA GIUNTA REGIONALE risposta la prima rata di penalità di circa 43 milioni di euro esi-
gibile semestralmente fino al completamento degli interventi di
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «Norme in ma- bonifica dei siti oggetto di condanna e che le somme versate in
teria ambientale», in particolare il Titolo V «Bonifica di siti conta- esecuzione della stessa, fino a completa esecuzione della sen-
minati» e s.m.i.; tenza, sono oggetto di recupero da parte dello Stato che eser-
Vista la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26: «Disciplina dei servizi locali cita il diritto di rivalsa nei confronti dei soggetti ed Enti pubblici
di interesse economico generale. Norme in materia di gestione inadempienti;
dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche» Ravvisata la necessità espressa dal Comune di Laveno Mom-
e s.m.i.; bello con nota prot. n. 4468 del 26 marzo 2015 di procedere ad
Vista la l.r. 30 dicembre 2014, n. 37, «Bilancio di previsione alcune opere integrative e complementari agli interventi di mes-
2015-2017»; sa in sicurezza e bonifica e di monitoraggio ambientale del sito
Visto il r.r. di contabilità della Giunta regionale 2 aprile 2001, di cui trattasi, tale per cui l’Amministrazione comunale richiede
n. 1, e s.m.i.; alla Regione Lombardia un integrazione finanziaria alle risorse
già assegnate, per una spesa complessiva pari a 96.500,00
Visto il r.r. 15 giugno 2012, n. 2: «Attuazione dell’articolo 21 del- euro;
la legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 «Disciplina dei servizi
locali di interesse economico generale. Norme in materia di ge- Ritenuto, al fine di consentire all’Amministrazione comunale di
Laveno Mombello di completare al più presto gli interventi d’uf-
stione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse
ficio di messa in sicurezza e bonifica del sito di discarica dell’in-
idriche», relativamente alle procedure di bonifica e ripristino am-
sediamento industriale ex Richard Ginori, in danno al soggetto
bientale dei siti inquinati»;
obbligato, di assegnare al Comune stesso le risorse reclamate
Richiamate le deliberazioni di Giunta regionale: pari a 96.500,00 euro;
• 27 giugno 2006, n. 2838 avente ad oggetto: «Modalità Ritenuto di integrare la programmazione economico-finan-
applicative del Titolo V «Bonifica di siti contaminati» della ziaria per la realizzazione degli interventi di bonifica delle aree
parte quarta del d.lgs. 152/2006 – Norme in materia am- contaminate, di cui alla d.g.r. 1895/2014 e successiva d.g.r.
bientale»; 2620/2014, assegnando il finanziamento richiesto dal Comune
• 24 gennaio 2007, n. 4033 avente ad oggetto: «Trasferimen- di Laveno Mombello pari a 96.500,00 euro, che trova copertura
al Capitolo 9.01.203.10755 «Fondo regionale per interventi di Bo-
to ai comuni delle funzioni amministrative inerenti gli inter-
venti di bonifica di siti contaminati in attuazione della l.r. nifica ambientale», per l’esercizio finanziario corrente;
n. 30/2006. Modifica alla d.g.r. n. 2838/2006»; Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo Unico delle leggi regionali
• 20 giugno 2014, n. 1990 di approvazione del Programma in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedi-
menti organizzativi dell’X legislatura;
regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) comprensivo del
Piano regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei relativi do- A voti unanimi espressi nelle forme di legge;
cumenti previsti dalla valutazione ambientale strategica DELIBERA
(V.A.S.);
1. di approvare per le motivazioni esposte in premessa, l’in-
Richiamato in particolare l’art. 15 del r.r. 2/2012, che definisce tegrazione alla programmazione economico-finanziaria di cui
le modalità di erogazione dei finanziamenti concessi dalla Re- alla d.g.r. 1895/2014 e successiva d.g.r. 2620/2014, per la rea-
gione Lombardia per la realizzazione degli interventi di bonifica; lizzazione degli interventi di bonifica delle aree contaminate,
Richiamate altresì: assegnando il finanziamento richiesto dal Comune di Laveno
Mombello pari a 96.500,00 euro, che trova copertura al Capitolo
• la d.g.r. 13 febbraio 2013, n. 4861 – «Realizzazione degli 9.01.203.10755 «Fondo regionale per interventi di Bonifica am-
interventi di bonifica ai sensi dell’art. 250 del d.lgs. 3 apri-
le 2006, n. 152 – Programmazione economico-finanziaria bientale», per l’esercizio finanziario corrente, per il completamen-
2013/2015»; to degli interventi d’ufficio di messa in sicurezza e bonifica del
sito di discarica dell’insediamento industriale ex Richard Ginori,
• la d.g.r. 30 maggio 2014, n. 1895 – «Realizzazione degli in danno al soggetto obbligato;
interventi di bonifica ai sensi dell’art. 250 del d.lgs. 3 apri-
le 2006, n. 152 – Programmazione economico-finanziaria 2. di applicare i criteri di erogazione dei finanziamenti conces-
2014/2016»; si dalla Regione Lombardia secondo quanto previsto dall’art. 15
del r.r. n. 2/2012;
• la d.g.r. 7 novembre 2014, n. 2620 - «Realizzazione degli 3. di provvedere alla relativa pubblicazione del presente prov-
interventi di bonifica ai sensi dell’art. 250 del d.lgs. 3 aprile
2006, n. 152 – Modifica alla programmazione economico- vedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia;
finanziaria 2014/2016» (rif. d.g.r 30 maggio 2014, n. 1895); 4. di provvedere altresì da parte del Dirigente dell’Unità Orga-
nizzativa competente alla pubblicazione, ai sensi degli artt. 26 e
• il decreto del Segretario Generale della Regione Lombar- 27 del d.lgs 33/2013, del presente atto.
dia, 30 dicembre 2014, n. 12781 – «Bilancio finanziario ge-
stionale 2015-2017; II segretario: Fabrizio De Vecchi
Dato atto che nel territorio comunale di Laveno Mombello è
presente una discarica ricompresa nell’insediamento industria-
le ex Richard Ginori, coinvolta per le caratteristiche peculiari nel-
la Procedura d’infrazione comunitaria 2003/2007 – Discariche
abusive e incontrollate – Sentenza della Corte di Giustizia del
26 aprile 2007 – Parere motivato ex art. 228 TCE del 25 giugno
2009, per la quale è obbligo dello Stato Membro e in via sussi-
diaria della Regione, di uniformarsi al provvedimento della Corte
di Giustizia Europea, per non incorrere nelle sanzioni pendenti
sull’Italia;
Dato atto altresì che la d.g.r. 4861/2013 ha approvato l’asse-
gnazione a favore del Comune di Laveno Mombello di risorse
economiche pari a 2.290.000,00 euro (ad integrazione di un
contributo regionale pari a 200.000,00 euro, già concesso al Co-
mune di Laveno Mombello nel 2011), per la realizzazione d’uf-
ficio degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito di
discarica dell’insediamento industriale ex Richard Ginori, in dan-
no al soggetto obbligato, come da quadro tecnico-economico
predisposto dall’Amministrazione comunale;
Atteso che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sen-
tenza del 2 dicembre 2014, ha condannato l’Italia per mancata
Bollettino Ufficiale – 59 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.g.r. 3 luglio 2015 - n. X/3791 −− con d.g.r. n. 1735 del 30 aprile 2014, è stato approvato
Avvio del procedimento di approvazione del piano territoriale lo Schema di Protocollo di Intesa (sottoscritto in data 16
regionale d’area della Franciacorta ai sensi degli artt. 20 e 21 maggio 2014) tra Regione Lombardia, Provincia di Bre-
della l.r. 12/2005 «Legge per il governo del territorio» scia e i 18 Comuni dell’Accordo Terre di Franciacorta
(Comuni di Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cella-
LA GIUNTA REGIONALE tica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussa-
Vista la l.r. 11 marzo 2005 n. 12 «Legge per il governo del territo- go, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta,
rio» ed in particolare: Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano, Ro-
−− l’articolo 20, comma 6, in cui si prevede che qualora aree vato), finalizzato all’ elaborazione di un Documento pre-
liminare, di carattere conoscitivo, potenziale presupposto
di significativa ampiezza territoriale siano interessate da
del PTRA, e che tale documentazione è stata trasmessa
opere, interventi o destinazioni funzionali aventi rilevanza
a Regione Lombardia in data 22 giugno 2015;
regionale, il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) può pre-
vedere l’approvazione di un Piano Territoriale Regionale Ritenuto pertanto necessario sviluppare il processo di governo
d’Area (P.T.R.A.); dell’ambito territoriale sopra descritto attraverso strumenti di go-
verno regionale (P.T.R.A.) che affrontino le problematiche sopra
−− l’art. 20, comma 7, in cui si prevede che la Giunta regio-
citate e valorizzino il ruolo di tutti i soggetti presenti sul territorio
nale, con apposita deliberazione, può dar corso all’ap- in una logica di sistema e di progettazione integrata territoriale;
provazione di Piani Territoriali Regionali d’area secondo le
procedure di cui all’articolo 21, comma 6; Riconosciuto che, in linea con i contenuti del PTR e successivi
aggiornamenti,
−− l’art.4, comma 2, che sottopone a Valutazione Ambienta-
le Strategica i Piani Territoriali Regionali d’Area; i principali tematismi che dovranno essere sviluppati nel PTRA
sono così esplicitabili:
Preso atto che:
−− il Piano Territoriale Regionale, approvato dal Consiglio
• la ricerca di innovative soluzioni di sviluppo territoriale ca-
paci di coniugare le esigenze di attrattività e di competi-
Regionale con deliberazione n. 951 del 19 gennaio 2010, tività dell’area con scenari di razionalizzazione nell’orga-
individua nei PTRA gli strumenti di programmazione per nizzazione territoriale basati sui concetti di rigenerazione
lo sviluppo dei territori regionali quale occasione di pro- urbana, di riuso dei contesti compromessi, di minimizza-
mozione della competitività regionale e di riequilibrio zione del consumo di suolo libero (prima sperimentazione
territoriale; dei disposti della l.r. 31/2014 «Disposizioni per la riduzione
−− con l’aggiornamento 2014 del PTR, approvato con d.c.r. del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo
n. 557 del 09 dicembre 2014, è stata individuata la ne- degradato»);
cessità di avviare un Piano Territoriale Regionale d’Area
per l’ambito della «Franciacorta», al fine di proporre e
• la promozione di iniziative, progetti ed azioni territoriali,
rivolti a valorizzare le identità e potenzialità locali in un
sperimentare soluzioni di organizzazione delle risorse terri- contesto più ampio di sistema di polarità di area vasta
toriali (riduzione dei valori di consumo di suolo e iniziative (lago d’Iseo, lago di Garda, Parco dell’Oglio, PLIS Parco
di rigenerazione urbana) nonché di valorizzazione delle delle Colline di Brescia, i Comuni della pianura bresciana)
identità culturali, per contrastare i processi in atto di ba- al fine di elevare la qualità di vita dei residenti, i vantaggi
nalizzazione del territorio e per proiettare le rilevanti po- per il sistema economico e la competitività del territorio,
tenzialità dell’area sugli scenari nazionali e internazionali; nonché per riconoscere e rafforzare la vocazione turistica
Considerato che: dell’area;
−− la «Franciacorta» costituisce un’area territoriale di assolu- • le potenzialità di sviluppo e di utilizzo di fonti energetiche
to pregio ambientale e culturale, in cui la coltura del vi- rinnovabili, verificando compiutamente da un lato la pre-
gneto costituisce uno dei più importanti elementi conno- senza nel sottosuolo di fonti geotermiche a profondità
tativi del paesaggio collinare e pedecollinare e, insieme, compatibili con ipotesi di concreto sfruttamento e dall’al-
un indiscutibile fattore identitario; ma, nonostante queste tro ricercando virtuose connessioni tra queste infrastruttu-
forti vocazioni agricole, la «Franciacorta» oggi si presen- re tecnologiche e il miglioramento della qualità edilizia sia
ta, nel complesso come un territorio molto antropizzato, estetica che tecnologica degli edifici per un più armoni-
oggetto di intensa trasformazione, dove notevole è la co sviluppo del territorio;
presenza di attività produttive e commerciali; tuttavia sul • la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qua-
territorio recentemente si è riscontrata una progressiva lità, intesa come strategia efficace per il conseguimento
attenzione ai beni naturalistici esistenti e ad una pianifi- di molteplici obiettivi sia di carattere economico (rivitaliz-
cazione orientata alla sostenibilità, che, per essere ade- zazione delle colture tipiche, acquisizioni di nuovi sbocchi
guatamente valorizzata, presuppone una forte azione di di mercato, promozione turistica del territorio) che socio-
coordinamento dei molteplici soggetti che concorrono culturali (rafforzamento dell’identità locale, recupero delle
allo sviluppo dell’area attualmente operanti con logiche tradizioni e della cultura locale, riattualizzazione del mo-
non coordinate nei programmi e nei processi; dello insediativo e del paesaggio rurale), anche in sinto-
nia con le tematiche sviluppate da EXPO 2015;
−− il territorio della «Franciacorta» da tempo ha organizzato
un sistema di misurazione e monitoraggio territoriale del • la configurazione di un sistema integrato di accessibilità
consumo di suolo su area vasta, tale da poter costituire e mobilità sostenibile, quale componente fondamentale
un’importante base di studio e di applicazione sperimen- di un’organizzazione territoriale di qualità, verificando in
tale per realizzare una strategia e connesse progettualità primo luogo le potenzialità delle linee ferroviarie esisten-
di area vasta secondo criteri di sviluppo sostenibile e di ti ed attualmente dismesse o sottoutilizzate e dell’ampio
rigenerazione urbana, asset che contraddistinguono le ed innervato sistema di piste ciclabili, a supporto di un
politiche regionali della X legislatura; sistema integrato ed organizzato di trasporto pubblico e
privato funzionale alla più efficiente accessibilità e mobi-
Considerato inoltre che: lità sul territorio;
−− i 18 Comuni della «Franciacorta» hanno già condiviso un Visto l’Allegato A «Modello metodologico della Valutazione
percorso d’individuazione di comuni strategie di svilup- ambientale (VAS) del PTRA «Franciacorta», ai sensi della d.g.r.
po territoriale sostenibile, sottoscrivendo, in data 18 giu- 10 novembre 2010 n.IX/761 «Determinazione della procedura
gno 2012, un Accordo di Collaborazione denominato di Valutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art.4, l.r.
«Terre di Franciacorta»; tale Accordo mira a definire un n. 12/05, d.c.r. n. 351/2007) in cui viene delineato il percorso di
percorso di valorizzazione economica ed ambientale valutazione ambientale – Vas del PTRA, parte integrante del pre-
dell’area e delle sue eccellenze e testimonia la volon- sente provvedimento;
tà di procedere a formalizzare uno scenario condiviso
Ritenuto di individuare:
di sviluppo socio- economico e culturale del territorio, in
un’ottica di sostenibilità ambientale, nella convinzione • nella DG Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Struttura
che le attività sviluppate in collaborazione e mediante Urbanistica e Progetti per il Territorio, di Regione Lombar-
strumenti di gestione associata tra più Enti Locali produ- dia, l’Autorità procedente;
cano sinergie positive ed economie di scala e possano • nella DG Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Struttura Fon-
abbattere i costi unitari di servizio a vantaggio dell’effi- damenti, Strategie per il governo del territorio e VAS, di con-
cienza e dell’efficacia, dell’ economicità e della qualità certo con la D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di
dell’ azione amministrativa; Regione Lombardia, l’Autorità competente in materia di VAS;
– 60 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Visto il PRS della X legislatura, approvato con d.c.r. n. 78 del 3. di individuare l’Autorità competente per la VAS, nella DG Ter-
9 luglio 2013, che individua, per l’area territoriale, il RA 283 «Raf- ritorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Struttura Fondamenti, Stra-
forzamento dell’utilizzo degli strumenti di copianificazione, tra i tegie per il governo del territorio e VAS, di concerto con la D.G.
quali i PTRA», nonché il RA 285 «Definizione di disposizioni atte Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, di Regione Lombardia;
a limitare la dispersione insediativa, in particolare valorizzando 4. di approvare l’allegato A - «Modello metodologico della Va-
il ciclo demolizione/ricostruzione e incentivando l’utilizzo delle lutazione ambientale (VAS) del PTRA “Franciacorta”», che costi-
aree dismesse e/o abbandonate»; tuisce parte integrante del presente provvedimento;
All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; 5. di provvedere con successivo atto dirigenziale regionale,
DELIBERA a definire le modalità di consultazione, informazione e comuni-
1. di dare avvio, ai sensi dell’art.21, comma 6, della l.r. 12/2005, cazione dei soggetti interessati al Piano, e le altre forme di par-
al procedimento di approvazione del Piano Territoriale Regiona- tecipazione di soggetti pubblici e privati, nonché individuare i
le d’area «Franciacorta», e contestualmente avviare la procedu- soggetti interessati;
ra di Valutazione Ambientale di Piani e Programmi – VAS; 6. di pubblicare l’avviso di avvio del procedimento sul BURL e
2. di individuare l’Autorità procedente, nella D.G. Territorio, Ur- su due quotidiani a diffusione regionale.
banistica e Difesa del suolo, Struttura Urbanistica e Progetti per il II segretario: Fabrizio De Vecchi
Territorio, di Regione Lombardia;

——— • ———

ALLEGATO A

MODELLO METODOLOGICO DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE (VAS)


DEL PIANO TERRITORIALE REGIONALE D’AREA DELLA FRANCIACORTA

1. INTRODUZIONE

1.1 Il presente modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale del Piano Territoriale Regionale
d’Area della Franciacorta, costituisce specificazione degli Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di piani e program-
mi, alla luce dell’entrata in vigore del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.

1.2 Norme di riferimento generali

Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di de-
terminati piani e programmi sull’ambiente (di seguito Direttiva).
Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 per il governo del territorio e successive modifiche e integrazioni (di seguito l.r. 12/2005);
Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di piani e programmi - Deliberazione Consiglio regionale 13 marzo 2007, n.
VIII/351, (di seguito Indirizzi generali);
Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” come modificato dal Decreto legislativo 16 gennaio
2008, n. 4 e dal Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 (di seguito d.lgs.);

2. AMBITO DI APPLICAZIONE

2.1 Valutazione ambientale - VAS

Il Piano Territoriale Regionale d’Area della Franciacorta, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, della l.r. 12/2005, è soggetto a
Valutazione ambientale - VAS

3. SOGGETTI INTERESSATI

3.1 Elenco dei soggetti

Sono soggetti interessati al procedimento:


 l’autorità procedente;
 l’autorità competente per la VAS;
 i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati;
 il pubblico e il pubblico interessato.

3.2 Autorità procedente

E’ la pubblica amministrazione che elabora il Piano ovvero, nel caso in cui il soggetto che predispone il Piano sia un diverso
soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano/programma.
E’ la pubblica amministrazione cui compete l’elaborazione della dichiarazione di sintesi e della dichiarazione di sintesi finale.
Tale autorità è individuata all’interno della Direzione Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia tra coloro
che hanno responsabilità nel procedimento di formazione del Piano.
Bollettino Ufficiale – 61 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3.3 Autorità competente per la VAS

E’ la pubblica amministrazione cui compete l’elaborazione e l’adozione del provvedimento di parere motivato e di parere
motivato finale.
L’autorità competente per la VAS è individuata all’interno dell’ente con atto formale dalla pubblica amministrazione che pro-
cede alla formazione del Piano, nel rispetto dei principi generali stabiliti dai d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e 18 agosto 2000, n. 267.
Essa deve possedere i seguenti requisiti:
a) separazione rispetto all’autorità procedente;
b) adeguato grado di autonomia nel rispetto dei principi generali stabiliti dal d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, fatto salvo
quanto previsto dall’articolo 29, comma 4, legge n. 448/2001;
c) competenze in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale e di sviluppo sostenibile.

3.4 Soggetti competenti in materia ambientale ed enti territorialmente interessati

Sono soggetti competenti in materia ambientale le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche compe-
tenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei Piano.

L’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, individua con atto formale, i soggetti competenti in
materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, ove necessario anche transfrontalieri, da invitare alle conferenza di
valutazione.

Di seguito sono indicati i soggetti da consultare obbligatoriamente:

a) sono soggetti competenti in materia ambientale:


• ARPA;
• ASL;
• Enti gestori aree protette;
• Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia;
• Autorità competente in materia di SIC e ZPS (se prevista la Valutazione di incidenza);
• Autorità competente in materia di VIA (se prevista la VIA o verifica di VIA)

b) sono enti territorialmente interessati:


• Regione;
• Provincia;
• Comunità Montane;
• Comuni interessati e confinanti;
• Autorità di Bacino

I soggetti sopra indicati possono essere integrati a discrezione dell’autorità procedente.

3.5 Il pubblico e il pubblico interessato

Pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o
i gruppi di tali persone;

Pubblico interessato: il pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha
un interesse in tali procedure; ai fini della presente definizione le organizzazioni non governative che promuovono la protezione
dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigente, nonché le organizzazioni sindacali maggior-
mente rappresentative, sono considerate come aventi interesse.

L’autorità procedente, nell’atto di cui al punto 3.4, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, provvede a:
• individuare i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale;
• definire le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico.

Relativamente alle associazioni, organizzazioni o gruppi, in relazione al Piano, si ritiene opportuno:


• individuare tutte le realtà presenti nel territorio considerato a seconda delle loro specificità;
• avviare momenti di informazione e confronto.

4. MODALITA’ DI CONSULTAZIONE, COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

4.1 Finalità

Consultazione, comunicazione e informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Il punto 6.0 degli
– 62 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Indirizzi generali prevede l’allargamento della partecipazione a tutto il processo di pianificazione / programmazione, indivi-
duando strumenti atti a perseguire obiettivi di qualità.

4.2 Comunicazione e Informazione

L’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, nell’atto di cui al punto 3.4, definisce le modalità di infor-
mazione e di partecipazione del pubblico, nonché di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni.

La formazione e l’istruttoria del piano d’area avviene sentiti i comuni, le province e gli enti gestori delle aree regionali protette
interessate, riuniti in apposita conferenza o anche mediante l’attivazione di Forum pubblici a cui possono essere invitato il
pubblico ed il pubblico interessato (l.r. 12/2005, art.21, comma 6).

4.3 Pubblicità degli atti formali e dei documenti

Tutti gli atti formali e i documenti relativi al processo di Piano e di VAS sono pubblicati sul sito web Sivas www.cartografia.regio-
ne.lombardia.it/sivas.

5. VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO (VAS)

5.1 Le fasi del procedimento

La VAS del Piano è effettuata secondo le indicazioni di cui al punto 5.0 degli Indirizzi generali, come specificati nei punti se-
guenti e declinati nello schema VAS – PTRA Franciacorta:

1. avviso di avvio del procedimento;


2. formulazioni proposte utili alla predisposizione del piano da parte dei soggetti interessati;
3. individuazione dei soggetti interessati e definizione modalità di informazione e comunicazione;
4. elaborazione e redazione del piano e del Rapporto Ambientale;
5. messa a disposizione;
6. convocazione conferenza di valutazione;
7. formulazione parere motivato;
8. adozione del piano;
9. deposito e raccolta osservazioni;
10. formulazione parere motivato finale e approvazione finale;
11. informazione circa la decisione e le conclusioni adottate;
12. gestione e monitoraggio.

5.2 Avviso di avvio del procedimento

La Valutazione Ambientale VAS è avviata contestualmente all’avvio del procedimento di approvazione del Piano mediante
pubblicazione del provvedimento sul sito web Sivas, sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e su almeno due quotidiani
a diffusione regionale, individuando altresì forme integrative di pubblicizzazione, in relazione alle caratteristiche specifiche del
territorio interessato e delle opere ed interventi di interesse regionale da programmarsi (l.r. 12/2005, art.21, comma 6, lett. a)

5.3 Formulazioni proposte utili alla predisposizione del piano da parte dei soggetti interessati

A seguito della pubblicazione dell’avvio del procedimento sul BURL, tutti i soggetti interessati possono formulare proposte utili
alla predisposizione del piano.

5.4 Individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione

La Giunta regionale su proposta dell’Autorità procedente, d’intesa con l’Autorità competente per la VAS esamina le proposte
ricevute e valuta gli elementi utili dei quali intende tenere conto nella elaborazione del piano, individuando altresì le modalità
con le quali consultare tutti i soggetti interessati al piano in quanto portatori di interessi diffusi nonché le altre forme di parteci-
pazione di soggetti pubblici e privati, anche attraverso la costituzione di un forum per le consultazioni attivo per tutta la durata
della costruzione del piano.

L’Autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, con specifico atto formale individua e definisce:
 i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati, da invitare alla conferenza di valutazione;
 l’autorità competente in materia di SIC e ZPS ;
 le modalità di convocazione della conferenza di valutazione, articolata almeno in una seduta introduttiva e in una seduta
finale;
 i singoli settori del pubblico interessati all’iter decisionale;
 le modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni
Bollettino Ufficiale – 63 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

5.5 Elaborazione e redazione del Piano e del Rapporto Ambientale

Come previsto al punto 5.11 degli Indirizzi generali, nella fase di elaborazione e redazione del piano, l’autorità competente per
la VAS collabora con l’autorità procedente nello svolgimento delle seguenti attività:
 individuazione di un percorso metodologico e procedurale, nel quale stabilire le modalità della collaborazione, le forme
di consultazione da attivare, i soggetti interessati, ove necessario anche transfrontalieri, e il pubblico;
 definizione dell’ambito di influenza del piano (scoping) e della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da
includere nel Rapporto Ambientale;
 elaborazione del Rapporto Ambientale, ai sensi dell’allegato I della Direttiva;
 costruzione e progettazione del sistema di monitoraggio.

5.6 Messa a disposizione

L’autorità procedente e l’autorità competente mettono a disposizione per sessanta giorni presso i propri uffici e pubblicano sul
proprio sito web nonché sul sito web Sivas la proposta di Piano, il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica.

Ai sensi dell’art.32 della legge 69/2009, la pubblicazione sul sito web Sivas sostituisce:
• il deposito presso gli uffici delle regioni e delle province il cui territorio risulti anche solo parzialmente interessato dal
piano o programma o dagli impatti della sua attuazione;
• la pubblicazione di avviso nel BURL contenente: il titolo della proposta di piano o di programma, il proponente, l’autorità
procedente, l’indicazione delle sedi ove può essere presa visione del piano o programma e del rapporto ambientale e
delle sedi dove si può consultare la sintesi non tecnica

L’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente per la VAS, comunica ai soggetti competenti in materia
ambientale e agli enti territorialmente interessati, individuati al punto 5.4, la messa a disposizione e pubblicazione sul web del
Piano e del Rapporto Ambientale, al fine dell’espressione del parere, che deve essere inviato, entro sessanta giorni dall’avviso,
all’autorità competente per la VAS e all’autorità procedente.

Entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione dell’avviso, chiunque può prendere visione della proposta di piano o
programma e del relativo rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi
conoscitivi e valutativi.

L’autorità procedente provvede alla trasmissione dello studio di incidenza all’autorità competente in materia di SIC e ZPS.

5.7 Convocazione conferenza di valutazione

La conferenza di valutazione è convocata dall’autorità procedente, d’intesa con l’autorità competente per la VAS, secondo le
modalità definite nell’atto di cui al precedente punto 5.4.
La conferenza di valutazione deve articolarsi almeno in due sedute, la prima introduttiva e la seconda di valutazione conclu-
siva.
La prima seduta è convocata per effettuare una consultazione riguardo al documento di scoping predisposto al fine di deter-
minare l’ambito di influenza del piano, la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambien-
tale, nonché le possibili interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).

La conferenza di valutazione finale è convocata una volta definita la proposta di piano e il Rapporto Ambientale. La docu-
mentazione è messa a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati prima
della conferenza. Se necessario alla conferenza partecipa l’autorità competente in materia di SIC e ZPS, che si pronuncia sullo
studio di incidenza.
Di ogni seduta della conferenza è predisposto apposito verbale.

5.8 Formulazione parere motivato

Come previsto al punto 5.14 degli Indirizzi generali, l’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, alla
luce della proposta di piano e del Rapporto Ambientale, formula il parere motivato, che costituisce presupposto per la prose-
cuzione del procedimento di approvazione del piano.

A tale fine, sono acquisiti:


 il verbale della conferenza di valutazione, comprensivo del parere obbligatorio e vincolante dell’autorità competente in
materia di SIC e ZPS;
 le osservazioni e gli apporti inviati dal pubblico.

Il parere motivato può determinare l’adozione di specifiche modifiche ed integrazioni della proposta del Piano valutato.

L’Autorità procedente, in collaborazione con l’Autorità competente per la VAS, provvede, ove necessario, alla revisione del pia-
no o programma alla luce del parere motivato espresso (art.15 del d.lgs.).
– 64 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

5.9 Adozione del PTRA

La Giunta regionale adotta la proposta di Piano, il Rapporto ambientale, la Sintesi non tecnica e la dichiarazione di sintesi,
volta a:
 illustrare il processo decisionale seguito;
 esplicitare il modo in cui le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano e come si è tenuto conto del Rappor-
to Ambientale e delle risultanze di tutte le consultazioni; in particolare illustrare quali sono gli obiettivi ambientali, gli effetti
attesi, le ragioni della scelta dell’alternativa di piano e il sistema di monitoraggio;
 descrivere le modalità di integrazione del parere ambientale motivato nel piano.

5.10 Deposito e raccolta delle osservazioni

L’autorità procedente, ai sensi del punto 5.16 degli Indirizzi generali:


a. deposita per un periodo di sessanta giorni presso i propri uffici e pubblica su web:
 il provvedimento di adozione unitamente al piano adottato, comprensivo del Rapporto Ambientale e del parere
motivato oppure del provvedimento di esclusione dalla VAS;
 la dichiarazione di sintesi;
 il sistema di monitoraggio, come previsto al punto 5.18 degli Indirizzi generali;
b. deposita la Sintesi non tecnica presso gli uffici dei Comuni, delle Province e delle Regioni il cui territorio risulti anche solo
parzialmente interessato dal piano o dagli effetti della sua attuazione con indicazione delle sedi ove può essere presa
visione della documentazione integrale;
c. comunica l’avvenuto deposito ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati con
l’indicazione del luogo dove può essere presa visione della documentazione integrale.

Con le procedure di deposito, pubblicità e partecipazione ed entro i termini previsti dalle specifiche norme di Piano, chiunque
ne abbia interesse può prendere visione del Piano adottato e del relativo Rapporto Ambientale e presentare proprie osserva-
zioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.

5.11 Approvazione del PTRA, previa formulazione parere motivato e dichiarazione di sintesi finale

Conclusa la fase di deposito e raccolta delle osservazioni, l’autorità competente per la VAS e l’autorità procedente esaminano
le osservazioni e i contributi pervenuti ed elaborano una proposta di controdeduzioni che viene acquisita dalla Giunta regio-
nale; di seguito vengono formulati il parere motivato e la dichiarazione di sintesi finale.

La Giunta regionale trasmette al Consiglio regionale il provvedimento per la definitiva approvazione ai sensi della l.r. 12/2005,
art.21, comma 6, lett. c).

Il provvedimento di approvazione definitiva del piano motiva puntualmente le scelte effettuate in relazione agli esiti del proce-
dimento di VAS e contiene la dichiarazione di sintesi finale.

Ogni eventuale modifica al PTRA effettuata dal Consiglio regionale che può provocare effetti significativi sull’ambiente è sotto-
posta ad ulteriore parere motivato da parte dell’Autorità competente per la VAS, prima dell’approvazione definitiva.

5.12 Informazione circa la decisione e le conclusioni adottate

Il provvedimento viene messo a disposizione del pubblico e pubblicato sul sito web Sivas . L’autorità procedente ne dà notizia
secondo le modalità adottate al precedente punto 5.2.
Il piano acquista efficacia con la pubblicazione dell’avviso della sua approvazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. (l.r.
12/2005, art.21, comma 6, lett. d).

5.13 Gestione e monitoraggio

Il piano individua ai sensi dell’art.18 del d.lgs. le modalità, le responsabilità e le risorse necessarie per la realizzazione e gestione
del monitoraggio

Nella fase di gestione il monitoraggio assicura il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del
piano o programma approvato e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare
tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive.

Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate deve essere data ade-
guata informazione su web.
Bollettino Ufficiale – 65 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Schema VAS - PTRA Franciacorta

Fase del piano Processo di piano Valutazione Ambientale VAS


Fase 0 Forum di presentazione
Preparazione

Pubblicazione su BURL dell’avviso di avvio del procedimento di elaborazione ed approvazione della proposta
di PTRA e relativa VAS ed individuazione dell’Autorità procedente e dell’Autorità competente per la VAS.
Raccolta di eventuali proposte pervenute dai soggetti interessati
Conferimento degli incarichi

Fase 1 A1. 1 Orientamento per l’integrazione della dimensione am-


P1. 1 Orientamenti iniziali del piano
Orientamento bientale nel piano
A1. 2 Definizione schema operativo per la VAS, e mappatura
dei soggetti competenti in materia ambientale e del
P1. 2 Definizione schema operativo PTRA pubblico interessato
Verifica delle presenza di Siti Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) e di
corridoi ecologici RER di primo livello
P1. 3 Identificazione dei dati e delle informa-
zioni a
disposizione dell’autorità procedente su terri- A1. 3 Predisposizione DOCUMENTO DI SCOPING
torio e ambiente e predisposizione del
DOCUMENTO PRELIMINARE DI PTRA

Comunicazione ai soggetti interessati della messa a disposizione


del documento di scoping e della proposta preliminare di PTRA
per 30 giorni sul sito web SIVAS
(www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas)

1^ Conferenza avvio del confronto


di valutazione
Forum di presentazione della proposta preliminare di PTRA
Fase 2 A2. 1 Analisi del contesto ambientale e costruzione dello
P2. 1 Determinazione obiettivi generali
Elaborazione e scenario di riferimento
redazione P2. 2 Costruzione scenario di riferimento e
A2. 2 Analisi di coerenza esterna
di piano
art. 21 lr12/05
P2. 3 Definizione di obiettivi specifici, costru- A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi, costruzione e sele-
zione di alternative/scenari di sviluppo zione degli indicatori
e definizione delle azioni da mettere in A2.4 Valutazione delle alternative di piano e scelta di quella
campo per attuarli maggiormente sostenibile
A2. 5 Analisi di coerenza interna
A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio
A2. 7 Studio di Incidenza delle scelte del piano sui siti di
Rete Natura 2000
P2. 4 Proposta di PTRA Franciacorta A2. 8 Proposta di Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica

Messa a disposizione e pubblicazione su web SIVAS


(www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas) per 60 giorni della proposta di PTRA, del Rapporto ambientale,
della Sintesi non tecnica e dello Studio di incidenza
Avviso dell’avvenuta messa a disposizione
Comunicazione della messa a disposizione ai soggetti interessati, che possono inviare contributi entro la
data della seconda conferenza di valutazione
Trasmissione dello Studio di incidenza all’autorità competente in materia di SIC e ZPS
2^ Conferenza valutazione della proposta di PTRA e del Rapporto Ambientale
di valutazione
Valutazione di incidenza: acquisizione del parere obbligatorio e vincolante dell’autorità preposta
Forum di presentazione della proposta di PTRA
– 66 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Fase 3
Adozione e PARERE MOTIVATO
Approvazione predisposto dall’autorità competente per la VAS d’intesa con l’autorità procedente
art. 21 l.r.12/05
La Giunta regionale predispone la proposta di piano

3.1 Adozione da parte della Giunta regionale di:


a) proposta di PTRA Franciacorta;
b) rapporto ambientale e sintesi non tecnica;
c) dichiarazione di sintesi

3.2 Deposito /Pubblicazione / Comunicazione di avvenuto deposito

Deposito presso gli uffici dell’Autorità procedente (Regione Lombardia, DG “Territorio, Urbanistica e Difesa
del Suolo”, Piazza Città di Lombardia 1) e delle sedi territoriali regionali interessate (STER di Brescia ) dei
documenti adottati per 60 giorni ; pubblicazione sul BURL dell’avviso di avvenuta adozione e messa a
disposizione

3. 3 Raccolta osservazioni
3. 4 Controdeduzioni alle osservazioni pervenute, a seguito di analisi di sostenibilità

PARERE MOTIVATO FINALE


Predisposto dall’Autorità competente per la VAS d’intesa con l’Autorità procedente
In assenza di osservazioni e/o di modifiche di piano il parere motivato finale conferma il precedente parere
motivato

Eventuale revisione della proposta di piano alla luce del parere motivato ai sensi dell’art.15 del d.lgs.
152/2006 s.m.i.

Trasmissione al Consiglio regionale per approvazione definitiva

{ogni eventuale modifica al PTRA effettuata dal C.R. che può provocare effetti significativi sull’ambiente
è sottoposta ad ulteriore parere motivato da parte dell’Autorità competente per la VAS, prima
dell’approvazione}

3.5 Approvazione da parte del Consiglio regionale di:


a) proposta di PTRA Franciacorta;
b) rapporto ambientale e sintesi non tecnica;
c) dichiarazione di sintesi finale.

3.6 Deposito degli atti presso gli uffici dell’Autorità procedente ( e presso le sedi territoriali regionali
interessate: STER di Brescia) e pubblicazione per estratto sul sito web sivas

Fase 4 P4. 1 Monitoraggio dell’attuazione piano


Attuazione P4. 2 Monitoraggio dell’andamento degli
gestione indicatori previsti A4. 1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica
P4. 3 Attuazione di eventuali interventi
correttivi
– 67 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Preso atto che Finlombarda s.p.a., ente Gestore del Fondo di


D) ATTI DIRIGENZIALI Rotazione per l’Imprenditorialità – Linea di intervento «Coopera-
zione» con lettera del 29 giugno 2015 - FC/fc/lc/6427, prot. re-
Giunta regionale gionale R1.2015.0023939 del 30 giugno 2015 ha inoltrato gli esiti
dell’istruttoria per n. 6 domande;
D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione
Recepiti e verificati gli esiti dell’istruttoria, condotta da Finlom-
D.d.u.o. 3 luglio 2015 - n. 5631
barda s.p.a. per n. 6 domande in ordine alla concessione delle
FRIM - Linea di intervento «Cooperazione» di cui alla
d.g.r. n. VIII/11329 del 10 febbraio 2010 - Ammissione a agevolazioni, come specificato negli allegati di seguito eviden-
cofinanziamento di cooperative, cooperative sociali e loro ziati, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento:
consorzi. V provvedimento 2015 −− Allegato A - Elenco domande ammissibili al cofinanzia-
mento a valere sul Fondo di Rotazione per l’Imprenditoria-
IL DIRIGENTE DELLA U.O. COMPETITIVITA’, IMPRENDITORIALITA’ E lità - Linea d’intervento «Cooperazione»,
ACCESSO AL CREDITO −− Allegato B – Elenco domande non ammissibili al co-finan-
Visti: ziamento e relative motivazioni;
• la legge regionale n. 1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di Attestato che la U.O. Competitività, Imprenditorialità e Ac-
competitività per le imprese e per il territorio della Lom- cesso al Credito ha preso atto della sussistenza dei presuppor-
bardia»; ti dell’ammissibilità e della non ammissibilità delle domande
presentate;
• la d.g.r. n. VIII/5130 del 18 luglio 2007 «Costituzione del
Fondo per l’imprenditorialità. Prime linee d’intervento»; Visti i regolamenti CE:
• la d.g.r. n. VIII/11329 del 10 febbraio 2010, «Potenziamento −− n. 1998/2006, relativo all’applicazione degli articoli 87
e 88 del Trattato sugli aiuti si importanza minore («de
delle misure del Fondo per l’Imprenditorialità a sostegno
delle aziende e attivazione di una linea d’intervento a fa- minimis»);
vore delle imprese cooperative» con la quale: −− n. 800/2006 relativo ai parametri di definizione di micro,
−− si è attivata nel FRIM la linea d’intervento n. 7 «Coo- piccola e media impresa;
perazione» definendone i criteri di funzionamento e la −− n. 1407/2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e
dotazione; 108 del trattato sugli aiuti «de minimis»;
−− si è dato atto che le risorse finanziarie allocate sulla li- Considerato che l’importo complessivo di Euro 409.100,00 ri-
nea d’intervento n. 7 «Cooperazione» saranno utilizzate guardante gli interventi di cofinanziamento per le cooperative,
nel FRIM con vincolo di destinazione esclusivo a favore le cooperative sociali e loro consorzi come specificato nell’alle-
delle imprese cooperative; gato A, parte integrate del presente provvedimento, trova coper-
−− si disponeva che le domande di agevolazione pote- tura nella dotazione del «Fondo di Rotazione per l’Imprenditoria-
vano essere presentate a decorrere dal 14 aprile 2010 lità - » Linea di intervento «Cooperazione» gestito da Finlombarda
s.p.a.;
mediante il sistema informativo appositamente predi-
sposto dalla Regione; Precisato che il presente provvedimento rientra tra le com-
petenze della U.O. Competitività, Imprenditorialità e Accesso al
Vista la d.g.r. n. IX/1988 del 13 luglio 2011, «Determinazione in
Credito individuate dalla d.g.r. X/87 del 29 aprile 2013 «II Provve-
ordine al Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) e al dimento Organizzativo 2013» e da decreto del Segretario Gene-
fondo regionale per le agevolazioni finanziarie all’artigianato: rale n. 7110 del 25 luglio 2013;
armonizzazione degli strumenti finanziari regionali a favore delle
MPMI lombarde» ; Dato atto che il presente provvedimento conclude il relativo
procedimento nei termini previsti dalla legge n. 241/1990;
Vista la d.g.r. n. IX/2052 del 28 luglio 2011 «Rettifica della d.g.r.
n.IX/1988 <Determinazione in ordine al Fondo di Rotazione per Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 nonché i provvedimenti organiz-
l’Imprenditorialità (FRIM) e al fondo regionale per le agevola- zativi della X legislatura;
zioni finanziarie all’artigianato: armonizzazione degli strumenti DECRETA
finanziari regionali a favore delle MPMI lombarde>, con la quale 1. di ammettere a cofinanziamento, sulla base degli esiti finali
si stabilisce che il tasso di interesse a valere sulle risorse regionali delle istruttorie rassegnate dal Soggetto Gestore valutati e fatti
è pari allo 0,5% annuo su tutte le linee di intervento con ecce- propri dalla presente Unità Organizzativa, le domande presen-
zione della linea 7 «Cooperazione» del fondo di Rotazione per tate dalle cooperative, le cooperative sociali e loro consorzi, di
l’imprenditorialità per la quale è previsto un tasso di interesse a cui all’allegato A, parte integrante del presente provvedimento;
valere sulle risorse regionali annuo pari allo 0,1% annuo solo per 2. di non ammettere al co-finanziamento le domande pre-
le cooperative sociali e loro consorzi; sentate dalle cooperative sociali, di cui all’allegato B, parte inte-
Vista la «Lettera di incarico per le attività di gestione del grante e sostanziale del presente provvedimento, per le motiva-
Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità» sottoscritta in data zioni in esso riportate;
23 novembre 2007 e la successiva integrazione registrata il 15 3. di disporre che alle imprese cooperative sociali, indicate
aprile 2010 e tutt’ora in vigore, con la quale è stata affidata a nell’allegato A sia inviata una comunicazione in merito agli esiti
Finlombarda S.p.A. l’attività di gestione del Fondo di rotazione dell’istruttoria per il tramite del Gestore del Fondo FRIM Finlom-
per l’imprenditorialità – Linea di Intervento n. 7 «Cooperazione» barda s.p.a., che procederà per il seguito di competenza;
ed in particolare, l’istruttoria per la valutazione di ammissibili-
4. di dare atto che il dirigente competente assolverà gli
tà formale, tecnica ed economico-finanziaria delle domande
obblighi e gli adempimenti afferenti al d.lgs n. 33/2013, ove
presentate;
applicabili.
Visto il decreto n. 1616 del 23 febbraio 2011 che modifica i
5. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento
criteri di funzionamento del Frim per le modalità di valutazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
e concessione delle domande di ammissione al finanziamento,
approvati con la d.g.r. VIII/11329/2010; La dirigente della unità organizzativa
Paola Negroni
Vista la d.g.r. n. IX/4203 del 25 ottobre 2012 «Determinazioni in
merito alla l.r. n. 7 del 18 aprile 2012, art. 57 «garanzie» la quale
ha provveduto, tra l’altro, a individuare: ——— • ———

• la regolamentazione attuativa del sistema delle garanzie


a supporto degli interventi finanziari concessi alle imprese
con modalità a rimborso;
• il profilo di rischio dell’impresa, valutato sulla base di una
metodologia di «credit scoring» quale elemento discrimi-
nante rispetto all’esigenza di acquisire garanzia;
• una metodologia di «credit scoring» omogeneo per tutte
le misure agevolative attivate dalla Direzione Industria, Ar-
tigianato, Edilizia e Cooperazione a valere sulla l.r. 1/2007
che si basi sull’analisi dei dati economico-patrimoniali de-
sunti da bilanci o documentazione equipollente;
Bollettino Ufficiale – 68 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO A

ELENCO DOMANDE AMMISSIBILI AL COFINANZIAMENTO A VALERE SUL FONDO DI ROTAZIONE PER L’IMPRENDITORIALITÀ - LINEA D’INTERVENTO “COOPERAZIONE”;

1) COOPERATIVE SOCIALI E LORO CONSORZI


Investimento Agevolazio- Investimento Agevolazione Importo fondo
n. id progetto Ragione Sociale Indirizzo Comune Prov. Progetto
presentato ne richiesta Ammesso concessa rotazione 70%
1 55497218 LA CASCINA COOPERATIVA VIA IRTA 5 DESENZANO BS 217.000,00 173.600,00 217.000,00 173.000,00 121.100,00 L'investimento è volto alla
SOCIALE A RESPONSABILITA' DEL GARDA ristruttturazione di un ristorante-
LIMITATA - ONLUS pizzeria, di proprietà comunale
e concesso alla cooperativa
per 12 anni.
2 57967820 AGORA SOCIETA' COOPERA- VIA C. ROSSI 16 RIVAROLO MN 990.000,00 330.000,00 412.500,00 330.000,00 231.000,00 L'investimEnto è parte di un
TIVA SOCIALE - ONLUS MANTOVANO progetto più ampio, volto
all'edificazione di una Residen-
za Sanitaria Disabili e di una
Comunità Socio-Sanitaria.
TOTALE 1) 1.207.000,00 503.600,00 629.500,00 503.000,00 352.100,00

2) ALTRE COOPERATIVE E LORO CONSORZI


Investimento Agevolazio- Investimento Agevolazione Importo fondo
n. id progetto Ragione Sociale Indirizzo Comune Prov. Progetto
presentato ne richiesta Ammesso concessa rotazione 50%
3 57264837 ALFA OMEGA SOCIATA' CO- VIA MARCONI CASTIRAGA LO 53.700,00 53.700,00 53.700,00 40.000,00 20.000,00 La cooperativa opera nel
OPERATIVA 33 VIDARDO settore della logistica e l'inve-
stimento è volto all'acquisto di
immobilizzazioni, impiantistica,
canone di locazione.
4 57482364 P&p SOCIETA' COOPERATIVA VIA VESPRI SICI- MILANO MI 93.710,00 74.968,00 93.710,00 74.000,00 37.000,00 Società cooperativa che opera
LIANI 29/A nella gestione dei Bed & Bre-
akfast e l'investimento è rivolto
all'acquisto di attrezzatura,
arredi e complemti per camere
e spazi comuni.
TOTALE 2) 147.410,00 128.668,00 147.410,00 114.000,00 57.000,00

1.354.410,00 632.268,00 776.910,00 617.000,00 409.100,00

——— • ———
Bollettino Ufficiale – 69 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO B

ELENCO DOMANDE NON AMMISSIBILI AL CO-FINANZIAMENTO E RELATIVE MOTIVAZIONI

Id doman- Investimento Agevolazione


N. Ragione Sociale Indirizzo Comune Prov. Motivazione non ammissione
da presentato richiesta
1 56437449 BIENNESE SOCIETA' COOPERATIVA PIAZZALE LORENZINI 1 BIENNO BS € 268.695,00 € 214.900,00 Mancato rispetto dei requisiti previsti al punto
SOCIALE - ONLUS 2 dell’art. 9 del Bando (modulo di adesione
non debitamente firmato in originale).

2 57479393 C0NSORZIO HYDRA SOCIETA' COO- VIA DURINI 27 MILANO MI € 525.000,00 € 420.000,00 Mancato rispetto dei requisiti soggettivi
PERATIVA previsti al punto 1 dell’art. 3 del Bando: la
richiedente è una grande impresa.

TOTALE 793.695,00 634.900,00


– 70 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.


D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile 19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo-
D.d.u.o. 26 giugno 2015 - n. 5367 ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata alla dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed
Società Verdeambiente s.r.l con sede legale ed impianto in all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o
via Strada di Mezzo n. 65 in comune di Cirimido (CO), per recupero di rifiuti, ai sensi del d. lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22
l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui al punto e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale
5.3.b punto I dell’allegato VIII al d. lgs. 152/06 delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»;
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI Vista l’istanza, la relativa documentazione tecnica e le suc-
AMBIENTALI cessive integrazioni, presentata ai sensi del Titolo III-bis del d.lgs.
152/06 in data 08 settembre 2014, prot. reg. T1.2014.0041601
Visti: del 12/09/14, dalla Società Verdeambiente s.r.l con sede legale
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- ed impianto in Via Strada di Mezzo n. 65 in Comune di Cirimi-
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu- do (CO) per l’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambien-
menti amministrativi»; tale (AIA), per l’attività esistente e «non già soggetta ad AIA» di
cui al punto 5.3.b punto I dell’Allegato VIII al medesimo decreto.
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca-
li di interesse economico generale. Norme in materia di Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2015.0011481 del
risorse idriche»; 5 marzo 2015;
• la d.g.r. 16 aprile 2003, n. 7/12764, «Linee guida relative Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
di compost. – Revoca della d.g.r. 16 luglio 1999, n. 44263»; 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
tale»;
procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
• il decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75, «Riordino e re- eventualmente acquisire osservazioni;
visione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma
dell’articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88»; Vista la convocazione della seduta della conferenza dei servi-
zi effettuata con nota prot. T1.2015.0024818 del 18 maggio 2015,
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva posticipata al giorno 1 giugno 2015 con successiva nota;
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; Vista la nota n. T1.2015.0025476 del 21 maggio 2015 con la
quale è stato trasmesso alla Ditta e agli Enti la bozza di Allegato
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- Tecnico all’AIA da valutarsi in Conferenza di Servizi;
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale tasi nella seduta del 11 giugno 2015:
Strategica (VAS); conseguente riordino degli atti ammini- «Regione Lombardia:
strativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi escludenti di
• la circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- cui al PRGR, trasmessa dalla ditta con nota n. 13 marzo 2015
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di (in atti reg. n. T1.2015.0013297 del 16 marzo 2015) aggiornata
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d. lgs. 3 in ultimo con nota del 8 giugno 2015 si prende atto che la
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal stessa ha dichiarato l’assenza di vincoli localizzativi escludenti
d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; inclusa l’assenza di funzioni sensibili e ambiti residenziali nel
raggio di 500 metri dal perimetro del complesso IPPC.
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, Viene acquisito agli atti della CdS il parere favorevole del
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- Comune prot. n. 2705/4/7 del 11 giugno 2015, facendo sal-
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- va una verifica puntuale delle soluzioni delle problematiche
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda legate alla viabilità ed in particolare all’innesto tra Via Strada
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle di Mezzo e l’accesso all’impianto. A riguardo Regione ritiene
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, che tali aspetti non possano essere valutati nel procedimento
n. 46»; corrente, in quanto riferita ad area esterna al perimetro IPPC
e vista la mancanza di qualsiasi precisazione circa le proble-
• la L. 24 gennaio 2011, n. 1, «Conversione in legge, con mo- matiche accennate dal Comune.
dificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196,
recante disposizioni relative al subentro delle amministra- Rileva che Comune e Provincia non hanno evidenziato diffor-
zioni territoriali della regione Campania nelle attività di mità/inesattezze in merito alla verifica dei criteri localizzativi
gestione del ciclo integrato dei rifiuti»; escludenti sopra citata.
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Viene data lettura dell’allegato tecnico e si procede alla sua
Territorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «De- implementazione secondo le indicazioni della Conferenza.
creto recante le modalità per la redazione della relazione Si prende atto del parere di ATO Como (n. 3058 del 11 giu-
di riferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d. gno 2015) nel quale l’Autorità d’Ambito rileva che «alla luce
lgs 152/06»; del contenuto della documentazione inviata non si evince
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645 «Disposizioni relative al la presenza di scarichi in pubblica fognatura o in collettore
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014, consortile, come confermato anche dalla planimetria (tav. 2B
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- ciclo acque per AIA Ed. settembre 2014).Pertanto allo stato di
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; fatto l’azienda non presenta scarichi in pubblica fognatura,
ma scarichi in ambiente e quindi soggetta ad autorizzazione
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- da parte dell’amministrazione provinciale.»
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, Viene acquisito agli atti della CdS il parere favorevole della
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni Provincia di Como subordinato al rispetto delle condizioni,
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) osservazioni, modifiche e chiarimenti riportati nell’allegato al
collocate in Regione Lombardia»; parere medesimo trasmesso con nota n. 24930 del 10 gugno
Visti inoltre: 2015 che vengono accolti fatta eccezione per le seguenti:

• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- • n. 3: in quanto non si configura quale attività di miscela-
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget- zione tra rifiuti ai sensi del d.d.s. 1795/14, che comunque
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio è descritta nell’AT;
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di • n. 4: accolta senza modifiche del testo in quanto il riferi-
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- mento al d.lgs 152/06 è da intendersi all’ultimo aggiorna-
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. mento vigente incluse quindi le nuove modalità di classifi-
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; cazione dei rifiuti di cui alla l.116/14;
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- • n. 5.3: non accolta in quanto nel caso di compost fuori
Bollettino Ufficiale – 71 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

specifica lo stesso deve essere gestito come rifiuto sotto la ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con
responsabilità dell’azienda; il presente atto;
• n. 5.4: accolta la richiesta di stralcio delle prescrizioni ge- Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian-
nerali non pertinenti l’attività; le ulteriori prescrizioni propo- to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate
ste si ritengono accolte in quanto già presenti nel quadro nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche
B1, quadro comunque prescrittivo; la lett. e) è stata invece riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E9
inserita fatta eccezione per il riferimento alla recinzione in dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento (omissis);
quanto già realizzata e conforme all’altezza prescritta; Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef-
Si evidenzia che è stata stralciata la prescrizione inerente test fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
di fitotossicità prevista dalla d.g.r. 12764/03 in quanto annul- ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative
lata da sentenza definitiva del TAR Milano n. 929/13 dell’11 norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua-
aprile 2013. zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334
Per omogeneità con altri impianti che svolgono medesima at- in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
tività, in accordo con ARPA, ritiene di stralciare la prescrizione con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am-
5.2, XIII che impone lo stoccaggio del compost al coperto (in bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
sili). 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
sioni dei gas a effetto serra;
Sono stati stralciati nomi e modelli dei macchinari utilizzati
in impianto indicandone solo numero, tipologia e potenziali- Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-sexies
tà come da ultimo aggiornati dall’azienda con nota del 27 del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale oggetto
maggio 2015. dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le prescrizioni
di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planimetria, predisposta in
L’AT viene modificato anche sulla base delle osservazioni/ conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, che costituiscono parte
proposte di modifica dell’Azienda ritenute accoglibili dalla integrante e sostanziale del presente provvedimento (omissis);
Conferenza.
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de-
Viene stralciata l’attività di miscelazione tra compost e al- gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale
tri rifiuti, prevista nella bozza di AT, in quanto non si configura versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
come tale ai sensi del d.d.s. 1795/14, ma al contrario è dallo foglio di calcolo, trasmessa unitamente all’istanza di cui sopra;
stesso decreto esclusa in quanto fase puntualmente indivi-
duata nell’autorizzazione che costituisce parte integrante del Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar-
processo tecnologico autorizzato. dia circa l’esattezza della tariffa versata;
Chiede la trasmissione delle planimetrie in formato elettronico Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
(firmate digitalmente) da allegare all’AIA revisionate secondo le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
le indicazioni di cui alla Conferenza entro 5 giorni dalla data sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
di ricevimento del verbale. rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
a carico del gestore;
Verdeambiente s.r.l.: fornisce proprie osservazioni e proposte
di modifiche all’AT ed in particolare: Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
• chiede che l’eccezione prevista nella prescrizione n. 5.2, torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
XIII, sia estesa anche al compost non miscelato con bio- del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
char o sabbia e/o terra vagliata, che comunque necessi- viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
ta per esigenze specifiche dell’acquirente, di un ulteriore «Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
fase di post-maturazione; Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
• chiarisce che la miscelazione del compost con sabbia successivi aggiornamenti, presso la Provincia di Como;
e/o terre vagliate (attività non di gestione rifiuti) avviene Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
in area (di proprietà) esterna all’impianto, per poi essere del procedimento di A.I.A. ha richiesto un termine effettivo di
stoccato all’interno di sili presenti nel complesso IPPC; giorni 285 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-no-
• rispetto alla planimetria allegata all’aut. ex. art.208 fa nies del d. lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di
presente che le 2 fosse Imhoff posizionate a monte delle tutte le istanze ex art. 29 comma 2) del d. lgs. 46/14, e dell’oppor-
vasche di rilancio, inizialmente previste dal progetto auto- tunità di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da
rizzato, sono state sostituite con 2 dissabbiatori di analoga inserire nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
capacità ritenuti più idonei allo scopo; parimenti sono Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
state inoltre realizzati 2 dissabbiatori aggiuntivi a monte della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
delle vasche di raccolta delle acque meteoriche al fine di dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
massimizzare il riciclo delle medesime; la griglia di scolo
inizialmente prevista frontalmente alla vasca di lavaggio Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
mezzi è stata invece portata al centro della vasca, per mi- ganizzativi della X legislatura;
gliorarne l’efficienza e la sicurezza; DECRETA
• chiede che la tempistica relativa alla predisposizione del 1. di rilasciare - ai sensi dell’art. 29-sexies del d.lgs 152/06 - l’Au-
SGA sia modificata in 6 mesi dalla notifica dell’atto. torizzazione Integrata Ambientale alla Società Società Verdeam-
Si impegna a trasmettere entro 5 giorni le planimetrie da alle- biente s.r.l., con sede legale ed impianto in Via Strada di Mezzo
gare all’AT in formato elettronico firmato digitalmente. n. 65 in Comune di Cirimido (CO) per l’attività esistente e «non
già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3.b punto I dell’Allegato
Arpa Lombardia: si esprime puntualmente sull’AT cui apporta VIII del medesimo decreto, con le modalità indicate nell’Allegato
modifiche secondo le indicazioni della Conferenza. Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente Atto (omissis);
Conclusioni: 2. di determinare in € 170.736,51 l’ammontare totale della fi-
La Conferenza esprime parere favorevole al rilascio dell’AIA deiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia di
ed approva l’allegato tecnico, con le modifiche valutate e Como relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le fide-
concordate in sede odierna.» iussioni devono essere prestate ed accettate in conformità con
Acquisite le planimetrie allegate al presente atto, trasmesse quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. la fideiussione dovrà
dalla Ditta in esito conferenza dei servizi, con nota in atti reg. essere prestata per anni 10 più uno. La mancata presentazio-
T1.2015.0029627 del 16 giugno 2015; ne ed accettazione delle suddette fideiussioni entro il termine
di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedi-
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato mento, ovvero la difformità delle stesse dall’allegato A alla d.g.r.
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo n. 19461/04, comportano la revoca del provvedimento stesso,
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al come previsto dalla d.g.r. sopra citata;
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» Operazione Rifiuti Quantità Costi
dell’agosto 2006; R3 NP 90.000 t/a € 82.426,51
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori R13 [1] NP 5.000 m3 € 88.310,00
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem-
AMMONTARE TOTALE € 170.736,51
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino
– 72 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015


[1] Per la messa in riserva si applicano le tariffe di cui al punto 1 della DGR
19461 del 19/11/04 nella misura del 10% in quanto l’Azienda ha dichiarato che i ri-
fiuti vengano avviati al recupero entro 6 mesi dall’accettazione all’impianto. Qua-
lora la Ditta non possa adempire nell’avviare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in
ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà effettuare apposita comunicazione
alla Provincia di Como e prestare la garanzia senza riduzione.
Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
Provincia di Como provvederà a svincolare le garanzie finanzia-
rie già prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte
del presente atto;
3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
zione della fideiussione, dovrà informare l’Autorità competente
di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d. lgs. 152/06.
4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
mo decorra dalla notifica;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
• entro 4 anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative alle
conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di un’in-
stallazione;
• quando siano trascorsi 10 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale; in questa caso l’A-
zienda è tenuta a presentare domanda di riesame entro
il termine indicato. Nel caso di inosservanza del predetto
termine l’autorizzazione si intende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto alla Soc. Verdeambiente
s.r.l., alla Provincia di Como, Comune di Cirimido CO), all’Ufficio
d’Ambito della Provincia di Como e ad ARPA Lombardia;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
io 2015;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29- decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia di Como e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del d.
lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al
Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o. valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
Bollettino Ufficiale – 73 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 30 giugno 2015 - n. 5437 2014, ha provveduto a rideterminare le voci di spesa del proget-
Iniziativa FRISL 2012-2014 G) «Centri di raccolta comunali to stesso presentando, dunque, un nuovo quadro economico di
o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati». Progetto importo complessivo pari a € 21.936,04 che presenta le seguen-
«Manutenzione straordinaria del centro di raccolta comunale ti variazioni rispetto a quello relativo al progetto approvato:
rifiuti urbani ed assimilabili» presentato dal soggetto
beneficiario comune di Graffignana (LO). Rideterminazione • importo della voce «Lavori da appaltare»: € 17.110,43 ri-
del contributo assegnato con d.d.s. 169/14 e confermato con spetto a € 19.895,85 approvati e ammessi a finanziamen-
d.d.u.o. n. 4845 del 6 giugno 2014. Rettifica del d.d.u.o. 10841 to;
del 19 novembre 2014 di assunzione degli impegni di spesa, e
contestuale liquidazione [ID 38144598]
• importo della voce «IVA su lavori»: € 1.711,04 rispetto a €
1.989,58 approvati e ammessi a finanziamento;
IL DIRIGENTE DELLA U.O. ATTIVITA’ ESTRATTIVE, BONIFICHE E Considerato che la parte dispositiva del d.d.s. 169/14 pre-
PIANIFICAZIONE RIFIUTI scrive che, in caso di minori costi derivanti da ribassi d’asta il
contributo deve essere corrispondentemente ridotto dell’intero
Visti:
importo relativo al ribasso avvenuto;
• la l.r. 14 dicembre 1991, n. 33 di istituzione del Fondo Rico- Atteso che eventuali oneri aggiuntivi rispetto agli importi del
stituzione Infrastrutture Sociali Lombardia (FRISL) e succes-
progetto approvato rimangono a totale carico del soggetto
sive modificazioni e integrazioni;
beneficiario;
• la d.g.r. 25 luglio 2012, n. 3846 «Schede dell’iniziativa FRISL Ritenuto dunque di considerare ammissibili a finanziamento
2012/2013 AB) «Interventi strutturali negli oratori lombardi»
e dell’iniziativa FRISL 2012/2014 G) «Centri di raccolta co- regionale tutti i nuovi importi delle voci del quadro economico
munali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati (d.m. 8 inserito in sede di rideterminazione del 19 dicembre 2014;
aprile 2008 e s.m.i.)»; Considerato che, in conseguenza di quanto sopra, il contribu-
to regionale determinato con d.d.s. 169/14 e confermato con
• la circolare regionale 26 luglio 2012, n. 6 della Direzione d.d.u.o. n. 4845/14 deve essere ridotto di entità pari al ribasso
Centrale Programmazione Integrata avente ad oggetto
«Modalità per l’accesso ai contributi FRISL 2012/2013» dell’importo delle voci «Lavori da appaltare», e «IVA su lavo-
iniziativa AB) «Interventi strutturali negli oratori lombardi» ri» e, dunque, deve essere pari a € 14.436,04 invece che ad €
e dell’iniziativa FRISL 2012-2014 G) «Centri di raccolta co- 17.500,00, di cui:
munali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati (d.m. −− € 7.218,02 a rimborso, a valere sul capitolo 9.03.303.10412
8 aprile 2008 e s.m.i.)» (Fondo Ricostituzione Infrastrutture «Contributi a rimborso per la realizzazione di piattaforme
Sociali Lombardia) (l.r.33/91), contenente le istruzioni ge- locali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e spe-
nerali per l’accesso al FRISL; ciali (FRISL)» del bilancio 2015/2017;
• il d.d.s. 15 gennaio 2014, n. 169 Direzione Centrale Pro- −− € 7.218,02 a fondo perduto, a valere sul capitolo
grammazione integrata e finanza «Assegnazione contri- 9.03.203.7295 «Contributi per la realizzazione di piattafor-
buti F.R.I.S.L., iniziativa 2012/2014 «Centri di raccolta co- me locali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e
munali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati (d.m. speciali (FRISL)» del bilancio 2015/2017;
8 aprile 2008 e s.m.i.)», pubblicato sul BURL n. 4, S.O. del
Dato atto che, in considerazione della rideterminazione del
22 gennaio 2014 con particolare riferimento all’allegato A
contributo assegnato e del nuovo quadro economico, resterà
«Elenco dei progetti finanziati in ordine di priorità», che ha:
a totale carico del soggetto beneficiario la parte di costo del
−− assegnato la somma di € 17.500,00, rispetto ad un progetto eccedente il citato contributo, che viene confermata
costo complessivo pari ad € 25.000,00, al Comune di pari a complessivi € 7.500,00;
Graffignana per la realizzazione del progetto 38144598
Considerato che il comune di Graffignana ha trasmesso, in
«Manutenzione straordinaria del centro di raccolta co-
ottemperanza del d.d.s. 169/14, la seguente documentazione
munale rifiuti urbani ed assimilabili» in Comune di Graf-
necessaria per l’erogazione del contributo regionale:
fignana (LO), di cui € 8.750,00 a rimborso, a valere sul
capitolo 9.03.303.10412 «Contributi a rimborso per la • certificato di inizio dei lavori relativi al progetto in argo-
realizzazione di piattaforme locali per la raccolta diffe- mento dal quale di desume che gli stessi sono stati avviati
renziata dei rifiuti urbani e speciali (FRISL)» del bilancio in data 15/12/14, nel rispetto dei termini di cui al d.d.s.
2014/2016, e € 8.750,00 a fondo perduto, a valere sul 169/14 (prot. T1.2015.0002993 del 20/01/15);
capitolo 9.03.203.7295 «Contributi per la realizzazione
di piattaforme locali per la raccolta differenziata dei ri-
• atto di delega notificato al tesoriere dell’Ente per importo
pari alla quota annualmente da rimborsare con indica-
fiuti urbani e speciali (FRISL)» del bilancio 2014/2016 ; zione dell’anno a partire dal quale deve avvenire la resti-
−− stabilito che le opere relative ai progetti finanziati in ar- tuzione (prot. T1.2015.0002993 del 20 gennaio 2015);
gomento sono dichiarate di pubblica utilità, indifferibi-
lità ed urgenza;
• contratto d’appalto lavori registrato a norma di legge
(prot. T1.2015.0002993 del 20 gennaio 2015);
−− fissato il termine ultimo per l’inizio dei lavori al 22 gen-
naio 2015;
• attestazione dell’effettiva disponibilità delle risorse finan-
ziarie integrative rispetto al contributo concesso (presen-
−− demandato gli adempimenti successivi all’assegna- tato tramite l’applicativo GEFO il 19/02/15, ID documento
zione, alla U.O. Attività estrattive, Bonifiche e Pianifica- 55323893);
zione Rifiuti della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Considerato che, l’Ente beneficiario, attraverso il sistema regio-
Sostenibile; nale GEFO, ha avanzato la richiesta di erogazione del primo ac-
Considerato che, l’Ente beneficiario, attraverso il caricamento conto firmata digitalmente dal legale rappresentante, acquisita
nel sistema regionale GEFO del modulo di accettazione, acqui- agli atti regionali con prot. n. T1.2015.0009095 del 20 febbraio
sito agli atti regionali con prot. n. Z1.2014.0004340 del 28 marzo 2015;
2014, ha provveduto ad accettare il contributo assegnato im-
Atteso che, con d.d.u.o. 10841 del 19/11/14 si è disposto l’im-
pegnandosi a realizzare l’intervento nei termini previsti dalla l.r.
pegno per importo pari all’intero contributo originariamente as-
n. 33/91 e dal citato d.d.s. n. 169/14, nonché a restituire il contri-
segnato con d.d.s. 169/14 e confermato con d.d.u.o. n. 4845/14;
buto a rimborso concesso in venti quote annue costanti;
Considerato che, a seguito delle verifiche interne, è emersa
Visto il d.d.u.o. n. 4845 del 6 giugno 2014 che:
l’impossibilità di procedere alla numerazione dell’impegno so-
• ha approvato il progetto presentato dal comune di Graf- pra richiamato, a causa della non esigibilità della spesa nell’e-
fignana identificato dal C.U.P. D79D14000090006, che pre- sercizio 2014;
senta un costo complessivo di € 25.000,00;
Ritenuto pertanto opportuno procedere alla rettifica del
• ha confermato il contributo concesso con il d.d.s. d.d.u.o. 10841/14 e procedere all’impegno della quota parte
n. 169/14 come sopra riportato; liquidabile del contributo assegnato e qui rideterminato impu-
• ha confermato che la parte del costo del progetto ecce- tandone la spesa all’esercizio finanziario 2015;
dente il contributo regionale, pari a € 7.500,00, rimane a Preso atto che, ai sensi della d.g.r. 25 luglio 2012, n. 3846
totale carico del soggetto beneficiario; «Schede dell’iniziativa FRISL 2012/2013 AB) «Interventi strutturali
Rilevato che, il Comune di Graffignana, attraverso il carica- negli oratori lombardi» e dell’iniziativa FRISL 2012/2014 G) «Centri
mento nel sistema regionale GEFO del modulo di ridetermina- di raccolta comunali o intercomunali dei rifiuti urbani e assimilati
zione firmato digitalmente dal legale rappresentante, acquisito (d.m. 8 aprile 2008 e s.m.i.)», all’inizio dei lavori è erogabile il 50%
agli atti regionali con prot. n. T1.2014.0061512 del 19 dicembre del contributo assegnato;
– 74 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Ritenuto pertanto necessario procedere all’impegno ed 8. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
alla contestuale liquidazione del 50% del contributo assegna- essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
to, e dunque della somma di € 7.218,02, a valere sul capitolo tivo Regionale nel termine di 60 giorni, secondo quanto previ-
9.03.303.10412 «Contributi a rimborso per la realizzazione di sto dal d.lgs 2 luglio 2010, n. 104, ovvero potrà essere proposto
piattaforme locali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine
speciali (FRISL)»; di 120 giorni, secondo quanto previsto dal d.p.r. 24 novembre
Dato atto che, nel bilancio regionale 2015/2017, il capito- 1971, n. 1199»;
lo 9.03.303.10412 «Contributi a rimborso per la realizzazione di 9. di attestare che la pubblicazione ai sensi degli artt. 26 e 27
piattaforme locali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani del d.lgs. 33/13 è avvenuta in sede di adozione del decreto n.
e speciali (FRISL)» presenta, per gli interventi inseriti nel d.d.s. 4845 del 6 giugno 2014.
169/14, per l’esercizio finanziario 2015, le sufficienti disponibilità Il dirigente della u.o. attività estrattive,
finanziarie; bonifiche e pianificazione dei rifiuti
Atteso che, in caso di ulteriore rideterminazione del contribu- Angelo Elefanti
to, verranno proporzionalmente ridotte le quote a rimborso e
fondo perduto e il comune dovrà restituire la parte eccedente
della quota a rimborso liquidata con il presente atto;
Dato atto che il presente provvedimento ha richiesto un termi-
ne effettivo di 130 giorni per concludere il relativo procedimento,
rispetto al termine di 30 giorni previsto ai sensi di legge a causa
della necessità di approfondimento istruttori;
Verificato che la spesa oggetto del presente atto non rientra
nell’ambito di applicazione dell’art. 3 della l. 136/2010 (traccia-
bilità dei flussi finanziari);
Visti:
• la l.r. 31 marzo 1978 n. 34 e successive modificazioni ed
integrazioni, nonché il regolamento di contabilità;
• la l.r. 30 dicembre 2014 n. 37 «Bilancio di previsione 2015-
2017»;
Richiamati:
• la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in
materia di organizzazione e personale»;
• la d.g.r. 29 Aprile 2013, n. 87 «II Provvedimento Organizza-
tivo 2013» che, nell’allegato A, definisce gli assetti organiz-
zativi della Giunta regionale, gli incarichi dirigenziali e le
connesse graduazioni;
• il decreto del Segretario generale 25 Luglio 2013, n. 7110
«Individuazione delle Strutture organizzative e delle relati-
ve competenze ed aree di attività delle Direzioni Generali
della Giunta regionale – X Legislatura», con particolare
riferimento alle competenze della Unità Organizzativa Atti-
vità Estrattive, Bonifiche e Pianificazione Rifiuti;
DECRETA
1. di approvare la rideterminazione del quadro economico
relativo al progetto «Manutenzione straordinaria del centro di
raccolta comunale rifiuti urbani ed assimilabili», presentata dal
comune di Graffignana (LO) attraverso l’applicativo regionale
GEFO in data 19/12/14 (prot. n. T1.2014.0061512);
2. di stabilire conseguentemente che il contributo regionale
assegnato al comune di Graffignana è così rideterminato: €
7.218,02 a rimborso, a valere sul capitolo 9.03.303.10412 «Con-
tributi a rimborso per la realizzazione di piattaforme locali per
la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e speciali (FRISL)» del
bilancio 2015/2017, e € 7.218,02 a fondo perduto, a valere sul
capitolo 9.03.203.7295 «Contributi per la realizzazione di piatta-
forme locali per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e spe-
ciali (FRISL)» del bilancio 2015/2017;
3. di stabilire che, in virtù del nuovo importo del contributo re-
gionale e dell’entità complessiva del nuovo quadro economico
pari a € 21.936,04, la parte del costo del progetto che rimane a
totale carico del soggetto beneficiario viene confermata pari a
complessivi € 7.500,00;
4. di modificare il d.d.u.o. 10841/14 annullando la parte in cui
è stato disposto l’impegno e di impegnare e contestualmente
liquidare l’importo complessivo di Euro 7.218,02 a favore di co-
mune di Graffignana (cod. 10997), imputato al capitolo di spesa
9.03.303.10412 dell’esercizio finanziario 2015;
5. di stabilire che, nel caso di ulteriore rideterminazione del
contributo assegnato e della conseguente riduzione propor-
zionale delle quote a rimborso e fondo perduto, il Comune
beneficiario dovrà restituire a Regione Lombardia la parte ec-
cedente di contributo a rimborso erogata attraverso il presente
provvedimento;
6. di trasmettere il presente decreto a mezzo posta elettronica
certificata al comune di Graffignana;
7. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Re-
gione Lombardia, nonché sul sito della trasparenza di Regione
Lombardia, ai sensi degli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/13;
Bollettino Ufficiale – 75 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 3 luglio 2015 - n. 5591 Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presen-
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Stena tate dalla ditta Stena Technoworld s.r.l. con sede legale in via
Technoworld s.r.l. con sede legale in via Martorello 13 - Martorello 13 - Comune di Castenedolo (BS), per l’acquisizio-
Comune di Castenedolo (BS) per l’attività esistente e «Non ne dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d.lgs.
già soggetta ad AIA» di cui ai punti 5.3b punto 4, 5.5 e 5.1 152/06, in atti reg. T1.2014.0037888 del 20 agosto 2014 (prot.
lettera d dell’allegato VIII al medesimo decreto svolta presso Provinciale n. n. 30926 del 29 luglio 2014, successivamente tra-
l’installazione in via Santa Maria del Campo 2 - Comune di smesso a Regione per competenza);
Cavenago di Brianza (MB)
Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2014.0060457 del
AMBIENTALI 15 dicembre 2014;
Visti: Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- 29-quater del D. Lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu- ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
menti amministrativi»; alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
li di interesse economico generale. Norme in materia di eventualmente acquisire osservazioni;
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di Vista la richiesta di integrazioni inviata con nota prot. regiona-
risorse idriche»; le n. T1.2015.0015053 del 24 marzo 2015 e la risposta della Ditta
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- agli atti regionali con prot. n. T1.2015.0018704 del 15 aprile 2015;
tale»; Vista la convocazione della seduta della conferenza dei
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46 «Attuazione della direttiva servizi effettuata con nota prot. n. T1.2015.0029545 del 15 giu-
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione gno 2015, alla quale era allegato l’allegato tecnico predisposto;
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
• il d.lgs 12 aprile 2014, n. 49 «Attuazione della direttiva tasi nella seduta del 23/06/15:
2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed «Il Presidente introduce la riunione, convocata con nota prot. reg. n.
elettroniche (RAEE)»; T1.2015.0029545 del 15 giugno 2015. Precisa che il progetto valu-
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990 «Approvazione del pro- tato è relativo all’installazione in essere, già comprensiva delle mo-
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com- difiche autorizzate dalla Provincia di Monza e Brianza con AD RG
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei n. 3194/2013, benché non tutte ancora realizzate.
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale Viene data lettura dei pareri pervenuti e dell’allegato tecnico (AT),
Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti ammi- procedendo alla sua implementazione.
nistrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»;
Regione Lombardia
• la circolare regionale del 04 agosto 2014, n. 6, «Primi indi-
Ritiene che debba essere aggiunta la categoria IPPC 5.1 lettera d)
rizzi sulle modalità applicative della disciplina in materia
(ricondizionamento prima di una delle altre attività di cui ai punti
di A.I.A. recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.
5.1 e 5.2).
lgs. 3 aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte
dal d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi di cui alle NTA del
PRGR (approvato con d.g.r. 1990/14), prende atto delle verifiche ef-
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
fettuate dagli Enti coinvolti; in particolare il Comune evidenzia criti-
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB,
cità relative alla «incompatibilità dell’impianto oggetto di richiesta
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli-
di AIA con l’ambito DP [delle attività produttive consolidate], non
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- prevedendo tra le destinazioni d’uso principali le attività insalubri di
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda prima e seconda classe». Data la preesistenza dell’attività all’inter-
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle no di un comparto produttivo, e la prevalenza urbanistica dell’AIA,
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, non rileva la necessità di ulteriori mitigazioni/compensazioni.
n. 46»;
Ritiene che la ditta debba garantire l’effettivo recupero di materia
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- da rifiuti (operazione R4 in senso stretto) entro un termine definito,
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto indicativamente per la fine dell’anno solare.
recante le modalità per la redazione della relazione di ri-
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs Chiede alla Ditta di presentare una copia digitale delle planimetrie
152/06»; generali dell’impianto, con indicate le aree autorizzate per la ge-
stione rifiuti, il luogo di raggruppamento ai sensi del DM 65/2010 e
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645 «Disposizioni relative al i punti di emissione e scarico, firmate digitalmente dall’estensore e
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014, dal legale rappresentate della Ditta, da allegare all’AIA.
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in-
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; Provincia di Monza e Brianza:
Chiede l’inserimento di alcune prescrizioni specifiche, mutuate
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- dall’autorizzazione vigente.
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, Prende atto delle dichiarazioni della Ditta e, considerato che non
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni vi è un aumento dei quantitativi complessivi autorizzati allo stoc-
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) caggio e al trattamento, ritiene accoglibile la richiesta della Ditta di
collocate in Regione Lombardia»; inserire i codici CER 13 01 09* e 16 02 10*, limitatamente all’opera-
zione R13. Condivide la richiesta di Regione alla Ditta di garantire il
Visti inoltre:
rispetto di un termine temporale definito per l’effettivo esercizio delle
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- operazioni di recupero di metalli (R4).
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget-
Arpa Lombardia:
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di Si esprime puntualmente sull’AT. Integra con i parametri Cd, Ni, CrVI,
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- Sn, Pb, Cu il monitoraggio delle emissioni in atmosfera, indicando i
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. limiti ammissibili da norma. Delle prescrizioni proposte dall’Autorità
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; d’Ambito, ritiene accoglibili, con inserimento ex novo, le prescrizioni
6, 8, 12 e, in quanto già presenti con diversa formulazione nell’AT, le
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- prescrizioni 1-5, 9-11, 13-14; non si ritiene accoglibile la prescrizione 7
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r. in quanto non compiutamente formulata. Condivide l’opportunità
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- di escludere il monitoraggio discontinuo a cadenza annuale sul-
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico le polveri emesse in atmosfera in presenza di un monitoraggio in
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed continuo.
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o
recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 Stena Technoworld srl:
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale Chiede la possibilità di ritirare due codici CER ulteriori riconducibili
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; all’attività autorizzata (13 01 09* e 16 02 10*), allo scopo di rendere
– 76 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ai clienti un servizio completo. Precisa che l’effettuazione di «travasi versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
per classi omogenee in ingresso evitando miscelazioni» è da ricon- foglio di calcolo, trasmesso in data 1 luglio 2015 e che la provin-
durre all’operazione R12. Ritiene adeguata la scadenza del 31 di- cia dovrà provvedere alla restituzione degli oneri versati prece-
cembre 2015 per l’effettivo esercizio dell’operazione R4; in tal senso dentemente a codesto Ente;
si impegna a informare l’Autorità Competente della registrazione
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar-
Reg, 333/2011 non appena conseguita.
dia circa l’esattezza della tariffa versata;
Conclusioni:
Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA deposita- le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
ta e concorda sulla necessità di modificare, sulla base delle eviden- sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
ze emerse in sede di conferenza, l’AT, che viene approvato.» rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
Acquisite le integrazioni, trasmesse dalla Ditta in data 01 lu- a carico del gestore;
glio 2015 in esito alle necessità emerse in sede di conferenza Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
dei servizi; prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- «Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per
dell’agosto 2006; i successivi aggiornamenti, nella Provincia di Monza e Brianza;
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem- del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino ni 317 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
il presente atto; le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian-
nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10 della U.O. Individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento; dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef- Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate- ganizzativi della X legislatura;
ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative DECRETA
norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua-
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999 n. 334 1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Dit-
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi ta Stena Technoworld s.r.l. con sede legale in via Martorello 13
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am- - Comune di Castenedolo (BS), per l’attività esistente e non già
bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva soggetta ad AIA di cui ai punti 5.3 lett. b) punto IV, 5.5 e 5.1 lett.
2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis- d) dell’Allegato VIII al d. lgs. 152/06, svolta presso l’installazione
sioni dei gas a effetto serra; ubicata in via Santa Maria del Campo 2 - Comune di Cavenago
di Brianza (MB), con le modalità indicate nell’Allegato Tecnico,
Considerato che l’installazione è in possesso di certificazione parte integrante e sostanziale del presente Atto (omissis) ;
ISO 14001 rilasciata il 6 ottobre 2014;
2. di determinare in € 1.464.299,39 l’ammontare totale della fi-
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se- deiussione che la ditta deve prestare a favore dell’Autorità com-
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale petente, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fi-
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le deiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con
prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché alle planime- quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presenta-
trie, predisposti in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, zione della suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dal-
che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente la data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero
provvedimento; la difformità della stessa dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04,
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de- comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale dalla d.g.r. sopra citata.

Operazione Rifiuti Quantità Costi


Messa in riserva (R13)* P 3.848 m3 € 135.930,60
Messa in riserva (R13)* NP 2.130 m3 € 37.620,06
Messa in riserva (R13) e/o Deposito
P 780 m3 € 275.535,00
preliminare (D15)
Messa in riserva (R13) e/o Deposito
NP 5.508 m3 € 972.822,96
preliminare (D15)
Trattamento (R3, R4, R12) P/NP 31.000 t/anno € 42.390,77
Importo totale senza riduzione
€ 1.464.299,39
certificazione
Riduzione del 40% in quanto azienda certificata Uni EN 14001
AMMONTARE TOTALE € 878.579,63

*comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei


€ 878.579,63; la ditta dovrà documentare ogni tre anni il man-
rifiuti in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come tenimento della certificazione ISO 14001 per l’attività in essere.
disposto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’av- Qualora la ditta dovesse perdere la certificazione, dovrà effet-
viare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, tuare apposita comunicazione alla Provincia di Monza e Brianza
dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Monza e Brianza e e prestare la garanzia senza riduzione.
prestare la garanzia senza riduzione.
Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
L’importo complessivo delle garanzie finanziarie da versare, Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
a fronte dell’avvenuta certificazione ambientale ISO 14001 e in prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
applicazione dell’art. 3 comma 2 bis della L. 1 del 2011, è pari a presente atto;
Bollettino Ufficiale – 77 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-


zione della fidejussione, dovrà informare l’Autorità competente
di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d.lgs. 152/06.
4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
mo decorra dalla notifica;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
ties del d. lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
un’installazione;
• quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma
9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione ISO
14001); in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare
domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso
di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si in-
tende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto a Stena Technoworld, al
Comune di Cavenago Brianza, alla Provincia di Monza e Brian-
za, ad ARPA Lombardia, ad ASL Monza e Brianza - Dipartimento
di prevenzione medica, ad Ufficio d’ATO di Monza e Brianza;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
io 2015;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29- decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o. valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
– 78 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 3 luglio 2015 - n. 5592 Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Esposito to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2014.0060458 del
Servizi Ecologici s.r.l. con sede legale in via Falck 4/16 - 15 dicembre 2014;
Comune di Sesto San Giovanni (MI) per l’attività esistente e
«Non già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3 b, II) dell’allegato Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
VIII al medesimo decreto, effettuata presso l’installazione sita Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
in via Trento, 5 nel comune di Gorle (BG) 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
AMBIENTALI procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
Visti: eventualmente acquisire osservazioni;

• la L. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di Vista la richiesta di integrazioni inviata con nota prot. regio-
nale n. T1.2015.0015054 del 24 marzo 2015 e le risposte della
procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai do-
cumenti amministrativi»; Ditta agli atti regionali con prot. n. T1.2015.0020854 del 27 apri-
le 2015 e T1.2015.0028153 del 8 giugno 2015;
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- Vista la convocazione della seduta della conferenza dei
li di interesse economico generale. Norme in materia di
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di servizi effettuata con nota prot. n. T1.2015.0030258 del 18 giu-
risorse idriche»; gno 2015, alla quale era allegato l’allegato tecnico predisposto;
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
tale»; tasi nella seduta del 25 giugno 2015:
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46 «Attuazione della direttiva «Il Presidente introduce la riunione, convocata con nota prot.
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione reg. n. T1.2015.0030258 del 18 giugno 2015. Precisa che il progetto
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; valutato è relativo all’installazione in essere e che la ditta ha comu-
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990 «Approvazione del pro- nicato la dismissione dell’impianto di trattamento rifiuti liquidi (ope-
razioni D9, D15), che viene pertanto stralciato dall’AT con i relativi
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei codici CER. Viene data lettura dei pareri pervenuti e dell’allegato
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale tecnico (AT), procedendo alla sua implementazione.
Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti ammi- Regione Lombardia
nistrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; Ritiene che, in considerazione del fatto che dall’attività 1 possono
• la Circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- decadere anche materiali le cui caratteristiche non consentano di
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di classificarli come End of Waste, sia da attribuire a tale attività anche
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 l’operazione R12 e tali materiali considerati rifiuti. Precisa che, in me-
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal rito all’attività 2 (attività IPPC), le operazioni R3, R4, R5 sono state ri-
d. lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; qualificate come operazione R12, in applicazione del d. lgs. 205/10.
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Con riferimento al parere espresso dalla Provincia, sentito il parere di
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, ARPA, ritiene di modificare la limitazione provinciale sui CER 101006,
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- 100126, 191212, 200306, così come proposto da ARPA e di stralciare
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- quella sui CER 170914, 191212, 191302 (valutazione preventiva della
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda Provincia), nonché le ulteriori limitazioni di cui ai punti 3, Paragrafo
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle 3. e 15, lett a); in merito alla prescrizione di cui al punto 15, lett i) del
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, parere provinciale, relativa alle miscelazioni, ritiene sia superata dal-
n. 46»; la d.g.r. 3596/12 e dal dds 1795/14. La prescrizione n. 20 relativa alla
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- limitazione dell’uso e verifica degli end of waste, non viene accolta
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto in quanto ritenuta superata dalla normativa successivamente ema-
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- nata. La prescrizione n. 21 (stipula di convenzione con la Provincia)
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs non viene accolta in quanto non aderente alle disposizioni del PR-
152/06»; GR e potrà essere oggetto di eventuale contrattazione tra le parti,
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645 «Disposizioni relative al non potendo essere tradotta in prescrizione nell’AT.
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014, Chiede chiarimenti in merito all’utilizzo del box B.
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in-
Chiede alla Ditta di trasmettere via pec, entro lunedì 29/6:
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»;
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- • le coordinate UTM32 WGS 84 dell’installazione (Tab. A1);
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei • le condizioni dimensionali dell’installazione, riverificate (Tab.
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, A3);
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA)
• i mappali su cui insiste l’installazione;
collocate in Regione Lombardia»; • giudizio positivo dell’Ente certificatore per il rinnovo delle certifi-
cazioni ISO 14001 e EMAS;
Visti inoltre:
• metodica per le analisi delle polveri e per le analisi di cui alla
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- Tab. F11;
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget-
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio • una copia digitale delle planimetrie generali dell’impianto, con
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di indicate le aree autorizzate per la gestione rifiuti, e i punti di
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- emissione e scarico, firmate digitalmente dall’estensore e dal
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. legale rappresentate della Ditta, da allegare all’AIA.
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; Provincia di Bergamo
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- Deposita agli atti della cds il proprio parere.
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.
In relazione alla verifica dei criteri escludenti insistenti sull’installazio-
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo-
ne ne conferma l’assenza, sia in riferimento al PRGR che al PPGR del-
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico
la Provincia di Bergamo (v. parere); rileva la presenza di un ulteriore
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed
vincolo penalizzante, relativo alla fascia di rispetto del Fosso Brusa
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o
(RD 368/1904); ritiene quindi opportuno effettuare con la ditta, suc-
recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22
cessivamente alla chiusura del presente procedimento, una verifica
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale
di tale vincolo e della fascia di rispetto del Torrente Gardellone.
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»;
Conferma l’opportunità di mantenere le limitazioni sui rifiuti in in-
Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presenta-
te dalla ditta Esposito Servizi Ecologici s.r.l. con sede legale in Via gresso, di cui al punto 3 paragrafo 3 del proprio parere. Chiede sia
Falck 4/16 - Comune di Sesto San Giovanni (MI), per l’acquisi- esplicitato il quantitativo di rifiuti destinati alla miscelazione.
zione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d. lgs. Conferma le prescrizioni di cui al punto 15, lett. a) e lett. i) del proprio
152/06, in atti reg. T1.2014.0040236 del 8 settembre 2014; parere.
Bollettino Ufficiale – 79 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Chiede che la planimetria con l’indicazione delle aree di stoccag- Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian-
gio/trattamento rifiuti sia integrata con indicazione dei raggrup- to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate
pamenti per tipologia di rifiuto, come dal punto 3, paragrafo 4 del nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche
proprio parere. riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10
Chiede alla ditta delucidazioni in merito all’impianto di depurazione dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento;
e, alla luce di quanto dichiarato dalla stessa, ritiene la prescrizione Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef-
17 di cui al proprio parere sia da considerarsi riferita allo scarico S5. fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
Ribadisce la necessità di inserimento nell’AT della prescrizione n. 21. ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative
Comune di Gorle norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua-
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999 n. 334
Segnala che alcuni cittadini del Comune di Torre Boldone hanno
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
evidenziato problemi di molestie acustiche.
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am-
Arpa Lombardia bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
Si esprime puntualmente sull’AT. 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
Con riferimento alla limitazione chiesta dalla Provincia, di valutazio- sioni dei gas a effetto serra;
ne preventiva sui CER 170914, 191212, 191302, ritiene possa esse- Considerato che l’installazione è in possesso di certificazioni
re gestita nell’implementazione ed aggiornamento del Protocollo ISO 14001 ed EMAS in corso di rinnovo, per il quale il verificatore
di gestione rifiuti, che la ditta dovrà provvedere a fare sulla base ha già rilasciato una verifica positiva in data 26 giugno 2015;
dell’AT, prestando particolare attenzione ai parametri di omologa
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se-
in ingresso.
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale
In merito alla limitazione sui CER 101006, 100126, 191212, 200306, oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le
propone sia riformulata in «nel rispetto dei seguenti limiti sul tal qua- prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché alle planime-
le: fenoli <200 ppm, IPA <10 ppm; idrocarburi totali <1000 ppm; sol- trie, predisposti in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02,
venti organici clorurati < 200 ppm». che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
Su altri rifiuti la verifica di questi parametri in ingresso ritiene non sia provvedimento;
necessaria e, in analogia con impianti analoghi autorizzati in altre
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de-
province, possa configurarsi come una turbativa del mercato; ana-
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale
logamente a quanto detto sopra, la limitazione può trovare soluzio-
ne nell’aggiornamento del Protocollo di gestione rifiuti.
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2014.0040236
Precisa che il controllo radiometrico sui rottami metallici è obbliga- del 8 settembre 2014;
torio per legge.
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar-
Propone che la prescrizione della Provincia relativa al monitoraggio
dia circa l’esattezza della tariffa versata;
delle acque di seconda pioggia integrandolo con la ricerca degli
oli/idrocarburi, possa essere sostituita dalla richiesta di un progetto Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
di adeguamento dell’area di travaso degli oli, mentre – in conside- le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
razione della tipologia di rifiuti trattati - non ritiene significativo il mo- sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
nitoraggio dei tensioattivi ionici ed anionici. rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
Esposito Servizi Ecologici srl a carico del gestore;
Precisa che il box B viene utilizzato esclusivamente per lo stoccag- Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
gio dell’ammendante vegetale semplice non compostato, pertanto prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
non vi sono punti di emissione in atmosfera convogliati. torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
In relazione agli aspetti connessi alle lamentele per l’impatto acu-
viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
stico, segnala di aver provveduto ad un’indagine fonometrica nel
2014, che non ha evidenziato il superamento dei limiti. Dichiara inol-
«Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
tre di essersi attivata per limitare l’impatto derivante dai mezzi di tra- Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
sporto in ingresso ed uscita dall’impianto. successivi aggiornamenti, nella Provincia di Bergamo;
Dichiara che l’avvio a trattamento dei rifiuti in ingresso avverrà en- Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
tro 6 mesi dal ricevimento degli stessi e, pertanto, relativamente alla del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
messa in riserva, richiede l’applicazione della riduzione al 10% per ni 264 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
la fideiussione, come disposto dalla d.g.r. n. 19461/04. del D.Lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
Specifica che l’impianto di depurazione è di tipo chimico-fisico.
di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
In relazione al punto 21 di cui al parere provinciale, si dichiara di- nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
sponibile alla contrattazione di una convenzione con la Provincia.
Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
Conclusioni della U.O. Individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
La Conferenza concorda sull’opportunità di prescrivere la predispo- dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
sizione e presentazione di un progetto di adeguamento dell’area di
Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
travaso degli oli, nonché dell’obbligo del controllo radiometrico sui
ganizzativi della X legislatura;
rottami in ingresso, con acquisto di rilevatore e procedure di control-
lo, entro 4 mesi dalla notifica dell’atto autorizzativo. DECRETA
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA deposi- 1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta
tata e concorda sulla necessità di modificare, sulla base delle evi- Esposito Servizi Ecologici s.r.l. con sede legale in Via Falck 4/16
denze emerse in sede di conferenza, l’Allegato Tecnico, che viene - Comune di Sesto San Giovanni (MI), per l’attività esistente e
approvato.» non già soggetta ad AIA di cui al punto di cui al punto 5.3 b)
Acquisite le integrazioni, trasmesse in data 29 giu- I I dell’Allegato VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione
gno 2015 dalla Ditta in esito alle necessità emerse in sede di ubicata in Via Trento 5 - Comune di Gorle (BG), con le modalità
conferenza dei servizi; indicate nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato presente Atto (omissis) ;
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo 2. di determinare in € 400.049,58 l’ammontare totale della fi-
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al deiussione che la ditta deve prestare a favore dell’Autorità com-
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- petente, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fi-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» deiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con
dell’agosto 2006; quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presenta-
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori zione della suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dal-
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem- la data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino la difformità della stessa dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04,
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto
il presente atto; dalla d.g.r. sopra citata.
– 80 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Operazione Rifiuti Quantità Costi


Stoccaggio (R13)* NP 500 € 8.831
Stoccaggio (R13, D15) NP 1.575 € 278.176,50
trattamento chimico-fisico e recupero (R3,
NP 60.000 t/a € 56.521,04
R5, R12)
selezione e cernita (R12/D13), miscelazione
NP 55.000 t/a € 56.521,04
(D13) e adeguamento volumetrico (D14)
Importo totale senza riduzione certificazione € 400.049,58
Riduzione del 50% in quanto azienda certificata EMAS
AMMONTARE TOTALE € 200.024,79

*comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si in-
rifiuti in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come tende scaduta;
disposto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’av-
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
viare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva,
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Bergamo e prestare
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
la garanzia senza riduzione.
L’importo complessivo delle garanzie finanziarie da versare, a fronte dell’av- 7. di comunicare il presente decreto a Esposito Servizi Ecolo-
venuta certificazione ambientale EMAS e in applicazione dell’art. 3 comma 2 gici s.r.l., al Comune di Gorle, al Comune di Ranica, al Comune
bis della L. 1 del 2011, è pari a € 200.024,79; la ditta dovrà documentare non di Torre Boldone, alla Provincia di Bergamo, ad ARPA Lombardia,
appena ricevuto il rinnovo in corso e poi ogni tre anni il mantenimento della all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Bergamo, al Consorzio di
certificazione EMAS per l’attività in essere. Qualora la ditta dovesse perdere la Bonifica della Media Pianura Bergamasca.
certificazione, dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Berga- 8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
mo e prestare la garanzia senza riduzione. rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
presente atto; secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18/02/15;
3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta- 9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione della fidejussione, dovrà informare l’Autorità competente zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto, gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d.lgs. 152/06. 10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta e, comprensivo di allegato pubblico dei risultati del controllo
elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi- delle emissioni tramite gli uffici individuati ai sensi del all’art. 29-
mo decorra dalla notifica; decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am- 11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
ti uffici della Provincia e comunali;
• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz- 12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
un’installazione;
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
• quando siano trascorsi 16 anni dal rilascio della presente al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione ISO Il dirigente della u.o. valutazione e autorizzazioni ambientali
14001); in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare Dario Sciunnach
domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso
Bollettino Ufficiale – 81 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 3 luglio 2015 - n. 5634 delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Sanitaria Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presen-
Servizi Ambientali s.r.l. con sede legale in via Ferrovia n. 17 tate dalla ditta Sanitaria Servizi Ambientali s.r.l. con sede legale
- Comune di Gavardo (BS), per l’attività esistente e «Non
già soggetta ad AIA» di cui al punto 5.3 lett. b), punto I in Via Ferrovia n. 17 - Comune di Gavardo (BS), per l’acquisizio-
dell’allegato VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione ne dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d.lgs.
in loc. Fusina 101/103 - Comune di Bedizzole (BS) 152/06, in atti reg. T1.2014.0037795 del 18 agosto 2014;
Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2014.0061464 del
AMBIENTALI 19 dicembre 2014;
Visti: Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
menti amministrativi»; ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
li di interesse economico generale. Norme in materia di
eventualmente acquisire osservazioni;
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di
risorse idriche»; Viste le integrazioni trasmesse dalla Ditta agli atti regionali con
prot. n. T1.2015.0022398 del 5 maggio 2015 e T1.2015.0027869
• la d.g.r. 16 aprile 2003, n. 7/12764, «Linee guida relative del 4 giugno 2015;
alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione
di compost – Revoca della d.g.r. 16 luglio 1999, n. 44263»; Vista la convocazione della seduta della conferenza dei servi-
zi effettuata con nota prot. n.T1.2015.0027591 del 4 giugno 2015,
• d.lgs. 29 aprile 2010, n. 75, «Riordino e revisione della di- alla quale era accluso l’allegato tecnico predisposto;
sciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell’articolo 13
della legge 7 luglio 2009, n. 88»; Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
tasi nella seduta del 11 giugno 2015:
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante «Norme in materia «Regione Lombardia
ambientale»;
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva In merito ai criteri localizzativi, prende atto di quanto dichiara-
to dalla ditta circa l’assenza di criteri escludenti e delle verifi-
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; che effettuate dagli Enti, che non evidenziano criticità.
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- Concorda con quanto proposto dalla Provincia circa l’oppor-
tunità che la ditta effettui uno studio di fattibilità per il convo-
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei gliamento delle emissioni diffuse.
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale Con riferimento alla prescrizione provinciale inerente la verifi-
Strategica (VAS); conseguente riordino degli atti ammini- ca in ingresso dei CER 030105, 170201, 200138, limitatamente
strativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; a rifiuti di legno, se impiegati per la produzione di combustibili
• la circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- solidi da inviare ad impianti alimentati a biomasse, ritiene di
accogliere la proposta della Provincia.
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 Richiede alla ditta di trasmettere via pec entro 7 giorni dalla
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal data odierna la Tavola 1 aggiornata, da allegare all’atto; tale
d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; planimetria deve essere firmata digitalmente dal legale rap-
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del presentante e dall’estensore.
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, Provincia di Brescia
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- Trasmette il proprio parere di competenza (prot. T1.2015.28775
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- del 11/6/15), di cui viene data lettura in cds e che viene alle-
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda gato agli atti della stessa.
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, Rileva una discrepanza tra le aree indicate nell’istanza AIA e
n. 46»; quelle individuate nell’autorizzazione vigente, chiede pertan-
to alla ditta di effettuare una verifica in merito.
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- In merito ai criteri localizzativi, segnala che nella cartografia a
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- sua disposizione il canale risulta ancora nella posizione origi-
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs nale, interna alla proprietà della ditta.
152/06»; Segnala che la concessione per il pozzo esclude l’uso pota-
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al bile e che pertanto la ditta dovrà garantire diversamente tale
approvvigionamento.
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014,
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- In considerazione della prescrizione inerente il convogliamen-
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; to delle emissioni diffuse, propone che la ditta effettui uno stu-
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- dio di fattibilità.
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei Relativamente al problema delle emissioni odorigene, segna-
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, la di aver attivato in passato un tavolo tecnico con i Comuni
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni di Bedizzole e Calcinato, a seguito di segnalazioni di molestie;
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) ritiene pertanto opportuno venga effettuata una campagna
collocate in Regione Lombardia»; di monitoraggio alle sorgenti con frequenza annuale almeno
Visti inoltre: per 2 anni, in conformità alle metodiche della d.g.r. 3018/12.

• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- Comune di Bedizzole


ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget- Conferma quanto dichiarato dalla ditta circa i criteri
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio localizzativi.
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di Dichiara l’esistenza di problemi inerenti emissioni odorigene
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- e chiede alla ditta di valutare l’opportunità di un convoglia-
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. mento delle emissioni, anche ai fini del loro monitoraggio;
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; chiede di mantenere valida la prescrizione della provincia in
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- merito al monitoraggio. Il Comune prende atto che l’azienda
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r. non ritiene di attuare le prescrizioni proposte dalla Provincia in
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- merito alle emissioni olfattive.
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico Arpa Lombardia
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o Si esprime puntualmente sull’AT.
recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 Circa la prescrizione della Provincia relativamente alla capta-
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale zione delle emissioni provenienti da impianti amovibili, ritiene
– 82 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

che, in considerazione della tipologia dei rifiuti trattati e dei ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative
presidi messi in atto, se correttamente gestiti, non sia necessa- norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua-
rio accogliere tale prescrizione, che non reputa possa portare zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334,
benefici ambientali apprezzabili. in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
Con riferimento alla prescrizione provinciale inerente la verifi- con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am-
ca in ingresso dei CER 030105, 170201, 200138, ritiene che, es- bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
sendo normate le caratteristiche del materiale in uscita, non 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
sia necessario effettuare analisi in ingresso sui parametri se- sioni dei gas a effetto serra;
gnalati. In considerazione del fatto che tale prescrizione deri- Considerato che l’installazione è in possesso di certificazione
va da una richiesta di Arpa dipartimento, si riserva comunque ISO 14001;
un approfondimento. Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se-
Relativamente all’applicazione della d.g.r. 3018/2012, spe- xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale
cifica che il punto di partenza della procedura è la raccolta oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le
delle segnalazioni da parte dei Comuni e i monitoraggi de- prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planime-
vono essere effettuati ai recettori. Ritiene poco significativo un tria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02,
monitoraggio c/o i cumuli, in quanto trattasi di emissioni non che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
convogliate e per le quali non esistono parametri di riferimen- provvedimento;
to e relativi limiti. Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de-
In considerazione dei rifiuti trattati e della tipologia di tratta- gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale
mento, non ritiene necessario il monitoraggio dei metalli sugli versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
scarichi idrici. foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2015.0034697
Sanitaria Servizi Ambientali s.r.l: del 02 luglio 2015;
Relativamente ai criteri localizzativi, comunica che il canale Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar-
appartenente al reticolo idrico minore, che attraversava l’a- dia circa l’esattezza della tariffa versata;
rea interna al perimetro dell’installazione, è stato spostato a Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
nord, esternamente a tale perimetro. le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
Dichiara che provvederà all’approvvigionamento idrico pota- sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
bile mediante boccioni. rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
a carico del gestore;
Relativamente ai CER autorizzati nel vigente atto provinciale in
solo stoccaggio R13, dichiara di non essere più interessata a Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
tale attività, e ne chiede quindi lo stralcio dall’AT. prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
Relativamente alla verifica in ingresso dei CER 030105, 170201, del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
200138, precisa che tali analisi vengono effettuate in uscita e viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
che tali codici non sono mai stati inviati ad impianti alimentati «Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
a biomasse. Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
Dichiara di non effettuare il lavaggio delle ruote degli successivi aggiornamenti, nella Provincia di Brescia;
automezzi. Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
Comunica che la centralina meteo richiesta dalla Provincia è del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
già stata installata ed i dati vengono trasmessi periodicamen- ni 261 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
te ad Arpa dipartimento. del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
Dichiara che, in relazione alle emissioni odorigene, in risposta le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
alla prescrizione imposta dalla Provincia nell’autorizzazione di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
vigente, è stato fatto un monitoraggio di un anno ai recettori nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
e alla sorgente, nonché un modello di dispersione degli ef- Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
fluenti. Si dichiara disponibile al confronto e alla valutazione della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
dei dati presentati. dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
Si impegna a trasmettere quanto richiesto entro 7 gg dalla Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
data odierna. ganizzativi della X legislatura;
Conclusioni DECRETA
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA de- 1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta
positata e concorda sulla necessità di modificare, sulla base Sanitaria Servizi Ambientali s.r.l. con sede legale in via Ferrovia
delle evidenze emerse in sede di conferenza, l’allegato tecni- n. 17 - Comune di Gavardo (BS), per l’attività esistente e non già
co, che viene approvato. soggetta ad AIA di cui al punto 5.3 lett. b, punto I dell’Allegato
Concorda sull’opportunità che la ditta effettui uno studio di VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione ubicata in in Loc.
fattibilità tecnico-economica per il convogliamento delle Fusina n. 101/103, Comune di Bedizzole (BS), con le modalità
emissioni diffuse.» indicate nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del
presente Atto (omissis) ;
Acquisite le integrazioni, trasmesse dalla Ditta in esito alle ne-
2. di determinare in € 127.169,04 l’ammontare totale della
cessità di chiarimenti emersi in sede di conferenza dei servizi, in
fideiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia
atti reg. T1.2015.0029984 del 17 giugno 2015;
di Brescia, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato fideiussioni devono essere prestate ed accettate in conformità
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. La mancata pre-
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al sentazione delle suddette fideiussioni entro il termine di 90 giorni
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovve-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» ro la difformità delle stesse dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04,
dell’agosto 2006; comportano la revoca del provvedimento stesso, come previsto
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori dalla d.g.r. sopra citata. L’ammontare complessivo delle garan-
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem- zie da prestare, in applicazione dell’art. 3, comma 2-bis della l.
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino n. 1/2011, a fronte dell’avvenuta certificazione ambientale UNI
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con ISO EN 14001, è ridefinito in € 76.301,42; la fideiussione dovrà es-
il presente atto; sere prestata per anni 12 più uno.
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian- Operazione Rifiuti Quantità Costi
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate R3 NP 50.000 t/a 56.521,04
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche R13 NP 4000 m3 70.648,00*
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10
AMMONTARE TOTALE 127.169,04
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento;
– 40% (azienda certificata ISO 14001) 50.867,62
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef-
AMMONTARE COMPLESSIVO FIDEIUSSIONE 76.301,42
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
Bollettino Ufficiale – 83 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015


*comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti
in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come dispo-
sto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’avviare a
recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà
effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Brescia e prestare la garanzia
senza riduzione.
La ditta dovrà documentare ogni tre anni il mantenimento
della certificazione ISO 14001 per l’attività in essere. Qualora la
ditta dovesse perdere la certificazione, dovrà effettuare apposita
comunicazione alla Provincia di Brescia e prestare la garanzia
senza riduzione.
Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
presente atto;
3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
zione della fideiussione, dovrà informare l’Autorità competente
di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d.lgs. 152/06.
4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
mo decorra dalla notifica;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
un’installazione;
• quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma
9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione ISO
14001); in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare
domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso
di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si in-
tende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto a Sanitaria Servizi Am-
bientali s.r.l., al Comune di Bedizzole, alla Provincia di Brescia, ad
ARPA Lombardia, all’ASL di Brescia;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
io 2015;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29-decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o.
valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
– 84 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 6 luglio 2015 - n. 5638 direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Con-
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta siglio»;
Bergamelli s.r.l. con sede legale e sede operativa in via
Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presenta-
Sandro Pertini n. 13 - Albino (BG), per l’attività esistente e «Non
già soggetta ad AIA» di cui ai punti 5.3 lett. a) p. III, 5.3 lett. b) te dalla ditta Bergamelli S.r.l. con sede legale e sede operativa
p. II dell’allegato VIII al d. lgs. 152/06 in Via Sandro Pertini 16 - Comune di Albino (BG), per l’acquisi-
zione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d.lgs.
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI 152/06, in atti reg. T1.2014.0040057 del 5 settembre 2014, suc-
AMBIENTALI cessivamente integrata con note n. T120140040840 del 9 settem-
bre 2014,T120140041346 del 11 settembre 2014; T1.2014.0044711
Visti:
del 29 settembre 2014 e T1.2015.0022176 del 5 maggio 2015;
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2015.0057044 del
menti amministrativi»;
24 novembre 2015;
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
li di interesse economico generale. Norme in materia di
Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di
29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
risorse idriche»;
ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
tale»; procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva eventualmente acquisire osservazioni;
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione Vista la convocazione della seduta della conferenza dei ser-
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; vizi effettuata con nota prot. n. T1.2015.0025324 del 20 mag-
• il D. Lgs. 14 marzo 2014, n. 49, «Attuazione della direttiva gio 2015, alla quale era allegato l’allegato tecnico predisposto;
2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elet- Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
troniche (RAEE)»; tasi nella seduta del 28 maggio 2015:
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- « Regione Lombardia
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi di cui alle
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei
NTA del PRGR (approvato con d.g.r. 1990/14), rileva che il peri-
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale
metro autorizzato ex artt. 208 e 216 del d.lgs. 152/06 non com-
Strategica (VAS); conseguente riordino degli atti ammini-
prende l’area drenante ad est dell’area D5, in adiacenza alla
strativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»;
via Pertini e sulla quale sono localizzati il serbatoio del gasolio,
• la Circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- la zona di lavaggio automezzi e vasca antincendio; ritiene
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di che tali aree debbano essere ricomprese nel perimetro IPPC
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 in quanto attività connesse a quelle svolte dall’installazione
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal IPPC.
d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»;
Prende atto delle verifiche effettuate dagli Enti coinvolti e delle
• la Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del ulteriori mitigazioni richieste dalla Provincia in relazione al vin-
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, colo relativo alla fascia di rispetto della SP 671.
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli-
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- In merito alla nota trasmessa da ATO che preannuncia l’invio
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda delle proprie osservazioni in un momento successivo alla cds,
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle rileva l’impossibilità di una valutazione di tali osservazioni, in
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, eventuale contraddittorio con la ditta, successivamente alla
n. 46»; conferenza odierna, che ha carattere decisorio; pertanto si in-
tende acquisito parere positivo di ATO.
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- Non accoglie la richiesta della Provincia in relazione all’inse-
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- rimento in AT delle modalità operative con le quali vengono
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs svolte le miscelazioni in quanto ritiene debbano essere con-
152/06»; tenute nel Protocollo gestione rifiuti, che la ditta è tenuta a tra-
smettere, come da prescrizione in AT, all’Autorità competente
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al entro 3 mesi dalla notifica dell’autorizzazione.
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014,
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- In relazione alle prescrizioni di cui al parere provinciale, ritiene
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; di non accogliere quanto riportato ai punti 8, lett. a, I), II), IV)
V), VI), IX), X) in quanto già inseriti in AT; la III) in quanto relativa
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- ad autorizzazione paesaggistica, non sostituita dall’AIA; la VII)
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei in quanto non pertinente con quanto effettuato dalla ditta;
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, punti 8, lett. b, I), II) poiché dovranno essere contenute nel Pro-
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni tocollo gestione rifiuti.
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA)
collocate in Regione Lombardia»; Con riferimento al parere negativo relativo agli aspetti acu-
stici pervenuto dal Comune di Albino (prot. 12191/8.3 del 27
Visti inoltre: maggio 2014), prende atto del cambio di zonizzazione acusti-
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- ca, che porta l’installazione ad essere in zona IV e al supera-
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget- mento dei rispettivi limiti c/o i punti di misura n. 2 e 4, verificati
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio nel 2010, quando tali punti ricadevano in zona V; è stata per-
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di tanto prescritta una nuova valutazione di impatto acustico
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- con campagna fonometrica da ripetersi nei punti preceden-
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. temente individuati e c/o aree residenziali da individuarsi in
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; accordo con ARPA e Comune; qualora le nuove misure con-
fermassero i superamenti, la ditta dovrà presentare (a Provin-
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- cia, Comune ed ARPA) un Piano di risanamento acustico.
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- Chiede alla ditta di trasmettere via pec entro 10 giorni dalla
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico data odierna:
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o
• le tavole 1 e 2 firmate digitalmente dal legale rappresen-
tante;
recupero di rifiuti, ai sensi del d. lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale • attestazione del saldo degli oneri istruttori.
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; Provincia di Bergamo
• il regolamento UE n. 333/2011 del 31 marzo 2011, «recan- Deposita il proprio parere (prot. prov. n. 44035 del 27 maggio
te i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami 2014), di cui viene data lettura e che si allega agli atti della
metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della cds.
Bollettino Ufficiale – 85 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

In particolare, in relazione alla verifica dei criteri localizzativi, Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
segnala che l’area citata da Regione come esterna al peri- le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
metro autorizzato era da intendersi attività connessa e per- sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
tanto, concorda debba essere ricompresa nel perimetro IPPC; rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
rileva la presenza di 3 criteri escludenti, interessanti l’area in- a carico del gestore;
terna all’installazione IPPC:
Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
• fascia di rispetto stradale: il Servizio Espropri e concessioni prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
della Provincia ha espresso parere favorevole, con prescri- torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
zioni; del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
• aree allagabili/alluvionabili: la ditta ha ottenuto Nulla viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
Osta idraulico nel 2012 e non si ritengono necessarie ul- «Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
teriori prescrizioni; Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
• aree boscate: non si ritengono necessarie ulteriori prescri- successivi aggiornamenti, nella Provincia di Bergamo;
zioni. Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
Richiede che le modalità operative con le quali vengono svol- del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
te le miscelazioni siano inserite in AT. ni 294 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
Reputa che i materiali in uscita dall’operazione R5 in attesa
le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
del test di cessione, non potendosi ancora configurare EoW,
debbano essere stoccati su un’area pavimentata (area D5). di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
Dovrà pertanto essere presentato un progetto per la realizza- nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
zione di basamenti pavimentati. Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
Arpa Lombardia della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
Si esprime puntualmente sull’AT.
Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
Bergamelli s..rl. ganizzativi della X legislatura;
Si impegna a trasmettere quanto richiesto entro 10 gg dalla
DECRETA
data odierna.
1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta
Conclusioni:
Bergamelli S.r.l. con sede legale In Via Sandro Pertini n. 13 - Al-
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA bino (BG), per l’attività esistente e non già soggetta ad AIA di
depositata e concorda sulla necessità di modificare l’al- cui ai punti 5.3 lett. a), p. III e 5.3 lett. b), p. II dell’Allegato VIII al
legato tecnico, sulla base delle evidenze emerse in sede di D. Lgs. 152/06, svolta presso l’installazione ubicata in Via Sandro
conferenza.» Pertini n. 13 - Comune di Albino (BG), con le modalità indicate
Acquisite le integrazioni, trasmesse dalla Ditta in esito alle ne- nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente
cessità di chiarimenti emersi in sede di conferenza dei servizi, in Atto ( omissis );
atti reg. T1.2015.0027929 del 8 giugno 2015; 2. di determinare in € 376.027,92 l’ammontare totale della
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato fideiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo di Bergamo, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al fideiussioni devono essere prestate ed accettate in conformità
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. La mancata pre-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» sentazione ed accettazione delle suddette fideiussioni entro il
dell’agosto 2006; termine di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori provvedimento, ovvero la difformità delle stesse dall’allegato A
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem- alla d.g.r. n. 19461/04, comportano la revoca del provvedimen-
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino to stesso, come previsto dalla d.g.r. sopra citata;
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con L’ammontare complessivo delle garanzie da prestare, in ap-
il presente atto; plicazione dell’art. 3, comma 2-bis della l. n. 1/2011, a fronte
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian- dell’avvenuta certificazione ambientale UNI ISO EN 14001, è ride-
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate finito in € 225.616,75 ; la fideiussione dovrà essere prestata per
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche anni 12 più uno.
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento; Operazione Rifiuti Quantità Costi
R13/D15 Non pericolosi 1.595 m3 281.708,9
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef-
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate- R12/D13 Non pericolosi 24.000 t/a 42.390,77
ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative R13* Non pericolosi 540 m3 9.537,48
norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua- R5 Non pericolosi 25.000 t/a 42.390,77
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334, AMMONTARE TOTALE 376.027,92
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
AMMONTARE TOTALE SCONTATO ISO 14001 € 225.616,75
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am-
bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis- *comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti
sioni dei gas a effetto serra; in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come dispo-
sto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’avviare a
Considerato che l’installazione è in possesso di certificazione
recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà ef-
ISO 14001 avente scadenza 25 agosto 2015;
fettuare apposita comunicazione alla Provincia di Bergamo e prestare la garanzia
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se- senza riduzione.
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le La ditta dovrà documentare ogni tre anni il mantenimento
prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planime- della certificazione ISO 14001 per l’attività in essere. Qualora la
tria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, ditta dovesse perdere la certificazione, dovrà effettuare apposita
che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente comunicazione alla Provincia di Bergamo e prestare la garanzia
provvedimento; senza riduzione.
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de- Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T120140041346 presente atto;
del 11 settembre 2014 e successivamente acquisita in sede di 3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
conferenza attestazione del saldo degli oneri; zione della fideiussione, dovrà informare l’Autorità competente
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar- di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
dia circa l’esattezza della tariffa versata; ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d. lgs. 152/06.
– 86 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta


elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
mo decorra dalla notifica;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
un’installazione;
• quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma
9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06, in questa caso l’A-
zienda è tenuta a presentare domanda di riesame entro
il termine indicato. Nel caso di inosservanza del predetto
termine l’autorizzazione si intende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto alla ditta Bergamelli s.r.l.,
al Comune di Albino, alla Provincia di Bergamo, ad ARPA Lom-
bardia, all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Bergamo;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18/02/15;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29- decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o.
valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
Bollettino Ufficiale – 87 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 6 luglio 2015 - n. 5639 58, acquisita in atti reg. T120140041720 del 12 settembre 2014,
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Eco-zinder successivamente integrata con note n. T1.2015.0022613 del 12
s.r.l.- Con sede legale via Pontida n. 1 – Brescia (BS) e sede maggio 2015;
operativa in viale Lombardia n. 58 - Trezzo sull’Adda (MI), per
l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai punti Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
5.1 lett. b) e c), 5.3 lett. b) punti III e IV e 5.5 dell’allegato VIII to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2014.0052309 del
al d. lgs. 152/06 30 ottobre 2014;
Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
AMBIENTALI 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
Visti: ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
menti amministrativi»; eventualmente acquisire osservazioni;

• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- Visto l’allegato tecnico predisposto da A.R.P.A. Lombardia,
così come previsto dalla d.g.r. 3151/15, riportante le modifiche
li di interesse economico generale. Norme in materia di
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di richieste in sede di conferenza e validato nella stessa sede;
risorse idriche»; Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- tasi nella seduta del 20 maggio 2015:
tale»; « Regione Lombardia:
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva In merito alla richiesta della ditta di superare il limite delle 140
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione t/g come quantitativo massimo autorizzato in trattamento,
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; non potendo sul tema confrontarsi con la Città Metropolitana
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- di Milano, autorità competente al rilascio dell’autorizzazione
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com- vigente e che tornerà ad essere autorità competente dopo
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei il rilascio dell’AIA, ritiene che tale richiesta debba essere pre-
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale sentata alla stessa Città Metropolitana di Milano.
Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti ammi- Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi di cui alle
nistrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; NTA del PRGR (approvato con d.g.r. 1990/14), prende atto di
• la circolare regionale del 04 agosto 2014, n. 6, «Primi indi- quanto dichiarato dal Comune, che non evidenzia criticità e
rizzi sulle modalità applicative della disciplina in materia necessità di ulteriori mitigazioni.
di AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 Relativamente alla richiesta della ditta in merito alle opera-
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal zioni autorizzate sui CER 19.10.02, 10.06.99, 06.01.01*, ricono-
d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; scendo che nella vigente autorizzazione provinciale l’opera-
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del zione R4 è stata omessa per mera dimenticanza, accoglie
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, l’inserimento in AIA dell’operazione su tutti e 3 i CER. Si prov-
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- vede ad aggiornare la Tabella 10, di cui all’AT trasmesso, in
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- coerenza con tale modifica.
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda Prende atto della dichiarazione della ditta in merito all’utilizzo
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle della caldaia DT4000 e accoglie la richiesta.
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014,
n. 46»; Richiede alla ditta la trasmissione della planimetria 2/A ag-
giornata sulla base delle attività effettivamente svolte nelle
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- diverse aree e la «Tavola AIA/1» evidenziando le aree escluse
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
dal perimetro dell’installazione IPPC (proprietà Satri srl). Tali ta-
recante le modalità per la redazione della relazione di ri-
vole dovranno essere inviate via pec e firmate digitalmente
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs
dal legale rappresentante.
152/06»;
Città Metropolitana di Milano: assente, ha inviato con nota
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al (prot. reg. T1.2015.24906 del 19.05.15) il proprio parere di cui si
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014,
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- dà lettura in cds e che viene allegato agli atti della cds stessa.
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; Comune di Trezzo sull’Adda:
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi presentata
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei dalla ditta, non rileva difformità. Abbandona la seduta alle ore
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, 12.40. Esprime parere favorevole al rilascio dell’AIA.
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni Arpa lombardia: si esprime puntualmente sull’AT.
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA)
collocate in Regione Lombardia»; Eco Zinder s.r.l.:
Visti inoltre: Chiede sia rimosso, o in subordine innalzato a 300 t/g, il limite
delle 140 t/g come quantitativo massimo autorizzato in tratta-
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: mento, fermi restando i quantitativi massimi annui; comunica
«Nuove disposizioni in materia di garanzie finanziarie a ca- che tale limite era stato individuato come valore medio ed è
rico dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti poi stato tramutato in prescrittivo, costituendo di fatto un limite
ed all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento significativo all’attività dell’azienda.
e/o recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997,
n. 22 e successive modifiche ed integrazioni. Revoca par- Relativamente ai CER 19.10.02, 10.06.99 , 06.01.01* la ditta di-
ziale delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; chiara di poter effettuare sia l’operazione R13 che R4, richie-
dendo quindi l’inserimento in autorizzazione di entrambe le
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588 «Approvazione della circo- operazioni.
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- Segnala inoltre incongruenze relative alla Tabella 10 di cui
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico all’AT trasmesso, in merito all’individuazione delle diverse aree
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed in relazione alle operazioni di stoccaggio/lavorazione svolte;
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o la revisione dell’individuazione di tali aree sarà oggetto di spe-
recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 cifica richiesta alla Città Metropolitana; analogamente sarà
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale presentata alla Città Metropolitana una richiesta che elimini
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; la distinzione tra i quantitativi in R13 in ingresso ed uscita, fermi
Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presenta- restando i quantitativi massimi autorizzati e la distinzione tra
te dalla ditta Ecozinder s.r.l. con sede legale in Brescia (BS) – Via rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Pontida n. 1, per l’acquisizione dell’Autorizzazione Integrata Am- Dichiara che la caldaia DT4000, nel corso dell’anno 2014, non
bientale, ai sensi del d.lgs. 152/06, allo svolgimento dell’attività è mai stata utilizzata e chiede sia considerata quale impianto
presso l’installazione in Trezzo sull’Adda (MI), Viale Lombardia termico di riserva, con gli obblighi che ne conseguono.
– 88 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Si impegna ad aggiornare la tabella 11 alla luce della nuova 5.1 lett. B) e C), 5.3 lett. B) punti III e IV e 5.5, dell’Allegato VIII
classificazione della pericolosità dei rifiuti in vigore dal 1 giu- al d.lgs. 152/06 svolta presso l’installazione sita in Trezzo sull’Ad-
gno 2015 e di trasmettere la «Tavola 2/A» e la «Tavola AIA/1». da (MI) Viale Lombardia 58 e con le modalità indicate nell’Alle-
Conclusioni: gato Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente Atto (
omissis) ;
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA
depositata e concorda sulla necessità di modificare l’al- 2. viene determinata in € 144.725,97 la garanzia finanziaria
legato tecnico, sulla base delle evidenze emerse in sede di relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fideiussio-
conferenza. ne deve essere prestata ed accettata in conformità con quanto
stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presentazione del-
La Ditta si impegna a trasmettere quanto richiesto entro 10 gg la suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dalla data di
dalla data odierna.» comunicazione del presente provvedimento, ovvero la difformità
Acquisita l’integrazione documentale inviata dalla Ditta in atti della stessa dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04, comporta la
reg. T1.2015.0029612 del 16 giugno 2015; revoca del provvedimento stesso come previsto dalla d.g.r. so-
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato pra citata. L’importo complessivo delle garanzie finanziarie da
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo versare, a fronte dell’avvenuta certificazione ambientale ISO
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al 14001 e in applicazione dell’art. 7 3 comma 2 bis della l. 1 del
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- 2011, è pari a € 86.835,58; la ditta dovrà documentare ogni tre
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» anni il mantenimento della certificazione ISO 14001 per l’attività
dell’agosto 2006; in essere. Successivamente all’accettazione della nuova garan-
zia, la Città Metropolitana di Milano provvederà a svincolare le
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori
garanzie finanziarie già prestate dalla ditta e sostituite da quelle
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem-
prestate a fronte del presente atto;
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con Operazione Rifiuti Quantità Costi
il presente atto; R13* Speciali non pericolosi 2.154 m3 38.043,95
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian- R13* Speciali pericolosi 2.220 m3 78.421,50
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate Trattamento e Speciali pericolosi e non 16.230 t/a 28.260,52
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche recupero (R4) pericolosi
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10
AMMONTARE TOTALE [€] 144.725,97
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento;
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef- AMMONTARE TOTALE SCONTATO ISO 14001 [€] € 86.835,58
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
ria ambientale previsti dalle disposizioni di legge e dalle relative *comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti
norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua- in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come dispo-
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334, sto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’avviare a
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am- effettuare apposita comunicazione alla Città Metropolitana di Milano e prestare
bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva una garanzia senza riduzione.
2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis- 3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
sioni dei gas a effetto serra; zione della fidejussione, dovrà informare l’Autorità competente
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se- di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale ai sensi dell’art. 29 decies, comma 1, del d.lgs. 152/06.
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con 4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
le prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché la planime- elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
tria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, mo decorra dalla notifica;
che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
provvedimento;
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de- novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
−− entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2014.0041720
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
del 12 settembre 2014;
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar- un’installazione;
dia circa l’esattezza della tariffa versata;
−− quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che Autorizzazione Integrata Ambientale; in questa caso l’A-
le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i zienda è tenuta a presentare domanda di riesame entro
sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto- il termine indicato. Nel caso di inosservanza del predetto
rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono termine l’autorizzazione si intende scaduta;
a carico del gestore;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au- zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi- 7. di comunicare il presente decreto a Ecozinder s.r.l., al Co-
viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa mune di Trezzo sull’Adda, alla Città Metropolitana di Milano, ad
«Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente, ARPA Lombardia e all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Milano;
Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per 8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
i successivi aggiornamenti, nella Città Metropolitana di Milano; rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo, di gior- quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
ni 112 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
del d.lgs 152/06; secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18/02/15;
Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze 9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013; gli uffici individuati ai sensi del all’art. 29-decies, comma 8, del
Titolo III bis, della parte seconda del d.lgs. 152/06;
Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
ganizzativi della X legislatura; 10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
DECRETA nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico, se
1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta autorizzati/esistenti, dei risultati del controllo delle emissioni tra-
Ecozinder s.r.l. con sede legale in Brescia (BS) – Via Pontida n. 1, mite gli uffici individuati ai sensi del all’art. 29-decies, comma 8,
per l’attività esistente e non già soggetta ad AIA di cui al punti del Titolo III bis, della parte seconda del d.lgs. 152/06;
Bollettino Ufficiale – 89 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-


sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Città Metropolitana di Milano e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente
Dario Sciunnach
– 90 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 6 luglio 2015 - n. 5641 direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Con-
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Fermetal siglio»;
s.r.l. con sede legale e sede operativa in via Livescia n. 15 -
Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presen-
Comune di Luisago (CO), per l’attività esistente e «Non già
soggetta ad AIA» di cui al punto 5.5 dell’allegato VIII al d. lgs. tate dalla ditta Fermetal s.r.l. con sede legale e sede operativa
152/06 in Via Livescia n. 15 - comune di Luisago (CO), per l’acquisi-
zione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del d.
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI lgs. 152/06, in atti reg. T1.2014.0057124del 25 novembre 2014,
AMBIENTALI T1.2015.0020203 del 23 aprile 2015 e T1.2015.0029975 del 17
giugno 2015;
Visti:
Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2015.0004246 del
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
26 gennaio 2015;
menti amministrativi»;
Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
li di interesse economico generale. Norme in materia di
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
risorse idriche»; ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
tale»; eventualmente acquisire osservazioni;
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva Vista la convocazione della seduta della conferenza dei ser-
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione vizi effettuata con nota prot. n. T1.2015.0024377 del 14 mag-
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; gio 2015, alla quale era allegato l’allegato tecnico predisposto;
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com- tasi nella seduta del 27 maggio 2015:
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale « Regione Lombardia:
Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti ammi- Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi di cui al-
nistrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; le NTA del PRGR (approvato con d.g.r. 1990/14), prende at-
to delle verifiche effettuate dalla Ditta, che non evidenziano
• la Circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- criticità e necessità di ulteriori mitigazioni. Non pervengono
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 a riguardo osservazioni da parte sia della Provincia che del
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal Comune.
d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; In merito allo stoccaggio dei materiali recuperati prodotti
• la Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del dall’attività, ricorda alla Ditta che qualora non riesca a rispet-
tare il limite temporale e/o il limite del quantitativo previsti
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB,
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- dall’art. 183 c. 1 lett. bb), tali materiali debbano essere gestiti
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- come rifiuti eventualmente integrando la garanzia finanziaria
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda sulla messa in riserva/deposito temporaneo.
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle Vengono recepite le prescrizioni del parere della Provincia di
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, Como ad eccezione delle seguenti:
n. 46»;
• n. 2 del Servizio Rifiuti in quanto non adeguatamente mo-
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- tivata rispetto all’autorizzazione provinciale vigente,
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- • n. 4 per omogeneità di trattamento con gli altri procedi-
menti in corso,
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs
152/06»; • n. 6 in quanto la formulazione proposta risulta restrittiva
rispetto agli sviluppi normativi,
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d.lgs. 46/2014, • n. 8b poiché attinente a materia di sicurezza del lavoro.
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- Rispetto alla prescrizione n. 7a punto X) viene già ricompre-
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; sa nella Tabella B1 e la 7b è già soddisfatta all’interno delle
• il decreto Legislativo 14 marzo 2014, n. 49: Attuazione del- prescrizioni.
la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettri- Con riferimento al parere dell’ATO di Como non si ravvisano
che ed elettroniche (RAEE). sopravvenienze normative o specifiche esigenze ambientali
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- tali da indurre a incorporare nell’AIA prescrizioni difformi da
quelle previste dal progetto di allacciamento alla pubblica
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, fognatura autorizzato dalla Provincia di Como n. 26/A/ECO
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni del 10 aprile 2012.
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) Provincia di Como
collocate in Regione Lombardia»;
Assente inviato parere favorevole (allegato al presente verba-
Visti inoltre: le) con prescrizioni.
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- Arpa Lombardia
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget-
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio Si esprime puntualmente sull’AT.
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di ATO:
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- Assente. Viene data lettura del parere favorevole espresso da
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. ATO Provincia di Como.
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»;
Viene data inoltre lettura del parere favorevole pervenuto dal
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- Consorzio Depurazione Acque Comprensorio Torrente Live-
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r. scia in atti reg. T1.2015.0011529 del 5 marzo 2015.Detto parere
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- favorevole viene subordinato al rispetto di alcune prescrizio-
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico ni che si possono considerare già recepite nell’atto tranne
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed la n. 4 in quanto riguarda aspetti contrattuali che esulano
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
recupero di rifiuti, ai sensi del d. Lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale Fermetal s.r.l.
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; Consegna ricevuta attestante il saldo degli oneri istruttori.
• il regolamento UE n. 333/2011 del 31 marzo 2011, «recan- Dichiara che invierà entro una settimana copia della Registra-
te i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami zione ISO 9001 e che ha ottenuto il rinnovo della Registrazione
metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della EMAS. Si rende disponibile ad aggiornare le tabelle B4, B5 e B6
Bollettino Ufficiale – 91 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

coi dati del 2014 e inoltrare planimetria aggiornata della Tavo- Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
la 4 riportante la rete di smaltimento/trattamento delle acque successivi aggiornamenti, nella Provincia di Como;
meteoriche di dilavamento della strada che sono in corso di Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
esecuzione entro aprile 2016. del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
Rispetto alla prescrizione sull’incongruenza della planimetria ni 165 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
delle aree funzionali emersa dalla Provincia di Como dichiara del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
che le trasmetterà in conformità a quanto esposto nella rela- le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
zione tecnica. di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
Precisa inoltre che, ai sensi dei regolamenti EoW, i prodotti ot- nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
tenuti dall’attività vengono gestiti in deposito temporaneo ai Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze
sensi dell’art. 183 del d.lgs. 152/06 nelle aree già destinate al- della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e
lo stoccaggio di tali materiali. dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
Si impegna a trasmettere il «piano di lotta agli animali infe- Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or-
stanti (roditori e insetti)», già predisposto in attuazione di una ganizzativi della X legislatura;
prescrizione dell’autorizzazione vigente, all’Asl, al Comune di DECRETA
Luisago e all’Autorità Competente.
1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta
Conclusioni: Fermetal s.r.l. con sede legale in Via Livescia n. 15 - Comune di
La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA de- Luisago (CO), per l’attività esistente e non già soggetta ad AIA
positata e da mandato alla UO di adottare il provvedimento di cui al punto 5.5 dell’Allegato VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso
conseguente.» l’installazione ubicata in Via Livescia n. 15 - Comune di Luisa-
Acquisite le integrazioni, trasmesse dalla Ditta in esito alle ne- go (CO), con le modalità indicate nell’Allegato Tecnico, parte
cessità di chiarimenti emersi in sede di conferenza dei servizi, in integrante e sostanziale del presente Atto (omissis) ;
atti reg. T1.2015.0029975 del 17 giugno 2015, e successivamente 2. di determinare in € 248.328,34 l’ammontare totale della fi-
integrate con nota in atti reg. T1.2015.0034894 del 3 luglio 2015; deiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia di
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato Como, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le fide-
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo iussioni devono essere prestate ed accettate in conformità con
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. La fideiussione dovrà
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa- essere prestata per anni 16 più uno. La mancata presentazio-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft» ne ed accettazione delle suddette fideiussioni entro il termine
dell’agosto 2006; di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedi-
mento, ovvero la difformità delle stesse dall’allegato A alla d.g.r.
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori n. 19461/04, comportano la revoca del provvedimento stesso,
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem- come previsto dalla d.g.r. sopra citata. L’importo complessivo
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino delle garanzie finanziarie da versare, a fronte dell’avvenuta re-
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con gistrazione EMAS e in applicazione dell’art. 3 comma 2 bis della
il presente atto; L. 1 del 2011, è pari a € 124.164,17; la ditta dovrà documentare
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian- ogni anno il mantenimento della registrazione EMAS per l’attività
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate in essere. Successivamente all’accettazione della nuova garan-
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche zia, la Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E11 già prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento; presente atto
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef- Operazione Rifiuti Quantità (m3) Costi €
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
R13 (in ingresso)* Non pericolosi 1420 25.077,20
ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative
norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua- R13* Non pericolosi 500 8.830,00
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334, R13 (in uscita)* Non pericolosi 520 9.183,20
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi R13* Pericolosi 360 12.715,20
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am- D15 Non pericolosi 150 26.494,20
bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
D15 Pericolosi 310 109.507,50
2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
Recupero R3, R4, R12 Non pericolosi e 52.000 t/anno 56.521,04
sioni dei gas a effetto serra;
e D13 pericolosi
Considerato che l’installazione è in possesso di registrazione
AMMONTARE TOTALE 248.328,34
EMAS rilasciata il 28 aprile 2015;
AMMONTARE TOTALE SCONTATO EMAS 124.164,17
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se-
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale *comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei rifiuti
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come dispo-
sto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempire nell’avviare a
prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planime- recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà
tria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Como e prestare la garanzia
che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente senza riduzione.
provvedimento; La ditta dovrà documentare ogni anno il mantenimento della
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de- registrazione EMAS per l’attività in essere. Qualora la ditta doves-
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale se perdere la certificazione, dovrà effettuare apposita comu-
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al nicazione alla Provincia di Como e prestare la garanzia senza
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2014.0057124 riduzione.
del 25 novembre 2014 e successivamente acquisita in sede di Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
conferenza attestazione del saldo degli oneri; Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar- prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
dia circa l’esattezza della tariffa versata; presente atto;
Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che 3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i zione della fideiussione, dovrà informare l’Autorità competente
sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto- di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d. lgs. 152/06.
a carico del gestore; 4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au- mo decorra dalla notifica;
torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato 5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi- bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
«Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente, ties del d. lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato
– 92 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-


zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
un’installazione;
• quando siano trascorsi 16 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma 8
dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione EMAS); in
questa caso l’Azienda è tenuta a presentare domanda di
riesame entro il termine indicato. Nel caso di inosservanza
del predetto termine l’autorizzazione si intende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto a Fermetal s.r.l., al Co-
mune di Luisago, alla Provincia di Como, ad ARPA Lombardia,
all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Como;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29- decies del d.lgs. 152/06 o secondo
quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale, re-
datto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
io 2015;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29- decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o. valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
Bollettino Ufficiale – 93 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 7 luglio 2015 - n. 5707 10 settembre 2014 e successivamente integrata con note nnr.
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta F.M. T1.2015.0000153 del 5 gennaio 2015 e T1.2015.0020846 del 27
Recuperi s.r.l., con sede legale in via Torino n. 19 - Comune aprile 2015;
di Palazzolo sull’Oglio (BS), per l’attività esistente e «Non già
soggetta ad AIA», di cui al punto 5.3. lett. b) p. III, dell’allegato Atteso che il procedimento amministrativo è stato avviato con
VIII al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione di via Torino nota in atti reg. n. T1.2015.0061461 del 19 dicembre 2014, ai sen-
n. 19 - Comune di Palazzolo sull’Oglio (BS) si della l. 241/90;
Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
AMBIENTALI 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
Visti: ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
eventualmente acquisire osservazioni;
menti amministrativi»;
Vista la convocazione della seduta della conferenza dei
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- servizi decisoria effettuata con nota prot. n. T1.2015.0024376
li di interesse economico generale. Norme in materia di
del 14 maggio 2015, alla quale era allegato l’allegato tecnico
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di
risorse idriche»; predisposto;
Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- tasi nella seduta del 27 maggio 2015:
tale»;
« Regione Lombardia:
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione Con riferimento alla verifica dei criteri localizzativi di cui alle
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; NTA del PRGR (approvato con d.g.r. 1990/14), prende atto del-
le verifiche effettuate dalla Ditta, che non evidenziano la pre-
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- senza di criteri localizzativi e necessità di ulteriori mitigazioni.
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei Non pervengono a riguardo osservazioni da parte sia della
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale Provincia che del Comune.
Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti ammi- La Provincia segnala che quando è stata rilasciata l’autorizza-
nistrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; zione ai sensi dell’art. 208 vigeva un criterio escludente (vedi
fascia di rispetto) e che a riguardo la Società ha acquisito
• la circolare regionale del 04 agosto 2014, n. 6, «Primi indi- autorizzazione dall’ANAS con nota n. 2703 del 28 luglio 2007
rizzi sulle modalità applicative della disciplina in materia
di A.I.A. recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d. recepita con nota P.G. provinciale con il n. 4029 del 14 genna-
lgs. 3 aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte io 2009, che qui si intende integralmente acquisita e che verrà
dal d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; riportata nell’AIA.
Conferma che l’impianto non effettua miscelazioni rifiuti e
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del che il relativo riferimento all’interno della nota regionale del
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB,
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- 16 aprile 2015 è da considerarsi un refuso, precisando che l’o-
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- perazione R12 si riferisce solo a operazioni di pre-trattamento.
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda In merito alla richiesta di convogliamento nell’emissione E1
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle per la parte di impianto «Mulino (frantumazione terziaria) si
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, evidenzia che alla Sez 3.5 del parere provinciale, la Provincia
n. 46»; medesima ritiene di non poter autorizzare (all’interno dell’AIA
oggetto del presente procedimento) tale variante, mentre alla
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- Sezione 2.4 include nella tabella relativa ai limiti alle emissio-
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- ni in atmosfera anche l’emissione del mulino frantumazione
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs terziaria all’interno dell’emissione E1. In assenza di chiarimenti
152/06»; da parte della Provincia su tale contrasto si ritiene di stralciare
da tale tabella (nell’AT all’AIA) l’emissione del «Mulino frantu-
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al mazione terziaria» all’interno del punto E1, condizionandone
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d.lgs. 46/2014, l’esercizio del mulino alle valutazione da parte della Provincia
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- all’interno del procedimento relativo alle ulteriori modifiche re-
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; lative al lay-out richieste dal Gestore e non autorizzate in sede
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- odierna, come meglio precisato nell’AT.
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei Viene modificato l’AT recependo le richieste di cui al parere
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, della Provincia ritenuti accoglibili dalla Conferenza.
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) Per omogeneizzare le prescrizioni con le altre attività il primo
collocate in Regione Lombardia»; capoverso della prescrizione 13 del paragrafo E.5.2 viene
stralciato poiché il rifiuto di cui al codice CER 17 09 04 non è
Visti inoltre: pericoloso.
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- La prescrizione 28 del relativa al mantenimento delle norme
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget- UNI dello stesso paragrafo viene modificata lasciando sola-
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio mente i riferimenti dei certificati delle marcature CE.
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- Si precisa inoltre che non viene accolta la prescrizione rela-
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. tiva alla verifica del valore limite di CrVI per le acque di di-
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; lavamento della seconda reimpiegate a ciclo chiuso per il
bagnamento dei rifiuti, poiché il parametro è monitorato nel
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- punto di scarico in fognatura.
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- In merito all’ultima dichiarazione dell’azienda si rammenta
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico il rispetto delle prescrizioni autorizzative vigenti e della futura
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed AIA.
all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o Provincia di Brescia
recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 In video conferenza. Illustra il proprio parere trasmesso con
e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale PEC in data odierna, che viene acquisito agli atti. Esprime pa-
delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»; rere favorevole sul adeguamento all’AIA comprensiva dell’in-
Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presenta- serimento del codice CER 170508 e l’aggiunta dell’operazio-
te dalla ditta F.M. Recuperi s.r.l., con sede legale ed installazione ne D15 all’operazione R13 sui rifiuti decadenti già autorizzati
in Via Torino n. 19 - Comune di Palazzolo sull’Oglio (BS), per l’ac- 50 m3 ma non per le ulteriori modifiche incluse nell’istanza
quisizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del di AIA ed elencate nel parere provinciale. Rettifica il parere
d.lgs. 152/06, pervenuta con nota in atti reg.T1.2014.0041173 del al punto 3.5 e precisa che verrà tenuta valida la richiesta di
– 94 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ulteriori modifiche presentate contestualmente all’AIA e non tore sensibile presente nelle vicinanze dell’impianto. Rispetto
autorizzate in questa sede, senza necessità di una nuova for- all’inquadramento urbanistico il Comune ha stipulato un ac-
malizzazione dell’istanza di modifica. cordo con la Ditta che recepisce l’autorizzazione provinciale
In merito alla richiesta della Ditta di stralcio della prescrizione per l’impianto.
relativa al test di cessione conferma la prescrizione già pre- Rispetto all’unico CER aggiunto nell’AIA esprime parere
sente nel provvedimento provinciale vigente. favorevole.
La Dott.ssa Massi lascia la seduta alle ore 16.15. Il Comune lascia la seduta alle 17.30.
La Provincia chiede di replicare nel quadro B1 quanto già ri- Conclusioni:
chiesto per il codice 170508 anche alle altre famiglie di rifiuti
trattati. La Conferenza esprime parere favorevole al rilascio dell’AIA
depositata e da mandato alla UO di adottare il provvedimen-
Il Dott. Abbate della Provincia lascia la seduta alle ore 19.00 to conseguente.»
Arpa Lombardia Acquisite le planimetrie, trasmesse dalla Ditta (in atti reg.
Si esprime puntualmente sull’AT. T1.2015.0028621 del 10 giugno 2015) e costituenti parte inte-
In riferimento alla richiesta della Provincia di Brescia relativa grante del presente provvedimento;
alla sottosezione 2.4 non si ritiene accoglibile la prescrizione Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato
(non adeguatamente motivata) relativa al rispetto dei limiti Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo
delle emissioni in atmosfera dei seguenti inquinanti IPA, COT e di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al
PCB, in quanto non si ritiene necessario la verifica di tali para- punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa-
metri in virtù dei CER trattati e dei trattamenti effettuati (lavora- ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft»
zione a freddo). dell’agosto 2006;
Stante la presenza in impianto di un anemometro che regola Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori
la messa in funzione dell’impianto di nebulizzazione e dell’e- limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem-
ventuale fermo dello stesso in caso di venti con velocità > 10 po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino
m/s (fermo impianto), vista l’ubicazione dell’insediamento nei
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con
pressi dell’autostrada, non si ritiene necessario proseguire il
il presente atto;
monitoraggio della qualità dell’aria outdoor, salvo diverse di-
sposizioni a seguito di valutazioni approfondite effettuate dagli Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian-
Enti competenti sui dati già raccolti e presentati dall’Azienda. to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate
ATO: Assente. nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10
F.M. s.r.l. dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento;
Dichiara che la richiesta è da intendersi come aggiunta Considerato che l’installazione è in possesso di certificazione
dell’operazione D15 all’operazione R13 sui rifiuti decadenti già ISO 14001 rilasciata il 3 giugno 2015;
autorizzati 50 m3.
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef-
Consegna Rapporto di Audit relativo al rilascio della Certifica-
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate-
zione ISO14001 impegnandosi a trasmettere il Certificato non
ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative
appena ottenuto chiedendo pertanto il ricalcolo della fidejus-
sione con lo sconto del 40%. norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua-
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334,
La Ditta richiede lo stralcio della prescrizione relativa al test di in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
cessione nei casi in cui i granulati riciclati prodotti dall’azien- con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am-
da vengano conferiti agli impianti per la produzione di con- bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva
glomerati bituminosi e cementizi. 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
Si conferma che non era mai stata richiesta l’autorizzazione sioni dei gas a effetto serra;
alla realizzazione di silos di cui all’Emissione E2, pertanto chie-
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se-
dono lo stralcio della stessa Emissione E2 e relativi silos di stoc-
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale
caggio che non sono stati realizzati e non verranno realizzati.
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le
La Ditta dichiara che si rende disponibile a verificare con l’am- prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planime-
ministrazione comunale la necessità di effettuare ulteriori azio- tria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02,
ni per implementare la piantumazione esistente a mitigazio- che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
ne degli eventuali impatti sul recettore sensibile al perimetro provvedimento;
dell’impianto (casa sparsa).
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de-
In merito alla richiesta della Provincia di presentare uno studio gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale
di fattibilità circa l’inserimento di sistemi di contenimento per
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al
le emissioni diffuse si precisa che è già stato effettuato quanto
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2014.0041173
richiesto. Dichiara che proseguirà il monitoraggio delle condi-
zioni meteo. del 10 settembre 2014
Dichiara inoltre di trasmettere le planimetrie (gestione rifiuti, re- Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar-
te acque ed emissioni atm) in formato elettronico da allegare dia circa l’esattezza della tariffa versata;
all’atto, modificate secondo le indicazioni di cui alla conferen- Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che
za odierna, entro 10 giorni lavorativi da oggi. le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i
Nel corso della presente seduta ha più volte precisato che sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto-
le prescrizioni del processo di recupero e trattamento, in parti- rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono
colare di effettuazione del test di cessione in conformità al DM a carico del gestore;
05/02/98 per ogni lotto minore o uguale a 1000 mc da utilizzare Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che
nelle successive fasi di produzione è da ritenersi applicabile per prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au-
la produzione di aggregati conformi alla circ. Min. n. 5205/2005, torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato
UNI EN 13242:2008, UNI EN 13285-2010. Per quanto invece riguar- del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi-
da gli aggregati conformi alla UNI EN 13043 (aggregati per viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
asfalti) e UNI EN 12620:2008 (aggregati per calcestruzzi), si fa ri- «Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
ferimento alle indicazioni indicate nel DM sopra citato, che non Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i
prevede il test di cessione per tali fattispecie. successivi aggiornamenti, nella Provincia di Brescia;
Precisa inoltre che a causa dei ridotti spazi operativi il test di
Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione
cessione per 1000 mc per gli aggregati previsti dal DM sopraci-
del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior-
tato sarà effettuato preventivamente su campione rappresenta-
ni 280 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies
tivo idoneamente trattato.
del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte
Comune di Palazzolo sull’Oglio: le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità
Richiede la possibilità di implementare ulteriormente il ma- di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire
scheramento a verde a mitigazione dell’impatto verso il recet- nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;
Bollettino Ufficiale – 95 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale,
della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e redatto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013; secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or- io 2015;
ganizzativi della X legislatura; 9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
DECRETA zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla F.M.
Recuperi S.r.l., con sede legale in Via Torino n. 19 - Comune di 10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
Palazzolo sull’Oglio (BS), per l’attività esistente e non già sogget- e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
ta ad AIA di cui al punto 5.3 lett. b) p. III, dell’Allegato VIII al d.lgs. nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
152/06, svolta presso l’installazione ubicata in Via Torino n. 19 risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
- Comune di Palazzolo sull’Oglio (BS), con le modalità indicate sensi del all’art. 29-decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente 11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
Atto (omissis) ; sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
2. di determinare in € 209.005,56 l’ammontare totale della zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
fideiussione che la ditta deve prestare a favore della Provincia Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
di Brescia, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; la fi- ti uffici della Provincia e comunali;
deiussione deve essere prestata ed accettata in conformità con 12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/04. La mancata presenta- essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
zione della suddetta fideiussione entro il termine di 90 giorni dal- tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
la data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
la difformità della stessa dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04, al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
comporta la revoca del provvedimento stesso come previsto dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
dalla d.g.r. sopra citata. Il dirigente della u.o. valutazione e autorizzazioni ambientali
L’importo complessivo delle garanzie finanziarie da versare, Dario Sciunnach
a fronte dell’avvenuta certificazione ambientale ISO 14001 e
in applicazione dell’art. 7 3 comma 2 bis della L. 1 del 2011, è
pari a € 125.403,34; la ditta dovrà documentare ogni tre anni
il mantenimento della certificazione ISO 14001 per l’attività in
essere. Successivamente all’accettazione della nuova garanzia,
la Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
presente atto.
Operazione Rifiuti Quantità Costi [€]
R13 Non pericolosi 5.000 88.310,00 (*)
R13/D15 Non pericolosi 50 8.831,00
recupero (R5 – R12) Non pericolosi 250.000 111.864,56
AMMONTARE TOTALE 209.005,56
SCONTO ISO 14001 (40%) 83.602,22
AMMONTARE TOTALE SCONTATO ISO 14001 125.403,34

(*) comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei
rifiuti in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come di-
sposto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempiere nell’avviare
a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà
effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Brescia e prestare una garan-
zia senza riduzione.
3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
zione della fideiussione, dovrà informare l’Autorità competente
di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d.lgs. 152/06;
4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
mo decorra dalla notifica;
5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
• entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
un’installazione;
• quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale; ai sensi del comma
9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione ISO
14001); in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare
domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso
di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si in-
tende scaduta;
6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
7. di comunicare il presente decreto a F.M. Recuperi s.r.l., al
Comune di Palazzolo sull’Oglio, alla Provincia di Brescia, ad ARPA
Lombardia, all’Ufficio d’Ambito della Provincia di Brescia;
8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
quanto previsto dall’art. 29-decies del d.lgs. 152/06 o secondo
– 96 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.u.o. 7 luglio 2015 - n. 5712 all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o
Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta S.e.Val s.r.l. recupero di rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22
con sede legale in via La Croce n. 14 - Comune di Colico (LC), e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale
per l’attività esistente e «Non già soggetta ad AIA» di cui ai delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»;
punti 5.1 lett. d) e 5.3 lett. b), punto IV, dell’allegato VIII al d.
lgs. 152/06, svolta presso l’installazione in via La Croce n. 10 - Vista l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presen-
Comune di Colico (LC) tate dalla ditta S.e.Val. s.r.l. con sede legale in Via La Croce
n. 14 - Comune di Colico (LC), per l’acquisizione dell’Autorizza-
IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI zione Integrata Ambientale ai sensi del d.lgs. 152/06, in atti reg.
AMBIENTALI T1.2014.0039942 del 5 settembre 2014;
Visti: Atteso che il procedimento amministrativo è stato avvia-
to, ai sensi della l. 241/90, con nota n. T1.2014.0060455 del
• la l. 7 agosto 1990, n. 241, «Nuove norme in materia di pro- 15 dicembre 2014;
cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-
menti amministrativi»; Considerato che Regione Lombardia, in qualità di Autorità
Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art.
• la l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, «Disciplina dei servizi loca- 29-quater del d.lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazio-
li di interesse economico generale. Norme in materia di
ne del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di
alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del
risorse idriche»;
procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter
• il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, «Norme in materia ambien- eventualmente acquisire osservazioni;
tale»;
Vista la richiesta di integrazioni inviata con nota prot. regio-
• il regolamento UE n. 333/2011 del 31 marzo 2011, «recan- nale n. T1.2015.0025037 del 19 maggio 2015 e la risposta della
te i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami Ditta agli atti regionali con prot. n. T1.2015.0027092 del 1 giugno
metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della 2015;
direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Con-
Vista la convocazione della seduta della conferenza dei servi-
siglio»;
zi effettuata con nota prot. n.T1.2015.0028230 del 8 giugno 2015,
• il regolamento UE n. 715/2013 del 25 luglio 2013, «recante i alla quale era allegato l’allegato tecnico predisposto;
criteri che determinano quando i rottami di rame cessano
Preso atto di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenu-
di essere considerati rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/
tasi nella seduta del 15/06/15:
CE del Parlamento europeo e del Consiglio»;
« Regione Lombardia
• il d.lgs. 4 marzo 2014, n. 46, «Attuazione della direttiva In merito ai criteri localizzativi, prende atto di quanto dichiara-
2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione
e riduzione integrate dell’inquinamento)»; to dalla ditta circa l’assenza di criteri escludenti e delle verifi-
che effettuate dagli Enti, che non evidenziano criticità.
• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, «Approvazione del pro- Rispetto alle operazioni di recupero R3, R4 e R5 specifica che
gramma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) com-
prensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei sono pertinenti ad un impianto che in uscita ha prodotti/ma-
relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale teriali, se dall’impianto esce un rifiuto tali operazioni si codifi-
Strategica (VAS); conseguente riordino degli atti ammini- cano con l’R12. Tenendo conto che l’installazione è autorizza-
strativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche»; ta dalla previgente autorizzazione provinciale alle operazioni
R4 ed R5, benché ad oggi non effettivamente esercite, nelle
• la Circolare regionale del 4 agosto 2014, n. 6, «Primi indiriz- more del rilascio delle certificazioni relative alle specifiche ca-
zi sulle modalità applicative della disciplina in materia di tegorie merceologiche si ritiene congruo definire un termine
AIA recata dal Titolo III bis alla parte seconda del d.lgs. 3 temporale per il conseguimento delle certificazioni relative a:
aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal
d. lgs. 4 marzo 2014, n. 46»; −− R4 (metalli Fe-Al) – Reg. 333/2011/UE;
• la circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del −− R5 (vetro) Reg. 1179/2012/UE;
Territorio e del Mare del 27 ottobre 2014, n. 0022295 GAB, mantenendo in essere le autorizzazioni R4 ed R5 fino a tale
«Linee di indirizzo sulle modalità applicative della discipli- termine.
na in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’in- Con riferimento al recupero delle plastiche (operazione R3)
quinamento, recata dal Titolo III-bis alla parte seconda dovranno essere rispettate le Norme UNI 10667 e 10853.
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla luce delle
modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, Specifica che la «Preparazione per il riutilizzo» è un’operazione
n. 46»; definita dal d.lgs 152/06 e non è da codificarsi con l’opera-
zione R12.
• il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- Richiede alla ditta di trasmettere via pec entro 10 giorni dal-
ritorio e del Mare del 13 novembre 2014, n. 272, «Decreto
recante le modalità per la redazione della relazione di ri- la data odierna le Tavole aggiornate, da allegare all’atto; tali
ferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs planimetrie dovranno essere firmate digitalmente dal legale
152/06»; rappresentante e dall’estensore.
• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, «Disposizioni relative al Su richiesta della ditta accorda la tempistica di sei mesi per la
predisposizione del «Protocollo gestione rifiuti».
rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014,
della prima autorizzazione integrata ambientale alle in- Provincia di Lecco
stallazioni esistenti «non già soggette ad AIA»; Rispetto alle modifiche richieste dalla ditta, nell’istanza di AIA,
• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, «Definizione delle meto- si esprime favorevolmente.
dologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei Comune di Colico
commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06,
del piano di ispezione ambientale presso le installazioni Assente, trasmette autorizzazione n. 9691 dell’11 giugno 2015,
soggette ad autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai sensi dell’art. 1, comma 2 del d.lgs 11 febbraio 1998 n. 32 e
collocate in Regione Lombardia»; dell’art. 28 della d.g.r. 11 febbraio 2005 n. 20635, relativamente
ad un impianto di distribuzione gasolio per automazione ad
Visti inoltre: uso privato (prot. Reg. T1.29272 del 15 giugno 2015).
• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, «Nuove disposizio- Arpa Lombardia
ni in materia di garanzie finanziarie a carico dei sogget-
ti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio Si esprime puntualmente sull’AT.
delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di Seval s.r.l:
rifiuti, ai sensi del d.lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successi- Prevede di ottenere le certificazioni a supporto delle operazio-
ve modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. ni R4 ed R5 entro il termine di 31 dicembre 2015.
nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01»;
Dichiara che essendo le pompe sovradimensionate è garanti-
• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, «Approvazione della circo- to il completo drenaggio delle due sezioni del piazzale.
lare di «Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r.
19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: «Nuo- Si impegna a trasmettere quanto richiesto entro 10 gg dalla
ve disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico data odierna.
dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed Conclusioni
Bollettino Ufficiale – 97 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

La Conferenza esprime parere favorevole all’istanza di AIA de- DECRETA


positata e concorda sulla necessità di modificare, sulla base 1. di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Dit-
delle evidenze emerse in sede di conferenza, l’allegato tecni- ta S.e.Val s.r.l. con sede legale in Via La Croce n. 14 - Comune
co, che viene approvato.» di Colico (LC), per l’attività esistente e non già soggetta ad AIA
Visto il parere dell’Ufficio d’Ambito di Lecco, in atti reg. di cui ai punti 5,1 lett. d e 5.3 lett. b, punto IV dell’Allegato VIII
T1.2015.0029203 del 12 giugno 2015, acquisito dagli uffici regio- al d.lgs. 152/06, svolta presso l’installazione ubicata in in Via La
nali successivamente alla conferenza dei servizi, che è stato va- Croce n. 10, Comune di Colico (LC), con le modalità indicate
lutato in accordo con Arpa; nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente
Acquisite le integrazioni, trasmesse dalla Ditta in esito alle Atto (omissis) ;
necessità emerse in sede di conferenza dei servizi, in atti reg. 2. di determinare in € 351.287,34 l’ammontare totale della
T1.2015.0030143 del 18 giugno 2015; fideiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia
Dato atto che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato di Lecco, relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le
Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo fideiussioni devono essere prestate ed accettate in conformità
con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. La mancata pre-
di settore «Waste Treatment Industries» per la materia elencata al
sentazione delle suddette fideiussioni entro il termine di 90 giorni
punto 5.1 del documento «Reference Document on Best Availa-
dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovve-
ble Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft»
ro la difformità delle stesse dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04,
dell’agosto 2006;
comportano la revoca del provvedimento stesso, come previsto
Dato atto che la presente autorizzazione riporta altresì valori dalla d.g.r. sopra citata.
limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tem-
L’ammontare complessivo delle garanzie da prestare, in
po dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino
applicazione dell’art. 3, comma 2-bis della l. n. 1/2011, a fron-
ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con
te dell’avvenuta certificazione ambientale UNI ISO EN 14001, è
il presente atto;
ridefinito in € 210.772,40; la fideiussione dovrà essere prestata
Dato atto che l’adeguamento del funzionamento dell’impian- per anni 12 più uno. La ditta dovrà documentare ogni tre anni
to in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate il mantenimento della certificazione ISO 14001 per l’attività in
nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche essere. Qualora la ditta dovesse perdere la certificazione, dovrà
riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E10 effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Lecco e
dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento; prestare la garanzia senza riduzione.
Precisato che il presente provvedimento sostituisce ad ogni ef- Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la
fetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in mate- Provincia provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già
ria ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del
norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attua- presente atto;
zione della direttiva n. 96/82/CE (d.lgs. 17 agosto 1999, n. 334,
Operazione Rifiuti Quantità Costi
in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi
con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni am- R3/R4/R5/R12 NP-P 33.000 t/a 42.390,77 €
bientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva R13* NP 5793 m3 102.315,97 €
2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emis-
R13* P 5848 m3 206.580,60 €
sioni dei gas a effetto serra;
AMMONTARE TOTALE 351.287,34 €
Considerato che l’installazione è in possesso di certificazione
ISO 14001 con scadenza al 21 dicembre 2015; – 40% (azienda certificata ISO 14001) 140.514,93 €
Ritenuto per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-se- AMMONTARE COMPLESSIVO FIDEIUSSIONE 210.772,40 €
xies del d.lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale
oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e con le *comprensivo dell’applicazione della tariffa al 10% sulla messa in riserva dei
prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché delle planimetrie, rifiuti in accettazione all’impianto e da avviare a recupero entro 6 mesi come
predisposte in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, che disposto dalla d.g.r. n. 19461/04. Qualora la Ditta non possa adempiere nell’av-
costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provve- viare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva,
dimento (omissis) ; dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Lecco e prestare la
garanzia senza riduzione.
Dato atto che il richiedente ha provveduto al versamento de-
gli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale 3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presenta-
versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al zione della fidejussione, dovrà informare l’Autorità competente
foglio di calcolo, trasmesso con nota in atti reg. T1.2015.001431 di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto,
del 12 gennaio 2015; ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del d. lgs. 152/06.
Fatta salva ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombar- 4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta
dia circa l’esattezza della tariffa versata; elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesi-
Dato atto che l’art. 33 c. 3-bis del d.lgs. 152/06 prevede che mo decorra dalla notifica;
le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i 5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Am-
sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di auto- bientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rin-
rizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono novo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-oc-
a carico del gestore; ties del d.lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:
Richiamati gli artt. 29-quater e 29-decies del d.lgs 152/06 che • entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gaz-
prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’au- zetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative
torizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di
del controllo delle emissioni, presso l’Autorità Competente indi- un’installazione;
viduata, per la presente autorizzazione, nell’Unità Organizzativa
«Valutazione e Autorizzazioni Ambientali» della D.G. Ambiente,
• quando siano trascorsi 12 anni dal rilascio della presente
Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del comma
Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i 9 dell’art. 29-octies del d.lgs 152/06 (certificazione ISO
successivi aggiornamenti, nella Provincia di Lecco; 14001); in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare
Dato atto che il presente provvedimento per la conclusione domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso
del procedimento di AIA ha richiesto un termine effettivo di gior- di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si in-
ni 261 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29-nonies tende scaduta;
del d.lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte 6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il
le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizza-
di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire zioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;
nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale; 7. di comunicare il presente decreto a S.e.Val s.r.l., al Comune
Visto che il presente provvedimento rientra tra le competenze di Colico, alla Provincia di Lecco, ad ARPA Lombardia, ad ATO
della U.O. individuate dalla d.g.r. X/3566 del 14 maggio 2015 e Lecco e alla Comunità Montana della Valvassina Valvarrone Val
dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013; d’Esino;
Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti or- 8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettue-
ganizzativi della X legislatura; rà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo
– 98 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

quanto previsto dall’art. 29-decies del d.lgs. 152/06 o secondo


quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale,
redatto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo,
secondo le modalità approvate con d.g.r. n. 3151 del 18 febbra-
io 2015;
9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposi-
zione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite
gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del d.lgs. 152/06;
10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL
e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione,
nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei
risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai
sensi del all’art. 29-decies, comma 8, del d.lgs. 152/06;
11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della pre-
sente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valuta-
zione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e
Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competen-
ti uffici della Provincia e comunali;
12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà
essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-
tivo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del
d.lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario
al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto
dall’art. 9 del d.p.r. n. 1199/71.
Il dirigente della u.o.valutazione e autorizzazioni ambientali
Dario Sciunnach
Bollettino Ufficiale – 99 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

D.d.s. 29 giugno 2015 - n. 5429 no (prov. VA), e di trasmetterne copia alla Provincia di Varese, ai
Concessione di proroga alla società Swm Motorcycles s.r.l., comuni di Biandronno e di Ternate, all’ARPA Lombardia – Dip.
con sede in via Nino Bixio, 8, nel comune di Biandronno (VA), di Varese e Sede Centrale di Milano, all’ASL della Provincia di
per la presentazione del progetto di bonifica delle acque di Varese;
falda al 31 marzo 2016
4. di provvedere a pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Re-
IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA gione Lombardia il presente provvedimento;
PIIANIFICAZIONE DEI RIFIUTI E DELLE BONIFICHE 5. di dare atto, ai sensi dell’art. 3, legge 7 agosto 1990, n. 241,
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., recante s.m.i., che contro il presente provvedimento, potrà essere presen-
le norme in materia ambientale e, in particolare, il Titolo V, parte tato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale,
quarta; entro 60 (sessanta) giorni dalla data di comunicazione dello
stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubbli-
Vista la legge regionale 27 dicembre 2006, n. 30, recante le ca entro 120 (centoventi) giorni dalla data di pubblicazione sul
«Disposizioni legislative per l’attuazione del documento di pro- BURL.
grammazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’art.
9 ter della l.r. 31 marzo 1978, n. 34 – collegato 2007»; Il dirigente della struttura
Elisabetta Confalonieri
Richiamata la deliberazione di Giunta regionale 27 giugno
2006, n. 2838, «Modalità applicative del Titolo V «Bonifica di siti
contaminati» della parte quarta del d.lgs. 152/2006 – Norme in
materia ambientale»;
Vista la d.g.r. n. 4033 del 24 gennaio 2007 con cui sono state
indicate le prime modalità di applicazione dell’art. 5 della citata
l.r. n. 30/2006;
Vista la d.g.r. n. 11348 del 10 febbraio 2011 che definisce le
linee guida in materia di bonifica di siti contaminati;
Vista la d.g.r. n. 3509 del 23 maggio 2012 che definisce le li-
nee guida per la disciplina del procedimento per il rilascio della
certificazione di avvenuta bonifica, messa in sicurezza operativa
e messa in sicurezza permanente dei siti contaminati;
Ricordato che nel territorio del comune di Biandronno, in pro-
vincia di Varese, è ubicato il sito della società Moto Italia s.r.l.;
Richiamati i seguenti decreti:
−− d.d.u.o. n. 7820 del 21 agosto 2013, di concessione di
proroga alla società per la presentazione del progetto di
bonifica della falda al 31 dicembre 2013;
−− d.d.u.o. n. 12792 del 30 dicembre 2013 di concessione di
proroga alla società per la presentazione del progetto di
bonifica della falda al 30 settembre 2014;
Considerato che la società SWM Motorcycles s.r.l., con nota
del 27 gennaio 2015, agli atti regionali con protocollo n. 9326
del 20 febbraio 2015, ha comunicato il cambio della ragione so-
ciale della società Moto Italia s.r.l. in SWM Motorcycles s.r.l.;
Rilevato infine che con nota del 18 maggio 2015, agli atti re-
gionali con protocollo n. 25898 del 25 maggio 2015, la socie-
tà SWM Motorcycles s.r.l. ha chiesto una ulteriore proroga, al 31
marzo 2016, per la presentazione del progetto operativo di boni-
fica delle acque di falda, a motivo di:
−− cambio e riorganizzazione societaria e conseguente as-
senza di idonea copertura economica per l’esecuzione
degli interventi,
−− necessità di integrazioni progettuali e approfondimenti
tecnici per gli interventi di m.i.s.o. da realizzare e per quelli
già in atto sul sito adiacente della società Whirlpool Eu-
rope srl;
Considerato che sul sito dello stabilimento della società è atti-
vo un presidio idraulico a garanzia e tutela delle acque di falda
e per la tutela della salute pubblica;
Ritenuto, per le motivazioni e considerazioni sopra riportate, di
indicare il 31 marzo 2016 quale termine ultimo per la trasmissio-
ne del progetto operativo di bonifica delle acque di falda;
Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo Unico delle
leggi regionali in materia di organizzazione e personale» non-
ché i Provvedimenti Organizzativi della X Legislatura;
Dato atto che il presente provvedimento rientra tra le compe-
tenze della Struttura individuata dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile
2013 (ovvero altro provvedimento organizzativo successivo) e
dal decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013;
DECRETA
1. di prorogare alla data del 31 marzo 2016 il termine entro cui
la società SWM Motorcycles s.r.l., con sede in via N. Bixio, 8, del
comune di Biandronno (VA), dovrà presentare il progetto opera-
tivo di bonifica delle acque di falda, come previsto dal d.d.u.o.
n. 11876 del 11 dicembre 2012;
2. di dare atto che sull’area dello stabilimento della società
SWM Motorcycles s.r.l. è attivo il presidio idraulico, a garanzia di
tutela della falda idrica sotterranea;
3. di comunicare il presente atto alla società SWM Mo-
torcycles s.r.l., con sede in via N. Bixio, 8, in comune di Biandron-
– 100 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

−− compilare in presenza di informazioni in ogni caso i


D.G. Casa, housing sociale, EXPO 2015 e campi da A46 a A53 e A93
internazionalizzazione delle imprese −− l’Ente proprietario è tenuto alla compilazione del cam-
Circolare regionale 3 luglio 2015 - n. 7 po A07 per ogni Comune nel quale, nel periodo di riferi-
Modalità per l’attuazione dell’anagrafe dell’utenza e del mento (campo D07), ha programmato la dismissione o
patrimonio di edilizia residenziale pubblica ai sensi dell’art. 31, cartolarizzazione
comma 10 della l.r. 27/2009 (testo unico delle leggi regionali −− i campi da A82 a A89 non sono più presenti
in materia di edilizia residenziale pubblica) in attuazione nell’applicativo;
dell’art. 4 del regolamento regionale del 10 febbraio 2004 n. 1
−− compilare i campi da A95 a A100 se il canone applica-
– Aggiornamento delle regole per la raccolta e la trasmissione
to al nucleo familiare per la locazione dell’alloggio è di
dei dati per l’anno 2015
tipo sociale o moderato (campo A66)
Ai Signori Sindaci dei Comuni della −− compilare i campi A103, A104, A105, A107 e A111 se il
Regione Lombardia canone applicato al nucleo familiare per la locazione
dell’alloggio è di tipo sociale (campo A66);
Ai Direttori Generali ALER
−− il campo A113 (ISEE per pronuncia decadenza) diventa
La legge regionale 27/2009 (Testo unico delle leggi regionali visibile qualora i campi A66 e A63 siano valorizzati nel
in materia di edilizia residenziale pubblica) all’art. 31, comma seguente modo: A66= Canone sociale o moderato e
10 come specificato all’art. 4 del regolamento regionale del A63= Decadenza
10 febbraio 2004, prevede che gli Enti proprietari di patrimonio
di Edilizia Residenziale Pubblica provvedano alla realizzazione • Tabella 6 - Compilare in presenza di informazioni in ogni
caso i campi da da PM1 a PM5
dell’anagrafe utenza e patrimonio, ne curino, con cadenza al-
meno biennale, l’aggiornamento e trasmettano i relativi dati a • Tabella 7 Compilare in presenza di informazioni in ogni
Regione Lombardia. caso i campi da da PI1 a PI5;
Con riferimento alla cadenza biennale della rilevazione, Re- In particolare, si richiama l’attenzione sulla necessità di ga-
gione Lombardia avvierà nel 2015 una nuova raccolta dati da rantire l’omogeneità dei dati relativi ai redditi dei nuclei familiari,
effettuarsi nel periodo dal 15 luglio al 13 novembre 2015. per i quali è necessario raccogliere informazioni raffrontabili tra i
diversi Enti proprietari.
La responsabilità e l’obbligo della trasmissione dei dati alla
A tal fine, in merito a tali dati, si precisa che per il 2015, è op-
Regione è in capo all’ente proprietario che potrà eventualmen-
portuno trasmettere i dati aggiornati con riferimento alla dichia-
te avvalersi della collaborazione dell’Ente gestore del patrimo-
razione dei redditi dell’anno 2015, riportando dunque i redditi
nio, ad esempio le ALER; resta inteso che è l’ente proprietario il prodotti dal nucleo familiare nell’anno 2014 o in loro assenza
responsabile della conferma dei dati. Anche gli Enti in indirizzo dovranno essere trasmessi i dati più recenti della dichiarazione
che non dispongono di patrimonio di edilizia residenziale pub- dei redditi dei nuclei familiari in possesso degli Enti proprietari.
blica sono invitati a fornire riscontro, comunicandone l’assenza.
Per maggiori informazioni sulla circolare e sulle modalità di
Come per gli anni precedenti, per la trasmissione dei dati a calcolo dei canoni ai sensi della l.r. 27/2009, è possibile inviare
Regione Lombardia, l’ente proprietario dovrà utilizzare il sistema un’email all’indirizzo di posta elettronica:
SIRAPER (Sistema Informativo Regionale Anagrafe e Patrimonio
anagrafeutenzaerp@regione.lombardia.it.
d’Edilizia Residenziale), disponibile all’indirizzo internet:
Per assistenza tecnica all’utilizzo dell’applicativo SIRAPER 2015,
www.casaservizionline.regione.lombardia.it
è possibile contattare il n. verde 800.151.131 o inviare un’email
previa registrazione/autenticazione. Le modalità tecniche all’indirizzo di posta elettronica: assistenza-casa@lispa.it.
previste per la trasmissione dei dati sono invariate, e cioè : Il direttore generale
• on-line: compilando manualmente i campi delle schede Gian Angelo Bravo
che il sistema propone
• batch: mediante l’invio di file in formato XML. ——— • ———
I dati richiesti, rispetto alla precedente rilevazione, sono stati
semplificati.
Per la trasmissione dei dati in formato XML, l’elenco dei dati
da inviare a Regione Lombardia, con le relative specifiche, è ri-
portato sul sito:
www.casa.regione.lombardia.it
nell’area dedicata al Sistema Informativo online, sezione «do-
cumenti/specifiche tecniche/SIRAPER», dove è possibile reperire
tutte le necessarie informazioni.
Si ricorda che per identificare in modo univoco l’alloggio ERP
sul territorio regionale, Regione Lombardia richiede l’inserimento
del codice MIR (Marcatore Immobile Regionale), le cui modalità
di gestione sono descritte all’indirizzo internet di cui sopra.
Si fa presente che alcune informazioni elencate nelle tabelle
allegate alla circolare non sono obbligatorie oppure sono obbli-
gatorie solo in alcuni casi, in particolare:
• Tabella 1 - i campi D01, D02 e D06 sono utilizzati soltanto
quando i dati vengono trasmessi tramite file xml e i cam-
pi D03, D04, D05 e D07, nel caso di compilazione online,
vengono valorizzati automaticamente, senza richiedere
l’immissione di valori da parte dell’utente.
• Tabella 2 - l’Ente proprietario è tenuto alla compilazione
dei campi da RP01 a RP10 per ogni Comune nel quale,
nel periodo di riferimento (campo D07), ha programmato
la costruzione o l’acquisto di nuovi alloggi o il loro recupe-
ro/ristrutturazione;
• Tabella 3 - non sussiste l’obbligo di trasmettere il dato rela-
tivo al campo F05
• Tabella 4:
−− non sussiste l’obbligo di trasmettere i dati relativi ai
campi da A09 a A12, A16, A19 A20, A26, da A34 a A42,
da A57 a A62, A67, A79, A106, A110, A116;
Bollettino Ufficiale – 101 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO

Tabella 1: Dati generali dell’Ente proprietario

Questa tabella elenca e descrive i campi utili a definire l’Ente proprietario degli alloggi che trasmette i dati dell’anagrafe.
I campi D01, D02 e D06 sono utilizzati soltanto quando i dati vengono trasmessi tramite file xml e i campi D03, D04, D05 e D07, nel caso
di compilazione online, vengono valorizzati automaticamente, senza richiedere l’immissione di valori da parte dell’utente.

Codice Nome Descrizione Indicazioni per la compilazione


campo
D01 DATA DI TRASMISSIONE Data in cui l’Ente proprietario invia i SOLO PER PROCEDURA XML
dati alla Regione Lombardia. Indicare la data nel formato:
“gg-mm-aaaa”

D02 SIGLA DELL’ENTE Codice che identifica l’Ente SOLO PER PROCEDURA XML
PROPRIETARIO proprietario che conferma ed invia i Per le Aler indicare:
dati dell’anagrafe alla Regione.
A_MI = Aler di Milano
A_BG = Aler di
Bergamo - Lecco - Sondrio
A_BS = Aler di
Brescia - Cremona - Mantova
A_PV = Aler di
Pavia - Lodi
A_VA = Aler di
Varese - Como - Monza Brianza - Busto Arsizio

Altri valori possibili:


C_codice Istat per i Comuni (ad esempio per
il comune di Milano il valore ammesso sarà:
C_015146)
AD = per l’Agenzia Del Demanio (STATO)
RL = per la Regione Lombardia
AL = per tutti gli altri Enti
D03 TIPO ENTE PROPRIETARIO E’ la tipologia dell’Ente proprietario che CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
invia i dati dell’anagrafe alla Regione. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE.
1 = ALER
2 = COMUNE
3 = AGENZIA DEL DEMANIO
4 = REGIONE LOMBARDIA
5 = ALTRO
D04 ENTE PROPRIETARIO CODICE FISCALE o PARTITA IVA CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
dell’Ente proprietario dell’alloggio. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE
D05 RAGIONE SOCIALE DELL’ENTE Ragione sociale dell’Ente proprietario CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
PROPRIETARIO dell’alloggio. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE

D06 DATA DI RIFERIMENTO Data di compilazione dei dati descritti SOLO PER PROCEDURA XML
in questa tabella Indicare la data nel formato:
“gg-mm-aaaa”.
Questa data dovrà essere compresa tra la
data di apertura e la data di trasmissione. (vedi
campo D01).
D07 PERIODO DI RIFERIMENTO Periodo a cui si riferiscono i dati di CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
consuntivo e/o di sintesi. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE.
Periodo di riferimento: anno 2014

Tabella 2: Programmazione di alloggi nuovi/acquistati/recuperati/in ristrutturazione

Questa tabella elenca e descrive i campi relativi agli alloggi nuovi/acquistati/recuperati/in ristrutturazione che sono programmati in
un piano finanziario dell’Ente.
Per piano finanziario si intende un documento (delibera, decreto, ecc.) nel quale l’Ente indica il suo interesse a voler avviare le pro-
cedure per il finanziamento, l’acquisto, la realizzazione, il recupero o la ristrutturazione di alloggi.
L’Ente proprietario deve compilare la seguente tabella per ogni Comune nel quale, nel PERIODO DI RIFERIMENTO (Tabella 1 – campo
D07), ha programmato la costruzione o l’acquisto di nuovi alloggi o il loro recupero/ristrutturazione
– 102 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015


campo
RP01 CODICE ISTAT COMUNE Indica il comune nel quale, nel periodo di Compilare se sono in corso o sono stati
riferimento Campo D07 , è programmata realizzati programmi d’intervento nel periodo di
la realizzazione o l’acquisto di nuovi alloggi riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
o il loro recupero/ristrutturazione. Questo Indicare 6 caratteri alfanumerici: tre caratteri
codice può essere diverso dal codice ISTAT indicano la provincia e tre caratteri indicano il
del comune che trasmette i dati come Ente comune
proprietario.
(es:Milano – 015146)

RP02 ALLOGGI NUOVI ERP Indica il numero di nuovi alloggi destinati Compilare se sono in corso o sono stati
SOCIALE ad essere affittati a canone sociale la cui realizzati programmi d’intervento nel periodo di
costruzione è programmata in un piano riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
finanziario approvato nel PERIODO DI
RIFERIMENTO.
RP03 ALLOGGI NUOVI ERP Indica il numero di nuovi alloggi destinati Compilare se sono in corso o sono stati
MODERATO ad essere affittati a canone moderato realizzati programmi d’intervento nel periodo di
la cui costruzione è programmata in un riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
piano finanziario approvato nel PERIODO DI
RIFERIMENTO.
RP04 ALLOGGI NUOVI NON Indica il numero di nuovi alloggi, destinati Compilare se sono in corso o sono stati
ERP ad essere affittati a canone diverso dal realizzati programmi d’intervento nel periodo di
sociale e dal moderato, la cui costruzione riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
è programmata in un piano finanziario
approvato nel PERIODO DI RIFERIMENTO.
RP05 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati ad Compilare se sono in corso o sono stati
ACQUISTARE ERP essere affittati a canone sociale, il cui realizzati programmi d’intervento nel periodo di
SOCIALE acquisto è programmato in un piano riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
finanziario approvato nel PERIODO DI
RIFERIMENTO.
RP06 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati ad Compilare se sono in corso o sono stati
ACQUISTARE ERP essere affittati a canone moderato, il cui realizzati programmi d’intervento nel periodo di
MODERATO acquisto è programmato in un piano riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
finanziario approvato nel PERIODO DI
RIFERIMENTO.
RP07 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati Compilare se sono in corso o sono stati
ACQUISTARE NON ERP ad essere affittati a canone diverso dal realizzati programmi d’intervento nel periodo di
sociale e dal moderato, il cui acquisto riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
è programmato in un piano finanziario
approvato nel PERIODO DI RIFERIMENTO.
RP08 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati ad Compilare se sono in corso o sono stati
RECUPERARE/ essere affittati a canone sociale, il cui realizzati programmi d’intervento nel periodo di
RISTRUTTURARE ERP recupero/ristrutturazione è programmato in riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
SOCIALE un piano finanziario approvato nel PERIODO
DI RIFERIMENTO.
RP09 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati ad Compilare se sono in corso o sono stati
RECUPERARE/ essere affittati a canone moderato, il cui realizzati programmi d’intervento nel periodo di
RISTRUTTURARE recupero/ ristrutturazione è programmato riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
ERP MODERATO in un piano finanziario approvato nel
PROGRAMMATI PERIODO DI RIFERIMENTO.
RP10 ALLOGGI DA Indica il numero di alloggi, destinati Compilare se sono in corso o sono stati
RECUPERARE/ ad essere affittati a canone diverso dal realizzati programmi d’intervento nel periodo di
RISTRUTTURARE NON ERP sociale e dal moderato, il cui Recupero/ riferimento di cui alla Tabella 1 campo D07
PROGRAMMATI ristrutturazione è programmato in un
piano finanziario approvato nel PERIODO DI
RIFERIMENTO.

Tabella 3: Dati del fabbricato

Questa tabella elenca e descrive i campi utili a definire le caratteristiche dei fabbricati di intera o parziale proprietà dell’Ente e nei
quali sono ubicate le sue unità immobiliari (alloggi).
Per fabbricato si intende uno o più edifici di alloggi e box, un insieme di edifici a schiera, ecc.
Un edificio di soli box non dovrà essere considerato e quindi i suoi dati non dovranno essere indicati in questa tabella.

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
F01 CODICE FABBRICATO Codice utilizzato dall’Ente per identificare OBBLIGATORIO
DELL’ENTE univocamente un fabbricato. E’ un codice che l’Ente gestore assegna ad un
fabbricato per il suo riconoscimento. Ogni Ente
utilizza una propria codifica che solitamente è
diversa da Ente a Ente.
Bollettino Ufficiale – 103 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
F02 TIPO PROPRIETA’ DEL Indica se il fabbricato è in intera proprietà o in OBBLIGATORIO
FABBRICATO proprietà mista. Menù a tendina:
1=INTERA PROPRIETA’
2=PROPRIETA’ MISTA
Indicare 1 quando tutte le unità immobiliari
all’interno del fabbricato sono di proprietà
esclusiva dell’ente;
Indicare 2 quando almeno una unità
immobiliare all’interno del fabbricato è di
proprietà diversa dall’ente che invia i dati.
F03 GESTIONE Indica il tipo di Ente che svolge le attività di OBBLIGATORIO
gestione (manutenzione, amministrazione, Menù a tendina:
gestione canoni, bollettazione, ecc.) degli
alloggi del fabbricato. 1= TOTALE ALER
2= TOTALE COMUNE
3= TOTALE ALTRO
4= MISTA
Indicare: 1 in caso di gestione svolta totalmente
dall’ALER,
Indicare: 2 in caso di gestione svolta totalmente
dal COMUNE,
Indicare: 3 in caso di gestione svolta totalmente
da altro Ente gestore. Ad esempio, quando un
Comune ha affidato la gestione degli alloggi
ad un’azienda comunale.
Indicare: 4 in caso di attività di gestione
suddivisa tra Enti diversi. Ad esempio: nel caso
di gestione canoni in carico al comune e di
manutenzione in carico all’Aler.
F04 CODICE ISTAT Codice ISTAT del comune; identifica il comune OBBLIGATORIO
COMUNE dove è situato il fabbricato. Indicare 6 caratteri alfanumerici: tre caratteri
indicano la provincia e tre caratteri indicano il
comune (es: Milano – 015146).
F05 UBICAZIONE DEL Indica l’ubicazione del fabbricato rispetto OPZIONALE
FABBRICATO alla zonizzazione come ai sensi dell’art. 18 Menù a tendina:
della legge 392/78.
1= COMUNE CON POPOLAZIONE
(per calcolo canone ante legem) SUPERIORE A 20000 ABITANTI, ZONA AGRICOLA;
2=POPOLAZIONE SUPERIORE A 20000 ABITANTI,
ZONA EDIFICATA PERIFERICA;
3= POPOLAZIONE SUPERIORE A 20000
ABITANTI, ZONA COMPRESA TRA QUELLA
PERIFERICA ED IL CENTRO STORICO;
4= POPOLAZIONE SUPERIORE A 20000
ABITANTI, ZONE DI PREGIO PARTICOLARE SITE
NELLA ZONA EDIFICATA PERIFERICA O NELLA
ZONA AGRICOLA;
5= POPOLAZIONE SUPERIORE A 20000
ABITANTI, ZONA CENTRO STORICO;
6= COMUNE CON POPOLAZIONE NON
SUPERIORE A 20000 ABITANTI, ZONA AGRICOLA;
7= COMUNE CON POPOLAZIONE
NON SUPERIORE A 20000 ABITANTI, CENTRO
EDIFICATO;
8= COMUNE CON POPOLAZIONE NON
SUPERIORE A 20000 ABITANTI, CENTRO STORICO
9= EDIFICIO DEGRADATO;
10= COMUNE SENZA ZONIZZAZIONE
11= NON SOGGETTO ALLA LEGGE 392/78..

F06 COEFFICIENTE Indica il coefficiente di ubicazione dell’unità OBBLIGATORIO


UBICAZIONE abitativa come indicato alla voce Ubicazione Menù a tendina
(L.R. n°27/2009) dell’Allegato B della L.R. 27/2009.
Vedi LR 27/2009 – allegato B - Sezione
Ubicazione
– 104 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
F07 ANNO DI Anno di costruzione del fabbricato o anno OBBLIGATORIO
COSTRUZIONE/ dell’ultima ristrutturazione straordinaria o di Indicare l’anno nel formato “aaaa”.
RISTRUTTURAZIONE DEL recupero del fabbricato.
FABBRICATO Deve intendersi una ristrutturazione o recupero
tale da far variare il canone di locazione. F07a – anno di costruzione

F07b – Anno di ristrutturazione:


Compilare campo F07b se sono in corso o
sono stati realizzati programmi d’intervento
nel periodo di riferimento di cui alla Tabella 1
campo D07

F08 NUMERO ALLOGGI Numero totale degli alloggi a riscatto (A08), OBBLIGATORIO
A RISCATTO NEL per ogni fabbricato nel quale è presente
FABBRICATO almeno un alloggio locato o che rientri nelle in assenza di dato compilare il campo F08 con
tipologie di cui ai campi A22 e A66. Ø

Tabella 4: Dati dell’alloggio e del nucleo familiare che vi abita

Compilare i campi opzionali in ogni caso in presenza di informazioni.

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A00 CODICE MIR (Marcatore E’ il codice unico a livello regionale che OBBLIGATORIO
Immobile Regionale) identifica l’alloggio ERP. Tale codice è I valori ammessi sono quelli rilasciati da Regione
rilasciato da Regione Lombardia Lombardia con l’apposita procedura
A01 CODICE ALLOGGIO Codice utilizzato dall’Ente per identificare in OBBLIGATORIO
DELL’ENTE modo univoco l’alloggio. E’ un codice che l’Ente gestore assegna ad un
alloggio per il suo riconoscimento. Ogni Ente
utilizza una propria codifica che solitamente è
diversa da Ente a Ente.
A02 ENTE GESTORE CODICE FISCALE o PARTITA IVA dell’Ente OBBLIGATORIO
DELL’ALLOGGIO gestore dell’alloggio che svolge l’attività In caso di gestione mista indicare il CODICE
prevalente di gestione. FISCALE o PARTITA IVA dell’Ente gestore che
svolge la maggior parte della gestione.
A02a= codice fiscale
A02b=partita iva
Compilare almeno uno dei due campi

A03 NOME ENTE GESTORE Ragione sociale dell’Ente gestore OBBLIGATORIO


DELL’ALLOGGIO dell’alloggio che svolge l’attività prevalente In caso di gestione mista indicare la Ragione
di gestione. Sociale dell’Ente gestore che svolge la maggior
parte della gestione.

Menù a tendina:
Per le Aler indicare:
A_MI = Aler di Milano
A_BG = Aler di
Bergamo - Lecco - Sondrio
A_BS = Aler di
Brescia - Cremona - Mantova
A_PV = Aler di
Pavia - Lodi
A_VA = Aler di
Varese - Como - Monza Brianza - Busto Arsizio

Per i Comuni indicare:


C_codice Istat: ad esempio per il comune di
Milano il valore ammesso sarà: C_015146
Bollettino Ufficiale – 105 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A04 TIPO ENTE GESTORE Indicare il tipo di Ente che svolge l’attività OBBLIGATORIO
prevalente di gestione. Menù a tendina:
1= ALER
2= COMUNE
3= ALTRO
A05 TIPO AMMINISTRAZIONE Indicare il tipo di amministrazione OBBLIGATORIO
dell’alloggio. Menù a tendina:
1= DIRETTAMENTE AMMINISTRATO DAL GESTORE
2= AUTOGESTIONE
3= CONDOMINIO

La fonte normativa dell’autogestione è la legge


regionale 27/2009 art. 38.

A06 ALLOGGIO DISMESSO/ Indicare se, nel PERIODO DI RIFERIMENTO, OBBLIGATORIO


CARTOLARIZZATO l’alloggio è stato dismesso o cartolarizzato. Menù a tendina:
1= NO, NE’ DISMESSO NE’ CARTOLARIZZATO
2= DISMESSO
3= CARTOLARIZZATO
Per alloggio DISMESSO si intende un alloggio
venduto con atto di vendita (rogito) già
stipulato.
Per alloggio CARTOLARIZZATO si intende un
alloggio venduto secondo le modalità previste
dalla Legge n. 410 del 23 novembre 2001.
A07 PROVENTI DA Indicare il prezzo di vendita, in Euro, ricavato OBBLIGATORIO
DISMISSIONE O DA dalla dismissione o da cartolarizzazione Compilare solo se il campo A06 è valorizzato:
CARTOLARIZZAZIONE dell’alloggio.
2 – DISMESSO
3 - CARTOLARIZZATO
A08 ALLOGGIO A RISCATTO Indica se, alla DATA DI RIFERIMENTO, OBBLIGATORIO
l’alloggio è a riscatto. Menù a tendina:
1= SI
2= NO
Sono da considerarsi alloggi a riscatto:
alloggi in locazione con patto di futura vendita;
alloggi ceduti ai sensi del DPR n. 2/1959;
alloggi GESCAL L. 60/1993;
alloggi ABILAG L. 1676/1960;
alloggi erariali;
alloggi ceduti con pagamento rateale ai sensi
della Legge 513/1977 (art. 28 e 29) e succ.

A09 SEZIONE Indica la sezione catastale OPZIONALE


0 = NON RILEVATO

A10 FOGLIO Indica il foglio catastale OPZIONALE


0 = NON RILEVATO
A11 MAPPALE Indica il mappale catastale OPZIONALE
0 = NON RILEVATO
A12 SUBALTERNO Indica il subalterno catastale OPZIONALE
0 = NON RILEVATO
– 106 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A13 PREFISSO INDIRIZZO Identifica il tipo di prefisso dell’indirizzo. OBBLIGATORIO
Menù a tendina:
1= VIA
2= PIAZZA
3= VICOLO
4= LARGO
5= CORSO
6= STRETTO
7= VIALE
8= PIAZZALE
9= PIAZZETTA
10= CORSETTO
11= TRAVERSA
12= PASSAGGIO
13= RAMPA
14= STRADA
15= CONTRADA
16= RUA
17= LOCALITA’
18= QUARTIERE
A14 NOME VIA Nome della via, piazza, ecc. OBBLIGATORIO

A15 NUMERO CIVICO Numero civico della via, piazza, ecc. OBBLIGATORIO
A16 ESPONENTE Eventuale parte alfanumerica che segue il OPZIONALE
numero civico
(es: /A, SCALA, W, /8, ecc.)
A17 NOME LOCALITA’ Nome della frazione, località, quartiere, ecc. OBBLIGATORIO
dove è ubicato il fabbricato/ alloggio
A18 CAP Identifica il codice di avviamento postale OBBLIGATORIO
della zona dove è ubicato l’alloggio
A19 COORDINATA X GAUSS- Indica la posizione geografica dell’alloggio OPZIONALE
BOAGA. come coordinata X GAUSS-BOAGA.
A20 COORDINATA Y GAUSS- Indica la posizione geografica dell’alloggio OPZIONALE
BOAGA. come coordinata Y GAUSS-BOAGA.
A21 ALLOGGIO OCCUPATO/ Indica lo stato di occupazione in cui si trova OBBLIGATORIO
NON OCCUPATO l’alloggio alla DATA DI RIFERIMENTO. Menù a tendina:
1= OCCUPATO REGOLARMENTE;
2= OCCUPATO SENZA CONTRATTO;
3= OCCUPATO SENZA TITOLO (ABUSIVO);
4= VUOTO, IN ATTESA DI ASSEGNAZIONE;
5= VUOTO, PER MOBILITA’;
6= VUOTO, NON DISPONIBILE PER LA
LOCAZIONE.

N.B.:
Si intende occupante senza titolo chiunque
occupi un alloggio di ERP senza essere
legittimato da un provvedimento di
assegnazione o da altro atto della pubblica
amministrazione.
Vuoto per mobilità: si intende un alloggio che
rientri in un piano di mobilità (ad esempio per
ristrutturazione, per vendita, ecc).
Vuoto non disponibile per la locazione: si
intende, ad esempio, un alloggio inagibile
Bollettino Ufficiale – 107 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A22 TIPO DI GODIMENTO Indica la tipologia di canone che si voleva OBBLIGATORIO
applicare all’alloggio quando è stato Menù a tendina:
costruito.
1= CANONE SOCIALE;
Il TIPO DI GODIMENTO può essere diverso
dal TIPO CANONE in quanto, a seguito di 2= CANONE MODERATO;
una delibera Regionale, la destinazione 3= CANONE CONCORDATO (LEGGE
originaria dell’alloggio potrebbe essere 431/98);
anche temporaneamente cambiata. 4= CODICE CIVILE ART. 1571;
5= LOCAZIONE TEMPORANEA;
6= LOCAZIONE A TERMINE (LEGGE
179/92);
7= LOCAZIONE PERMANENTE (LEGGE
179/92);
8= FINANZIARIO (LEGGE 172/92);
9= ALTRO NON ERP
10= CANONE CONVENZIONATO

Ad esempio, indicare:
1- per alloggi costruiti per essere locati a
CANONE SOCIALE,
2- per alloggi costruiti per essere locati a
CANONE MODERATO,
8- per alloggi in Edilizia agevolata a locazione
con canone determinato in percentuale sul
costo dell’investimento ai sensi della Legge
172/92 e del Decreto del Ministero dei Lavori
pubblici del 5 agosto 1994 art. 1 punto 1.3 (ad
esempio: Regione Lombardia DGR 29/11/1994
n. V/60380).

A23 ALLOGGIO ESCLUSO Alloggi a canone sociale che su richiesta OBBLIGATORIO


dell’Ente proprietario sono stati esclusi Menù a tendina:
dall’applicazione del Regolamento
Regionale 1/2004 (precedente disciplina 1= ESCLUSO
L.R. 91/83) con delibera della Giunta della 2= NON ESCLUSO
Regione Lombardia.
A24 CATEGORIA CATASTALE Indica la categoria catastale dell’immobile. OBBLIGATORIO
Menù a tendina:
A01= ABITAZIONI DI TIPO SIGNORILE;
A02= ABITAZIONI DI TIPO CIVILE;
A03= ABITAZIONI DI TIPO ECONOMICO;
A04= ABITAZIONI DI TIPO POPOLARE;
A05= ABITAZIONI DI TIPO ULTRAPOPOLARE;
A06= ABITAZIONI DI TIPO RURALE;
A07= ABITAZIONI IN VILLINI;
A08= ABITAZIONI IN VILLE;
A09= CASTELLI, PALAZZI DI EMINENTI PREGI
ARTISTICI O STORICI;
A10= UFFICI E STUDI PRIVATI;
A11= ABITAZIONI ED ALLOGGI TIPICI DEI
LUOGHI.
A25 RENDITA CATASTALE Indica la rendita catastale ai fini ICI. OBBLIGATORIO
Nel caso di mancato accatastamento indicare
la rendita catastale presunta.
– 108 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A26 COEFFICIENTE CLASSE Coefficiente classe demografica secondo OPZIONALE
DEMOGRAFICA quanto definito dall’Art. 17 Legge 392/78. 1,20= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
(ante legem) (per calcolo canone ante legem) POPOLAZIONE SUPERIORE A 400.000 ABITANTI;
1,10= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
POPOLAZIONE SUPERIORE A 250.000 ABITANTI;
1,05= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
POPOLAZIONE SUPERIORE A 100.000 ABITANTI;
0,95= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
POPOLAZIONE SUPERIORE A 50.000 ABITANTI;
0,90= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
POPOLAZIONE SUPERIORE A 10.000 ABITANTI;
0,80= PER GLI IMMOBILI SITI IN COMUNI CON
POPOLAZIONE FINO A 10.000 ABITANTI.

Il numero degli abitanti di un comune è stabilito


sulla base degli ultimi dati sulla popolazione
residente pubblicati dall’ISTAT.
A27 COEFFICIENTE CLASSE Indica il coefficiente della classe OBBLIGATORIO
DEMOGRAFICA demografica dei comuni di cui fa parte
(L.R. n°27/2009) l’unità abitativa.
In relazione alla classe demografica si
applicano i coefficienti indicati nell’Allegato B
della L.R. 27/2009 sezione Classe Demografica
dei Comuni.
A28 NUMERO DI STANZE Indica il numero di locali abitabili OBBLIGATORIO
DELL’ALLOGGIO Per locali abitabili si intendono i locali
con superficie maggiore a 8 mq con luce
dall’esterno.
Per locale abitabile si intende anche la cucina
che ha superficie maggiore di 8 mq.
A29 ANNO DI ULTIMAZIONE Indica l’anno di realizzazione o quello di OBBLIGATORIO
O DI RECUPERO O DI ultimazione dei lavori se si è proceduto a Indicare l’anno nel formato “aaaa”.
RISTRUTTURAZIONE lavori di ristrutturazione dell’edificio
Può differire dall’anno su cui calcolare il
coefficiente di vetustà (A105, A109).
A30 TIPO D’INTERVENTO Indica l’ultimo tipo di intervento effettuato OBBIGATORIO
sull’alloggio. Menù a tendina:
NC= NUOVA COSTRUZIONE;
RE=RECUPERO /
RISTRUTTURAZIONE
A31 PIANO IN CUI E’ SITUATO Indica il piano in cui è situato l’alloggio. OBBLIGATORIO
L’ALLOGGIO Menù a tendina:
AA= ATTICO;
SS= SEMINTERRATO;
TT= PIANO TERRENO;
1= PRIMO PIANO;
2= SECONDO PIANO;
3= TERZO PIANO;
4= QUARTO PIANO;
5= QUINTO PIANO;
6= SESTO PIANO;
7= SETTIMO PIANO;
8= OTTAVO PIANO;
9= NONO PIANO;
10= DECIMO PIANO;
11= UNDICESIMO PIANO;
12= DODICESIMO PIANO;
13= TREDICESIMO PIANO;
14= QUATTORDICESIMO PIANO;
Bollettino Ufficiale – 109 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
15= QUINDICESIMO PIANO;
16= SEDICESIMO PIANO;
17= DICIASSETTESIMO PIANO;
18= DICIOTTESIMO PIANO;
19= DICIANNOVESIMO PIANO;
20= VENTESIMO PIANO;
21= VENTUNESIMO PIANO;
22= VENTIDUESIMO PIANO;
23= VENTITREESIMO PIANO;
24= VENTIQUATTRESIMO PIANO;
25= VENTICINQUESIMO PIANO;
26= VENTISEIESIMO PIANO;
27= VENTISETTESIMO PIANO;
28= VENTOTTESIMO PIANO;
29= VENTINOVESIMO PIANO;
30= TRENTESIMO PIANO.
Nel caso di un alloggio su due piani, indicare il
piano su cui si trova la porta di ingresso.

A32 COEFFICIENTE PIANO Indica il coefficiente del piano dove è sito OBBIGATORIO
l’alloggio secondo l’allegato B della L.R. Menù a tendina:
27/2009.
Vedi LR 27/2009 – allegato B - Sezione Livello di
piano.
A33 SUPERFICIE UTILE Indica la superficie utile in mq dell’alloggio OBBLIGATORIO
ALLOGGIO così come definita dall’art. 13 della legge Per superficie utile, netta o calpestabile, si
392/78. intende la superficie dell’unità immobiliare al
netto dei muri perimetrali e di quelli interni.

A34 SUPERFICIE EFFETTIVA Indica la superficie effettiva in mq delle OPZIONALE


CANTINE E/O SOFFITTE sole cantine e/o soffitte così come definita Per superficie effettiva cantine e/o soffitte, si
dall’art. 13 della legge 392/78. intende la superficie delle cantine e soffitte al
netto dei muri perimetrali e di quelli interni.

A35 SUPERFICIE EFFETTIVA Indica la superficie effettiva in mq dei soli OPZIONALE


BALCONI balconi così come definita dall’art. 13 della Per superficie effettiva balconi si intende la
legge 392/78. superficie del/dei balconi al netto dei muri
perimetrali e di quelli interni.
A36 SUPERFICIE EFFETTIVA Indica la superficie effettiva in mq dell’area OPZIONALE
AREA PRIVATA privata così come definita dall’art. 13 della Per superficie effettiva area privata si intende la
legge 392/78. superficie scoperta di pertinenza dell’immobile
in godimento esclusivo del conduttore
.
A37 SUPERFICIE VERDE Indica la superficie in mq dell’area a verde OPZIONALE
CONDOMINIALE condominiale riferita all’alloggio così come
definita dall’art. 13 della legge 392/78.
A38 SUPERFICIE BOX Indica la superficie del/dei box in mq inseriti OPZIONALE
nel contratto dell’alloggio così come definita Per superficie box si intende la superficie del/
dall’art. 13 della legge 392/78. dei box al netto dei muri perimetrali e di quelli
interni.

A39 NUMERO BOX/POSTI Numero totale dei box/posti auto di OPZIONALE


AUTO DI PERTINENZA pertinenza dell’alloggio.
DELL’ALLOGGIO
A40 SUPERFICIE POSTO AUTO Indica la superficie del/dei posti auto in mq OPZIONALE
inseriti nel contratto dell’alloggio così come
definita dall’art. 13 della legge 392/78.
A41 SUPERFICIE ALTRE Indica la superficie in mq di altre pertinenze OPZIONALE
PERTINENZE così come definita dall’art. 13 della legge Per superficie altre pertinenze si intende la
392/78. superficie di taverne, locali pluriuso, depositi,
lavanderie, ecc.
A42 SUPERFICIE Indica la superficie convenzionale in mq così OPZIONALE
CONVENZIONALE come definita dall’art. 13 della legge 392/78
(ante legem) e successive modifiche L.R. 91 (per calcolo
canone ante legem).
– 110 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A43 SUPERFICIE Indica la superficie convenzionale in mq OBBLIGATORIO
CONVENZIONALE così come indicato nell’Allegato B della L.R. Per tutti i canoni diversi dal sociale indicare la
(L.R. n°27/2009) 27/2009. superficie complessiva utilizzata per il calcolo
del canone.

A44 RISCALDAMENTO Indica se l’impianto di riscaldamento OBBLIGATORIO


dell’alloggio è centralizzato, autonomo o Menù a tendina:
assente.
0= NON RILEVATO
1= CENTRALIZZATO
2= AUTONOMO
3= ASSENTE

A45 ASCENSORE AL SERVIZIO Indica se l’ascensore arriva al piano OBBLIGATORIO


ALLOGGIO dell’alloggio. Menu a tendina:
1= SI
2= NO

A46 STATO DI Indica lo stato di conservazione degli OPZIONALE


CONSERVAZIONE accessi, delle scale e degli ascensori. Menù a tendina:
ACCESSI
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A47 STATO DI Indica lo stato di conservazione delle OPZIONALE
CONSERVAZIONE facciate, delle coperture e delle parti in Menù a tendina:
FACCIATE comune in genere.
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE

A48 STATO DI Indica lo stato di conservazione dei OPZIONALE


CONSERVAZIONE pavimenti. Menù a tendina:
PAVIMENTI
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A49 STATO DI Indica lo stato di conservazione di pareti e OPZIONALE
CONSERVAZIONE PARETI soffitti. Menù a tendina:
E SOFFITTI
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A50 STATO DI Indica lo stato di conservazione degli infissi OPZIONALE
CONSERVAZIONE INFISSI Menù a tendina:
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A51 STATO DI Indica lo stato di conservazione OPZIONALE
CONSERVAZIONE dell’impianto elettrico. Menù a tendina:
IMPIANTO ELETTRICO
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
Bollettino Ufficiale – 111 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A52 STATO DI Indica lo stato di conservazione OPZIONALE
CONSERVAZIONE dell’impianto idrico e dei servizi igienico- Menù a tendina:
IMPIANTO IDRICO sanitari.
0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A53 STATO DI Indica lo stato di conservazione OPZIONALE
CONSERVAZIONE dell’impianto di riscaldamento. Menù a tendina:
IMPIANTO DI
RISCALDAMENTO 0= NON RILEVATO
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
A54 STATO GENERALE DI Indica lo stato generale di conservazione OBBIGATORIO
CONSERVAZIONE dell’alloggio secondo quanto stabilito Menù a tendina:
ALLOGGIO nell’allegato B della L.R. 27/2009.
Vedi LR 27/2009 – allegato B - Sezione Stato di
conservazione dell’immobile
1= NORMALE
2= MEDIOCRE
3= SCADENTE
I coefficienti applicati saranno i seguenti:
1,00 se lo stato è normale;
0,80 se lo stato è mediocre;
0,60 se lo stato è scadente.

A55 TIPO DI CUCINA Si richiede di specificare se la cucina esiste OBBLIGATORIO


e se è maggiore o inferiore ad 8 mq. Menù a tendina:
0= NON RILEVATO
1= SUP. INFERIORE AD 8 MQ
2= SUP. SUPERIORE AD 8 MQ
3= CUCINA ASSENTE

A56 PRESENZA DI BARRIERE Indica se per accedere all’alloggio sono OBBLIGATORIO


ARCHITETTONICHE presenti o meno barriere architettoniche. Menù a tendina:
0= NON RILEVATO
1= SI
2= NO

A57 COSTO BASE AL MQ Indica, in Euro, il costo base al mq OPZIONALE


dell’alloggio ai sensi della legge 392/78 (per
calcolo canone ante legem)
A58 PERCENTUALE ISTAT DI Indica la variazione della percentuale ISTAT OPZIONALE
AGGIORNAMENTO – dall’anno di costruzione dell’alloggio da
ANNUALE applicare al canone base secondo legge
392/78 (per calcolo canone ante legem)
A59 CANONE BASE (EQUO Indica, in Euro, il canone ai sensi della legge OPZIONALE
CANONE) ANNUALE 392/78 (per calcolo canone ante legem)

A60 CANONE INDICIZZATO Indica, in Euro, il canone totale secondo la OPZIONALE


ANNUALE legge 392/78 (per calcolo canone ante
legem)
Si tratta del Canone Oggettivo.

A61 PERCENTUALE DI Indica la percentuale applicata al canone OPZIONALE


APPLICAZIONE annuo indicizzato per ottenere il canone
applicato (legge 392/78) (per calcolo
canone ante legem) Può essere superiore al 100%.
Viene associata alla fascia di appartenenza
con criteri diversi Ente per Ente.
– 112 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A62 FASCIA DI Indica la Fascia di appartenenza assegnata OPZIONALE
APPARTENENZA al nucleo familiare prima dell’entrata in
vigore della nuova legge. La fascia di
appartenenza veniva individuata, con criteri
diversi Ente per Ente, in base al reddito
dichiarato dal nucleo familiare (per calcolo
canone ante legem)
A63 AREA DI APPARTENENZA Indica l’area di appartenenza come OBBLIGATORIO
indicato nell’Allegato C della L.R. 27/2009. Menù a tendina:
1= PROTEZIONE;
2= ACCESSO;
3= PERMANENZA;
4= DECADENZA;

A64 CANONE APPLICATO Indica, in Euro, il canone annuale applicato OBBLIGATORIO


ANNUALE alla DATA DI RIFERIMENTO, compreso di
eventuale aggiornamento ISTAT e calcolato
in base alla nuova normativa in vigore (L.R.
27/2009).
A65 PERCENTUALE ISTAT DI Percentuale ISTAT di aggiornamento da OBBLIGATORIO
AGGIORNAMENTO applicarsi al canone calcolato (A64)
LEGGE 27/2009 secondo la L.R. 27/2009.

A66 TIPO DI CANONE Indica la tipologia di canone applicato OBBLIGATORIO


al nucleo familiare per la locazione Menù a tendina:
dell’alloggio alla DATA DI RIFERIMENTO.
1= CANONE SOCIALE;
2= CANONE MODERATO;
3= CANONE CONCORDATO (LEGGE
431/98);
4= CODICE CIVILE ART. 1571;
5= LOCAZIONE TEMPORANEA;
6= LOCAZIONE A TERMINE (LEGGE
179/92);
7= LOCAZIONE PERMANENTE (LEGGE
179/92);
8= NESSUN CANONE;
9= ALTRO CANONE NON ERP.
10= CANONE CONVENZIONATO

Indicare 8 anche per l’alloggio sfitto o vuoto.

A67 CANONE ANNUALE ANTE Indica, in Euro, il canone annuale dell’anno OPZIONALE
LEGEM 2007, calcolato secondo le norme in
atto prima dell’entrata in vigore della L.R.
27/2007.
A68 CANONE ANNUALE A Indica, in Euro, il canone annuale a regime OBBLIGATORIO
REGIME calcolato in base alla nuova normativa L.R.
27/2009
.
A69 VALORE Indica il valore convenzionale così come OBBLIGATORIO
CONVENZIONALE indicato nell’Allegato B della L.R. 27/2009.
Il valore convenzionale è dato dal prodotto
del Costo convenzionale, della Superficie
convenzionale e dalle Caratteristiche dell’unità
abitativa.

A70 COSTO Indica il costo convenzionale al mq così OBBLIGATORIO


CONVENZIONALE come indicato nell’Allegato B della L.R. Può assumere valore 1.000 o 1.250 in funzione
27/2009. del campo A29, ma può essere modificato ai
sensi dell’art. 31 comma 6 della legge 27/2009
Bollettino Ufficiale – 113 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A71 CARATTERISTICHE Si tratta di un indicatore dipendente dalle OBBLIGATORIO
DELL’UNITA ABITATIVA caratteristiche dell’unità abitativa come
indicato nell’Allegato B della L.R. 27/2009.
Si ottiene moltiplicando i coefficienti relativi
alle caratteristiche dell’unità abitativa. Questi
coefficienti sono:
classe demografica dei comuni;
ubicazione;
livello di piano;
stato di conservazione dell’immobile;
vetustà.

A72 REDDITO Indicare se il reddito si considera OBBLIGATORIO


PREVALENTEMENTE prevalentemente dipendente secondo Menu a tendina:
DIPENDENTE quanto stabilito dalla L.R. 27/2009.
1= SI;
2= NO.

A73 ABBATTIMENTO CANONE Secondo quanto stabilito dall’art. 31 comma OBBLIGATORIO


PER CONFRONTO 6 della L.R. 27/2009. Menu a tendina:
LIBERO MERCATO
1= SI;
2= NO.

A74 SOVRAPPREZZO PER Secondo quanto stabilito dall’art. 31 comma OBBLIGATORIO


DECADENZA 5 lettera d) della L.R. 27/2009. Menu a tendina:
1= SI;
2= NO.

A75 PERCENTUALE Secondo quanto stabilito dall’art. 31 comma OBBILIGATORIO


AGGIUNTIVA PER AREA 5 lettera d) della L.R. 27/2009. Valore percentuale indicato in termine assoluto
DECADENZA (es: 0,6 in luogo di 60%)

A76 SOVRAPPREZZO PER Secondo quanto stabilito nell’art. 34 comma OBBLIGATORIO


SOTTOUTILIZZO 2 della L.R. 27/2009. Menu a tendina:
1= SI;
2= NO
.
A77 REDDITO Secondo quanto stabilito dalla L.R. 27/2009. OBBLIGATORIO
PREVALENTEMENTE Menu a tendina:
DIPENDENTE MINORE O
UGUALE ALLA PENSIONE 1= SI;
MINIMA + PENSIONE 2= NO.
SOCIALE
A78 NUMERO BOX/POSTI Numero totale dei box/posto auto a OBBLIGATORIO
AUTO A CONTRATTO contratto separato intestati ad uno o più
SEPARATO inquilini dell’alloggio.
A79 CANONE BOX/POSTI Canone totale annuale, in Euro, dei box a OPZIONALE
AUTO A CONTRATTO contratto separato.
SEPARATO ANNUALE
A80 CONTABILITA’ UNICA Indicare se per l’alloggio è applicata la OBBLIGATORIO
contabilità unica (sia il canone che i servizi Menu a tendina:
sono contabilizzati con un’unica voce).
1= SI
2= NO
A81 GETTITO PREVISTO Indica, in euro, il gettito previsto per i canoni OBBLIGATORIO
CONTABILITA’ UNICA ed i servizi (nel caso di contabilità unica) se il campo A80 “CONTABILITA’ UNICA” è
riferito all’anno della DATA DI RIFERIMENTO, valorizzato SI
ovvero il gettito teorico previsto per
l’abitazione e per gli altri locali occupati
(“bollettato”).
Il gettito effettivo si otterrà deducendo da
questo la morosità.
– 114 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A82 MOROSITA’ EFFETTIVA ELIMINATO
CONTABILITA’ UNICA
A83 MOROSITA’ ELIMINATO
CONSOLIDATA
CONTABILITA’ UNICA
A84 GETTITO PREVISTO ELIMINATO
CANONI
A85 MOROSITA’ EFFETTIVA ELIMINATO I Campi da A82 a A89 non sono più presenti
CANONI nell’applicativo
A86 MOROSITA’ ELIMINATO
CONSOLIDATA CANONI
A87 GETTITO PREVISTO ELIMINATO
SERVIZI
A88 MOROSITA’ EFFETTIVA ELIMINATO
SERVIZI
A89 MOROSITA’ ELIMINATO
CONSOLIDATA SERVIZI
A90 N° PERSONE Indica il numero di persone disabili OBBLIGATORIO
INVALIDE AL 100% all’interno del nucleo familiare che Nel calcolo dell’ISEE-ERP vengono considerati
CON INDENNITA’ DI presentano un’invalidità pari al 100% almeno 10.000 Euro di detrazione per ciascuna
ACCOMPAGNAMENTO o handicap grave con indennità di persona invalida.
accompagnamento.
A91 N° PERSONE Indica il numero di persone disabili OBBLIGATORIO
INVALIDE AL 100% all’interno del nucleo familiare che Nel calcolo dell’ISEE-ERP vengono considerati
SENZA INDENNITA’ DI presentano un’invalidità pari al 100% 3.000 Euro di detrazione per ciascuna persona
ACCOMPAGNAMENTO o handicap grave senza indennità di invalida.
accompagnamento.
A92 N° PERSONE INVALIDE AL Indica il numero di persone disabili OBBLIGATORIO
67-99% all’interno del nucleo familiare che Nel calcolo dell’ISEE-ERP vengono considerati
presentano una invalidità dal 67% al 99%. 1.500 Euro di detrazione per ciascuna persona
invalida.
A93 SPESE EFFETTIVAMENTE Indica le spese effettivamente sostenute, OBBLIGATORIO
SOSTENUTE PER in Euro, per ciascuna persona disabile Le spese devono comparire tante volte quant’è
PERSONE INVALIDE AL all’interno del nucleo familiare che presenta il numero di persone indicate al punto A90.
100% CON INDENNITA’ DI invalidità pari al 100% o handicap grave con
ACCOMPAGNAMENTO indennità di accompagnamento. Nel calcolo dell’ISEE-ERP le spese vengono
considerate se superano la soglia dei 10.000
Euro di detrazione per ciascuna persona
invalida.
A94 STATO DI Indica se i dati del nucleo familiare forniti OBBLIGATORIO
AGGIORNAMENTO periodicamente agli Enti gestori sono Menù a tendina:
DELL’ANAGRAFE DEL completi, oppure incompleti cioè mancanti 0= NON INDAGATO;
NUCLEO FAMILIARE dei dati utili al calcolo dell’ISEE-ERP e del 1= DOCUMENTAZIONE COMPLETA AI
canone a regime. FINI DEL CALCOLO DEL CANONE A REGIME E
DELL’ISEE-ERP;
2= DOCUMENTAZIONE INCOMPLETA O
NON RISPONDENTE.

Indicare 0=NON INDAGATO anche quando


l’alloggio è vuoto o occupato senza titolo.

A95 DATA CALCOLO ISEE-ERP Indica la data in cui sono stati calcolati i OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
valori ISE-ERP, ISEE-ERP e PSE. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato

A96 ISR Indicatore Situazione Reddituale del nucleo OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
familiare. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato

A97 ISP Indicatore Situazione Patrimoniale del OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
nucleo familiare. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato

A98 PSE Parametro Scala di Equivalenza del nucleo OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
familiare. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato

A99 ISE-ERP Indicatore Situazione Economica del nucleo OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
familiare. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato
Calcolato nel seguente modo:
ISE-ERP = ISR + ISP
Bollettino Ufficiale – 115 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A100 ISEE-ERP Indicatore Situazione Economica OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
Equivalente del nucleo familiare. valorizzato Alloggio Canone Sociale o moderato

Calcolato nel seguente modo:


ISEE-ERP = ISE / PSE
A101 ISE-ERP ASSEGNATO Indicatore Situazione Economica del nucleo CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
familiare. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE se il
campo A66 è stato valorizzato Alloggio Canone
Sociale
Indicatore ISE-ERP assegnato d’ufficio ed
utilizzato ai fini del calcolo del canone nei casi
indicati dall’art. 31 della L.R. 27/2009.
A102 ISEE-ERP ASSEGNATO Indicatore Situazione Economica CAMPO VALORIZZATO AUTOMATICAMENTE SOLO
Equivalente del nucleo familiare. NELL’AMBITO DELLA PROCEDURA ONLINE se il
campo A66 è stato valorizzato Alloggio Canone
Sociale
Indicatore ISEE-ERP assegnato d’ufficio ed
utilizzato ai fini del calcolo del canone nei casi
indicati dall’art. 31 della L.R. 27/2009.

A103 REDDITO DIPENDENTE O Reddito imponibile derivante esclusivamente OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
ASSIMILATO o prevalentemente da pensione o da lavoro valorizzato Alloggio Canone Sociale
dipendente od assimilato, come indicato Questo valore viene considerato nel calcolo del
all’art. 31 comma 4 lettera a) della L.R. canone ai fini della verifica della prevalenza del
27/2009. reddito da lavoro dipendente
A104 ALTRI TIPI DI REDDITO Altri redditi imponibili non derivanti da lavoro OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
IMPONIBILI dipendente o assimilato (esempio: redditi valorizzato: Alloggio Canone Sociale
da lavoro autonomo, da fabbricati, ecc.). Questo valore viene considerato nel calcolo del
canone ai fini della verifica della prevalenza del
reddito da lavoro dipendente
A105 VALORE LOCATIVO E’ il 5% del valore convenzionale secondo OBBLIGATORIO – compilare solo se il campo A66
quanto previsto dall’allegato B alla L.R. è stato valorizzato: Alloggio Canone Sociale
27/2009
A106 VALORE MERCATO Valore rilevato dal proprietario secondo OPZIONALE
quanto indicato dall’articolo 31 comma 6
della L.R. 27/2009
A107 COEFFICIENTE VETUSTA’ Indica il Coefficiente applicato ai fini OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
del calcolo del valore convenzionale valorizzato: Alloggio Canone Sociale
dell’immobile in funzione dell’anno
utilizzato come riferimento per la vetustà
dell’immobile stesso.
A108 NUMERO COMPONENTI Numero componenti il nucleo familiare OBBLIGATORIO

A109 ANNO DI VETUSTA’ Anno di riferimento utilizzato per determinare OBBLIGATORIO


il coefficiente di vetustà. Tale anno può
differire dall’anno di costruzione e/o
recupero in caso di manutenzione
straordinaria o risanamento riguardante
almeno 5 elementi degli elementi
qualificanti lo stato di conservazione,
secondo quanto previsto dall’allegato B)
della L.R. 27/2009.

A110 PERCENTUALE VALORE Indica la percentuale del valore locativo OPZIONALE


LOCATIVO di cui alla tabella dell’allegato C alla L.R.
27/2009

A111 TABELLA CLASSI ISEE Codice che indica quale tabella relativa OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
alle classi ISEE_ERP (allegato C alla L.R. valorizzato Alloggio Canone Sociale
27/2009) è stata utilizzata ai fini del calcolo Indicare:
del canone. I2012 -ISTAT in caso di applicazione della
Tabella di cui all’allegato C alla l.r. 27/2009 con
aggiornamento ISTAT del 2012
I2013 -ISTAT in caso di applicazione della
Tabella di cui all’allegato C alla l.r. 27/2009 con
aggiornamento ISTAT del 2013
I2014 -ISTAT in caso di applicazione della
Tabella di cui all’allegato C alla l.r. 27/2009 con
aggiornamento ISTAT del 2014
I2015 -ISTAT in caso di applicazione della
Tabella di cui all’allegato C alla l.r. 27/2009 con
aggiornamento ISTAT del 2015
– 116 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione Valori possibili e note anno 2015
campo
A112 INVALIDITA’ SOCIALE Presenza all’interno del nucleo di uno o OBBLIGATORIO
più soggetti con handicap grave ai sensi Menù a tendina:
dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992 n. 1= SI
104 , ai fini dell’applicazione della deroga di 2= NO
cui all’art. 31 comma 4 ultimo capoverso L.R.
27/2009.

A113 ISEE PER PRONUNCIA Valore ISEE-ERP. da considerarsi ai fini OBBLIGATORIO solo se il campo A66 è stato
DECADENZA della pronuncia della decadenza ai sensi valorizzato Alloggio Canone Sociale e il Campo
dell’articolo 18 del R.R. 1/2004 lettera e). A63=Decadenza
tale valore deve essere inferiore a 35.001
considerando i valori patrimoniali dedotti
delle franchigie e non considerando tra i
redditi dichiarati quelli esenti dall’IRPEF.
A114 DATA DISPONIBILITA’ Indica la data in cui si è liberato l’alloggio e OBBLIGATORIO
che si è reso disponibile per la locazione. Non indicare la data se il campo A21 è stato
valorizzato:
- alloggio occupato regolarmente;
- alloggio occupato senza contratto
- alloggio occupato senza titolo,
- alloggio vuoto non disponibile per
la locazione
Indicare la data nel formato:
“gg-mm-aaaa”;

A115 DATA CONTRATTO Indica la data in cui l’alloggio è stato OBBLIGATORIO


assegnato alla famiglia e corrisponde alla Non indicare la data se il campo A21 è stato
data di firma del contratto di locazione valorizzato:
- alloggio vuoto,
- non disponibile per la locazione,
- occupato senza contratto,
- alloggio occupato senza titolo.

Indicare la data nel formato:


“gg-mm-aaaa”;

A116 VALORE PATRIMONIALE Indica in Euro il valore patrimoniale OPZIONALE


dell’immobile. Per le Aler corrisponde
al valore che deve essere iscritto nello Indicare il valore in Euro
stato patrimoniale del bilancio. Per L’Ente
pubblico corrisponde al valore che deve
essere riportato nel conto del patrimonio.
A117 MOROSITA’ DELL’ATTUALE Indica la morosità totale (canoni + servizi), OBBLIGATORIO
FAMIGLIA OCCUPANTE della famiglia che occupa attualmente Indicare il valore in Euro
l’alloggio, calcolata al 31 dicembre del
PERIODO DI RIFERIMENTO (D07)

A118 MOROSITA’ DELLE Indica la morosità totale (canone + servizi), OBBLIGATORIO


PRECEDENTI FAMIGLIE delle famiglie che hanno occupato in Indicare il valore in Euro
OCCUPANTI precedenza l’alloggio, calcolata al 31
dicembre del PERIODO DI RIFERIMENTO (D07)

Tabella 5: Dati della persona

Questa tabella elenca e descrive i campi degli inquilini che abitano gli alloggi definiti nella Tabella 4.
Compilare in ogni caso i campi della tabella in presenza di informazioni.

Codice
Nome Descrizione
campo
I01 CODICE ENTE Identifica in modo univoco la singola persona, OBBLIGATORIO
DELL’INQUILINO che fa parte di un nucleo familiare che occupa E’ un codice che l’Ente gestore assegna
un alloggio. ad un inquilino per il suo riconoscimento.
Ogni Ente utilizza una propria codifica
che solitamente è diversa da Ente a Ente.
I02 CODICE FISCALE Codice fiscale della persona. OBBLIGATORIO
I03 COGNOME Cognome della persona. OBBLIGATORIO
I04 NOME Nome della persona. OBBLIGATORIO
Bollettino Ufficiale – 117 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione
campo
I05 SESSO Indica il sesso della persona. OBBLIGATORIO
Menu a tendina:
M= MASCHIO
F= FEMMINA

I06 RAPPORTO DI PARENTELA Indica il rapporto di parentela della persona OBBLIGATORIO


nell’ambito del proprio nucleo familiare. Menù a tendina:
1= CAPO FAMIGLIA
2= CONIUGE
3= FIGLIO/FIGLIA
4= FRATELLO/SORELLA
5= GENITORE
6= SUOCERO/SUOCERA
7= GENERO/NUORA
8= ALTRO PARENTE O AFFINE
9= CONVIVENTE
I07 TIPO NUCLEO FAMILIARE Indica la tipologia del nucleo familiare di OBBLIGATORIO
appartenenza. Menù a tendina:
1= FAMIGLIA ASSEGNATARIA
2= FAMIGLIA OCCUPANTE SENZA
TITOLO
3= FAMIGLIA CONVIVENTE PARENTE
4= FAMIGLIA CONVIVENTE NON
PARENTE
5= FAMIGLIA OCCUPANTE PER
SUCCESSIONE
I08 NUCLEO FAMILIARE Indica il nucleo familiare a cui appartiene OBBLIGATORIO
la persona ed eventuali coabitazioni di più Menù a tendina:
famiglie nello stesso alloggio.
Dovrà essere indicato un numero
sequenziale per ciascun alloggio,
esempio:
1= PRIMA FAMIGLIA;
2= SECONDA FAMIGLIA
COABITANTE;
3= TERZA FAMIGLIA COABITANTE
I09 FISCALMENTE A Indica se la persona è fiscal-mente a carico OBBLIGATORIO
CARICO DEL/DEGLI dell’assegnatario o degli assegnatari. Menù a tendina:
ASSEGNATARIO/I
1= SI
2= NO
I10 DATA DI NASCITA Indica la data di nascita della persona. OBBLIGATORIO
Indicare la data nel formato: “gg-mm-
aaaa”
I11 LUOGO DI NASCITA Indica il luogo di nascita della persona. OBBLIGATORIO
Sono gli ultimi 4 caratteri del codice
fiscale, escluso il carattere di controllo.
I12 CITTADINANZA Indica la cittadinanza della persona. OBBLIGATORIO
Menù a tendina:
1= ITALIANA
2= UE
3= EXTRA UE
I13 CONDIZIONE Indica lo stato professionale o meno della OBBLIGATORIO
PROFESSIONALE E NON persona. Menù a tendina:
1= OCCUPATO
2= IN CERCA DI PRIMA
OCCUPAZIONE
3= NON OCCUPATO
4= CASALINGA
5= STUDENTE
6= PENSIONATO
7= ALTRA CONDIZIONE
– 118 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione
campo
I14 PROFESSIONE Indica la professione svolta dalla persona nel OBBLIGATORIO
caso in cui la condizione professionale sia di Menù a tendina:
occupato.
1= DIRIGENTE
2= IMPIEGATO
3= OPERARIO O ASSIMILATO
4= APPRENDISTA
5= LAVORANTE A DOMICILIO
6= MILITARE IN CARRIERA
7= IMPRENDITORE
8= LIBERO PROFESSIONISTA

9= LAVORATORE IN PROPRIO
ARTIGIANO, ECC)
10= COADIUVANTE FAMILIARE
11= BADANTE
12= ALTRO
I15 REDDITO COMPLESSIVO Indica il reddito complessivo in Euro della OBBLIGATORIO
persona, comprensivo dei redditi di lavoro
prestati nelle zone di frontiera ed in altri paesi
limitrofi ed al netto di eventuali redditi da
proventi agrari di cui al punto I23, ricavato dalla
dichiarazione fiscale:
mod. 730, mod. UNICO: reddito complessivo

I16 REDDITO DA Indicare il reddito, in Euro, da lavoro dipendente OBBLIGATORIO


LAVORO DIPENDENTE risultante dalla dichiarazione presentata ai fini Sono da indicare anche i redditi
delle imposte sui redditi delle persone fisiche. assimilati a quelli da lavoro dipendente e
più precisamente:
le somme percepite dall’INPS a titolo di
integrazione salariale;
le retribuzioni percepite da parte dei
lavoratori dipendenti da un soggetto
privato (autisti, giardinieri, collabora-
tori familiari ecc.), da un condominio
(portieri ecc.), a condizione che su tali
retribuzioni siano stati versati i contributi
INPS;
gli assegni periodici percepiti dal
coniuge divorziato o separato per il
proprio mantenimento;
i compensi e le indennità corrisposti dalle
Amministrazioni dello Stato, Province,
Comuni per l’esercizio di pubbliche
funzioni;
tutti gli altri redditi che sono da indicare
nel Quadro C del Mod. 730 o nel Quadro
RC del Mod. UNICO.
I17 REDDITO DA Indicare il reddito, in Euro, percepito derivante OBBLIGATORIO
LAVORO AUTONOMO da attività di lavoro autonomo. Sono da indicare tutti i redditi da lavoro
che non rientrano fra quelli elencati
come “da lavoro dipendente” o “da
pensione” anche se non fiscalmente
denunciati. Così come, ad esempio,
sono da riportare in questa colonna i
redditi relativi al lavoro prestato a favore
di un soggetto privato (autisti, giardinieri,
collaboratori familiari, portieri, ecc.) per
il quale non risultano versati i contributi
INPS.
I18 REDDITO DA Indicare i redditi, in Euro, percepiti a titolo di OBBLIGATORIO
PENSIONE pensione. Sono da indicare compensi non esenti
da tassazione.
I19 REDDITO DA Indicare, in Euro, il reddito derivante da terreni, OBBLIGATORIO
TERRENI dichiarato nel quadro A del mod. 730 o del
modello UNICO.
Bollettino Ufficiale – 119 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Codice
Nome Descrizione
campo
I20 REDDITO DA Indicare, in Euro, il reddito complessivo OBBLIGATORIO
FABBRICATI derivante dal possesso di fabbricati anche se
non dichiarato nel mod. UNICO o nel mod. 730
come consentito in alcuni casi dalle vigenti
norme fiscali.
I21 REDDITO DI Indicare, in Euro, la somma di tutti i redditi che OBBLIGATORIO
ALTRO TIPO non sono già stati riportati nelle colonne da I16
a I20
In particolare devono essere indicati in questa
colonna i redditi di impresa, di partecipazione,
di capitale ed i “diversi”, nonché tutti gli altri
redditi comunque percepiti nell’anno di
riferimento e gli assegni percepiti dal coniuge
separato a seguito di accordi personali.
I22 ALTRI EMOLUMENTI Indicare, in Euro, gli emolumenti non facenti OBBLIGATORIO
parte del reddito complessivo di cui al punto Sono da indicare:
I15 a qualsiasi titolo percepiti ivi compresi quelli
esenti da tassazione. i sussidi a carattere d’assistenza
(comprensivi del campo I28),
le donazioni e ogni altra erogazione,
pubblica o privata (fatta eccezione
per le somme soggette a tassazione
separata)
i redditi imponibili non dichiarati in
quanto il soggetto risulta esonerato
dall’obbligo di presentazione della
dichiarazione dei redditi.
le pensioni, i sussidi o gli assegni esenti
da tassazione (assegno periodico per i
figli, assegni di accompagnamento),
le pensioni sociali e d’invalidità erogate
dall’INPS e gli assegni percepiti dall’INAIL
a titolo di reversibilità
I23 REDDITI DA Indicare, in Euro, i proventi derivanti da attività OBBLIGATORIO
PROVENTI AGRARI agricole, svolte anche in forma associata, per
le quali sussiste l’obbligo alla presentazione
della dichiarazione IVA; a tal fine va assunta la
base imponibile determinata ai fini dell’IRAP, al
netto dei costi del personale a qualunque titolo
utilizzato.
I24 DETRAZIONI: Indicare l’imposta netta in Euro comprensiva OBBLIGATORIO
IRPEF DOVUTA dell’addizionale regionale e comunale indicata
nei modelli Unico, 730.
I25 ANNO DI PERCEZIONE Indicare l’anno in cui è stato percepito il OBBLIGATORIO
DEL REDDITO reddito. Ad esempio, per la dichiarazione dei
redditi 2015, l’anno di percezione del
reddito è il 2014.
I26 DETRAZIONI: SPESE Indicare, in Euro, le spese sanitarie sostenute OBBLIGATORIO
SANITARIE e documentate con esclusione delle spese
mediche e di assistenza sostenute per i soggetti
portatori di handicap.
I27 DETRAZIONI: SPESE PER Indicare, in Euro, le spese sostenute per rette OBBLIGATORIO
ANZIANI O DISABILI per anziani o disabili, anche non componenti
il nucleo familiare, ricoverati in strutture socio
sanitarie residenziali con esclusione di quelle
sostenute per i soggetti portatori di handicap.
I28 SUSSIDI ENTI PUBBLICI Sussidi erogati da enti pubblici o di assistenza OBBLIGATORIO
o beneficenza legalmente riconosciuti come Questo valore viene considerato
indicato all’art. 31 comma 4 lettera a) della L.R. nel calcolo del canone ai fini della
27/2009. prevalenza del reddito da lavoro
L’eventuale ammontare va indicato anche dipendente.
nel campo I22 ed andrà a sommarsi al valore
eventualmente dichiarato.
– 120 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

Tabella 6: Dati del patrimonio mobiliare della persona

Per ogni persona dovranno essere indicati i dati del patrimonio mobiliare secondo la seguente tabella, tali dati sono necessari per
l’individuazione dell’Indicatore Situazione Economica Equivalente per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ISEE-ERP).
Nel caso di più intermediari o gestori del patrimonio mobiliare, devono essere indicati più volte tutti i campi corrispondenti.
Compilare in ogni caso i campi in presenza di informazioni.

Codice
Nome Descrizione
campo
PM1 ANNO RIFERIMENTO Indica l’anno a cui si riferisce la dichiarazione dei dati OPZIONALE
relativi al patrimonio. Indicare l’anno nel formato: “aaaa”
PM2 CODICE Indica il Codice dell’intermediario (cod. ABI per banche, OPZIONALE
INTERMEDIARIO O per altri chiedere al gestore). Può essere la partita IVA o
GESTORE il codice fiscale.
PM3 DENOMINAZIONE Indica il nome dell’intermediario o gestore (per es. OPZIONALE
INTERMEDIARIO O Banca, Posta, Sim, ecc.)
GESTORE
PM4 IMPORTO DEL Indica l’importo relativo al patrimonio mobiliare, in Euro, OPZIONALE
PATRIMONIO di ciascun componente il nucleo familiare così ottenuto:
MOBILIARE depositi e conti correnti bancari e postali, per i quali
va assunto il valore del saldo contabile attivo, al netto
degli interessi, alla data del 31 dicembre dell’anno di
riferimento del reddito;
titoli di Stato, obbligazioni, certificati di deposito e
credito, buoni fruttiferi ed assimilati, per i quali va
assunto il valore nominale delle consistenze alla data
del 31 dicembre dell’anno di riferimento del reddito;
azioni o quote di organismi di investimento collettivo
di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri, per le quali va
assunto il valore risultante dall’ultimo prospetto redatto
dalla società di gestione alla data del 31 dicembre
dell’anno di riferimento del reddito o, in caso di
mancanza, nel giorno antecedente più prossimo;
partecipazioni azionarie in società italiane ed estere
quotate in mercati regolamentati, per le quali va
assunto il valore rilevato alla data del 31 dicembre
dell’anno di riferimento del reddito, ovvero, in
mancanza, nel giorno antecedente più prossimo;
partecipazioni azionarie in società non quotate in
mercati regolamentati e partecipazioni in società non
azionarie, per le quali va assunto il valore della frazione
del patrimonio netto, determinato sulla base delle
risultanze dell’ultimo bilancio approvato anteriormente
alla data di presentazione della dichiarazione, ovvero, in
caso di esonero dall’obbligo di redazione del bilancio,
determinato dalla somma delle rimanenze finali e dal
costo complessivo dei beni ammortizzabili, al netto dei
relativi ammortamenti, nonchè degli altri cespiti o beni
patrimoniali;
masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o
beni non relativi all’impresa, affidate in gestione ad
un soggetto abilitato ai sensi del decreto legislativo
n. 415/1996, per le quali va assunto il valore delle
consistenze risultanti dall’ultimo rendiconto predisposto,
secondo i criteri stabiliti dai regolamenti emanati dalla
Commissione nazionale per le società e la borsa, dal
gestore del patrimonio anteriormente alla data del 31
dicembre dell’anno di riferimento del reddito;
altri strumenti e rapporti finanziari per i quali va assunto
il valore corrente alla data del 31 dicembre dell’anno di
riferimento del reddito, nonché contratti di assicurazione
mista sulla vita e di capitalizzazione per i quali va
assunto l’importo dei premi complessivamente versati
a tale ultima data, ivi comprese le polizze a premio
unico anticipato per tutta la durata del contratto, per
le quali va assunto l’importo del premio versato; sono
esclusi i contratti di assicurazione mista sulla vita per
i quali alla medesima data non è esercitabile il diritto
di riscatto; sono altresì esclusi i patrimoni accumulati
nei fondi pensione chiusi o aperti di cui al decreto
legislativo n. 124 del 21 aprile 1993 nonché l’importo
del trattamento di fine rapporto accantonato presso il
datore di lavoro.
Bollettino Ufficiale – 121 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

PM5 VALORE PATRIMONIO Indica il valore mobiliare netto, in Euro, per le imprese OPZIONALE
MOBILIARE NETTO individuali determinato con le stesse modalità indicate
IMPRESE INDIVIDUALI in precedenza, cioè: “partecipazioni azionarie in società
non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni
in società non azionarie, per le quali va assunto il valore
della frazione del patrimonio netto, determinato sulla
base delle risultanze dell’ultimo bilancio approvato
anteriormente alla data di presentazione della
dichiarazione, ovvero, in caso di esonero dall’obbligo
di redazione del bilancio, determinato dalla somma
delle rimanenze finali e dal costo complessivo dei
beni ammortizzabili, al netto dei relativi ammortamenti,
nonché degli altri cespiti o beni patrimoniali”.

Tabella 7: Dati del patrimonio immobiliare della persona

Per ogni persona dovranno essere indicati i dati del patrimonio immobiliare secondo la seguente tabella, tali dati sono necessari per
l’individuazione dell’Indicatore Situazione Economica Equivalente per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ISEE-ERP).
I seguenti dati devono essere indicati per tutti gli immobili di proprietà di ciascun componente il nucleo familiare.
Compilare in ogni caso i campi presenza di informazioni.

Codice
Nome Descrizione
campo
PI1 ANNO RIFERIMENTO Indica l’anno a cui si riferisce la dichiarazione dei dati OPZIONALE
relativi al patrimonio. Indicare l’anno nel formato “aaaa”

PI2 TIPO PATRIMONIO Indica il tipo di patrimonio immobiliare della persona. OPZIONALE
IMMOBILIARE Menù a tendina:
1= FABBRICATI
2= TERRENI EDIFICABILI
3= ALTRO
PI3 QUOTA DI PROPRIETA’ Indica, in percentuale, la quota di proprietà OPZIONALE
DELL’IMMOBILE dell’immobile (es: 25, 50, ecc.) di competenza
dell’inquilino
PI4 VALORE ICI Indica, in Euro, il valore ICI dell’immobile di OPZIONALE
IMMOBILE competenza dell’inquilino
PI5 QUOTA MUTUO Indica, in Euro, la quota di mutuo residuo di OPZIONALE
RESIDUO competenza dell’inquilino.
DELL’IMMOBILE
– 122 – Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

−− il decreto del Direttore Generale n. 11117 del 26 novem-


E) PROVVEDIMENTI DELLO STATO bre 2014 con il quale è stato delegato il Dirigente pro
Ordinanza del Presidente della Regione Lombardia in qualità tempore della Unità Organizzativa «Sviluppo di Industrie
di Commissario Delegato per l’emergenza sisma del 20 e 29 e Filiere Agroalimentari», ai sensi di quanto previsto punto
maggio 2012 (Decreto legge 6 giugno 2012 n. 74 convertito in 3 dell’Ordinanza n. 14 del 20 febbraio 2013 e s.m.i., come
legge n. 122 dell’1 agosto 2012) 1 luglio 2015 - n. 117 Soggetto Incaricato dell’Istruttoria (SII) per il settore Agri-
Ordinanza del Presidente della Regione Lombardia in qualità coltura e Agroindustria;
di Commissario Delegato per l’emergenza Sisma del 20 e 29 Visti i decreti del sopraindicato Soggetto Incaricato dell’Istrut-
maggio 2012 (Decreto legge 6 giugno 2012 n. 74 convertito toria per il settore Agricoltura e Agroindustria, così come riportati
in legge n. 122 dell’1 agosto 2012) n. 13 del 20 febbraio 2013 in allegato parte integrante alla presente Ordinanza:
e s.m.i. – Concessione del contributo per alcune imprese
Agricole e Agroindustriali, provvedimento n. 42 −− n. 1036 del 13 febbraio 2015 con il quale è stato approva-
to il progetto ID 45425619 C.F. 80009030133 dell’impresa
II PRESIDENTE DELLA GIUNTADI REGIONE LOMBARDIA «Evergrin s.r.l. Di Guido Rinaldini» ;
Assunte, a norma dell’art. 1, comma 2, del decreto legge 6 −− n. 1978 del 16 marzo 2015 con il quale è stato approva-
giugno 2012 n. 74, «Interventi urgenti in favore delle popolazio- to il progetto ID 50508973 P.IVA 09992480153 dell’impresa
ni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio «Fattorie san Lorenzo s.r.l. - Società’ Agricola»;
delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio −− n. 5392 del 26 giugno 2015 con il quale è stato approvato
Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012» in G.U. n. 131 del 7 il progetto ID 49530272 CF CNSGCR57T14G753H di « Ca-
giugno 2012, convertito in legge con modificazioni nella Legge nossa Giancarlo» ;
1 agosto 2012 n. 122 recante «Interventi urgenti in favore delle
popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il Vista la comunicazione del SII per il settore Agricoltura e
territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Agroindustria C1.2015.0004384 dell’11 giugno 2015 con la qua-
Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012» (in seguito d. l. le si comunica che, in merito alla domanda ID 45425619 e a
n. 74/2012), le funzioni di Commissario Delegato per l’attuazio- seguito di integrazione documentale, nulla osta all’ammissione
ne degli interventi previsti dallo stesso decreto; a contributo;
Visti: Verificata la disponibilità finanziaria a valere sulle risorse previ-
ste dall’art. n. 26 dell’Ordinanza n. 13/2013 e ss.mm.ii.;
• Il d.l. 6 giugno 2012, n. 74 «Interventi urgenti in favore delle Considerato che con i sopracitati Decreti sono stati notificati i
popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interes-
sato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferra- contributi ai Beneficiari;
ra, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio Viste le comunicazioni di accettazione dei contributi da parte
2012.» convertito in legge n. 122 del 1° Agosto 2012; di Beneficiari;
• Il d.l. 6 luglio 2012 n. 95 «Disposizioni urgenti per la revisio- Tutto ciò premesso e considerato
ne della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cit- DISPONE
tadini (nonchè misure di rafforzamento patrimoniale delle
imprese del settore bancario)» convertito in legge n. 135 per le motivazioni in premessa addotte:
del 7 agosto 2012. 1. di concedere il contributo sugli interventi riportati in allega-
Visto il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Economia e del- to alla presente Ordinanza, facente parte integrante e sostan-
le Finanze e i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombar- ziale della stessa, a valere sulle risorse disponibili di cui all’art. 26
dia e Veneto in qualità di Commissari delegati ai sensi dell’art. dell’Ordinanza n. 13/2013 e s.mi.;
1, comma 2 del decreto legge n. 74/2012, convertito in Legge che il contributo relativo agli interventi a valere sulle risorse
dalla Legge n. 122/2012, sottoscritto in data 4 ottobre 2012, che disponibili di cui all’art. 3 bis del d.l. n. 95/2012, sia erogato diret-
definisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi tamente dall’istituto di credito prescelto sulla base delle disposi-
di cui all’art. 3, comma 1, lettera 1), del d.l. n. 74/2012, secondo zioni fornite dal Soggetto Incaricato dell’Istruttoria (SII);
le modalità del finanziamento agevolato; di pubblicare la presente Ordinanza nel Bollettino Ufficiale del-
Considerate le risorse di cui all’art. n 3 bis del d.l. 95/2012 per la Regione Lombardia (BURL) nonché di trasmetterne copia a
le quali i territori di Regione Lombardia colpiti dal terremoto pos- ciascuno dei beneficiari di contributo di cui all’allegato.
sono godere del riparto del 6,1% come definito dall’art. 2 del Il Commissario delegato
sopracitato Protocollo di Intesa tra il Ministero dell’Economia e Roberto Maroni
delle Finanze e i Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lom- ——— • ———
bardia e Veneto;
Viste:
• L’Ordinanza 20 febbraio 2013 - n. 13 «Criteri e modalità per
il riconoscimento dei danni e la concessione dei contribu-
ti per la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili
ad uso produttivo, per la riparazione e il riacquisto di be-
ni mobili strumentali all’attività, per la ricostituzione delle
scorte e dei prodotti IGP e DOP e per la delocalizzazione,
in relazione agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012»
e ss.mm.ii.;
• L’Ordinanza n. 14 del 20 febbraio 2013 «Istituzione del
Soggetto Incaricato dell’Istruttoria – SII, previsto all’art. 4
dell’Ordinanza n. 13 del 20 febbraio 2013» e s.m.i.;
Considerato che con l’articolo n. 26 dell’ordinanza n. 13 del
20 febbraio 2013 e s.m.i. sono resi disponibili Euro 153 milioni di
cui all’art. 3 bis del d.l. n. 95/2012 con riferimento ai contributi di
cui all’art. 3 comma 1 lettera A della medesima ordinanza;
Atteso che, l’ordinanza n. 14 stabilisce, tra l’altro, che il Sog-
getto Incaricato dell’Istruttoria (SII) per le istanze presentate per
il settore Agricoltura e Agroindustria è il Direttore Generale della
DG Agricoltura e Agroindustria della Regione Lombardia o suo
delegato;
Visti:
−− il decreto del Direttore Generale n. 5538 del 27 giugno
2013 con il quale è stato delegato il Dirigente pro tem-
pore della Struttura «Diversificazione attività, Agriturismo e
Gestione eventi Straordinari», ai sensi di quanto previsto al
punto 3 dell’Ordinanza n. 14 del 20 febbraio 2013 e s.m.i.,
come Soggetto Incaricato dell’Istruttoria (SII) per il settore
Agricoltura e Agroindustria;
Bollettino Ufficiale – 123 –

Serie Ordinaria n. 29 - Lunedì 13 luglio 2015

ALLEGATO

CONTRIBUTI PER IMPRESE AGRICOLE E AGROINDUSTRIALI

Danno Periziato Importo intervento Contributo


N. Id progetto P. IVA/CF richiedente Ragione sociale Comune approvato (€) ammesso (€) Concesso (€)

1 45425619 80009030133 EVERGRIN S.R.L. DI GUIDO RINALDINI REVERE 161.543,24 161.543,24 145.230,96

2 50508973 09992480153 FATTORIE SAN LORENZO S.R.L. - SOCIETA’ AGRICOLA GONZAGA 123.145,76 123.145,76 87.292,85

3 49530272 CNSGCR57T14G753H CANOSSA GIANCARLO POGGIO RUSCO 112.027,07 112.027,07 91.825,48

Totale 324.349,29

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