1 VIDEO DONNA NELLA STORIA

2 INIZIO SENZA MUSICA

RITA LEVI MONTALCINI
La ragione per cui la nostra scuola ha deciso di dedicare a Rita Levi Montalcini la propria
denominazione, è il forte sentimento di gratitudine per colei che ha segnato la storia della ricerca
mondiale in medicina e che ancor più si è battuta ed ha operato per il diritto all’istruzione e alla
formazione delle donne. Questo piccolo gesto per noi rappresenta il nostro impegno a far sì che fin
dalla prima infanzia, noi ragazzi, possiamo continuare a dar voce al suo messaggio scientifico e
umanitario.

3 INIZIO VIDEO RITA LEVI

La gloriosa scienziata, premio Nobel per la medicina nell'86, appariva come una signora minuta ma decisa. Il
piglio principesco, l'eleganza molto piemontese di una donna a cui piaceva essere vestita bene: " NON
POTENDO CAMBIARE ME STESSA CAMBIO IL VESTITO" soleva dire…..

La voce limpida, la conversazione lucidissima. "CREDO CHE IL MIO CERVELLO, SOSTANZIALMENTE, SIA LO
STESSO DI QUAND'ERO VENTENNE. IL MIO MODO DI ESERCITARE IL PENSIERO NON È CAMBIATO NEGLI
ANNI. E NON DIPENDE CERTO DA UNA MIA PARTICOLARITÀ, MA DA QUELL'ORGANO MAGNIFICO CHE È IL
CERVELLO. SE LO COLTIVI FUNZIONA. SE LO LASCI ANDARE E LO METTI IN PENSIONE SI INDEBOLISCE. LA
SUA PLASTICITÀ È FORMIDABILE. PER QUESTO BISOGNA CONTINUARE A PENSARE".

E infatti Rita lavorava sempre, instancabilmente, occupandosi di Ebri, l'istituto europeo di ricerche sul
cervello di cui fu ispiratrice e presidente, e della fondazione a lei intitolata che reperisce finanziamenti da
destinare all'istruzione delle donne che vivono nell'emisfero Sud del mondo….e scriveva libri come l'ultimo,
“I nuovi magellani nell'era digitale”, dedicato a uno dei temi che più le stava a cuore: le potenzialità offerte
dalla rivoluzione digitale, portata avanti da coloro che definiva appunto, i nuovi navigatori sulle vie della
conoscenza, paladini della cooperazione globale.

"I GIOVANI DI OGGI", diceva, "DEVONO AFFRONTARE REALTÀ DRAMMATICHE COME LA POVERTÀ, IL
RAZZISMO, L'ANALFABETISMO, LA NEGAZIONE DEI DIRITTI CIVILI IN MOLTI PAESI. LO SVILUPPO TECNICO E
SCIENTIFICO HA APERTO SPAZI STERMINATI ALL'ESPLORAZIONE, E LE NUOVE GENERAZIONI POTRANNO
UTILIZZARLI AL MEGLIO. NON BISOGNA AVER PAURA DELL'INFORMATICA, PERCHÈ DA SEMPRE IL
PROGRESSO È PORTATORE DI CULTURA E DI DEMOCRAZIA. OCCORRE SFRUTTARE LE POTENZIALITÀ DI
INTERNET PER METTERLE AL SERVIZIO DEI POPOLI PIÙ SVANTAGGIATI".

E’ stato grazie a discorsi come questi che Rita Levi Montalcini è diventata un’icona per noi giovani e in
particolare per noi ragazze come bandiera del cammino di emancipazione delle donne. Rita diceva che
bisogna dare alle donne la possibilità di usare il cervello, insegnare loro a utilizzare gli strumenti
dell'informatica. Adoperarsi in questa direzione è un obbligo. La sua fondazione ha attribuito borse di studio
alle donne africane perché per lei la componente femminile del genere umano doveva assumere un ruolo
determinante nella gestione del pianeta, ormai verso l’autodistruzione.
A coloro preoccupati che l’emancipazione femminile potesse far sviluppare nelle donne i peggiori vizi del
mondo maschile lei rispondeva” QUANDO SI E’ AFFAMATI DA TROPPO TEMPO, E SI HA LA POSSIBILITA’DI
ACCEDERE A UN CIBO, LO SI UTILIZZA PIU’ DI QUANDO SI E’ SATURI. ALLA DONNA E’ MANCATO TUTTO. IO
NE SO QUALCOSA. MIO PADRE AVEVA DECISO CHE MIO FRATELLO DOVEVA ANDARE ALL'UNIVERSITA’,
MENTRE LE SUE TRE FIGLIE ERANO DESTINATE ALLE SCUOLE FEMMINILI PER AFFRONTARE IL RUOLO CHE
SPETTAVA LORO DI FUTURE MOGLI E MADRI. ALLA DONNA, DA BAMBINA, NELL'ERA VITTORIANA, SI
INSEGNAVA AD ESSERE GRAZIOSA E GENTILE. CHE INGIUSTIZIA. NE HO SOFFERTO MOLTISSIMO. MI
SENTIVO INFERIORE DA OGNI PUNTO DI VISTA, INTELLETTUALE E FISICO. INTELLETTUALMENTE IL MIO
IDOLO ERA GINO, IL FRATELLO PIU’ GRANDE, MENTRE PAOLA, LA MIA GEMELLA, ERA MOLTO PORTATA PER
L'ARTE. TRA LORO DUE ERO COME IL BRUTTO ANATROCCOLO, PERENNEMENTE GIUDICATA E INIBITA DA
UN PADRE SEVERO, CHE MI INCUTEVA TIMORE. E’ STATO QUESTO A FARMI DECIDERE DI NON SPOSARMI
MAI. AVEVO TRE ANNI QUANDO HO PENSATO: DA GRANDE NON FARO’ LA VITA CHE STA FACENDO MIA
MADRE. MAI AVUTO PIU’ ALCUNA ESITAZIONE O RIMPIANTO IN TAL SENSO. LA MIA VITA E’ STATA RICCA DI
OTTIME RELAZIONI UMANE, LAVORO E INTERESSI. NON HO MAI SPERIMENTATO COSA VOLESSE DIRE LA
SOLITUDINE. Chiamava suo figlio " l'NGF”, sigla della proteina che stimola la crescita delle cellule nervose.
E’ la scoperta che l'ha condotta al Nobel.

IN COMPENSO, PER QUANTO RIGUARDAVA LA FEDE RELIGIOSA MIO PADRE DICEVA” SIATE LIBERI
PENSATORI. PER ME QUELLO CHE CONTA, IN UNA PERSONA, NON E’ CHE SIA EBREA O CATTOLICA, MA CHE
SIA DEGNA DI RISPETTO. E SONO CONVINTA CHE NON ESISTANO LE RAZZE, MA I RAZZISTI.

Anche durante le persecuzioni razziali Rita continuò a lavorare, allestendo un piccolo laboratorio nella casa
in cui viveva, nell'astigiano. E dopo la guerra accettò l'invito ad andare a proseguire le sue ricerche negli
Stati Uniti. Fu nel 1951, alla Washington University di St. Louis, che la ricercatrice osservò per la prima
volta l'effetto esercitato dal trapianto di un tumore di topo sul sistema nervoso dell'embrione di un pulcino.
Quel fenomeno, la cui scoperta le avrebbe fatto meritare il massimo riconoscimento per una scienziata, fu
chiamato il "Nerve Growth Factor". "CI ARRIVAI CON LA FORTUNA E L'ISTINTO. CONOSCEVO IN TUTTI I
DETTAGLI IL SISTEMA NERVOSO DELL'EMBRIONE E HO CAPITO CHE QUELLO CHE STAVO OSSERVANDO AL
MICROSCOPIO NON RIENTRAVA NELLE NORME. UNA VERA RIVOLUZIONE: ANDAVA, INFATTI, CONTRO
L'IPOTESI CHE IL SISTEMA NERVOSO FOSSE STATICO E RIGIDAMENTE PROGRAMMATO DAI GENI. PER
QUESTO DECISI DI NON MOLLARE".

E anche noi giovani cercheremo di non mollare mai…

3 FOTO RITA LEVI

1. LE DONNE HANNO SEMPRE DOVUTO LOTTARE DOPPIAMENTE: HANNO
SEMPRE DOVUTO PORTARE DUE PESI, QUELLO PRIVATO E QUELLO SOCIALE.
LE DONNE SONO LA COLONNA VERTEBRALE DELLA SOCIETA’
2. MEGLIO AGGIUNGERE VITA AI GIORNI CHE NON GIORNI ALLA VITA
3. LE DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO NON HANNO MAI AVUTO
BISOGNO DI MOSTRARE NULLA SE NON LA LORO INTELLIGENZA
4. UNA BELLA APPARENZA DURA POCHI DECENNI, MA UNA BELLA
PERSONALITA’ DURA PER TUTTA LA VITA
5. LA SCELTA DI UN GIOVANE DIPENDE DALLA SUA INCLINAZIONE, MA ANCHE
DALLA FORTUNA DI INCONTRARE UN GRANDE MAESTRO
6. LA TESTA C’E’ CHI LA ABBASSA, CHI LA NASCONDE E CHI LA PERDE: IO
PREFERISCO USARLA
7. SE ISTRUISCI UN BAMBINO AVRAI UN UOMO ISTRUITO; SE ISTRUISCI UNA
BAMBINA AVRAI UNA DONNA, UNA FAMIGLIA E UNA SOCIETA’ ISTRUITA
8. CON L’ISTRUZIONE SI SCONFIGGE L’IGNORANZA CHE E’ ALLE RADICI DELLA
POVERTA’ E DELLA FAME
9. IL FUTURO DEL PIANETA DIPENDE DALLA POSSIBILITA’ DI DARE A TUTTE LE
DONNE L’ACCESSO ALL’ISTRUZIONE E ALLA LEADERSHIP. E’ ALLE DONNE
INFATTI CHE SPETTA IL COMPITO PIU’ARDUO MA PIU’ COSTRUTTIVO DI
INVENTARE E GESTIRE LA PACE
10. NON TEMETE I MOMENTI DIFFICILI: IL MEGLIO VIENE DA LI’
11. UNA DELLE PIU’ GRANDI SFIDE DELLA VITA E’ ESSERE SE STESSI E NON
CERCARE DI EMULARE GLI ALTRI. CI SARA’ SEMPRE QUALCUNO PIU’ BELLO,
PIU’ INTELLIGENTE, QUALCUNO PIU’ GIOVANE, MA NON SARAI MAI TU. NON
CAMBIARE PER ESSERE AMATO, SII TE STESSO E LE PERSONE GIUSTE TI
AMERANNO PER QUELLO CHE SEI.
12. A VENT’ANNI VOLEVO ANDARE IN AFRICA PER CURARE LA LEBBRA. CI SONO
ANDATA DA VECCHIA MA PER CURARE L’ANALFABETISMO CHE E’ MOLTO
PIU’ GRAVE DELLA LEBBRA.
13. NESSUN IMPEGNO E’ PIU’ IMPORTANTE DI UN AMICO CHE BUSSA ALLA
PORTA: RICORDALO QUANDO SEI DI FRETTA, INSEGNALO AI TUOI FIGLI. NON
LASCIARE CHE LA TUA VITA DIVENTI POVERA DI TEMPO.
14. L’UOMO NON NASCE COL BISOGNO DI FARE DEL MALE: DIVENTA AUTORE
DEL MALE PERCHE’E’ GREGARIO, PERCHE’ ACCETTA PASSIVAMENTE
L’ORDINE DEL COSIDDETTO CAPO
15. E’ FACILE ESSERE UNA FEMMINA, BASTANO UN PAIO DI TACCHI A SPILLO E
ABITI SEDUCENTI…MA PER ESSERE UNA DONNA DEVI VESTIRE IL CERVELLO
DI CARATTERE, PERSONALITA’ E CORAGGIO
16. QUANDO MUORE IL CORPO SOPRAVVIVE QUELLO CHE HAI FATTO, IL
MESSAGGIO CHE HAI DATO