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Corte
Sezione Regonale
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dl Controllo per la Lombardia

fei Conti

Via Marina n.5-20121 Mitano

CORTE

DEI CONII

Ivlilano
Al Signof

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iltil ililIlilltiilillI lllltltil 1ilil o0a$51 -@a / Lo / 2013_sc_Lor_T8?-p

Sndaco

Comulre di Seveso V.le Vittorio Veneto. 3/5

20822 Seveso MB
PEC: conrune.seveso@pec.it

Oggettor Tasmissione deliberazione

Parere.

Si tms)rette la deliberazionc n.412/!areri/2013 del 08 ottobrc


questa Sezione in lnateria di contabilit pubblica.

20ll

emessa da

Diretlore della Sgfetefia (dol!.ssa Daniela Parisini)

y+,^1"u4

Uffi cio di Segrteria ter. n. 02/77 | | 4.329-330 - Fax n. 021700.9t 28 majl: sczionc.corllllo.lonrb|diaa4!949qjl!!i1 - PEC: knnhafd;a.co|trcllo6lconecopricerl.ir

Lornbardia/

6az

/2O13/PAR.

REPUBBLICA TTALIANA

CORTE DEI CONTI

IN SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER


LONlBARDIA

comPosta dai magistrati:

dott. Nicola !lastropasqua dott. Giuseppe Zol dott. Gianluca Bragh dolt. Alessandro Napoli
dott.ssa Laura De Rentiis

Presidente Consigliere (relatore) Primo Referendario Referendaro Referendario Refrendario Referendrio Referendrio

dott. Donato Centron dott. Francesco Sucameli dott. Cristiano Baldi dott. Andrea LLlberti

nell'adunanza in camera dj consigllo det 26 settembre 2013

Visto il lesto unico delle leggi suIa Corte dei conti. approvato con decrefo 12 luglio 1934, ,. 1214, e successive modificazioni;
Vista Ia legge 21 marzo 1953, n. 161; Vista a legge 14 gennaio 1994, n. 20)

il

regro

Vista la deliberazione delle Sezioni riunite delta Cote dei conti n. 1412000 del 16 giugno 2000, che ha approvato il regotamento per l,organizzazione delle funzioni cfi controllo della Corte dei conti, modificata con le deliberazioni delle Sezioni riunte n. 2
del 3luglio 2003 e n.

del 17 dicembre 2004j Vlsto it decreto tegistativo 1g agosto 2OOO, n. 267 recante jt Testo unico de e leg9i sull'ordinmento degti enti locali;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

_\

vjsta la nota n. 18523/2013. con la quale il sindaco del comune di Seveso


(t\48) ha richiesto un parere in materia dj contabilit pubblica;

Vista la deliberazione

'. llparcti/zjA4 del 3 novembre 2004 con la qale la

sezionehastabi|itoicriterisu]procedimentoesU]|aformulazionedeiparef|prv|st|
dal'arl. 7, comnra 8, della leqge

131/2003i

Presidente ha convocato la sezione per I'adunanza odierna per deliberare sulla richiesta del Sindaco del Comune di Seve'o

vista l'ordinanza con la quale

ll

(MB); Udito il relatore Cons Giuseppe Zola; FATTO

Seveso (l4B). con nota n. 78523/2013, chiede se "per l determlntszione del'ndennit di f!nzione del.sindaco, degll Assessori e de Presidente del Consiglio Comuna e attualrnente applicabile qlanto indicato nell'art- 2 lettere b) e c) del D.11. n. 119/2000 in aggiunta alle indennit tabellari prevlste nel succitato

I1 Comune

di

decreto."

AMMISSIBILITA' SOGGEfIVA
La richiesta di parere di cui sopra intesa ad avvalersi dell facolt prevlsta

dalla norma contenuta nell'art, 7, comma 8, della legge 5 9iugn0 2003, n. 131, la quale d spone che !e Regioni, i Comun, le Province e le Citt metropolrtane possono ? -\, chiedere alle Sezioni rgionali di controllo dela Coe dei conti "pareri in materiadl.:ii,-,\\ co.tabit,i

pubb,rca'.

,,:

,?: .: ,-J\ \- \

La funzione consultiva delle Sezioni regionali inserita nel Cr"d- itil ,;='{'-. '[\?,',]\ f Lr--l competenze che a legge 131/2003, recante adeguamento dell'ordinamento dFlia.'_.' ,i IJ / Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, ha attribuito Cortu IiiX:-;-.)/

i:rIii' .

"ff"

La Sez one, prelirn narmente, chianata a pronunciarsi sull'ammissibilit della

richiesta, con riferimento ai parametr dervanti dalla natura della funzione consultiva
orevista dala normazione soora indicata

con partcolare riguardo all'individuazone dell'organo legiltimato a ino'trare le richleste di parere dei ComLrni, si osserva che il Sjndaco del comune l'organo
lstilLJzionalmente legittimato

richledere i1 parere

in quanto riveste il ruolo

di

rappresentante dell'ente ai sensi dell'art. 50 T U.E.L. Pertar]to, la richiesta di prere ammissibile soggettivamente poich provrene dall'orga n o legitimato a proporla.

AMMISSIBIIITA' OGGETTIVA
Con riferimento alla vrifica del profilo oggetLrvo dr ammrssrbrlt del quesito, occorre rilevare che la disposizione contenuta nell'art, 7, comma 8, della legge

131/2003 deve essere raccordata con il precedente comma 7, norma che attribuisce alLa Corte dei conti la funzione d verlicare l rispetto degli equiibri di bilancio, il

perseg!imento degli obiettivi posii da {egg stata i e regionali programmaf la sana geslione finnziarla degli enti ocali.
lorrna

di

prncipio

di

Lo svolgimento delle funzion qualificato dallo stesso legislatore come una


Prevede precedente quelle comma rese esplicile del forme di collaborazione ulterior! rispetto a in particolare con l'attribuzione 91 enti della facolt di chiedere pareri n rrateria d:

d controllo collaborativo. II raccordo lra le due disposizoni opera nel senso che il comma 8

coniabilit pubblica.
Appare conseguentemente chiaro che le Sezioni reg onali della Corte dei conti non svolgono \rna funzione consultva a carattere generae in favore degli enti locali, ma che anzi le attribuzloni consultive si connotano sLrlle funzloni sostanziali di controilo collaborativo ad esse conferite da la legislazione positiva. pronuncia in sede di coordinamento de la finanza pubbtic a sensi de ,art. 17. comm 31 del decreto-leqge 1'luglio 2009, n.78, convertito, con modificazioni, datla legge 3 agosto 2009/ n. 102, hanno delineato !na nozone unitaria di contabilit pubb|ca ,.. Jjir'-\. rncentrata sul "sistema di prlncip e dr norme che regolano t,artivit ffnu-iu.iu;-1r".111..1.'.",.,

Al riguardo, le Sezioni riUnite della Corte del conti, intervenendo con

una

ent pubblci"da ntendersi Insensodinamicouncle,4,i;.4,:-"f*r*..1 .1t4,1,1.,i: relazione aile r.aterie che incidono sulta gesrone det bitaJrcio e sui suoi equit,b; i\', patrimoniale dello Stato e degti

/ :'. u__l -lt. Z Il limite della funzione consulttva come sopra delineato fa escludere qualsiasr -- ---,--' possjbilil di intervento della Corte dei conti nella concreta attivit gestiora e ed
(Delibera n. s4, in data 17 novembre

2O1O).

amministraliva che ricade nella esclusiva cornpetenza dell,autor t che a svolge o che a funzlone consultiva possa interferire in concreto con competenze dl altri organi glurisdlzonali.

Dlle sopraesposte considerazionj consegue che la nozione di contabilil p!bblca va conforrnandosi all'evolversi dellordinarnento, seguendo anche i nuovi principi d orgnizzazione dell'amministrazione, con ffetti ' differenziati, per quanto
riguarda le funzioni della Corte dei conti, secondo t,ambito di attivit. Con s,ecitico rJferimento a a richiesta oggetto delta p.esente pronuncia, ta Sezione osserva che la stessa risuita oggettivmente ammissible in quanto avente riflessi diretti sulla sDesa oubblica.

MERITO
Comune di Seveso potr avere come riferirnento la delibera n. 1/CONTR/12

11

delle Sezioni Rlunite

in sede di controllo della Corte de' conti e

le

delitrere

n,

35/2012lPAR e 104212010/PAR di questa Sezione.

f criteri per la determinazione


14inislero dell'lnLerno

dell'indenni sono stati fissali nel Decreto del

n. 119 del 4 aprile 2000, frutto dl quanto contenuto nel Decreto Legislalivo 18 agosto 200O, n.267. Successivamente, l'ar!, 1 comma 54 contenuto nella legge fnanziaria del 2006 ( legge n.266/2005) ha cos statuito: "per esigenze di coordinamenlo della finanza p!bblica, sono rideterminati in riduzione nella misLrra del dieci per cento rispetto all'ammontare risultante alla data del 30 settembre 2005 i seguenti emolumenti: a) le indefnit di funzione spettantl ai srndaci, ai presidenti delle province e delle regioni, ai presidenti delle comunit
rnonlane/ ai presldenti dei corsigli circoscriziona , comunali, provinciali e regionali e delle comunit monlane/ ai componenti degli organi escutivi e degli uffici di
presidenza dei consigli dei cltati ent; b) ]e indennit e

i gettoni di presenza spettant

a consiglieri circoscrizionali, comunalr, provinciali/ regionali e delle comunit montane;

c) le tilit comLrnque denominate spettanti per ta partecipazione ad organi collegiati dei soggetti di cui alle lettere a) e b) in ragione della carica rivestita". Il D.L. n. 1121208 ha sostituito per intero it comma 11 dell'art..82 TU1, per cui oa ( d scende cr^e'

1) nessun incremento di indenn t ora pir possibite deliberare, nconat/oi$:;i,,.l\;,, \ giunta, ne con atto de consiqlio ai sensi del 'art. 11 det D,!1. n. ._, .lui: 2) e indennii devono essere ridotre det 30o/o rispetto a ,ammontare alla\,irY ,

/.i,,;l;:ra1 tl

119/2000; l,,fti.

.\."<i,__.1.,! del 30 giugno 2010 se l'ente non ha rlspettato I patto di stabilit interno. Il decreto legge n.7812010 (converrrto con rnodiflche nelta tegge n. tZZ/ZOtO)i, -:-'
ll'articolo 5, u teriormente intervenLlto con finaljt di contenimento de a spesa. Il comrna 7 precisa che con decreto del tyinjstro dell'interno, adottato entro
centovent giorni dalla data dj entrata in vigore det decreto-tegge, ai sensi de I'articoto

\l:"i. iil,

testo unico delle teggi sull'ordinamento degt ent locali di cui al ..267t gti impo-t delle indennit qi dete.minate aj sensi del citato articolo 82, comrna 8, sono d minuiti, per un Oeriodo non inferiore a Lre ann, di una percentuale pari al 3 per cento per i comuni con popolazione fino a 15.000 abitantl e per le province con popotaztone fno a 500.00O abitanti, cti una percentuare patt at 7 per cento per i comLrni con popotazione tra 15.001 e 2SO.OOO abitanti e per e prvjnce con popotazione tra 500.OOt e un mitione di abitantj e dr una
decreto legislaiivo 18 agosto 2000, percentuale pari al 10 per cento per

82 comma 8

del

i restan| comuni e per le restanti province.

Sono

esclusi dall'applicazione della presente dispos zione


abitanu.

jcomuni con rneno d

1,0OO

medesimo decreto determinato, altres, l,importo del gettone di presenza spetlante ai component degli organi elett v.

Con

il

In altri termini, l'art. 5 cornma 7 del d.l n. 7812010 prevede che, in attuazjone dela procedura dlscipinata dal'art.82 comma 8 del TUEL, con il citato decreto

minsterale sino determinate le indennit e icompenst nella nuova quantifcazione soggetta alla diminuzone previst dalla manovra finanziara di cui al predetto D.L. n. 7812010. L'articolo in questione, pur definendo t durata alrneno triennate e te percentuali di riduzione per le lndennit degli ammlnistratori locali, ne affid ta discplina di dettaglio alla fonte secondaria, necessriamente prodromic a l'effettiva
applicazlone, dovendos indivrduare la base per la rnisurazone de le riciuzroll percentualj indicate (ad es. ad una certa data o alia misura edittale) e ta decorrenza delld durat almeno triennale di lale ridLtrone.
Ergo, nelle more di tale djscip ina regolamentare? antecedentemente all'esegesi

n. 1/2012 la giurisprudenza contabile ha rltenuto ancora vigent il precedente rneccanisrno di determinazione dei comoensi, con la possibilit per 'ente ocale di rideterminare l'indennit nella sola misura tabe!lare, sia a livello dl componente di base si nelle maggiorzoni di cui all,art. 2 del D.fvt. n. 119/2000 (Corte di Conti/ sez, reg. controto per il Lazio. det. n. 15/2009), Tenuto confo/ peraltro/ che queste !ltme non sono necessar arfente cumulabili n dovute in
nornoilattica delle Sezioni Riunlie modo automatico, bens malu.ano solo ln presenza dei presupposti e delle condizoni

,{1.'2i':\\ ur /. ,i'\. \ una deliberazione avente efficacia di accertarnento dichiarativo, con fa qua/p,i{; ' J'",- '\, l'amministrazone interessata ne attest sotto ia propria respo.sabilit l'esistefza.:V l if l da s che detta deiberazione non potrebbe essere apptcta retroattivamente,: lv\l'l neppure mantenuta ultrattivamente ln vta oltre l,esercizio finanziario di riferjmento, in..?,: |.r/w' '-.*- -/' assenza di t! confermativl espressi che ne affermino la perdurnte legittimt,
indicate dal regolarnento, il re ativo riconoscimento sarebbe sLrbordinato all'adozi^". errc

g precisato che.,te indennit tabe ari sono deterrninate nel loro lirnite massjrno, nor] pi incrementabile se non avuto rlguardo al meccansmo stabilito dal 'artrcoo 2 lett. a), b), c) del citato decreto
D'altronde, la Sezione, in materia, ha minislriale. Traltandosi di parametri non rigidamente deterrninati, bens modificabili

in raglone della stagjonalit demografrca (paramet.o indicato nella lettera a) e della


virtuosit risultante dall'ullimo conto del bilancio approvato dll'ente, con riferimento sia aile entrate propr:e .ispetto al tota e delle entrate (lettra b), sta alla spesa

corrente pro capite (lett. c), la verifica della slssistenza del e condizioni di maggiorazione degli impo.ti tabelari deve essere rpetuta ogni anno e cert ica(a In una delibera ad hoc cura dell'ente locale, la quale si lirniti anche solo a verificare tl mero mantenimento dei parametri dl leqge" (del. n.418/2010).

Conclusivamente, si p! asserre che il D.14. n. 7I9/2OAO rimane in vigore come griglia di riferimento per la determinazone delle indennit, it cui ammontare,

per, deve tenere conto delle norme success vamente entrat in vigore al fine di decJi(are le stesse, In un cortesto cop'e<s vo dt nduztone detle spese,
P.Q.M. Nei term ni che precedono

il

parere dela Corte dei conti - Sezione regionale

di controllo per la Reqione Lombardia -

Ir J" (Cons. qiu ppqEob)

'dn:i:ft/
00otT20lJ Il Direttdre dei a Segretela
(dotl.ssa Daniela Parisini)

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