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GUIDA allo STILE

Soluzioni pratiche per il gentiluomo contemporaneo


“L’abito fa l’uomo”

Così Keller titolava sul finire dell’Ottocento una sua celebre novella. E di
certo non sbagliava. Ciò che vestiamo racconta chi siamo, le scelte che
abbiamo operato, il tempo che dedichiamo a noi, la cura che riserviamo
nell’incontro con gli altri. È dunque così importante ciò che indossiamo?
La risposta è senz’altro sì, perché eleganza è prima di tutto educazione
e gentilezza, un valore estetico e una necessità, al di là dei tempi, dei
luoghi, delle mode.

La scelta dell’abito adatto è un affare non da poco, e sebbene una re-


cente tendenza si ostini a farci credere che la moda pronta sia in grado
di sostituire le buone vecchie maniere del vestire, così non è. Un abito
su misura non è un campione riprodotto in larga scala ed esposto -
magari anche in maniera attraente - in un grande store del centro città.
ll punto di vista cambia, torna a essere ciò che era: non è il cliente ad
adattarsi all’abito, ma è l’abito che si modella rispetto al nostro corpo, in
base al nostro gusto, alle nostre esigenze.

Abito su misura significa responsabilità, coerenza e attenzione


nell’impiego dei materiali, evitando dispersioni e puntando tutto sulla
qualità del prodotto, garanzia che assicura una lunga vita al nostro
capo. Vestire su misura è un pensiero attorno all’eleganza, rivolto a
intenditori e a neofiti dello stile, che si conferma come la soluzione più
giusta per essere sempre adeguati al luogo, al tempo, al parterre.

Ma come scegliere cosa indossare? Noi di Lanieri abbiamo pensato di


raccontare ogni “dress code” rispetto alla sua occasione d’uso, per darti
la possibilità, senza spendere troppo tempo, di trovare all’interno di
queste pagine il look su misura che fa al caso tuo. Più una serie di consi-
gli che torneranno utili quando ti ritroverai davanti allo specchio o,
meglio ancora, già tra la folla.
Indice

Business Occasioni speciali

In ufficio 5 Black Tie 35

Il colloquio 8 Optional Black Tie 38

Casual Friday 11

Cocktail Tempo libero

Cena di lavoro 15 Autunno inverno 42

Appuntamento romantico 18 Primavera estate 45

Party con gli amici 21

Cerimonia

Lo sposo 25

Il testimone 28

L’invitato 31
Business

In ufficio Il colloquio Casual Friday


In ufficio
Il famigerato “dress code” da lavoro è una questione che prima o poi
tocca affrontare a chiunque. Rispetto a un tempo oggi le cose sono
cambiate. La formalità a tutti i costi è per lo più bandita da qualsiasi
ambiente lavorativo. Ciò che conta sono le tue capacità relazionali, la
tua disinvoltura, le tue competenze. Le quali però, se “ben vestite”, ot-
terranno il doppio del successo.

Spirito brillante, capacità e naturalezza nei modi sono le tue carte vin-
centi. È vero però che tutti questi fattori si rifletteranno anche su ciò
che indosserai. Ti proponiamo perciò un paio di alternative strategiche
che ti garantiranno un look a prova di “elegantiae arbiter”.

In ufficio 5
Ti consigliamo di perso-
nalizzare le tue giacche
per l’ufficio con bottoni in
corno o in toni di madre-
perla molto sobri. Le asole
rimarranno tono su tono e le pochette
saranno anch’esse abbastanza sobrie. Il
modo migliore per sbizzarrirsi in ufficio è
giocare con dettagli nascosti come la
fodera interna della giacca e la cintella
dei pantaloni.

Abito doppiopetto blu


Camicia bianca con colletto semi italiano
Cravatta micro fantasia in lana
Pochette bianca in cotone

Abito monopetto grigio gessato


Camicia bianca con colletto italiano
Cravatta tinta unita in seta
Pochette bianca in cotone

In ufficio 6
Immancabile il monopetto, naturalmente grigio, un classico. Antracite,
tinta unita e a due bottoni, oppure gessato, tre bottoni e con doppio
spacchetto sul retro. Se te la senti di allontanarti un po’ dalla sicurezza
del grigio, prova la variante in fantasia Principe di Galles ma tono su
tono. Più d’impatto rispetto al monopetto, il doppiopetto è ideale per
chi ha già buona dimestichezza con il savoir faire da ufficio. Bellissime
le varianti color blu e marrone scuro.

Per ciascuna di queste varianti d’abito, le camicie saranno prevalente-


mente in cotone bianche o azzurre, con consistenza variabile a secon-
da della stagione e colletto all’italiana. Le scarpe saranno stringate,
nere o testa di moro, a seconda dell’abito. Ben lucidate e in ordine. Fon-
damentale la cravatta. Ottima in entrambi i casi la tinta unita oppure
delle micro fantasie che riprendano nella trama la stessa nuance
dell’abito. Se sei nel mood giusto, osa con il colore!

Lo sapevi che...

Il “principe di Galles” deve il suo nome al regnante che lo rese famoso attorno agli anni ’30, ovvero Edoardo
VIII d’Inghilterra, noto in tutto il mondo per il suo stile inconfondibilmente dandy. Ma il primo a indossare
abiti confezionati con questo tessuto fu il nonno di Edoardo VIII, il Duca di Windsor Edoardo VII, che iniziò a
indossarlo in occasione di eventi mondani sportivi. Da lì in poi tutto il resto è storia.
Il colloquio
Non solo ci sforziamo di essere concentrati per ottenere il lavoro a cui
aspiriamo, senza darlo a vedere ovviamente, ma ci tocca anche pensare
a “cosa mettere per” fare colpo su chi incontreremo durante il colloquio.
“La prima impressione è quella che conta”, ci hanno detto. Vero, ma non
troppo. E allora vediamo di capirci meglio. Cosa va bene e cosa, per
varie ragioni, è meglio non sperimentare.

Il colloquio 8
Se il colloquio è alle
porte, l’abito dovrà
essere perfetto in ogni
suo aspetto. E le stesse
accortezze che riservi a
giacca e pantalone, le adotterai
anche per i polsini e il colletto della cami-
cia, sempre candidi e in ordine, così come
le scarpe, tirate naturalmente a lucido.
Ma attenzione, tutto fuorché sentirsi (e
peggio sembrare) imbalsamati apposita-
mente per l’occasione.

Abito monopetto blu


Camicia bianca con colletto semi francese
Cravatta regimental in lana
Pochette bianca in cotone

Il colloquio 9
Certamente scegliere un abito su misura è un dettaglio che salterà agli
occhi dei tuoi selezionatori. Mantieniti sul classico. Un completo con
giacca due bottoni nei toni del del blu con doppio spacco sul retro
donerà un’ottima forma alla tua presenza dando risalto alle spalle. Assi-
curati che le maniche siano lunghe il giusto: il polsino della camicia
deve intravedersi, ma non più di un centimetro e mezzo. Fai un paio di
prove a casa e non essere troppo fiscale.

Qui la scelta del colore della camicia è facile, bianca o azzurra, colletto
all’italiana, ideale per accogliere la cravatta, anch’essa di un colore
sobrio oppure in micro fantasia, sempre in linea con l’immagine del
look. Le scarpe, nere, saranno delle classiche brogue, modello Oxford,
con l’allacciatura chiusa per via delle alette cucite sotto la mascherina
della scarpa, oppure modello Derby, con allacciatura aperta e alette
sopra la mascherina.

Lo sapevi che...

In origine erano dei soldati croati arruolati da Luigi XIII a indossarla per proteggersi dal freddo. Il
termine cravatta si suppone derivi infatti da “cravate” deformazione alla francese dell’aggettivo
“croate”. Di regno in regno, si diffonde in tutta Europa e nella seconda metà del XIX secolo cambia
forma, si assottiglia e si allunga. Finché nel 1926, l’inventore newyorkese Jesse Langsdorf ha l’idea di
tagliare il tessuto in diagonale e confezionarlo in tre parti. Nasce la nostra cravatta.
Casual Friday
Se negli Stati Uniti degli anni Ottanta fu quasi una rivoluzione, non si
può dire che accadde lo stesso nell’Italia dei Novanta, dove l’abbigl-
iamento da Casual Friday si è mosso piano e in sordina. Fortunatamen-
te oggi anche noi siamo felici di poterci permettere un look più rilassa-
to, almeno per un giorno alla settimana, l’ultimo che ci tocca trascorrere
in ufficio: il venerdì.

Parlando di venerdì casual non ci riferiamo a un dress code ben definito,


ma una vasta gamma di opzioni e possibili trovate di stile. Anche se
spesso tutte queste opportunità piuttosto che facilitarci il compito della
scelta hanno l’effetto opposto. E allora, che cosa indossare quando non
abbiamo l’obbligo - salvo rare eccezioni - di vestire in completo e cra-
vatta?

Casual Friday 11
Durante i mesi più
freddi, al posto delle clas-
siche camicie o dei pullo-
vers con scollo a V, opta
pure per un dolcevita. Nero,
adatto a tutte le palette colori, blu
scuro, sempre perfetto, oppure avorio o
bianco, ultra chic. E se ne hai la possibili-
tà personalizza i bottoni del tuo blazer.
Completa poi il look con un comodo paio
di stringate o stivaletti in camoscio.

Giacca monopetto blu


Pantaloni grigi in lana
Camicia a righe con colletto italiano
Cravatta blu in lana
Pochette bianca in cotone

Blazer monopetto verde


Chinos blu
Camicia bianca con colletto button-down
Cravatta fantasia in seta e lino
Pochette bianca in cotone

Casual Friday 12
Per chi proprio non riesce a rinunciare alla “sicurezza” della giacca, lo
spezzato è la soluzione più idonea. Il blazer sarà il grande protagonista
del tuo look e il bello è che potrai sbizzarrirti negli abbinamenti e nella
scelta dei colori. Un verde scuro, o un marrone, accompagnati da un
pantalone blu o un paio di chinos. Per gli amanti del classico, insostitui-
bile il blazer blu scuro da indossare con un paio di pantaloni grigi
oppure, ancora meglio, un jeans.

Visto che ti è concesso spaziare con capispalla e pantaloni, per ciò che
riguarda le camicie ti consigliamo di puntare sul bianco, collo francese
o button-down, da abbinare a una cravatta in tinta unita o, per i più
esperti, a una dal vivace design stampato. Se proprio non hai voglia di
indossare la cravatta, un morbido maglione in filo di cashmere o
cotone farà al caso tuo. Scollo a V, classico, oppure raso gola, da indos-
sare entrambi con camicia. Per la seconda alternativa, se il tuo ambien-
te di lavoro lo consente, potrai anche lasciare in guardaroba la camicia
e indossare una t-shirt invisibile.

Le scarpe, qualunque sia il look, saranno modello Derby, ma anziché le


classiche nere potrai azzardare delle belle tonalità di marrone, in pelle
o scamosciato, ma mai troppo chiaro. Scamosciati potranno essere
anche i mocassini con frange o nappine e comoda suola in gomma.

Lo sapevi che...

Il colletto “alla francese” ha punte aperte, mai troppo lunghe e si indossa con la cravatta. È un colletto formale
portato in auge dal Duca di Windsor, che lo abbinava a cravatte dai nodi ampi. Il colletto “all’italiana” è ideale
per occasioni formali e business suit. Ha le punte più ravvicinate tra loro e quindi adatte a ospitare cravatte
sottili dai nodi discreti.
Cocktail

Cena di lavoro Appuntamento Party


romantico con gli amici
Cena di lavoro
Non si tratta di un ambiente d’ufficio vero e proprio, ma è come se lo
fosse, con la “simpatica aggravante” che non tutti gli abiti che indossi
normalmente di giorno potranno andare bene anche in occasione di
una cena di lavoro. Ma guai farsi prendere dal panico, basterà fare un
po’ di attenzione agli abbinamenti e alla scelta colori, e il gioco sarà
fatto.

Se il tuo capo o i tuoi colleghi ti invitano a una cena o a un cocktail, non


hai nulla di cui temere. È ormai prassi che sia così in qualsiasi ambiente
lavorativo, perciò dovrai saper sfruttare questa occasione a tuo favore,
intessendo preziose relazioni e facendoti notare, sia a livello meramente
caratteriale, sia rispetto alla tua preparazione. Ma veniamo al look.

Cena di lavoro 15
Bene i colori scuri, ma se
si tratta di primavera o
estate, farai un figurone
anche sfoggiando colori
più in linea con la stagione.
Sia dei finestrati con dettagli di
colori a contrasto, sì alle gradazioni di blu
che tendono al denim, e per gli spezzati
scegli tessuti estivi come la gabardine da
abbinare a dei pantaloni chinos.

Abito monopetto blu spigato


Camicia bianca con colletto italiano
Cravatta regimental in seta
Pochette bianca in seta

Abito monopetto grigio occhio di pernice


Camicia bianca con colletto italiano
Cravatta fantasia in seta
Pochette bianca in seta

Cena di lavoro 16
Qualora si trattasse di una cena in piedi o un pranzo seduti, non sba-
glierai affidandoti a un abito di colore scuro. Un bel completo blu notte
o grigio antracite, abbinato a una camicia bianca e a una cravatta an-
ch’essa di colore scuro, ma con dei leggeri toni di colore. Per l’abito
vanno bene le fantasie, purché non troppo vistose. Noi ti consigliamo
per l’opzione in blu un sobrio spigato e nel secondo caso un occhio di
pernice. Rigorosi quanto sobri e luminosi.

Per quanto riguarda le scarpe, un paio di stringate ben lucide sono


d’obbligo. Un ultimo appunto: cerca prima dell’evento di capire chi
incontrerai, dove e cosa accadrà. Una volta lì poi, dosa bene le parole,
sorridi, bevi il giusto e gioca le tue carte al meglio.

Lo sapevi che...

La “gabardine”, pronunciato all’italiana “gabardina”, è un tessuto in filato pettinato in tinta unita, con trama a
saia che crea una sottilissima armatura diagonale. Per intenderci è quello del famoso impermeabile trench che
Humphrey Bogart sfoggiava in Casablanca. L’origine del nome è controversa. C’è chi ritiene prenda spunto dal
nome di un mantello di lana in uso in Francia nel Rinascimento, e chi invece lo associa al termine spagnolo
utilizzato nel medesimo periodo per indicare le uniformi degli operai.
Appuntamento romantico
Ebbene sì, la risposta a questa domanda vale davvero 1 milione di dolla-
ri. Ed è forse il quesito che più affanna noi uomini. Come vestirsi per un
appuntamento? La soluzione è più intuitiva di quanto si creda. Ma an-
diamo per ordine: partiamo proprio dal primo appuntamento. Quello in
base al quale, se avremo la fortuna di essere “promossi”, potremo poi
sperare in un seguito tutto da scoprire.

Prima regola fondamentale, che vale tendenzialmente per ogni circo-


stanza, ma in questa più che mai: sii te stesso. Per darti la giusta dose
di confidenza, ti suggeriamo di puntare sul classico, ma non troppo im-
postato. È la ragazza che ti piace, non il tuo capo.

Appuntamento romantico 18
Parliamo di scarpe. Bene
le stringate, blu, nere o
marroni, e bene anche i
mocassini con la suola in
gomma e le nappine.
Ammesse le scarpe da tennis o
quelle da ginnastica per dare un tocco
casual. D’inverno irrinunciabili gli stiva-
letti o i desert boots. In estate i più naif
potranno azzardare un comodo paio di
espadrillas, ma solo in casi del tutto ecce-
zionali.

Giacca monopetto finestrata blu


Pantaloni chinos beige
Camicia denim con colletto button-down
Pochette bianca in cotone

Abito monopetto verde foresta


Camicia a righe con colletto semi italiano
Pochette fantasia in cotone

Appuntamento romantico 19
Se il luogo in cui avverrà l’appuntamento lo richiede, indossa un com-
pleto che non ricordi quello dell’ufficio! Un verde intenso, informale ma
davvero cool, sarò perfetto. Se invece vuoi qualcosa di più easy, conce-
diti uno spezzato, con il quale potrai sbizzarrirti nella scelta del colore
della giacca. Un bel finestrato marrone o blu indossato con dei pantalo-
ni beige, magari chinos, oppure una giacca tinta unita chiara portata su
un pantalone scuro. Per quanto riguarda la camicia, potrà essere in
tinta unita (magari denim) o a righe. La cravatta lasciala a casa, ma non
dimenticare il fazzoletto nel taschino!

Lo sapevi che...

Il tessuto “finestrato” o “overchecked” non è altro che un particolare motivo del tweed. E il tweed, conosciuto
dai più, è un tipo di tessuto di origine scozzese il cui nome deriverebbe, secondo la leggenda, da una cattiva
pronuncia della parola “twil” o “tweel”, che significa armatura. La stessa armatura risultante dall’intreccio delle
rigature diagonali o dei quadrati.
Party con gli amici
È la situazione più spensierata fra gli eventi con dress code cocktail
attire, dove potrai sbizzarrirti nella scelta di abbinamenti e colori. Sei
con i tuoi amici, sei libero di sperimentare, con loro puoi farlo senza cor-
rere il rischio di essere giudicato. Naturalmente rispettando le regole
del buon vestire e con l’obiettivo, sempre, di essere vestito nel modo
“giusto”.

Party con gli amici 21


Fantasia anche per le
scarpe, che potranno
essere delle classiche
Oxford, quanto un bel
paio di stivaletti o mocassi-
ni. Solo ed esclusivamente in
questo caso, potrai indossare delle
scarpe da tennis o da ginnastica, ma
sempre tenendo conto del contesto.

Giacca monopetto blu hopsack in lana


Camicia bianca con colletto francese
Chinos chiari
Pochette fantasia in cotone

Abito monopetto grigio principe di galles


Camicia bianca con colletto francese
Pochette bianca in cotone

Party con gli amici 22


Che si tratti di una cena o un cocktail, hai ampio spazio per dare spunto
a nuovi look o indossare “quel” famoso abito comprato e da sempre
riposto nell’armadio. Se vuoi, osa con dei colori particolari, magari un
abito blu elettrico o un burgundy. Di norma, se lavori di fantasia nella
scelta dell’abito, sii moderato in quella degli accessori. Se invece cerchi
due alternative più essenziali, ti consigliamo due facili opzioni: un com-
pleto in principe di galles con riga nel disegno a contrasto e revers
larghi a indicare la tua cultura sartoriale, oppure uno spezzato con
giacca blu doppiopetto in hopsack abbinato a dei pantaloni chinos
chiari.

La camicia sarà indifferente, purché abbinata con criterio. Evita fanta-


sie e quadretti, e concentrati più su tinta unita o righe. La cravatta va
bene, ma già da metà cena in poi potrai, all’occorrenza, arrotolarla e
riporla nel taschino della giacca. Ti darà anche un certo tono da viveur
americano.

Lo sapevi che...

Oxford detta anche Francesina, è il modello di scarpa più diffuso e si presta a molte varianti. Si caratterizza per
il fatto che il gambetto, cioè la parte posteriore della tomaia che va a chiudersi sul collo del piede dove si trova
l’allacciatura, è cucito sotto la mascherina, la parte anteriore della tomaia.
Cerimonia

Lo sposo Il testimone L’invitato


Lo sposo
Niente paura. Tutto è sotto controllo, ma sappi che sarai tu il protagoni-
sta della festa, secondo soltanto alla sposa. Si tratti di un matrimonio
raccolto o di un ricevimento in grande stile, il nostro consiglio è puntare
sempre sui grandi classici della tradizione formale.

Tight e mezzo tight restano le alternative più accreditate per essere


degli sposi impeccabili. In tre pezzi ovviamente: gilet, giacca e pantalo-
ne. Ma a quali colori affidarsi? Senza dubbio il nero, evergreen dell’ele-
ganza per lui. I più audaci potranno concedersi anche un bel grigio per-
lato, decisamente di grande effetto. Se la cerimonia sarà d’impronta
meno formale, la scelta più elegante è sicuramente il look tre pezzi co-
stituito da: giacca e pantaloni blu scuro, gilet grigio perla, cravatta ar-
gentata e pochette bianca. Riguardo al tessuto, ti consigliamo di optare
per un lana misto seta, luminoso ma elegante al tempo stesso. I bottoni
della giacca dovranno essere in madreperla, mentre per la pochette
opta per un tessuto lino misto cotone, ti assicurerà una piega perfetta!

Lo sposo 25
Un consiglio che
prescinde dall’armame-
ntario da matrimonio
riguarda la tua forma
fisica. Se puoi, cerca di
prendertene cura, controlla la
tua dieta e pensa al tuo benessere menta-
le. Ciò faciliterà ogni tua scelta. Detto
questo, ricorda che un abito su misura
sarà capace di valorizzarti al meglio,
qualsiasi sia il tuo aspetto fisico, e ti rega-
lerà anche la giusta dose di sicurezza con
cui affrontare il tuo giorno importante!

Abito monopetto blu notte


Gilet grigio perla in lana e seta
Camicia bianca con colletto francese
Cravatta argento in seta

Lo sposo 26
Sappiamo bene però che è buona norma scegliere il proprio abito
rispetto all’orario in cui avverrà la cerimonia. Il galateo dello sposo sug-
gerisce infatti un’altra doppietta di alternative per le celebrazioni previ-
ste dopo le 18:00. Da questo orario in avanti, frac e smoking sono am-
messi più che volentieri. Sì, hai capito bene, proprio il frac con giacca
nera a “coda di rondine” e risvolti in seta e lo smoking con fascia in vita
e revers a scialle o a lancia. Naturalmente per capire quale abito faccia
più al tuo caso è importante tenere in conto non solo l’orario, ma anche
il luogo, la stagione e soprattutto la socialità. Soltanto tu sarai in grado
di capire se sia il caso di vestire in frac o indossare, nonostante la tarda
ora, un bel tight tre pezzi.

Ma passiamo alla camicia: rigorosamente bianca. Evita persino l’azzurro


chiaro o il grigio, privilegia sempre il classico. Se hai voglia di sfoggiare
un bel paio di gemelli, magari antichi e decorati oppure moderni in ar-
gento o platino, assicurati che i polsini siano doppi. Il collo sia alla fran-
cese, è più comodo e si presta bene ad accogliere cravatte o plastron.
Questi ultimi senz’altro monocolore: nero, bianco oppure grigio, a se-
conda dell’abito e del vostro gusto. E infine le scarpe, stringate e ade-
guate alla temperatura, nere opache e in pelle di vitello. Se però indossi
un frac oppure uno smoking, allora osa un bel paio di oxford in vernice.
Il colpo d’occhio sarà assicurato.

Lo sapevi che...

Il rever, o bavero, è il risvolto al collo di una giacca. Esso può essere “a lancia”, tipico delle giacche mono e dop-
piopetto a uno o due bottoni, e altro non è che quello del tight. Oppure “a scialle”, caratterizzato dalla la man-
canza del cran, il taglio che separa il rever vero e proprio dal colletto. Quest’ultimo è tipico delle giacche da
smoking, ad un petto, e delle giacche da camera.
Il testimone
Se quasi tutti i vademecum dell’eleganza da cerimonia offrono soluzio-
ni e suggerimenti circa l’abito dello sposo e le alternative di stile per i
vari invitati, quasi nessuno si sbilancia riguardo l’outfit dell’ospite più
speciale, la spalla chic dello sposo: il testimone.

Buona norma vuole che il testimone segua, in quanto a look, la scelta


dello sposo o, quando sia la circostanza a richiederlo, quella del padre
oppure del fratello (sempre dello sposo, ben inteso). In termini pratici,
qualora il protagonista vesta in tight, anche il testimone sarà in tight,
laddove il primo abbia optato per lo smoking, così si comporterà di
conseguenza il secondo.

Per ciò che riguarda tight e mezzo tight, ricorda che dovranno essere
indossati abbottonati e preferibilmente con un fiore bianco all’occhiello.
In occasione di matrimoni davvero speciali, potrai esibire guanti candidi
e un bel cilindro, abbinato al colore dell’abito. Ma bada bene, durante la
cerimonia vanno accuratamente sfilati e tenuti in mano.

Il testimone 28
Ti guardi allo specchio e
ti senti davvero “troppo”
formale? Bene, concediti
un dettaglio osé, senza
strafare ovviamente. Piutto-
sto che indossare un paio di clas-
siche calze in filo di scozia nere o blu
notte, sbizzarrisciti nelle nuances. Multi-
color, a righe, a rombi, a quadri, oppure -
ultra snob - bordeaux o rosso fuoco. Qui
ti è concesso.

Abito monopetto blu


Gilet blu in lana
Camicia bianca con colletto semi italiano
Cravatta blu in seta

Il testimone 29
Anche per il testimone è d’obbligo la camicia bianca, magari in piquet,
con collo alla francese e polsini singoli o doppi per i gemelli. Cravatta o
plastron siano sobri e in tinta unita, possibilmente non della stessa
nuance scelta dallo sposo. Le scarpe, comode (sarai in piedi per tanto
tempo), sicuramente nere in vitello opaco. Delle belle stringate.

Benché una recente tendenza provi a sdoganarli come dettagli di stile,


non cedere alle avance di dettagli traslucidi e giacche profilate. Nel
caso tu scelga di indossare un abito blu, orientati su una tonalità inten-
sa e scura e abbina un gilet tono su tono. Va da sé che, qualora i testi-
moni siano due o tre, sarebbe opportuno accordarsi preventivamente
sul look per evitare qualsivoglia tipo di svista o incidente spiacevole.

Lo sapevi che...

Tight e mezzo tight: la differenza. Ebbene, il tight si compone di una giacca a coda in lana nera o grigio antracite
con pantalone grigio scuro a righe, gilet monopetto a cinque bottoni o doppiopetto sciallato. Il mezzo tight non
si scosta dal tight classico per tessuti e abbinamenti, ma presenta una giacca senza coda, che diventa corta,
arrotondata sul davanti e dritta sul fondo dietro.
L’invitato
D’accordo che tutti i riflettori saranno puntati addosso agli sposi, ma
anche gli invitati meritano la loro parte da protagonisti. Anche tu dovrai
essere inappuntabile quindi, però - bada bene - non troppo stravagan-
te, non sia mai che tu possa dare troppo nell’occhio e rubare la scena
allo sposo. La parola d’ordine sarà “libertà ponderata”.

Anzitutto, vestiti in tono adeguato al tipo di matrimonio. Non è scortese


chiedere indicazioni agli sposi sull’abbigliamento. Per ciò che riguarda
l’abito, punta su un bel monopetto blu notte oppure grigio scuro. E se
l’evento è di sera, azzarda con un bel completo in tessuto lana misto
seta, la scelta perfetta per giocare con i vari effetti di luce.

L’invitato 31
La pochette o fazzoletto
da taschino si abbina di
norma alla cravatta,
evitando che il tessuto sia
proprio lo stesso, ma
magari riprendendo uno dei
colori di quest’ultima e mescolandolo in
una elegante fantasia. Ben inteso che
pochette bianca con camicia bianca resta
un abbinamento perfetto. La cintura deve
essere in pelle e dello stesso colore delle
scarpe. La fibbia intonata con il colore
della cassa dell’orologio da polso.

Abito monopetto blu


Gilet a contrasto in lana
Camicia bianca con colletto francese
Cravatta in seta
Pochette in seta

L’invitato 32
La camicia sarà bianca o tinta di un azzurro chiarissimo. Se pensi che a
una certa ora la giacca diventi troppo ingombrante, gioca d’astuzia e
indossa un gilet, in tinta con l’abito oppure in contrasto. Così, se avrai
voglia di alleggerirti durante il party o sentirti più a tuo agio nel mo-
mento delle danze, resterai comunque elegantemente assortito. Gli
amanti delle bretelle potranno indossarle, ma sicuramente sotto l’eve-
ntuale gilet.

Le scarpe, ovviamente adeguate alla stagione, dovranno essere nere in


pelle di vitello opaca, modello oxford, come quelle dello sposo e dei te-
stimoni. Mai troppo lucide, con calze nero o grigio scuro in cotone o filo
di scozia, purché lunghe fin sotto al ginocchio. Per i matrimoni di
giorno, magari non eccessivamente formali, anche un bel paio di strin-
gate in pelle marrone oppure dei pratici mocassini scuri potranno
essere delle valide alternative alle classiche oxford nere. Purché non
stridano con il resto del look.

Anche gli accessori fanno la loro parte: evita quelli troppo casual. E per
finire, in caso di cerimonie diurne, completa il tutto con un super paio
di occhiali da sole, preferibilmente scuri, che, ça va sans dire, toglierai
poco prima dell’inizio della cerimonia.

Lo sapevi che...

Il termine “bretella” deriva dal francese “bretelle”, che è la traduzione dal tedesco antico “brittil” che vuol dire
“briglia”. Seppur nella forma più semplice e primitiva, si può far risalire la loro invenzione al 1820, grazie
all’intuizione di un sarto, Albert Thurston, proprietario di un emporio al numero 27 di Panton Street a Londra,
che ne fece un marchio distintivo della sua linea di moda.
Occasioni
speciali

Black Tie Optional


Black Tie
Black Tie
È una delle occasioni più formali osservata dal galateo del buon vestire,
che richiede ai signori l’uso dell’abito da smoking. Etichetta superata in
formalità ed eleganza solo dal “White Tie”, dress code a cui attenersi
indossando il frac a coda lunga. Ma a noi interessa soprattutto il “Black
Tie”, le regole alla base di questo tipo di invito e tutto ciò che c’è da
sapere sullo smoking.

Lo smoking non è un abito rigidamente codificato, e nella sua storia è


stato aggiornato e modificato varie volte. Tuttavia, cosa lo costituisce
sempre, a prescindere dalle declinazioni varie ed eventuali, sono giacca
e pantalone, camicia, papillon da annodare (non pre-annodato!), pan-
ciotto o fusciacca, fazzoletto da taschino o fiore all’occhiello, cilindro,
laddove adeguato. La giacca sarà monopetto, con un solo bottone (che
di regola va chiuso), i revers classici a scialle oppure a lancia. E l’unico
colore ammesso è ovviamente il nero, viene fatta qualche eccezione
per il più cupo midnight blue.

Black Tie 35
Tradizionalmente le
scarpe da smoking sono
le cosiddette “pumps”, le
ciabatte scollate di verni-
ce con un fiocco di seta al
posto delle stringhe. Oggi ci si
può anche permettere, rispetto all’occasi-
one, di indossare delle Oxford lisce in
cuoio. Qualunque sia la scarpa che andre-
te a indossare, le calze saranno sempre in
seta nere e lunghe al ginocchio.

Smoking monopetto nero in lana


Camicia bianca con colletto smoking
Papillon nero in seta
Fusciacca nera in seta
Pochette bianca in cotone

Black Tie 36
Nero anche per i pantaloni, assolutamente senza risvolto, senza tasche
posteriori e decorati con una sottile banda di raso nero (il “gallone”)
applicata lungo le cuciture esterne dalla vita all’orlo. I pantaloni non
prevedono neanche i passanti per la cintura, per questo l’ideale è avere
uno smoking su misura, da poter indossare con o senza bretelle e per-
sonalizzare a piacere.

La camicia è bianca, di cotone o seta, a maniche lunghe e con il colletto


smoking, per accogliere il papillon. I polsini sono doppi e vanno risvol-
tati verso l’esterno per essere chiusi con i gemelli. I bottoni dovrebbero
essere gioiello o di madreperla, sempre in vista. Sotto la giacca si può,
secondo il proprio gusto, indossare il panciotto o gilet (U-shaped),
nero e dello stesso tessuto dell’abito. Variante che nei mesi più caldi
può sostituirsi con la fusciacca, una cintura di raso nera da annodarsi
sul dorso.

Lo sapevi che...

Il Papillon… “Black Tie”, o “Cravate Noire” alla francese, è un’espressione di origine britannica, abbreviazione
della più completa versione Black Bow Tie. Infatti anche se Tie vuol dire cravatta, in questo caso si parla
proprio del farfallino, o papillon. Che sarà in seta o in raso nero, in pendant con la fusciacca, e possibilmente
da annodare a mano.
Optional Black Tie
È un tipo di dress code che va diffondendosi sempre più largamente
negli ultimi anni e sta a indicare la possibilità riservata agli uomini di
indossare un abito, rigorosamente nero, che non sia il classico smoking.
Una chance non da poco, considerando che c’è una vastissima gamma
di soluzioni fatte appositamente al caso che ti permetteranno di fare
bella figura anche senza il classico “papillon suit”.

La scelta che ti si presenta quando il dress code impone un Optional


Black Tie è decisamente interessante. Un classico abito nero in lana mo-
nopetto due bottoni potrebbe essere l’alternativa più basica. Semplice,
discreto, senza pretese di stupire. Abbinato a un paio di Oxford nere
tirate a lucido, una camicia bianca con colletto all’italiana e una cravatta
nera in seta con riflessi appena accennati.

Optional Black Tie 38


Sappiamo bene che
l’Optional Black Tie
impone che l’abito sia
comunque nero, ma noi
crediamo fermamente nel
potere del blu. Così, se non hai
voglia di un look total black, opta per un
raffinatissimo blu notte, intensissimo.
Offrirà un tocco regale alla figura e una
luce differente rispetto a quella che resti-
tuisce il nero. E stai pur certo che nessu-
no avrà da obiettare.

Abito monopetto nero


Camicia bianca con colletto italiano
Cravatta nera in seta
Pochette bianca in cotone

Optional Black Tie 39


L’alternativa più creativa è invece rappresentata dal nero con fantasie
microdesign in lana e seta. Qui la luce aumenta e la particolare trama
del tessuto dà quel tocco più modaiolo al look. Anche per questa va-
riante la giacca sarà monopetto due bottoni, accompagnata sempre
dalla classica camicia bianca con colletto all’italiana, un bel paio di ge-
melli e cravatta nera in seta, ma con questo tipo di look ti consigliamo
di preferire la variante di papillon e camicia con alette. L’appeal dell’abi-
to ti consente infatti di indossare ciò che di norma andrebbe portato
sotto uno smoking.

La camicia ovviamente dovrà essere abbigliata con un bel paio di ge-


melli. In entrambi i casi, la cintura sarà discreta in pelle nera e le calze
in seta o filo di scozia, anch’esse nere oppure, per i più vanitosi, rosso
cardinale.

Lo sapevi che...

La camicia con il collo "ad alette", detto anche "diplomatico", è la variante più formale del guardaroba maschi-
le. Il colore è sempre bianco, le maniche lunghe e il tessuto cotone o seta. Due caratteristiche che rendono
questa camicia diversa dalle altre sono: "lo sparato", quella parte di tessuto in corrispondenza del torace, che
consiste in una serie di plissé verticali del tessuto, terminanti giusto appunto sopra la vita, e "il cannone", un
lembo di stoffa che ricopre l'intera fila di bottoni.
Tempo libero

Autunno Inverno Primavera Estate


Autunno Inverno
Chissà quante volte ti sarà capitato di essere invitato a una colazione in
una bella casa di campagna o a un pomeriggio di biliardo e sigaro
acceso al fuoco di un grande camino. Oppure semplicemente a un
party fra amici in uno chalet di montagna o a una cena in un apparta-
mento di città. Ecco, in tutti questi casi hai la chance di riporre
nell’armadio il tuo abito classico e optare per qualcosa di intermedio fra
la giacca e il cardigan, il blazer.

Destrutturato e completamente sfoderato, il blazer ha la cosiddetta


spalla “a camicia” e taschino “a barchetta” (con la parte esterna rialza-
ta). Bellissimo in tartan, magari a sfondo verde o marrone, da abbinare
a un pantalone con le pinces, magari in tinta unita blu grigio, bordeaux
o marrone. Ottimo se a vita alta e con il risvolto.

Autunno Inverno 42
Un look invernale da
“tempo libero” che si
rispetti, con protagonista
il blazer, presta un’atte-
nzione moderata alle
scarpe. Che potranno essere dei
comodi mocassini con nappine o degli
stivaletti, entrambi a suola in gomma o
cuoio ed entrambi in pelle battuta o
scamosciata. Noi ti suggeriamo lo scamo-
sciato, anche se si trattasse di stringate,
per completare il look con quell’appeal
décontracté tipico da vita in relax.

Blazer monopetto marrone in flanella


Pantaloni in lana con pinces
Dolcevita
Pochette fantasia in lana

Autunno Inverno 43
Già che sei libero e spensierato, azzarda con i colori dei calzini, sia mo-
nocolore, a quadri, a righe, a fantasia. La camicia invece sarà bianca o
azzurra, oppure colorata ma preferibilmente di un colore caldo. Sì alle
righe e ai quadri se il blazer è monocolore. Al posto della camicia, e di
appassionati ce ne sono tanti, un pullover raso gola o un dolcevita sa-
ranno perfetti. Ultrachic? Allora bianco.

Lo sapevi che...

Si narra che il blazer sia nato nella prima metà del diciannovesimo secolo, quando alcuni ufficiali della fregata
HMS Blazer convinsero il loro comandante a chiedere ai fornitori ufficiali della marina delle nuove giacche.
Queste erano a doppio petto blu con bottoni d’oro. La nuova versione piacque così tanto alla Regina Vittoria,
che la fece diventare la nuova uniforme ufficiale della Royal Navy.
Primavera Estate
Bel tempo, sole, prime passeggiate all’aperto, weekend fuori porta e
cene en plein air. Bene. Il blazer che ti ha accompagnato durante i mo-
menti di svago in inverno, può essere perfetto anche durante i mesi più
caldi. Certo non ne indosserai uno in lana o cashmere, ma opterai per
una variante più colorata in cotone o fresco lana. Se sei in cerca di qual-
cosa di più chic, ti consigliamo un abito in lino: leggero, fresco e multiu-
so, è sicuramente la soluzione migliore.

Primavera Estate 45
Parlando di scarpe,
durante i mesi più caldi,
il discorso si amplia signi-
ficativamente. Indossare
le stringate potrebbe essere
un po’ scomodo, ma in generale
tutte le scarpe con suola in cuoio, specie
in estate, risultano troppo pesanti.
Perciò, cogli la palla al balzo e scegli un
bel paio di scarpe da tennis, oppure dei
mocassini con la suola in gomma.

Abito monopetto in lino


Polo in cotone
Pochette fantasia in cotone

Primavera Estate 46
Anche durante la bella stagione, sono i pantaloni con le pinces a farla
da padrone. In questo caso però hai completa libertà coi colori. Con o
senza risvolto, è indifferente. Oltre a questa variante classica però
ricorda che anche i tuoi chinos potranno essere indossati con estrema
disinvoltura sotto il blazer, magari accompagnati da una bella camicia
a righe o una polo.

Chinos a loro volta sostituibili con un ancor più sportivo paio di jeans.
Sì, proprio quelli american style. E non temere, qui il rischio di incorrere
in scivoloni d’immagine è davvero minimo. Certo, nel caso dei jeans,
evita lavaggi particolari o strappi improbabili.

Lo sapevi che...

I pantaloni con le pinces sono sempre di moda, ma perché? Perché regalano a qualsiasi gamba una forma
perfetta adattandosi alla vita di colui che li indossa. Anche se già una sola pince è sufficiente a donare un’ottima
vestibilità, esse sono per lo più doppie: all’inglese, cioè rivolte verso l’esterno, oppure alla francese, piegate
verso l’interno per snellire la coscia. Il risvolto, quando c’è, resta sempre compreso fra i 4 e i 5 centimetri.
GUIDA allo STILE

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