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In copertina

Abolire il carcere è giusto


Sono sempre di più gli attivisti
e gli studiosi convinti che
mettere le persone in prigione
sia il modo sbagliato per
contrastare la violenza. Tra loro
c’è Ruth Wilson Gilmore,
che negli Stati Uniti si batte
per cambiare il sistema
Rachel Kushner, The New York Times Magazine, Stati Uniti
uth Wilson Gilmore rac- figura di primo piano del movimento per Altri hanno aggiunto: “E a quelli che fan-

R conta sempre un aneddo-


to. Nel 2003 era a Fresno,
in California, per una con-
ferenza sulla giustizia am-
bientale. I partecipanti
erano arrivati da tutta la Central valley, la
vasta pianura che copre la regione centra-
le dello stato, per discutere dei gravi rischi
che minacciavano le loro comunità, quasi
l’abolizione del carcere, era tra le persone
che avrebbero preso la parola. Mentre pre-
parava il suo intervento, qualcuno le ha
detto che i ragazzi volevano parlarle. È an-
data nella sala dove erano riuniti e si è ac-
corta subito che molti di loro erano di ori-
gine ispanica, figli e figlie di braccianti del
settore agricolo, per lo più alunni delle
scuole medie, quindi abbastanza grandi
no male alle persone?”. Lei si è resa conto
che quei ragazzi, che venissero da piccoli
centri agricoli o dalle case popolari alla
periferia di Fresno e di Bakersfield, ave-
vano una consapevolezza innata di
quant’è brutto il mondo e che non sareb-
be stato facile convincerli.
“Capisco come la pensate”, ha rispo-
sto. “Ma vi dico una cosa: invece di chie-
tutti causati da decenni di coltivazioni su per avere idee forti e diffidare degli adulti. derci se un tizio va messo dietro le sbarre,
scala industriale. Ancora oggi in quella zo- La guardavano con le sopracciglia aggrot- non sarebbe meglio cercare di capire per-
na si respira l’aria peggiore di tutti gli Stati tate e le braccia conserte. Gilmore ha capi- ché pretendiamo di risolvere certi proble-
Uniti e le persone che ci abitano (circa un to al volo che ce l’avevano con lei. mi ripetendo gli stessi comportamenti
milione) bevono acqua di rubinetto più “Come va ragazzi?”, ha chiesto en- che provocano quei problemi?”. Stava in-
tossica di quella di Flint, in Michigan (da trando. Uno di loro si è fatto avanti e ha vitando i ragazzi a riflettere sul motivo
anni al centro di uno scandalo sulla conta- detto: “Abbiamo sentito dire che lei è per cui la società sceglie di diventare un
minazione delle risorse idriche). Il “pro- un’abolizionista. Ma davvero vuole chiu- modello di crudeltà e di vendetta. Gilmo-
gramma giovani” della conferenza preve- dere le prigioni?”. Gilmore ha risposto re ha avvertito un senso di gelo: i ragazzi-
deva un dibattito in cui i ragazzi parlavano che era vero: voleva chiudere le prigioni. ni la guardavano come fosse una nuova
di quello che li preoccupava e poi decide- A quel punto i ragazzi le hanno chiesto maestra che giustifica le sue teorie fasulle
vano insieme cosa fare per promuovere la perché, ma prima ancora che lei potesse sostenendo che dice quelle cose per il lo-
giustizia ambientale. rispondere, uno ha detto: “Ma allora che ro bene. Ma non si è lasciata scoraggiare,
Gilmore, nota docente di geografia e ne facciamo di chi fa cose molto brutte?”. e ha spiegato che in Spagna, dove gli omi-

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New York,
4 marzo 2019.
Ruth Wilson
Gilmore, docente
DANA SCRUGGS

universitaria
e attivista
statunitense

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cidi non sono frequenti, in media le per- no tre: i pesticidi, la polizia e le carceri.
sone condannate per questo reato passa- “Stavo lì seduta ad ascoltare quei ra-
no in carcere sette anni. “Coooosa? Solo gazzi e il mio cuore ha avuto un sussulto”,
sette anni?”, ha esclamato uno dei ragaz- racconta. “Il movimento abolizionista è
zi. Erano così increduli che cominciavano olistico, nel senso che considera i rapporti
a sciogliersi un po’, come se avessero tro- tra le persone e l’ambiente nel loro insie-
vato qualcosa che li indignava molto più me. Per questo temevo che parlandogli
delle idee di Gilmore. degli spagnoli potessero concludere che
fuori dagli Stati Uniti le persone sono sem-
Dal rogo alla cella plicemente migliori o più gentili, che quel-
Lei ha continuato raccontandogli che in lo che succede altrove non conta per le lo-
Spagna, nell’improbabile eventualità che ro vite. E invece avevano assimilato il con-
qualcuno decida di risolvere un problema cetto generale che avevo cercato di tra-
ammazzando un’altra persona, lo stato gli smettergli, cioè il valore della vita. E quin-
fa perdere sette anni della sua vita durante di si sono fatti una domanda: ‘Perché ab-
i quali è costretto a pensare a quello che ha biamo ogni giorno l’impressione di vivere
fatto e a cercare d’immaginarsi come si in un posto dove la vita non è preziosa?’.
comporterà una volta uscito di prigione. Nel tentativo di trovare una risposta, han-
“Questo modo di regolare la faccenda”, ha no capito cos’è che li rende vulnerabili”.
detto Gilmore, “ci dice che dove la vita è Il movimento per l’abolizione del car-
preziosa, è preziosa sul serio”. In altre pa- cere può apparire provocatorio e intransi-
role, ha aggiunto, in Spagna hanno deciso gente: per capire cos’è bisogna concen-
che siccome la vita ha un valore enorme, è trarsi sui dettagli. Per Gilmore, che lotta
meglio non comportarsi in modo puniti- per questa causa da più di trent’anni, è un
vo, violento e distruttivo nei confronti di obiettivo di lungo periodo e allo stesso
chi fa del male al prossimo. “Questo di- tempo un programma politico concreto,
mostra che, per chi è alle prese con i pro- fatto di investimenti pubblici in tutti gli
blemi della vita quotidiana, comportarsi aspetti indispensabili per una vita produt-
in modo violento e distruttivo non è una tiva e libera dalla violenza: lavoro, istru-
soluzione”. zione, edilizia popolare, sanità. Gli aboli-
I ragazzi hanno reagito con uno scetti- zionisti non si chiedono: “Cosa faremo
cismo espresso da sguardi diffidenti. Gil- con le persone violente in un eventuale
more ha continuato a parlare, convinta dei futuro senza carceri?”. Piuttosto si con-
suoi argomenti maturati in tanti anni di centrano su come ridurre le disuguaglian-
riflessione come studiosa e attivista, ma ze e dare alle persone le risorse di cui han-
quel pubblico era difficile da convincere: i no bisogno, ben prima del momento ipo-
ragazzi le hanno detto che ci avrebbero tetico in cui – sono parole di Gilmore – “fi-
pensato e l’hanno liquidata. È uscita niscono per combinare qualche casino”.
dall’aula sentendosi sconfitta. Nel 1885 lo scrittore britannico Wil-
Ma alla fine della giornata, quando liam Morris scriveva: “Ogni epoca storica
dovevano presentare le loro conclusioni ha avuto le sue speranze. Queste speranze
SCOTT HOUSTON

alla conferenza, i ragazzi hanno annun- guardano a qualcosa che va oltre la vita di
ciato, con grande sorpresa di Gilmore, una data epoca e sono un tentativo di pro-
che le loro preoccupazioni più grandi era- iettarsi nel futuro”. Morris era un proto-
abolizionista: nel suo romanzo utopico
Da sapere Notizie da nessun luogo (Garzanti 1995) bruciato vivo, ma nel 1790 c’era stata una
non esistono carceri, e questo è conside- riforma che aveva introdotto la pena
Strutture affollate rato l’ovvio prerequisito di una società dell’impiccagione. In Europa le riforme
Paesi europei con la più alta percentuale felice. Al tempo di Morris il carcere, come dell’ordinamento giudiziario approvate
di detenuti rispetto ai posti nelle carceri, 2017
forma più diffusa di punizione, era relati- sulla scia dell’illuminismo hanno portato
% % vamente nuovo in Inghilterra, dove stori- gradualmente al rifiuto delle punizioni
Macedonia 122,3 Rep. Ceca 105,5 camente chi commetteva dei reati passa- corporali: invece di essere punito imme-
va un breve periodo in prigione prima di diatamente, il condannato veniva recluso
Romania 120,5 Grecia 101,0
essere trascinato fuori e fustigato nella per un periodo di tempo fissato dalla leg-
Francia 116,3 Austria 100,7 pubblica piazza. ge. Tra le proposte del cosiddetto movi-
Italia 115,0 Slovenia 100,5 Come ricorda Angela Davis nel libro mento penitenziario che si diffuse all’ini-
Aboliamo le prigioni? (minimum fax zio dell’ottocento nel Regno Unito e negli
Moldavia 113,4 Danimarca 100,5
2009), anticamente il common law britan- Stati Uniti c’era l’adozione di metodi pu-
Serbia 109,2 Media europea 87,6 nico prevedeva che per il reato di petty nitivi più umani. In altri termini, l’intro-
105,9 treason (cioè quando un subordinato tra- duzione del carcere era una riforma.
Portogallo Fonte: Quartz
diva un superiore) il colpevole venisse Tuttavia, anche se nelle sue origini fi-

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Arizona, marzo 2012

losofiche il carcere doveva essere un’al- sincentivato la criminalità né che abbia tata da dieci anni a questa parte (il First
ternativa umana alle percosse, alla tortu- reso la società più sicura. step act, sostenuto da entrambi i partiti e
ra o alla morte, con il passare del tempo si L’idea di riformare il carcere ha co- promulgato dal presidente Donald
è trasformato in un elemento stabile della minciato a prendere piede tra i politici Trump alla fine del 2018), prevede la scar-
vita moderna, anche se nessuno, nean- statunitensi dopo l’impennata delle pene cerazione di appena settemila detenuti
che i suoi sostenitori e gli amministratori detentive cominciata nel 1980. Ma gli sui due milioni e 300mila totali. E si ap-
del sistema penitenziario, lo considera abolizionisti sostengono che le tante ri- plica solo alle prigioni federali, che ospi-
particolarmente umano. Oggi nelle car- forme attuate negli ultimi decenni non tano meno del 10 per cento della popola-
ceri statunitensi ci sono più di due milioni hanno fatto altro che rafforzare il sistema. zione carceraria.
di detenuti, sono soprattutto neri o ap- Per fare un esempio, tutti gli stati ameri- Il punto, secondo Gilmore, è che non
partenenti ad altre minoranze, e quasi cani che hanno abolito la pena di morte bisogna cercare di “migliorare” il sistema
tutti vengono da comunità povere. Il si- hanno introdotto l’ergastolo senza condi- carcerario, ma impegnarsi a livello politi-
stema carcerario statunitense ha violato zionale, che molti considerano una pena co per ridurne la portata e le conseguen-
ripetutamente i diritti umani e ha manca- di morte eseguita con altri mezzi. Lo stes- ze, per esempio fermando la costruzione
to il suo obiettivo di riabilitazione, ma so discorso vale per le riforme recenti. La di nuove prigioni e chiudendo un po’ alla
non solo: non è dimostrato che abbia di- prima riforma delle carceri federali adot- volta quelle esistenti. Un obiettivo che

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Detenuti che lavorano senza paga nella prigione della contea di Maricopa, in Arizona, marzo 2012
SCoTT HoUSToN

richiede un faticoso lavoro di organizza- nel penitenziario di Attica, nello stato di carceraria, è emerso un nuovo movimen-
zione dal basso e la volontà di usare i fon- New York, in cui morirono 43 persone, to per fermare la costruzione di peniten-
di statali non per punire ma per aiutare le negli Stati Uniti si diffuse la convinzione ziari. Ha mosso i primi passi in California.
comunità più vulnerabili. che servissero cambiamenti drastici. Tra i leader c’erano Gilmore e Angela Da-
Nel 1976 Fay Honey Knopp, una quac- vis, che nel 1998 hanno fondato, insieme
Scuole come prigioni chera che gestiva una cappella carceraria, ad alcuni attivisti di San Francisco, Criti-
Fin dalla nascita del sistema attuale, chi pubblicò un opuscolo intitolato Invece del cal resistance, un’organizzazione che ha
critica l’istituzione carceraria si è sempre carcere: manuale per gli abolizionisti. Tre fatto dell’abolizione del carcere il suo prin-
chiesto se le prigioni siano davvero la so- gli obiettivi principali: moratoria sull’edi- cipio cardine. Cinque anni dopo è nata la
luzione più efficace per risolvere i proble- ficazione di nuovi penitenziari, liberazio- Californians united for a responsible bud-
mi della società. Nel 1902 Clarence Dar- ne dei detenuti e superamento della cri- get (Curb), per combattere la costruzione
row, un celebre avvocato statunitense, minalizzazione e dell’uso del carcere co- di nuove carceri. La Curb si è messa in lu-
disse davanti ai detenuti del carcere della me mezzo di correzione. Le proposte de- ce con alcune campagne di successo che
contea di Cook, a Chicago: “Il carcere gli abolizionisti per raggiungere quegli hanno bloccato la creazione di nuove pri-
non dovrebbe esistere, perché non rag- obiettivi somigliano in modo sorpren- gioni per un totale di 140mila nuovi posti
giunge lo scopo che dice di perseguire”. dente a quelle (mai realizzate) del pro- letto solo in California, uno stato dove i
Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio gramma di great society voluto dal presi- detenuti sono circa duecentomila.
degli anni settanta negli Stati Uniti il mo- dente Lyndon Johnson negli anni sessan- Tutte le campagne a cui Gilmore ha
vimento abolizionista raccolse consensi ta: creare milioni di nuovi impieghi, com- partecipato sono partite da una coalizione
tra persone appartenenti a gruppi diversi battere le discriminazioni sul posto di la- di persone che rischiavano di subire le
tra loro: studiosi, politici (anche modera- voro, desegregare le scuole, estendere la conseguenze negative di un nuovo peni-
ti), parlamentari federali e statali ed rete di protezioni sociali, costruire nuovi tenziario. Gilmore non ha semplicemente
esponenti di varie fedi religiose. Nei pae- alloggi. Ma in molte città si cominciava a seguito la strategia di combattere diretta-
si scandinavi il movimento abolizionista sentire l’impatto devastante della crisi mente l’istituzione carceraria sperando
non ha ottenuto la soppressione definiti- del settore industriale, un problema che nell’adesione di altri, ma al contrario ha
va delle carceri ma ha permesso di passa- non è stato affrontato con programmi di cercato contatti con gruppi che si erano
re al “carcere aperto”, che punta al rein- tutele sociali ma con nuove forme, anche già mobilitati. Che si trattasse di ambien-
serimento delle persone nella società e severe, di criminalizzazione. talisti da convincere sul fatto che una nuo-
che ha fatto calare di molto i tassi di reci- Alla fine degli anni novanta, con l’au- va prigione avrebbe danneggiato la biodi-
diva. Dopo la rivolta scoppiata nel 1971 mento delle carceri e della popolazione continua a pagina 48 »

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L’opinione stema penale. Mentre il norvegese
Thomas Mathiesen propone un piano
in tre punti per fare a meno delle pri-
Prove di utopia in Europa gioni: ridurre i limiti massimi di pena;
smantellare la struttura carceraria; tra-
sferire le risorse al sistema dell’affida-
mento ai servizi sociali.
Una buona sintesi di tutte queste
Giuseppe Rizzo, Internazionale posizioni è contenuta nel libro Abolire
il carcere (Chiarelettere 2015). Pubbli-
L’abolizionismo ha una Una cosa che ha in comune con alcuni cato nel 2015 da Luigi Manconi, Stefa-
lunga storia nel vecchio stati dell’Unione europa è la crescita no Anastasia, Valentina Calderone e
enorme del numero di persone reclu- Federica Resta, è uno dei testi di riferi-
continente, e oggi dà risposte se. In Francia nel 2000 erano 48mila, mento dell’abolizionismo italiano, in
concrete a una situazione oggi sono 74mila; nel Regno Unito si è grado di spiegare il fallimento del car-
insostenibile passati da 64mila a 82mila; in Italia da cere e svelare alcuni luoghi comuni
53mila a 60mila, ma nel 1990 erano la duri a morire. Uno è che in gabbia ci
na mattina di qualche inver- metà. siano solo persone pericolose. Non è

U no fa, il freddo di Padova


aveva seccato i terreni intor-
no al carcere Due palazzi e
gelava il fiato di decine di persone da-
vanti al suo ingresso. Erano giornalisti
Tutto questo è avvenuto nonostante
i reati nel tempo siano diminuiti. Cosa
spiega allora l’espansione del carcere?
Le ragioni sono complesse e vanno cer-
cate nelle crisi economiche che hanno
così: gli assassini, i mafiosi e i traffi-
canti internazionali di droga sono “a
malapena il 10 per cento del totale”.
Un altro è che la galera sia un buon de-
terrente. È vero il contrario: “I reclusi
e familiari di detenuti, ed erano lì per colpito soprattutto la classe media e sono destinati in una percentuale ele-
partecipare a un convegno organizzato creato più poveri, nei tagli allo stato so- vatissima, più del 68 per cento, a com-
dall’associazione Ristretti orizzonti. ciale e nell’indebolimento della politi- mettere nuovi delitti”. La percentuale
Tra loro c’era una ragazza di diciotto ca. Dal cortocircuito di questi elementi, scende al 19 per cento tra chi è affidato
anni. Piccola e magra, era contenta e secondo l’antropologo francese Didier in prova ai servizi sociali. Un altro luo-
nervosa per il padre, che doveva inter- Fassin, nasce l’ossessione per la sicu- go comune è che la prigione sia sem-
venire a uno degli incontri. Lui era in rezza e la punizione. “Gli individui si pre esistita. Nient’affatto: è tra il sette-
prigione da quando lei era nata. Lei non dimostrano sempre meno tolleranti (...) cento e l’ottocento che “al posto delle
aveva mai mangiato un gelato con lui. le élite politiche rafforzano o addirittu- strazianti pene corporali, si sceglie la
Le chiesi qual era stata la cosa più com- ra anticipano le inquietudini securitarie soluzione detentiva”. Le prigioni servi-
plicata da gestire in tutti quegli anni. Ci dei cittadini (...) per trarre benefici elet- vano a riformare un sistema ancora
pensò un po’ su, poi rispose: “All’inizio torali”, scrive in Punire, una passione più brutale.
è stato il pensiero che mio padre fosse contemporanea (Feltrinelli 2018). A far- Oggi le si dà per scontate, così come
innocente, poi il dover fare i conti con i ne le spese sono per lo più tossicodi- in Italia si dava per scontata la pena di
suoi sbagli, infine il giudizio degli altri. pendenti, stranieri e poveri. morte prima di Cesare Beccaria, negli
Per tutti sono solo la figlia di un erga- Stati Uniti la schiavitù e in Sudafrica
stolano. Ho cominciato ad avere meno L’unica riforma l’apartheid. La storia ha dimostrato che
paura di questo giudizio quando ho ca- Contro questo uso del carcere come le cose potevano cambiare. E allora è
pito che il carcere è uno specchio. Giu- arma classista e di vendetta sociale si è davvero tanto difficile immaginare
dichiamo i detenuti e le loro famiglie, riflettuto molto in Europa. Già nel un’alternativa? Manconi e gli altri ci
ma dimentichiamo che stiamo giudi- 1899 Lev Tolstoj scriveva in Resurre- hanno provato, invitando a depenaliz-
cando anche il nostro riflesso”. zione che “queste istituzioni portano la zare il più possibile, a cancellare l’erga-
Il carcere è uno specchio, è vero, e gente al massimo di vizio e corruzione, stolo e il carcere minorile, a ridurre le
torna utile ricordarlo quando si ha la cioè aumentano il pericolo”, e sono di pene e a favorire misure alternative.
malasorte, o la curiosità, di affacciarvi- fatto irriformabili. Sono parole simili a “Le autorità che per ignoranza e
si. Nel caso dell’Italia, si scopre presto quelle pubblicate da Altiero Spinelli demagogia proclamano la guerra alla
che l’immagine riflessa è tra le peggiori nel 1949 sulla rivista Il Ponte: “Più droga e fanno, o lasciano fare, la guer-
in Europa. Nelle celle italiane sono rin- penso al problema del carcere e più mi ra ai drogati, sono, temo, complici di
chiuse sessantamila persone, diecimila convinco che non c’è che una riforma violenze terribili”, ha scritto Adriano
in più di quelle che possono contenere. carceraria da effettuare: l’abolizione Sofri. È vero anche nel caso delle guer-
È una situazione soffocante, e una delle del carcere penale”. re alla povertà e all’immigrazione: cioè
conseguenze è che dal 2000 a oggi in Negli anni ottanta la riflessione sul- finiscono per fare la guerra ai poveri e
carcere si sono suicidate 1.065 persone. la detenzione è rilanciata nell’Europa agli immigrati. Il carcere è la cassa di
In Europa il nostro paese ha diversi del nord. Il norvegese Nils Christie risonanza di queste violenze. Lo spec-
primati. Per esempio, è il secondo per con Abolire le pene? (Edizioni Gruppo chio, dove l’immagine riflessa è quella
tasso di affollamento, preceduto da Ci- Abele 1985) e l’olandese Louk Hul- di tutti. L’abolizionismo è lo sforzo di
pro e seguito da Ungheria e Turchia. sman con Pene perdute (Colibrì Edizio- chi ce lo ricorda e immagina delle al-
Ed è il settimo per numero di detenuti. ni 2001) si scagliano contro l’intero si- ternative. u

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versità, o di membri di comunità locali
preoccupati per l’impatto di un edificio
carcerario sulle falde acquifere, “il nostro
principio è sempre stato mettere in con-
tatto organizzazioni già esistenti”, mi
spiega Gilmore. “Bisogna parlare con la
gente e capire cosa vuole”.
Un esempio: nel 2004 gli elettori della
contea di Los Angeles dovevano votare su
un provvedimento che prevedeva l’assun-
zione di 5mila tra nuovi agenti di polizia e
vicesceriffi e l’ampliamento del carcere
cittadino. Gilmore ha contribuito a orga-
nizzare una campagna nei quartieri di
South Central e di East Los Angeles: ha
organizzato incontri con i cittadini, ha
parlato con loro incoraggiandoli a fare do-
mande e a esprimere i loro bisogni. Le esi-
genze dei residenti di quei quartieri coin-
cidevano con quelle dello sceriffo della
contea di Los Angeles e del dipartimento
di polizia? Volevano davvero più agenti
nelle loro comunità? La risposta era no, e il
provvedimento è stato bocciato alle urne.
“Il lavoro organizzativo è stato lento e fati-
coso, ma alla fine abbiamo vinto”.
Poco dopo, quando il governo della
California ha deciso di costruire carceri
“più attente ai bisogni di genere”, gli abo-
lizionisti hanno messo in piedi un’orga-
nizzazione insieme alle detenute dei pe-
nitenziari femminili dello stato. Circa
3.300 detenuti maschi e femmine hanno
firmato una petizione, preparata dall’as-
sociazione Justice now, per opporsi alla
prospettiva di essere spostati nei nuovi
penitenziari separati. Un elenco delle de-
tenute e dei detenuti firmatari (un rotolo
di carta lungo sette metri e mezzo) è stato
presentato al parlamento della Califor-
nia, provocando l’imbarazzo dei deputati
SCott HoUStoN

della commissione bilancio per l’edilizia


carceraria. La proposta iniziale è stata re-
spinta. “Non si può dire che tutte le per-
sone che avevano partecipato a quelle
campagne fossero abolizioniste”, dice l’espressione “complesso penitenziario- Berkeley, in California. Voleva che il nome
Gilmore. “Ma gli abolizionisti si sono im- industriale”. All’inizio Gilmore pensava di del suo primo corso fosse Geografia carce-
pegnati per consentire a diverse tipologie prendere un dottorato di ricerca in pianifi- raria, ma il capo dipartimento non era
di detenuti con bisogni diversi di decide- cazione urbanistica alla Rutgers: le sem- d’accordo e le ha proposto: “Perché non lo
re in prima persona che quella di costrui- brava la cosa più vicina a quello che voleva chiami ‘Razza e criminalità’?”. Lei ha ri-
re nuove carceri era una pessima idea”. fare, cioè approfondire i problemi sociali sposto che le sue lezioni non riguardavano
del mondo che abbiamo costruito. Ma poi né la razza né la criminalità (il capo dipar-
Un nuovo corso ha conosciuto Neil Smith, un influente ge- timento sostiene che le cose siano andate
Nel 1994, quando si è iscritta alla Rutgers ografo marxista, e ha deciso di iscriversi a diversamente). In ogni caso Gilmore l’ha
university del New Jersey, Ruth Wilson geografia. Ha scoperto che quella discipli- avuta vinta, inventando di fatto il concetto
Gilmore aveva 43 anni ed era un’attivista na le permetteva di analizzare i rapporti di geografia carceraria, un ambito di ricer-
navigata, con un’istruzione informale ma tra città e zone rurali e di riflettere su come ca che fa luce sui complessi legami tra pa-
a tutto campo ottenuta seguendo studiosi la vita sociale è organizzata in sistemi di esaggio, risorse naturali, economia politi-
come Cedric Robinson, Barbara Smith e competizione e cooperazione. ca e infrastrutture, ma che tocca anche
Mike Davis, l’autore di Città di quarzo Quattro anni dopo ha preso il dottorato temi come l’operato della polizia, l’incar-
(Manifestolibri 2008), che ha introdotto e poi è andata a insegnare all’università di cerazione, la segregazione e il controllo

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Da sapere
Geografia delle prigioni
Detenuti ogni 100mila abitanti in alcuni paesi
della Nato, 2017

Stati Uniti 698


Regno Unito 139
Portogallo 129
Lussemburgo 115

Canada 114
Francia 102
Italia 96

Belgio 94

Norvegia 74

Paesi Bassi 59

Danimarca 59

Islanda 38
Fonte: Prison policy initiative

po sulle prigioni private, ma poi ha detto


che è importante puntare i riflettori su
questo tema per far capire il ruolo del car-
cere nel sistema capitalistico. Gilmore ha
risposto dicendo che non sono state le
prigioni private a causare l’incarcerazio-
ne di massa: “Le aziende naturalmente
non sono buone né innocenti, sono sem-
plicemente dei parassiti del sistema”. Poi
si è lanciata in una dissertazione sulla dif-
ferenza tra la ricerca del profitto che
muove le aziende e il modo in cui sono
finanziati i penitenziari pubblici.
Ha spiegato che gli enti governativi
non fanno profitti, quindi hanno bisogno
di entrate, e le agenzie statali sono in com-
petizione tra di loro per assicurarsi i fondi
disponibili. In una situazione di austerità,
i finanziamenti al welfare vengono taglia-
ti, e i fondi disponibili finiscono alla poli-
zia, ai vigili del fuoco e alle istituzioni car-
cerarie. A quel punto, altre agenzie cerca-
Detenute nella prigione della contea di Maricopa, Arizona, marzo 2013 no di ottenere fondi imitando la polizia. Il
dipartimento dell’istruzione, per esem-
delle comunità. Negli anni ha influenzato vato l’argomento delle carceri private, pio, capisce che è più facile avere soldi dal-
il modo di pensare di molti geografi, oltre l’atmosfera si è caricata di tensione. lo stato per i metal detector che per altre
che generazioni di studenti e attivisti. Oggi è sempre più diffusa l’idea che il cose. E nel frattempo le carceri ottengono
Ho avuto una dimostrazione dell’abi- “vero” problema dell’incarcerazione di fondi che tradizionalmente andavano al-
lità di Gilmore nell’affrontare la questio- massa sia il fatto che ci sono carceri gesti- trove (i soldi per l’assistenza sanitaria pub-
ne delle carceri in una chiesa di Chicago, te da aziende. Ma chiunque affronti l’ar- blica, per esempio, sono convogliati sui
a un incontro con Angela Davis moderato gomento con serietà sa che non è così. “servizi di salute mentale” delle prigioni).
da Beth Richie, docente di diritto all’uni- Basta dare un’occhiata ai numeri: il 92 per Insomma, spiega Gilmore, “se segui i sol-
versità dell’Illinois. Le tre intellettuali cento dei detenuti statunitensi si trova in di alla fine non ti sorprendi di quanto gua-
nere, radicali e femministe hanno preso strutture finanziate con fondi pubblici e dagnano i privati ma di quante persone
posto su enormi e decorate cattedre ve- gestite dallo stato. In pratica, anche se lavorano per il dipartimento degli istituti
scovili. All’incontro, organizzato da Cri- domani venissero chiuse tutte le prigioni penitenziari. In California le guardie car-
tical resistance, c’erano molti attivisti del private, il numero di detenuti che torne- cerarie sono la lobby più potente: sono
South Side, la zona povera e a maggioran- rebbero liberi sarebbe molto basso. un’unica categoria, con un unico datore di
za nera di Chicago. In sala c’erano vibra- Nel corso del dibattito Davis ha am- lavoro, quindi per loro è facile organizzar-
zioni positive, ma quando Davis ha solle- messo che è sbagliato concentrarsi trop- si. E infatti sono in grado di decidere le

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elezioni a tutti i livelli, dai procuratori di- lare, in California, ed è riuscita a convin- La famiglia Gilmore frequentava quella
strettuali fino al governatore dello stato”. cere la California state employees asso- che allora era la chiesa congregazionale
Nel bilancio della California per il 2019 ciation (Csea), un sindacato di dipendenti di Dixwell avenue, molto legata al movi-
sono previsti 15 miliardi e mezzo per il si- pubblici che allora aveva più di 80mila mento per i diritti civili. “Il principio della
stema carcerario. Solo gli stipendi dei di- iscritti, ad appoggiare la campagna contro chiesa era che tutti dovevano imparare il
pendenti assorbiranno il 40 per cento di il nuovo carcere di Delano. “Le guardie più possibile”, ricorda. La domenica a ca-
quella somma (tra il 1982 e il 2000 le auto- non credevano ai loro occhi: tutti quei di- techismo studiavano la storia dei neri e
rità hanno costruito 23 nuove prigioni e la pendenti pubblici che si schieravano con- gli insegnanti li incoraggiavano a farsi
popolazione carceraria nello stato è au- tro altri dipendenti pubblici. Eravamo delle domande. “Quando dicevi una co-
mentata del 500 per cento). Quindi stia- sorpresi anche noi”, racconta Gilmore. La sa, qualsiasi cosa, la regola era che dovevi
mo parlando non di un’impresa a scopo di Csea ha capito una cosa, spiega: una guar- spiegare come facevi a saperla”.
lucro ma di un’industria sovvenzionata dia carceraria era un dipendente statale Suo padre, Courtland Seymour Wil-
dallo stato. che per avere un lavoro doveva avere un son, lavorava in una fabbrica di armi Win-
carcere; ma poi c’erano anche i fabbri, le chester, dove era un importante leader
La casa del sindacato segretarie, i custodi e altri impiegati pub- sindacale. Quando era bambina, le uni-
A sentire Gilmore, le prigioni non sono il blici che non dovevano per forza lavorare che occasioni in cui Gilmore vedeva en-
frutto del desiderio di qualche “cattivo” di in un istituto penitenziario, ma trare dei bianchi in casa erano
sbattere dentro i poveri e i neri. “Non è che che avrebbero finito per farlo se le riunioni sindacali. Lei si se-
una mattina lo stato si sia svegliato dicen- tutte le risorse fossero andate al deva sulle scale ad ascoltare
do: ‘Facciamo un dispetto ai neri’. L’esito sindacato dei secondini. quegli uomini, che fumavano e
non era scontato: perché andasse com’è Alla fine il carcere di Delano discutevano fino a tarda notte, e
andata sono dovute succedere tante altre è stato comunque aperto. Ma li sbirciava dalla finestra quan-
cose”. E infatti la storia che lei racconta è secondo Gilmore c’è voluto molto più do uscivano. “Parcheggiata fuori c’era
popolata da una lunga serie di personaggi tempo di quanto ne sarebbe servito se non sempre un’auto da cui non scendeva mai
e avvenimenti: gli agricoltori che hanno ci fosse stata la campagna di protesta degli nessuno, e se ne andava quando se ne an-
affittato o venduto allo stato i terreni su cui abolizionisti. Racconta: “Siamo arrivati al davano gli altri”, ricorda. Quando ha sa-
sono state costruite le prigioni; il sindaca- punto che i parlamentari statali ci diceva- puto dell’agenzia Pinkerton, assoldata
to delle guardie carcerarie; i politici dei no: ‘Fateci costruire solo questo e poi ba- per spiare i lavoratori delle miniere, ha
vari stati; le amministrazioni comunali; la sta’. Erano stremati. All’inaugurazione il capito che a bordo di quell’auto parcheg-
siccità, che ha fatto crollare il valore di ter- capo del dipartimento delle carceri ha giata fuori casa dovevano esserci le spie
reni su cui poi sono stati edificati i peniten- detto: ‘Probabilmente questa sarà l’ultima della Winchester.
ziari; la crisi economica che ha portato a prigione che apriremo nello stato’”. Courtland Seymour Wilson incorag-
enormi centri urbani deindustrializzati; e Mike Davis mi ha detto: “Per capire giava Ruthie, che già da piccola era porta-
infine il destino dei discendenti di quelli Ruthie, devi capire da che ambiente pro- ta per lo studio. Nel 1960 una scuola pri-
che emigrarono nella California meridio- viene e che famiglia ha avuto”. Gilmore è vata che aveva deciso di desegregare le
nale durante e dopo la seconda guerra nata nel 1950 ed è cresciuta con i tre fra- sue classi prima che fosse costretta a farlo
mondiale per lavorare nelle fabbriche. In- telli a New Haven, nel Connecticut, in per legge, mandò delle lettere alle chiese
somma, la tesi di fondo di Gilmore è che la una famiglia che lei stessa definisce nere più rispettate chiedendo di segnalare
costruzione di carceri era tutt’altro che “afrosassone”. “Avevamo la determina- le bambine “idonee” a iscriversi. Gilmore
inevitabile. Ma più prigioni si costruivano zione tipica dei puritani”, racconta Gil- fece l’esame di ammissione e lo superò.
e più lo stato diventava bravo a riempirle, more: “Non potevo commettere errori Fu la prima alunna nera della scuola, non-
anche quando la criminalità era in calo. perché tutto ciò che facevo era per i neri”. ché una delle poche che venivano da una
Il suo libro Golden gulag, pubblicato nel famiglia della classe operaia. Era sempre
2007, è considerato un’opera fondamen- Da sapere triste, ma imparava molto.
tale da docenti universitari e attivisti. Al- Nel 1968 s’iscrisse allo Swarthmore
cuni passaggi possono scoraggiare per il La spesa carceraria in Europa college, in Pennsylvania, dove si interessò
livello di tecnicismo, ma di persona Gil- Paesi dell’Unione europea che spendono di più alla politica del campus. Era l’anno delle
more è diretta e accessibile. Ha un modo per l’amministrazione penitenziaria, 2018 occupazioni. Lei e un gruppo di altri stu-
di fare caloroso ed estroverso, ride spesso denti neri, tra cui la sorella minore di An-
Milioni di euro Milioni di euro
e lega bene con tutti. Parla in modo chiaro, gela Davis, Fania, provarono a convincere
anche se respinge ogni semplificazione. Ti Germania 3.067 Danimarca 439 la direzione ad accogliere altri studenti
fa riflettere sui legami tra le grandi struttu- Italia 2.741 Cechia 384 neri, e una volta anche Angela Davis andò
re che stanno dietro la costruzione delle a Swarthmore per dare qualche consiglio
Francia 2.719 Irlanda 347
carceri, ma anche tra gruppi di persone agli studenti. “Sembrava incredibilmente
che potrebbero lavorare insieme per cam- Spagna 1.461 Romania 260 matura e preparata”, ricorda Gilmore.
biare le cose, per esempio gli ambientalisti Svezia 751 Portogallo 259 “Aveva i modi tipici dell’Alabama, parlava
e i sindacati degli insegnanti. lentamente e con tono deciso, e portava la
Polonia 706 Finlandia 178
È così che nel 1999 ha messo insieme minigonna”. Agli studenti Davis disse:
un gruppo formato sia da braccianti sia da Paesi Bassi 667 Slovacchia 163 “Prima cercate di capire ciò che volete e
imprenditori agricoli per fermare la co- Austria 480 Fonte: Unil
poi non mollate la presa. Fatevi sentire”.
struzione di un carcere nella contea di Tu- Dopo Swarthmore Gilmore s’iscrisse a

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Detenuti nella prigione della contea di Maricopa, in Arizona, Stati Uniti. Marzo 2013
SCOTT HOUSTOn

Yale e si lasciò assorbire completamente i detenuti per reati legati alla droga sono za dia quasi l’impressione che approviamo
dallo studio. “Ogni anno trovavo un inse- meno di uno su cinque, eppure la convin- l’incarcerazione di massa delle persone
gnante che mi apprezzava davvero e s’in- zione che siano molti di più si è diffusa a violente. Quelli di noi che lottano per met-
teressava a quello che scrivevo e pensavo”, macchia d’olio, sulla scia della straordina- tere fine al sistema della criminalizzazio-
racconta. Uno era George Steiner, e un al- ria popolarità di The new Jim Crow, il libro ne di massa devono cominciare a parlare
tro il critico cinematografico e teatrale di Michelle Alexander sugli effetti deva- di più di violenza, e non solo dei danni che
Stanley Kauffmann. Alla fine si laureò con stanti della guerra alla droga. Quei casi in provoca, ma anche del fatto che non si ri-
una tesi sul teatro, poi partì per un viaggio realtà sono gestiti principalmente dal si- solverà mai costruendo altre gabbie”.
senza meta per tutti gli Stati Uniti, che la stema carcerario federale, che ha dimen- Tuttavia, negli Stati Uniti è difficile
portò nel sud della California. Lì incontrò sioni relativamente ridotte. parlare di carcere senza partire dal pre-
Craig, si sposarono e dal 1976 si dedicano supposto che esiste una popolazione che
insieme alla militanza politica. Idee da smontare deve stare in carcere. “Quando si sostiene
Con il tempo Gilmore ha capito che È facile indignarsi per le leggi draconiane la tesi dell’innocenza relativa per mostra-
certe convinzioni a cui la gente si aggrap- che puniscono i reati non violenti e per i re quant’è triste che i relativamente inno-
pa non solo sono false ma lasciano spazio pregiudizi razziali. Alexander li elenca in centi siano sottoposti alle forze della vio-
a posizioni politiche che, invece di puntare modo avvincente e persuasivo. Tuttavia, lenza dello stato come fossero criminali, si
a riforme fondamentali e significative, so- la maggior parte dei detenuti nelle carceri perde di vista un elemento importante”,
stengono interventi non incisivi o poco statali e federali è stata condannata per sostiene Gilmore. “Ci dovremmo chiede-
mirati. Ecco un elenco di convinzioni che reati definiti violenti, tra cui c’è di tutto, re, per esempio, se le persone criminaliz-
lei ha smontato: l’idea che un numero si- dal possesso di armi da fuoco all’omicidio. zate debbano davvero sottostare alle forze
gnificativo di persone in prigione sia stato Invece di affrontare questa realtà scomo- della violenza organizzata. O se quest’ul-
condannato per reati non violenti legati da, molti si concentrano sui “relativamen- tima è proprio necessaria”.
alla droga; il fatto che il carcere sia una te innocenti”, come li chiama Gilmore: Un’altra idea sbagliata ma molto dif-
prosecuzione della schiavitù con altri tossicodipendenti o vittime di false de- fusa, secondo Gilmore, è che i detenuti
mezzi e, per estensione, che la maggioran- nunce, che rappresentano solo una piccola siano in maggioranza neri. Oltre alla pe-
za dei detenuti sia formata da neri. percentuale dei detenuti. ricolosità di associare i neri alle prigioni,
Per Gilmore, come per molti altri stu- Ho sollevato l’argomento con Alexan- questa convinzione non tiene conto delle
diosi e attivisti, dire che le prigioni sono der, che ha risposto: “Penso che l’incapa- cifre della demografia delle prigioni, che
piene di criminali non violenti è un’affer- cità di alcuni studiosi come me di affron- cambia da uno stato all’altro e da un pe-
mazione discutibile. In tutti gli Stati Uniti tare apertamente il problema della violen- riodo all’altro. I neri sono senz’altro la

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In copertina
popolazione più colpita dall’incarcera- mes Kilgore, “il problema più pressante tutti”. Alexander mi ha detto: “Il fatto che
zione di massa (gli afroamericani rappre- per i detenuti non è lo sfruttamento del oggi tante persone vogliano abolire il car-
sentano il 12 per cento della popolazione loro lavoro. È il fatto di essere in gabbia cere dimostra che sia negli ambienti uni-
statunitense e il 33 per cento di quella car- senza poter fare granché e senza benefi- versitari sia nei circoli di base si è fatto un
ceraria), ma è anche vero che, secondo il ciare di programmi o risorse che li metta- lavoro enorme. Ma se l’espressione ‘aboli-
Bureau of justice statistics, le persone di no in condizione di farcela nella vita zione del carcere’ fosse usata dalla Cnn
origine ispanica sono il 23 per cento dei quando escono di prigione”. tanta gente storcerebbe il naso. Gilmore
detenuti e i bianchi sono il 30 per cento. Secondo stime del National employ- ha sempre detto che il suo movimento non
Gilmore ha sentito dire che le leggi sulla ment law project, settanta milioni di sta- vuole solo chiudere le prigioni, ma è una
droga saranno modificate perché oggi tunitensi hanno precedenti penali, un filosofia del cambiamento”.
l’epidemia di oppioidi sta colpendo i fatto che spesso gli impedisce di trovare Quando Gilmore si trova di fronte una
bianchi delle zone rurali. Una favola che un lavoro, così molti finiscono nell’eco- platea contraria all’abolizione del carcere
la manda fuori di testa: “La gente dice: nomia informale, che negli ultimi – persone convinte che lei voglia ingenua-
‘Figuriamoci se mettono dentro i bian- vent’anni ha assorbito un’enorme quota mente sostenere che la gente va in prigio-
chi’. E invece è proprio così: anche i bian- di manodopera. “Giardiniere, assistente ne solo perché ha fumato un po’ d’erba –
chi finiscono dentro”. risponde che un suo cugino è stato assas-
Se le persone si convincono che le pri- “Non si può negare sinato e che a lei non interessano quelli
gioni siano popolate prevalentemente da che fumano erba. Tuttavia, con me am-
neri, saranno anche più disposte a credere che le persone sono mette: “In tutta questa storia c’è una cosa
che il carcere fa parte di un complotto per stanche del male, del che non si può negare: le persone sono
schiavizzarli di nuovo. E questa, ammette, stanche del male, del dolore e dell’ansia”.
è una tesi che implica due verità fonda- dolore e dell’ansia” Mi descrive le sue conversazioni con per-
mentali: che le lotte e le sofferenze dei ne- sone contente che i mariti o i padri vio-
ri sono al centro della storia dell’incarce- sanitario a domicilio, lavori in nero e sen- lenti siano stati allontanati da casa. Della
razione di massa; e che il carcere, come la za contributi”, spiega Gilmore. “Persone sua esperienza personale con la violenza,
schiavitù, è una catastrofe per i diritti che hanno un posto nell’economia, ma ne parla in tono più filosofico, anche se la
umani. Ma soprattutto, l’idea del carcere non hanno nessuno controllo sul loro la- ferita per la perdita del cugino non sem-
come una versione moderna di segrega- voro. Dovremmo pensare non solo alle bra ancora rimarginata. “Ne ho parlato
zione serve a far sì che la gente si preoccu- enormi dimensioni del problema, ma an- con mia zia. Quando le ho detto: ‘Perdo-
pi per una popolazione che altrimenti che alle enormi potenzialità che offre. Se na e dimentica’, lei ha risposto: ‘Perdona
ignorerebbe. “I colpevoli meritano di es- così tanti lavoratori potessero ma non dimenticare mai’. Ave-
sere ignorati, ma l’incarcerazione di mas- beneficiare di un’organizzazio- va ragione: le circostanze in cui
sa è un fenomeno così clamoroso che la ne che li inserisse in una solida è avvenuto quel fatto devono
gente comincia a pensare a come prender- formazione, sarebbero in con- cambiare in modo che cose si-
si cura di chi ha commesso un reato. E per dizione di avanzare rivendica- mili non possano ripetersi”.
farlo deve collocare queste persone in una zioni nei confronti di chi gli pa- Per Gilmore, “non dimenti-
categoria che le rende degne della cura ga il salario e delle comunità in cui vivo- care mai” significa che il problema non si
altrui. Questa categoria è la schiavitù”. no. È uno degli obiettivi a cui dovrebbe risolve con la violenza di stato o con la
Chi ruba qualcosa o aggredisce qual- condurci il pensiero abolizionista”. violenza personale, ma cambiando le
cuno va in carcere, dove non riceve nes- condizioni in cui si verifica la violenza.
suna formazione professionale, nessun Perdona e dimentica Tra i progressisti americani circola
rimedio per i suoi traumi e problemi, nes- Il termine “abolizione” rimanda voluta- un’idea quasi cristiana di empatia, e cioè
suna possibilità di recupero. “La realtà mente al movimento per l’abolizione del- che dobbiamo trovare il modo di pren-
della prigione, e della sofferenza nera, è la schiavitù. “Ci vorranno generazioni derci cura di chi ha fatto del male. Per Gil-
straziante come il mito del lavoro in per portare a termine questo lavoro e non more è poco convincente. Quando i bam-
schiavitù”, osserva Gilmore. “Perché mai credo che vivrò abbastanza per veder bini di Fresno l’hanno provocata sull’abo-
abbiamo bisogno di fare questa associa- cambiare le cose”, mi dice l’attivista nera lizione del carcere, non gli ha chiesto di
zione sbagliata per capire quanto è orribi- Mariame Kaba. “Ma so anche che i nostri provare empatia per chi aveva fatto loro
le?”. Gli schiavi erano costretti a lavorare antenati, che erano schiavi, non avrebbe- del male o avrebbe potuto farglielo. Ha
per massimizzare i profitti dei proprietari ro mai potuto immaginare che vita faccio chiesto perché, come individui e come
di piantagioni, che si arricchivano con il io oggi”. Kaba, Davis, Richie e Gilmore società, crediamo che il modo per risol-
commercio del cotone, dello zucchero e mi hanno detto – usando quasi le stesse vere un problema sia “ammazzarlo”. In
del riso. parole – che non è un caso se alla testa del realtà, gli stava chiedendo se secondo lo-
Il carcere, aggiunge Gilmore, è un’isti- movimento per l’abolizione del carcere ci ro la punizione era logica e se funzionava.
tuzione governativa, non è un’impresa e sono donne nere. Davis e Richie hanno E ha lasciato che fossero loro a trovare la
non si basa sul lucro. Potrà sembrare un usato l’espressione “femminismo aboli- risposta. u ma
tecnicismo, ma le distinzioni tecniche zionista”.
contano, perché non si può accusare il si- Secondo Davis, “storicamente le fem- L’AUTRICE
stema carcerario di essere schiavista se le ministe nere hanno immaginato cambia- Rachel Kushner è una scrittrice
carceri non schiavizzano i detenuti. Co- menti della struttura sociale che andreb- statunitense. Il suo ultimo libro pubblicato
me ha detto l’attivista ed ex detenuto Ja- bero a vantaggio non solo delle nere ma di in Italia è Mars Room (Einaudi, 2019).

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