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Così Keller titolava sul finire dell’Ottocento una sua celebre novella. E di
certo non sbagliava. Ciò che vestiamo racconta chi siamo, le scelte che
abbiamo operato, il tempo che dedichiamo a noi, la cura che riserviamo
nell’incontro con gli altri. È dunque così importante ciò che indossiamo?
La risposta è senz’altro sì, perché eleganza è prima di tutto educazione
e gentilezza, un valore estetico e una necessità, al di là dei tempi, dei
luoghi, delle mode.
Casual Friday 11
Cerimonia
Lo sposo 25
Il testimone 28
L’invitato 31
Business
Spirito brillante, capacità e naturalezza nei modi sono le tue carte vin-
centi. È vero però che tutti questi fattori si rifletteranno anche su ciò
che indosserai. Ti proponiamo perciò un paio di alternative strategiche
che ti garantiranno un look a prova di “elegantiae arbiter”.
In ufficio 5
Ti consigliamo di perso-
nalizzare le tue giacche
per l’ufficio con bottoni in
corno o in toni di madre-
perla molto sobri. Le asole
rimarranno tono su tono e le pochette
saranno anch’esse abbastanza sobrie. Il
modo migliore per sbizzarrirsi in ufficio è
giocare con dettagli nascosti come la
fodera interna della giacca e la cintella
dei pantaloni.
In ufficio 6
Immancabile il monopetto, naturalmente grigio, un classico. Antracite,
tinta unita e a due bottoni, oppure gessato, tre bottoni e con doppio
spacchetto sul retro. Se te la senti di allontanarti un po’ dalla sicurezza
del grigio, prova la variante in fantasia Principe di Galles ma tono su
tono. Più d’impatto rispetto al monopetto, il doppiopetto è ideale per
chi ha già buona dimestichezza con il savoir faire da ufficio. Bellissime
le varianti color blu e marrone scuro.
Lo sapevi che...
Il “principe di Galles” deve il suo nome al regnante che lo rese famoso attorno agli anni ’30, ovvero Edoardo
VIII d’Inghilterra, noto in tutto il mondo per il suo stile inconfondibilmente dandy. Ma il primo a indossare
abiti confezionati con questo tessuto fu il nonno di Edoardo VIII, il Duca di Windsor Edoardo VII, che iniziò a
indossarlo in occasione di eventi mondani sportivi. Da lì in poi tutto il resto è storia.
Il colloquio
Non solo ci sforziamo di essere concentrati per ottenere il lavoro a cui
aspiriamo, senza darlo a vedere ovviamente, ma ci tocca anche pensare
a “cosa mettere per” fare colpo su chi incontreremo durante il colloquio.
“La prima impressione è quella che conta”, ci hanno detto. Vero, ma non
troppo. E allora vediamo di capirci meglio. Cosa va bene e cosa, per
varie ragioni, è meglio non sperimentare.
Il colloquio 8
Se il colloquio è alle
porte, l’abito dovrà
essere perfetto in ogni
suo aspetto. E le stesse
accortezze che riservi a
giacca e pantalone, le adotterai
anche per i polsini e il colletto della cami-
cia, sempre candidi e in ordine, così come
le scarpe, tirate naturalmente a lucido.
Ma attenzione, tutto fuorché sentirsi (e
peggio sembrare) imbalsamati apposita-
mente per l’occasione.
Il colloquio 9
Certamente scegliere un abito su misura è un dettaglio che salterà agli
occhi dei tuoi selezionatori. Mantieniti sul classico. Un completo con
giacca due bottoni nei toni del del blu con doppio spacco sul retro
donerà un’ottima forma alla tua presenza dando risalto alle spalle. Assi-
curati che le maniche siano lunghe il giusto: il polsino della camicia
deve intravedersi, ma non più di un centimetro e mezzo. Fai un paio di
prove a casa e non essere troppo fiscale.
Qui la scelta del colore della camicia è facile, bianca o azzurra, colletto
all’italiana, ideale per accogliere la cravatta, anch’essa di un colore
sobrio oppure in micro fantasia, sempre in linea con l’immagine del
look. Le scarpe, nere, saranno delle classiche brogue, modello Oxford,
con l’allacciatura chiusa per via delle alette cucite sotto la mascherina
della scarpa, oppure modello Derby, con allacciatura aperta e alette
sopra la mascherina.
Lo sapevi che...
In origine erano dei soldati croati arruolati da Luigi XIII a indossarla per proteggersi dal freddo. Il
termine cravatta si suppone derivi infatti da “cravate” deformazione alla francese dell’aggettivo
“croate”. Di regno in regno, si diffonde in tutta Europa e nella seconda metà del XIX secolo cambia
forma, si assottiglia e si allunga. Finché nel 1926, l’inventore newyorkese Jesse Langsdorf ha l’idea di
tagliare il tessuto in diagonale e confezionarlo in tre parti. Nasce la nostra cravatta.
Casual Friday
Se negli Stati Uniti degli anni Ottanta fu quasi una rivoluzione, non si
può dire che accadde lo stesso nell’Italia dei Novanta, dove l’abbigl-
iamento da Casual Friday si è mosso piano e in sordina. Fortunatamen-
te oggi anche noi siamo felici di poterci permettere un look più rilassa-
to, almeno per un giorno alla settimana, l’ultimo che ci tocca trascorrere
in ufficio: il venerdì.
Casual Friday 11
Durante i mesi più
freddi, al posto delle clas-
siche camicie o dei pullo-
vers con scollo a V, opta
pure per un dolcevita. Nero,
adatto a tutte le palette colori, blu
scuro, sempre perfetto, oppure avorio o
bianco, ultra chic. E se ne hai la possibili-
tà personalizza i bottoni del tuo blazer.
Completa poi il look con un comodo paio
di stringate o stivaletti in camoscio.
Casual Friday 12
Per chi proprio non riesce a rinunciare alla “sicurezza” della giacca, lo
spezzato è la soluzione più idonea. Il blazer sarà il grande protagonista
del tuo look e il bello è che potrai sbizzarrirti negli abbinamenti e nella
scelta dei colori. Un verde scuro, o un marrone, accompagnati da un
pantalone blu o un paio di chinos. Per gli amanti del classico, insostitui-
bile il blazer blu scuro da indossare con un paio di pantaloni grigi
oppure, ancora meglio, un jeans.
Visto che ti è concesso spaziare con capispalla e pantaloni, per ciò che
riguarda le camicie ti consigliamo di puntare sul bianco, collo francese
o button-down, da abbinare a una cravatta in tinta unita o, per i più
esperti, a una dal vivace design stampato. Se proprio non hai voglia di
indossare la cravatta, un morbido maglione in filo di cashmere o
cotone farà al caso tuo. Scollo a V, classico, oppure raso gola, da indos-
sare entrambi con camicia. Per la seconda alternativa, se il tuo ambien-
te di lavoro lo consente, potrai anche lasciare in guardaroba la camicia
e indossare una t-shirt invisibile.
Lo sapevi che...
Il colletto “alla francese” ha punte aperte, mai troppo lunghe e si indossa con la cravatta. È un colletto formale
portato in auge dal Duca di Windsor, che lo abbinava a cravatte dai nodi ampi. Il colletto “all’italiana” è ideale
per occasioni formali e business suit. Ha le punte più ravvicinate tra loro e quindi adatte a ospitare cravatte
sottili dai nodi discreti.
Cocktail
Cena di lavoro 15
Bene i colori scuri, ma se
si tratta di primavera o
estate, farai un figurone
anche sfoggiando colori
più in linea con la stagione.
Sia dei finestrati con dettagli di
colori a contrasto, sì alle gradazioni di blu
che tendono al denim, e per gli spezzati
scegli tessuti estivi come la gabardine da
abbinare a dei pantaloni chinos.
Cena di lavoro 16
Qualora si trattasse di una cena in piedi o un pranzo seduti, non sba-
glierai affidandoti a un abito di colore scuro. Un bel completo blu notte
o grigio antracite, abbinato a una camicia bianca e a una cravatta an-
ch’essa di colore scuro, ma con dei leggeri toni di colore. Per l’abito
vanno bene le fantasie, purché non troppo vistose. Noi ti consigliamo
per l’opzione in blu un sobrio spigato e nel secondo caso un occhio di
pernice. Rigorosi quanto sobri e luminosi.
Lo sapevi che...
La “gabardine”, pronunciato all’italiana “gabardina”, è un tessuto in filato pettinato in tinta unita, con trama a
saia che crea una sottilissima armatura diagonale. Per intenderci è quello del famoso impermeabile trench che
Humphrey Bogart sfoggiava in Casablanca. L’origine del nome è controversa. C’è chi ritiene prenda spunto dal
nome di un mantello di lana in uso in Francia nel Rinascimento, e chi invece lo associa al termine spagnolo
utilizzato nel medesimo periodo per indicare le uniformi degli operai.
Appuntamento romantico
Ebbene sì, la risposta a questa domanda vale davvero 1 milione di dolla-
ri. Ed è forse il quesito che più affanna noi uomini. Come vestirsi per un
appuntamento? La soluzione è più intuitiva di quanto si creda. Ma an-
diamo per ordine: partiamo proprio dal primo appuntamento. Quello in
base al quale, se avremo la fortuna di essere “promossi”, potremo poi
sperare in un seguito tutto da scoprire.
Appuntamento romantico 18
Parliamo di scarpe. Bene
le stringate, blu, nere o
marroni, e bene anche i
mocassini con la suola in
gomma e le nappine.
Ammesse le scarpe da tennis o
quelle da ginnastica per dare un tocco
casual. D’inverno irrinunciabili gli stiva-
letti o i desert boots. In estate i più naif
potranno azzardare un comodo paio di
espadrillas, ma solo in casi del tutto ecce-
zionali.
Appuntamento romantico 19
Se il luogo in cui avverrà l’appuntamento lo richiede, indossa un com-
pleto che non ricordi quello dell’ufficio! Un verde intenso, informale ma
davvero cool, sarò perfetto. Se invece vuoi qualcosa di più easy, conce-
diti uno spezzato, con il quale potrai sbizzarrirti nella scelta del colore
della giacca. Un bel finestrato marrone o blu indossato con dei pantalo-
ni beige, magari chinos, oppure una giacca tinta unita chiara portata su
un pantalone scuro. Per quanto riguarda la camicia, potrà essere in
tinta unita (magari denim) o a righe. La cravatta lasciala a casa, ma non
dimenticare il fazzoletto nel taschino!
Lo sapevi che...
Il tessuto “finestrato” o “overchecked” non è altro che un particolare motivo del tweed. E il tweed, conosciuto
dai più, è un tipo di tessuto di origine scozzese il cui nome deriverebbe, secondo la leggenda, da una cattiva
pronuncia della parola “twil” o “tweel”, che significa armatura. La stessa armatura risultante dall’intreccio delle
rigature diagonali o dei quadrati.
Party con gli amici
È la situazione più spensierata fra gli eventi con dress code cocktail
attire, dove potrai sbizzarrirti nella scelta di abbinamenti e colori. Sei
con i tuoi amici, sei libero di sperimentare, con loro puoi farlo senza cor-
rere il rischio di essere giudicato. Naturalmente rispettando le regole
del buon vestire e con l’obiettivo, sempre, di essere vestito nel modo
“giusto”.
Lo sapevi che...
Oxford detta anche Francesina, è il modello di scarpa più diffuso e si presta a molte varianti. Si caratterizza per
il fatto che il gambetto, cioè la parte posteriore della tomaia che va a chiudersi sul collo del piede dove si trova
l’allacciatura, è cucito sotto la mascherina, la parte anteriore della tomaia.
Cerimonia
Lo sposo 25
Un consiglio che
prescinde dall’armame-
ntario da matrimonio
riguarda la tua forma
fisica. Se puoi, cerca di
prendertene cura, controlla la
tua dieta e pensa al tuo benessere menta-
le. Ciò faciliterà ogni tua scelta. Detto
questo, ricorda che un abito su misura
sarà capace di valorizzarti al meglio,
qualsiasi sia il tuo aspetto fisico, e ti rega-
lerà anche la giusta dose di sicurezza con
cui affrontare il tuo giorno importante!
Lo sposo 26
Sappiamo bene però che è buona norma scegliere il proprio abito
rispetto all’orario in cui avverrà la cerimonia. Il galateo dello sposo sug-
gerisce infatti un’altra doppietta di alternative per le celebrazioni previ-
ste dopo le 18:00. Da questo orario in avanti, frac e smoking sono am-
messi più che volentieri. Sì, hai capito bene, proprio il frac con giacca
nera a “coda di rondine” e risvolti in seta e lo smoking con fascia in vita
e revers a scialle o a lancia. Naturalmente per capire quale abito faccia
più al tuo caso è importante tenere in conto non solo l’orario, ma anche
il luogo, la stagione e soprattutto la socialità. Soltanto tu sarai in grado
di capire se sia il caso di vestire in frac o indossare, nonostante la tarda
ora, un bel tight tre pezzi.
Lo sapevi che...
Il rever, o bavero, è il risvolto al collo di una giacca. Esso può essere “a lancia”, tipico delle giacche mono e dop-
piopetto a uno o due bottoni, e altro non è che quello del tight. Oppure “a scialle”, caratterizzato dalla la man-
canza del cran, il taglio che separa il rever vero e proprio dal colletto. Quest’ultimo è tipico delle giacche da
smoking, ad un petto, e delle giacche da camera.
Il testimone
Se quasi tutti i vademecum dell’eleganza da cerimonia offrono soluzio-
ni e suggerimenti circa l’abito dello sposo e le alternative di stile per i
vari invitati, quasi nessuno si sbilancia riguardo l’outfit dell’ospite più
speciale, la spalla chic dello sposo: il testimone.
Per ciò che riguarda tight e mezzo tight, ricorda che dovranno essere
indossati abbottonati e preferibilmente con un fiore bianco all’occhiello.
In occasione di matrimoni davvero speciali, potrai esibire guanti candidi
e un bel cilindro, abbinato al colore dell’abito. Ma bada bene, durante la
cerimonia vanno accuratamente sfilati e tenuti in mano.
Il testimone 28
Ti guardi allo specchio e
ti senti davvero “troppo”
formale? Bene, concediti
un dettaglio osé, senza
strafare ovviamente. Piutto-
sto che indossare un paio di clas-
siche calze in filo di scozia nere o blu
notte, sbizzarrisciti nelle nuances. Multi-
color, a righe, a rombi, a quadri, oppure -
ultra snob - bordeaux o rosso fuoco. Qui
ti è concesso.
Il testimone 29
Anche per il testimone è d’obbligo la camicia bianca, magari in piquet,
con collo alla francese e polsini singoli o doppi per i gemelli. Cravatta o
plastron siano sobri e in tinta unita, possibilmente non della stessa
nuance scelta dallo sposo. Le scarpe, comode (sarai in piedi per tanto
tempo), sicuramente nere in vitello opaco. Delle belle stringate.
Lo sapevi che...
Tight e mezzo tight: la differenza. Ebbene, il tight si compone di una giacca a coda in lana nera o grigio antracite
con pantalone grigio scuro a righe, gilet monopetto a cinque bottoni o doppiopetto sciallato. Il mezzo tight non
si scosta dal tight classico per tessuti e abbinamenti, ma presenta una giacca senza coda, che diventa corta,
arrotondata sul davanti e dritta sul fondo dietro.
L’invitato
D’accordo che tutti i riflettori saranno puntati addosso agli sposi, ma
anche gli invitati meritano la loro parte da protagonisti. Anche tu dovrai
essere inappuntabile quindi, però - bada bene - non troppo stravagan-
te, non sia mai che tu possa dare troppo nell’occhio e rubare la scena
allo sposo. La parola d’ordine sarà “libertà ponderata”.
L’invitato 31
La pochette o fazzoletto
da taschino si abbina di
norma alla cravatta,
evitando che il tessuto sia
proprio lo stesso, ma
magari riprendendo uno dei
colori di quest’ultima e mescolandolo in
una elegante fantasia. Ben inteso che
pochette bianca con camicia bianca resta
un abbinamento perfetto. La cintura deve
essere in pelle e dello stesso colore delle
scarpe. La fibbia intonata con il colore
della cassa dell’orologio da polso.
L’invitato 32
La camicia sarà bianca o tinta di un azzurro chiarissimo. Se pensi che a
una certa ora la giacca diventi troppo ingombrante, gioca d’astuzia e
indossa un gilet, in tinta con l’abito oppure in contrasto. Così, se avrai
voglia di alleggerirti durante il party o sentirti più a tuo agio nel mo-
mento delle danze, resterai comunque elegantemente assortito. Gli
amanti delle bretelle potranno indossarle, ma sicuramente sotto l’eve-
ntuale gilet.
Anche gli accessori fanno la loro parte: evita quelli troppo casual. E per
finire, in caso di cerimonie diurne, completa il tutto con un super paio
di occhiali da sole, preferibilmente scuri, che, ça va sans dire, toglierai
poco prima dell’inizio della cerimonia.
Lo sapevi che...
Il termine “bretella” deriva dal francese “bretelle”, che è la traduzione dal tedesco antico “brittil” che vuol dire
“briglia”. Seppur nella forma più semplice e primitiva, si può far risalire la loro invenzione al 1820, grazie
all’intuizione di un sarto, Albert Thurston, proprietario di un emporio al numero 27 di Panton Street a Londra,
che ne fece un marchio distintivo della sua linea di moda.
Occasioni
speciali
Black Tie 35
Tradizionalmente le
scarpe da smoking sono
le cosiddette “pumps”, le
ciabatte scollate di verni-
ce con un fiocco di seta al
posto delle stringhe. Oggi ci si
può anche permettere, rispetto all’occasi-
one, di indossare delle Oxford lisce in
cuoio. Qualunque sia la scarpa che andre-
te a indossare, le calze saranno sempre in
seta nere e lunghe al ginocchio.
Black Tie 36
Nero anche per i pantaloni, assolutamente senza risvolto, senza tasche
posteriori e decorati con una sottile banda di raso nero (il “gallone”)
applicata lungo le cuciture esterne dalla vita all’orlo. I pantaloni non
prevedono neanche i passanti per la cintura, per questo l’ideale è avere
uno smoking su misura, da poter indossare con o senza bretelle e per-
sonalizzare a piacere.
Lo sapevi che...
Il Papillon… “Black Tie”, o “Cravate Noire” alla francese, è un’espressione di origine britannica, abbreviazione
della più completa versione Black Bow Tie. Infatti anche se Tie vuol dire cravatta, in questo caso si parla
proprio del farfallino, o papillon. Che sarà in seta o in raso nero, in pendant con la fusciacca, e possibilmente
da annodare a mano.
Optional Black Tie
È un tipo di dress code che va diffondendosi sempre più largamente
negli ultimi anni e sta a indicare la possibilità riservata agli uomini di
indossare un abito, rigorosamente nero, che non sia il classico smoking.
Una chance non da poco, considerando che c’è una vastissima gamma
di soluzioni fatte appositamente al caso che ti permetteranno di fare
bella figura anche senza il classico “papillon suit”.
Lo sapevi che...
La camicia con il collo "ad alette", detto anche "diplomatico", è la variante più formale del guardaroba maschi-
le. Il colore è sempre bianco, le maniche lunghe e il tessuto cotone o seta. Due caratteristiche che rendono
questa camicia diversa dalle altre sono: "lo sparato", quella parte di tessuto in corrispondenza del torace, che
consiste in una serie di plissé verticali del tessuto, terminanti giusto appunto sopra la vita, e "il cannone", un
lembo di stoffa che ricopre l'intera fila di bottoni.
Tempo libero
Autunno Inverno 42
Un look invernale da
“tempo libero” che si
rispetti, con protagonista
il blazer, presta un’atte-
nzione moderata alle
scarpe. Che potranno essere dei
comodi mocassini con nappine o degli
stivaletti, entrambi a suola in gomma o
cuoio ed entrambi in pelle battuta o
scamosciata. Noi ti suggeriamo lo scamo-
sciato, anche se si trattasse di stringate,
per completare il look con quell’appeal
décontracté tipico da vita in relax.
Autunno Inverno 43
Già che sei libero e spensierato, azzarda con i colori dei calzini, sia mo-
nocolore, a quadri, a righe, a fantasia. La camicia invece sarà bianca o
azzurra, oppure colorata ma preferibilmente di un colore caldo. Sì alle
righe e ai quadri se il blazer è monocolore. Al posto della camicia, e di
appassionati ce ne sono tanti, un pullover raso gola o un dolcevita sa-
ranno perfetti. Ultrachic? Allora bianco.
Lo sapevi che...
Si narra che il blazer sia nato nella prima metà del diciannovesimo secolo, quando alcuni ufficiali della fregata
HMS Blazer convinsero il loro comandante a chiedere ai fornitori ufficiali della marina delle nuove giacche.
Queste erano a doppio petto blu con bottoni d’oro. La nuova versione piacque così tanto alla Regina Vittoria,
che la fece diventare la nuova uniforme ufficiale della Royal Navy.
Primavera Estate
Bel tempo, sole, prime passeggiate all’aperto, weekend fuori porta e
cene en plein air. Bene. Il blazer che ti ha accompagnato durante i mo-
menti di svago in inverno, può essere perfetto anche durante i mesi più
caldi. Certo non ne indosserai uno in lana o cashmere, ma opterai per
una variante più colorata in cotone o fresco lana. Se sei in cerca di qual-
cosa di più chic, ti consigliamo un abito in lino: leggero, fresco e multiu-
so, è sicuramente la soluzione migliore.
Primavera Estate 45
Parlando di scarpe,
durante i mesi più caldi,
il discorso si amplia signi-
ficativamente. Indossare
le stringate potrebbe essere
un po’ scomodo, ma in generale
tutte le scarpe con suola in cuoio, specie
in estate, risultano troppo pesanti.
Perciò, cogli la palla al balzo e scegli un
bel paio di scarpe da tennis, oppure dei
mocassini con la suola in gomma.
Primavera Estate 46
Anche durante la bella stagione, sono i pantaloni con le pinces a farla
da padrone. In questo caso però hai completa libertà coi colori. Con o
senza risvolto, è indifferente. Oltre a questa variante classica però
ricorda che anche i tuoi chinos potranno essere indossati con estrema
disinvoltura sotto il blazer, magari accompagnati da una bella camicia
a righe o una polo.
Chinos a loro volta sostituibili con un ancor più sportivo paio di jeans.
Sì, proprio quelli american style. E non temere, qui il rischio di incorrere
in scivoloni d’immagine è davvero minimo. Certo, nel caso dei jeans,
evita lavaggi particolari o strappi improbabili.
Lo sapevi che...
I pantaloni con le pinces sono sempre di moda, ma perché? Perché regalano a qualsiasi gamba una forma
perfetta adattandosi alla vita di colui che li indossa. Anche se già una sola pince è sufficiente a donare un’ottima
vestibilità, esse sono per lo più doppie: all’inglese, cioè rivolte verso l’esterno, oppure alla francese, piegate
verso l’interno per snellire la coscia. Il risvolto, quando c’è, resta sempre compreso fra i 4 e i 5 centimetri.
GUIDA allo STILE