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A cura di Direzione Scientifica IFEL Tel. 06.688.162.14/218/210 direzionescientifica@webifel.it info@webifel.it www.fondazioneifel.it Il presente dossier stato concluso a settembre 2011
Indice
1. Manovra economica e manovra integrativa ________________________ 9 Manovra economica e sessione di bilancio__________________________ 10 Le manovre estive _______________________________________________________ 11 2. Le norme _________________________________________________________________ 17 3. Il contributo finaziario dei Comuni al risanamento negli anni 2012-2013. Analisi dimpatto _________________________ 35 I Comuni e il risanamento della finanza pubblica ________________ 37 Analisi di impatto del contributo finanziario ______________________ 42 Lo sblocco delladdizionale IRPEF _____________________________________ 52 Il contributo finanziario de Comuni e i tagli di spesa ___________ 61 Focus sui criteri di virtuosit, problemi e prospettive___________ 67
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la legge non pi votata articolo per articolo bens la votazione posta sul testo gi allesame del Parlamento accorpato in un articolo unico frutto di un emendamento governativo interamente sostitutivo del testo in esame (c.d. maxiemendamento). E opportuno tuttavia specificare che il maggiore ricorso a decretilegge e voto di fiducia stato comune a tutte le maggioranze indipendentemente dallo loro caratterizzazione politica. Altra prassi invalsa da qualche anno quella di anticipare ladozione della manovra economica allestate (primo nel suo genere il decreto legge n. 112 del 2008) al fine di alleggerire la sessione autunnale di bilancio. Lintenzione di normalizzare forma e contenuto dei provvedimenti finanziari troppo spesso sovraccarichi ed ingestibili senza dubbio auspicabile e condivisibile. Tuttavia, lalleggerimento del contenuto della legge di stabilit pi che una razionalizzazione del metodo decisionale in materia economico-finanziaria sembra favorire il ricorso ad una politica di bilancio non costretta da regole fiscali e procedurali bens basata su schemi decisionali flessibili2. Tale prassi stata confermata anche questanno con ladozione nei mesi di luglio e agosto, con decreto legge e voto di fiducia, di ben due manovre economiche.
Servizio del bilancio del Senato, LEGISLAZIONE DI SPESA (1 gennaio 31 agosto 2009), ED n. 23 del 2009 e LEGISLAZIONE DI SPESA ( 1 settembre 31 dicembre 2008), ED n. 12 del 2009
C. Goretti, L. Rizzuto Il ruolo del Parlamento italiano nella decisione di bilancio - evoluzione recente e confronto con altri paesi www.astrid-online.it
Le manovre estive
Iter Il disegno di legge di conversione del decreto legge recate disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria (decreto-legge 6 luglio 2011 n. 98) giunge allesame della V Commissione bilancio del Senato della Repubblica marted 12 luglio, il gioved seguente lAssemblea vota la fiducia sullemendamento presentato dal Governo interamente sostitutivo del testo del disegno di legge. Lo stesso giorno il provvedimento arriva allesame della V Commissione bilancio della Camera dei deputati, venerd 15 luglio il provvedimento definitivamente approvato dallAssemblea, con voto di fiducia, nel medesimo testo licenziato dal Senato. Nellarco di una settimana stata varata una manovra economica che dispone misure per circa 63 milioni di euro incidendo in termini di minori spese su tutti i comparti dello Stato. Poco meno di un mese dopo la conversione in legge della manovra economica di luglio, a causa della crisi economica mondiale e della speculazione sulleuro, il Governo si vede costretto ad intervenire nuovamente con il decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 recante: Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo . Il disegno di legge di conversione giunge allesame della V Commissione bilancio del Senato della Repubblica marted 23 agosto, mercoled 7 settembre lAssemblea vota la fiducia sullemendamento presentato dal Governo interamente sostitutivo del testo del disegno di legge.
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Il giorno successivo il provvedimento arriva allesame della V Commissione bilancio della Camera dei deputati, mercoled 14 settembre il provvedimento definitivamente approvato dallAssemblea, con voto di fiducia, nel medesimo testo licenziato dal Senato. Ancora una volta in tempi record diventa legge un decreto di tagli alla spesa, liberalizzazioni, inasprimento delle imposte del valore di 45 miliardi di euro. Contenuti di interesse Entrambi i provvedimenti intervengono pesantemente in materia di finanza locale, in particolare, la manovra integrativa di agosto corregge ed anticipa la portata delle disposizioni contenute nella manovra di luglio. Dalla lettura combinata dei due provvedimenti ecco cosa cambia per i Comuni. Riparto della manovra secondo criteri di virtuosit Dallanno 2012, termine anticipato dalla manovra integrativa di agosto, gli enti sottoposti a Patto di stabilit saranno ripartiti in quattro classi definite sulla base di dieci parametri di virtuosit al fine di distribuire il concorso degli obiettivi finanziari (sia quelli vigenti sia quelli ulteriori introdotti dalla manovra) di ciascun livello di governo ed escludere, fermo restando lobiettivo di comparto, gli enti virtuosi dalla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica. Gli enti virtuosi non applicheranno la manovra vigente n quella dello scorso anno, conseguiranno lobiettivo strutturale realizzando un saldo obiettivo uguale a zero e avranno un ulteriore riduzione
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del contributo alla manovra per lanno 2012 di 200 milioni di euro. Per contro, restando fermo lobiettivo del comparto, gli enti che si collocano nelle restanti tre classi dovranno contribuire in misura tale da compensare la riduzione degli obiettivi disposta in favore degli enti virtuosi. In numeri, ipotizzando che gli enti virtuosi siano il 10 per cento di quelli soggetti a Patto il carico per gli enti non virtuosi potrebbe aumentare di 839 milioni di euro. In dettaglio, la ripartizione in quattro classi sar effettuata con decreto del Ministro dellEconomia e delle finanze dintesa con la Conferenza Unificata sulla base dei seguenti criteri di virtuosit: a) prioritaria considerazione della convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard; b) rispetto del Patto di stabilit interno; c) incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dellente in relazione al numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente alle funzioni svolte anche attraverso esternalizzazioni nonch allampiezza del territorio; d) autonomia finanziaria; e) equilibrio di parte corrente; f) tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale per gli enti locali; g) rapporto tra gli introiti derivanti dalleffettiva partecipazione allazione di contrasto allevasione fiscale e i tributi erariali, per le regioni;
h) effettiva partecipazione degli enti locali allazione di contrasto allevasione fiscale; i) rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate; j) operazione di dismissione di partecipazioni societarie nel rispetto della normativa vigente. Il suddetto decreto deve individuare, oltre la suddivisione degli enti in quattro classi di virtuosit, anche un coefficiente di correzione connesso alla dinamica di miglioramento delle singole amministrazioni con riguardo ai parametri di virtuosit sopra elencati. Inoltre, a decorrere dalla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dalla definizione degli obiettivi di servizio cui devono tendere gli enti territoriali nellesercizio delle funzioni riconducibili ai livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali, tra i parametri di virtuosit sono compresi indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli output dei servizi resi. Estensione misure di contenimento finanziario previste per lanno 2013 La manovra di luglio estende le misure di contenimento finanziario, previste per lanno 2013 dallarticolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010, anche agli anni 2014 e successivi. In particolare, larticolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha determinato per i Comuni il concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013 in termini di fabbisogno ed indebitamento netto in: 1.500 milioni di euro per lanno
2011 e 2500 milioni di euro annui a decorrere dallanno 2012, attraverso la riduzione dei trasferimenti. La disposizione disegnata come norma transitoria, valida fino allentrata in vigore di un nuovo patto di stabilit interno fondato, nel rispetto del federalismo fiscale, sui saldi, sulla virtuosit degli enti e sulla riferibilit delle regole a criteri europei con riferimento allindividuazione delle entrate e delle spese valide per il patto. Aumento del concorso dei Comuni al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica Il decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 anticipa e modifica gli importi della manovra per i Comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti. Il decreto legge di luglio, infatti, era gi intervenuto in materia di aumento del concorso dei Comuni al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica imponendo agli stessi un contributo, in termini di fabbisogno e di indebitamento, pari a 1 miliardo di euro per lanno 2013 e pari a 2 miliardi di euro a decorrere dallanno 2014. In particolare, la manovra integrativa di agosto chiede ai Comuni, gi dal 2012, un miglioramento di 1,7 miliardi di euro e di 2 miliardi di euro dal 2013. Pertanto il contributo alla manovra in termini finanziari ammonta per lanno 2012 a 2 miliardi e 700 milioni di euro, composti da una riduzione delle risorse trasferite (fondo speciale di riequilibrio) pari ad un miliardo proveniente dalla precedente manovra (articolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010) ed ad 1 miliardo e 700 milioni derivanti dalla modifica degli obiettivi del patto di stabilit interno. Lulteriore contributo per lanno 2013 pari a 300
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milioni di euro in termini di miglioramento degli obiettivi di patto. In sintesi, il saldo finanziario positivo che i Comuni devono mantenere a regime pari a circa 5 miliardi di euro. Alleggerimento della manovra per i Comuni Al fine di alleggerire limpatto della manovra sul comparto, prevista la possibilit di ridurre, per lanno 2012, il contributo richiesto agli enti territoriali in termini di fabbisogno netto ed indebitamento netto per un importo pari al maggior gettito atteso dallaumento delladdizionale IRES per le imprese operanti nel settore energetico stimato in 1,8 miliardi di euro. La riduzione sar distribuita tra i comparti con Decreto del Ministro dellEconomia e delle Finanze, dintesa con la Conferenza Unificata.
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P manovra sul patto di stabilit interno T manovra sui trasferimenti o risorse trasferite dallo Stato * possibile riduzione della manovra per il solo 2012 per tutti gli enti territoriali per un importo pari a 1.800 milioni di euro di maggiori entrate derivanti dallapplicazione della Robin tax. Ipotizzando una riduzione proporzionale al contributo richiesto per il risanamento dei conti pubblici, i comuni potrebbero avere una abbattimento della manovra di almeno 500 milioni di euro.
Sblocco addizionale comunale dellIRPEF Il decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (c.d. Federalismo municipale) era gi intervenuto in tema di imposta sul reddito delle persone fisiche prevedendone lo sblocco graduale dellaliquota. La manovra di agosto abroga la precedente disciplina disponendo, a decorrere dallanno 2012, leliminazione di ogni limitazione allesercizio della potest tributaria con riferimento a tale imposta. Lintervento di parziale liberalizzazione, limitato alla sola manovrabilit delladdizionale comunale allIrpef, incide pesantemente sullautonomia tributaria impedendo ai Comuni di agire anche su altri cespiti di propria competenza, e in particolare sugli immobili gravati dallICI, al fine di modulare in modo pi razionale le eventuali scelte di politica fiscale.
Estensione dei vincoli del Patto di stabilit interno La manovra integrativa di agosto dispone lassoggettamento alle regole del Patto di stabilit interno delle societ in house e attribuisce agli enti locali che partecipano al loro capitale la vigilanza circa il rispetto del Patto. Si prevede, inoltre, a partire dal 2013, lassoggettamento alle regole del Patto dei comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti e, a decorrere dal 2014, lassoggettamento alle regole del Patto anche delle unioni di comuni formate dagli enti con popolazione inferiore ai 1000 abitanti.
2. Le norme
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Legge 13 dicembre 2010, n. 220 (Legge di stabilit 2011) Articolo 1 commi 87 - 124 Patto di stabilit interno per gli Enti locali
87. Ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013 nel rispetto delle disposizioni di cui ai commi da 88 a 122, che costituiscono princpi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica ai sensi degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione Finalit - soggetti al Patto
Metodologia di calcolo 88. Ai fini della determinazione dello specifico obiettivo di saldo finanziario, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti applicano alla media della spesa corrente registrata negli anni 2006-2008, cos come desunta dai certificati di conto consuntivo, le percentuali di seguito indicate: a) per le province le percentuali per gli anni 2011, 2012 e 2013 sono pari, rispettivamente, a 8,3 per cento, 10,7 per cento e 10,7 per cento; b) per i comuni le percentuali per gli anni 2011, 2012 e 2013 sono pari, rispettivamente, a 11,4 per cento, 14 per cento e 14 per cento. 89. Il saldo finanziario tra entrate finali e spese finali calcolato in termini di competenza mista costituito dalla somma algebrica degli importi risultanti dalla differenza tra accertamenti e impegni, per la parte corrente, e dalla differenza tra incassi e pagamenti, per la parte in conto capitale, al netto delle entrate derivanti dalla riscossione di crediti e delle spese derivanti dalla concessione di crediti. 90. A decorrere dallanno 2011, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti conseguono lobiettivo strutturale del patto di stabilit interno realizzando un saldo finanziario espresso in termini di competenza mista, come definito al comma 89, pari a zero. Percentuali
Saldo zero
91. Ai fini del concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica, gli enti di cui al comma 87 devono conseguire, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, un saldo finanziario in termini di competenza mista non inferiore al valore individuato ai sensi del comma 88 diminuito dellimporto pari alla riduzione dei trasferimenti di cui al comma 2 dellarticolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
94. Nel saldo finanziario in termini di competenza mista, individuato ai sensi del comma 89, rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilit interno, non sono considerate le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dalle province e dai comuni per lattuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza. Lesclusione delle spese opera anche se esse sono effettuate in pi anni, purch nei limiti complessivi delle medesime risorse. 95. Le province e i comuni che beneficiano dellesclusione di cui al comma 94 sono tenuti a presentare alla Presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento della protezione civile, entro il mese di gennaio dellanno successivo, lelenco delle spese escluse dal patto di stabilit interno, ripartite nella parte corrente e nella parte in conto capitale. 96. Gli interventi realizzati direttamente dagli enti locali in relazione allo svolgimento delle iniziative di cui al comma 5 dellarticolo 5-bis del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, sono equiparati, ai fini del patto di stabilit interno, agli interventi di cui al comma 94. 97. Nel saldo finanziario in termini di competenza mista, individuato ai sensi del comma 89, rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilit interno, non sono considerate le risorse provenienti direttamente o indirettamente dallUnione europea n le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dalle
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Dichiarazioni di emergenza
Grandi eventi
Fondi europei
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province e dai comuni. Lesclusione non opera per le spese connesse ai cofinanziamenti nazionali. Lesclusione delle spese opera anche se esse sono effettuate in pi anni, purch nei limiti complessivi delle medesime risorse. 98. Nei casi in cui lUnione europea riconosca importi inferiori a quelli considerati ai fini dellapplicazione di quanto previsto dal comma 97, limporto corrispondente alle spese non riconosciute incluso tra le spese del patto di stabilit interno relativo allanno in cui comunicato il mancato riconoscimento. Ove la comunicazione sia effettuata nellultimo quadrimestre, il recupero pu essere conseguito anche nellanno successivo. 99. Nel saldo finanziario in termini di competenza mista, individuato ai sensi del comma 89, rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilit interno, non sono considerate le risorse provenienti dai trasferimenti di cui ai commi 704 e 707 dellarticolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, n le relative spese in conto capitale sostenute dai comuni. Lesclusione delle spese opera anche se esse sono effettuate in pi anni, purch nei limiti complessivi delle medesime risorse. 100. Per gli enti locali individuati dal Piano generale di censimento di cui al comma 2 dellarticolo 50 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come affidatari di fasi delle rilevazioni censuarie, le risorse trasferite dallIstituto nazionale di statistica (ISTAT) e le relative spese per la progettazione e lesecuzione dei censimenti, nei limiti delle stesse risorse trasferite dallISTAT, sono escluse dal patto di stabilit interno. Le disposizioni del presente comma si applicano anche agli enti locali individuati dal Piano generale del 6 censimento dellagricoltura di cui al numero Istat SP/1275.2009, del 23 dicembre 2009, e di cui al comma 6, lettera a), dellarticolo 50 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
Fondi europei
Censimento ISTAT
101. I comuni della provincia dellAquila in stato di dissesto possono escludere dal saldo rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilit interno relativo a ciascun esercizio finanziario del biennio 2011-2012 gli investimenti in conto capitale deliberati entro il 31 dicembre 2010, anche a valere sui contributi gi assegnati negli anni precedenti, fino alla concorrenza massima di 2,5 milioni di euro annui; con decreto del Ministro dellinterno, di concerto con il Ministro delleconomia e delle finanze, da emanare entro il 15 settembre, si provvede alla ripartizione del predetto importo sulla base di criteri che tengano conto della popolazione e della spesa per investimenti sostenuta da ciascun ente locale. 102. Nel saldo finanziario in termini di competenza mista, individuato ai sensi del comma 89, rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilit interno, non sono considerate le risorse provenienti dallo Stato e le spese sostenute dal comune di Parma per la realizzazione degli interventi di cui al comma 1 dellarticolo 1 del decreto legge 3 maggio 2004, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 luglio 2004, n. 164, e per la realizzazione della Scuola per lEuropa di Parma di cui alla legge 3 agosto 2009, n. 115. Lesclusione delle spese opera nei limiti di 14 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011-2013. 104. Alle procedure di spesa relative ai beni trasferiti ai sensi delle disposizioni del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, non si applicano i vincoli relativi al rispetto del patto di stabilit interno, per un importo corrispondente alle spese gi sostenute dallo Stato per la gestione e la manutenzione dei beni trasferiti. Tale importo determinato secondo i criteri e con le modalit individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delleconomia e delle finanze, di cui al comma 3 dellarticolo 9 del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 105. Restano ferme le disposizioni di cui al comma 4-quinquies dellarticolo 4 del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n. 42, come modificato dal comma 116 del presente articolo.
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Parma
Federalismo demaniale
Interpretazione comma 8
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106. Sono abrogate le disposizioni che individuano esclusioni di entrate o di uscite dai saldi rilevanti ai fini del patto di stabilit interno non previste dai commi da 87 a 124. 107. Il bilancio di previsione degli enti locali ai quali si applicano le disposizioni del patto di stabilit interno deve essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e di spesa in conto capitale, al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle regole che disciplinano il patto medesimo. A tale fine, gli enti locali sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilit interno. 108. All articolo 204, comma 1, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, le parole: il 15 per cento sono sostituite dalle seguenti: il 12 per cento per lanno 2011, il 10 per cento per lanno 2012 e l8 per cento a decorrere dallanno 2013. 109. Per il monitoraggio degli adempimenti relativi al patto di stabilit interno e per lacquisizione di elementi informativi utili per la finanza pubblica anche relativamente alla loro situazione debitoria, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti trasmettono semestralmente al Ministero delleconomia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento, utilizzando il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilit interno nel sito web www.pattostabilita.rgs.tesoro.it, le informazioni riguardanti le risultanze in termini di competenza mista, attraverso un prospetto e con le modalit definiti con decreto del predetto Ministero, sentita la Conferenza Stato-citt ed autonomie locali. Con lo stesso decreto definito il prospetto dimostrativo dellobiettivo determinato per ciascun ente ai sensi dei commi 91, 92 e 93. La mancata trasmissione del prospetto dimostrativo degli obiettivi programmatici entro quarantacinque giorni
Limite allindebitamento
dalla pubblicazione del predetto decreto nella Gazzetta Ufficiale costituisce inadempimento al patto di stabilit interno. La mancata comunicazione al sistema web della situazione di commissariamento ai sensi del larticolo 143 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, secondo le indicazioni di cui al decreto previsto dal primo periodo del presente comma, determina per lente inadempiente lassoggettamento alle regole del patto di stabilit interno. 110. Ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilit interno, ciascuno degli enti di cui al comma 87 tenuto a inviare, entro il termine perentorio del 31 marzo dellanno successivo a quello di riferimento, al Ministero delleconomia e delle finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato una certificazione del saldo finanziario in termini di competenza mista conseguito, sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dallorgano di revisione economico-finanziaria, secondo un prospetto e con le modalit definiti dal decreto di cui al comma 109. La mancata trasmissione della certificazione entro il termine perentorio del 31 marzo costituisce inadempimento al patto di stabilit interno. Nel caso in cui la certificazione, sebbene trasmessa in ritardo, attesti il rispetto del patto, si applicano le sole disposizioni di cui al comma 119, lettera c). 111. Qualora dai conti della tesoreria statale degli enti locali si registrino prelevamenti non coerenti con gli impegni in materia di obiettivi di debito assunti con lUnione europea, il Ministro delleconomia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-citt ed autonomie locali, adotta adeguate misure di contenimento dei prelevamenti. 111-bis. I contratti di servizio e gli altri atti posti in essere dalle regioni e dagli enti locali che si configurano elusivi delle regole del patto di stabilit interno sono nulli. Certificazione del Patto
Tesoreria
Contratti di servizio nulli se elusivi del Patto comma aggiunto dal dl 98/2011
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111-ter. Qualora le Sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti accertino che il rispetto del patto di stabilit interno stato artificiosamente conseguito mediante una non corretta imputazione delle entrate o delle uscite ai pertinenti capitoli di bilancio o altre forme elusive, le stesse irrogano, agli amministratori che hanno posto in essere atti elusivi delle regole del patto di stabilit interno, la condanna ad una sanzione pecuniaria fino ad un massimo di dieci volte lindennit di carica percepita al momento di commissione dellelusione e, al responsabile del servizio economico-finanziario, una sanzione pecuniaria fino a 3 mensilit del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali. 112. In considerazione della specificit della citt di Roma quale capitale della Repubblica e fino alla compiuta attuazione di quanto previsto dallarticolo 24 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni, il comune di Roma concorda con il Ministro delleconomia e delle finanze, entro il 31 dicembre di ciascun anno, le modalit e lentit del proprio concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica; a tale fine, entro il 31 ottobre di ciascun anno, il sindaco trasmette la proposta di accordo al Ministro delleconomia e delle finanze, evidenziando, tra laltro, lequilibrio della gestione ordinaria. Per lesercizio 2011, il termine per la trasmissione delle proposte fissato al 31 gennaio 2011. Lentit del concorso determinata in coerenza con gli obiettivi fissati per gli enti territoriali. In caso di mancato accordo si applicano le disposizioni che disciplinano il patto di stabilit interno per gli enti locali. 113. Gli enti locali istituiti a decorrere dallanno 2008 sono soggetti alle regole del patto di stabilit interno dal terzo anno successivo a quello della loro istituzione assumendo, quale base di calcolo su cui applicare le regole, le risultanze dellanno successivo alla istituzione medesima. Gli enti locali istituiti negli anni 2006 e 2007 adottano come base di calcolo su cui applicare le regole, rispettivamente, le risultanze medie del biennio 2007-2008 e le risultanze dellanno 2008.
Controllo della Corte dei Conti per comportamenti considerati elusivi comma aggiunto dal dl 98/2011
Roma capitale
114. Gli enti locali commissariati ai sensi dellarticolo 143 del testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, sono soggetti alle regole del patto di stabilit interno dallanno successivo a quello della rielezione degli organi istituzionali. 115. Le informazioni previste dai commi 109 e 110 sono messe a disposizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nonch dellUnione delle province dItalia (UPI) e dellAssociazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) da parte del Ministero delleconomia e delle finanze, secondo modalit e contenuti individuati tramite apposite convenzioni. 116. Allarticolo 4, comma 4-quinquies, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n. 42, aggiunto, in fine, il seguente periodo: Parimenti i comuni che hanno superato nellanno 2008 la soglia di 5.000 abitanti possono, ai soli fini del rispetto del patto di stabilit interno per lanno 2010, operare lesclusione prevista dallarticolo 7-quater, comma 10, del decreto-legge n. 5 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009. Articolo 7 2. In caso di mancato rispetto del patto di stabilit interno, lente locale inadempiente, nellanno successivo a quello dellinadempienza: a) assoggettato ad una riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra il risultato registrato e lobiettivo programmatico predeterminato e comunque per un importo non superiore al 3 per cento delle entrate correnti registrate nellultimo consuntivo. In caso di incapienza dei predetti fondi gli enti locali sono tenuti a versare allentrata del bilancio dello Stato le somme residue. La sanzione non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto di stabilit interno sia determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dellUnione Europea rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente;
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Sanzioni come modificate dal decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 149 cd premi e sanzioni
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b) non pu impegnare spese correnti in misura superiore allimporto annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nellultimo triennio; c) non pu ricorrere allindebitamento per gli investimenti; i mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti, devono essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilit interno per lanno precedente. Listituto finanziatore o lintermediario finanziario non pu procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione; d) non pu procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. fatto altres divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione; e) tenuto a rideterminare le indennit di funzione ed i gettoni di presenza indicati nellarticolo 82 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, e successive modificazioni, con una riduzione del 30 per cento rispetto allammontare risultante alla data del 30 giugno 2010. 3. Le sanzioni di cui ai commi 1 e 2 possono essere ridefinite con legge sulla base delle proposte avanzate dalla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica. 4. Le disposizioni del presente articolo si applicano in caso di mancato rispetto del patto di stabilit interno relativo agli anni 2010 e seguenti. 121. I mutui e i prestiti obbligazionari posti in essere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti devono essere corredati di apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilit interno per lanno precedente. Listituto finanziatore o lintermediario finanziario non pu procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione.
Sanzioni come modificate dal decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 149 cd premi e sanzioni
122. Il Ministro delleconomia e delle finanze, con apposito decreto, emanato di concerto con il Ministro dellinterno e dintesa con la Conferenza Stato-citt ed autonomie locali, autorizza la riduzione degli obiettivi annuali degli enti di cui al comma 87 in base ai criteri definiti con il medesimo decreto. Limporto della riduzione complessiva per comuni e province commisurato agli effetti finanziari determinati dallapplicazione della sanzione operata a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio e sul fondo perequativo, in caso di mancato rispetto del patto di stabilit interno. Lo schema di decreto di cui al primo periodo trasmesso alle Camere corredato di relazione tecnica che ne evidenzi gli effetti finanziari. 123. Resta confermata, sino allattuazione del federalismo fiscale, la sospensione del potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui al comma 7 dellarticolo 1 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, fatta eccezione per gli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU) e per quelli previsti dai commi da 14 a 18 dellarticolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. 124. Con decreto del Ministro delleconomia e delle finanze possono essere aggiornati, ove intervengano modifiche legislative alla disciplina del patto di stabilit interno, i termini riguardanti gli adempimenti degli enti locali relativi al monitoraggio e alla certificazione del patto di stabilit interno.
Premialit come sostituito dal decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 149 cd premi e sanzioni
Blocco autonomia
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Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 (manovra luglio) e successive modificazioni Articolo 20 Nuovo patto di stabilit interno: parametri di virtuosit
2. Ai fini di ripartire lammontare del concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica fissati, a decorrere dallanno 2012, dal comma 5, nonch dallarticolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, tra gli enti del singolo livello di governo, i predetti enti sono ripartiti con decreto del Ministro delleconomia e delle finanze, di concerto con il Ministro dellinterno e con il Ministro per gli affari regionali e per la coesione territoriale, dintesa con la Conferenza unificata di cui allarticolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, in quattro classi, sulla base dei seguenti parametri di virtuosit: a) prioritaria considerazione della convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard; b) rispetto del patto di stabilit interno; c) incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dellente in relazione al numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente, alle funzioni svolte anche attraverso esternalizzazioni nonch allampiezza del territorio; la valutazione del predetto parametro tiene conto del suo valore allinizio della legislatura o consiliatura e delle sue variazioni nel corso delle stesse ai fini dellapplicazione del comma 2-ter; d) autonomia finanziaria; e) equilibrio di parte corrente; f) tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale per gli enti locali; g) rapporto tra gli introiti derivanti dalleffettiva partecipazione allazione di contrasto allevasione fiscale e i tributi erariali, per le regioni; h) effettiva partecipazione degli enti locali allazione di contrasto allevasione fiscale; i) rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate; j) operazione di dismissione di partecipazioni societarie nel rispetto della normativa vigente. Ripartizione manovra secondo criteri di virtuosit
3. Gli enti che, in esito a quanto previsto dal comma 2, risultano collocati nella classe pi virtuosa, fermo lobiettivo del comparto, non concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica fissati, a decorrere dallanno 2012, dal comma 5, nonch dallarticolo 14 del decreto-legge n. 78 del 2010. Gli enti locali di cui al primo periodo conseguono lobiettivo strutturale realizzando un saldo finanziario pari a zero. Le regioni di cui al primo periodo conseguono un obiettivo pari a quello risultante dallapplicazione alle spese finali medie 2007-2009 della percentuale annua di riduzione stabilita per il calcolo dellobiettivo 2011 dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Le spese finali medie di cui al periodo precedente sono quelle definite dallarticolo 1 commi 128 e 129 della legge 13 dicembre 2010, n. 220. Inoltre, il contributo dei predetti enti alla manovra per lanno 2012 ridotto con decreto del Ministro delleconomia e delle finanze, dintesa con la Conferenza unificata di cui allarticolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, in modo tale che non derivino effetti negativi, in termini di di indebitamento netto e fabbisogno, superiori a 200 milioni di euro.
4. Fino alla entrata in vigore di un nuovo patto di stabilit interno fondato, nel rispetto dei principi del federalismo fiscale di cui allarticolo 17, comma 1, lettera c), della legge 5 maggio 2009, n. 42, sui saldi, sulla virtuosit degli enti e sulla riferibilit delle regole a criteri europei con riferimento allindividuazione delle entrate e delle spese valide per il patto, fermo restando quanto previsto dal comma 3, ai fini della tutela dellunit economica della Repubblica le misure previste per lanno 2013 dallarticolo 14, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, si intendono estese anche agli anni 2014 e successivi. 5. Ai medesimi fini di cui al comma 4, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, le province e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, per gli anni 2012 e successivi concorrono con le seguenti ulteriori misure in termini di fabbisogno e di indebitamento netto: a) le regioni a statuto ordinario per 1.600 milioni di euro a decorrere dallanno 2012;
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Estensione misure di contenimento finanziario previste per lanno 2013 fino al 2014
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b) le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano per 2.000 milioni di euro a decorrere dallanno 2012; c) le province per 700 milioni di euro per lanno 2012 e per 800 milioni di euro a decorrere dallanno 2013; d) i comuni per 1.700 milioni di euro per lanno 2012 e 2.000 milioni di euro a decorrere dallanno 2013. 16. A decorrere dalla data di entrata in vigore delle disposizioni che prevedono, in attuazione della legge 5 maggio 2009, n. 42, la soppressione dei trasferimenti statali in favore degli enti locali, le disposizioni che prevedono sanzioni, recuperi, riduzioni o limitazioni a valere sui predetti trasferimenti erariali, sono riferite anche alle risorse spettanti a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio di cui al comma 3 dellarticolo 2 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 e di cui allarticolo 21 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 e, successivamente, a valere sul fondo perequativo di cui allarticolo 13 della legge 5 maggio 2009, n. 42. In caso di incapienza dei predetti fondi gli enti locali sono tenuti a versare allentrata del bilancio dello Stato le somme residue.
Incremento della manovra come modificato dal dl 138/2011 Fondo Sperimentale Riequilibrio
Decreto Legge 138/2011 (manovra agosto) Articolo 1 Disposizioni per la riduzione della spesa pubblica
11. La sospensione di cui allarticolo 1, comma 7, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, confermata dallarticolo 1, comma 123, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, non si applica, a decorrere dallanno 2012, con riferimento alladdizionale comunale allimposta sul reddito delle persone fisiche di cui al decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360. abrogato larticolo 5 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23; sono fatte salve le deliberazioni dei comuni adottate nella vigenza del predetto articolo 5. Per assicurare la razionalit del sistema tributario nel suo complesso e la salvaguardia dei criteri di progressivit cui il sistema medesimo informato, i comuni possono stabilire aliquote delladdizionale comunale allimposta sul reddito delle persone fisiche differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale. Resta fermo che la soglia di esenzione di cui al comma 3-bis dellarticolo 1 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, stabilita unicamente in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali e deve essere intesa come limite di reddito al di sotto del quale laddizionale comunale allimposta sul reddito delle persone fisiche non dovuta e, nel caso di superamento del suddetto limite, la stessa si applica al reddito complessivo. 12. Limporto della manovra prevista dal comma 8 per lanno 2012 pu essere complessivamente ridotto di un importo fino alla totalit delle maggiori entrate previste dallarticolo 7, comma 6, in considerazione delleffettiva applicazione dellarticolo 7, commi da 1 a 6, del presente decreto. La riduzione distribuita tra i comparti interessati con decreto del Ministro delleconomia e delle finanze, dintesa con la Conferenza unificata. La soppressione della misura della tariffa per gli atti soggetti ad IVA di cui allarticolo 17, comma 6, del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, nella tabella allegata al decreto ministeriale 27 novembre 1998, n. 435, recante Regolamento recante norme di attuazione dellarticolo 56, comma 11, del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, per la determinazione delle misure dellimposta provinciale di trascrizione, ha efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, anche in assenza del decreto del Ministro delleconomia e delle finanze di cui al citato articolo 17, comma 6, del decreto legislativo n. 68 del 2011. Per tali atti soggetti ad IVA, le misure dellimposta provinciale di trascrizione
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Alleggerimento manovra
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sono pertanto determinate secondo quanto previsto per gli atti non soggetti ad IVA. Le province, a decorrere dalla medesima data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, percepiscono le somme dellimposta provinciale di trascrizione conseguentemente loro spettanti. 12-bis. Al fine di incentivare la partecipazione dei comuni allattivit di accertamento tributario, per gli anni 2012, 2013 e 2014, la quota di cui allarticolo 2, comma 10, lettera b), del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, elevata al 100 per cento. 12-ter. Al fine di rafforzare gli strumenti a disposizione dei comuni per la partecipazione allattivit di accertamento tributario, allarticolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma secondo, dopo le parole: dei comuni sono inserite le seguenti: e dei consigli tributari e dopo le parole: soggetti passivi sono inserite le seguenti: nonch ai relativi consigli tributari; b) al comma terzo, la parola: segnala sostituita dalle seguenti: ed il consiglio tributario segnalano; c) al comma quarto, la parola: comunica sostituita dalle seguenti: ed il consiglio tributario comunicano; d) al comma quinto, la parola: pu sostituita dalle seguenti: ed il consiglio tributario possono; e) aggiunto, in fine, il seguente comma: Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delleconomia e delle finanze, dintesa con la Conferenza Stato-Citt ed autonomie locali, sono stabiliti criteri e modalit per la pubblicazione, sul sito del comune, dei dati aggregati relativi alle dichiarazioni di cui al comma secondo, con riferimento a determinate categorie di contribuenti ovvero di reddito. Con il medesimo decreto sono altres individuati gli ulteriori dati che lAgenzia delle entrate mette a disposizione dei comuni e dei consigli tributari per favorire la partecipazione allattivit di accertamento, nonch le modalit di trasmissione idonee a garantire la necessaria riservatezza. 12-quater. Le disposizioni di cui ai commi 12, primo periodo, e 12-bis non trovano applicazione in caso di mancata istituzione entro il 31 dicembre 2011, da parte dei comuni, dei consigli tributari.
Alleggerimento manovra
3. Il contributo nanziario dei Comuni al risanamento negli anni 2012-2013 Analisi di impatto
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Obiettivo Patto Taglio trasferimenti Totale contributo nanziario Di cui alla manovra 2011 Quota risorse trasferite nel 2010 Quota della spesa corrente (*)
Fonte: Elaborazioni Direzione scientica IFEL (*) Anno 2009 - Totale comuni
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Limpatto sui Comuni Analisi di scenario !" Simulazione di impatto del contributo finanziario sui comuni per
regione, classe dimensionale e principali citt
-"Anno 2013
!" Comuni soggetti a patto con pi di 1000 abitanti !" Simulazione dellapplicazione dei criteri di virtuosit !" Scenari senza e con il 10% di comuni virtuosi (# 565 enti)
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Anno 2012 - Il contributo finanziario dei Comuni Comuni maggiori di 5000 abitanti soggetti a patto, Scenario numerosit enti virtuosi = 10% (230 enti)
Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Da 5001 a 10000 abitanti Da 10001 a 30000 abitanti Da 30001 a 60000 abitanti Da 60001 a 250000 abitanti Oltre 250000 abitanti Totale
Contributo nanziario
Contributo nanziario
milioni di euro 1.587 943 1.458 2.212 6.200 744 1.384 969 1.260 1.842 6.200
euro procapite 131 118 139 126 129 92 99 116 144 203 129
Anno 2012 - Il contributo finanziario dei Comuni Comuni maggiori di 5000 abitanti soggetti a patto, Scenario numerosit enti virtuosi = 10% (230 enti)
Piemonte Lombardia Veneto Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale
Contributo nanziario
Contributo nanziario
milioni di euro 413 941 430 234 514 475 101 148 733 106 22 679 388 44 158 642 172 6.200
euro procapite 133 124 105 171 131 141 132 123 142 109 129 133 101 112 118 141 152 129
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Anno 2012 - Il contributo finanziario dei Comuni Comuni maggiori di 5000 abitanti soggetti a patto, Scenario numerosit enti virtuosi = 10% (230 enti)
Contributo nanziario Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Catania Venezia Verona Messina Padova Taranto Brescia Prato Reggio di Calabria Parma Modena Reggio nellEmilia Perugia Livorno Ravenna Cagliari Foggia Rimini Salerno Ferrara Sassari
Contributo nanziario
euro procapite 164 217 225 210 186 173 209 214 145 199 313 153 156 150 130 163 115 134 160 174 119 134 140 120 202 140 133 176 137 141
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Anno 2013 - Il contributo finanziario dei Comuni Comuni maggiori di 1000 abitanti soggetti a patto, Scenario numerosit enti virtuosi = 10% (565 enti)
Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Fino a 5000 abitanti Da 5001 a 10000 abitanti Da 10001 a 30000 abitanti Da 30001 a 60000 abitanti Da 60001 a 250000 abitanti Oltre 250000 abitanti Totale
Contributo nanziario 1.838 1.041 1.580 2.540 7.000 914 737 1.381 938 1.230 1.798 7.000
di cui per effetto virtuosit -117 -51 50 118 0 -83 -44 -30 -3 65 96 0
Contributo nanziario 120 113 135 124 123 106 91 99 113 141 199 123
milioni di euro
euro procapite
Anno 2013 - Il contributo finanziario dei Comuni Comuni maggiori di 1000 abitanti soggetti a patto, Scenario numerosit enti virtuosi = 10% (565 enti)
Piemonte Lombardia Veneto Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale
Contributo nanziario
Contributo nanziario
milioni di euro 500 1.119 480 220 563 510 115 183 771 143 34 731 402 65 223 699 243 7.000
euro procapite 121 117 99 141 130 138 129 120 138 112 122 127 99 113 114 139 151 123
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Lo sblocco delladdizionale IRPEF una simulazione !" Con la manovra concede lo sblocco dellaliquota delladdizionale
Irpef comunale sino ad un massimo dello 0,8%
!" La simulazione intende quantificare il gettito potenziale ottenibile dai comuni attraverso lincremento dellaliquota delladdizionale, non prendendo in considerazione la distinzione tra comuni virtuosi e non virtuosi e le relative ricadute sui livelli di aliquota
!" Nella simulazione lIncremento spinto fino ad un livello dellaliquota tale che il maggior gettito conseguente compensi (ove possibile) il contributo finanziario 2012
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Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Piemonte Lombardia Veneto Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale
0,36% 0,45% 0,59% 0,51% 0,49% 0,27% 0,43% 0,57% 0,48% 0,46% 0,54% 0,67% 0,66% 0,50% 0,59% 0,51% 0,54% 0,67% 0,52% 0,47% 0,45% 0,47%
0,43% 0,34% 0,21% 0,29% 0,31% 0,52% 0,37% 0,23% 0,32% 0,34% 0,26% 0,14% 0,14% 0,25% 0,21% 0,29% 0,26% 0,13% 0,28% 0,33% 0,35% 0,32%
720 344 284 406 122 555 174 43 170 148 23 19 95 24 4 111 79 4 28 116 41 1.754
66,6 48,3 28 23,3 43,2 83,0 49,1 32,6 47,5 44,4 31,4 16,5 19,1 25,5 22,1 21,7 20,8 11,1 20,7 25,5 35,6 38,6
2,2 2,7 5,1 5,4 3,4 1,7 2,5 5,5 3,0 3,2 4,4 7,9 7,7 4,5 5,8 6,1 4,9 10,6 5,7 5,5 4,3 3,5
11,1 9,5 0,9 0,1 3,7 14,8 14,9 0,0 1,9 0,7 0,0 1,7 0,9 0,0 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,7
Lo sblocco delladdizionale IRPEF una simulazione !" Dallincremento delle aliquote di addizionale (entro il limite dello
0,8%) sino a concorrenza del contributo finanziario 2012, si otterrebbero circa 1,7 miliardi di gettito, con un incremento medio di aliquota di circa 3,2 punti (x1000)
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Aliquota 2009 0,70% 0,00% 0,50% 0,50% 0,40% 0,70% 0,70% 0,30% 0,50% 0,80% 0,00% 0,30% 0,48% 0,80% 0,60% 0,80% 0,00% 0,50% 0,50% 0,40% 0,50% 0,50% 0,70% 0,40% 0,70% 0,60% 0,80% 0,60% 0,30% 0,50%
Incremento aliquota 0,10% 0,80% 0,30% 0,30% 0,40% 0,10% 0,10% 0,50% 0,30% 0,00% 0,80% 0,50% 0,32% 0,00% 0,20% 0,00% 0,80% 0,30% 0,30% 0,40% 0,30% 0,30% 0,10% 0,40% 0,10% 0,20% 0,00% 0,20% 0,50% 0,30%
Quota contributo 2012 coperto da incremento quote 9,40% 75,18% 11,91% 20,54% 20,62% 8,65% 8,47% 36,99% 24,00% 0,00% 36,94% 47,73% 22,91% 0,00% 21,74% 0,00% 79,59% 20,65% 31,57% 41,47% 27,66% 35,34% 9,80% 37,55% 6,92% 22,60% 0,00% 13,03% 45,12% 32,67%
Lo sblocco delladdizionale IRPEF una simulazione !" Dallincremento delle aliquote di addizionale (entro il limite dello
0,8%) sino a concorrenza del contributo finanziario 2012, si otterrebbero circa 1,7 miliardi di gettito, con un incremento medio di aliquota di circa 3,2 punti (x1000)
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Distribuzione delle aliquote prima e dopo lincremento a compensazione del contributo finaziario 2012
Aliquota addizionale 0,00% 0,10% 0,20% 0,30% 0,40% 0,50% 0,60% 0,70% 0,80% Anno 2009 Quote di comuni 9,0 1,8 7,8 6,3 17,6 25,4 11,8 6,5 13,9 100,0 Aliquota dopo compensazione contributo nanziario 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,8 1,5 1,8 95,5 100,0
Lo sblocco delladdizionale IRPEF Considerazioni sullautonomia tributaria !" Linasprimento degli obiettivi di patto e il contemporaneo sblocco
delladdizionale Irpef inducono gli enti a reperire le maggiori risorse necessarie per soddisfare la manovra attraverso questo canale.
!" In questo modo, invece di incentivare i comportamenti responsabili dei sindaci con il federalismo fiscale, si comprime lautonomia tributaria.
-"Si cancellano cos le differenze attualmente riscontrabili nella distribuzione delle aliquote praticate nei diversi comuni.
!" Anche chi ha controllato la pressione fiscale in passato sar costretto ad incrementare le imposte locali per darle allo Stato.
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Il contributo finanziario dei Comuni e i tagli di spesa Anno 2012 !" La simulazione evidenzia i tagli di spesa per funzione necessari
per conseguire il contributo finanziario richiesto
-"Nellesercizio i tagli sono effettuati in modo omogeneo sulla spesa per le diverse funzioni al netto del costo del personale (spesa rigida)
Il contributo finanziario dei Comuni e i tagli di spesa Anno 2012 !" Il contributo finanziario dei comuni non virtuosi (21% della spesa
corrente e 14,5% della spesa totale) rischia di riflettersi maggiormente su:
-"Spesa in conto capitale (-23.3%) -"Funzioni relative a servizi produttivi (19%), trasporti (18,6%),
territorio e ambiente (18,5%), spesa sociale (17%).
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Il contributo finanziario dei Comuni e i tagli di spesa Anno 2012 - Comuni non virtuosi
Spesa corrente Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo Funzioni relative alla giustizia (*) Funzioni di polizia locale Funzioni di istruzione pubblica Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali Funzioni nel settore sportivo e ricreativo Funzioni nel campo turistico Funzioni nel campo della viabilit e dei trasporti Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente Funzioni nel settore sociale Funzioni nel campo dello sviluppo economico Funzioni relative a servizi produttivi Spesa in conto capitale Totale
Fonte: Elaborazioni Direzione Scientica IFEL (*) Ipotizzata invariante (**) Ipotesi di riduzione proporzionale della spesa al netto della spesa per il personale, imposte e tasse e interessi passivi, oneri nanziari diversi.
Spesa
milioni di euro %
38.527 11.966 273 2.438 3.895 1.378 539 239 3.800 6.626 6.641 416 316 11.663 50.190
76,8 23,8 0,5 4,9 7,8 2,7 1,1 0,5 7,6 13,2 13,2 0,8 0,6 23,3 100,0
23.418 5.007 0 477 2.623 885 368 187 3.023 5.315 5.081 195 257 11.663 35.081
66,8 14,3 0,0 1,4 7,5 2,5 1,0 0,5 8,6 15,2 14,5 0,6 0,7 33,2 100,0
66,8 14,3 0,0 1,4 7,5 2,5 1,0 0,5 8,6 15,2 14,5 0,6 0,7 33,2 100,0
-17,7 -17,7 0,0 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7 -17,7
-10,7 -7,4 0,0 -3,5 -11,9 -11,4 -12,1 -13,8 -14,1 -14,2 -13,5 -8,3 -14,4 -17,7 -12,4
Il contributo finanziario dei Comuni e i tagli di spesa Anno 2012 - Comuni non virtuosi
Spesa corrente Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo Funzioni relative alla giustizia (*) Funzioni di polizia locale Funzioni di istruzione pubblica Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali Funzioni nel settore sportivo e ricreativo Funzioni nel campo turistico Funzioni nel campo della viabilit e dei trasporti Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente Funzioni nel settore sociale Funzioni nel campo dello sviluppo economico Funzioni relative a servizi produttivi Spesa in conto capitale Totale
Fonte: Elaborazioni Direzione Scientica IFEL (*) Ipotizzata invariante (**) Ipotesi di riduzione proporzionale della spesa al netto della spesa per il personale, imposte e tasse e interessi passivi, oneri nanziari diversi.
Spesa milioni di euro 38.527 11.966 273 2.438 3.895 1.378 539 239 3.800 6.626 6.641 416 316 11.663 50.190 % 76,8 23,8 0,5 4,9 7,8 2,7 1,1 0,5 7,6 13,2 13,2 0,8 0,6 23,3 100,0
Spesa al netto del personale e dei proventi milioni di euro 20.557 4.802 0 58 2.098 827 308 173 2.877 4.681 4.371 104 257 11.663 32.220 % 63,8 14,9 0,0 0,2 6,5 2,6 1,0 0,5 8,9 14,5 13,6 0,3 0,8 36,2 100,0
Distribuzione tagli sulla base della spesa comprimibile (**) milioni di euro 3.956 924 0 11 404 159 59 33 554 901 841 20 49 2.244 6.200 % 63,8 14,9 0,0 0,2 6,5 2,6 1,0 0,5 8,9 14,5 13,6 0,3 0,8 36,2 100,0
Incidenza tagli su spesa comprimibile % -19,2 -19,2 0,0 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2 -19,2
Incidenza tagli su spesa totale % -10,3 -7,7 0,0 -0,5 -10,4 -11,5 -11,0 -13,9 -14,6 -13,6 -12,7 -4,8 -15,7 -19,2 -12,4
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Contributo nanziario 2012 Roma Milano Napoli Torino Palermo Genova Bologna Firenze Bari Catania Venezia Verona Barletta-Andria-Trani Messina Padova Brescia Reggio di Calabria Prato Parma Modena Reggio nellEmilia Perugia Livorno Cagliari Ravenna Foggia Salerno Rimini Ferrara Sassari milioni di euro 472 297 227 200 128 111 83 83 49 61 89 42 23 40 33 33 26 22 31 33 21 23 23 33 20 22 26 20 19 19
Impatto sulla spesa corrente milioni di euro 339 121 171 135 99 70 65 53 40 49 65 32 15 34 27 14 20 14 14 23 12 18 16 26 14 19 11 12 15 15 Quota di spesa 8,5% 6,5% 11,9% 11,1% 12,6% 10,5% 12,9% 10,7% 12,9% 13,0% 11,7% 12,4% 13,6% 14,5% 12,6% 6,2% 12,2% 10,9% 7,5% 10,8% 9,1% 12,5% 11,1% 11,9% 11,1% 13,5% 6,3% 9,7% 13,0% 11,6%
Impatto sulla spesa in conto capitale milioni di euro 133 176 56 65 29 41 18 30 8 13 23 10 7 6 7 19 6 8 16 10 9 5 8 7 6 3 15 8 5 4 Quota di spesa 12,4% 11,7% 19,6% 22,8% 23,2% 21,3% 23,8% 22,2% 18,8% 25,8% 16,9% 23,6% 20,6% 26,2% 22,3% 9,9% 19,3% 17,4% 11,3% 17,2% 17,9% 22,8% 20,1% 17,7% 18,4% 21,2% 11,5% 18,5% 28,1% 16,3%
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I criteri di virtuosit
a) prioritaria considerazione della convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard; b) rispetto del patto di stabilit interno; c) incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente dellente in relazione al numero dei dipendenti in rapporto alla popolazione residente, alle funzioni svolte anche attraverso esternalizzazioni nonch allampiezza del territorio; la valutazione del predetto parametro tiene conto del suo valore allinizio della legislatura o consiliatura e delle sue variazioni nel corso delle stesse ai fini dellapplicazione del comma 2-ter; d) autonomia finanziaria; e) equilibrio di parte corrente; f) tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale per gli enti locali; g) rapporto tra gli introiti derivanti dalleffettiva partecipazione allazione di contrasto allevasione fiscale e i tributi erariali, per le regioni; h) effettiva partecipazione degli enti locali allazione di contrasto allevasione fiscale;
i) rapporto tra le entrate di parte corrente riscosse e accertate; j) operazione di dismissione di partecipazioni societarie nel rispetto della normativa vigente. Inoltre sono stati aggiunti ulteriori criteri con il dl 138/2011 k) tra i criteri di virtuosit comunque inclusa lattribuzione della gestione dei servizi di trasporto con procedura ad evidenza pubblica; l) ladeguamento di Comuni, Province e Regioni allobbligo di cui al comma 1 dellArt.3 del dl 138/2011 (Abrogazione delle indebite restrizioni allaccesso e allesercizio delle professioni e delle attivit economiche) costituisce elemento di valutazione della virtuosit.
Difficolt di valutazione della norma Scarsa trasparenza dei criteri !" Impossibile determinare oggi la platea dei virtuosi a causa di -"indeterminatezza o difficolt di quantificazione di alcuni criteri enunciati dalla norma
!"Criteri: a, c (difficile interpretazione), h, j, k, l
!" Indicatori utilizzabili -"c) Spesa per il personale su spesa corrente -"d) Autonomia finanziaria -"e) equilibrio di parte corrente (entrate - spese)/entrate -"f) Tasso di copertura dei servizi a domanda individuale -"i) Capacit di riscossione delle entrate correnti !" Criteri di calcolo -"Media semplice degli indicatori -"Media standardizzata degli indicatori -"Media delle posizioni in graduatoria -"Media degli scarti dalle medie per classe dimensionale -"Intersezione dei top 25% per ogni indicatore
(Selezione deccellenza)
!" Incertezza sulla numerosit complessiva della platea dei virtuosi -"Poich la manovra selettiva (i nuovi tagli colpiscono solo
i non virtuosi) e distributiva (gli sgravi concessi ai virtuosi ricadono sui non virtuosi), la quota totale dei virtuosi un parametro essenziale per una valutazione qualitativa e di impatto della riforma, anche in termini di sostenibilit complessiva.
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Distribuzione dei virtuosi per regione calcolati con diverse modalit di aggregazione degli indicatori
Regione (2010) Piemonte Lombardia Veneto Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Media semplice degli indicatori 19,1% 17,6% 17,2% 21,7% 11,6% 7,4% 6,0% 10,4% 1,7% 3,0% 2,9% 1,6% 4,4% 0,9% 0,3% 0,8% 0,8% 10,0% Media standardizzata degli indicatori 6,1% 15,9% 8,7% 8,0% 18,8% 19,7% 13,3% 14,0% 5,8% 8,4% 8,6% 8,8% 8,3% 2,8% 3,5% 3,6% 0,4% 10,0% Media degli scarti dalle medie per classe dimensionale 7,6% 15,4% 10,3% 9,4% 12,5% 11,2% 8,4% 11,4% 7,1% 11,9% 10,0% 8,4% 7,1% 2,8% 7,4% 5,8% 5,0% 10,0% Media delle posizioni in graduatoria 15,8% 21,2% 18,1% 13,8% 10,6% 5,6% 2,4% 9,8% 3,1% 2,5% 0,0% 0,8% 3,6% 1,9% 0,6% 0,0% 0,8% 10,0% Selezione deccellenza 1,8% 3,0% 2,4% 0,7% 0,6% 0,4% 1,2% 1,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 1,2%
Distribuzione dei virtuosi per dimensione calcolati con diverse modalit di aggregazione degli indicatori
Classe dimensionale Fino a 5000 abitanti Da 5001 a 10000 abitanti Da 10001 a 30000 abitanti Da 30001 a 60000 abitanti Da 60001 a 250000 abitanti Oltre 250000 abitanti Totale Media semplice degli indicatori 10,6% 11,2% 8,3% 5,5% 0,0% 0,0% 10,0% Media standardizzata degli indicatori 9,4% 10,4% 11,2% 10,5% 15,1% 16,7% 10,0% Media degli scarti dalle medie per classe dimensionale 10,4% 17,6% 1,9% 0,0% 1,2% 0,0% 10,0% Media delle posizioni in graduatoria 10,5% 11,7% 8,0% 4,5% 0,0% 0,0% 10,0% Selezione deccellenza 1,1% 1,8% 1,2% 0,5% 0,0% 0,0% 1,2%
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Il costo della virtuosit per i non virtuosi !" Lonere a carico dei comuni non virtuosi dipende dal numero degli
enti virtuosi, data la natura distributiva (a somma zero) della manovra
!" Le nostre simulazioni evidenziano come un incremento della quota di virtuosi dal 10% al 30% comporti un carico aggiuntivo per linsieme dei non virtuosi che nel 2013 passa da 372 a 1267 milioni di euro
Ipotesi 10% Mln euro Euro pro capite In % della spesa corrente
Ipotesi 20% Mln euro Euro pro capite In % della spesa corrente
Ipotesi 30% Mln euro Euro pro capite In % della spesa corrente
Elaborazioni Direzione Scientifica IFEL su dati Ministero dellEconomia e delle Finanze e Ministero dellInterno
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I criteri di virtuosit, problemi e prospettive !" Gli enti virtuosi sono di fatto esentati dalla partecipazione alla
manovra 2011, ai tagli del dl 78/2010 e dagli obiettivi di patto.
!" La dimensione della platea dei virtuosi condiziona significativamente lonere della manovra per gli altri enti, su cui grava interamente la manovra 2011.
!" Lindeterminatezza del decreto riguardo ai metodi di calcolo lasciamo ampi spazi di arbitrariet nella definizione della platea.
I criteri di virtuosit, problemi e prospettive !" Diverse considerazioni fanno propendere per un avvio sperimentale per il 2012 della normativa sui virtuosi, selezionando una platea molto ridotta di enti eccellenti
-"La indeterminatezza sui criteri a tre mesi dallinizio dellanno. -"La potenziale forte incidenza delle norme sulla virtuosit, qualora il numero degli enti virtuosi risultasse elevato.
!" E stata laccelerazione imposta dalla norma di agosto che, spostando la manovra sui comuni al 2012, ha caricato la norma dei virtuosi di una forte rilevanza di sistema.
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