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Associazione Culturale FOXTROT GOLF

Presenta

Francesco Branchetti
Miriam Mesturino Isabella Giannone
in

Sii il tuo Nobel


di
David Conati

Regia
Francesco Branchetti

Musiche Pino Cangialosi


Assistente alla regia Claudio Zarlocchi

Alfred Nobel, nasce a Stoccolma il 21 ottobre del 1833 da Immanuel Nobel e Karolina Andriette Aishell. Suo
padre era un imprenditore, architetto e inventore svedese dal quale Alfred eredita la passione per la ricerca e
la sperimentazione. All’età di 9 anni Alfred si trasferisce con la sua famiglia a San Pietroburgo a causa
del fallimento dell’attività del padre e qualche anno dopo Alfred comincia a spostarsi per l’Europa per
portare a termine i suoi studi. Nel frattempo il padre a San Pietroburgo comincia a mettere in piedi una
fabbrica di armi. Ai tempi di Alfred Nobel l’industria degli esplosivi era ancora ferma alla polvere da
sparo anche se erano già cominciati promettenti esperimenti chimici sui nitrati. Durante un viaggio in
Italia il giovane Nobel conosce il chimico Ascanio Sobrero che aveva sintetizzato la nitroglicerina, un
esplosivo potente ma alquanto instabile. Nel 1852 si trasferisce negli Stato Uniti dove perfeziona i suoi studi
chimici e collabora con l’ingegnere minerario Ericsson. Nel frattempo l’azienda del padre comincia a costruire
armamenti per la guerra di Crimea.
Così quando Alfred torna in Europa, nel 1856, brevetta una serie di perfezionamenti sulle bombe compreso un
detonatore sicuro. Purtroppo durante uno di questi esperimenti nel 1864 in una terribile esplosione del suo
capannone laboratorio, il fratello più giovane, Emil, perde la vita. Da questo momento l’ossessione di Alfred
sarà quella di stabilizzare la sua invenzione che riesce a perfezionare qualche anno dopo in Germania e,
prendendo spunto dal greco antico “dinamis” che significa forza, chiama il nuovo esplosivo “Dinamite”.
L’invenzione della dinamite, che Alfred brevetta nel 1867 gli consente di aprire società e laboratori in
una ventina di paesi tra cui l’Italia. La dinamite trova subito largo impiego nell’industria mineraria,
estrattiva, nell’edilizia e in minor parte anche nell’industria bellica e grazie ai proventi dei suoi moltissimi
brevetti, oltre 360 Alfred Nobel diventa un ricco imprenditore. Ormai è un uomo di successo tanto
che nel 1868 viene insignito a Stoccolma del premio Letterstedska, assegnato a scoperte
importanti di valore pratico per l’umanità.
Alfred è un uomo realizzato, ricco, colto, parla correntemente sei lingue: il russo, lo svedese, il francese, il
tedesco l’inglese e l’italiano però comincia a sentire il peso della solitudine e così nel 1876 fa pubblicare un
annuncio su un quotidiano Austriaco che recita così: “Signore di una certa età ricco e molto colto cerca
signora esperta e di una certa classe che conosca qualche lingua straniera disposta a fargli da segretaria e
dama di compagnia”.
All’annuncio risponde la contessa Bertha Kinsky Von Wichnitz und Tettau che diventa la sua segretaria e
comincia a seguirlo in giro per i suoi viaggi di affari.
Quando la sua Bertha l’anno dopo lo lascia per correre a sposarsi segretamente con il barone Arthur Von
Suttner, che aveva conosciuto qualche anno prima, matrimonio che la sua famiglia non approvava, Alfred si
sente abbandonato e decide si prendersi una pausa alle terme di Baden dove incontra Sofie Hess con la quale
instaura un legame sentimentale che durerà per 18 anni. Con Bertha continuerà comunque a intrattenere una
corrispondenza puntuale e un rapporto di amicizia sincera.
La miccia che innesca l’esplosione emotiva nel famoso, ricco e prolifico inventore svedese pare che sia
scattata la mattina del 12 aprile 1888 qualche giorno dopo la morte del fratello Ludwig quando legge il suo
necrologio sulle pagine di un quotidiano francese. Il giornale ha sbagliato Nobel, nel senso che pubblica
un articolo non su Ludwig ma su Alfred e fa riferimento alla fortuna che aveva fatto grazie all’industria
bellica: “Il mercante di morte è morto” citava il rotocalco, aggiungendo poi che “Alfred Nobel, che divenne ricco
trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri.” Questa
notizia sconvolge non poco l’inventore che comincia a pensare al ricordo che lascerà di sé ai posteri. Da
quella famosa mattina Alfred Nobel non è più lo stesso e cerca in tutti i modi di riscattare quelle parole.
Nemmeno farlo apposta la sua ex segretaria Bertha ora Von Sutter pubblica un romanzo dal titolo “Giù
le armi!” Sembra che li caso stia tramando qualcosa, ma il caso non esiste.
Così in Alfred germoglia e cresce l’idea che la sua memoria può e deve essere riabilitata in modo positivo.
Bertha cerca persino di convincerlo a diventare pacifista ma con scarso successo finché il 27 novembre 1895,
Nobel si reca al Swedish Norwegian Club di Parigi per scrivere il suo testamento, nel quale elenca i beni che
avrebbe lasciato alla sua famiglia e incarica un suo fedele collaboratore di dare seguito alla sua ultima volontà,
ovvero investire il resto del suo patrimonio e donare gli interessi sotto forma di premi a “coloro che, durante
l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità.”
Il desiderio di Nobel di essere ricordato per aver avuto un impatto positivo alla fine è stato esaudito, e crea
stupore lo scoprire questa piccola gemma preziosa che è la sua storia. Una storia di coraggio, determinazione e
riscatto per cambiare il corso del suo destino che vagamente ricorda lo Scrooge di Dickens.
Riflettendo verrebbe da dire a ciascuno: “Sii il tuo Nobel”. Sii il tuo Nobel anche quando le cose sembrano
ormai scritte o i giochi fatti. Sii il tuo Nobel anche quando i giudizi lapidari delle persone sono occasione di
dolore e sconforto.
Nobel insegna l’arte di prendere il meglio dal peggio e di capovolgere una situazione per mezzo di ciò che di
più potente che abbiamo: lo spirito critico. Avere un adeguato e nutrito spirito critico che fa di una persona,
una persona grande perché non è mai troppo tardi per cambiare strada. Pertanto sii il tuo Nobel.
“Sii il tuo Nobel” ripercorre alcuni passaggi cruciali della storia del celebre chimico attraverso le figure
femminili che gli sono state accanto, fino all’assegnazione del primo premio Nobel per la pace che
verrà attribuito proprio a Bertha per il suo impegno pacifista.

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