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Indice
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percorso
N Tipologie di disegno tecnico
N Scale di grandezza
N Convenzioni del disegno tecnico
N Principi generali di rappresentazione
prerequisiti
N Completa padronanza degli elementi fondamentali della rappresentazione degli oggetti,
in particolare: le proiezioni ortogonali e le varie forme di assonometria
obiettivi
N Conoscere e saper utilizzare correttamente l’insieme delle normative relative
alla rappresentazione tecnica
2
Il disegno tecnico
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Il disegno tecnico 23
Le norme armonizzate
L’evoluzione continua dell’attività
In Europa i prodotti che richiedono l’applicazione del marchio
di normazione CE (Comunità Europea) devono rispettare le norme CEN, che
Oggi le norme intervengono a regolare anche le fasi di vita di ne definiscono le caratteristiche, le prestazioni e i metodi di
un prodotto, l’attività di un servizio, gli aspetti dell’organizza- collaudo.
zione aziendale come la certificazione di qualità delle aziende Le norme EN elaborate dal CEN sono definite norme armo-
(UNI EN ISO 9000) o gli aspetti della sicurezza e della prote- nizzate, in quanto i prodotti che le rispettano possono circo-
zione ambientale (UNI EN ISO 14000). lare liberamente in Europa.
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Ogni settore di attività tecnologica ha forme specifiche di di- Tipologie di disegno tecnico
segno che, pur facendo riferimento sempre a capisaldi rappre-
sentativi comuni (ad esempio l’utilizzo del sistema delle Lo schizzo quotato
proiezioni ortogonali), si differenziano nello specifico in rela- Lo schizzo quotato [figura 1] è un disegno eseguito usualmente
zione a esigenze particolari del settore. Per questo gli enti di a mano libera e che può trascurare l’accuratezza grafica senza
normazione forniscono per ogni settore industriale la simbo- compromettere l’interpretazione.
logia unificata, che deve essere impiegata nell’esecuzione dei Generalmente è uno stadio preparatorio di ulteriori livelli di
disegni tecnici. rappresentazione.
1 Schizzo quotato.
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7 Schema di impianto.
6 Schema di funzionamento.
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Il disegno edile è un particolare tipo di disegno tecnico utiliz- elementi che costituiscono l’edificio nel disegno di progetto.
zato per l’edilizia. Esso è finalizzato alla rappresentazione degli Alcuni simboli riguardano, per esempio, pareti, intercapedini,
edifici e degli elementi che li compongono. canne fumarie, porte, finestre, altri raffigurano elementi di ar-
Anche il disegno tecnico edile deve rispondere a precise norme redo, quali accessori per cucine, tavoli, sedie, divani, armadi,
internazionali che regolamentano le modalità di rappresenta- letti, apparecchi sanitari ecc. [tabelle. 1 e 2].
zione in base alle varie esigenze. Alcuni simboli impiegati nel I simboli da utilizzare nel disegno edile possono variare in re-
disegno edile servono a mettere in evidenza i tipi di materiali lazione alla scala di grandezza usata, che varia a sua volta in base
che costituiscono le varie parti di una costruzione [figure 1, 2 alla tipologia del disegno. Le misure sono indicate, in relazione
e 3]. In altri casi i simboli rappresentano in modo stilizzato gli alla scala di grandezza, in metri o in centimetri [figura 3].
Pavimentazione
Calcestruzzo armato di contenimento
Isolamento termico
Manto impermeabile
Calcestruzzo a
formare le pendenze
1 Sezione di un muro di sostegno del terreno in conglomerato cementizio: il mate- 2 Particolare costruttivo di un tetto piano in scala 1:20. I vari materiali sono indi-
riale è indicato con la sua simbologia specifica e il terreno è indicato con il trat- cati con tratteggi e simbologie specifiche.
teggio proprio.
1 : 200
1:200
1 : 100
1:100
1 : 50
1:50 1:5
3 Disegno di una finestra realizzato in scale diverse in relazione alle esigenze di rappresentazione del progetto.
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Tabella 1 I Rappresentazioni grafiche convenzionali per gli arredi Tabella 2 I Rappresentazioni grafiche
convenzionali per gli apparecchi sanitari
MOBILI
Simbolo Descrizione Simbolo Descrizione BAGNO
Simbolo Descrizione
lavabo a canale
tavolo tondo letto con scaffale
80-110 ⭋ 90 ⫻ 225
poltrona libreria
60 ⫻ 65 30-60 ⫻ 100 vaso a sedile
lavello cucina
90 ⫻ 50 - 120 ⫻ 60 60 ⫻ 60 - 60 ⫻ 90 orinatoio a parete
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Scopo principale del disegno tecnico edile è quello di fornire, – progetto definitivo: di solito realizzato in scala 1:100 per
mediante opportune rappresentazioni, tutte le informazioni un edificio, comprende la rappresentazione di planimetrie,
utili per il destinatario del disegno. piante quotate, sezioni quotate, prospetti con quote generali
La rappresentazione di un edificio deve consentire al commit- [figura 4];
tente di verificare se questo risponde alle sue aspettative, al- – progetto esecutivo: riguarda la predisposizione dei disegni
l’ente preposto per le eventuali autorizzazioni di accertare se finalizzati alla realizzazione, di solito rappresentato in scala
vi sono i requisiti necessari per il rilascio delle medesime, al co- non inferiore a 1: 50 per un edificio; il numero e il tipo di
struttore di ricavare tutte le informazioni tecniche, dimensio- questi disegni varia notevolmente a seconda della natura del
nali e relative ai materiali richiesti per la realizzazione. progetto;
Le fasi di un progetto possono essere così schematizzate: – particolari costruttivi: rappresentano le soluzioni tecniche
– progetto preliminare: di solito costituito da disegni realizzati e i dettagli costruttivi riguardanti gli elementi fondamentali
in scala tanto più piccola quanto maggiori sono le dimensioni del progetto, nonché il modo di integrarli tra di loro nella
dell’opera, con rappresentazioni planivolumetriche e viste as- realizzazione; per questo sono disegni la cui scala può va-
sonometriche e prospettiche dei volumi, rese anche sotto riare da 1:20 fino a 1:1, in relazione alle dimensioni degli og-
forma di schizzo; esso è destinato al committente per consen- getti da descrivere.
tire una verifica degli obiettivi del progetto;
4 Tavola di insieme del progetto definitivo per una casetta unifamiliare. I disegni sono impaginati nel formato 210⫻297 mm, individuato dalla linea tratteggiata che corrisponde anche
alla piegatura del foglio. Il riquadro delle iscrizioni deve essere posizionato sempre nell’angolo inferiore destro, in modo da risultare come frontespizio a piegatura ultimata.
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Nel settore impiantistico il disegno tecnico si basa in preva- simboli grafici tutte le apparecchiature e le linee elettriche per
lenza su schemi che utilizzano un linguaggio simbolico speci- i loro collegamenti. Questi simboli consentono di realizzare sia
fico per ogni settore e che non rappresenta l’immagine reale lo schema architettonico (o schema ortografico) sia lo schema
del manufatto, ma la sequenza logica di assemblaggio e di in- funzionale.
stallazione dei vari componenti. Lo schema architettonico di un impianto elettrico è la rap-
Il disegno di un circuito elettrico è decisamente differente dalla presentazione delle apparecchiature che lo costituiscono nella
realtà costruttiva, ma consente al progettista di rappresentare loro esatta posizione, per tutti gli ambienti dell’edificio. È rea-
in modo schematico tutti gli elementi collegati tra di loro. lizzato con i simboli indicati in tabella. I collegamenti tra ap-
Le norme CEI forniscono le indicazioni per rappresentare con parecchiature sono indicati con una linea singola [figura 1].
interruttore interruttore
unipolare bipolare deviatore deviatore
con spia con chiave unipolare con spia unipolare con chiave
contatore quadro
di energia (centralino) ventilatore trasformatore
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lampada interfono
di segnalazione citofono videocitofono serratura elettrica
1 Schema architettonico di impianto elettrico rappresentato sulla pianta di un alloggio; la distribuzione degli apparecchi elettrici dipende dalla posizione
degli elementi di arredo.
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L L
deviatore
N N
PE PE
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Le norme di prevenzione incendio impongono che gli edifici per lo spegnimento di eventuali incendi.
soddisfino particolari requisiti e siano dotati di apparecchia- Le norme (D.M. 30-11-1983) prescrivono che i progetti antin-
ture di estinzione. cendio siano realizzati utilizzando i simboli grafici riportati
Il principio di base della prevenzione incendi è che la struttura nella tabella.
degli edifici possa resistere a un eventuale incendio il tempo Le frecce indicano i percorsi di fuga da seguire per raggiun-
necessario per consentire l’evacuazione delle persone presenti gere le aree sicure, normalmente all’esterno dell’edificio. Spe-
nell’edificio stesso e il pronto intervento degli addetti allo spe- cifici simboli indicano il tipo e la posizione di mezzi per
gnimento del fuoco. Per questo nella progettazione degli edifici, l’estinzione del fuoco quali estintori (portatili o carrellati),
siano questi civili o industriali, occorre prestare particolare at- idranti, attacchi idrici per motopompe [figura 1].
tenzione nella scelta dei materiali, nella realizzazione di per- Nei disegni di progetto occorre anche indicare la resistenza al
corsi di fuga e nell’installazione di specifiche apparecchiature fuoco di alcuni elementi costruttivi dell’edificio come porte e
pareti; in questo caso il simbolo è ac-
Simboli grafici per il progetto antincendio compagnato dalla sigla REI seguita da
un valore numerico di minuti (30, 60,
Percorso di fuga verso il basso Idrante a colonna soprasuolo 120 ecc.).
La sigla indica per quanti minuti un ele-
Percorso di fuga verso l’alto Idrante sottosuolo mento mantiene inalterata la propria sta-
bilità (R), la tenuta di fiamme e vapori
Percorso di fuga orizzontale Attacco a motopompa (E) e l’isolamento termico (I), in caso
d’incendio. Una parete REI 120', per
Estintore portatile Pulsante di allarme esempio, deve essere costruita con di-
mensioni e materiali tali da mantenere la
Estintore carrellato Porta REI sua resistenza strutturale per 120 minuti
e per lo stesso tempo da non lasciar pas-
Naspo a muro con tubazione Struttura REI sare né produrre fiamme e vapori e non
trasmettere calore. Una struttura indicata
Idrante a muro con tubazione Rivelatore di fumi con RE, invece, non è adatta a garantire
l’isolamento termico.
1 Esempio di impianto
antincendio.
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Gli impianti oleoidraulici sono largamente impiegati per mo- L’attrezzatura è corredata di tutti i dispositivi di sicurezza atti
vimentare macchine e apparecchiature automatizzate. Un si- a evitare movimenti accidentali della gru, tra i quali lo stabi-
stema oleoidraulico utilizza un fluido ad alta pressione che, lizzatore che si nota a sinistra della foto.
mediante tubazioni e raccordi, consente di mettere in movi-
mento i cosiddetti attuatori. Schema funzionale di circuito oleoidraulico
Il più semplice tipo di attuatore è il cilindro; esso è costituito da Il funzionamento della gru appena descritto è rappresentato
un cilindro vero e proprio nel quale è inserito uno stantuffo (o nello schema funzionale semplificato di figura 2 a pagina se-
pistone). Il fluido in pressione immesso nel cilindro genera una guente. In esso si riconoscono i simboli grafici che costitui-
spinta sulla faccia del pistone che, a sua volta, la trasmette al- scono i vari componenti dell’impianto diviso nei seguenti
l’esterno. blocchi: generatore di energia, valvola di sicurezza, comando
La figura 1 mostra una gru montata su di un autocarro utiliz- alzo 1 e 2, comando motore, comando estensione 1 e 2.
zata per movimentare le merci. Essa è costituita da una base Ogni blocco è costituito da componenti schematizzati compo-
rotante alla quale è collegato il primo cilindro di elevazione sti con i simboli unificati [tabella 1].
(con pistone) per sollevare il primo braccio (rosso con mar- Nel generatore di energia sono presenti la pompa oleoidraulica,
chio). A questo braccio è collegato un secondo cilindro di ele- la valvola di massima pressione e il manometro; il comando mo-
vazione per sollevare il secondo braccio dal quale fuoriescono tore è formato da una valvola di controllo a leva, due valvole
due altri bracci telescopici, allungabili grazie ad altrettanti ci- strozzatrici unidirezionali e il motore idraulico a due sensi di ro-
lindri di estensione. La movimentazione dei bracci avviene me- tazione. I comandi di alzo e quelli di estensione hanno lo stesso
diante la regolazione del fluido in pressione con valvole di schema funzionale e sono costituiti da una valvola di controllo
controllo di direzione manuali poste in prossimità della base a leva, due valvole di ritegno pilotate, due valvole strozzatrici
della gru. unidirezionali e un cilindro a doppio effetto.
1 Gru idraulica per autocarro con movimentazione oleoidraulica dotata in punta di porta pallet (Fassi modello F130A.22).
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Tabella 1 I Principali simboli grafici per schemi di circuiti oleoidraulici (UNI ISO 1219)
Simboli fondamentali
1/5 a
tratto continuo tratto interrotto tratto doppio
apparecchi di conversione strumenti di misura valvole di ritegno, motore o pompa
dell’energia (pompe, giunti rotanti, con angolo
compressori, motori) connessioni di rotazione limitato
a
a
meccaniche
a
componenti a filtri, separatori, cilindri b
di comando lubrificatori
a
b⬎a
a
a
Simboli di apparecchi
36 unità 2
2 :1
1:1
1: 2
a b c
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scala 1:2
1
Piccole e grandi scale
Si dice che una scala è tanto più grande quanto più piccolo è il suo
secondo numero e, viceversa, che essa è tanto più piccola quanto
3 4
più il suo secondo numero è grande. Per fare un esempio, la
scala 1:5 è più grande della scala 1:100, che a sua volta è molto 1 2
più grande delle scale utilizzate per le carte topografiche e geo-
grafiche (1:25 000, 1:100 000 ecc.) [figure 3 e 4]. scala 1:1 scala 2:1
4 Cubo disegnato ridotto in scala 1:2 e ingrandito in scala 2:1: nel primo caso il
volume si riduce a un ottavo, nel secondo si ingrandisce di otto volte.
Criteri di scelta della scala
di rappresentazione
È molto importante individuare di volta in volta la scala più esagono 19
adatta a rappresentare un oggetto in relazione alle finalità prati-
che del disegno. Così, il disegno tecnico di una vite in scala 1:20
10
38 unità 2
3
1m
3'
5
4
2
5'
4'
2'
1
0
1 L’uso della scala grafica consente di valutare immediatamente le dimensioni 3 Metodo delle triangolazioni.
degli oggetti. 1'
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Riduzione e ingrandimento 2
P 2'
Stabilito il rapporto di ingrandimento o di riduzione, oltre al 3'
metodo delle triangolazioni e al metodo delle coordinate, in
relazione alla forma della figura e al grado di precisione voluto, 1' 3
si possono utilizzare altri metodi quali il metodo dei triangoli si- 4'
5'
mili e il metodo della quadrettatura.
1
Metodo dei triangoli simili
Il poligono da ridurre, 1-2-3-4-5, sia quello di figura 5:
I per un punto P conveniente e arbitrario si tracciano le concor-
4
renti passanti per i vertici 1, 2, 3, 4, 5, della figura originale;
I sulla proiettante P1 si fissa un punto 1⬘ tale che il rapporto tra
la lunghezza dei segmenti P1 e P1⬘ sia quello voluto; 5
I per 1⬘ si traccia la parallela a 1-2 e si determina 2⬘ sulla
proiettante P2; Metodo dei triangoli simili.
5
I si continua poi allo stesso modo fino a determinare tutti i punti
che definiscono la figura ridotta cercata.
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Metodo del reticolo 1
2 3 4
5
6
o della quadrettatura A
18
17
16
7
8
40 unità 2
D C
A B
C D E
1 La freccia dovrà essere rappresentata con tratto grosso del tipo 01.2 2.6.1 .
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d a c f
c
a
d f
b
4 b
3
d a c f
6 Simbolo distintivo del sistema europeo. Le linee spesse sono del tipo 01.2 2.6.1 ,
5 Rappresentazione dell’oggetto senza i piani ribaltati. proporzioni e dimensioni del segno grafico sono riportate nella ISO 5456-2.
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b
c
a
f
d
c e
e II DIEDRO I DIEDRO
2
III DIEDRO b
IV DIEDRO
f c a d
4 Simbolo distintivo del sistema americano. Le linee spesse sono del tipo 01.2 2.6.1 ,
5 Rappresentazione in proiezioni ortogonali di un oggetto con il sistema americano. proporzioni e dimensioni del segno grafico sono riportate nella ISO 5456-2.
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G
G 30°
a b
2 c
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